Anche Soul
della Pixar e Raya and the Last
Dragondella Walt Disney Animation Studios hanno
subito una posticipazione. Secondo la notizia, riportata da
Deadline , la Casa di Topolino ha procrastinato l’uscita dei
due film per non perdere lo spazio cinematografico per il quale
questi prodotti sono pensati.
Soul, il nuovo film Pixar, arriverà
adesso il 20 novembre, invece del 19 giugno, come previsto
inizialmente. Per quanto riguarda invece il nuovo film Walt Disney
Animation diretto da Paul Briggs e Dean Wellins,
non arriverà più al cinema il 25 novembre, ma il 21 marzo 2021.
Soul, diretto da
Pete Docter e prodotto da Dana
Murray, accompagnerà il pubblico in un viaggio inaspettato
dalle strade di New York all’immensità di regni cosmici mai visti
prima e nell’immaginario “You Seminar”, un luogo fantastico in cui
tutti scoprono la propria personalità e unicità!
Edward Mani di Forbice, il capolavoro di Tim Burton del 1990, è da oggi disponibile su
Disney+, la piattaforma di streaming della
Casa di Topolino che ha debuttato in Italia lo scorso 24 marzo.
Prima collaborazione tra il visionario regista e la star Johnny Depp (ce ne sarebbero state altre 8!),
il film è una stupenda favola nera che esagera e al tempo stesso
sdogana, attraverso quell’inconfondibile stile burtoniano,
gli stereotipi dell’amore, della diversità e del sobborgo
americano.
Spesso citato come il miglior film
di Tim Burton, ecco una serie di interessanti
curiosità che forse non sapevi su
Edward Mani di Forbice:
Edward Mani di Forbice: quello che non sai sul film
L’idea per il film è stata ispirata
da un disegno che Tim Burton aveva fatto quando era
adolescente. Il disegno raffigurava un uomo magro e solenne con
lunghe lame affilate al posto delle dita. Burton ha dichiarato più
volte di essere spesso solo e di avere difficoltà a stringere
amicizie: “Ho la sensazione che la gente abbia voglia di
lasciarmi in pace per qualche assurdo motivo… ma non so esattamente
perché.”
Johnny Depp era determinato ad ottenere la
parte e ad immergersi totalmente nel personaggio. L’attore voleva
sentire ciò che Edward provava realmente. Arriverò a perdere 25 kg
per meglio entrare nel ruolo e rifiutò l’utilizzo di refrigeratori
durante le riprese, nonostante il costume attillato emanasse un
forte calore. L’attore rivelò di aver pianto come un bambino dopo
aver letto la sceneggiatura per la prima volta.
Winona Ryder decise di non partecipare a
Il padrino – Parte III di
Francis Ford Coppola pur di prendere parte al film di Burton.
Secondo le voci, sarebbe stato lo stesso Johnny Depp a convincerla a scegliere
Edward al posto del capitolo finale della saga sulla
famiglia Corleone.
Edward Mani di Forbice: quello che non sai sul film
Il personaggio dell’Inventore è
stato creato appositamente per Vincent Price. In
origine il personaggio avrebbe dovuto avere un ruolo molto più
ampio, ma all’epoca delle riprese il leggendario attore era
gravemente malato, così le sue scene vennero drasticamente ridotte.
Tim Burton intitolò il suo primo cortometraggio del 1982,
“Vincent”, in suo onore, nel quale l’attore è voce
narrante.
Tom Cruise,
Jim Carrey e Robert Downey Jr. vennero tutti considerati
per il ruolo di Edward. Si mormora che all’epoca anche
Michael Jackson fosse interessato alla parte.
Cionostante, Depp è sempre stato la prima scelta di Burton:
all’epoca l’attore era noto soprattutto per la serie tv 21 Jump
Street. Per meglio prepararsi alla parte, Deep ha guardato
numerosi film di Charlie Chaplin, nella speranza di carpire al
meglio come veicolare emozioni senza alcun dialogo.
Edward Mani di Forbice: quello che non sai sul film
Tim Burton ha detto che
Edward mani di forbice non è il suo più
grande film, ma è il suo film preferito tra tutti quelli che ha
realizzato, e che la colonna sonora, opera di Danny
Elfman, è la sua preferita di tutte.
Il personaggio di Peggy Boggs
interpretato da Dianne Wiest è basato sulla mamma
di Caroline Thompson, sceneggiatrice del film, la quale era solita
ospitare estranei in casa propria. I personaggi dei vicini sono
tutti basati su persone reali con le quali la Thompson è cresciuta
durante la sua infanzia.
All’inizio del film, quando Edward
arriva in città, è possibile vedere un ragazzino biondo correre nel
vicinato. Quel ragazzino è Nick
Carter, membro dei Backstreet Boys.
Nonostante non venga accreditato nel film, lo stesso Carter ha
confermato la cosa in diverse interviste.
Edward Mani di Forbice: quello che non sai sul film
I capelli del personaggio di Edward
si ispirato al look di Robert Smith, il leader dei
The Cure (addirittura, Burton chiese al rocker di
curare le musiche del film, ma lo stesso rifiutò). Le mani del
personaggio, invece, sono state ideate da Stan
Winston, mago degli effetti speciali, celebre per film
come Aliens, Terminator e Jurassic Park:
per realizzarle, sono state usate vere forbici e vere cesoie.
Winston e Buron tornarono a lavorare insieme per
Batman – Il ritorno e Big Fish.
Nel 1989, sul set del film, Johnny Depp e Winona Ryder si innamorano:
ufficializzarono la loro relazione nel 1990, anno di uscita della
pellicola. La loro storia durò film al 1993. L’attore
le aveva anche dedicato un tatuaggio con scritto “Winona
Forever” (“Winona per sempre”), poi modificato in “Wino
Forever” (“Alcolizzato per sempre) dopo la loro
rottura.
Edward Mani di Forbice: quello che non sai sul film
La produzione era molto preoccupata
per il costume di Edward, che secondo alcuni ricordava troppo
Pinhead, il protagonista della saga horror Hellraiser,e avrebbe potuto
spaventare il pubblico. Per questo motivo, fu tenuta all’oscuro per
ciò che riguardava l’aspetto di Edward, divenuto oggi assolutamente
iconico, continuando a garantire introiti grazie al merchandising
ispirato al personaggio.
La sceneggiatrice del film, Caroline
Thompson, ha dichiarato di essersi ispirata in parte anche al suo
cane per costruire il personaggio di Edward: “Edward era basato
su Tim. È una sorta di lettera d’amore verso lo stesso Tim, ma
molte delle sue caratteristiche erano basate anche sul mio cane, un
meraviglioso Border Collie femmina che avevo quando andavo al
college.”
Anche se Edward Mani di
Forbice è ambientato in Florida, il film presenta una
forte connessione con la città di New York: le bellissime sculture
ricavate dalle aiuole dei giardini e concepite da Edward sono state
realizzate con delle strutture di filo in metallo. Dopo la fine
delle riprese, il “Tavern On The Green” di Central Park le acquistò
per decorare il ristorante.
Vera e propria icona del cinema
italiano, Paolo Villaggio è divenuto noto per il
personaggio di Fantozzi, ma si è affermato anche alle sue
innumerevoli altre attività, legate o meno al mondo del cinema.
Oggi è ricordato come intellettuale a tutto tondo, personalità che
come pochi ha saputo raccontare il suo tempo utilizzando un
registro popolare, fruibile da tutti e in cui tutti potevano
riconoscersi. Ecco 10 cose che non sai di Paolo
Villaggio.
Parte delle cose che non sai
sull’attore
Paolo Villaggio: i suoi film
10. È celebre per i suoi
personaggi cinematografici. L’attore debutta al cinema nel
1969 con il film Eat It, per poi recitare in pellicole
come Brancaleone alle crociate (1970), Che c’entriamo
noi con la rivoluzione (1972) e Non toccare la donna
bianca (1974). Il grande successo arriva però con
Fantozzi (1975), che dà il via ad una fortunata saga
cinematografica, proseguita con Il secondo tragico
Fantozzi (1976). Tra gli altri celebri titoli della sua
carriera si annoverano poi Fracchia la belva
umana (1981), I
pompieri (1985), Grandi
magazzini (1986), La voce della
Luna (1990), con Roberto
Benigni, Io speriamo che me la
cavo (1992), Cari fottutissimi
amici (1994), e Denti (2000), con
Sergio
Rubini. Negli ultimi anni della sua carriera ha poi
recitato per Questione di cuore (2009),
con Kim Rossi
Stuart, Generazione 1000
euro (2009), con Carolina
Crescentini, e Tutto tutto niente
niente (2012), con Antonio
Albanesee Fabrizio
Bentivoglio.
9. È stato anche
sceneggiatore e regista. La fama di Villaggio è
naturalmente legata a Fantozzi. Per il personaggio di sua
invenzione, l’attore ha anche scritto le sceneggiature dei film che
lo vedevano protagonista, come Fantozzi
(1975), Il secondo tragico Fantozzi (1976), Fantozzi
contro tutti (1980), Fantozzi subisce ancora (1983),
Superfantozzi (1986), Fantozzi va in pensione
(1988), Fantozzi alla riscossa (1990), Fantozzi in
paradiso (1993) e Fantozzi – Il ritorno (1996). Ha
inoltre scritto le sceneggiature per i film Fracchia la belva
umana (1981), Pappa e ciccia (1983) e Fracchia
contro Dracula (1985). In un’occasione, Villaggio ha ricoperto
anche il ruolo di regista, per il film Fantozzi contro
tutti.
8. Ha recitato anche per la
televisione. Meno ricca ma altrettanto significativa è la
carriera televisiva di Villaggio, apparso inizialmente nel film
Il killer (1969) e divenuto poi noto grazie alla miniserie
Giandomenico Fracchia (1975), da cui poi sarebbe divenuto
celebre l’omonimo personaggio. Negli anni seguenti torna a recitare
per il piccolo schermo per i film Sogni e bisogni (1985),
San Giovanni – L’apocalisse (2002), Renzo e Lucia
(2004) e Finalmente Natale (2007). Dal 2002 al 2008 ha
invece ricoperto il ruolo di Padre Paolo nella serie
Carabinieri.
Paolo Villaggio: chi è sua
moglie
7. Ha avuto un
lungomatrimonio. Ancora giovanissimo,
nel 1954 l’attore conosce Maura Albites, con la
quale intraprende una relazione e che sposerà nel 1957. La coppia è
stata legata per tutta la vita, e Villaggio ha sempre ribadito di
come fosse certo che, tra alti e bassi, quella fosse la donna della
sua vita. I due hanno anche avuto due figli, nati rispettivamente
nel 1959 e nel 1962. Dopo circa 63 anni di matrimonio, la loro
unione è stata spezzata soltanto dalla scomparsa di lui.
