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Thor: due personaggi Marvel potrebbero sostituirlo nella Fase 4

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Thor: due personaggi Marvel potrebbero sostituirlo nella Fase 4

Il Thor di Chris Hemsworth è sempre stato una presenza affascinante all’interno del MCU, anche se solo in Thor: Ragnarok di Taika Waititi abbiamo visto il personaggio brillare grazie ad una narrativa totalmente inedita per il Dio del Tuono. Waititi ha intuito quanto Hemsworth sia un attore incredibilmente divertente, mettendo il suo personaggio al centro di una vera e propria commedia. Il regista ha quindi dato nuova vita all’eroe, spianando la strada al popolarissimo Bro Thor che abbiamo poi visto in Avengers: Endgame

La prossima apparizione cinematografica del Dio del Tuono sarà nell’annunciato Thor: Love and Thunder, che arriverà al cinema nel 2022. Al momento, tutte le informazioni sul film indicano che Thor avrà un ruolo di supporto rispetto al personaggio di Jane Foster interpretato da Natalie Portman: il film, infatti, adatterà un recente arco dei fumetti (“The Mighty Thor”) e vedrà Foster raccogliere l’eredità del suo innamorato ed impugnare il Mjolnir. Quale sarà, quindi, il destino del figlio di Odino? 

Grazie ai fumetti, sappiamo che Thor scende a patti con la perdita del suo mantello e del suo titolo. Pur essendo noto come il figlio di Odino, l’eroe sceglie di vagare per la galassia, apparentemente senza una meta precisa. Esistono buone probabilità che ciò accade anche nel MCU: la cosa, infatti, potrebbe lasciare una porta aperta ad Hemsworth per un potenziale ritorno nei panni del personaggio. Nel frattempo, la nuova Thor femmina, ossia Jane Foster, potrebbe apparire in più di un film dell’universo condiviso: diverse voci, infatti, la vorrebbero anche in Captain Marvel 2.

Anche Beta Ray Bill raccoglierà l’eredità di Thor nel MCU?

Eppure, Jane Foster potrebbe non essere l’unico successore di Thor. Uno dei personaggi dei fumetti preferito dai fan, ossia Beta Ray Bill, è già stato anticipato nel MCU, precisamente in Thor: Ragnarok, e da tempo si vocifera che il personaggio possa apparire nella quarta avventura dedicata al Dio del Tuono. Se ciò dovesse accadere, potremmo assistere di nuovo ad un passaggio di mantello, poiché nei fumetti Bill si è più volte dimostrato degno dell’eredità di Thor. Per ora si tratta di una mera speculazione: speriamo che non appena comincino le riprese, le prime immagini dal set saranno in grado di fornirci maggiori dettagli in tal senso.

Thor: Love and Thunder è il titolo ufficiale del quarto capitolo sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare il Mjolnir stavolta sarà Jane Foster, interpretata di nuovo da Natalie Portman, come confermato sabato durante il panel dei Marvel Studios al Comic-Con. L’uscita nelle sale è fissata invece al 11 febbraio 2022.

Taika Waititi tornerà alla regia di un film dei Marvel Studios dopo Thor: Ragnarokcosì come Chris Hemsworth e Tessa Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor e Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers: Endgame. L’ispirazione del progetto arriva dal fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi come “la perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.

Bryan Cranston ha avuto il Coronavirus

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Bryan Cranston, l’amatissimo Walter White della popolare serie tv Breaking Bad, ha rivelato di aver avuto il Coronavirus. L’attore ha rivelato la sua diagnosi attraverso un post condiviso via Instagram, sottolineando di essere in via di guarigione, di aver sviluppato gli anticorpi e di aver deciso di donare il suo plasma a favore della ricerca.

Nel video condiviso online, infatti, Cranston ha spiegato a tutti i suoi follower in che cosa consiste il processo di donazione del plasma: “Voglio annunciare di aver avuto il Covid-19 qualche tempo fa. Sono stato fortunato, i sintomi erano molto leggeri. Così ho pensato che, forse, avrei potuto fare qualcosa. Ho iniziato un programma alla UCLA: spero che attraverso la donazione del plasma io possa aiutare altre persone”. L’attore ha spiegato di aver trascorso l’ora necessaria al processo di donazione guardando Un volto nella folla di Elia Kazan.

Nella didascalia che ha accompagnato il video, si legge: “Ciao. Probabilmente, in questo momento, vi sentite un po’ legati a causa delle limitazioni e, come me, siete stanchi di tutto questo!! Bene, vorrei incoraggiarvi ad avere ancora un po’ di pazienza. Ho rispettato con una certa attenzione i protocolli eppure… Ho contratto il virus. Sì. Sembra scoraggiante, adesso, sapere che oltre 150,000 americani sono morti a causa di questo virus. Io sono stato uno dei fortunati. Sintomi leggeri. Ringrazio il cielo e vi invito a continuare a indossare quella dannata mascherina, lavarvi le mani e rispettare il distanziamento sociale. Possiamo vincere questa battaglia, ma SOLO se rispettiamo le regole tutti insieme. Riguardatevi”. Potete vedere il video cliccando sull’immagine di seguito:

Prime Video: le novità di agosto 2020

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Prime Video: le novità di agosto 2020

Poche novità in arrivo ad Agosto 2020 per Amazon prime video, trai titoli più attesi Chemical Hearts con Lili Reinhart e il primo film biografico indiano Shakuntala Devi 

Shakuntala Devi

Dal 31 luglio in esclusiva su Prime Video – Versione originale, sottotitolata in inglese

Shakuntala Devi è il primo film biografico in lingua indiana a debuttare su Prime Video. La protagonista del film è Vidya Balan (Kahaani, Tumhari Sulu, The Dirty Picture) nel ruolo di Shakuntala Devi,  divenuta famosa con il soprannome “computer umano” per la sua incredibile capacità di eseguire operazioni matematiche complesse a mente. Shakuntala Devi è un film biografico che narra la vita straordinaria del genio della matematica, autrice e astrologa Shakuntala Devi. Diretto da Anu Menon (WaitingFour More Shots Please S1) e prodotto da  Sony Pictures Networks Productions e Vikram Malhotra (Abundantia Entertainment), il film vanta nel cast anche Sanya Malhotra(Photograph, Dangal, Badhaai Ho), che ricoprirà il ruolo della figlia di Shakuntala Devi, con cui il genio aveva un complicato ma straordinario rapporto. Gli attori Jisshu Sengupta (Piku, Mardaani 2, Barfi) e Amit Sadh (Breathe, Kai Po Che, Gold) hanno anch’essi un ruolo centrale nella storia. La sceneggiatura è stata scritta da Anu Menon e Nayanika Mahtani, mentre i dialoghi sono stati curati da Ishita Moitra. Nel cast del film è presente anche l’attore italiano Luca Calvani.

The Last Narc

Dal 31 luglio in esclusiva su Prime Video, Versione originale, sottotitolata

The Last Narc la nuova provocatoria docuserie in 4 episodi che racconta l’assassinio, il rapimento e l’omicidio, nel 1985, dell’agente della DEA (Drug Enforcement Administration) Enrique “Kiki” Camarena. The Last Narc è la storia di un eroe caduto, degli uomini che lo hanno ucciso, dell’uomo che ha rischiato tutto per scoprire cosa fosse realmente successo e il perchè. Il decorato agente speciale Hector Berellez, a cui era stata assegnata l’indagine sull’omicidio di Camarena, esamina tutti gli strati del mito e della propaganda per rivelare la spaventosa verità su un complotto che spazia dai “killing field” messicani ai palazzi del potere a Washington, D.C. La testimonianza di Berellez sarà affiancata dalle dichiarazioni della vedova di Camarena e dalle testimonianze di tre infiltrati nei cartelli di Guadalajara.

The Last Narc è diretto da Tiller Russell ed è una produzione Amazon Studios e The Intellectual Property Corporation (IPC) di Industrial Media. Eli Holzman e Aaron Saidman di IPC sono i produttori esecutivi.

The Head

È arrivato l’inverno al Polo Sud. Il sole presto scomparirà per i successivi sei mesi. Un piccolo team, noto come ‘I Winterers’, si prepara a rimanere alla stazione di ricerca antartica Polaris VI per continuare la loro ricerca innovativa, cruciale per la lotta contro il cambiamento climatico sotto la guida del famoso biologo  Arthur Wilde (John Lynch). Con l’avvento della primavera, però, il capo progetto estivo Johan Berg (Alexander Willaume) ritorna alla stazione constatando che tutti i membri del team sono morti o dispersi. C’è un killer a piede libero e Annika (Laura Bach), la moglie di Johan, è dispersa. Se la vuole ritrovare in vita dovrà fidarsi di Maggie (Katharine O’Donnelly), la giovane dottoressa che è profondamente scossa dagli avvenimenti e che pare essere l’unica sopravvissuta del gruppo… o c’è anche qualcun altro? 

The Head è una produzione internazionale di The Mediapro Studio, in collaborazione con Hulu Japan e HBO Asia, diretta da Jorge Dorado e con sceneggiatura di Àlex and David Pastor con Isaac Sastre. Il cast presenta una varietà di star internazionali tra cui John Lynch, Katharine O’Donnelly, Alexandre Willaume, Laura Bach, Tomohisa Yamashita, Richard Sammel, Chris Reilly, Sandra Andreis, Amelia Hoy, Tom Lawrence, con la partecipazione speciale di Álvaro Morte.

World’s Toughest Race: Eco-Challenge Fiji

World’s Toughest Race: Eco-Challenge Fiji debutterà su Prime Video il 14 Agosto. Questa avventura in 10 episodi presentata da Bear Grylls e prodotta da Mark Burnett, è il racconto di una gara estrema in cui 66 squadre provenienti da 30 paesi si sfideranno non-stop per 11 giorni, 24 ore al giorno attraverso centinaia di miglia sui terreni delle Fiji tra montagne, giungle e oceani.

Girata lo scorso anno alle Fiji, World’s Toughest Race: Eco-Challenge Fiji è una sfida per 330 concorrenti (uniti in gruppi da 5 complessivi di atleti e un assistente) a raggiungere il traguardo finale. Tuttavia i veri avversari non sono i team rivali bensì gli impervi 671 km del percorso. Gli spettatori vedranno la resistenza fisica e mentale testata come mai prima d’ora. In fin dei conti il cuore dello show è proprio la perseveranza.
La serie, prodotta da MGM Television in collaborazione con gli Amazon Studios, è il frutto del lavoro di un team televisivo premiato agli Emmy che include il presentatore ed executive producer Bear Grylls (Man vs WildRunning Wild), la showrunner ed executive producer Lisa Hennessy (Eco-ChallengeThe Biggest Loser), e gli executive producer Mark Burnett (SurvivorThe Voice), Eric Van Wagenen (SurvivorThe Amazing Race), Barry Poznick degli MGM Studios, e Delbert Shoopman, partner di produzione di Grylls.

Chemical Heart

Dal 21 agosto in esclusiva su Prime Video

Il diciassettene Henry Page (Austin Abrams) non si è mai innamorato. Si ritiene un romantico solo che non ha ancora incrociato “l’amore della vita” in cui spera. Ma il primo giorno dell’ultimo anno delle superiori incontra una studentessa appena trasferitasi, Grace Town (Lili Reinhart) e improvvisamente sembra che la situazione sia destinata a cambiare. Quando Grace ed Henry vengono entrambi scelti per dirigere il giornale della scuola, lui si ritrova immediatamente coinvolto dalla vita della nuova arrivata. Con la scoperta del segreto che ha cambiato la vita di lei, Henry se ne innamora, o per lo meno si innamora della persona che lui pensa lei sia.

Chemical Hearts è scritta e diretta da Richard Tanne (Southside with You), basata sul romanzo Our Chemical Hearts di Krystal Sutherland. Il film è prodotto da Tanne e Alex Saks (The Florida Project, Thoroughbreds) e annovera nel cast Lili Reinhart (Riverdale, Hustlers), Austin Abrams (Paper Towns, Brad’s Status), Bruce Altman (Mr. Robot, Law & Order), Adhir Kalyan (Paul Blart: Mall Cop, Rules of Engagement), Sarah Jones (For All Mankind, Damnation), Coral Peña (The Post, 24: Legacy) and Kara Young (Hair Wolf, The Punisher).

NUOVI FILM E DOCUMENTARI IN ARRIVO
Puoi Baciare lo Sposo | 1 agosto
Una Festa Esagerata | 7 agosto
Upgrade | 10 agosto
Escobar – Il fascino del male | 19 agosto
Amabili Resti | 20 agosto
Made in Italy | 21 agosto
#OPS – L’evento | 26 agosto
Kids in Love | 21 agosto
Il Regno | 28 agosto
Amiche in affari | 28 agosto


NUOVE SERIE IN ARRIVO
24 – 8 stagioni | 1 agosto
Misfits 5 stagioni | 1 agosto
Top Gear – dalla stagione 15 alla 22 in versione doppiata | 1 agosto


FILM IN SCADENZA 
Jurassic World: Fallen Kingdom | fino all’8 agosto
American Sniper | fino all’8 agosto
Il Signore degli Anelli: la Compagnia dell’Anello | fino al 15 agosto
Il Signore degli Anelli: Le Due Torri | fino al 15 agosto
Grande, Grosso e… Verdone | fino al 19 agosto
Peppermint | fino al 28 agosto

Luca sarà nuovo film animato di Disney Pixar

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Luca sarà nuovo film animato di Disney Pixar

Pixar Animation Studios ha annunciato oggi che la sua prossima uscita cinematografica sarà Luca. Diretto dal candidato all’Oscar Enrico Casarosa (La Luna) e prodotto da Andrea Warren (Lava, Cars 3), Luca arriverà nei cinema statunitensi il 18 giugno 2021.

Ambientato in una splendida città di mare della Riviera italiana, Luca., l’originale film d’animazione è la storia di un giovane ragazzo che vive un’esperienza di crescita personale durante un’indimenticabile estate contornata da gelati, pasta e infinite corse in scooter. Luca condivide queste avventure con il suo nuovo migliore amico, ma tutto il divertimento è minacciato da un segreto profondo: lui in realtà è un mostro marino di un altro mondo situato appena sotto la superficie dell’acqua.

Questa è una storia profondamente personale, non solo perché è ambientata nella Riviera italiana dove sono cresciuto, ma perché al centro di questo film c’è la celebrazione dell’amicizia. Le amicizie infantili spesso stabiliscono la rotta di chi vogliamo diventare e sono proprio quei legami ad essere al centro della nostra storia in Luca”, ha dichiarato il regista Enrico Casarosa. “Così, oltre alla bellezza e al fascino del mare italiano, il nostro film racconterà un’avventura estiva indimenticabile che cambierà radicalmente Luca”.

After 2: una clip dal film “Tessa incontra Trevor”

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After 2: una clip dal film “Tessa incontra Trevor”

Dopo il trailer ufficiale 01 Distribution ha diffuso una clip di After 2, sequel del film campione d’incassi nei cinema italiani dal 2 settembre 2020.

In After 2 dopo la loro rottura, Hardin (Hero Fiennes Tiffin) e Tessa (Josephine Langford) cercano di andare avanti ognuno per la propria strada. Mentre Hardin torna a perdersi in cattive abitudini, Tessa, forte della sicurezza acquisita, inizia a frequentare lo stage dei suoi sogni alla casa editrice Vance dove attira l’attenzione del suo collega Trevor (Dylan Sprouse), il ragazzo perfetto col quale intraprendere una relazione. Trevor è intelligente, spiritoso, attraente ma soprattutto è affidabile. Tessa, nonostante questo nuovo incontro, non riesce a togliersi dalla testa Hardin. Dopotutto lui è l’amore della sua vita e al di là dei loro fraintendimenti e delle difficoltà, non può negare ciò che prova. Vorrebbe essere in grado di andare avanti per la sua strada,  ma non è così semplice. Attraverso gli alti e i bassi della loro relazione, Tessa e Hardin lotteranno per stare ancora insieme anche se l’intero universo sembra tramare per tenerli separati.

https://www.youtube.com/watch?v=yn7AsKDDC2w&feature=youtu.be

Dopo il successo del primo film, “After”, uscito ad aprile 2019, che ha incassato più di 6 milioni di euro al boxoffice italiano, arriva prossimamente nei cinema After 2, basato sul secondo capitolo del romanzo best seller di Anna Todd con protagonisti Tessa Young (Langford) e Hardin Scott (Tiffin), diventato un fenomeno sensazionale come fan fiction su Wattpad. After 2 è diretto da Roger Kumble e vede protagonisti  Josephine LangfordHero Fiennes-Tiffin Dylan Sprouse, Selma Blair, Charlie Weber.

