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Spider-Man: Beyond the Spider-Verse riceve Il primo aggiornamento dopo 3 mesi

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Spider-Man: Beyond the Spider-Verse riceve un aggiornamento cruciale da uno dei nuovi grandi protagonisti del franchise animato della Marvel. Dopo l’emozionante conclusione di Spider-Man: Across the Spider-Verse, il mondo attende pazientemente l’uscita di Spider-Man: Beyond the Spider-Verse, che completerà la trilogia di Miles Morales. Sebbene il threequel non sia ancora stato inserito nel calendario delle uscite della Sony Pictures, il capitolo finale è sicuramente in arrivo.

In una nuova intervista per il suo film Unstoppable su Prime Video, Liam Crowley di ScreenRant ha chiesto a Jharrel Jerome se avesse iniziato a registrare la voce per Spider-Man: Beyond the Spider-Verse, che non ha ancora una data di uscita. Anche se Jerome, che ha debuttato come Miles G. Morales in Spider-Man: Across the Spider-Verse, non ha ancora iniziato il suo lavoro, l’attore ha sottolineato che non vede l’ora di riprendere il ruolo, ma che è “all’oscuro quanto voi”, condividendo il seguente aggiornamento:

Jharrel Jerome: Non l’ho fatto, ma non posso neanche dire molto di più perché, sai, è una nave così affiatata. Non so nemmeno molto. Sono all’oscuro quanto te, ma non vedo l’ora di tornare in scena e vedere cosa stanno pensando, soprattutto per quanto riguarda il mio personaggio. È stato un colpo di scena davvero tosto nell’ultimo episodio.

Cosa significano i commenti di Jharrel Jerome per Spider-Man: Beyond The Spider-Verse

Anche se Jerome non ha iniziato a registrare le sue battute come Prowler di Terra-42, questo non significa necessariamente qualcosa di negativo per Spider-Man: Beyond the Spider-Verse e la sua imminente uscita. Fin da Spider-Man: Into the Spider-Verse è stato chiarissimo che il processo di animazione di questo particolare franchise richiede una grande quantità di tempo e di sforzi per essere prodotto. Se da un lato è estremamente vantaggioso avere uno stile d’animazione unico, dall’altro comporta degli ostacoli, in quanto richiede più tempo rispetto ad altri formati d’animazione.

Sebbene la produzione dell’animazione sia ancora in corso, il cast di Spider-Man: Beyond the Spider-Verse è in grado di registrare le rispettive scene ogni volta che lo ritiene opportuno, poiché non è richiesto che lo facciano tutti insieme o nello stesso momento. Il team creativo potrebbe semplicemente far venire Jerome in un secondo momento per registrare tutti i suoi dialoghi. A questo punto non sarebbe sconvolgente se Jerome fosse in cabina di registrazione entro il primo o il secondo trimestre del 2025.

Perché Spider-Man: Beyond The Spider-Verse ci sta mettendo così tanto?

Spider-Man: Beyond The Spider-Verse era stato precedentemente fissato per il 29 marzo 2024, data di uscita che avrebbe visto il debutto del finale della trilogia a meno di un anno da Spider-Man: Across The Spider-Verse, dato che il secondo capitolo della serie è uscito nel giugno 2023. Tuttavia, nel luglio 2023, la data di uscita di Beyond The Spider-Verse è stata rimossa dal calendario delle uscite della Sony e resa indefinita – cosa che sembra essere almeno in parte una reazione agli scioperi WGA e SAG-AFTRA allora in corso, che sembravano complicare il processo di produzione del progetto.

Tuttavia, a partire dal dicembre 2024, non è stato ancora comunicato nulla di ufficiale su quando aspettarsi Spider-Man: Beyond The Spider-Verse, nonostante entrambi gli scioperi si siano conclusi da tempo. Mentre nel settembre 2024 è emersa la notizia che il film sarebbe stato ritardato al più presto fino al 2027 a causa delle revisioni creative previste per l’uscita, il produttore e scrittore Christopher Miller ha smentito questa notizia, dichiarando su X che “Non è stato scartato nulla. Le bobine stanno procedendo bene”.

Sembra quindi che i tempi di produzione più lunghi per Spider-Man: Beyond The Spider-Verse siano in qualche misura semplicemente il riflesso del tempo richiesto dal progetto, poiché la complessità del suo stile artistico accattivante richiede da sola una notevole quantità di tempo per continuare a mantenere l’elevato standard di qualità stabilito dai precedenti episodi. Con l’uscita di Across The Spider-Verse a 5 anni di distanza dall’originale Spider-Man: Un nuovo universo, è chiaro che questo tipo di impresa può richiedere molto tempo, e questo è probabilmente doppiamente vero quando si tratta di costruire una conclusione soddisfacente per una serie così iconica.

Houdini: lo scrittore di John Wick per il thriller di spionaggio targato Disney

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John Wick: Capitolo 4 è un film acclamato e dotato di un grande talento. Oltre a Chad Stahelski, mente del franchise di John Wick, alla regia, il film si avvale di una sceneggiatura scritta da Michael Finch e Shay Hatten. Mentre Hatten aveva lavorato anche al capitolo 3 – Parabellum, Finch è stato un nuovo arrivato nella serie con il quarto capitolo. Tuttavia, ha contribuito a portare il duo al successo, dato che John Wick: Capitolo 4 ha ricevuto recensioni positive e ha ottenuto buoni risultati al botteghino, guadagnando oltre 440 milioni di dollari.

Prima di John Wick: Chapter 4, Finch aveva scritto sceneggiature per altri film d’azione, anche se la sua carriera era stata piuttosto lenta. In passato ha scritto per American Assassin, Blood Brother, Interrogation e Countdown. Da allora, la carriera di Finch è decollata: si dice che sia lo sceneggiatore di oltre dieci progetti in uscita. Tra questi, la collaborazione con Stahelski per il reboot di Highlander con Henry Cavill. Ora è stato annunciato che Finch prenderà parte a un progetto unico della Disney.

Lo scrittore di John Wick sta lavorando a un thriller spionistico Disney su un mago megafamoso

Finch è uno degli sceneggiatori del prossimo film Disney su Harry Houdini. Nato il 24 marzo 1874 a Budapest, in Ungheria, Houdini era conosciuto come uno dei più famosi maghi artisti della fuga di tutti i tempi. Alla fine si trasferì negli Stati Uniti, dove entrò a far parte della scena del vaudeville. Il mago eseguì alcuni dei più famosi numeri di fuga di tutti i tempi, tra cui la cella di tortura ad acqua e la camicia di forza.

Secondo Deadline, la Disney sta sviluppando un film intitolato Becoming Houdini. Più che un dramma vero e proprio, questo biopic sarà un thriller di spionaggio basato sulla vita di Houdini. Tra i produttori del film figurano Danny Strong e Scott Sanders. Il film sarà co-scritto da Finch e dallo scrittore de I tre moschettieri Alex Litvak. Non sono ancora state annunciate informazioni sul casting, ma la trama del film si concentrerà sulla presunta attività sotto copertura di Houdini con la Gran Bretagna e gli Stati Uniti.

Mr. Morfina: trailer del film nel 2025 al cinema

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Mr. Morfina: trailer del film nel 2025 al cinema

Eagle Pictures ha diffuso il trailer ufficiale di Mr. Morfina con protagonisti Jack Quaid, Amber Midthunder, Ray Nicholson, Betty Gabriel, Matt Walsh, Lou Beatty Jr., Van Hengst, Conrad Kemp e Jacob Batalon.

In Mr. Morfina Nate (Jack Quaid) è un uomo comune con un dono unico: non sente dolore. Quando la ragazza dei suoi sogni (Amber Midthunder) viene rapita, questa peculiarità diventa la sua arma più potente per salvarla. Nel 2025 solo al cinema.

Produttori esecutivi Paul Barbeau, Glen Basner, Josh Adler, Lars Jacobson, Alison Cohen Prodotto da Drew Simon, Tory Tunnell, Joby Harold, Sam Speiser, Matt Schwartz, Julian Rosenberg. Scritto da Lars Jacobson Diretto da Dan Berk & Robert Olsen.

Christopher Nolan reagisce al successo di Interstellar al botteghino 10 anni dopo: “Il pubblico capisce davvero”

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Christopher Nolan ha reagito al successo di Interstellar al botteghino 10 anni dopo, esprimendo la sua gratitudine per la sua continua popolarità. Il film di fantascienza di Nolan è stato riproposto in sordina nelle sale per celebrare il suo decimo anniversario, ma ha riscosso un grande successo grazie al passaparola sulla sua presenza nelle sale. Le recensioni di Interstellar sono generalmente positive, e la sua forza di resistenza ha fatto sì che la sua riedizione guadagnasse 4,5 milioni di dollari in 166 schermi, comprese tutte e 10 le proiezioni IMAX 70mm che hanno registrato il tutto esaurito in tutto il paese. È il più grande successo per questo particolare formato in tutto il 2024.

Parlando con l’Associated Press, Nolan ha espresso la sua gratitudine per il fatto che Interstellar sia riuscito a diventare nuovamente un successo al botteghino, 10 anni dopo la sua uscita. Il regista ha ringraziato per il successo e si è detto entusiasta del fatto che nuovi spettatori abbiano potuto vedere il film sul grande schermo per la prima volta. Ha anche analizzato come l’esperienza in sala per i film destinati a essere visti sul grande schermo sia importante per il successo delle grandi uscite, vecchie e nuove. Ecco cosa ha detto Nolan qui di seguito:

Sono stato così gratificato dalla risposta. È davvero emozionante quando le persone rispondono al tuo lavoro in qualsiasi momento. Ma a distanza di 10 anni, avere un nuovo pubblico che lo vive nel modo in cui l’avevamo concepito originariamente sui grandi schermi IMAX e in particolare su quelle pellicole IMAX? È davvero gratificante vedere che continua ad avere una vita. […]

Questo dimostra ancora una volta che il pubblico capisce davvero la differenza tra un’esperienza di sala comune e su grande schermo, che desidera anche per i film che ha avuto l’opportunità di vedere a casa. L’esperienza teatrale che tutti conosciamo e amiamo è così potente ed emozionante. Ne è una chiara dimostrazione, soprattutto in mezzo a tutti i grandi successi di questo momento, “Wicked”, “Il Gladiatore II”, “Moana 2”.

Il pubblico viene a frotte per vivere quell’esperienza che tutti noi amiamo così tanto.

Cosa dice la dichiarazione di Christopher Nolan sulla riedizione limitata di Interstellar

Matthew McConaughey and Anne Hathaway in Interstellar (2014)
Foto di Melinda Sue Gordon – © 2014 Warner Bros. Entertainment, Inc. and Paramount Pictures Corporation.

La dichiarazione di Nolan sottolinea come i grandi film con una forte capacità di resistenza meritino di essere visti sul grande schermo, compresi i film più vecchi che sono stati realizzati pensando all’esperienza in sala. Il suo film di fantascienza del 2014 è uno di questi film, con eventi enormi che accadono nello spazio e con una storia sentita che rimane a lungo dopo i titoli di coda. Nel cast di Interstellar ci sono anche molti attori familiari che hanno dato vita a interpretazioni di rilievo, come Matthew McConaughey, Anne Hathaway, Jessica Chastain, John Lithgow, Michael Caine e Casey Affleck, solo per citarne alcuni.

Questi elementi accattivanti del film sottolineano il motivo per cui la sua riedizione è stata un successo, ma le parole di Nolan si estendono oltre il suo film per analizzare il cinema a livello generale. L’esperienza teatrale che descrive è quella catturata da molti film che escono ogni anno, e i suoi esempi sono le uscite di maggior successo dell’ultimo periodo del 2024. Dato il successo al botteghino di Wicked, Il Gladiatore II e Moana 2 dopo le loro uscite, la sua analisi è corretta: la presenza sul grande schermo di un film è importante. Questo spiega anche perché la riedizione di Interstellar ha avuto successo e perché è ancora oggi così memorabile.

Clayface: il film è ufficialmente in sviluppo con Mike Flanagan alla scrittura, rivelata la finestra di riprese

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I DC Studios sembrano intenzionati a dare vita a un altro cattivo di Batman: uno dei più famosi cattivi del Cavaliere Oscuro sta per avere un proprio film da solista. Mentre l’Universo DC è appena iniziato con Creature Commandos di Max, i DC Studios hanno in cantiere altri progetti per il grande e il piccolo schermo. In seguito alla recente dichiarazione di James Gunn secondo cui un altro progetto DC è stato appena autorizzato, molti hanno fatto ipotesi su quale potrebbe essere, e un recente sviluppo potrebbe finalmente fare luce sugli ultimi commenti del co-CEO.

In un nuovo rapporto di Variety, gli addetti ai lavori rivelano che un film live-action su Clayface è in fase di sviluppo con Mike Flanagan come sceneggiatore. Anche se la Warner Bros. Discovery e i DC Studios non hanno ancora confermato la notizia, Variety osserva che le riprese di Clayface dovrebbero iniziare all’inizio del 2025. Al momento della pubblicazione di questa storia, non è chiaro se Clayface sia legato all’Universo DC di Gunn o se farà parte del banner Elseworlds dei DC Studios.

Che cosa significa il film di Mike Flanagan su Clayface per gli studi DC?

Il nuovo rapporto dei DC Studios non dovrebbe sorprendere più di tanto, dal momento che Flanagan ha annunciato la realizzazione di un film su Clayface ad agosto, durante un panel ospitato da Screen Rant al Fan Expo Canada. L’ultimo sviluppo arriva anche più di un anno dopo che era stato rivelato che Flanagan aveva proposto un film su Clayface ai DC Studios, cosa che all’epoca non era mai stata confermata o smentita. Non sembra probabile che Flanagan diriga il film, dal momento che Variety rileva che ha molti altri impegni. Si dice che l’annuncio di un regista sia “imminente”.

Flanagan sta lavorando a un nuovo film sull‘Esorcista e agli adattamenti di Carrie e The Dark Tower di Stephen King.

L’interrogativo più grande, tuttavia, riguarda la collocazione del film su Clayface da parte dei DC Studios, che hanno diverse opzioni per il progetto sia in termini di personaggi che di continuità. Mentre nel DCU Alan Tudyk ha doppiato il personaggio in Creature Commandos, è possibile che il progetto Clayface sia un titolo Elseworlds, e quindi non ambientato nell’universo di The Batman di Matt Reeves; il suo coinvolgimento non è stato menzionato nel report del trade. Con il film The Brave and The Bold del DCU in fase di sviluppo, Clayface potrebbe sempre essere ambientato nel franchise di Gunn e permettere al cattivo di essere ulteriormente approfondito prima di affrontare il Batman di quell’universo.

Il film più atteso del 2025 di Fandango non è quello che ti aspetti

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Il 2025 si preannuncia come un anno eccezionale per gli amanti del cinema e, grazie al sondaggio di Fandango sui film più attesi, ora sappiamo cosa c’è in cima alla lista dei film da vedere e, se vogliamo essere onesti, siamo un po’ sorpresi dalla scelta del numero uno. Il gigante della biglietteria online ha intervistato oltre 9.000 spettatori e quest’anno i fan dei film in franchising sono in gran spolvero. Da Captain America: Brave New World della Marvel al canto del cigno di Tom Cruise in Mission: Impossible – The Final Reckoning, c’è un’abbondanza di esplosioni, di spacconate e di azione da blockbuster per tutti i gusti.

E se i numeri del sondaggio sono un indizio, le persone sono pronte a entrare nelle sale. Quasi l’89% degli appassionati ha dichiarato di voler vedere più film nel 2025 rispetto all’anno scorso, con il 53% che prevede di vedere almeno sei film sul grande schermo, mentre il 79% degli intervistati ritiene che niente sia meglio dell’esperienza in sala e il 60% ha intenzione di optare per formati premium come IMAX o Dolby Cinema per godere appieno dello spettacolo. Shawn Robbins, direttore delle analisi di Fandango, ha rilasciato una dichiarazione di accompagnamento:

“Il 2024 è stato un anno forte sia per gli spettatori che per le sale cinematografiche, con sequel, prequel e nuovi franchise originali che hanno unito il pubblico di tutte le età per vivere storie brillanti sul grande schermo. Il 2025 si preannuncia un anno impressionante, con molti film originali e collaudati franchise in arrivo nelle sale”.

Quali sono i film più attesi del 2025?

https://youtu.be/bbOIm1GfrKQ

In cima alla lista dei più attesi c’è Captain America: Brave New World, la prima uscita da solista di Anthony Mackie nei panni del Capitan America di Sam Wilson. Tom Cruise si prepara per la sua ultima missione in Mission: Impossible – The Final Reckoning, mentre Jurassic World Rebirth rilancia l’azione dei dinosauri con un altro tentativo, questa volta coinvolgendo Scarlett Johansson.

I fan attendono anche From the World of John Wick: Ballerina, uno spinoff guidato da Ana de Armas, e Marvel’s The Fantastic Four: First Steps, che introduce l’iconica squadra nel MCU con Pedro Pascal nel ruolo di protagonista. Se si aggiungono il prossimo capitolo di James Cameron, Avatar: Fuoco e cenere, e l’attesissimo 28 anni dopo, è chiaro che il 2025 è ricco di film di grande richiamo.

