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Speed: la spiegazione del finale del film con Keanu Reeves

Speed: la spiegazione del finale del film con Keanu Reeves

La premessa di Speed – diretto da – è ingenuamente semplice: una bomba è su un autobus e il mezzo non può scendere sotto le 50 miglia orarie. Se lo fa, esplode e uccide tutti i passeggeri. Come direbbe il nostro protagonista Jack Traven (interpretato da Keanu Reeves): “Che si fa?”. La storia in realtà non inizia con l’autobus, ma con una bomba e una tesa situazione di ostaggi, con gli agenti SWAT della polizia di Los Angeles Jack Traven e Harry Temple (interpretato da Jeff Daniels) chiamati in un ufficio dove un terrorista sta tenendo in ostaggio un ascensore pieno di passeggeri.

Sfortunatamente, anche l’ascensore è imbottito di esplosivo. L’attentatore vuole 3 milioni di dollari o farà esplodere gli esplosivi e ucciderà tutti i passeggeri a bordo. Quando l’attentatore viene dichiarato morto a causa di un’enorme esplosione, Jack va avanti con la sua vita… fino a quando non viene spinto di nuovo nel vivo dell’azione. Dopo aver preso il caffè del mattino, assiste all’esplosione di un autobus di linea che uccide l’autista. È a quel punto che la vicenda di Speed ha inizio, dando vita ad uno dei più celebri film d’azione degli anni Novanta.

La spiegazione del finale

Quando Jack risponde alla chiamata da un telefono pubblico nelle vicinanze, capisce che l’attentatore è sopravvissuto all’esplosione dell’ascensore e vuole vendicarsi. Prima di scoprire la sua esatta identità, il maniaco bombarolo spiega le regole di questo gioco perverso. Chiede un riscatto di 3,7 milioni di dollari e dice a Jack che il numero dell’autobus è il 2525. Una volta che l’autobus raggiunge le 50 miglia orarie, la bomba si innesca e se si scende al di sotto di tale velocità l’autobus salta in aria.

Inoltre, se qualcuno tenta di lasciare l’autobus, la bomba esploderà. Così Jack corre via e riesce a salire sull’autobus, informando Sam, l’autista, e gli altri passeggeri che c’è un esplosivo a bordo. La buona notizia è che sono in autostrada. La cattiva notizia è che, una volta salito a bordo, la bomba è già stata armata e Annie Porter (interpretata da Sandra Bullock) è costretta a prendere il volante dopo che l’autista è stato colpito.

Speed Keanu Reeves

Sì, grazie alle capacità di negoziazione di Jack che riesce a convincere l’attentatore a far scendere Sam. Spiegando che è ferito e che un po’ di libertà permetterà agli agenti di fargli avere i soldi, l’attentatore accetta dunque di lasciare andare l’autista. Un camioncino si ferma accanto all’autobus e Sam viene scaricato. Sfortunatamente, una passeggera spaventata di nome Helen cerca di scendere anche lei e l’attentatore fa esplodere un esplosivo vicino alla porta. L’esplosione non distrugge l’autobus, ma uccide la passeggera, che viene poi investita accidentalmente.

Dopo una breve tregua, Jack scopre con sgomento che si trovano in un mare di guai. Una parte della superstrada è incompleta, con uno spazio di almeno 15 metri tra un segmento e l’altro. Ritenendo che la strada possa essere leggermente in pendenza, Jack decide di azzardare e incoraggia Annie a far partire l’autobus. Prendendo velocità, l’autobus si lancia attraverso lo spazio e riesce a raggiungere l’altro lato. Come fa l’autobus a farcela? Da un punto di vista logico, l’autobus non sarebbe mai riuscito a fare quel salto nella vita reale, ma essendo un film di Hollywood si richiede qui la sospensione dell’incredulità.

Chi è l’attentatore?

Sulla scia di tutto questo dramma, Harry riesce a fare una svolta nel caso. Identificando l’orologio d’oro attaccato alla bomba sotto l’autobus, Harry deduce che l’attentatore deve essere un poliziotto in pensione. Scavando negli archivi, trova un uomo di nome Howard Payne (interpretato da Dennis Hopper), ex artificiere del Dipartimento di Polizia di Atlanta. Credendo di aver trovato il suo uomo, Harry guida una squadra nella proprietà di Payne. Sfortunatamente, il posto è pieno di trappole esplosive che si attivano, uccidendo l’intera squadra.

È interessante notare che questa morte è stata in realtà preannunciata all’inizio del film. Mentre erano ubriachi insieme dopo il disastro dell’ascensore, Harry dice a Jack che il coraggio non può che portarti lontano e che devi riflettere bene prima di buttarti a capofitto nel pericolo. Ironia della sorte, la fretta di Harry di catturare l’attentatore finisce per essere la sua rovina.

Speed sequel

Come fa Jack a superare in astuzia l’attentatore?

Con l’aiuto delle forze dell’ordine, Jack riesce a convincere Annie a far girare l’autobus intorno alla pista dell’aeroporto di Los Angeles, con grande sgomento di un passeggero scioccato che, guarda caso, è un turista appena arrivato dall’aeroporto. Questo è l’ultimo dei loro problemi, quando Jack inavvertitamente buca i serbatoi del carburante con un coltello dopo aver visto bene la bomba sotto l’autobus. Tornato a bordo, Jack si rende conto di avere meno di 10 minuti per far scendere tutti.

Tuttavia, una battuta precedente dell’attentatore sugli Arizona Cats porta Jack a capire che l’attentatore ha una telecamera di sorveglianza nascosta a bordo. Ecco perché è sempre stato un passo avanti a Jack per tutto il tempo. Per ingannare Payne, Mac fa registrare la trasmissione da una troupe del telegiornale locale e ritrasmette un loop dei passeggeri a bordo dell’autobus. La cosa funziona e tutti vengono scaricati senza problemi. Jack e Annie fuggono dall’autobus attraverso un pannello di accesso al pavimento, poco prima che l’autobus vuoto si scontri con un aereo cargo ed esploda in mille pezzi.

Quando Payne si rende conto di essere stato ingannato, si finge un agente di polizia e rapisce Annie come ultimo tentativo di recuperare il suo riscatto. Jack rintraccia Payne nella metropolitana, dove scopre che Annie è stata dotata di un giubbotto esplosivo collegato a un detonatore a pressione. Payne dirotta un treno della metropolitana e ammanetta Annie a un palo. Mette in moto il treno mentre Jack li insegue, accovacciandosi sul tetto verso la loro posizione. Dopo aver ucciso il macchinista, Payne combatte contro Jack sul tetto e quest’ultimo finisce decapitato da un segnale ferroviario.

Nel finale, Jack disattiva dunque il giubbotto di Annie, ma si rende conto di non poter fermare il treno o salvare la donna perché è ammanettata e le chiavi sono sparite. Come ultimo tentativo di sopravvivere, Jack accelera il treno e lo fa deragliare completamente, finendo per uscire in strada. Sopravvissuti miracolosamente senza ferite, Jack e Annie concludono la loro avventura scambiandosi un bacio, mentre un gruppo di persone assiste scioccato.

Speed Sandra Bullock Keanu Reeves

Il sequel Speed 2 – Senza limiti

Nel giugno 1997 esce poi il sequel, Speed 2 – Senza limiti, con recensioni negative e incassi deludenti. Sandra Bullock accettò di recitare nuovamente nel ruolo di Annie, per avere un sostegno finanziario per un altro progetto, ma Keanu Reeves declinò l’offerta di tornare nel ruolo di Jack. Di conseguenza, Jason Patric è stato inserito nella storia nel ruolo di Alex Shaw, il nuovo fidanzato di Annie, mentre lei e Jack si erano lasciati a causa delle sue preoccupazioni per lo stile di vita pericoloso di Jack.

Willem Dafoe ha interpretato il cattivo del film, John Geiger, e Glenn Plummer (che interpretava la vittima del furto d’auto del personaggio di Reeves) ha interpretato lo stesso personaggio, questa volta alla guida di una barca di cui Alex prende il controllo. Il film, come anticipato, è però stato accolto malamente ed è considerato uno dei peggiori sequel di tutti i tempi, con un punteggio del 4% (basato su 71 recensioni) su Rotten Tomatoes.

Il trailer del film e dove vederlo in streaming e in TV

È possibile fruire di Speed grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Apple TV, Disney+ e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 13 settembre alle ore 21:00 sul canale 20 Mediaset.

Maria e l’amore: tutte le curiosità sulla commedia francese

Maria e l’amore: tutte le curiosità sulla commedia francese

Diretto da e Yvo Muller, il film Maria e l’amore narra la storia di una donna che insegue i suoi sogni con grande tenacia, nonostante la vita non le abbia riservato tanta fortuna in tal senso. Il film, come scopriremo in questo approfondimento, nasce grazie alla storia familiare della regista Escaffre ed è in qualche modo ispirata alla sua nonna. A partire da questa vicenda personale si costruisce un dunque un racconto che, con leggerezza e una buona dose di ottimismo, narra la nascita di un amore alle soglie della maturità.

Si ribadisce così la possibilità di una seconda occasione inaspettata e sorprendente. Una seconda occasione che arriva grazie all’arte. Per la protagonista, questa è sempre stata qualcosa di utopico e inaccessibile perché riservata alle persone benestanti, estroverse, belle, integrate ma non a lei. Si tratta di qualcosa che i registi Escaffre e Muller hanno vissuto in prima persona e che cercano di contrastare con questo loro film.

Per chi è in cerca di un appassionante racconto sulle seconde possibilità che la vita offre, è dunque questo un titolo da non perdere. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a Maria e l’amore. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla spiegazione del finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Maria e l'amore cast

La trama di Maria e l’amore

Il film racconta la storia di una donna di nome Maria, sposata da 25 anni, che lavora per una ditta di pulizie. Ha un carattere riservato e timido, a volte è goffa e sempre gentile. Scrive poesie e non lascia mai il quaderno rosso, dove le raccoglie, lo porta sempre con sé e non condivide con nessuno i suoi scritti, nemmeno con suo marito. Un giorno la donna viene assegnata come addetta alle pulizie alla prestigiosa Scuola di Belle Arti a Parigi e tra le mura dell’istituto scopre un mondo nuovo ricco di creatività, libertà e audacia.

Qui fa la conoscenza di Hubert, il bizzarro custode della scuola, con il quale instaura subito una forte amicizia e che sin da subito le sta accanto nelle situazioni più difficili. Mentre il legame tra i due cresce, Maria riscopre non solo se stessa, ma anche emozioni che non provava da tempo. Riuscirà a lasciarsi andare e godersi finalmente la vita e l’amore?

La storia vera dietro il film

Maria e l’amore nasce dalla storia familiare della regista Lauriane Escaffre e, in particolar modo, dalla figura di sua nonna. “Mia nonna lavorava come donna delle pulizie”, ha ricordato la regista. “Me la ricordo come una donnina discreta, che parlava piano e camminava in punta di piedi. I suoi datori di lavoro la chiamavano per nome. Lavorava spesso mentre questi erano fuori casa ma, se c’erano, era in grado di passare del tutto inosservata. Come mia nonna, Maria è una di quelle persone che non siamo abituati a notare: la sua professione non è considerata socialmente importante. La mette anzi in una condizione di invisibilità, sebbene lei invece veda tutto”.

Maria e l'amore storia vera

Il cast del film

Nel ruolo della protagonista, Maria Rodrigues, vi è l’attrice Karin Viard. L’interprete è nota per aver recitato in film come Niente da dichiarare? (2011), La famiglia Belier (2014), Lolo – Giù le mani da mia madre (2015) e Il complicato mondo di Nathalie (2017). Accanto a lei, nel ruolo del custode della scuola Hubert, vi è invece l’attore Grégory Gadebois. Caratterista prolifico, è stato candidato altre due volte al premio César: nel 2014 come migliore attore per Mon âme par toi guérie e nel 2020 come migliore attore non protagonista per la sua interpretazione nei panni di Hubert Joseph Henry nel film L’ufficiale e la spia.

Completano il cast Philippe Uchan nel ruolo di Oratio Rodrigues, Noée Abita in quello di Naomie Hosseinzadeh, Laurianne Escaffre in quello di Florence Desnoyers, Pauline Clément in quello di Charlotte e Yvo Muller nel ruolo di Hendrick Kofman. Tania Dessources interpreta Fatou, mentre Catherine Salée è Brigitte e Samira Sedira è Karima. Infine, Muriel Combeau è il nipote di Mme Margoteau, Tom Rivoire è uno studente e Catherine Vidal è l’insegnante di disegno morfologico.

Il trailer del film e dove vederlo in streaming e in TV

È possibile fruire di Maria e l’amore grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Apple TV e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 13 settembre alle ore 21:20 sul canale Rai 3.

La maledizione della prima luna: tutto quello che c’è da sapere sul film con Johnny Depp

Quando si parla di film d’avventura, si finisce facilmente a citare anche opere che abbiano come protagonisti i pirati e il contesto in cui si muovono. I film appartenenti a questo filone, infatti, rappresentano in pieno il senso di avventura che ogni amante di questo genere va ricercando. Con ambientazioni esotiche, situazioni rocambolesche e personaggi tanto stravangi quanto iconici, film come Pirati (1986), Corsari (1995) o anche Hook – Capitan Uncino (1991) sono alcuni esempi a riguardo di opere particolarmente note e amate. Tuttavia, l’arrivo in sala nel 2003 di La maledizione della prima luna ha completamente risvegliato l’amore per i pirati e il loro stile di vita.

Diretto da Gore Verbinski, regista fino a quel momento distintosi unicamente grazie a Un topolino sotto sfratto e The Ring, è questo il primo capitolo della serie di film Pirati dei Caraibi, ispirata all’omonima attrazione dei Parchi Disney. In esso la fanno da padrone tutti quegli elementi che hanno reso questa tipologia di opere particolarmente attraente, dalle grandi e caratteristiche navi dei pirati sino al loro codice morale, da un tesoro da scovare fino a pericolosi nemici da affrontare. Il tutto unito però ad elementi fantasy e soprannaturali, che hanno reso ulteriormente avvincente il film presso le nuove generazioni.

Il successo fu immediato: a fronte di un budget di 140 milioni di dollari La maledizione della prima luna ha ad ogni incassato 654 milioni in tutto il mondo. Un risultato che, unito alla positiva accoglienza da parte della critica, ha come noto spinto i produttori a realizzare (ad oggi) ben quattro sequel. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e ad altro ancora. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La maledizione del forziere fantasma Johnny Depp Orlando Bloom

 

La trama di La maledizione

La storia alla base del film si svolge intorno al 1728 ed ha per protagonisti il capitano pirata Jack Sparrow, il fabbro Will Turner e la splendida figlia del governatore, Elizabeth Swan, le cui vite si intrecciano nel villaggio di Port Royal. Will è segretamente innamorato di Elizabeth la quale, otto anni prima, lo aveva salvato da morte certa in mare, nascondendo le prove che potevano farlo riconoscere come un pirata. La ragazza, seppur costretta a convolare a nozze con il commodoro James Norrington, prova a sua volta un sentimento molto forte per il giovane Turner. Il giorno delle nozze, tuttavia, Elizabeth viene rapita dal pirata Hector Barbossa e dalla sua ciurma della nave Perla Nera.

È a quel punto che Will si vedrà costretto a stringere un’improbabile alleanza Jack Sparrow, l’unico in grado di poter salvare la ragazza, essendo un esperto conoscitore dei mari nonché vecchio alleato di Barbossa. Nel corso della loro ricerca, però, i due scoprono di avere a che fare con qualcosa che va al di là dell’umana comprensione. Barbossa e la sua ciurma sono infatti vittima di un’antica maledizione, dalla quale possono liberarsi solo grazie al sangue dell’erede di noto pirata. Ha così inizio un viaggio attraverso i mari che porterà Jack, Will ed Elizabeth a confrontarsi con avventure che non credevano possibili.

 

Il cast dei personaggi, le navi e le location del film

Protagonista indiscusso del film è l’attore Johnny Depp, che grazie alla sua interpretazione del pirata Jack Sparrow ha ottenuto la sua prima nomination all’Oscar come Miglior attore, oltre che consegnare al mondo uno dei personaggi venuti dal cinema più memorabili degli ultimi decenni. Come noto, nel dargli vita Depp si ispirò molto all’amico Keith Richards, chitarrista dei Rolling Stones. Molte sono inoltre state le interpretazioni da lui eseguite, la maggior parte delle quali finite poi nel film. Accanto a lui, nel ruolo di Will Turner, vi è invece Orlando Bloom, già celebre per aver interpretato Legolas nella trilogia di Il Signore degli Anelli.

Proprio per via della notorietà di cui godeva a seguito di quei film fu scelto per la parte, venendo dunque preferito all’altro candidato, Heath Ledger. Originariamente doveva essere proprio Will il protagonista del film, ma il più noto Deep e la sua performance nei panni di Sparrow finirono con il rubare tutte le attenzioni. Nei panni di Elizabeth Swann vi è invece una diciassettenne Keira Knightley, all’epoca ancora poco conosciuta e divenuta una star mondiale proprio grazie a questo film. Poiché all’epoca delle riprese era ancora minorenne, l’attrice fu accompagnata dalla madre nel corso di tutto il set. Si ritrovano poi nel film il premio Oscar Geoffrey Rush nei panni di Hector Barbossa e Jonathan Pryce in quelli di Weatherby Swann, padre di Elizabeth.

La maledizione del forziere fantasma cast

Per quanto riguarda le location, invece, si è scelto l’isola vulcani St. Vincent, nei Caraibi, come luogo principale delle riprese, poiché possedeva una spiaggia particolarmente tranquilla. Lì sono stati costruiti tre moli Port Royal e Tortuga. Di grande importanza per il film erano poi le tre navi: Perla Nera, Dauntless e Interceptor. Per ragioni di budget, le navi furono costruite sui moli, con solo sei giorni trascorsi in mare aperto per la battaglia tra la Perla Nera e Interceptor. Le prime due sono state costruite su delle chiatte, con immagini generate al computer che completano le strutture. L’Interceptor era invece una Lady Washington rivisitata, una replica in scala reale e funzionante del veliero proveniente da Aberdeen, Washington.

Il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di La maledizione della prima luna grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Apple TV, Prime Video e Disney+. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 13 settembre alle ore 21:20 sul canale Italia 1.