The New Mutants, teoria: il vero nemico è un personaggio iconico dei fumetti

Il vero cattivo di The New Mutants potrebbe essere uno dei personaggi più famosi, antichi e potenti della storia dei fumetti dei mutanti Marvel: Proteo, un mutante i cui poteri deformano la realtà stessa. L’ultimo film di X-Men realizzato da Fox, The New Mutants ha avuto una sorte decisamente ostile. È stato soggetto a ritardi costanti, per lo più al di fuori del controllo del regista Josh Boone, per il quale questo film è stato un atto d’amore. È attualmente previsto per agosto 2020, ma nessuno sarebbe sorpreso di vederlo spostato di nuovo a causa della pandemia di coronavirus.

Naturalmente, tutti questi ritardi hanno portato a un numero impressionante di trailer e spot televisivi, quindi gli spettatori possono essere perdonati per aver creduto di avere una conoscenza abbastanza solida della trama. In base a quanto trapelato, sembra che i protagonisti della storia saranno Dani Moonstar (Blu Hunt), Magik (Anya Taylor-Joy) e il mostruoso Demon Bear. Ma Josh Boone ha lasciato intendere che tutto ciò potrebbe rappresentare un depistaggio. “Ci sono cose che non vedrete mai nei trailer, che sono parti importanti del film”, ha detto a IGN nel 2017 il regista. Durante la stessa intervista, a Boone è stato chiesto di Demon Bear e lui ha lasciato trapelare un indizio sorprendente; ha rifiutato di affermare che si tratta del cattivo principale del film. “Non vorrei spingermi fino in fondo,” rispose con cautela. “Direi solo che è molto ispirato da quella serie di fumetti.”

Eppure, nonostante tutto, l’ultimo trailer esteso di The New Mutants – rilasciato durante il Comic-Con@Home (qui il panel) – potrebbe aver lasciato trapelare un indizio importante, un Easter Egg che sembra davvero un indizio importante. Vediamolo di seguito:

Un curioso riferimento ai nuovi mutanti

Il trailer esteso di The New Mutants, rilasciato all’SDCC, era oscuro e suggestivo, e comprendeva un inquietante scorcio di quello che sembra essere un cimitero mutante. Il dialogo della dott.ssa Cecilia Reyes (Alice Braga), che dirige l’istituzione mutante, ha suggerito che i giovani mutanti vengono affidati alle sue cure o seppelliti in questo cimitero. Dato che il film sembra essere ambientato interamente attorno al suo istituto, tuttavia, è ragionevole supporre che il cimitero contenga effettivamente i corpi di adolescenti mutanti rinchiusi per un po’ nell’istituto in questione. È un inquietante accenno al destino che potrebbe essere in serbo per i New Mutants. Si noti che non ci sono nomi sulle tombe, solo numeri, ad indicare che i pazienti non hanno identità.

A prima vista, questi numeri rivelano semplicemente quanti mutanti sono stati sepolti. Ma, naturalmente, gli adattamenti dei fumetti tradizionalmente amano nascondere sottili indizi nelle scene, quindi non sarebbe una sorpresa se quei numeri parlassero più di quanto sembra. Non possono indicare il numero di un fumetto di The New Mutants, la cui serie è terminata dopo 100 numeri, quindi molto probabilmente si riferiscono alla serie Uncanny X-Men. Non sorprende che tutti questi numeri siano in realtà parte dell’iconica run di Chris Claremont, che Josh Boone ha spesso affermato di amare.

Uncanny X-Men #126 potrebbe essere particolarmente importante. In quel numero, gli X-Men si recarono al Mutant Research Center sull’isola di Muir, gestito dalla loro amica Moira MacTaggert. Gli X-Men avevano sempre creduto che questo fosse un posto sano e sicuro, ma conteneva un oscuro segreto. Il figlio di Moira era un mutante, un cosiddetto mutante di “livello Omega” il cui potere era fuori scala, che possedeva la capacità di manipolare la realtà a piacimento. Sfortunatamente quel tipo di potere ha un costo, perché una persona che può manipolare il tessuto stesso della realtà non cresce o non si sviluppa normalmente; Moira si rese rapidamente conto che suo figlio era pericoloso e lo aveva imprigionato nel cuore dell’isola di Muir per anni, tentando di trovare una cura per le sue condizioni. Quando Proteo alla fine perse lo scontro contro gli X-Men, era terribilmente instabile e gli X-Men sopravvissero a malapena all’incontro; persino Wolverine fu lasciato traumatizzato dallo scontro con Proteo.

Proteo potrebbe essere il vero cattivo di The New Mutants

La cellula di Proteo sull’Isola di Muir corrisponde quasi perfettamente a quella osservata in The New Mutants, suggerendo che esiste una sorta di legame tra il film e Uncanny X-Men #126. Ciò solleva l’intrigante possibilità che Proteo possa apparire nel film e potenzialmente essere il cattivo principale. E, sorprendentemente, ciò si adatterebbe molto bene con le indicazioni apparentemente contraddittorie fatte nel trailer.

Tutto in The New Mutants sembra suggerire che Dani Moonstar sia il vero cattivo, in una sorta di trama a là Dark Phoenix in cui i suoi poteri sono fuori controllo. Dopotutto, nei fumetti, Dani possiede il potere di far prendere vita agli incubi delle persone. Ciò spiegherebbe perché si manifestano anche le paure di altri mutanti; Cannonball ricorda un incidente in miniera in cui i suoi poteri si sono innescati per la prima volta, Magik affronta i misteriosi Smiley Men e Wolfsbane si ritrova nel confessionale di una chiesa, probabilmente un’allusione a suo padre violento, che era un reverendo. Inoltre, in uno dei dialoghi chiave, Sunspot afferma che è la casa stessa a far manifestare le loro peggiori paure – una forza esterna che i Nuovi Mutanti non riconoscono, quindi non Dani. Non tutto sommato.

La conclusione più probabile è semplicemente che esiste un altro manipolatore della realtà nell’istituto: Proteo. In effetti, i trailer potrebbero in realtà aver sottilmente accennato all’esistenza di Proteo, perché ci sono state un paio di scene che mostrano un misterioso essere di energia oscura.

Come Proteo potrebbe adattarsi ai nuovi mutanti

Se Proteo è il cattivo, allora The New Mutants è ispirato da Uncanny X-Men #126 come lo è alla Demon Bear Saga – e ciò darebbe un senso ad alcune altre stranezze. Questo istituto non è esattamente un luogo piacevole per i mutanti, eppure è gestita da una di loro, Cecilia Reyes, i cui poteri di campo di forza sono stati visti in azione nelle foto trapelate e nei trailer. In effetti, Boone inizialmente aveva pianificato che il posto doveva essere gestito da Tempesta, degli X-Men. Ma perché un mutante dovrebbe gestire un istituto del genere, sperimentando mutanti, monitorandoli attentamente e non preoccupandosi se vivono o muoiono?

È possibile che Boone abbia fuso Cecilia Reyes con Moira MacTaggert stessa. In tal caso, la dottoressa Reyes sta lavorando per cercare una cura per suo figlio mutante, Proteo, i cui poteri stanno diventando sempre più instabili. Dani – che ha anche la capacità di manipolare la realtà in una certa misura – sarebbe una cavia adeguata per lei, e in effetti Reyes sembra concentrarsi incessantemente su Dani nell’ultimo trailer. Sfortunatamente, la strategia di Reyes fallisce e Proteo fugge. Nei fumetti, poteva possedere corpi ospiti e quindi nascondersi in bella vista; questo potrebbe spiegare perché c’è stato così poco accenno al viaggio del personaggio di Sunspot nei trailer, perché Proteo potrebbe scegliere lui per possederlo. In una scena chiave dei trailer, Sunspot è di fronte, e questo misterioso essere oscuro allunga una mano verso di lui; la scena ricorda l’attacco di Proteo a Fenice in Uncanny X-Men #125. L’unica domanda da porsi è a questo punto come possano dei giovani mutanti inesperti fermare Proteo, mutante di classe Omega che ha terrorizzato persino Wolverine. Non ci resta che aspettare per scoprirlo.

Iron Man è stato una buona figura paterna per Spider-Man? Ecco i pro e i contro

L’amicizia tra Tony Stark e Peter Parker nell’Universo Cinematografico Marvel è una delle relazioni più belle e divertenti della Saga dell’Infinito. Iron Man incontrò per la prima volta Spider-Man in Captain America: Civil War, diventando immediatamente un mentore per il giovane eroe. Tony si è sempre preoccupato per Peter: spesso, infatti, ha sostituito lo zio Ben in qualità di figura paterna del ragazzo. Tuttavia, l’eroe non ha sempre preso le migliori decisioni quando si è trattato del suo protetto. Screen Rant ha raccolto tutte le volte in cui Tony Stark ha saputo agire da figura paterna nei confronti di Peter, e tutte le volte che invece ha fallito: 

Rimandare a casa Peter dallo spazio

Iron Man e Spider-Man vengono entrambi richiamati all’azione quando, in Avengers: Infinity War, l’Ordine Nero invade New York. Tony incarica Peter di proteggere Doctor Strange da Ebony Maw, cosa che spinge il giovane supereroe ad intraprendere il suo primo viaggio nello spazio.

Prima di tentare di rispedirlo sulla Terra, Tony salva la vita di Peter schierando la tuta di Iron Spider. Proprio come un vero e proprio figlio ribelle, Peter sfida il suo mentore e rimane a bordo dell’astronave di Thanos.

Portare Peter in Germania

Iron Man ha incontrato Spider-Man per la prima volta in Captain America: Civil War, dove Tony ha reclutato il giovane eroe per la lotta contro il team di Cap. Con il senno di poi, questa presa da Tony è stata una decisione alquanto sbagliata, un esempio del fatto che non sempre ha saputo comportarsi da padre nei confronti del suo pupillo.

Nonostante le reticenze del ragazzo, Iron Man porta uno Spider-Man di appena 14 anni in Germania. Agendo in maniera decisamente irresponsabile, Tony mette in pericolo la sicurezza di Peter e manipola il giovane eroe, spingendolo a lottare per lui.

Sequestrare il costume di Spider-Man

In Spider-Man: Homecoming vediamo un Tony molto protettivo nei confronti di Peter. Dopo che il giovane eroe ha messo a rischio la vita di persone innocenti, Iron Man arriva per cercare di rimediare agli errore di Spider-Man, sequestrando il suo nuovo costume.

Giustamente, Tony redarguisce il suo pupillo: “Se non sei niente senza questo costume, allora non dovresti averlo”. Si tratta di un momento estremamente importante per Peter, in quanto le parole del suo mentore lo costringono a fare i conti con la sua dipendenza dal costume e a rivendicare la sua vera identità. 

Tenere Peter all’oscuro degli accordi di Sakovia

Tony ha commesso diversi errori in Captain America: Civil War: primo fra tutti, coinvolgere Peter nella sua lotta contro Cap. Oltre a mettere in pericolo la vita dell’adolescente portandolo in Germania, Tony non ha neanche rivelato al giovane eroe tutta la verità sul conflitto, trascurando di menzionare gli accordi di Sokovia.

La cosa è palese durante il confronto tra Spider-Man e Captain America. Steve Rogers capisce che Tony non ha raccontato a Peter tutta la storia. Il giovane eroe lo conferma, riportando la vaga scusa che gli è stata fornita dal suo mentore.

Invitare Peter ad unirsi agli Avengers

Tony riconosce le qualità eroiche di Peter e alla fine di Spider-Man: Homecoming gli regala il riconoscimento che merita. Iron Man chiede a Spider-Man di unirsi ai Vendicatori, invitandolo a vivere nell’Avengers Tower e a diventare un membro della squadra a pieno titolo.

Peter però rifiuta l’offerta di Tony, rendendosi conto che non è ancora pronto per essere un Vendicatore. Non si sente ancora pronto a seguire le orme del suo mentore, nonostante Tony riconosca già che Peter sia degno di raccogliere la sua eredità.

Il costume con la modalità di uccisione istantanea

Tony potrebbe aver fatto un regalo prezioso a Peter donandogli il costume di Spider-Man aggiornato; parallelamente, ha commesso un terribile errore nell’aggiungere la funzione di uccisione istantanea. Donando ad un adolescente un’arma così micidiale, Iron Man si dimostra una figura paterna irresponsabile.

Lo stesso Peter è scioccato dal fatto che, in Spider-Man: Homecoming, Tony aggiunga una funzione di uccisione istantanea al suo costume. Anche se gli salva la vita in Avengers: Endgame, questa svista rimane un esempio di genitorialità tutt’altro che ammirevole.

Viaggiare nel tempo per salvarlo

All’inizio di Avengers: Endgame, Tony è riluttante ad aiutare gli Avengers a mettere in atto il piano basato sui viaggi nel tempo. L’eroe in pensione, significativamente provato dalla decimazione di Thanos in Avengers: Infinity War, teme di perdere sua figlia Morgan, così  rifiuta la richiesta di aiuto di Cap.

Alla fine, è proprio una fotografia di Peter a far cambiare idea a Tony. Determinato a cercare di salvare il suo protetto e la vita di miliardi di altre persone, Iron Man completa l’equazione del viaggio nel tempo e si riunisce con gli altri Vendicatori.

Tagliare i ponti con Peter in Homecoming

Uno dei più grandi errori di Iron Man nel suo ruolo di mentore in Spider-Man è stato quando ha abbandonato il giovane eroe dopo gli eventi di Captain America: Civil War. Tony lascia a Peter i contatti di Happy Hogan e sparisce per mesi.

Le azioni di Tony fanno sì che Peter commetta una serie di errori, dal momento che il giovane eroe opera senza la necessaria guida. Iron Man avrebbe dovuto continuare a supportare Spider-Man, soprattutto dopo aver coinvolto il ragazzo  nella lotta contro il team di Cap in Germania.

La reunion e l’abbraccio in Endgame

L’abbraccio simbolo della riunione tra Tony e Peter in Avengers: Endgame è probabilmente il momento più tenero che i due personaggi hanno condiviso. Dopo cinque anni, Spider-Man e i Vendicatori spazzati via da Thanos tornano a combattere per l’ultima volta contro le forze del Titano Pazzo.

Tony e Peter si riuniscono tra le rovine dell’Avengers Facility durante la battaglia. Sollevato nel vedere nuovamente vivo il suo pupillo, Tony cede alle sue emozioni e i due si scambiano un abbraccio che forse in quel momento era decisamente necessario.

Concedergli di maneggiare armi mortali

Direttamente dalla tomba, Iron Man prende un’altra decisione sconsiderata in Spider-Man: Far From Home. Tony, infatti, ha lasciato in eredità a Peter E.D.I.T.H., un sistema di intelligenza artificiale che permette al giovane eroe l’accesso a tutti i sistemi di sicurezza delle Stark Industries. Quando Peter, per errore, consegna gli accessi di E.D.I.T.H. a Mysterio, naturalmente il disastro è dietro l’angolo.

Tony pensava di fare del bene al giovane eroe, ma dare ad un adolescente l’accesso ad armi così pericolose è stata una svita decisamente imperdonabile. Inavvertitamente, Peter invia un drone per uccidere il suo compagno di classe, ammettendo ancora uan volta di non essere pronto a raccogliere l’eredità di Iron Man. Tony potrebbe aver visto Peter come una sorta di figlio surrogato, ma è palese quanto il Vendicatore non abbia sempre fatto le migliori scelte per il suo pupillo.

