L’ultima volta che l’attrice
Emma Watson è
stata vista sul grande schermo è stato per il film Piccole donne, diretto
da Greta Gerwig nel 2019. Da quel momento, l’ex
Hermione Granger di Harry Potter non ha più preso parte a
nessun progetto, né cinematografico né televisivo. Dopo anni di
assenza, la Watson ha ora rivelato il perché di questo
allontanamento, affermando di essersi sentita come imbavagliata
durante tutta la sua carriera di attrice, accennando anche alla
mancanza di motivazione per promuovere progetti su cui “non
aveva molto controllo“.
“Non ero molto felice, se devo
essere onesta“, ha raccontato l’attrice. “Penso di essermi
sentita un po’ in gabbia. La cosa che ho trovato davvero difficile
è stata che dovevo uscire e promuovere qualcosa su cui non avevo
molto controllo. Stare di fronte a un film e avere ogni giornalista
che ti chiede: “In che modo questo è in linea con il tuo punto di
vista?” È stato molto difficile essere il volto e il portavoce di
cose in cui non sono stata coinvolta nel processo“.
Gradualmente, dunque, l’attrice è diventata disillusa nei confronti
di tale settore.
“Sono stata ritenuta
responsabile in un modo che ho iniziato a trovare davvero
frustrante, perché non avevo voce, non avevo voce in capitolo. E ho
iniziato a rendermi conto che volevo essere accostata solo a cose
dove se qualcuno mi avrebbe criticato, avrei potuto dire: ‘Sì, ho
fatto un casino, è stata una mia decisione, avrei dovuto fare di
meglio.‘”, ha concluso poi l’attrice. Ad ora sembra dunque che
la pausa dalla recitazione dell’attrice sia destinata a continuare
finché non troverà un nuovo progetto dove potersi sentire coinvolta
dall’inizio alla fine.
Potrebbe per lei essere l’occasione,
trovando la giusta storia, per passare dietro la macchina da presa,
come in più occasioni dall’attrice stessa contemplato. Nel 2022,
infatti, l’attrice ha compiuto un piccolo debutto alla regia
dirigendo lo spot Prada Paradoxe per Prada.
Nell’attesa dunque di scoprire se e quando Emma Watson tornerà al
cinema e in quale ruolo, ricordiamo che oltre ad aver recitato
nella saga di Harry Potter, si è distinta anche per i film
Noi siamo infinito, Bling Ring, Noah, Regression, Colonia, The Circle e, in
particolare, La bella e la bestia,
dove ha interpretato una versione moderna della protagonista Belle,
sulla cui costruzione ha notoriamente avuto maggior voce in
capitolo.
Zack Snyder sul set di Army of
the dead - Crediti foto: CLAY ENOS/NETFLIX
Arriva da Deadline, la notizia
che Xilam Animation ha ufficialmente stretto una partnership con
Netflix
per la produzione della prossima serie anime originale di
Zack SnyderTwilight of the
Gods. Xilam ricoprirà il ruolo di
studio di animazione del dramma d’azione 2D, gestendo il layout, la
grafica di sfondo, l’animazione e il compositing.
“Siamo così orgogliosi di
lavorare con il team di Stone Quarry, incluso l’iconico creatore e
regista Zack Snyder. E siamo anche profondamente
grati a Netflix per essersi fidato di noi per dare vita alla sua
spettacolare visione“, ha dichiarato in una nota il
fondatore e CEO di Xilam Animation, Marc du Pontavice.
“Useremo lo stato dell’arte dell’animazione 2D in tutta la
serie, che includerà battaglie spettacolari ed effetti speciali
nello stile distintivo che ha caratterizzato il lavoro di Zack nel
corso della sua illustre carriera. Questo progetto segna anche
un significativo passo avanti nelle nostre ambizioni di portare la
nostra esperienza nel mondo delle serie d’azione per adulti per un
pubblico globale“.
Cosa sappiamo su Twilight of the Gods?
Twilight of the
Gods è stato creato da Zack
Snyder , Jay Olivia ed Eric
Carrasco, con Snyder che sarà lo
showrunner. Ambientato nel mondo della mitologia norrena, l’anime
sarà caratterizzato dalle voci di Sylvia Hoeks
come Sigrid, Stuart Martin come Leif,
Pilou Asbaek come Thor, John
Noble come Odino, Paterson Joseph come
Loki, Rahul Kohli come Egill, Jamie
Clayton come The Seid. -Kona, Kristopher
Hivju come Andvari, Peter Stormare come
Ulfr, Jamie Chung come Hel, Lauren Cohan come Inge, Corey Stoll come Hrafnkel. I produttori
esecutivi sono Zack Snyder, Deborah Snyder e Wesley
Coller, con la produzione di Carrasco. Il progetto è una
produzione di The Stone Quarry. ZackSnyder e Jay
Olivia dirigeranno l’anime.
Oltre a Twilight of the Gods,
Zack Snyder è anche impegnato a lavorare su altri
suoi progetti con Netflix, tra cui l’imminente
film epico di fantascienza Rebel
Moon e la serie animata prequel Army of
the Dead: Lost Vegas.
Dopo molte
speculazioni, Kevin
Costner è apparentemente pronto a lasciare Yellowstone dopo
la
quinta stagione della popolare serie drammatica. Entertainment Tonight
ha riferito che fonti vicine alla produzione dello show affermano
che la star non tornerà nella serie madre Yellowstone
di Taylor Sheridan dopo la conclusione della
quinta stagione. La notizia arriva dopo le segnalazioni di presunti
conflitti tra la star della serie Paramount e il co-creatore Taylor
Sheridan sugli impegni dell’attore nelle riprese degli episodi
rimanenti della stagione in corso.
Il sito ha anche affermato che
fonti riferiscono che il cast e la troupe di Yellowstone non
sono ancora sicuri di quando riprenderanno le riprese dei restanti
episodi che rimangono da girare della
quinta stagione nel Montana, particolare che sta portando
a “molta confusione e frustrazione”. A febbraio, ET ha incontrato
il reporter di Puck News, Matthew Belloni, che è stato il primo a
riferire dei problemi sul set che, secondo quanto riferito, hanno
afflitto lo show durante la lavorazione della sua quinta stagione.
“Yellowstone è davvero nel limbo in questo momento fino a
quando non riusciranno a capire se Kevin Costner
tornerà o, più probabilmente, se verrà escluso dallo show“, ha
spiegato Belloni. “Una volta presa questa decisione, possono
finire di scrivere la seconda metà di questa stagione, girarla e
probabilmente andrà in onda in autunno“.
In mezzo a tutto questo, l’avvocato
dell’attore, Marty Singer, ha risposto alle accuse in una
dichiarazione a ET. “L’idea che Kevin fosse disposto a
lavorare solo una settimana nella seconda metà della stagione 5
di Yellowstone è una bugia
assoluta. È ridicolo – e chiunque lo suggerisca non
dovrebbe essere creduto per un secondo“, ha detto l’avvocato.
Ha aggiunto: “Come sanno bene tutti quelli che sanno qualcosa
di Kevin, è incredibilmente appassionato e legato alla serie ed è
sempre andato ben oltre per assicurarne il successo“. I
conflitti di programmazione sono legati alla lavorazione di
Horizon: An American Saga, un progetto a
cui l’attore e regista ha lavorato per oltre un decennio e che la
prima parte è già in post-produzione. Horizon: An
American Saga sarà un film in quattro parti prodotto
da New Line e Warner Bros Discovery.
La notizia dell’uscita di Costner
dallo show arriva il giorno dopo che è stato rivelato sua moglie
con il quale è sposato da 18 anni, Christine Costner, ha chiesto il
divorzio. “È con grande tristezza che sono emerse
circostanze al di fuori del suo controllo che hanno portato il
signor Costner a dover partecipare a un’azione di scioglimento del
matrimonio“, ha detto lunedì a ET il rappresentante di
Costner. “Chiediamo che la privacy sua, di Christine e dei
loro figli sia rispettata mentre affrontano questo momento
difficile“. A febbraio è stato riferito che
Kevin Costner potrebbe aver ridotto il suo
programma di riprese per il resto della quinta stagione e che uno
spin-off di Yellowstone guidato da
Matthew McConaughey era in lavorazione.
Yellowstone
è stato creato da Taylor Sheridan e John Linson. Nel
cast oltre al protagonista, troviamo Luke Grimes,
Kelly Reilly, Wes Bentley, Cole Hauser, Kelsey Asbille, Brecken
Merrill, Jefferson White, Forrie Smith, Denim Richards, Ian Bohen,
Finn Little, Ryan Bingham, Gil Birmingham, Jen Landon e Kathryn
Kelly. “La serie racconta la famiglia Dutton, guidata
da John Dutton, che controlla il più grande ranch contiguo negli
Stati Uniti“, si legge nella sinossi. “Tra alleanze
mutevoli, omicidi irrisolti, ferite aperte e rispetto meritato – il
ranch è in costante conflitto con quelli con cui confina – una
città in espansione, una riserva indiana e il primo parco nazionale
d’America“.
Il
28 febbraioRuben Östlund è stato nominato
presidente della giuria del Festival di Cannes 76.
In questa nuova edizione che segue il 75° anniversario, il Festival
di Cannes desidera accogliere una nuova generazione di artisti che
dirigono, recitano, cantano e scrivono. Oltre al Presidente, due
volte insignito della Palma d’oro, la giuria comprende la regista
marocchina Maryam Touzani, l’attore francese
Denis Ménochet, lo sceneggiatore e regista
anglo-zambiano Rungano Nyoni, l’attrice e regista
americana Brie Larson, l’attore americano Paul Dano, l’autore afghano Atiq
Rahimi, il regista e sceneggiatore argentino
Damián Szifrón e la regista francese Julia
Ducournau che ha vinto
il primo premio nel 2021.
La Giuria avrà il compito di
assegnare la Palma d’oro a uno dei 21 film annunciati in Concorso.
I premi saranno rivelati il 27 maggio durante la cerimonia di
chiusura che sarà trasmessa in diretta da France Télévisions in
Francia e da Brut, su scala internazionale. Seguirà l’ultima
proiezione del Festival: Elemental, il film
d’animazione di Peter Sohn.
