HBO ha diffuso il trailer e la
trama di True Detective: Night Country 4×03,
l’atteso terzo episodio che si intitola “Part 3” di
True
Detective: Night Country.
In “Part 3” Quando cala la notte a
Ennis, in Alaska, gli otto uomini che gestiscono la stazione di
ricerca artica Tsalal scompaiono senza lasciare traccia; per
risolvere il caso, le detective Liz Danvers ed Evangeline Navarro
dovranno affrontare l’oscurità che portano dentro di sé.
La quarta stagione di True
Detective è creata, scritta e diretta da Issa
López e vede nel cast il premio Oscar Jodie Foster, per la prima volta protagonista
sul piccolo schermo, e Kali Reis (Catch the
Fair One), a formare la coppia di investigatrici al centro
dell’indagine raccontata nei nuovi episodi. Nel cast anche
Fiona Shaw (Harry Potter),
Christopher Eccleston (Doctor Who) e
John Hawkes (candidato agli Oscar per Un
Gelido Inverno).
Fra thriller, horror e
soprannaturale, True Detective: Night Country racconta una
storia avvincente e ricca di suspense che prende il via durante
l’ultimo giorno di sole dell’anno in Alaska. Atmosfere cupe e
misteriose per un nuovo e agghiacciante mistero da indagare, con
richiami al passato del franchise che faranno la gioia di tutti
quanti hanno amato la serie fin dalla prima stagione. E con al
centro due donne, due detective diversissime ma fatte della stessa
pasta, ruvide e inaccessibili, accomunate da un doloroso trascorso
e sole in un mondo di quasi soli uomini.
Quando la lunga notte polare scende
su Ennis, Alaska, gli otto uomini che lavorano all’interno della
Tsalal Arctic Research Station svaniscono senza lasciare traccia.
Per risolvere il caso, le detective Liz Danvers (Foster) e
Evangeline Navarro (Reis) dovranno prima confrontarsi con il loro
lato oscuro, e scavare tra le inquietanti verità che giacciono
sepolte sotto i ghiacci perenni. Quando le detective ritroveranno i
corpi scomparsi, dovranno decifrare complessi messaggi e
rispolverare un vecchio caso, prima che il ghiaccio, sciogliendosi,
riporti in superficie gli orrori del passato. Come ama ripetere la
detective Danvers: qual è la domanda giusta da porsi?
Issa López è
showrunner, creatrice, regista ed executive producer di True Detective: Night Country. Jodie Foster, oltre ad essere protagonista, è
anche executive producer insieme a Barry Jenkins, Adele
Romanski, Mark Ceryak di PASTEL e Alan Page
Arriaga. Per Anonymous Content executive producers
Mari Jo Winkler,
Matthew McConaughey,
Woody Harrelson, Cary Joji Fukunaga e Nic
Pizzolatto.
A
Different Man, un’agghiacciante storia di identità e
ossessione con un cupo senso dell’umorismo, ha debuttato al
Sundance con un’apprezzata anteprima domenica sera
all’Eccles Center.
Il film A
Different Man di A24 è interpretato da
Sebastian Stan, Renate Reinsve e Adam Pearson e
racconta la storia di un attore che si sottopone a un intervento di
ricostruzione facciale e deve fare i conti con il fatto che un
ruolo teatrale basato sulla sua vita viene affidato a un altro
attore.
Durante la proiezione, il pubblico
del Sundance è stato rapito dall’attenzione per la
sceneggiatura contorta, che includeva una strana e perversa scena
di sesso che ha lasciato le persone a contorcersi sulle loro sedie,
così come un po’ di gore realistico che si è guadagnato le urla del
pubblico.
Dopo la prima, lo scrittore e
regista Aaron Schimberg si è unito a
Sebastian Stan, Renate Reinsve e Adam
Pearson sul palco per un Q&A per approfondire i temi
del film. A un certo punto, Pearson, affetto da neurofibromatosi,
ha discusso di come sia riuscito a trovare un terreno comune con
Sebastian Stan, che per una parte del film è truccato
in modo estremo per ottenere un aspetto simile.
“Questo è stato l’aggancio che
abbiamo dato a Sebastian“, ha detto. “Non sai cosa
significhi avere una sfigurazione, ma sai cosa significa non avere
privacy e avere la tua vita costantemente invasa. Diventi una
proprietà pubblica“.
Sebastian Stan ha anche raccontato che di tanto in
tanto andava in giro per New York con le protesi che aveva sul set
e osservava come la gente lo trattava, pensando che avesse davvero
una menomazione.
“Ho interagito con le persone
ed è stato davvero interessante“, ha detto. “È stato
spaventoso vedere quanto sia limitata l’interazione tra due
estremi: non affrontarlo o compensarlo eccessivamente. Le uniche
persone più oneste sono state i bambini. Ho avuto un’interazione
con una bambina, e sua madre cercava di fare la cosa giusta, ma nel
fare la cosa giusta in realtà impediva alla bambina di vivere
semplicemente un’esperienza. È stata coraggiosa e audace, e questi
sono i bambini, giusto? Vogliono solo sapere, non vogliono
giudicare. È stata una lezione per me“.
A24 non ha ancora fissato una data
di uscita nelle sale per A
Different Man che non ha ancora una distribuzione
in Italia.
La carriera di Taylor
Sheridan ha avuto inizio negli anni Novanta con alcuni
lavori come attore, ma è ricoprendo il ruolo di sceneggiatore che
ottiene grande fama. Nel 2015 firma infatti la sceneggiatura di
Sicario, seguito poi da
Hell or High Water e
I segreti di Wind River (qui la recensione). Questi tre
film, distinti tra loro, formano una trilogia sul tema della
moderna frontiera americana. L’ultimo dei tre, uscito nel 2017, è
inoltre diretto proprio da Sheridan, che si dimostra anche un abile
regista. Tale film, infatti, è stato giudicato come uno dei
migliori in assoluto del suo anno.
Anche in questo caso ci si confronta
con un vero e proprio western, inserito nel contesto contemporaneo.
Il racconto, infatti, ripropone oltre alla frontiera anche il
desiderio di giustizia e vendetta tipico di quel genere di opere,
dimostrando come problematiche come la diversità etnica sia ancora
oggi vigente e tristemente manifestata. Portando alla luce tale
contesto, Sheridan si propone dunque di dar vita ad un’opera di
denuncia, conclusione perfetta per la sua personale trilogia.
Presentato nella sezione Un Certain Regard del Festival di
Cannes, I
segreti di Wind River è dunque un duro racconto di voci
inespresse a cui è tempo di dare risalto.
Un film decisamente da non perdere,
specialmente per gli appassionati di questo genere di storie. Il
successo di critica e pubblico conferma il grande interesse a
riguardo. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà
certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità
relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti
possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama, alla vera storia e al
cast di attori. Infine, si elencheranno anche le
principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
I segreti di Wind River:
la trama del film
Protagonista del film è un
cacciatore solitario di nome Cory Lambert. Durante
un’escursione tra le nevi, egli s’imbatte nel cadavere di una
giovane ragazza nativa americana di nome Natalie
Hanson. In seguito all’autopsia, i suoi sospetti più
temuti vengono confermati: la ragazza è stata dapprima stuprata,
per poi morire in seguito ad un’emorragia polmonare in mezzo al
gelo. Mosso da un passato personale misterioso, Cory decide di
unirsi alla giovane agente FBI Jane Banner per dar
vita ad una pericolosa caccia all’assassino. Nell’apparente
silenzio dei ghiacci, però, si nasconde una sconvolgente verità,
che né Cory né Jane potrebbero essere pronti ad affrontare.
I segreti di Wind River:
la storia vera dietro il film
Anche se gli eventi narrati nel film
sono una pura invenzione di Sheridan, lo sceneggiatore e regista ha
affermato di essersi fortemente basato su reali casi di questo
tipo. Il suo obiettivo era infatti quello di aumentare la
consapevolezza del problema dell’alto numero di donne indigene che
vengono continuamente violentate e uccise, sia dentro che fuori le
riserve statunitensi. Quello del Missing and Murdered Indigenous
Women (MMIW) è definito come una vera e propria crisi nazionale e
genocidio. Numerose manifestazioni tentano ogni anno di evidenziare
l’alto tasso di crimini di questo tipo, il più dei quali resta
impunito.
Secondo alcuni dati, tra gli anni
1980 e 2012, le donne e le ragazze indigene hanno rappresentato il
16% di tutti gli omicidi femminili in Canada, mentre costituivano
solo il 4% della popolazione femminile canadese. Un rapporto del
2014 del RCMP, intitolato “Donne aborigene scomparse e
assassinate: una panoramica operativa nazionale“, ha rilevato
che più di 1.000 donne indigene sono state uccise nell’arco di 30
anni. Dal 2001 al 2015, il tasso di omicidi per le donne indigene
in Canada è stato quasi sei volte superiore al tasso di omicidi di
altre donne.
I segreti di Wind River:
il cast del film
Per interpretare il ruolo di Cory
Lambert, Sheridan aveva pensato da subito all’attore Jeremy Renner.
Poiché questi era impegnato sul set di Arrival,
però, il regista si trovò a dover valutare altri attori. Quando
nessuno sembrava poter assumere il ruolo, Renner si liberò dei suoi
impegni e poté assumere la parte del protagonista di I
segreti di Wind River. Accanto a lui, nel ruolo
dell’agente Jane Banner, vi è l’attrice Elizabeth
Olsen. I due attori hanno poi recitato insieme anche
in Avengers:
Age of Ultron e Captain
America: Civil War. Per la Olsen il set non fu una
passeggiata. Girando in ambienti innevati, l’attrice sperimentò
infatti un breve accecamento da neve.
Nel ruolo della sfortunata Natalie
Hanson vi è l’attrice Kelsey Chow, nota per le
serie One Tree Hill e Teen Wolf. Il suo
fidanzato, Matt Rayburn, è invece interpretato da Jon Bernthal,
celebre per la serie The Walking Dead e per aver
interpretato il protagonista in The Punisher. Sono poi
presenti gli attori Graham Greene nei panni di Ben
Shoyo, il capo della polizia, e Gil Birmingham in
quelli di Martin Hanson, padre di Natalie. Julia
Jones interpreta Wilma Lambert, ex moglie di Cory, mentre
l’attore nativo americano Apesanahkwat è il padre
di Wilma. L’attore James Jordan interpreta
invece Pete Mickens.
Il finale di I segreti di Wind River
Nel finale del fil, tramite un
flashback, viene sciolto il mistero sulla morte di Natalie e Matt:
erano stati i colleghi di quest’ultimo, guidati da Pete,
visibilmente ubriachi, a picchiare i due. Natalie, dopo essere
stata violentata, era riuscita a scappare grazie a Matt, prima che
questi venisse finito. Tornati al presente, Cory rintraccia Pete,
stordendolo e portandolo in un posto sperduto in mezzo alla neve.
Si fa raccontare la verità per poi liberarlo dandogli le stesse
possibilità che aveva avuto Natalie, ovvero camminare scalzo nella
neve per raggiungere l’autostrada. Naturalmente, Pete muore poco
dopo. Cory visita infine Martin, raccontandogli che ha finito
l’assassino di sua figlia, e i due si uniscono ancora una volta nel
dolore delle rispettive perdite.
I segreti di Wind River:
il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. I segreti di Wind River è infatti disponibile
nei cataloghi di Rakuten TV, Google Play, Apple TV,
Prime Video e Now. Per
vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà
noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale.
Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della
qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà
soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il
film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di sabato
20 gennaio alle ore 21:20 sul canale
Rai 4.
La Seconda guerra mondiale fornisce
da sempre al cinema numerosi spunti per racconti diversi, il più
dei quali avvenuti realmente. Tra i più recenti e affascinanti vi è
quello di La signora dello zoo di Varsavia,
pellicola del 2017 diretta da NikiCaro, regista neozelandese recentemente tornata
sul grande schermo con Mulan.
Ispirato ad una storia vera, il film si basa anche sul libro
Gli ebrei dello zoo di Varsavia, scritto da Diane
Ackerman e a sua volta ispirato ai diari di Antonina
Żabiński, la protagonista nel film interpretata da JessicaChastain. Se in
Schindler’s List Oscar Schindler si impegnava a salvare
vite umane dai campi di sterminio, in questo film la protagonista
si occupa di salvare quanti più animali possibili dalla furia
devastatrice dell’esercito nazista.
Il racconto si concentra dunque
sulla necessità da parte dell’uomo di proteggere il mondo animale,
essenziale per la salvaguardia dell’intero pianeta. Accolto in modo
positivo da critica e pubblico, La signora dello zoo di Varsavia è dunque un titolo da
recuperare se si è appassionati di questa tipologia di storie.
Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente
utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a
questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile
ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama,
al cast di attori e alla storia vera
dietro il film. Infine, si elencheranno anche le
principali piattaforme streaming contenenti il
titolo nel proprio catalogo.
La signora dello zoo di
Varsavia: la trama e il cast del film
Il film è ambientato durante i primi
anni della Seconda guerra mondiale. Antonina
Żabiński e suo marito Jan dirigono
insieme lo zoo di Varsavia. Questo è popolato da numerose specie
animali, tra cui molte rare ed esotiche. L’incombere della guerra e
l’invazione tedesca in Polonia rischiano però di minacciare questo
fragile ecosistema. Ben presto, Antonina si trova a doversi
relazionare con l’alto ufficiale nazista e capo zoologo
Lutz Heck, il quale decide di appropriarsi di
molti degli animali per condurre degli esperimenti. Allo stesso
tempo, egli nutre un profondo interesse per Antonina, che dovrà
saper sfruttare tale situazione per poter salvare quanti più
animali possibile.
Per interpretare Antonina è stata
scelta la candidata all’Oscar Jessica
Chastain, nota per i film Zero Dark Thirty e Molly’s
Game. Accanto a lei, nel ruolo del marito Jan vi è
Johan Heldenberg, mentre Daniel Bruhl è
Lutz Heck. Quest’ultimo è noto principalmente per film come
Rush e Captain
America: Civil War. Compaiono poi anche Michael
McElhattonn nei panni di Jerzyk e Iddo
Goldberg in quelli di Maurycy Fraenkel. L’attrice Shira Haas,
divenuta celebre grazie alla miniserie Unorthodox, è
infine Urszula. Tutti gli animali che si possono vedere nel film,
inoltre, sono veri. La regista ha infatti deciso di non avvalersi
di CGI, permettendo così agli attori di interagire con veri
animali.