Avengers: Infinity War, rivelato nel dettaglio il design di una creatura

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Nonostante non sia stato in grado di liberare tutta la potenza delle Infinity Stones fino alla fine di Avengers: Infinity War, Thanos ha fatto buon uso delle gemme che aveva per tutto il resto del film. Su Titano, ha combattuto Iron Man, Spider-Man, Doctor Strange, Star-Lord, Drax, Mantis e Nebula, riuscendo a  sopraffarli tutti.

Durante lo scontro con Iron Man, Thanos usò le Pietre per trasformare alcuni massi in pipistrelli, che poi mandò in volo sul Vendicatore corazzato. Quella particolare scena è stata talmente breve che non abbiamo avuto modo di vedere le creature nel dettaglio. Oggi però grazie al al concept artist Jerad S. Marantz possiamo ammirare il suo lavoro svolto proprio per dare sembianze a quelle creature. Il risultato finale è strabiliante e sono innegabilmente terrificanti, ed è sicuramente un peccato che non abbiano ottenuto un po’ più di dettaglio nel film.

“Ho dovuto fare un paio di revisioni a questo ragazzo” , spiega l’artista, “ed è stato sorpreso di vedere come alla fine non riuscivi davvero vederli nel film, ma questo succede molto spesso. Inizialmente queste [creature] sarebbero dovute essere riprese con maggiore dettaglio”. Al concept art di Avengers: Infinity War di seguito:

CORRELATI:

Avengers: Infinity War è il film del 2018 diretto da Joe Russo, Anthony Russo con Robert Downey Jr.Chris HemsworthMark RuffaloChris EvansScarlett Johansson. Anthony e Joe Russo hanno diretto il film, che è prodotto da Kevin FeigeLouis D’Esposito, Victoria Alonso, Michael Grillo Stan LeeChristopher Markus & Stephen McFeely hanno scritto la sceneggiatura.

Ritorno al Futuro: all’inizio, la macchina del tempo era alimentata a… Coca-Cola!

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L’attore Jon Cryer ha svelato un aneddoto alquanto divertente in merito alla sceneggiatura originale di Ritorno al Futuro che finì nelle sue mani all’epoca del provino che avrebbe dovuto sostenere per il film: come rivelato da Cryer, per tornare indietro nel tempo, sarebbe stata necessaria… la Coca-Cola!

Jon Cryer sostenne il provino per interpretare il ruolo di Marty McFly, provino al quale si presentò anche Ben Stiller e ruolo che venne poi affidato – come sappiamo – a Michael J. Fox. Oltre a confermare di aver provato ad ottenere il ruolo del protagonista nel primo episodio della celebre saga, Cryer ha anche rivelato via Twitter che la sceneggiatura originale del film era molto diversa rispetto a ciò che abbiamo poi visto sul grande schermo.

L’attore ha rivelato che in originale la macchina del tempo non era una Delorean, ma una più comune macchina del tempo. Ancora, l’ingrediente segreto che avrebbe permesso alla macchina di funzionare era proprio la Coca-Cola, la quale avrebbe attivato un processo di fusione nucleare. Tuttavia, Mary avrebbe svuotato per sbaglio la bottiglia: resosi conto che non sarebbe riuscito a sopravvivere alla detonazione, si rifugia all’interno di un frigorifero rivestito di piombo che lo riporta a casa, negli anni ’80.

Ritorno al Futuro e lo status di instant cult

Per fortuna, la sceneggiatura è stata cambiata e, con tutto il rispetto per le rispettive capacità recitative di Cryer e Stiller, alla fine Fox si è rivelato perfetto per il ruolo di Marty. Il risultato finale è stato un instant cult tanto credibile (nonostante la componente sci-fi) quanto divertente, che ha contribuito a scrivere la storia del cinema degli anni ’80.

Star Wars IX: svelato il cameo di Karl Urban nel film

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Star Wars IX: svelato il cameo di Karl Urban nel film

Karl Urban ha rivelato di aver interpretato un cameo segreto in Star Wars: L’Ascesa di Skywalker. L’attore neozelandese, diventato famoso a Hollywood grazie al ruolo di Eomer nella saga de Il Signore degli Anelli, è attualmente protagonista della serie di supereroi di successo di Amazon Prime, The Boys, dove interpreta il sardonico e sgarbato Billy Butcher. Ha anche recitato nei panni di Leonard McCoy nel reboot di Star Trek ad opera di J.J. Abrams e nei sequel Star Trek: Into Darkness e Star Trek: Beyond. 

Abrams è stato responsabile del lancio della trilogia sequel di Star Wars con Il Risveglio della Forza, ed è tornato per chiudere la saga degli Skywalker con L’Ascesa di Skywalker, uscito nelle sale lo scorso Dicembre. I film del franchise sono nascondere al suo interno numerosi cameo di celebri attori, come ad esempio Daniel Craig, che proprio in Episodio VII ha interpretato uno Stormtrooper.

Adesso, è stato proprio Karl Urban a rivelare che anche il suo nome può essere annoverato nella lunga schiera di star che hanno preso parte al franchise attraverso un breve cameo. Intervistato da Digital Spy, Urban ha confermato di aver interpretato anch’egli uno Stormtrooper ne L’Ascesa di Skywalker. L’attore ha spiegato che il cameo è nato un giorno che era andato a trovare Abrams sul set. Il regista ha spinto Urban ad apparire nel film, con l’attore che ha colto al volo l’occasione irripetibile. 

Karl Urban: “Ho sempre sognato di interpretare uno Stormtrooper in Star Wars.”

“Ecco come sono andate le cose”, ha spiegato Karl Urban. “Ho avuto la fortuna di fare visita a J.J. Abrams mentre girava L’Ascesa di Skywalker. Mentre ero lì, mi ha messo addosso un uniforme da Stormtrooper e abbiamo trascorso una giornata davvero divertente sul set. È sempre stato uno dei miei obiettivi essere uno Stormtrooper, da tutta la vita, e finalmente posso posso dire di esserci riuscito. Nel film potete sentire la mia voce che esclama: “Cavalieri di Ren” mentre Kylo Ren cammina lungo un corridoio al fianco di due Stormtrooper. Sono uno di quei due Stormtrooper.”

Lucasfilm e il regista J.J. Abrams uniscono ancora una volta le forze per condurre gli spettatori in un epico viaggio verso una galassia lontana lontana con Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, l’avvincente conclusione dell’iconica saga degli Skywalker, in cui nasceranno nuove leggende e avrà luogo la battaglia finale per la libertà.

Il cast del film comprende Carrie Fisher, Mark Hamill, Adam Driver, Daisy Ridley, John Boyega, Oscar Isaac, Anthony Daniels, Naomi Ackie, Domhnall Gleeson, Richard E. Grant, Lupita Nyong’o, Keri Russell, Joonas Suotamo, Kelly Marie Tran, con Ian McDiarmid Billy Dee Williams.

Luca Guadagnino e Seth Rogen insieme per Searchlight

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Luca Guadagnino e Seth Rogen insieme per Searchlight

Seth Rogen ha trovato il suo prossimo progetto, la cui regia è stata affidata a Luca Guadagnino. Si tratta di un film basato sulla vita di Scotty Bowers, a volte definito “Hollywood Hustler”. La vita di Bowers è già stata al centro di un documentario del 2017 diretto da Matt Tyrnauer, Scotty and Secret History of Hollywood.

Deadline riporta che Rogen scriverà la sceneggiatura del film, insieme al suo frequente collaboratore Evan Goldberg. Luca Guadagnino sarà il regista del film. Searchlight Pictures è lo studio dietro il progetto produttivo, con Point Gray Pictures (fondata da Rogen e Goldberg) e Tyrnauer stesso tra gli altri.

Bowers è deceduto nell’ottobre 2019, ma il fascino che circonda la sua colorita esistenza a Hollywood ha continuato a interessare l’industria dell’intrattenimento. Nella recente miniserie Netflix di Ryan Murphy, Hollywood, Dylan McDermott ha interpretato un personaggio vagamente basato su Bowers, Ernie West, un magnaccia che lavora da una stazione di benzina, proprio come faceva Bowers secondo le voci. McDermott è stato recentemente nominato per un Primetime Emmy Award per la sua interpretazione.

Rogen è noto soprattutto per la sua carriera d’attore, ma è stato lo sceneggiatore di molte commedie, tra cui Superbad, Pineapple Express e Sausage Party. La vita di Scotty Bowers è il materiale perfetto per consentire a Seth Rogen di tornare a scrivere e sicuramente un soggetto interessante da raccontare anche per Guadagnino.

We Are Who We Are: teaser trailer della serie di Luca Guadagnino

Si tratta di un momento molto impegnato per Luca Guadagnino che a fine anno vedrà uscire per HBO la sua serie We Are Who We Are, mentre è confermato il suo coinvolgimento nel remake di Scarface. Intanto il suo documentario su Salvatore Ferragamo verrà presentato a Venezia 77.

The Mandalorian 2: Giancarlo Esposito rivela alcune anticipazioni

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Cresce l’attesa per il debutto di The Mandalorian 2, la serie sequel di The Mandalorian targata Disney+ e LucasFilm. Ebbene oggi l’attore Giancarlo Esposito ha rivelato che nella seconda stagione verrà approfondito di più Moff Gideon e il passato di Darksaber. Giancarlo Esposito in un’intervista con Deadline ha confermato che saranno toccati sia la storia di Gideon che quella dell’arma.

Iscriviti a Disney+ e inizia a guardare The Mandalorian e altre produzioni originali

The Mandalorian 2

The Mandalorian 2 è la seconda stagione della serie tv live action basata sull’universo di Star Wars prodotta dalla LucasFilm per la piattaforma streaming Disney+.

Ambientata nell’universo di Guerre stellari dopo le vicende de Il ritorno dello Jedi e prima di Star Wars: Il risveglio della Forza, racconta le avventure di un pistolero mandaloriano oltre i confini della Nuova Repubblica. Dopo la caduta dell’Impero, nella galassia si è diffusa l’illegalità. Un guerriero solitario vaga per i lontani confini dello spazio, guadagnandosi da vivere come cacciatore di taglie. Ambientata dopo la caduta dell’Impero e prima della comparsa del Primo Ordine, The Mandalorian racconta le difficoltà di un pistolero solitario che opera nell’orlo esterno della galassia, lontano dall’autorità della Nuova Repubblica. La serie ha come protagonista Pedro Pascal nei panni del Mandaloriano.

La serie è prodotta e scritta da Jon Favreau (già produttore de Il Re Leone e delle saghe di Avengers e Iron Man). Nel cast anche Gina Carano (DeadpoolFast and Furious); Carl Weathers (Apollo Creed nella saga di Rocky), Nick Nolte (Cape FearIl Principe delle maree), Emily Swallow (SupernaturalLe regole del delitto perfetto), Taika Waititi (premio Oscar 2019 per JoJo Rabbit), Giancarlo Esposito (Fa’ la cosa giustaBreaking Bad) e Omid Abtahi (24HomelandStar Wars: The Clone Wars).

The Mandalorian, prodotta in esclusiva per Disney+ da Lucasfilm, è la prima serie live-action di Star Wars e, nei suoi 8 episodi, racconta vicende ambientate dopo la caduta dell’Impero, quando nella galassia si è diffusa l’illegalità. Protagonista è un guerriero solitario che vaga per i lontani confini dello spazio, guadagnandosi da vivere come cacciatore di taglie. A interpretarlo Pedro Pascal (Game of ThronesNarcos).

Il Cavaliere Oscuro: WB voleva una origin story per Joker

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Il Cavaliere Oscuro: WB voleva una origin story per Joker

Inizialmente, la Warner Bros. voleva che Il Cavaliere Oscuro rappresentasse una storia di origini per il Joker interpretato da Heath Ledger. Il secondo film della trilogia dedicata all’iconico Batman e diretta da Christopher Nolan è stato il film con il più alto incasso del 2008 e ha ricevuto ampi consensi dalla critica, in particolare per l’incredibile performance del compianto Ledger (premiata anche con un Oscar postumo).

In occasione di un’intervista durante il del Comic-Con@Home, il co-sceneggiatore de Il Cavaliere Oscuro, David S. Goyer, ha rivelato che inizialmente la Warner Bros. ha insistito affinché nel film venissero raccontate le origini del Joker. Goyer ha fatto riferimento alle elaborate storie sulle origini dei villain che di solito si vedono nei film di supereroi e di come hanno scelto di intraprendere una direzione totalmente diversa per l’iterazione del Clown Principe del Crimine da parte di Ledger.

“Ricordo quando stavamo parlando del film. Una volta esclamai: ‘Beh, cosa accadrebbe se il Joker non avesse alcuna storia di origini?’. Anche dopo il successo di Batman Begins, lo studio l’ha sempre considerata una questione molto controversa. Abbiamo subito molte pressioni. Le persone erano preoccupate.”

Le origini del Joker sul grande schermo

In tutti i diversi adattamenti del Joker sul grande schermo, le origini del personaggio non si sono mai allineate alla perfezione. Nel fumetto “Batman: The Killing Joke” del 1988, Joker era un comico fallito che divenne un criminale per sostenere la moglie incinta. Nel film di Tim Burton del 1989, Joker era un gangster di nome Jack Napier, autore dell’omicidio dei genitori di Bruce Wayne che durante uno scontro con Batman precipita in una vasca piena di acido. Ancora, nel film di Todd Philips è un clown vessato dalla sorte, vittima di bullismo, che sogna di diventare un comico di successo, ma che lentamente resta vittima della sua follia.

Considerando che il Joker sembra avere una storia diversa in quasi ogni adattamento cinematografico, la scelta degli sceneggiatori de Il Cavaliere Oscuro di rendere vaghe le origini del personaggio appare in un certo senso molto coerente. Sarebbe stato sicuramente interessante scoprire di più sul passato del Joker di Ledger, ma è innegabile che il film ed l’iterazione del personaggio siano perfettamente riusciti anche senza un’adeguata origin story.

Obi-Wan Kenobi: il casting conferma la presenza di due noti personaggi?

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L’annunciata serie Disney+ su Obi-Wan Kenobi sta letteralmente facendo impazzire i fan dell’universo di Star Wars, e dopo avervi rivelato che probabilmente Hayden Christensen apparirà nello show. Oggi apprendiamo grazie al casting che probabilmente due noti personaggi appariranno nella serie.

Pare infatti che le giovani versioni di Luke Skywalker e Leila appariranno nella serie. Questa notizia non sorprende poi tanto, soprattutto dopo aver constatato il successo delle apparizioni di noti personaggi in nuove serie e film.

Secondo i siti americano la Lucasfilm è attualmente alla ricerca di un “(ragazza) caucasica, 8-11 anni, per interpretare una ragazza precoce” e un “(ragazzo) caucasica, 8-11 anni, per interpretare un ragazzo precoce.” Anche se questa voce è tutt’altro che una conferma, questi bambini potrebbero effettivamente essere  i giovani Anakin e Padme. Mentre riguardo a Luke un recente aggiornamento ha rivelato che  Luke sarebbe apparso – dato che il compito di vegliare sul nascente Jedi è il motivo per cui “Ben” si è esiliato su Tatooine, dopotutto. Ma questo potrebbe voler significare che potrebbe essere coinvolta anche sua sorella gemella. Quindi è probabile che vedremo Kenobi lasciare Tatooine per visitare il suo vecchio alleato Bail Organa e sua figlia adottiva ad Alderaan.

La produzione di Obi-Wan Kenobi dovrebbe iniziare a Los Angeles il prossimo marzo, quindi speriamo di ottenere una conferma ufficiale del coinvolgimento dei gemelli Skywalker tramite un annuncio di casting prima della fine dell’anno.