Alla luce dello sciopero della
Writers Guild of America, sono ora stati rivelati
nuovi aggiornamenti sul film Superman:
Legacy di James Gunn. Con il
DCEU pronto ad arrivare alla sua conclusione con il film The Flash, lasciando così il posto ad un
nuovo DC
Universe sotto la guida di Gunn e Peter
Safran, il primo grande progetto sarà proprio
Superman: Legacy, che fungerà da riavvio dell’icona DC e
si concentrerà su un giovane Clark Kent. Il film, come ormai noto,
sarà scritto e diretto dallo stesso Gunn.
Lo sciopero degli sceneggiatori
attualmente in corso influenzerà ora ovviamente una serie di
produzioni sia televisive che cinematografiche. Tuttavia, stando ad
un nuovo rapporto di The Wrap, il film Superman: Legacy di Gunn non
dovrebbe rientrare tra quelli colpiti da questa situazione. Gunn
avrebbe infatti consegnato la sua bozza della sceneggiatura la
scorsa settimana, prima che lo sciopero della WGA entrasse in
vigore. Inoltre, si riferisce che Gunn è in procinto di scegliere
il nuovo attore protagonista per Superman: Legacy, con
la produzione che inizierà dunque
nel 2024.
Se dunque sembra che Superman: Legacy abbia buone
probabilità di rispettare la sua uscita in sala attualmente fissata
all’11 luglio 2025, lo stesso non si può dire per
gli altri progetti del DCU. A seconda della durata dello sciopero,
i DC Studios potrebbero infatti dover ritardare vari progetti e
riprogrammare determinati film e show. Solo il tempo svelerà se e
come i progetti attualmente in programma subiranno modifiche,
soprattutto in base a se lo sciopero si protrarrà più a lungo di
quello del 2007-2008. Ma per ora, appunto, Superman: Legacy sta andando
avanti e si attendono ora comunicazioni relative al
casting.
Sony
Pictures ha diffuso un nuovo trailer internazionale del
tanto atteso sequel Spider-Man: Across the Spider-Verse. Il nuovo
contributo presenta molti filmati inediti ricchi di
azione che prendono in giro i poteri unici di Spider-Man
2099 e la forte disapprovazione per Miles Morales che si
unisce alla Spider-Force.
Il video evidenzia il dilemma
morale che affliggerà Miles nel film in uscita.
Mentre Spider-Man
2099 (alias Miguel O’Hara) e altri Spider-Men
lo affrontano per accettare che tutti gli Spider-Men debbano fare
un sacrificio per il bene superiore, Miles resiste a causa
del suo desiderio di salvare tutti.Dai un’occhiata al
trailer internazionale di Spider-Man: Across the Spider-Verse qui
sotto:
Spider-Man: Across the Spider-Verse introdurrà
però non solo La Macchia, doppiato da Jason
Schwartzman, ma anche oltre 200 varie iterazioni dell’eroe
titolare. Miller ha dichiarato nell’aprile 2022 che “in mezzo a
questo multiverso ci sono 240 personaggi unici … ma sono per lo più
personaggi minori o secondari“. Tra questi ci sarà
Miguel O’Hara, alias Spider-Man
2099, doppiato da Oscar Isaac. Isaac sarà affiancato da un cast
corale che include Brian Tyree Henry nei panni di
Jefferson Davis, Luna Lauren
Vélez nei panni di Rio Morales e
Issa Rae nei panni di Jessica
Drew, alias Spider-Woman. Spider-Man: Across the Spider-Verse, come
noto, arriverà nei cinema il 2 giugno.
“Miles Morales ritorna per il
prossimo capitolo della saga di Spider-Verse, Spider-Man: Across the Spider-Verse“, si legge
nella sinossi. “Dopo essersi riunito con Gwen Stacy,
l’amichevole Spider-Man di quartiere di Brooklyn viene catapultato
attraverso il Multiverso, dove incontra una squadra di
Spider-People incaricata di proteggere la sua stessa
esistenza. Ma quando gli eroi si scontrano su come gestire una
nuova minaccia, Miles si ritrova a confrontarsi con gli altri
Spider e deve ridefinire cosa significa essere un eroe in modo da
poter salvare le persone che ama di più.
Il film è diretto da
Joaquim Dos Santos, Kemp Powers e Justin K.
Thompson. Nel cast Shameik Moore nei
panni di Miles Morales, Hailee Steinfeld nei panni di Gwen Stacy,
Jake Johnson nei panni di Peter B. Parker,
Issa Rae nei panni di Spider-Woman, Daniel
Kaluuya Spider-Punk, Karan Soni nei panni
di Spider-Man India, Oscar Isaac nei panni di
Spider-Man 2099, Jason Schwartzman nei panni di
The Spot, Brian Tyree Henry nei panni di Jefferson
Davis, Luna Lauren Velez nei panni di Rio Morales,
Greta Lee nei panni di Lyla. Nel cast vocale
originale ancheAndy
Samberg , Rachel Dratch, Jorma Taccone,
Shea Whigham e altri.
Spider-Man: Across the Spider-Verse è prodotto
da Phil Lord, Chris Miller, Amy Pascal, Avi Arad e Christina
Steinberg con Alonzo Ruvalcaba. Aditya Sood e il
regista del primo film, Peter Ramsey, sono i
produttori esecutivi.
L’attore e musicista Jamie Foxx ha pubblicato un aggiornamento
di stato su Instagram dopo il
suo ricovero in ospedale il mese scorso. Nel nuovo
post su Instagram ,
Foxx ha scritto: “Apprezzo tutto
l’amore!!! Sentirsi benedetti“, seguito da una serie di
emoji. Molte altre celebrità hanno commentato il post, tra cui
Ludacris, DJ Khaled e AJ McLean, augurandogli il
meglio.
Jamie Foxx è stato ricoverato per la prima
volta il 12 aprile dopo aver sofferto di quella che la sua famiglia
ha descritto come una “complicazione medica“. Sebbene
si sappia poco su ciò che è accaduto, si dice che Jamie Foxx stesse in compagna della sua
famiglia al momento del suo ricovero.L’attore ha
recentemente recitato nel film d’azione sui
vampiri Day Shiftal fianco
diDave Franco. Lo vedremo
presto inThey Cloned Tyronee
doppiarà un cane nella commediaStrays. Ha
inoltre già girato ad Atlanta il fil Back in Action che vedrà il ritorno sul
grande schermo di
Cameron Diaz .
Jamie Foxx ha vinto il premio Oscar come
miglior attore grazie alla sua interpretazione in Ray ed è
stato in numerosi film di successo, tra cui Dreamgirls,
Django Unchained e Spider-Man: No Way
Home, oltre a pubblicare diversi album
musicali.
Popolare commedia romantica del
2009, La dura verità (qui la recensione) è diretto da
Robert Luketic, già autore di titoli simili come
La rivincita delle bionde e Quel mostro di
suocera. Per questo suo nuovo film egli porta in scena la
storia di due personalità dello spettacolo estremamente differenti
nel carattere, nelle convinzioni e nei modi. Attraverso di loro si
snoda una comica vicenda incentrata sulle relazioni tra donne e
uomini, portando a galla quella che il titolo del film afferma
essere una dura verità. Il film è però ben lungi dal
cinismo, rivelandosi invece come un appassionata e appassionante
storia d’amore.
Ricca di riferimenti ad altre
pellicole simili, tra cui si possono annoverare Harry, ti presento
Sally… e Anchorman – La leggenda di Ron Burgundy,
il film vanta la presenza di noti interpreti di Hollywood, che si
mettono qui alla prova con ruoli particolarmente sopra le righe. È
infatti la presenza di Gerard
Butler e Katherine
Heigl a rendere il tutto più piccante e interessante,
con i due che danno vita ad una riuscita coppia comica. Al momento
del suo arrivo in sala il film non è in realtà stato ben accolto
dalla critica, ma decisamente diversa è stata la reazione del
pubblico.
A fronte di un budget di 38 milioni
di dollari, il film è infatti arrivato ad incassarne ben 205 in
tutto il mondo. Tale risultato ha permesso a La dura
verità di affermarsi come una delle commedie di maggior
successo dell’anno. Prima di lanciarsi in una visione di questa, ci
sono diverse curiosità da scoprire, molte delle quali legate
proprio agli attori protagonisti. Proseguendo nella lettura sarà
possibile scoprire queste come anche su quali piattaforme è
possibile ritrovare il film in streaming per una comoda visione
casalinga.
La dura verità: la trama
del film
La vicenda del film si svolge a
Sacramento, in California, dove Abby Richter è
un’affermata produttrice di uno show televisivo. Altrettanto di
successo non è però la sua vita sentimentale, costellata di
appuntamenti senza un lieto fine. Dopo l’ennesimo di questi, la
donna sembra pronta a gettare la spugna. È a questo punto che si
imbatte nel programma intitolato La dura verità, condotto
dal cinico e irriverente Mike Chadway. Nel suo
show questi dà vita ad una serie di spregiudicate opinioni sui
rapporti sentimentali, e proprio il modo in cui ne parla spinge
Abby a telefonare in diretta per offrire il suo punto di vista,
quello di una donna che ancora crede nell’amore vero e nei suoi
miracoli.
Inaspettatamente, lo scontro con
Mike si rivela solo il primo di una lunga serie. Abby viene infatti
a sapere che gli ascolti del suo programma sono in calo, e il
network ha assunto proprio il cinico conduttore per tentare di
risollevare le sorti dello show. Il rapporto tra Mike ed Abby si
conferma particolarmente teso, con numerosi episodi di scontri
verbali causati da divergenze creative. Tutto prende però una piega
inaspettata nel momento in cui la donna sviluppa una cotta per il
suo vicino di casa, Colin. È e quel punto che Mike
la spinge a seguire i suoi consigli, stringendo con lei un patto.
Se Abby riuscirà a conquistare Colin, allora i due tenteranno di
lavorare in armonia, altrimenti Mike avrebbe rassegnato le
dimissioni.
La dura verità: il cast
del film
Come anticipato, protagonisti
assoluti del film sono gli attori Katherine Heigl
e Gerard Butler. La prima veste i panni di Abby
Richter, ruolo per il quale si è preparata informandosi
sull’attività delle donne produttrici nel mondo dello spettacolo.
Tale ricerca le ha permesso di poter risultare ulteriormente
realistica, mentre per l’aspetto più personale del personaggio la
Heigl si è lasciata ispirare dalle grandi figure femminili del
genere sentimentale. Butler è invece presente nel ruolo
dell’irriverente Mike Chadway. Tale personaggio è liberamente
ispirato al conduttore Adam Carolla, e per entrare in quella
mentalità l’attore ha speso diverso tempo a guardare il The
Adam Carolla show, osservando il modo di comportarsi, di
muoversi e di parlare del conduttore.
