Mercoledì
sta tornando! Con lei anche Mano, che ha consegnato al cast il
copione dell’attesissima seconda stagione in occasione dell’inizio
delle riprese in Irlanda. Dopo il successo da più di 250 milioni di
views della prima stagione, rimasta in testa alla Global Top 10 di
Netflix
per 20 settimane ed entrata nella Top 10 di 93 Paesi, la serie,
creata e diretta dalla mente geniale di
Tim Burton, tornerà solo su Netflix
con alcune nuove entusiasmanti aggiunte al cast.
Jenna Ortega riprende le iconiche vesti di
Mercoledì Addams, affiancata da Catherine Zeta-Jones, Luis Guzmán e
Isaac Ordoneznei ruoli rispettivamente di Morticia, Gomez
e Pugsley Addams. Tra le novità del cast della seconda stagione
vediamo l’ingresso di Steve Buscemi (Il grande
Lebowski, Boardwalk Empire – L’impero del crimine) e la
partecipazione di Christopher Lloyd (La
famiglia Addams, Ritorno al futuro) come guest star della
serie.
Le nuove aggiunte
comprendono anche Billie Piper (Scoop, I Hate Suzie), Evie
Templeton (Return to Silent Hill, Lord of Misrule), Owen Painter
(Le piccole cose della vita, The Handmaid’s Tale) e Noah Taylor
(Law & Order: Organized Crime, Park Avenue), affiancati da Joanna
Lumley (Fool Me Once, Absolutely Fabulous), Thandiwe Newton
(Westworld, Crash – contatto fisico), Frances O’Connor (The
Missing, The Twelve), Haley Joel Osment (Il metodo Kominsky,
Somebody I Used to Know), Heather Matarazzo (Pretty Princess,
Scream) e Joonas Suotamo.
“Siamo felici che
nella seconda stagione la Famiglia Addams tornerà alla Nevermore
Academy insieme a un cast da sogno di icone e nuove facce”
hanno commentato i creatori, scrittori e showrunners Al
Gough e Miles Millar.
MERCOLEDÌ – STAGIONE
2
La serie è un mystery con
toni investigativi e soprannaturali che ripercorre gli anni di
Mercoledì Addams come studentessa presso la Nevermore Academy.
Regista/ Executive Producer: Tim
Burton (Beetlejuice – Spiritello Porcello, Edward Mani di
forbice)
Creatori/ Showrunners / Produttori
Esecutivi: Al Gough e Miles Millar (Smallville, Into the
Badlands)
Tra gli altri executive producer
Steve Stark, Andrew Mittman, Tommy Harper, Karen Richards, Kayla
Alpert, Jonathan Glickman, Gail Berman e Meredith Averill. E da
questa seconda stagione, anche Jenna Ortega assume anche il ruolo
di executive producer.
Altri registi della seconda
stagione sono Paco Cabezas e Angela Robinson.
Studio: MGM Television
Cast:
Jenna Ortega, Steve Buscemi, Emma Myers, Joy Sunday, Hunter Doohan,
Victor Dorobantu, Moosa Mostafa, Isaac Ordonez, Luyanda Unati
Lewis-Nyawo, Billie Piper, Georgie Farmer, Evie Templeton, Owen
Painter, Noah Taylor with Luis Guzmán e Catherine Zeta-Jones; con
la partecipazione di Joanna Lumley, Thandiwe Newton, Jamie McShane,
Frances O’Connor, Haley Joel Osment, Heather Matarazzo, Joonas
Suotamo con Fred Armisen e Christopher Lloyd e molti altri….
I fan di TheAmazing
Spider-Man sanno bene che Ned Leeds e
Hobgoblin hanno una storia complicata. Mentre
Roderick Kingsley è il vero cattivo che si nasconde dietro la
maschera del personaggio, Ned ha subito il lavaggio del cervello e
ha causato molti problemi a Spidey nel corso degli anni. Ora, con
il Ned del MCU non si ricorda più di Peter
Parker, è possibile che i Marvel Studios potrebbero trovare un modo per
fare in modo che la loro versione del personaggio acquisisca il
ruolo di Hobgoblin per Spider-Man 4.
I concept art hanno confermato che
l’idea è stata presa in considerazione molto brevemente per
Spider-Man: No Way Home e potrebbero essere ripresi
per il quarto film, ma cosa ne pensa l’interprete di Ned,
Jacob Batalon? “Onestamente, non ne sono
sicuro”, ha ammesso in un’intervista a CBR. “Ancora una volta, potremmo
averne parlato, di sicuro, ma non so se se avrebbe portato a
qualcosa di serio sull’essere un cattivo, o qualcosa del
genere”.
Le probabilità che questo accada in
Spider-Man 4 sembrano dunque scarse, e se
Hobgoblin dovesse apparire, Kingsley avrebbe probabilmente più
senso come volto dietro la maschera. Ned ha però mostrato
un’inclinazione per la magia in Spider-Man:
No Way Home, ma si è trattato di una modifica dell’ultimo
minuto dopo che America Chavez è stata tagliata dalla storia a
causa del cambiamento della data di uscita.
Per quanto riguarda il suo futuro
nel MCU con Spider-Man
4, Batalon ha dichiarato: “Sono aperto a tutto,
e credo che tutti noi siamo aperti a tutto. A meno che tu non sia
un supereroe, uno di quelli principali su cui stanno cercando di
fare film, non si sa mai non puoi sapere cosa succederà.
Nell’industria, la gente non vuole sperare di dover
desiderare”.
“Quindi, spero di [tornare].
Sono pronto a tutto. Mi piacerebbe essere di nuovo parte di
qualcosa di speciale. Ma allo stesso tempo, capisco che si tratta
di un business e che la gente potrebbe non volere più quella cosa,
quindi cerco solo di essere il più realistico possibile sulla
vicenda”.
Oltre a Tom Holland, Zendaya dovrebbe riprendere il suo ruolo di
MJ. Jacob Batalon, interprete di Ned, ha invece
dichiarato di non aver ancora ricevuto la chiamata. Si vocifera poi
che Sydney Sweeney possa interpretare Black Cat,
mentre Scorpion e persino gli Spider-Slayers sono stati presi in
considerazione come cattivi di Spider-Man 4. Al momento, il ruolo
di The Kingpin sembra essere certo, se si crede agli scoop dei
social media. Il film non ha però ancora una data di uscita, ma ci
aspettiamo che arrivi nelle sale il prossimo anno.
Per quanto riguarda il regista, era
stato fatto il nome di Sam Raimi, ma la cosa
sembra essere stata smentita dal diretto interessato. Al momento,
dunque, non è ancora chiaro chi potrebbe andare a ricoprire tale
ruolo. Si prevede che il Peter di Holland avrà un ruolo importante
anche nei prossimi film dei Vendicatori: già in precedenza era
stato riferito che l’Uomo Ragno sarebbe stato il protagonista di
Avengers 5, ma al
momento non vi sono certezze a riguardo.
James Gunn ha pubblicato ieri la prima immagine promozionale del
suo film Superman,
con l’attore David Corneswet che fa il suo debutto
ufficiale nel nuovo costume di Superman. Gunn ci ha insegnato che
non fa mai nulla per caso quando si tratta di promuovere il suo
nuovo Universo DC, quindi l’immagine di Superman contiene alcuni
interessanti easter eggs da analizzare. Uno di questi è senza
dubbio la sfera luminosa che si vede sullo sfondo, alle spalle di
Superman.
Ad oggi si possono solo fare delle
ipotesi su cosa possa essere, ma i fan della DC hanno già
sviluppato alcune teorie a riguardo. L’ipotesi più convincente dei
fan è che James Gunn stia anticipando la presenza del
villain della DC Solaris, creato da Grant
Morrison nella serie evento DC One Million del
1998 e che ha avuto un ruolo chiave nella serie limitata
All-Star Superman. Solaris è un sole artificiale senziente
creato attraverso un paradosso temporale: il Solaris dell’853°
secolo ha usato la versione futura di Hourman per viaggiare
indietro nel tempo e infettare il 20° secolo con un virus che ne ha
garantito la creazione.
Solaris è in grado di infettare e
consumare le stelle e, grazie alle sue battaglie con l’attuale
Superman, diventa ossessionato dal combattere l’Uomo d’Acciaio e tutti i suoi discendenti,
in una faida che dura dal XX secolo fino all’853°. In All-Star
Superman (che
è tra le fonti d’ispirazione indicate da James Gunn per il suo
film), si scopre che Solaris è il cattivo secondario della
storia. Solaris si allea infatti con Lex Luthor in
un piano per distruggere Superman tingendo il sole di rosso
depotenziando così Clark Kent, mentre Lex Luthor aveva un siero di
Superman che gli dava forza.
Solaris arriva ad avvelenare il sole
della Terra (tradendo Lex), costringendo Superman a sacrificare la
propria vita per rialimentare il sole. Sebbene la creatura sullo
sfondo dell’immagine possa anche essere una creazione di Brainiac
(un altro frequente compagno di Luthor) o una minaccia dello stesso
Lex, è più probabile che Gunn si attenga alle sue idee e adatti
All-Star Superman in qualche forma. Per avere più certezze
a riguardo, ovviamente, bisognerà attendere che vengano fornite
comunicazioni ufficiali riguardo la natura di questa misteriosa
sfera luminosa.
Superman, tutto
quello che sappiamo sul film di James Gunn
Superman,
scritto e diretto da James Gunn, non
sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che
incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a
Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e,
potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che
esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo
metaumano del DCU). Il casting ha
portato alla scelta degli attori David Corenswet
e Rachel
Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane. Nel
casta anche Isabela Merced, Edi Gathegi,
Anthony Carrigan,
Nicholas Hoult e Nathan Fillion. Sean Gunn, María
Gabriela de Faría, Terence Rosemore, Wendell Pierce, Sara Sampaio,
Anthony Carrigan, Pruitt Taylor Vince completano il
cast.
Il film è stato anche descritto come
una “storia
delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una
buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di
Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet.
Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della
sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò
non significa che la produzione non subirà alcun impatto in
futuro.
“Superman è il vero fondamento
della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo Superman
è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei
personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei
film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn
durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo
l’ora di presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico
potrà seguire e conoscere attraverso film, film d’animazione e
giochi”. Il film uscirà nelle sale l’11 luglio
2025.
Per l’adattamento del libro di
memorie di Lidia Yuknavitch, La cronologia
dell’acqua, che segna il debutto alla regia di Kristen Stewart, l’attrice si vuole
allontanare da Hollywood. Invece di girare il dramma biografico con
protagonista Imogen Poots a Los Angeles, la
Stewart ha intenzione di girare il film in Europa. Parlando con
Net-a-Porter ha infatti
dichiarato che girerà La cronologia dell’acqua in
Lettonia, dichiarato che la decisione deriva dal desiderio di
ottenere una libertà creativa che non otterrebbe se rimanesse nel
contesto statunitense.
“Lì [in Lettonia] c’è una
cultura cinematografica nascente”, ha spiegato. “Sentite,
io sono molto interessata al modo in cui facciamo i film qui [negli
Stati Uniti], ma avevo bisogno di una sorta di distacco radicale.
Non sono ancora una regista. Ho bisogno di fare un film
studentesco. Non posso farlo qui”. Stewart, il cui precedente
lavoro di regia include progetti visivi per musicisti come
Boygenius, ha poi criticato Hollywood per aver costretto le donne a
scendere a compromessi come registe per avere successo.
“C’è questo modo di pensare che
ci fa credere che basti riempire delle caselle per averla vinta con
il patriarcato e con il fatto che tutti ne siamo pregni. Per loro è
facile dire tipo: ‘Guardate cosa stiamo facendo! Stiamo girando il
film di Maggie Gyllenhaal! Stiamo girando il film di Margot
Robbie!’ e tu sei tipo: ‘Ok, bello. Le vostre quattro prescelte’. E
io adoro quelle ragazze, io le amo, ma suona tutto come una cosa
finta.
“Se continuiamo a complimentarci
l’uno con l’altro per aver ampliato le nostre prospettive, quando
in realtà non l’abbiamo fatto abbastanza, finirà che smetteremo di
ampliarle“. L’attrice non ha fatto altri nomi oltre a quello
di Maggie Gyllenhaal e Margot Robbie, anche se è possibile immaginare
che si riferisca anche a Greta
Gerwig e Sofia Coppola, ad oggi riconosciute come le
registe donne più popolari nel contesto hollywoodiano.
Kristen Stewart dirige La cronologia dell’acqua
Per quanto riguarda lo stato attuale
della produzione, Kristen Stewart ha dichiarato che, al momento
dell’intervista, era in “preparazione soft” per La
cronologia dell’acqua, a due settimane dall’inizio
ufficiale del processo di produzione. In precedenza, la Stewart
aveva dichiarato a Rolling Stone che il film, che ha anche scritto
e che sta cercando di realizzare da sette anni, è
“radicale in un milione di modi”. Ed è per questo che è
stato così difficile trovare qualcuno che lo finanziasse.
La cronologia
dell’acqua è un romanzo che rinnova radicalmente la
tradizione del memoir, raccontando senza ipocrisie il genere, la
sessualità, la dipendenza, l’abuso infantile, l’elaborazione del
lutto e il superamento della sofferenza. Lidia, la protagonista,
cresce con un padre violento e una madre incapace di proteggerla,
in una famiglia che la condizionerà anche quando, proprio grazie a
una borsa di studio per il nuoto, riuscirà ad allontanarsi. Colpita
da una perdita straziante, si trova a fare i conti con un dolore
estremo e una vita che sembra sfuggirle di mano.
Si inaugura domani
8 maggio la 42ma edizione del Bellaria Film Festival, dedicato al cinema
indipendente, che si terrà a Bellaria Igea Marina
(RN) sino a domenica 12 maggio. Il primo
appuntamento della giornata è previsto alle ore
10:00 presso il Cinema Astra (Via
Guido Paolo 77) con la proiezione del film Io e Il
Secco, che fa parte dell’iniziativa BFF for school, le cui
proiezioni sono gratuite per gli studenti e le studentesse delle
scuole medie.
Alle ore
14:30 la giornata prosegue, sempre presso il
Cinema Astra, con la proiezione dei tre
cortometraggi realizzati nell’ambito dell’iniziativa
NAUFRAGARESummer School di
Approdi, realizzati sotto la supervisione di
Alessandro Comodin: Luna di
Nicolò Sala, Scaglie di Camilla Fragasso e
Domani che fai di Emanuele Tresca e Maria Elena
Franceschini, i cortometraggi saranno proiettati alla presenza dei
filmmakers e di Alessandro Comodin. A
seguire, alle ore 15:30, con un evento in
collaborazione con Accademia del Cinema Italiano – Premi David
di Donatello partirà da Bellaria la
circuitazione della cinquina dei cortometraggi
finalisti dei David di Donatello:
Asteriòn di Francesco Montagner, Foto di
gruppo di Tommaso Frangini, In quanto a
noi di Simone Massi, The Meatseller di
Margherita Giusti e We Should All Be Futurists di
Angela Norelli.
Alle ore
17:30 presso il Cinema Astra si terrà il primo
evento speciale di questa edizione, in cui verrà
assegnato a Barbara Ronchi il Premio Casa
Rossa per la Miglior Interpretazione per il suo lavoro nel
film Io e il secco di Gianluca Santoni, realizzato
grazie al supporto dell’Emilia-Romagna Film
Commission e che verrà proiettato in anteprima assoluta
alla presenza dell’attrice Barbara Ronchi,
dell’attore Francesco Lombardo e del regista
Gianluca Santoni.
Al Palazzo
del Turismo (Via Lonardo Da Vinci, 8) alle ore
18:30 verrà inaugurata con un vernissage alla presenza
della fotografa Simona Pampallona e della regista
Alice Rohrwacher la mostra Tra le
rovine, la luce esposizione di scatti inediti dal set
dell’ultimo film di Alice RohrwacherLa
Chimera. La mostra, allestita in occasione del Premio
Filmidee, che verrà assegnato per la prima volta
quest’anno al film, sarà visitabile per tutta la durata del
festival gratuitamente. In occasione dell’apertura delle
porte, si terrà inoltre un incontro con la regista alle ore
17:00.