Fonte: IMDb

The Perfect Couple, il cast reagisce alla scena di ballo

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The Perfect Couple, il cast reagisce alla scena di ballo

The Perfect Couple di Netflix sta avendo un grande successo e, insieme all’apprezzato lavoro di adattamento da Elin Hilderbrand di Susanne Bier, il film sta facendo parlare di sé per la scena di ballo in apertura, in cui tutta la famiglia Winbury e gli invitati al matrimonio si scatenano seguendo una coreografia che tutto il cast ha imparato.

Leggi la recensione di The Perfect Couple

O meglio, c’è chi lo ha imparato di più e chi di meno, dato l’entusiasmo di Liev Schreiber da una parte e la grazia contenuta di Nicole Kidman dall’altra. I cast del film ha infatti affrontato in modi diversi la scena. Fermo restando che tutto il gruppo ha preso parte a quel momento, realizzando una sequenza divertentissima, ecco come i membri del cast di The Perfect Couple hanno reagito alla scena di ballo.

La spiegazione del finale di The Perfect Couple: chi è il serial killer?

La trama di The perfect couple

Amelia Sacks sta per sposare l’erede di una delle famiglie più ricche di Nantucket. La futura suocera è la nota scrittrice di romanzi Greer Garrison Winbury, che non nasconde la sua disapprovazione ma non bada a spese per organizzare quello che si preannuncia come il matrimonio più importante della stagione. Ma quando sulla spiaggia appare un cadavere e vengono svelati alcuni segreti, si mette in moto un’indagine che sembra essere uscita dalle pagine di uno dei libri dell’autrice e, improvvisamente, tutti sono sospettati.

  • Basato sul libro di Elin Hilderbrand
  • Regista / Produttore Esecutivo: Susanne Bier
  • Showrunner / Sceneggiatrice / Produttrice Esecutiva: Jenna Lamia
  • Autrice / Produttrice Esecutiva: Elin Hilderbrand
  • Produttori Esecutivi: Shawn Levy per 21 Laps Entertainment, Gail Berman e Hend Baghdady per The Jackal Group, Nicole Kidman e Per Saari per Blossom Films, Josh Barry
  • Cast: Nicole Kidman, Dakota Fanning, Eve Hewson, Billy Howle, Jack Reynor, Ishaan Khatter, Meghann Fahy, Sam Nivola, Michael Beach, Donna Lynne Champlin, Mia Isaac, con Liev Schreiber e Isabelle Adjani

The Black Phone 2 aggiunge al suo cast un agghiacciante veterano dell’horror

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Dopo l’anteprima di The Black Phone nel 2022, il film horror della Blumhouse ha continuato a terrorizzare il pubblico in modo piuttosto rapido, affermandosi rapidamente come uno dei migliori film horror del decennio finora. L’offerta della Blumhouse seguiva il maniacale e sadico killer di Ethan Hawke, il sequestratore, il cui modus operandi è il rapimento e l’uccisione di bambini. Ora, in vista del prossimo sequel annunciato da Universal Studios e Blumhouse, The Black Phone 2 aggiunge al suo impressionante cast il veterano dell’horror Demián Bichir (The Nun).

Secondo Deadline, Bichir si unirà al cast dell’attesissimo sequel, ma i dettagli sul suo personaggio sono ancora coperti da segreto. Bichir si unisce a The Black Phone 2 con un ampio catalogo di esperienze nel genere horror. Candidato all’Oscar, il portfolio horror di Bichir include Alien: Covenant del 2017, The Nun del 2018 e la partecipazione a The Grudge nel 2020. La notizia dell’ingresso di Bichir in questo possibile franchise horror arriva dopo che la sua parabola di guerra Senza sangue , interpretata da Angelina Jolie, è stata presentata in anteprima mondiale al TIFF. The Black Phone 2 doveva inizialmente arrivare nelle sale nel giugno 2025. Tuttavia, un recente cambiamento di calendario ha fatto slittare la data di uscita al 17 ottobre 2025.

Diretto da Scott Derrickson e co-scritto da C. Robert Cargill, The Black Phone ha sfidato le aspettative quando ha terrorizzato le sale cinematografiche nel 2022. Sviluppato con un budget ridotto, il film horror è diventato a sorpresa un successo per la Universal, incassando oltre 161 milioni di dollari al botteghino mondiale e classificandosi come uno dei film più redditizi realizzati quell’anno. Con un sequel ora pronto a ricreare, forse, la stessa impresa, il sequel darà il benvenuto alla totalità del cast del primo film. Hawke torna nei panni del misterioso cattivo, l’Arrapinatore, e tornano anche altri membri del cast come Mason Thames, Madeleine McGraw, Jeremy Davies e Miguel Mora.

Di cosa parla The Black Phone?

Scott Derrickson

Basato su un racconto di Joe Hill e prodotto da Jason Blumhouse, The Black Phone segue un tredicenne di nome Finney e sua sorella minore, Gwen, dotata di forti capacità psichiche. Vivendo in una città afflitta da una serie di rapimenti e omicidi di bambini, un giorno Finney diventa un bersaglio dell’Acchiappatore e viene presto rapito da quest’ultimo. Rinchiusa in uno scantinato, la sorella di Finney cerca di sfruttare le sue capacità psichiche per ritrovare il fratello. Finney si rende presto conto di poter sentire le voci delle precedenti vittime dell’assassino grazie al telefono staccato nello scantinato insonorizzato. Deciso a non permettere che la storia si ripeta con Finney, queste voci aiutano l’adolescente a fuggire. The Black Phone 2 arriverà nelle sale il 17 ottobre 2025.

The Americans, la spiegazione del finale della serie tv, perché Paige è scesa dal treno?

Il finale di The Americans è stato un finale emozionante che ha sconvolto la vita dei suoi protagonisti. Ambientata durante la Guerra Fredda negli anni ’80, Philip (Matthew Rhys) ed Elizabeth Jennings (Keri Russell) sono spie russe del KGB che si fingono una coppia americana sposata con i loro figli americani, la figlia Paige (Holly Taylor) e il figlio Henry (Keidrich Sellati). La serie esplorava i conflitti di Elizabeth e Philip tra il dovere e la famiglia e il nascondere il loro vero lavoro al loro vicino, l’agente dell’FBI Stan Beeman (Noah Emmerich).

I finali di stagione di The Americans sono sempre stati di alto livello, ma “START”, l’episodio finale della sesta stagione di The Americans, è particolarmente intenso, un finale superbo per un grande dramma di spionaggio. Il finale della serie è stato così acclamato da ottenere due Primetime Emmy: Outstanding Writing for a Drama Series (assegnato agli showrunner e scrittori Joe Weisberg e Joel Fields) e Outstanding Lead Actor in a Drama Series per Matthew Rhys. Ecco un resoconto completo del finale di The Americans, che è diventato una celebre conclusione per la serie televisiva di successo.

Perché Paige scende dal treno nel finale di The Americans

Keri Russell e Holly Taylor in The Americans (2013)
© Copyright 2017, FX Networks. All rights reserved.

Questo è stato il grande colpo di scena del finale

Una delle scene più emotivamente devastanti del finale di The Americans è quella in cui Paige scende dal treno per lasciare il paese, guardando Elizabeth e Philip fuori dal finestrino in stato di shock. È una scena straziante anche senza dialogo. Per quanto riguarda il motivo per cui Paige ha fatto questa scelta, in parte può essere attribuito al suo amore per il fratello. Elizabeth e Philip sono al telefono alla stazione ferroviaria con il figlio Henry, che hanno deciso di lasciare in America perché non sa che i suoi genitori sono spie russe.

Philip ed Elizabeth hanno una conversazione straziante con Henry, dicendogli che gli vogliono bene, anche se Paige, d’altro canto, non riesce a dirgli addio per sempre. Paige tiene molto a Henry e non vuole passare il resto della sua vita senza vedere suo fratello. In un’intervista rilasciata a Gold Derby, Holly Taylor ha dichiarato che Paige era probabilmente arrabbiata perché le avevano mentito per tutta la vita e non avrebbe voluto ricominciare da capo in un posto dove non conosceva la lingua:

“Credo che pensasse che i suoi genitori le avessero mentito così tanto e che fosse stata tradita praticamente per tutta la vita, che cosa avrebbe fatto se si fosse trasferita con loro in un paese diverso, dove non poteva nemmeno parlare la lingua e cose del genere? Credo che sapesse che non c’erano speranze per lei e che non si fidasse più dei suoi genitori”.

Cosa succederà a Elizabeth e Philip Jennings in Russia?

Keri Russell, Matthew Rhys e Holly Taylor in The Americans (2013)
© Copyright 2017, FX Networks. All rights reserved.

La vita sarà completamente diversa

La scena finale di The Americans mostra Elizabeth e Philip fuori a Mosca. Philip dice che essere tornati “è strano”, ed Elizabeth risponde in russo che si abitueranno. Dopo oltre due decenni in America, Philip ed Elizabeth devono riabituarsi alla vita in Russia. La Russia è molto diversa da quella che era quando sono partiti, soprattutto con Mikhail Gorbaciov alla guida dell’Unione Sovietica. Nel giro di pochi anni, l’Unione Sovietica si dissolverà ed Elizabeth e Philip dovranno affrontare questo cambiamento.

Philip ed Elizabeth sono nati e cresciuti in Russia, quindi si abitueranno a viverci di nuovo. Tuttavia, Philip ha abbracciato le abitudini americane e senza dubbio gli mancheranno le comodità. Fortunatamente, la coppia è sotto la protezione di Arkady Zotov, il vicecapo della Direzione S, quindi dovrebbero essere trattati bene. Tuttavia, c’è una cosa che Elizabeth e Philip non hanno: i loro figli. Non hanno modo di contattare Henry e Paige e potrebbero non rivederli mai più, a meno che Paige e Henry non si rechino in Russia.

Perché Stan lascia liberi i Jennings dopo aver scoperto la verità

Lo show è stato costruito per il loro confronto fin dal primo giorno.

I sospetti di Stan sui Jennings sono cresciuti nel corso della sesta stagione di The Americans, culminando in un teso confronto in un parcheggio durante il finale di The Americans . Stan è furioso, perché pensava che Phillip fosse uno dei suoi migliori amici. Stan ha l’opportunità di sparare a Philip o a Elizabeth o di consegnarli alle autorità. Tuttavia, finisce per lasciare libera la famiglia dopo aver ascoltato l’appassionata confessione di Philip sul suo lavoro di spia e su cosa significhi veramente per lui l’amicizia con Stan.

Sebbene Stan sia arrabbiato e ferito, ama ancora Philip e la sua famiglia, ed è per questo che lascia andare via i Jennings. Invece di cogliere l’occasione di diventare un eroe americano, il sentimentalismo di Stan ha la meglio e permette a Philip, Elizabeth e Paige di fuggire. Considera queste persone come una famiglia, soprattutto Henry, e alla fine non riesce a sopportare di mettere in prigione Elizabeth e Philip. Si tratta di un gesto straziante, poiché Stan si trova ad affrontare il fatto che il suo migliore amico lavora per una causa che Stan ha combattuto a lungo.

Cosa succede a Henry in America?

Stan gli dirà la verità?

Mentre Elizabeth, Philip e Paige fanno piani per fuggire dal Paese, Henry si trova alla St. Edward’s Academy, un prestigioso collegio nel New Hampshire, dove fa parte della squadra di hockey. Stan si presenta a una partita di hockey di Henry e presumibilmente gli dice la verità sui suoi genitori. Anche se la loro conversazione non è udibile, la reazione fisica di Henry alla notizia è chiara: è arrabbiato e deluso e probabilmente sente che la sua vita e la sua famiglia sono state una menzogna. Stan è l’unica figura adulta affidabile che Henry ha.

Stan ha imparato a considerare Henry come un figlio e ha legato con lui per lo sport. Henry si sente persino abbastanza a suo agio con Stan da parlargli di ragazze. Non c’è dubbio che Stan si prenderà cura di Henry, soprattutto perché Paige e Philip lo supplicano di prendersi cura del loro figlio. Ora che Henry conosce la verità, avrà bisogno di un sostegno emotivo che Stan potrà fornirgli. Henry dovrebbe continuare la sua vita normale, anche se dovrà fare i conti con l’estraneità dei genitori e della sorella, a meno che Paige non trovi un modo per riallacciare i rapporti con lui.

Renee era una spia in The Americans?

Potrebbe essere stato solo Stan ad essere paranoico?

Prima che la famiglia Jennings se ne vada, Philip rivela a Stan che pensa che Renee sia “una di noi”, sottintendendo che crede che la seconda moglie di Stan possa essere una spia del KGB. Philip ha avuto dei sospetti per un po’, arrivando persino a pedinare la sua auto. Tuttavia, The Americans lascia lo status di Renee ambiguo e le parole di Philip creano dubbi nella mente di Stan, che guarda il suo partner sotto una nuova luce. È possibile che Renee sia una spia, soprattutto perché è molto coinvolta nel lavoro di Stan all’FBI. Tuttavia, potrebbe anche essere semplicemente una persona comune.

Il senso di fiducia di Stan si è rotto dopo aver scoperto che il suo migliore amico è una spia, ma quest’ultima ammissione di Philip è una notizia bomba. Dimostra che Stan non sa di chi fidarsi. O Renee è una spia e la relazione di Stan è una bugia, oppure Renee non lo è e Stan è inutilmente paranoico. In ogni caso, Stan non guarderà più alla sua relazione con Renee nello stesso modo. In un’intervista a The Ringer, Joe Weisberg ha ammesso che il cast e la troupe non sanno se Renee sia una spia, lasciando che sia il pubblico a decidere:

“Dicono: ‘Renee era una spia?’. E ricevono la stessa identica risposta, che non è nemmeno ‘Non lo diciamo’. È ‘Non lo sappiamo’”.

Il vero significato del finale di The Americans

Philip ed Elizabeth sono diventati una vera coppia

Il finale di The Americans è agrodolce: Philip ed Elizabeth riescono a fuggire, ma a costo di perdere i loro figli. La coppia ha fatto tanti sacrifici quando ha lasciato la Russia per l’America, e ora lo show ha chiuso il cerchio, inducendoli a fare di nuovo sacrifici per tornare in Russia. Il finale diThe Americans riflette anche l’evoluzione del matrimonio di Philip ed Elizabeth. All’inizio, i due non erano vicini, ma solo parte di un matrimonio di copertura. Nel finale della serie, Philip ed Elizabeth hanno una vera relazione e si preoccupano più l’uno dell’altra che della loro missione di spionaggio.

Come è stato accolto il finale di The Americans

Il finale della serie è stato divisivo

… era tempo che le maschere venissero tolte e che il pubblico andasse avanti.

Sebbene il finale di The Americans sia riuscito a chiudere le questioni in sospeso e a lasciare gli spettatori con altre domande su cui riflettere, fornendo un equilibrio nell’approccio al finale di una serie, l’episodio ha diviso fan e critica. Alcuni l’hanno definito anticlimatico, mentre altri ritengono che abbia offerto la giusta quantità di trame emotive e di chiusura per il pubblico.

La riflessione di NPR sul finale lo ha definito uno show “sull’identità più che sulla spionaggio”, poiché l’episodio finale di The Americans ha permesso a ciascuno dei personaggi di esaminare chi erano, sono o possono essere veramente. Ha anche riflettuto sul fatto che non c’è stata una vera punizione per due persone che hanno fatto cose orribili, ma alla fine hanno perso la famiglia che avevano costruito e che avevano imparato ad amare, quindi la punizione è stata semplicemente inaspettata.
Entertainment Weekly, invece, ha trovato il finale frustrante. Secondo la rivista, alcune parti del finale hanno funzionato bene, “ma è sembrato zoppicante, poco propenso a spingere i suoi personaggi troppo in là. Per molti che credevano che uno dei due protagonisti o Stan avrebbe potuto uccidere uno (o entrambi) gli altri, il finale non è sembrato spingersi abbastanza in là con i personaggi o metterli in situazioni abbastanza precarie, nonostante Stan abbia catturato e lasciato andare gli amici che lo avevano tradito.

Vanity Fair ha definito il finale della serie “sciocco” e “stupefacente”. Il loro punto di vista è che la serie ha trascorso così tanto tempo a essere sottile che gran parte dello show è rimasto in un delicato “limbo”di tifo per i personaggi principali e di opposizione etica alle loro azioni, in attesa che venissero smascherati. Vanity Fair osserva che lo show seduce il pubblico facendogli fare il tifo per queste spie, ed è efficacemente in grado di “metterci in guardia dai poteri della seduzione” mentre fa regredire quelle stesse spie a ciò che erano prima di trascorrere due decenni in America.

Il New Yorker ha elogiato il finale dello spettacolo definendolo “elegante” e “potente”. La pubblicazione, in particolare, si è rallegrata per il poco spargimento di sangue del finale e, come la maggior parte dei recensori dell’episodio, ha messo in evidenza il confronto di Stan con Elizabeth, Phillip e Paige. Anche per i recensori che hanno trovato il finale anticlimatico, quella scena ha offerto la più grande ricompensa emotiva e il pugno di ferro, in quanto Phillip è in grado di preservare il suo rapporto con Elizabeth (anche se assumono di nuovo nuove identità) ma di rovinare la fiducia di Stan nei confronti della moglie.

Il più grande accordo tra i critici sul finale è che The Americans si è concluso al momento giusto. La serie è stata in grado di insinuare lo smascheramento delle spie per sei stagioni senza che il pubblico si stancasse, ma era ora che le maschere venissero tolte e che il pubblico andasse avanti.

La stagione 7 di The Americans si farà in qualche modo?

Un revival sembra improbabile

Il finale diThe Americans può aver lasciato alcune questioni in sospeso, ma soprattutto ha risolto le sue storie più importanti.

Al momento non ci sono piani per la stagione 7 di The Americans . Keri Russell è dubbiosa sul ritorno di The Americans e ha dichiarato a ComicBook.com: “È stato un finale così bello. Non credo che lo stravolgerei”. D’altro canto, Matthew Rhys sembra più aperto a un possibile revival, affermando al Rich Eisen Show (via YouTube) che il finale ha lasciato le cose aperte e che si potrebbero raccontare altre storie. Nonostante i commenti entusiasti di Rhys, forse sarebbe meglio lasciare The Americans così com’è.

Il finale di The Americans può aver lasciato alcune questioni in sospeso, ma soprattutto ha risolto le sue storie più importanti.  Inoltre, c’è sempre la possibilità che un revival rovini l’impeccabile eredità della serie. Anche se sarebbe interessante vedere cosa fanno Paige e Henry, soprattutto ai giorni nostri, non è un male lasciare i destini dei personaggi aperti. The Americans ha avuto uno dei migliori finali di serie televisive degli anni 2010 e sarebbe difficile per un revival eguagliare o superare una conclusione così superba.