La signora dello zoo di
Varsavia: il libro e la vera storia dietro il film
La signora dello zoo di Varsavia è basato sull’omonimo
libro di saggistica di Diane Ackerman, che si
basava molto sui diari di Antonina Żabińska,
pubblicati in Polonia come Ludzie i zwierzęta (tradotto
come: Persone e animali), nel 1968. La sceneggiatura del
film segue dunque da vicino la storia di Antonina e di suo marito
Jan. Entrambi hanno lavorato allo zoo di Varsavia, di cui lui era
direttore. Durante l’occupazione nazista della Polonia, lo zoo fu
però gravemente colpito dai bombardamenti e molti degli animali
furono uccisi o fuggirono. Antonina e suo marito Jan, tuttavia,
riuscirono a trasferire molti esemplari, salvando dunque loro la
vita.
Trasformarono poi lo zoo in un
rifugio per ebrei perseguitati, nascondendoli e fornendo loro
documenti falsi. Riuscirono a salvare la vita di circa 300 persone
durante il periodo dell’Olocausto. Durante quel periodo buio,
offrirono però rifugio non solo agli ebrei, ma anche a persone in
fuga. Antonina e Jan agirono in modo discreto e coraggioso,
rischiando la loro vita per salvare gli altri. Dopo la guerra,
Antonina continuò ad essere coinvolta nella gestione dello zoo, poi
ripopolatosi, e dedicò parte della sua vita alla conservazione
degli animali. Nel 1968, ricevette la medaglia dei Giusti tra le
nazioni, un riconoscimento conferito da Israele a coloro che hanno
aiutato a salvare gli ebrei durante l’Olocausto.
La devastazione provocata
dall’attacco a Varsavia e dal successivo saccheggio dello zoo è ben
documentata all’interno del film, come anche le azioni di Lutz Heck
e i suoi esperimenti di allevamento di animali sono a loro volta
comprovate da documentazione storica, sebbene l’intima relazione
tra la protagonista, Antonina, e l’antagonista, Heck, sia nel film
esagerata rispetto alla realtà. Tuttavia, la sfida all’occupazione
nazista e, infine, il salvataggio di oltre 300 ebrei dal ghetto di
Varsavia sono stati descritti con precisione.
La signora dllo Zoo di
Varsavia: il trailer e dove vedere il film in streaming e in
TV
È comunque possibile fruire del film
grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. La signora dello zoo di Varsavia è
infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV,Google Play, Infinity+, Apple TV e
Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È
bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite
temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente
nel palinsesto televisivo di sabato 20 gennaio
alle ore 21:25 sul canale Rete
4.
I film tratti da storie vere che
ruotano attorno a situazioni disperate, dove però la perseveranza
umana fa la differenza, sono da sempre molto apprezzati, perché ci
ricordano di cosa può essere capace l’uomo quando si trova davanti
a situazioni apparentemente insormontabili. Film come Tredici vite,
127
ore,
The Impossible o il più recente La
società della neve sono solo alcuni esempi di tale filone.
A questo appartiene anche Infinite Storm,
il film del 2022 diretto dai registi polacchi Małgorzata Szumowska e
Michał Englert – registi anche di Non cadrà
più la neve e Kobieta Z… -, incentrato su una storia
di coraggio e resistenza ma anche di accettazione del proprio
passato.
Il film è l’adattamento
cinematografico dell’articolo High Places: Footprints in the
Snow Lead to an Emotional Rescue di Ty Gagne,
apparso sul New Hampshire Union Leader nel 2020, e racconta della
storia vera di Pam Bales. Prima di intraprendere
una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire
alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui
nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama, al cast di attori alle location e altro ancora
Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming
contenenti il film nel proprio catalogo.
La trama e il cast di Infinite Storm
Protagonista del film è Pam
Bales, una scalatrice esperta che, durante un’escursione
in soltaria sul Monte Washington da sola, si vede costretta a
tornare indietro a causa di una bufera imminente. Durante la
discesa, però, scopre un altro escursionista, disteso privo di
coscienza nella neve. Pam decide di aiutarlo ma lo sconosciuto si
dimostra poco collaborativo, non rivelandole neanche il suo nome né
perché si trovi lì. Con l’avvicinarsi della notte, la situazione si
fa sempre più drammatica e ritrovare la via di strada diventa una
vera e propria impresa. Il desiderio di salvare quell’uomo,
motivato da un trauma passato, spingerà però Pam a non
demordere.
Ad interpretare Pam vi è l’attrice
candidata agli Oscar Naomi Watts, nota per film come
Mulholland Drive,
21 grammi,
King Kong e il già citato The Impossible. Accanto a lei, nel ruolo del
misterioso uomo rinominato John, vi è invece l’attore Billy
Howle, visto nei film Dunkirk,
Chesil Beach – Il segreto di una notte e Star Wars: L’Ascesa di Skywalker. Completano poi il
cast del film gli attori Denis O’Hare – noto per i
suoi vari ruoli nella serie antologica American Horror
Story – qui nel ruolo di Dave, Parker Sawyers
in quello di Patrick, Eliot Sumner nel ruolo di
Will e la cantante Joshua Rollins nel ruolo di
Finn.
La vera storia dietro Infinite Storm
Come anticipato, quella raccontata
in Infinite Storm è una storia vera, che dimostra come la
perseveranza umana possano essere fonte di atti altrimenti ritenuti
impossibili. Protagonista di questa vicenda è appunto Pam
Bales, un’infermiera nonché guida alpina esperta in
escursioni solitarie, che nel 2010 durante un’uscita in solitaria
sul Monte Washington, nello stato americano del New Hampshire, si
imbatte improvvisamente in una tempesta. Le temperature iniziarono
rapidamente a scendere, mentre i venti aumentarono fino a 140 km/h.
Quel drastico cambiamento climatico la convinse a tornare indietro,
ma è a quel punto che si imbatte in un estraneo.
L’uomo non reagiva e se ne stava
semplicemente appollaiato fuori dal Grande Golfo Pam capì che
qualcosa non andava e andò in suo soccorso. Dopo avergli applicato
dei cuscinetti termici e avergli prestato i vestiti di ricambio che
aveva portato in valigia, decise di chiamarlo
John. Insieme a lui, rianimatosi nel mentre, Pam
iniziò a ripercorrere i suoi passi per scendere dalla montagna. Fu
questo un percorso lungo e complesso, reso ulteriormente pericoloso
dal clima avverso. Dopo aver camminato per circa sei ore nel bel
mezzo della tempesta, i due arrivarono all’auto dell’uomo, con la
quale egli ripartì senza aggiungere nulla.
Nei mesi successivi, Pam continuò a
chiedersi chi quell’uomo fosse e cosa ci facesse lassù da solo.
Diversi mesi dopo, tuttavia, il presidente della sua
organizzazione, la Pemigewasset Valley Search and Rescue
Team, ricevette una lettera anonima dove lo scrivente,
che desiderava rimanere anonimo, ringraziava Bales e
l’organizzazione per aver contribuito a cambiare la sua vita.
“Domenica 17 ottobre sono andato sul mio sentiero preferito,
Jewell, per porre fine alla mia vita. […] Per tutto il tempo [Pam]
mi ha trattato con compassione, autorità, fiducia e con
l’impressione che io contassi qualcosa.
“Con tutto quello che è andato
storto nella mia vita, per me non contavo nulla, ma per Pam
sì“, c’era scritto nella lettera. Bales rimase molto colpita
da quella sua esperienza e da quel momento si è impegnata a
celebrare la propria vita e quella altrui. In seguito, ha cresciuto
quattro figli e ha lasciato il New Hampshire per svolgere attività
di volontariato in vari parchi nazionali. Nonostante le esperienze
strazianti che ha vissuto, Bales è sempre stata in grado di
riconoscere gli aspetti positivi esistenti in quella “tempesta
infinita” che è la vita.
Le location di Infinite
Storm: ecco dove è stato girato il film
Le riprese del film si sono svolte
non negli Stati Uniti, dove è ambientato il racconto, bensì a
Kamnik, in Slovenia, che si trova
14 miglia a nord della capitale Lubiana. La
maggior parte del film è stata dunque girata all’interno e nei
dintorni della città. Per quanto riguarda le scene in montagna, le
riprese si sono svolte sulla Velika Planina, un
sentiero naturale sopra Kamnik. Il cast e la troupe hanno girato
anche alcune riprese nella valle di Kamniska
Bistrica, che si trova vicino alla sorgente del fiume
Kamnik Bistrica. Alcune scene, infine, sono state
girate al Centro internazionale di picnic (Pri
Jurju) nella stessa regione.
Il trailer di Infinite
Storm e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di
Infinite Storm grazie alla sua presenza
su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in
rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten
TV, Chili Cinema, Google Play, Apple TV, Prime Video e Netflix.
Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento,
basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento
generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al
meglio della qualità video.
Bianchi e gelidi panorami
mozzafiato, colori sepolcrali e intrighi avvolti dall’oscurità e
dalla corruzione. Dopo aver debuttato l’11 gennaio, il
crime poliziesco Detective Forst –
proveniente dalla suggestiva e affascinante Polonia – è riuscito in
pochi giorni a scalare la classifica della Top10 Netflix non solo in patria, ma anche nel resto
d’Europa. Basata sulla serie di libri bestseller dell’autore
Remigiusz Mróz, Detective Forst è
diretta da Leszek Dawid e racconta
dell’inquietante e cruenta serie di omicidi su cui
è chiamato a investigare il criptico e spavaldo detective
Wiktor Forst, interpretato dall’attore e musicista polacco
Borys Szyc (Cold
War, Furia).
La serie è composta da 6
episodi di circa 45 minuti ciascuno e nel cast sono
inclusi anche gli attori Zuzanna Saporznikow
(doppiatrice in Polonia della serie WandaVision) e Andrzej
Bienias.
Detective Forst, la trama
Quando il cinico commissario
Forst inizia a indagare su una serie di feroci omicidi che
sconvolgono gli abitanti di Zakopane, tranquilla cittadina sulle
montagne innevate dei Monti Tatra al confine tra Polonia e
Slovacchia, si ritrova coinvolto in una terribile storia
che porta alla luce il suo difficile e inquietante
passato. È così che – dopo essere stato sospeso a causa
dei suoi metodi investigativi per nulla convenzionali – con l’aiuto
della giornalista ficcanaso Olga Szrebska, Forst
continua a investigare, entrando sempre più nel mirino della
polizia. Ma l’uomo è determinato a scoprire la verità a tutti i
costi, soprattutto dopo aver realizzato di essere legato in qualche
modo all’orribile assassino, soprannominato dalla polizia la
Bestia del Giewont.
Detective Forst – In foto (da sinistra a destra) gli attori Zuzanna
Saporznikow (Olga) e Borys Szyc (Forst).
Una dolorosa storia di
violenze, trasgressioni e simbologie
Il fatto che il Nord Europa sia la
patria del genere poliziesco non è certo un segreto. Infatti,
Detective Forst ne è un ulteriore esempio. Tra il sangue
di vittime collaterali, sesso selvaggio, simboli misteriosi e
traumi irrisolti, la serie travolge lo spettatore in una
storia angosciante e violenta, in cui persino
l’ambientazione partecipa alla creazione di un racconto
dark in cui nessuno è davvero innocente. Il crime polacco
(sconsigliato ai minori di 16 anni) – proprio come un altro gelido
gioiellino del genere di ultima uscita, True Detective – Night
Country – gioca con le simbologie,
invitando così il pubblico a seguire con attenzione ogni episodio
fino la fine.
Anche i colori vengono caricati di
un grande significato visivo per esprimere, ancor meglio, lo spazio
in cui si muovono i personaggi – interpretati egregiamente da un
cast di talenti – e le loro più profonde emozioni:
è così che il bianco dei monti e di un panorama
pregno di solitudine e assordante silenzio si
contrappone al rosso del sangue, del fuoco, delle
luci, e poi al nero dell’oscurità, dei ricordi,
della notte in cui si svolgono gli omicidi.
Detective Forst – In foto l’attore Maciej Pesta.
Una possibile seconda stagione
Detective Forst è, dunque,
un thriller psicologico polacco che intriga e
colpisce il pubblico dritto allo stomaco. Episodio dopo episodio,
infatti, non si può fare a meno di seguire quel sempre più teso
filo “rosso sangue” che lega – e segna
inevitabilmente – i protagonisti, immobilizzandoli in una
intricata rete mistery di morte, vendetta e
omertà. Nonostante qualche buco di trama e qualche cliché
narrativo, la serie di Leszek Dawid apporta un grande contributo al
catalogo Netflix dedicato ai drammi polizieschi nordeuropei, con
un prodotto che si fa apprezzare e che immerge lo
spettatore in un’atmosfera ricca di suspense e tensione.
Il finale di Detective
Forst si conclude con un interessante e confuso
cliffhanger che lascia il pubblico sospeso e tesse una
nuova tela di mistero che apre la storia a tante possibili
prospettive di sviluppo per il futuro della serie. Non resta che
aspettare, quindi, l’annuncio di una seconda
stagione.
Non sono bastate le tecniche di
sceneggiatura applicata del Sundance’s Screenwriting and
Directing Lab a consentire agli autori di The
Kitchen di trovare una voce personale e distintiva per il
loro progetto. L’idea di forte critica sociale alla base del
soggetto selezionato nel 2016 per il workshop promosso dal Sundance
Institute è rimasta sullo sfondo di un film le cui premesse, pur
importanti sulla carta, sono rimaste tali.
Dopo aver chiuso la 67esima
edizione del BFI London Film Festival, il debutto alla regia di
Daniel Kaluuya, attore premio Oscar per
Judas and the Black Messiah, co-diretto con
Kibwe Tavares, è approdato il 19 gennaio su
Netflix,
promosso come un thriller sci-fi ambientato in una Londra
futuribile e distopica. Etichette che sembrano più una copertura di
marketing che il contrassegno effettivo di un film che si ferma
sulla soglia, senza cucinare, pardon, approfondire un tema sugli
altri per assegnare una spinta decisiva alla trama.
Nessun ‘thrilling‘ per lo spettatore di The
Kitchen
Nessun ‘thrilling‘ corre
lungo la schiena dello spettatore e il contesto tecnologico che
dovrebbe caratterizzare la dimensione science-fiction rimane ben
inferiore alla media dell’interazione con i vari device che la
maggior parte di noi esperisce quotidianamente. Lo spettatore viene
invitato ad immergersi in una metropoli del futuro che, tuttavia,
rimane sempre dietro le quinte.