Alle ore
19:30 si terrà l’inaugurazione ufficiale di questa
edizione del festival, nel Salottino BFF, posto in
Piazzetta Federico Fellini. Alla presenza della
direttrice artistica per il terzo anno consecutivo Daniela Persico,
del Sindaco di Bellaria Igea Marina Filippo Giorgetti,
dell’Emilia-Romagna Film Commission e gli ospiti d’eccezione:
Barbara Ronchi, Bruno Dumont, Alice Rohrwacher, Andrea Sartoretti e
Andrea Lattanzi
Alle ore 21:30 al
Cinema Astra avrà luogo la proiezione in anteprima nazionale del
film d’apertura del Festival L’Empire di
Bruno Dumont, che sarà presente in sala. Il Film, premiato con
l’Orso d’Argento Premio della giuria all’ultima
Berlinale, è una rivisitazione burlesca di uno
scontro di entità aliene che rielabora in maniera sapiente
l’eredità culturale dell’Occidente con le sue regge (il film è
stato in parte girato a Caserta) e le sue cattedrali. Coprodotto da
Ascent Film, il film uscirà al cinema il 13 giugno distribuito da
AcademyTwo. Per l’occasione Bruno Dumont sarà ospite al Bellaria
Film Festival, dove terrà una masterclass sul suo cinema. Il film
sarà inoltre il primo titolo a inaugurare il circuito di Sale
Anteprima, una serie di schermi d’essai tra Emilia-Romagna, Marche
e Toscana nate dalla collaborazione tra Giometti
Cinema e Bellaria Film Festival.
È sempre una buona notizia quando un
documentario
esce nelle sale: è il caso, martedì 7 maggio, di Nessun posto al
mondo, il secondo lavoro di Vanina Lappa dopo l’esordio
Sopra il fiume, premiato al Filmmaker Festival di Milano nel
2016. Un documentario non è un’impresa reddituale e veder approdare
sullo schermo la tenacia e la pazienza con cui l’autrice ha
documentato un mondo che sta per scomparire rappresenta una
speranza di vedere altri produttori interessarsi a progetti
difficili o non televisivi che dir si voglia. In tempi di cinema
consumato velocemente, Nessun posto al mondo ci permette di
riconquistare il piacere della lentezza: quella della visione che
si inoltra in profondità consentite solo dall’indugio della
macchina da presa e quella di una persistenza fatta di fede e
tenacia che solo i documentaristi conoscono. I sei anni dedicati da
Lappa a questo progetto vincitore del 64esimo Festival dei
Popoli la elevano a pieno titolo tra quelli più
appassionati.
Nessun posto al mondo pone alla
stessa altezza uomini, animali e santi
Nessun posto al mondo è un
racconto di suoni e silenzi, di cieli stellati che sovrastano allo
stesso modo uomini, animali e santi legati alla terra da una
ritualità millenaria. Siamo nel Cilento, sul monte
Cervati, dove la transumanza è un ritualità che si consuma fin dal
XVII secolo tra la Basilicata e la Campania. Qui un lungo cammino
vede ancora oggi i pastori condurre le proprie mandrie a piedi
attraverso i boschi e lungo pendii scoscesi alla ricerca del
pascolo migliore: è il tempo immoto di questa tradizione, quello
che la regista cerca di fermare con inquadrature di qualità
pittorica, espressione della sua formazione visiva all’Accademia di
Belle Arti.
Lappa ha seguito i pastori nei loro
spostamenti, fermandone gesti e pensieri che risultano sempre più
in contrasto con l’avanzare di un mondo diverso, segnato dai
confini, dove le vacche transumanti sono tassate in misura
importante per i pastori non residenti nel comune di pascolo. Le
leggi moderne si sovrappongono a quelle ataviche per svuotare la
montagna e consegnarla ai percorsi degli uomini attraverso Parchi
Nazionali che preservano una montagna-cartolina. “Che montagna
è mai questa senza il suono dei campanacci delle vacche?” si
chiede Antonio Pellegrino, sociologo e co-fondatore della
Cooperativa Terre di Resilienza di Caselle in Pittari, che si è
prestato a guidare l’autrice nel suo cammino di scoperta della
terra cilentana. “Che montagna è senza transumanza?” si
chiede Pellegrino.
Il suo volto asciugato dal sole e
dal vento è il volto della terra che percorre da sempre ma che ora
sente in pericolo come non mai. La sua voce, tanto sicura quando
parla la lingua degli animali per richiamarli, ammansirli,
instradarli, si fa gonfia di smarrimento di fronte a un silenzio
nuovo che racconta il vuoto e la mattanza di armenti ‘non
controllati’ uccisi da norme per lui incomprensibili. “Vogliono
pulire la montagna e invece l’hanno inondata del sangue che
ritengono infetto, senza contare che uccidere gli animali che si
vanno ad abbeverare è sbagliato”, commentano i pastori, ed è
in quella forma di rispetto che li pone sullo stesso piano degli
animali che accudiscono che comincia l’ascolto del sacro.
Il racconto dei legami
forti della tradizione
Quello che qui si racconta con
lirico realismo è uno spazio che oggi è sempre più ristretto
dall’erosione della modernità fatta di auto, televisione e
smartphone ma che trova ancora, tuttavia, la forza dei propri
legami nella preservazione delle tradizioni legate alla natura.
Sono legami forti che trovano radice in questa dimensione a
spingere i pastori a distruggere la recinzione di un pascolo comune
di ostacoli alla transumanza e allo scorrere del tempo come lo
hanno sempre conosciuto. Lo stesso senso di appartenenza che spinge
centinaia di persone ad accompagnare la statua della Madonna della
Neve di Sanza in una processione notturna che arriva fino a duemila
metri.
Alla regista sono occorsi tre anni
per seguire il rito con l’attenzione dovuta e raccogliere il
materiale poi confluito nel montaggio che lei stessa ha curato. E
non è con minor senso di sacralità che Lappa filma l’incedere quasi
a passo di danza delle vacche attraverso il paese, quasi fosse
possibile aspettarsi di vederle avanzare fino al bordo dello
schermo e oltre, per riconquistare la libertà che la storia ha
riservato loro in nessun posto al mondo, appunto, come nel
Cilento.
Il regista premio Oscar Steven Spielberg e la sua Amblin
Entertainment svilupperanno insieme alla casa di
produzione A24 l’adattamento dell’acclamato romanzo
The Heaven & Earth Grocery Store di James
McBride. Gli addetti ai lavori dicono che il progetto si
trova ancora in una fase di sviluppo molto precoce e che Spielberg
sarebbe impegnato solo per produrre non dirigere il film.
Di cosa parla The Heaven & Earth Grocery Store?
Il romanzo The Heaven &
Earth Grocery Store di McBride racconta la storia dei
residenti neri ed ebrei del quartiere di Chicken Hill di Pottstown,
Pennsylvania, negli anni ’20 e ’30, anche se il libro si apre nel
1972 con la scoperta di uno scheletro sul fondo di un pozzo. Alcuni
oggetti che si trovano vicino al corpo, tra cui un Mezuza, portano
il poliziotto a interrogare l’unico residente ebreo della città,
Malachi, che vive in una sinagoga in disuso.
Ma l’indagine è ostacolata quando la
scena del crimine viene spazzata via dall’uragano Agnes. Il romanzo
poi risale agli anni ’20 e ’30 Pottstown e offre dettagli sulla
vita dei residenti. Qui vivono i coniugi ebrei Moshe e Chona
Ludlow, che gestiscono il negozio di alimentari The Heaven & Earth
Grocery Store. Un giorno, uno dei loro dipendenti, Nate Timblin,
chiede loro di nascondere un giovane ragazzo nero non udente di
nome Dodo, dalle autorità che stanno cercando di
istituzionalizzarlo in un manicomio.
Il medico della città, anche un
membro del Ku Klux Klan, è spinto nel voler far ciò da intenti
razzisti e xenofobi ed è favorito da molti dei residenti bianchi
della città in tali politiche. I cittadini neri ed ebrei decidono
dunque di unirsi e mobilitarsi per aiutare il ragazzo. Il romanzo
ha ricevuto numerosi riconoscimenti e varie liste, tra cui l’essere
uno dei migliori libri del 2023 di NPR e anche la lista del
presidente Obama dei suoi libri preferiti del 2023.
Ecco la nostra intervista a
Ludovica Martino e Marco Leonardi,
protagonisti di Il mio posto è qui, film diretto
da Cristiano Bortone e Daniela
Porto e distribuito nelle sale italiane dal 9
maggio da Adler Entertainment.
Il mio Posto è qui è
un film che racconta con verità e coraggio e un taglio fortemente
realistico una storia di amicizia ed emancipazione ambientata nella
Calabria rurale degli anni ’40, sullo sfondo dei cambiamenti
sociali dell’Italia del dopoguerra. Marta è una ragazza madre che
per la sua condizione scomoda viene promessa in sposa ad un uomo
che non ama. Conosce Lorenzo, l’assistente del parroco, noto come
l’uomo dei matrimoni ma scansato da tutti per la sua
omosessualità. Tra loro nasce un intenso rapporto. Grazie a
Lorenzo, Marta entra in contatto con quella comunità nascosta e per
lei sconvolgente di omosessuali e, lentamente, comincia a prendere
coscienza dei suoi diritti come donna. Ma, di quell’angolo remoto
di mondo sarà costretta a difendersi in ogni modo dai pregiudizi e
dalla cultura patriarcale che la circonda.
Il mio Posto è qui è
scritto e co-diretto da Cristiano Bortone e Daniela
Porto, quest’ultima autrice anche del romanzo omonimo da cui è
tratto il film e appena uscito con Sperling & Kupfer.
Cristiano Bortone, produttore
e regista, ha vinto nel 2008 un David di Donatello con Rosso
come il cielo e ha diretto nel 2016 Caffè, la prima
coproduzione ufficiale tra Italia e Cina. In questo nuovo film
affianca Daniela Porto al suo esordio come regista e
sceneggiatrice.
Interpreti principali sono
Ludovica Martino, giovanissima ma già volto apprezzatissimo
del panorama cinematografico italiano (Skam Italia, Sotto il
sole di Riccione, Lovely boy, Il campione, I migliori giorni, Vita
da Carlo) e Marco Leonardi, attore dalla pluriennale
esperienza cinematografica iniziata come Totò di Nuovo cinema
paradiso, passata per grandi successi come Come l’acqua per
il cioccolato di Alfonso Arau, C’era una volta il
Messico di Robert Rodriguez, Mary di Abel Ferrara e più
di recente film molto apprezzati come Anime nere di
Francesco Munzi, Maradona di Marco Risi, Tutti i Soldi
del Mondo di Ridley Scott, Martin Eden di Pietro
Marcello e Padre Pio di Abel Ferrara.
Le riprese si sono svolte tra Gerace
(RC), storico borgo della Locride, e la Puglia, con location
suggestive che raccontano un’Italia dimenticata.
Il film è stato prodotto da Orisa
Produzioni in co-produzione con Goldkind Filmproduktion (Germania),
con il sostegno della Fondazione Calabria Film Commission, Apulia
Film Commission e della Regione Lazio, Fondo Lazio Cinema
International, POR-FESR 2014-2020.
IL MIO POSTO È QUI, la
trama
All’indomani della fine della
Seconda Guerra mondiale, in un piccolo paese calabrese, l’incontro
tra Marta (Ludovica Martino), ragazza madre promessa in sposa ad un
uomo che non ama, e Lorenzo (Marco Leonardi), l’omosessuale locale
conosciuto come “l’organizzatore dei matrimoni”, fa nascere una
profonda amicizia che porta la giovane ragazza a sfidare i
pregiudizi della comunità che li circonda e a lottare per trovare
il proprio posto nel mondo come donna.
IL MIO POSTO È
QUI arriverà nei cinema dal 9 maggio distribuito da Adler
Entertainment.
James Gunn ha pubblicato ieri la prima
immagine promozionale del suo film Superman, con
l’attore David Corneswet che fa il suo debutto
ufficiale nel nuovo costume di Superman. Gunn ci ha insegnato che
non fa mai nulla per caso quando si tratta di promuovere il suo
nuovo Universo DC, quindi l’immagine di Superman contiene alcuni
interessanti easter eggs da analizzare. L’abito scelto per
l’Universo DC sembra avere il design a colletto alto del
costume di Superman dei “New 52”, e lo stesso si
può dire per le linee che disegnano le porzioni blu e rosse
del costume, così come i polsini degli stivali e
delle maniche.
Detto questo, le insegne di Superman
sul costume sembrano un mix tra il design classico e quello
new-age, e la foto non lo sottolinea in modo particolare,
ma in primo piano è chiaro che il Superman di Corenswet
indosserà gli slip rossi all’esterno – l’epitome di un
look classico per il personaggio. Tuttavia, la location di questa
scena è discutibile: finestre a tutta altezza in un appartamento
del centro città, con uno stipendio da reporter? Difficile da
credere, ma dunque dove si trova il personaggio?.
Il punto di maggiore curiosità in questo momento sembra però essere
lo stato del costume di Superman in questa
foto.
La tuta ha sicuramente visto giorni
migliori rispetto alle bruciature e allo sporco che vediamo
nell’area del petto in alto a destra. È evidente che Superman ha
combattuto una battaglia intensa e l’apparizione di un oggetto
gigante, fluttuante, a forma di oculo energizzato sullo sfondo
sembra essere l’oggetto di questa battaglia. Nell’indossare questo
costume, infine, Superman trasmette un’idea di abitudine, quasi
come che fosse ormai apatico nei confronti di questo suo ruolo. Ci
si chiede a questo punto quando potremo vedere una nuova immagine
del costume, magari con Superman non seduto ma in piedi, che ci
mostri ulteriori dettagli di questa tuta.
Superman, tutto
quello che sappiamo sul film di James Gunn
Superman,
scritto e diretto da James Gunn, non
sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che
incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a
Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e,
potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che
esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo
metaumano del DCU). Il casting ha
portato alla scelta degli attori David Corenswet
e Rachel
Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane. Nel
casta anche Isabela Merced, Edi Gathegi,
Anthony Carrigan,
Nicholas Hoult e Nathan Fillion. Sean Gunn, María
Gabriela de Faría, Terence Rosemore, Wendell Pierce, Sara Sampaio,
Anthony Carrigan, Pruitt Taylor Vince completano il
cast.
Il film è stato anche descritto come
una “storia
delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una
buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di
Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet.
Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della
sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò
non significa che la produzione non subirà alcun impatto in
futuro.
“Superman è il vero fondamento
della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo Superman
è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei
personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei
film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn
durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo
l’ora di presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico
potrà seguire e conoscere attraverso film, film d’animazione e
giochi”. Il film uscirà nelle sale l’11 luglio
2025.
X-Men
’97 è stata elogiata per la sua interpretazione
avvincente e fedele ai fumetti dell’iconica squadra e per le trame
puntuali e incisive che rendono grandi questi personaggi.
Beau DeMayo ha ricoperto il ruolo di capo
sceneggiatore della serie Disney+, ma è stato improvvisamente
licenziato a pochi giorni dalla prima. Non sappiamo ancora cosa sia
successo e DeMayo non ha spiegato perché si sia separato dai
Marvel Studios. Tuttavia, ha condiviso di
volta in volta una sorta di commento agli episodi via X,
condividendo con i fan easter eggs e segreti dietro le quinte.
L’episodio della scorsa settimana,
intitolato “La tolleranza è l’estinzione – Parte 1”, ha
rivelato la storia delle origini di Bastion e una scena in
particolare ha colpito i fan della DC. Questi ultimi hanno subito
sottolineato le somiglianze tra il momento in cui Bastion scopre la
sua connessione con le macchine e quello in cui Clark Kent scopre i
suoi superpoteri kryptoniani, con un confronto fianco a fianco che
rivela quanto il film L’Uomo
d’Acciaio del 2013 abbia influenzato X-Men
’97.
Non sarebbe la prima volta che lo
show si ispira al kolossal di Zack Snyder del
2013: in Vitamorte – Parte 2, infatti, Tempesta riacquista i
suoi poteri mutanti e spicca il volo in una sequenza che sembra
attingere a piene mani dallo SnyderVerse. In effetti, DeMayo ha
persino confermato di essersi ispirato alla memorabile scena del
primo volo dell’Uomo d’Acciaio (in cui il Clark adulto si è
finalmente vestito e ha spiccato il volo dopo aver scoperto
qualcosa di più sulla sua eredità kryptoniana, compreso l’iconico
costume di Superman).
Poco dopo l’uscita dell’episodio
della scorsa settimana, DeMayo ha persino scherzato su X per dire
che la madre di Bastion si chiama Martha (dopo aver rivelato che
l’avevamo incontrata per la prima volta in X-Men: The Animated
Series). Tuttavia, prima di affrontare l’ira della fedele
legione di fan di Snyder, l’ex showrunner di X-Men
’97 si è affrettato ad aggiungere: “Inoltre. Disclaimer
totale: sono un fan di Snyder. Soprattutto di L’Uomo
d’Acciaio”. Non ci saremmo mai aspettati che un progetto
del MCU facesse riferimento ad un
progetto DC, ma la sua influenza su questo revival animato è
impossibile da ignorare.
Also. Full disclaimer: I’m a Snyder fan.
