Nel momento storico in cui il
pubblico del cinema e della tv piange la fine de Il Trono di
Spade e della Fase 3 del Marvel Cinematic
Universe con Avengers:
Endgame, nel panorama italiano si staglia una
possibilità simile a queste grandi realtà condivise, che mira a
costruire un universo di personaggi (del fumetto) che appartengono
ad un immaginario già consolidato.
Se infatti la serie HBO aveva le
spalle forti dei romanzi di George R.R. Martin e
il progetto dei Marvel Studios ha dalla sua la storia
della Marvel Comics, in Italia la Sergio Bonelli Editore
mira a realizzare un progetto simile, facendo leva sulle sue
proprietà intellettuali. Un’idea rischiosa ma intrigante, una
formula vincente nei due casi citati, dal momento che gli
spettatori hanno dimostrato che amano vedere i prodotti che si
basano su un immaginario già consolidato e conosciuto, ma anche
perché c’è un grande interesse per l’immaginario soap-operistico,
ovvero delle trame che si evolvono nel tempo.
Ne hanno parlato Riccardo
Chemello, Michelangelo La Neve, Giovanni Masi, Enrico Paolantonio,
Roberto Proia, Vincenzo Sarno, Andrea Sgaravatti con
Mauro Uzzeo, nell’ambito del talk intitolato
Personaggi come proprietà intellettuali: fumetto al cinema,
web e tv, durante l’Arf Festival, il
festival del fumetto a Roma, edizione numero 5.
Dampyr, l’inizio del Bonelli
Universe
A prendere per primo la parola è
stato Vincenzo Sarno, l’uomo a capo dello
Sviluppo Multimediale dei progetti Bonelli. Questo vuol dire che
per personaggi come Dylan Dog, Tex, Dragonero, Dampyr ci
saranno adattamenti cinematografici televisivi di romanzi o
videogiochi e che lui sarà coordinatore di tali progetti, a partire
dal film su Dampyr, già
annunciato al Lucca
Comics and Games.
“Niente come l’interesse di un
pubblico mi smuove e mi fa fare un passo verso la realizzazione di
un sogno – esordisce Sarno – Con Bonelli
stiamo cercando di dare un orizzonte definito a cosa sono i nostri
sogni, ovvero di riuscire a portare sugli schermi dei vostri
cinema, dei vostri smartphone, dei vostri televisori l’universo
l’universo a fumetti Bonelli, in maniera coerente, organica e
organizzata ma soprattutto in maniera bella. La Bonelli che non è
mai cambiata ed è sempre rimasta fedele ai suoi sani principi, alla
sua forza e alla sua qualità, ha scelto di fare delle eccellenze i
vascelli su cui passare dalla carta stampata agli schermi della
televisione e del cinema. Queste eccellenze sono le persone che mi
stanno sedute accanto e sono quelle con cui Sergio Bonelli Editore
ha condiviso sogni e che stanno lavorando per creare un universo
narrativo che voi possiate seguire al cinema e in tv.”
Al fianco di Bonelli, per questo
progetto, ci sono la Eagle, rappresentata da
Roberto Proia, e la Brandon Box,
il cui portavoce è invece Andrea Sgaravatti.
“La Eagle Pictures ha iniziato a distribuire 32 anni fa, ma ha
iniziato a produrre 4 mesi fa – spiega Proia
– Si tratta di una nuova direzione che abbiamo preso perché
così possiamo raccontare storie nostre. Per noi, produrre un film
come Dampyr, di cui daremo qualche anticipazione oggi, significa
collaborare con la Bonelli, che è come se fosse la Marvel negli Stati Uniti. Il
potenziale del brand è altissimo, c’è una storia importante che
parte da lontano e che ha tutte le caratteristiche per finire sul
grande schermo, poi quando Andrea Sgaravatti di Brandon Box ci ha
portato il progetto, c’era già a bordo il regista. In Eagle
crediamo tantissimo che per poter portare gente al cinema, serva
sangue nuovo e siamo stati conquistati dal lavoro di Riccardo
Chemello. Non ha mai fatto lungometraggi ma ha un curriculum
impressionante e la sua visione ci ha fatto capire che eravamo
‘sulla stessa pagina’.”