Dune: il trailer in arrivo con Inception al cinema

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Dune: il trailer in arrivo con Inception al cinema

Come molto di voi sapranno Inception di Christopher Nolan ritornerà al cinema ad Agosto per celebrare il decimo anniversario del film, con una lunga anteprima esclusiva di film selezionati dei nuovi titoli in arrivo targati Warner Bros.  Ebbene oggi proprio in merito al contenuto di quest’anteprima esclusiva abbiamo appreso (via Trailer Track ) che includerà filmati di Tenet e Wonder Woman 1984, insieme al primo atteso trailer di Dune.

In DuneTimothée Chalamet interpreterà il protagonista Paul Atreides, nato sul pianeta Caladan dal matrimonio fra il duca Leto Atreides I e la sua concubina Lady Jessica. Nel cast anche Javier BardemZendayaOscar IsaacRebecca FergusonStellan SkarsgardDave Bautista, Charlotte Rampling Jason Momoa. Ricordiamo che il film arriverà nelle sale americane il 18 dicembre 2020.

Wonder Woman 1984 è il film del 2020 diretto da Patty Jenkins con protagonisti Gal GadotKristen WiigPedro PascalChris Pine, Connie Nielsen. È il sequel del primo film di successo Wonder Woman del 2017. Charles Roven, Deborah Snyder, Zack Snyder, Patty Jenkins, Stephen Jones e Gal Gadot sono i produttori del film. Rebecca Roven Oakley, Richard Suckle, Wesley Coller, Geoff Johns e Walter Hamada ne sono i produttori esecutivi.

Tenet è il film del 2020 diretto da Christopher Nolan con protagonisti John David Washington, Robert Pattinson, Elizabeth Debicki, Dimple Kapadia, Aaron Taylor-JohnsonClémence Poésy con Michael Caine e Kenneth Branagh.

Solo: Ron Howard conferma che non ci sono piani per il sequel

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Solo: Ron Howard conferma che non ci sono piani per il sequel

Il regista Ron Howard ha dichiarato che non ci sono piani per un sequel di Solo: A Star Wars Story, negando così i recenti rumor emersi attorno al futuro del franchise. Uscito nel 2018, il film prequel è stato il secondo esperimento della serie di spin-off della celebre saga  fantascientifica dopo il successo ottenuto da Rogue One di Gareth Edwards.

Anche se entrambi i film hanno attraversato produzioni alquanto tumultuose, Solo è passato alla storia per i problemi che ci sono stati sul set, incluso un cambio di regia praticamente all’ultimo minuto, con i registi Phil Lord e Christopher Miller che sono stati sostituiti da Howard.

Solo: A Star Wars Story ha introdotto ai fan la versione più giovane dell’iconico Han Solo, interpretata da Alden Ehrenreich. Nel film recitavano anche Donald Glover nei panni di un giovane Lando Calrissian,  Emilia Clarke nei panni di Qi’ra, Paul Bettany nei panni di Dryden Vos e Woody Harrelson nei panni di Tobias Beckett.

In una recente intervista con Radio Andy (via ComicBook), al regista premio Oscar Ron Howard è stato chiesto se ci fossero effettivamente dei piani per un sequel Solo, qualcosa che tutti i fan che hanno apprezzato la pellicola originale sperano ormai da parecchio tempo. Sfortunatamente, Howard ha spento qualsiasi tipo di entusiasmo, rivelando che – a dispetto dei rumor – non ci sono piani per far proseguire le avventure del celebre contrabbandiere: Non c’è un sequel in programma al momento. Quello che posso dire è che è sorprendente far parte della saga di Star Wars ed aver diretto un film che sembra essere stato apprezzato col tempo. Un film che non è stato quello che ti aspettato. È stato un viaggio veramente strano lavorare a quel film.”

Nonostante le recenti dichiarazioni di Alden Ehrenreich, sembra proprio che un sequel di Solo: A Star Wars Story non sia nei piani della Disney e della Lucasfilm. Il film è passato alla storia per essere diventato il primo flop al box office della saga, anche se ciò potrebbe essere attribuito a fattori che non hanno nulla a che fare con l’effettiva qualità del film, come ad esempio il fatto che sia uscito nelle sale a pochissimi mesi di distanza da Star Wars: Gli Ultimi Jedi e poco dopo grandissimi successi come Avengers: Infinity War e Deadpool 2

Perché i fan vogliono un sequel di Solo?

Al di là dei problemi nati durante la realizzazione del film, Solo si è rivelato un discreto spin-off, sorretto da alcune buone interpretazioni e, soprattutto, da una rivelazione finale decisamente sconvolgente: alla fine del film, infatti, ha fatto la sua apparizione  noto personaggio della trilogia sequel della saga, ossia Darth Maul, signore oscuro dei Sith apparso per la prima volta in Episodio I: La minaccia fantasma. Anche a causa della presenza del celebre antagonista i fan hanno iniziato a chiedere a gran voce un sequel di Solo, proprio per avere la possibilità di scoprire come il personaggio avrebbe potuto influenzare una nuova ipotetica storia.

Spider-Man 3: confermato il ritorno di un volto noto

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Spider-Man 3: confermato il ritorno di un volto noto

Di recente è stato annunciato che Spider-Man 3 è stato nuovamente posticipato (anche se di poco): inizialmente previsto per Novembre 2021, il film arriverà adesso a Dicembre dello stesso anno. Si dice che le riprese inizieranno una volta che sarà terminata la produzione di Uncharted (orientativamente, tra Settembre e Ottobre), e che le stesse proseguiranno fino a Febbraio del 2021 (almeno, questo è ciò che avrebbe anticipato Tom Holland di recente).

Al momento sono ancora pochi i personaggi dei primi due film che sono stati confermati nel sequel di Spider-Man: Far From Home, che non ha ancora un titolo ufficiale: naturalmente, Tom Holland tornerà nei panni di Peter Parker, così come Zendaya, che sarà ancora una volta MJ. Considerata la scena post-credit di Far From Home, è probabile – ma non ancora certo – che nel terzo film dedicato allo Spider-Man del MCU possa fare la sua apparizione anche il J. Jonah Jameson di J.K. Simmons (di recente l’attore premio Oscar aveva anticipato che la sua prossima apparizione era già stata girata e che ne era prevista ancora un’altra).

Anche il regista Jon Watts è stato riconfermato dietro la macchina da presa, e adesso un nuovo report sembra indicare che anche uno dei compagni di classe di Peter tornerà in Spider-Man 3. Grazie ad un nuovo report di Deadline, infatti, apprendiamo che l’attore Tony Revolori sarà prossimamente impegnato con le riprese della seconda stagione della serie Servant (la serie Apple di M. Night Shyamalan) e con il “prossimo film del franchise di Spider-Man”: ciò significa che in Spider-Man 3 ritroveremo Eugene “Flash” Thompson (rivale di Peter), personaggio già interpretato da Revolori sia in Homecoming sia in Far From Home

Cosa sappiamo di Spider-Man 3?

Di Spider-Man 3 si sa ancora molto poco, sebbene la teoria più accredita è quella secondo cui il simpatico arrampicamuri sarà costretto alla fuga dopo essere stato incastrato per l’omicidio di Mysterio (e con il personaggio di Kraven il Cacciatore che sarebbe sulle sue tracce). Naturalmente, soltanto il tempo sarà in grado di fornirci maggiori dettagli sulla trama, ma a quanto pare il terzo film dovrebbe catapultare il nostro Spidey in un’avventura molto diversa dalle precedenti…

CORRELATE: 

Tom Holland si è unito al MCU nei panni di Peter Parker nel 2016: da allora, è diventato un supereroe chiave all’interno del franchise. Non solo è apparso in ben tre film dedicati ai Vendicatori della Marvel, ma anche in due standalone: Spider-Man: Homecoming e Spider-Man: Far From Home. La scorsa estate, un nuovo accordo siglato tra Marvel e Sony ha permesso al personaggio dell’Uomo Ragno di restare nel MCU per ancora un altro film a lui dedicato – l’annunciato Spider-Man 3 – e per un altro film in cui lo ritroveremo al fianco degli altri eroi del MCU.

Anthony Mackie chiarisce le critiche al MCU e alla mancanza di diversità

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Circa un mese fa Anthony Mackie, interprete di Falcon nell’Universo Cinematografico Marvel, si era duramente scagliato contro i Marvel Studios, criticando l’atteggiamento dello studio nei confronti della diversità, non solo in riferimento al cast dei film, ma anche e soprattutto alla troupe, quindi a tutte le persone che lavorano sul set.

Le dichiarazioni della star (che potete recuperare qui) avevano ricevuto molta risonanza, tant’è che anche Anthony e Joe Russo, registi di Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame, avevano in qualche modo appoggiato il pensiero dell’interprete di Sam Wilson nell’universo condiviso (per recuperare le dichiarazioni dei due registi, cliccate qui).

Adesso, in una recente intervista con Fatherly, Anthony Mackie è tornato proprio su quelle dichiarazioni, cercando di chiarire meglio la sua posizione e sottolineando che le sue parole non erano in alcun modo collegate al razzismo: “Mi limiterò a dire questo: non penso che ciò che sta accadendo sia un problema di razzismo.”, ha spiegato l’attore. “Penso che sia un problema di inconsapevolezza. Credo che la Marvel e la maggior parte delle aziende pensano che questa sia la cosa giusta da fare. Ma questo non basta, nella maniera più assoluta.”

Mackie – che prossimamente ritroveremo nella serie The Falcon and the Winter Soldier – ha poi aggiunto: “Ho una proposta: più fatti e meno parole. Non puoi scegliere un attore nero per interpretare uno dei supereroi principali e non aspettarti che la cosa porti ad un dibattito. È nel mio DNA parlare di queste cose. Far parte dell’universo Marvel è per me una grande occasione, quindi il mio compito è assicurarmi che quest’universo sia il migliore possibile.”

La diversificazione all’interno del MCU

A partire da Black Panther, i Marvel Studios hanno iniziato ad abbracciare sempre di più il concetto di diversificazione all’interno delle loro produzioni: a tre donne è stata affidata la regia di tre cinecomics (Anna Boden ha co-diretto Captain Marvel, Cate Shortland ha diretto Black Widow e Chloé Zhao ha diretto Gli Eterni), mentre due registi non caucasici hanno diretto due cinecomics (di nuovo Chloé Zhao per Gli Eterni e Destin Daniel Cretton ingaggiato invece per Shang-Chi and the Legend of the Ten Rings).

Scusate se esisto! con Raoul Bova in prima serata

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Scusate se esisto! con Raoul Bova in prima serata

Andrà in onda su Rai 1 in prima serata Scusate se esisto!, il film del 2014 diretto da Marco Milano con protagonisti Paola Cortellesi, Raoul Bova, Corrado Fortuna, Lunetta Savino, Marco Bocci, Ennio Fantastichini, Cesare Bocci, Stefania Rocca.

Il film è una commedia scritta da Paola Cortellesi, insieme a Furio Andreotti, Riccardo Milani e Giulia Calenda. Prodotto da Italian International Film e Rai Cinema. 

Scusate se esisto!: la trama

Il film racconta di Serena Bruno proviene da un paesino abruzzese, è laureata in architettura con il massimo dei voti, ha un master e conosce molte lingue straniere. Lavora a Londra, dove il suo talento e la sua dedizione sono adeguatamente apprezzati. Ma la nostalgia di casa è tanta, e Serena decide di tornare in Italia: naturalmente a Roma non trova un impiego nemmeno lontanamente paragonabile a quello che aveva in Inghilterra, e si arrabatta facendo tre lavori ben al di sotto delle sue capacità e competenze – arredatrice presso il Paradiso della cameretta, designer di cappelle funerarie per ricchi cafoni, e cameriera in un ristorante di lusso.

Protagonisti sono Paola Cortellesi nel ruolo di Serena Bruno, Raoul Bova come Francesco, Corrado Fortuna nel ruolo di Pietro, Lunetta Savino nel ruolo di Michela, Marco Bocci come Nicola, Ennio Fantastichini nel ruolo del Dott. Ripamonti, Cesare Bocci nel ruolo di Volponi, Stefania Rocca nel ruolo di Maria e Armando De Razza come Ennio Tintozzi.

Scusate se esisto!, trailer

Le clip

Black Widow conterrà 30 minuti di scene in IMAX

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Black Widow conterrà 30 minuti di scene in IMAX

In attesa di scoprire se Black Widow verrà ufficialmente posticipato al 2021 o se manterrà la sua release originale (fissata per il prossimo novembre), arriva una nuova interessantissima conferma per quanto riguarda il cinecomic Marvel che avrà come protagonista Scarlett Johansson.

Come riportato da Anton Volkov via Twitter, in occasione di una riunione con gli azionisti, la IMAX Corporation ha annunciato che il cinecomic interamente dedicato al personaggio di Vedova Nera conterrà ben 30 minuti di sequenze nel formato IMAX: ciò significa che circa mezz’ora del film che sarà diretto da Cate Shortland sarà nel formato 1.90:1.

Come i fan dell’universo condiviso certamente sapranno, i Marvel Studios hanno una lunga tradizione con il formato premium: basti pensare a Captain America: Civil War, la cui battaglia dell’aeroporto era stata girata in IMAX, o ad Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame, girati da Anthony e Joe Russo interamente in IMAX. Anche il più recente Spider-Man: Far From Home è stato presentato nel formato speciale.

È probabile che l’impiego delle apparecchiature IMAX in Black Widow sarà riservato alle grandi scene d’azione del cinecomic, come ad esempio la sequenza della fuga dalla prigione che abbiamo già avuto modo di vedere nei vari trailer diffusi fino ad ora.

Black Widow verrà posticipato al 2021?

Di recente abbiamo appreso che Black Widow potrebbe essere nuovamente posticipato, questa volta direttamente al 2021. Se la cosa dovesse essere confermata, è probabile che il film andrà ad occupare l’attuale slot pensato per Gli Eterni: è ipotizzabile, quindi, il 12 Febbraio 2021 come nuova data di uscita. Naturalmente, ciò significherebbe un ritardo di un intero anno, che avrebbe un effetto a catena sul resto della Fase 4 del MCU, con ogni titolo successivo che arriverebbe dopo circa 9/10 mesi.

La regia di Black Widow è stata affidata a Cate Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di Captain Marvel) a dirigere un titolo dell’universo cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è stata riscritta nei mesi scorsi da Ned Benson (The Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme a Scarlett Johansson ci saranno anche David HarbourFlorence Pugh e Rachel Weisz.

In Black Widow, quando sorgerà una pericolosa cospirazione collegata al suo passato, Natasha Romanoff dovrà fare i conti con il lato più oscuro delle sue origini. Inseguita da una forza che non si fermerà davanti a nulla pur di sconfiggerla, Natasha dovrà affrontare la sua storia in qualità di spia e le relazioni interrotte lasciate in sospeso anni prima che diventasse un membro degli Avengers.

Black Beauty arriverà in streaming su Disney+

Black Beauty arriverà in streaming su Disney+

Disney+ ha annunciato oggi che l’adattamento contemporaneo del romanzo classico del XIX secolo di Anna Sewell, Black Beauty, arriverà in anteprima sulla piattaforma di streaming entro la fine dell’anno. Black Beauty è una cavalla di razza mustang nata libera nell’America occidentale. Quando viene catturata e portata via dalla sua famiglia, la sua storia si intreccia con quella della diciassettenne Jo Green, anche lei in lutto per la perdita dei genitori. Le due sviluppano lentamente un legame che si basa sull’amore, il rispetto e la cura reciproca.

La vincitrice dell’Oscar Kate Winslet (The Reader – A voce alta) presta la voce a Black Beauty; il film è interpretato da Mackenzie Foy (Interstellar) nel ruolo di Jo Green; Iain Glen (Il Trono di Spade) in quello di John Manly; e Claire Forlani (Vi presento Joe Black) nel ruolo di Mrs. Winthorp.