Ad essere mostrato è invece il
residuo di un mondo troppo poco lontano dalla realtà di oggi per
essere definito distopico, basti pensare che parte del film è
ambientata nelle realissime banlieu parigine, con gli esterni
prestati dall’architettura dell’edificio Damiers de
Dauphiné. The Kitchen è il nome del quartiere
che riunisce un’umanità povera e sovraffollata di una città che non
vediamo mai e di cui si può solo immaginare un’asettica
organizzazione basata sul denaro al di fuori del recinto abitato da
miseria e vitale disordine del quartiere stesso.
Gli abitanti dei palazzi fatiscenti
che più che dalla Londra del futuro sono localizzabili nelle
periferie del nostro presente senza ritocchi VFX resistono agli
sgomberi effettuati con crescente violenza da parte della polizia,
rimanendo tuttavia relegati a una dimensione scenografica rispetto
alla vicenda intimistica del protagonista, Izi, interpretato dal
rapper di origine giamaicana Kano, ovvero Kane Brett
Robinson, qui al suo primo ruolo da protagonista assoluto.
La trama rallenta quando nella vita di Izi, occupante tutt’altro
che entusiasta di The Kitchen e poco incline alla
solidarietà che gli altri abitanti cercano invece di portare
avanti, arriva un adolescente orfano, Benji, interpretato dal
convincente Jedaiah Bannerman, attore esordiente
scoperto attraverso le piattaforme social.
È a questo punto che il film quasi
si arresta completamente. Il giovane Benji è l’emblema di questa
sospensione, incapace di trovare un filo conduttore che possa
diventare per lui destino e posto nel mondo, diviso tra il
desiderio di stabilire una relazione padre-figlio e il richiamo
della banda di giovani di cui non condivide le modalità di rivolta
sociale ma che pure gli offrono un senso di appartenenza meno esile
del suo presunto padre.
Eppure il film ha avuto una
gestazione lunga otto anni: a raccontarlo è lo stesso
Daniel Kaluuya, autore del soggetto e co-autore della
sceneggiatura originale assieme a Joe Murtagh, che
ha dichiarato di aver maturato l’idea nella storica bottega del suo
barbiere di fiducia, portato anche sullo schermo nel ruolo di se
stesso.
Ma che cos’è davvero The Kitchen?
La scintilla nasce da una
conversazione su un gruppo di ragazzini che dopo aver rubato
gioielli per milioni di sterline si trovano a rivenderli per poche
centinaia di pounds. La visione dei poveri che restano poveri e la
perdita definitiva della capacità di assegnare e assegnarsi un
valore sono i temi che danno l’avvio al film per poi perdersi in
una dimensione privata che diluisce la stessa potenzialità
emozionale della storia: dimenticate il cappottino rosso di
Schlinder’s List, se volete visitare
‘The Kitchen‘ dovrete farlo da soli.
Ma che cos’è davvero The
Kitchen? Un laboratorio sociale dove si sceglie di
salvarsi insieme perché diventare l’uno destinazione dell’altro è
l’unica possibilità di sopravvivenza o l’ultimo rifugio di persone
disperate che come Izi attendono solo l’occasione giusta per
migrare verso una ‘Buena Vida’, come si chiamano i patinati
appartamenti messi a disposizione dal sistema per chi ne ha facoltà
economica?
Le vicende generali degli occupanti
del quartiere e quelle particolari dei protagonisti si alternano in
un costante gioco sfondo-figura che non arriva mai a compenetrarle
davvero l’una all’interno dell’altra se non per isolati touch
points che non bastano a segnare l’evoluzione narrativa dei
personaggi.
Mentre Deadpool
3 si avvicina rapidamente alla data di uscita, le
riprese tutt’ora in corso per l’unico film del MCU del 2024.ì Il
Mail Online ha condiviso nuove foto dal set e, come potete
vedere (SPOILERANODVI il film) visitando il loro
sito, Wolverine e il Merc with the Mouth si incroceranno
con alcune varianti di quest’ultimo!
Ryan Reynolds è stato avvistato in un nuovo
abito lucido, senza le solite cicatrici facciali di Wade
Wilson e con un nodo al collo. Porta con sé anche un paio di
pistole d’oro, mentre alcuni fan sui social media hanno fatto
notare che il costume sembra accentuare l’inguine del personaggio
(è il genere di cose che ci aspetteremmo da una commedia rabbiosa e
vietata come questa).
Non crediamo che questa variante
sia basata su qualcuno dei fumetti e le foto fanno poco per fornire
un contesto. Anche Dogpool è stato avvistato sul set,
insieme a Wade del MCU, che crediamo sia interpretato da
una controfigura di
Reynolds mentre assume il ruolo di questo affascinante
Wade della realtà alternativa.
Se non eravate già convinti che
Deadpool
3 esplorerà il Multiverso, questi scatti dovrebbero
confermarvelo. Siamo abbastanza convinti che né queste né le
precedenti foto del set che sono emerse riescano a scalfire la
superficie di ciò che i Marvel Studios hanno in
serbo per noi quest’estate; nonostante ciò, questa serie di foto è
tra le più intriganti viste finora. Scoprite le nuove foto del set
di Deadpool
3 seguendo il link nel post X qui sotto.
Deadpool 3
riunisce il protagonista Ryan Reynolds con Shawn Levy, regista di
Free Guy e The Adam Project, che ha firmato la regia
dell’atteso progetto. Hugh Jackman
uscirà finalmente dal suo pensionamento da supereroi per riprendere
il ruolo di Wolverine. Sebbene i dettagli
ufficiali della storia di Deadpool 3, con
protagonista Ryan Reynolds,
non siano infatti ancora stati rivelati, si presume che la trama
riguarderà il Multiverso. Il modo più semplice per i Marvel Studios di unire la
serie di film di Deadpool – l’unica parte del
franchise degli X-Men sopravvissuta all’acquisizione
della Fox da parte della Disney – è stabilire che i film di
Reynolds si siano svolti in un universo diverso.
Ciò preserva i film degli X-Men
della Fox nel loro universo, consentendo al contempo a Deadpool e
Wolverine, di nuovo interpretato da Hugh Jackman,
viaggiare nell’universo principale dell’MCU. Nel film saranno poi presenti anche personaggi
presenti nei primi due film di Deadpool, come Colossus e
Testata Mutante Negasonica. Da tempo, però, si vocifera che anche
altri X-Men possano fare la loro
comparsa nel film, come anche alcuni altri supereroi della
Marvel comparsi sul
grande schermo nei primi anni Duemila, in particolare il Daredevil di Ben
Affleck.
Una voce recente afferma che anche
Liev Schreiber
sia presente riprendendo il suo ruolo Sabretooth. Di certo,
Morena Baccarin
(Vanessa), Karan Soni (Dopinder), Leslie
Uggams (Blind Al), Rob Delaney (Peter) e
Shioli Kutsuna (Yukio) torneranno tutti nei panni
dei rispettivi personaggi, e a loro si uniranno i nuovi arrivati in
franchising Emma Corrin (The Crown) e Matthew
Macfadyen (Succession), i cui ruoli sono ancora
segreti. Un recente report afferma inoltre che la TVA di Loki,
incluso l’agente Mobius (Owen Wilson) e
Miss Minutes, saranno coinvolti nel film. Deadpool 3
uscirà nei cinema il 26 luglio 2024.
La notizia che la Warner
Bros. Discovery ha pianificato di riavviare essenzialmente
il suo universo cinematografico DC (ufficiosamente
soprannominato DCEU) con James Gunn e Peter Safran che
assumono il ruolo di co-responsabili dei neo-costituiti DC
Studios è sembrata andare a genio alla maggior parte dei
fan, in particolare a quelli che erano dell’opinione che il
franchise avesse un estremo bisogno di una revisione da molti
anni.
James Gunn ha anche chiarito che questa è solo
la prima parte di questo progetto, a cui se ne aggiungeranno molti
altri. Il regista ha dimostrato di essere abile nel destreggiarsi
tra diversi progetti contemporaneamente, ma c’era comunque il
timore che sarebbe pututo essere anche troppo per uno come lui,
soprattutto se si tiene conto del fatto che attualmente sta
co-gestendo uno studio cinematografico, scrivendo e dirigendo
Superman:
Legacy e supervisionando (o almeno partecipando)
a numerosi altri film e serie tv. È molto, e sembra che le cose non
stiano andando così bene come James Gunn vorrebbe farci credere.
Durante l’episodio di questa
settimana di The Hot Mic, Jeff
Sneider (fonte che si è rivelata tra le più attendibili a
Hollywood) afferma che, secondo la sua fonte, il DCU è un “casino”. Non condivide molti
altri dettagli, ma aggiunge che è sorpreso che altri organi di
stampa non abbiano riportato quanto ha sentito.
Onestamente, se questo fosse vero,
non sarebbe una sorpresa, considerando la quantità di lavoro che
comporta la costruzione di un intero universo cinematografico e
televisivo, praticamente dalle fondamenta, e non dovrebbe essere
necessariamente motivo di preoccupazione.
È inevitabile che ci siano alcuni
problemi iniziali mentre James Gunn e Peter Safran si stanno
organizzando, e non possiamo immaginare che abbiano pensato che non
avrebbero incontrato alcuni problemi importanti prima che questo
franchise rinnovato cominciasse a prendere forma.
Se le cose sono ancora più caotiche
di quanto pensiamo, potremmo leggere maggiori dettagli a breve. Per
ora rimaniamo ottimisti e aspettiamo almeno di vedere come
procedono Creature
Commandos e Superman:
Legacy prima di dare per spacciato il
DCU!
Con il grande successo di Il
ragazzo e l’airone (qui
la nostra recensione), lo Studio Ghibli, con Hayao Miyazaki, ha confermato la sua bravura e
la sua profondità d’espressione, inducendo così chi non lo
conosceva a fondo a recuperare la sua filmografia, anche i titoli
più particolari o datati. In realtà, se l’animazione e le tematiche
messe in campo dal maestro nipponico sono apprezzate, e l’universo
da lui creato affascina, oltre alle sue pellicole ci sono
alcuni anime simili al di fuori dello
Studio Ghibili che però condividono con esso
argomenti, rappresentazioni
paesaggistiche, caratterizzazione dei personaggi
ed elementi di fantasia. E meritano d’essere guardati,
soprattutto se si è fan dello Studio. Scopriamo quali sono.
1Lupin III
Chiunque
conosca Lupin, il famoso ladro gentilumo che ha riempito le
giornate di qualsiasi bambino e adulto, e che ora ha anche una
serie
Netflix ispirata all’iconico malandrino, non può non sapere che
la prima serie di Lupin III, in
particolare, ha visto la partecipazione proprio di
Hayao Miyazaki, il che la rende ancora più speciale. In
particolare, il regista nipponico ha diretto – insieme a
Isao Takahata, suo collega – gli episodi 7, 8, 10, 11,
13-23. Quindi, se si vuole conoscere fino in fondo questo
incredibile artista, è bene risalire alle sue origini, con le sue
prime esperienze d’animazione, e Lupin III ne è l’inizio
perfetto.
Ci sono state notizie contrastanti
sullo stato di avanzamento del previsto film di Star Wars
“New
Jedi Order” della Lucasfilm, che
vedrà Daisy Ridley riprendere il ruolo di Rey
“Skywalker” dopo il suo ruolo principale nella recente trilogia
sequel.
In rete si sono diffuse voci
secondo cui
il progetto potrebbe essere stato ritardato a tempo
indeterminato, ma diversi siti hanno contattato la
Lucasfilm per avere chiarimenti e non sembra che
queste notizie siano fondate. L’insider Jeff
Sneider è intervenuto tramite l’ultima edizione della sua
newsletter e ha condiviso alcuni nuovi intriganti dettagli sul
ritorno di Rey e sulla paga che è stata data per il suo
ritorno a Daisy Ridley.
Sneider ritiene che il film di Rey,
ancora senza titolo, sarà il secondo film per il grande schermo
dopo The
Mandalorian & Grogu, e probabilmente arriverà nelle
sale intorno al Natale del 2026. Secondo lui, il film di
James Mangold“L’alba dello Jedi” seguirà
a ruota nel 2027, mentre il film di Dave Filoni “La nuova
Repubblica” (o “L’erede dell’Impero“, come viene ora
chiamato) potrebbe arrivare nel 2028.
Per quanto riguarda il compenso di
Daisy Ridley, Sneider ha sentito dire che
l’attrice intascherà ben 12,5 milioni di dollari. La cifra potrebbe
non sembrare così alta, soprattutto se paragonata alle somme
monumentali che guadagnano le star del MCU, per esempio, ma
tenete presente che la carriera della Daisy Ridley ha avuto un piccolo crollo dopo
L’ascesa di Skywalker, e 12 milioni di dollari
sarebbero molto di più della sua quotazione abituale.
Tuttavia, su The Hot Mic, Sneider
ha notato che questo film potrebbe essere ambientato in una linea
temporale diversa, con una versione più vecchia di Rey. Come
ricorderete, precedenti indiscrezioni sostenevano che il piano
originale prevedeva di affidare il ruolo a Helen Mirren (o a qualcuno di simile) prima
che la Ridley accettasse di firmare.
Sharmeen
Obaid-Chinoy dirigerà il film “New
Jedi Order“, che sarà ambientato ben quindici anni
dopo gli eventi de L’ascesa di Skywalker. I dettagli della trama sono
ancora perlopiù nascosti, ma sappiamo che Rey sarà una “potente
maestra Jedi” che gestirà la propria accademia di
addestramento quando la ritroveremo.
L’anno scorso, Kathleen Kennedy
della Lucasfilm ha rivelato che il lavoro su questo film è più
avanti di quanto si pensasse “Stiamo lavorando a questo film da
alcuni anni e tutto ciò si inserisce nella nostra narrazione
complessiva. Quindi siamo arrivati a un punto in cui abbiamo uno
scrittore meraviglioso, Steven Knight, e probabilmente nel prossimo
mese e mezzo vedremo una sceneggiatura su cui stiamo lavorando da
un bel po’. Quindi ci stiamo avvicinando“.
Foto credit: Gage Skidmore from
Peoria, AZ, United States of America, CC BY-SA 2.0 , attraverso
Wikimedia Commons
Con la pandemia alle spalle, i
Marvel Studios hanno
tenuto non uno ma ben due panel di grande impatto al
Comic-Con di San Diego del 2022. Il primo è stato dedicato
alle offerte animate dello studio, con la presentazione di
What
If…?, Marvel Zombies e Your Friendly
Neighborhood Spider-Man.
Da allora, le cose si sono fatte
decisamente più tranquille. Quasi tutte le serie sono state
rinviate, con la seconda stagione di What
If…? e X-Men ’97 che sono arrivate entrambe con un
certo ritardo rispetto al previsto (quest’ultima non dovrebbe
debuttare prima della fine dell’anno, nonostante il merchandising
basato sul revival di X-Men: The Animated Series
sia disponibile nei negozi da diversi mesi).