L’elenco completo dei film più attesi da Fandango nel 2025

  • Capitan America: Brave New World
  • Mission: Impossible – La resa dei conti
  • Jurassic World Rebirth
  • From The World of John Wick: Ballerina
  • The Fantastic Four: First Steps
  • Avatar: Fuoco e cenere
  • Wicked Parte Due
  • The Accountant 2
  • Superman
  • 28 anni dopo

Ecco chi gli spettatori sono più ansiosi di vedere nel 2025:

  • Scarlett Johansson i Jurassic World Rebirth
  • Pedro Pascal in The Fantastic Four: First Steps
  • Ana de Armas in From The World of John Wick: Ballerina
  • Brad Pitt in F1
  • Nicholas Hoult in Superman

Il sondaggio di Fandango ha anche classificato i film più attesi per genere, e diciamo che ce n’è per tutti i gusti:

Azione/Avventura

  • Capitan America: Brave New World
  • Mission: Impossible – La resa dei conti
  • Jurassic World Rebirth
  • From The World of John Wick: Ballerina
  • I Fantastici Quattro: Primi passi

Film per famiglie

  • Wicked Parte Due
  • Zootopia 2
  • Dragon Trainer
  • Biancaneve
  • Lilo & Stitch

Horror/Thriller

  • 28 anni dopo
  • Wolf Men
  • The Untitled Conjuring Finale
  • M3GAN 2.0
  • The Black Phone 2

Qual è il film che non vedete l’ora di vedere nel 2025?

Beatles: il biopic di Sam Mendes ha aggiunto al cast Paul Mescal

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Beatles: il biopic di Sam Mendes ha aggiunto al cast Paul Mescal

Paul Mescal è uno dei nomi più caldi di Hollywood in questo momento, soprattutto grazie alla sua interpretazione ne Il gladiatore 2, il sequel storico del regista Ridley Scott che ha incassato oltre 350 milioni di dollari al botteghino mondiale. Il suo ruolo di Lucius nel secondo film del Gladiatore è probabilmente il più importante della sua carriera, ma è stata finalmente confermata la sua presenza in un altro progetto imminente che potrebbe conquistare la corona.

Mentre parlava con il regista premio Oscar Christopher Nolan dopo una proiezione del Gladiatore 2 alla Directors Guild of America giovedì scorso, come riportato da THR, Ridley Scott ha rivelato che il suo protagonista del Gladiatore 2, Paul Mescal, reciterà nel prossimo biopic sui Beatles di Sam Mendes. È stato inoltre confermato che Barry Keoghan interpreterà Ringo Starr e si vociferava che Joseph Quinn avrebbe avuto un ruolo nel film, ma non è ancora stato confermato.

La rivelazione è arrivata quando a Scott è stato chiesto se era vero che era in corsa per riunirsi con Mescal nel prossimo film The Dog Stars, cosa che lui ha confermato e ha anche detto scherzando: “Paul è impegnato con i Beatles. Quindi potrei doverlo lasciare andare”. Le informazioni su The Dog Stars sono state mantenute segrete, ma il film è basato sull’omonimo romanzo di Peter Heller e la sceneggiatura è stata scritta da Mark L. Smith e Christopher Wilkinson. Il libro è ambientato in un mondo post-apocalittico in cui un virus spazza via l’umanità. Gli unici sopravvissuti sul pianeta affrontano degli spazzini conosciuti come Mietitori e Hig, un pilota, è sopravvissuto alla pandemia ma ha perso la moglie. Si dice che Mescal interpreterà Hig, ma non è stato confermato.

Cos’altro ha in serbo Paul Mescal?

Paul Mescal - Lucio Vero Il Gladiatore II
Foto di Photo Credit: Cuba Scott/Cuba Scott – © 2024 Paramount Pictures.

Mescal è stato anche scritturato per recitare al fianco di Josh O’Connor in The History of Sound, un dramma sentimentale in uscita nel 2025 del regista Oliver Hermanus. Interpreterà inoltre William Shakespeare accanto a Emily Watson in Joe Alwyn in Hamnet, il prossimo film del premio Oscar Chloé Zhao. Mescal è anche attualmente in produzione in Merrily We Roll Along, il prossimo progetto del regista di Richard Linklater, che vede anche la partecipazione di Ben Platt, Boo Arnold, e Beanie Feldstein.

Il biopic sui Beatles non ha ancora una data di uscita ufficiale.

Rapunzel avrà il suo film in live action dal regista di The Greatest Showman

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Gli adattamenti live-action della Disney continueranno a essere prodotti. Deadline riporta che una nuova versione di Rapunzel è in fase di sviluppo presso lo studio. La società ha anche scelto un regista per la storia: Michael Gracey siederà dietro la macchina da presa per la storia di una principessa smarrita che alla fine ritrova la strada di casa. La Disney ha anche assunto Jennifer Kaityn Robinson per scrivere l’ultima bozza dell’adattamento. La sceneggiatrice ha già collaborato con lo studio durante lo sviluppo di Thor: Love and Thunder, l’ultimo sequel che ha permesso a Chris Hemsworth di tornare nei panni del potente personaggio Marvel.

Michael Gracey ha già esperienza nella regia di musical visivamente attraenti. Il debutto del regista è stato The Greatest Showman, la storia interpretata da Hugh Jackman e Rebecca Ferguson che ha sbancato i botteghini qualche anno fa. Con 459 milioni di dollari di vendite globali e recensioni positive, The Greatest Showman potrebbe essere stato sufficiente per convincere la Disney a trovare un regista per Rapunzel. Non è stata fissata una data di uscita per la nuova versione della fiaba. Nel frattempo, la Disney rilascerà dei blockbuster molto attesi, come Zootopia 2 e Fantastic Four: First Steps.

La versione animata di Rapunzel è stata diretta da Nathan Greno e Byron Howard. Il musical seguiva Rapunzel (Mandy Moore) mentre incrociava Flynn Rider (Zachary Levi), un ladro che cercava una delle corone del palazzo. Il film ha subito stabilito che Raperonzolo era in realtà una principessa perduta che era stata rapita da una strega nota come Madre Gothel (Donna Murphy). Tangled è stato accolto positivamente dal pubblico di tutto il mondo e ha guadagnato 592 milioni di dollari al botteghino mondiale.

L’avventura live-action della Disney continua

L’annuncio di una versione live-action di Tangled non dovrebbe essere una sorpresa. La Disney sta per distribuire Mufasa: Il Re Leone nei cinema. Il prequel è stato prodotto dopo che il precedente capitolo de Il Re Leone ha guadagnato più di un miliardo di dollari al botteghino mondiale, dimostrando che agli spettatori piace vedere i loro classici preferiti tornare in vita in un modo completamente diverso.

La Disney sta anche lavorando a un’iterazione live-action di Oceania. Dwayne Johnson riprenderà il suo ruolo di Maui nel blockbuster che dovrebbe arrivare sul grande schermo il 10 luglio 2026. Il tempo ci dirà quando lo studio sarà pronto a permettere al pubblico di rivedere Rapunzel. La Disney non ha ancora fissato una data di uscita per la nuova versione di Rapunzel.

Austin Butler protagonista di American Psycho di Luca Guadagnino

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Austin Butler protagonista di American Psycho di Luca Guadagnino

La star candidata all’Oscar Austin Butler è stata scelta per interpretare l’iconico serial killer nel nuovo film dell’acclamato regista Luca Guadanigno, tratto dall’iconico romanzo di Bret Easton Ellis, American Psycho. Secondo Variety, che ha riportato la notizia, Butler ha battuto Jacob Elordi per il ruolo, ed è divertente perché entrambi hanno interpretato Elvis Presley di recente. Tuttavia, non sono ancora note le loro opinioni su Huey Lewis and the News.

Il film, che sarà sceneggiato da Scott Z. Burns (The Laundromat), non sarà un remake del classico di Christian Bale, che ha fatto parlare di sé, ma piuttosto una nuova versione del romanzo. Bale interpreta Patrick Bateman, uno yuppie titolato e viziato che lavora a Wall Street e che per noia diventa un serial killer e, nonostante i suoi sforzi, continua a essere totalmente invisibile per tutti quelli che lo circondano. Il romanzo è pieno di erotismo e Guadanigno non è nuovo alla sensualità dopo il suo lavoro in Call Me By Your Name, Challengers e Queer, quindi potremmo vedere un po’ più dei lati più sporchi di Bateman, presumibilmente dopo una bella esperienza culinaria al Dorsia.

Vale la pena vedere il primo American Psycho?

È un classico di culto. Implora di essere visto. L’interpretazione di Bale è assolutamente magnetica e molte battute del film, in particolare la famigerata scena del biglietto da visita, sono diventate punti fermi della cultura popolare.

Nel film originale, uscito nel 2000 e ambientato negli anni ’80, Christian Bale interpreta Patrick Bateman, yuppie di Wall Street e serial killer. Sotto la lente di Guadagnino, il nuovo adattamento del libro potrebbe avere una maggiore enfasi erotica rispetto alla satira horror originale. Guadagnino si è anche cimentato nel genere in “Suspiria” e “Bones and All”. Sebbene Butler sia destinato a interpretare il ruolo principale nel film, Guadagnino potrebbe aver interpretato il personaggio di Patrick Bateman in modo molto diverso rispetto alla sua precedente incarnazione.

Foto di copertina: Austin Butler arriva alla première di Los Angeles di “The Bikeriders” – Foto di imagepressagency via Depositphotos.com

Nosferatu: primo sguardo alla voce di Bill Skarsgård nel ruolo del Conte Orlok

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Un estratto del film Nosferatu ci permette di sentire per la prima volta la voce di Bill Skarsgård nel ruolo del Conte Orlok. Il male puro si prepara a svelarsi il giorno di Natale, quando il regista Robert Eggers tornerà sul grande schermo per la prima volta dopo due anni con la sua rivisitazione di Nosferatu.

Finora il film ha suscitato molto clamore grazie ai trailer, alle immagini e al passaparola di coloro che hanno avuto la fortuna di vederlo, ma l’ultima lode arriva dal famoso sito di rating Rotten Tomatoes. I critici hanno espresso – o meglio, urlato – il loro sostegno al film, che ha ottenuto un impressionante indice di gradimento del 95%.

Questo punteggio lo rende immediatamente un titolo Certified Fresh, il più alto dei complimenti che un film possa ricevere sul sito. Si tratta di un’impresa incredibilmente importante per il regista, poiché segna il suo titolo con il rating più alto fino ad oggi. Ancora più impressionante è il fatto che i tre film che hanno preceduto Nosferatu, The Witch, The Lighthouse e The Northman, sono rimasti tutti nel 90° percentile, con il primo che ha ottenuto il 91% e gli ultimi due che hanno raggiunto il 90%.

Di cosa parla Nosferatu?

 

Molto prima di Angel e Buffy o Edward e Bella, al mondo c’erano Ellen Hutter e il Conte Orlok. Sembra già una storia di classe, non è vero? Nella storia che verrà raccontata nella versione di Eggers, il pubblico conoscerà il Thomas Hutter di Nicholas Hoult, un uomo che sta duellando con i non morti per l’amore della sua vita, sua moglie, Ellen Hutter (Lily-Rose Depp). Dopo che il Conte Orlok (Bill Skarsgård) le pianta gli artigli (metaforicamente, ma forse anche fisicamente), Ellen non riesce a liberarsi del succhiasangue, che la chiama in ogni momento della giornata. Rivolgendosi alle inclinazioni folk-horror che hanno costellato la sua carriera di quattro film, la rivisitazione in chiave dark-gothic di Eggers di questa storia iconica promette di lasciare il pubblico completamente spiazzato al momento dei titoli di coda. Nosferatu uscirà nelle sale il 1 gennaio 2025.

Sarah Jessica Parker anticipa la terza stagione di And Just Like That: “La storia subirà delle forti oscillazioni”

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And Just Like That sta per tornare per una terza stagione e, secondo Sarah Jessica Parker, lo spin-off di Sex and the City sta alzando la posta in gioco. Durante una discussione sul palco del Red Sea Film Festival in Arabia Saudita, la Parker ha rivelato ciò che i fan possono aspettarsi dalla prossima stagione. Parker ha dichiarato che la terza stagione di And Just Like That, le cui riprese sono durate sette mesi, sarà la più ambiziosa che abbiano mai realizzato e ha parlato dei “grandi cambiamenti” che hanno preso nella direzione creativa della serie.

“Sembra davvero grande, molto robusto ed eccitante. Ci sono così tante storie interessanti con personaggi aggiuntivi che trovano giustamente una vera casa. C’è una crescita con nuovi volti. Carrie ha una trama meravigliosa. La storia ha delle grandi oscillazioni e noi inseriamo delle grandi idee in queste grandi oscillazioni. Alcuni dei personaggi maschili sono tornati e ci sono nuovi uomini”.

Durante l’apparizione, Parker ha anche riflettuto sull’impatto di Sex and the City, aggiungendo:È stato il pubblico femminile, quello che abbiamo chiamato la banda dei 10 milioni, a rendere possibile lo show”, ha detto. “Abbiamo portato il pubblico in un’avventura singolare, e io ho avuto il privilegio di ritrarre un personaggio per un lungo periodo della sua vita che abbraccia già circa 25 anni”.

Cosa è successo nel finale della seconda stagione di “And Just Like That”?

I fan stanno ancora analizzando l’emozionante finale della seconda stagione, in cui Carrie e Aidan (John Corbett) hanno messo in pausa la loro storia d’amore. Dopo che Aidan decide di concentrarsi sulla crescita dei suoi figli adolescenti in Virginia, dice a Carrie che aspetteranno cinque anni prima di riunirsi. Lo showrunner Michael Patrick King ha difeso la decisione, sottolineando che l’amore di Aidan per i suoi figli doveva avere la precedenza. “L’unico modo in cui sapevamo che si sarebbe mai allontanato da lei è che l’amore più grande – e ogni genitore suppone che questo sia un amore più grande – è la responsabilità e l’amore per i tuoi figli”, ha spiegato nel podcast The Writers Room. Tuttavia, King ha lasciato intendere che la tempistica potrebbe non essere fissata nella pietra, facendo riferimento al commento scherzoso di Carrie a Seema (Sarita Choudhury) nel finale: “Beh, potrei avere un po’ di tempo libero per buona condotta”.

Just Like That tornerà su HBO e Max nel 2025, con le prime due stagioni attualmente in streaming su Max e in Italia su NOW e SKY.

Tim Miller svela il motivo per cui l’episodio “Concord” di Secret Level non è stato cancellato

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L’ultima serie antologica di Tim Miller, Secret Level, è arrivata su Prime Video, con i primi otto episodi disponibili in streaming. Lo show presenta vari racconti tratti da videogiochi popolari, ma una IP ha fatto grattare la testa a molti: Concord. Il gioco non è più disponibile dopo che PlayStation ha staccato la spina e, a quanto pare, l’episodio dedicato al titolo verrà comunque pubblicato. Secondo il creatore di Love, Death & Robots, la spiegazione è perfetta.

In un’intervista a Variety, Miller ha condiviso la sua empatia nei confronti di coloro che sono stati coinvolti nella creazione dello sparatutto in prima persona 2024 dopo aver appreso la notizia della rimozione del gioco e di come questo non abbia influito affatto sul suo show. Ha dichiarato che non c’è stata alcuna discussione sul ritiro dell’episodio perché ci sono altri episodi basati su giochi esistenti che “non sono ancora usciti” o “sono stati pubblicati in passato”. Inoltre, vuole mettere in risalto il duro lavoro svolto per la realizzazione dell’episodio e non vuole aggiungere un’offesa a chi non vedeva l’ora di vederlo.

“Prima di tutto, abbiamo altri episodi che non hanno giochi esistenti, o perché non sono ancora usciti, o perché sono usciti in passato e non sono attualmente pubblicati. Quindi non mi sono sentito strano per questo. Ma anche perché? Centinaia di artisti, animatori, disegnatori e modellatori hanno lavorato a questo episodio, ed è fantastico. I personaggi sono fantastici. È divertente. È un episodio davvero interessante. Quindi perché aggiungere l’insulto al danno e non mostrare al mondo tutto questo duro lavoro? È un grande episodio, a prescindere da quello che è successo”.

Il produttore esecutivo dello show, Dave Willson, ha anche sottolineato come l’episodio sia un prequel della storia principale di Concord, quindi non influisce su ciò che Sony Interactive ha in serbo per lo sviluppo futuro del gioco. L’episodio doveva lasciare spazio a un’interpretazione aperta, ma è una storia approvata da Firewalk Studios.

“Una delle cose precarie nel creare un episodio in concomitanza con la creazione di un gioco è che stanno ancora sviluppando i loro personaggi e la loro storia. Se prendessimo i loro personaggi principali e creassimo una storia con loro, li bloccheremmo in quegli eventi e in quella storia”.

Che fine ha fatto “Concord?

Concord è uno sparatutto in prima persona pubblicato per PlayStation 5 e Windows il 23 agosto 2024. Secondo Forbes, il gioco ha avuto un budget di 400 milioni di dollari, ma ha avuto solo meno di 700 giocatori registrati su Steam durante il suo lancio. IGN ha riportato che sono state vendute circa 25.000 copie per PC e PS5. Per mettere questo dato in prospettiva, Concord ha venduto il doppio rispetto al videogioco fittizio Sword Art Online, tratto dall’anime Sword Art Online, che ha venduto 10.000 copie durante il suo lancio. Per fare un paragone reale, il famigerato gioco E.T.: The Ectra-Terrestrial per Atari ha venduto 1 milione di copie e, secondo Kotaku, le cartucce invendute sono state sepolte in una discarica del New Mexico.

