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Justice League Snyder Cut: perché Zack Snyder ha accettato di distribuire il film

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Anche se probabilmente non conosceremo mai tutti i dettagli di una delle operazioni cinematografiche più travagliate e complesse dell’ultimo decennio, sappiamo tutti che la Warner Bros. ha affidato la fine della lavorazione di Justice League a Joss Whedon, stravolgendo la visione iniziale di Zack Snyder, che aveva dovuto abbandonare il progetto a causa di una tragedia familiare. Adesso, dopo alcuni anni, al regista è stata finalmente data la possibilità di mostrare al pubblico il suo taglio originale del cinecomic grazie alla release della Snyder Cut, che arriverà il prossimo anno su HBO Max, sotto forma di miniserie divisa in quattro parti.

È abbastanza facile capire perché Snyder voleva a tutti i costi mostrare ai suoi fan la sua visione di questi iconici personaggi DC; tuttavia, nessuno avrebbe potuto biasimarlo se avesse scelto di allontanarsi definitivamente dal DCEU. Parlando con Beyond The Trailer (via Screen Rant), Snyder ha discusso proprio della sua decisione di tornare e di realizzare il film che tutti volevano vedere e che, a partire dallo scorso anno, avevano richiesto a gran voce.

“Ho portato io il concept alla Warner Bros., giusto? Ed è quella la direzione che volevamo intraprendere, ossia Justice League. E quando ho iniziato a parlare loro di Jason Momoa e di Ezra Miller, è lì che tutto stava iniziando a prendere forma… era come toranre agli anni di Batman v Superman”, ha spiegato Snyder.

“Lo stesso vale per Amy Adams… Si è trattato di questo, del fatto che stavamo andando in una certa direzione”, ha aggiunto il regista. “Quando questa opportunità è arrivata da me e ho ricevuto quella chiamata, Toby Emmerich mi ha detto: ‘È questo che saresti interessato a fare?’ e io francamente ero scioccato. Non ero pronto, ma ci ho pensato a lungo.”

“Pensandoci, una delle cose che mi ha spinto ad accettare quest’enorme e folle lavoro è stato l’impegno che avevo preso con gli attori, e cioè di finire tutto. Fatemi rimettere tutto a posto. Fatemi onorare ciò di cui abbiamo parlato quando stavamo ancora creando tutto. Come non ho mai visto la versione cinematografica di Justice League, ma posso immaginare che non sia affatto ciò di cui avevamo discusso”, ha concluso Snyder.

Vi ricordiamo che la Snyder Cut di Justice League uscirà nel 2021 sulla piattaforma streaming di Warner Bros HBO Max che è disponibile negli USA dall’Aprile scorso. Attualmente non sappiamo se in Italia la versione debutterà su qualche piattaforma streaming dato che HBO MAX non è disponibile nel nostro paese. Ma sappiamo che HBO in Italia ha un accordo in esclusiva con SKY, dunque potrebbe essere una valida teoria pensare che in Italia il film possa essere programmato su SKY CINEMA o su SKY ATLANTIC. Tuttavia, quest’ultima è solo una supposizione dunque non ci resta che aspettare ulteriori notizie.

Justice League è il film del 2017 diretto da Zack Snyder e rimaneggiato da Joss Whedon. Nel film vedremo protagonista Henry Cavill come SupermanBen Affleck come BatmanGal Gadot come Wonder WomanEzra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman e Ray Fisher come Cyborg. Nel cast anche Amber HeardAmy AdamsJesse EisenbergWillem DafoeJ.K. Simmons e Jeremy Irons. I produttori esecutivi del film sono Wesley Coller, Goeff Johns e Ben Affleck stesso.

David Fincher su Joker e sulla rappresentazione della malattia mentale al cinema

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David Fincher ha espresso i suoi pensieri contrastanti in merito a Joker: a quanto pare, il regista vuole che si sappia che il ritratto offerta da Todd Phillips in merito alla malattia mentale è alquanto “problematico”. Fincher, che aveva affrontato la questione nel suo Fight Club, è attualmente impegnato con la promozione del suo prossimo film, l’attesissimo Mank, e proprio di recente aveva denunciato l’ossessione di Hollywood nei confronti dei film di supereroi e dei titoli “Oscar bait”, categorie in cui il Joker di Phillips sembra rientrare perfettamente.

L’uscita di Joker lo scorso anno è stata accompagnata da numerose polemiche, dal momento che erano in molti ad essere preoccupati per il potenziale messaggio del film. Alla fine, tutte quelle polemiche si sono rivelate nient’altro che un fuoco di paglia: Joker è stato accolto molto bene sia dalla critica sia dal pubblico, nonostante il ritratto della malattia mentale offerta attraverso il personaggio di Arthur Fleck interpretato da Joaquin Phoenix abbia comunque lasciato perplesse alcuni spettatori. Sebbene la patologia del protagonista sia basata su una vera malattia mentale, il film – in base a certe critiche – perpetua nel suo insieme moltissimi stereotipi sui malati di mente, in particolare su quanto siano “pericolosi”.

In una recente intervista con The Telegraph, il regista David Fincher ha condiviso i suoi pensieri su Joker, sottolineando quanto possa rappresentare un rischio affrontare al cinema argomenti del genere (basti pensare all’accoglienza negativa che ricevette all’inizio il suo Fight Club) e che, proprio per questo, rispetta lo sforzo fatto da Phillips con il suo film. Tuttavia, il regista non ha risparmiato una sottolie critica alla sceneggiatura. “Credo che nessuno avrebbe guardato quel materiale e pensato: ‘Sì, prendiamo il Travis Bickle di Taxi Driver e il Rupert Pupkin di Re per una Notte e uniamoli. Poi intrappoliamolo in un tradimento nei confronti dei malati di mente, e portiamolo al cinema per un miliardo di dollari “.

Joker possibile grazie a Il Cavaliere Oscuro, secondo David Fincher

Finche ha poi aggiunto: “Gli studios non fanno nulla che non garantisca loro un ritorno da un miliardo di dollari, perché temono fin troppo i rischi. Nessuno avrebbe mai pensato che Joker sarebbe diventato un enorme successo se Il Cavaliere Oscuro non avesse avuto il successo che ha avuto”. Ad aver scatenato le reazioni più disparate è stata l’espressione utilizzata da Fincher “a betrayal of the mentally ill”, ossia “un tradimento nei confronti dei malati di mente”; tuttavia, sono in molti ad aver difeso Fincher, sostenendo che la parola “betrayal” si riferisca in realtà alla trama di Joker, quindi al contesto in cui viene calato il protagonista, ossia all’interno di una società che tende ad emarginare le persone con problemi mentali.

Qualunque sia il caso, nel corso della medesima intervista Fincher ha paragonato l’accoglienza di Joker a quella ricevuta da Fight Club nel 1999. “In seguito all’uscita del film, il punto di vista generale tra i vari studi era: ‘Le nostre carriere sono finite’. Il fatto che mi abbiamo fatto girare quel film nel 1999 è ancora, a mio avviso, un miracolo”, ha osservato Fincher.

Avengers: Endgame ha anticipato l’arrivo di Kang il Conquistatore?

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Secondo un nuovo report di Screen Rant, l’arrivo di Kang il Conquistatore nel MCU, che secondo alcuni sarà il degno sostituto di Thanos, era già stato anticipato da Iron Man in Avengers: Endgame. Il Titano Pazzo è stato l’antagonista principale della Saga dell’Infinito, e sappiamo che con l’avvio della Fase 4 ci sarà una nuova minaccia globale contro cui i Vendicatori dovranno confrontarsi. Il personaggio verrà ufficialmente introdotto in Ant-Man 3, ma a quanto pare Tony Stark aveva già accennato alla sua “esistenza”.

Iron Man è stato il primo eroe del MCU a prevedere la minaccia su larga scala rappresentata da Thanos. Sebbene ciò abbia portato ad un paio di decisioni prese dal personaggio alquanto discutibili (inclusa la creazione di Ultron), alla fine, una volta che il Titano Pazzo ha reso ufficialmente nota la sua presenza in Avengers: Infinity War, Tony si è sempre dimostrato all’altezza della situazione. Se i Vendicatori avessero ascoltato il suo avvertimento, avrebbero potuto essere maggiormente preparati all’assalto del cattivo. Detto questo, non è escluso che Tony abbia anche anticipato l’eventuale arrivo nel MCU di Kang dopo i viaggi nel tempo visti in Endgame

In qualità di principale fautore del “time heist”, Tony sapeva che la missione non era priva di rischi. Ecco perché, inizialmente, era contrario all’idea quando gli venne proposta. Una volta trovato un modo per far funzionare il piano, Tony è stato costretto ad unirsi alla missione, soprattutto perché avrebbe potrebbe riportare in vita Spider-Man, morto alla fine di Infinity War. Dopo che i Vendicatori hanno portato a termine il loro piano e riportato indietro con successo coloro che erano scomparsi a causa dello schiocco di Thanos, il Titano Pazzo del 2014 è tornato all’attacco, scontrandosi ufficialmente contro gli eroi. Ad un certo punto, in Endgame, un sconcertato Captain America ha chiesto ad Iron Man cosa fosse successo, domanda a cui Tony risponde: “Se si gioca con il tempo, si tende a rovinare le cose”. Ammesso che a questo punto il trambusto era dovuto al fatto che il Titano Pazzo proveniva da una linea temporale diversa, questo dimostra che Iron Man era ben consapevole che le loro attività all’interno del salto temporale avrebbero avuto ripercussioni in futuro, ripercussioni che potrebbero benissimo includere l’arrivo di Kang, la cui malvagità è definita proprio dalla capacità di viaggiare nel tempo.

Chi è Kang il Conquistatore?

Nato nel 30° secolo, Kang il Conquistatore è un genio che ha conquistato interi mondi nel corso dei secoli dopo aver ottenuto l’accesso ad una macchina del tempo. Antenato di Reed Richards e Sue Storm, l’antagonista ha assunto molte altre forme ed identità nel corso della sua storia, ma il suo modus operandi principale è rimasto sostanzialmente inalterato. Dal momento che Endgame ha stabilito fermamente che il concetto di viaggio nel tempo nel MCU è possibile, il fatto che Kang sia il prossimo grande villain del franchise ha perfettamente senso. Al pari della visione di Iron Man in merito all’arivo di Thanos, potrebbe non aver conosciuto specificamente Kang e la sua esistenza, ma al tempo stesso potrebbe aver anticipato che qualcuno come lui troverà la sua strada nel MCU, come  estrema conseguenza del loro viaggio nel tempo e del ribaltamento dell’ordine naturale delle cose.

Anche se Tony è morto e non potrà guidare la missione contro Kang, il MCU non è certamente a corto di eroi che possano assumere il posto di comando che ha Tony ha lasciato vacante dopo la sua morte in Avengers: Endgame. Doctor Strange sarebbe la scelta più ovvia in tal senso, considerando i suoi legami con la Gemma del Tempo, per non parlare dell’accesso al Multiverso. Ci sarebbe anche Ant-Man, i cui film affrontano gli stessi argomenti grazie anche a concetti quali le Particelle Pym e il Regno Quantico; non c’è da stupirsi, quindi, che Kang debutterà proprio in Ant-Man 3 e non in altri futuri progetti dei Marvel Studios.

Black Panther 2: ecco come la Marvel farà fronte all’assenza di Chadwick Boseman

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Chadwick Boseman non apparirà in versione digitale in Black Panther 2, poco ma sicuro. Anzi, sembra l’unica cosa di cui sono certi i vertici di Marvel Studios. A dichiararlo è stata Victoria Alonso, Executive degli Studios.

“No. C’è un solo Chadwick e non è con noi” ha dichiarato via The Wrap. “Il nostro re, purtroppo, è morto nella vita reale, non solo nella finzione, e ci stiamo prendendo un po’ di tempo per vedere in che modo tornare alla storia e cosa faremo per onorare questo capitolo di ciò che ci è accaduto, inaspettato, doloroso, e terribile.” Sembra quindi che l’intenzione dello studio sia quella di rendere omaggio alla sua eredità.

“Perché Chadwick era non solo un essere umano meraviglioso in ogni giorno dei cinque anni che abbiamo trascorso insieme, ma anche per quello che sembra aver incarnato il suo personaggio che ha elevato la storia della nostra compagnia (…) Dobbiamo pensare in maniera molto cauta a quello che faremo e come lo faremo e a come onoreremo il franchise in suo nome.” 

Alonso sembra quindi confermare l’idea che era circolata all’indomani della morta di Boseman, ovvero che il personaggio di T’Challa non sarebbe stato interpretato da un altro attore e che l’eredità del re di Wakanda sarebbe stata raccolta da altri personaggi, forse da Shuri (Letitia Wright).

Al momento, Black Panther 2 è previsto per maggio 2022. La dipartita di Chadwick Boseman e la pandemia di coronavirus in corso rendono davvero difficili i programmi e i progetti per il film, tuttavia siamo sicuri che, qualsiasi sia la decisione dei Marvel Studios, si troverà il modo di porre il giusto e dovuto omaggio ad un attore che ha dato così tanto all’immaginario collettivo e alla cultura comune in così poco tempo.