Black Beauty è diretto da Ashley Avis (Adolescence) che ha anche scritto la sceneggiatura. Jeremy Bolt (Polar, Monster Hunter) di JB Pictures e Robert Kulzer (Polar) di Constantin Film sono i produttori, mentre Martin Moszkowicz, Edward Winters e Jon Brown sono i produttori esecutivi. Dylan Tarason è un co-produttore e Genevieve Hofmeyr (Mad Max: Fury Road), presidente della Moonlighting Films, è la produttrice per il Sud Africa. Black Beauty è prodotto da Constantin Film e JB Pictures.

Nicole Grimaudo: 10 cose che non sai sull’attrice

Nicole Grimaudo: 10 cose che non sai sull’attrice

Scoperta in seguito ad un provino televisivo, l’attrice Nicole Grimaudo è oggi un’apprezzata interprete di cinema e teatro, distintasi grazie a ruoli e generi spesso diversi tra loro. Tra le sue collaborazioni, si annoverano in particolare quelle avute con importanti registi o autori, esperienze dalla quali ha dimostrato di aver appreso molto, maturando come interprete. Oggi, attiva prevalentemente in televisione, continua a regalare interpretazioni degne di nota.

Ecco 10 cose che non sai di Nicole Grimaudo.

Nicole Grimaudo compagno

Nicole Grimaudo: i suoi film e le serie TV

10. Ha recitato in celebri lungometraggi. L’attrice debutta al cinema con il film Tu ridi (1998), diretto da Paolo e Vittorio Taviani. Negli anni successivi, si afferma grazie alle sue partecipazioni a Jolly Blu (1998), Ferdinando e Carolina (1999), Liberi (2003), Perdutoamor (2003), Un giorno perfetto (2008), di Ferzan Özpetek, Baarìa (2009), Mine vaganti (2010), con Riccardo Scamarcio, Baciato dalla fortuna (2011), Workers – Pronti a tutto (2012), con Francesco Pannofino, All’ultima spiaggia (2012), Buongiorno papà (2013), di Edoardo Leo con Raoul Bova, e Le leggi del desiderio (2015).

9. È nota per i suoi ruoli televisivi. Particolarmente nota per i ruoli interpretati in televisione, l’attrice debutta sul grande schermo con il film Sorellina e il principe del sogno (1996), per poi recitare nella miniserie Racket (1997) e nei film Ultimo (1998), L’amore oltre la vita (1999). A consacrarla sono però le serie Questa casa non è un albergo (2000), Il bello delle donne (2001), Giulio Cesare (2002), e R.I.S. – Delitti imperfetti (2005-2006), dove interpreta il tenente Anna Giordano. Negli anni successivi ha poi recitato in Il mostro di Firenze (2009), Medicina generale (2007-2010), con Marco Giallini, Dov’è mia figlia (2011), Immaturi – La serie (2018), con Ricky Memphis, Nero a metà (2019), Ognuno è perfetto (2019) e Passeggeri notturni (2020), con Claudio Gioè.

8. Ha recitato a teatro per un noto regista. Attiva anche a teatro, l’attrice si è resa inizialmente nota per aver recitato nello spettacolo Il giardino dei ciliegi, di Anton Cechov, diretto da Gabriele Lavia. La Grimaudo vanta poi la collaborazione con il celebre regista premio Oscar Roman Polánski, il quale la scelse per recitare nel suo spettacolo Amadeus, basato sulla pièce teatrale di Peter Shaffer. L’attrice recitò per questa sia nel debutto del 1999 sia in alcune repliche del 2001.

Nicole Grimaudo: il fidanzato e il figlio

7. È molto riservata. L’attrice ha in più occasioni fatto sapere di essere particolarmente intenzionata a mantenere un netto distacco tra la propria vita lavorativa e quella privata. Di lei, al di fuori delle scene, si sa infatti molto poco. Solo di recente ha rivelato il nome del compagno, Francesco, il quale lavora come giornalista per la Rai. Dalla loro relazione è poi nato Pietro, nel 2014. Per tale occasione, l’attrice prese una pausa dai set di circa due anni, per potersi così dedicare esclusivamente alla famiglia.

Nicole Grimaudo non è su Instagram

6. Non possiede un profilo personale. Tenendo fede al suo principio di riservatezza, l’attrice ha affermato di non possedere un profilo personale sul social network Instagram. Sembra infatti non essere attratta dal funzionamento della piattaforma, la quale inevitabilmente rischia di esporre la propria vita ad un ampio numero di persone. Senza l’utilizzo di questa, l’attrice riesce più facilmente a conciliare il desiderio di mantenere una vita privata lontana dai riflettori.

Nicole Grimaudo Mine vaganti

Nicole Grimaudo in Mine vaganti

5. Ha sostituito un’altra attrice. Nel film Mine vaganti, del 2010, l’attrice ricopre il ruolo di Alba Brunetti, una delle protagoniste principali. Originariamente, tuttavia, il ruolo era stato affidato all’attrice Alba Rohrwacher, la quale dovette però rinunciare per via di altri impegni precedentemente presi. Furono dunque prese in considerazioni altre attrici come Cristiana Capotondi e Micaela Ramazzotti, ma la scelta ricadde infine sulla Grimaudo, che aveva già lavorato con il regista turco nel suo precedente film.

4. Ha vinto un prestigioso premio. Il ruolo di Ambra si è rivelato particolarmente importante per l’attrice, poiché le ha permesso di affermarsi ulteriormente a livello nazionale arrivando a vincere diversi premi per la sua interpretazione. In particolare, le venne conferito dalla stampa internazionale il prestigioso Globo d’Oro come miglior attrice rivelazione. Fu l’unica del ricco cast a ricevere tale premio.

Nicole Grimaudo in Non è la Rai

3. Sostenne un provino per caso. All’età di 15 anni l’attrice si ritrova a Roma per fare visita alle sorelle, le quali frequentavano l’Università lì. Girando per la capitale, la madre decide di accompagnarla ad un provino per il programma Non è la Rai, al quale la Grimaudo decise di partecipare desiderosa di vedere Cinecittà. Il provino andò poi particolarmente bene, e così la giovane si ritrovò a partecipare al programma, diventando una delle ragazze più amate di questo. In diverse occasioni, ebbe anche l’occasione di condurre diverse puntate di questo.

2. Ha dovuto imparare a rimanere “con i piedi per terra”. Grazie al successo derivato da Non è la Rai, l’attrice divenne in breve tempo una vera e propria celebrità, con numerosi fan al suo seguito. Per lei, all’epoca giovanissima, fu un’esperienza unica e allo stesso tempo travolgente. La Grimaudo ha in particolare ricordato l’episodio di un ragazzo che si tatuò il suo nome sulla fronte. Una fama come questa poteva essere pericolosa, ma come affermato dall’attrice, grazie al supporto della famiglia ha potuto viverla mantenendo i piedi per terra.

Nicole Grimaudo: età e altezza

1. Nicole Grimaudo è nata a Caltagirone, in Sicilia, Italia, il 22 aprile del 1980. L’attrice è alta complessivamente 170 centimetri.

Fonte: IMDb

Val Kilmer: 10 cose che non sai sull’attore

Val Kilmer: 10 cose che non sai sull’attore

Diventato famoso per il suo sguardo sexy e glaciale, Val Kilmer è stato uno dei Batman più amati del grande schermo. La sua è stata una carriera lunghissima, fatta di alti e bassi e di tanti successi.

Scopriamo insieme tutto quello che c’è da sapere su Val Kilmer, ripercorrendo tutte le tappe più importanti della sua carriera.

Val Kilmer film: gli inizi della sua carriera

10. Nato a Los Angeles, in California, Stati Uniti, Val Edward Kilmer è il secondo di tre figli. Dopo il divorzio dei suo genitori, a otto anni Val si trasferisce a San Fernando Valley con il padre, il fratello maggiore Mark e il fratello minore Wesley, mentre la madre si trasferisce in Arizona e inizia a lavorare come hostess.

Ma la vita a San Fernando Valley per Val diventa un vero incubo. Nel 1977 suo fratello minore muore annegato a soli 15 anni e nel 1993 tocca a suo padre, che viene a mancare quando Val ha poco più di trent’anni.

Val Kilmer, Meg Ryan, Kyle MacLachlan, and Frank Whaley in The Doors
Val Kilmer, Meg Ryan, Kyle MacLachlan e Frank Whaley in The Doors – Fonte: IMDB

9. E’ proprio in questo periodo molto difficile della sua vita, dopo la morte del fratello Wesley, che Val Kilmer si avvicina alla Chiesa Cristiano Scientista. Oltre a frequentare lo stesso liceo di Kevin Spacey e Mare Winningham, dopo il diploma, Val viene accettato alla Julliard School, famosa scuola di arte drammatica. Qui Kilmer studiare recitazione e comincia a sperimentare con il suo talento.

Durante i suoi anni alla Julliard, Val Kilmer si unisce alla compagnia teatrale, scrivendo e recitando in vari spettacoli. Grazie al suo talento di attore e giovane autore, viene notato dal regista Francis Ford Coppola che, nel 1983, gli offre una parte nel film I Ragazzi della 56a Strada, ruolo che Val rifiuta per non abbandonare il suo gruppo di teatro.

Val Kilmer nel film The Doors
Val Kilmer nel film The Doors – Fonte: IMDB

Quello stesso anno, partecipa a uno spettacolo a Broadway, dal titolo The Slab Boys, insieme a Kevin Bacon e Sean Penn e in più appare in un episodio della serie tv ABC Afternoon Specials al fianco di Michelle Pfeiffer. Ispirato dall’incontro con la giovane Michelle, qualche anno più tardi Val Kilmer pubblica un suo libro di poesie dal titolo My Edens After Burns, attualmente in vendita su Amazon per quasi 2500 euro.

Val Kilmer filmografia

8. Finalmente nel 1984 Val Kilmer debutta al cinema all’età di 24 anni nel film Top secret!, commedia diretta da Jim Abrahams, David Zucker e Jerry Zucker. Nel film Val interpreta il ruolo del protagonista, Nick Rivers, una star del rock americano che per sbaglio viene invitato a un festival musical nella Germania Est, in pieno clima di Guerra Fredda.

A quel primo film, negli anni ottanta, ne seguirono molti altri. In questo periodo Val Kilmer recita in Scuola di Geni (1985), Willow (1988), Killing Me Again (1989) e ovviamente Top Gun (1985).

 

7. Diretto da Tony Scott e prodotto dal grande Jerry Bruckheimer, Top Gun è un film d’azione divenuto un vero e proprio cult del cinema degli anni ottanta. Val Kilmer in Top Gun interpreta il pilota Tom “Iceman” Kazinsky, e recita al fianco di Tom Cruise e Anthony Edwards.

 

Val Kilmer, Rick Rossovich, Whip Hubley, and Barry Tubb in Top Gun
Val Kilmer, Rick Rossovich, Whip Hubley e Barry Tubb in Top Gun – Fonte: IMDB

7. Diretto da Tony Scott e prodotto dal grande Jerry Bruckheimer, Top Gun è un film d’azione divenuto un vero e proprio cult del cinema degli anni ottanta. Val Kilmer in Top Gun interpreta il pilota Tom “Iceman” Kazinsky, e recita al fianco di Tom Cruise e Anthony Edwards.

Tom Cruise, Val Kilmer, Tom Skerritt, Rick Rossovich, and Adrian Pasdar in Top Gun
Tom Cruise, Val Kilmer, Tom Skerritt, Rick Rossovich e Adrian Pasdar in Top Gun – Fonte: IMDB

Il film racconta la storia di Pete ‘Maverick’ Mitchell (Tom Cruise), pilota della marina militare americana, scelto insieme al suo Navigatore Nick ‘Goose’ Bradshaw (Anthony Edwards) a partecipare alla famosa e prestigiosa scuola Top Gun. La pellicola di Tony Scott segue tutte le fasi della formazione di Mavercik, dal durissimo addestramento fino al fatale incidente durante le esercitazioni e l’abbattimento degli aerei nemici. A movimentare i mesi di duro lavoro di Maverick ci sono i suoi compagni di viaggio e una storia d’amore molto speciale con una delle sue istruttrici, Charlotte “Charlie” Blackwood (Kelly McGillis).

Val Kilmer in Batman Forever

6. Negli anni novanta, Val Kilmer gira numerosi film tra cui The Doors (1991), Cuore di Tuono (1992), Una Vita al Massimo (1993), Una Bionda Tutta d’Oro (1993), Tombstone (1993), Le Ali del Coraggio (1995), Heat (1995) e ovviamente Batman Forever.

Terzo capitolo in ordine cronologico nella “saga” dei film dell’uomo pipistrello, Batman Forever, diretto nel 1995 da Joel Schumacher, segna la svolta nella carriera di Val Kilmer.

Val Kilmer and Pat Hingle in Batman Forever
Val Kilmer e Pat Hingle in Batman Forever – Fonte: IMDB

Nel film siamo in una Gotham City funestata dall’arrivo di due nuovi malvagi criminai, Due Facce e l’Enigmista. Il primo è l’ex procuratore distrettuale Harvey Dent (Tommy Lee Jones) ferito da un getto d’acido che ha lasciato il suo volto deturpato; mentre il secondo è Edward Nygma (Jim Carrey), ex dipendente della Wayne Enterprises, nonché inventore di uno strano apparecchio chiamato The Box, capace di manipolare le onde cerebrali delle persone. Entrambi hanno giurato di distruggere Gotham City, la città che li ha fagocitati e poi risputati, e di vendicarsi di Batman.

Val Kilmer in Batman Forever
Val Kilmer in Batman Forever – Fonte: IMDB

Non sapendo come fermare questi due inarrestabili criminali, il detective James Gordon (Pat Hingle) chiede aiuto all’Uomo Pipistrello che, per l’occasione potrà avvalersi di un aiuto in più. Si tratta di Robin, alias Dick Grayson (Chris O’Donnell), giovane protetto di Bruce Wayne la cui famiglia è stata decimata dal perfido Due Facce. Il ragazzo, aiutato dal maggiordomo di casa Wayne, Alfred (Michael Gough), si trasforma in Robin, un secondo giustiziere mascherato, correndo in soccorso di Batman.

Jim Carrey and Tommy Lee Jones in Batman Forever
Jim Carrey e Tommy Lee Jones in Batman Forever – Fonte: IMDB

Il film, pur non essendo all’altezza dei primi due capitoli della saga, Batman e Batman Il Ritorno, entrambi diretti da Tim Burton, diventa comunque un grande successo e quell’anno porta a casa ben tre candidature agli Oscar per miglior fotografia, miglior sonoro e miglior montaggio sonoro.

Val Kilmer in Il Santo

5. Gli anni novanta continuano senza sosta per Val Kilmer che continua a passare da un progetto a un altro. In questo periodo l’attore recita in film come Heat – La Sfida (1995), Dead Girl (1996), L’Isola Perduta (1996), Spiriti nelle Tenebre (1996), A Prima Vista (1999), Joe The King (1999) e in ultimo Il Santo.

Diretto da Phillip Noyce nel 1997, Il Santo è un film d’azione diventato negli anni un vero cult di genere. Il suo protagonista è ispirato al personaggio letterario di Simon Templar, detto appunto il Santo, nato nel 1928 dalla penna di Leslie Charteris con il romanzo giallo Meet The Tiger.

Val Kilmer and Elisabeth Shue in The Saint
Val Kilmer e Elisabeth Shue in The Saint – Fonte: IMDB

Il film racconta la storia di Simon Templar (Val Kilmer), un ladro molto astuto e dai modi sofisticati che opera su scala internazionale ed è in grandi di depistare chiunque lo insegua grazie alla sua straordinaria abilità nel cambiare identità.
Lavorando su commissione, Simon è veloce e non commette errori e passa continuamente da un lavoro all’altro viaggiando per il mondo. In uno dei suoi lavori sotto falso nome incontra la dottoressa Emma Russell (Elisabeth Shue) che travolgerà la sua perfetta routine criminale.