Questo ha portato a ipotizzare che
i Marvel Studios si stiano allontanando dalla
produzione di contenuti animati; ma in realtà, sembra che sia vero
il contrario. Secondo lo scooper Daniel Richtman, Kevin Feige è interessato a produrre un film
d’animazione per il MCU.
Non si sa quali siano i personaggi
attorno ai quali ruoterebbe, ma si tratta di una prospettiva
eccitante, che i fan desiderano da quando la Disney ha acquisito la
Marvel Entertainment. Purtroppo, dubitiamo che Pixar o
Disney Animation saranno coinvolte.
Ma questo non rende la notizia meno
eccitante! Richtman rivela anche che almeno altre tre serie
televisive animate sono in lavorazione presso i Marvel
Studios, mentre la quarta stagione di What
If…? sembra ormai una forte possibilità.
Così come un episodio della prima
stagione è stato posticipato alla seconda e lo stesso è accaduto
con la terza stagione in arrivo, sembra che lo stesso avverrà anche
per la quarta stagione, con idee riprese dalla terza.
All’inizio del mese, il regista di
What
If…? Bryan Andrews ha condiviso ciò che sa su
quando potremmo vedere la terza stagione della
serie di successo arrivare su Disney+.
“Spostano le cose. Ogni volta
che ho pensato che fosse come ‘Oh, sarà questo!’ È come se fosse
‘Si sposterà un po’!'”, ha spiegato. “Quindi, anche a me
dispiacerebbe dire qualcosa e far sì che le speranze della gente si
accendano e poi vadano deluse a causa della bestia della produzione
e di quando le cose si muovono“.
“Ho pensato che potrebbe uscire
alla fine dell’anno, forse nel 2024, ma i tempi sarebbero
stretti“.
“C’è un altro gruppo di persone
che sta controllando quando le cose [escono] e sta muovendo le cose
sul tabellone, e non so dove siamo in questo momento, così come
[Marvel Zombies]“, ha continuato Andrews. “Su Zombi sto
ancora lavorando, e sarà una cosa pazzesca e sta per uscire, ma
anche quello continua a spostarsi, giusto? Quindi vorrei potervi
aiutare, ma non posso!“.
Taylor Sheridan nella serie tv
Yellowstone - Credit Paramount Network
Il co-creatore di YellowstoneTaylor
Sheridan sta scrivendo e dirigendo un nuovo western,
Empire of the Sun Moon.
Secondo Deadline, Taylor
Sheridan e la sua casa di produzione Bosque Ranch hanno
ottenuto i diritti del romanzo del 2010 Empire of the Sun
Moon (L’impero della luna d’estate) di S.C. Gwynne: Quanah
Parker and the Rise and Fall of the Comanches, the Most Powerful
Indian Tribe in American History. Taylor
Sheridan scriverà e dirigerà il film. Produrrà anche
Empire of the Sun Moon insieme a Jenny Wood.
Di cosa parla Empire of the Sun
Moon?
Mentre i dettagli sulla trama del
film di Sheridan sono ancora sconosciuti, la sinossi del romanzo di
Gwynne recita: “Nella tradizione di Seppellisci il mio cuore a
Wounded Knee, un resoconto storico straordinariamente vivido della
quarantennale battaglia tra gli indiani Comanche e i coloni bianchi
per il controllo dell’Ovest americano, incentrata su Quanah, il più
grande capo Comanche di tutti. L’impero della luna d’estate di S.
C. Gwynne si articola in due storie sorprendenti. La prima
ripercorre l’ascesa e la caduta dei Comanche, la più potente tribù
indiana della storia americana. La seconda riguarda una delle più
straordinarie narrazioni mai uscite dal Vecchio West: l’epica saga
della pioniera Cynthia Ann Parker e di suo figlio di sangue misto
Quanah, che divenne l’ultimo e più grande capo dei
Comanches“.
“Non riesco a pensare a nessuno
più qualificato di Taylor Sheridan per portare sullo schermo Empire
of the Summer Moonto“, ha dichiarato Gwynne. “Ha una
comprensione profonda e ricca di sfumature sia del mito che della
realtà del Vecchio West. Sono entusiasta che abbia intrapreso
questo progetto“.
Taylor Sheridan è
noto soprattutto per aver co-creato Yellowstone
di Paramount Network, mentre ha creato diverse
serie prequel, tra cui 1883 e 1923.
Sheridan ha
diretto anche Wind River del 2017, con Jeremy Renner
ed Elizabeth Olsen, e
Those Who Wish Me Dead del 2021 con Angelina Jolie, mentre è accreditato come
sceneggiatore di film come Sicario
del 2015, Hell or High Water del 2016 e
Without Remorse del 2021.
Alec Baldwin è stato nuovamente accusato di
omicidio colposo per il suo presunto ruolo in una sparatoria
avvenuta sul set del film western Rust. Nel
gennaio 2023, Baldwin era stato inizialmente accusato del caso
in corso, ma le accuse erano state ritirate nel corso dello stesso
anno dopo che il team di Alec Baldwin aveva affermato che la pistola di
Baldwin non funzionava correttamente quando
aveva sparato. Ora, tuttavia, i pubblici ministeri stanno
nuovamente cercando di ritenere Baldwin parzialmente responsabile di un
incidente sul set che ha causato la morte del direttore della
fotografia Halyna Hutchins.
“Non vediamo l’ora di arrivare
in tribunale“, hanno dichiarato gli avvocati di Baldwin, Luke
Nikas e Alex Spiro, in un comunicato di venerdì (via Variety).
Nell’ottobre
del 2021, la troupe del film si stava preparando a girare una
scena con Alec Baldwin nei pressi di Santa Fe, in New
Mexico, quando una pistola di scena controllata in modo improprio
ha sparato, uccidendo Hutchins e ferendo il regista Joel Souza.
Alec Baldwin
sostiene di non aver mai sparato con la pistola che è esplosa
Il punto cruciale della difesa di
Alec Baldwin è la sua negazione di aver mai
premuto il grilletto della pistola, insistendo sul fatto che è
esplosa quando l’ha estratta dalla fondina. I procuratori Kari
Morrissey e Jason Lewis hanno inviato la pistola per ulteriori test
forensi la scorsa estate e, dopo averla ricostruita, sono giunti
alla conclusione che l’arma doveva essere stata sparata dal
grilletto.
“Questo incidente mortale è
stato la conseguenza dell’arretramento manuale del cane nella sua
posizione completamente armata, seguito, a un certo punto, dalla
pressione o dalla depressione all’indietro del grilletto“, ha
concluso il rapporto (via Variety). “Sebbene Alec Baldwin abbia
ripetutamente negato di aver premuto il grilletto, alla luce dei
test, delle scoperte e delle osservazioni qui riportate, il
grilletto doveva essere premuto o premuto a sufficienza per
rilasciare il cane completamente armato o retratto del revolver
delle prove“.
Alla fine dello scorso anno,
entrambi i procuratori hanno dichiarato che erano emersi “fatti
aggiuntivi” che avrebbero indicato Alec Baldwin come parzialmente colpevole della
vicenda, il che ha portato a questa nuova incriminazione.
Oltre a Alec Baldwin, Hannah Gutierrez-Reed, l’ex
armaiolo di Rust, sarà processata il mese prossimo
con l’accusa di omicidio colposo e manomissione delle prove.
Gutierrez-Reed avrebbe caricato impropriamente la pistola di scena
sul set con proiettili veri. Il vedovo della Hutchins, Matthew, ha
dichiarato di non incolpare Baldwin per l’accaduto, ma di sostenere
le accuse iniziali contro di lui per la sua ricerca di giustizia
nella vicenda.
Tre grandi studios si stanno
battendo per aggiudicarsi i diritti di 28 anni
dopo di Danny Boyle e Alex
Garland. Jeff Sneider di The Insneider ha rivelato che
Warner Bros, Universal e Paramount sono in lizza per il sequel di
28 giorni dopo e per i successivi film della trilogia. E uno studio
è attualmente in vantaggio sugli altri.
“Mi dicono che tre grandi
studios si daranno battaglia per 28 anni dopo di Danny Boyle, che
avrà sicuramente un ruolo per
Cillian Murphy… se sarà disposto a tornare a farlo. Vediamo
come andranno gli Oscar“, ha dichiarato Sneider nel suo
articolo.
“Ad ogni modo, mi è stato detto
che Warner Bros, Universal e Paramount hanno dato la caccia a
questo film e che Warner Bros è l’attuale favorita per aggiudicarsi
il pacchetto horror.
Una fonte ha detto che Mike
DeLuca e Pam Abdy stanno tentando di spremere lo slate
della WB come hanno fatto con la prevendita della
MGM, nella speranza di invogliare ulteriormente
Brian Roberts, proprietario della Comcast, a fare
un’offerta per l’acquisizione di Warner Bros Discovery. La stessa
fonte ha detto che sarebbero sorpresi se lo sceneggiatore
Alex Garland permettesse a 28 anni dopo di
approdare alla Paramount dopo la loro travagliata
collaborazione per Annientamento“.
Danny Boyle è
impegnato a dirigere il primo capitolo. Garland è pronto a scrivere
tutti e tre i film. Il budget per ogni film sarebbe di circa 75
milioni di dollari. Alex Garland eDanny
Boyle dovrebbero anche produrre i nuovi film, insieme al
produttore originale Andrew Macdonald e a Peter Rice, ex capo della
Fox Searchlight Pictures, la divisione dell’ormai defunta
Twentieth Century Fox che aveva sostenuto il film
britannico e il suo sequel, negli anni 2000.
Cillian Murphy accetterà di partecipare al sequel di
28 anni dopo?
L’anno scorso
Cillian Murphy ha dichiarato che gli piacerebbe
realizzare un sequel di 28 giorni dopo. Murphy ha scherzato sul
fatto che il film si sarebbe dovuto chiamare 28 anni dopo a causa
del lungo intervallo tra i film.
Uscito nel 2002,
l’originale 28 giorni dopo aveva come
protagonista Cillian
Murphy, allora ancora prevalentemente sconosciuto al
pubblico cinematografico. Il film sconvolse gli spettatori con le
sue orde di non-morti in fuga, il pessimismo implacabile e l’uso
all’avanguardia della torbida frontiera della fotografia digitale.
Boyle diresse il film, mentre Garland lo scrisse. Il film è però
ricordato anche per aver ottenuto un guadagno di circa 84 milioni
di dollari a fronte di un budget di appena 8, dimostrando dunque il
potenziale che anche film a basso costo potevano avere se dotati di
forti elementi attrattivi.
Ora che Netflix
ha annunciato che Emily in Paris 4, la quarta
stagione di Emily
in Paris ha già iniziato la produzione, la star della
serie Lily Collins ha condiviso con i fan una buona
notizia – o quella che Emily potrebbe chiamare bonne nouvelle – con
un dietro le quinte che conferma l’imminente ritorno della
commedia-drama romantica dello streaming.
“Qualcuno ha detto Saison
Quatre?! Finalmente mi sono riunita con la mia famiglia di
@emilyinparis a Parigi e mi sento così bene. Anche se forse dovrò
ripassare le mie abilità nei selfie per il bene di Emily“, ha
scritto la star di Emily
in Paris su Instagram.
Quando uscirà la quarta stagione
di Emily in Paris?
La produzione della quarta stagione
di Emily
in Paris ha subito dei ritardi a causa degli scioperi
di Hollywood, ormai conclusi. Anche se è già confermato che
Emily Cooper (interpretata da Lily Collins) tornerà per vivere altre
avventure e avventure nella città dell’amore, la data di uscita
della quarta stagione di Emily
in Paris non è ancora stata fissata.
Di cosa parla Emily in Paris?
Emily
in Paris segue la protagonista e il suo viaggio a
Parigi dopo un’inaspettata opportunità di lavoro. La serie ha avuto
successo nelle sue prime tre stagioni e ha visto Emily
Cooper muoversi a Parigi, destreggiandosi tra vita personale,
romantica e professionale. Netflix
non ha rivelato alcun dettaglio specifico sulla quarta stagione, ma
Lily Collins ha condiviso che la prossima
stagione porterà il cast in Italia.
“Quando l’ambiziosa dirigente
del marketing di Chicago Emily ottiene inaspettatamente il lavoro
dei suoi sogni a Parigi, abbraccia una nuova vita mentre si
destreggia tra lavoro, amici e romanticismo“, recita la
trama.
Oltre alla Collins, Emily
in Paris è interpretato anche da Lucas
Bravo (Ticket to Paradise), Lucien
Laviscount (Last Sentinel), Camille Razat
(Mastemah) e Ashley Park (Joy Ride), che ha
recentemente rivelato su Instagram di essere attualmente in fase di
recupero da uno shock settico critico.
FX ha rilasciato
un nuovo trailer di Feud:
Capote vs. The Swans, il prossimo ritorno della serie
antologica creata da Ryan Murphy.
Il video mostra il Truman
Capote di Tom Hollander mentre stringe
amicizia con le donne più influenti di New York nel tentativo di
migliorare la sua carriera. Il video evidenzia il suo tradimento
quando svela i loro scandalosi segreti. La serie limitata debutterà
il 31 gennaio su FX e Hulu. In Italia la serie andrà in onda
su STAR, canale per adulti di Disney+
Ambientato negli anni ’70,
Feud:
Capote vs. The Swans è basato sul libro bestseller di
Laurence Leamer Capote’s Women: A True Story of Love,
Betrayal, and a Swan Song for an Era. Ruota attorno al
litigio tra Capote e le sei donne mondane che
originariamente lo consideravano un amico. Nel cast
Tom Hollander nel ruolo di Truman Capote, Naomi Watts nel ruolo di Barbara “Babe” Paley,
Diane Lane nel ruolo di Slim Keith, Chloë Sevigny nel ruolo di CZ Guest,
Calista Flockhart nel ruolo di Lee Radziwill,
Demi Moore nel ruolo di Ann “Bang-Bang”
Woodward, Molly Ringwald nel ruolo di Joanne
Carson, Treat Williams nel ruolo di Bill Paley,
Joe Mantello nel ruolo di Jack Dunphy e
Russell Tovey nel ruolo di John O’Shea.