Accanto a loro, nel film, si
ritrovano poi attori meno noti ma ugualmente validi nei rispettivi
ruoli. Eric Winter, celebre per la soap opera
Il tempo della nostra vita, interpreta qui l’ortopedico
Colin, l’uomo di cui Abby si infatua. L’attore Nick
Searcy è invece Stuart, il boss di Mike e Abby e colui che
cerca di farli andare d’accordo sul posto di lavoro. Bree
Turner, celebre per la serie Grimm, dà vita al
personaggio di Joy Haim, assistente e amica di Abby e come lei in
cerca del vero amore. Gli attori John Michael
Higgins e Cheryl Hines, invece, recitano
nei ruoli di Larry Williams e Georgia Bordeney, i due conduttori
dello show mattutino e sposati tra di loro.
La dura verità: il trailer
e dove vedere il film in streaming e in TV
Per gli appassionati del film è
possibile fruire di questo grazie alla sua presenza su alcune delle
più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete.
La dura verità è infatti disponibile nel
catalogo di Rakuten TV, Google Play, Apple iTunes, Tim
Vision e Now TV. Per vederlo, basterà sottoscrivere un
abbonamento generale o noleggiare il singolo film. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. È bene notare che in caso di noleggio si ha soltanto un
determinato periodo di tempo entro cui vedere il titolo. Il film
sarà inoltre trasmesso in televisione il giorno mercoledì 3
maggio alle ore 21:25 sul canale
Nove.
Si è
spento a 68 anni Alessandro D’Alatri, il regista
romano che era malato da tempo. Nel 1991 aveva vinto il David di
Donatello come migliore regista esordiente per Americano
Rosso, ma nel corso della sua carriera ha firmato altri
lavori di alto profilo come La Febbre, e fiction tv come I
bastardi di Pizzofalcone, Il Commissario
Ricciardi e Il Professore, oltre a
videoclip musicali e tantissimi spot pubblicitari.
Nato a Roma il 24 febbraio del
1955, Alessandro
D’Alatri comincia la sua carriera come attore, in una
piccola parte in Il Giardino dei Finzi Contini
diretto da Vittorio De Sica. Negli Anni ’80
ottiene molti riconoscimenti per la regia di spot televisivi e
pubblicità. Nel 1991 esordisce alla regia con Americano
Rosso, il film che gli è valso il David per il migliore
esordio e poi, nel 1993, dirige Senza pelle che
gareggia alla Quinzaine des Realisateurs del Festival di
Cannes.
Negli anni 2000 dirige
Casomai,La febbre,
Commediasexi. Nel 2017 gira quello che si rivelerà
il suo ultimo film, The Startup. L’ultima parte
della sua carriera si è concentrata principalmente sulla serialità
televisiva. Ha firmatoI bastardi di Pizzofalcone, Il
Commissario Ricciardi e Il
Professore.
Che gioiosa e ispirata
ventata di follia è Mrs. Davis,
nuovo show targato Peacock! un tripudio di idee,
trovate, rimandi cinefili che rappresenta senz’ombra di dubbio il
primo, soddisfacente “guilty pleasure” del 2023, almeno a livello
seriale. I creator Tara Hernandez e Damon
Lindelof hanno evidentemente dato sfogo alla propria
creatività senza troppo preoccuparsi di insospettire, sconcertare o
addirittura offendere un determinato tipo di pubblico. E tale
libertà di pensiero non fa che impreziosire il risultato
finale.
Mrs. Davis e una trama impossibile
da raccontare
Dove cominciare per
tentare di raccontare la trama di Mrs. Davis?
Impossibile trovare un punto di partenza che renda giustizia al
mirabolante caos narrativo rappresentato dalle varie puntate.
Diciamo che soltanto nel corso del pilot troverete suore combattive
e motorizzate alla ricerca del Sacro Graal, neonazisti rapitori,
un’intelligenza artificiale che controlla ormai il pensiero comune,
una banda di ribelli tutt’altro che organizzati, padri
prestigiatori, madri che non hanno paura di adoperare frecce,
fegati in disuso, il deserto del Nevada, la Francia medievale e lo
sterminio dei Cavalieri Templari. Nel corso degli episodi
successivi si aggiungono alla speziata ricetta anche altri
personaggi e situazioni che preferiamo non svelare, visto che tanto
rimane troppo arduo inserirli in una sintesi logica di quanto
succede nella storia.
Una serie che non è mai
pretenziosa
Molto questo tipo di
prodotto-contenitore predisposto a esporre ogni tipo di fantasia da
parte degli autori finisce per diventare irritante, soprattutto
quando riproposto sotto forma seriale. Mrs. Davis
riesce al contrario a risultare frizzante e mai pretenzioso col
passare di ogni puntata – fatta forse eccezione per la quarta che
offre una progressione narrativa e dei personaggi più fragile
rispetto alle altre. Il segreto della serie è quello di riuscire a
rendere leggero, in alcuni momenti addirittura vanesio, ogni
aspetto di quanto raccontato. Sotto questo punto di vista la scelta
di Betty Gilpin come protagonista assoluta è la
vera carta vincente: l’attrice che aveva già dato prova delle sue
doti comiche nel riuscito Glow per Netflix, in
Mrs. Davis si lascia andare a una prova di soave
leggerezza, costruendo un personaggio eccentrico eppure
avvicinabile, cinico e insieme dolcissimo.
Un’interpretazione comica
di spessore indiscutibile, la quale conferma il carisma della
Gilpin oltre che la sua indubbia presenza scenica. I tempi comici
del tutto personali che sa rendere coerenti con la fisionomia del
ruolo di Lizzy/Simone sono la chiave perché Mrs.
Davis risulti spassoso nel suo vitale caos organizzato. Lo
spettatore rimane così incollato allo show chiedendosi
inconsciamente cos’altro sta per succedere di folle e insensato.
Accanto a loro si dimostrano efficaci comprimari Elizabeth
Marvel, David Arquette, Tom
Wlaschiha e soprattutto un Jake McDorman
il quale, dopo la convincente prova fornita in
Dopesick, sta dimostrando una versatilità e una
crescita come attore piuttosto insospettate.
Il miglior modo per
gustare Mrs. Davis è senz’altro quello di
lasciarsi andare e accettare di salire su una giostra a puntate
come non se ne vedevano da qualche tempo. Siamo di fronte a un
progetto artistico che fa della libertà di espressione e
dell’inventiva le sue ragioni d’essere, mescolando avventura,
commedia surreale, commento sociale e ovviamente fantasy con
audacia e gusto dello sberleffo. Il gioco di prestigio messo in
piedi dalla Hernandez e da Lindelof funziona soprattutto perché ad
offrirlo al pubblico troviamo una Betty Gilpin scatenata ed ispiratissima,
ammirevole mattatrice che abbraccia il nonsense del
progetto con un senso dell’ironia rimarchevole. La carne al fuoco
messa dalla serie è davvero molta, e il rischio di bruciarla –
oppure rimanerne bruciati – era davvero alto, soprattutto quando
Mrs. Davis ha cominciato seriamente a rielaborare
senza paura molti dogmi religiosi.
Un poderoso assaggio
Qualcuno rimarrà probabilmente sconcertato da alcune scelte, dalla
direzione con cui si è scelto di presentare determinati personaggi
di supporto. Conviene allora ribadire ancora una volta che questo
vuole essere un contenitore strabordante e giocoso di fascinazioni
in grado di svariare attraverso molte delle questioni fondamentali
del nostro presente. Accettate un consiglio spassionato: non
fermatevi su un aspetto piuttosto che un’altro vedendo
Mrs. Davis,
non concentratevi su un pregio che vi ha sorpreso o un difetto che
vi ha invece irritato. Gustatene tutti i sapori e tutti in un
unico, poderoso assaggio, e siamo (quasi) certi che no ve ne
pentirete…
La
magia del cinema diDavid
Yatesapproda
a Torino. IlMuseo
Nazionale del Cinemarende
omaggio all’acclamato regista britannico che ha contribuito
significativamente al successo della fortunata serie di film
diHarry
PottereAnimali
Fantastici, venendo associato in modo indelebile il proprio
nome alWizarding
Worldcreato
daJ.K.
Rowling.
Regista, produttore e
sceneggiatore, il due volte vincitore del BAFTA e del Britannia
Award per l’eccellenza artistica nella regia incontrerà il
pubblicomartedì
23 maggio 2023 alle ore 18:30nell’Aula
del Tempio dellaMole
Antonellianae,
alle20:30alCinema
Massimo(Sala
Uno), introdurrà la visione diHarry
Potter e i Doni della Morte – Parte 2(2011),
emozionante e spettacolare ultimo capitolo della saga, che ha
portato il franchise da record a un’epica conclusione.
In dialogo con il direttore
del MuseoDomenico
De Gaetano, il regista sarà protagonista di un’attesissima
Masterclass, un’occasione per ripercorrere le tappe più importanti
della propria carriera, dagli esordi televisivi fino alle ultime
produzioni.
Prima dell’incontro, David
Yates riceverà laStella
della Mole, quale riconoscimento per aver contribuito allo
sviluppo dell’arte cinematografica con acclamati successi che sono
definitivamente entrati a far parte dell’immaginario collettivo
delle giovani generazioni.
“Sono molto onorato ed emozionato di recarmi a
Torino per condividere la mia esperienza cinematografica nella
magnifica Mole Antonelliana, un luogo dall’aspetto magico che
sarebbe la location ideale per uno dei miei
film–
raccontaDavid
Yates–Non
posso immaginare uno spazio più evocativo e stimolante per parlare
del mio percorso come film-maker, dai modesti inizi dei
cortometraggi in Super8 millimetri, passando per le fiction
televisive per la BBC, fino a realizzare finalmente il sogno di
fare film per un pubblico globale”.
“David Yates è un grande
regista, capace di far sognare, di ricreare quella magia che solo
il cinema sa dare–
affermaEnzo
Ghigo, presidente del Museo Nazionale del Cinema –quella
stessa magia che noi cerchiamo di trasmettere ai visitatori del
nostro museo. Siamo molto contenti di averlo qui alla Mole
Antonelliana e sono sicuro che saprà affascinarci e ammaliarci come
sa ben fare nei suoi film”.