Due settimane dopo il lancio, PlayStation ha annunciato la cessazione delle vendite del gioco, che sarà ritirato da Steam e dal PlayStation Store e i giocatori riceveranno un rimborso completo. L’azienda ha fatto notare che “il lancio iniziale non è avvenuto nel modo previsto”, il che ha portato alla decisione di ritirare il gioco.

Il fallimento di Concord ha innescato una serie di effetti domino dopo la sua chiusura. GameRant ha riportato che due mesi dopo l’incidente, Sony ha annunciato la chiusura di Firewalk Studios, appena un anno dopo la sua acquisizione da parte della società. Due mesi dopo la chiusura, il presidente e direttore finanziario di Sony, Hiroki Totoki, ha commentato il fallimento del gioco durante una sessione di domande e risposte nel corso di una conferenza stampa, secondo quanto riportato da VGC. Non ci sono piani per riportare in vita Concord né ci sarà un altro capitolo di questo videogioco fallito.

I primi otto episodi di Secret Level sono disponibili in streaming su Prime Video.

Matt Murdock è sul caso nella nuova immagine di Daredevil: Born Again

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Il ritorno di Matt Murdock (Charlie Cox) è quasi vicino. TV Line ha pubblicato una nuova immagine di Daredevil: Born Again, la prossima serie televisiva Disney+ che segnerà il ritorno dell’eroe introdotto nello show di Netflix. La nuova immagine mostra Charlie Cox nei panni di Matt Murdock e, sebbene il personaggio possa sembrare un innocente avvocato che cerca semplicemente di rendere il mondo un posto migliore, Murdock punisce segretamente i criminali di New York City come Daredevil. L’imminente serie televisiva porterà il protagonista lungo un percorso che lo ricongiungerà al suo più grande nemico, il Kingpin (Vincent D’Onofrio).

Daredevil: Born Again ha subito un complicato processo di sviluppo da parte di Disney+. Quando Netflix ha deciso di staccare la spina a Daredevil, molti fan in tutto il mondo volevano ancora vedere altre grintose avventure del vigilante. Fortunatamente, Charlie Cox è tornato a vestire i panni di Matt Murdock durante gli eventi di Spider-Man: No Way Home. Quella che era iniziata come una piccola apparizione nel sequel guidato da Tom Holland si è trasformata in un ritorno in She-Hulk: Attorney at Law e in Echo di quest’anno. Il palcoscenico è stato preparato perché Daredevil possa divertire ancora una volta il pubblico quando salverà la città in Daredevil: Born Again.

Non si sa molto delle premesse di Daredevil: Born Again, ma i precedenti progetti del MCU hanno fornito indizi su cosa faranno i protagonisti della serie. Quando Maya Lopez (Alaqua Cox) ha combattuto contro Wilson Fisk durante gli eventi di Echo, è stato rivelato che il Kingpin sta cercando di diventare sindaco di New York. Matt Murdock sarebbe la prima persona al mondo a voler impedire alla mente criminale di ottenere una tale posizione di potere.

Alcuni vecchi amici tornano in Daredevil: Born Again

Matt Murdock e Wilson Fisk non saranno gli unici personaggi della serie Netflix a tornare in televisione dopo la prima di Daredevil: Born Again. Karen Page (Deborah Ann Woll) e Foggy Nelson (Elden Henson) torneranno per aiutare Matt Murdock nella sua vita da avvocato. Oltre a riunirsi con i suoi amici, Daredevil incrocerà ancora una volta il suo rivale di sempre, il Punitore (Jon Bernthal).

Daredevil: Born Again debutterà su Disney+ il 4 marzo 2025. Fino ad allora, le prime tre stagioni di Daredevil sono disponibili in streaming su Disney+.

Iscriviti a Disney+ per guardare Daredevil: Born Again e molto altro. Dove vuoi, quando vuoi.

Yellowstone: Luke Grimes dice che i fan “non saranno soddisfatti” del finale della serie

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Mentre Yellowstone si avvicina al finale della quinta stagione, e forse alla fine della saga dei Dutton, a seconda di come si svolgeranno le cose, Luke Grimes, che ha interpretato Kayce Dutton per sette anni, riflette sul viaggio e prevede già che alcuni fan non saranno entusiasti di ciò che accadrà, comunque vada. In un’intervista con Esquire, Luke Grimes ha condiviso le sue riflessioni sull’addio a Kayce, sulle questioni complicate del finale e sul perché la conclusione dello show potrebbe lasciare insoddisfatti alcuni spettatori.

Il più grande shock della stagione è arrivato all’inizio con la morte di John Dutton (Kevin Costner), un punto di svolta che ha rimodellato la storia e ha permesso a Kayce e ad altri personaggi di entrare in nuovi ruoli. Sebbene la dipartita di Costner sia stata un momento significativo per i fan, Grimes ha ammesso che ha reso la produzione più fluida. “Ad essere sinceri, l’assenza di Kevin ha fatto sì che una parte del conflitto venisse meno”, ha detto. “È stata la stagione più facile che abbiamo girato”.

Per Kayce, questa stagione è stata un’opportunità per prendere il comando, in particolare con il suo piano inaspettato per salvare il ranch. “Sul set si scherzava sul fatto che il cowboy stupido avesse capito tutto”, ha scherzato Grimes. “Kayce è una specie di killer silenzioso, ed è fantastico ogni volta che riesce a usare questa energia per qualcosa di buono”.

Luke Grimes pensa che alcuni fan si arrabbieranno per il finale di Yellowstone

Lo stesso Grimes è rimasto profondamente commosso dal copione finale. Nonostante lo showrunner Taylor Sheridan abbia insistito a lungo sul fatto che non voleva che il cast conoscesse il finale per non influenzare le loro performance, Grimes ha letto il finale prima delle riprese. “Mi ha davvero colpito. Mi sono sentito di nuovo totalmente legato alla storia e non potevo immaginare che finisse in un altro modo”, ha detto. Quando gli è stato chiesto se i fan saranno soddisfatti del finale, Grimes è stato onesto con i suoi sentimenti, ammettendo di non pensare di poter accontentare tutti.

“Alla velocità con cui stiamo andando, non credo che saranno soddisfatti di nulla. Alcuni si renderanno conto che è stato scritto e realizzato molto bene. Ma una gran parte sarà semplicemente arrabbiata perché è finito, il che è giusto”.

Oggi è stato annunciato anche il seguito di Yellowstone, con Cole Hauser e Kelly Reilly, ma senza alcun riferimento a Grimes. Pur essendo disponibile a interpretare nuovamente Kayce in futuro, non è sicuro di come potrebbe funzionare.

Kayce vuole fare il cowboy ed essere felice con la sua famiglia”, ha detto. “Non vuole il peso di un enorme mega ranch che non è sostenibile nei tempi odierni. Vuole la sua piccola fetta di paradiso. È così semplice”.

L’episodio finale di Yellowstone andrà in onda questa domenica su Paramount alle 20:00. In Italia la serie non ha ancora una programmazione su NOW e SKY.

All of You: Apple acquista i diritti del film con Imogen Poots

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All of You: Apple acquista i diritti del film con Imogen Poots

Apple Original Films ha annunciato che amplierà la propria offerta cinematografica con All of You, una storia d’amore divertente e struggente scritta dal vincitore dell’Emmy Brett Goldstein (“Ted Lasso”, “Shrinking”) – che è anche il protagonista – e dal vincitore dell’ Emmy William Bridges (“Black Mirror”), che è anche regista del film. Dopo l’anteprima mondiale al Toronto International Film Festival 2024 e al London Film Festival, “All of You” farà il suo debutto su Apple TV+ nel 2025.

La trama di All of You

Quando un nuovo test che determina il profilo dell’anima gemella viene sottoposto a due migliori amici, questi trascorrono i dodici anni successivi cercando di resistere all’impulso di sconvolgere le strade che le loro vite hanno preso – matrimonio, figli e tragedie – nonostante l’innegabile sensazione di appartenersi. Nel cast anche Steven Cree e Zawe Ashton.

Prodotto da MRC e Republic Pictures, “All of You” è diretto da William Bridges, che ha anche scritto la sceneggiatura insieme a Goldstein. Il film è prodotto da Aaron Ryder e Andrew Swett di Ryder Picture Company. Anche Bridges e Goldstein sono produttori.

Il progetto segna l’ultima collaborazione tra Apple e Goldstein, che è co-creatore e produttore esecutivo della comedy nominata agli Emmy “Shrinking”, nonché protagonista vincitore di un Emmy di “Ted Lasso”, di cui è anche co-produttore esecutivo e scrittore.

Aaron Taylor-Johnson: 10 cose che forse non sai sull’attore

Aaron Taylor-Johnson: 10 cose che forse non sai sull’attore

Divenuto celebre grazie al ruolo di un supereroe dalle dubbie capacità, Aaron Taylor-Johnson si è invece con gli anni dimostrato un’attore particolarmente dotato, dando vita a interpretazioni e personaggi sempre più memorabili. L’attore è oggi tra i più quotati della sua generazione, diviso tra progetti mainstream ed opere d’autore.

Ecco 10 cose che forse non sai su Aaron Taylor-Johnson.

 

I film di Aaron Taylor-Johnson

1. Ha preso parte a celebri lungometraggi. L’attore debutta sul grande schermo con il film Tom & Thomas – Un solo destino (2002), per poi distinguersi in The Illusionist (2006), La mia vita è un disastro (2008) e Nowhere Boy (2009). Con il film Kick-Ass (2010) diventerà particolarmente popolare, recitando accanto a Chloe Moretz e Nicolas Cage. Grazie alla notorietà acquisita, da quel momento prenderà parte a film come Albert Nobbs (2011), Le belve (2012), Anna Karenina (2012), con Keira KnightleyKick-Ass 2 (2013), con Jim Carrey, Godzilla (2014), Avengers: Age of Ultron (2015), Animali notturni (2016), con Jake Gyllenhaal, Outlaw King – Il re fuorilegge (2018) e A Million Little Pieces (2018).

I film di oggi di Aaron Taylor-Johnson

Dal 2020 ad oggi l’attore ha recitato in The King’s Man – Le origini (2020), Tenet (2020), Bullet Train (2022), The Fall Guy (2024), Kraven – Il cacciatore (2024) e Nosferatu (2024). Nel 2025 sarà invece protagonista dello zombie movie 28 anni dopo.

2. Ha scritto e prodotto un film. Nel 2018 l’attore firma la sua prima sceneggiatura per il film A Million Little Pieces, basata sul romanzo semi-autobiografico di James Fray, in cui racconta il suo percorso riabilitativo da alcol e droghe. Taylor-Johnson ha inoltre contribuito a produrre il film, interpretando anche la parte del protagonista. Alla regia si ritrova invece sua moglie, Sam Taylor-Johnson.

Nicholas Hoult e Aaron Taylor-Johnson in Nosferatu (2024)
Nicholas Hoult e Aaron Taylor-Johnson in Nosferatu (2024). Foto di Focus Features – © 2024 FOCUS FEATURES LLC. ALL RIGHTS RESERVED.

 

Aaron Taylor-Johnson in Animali notturni

3. Non si sentiva adatto per il ruolo. Durante una cena informale con il regista Tom Ford, questi notò delle espressioni nel volto dell’attore che gli fecero pensare fosse perfetto per la parte di Ray Marcus in Animali notturni. Taylor-Johnson, tuttavia, espresse un’iniziale scetticismo nei confronti di tale offerta, ma fu infine convinto dal regista ad accettare la parte. Per rendere particolarmente inquietante il suo personaggio, l’attore ha lavorato a stretto contatto con Ford per trovare la giusta acconciatura per i capelli e la barba.

Aaron Taylor-Johnson in Bullet Train

4. Si è ferito gravemente sul set. In Bullet Train, l’attore interpreta Tangerine, di professione killer. Come noto, il set di questo film d’azione ha richiesto agli attori coinvolti di cimentarsi con diversi stunt, molti dei quali eseguiti proprio da loro senza l’uso di controfigure. È stato proprio durante uno di essi che Aaron Taylor-Johnson ha perso un pezzo di mano ed è svenuto, venendo poi prontamente ricoverato in ospedale. Per sua fortuna, è potuto tornare in breve tempo sul set.

Aaron Taylor-Johnson in Anna Karenina

5. Ha avuto un ruolo di rilievo nel film. Nel film del 2012 con protagonista Keira Knightley, Taylor-Johnson interpreta il conte Alexei Kirillovich Vronsky, amante di Anna e ufficiale di cavalleria. Si tratta di un personaggio molto importante, tra i primi che hanno permesso all’attore di distinguersi anche per le sue doti drammatiche ed ottenere poi ulteriori ruoli di questo genere.

Aaron Taylor-Johnson Anna Karenina
Aaron Taylor-Johnson in Anna Karenina

Aaron Taylor-Johnson in Avengers: Age of Ultron

6. Era spaventato dalla grandezza del progetto. Per convincere l’attore ad accettare il ruolo di Quicksilver ci volle all’incirca un anno. Egli era infatti spaventato dal progetto, come anche dall’idea di dover firmare un contratto per diversi film Marvel. Anche dopo aver infine accettato il ruolo continuò ad esserne spaventato, ma si tranquillizzò quando seppe che ad interpretare sua sorella Scarlet Witch era stata chiamata l’attrice Elizabeth Olsen, sua grande amica. Alla fine, la sua partecipazione al MCU si ridusse al solo Avengers: Age of Ultron.

Aaron Taylor-Johnson di nuovo nel mondo Marvel con Kraven il Cacciatore

7. Si è preparato molto per il ruolo. Per interpretare il protagonista in Kraven – Il cacciatore, l’attore si allenato pesantemente per mesi. Taylor-Johnson ha anche imparato a correre come un quadrupede per essere credibile nei panni di Kraven, che ha poteri animali nel film. La sua formazione includeva anche altri elementi, come inseguire cervi con un cacciatore, studiare la vita e il lavoro del defunto fotografo naturalista Peter Beard e trascorrere del tempo con l’ambientalista Damian Aspinall.

Aaron Taylor-Johnson sarà il prossimo James Bond, l’agente 007?

8. È il principale candidato per i fan della saga. Anche se è stato rivelato che nessuna offerta è ancora stata fatta a tal riguardo e che al momento non c’è un frontrunner per il ruolo di James Bond, sono di recente emerse voci secondo cui l’attore Aaron Taylor-Johnson sarebbe il potenziale candidato ad assumere tale ruolo, a seguito dell’uscita di Daniel Craig dal franchise. A sostenere la sua scelta c’è anche l’ex 007 Pierce Brosnan, il quale ha dichiarato: “Penso davvero che abbia le capacità, il talento e il carisma per interpretare Bond“. Anche i fan lo vorrebbero nel ruolo, per cui non manca che l’ufficialità.

Kraven - il cacciatore
Aaron Taylor-Johnson in Kraven – Il Cacciatore. Cortesia di SONY

Aaron Taylor-Johnson, sua moglie e i suoi figli

9. È sposato con una regista. Dall’ottobre del 2009 l’attore è legato alla regista Sam Taylor-Wood, conosciuta grazie al film Nowhere Boy. I due hanno da subito fatto notizia per via della loro differenza d’età di 23 anni, ma hanno sempre dichiarato di non vedere la cosa come un ostacolo, e anzi di sentirsi perfettamente affini. I due si sposano poi nel giugno del 2012, dopo aver dato alla luce nel 2010 la prima figlia e nel gennaio del 2012 la seconda. Desiderosi di tenere i figli al riparo dall’invadenza dei media, i due hanno sempre condiviso pochi dettagli riguardo la loro vita privata, mantenendo un profilo di vita piuttosto moderato.

L’età e l’altezza di Aaron Taylor-Johnson

10. Aaron Taylor-Johnson è nato a High Wycombe, in Inghilterra, il 13 giugno 1990. L’attore è alto complessivamente 1,80 metri.

Aaron Taylor-Johnson è noto anche per il suo fisico

Data questa altezza tutto sommato imponente, l’attore possiede un fisico di un certo calibro e in più occasioni ne ha fatto sfoggio nei suoi film o per servizi fotografici. Inoltre, gli addominali che appaiono in primo piano sulla locandina di Kraven – Il cacciatore sono reali e non sono stati ritoccati. Il fotografo Gavin Bond, che ha scattato l’immagine originale, ha confermato: “Sì, quegli addominali sono veri, questo ragazzo ha passato molte ore in palestra”.

Fonte: IMDb

Prisoners, la spiegazione del finale: cosa accade a Keller?

Prisoners, la spiegazione del finale: cosa accade a Keller?

Il finale di Prisoners (qui la recensione) si aggiunge alla natura estremamente complessa e oscura del thriller poliziesco di Denis Villeneuve. Il film racconta la storia straziante di una cena di famiglia per il Ringraziamento che si conclude con la scomparsa di due ragazze. I due personaggi centrali, Keller Dover (Hugh Jackman) e il detective Loki (Jake Gyllenhaal), cercano di risolvere il mistero con i propri mezzi e trovare il responsabile, fino all’indimenticabile climax del film. Keller, padre di una delle due ragazze, si spinge in un territori oscuri, arrivando a rapire e torturare il presunto rapitore Alex Jones (Paul Dano) in nome della sua ricerca di risposte sulla figlia scomparsa.