Paolo Villaggio e suo fratello
6. Aveva un fratello
gemello. Tra le curiosità forse meno note riguardanti
l’attore, vi è l’esistenza di un fratello gemello dizigote di nome
Pietro. Questi è divenuto noto come matematico e ingegnere
italiano, nonché come uno dei maggiori esperti a livello
internazionale di teoria classica dell’elasticità. Divenuto in
seguito docente presso l’Università di Pisa, Pietro era ovviamente
soggetto all’essere scambiato per il fratello attore, data la
perfetta somiglianza tra i due.
Parte delle cose che non sai
sull’attore
Paolo Villaggio è Fantozzi
5. È l’inventore del
personaggio. La figura di Fantozzi, divenuta nel tempo una
delle più celebri del cinema italiano, è nata da un’idea dello
stesso Villaggio. Questi pubblicò infatti due romanzi nel 1971 e
nel 1974 dedicati al personaggio, che divennero in breve tempo best
seller. Fu a quel punto che all’attore fu proposto di dar vita ad
una trasposizione del personaggio, adattando alcuni dei racconti
contenuti nei due libri.
4. Si pensava che non
avrebbe interpretato il personaggio. Al momento della
produzione del film non era chiaro se Villaggio avrebbe o meno
ricoperto il ruolo del ragionier Fantozzi. Si era infatti diffusa
la voce che il ruolo era stato proposto ad altri attori, come
Ugo Tognazzi e Renato Pozzetto,
poiché Villaggio era ancora poco noto come interprete. Anni dopo fu
però lo stesso attore a smentire tale diceria, affermando che si
trattava soltanto di pubblicità per attirare attenzione sul
progetto.
Paolo Villaggio in Grandi
magazzini
3. Ha interpretato un
robot. Per il film Grandi magazzini, classico
della commedia italiana, Villaggio ricopre il ruolo di un
truffatore che, con un suo complice, cercano di vendere al
direttore dei grandi magazzini un nuovo prototipo di robot. Ad
interpretare quest’ultimo è lo stesso Villaggio, il quale rimase
colpito nel vedere in televisione David Zed, l’uomo robot. A curare
i movimenti dell’attore per la sua parte nel film fu poi lo stesso
Zed.
Paolo Villaggio: il suo
patrimonio
2. Possedeva un buon
patrimonio. Grazie alle sue numerose partecipazioni
cinematografiche, ai tanti ruoli di successo ricoperti, e grazie
anche alla sua attività come scrittore e intellettuale, Villaggio
riuscì negli anni a raggiungere un patrimonio di circa 5 milioni di
dollari. Per il suo tempo è infatti stato uno dei più ricchi uomini
di spettacolo, complice il grande successo presso un ampio
pubblico.
Paolo Villaggio: età e altezza
1. Paolo Villaggio è nato a
Genova, il 30 dicembre 1932 e si è spento a Roma, il 3
luglio del 2017. L’attore era alto complessivamente 165
centimetri.
Divenuto noto per il ruolo di Cole
Turner nella celebre serie Streghe, l’attore
Julian McMahon è in seguito divenuto celebre anche
grazie ai film per il cinema a cui ha partecipato, ottenendo
particolare rilievo nel primo film dedicato ai Fantastici 4.
Ecco 10 cose che non sai di Julian McMahon.
Parte delle cose che non sai
sull’attore
Julian McMahon: i suoi film e le
serie TV
10. Ha recitato in celebri
lungometraggi. L’attore debutta al cinema nel 1992 con il
film Wet and Wild Summer!, e dopo una serie di titoli
minori ottiene grande popolarità recitando nel film I Fantastici
4 (2005), dove ricopre il ruolo di Victor Von Doom,
accanto agli attori Chris
Evans e Jessica
Alba. Riprenderà il ruolo anche nel sequel I
Fantastici 4 e Silver Surfer (2007), per poi recitare in
titoli come Premonition (2007), con Sandra
Bullock,Red (2010), con Bruce Willis,Karl Urban,
e John
Malkovich, Faces in the Crowd (2011),
Shark 3D (2012), Fire with Fire (2012), Il potere dei
soldi (2013) e Qualcosa di
buono (2014), con Hilary
Swank.
9. Ha preso parte a note
serie televisive. McMahon ottiene grande popolarità sul
piccolo schermo recitando nelle soap opera Home and Away
(1989-1991) e Destini (1992-1994). Ricopre poi il ruolo
del detective John Grant in Profiler – intuizioni mortali
(1996-2000), ottenendo successivamente la parte di Cole Turner in
Streghe
(2000-2005), con cui consacra la propria notorietà. Recita poi
anche nella serie Nip/Tuck (2003-2010), nel
ruolo del dottor Christian Troy. Negli ultimi anni è invece apparso
nelle serie Hunters (2016), Runaways (2017-2018)
e FBI: Most
Wanted (2020-in corso).
8. Ha ricoperto il ruolo di
produttore. Negli anni l’attore ha dimostrato interesse
anche per l’ambito produttivo, ricoprendo tale ruolo per piccoli
progetti che lo hanno visto anche figurare tra gli interpreti. Il
primo titolo da lui prodotto è stata la commedia Meet
Market (2004), dove recita tra gli altri accanto all’attore
Alan
Tudyk. Prossimamente tornerà a vestire i panni del
produttore per l’annunciato film western dal
titolo Justice, dove interpreterà un uomo in cerca di
vendetta verso coloro che hanno ucciso la sua famiglia.
Julian McMahon è su Instagram
7. Ha un account
personale. L’attore è presente sul social network
Instagram con un profilo seguito da 16,6 mila persone. All’interno
di questo l’attore è solito condividere in prevalenza immagini e
video promozionali dei suoi progetti da interprete, come la serie
FBI: Most Wanted. Non mancano però anche sue foto scattate
in momenti di svago, con amici o colleghi, e altre immagini di
curiosità o luoghi visitati.
Julian McMahon: chi è sua
moglie
6. Si è sposato tre
volte. Il primo matrimonio dell’attore risale al 1994, con
la cantante Dannii Minogue, conosciuta dopo aver recitato nei
videoclip di alcune sue canzoni. I due divorziano però nel 1995, e
dal 1999 al 2001 è invece stato sposato con l’attrice Brooke Burns,
con cui ha avuto una figlia nel 2000. Nel 2014, invece, dopo undici
anni di fidanzamento, ha annunciato le nozze con Kelly
Paniagua.
Parte delle cose che non sai
sull’attore
Julian McMahon in Streghe
5. Si era presentato per un
altro ruolo. McMahon è divenuto noto per il ruolo di Cole
Turner, mezzo demone dalle grandi abilità. Inizialmente però,
l’attore si era presentato ai casting per il ruolo dell’ispettore
Andy Trudeau. La parte fu poi assegnata ad un altro attore, ma i
produttori rimasero colpiti dall’interprete, decidendo di
assegnarli un altro dei ruoli principali della serie.
4. Doveva comparire solo per
alcuni episodi. Il personaggio di Cole Turner era stato
inizialmente previsto per soli sette episodi, con un arco narrativo
dunque molto più breve. Tuttavia, i produttori furono così
soddisfatti dall’interpretazione dell’attore e dalla sua chimica
con gli altri membri del cast che decisero di tenerlo come parte
integrante della serie.
Julian McMahon in I Fantastici
4
3. Ha avuto un’intuizione
per il proprio personaggio. Nel film I Fantastici
4 l’attore ricopre il ruolo di Victor von Doom, meglio noto
come Dr. Destino, celebre villain Marvel. Per rendere più intrigante
il personaggio, l’attore propose di conferirgli alcune cicatrici in
seguito all’incidente che gli dona i superpoteri. L’idea gli venne
sulla base del ruolo interpretato nella serie Nip/Tuck,
dove era un chirurgo plastico.
2. Era particolarmente
interessato all’arco narrativo del personaggio. L’attore
ha affermato che ciò che lo ha spinto ad accettare il ruolo del
villain nel film era il poter lavorare con qualcosa di diverso, e
dar vita ad un personaggio che avesse un arco narrativo che lo
porta dall’essere un corrotto uomo d’affari ad un pericoloso
criminale dotato di superpoteri.
Julian McMahon: età e altezza
1. Julian McMahon è nato a
Sydney, Australia, il 27 luglio 1968. L’attore è alto
complessivamente 188 centimetri.
Celebre attore britannico,
Michael Gambon è ad oggi universalmente noto per
il ruolo del mago Silente nei film di Harry Potter, ma nella sua lunga
filmografia vanta anche altri celebri lungometraggi. Interprete di
classe, Gambon si è distinto in diversi ambiti, dimostrando il suo
amore a tutto tondo per la recitazione. Ecco 10 cose che
non sai di Michael Gambon.
9. Ha recitato per note
serie TV. Nel corso della sua carriera l’attore non ha
mancato di recitare anche per il piccolo schermo, comparendo in
serie come Play of the Month (1967-1978), The
Borderers (1968-1970), The Singing Detective (1986),
I miti greci (1991), Emma (2009),
Fortitude (2015), Fearless (2017),
con Helen
McCrory, e Piccole donne (2017). Ha inoltre
preso parte ai film All’inseguimento della morte rossa
(1995), Logitude (2000), Path to War (2002), con
Alec
Baldwin, The Lost Prince (2003) e Page
Eight (2011), con Rachel
Weisz.
8. È stato anche
doppiatore. Gambon si è distinto anche per la sua attività
di doppiatore. Dopo aver prestato la propria voce per diversi
prodotti televisivi, tra cui il film d’animazione Christmas
Carol: The Movie (2001), dove ricopre il ruolo del Fantasma
del Natale Presente, si fa notare per essere la voce di Franklin
Bean in Fantastic Mr. Fox (2009). È poi la voce narrante
del film Ave, Cesare! (2016), e doppia il personaggio di
Zio Pastuzo in Paddington (2014) e Paddington 2
(2017).
Michael Gambon non è Gandalf
7. Non ha interpretato il
noto personaggio. Data la somiglianza estetica tra i
personaggi di Gandalf e Silente, molti fan hanno a lungo pensato
che l’attore fosse l’interprete di entrambi. Tuttavia, si tratta
solo di un caso di somiglianza, poiché il celebre mago de Il
Signore degli Anelli è in realtà interpretato dall’attore
Ian
McKellen. Su Internet è possibile trovare diverse
immagini che pongono a confronto i due celebri personaggi.
Michael Gambon e Richard
Harris
6. Ha sostituito
l’attore. Nei primi due film della saga, il personaggio di
Silente era interpretato dall’attore Richard
Harris. Poiché questi venne a mancare, si cercò un
sostituto e per
diverso tempo l’attore più quotato fu proprio Ian
McKellen. Tuttavia, poiché questi rifiutò, venne scelto
Gambon per il ruolo, il quale sarebbe divenuto poi celebre
indossando i panni del mentore del giovane Harry Potter.
Parte delle cose che non sai
sull’attore
Michael Gambon è Silente in Harry
Potter
5. Non ha mai letto i libri
a cui la saga si ispira. È noto che per prepararsi al
meglio ad un ruolo tratto da un romanzo, gli attori sono soliti
leggere anche il libro in questione, per comprenderne meglio tutti
i segreti. Non è questo il caso di Gambon, il quale ha ammesso di
non aver mai letto i romanzi di Harry
Potter, affermando che non avrebbe avuto nessun senso per
lui farlo.
