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“Mi sono sentita in gabbia”, Emma Watson rivela i retroscena sulla sua pausa dalla recitazione

Emma Watson

L’ultima volta che l’attrice Emma Watson è stata vista sul grande schermo è stato per il film Piccole donne, diretto da Greta Gerwig nel 2019. Da quel momento, l’ex Hermione Granger di Harry Potter non ha più preso parte a nessun progetto, né cinematografico né televisivo. Dopo anni di assenza, la Watson ha ora rivelato il perché di questo allontanamento, affermando di essersi sentita come imbavagliata durante tutta la sua carriera di attrice, accennando anche alla mancanza di motivazione per promuovere progetti su cui “non aveva molto controllo“.

Non ero molto felice, se devo essere onesta“, ha raccontato l’attrice. “Penso di essermi sentita un po’ in gabbia. La cosa che ho trovato davvero difficile è stata che dovevo uscire e promuovere qualcosa su cui non avevo molto controllo. Stare di fronte a un film e avere ogni giornalista che ti chiede: “In che modo questo è in linea con il tuo punto di vista?” È stato molto difficile essere il volto e il portavoce di cose in cui non sono stata coinvolta nel processo“. Gradualmente, dunque, l’attrice è diventata disillusa nei confronti di tale settore.

Sono stata ritenuta responsabile in un modo che ho iniziato a trovare davvero frustrante, perché non avevo voce, non avevo voce in capitolo. E ho iniziato a rendermi conto che volevo essere accostata solo a cose dove se qualcuno mi avrebbe criticato, avrei potuto dire: ‘Sì, ho fatto un casino, è stata una mia decisione, avrei dovuto fare di meglio.‘”, ha concluso poi l’attrice. Ad ora sembra dunque che la pausa dalla recitazione dell’attrice sia destinata a continuare finché non troverà un nuovo progetto dove potersi sentire coinvolta dall’inizio alla fine.

Potrebbe per lei essere l’occasione, trovando la giusta storia, per passare dietro la macchina da presa, come in più occasioni dall’attrice stessa contemplato. Nel 2022, infatti, l’attrice ha compiuto un piccolo debutto alla regia dirigendo lo spot Prada Paradoxe per Prada. Nell’attesa dunque di scoprire se e quando Emma Watson tornerà al cinema e in quale ruolo, ricordiamo che oltre ad aver recitato nella saga di Harry Potter, si è distinta anche per i film Noi siamo infinito, Bling Ring, Noah, Regression, Colonia, The Circle e, in particolare, La bella e la bestia, dove ha interpretato una versione moderna della protagonista Belle, sulla cui costruzione ha notoriamente avuto maggior voce in capitolo.

Fonte: CBR

 
 

Twilight of The Gods: Xilam Animation per la serie anime Netflix di Zack Snyder

Zack Snyder set Army of the dead
Zack Snyder sul set di Army of the dead - Crediti foto: CLAY ENOS/NETFLIX

Arriva da Deadline, la notizia che Xilam Animation ha ufficialmente stretto una partnership con Netflix per la produzione della prossima serie anime originale di Zack Snyder Twilight of the GodsXilam ricoprirà il ruolo di studio di animazione del dramma d’azione 2D, gestendo il layout, la grafica di sfondo, l’animazione e il compositing.

Siamo così orgogliosi di lavorare con il team di Stone Quarry, incluso l’iconico creatore e regista Zack SnyderE siamo anche profondamente grati a Netflix per essersi fidato di noi per dare vita alla sua spettacolare visione“, ha dichiarato in una nota il fondatore e CEO di Xilam Animation, Marc du Pontavice. “Useremo lo stato dell’arte dell’animazione 2D in tutta la serie, che includerà battaglie spettacolari ed effetti speciali nello stile distintivo che ha caratterizzato il lavoro di Zack nel corso della sua illustre carriera. Questo progetto segna anche un significativo passo avanti nelle nostre ambizioni di portare la nostra esperienza nel mondo delle serie d’azione per adulti per un pubblico globale“.

Cosa sappiamo su Twilight of the Gods?