Animali Fantastici 3: Jude Law diplomatico sull’allontanamento di Johnny Depp

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Jude Law, che interpreta il giovane Albus Silente nel franchise Warner Bros, si è espresso in maniera diplomatica in merito al licenziamento di Johnny Depp dal cast di Animali Fantastici 3, annunciato la scorsa settimana. L’attore ha dichiarato: “È un film enorme e ci sono molti, molti standard da rispettare. È probabilmente una delle più grandi produzioni a cui abbia mai lavorato. E in una situazione come questa fai riferimento allo studio. È tutto quello che puoi fare. Perché devi recitare la tua parte e basta.” 

Letteralmente, Law ha detto che trattandosi di un film di studio, in cui le decisioni artistiche e tecniche sono sottoposte a logiche utilitaristiche, politiche ed economiche, non vuole o non può esporsi ulteriormente in favore o contro rispetto alla decisione dello studio con cui è vincolato da un contratto per i successivi 3 film in programma del franchise. Al momento, il ruolo di Gellert Grindelwald che era stato di Depp non ha ancora un interprete. La scelta potrebbe ricadere su Mads Mikkelsen, che è in trattative per il ruolo con lo studio.

Quello che sappiamo su Animali Fantastici 3

I crimini di Grindelwald si è concluso con diversi cliffhanger, inclusa la rivelazione che Credence Barebone (Ezra Miller) è in realtà Aurelius Dumbledore, il fratello perduto da tempo di Albus. Proprio per questo, i fan non vedono l’ora di scoprire in che modo la trama del terzo film risponderà ai misteri insoluti del precedente episodio.

Eddie Redmayne ha confermato che le riprese di Animali Fantastici 3 sono ufficialmente cominciate. Nel terzo film della saga prequel di Harry Potter, l’attore premio Oscar tornerà a recitare al fianco di Katherine Waterson, Jude Law ed Ezra Miller. Anche David Yates tornerà dietro la macchina da presa, così come J.K. Rowling, che ha contribuito ancora una volta alla sceneggiatura del film.

Lilo & Stitch: il regista di Crazy Rich Asian per il live action

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Risale al 2018 la notizia che la Disney ha messo in cantiere un live action di Lilo & Stitch, da mettere in coda a tutti gli altri adattamenti dal vero che sta realizzando in questi anni (l’ultimo Mulan, arrivato direttamente su Disney+).

Arriva ora da Entertainment Weekly la notizia che John M. Chu, regista della commedia Crazy Rich Asian, che ha avuto un discreto successo anche nel corso dell’ultima stagione dei premi, con nomination ai Golden Globes nella categoria Comedy, è in trattative per dirigere il film.

Il regista, che è noto anche per G.I. Joe: Retaliation e Jem and the Holograms, fa già parte della famiglia Disney, visto che è stato ingaggiato per dirigere la serie Disney+ Willow, annunciata poche settimane fa.

Secondo THR, la Disney ha in programma di reinventare Lilo & Stitch in ibrido live-action / CGI. Il progetto è prodotto da Dan Lin e Jonathan Eirich (che stanno lavorando anche al remake di Aladdin in live-action) e scritto da Mike Van Waes, che sta lavorando per la Warner Bros . e New Line allo spin off di The Conjuring, The Crooked Man. Per il momento, il remake di Lilo & Stitch non ha ancora un regista.

Allo stato attuale, il calendario delle uscite Disney al cinema, che ha subito molti cambiamenti alla luce della pandemia di COVID-19 in corso, prevede diverse date per i titoli Disney live-action. Tra queste: 17 dicembre 2021; 8 aprile 2022; 27 maggio 2022; 12 agosto 2022; 4 novembre 2022; e il 10 marzo 2023. Tuttavia, non è ancora chiaro se Lilo & Stitch sarà realizzato per la sala o per la piattaforma.

Nimic, recensione del corto di Yorgos Lanthimos

Nimic, recensione del corto di Yorgos Lanthimos

Ogni autore riesce sempre, in qualsiasi spazio, a raccontare se stesso e le sue ossessioni, e così Yorgos Lanthimos fa nei film e nei cortometraggi, in Nimic, per esempio.

Sono presenze anestetizzate dal punto di vista empatico, emotivo e umano i personaggi di Yorgos Lanthimos. Richiusi nella propria solitudine, anche quando circondati da famigliari, amici, colleghi, o semplici sconosciuti, questi uomini e donne generati dalla fucina creativa del regista greco vivono sull’onda di una passione repressa, un folgore emotivo spento sul nascere.

Marionette tra le mani del loro creatore, questi personaggi vengono posti in un ambiente dove tutto gioca su continue associazioni visive e nulla è lasciato al caso. Che sia uno spot per Gucci, un lungometraggio, o un corto, quella che scorre sullo schermo è pura fantasia messa in scena da uno stile rodatissimo e ormai facilmente identificabile. Ritorna dunque anche in Nimic, cortometraggio presentato all’interno del Ravenna Nightmare Film Festival, lo spazio quotidiano, famigliare, ellittico, che si avvolge su se stesso soffocando il protagonista. Una realtà che schiaccia i suoi componenti, li sdoppia, li priva della loro unicità rendendoli ancor più soli, ossessionati dal tempo che passa, da una realtà che non capiscono e che li getta nel baratro della propria mente e sconosciuta interiorità.

“Perché dovrebbe essere inquietante la realtà dell’uomo?” Si chiedeva Federico Fellini. “È inquietante nel momento in cui ci mettiamo in conflitto con essa; quando tentiamo di interpretarla, di schematizzarla, allora sì che si distorce, si deforma, ci aggredisce. Ma se noi l’accettiamo per quel che è, mi sembra che non ci sia nulla di sconcertante in questa realtà”. Perseguitato da una mefistofelica figura femminile (Daphne Patakia), il protagonista del corto interpretato da Matt Dillon tenta dunque di rinchiudere il momento entro i confini della logica per poi caderne vittima. Solo, al centro del proprio incubo mentale, l’uomo scinde il proprio Io dal proprio Sè, generando un’ombra che lo perseguita, lo insegue, assettata dei suoi ricordi, della sua felicità quotidiana, della sua esistenza.

La recensione di Nimic, il cortometraggio di Yorgos Lanthimos

Un incontro fortuito sulla metropolitana, sostenuto da un apparente sguardo innocuo, lascia dunque spazio a una ricerca osannata del tempo perduto, sottratto, manipolato. Non è un caso che questo gioco circolatorio di verità celate, vite sdoppiate e identità rubate, scaturisca proprio da una domanda sul tempo: “Do you have the time?”, “sa l’ora?”.

Basta solo nominarlo, il “tempo” perché si inneschi un movimento circolare, nel quale tutto il mondo del protagonista senza nome (e per questo senza una propria unicità, che permette agli altri di sottrargli l’identità) parta, ritorna, perdendosi, in un senso destabilizzante.

È una reiterazione continua fatta di parole, gesti, sguardi replicati dalla donna-ombra, quella di Nimic; un riflesso perfetto esacerbato da un uso sapiente, quanto perturbante, di un fish-eye atto a deformare la realtà per gettare i protagonisti al centro di uno sguardo dispotico. L’uso di tale ripresa amplifica lo spazio deformandolo, dotandolo di una sfericità innaturale, che rimanda al concetto di tempo non più lineare, bensì circolare: è un tempo che inizia senza finire, in continue ed eterne repliche tutte uguali tra loro. In questo puzzle dove ogni tessera è ben riposta e nessun pezzo è andato perduto, anche la colonna sonora gioca un ruolo predominante.

La musica classica non solo dona sontuosità all’opera, ma esacerba un senso di profondo malessere, rimarcando i confini di una giornata condannata a ripetersi e rigenerarsi al sorgere del sole come il fegato di Prometeo. Posto lo sguardo attento del regista greco, anche l’ambiente si dilata, i corpi si allungano perdendo la propria fisicità e naturalezza. Uomini, donne e bambini si stagliano dinnanzi alla macchina da presa come alieni, spettri provenienti da un aldilà personale, rinchiusi in un limbo lasciato aperto e ora pronti a vagare sulla spinta di uno sguardo in metro tra le vie terrestri, nell’ordinarietà della vita reale.

C’è più arte cinematografica in questi 11 minuti che in tanti lungometraggi lasciati scorrere su schermi abbaglianti occhi di spettatori annoiati e poco stimolati. Con Nimic, Lanthimos destruttura per l’ennesima volta il modo di vedere il mondo, così da creare un girone infernale su suolo terrestre abitato personaggi trincerati in manie di controllo verso le proprie e altrui azioni, incamerandoli all’interno di scenari paurosi celanti regressione e repressione, paura e follia, sensualità e sublime dolore.

The Suicide Squad: ci sarà anche Sylvester Stallone

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The Suicide Squad: ci sarà anche Sylvester Stallone

Anche Sylvester Stallone è entrato a far parte del cast di The Suicide Squad di James Gunn. Ad annunciarlo è lo stesso regista e sceneggiatore, con un post su Instagram che recita: “Ho sempre amato lavorare con il mio amico Sylvester Stallone e il nostro lavoro su The Suicide Squad non ha fatto eccezione. Nonostante sia un iconica star del cinema, molte persone non hanno idea di che attore meraviglioso sia questo ragazzo.”

Non abbiamo nessuna ulteriore indicazione sul ruolo che interpreterà Sly, ma con questa partecipazione, l’attore mette a segno un ruolo anche nell’universo DC, dopo aver lavorato, sempre con James Gunn, nell’universo Marvel, in Guardiani della Galassia Vol. 2.

Il cast ufficiale di The Suicide Squad comprende i veterani Margot Robbie (Harley Quinn), Viola Davis (Amanda Waller), Joel Kinnaman (Rick Flag) e Jai Courtney (Captain Boomerang), insieme alle new entry Idris ElbaMichael RookerNathan FillionTaika WaititiJohn CenaPeter Capaldi, Sean Gunn, David Dastmalchian Storm Reid con Sylvester Stallone. Nel film reciteranno anche Pete Davidson, Juan Diego Botto, Joaquin Cosio, Flula Borg, Tinashe Kajese, Jennifer Holland, Julio Ruiz, Alice Braga, Steve Agee e Daniela Melchior.

I Marvel Studios vogliono che i loro film siano visti al cinema (non on demand)

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L’attuale situazione sanitaria mondiale ha portato alla chiusura delle sale cinematografiche in molti paesi del mondo, e naturalmente ad un crollo del numero degli spettatori in quelle ancora aperte.

La diffusione delle piattaforme ha però permesso comunque agli spettatori di vedere i film, anche nuovi, da casa, e soprattutto la Disney ha sfruttato questa possibilità per far vedere ai fan prodotti pensati per il grande schermo come Artemis Fowl oppure Mulan.

La stessa sorte si paventa per Black Widow, che potrebbe essere dirottato su Disney+, ma sembra che i Marvel Studios non lo permetteranno, nonostante il ritardo nell’uscita del film di oltre un anno.

Secondo quanto dichiara Victoria Alonso, EVP dei Marvel Studios, i loro film sono pensati per la sala, non solo da un punto di vista visivo e spettacolare, ma soprattutto perché rappresentano un’esperienza di condivisione e collettività che la visione domestica, anche con gli strumenti tecnologici adeguati, non potrà mai eguagliare.

La regia di Black Widow è stata affidata a Cate Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di Captain Marvel) a dirigere un titolo dell’universo cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è stata riscritta nei mesi scorsi da Ned Benson (The Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme a Scarlett Johansson ci saranno anche David HarbourFlorence Pugh e Rachel Weisz.

In Black Widow, quando sorgerà una pericolosa cospirazione collegata al suo passato, Natasha Romanoff dovrà fare i conti con il lato più oscuro delle sue origini. Inseguita da una forza che non si fermerà davanti a nulla pur di sconfiggerla, Natasha dovrà affrontare la sua storia in qualità di spia e le relazioni interrotte lasciate in sospeso anni prima che diventasse un membro degli Avengers. Black Widow uscirà il 7 maggio 2021 negli Stati Uniti.

Zack Snyder sulla “nuova” versione di Joker in Justice League Snyder Cut

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Zack Snyder sta lavorando per portare a termine la sua versione di Justice League. Le turbolente vicende che hanno caratterizzato la sua vita privata in occasione della produzione del film, nel 2017, hanno portato al suo allontanamento dal set, e ora può finalmente restituire ai fan la sua visione del film.

Si tratta, in base a quello che sappiamo fino ad ora, di una visione lunga 4 ore, che sarà trasmessa du HBO Max in 4 episodi. Snyder ha detto che nei prossimi giorni arriverà on line un nuovo trailer, a seguito di quello già visto e tolto dalla rete. Inoltre ha spiegato che Ben Affleck è tornato nei panni di Batman e che aveva dimenticato quanto era scomodo il costume.