Especially Man of Steel.
La nuovissima serie X-Men
’97, composta da 10 episodi, è arrivata in streaming a
partire dal 20 marzo. La serie rivisita l’epoca iconica degli anni
‘90, con il gruppo di mutanti che usa i propri poteri straordinari
per proteggere un mondo che li odia e li teme, vengono messi alla
prova come mai prima d’ora, costretti ad affrontare un nuovo futuro
pericoloso e inaspettato. Il cast delle voci nella versione
originale include Ray Chase (Ciclope),
Jennifer Hale (Jean Grey), Alison
Sealy-Smith (Tempesta), Cal Dodd
(Wolverine), JP Karliak nel ruolo di Morph,
Lenore Zann nel ruolo di Rogue, George
Buza nel ruolo di Bestia, AJ LoCascio
(Gambit), Holly Chou (Jubilee), Isaac
Robinson-Smith (Alfiere), Matthew
Waterson (Magneto) e Adrian Hough
(Nightcrawler).
Come noto, non sarà Jon
Watts a dirigere l’atteso Spider-Man 4.
Quando i Marvel Studios hanno affidato a Watts la regia
di Spider-Man:
Homecoming, il regista era relativamente sconosciuto.
Aveva diretto i film a basso costo Clown e Cop
Car, ma nessuno di questi suggeriva necessariamente che fosse
adatto a portare l’Uomo Ragno nel MCU. Come Sam
Raimi e Marc Webb prima di lui, Watts ha
però dimostrato che i suoi detrattori si sbagliavano, realizzando
un film che ha ottenuto recensioni entusiastiche e uno spettacolare
incasso di 880,2 milioni di dollari al botteghino mondiale.
Spider-Man:
Far From Home è seguito due anni dopo e ha guadagnato più
di 1,1 miliardi di dollari, e quando Spider-Man:
No Way Home è arrivato nelle sale, ha incassato
l’incredibile cifra di 1,9 miliardi di dollari (come Homecoming,
entrambi i film sono stati elogiati da fan e critica). Dopo aver
dedicato diversi anni della sua vita a Spider-Man, Watts ha deciso
di prendersi una pausa dal MCU e ha rinunciato alla
possibilità di occuparsi dei Fantastici
Quattro. Da allora si è concentrato sulla prossima serie
televisiva di Star
Wars, Skeleton Crew, mentre per Spider-Man
4 è previsto l’arrivo di un nuovo regista.
Parlando con Collider, Watts ha chiesto di
condividere i suoi consigli per chi seguirà le sue orme. “Ho un
consiglio molto pratico su Spider-Man, e credo che ogni regista di
Spider-Man ci passi”, ha esordito. “Non è bello quando
qualcuno si muove solo su una corda. Se pensi di andare lì, pensi:
‘Faremo tutto in modo pratico. Prenderemo uno stuntman. Ci
dondoleremo in giro’”. “È noioso. Sembra stupido. Sembra
una scimmia che si dondola su una liana quando si mette qualcuno
solo su una corda. Non sprecate il vostro tempo. Questo è il mio
consiglio al prossimo regista di Spider-Man”.
È un consiglio molto interessante,
perché questo approccio è quello adottato da Webb inThe
Amazing Spider-Man del 2012. Nel film c’è una sola scena
di oscillazione pratica che, in effetti, spicca come un pollice
dolente (ed è stata abbandonata per sequenze di ragnatele in
computer grafica quando è arrivato il sequel). Con il consiglio di
Watts lanciato sulla piazza, non resta ora che scoprire chi
raccoglierà il testimone, riportando lo Spider-Man di Tom
Holland sul grande schermo per una quarta entusiasmante
avventura.
Oltre a Tom Holland, Zendaya dovrebbe riprendere il suo ruolo di
MJ. Jacob Batalon, interprete di Ned, ha invece
dichiarato di non aver ancora ricevuto la chiamata. Si vocifera poi
che Sydney Sweeney possa interpretare Black Cat,
mentre Scorpion e persino gli Spider-Slayers sono stati presi in
considerazione come cattivi di Spider-Man 4. Al momento, il ruolo
di The Kingpin sembra essere certo, se si crede agli scoop dei
social media. Il film non ha però ancora una data di uscita, ma ci
aspettiamo che arrivi nelle sale il prossimo anno.
Per quanto riguarda il regista, era
stato fatto il nome di Sam Raimi, ma la cosa
sembra essere stata smentita dal diretto interessato. Al momento,
dunque, non è ancora chiaro chi potrebbe andare a ricoprire tale
ruolo. Si prevede che il Peter di Holland avrà un ruolo importante
anche nei prossimi film dei Vendicatori: già in precedenza era
stato riferito che l’Uomo Ragno sarebbe stato il protagonista di
Avengers 5, ma al
momento non vi sono certezze a riguardo.
Il Regno del Pianeta delle Scimmie ha ottenuto dei
primi riscontri molto positivi sui
social media in vista dell’uscita nelle sale questo fine
settimana e tutti i segnali indicano che si tratta di un degno
successore della trilogia di Rupert Wyatt e
Matt Reeves, guidata dal Cesare di Andy Serkis. Il regista di Maze Runner, Wes Ball, ha già
annunciato l’intenzione di realizzare una nuova serie di film e
grazie al salto in avanti di centinaia di anni nel futuro che
questo nuovo capitolo compie, ci sono innumerevoli racconti da
sviluppare.
Parlando con ComicBook.com, il regista ha
dunque condiviso un aggiornamento sulla situazione dei suoi piani
per i sequel. “Ci vorrà tutto il tempo necessario”, ha
ammesso Ball. “Fortunatamente, dato che questo franchise è
importante per lo studio, faremo le cose per bene come abbiamo
fatto con questo, ci siamo presi il nostro tempo e le abbiamo fatte
bene. Speriamo che la gente la pensi così… Ci vuole tempo, lo
sviluppo stesso e la cosa più importante è che non voglio andare in
preparazione quando la sceneggiatura non è ancora pronta. Mi è
capitato di doverlo fare in passato. Non ne viene fuori niente di
buono”.
“È una delle cose più importanti
che i film potrebbero fare in questo momento: smettere di farlo.
Risparmieremmo un sacco di soldi“, ha continuato. “Penso
che in questo caso siamo in una buona, buona forma. Fortunatamente,
abbiamo pensato molto a queste domande mentre stavamo sviluppando
la sceneggiatura, quindi abbiamo un’idea di dove vogliamo andare e
c’è molto spazio per un grande dramma”. “Alla fine di
questo film si sono letteralmente aperte delle porte che, si spera,
riveleranno un mondo molto più grande che potremo esplorare in
questo film, pieno di drammi, pieno di conflitti, tutto questo
genere di cose. Incrociamo le dita. Vedremo”.
Prevediamo che questa nuova trilogia
colmi il divario tra la trilogia prequel e quella originale del
IlPianeta delle Scimmie, quindi la prossima
serie di film – se ce ne sarà una – ci riporterà presumibilmente in
quel paesaggio post-apocalittico. In un’altra parte
dell’intervista, Ball ha poi confermato che Il
Regno del Pianeta delle Scimmie aveva in precedenza un
titolo diverso. “L’impero del pianeta delle scimmie. Era il mio
titolo originale, ma non potevamo farlo, non potevamo
proprio”. Non resta a questo punto che vedere il film in sala
e scoprire come si presenta questo Regno delle Scimmie.
Tutto quello che sappiamo su
Il Regno del Pianeta delle Scimmie
La sinossi ufficiale di
Il Regno del Pianeta delle Scimmie (Kingdom of the Planet of
theApes) riporta:
“Alcuni gruppi di scimmie non hanno mai sentito parlare di
Cesare, mentre altri hanno distorto il suo insegnamento per
costruire imperi fiorenti.In questo scenario, un leader
delle scimmie inizia a schiavizzare altri gruppi per trovare la
tecnologia umana, mentre un’altra scimmia, che ha visto il suo clan
essere preso in ostaggio, intraprende un viaggio per trovare la
libertà. Una giovane donna umana, intanto, diventa la chiave per la
ricerca di quest’ultimo, anche se ha dei piani tutti
suoi.”
Il regista Wes Ball dà nuova vita
all’epico franchise ambientato diverse generazioni dopo il regno di
Cesare, in cui le scimmie sono la specie dominante che vive in
armonia e gli umani sono costretti a vivere nell’ombra. Mentre un
nuovo tirannico leader delle scimmie costruisce il suo impero, una
giovane scimmia intraprende uno straziante viaggio che la porterà a
mettere in discussione tutto ciò che conosceva sul passato e a fare
scelte che definiranno un futuro sia per le scimmie che per gli
umani.
Il Regno del Pianeta delle Scimmie è diretto da Wes
Ball (trilogia di Maze Runner) ed è interpretato da
Owen Teague (It), Freya
Allan (The
Witcher), Kevin Durand (Locke &
Key), Peter Macon (Shameless) e William H. Macy
(Fargo). La sceneggiatura è di Josh Friedman (La
guerra dei mondi), Rick Jaffa & Amanda Silver (Avatar: La
Via dell’Acqua) e Patrick Aison (Prey), basata sui
personaggi creati da Rick Jaffa & Amanda Silver. Il film è prodotto
da Wes Ball, Joe Hartwick Jr. (Maze Runner), Rick Jaffa,
Amanda Silver e Jason Reed (Mulan), mentre Peter Chernin
(trilogia de Il Pianeta delle Scimmie) e Jenno
Topping (Le Mans ’66 – La grande sfida) sono i produttori
esecutivi. Il film è atteso in sala
l’8 maggio.
Lunedì sera, in occasione del Met
Gala, il regista Baz Luhrmann ha lasciato
intendere che forse non ha ancora del tutto chiuso la sua parentesi
relativa a Elvis Presley, dopo il suo film del
2022 con Austin Butler. Il regista ha infatti
dichiarato a THR: “I fan vogliono davvero sapere se tutti quei
filmati che abbiamo trovato nei caveau diventeranno un film
concerto e io sono qui per dire che penso che succederà”. A
ottobre, Luhrmann aveva postato su Instagram che “abbiamo trovato
bobine e bobine di filmati mai visti di Elvis on Tour e That’s The
Way It Is”, dicendo ai fan di “rimanere
sintonizzati”.
Un video di accompagnamento mostrava
una scatola di cartone con l’etichetta della Warner Bros. e la
scritta “Elvis outtakes box” sul lato. That’s The Way
It Is è un documentario che segue il Summer Festival di Elvis
Presley a Las Vegas nell’agosto 1970 (pubblicato insieme al suo 12°
album omonimo), mentre Elvis on Tour è un documentario del
1972 che segue la star durante un tour di 15 città. Il regista
aveva già detto che avrebbe realizzato una versione estesa del film
Elvis
(qui
la recensione) con più esibizioni di Butler.
Aveva a tal proposito dichiarato ad
IndieWire durante la premiazione del film: “C’è un sacco di
materiale che arriva a quattro ore, ma ho dichiarato che non oggi,
non domani, ma prima o poi lo farò. Perché Austin ha fatto i suoi
concerti al completo. Faceva tutti i numeri. Austin lo ha fatto e
basta ed è stata un’esperienza fuori dal corpo vederlo fare quei
concerti completi, quindi un giorno farò vedere quei concerti
completi”. Non resta dunque che attendere di scoprire quanto i
fan del re del rock ‘n roll potranno vedere tali progetti.
Baz Luhrmann teases that he may make a
concert film out of all the unearthed concert footage he found when
making
#Elvispic.twitter.com/kbK1ehEu5F
Alcuni membri del cast di Il
Signore degli Anelli hanno offerto diversi commoventi omaggi
all’attore Bernard Hill, morto domenica all’età di
79 anni. Elijah Wood, Billy Boyd,
Dominic Monaghan e Sean Astin –
che hanno interpretato gli hobbit nei tre film campione d’incassi
di Peter Jackson – lo hanno infatti onorato durante un evento del
Comic Con a Liverpool. Nella trilogia, Hill ha interpretato il
severo e regale Re Théoden, che ha aiutato a guidare gli eroi della
saga alla vittoria durante la battaglia del Fosso di Helm ne
Le due torri del 2002 e poi di nuovo nella Battaglia
dei Campi del Pelennor ne Il ritorno del re del 2003.
“Vogliamo solo prenderci un
momento, prima di scendere da questo palco, per onorarlo”,
ha detto Astin ai fan presenti
all’evento. “Avrebbe dovuto essere qui oggi. Gli vogliamo
bene. Era intrepido, era divertente, era burbero, era irascibile,
era bellissimo”. “Stavamo guardando i film e ne
parlavamo”, ha detto Boyd. “E io ho detto [agli altri]:
‘Non credo che nessuno abbia parlato delle parole di Tolkien così
bene come ha fatto Bernard’. Il modo in cui ha fondato quelle
parole sul realismo. Mi avrebbe spezzato il cuore. Era un uomo
meraviglioso e ci mancherà molto”.
Più tardi, Wood ha postato su X:
“Non ti dimenticheremo mai”, aggiungendo poi una citazione
di Tolkien: “Perché era un cuore gentile e un grande re e ha
mantenuto i suoi giuramenti; e si è levato dalle ombre verso un
ultimo bel mattino”. Monaghan ha invece postato su Instagram:
“Il Re spezzato è passato ai paradisi grigi, ma sarà sempre
ricordato”.
Sembra essere un continuo tira e
molla quello tra i DC Studios e Gal Gadot riguardo Wonder Woman. Dopo l’iniziale assenza
di piani per riportare il personaggio sul grande schermo, a seguito
dell’annuncio riguardante il nuovo DCU, nell’agosto del 2023 Gal Gadot ha dichiarato ai media di aver
incontrato Gunn e Safran e di aver ricevuto la garanzia che sarebbe
tornata nel ruolo. Da allora, si sono susseguite una serie di voci
e rapporti contrastanti che affermano che la Gadot tornerà a
vestire i panni della supereroina o che è fuori dal progetto.
Nel settembre del 2023, il sempre
“affidabile” scooper @MyTimeToShine aveva cercato di fare chiarezza
affermando che la Gadot sarebbe tornata ad interpretare il
personaggio. Tuttavia, un nuovo rapporto di Variety afferma che Gunn e
Safran “stanno creando un nuovo Universo DC e la Wonder Woman
di Gadot non ne fa parte”. Si tratta di una fonte più
autorevole, che suggerisce dunque come ad oggi non sia previsto un
ritorno dell’attrice nei panni della supereroina. Inoltre, è
riemersa online un’interessante dichiarazione di Gunn dove il
regista afferma di voler inserire Wonder Woman in progetti
d’animazione.
“Stiamo lavorando per portarla
in più animazione. Sono d’accordo sul fatto che non c’è stato
abbastanza di lei in quell’area ed è stata una delle prime cose che
ho fatto presente ai responsabili dell’animazione“, ha detto
Gunn via Twitter. Il luogo più probabile per la comparsa di Wonder
Woman è la serie televisiva Paradise
Lost per HBO, che si dice sia fortemente ispirata a
Games of Thrones. Tuttavia, si dice che la serie sia una
storia delle origini dell’isola di Themyscira, quindi potrebbe
svolgersi molto prima della nascita di Diana. Ad oggi, dunque, non
sembra esserci traccia di Gal Gadot nel DCU.
Non ci sono notizie certe riguardo
ciò che sarebbe stato incluso in Wonder
Woman 3, ma secondo l’insider @CanWeGetSomeToast il film
sarebbe stato ambientato ai giorni nostri, successivamente agli
eventi di Justice League e al cameo di Diana in
The Flash. Secondo quanto riferito,
altri personaggi DC, incluso il Batman di Ben Affleck, sarebbero apparsi nel film.
Questi sono solo dettagli non ufficialmente confermati, ma
l’ambientazione contemporanea sembra decisamente probabile,
considerando che il primo film si svolge durante la Seconda guerra
mondiale e il suo sequel passa poi al 1984. Ciò avrebbe permesso di
raccontare la supereroina nel presente, comprendendo anche i
rapporti con i suoi colleghi supereroi.
Nella giornata di ieri,
Warner Bros. e James Gunn hanno
condiviso una prima immagine di David Corenswet completamente
vestito come Superman del DCU. I fan, per ora, hanno avuto molto da ridire
sul costume, ma bisogna rimanere ottimisti sul fatto che alla fine
seguirà uno scatto migliore. Dopotutto, Kal-El ingobbito su una
sedia, con pieghe visibili e parti allentate della tuta non sono
certo rappresentative di ciò che vedremo nei cinema quando Superman
uscirà la prossima estate, anche se potrebbero dirci qualcosa sullo
stato d’animo del personaggio.