4. Era solito girare con i
costumi di scena. L’attore era solito non togliersi i
vestiti di Silente, ma anzi li teneva anche durante le lunghe pause
previste. In molti hanno infatti affermato di averlo visto girare
nei pressi dei luoghi del set così conciato. Per Gambon era anche
un modo per rimanere concentrato sul personaggio.
3. È stato il mentore dei
giovani protagonisti. Nel ricoprire il ruolo del saggio
Silente, l’attore ha avuto anche modo di formare i giovani attori
protagonisti dando loro consigli di recitazione o per le scene che
dovevano affrontare. Ciò gli ha permesso di costruire anche un
ottimo rapporti con i membri del cast dei film di Harry
Potter.
2. Ha costruito una
personalità differente per il personaggio. Per cercare di
non emulare il precedente interprete del personaggio, e anzi
costruire una propria versione di Silente, Gambon ha lavorato a
lungo sul cercare di rimanere coerente a quanto fino a quel momento
visto, ma inserendo nuovi spunti e particolarità circa il carattere
dell’anziano mago.
Michael Gambon: età e altezza
1. Michael Gambon è nato a
Dublino, in Irlanda, il 19 ottobre 1940. L’attore è alto
complessivamente 183 centimetri.
L’attrice francese Clémence
Poésy si è negli anni fatta notare tanto per la sua
partecipazione a grandi film hollywoodiani quanto per aver recitato
anche in alcuni noti film italiani. Versatile e di bella presenza,
la Poésy ha così dimostrato di possedere le giuste caratteristiche
per affermarsi all’interno di tale settore. Ecco 10 cose
che non sai di Clémence Poésy.
Parte delle cose che non sai
sull’attrice
Clémence Poésy: i suoi film e i
programmi televisivi
9. Ha preso parte a prodotti
televisivi. Dopo essere apparsa in alcune serie TV
francesi, l’attrice ottiene notorietà sul piccolo schermo come
protagonista in Gunpowder, Treason & Plot (2004).
Partecipa poi alla miniserie Guerra e pace (2007), mentre
ricopre successivamente il ruolo di Eva Coupeau in Gossip
Girl (2010). Dal 2013 al 2018 è invece Elise Wassermann nella
serie The Tunnel, mentre nel 2018 ricopre il ruolo di
Françoise Gilot nella seconda stagione di Genius, dedicata
a Pablo Picasso, interpretato dall’attore Antonio
Banderas.
8. Si è messa alla prova
come regista. Attratta non solo dalla recitazione ma anche
da quanto concerne l’arte della regia, l’attrice ha compiuto il
passo dietro la macchina da presa per realizzare il cortometraggio
documentario À bout portés (2016). In seguito, ha diretto
i cortometraggi Le roi des démons du vent (2018) e Le
coup des larmes (2019). Questi tre progetti sono inoltre stati
da lei anche sceneggiati.
Clémence Poésy è su Instagram
7. Ha un account
personale. L’attrice è presente sul social network
Instagram con un profilo seguito da 86 mila persone. All’interno di
questo l’attrice è solita condividere fotografie ritraenti momenti
di svago, ma anche diverse curiosità o luoghi da lei visitati. La
Poésy è poi solita condividere le fotografie artistiche o i dipinti
da lei realizzati, mentre non mancano anche immagini promozionali
dei suoi progetti da interprete.
Clémence Poésy: chi è suo
marito.
6. Non ha reso nota
l’identità del compagno. Particolarmente riservata
riguardo la propria vita privata, l’attrice non hai mai rivelato
l’identità di suo marito. A riguardo si sa soltanto che i due hanno
avuto un primo figlio nel 2017, mentre nel settembre del 2019 la
Poésy ha svelato di essere in attesa del secondo figlio,
presentandosi con il pancione alla Paris Fashion Week.
Parte delle cose che non sai
sull’attrice
Clémence Poésy in Harry Potter
5. Era l’unica a parlare
realmente il francese. Nel quarto film della saga di Harry
Potter l’attrice appare nei panni di Fleur Delacour, appartenente
ad una scuola di maghi francesi. Delle attrici che ricoprivano i
ruoli delle studentesse francesi, solo la Poésy era realmente in
grado di parlare tale lingua, essendo nata e cresciuta in
Francia.
4. Ha ripreso il ruolo nei
successivi film. L’attrice ha in seguito ripreso il ruolo
di Fleur apparendo nuovamente in Harry Potter e i Doni
della Morte – Parte 1, dove è intenta a dar vita al
proprio matrimonio con Bill Weasley, interpretato dall’attore
Domhnall
Gleeson.
3. Non ha avuto difficoltà a
recitare in un’altra lingua. Per l’attrice recitare nel
quarto film di Harry Potter rappresentava il debutto con
un’interpretazione in lingua inglese. Tuttavia, la Poésy ha
affermato di non aver avuto difficoltà né di essersi sentita
intimorita, poiché i suoi genitori le avevano fatto studiare la
lingua sin da bambina. Recitare nel film le ha solo permesso di
consolidarla.
Clémence Poésy in Gossip Girl
2. Ha recitato nella celebre
serie. L’attrice è comparsa per la prima volta
nell’episodio uno della stagione 4 della serie Gossip
Girl, ricoprendo il ruolo di Eva, una ragazza francese
affascinante e gentile che farà breccia nel cuore di Chuck,
interpretato dall’attore Ed
Westwick. La Poésy ha ricoperto il personaggio per
quattro episodi, comparendo per l’ultima volta nella puntata
intitolata Touch of Eva.
Clémence Poésy: età e altezza
1. Clémence Poésy è nata a
Meudon, in Francia, il 30 ottobre 1982. L’attrice è alta
complessivamente 168 centimetri.
Noto per i suoi ruoli eccentrici,
l’attore Sean Gunn si è inizialmente affermato
grazie ad alcuni personaggi televisivi, per poi conquistare maggior
fama al cinema partecipando in ruoli di rilievo nei film diretti
dal fratello James, il più dei quali facenti parte del Marvel Cinematic Universe.
9. Ha preso parte a prodotti
televisivi. L’attore diventa inizialmente noto grazie alla
sua partecipazione ad alcuni episodi di serie come Da un giorno
all’altro (1999), Angel (1999-2000), e Going to
California (2001), per poi diventare particolarmente popolare
grazie al ruolo di Kirk Gleason nella serie Una mamma per
amica (2000-2007). Successivamente continua a ricoprire altri
ruoli per il piccolo schermo in titoli come October Road
(2007-2008), PG Porn (2008-2009), The Morning
After (2011), H+ (2012-2013) e Una mamma per
amica: Di nuovo insieme (2016).
8. È anche
produttore. Nel 2000 Gunn esordisce anche nel ruolo di
produttore per il film comico The Specials, con
protagonista Rob
Lowe, per poi ricoprire nuovamente questo compito per
alcuni cortometraggi come Love, Sex & Murder (2001) e
The Man Who Invented the Moon (2003). Nel 2019 è invece
produttore esecutivo della serie After Ray, di cui è anche
protagonista.
Sean Gunn è su Instagram
7. Ha un account
personale. L’attore è presente sul social network
Instagram con un profilo seguito da 388 mila persone. All’interno
di questo l’attore è solito condividere diversi tipi di foto, dalle
curiosità a quelle relative ai momenti di svago, da luoghi visitati
ad occasioni in cui è in compagnia di amici o colleghi. Non mancano
infine anche diverse immagini promozionali dei suoi progetti da
interprete.
Sean Gunn in Una mamma per
amica
6. Non ha sempre ricoperto
solo il ruolo per cui è famoso. Prima di diventare celebre
come Kirk Gleason, apparso ufficialmente soltanto nel quinto
episodio della prima stagione, Gunn aveva già ricoperto due
differenti ruoli negli episodi precedenti. Era infatti stato
inizialmente Mick, un addetto della linea telefonica, e un
personaggio chiamato solo come “il ragazzo dei cigni”.
Parte delle cose che non sai
sull’attore
Sean Gunn è Rocket Racoon
5. È lui a dare i movimenti
al celebre personaggio. Benché venga doppiato dall’attore
Bradley
Cooper, il personaggio di Rocket Racoon per i film
Marvel viene realizzato grazie alle movenze di Gunn, il quale si
esibisce grazie alla motion capture. L’attore è infatti
particolarmente esperto in questa tecnica, e ne ha sperimentato
nuovi utilizzi per poter dar vita al noto personaggio.
4. Non sapeva cosa lo
aspettava. Quando Gunn fu assunto per il ruolo di Kraglin,
suo fratello gli anticipò che avrebbe dovuto ricoprire anche un
personaggio in CGI. Successivamente, quando gli fu comunicato che
avrebbe dovuto dar corpo proprio a Rocket, uno dei protagonisti,
l’attore credeva che avrebbe dovuto soltanto leggere le battute del
personaggio agli altri attori, invece si ritrovò sul set con
l’apposita tuta verde a dover recitare concretamente il ruolo.
3. È capace di fare una cosa
che pochi attori sanno fare. In molti si sono chiesti come
mai non fosse stato chiesto allo stesso Cooper di fornire le
movenze per il personaggio, ma a questo quesito ha risposto il
regista James
Gunn, affermando che Sean è in grado di camminare a
quattro zampe in modo particolarmente credibile, ed è inoltre
dotato di grande agilità e capacità di compiere strani movimenti.
Cosa che non tutti gli attori sanno fare.
Sean Gunn in Guardiani della
Galassia
2. Ha acquisito importanza
all’interno dei film. Il personaggio grazie a cui è
possibile ammirare il volto dell’attore nei due film Marvel è
quello di Kraglin. Inizialmente questi è uno dei membri più
importanti della banda capitanata da Yondu. Con il secondo film
acquisirà sempre maggior rilevanza all’interno della storia,
passando dall’essere un sedicente cattivo ad essere membro dei
Guardiani della Galassia. Il suo personaggio dovrebbe trovare
ulteriore approfondimento nell’atteso terzo capitolo della
trilogia.
Sean Gunn: età e altezza
1. Sean Gunn è nato a St.
Louis, in Missouri, Stati Uniti, il 22 maggio 1974.
L’attore è alto complessivamente 183 centimetri.
In un mondo che ha perso
tutta la magia di un tempo, il neo sedicenne Ian e suo fratello
Barley hanno l’occasione di trascorrere una giornata con il loro
padre, scomparso quando entrambi erano molto piccoli. Sono elfi con
fattezze umane a cavallo di fantasie che ribadiscono il marchio di
fabbrica della Pixar Animation Studios, un po’ come i giocattoli
parlanti di Toy
Story e le automobili di Cars, ovvero
personaggi che trascendono la normale realtà rivelando un’anima
uguale alla nostra, un cuore ancora più pulsante e un’umanità senza
limiti.