“L’acclamato scrittore Truman
Capote si circondò di un gruppo di donne d’élite della società –
donne ricche e glamour che definirono un’epoca passata dell’alta
società di New York – che soprannominò ‘i cigni.'” si legge
nella sinossi. “Bello e distinto, il gruppo comprendeva la
grande dame Barbara “Babe” Paley, Slim Keith, CZ Guest e Lee
Radziwill. Incantato e affascinato da questi decani, Capote si
ingraziò nelle loro vite, facendo amicizia con loro e diventando il
loro confidente, solo per tradirli alla fine scrivendo un libro di
fiction basato sulle loro vite, esponendo i loro segreti più intimi
al grande pubblico. Quando un estratto del libro Answered Prayers,
l’opera magnum progettata da Capote, fu pubblicato su Esquire,
distrusse di fatto il suo rapporto con i suoi cigni, che finirono
per bandirlo dall’alta società che tanto amava e lo mandò in una
spirale di autodistruzione da cui alla fine non si sarebbe mai più
ripreso.
Dopo il successo di critica di
Feud: Bette e Joan del 2017, il dramma antologico
ritorna finalmente con il suo secondo capitolo, ancora una volta
ispirato a un altro famoso dramma della vita reale. La serie è
prodotta da Watts, Ryan Murphy, Alexis Martin Woodall,
Baitz, Gus Van Sant, Dede Gardner, Jeremy Kleiner, Eric Kovtun e
Scott Robertson, con la regia di Van Sant, Max Winkler e Jennifer
Lynch.
Jacob Elordi ha dichiarato che la terza
stagione di Euphoria
potrebbe svolgersi nel futuro e ha rivelato perché è necessario che
la serie drammatica adolescenziale della HBO lo faccia.
L’attore, che si sta preparando per
la conduzione del Saturday Night Live il prossimo fine
settimana, si è seduto con Jimmy Fallon al Tonight
Show per parlare del suo ultimo lavoro, la commedia thriller
Saltburn,
e della serie liceale Euphoria.
Quando Fallon ha chiesto quando la serie di successo avrebbe
ripreso le riprese dei nuovi episodi, Jacob Elordi ha risposto: “Non lo so, tu
lo sai?“.
L’attore ha continuato: “Spero
che sia presto, altrimenti dovranno mettermi un bottone di Benjamin
o qualcosa del genere. Mi verrà il mal di schiena camminando per il
corridoio, sapete?”.
L’anno scorso la
HBO ha rivelato che la terza stagione di Euphoria andrà
in onda nel 2025. E dato che la seconda stagione è uscita nel
gennaio 2022 – il che rappresenta un’attesa considerevolmente lunga
prima dell’arrivo della terza stagione – l’attore australiano di 26
anni ipotizza che lo show potrebbe seguire la strada del salto
temporale. Ha dichiarato: “Presumo che dovremo andare avanti,
altrimenti sembrerà un po’ strano“.
Jacob Elordi ha anche rivelato che il
pluripremiato attore Leonardo DiCaprio lo ha avvicinato in un club
per complimentarsi con la serie. “Eravamo in questo club, con
la musica ad alto volume e tutto il resto, e lui mi ha detto:
‘Quell’inquadratura nella prima stagione…’ Eravamo io e lui nel bel
mezzo del club a parlare di angolazioni della ripresa“.
Dove vedere Jacob Elordi?
Jacob Elordi ha ricevuto per la prima volta
l’attenzione del grande pubblico dopo aver recitato nella commedia
romantica adolescenziale di Netflix The Kissing
Booth nel 2018. L’attore ha poi ripreso il suo ruolo per
il sequel successivo, uscite tra il 2020 e il 2021. La sua
carriera, tuttavia, ha fatto un salto di qualità quando ha
interpretato Nate Jacobs nella prima e seconda stagione di
Euphoria.
Ha poi partecipato a diversi film,
tra cui Deep Water, The
Sweet East, He Went That Way, Saltburn e
Priscilla.
La dodicesima stagione di Chicago
Fire, che debutterà il 17 gennaio 2024, ha riaccolto
nella serie il tenente Kelly Severide interpretato da
Taylor Kinney. Il personaggio si è preso una
pausa dalla squadra della caserma 51 per assistere l’OFI (Office of
Fire Investigation). Dato che Kelly sembra lavorare a
tempo pieno con l’OFI, la showrunner Andrea Newman
ha raccontato di aver preso in considerazione uno spin-off
con protagonista Kelly Severide e ha rivelato
perché non si farà mai.
“L’abbiamo [preso in
considerazione], ma avendo perso Severide per un po’
[nell’undicesima stagione,] ci ha ricordato che è una parte
fondamentale della 51. L’OFI è una grande lotta interna per lui.
Come dice Kidd all’inizio dell’episodio, considera l’incendio
doloso come la sua “droga”, e per lui è una dipendenza in cui si
perde“, ha dichiarato Newman a Hello! Magazine.
Newman ha
aggiunto: “In parte è perché ce l’ha nel sangue, suo padre era
anche lui nell’AIF, ma in parte perché c’è qualcosa che lo spinge
nel profondo quando ci entra. In un certo senso diventa una zona di
pericolo per lui, ma lo ama anche e ovviamente ha le capacità per
farlo. Quindi questa lotta sarà una parte importante dei primi
episodi della stagione“.
Cosa è successo a Kelly Severide
durante la stagione 11 di Chicago Fire?
L’attore, che fa parte di Chicago
Fire fin dal suo inizio nel 2012, ha preso un
improvviso congedo a metà dell’undicesima stagione. Per adeguare la
storia all’assenza dell’attore, il 15° episodio della stagione 11
ha cancellato Kelly Severide facendolo partecipare a un’indagine su
un incendio doloso in Alabama, che lo ha spinto a lasciare la sua
città per un po’.
La sinossi della dodicesima
stagione di Chicago
Fire: “In seguito a un incendio/minaccia
estremista, la vita di Mouch è in bilico. La relazione di Sylvie
con Dylan si è conclusa e una nuova porta si è aperta quando Casey
le ha proposto di sposarlo, nel frattempo lei stava cercando di
adottare una bambina. Stella prende la decisione di lasciare
Chicago nella speranza di riportare indietro Kelly”.
Oltre a
Kinney, la dodicesima stagione del procedurale della NBC è
interpretata anche da David Eigenberg nel ruolo
del tenente Christopher Herrmann, Joe Minoso nel
ruolo del pompiere Joe Cruz, Miranda Rae Mayo nel
ruolo del tenente Stella Kidd, Daniel Kyri nel
ruolo di Darren Ritter, Hanako Greensmith nel
ruolo della paramedica Violet Mikami, Eamonn
Walker nel ruolo del vice capo distretto Wallace Boden e
Christian Stolte nel ruolo di Randall
McHolland.
Kara Killmer, che
nella serie interpretava la paramedica Sylvie Brett,
lascerà Chicago Fire nel
corso della 12ª stagione. D’altra parte, il Blake
Gallo di Alberto Rosende ha fatto un’ultima
apparizione durante la première della Stagione 12.
Jaafar Jackson ha
condiviso una nuova foto di Michael,
il prossimo biopic su Michael Jackson diretto da
Antoine Fuqua.
Condivisa su Instagram, la
didascalia di Jackson recita: “Il viaggio inizia lunedì”.
All’inizio del mese è stato annunciato che la produzione di
Michael
inizierà ufficialmente lunedì 22 gennaio 2024, mentre il film
arriverà nelle sale nel 2025.
Juliano Krue Valdi
interpreterà un giovane Michael Jackson nel biopic
di Fuqua. Mentre Jaafar Jackson, nipote di
Michael Jackson, interpreterà principalmente
l’artista nel film Michael
di Fuqua. La Lionsgate ha annunciato il 18 gennaio 2024 che Juliano
Krue Valdi, di nove anni, è stato scritturato per interpretare una
versione più giovane del Re del Pop durante gli anni in cui faceva
parte dei Jackson 5.
“Quando Michael era molto
giovane – undici anni – ha stupito il mondo, possedendo lo spirito
e il talento di un adulto. Era davvero un’anima antica. Lui e
Juliano hanno questo in comune“, ha dichiarato Graham King,
produttore del film. “Oltre ad essere un giovane talento
fenomenale, Juliano è profondamente ispirato da Michael e dalla sua
musica, ed è riuscito a tradurre questa ispirazione in una presenza
e in una performance che catturano la vera magia del giovane
Michael Jackson“.
Fuqua ha aggiunto:
“Se non altro, il ruolo del giovane Michael è stato più
difficile di quello dell’adulto, perché dove si può trovare un
attore bambino con le capacità del più grande intrattenitore mai
esistito? Alla fine, il nostro obiettivo era il talento, e abbiamo
cercato in lungo e in largo un attore che potesse incarnare lo
spirito di Michael attraverso la sua voce, il suo carisma e le sue
abilità nella danza. L’innegabile talento grezzo di Juliano lo ha
messo in cima alla nostra lista“.
Valdi ha dichiarato a proposito
della partecipazione al film: “Questa opportunità è davvero
importante per me perché Michael Jackson è il Re del Pop ed è molto
speciale nel mio cuore. Sono cinque anni che ballo sulle sue
canzoni. Mi fa sentire davvero speciale e mi fa sentire bene con me
stessa. Amo l’energia di Michael Jackson“.
Michael
è scritto da John Logan, mentre John Branca e John
McClain sono anche i produttori. Il film uscirà nelle sale
statunitensi il 18 aprile 2025.
Apple
TV+ ha pubblicato un nuovo video di Masters
of the Air, il dramma storico in arrivo che racconta
il coraggio e le lotte di un gruppo di soldati dell’aviazione
durante la Seconda Guerra Mondiale.
La featurette offre un’anteprima
della portata epica dello show. La featurette contiene i commenti
del cast principale e del team creativo, compresi i produttori
esecutivi Tom Hanks e
Steven Spielberg, che hanno discusso il tema della
serie. Si tratta dell’ultima collaborazione tra Tom Hanks e Austin Butler dopo Elvis
del 2022. La serie inizierà a essere trasmessa in streaming il 26
gennaio.
La serie dei produttori esecutivi
di “Band of Brothers” e “The Pacific”,
Steven Spielberg,
Tom Hanks e Gary Goetzman, vanta un
cast stellare guidato dal candidato all’Oscar
Austin Butler, Callum Turner, Anthony Boyle,
Nate Mann, Rafferty Law, il candidato all’Oscar
Barry Keoghan, Josiah Cross, Branden Cook e Ncuti
Gatwa. Masters
of the Air farà il suo debutto su Apple
TV+ il 26 gennaio 2024 con i primi due episodi,
seguiti da un nuovo episodio ogni venerdì, fino al 15 marzo.
Basata sull’omonimo libro di
Donald L. Miller e sceneggiato da John
Orloff, Masters
of the Air segue gli uomini del 100° Gruppo
Bombardieri (il “Bloody Hundredth”) alle prese con pericolosi raid
di bombardamento sulla Germania nazista in condizioni proibitive,
dovute al gelo, alla mancanza di ossigeno e al terrore di un
combattimento condotto a 25.000 piedi di altezza. La
rappresentazione del prezzo psicologico ed emotivo pagato da questi
giovani uomini che hanno contribuito a distruggere l’orrore del
Terzo Reich di Hitler è al centro della storia di Masters
of the Air. Alcuni furono abbattuti e catturati; altri
furono feriti o uccisi. Altri ancora ebbero la fortuna di tornare a
casa. Indipendentemente dal destino individuale, tutti hanno
ricevuto un tributo.
Spaziando dai campi e villaggi
bucolici del sud-est dell’Inghilterra, alle dure privazioni di un
campo di prigionia tedesco e ritraendo un periodo unico e
cruciale della storia mondiale, “Masters of the Air” è un vero e
autentico successo cinematografico sia in termini di scala, che di
portata.
Prodotta dagli Apple Studios,
Masters
of the Air è prodotta esecutivamente da Spielberg
attraverso Amblin Television, e da Hanks e Goetzman per conto di
Playtone. Darryl Frank e Justin Falvey della Amblin Television sono
co-produttori esecutivi insieme a Steven Shareshian della Playtone.
Oltre a scrivere, Orloff è co-produttore esecutivo. Anche Graham
Yost è produttore esecutivo della serie. Anna Boden,
Ryan Fleck, Cary Joji Fukunaga, Dee Rees e Tim Van
Patten si alternano alla regia.
Ci sono stati diversi attori che nel
corso degli anni hanno interpretato Gellert Grindelwald nel Wizarding
World, soprattutto grazie all’avvento di Animali fantastici che lo ha portato sotto i
riflettori. Il personaggio viene nominato già ne La Pietra
Filosofale, ma solo ne I Doni della Morte
lo conosciamo come amico intimo del giovane Albus Silente.
Tuttavia, Silente capisce presto,
anche in seguito a un tragico incidente che causò la morte della
sorellina, che Gellert non è quello che sembra, e prende le
distanze da lui. Abbiamo avuto un assaggio di questo racconto nel
franchise, rimasto a oggi monco, di Animali Fantastici e, a oggi,
sono ben 5 gli attori che hanno interpretato Gellert Grindelwald.
Eccoli di seguito:
1Mads Mikkelsen
Mads Mikkelsen è stato scelto per sostituire
Johnny Depp nel ruolo di Grindelwald. L’attore
ha avuto l’opportunità di interpretare Grindelwald per un intero
film, anziché per un cameo o un flashback. Mikkelsen ha ricevuto i
maggiori elogi per aver interpretato il personaggio, nonostante la
tiepida reazione a I
segreti di Silente. Insieme a un nuovo look con una
differenza di colore più sottile tra gli occhi e un colore dei
capelli più sobrio, Mads Mikkelsen ha portato sullo schermo un
personaggio pericoloso e silenzioso, che trasuda sicurezza e
intimidisce chi gli sta accanto.
Il
grande problema di Animali
fantastici: I segreti di Silente è che molte delle
motivazioni o azioni di Grindelwald, così come sono state impostate
ne I crimini di Grindelwald, non hanno molto
senso all’interno della continuità con il Mondo Magico. Tuttavia,
il Grindelwald di Mads Mikkelsen si distingue dagli altri per
l’attenzione alla sua relazione romantica con Silente. Il pubblico,
in particolare gli spettatori LGBTQ+, si stava stancando delle
piccole anticipazioni sulla relazione omosessuale tra i due maghi e
voleva che la relazione non fosse più lasciata al buio e fosse
esplorata a fondo.
Sebbene Animali
fantastici: I segreti di Silente non abbia abbracciato
completamente la trama, si è concentrato maggiormente su questa
relazione rispetto ai film precedenti facendo in modo che Mikkelsen
e Jude Law condividessero diverse scene. Il
personaggio ha avuto quindi non solo tanti interpreti ma anche
apparentemente tante personalità diverse, forse a indicare proprio
la mutevolezza di Gellert stesso e la difficoltà di inquadrarlo in
un solo tipo.