“David Yates entra nell’immaginario di tutti
attraverso la serie di film di Harry Potter e travolge le
aspettative con il suo sguardo dark e la sua capacità di creare
atmosfere inquietanti e misteriose–
sottolineaDomenico
De Gaetano, direttore del Museo Nazionale del Cinema
–È
il miglior traduttore in immagini del complesso Wizarding World di
J. K. Rowling, cupo ed elegante al tempo stesso, sobrio e giocoso.
I suoi film sono fenomeni culturali che divertono e allo stesso
tempo fanno pensare generazioni diverse di spettatori. Ma come i
grandi maestri della storia del cinema, Yates è un profondo
conoscitore dell’arte cinematografica e la masterclass sarà
un’occasione unica per ripercorrere la sua straordinaria carriera,
gli esordi, i successi e le sfide che lo attendono”.
A pochi giorni dalle prime immagini ufficiali e ad un
giorno dal poster, ecco ora che la
Warner Bros. svela il primo trailer
ufficiale di Dune: Parte
Due, che si può qui vedere, analizzare e scoprire
in tutta la sua epicità. Questa seconda parte dell’adattamento del
romanzo di fantascienza di Frank Herbert, diretto
dal visionario regista Denis Villeneuve, vanta un
cast composto da Timothée Chalamet
(Chiamami col mionome), nei panni di Paul
Atreides, e Zendaya (Spider-Man: No
Way Home), in quelli di Chani.
Fanno inoltre il loro ingresso nel
sequel Dune: Parte
Due anche Austin Butler
(Elvis, C’era una volta… a Hollywood) nei panni del
famigerato Feyd Rautha e il premio Oscar Christopher
Walken (Il cacciatore, Prova a prendermi) nei
panni dell’Imperatore. Florence
Pugh (Black Widow, Piccole donne),
Léa Seydoux (Crimes
of the Future) e Souheila Yacoub (la
serie No Man’s Land, Climax) completano
infine l’ampio cast nei panni rispettivamente della principessa
Irulan, figlia dell’Imperatore, Lady Margot, amica stretta di
quest’ultimo, e Shishakli, guerriera dei Fremen.
Dune: Parte Due, la trama
del film
Dopo gli eventi del primo capitolo, Dune: Parte
Due ritrova Paul Atreides, unitosi ora a Chani e
ai Fremen e in cerca di vendetta contro i cospiratori che hanno
distrutto la sua famiglia e tutto ciò che conosceva del suo mondo.
Una guerra contro il malvagio barone Vladimir Harkonnen, e di
conseguenza contro l’imperatore Shaddam IV, è dunque inevitabile.
In preparazione a questa, Paul rafforzerà il suo rapporto con
Chani, farà la conoscenza della principessa Irulan Corrino, figlia
dell’Imperatore, e conoscerà profondamente lo spirito del deserto
proseguendo la sua strada come “Mahdi” il messia profetizzato dal
popolo del deserto, andando dunque incontro al proprio destino.
Il film arriverà nei cinema
italiani dal 1 novembre e porterà dunque a
compimento il racconto intrapreso con il primo film.
Succession 4×06 è
andato in onda e ha lasciato in sospeso moltissimi colpi di scena e
rivelazioni. Questa quarta stagione di Succession
è già stata una corsa selvaggia, con lo show si è spinto molto
avanti lasciando lo spettatore con il fiato in sospeso. L’ultimo
episodio non fa altro che rendere le cose più eccitanti, poiché
cambierà il futuro di Succession in diversi modi
importanti.
La stagione 4 di
Succession è l’ultima stagione dell’amata serie
comico-drammatica della HBO, che conclude la storia della
famiglia Roy e del loro enorme impero
multimediale, Waystar Royco. Fino a questo
momento, la quarta stagione di Succession ha visto l’uscita di
scena di Logan Roy, il principale antagonista della
serie, lasciando vacante la posizione di CEO. Kendall e Roman Roy
sono ora co-amministratori delegati della società e le cose non
stanno andando bene. Succession 4×06 riprende da
Kendall e Roman che cercano ancora di gestire l’accordo con la
GoJo e di affrontare il primo incontro con gli
investitori.
1Il futuro dopo Succession
4×06
Succession 4×06 potrebbe non
essere così importante come gli episodi precedenti, ma in realtà
cambia significativamente il futuro dello show. Le conseguenze
dell’incontro con gli investitori e il tweet di Lukas
Matsson potrebbero danneggiare in modo significativo non
solo l’affare GoJo, ma anche la Waystar
Royco. Il licenziamento di Joy e
Gerri e il nuovo litigio di
Kendall con Karl, il direttore
finanziario di Waystar Royco, non saranno di certo
d’aiuto.
Inoltre, i problemi della
Waystar stanno iniziando a provocare una
spaccatura tra i tre fratelli Roy. La decisione di
non concludere l’affare ha già provocato un conflitto tra
Kendall, Roman e
Shiv, raddoppiando la loro già tesa lotta per il
potere. I tentativi di Kendall e Roman di applicare il metodo di
gestione del padre non fanno che peggiorare le cose, con i fratelli
Roy che potrebbero far crollare l’impero di Logan
Roy entro la fine della quarta stagione di
Succession.
Michael Douglas riceverà la Palma d’oro al
Festival di Cannes 76, in riconoscimento della sua
brillante carriera e del suo impegno per il cinema. Il Festival di
Cannes gli renderà omaggio durante la cerimonia di apertura
trasmessa in diretta su France 2 e all’estero su Brut, martedì 16
maggio. Negli ultimi anni, il Festival di Cannes ha assegnato il
riconoscimento a Forest Whitaker, Agnès Varda, Jean-Pierre
Léaud, Jodie Foster e Manoel de
Oliveira.
“È sempre una boccata d’aria
fresca essere a Cannes, che è stata a lungo una meravigliosa
piattaforma per creatori audaci, audacia artistica ed eccellenza
nella narrazione. Dalla mia prima volta qui nel 1979 per The China
Syndrome alla mia più recente premiere per Behind the Candelabra
nel 2013, il Festival mi ha sempre ricordato che la magia del
cinema non è solo in ciò che vediamo sullo schermo, ma nella sua
capacità di influenzare le persone intorno il mondo. Dopo oltre 50
anni di attività, è un onore tornare sulla Croisette per aprire il
Festival e abbracciare il nostro linguaggio cinematografico globale
condiviso.”
Distribuito da 01
Distribution e in sala dal 25 maggio, il
nuovo film di Marco Bellocchio dal titolo
Rapito si fa ora ammirare grazie al suo
trailer ufficiale. Nel nuovo lungometraggio del regista, che sarà
presentato in concorso al Festival di
Cannes, si racconta del casoEdgardo Mortara. Siamo nel 1858, nel quartiere
ebraico di Bologna, dove i soldati del Papa irrompono nella casa
della famiglia Mortara. Per ordine del cardinale, sono andati a
prendere Edgardo, il loro figlio di sette anni. Secondo le
dichiarazioni di una domestica, ritenuto in punto di morte, a sei
mesi, il bambino era stato segretamente battezzato.
La legge papale è inappellabile:
deve ricevere un’educazione cattolica. I genitori di Edgardo,
sconvolti, faranno di tutto per riavere il figlio. Sostenuta
dall’opinione pubblica e dalla comunità ebraica internazionale, la
battaglia dei Mortara assume presto una dimensione politica. Ma il
Papa non accetta di restituire il bambino. Mentre Edgardo cresce
nella fede cattolica, il potere temporale della Chiesa volge al
tramonto e le truppe sabaude conquistano Roma.
Liberamente ispirato al libro di
Daniele ScaliseIl caso Mortara. La vera storia
del bambino ebreo rapito dal papa (1996), il film scritto da
Bellocchio insieme a Susanna Nicchiarelli con la
collaborazione di Edoardo Albinati e
Daniela Ceselli e la consulenza storica di
Pina Totaro, rappresenta dunque un nuovo capitolo
nell’analisi della storia novecentesca d’Italia portata avanti da
Bellocchio con il suo cinema, dopo i recenti casi di Il traditore ed
Esterno notte. Nel film
recitano gli attori Paolo Pierobon, Fausto Russo
Alesi, Enea Sala, Barbara Ronchi, Filippo Timi, Fabrizio Gifuni, Andrea
Gherpelli, Samuele Teneggi, Corrado Invernizzi, Paolo
Calabresi.
Ha trovato una distribuzione
irrisoria qui a New York il nuovo film dell’argentino Damiàn Szifron, quello
che qualche anno addietro aveva sorpreso il pubblico internazionale
con il surreale e corrosivo Wild Tale. Un solo spettacolo
al giorno in un multiplex vicino Times Square. Dopo essere andati a
vederlo non è stato affatto difficile comprendere il motivo per cui
To Catch a Killer abbia ottenuto talmente
poca pubblicità e considerazione dall’industria cinematografica
americana. Non soltanto si tratta di un thriller sulla caccia a un
“mass shooter”, figura purtroppo oggi più che mai attuale
negli Stati Uniti; nello sviluppare la trama la sceneggiatura
scritta dallo stesso Szifron insieme a Jonathan
Wakeham illustra anche con pienezza l’idea come una mente
deviata possa essere anche il frutto di una società sempre più
alienante.
Fortemente voluto dalla protagonista
e produttrice Shailene
Woodley, il film vede la giovane e problematica
poliziotta Eleanor Falco trovarsi nel bel mezzo di
un massacro compiuto da un assassino appostato col suo fucile di
precisione in un palazzo di Baltimora. A condurre le indagini e la
caccia all’uomo viene messo il detective dell’FBI Geoffrey
Lammark (Ben
Mendelsohn), il quale sceglie di far entrare in
squadra Eleanor nonostante i suoi evidenti problemi. Insieme la
coppia inizia un’indagine che la porterà a testare i propri limiti
fisici ma soprattutto psicologici.
To Catch a Killer è
un’opera con commento sociale dietro la confezione di genere
L’impianto narrativo e l’idea di
messa in scena di To Catch a Killer
rispondono pienamente agli stilemi del cinema di genere. La
rappresentazione della metropoli innevata e malinconica rimanda
nella propria, interna coerenza estetica ad altre ambientazioni
molto apprezzate dagli appassionati di cinema mainstream. Abbiamo
infatti pensato alle strade piovose e anonime di Se7en di
David Fincher, e insieme anche ai viali eleganti
ma anche spaventosi de Il cavaliere oscuro di
Christopher Nolan. Ma sia chiaro fin da subito,
quello di Szifron non è assolutamente un lungometraggio derivativo:
semplicemente sa adoperare i mezzi che ha a disposizione per
immergere lo spettatore in un universo filmico che sa restituire
con potenza la forza emotiva di storia e personaggi.