4. Negli anni duemila Val Kilmer continua la sua scalata dell’impero hollywoodiano, un film alla volta. Tra i suoi progetti più importanti ricordiamo Pollock (2000), The Missing (2003), Nella Mente del Serial Killer (2004), Alexander (2004), Kiss Kiss Bang Bang (2006), Conspiracy (2008), ll cattivo tenente – Ultima chiamata New Orleans (2009), MacGruber (2010) – commedia in cui recita al fianco di Will ForteMister Vendetta (2010), Twixt (2011), Wyatt Earp – La Leggenda (2012), Song to Song (2017), L’uomo di neve (2017) e ovviamente Top Gun: Maverick (2020).

Val Kilmer in Top Gun 2

3. A distanza di trentacinque anni dal primo film Val Kilmer nel 2020 si trova nuovamente a interpretare il ruolo di Tom “Iceman” Kazinsky nel sequel di Top Gun, dal titolo Top Gun – Maverick.

Jennifer Connelly and Tom Cruise in Top Gun - Maverick
Jennifer Connelly and Tom Cruise in Top Gun – Maverick – Fonte: IMDB

A più di trent’anni dalla scomparsa di Goose, suo compagno di volo, Maverick (Tom Cruise) è diventato uno dei nuovi istruttori della scuola di piloti Top Gun. Tra le nuove reclute dell’accademia, trova anche Bradley (Miles Teller), figlio del defunto Goose, che cerca di diventare pilota proprio come suo padre. Sarà quindi compito di Maverick addestrarlo e fargli da mentore durante la sua formazione.

Al cast del film, diretto da Joseph Kosinski, oltre a Tom Cruise e Val Kilmer che riprendono i loro vecchi ruoli, si aggiungono anche Miles Teller, Jennifer Connelly, Glen Powell e il grande Ed Harris.

Miles Teller in Top Gun - Maverick
Miles Teller in Top Gun – Maverick – Fonte: IMDB

Nonostante le riprese di Top Gun – Maverick siano finite ormai già lo scorso anno, a causa della pandemia di Corona Virus ancora in corso, l’uscita del film, prevista per il 2020, è stata posticipata di un altro anno, al 2 luglio del 2021.

Val Kilmer e la malattia: lotta contro il cancro

2. Guardando alla carriera di Vale Kilmer dagli inizi ad oggi, si nota una sostanziale discrepanza in termini quantitativi tra gli anni ottanta-novanta e gli anni duemila. La carriera dell’attore ‘losangelino’ ha infatti subito un rallentamento causato da una terribile malattia.

Nel 2014, a Val Kilmer è stato diagnosticato un tumore aggressivo alla gola, notizia che lo stesso attore ha reso nota via social. Così come racconta nel suo libro di memoria, dal titolo I’m Your Huckleberry, l’attore aveva disturbi alla gola già da tempo, segnali che ha trascurato fino quasi al punto di non ritorno. Una notte, infatti, racconta di essersi svegliato all’improvviso iniziando a tossire sangue; dopo aver chiamato il 911 è stato portato in ospedale dove gli esami hanno evidenziato una massa cancerosa proprio alla gola.

Val Kilmer ha combattuto per anni quel cancro così aggressivo affidandosi alla medicina e alla chemioterapia ma anche alla preghiera; l’attore è sempre stato molto religioso e crede siano state proprio le costanti preghiere sue e dei suoi cari a farlo guarire. Oggi Val Kilmer, all’età di sessant’anni, ha l’aspetto segnato dal tempo e dalle sofferenze causate dalla malattia, eppure continua a lottare e a fare quello che gli riesce meglio, recitare.

1. Per restare sempre aggiornati sulla vita professionale e privata di Val Kilmer, seguite il suo profilo Instagram ufficiale.

 

Fonte Wiki, IMDB, Il Giornale

Demet Özdemi: 10 cose che non sai sull’attrice

Demet Özdemi: 10 cose che non sai sull’attrice

Il pubblico italiano, sempre più appassionato di serie tv, fiction e soap opera straniera, sembra avere una nuova eroina televisiva. Si tratta dell’attrice turca Demet Özdemi conosciuta per aver interpretato il ruolo della protagonista in alcune serie di successo come DayDreamer, al fianco di Can Yaman.

Ma adesso scopriamo insieme tutto quello che c’è da sapere su Demet Özdemi.

Demet Özdemi biografia

10. Nata a İzmit, in Turchia, il 26 febbraio del 1992, Demet Özdemi viene da una famiglia di origini miste. Sua nonna emigrò dalla Bulgaria alla Turchia quando era ancora giovane per poi trasferirsi nuovamente, insieme a suo fratello, in Germania.

Dopo il divorzio dei suoi genitori, all’età di sette anni, Demet, la più piccola di tre figli, si trasferisce a Istanbul con la madre, il fratello Volkan e la sorella Derya.

9. Attratta da sempre dal mondo dell’intrattenimento, inizia da piccola a studiare danza. Per Demet, anche in età adulta, questa disciplina, più che un lavoro è una vera e propria espressione artistica ed emotiva. La sua carriera nello mondo dello spettacolo inizia, infatti, proprio come ballerina.

8. Grazie alla danza, Demet ottiene il suo primo lavoro come ballerina della cantante pop turca Bengü Ergen, meglio conosciuta solo come Bengü. In questo periodo partecipa anche alla realizzazione del video musicale della cantante, dal titolo Hodri Meydan.

Questo ingaggio le dà molta visibilità e le procura nuove opportunità lavorative. Successivamente, infatti, si unisce ai ballerini del gruppo Efes Kizlari, una crew di ballo tutta al femminile il cui look strizza l’occhio a quello alle cheerleader americane.

7. Il talento di Demet non passa inosservato e in breve tempo la sua carriera di ballerina prende il volo. Qualche anno dopo, infatti, la vediamo tra il corpo di ballo del video musicale Ateş Et Ve Unut di Mustafa Sandal, popolare cantante turco.

Demet Özdemi serie tv

6. Dopo aver lavorato per anni come ballerina, Demet Özdemi decide a un certo punto di cambiare ambiente lavorativo e di provare a intraprendere la carriera di attrice. Il suo primo ingaggio televisivo risale solo al 2013 quando viene scelta da Fox Turchia per la serie Sana Bir Sir Verecegim.

Demet Özdemi in Sana Bir Sir Verecegim
Demet Özdemi in Sana Bir Sir Verecegim – Fonte: IMDB

La serie, una sorta di supernatural teen drama, racconta la storia di Aylin (Demet Özdemi) e Tilki (Ekin Koç), due ragazzi dotati di poteri sovrannaturali. Aylin può controllare l’elettricità e servirsene come arma, mentre Tilki ha il dono dell’invisibilità. Ma questi poteri causano non pochi problemi ai ragazzi che vorrebbero solo condurre una vita normale; i due infatti non possono avere nessun contatto diretto, non possono abbracciarsi né tanto meno baciarsi, limitazioni che rendono frustrante il loro rapporto.

5. L’anno successivo al suo debutto televisivo, Demet ottiene una parte seppur minore in un’altra serie tv turca dal titolo Kurt Seyit ve Sura, andata in onda per 2 stagioni e 21 episodi dal 2014 al 2015.

Demet Ozdemir
Kivanç Tatlitug e Farah Zeynep Abdullah in Kurt Seyit ve Sura – Fonte: IMDB

La serie racconta della drammatica ma intensa storia d’amore sbocciata tra Kurt Seyit (Kıvanç Tatlıtuğ), un maggiore dell’esercito e Sura (Farah Zeynep Abdullah), una ragazza russa di nobili origini, durante la Prima Guerra Mondiale. A causa della rivoluzione russa, i due amanti sono costretti a lasciarsi le loro rispettive vite e famiglie alle spalle e fuggire verso Istanbul, in cerca di un porto sicuro.

Demet Özdemi in DayDreamer

4. Negli anni successivi, Demet continua la sua scalata nel mondo televisivo turco, partecipando a serie tv come Çilek Kokusu (2015) e Room Number: 309 (2016). Tuttavia, solo nel 2018, Demet raggiunge il vero successo quando viene scelta per il ruolo della protagonista nella serie DayDreamer – Le Ali del Sogno.

 

Demet Özdemir
Demet Özdemir e Can Yaman in DayDreamer – Fonte: IMDB

La serie racconta la storia di Sanem Aydin (Demet Özdemir), una ragazza che sogna di fare la scrittrice e di vivere alle Galapagos ma che, per sfuggire a un matrimonio combinato, inizia a lavorare in un’azienda pubblicitaria, insieme alla sorella Leyla (Öznur Serçeler), segretaria di Emre (Birand Tunca), secondogenito del capo Aziz (Ahmet Somers).

Demet Özdemir
Demet Özdemir e Can Yaman in DayDreamer – Fonte: IMDB

Mentre Emre è un uomo d’affari senza scrupoli, suo fratello maggiore Can Devit (Can Yaman) è il suo opposto; è un spirito libero e gira il mondo facendo il fotografo. Quando Aziz scopre di essere gravemente malato, richiama il figlio Can per affidargli le redini dell’azienda e l’arduo compito di scovare la talpa che vende informazioni private sulla compagnia alla sua concorrente. Essere spodestato dal fratello maggiore rende furioso Emre che farà di tutto per estromettere Can e continuare con i suoi loschi affari. Nel frattempo Sanem incontra Can e tra i due nasce un rapporto che presto diventa ben più profondo di una semplice collaborazione lavorativa…

La serie in Turchia è andata in onda per una sola stagione da 51 episodi, ognuno dei quali da 120-140 minuti. Dal 10 giugno 2020, DayDreamer è approdata anche qui in Italia, su Canale 5, ma con una differente divisione degli episodi che saranno 152 e da 40-50 minuti ciascuno.

Demet Özdemi per Pantene: curiosità e vita privata

3. Demet Özdemi in Italia è diventata famosa grazie alla serie tv di successo DayDreamer ma a quanto pare nella sua Turchia, l’attrice è una vera e proprio star. Come Chiara Ferragni in Italia, in Turchia, invece, Demet è diventata il nuovo volto ufficiale di Pantene.

A dicembre dello scorso anno è stato realizzato uno spot pubblicitario poi diventato virale.

2. Passiamo ora a un po’ di sano gossip. La vita sentimentale di Demet, come accade per quasi tutte le star del cinema e della televisione, è costantemente monitorata dai giornali scandalistici.

Sappiamo che l’attrice, fidanzata dal 2018 con l’attore e presentatore turco Seckin Ozdemir, ha interrotto da poco la sua relazione e cancellato ogni traccia del suo ex dai suoi account social.

Nonostante l’attrice non abbia fornito dettagli sulla rottura don Seckin, per alcuni il motivo di questo repentino cambio di rotta sarebbe imputabile a una ‘simpatica’ nata tra Demet e il suo collega Can Yaman. Entrambi gli attori, però, hanno più volte smentito chiarendo che tra loro c’è solo una bella amicizia. Ma quindi Demet Özdemi con chi è fidanzata? Al momento la sua vita sentimentale è avvolta nel mistero…

1. Se volete seguire le avventure sentimentali e professionali della bella e brava Demet Özdemi, vi consigliamo di seguire i suoi account social e in particolare il suo profilo Instagram, sempre aggiornato e pieno di contenuti interessanti.

 

Fonte: Wiki, IMDB

The Umbrella Academy 2: recensione della serie Netflix

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The Umbrella Academy 2: recensione della serie Netflix

La recensione di The Umbrella Academy 2 che state per leggere è, naturalmente, senza spoiler. Tornano il 31 luglio su Netflix i fratelli Hargreeves, i sette supereroi cresciuti dallo scienziato pazzo Reginald che formano il gruppo noto come The Umbrella Academy e nati dalla mente di Gerard Way e Gabriel Bá. La serie si conferma un buon prodotto di intrattenimento che riesce anche a mantenere una certa coerenza nello sviluppo dei personaggi, il che già rappresenta un elemento di grande valore, dato il livello medio dell’ultima produzione Netflix.

Ma andiamo con ordine. Alla fine della prima stagione, i nostri eroi si rendono conto che Vanya, Numero Sette, non è disarmata e senza poteri, come loro hanno sempre creduto. Tutt’altro! Alla fine della stagione Luther, Klaus, Diego, Allison e Ben, guidati da Numero Cinque, hanno dovuto far fronte proprio alla sua rabbia e all’esplosione del suo potere che causa l’Apocalisse. All’inizio della seconda stagione, i sette eroi, fratelli non di sangue ma per circostanza, si trovano catapultati negli anni Sessanta, ognuno in un anno diverso.

The Umbrella Academy 2 è ambientato negli anni Sessanta

Costretti a stare da soli, ognuno cerca di fare del proprio meglio con gli strumenti che ha. Solo Cinque si trova di fronte ad una terribile verità: il loro viaggiare indietro nel tempo causa la fine del mondo, letteralmente. Dopo aver assistito alla fine del mondo, il fratello Hargreeves rimasto bambino ma più scaltro degli altri, viaggia nel tempo per chiamare a raccolta la famiglia e cerare di impedire che questa seconda Apocalisse abbia luogo. Naturalmente niente è semplice per questa famiglia sui generis e anche il compito di Cinque viene reso difficile dalle personalità, le strade, gli approcci diversi che gli altri fratelli hanno adottato nel corso del tempo trascorso in solitudine in questo tempo a cui non appartengono.

The Umbrella Academy 2 spinge i protagonisti fuori dalla loro confort zone, ogni personaggio si trova da solo ad affrontare un mondo che non conosce e tutti trovano una loro dimensione, cercando di sfruttare il proprio dono o potere. Luther, che ha sempre cercato la guida di una figura paterna, profondamente ferito dal comportamento del padre nei suoi confronti, diventa una specie di combattente invincibile al soldo di un uomo senza scrupoli. Allison trova l’amore ma anche la vocazione civile, in un periodo storico, gli anni ’60 appunto, in cui la popolazione di colore non poteva vivere liberamente. Diego, votato all’eroismo, decide di impedire l’assassinio di Kennedy, con il risultato di farsi rinchiudere in una clinica psichiatrica, dove fa un incontro molto particolare. Klaus sfrutta la sua capacità di comunicare con i morti e fonda addirittura un culto al cui centro dell’adorazione c’è proprio lui. Vanya, vittima di una forte amnesia, trova rifugio presso una famiglia in una fattoria, dove si reinventa baby sitter ed instaura un legame speciale con la moglie e madre e con suo figlio, un bambino affetto da una forma grave di autismo. La nuova normalità di ognuno di loro viene turbata da Cinque, che come un uragano arriva a scuoterli dal loro torpore e a coinvolgerli nel tentativo disperato di salvare ancora una volta il mondo.

Gli eroi si svincolano dalla paternità di Reggie

The Umbrella Academy 2Profondamente diversa per ritmo e approccio rispetto al primo ciclo, The Umbrella Academy 2 si concentra principalmente sull’obiettivo unico e condiviso della squadra di eroi. Se in un primo momento i sei fratelli hanno dovuto affrontare la presa di coscienza della loro individualità, l’autodeterminazione del loro essere non solo una squadra il cui leader era l’eccentrico Reggie Hargreeves, ma anche singoli individui con un cuore e una testa, non definiti dai loro poteri ma dal loro essere persone a tutto tondo, la seconda stagione li mette nella condizione di ritrovare quello spirito di squadra e questa volta di farlo per scelta, non per imposizione da parte di un padre padrone che, sembra, non ha voluto loro mai davvero bene.

Chiaramente le storie che si fondano sui viaggi nel tempo pagano ad un certo punto il prezzo di paradossi temporali, loop, “errori” e accavallamenti di linee che potremmo anche fingere di non notare per gettarci anima e corpo dentro questa girandola di emozioni ed avvenimenti concentrata in soli 10 giorni, quelli che precedono l’omicidio di Kennedy. L’evento storico diventa il filo rosso intorno al quale gravitano gran parte delle scelte e delle decisioni prese dal gruppo, un evento tragico nella storia di un Paese che i nostri credono di dover impedire, dal momento che si trovano nella condizione di poter intervenire e “fare la cosa giusta”. Tuttavia si renderanno presto conto che il loro compito è un’altro e tra avversità, emozioni, sensazioni e conflitti riusciranno a trovare il modo e la motivazione per lavorare insieme e fare di nuovo gli eroi.