Sotto il cielo delle Hawaii: la spiegazione del finale, cosa significa il colpo di scena di Brian e Tracy

Il finale di Sotto il cielo delle Hawaii (Aloha) è una dolce conclusione per il film diretto da Cameron Crowe, con il grande colpo di scena di Brian e Tracy che non fa che rafforzare i temi del film. Uscito nel 2015, Sotto il cielo delle Hawaii (Aloha) si concentra in gran parte su Brian Gilcrest (Bradley Cooper), un cinico appaltatore militare che è stato assunto per aiutare a garantire che un lancio spaziale privato possa andare avanti alle Hawaii. Per farlo, deve lavorare al fianco di Allison Ng di Emma Stone, un membro brillante e impegnato dell’Air Force che sviluppa costantemente una storia d’amore con Brian. A complicare ulteriormente le cose c’è un inaspettato incontro tra Brian e la sua ex compagna Tracy (Rachel McAdams), che si è sposata e ha avuto dei figli.

Mescolando intrighi militari con i tropi della commedia sentimentale, Sotto il cielo delle Hawaii (Aloha) non sempre funziona. Il film ha solo il 20% di voti positivi su Rotten Tomatoes al momento in cui scriviamo, e Sotto il cielo delle Hawaii (Aloha) è diventato tristemente controverso per la decisione di affidare alla caucasica Emma Stone il ruolo di Allison, per un quarto hawaiana e per un quarto cinese. Tuttavia, il tentativo del film di fondere generi molto diversi con un approccio sorprendentemente progressista ai tropi standard delle commedie romantiche lo rende un interessante (anche se imperfetto) ingresso nella filmografia di Crowe.

Un film di Cameron Crowe del 2015 ha uno degli ensemble hollywoodiani più numerosi degli anni 2010, ma non è riuscito ad avere un impatto sulla critica e sul botteghino.

Spiegato il vero twist sulla paternità di Grace

Emma Stone in Sotto il cielo delle Hawaii (2015)
Foto di Neal Preston – © 2015 – Columbia Pictures

Uno dei grandi colpi di scena di Sotto il cielo delle Hawaii (Aloha) è la vera identità dei genitori di Grace, che complica ulteriormente il triangolo amoroso al centro del film. Per gran parte di Sotto il cielo delle Hawaii (Aloha), Grace sembra essere la figlia di Tracy e di suo marito Woody, che si sono messi insieme poco dopo la separazione di Tracy da Brian, avvenuta anni prima degli eventi del film. Tuttavia, Brian è il vero padre di Grace, avendola concepita con Tracy poco prima della loro rottura. Brian non ne è a conoscenza fino agli eventi del film, il che sottolinea la natura agrodolce dei piani originali di Tracy per una vita con Brian.

È interessante notare che il film di Cameron Crowe non cerca di utilizzare questa rivelazione per creare un dramma eccessivo rispetto ad altri colpi di scena. Sebbene tra Tracy e Brian ci sia una forte tensione romantica, la rivelazione che i due condividono una figlia non li costringe a tornare insieme. Alla fine del film, i due rimangono con i loro partner separati. Anche Grace sembra essere d’accordo con la scoperta, con la scena finale del film incentrata su lei e Brian che si abbracciano come padre e figlia. È una svolta tranquillamente progressista nel film.

Cosa succede nel triangolo amoroso di Brian, Tracy e Allison di Sotto il cielo delle Hawaii (Aloha)

Bradley Cooper, Rachel McAdams e Emma Stone in Sotto il cielo delle Hawaii (2015)
Foto di Neal Preston – © 2015 – Columbia Pictures

Il triangolo amoroso tra Brian, Tracy e Allison è una delle principali attrattive di Sotto il cielo delle Hawaii (Aloha), che eleva la bontà della commedia romantica del film. Se prima i due avevano una storia d’amore, la perdita di fiducia di Brian in se stesso dopo essere stato espulso dall’aeronautica ha portato alla rottura della loro storia d’amore. Nel presente di Sotto il cielo delle Hawaii (Aloha), i due hanno trovato relazioni diverse. Per Brian, si tratta di Allison Ng, che sviluppa costantemente un legame di reciproco rispetto e attrazione con Brian.

Al contrario, i sentimenti persistenti di Brian per Tracy sono solo l’ultimo colpo di coda nella relazione travagliata di lei con il benintenzionato Woody. Il loro matrimonio si sta già logorando all’inizio del film, e l’arrivo di Brian nelle loro vite rischia di romperlo definitivamente. Tuttavia, alla fine del film Brian e Tracy accettano che la loro storia d’amore sia finita, consentendo loro di impegnarsi pienamente con Woody e Allison. È un approccio sorprendentemente maturo alle convenzioni del sottogenere delle commedie romantiche, che permette ai quattro adulti di andare oltre i loro problemi e di riaffermare il loro legame reciproco.

Perché Brian sabota il lancio del satellite

Bradley Cooper in Sotto il cielo delle Hawaii (2015)
Foto di Neal Preston – © 2015 – Columbia Pictures

La storia d’amore tra Brian e Allison è all’origine di uno dei più grandi colpi di scena di Sotto il cielo delle Hawaii (Aloha). Mentre il triangolo amoroso tra Brian, Allison e Tracy costituisce l’arco emotivo, il legame tra i primi due è guidato da uno sforzo congiunto civile/militare per dispiegare un satellite privato di proprietà di Carton. Inizialmente, Brian è un sostenitore del piano e uno dei principali responsabili della sua esecuzione, contribuendo a garantirne la realizzazione. Tuttavia, le discussioni con Allison e la sua genuina convinzione della libertà del cielo per tutte le persone influenzano costantemente la sua visione del mondo e le sue convinzioni.

Quando scopre che il satellite ha uno scopo ben più nefasto, Brian sabota il lancio e usa una perturbazione sonica per distruggerlo. Questo momento è un’affermazione per Brian, sia dei suoi sentimenti per Allison che della sua rinata fiducia nelle persone. È il grande punto di svolta di Aloha, che consolida la crescita e l’evoluzione del personaggio di Brian, da appaltatore stanco a personaggio più nobile. È anche uno dei momenti visivi più importanti del film, che eleva la commedia romantica a qualcosa di diverso.

Chi è il vero cattivo in Sotto il cielo delle Hawaii (Aloha)

In una narrazione più semplice, Sotto il cielo delle Hawaii (Aloha) avrebbe probabilmente visto Woody o Tracy come antagonisti, in conflitto con Brian e in grado di ostacolare i suoi tentativi di riallacciare i rapporti con Tracy o di andare avanti con Allison. Tuttavia, entrambi sono ritratti come persone genuinamente gentili, con Brian e Woody che fanno addirittura pace alla fine del film. Aloha trova invece il suo cattivo centrale in Carson. Interpretato da Bill Murry, Carson è inizialmente rappresentato come un miliardario con buone intenzioni che vuole usare il suo satellite privato per aiutare i cittadini locali. In realtà, però, il satellite avrà un carico nucleare.

Si tratta di un importante cambiamento di tono rispetto agli elementi da commedia romantica del film, che trasforma Carson in un personaggio più pericoloso. La scoperta della verità da parte di Allison (e del fatto che Brian ne fosse apparentemente a conoscenza) ha quasi spezzato la loro storia d’amore. Tuttavia, Brian decide di distruggere il satellite prima che diventi pienamente operativo. Questo contribuisce a smascherare le azioni di Carson, portando al suo arresto alla fine del film. Carson è la personificazione della prospettiva cinica e monetaria che Brian ha brevemente abbracciato, e il suo tradimento di Carson è la grande vittoria morale di Brian nel film.

Il vero significato del finale di Sotto il cielo delle Hawaii (Aloha)

In Sotto il cielo delle Hawaii (Aloha) si svolgono molte cose, il che a volte può andare a discapito del film, che cerca di esplorare diversi temi e morali contemporaneamente. L’arco emotivo di Brian è incentrato sull’allontanamento dal percorso cinico che aveva accettato dopo la partenza dall’aeronautica. Allison lo aiuta a risvegliare il suo amore infantile per la scienza e lo spazio, creando una storia d’amore tra i due grazie alla passione condivisa. L’uomo accetta che Tracy sia andata avanti, ma il finale suggerisce che farà parte della vita di sua figlia, un abbraccio speranzoso a un’unità familiare non convenzionale.

Anche gli altri personaggi ottengono affermazioni simili: Woody, Allison e Tracy rifiutano di cedere al pessimismo e alla sconfitta e alla fine ottengono tutti ciò che desiderano. L’unico personaggio che vacilla veramente è Carson, la cui ricchezza e il cui approccio spietato lo rendono il cattivo del film. Anche i nativi hawaiani locali ottengono il loro lieto fine con la scoperta dei crimini di Carson. Sotto il cielo delle Hawaii (Aloha) tenta di fare molto, ma beneficia di un finale che regala al cast, in gran parte simpatico, un lieto fine che premia l’ottimismo e la speranza per il futuro.

NCIS 22: data di uscita, cast, trama e tutto ciò che sappiamo

NCIS 22: data di uscita, cast, trama e tutto ciò che sappiamo

La popolarissima serie procedurale NCIS è una vera e propria istituzione televisiva, e ora dovrebbe tornare per la sua 22a stagione. Debuttata nel 2003 come spinoff di JAG, NCIS segue gli agenti del Naval Criminal Investigative Service che indagano su casi criminali che riguardano l’esercito americano. Originariamente guidata da Mark Harmon nel ruolo dell’agente Leroy Gibbs, la serie è riuscita a cambiare rotta dopo la partenza di Harmon e a mantenere il suo status di uno dei procedurali più seguiti.

Durante la sesta stagione dello show, ha debuttato il primo dei numerosi spinoff di NCIS , e NCIS: Los Angeles ha avuto un’impressionante serie di 14 stagioni. Negli anni successivi altri spinoff hanno debuttato con diversi gradi di successo e il franchise continua ad espandersi con aggiunte recenti come NCIS: Sydney e Hawaii. L’universo di NCIS sta facendo il primo passo verso una nuova direzione con il recente annuncio di NCIS: Origins, che esplorerà i primi giorni dell’agente Gibbs. Con tutto il clamore che ancora circonda il franchise, la stagione 22 di NCIS sembrava una conclusione scontata e la serie è stata rapidamente rinnovata.

Come personaggio principale di NCIS, il Jimmy Palmer di Brian Dietzen ha vissuto molte esperienze di cuore, quindi ci sono alcune cose che vorrei per lui nella 22° stagione.

Le ultime notizie di NCIS 22

La CBS annuncia la data di uscita della di NCIS 22

Dopo che il popolare procedurale ha ottenuto un rinnovo anticipato ad aprile 2024, le ultime notizie confermano la data di uscita della stagione 22 di NCIS. Ora che condivide la serata con la nuova serie prequel, NCIS: Origins, lo show di punta tornerà per la sua storica 22esima stagione lunedì 14 ottobre alle 21.00. La serie prequel incentrata sul giovane Gibbs seguirà immediatamente e trasmetterà gli episodi ogni settimana alle 22.00.

NCIS condividerà una serata con NCIS: Origins

La serie ammiraglia sarà seguita dagli episodi di Origins, che andranno in onda alle 22.00.

Inoltrandosi nella sua impressionante 22esima stagione, NCIS continuerà a essere uno dei punti di forza della prossima stagione autunnale della CBS. Condividendo la serata con l’imminente spinoff prequel, NCIS: Origins, la stagione 22 di NCIS debutterà con il primo episodio lunedì 14 ottobre alle 21:00. La serie principale sarà seguita da episodi di NCIS che andranno in onda alle 22: 00. La serie ammiraglia sarà seguita dagli episodi di Origins, che andranno in onda alle 22.00.

La stagione 21 di NCIS si è conclusa il 6 maggio 2024.

Il cast di NCIS 22

Il cast di NCIS è cambiato molto nel corso dei decenni, ma si prevede che l’ensemble della stagione 22 assomigli molto a quello della stagione 21. L’unico cambiamento che riguarda la prossima stagione è il ritorno del cast completo. L’unico cambiamento che incombe sulla prima stagione è la potenziale partenza dell’agente Jessica Knight, interpretata da Katrina Law, che potrebbe essere costretta a lasciare la squadra dopo che le è stato offerto un nuovo lavoro altrove. Tuttavia, la partenza della Knight non è ancora confermata, e potrebbe tornare nei primi episodi della stagione 22. È previsto il ritorno di Gary Cole nei panni dell’agente speciale Alden Parker e del suo secondo in comando, Timothy Mcgee, interpretato da Sean Murray.

La trama di NCIS – Stagione 22

La stagione 21 di NCIS è iniziata con l’esplosiva storia dell’agente Torres, che si è rivelata un’azione criminale, ma si è conclusa prima della fine della stagione. Tuttavia, il finale della stagione 21 non è stato lasciato senza un cliffhanger, e la composizione della squadra potrebbe cambiare radicalmente con la partenza dell’agente Knight. Verso la fine della stagione 21, alla Knight è stato offerto il posto di responsabile dell’addestramento di REACT a Camp Pendelton e lei ha preso seriamente in considerazione l’idea di accettare il lavoro. La sua partenza non è stata chiarita nella stagione 21, quindi la stagione 22 di NCIS dovrà rivelare la decisione finale della Knight.

Kelsey Grammar conferma la possibilità di tornare nei panni della Bestia dopo The Marvels

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Mentre un reboot degli X-Men è (finalmente) in fase di sviluppo, i Marvel Studios hanno anche riportato diversi attori dell’ormai defunto franchise della 20th Century Fox per riprendere i loro rispettivi ruoli nel MCU.

Di recente, Hugh Jackman è tornato per Deadpool e Wolverine, e abbiamo anche visto Sir Patrick Stewart nei panni del Professor Charles Xavier in Doctor Strange nel Multiverso della follia e Kelsey Grammar in quelli di Bestia nella scena post-credits di The Marvels.

Nello stinger, Monica Rambeau (Teyonah Parris) si risveglia in un laboratorio medico dopo essere rimasta intrappolata in una realtà alternativa in seguito alla sua battaglia con Dar-Benn e trova al suo fianco la defunta madre Maria (Lashana Lynch). Rambeau è sopraffatta dalla gioia, ma Maria – che in realtà è la Binary di questo mondo – non ha idea di chi sia.

Mentre la confusione di Monica aumenta, una voce familiare chiede “come sta il nostro paziente” ed entra nella stanza un’accurata riproduzione in CGI di Hank McCoy, alias Bestia.

Grammar ha dichiarato in precedenza di non aver sentito parlare di un possibile ritorno di Bestia, ma ora conferma di aver avuto alcune “conversazioni”, anche se non è riuscito a scendere nei dettagli.

Non c’è nulla di cui possa parlare”, dice la star di Fraiser a ComicBook.com. “Quello che so è che c’è stata una sorta di enorme sfogo quando sono apparso alla fine di The Marvels, credo sia stato così. La reazione è stata davvero quasi… non era inaspettata. Ci sarebbe stata una certa reazione, ma è stata piuttosto travolgente, e quindi ci sono state alcune conversazioni”.

Anche se i piani sono sempre soggetti a cambiamenti nel MCU, la Marvel non avrebbe reintrodotto Bestia per questa particolare scena se non avesse avuto intenzione di riportarlo indietro a un certo punto, ma non sappiamo ancora quando lo rivedremo. Avengers: Secret Wars sembra la data più probabile, ma ci sono voci che dicono che si farà vedere prima di allora.

Cosa è accaduto in The Marvels? 

“In The Marvels dei Marvel Studios, Carol Danvers alias Capitan Marvel ha recuperato la sua identità dai tirannici Kree e si è vendicata dell’Intelligenza Suprema. Ma le conseguenze indesiderate vedono Carol farsi carico del peso di un universo destabilizzato. Quando i suoi compiti la inviano in un wormhole anomalo collegato a un rivoluzionario Kree, i suoi poteri si intrecciano con quelli della super-fan di Jersey City Kamala Khan, alias Ms. Marvel, e della nipote di Carol, ora astronauta di S.A.B.E.R., il capitano Monica Rambeau. Insieme, questo improbabile trio deve fare squadra e imparare a lavorare di concerto per salvare l’universo come The Marvels”.

Il film è interpretato anche da Zawe Ashton e Park Seo-joon. La regia è di Nia DaCosta, mentre Kevin Feige è il produttore. Louis D’Esposito, Victoria Alonso, Mary Livanos e Matthew Jenkins sono i produttori esecutivi. La sceneggiatura è di Megan McDonnell, Nia DaCosta, Elissa Karasik e Zeb Wells.

Le meraviglie è ora disponibile per il vapore su Disney+ e per l’acquisto in 4K Ultra HD, Blu-ray e DVD il 13 febbraio.

NCIS 21, la spiegazione del finale: Cosa succede e come si prepara la stagione 22

Il finale della stagione 21 di NCIS ha avuto enormi ripercussioni sulla Squadra di Risposta ai Casi Maggiori e sulla loro storia nella stagione 22. Nel finale della stagione 21 dell’NCIS (episodio 10, “Follia della barriera corallina”), la squadra indaga sulla scoperta di tre cadaveri su una nave della Marina in disarmo che dovrebbe essere affondata. Quando l’Agente Supervisore dell’NCIS Alden Parker (Gary Cole) e l’Agente Speciale Jessica Knight (Katrina Law) rimangono bloccati all’interno della nave, si delinea il corso della stagione 22 dell’NCIS.

Jess sta elaborando l’offerta di lavoro ricevuta dal Direttore dell’NCIS Leon Vance (Rocky Carroll) e il modo in cui il suo potenziale ruolo di Capo REACT influenzerà la sua relazione con il dottor Jimmy Palmer (Brian Dietzen). Lei e Parker rimangono bloccati nella sala macchine della nave e, mentre Parker perde sangue dopo che un pilastro metallico di sostegno gli cade sulla gamba, le conversazioni tra Parker e Knight sembrano stabilire importanti cambiamenti nell’NCISverse. È stata una stagione cruciale per la serie ammiraglia, che ha reso omaggio al personaggio del dottor Mallard di David McCallum e ha celebrato ilmillesimo episodiodi NCIS su nonostante una stagione ridotta.