Ciò rende Prisoners un avvincente film sui dilemmi morali e su ciò che si è disposti a compiere in nome del bene. Alla fine, Dover scopre che Alex è in realtà Barry Milland ed è stato rapito da sua “madre” Holly Jones (Melissa Leo), che ha preso anche la figlia di Keller, Anna, e la sua amica Joy. Il finale di Prisoners vede però anche Keller abbandonato in una fossa sotto la casa di Holly dopo che Loki ha smascherato la donna e salvato Anna. Prisoners raggiunge questo epilogo attraverso una serie di colpi di scena mozzafiato e si conclude dunque su un finale volutamente ambiguo.

La spiegazione del finale di Prisoners: Perché Holly Jones rapiva i bambini?

Una delle domande più grandi che il finale di Prisoners lascia è perché Holly Jones e suo marito, prima della sua scomparsa, rapissero dei bambini. Sebbene il film risponda a questa domanda, la complessa storia emotiva può far sì che alcuni aspetti si perdano sotto il modo duro in cui il racconto viene presentato. Inoltre, poiché Holly viene introdotta all’inizio del film, le cose che vengono rivelate su di lei quando è “innocente” agli occhi del pubblico possono essere dimenticate una volta che la sua vera natura viene alla luce.

Hugh Jackman in Prisoners
Hugh Jackman in Prisoners. Foto di Wilson Webb – © 2013 Alcon Entertainment, LLC. All Rights Reserved.

Nel corso del film, viene infatti rivelato che Holly e suo marito hanno adottato Alex Jones dopo la morte del loro figlio per cancro. Nel corso del film, Alex viene mostrato come un ragazzo con un deficit intellettivo, che gli fa avere la mente di un bambino di 10 anni. Si scopre che questa disabilità deriva dal trauma del suo rapimento da parte di Holly, le cui ragioni vengono rivelate a Keller in un secondo momento, dopo aver scoperto i crimini della donna. Holly rivela infatti a Keller che, per vendicarsi di Dio per aver permesso che il loro figlio morisse di cancro, lei e il marito hanno iniziato a rapire i bambini delle famiglie cristiane affinché queste famiglie provassero una crisi di fede simile alla loro.

Questa guerra a Dio è stata portata avanti per decenni e Alex Jones è stata una delle vittime.  Nel corso del film viene rivelata anche un’altra vittima, un uomo di nome Bob Taylor, interpretato dal solito David Dastmalchian. Anna e Joy sono solo due delle ultime vittime di Holly, poiché i Dover e i Birch sono due famiglie cristiane. Nonostante la scomparsa del marito, Holly ha continuato la sua “guerra” rapendo i due bambini e mandando Keller e la sua famiglia, insieme ai Birch, in crisi di fede.

Come è stato coinvolto Alex Jones

Nel finale di Prisoners, Alex Jones è uno dei personaggi centrali, in modi per certi versi strazianti. In primo luogo, la sua disabilità intellettuale lo pone come uno dei depistaggi del film, con Alex che spesso fa commenti che sembrano implicarlo nel rapimento di Anna e Joy, come quando dice a Keller: “Non hanno pianto finché non le ho lasciate”. Questo fa sì che Keller torturi Alex per tutto il film. Tuttavia, il film rivela che Alex non era coinvolto nell’effettivo rapimento delle ragazze; era presente solo perché viveva nella stessa casa di Holly.

Alex, spesso considerato uno dei migliori ruoli di Paul Dano, è una vittima del rapimento della stessa Holly e, a quanto pare, il suo figlio adottivo, ed era presente in casa quando Anna e Joy sono state rapite. Prima di ciò, Alex ha portato le ragazze a fare un giro sul suo camper con mezzi apparentemente innocenti a causa del suo stato mentale di 10 anni, e le ragazze sono state prese da Holly solo dopo essere tornate a casa di Alex. Per questo motivo Alex dice a Keller quella frase, che quest’ultimo crede erroneamente che dimostri la sua colpevolezza.

Paul Dano e Melissa Leo in Prisoners
Paul Dano e Melissa Leo in Prisoners. Foto di Wilson Webb – © 2013 Alcon Entertainment, LLC. All Rights Reserved.

Perché Bob Taylor si è autoimplicato

Come detto, un’altra delle vittime del rapimento di Holly è Bob Taylor. Nel film, Taylor viene utilizzato come un altro depistaggio: irrompe nella casa dei Dover, viene trovato con i vestiti di Anna e Joy ricoperti di sangue e confessa i rapimenti prima di porre fine alla sua vita. Nella scena in cui Prisoners rivela che Holly è responsabile del rapimento, viene anche rivelato che Taylor è una ex vittima dei Jones che è effettivamente fuggita, e Holly ha dimenticato la sua esistenza fino a quando non è apparso nei notiziari.

Taylor, che ha subito un trauma simile a quello di Alex, ha iniziato a emulare i ricordi del suo rapimento da parte di Holly e di suo marito. Come Mr. Jones era ossessionato dai labirinti, l’infanzia traumatica di Taylor ha provocato la rottura della sua mente e ne è diventato ossessionato a sua volta, spiegando le scritte sui muri della sua casa. A causa dello stato mentale di Taylor, si può sostenere che stesse fantasticando sul rapimento di bambini per emulare il signor Jones. Questo spiega l’apparente buco nella trama del perché avrebbe coinvolto sé stesso, pur non avendo partecipato al rapimento di Anna e Joy.

Il significato dell’omicidio del sacerdote

Un altro punto della trama è l’indagine su Padre Dunn da parte di Loki. Nel film, Loki visita un prete locale e trova un corpo decomposto nel suo scantinato. Il sacerdote rivela che l’uomo ha confessato di aver ucciso 16 bambini in una guerra contro Dio, e per questo il sacerdote ha ucciso l’uomo per rappresaglia. L’uomo ucciso dal prete si rivela poi essere il signor Jones, con Holly che ancora non si spiega la scomparsa del marito. La collana del labirinto sul cadavere è proprio la stessa indossata dal signor Jones in un’immagine nella casa di Holly, con le motivazioni del rapimento che rivelano il legame tra il Padre e i Jones.

Paul Dano e Jake Gyllenhaal in Prisoners
Paul Dano e Jake Gyllenhaal in Prisoners. Foto di Wilson Webb – © 2013 Alcon Entertainment, LLC. All Rights Reserved.

Loki salva Dover? Il suo destino è ambiguo

Dopo che la maggior parte dei misteri del film ha trovato risposta, il finale di Prisoners è lasciato ambiguo. Il modo principale in cui ciò avviene è attraverso il destino di Keller Dover. Alla fine, Keller viene lasciato per giorni nella fossa sotto il pick-up dei Jones dopo che Loki ha salvato Anna da Holly. L’ultima scena del film vede però Loki in piedi, con un’aria sconfitta, davanti alla casa di Holly. È in quel momento che sente un debole fischio emesso da Keller nella fossa, che sta cercando di attirare la sua attenzione per essere salvato.

Loki fa finta di niente, poi lo sente di nuovo e sembra andare a indagare prima che il film diventi nero. La possibilità che Loki salvi Dover è lasciata all’interpretazione del pubblico, che potrebbe formulare diverse ipotesi. Un finale di questo tipo, con una grande domanda senza risposta, può frustrare il pubblico, ma Prisoners è un film cupo e grintoso che sarebbe stato strano con un lieto fine definitivo. Il finale, così com’è, mantiene invece l’atmosfera cupa del film, ma in fin dei conti offre anche un tenue barlume di speranza.

Quale può essere il destino di Dover?

Una delle domande persistenti di Prisoners è quale sarebbe il destino di Dover se Loki lo avesse salvato o meno. Se Loki non lo salva, è probabile che Dover muoia nella fossa. Dover è stato colpito da Holly alla gamba e si è definitivamente rotto la stessa cadendo poi nella fossa. È difficile sopravvivere a queste ferite, soprattutto nelle condizioni fredde e insalubri a cui è costretto nella fossa. Il fischio di Dover è probabilmente il suo ultimo tentativo di essere salvato. Allo stesso modo, se Loki salva Keller, è probabile che venga arrestato per il rapimento e le torture inflitte ad Alex.

Jake Gyllenhaal in Prisoners
Jake Gyllenhaal in Prisoners. Foto di Wilson Webb – © 2013 Alcon Entertainment, LLC. All Rights Reserved.

Il vero significato del finale di Prisoners

Il finale di Prisoners, in termini di conclusione e di rivelazioni complessive, unisce i temi del film che il regista Denis Villeneuve intendeva affrontare. Uno di questi temi è il titolo del film, che è stato spesso oggetto di dibattito. Il finale del film vede Loki e Keller, i due protagonisti, affrontare le conseguenze dell’essere diventati loro stessi prigionieri. Dover diventa prigioniero del suo stesso dolore sacrificando la sua umanità per ritrovare la figlia, cosa che lo porta alla fossa alla fine del film. Anche Loki diventa prigioniero del caso a causa della sua ossessione di ritrovare le ragazze, e riesce a fuggire dalla prigione salvando Anna.

Un altro tema del film è la fede e la religione. Le famiglie le cui figlie scompaiono sono cristiane, che si collegano a Holly, a suo marito, Patrick Dunn, e a Dio stesso. Holly e il signor Jones possono essere visti come il “diavolo” del film, che conduce la sua guerra contro Dio. Loki, il cui personaggio ha molti tatuaggi religiosi, può essere visto come l’“angelo” di Dio che sconfigge il diavolo. Anche Dover si adatta a questi temi religiosi come seguace di Dio che perde la sua fede e sacrifica la sua umanità attraverso il rapimento e la tortura di Alex. La fine del film può essere quindi vista come una richiesta di aiuto a Dio da parte di Dover, con Loki come angelo che potrebbe salvarlo, liberando entrambe le prigioni a cui Prisoners dà il titolo.

Oceania: dai luoghi all’accuratezza storica, tutte le curiosità sul film Disney

Le melodie orecchiabili, l’animazione straordinaria e la storia toccante di Oceania (qui la recensione) hanno ottenuto recensioni entusiastiche. La dinamica e vulnerabile protagonista Vaiana, insieme all’ambientazione ricca e dettagliata, hanno fatto funzionare questo film Disney del 2016. La storia è fortemente incentrata sulla cultura polinesiana, la tradizione e l’esperienza generazionale, tutti elementi che sono stati tramandati attraverso le tradizioni orali dai diversi popoli dell’Oceania, una regione dell’Oceano Pacifico meridionale contenente oltre 10.000 isole.

Il titolo originale, Moana, che significa oceano in diverse lingue polinesiane, è infatti un omaggio alla forza vitale che collega tutta l’Oceania. Il film trae dunque ispirazione da elementi di varie culture in tutta l’Oceania, ma ci sono alcuni indicatori che rivelano una specifica posizione geografica e un punto nel tempo per quando si svolge il racconto proposto. In questo articolo, sarà dunque possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alle location che hanno ispirato il film, all’epoca storica e all’accuratezza con cui è stata raccontata la cultura polinesiana. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama e il cast di doppiatori di Oceania

Tremila anni fa, i più grandi navigatori al mondo attraversavano lo sconfinato Oceano Pacifico, alla scoperta delle numerose isole dell’Oceania. Ma poi, i loro viaggi cessarono e ancora oggi, nessuno sa il perché. La vivace adolescente di nome Vaiana (Auliʻi Cravalho, Emanuele Ionica in italiano) s’imbarca allora in una coraggiosa missione per scoprire cosa è accaduto. Durante il suo viaggio, s’imbatte nel semidio in disgrazia Maui (Dwayne JohnsonFabrizio Vidale in italiano). Insieme, i due attraverseranno l’oceano in un viaggio pieno d’azione, che li porterà ad affrontare enormi creature feroci e ostacoli impossibili e, lungo il percorso, Vaiana porterà a compimento l’antica ricerca dei suoi antenati, trovando l’unica cosa che ha sempre desiderato: la propria identità.

LEGGI ANCHE: Oceania (Moana), la spiegazione del finale del film Disney

Oceania

Le location del film

Il team di produzione che ha lavorato a Oceania ha compiuto diversi viaggi in Polinesia e nel Sud Pacifico, visitando molte località, tra cui Aotearoa (il nome Maori della Nuova Zelanda), Tahiti, Tonga, Samoa, Hawaii e Fiji. L’isola natale di Vaiana, Motunui, è fittizia, ma il team di produzione ha disegnato una mappa del suo viaggio (che si trova nel libro The Art of Moana) che colloca Motunui a est di Tonga, vicino alla località reale di Niue. L’isola di Te Fiti è invece basata su Tahiti. Sebbene Oceania combini aspetti di molte culture polinesiane, ci sono alcune isole che assomigliano più di altre a Motunui.

Geograficamente e visivamente, Motunui assomiglia molto a Tutuila e Tetiꞌaroa, entrambe visitate dal team di produzione Disney. Dal punto di vista culturale, però, Motunui presenta molte somiglianze con Samoa. Le abitazioni di Motunui assomigliano infatti al fale samoano, la parola tatuaggio deriva dal tatau samoano e dal tatuaggio tradizionale maschile Pe’a (anche se va notato che il tatau fa parte di molte culture polinesiane). Per quanto riguarda invece l’epoca in cui si svolge il film, secondo gli archeologi, le persone sono arrivate per la prima volta nelle isole della Polinesia occidentale circa 3.500 anni fa.

Ma “dopo essere arrivati nelle isole Fiji, Samoa e Tonga, i polinesiani si sono presi una pausa – per quasi 2.000 anni – prima di ripartire” (via Smithsonian Magazine). Questo periodo di tempo di secoli è noto come la Lunga Pausa, che ha ispirato un punto della trama di Oceania. Il film è dunque ambientato circa 2.000 anni fa, cioè proprio durante la Lunga Pausa. In esso, gli abitanti di Motunui non viaggiano mai oltre la barriera corallina a causa di una tradizione di lunga data che non viene spiegata completamente. È stato teorizzato che la Lunga Pausa sia stata causata da una tecnologia insufficiente a superare i forti venti che impedivano ai popoli della Polinesia di viaggiare verso est.

Oceania (Moana) maui

L’accuratezza storica del film

L’origine di Oceania è una questione molto più grande di quanto sembri in superficie. La Disney ha dovuto fare molte ricerche culturali per riuscire a riprodurre correttamente la storia e la sua ambientazione. Lo studio ha preso in prestito molte cose da diverse culture della Polinesia per il prodotto finale, ma quanto accuratamente Oceania rappresenta le varie culture dell’Oceania? In un certo senso, come già detto, il film racconta la coda dell’evento noto come “La Lunga Pausa”, e i traguardi che spingono gli isolani a ricominciare a esplorare il mare aperto.

Sebbene l’evento descritto in Oceania non sia del tutto accurato, è comunque sfuggito alle critiche, mentre alcuni personaggi del film non lo sono stati. In particolare, Maui (Dwayne Johnson) è stato oggetto di critiche. Il semidio nella cultura polinesiana è una figura tipicamente eroica, incaricato di compiere una serie di azioni a beneficio dell’umanità nel suo complesso. La rappresentazione che il film fa di questa figura è però tutt’altro. Molti nativi polinesiani si sono sentiti offesi dalla rappresentazione di Maui e dal furto del cuore di Te Fiti, che ha trasformato una pietra miliare dell’eroismo in un idiota egocentrico.

Inoltre, la dea compagna di Maui, Hina, è stata completamente omessa dalla storia. Nella tradizione polinesiana, gli dei e le dee insieme creano una simmetria che porta all’armonia, rendendo la famosa canzone di Maui “You’re Welcome!” ancora più offensiva, poiché secondo il mito non avrebbe compiuto queste imprese da solo. Un altro cliché che è stato disapprovato dai nativi polinesiani è quello degli “indigeni felici con le noci di cocco”, mostrato dai pirati Kakamora che Vaiana e Maui incontrano nel loro viaggio. Il fatto che le noci di cocco siano un elemento integrante della cultura degli isolani è iniziato con la serie Gilligan’s Island, e l’idea è del tutto falsa.

L’armatura di cocco dei Kakamora e le palme che crescono dalla loro barca sono altamente offensivi, soprattutto perché i Kakamora hanno radici culturali reali come popolo di bassa statura delle Isole Salomone. Il tentativo di realizzare un film sulla cultura polinesiana non ha funzionato nel complesso per gli studi di animazione Disney, poiché la Polinesia presenta tonnellate di culture, tradizioni e miti diversi, che sono stati tutti selezionati per creare Oceania. Tuttavia, al di là di queste “problematiche”, il film ha riscontrato ovunque ottimi responsi.

Il trailer del film e dove vederlo in streaming e in TV

È possibile fruire di Oceania grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Apple iTunes, Tim Vision, Prime Video e Disney+. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 11 dicembre alle ore 21:30 sul canale Rai 1.

Blade: dal cast ai sequel, tutte le curiosità sul film con Wesley Snipes

Diversi anni prima che il Marvel Cinematic Universe diventasse una realtà consolidata, alcuni dei suoi supereroi già calcavano autonomamente il grande schermo. Tra questi si annoverano Spider-ManX-Men, Fantastici 4 e Blade, arrivato al cinema nel 1998. Diretto da Stephen Norrington, quest’ultimo si afferma come un avvincente film di carattere horror, con il protagonista impegnato nello scontro con una potente e malvagia razza di vampiri.