Parlando delle riprese aggiuntive, Snyder ha ammesso che in realtà saranno soltanto 4 o 5 minuti in più sul montato finale, quindi un paio di scene brevi. Inoltre, sul coinvolgimento di Jared Leto nei panni di Jaker, Snyder ha spiegato che gli era piaciuta molto la versione di Ayer, ma che la sua sarà diversa perché, nella continuity cinematografica, il Joker non si vede da parecchio tempo e sarà quindi una versione più stropicciata e “vagabonda”. 

Il regista ha concluso spiegando che presto sarà protagonista di una live su VERO, durante la quale parlerà del film.

Vi ricordiamo che la Snyder Cut di Justice League uscirà nel 2021 sulla piattaforma streaming di Warner Bros HBO Max che è disponibile negli USA dall’Aprile scorso. Attualmente non sappiamo se in Italia la versione debutterà su qualche piattaforma streaming dato che HBO MAX non è disponibile nel nostro paese. Ma sappiamo che HBO in Italia ha un accordo in esclusiva con SKY, dunque potrebbe essere una valida teoria pensare che in Italia il film possa essere programmato su SKY CINEMA o su SKY ATLANTIC. Tuttavia, quest’ultima è solo una supposizione dunque non ci resta che aspettare ulteriori notizie.

Justice League è il film del 2017 diretto da Zack Snyder e rimaneggiato da Joss Whedon. Nel film vedremo protagonista Henry Cavill come SupermanBen Affleck come BatmanGal Gadot come Wonder WomanEzra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman e Ray Fisher come Cyborg. Nel cast anche Amber HeardAmy AdamsJesse EisenbergWillem DafoeJ.K. Simmons e Jeremy Irons. I produttori esecutivi del film sono Wesley Coller, Goeff Johns e Ben Affleck stesso.

Interstellar: Nolan considera “conservatrice” una critica rivolta al film

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In occasione dell’uscita, in America, di The Nolan Variations, un libro monografico su Christopher Nolan scritto da Tom Shone, veniamo a conoscenza di una nuova critica rivolta ad Interstellar che il regista britannico proprio non ha sopportato, soprattutto perché denotava un atteggiamento “conservatore” nei confronti di un aspetto tecnico che qualche volta nel cinema è sottovalutato.

Interstellar: tutte le curiosità sul film

Christopher Nolan ha infatti dichiarato che qualcuno, senza fare nomi, gli ha detto che i dialoghi del film non si sentivano bene perché sovrastati dalla musica, criticando così il missaggio fatto dai tecnici guidati da Nolan. Quello che il regista di Memento ha detto in risposta a questa critica indica che non si tratta di un commento costruttivo, né di una fruizione del film con strumenti non adeguati, ma semplicemente di una sua scelta in sede di missaggio, in cui ha voluto che il suono fosse invasivo e materico per tutto il film.

Nolan ha poi continuato dicendo che trova assurdo che mentre l’aspetto visivo è oggetto di sperimentazione e il suo sforzo in questo senso viene sempre apprezzato, per quello che riguarda il sonoro si trova ancora di fronte ad un mondo del cinema che lo usa esclusivamente in maniera tradizionale e mai espressiva, senza forzarlo mai.

Innegabile è il lavoro che invece Nolan porta avanti in ogni suoi film anche con l’aspetto sonoro, come si può notare con grande efficacia nell’ultimo Tenet.

Il collezionista di ossa: libro, trama e cast del film con Denzel Washington

Nel lungo elenco dei thriller più celebri degli anni Novanta si ritrova anche Il collezionista di ossa, uscito in sala nel 1997 per la regia di Phillip Noyce, autore già affermatosi grazie ad altre note pellicole di questo genere. La storia ruota qui intorno ad un misterioso serial killer con un modo molto personale di uccidere, mentre il protagonista Lincoln Rhyme dovrà risolvere il caso prima che sia troppo tardi. Il personaggio del criminologo Rhyme viene qui adattato per la prima volta per il grande schermo dopo essere diventato particolarmente celebre nel mondo letterario.

Il personaggio nasce infatti dalla penna dell’acclamato scrittore Jeffrey Deaver, che ha costruito proprio sul Ciclo di Lincoln Rhyme e Amelia Sachs la sua grande fortuna. Dal 1997 ad oggi, questo si compone di ben 16 romanzi, grazie ai quali si è consolidata la fama del personaggio. Da subito gli studios si sono interessati a realizzare un film sul primo di questi libri, e con il supporto della Universal ciò è divenuto una realtà in breve tempo. Avvalsosi di alcuni tra gli attori più in voga al momento, Il collezionista di ossa ha così raggiunto le sale, accolto con grande entusiasmo.

Pur ricevendo recensioni contrastanti, il film riuscì infatti ad affermarsi al box office, dove ottenne un buon risultato. A fronte di un budget di circa 48 milioni di dollari, il titolo arrivò infatti ad incassarne circa 151 in tutto il mondo. Meritevole di essere riscoperto ancora oggi, tanto per le sue grandi interpretazioni quanto per l’intreccio del mistero lo anima, Il collezionista di ossa presenta diverse curiosità da scoprire prima di una nuova visione. Di seguito si approfondiranno dunque queste, come anche le piattaforme streaming dove è possibile trovare e rivedere comodamente il film.

Il collezionista di ossa: la trama del film

Protagonista del film è il detective Lincoln Rhyme, uno dei migliori criminologhi di tutta New York. Nel corso della sua carriera ha infatti risolto numerosi complessi casi grazie alla sua acuta capacità di osservazione. All’attività sul campo ha poi unito anche quella di scrittore, divenendo un affermato autore di best seller di genere crime, nei quali riversa molte delle sue esperienze professionali. La sua bella vita si infrange però improvvisamente nel momento in cui a causa di un incidente si ritrova paralizzato alle braccia e alle gambe. Tale nuova situazione getta Rhyme in uno stato di profondo sconforto, portandolo a decidere di voler ricorrere al suicidio per porre fine ai suoi dolori.

A fermare il detective dal compiere il gesto estremo arriva però un improvviso caso, che per complessità sembra fatto apposta per Rhyme. A proporlo al criminologo è la poliziotta Amelia Donaghy, la quale gli chiede di aiutarla nella risoluzione di quella che è a tutti gli effetti una scia di omicidi ad opera di uno stesso serial killer. Pur se inizialmente riluttante, Rhyme finisce con l’accettare, e la collaborazione tra i due porta alla scoperta di nuovi dettagli che stringono la cerchia dei sospettati. In breve, i due individuano il modus operandi dell’assassino, al quale però manca ancora un volto. Ciò che Rhyme non sa, però, è che questo prevede come gran finale una vittima a loro ben nota. Arrivare alla risoluzione del caso quanto prima sarà l’unico modo per impedire che il delitto si compia.

Il collezionista di ossa cast

Il collezionista di ossa: il cast del film

Per conquistare ulteriormente l’attenzione degli spettatori, i produttori del film si avvalsero della partecipazione di alcuni celebri interpreti di Hollywood per i ruoli principali. Al premio Oscar Denzel Washington è stato infatti assegnato il ruolo del detective Lincoln Rhyme. Un personaggio per il quale l’attore si è preparato leggendo diversi dei romanzi di Deaver, studiandone caratteristiche e personalità. Documentatosi anche per quanto riguarda il mestiere del criminologo, l’attore ha avuto modo di rendere ulteriormente realistica e credibile la propria interpretazione del personaggio. Accanto a lui, nel ruolo di Amelia Donaghy vi è invece Angelina Jolie. Oggi acclamata e popolare, all’epoca del film la Jolie non era ancora particolarmente nota, e fu proprio Il collezionista di ossa a farle guadagnare ulteriore notorietà.

Nel film si ritrova poi l’attore Michael Rooker, oggi noto per il ruolo di Yondu in Guardiani della Galassia, e qui impegnato ad interpretare il ruolo dell’incompetente detective Howard Cheney, subentrato a Rhyme in seguito all’incidente di questi. La celebre attrice e cantante Queen Latifah, apprezzata in particolare nel film Chicago, dà qui vita all’infermiera di Rhyme, Thelma. Gli attori Mike McGlone e Ed O’Neill, quest’ultimo noto per il ruolo di Jay in Modern Family, interpretato invece i detective Kenny Solomon e Paulie Sellitto. Luiz Guzman, celebre caratterista di Hollywood, ricopre invece il ruolo del detective Eddie Ortiz. L’attore Bobby Cannavale veste qui i panni di Steve, fidanzato di Amelia. Infine, l’attore Leland Orser, divenuto celebre per essere una delle vittime del thriller Seven, ricopre qui il ruolo di Richard Thompson, responsabile della manutenzione delle macchine di Rhyme.

Il collezionista di ossa: il trailer e dove vedere il film in streaming

Gli appassionati del film possono fruirne grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Il collezionista di ossa è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play e Apple iTunes. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film verrà inoltre trasmesso in televisione sabato 14 novembre alle ore 21:30 sul canale TV8.

Fonte: IMDb

9-1-1 4: promo ufficiale della quarta stagione

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9-1-1 4: promo ufficiale della quarta stagione

Il network americano FOX dopo il teaser ha diffuso il promo di 9-1-1 4, l’annunciata quarta stagione di 9-1-1.

9-1-1 4

9-1-1 4 è la quarta stagione della serie 9-1-1 creata da Ryan Murphy e Tim Minear per il network americano FOX. Dai creatori Ryan Murphy e Brad Falchuk (il franchise di “American Horror Story”, “Nip / Tuck”), il nuovo dramma procedurale 9-1-1 esplora le esperienze ad alta pressione di agenti di polizia, paramedici e vigili del fuoco che sono spinti nel più situazioni spaventose, scioccanti e strazianti. Questi soccorritori devono cercare di bilanciare il salvataggio di coloro che sono più vulnerabili nel risolvere i problemi della propria vita.

In 9-1-1 4 protagonisti sono Athena Carter Nash, (stagione 1-in corso), interpretata da Angela Bassett, Robert “Bobby” Nash (stagione 1-in corso), interpretato da Peter KrauseEvan “Buck” Buckley (stagione 1-in corso), interpretato da Oliver StarkHenrietta “Hen” Wilson (stagione 1-in corso), interpretata da Aisha HindsHoward “Howie”/”Chimney” Han (stagione 1-in corso), interpretato da Kenneth Choi, Michael Grant (stagione 1-in corso), interpretato da Rockmond DunbarAbigail “Abby” Clark (stagione 1, guest star stagione 3), interpretata da Connie BrittonMadeline “Maddie” Buckley Kendall (stagione 2-in corso), interpretata da Jennifer Love Hewitt,  Edmundo “Eddie” Diaz (stagione 2-in corso), interpretato da Ryan GuzmanMay Grant (ricorrente stagione 1, stagioni 2-in corso), interpretata da Corinne MassiahHarry Grant (ricorrente stagione 1, stagioni 2-in corso), interpretato da Marcanthonee Jon Reis.

 

La vera storia di The Right Stuff: la recensione del documentario Disney+

Se guardando la serie The Right Stuff: Uomini veri, disponibile su Disney+ dal 9 ottobre, si desidera conoscere di più sulla storia dei primi veri astronauti americani, ecco che in soccorso arriva il documentario La vera storia di The Right Stuff: Uomini veri. Disponibile dal 20 novembre sulla medesima piattaforma streaming, questo uscirà in concomitanza con l’ultimo atteso episodio della serie di fiction. Si va così a completare un epico racconto che ancora oggi non manca di suscitare curiosità e trasporto emotivo. A dirigere il progetto vi è il regista premiato agli Emmy Tom Jennings, che ha anche prodotto il titolo con 1895 Films per National Geographic.

Il documentario racconta la straordinaria storia vera dei primi astronauti americani, noti come Original Mercury 7, e trae ispirazione da centinaia di ore d’archivio di filmati e trasmissioni radiofoniche, interviste, video amatoriali e altro materiale raro e inedito per catapultare gli spettatori alla fine degli anni Cinquanta. Qui prende infatti forma il Project Mercury, che vedrà gli Stati Uniti proporsi come protagonisti per la conquista dello spazio, sfidando apertamente i rivali russi. Tra tentativi, fallimenti e storiche conquiste, prende forma un racconto che si ricollega direttamente al nostro presente, nel momento in cui nel 2020 la NASA spedisce due nuovi astronauti nello spazio, oggi luogo a noi meno ignoto.

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La nascita del mito

Ci sono storie talmente tanto avvincenti e ricche di colpi di scena che già con la loro semplice realtà dei fatti sono in grado di conquistare spettatori da ogni dove e quando. Quella dei primi astronauti della NASA e delle loro ambizioni nello spazio sono certamente tra queste. Si tratta di un racconto che ha contribuito a forgiare il paese e il secolo intero, dimostrando di quali grandi imprese può essere capace l’uomo. Vedere tutto ciò narrato in una serie di fiction permette certamente un’affascinante drammatizzazione degli eventi. Ma ritrovare questa stessa storia in un documentario consente invece di imbattersi in una serie di dettagli e particolari che arricchiscono di fascino, e realismo, il racconto.