Jessica Knight lascia davvero l’NCIS? Perché accetta di guidare REACT

L’agente Knight si è imbattuta nel direttore Leon Vance che conversava con un certo Moondog, il signor Brian Mooney, che la Knight conosce da REACT e Camp Pendleton. Vance ha osservato che Moondog “farà il culo all’ufficio dell’Estremo Oriente”, rivelando che Mooney ha accettato il posto del vecchio padre di Knight dopo aver rifiutato la posizione. Quando Knight ha chiesto chi prenderà il posto di Mooney come capo dell’addestramento REACT (un lavoro per il quale si era candidata un paio di anni fa), Vance ha rivelato che ora è il candidato migliore e le ha offerto il lavoro, che alla fine ha accettato.

Sembra che Jessica Knight lasci l’MCRT dopo aver accettato il posto di Chief REACT Training Officer a Camp Pendleton. La Knight accetta la promozione perché è una posizione che si immaginava di ricoprire da quando ha perso la sua ex squadra REACT. Quando Parker chiede alla Knight perché non abbia preso il posto del padre come lui voleva, lei rivela di essersi sentita programmata per ribellarsi, ma lascia intendere che c’è dell’altro nella spiegazione. Nel finale, la Knight dimostra di essere in grado di ricoprire il ruolo per cui è stata scelta quando va a nuotare per tentare di salvare Parker.

La partenza di Jessica Knight da NCIS non è confermata

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Non è stato confermato che l’attore di Jessica Knight, Katrina Law, stia lasciando lo show. Al contrario, la Law ha condiviso un post su Instagram dopo il finale di stagione con la didascalia “Immagino che dovremo aspettare l’autunno della CBS”. La didascalia, che accompagna tre foto stampa (due della Law e una del cast di NCIS ), suggerisce che il personaggio della Law avrà ancora molto da fare. Il post è accompagnato dalla canzone “School’s Out” di Alice Cooper, che recita: “Le scuole sono finite per l’estate. La scuola è finita per sempre”. La scelta della canzone alimenta il mistero sul fatto che Law sia fuori dall’NCIS per sempre o solo per l’estate.

Anche se non è chiaro se Jess lascerà definitivamente la serie, probabilmente il personaggio non sarà più un series regular della casa madre, visto che ha accettato di lavorare a Pendelton, dall’altra parte del Paese. Detto questo, in un’intervista a TVLine, Law ha consigliato di “sintonizzarsi per l’apertura della stagione!” per vedere se il suo personaggio tornerà nella stagione 22. Nell’intervista è stato citato anche lo showrunner Steven D. Binder che sembra aver fatto intendere che la Law potrebbe tornare nella 22esima stagione: “Abbiamo avuto persone che sembrava stessero per andarsene e poi si è scoperto che non era così”.

Cosa significa la partenza di Jess per lei e Jimmy

Quando Jess condivide la notizia con il suo fidanzato, il dottor Jimmy Palmer, le cose si fanno difficili. Non è chiaro cosa significhi la partenza di Jess per lei e Jimmy, ma alcuni accenni nel finale della stagione 21 danno un contesto a ciò che accadrà in seguito. Quando Jimmy fa notare a Jess che Pendleton si trova su un’altra costa, Jess suggerisce di essere aperta a una relazione a distanza, dicendo che “non è che una relazione a distanza sia la cosa peggiore che possa capitare”. Jimmy è chiaramente sconvolto e quando Jess tenta di farlo ragionare, lui la interrompe dicendo che ha perso tutti.

La conversazione conclusiva tra i due suggerisce che Jess e Jimmy sono entrambi in grado di comprendere il punto di vista dell’altro e rivela che, nella peggiore delle ipotesi, la coppia terminerà la relazione in buoni rapporti. La separazione amichevole potrebbe significare che Jimmy e Jess potrebbero esplorare una relazione a distanza nella stagione 22 di NCIS, e potrebbe essere un modo per incorporare il personaggio di Knight in futuro. Detto questo, anche se la conversazione della coppia è stata aperta, è sembrata conclusiva per la loro relazione. A prescindere dal futuro, è stata lasciata aperta una porta per una relazione di cura e rispetto reciproco.

Chi è Lily? Spiegato il ricordo d’infanzia di Parker

Durante il finale della stagione 21 di NCIS, Parker ha una misteriosa allucinazione di una ragazza che corre nella sala macchine della nave in cui è intrappolato e che chiama “Lilly”. La sua visione si trasforma in un flashback che si incrocia inquietantemente con il suo futuro. Nella visione, Parker gioca a nascondino con Lilly da bambino sul ponte di una nave della Marina. La visione dà l’impressione che Lilly sia la sorella defunta di Alden e che sulla nave le succeda qualcosa di fatale, il che potrebbe essere il motivo per cui Parker non ama stare su di essa.

Quando Jess rimane a parlare con Parker mentre si riprende, gli chiede chi sia Lilly. Parker dice di non ricordare. La sua risposta può avere diverse spiegazioni. È molto probabile che Parker abbia represso un ricordo d’infanzia traumatico della morte della sorella e che non ricordi davvero i dettagli della sua scomparsa. Potrebbe anche essere che Parker stia semplicemente mentendo a Knight per evitare l’argomento, ma Parker non ha mai nascosto nulla alla sua squadra. Un’altra spiegazione potrebbe essere che, a seguito della ferita, Parker abbia temporaneamente perso alcuni dei suoi ricordi.

L’importanza che Parker sopravviva all’infortunio alla gamba

Nel finale della stagione 21 di NCIS, sembrava che Parker non ce l’avesse fatta, ma nonostante la sua situazione disastrosa, la sua storia sembra destinata a continuare nella stagione 22. Alla fine dell’episodio Parker è stato ricoverato in ospedale e si è ripreso. Grazie allo sviluppo del personaggio di Parker nel corso del finale, sembra che Parker sarà al centro dell’attenzione nella prossima stagione. La stagione 22 diNCIS vedrà probabilmente un ulteriore sviluppo del personaggio di Parker, dopo che è stato rivelato che Parker ha avuto un’infanzia traumatica e che potenzialmente ha vissuto o ha avuto a che fare con la morte della sorella minore.

La trama del finale della stagione 21 di NCIS suggerisce che il franchise sta iniziando ad approfondire il passato di Parker e che probabilmente nella prossima stagione verranno rivelati altri aspetti del suo personaggio. Nel finale si è anche accennato alla madre di Parker, ma l’attore si è rifiutato di entrare nei dettagli, anche se è chiaro dal tono di Parker che c’è dell’altro nella storia. L’ulteriore sviluppo del personaggio di Parker è fondamentale dopo la partenza del Leroy Jethro Gibbs di Mark Harmon. Tra l’esplorazione del passato di Parker e una potenziale relazione nel suo futuro, NCIS sta dando a Parker la storyline di cui ha bisogno.

Leon Vance rimane direttore dell’NCIS

In alcuni momenti della stagione 21, c’erano stati segnali che Leon Vance avrebbe potuto lasciare il ruolo di direttore dell’NCIS. Nel millesimo episodio dell’NCIS ha subito uno scioccante colpo di scena quando gli hanno sparato alla schiena davanti al figlio Jared Vance (Spence Moore II). Durante la visita alla tomba della moglie, ha dovuto affidare a Timothy McGee (Sean Murray) il ruolo di direttore temporaneo dell’NCIS. Sembrava probabile che, dopo 15 stagioni di NCIS, Leon Vance potesse lasciare il ruolo di direttore dell ‘NCIS più longevo per passare il testimone a qualcuno come McGee o Parker.

Al contrario, il finale della stagione 21 dell’NCIS ha mostrato Vance in piena attività: ha reclutato Knight per il REACT Chief ed è apparso in modo prominente all’inizio e alla fine dell’episodio per prendere una decisione importante. Sebbene nella stagione 21, episodio 8, Vance sia apparso con il braccio ingessato, suggerendo che la guarigione e il futuro del regista erano ancora in sospeso, il finale di stagione lo ha mostrato apparentemente in piena ripresa. Vance non ha motivo di non rimanere come direttore di NCIS per la prossima stagione, smentendo probabilmente la teoria secondo cui Vance avrebbe avuto un’uscita di scena perfetta.

Le conseguenze della partenza di Knight per l’MCRT: ecco cosa significa

La cosa più eccitante per il franchise è il modo in cui l’MCRT si evolverà dopo la partenza dell’agente Knight. Con l’uscita di scena di Jess, è prevedibile che qualcun altro ricoprirà il suo ruolo all’interno della squadra. NCIS ha visto una rotazione dei personaggi fin dalle prime stagioni dello show, a partire da quando Kate Todd (Sasha Alexander) fu colpita alla nuca e sostituita da Ziva David (Cote de Pablo). Alla fine, Ziva è stata sostituita da Eleanor Bishop di Emily Wickersham e quando la Wickersham ha lasciato lo show, il personaggio di Jessica Knight è stato il suo sostituto.

Un potenziale sostituto del personaggio della Knight potrebbe essere Curtis Hubley (J. Claude Deering), un operatore tecnico della squadra che nella stagione 21 di NCIS ha chiarito di voler diventare un agente NCIS in prova. Detto questo, è improbabile che il personaggio di Hubley sostituisca direttamente l’agente Knight, dato che il ruolo è tradizionalmente passato tra le donne da quando è stato ricoperto per la prima volta da Kate Todd nella stagione 1, episodio 1, di NCIS. La partenza della Knight significa che una tendenza iconica per il franchise continuerà quando il suo ruolo nell’MCRT verrà tramandato ancora una volta.

Cosa aspettarsi dalla stagione 22 di NCIS

Il finale della stagione 21 di NCIS ha creato grandi cambiamenti nella prossima stagione. La partenza dell’agente Knight spezzerà l’attuale MCRT. Anche se dovesse fare delle apparizioni in futuro, l’abbandono della squadra da parte dell’agente Knight comporterebbe grandi cambiamenti per i suoi compagni di squadra rimasti. La stagione 22 diNCIS può rivisitare la trama dell’episodio 6, “Strani invasori”, che ha quasi spezzato l’intero universo di NCIS e ha lasciato la squadra in sospeso con il misterioso killer extraterrestre. Potrebbe fare il suo ritorno l’ex moglie di Parker, Vivian Kolchak (Teri Polo), capo della Task Force Fenomeni Aerei Non Identificati.

La stagione 22 di NCIS potrebbe incorporare un membro del cast di NCIS: Hawai’i, ora che la serie è stata cancellata dopo la terza stagione. Non è raro che il franchise sposti i membri del cast, anche tra diversi show. In particolare, il personaggio di Sam Hanna di LL Cool J si è unito al cast di NCIS: Hawai’i dopo essere stato un series regular in NCIS: Los Angeles. Sam Hanna è entrato a far parte del Field Office di Pearl Harbor dopo che NCIS: Los Angeles è stato cancellato nel 2023 dopo 14 stagioni. Il franchise potrebbe reintrodurre personaggi simili dopo la cancellazione di NCIS: Hawai’i.

Nella stagione 22 di NCIS, sembra che i membri principali del cast Timothy McGee, Jimmy Palmer, Leon Vance, Nick Torres, Alden Parker e Kasie Hines (Diona Reasonover) manterranno i loro ruoli attuali nell’NCISverse. Con i personaggi principali al loro posto, la cosa più importante da vedere nella prossima stagione sarà una nuova iterazione dell’MCRT con la partenza di Jessica Knight. Sarebbe interessante vedere la squadra incorporare qualcuno come Kate Todd o Jacqueline Sloane (Maria Bello) – qualcuno che abbia esperienza di profiling che potrebbe migliorare le capacità investigative della squadra e aggiungere profondità alle indagini in corso.

Agatha All Along: ironia pungente nella prima clip ufficiale

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Agatha All Along: ironia pungente nella prima clip ufficiale

Disney+ ha diffuso la prima clip “molto pungente” di Agatha All Along, l’attesa prossima serie tv targata Marvel Television e in arrivo sulla piattaforma. La clip conferma che Joe Locke interpreterà quasi sicuramente Billy Kaplan/Billy Maximoff/Wiccan

Agatha All Along ha subito solo un giorno di riprese, il che suggerisce che i Marvel Studios sono molto soddisfatti di come è stata realizzata la serie soprannaturale. Come sempre, restate sintonizzati per ulteriori aggiornamenti – e per la nostra recensione – molto presto.

Quello che sappiamo su Agatha All Along

Agatha All Along vedrà il ritorno di molti volti noti di WandaVision, tra cui Emma Caulfield Ford (Sarah Proctor), Debra Jo Rupp (Sharon Davis), David Payton (John Collins), David Lengel (Harold Proctor), Asif Ali (Abilash Tandon), Amos Glick (Dennis), Brian Brightman (Sceriffo Miller) e Kate Forbes (Evanora Harkness). Kathryn Hahn guiderà l’ensemble, mentre altre aggiunte degne di nota sono Aubrey Plaza, Joe Locke, Patti LuPone, Sasheer Zamata, Ali Ahn, Miles Gutierrez-Riley, Okwui Okpokwasili e Maria Dizzia.

Pochi dettagli ufficiali sono stati rivelati sulla trama di Agatha, anche se ci si aspetta che essa ruoti in gran parte attorno ad Agatha che rintraccia Billy Maximoff (o viceversa) che, come la sua controparte nei fumetti, si è “reincarnato” in Billy Kaplan. Diversi scoop hanno affermato che la storia vedrà anche i discendenti della congrega di Evanora Harkness – ora noti come i Sette di Salem – tornare per vendicarsi della donna che ha ucciso le loro madri. Agatha All Along debutterà su Disney+ il 18 settembre.

Aquaman e il Regno Perduto arriva in streaming su NOW e in tv su SKY

Dall’Universo DC, arriva in prima TV su Sky il sequel del film DC di maggiore successo di tutti i tempi, Aquaman e il Regno Perduto, in onda lunedì 16 settembre alle 21:15 su Sky Cinema Uno (e alle 21:45 anche su Sky Cinema Collection – DC Superheroes), in streaming su NOW e disponibile on demand. Su Sky il film sarà disponibile on demand anche in 4K.

Diretto da James Wan e distribuito da Warner Bros. Pictures, Aquaman e il Regno Perduto vede le star del primo capitolo ritornare nei loro ruoli originali: Jason Momoa è ancora Arthur Curry/Aquaman, ora in bilico tra i suoi doveri di Re di Atlantide e di nuovo padre; Patrick Wilson è Orm, fratellastro di Aquaman e sua nemesi, che ora deve affrontare un nuovo ruolo come alleato riluttante del fratello; Amber Heard è Mera, regina di Atlantide e madre dell’erede al trono; Yahya Abdul-Mateen II è Black Manta, impegnato più che mai a vendicare la morte di suo padre distruggendo Aquaman, la sua famiglia e Atlantide; Nicole Kidman torna nel ruolo di Atlanna, una leader fiera e madre con il cuore di una guerriera. Riprendono i loro ruoli anche Dolph Lundgren, che interpreta Re Nereus e Randall Park che ritorna come Dr. Stephen Shin.

La trama di Aquaman e il Regno Perduto

Non riuscendo a sconfiggere Aquaman la prima volta, Black Manta, ancora spinto dal bisogno di vendicare la morte di suo padre, non si fermerà davanti a nulla pur di annientare Aquaman una volta per tutte. Questa volta Black Manta, in possesso del potere del mitico Tridente Nero, che scatena una forza antica e malvagia, è più temibile che mai. Per sconfiggerlo Aquaman si rivolgerà al fratello imprigionato Orm, l’ex re di Atlantide, per forgiare un’improbabile alleanza. Insieme dovranno mettere da parte le loro divergenze per proteggere il loro regno e salvare la famiglia di Aquaman, e il mondo intero, da una distruzione irreversibile.

Aquaman e il Regno Perduto

Aquaman e il Regno Perduto è il film conclusivo dell’era “DCEU” prima che il franchise venga riavviato. Jason Momoa molto probabilmente metterà da parte il tridente, ma si dice che sia in trattative per interpretare un personaggio completamente diverso nel DCU di James Gunn e Peter Safran, Lobo.

Non essendo riuscito a sconfiggere Aquaman la prima volta, Black Manta, ancora spinto dal bisogno di vendicare la morte di suo padre, non si fermerà davanti a nulla pur di sconfiggere il Re di Atlantide una volta per tutte. Questa volta Black Manta è più formidabile che mai, poiché brandisce il potere del mitico Tridente Nero, che scatena una forza antica e malevola. Per sconfiggerlo, Aquaman si rivolgerà al fratello imprigionato Orm, l’ex re di Atlantide, per stringere un’improbabile alleanza. Insieme, dovranno mettere da parte le loro differenze per proteggere il loro regno e salvare la famiglia di Aquaman e il mondo dalla distruzione irreversibile.

Scott Eastwood: 10 cose che forse non sai sull’attore

Scott Eastwood: 10 cose che forse non sai sull’attore

Scott Eastwood è uno di quegli attori che non ha mai sfruttato la fama o la discendenza per farsi un nome nel mondo del cinema, riuscendo a cavarsela da solo con le sue capacità e con il suo talento.

Figlio del più celebre Clint (a cui somiglia tantissimo) ha cominciato la sua carriera a circa vent’anni per non fermarsi e continuare a camminare con le sue gambe, riuscendo a partecipare a diversi tipi di film e tutti di successo.

Ecco, allora, dieci cose da sapere su Scott Eastwood.

Tutti i film di Scott Eastwood

Scott Eastwood in Fast & Furious 8 (2017)
Foto di Matt Kennedy – © Universal Pictures

1. I film e la carriera di Scott Eastwood. La carriera dell’attore americano è iniziata nel 2006 quando, a vent’anni, recita nel film Flags of Our Fathers, per poi continuare in An American Crime (2007), Pride (2007), Player 5150 (2008) e Gran Torino (2008). La sua carriera continua sul grande schermo grazie ai film Invictus – L’invincibile (2009), The Lion of Judah (2011), The Forger (2012), Di nuovo in gioco (2012), Fury (2014) e La risposta è nelle stelle (2015). Tra i suoi ultimi lavori vi sono Diablo (2015), Snowden (2016), Suicide Squad (2016), La legge della notte (2016), Fast & Furious 8 (2017), Overdrive (2017), Pacific Rim: La rivolta (2018). Nel 2020 recita in The Outpost, mentre nel 2021 è nel cast di Wrath of Man, con Jason Statham e in Dangerous. Nel 2022 ha interpretato Noah in I Want you Back, Riggin in 1992 Nel 2023 ha ripreso il ruolo di Little Nobody in Fast X. Nel 2024 è Nash nel film Tin Soldier. Il prossimo anno sarà Joe Travers in Alarum.