Per certi versi, il film sembra oggi molto lontano dalle caratteristiche dei film Marvel, apparendo come un’opera decisamente cupa e riservata ad un pubblico di adulti. L’idea, nata già nei primi anni Novanta, ottenne poi il consenso di Stan Lee, che affermò di aver ritrovato nella sceneggiatura tutte le principali caratteristiche del personaggio e della sua storia. Per le riprese, inoltre, si scelse di avvalersi di alcune innovazione tecniche per conferire ulteriore spettacolarità al film. Una di queste è la bullet time, poi resa celebre da Matrix.

Al momento della sua uscita in sala, il film si dimostrò un grande successo, anticipando il grande interesse del pubblico verso i supereroi. Tale riscontro spinse ovviamente i produttori a realizzare un sequel, convincendo anche i Marvel Studios a dar vita ad altri film basati sui suoi supereroi. Blade fu dunque da questo punto di vista un precursore, che a suo modo contribuì a gettare le basi per il grande impero cinematografico che oggi tutti conosciamo.

Blade trama film
Wesley Snipes in Blade. © 1998 New Line Cinema.

La trama del film Blade

La vicenda si apre alla fine degli anni Sessanta, dove una donna incinta viene attaccata e morsa da un vampiro. I medici riescono a salvare il bambino, ma la madre di questo muore in seguito ad un’infezione. Trent’anni dopo, quel bambino è ora cresciuto ed è diventato un letale cacciatore di vampiri. Si fa chiamare Blade, e da quel morso indiretto che ricevette mentre era nel grembo di sua madre ha ereditato una serie di poteri speciali. Possiede infatti la stessa forza, velocità e le abilità rigenerative dei vampiri, ma non le loro debolezze.

Egli è infatti in grado di muoversi anche con la luce del sole, e per questo viene chiamato “Il Diurno”. Ora, egli è sulle tracce del pericoloso Diacono Frost, uno spietato vampiro che aspira a diventare la creatura più potente mai esistita. Per riuscirvi sta organizzando un antico rito, che gli conferirà poteri illimitati. Fermarlo prima che ciò avvenga è l’unica possibilità per Blade di scongiurare quella che si preannuncia essere una vera e propria apocalisse. Potrà ad ogni modo contare sull’aiuto del suo mentore Abraham Whistler e di una donna di nome Karen.

Il cast del film

Quando il progetto per il film venne sottoposto per la prima volta ai produttori, questi indicarono soltanto tre nomi possibili per il ruolo del protagonista: Denzel Washington, Laurence Fishburne e Wesley Snipes. Per lo sceneggiatore David S. Goyer, però, l’interprete ideale era sempre e solo stato quest’ultimo. Convintosi ad accettare il ruolo, Snipes chiese però che il film venisse dotato del tipo di azione tipica delle pellicole di Hong Kong, da lui molto amate. La sua performance nel film gli permise di consacrarsi a livello mondiale, ottenendo una grande popolarità.

Accanto a lui si ritrova poi l’attore Stephen Dorff nei panni del malvagio vampiro noto come Diacono Frost. Per dar vita al villain, l’attore dichiarò di essersi ispirato ad altri celebri cattivi del cinema, tra cui il Joker di Jack Nicholson. L’attrice N’Bushe Wright interpreta invece l’ematologa Karen, alleata di Blade. Nel film si ritrova poi Kris Kristofferson, noto per i suoi numerosi film di successo, che recita nei panni del mentore di Blade, Abraham Whistler. L’attrice spagnola Arly Jover è invece presente nei panni di Mercury, fidanzata di Frost.

Blade cast
Wesley Snipes e N’Bushe Wright in Blade. © 1998 New Line Cinema.

I sequel e il reboot di Blade

Dato il grande successo del film, i produttori decisero di realizzare un primo sequel intitolato Blade II, uscito nel 2002 e avvalsosi della regia di Guillermo Del Toro. Questo viene indicato come il miglior capitolo della trilogia, e si affermò anche come quello dal maggior successo con un incasso globale di circa 155 milioni. A questo seguì il terzo film, uscito nel 2004 con il titolo di Blade: Trinity. Al film si aggiungono noti interpreti come Jessica BielNatasha Lyonne e Ryan Reynolds. Tale capitolo concluse così le avventure di Blade al cinema.

Snipes, tuttavia, ha avuto modo di riprendere il personaggio per un ruolo di supporto in Deadpool & Wolverine. In seguito a tale suo ritorno nei panni di Blade, molti fan hanno chiesto di poter avere un nuovo film con questa precisa versione del vampiro Marvel. Ad oggi, però, non sembrano esserci piani per riportare in scena Snipes. Come noto, inoltre, è in lavorazione un reboot di Blade, dove ad interpretare il personaggio sarà il premio Oscar Mahershala Ali. Questo progetto, però, sin dal suo annuncio è stato tormentato da problemi di produzione, passando attraverso una serie riscritture. Ad oggi non è noto quando inizieranno le riprese, anche se dovrebbero avere luogo nel corso del 2025.

Il trailer del film e dove vederlo streaming e in TV

Per gli appassionati del film è possibile fruire di questo grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Blade è infatti disponibile nel catalogo di Apple iTunes e Amazon Prime Video. Per vederlo, basterà sottoscrivere un abbonamento generale o noleggiare il singolo film. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 11 dicembre alle ore 21:30 sul canale 20 Mediaset.

Christopher Nolan conferma che il suo prossimo film testerà la nuova tecnologia IMAX: “Innovazione… al più alto livello possibile”

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Christopher Nolan conferma che utilizzerà la nuovissima tecnologia IMAX per dare vita al suo prossimo film. Dopo il grande successo critico e commerciale di Oppenheimer, l’anno scorso, Internet è stato invaso da voci, rapporti e speculazioni sul prossimo progetto di Nolan, che non ha ancora una sinossi o una premessa ufficiale. Ciò che si sa è che il film sarà interpretato da Matt DamonAnne HathawayZendayaRobert PattinsonCharlize TheronTom HollandLupita Nyong’o e che l’uscita è prevista per il luglio 2026.

Durante una recente intervista con Associated Press News, Nolan ha confermato che sta testando una nuova tecnologia cinematografica con IMAX che utilizzerà per girare il suo prossimo progetto. Sebbene non abbia rivelato alcuna informazione sulla trama del film, ha lasciato intendere che gli ingegneri dell’IMAX si stanno spingendo oltre i limiti tecnologici dell’arte cinematografica. Ecco il commento di Nolan qui sotto:

“Hanno uno staff di ingegneri incredibile, menti davvero brillanti che fanno un lavoro straordinario. È meraviglioso vedere che l’innovazione nell’ambito delle pellicole di celluloide è ancora in atto e si svolge al più alto livello possibile”.

Cosa significa per Nolan la conferma dell’IMAX per il suo prossimo film

Christopher Nolan sul set di Oppenheimer
© Universal Pictures. All Rights Reserved.

Nolan ha un lungo rapporto di collaborazione con l’IMAX e ha utilizzato questa tecnologia per la maggior parte dei suoi film. Sebbene l’IMAX sia spesso associato a blockbuster più orientati all’azione, Nolan ha utilizzato questa tecnologia in modo innovativo con il suo Oppenheimer, un dramma storico acclamato dalla critica che consiste principalmente in personaggi che parlano in stanze. Il rapporto d’aspetto, la risoluzione e il suono che l’IMAX offre non hanno eguali nello spazio teatrale e Nolan lo ha utilizzato nel suo biopic per offrire una finestra migliore sulla vita di J. Robert Oppenheimer (Cillian Murphy).

È chiaro che l’approccio di Nolan ha funzionato. Oppenheimer ha potuto essere proiettato nel formato IMAX 70mm solo in 30 sale in tutto il mondo e la maggior parte di esse ha registrato il tutto esaurito per settimane dopo l’uscita del film. Secondo Variety, l’IMAX ha rappresentato il 20% dei 180,4 milioni di dollari del weekend di apertura del film, con un incasso di 17 milioni di dollari nelle prime tre settimane di disponibilità del film, una cifra impressionante. Nolan e l’IMAX sono ormai legati in molti modi, e la performance di Oppenheimer suggerisce che ci sarà una grande richiesta di vedere il suo prossimo film in questo formato.

Il nuovo accordo di J.J. Abrams con la Warner Bros e i progressi del film su Superman rivelati dal rapporto sulla DC

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Il film di J.J. Abrams su Superman viene aggiornato in vista del capitolo dell’Universo DC del 2025 grazie a un rapporto sull’accordo del creatore con la Warner Bros. Uno dei registi che ha un accordo globale con la Warner Bros. Discovery da diversi anni è Abrams, in quanto era destinato a gestire anche una serie di proprietà DC per lo studio. Tuttavia, con l’Universo DC di James Gunn ora in corso come priorità principale per i DC Studios, il futuro di Abrams con il marchio di supereroi è rimasto un mistero.

In un nuovo rapporto di Variety, il futuro di J.J. Abrams con la Warner Bros. Discovery è stato affrontato, in quanto il suo “team ha tranquillamente chiuso un patto di produzione più modesto con lo studio che, secondo le fonti, coprirà film e TV ”, includendo anche un aggiornamento sul suo film su Superman. Mentre la sceneggiatura è stata scritta da Ta-Nehisi Coates e dovrebbe essere incentrata su un Superman nero, l’agenzia fa notare che “il progetto è tecnicamente ancora vivo ma non ha visto alcun movimento in avanti dall’inizio del 2023”.

Cosa significano gli aggiornamenti di J.J. Abrams per il DCU e il suo film su Superman

Sin dal suo annuncio iniziale, ci sono stati pochissimi aggiornamenti sul film di Superman nero, a parte il fatto che stanno continuando a svilupparlo, anche dopo il lancio dei DC Studios, che ha portato alla decisione di fare il reboot dell’Universo DC. Nonostante non ci siano attori in lizza per il ruolo e non sia ancora stato ingaggiato un regista, il progetto di Abrams e Coates potrebbe essere qualcosa su cui Warner Bros. Discovery e DC Studios vogliono investire, ma per un futuro lontano.

Anche se Creature Commandos ha iniziato l’Universo DC questo mese, l’inizio vero e proprio del franchise avverrà con il film su Superman del 2025, che getterà le basi per l’intero franchise. Mentre Gunn ha chiarito che il marchio Elseworlds avrà un posto nei DC Studios, l’universo di The Batman di Matt Reeves è l’unico altro franchise cinematografico DC in corso che è ambientato al di fuori della continuità dell’Universo DC.

Il film di Coates e Abrams sul Superman nero rientrerebbe facilmente nel concetto di Elseworlds, ma forse una volta che l’Universo DC di James Gunn sarà arrivato un po’ più avanti nella sua corsa. Avere due reboot di Superman così vicini non sarebbe probabilmente qualcosa su cui i DC Studios vogliono investire, soprattutto perché hanno altri film DC che si stanno preparando per le riprese nel prossimo futuro.

Secret Level 2: I produttori hanno parlato dei prossimi potenziali giochi

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I produttori esecutivi di Secret Level, Tim Miller e Dave Wilson, hanno fatto un’anticipazione sui giochi della seconda stagione e su ciò che vorrebbero vedere in futuro nell’antologia. Trasmessa in streaming su Prime Video, Secret Level rifà i videogiochi per il piccolo schermo, presentando titoli da Armored Core a Pac-Man in modi nuovi che rispettano comunque il materiale di partenza. Al momento sono stati rilasciati otto episodi, mentre i restanti sette sono previsti per il 17 dicembre 2024. La serie segue il successo dell’adattamento di Fallout realizzato da Prime Video all’inizio di quest’anno, segnando una nuova era di adattamenti di giochi per la piattaforma di streaming.

Parlando con Liam Crowley di Screen Rant, Miller e Wilson hanno discusso le loro idee per una potenziale stagione 2 di Secret Level , spiegando quali giochi vorrebbero portare nella serie antologica. Wilson ha parlato di un possibile episodio su Pong, mentre Miller ha aggiunto che potrebbe essere “altrettanto inquietante” dell’unico episodio di Pac-Man della serie. Crowley ha anche suggerito un potenziale episodio su Fortnite , al quale i produttori esecutivi si sono dimostrati favorevoli. Ecco cosa hanno detto Miller e Wilson qui di seguito:

Liam Crowley: Penso che, sulla base di questo show, siate al sicuro. So che alcune proprietà sono state lasciate in sospeso. Quando arriverà la seconda stagione, visto che so che questa cosa avrà il via libera per altre, qual è quella che vuoi assicurarti di tagliare?

Tim Miller: Amico, ce ne sono così tante. Ce ne sono tantissimi.

Dave Wilson: Quello che so di voler fare è, se riusciamo a trovare un modo, il nonno di tutti i videogiochi: devo trovare un modo per fare un episodio di Pong. Non so cosa sarà…

Tim Miller: Ma potrebbe essere altrettanto inquietante di Pac-Man.

Liam Crowley: Io spero solo in un episodio di Fortnite. Forse possiamo averlo in futuro. La storia è molto vasta.

Tim Miller: È come il Moby Dick dei videogiochi.

Dave Wilson: Amiamo quei ragazzi. Abbiamo lavorato molto con loro.

Miller è anche il creatore di Secret Level, mentre Wilson è il regista supervisore.

Cosa significa la dichiarazione di Miller e Wilson per il futuro di Secret Level

Miller ha creato sia Secret Level che Love, Death & Robots, una serie antologica in corso su Netflix per la quale è attualmente in fase di sviluppo la quarta stagione. Il suo curriculum dimostra che, se lui e Wilson hanno idee forti su dove portare la loro serie di videogiochi, in futuro potrebbero essere realizzati altri episodi. Dal momento che le loro idee potrebbero essere tratte da decenni di storia dei videogiochi, tutto è possibile , da Pong a Fortnite . Dal momento che hanno già incluso Unreal Tournament di Epic Games, si apre la porta al loro popolare battle royale, mentre la storia di Pong lo rende altrettanto fattibile.

I loro adattamenti possono anche essere molto diversi dal materiale di partenza, come l’episodio di Secret Level su Pac-Man, che offre una versione oscura e contorta del classico gioco del labirinto. Poiché la presentazione di qualsiasi franchise può essere incredibilmente unica, la serie antologica apre le porte a qualsiasi gioco per ottenere la propria esplorazione attraverso una lente unica. Se la seconda stagione dovesse essere realizzata, le decine o centinaia di potenziali giochi che possono essere adattati consentirebbero un’ampia gamma di interpretazioni diverse che vanno oltre i confini del materiale di partenza.

The Rookie 7: il trailer della settima stagione rivela il primo sguardo al ritorno del cast

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Il trailer della settima stagione di Rookie rivela un primo sguardo al ritorno ricco di azione del cast, con il John Nolan di Nathan Fillion ancora una volta al centro della scena. Il finale della sesta stagione di Rookie è stato caratterizzato da un importante cliffhanger, con Monica (Bridget Regan) che ha fatto uscire di prigione l’ex marito di Oscar (Matthew Glave) e Bailey (Jenna Dewan), Jason (Steve Kazee). Questo pone le basi per ulteriori drammi e pericoli nei prossimi episodi, anche se con un po’ di tempo a disposizione del gruppo per prepararsi all’arrivo di minacce familiari. Tuttavia, sembra che la settima stagione si occuperà delle pericolose conseguenze di quanto accaduto.

Ora la ABC (via TV Promos) ha pubblicato il primo trailer della stagione 7 di The Rookie , che vede il ritorno di Nolan e degli altri poliziotti della polizia di Los Angeles per un’altra serie di episodi ricchi di azione. Il gruppo, con Tim Bradford (Eric Winter), Nyla Harper (Mekia Cox) e Wade Grey (Richard T. Jones) tra gli altri poliziotti, si prepara a fare irruzione in una casa piena di criminali insieme a una squadra SWAT. Il trailer passa poi a nuove scene, tra cui Nolan e Celina Juarez (Lisseth Chavez) di pattuglia, Lucy Chen (Melissa O’Niel) che parla dell’essere un poliziotto e il gruppo che trova un corpo sepolto.

La sequenza finale vede Nolan su uno scooter, che si imbatte in qualcuno che cerca di sfuggirgli per abbatterlo. Quando scende dallo scooter, dice a Juarez: “Lavora più intelligentemente, non più duramente”. Il trailer si conclude confermando che la stagione 7 debutterà martedì 7 gennaio 2025 sulla ABC. Guardate il nuovo trailer completo qui sotto:

Cosa dice il nuovo trailer della settima stagione di The Rookie

Altri casi importanti da affrontare per Nolan e la polizia di Los Angeles

Il trailer della settima stagione di Rookie non rivela molto sui prossimi episodi, se non che il gruppo avrà a che fare, come al solito, con alcuni pericolosi criminali e piccoli delinquenti. Tuttavia, alcune aree di intrigo includono un corpo dissotterrato in un campo, mentre Nolan e Juarez sembrano essere coinvolti in un inseguimento di veicoli mentre sono di pattuglia. Nel trailer non compare nemmeno la Bailey della Dewan, il che ha senso, dato che la gravidanza dell’attore nella vita reale le impedirà di apparire nei primi episodi.