Onward – Oltre la
magia, tra teen drama, action e fantasy
Questa è la premessa di
Onward – Oltre la magia, ultimo titolo
della casa che in America è arrivato direttamente in streaming su
Disney+ (mentre da noi non è ancora
chiaro quando arriverà in sala) e che il regista e sceneggiatore
Dan Scanlon decide di impostare sulle basi della
sua esperienza personale traducendola in racconto di formazione e
vagando tra generi diversi quali il teen drama, l’action, il
fantasy.
Di nuovo, dopo Coco di appena
tre anni fa, torna il rapporto con la morte, con l’aldilà e con le
domande che ci si pone quando viene a mancare una persona cara,
quindi indirettamente si parla di idealismo, di speranza, e di fede
in qualcosa che esiste oltre la vita terrena. Di conseguenza
l’aggancio con un altro macro tema della narrativa della Pixar,
sempre ancorata a storie che possano coinvolgere sia bambini che
adulti con livelli di comprensione del tutto differenti, ovvero la
nostalgia, il senso di perdita e l’empatia che può renderci
migliori.
La celebrazione del legame fraterno
Scanlon trasforma il
desiderio – vissuto quando era bambino – di rivedere il padre in
ricerca, in superamento dei propri limiti (per Ian la timidezza e
l’incapacità di farsi valere in una società che lo spaventa, per
Barley la voglia di essere preso sul serio da chi lo deride), in
celebrazione del legame fraterno che è il vero motore del film e
architrave della sceneggiatura; un viaggio dentro se stessi ma
soprattutto verso una meta impossibile (l’incontro con il papà
defunto) che spazia tra citazioni al cinema d’avventura per ragazzi
di Steven Spielberg e al simbolismo di
Tolkien nella saga de Il signore degli
anelli.
Non manca nemmeno
l’ormai “prevedibile” appuntamento con la commozione, in un finale
che risolve splendidamente ogni scelta tracciata lungo il percorso
dagli sceneggiatori, giustificando perfino quelle piccole debolezze
che Onward – Oltre la magia si concede e
un piano spesso confusionario. Rimane invece intatta l’attitudine,
unica nel panorama dell’animazione pop, nel saper trovare
l’intimità in quadri enormi di spazi sconfinati e mondi fantastici,
laddove lo spettatore, nella sua realtà quotidiana, fatica a
trovarne distratto dal silenzio e dalla ripetitività della vita.
Forse abbiamo davvero smarrito quella magia di cui i protagonisti
sentono il bisogno e la capacità di guardare avanti
(“onward”) perché troppo ancorati a ciò che è stato e che
non tornerà. Grazie Pixar per avercelo ricordato, ancora una
volta.
“Il primo film era una sorta di
coming-of-age, in cui Diana diventava Wonder Woman”, ha
dichiarato l’attrice. “Diana era ancora molto ingenua e non
comprendeva ancora le difficoltà della vita. Era come un pesce fuor
d’acqua. In questo nuovo film, invece, non sarà così. Diana si è
evoluta. È molto più matura e molto più saggia. Ciononostante, è
anche molto sola. Ha perso tutti i membri del suo team e adesso è
sotto sorveglianza. Fino a quando non accade qualcosa di totalmente
folle…”
Il momento “folle” al quale
l’attrice fa riferimento, potrebbe essere la scioccante
resurrezione del personaggio di Steve Trevor, e
dalle parole dell’attrice, sembra che la stessa sia stata molto
contenta di poter lavorare ancora con Chris Pine e che al suo personaggio sia stato
nuovamente dato il ruolo chiave che ha avuto nel predecessore:
“Chis era una parte integrante
del primo film e del suo successo”, ha aggiunto la Gadot.
“E siccome io, lui e Patty ci siamo veramente divertiti tanto a
lavorare insieme, tutti e tre volevano che Steve tornasse. Così
Patty e il co-sceneggiatorre Geoff Johnson hanno trovato il modo
migliore a livello narrativo per riportare Steve in vita.”
Di seguito due nuove immagini
ufficiali dal film: in una è possibile vedere Gal
Gadot nei panni di Wonder Woman con la Golden Eagle, l’armatura
da battaglia vista diverse volte anche nei fumetti; nell’altra,
invece, Diana condivide un momento romantico con Steve Trevor:
Vi ricordiamo che Wonder
Woman 1984 uscirà il 14 agosto 2020. Il film
è stato definito dal produttore Charles Roven un sequel “inusuale“,
che poterà in scena lo stesso personaggio grazie al lavoro dello
stesso team creativo e che seguirà gli eventi del precedente
capitolo, ma che i fan non dovrebbero aspettarsi un seguito
tradizionale definendolo “la prossima iterazione della
supereroina”.
“Il film racconterà un lasso di
tempo completamente diverso e lo spettatore avrà solo un assaggio
di ciò che che Diana ha fatto o affrontato negli anni intermedi.
Abbiamo cercato di mettere insieme una storia del tutto diversa che
potesse rispettare le stesse emozioni del passato, portare un sacco
di umorismo e molta azione coraggiosa. E soprattutto, toccare le
corde del cuore.“
L’ordine cronologico del personaggio
è stato già rimescolato, essendo stata introdotta nell’era
contemporanea di Batman v Superman: Dawn
of Justice per poi tornare al vecchio secolo
con Wonder Woman. Il sequel vedrà
ancora Gal
Gadot nei panni di Diana Prince opposta
a Kristen
Wiig, scelta per interpretare la villain Cheetah. Nel
cast figureranno anche Chris
Pine (volto del redidivo Steve Trevor)
e Pedro
Pascal.
Oltre ad essere un celebrato
sceneggiatore e regista, originale e di successo, James
Gunn è anche un cinefilo della prima ora, esperto di
cinema perché ne guarda tantissimo, proprio come molti dei suoi
colleghi più famosi e celebrati, tra cui annoveriamo
Tarantino e Scorsese.
Utilizzando il suo account Twitter, il regista di
Super e Guardiani
della Galassia ha fatto un elenco dei sequel
migliori del film originale. Eccola di seguito:
Dato lo stato di quarantena
collettivo, questo elenco può essere senza dubbio utile a chi cerca
spunti per dei nuovi titoli da guardare e ri-guardare. Per quanto
riguarda il lavoro di Gunn, il regista è al momento nella fase di
montaggio di The Suicide Squad e completato questo
lavoro, sarà il turno di Guardiani della Galassia Vol.
3.
Oltre a confermare il ritorno dei
personaggi interpretati nel primo film da Vanessa Kirby, Idris Elba e
Eiza González, Johnson ha promesso che in Hobbs
and Shaw 2 verranno introdotti anche nuovi personaggi,
personaggi per i quali – secondo l’attore – “il pubblico
perderà la testa”. Inoltre, “The Rock” ha confermato che
il sequel sarà scritto ancora una volta da Chris
Morgan. Di seguito le sue dichiarazioni complete:
“Naturalmente, Chris Morgan ci
occuperà di scrivere di nuovo il film, così come la Seven Bucks
Productions si occuperà di nuovo della produzione. Abbiamo creato
dei personaggi davvero incredibili, da quello di Vanessa Kirby a
quello di Idris Elba, fino a quello di Eiza Gonzalez. Nel nuovo
film ci saranno alcune sorprese e nuovi grandi personaggi. E non
saranno personaggi che Hobbs potrà eliminare facilmente, perché
sarebbe troppo noioso… ma personaggi per i quali il pubblico
perderà completamente la testa. Villain, anti-eroi ed eroi… ci
saranno praticamente tutti.”
Per quanto riguarda la saga
principale di Fast and
Furious, sappiamo che il nono
capitolo, F9, che
sarebbe dovuto arrivare nelle sale il prossimo mese, è
stato ufficialmente rimandato al prossimo
anno (precisamente ad aprile del 2021) a causa della
pandemia di Covid-19.
In Fast and Furious
9 reciteranno i veterani del
franchise Vin
Diesel, Charlize Theron, John
Cena, Michelle
Rodriguez, Jordana
Brewster, Ludacris, Tyrese
Gibson e Helen Mirren. Nel cast
anche Michael
Rooker e Cardi B. La regia sarà
firmata da Justin Lin, già regista di
numerosi capitoli del franchise, mentre la release del film è stata
spostata all’aprile 2021(inizialmente il
film sarebbe dovuto arrivare al cinema nel 2020).
Durante un’intervista con
THR, l’attore ha risposto alle domande
del pubblico e tra queste c’era anche “chi è il tuo Avenger
preferito?”. Dopo una risposta ironica, in cui Jackson dice
che il suo preferito è Nick Fury perché è
interpretato da lui, l’attore ha detto “in realtà è Black
Widow”.
Samuel L.
Jackson fa parte del Marvel Cinematic Universe
dall’inzio. Lui è il protagonista della scena post credits di
Iron Man, del 2008, e nel sequel,
Iron Man 2, del 2010, fa parte proprio
del cast e già lì viene affiancato da Scarlett
Johansson che fa esordire nel MCU Natasha
Romanoff. Scopriremo solo poi che il primo è il capo dello
S.H.I.E.L.D. e la seconda una ex spia sovietica in forze
all’organizzazione che lavora per la sicurezza internazionale.
Nel corso della storia, il
personaggio è stato fondamentale in diversi momenti del MCU, come
durante le vicende di The Winter Soldier,
ma anche alla fine di Infinity War, dove
richiama Captain Marvel che salverà Tony
Stark dallo spazio profondo.
Il canale americano FX ha diffuso il nuovo
promo “First Look Preview” di What We Do In The
Shadows 2, l’attesa seconda stagione di What We
Do In The Shadows.
What We Do In The Shadows 2
What We Do In The Shadows
2 è l’annunciata seconda stagione della serie
What We
Do In The Shadows creata da Jemaine Clement per il
canale FX e basata sull’omonimo film del 2014 scritto da Clement e
Taika Waititi. What We Do in the Shadows è ambientato a Staten
Island e segue quattro vampiri che sono stati coinquilini per
centinaia di anni.
Nella seconda stagione di
What We
Do In The Shadows ritorneranno i protagonisti
Kayvan Novak nel ruolo di Nandor the Relentless,
un vampiro che ha 757 anni e che una volta era un soldato
dell’Impero ottomano. Matt Berry nei panni di
Laszlo Cravensworth, un vampiro nobile inglese trasformato da Nadja
e ora sposato con lei. Natasia Demetriou nel ruolo
di Nadja, una vampira romana, sposata con Laszlo. Harvey
Guillén nel ruolo di Guillermo, familiare “paziente” di
Nandor. Mark Proksch nel ruolo di Colin Robinson,
un vampiro energetico che vive con il trio.
Nei ruoli ricorrenti troviamo
Doug Jones nel ruolo del barone Afanas, un antico
vampiro del Vecchio Paese che crede che i vampiri dovrebbero
governare il mondo. Beanie Feldstein nei panni di
Jenna, una LARPer e vergine che Guillermo ha attirato per i
banchetti dei vampiri. Jake McDorman nel ruolo di
Jeff Suckler, una reincarnazionedell’ex amante umano di Nadja,
Gregor, un cavaliere che è stato ucciso dalla decapitazione in
ciascuna delle sue vite.