A parte il costume, quando David Corenswet – attore ancora poco
conosciuto – è stato scritturato, molti fan hanno sostenuto che
fosse troppo magro per interpretare l’Uomo d’Acciaio. Qualora ci fossero ancora
dubbi, è stata ora pubblicata su Instagram dall’allenatore
dell’attore una foto di Corenswet durante l’allenamento, che ci
mostra quanto egli sia diventato muscoloso. “David si è
allenato duramente, non vedo l’ora di poter condividere con voi
altri dettagli dell’allenamento che abbiamo fatto per prepararci a
interpretare questo personaggio iconico”, ha scritto
Paolo Mascitti.
Superman, tutto
quello che sappiamo sul film di James Gunn
Superman,
scritto e diretto da James Gunn, non
sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che
incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a
Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e,
potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che
esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo
metaumano del DCU). Il casting ha
portato alla scelta degli attori David Corenswet
e Rachel
Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane. Nel
casta anche Isabela Merced, Edi Gathegi,
Anthony Carrigan,
Nicholas Hoult e Nathan Fillion. Sean Gunn, María
Gabriela de Faría, Terence Rosemore, Wendell Pierce, Sara Sampaio,
Anthony Carrigan, Pruitt Taylor Vince completano il
cast.
Il film è stato anche descritto come
una “storia
delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una
buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di
Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet.
Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della
sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò
non significa che la produzione non subirà alcun impatto in
futuro.
“Superman è il vero fondamento
della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo Superman
è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei
personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei
film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn
durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo
l’ora di presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico
potrà seguire e conoscere attraverso film, film d’animazione e
giochi”. Il film uscirà nelle sale l’11 luglio
2025.
Vin Diesel tornerà nuovamente a vestire i
panni di Richard B. Riddick quest’estate. La star
di Fast and Furious inizierà infatti la produzione di
Riddick:
Furya, il quarto capitolo del franchise di
Riddick, il 26 agosto. Il film, che segue Pitch Black del 2000, The Chronicles of Riddick del 2004 e
Riddick del 2013, sarà girato in Germania, Spagna e
Regno Unito. Una prima sinossi di Riddick:
Furya recita: Riddick torna finalmente al suo
mondo natale, un luogo che ricorda a malapena e che teme possa
essere andato in rovina. Ma lì trova altri Furyani che lottano per
la loro esistenza contro un nuovo mostro – e alcuni di questi
Furyani sono più simili a Riddick di quanto avrebbe mai potuto
immaginare.
Nelle ultime settimane Vin Diesel ha anticipato l’inizio delle
riprese sui social media, condividendo foto dei film precedenti e
selfie in palestra mentre si allena per incarnare ancora una volta
l’antieroe. Il progetto riunisce Diesel con lo scrittore e regista
David Twohy (Il fuggitivo). Diesel
produrrà sotto la sua insegna One Race Films insieme a
Samantha Vincent. Thorsten
Schumacher per Rocket Science e Lars
Sylvest per Thank You Studios produrranno anche insieme a
Joe Neurauter. Al momento non è nota una data di
uscita ufficiale per il progetto.
Tutto quello che sappiamo su
Riddick: Furya con Vin
Diesel
Il 29 gennaio 2014, Vin Diesel aveva annunciato che la Universal
era interessata a sviluppare un quarto film di Riddick.
Nell’aprile 2016, Diesel ha poi confermato che lui e David
Twohy stavano sviluppando il nuovo film, intitolato Furya,
aggiungendo che la produzione di Furya sarebbe iniziata nei primi
mesi del 2017. In un video Diesel ha chiesto: “Siete eccitati
di sapere di Furya? Volete sapere dove tutto è iniziato con il
personaggio oscuro di Riddick?”. David Twohy ha confermato che
il nuovo film sarà vietato ai minori.
Il film ha però poi subito diversi
ritardi e solo nel luglio del 2019 una prima versione della
sceneggiatura era stata completata e il titolo ufficiale era stato
cambiato in Riddick:
Furya. La riscrittura si è poi protratta fino al 2022
e nel maggio di quell’anno Diesel con un post su Instagram ha fatto
sapere che la pre-produzione era passata alla fase di
storyboarding. Le riprese erano state precedentemente programmate
per la fine del 2023 e l’uscita del film non prima del 2024 o
2025. Riddick:
Furya è stato infine
annunciato nel febbraio del 2023 e le riprese sono ora fissate
all’agosto 2024.
Le prime reazioni a Furiosa: A Mad
Max Saga di George Miller sono
arrivate sui social media in vista dell’anteprima mondiale del film
questo mese al Festival
di Cannes, e sembra che il regista di Mad Max: Fury Road abbia tra
le mani un’altra straordinaria epopea d’azione. “Mi dà grande
gioia riferire che ‘Furiosa’ è davvero, davvero fo*****mente
buono”, ha scritto il critico cinematografico di IndieWire
David Ehrlich
su X. “Opera con una marcia estremamente diversa rispetto a
‘Fury Road’ (in modi che sospetto frustreranno alcune persone), ma
riesce anche a rendere quel film ancora più ricco mentre si
ritaglia la propria leggenda nella terra desolata”. La
scrittrice e membro del New York Film Critics Circle Esther
Zuckerman ha invece definito il film
“grandioso”.
Erik Davis di
Fandango lo ha definito “un potente film d’azione al suo
meglio assoluto”. Sempre Davis scrive poi che Furiosa: A Mad
Max Saga è: “Un’epopea feroce e dal ritmo
incalzante che espande la storia di Furiosa e della Terra Desolata,
offrendo al contempo gli inseguimenti più folli, i personaggi più
roboanti e una fotografia semplicemente stupefacente. Anya
Taylor-Joy e Chris Hemsworth si tuffano in egual misura nella Landa
Desolata, ed entrambi realizzano cose incredibili. C’è una sequenza
di War Rig che mi ha fatto impazzire: un classico istantaneo. Amo i
film di ‘Mad Max’ e ho amato questo film. Accendete i
motori!”.
Il giornalista Simon Thompson
ha invece aggiunto che: “Gesù George Miller! ‘Furiosa’ ti
travolge. A volte sembra quasi superare la tela del formato IMAX, è
così grande, eppure a volte ha un’intimità profondamente
coinvolgente. Riecheggiando elementi cinematografici dagli anni ’50
agli anni ’80, è una visione ricca e intelligente di cui il cast si
compiace”. Parere un po’ più tiepido è invece quello di
Therese Lacson
di Collider: “Vorrei e potrei tranquillamente guardare 15 ore
di Anya Taylor Joy e Alyla Browne nei panni di #Furiosa, tuttavia
gran parte del film ha un ritmo incoerente a causa della storia
segmentata. Non sarà all’altezza dello splendore di Fury Road, ma
non ne ha nemmeno bisogno“.
Furiosa: A Mad Max Saga, quello che
sappiamo sul film
In Furiosa: A Mad
Max Saga,Anya Taylor-Joy
assume il ruolo che è stato di Charlize Theron
in Mad Max: Fury Road. La
sinossi ufficiale recita: mentre
il mondo va in rovina, la giovane Furiosa viene strappata dal Luogo
Verde delle Molte Madri, e cade nelle mani di una grande Orda di
Motociclisti guidata dal Signore della Guerra Dementus.
Attraversando le Terre Desolate, si imbattono nella Cittadella
presieduta da Immortan Joe. Mentre i due tiranni si battono per il
predominio, Furiosa deve sopravvivere a molte prove e mettere
insieme i mezzi per trovare la strada di casa.
Taylor-Joy ha rivelato che il film
è molto diverso da Fury
Road. Mentre quest’ultimo era un “road movie” che si
svolge in pochi giorni, questo nuovo film è invece descritto come
un racconto più “epico, che si svolgesu un
piùlungo periodo di tempo, e in un certo senso impari a
conoscere Furiosa meglio in questo modo“. Atteso da molti anni
e a lungo bloccato da una disputa legale tra Miller e la Warner
Bros. il film è ora in fase di post-produzione. Furiosa è
scritto, diretto e prodotto da George
Miller insieme al suo partner di produzione di lunga
data Doug Mitchell. Oltre a Taylor-Joy, nel film
ci sarà anche Chris Hemsworth nel
ruolo del villain. Furiosa
debutterà nelle sale il 24 maggio 2024.
Challengers non è un tipico dramma romantico
sportivo. Spesso i drammi sportivi con trame romantiche rientrano
nella categoria delle commedie smielate, oppure il film si
concentra talmente tanto sullo sport da risultare quasi
insopportabile per chi non è appassionato di atletica. Tuttavia,
Challengers rompe questi dispositivi ricorrenti della
trama. Il film parla di tennis, ma anche di relazioni dentro e
fuori dal campo.
Un cast solido, guidato dal
talentuoso trio
Zendaya,
Josh O’Connor e
Mike Faist, una fotografia lussuosa e la solida regia
di Luca Guadagnino creano un’esperienza di visione
intensa e intima. I fan di Challengers potrebbero pensare che non ci
siano molti altri film simili. Tuttavia, alcuni film hanno temi
simili, triangoli amorosi infuocati e, occasionalmente, drammi
sportivi.
Waves (2019)
Uno dei migliori film del 2019,
Waves di A24 è la
storia di una famiglia afroamericana che vive nei sobborghi della
Florida meridionale. Questo dramma familiare ha come protagonista
Kelvin Harrsion Jr. nel ruolo di Tyler, un giovane
adolescente che sta cercando di ottenere una borsa di studio per il
wrestling e che sente un’immensa pressione da parte del padre per
ottenere una borsa di studio, causando un rapporto tumultuoso tra i
due. A causa di un incidente di wrestling, Tyler si ferisce e
ricorre agli antidolorifici. La sua salute mentale continua a
peggiorare quando scopre che presto diventerà padre.
La fotografia di Drew
Daniels in Waves, con il suo movimento e la sua vicinanza,
ricorda le scene successive di Challengers. La
colonna sonora del film, firmata da Atticus Ross e
Trent Reznor, che ha curato anche la colonna
sonora di Challengers, contribuisce a dare
un’impronta forte alle dinamiche familiari e all’amore giovanile.
La tragedia di Waves è shakespeariana, ma c’è un senso di speranza
in mezzo alla trama cupa e spesso implacabile.
Waves in streaming è disponibile sulle seguenti
piattaforme:
A Bigger Splash (2015)
Un altro film di Luca
Guadagnino che i fan di Challengers
ameranno è A Bigger Splash, basato sul classico di
Jacques Deray La Piscine. La rockstar Marianne Lane (Tilda
Swinton) e il suo amante, Paul De Smedt (Matthias
Schoenaerts), arrivano a Pantelleria per una vacanza tanto
desiderata. Tuttavia, il loro viaggio viene rovinato dalla comparsa
dell’ex amante di Marianne, Harry Hawkes (Ralph
Fiennes), e di sua figlia, Penelope “Pen” Lanier
(Dakota Johnson). Mentre i quattro trascorrono del
tempo insieme, iniziano a formarsi nuove relazioni e a frantumarsi
quelle vecchie.
Guadagnino non
rinuncia a far riecheggiare la stessa energia sensuale di Challengers.
C’è un triangolo amoroso: Harry e Paul si contendono l’affetto di
Marianne. Tuttavia, Guadagnino infittisce la trama tra gli amanti
inserendo Pen, infatuata di Paul. A Bigger Splash è un dramma psicologico in cui
lo spettatore sente vibrare sullo schermo l’incertezza di ciò che
accadrà in seguito. Fiennes è selvaggio nel ruolo di Harry, in
netto contrasto con il modo in cui la Swinton interpreta Marianne.
Pen è uno dei migliori ruoli di Dakota Johnson, che emana una
misteriosa sicurezza.
A Bigger Splash in streaming è disponibile
sulle seguenti piattaforme:
Il lato positivo – Silver Linings
Playbook
Il lato positivo – Silver Linings Playbook è
probabilmente una delle migliori commedie romantiche del 2010.
Bradley Cooper interpreta Pat Solatano, a cui
è stato diagnosticato un disturbo bipolare e che torna a casa dei
genitori nella speranza di tornare con la moglie nonostante
l’ordine restrittivo nei suoi confronti. Incontra Tiffany Maxwell
(Jennifer
Lawrence), una vedova in lutto, e i due entrano subito
in sintonia. Tiffany fa un patto con Pat: si metterà in contatto
con sua moglie, ma solo se lui diventerà il suo partner di ballo
per una gara.
Il ballo e il football, in
particolare i Philadelphia Eagles, sono importanti in Il lato positivo – Silver Linings Playbook.
Ma, come Challengers, questo film non parla di competizione o di
sport in generale, bensì di un cauto innamoramento. Il lato
positivo – Silver Linings Playbookè una commedia seria e
dark sulla salute mentale e sull’amore. Pat e Tiffany non vivono
una grande storia d’amore appassionata, ma scoprono lentamente i
sentimenti che provano l’uno per l’altra.
Il lato positivo – Silver Linings Playbook in
streaming è disponibile sulle seguenti piattaforme:
Ritorno a Brideshead
Brideshead
Revisited è tratto dal romanzo di Evelyn Waugh e presenta
uno dei triangoli amorosi più noti della letteratura.
Nell’Inghilterra precedente alla Seconda Guerra Mondiale, Charles
Ryder (Matthew Goode), un giovane borghese, è affascinato dal suo
compagno di classe, Lord Sebastian Flyte (Ben Whishaw), la cui
famiglia è molto ricca. Sebastian invita Charles a trascorrere del
tempo nella tenuta di famiglia, nota come Brideshead. Lì, Charles
incontra Lady Marchmain (Emma Thompson), la controllante e
religiosa madre, e si innamora di Julia (Haley Atwell), una delle
sorelle di Sebastian, mentre lotta con i suoi sentimenti per
Sebastian.
Con la Seconda Guerra Mondiale
sullo sfondo, Brideshead Revisited è già una storia che si
preannuncia tragica. È una storia d’amore avvincente e merita di
essere vista da chi ama gli sfidanti. L’amore tra Charles e Lord
Sebastian è elettrico ed è triste vederli costretti a nasconderlo.
D’altra parte, l’amore tra Julia e Charles è piuttosto focoso e
aggiunge un’energia tersa tra Sebastian e Julia, mentre entrambi
cercano di avere Charles come amante.
Ritorno a Brideshead in streaming è disponibile
sulle seguenti piattaforme:
Vicky Cristina Barcelona
Vicky Cristina
Barcelona vede le migliori amiche Vicky (Rebecca
Hall) e Cristina (Scarlett
Johansson) trascorrere la loro estate a Barcellona.
Juan Antonio (Javier Bardem) è un pittore che
porta via entrambe le donne per un breve viaggio a Oviedo, dove le
cose si fanno bollenti tra lui e Cristina. La trama prende una
piega più complicata quando Cristina e Juan Antonio diventano una
coppia con l’ex moglie di lui, Maria Elena (Penélope
Cruz), una donna passionale con gravi problemi di salute
mentale.
I fan di
Challengers troveranno la storia d’amore di
Vicky Cristina Barcelona intrigante e piena di
colpi di scena. I temi del film sulla complessità delle relazioni
sono simili a quelli di Challengers. È un tipo
diverso di dramma d’amore, in cui gli spettatori potrebbero non
essere troppo sicuri della direzione da prendere e se tutti i
protagonisti della storia avranno un lieto fine. Ciò che rende
questo film così coinvolgente è la sua volontà di abbracciare il
fatto che l’amore non è facile.
Vicky Cristina Barcelona in streaming è
disponibile sulle seguenti piattaforme:
Love & Basketball
Love & Basketball è un dramma
romantico dei primi anni 2000 su due persone con la passione per il
basket. Monica (Sanaa Lathan) e Quincy (Omar Epps) sono cresciuti
giocando l’uno contro l’altro nei loro cortili da bambini. Anni
dopo, inseguono il sogno di diventare giocatori di basket
professionisti. Tuttavia, il loro amore inizia a frapporsi tra le
loro ambizioni e si trovano a un bivio.
La storia d’amore di Quincy e
Monica è bellissima: si amano tanto quanto amano il basket. Ci sono
sicuramente dei parallelismi tra la loro relazione e l’amore tra
Tashi e Art in Challengers. Monica e Quincy sono appassionati dello
stesso sport e vogliono che l’altro abbia successo. Come Tashi,
Monica è un personaggio femminile forte, una donna intraprendente
che non desidera altro che trasformare i propri sogni in realtà.
Love & Basketball è uno dei migliori film sulla pallacanestro e
un’attenta rappresentazione dell’amore di fronte alla
competizione.