2. È anche un produttore. Nel corso della sua carriera, Scott Eastwood non si è solo dedicato all’attività di attore, ma ha esplorato diversi ambiti del cinema, come la produzione. Infatti, ha vestito i panni del produttore per i film The Perfect Wave (2014), Stranded (2014) e Walk of Fame (2017). L’attore, inoltre, è coinvolto nella produzione del film House of the Holy che, attualmente, è in fase di pre-produzione.

Chi è la sua fidanzata di Scott Eastwood?

3. La sua ex fidanzata è morta in un incidente stradale. Da pochi anni a questa parte, Scott Eastwood ha rivelato che Jewel Brangman, una sua ex fidanzata, è morta in un incidente nel 2014. La sua morte è dovuta allo scoppio dell’airbag dell’auto in cui si trovata che è gli esploso in faccia come un proiettile, tanto da spezzarle la spina dorsale. Di questo fatto non è riuscito a parlarne per diverso tempo perché non riusciva a farsene una ragione di aver perso così una delle persone con cui aveva condiviso la propria intimità.

Nell’agosto 2017, Eastwood si è aperto con i media sulla morte della sua ex fidanzata, Jewel Brangman, Ha dichiarato: “A volte è un circo incredibile, ma vivere sulla strada penso che sarebbe dura. Non ho ancora una famiglia, ma un giorno la desidero, e penso a cosa significherebbe avere dei figli e stare lontano da loro. Questo mi preoccupa.

4. Attualmente è fidanzato. Sembra che da un paio di anni a questa parte l’attore abbia trovato l’amore grazie a Maddie Serviente. Tuttavia, in passato, ha avuto una vita sentimentale piuttosto turbolenta: pare, infatti, che abbia frequentato, tra le altre, Sala Leal, Jana Kramer e Brittany Brousseau.

Scott Eastwood è su Instagram

5. Ha un profilo ufficiale Instagram. Anche Eastwood, come la maggior parte dei suoi colleghi, ha deciso di aprire un proprio account ufficiale Instagram, seguito da circa 3,2 milioni di persone. La sua bacheca è un tripudio di fotografie che lo vedono quasi sempre protagonista insieme alla sua famiglia, soprattutto con suo padre Clint, in momenti di svago e quotidianità. Sono molte anche le foto che lo ritraggono in momenti lavorativi, tra set e photoshot.

Scott Eastwood è stato protagonista di Fury

6. È quasi arrivato alle mani sul set. Sembra che durante le riprese di Fury, Eastwood sia quasi arrivato alle mani con Brad Pitt e Shia LaBeouf. Il motivo scatenante è che l’attore aveva assunto un atteggiamento previsto dalla sceneggiatura e di cui i due attori non erano a conoscenza, tra cui continuare a sputare tabacco. Così, i due si sono rivolti a Eastwood e gli animi si sono surriscaldati fino a quando la verità non è venuta a galla.

7. Si è sottoposto ad un duro allenamento. Come il resto del cast anche Eastwood ha dovuto sottostare ad un rigido allenamento gestito dalla Navy SEALs. Lo scopo è stato quello di far aumentare la resistenza e di poter fare fronte agli sforzi che si sarebbero presentati sul set.

scott eastwood

Scott Eastwood in Gran Torino

8. Ha recitato con un altro nome. Per far sì che non si parlasse di nepotismo, l’attore ha deciso di farsi accreditare con il nome di nascita, ovvero Scott Reeves. Inoltre, in questo film non è l’unico della famiglia ad essere presente: infatti, anche Kyle Eastwood ha lavorato al film, collaborando alla colonna sonora. Per lui, inoltre, non si trattava della prima volta che condivideva il set con il padre, avendo già avuto modo di lavorare con lui in Flags of Our Fathers, Invictus – L’invincibile e Di nuovo in gioco.

Scott Eastwood in Suicide Squad

9. Ha avuto un ruolo nel film del 2016. Nel Suicide Squad diretto nel 2016 da David Ayer, Eastwood ha avuto modo di ricoprire il ruolo di GQ Edwards, un Navy SEAL che aiuta Flag nella sua missione. Inizialmente, Ayer aveva contattato Shia LaBeouf per il ruolo, ma l’attore è stato scartato dallo studio. In seguito, Eastwood ha raccontato di considerare quella sul set di questo film una delle sue esperienze preferite, nonostante sia rimasto profondamente inquietato dalla presenza di Jared Leto, il quale si divertiva a fare scherzi sulla base della personalità del Joker.

Scott Eastwood: età e altezza

10. Scott Eastwood è nato il 21 marzo del 1986 a Carmel, in California, e la sua altezza complessiva corrisponde a 180 centimetri.

Fonti: IMDb, Daily Mail

Cartoni animati anni ’80: i migliori titoli da vedere

Cartoni animati anni ’80: i migliori titoli da vedere

Ogni generazione ha i propri cartoni animati di riferimento. Titoli con cui è cresciuta e che hanno saputo insegnare importanti valori attraverso un intrattenimento il più universale possibile. Questo tipo di opere, spesso sottovalutate, rimangono però nel cuore degli spettatori, indicando periodi della propria vita in cui bastava guardare qualche puntata del proprio cartone preferito per sentirsi felici. Molti dei protagonisti di questi prodotti sono spesso considerati veri e propri amici, dai quali è sempre bello tornare. Per chi è cresciuto nei primi anni Ottanta (ma non solo), ecco allora un elenco dei migliori cartoni animati anni ’80, da recuperare e riscoprire!

La lista dei migliori Cartoni animati anni ’80

Negli anni ’80 i cartoni animati in televisione si sono moltiplicati, permettendo l’arrivo di titoli provenienti da ogni parte del mondo. Se il Giappone è ovviamente stato in prima linea in ciò, offrendo alcuni dei cartoni più iconici e popolari di sempre, anche la Disney ha avuto il suo ruolo nella diffusione di nuovi cartoni animati. Molti dei titoli mandati in onda in questo decennio si sono poi affermati come cartoni animati estremamente popolari ancora a distanza di anni dalla loro distribuzione. Ecco di seguito i titoli da non perdere!

Serie e personaggi a cartoni animati anni ’80 Disney

Cartoni animati anni '80 Disney

Nel 1984 viene fondata la Disney Television Animation, sussidiaria di Disney Branded Television, divisione del gruppo The Walt Disney Company. L’obiettivo era quello di sviluppare cartoni animati Disney per la televisione, che permettessero alla Disney di espandere la propria attività raggiungendo un più ampio pubblico. Inizialmente, però, tale sussidiaria non disponeva dell’autorizzazione a creare contenuti basati sui principali personaggi dei film d’animazione Disney, come invece avverrà a partire dagli anni ’90. Nel corso degli anni ’80, dunque, la divisione diede vita a soli tre cartoni animati. Eccoli qui di seguito.

I Gummi. Considerati da molti una fantasia, i Gummi sono degli orsi antropomorfi gentili e adorabili, che cercano di vivere in armonia con gli umani, anche se a volte non è proprio facile. Composta da 65 episodi, questa è stata la prima serie a cartoni animati realizzata dalla Disney Television Animation ed è basata sugli orsetti gommosi, i quali diventano qui protagonisti di tante avventure.

I Wuzzles. La seconda serie animata realizzata dalla Disney Television Animation è I Wuzzles, che ha come protagoniste delle creature chiamate Wuzzle (che significa “mescolare”), ognuna delle quali è un mix di due diverse specie animali realmente esistenti. I Wuzzle sono dotati di ali e vivono nella terra di Wuz, dove anche le piante, gli oggetti e gli edifici sono delle mescolanze come i protagonisti.

DuckTales – Avventure di paperi. Il primo vero grande successo della Disney Television Animation è stato DuckTales – Avventure di paperi, andato in onda dal 1987 al 1990. Sebbene fosse vietato utilizzare i personaggi principali, a personaggi minori come Zio Paperone e Qui, Quo e Qua è stata fatta un’eccezione, e la Disney ha dato la possibilità di fare una breve apparizione a Paperino nella serie.

Serie e personaggi a cartoni animati anni ’80 giapponesi

Cartoni animati anni '80 giapponesi

Il Giappone è noto per le sue opere d’animazione, conosciute con il nome di Anime. Oltre ai tanti lungometraggi, negli anni sono tantissime le serie anime arrivate in Italia, contribuendo a formare intere generazioni di spettatori. Tra titoli estremamente popolari e altri meno noti ma altrettanto validi, ecco un elenco di cartoni da recuperare assolutamente.

Astro Boy. In un mondo futuristico dove i robot convivono con gli esseri umani, Astro Boy è un bambino meccanico dai sentimenti e dall’intelligenza umani, creato dal dottor Tenma. Avendo poteri e capacità superiori a quelli della media umana, Astro diviene un difensore della giustizia contro la criminalità e i mali del mondo. Astro Boy è il remake a colori datato 1980-81 della prima serie anime del 1963-66 dedicata ad Astro Boy; entrambe sono adattamenti del manga creato negli anni cinquanta da Osamu Tezuka.

I predatori del tempo. I predatori del tempo è un anime giapponese prodotto dalla Tatsunoko, appartenente alle serie Time Bokan, di cui è la quarta serie. Consiste in 53 episodi trasmessi in Italia a partire dal 1985. La storia ruota intorno a due squadre di viaggiatori del tempo, il cui compito è quello di preservare il corretto andamento della storia. Una delle due squadre, però, opera in realtà in incognito per un misterioso essere malvagio, il quale aspira a riscrivere la storia a proprio vantaggio. Spetta alla squadra buona impedire che ciò avvenga.

Muteking. Il protagonista è Takoro, un alieno dall’aspetto simile a un polpo rosa proveniente da un lontano pianeta chiamato Tako. Arrivato sulla Terra per catturare un gruppo di pericolosi criminali intergalattici, egli fa la conoscenza di Linn un ragazzo dodicenne che può aiutarlo nella sua missione. Takoro è infatti in grado di trasformare il giovane uno straordinario guerriero intergalattico che combatte su un paio di pattini a rotelle. Composta da 56 episodi, Muteking è uno dei più celebri cartoni animati giapponesi degli anni ’80.

Gigi la trottola. A dir poco iconico, Gigi la trottola è il cartone animato tratto dall’omonimo manga, composto da 65 episodi. La trama ruota intorno a Kappei Sakamoto, un ragazzo dotato di grandi capacità verso qualunque tipo di sport, simpatico, dolce e generoso, ma ha un unico “difetto”: non raggiunge neanche il metro d’altezza. Iscrittosi al basket, egli farà di tutto pur di conquistare la bella Akane, combinandone però di tutti i colori, anche per via della sua passione per le mutandine bianche.

Hello! Spank. Tratto dall’omonimo manga, Hello! Spank è composto da 63 episodi e racconta la storia di Aika una giovane ragazza segnata dalla scomparsa in mare di suo padre. Quando anche il suo cagnolino rimane vittima di un incidente, si ritrova ad adottare un cane goffo ma simpatico, capace di parlare con lei. Nel corso della serie i due vivranno avventure di ogni tipo, senza mai dimenticare i loro traumi passati.

Holly e Benji, due fuoriclasse. La trama ruota intorno ad Oliver Atton (Holly), un giovane che sogna di vincere i Mondiali con il Giappone e viene aiutato in ciò da Roberto Sedinho, un ex calciatore brasiliano. Si tratta del primo anime televisivo tratto dal manga Capitan Tsubasa, composto da 128 episodi e divenuto estremamente popolare anche a decenni di distanza dalla sua messa in onda.

Occhi di gatto. La giovane Hitomi Kisugi gestisce il caffè Cat’s Eye (“Occhi di gatto”) con la sorella maggiore Rui e quella minore Ai. Il bar è, però, una copertura: Hitomi e le sue sorelle sono, infatti, una celebre banda dedita al furto di opere d’arte, anch’essa chiamata Cat’s Eye. Anche questa popolare serie giapponese, andata in onda dal 1983 al 1985 per un totale di 73 episodi, è tratta dall’omonimo manga di successo.

Lupin, l’incorregibile Lupin. Uno dei più popolari personaggi dei cartoni animati (e non solo) di sempre, il ladro Lupin, è stato protagonista tra il 1984 e il 1984 di una serie chiamata Lupin, l’incorregibile Lupin, composta da 50 episodi. Questa è la terza trasposizione del manga Lupin III, che narra le incredibili avventure di Lupin, intento in furti di grande valore, aiutato da fedeli amici e ostacolato da numerosi nemici. Recentemente Netflix ha lanciato una serie originale che si ispira liberamente al personaggio.

Dragon Ball. La Toei Animation ha prodotto una serie televisiva anime basata sui primi sedici volumi del manga, intitolata semplicemente Dragon Ball. Essa ripercorre la narrazione a partire dall’incontro fra Bulma e Goku fino alla sconfitta di Piccolo durante il 23º torneo Tenkaichi. La serie è andata in onda in Italia dal 1989 al 1999, per un totale di 153 episodi. Ancora oggi è uno dei cartoni più amati e popolari di sempre.

I cavalieri dello Zodiaco. È questa una serie televisiva anime tratta dal manga Saint Seiya – I Cavalieri dello zodiaco di Masami Kurumada, prodotta dalla Toei Animation dal 1986 al 1989 per un totale di 114 episodi. La serie copre la prima e la seconda parte del manga (Sanctuary e Poseidon) e una saga intermedia (Asgard) creata appositamente per la versione animata. È un altro dei cartoni più celebri di sempre.

Sigle e canzoni dei cartoni animati anni ’80

Cartoni animati anni '80 sigla

Oltre ai titoli fin qui elencati, i quali presentano tutti delle sigle particolarmente celebri per quanto riguarda i cartoni animati degli anni ’80, qui di seguito si riportano quelle serie divenute celebri proprio grazie alla loro sigla. Come si potrà notare, la maggior parte di queste sono state cantate da Cristina D’Avena, vera e propria voce ammaliatrice di un’intera generazione di giovani spettatori.

Fantazoo. Fantazoo è una serie televisiva a cartoni animati nata da una co-produzione nippo-olandese basata su una serie olandese di fumetti a strisce, pubblicata ancora oggi su vari quotidiani dei Paesi Bassi. La serie è stata trasmessa per la prima volta in Italia da Oden TV nel marzo del 1989 e successivamente da diverse reti locali. I protagonisti di questa serie sono Alvaro il bue e Camilla la tartaruga.

Mila e Shiro due cuori nella pallavolo. Questo anime è stato trasmesso in Giappone dal 1984 al 1985 ed arrivato in Italia nel 1986, trasmesso su Italia 1. La serie narra la storia di Yu Hazuki (Mila Hazuki nell’edizione italiana) che si trasferisce in città per frequentare le scuole medie. A scuola viene a contatto con la pallavolo, sport di cui con il tempo diventerà una campionessa. La sigla italiana “Mila e Shiro – Due cuori nella pallavolo” è stata scritta da Alessandra Valeri Manera, con musica di Carmelo “Ninni” Carucci, ed è stata cantata da Cristina D’Avena.

Sampei. Sampei è un ragazzo di trecidi anni con la passione per la pesca che attraverserà il Giappone alla ricerca di nuove avventure. In ogni episodio, con l’aiuto del nonno e del suo misterioso maestro, cerca di appendere nuove tecniche e abilità per diventare un perfetto pescatore. La sigla italiana “Sampei” è stata scritta da Lucio Macchiarella, su musica e arrangiamento di Mike Fraiser e Douglas Meakin ed è interpretata dai Rocking Horse.

Tartarughe Ninja alla riscossa. Tartarughe ninja alla riscossa è una serie televisiva a cartoni animati del 1987. In Italia viene trasmessa dal 1988 su varie emittenti locali. Si tratta della prima di tante serie animate dedicate ai celebri personaggi dei fumetti. La sigla italiana “Tartarughe ninja alla riscossa” scritta da Alessandra Valeri Manera e composta da Enzo Draghi, è cantata da Giampi Daldello.

Ti voglio bene Denver. È questo un cartone animato di coprodotto tra Stati Uniti e Francia, in origine trasmesso dal 1988. Ebbe un così grande successo che fu replicato ogni anno. Protagonista è Denver, un dinosauro tutto verde, abile skater e chitarrista ghiotto di patatine fritte che riesce a parlare il linguaggio umano, che utilizza per comunicare con un gruppo di amici umani. La sigla italiana “Ti voglio bene Denver” è cantata da Cristina D’Avena e scritta da Alessandra Valeri Manera e Carmelo Carucci.

Siamo fatti così – Esplorando il corpo umano. Siamo fatti così (titolazione Mediaset) o Esplorando il corpo umano (titolazione DeAgostini) è una serie televisiva a disegni animati francese educativa, dedicata al funzionamento del corpo umano, composta da 26 episodi e trasmessa per la prima volta in Francia nel 1987. La sigla italiana “Siamo fatti così” è stata scritta da Alessandra Valeri Manera, con musica di Massimiliano Pani, ed è stata cantata da Cristina D’Avena.

Pollon. Pollon è’ l’unica figlia del dio Apollo, vive sull’Olimpo e vuole diventare a tutti i costi una dea a tutti gli effetti. La serie, tratta dall’omonimo manga, è diventata molto popolare in Italia dove è stata trasmessa per la prima volta nel 1981 su Italia 1 all’interno del celebre programma Bim Bum Bam. La sigla italiana è stata scritta da Piero Cassano e da Alessandra Valeri Manera ed è cantata da Cristina D’Avena.

Lucky Luke. Lucky Luke è una serie animata ispirata alla storia a fumetti francesi Lucky Luke. La prima serie andò in onda a partire dal 1984 ed ha per protagonista un cowboy solitario che viaggia attraverso il Far West. Accompagnato dal suo fedele cavallo Jolly Jumper e il cane da guarda carcerario Rantanplan, si ritrova a confrontarsi con vari banditi e teppisti come i Fratelli Dalton, Billy the Kid, Jesse James e Phil Defer. La sigla italiana è cantata da Giorgio Vanni.

Ken il guerriero. Ken il guerriero è un manga giapponese del 1983. Dal manga furono tratte delle serie animate televisive. In Italia vennero trasmesse due serie animate prodotte dal 1984. Il protagonista delle serie è il guerriero Kenshiro e all’interno della serie e del manga si trovano molti stereotipi della cultura giapponese e dei manga, come le arti marziali, l’olocausto nucleare e il senso del sacrificio. La sigla italiana della prima serie “Ken il guerriero” è stata scritta da Lucio Macchiarella su musica di Claudio Maioli, che ne fu anche l’interprete con lo pseudonimo Spectra.