Secondo il regista Joseph
Kosinski, il tanto chiacchierato Tron
3, sequel di Tron:
Legacy del 2010, potrebbe ancora vedere la luce: il
regista sospetta che la Disney stia soltanto aspettando il momento
giusto. In una recente intervista con ComicBook, Kosinski
ha spiegato:
“C’è sempre stato un interesse
nei confronti di un terzo film, fin da quando abbiamo fatto Legacy.
Ci sono sempre state discussioni e chiacchiere sulla possibilità di
fare un altro film e portare avanti la storia”. Poi ha
aggiunto: “Come ogni altro progetto, c’è solo bisogno della
giusta confluenza di… si tratta soltanto di tempismo, di elementi
al posto giusto… tutto deve funzionare al meglio perché un film
possa vedere la luce.”
L’ultima volta che abbiamo sentito
parlare di Tron 3 è stato circa tre ani
fa, quando alcune voci volevano
Jared Leto nei panni di un nuovo personaggio di nome
Ares. All’epoca si parlava del film come di una sorta di
reboot del franchise, ma siamo quasi certi che quest’idea sia stata
definitivamente accantonata.
Secondo il regista di Legacy,
Tron 3 non è ancora morto
In attesa di capire quali saranno i
piani della Disney, ricordiamo che Tron:
Legacy è un film del 2010 diretto da Joseph
Kosinski, seguito del film Tron del 1982.
Il film, prodotto dal regista di Tron Steven
Lisberger, è incentrato su un soggetto originale di Brian Klugman e
Lee Sternthal.
I protagonisti originali,
Bruce Boxleitner e Jeff Bridges,
riprendono i loro ruoli, mentre Garrett Hedlund interpreta il figlio adulto di
Flynn. Tra gli altri nel cast appaiono anche Olivia Wilde,
Michael Sheen e James Frain.
Dopo
la prima immagine ufficiale di Timothée
Chalamet arrivata nella giornata di ieri, la
Warner Bros. ha diffuso online anche il logo ufficiale di
Dune
di Denis Villeneuve, il nuovo adattamento
cinematografico del celebre romanzo di Frank
Herbert (già portato sullo schermo da David
Lynch nel 1984) che dovrebbe arrivare nelle sale – il
condizionale è d’obbligo, vista l’attuale pandemia di Covid-19 – il
prossimo dicembre.
Nel frattempo Brian
Herbert, figlio di Frank, ha espresso attraverso il suo
account
Twitter tutto il suo entusiasmo per l’arrivo nelle sale del
nuovo film, condividendo l’immagine di Chalamet nei panni di
Paul Atreides e scrivendo: “Fan di Dune,
spero che sia siate tutti eccitati come lo sono io dopo aver visto
questo primo sguardo al nuovo film. Mio padre sarebbe stato
incredibilmente orgoglioso.”
“Percorso mitico e carico di
emozioni, Dune racconta la storia di Paul Atreides, un giovane
brillante e dotato nato sotto un grande destino al di là della sua
comprensione, che dovrà viaggiare verso il pianeta più pericoloso
dell’universo per assicurare alla sua famiglia e alla sua gente un
futuro: mentre forze maligne esplodono in un conflitto per avere il
controllo esclusivo del pianeta e della risorsa più preziosa
esistente (una merce in grado di sbloccare il più grande potenziale
dell’umanità), a sopravvivere saranno solo quelli che potranno
sconfiggere la loro paura“.
Una nuova easter egg di Avengers:
Endgame conferma che Tony Stark (Robert
Downey Jr.) è stato e sempre sarà il cuore pulsante
dei Vendicatori. Il finale del cinecomic di
Anthony e Joe Russo ha decretato
ufficialmente l’uscita di scena di Iron Man, con il MCU che si prepara adesso ad
entrare ufficialmente nella Fase 4.
Eppure, sarà molto difficile
riuscire a “liberarsi” dell’eredità di Tony, e siamo certi che la
stessa sarà comunque presente in qualche modo nei futuri film
dell’universo condiviso. Di recente, una nuova easter egg di
Endgame ha confermato che
Tony è sempre stato il cuore degli Avengers.
Grazie all’account
Twitter ufficiale dei Marvel Studios, infatti, è stato rivelato
– attraverso due immagini – che quando il team si riunisce prima di
entrare nel Regno Quantico, la posizione dei pugni di ciascun
membro attorno al portale ricorda il Reattore Arc che Tony
ricevette in dono da Pepper, a dimostrazione che anche l’uomo aveva
un cuore. Potete ammirare il tweet di seguito:
Ricordiamo che Endgame è il
film di maggiore incasso dell’anno, nonché il più grande successo
dei Marvel Studios, che con l’avventura diretta
da Anthony e Joe
Russo hanno chiuso un arco narrativo lungo 22 film e
11 anni, portando a termine un esperimento produttivo senza
pari.
Endgame ha
ottenuto un grande successo di critica e pubblico, stabilendo
numerosi record al botteghino, diventando il maggior incasso nella
storia del cinema, e venendo candidato a svariati premi
cinematografici, tra i quali l’Oscar ai migliori effetti
speciali.
Vedremo mai John Krasinski recitare in un film del
MCU o esserne coinvolto in qualità
di regista? Al momento non possiamo saperlo con certezza, ma stando
a quanto riportato da Geeks
Worldwide nelle ultime ore, sembra che il regista di
A Quiet Place e del suo attesissimo
sequel, abbia di recente avuto un meeting virtuale (vista
l’attuale pandemia di Covid-19) con i Marvel Studios per discutere
di una “moltitudine di progetti”.
Da anni il nome di Krasinski è
associato al MCU: l’attore, infatti, non soltanto avrebbe dovuto
interpretare Captain America al posto di Chris Evans, ma è anche il favorito dei fan
per un eventuale reboot dei Fantastici Quattro, che da anni lo vedono come
candidato ideale per interpretare Reed Richards,
ossia Mr. Fantastic.
Ovviamente non sappiamo quali sono i
progetti di cui John Krasinski ha discusso con i Marvel
Studios, né sappiamo in che ruolo la Casa delle Idee vorrebbe
provare a coinvolgere la star di Hollywood, se in qualità di
attore, o magari di regista, oppure di entrambi. Quel che è certo è
che Krasinski amerebbe entrare a far parte della grande famiglia
Marvel,
come rivelato da lui stesso alcuni mesi fa:
“Mi piacerebbe essere parte
dell’Universo Marvel.Mi piacciono quei film perché sono
divertenti, ma penso anche che siano fatti veramente bene. Poi, ci
sono un sacco di miei amici che recitano in quei film. Non ho idea
di cosa la Marvel stia pensando o progettando. Ma se è vero che
stanno valutando me per il ruolo Mr. Fantastic, allora vi prego,
continuate a farlo, perché mi piacerebbe interpretarlo.”
In attesa di nuovi dettagli,
ricordiamo che A
Quiet Place 2, inizialmente
previsto per lo scorso 20 marzo e posticipato a causa della
pandemia di Covid-19, arriverà adesso nelle sale americane il
prossimo 4 settembre.
Le vicende del primo capitolo
seguivano il viaggio di una famiglia costretta a vivere nel
silenzio per non cadere vittima di misteriose creature che vengono
attirate dai suoni. Consapevoli che ogni minimo sussurro, ogni
minimo passo, significa la morte, Evelyn (Emily
Blunt) e Lee (John
Krasinski) sono determinate a trovare un modo per
proteggere i loro figli mentre tentano disperatamente di
contrattaccare.
John Krasinski ha spiegato che il sequel
affronterà le stesse tematiche del suo predecessore: “Amo
l’idea del primo film, in cui il mio personaggio e quello di Emily
combattono contro il desiderio di sopravvivere e la voglia di
vivere. Tutto quello che il mio personaggio voleva era
sopravvivere. Il suo personaggio invece diceva: ‘Non è abbastanza.
Dobbiamo vivere. Dobbiamo permettere a questi ragazzi di vivere
come esseri umani’. Dopo la mia morte, ho amato vedere Emily
combattere con tutto questo, con l’idea che la sopravvivenza sia
forse l’unico modo per affrontare le cose. Forse quella voglia di
vivere era davvero troppo pericolosa…”
Prima che l’uscita di
Black Widow venisse
ufficialmente posticipata da maggio al prossimo novembre, in molti
pensavano che la Disney, per evitare eccessivi stravolgimenti al
calendario delle uscite del MCU, avrebbero rilasciato il film
direttamente su Disney+. Così non è andata, con il film su
Vedova Nera che è stato posticipato di 6 mesi e
il calendario delle prossime uscite Marvel che ha subito delle
modifiche importanti.
Adesso, in un recente podcast di
FatMan Beyond LIVE! (via
Screen Rant), il regista, sceneggiatore e comico Kevin Smith ha spiegato perché – dal suo punto
di vista – non avrebbe senso rilasciare un film del MCU
direttamente su Disney+, senza passare per le sale
cinematografiche. Le ragioni, com’è facile intuire, sono legate a
discorsi puramente economici. Queste le dichiarazioni di Smith:
“Penso che far uscire Artemis Fowl
direttamente in streaming sia una mossa intelligente. Non credo
però che accadrà mai una cosa del genere con un film del MCU. Non
credo che la Disney voglia giocarsi così alcuni dei suoi titoli più
grossi. E poi c’è tutta la questione delle serie Marvel che
arriveranno su Disney+, che saranno collegate ai film…
e proprio per questo devono continuare ad avere un valore. Quei
film fanno un sacco di soldi… davvero tanti.”
Il discorso di Kevin Smith non fa una piega, basti pensare ai
soldi guadagnati con Avengers: Endgame dello scorso anno: è
innegabile quanto per la Disney aspettare di far uscire questi film
in sala non sia assolutamente un problema… se ciò significa avere
la possibilità di guadagnare miliardi di dollari.
La regia
di Black
Widow è stata affidata a Cate
Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di Captain
Marvel) a dirigere un titolo dell’universo
cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è stata riscritta
nei mesi scorsi da Ned Benson (The Disappearance of Eleanor Rigby).
Insieme alla Johansson ci saranno anche David
Harbour, Florence
Pugh, e Rachel
Weisz.
In Black Widow, quando sorgerà una
pericolosa cospirazione collegata al suo passato, Natasha Romanoff
dovrà fare i conti con il lato più oscuro delle sue origini.
Inseguita da una forza che non si fermerà davanti a nulla pur di
sconfiggerla, Natasha dovrà affrontare la sua storia in qualità di
spia e le relazioni interrotte lasciate in sospeso anni prima che
diventasse un membro degli Avengers.
Dopo lo straordinario successo
di Avengers:
Endgame, diventato il maggiore incasso mondiale
di sempre, Scarlett
Johansson riprende il suo ruolo di Natasha
Romanoff/Black Widow.