E qui entra poi in gioco la volontà
precisa di introdurre un commento sociale dietro la confezione di
genere: nel seguire le tracce che dovranno portare alla cattura
dell’assassino i due protagonisti si trovano a indagare le pieghe
nascoste di un sistema che fabbrica mostri, in ogni strato sociale
che attraversa. Lammark e Falco in un percorso a tappe organizzato
in maniera sorprendente si trovano faccia a faccia con una verità
quanto mai sconcertante: l’uomo che stanno cercando non rappresenta
una “deviazione” quanto piuttosto una cellula incancrenita dentro
un organismo malato.
Un’opera violenta, specchio del nostro presente
Senza voler raccontare troppo per
evitare spoiler non necessari, possiamo comunque affermare che
To Catch a Killer si prende con enorme coraggio grossi
rischi a livello sia estetico che contenutistico: la violenza messa
in scena da Szifron è brutale, lontana dalla spettacolarizzazione
del genere. La progressione delle indagini viene spesso rallentata
da figure che rappresentano metaforicamente quanto sia marcio il
sistema americano: agenti che fanno politica molto più di quanto
non tengano a catturare il colpevole; l’estremismo conservatore che
approfitta della tragedia per spargere terrore; un discorso chiaro
e radicale sull’istituzione del self-made man e del suo diritto
alla propria autodifesa.
To Catch a Killer propone
tutto questo e insieme riflette in maniera estremamente forte su
quanto mette in scena. Il risultato è tanto appassionante a livello
di fruizione spettacolare quanto doloroso nel momento in cui si
comincia a ragionarci sopra. Non stiamo parlando di un film
perfetto, tutt’altro: alcune ovvietà nella trama e qualche
backstory non del tutto necessaria portano con sé una certa dose di
retorica. Difetti che comunque scalfiscono soltanto in minima parte
la potenza di un thriller nichilista, quasi livido
nell’esposizione. Non sembra essere arrivato al momento giusto,
To Catch a Killer. E questo lo rende probabilmente un
oggetto cinematografico ancor piú affascinante e complesso da
metabolizzare. Quando il cinema di genere diventa lo specchio
deformante (e deformato) del nostro presente, non è mai facile da
accettare…
I Guardiani della
Galassia affronteranno un nemico davvero malvagio durante
la loro ultima avventura insieme. Riunitosi con James Gunn dopo aver interpretato Clemson Munn
nella fortunata serie HBO Max del regista,
Peacemaker,Chukwudi Iwuji è
pronto a seminare il terrore nei panni
dell’Alto Evoluzionario. I filmati precedenti hanno anticipato
quanto sia spregevole questo individuo superpotente e come
minaccerà direttamente i Guardiani insieme all’Adam Warlock di
Will Poulter. In occasione dell’arrivo del film in
sala, Iwuji ha voluto sottolineare che non c’è confine che l’Alto
Evoluzionario non varcherà nel tentativo di creare la specie
perfetta.
Perri Nemiroff di
Collider ha parlato con il cast
e il team dietro il film, incluso Chukwudi Iwuji,
che ha suggerito che l’Alto Evoluzionario potrebbe essere più
spaventoso di Thanos, un paragone nobile considerando quanto fosse
memorabile il signore della guerra interpretato da Josh
Brolin durante la sua apparizione in Avengers:
Infinity
War e Endgame.
“Ho in qualche modo menzionato
la parola fanatismo, e non credo ci sia un confine che non
attraverserà se crede che ti porterà lì. Crede di essere l’unico
che può portare la civiltà al livello successivo e salvarla. È
molto simile a Thanos, ma in un modo molto spaventoso. Quindi non
penso che ci sia un confine per lui. E questa è stata la gioia di
interpretarlo. Questo ragazzo è completamente inquietante ed è
stato assolutamente delizioso interpretarlo.”
Chi ha già visto il film può
certamente confermare che l’Alto Evoluzionario è un personaggio
carismatico e splendidamente interpretato, chi lo andrà a vedere da
oggi in sala potrà dire presto la sua.
Guardiani della Galassia Vol.
3 sarà dunque l’ultima occasione di vedere Gunn coinvolto con
il Marvel Cinematic Universe. La
sinossi del film recita: “in Guardiani della Galassia Vol. 3 la
nostra amata banda di disadattati ha un aspetto un po’ diverso.
Peter Quill, ancora sconvolto dalla perdita di Gamora, deve
radunare la sua squadra attorno a sé per difendere l’universo oltre
che per proteggere uno di loro. Una missione che, se non completata
con successo, potrebbe portare alla fine dei Guardiani così come li
conosciamo.“
Dopo le retrospettive dedicate negli
anni passati a Maestri del Fumetto italiano come Guido
Crepax, Attilio
Micheluzzi e Gianni De Luca,
solcando la stessa linea editoriale, ARF!
insieme al Municipio Roma IX e con la
co-curatela della APS Artigiani delle Nuvole, presenta una nuova
mostra antologica dedicata al grandissimo Sergio
Toppi.
L’opera riconosciuta, pluripremiata
e pubblicata in tutto il mondo, Geografie dell’Avventura racconterà l’attraversamento dei continenti e dei confini
narrativi tramite i luoghi, le epoche e le culture che tracciano
una “mappa” dell’opera di questo autore immenso.
La mostra, che verrà inaugurata
venerdì 5 maggio alle ore 18, presenta decine di tavole
originali e alcune stampe tratte dalle sue storie a fumetti più
celebri, da Il
Collezionista a Sharaz-De,
da Blues e Little
Big Horn 1875 a Una spada per
Komura, San Isidro Maxtlacingo
1850 e Kas-Cej (opere
che – negli anni – sono approdate su riviste che hanno segnato la
storia del Fumetto italiano, come Corto
Maltese, Alter Alter, Comic
Art, L’Eterrnauta e Orient
Express), da ambientazioni
puramente western a
suggestioni mediorientali che rimandano
a Le mille e una notte,
dal Giappone al Messico,
dalle steppe
russe agli altipiani aztechi. E
oltre, fino ad alcune riproduzioni di illustrazioni
oramai introvabili, a testimonianza delle tante
collaborazioni che Toppi ha intessuto
con alcune delle più prestigiose case editrici italiane e
straniere, da Sergio Bonelli
Editore alla Marvel Comics.
«Quando, da perfetto
sconosciuto quale sono, grazie al cielo, al di fuori del piccolo
mondo fumettistico italiano, mi presento a qualche manifestazione
dedicata ai comics (a New York come a Buenos Aires, a Barcellona
come ad Angoulême), mi basta una semplice dichiarazione per
suscitare l’interesse e la stima dei miei
interlocutori:“Mi chiamo
Sergio Bonelli, pubblico fumetti in Italia e sono l’editore di Sergio Toppi.”» Sergio Bonelli.
Questa mostra rappresenta la prima
collaborazione di ARF! Festival con La Vaccheria,
il nuovo spazio culturale ed espositivo dell’EUR, in via Giovanni l’Eltore, uno splendido casale storico di circa 1.800
mq. appena ristrutturato e rigenerato, a cavallo tra il Pratone
delle Valli e il Parco Volusia, in gestione al Municipio Roma
IX.
Nello stesso spazio verranno esposte
le opere di VALO, al secolo Valentina Patete,
fumettista e illustratrice di Isernia, vincitrice del Premio
Bartoli 2022, riconoscimento che ogni anno ARF! Festival, in
collaborazione con Stay Nerd, assegna alla “Miglior promessa del
fumetto italiano”. Il Premio – intitolato alla memoria
dell’impareggiabile scopritore di talenti Lorenzo Bartoli – oltre a
offrite l’opportunità di esporre le proprie opere accanto a quelle
di un grande nome del Fumetto italiano riconosce anche un premio in
denaro offerto da Stay Nerd.
Ecco il primo trailer di
Billy, l’esordio dietro la macchina da presa di
Emilia Mazzacurati con protagonisti Matteo
Oscar Giuggioli, Carla Signoris,
Giuseppe Battiston,
Alessandro Gassmann, Benedetta Gris, Carlotta Gamba, Roberto
Citran, Sandra Ceccarelli. Il film è prodotto da Jolefilm
con Rai Cinema.
Billy, la trama
Billy (19 anni) è un ex bambino
prodigio che a 9 anni ha inventato e condotto un podcast di musica
di successo. Oggi vive con l’eccentrica madre Regina, è
segretamente innamorato di una sua vicina di casa, frequenta solo
bambini fra gli 8 e i 12 anni e non sa cosa fare della sua vita.
Finché non incontra il suo idolo d’infanzia, Zippo, un rocker
scomparso da anni. Le loro similitudini li porteranno a trovare un
modo di affrontare la vita. Ma non sempre quello che abbiamo tanto
desiderato poi va come vorremmo…
Il futuro di
Ezra Miller nel DCU è attualmente incerto e, secondo il
regista e co-CEO dei DC Studios James Gunn, la società sta adottando un
approccio attendista per quanto riguarda il suo Flash che ha avuto
una storia recente molto travagliata.
Parlando con l’Associated
Press durante la prima mondiale di
Guardiani della Galassia Vol. 3, a James Gunn è stato chiesto se c’erano
piani per Ezra Miller di continuare a interpretare
The
Flash nell’Universo DC, a seguito della
litania di polemiche in cui l’attore è stato coinvolto. Secondo
James Gunn, lo studio aspetterà e “vedrà come
vanno le cose” e ha suggerito che i fan dovranno solo “aspettare e
vedere”. “Dobbiamo solo aspettare e vedere,
sai? Voglio dire, vedremo come vanno le cose, quindi,
sai”, ha detto Gunn del futuro DCU di
Ezra Miller.
DC Studios director James Gunn says he’ll
“wait and see” to determine whether troubled star Ezra Miller will
continue playing The Flash in future films. pic.twitter.com/HmgKeBvS6d
L’attore
Ezra Miller è statocoinvolto una serie di eventi che gli hanno
causato diversi problemi con la giustizia. Le cose sono
precipitate per
Ezra Miller lo scorso agosto quando l’attore ha detto
che avrebbero cercato aiuto per “complessi problemi di salute
mentale” in una dichiarazione di scuse fatta riguardo a una
litania di incidenti che erano emersi.