Nonostante la mancanza di un’attenzione particolare per le trame più grandi e attese, il nuovo trailer offre comunque molti accenni alle lotte quotidiane che la squadra dovrà affrontare nella settima stagione. Come indicano i loro piccoli tentativi di fermare i criminali, Monica, Oscar e Jason sono ancora minacce lontane che dovranno semplicemente tenere d’occhio mentre si occupano di criminali più rilevanti. Non è ancora del tutto chiaro se il cast di The Rookie sarà preparato a fronteggiare il ritorno degli antagonisti. Tuttavia, grazie alle loro abilità, saranno probabilmente in grado di affrontare qualsiasi cosa gli capiti a tiro.

Skeleton Crew: ecco 15 Easter Eggs con la storia originale di Star Wars

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L’episodio 3 di Skeleton Crew contiene una vera e propria miniera di Easter Eggs. Con Jude Law nei panni di Jod Na Nawood e un equipaggio di ragazzi persi nella galassia di Star Wars, l’episodio 3 vede il nuovo equipaggio di The Onyx Cinder riunirsi ufficialmente per la prima volta. Sfuggendo ai pirati e cercando risposte sul mondo perduto di At Attin, questo nuovo episodio presenta alcuni grandi riferimenti, tra cui alcuni importanti collegamenti a Legends e agli anni Settanta.

Nell’episodio 3 della Skeleton Crew, Jod Na Nawood si allea con Wim, Fern, Neel e KB per fuggire da Port Borgo e trovare il mondo perduto dei ragazzi. Avendo bisogno di un modo per lasciare Borgo e allo stesso tempo di cercare il leggendario tesoro perduto di At Attin, Jod è più che disposto a far credere ai ragazzi di essere uno Jedi prima che le sue vere intenzioni vengano rivelate. Tenendo presente questo, ecco 15 dei più grandi Easter egg e riferimenti che si possono trovare nell’ episodio 3 di Skeleton Crew.

Jude Law è CRIMSON JACK

Star Wars: Skeleton Crew Jude Law
Jude Law in Skeleton Crew

Un nuovo alias importante che si collega alle leggende di Star Wars

Oltre ai nomi di Capitan Silvo e Jod Na Nawood, è stato rivelato che il personaggio di Jude Law di Star Wars è conosciuto anche come “Crimson Jack”. Crimson Jack proviene da Legends, in particolare dai fumetti originali di Star Wars della Marvel del 1977. In queste storie, Crimson Jack era un rivale chiave di Han Solo, che aveva derubato Han e Chewis della ricompensa dell’Alleanza Ribelle dopo Una nuova speranza, che avevano sperato di usare per pagare Jabba the Hutt. Alla fine, però, Han Solo si dimostrò la canaglia migliore e sconfisse Crimson Jack.

Nel canone stabilito, c’era un numero di Halcyon Legacy in cui l’incrociatore di lusso del titolo era vittima di un’imboscata da parte di un pirata di nome Crimson Jack e della sua ciurma. Tuttavia, questo numero era molto più vicino agli eventi della trilogia sequel rispetto a Skeleton Crew. Per questo motivo, è abbastanza probabile che il Crimson Jack dei fumetti e il Jack precedente di Jude Law siano due personaggi distinti nella linea temporaledi Star Wars (forse si tratta di un nome ereditato, come il “Dread Pirate Roberts” di The Princess Bride ).

Jod usa la Forza in un richiamo a Obi-Wan Kenobi

Jod usa la Forza in un richiamo a Obi-Wan Kenobi

Fuggendo dalla prigione con i bambini, Jod sembra usare la Forza per distrarre due pirati. Ciò non è dissimile da quando Obi-Wan Kenobi usa la Forza per distrarre ed eludere gli stormtrooper sulla Morte Nera in Una nuova speranza.

È possibile individuare la nave di Hondo Ohnaka a Port Borgo

È possibile individuare la nave di Hondo Ohnaka a Port Borgo

Come già visto nei primi due episodi di Skeleton Crew e in questo nuovo episodio, la nave del famigerato capitano pirata Hondo Ohnaka è visibile proprio al centro. Chiamata Katooni, sembra che la nave faccia parte del caos che Jod e i ragazzi si sono lasciati alle spalle quando sono saltati nell’iperspazio nell’ episodio 3 diSkeleton Crew.

L’atteggiamento anti-droide di Jod è un’eredità delle Guerre dei Cloni

L'atteggiamento anti-droide di Jod è un'eredità delle Guerre dei Cloni

È stato subito stabilito che Jod Na Nawood ha una grande sfiducia nei confronti dei droidi in generale, non solo del primo compagno dell’Onyx Cinder, SM-33. Questo probabilmente deriva dall’odio diffuso nei confronti di molti droidi dopo le Guerre dei Cloni, non diversamente dal Din Djarin di Pedro Pascal ne I Mandaloriani.

Un altro droide da battaglia B1

Un altro droide da battaglia B1

Incontrando i resti di un droide da battaglia B1 a malapena funzionante durante la ricerca di SM-33, Jod accende brevemente il droide separatista prima che vada in pezzi. In modo esilarante, il B1 chiede se hanno vinto, apparentemente ignaro del fatto che le Guerre dei Cloni sono finite decenni prima.

Una voce familiare da Benjar Pranic

Una voce familiare da Benjar Pranic

Mentre contrabbanda l’SM-33 fuori da Port Borgo, Jod incontra uno dei suoi vecchi membri dell’equipaggio che dovrebbe suonargli familiare. Un Ishi Tib di nome Benjar Pranic, questo pirata alieno è doppiato dall’attore Alfred Molina. Molina è probabilmente noto soprattutto per aver interpretato il Dottor Octopus nei film della Sony dedicati all’Uomo Ragno, ma è anche un affermato doppiatore.

I trucchi dell’iperspazio sono così familiari

I trucchi dell'iperspazio sono così familiari

Nonostante sia rimasta impigliata in un tubo del carburante, l’Onyx Cinder salta ugualmente nell’iperspazio, provocando un caos di massa a Port Borgo. Questo non è come altri salti di velocità non convenzionali visti nel canone di Star Wars, come il lightpeed skimming ne L’ascesa di Skywalker o la manovra di Holdo ne Gli ultimi Jedi.

Sì, Star Wars ci parla ancora delle probabilità

Sì, Star Wars ci parla ancora delle probabilità

Quando Jod chiede a KB, ancora sveglio, se si fida di lui, risponde che ha calcolato le basse probabilità che sia davvero un Jedi. Questo richiama C-3PO, che spesso rivelava le probabilità ai suoi compagni Ribelli nella trilogia originale, e Lobot, il braccio destro di Lando Calrissian, che analogamente aveva impianti cibernetici per aiutarlo a calcolare ed elaborare i dati.

Skeleton Crew utilizza alcuni effetti sonori classici

Skeleton Crew utilizza alcuni effetti sonori classici

Al momento dell’incontro con il vecchio contatto di Jod, Kh’ymm, nella colonna sonora di Skeleton Crew si sentono dei theremin , realizzati dal compositore Mick Giacchino. Si tratta di un suono fantascientifico molto classico e retrò. I theremin sono stati utilizzati anche nella colonna sonora della serie Loki della Marvel.

C’è una sonda porta molto familiare

C'è una sonda porta molto familiare

Jod e i bambini vengono inizialmente accolti dal droide guardiano di Kh’ymm, proprio come quello visto per la prima volta fuori dal palazzo di Jabba ne Il ritorno dello Jedi e in molti altri luoghi della galassia di Star Wars (compreso The Mandalorian).

“Ha perso un pianeta, Maestro Obi-Wan”.

Skeleton Crew utilizza alcuni effetti sonori classici

Nel tentativo di aiutare i ragazzi a trovare il “loro pianeta perduto”, i fan di Star Wars ricorderanno probabilmente una situazione simile nei prequel. Dopo tutto, cercare di trovare questo “gioiello perduto della Vecchia Repubblica” non è diverso da quando Obi-Wan Kenobi cercava di localizzare il mondo di Kamino che era stato cancellato dagli archivi Jedi.

Coruscant e Alderaan vengono nominati

Coruscant e Alderaan vengono nominati

Per quanto riguarda gli altri mondi, Neel conferma che lui e i suoi compagni di At Attin sono venuti a conoscenza solo dei mondi principali della Repubblica, come Coruscant e Alderaan. Inoltre, non hanno mai sentito parlare della distruzione di Alderaan durante la Guerra Civile Galattica, a ulteriore conferma di quanto At Attin sia stata lontana dal resto della galassia.

Aspettate, cosa sono i numeri palmarini e i manufatti della “Proto-Repubblica”?

Aspettate, cosa sono i numeri palmarini e i manufatti della “Proto-Repubblica”?

Per aiutare la ricerca di At Attin, Kh’ymm usa un’insegna sullo zaino di Fern per affinare i suoi dati. A tal fine, dice di non aver mai visto “numeri palmarini su manufatti della proto-repubblica”. Si tratta quindi di un indizio interessante sul fatto che coloro che vivono nella linea temporale della Nuova Repubblica possiedono alcune conoscenze interessanti sulla galassia prima ancora che esistesse la Vecchia Repubblica.

La pattuglia del settore X-Wing arriva con i T-65

La pattuglia del settore X-Wing arriva con i T-65

Quando la pattuglia della Nuova Repubblica arriva per arrestare Jod, si presenta sotto forma di due classici T-65 X-Wing. Sembra quindi che i nuovi T-70 della trilogia sequel siano ancora lontani, per non parlare del T-70 nero e arancione che caratterizza Poe Dameron.

Wim e Fern incarnano il loro Luke Skywalker interiore

Wim e Fern incarnano il loro Luke Skywalker interiore

Quando Jod istruisce Wim e Fern a manovrare le torrette dell’Onyx Cinder alla fine dell’episodio 3 della Skeleton Crew, la scena ricorda molto quella in cui Luke e Han usavano le torrette del Millennium Falcon in Una nuova speranza. Questo include l’eccitazione di Wim e Fern quando riescono a colpire uno degli X-Wing della Nuova Repubblica, proprio come quando Luke colpisce uno dei caccia TIE dell’Impero.

I nuovi episodi di Skeleton Crew escono il martedì sera su Disney+.

Iscriviti a Disney+ per guardare Skeleton Crew e molto altro. Dove vuoi, quando vuoi.

Prisoners: dal cast alla storia vera, tutte le curiosità sul film

Prima di arrivare a dar vita a grandi kolossal hollywoodiani come Arrival, Blade Runner 2049 e Dune, il regista canadese Denis Villeneuve ha debuttato con un film in lingua inglese grazie a Prisoners (qui la recensione), thriller incentrato sul disperato tentativo di un padre di ritrovare la figlia scomparsa, arrivando anche ad utilizzare metodi brutali. All’apparenza potrebbe sembrare una storia vista e rivista, ma il regista dimostra da subito la sua grande capacità di conferire più livelli di lettura, utilizzando questa storia per parlare dell’uomo e dell’umanità, da sempre al centro del suo cinema.

La sceneggiatura di questo film è stata scritta da Aaron Guzikowski, noto per essere l’ideatore della serie sci-fi Raised by Wolves. Questi si basò su un suo cortometraggio scritto anni prima, e ispirato a sua volta al racconto Il cuore rivelatore, di Edgar Allan Poe. A lungo rimasto in un limbo produttivo, il film riuscì infine a prendere vita grazie all’interessamento di Villeneuve, il quale si era dichiarato attratto dalla possibilità di misurarsi con tale genere. L’approccio da lui scelto è estremamente affascinante, poiché il regista decise sin da subito di dar vita ad una messa in scena che evidenziasse come ogni personaggio è prigioniero di qualcosa a suo modo.

Rivelatosi un successo economico, con un incasso globale di 122 milioni di dollari, Prisoners è stato indicato come uno dei migliori titoli del suo anno. Il celebre direttore della fotografia Roger Deakins ottenne inoltre una nomination all’Oscar per il suo lavoro sulle cupe atmosfere del film. In questo articolo approfondiamo alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Prisoners spiegazione finale
Paul Dano and Hugh Jackman in Prisoners. Foto di Wilson Webb – © 2013 Alcon Entertainment, LLC. All Rights Reserved.

La trama di Prisoners

Protagonista del film è Keller Dover, marito e padre amorevole con una tranquilla vita in una cittadina della Pennsylvania. Durante i festeggiamenti per il Giorno del ringraziamento, l’uomo si trova però ad affrontare il peggiore incubo per un genitore. Sua figlia di sei anni, Anna, scompare insieme alla sua amica Joy Birches e mentre i minuti diventano ore, il panico prende il sopravvento. Per i Dover e i Birch ha infatti inizio un trauma senza fine, con le indagini che faticano a rintracciare prove concrete che possano portare al ritrovamento delle due bambine. L’unico indizio a disposizione è un camper fatiscente parcheggiato nella loro strada, e a partire da questo partiranno le indagini del detective che si occupa del caso.

Questi è il Detective Loki, estremamente convinto che il colpevole sia il proprietario del furgoncino, Alex Jones, affetto da ritrardo mentale e sotto la custodia di sua zia Holly. Inizialmente arrestato, la mancanza di prove costringe al suo rilascio. Mentre la polizia segue diverse piste, tra cui anche quella del rapimento a fini di pedofilia, la pressione cresce e sapendo che è in gioco la vita di sua figlia, un Dover ormai fuori di sé decide di non avere altra scelta che quella di prendere in mano la situazione. Il percorso da lui intrapreso lo porterà a scontarsi con i suoi demoni interiori, lasciando venire alla luce aspetti oscuri di sé che neanche lui sapeva di possedere.

Il cast del film

A dar vita a Keller Dover vi è l’attore Hugh Jackman, noto per aver interpretato Wolverine nella saga degli X-Men. L’attore era da tempo legato al progetto, salvo poi allontanarsene per divergenze creative. In seguito, dopo alcuni cambiamenti nella storia, egli accettò di ricoprire il ruolo. Le uniche indicazioni da lui ricevute da Villeneuve furono di lasciar trasparire una sempre maggiore follia, cosa perfettamente riscontrabile in alcune scene. Ad interpretare sua moglie, Grace Dover, è invece l’attrice Maria Bello, vista anche in A History of Violence. Dylan Minnette, noto prevalentemente per la serie Tredici, interpreta il figlio maggiore dei Dover, Ralph. I coniugi Franklin Birch e Nancy Birch sono qui interpretati dai noti attori Terrence Howard Viola Davis.

Jake Gyllenhaal interpreta invece il detective Loki. L’attore aveva già collaborato con il regista per il film Enemy. L’idea di aggiungere al personaggio una serie di tatuaggi e tic facciali fu proprio di Gyllenhaal, al fine di conferire ulteriore particolarità al personaggio. La premi Oscar Melissa Leo è invece Holly Jones, la zia del problematico Alex. Per questo ruolo, l’attrice ha richiesto una particolare trasformazione tramite trucco prostetico. Ha infatti indossato protesi per apparire più in carne come anche una parrucca grigia. A dar volto ad Alex, infine, è l’attore Paul Dano, già celebre per il film Il petroliere, e anche in questo caso particolarmente apprezzato per la sua interpretazione.

Paul Dano e Melissa Leo in Prisoners
Paul Dano e Melissa Leo in Prisoners. Foto di Wilson Webb – © 2013 Alcon Entertainment, LLC. All Rights Reserved.

La storia vera dietro il film

La storia di Prisoners può effettivamente ricordare tanti casi di cronaca con al centro dei rapimenti ma lo sceneggiatore del film ha affermato che nello scrivere non si è basato su eventi reali. “Non sono stato ispirato da nulla nelle notizie, e poi mentre lo scrivevo, sentivo parlare di questi casi, e sembravano stranamente ricordare quello che stavo facendo”. Dunque, sebbene non si sia ispirato ad un preciso evento, la plausibilità di quanto raccontato ha fatto sì che si possano trovare molti corrispettivi nella realtà. Purtroppo, sono infatti frequenti i casi di rapimento di minore, come i tanti film sull’argomento ci ricordano.

Il trailer del film e dove vederlo in streaming e in TV

È possibile fruire di Prisoners grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Prime Video, Apple iTunes e Tim Vision. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 11 dicembre alle ore 21:00 sul canale Iris.

Yellowstone: lo spin-off di Beth e Rip è ufficialmente in lavorazione con Kelly Reilly e Cole Hauser

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Le speculazioni sono diventate realtà. Cole Hauser e Kelly Reilly hanno ufficialmente firmato per il seguito di Yellowstone, secondo un nuovo rapporto di Deadline. I due riprenderanno i ruoli di Rip Wheeler e Beth Dutton, i due personaggi più amati dai fan, avendo ufficialmente chiuso gli accordi per continuare. Si tratta della seconda serie sequel di Yellowstone in lavorazione, dopo l’inizio della produzione di The Madison, che vedrà protagonisti Kurt Russell e Michelle Pfeiffer nei panni di una famiglia newyorkese che si reca nel Montana per ricominciare.

Deadline riporta anche che la serie conterrà la parola Yellowstone nel titolo. In vista del finale della quinta stagione di Yellowstone di domenica, ci si è chiesti cosa succederà ai personaggi dell’epico western, e i fan si sono chiesti chi sarà ancora vivo alla fine del prossimo episodio. Si prevede che la nuova serie conterrà altri membri del cast dello show originale accanto a Reilly e Hauser, continuando i fili narrativi lasciati dalla stagione 5B di Yellowstone. Paramount Network, che in precedenza aveva pubblicizzato la stagione 5B come episodio finale, ha silenziosamente modificato la propria comunicazione, riferendosi ora al finale di domenica come “finale di stagione” anziché “finale di serie”.