“Percorso mitico e carico di
emozioni, Dune
racconta la storia di Paul Atreides, un giovane brillante e dotato
nato sotto un grande destino al di là della sua comprensione, che
dovrà viaggiare verso il pianeta più pericoloso dell’universo per
assicurare alla sua famiglia e alla sua gente un futuro: mentre
forze maligne esplodono in un conflitto per avere il controllo
esclusivo del pianeta e della risorsa più preziosa esistente (una
merce in grado di sbloccare il più grande potenziale dell’umanità),
a sopravvivere saranno solo quelli che potranno sconfiggere la loro
paura“.
In Dune,Timothée
Chalametinterpreterà il protagonista Paul
Atreides, nato sul pianeta Caladan dal matrimonio fra il duca Leto
Atreides I e la sua concubina Lady Jessica. Nel cast
anche Javier Bardem, Zendaya, Oscar Isaac, Rebecca
Ferguson, Stellan Skarsgard, Dave
Bautista, Charlotte
Rampling e Jason Momoa.
Ricordiamo che il film arriverà nelle sale americane il 18 dicembre
2020.
Empire Magazine ha
realizzato ben due copertine dedicate a Wonder Woman
1984. Si tratta della copertine del numero di giugno
2020. Entrambe le cover vediamo l’utilizzo di colori accesi al
neon, che rievocano gli anni Ottanta e anche il look visto nei
primi trailer e materiali promozionali del film.
Diana compare sia con la Golden
Eagle e il Lazo di Estia, sia con il costume con cui siamo abituati
a vederla, mentre brandisce sempre il Lazo. Ecco le due cover di
seguito:
Vi ricordiamo che Wonder
Woman 1984 uscirà il 14 agosto 2020. Il film
è stato definito dal produttore Charles Roven un sequel “inusuale“,
che poterà in scena lo stesso personaggio grazie al lavoro dello
stesso team creativo e che seguirà gli eventi del precedente
capitolo, ma che i fan non dovrebbero aspettarsi un seguito
tradizionale definendolo “la prossima iterazione della
supereroina”.
“Il film racconterà un lasso di
tempo completamente diverso e lo spettatore avrà solo un assaggio
di ciò che che Diana ha fatto o affrontato negli anni intermedi.
Abbiamo cercato di mettere insieme una storia del tutto diversa che
potesse rispettare le stesse emozioni del passato, portare un sacco
di umorismo e molta azione coraggiosa. E soprattutto, toccare le
corde del cuore.“
L’ordine cronologico del personaggio
è stato già rimescolato, essendo stata introdotta nell’era
contemporanea di Batman v Superman: Dawn
of Justice per poi tornare al vecchio secolo
con Wonder Woman. Il sequel vedrà
ancora Gal
Gadot nei panni di Diana Prince opposta
a Kristen
Wiig, scelta per interpretare la villain Cheetah. Nel
cast figureranno anche Chris
Pine (volto del redidivo Steve Trevor)
e Pedro
Pascal.
L’esperienza di Sophie Turner con il franchise degli X-Men non
si può dire certo vincente, da un punto di vista degli esiti al box
office. Nonostante l’attrice di Game of
Thrones abbia avuto la fortuna di essere scelta per
interpretare nientemeno che Jean Grey, i film cui ha preso parte
non sono stati in successo. Oltre a X-Men: Apocalypse, ricordiamo in
particolare il disastroso Dark Phoenix, in cui lei è proprio la
protagonista.
Tuttavia, sembra che l’attrice abbia
gradito l’esperienza, al netto dell’esito, e che vorrebbe davvero
molto replicarla. Parlando con Variety, Sophie
Turner ha detto: “Non so nemmeno quale sia
l’accordo, se la Disney vuole continuare il viaggio degli X-Men o
no. Sarei sempre pronta a tornare per quel personaggio, quel cast e
quell’esperienza… ci siamo divertiti tantissimo a girare quei film.
Ucciderei per tornare”.
Dark Phoenix
tratta la storia di uno dei personaggi più amati della saga degli
X-Men, Jean Grey, che si evolve nell’iconica Fenice Nera. Nel corso
di una pericolosa missione nello spazio, Jean viene colpita da una
potente forza cosmica che la trasforma in uno dei più potenti
mutanti di tutti i tempi. Lottando con questo potere sempre più
instabile e con i suoi demoni personali, Jean perde il controllo e
strappa qualsiasi legame con la famiglia degli X-Men, minacciando
di distruggere il pianeta. Il film è il più intenso ed emozionante
della saga, mai realizzato prima. È il culmine di vent’anni di film
dedicati agli X-Men, la famiglia di mutanti che abbiamo amato e
conosciuto deve affrontare il nemico più devastante: uno di
loro.
Disney sta sviluppando un remake
live-action / CGI del suo classico, Robin
Hood, per Disney+. Distribuito nel 1973, il
Robin Hood della Disney reinventa la
leggenda dell’eroe del titolo come un’avventura musicale ambientata
in un mondo popolato da animali antropomorfi, tra cui Robin che è
una volpe e Little John, un orso.
Un successo al botteghino all’epoca
dell’uscita, il film rimane popolare tra i fan della Disney fino ad
oggi, momento in cui la Disney ha deciso di raccontare di nuovo la
storia in versione live action, per gli abbinato di Disney+, come già accaduto per Lilli e il
Vagabondo.
Con Il Re Leone e Aladdin dello
scorso anno che hanno incassato entrambi 1 miliardo di dollari al
botteghino, la linea editoriale dei remake della Casa di Topolino
mostra pochi segnali di cedimento. Lo studio ha infatti in
programma ancora più remake per i prossimi due anni (a partire da
Mulan,
la cui uscita è stata posticipata), molti dei quali destinati
direttamente alla piattaforma.
Secondo THR, il remake di Robin Hood
della Disney è attualmente in fase di sviluppo come esclusiva
Disney+. Kari
Granlund, che ha anche scritto anche Lilli e il
Vagabondo sempre per il servizio di streaming,
sta lavorando alla sceneggiatura, con il regista di video musicali
Carlos López Estrada incaricato per le
riprese.
Una donna crede di essere sposata
con Captain America dopo essersi sottoposta alla
rimozione dei denti del giudizio. Captain America è stato il primo
Vendicatore, uno dei personaggi più importanti dei fumetti Marvel e
del Marvel Cinematic Universe.
Ragazzetto malaticcio di Brooklyn, con tanto coraggio e la voglia
di non lasciar vincere i bulli, Steve Rogers viene selezionato per
un esperimento dell’esercito americano e diventa il Super Soldato
Captain America.
Mentre il mondo continua a
combattere la vera crisi del coronavirus, una donna che ha subito
un intervento chirurgico di rimozione dei denti del giudizio, ha
regalato al mondo una risata di cuore, tanto necessaria in questi
giorni difficili. I video suoi video post intervento sono diventati
virali e mostrano la paziente in questione delirare, ancora sotto
effetto dei farmaci.
Sebbene Steve Rogers abbia
consegnato lo scudo di Captain America a Falcon in
Avengers: Endgame, la sua
eredità e il suo carattere rimangono ancora immensamente
popolari.
Con la fase 4 del MCU ritardata a
causa del coronavirus, altri eroi si incaricheranno di intrattenere
il pubblico del futuro. La giovane donna nel video potrebbe non
esserne conscia, in quel momento, ma probabilmente ha portato molti
sorrisi a persone che hanno un disperato bisogno di un motivo per
ridere. L’importante è che la notizia non arrivi a Peggy
Carter!
Il prossimo reboot di
Hellraiser ha trovato regista e
sceneggiatore. Attraverso la sua carriera di drammaturgo, autore e
regista, Clive Barker si è guadagnato il suo posto
nel pantheon dei maestri dell’orrore.
Probabilmente la sua opera più
famosa, Hellraiser del 1987 è un
adattamento del romanzo Il cuore infernale. Il film è stato un
successo e il personaggio di Pinhead è diventato immediatamente una
delle figure più iconiche della storia del cinema dell’orrore. La
serie ha guadagnato il plauso per i suoi temi cerebrali, i toni
gore e le immagini provocatorie di mutilazione secondo la sua
materia sadomasochistica.
Ora David Goyer e Spyglass Media
Group stanno riavviando il franchise con un nuovo film, e hanno
assunto i loro scrittori e regista. Secondo THR, il nuovo
Hellraiser sarà scritto da Ben
Collins e Luke Piotrowski e diretto da David
Bruckner. Insieme, questi tre cineasti hanno collaborato
con Goyer in The Night House.
La serie
Hellraiser è attesa da tempo come
protagonista di un ritorno sul grande schermo e la vista di Pinhead
nell’originale del 1987 rimane sorprendentemente terrificante come
non mai. I cineasti scelti da Goyer e Spyglass hanno una comprovata
esperienza nel genere horror, quindi ci sono buone
possibilità che saranno in grado di rendere giustizia all’amato
franchise.
Joseph Kosinski,
regista di Top
Gun: Maverick condivide con il pubblico che
il sequel sarà completato in tempo per la sua data di uscita
prevista in origine. Come molti dei prossimi film del 2020,
l’uscita del sequel di Top Gun è stata
ritardata a causa dell’emergenza COVID-19. La
pandemia ha costretto i cinema di tutto il mondo a chiudere e, in
risposta, la maggior parte dei grandi studi ha ritardato e
riprogrammato l’uscita di tutti i loro film in uscita.
A causa della riprogrammazione di
così tante date di uscita, la stagione estiva includerà molti meno
film di quanto previsto. Grandi blockbuster come Black
Widow e Wonder Woman 1984
sono stati posticipati verso la fine dell’anno, e film molto attesi
come Fast & Furious 9 sono stati
addirittura spostati al 2021.
Non è ancora chiaro esattamente
quando riapriranno i cinema e potrebbe essere ancora più lungo il
tempo di attesa per far lavorare le sale a pieno regime. In tal
caso, quei film che hanno spostato le date di uscita più avanti
potrebbero trarre maggiori benefici. Per quanto riguarda il
Top Gun: Maverick, in cui torna Tom
Cruise, è stato originariamente previsto per giugno,
ma l’emergenza coronavirus lo ha fatto posticipare al 23 dicembre
2020.
In un’intervista con ComicBook.com, il
regista Joseph Kosinski ha condiviso che anche se
l’uscita di Top Gun: Maverick fosse
ancora prevista per giugno, il film sarebbe comunque pronto in
tempo. “Stiamo rispettando il nostro programma e finendo il
film proprio come se uscisse nella data di uscita originale”,
ha spiegato Kosinksi, aggiungendo che: “Fortunatamente, sono
nel momento di post-produzione, a casa, dove, nonostante tutte le
restrizioni sulle possibilità di lavoro, sono in grado di
continuare a fare il mio lavoro e finire il film, il che è
piuttosto sorprendente. Se fossi in qualsiasi altra fase del
progetto, sarebbe difficile farlo, ma poiché sono al lavoro sulla
parte finale, sono in grado di fare tutto il necessario per poterlo
finire.”