Love & Basketball in streaming è disponibile
sulle seguenti piattaforme:
Burning
Un thriller sorprendente e poetico,
Burning è interpretato da
Steven Yeun, Jeon Jong-seo e Yoo Ah-in. Lee Jong-su
incontra casualmente una vecchia vicina, Hae-mi. Lei gli chiede di
badare al suo gatto durante un viaggio in Africa. Al suo ritorno,
si presenta con un “amico” di nome Ben (Steven
Yeun). I tre si frequentano brevemente e Jong-su non
scopre molto su Ben, se non che ama bruciare le serre.
La combustione non è affatto
romantica e c’è un senso di inquietudine per tutto il film. Hae-mi
non è felice e cerca di trovare un senso alla sua vita. Ben si
limita a “giocare”, mentre Jong-su si vede solo come uno scrittore.
Burning non definisce pienamente le loro relazioni, dando uno
strato misterioso al loro amore. Il film mostra il lato più
inquietante delle relazioni umane e quanto poco una persona possa
sapere di un’altra, anche se apparentemente sta insieme.
Burning in streaming è disponibile sulle
seguenti piattaforme:
Due donne in gara
Personal Best non
ha avuto un buon successo al botteghino all’epoca della sua uscita,
ma è stato accolto bene dalla critica, diventando uno dei film
lesbici più noti dal suo debutto nel 1982. Tory (Patrice Donnelly)
e Chris (Mariel Hemingway) sono due amanti che praticano l’atletica
leggera, incoraggiandosi a vicenda a dare il meglio durante gli
allenamenti e le prove. Anche se sono amanti, Tory e Chris sono
comunque concorrenti e il loro allenatore, Terry Tingloff (Scott
Glenn), teme che la loro relazione possa ostacolare le loro
carriere.
Invece del campo da tennis come in
Challengers, la pista di atletica diventa il palcoscenico di un
triangolo amoroso. Le accese interazioni tra Chris, Tory e
l’allenatore Terry sono quasi come quelle tra Art, Tashi e Patrick
in Challengers. L’unica differenza è che Chris e Tory sostengono un
po’ di più le reciproche ambizioni di diventare i migliori
dell’atletica.
Due donne in gara in streaming è disponibile
sulle seguenti piattaforme:
Match Point
Match Point è incentrato su una storia d’amore
sullo sfondo dell’alta società inglese. Chris (Jonathan
Rhys-Meyers) è un giocatore di tennis professionista in
pensione che ora fa l’istruttore per persone facoltose. Il suo
mondo cambia quando incontra Chloe (Emily
Mortimer), la sorella di Tom, uno dei suoi ricchi
studenti. Chris e Chloe si fidanzano, ma lui inizia una relazione
con la fidanzata di Tom, Nola (Scarlett
Johansson). Ben presto, Chris rimane intrappolato in
una rete di lussuria, inganno e ambizione.
Uno dei migliori film sul tennis,
Match Point si concentra soprattutto sulla
classe, e i fan sanno che anche Challengers
contiene alcuni commenti sulla ricchezza. Ambientato in un mondo di
vecchi soldi, conoscenze e influenza, la trama di
Match Point è tutta incentrata sulla ricerca della ricchezza.
Chris si trova in una situazione in cui assume i valori dei ricchi,
che possono farla franca con tutto ciò che vogliono. Il film si
chiede fino a che punto una persona sia disposta a spingersi per
mantenere il suo nuovo benessere e cosa sia disposta a
sacrificare.
Match Point in streaming è disponibile sulle
seguenti piattaforme:
Abbiamo finalmente una prima
immagine di
David Corenswet con indosso il costume di
Superman! Mentre le riprese del Superman
di James Gunn proseguono, lo sceneggiatore e
regista ha condiviso sul suo account Threads un primo sguardo alla star
David
Corenswet nel costume dell’Uomo d’Acciaio.
La prima cosa che i fan possono
notare è che la tuta è piuttosto sporca e rovinata dalle
intemperie, il che suggerisce che nel film Superman sarà impegnato
in un’intensa attività di combattimento. Sullo sfondo, possiamo
notare un misterioso raggio di energia, la cui natura è però
appunto ancora ignota.
Superman, tutto
quello che sappiamo sul film di James Gunn
Superman,
scritto e diretto da James Gunn, non
sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che
incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a
Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e,
potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che
esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo
metaumano del DCU). Il casting ha
portato alla scelta degli attori David Corenswet
e Rachel
Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane. Nel
casta anche Isabela Merced, Edi Gathegi,
Anthony Carrigan,
Nicholas Hoult e Nathan Fillion. Sean Gunn, María
Gabriela de Faría, Terence Rosemore, Wendell Pierce, Sara Sampaio,
Anthony Carrigan, Pruitt Taylor Vince completano il
cast.
Il film è stato anche descritto
come una “storia
delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una
buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di
Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet.
Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della
sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò
non significa che la produzione non subirà alcun impatto in
futuro.
“Superman è il vero fondamento
della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo Superman
è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei
personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei
film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn
durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo
l’ora di presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico
potrà seguire e conoscere attraverso film, film d’animazione e
giochi”. Il film uscirà nelle sale l’11 luglio
2025.
Chris Pine è sconvolto dalla morte del
franchise di Wonder Woman di Patty
Jenkins. L’attore ne ha recentemente parlato con Business Insider durante la
promozione del suo debutto alla regia di “Poolman” e ha
detto che fatica a capire come la Warner Bros. abbia potuto
staccare la spina a un franchise che ha fatto incassare allo studio
quasi un miliardo di dollari al box office mondiale. “Sono
sbalordito dal fatto che abbiano detto no a un franchise da un
miliardo di dollari e abbiano deciso di orientarsi altrove”,
ha detto Pine.
“Non so quale sia stato il
ragionamento che ha portato a questa decisione; è al di sopra del
mio livello, ma Wonder Woman è un personaggio incredibile; Patty è
una regista così attenta”. Chris Pine ha interpretato il ruolo di Steve
Trevor al fianco della Wonder Woman di Gal Gadot in due film della Warner Bros.
diretti dalla Jenkins: Wonder
Woman del 2017 e Wonder
Woman 1984 del 2020. La regista stava sviluppando un
terzo film per la supereroina di Gadot quando i DC Studios hanno
assunto James Gunn e Peter Safran
come nuovi leader.
Il duo sta ora creando un nuovo
Universo DC e la Wonder Woman di Gadot non ne fa parte. Ad ogni
modo, nella stessa intervista Pine ha anche dichiarato che dubitava
che sarebbe tornato per Wonder
Woman 3, qualora fosse stato realizzato, poiché il suo
personaggio è morto: “Sarebbe stato ridicolo cercare di
riportarmi indietro”, ha affermato l’attore, già tornato per
il sequel del 2020 con un particolare espediente. Pine ha anche
ricordato di essere stato inizialmente scettico sul ruolo di Steve
Trevor.
“Non mi interessava
interpretare il fidanzato e mi sembrava un ruolo di secondo
piano”, ha detto Chris Pine. “Poi, parlando con Patty, il
modo in cui l’ha descritto è stato: ‘Dimentica il supereroe di
tutto questo, questa è una storia d’amore, questo è ’Casablanca‘,
questo è il film che voglio fare’. Ho pensato: “Oh, questo è molto
bello, perché quando mai si è visto un film di supereroi che fosse
una storia d’amore, in definitiva? Non aveva nulla a che fare con
il far saltare in aria qualcosa”.
Cosa avremmo visto in Wonder Woman 3?
Non ci sono notizie certe riguardo
ciò che sarebbe stato incluso in Wonder
Woman 3, ma secondo l’insider @CanWeGetSomeToast il film
sarebbe stato ambientato ai giorni nostri, successivamente agli
eventi di Justice League e al cameo di Diana in
The Flash. Secondo quanto riferito,
altri personaggi DC, incluso il Batman di Ben Affleck, sarebbero apparsi nel film.
Questi sono solo dettagli non ufficialmente confermati, ma
l’ambientazione contemporanea sembra decisamente probabile,
considerando che il primo film si svolge durante la Seconda guerra
mondiale e il suo sequel passa poi al 1984. Ciò avrebbe permesso di
raccontare Wonder Woman nel presente, comprendendo anche i rapporti
con i suoi colleghi supereroi.
È sempre complicato adattare un
romanzo di successo per lo schermo, ed è ancora peggio quando si
decide di cambiare un aspetto importante della storia originale. I
lettori più accaniti sono già preoccupati che le parti migliori del
loro romanzo preferito non riescano a passare dal libro al film, e
molti adattamenti hanno sofferto di questa difficoltà per quanto
non siano riusciti a raccontare una storia attraverso un nuovo
mezzo – ed è questo che rende The Idea of
You (la nostra
recensione) una tale meraviglia.
Diretto da Michael
Showalter, questo film di Prime
Video basato sul romanzo di Robinne
Lee era già estremamente ambizioso nel tentativo di
rappresentare una storia d’amore con un divario d’età importante,
evitando al contempo i tropi inquietanti in cui tipicamente cadono
trame simili, e ha creato ancora più rischi facendo sì che il suo
climax si discostasse nettamente da quello del materiale di
partenza. Tuttavia, questo film ha sconvolto il pubblico nel modo
migliore, stupendo per il modo in cui lo ha coinvolto in una storia
d’amore atipica e facendo qualcosa che pochi adattamenti sono
riusciti a fare: ha creato un finale nuovo di zecca, persino
migliore dell’originale.
Il finale di The Idea of You è un
miglioramento rispetto al libro
Pur apportando alcuni cambiamenti
evidenti (come il finale in questione), The Idea of
You ha lavorato duramente per adattare le parti migliori
della storia di cui i lettori si sono innamorati nel 2017. Il film
segue Soléne (interpretata dalla sempre eccezionale Anne Hathaway) che, a causa di un incidente
mentre porta la figlia a un concerto, incontra e inizia una storia
d’amore vorticosa con uno dei membri della band, Hayes Campbell
(Nicholas Galitzine). Pur mantenendo questa
premessa fondamentale, il film apporta alcune differenze rispetto
all’impostazione iniziale: sia Hayes che la figlia di Soléne, Izzy
(Ella Rubin), vengono invecchiati, con Hayes che
passa da 20 a 24 anni e Izzy che si evolve da adolescente a liceale
socialmente consapevole.
Queste età consentono al film di
esplorare temi più maturi attraverso questi personaggi, non solo
permettendo a Hayes di sviluppare una comprensione più profonda di
quanto sia tossica la sua industria, ma anche presentando Izzy come
una giovane adulta che capisce quanto le donne siano trattate
ingiustamente nei media. Si tratta di cambiamenti marcati che
giovano alla narrazione nel suo complesso, anche se il cambiamento
più importante avviene negli ultimi minuti, quando il film concede
a Soléne qualcosa che il romanzo non le aveva concesso: un lieto
fine.
Ai lettori si è spezzato il cuore
quando, dopo più di 300 pagine di tumultuosa storia d’amore di
Soléne e Hayes, alla fine del libro di Lee scoprono che, nonostante
la loro passione ardente, i due non finiscono insieme. È stato un
esito devastante che ha reso molti lettori frustrati, che si sforza
di mettere in luce importanti questioni che le donne di oggi devono
affrontare. Dall’ageismo alla misoginia, la sua trama mostra le
esperienze autentiche di chi si trova al posto di Soléne per creare
un ritratto realistico di come i media (e la società nel suo
complesso) trattino ingiustamente una donna che osa cercare la
felicità con un uomo più giovane.
È un aspetto sorprendente della
storia, che a molti è sembrato assumere un risvolto molto più cupo
con la malinconia delle ultime pagine di Soléne: qual è la
conseguenza per i lettori se alla fine Soléne non riesce a superare
le sue critiche e a negarsi la gioia, come molte donne sono state
storicamente costrette a fare? Questo non vuole screditare l’ampia
quantità di modi in cui il libro interroga la misoginia moderna, ma
pone invece una domanda a cui il film fortunatamente risponde: il
messaggio centrale della storia sarebbe più illuminante se, alla
fine, gli spettatori vedessero questa donna superare i suoi
detrattori invece di arrendersi a loro?
The Idea of You
esplora le complessità di una relazione di questo tipo
Come il suo libro, The Idea
of You sottolinea quanto sarebbe difficile un’esperienza
reale come quella di Soléne e quanto danno causerebbe a lei e a chi
le sta intorno. Presenta questa storia d’amore fantastica in modo
sfumato e maturo, riconoscendo come una relazione pubblica di
questo tipo porterebbe a un immenso contraccolpo quando la gente
inizierebbe a prendere di mira entrambi i partner – e come,
purtroppo, Soléne riceverebbe livelli di odio molto più disgustosi
e personali.
È un risultato devastante ma reale,
che mette in luce i temi del sessismo del film e le aspettative
ingiuste che il pubblico ripone sulle donne, mentre Soléne si trova
ad affrontare ogni aspetto della sua vita personale per aver avuto
una relazione adulta e consensuale. Anche il libro presenta questa
agitazione, con Soléne che alla fine ritiene che la relazione sia
eccessiva a causa della differenza di età e delle complicazioni che
crea con la figlia, ma vederla rinunciare al suo amore a favore di
coloro che la circondano è straziante da guardare dopo un romanzo
in cui ha giustamente denunciato questa discriminazione. Mostra
un’oscura possibilità che nessuno dovrebbe mai ritenere
inevitabile, e che fortunatamente il film sceglie di non
replicare.
Un lieto fine non sempre significa
un lieto fine, e The Idea of You lo sa bene; il
finale vede Soléne e Hayes lasciarsi dopo che il contraccolpo
social diventa troppo forte per la figlia di lei, con Hayes che si
impegna che tra cinque anni – quando Izzy sarà al college e la
fissazione dei media per la loro relazione sarà diminuita – si
impegneranno di nuovo ad avere una storia d’amore.
L’ultima scena vede i due finalmente
riuniti, innamorati come non mai, in un finale dolcemente complesso
che si fa paladino della determinazione di fronte a un giudizio
ingiusto e crea un modello sorprendente di quanto possa essere
complicato l’amore moderno. Il finale di Soléne non è stato quello
di una favola, ma le storie d’amore della vita reale raramente lo
sono. È stato un intricato incontro che ha aggirato i pregiudizi
delle persone e ha dimostrato che attraverso l’impegno verso i
propri sentimenti e verso coloro che si sceglie di amare, le
persone possono avere la vera felicità che i film (e i romanzi)
romantici promettono a molti dei loro protagonisti.
The Idea of You
promette un reale lieto fine
Per molti versi, il romanzo con un
finale così straziante sottolinea giustamente gli orribili esiti
della crudeltà dei media nei confronti delle donne. È un libro che
mette in evidenza il modo in cui gli utenti online trattano gli
altri che cercano solo di vivere la loro vita e gli effetti
devastanti che questo ha su queste persone, facendo sì che i
lettori si interroghino su dove vedono questo tipo di comportamento
e su come possono lavorare per porvi fine. È una rappresentazione
ossessivamente accurata dei maltrattamenti, ma tralascia un
elemento necessario delle difficoltà che il pubblico dovrebbe
sempre ricordare: il pregiudizio si può superare.
Soprattutto per una persona come
Soléne, che viene attaccata ingiustamente per tanti motivi su cui
non ha alcun controllo, le persone che si riconoscono in questo
personaggio devono sapere che c’è sempre una via d’uscita dall’odio
e che affidarsi a coloro di cui ci si fida può aiutare a superare
queste terribili esperienze. Non sarà mai così diretto come molte
commedie romantiche cercano di dipingerlo, ma con quel finale,
The Idea of You mostra agli spettatori – e ai
lettori – che non importa cosa si possa affrontare, l’amore e un
po’ di tempo ci faranno sempre superare tutto.
Durante una recente apparizione al
“The Howard Stern
Show”, l’attrice Emily Blunt ha raccontato di aver dovuto
fingere l’affiatamento con alcuni co-protagonisti con cui non
riusciva a entrare in sintonia sul set. Nel corso della sua
carriera, la Blunt ha recitato al fianco di molti protagonisti di
alto profilo, da Matt Damon a Tom Cruise, da
Dwayne Johnson a Cillian Murphy e fino a Ryan Gosling, con il quale è protagonista del
film ora al cinema The
Fall Guy.
“Ti è mai venuta voglia di
vomitare?” Stern ha chiesto alla Blunt sull’aver baciato
alcuni dei suoi co-protagonisti maschili durante le riprese.
L’attrice candidata all’Oscar ha risposto: “Assolutamente sì.
Assolutamente”. “Non direi che si tratta di una sorta di
disgusto estremo, ma sicuramente non mi sono divertita in alcuni
casi”, ha aggiunto la Blunt. La Blunt ha ovviamente rifiutato
di fare il nome di qualche co-protagonista con cui non è riuscita a
creare chimica, ma ha dichiarato: “Ho avuto chimica con persone
con cui… non mi sono trovata bene a lavorare”.