L’idea di passare a una serie spin-off, invece di etichettare questa come la sesta stagione di Yellowstone, è stata presa dalla Paramount, che desiderava avere i diritti esclusivi per la nuova stagione. Attualmente condivide i diritti di streaming di Yellowstone con il servizio di streaming Peacock della NBC.

Kelly Reilly è sempre stata desiderosa di avere un’altra Beth Dutton

Kelly Reilly film

Parlando con Carly Lane di Collider prima dell’uscita del season finale, Hauser ha accennato alla possibilità di tornare dopo il successo della serie principale, dicendo: “In futuro, se dovesse succedere qualcosa, sicuramente sarei felice di farlo”. Nel frattempo, Reilly ha elogiato la scrittura di Sheridan e il viaggio che ha intrapreso con Beth, accennando anche a ciò che potrebbe venire dopo per il personaggio molto arrabbiato ma divertente – e ha anche fatto riferimento alla possibilità di apparire in una serie spin-off incentrata su Beth e Rip (Cole Hauser).

“Nel corso degli anni ci sono state molte voci, così tante cose non vere che sono state scritte e tu ti chiedi: ‘Da dove viene tutto questo?’. Finché Taylor Sheridan non verrà da noi – ha scritto ogni singola parola che abbiamo detto per sette anni – e [se] sarà ispirato a scrivere qualcosa per noi, allora sarà fantastico. E se non lo farà, questo è un bellissimo finale “.

Il finale di stagione dell’attuale iterazione di Yellowstone andrà in onda questa domenica su Paramount alle 20.00 ET. In Italia attualmente non è in onda.

Grimm: i 13 episodi più orrorifici in ordine di importanza

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Grimm: i 13 episodi più orrorifici in ordine di importanza

Una serie di successo che ha prosperato grazie alla sua capacità di mescolare un dramma procedurale di polizia con intrighi fantasy, personaggi eccezionali e un mondo narrativo in graduale espansione di personaggi e società soprannaturali, Grimm è andata in onda per sei stagioni dal 2011 al 2017. La serie segue principalmente Nick Burkhardt (David Giuntoli), un detective di Portland che scopre di discendere da una lunga stirpe di guerrieri noti come Grimm, che gli conferiscono la capacità di vedere creature inumane camuffate nella civiltà e, con l’aiuto dei suoi amici e colleghi, si mette a difendere la sua città.

Diventando sempre più cupo con il passare delle puntate, Grimm ha offerto di tutto, da episodi comici e divertenti a episodi più strazianti e terribili. I 10 migliori episodi della serie esemplificano sia la sua vasta gamma tonale che la sua costante brillantezza, sottolineando il motivo per cui Grimm è diventato un cult così amato della televisione moderna.

“I dodici giorni dei Krampus”

Grim Stagione 3, episodio 8
© NBC

Stagione 3, episodio 8

Cosa si ottiene quando si combinano Natale e Halloween? Si ottiene un grande episodio di Grimm, l’episodio “Dodici giorni di Krampus” della terza stagione. In questo episodio, un gruppo di adolescenti chiassosi scompare e la banda è a caccia del principale sospettato dei rapimenti: Krampus.

L’episodio è riuscito a essere spaventoso e tenero allo stesso tempo. La trama B prevede che Monroe, con l’aiuto di Juliette, faccia una sorpresa a Rosalee per rendere il loro primo Natale insieme davvero speciale. È stata una trama B dolce che si è intrecciata bene con la trama A che, combinata, ha dato vita a un episodio festivo dolce ma terrificante, adatto sia ad Halloween che a Natale.

“El Cocuy”

Grimm Stagione 3, episodio 15
© NBC

Stagione 3, episodio 15

Potrebbe sembrare che la maggior parte dei migliori episodi di Grimm sia avvenuta nella terza stagione, e i vostri occhi non vi stanno ingannando. Chiedete a qualsiasi fan di questa serie sottovalutata e vi dirà che la terza stagione è stata l’apice di Grimm, e “El Cocuy” è uno dei motivi per cui lo è stata.

In questo emozionante episodio, i criminali vengono fatti fuori in modo brutale, grazie a un personaggio di una leggenda latina che crede nella giustizia celeste. Sebbene sia facile fare il tifo per l’antieroe spirituale, “El Cocuy” ci porta a chiederci fino a che punto è troppo quando si prende la giustizia nelle proprie mani?

“Quill”

Grimm Stagione 2, episodio 4
© NBC

Stagione 2, episodio 4

Dopo che il virus che non deve essere eliminato ha colpito la vita di tutto il pianeta nel 2020, siamo diventati più consapevoli delle malattie mortali. Forse è per questo che l’episodio della seconda stagione, “Quill”, è ancora un episodio efficace a distanza di 12 anni, perché è inquietante nel senso che tutto potrebbe essere possibile.

In “Quill” inizia a diffondersi una malattia contagiosa che porta i contagiati a diventare feroci e ad attaccare violentemente le persone. È un episodio davvero terrificante, che non ha paura di aumentare il numero dei morti; e abbiamo davvero paura che alcuni dei nostri protagonisti non riescano a superare indenni l’episodio. Questa è la bellezza di “Quill” e il motivo per cui è un episodio imperdibile per i fan di Grimm.

“Rivelazione”

grimm Stagione 3, episodio 13
© NBC

Stagione 3, episodio 13

Sulla scia dell’episodio precedente, “Revelation” si apre con Nick che si azzuffa con il padre di Monroe, mentre i piani della cena di famiglia di Monroe (Silas Weir Mitchell) prendono una piega orribile. Una volta terminati i battibecchi, però, l’episodio inizia a trovare la sua vera forza nell’esplorazione delle relazioni centrali dello show, concentrandosi sulla fuga di Adalind (Claire Coffee) dalla residenza del Principe Viktor (Alexis Denisof) e sugli omicidi commessi da Woden (Matt Lasky) a Portland.

Il film è intrinsecamente incentrato sulla natura del legame tra Nick e Monroe, con l’amicizia del duo in gran parte definita dalla totale dipendenza di Nick dai Wesen per apprendere elementi culturali sulle creature a cui dà la caccia. Dando anche a Juliette e Rosalee (Bree Turner) una maggiore attenzione emotiva, “Revelation” è un episodio brillante per il suo lavoro sulle dinamiche dei personaggi e sulla loro evoluzione.

“La mappa dei sette cavalieri”

grimm Stagione 5, episodio 10
© NBC

Stagione 5, episodio 10

Episodio che ha permesso a molte delle parti in movimento della quinta stagione di iniziare a combinarsi, introducendo allo stesso tempo un’idea completamente nuova nella trama, “Map of the Seven Knights” è un episodio molto movimentato e frenetico come quelli presentati da Grimm . Lo zio di Monroe, in possesso dei libri dei Grimm, fugge a Portland con la speranza di vendere la collezione a Nick mentre è inseguito dagli agenti di Black Claw. Nel frattempo, il Capitano Renard (Sasha Roiz) aiuta una figura politica e Trubel (Jacqueline Toboni) si incontra con Eve per discutere di Nick e Adalind.

Tuttavia, sono forse i momenti finali dell’episodio a definirne la brillantezza, con Nick e i suoi amici che scoprono un’antica mappa che porta a qualcosa di significativo che potrebbe aiutarli nella loro lotta contro l’Artiglio Nero. Accendendo un’avventura in Europa e impregnando la quinta stagione di un grande senso di urgenza e di eccitazione, “La mappa dei sette cavalieri” è un punto culminante del senso dell’avventura diGrimmal suo meglio.

“Lascia fare ai castori”

grimm Stagione 1, episodio 19
© NBC

Stagione 1, episodio 19

La prima stagione di Grimm ha mantenuto la formula del “crimine della settimana” mentre stabiliva il suo equilibrio tra dramma del mondo reale e intrigo fantastico, un approccio che ha fornito una serie di misteri soprannaturali divertenti e ben contenuti. Il migliore di questi è “Leave it to Beavers”, che segue le indagini di Nick sulla morte di un operaio edile che coinvolge un direttore dei lavori Hässlich, il quale mette due mietitori contro Nick per uccidere il Grimm.

Con un testimone dell’omicidio che è un Eisbiber, l’episodio vede il personaggio secondario preferito dai fan, Bud Wurstner (Danny Bruno), giocare un ruolo più significativo, in quanto raduna i suoi compagni Eisbiber per trovare il coraggio e opporsi a coloro che li opprimono. Con l’invito di Monroe a cenare con Nick e Juliette e la lotta di Nick con i Mietitori, “Leave it to Beavers” raggiunge un perfetto equilibrio tra azione, mistero e momenti affascinanti dei personaggi, risultando la puntata più completa della prima stagione.

“La fine”

grimm Stagione 6, episodio 13
© NBC

Stagione 6, episodio 13

In termini di intrattenimento televisivo, ci sono poche cose così gratificanti come una serie di successo che termina in bellezza. Grimm ha fatto esattamente questo con il finale, giustamente intitolato “The End”, che ha concluso le sei stagioni e i 123 episodi della serie. Con il malvagio Zerstörer (Wil Traval) che si aggira per Portland, Nick e i suoi alleati devono essere disposti a sacrificare tutto per evitare che il mondo vada incontro a una fine terrificante.

L’episodio abbonda di momenti fondamentali per i personaggi, da sacrifici eroici a scintille di genio che ribaltano le sorti della lotta contro Zerstörer a favore di Nick. Emozionante e, in diverse occasioni, completamente al cardiopalma, “The End” eccelle nel generare tutti i brividi che i fan speravano di ottenere dal finale, pur consegnando un finale gratificante e trionfale che sembra meritato e conclusivo.

“La legge del sacrificio”

grimm Stagione 3, episodio 18
© NBC

Stagione 3, episodio 18

Una puntata adrenalinica che ha visto i principali eroi e cattivi della serie mettere da parte le loro differenze per combattere un male più grande, “La legge del sacrificio” è tanto gratificante quanto esilarante. Quando i Verrat vengono a sapere che Adalind si è rivolta al capitano Renard per proteggere lei e il suo bambino, inviano degli agenti per recuperare il bambino. Nick si avvale dell’aiuto dei suoi amici per contrastare i Verrat mentre sua madre, Kelly (Mary Elizabeth Mastrantonio), cerca di affrontare i reali Wesen.

L’episodio offre un sacco di emozioni nelle sue scomode alleanze tra i personaggi, mentre l’espansione della mitologia della serie dimostra quanto Grimm sia bravo quando si impegna attivamente in un compito del genere. Tuttavia, l’episodio sarà sempre ricordato per i suoi avvincenti colpi di scena, il migliore dei quali arriva nei momenti finali, quando Kelly prende con sé la piccola Diana per portare la potente bambina in un luogo più sicuro.

“Zerstörer Shrugged”

grimm stagione 6, episdio 12

Stagione 6, episodio 12

Man mano che Diana cresceva nel corso della serie, anche lei diventava più potente, con molte entità malvagie che cercavano di usare il suo potere per i loro sporchi piani. L’arco finale di Grimm ruota attorno a questo, con il penultimo episodio, “Zorstörer Shrugged”, che vede il Wesen titolare arrivare a Portland con dei piani per la bambina. Nick rivisita il suo passato in cerca di risposte. Rosalee, Monroe ed Eve fanno un’importante scoperta sulla natura del misterioso bastone, mentre Hank (Russell Hornsby) e Wu (Reggie Lee) sono chiamati a intervenire su una scena del crimine legata alla minaccia emergente della banda.

Come preparazione al gran finale, “Zerstörer Shrugged” costruisce in modo eccellente il terrore e la suspense, preparando il terreno per quella che sarà la battaglia più importante della vita di Nick. L’esplorazione dell’Altro Luogo è intrigante senza essere prepotente, mentre i momenti finali in cui Zerstörer uccide non solo uno, ma due alleati di Nick sono uno dei momenti più scioccanti dell’intera serie.

“Cry Havoc”

grimm stagione 4, episdio 22

Stagione 4, episodio 22

Utilizzando come trampolino di lancio la scioccante conclusione di “Headache”, in cui Nick trova un pacco contenente la testa di sua madre, il finale della quarta stagione si svolge a un ritmo frenetico, mentre Nick viene trascinato in un viaggio emotivamente devastante. Ancora sconvolto ma desideroso di vendetta, Nick rintraccia Kenneth (Nico Evers-Swindell) prima di affrontare la perfida Juliette. Nel frattempo, i suoi colleghi poliziotti ripuliscono le conseguenze della sua vendetta a loro vantaggio, mentre Trubel lo aiuta a fare ciò che lui non può.

Con Nick sul piede di guerra e i suoi amici che non hanno altra scelta se non quella di aiutarlo dove possono, “Cry Havoc” è caratterizzato da un senso di urgenza e da un ritmo narrativo incalzante. Tuttavia, trova ancora il tempo per far gioire Nick del suo dolore, che viene accumulato da un colpo brutale dopo l’altro. Senza dubbio il Grimm più cupo, “Cry Havoc” è ancora uno degli episodi più complessi ed emotivamente pesanti della serie.

“Tribunal”

grimm stagione 4, episdio 10

Stagione 4, episodio 10

Un episodio che ha suscitato emozioni come pochi altri, “Tribunal” vede Monroe sotto processo con i Wesenrein per i crimini commessi contro la sua specie. In una corsa contro il tempo per salvare il suo amico, Nick non si ferma davanti a nulla per trovare risposte sulla posizione dei Wesenrein. Il sergente Wu interroga qualcuno che potrebbe avere delle risposte sulla posizione di Monroe, mentre Rosalee e Juliette cercano di trovare indizi su una lista di invitati al matrimonio.

Appassionante, divertente e sanguinoso, ma allo stesso tempo caratterizzato da una storia intrigante e da numerosi momenti di commozione e di elevazione dei personaggi, “Tribunal” è l’emblema dei Grimm al loro massimo splendore. La dichiarazione d’amore di Monroe per Rosalee – per la quale sta affrontando un processo – è un momento indimenticabile dell’episodio, così come la sequenza in cui Nick e gli altri arrivano in soccorso di Monroe e i momenti in cui Juliette impara a capire cosa serve per essere una Hexenbiest.

“Ambizione bionda”

grimm stagione 3, episdio 22

Stagione 3, episodio 22

Come questa lista ha già dimostrato, Grimm è una serie che sa come eseguire un finale di stagione. L’episodio “Blond Ambition” della terza stagione ne è una grande testimonianza, seguendo gli eventi che ruotano attorno al matrimonio di Monroe e Rosalee. Adalind continua il suo pericoloso piano, trasformandosi in Juliette per sedurre Nick e creare scompiglio nella sua relazione, giocando anche con il capitano Renard.

Sebbene l’episodio sia ricco di inganni e di oscurità, “Blond Ambition” si concentra saggiamente sul dolce e tanto atteso matrimonio di Monroe e Rosalee, utilizzando l’amore dei due personaggi preferiti dai fan come fulcro per contrapporre gran parte di ciò che accade intorno ad esso. La terza stagione si è conclusa con l’uccisione del Capitano Renard e la perdita dei poteri Grimm da parte di Nick, con uno straordinario cliffhanger che ha lasciato i fan a bocca aperta.

“L’inizio della fine parte 1 e 2”

grimm stagione 5, episdio 21 e 22

Stagione 5, episodi 21 e 22

Gli ultimi due episodi della quinta stagione di Grimm, un altro finale sensazionale e un punto di forza della serie, sono stati elogiati da tutti perché hanno presentato un unico capitolo continuo che è volato via rapidamente. Artiglio Nero mette in atto un’abile manovra per incastrare Hank e Nick è costretto a passare all’offensiva per risparmiare il suo amico. Nel frattempo, Adalind lotta per controllare gli impulsi violenti di Diana, il capitano Renard inizia a comportarsi in modo strano mentre Artiglio Nero acquisisce potere e gli alleati di Nick si affannano per opporre una qualche resistenza.

Intensamente drammatico e dotato di un ritmo avvincente, “L’inizio della fine” è davvero il meglio della prosperità Grimm, che mescola il dramma dei personaggi, l’azione fantasy e l’intrigante intrigo politico del mondo della storia in un violento miscuglio di suspense con le spalle al muro. È la conclusione perfetta di quella che è la stagione più grande e ambiziosa di Grimm.

Kraven – Il Cacciatore, recensione del film con Aaron Taylor-Johnson

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Ultimo chiodo sulla bara del SSU (il Sony Spider-Man Universe) è stato affidato a Kraven – Il Cacciatore, in sala dall’11 dicembre e che vede protagonista Aaron Taylor-Johnson nell’antieroe/protagonista/villain/paladino della giustizia del titolo, un ruolo non meglio definito per un personaggio che nei fumetti è inequivocabilmente e splendidamente cattivo. Tra azione sanguinaria, performance altalenanti e una sceneggiatura che definire lacunosa è dire poco, il cacciatore perfetto arriva in sala ma finisce per essere l’unica vittima di un progetto perdente a monte. Perché se si vuole raccontare la nascita di un villain e se pure si vogliono trovare le ragioni della sua cattiveria nella sua Origin story, bisogna pur prendere una posizione e andare fino in fondo con la discesa nel lato oscuro del personaggio. Niente in tutto Kraven – Il Cacciatore ci fa pensare che Sergei possa mai diventare cattivo.