Proseguono le avventure tra le
corsie del reparto di Medicina Interna del
Policlinico Ambrosiano di Milano di
Doc – Nelle tue mani 3. In questi due nuovi episodi troviamo di
nuovo il dottore Fanti alla ricerca dei suoi ricordi perduti e
altri nuovi casi di malattie da risolvere. In questa seconda
puntata finalmente si da più spazio ad uno dei personaggi femminili
più apprezzati cioè Giulia, che è sempre convinta
di lasciare l’ospedale, dove lavora da sempre, per puntare ad un
ruolo importante da primario in un ospedale però di un’altra
città.
La trama di Doc – Nelle tue
mani 3 episodio 3
Il protagonista Andrea Fanti,
l’attore
Luca Argentero, continua a lottare per riavere i suoi ricordi
persi che racchiudono ben 12 anni della sua vita passata. Intanto
nel reparto arriva una direttrice d’orchestra e il team di Doc
proverà in tutti i modi a curarla. Nello stesso episodio si farà
ricoverare anche un noto travel blogger, interpretato dallo
youtuber e divulgatore scientifico Barbascura X
che verra curato anche da Federico, l’attore
Giacomo Giorgio, sempre più insicuro nel suo ruolo di
specializzando e incapace di fare un semplice prelievo del sangue
nel braccio al suo paziente.
Questo terzo
episodio di Doc – Nelle tue mani 3 che si
intitola “Perfetta” si focalizza molto su Giulia Giordano,
interpretata da
Matilde Gioli. La dottoressa è decisa a diventare anche
lei primaria e quindi chiede consiglio alla collega Cecilia
Tedeschi, intanto la sua relazione con Cesconi è giunta al termine
anche perchè lei continua a pensare ad Andrea. Doc invece trova e
parla con la donna che a fine della puntata scorsa aveva inescato
un ricordo ben preciso e scopre una realtà ben diversa da quella
che ricordava.
“Perfetta” si conclude con la
soluzione ovviamente dei due casi medici, dove però la direttrice
d’orchestra, pronta per una grande carriera, deve rinuciare ed
accettare di diventare insegnante visto che sta perdendo l’udito.
In questo episodio i tre specializzandi vengono
presi sempre più in considerazione e finalmente non sono seguiti
dal solo quasi dottore Riccardo,
Pierpaolo Spollon, ma anche dallo stesso Doc.
Il quarto episodio
intitolato “Sogni” affronta quelli infranti dei pazienti
protagonisti ma anche quelli dei dottori dell’Ambrosiano.
Andrea Fanti è arrivato ad un punto di stasi e
quindi decide di partecipare come pubblico al concorso di
cori in onore di Mattia, visto che il primo ricordo è
riafforito, come si è visto nella puntata precedente, dopo
l’ascolto di una canzone cantata da quel gruppo di voci bianche.
Ovviamente Agnese, l’attrice
Sara Lazzaro, all’inizio non vuole andare con l’ex marito ma
poi, dopo aver parlato con Giulia, decide d’accompagnare
Andrea.
All’ospedale intanto si fanno
ricoverare un panetterie e una giovane
atleta che alla fine sarà costretta ad ampuntare una
gamba. Questo caso ovviamente colpirà nel personale Riccardo, anche
lui amputato ad un arto, che lo renderà
protagonista del momento più emozionante e toccante di “Sogni” e
che mostrerà il talento dell’attore Pierpaolo
Spollon rilegato sempre però nelle scene più divertenti.
Alla fine assistiamo a Federico che decide di rimanere, anche
perchè trova lui la causa della malattia del giovane fornaio e
scopriamo che la specializzanda Martina in realtà
non è laureata. Però il vero colpo di scena è un
flashback di Doc a letto con una donna, che non è ne l’ex moglie
Agnese e neanche Giulia.
Doc – Nelle tue mani 3 i
ricordi di Andrea Fanti
Questi due nuovi episodi di
Doc – Nelle tue mani 3 confermano ancora una volta che la trama
principale di questa stagione sono i ricordi di
Doc. La puntata in se riesce finalmente anche a mostrare i
nuovi specializzandi, indagando soprattutto su Federico e sperando
che prossimante si svelaranno anche Martina e Lin sempre più presa
dal figlio dell’oculista milanese.
Regista di film come Fuori dal
mondo, Luce dei miei occhi e Il rosso e il blu, Giuseppe Piccioni è
tornato sul grande schermo nel 2022 con il film L’ombra
del giorno (qui la recensione), un intenso
dramma ambientato nella sua città natale, Ascoli Piceno, alle
soglie della Seconda Guerra Mondiale. Il regista colloca in tale
contesto un racconto d’amore apparentemente impossibile tra due
personaggi provenienti da mondi diversi ma che impareranno a
scoprirsi più simili di quanto pensano. Con L’ombra
del giorno, però, Piccioni sceglie anche di
parlare al suo pubblico di un’Italia sempre più cupa ma facendolo
attraverso il il punto di vista di una città di provincia.
Anche qui, lontani dai centri del
potere, la Storia invade le vite degli abitanti di questa località
per portare un vento nuovo, capace di sconvolgere ogni cosa. Con
L’ombra
del giorno, dunque, il regista ricostruisce da un lato un
contesto storico che ha cambiato per sempre il volto dell’Italia,
ma dall’altro offre anche una storia d’amore la cui sopravvivenza
si fa metafora della forza con cui gli italiani hanno infine
superato ogni difficoltà e differenza, riscoprendosi uniti. Si
tratta dunque di un film dal grande fascino, che grazie ora al suo
passaggio televisivo è possibile vedere o rivedere.
Prima di intraprendere una visione
del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle
principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama, al cast di
attori alle location e
altro ancora Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
La trama di L’ombra del giorno
Il film è ambientato nella città di
provincia Ascoli Piceno, sul finire degli anni Trenta.
Luciano, un simpatizzante del fascismo come la
stragrande maggioranza degli italiani, è il proprietario di un
ristorante. Egli crede di poter vivere secondo le regole che si è
dato, in una sorta di isolamento dal mondo esterno. Ma sulla
vetrina che dà sull’antica piazza, insieme ai segnali preoccupanti
di qualcosa che sta per accadere nel mondo, compare una ragazza che
porta con sé un segreto. Si chiama Anna e riesce a
farsi assumere nel ristorante. Da allora per Luciano la vita non
sarà più la stessa e insieme ai pericoli che si trova a
fronteggiare, c’è quello più grande di tutti: l’amore.
Il cast di L’ombra del
giorno e le location dove è stato girato il film
Ad interpretare Luciano Traini vi è
Riccardo Scamarcio, mentre Anna ha il volto
dell’attrice Benedetta Porcaroli, recentemente vista anche
in La scuola
cattolica, Amanda e
Enea.
Proprio il set diL’ombra
del giornoha fatto nascere tra i due attori una
relazione sentimentale. Recitano poi in L’ombra
del giorno anche Valeria Bilello nel
ruolo di Amelia, Lino Musella nei panni di
Osvaldo Lucchini e Sandra Ceccarelli nel
ruolo di Elsa, madre di Corrado, interpretato invece da
Costantino Seghi. Completano il cast l’attore
Vincenzo Nemolato con il ruolo di Giovanni e l’attore
Antonio Salines con il ruolo del professore.
A quest’ultimo, scomparso poco dopo le riprese, è dedicato il
film.
Per quanto riguarda le location del
film, è bene sapere che le riprese si sono svolte ad Ascoli
Piceno, nelle Marche, terminando poi nella Riserva
della Sentina. La maggior parte del film viene in
particolare girato nel Caffè Meletti, locale
storico, che si affaccia su Piazza del Popolo. La
scena di Luciano e Anna in bicicletta è stata invece girata nella
Via delle Stelle mentre la scena subito seguente è
stata girata nel giardino e nella Kaffeehaus del
giardino del Palazzo Saladini Pilastri, nel centro
storico di Ascoli Piceno. La scena dello “scarico nel fiume”,
invece, è stata girata nel Ponte Tufillo, mentre
la scena finale si è appunto svolta nella Riserva Naturale della
Sentina, all’altezza della Foce del Tronto.
L’ombra del giorno è tratto da una storia vera?
La vicenda cardine del film, quella
di Luciano e Anna, non è tratta da una storia vera, ma è frutto
della fantasia del regista e sceneggiatore. Tuttavia, il contesto
in cui si svolgono le vicende è ovviamente ispirato a quanto
accadeva in Italia nel 1938, con l’intensificarsi delle politiche
discriminatorie emanate dal governo di Benito Mussolini. Proprio il
18 settembre di quell’anno, infatti, il leader del Partito Fascista
lesse per la prima volta le nuove Leggi Razziali dal balcone del
Municipio di Trieste, mentre a livello Europeo Adolf Hitler assume
il comando supremo delle forze armate tedesche ed inizia ad
annettere nuovi territori alla Germania. L’atmosfera è dunque
quanto mai cupa, specialmente considerando che siamo alle soglie
della Seconda Guerra Mondiale.
Il trailer di L’ombra del
giorno e dove vederlo in TV e in streaming
È possibile fruire di
L’ombra del
giorno grazie alla sua presenza su alcune delle
più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è
infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Google
Play, Apple TV e Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il
film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
venerdì 19 gennaio alle ore 21:20
sul canale Rai 3.
Non tutti i personaggi dei fumetti
sono supereroi, e uno degli esempi più amati a riguardo è John
Constantine, detective dell’occulto diviso tra Paradiso e Inferno
nel suo compito di ripulire la Terra dai demoni che la infestano.
Il personaggio ha infine trovato spazio anche sul grande schermo
nel 2005 grazie al film Constantine,
diretto dal regista Francis Lawrence, noto per
aver anche diretto la saga di Hunger Games. Qui alla sua opera prima, questi dà così
vita ad un film che gioca tanto sul brutto carattere del suo
protagonista quanto sulla sua eterna lotta contro il male, qui
rappresentato da vere e proprie creature infernali.
Il film si basa sul fumetto
Hellblazer, di proprietà della DC Comics, di cui
Constantine è il protagonista assoluto. In particolare, per il
lungometraggio, si è tratta grande ispirazione dalle storie
intitolate Dangerous Habits e Original Sins.
Nella realizzazione di tale adattamento, però, sono state attuate
diverse modifiche rispetto a tali materiali di partenza, di cui
molte legate all’aspetto estetico del personaggio. Nonostante ciò,
i fan di Constantine sono rimasti entusiasti del film, facendolo
divenire negli anni un vero e proprio cult del suo genere. A fronte
di un budget di circa 70 milioni di dollari, il film arrivò infatti
a guadagnarne circa 230 in tutto il mondo.
Con un cast d’eccezione, altro
grande punto di forza dell’opera, Constantine è oggi un
titolo particolarmente ricercato tanto dai fan dell’occulto quanto
da quelli più legati al fumetto, nonostante le differenze che
intercorrano tra le due opere. Prima di intraprendere una visione
del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle
principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama, al cast di
attori e al suo atteso sequel. Infine, si
elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
La trama di
Constantine
Protagonista del film è il detective
dell’occulto John Constantine, da sempre impegnato
nell’esorcizzare la possessione demoniaca. Questi spera, attraverso
tale attività, di potersi meritare un posto in Paradiso, essendo
ora destinato all’inferno. In giovane età, infatti, quando scoprì
di essere in grado di vedere i demoni, tentò il suicidio. L’angelo
Gabriele, però, non manca di ricordargli che per
poter ottenere ciò che desidera non basta esorcizzare un demone, ma
è necessario un vero e proprio sacrificio. La possibilità di
redimersi arriva nel momento in cui l’uomo viene contattato da
Angela Dodson, la quale è alla ricerca di
spiegazioni per la misteriosa morte di sua sorella.
Questa, una fervente cattolica,
sembra aver commesso un suicidio. Constantine, però, sospetta ci
sia qualcosa di più grande sotto. Intraprenderà così le sue
indagini, scoprendo ben presto l’arrivo in città di un nuovo
pericoloso demone, liberatosi dalla Lancia del Destino, ovvero
l’arma che trafisse Gesù Cristo sulla croce. Nel tentativo di
individuare il mostro e fermarlo, Constantine dovrà però fare anche
i conti con il cancro ai polmoni che lo logora internamente. Nel
disperato tentativo di non finire all’Inferno, egli sarà disposto a
tutto pur cambiare il proprio destino.
Constantine: il cast del
film
Ad interpretare il protagonista del
film vi è l’attore Keanu Reeves,
in quegli anni divenuto noto grazie al suo ruolo nella trilogia di
Matrix. Per poter avere lui come protagonista, gli autori
del film decisero di modificare il personaggio da inglese ad
americano, alterando dunque quelle che erano alcune delle
principali caratteristiche del personaggio. In Constantine
Reeves si è così potuto trovare a lavorare con il suo vero accento
e il suo vero colore di capelli. Accanto a lui, nei panni di Angela
Dodson, vi è l’attrice Rachel Weisz.
Questa ha brevemente recitato anche nei panni della sorella gemella
Isabel Dodson. Per prepararsi al ruolo ha inoltre visitato alcuni
obitori, lasciandosi ispirare dall’atmosfera presente in essi.
L’attore Shia LaBeouf è
presente nei panni di Chas Kramer, giovane apprendista di
Constantine. L’attore è stato fortemente consigliato per la parte
dopo essere stato visto recitare in Io, Robot. L’attrice
premio Oscar Tilda Swinton
interpreta l’angelo Gabriele, ed è stata scelta per la sua
possibilità di dar vita a personaggi androgini. Djmon Hounsou è
Papa Midnite, uno strego famoso nel mondo dell’occulto.
Gavin Rossdale ricopre il ruolo di Balthazar,
mezzo demone e vecchia conoscenza del protagonista, mentre
Pruitt Taylor Vince è padre Hennessy, prete con
l’abilità di comunicare con i morti. Infine, l’attore Peter
Stormare interpreta Lucifero, il diavolo in persona,
nonostante originariamente si fosse proposto per il ruolo di
Balthazar.
Il sequel di
Constantine
Negli anni i fan del film sono
enormemente aumentati, portando il titolo a divenire un vero e
proprio cult. Dato il grande interesse che questo ha suscitato
negli anni, i produttori hanno recentemente accennato alla
possibilità di dar vita ad un sequel, ambientato anni dopo il primo
film. Nel 2019 lo stesso Reeves si è dichiarato disponibile e lieto
di poter riprendere il ruolo, mentre nel settembre del 2022 è stato
confermato che il progetto per un
sequel è attualmente in fase di sviluppo e che il regista
J. J. Abrams
dovrebbe per questo svolgere il ruolo di produttore. Nel novembre
del 2023 il regista Francis Lawrence ha affermato che il progetto è
ancora confermato, ma che ha naturalmente subito dei ritardi a
seguito degli scioperi verificatisi ad Hollywood.