“A volte è una cosa strana. A
volte si può avere un rapporto che si ottiene davvero senza sforzo,
ma non si traduce sullo schermo“, ha continuato Blunt. “La
chimica è una cosa strana. È una cosa eterea che non si può
imbottigliare e comprare o vendere. È come se ci fosse o non ci
fosse… È più facile quando hai un rapporto naturale con
qualcuno“, spiega l’attrice approfondendo meglio la questione,
per poi affermare che la soluzione per lei sembra essere che:
“Devo trovare qualcosa che mi piace in tutti”.
“Devo trovare qualcosa… anche se
si tratta di una cosa sola. Potrebbe essere che abbiano
una bella risata o che mi piaccia il modo in cui si rivolgono alle
persone. Sono educati. Insomma, potrebbe essere qualcosa di
casuale. Ma trova qualcosa che ti piace di quella persona
o qualcosa che ti piace di loro come personaggio, e poi appoggiati
a quello”, ha spiegato l’attrice. Chissà se si riuscirà mai a
scoprire quale dei baci cinematografici l’attrice ha gradito di
meno.
L’attore George Clooney ha compito oggi 63 anni e fin
dalle prima luci dell’alba è stato impegnato sul set del suo nuovi
film da protagonista che lo vedrà recitare al fianco di
Adam Sandler per la regia di Noah
Baumbach. Il film al momento senza titolo vede
protagonisti un cast stellare composto anche da
Isla Fisher,
Laura Dern,
Patrick Wilson, Greta
Gerwig, Eve Hewson,
Emily Mortimer (che ha scritto il film insieme al
regista),
Billy Crudup e Jim Broadbent.
I fan italiani augurano buon compleanno a George Clooney sul
set questa mattina
Un gruppo di fan questa mattina si è presentato sul set del film
per fare gli auguri all’attore che era insieme a
Adam Sandler.
George Clooney e Adam
Sandler che giocano a basket
Nei giorni scorsi George
Clooney e Adam Sandlersono stati visti
giocare a basket in camicia e mocassini a Caorso, vicino a
Piacenza, sul set di un film, dopo aver preteso dalla produzione di
avere un campo ed un canestro per divertirsi nelle pause tra una
ripresa e l’altra.
Al momento i dettagli della trama non sono stati resi noti.
Tuttavia sappiamo che la pellicola è un film originale Netflix e dovrebbe uscire nel corso del 2025.
Chiunque abbia anche solo
lontanamente familiarità con i film horror conosce il tropo della
final girl. La ragazza finale è colei affronta l’assassino
alla fine del film e sopravvive. Nel corso del tempo, molti si sono
esasperati per la prevedibilità riguardo la sopravvivenza di questa
tipologia di protagonista o hanno scritto lunghe riflessioni su
come il tropo serva a soggiogare ulteriormente le donne,
attribuendo la sopravvivenza della ragazza finale come contingente
alla sua virtuosità. Ecco allora che il film del 2022
Barbarian punta a destrutturare tale canone
introducendo alcune interessanti riflessioni.
Scritto e diretto da Zach Cregger, il quale
ha avuto l’idea per la storia di questo film dopo aver letto il
libro di Gavin de Becker “Il dono della
paura”, che incoraggia le donne a fidarsi del proprio intuito
quando si trovano di fronte a uomini evidentemente pericolosi.
Cregger l’ha usato come esercizio di scrittura e ha iniziato a
creare un cortometraggio di trenta minuti che consisteva
interamente in una conversazione in cui una donna continua a
ignorare una serie crescente di segnali di pericolo. Gli è piaciuto
abbastanza da capire che aveva le basi per essere un film più
lungo, divenuto poi Barbarian.
Per gli appassionati del genere si
tratta dunque di un film da non perdere, che grazie ora al suo
arrivo su Netflix
si offre agli spettatori per una propria riscoperta, tanto nei suoi
aspetti più orrorifici quanto nelle riflessioni sul rapporto tra
uomo e donna. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle
principali curiosità relative a Barbarian.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama, al
cast di attori e alla spiegazione del
finale. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
Protagonista del film è
Tess, una giovane che viaggia fino a Detroit per
un colloquio di lavoro. Costretta a passare la notte in città, la
donna prenota una casa in affitto, ma una volta giunta
nell’abitazione scopre che è stata erroneamente prenotata due volte
e uno strano uomo di nome Keith sta già
soggiornando all’interno. Contro ogni buon senso, la giovane decide
comunque di restare nella casa per passarvi la notte, scoprendo,
però, che c’è molto più di cui aver paura che di un altro ospite in
casa. Antichi orrori verranno infatti ben presto alla luce,
sconvolgendo quello che doveva essere un tranquillo soggiorno.
Ad interpretare la protagonista Tess
Marshall, vi è l’attrice Georgina Campbell, vista
anche in King Arthur –
Il potere della spada e Bird
Box Barcellona. Accanto a lei, nel ruolo di Keith vi è
invece Bill Skarsgård, mentre Justin
Long è AJ Gilbride. Richard
Brake interpreta Frank e Jaymes
Butler è Andre. Matthew Patrick Davis,
invece, interpreta la Madre, ruolo per il quale non ha dovuto
indossare una tuta monopezzo con l’aggiunta di alcune protesi,
bensì essere essenzialmente nudo con alcune applicazioni sul suo
stesso corpo.
La spiegazione del finale del film
Quando, dopo un certo tempo,
Tess e Keith riescono a
interagire, lei si rilassa abbastanza da spiegargli quante
precauzioni abbia avuto riguardo la sua presenza. Lei osserva
persino che, a ruoli invertiti, Keith non avrebbe vissuto tali
preoccupazioni. Questo primo atto fa un lavoro brillante per
stabilire lo sguardo femminile che governa la maggior parte del
film. Le donne sono spesso costrette a guardarsi costantemente le
spalle e a considerare con cautela gli uomini sconosciuti. Quando
però Tess si imbatte in un labirinto sotterraneo della casa, dice
subito a Keith che devono andarsene.
Invece di ascoltarla, lui insiste
però nel volerlo vedere di persona prima di credere alle sue
affermazioni sul pericolo che corrono. Discutono per un attimo
prima che Tess ceda e accetti di aspettarlo al piano di sopra.
Quando però Keith non torna, la donna va a cercarlo con riluttanza
e segue le sue grida di aiuto. Tess pensa che si trovi nella stessa
stanza descritta da lei, ma in realtà si è spinto ancora più in là
nei tunnel sotterranei. Una volta trovato, l’uomo le dice che
qualcosa lo ha morso e viene ucciso pochi secondi prima che la
telecamera diventi nera.
A questo punto entra in scena
l’attore A.J. Gillbride, licenziato da una serie
TV perché accusato da una collega di stupro. In quanto proprietario
della casa, egli decide di venderla per ricavarne dei soldi. Anche
lui, però, si imbatte nel labirinto, seguendo il quale incontra
Tess, la quale lo informa rapidamente di ciò che deve fare per
sopravvivere: mantenere la calma e bere il latte che gli viene
offerto nel biberon. A.J., come Keith, non le dà retta e rimane
bersaglio della rabbia della donna deforme e impazzita che chiama
Madre, mentre Tess riesce a sfruttare la
distrazione per fuggire temporaneamente.
A.J. approfitta della confusione
creata dalla fuga della ragazza per scappare lungo il tunnel e
rifugiarsi in una stanza in cui “la madre” si rifiuta di entrare.
Al suo interno A.J. trova un anziano invalido che inizialmente
scambia per un’altra vittima della creatura ma poi, guardando un
vecchio VHS, scopre essere Frank, il proprietario
originario della casa che, negli anni ‘80, rapiva donne che teneva
segregate nei tunnel per picchiarle e violentarle. La Madre si
svela così essere il frutto dei molteplici incesti dovuti ai
rapporti sessuali tra Frank e le discendenti delle sue vittime
originali. Intanto, la donna, nel tentativo di recuperare Tess è
uscita dall’abitazione.
Si susseguono così altre morti, con
l’orgoglio degli uomini che tende a portare alle loro rispettive
uccisioni, mentre il difetto fatale di Tess è il suo desiderio di
salvarli. È l’unico motivo per cui è finita in questo pasticcio.
Quindi, dopo tutti i problemi che Tess ha causato alla Madre,
perché può vivere? La risposta sta in quel piccolo libro intitolato
Jane Eyre che A.J. estrae brevemente dal bagaglio di Tess
all’inizio del film. Un’importante sottotrama del romanzo riguarda
una donna, Bertha, tenuta contro la sua volontà nella soffitta
della casa del marito. Riesce a vagare per la casa di notte e viene
scambiata per un fantasma da Jane, il nuovo oggetto degli affetti
del marito.
Questo piccolo easter egg aggiunge
un ulteriore livello all’interrogazione del film sul trattamento
storico e sociale delle donne. Frank, l’ex proprietario della casa,
era in grado di tenere rinchiuse decine di donne sotto il naso dei
suoi vicini senza degnarle di uno sguardo. In un interessante
parallelo con la prospettiva di Tess nel primo atto, anche la Madre
viene mostrata come socializzata a temere gli uomini in modo simile
a Tess, nonostante non abbia mai avuto l’opportunità di vivere la
vita al di fuori del seminterrato. Si può dedurre che teme gli
uomini perché la sua unica esposizione a loro è attraverso Frank,
l’uomo che l’ha imprigionata e violentata.
A tal fine, il finale a sorpresa del
film, in cui la Madre si sacrifica volontariamente per salvare Tess
e, successivamente, permette a Tess di ucciderla, indica la sua
innata fiducia e solidarietà verso le altre donne. Anche dopo il
primo tentativo di Tess di ucciderla, la Madre continua a voler
salvare solo lei. Il colpo di scena finale del film consiste nel
dare alla Madre un finale inaspettatamente empatico. Fino agli
ultimi minuti del film, viene mostrata solo come un mostro. In un
ultimo momento di tenerezza, la Madre dà un bacio a Tess e la
chiama “piccola” prima di accettare la sua morte.
Il trailer di Barbarian e dove vedere il film
in streaming
È possibile fruire di
Barbarian grazie alla sua presenza su alcune delle
più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è
infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten
TV, Google Play, Apple
TV, Prime Video e Netflix. Per vederlo, una volta scelta la
piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o
sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video.
I videogiochi non sono più solo
gameplay, ma sono diventati anche grandi esempi di narrazione, con
trame e personaggi avvincenti e persino tocchi cinematografici come
le scene tagliate estese. Non c’è quindi da stupirsi che alcuni dei
giochi più grandi e amati diventino spesso anche serie
televisive e film. L’ultimo è Fallout,
basato sull’omonimo gioco.
Se vi è piaciuto Fallout,
non mancano contenuti simili, da altri adattamenti di videogiochi a
nuove storie di un mondo post-apocalittico, da commedie a drammi.
La fine del mondo e il modo in cui i personaggi sopravvivono nel
mezzo di essa è un argomento che è stato esplorato innumerevoli
volte nella narrativa, sia che si tratti di un misterioso virus
mortale, di una guerra nucleare, di zombie o di un collasso della
società provocato in altri modi. L’ordine di seguito procede per
ordine di importanza.
Ambientato nel 26° secolo, Halo
segue un super-soldato potenziato ciberneticamente e specificamente
progettato per obbedire agli ordini, chiamato Master Chief, mentre
guida una squadra di Spartan del Comando Spaziale delle Nazioni
Unite (UNSC) nella loro missione di difendere l’umanità dall’alieno
Covenant. Dopo aver toccato un amuleto, Master Chief inizia ad
avere delle visioni. Lo show va in onda su Paramount+ ed è basato
sull’omonima serie di videogiochi, di cui sono disponibili finora
due stagioni.
Sebbene Halo
non sia l’adattamento più fedele del videogioco e si sia discostato
parecchio dalla storia originale, causando frustrazione e critiche
da parte dei fan, presenta comunque un’interessante storia di
fantascienza per la TV, soprattutto per i nuovi arrivati al
franchise o per coloro che sono disposti ad accettare la serie per
i suoi meriti. La serie affronta il lato oscuro dell’umanità, ma
presenta anche ottimi effetti, emozionanti sequenze d’azione e
interpretazioni sincere da parte del cast.
Halo in streaming è disponibile sulle seguenti
piattaforme:
Twisted Metal (2023-)
Nella commedia della Peacock
Twisted Metal, a John Doe, che non ha memoria del
suo passato, viene offerta l’opportunità di una vita migliore nella
sicura comunità di New San Francisco, ma solo se riuscirà a
consegnare con successo un pacco in una landa desolata
post-apocalittica. Accompagnato da un ladro d’auto armato di ascia,
affronta i pericoli della strada aperta, tra cui un clown
squilibrato alla guida di un camioncino dei gelati. La serie è
basata sull’omonimo videogioco.
Twisted Metal è
come un Mad Max comico ed è in linea con film come
Zombieland, in quanto offre una visione più
leggera dell’apocalisse, un’alternativa rinfrescante in un genere
spesso pesante e cupo. È un adattamento ben fatto del videogioco e
uno spettacolo esilarante, in cui anche la causa dell’apocalisse
non è così pericolosa o seria come in altre storie simili e
John Doe è onesto su alcuni degli aspetti
peggiori della situazione, come la mancanza di carta igienica.
Twisted Metal in streaming è disponibile sulle seguenti
piattaforme:
The Last Man on Earth
(2015-2018)
Will Forte in “The Last Man on Earth”
Nella commedia della
FoxThe Last Man on Earth, un virus spazza via
l’intera popolazione del pianeta, tranne un uomo, Phil
Miller, padre di famiglia e impiegato di banca. Alla ricerca
di altri sopravvissuti, Phil viaggia per tutti gli Stati Uniti, il
Canada e il Messico con il suo camper. Dopo quattro stagioni, la
serie si è conclusa con un cliffhanger, con un gruppo di persone
che emergeva da un bunker sotterraneo. La serie è stata creata da
Will Forte, che ha interpretato anche
Phil.
The Last Man on
Earth si è conclusa nonostante gli elogi della critica e
una fanbase devota che ha apprezzato la sua capacità di trovare
l’umorismo nell’apocalisse, laddove serie più drammatiche esplorano
il lato oscuro di ciò che accade quando le persone hanno la libertà
in una terra senza legge. The Last Man on Earth ha
dato uno sguardo comico a questo stesso tema e, come altri show
sulla fine del mondo, ha esplorato anche i temi della solitudine e
della compagnia, dando a questa commedia profondità e significato
nei tempi della fine.
The Last Man on Earth in streaming è disponibile sulle seguenti
piattaforme:
The 100 (2014-2020)
Quando la civiltà fu distrutta da
una guerra nucleare, gli unici sopravvissuti furono quelli che si
trovavano a bordo delle 12 stazioni spaziali internazionali in
orbita in quel momento in The 100. Quasi 100 anni
dopo, poiché le risorse scarseggiano per le 4.000 persone che
popolano le stazioni spaziali, queste inviano 100 giovani
prigionieri sulla Terra per vedere se sono abitabili. La serie è
andata in onda su The CW ed è stata liberamente
basata su una serie di libri dallo stesso nome.
The 100 è stato
uno degli show più acclamati di The CW, con una fanbase devota,
nonostante non abbia ottenuto un’attenzione più ampia. Sebbene
avesse alcuni difetti, raccontava comunque una storia interessante
e, come altri show simili, esplorava i temi non solo della
sopravvivenza, ma anche del conflitto, della guerra e di quanto sia
importante per l’umanità coesistere pacificamente. Inoltre,
presentava personaggi avvincenti che hanno avuto un grande sviluppo
con il progredire della serie.
The 100 in streaming è disponibile sulle seguenti
piattaforme:
Jericho (2006-2008)
Dopo aver visto una nuvola a fungo
sopra la vicina Denver come parte di un attacco a 23 città
americane e aver messo fuori uso tutte le comunicazioni, gli
abitanti della piccola città di Jericho sono
sprofondati nel caos, costretti a capire cosa è successo, a
sopravvivere e a fare i conti con la possibilità di essere le
ultime persone rimaste in vita in America. La serie andò in onda
sulla CBS e durò due stagioni.
Jericho ha avuto
una vita tragicamente breve: il dramma è stato cancellato dopo la
prima stagione, poi è risorto brevemente grazie al sostegno dei
fan, per poi essere nuovamente cancellato. Ma da allora ha trovato
un seguito di culto, grazie alla sua storia di sopravvivenza. La
serie si è distinta nel genere e per certi versi ha precorso i
tempi, diventando così un’ottima opzione per chi si avvicina per la
prima volta a una storia di questo tipo, nonostante il finale poco
brillante.