È quello che succede con La vera storia di The Right Stuff: Uomini veri, dove si ripercorre sin dall’inizio il reclutamento, la formazione e la popolarità pubblica degli Original Mercury 7. Nell’approcciarsi a tale ricco racconto, il regista costruisce una narrazione che permette di non distrarsi dal vero cuore del documentario. Jennings rifugge dalla canonica costruzione di tale genere. Rinuncia all’utilizzo di interviste e permette di avere un accesso completo alla corsa allo spazio degli astronauti statunitensi. In particolare, il film si avvale di una serie di filmati di repertorio, immagini e registrazioni audio fino ad ora inediti. Questi materiali sono poi impreziositi da un altrettanto epica colonna sonora composta da James Everingham e prodotta dal premio Oscar Hans Zimmer.

La vera storia di The Real Right Stuff Disney+

La vera storia di The Right Stuff: la recensione

Prendendosi dunque delle libertà nella forma, egli ha modo di raccontare con un punto di vista più ravvicinato una storia altrimenti estremamente classica. Partendo dalla fine degli anni Cinquanta Jennings ci conduce attraverso un secolo di conquiste, rese possibili anche dai tanti dolorosi fallimenti. Particolarmente interessante del documentario è infatti lo scontro tra Stati Uniti e Russia. Uno scontro non bellico che ha dimostrato come il desiderio di fare meglio possa portare a “piccoli passi per l’uomo, ma grandi passi per l’umanità. E per dar vita ad imprese di questo tipo era davvero necessario avere a disposizione il meglio del meglio in quanto ad astronauti.

Come narrato dallo scrittore Tom Wolfe nel suo romanzo The Right Stuff, alla base sia dell’omonimo film che della nuova serie e di questo documentario, questo è il racconto di un mondo che si scontra con il progresso e lo fa proprio. Ciò che però il documentario aspira ad esaltare è quanto tali vicende abbiano poi influito nella vita privata di questi uomini. Jennings conduce lo spettatore nelle loro case, apre un dialogo con i famigliari rimasti davanti la televisione a guardare i loro cari lasciare il pianeta terra. È in particolare qui che si ritrova la grandezza di questa storia, che scava nel privato per comprendere meglio ciò che è pubblico. Grazie anche alla scelta di costruire il documentario attraverso sole immagini di repertorio, l’attenzione dello spettatore è presto conquistata e condotta fin nello spazio.

Silvia Mazzieri: 10 cose che non sai sull’attrice

Silvia Mazzieri: 10 cose che non sai sull’attrice

Proprio quando pensavamo di aver raggiunto la quota massima di medical drama in tv, ecco che spunta una nuova serie Doc – Nelle Tue Mani, che sta letteralmente stregando il pubblico. Merito di questo successo è senza dubbio la presenza dell’affascinante e talentuoso protagonista, Luca Argentero, e di una delle sue specializzande, Silvia Mazzieri.

Ma se di Luca Argentero conosciamo ormai ogni dettaglio, sia della sua vita professionale che privata, invece, chi è Silvia Mazzieri. Venite a scoprire con noi tutto quello che c’è da sapere sulla giovanissima attrice di Doc.

Silvia Mazzieri biografia: gli inizi della sua carriera

10. Nata il 23 febbraio del 1993 a Pisa, Silvia Mazzieri fin da bambina mostra una predilezione per il mondo dello spettacolo. Dopo aver terminato gli studi, incoraggiata dalla famiglia, nel 2010 decide di partecipare al famoso concorso di bellezza Miss Italia. Pur non riuscendo a portare a casa la corona di più bella d’Italia, a Silvia viene assegnata la fascia di Miss Cinema.

9. Dopo l’esperienza tra le fila delle miss, Silvia decide di proseguire la sua carriera e comincia a studiare recitazione presso il teatro Il Genio della Lampada di Firenze, dove resta fino al 2011. Negli anni successivi la Mazzieri si trasferisce a Roma e continua il suo percorso di studi presso l’accademia di recitazione e doppiaggio Actor’s Planet, dove resta fino al 2014. La terza tappa della sua istruzione teatrale la porta alla C.I.A.P.A. Acting School di Gisella Burinato.

 

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8. Durante gli anni di studio presso le accademie di teatro e recitazione, Silvia partecipa a diversi progetti come piccoli spot pubblicitari o cortometraggi. Tra le sue prime apparizioni televisive più importanti, ricordiamo quella della Mazzieri nell’amatissima Provaci Ancora Prof 6 (2015), serie tv della Rai con Veronica Pivetti, Enzo Decaro e Paolo Conticini.

Silvia Mazzieri in Braccialetti Rossi

7. Uno dei primi ruoli importanti per Silvia Mazzieri è quello nella famosa serie Braccialetti Rossi arrivato per l’attrice nel 2013.

La serie, scritta e diretta da Giacomo Campiotti, racconta la storia di un gruppo di ragazzi ricoverati in ospedale ognuno per un motivo differente. C’è Leo (Carmine Buschini), un diciassettenne molto solare e sarcastico che, a causa di un tumore molto aggressivo, ha subito l’amputazione di una gamba. Il suo handicap, tuttavia, non frena la sua voglia di vivere ogni giorno a cento per cento, combattendo la sua malattia senza mai arrendersi.

Insieme a Leo, capo del gruppo, c’è Vale (Brando Pacitto), suo compagno di stanza e purtroppo di sventura. A causa di una patologia molto simile a quella di Leo, anche Vale dovrà subire l’amputazione di una gamba. A differenza del suo amico, pero, Vale è un ragazzo molto timido e riservato, con una grande passione per la pittura e il surf. I due compagni di stanza entrano però in competizione tra loro quando in ospedale viene ricoverata la bella Cris (Aurora Ruffino), una ragazza della loro stessa età che soffre purtroppo di anoressia. L’arrivo di Cris porterà scompiglio tra i ragazzi che faranno di tutto per conquistarla.

Tra i pazienti più giovani del gruppo abbiamo Rocco (Lorenzo Guidi), di soli undici anni, in coma da ormai otto mesi. A determinare il suo stato d’incoscienza è stato il forte impatto con l’acqua dopo un tuffo dalla più alta piattaforma di una piscina. Rocco, spinto dai suoi amici, ha sfidato l’altezza e si è tuffato, cadendo in un profondo coma. Nonostante ‘dorma’ da settimane, Rocco riesce a sentire tutto quello che accade attorno a sé e nella serie è proprio lui a introdurre la storia del gruppo.

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A far compagnia a Rocco c’è Davide (Mirko Trovato) un quattordicenne ricoverato dopo essere svenuto durante una partita di calcio a scuola. Inizialmente il ragazzino sembra il tipico bulletto strafottente e scontroso ma ben presto capiamo che il suo atteggiamento è il risultato di anni di abusi. Davide vive infatti una situazione non molto facile a casa. Suo padre, estremamente scontento del suo lavoro, continua a riversare le sue frustrazioni sul figlio che trova un appoggio solo nella sua matrigna.

Nella stessa stanza di Rocco e Davide, infine, c’è anche Toni (Pio Luigi Piscicelli), l’ultimo arrivato in reparto. Il ragazzino, appassionato di motori, ha avuto un grave incidente mentre si trovava nell’officina del nonno. Convinto di essere il grado di guidare senza supervisione, Toni ha deciso di prendere il prestito di nascosto una della moto del nonno, decisione che l’ha portato in un letto d’ospedale.

Leo, Vale, Cris, Rocco, Davide e Toni sono la squadra dei braccialetti rossi, gruppo formato da Leo e che prende il nome dai braccialetti di colore rosso che ognuno di loro ha recevuto dopo un intervento chirurgico. Quello diventa il simbolo del loto gruppo, simbolo di forza, determinazione e speranza.

6. Silvia Mazzieri in Braccialetti Rossi interpreta Bella, una ragazza che diventerà nella terza stagione la fidanzata di Vale, uno dei protagonisti. La serie, in onda su Rai 1 dal 2014 al 2016, è arrivata a 3 stagioni e 19 episodi ognuno dei quali di un’ora e mezza circa. La Mazzieri e il suo personaggio, vengono introdotti solo a partire dalla seconda stagione.

Silvia Mazzieri in Il Paradiso delle Signore

5. Nello stesso periodo Silvia Mazzieri lavora anche a un’altra serie tv, divenuta molto popolare dal titolo Il Paradiso delle Signore.

La serie diretta da Monica Vullo, ispirata al romanzo Al Paradiso delle Signore di Émile Zola, è ambientata nella Milano degli anni cinquanta e sessanta e racconta la storia del primo grande magazzino d’Italia.

Nel 1956 la giovane Teresa Iorio (Giusy Buscemi), lascia la Sicilia e il fidanzato e parte per Milano. La ragazza si trasferisce nella capitale lombarda perché decisa a lavorare nel negozio d’abbigliamento di suo zio. Sfortunatamente, appena arrivata in città, Teresa si trova senza un impiego. Suo zio viene infatti arrestato per aver appiccato un incendio al furgone del magazzino Il Paradiso delle Signore, suo concorrente.

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Lontana da casa e senza un lavoro, Teresa tenta di farsi assumere come commessa proprio dal concorrente di suo zio, lo spietato imprenditore Pietro Mori (Giuseppe Zeno). Nonostante i dubbi iniziali e le obbiezioni della responsabile del personale, con l’aiuto della raccomandazione del pubblicitario Vittorio Conti (Alessandro Tersigni) Teresa riesce a spuntarla. La ragazza quindi entra a far parte della squadra delle Veneri, le commesse più giovani e affascinante del grande magazzino. Col tempo Teresa dimostra di essere una dipendente esemplare e di essere di grande aiuto al suo team.

I problemi per Teresa cominciano quando la ragazza si innamora del proprietario. In breve tempo la sua cotta diventa un sentimento molto più profondo e ricambiato da Pietro che sembra tenere molto alla ragazza. Purtroppo raramente amore e interessi viaggiano sullo stesso binario. Nonostante quindi i suoi sentimenti verso Teresa, Pietro decide di sposare Andreina Mandelli (Alice Torriani), figlia di un ricco banchiere…

4. Nella serie Silvia Mazzieri interpreta Silvana Maffeis, una commessa con la passione per il cinema e Audrey Hepburn, che sogna di diventare un’attrice famosa.

Silvia Mazzieri in Doc

3. Grazie alla sua partecipazione alla serie Il Paradiso delle Signore, Silvia Mazzieri si è fatta conoscere dal grande pubblico che quest’anno la rincontra in un nuovo esaltato prodotto televisivo targato Rai. Si tratta di Doc – Nelle Tue Mani, serie tv diretta da Jan Maria Michelini e Ciro Visco, con un protagonista d’eccellenza, Luca Argentero.

Medico brillante e molto importante nel mondo ospedaliero, Andrea Fanti (Luca Argentero), è vittima purtroppo di un incidente e di un conseguente trauma cerebrale molto esteso. Questo episodio causa ad Andrea la perdita dei suoi ultimi dodici anni di vita, amnesia che intacca non solo le sue relazioni interpersonali ma inevitabilmente anche il suo lavoro.

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Dapprima considerato una delle poche eccellenze mediche, adesso Andrea deve fare i conti con una limitata libertà professionale. Tuttavia, nonostante la frustrazione derivata dall’amnesia, Fanti preferisce di gran lunga lavorare piuttosto che stare a casa. Privato dei suoi ricordi, adesso molti dei suoi cari sono diventati degli sconosciuti e per Andrea interagire con loro è davvero complicato.

Pian piano Andrea dovrà fare i conti con la realtà, accettare la sua ‘nuova’ condizione e cercare di riprendere in mano la sua vita privata e professionale.

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2. Nella serie Silvia Mazzieri interpreta Alba Patrizi, una specializzanda che lavora con Andrea, innamorata del suo collega Riccardo Bonvegna (Pierpaolo Spollon), un ragazzo dal passato turbolento.

La serie Doc – Nelle Tue Mani – liberamente ispirata alla vera storia del primario Pierdante Piccioni – è attualmente alla sua prima stagione e va in onda ogni settimana su Rai 1. Per tutti coloro che volessero recuperare le puntante perse, tutti gli episodi già trasmessi sono disponibili in streaming gratuitamente sul sito di RayPlay.

Silvia Mazzieri è su Instagram

1. Se volete essere sempre aggiornati sulla vita privata e professionale di Silvia Mazzieri, vi consigliamo di seguire il suo account ufficiale Instagram.