La squadra di The Umbrella Academy si conferma vincente

Come nella prima stagione, il cast di The Umbrella Academy si rivela vivace e in parte, con un occhio di riguardo verso Aidan Gallagher al quale viene affidato il personaggio più complesso e consapevole, Cinque, e una nota di demerito a Tom Hopper che sembra calcare troppo la mano su una presunta stupidità di Luther, in contrapposizione alla sua forza fisica. Grande rivincita invece per Diego e Ben, che acquistano uno spazio molto più importante nella trama generale, mentre il Klaus di Robert Sheehan perde un po’ del brio che aveva caratterizzato la sua presenza nella prima stagione, senza però perdere fascino. Sempre molto equilibrato e volitivo il personaggio interpretato da Emmy Raver-Lampman, la sua Allison è una donna solida e devota, coraggiosa e impegnata, con le idee chiare e il cuore al posto giusto. Sboccia definitivamente la timida Vanya di Ellen Page; a tutti gli effetti la superstar del cast della serie, era rimasta in ombra per la maggior parte della prima stagione per poi trovare il suo giusto spazio alla fine della stessa e nel corso di tutta la seconda.

Con una scrittura divertente, dei personaggi che non si prendono mai troppo sul serio e un ritmo coinvolgente, The Umbrella Academy 2 conferma la buona qualità della prima stagione, replicandone il finale aperto, agganciando la curiosità dello spettatore e fidelizzando il suo pubblico.

Ferzan Özpetek: 10 cose che non sai sul regista

Ferzan Özpetek: 10 cose che non sai sul regista

Considerato uno dei più interessanti registi attualmente operanti in Italia, Ferzan Özpetek ha negli anni conquistato sempre più lodi grazie ai suoi film ricchi di sentimenti e intrecci narrativi. Nato in Turchia ma naturalizzato italiano, il regista ha portato la propria cultura nel cinema del Bel Paese, dando vita ad un’unione particolarmente apprezzata da critica e pubblico. I suoi film, attesi con particolare entusiasmo, vantano sempre un cast di grandi attori, attraverso i quali Özpetek lascia trasparire i temi a sé cari.

Ecco 10 cose che non sai di Ferzan Özpetek.

Ferzan Ozpetek libri

Ferzan Özpetek: la sua filmografia

10. Ha scritto e diretto celebri lungometraggi. Dopo aver lavorato a lungo come aiuto regista, Özpetek debutta alla regia del suo primo film nel 1997 con Il bagno turco, con Alessandro Gassmann. Gira poi ad Istanbul il suo secondo lungometraggio, Harem Suare (1999), per poi dirigere i titoli Le fate ignoranti (2001), con Stefano Accorsi, La finestra di fronte (2003), con Giovanna Mezzogiorno, Cuore sacro (2004), Saturno contro (2007), con Pierfrancesco Favino, Un giorno perfetto (2008), con Isabella Ferrari, Mine vaganti (2010), con Riccardo Scamarcio, Magnifica presenza (2012), con Elio Germano, Allacciate le cinture (2014), con Kasia Smutniak, Rosso Istanbul (2017), Napoli velata (2017), con Alessandro Borghi, e La dea fortuna (2019), con Edoardo Leo.

9. Ha diretto i videoclip di celebri cantanti. Oltre al cinema, Özpetek ha portato la propria passione per la regia anche nella direzione di alcuni recenti videoclip per i brani di noti cantanti italiani. Il primo di questi è per la canzone È l’amore, del 2016, di Mina e Adriano Celentano, per il quale ha svolto le riprese in Turchia. Ha poi realizzato il videoclip per Luna diamante, cantata da Mina e Ivano Fossati, brano presente nel suo ultimo film, La dea fortuna. Nel marzo del 2020 ha invece firmato la regia del video di Ho amato tutto, brano presentato da Tosca al Festiva di Sanremo.

8. È stato aiuto regista di Massimo Troisi. Nella sua formazione Özpetek vanta una collaborazione con il celebre Massimo Troisi. Il suo primo lavoro nel cinema fu infatti quello di aiuto regia per la commedia Scusate il ritardo (1982). Negli anni successi ha continuato a formarsi collaborando con altri noti nomi del cinema italiano, come Maurizio Ponzi, Sergio Citti e Francesco Nuti. Nel 1996 collabora con Ricky Tognazzi per il film Vite strozzate, che sarà il suo ultimo lavoro come aiuto regista. L’anno seguente, infatti, Özpetek debutta alla regia del suo primo lungometraggio.

Ferzan Özpetek: i suoi libri

7. Ha scritto diversi libri. Parallelamente alla carriera cinematografica, il regista ha continuato a coltivare anche la passione per la scrittura. Dopo aver firmato le sceneggiature dei suoi film, nel 2013 debutta con il suo primo romanzo, intitolato Rosso Istanbul e pubblicato con Mondatori. Dato il buon successo di questo, Özpetek porta avanti tale attività dando vita nel 2015 a Sei la mia vita. Dopo una pausa di cinque anni, nel 2020 pubblica il suo nuovo romanzo, intitolato Come un respiro, thriller incentrato sulla misteriosa figura di una donna fuggita anni prima dall’Italia e ora tornata con indicibili segreti.

6. Ha tratto un film dal suo primo romanzo. Nel 2017 il regista realizza un adattamento cinematografico del suo primo romanzo, Rosso Istanbul. Questo è l’occasione per tornare a girare nella sua terra natale, con attori del luogo e nella lingua turca. La storia del film, che segue fedelmente il romanzo, è incentrata sulle peripezie di un giovane alle prese con un celebre regista turco e i preparativi per il suo nuovo film. A partire da questo, però, il giovane si troverà a dove fare i conti con il proprio passato e con quella terra lasciata tanti anni prima.

Ferzan Ozpetek La dea fortuna

Ferzan Özpetek: chi è il suo compagno

5. Ha sposato il suo compagno di lunga data. Özpetek è notoriamente riservato circa la propria vita privata, ma è noto che dai primi anni del 2000 vive una relazione con Simone Pontesilli, che definisce il suo “compagno di vita”. Di questi si sa ben poco, essendo una personalità schiva, non presente sui social e lontana dai riflettori dello spettacolo. I due, dopo anni di relazione, hanno infine deciso di unirsi civilmente il 27 settembre del 2016, nella sala consiliare del Campidoglio di Roma.

4. Ha dedicato a lui diverse opere. A testimoniare il forte legame che li lega, Özpetek ha negli anni dedicato al compagno alcune delle sue opere. Prima è venuto il romanzo Sei la mia vita, interamente incentrato su di lui, e il cui titolo trae ispirazione proprio da un messaggio che l’uomo inviò al regista. In seguito, invece, gli ha dedicato il suo ultimo film La dea fortuna, ambientato nel comune di Palestrina, di cui Pontesilli è originario.

Ferzan Özpetek dirige La dea fortuna

3. Ha raccontato una storia molto personale. Nell’approcciarsi al suo nuovo film, il regista di origini turche ha dichiarato di aver voluto realizzare un’opera estremamente personale, riponendo in essa tutta la sua vita e il suo mondo. Per realizzare La dea fortuna ha infatti cercato di eliminare da sé ogni timore logico, lasciandosi andare all’emozione e all’imprevedibilità dell’evoluzione del progetto. Così facendo, ha raccontato di essere riuscito ad emozionare prima di tutto sé stesso, capendo di essere riuscito a gestire al meglio il progetto.

2. Voleva costruire una storia sul destino. La scelta del titolo del film è un rimando al Santuario della Fortuna Primigenia, che si trova a Palestrina. Il regista ha raccontato di aver scelto tale titolo per la volontà di raccontare una storia sulla fortuna e il destino di tutti i giorni. Özpetek ha infatti raccontato come questo influenzi molto le vite di ognuno di noi, e partendo da tale influenza ha costruito le storie dei suoi personaggi, guidate o meno da tale concetto filosofico.

Ferzan Özpetek: le frasi più belle dei suoi film

1. I suoi film sono ricchi di frasi poetiche. Dotato di grande sensibilità, Özpetek è noto anche per le poetiche frasi scritte per i personaggi dei suoi film. Da scrittore, infatti, ha affermato di curare molto questo aspetto, ricercando le parole migliori per descrivere le emozioni e farle nascere nello spettatore. Ecco alcune delle frasi più belle tratte dai suoi film:

Non devi avere paura di lasciare, perché quello che conta non ti lascia mai. (Mine vaganti)

Resta così, non ti svegliare. Finché dormi sei il mio segreto, da sveglio sarai vero e di tutti. (Magnifica presenza)

La memoria costituisce la nostra più vera identità, ci aiuta a capire chi siamo e anche chi saremo. (La finestra di fronte)

L’unico modo per smettere un vizio è iniziarne un altro. (Saturno contro)

Fonte: IMDb

 

 

Filippo Nigro: 10 cose che non sai sull’attore

Filippo Nigro: 10 cose che non sai sull’attore

Tra gli attori italiani più validi della nuova generazione, Filippo Nigro è senza dubbio uno dei pià amati sia dal pubblico che dalla critica. Molto attivo sia al cinema che in televisione, è riuscito con il suo talento a fare breccia nel cuore di molti spettatori.

Ma scopriamo insieme adesso tutto quello che c’è da sapere su Filippo Nigro e la sua incredibile carriera.

Filippo Nigro serie tv

10. Nato a Roma il 3 dicembre del 1970, Filippo Nigro è rimasto nella Capitale per tutta la durata dei suoi studi. Dopo il liceo si iscrive all’università La Sapienza dove studia Storia Medievale; successivamente però si iscrive al Centro Sperimentale di Cinematografia per studiare recitazione. Qui finalmente trova la sua dimensione e gode di un’insegnante d’eccezione, la grande Lina Wertmuller.

9. I suoi primi passi nel mondo dello spettacolo risalgono agli anni novanta quando inizia a lavorare in televisione in varie serie tv e soap opera come I Ragazzi del Muretto (1992), Un Posto Al Sole (1996), La Dottoressa Giò (1997-1998) e Il Maresciallo Rocca (1998).

Filippo Nigro in RIS Delitti Imperfetti
Filippo Nigro in RIS Delitti Imperfetti

Ma il primo ingaggio televisivo importante arriva nel 2005 quando viene scelto nel cast della serie tv crime RIS – Delitti Imperfetti.

La serie, andata in onda dal 2005 al 2009 per 5 stagioni e 89 episodi, racconta la storia reparto investigazioni scientifiche dei Carabinieri di Parma. In ogni episodio la squadra del Capitano Riccardo Venturi (Lorenzo Flaherty), cerca di risolvere intricati delitti partendo dalle prove sulla scena del crimine.

Filippo Nigro in Suburra – La Serie

8. Dopo il grande successo di RIS – Delitti Imperfetti, nel 2017 il bel Filippo dagli occhi azzurri entra a far parte del cast della fortunata serie Suburra.

Filippo Nigro in Suburra - La Serie
Filippo Nigro in Suburra – La Serie

Distribuita in Italia da Netflix, la serie è ambientata a Roma nel 2008, anno delle dimissioni del sindaco e soprattutto anno di lotte e contrattazioni illecite per l’assegnazione degli appalti per la costruzione del Porto turistico di Ostia. Ci sono molti interessi in ballo e non solo dal punto di vita edilizio; quello di Ostia è infatti un punto strategico per il traffico di droga a cui la criminalità organizzata non vuole rinunciare.

Nella serie, tra tanti criminali e personaggi poco raccomandabili, Filippo Nigro interpreta Amedeo Chinaglia, uno dei pochi politici onesti in circolazione nonché membro della Commissione Edilizia, incorruttibile e idealista.

7. Contemporaneamente a Suburra Filippo Nigro nel 2018 lavora anche ad un altro progetto televisivo che ha fatto strage di ascolti. Si tratta della serie I Medici – Lorenzo Il Magnifico, una mega produzione italo-britannica, in cui Filippo interpreta Luca Soderini, recitando al fianco di attore come Richard Madden, Dustin Hoffman, Sean Bean, Alessandro Preziosi, Raoul Bova, Alessandra Mastronardi e molti altri ancora.

Filippo Nigro Film

6. La carriera di Filippo Nigro, tuttavia, non si limita solo alla televisione. L’attore, attivo sul grande schermo sin dagli anni novanta, partecipa a tantissimi film di successo come ad esempio Le Fate Ignoranti di Ferzan Ozpetek (2011), regista con il quale instaura un rapporto lavorativo assai duraturo.

Filippo Nigro in Le Fate Ignoranti
Filippo Nigro in Le Fate Ignoranti – Fonte: IMDB

Il film dell’ormai lontano 2011, racconta la storia di una donna, Antonia (Margherita Buy), affranta per la prematura morte del marito che scopre pian piano una lunga serie di segreti. Non solo scopre che il suo defunto consorte aveva un amante uomo, Michele (Stefano Accorsi), ma che per anni le ha nascosto tutto un mondo fatto di libertà sessuale, personaggi bizzarri e pieno di vita.

5. Due anni dopo il successo de Le Fate Ignoranti, Ozpetek arruola nuovamente Filippo Nigro per il suo nuovo film dal titolo La Finestra di Fronte.

Filippo Nigro nel film La Finestra di Fronte
Filippo Nigro nel film La Finestra di Fronte

Il film racconta la storia di Giovanna (Giovanna Mezzogiorno) e Filippo (Filippo Nigro), una giovane coppia di sposi in crisi che un giorno incontra un uomo vecchio e solo che sembra aver perso la memoria. I due decidono di ospitare l’uomo e aiutarlo a ritrovare la strada di casa. In soccorso di Giovanni arriva Lorenzo (Raoul Bova), un giovane bancario che vive di fronte e che la donna spia in segreto da mesi. Ben presto Giovanna capisce che la sua cotta verso Lorenzo è ricambiata e tra i due comincia una breve ma intensa relazione.

La Finestra di Fronte, divenuto poi un classico del cinema italiano e uno dei film di Ozpetek più amati dal pubblico, nel 2003 fa strage di premi a porta a casa ben quattro David di Donatello.

Filippo Nigro Filmografia

4. Negli anni successivi la carriera di Filippo Nigro nel cinema prosegue con film come A Luci Spente (2004), Ho voglia di te (2007), Amore, bugie e calcetto (2008) Un gioco da ragazze (2008), Diverso da chi (2009), Dalla vita in poi  (2010), E La chiamano estate (2012), In fondo al bosco (2015), La dea fortuna (2019) – diretto da Ferzan Özpetek – e in ultimo The Book of Vision (2020).

Filippo Nigro
Stefano Accorsi, Edoardo Leo, Filippo Nigro, Jasmine Trinca, Serra Yilmaz e Sara Ciocca in La dea fortuna – Fonte: IMDB

3. Continua i sodalizio artistico tra Filippo Nigro e il regista Ferzan Ozpetek. L’attore infatti partecipa nel 2019 al film La Dea Fortuna, con Edoardo Leo, Stefano Accorsi e Jasmine Trinca.

Il film racconta la storia di Arturo (Stefano Accorsi) e Alessandro (Edoardo Leo), insieme ormai da più di quindici anni. Arturo è un traduttore mentre Alessandro lavora come idraulico; tra i due ormai le cose non funzionano più e quella che sembrava una crisi passeggera potrebbe invece essere la fine del loro rapporto. Le cose però cambiano quando Annamaria (Jasmine Trinca), una loro amica, chiede a entrambi di occuparsi dei suoi figli. Questo inaspettato tuffo nella paternità forzata, stravolgerà le carte in tavola.

Filippo Nigro è su Instagram

2. Come tantissimi attori, anche Filippo Nigro è una persona molto riservata e preferisce tenere privati alcuni dettagli della sua vita. Tra le informazioni già conosciuto riguardo il suo privato, sappiamo che l’attore è sposato ormai da tanti anni con Gina Gardini, una produttrice cinematografica.