Kiss me Licia. Kiss me Licia è manga pubblicato in Giappone dal 1982 al 1984. Questo è stato poi trasportato in un anime televisivo trasmesso in Giappone dal 1983 con lo stesso titolo. In Italia la serie è stata messa in onda da Italia 1 nel 1985 ed ebbe un notevole successo. La sigla italiana “Kiss me Licia” è stata scritta da Alessandra Valeri Manera su arrangiamenti di Giordano Bruno Martelli, ed è stata cantata da Cristina D’Avena.

Lanterns: la regista di The End Of The F***ing World, Lucy Tcherniak, sarebbe in trattative per la serie

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Mentre attendiamo di sapere quali attori si caleranno nei ruoli dei co-protagonisti John Stewart e Hal Jordan nella prossima serie Lanterns della HBO, potrebbe essere stato svelato chi è stato arruolato per dirigere alcuni degli episodi. Si ritiene che Stephen Williams (Lost, Watchmen, Westworld) sia in trattative per dirigere l’episodio pilota, ma secondo Daniel Richtman anche Lucy Tcherniak è in trattative per dirigere un numero imprecisato di episodi. La Tcherniak ha già diretto Sunny (2024), Station Eleven (2021) e The End of the F***ing World (2017). Si attendono naturalmente conferme riguardo a chi andrà a dirigere gli episodi della serie.

Cosa sappiamo di Lanterns?

La serie Lanterns segue due personaggi centrali dell’Universo DC: la nuova recluta John Stewart e il veterano Hal Jordan. La storia vede i nostri poliziotti intergalattici coinvolti in un oscuro mistero terrestre mentre indagano su un omicidio nel cuore dell’America, una premessa molto intrigante che promette una miscela di avventure cosmiche e lavoro investigativo concreto, e qualcosa di nettamente diverso dalla norma DC.

James Gunn e Peter Safran, Co-Presidenti e Co-CEO dei DC Studios, hanno dichiarato: “Siamo entusiasti di portare questo titolo fondamentale della DC alla HBO con Chris, Damon e Tom al timone. John Stewart e Hal Jordan sono due dei personaggi più avvincenti della DC e Lanterns li porta in vita in una storia poliziesca originale che è una parte fondamentale del DCU unificato che lanceremo la prossima estate con Superman”.

Il creatore di Lost e Watchmen, vincitore di un Emmy Award, Damon Lindelof, sta lavorando alla sceneggiatura dell’episodio pilota insieme allo showrunner di Ozark Chris Mundy e all’acclamato scrittore di fumetti Tom King. Si dice che anche Justin Britt-Gibson, Breannah Gibson e Vanessa Baden Kelly siano a bordo (anche se la notizia non è ancora stata confermata). La produzione di Lanterns dovrebbe iniziare nel primo trimestre del 2025 nel Regno Unito, il che potrebbe portare la serie a un’uscita nel 2026.

Secondo quanto riferito, a Josh Brolin era stato offerto il ruolo di Jordan, ma recentemente abbiamo appreso che aveva rifiutato. Secondo le notizie successive, anche Ewan McGregor (Obi-Wan Kenobi, Birds of Prey), Matthew McConaughey (Deadpool e Wolverine, Interstellar) e Chris Pine (Star Trek, Wonder Woman) erano in lizza, con Pine che avrebbe ricevuto l’offerta in caso di rifiuto di Brolin. Non sappiamo se Pine sia o meno effettivamente in fase di trattative, ma gli addetti ai lavori ritengono che McConaughey non sia assolutamente in lizza.

Constantine 2: il produttore rivela che il copione è finito ed è “troppo spaventato per leggerlo”

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Poco dopo l’annuncio del primo “capitolo” del nuovo slate del DCU da parte di James Gunn, l’anno scorso, sono iniziate a circolare voci su un sequel diretto di Constantine, il film del 2005, e la Warner Bros. ha poi confermato che il progetto era effettivamente nelle prime fasi di sviluppo. Da allora, le notizie sullo stato di Constantine 2 sono state contrastanti e, dal momento che dallo scorso febbraio è calato il silenzio radio, si è pensato che il sequel fosse stato abbandonato.

Tuttavia, il produttore Lorenzo di Bonaventura ha ora rivelato che la sceneggiatura è stata completata… e deve solo trovare il coraggio di leggerla! “Sapete, è nella mia casella di posta elettronica proprio adesso. È buffo, ma ho troppa paura di leggerla”, ha dichiarato a ComicBook.com. “Voglio così tanto che sia bello. Probabilmente lo leggerò nei prossimi giorni. Quando salirò su un aereo”.

Sappiamo che una sceneggiatura finita non significa necessariamente che un progetto entrerà effettivamente in produzione, ma di certo lo prendiamo come un segnale positivo. Per quanto ne sappiamo, Keanu Reeves riprenderà il ruolo dell’occultista fumatore, mentre il regista Francis Lawrence tornerà a dirigere il film. Non resta a questo punto che attendere maggiori aggiornamenti, per scoprire quanto siamo ancora distanti dal vedere Constantin 2 concretizzarsi.

Come si collocherà Constantin 2 nel DC Universe?

Non sappiamo se il sequel farà parte del DCU o sarà un progetto “Elseworlds” come i film sul Joker di Todd Phillips o The Batman – Parte 2 di Matt Reeves, ma John Constantine è strettamente legato a Swamp Thing nei fumetti, quindi si ipotizza che il personaggio possa essere reintrodotto come parte del DCU. Il primo Constantine, come noto, ha ricevuto critiche contrastanti quando è uscito nel 2005, ma nonostante un’interpretazione americanizzata del mago scozzese e alcune libertà rispetto al materiale di partenza, i fan hanno reagito bene all’interpretazione di Reeves dell’antieroe e il film ha guadagnato un forte seguito nel corso degli anni.

Emily in Paris – Stagione 4: recensione della seconda parte su Netflix

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L’americana a Parigi più famosa di Netflix ritorna con tante nuove avventure in giro per l’Europa. Dopo la prima parte della quarta stagione di Emily in Paris, arrivata in piattaforma lo scorso 15 agosto, aveva portato a degli esiti abbastanza scontati: Emily può vivere la sua storia d’amore con Gabriel e il lieto fine è sempre dietro l’angolo. La seconda parte della quarta stagione, formata da 5 episodi di circa 30 minuti l’uno, presenta anche nuovi personaggi, parallelamente alle figure principali, presenti dalle prime stagioni. Tra questi emergono soprattutto Genevieve, interpretata da Thalia Besson, figlia del marito di Sylvie da una relazione con una donna americana, e Marcello Muratori, interpretato dall’italiano Eugenio Franceschini (Io che amo solo te, sconnessi), nuova affascinante fiamma all’italiana di Emily.

Emily in Paris: italians do it better

Il Natale arriva anche nella Parigi di Emily e tutti sembrano avere grandi piani per le feste: Sylvie passerà le vacanze con il marito e Genevieve, appena arrivata da New York, Mindy darà  una grande festa di Natale e Emily tornerà a Chicago dalla sua famiglia. Nonostante i lussi regalategli da Sylvie con un upgrating in business class, il volo di Emily è cancellato. Nel passare le vacanze con Gabriel, Camille e la famiglia di Camille, delle prime tensioni si iniziano a creare nella coppia, fino a scoppiare proprio sulle vette delle Alpi. Emily tornerà a Parigi senza Gabriel, ma avendo conosciuto un misterioso e affascinante italiano venuto in suo soccorso.

Genevieve diviene una new entry all’agenzia Grateau, divenendo una figura però troppo invadente per Emily e per tutto il resto del team. Parigi sembra essere bloccata nelle soliti abitudini e in una certa monotonia: è arrivato il momento per Emily di esplorare nuovi orizzonti!

Il continuo cliché della relazione impossibile

Emily in Paris - Stagione 4
Foto di stephanie branchu/STEPHANIE BRANCHU/NETFLIX – © 2024 Netflix, Inc.

Fin dalla prima stagione di Emily in Paris il tira e molla con lo chef Gabriel è continuo: prima per via della presenza di Camille e  poi per il patto fatto tra le due amiche, Emily e Gabriel non riescono a trovare il giusto equilibrio per stare insieme. Ciononostante, la prima parte della quarta stagione si chiude con i due ancora insieme, in una relazione che sembrerebbe stabile e promettente. Peccato però che le storie d’amore impossibili vendano molto di più, attraendo il grande pubblico.

Lo stesso pattern dei due innamorati che non riescono a stare insieme continua a ripetersi, stagione dopo stagione, ogni volta  in maniera più assurda e quasi irrealistica. Nel sesto episodio della quarta stagione vediamo infatti Gabriel abbandonare Emily, inesperta nello sci, sulla cima di una montagna per correre dietro a Camille per accertarsi che lei e il (finto) bambino che porta in grembo stessero bene.

Nonostante essere abbandonati a morire congelati sembra abbastanza per chiunque per andarsene indignati, per Gabriel a quanto pare non è così. Tornati dalle vacanze di Natale, il tentativo di riconciliazione di Emily viene anche respinto da Gabriel, il quale la accusa di non essersi mai sforzata di capirlo. In un vittimismo tutto francese, si chiude l’ennesimo capitolo tra i due, ma la loro sembra comunque essere una storia infinita!

Stessa storia, nuova città

emily in Paris
Foto di stephanie branchu/STEPHANIE BRANCHU/NETFLIX – © 2024 Netflix, Inc.

Ormai è chiaro: Emily in Paris non si discosta mai troppo dal format iniziale, ogni stagione non aggiunge molto di più rispetto alla precedente. In questo modo la serie si continua a affermare come un prodotto leggero e scorrevole, ma monotono.

L’unico effettivo elemento di cambiamento che caratterizza la seconda parte della quarta stagione di Emily in Paris è proprio la location. Emily lascia finalmente la sua amata Parigi per ritrovare una nuova vita e un nuovo amore in un’altra famosa capitale europea: Roma. Qui Emily scopre un nuovo stile di vita, legato all’importanza della  famiglia, delle tradizioni e della storia.

Cameo all’italiana in Emily in Paris

Lily Collins e Eugenio Franceschini in Emily in Paris - stagione 4 parte 2
Foto di GIULIA PARMIGIANI/NETFLIX – © 2024 Netflix, Inc.

Il cambio di scenario presente negli ultimi episodi della quarta stagione di Emily in Paris porta con se una nuova cultura, una nuova lingua e… alcuni attori italiani. Primo fra tutti è proprio Eugenio Franceschini nel ruolo di Marcello Muratori; a questo però si affianca anche l’affascinante Raoul Bova (Immaturi, scusate se esisto!) nei panni di uno dei tanti amanti di Sylvie.

La presenza di attori italiani e dello sviluppo di nuove vicende a Roma amplia ulteriormente il plurilinguismo della serie. Se già nelle stagioni precedenti venivano mantenuti i dialoghi in francese con i sottotitoli, ora si aggiunge anche l’italiano. Nella versione originale in inglese, Bova e Franceschini recitano direttamente in inglese, così da non essere doppiati e mantenere un autentico accento italiano.

Emily in Paris (ora in Rome) continua a mantenere una trama costante, priva di grandi colpi di scena e cadendo a tratti nella banalità. Ciononostante, un cambio di città potrebbe effettivamente essere il preludio di altri cambiamenti, di un nuovo inizio.

Spider-Man 4: un rumor suggerisce i diversi villain inizialmente presi in considerazione

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I piani originali prevedevano che Spider-Man 4 fosse una storia di strada che ruotava intorno a Peter Parker e Daredevil che si alleavano per combattere il sindaco Wilson Fisk. Si prevedeva che Ant-Man sarebbe stato coinvolto nella storia e che il film sarebbe uscito nel 2025, finché gli scioperi dell’anno scorso non hanno provocato il caos a Hollywood. Ora il film dovrebbe arrivare nelle sale nel 2026, a cavallo tra Avengers: Doomsday e Avengers: Secret Wars.

Il Peter Parker di Tom Holland sarà presumibilmente il protagonista del primo dei due Avengers, quindi una semplice storia di strada non funzionerà più, soprattutto se Doomsday si concluderà con la distruzione della Terra-616 e la creazione di una nuova realtà simile a Battleworld. Ieri, The Cosmic Circus ha riferito che il piano prevede che Spider-Man 4 sia incentrato sulla collaborazione tra Peter e il Venom di Tom Hardy per combattere Knull, Dio dei Simbionti, che cerca di avvolgere il Multiverso nell’oscurità.

Il sito ha poi condiviso nuovi dettagli su ciò che i Marvel Studios stavano considerando per un film che un tempo sembrava destinato a essere un sequel di Daredevil: Born Again (che non funziona più a seguito di una revisione creativa e del fatto che la seconda stagione non inizierà la produzione prima della fine dell’anno). A quanto pare, inoltre, per Spider-Man 4 sono stati presi in considerazione diversi cattivi, tra cui Maggia, Mister Negative, Spencer Smythe, Scorpion e Prowler. È interessante notare che “la Marvel ha ancora intenzione di raccontare questa storia… ma forse dovremo aspettare ancora un po’”.

Spider-Man: Far From Home

Cosa sappiamo su Spider-Man 4?

Oltre a Tom Holland, Zendaya dovrebbe riprendere il suo ruolo di MJ in Spider-Man 4. Si dice che Sydney Sweeney interpreterà Black Cat, mentre è stato ampiamente riportato – ma non confermato – che Charlie CoxVincent D’Onofrio e Paul Rudd appariranno come Daredevil, The Kingpin e Ant-Man.

Per quanto riguarda chi potrebbe dirigere Spider-Man 4, sono stati fatti molti i nomi che circolano in rete. Tra questi, Justin Lin (Fast & Furious), Drew Goddard (The Cabin in the Woods) e, più recentemente, Adil El Arbi e Bilall Fallah di Ms. Marvel e Adam Wingard, regista di Godzilla x Kong: The New Empire. Attualmente, però, sarebbe il regista di Shang-Chi e la leggenda dei dieci anelli Destin Daniel Cretton ad essere in trattative per il ruolo.

Spider-Man 4 non ha ancora una data di uscita confermata.

James McAvoy: 10 cose che forse non sai sull’attore

James McAvoy: 10 cose che forse non sai sull’attore

James McAvoy è uno dei migliori attori degli ultimi anni che ha saputo dimostrare al mondo intero il suo talento, il suo fascino e il suo trasformismo unico e inimitabile. L’interprete scozzese ha saputo sempre scegliere ruoli di prima qualità, a volte anche iconici, riuscendo ad entrare nell’immaginario collettivo e a farsi apprezzare da un pubblico di generazioni miste.

Ecco, allora, dieci cose da sapere su James McAvoy.

I film in cui ha recitato James McAvoy

1. Ha recitato in celebri film. McAvoy debutta nel 1995, a soli 16 anni, nel film The Near Room, per poi proseguire con Regeneration (1997), The Pool (2001), Bright Young Things (2003) e Wimbledon (2004), per arrivare alla svolta con Le cronache di Narnia – Il leone, la strega e l’armadio (2005). La sua carriera continua con L’ultimo re di Scozia (2006), Penelope (2006), Becoming Jane – Il ritratto di una donna contro (2007), Espiazione (2007), Wanted – Scegli il tuo destino (2008) e The Last Station (2009), interpretando poi Charles Xavier in X-Men – L’inizio (2011). Tra i suoi ultimi film vi sono The Conspirator (2011) In trance (2013), Filth (2013), La scomparsa di Eleanor Rigby (2013), X-Men – Giorni di un futuro passato (2014), Victor – La storia segreta del dott. Frankenstein (2015), X-Men – Apocalisse (2016), Split (2016), Atomica bionda (2017), Submergence (2017), Glass (2019), X-Men – Dark Phoenix (2019), It – Capitolo due (2019) e My Son (2021), Nella bolla (2023), The Book of Clarence (2023) e Speak No Evil – Non parlare con gli sconosciuti (2024).

2. James McAvoy è anche doppiatore e produttore. Come è capitato anche a molti altri suoi colleghi, James McAvoy è riuscito ad esplorare diversi ambiti dell’intrattenimento, arrivanod a vestire i panni del doppiatore e anche quelli del produttore, l’attore, infatti, ha prestato la propria voce per i film Strings (2004), Gnomeo & Giulietta (2011), Il figlio di Babbo Natale (2011) e Sherlock Gnomes (2018). Inoltre, figura come produttore per il film Filth, del quale è anche protagonista.

James McAvoy in Le Cronache di Narnia

3. Ha amato molto interpretare Mr. Tumnus. Quando ha girato Le Cronache di Narnia, James McAvoy non avrebbe mai immaginato che interpretare Mr. Tumnus sarebbe stata la svolta della sua carriera. Così è stato e l’attore scozzese ha in seguito rivelato di aver amato molto il fatto di interpretare uno dei suoi personaggi preferiti della letteratura per ragazzi. Proprio quel ruolo, inoltre, gli ha permesso di ottenere maggiore notorietà e di venir chiamato per progetti sempre più entusiasmanti.

Le cronache di Narnia James McAvoy
James McAvoy e Georgie Henley in Le cronache di Narnia – Il leone, la strega e l’armadio. Foto di Pierre Vinet – © Disney Enterprises, Inc. and Walden Media, LLC. All Rights Reserved.

James McAvoy ha recitato in Espiazione

4. È rimasto molto colpito dalla sceneggiatura del film. Nel 2007 l’attore recita nel dramma storico Espiazione, al fianco di Keira Knightley e Saoirse Ronan. Nel film, McAvoy interpreta Robbie Turner, figlio della governante della famiglia Tallis e con un’istruzione a Cambridge grazie al datore di lavoro della madre. L’attore ha in seguito raccontato di considerare quella di Espiazione la miglior sceneggiatura che ha avuto modo di leggere nel corso della sua carriera.

James McAvoy nel film horror It

5. Si è infortunato sul set del film. James McAvoy è un grande fan di Stephen King e ha letto la maggior parte dei suoi libri, per cui ha accettato subito di interpretare l’adulto Bill in It – Capitolo Due. Sul set, tuttavia, si è infortunato durante le scene di lotta del suo personaggio con Pennywise, riportando un doppio stiramento alla coscia. A un certo punto, McAvoy ha condiviso sulla sua pagina Instagram una foto di sacchetti di ghiaccio sull’infortunio.