“Avendo recentemente
attraversato un periodo di intensa crisi, ora capisco di soffrire
di complessi problemi di salute mentale e ho iniziato un
trattamento in corso“, ha detto Miller tramite una
dichiarazione . “Voglio scusarmi con tutti per aver allarmato e
sconvolto il mio comportamento passato. Mi impegno a fare il lavoro
necessario per tornare a una fase sana, sicura e produttiva della
mia vita”. Questa dichiarazione era arrivata a seguito di un
incidente in cui
Ezra Miller è stato accusato di furto con scasso.
L’attore travagliato aveva fatto notizia per tutto il 2022 per vari
arresti e controversie. All’inizio del 2022, Miller è stato
arrestato ad aprile e accusato di aggressione di secondo grado, e
un mese prima, a marzo, Miller era stato arrestato anche con
l’accusa di condotta disordinata e molestie a seguito di un
incidente alle Hawaii.
Amazon Studios ha
rilasciato il primo poster ufficiale di Gen
V, l’ultimo spin-off della popolare serie di supereroi
di Prime VideoThe
Boys. Il poster promozionale della Godolkin
University offre ai fan un primo sguardo a Patrick
Schwarzenegger nel suo costume da Golden Boy. Gen
V dovrebbe fare il suo debutto questo
autunno.
“Ambientata nell’unico college
americano esclusivamente per supereroi giovani adulti (gestito da
Vought International), Gen
V è una serie irriverente e classificata come R che
esplora le vite di Supes ormonali e competitivi mentre mettono i
loro confini fisici, sessuali e morali nella loro vita, gareggiando
per i migliori incarichi nelle migliori città”, si legge nella
sinossi. “È in parte una serie generazionale, in parte un
Hunger Games– con tutto il cuore, la satira e la
volgarità di The Boys.”
La Gen
V è vagamente ispirata ai G-Men, una parodia
degli X-Men della serie di fumetti
The Boys creata da Garth Ennis e Darick
Robertson. Nel cast fann parte Jaz Sinclair,
Chance Perdomo, Lizze Broadway, Shelley Conn, Maddie Phillips,
London Thor, Derek Luh, Asa Germann, Patrick Schwarzenegger, Sean
Patrick Thomas e Marco Pigossi. Jensen Ackles di Supernatural ha anche
confermato che insieme ad altri membri del cast di The
Boys avrà dei piccoli cameo nello spin-off ambientato
al college.
Gen
V è prodotto esecutivamente dagli showrunner
Michele Fazekas e Tara Butters. I produttori
esecutivi sono Eric Kripke, Seth Rogen, Evan Goldberg,
James Weaver, Neal H. Moritz, Ori Marmur, Pavun Shetty, Ken Levin,
Jason Netter, Garth Ennis, Darick Robertson, Craig Rosenberg, Zak
Schwartz, Erica Rosbe, Michaela Starr, e Brant Engelstein.
La serie è prodotta da Sony Pictures Television Studios e
Amazon Studios, in associazione con Kripke
Enterprises, Point Grey Pictures e Original Film.
Alcune foto dal set di Ghostbusters:
Firehouse, l’atteso sequel in di
Ghostbusters:Legacy hanno rivelato
che uno degli acchiappafantasmi originali tornerà nel film.
Il Daily Mail ha
pubblicato alcune foto dal set del sequel di Ghostbusters:
Legacy che vedono protagonisti William
Atherton, Ernie Hudson e
Paul Rudd. Atherton ha interpretato il teso
Walter Peck nel primo film di Ghostbusters del
1984, mentre Hudson è noto per aver interpretato Winston
Zeddemore, uno dei quattro membri originali della
squadra. Rudd,
invece ritorna ad interpretato Gary Grooberson apparso per la prima
volta in Ghostbusters: Lagacy, e il suo ritorno era già
stato confermato.
FIREHOUSE pix have dropped! Peck is BACK!
Grooberson obviously wearing a flight suit! pic.twitter.com/LNws5LuoMu
Fotos de las grabaciones de Ghostbusters 4
‘Firehouse’
El Ecto-1, Ernie Hudson como Winston Zeddemore, Paul Rudd como Gary
Grooberson portando un traje de Cazafantasmas y William Atherton
regresa como el odioso Walter Peck de 1984 pic.twitter.com/jC6VbjvCXx
Prime foto dal set londinese del nuovo
Ghostbusters! Conferme e grandi rivelazioni: torna Walter Peck! Non
si arrende! Tutto quello che c’è da sapere, e altre foto, nel
nostro articolo di oggi: https://t.co/vDBXEQatFnpic.twitter.com/loYFMdVxy4
Il sequel di
Ghostbusters: Lagacy, che ha il titolo provvisorio
di Ghostbusters:
Firehouse, dovrebbe ancora arrivare nelle sale entro
la fine dell’anno, il 20 dicembre 2023. Inoltre, il sequel farà il
suo debutto nello stesso mese di altri progetti di alto profilo
come come Wonka
e Aquaman e il
regno perduto.
Ghostbusters:
Firehouse è diretto da Gil Kenan e si baserà su una
sceneggiatura che ha scritto insieme a Jason
Reitman. Il prossimo capitolo della storia della famiglia
Spengler vedrà anche il ritorno del cast principale, tra cui
Carrie Coon, Paul Rudd e Mckenna Grace, che in
realtà è stato il primo membro del cast a confermare il suo
ritorno. In precedenza era stato confermato che il
sequel
sarebbe tornato ufficialmente a New York City, l’ambientazione
originale del franchise.
Iperattivo Pupi
Avati torna al cinema con La quattordicesima
domenica del tempo ordinario, il suo nuovo film, “quello
più autobiografico, come dice lui, che da giovedì 4 maggio Vision
Distribution porta nei cinema italiani. Dopo Il signor Diavolo del 2019, e il precedente
Dante (2022), il regista bolognese torna a
raccontare il suo mondo, dopo quel Lei mi parla ancora che nel 2021 aveva
raccolto importanti candidature ai David di Donatello e ai Nastri
d’Argento, che avevano consegnato il Premio Speciale della 75esima
edizione al protagonista Renato Pozzetto.
Sogni, amore e amicizia: un triangolo
Allora protagonista di
un’altra storia d’amore, finito per cause naturali, a differenza di
quella al centro
del film che vede Gabriele Lavia ed Edwige
Fenech interpreti della versione adulta dei due giovani
protagonisti affidati al Lodo Guenzi dei
Lo stato sociale e l’esordiente Camilla
Ciraolo. Nel film Marzio Barreca e
Sandra Rubin, due giovanissimi della Bologna anni
’70 con un sogno da realizzare. La musica per il primo, che con
l’amico Samuele Mascetti (Nick
Russo, e Massimo Lopez, quasi spaesato in
una piccola parte) fonda il gruppo musicale I Leggenda e sogna il
successo; la moda, per la ragazza, un fiore che aspira a diventare
indossatrice.
Qualche anno dopo, nel
la quattordicesima domenica del tempo ordinario,
Marzio sposa Sandra mentre Samuele suona l’organo. Quella
‘quattordicesima domenica’ diventa il titolo di una loro canzone,
la sola da loro incisa, la sola ad essere diffusa da qualche radio
locale. Ma è l’apice di un’epoca destinata a finire, come anche i
rapporti tra i tre, che cambiano attraverso delusioni e tradimenti
reciproci, che scopriamo vedendone i drammatici effetti che avranno
nel futuro.
La quattordicesima
domenica del tempo ordinario – Nostalgia canaglia
Quanto è lecito, e sano,
restare aggrappati ai propri sogni? Rinunciare a tutto, o quasi,
per realizzarli o vivere di essi nel tentativo di farne realtà? Non
c’è una risposta, e forse nessuno dovrebbe permettersi di darne.
Anche se in quello che Pupi Avati definisce come
il proprio film “più sincero e autobiografico” la rilettura del
passato messo in scena è decisamente amara e dolorosa. Una prova di
coraggio per il regista bolognese – un’altra dopo il suo
Dante – che stavolta rischia di non riuscire a
raggiungere il pubblico o a farlo empatizzare con i personaggi
messi in scena.
Divisi molto nettamente,
come i piani temporali della narrazione, tra un livello intriso di
nostalgia – soprattutto per quanti in gioventù hanno amato la
Fenech e Sydne Rome (qui nel ruolo della madre di
Marzio) – e quello dominato dalle ossessioni urlate di un poco
coinvolgente Guenzi. Che non aiutano a trovare un equilibrio del
quale probabilmente una confessione così viscerale non avrebbe
bisogno, ma che avrebbe aiutato a restare in carreggiata tra
ellissi che non suscitano le suggestioni volute e il ricco catalogo
di immagini d’epoca e di ricordi come quello del chiosco di gelati
di Romoli, “dove le cose che sognavi, accadevano”.
Purtroppo, stavolta la
magia non riesce, e i sogni si confermano più deboli della realtà.
Ben inquadrata, nello stile del regista, e che sicuramente meritava
esser raccontata, magari senza affidarsi al solo profondo senso di
tristezza e sconfitta che pervade i personaggi, per il resto in
balia di interpretazioni troppo caricate, o troppo poco. Le
illusioni alla fine restano nel passato, insieme all’innocenza, e
sulla carta, ammesso che certe forzature non fossero già nella
sceneggiatura. E a noi non rimane che sperare che l’insistito
sfruttamento del piano onirico sia di buon auspicio per il prossimo
horror che Avati ha detto di essere sul punto di girare e trovi
miglior collocazione nei progetti della Horror
Factory che il regista sogna di costruire.
Secondo Deadline, il regista
di Ghostbusters:
Afterlife, da noi noto
Ghostbusters: Legacy,Jason
Reitmanha trovato il suo prossimo grande
progetto con la Sony Pictures sotto forma di un film sulSaturday Night Livee sulla
storia dietro le quinte del suo primo episodio nel 1975. Il regista
candidato all’Oscar dirigerà il film senza titolo che si baserà su
una sceneggiatura scritta daGil Kenane basata sui resoconti della vita reale della prima
serata di apertura dell’iconico spettacolo comico
americano.
Il film senza titolo sarà
prodotto da Reitman, Kenan, Jason Blumenfeld ed
Erica Mills. Questo segna l’ultima
collaborazione di Reitman e Kenan dopo aver lavorato insieme
proprio a
Ghostbusters: Legacy. Attualmente
entrambi sono impegnati con le riprese sequel della
commedia soprannaturale del 2021 che riporterà il franchise a New
York City.
Cosa aspettarsi dal film Saturday
Night Live?