Dopo più di trent’anni di servizio
come aviatore della Marina, Pete “Maverick” Mitchell (Tom Cruise) è
nel posto che gli appartiene, spingendo l’acceleratore nelle vesti
di un coraggioso pilota collaudatore, mentre ha schivato
l’avanzamento di grado che lo avrebbe radicato nel corpo. Quando si
ritrova ad addestrare un distaccamento dei diplomati di Top Gun per
una missione specializzata che nessun pilota vivente ha mai visto,
Maverick incontra il tenente Bradley Bradshaw (Miles Teller),
segnale di chiamata: “Rooster”, il figlio del defunto amico di
Maverick e ufficiale di intercettazione radar Ten. Nick Bradshaw,
alias “Goose”. Di fronte a un futuro incerto e confrontandosi con i
fantasmi del suo passato, Maverick viene coinvolto in uno scontro
con le sue paure più profonde, che culmina in una missione che
richiede il massimo sacrificio a coloro che saranno scelti per
volarci incontro.
Lo sceneggiatore / regista Taika
Waititi ha dichiarato che Thor: Love and Thunder
esplorerà maggiormente il personaggio di Korg. A parte una breve
apparizione non ufficiale in Thor: The Dark
World, il guerriero Kronan è apparso per la prima
volta in Thor: Ragnarok dove è stato
doppiato e interpretato in mo-cap da Waititi.
Dopo Thor: The Dark
World, Waititi ha rinvigorito il franchise con il suo
approccio unico. Il terzo film di Thor è stato elogiato dal
pubblico e dalla critica come uno dei migliori dell’universo
cinematografico Marvel e le scene con protagonista
Korg sono state accolte con grande favore da parte del
pubblico.
Dopo essere fuggito da Sakaar con
Miek, Loki, Valkyrie e Thor in Thor:
Ragnarok, Korg diventa un membro dell’entourage
asgardiano. In Avengers: Endgame, Korg è in
Norvegia (Nuova Asgard) mentre gioca a Fortnite con Thor e poi alla
fine del film lotta contro Thanos.
Il personaggio tornerà in
Thor: Love and Thunder. Giovedì, Waititi
ha organizzato una live sul suo account Instagram dove ha risposto a molte
domande in merito al suo prossimo film in casa Marvel. In live con
lui c’era anche Tessa Thompson, che tornerà nel ruolo di Valchiria,
e il regista ha dichiarato: “Toccheremo nello specifico la
cultura di Korg. C’è una storia interessante nei fumetti sui
Kronans e su come … procreano.”
Nella stessa circostanza, Taika
Waititi ha anche discusso della eventuale inclusione di Beta Ray Bill nel film. “Voglio dire,
adoro Beta Ray Bill, e sarebbe fantastico avere lui nel film, ma
proprio non lo so, adesso. Le cose sono per aria, adesso”. Il
franchise di Thor ha già fatto riferimento al personaggio in Thor:
Ragnarok, dove si poteva vedere una statua simile a Beta Ray
Bill, che poteva anche sembrare un indizio per quello
che sarebbe venuto dopo. Evidentemente, non è così.
Thor: Love and
Thunder è il titolo ufficiale del quarto
capitolo sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare
il Mjolnir stavolta sarà Jane Foster, interpretata di nuovo
daNatalie
Portman, come confermato sabato durante il
panel dei Marvel Studios al Comic-Con.
Taika Waitititornerà alla regia di un film dei
Marvel Studios dopo Thor:
Ragnarok, così come Chris
Hemsworth e Tessa
Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor
e Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers:
Endgame. L’ispirazione del progetto arriva dal
fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi come
“la perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie
appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.
L’uscita nelle sale è fissata invece
al 5 novembre 2021.
A quattro anni di distanza dal
successo internazionale di Trolls, arriva
il Trolls World Tour, un sequel che è
anche un ampliamento del mondo cinematografico basato sui
pupazzetti creati da Thomas
Dam e divenuti ormai oggetti preziosi per
collezionisti e nostalgici, simbolici di decadi passate (tanto che
James
Gunn ne mette uno anche nella personale collezione da
“umano anni ‘80” di Star Lord, in Guardiani
della Galassia).
Il film gode (o paga il prezzo?) di
una distribuzione casalinga, scelta dettata dall’emergenza di
coronavirus in atto in tutto il mondo in queste settimane. Disponibile per
il noleggio dal 10 Aprile, il film, come accennato,
amplia il mondo della prima avventura, ma lo fa letteralmente,
raccontandoci l’origine del mondo dei Trolls, regalandogli (e
regalandoci) una cartina geografica precisa di quello che è il
mondo dei Trolls.
Trolls World Tour, la trama
Nel primo film abbiamo seguito le
avventure di Poppy che, da futura regina dei Pop Trolls, insegna a
orchi cattivi cos’è la vera felicità. In Trolls World
Tour, invece, Poppy scoprirà che il mondo è molto più
grande di quello che sospetta e soprattutto che esistono altre
tribù di trolls, ognuno dei quali legati a un particolare genere di
musica: Techno, Classica, Funk, Country e Rock. Nella storia,
scopriamo che l’intento della regina del Rock Trolls vuole
eliminare tutti gli altri generi di musica ed unificare tutti i
trolls in un solo popolo, nel nome della musica Rock.
L’avventura di Poppy, in compagnia
di Brunch e di tutti i suoi simpatici amici, comincia così. La
giovane Regina dei Pop Trolls si ritroverà quindi non solo a
fronteggiare una minaccia per il mondo così come lo conosce, ma
anche a capire qual è il vero valore della diversità. Sia lei che
Barb, la regina rock, desiderano eliminare le differenze trai
Trolls, chi con desiderio di armonia e chi con voglia di
supremazia, ma entrambe impareranno che quelle differenze non
ostacolano la convivenza serena e che la natura stessa dell’armonia
risiede nella differenza delle voci che, lavorando insieme, la
creano.
L’aspetto più interessante di
Trolls World Tour è senza dubbio la
caratterizzazione dei gruppi di piccoli animaletti colorati. In
base al loro genere di appartenenza, ogni tribù di Trolls ha le sue
specifiche, tutte derivanti da stereotipi legati al genere di volta
in volta preso in esame. E così ai glitter dei Pop Trolls, passiamo
agli spuntoni metallici dei Rock Trolls e look da cowboy dei
Country Trolls.
Questa ricerca estetica si
arricchisce, come è facile immaginare, di una ricerca musicale che
seleziona brani rappresentativi dei vari stili, andando ad
ironizzare in maniera marcata sull’immaginario di ognuno di essi,
raggiungendo così il duplice scopo di descrivere la tribù e di
metterne in evidenza le caratteristiche sulle quali, comunemente,
si ironizza.
Dreamworks unisce
anche in questo caso l’avventura al messaggio edificante
indirizzato ai più giovani e che certamente, nonostante la sua
semplicità, aggiunge spessore alla storia. Suggestiva è infatti la
scelta narrativa conclusiva, in cui si attribuisce alla musica un
valore intimo e quasi sociale. E in effetti la musica è per
antonomasia un linguaggio universale, che unisce e mette in
armonia, appunto, le diverse voci che costituiscono l’intero.
Trolls World
Tour replica la natura avventurosa del primo film,
rendendo leggermente più complesso il messaggio da recapitare ai
giovani spettatori: dalla capacità scoprire e trovare la felicità,
all’accettazione della diversità come elemento che arricchisce e
non minaccia il mondo.
Sono trascorsi quasi 11 da quando
il primo adattamento di
Twilight, la saga letteraria di Stephanie
Meyer, è arrivato sul grande schermo. Era il lontano
dicembre del 2008 e da allora, sulla scia di un incredibile
successo, sono stati realizzati quattro sequel (New
Moon, Eclipse e Breaking
Dawn, diviso in due parti) che hanno visto il ritorno
di tutti i membri del cast, tra cui i protagonisti Kristen Stewart e Robert Pattinson.
Ma dalla fine della saga nel 2012,
cosa ha fatto il cast? Alcuni hanno proseguito la loro carriera e
hanno preso parte a numerosi film, altri invece sono finiti nel
dimenticatoio. Scopriamo insieme che fine ha fatto il cast di
Twilight dopo la fine del franchise cinematografico:
Kristen Stewart (Bella Swan)
La saga di Twilight ha portato alla ribalta
Kristen Stewart, che da allora ha
iniziato a lavorare a pieno regime. Parallelamente ai suoi
impegni con Bella, ruolo che le ha regalato la fama internazionale,
la Stewart è apparsa in The Runaways,
film biografico sull’omonima rock band al femminile, nel dramma
indipendente Welcome to the Rileys e nel
più celebre Biancaneve e il cacciatore
dove ha interpretato la leggendaria Principessa.
Dopo la fine della saga dedicata ai
Vampiri, è riuscita a catturare l’attenzione di acclamati cineasti
come Olivier Assayas (che l’ha diretta ben due
volte, in Sils Maria e
Personal Shopper),Woody Allen (che l’ha
diretta in
Café Society) e Ang Lee (che l’ha diretta
in
Billy Lynn). Più di recente è stata protagonista del
reboot di Charlies
Angels, che però si è rivelato un flop al
botteghino.
Robert Pattinson (Edward Cullen)
Prima di Twilight,Robert Pattinson era già noto ai fan della
saga di Harry Potter per aver interpretato Cedric
Diggory ne
Il calice di fuoco. Dopo la fine della saga dei Vampiri,
la sua carriera ha intrapreso un percorso molto diverso, in cui
l’attenzione alla scelta dei ruoli sembra essere diventata
fondamentale: è stato infatti protagonista di Cosmopolis e Maps to the Stars, entrambi diretti dal
maestro David Cronenberg, ed è apparso in opere di
altri celebri registi come Queen of the Desert di
Werner Herzog e Civiltà perdutà di
James Grey.
Più di recente l’abbiamo visto ne
Il re di David Michôd. A luglio
tornerà nelle sale con Tenet,
il nuovo attesissimo film di Christopher Nolan, mentre il prossimo anno
vestirà i panni del Crociato di Gotham in The Batman, il nuovo cinecomic DC diretto
da Matt Reeves.
Taylor Lautner (Jacob Black)
Dopo
Twilight,
Taylor Lautner ha avuto una carriera cinematografica
molto breve. Dopo una serie di ruoli alquanto dimenticabili (come
in Tracers del 2015 o in The Ridiculous 6 del
2016), è passato alla televisione. È tra i protagonisti della
sit-com britannica Cuckoo ed è anche apparso nella ben più
celebre Scream
Queens di Ryan Murphy, cancellata però dopo due stagioni.
Stando alle ultime notizie, pare che l’attore si sia
momentaneamente ritirato dal cinema per dedicarsi alla
famiglia.