Jeremiah (2002-2004) in streaming è disponibile sulle seguenti
piattaforme:
Jeremiah (2002-2004)
Creato nel 2002,
Jeremiah è ambientato in un 2021 distopico, dove
un virus mortale ha ucciso tutti coloro che avevano superato l’età
della pubertà. Un decennio dopo, il solitario Jeremiah (Luke
Perry) cerca il Settore Valhalla, che suo padre gli
aveva detto essere la chiave per la sopravvivenza. Insieme al suo
partner, Kurdy Malloy (Malcolm-Jamal Warner), e a
un uomo di nome Mr. Smith (Sean
Astin), Jeremiah incontra lungo la strada un gruppo di
altri sopravvissuti che stanno cercando di ricostruire la
società.
Sebbene il concetto di un virus che
spazza via vaste aree dell’umanità e distrugge la società come la
conosciamo non sia una novità, Jeremiah ne ha dato
un’interpretazione interessante, lasciando i bambini da soli a
capire come sopravvivere e ricostruire, il che ha anche permesso
alla serie di esaminare più da vicino l’impatto che questo ha su
una persona. Nonostante un inizio un po’ lento, la serie ha
raggiunto il suo apice nel corso della prima stagione, quando ha
esplorato il virus e gli effetti che ha avuto sul mondo.
Jeremiah (2002-2004) in streaming è disponibile sulle seguenti
piattaforme:
Station Eleven (2021)
Basata sull’omonimo romanzo,
Station Eleven segue i sopravvissuti di una
pandemia influenzale che ha portato al crollo della civiltà e
coloro che sono rimasti hanno iniziato a immaginare e ricostruire
un nuovo mondo dalle rovine del vecchio. Sebbene la serie sia
incentrata sulla sopravvivenza, Station Eleven
mostra anche come i sopravvissuti alla pandemia affrontino ciò che
è andato perduto, non solo in termini di persone e comodità
moderne, ma anche di arte, come programmi televisivi e libri, che
l’umanità dava per scontati prima di essere spazzati via.
Station Eleven era
una visione più ottimistica della fine del mondo, in cui i
sopravvissuti non si accontentavano di sopravvivere giorno per
giorno in un mondo distrutto. Si sono aggrappati all’arte e alla
cultura non solo come intrattenimento o come modo per connettersi
l’uno con l’altro, ma come ricordo del passato e di ciò che, e
soprattutto, di chi, hanno perso; e anche se alcuni grandi
cambiamenti rispetto al materiale di partenza fanno sì che questo
non sia l’adattamento più fedele, è comunque un grande adattamento
che si regge sui propri meriti.
Station Eleven (2021) in streaming è disponibile sulle seguenti
piattaforme:
Silo (2023-)
In Silo, migliaia di persone sopravvivono in un
silo che si estende per centinaia di piani in profondità nel
sottosuolo, con norme che credono siano progettate per proteggerli
dalla pericolosa terra desolata sovrastante. La serie si svolge 140
anni dopo che le persone hanno fatto del silo la loro casa
permanente. È basata sulla trilogia di romanzi Silo e viene
trasmessa in streaming su Apple TV,
con una stagione alle spalle e un’altra in arrivo.
Silo è più di una
semplice storia di sopravvivenza, soprattutto quando i personaggi
scoprono i misteri del silo stesso, a partire da un omicidio. In
questo senso, la serie si svolge come un giallo, con il silo che
funziona come una piccola città, data la sua natura isolata. Ma un
mistero porta ad altri più grandi, tra cui il vero scopo del silo e
le motivazioni delle persone che lo gestiscono, ed è affascinante
assistere a tutto questo.
Silo (2023-) in streaming è disponibile sulle seguenti
piattaforme:
Snowpiercer (2020-)
Ambientato sette anni dopo che il
mondo si è letteralmente congelato, Snowpiercer racconta la storia dei
sopravvissuti all’apocalisse di neve che si fanno strada attraverso
il mondo su un treno in continuo movimento che gira intorno al
globo con 1.001 vagoni. All’interno di questi vagoni ci sono i
resti della civiltà, costretti a confrontarsi non solo con la
sopravvivenza, ma anche con la guerra di classe e molto altro,
proprio come era il mondo prima che le temperature si abbassassero
drasticamente. Le prime tre stagioni dello show sono andate in onda
su TNT, mentre la quarta stagione avrebbe dovuto essere l’ultima,
ma il network ha deciso di non mandarla in onda. La stagione finale
andrà invece in onda su AMC all’inizio del 2025.
Snowpiercer è una serie emozionante con
un’interessante interpretazione dell’apocalisse, con i
sopravvissuti che non sono sparsi per il paese, ma piuttosto
contenuti in un treno in movimento. Come altre storie
post-apocalittiche, esplora le questioni sociali con i suoi
personaggi in relativa sicurezza, e anche se questo comporta
certamente dei problemi, soprattutto quando si tratta della
politica a bordo del treno. È come se la vita reale si svolgesse
davanti agli occhi dello spettatore, solo che sono tutti confinati
nei vagoni del treno. Snowpiercer si distingue anche per aver
mantenuto i personaggi nella relativa sicurezza del treno,
aumentando la tensione di questo gioiello sottovalutato.
Snowpiercer in streaming è disponibile sulle seguenti
piattaforme:
The Last of Us (2023-)
Basata sull’omonimo
videogioco uscito nel 2013, la serie HBO The
Last of Us segue un uomo di nome Joel (Pedro
Pascal) mentre accompagna una ragazza di 14 anni,
Ellie (Bella
Ramsey), che potrebbe avere la chiave per la
sopravvivenza in un mondo post-apocalittico dopo che l’epidemia di
un’infezione fungina che ha trasformato le persone in creature
simili a zombie ha distrutto la civiltà. Finora è andata in onda
una stagione e la
seconda è in lavorazione.
Le somiglianze tra The Last of
Us e Fallout sono evidenti. Entrambi sono basati su
videogiochi ambientati in un universo post-apocalittico, ma non
sono affatto la stessa serie. Sebbene gli adattamenti dei
videogiochi possano essere difficili da realizzare,
The Last of Us ci riesce
meravigliosamente ed è
stato elogiato sia dal pubblico che dalla critica. L’episodio
“Long, Long Time” in particolare, con Nick
Offerman nel ruolo di Bill, è stato salutato come uno dei
migliori della serie grazie alla sua storia avvincente ed
emozionante.
The Last of Us in streaming è disponibile sulle seguenti
piattaforme:
X-Men
’97 ha conquistato il mondo e la cultura pop nelle
ultime settimane con recensioni assolutamente sbalorditive sia da
parte della critica che dei fan Marvel. Dal momento in cui la serie
è stata annunciata al Disney+ Day 2021, ed è stato
rivelato che la serie avrebbe continuato la trama dell’iconica
X-Men: The Animated Series, i fan erano sia
ansiosi che al settimo cielo per quello che sarebbe potuto venire
fuori da questa serie.
Fortunatamente, quando il 20 marzo
2024 è andato in onda il primo episodio, si è avuta la conferma che
la Marvel aveva trovato l’oro e, man
mano che gli episodi continuavano ad andare in onda, alcuni hanno
persino affermato che questo è il miglior contenuto che la Marvel abbia mai pubblicato negli
ultimi anni. Con l’imminente conclusione della serie, è probabile
che i fan chiedano a gran voce altri contenuti come questa serie
iconica. Fortunatamente, il mezzo televisivo offre una serie di
show che i fan di
X-Men ’97 adorerebbero e che possono sfruttare in attesa di ciò
che verrà dopo la neonata serie Marvel.
Fantastic Four (1994)
Il Marvel Cinematic Universe non è il
primo universo di supereroi collegato allo schermo. La Marvel aveva un universo televisivo
animato e uno degli otto show all’interno dell’universo presentava
una squadra Marvel che i fan chiedevano a gran
voce da tempo nel MCU: la prima famiglia Marvel, i Fantastici Quattro. I fan
hanno potuto assistere a due intere stagioni di grandi storie di
supereroi fantascientifici che si possono trovare solo in questa
stupefacente famiglia di eroi.
Una delle parti migliori
dell’Universo Animato Marvel è l’interconnessione tra le
due serie, con i personaggi che fanno continuamente da guest star
nei rispettivi show. Fantastic Four è stata una serie unica nel suo
genere, in quanto ha messo in mostra il lato cosmico dell’universo
Marvel, con apparizioni di
personaggi come Silver Surfer, Ego il Pianeta Vivente, Thor, gli
Inumani, Super-Skrull e persino Nova. La serie ha messo in mostra
un lato dell’universo Marvel che all’epoca i fan non
potevano trovare da nessuna altra parte se non nei fumetti e ha
fatto un ottimo lavoro facendo sentire il mondo del Marvel Animated Universe molto più
grande. È una grande aggiunta all’universo e offre alcune storie
meravigliose, come il Dottor Destino che ruba il Potere Cosmico a
Silver Surfer e affronta il divoratore di pianeti Galactus in
persona.
Fantastic Four (1994) in streaming
è disponibile sulle seguenti piattaforme:
Iron Man (1994)
Prima che Iron Man diventasse un
nome familiare con l’Iron Man del MCU, l’eroe corazzato ha
conquistato gli spettatori in televisione con una serie animata
tutta sua, che faceva parte del Marvel Animated Universe. Sebbene
la serie possa essere elogiata per la presenza di personaggi amati
dai fan come War Machine o M.O.D.O.K., la serie è davvero speciale
perché si prende il rischio di presentare un Iron Man che il
pubblico di oggi non conosce.
Sebbene la personalità del
personaggio fosse la stessa, la serie decise di dotare Tony Stark di una “batteria del corpo”, in cui
doveva costantemente cambiare una batteria nel suo collo destro per
mantenersi in vita. Si trattava di un concetto simile a quello dei
fumetti, che aggiungeva un conflitto avvincente alle storie
presentate. Questo offre ai fan della Marvel e di Iron Man una nuova
interpretazione del personaggio che non solo è diversa da quella
che si può trovare nei media moderni, ma ha anche migliorato le
storie presentate e reso gli episodi molto emozionanti.
Iron Man (1994) in streaming è
disponibile sulle seguenti piattaforme:
The Umbrella Academy (2019)
Il team di Netflix ha reso il 2019 un anno fantastico con il
debutto di uno dei suoi show più popolari: The
Umbrella Academy. La serie ha ricevuto molti paragoni
positivi con gli X-Men, essendo una serie su una squadra di
superumani che vivono insieme in una villa e imparano a essere una
famiglia. Alcuni hanno addirittura definito la serie “il
miglior adattamento live-action degli X-Men” in modo scherzoso.
L’Umbrella
Academy è stravagante e divertente in tutti i sensi, cosa per
cui molti apprezzano i personaggi degli X-Men. Sono divertenti e allo stesso tempo
avatar di temi e trame incredibilmente profonde che hanno un vero
significato, proprio come le storie degli X-Men, in particolare X-Men
’97, sono le più famose. Gli spettatori che apprezzano
il modo in cui X-Men
’97 bilancia temi divertenti ed emotivi troveranno in
The Umbrella Academy una visione gioiosa
che può anche farli singhiozzare.
The Umbrella Academy in streaming
è disponibile sulle seguenti piattaforme:
Justice League (2001)
Anche se non condividono molte
somiglianze con i personaggi degli X-Men, i membri della principale
squadra di supereroi della DC hanno anche una serie animata molto
apprezzata e scritta in modo eccezionale. Ciò che ha reso
X-Men ’97 così innovativo è la sua qualità
pazzesca e Justice League è una delle prime serie animate
di supereroi a essere accolta come tale. È una serie leggendaria
che ha contribuito a definire le storie di supereroi animati fino
ad oggi.
Non solo Justice
League sfoggia un’azione animata spettacolare come
X-Men ’97, ma racconta anche storie profonde e
significative. Entrambi gli show non si limitano a mettere in scena
un’azione divertente per 30 minuti come altri, ma si prendono il
tempo necessario per raccontare storie avvincenti e
significative.
Justice League (2001) in streaming
è disponibile sulle seguenti piattaforme:
Young Justice (2010)
Scrivere una storia con un ampio
cast di personaggi e assicurarsi che tutti i protagonisti ricevano
la stessa attenzione e lo stesso sviluppo non è un compito
semplice. Prima che X-Men
’97 diventasse l’apice della scrittura di un buon
multi-protagonista, Young Justice era uno dei
migliori. Riunire i giovani sidekick dei principali eroi della DC
per formare una squadra che facesse del bene era una premessa che
attirava spettatori da tutto il mondo e li portava a innamorarsi di
questa squadra sapientemente scritta.
L’affascinante cast di giovani eroi
che compongono il cast di Young Justice, soprattutto quando la
serie prosegue e la squadra cresce, è la parte migliore dello show
e lo rende coinvolgente. Così come i fan si sono innamorati o hanno
riacceso il loro amore per gli X-Men negli ultimi tempi, l’amore per Robin,
Kid Flash, Artemis, Miss Martian, Kaldur e Superboy non è ancora
morto.
Young Justice in streaming è disponibile sulle seguenti
piattaforme:
Teen Titan (2003)
Una delle serie animate di
supereroi più popolari non è altro che Teen
Titans, un’altra serie su una squadra di eroi che cercano
ogni giorno di cambiare il mondo in meglio. Ma ciò che ha reso Teen
Titans unica rispetto ad altre serie di supereroi è stata
l’ispirazione tratta dagli anime. Questo le ha conferito una
splendida animazione e l’ha resa un’altra serie che ha saputo
bilanciare magistralmente il suo tono tra il campanilismo e la
serietà della narrazione.
In quasi ogni episodio, i Titani
passavano da espressioni divertenti e piene di scemenze ad
affrontare questioni serie, come quando Cyborg si rivolgeva a
Starfire sul fatto di essere giudicati in base al loro aspetto. I
personaggi di X-Men sono allegorie dell’ostracismo sociale,
quindi non sono nuovi a storie con temi seri. Inoltre, uno dei
fattori principali che rendono gli X-Men così amabili è il fatto che sono una
famiglia e non esiste una famiglia della DC Comics come i Titani.
Chi cerca una squadra affiatata e affettuosa come gli X-Men, troverà i Titani altrettanto
piacevoli.
Titans in streaming è disponibile
sulle seguenti piattaforme:
Avengers: Earth’s Mightiest Heroes
(2010)
Gli X-Men non sono l’unica squadra Marvel con una serie animata
stupefacente che merita (ancora) un ritorno. La squadra di
supereroi più popolare dell’universo Marvel, i Vendicatori, nel 2010 ha
regalato al mondo una delle migliori serie animate Marvel di tutti i tempi. Avengers:
Earth’s Mightiest Heroes, come X-Men
’97, fa un ottimo lavoro nel raccontare storie scritte
con competenza e nell’incorporare l’universo Marvel senza che ciò risulti
inutile o forzato.
I camei di Capitan America e
dell’Uomo Ragno presenti in X-Men
’97 sono stati elogiati per aver reso la trama più
interessante invece di sembrare forzati o inessenziali. Avengers:
Earth’s Mightiest Heroes fa esattamente la stessa cosa nel corso
delle sue due stagioni. Incorporando decine di eroi e cattivi
provenienti da tutto il panorama Marvel, come Spider-Man, Wolverine,
i Fantastici Quattro, il Soldato d’Inverno, i vari abitanti di
Asgard e molti altri. Ma ogni singola apparizione ha un senso per
la storia e li amplifica in un’ottica migliore.I fan continuano a
sperare che Avengers: I fan continuano a sperare che Avengers:
Earth’s Mightiest Heroes abbia un ritorno come quello degli
X-Men.
Avengers: Earth’s Mightiest Heroes
(2010) in streaming è disponibile sulle seguenti piattaforme:
Wolverine and the X-Men
(2009)
X-Men: The Animated
Series non è l’unica volta in cui gli X-Men si sono visti
sottrarre una serie incredibile, ma sfortunatamente per Wolverine e
gli X-Men, la sua durata è stata molto più breve di quella di
X-Men: The Animated Series. Sopravvissuto per una
sola stagione, Wolverine and the X-Men è riuscito a dare una grande
serie ai fan con una premessa diversa rispetto agli adattamenti
degli X-Men precedenti. Questa volta, il beniamino dei fan
Wolverine è al centro della scena come leader degli X-Men, un nuovo
tipo di ruolo per il personaggio, che di solito è perlopiù un
canone libero.
I fan apprezzano la serie anche per
l’incredibile caratterizzazione di personaggi sottovalutati come
Emma Frost, dando loro una ribalta davanti al pubblico che non
avevano mai avuto prima. Molti fan online hanno apprezzato la
regia, tanto che molti hanno notato che questo è un modo
potenzialmente grandioso per incorporare gli X-Men nel Marvel Cinematic Universe,
soprattutto se si considera che il capo del MCUKevin Fiege era un produttore esecutivo.