A sorpresa, anche per i presenti
coinvolti nel progetto, Proia continua spiegando
che il sequel del film è già in via di sviluppo: “Per noi
Dampyr non inizia né finisce con il primo film, nel senso che a
breve cominceremo a lavorare sulla sceneggiatura del secondo. Le
riprese del primo film sono previste ad ottobre, siamo in fase
finale di casting, non abbiamo nomi ufficiali, ma possiamo dirvi
che la direttrice del casting è Gail Stevens, che ha lavorato con
Danny Boyle. A noi serviva un partner in Inghilterra che fosse
affidabile e con lei ci siamo trovati bene.”
Segue a ruota Andrea
Sgaravatti, al quale si deve l’iniziativa di un film sul
personaggio di Boselli e Colombo, con la sua Brandon
Box: “Abbiamo sempre cercato di raccontare storie che
nessuno racconta in Italia, e siamo sempre stati grandi
appassionati di fumetto, in particolar modo della Sergio Bonelli
Editore. Quando nei primi anni 2000 è uscito Dampyr, mi chiedevo
perché in Italia non facevamo film di questo tipo. Anni dopo,
quando c’è stata la possibilità di fare questo passo, ci siamo
presentati dai Bonelli e abbiamo proposto di lavorare insieme al
progetto sul film di Dampyr, e incredibilmente da lì è partito
tutto. Abbiamo cercato di proporre un progetto solido, con Riccardo
(Chemello, ndr) non avevamo mai lavorato ma abbiamo sempre percorso
una strada parallela, ci eravamo toccati spesso e poi c’è stata
l’occasione di lavorare insieme.”
Chiamato in causa già due volte,
Riccardo Chemello, che dirigerà
Dampyr, commenta: “Sono onorato di lavorare a
questo progetto con tutti loro, e onorato di poter scrivere con voi
una nuova pagina di Sergio Bonelli che sono sicuro aprirà a un
futuro fantastico. Per me è stato un onore entrare in questo
progetto perché ho passato gli ultimi anni a lavorare nel
commerciale e questo è stato un treno che è passato e che ho preso
al volo perché mi dava la possibilità di raccontare storie di
persone, cosa che nel commerciale non capita. Possiamo dire che il
film racconterà la genesi dei protagonisti e ho sentito subito
l’attrazione di raccontare la storia di un antieroe che diventa
eroe.”
Ma prima del film, della storia
filmata, c’è la storia scritta, quella che Vincenzo
Sarno ha affidato a Mauro Uzzeo, Giovanni
Masi e Alberto Ostini. E così Sarno
presenta la sua squadra: “Quello che abbiamo scelto di fare è
stato anche frutto dei talenti che abbiamo scelto di coinvolgere.
Quando mi hanno chiesto quali fossero i nomi delle persone adatte a
realizzare il primo capitolo dell’Universo Cinematografico Bonelli,
io ho pensato a Mauro Uzzeo, Giovanni Masi e Alberto Ostini, che
sono stati i tre punti d’appoggio del progetto, forse più di quanto
loro stessi si rendessero conto, perché man mano che passavano i
mesi, loro erano sempre più il centro, il big bang di un universo
narrativo e leggere nei loro occhi la professionalità e
l’entusiasmo è un’emozione che non ha pari. Pensate alle cose che
vi rendono felici la mattina, quando vi alzate; ecco, io ero felice
di incontrare loro, felice di sentire il loro punto di vista su
quello che poteva essere il primo grande passo.”
E mentre Ostini era purtroppo
assente, ha preso la parola Giovanni Masi, che è
conosciuto principalmente come sceneggiatore di fumetti ma che
vanta una lunga carriera anche nella scrittura audiovisiva:
“Ancora mi ricordo la telefonata in cui Vincenzo ci diceva ‘vi
vogliamo’ ed è stato molto emozionante, e in realtà con Bonelli ho
lavorato quasi sempre sui fumetti, ma con Mauro (Uzzeo) abbiamo
lavorato per più anni sull’audio/video che sul fumetto puro e
semplice. Stiamo lavorando insieme su un’altra serie Bonelli molto
importante. Quando è arrivata la chiamata su Dampyr, sapevo già che
è una della property più importanti della casa editrice, è una
storia gigantesca. Il modo in cui lo abbiamo approcciato in
scrittura è stato proprio la consapevolezza di mettersi al lavoro
su una cosa più grande di noi. Non è solo il nostro, ma è un
progetto enorme per tutti, per Bonelli, per Eagle e per Brandon
Box. Vincenzo dice che era contentissimo di vederci, per noi era lo
stesso, ma vi assicuro che ogni volta che entri al numero 38 di via
Buonarroti, ti rendi conto che devi dare sempre il massimo.” E
Uzzeo lo segue a ruota: “Ma era molto
divertente scoprire a poco a poco che si stava lavorando al primo
tassello del Bonelli Universe, che poi avrebbe coinvolto altri film
e un sequel, a quanto pare, da quello che apprendiamo oggi. Era una
di quelle cose che sognavamo, però sentirlo dire dai produttori è
un’altra cosa.”