La storia di Kraven – Il Cacciatore

Il film si concentra sulla storia di Sergei Kravinoff, alias Kraven, interpretato da Aaron Taylor-Johnson, un uomo segnato dalla complessa e tormentata relazione con il padre spietato e ambizioso, Nikolai Kravinoff (Russell Crowe). Cresciuto sotto questa influenza, Sergei intraprende un cammino di vendetta che lo porterà a diventare il più grande cacciatore del mondo. La sua trasformazione in un predatore implacabile è scandita da eventi brutali e azioni che mettono in luce la sua natura bestiale. Almeno nelle intenzioni e nella (quella sì) splendida messa in scena dei movimenti ferini del personaggio.

Purtroppo, il film soffre di una scrittura goffa, talmente scombinata da risultare sorprendente per le svolte illogiche che prende la storia. Un peccato per Taylor-Johnson che offre una performance fisica notevole, nonostante sia sottoposto costantemente allo sguardo concupiscenze della macchina da presa che non fa altro che inquadrarlo come un oggetto sexy, cosa che risulta oltremodo imbarazzante. Una cosa del genere, nel mondo dei cinecomics, non è mai avvenuta per una donna, con buona pace delle femministe che millantano film di supereroi con personaggi femminili oggettificati: il cinema di genere ha sempre reso i corpi maschili oggetti esposti allo sguardo (la schiera dei Chris della Marvel ne è un perfetto esempio).

Kraven - il cacciatore
Aaron Taylor-Johnson è Kraven – il Cacciatore – Cortesia di SONY

Aaron Taylor-Johnson si difende come può

Certo Aaron Taylor-Johnson si difende come può, offrendo davvero una performance fisica accattivante, il che rende ancora più acuto il rammarico di averlo visto “sprecato” in un film in cui non può combattere contro il suo nemico naturale: Spider-Man. Non ci sono riferimenti diretti all’eroe anche se non si è resistito all’inserire nella storia una sequenza onirica in cui il più grande cacciatore di tutti i tempi fronteggia le sue paure, che, guarda caso, sono proprio dei ragnetti. L’attore è protagonista di un paio di sequenze d’azione ben congenite, segno che il regista J. C. Chandor non ha lasciato sempre guidar Neil pilota automatico ma che ogni tanto ha buttato un occhio in campo. Queste sequenze, insieme al citato protagonista e a Fred Hechinger, che nel film interpreta Dimitri, fratello minore di Sergei, costituiscono gli unici elementi di interesse in un film che sembra essere stato buttato via, senza interesse da parte di alcuno a realizzarlo con dignità.

Al disastro di Kraven – Il Cacciatore contribuisce anche, purtroppo, un doppiaggio italiano che trova nell’accento russo maccheronico di Russell Crowe il suo punto di maggiore imbarazzo, per non parlare del personaggio di Calipso, del premio Oscar Ariana DeBose, il cui irresistibile carisma sembra completamente sparire dietro a un personaggio insulso.

Kraven - il cacciatore
Aaron Taylor-Johnson è Kraven – il Cacciatore – Cortesia di SONY

Non si può fare un film su un villain di Spider-Man senza Spider-Man

Non è possibile realizzare dei progetti convincenti se non si parte dalla storia, a maggior ragione se questa storia, di base, prevede uno scontro tra bene e male. Se si elimina una delle due componenti dall’equazione, la storia non sta in piedi ed è davvero complicato, a meno che non si opti per una soluzione à la Venom (un Buddy movie di serie B con un certo fascino), mettere insieme un film credibile. I villain di Spider-Man senza Spider-Man non sembrano avere senso di esistere, e così i film a loro dedicati. E no, non basta un divieto ai minori per rendere buono un film mediocre.

Superman and Lois 4, la spiegazione del finale: un finale potente e toccante per l’Uomo d’Acciaio

Superman and Lois, in un certo senso, segna la fine di un’epoca per quanto riguarda la televisione sui supereroi. Non solo è l’ultimo show della DC Comics ad andare in onda su The CW, ma debutta anche nella stessa settimana in cui l’era dei DC Studios di James Gunn e Peter Safran prende il via con Creature Commandos. Anzi, l’era della televisione DC Comics è tecnicamente iniziata con Smallville, quando The CW era The WB. È giusto che le cose siano iniziate con una serie su Superman e finite con una serie su Superman.

Ma anche se gli showrunner Todd Helbing e Brent Fletcher hanno dichiarato apertamente di volere che la serie durasse di più, Superman and Lois si è buttato a capofitto nella sua ultima stagione. L’episodio di apertura ha affrontato l’iconica trama della “Morte di Superman”, riportando Tom Cavanaugh di The Flash per un ruolo a sorpresa e facendo sì che Clark Kent, interpretato da Tyler Hoechlin, rivelasse al mondo la sua identità segreta di Superman. Il finale della serie, “It Went by So Fast”, è una conclusione potente e toccante di una delle storie più interessanti di Superman portate sullo schermo.

Il finale della quarta stagione di “Superman e Lois” mette la famiglia Kent contro Doomsday e Lex Luthor

Superman and Lois

“It Went by So Fast” si apre con un’ambientazione apocalittica: Lex Luthor (Michael Cudlitz), deciso a uccidere Clark e la sua famiglia, ha liberato Doomsday a Smallville. Superman è disposto a rinunciare alla sua vita (ancora una volta) per fermare Doomsday, ma sua moglie Lois Lane (Elizabeth Tulloch) lo convince a lasciare che i loro figli Jonathan (Michael Bishop) e Jordan (Alex Garfin) lo aiutino. L’Uomo d’Acciaio viene aiutato anche da una fonte inaspettata: John Henry Irons (Wolé Parks), che presta il suo martello ad assorbimento cinetico ai Kent affinché possano mettere fuori combattimento Doomsday. Superman tenta quindi di far volare Doomsday verso il sole, ma la bestia ricorda la sua precedente vita come Bizzarro e finisce per sacrificarsi.

Un Luthor furioso, dopo aver rubato la tuta di Irons, tenta di uccidere Lois, Jordan e Jonathan. Questo porta Clark e Luthor ad avere un ultimo scontro nei cieli. “Sei venuto a cercare mia moglie! La mia famiglia! La mia città!” Superman grida mentre colpisce Luthor con dei pugni. “Ma tutto questo finisce adesso!”. Con un ultimo colpo, smonta l’armatura di Luthor e lo fa precipitare sulla Terra, ponendo fine all’incontro. Ma questa non è l’unica sorpresa che Superman and Lois riserva al pubblico.

Il finale della quarta stagione di Superman and Lois rivela cosa accadrà alla famiglia Kent in futuro

Dopo la battaglia con Doomsday e Luthor, Superman adotta un approccio diverso per aiutare il mondo. Crea le tute per Jonathan e Jordan, trasmettendo la sua eredità eroica ai figli; un’inquadratura li vede volare con il padre, Irons nella sua armatura d’acciaio completa e la figlia di Irons, Natalie (Tayler Buck). Irons si lega finalmente a Lana Lang (Emmanuelle Chriqui), mentre Luthor viene condannato all’ergastolo. Ma il momento più importante arriva quando Clark si avvicina a Bruno Manheim (Chad L. Coleman), con cui si era già scontrato nella terza stagione. Clark dice a Manheim che ha salvato il mondo per vent’anni, ma che è arrivato il momento di provare qualcosa di diverso: lui e Lois hanno creato una fondazione per affrontare diversi problemi mondiali. In un certo senso, Clark sta svolgendo lo stesso ruolo che aveva la sua defunta madre Martha.

Il finale di Superman and Lois fa poi un importante salto nel futuro… e risolve un punto della trama dell’inizio della quarta stagione. Dopo la sua morte per mano di Doomsday, Superman ha ricevuto un cuore nuovo da suo suocero, Sam Lane (Dylan Walsh). Ma questo aveva un costo: l’Uomo d’Acciaio avrebbe perso lentamente i suoi poteri e sarebbe invecchiato come qualsiasi altro essere umano. Un Clark ormai mortale è finalmente in grado di invecchiare con Lois, mentre anche Jonathan e Jordan crescono e creano le loro famiglie. I fan più attenti potrebbero anche riconoscere che Jonathan adulto è interpretato da David Giuntoli, che in precedenza ha recitato accanto a Tulloch in Grimm e ha diretto l’episodio della quarta stagione “Always My Hero”.

Superman e Lois si conclude con una nota emozionale

“It Went by So Fast” decide di andare alla giugulare emotiva nei suoi momenti finali: Il cancro al seno di Lois si ripresenta e lei finisce per morire con la sua famiglia al fianco. “Tutto ciò che di buono c’è stato nella mia vita è venuto da te”, le dice in lacrime un Clark addolorato. Questo momento colpisce duramente perché Superman and Lois era dedicato a mostrare gli alti e bassi del matrimonio dei Kent; il fatto che Hoechlin e Tulloch abbiano avuto un’incredibile chimica per tutta la serie non fa che rendere questo momento ancora più interessante. Clark, per alleviare il dolore di Lois, finisce per prendere un golden retriever che chiama “Krypto” – un omaggio al compagno canino di Superman dei fumetti, che dovrebbe apparire nel film Superman di James Gunn il prossimo anno.

Alla fine, Clark muore con i figli al suo fianco ed entra in quello che può essere solo il paradiso. Vede Irons e Lana, i suoi figli, persino Lex Luthor – e i due uomini condividono un momento genuinamente umano, mettendo da parte la loro rivalità decennale. Infine, la porta si apre per rivelare Lois e Clark abbraccia sua moglie, dicendo agli spettatori di abbracciare l’amore. Sebbene si tratti di una versione ridotta del piano originale, Fletcher ha dichiarato a Entertainment Weekly che “It Went by So Fast” è sempre stato il modo in cui Superman and Lois doveva finire:

“Forse dopo sette stagioni aveva più campane e fischietti, e c’è stato qualche cambiamento dovuto a misure di produzione. Ma vedere la sua vita concludersi e quello che significava per lui è sempre stato quello che speravamo di fare quando abbiamo finito”.

Superman and Lois si è concluso con una nota perfetta. Non era solo una serie su Superman che prendeva a pugni i cattivi; mostrava come Clark Kent operasse come padre e marito, dava a Lois Lane la stessa importanza del suo coniuge dotato di superpoteri, e il suo finale riusciva a essere commovente oltre che straziante.

5 domande sulla linea temporale di Transformers – Il Risveglio

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5 domande sulla linea temporale di Transformers – Il Risveglio

Transformers – Il Risveglio è il settimo film del franchise Transformers, ma ciò non significa che contenga la trama più recente di questo universo, nel senso che si svolge prima della maggior parte dei film precedenti e dopo uno di essi. Analogamente a come la Lucasfilm ha gestito Star Wars, alla Paramount Pictures piace saltare nel tempo quando crea nuove narrazioni di Transformers. I vari metodi di narrazione dell’universo sono interessanti, ma possono creare confusione quando i fan cercano di collocare tutti i film in una linea temporale lineare.

Con l’uscita di Transformers – Il Risveglio, l’ordine cronologico dei film è diventato ancora più sconcertante. Il film del 2023, diretto da Steven Caple Jr. e interpretato da Anthony Ramos, Dominique Fishback e Michael Kelly, si ispira direttamente alla trama di Beast Wars. Il film presenta nuovi umani con Noah ed Elena, che si alleano con gli Autobot e i Maximal per fermare i Terrorcons, guidati da Unicron. Tuttavia, Transformers: Rise of the Beasts è tecnicamente un prequel dei film originali di Transformers.

Dove si svolge Transformers – Il Risveglio?

Transformers: Il Risveglio

Se tutti i sette film di Transformers fossero messi in ordine cronologico, Transformers – Il Risveglio sarebbe il secondo progetto nella cronologia. Gli eventi dell’ultimo film hanno avuto luogo nel 1994, quando i Terrorcons sono arrivati sulla Terra e hanno portato scompiglio nel pianeta. Prima del loro arrivo, Noah Diaz ed Elena Wallace rimasero accidentalmente coinvolti nella guerra tra gli Autobot, i Maximal e i Terrorcons quando Noah tentò di rubare l’Autobot Mirage ed Elena trovò accidentalmente la Transwarp Key.

La Chiave Transwarp rilascia un impulso di energia rilevato da Optimus Prime e Unicron. L’oggetto, molto ambito, permetteva ai Transformers di aprire portali e viaggiare nel tempo e nello spazio. La Chiave Transwarp è il modo in cui i Maximal sono arrivati sulla Terra. La Chiave Transwarp era stata precedentemente divisa in due parti, il che ha fatto progredire ulteriormente la trama nella ricerca del secondo pezzo. Gli eventi di Transformers: Rise of the Beasts si svolgono nel 1994, ma cosa ne è della linea temporale del franchise di Transformers?

Quando si svolge il film rispetto a Bumblebee?

bumblebee

Bumblebee, che ha debuttato nel 2018, si è svolto nel 1987, il che significa che gli eventi di Transformers – Il Risveglio sono avvenuti sette anni dopo. Il settimo film di Transformers è stato commercializzato come un sequel diretto di Bumblebee, quindi questo ha senso cronologicamente. In Bumblebee, che è considerato il primo film della linea temporale dei Transformers, il pubblico ha appreso che Sam Witwicky non è stato il primo umano a imbattersi nell’Autobot preferito dai fan.

Charlie Watson, interpretata da Hailee Steinfeld, si imbatté in Bumblebee (e gli diede il suo nome) dopo che Optimus Prime lo inviò sulla Terra per creare una base operativa mentre i Decepticon stavano costringendo gli Autobot a lasciare Cybertron. Alla fine di Bumblebee, Charlie e l’Autobot si separano. Bumblebee assume le sembianze di una Chevrolet Camaro degli anni ’70 prima di riunirsi con Optimus Prime e assistere all’ingresso di altri Autobot nell’atmosfera terrestre. Sette anni dopo, gli Autobot incontrano un nuovo problema in Transformers – Il Risveglio.

E i film di Michael Bay?

Shia LaBeouf e Megan Fox in Transformers - La vendetta del caduto (2009)
© TM and2009 Dreamworks LLC. and Paramount Pictures. All Rights Reserved.

Il terzo film nell’ordine cronologico della timeline di Transformers è Transformers del 2007, che è il primo film del franchise e si svolge 13 anni dopo gli eventi di Transformers – Il Risveglio. Il film introduce il pubblico in questo mondo di Autobot e Decepticon e il suo successo ha portato a sei ulteriori film, tra cui quattro sequel diretti e due prequel.

Transformers è incentrato sulla guerra in corso tra gli Autobot e i Decepticon, con entrambe le parti che vogliono l’AllSpark, un dispositivo che ha creato la razza dei robot. Il film si conclude con Sam Witwicky che distrugge l’AllSpark e impedisce ai Decepticon di ottenerlo. Mentre Transformers – Il Risveglio si svolge tecnicamente 13 anni prima dell’inizio dei film di Transformers di Michael Bay, i fan non devono guardare l’uno per capire l’altro.

I film di Michael Bay sui Transformers si collocano in una linea temporale diversa?

Shia LaBeouf e Megan Fox in Transformers (2007)
© 2007 DreamWorks LLC and Paramount Pictures. All Rights Reserved.

Bumblebee e Transformers – Il Risveglio riconoscono a malapena i film che li hanno preceduti, trattandosi di prequel. Tuttavia, poiché i prequel contengono alcune incongruenze con gli altri film di Transformers, i film di Michael Bay potrebbero trovarsi in una linea temporale diversa rispetto a Bumblebee e Transformers – Il Risveglio. Questo non sarebbe troppo sorprendente dato l’elemento di fondo del viaggio nel tempo nel settimo film attraverso la Chiave Transwarp.

Alcuni eventi di Bumblebee e Transformers – Il Risveglio contraddicono completamente quanto stabilito nei film di Bay sui Transformers. Ad esempio, i prequel affermavano che Optimus Prime era arrivato sulla Terra molto prima di quanto affermato nel film del 2007. Quindi forse Transformers – Il Risveglio fa parte di una linea temporale diversa rispetto ai primi cinque film di Transformers.

Quando sono arrivati sulla Terra i Maximals?

Transformers - Il Risveglio

Una delle più grandi domande sui Maximals in Transformers – Il Risveglio riguarda la durata della presenza della specie Transformers sulla Terra. L’apertura del film rivela che Unicron ha attaccato il pianeta natale dei Maximals mentre era alla ricerca della Chiave Transwarp e i Maximals sono stati costretti a fuggire sulla Terra. Tuttavia, il film non indica mai quando i Maximal sono arrivati sulla Terra. Grazie a indizi contestuali, sembra che la razza avanzata dei Transformers sia presente sulla Terra da migliaia di anni prima del settimo film dei Transformers.

Data la storia dei Maximals e di Beast Wars, la razza aliena potrebbe provenire dal futuro e potrebbe aver usato la Chiave Transwarp per viaggiare nel tempo fino alla Terra preistorica. Il film non conferma mai questa teoria, ma un futuro sequel potrebbe spiegare da dove e quando provengono esattamente i Maximals. Nel complesso, Transformers – Il Risveglio si colloca nella linea temporale dei Transformers in modo confuso, ma almeno i fan hanno qualche risposta.

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