Elizabeth Reaser (Esme
Cullen)
Conclusasi l’esperienza con
Twilight,Elizabeth Reaser è stata attiva principalmente in
campo televisivo. L’abbiamo vista in tantissime serie, tra cui
Grey’s
Anatomy e The Good Wife, e più di
recente nell’acclamata
The Handmaid’s Tale. Tra i suoi ruoli più
celebri, però, figurano quelli di Pam Bozanich in Law & Order:
True Crime e Shirley Crain nella più recente Hill House, disponibile su Netflix. L’ultimo film per il cinema in cui è apparsa
è stato Ouija
– Le origini del male (2016).
Peter Facinelli (Carlisle Cullen)
Dopo Twilight, Peter Facinelli ha continuato a recitare,
dividendosi tra cinema e tv. Sul grande schermo, la sua ultima
apparizione risale allo scorso anno, quando ha preso parte a ben
due film: Running with the Devil e
Countdown. In tv, invece, è apparso in serie tv come
Supergirl
e SWAT.
Si è anche dedicato alla regia: è infatti in fase di produzione un
corto da lui scritto e diretto, e intitolato Hour of Lead. Piccola
curiosità: l’attore è stato sposato dal 2001 al 2012 con
Jennie Garth, la celebre Kelly di
Beverly Hills 90210. L’ex coppia ha tre
figli.
Ashley Greene (Alice Cullen)
Ashley
Greene ha continuato ad avere una carriera abbastanza
diversificata dopo Twilight. È apparsa in film quali
Wish I Was Here di Zach Braff e Burying the Ex di Joe
Dante. Ha anche doppiato il personaggio di
Batgirl nel videogioco “Batman: Arkham Knight”. Tra il
2016 e il 2017 ha fatto parte del cast della serie Rogue,
mentre nel 2019 ha avuto un piccolo ruolo in Bombshell – La voce dello scandalo.
Attualmente è al lavoro su una nuova serie tv e su un nuovo film
per il cinema.
Kellan Lutz (Emmet Cullen)
Kellan Lutz ha avuto una carriera abbastanza
costante dopo la fine di Twilight, con ruoli in
Hercules – La leggenda ha inizio,
I mercenari 3 e
Experimenter. In tv è apparso nelle serie FBI, di
cui sta attualmente girando lo spin-off FBI: Most Wanted.
Prossimamente lo vedremo anche al cinema, in un thriller misterioso
dal titolo Divertimento.
Nikki Reed (Rosalie Hale)
Dopo
Twilight, Nikki Reed è apparsa in una serie di film
pochi noti al pubblico italiano. Celebre soprattutto per il suo
ruolo in Thirteen – 13 anni (film di cui
è anche sceneggiatrice), l’attrice ha sposato l’attore Ian Somerhalder nell’aprile 2015 e ha
annunciato di aspettare un figlio all’inizio del 2017. Non lavora
più dal 2016, presumibilmente per stare a casa e prendersi cura
della sua famiglia. Lo scorso anno è apparsa al fianco del marito
nella serie
V Wars, disponibile su Netflix, che purtroppo è
stata cancellata dopo una sola stagione.
Jackson Rathbone (Jasper
Hale)
Jackson Rathbone ha avuto una carriera più o
meno stabile dopo la fine di Twilight, senza mai
raggiungere però la fama mondiale. Nel 2011 ha ottenuto un
ruolo da protagonista nella web serie Aim
High. Ha lavorato principalmente in tv (White
Collar e The
Last Ship tra le produzioni più famose a cui ha
preso parte) e in diversi film destinati al grande schermo che però
non sono mai arrivati in Italia.
Billy Burke (Charlie Swan)
Da la fine
della saga di Twilight,Billy
Burke ha avuto diversi ruoli in film come cui Highland
Park,
Lights Out e Breaking In. Tuttavia, è stato il piccolo
schermo il posto dove è riuscito a far splendere davvero il suo
talento, grazie a serie come Revolution e
Zoo.
Ha anche interpretato un ruolo minore in Major Crimes. È
anche apparso in FBI (dove recita anche Kellan Lutz) e
nello spin-off 911 – Lone Star creato da Ryan
Murphy.
Divenuta particolarmente popolare
nell’ultimo decennio, l’attrice Mia Wasikowska si
è distinta all’interno dell’industria per essere passata con
naturalezza dal ricoprire ruoli in grandi blockbuster sino a film
indipendenti o d’autore. Della sua generazione di interpreti, la
Wasikowska si è affermata come una delle più interessanti, dotata
di carisma e buona versatilità. Ecco 10 cose che non sai di
Mia Wasikowska.
9. È stata anche
regista. La Wasikowska si è distinta per aver ricoperto
anche il ruolo di regista per due film collettivi. Questi sono
The Turning (2013), dove ha diretto il segmento Long,
Clear View, e Madly (2015), con il segmento After
Birth. Per queste occasioni, tra gli altri registi con cui
l’attrice ha avuto modo di collaborare vi sono stati Cate
Blanchett,Gael Garcia
Bernal.
8. Ha ottenuto importanti
riconoscimenti. Nel corso degli anni, l’industria ha
dimostrato di apprezzare particolarmente l’attrice, che ha ottenuto
le candidature ai British Independent Film Awards come miglior
attrice per Jane Eyre, e come miglior attrice non
protagonista per Il sosia. È stata inoltre definita
l’attrice dell’anno 2010 dalla Hollywood Film Awards.
Mia Wasikowska: chi è il suo
fidanzato
7. Ha avuto una relazione
con un noto attore. Sul set del film Il sosia –
TheDouble l’attrice conosce Jesse
Eisenberg, noto per essere stato il protagonista del
film The Social Network. I due intraprendono così una
relazione tenuta particolarmente riservata, lontana dal clamore dei
media e della vita mondana, che dura dal 2013 al 2015.
Mia Wasikowska in Piercing
6. È la protagonista
femminile del film. Nel 2018 l’attrice prende parte al
film Piercing, thriller basato sull’omonimo romanzo di Ryū
Murakami, incentrato sull’incontro furtivo tra un uomo d’affari e
una prostituta, interpretata dalla Wasikowska. Nella camera
d’albergo in cui si incontrano, però, non tutto andrà come
previsto. Il film è stato lodato in particolare per
l’interpretazione dell’attrice, che per la critica si conferma una
delle più interessanti del suo tempo.
Parte delle cose che non sai
dell’attrice
Mia Wasikowska in Alice in
Wonderland
5. È stata scelta per una
sua qualità. L’attrice si presentò al provino per il ruolo
di Alice nell’atteso live-action, concorrendo contro numerose altre
candidate tra cui Amanda
Seyfried. Tuttavia, stando al regista Tim
Burton, fu la sua solennità a permetterle di ottenere il
ruolo, essendo una qualità ricercata per dar vita al
personaggio.
4. Era la prima volta che
lavorava con il green screen. Per la Wasikowska si
trattava della prima esperienza in un grande blockbuster
hollywoodiano, e in particolare era la prima volta che si trovava a
dover interagire con un ambiente irreale, circondata pertanto dal
celebre green screen. Durante una serie di interviste l’attrice ha
rivelato di come le fosse stato inizialmente difficile abituarsi a
questa novità.
3. Il ruolo la
spaventava. Nell’accettare la parte di Alice, l’attrice
era consapevole che si trattava di un ruolo conosciutissimo e verso
cui si hanno grandi aspettative. Inoltre, era il ruolo che
l’avrebbe resa famosa a livello mondiale. Tutte queste
consapevolezze hanno reso la Wasikowska particolarmente nervosa, e
ha dovuto lavorare a lungo affianco al regista per trovare una sua
personale versione del personaggio.
Mia Wasikowska: il suo 2020
2. Ha recitato in un nuovo
atteso film. Nel 2020 l’attrice tornerà al cinema con il
film The Devil All the Time, ambientato nel secondo
dopoguerra, dove un gruppo di persone manifesta danni psicologici
dovuti dagli orrori del conflitto bellico. Nel film la Wasikowska
reciterà accanto ad un cast di giovani attori come Tom Holland,Robert Pattinson,Sebastian
Stan ed Eliza
Scanlen.
Mia Wasikowska: età e altezza
1. Mia Wasikowska è nata a
Canberra, in Australia, il 25 ottobre 1989. L’attrice è
alta complessivamente 163 centimetri.
In Thor:
Ragnarok, uscito nelle sale nel 2017,
abbiamo visto Thor fare ritorno ad Asgard e scoprire che Loki era
vivo e fingeva di essere Odino. Il Dio del Tuono costringe suo
fratello ad accompagnarlo dal padre, e grazie all’aiuto di Stephen
Strange i due scoprono che si trova in Norvegia.
Odino li rivela di essere ormai in
punto di morte e che Hela, la sua primogenita, sta per essere
liberata dalla prigione in cui era stata rinchiusa millenni prima.
Poco dopo, Odino muore e appare Hela che distrugge il Mjolnir.
Inizialmente, la sequenza in questione doveva essere leggermente
diversa: doveva infatti essere Hela, prima di distruggere il
martello di Thor, ad uccidere Odino.
Adesso, in una recente live su
Instagram, il
regista Taika Waititi ha spiegato perché la scena
della morte di Odino è stata cambiata: “Se
guardate il trailer del film, c’è una scena in cui Odino muore a
New York. Per una serie di motivi, volevamo farli uscire da New
York e creare questo posto in vista di Avengers: Endgame. Volevamo seminare prima
questa location in modo da poter poi organizzare la nuova casa di
Asgard. Inoltre, il pubblico che ha assistito ai test screening non
aveva particolarmente apprezzato il fatto che Odino morisse vicino
ai cassonetti della spazzatura, in un vicolo.”
Thor:
Ragnarok è diretto da Taika
Waititi. Nel cast del film Chris
Hemsworth nei panni di Thor; Tom
Hiddleston in quelli del fratello adottivoLoki;
il vincitore del Golden Globe e Screen Actors Guild
Award Idris
Elba, che interpreta la sentinella di Asgard,
Heimdall; il premio Oscar Sir Anthony
Hopkins che veste ancora i panni di Odino,
signore di Asgard.
Tra le new entry invece si annoverano il premio
OscarCate
Blanchett (Blue
Jasmine, Cenerentola) nei panni del potente
cattivo Hela, Jeff
Goldblum (Jurassic
Park, Independence Day: Resurgence), che
interpreta l’eccentrico Grandmaster, Tessa
Thompson (Creed, Selma)
che interpreta Valkyria, mentre Karl
Urban (Star Trek, il Signore
degli Anelli: il ritorno del re) aggiung la sua forza nella
mischia come Skurge. Mark
Ruffalo riprende il suo ruolo di Bruce
Banner/Hulk. Il film è uscito nelle sale il 3 novembre 2017.
In Thor:
Ragnarok, Thor è imprigionato dall’altro lato
dell’universo senza il suo formidabile martello e si trova in una
corsa contro il tempo per tornare a Asgard per fermare il Ragnarok,
la distruzione della sua casa e la fine della civiltà asgardiana,
dalle mani di una nuova e potente minaccia, la spietata Hela. Ma
prima deve sopravvivere a una mortale lotta tra gladiatori che lo
metterà contro uno dei suoi amici Avengers, l’incredibile Hulk.