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Fonte:  Volver, Wiki, IMDBRaiPlay

The Crown 4: le foto del fidanzamento di Carlo e Diana

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The Crown 4: le foto del fidanzamento di Carlo e Diana

Netflix rilascia le foto del fidanzamento di Carlo e Diana (Josh O’Connor e Emma Corrin) dalla quarta stagione di The Crown, la serie originale di successo mondiale che sarà disponibile in tutti i Paesi in cui il servizio è attivo da domenica 15 novembre 2020.

  the crown 4 The Crown 4

La recensione di The Crown 4

Ispirato dalla pluripremiata opera teatrale The Audience, The Crown racconta la storia del regno decennale della regina Elisabetta II e della lotta tra il suo io privato e pubblico. La serie si concentra sugli intrighi personali, le storie d’amore e le rivalità politiche dietro i grandi eventi che hanno plasmato la seconda metà del XX secolo. La serie non riguarda semplicemente la monarchia, ma parla di un impero in declino, un mondo in disordine e l’alba di una nuova era.

Sul finire degli anni Settanta, la regina Elisabetta (Olivia Colman) e la famiglia sono impegnati a garantire la linea di successione al trono cercando la moglie giusta per il principe Carlo (Josh O’Connor), che a trent’anni è ancora scapolo. Mentre la nazione comincia a sentire l’impatto delle politiche controverse introdotte da Margaret Thatcher (Gillian Anderson), la prima donna a ricoprire la carica di primo ministro, le tensioni tra questa e la regina peggiorano quando la premier conduce il paese nella guerra delle Falkland, creando conflitti all’interno del Commonwealth. Anche se la storia d’amore di Carlo e della giovane Lady Diana Spencer (Emma Corrin) fornisce la distrazione ideale per unire il popolo britannico, tra le mura del palazzo la famiglia reale è sempre più divisa.

La quarta stagione della serie The Crown scritta da Peter Morgan vede la partecipazione di Helena Bonham Carter nel ruolo della Principessa Margaret e Tobias Menzies in quello del Duca di Edimburgo, mentre Josh O’Connor è il Principe Carlo, Erin Doherty è la Principessa Anna, Emerald Fennell è Camilla Parker Bowles, Marion Bailey è la Regina Madre, Georgie Glen è Lady Fermoy, con Tom Byrne che veste i panni del Principe Andrea, Angue Imrie quelli del Principe Edoardo e Charles Dance quelli di Lord Mountbatten.

We Can Be Heroes, prime immagini dal film Netflix

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We Can Be Heroes, prime immagini dal film Netflix

Netflix rilascia le prime immagini di We Can Be Heroes, la nuova avventura live action per i ragazzi e le famiglie. Diretto da Robert Rodriguez, il film arriverà il 1° gennaio 2021 in tutti i Paesi in cui il servizio è attivo.

Nel cast Pedro Pascal, Christian Slater, Priyanka Chopra, Boyd Holbrook, Adriana Barraza, Chris McDonald e Yaya Gosselin.

Nel cast anche Vivien Blair, Isaiah Russell-Bailey, Akira Akbar, Lyon Daniels, Nathan Blair, Lotus Blossom, Hala Finley, Andy Walken, Dylan Henry Lau, Andrew Diaz, Taylor Dooley, Sung Kang, Haley Reinhart, J. Quinton Johnson, JJ Dashnaw.

La trama di We Can Be Heroes

Quando gli invasori alieni rapiscono tutti i supereroi della Terra, i loro figli dovranno fare squadra e imparare a lavorare insieme se vogliono salvare i propri genitori e il mondo.

Premi David di Donatello: un David d’eccezione per un anno “straordinario”

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In considerazione della gravità del momento, la Presidente Piera Detassis e il Consiglio Direttivo dell’Accademia del Cinema Italiano all’unanimità hanno deciso che, esclusivamente per l’anno in corso, siano considerati eleggibili per le candidature dei Premi David di Donatello 2020/21 tutti i film italiani la cui uscita era stata prevista in origine per la sala e che invece, a causa dell’emergenza epidemica e della chiusura dei cinema in diversi periodi dell’anno, sono stati diffusi attraverso le piattaforme streaming e VOD (video on demand).

L’Accademia, come esplicitato nell’Articolo 2 del regolamento, si allinea per questa edizione alle deroghe stabilite dai decreti ministeriali, assecondando criteri di ammissione al concorso più ampi ed inclusivi.

Una scelta che ha lo scopo di non penalizzare ulteriormente la nostra industria cine-audiovisiva e il tanto lavoro creativo dei talenti che la animano e ne determineranno certamente la ripresa.

Il David, che rappresenta tutti i lavoratori, i mestieri, le categorie e le associazioni del cinema, intende così esprimere vicinanza a tutti coloro che stanno affrontando con ansia, ma anche inesausta energia, modalità distributive restrittive inedite e più che mai complesse.

IRISH FILM FESTA: interamente online dal 27 al 29 novembre

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IRISH FILM FESTA: interamente online dal 27 al 29 novembre

La 13a edizione di IRISH FILM FESTA si sarebbe dovuta svolgere dal 25 al 29 marzo scorso presso la Casa del Cinema di Roma. A causa dell’emergenza COVID, è stata annullata, come tantissime altre manifestazioni. Il programma prevedeva come sempre proiezioni di lungometraggi e cortometraggi, incontri e masterclass con gli ospiti, e una sezione letteraria.

Oggi IRISH FILM FESTA torna in un’edizione speciale, con 18 cortometraggi selezionati, divisi in due categorie, Live Action e Animazione, che saranno disponibili gratuitamente per il pubblico italiano su irishfilmfesta.org

“La selezione è stata impegnativa, con diversi corti assai validi che sono dovuti, nostro malgrado, rimanere fuori”, commenta il direttore artistico Susanna Pellis. “Fa piacere, per l’ennesima volta, veder confermato il livello e la considerazione raggiunti dal cortometraggio in Irlanda; e fa altrettanto piacere riconoscere attori molto noti nei titoli in concorso, come Moe Dunford, Kate O’Toole, Martin McCann, Ian McElhinney, Pat Shortt, Stuart Graham”.

L’evento online IRISH FILM FESTA in short non vuole sostituire l’esperienza reale del festival, per il quale la presenza degli artisti irlandesi è sempre stata e resta imprescindibile. L’iniziativa nasce dal desiderio di continuare a offrire agli spettatori italiani, sia pure in forma ridotta, una finestra sul cinema irlandese contemporaneo e su uno dei suoi settori più vivaci, quello del cortometraggio.

Élite serie TV Netflix: trama, cast, streaming

Élite serie TV Netflix: trama, cast, streaming

Élite è una tra le più famose serie TV spagnole disponibili in streaming su Netflix, assieme a La casa di carta e a Vis a Vis. In attesa del suo ritorno, scopriamo insieme, in questo articolo di approfondimento, tutto ciò che c’è da sapere su questo teen drama di genere thriller: la trama, il cast, ma anche alcune informazioni riguardanti le stagioni e gli episodi da cui è composta.

Inoltre, leggendo i prossimi capitoli, potrai anche sapere quando esce la nuova stagione e come vederla in streaming. Continua, quindi, a leggere, per saperne di più.

Élite trama

Elite

La trama di questa serie televisiva è incentrata su un gruppo di rampolli delle più ricche famiglie di Spagna, che frequentano la prestigiosa scuola Las Encinas.  

La loro vita agita verrà però presto sconvolta, a seguito dell’abbattimento del divario tra le classi sociali: nell’istituto privato, infatti, arriveranno Samuel, Nadia e Christian, tre ragazzi di umili origini.

Il loro arrivo, chiaramente, non verrà visto di buon occhio da coloro che rappresentano la classe elitaria e, tra risse, problemi adolescenziali e tensioni sociali, la situazione precipiterà drasticamente, fino a sfociare in un omicidio.

Il compimento di un gesto così estremo avrà notevoli conseguenze sulla persona che ha compiuto l’omicidio, ma anche sulle vite di coloro che, direttamente o indirettamente, ne verranno coinvolti.

A partire da questo evento, quindi, la storia della serie TV ripercorre le vicende che hanno portato al folle gesto, esplorandone anche le successive conseguenze.

Élite cast e personaggi

Élite cast e personaggiNel cast di questa serie televisiva spagnola è possibile ritrovare alcuni attori già visti nella serie TV La casa di carta come per esempio l’attrice María Pedraza nei panni di Martina, ma anche l’attore Miguel Herrán nel ruolo di Christian e Jaime Lorente in quello di Nano.

Detto ciò, per maggiori informazioni sul cast di questa serie TV, fai riferimento all’elenco che trovi qui di seguito, in modo da conoscere i nomi degli altri principali interpreti e anche quelli dei rispettivi personaggi.

  • María Pedraza: Marina Nunier Osuna
  • Itzan Escamilla: Samuel García Domínguez
  • Miguel Bernardeau: Guzmán Nunier Osuna
  • Miguel Herrán: Christian Valera Expósito
  • Jaime Lorente: Fernando “Nano” García Domínguez
  • Álvaro Rico: Leopoldo “Polo” Benavent Villada
  • Arón Piper: Ander Muñoz
  • Mina El Hammani: Nadia Shanaa
  • Ester Expósito: Carla Rosón Caleruega
  • Omar Ayuso: Omar Shanaa
  • Danna Paola: Lucrecia Montesinos Hendrich
  • Jorge López: Valerio Montesinos Hendrich
  • Claudia Salas: Rebeka de Bormujo Ávalos
  • Georgina Amorós: Cayetana Grajera Pando
  • Leïti Sène: Malick
  • Sergio Momo: Yeray

Élite trailer

Se sei curioso di dare un primo sguardo a questa serie televisiva, ti consiglio di vedere il trailer ufficiale in italiano pubblicato su YouTube da Netflix che trovi qui di seguito.

Élite stagioni ed episodi

La serie TV è composta, al momento attuale, da tre stagioni, ciascuna delle quali è formata da otto episodi. A seguito del suo notevole successo, però, è stata rinnovata per una quarta e una quinta stagione, al termine della quale, presumibilmente, dovrebbe concludersi.

Detto ciò, qui di seguito puoi trovare un breve riepilogo riguardante tutte le stagioni della serie televisiva, con anche le informazioni relative alla data della messa in onda.

Élite 1

La prima stagione della serie televisiva, composta da 8 episodi, è stata interamente distribuita su Netflix il 5 ottobre 2018.

La trama vede come protagonisti Samuel, Nadia e Christian, i primi studenti di bassa estrazione sociale a venir ammessi a Las Encinas, il prestigioso istituto spagnolo in cui è ambientata questa serie televisiva.

I tre ragazzi, però, faticano ad ambientarsi a causa delle differenze sociali, ma la storia oltre a raccontare le difficoltà della loro integrazione, esplorerà le vicende che hanno portato a un omicidio: quello di Marina, una studentessa dell’istituto, nonché la figlia di un ricco impresario edile.

Se vuoi saperne di più, ti consiglio di leggere la nostra recensione.

Élite 2

Élite 2 stagione

La seconda stagione della serie televisiva, composta anch’essa da 8 episodi, è stata pubblicata su Netflix il 6 settembre 2019.

Le vicende sono ambientate a seguito della conclusione della prima stagione e i protagonisti sono tre nuovi giovani studenti ammessi a Las Encinas: Cayetana, Valerio e Rebeka. In parallelo, la polizia è alla ricerca di uno studente scomparso: si tratta di Samuel.

Per maggiori informazioni al riguardo, leggi il nostro articolo di approfondimento dedicato alla seconda stagione.

Élite 3

Élite 3 stagione

La terza stagione di questa serie televisiva spagnola, formata da 8 puntate, è stata distribuita su Netflix il 13 marzo 2020.

La storia conclude l’arco narrativo aperto a seguito della morte di Marina nella prima stagione: Polo, l’assassino della ragazza che era rimasto finora impunito, viene trovato morto in discoteca. Chi sarà stato a ucciderlo e, quindi, a vendicare la morte di Marina?

Per maggiori informazioni al riguardo, leggi il nostro articolo di approfondimento dedicato alla terza stagione.

Élite 4

Elite 4 stagione

Nonostante abbia concluso il suo arco narrativo, la serie TV è stata rinnovata per una quarta stagione che, presumibilmente, dovrebbe arrivare nel 2021.

La trama non è stata ancora annunciata, tuttavia la storia rinuncerà sicuramente ad alcuni personaggi, dato che parte del cast è uscito di scena. Pertanto, maggiore spazio verrà probabilmente dato alle storie di alcuni nuovi studenti in arrivo a Las Encinas.

Per maggiori informazioni al riguardo, leggi il nostro articolo di approfondimento dedicato alla quarta stagione.

Élite streaming

Ti stai chiedendo come vedere Élite in streaming ita perché vorresti recuperare le puntate di questa serie televisiva? In tal caso, devi sapere che, al momento attuale, in Italia i diritti relativi alla distribuzione sono in mano a Netflix ed è quindi necessario possedere un abbonamento a questa piattaforma, per vederla.