“Siamo ancora all’inizio, poiché
lo sciopero ha sospeso tutto per un po‘”, ha detto
Lawrence. “Quindi probabilmente inizieremo a tornare
insieme dopo il Ringraziamento e a scavare di nuovo per cercare di
risolverlo. Fortunatamente siamo riusciti a ottenere un
po’ di controllo sul personaggio e abbiamo iniziato a lavorare su
alcune idee per Constantine 2, di cui siamo davvero
entusiasti”. Ad oggi, ulteriori dettagli sulla trama e sui
personaggi di questo atteso sequel sono ancora tenuti nascosti, ma
Lawrence in precedenza aveva rivelato che è nelle sue intenzione
fare un sequel come un “vero film di Constantine classificato
come R”, ovvero vietato ai minori.
Il trailer
di Constantine e dove vedere il film in streaming e
in TV
In attesa di poter vedere un
seguito, è possibile fruire di
Constantine grazie alla sua presenza su
alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in
rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten
TV, Google Play, Apple TV, Prime Video e Now. Per
vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà
noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale.
Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della
qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo
di venerdì 19 gennaio alle ore
21:00 sul canale 20 Mediaset.
Nato come film per denunciare una
volta di più gli orrori della guerra in Vietnam, Rambo è in breve diventato un grande
classico, nonché uno dei più apprezzati film del suo anno. È
inoltre il film che, insieme a Rocky, ha contribuito a lanciare la carriera
dell’attore Sylvester
Stallone. Oggi inserito tra i più grandi personaggi
della storia del cinema, il combattivo veterano si è visto
diventare protagonista di un’intera saga, oggi composta da ben
5 film realizzati tra il 1982 e il 2019. Dopo il successo del
primo capitolo, nel 1985 è arrivato il primo dei sequel,
Rambo 2 – La vendetta.
Diretto stavolta da George
P. Cosmatos e scritto dallo stesso Stallone insieme a
James Cameron
(il quale però ha solo partecipato alla prima stesura) il film si
concentra sul problema dei prigionieri di guerra in Vietnam,
tematica particolarmente delicata sorta dopo il ritiro delle truppe
statunitensi. Proprio per via delle novità introdotte, Rambo 2
– La vendetta si è affermato come un successo straordinario,
che lo ha visto guadagnare oltre 300 milioni di dollari a fronte di
un budget di appena 25. Nel tempo è diventato uno dei capitoli più
memorabili della saga, venendo in più occasioni preso come modello
per film simili.
Anche in Italia vanta una serie di
importanti traguardi, tra cui quello di terzo film con più audience
della storia della televisione dopo La vita è bella e
Balla coi lupi. Per gli amanti della saga, è dunque un
capitolo impossibile da perdere. Prima di intraprendere una visione
del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle
principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama e al cast di
attori. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
La trama di Rambo 2 – La
vendetta
Nel primo dei sequel, John
Rambo si ritrova condannato e costretto ai lavori forzati
per via di quanto compiuto nel precedente film. La sua sorte cambia
però nel momento in cui il colonnello Trautman gli
offre l’opportunità di tornare in Vietnam per una nuova missione.
Rambo, che nella sua testa non ha mai realmente abbandonato la
giungla vietnamita, decide di accettare l’incarico. Istruito sulla
sua missione, che prevede il recupero di alcuni prigionieri
statunitensi, egli si reca dunque sul luogo. Una volta lì, Rambo
viene messo in contatto con Co Bao, una ragazza
vietnamita che lavora però per il governo americano.
Grazie a lei, Rambo riesce ad
infiltrarsi in uno dei campi di concentramento, dove trova numerosi
prigionieri in situazioni disperate. Davanti a quegli orrori, il
soldato decide di disubbidire agli ordini, e si impegna per salvare
uno dei prigionieri. Tentando di riportarlo alla base americana,
Rambo e Co Bao vengono però traditi da uno dei loro alleati, che li
vende al nemico in cambio della libertà. I tre riescono però a
sfuggire alla trappola, nascondendosi nella giungla. Ben presto,
Rambo capirà di essere stato abbandonato da Trautman e
dall’esercito. Per sopravvivere dovrà ora fare affidamento a tutte
le sue capacità, poiché nella giungla è estremamente facile cadere
nella trappola dei soldati vietnamiti.
Rambo 2 – La vendetta: il
cast del film
Tornato a vestire i panni di Rambo,
Sylvester Stallone si è per l’occasione
preparato in modo ancora più rigido. Egli si è infatti sottoposto a
otto mesi di duro allenamento, così da implementare la propria
massa muscolare. Allo stesso tempo, si è cimentato nel
combattimento SWAT, nel tiro con l’arco e in diversi corsi di
sopravvivenza. Per via delle riprese svoltesi nello stato di
Guerrero, in Messico, Stallone si è poi trovato continuamente a
dover stare attento a serpenti, ragni e scorpioni. Ad oggi,
tuttavia, Rambo 2 – La vendetta è stato da Stallone
indicato come il suo film meno preferito della saga.
Originariamente i produttori
volevano ci fosse un partner con cui Rambo avrebbe condiviso la
missione di salvataggio. Tale ruolo avrebbe dovuto essere
interpretato da John Travolta,
ma Stallone non diede il consenso e tale personaggio venne
scartato. Torna però Richard Crenna nel ruolo di
Samuel Trautman, mentre Charles Napier è Marshall
Murdock, burocrate americano che istruisce Rambo sulla missione.
Per il ruolo si era pensato a Lee Marvin, a cui
era stato proposto il ruolo di Trautman nel primo film, ma anche in
questo caso l’attore rifiutò. Sono poi presenti Steven
Berkoff nei panni del villain Sergeij Podovskij e
Julia Nickson-Soul in quelli di Co Bao.
Rambo 2 – La vendetta: i
sequel
Poiché il film si affermò come un
successo ancor più grande rispetto al primo, ciò spinse lo studios
di produzione a proseguire nella realizzazione di un ulteriore
film, che avrebbe così concluso la trilogia dedicata al
personaggio. Nel 1988 è così uscito
Rambo III, dove il protagonista si trova a prendere parte
ad una guerra in Afghanistan contro i russi. A distanza di
vent’anni da quest’ultimo capitolo, il personaggio è poi stato
riportato sul grande schermo per un quarto film, intitolato
John Rambo (2008). Ma la saga non si è conclusa lì, e
nel 2019 è infatti stato rilasciato Rambo: Last Blood, che
ad oggi sembrerebbe essere il capitolo conclusivo della serie, in
cui Rambo è chiamato a confrontarsi con nuovi traumi e nuovi
nemici, cercando di salvare chi gli è più caro.
Il trailer di Rambo 2 – La
vendetta e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Rambo 2 – La
vendetta è infatti disponibile nei cataloghi di
Rakuten TV, Google Play, Apple TV, Now, Infinity+
e Paramount+. Per vederlo, una volta scelta
la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o
sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È
bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite
temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente
nel palinsesto televisivo di venerdì 19 gennaio
alle ore 21:20 sul canale Italia
1.
Francamente mai ci
saremmo aspettati che alla fine della visione del nuovo, bellissimo
film di Alexander Payne, la mente cinefila sarebbe
tornata a un film che ha segnato in maniera indelebile la nostra
adolescenza, ovvero L’attimo fuggente (Dead Poets
Society, 1989). Una volta superata la (piacevole) sorpresa
si inizia a comprendere quanto The Holdovers e il capolavoro di Peter
Weir siano in realtà vicini eppure separati da quello
specchio deformante rappresentato dai quasi trentacinque anni di
tempo che li separano. Molti sono i punti in comune:
l’ambientazione temporale passata, quella geografica situata in un
liceo elitario del Nord-Est degli Stati Uniti, e soprattutto a
livello tematico il rapporto complesso tra un insegnante sui
generis e degli studenti alle prese con i propri problemi legati
principalmente al dover diventare adulti.
Sembra quasi impossibile
pensare che Payne e lo sceneggiatore David
Hemingson non abbiamo preso come punto di riferimento
L’attimo fuggente, adoperandolo però come
riferimento da “smentire”, scardinando scena dopo scena tutti i
contenuti e le idee che conteneva. Partendo proprio dal
protagonista: se il
John Keating interpretato da un indimenticabile Robin Williams era depositario prezioso di
quegli ideali volti a innalzare lo spirito dei suoi studenti alla
ricerca della forma più alta di libertà mentale, il Paul Hunham di
Paul Giamatti è invece un professore arcigno,
rancoroso, che non cerca minimamente il contatto umano con gli
alunni quando invece il modo di soggiogarli e costringerli allo
studio disciplinato.
Paul Hunham di The Holdovers come
John Keating di L’attimo fuggente
Perché questo scarto
talmente radicale? Prima di tutto c’è l’ambientazione temporale dei
due film: L’attimo fuggente si svolge nel 1959,
alla fine di un decennio di stabilità economica e sociale negli
Stati Uniti che ha rafforzato quel perbenismo ottuso contro cui
Keating si scaglia. Combattere per i propri ideali aveva un senso
ben preciso, profondo. Siamo alle porte della presidenza Kennedy,
il momento forse idealmente più “alto” dello spirito democratico
americano. Il 22 novembre 1963 Lee Harvey Oswald e il suo fucile
metteranno tragicamente – e definitivamente – fine a questa
illusione. Le vicende tragicomiche di The Holdovers invece si dipanano durante le
vacanze natalizie del 1970, un momento in cui gli ideali sono
appunto stati traditi e si combatte invece per la propria vita in
una guerra lontana. Il tessuto sociale sembra essere andato in
frantumi e l’insegnamento sembra essere, almeno nella mente di
Hunham, l’ultimo baluardo contro il caos che regola il mondo
esterno all’istituzione scolastica. Mentre Keating cerca di aprire
la mente dei propri studenti per spingerli a mettere in discussione
il mondo che sta per accoglierli, Hunham nel suo modo contorto
vuole proteggerli, renderli impermeabili nei confronti del dolore
che stanno per andare a fronteggiare. E questo ci porta a
comprendere quanto The Holdovers sia tristemente un film
magnificamente contemporaneo, che parla del nostro presente molto
più di quanto magari non vorremmo ammettere. Allo stesso modo in
cui diventa doloroso constatare quanto oggi, un film idealista come
L’attimo fuggente sia impossibile,
anacronistico.
Non soltanto il modo di
produrre e intendere quel tipo di cinema è cambiato – ci spaventa
quasi scrivere “tramontato” – ma la società stessa dei fruitori è
diventata qualcosa di altro. Quello che nel 1989 venne accolto in
maniera trionfante da critica e pubblico sfiorando i cento milioni
di dollari d’incasso nei soli Stati Uniti oggi quasi sicuramente
sarebbe un film considerato “arthouse”, il che significa
distribuzione precisa e limitata nel circuito cinematografico con
conseguenti incassi magari anche soddisfacenti per il tipo di
budget, ma certamente non paragonabili a quello che a suo tempo
fece il film di Weir, o un anno prima un dramma familiare come
Rain Man, maggior incasso a stelle e strisce del
botteghino nel 1988. Ve lo immaginate oggi un film del genere
incassare più di un cinecomic della Marvel? Quantomeno improbabile…
The Holdovers è a conti fatti L’attimo
fuggente dei nostri tempi
Dopo aver sviscerato
anche soltanto parzialmente i punti di contatto e le divergenze tra
i due notevoli lungometraggi, la conclusione è che The Holdovers è a conti fatti L’attimo
fuggente dei nostri tempi. Ovvero quella versione de
L’attimo fuggente che nelle proporzioni, nell’amarezza e nella
disillusione che propone, meglio si adatta al nostro presente. In
poche parole, quella che ci meritiamo. Non è un caso se John
Keating insegnava letteratura ai suoi studenti mentre Paul Hunham
li costringe a confrontarsi con la storia: soltanto studiando il
passato si può evitare di commettere gli stessi errori, crede nel
profondo questo scorbutico, grottesco personaggio. Visto come sta
andando il nostro presente, come non possiamo vedere Hunham come un
altro idealista, anche se sconfitto dal peso dei propri limiti ed
errori? Meglio allora scavare dentro il personaggio, infiltrarsi
dietro la corazza che si è creato, aspettare che si
esponga e ci lasci
scorgere, anche se per pochi secondi, la sua dolorosa umanità. E
magari vedremo un lampo di Keating in lui. E tutto questo perché,
dobbiamo affermarlo ancora una volta negli anni, un attore come
Paul Giamatti è capace di regalarci tutto questo…
Ambientato in una Brisbane degli
anni 80, tra giri di droga e poliziotti corrotti, Ragazzo
divora universo è una miniserie che mostra la realtà dei
quartieri secondari e malfamati della città australiana attraverso
gli occhi di un bambino. Diretta da John Collee,
la serie è formata da una stagione di sette episodi, ognuno da
circa 50 minuti, con le vicende che sono tratte dall’omonimo libro
dello scrittore Trent Dalton. Nel cast si
ritrovano figure già note nel panorama cinematografico nazionale e
internazionale: Travis Fimmel (Ragnar Lothbrok nella serie
Vikings) qui
interpreta Lyle, spacciatore e patrigno di Eli, mentre
Phoebe Tonkin (The
vampire diaries) qui è nei panni di Frankie, madre di Eli.
Altri attori importanti nel cast sono Simon Baker (Breath) e Sophie
Wilde (Talk
to me) rispettivamente nei ruoli di Robert e Caitlyn, una
giornalista.
Ragazzo divora universo:
presente e premonizioni
Eli è un ragazzino
di tredici anni, con una vita che sembra inizialmente molto
normale: va a tranquillamente scuola e ha una madre amorevole,
Frankie. Ma in un quartiere come Barra, a
Brisbane, nulla può essere normale troppo a lungo:
Lyle, compagno della madre a cui Eli e
Gas, il fratello maggiore, sono molto affezionati,
ricomincia a vendere droga per poter un giorno scappare e garantire
a Frankie la vita che merita.
Tutto sembra comunque andare per il
verso giusto: Eli aiuta il patrigno nei suoi affari. Finché un
temibile criminale, Ivan Kroll, scopre i
sotterfugi di Lyle e lo porta via con sé, minacciando la sua
famiglia ed infine tagliando un dito a Eli. Per proteggere la
propria famiglia, Frankie si addossa le colpe di Lyle e viene
rinchiusa in carcere. I due ragazzi dovranno allora cercare di
cavarsela da soli, con l’aiuto di Robert, loro
padre biologico e alcolizzato. Ma Gas, vedendo piccoli sprazzi di
futuro, preannuncia altre tribolazioni: la questione sembra ormai
essere molto più grande della sola scomparsa di Lyle.