Il primo episodio di Saturday
Night Live fu trasmesso l’11 ottobre 1975, quando un gruppo di
giovani comici e scrittori tra cui Dan Aykroyd, Chevy
Chase, John Belushi, Gilda Radner, George Coe, Jane Curtin,
Garrett, Morries, Larraine Newman e Michael O’Donoghue ha
cambiato la televisione per sempre. Reitman e Kenan stanno
conducendo una serie di interviste con tutto il cast, gli scrittori
e la troupe viventi che erano presenti durante la prima
notte.
Il film racconta “la vera
storia di quello che è successo quella notte dietro le quinte nei
momenti che hanno preceduto la prima trasmissione di SNL,
raccontando il caos e la magia di una rivoluzione che quasi non
c’era, contando i minuti in tempo reale fino alle famigerate parole
, ‘In diretta da New York, è sabato sera’”, si legge nella sinossi
ufficiale.
Il programma è attualmente alla sua
48a stagione con il creatore Lorne Michaels che è
ancora produttore esecutivo della serie. Saturday Night
Live ha lancio numerosi comici e attori di fama mondiale
tra cui
Bill Murray, Norm Macdonald,
Eddie Murphy,
Will Ferrell,
Chris Rock,
Adam Sandler, Chris Farley, Tina Fey, Amy Poehler, Maya
Rudolph, Leslie Jones, Kate McKinnon e altro ancora.
In un fondersi di suspense ed
intrighi, Il sarto ( titolo originale Terzi) è la
nuova serie tv turca distribuita da Netflix. Creata da Rana
Mamatlıoğlu e Bekir Baran Sıtkı e
prodotta da Onur Guvenatam e dalla OGM
Pictures, Il sarto è formata al momento da una sola stagione
di sette episodi, da circa trenta minuti l’uno. Nel cast ritroviamo
figure più note nel panorama cinematografico nazionale: Cagatay
Ulusoy (The
protector) interpreta il protagonista Peyami Dokumaci, mentre
l’attrice turca Şifanur Gül qui è nel ruolo di
Esvet/Firuse. Salih Bademci è nei panni di
Dimitri, amico di vecchia data di Peyami e promesso sposo di
Esvet.
Il sarto: un intrigo di
menzogne
Peyami Dokumaci è uno stilista di
alta moda, proveniente da una ricca famiglia dell’alta società
turca. Il suo genio artistico lo porta a creare abiti bellissimi,
tra cui un semplice e delicato abito da sposa. Questo è stato
creato da Peyami appositamente per la futura sposa del suo unico
amico Dimitri, Esvet; per via di un’antica tradizione turca, nessun
uomo dovrebbe vedere una donna con l’abito da sposa indosso prima
del matrimonio, quindi il sarto non ha mai visto la sposa e, grazie
al suo talento, è riuscito a prendere le misure bendato.
L’attesa del matrimonio non è, però,
un periodo felice per Esvet: essendo Dimitri un uomo violento e
possessivo, lei sa che legarsi a lui in matrimonio significa
sopportare i soprusi e le aggressioni che già vive per tutta la
vita. Contro il volere dei genitori, favorevoli all’unione per
motivi economici, la ragazza scappa: cambia nome e si presenta a
casa di Peyami, proponendosi come nuova badante per il padre
disabile e con ritardi del sarto. Quest’ultimo, non avendola mai
realmente vista, non la riconosce.
Mentre Dimitri, folle di ira,
cercherà in goni modo di ritrovare la sua futura sposa, gli
intrighi che si nascondono dietro il matrimonio dei due verranno
allo scoperto e non mancheranno gli scontri.
Un intreccio interessante ma
prevedibile
Il sarto risulta
essere una serie alquanto breve, e quindi abbastanza scorrevole da
seguire. Tutta la trama è sviluppata attorno a diversi colpi di
scena che chiudono i vari episodi, rendendola mai noiosa per lo
spettatore. Ad ogni modo alcuni di questi risvolti nell’avanzare
delle vicende possono risultare un po’ prevedibili o già visti, ma
non per questo meno interessanti.
Un personaggio interessante attorno
a cui ruotano parte delle vicende è Mustafa, il padre di Peyami. Si
vede in alcuni flashback come il sarto di vergognasse del padre fin
da bambino, tanto poi da nasconderlo, dicendo a tutti, anche
all’amico d’infanzia Dimitri, che suo padre era morto. Mustafa
viene respinto dal proprio figlio e dalla propria madre e trattato
come fosse un pazzo. In realtà, Mustafa non è altro che un
uomo con la testa di un bambino, di conseguenza è puro ed innocente
in quello che fa, e non dovrebbe essere tenuto in catene. La stessa
Esvet si affeziona a lui, difendendolo dall’ira di Peyami e dal
freddo disinteresse della madre.
Il sarto presenta
degli intrighi complessi che riguardano specialmente i motivi reali
che si nascondono dietro al matrimonio tra Esvet e Dimitri,
formalmente cugini. Senza fare alcuno spoiler sulle vicende, ci si
limita a dire che questi sotterfugi e segreti del passato che
vedono come protagonisti i genitori di Dimitri non vengono
presentati allo spettatore in maniera troppo chiara e distesa.
Peyami e Dimitri: eroe ed
antieroe
Il sarto si
struttura anche attorno alla contrapposizione tra Peyami e Dimitri.
Mentre il sarto è figurato come una figura buona, con un passato
triste e difficile, Dimitri è dipinto come un vero e proprio
villain. Quest’ultimo ha infatti fin da piccolo un rapporto
contrastante con il padre, il quale lo cresce con la visione
tossica dell’uomo che deve essere forte e virile. Dimitri diviene
quindi un uomo forte, ma violento: vive la sua relazione
con Esvet in maniera aggressiva, cercando di
controllarla e dominarla. Ciò che prova per la sua promessa sposa
non è amore, ma semplice possessività. Dimitri cerca continuamente
di ribellarsi contro il padre e di sminuire ed attaccare i genitori
di Esvet, specialmente il padre della sposa Faruk.
Tra Dimitri, villain perfetto, e
Peyami, uomo buono e guidato da più solidi principi, non può che
instaurarsi un conflitto, che culminerà in un faccia a faccia
finale.
Con Succession 4×05
la serie HBO segna il giro di boa di questa ultima ed
emozionante stagione. Il finale del quinto
episodio ha rimescolato le carte in tavola e ha fornito
agli spettatori molto materiale su cui speculare per i prossimi
appuntamenti. Succession ha già vissuto una prima
metà di stagione emozionante, con la grande rivelazione della morte
di Logan Roy, ma l’episodio cinque dimostra che
la storia è tutt’altro che finita. La serie ha ancora molte trame
da concludere, comprese tutte le più importanti rivelazioni, i
pagamenti e le nuove impostazioni della compagnia in seguito al
finale dell’episodio.
Le conseguenze della morte di
Logan Roy si ripercuotono ancora sulla famiglia
Roy. Succession 4×05 cerca di rimettere le cose in
carreggiata, seguendo i co-CEO Kendall e
Roman mentre si recano in Norvegia per negoziore
con Lukas Matsson.
La nuova offerta di Matsson alla
WayStar
Sebbene l’acquisizione della
Waystar Royco da parte della
GoJo sia passata in secondo piano nei precedenti
episodi, in Succession 4×05 l’affare torna sotto i
riflettori. L’episodio vede i capi delle varie divisioni della
Waystar Royco recarsi in Norvegia per lavorare
all’accordo dopo la morte di Logan. Ma Kendall e Roman apportano
drastici cambiamenti all’ultimo minuto. Matsson
mette sul piatto un’offerta ancora più interessante: vuole sia la
Waystar Royco che l’ATN – inizialmente esclusa da
Logan e che avrebbe lui stesso rimodellato.
Kendall e
Roman sono divisi su questo accordo:
Kendall che vuole mantenere ATN. Dopo aver
discusso con il consiglio di amministrazione, la Waystar
Royco decide di procedere con l’accordo ma i Roys giocane
altre carte. Tentano di convincere Matsson a
rinunciare all’accordo. Il colpo di scena arriva sul finale quando
non solo Matsson non rinuncia alla trattativa ma alza addirittura
il prezzo che aveva offerto in una prima battuta.
Il piano di Kendall e Roman in
Succession 4×05
Kendall e
Roman hanno deciso di mettere a repentaglio
l’accordo GoJo/Waystar in Succession 4×05 ma il
tentativo è fallito. Questo perché, nonostante la loro posizione di
co-CEO, non avevano ancora il potere di porre fine ai mesi di
lavoro di Logan. Roman temeva che la FCC avrebbe
penalizzato la Waystar Royco se avessero deciso di
annullare l’accordo con così poco preavviso, facendo capire ai due
che era una mossa sbagliata. Gerri, Karl, Frank e
gli altri pensavano che l’accordo fosse valido e facevano pressioni
sui fratelli perché lo portassero avanti.
Kendall e Roman
non possono esplicitamente bloccare l’accordo ma ci proveranno
comunque. Roman inveisce contro
Matsson dicendo che la Waystar
ritarderà l’accordo il più possibile, rifiutandosi di rispondere
alle e-mail e comportandosi in generale in modo difficile. Il piano
dei co-CEO è quello di infastidire Matsson a tal punto da fargli abbandonare
l’accordo, ma probabilmente questo non accadrà mai.
Cosa succede a Shiv e Matsson in
Succession 4×05?
Sebbene Shiv Roy non sia un amministratore delegato di
Waystar Royco, il suo naturale carisma ereditato dal padre la
mettono tra i preferiti di Lukas Matsson. I due
discutono in privato Matsson chiede a
Shiv consigli su problemi personali, mentre Shiv
parla a nome dei suoi fratelli e degli altri dipendenti
Waystar.
Anche se Shiv
probabilmente non prova nulla per Matsson, sembra
che lo stia usando per vendicarsi di Tom e farlo ingelosire.
Shiv dice a Tom quanto Matsson sia
migliore e che lui è solo uno strumento del suo piano di vendetta
nei confronti di Tom.
Logan Roy ha ancora potere sui
figli dopo la sua morte
Nonostante Logan Roy sia morto due episodi fa, riesce
ancora a dividere i fratelli Roy. Il piano di Kendall alla fine
dello scorso episodio dimostra che la sua vendetta contro Logan non
fa che aumentare. Ma non è così.
Al contrario, dimostra che sta
iniziando a rispettare Logan ora che non c’è più. Anche se i due
fratelli non discutono direttamente i loro pensieri sul padre, le
loro convinzioni divergenti li porteranno probabilmente a
scontrarsi nel corso di Succession 4.