Delitti in Paradiso: cast, trama e dove vederlo in streaming

Delitti in Paradiso: cast, trama e dove vederlo in streaming

Il genere poliziesco/investigativo è indubbiamente il più amato dagli spettatori e questo è il motivo per cui in tv e sulle piattaforme streaming spuntano sempre nuove serie, miniserie e film a tema. A sfidare i giganti del crime americano come Law & Order – serie decisamente hard core – e classici dell’investigazione vecchio stile come La Signora in Giallo, ci prova il vecchio continente con Delitti in Paradiso.

Creata da Robert Thorogood per la BBC One, Delitti in Paradiso è una serie franco-britannica ambientata tra il Regno Unito e i Caraibi. In onda dal 2011 e ancora in corso d’opera, la serie è arrivata a 9 stagioni e 72 episodi. Tuttavia, a causa della pandemia da Coronavirus, la decima stagione, già annunciata, si è fermata in preproduzione e purtroppo ancora oggi non sappiamo quando arriverà sul piccolo schermo.

Delitti in Paradiso cast e trama

Un famoso e talentuoso detective inglese, Richard Poole (Ben Miller), viene trasferito a Saint Maire, una fittizia isola caraibica, per risolvere un difficile caso d’omicidio. Sull’isola, infatti, è stat trovato senza vita il corpo di un agente della polizia britannica e il colpevole di questo delitto pare sia ancora a piede libero. Poole viene quindi inviato a Saint Marie per risolvere il caso e per prendere il posto del suo defunto collega a capo dell’unità investigativa.

Per Richard cominciano quindi le indagini che lo porteranno alla risoluzione del caso e all’inizio di una nuova esperienza lavorativa. Lontano da Londra e dalla società inglese, Poole dovrà abituarsi presto a un nuovo stile di vita, entrando a contatto con una diversa cultura e con personaggi a dir poco coloriti.

[SPOILER ALERT]

Nel corso delle stagioni, Poole continua il suo lavoro di investigazione e riesce a risolvere numerosi casi d’omicidio. In ogni episodio, infatti, lo vediamo impegnato con un nuovo mistero da risolvere. Purtroppo però la sua carriera si interrompe all’inizio della terza stagione quando viene brutalmente assassinato.

A sostituire il defunto Poole, arriva da Londra un nuovo detective, Humphrey Goodman (Kris Marshall), meno ‘raffinato’ del suo predecessore ma non per questo incapace. Il compito di Goodman, come per Poole prima di lui, è quello di indagare sulla morte del suo collega e di prendere il suo posto al comando della stazione di Saint Marie. Ma anche il ‘regno’ di Goodman è di breve durata.

Nella sesta stagione della serie, Humphrey incontra di una turista, Martha Lloyd (Sally Bretton), in vacanza a Saint Maire per un mese. Durante questo periodo, i due cominciano a frequentarsi e, inevitabilmente, si innamorano l’uno dell’altra. Così anche Goodman decide di seguire la sua bella a Londra, lasciando l’isola.

Delitti in Paradiso 9

Gli avvicendamenti di cast nella serie Delitti in Paradiso, purtroppo (o per fortuna), continuano anche dopo la partenza di Goodman. Nuovamente senza un detective al comando, l’isola di Saint Marie si prepara ad accoglie un nuovo ‘rimpiazzo’.

[SPOILER ALERT]

Questa è la volta di Jack Mooney (Ardal O’Hanlon), uno dei detective più famosi di Londra, già conosciuto alla squadra di Saint Marie. A causa della morte di sua moglie, Mooney decide di accettare l’incarico sull’isola nella speranza di riuscire a spazzare via il suo dolore. Ma purtroppo i problemi tendono sempre a seguirci. Ecco perché anche il povero Jack, a metà della nona stagione, decide di abbandonare Saint Marie e di affrontare finalmente il suo lutto. Il detective, insieme a sua figlia, abbandona l’isola e si trasferisce nuovamente a Londra.

A sostituzione di Mooney, arriva dalla capitale inglese l’ennesimo detective. Stavolta si tratta di Neville Parker (Ralf Little), un uomo relativamente giovane ma molto in gamba, per nulla preparato, tuttavia, alla vita nei caraibi. Pieno di piccole fissazioni e allergie, Parker sin da subito sembra non gradire il clima tropicale di Saint Marie né tantomeno le fastidiose punture degli insetti.

Inviato sull’isola solo come rimpiazzo momentaneo, Parker è poi costretto a restare più del dovuto. A causa di un infortunio sul lavoro, il detective non può mettersi in viaggio ed è quindi obbligato a rimanere almeno per un paio di mesi. Rassegnato all’idea di non poter rivedere presto la sua cara e vecchia Londra, Parker comincia ad ambientarsi e a esplorare quel nuovo piccolo angolo di paradiso.

Delitti in Paradiso 10

Tra le tantissime serie poliziesco investigative disponibili in tv e in streaming, Delitti in Paradiso è senza alcun dubbio una delle più amate dagli spettatori non solo britannici. Nonostante, infatti, la struttura degli episodi sia quasi sempre la stessa, c’è qualcosa che spinge il pubblico a restare incollato allo schermo.

Un po’ come nei racconti di Agatha Christie, i detective di turno si impegnano a raccogliere tutte le prove, analizzare le scene del crimine e interrogare i sospetti. Solo alla fine, dopo una lunga serie di indagini, i novelli Miss Murple e Hercule Poirot riescono ad acciuffare il colpevole che di solito è il più insospettabile tra i sospettati.

Ma se le puntate della serie sono in effetti ripetitive nel loro schema narrativo, cos’è che rende Delitti in Paradiso un tale successo? Uno degli ingredienti fondamentali della serie è lo straordinario humor inglese che trova la sua massima espressione nello scontro tra culture.

Ognuno dei detective assegnati al comando dell’isola di Saint Marie, rappresenta il tipico englishman, amante del freddo, con la giacca di tweed, un po’ nevrotico e leggermente ipocondriaco. Tuttavia, nonostante le difficoltà iniziali, Regno Unito e Caraibi trovano il modo di comunicare tra loro e di unire le forze per combattere la criminalità e difendere quell’isola meravigliosa.

La componente comica quindi, unita al crime vecchio stile, ha decretato negli anni il successo della serie che è arrivata nel 2020 alla sua decima stagione. Mentre nona stagione è in onda su Fox Crime dal 22 ottobre di quest’anno, Delitti in Paradiso 10 è purtroppo ancora bloccata in fase di pre-produzione a causa della pandemia da Coronavirus.

Delitti in Paradiso, dove vederlo in streaming

Tutte le stagioni di Delitti in Paradiso sono disponibili in streaming a pagamento su NOW TV e su Sky On Demand. Mentre sulla piattaforme di Amazon Prime Video trovate in streaming solo le prime quattro stagioni della serie.

Fonte: Wiki, IMDB

#IoRestoInSala: Gli Anni Amari, introduzione in diretta streaming

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#iorestoinSALA, il circuito digitale cui aderiscono più di 50 cinema italiani prosegue nella sua missione! L’obiettivo è quello di arricchire e rendere più completa l’offerta di qualità portando nelle case del pubblico italiano non solo i film ma anche gli autori del nostro cinema. Il nuovo incontro/live streaming sarà quindi con il regista Andrea Adriatico e l’attore Nicola Di Benedetto che introdurranno martedì 17 alle 20.30 il loro film GLI ANNI  AMARI (distribuito da I Wonder Pictures).

Il film, evento di pre-apertura della Festa del Cinema di Roma, ripercorre la vita e i luoghi di Mario Mieli, tra i fondatori del movimento omosessuale italiano nei primi anni 70. Nato nel 1952 a Milano e morto suicida nel 1983, prima dei trentun anni, Mario fu attivista, intellettuale, scrittore, performer, provocatore, ma soprattutto pensatore e innovatore dimenticato.

Figlio di genitori benestanti e penultimo di sette figli, vive una vita intera in un rapporto complicato con il padre Walter e la madre Liderica.

Secondo il regista Andrea Adriatico GLI  ANNI  AMARI  è  l’attraversamento  di un’epoca, di  quei  vitali, difficili,  creativi, dolorosi  e  rimossi  anni  ’70. È  anche  la rievocazione di un necessario movimento  per  i diritti, come  quello  omosessuale,  che  doveva  inventare forme nuove per farsi riconoscere. Ed è soprattutto il ritratto di un ragazzo la cui genialità, la cui libertà interiore e la cui gioia di vivere erano troppo intense per il mondo che lo circondava. Gli anni amari è tutto questo, o almeno cerca di esserlo.

GLI ANNI AMARI
di Andrea Adriatico, Italia 2019, 112’
#IORESTOINSALA
17 novembre ore 20.30
Biglietto €6,90

Per info: 

www.iorestoinsala.it 

Amazon Prime Video dona 1 milione di euro in Italia per sostenere i lavoratori del mondo dello spettacolo

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Amazon Prime Video dona 1 milione di euro in Italia per sostenere i lavoratori del mondo dello spettacolo duramente colpiti dalla crisi per il COVID-19. La donazione è destinata al Fondo Scena Unita, creato da un gruppo di artisti e personalità del mondo dello spettacolo con il supporto iniziale di Amazon Prime Video. Le donazioni a questo fondo sono aperte anche ad altre società, affinché il maggior numero possibile di lavoratori dello spettacolo possano beneficiarne. www.scenaunita.org

Scena Unita è un progetto creato da un gruppo di artisti, musicisti e personalità dello spettacolo tra cui Fedez, Carlo Verdone, Achille Lauro, Sabrina Ferilli, Gianna Nannini e molti altri, che hanno deciso di unire le loro forze per supportare i lavoratori dell’industria dell’intrattenimento che più di altri hanno subìto la crisi creata dalla diffusione del COVID-19, dopo la chiusura di set e produzioni indipendenti, teatri, live club e gli spazi dedicati allo spettacolo.

“La crisi provocata dal COVID-19 ha colpito centinaia di lavoratori dello spettacolo in Italia e in Europa,” ha dichiarato Georgia Brown, Director of European Amazon Originals for Prime Video. “Si tratta di un periodo particolarmente difficile e siamo consapevoli delle avversità che tante persone stanno affrontando. Dato che nei prossimi mesi inizieremo la produzione di numerose serie Amazon Original in Italia e in tutta Europa, vogliamo impegnarci e continuare a sostenere questa grande comunità creativa a superare la crisi”.

“Voglio ringraziare innanzitutto i colleghi che generosamente stanno sostenendo questo progetto e Amazon Prime Video che ha subito appoggiato la nostra idea di un fondo dedicato ai lavoratori dei concerti dal vivo, degli spettacoli teatrali, fino all’industria dell’intrattenimento, stanno subendo le inimmaginabili conseguenze della crisi causata dal COVID-19,” ha detto Fedez. “Questo sicuramente non risolverà tutti i problemi che stanno affrontando ma ci sembrava doveroso fare qualcosa. Sono sicuro che gli spettacoli dal vivo ricominceranno ma questo succederà solo unendo le forze e sostenendo questi lavoratori, che sono i pilastri di ogni show”.

Il progetto di raccolta fondi di Scena Unita è promosso dal CESVI, un’organizzazione indipendente che lavora da oltre 30 anni per far fronte alle peggiori emergenze umanitarie, in collaborazione con il coordinamento La Musica che gira e l’impresa sociale Music Innovation Hub.

“Il contributo entusiasta di Amazon Prime Video a Scena Unita è per noi di Cesvi la conferma che per trovare le risposte concrete alle impellenti sfide sociali, soprattutto in situazioni emergenziali come quella che sta affrontando il nostro Paese, è indispensabile una stretta collaborazione tra imprese e mondo non profit” dichiara Gloria Zavatta, Presidente della Fondazione Cesvi. “Avere un partner che crede nei valori umani e che investe su quei valori ha reso possibile lo sviluppo di progetti importanti come Scena Unita. Ci auguriamo che molte altre società seguano la scia di Prime Video.”

Tutte le donazioni effettuate saranno raccolte da CESVI che metterà a disposizione la propria struttura operativa per valutare le domande ed erogare i fondi ai lavoratori.  Per far sì che tutto si svolga con la massima trasparenza, i criteri per accedere al fondo dedicato ai lavoratori del settore della musica e dello spettacolo saranno definiti attraverso bandi redatti da un Comitato Tecnico che coinvolge diversi esperti del settore che porteranno il loro contributo. Il comitato tecnico sarà affiancato da un altro comitato che vigilerà sulla trasparenza e la tracciabilità di tutta l’operazione. Tutti i bandi saranno resi pubblici attraverso il sito di Cesvi, un sito dedicato all’iniziativa, www.cesvi.org/scenaunita.

La donazione di 1 milione di Euro di Amazon Prime Video in Italia è parte dei 6 milioni di dollari di beneficienza annunciati nei mesi scorsi per supportare la comunità creativa delle produzioni cinematografiche e televisive in Europa a superare la crisi data dal COVID-19. Le donazioni che sono già state annunciate comprendono 1 milione di sterline destinato in Gran Bretagna al Film and TV Charity’s COVID-19 Response per dare il via a un finanziamento per aiutare l’industria a ripartire, e le 500.000 sterline donate al Theatre Community Fund, lanciato da Olivia Colman, Phoebe Waller-Bridge e Francesca Moody, per stanziare dei finanziamenti in favore dei lavoratori teatrali e i freelance in difficoltà di tutta la Gran Bretagna.