James McAvoy ha recitato nella serie Shameless

6. Ha recitato nella celebre serie. Tra il 2004 e il 2005 McAvoy ha preso parte anche la popolare serie Shameless, dove ha recitato nel ruolo di Steven McBride, il fidanzato (e poi marito) di Fiona Gallagher. Appare nel primissimo episodio, per poi andarsene nella seconda serie dopo aver partecipato ad un totale di 13 episodi. Steve viene spesso presentato come l’eroe morale dello show. Pur essendo un ladro d’auto, afferma con orgoglio di non aver commesso alcun crimine violento nella sua vita.

 

James McAvoy torna al cinema nel 2024 con Speak No Evil – Non parlare agli sconosciuti

 

7. Ha evitato di guardare il film originale. Nel 2024 torna al cinema con il film thriller/horror Speak No Evil – Non parlare con gli sconosciuti, remake dell’omonimo danese in cui due famiglie decidono di trascorrere una vacanza insieme solo per scoprire poi terribili realtà. McAvoy ha dichiarato di non aver guardato l’originale (qui un approfondimento sul film) prima di iniziare a lavorare a questo remake, in modo che non influenzasse l’interpretazione del suo ruolo. L’ha poi guardato entro 24 ore dalla fine delle riprese ed è rimasto molto colpito.

Speak No Evil - Non parlare con gli sconosciuti

James McAvoy, sua moglie e il figlio

8. È stato sposato con Anne-Marie Duff. Della vita amorosa di James McAvoy non si è mai saputo molto. Ciò che è certo che l’attore scozzese è stato sposato per dieci anni con la collega Anne-Marie Duff: i due, infatti, sono conosciuti sul set della serie televisiva Shameless nel 2004, per poi sposarsi due anni più tardi. Tuttavia, qualcosa non ha funzionato, tanto da annunciare, nel maggio del 2016, la loro separazione e il loro futuro divorzio. I motivi della rottura non sono chiari, ma i due sono rimasti in ottimi rapporti e lo saranno sempre per il bene di loro figlio Brendan, nato nel giugno del 2010.

9. Ha una nuova moglie. Anche se non perde la buona abitudine di tenere nascosta la sua vita privata, si sa che James McAvoy è attualmente impegnato. La fortunata è Lisa Liberati: i due si sono conosciuti più di due anni fa sul set del film Split, dove la Liberati lavorava come assistente del regista. In ogni caso, la loro frequentazione è iniziata diversi mesi dopo che McAvoy si era separato dalla moglie ed è poi culminata in un matrimonio nel 2019 svoltosi in forma privata.

L’età e l’altezza di James McAvoy

10. James McAvoy è nato il 21 aprile del 1979 a Glasgow, in Scozia. L’attore è alto complessivamente 1.70 metri.

Fonti: IMDb, Daily Mail

Twilight of the Gods: un epico trailer ufficiale per la serie di Zack Snyder

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La serie animata per adulti sulla mitologia norrena di Zack Snyder, Twilight of the Gods, debutterà su Netflix il 19 settembre e lo streamer ha ora rilasciato – dopo un primo teaser – un trailer ufficiale ricco di azione. Questo promo completo mette in evidenza un sacco di battaglie sanguinose, mentre una guerriera mortale di nome Sigrid arruola l’aiuto di Loki (probabilmente non è una grande idea) per fare guerra a Thor dopo che il vendicativo Dio del Tuono ha ucciso tutta la sua famiglia.

In un mondo mitico di grandi battaglie, grandi imprese e grande disperazione, Leif (Stuart Martin), un re mortale, viene salvato sul campo di battaglia da Sigrid (Sylvia Hoeks), una guerriera dalla volontà di ferro di cui si innamora”, si legge nella sinossi aggiornata. “La prima notte di nozze, Sigrid e Leif sopravvivono alla furia del terrore di Thor (Pilou Asbæk), che li spinge – insieme a un gruppo di crociati – a una spietata missione di vendetta, contro ogni previsione. Questa eroica storia di amore, perdita e vendetta è un viaggio all’inferno e oltre… attraverso terre fantastiche, campi di battaglia feroci e sanguinosi e guerre combattute contro divinità e demoni”.

Il progetto è stato descritto come “influenzato dagli anime”, ma a giudicare da questa anteprima, diremmo che lo stile di animazione è più simile a quello dello studio irlandese Cartoon Saloon, nominato agli Oscar (The Secret of Kells, Song of the Sea, The Breadwinner, Wolfwalkers). I recenti film di Rebel Moon hanno lasciato molti fan diffidenti nei confronti di qualsiasi cosa legata a Snyder (se non lo erano già prima), ma questo è un trailer innegabilmente impressionante.

Il cast di doppiatori di Twilight of the Gods

L’impressionante cast vocale comprende Sylvia Hoeks (Blade Runner 2049, The Girl in the Spider’s Web) nel ruolo di SIGRID, Stuart Martin (Jamestown, Babylon) nel ruolo di LEIF, Pilou Asbæk (Game of Thrones, Ghost in the Shell) nel ruolo di THOR, John Noble (Fringe, Il Signore degli Anelli: Il ritorno del re) nel ruolo di ODIN, Paterson Joseph (Peep Show, The Leftovers) nel ruolo di LOKI, Rahul Kohli (iZombie, The Haunting of Bly Manor) nel ruolo di EGILL, Jamie Clayton (Sense8, The L Word: Generation Q) nel ruolo di THE SEID-KONA, Kristopher Hivju (Game of Thrones, The Witcher) nel ruolo di ANDVARI, Peter Stormare (Fargo, Prison Break) nel ruolo di ULFR, Jamie Chung (The Hangover Part II, Once Upon a Time) nel ruolo di HEL, Lauren Cohan (The Walking Dead, Batman v Superman: Dawn of Justice) nel ruolo di INGE e Corey Stoll (House of Cards, Ant-Man) nel ruolo di HRAFNKEL.

Stone Quarry Animation ha sviluppato la serie insieme a Xilam Animation, una società di produzione parigina che ha prodotto Oggy e gli scarafaggi. Twilight of the Gods è stato classificato come TV-MA, con avvisi per linguaggio, nudità, sesso e fumo.

Transformers One in anteprima sabato 21 e domenica 22 settembre

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Transformers One in anteprima sabato 21 e domenica 22 settembre

Un nuovo imperdibile appuntamento per tutta la famiglia al The Space Cinema! Sabato 21 e domenica 22 settembre, infatti, sarà possibile vedere in anteprima in tutte le sale del circuito “Transformers One”, il nuovo film d’animazione della saga con protagonisti Optimus Prime e Megatron.

Per festeggiare questa occasione, tutti coloro che acquisteranno il biglietto online per le proiezioni di sabato 21 settembre riceveranno in regalo delle le card dedicate alla saga.

Inoltre, fino a domenica 15 settembre, presso il The Space Limena, saranno allestite delle statue con i robot del film con cui grandi e piccoli potranno scattare delle foto ricordo.

È possibile acquistare i propri biglietti per assistere alla proiezione con i saluti in sala sul sito di The Space Cinema oppure utilizzando l’App ufficiale di The Space Cinema.

La trama di Transformers One

Tra gli altri membri del cast, Scarlett Johansson nel ruolo di Elita, Keegan-Michael Key nel ruolo di Bumblebee, Jon Hamm nel ruolo di Sentinel Prime e Laurence Fishburne nel ruolo di Alpha Trion.

“Transformers One è la storia inedita delle origini di Optimus Prime e Megatron, meglio conosciuti come nemici giurati, ma un tempo amici legati come fratelli che hanno cambiato per sempre il destino di Cybertron. Nel primo film dei Transformers completamente animato in computer grafica, TRANSFORMERS ONE vanta un cast di voci stellare, tra cui Chris HemsworthBrian Tyree HenryScarlett JohanssonKeegan-Michael KeySteve BuscemiLaurence Fishburne e Jon Hamm.”

Torna il Cinematographer’s Brunch

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Torna il Cinematographer’s Brunch

Torna il Cinematographer’s Brunch, domenica 6 ottobre presso la suggestiva location di Largo Venue a Roma.

Organizzato da Bladerunner in collaborazione con Fabrique du Cinéma e giunto alla sua quarta edizione, l’evento porta avanti l’obiettivo di promuovere la transizione ecologica nell’industria cinematografica italiana, riunendo professionisti del settore per discutere e adottare pratiche sostenibili sui set.

Questa edizione si arricchisce grazie alla presenza di personalità che hanno affrontato con carisma la lotta per l’ambiente: il Presidente del Consiglio Generale della Fondazione UniVerde, ex Ministro dell’Ambiente e dell’Agricoltura Alfonso Pecoraro Scanio; il Direttore di Teleambiente Stefano Zago; la delegazione dell’ONG Green Cross Italia fondata da Rita Levi-Montalcini (filiale nazionale della Green Cross International di Mikhail Gorbaciov); il Presidente di Retake Roma Cristiano Tancredi ed il Dirigente di Slow Food Alessandro Ansidoni.

La loro partecipazione testimonia l’importanza crescente dell’evento: nato nel settembre 2022 durante la 79ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, il Cinematographer’s Brunch si pone sempre più come anello di congiunzione tra produzioni cinematografiche e transizione ecologica, anche grazie al dialogo tra realtà di settore, maestranze e direttori della fotografia determinati ad esplorare soluzioni innovative per ridurre l’impatto ambientale delle produzioni audiovisive.

L’urgenza di un cambiamento è ormai ineludibile, come sottolineato nel corso della terza edizione dal noto geologo, divulgatore scientifico e saggista italiano Mario Tozzi. Con l’appuntamento del 6 ottobre 2024 la manifestazione promette di essere ancora più ambiziosa e fungere da catalizzatore per l’Agenda 2030, affrontando il tema del cambiamento climatico in modo diretto e concreto.

Il programma di quest’anno sarà moderato dalla giornalista Chiara Del Zanno (Rolling Stone, Fabrique du Cinéma) ed includerà installazioni artistiche – come la scenografia “Il Cubo” realizzata interamente con materiali riciclati – e performance dal vivo, tra cui quelle di Paolo Soloperto, del coreografo Michel Fuscaldo e dell’artista  Francesco Patanè.

Il talk “Eco Set” vedrà la partecipazione di esperti come Giacomo Spaconi, Lorenzo Vecchi (Zen2030) e Daniele Marrocu (Green Manager), che condivideranno le loro esperienze e visioni per un cinema più verde. Inoltre avrà luogo la premiazione dello Z-Pitch dell’accademia NABA.

La media partnership con Teleambiente e Luce Mag consentirà una diffusione più ampia dei contenuti sviluppati durante l’evento. Tra i partner enogastronomici: la “Cantina Planeta” e la “Tenuta Le Quinte”. La giornata si concluderà con un concerto live, offrendo un momento di svago dopo un’intensa giornata di discussioni e scambi di idee.

Emmy Awards 2024 in streaming su NOW e in tv su SKY

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Emmy Awards 2024 in streaming su NOW e in tv su SKY

Dal Peacock Theater di Los Angeles, in esclusiva su Sky e NOW la diretta della grande notte dei premi al meglio della TV americana: la cerimonia di consegna dei 76esimi Primetime Emmy Awards verrà trasmessa su Sky Atlantic (e in streaming solo su NOW) nella notte fra domenica 15 e lunedì 16 settembre (dalle 2.00 di mattina italiane, col pre-show che inizierà già un’ora prima).

I titoli HBO Original e Sky Exclusive The Gilded Age e True Detective: Night Country, e l’apprezzatissima quinta stagione di Fargo, tutti disponibili su Sky e in streaming su NOW, si contendono alcuni dei premi principali della serata.

Per la seconda stagione di THE GILDED AGE, nomination come miglior serie drama, con Carrie Coon in gara come Miglior attrice protagonista di una serie drammatica.

La serie HBO firmata da una vera e propria istituzione in tema di drammi in costume, sir Julian Fellowes, racconta l’età dorata americana di fine diciannovesimo secolo, proprio al centro del conflitto tra tradizione e modernità, con la nuova borghesia sempre più alla ribalta anche grazie all’avanzare delle conquiste tecnologiche che segnarono quegli anni. Bertha Russell (Carrie Coon), stella nascente della classe emergente, non ha sicuramente intenzione di accettare rifiuti e nella nuova stagione continua la sua lotta contro l’antiquata aristocrazia che cerca invece di mantenere la propria esclusiva supremazia.

TRUE DETECTIVE: NIGHT COUNTRY

TRUE DETECTIVE: NIGHT COUNTRY è in gara invece come miglior miniserie o serie antologica, con Jodie Foster in lizza per il premio con Miglior attrice protagonista in una miniserie.

La quarta stagione dell’acclamata serie HBO vede le protagoniste Jodie Foster, premio Oscar per Sotto Accusa e Il Silenzio degli Innocenti, e Kali Reis (Catch the Fair One) confrontarsi per risolvere una nuova, agghiacciante indagine. Siamo in Alaska e quando la lunga notte invernale cala a Ennis, i sei uomini che gestiscono la Tsalal Arctic Research Station svaniscono senza lasciare traccia. Per risolvere il caso, le detective Liz Danvers ed Evangeline Navarro dovranno affrontare i loro demoni e l’oscurità del posto per scoprire segreti sepolti e ben custoditi dal ghiaccio.

Fargo – stagione 5

Anche FARGO conquista la nomination come miglior miniserie o serie antologica, con i suoi protagonisti Jon Hamm e Juno Temple nominati rispettivamente come miglior attore e miglior attrice della categoria. Nella quinta stagione, dopo che una serie di eventi inaspettati fa finire Dorothy “Dot” Lyon (Juno Temple) nei guai con le autorità, questa apparentemente tipica casalinga del Midwest ripiomba improvvisamente in una vita che pensava di essersi lasciata alle spalle. Lo sceriffo del North Dakota Roy Tillman (Jon Hamm) sta infatti cercando Dot da molto tempo.

IL SIMPATIZZANTE

Il Simpatizzante

Fra i migliori attori non protagonisti di una miniserie o serie antologica anche Robert Downey Jr per la sua interpretazione ne IL SIMPATIZZANTE, avvincente storia di spionaggio e satira interculturale targata HBO basata sull’omonimo romanzo di Viet Thanh Nguyen, vincitore del Premio Pulitzer. La serie racconta delle lotte di una spia comunista metà francese e metà vietnamita durante gli ultimi giorni della guerra del Vietnam e della sua nuova vita da rifugiato a Los Angeles, dove scopre che i suoi giorni da spia non sono finiti. Robert Downey Jr interpreta 4 diversi ruoli.

Oceania 2: Dwayne Johnson vuole che Maui rappresenti una sfida alla mascolinità

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Oceania 2 è finalmente in arrivo e i fan della Disney non potrebbero essere più entusiasti di immergersi nuovamente nel mondo di Vaiana, Maui e Hei Hei nel corso dell’anno. Se da un lato il cast principale tornerà per un’altra avventura, dall’altro il sequel si addentrerà in un nuovo territorio con ciascuno di questi personaggi, e lo stesso vale per il semidio preferito da tutti, Maui. In un’intervista con Entertainment Weekly, la co-regista Dana Ledoux Miller e l’interprete del personaggio Dwayne Johnson hanno parlato di alcuni aspetti che il film esplorerà con Maui.

Una delle nuove sfide che il semidio dovrà affrontare in Oceania 2 sarà quella di mostrarsi vulnerabile e di chiedere aiuto, un aspetto che Johnson ritiene importante sottolineare in termini di mascolinità. “Li stiamo mettendo alla prova, li stiamo sottoponendo a nuove sfide e questo li spinge entrambi in posti che non abbiamo ancora visto raggiungere”, ha detto Miller parlando di Moana e Maui. “Questo permette alla loro amicizia di crescere e a quel rapporto di diventare ancora più importante per loro. Ma significa anche che Maui, un personaggio molto più grande della vita, è vulnerabile. Non è facile per nessuno di noi chiedere aiuto nella propria vita”.

Al D23 Johnson ha approfondito questa idea: “L’idea di chiedere aiuto è in realtà un superpotere. Per me la mascolinità non è essere un duro. Non è essere un duro. La mascolinità potente è avere la fiducia di guardarsi dentro e dire: “Questo è ciò che sento, e va bene. Ecco il mio petto. Sarò lieto di aprirlo a qualcuno che può aiutarmi’”. Johnson ha raccontato di aver imparato a tenere per sé le proprie emozioni crescendo, e questo lo ha portato a rimanere solo nel mondo dello sport e del wrestling. Le cose sono cambiate, però, dopo che ha perso diversi amici per suicidio, scoprendo il potere di aprirsi, e Johnson ha identificato questa lotta a Maui.

Quando sono arrivato a Maui, mi sono detto: “Ok, so chi è questo”, un ragazzo che è adora presentarsi a dovere, che fa spettacolo, che ama tenere la corte, cantare, ballare e far sentire bene la gente”, ha detto Johnson. “Ma nel profondo c’è molto che bolle in pentola e con cui, alla fine, dovrà fare i conti, perché è come una palla che tieni sott’acqua. Alla fine devi lasciarla andare ed esploderà”.

È un momento importante per far capire alle persone che si può essere forti, grandi, indipendenti, ma che è giusto chiedere aiuto”, ha detto Johnson. “Quando finalmente chiedete aiuto, l’universo e i vostri cari hanno un modo per venirvi incontro. Anche le persone più forti hanno bisogno di aiuto”. Quell’aiuto arriverà da Vaiana, e questa volta la gerarchia tra loro è cambiata parecchio. “Sono molto più compagni. Non c’è più tanta gerarchia e potere tra semidio e umano”, ha detto Cravalho. “Lui si fida di lei per prendere decisioni importanti e lei si fida di Maui per ascoltarla”.

Cosa sappiamo su Oceania 2?

Oceania 2, l’epico musical animato dei Walt Disney Animation Studios, porta il pubblico in un nuovo viaggio con Vaiana, Maui e un nuovo equipaggio di improbabili marinai. Dopo aver ricevuto un’inaspettata chiamata dai suoi antenati, Vaiana deve viaggiare verso i mari lontani dell’Oceania e in acque pericolose e lontane per un’avventura diversa da qualsiasi altra che abbia mai affrontato. Diretto da Dave Derrick Jr. con le musiche dei vincitori del Grammy Abigail Barlow ed Emily Bear, del candidato al Grammy Opetaia Foa’i e del tre volte vincitore del Grammy Mark Mancina (Lin-Manuel Miranda non tornerà nel ruolo), Oceania 2 uscirà nelle sale il 27 novembre 2024.