Il funerale di Logan Roy
Il funerale di Logan Roy concetrerà moltissime personalità
influenti nel mondo di Succession. Questo evento
non farà altro che causare ulteriori conflitti all’interno della
famiglia.
In Succession 4×04Connor chiama i fratelli per ricevere carta bianca
sul funerale del padre. Anche se questo piccolo siparietto è
servito per spezzare il clima rigido della Norvegia, nel prossimo
episodio potrebbero volare stracci.
Chi è al potere?
Succession 4×05 ha
cambiato seriamente le gerarchie di potere della serie. Nell’ultimo
episodio, Karl è stato messo nella lista nera,
quindi, è probabile che sia fatto fuori dalla compagnia molto
presto. Chi invece ancora una volta porta a casa salva la pelle è
Gerri. Non è nella killer list e quindi
Matsson potrebbe avere dei progetti per lei. Il
due cugino Greg e Tom ha davvero poca influenza adesso
che il re è morto, la vendita dell’ATN potrebbe compromettere il
futuro di Tom come capo, ma riuscirà a cavarsela anche questa
volta.
Oltre ai tre fratelli, al vertice di
questa gerarchia c’è chiaramente Lukas Matsson.
Essendo l’amministratore delegato di GoJo, Matsson
è al posto di comando e ha la massima influenza sull’andamento
dell’accordo finale.
Cosa succederà dopo Succession
4×05?
L’accordo con la
GoJo è stato il fulcro della terza e della quarta
stagione di Succession e ora che siamo giunti
quasi alla fine non se ne conosce ancora l’esito. L’impero di
Logan Roy cadrà con lui oppure è destinato a
resistere a questa lotta di potere? Il funerale sicuramente
mostrerà nuove alleanze di potere causando forse ulteriori
conflitti all’interno della famiglia.
Il resto della quarta stagione
potrebbe anche seguire i tentativi di Kendall e
Roman di sabotare l’accordo, oppure cedere a
questa lunga trattativa e iniziare, senza rancori, una nuova
vita.
Netflix ha
finalmente annunciato i primi dettagli per la seconda
stagione di Monsters, che servirà da seguito a
Dahmer – Monster:
La storia di Jeffrey Dahmerdello
scorso anno. La prima puntata ha battuto i record di streaming
ottenendo 1 miliardo di ore di visualizzazione nei primi 60
giorni.
Il primo trailer della seconda
stagione di Monsters conferma che il secondo capitolo
dell’antologia si intitolerà Monsters: The Lyle and Erik
Menendez Story. La serie limitata sarà incentrata sul
famigerato caso di omicidio dei primi anni ’90, che ha coinvolto
due fratelli di una famiglia benestante che sono stati condannati
per aver ucciso i loro genitori. Il video include anche un
frammento della vera chiamata dell’11 settembre dei fratelli
Menendez durante la notte dell’omicidio. Dai un’occhiata al teaser
trailer di Monsters Stagione 2 qui sotto:
Chi sono i fratelli Menendez?
Nel 1989, José e Kitty furono
colpiti più volte con un fucile nella loro villa di Beverly
Hills. I loro figli, Lyle ed Erik Menendez, inizialmente non
erano sospettati. Tuttavia, a causa delle spese eccessive dei
fratelli in seguito alla morte dei loro genitori, alla fine sono
stati indsgati come potenziali sospetti. L’accusa li ha accusati di
aver ucciso i genitori per la loro eredità. Durante i processi
molto pubblicizzati, i fratelli hanno rivelato di aver subito
entrambi abusi fisici, emotivi e sessuali per mano del padre, che
li hanno costretti ad uccidere i genitori per paura delle loro
vite.
Nel 1996, Lyle ed Erik
Menendez furono ufficialmente condannati
all’ergastolo. Secondo il sito, Netflix ha anche “accesso
esclusivo” ai fratelli per un prossimo documentario sul controverso
caso.Monsters è co-creato e prodotto esecutivamente
dai collaboratori di lunga data Ryan Murphy e Ian Brennan. Le
puntate future di Monsters racconteranno le storie di altre figure
mostruose che hanno avuto un impatto sulla società.
La prima stagione è stata
interpretata da Evan Peters nei panni di
Jeffrey Dahmer (American Horror Story), Niecy Nash (
Scream Queens ), Penelope Ann Miller (American Crime), Shaun J.
Brown (Run) e Colin Ford (Daybreak), oltre al premio Oscar Richard
Jenkins. Per la sua interpretazione del serial killer Peters ha
vinto un Golden Globe come miglior attore – miniserie.
Enrico
Vanzina riceverà il David Speciale 2023 nel corso della
68ª edizione dei Premi David di Donatello. Lo annuncia
Piera Detassis, Presidente e Direttrice Artistica
dell’Accademia del Cinema Italiano – Premi David di Donatello, in
accordo il Consiglio Direttivo composto
da Francesco Giambrone, Francesco Rutelli, Nicola
Borrelli, Francesca Cima, Edoardo De Angelis, Domenico Dinoia,
Valeria Golino, Giancarlo Leone, Luigi Lonigro, Mario Lorini,
Francesco Ranieri Martinotti.
Il riconoscimento sarà
assegnato mercoledì 10 maggio nell’ambito della cerimonia di
premiazione in diretta in prima serata su Rai 1 dagli studi
Cinecittà@Lumina di Roma, con la conduzione di Carlo
Conti affiancato da Matilde Gioli.
“Con il padre Steno ha
firmato il cult Febbre da cavallo, con il fratello Carlo, regista e
complice di un’intera vita professionale, ha siglato esattamente
quarant’anni fa l’esplosivo successo di due film seminali, Vacanze
di Natale e Sapore di mare: Enrico Vanzina, cui va il David
Speciale 2023, è sceneggiatore, produttore, regista e scrittore di
romanzi di successo, un cinefilo liberal, colto e fulmineo nel
trafiggere i vizi e le manie del costume italiano specialmente nei
decenni Ottanta e Novanta” spiega Piera Detassis “Autore di più di
cento sceneggiature, in coppia con Carlo ha contribuito a titoli
(Yuppies, Le finte bionde, Eccezzziunale…veramente) che fissano
indelebilmente il senso di un’epoca senza temere il pop. Il
riconoscimento a Enrico Vanzina vuol essere una celebrazione
dell’autore poliedrico e insieme il tributo affettuoso ad una
famiglia artistica di grandi tessitori della commedia italiana,
inventori di generi sedimentati nel nostro DNA di
spettatori”.
In occasione della
riuscita nei cinema statunitensi a 40 anni di distanza, la
Fondazione Pesaro Nuovo Cinema annuncia che Flashdance tornerà sul grande schermo anche in
Italia come film di apertura della 59esima edizione della Mostra
Internazionale del Nuovo Cinema diretta da Pedro Armocida.
Per celebrare il
40° anniversario dell’uscita nelle sale, arriva al festival il film
che ha avuto un incredibile successo al botteghino mondiale
lanciando la nuova coppia di produttori, Don Simpson e Jerry
Bruckheimer. Flashdance ha segnato un’epoca e la
cultura pop degli anni ‘80, entrando nell’immaginario collettivo
anche per la declinazione al femminile del sogno americano, diretto
da Adrian Lyne con una giovanissima Jennifer Beals, nel ruolo
dell’indimenticabile Alex Owens, che Nanni Moretti ha voluto
incontrare dal vivo nel suo Caro diario accompagnato dal
celebre monologo: «…In realtà il mio sogno è sempre stato quello di
saper ballare bene…Flashdance si
chiamava quel film che mi ha cambiato definitivamente la
vita…».
Una storia che ha
fatto sognare una generazione, dettato stili e mode, avvicinare il
grande pubblico al mondo della danza, con una colonna sonora
firmata dal maestro della musica elettronica Giorgio Moroder, con
il brano Flashdance… What a feeling premio Oscar®
come migliore canzone interpretata da Irene Cara, recentemente
scomparsa.
La Mostra
Internazionale del Nuovo Cinema si terrà a Pesaro dal 17 al
24 giugno 2023 con il contributo del Ministero della Cultura –
Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, del Comune di Pesaro e
della Regione Marche.
Durante un’apparizione in The
Late Late Show con James Corden, la
veterana diThat ’70s ShowMila Kunisha commentato
i recenti rumors sul suo potenziale casting
nel film deiFantastici
Quattro dei Marvel Studios. La candidata
al Golden Globe ha rapidamente negato il suo coinvolgimento con
l’attesissimo riavvio dell’MCUe ha
rivelato che le persone avevano interpretato male il suo incontro a
pranzo con il regista dei Fantastici
QuattroMatt
Shakman.
Tuttavia, Mila Kunis ha confermato di sapere chi sarà
nel prossimo film di supereroi. “Non sono nei Fantastici
Quattro, ma so chi ci sarà“, ha scherzato
(tramite The
Hollywood Reporter ). “Ma non voglio
finire nei guai con The Mouse [dirigenti Disney], quindi nessuno di
voi lo scoprirà.”
In attesa di notizie ufficiali,
ricordiamo che Fantastici Quattro ha una data d’uscita
fissata al 14 febbraio 2025 e rappresenterà uno
dei film più importanti della Fase 6 e dell’intera
Multiverse Saga. Un progetto dunque molto
importante, che i Marvel Studios stanno preparando con grande cura.
A scrivere la sceneggiatura, rispetto ai precedentemente annunciati
Jeff Kaplan e Ian Springer, sarà
Josh Friedman, che ha lavorato ad
Avatar: La via dell’acqua,
Terminator: Destino Oscuro e
La guerra dei Mondi del
2005.
È stato anticipato per la prima
volta da Kevin Feige durante il Comic-Con di San Diego
del 2019. Il regista di
Spider-Man: No Way Home Jon Watts era originariamente previsto
per dirigere il progetto, ma ha deciso di abbandonare per prendersi
una pausa dal genere dei supereroi. Il fumetto dei Fantastici
Quattro ha debuttato nel 1961. Creato da Stan Lee e Jack Kirby, è
stato il primo titolo di una squadra di supereroi prodotto dalla
Marvel Comics e ha reso popolari personaggi
famosi come Sue Storm e Doctor Doom.La produzione del
film dei Fantastici
Quattro dovrebbe iniziare all’inizio del 2024 e
dovrebbe fare il suo debutto durante la
Fase 6 dell’MCU il 14 febbraio 2025.