Amazon Studios ha realizzato oltre 20 progetti Original in tutta Europa dal 2016 ad oggi, incluso il primo show Amazon Original italiano Celebrity Hunted – Caccia all’uomo e il documentario appena uscito FERRO. Amazon Studios ha anche annunciato la produzione di altre serie italiane originali come Bang Bang Baby, Vita da Carlo, Dinner Club, Everybody Loves Diamonds e Celebrity Hunted – Caccia all’uomo Stagione 2.

Noelle arriverà in Italia su Disney+ il 27 novembre 2020.

Noelle arriverà in Italia su Disney+ il 27 novembre 2020.

Non è mai troppo presto per entrare nello spirito natalizio, soprattutto se Anna Kendrick si è già portata avanti. Il film di Natale Noelle arriverà in Italia su Disney+ il 27 novembre 2020.

Nella commedia natalizia di Disney+ Noelle, la figlia di Babbo Natale, Noelle Kringle (Anna Kendrick) è piena di spirito natalizio e di gioia per le feste, ma il suo più grande desiderio è realizzare qualcosa di “importante” come il suo amato fratello Nick Kringle (Bill Hader), che quest’anno erediterà il ruolo di Babbo Natale dal padre. Quando Nick è sul punto di sgretolarsi come un pezzo di pan di zenzero a causa del troppo stress, Noelle gli suggerisce di prendere una pausa e di partire… ma non vedendo tornare il fratello, Noelle decide di lasciare il Polo Nord per ritrovarlo e riportarlo indietro in tempo per salvare il Natale. L’improvvisa scomparsa del nuovo Babbo Natale getta il Polo Nord nel caos, tanto che la signora Kringle (Julie Hagerty) è costretta ad intervenire per tenere a freno il temporaneo sostituto hi-tech di Babbo Natale, il cugino Gabe (Billy Eichner). Nel frattempo, Noelle insieme all’elfo Polly (Shirley MacLaine), la tata pungente ma di buon cuore della famiglia, è al sud impegnata nella missione di ricerca e recupero, durante la quale si renderà conto di avere molto in comune con suo padre, cominciando così a capire il vero significato del Natale.

Scritto e diretto da Marc Lawrence, Noelle vede nel cast Anna Kendrick, Bill Hader, Kingsley Ben-Adir, Billy Eichner, Julie Hagerty e Shirley MacLaine. Il film è prodotto da Suzanne Todd con John G. Scotti come produttore esecutivo. Noelle debutterà in Italia il 27 novembre, in streaming solo su Disney+.

La vita davanti a sé, recensione del film con Sophia Loren

La vita davanti a sé, recensione del film con Sophia Loren

Dopo Cuori estranei Edoardo Ponti torna a dirigere sua madre, Sophia Loren, affidandole il personaggio di una donna forte anche se provata dalla vita. La vita davanti a sé è basato sul romanzo di Romain Gary, La vie devant soi, che aveva già avuto un adattamento cinematografico, peraltro di grande successo: La vita davanti a sé di Moshé Mizrahi, protagonista Simone Signoret, vincitore dell’Oscar come Miglior film straniero nel 1978. Ponti adatta la vicenda ai tempi d’oggi.

La vita davanti a sé, la trama

Madame Rosa, Sophia Loren, è una ex prostituta ebrea, reduce da Auschwitz, che accoglie in casa propria i figli delle colleghe che non possono tenerli, dietro compenso. Ne ha già due quando il suo vecchio amico, il dottor Cohen, Renato Carpentieri, le propone di prendere con sé anche Momo, Ibrahima Gueye, un bambino di 12 anni originario del Senegal che ha perso la madre. Madame Rosa è anziana e stanca e Momo si presenta subito come un ragazzino problematico. Lei però accetta e inizia una convivenza che si trasformerà in un legame affettivo molto stretto. Quando la salute di Madame Rosa inizia a peggiorare, la donna si fa promettere da Momo che non la farà portare in ospedale, perché non vuole subire un accanimento terapeutico. Il ragazzo farà di tutto per cercare di mantenere la promessa fatta a Madame Rosa.

La vita davanti a sé, un racconto edificante

La storia di Momo e Madame Rosa, raccontata da Edoardo Ponti, anche autore del soggetto e della sceneggiatura assieme a Ugo Chiti, mette insieme una serie di marginalità e invita lo spettatore a guardarvi dentro senza pregiudizi. Ecco dunque che tra i vicoli di Bari vecchia si incontrano la stessa Rosa, due volte emarginata, perché ebrea e prostituta, il transessuale Lola, Abril Zamora, che affida sua figlia alle cure dell’anziana donna, e ovviamente, immigrati di varie generazioni, dal negoziante musulmano da decenni in Italia, interpretato da Babak Karimi, che prenderà Momo sotto la sua ala, fino a Momo stesso, appena arrivato dal Senegal, e al suo compagno di stanza, Iosif Diego Pirvu, con cui litiga sempre, ma a cui in fondo vuole bene. C’è poi la marginalità di un sud in cui le opportunità e le lusinghe della criminalità sono sempre dietro l’angolo. Nel suo percorso di formazione Momo le sperimenterà, incontrando personaggi come quello interpretato da Massimiliano Rossi (Gomorra – La serie, Indivisibili, Il primo re), che sfrutta ragazzi di origine africana come bassa manovalanza per lo spaccio.

Obiettivo di Ponti, però,  è mostrare come sia possibile intraprendere strade forse meno facili della criminalità e del pregiudizio, dell’odio contro il diverso, l’estraneo. Mostrare che queste strade ci sono, sono ampiamente percorribili e portano senz’altro a un futuro più luminoso e che i ragazzi come Momo, apparentemente ribelli, in realtà, vogliono solo essere visti e amati – come suggerisce la canzone Io sì, interpretata da Laura Pausini. È importante, poi, riannodare i fili della memoria, ricordare il passato per non ripeterne gli errori, come il personaggio di Madame Rosa insegna.

Sophia Loren e il cast de La vita davanti a sé

È proprio lei, Sophia Loren, ad impedire che la trattazione didascalica appesantisca troppo il lavoro. Questo avviene solo in misura contenuta proprio perché Sophia Loren è capace di dare grazia e poesia alla sua Rosa, non senza la ruvidezza necessaria a dare corpo a un’altra donna forte, che va ad aggiungersi alla lunga galleria di personaggi interpretati dall’attrice, premio Oscar per La Ciociara. Accanto a lei, un altro pilastro del cinema italiano come Renato Carpentieri e tre bambini ben scelti, protagonisti insieme di momenti anche buffi. Massimiliano Rossi, Abril Zamora e Babak Karimi completano il gruppo offrendo buone prove. Come dimenticare poi Bari, anch’essa protagonista del film: il fascino dei vicoli della città vecchia, i palazzoni di recente costruzione, il mercato del pesce. Una città multiculturale che pur con tutti i suoi problemi resta simbolo di integrazione.

La vita davanti a sé in streaming, dove e quando vederlo 

La vita davanti a sé, prodotto da Palomar e distribuito da Netflix, è disponibile dal 13 novembre sulla piattaforma streaming.       

MCU: le 10 cose più eccitanti in arrivo con la Fase 4

MCU: le 10 cose più eccitanti in arrivo con la Fase 4

Nonostante lo strabiliante finale di Avengers: Endgame e l’allettante scena post-credits di Spider-Man: Far From Home, l’avvio della Fase 4 del MCU è purtroppo stato posticipato a causa della pandemia di Covid-19. Se tutto fosse andato secondo i piani, ad oggi la Fase 4 sarebbe già in corso con l’uscita nelle sale di Black Widow lo scorso maggio e l’imminente arrivo de Gli Eterni entro la fine dell’anno. Ma purtroppo, il mondo sta affrontando una crisi sanitaria che entrerà nella storia. In attea di tempi migliori, Screen Rant ha raccolto le 10 cose più eccitanti che bisogna aspettarsi con l’arrivo della Fase 4 dell’Universo Cinematografico Marvel:

Risposte sul passato di Vedova Nera

Anche se gran parte della Fase 4 sarà alla scoperta del futuro del franchise con l’introduzione del Multiverso, l’inaugurazione avverrà con un prequel che guarderà al passato. Secondo quanto riferito, il tanto atteso Black Widow si svolgerà tra gli eventi di Captain America: Civil War e quelli di Avengers: Infinity War, con molti personaggi del passato di Nat che faranno la loro apparizione.

Finalmente, oltre un decennio dopo il debutto di Scarlett Johansson nei panni di Natasha Romanoff in Iron Man 2, il personaggio sarà protagonista di un’avventura in solitaria. Meglio tardi che mai! Il film promette di rispondere a molte domande sul misterioso passato dell’ex spia russa e sulla vita personale (e familiare) di uno degli eroi più amati della Marvel.

Il team-up Thor/Guardiani della Galassia

La Fase 4 porterà avanti, per la gioia di tutti i fan, le avventure del folle e “rivitalizzato” Thor di Taika Waititi. L’ultima volta che abbiamo visto il Dio del Tuono, stava chiedendo un passaggio ai Guardiani della Galassia, informandosi da Peter Quill su chi fosse davvero il leader della squadra.

Da allora è stato confermato che i Guardiani appariranno nel prossimo Thor: Love and Thunder di Waititi. Anche se probabilmente saranno presenti solo in una scena, si tratta comunque di una prospettiva esaltante.

Il Multiverso

Dopo il finto Multiverso visto in Spider-Man: Far From Home, il vero Multiverso del MCU diventerà un punto importante della trama nella Fase 4. In particolare, WandaVision, Loki e Doctor Strange in the Multiverse of Madness si concentreranno sulla scoperta delle dimensioni parallele.

Alcuni fan si aspettano persino una versione live action dello Spider-Verse con il ritorno del Peter Parker di Tobey Maguire, proprio perché Sam Raimi è stato scelto per dirigere il sequel di Doctor Strange

Il debutto di Moon Knight

La Marvel sta lavorando ad una serie dedicata a Moon Knight per Disney+ che debutterà in anteprima nel 2022 (pandemia permettendo!). Moon Knight è uno dei personaggi più affascinanti dei fumetti: è molto simile a Batman, tranne per il fatto che ha dei superpoteri acquisiti da un dio egizio e possiede identità multiple per mantenere segreta la sua identità e indagare sulla malavita criminale senza essere scoperto.

Ma Moon Knight è ben lungi dall’essere l’unico amato personaggio Marvel in arrivo su Disney+ nella Fase 4, poiché ci sono anche serie pianificate per Ms. Marvel, She-Hulk e Kate Bishop

Jane Foster diventerà Mighty Thor

Il personaggio di Jane Foster interpretato da Natalie Portman ha subito diversi cambiamenti nel corso dei primi due film dedicati a Thor. All’inizio era semplicemente l’interesse amoroso del Dio del Tuono, mentre nel sequel è diventata un personaggio sullo sfondo che ha avuto soltanto il compito di capitalizzare la popolarità di Loki dopo The Avengers.

Non c’è da meravigliarsi, dunque, che Portman si sia rifiutata di tornare per il terzo film. Ma Taika Waititi è pronta a dare finalmente alla talentuosa attrice un ruolo sostanziale nel MCU con Thor: Love and Thunder, che vedrà Jane assumere il ruolo di Thor, proprio come accade nei fumetti.

Il teamp-up Spider-Man/Doctor Strange

È stato recentemente annunciato che Benedict Cumberbatch tornerà nei panni di Stephen Strange nel terzo film in solitaria di Spider-Man, l’attesissimo Spider-Man 3. In qualità di eroe con base a New York che ha un rapporto consolidato con Spidey, Strange potrebbe essere chiamato ad aiutare l’arrampicamuri subito dopo gli eventi visti nella scena post-credits di Spider-Man: Far From Home, in cui è stata rivelata l’identità segreta di Peter e il giovane è stato incastrato per l’omicidio di Mysterio.

Strange potrebbe assumere un ruolo simile a quello di Tony Stark, ossia diventare il nuoo mentore di Peter Parker, o potrebbe semplicemente fare un cameo come ha fatto in Thor: Ragnarok.

Il debutto di Black Knight

I fan della Marvel non vedevano l’ora di vedere questo supereroe medievale nel MCU, soprattutto da quando una città con una bolla è stata avvistata nel Regno Quantico in Ant-Man and the Wasp, con diverse speculazioni su cosa potesse realmente significare.

Kit Harington è stato scelto per interpretare il Cavaliere Nero insieme al suo vecchio co-protagonista di Game of Thrones, Richard Madden, nell’attesissimo film di prossima uscita Gli Eterni

La serie What If…?