La coppia ha tre figli, Alessandro di 11 anni, Olivia di 5 anni e Claudio di 3 anni, ma pare che anni fa la povero Gina abbia perso un bambino intorno a settimo mese di gravidanza. La tragedia, seguita da un lungo periodo di lutto e isolamento, non è riuscita però a distruggere la coppia oggi più salda che mai.

1. Se volete essere sempre aggiornati sulla vita privata e professionale di Filippo Nigro, seguiti i suoi account social, Instagram, Facebook e Twitter.

Fonte: Wiki, IMDB

Benjamin Bratt: 10 cose che non sai sull’attore

Benjamin Bratt: 10 cose che non sai sull’attore

Con una carriera divisa tra il cinema e la televisione, Benjamin Bratt ha negli anni costruito la sua fama recitando in noti titoli per il grande e il piccolo schermo, guadagnando le lodi della critica e del pubblico. Ad oggi, viene in particolare apprezzato per i suoi ruoli action, ma grazie alla versatilità sfoggiata negli anni, Bratt ha potuto ricoprire ruoli sempre diversi e sempre con grande naturalezza.

Ecco 10 cose che non sai di Benjamin Bratt.

Benjamin Bratt moglie

Benjamin Bratt: i suoi film e le serie TV

10. Ha recitato in celebri lungometraggi. L’attore inizia a farsi notare al cinema grazie ai film Patto di sangue (1993), Sotto il segno del pericolo (1994) e Sai che c’è di nuovo? (2003). Negli anni seguenti ha poi guadagnato sempre maggior popolarità grazie a titoli come Catwoman (2004), con Halle Berry, The Great Raid – Un pugno di eroi (2005), L’amore ai tempi del colera (2007), con Javier Bardem, Trucker (2008), Snitch – L’infiltrato (2013), Un poliziotto ancora in prova (2016), con Kevin Hart, Special Correspondents (2016), di Ricky Gervais, The Infiltrator (2016), Doctor Strange (2016), con Benedict Cumberbatch, e La fratellanza (2017).

9. È noto per i suoi ruoli televisivi. Parallelamente all’attività per il grande schermo, Bratt recita anche per la televisione, dove ha dato vita ad alcuni dei suoi personaggi più noti. Il primo di questi è il detective Ray Curtis di Law & Order – I due volti della giustizia (1995-2009). In seguito, ha recitato anche nelle serie E-Ring (2005-2006), The Cleaner (2008-2010), Modern Family (2010-2020), Private Practice (2011-2013), con Caterina Scorsone, e in 24: Live Another Day (2014), con Keifer Sutherland.

8. È anche doppiatore. Negli ultimi anni l’attore si è distinto anche per la sua attività di doppiaggio. Ha infatti prestato la propria voce per alcuni noti film d’animazione. Tra questi si annoverano Piovono polpette (2009) e Piovono polpette 2 – La rivincita degli avanzi (2013), dove interpreta Manny, Cattivissimo Me 2 (2013), nel ruolo di El Macho, e Coco (2017), il film della Pixar premiato con l’Oscar al miglior film d’animazione, dove Bratt dà voce al personaggio di Ernesto de la Cruz.

Benjamin Bratt è su Instagram

7. Ha un account personale. L’attore è presente sul social network Instagram con un profilo seguito da 218 mila persone. All’interno di questo egli è solito condividere in prevalenza immagini o video promozionali dei suoi progetti futuri come interprete. Diverse a riguardo sono anche le foto di backstage scattate sui set a cui ha preso parte. Non mancano però anche diversi post relativi a luoghi visitati o momenti di svago, in compagnia di amici o colleghi. Molto presenti sono inoltre le immagini legate alla sua famiglia.

Benjamin Bratt: chi è sua moglie

6. Ha sposato un’attrice. Nell’aprile del 2002 Bratt si sposa per la prima volta con l’attrice Talisa Soto, con cui aveva una relazione dal 2001. I due si erano però conosciuti per la prima volta durante i provini per il film Patto di sangue. Da quel momento, rimasti in contatto, si sono frequentati di tanto in tanto, arrivando però a concretizzare la loro relazione soltanto durante le riprese del film Piñero. La coppia ha ad oggi due figli, nati rispettivamente nel 2002 e nel 2005, di cui si possono ritrovare alcune foto sul profilo Instagram dell’attore.

Benjamin Bratt Modern Family

Benjamin Bratt e Julia Roberts

5. Ha avuto una relazione con la celebre attrice. A partire dal 1998, Bratt ha avuto una relazione con l’attrice Julia Roberts. I due, molto legati, si sono ben presto affermati come una delle coppie più in voga ad Hollywood, e fu proprio lui ad accompagnare la Roberts alla cerimonia dei premi Oscar nel 2001, dove lei vinse il premio come miglior attrice. In quello stesso anno, tuttavia, i due hanno annunciato la loro separazione, senza chiarire il motivo di tale decisione.

Benjamin Bratt in Modern Family

4. Ha interpretato un ruolo ricorrente. Nel corso della celebre sit-comedy Modern Family, l’attore ha partecipato a diversi episodi nel ruolo di Javier, l’ex marito di Gloria e il padre biologico di Manny. Questi ha fatto la sua prima comparsa nell’episodio Up All Night, l’undicesimo della prima stagione, ed è apparso negli anni in un totale di sei episodi, ovvero Lifetime Supply, Flip Flop, Patriot Games, The Graduates e Dead on a Rival, dell’undicesima stagione.

3. Ha sostituito un altro attore per il ruolo. Originariamente, il ruolo di Javier avrebbe dovuto essere interpretato dall’attore Alfred Molina. Tuttavia, poiché i produttori desideravano dare al personaggio delle origini sudamericane, il casting di questo venne ripensato, e la parte andò infine a Bratt, il quale avendo origini peruviane corrispondeva meglio al profilo del personaggio.

Benjamin Bratt in Law & Order

2. Ha ricevuto una nomination ai premi Emmy. Nel 1999 Bratt ottiene una nomination agli Emmy Awards come miglior attore non protagonista. Diventa così uno degli unici cinque interpreti principali della serie a ricevere tale riconoscimento. Tuttavia, ciò non fece cambiare idea all’attore circa la sua volontà di lasciare la serie, desideroso di lavorare maggiormente per il cinema. Tornerà però a recitare in un episodio della serie nel 2009, apparendo come guest star.

Benjamin Bratt: età e altezza

1. Benjamin Bratt è nato a San Francisco, in California, Stati Uniti, il 16 dicembre del 1963. L’attore è alto complessivamente 187 centimetri.

Fonte: IMDb

 

Horror: 10 villain ispirati a persone realmente esistite

Horror: 10 villain ispirati a persone realmente esistite

I film horror hanno molteplici influenze. Alcuni sono basati su leggende, come le classiche storie di lupi mannari, vampiri e zombi. Altri, invece, sono basati sulla fervida ed iperattiva immaginazione degli sceneggiatori. Eppure, ci sono molti film horror che si basano su persone realmente esistite, in alcuni casi ancora più spaventose dei mostri iconografici che hanno turbato i nostri sogni. Screen Rant ha raccolto 10 cattivi di altrettanti celebri film horror che son stati ispirati da persone della vita reale:

L’insaziabile (1999)

Nel 1999, la regista Antonia Bird ha diretto L’Insaziabile (in originale Ravenous), divenuto negli anni un vero e proprio cult tra gli appassionati del genere. Il film è interpretato da Guy Pearce, Robert Carlyle e David Arquette, e racconta una storia di cannibalismo ambientata nella California del 1840.

La storia si basa sulla vita vera dei delitti di Alfred Packer che della fallita Spedizione Donner. Packer faceva parte di un gruppo che viaggiava attraverso il Colorado e che venne colpito da una tempesta di neve: per sopravvivere, ricorse al cannibalismo. 

Henry, pioggia di sangue (1986)

Il film Henry, pioggia di sangue (in originale Henry: Portrait of a Serial Killer) vede Michael Rooker (che anni dopo avrebbe interpretato Yondu Udonta nel franchise Guardiani della Galassia) nei panni di un serial killer di nome Henry.

Si tratta di un film che offre una prospettiva davvero scomoda: anziché narrare i fatti secondo un punto di vista oggettivo, Henry, pioggia di sangue mostra le vicende basandosi sulle confessioni del killer. Il film è infatti ispirato alla vita del serial killer Henry Lee Lucas, condannato per l’omicidio di 11 persone, che confessò erroneamente di averne uccise circa 100.

Wolf Creek (2005)

Wolf Creek, horror australiano del 2005 che ha generato una serie tv e anche un sequel,  racconta una storia molto efficace che la maggior parte degli spettatori ha però odiato (il film ha anche ricevuto una F su CinemaScore), e questo a causa delle scene cruente e dello stato di desolazione alla base della storia.

Il film parla di tre turisti che vengono rapiti e poi perseguitati dal serial killer Mick Taylor ed è basato sulla storia vera di due diversi serial killer molti noti in Australia: il primo, Ivan Milat, che negli anni ’90 uccise sette turisti muniti di zaino e sacco a pelo; il secondo, Bradley Murdoch, che nel 2001 che ha ucciso una persona.

Psyco (1960)

Siamo tutti d’accordo sul fatto che Alfred Hitchcock fosse il maestro del brivido e dei film di suspense: nel 1960 si è addirittura messo alla prova con il genere horror. Il risultato fu Psyco, basato sul romanzo di Robert Bloch. Hitchcock ha usato il libro come riferimento, ma ha fatto comunque suo il film, che è la storia di un proprietario di un motel che in realtà è anche un serial killer.

Come molti altri film horror usciti sia prima che dopo, anche Psyco è stato influenzato dalla storia di Ed Gein, un serial killer del Wisconsin, noto per essere stato anche un profanatore di tombe. Anche Non aprite quella porta e Il silenzio degli innocenti hanno usato la figura di Gein come riferimento rispettivamente per Leatherface e Buffalo Bill.

Scream (1996)

Negli anni ’90, quando il genere horror era fortemente in crisi, Wes Craven ha contribuito a rivitalizzarlo ancora una volta dando vita alla saga di Scream. Il primo film può essere considerato a tutti gli effetti un gioiello, soprattutto per il modo in cui ha saputo ribaltare le regole non scritte del genere e, al tempo stesso, prendersene gioco.

Insieme a tutti gli omaggi ai grandi classici del genere horror, anche il personaggio dell’iconico Ghostface è stato ispirato da una persona realmente esistita, ossia Danny Rolling, noto come lo squartatore di Gainesville, un serial killer che nel 1990 uccise cinque studenti in Florida. 

Il silenzio degli innocenti (1991)

Prima della serie Hannibal, c’è stato Il Silenzio degli Innocenti, film vincitore di ben 5 premi Oscar (tutti nelle principali categorie), ancora oggi considerato uno dei migliori thriller della storia del cinema. Il film vede Jodie Foster nei panni di un’agente dell’FBI che viene incaricata di intervistare un serial killer affetto da cannibalismo, noto come Hannibal Lecter (Anthony Hopkins), nel tentativo di ricevere aiuto circa la cattura di un altro omicida, Buffalo Bill.

Mentre Bill era basato sul già citato Ed Gein, lo scrittore Thomas Harris, creatore del personaggio di Lecter, aveva basato l’ex psichiatra e criminologo su un medico serial killer realmente esistito di nome Alfredo Balli Trevino, un uomo che lo stesso Harris aveva intervistato in prigione quando era un giovane reporter.

IT (2017/2019)

Stephen King ha scritto il romanzo IT nel 1986, e da allora è stato adattato ben due volte: la prima volta per la tv e la seconda per il cinema. Nel romanzo, un mostro si presentava ogni 27 anni per uccidere i bambini nella città di Derry, nel Maine. Nel romanzo, Pennywise, il clown ballerino, è uno dei tanti alter ego del mostro, nonché la forma attravers cui si mostra ai bambini per attirarli a sé ed ucciderli.

L’idea del pagliaccio assassino si basa sul serial killer realmente esistito John Wayne Gacy, che venne proprio soprannominato “Killer Clown”. Gacy venne condannato a morte per aver rapito, torturato, sodomizzato e ucciso 33 vittime, tutte adolescenti e di sesso maschile.

Dracula (1939)

Dracula è un mostro creato nel romanzo horror seminale di Bram Stoker e da allora è diventato il più famoso dei mostri/vampiri nei racconti di fiction e nei film. Tuttavia, vi fu una chiara influenza sulla creazione dell’iconico Conte, influenza con la quale il personaggio condivide persino il nome: Vlad l’Impalatore.

Vlad era un sovrano che guidò una grande guerra e saccheggiò i villaggi sassoni, impalando tutti coloro che aveva catturato. Ha massacrato decine di migliaia di persone prima della sua morte, sulla quale esistono differenti teorie.

Misery non deve morire (1990)

Stephen King scrisse Misery nel 1987. La storia racconta di uno scrittore di romanzi famoso in tutto il mondo che rimane coinvolto in un incidente e viene salvato da un’infermiera di nome Annie Wilkes, una donna che si professa la sua “ammiratrice numero uno”, ma che in realtà è soltanto una psicopatica che lo tiene prigioniero e gli ordina di scrivere un nuovo libro soltanto per lei, incapace di distinguere la realtà dalla finzione.

Il personaggio della Wilkes (interpretato dall’immensa Kathy Bates) era basato su un infermiera realmente esistita, Genene Jones, una donna che ha ucciso innumerevoli persone con letali iniezioni di droghe.

Le colline hanno gli occhi (1977)

I mostri de Le colline hanno gli occhi di Wes Craven non sembrano essere basati su persone realmente esistite. Nel film una famiglia viene catturata e uccisa da un gruppo di persone mutate da alcune radiazioni in una collina nel Nevada. Il film era piuttosto grottesco e pieno di personaggi terrificanti. Tuttavia, anche questo film è stato influenzato dalla vita reale.

La sceneggiatura, infatti, era basata sul cannibale Sawney Bean, il capo di un clan che durante il 16° secolo uccise e cannibalizzò oltre 1.000 persone in 25 anni. Quando l’identità e le atrocità di Bean vennero rivelate, i cittadini locali uccisero brutalmente sia lui che la sua famiglia. Anche se non ci sono prove sufficienti che confermano o negano l’esistenza di Bean, il suo mito persiste ancora oggi…

El Chicano: dal 6 agosto on demand, ecco il trailer

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El Chicano: dal 6 agosto on demand, ecco il trailer

EL CHICANO, diretto da Ben Hernandez Bray (stuntman con una carriera di 25 anni alle spalle) e scritto con Joe Carna (regista e autore di The Grey, Narc, A- Team), sarà disponibile dal 6 agosto (distribuito da Cloud 9 Film) sulle migliori piattaforme digitali: SKY PRIMAFILA, CHILI, RAKUTEN, TIM VISION, APPLE TV, INFINITY TV, GOOGLE PLAY, CG DIGITAL e THE FILM CLUB.

EL CHICANO è un film d’azione old school, un tuffo nella Los Angeles dei latinos, delle gang immersa nei rituali, nei combattimenti e nelle vendette vecchio stile.

Il cast è interamente latino americano; gli interpreti principali sono Raúl Castillo (Quando eravamo Fratelli), Aimee Garcia (Dexter serie TV) e George Lopez.

SINOSSI

Quando al detective del dipartimento della polizia di Los Angeles, Diego Hernandez (interpretato da Raul Castillo), viene assegnata un’indagine su un pericoloso cartello della droga messicano, si scoprono i legami col presunto suicidio di suo fratello e contemporaneamente affiora una lotta in atto per il territorio che sta devastando il suo quartiere. Combattuto tra il dovere di attenersi alle regole e le ricerca della giustizia, Diego fa risorgere la leggenda di El Chicano e innesca una sanguinosa guerra per difendere la sua città e vendicare l’omicidio di suo fratello.