Wolverine and the X-Men (2009) in
streaming è disponibile sulle seguenti piattaforme:
‘Spider-Man: The Animated Series’ (1994)
La serie più popolare
dell’Universo Animato Marvel è senza dubbio
Spider-Man: The Animated Series. Amata dai fan
Marvel di tutto il mondo per il suo
incredibile adattamento del mito di Spider-Man, non ci sono molte
cose negative da dire su Spider-Man: The Animated Series. Che si
tratti delle stupefacenti interpretazioni del grande cast di
personaggi, dell’ottima animazione o della meravigliosa narrazione,
Spider-Man: The Animated Series potrebbe essere una delle migliori
serie Marvel di tutti i tempi.
X-Men ’97 Stagione 1,
Episodio 8, “La tolleranza è l’estinzione – Parte 1” non è la
prima volta che questa versione del fionda-ragnatela si incrocia
con gli X-Men, con cui ha avuto modo di fare squadra e con
innumerevoli altri eroi Marvel nel corso della sua lunga
serie di cinque stagioni. Il personaggio è così amato che la sua
breve apparizione in X-Men
’97 ha scatenato una grande protesta per un revival
della serie, proprio come è accaduto per X-Men
’97, che si è conclusa con un bel cliffhanger prima di
essere cancellata alla fine della quinta stagione.
Spider-Man: The Animated Series in streaming è
disponibile sulle seguenti piattaforme:
X-Men: The Animated Series (1992)
Ovviamente, la serie più simile a
X-Men
’97 è quella di cui è la continuazione:
X-Men: la serie animata. Proprio come
Spider-Man: The Animated Series, questa serie
sugli X-Men era così amata da essere considerata troppo presto
scomparsa, anche dopo una lunga serie di 5 stagioni. Abbastanza
popolare da giustificare un revival tanto atteso, il che non è
un’esagerazione, visto che i fan hanno aspettato ben 27 anni prima
di ricevere X-Men ’97.
Ancora oggi, X-Men: The
Animated Series raccontava storie diverse da qualsiasi
altro media sui supereroi. Affrontava temi come la discriminazione
e il cambiamento sociale. La serie ha davvero avuto un impatto
sugli spettatori che l’hanno guardata al momento della messa in
onda e che continuano a guardarla ancora oggi. Sebbene possa essere
elogiata per molti motivi, come lo sono state altre serie di
supereroi come X-Men
’97, X-Men: The Animated Series è più
popolare per aver raccontato storie che contano davvero e che
significano più di altre.
X-Men: The Animated Series in streaming è disponibile sulle
seguenti piattaforme:
I podcast sui true crime hanno
continuato a crescere di popolarità nel corso degli anni,
soprattutto sulla scia di programmi di successo come Only Murders in the Building che hanno
capitalizzato la loro popolarità. Only Murders, in
particolare, è diventato uno degli show più popolari in streaming,
quindi è logico che i concorrenti di Hulu vogliano creare qualcosa
di simile. Ora sembra che Netflix
abbia in serbo quella che potrebbe essere la sua risposta a
Only Murders in the Building, con la nuova
commedia Bodkin, ispirata ai podcast sui crimini
veri.
La nuova serie di Netflix
segue due podcaster americani di true crime, Gilbert (Will
Forte) ed Emmy (Robyn Cara), che sono
alla disperata ricerca di una nuova storia emozionante. La loro
ricerca li porta nell’umile borgo irlandese di Bodkin, dove
assumono una giornalista irlandese di nome Dove (Siobhán
Cullen) per aiutarli a trovare del marcio su questa
comunità immacolata. All’inizio si tratta di un’impresa folle, ma
più il trio scopre qualcosa su Bodkin, più trova le prove del primo
serial killer d’Irlanda. Per saperne di più sull’ambizioso dramedy
di Will Forte e sul cast, il trailer, la data di
uscita e altro ancora, ecco tutto quello che sappiamo finora su
Bodkin.
Quando esce Bodkin?
La ricerca del primo serial killer
irlandese inizierà con la prima di tutti i sette episodi di Bodkin,
giovedì 9 maggio 2024.
Dove si può vedere Bodkin?
Bodkin sarà
disponibile in streaming esclusivamente su Netflix dopo la prima del 9 maggio.
Netflix è diventato la casa di alcuni incredibili
contenuti provenienti da oltreoceano. Proprio il mese scorso,
Netflix ha ottenuto un altro successo a sorpresa
con
Baby Reindeer, uno sguardo difficile da guardare ma
incredibilmente profondo sul passato traumatico di un comico
stand-up e sul suo continuo tormento da parte di uno stalker
seriale. Maggio è anche il mese in cui uno dei più grandi show
attuali di Netflix, Bridgerton,
tornerà per la sua
terza stagione.
Bodkin ha un trailer?
Netflix ha
rilasciato il primo trailer di Bodkin il 2 aprile 2024, dando
ufficialmente inizio al mistero di questa città europea un tempo
tranquilla. Gilbert ed Emmy sono entrambi qui perché vogliono fama
e fortuna grazie alla divulgazione di una storia che nessuno ha mai
sentito prima. Sono in totale contrasto con la loro compagna, Dove,
che all’inizio aiuta il duo americano solo per avere qualche soldo
in più. Tuttavia, più si addentrano nella città, più scoprono le
prove di un macabro e letale assassino seriale che potrebbe essere
collegato ad almeno tre diverse persone scomparse. Man mano che
questi detective dilettanti continuano a scavare in cerca di
risposte, si attirano prevedibilmente le attenzioni di alcuni
personaggi sgradevoli e pericolosi. Ma questo non li convince:
Gilber ed Emmy sono determinati a diventare famosi per la loro
storia, mentre Dove vuole semplicemente smascherare un vile
assassino.
Il cast di Bodkin
Il primo a far parte del cast di
Bodkin è il comico e veterano del Saturday Night Live Will Forte. Forse noto soprattutto per la
parodia di MacGyver, MacGruber, Forte ha una lunga storia nel mondo
della commedia, avendo già recitato in storie comiche di successo
come L’ultimo uomo della Terra e in storie più drammatiche come
Sweet Tooth. Più di recente, il lavoro di Forte si è radicato
principalmente nella commedia d’animazione, con un ruolo da
protagonista in Scoob!, The Great North e nel revival di Clone
High. Forte è affiancato dalla star di Trying Robyn Cara nel ruolo
di Emmy e dalla star di The Dry Siobhán Cullen nel ruolo di
Dove.
La sinossi ufficiale di Bodkin recita come segue: Bodkin è un
thriller dalla comicità cupa che racconta di un gruppo eterogeneo
di podcaster che si mettono a indagare sulla misteriosa scomparsa
di tre sconosciuti in un’idilliaca cittadina costiera irlandese. Ma
quando iniziano a tirare le fila, scoprono una storia molto più
grande e strana di quanto avrebbero mai potuto immaginare.
Avete mai visto il film
Orphan o il suo prequel Orphan: First Kill? Se non l’avete fatto,
sappiate che stiamo per addentrarci in un territorio ricco di
spoiler. Orphan vede una coppia di coniugi,
devastata dalla morte del loro terzo figlio, adottare una bambina
russa di 9 anni, Esther (Isabelle
Fuhrman). Solo che Esther non è Esther. È Leena
Klammer, estone, e non ha 9 anni. Ha 33 anni, ma sembra più giovane
a causa di una malattia nota come ipopituitarismo, e si è finta
bambina per la maggior parte della sua vita. Inoltre, è una serial
killer, con almeno sette omicidi noti.
L’idea che un adulto di 33 anni
possa fingersi una bambina di 9 ed essere adottato come tale deve
essere pura fantasia hollywoodiana, giusto? Anche dopo aver visto
Orphan, non si ha mai la sensazione che si tratti
di qualcosa che potrebbe accadere nella vita reale. Qualcuno se ne
accorgerebbe sicuramente. Ma ecco il bello: è successo nella vita
reale. È la storia di Barbora Skrlova, una donna di 33 anni che si
è finta un ragazzino di 13 anni di nome Adam in Norvegia. È
l’ispirazione per Orphan e, in qualche modo, è
ancora più folle nella vita reale.
Cosa ha fatto Barbora
Skrlova?
Barbora Skrlova,
come Esther in Orphan, è nata con l’ipopituitarismo, quindi quando
ha incontrato Klara Mauerová nella Repubblica Ceca, la sua storia
di dodicenne di nome Annika è sembrata certamente
plausibile, così come la sua storia di fuga da una casa famiglia
violenta. La madre single di due bambini ha accolto Barbora –
Annika – a casa, dove ha vissuto con i suoi figli e con la sorella
Katerina. L’ha trattata subito come un membro della famiglia, con
l’intenzione di adottarla. Annika sosteneva di essere estremamente
malata e di aver avuto bisogno di diverse visite mediche, ma
stranamente permetteva solo a Katerina di prenderla con sé.
Come si è scoperto, la coppia era
coinvolta in una setta chiamata Movimento del Graal, un
gruppo che segue gli insegnamenti di un mistico tedesco del XIX
secolo e il padre di Skrlova era all’epoca a capo del ramo
ceco del movimento. Per mantenere la facciata, Katerina scriveva
appunti sui cosiddetti trattamenti di Anikka, agendo come suo
medico. Col tempo, Skrlova convinse Klara che i suoi problemi erano
tutti dovuti ai suoi due figli e che dovevano essere maltrattati. E
così è stato, in modo orribile.
Barbora Skrlova incoraggiava gli
abusi sui bambini
Klara si è lasciata convincere
completamente. L’elenco degli abusi denunciati, subiti da suo
figlio Ondrej di 8 anni e da Jakub di 10, è sufficiente a far
venire la nausea anche agli animi più duri. Klara chiudeva e
incatenava i ragazzi in cantina, li teneva in gabbia o
semplicemente li ammanettava a un tavolo per lunghi periodi di
tempo, li imbavagliava per impedirgli di urlare e li costringeva a
stare nella loro stessa urina. Non si trattava solo di Klara, ma
anche i parenti – tra cui Barbora Skrlova e Katerina –
partecipavano all’azione spegnendo sigarette accese sulla loro
pelle nuda, picchiandoli ripetutamente con cinghie e cercando di
annegarli.
Ma c’è purtroppo dell’altro. I
ragazzi sono stati aggrediti sessualmente e costretti a tagliarsi
con dei coltelli. L’atto più orribile perpetrato sul giovane
Ondrej, però, è stato quello di essere parzialmente
scuoiato e la sua carne mangiata da quegli stessi parenti.
L’accaduto è stata scoperta solo dopo che un vicino di casa ha
installato un baby monitor per guardare il proprio figlio appena
nato. Si dà il caso che quel monitor fosse dello stesso modello di
quello che Klara aveva installato per guardare i ragazzi soffrire
comodamente dalla sua cucina. Ma quando un giorno i segnali si sono
confusi, il vicino ha visto uno dei ragazzi picchiato, nudo e
incatenato. Fu chiamata la polizia che liberò i bambini – Ondrej,
Jakub… e Annika. Barbora Skrlova, nonostante fosse una degli
aguzzini, riuscì a sottrarsi alle persecuzioni mantenendo il suo
stratagemma “Annika” e ne approfittò per fuggire dall’orfanotrofio
dove la polizia l’aveva collocata.
Barbora Skrlova è stata
catturata?
Quando la polizia ceca scoprì che
“Annika” non era chi diceva di essere, Barbora
Skrlova (nota anche come “l’Ester ceca”) era già fuggita
dal Paese. Una coppia coinvolta nella setta l’ha aiutata,
permettendole di usare il passaporto del figlio Adam per entrare in
Danimarca e poi in Norvegia. La stessa coppia iscrisse Barbora alla
scuola Marienlyst, vicino a Oslo, con il nome del tredicenne
“Adam”, che la Skrlova riuscì a far passare con il nastro adesivo
sul seno e la rasatura della testa.
Da settembre a dicembre 2007,
Barbora è riuscita a ingannare la polizia, i compagni di scuola,
gli assistenti all’infanzia e gli insegnanti facendogli credere di
essere davvero Adam, 13 anni. L’unico problema, però, era che aveva
sottovalutato quanto profondamente avesse ingannato le persone.
Quando “Adam” scomparve da un istituto per bambini di Oslo, gli
operatori preoccupati della struttura contattarono la polizia, che
avviò una ricerca a livello nazionale e distribuì ai media le foto
del “bambino” scomparso. Ben presto trovarono Barbora Skrlova a
Tromsoe e il gioco era fatto: gli agenti di polizia norvegesi la
scortarono in Cecoslovacchia, dove fu processata per il suo ruolo
nel caso degli abusi di Mauerová.
Come ha fatto Barbora Skrlova a
farla franca?
Ma come ha fatto Barbora a
ingannare coloro che le stavano accanto quotidianamente, per così
tanto tempo? Forse Ingjerd Eriksen, preside della scuola che
Barbora ha frequentato per quattro mesi nei panni di Adam, lo
spiega meglio attraverso la sua esperienza, raccontata al
quotidiano norvegese Dagbladet (come tradotto nel già citato
articolo della Reuters): “Guardando indietro, possiamo dire che ci
siamo interrogati sul comportamento di ‘Adam’. Ma non è facile
saperlo. I bambini a questa età sono molto diversi e possono essere
maschili o femminili”.
È interessante notare che lo stesso
Orphan ha una notevole somiglianza con la bizzarra
storia di Natalia Grace. Una storia vera di un’orfana ucraina
adottata da una coppia nel 2010, dopo l’uscita del film. Michael e
Kristine Barnett hanno adottato la bambina di 6 anni, ma
presumibilmente si sono convinti che non avesse l’età che diceva di
avere. Questo li ha portati a sostenere che Natalia, affetta da una
forma di nanismo chiamata spondiloepifisi, fosse invece una donna
adulta con intenzioni malvagie. È una strana storia di colpi di
scena, modifiche ai certificati di nascita, abbandono e altro
ancora… ma questo è un articolo per un’altra volta.
Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli ha
guadagnato ben 432 milioni di dollari alla sua uscita nel 2021.
Anche se sulla carta può sembrare una cifra deludente, il
botteghino era ancora in forte difficoltà per via della pandemia
COVID-19. Tuttavia, con un punteggio del 91% su Rotten Tomatoes,
rimane uno dei titoli della Fase 4 dei Marvel Studios meglio recensiti e che ha fatto
conoscere Simu Liu.
Purtroppo, da allora il personaggio
è stato messo da parte e sono passati quasi tre anni dall’ultima
volta che abbiamo visto Shang-Chi sui nostri schermi.
Destin Daniel Cretton dovrebbe dirigere un sequel
– che si dice si intitolerà Shang-Chi e i Relitti del
Tempo – dopo aver lasciato la regia di Avengers 5.
Tuttavia, è attualmente impegnato nella serie Wonder Man
di Disney+, il che porta a chiederci
quanto sia prioritario il seguito di Shang-Chi.
Intervenuto al Tonight Show con Jimmy Fallon per parlare
del suo nuovo film su Netflix, Atlas,
Liu è stato interrogato sul sequel e ha subito assicurato ai fan
che è ancora in lavorazione. Dopo aver chiesto scherzosamente al
conduttore: “Vuoi che perda il mio lavoro, è così?”. Liu
ha aggiunto: “Qui è dove uso tutta la ginnastica mentale
possibile per rispondere a questa domanda”.
“Lo dico subito: si farà
sicuramente. Probabilmente dovrei iniziare con questo“, ha
confermato l’attore. “La gente, sia online che di persona, mi
chiede ogni singolo giorno e mi dice ogni singolo giorno quanto gli
sia piaciuto il primo film e quanto sia stato un momento
importante. E penso che ci sia solo tanta buona volontà e ne sono
profondamente grato”. “Quindi sappiate che se mi avete mai
mandato un messaggio, se mi avete chiesto di un sequel o di un
semplice avvicinamento o in qualsiasi altro modo, lo prendo davvero
a cuore e lo apprezzo davvero, davvero tanto”, ha continuato
Liu.
“Credo di parlare a nome mio e
di Destin [Daniel Cretton], il nostro regista, quando dico che
siamo davvero entusiasti di tornare in scena”. Un tempo
sembrava che Shang-Chi 2 si sarebbe collegato alla più
ampia Saga del Multiverso, rivelando che i Dieci Anelli sono in
qualche modo legati a Kang il Conquistatore. Resta
da vedere se i Marvel Studios riprenderanno questo
filo della trama o decideranno di ignorarlo. In ogni caso, ci si
aspetta di ricevere aggiornamenti sulla Fase 5 e Fase 6 D23 e/o al Comic-Con di San Diego
quest’estate.