Disney+ rilascerà una serie antologica animata basata su fumetto What If…?, esplorando scenari ipotetici su vari personaggi Marvel. La prima stagione dello show avrà un episodio per ciascuno dei film della Saga dell’Infinito. Ognuno modificherà qualcosa nella trama di quel film, seguendo la nuova storia che si verrà a concretizzare.

E se Tony Stark non fosse mai scappato dai Dieci Anelli? E se l’altra metà dell’universo fosse stata eliminata per sempre? E se Thanos avesse vinto la Battaglia della Terra?

Il ritorno dell’Electro di Jamie Foxx

Mentre il terzo film in solitaria di Spider-Man ambientato nel MCU è attualmente in fase di produzione, uno degli annunci dell’ultimo minuto più sorprendenti sul threequel è che Jamie Foxx interpreterà nuovamente Electro.

Foxx aveva già interpretato il ruolo nel tanto diffamato The Amazing Spider-Man 2, ma quella caratterizzazione del personaggio ha soltanto sprecato l’immenso talento dell’attore. Si spera che il MCU riesca a fare meglio… 

Il vero Mandarino

Una delle più grandi delusioni del MCU è stato certamente il plot-twist di Iron Man 3 che ha rivelato che il Mandarino, il temibile arcinemico di Tony Stark dei fumetti, era in realtà soltanto un attore assunto per essere il volto dei Dieci Anelli, e non il vero leader con sinistre abilità magiche.

La Marvel correggerà quest’errore proprio nella Fase 4, con l’introduzione del vero Mandarino in Shang-Chi and the Legend of the Ten Rings. Sarà interpretato dal leggendario Tony Leung e sostituirà Fu Manchu come padre del personaggio del titolo.

Animali Fantastici 3: J.K. Rowling favorevole al licenziamento di Johnny Depp?

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Un nuovo report di THR suggerisce che J.K. Rowling non si sarebbe opposta al licenziamento di Johnny Depp dalla saga di Animali Fantastici. Lo scorso 6 novembre, Depp è stato licenziato dal franchise e ha annunciato che il ruolo del villain Gellert Grindelwald sarebbe stato affidato ad un altro attore.

La decisione è arrivata dopo che un giudice del Regno Unito si è pronunciato contro le accuse di diffamazione mosse da Depp al quotidiano The Sun dopo che la rivista l’aveva etichettato come un “picchiatore di mogli”. La causa è solo l’ultimo capitolo di una lunga battaglia legale intrapresa tra l’attore e l’ex moglie Amber Heard, che ha chiesto il divorzio da Depp nel 2016, adducendo come motivazione una relazione violenta e tossica.

La loro lunga battaglia legale, che dura ancora oggi, ha letteralmente diviso i fan dei  rispettivi franchise di cui Depp e Heard sono i protagonisti: alcuni sostenitori della star di Pirati dei Caraibi, infatti, hanno risposto al licenziamento di Depp dalla saga spin-off di Harry Potter avviando una petizione per la rimozione di Heard da Aquaman 2.

Con altre cause e battaglie tra i due attori ancora da risolvere, Animali Fantastici 3 sarebbe andato incontro ad ulteriori ritardi qualora a Depp fosse stato chiesto di comparire in tribunale. Il film è già stato posticipato numerose volte, sia a causa della performance al box office del secondo episodio (I Crimini di Grindelwald) sia per colpa della pandemia di Coronavirus. Alla fine, le riprese del film sono partite a Londra alla fine dello scorso settembre.

Secondo THR, il licenziamento di Johnny Depp sarebbe dipeso dalle decisioni in merito ai casi giudiziari in cui l’attore è attualmente coinvolto. Quando il giudice si è pronunciato contro di lui nella causa per diffamazione ed è stata presa la decisione di allontanarlo dal franchise di Animali Fantastici, pare che J.K. Rowling non sia sia opposta al licenziamento dell’attore, nonostante in passato la scrittrice aveva sostenuto Depp e la decisione di ingaggiarlo come interprete di Grindelwald. Tuttavia, a causa di alcuni vincoli contrattuali, Depp riceverà comunque il suo intero stipendio: ben 10 milioni di dollari, compenso nettamente superiore a quello dei due co-protagonisti del franchise, Eddie Redmayne e Jude Law.

La nuova data di uscita di Animali Fantastici 3

Di recente abbiamo appreso che Mads Mikkelsen è in trattative con la Warner Bros. per sostituire Depp ed interpretare Gellert Grindelwald a partire da Animali Fantastici 3. In attesa di una comunicazione ufficiale da parte della Warner Bros., ricordiamo che il film -inizialmente previsto per il 12 novembre 2021 – arriverà adesso nelle sale il 15 luglio 2022.

Christopher Nolan e le critiche di alcuni colleghi per l’uso del suono in Interstellar

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Sebbene Christopher Nolan sia uno dei registi più apprezzati di Hollywood, ha ricevuto diverse lamentele da parte di alcuni suoi colleghi registi per l’utilizzo del suono in Interstellar. A differenza dei suoi lavori di     maggior successo come Il cavaliere oscuro, Inception e Dunkirk, lo sci-fi del 2014 diretto da Nolan non ha performato secondo le aspettative al box office e ha ricevuto un’accoglienza per lo più mista.

Indipendentemente da ciò, Nolan è ancora molto rispettato nel settore per la innegabile capacità di attirare un vasto pubblico in sala. Tuttavia, più di recente, nonostante le recensioni per lo più positive, l’uscita della sua ultima fatica, Tenet, in piena emergenza sanitaria ha palesato che il pubblico non è ancora pronto a tornare al cinema, come hanno dimostrato anche i risultati al botteghino globale non proprio entusiasmanti.

Alcuni fan devoti all’opera di Nolan sostengono che Interstellar sia uno dei suoi più grandi film. Tuttavia, l’accoglienza riservata da parte della critica sembrerebbe affermare l’esatto contrario. Il film si svolge nel futuro, quando il pianeta Terra sta diventando ormai inabitabile. La storia segue il Professor Brand (interpretato da Micheal Caine), un fisico della NASA che cerca di salvare l’umanità intraprendendo un viaggio attraverso la galassia ed un wormhole. All’87esima edizione degli Academy Awards, Interstellar ha ricevuto una manciata di nomination, ma è riuscito a portare a casa soltanto la statuetta per i migliori effetti visivi.

Nel libro di Tom Shone, “The Nolan Variations: The Movies, Mysteries, and Marvels of Christopher Nolan” (via Indiewire), il regista britannico dichiara che spesso riceve lamentele dal pubblico per il suono dei suoi film e che anche altri registi si sono lamentati con il regista per l’uso del suono nei suoi lavori. In particolare, è stato proprio in riferimento ad Interstellar che i colleghi di Christopher Nolan hanno espresso il maggior senso di frustrazione: come spiegato nel libro, molti non sono stati in grado di comprendere i dialoghi. Nolan ha adottato un approccio non convenzionale in merito al missaggio del film. In Interstellar, infatti, sono stati eliminati i filtri tradizionali nel software che filtra le frequenze di fascia bassa. Di conseguenza, l’organo è esagerato nella colonna sonora, con Nolan che sostiene che tale effetto è ancora più notevole nell’esperienza IMAX.

Christopher Nolan su Interstellar: “Se proponi il suono in una certa maniera, la gente si infuria.”

“Abbiamo ricevuto parecchie lamentele sul sound design di Interstellar. Ho anche ricevuto chiamate da parte di altri registi che mi hanno detto: ‘Ho appena visto il tuo film, ma i dialoghi non sono udibili’. Alcuni pensavano che la musica fosse troppo alta, ma la verità è che si trattava di tutta l’enchilada che avevamo scelto per il missaggio. Era un mix molto, molto radicale. Sono rimasto alquanto spiazzato da quanto le persone tendano ad essere conservative quando si parla del sonoro. Puoi fare un film con qualsiasi aspetto dal punto di vista visivo, puoi girarne uno con l’iPhone e nessuno si lamenterebbe. Ma se proponi il suono in una certa maniera o se scegli certe sub-frequenze, la gente si infuria e si ribella.”

Anche se la ricezione dell’utilizzo del suono da parte di Nolan continuerà probabilmente a dividere l’opinione di addetti ai lavori e non, è emozionante ascoltare un regista che si trova a proprio agio nello sperimentare con il suono per cercare di migliorare l’esperienza dello spettatore. Nel cinema, il suono è sempre l’ultimo elemento che la maggior parte degli spettatori nota; tuttavia, il suono è anche il primo elemento che riduce l’esperienza visiva se ci sono problemi minori. Indipendentemente dal fatto che il sound design di Interstellar abbia avuto o meno successo, Nolan ha dimostrato di essere più disposto a sperimentare con il suono rispetto ad alcuni dei suoi colleghi.

WandaVision: il motion poster annuncia la data di uscita

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WandaVision: il motion poster annuncia la data di uscita

Disney+ e i Marvel Studios hanno diffuso un motion poster che annuncia la data di uscita di WandaVision, l’annunciata serie tv in arrivo.

WandaVision, la serie tv

WandaVision è uno delle prossime miniserie in uscita su Disney+ creata da Jac Schaeffer e basata sui personaggi Marvel  Scarlet/Scarlet Witch interpretato da Elizabeth Olsen e Vision interpretato da Paul Bettany. La serie è ambientato nel Marvel Cinematic Universe (MCU) e ne condividendo la continuità con i film.

La trama si svolge dopo gli eventi di Avengers: Endgame dove in qualche modo Visione tornerà in vita e insieme all’amata Wanda inizieranno la loro vita di coppia in una New York negli anni ’50. La nuova serie tv sarà strettamente collegata con il film Doctor Strange in the Multiverse of Madness previsto per il 2021 dove la Olsen riprenderà il suo ruolo in tale film come co-protagonista accanto a Benedict Cumberbatch l’interprete di Doctor Strange. La serie tv fa parte della Fase 4 del franchise.

 Elizabeth Olsen e Paul Bettany. riprendono rispettivamente i ruoli di Wanda Maximoff / Scarlet Witch e Vision della serie cinematografica. Anche Teyonah Parris, Kat Dennings, Randall Park e Kathryn Hahn sono i protagonisti.

Big Sky 1×01: clip dalla season premiere

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Big Sky 1×01: clip dalla season premiere

Dopo la trama il network americano ABC ha diffuso cinque clip di Big Sky 1×01, il primo episodio dell’annunciata nuova serie tv in arrivo questo autunno.

In Big Sky 1×01 protagonisti sono Ryan Phillippe nei panni di Cody Hoyt, Katheryn Winnick nei panni di Jenny Hoyt, Kylie Bunbury nei panni di Cassie Dewell, Brian Geraghty nei panni di Ronald Pergman, Dedee Pfeiffer nei panni di Denise Brisbane, Natalie Alyn Lind nei panni di Danielle Sullivan, Jade Pettyjohn nei panni di Grace Sullivan, Jesse James Keitel nei panni di Jerrie Kennedy e John Carroll Lynch nei panni di Rick Legarski.

I guest star di Big Sky 1×01 sono Gage Marsh nel ruolo di Justin Hoyt, Jeffrey Joseph nel ruolo di Joseph Dewell, Brooke Smith nel ruolo di Merilee Legarski e Gabriel Jacob-Cross nel ruolo di Kai Dewell. “Pilot” è stato scritto da David E. Kelley e diretto da Paul McGuigan.

https://youtu.be/ZnQKgGvf5uE

https://youtu.be/Mwxjh2rmXFI

https://youtu.be/OdeyA948cXY

https://youtu.be/lrUqlNbwAsI

https://youtu.be/QDcOrdUjjCY

Big Sky 1×01

Big Sky è la nuova serie tv creata da David E. Kelley per il network americano ABC. David E. Kelley sarà lo showrunner della prima stagione. Basato sulla serie di libri di CJ Box, Big Sky è prodotto da David E. Kelley, Ross Fineman, Matthew Gross, Paul McGuigan, CJ Box e Gwyneth Horder-Payton, ed è prodotto da 20th Television. 20th Television fa parte dei Disney Television Studios, insieme a ABC Signature e Touchstone Television.

La serie racconta degli investigatori privati ​​Cassie Dewell e Cody Hoyt uniscono le forze con la sua ex moglie ed ex poliziotta, Jenny Hoyt, per cercare due sorelle che sono state rapite da un camionista su una remota autostrada nel Montana. Ma quando scoprono che queste non sono le uniche ragazze scomparse nella zona, devono correre contro il tempo per fermare l’assassino prima che un’altra donna venga rapita. Big Sky vede protagonisti Katheryn Winnick nei panni di Jenny Hoyt, Kylie Bunbury nei panni di Cassie Dewell, Brian Geraghty nei panni di Ronald Pergman, Dedee Pfeiffer nei panni di Denise Brisbane, Natalie Alyn Lind nei panni di Danielle Sullivan, Jade Pettyjohn nei panni di Grace Sullivan, Jesse James Keitel nei panni di Jerrie Kennedy, Valerie Mahaffey come Helen Pergman con John Carroll Lynch come Rick Legarski e Ryan Phillippe come Cody Hoyt.

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