Gli attori Auli’i CravalhoDwayne Johnson riprenderanno i loro ruoli da doppiatori rispettivamente per Vaiana e Maui. Sappiamo però che inizialmente la Disney aveva previsto di continuare la storia di Oceania come serie in streaming su Disney+. Tuttavia, quando il progetto ha iniziato a prendere forma e la popolarità dell’originale è aumentata, la Disney ha deciso di trasformare la serie in un lungometraggio per le sale cinematografiche. È dunque stato annunciato che Oceania 2 arriverà nelle sale il 27 novembre, rispettando la tradizione di distribuire ogni anno un film d’animazione nel giorno del Ringraziamento.

Venom: The Last Dance, il nuovo trailer prepara l’incontro con Spider-Man

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Il nuovissimo trailer di Venom: The Last Dance ha non solo introdotto ulteriori elementi del film, ma anche gettato una serie di elementi che potrebbero condurre all’incontro tra Spider-Man ed Eddie Brock/Venom. Gran parte del trailer è, come si può notare, dedicato alla presunta fine della collaborazione tra Venom e Brock. Ma questa separazione significherebbe che Hardy potrebbe vedere il suo amico sacrificare tutto per salvare il mondo e tenerlo al sicuro dal divino Knull, desideroso di conquistare la terra.

Se non sarà soddisfatto di questa fine, Brock potrebbe però trovare un altro modo per riunirsi a Venom dopo Venom: The Last Dance. È a questo punto che potrebbe rientrare in gioco il pezzo del simbionte rimasto nel MCU dagli eventi di Spider-Man: No Way Home. Anche se Knull riuscirà a impossessarsi di Venom, non avrà dunque reclamato la totalità del simbionte. Allo stesso modo, anche Eddie Brock avrà la possibilità di ricongiungersi con il suo amico, perché nel MCU c’è ancora un po’ della sostanza nera.

Naturalmente, ciò significherebbe che Brock e Venom potrebbero manifestarsi nel territorio di Spider-Man, portando idealmente al loro scontro nell’atteso Spider-Man 4. Da tempo, infatti, circolano voci secondo qui il quarto film con l’Uomo Ragno di Tom Holland potrebbe includere Venom o in generale il simbionte nero e il relativo costume che Spider-Man ottiene dall’incontro con tale sostanza. Non resta che attendere per scoprire se queste supposizioni si riveleranno esatte.

Venom-e-Spider-Man Spider-Man: No Way Home

La serie di Venom sta anticipando un crossover con Spider-Man già da tempo

Da quando il primo film di Venom si è rivelato un successo, i fan si sono chiesti se fosse in programma un crossover con Spider-Man. Le star della serie, Tom Hardy e Andy Serkis – regista di Venom: La furia di Carnage – hanno fatto ben poco per placare queste domande durante la loro permanenza in questo universo. Prima che il secondo film arrivasse nelle sale, Serkis ha infatti parlato con IGN di un possibile crossover. “Guardate, questa è la domanda sulla bocca di tutti”, ha spiegato il regista.

Vogliono sapere se Venom incontrerà Spider-Man, ma personalmente non succederà mai. Sto solo scherzando, certo che succederà…”. Ora, a quanto pare, siamo più vicini che mai a quel fatidico incontro. “Guarda, dipende da quando vuoi arrivarci e anche da quale sia l’appetito”, spiega Serkis. “Se la gente vuole altre storie di Venom, allora, saltando direttamente a Spider-Man, si potrebbero perdere tanti grandi personaggi supercriminali nel frattempo. Quindi, in un certo senso, affrettando il passo, si potrebbe chiudere la porta”.

Naturalmente, Serkis sapeva anche che il suo film avrebbe avuto una scena post-credits che avrebbe anticipato direttamente il confronto tra questi due personaggi. Non si sono incontrati direttamente in Spider-Man: No Way Home. Quel film ha gettato tutte le basi e ora sembra che Venom: The Last Dance stia facendo lo stesso. Quindi, è meglio che Tom Holland si metta in palestra, perché Spider-Man 4 potrebbe davvero presentare quella battaglia da K.O. che i fan stanno aspettando.

Elizabeth Olsen parla di Robert Downey Jr. e del suo futuro nel MCU

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Dopo aver debuttato nel MCU con il ruolo di Wanda Maximoff in Avengers: Age of Ultron, Elizabeth Olsen ha avuto un ruolo ricorrente in un paio di franchise diversi, prima di essere finalmente al centro della scena in WandaVision.

Lanciata nel 2021, è stata la prima serie TV Disney+ dei Marvel Studios e, per molti fan, è ancora tra le migliori. Doctor Strange nel Multiverso della Follia seguì l’anno successivo, ma risultò divisivo a causa del suo ritratto malvagio della Scarlet Witch. Corrotta dal Darkhold, Wanda si scatenò in una furia omicida attraverso il Multiverso prima di togliersi apparentemente la vita.

The Standard ha recentemente parlato con la Olsen e ha iniziato chiedendole cosa ne pensasse del ritorno shock di Robert Downey Jr. nel MCU come Avengers: Doomsday e Avengers: Secret Wars‘ Doctor Doom

“Un sacco di gente mi mandava messaggi dicendo: ‘Non posso credere a questa cosa di Downey, lo sapevi?’ e io pensavo: ‘Non ho idea di cosa stiate parlando’ e sono dovuta andare su internet per scoprirlo”, ha ammesso l’attore. “C’è un cervello Marvel che ci fa sapere [quando è in preparazione un nuovo film o una serie TV]”.

Robert Downey Jr. vince il primo Oscar per Oppenheimer

Elizabeth Olsen ha aggiunto: “Ho adorato Wandavision, che ha aperto un mondo intero per me e per il personaggio, totalmente diverso da quello in cui ho firmato per la prima volta 10 anni fa. Poi Multiverse of Madness è stata una cosa completamente diversa, ma ho avuto modo di seguire il filo di questa donna e di utilizzarla in modo diverso e sorprendente”.

Cosa ha detto Elizabeth Olsen su Scarlet Witch

Alla domanda su quale potrebbe essere il suo futuro nel MCU, l’attrice di Scarlet Witch ha risposto: “Nessuno mi sta legando. Sono scelte per continuare ad andare avanti con loro [Marvel]. Ogni volta si tratta di una conversazione: cosa ci piacerebbe fare? Ed è come tornare in una famiglia: il mio dialect coach, il mio movement coach, gli stunt, la troupe, gli operatori di ripresa”. C’è molto da amare nel farne parte”.

Cosa ha detto Elizabeth Olsen su Agatha All Along

In una conversazione separata con Happy Sad Confused, la Olsen ha anche condiviso i suoi pensieri sull’imminente lancio di Agatha All Along. Pur non avendo fatto alcun cenno al suo coinvolgimento nello show (non ci aspettiamo che la Strega Scarlatta appaia, purtroppo), ha detto: “Sono davvero entusiasta di Kathryn [Hahn] Quel cast è incredibilmente divertente, e ho sentito solo dei pezzi di loro… Sono entusiasta per loro”.

Vedremo cosa succederà, ma anche se la Olsen non dovesse fare un’apparizione a sorpresa in Agatha All Along, ci aspettiamo che la serie faccia qualche grosso accenno – se non una vera e propria conferma – su cosa ne sia stato della Vendicatrice dopo la distruzione del Darkhold.

Inoltre, ci sono ancora voci insistenti sui piani per un film da solista su Scarlet Witch.

Transformers One: il prequel ottiene su Rotten Tomatoes il punteggio più alto del franchise

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Sono arrivate le prime recensioni del film prequel animato della Paramount Pictures, Transformers One, e sono (per lo più) molto positive, il che sorprende un po’ viste le reazioni negative e contrastanti ai trailer.

La storia è incentrata sui leggendari nemici Optimus Prime (all’epoca conosciuto come Orion Pax) e Megatron (all’epoca chiamato D-16) prima che diventassero nemici giurati come leader delle rispettive fazioni di Transformer, gli Autobot e i Decepticon.

Chris Hemsworth (Thor) dà la voce a Pax, mentre Brian Tyree Henry (Eternals) interpreta D-16. Il film presenta i due amici di allora come semplici bot operai, incapaci di trasformarsi nelle loro forme di veicoli e armi. Mentre riuniscono un gruppo di guerrieri per combattere contro un misterioso cattivo simile a una pianta, acquisiscono la capacità di diventare “Robot travestiti”.

Anche se alcuni critici non sono stati conquistati da questa avventura per famiglie (ci sono un paio di verdetti negativi), sembra che lo studio sia riuscito a rivitalizzare questo franchise per una nuova generazione.

Transformers One ha attualmente un punteggio del 92% su Rotten Tomatoes, basato su 25 recensioni.

Per scoprire alcune delle recensioni e delle reazioni, consultare i link sottostanti.

La storia del film Transformers One

Tra gli altri membri del cast, Scarlett Johansson nel ruolo di Elita, Keegan-Michael Key nel ruolo di Bumblebee, Jon Hamm nel ruolo di Sentinel Prime e Laurence Fishburne nel ruolo di Alpha Trion.

“Transformers One è la storia inedita delle origini di Optimus Prime e Megatron, meglio conosciuti come nemici giurati, ma un tempo amici legati come fratelli che hanno cambiato per sempre il destino di Cybertron. Nel primo film dei Transformers completamente animato in computer grafica, TRANSFORMERS ONE vanta un cast di voci stellare, tra cui Chris Hemsworth, Brian Tyree Henry, Scarlett JohanssonKeegan-Michael Key, Steve Buscemi, Laurence Fishburne e Jon Hamm.”.

The Radleys: Damian Lewis e Kelly Macdonald alle prese con l’oscuro nel primo trailer

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Abbiamo visto il trailer di Salem’s Lot, e ora abbiamo un primo sguardo a un film sui vampiri un po’ meno intenso. La Lionsgate ha pubblicato il primo trailer di quella che viene descritta come una nuova “commedia thriller” (noi diremmo più horror) intitolata The Radleys, diretta da Euros Lyn e scritta da Talitha Stevenson.

Damian Lewis e Kelly Macdonald interpretano una coppia sposata con due figli che nasconde un oscuro segreto: sono tutti mostri non morti che devono consumare sangue per sopravvivere.

L’apparentemente idilliaca vita di periferia della famiglia viene messa a soqquadro quando la figlia Clara cede ai suoi impulsi naturali e uccide un adolescente che la stava aggredendo sessualmente nel bosco.

Nel tentativo di evitare di essere scoperto, il patriarca Peter decide di ricorrere all’aiuto del fratello gemello (anch’egli interpretato da Lewis), anch’egli vampiro e non altrettanto preoccupato di tenere nascosto questo fatto come il resto della famiglia.

È stato davvero divertente recitare”, ha detto Lewis del suo doppio ruolo in una recente intervista. “Naturalmente, dovevo rimanere concentrato e ricordare quale fratello ero da una scena all’altra, quindi da un punto di vista pratico le cose hanno richiesto un po’ più di tempo. Penso che tutti abbiano un senso di dualità in un certo senso, ma con Will (lo zio), è davvero l’unico che può essere veramente se stesso e dire ‘sì, sono un vampiro, berrò del sangue e mi piacerà!

“Stavo ascoltando la radio mentre venivo da Glasgow e ho iniziato a pensare che la maggior parte dei musicisti potrebbe essere un vampiro”, ha aggiunto Macdonald. “Diana Ross? Vampiro! Annie Lennox? Vampiro!”. Quando le è stato chiesto se qualcuno dei suoi precedenti mariti sullo schermo potesse essere un vampiro, ha riso: “Steve Buscemi – sicuramente un vampiro!”.

Di cosa parla The Radleys?

“I pluripremiati attori Kelly Macdonald (Non è un paese per vecchi) e Damian Lewis (”Billions”, ‘C’era una volta… a Hollywood’) sono i protagonisti di una commedia dark thriller che racconta di una famiglia di periferia apparentemente normale ma con un succoso segreto: sono vampiri. Alla luce del sole, i Radley possono sembrare normali, ma possono astenersi dalle loro voglie naturali solo per un po’, finché la sanguinosa verità non viene a galla e mette a soqquadro la loro tranquilla vita di campagna”.

The Radleys esce in anteprima nelle sale, in digitale e on-demand il 4 ottobre.

Spider-Man 4, secondo quanto riportato, vedrà Spidey allearsi con il VENOM di Tom Hardy [SPOILER]

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Sony Pictures ha pubblicato il trailer finale di Venom: The Last Dance. In esso abbiamo potuto dare un’occhiata alla mente alveare dei simbionti e un primo sguardo a Knull, Dio dei simbionti.

Venom e Venom: Let There Be Carnage hanno lasciato solo qualche vago accenno al cattivo, sebbene sia una scelta naturale per la conclusione di una trilogia. Tuttavia, secondo The Cosmic Circus, il prossimo threequel sarà solo l’inizio per Knull.

Secondo Alex Perez, ha saputo per la prima volta dei piani per Knull all’inizio di quest’anno – a cui ha accennato sui social media già ad aprile – e ha sentito all’epoca che non sarebbe stato un personaggio unico. A quanto pare, ci sono ancora piani per riportare il Re del Nero in un progetto futuro, il più probabile dei quali sarà…Spider-Man 4

Questo nuovo rapporto afferma che il piano prevede che lo Spider-Man di Tom Holland e il Venom di Tom Hardy facciano squadra dopo Venom: The Last Dance pone le basi per il loro atteso incontro.

“Alla fine di Venom: The Last Dance, potremmo vedere Eddie Brock entrare nel Marvel Cinematic Universe“, spiega il sito, ”e alcune fonti indicano che le recenti riprese a New York di Venom: The Last Dance abbia a che fare con questo”.

E aggiungono: “Non solo, ma ho sentito dire che il potenziale cattivo di questo film sarebbe Knull, che sta cercando di avvolgere l’intero multiverso nella sua oscurità dopo la sua scoperta”.

Cosa potrebbe accadere tra Marvel Studios e Sony per la saga del Multiverso?

La Sony ha permesso ai Marvel Studios di utilizzare il wall-crawler, rendendo felici i fan e producendo alcuni dei loro più grandi successi critici e commerciali. Tuttavia, ciò significa che Peter Parker è stato off-limits in film come Venom e Morbius, una situazione frustrante per lo studio quando sa che si possono fare soldi con i crossover.

La Saga del Multiverso apre le porte a questa possibilità e a Spider-Man e Venom che partono per una sorta di “missione secondaria” tra gli eventi di Avengers: Doomsday e Avengers: Secret Wars ha senso su diversi livelli. E sì, questo significa che la prevista storia di strada con Daredevil è stata messa da parte.

I Marvel Studios hanno persino gettato le basi per questo con la scena post-credits di Spider-Man: No Way Home; un pezzo del Simbionte è stato lasciato sulla Terra-616, dando a Eddie un collegamento con quel mondo e una possibile via di ritorno. Speriamo che Destin Daniel Cretton riesca a farlo funzionare!

Tutto quello che c’è da sapere su Venom: The Last Dance

In Venom: The Last Dance, Tom Hardy torna a vestire i panni di Venom, uno dei personaggi più grandi e complessi della Marvel, per l’ultimo film della trilogia. Eddie e Venom sono in fuga. Braccati da entrambi i loro mondi e con la rete che si stringe, il duo è costretto a prendere una decisione devastante che farà calare il sipario sull’ultimo ballo di Venom e Eddie.

Il film è interpretato da Tom Hardy, Chiwetel Ejiofor, Juno Temple, Peggy Lu, Alanna Ubach, Stephen Graham e Rhys Ifans. Kelly Marcel dirige una sceneggiatura da lei scritta, basata su una storia di Hardy e Marcel. Il film è prodotto da Avi Arad, Matt Tolmach, Amy Pascal, Kelly Marcel, Tom Hardy e Hutch Parker.

Venom: The Last Dance uscirà nelle sale il 24 ottobre.

James Gunn rivela che il panel di Creature Commandos al NYCC parlerà del futuro del DCU

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Nel gennaio del 2023, i co-CEO dei DC Studios James Gunn e Peter Safran hanno condiviso con il mondo la loro nuova visione del franchise di intrattenimento della DC quando hanno rivelato il programma di apertura del nuovo DCU, che comprende film come Superman, The Brave and the Bold, Swamp Thing e The Authority e serie televisive come Lanterns, Creature Commandos, Booster Gold, Waller e Paradise Lost. Ora, con Creature Commandos che debutterà il 5 dicembre su Max, i fan della DC potranno saperne di più sul futuro del DCU grazie al panel del New York Comic Con.

Giovedì, Gunn ha condiviso sui social media la notizia che, insieme ai membri del cast di Creature Commandos Frank Grillo, David Harbour, Zoe Chao, Sean Gunn, Dean Lorey e Steve Agee parteciperà a un panel al NYCC il 19 ottobre e in quell’occasione “vi aggiornerà su tutti i dettagli del nostro esercito di mostri e sui semi del DCU!”. Non resta dunque che attendere ancora pochi giorni per scoprire quali novità potrebbero arrivare su questo nuovo universo condiviso ad oggi ancora piuttosto misterioso.

Tutto quello che sappiamo su Creature Commandos

La serie animata Creature Commandos, composta da 7 episodi, sarà trasmessa in streaming su Max e avrà come protagonisti David Harbour  nel ruolo di Eric Frankenstein/Mostro di Frankenstein, Indira Varma nel ruolo della Sposa, Maria Bakalova di Guardiani della Galassia Vol. 3 nel ruolo della Principessa Ilana Rostovic, Zoe Chao nel ruolo della Dott.ssa Nina Mazursky, Alan Tudyk nel ruolo del Dottor Phosphorus, Sean Gunn nel ruolo di Weasel  e Frank Grillo nel ruolo di Rick Flag Senior.

Steve Agee riprenderà il suo ruolo di Peacemaker, John Economos. È prevista anche la partecipazione di Viola Davis nel ruolo di Amanda Waller. Recentemente James Gunn ha rivelato di considerare La sposa di Indira Varma come il personaggio principale della serie. Ha anche aggiunto che non sta dirigendo alcun episodio, ma ha diretto le sessioni di registrazione di ciascun attore.

La nuova serie riprende direttamente dopo il finale della prima stagione di Peacemaker, che lascia la Waller con le mani legate dal punto di vista operativo, il che significa che non è più in grado di farla franca mettendo in gioco vite umane per portare a termine le sue missioni clandestine e moralmente discutibili. Al contrario, recluta una banda di disadattati, non diversamente dalla Suicide Squad e da Peacemaker“, ha rivelato Gunn.

Aggiunge che i protagonisti di Creature Commandos “sono dei veri e propri mostri, e non vedo l’ora di farveli conoscere. Creare questa serie è stata una delle gioie assolute della mia vita“.
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