Il primo film su Diabolik
Ma le proprietà intellettuali dei
fumetti italiani che arriveranno al cinema non si esauriscono con
Dampyr, visto che anche un altro personaggio
famosissimo di carta e inchiostro sta per essere adottato dalla
celluloide. Si tratta di
Diabolik, e per parlarne è intervenuto lo
sceneggiatore Michelangelo La Neve, che sta
lavorando con i Manetti Bros al film, un progetto
che va avanti da anni e che adesso sta prendendo una forma
concreta.
La Neve ha spiegato
che prima di adesso, l’approccio alla realizzazione di un film sul
personaggio di Angela Giussani era sempre stato
viziato dall’intenzione di riscrivere le origini del personaggio e
dargli motivazioni artificiose rispetto all’originale delle storie
a fumetti. “Il nostro approccio è stato quello di studiare il
personaggio del fumetto, capirlo e non tradirlo fino in fondo.
Cercare di raccontare questo, prima di tutto, e per questo siamo
riusciti ad arrivare a raccontare Diabolik. È un’icona e non
bisogna avere l’arroganza di tradirlo, ma è necessario usare i
meccanismi del cinema per portarlo sul grande schermo. Nella
seconda parte del film, ci siamo basati principalmente sul numero
tre, dove si racconta l’incontro tra Eva e Diabolik.” E poi
conclude: “Io sento una grandissima responsabilità perché
questa porta che si è aperta sul mondo del fumetto possiamo
chiuderla definitivamente o spalancarla, a seconda di come
lavoriamo, e per me la cosa migliore che può succedere, in questa
circostanza di difficoltà del mercato del fumetto, è che le idee
per i fumetti diventino multimediali.”
Dragonero animato per la tv
Da vero colosso del fumetto e
proiettata nell’entertainment, la Bonelli non ha
in serbo solo un film su Dampyr, ma anche la serie
animata su Dragonero, una delle property più
ricche della casa editrice. Sempre Vincenzo
Sarno ha poi esposto i meriti di quelle che sono le menti
dietro alla nascita del brand: “Stefano Vietti e Luca Enoch,
padri di Dragonero, hanno portato in casa editrice un’idea, ovvero
quello che era Dragonero sin dalla sua origine. Era un universo
coerente, un mondo fantasy, prima di Game of Thrones c’era
Dragonero, hanno fatto world building. Quando ho visto il primo
progetto era la realizzazione dei miei sogni. Man mano che si
sviluppava il progetto sono arrivati in tanti, tra cui Mauro Uzzeo,
Giovanni Masi e Federico Rossi Edrighi che sono diventati gli
sceneggiatori della serie tv. Niente poteva renderci più felici di
avere con noi non solo persone che lavoravano già in Bonelli, ma
che avevano lavorato insieme per la Rainbow.”
Enrico Paolantonio,
regista della serie, ha dichiarato: “Ho cominciato,
lavorando nel campo del fumetto. Quando mi ha chiamato Vincenzo
Sarno mi ha chiamato mi tremavano le gambe. È un impegno enorme per
me ed è un lavoro di due anni di studio che ci hanno fatto capire
cosa non fare. Il pilota ci mostra invece dove volevamo andare e
dove andremo. Ma oltre all’azione, ci sarà anche tanto studio dei
personaggi, e sarà una delle tante storie che i tre protagonisti
affrontano.”
A chiusura dell’incontro, Sarno
sottolinea quanto non sia affatto scontato, per i talenti
coinvolti, lavorare con la Bonelli: “Noi siamo esigenti, non è
facile lavorare con noi. Non vogliamo per forza vincere la partita,
ma la dobbiamo giocare benissimo”. E sicuramente i presupposti
per una grande partita ci sono tutti.