Il mondo criminale attraverso gli
occhi di un bambino
Uno dei fattori interessanti su cui
l’attenzione del pubblico è attirata fin da subito in
Ragazzo divora universo è il modo in cui viene
mostrata la realtà di un quartiere povero, ma raccontata da Eli.
Durante i vari episodi si alternano momenti di normale
spensieratezza di Eli, come i suoi sogni di volare in macchina in
mezzo all’universo e l’incursione in prigione dalla madre, a
momenti più drammatici, come proprio la scomparsa del patrigno.
Per quanto Eli sia un giovane molto
coraggioso e disposto a tutto pur di difendere la propria famiglia,
si rende presto conto di non avere grandi possibilità di ottenere
giustizia. Nel momento in cui risulta chiaro che anche la polizia
sia corrotta e coinvolta negli affari criminali, Eli non può fare
altro che portare la notizia alla stampa, ma anche questa
possibilità deve poi essere scartata.
Ragazzo divora universo:
magia o fantasia?
Fin dai primi episodi ritroviamo
nella serie degli elementi molto inusuali, quasi magici. Primo fra
tutti è proprio il personaggio di Gas; il giovane adolescente
sembra avere dei poteri di veggenza che gli permettono di vedere
delle scene dal futuro. Gas ha smesso di parlare all’età di sette
anni: pur non avendo nulla di fisico o psicologico, si tratta
semplicemente di un blocco. Ciononostante, il ragazzo continua a
comunicare con il fratello e la madre, disegnando delle frasi
nell’aria: molte delle cose che “dice” sembrano essere delle brevi
affermazioni sconnesse, ma che poi si rivelano delle piccole
profezie.
A questo si aggiunge anche il
misterioso telefono rosso nella cantina di casa: pur non essendo
collegato alla corrente, sia Eli che Gas ricevono delle telefonate
con degli avvisi misteriosi da una voce sconosciuta.
Rapporto padre-figli: la
trasformazione di Robert
“Se ami qualcuno ti ritrovi a
fare cose che mai pensavi di poter fare” – Eli Bell
Altro elemento molto toccante di
Ragazzo divora universo è l’evoluzione del padre
biologico di Eli e Gas. L’uomo che all’inizio si mostra come un
alcolizzato agorafobico riuscirà ad affrontare i propri sbagli
passati e a diventare un buon padre per i due ragazzi. Eli e Gas
passano con lui i quattro anni che la madre passa in prigione e nel
salto temporale compreso tra il quinto e sesto episodio, quando Eli
diventa un ragazzo di diciassette anni, vediamo come Robert si sia
quasi completamente ripulito, abbia imparato anche a cucinare per i
suoi figli.
Diventa chiaro come Robert sia
tutt’altro che un uomo violento o pericoloso: si tratta
semplicemente di una persona con tante fragilità che però, grazie
all’aiuto dei due ragazzi e poi anche di Frankie, riuscirà a
risolvere. Ragazzo divora universo dona dunque
allo spettatore tanti spunti di riflessione, raccontando una storia
difficile e drammatica, pur mantenendo un tono il più leggero
possibile.
Un grande classico natalizio sembra
pronto per avere un seguito! Si tratta di Polar
Express, per il quale il produttore Gary
Goetzman punta a relizzare un sequel nel prossimo futuro.
Parlando con ComicBook.com, questi ha infatti
dichiarato che si tratta di un progetto su cui si stanno rivolgendo
molte attenzioni e che si sta cercando di portarlo avanti
nonostante i potenziali ostacoli. “Mi piacerebbe molto“,
ha detto Goetzman, il quale si è detto interessato anche a
realizzare sequel di altri film da lui prodotti.
“Mi piacerebbe fare un sequel di
Nel paese delle creature selvagge. Molte delle cose che abbiamo
fatto, se si sono affermate, se sono diventate un marchio di
fabbrica, gli studios ne vogliono ancora. È così che va. Sono
pronto per Mamma Mia 3, amico. Sarebbe uno spasso farlo proprio
adesso. Ma ci sono molti elementi di mezzo, tra “Di chi sarebbe la
proprietà artistica?”. Quindi bisogna prendere del tempo e va bene
così perchè a noi non importa che le cose vadano lentamente. Ma si
sta cercando di lavorarci su in questo momento, questo è sicuro:
per Polar 2 è un sì”.
Polar Express è uscito
ormai due decenni fa, diretto da Robert Zemeckis
su una sceneggiatura di William Boyles Junior
basata su un libro per bambini dallo stesso titolo, scritto da
Chris Van Allsburg nel 1985. Da allora il film è
diventato un fenomeno culturale, nonché il primo film d’animazione
realizzato in CGI utilizzando la tecnica della performance capture
(ossia con personaggi digitali ottenuti captando i movimenti degli
attori in carne e ossa), motivo per cui è entrato a far parte del
Guinness dei primati. Il racconto del film era però autoconclusivo,
quindi sarà interessante scoprire – se il film verrà realizzato –
quale storia si proporrà. Ad ora non sono giunti commenti da
Zemeckis né dall’attore protagonista, Tom Hanks.
Ecco tutti i film e le serie tv in
uscita a Febbraio su Paramount+.THE FAMILY STALLONEcon
Sylvester Stallone, Jennifer Flavin, Sophia, Sistine e Scarlet
Stallone dal 22 febbraioCOMANDANTEcon Pierfrancesco
Favino, Massimiliano Rossi e con Silvia D’Amico, dal 13
febbraio,HALO S2 con Pablo Schreiber, Charlie
Murphy, Natsha Culzac, dall’8 febbraioA
BLOODY LUCKY DAYcon Lee Sung-min, Yook
Yeon-seok, Lee Jung-eun, dal 1° febbraio e molto
altro!
1Le serie tv in arrivo su
Paramount+
A BLOODY LUCKY
DAY
Disponibile dal 1° febbraio –
In A BLOODY LUCKY DAY, Oh Taek è un tassista sfortunato
che ha un’insolita fortuna quando accetta di accompagnare un uomo
misterioso di nome Geum Hyuk-soo in una città lontana in cambio di
una tariffa esorbitante. Ma quando il passeggero si rivela un
serial killer, che confessa i macabri crimini del suo passato e
uccide altre persone sull’autostrada, il tassista deve giocare
d’astuzia per assicurarsi che la sua fortuna non finisca in modo
mortale.
A BLOODY LUCKY DAY è interpretato
dagli attori Lee Sung-min nel ruolo di Oh Taek, Yoo Yeon-seok nel
ruolo di Geum Hyuk-soo e Lee Jung-eun (Parasite) nel ruolo di Hwang
Soon-gyu, ed è basato sul webtoon Naver A Day of Bad Luck di
Aporia. La serie in dieci episodi è diretta da Pil Gam-seong e
scritta da Kim Min-sung e Song Han-na. Dopo il successo di critica
del pluripremiato BARGAIN di 2023, A BLOODY LUCKY
DAY è il nuovo progetto sviluppato da Paramount+ e TVING attraverso una partnership tra
Paramount e la potenza coreana dell’intrattenimento CJ ENM.
Prodotto dalle case di produzione Studio Dragon, The Great Show e
Studio N di CJ ENl.
Disponibile dal 22 febbraio –
THE FAMILY STALLONE vede protagonisti il candidato
all’Oscar Sylvester Stallone, la moglie Jennifer Flavin Stallone e
le figlie Sophia, Sistine e Scarlet. In questa stagione, dopo
quattro decenni trascorsi come una delle famiglie più famose di Los
Angeles, gli Stallone lasciano definitivamente Hollywood e si
trasferiscono a est. Rimasti solo in due, con le figlie Sophia e
Sistine che inseguono i loro sogni a New York City e Scarlet che
frequenta il college e un nuovo amore a Miami, Sly e Jen mettono
radici a Palm Beach. Ma la distanza non può tenerli separati: la
stagione culmina in un meraviglioso viaggio tutti insieme in Italia
per esplorare la storia della loro famiglia, ravvivare l’amore e
creare ricordi per tutta la vita.
THE FAMILY STALLONE è prodotto da MTV
Entertainment Studios, con Benjamin Hurvitz e Nadim Amiry come
produttori esecutivi. Julie Pizzi, Farnaz Farjam e Jonathan Singer
sono produttori esecutivi per Bunim-Murray Productions con Chris
Ray e Jason Williams sono co-produttori esecutivi.
HALO – seconda
stagione
Disponibile dall’8 febbraio
–Nella seconda stagione, Master Chief John-117 (Pablo Schreiber)
guida la sua squadra di Spartan d’élite contro la minaccia aliena
nota come Covenant. A seguito di un evento scioccante su un pianeta
desolato, John non riesce a liberarsi dalla sensazione che la sua
guerra stia per cambiare e rischia tutto per dimostrare ciò a cui
nessuno crederà: che il Covenant si sta preparando ad attaccare la
più grande roccaforte dell’umanità. Con la galassia sull’orlo del
baratro, John intraprende un viaggio per trovare la chiave della
salvezza dell’umanità, o della sua estinzione: l’Halo. Diretta
dallo showrunner e produttore esecutivo David Wiener (Brave New
World), la serie si svolge nell’universo che ha debuttato nel 2001
con il lancio del primo gioco HALO per Xbox®. Drammatizzando un
epico conflitto del 26° secolo tra l’umanità e una minaccia aliena
nota come Covenant, la serie HALO intreccia storie
personali con l’azione, l’avventura e una visione del futuro
immaginaria.
HALO è prodotta da SHOWTIME® in
associazione con 343 Industries e Amblin Television. La seconda
stagione di HALO è prodotta da David Wiener insieme a
Steven Spielberg, Darryl Frank e Justin Falvey per Amblin
Television. Kiki Wolfkill è produttore esecutivo per Xbox/343
Industries, con Otto Bathurst e Toby Leslie per One Big Picture e
Gian Paolo Varani.
L’APPRENDISTA DELLA
TIGRE
Disponibile dal 3 febbraio –
Basato sull’omonima serie di libri per bambini di Laurence Yep,
L’APPRENDISTA DELLA TIGRE segue l’adolescente
cinese-americano Tom Lee, la cui vita cambia per sempre quando
scopre di far parte di una lunga stirpe di protettori magici noti
come Guardiani. Con la guida di una mitica tigre di nome Hu, Tom si
allena per affrontare Loo, una forza potente quanto un Guardiano ma
con l’intenzione di usare la magia per distruggere l’umanità. Per
avere una possibilità di combattere contro Loo, Tom deve riunire
tutti i dodici guerrieri animali dello Zodiaco e padroneggiare i
propri poteri appena scoperti. L’APPRENDISTA DELLA TIGRE,
film originale Paramount+ in associazione con Paramount Animation,
è una produzione Jane Startz ed è basato sul romanzo The “Tiger’s
Apprentice”, di Laurence Yep. Diretto da Raman Hui e co-diretto da
Paul Watling e Yong Duk Jhun, con la sceneggiatura di David Magee e
Christopher Yost e musiche di Steve Jablonsky, il film è prodotto
da Jane Startz, p.g.a., Sandra Rabins, p.g.a., e Bob Persichetti,
p.g.a. con Maryann Garger, Kane Lee e Carlos Baena come produttori
esecutivi.
GOOD BURGER
2
Disponibile dal16
febbraio – L’attesissimo sequel prodotto da Nickelodeon
segue Dexter Reed (Kenan Thompson) e il cassiere Ed (Kel Mitchell)
mentre si riuniscono nel presente al fast-food Good Burger con un
nuovo esilarante gruppo di dipendenti. GOOD BURGER 2 è interpretato
anche da Lil Rel Howery nel ruolo di Cecil McNevin, Jillian Bell
nel ruolo di Katt Boswell, Kamaia Fairburn nel ruolo di Mia, Alex
R. Hibbert nel ruolo di Ed2, Fabrizio Guido nel ruolo di Mr.
Jensen, Elizabeth Hinkler ed Emily Hinkler nel ruolo di Cindy e
Mindy e Anabel Graetz nel ruolo di Ruth. Nel film saranno presenti
anche i membri originali del cast di GOOD BURGER che riprenderanno
i loro ruoli: Josh Server nel ruolo di Fizz, Lori Beth Denberg nel
ruolo di Connie Muldoon e Carmen Electra nel ruolo di Roxanne.
Inoltre, la commedia per famiglie vede la partecipazione di Marsai
Martin, Yung Gravy, Liza Koshy, Kai Cenat, Ron Funches, Danny
Tamberelli, Ego Nwodim, Flula Borg, Rob Gronkowski, Matt Friend e
Mark Cuban.
DORA: DICIAMO HELLO
ALL’AVVENTURA!
Disponibile dal9
febbraio – Arriva Dora la più famosa esploratrice del
mondo, come non ne avete mai viste prima! Unitevi a Dora e a tutti
i suoi amici per la più magica avventura nella foresta. L’amata
eroina di Nickelodeon, Dora l’Esploratrice, farà il suo
spettacolare ritorno nella nuovissima serie animata disponibile su
Paramount+ dal 9 febbraio, DORA: DICIAMO HELLO
ALL’AVVENTURA!
E
A FEBBRAIO SU PARAMOUNT+ ARRIVANO NUOVI CONTENUTI DAL BRAND
MTV: Torna la serie di documentari musicali
BEHIND THE MUSIC, con nuovi episodi e il meglio del
repertorio rimasterizzato e aggiornato, con interviste agli artisti
e uno stile rinnovato. Questo mese, la serie di doc musicali
presenta un nuovo episodio dedicato a Bob Marley.
BEHIND THE MUSIC: BOB
MARLEY, sarà disponibile su Paramount+ a
partire dal 7 febbraio. Il biopic sulla vita del celebre musicista
andrà in onda anche su MTV il 7 e il 21 febbraio alle ore 19.00 e
su MTV Music il 7 febbraio alle 23.00 e il 21 febbraio alle
24.00.
Tra i doc musicali anche WILLIE
NELSON & FAMILY, disponibile sul servizio dal 13
febbraio, che esplora la straordinaria vita di Willie Nelson, tra
vicende private, successi e momenti no della carriera di uno dei
musicisti più amati; e, infine, AS WE SPEAK: RAP MUSIC
ON TRIAL, il documentario che esplora la crescente
strumentalizzazione dei testi rap nel sistema giudiziario degli
Stati Uniti, disponibile su Paramount+ dal 28 febbraio.