Twilight of the Gods è stato creato da Zack Snyder , Jay Olivia ed Eric Carrasco, con Snyder che sarà lo showrunner. Ambientato nel mondo della mitologia norrena, l’anime sarà caratterizzato dalle voci di Sylvia Hoeks come Sigrid, Stuart Martin come Leif, Pilou Asbaek come Thor, John Noble come Odino, Paterson Joseph come Loki, Rahul Kohli come Egill, Jamie Clayton come The Seid. -Kona, Kristopher Hivju come Andvari, Peter Stormare come Ulfr, Jamie Chung come Hel, Lauren Cohan come Inge, Corey Stoll come Hrafnkel. I produttori esecutivi sono Zack Snyder, Deborah Snyder e Wesley Coller, con la produzione di Carrasco. Il progetto è una produzione di The Stone Quarry. ZackSnyder e Jay Olivia dirigeranno l’anime.

Oltre a Twilight of the Gods, Zack Snyder è anche impegnato a lavorare su altri suoi progetti con Netflix, tra cui l’imminente film epico di fantascienza Rebel Moon e la serie animata prequel Army of the Dead: Lost Vegas.

 
 

Yellowstone: Kevin Costner lascerà la serie dopo la quinta stagione

Yellowstone Kevin Costner
© Paramount

Dopo molte speculazioni, Kevin Costner è apparentemente pronto a lasciare Yellowstone dopo la quinta stagione della popolare serie drammatica. Entertainment Tonight ha riferito che fonti vicine alla produzione dello show affermano che la star non tornerà nella serie madre Yellowstone di Taylor Sheridan dopo la conclusione della quinta stagione. La notizia arriva dopo le segnalazioni di presunti conflitti tra la star della serie Paramount e il co-creatore Taylor Sheridan sugli impegni dell’attore nelle riprese degli episodi rimanenti della stagione in corso.

Il sito ha anche affermato che fonti riferiscono che il cast e la troupe di Yellowstone non sono ancora sicuri di quando riprenderanno le riprese dei restanti episodi che rimangono da girare della quinta stagione nel Montana, particolare che sta portando  a “molta confusione e frustrazione”. A febbraio, ET ha incontrato il reporter di Puck News, Matthew Belloni, che è stato il primo a riferire dei problemi sul set che, secondo quanto riferito, hanno afflitto lo show durante la lavorazione della sua quinta stagione. “Yellowstone è davvero nel limbo in questo momento fino a quando non riusciranno a capire se Kevin Costner tornerà o, più probabilmente, se verrà escluso dallo show“, ha spiegato Belloni. “Una volta presa questa decisione, possono finire di scrivere la seconda metà di questa stagione, girarla e probabilmente andrà in onda in autunno“.

In mezzo a tutto questo, l’avvocato dell’attore, Marty Singer, ha risposto alle accuse in una dichiarazione a ET. “L’idea che Kevin fosse disposto a lavorare solo una settimana nella seconda metà della stagione 5 di Yellowstone è una bugia assoluta. È ridicolo – e chiunque lo suggerisca non dovrebbe essere creduto per un secondo“, ha detto l’avvocato. Ha aggiunto: “Come sanno bene tutti quelli che sanno qualcosa di Kevin, è incredibilmente appassionato e legato alla serie ed è sempre andato ben oltre per assicurarne il successo“. I conflitti di programmazione sono legati alla lavorazione di Horizon: An American Saga, un progetto a cui l’attore e regista ha lavorato per oltre un decennio e che la prima parte è già in post-produzione. Horizon: An American Saga sarà un film in quattro parti prodotto da New Line e Warner Bros Discovery.

La notizia dell’uscita di Costner dallo show arriva il giorno dopo che è stato rivelato sua moglie con il quale è sposato da 18 anni, Christine Costner, ha chiesto il divorzio.  “È con grande tristezza che sono emerse circostanze al di fuori del suo controllo che hanno portato il signor Costner a dover partecipare a un’azione di scioglimento del matrimonio“, ha detto lunedì a ET il rappresentante di Costner. “Chiediamo che la privacy sua, di Christine e dei loro figli sia rispettata mentre affrontano questo momento difficile“. A febbraio è stato riferito che Kevin Costner potrebbe aver ridotto il suo programma di riprese per il resto della quinta stagione e che uno spin-off di Yellowstone guidato da Matthew McConaughey era in lavorazione.

Yellowstone è stato creato da Taylor Sheridan e John Linson. Nel cast  oltre al protagonista, troviamo Luke Grimes, Kelly Reilly, Wes Bentley, Cole Hauser, Kelsey Asbille, Brecken Merrill, Jefferson White, Forrie Smith, Denim Richards, Ian Bohen, Finn Little, Ryan Bingham, Gil Birmingham, Jen Landon e Kathryn Kelly. “La serie racconta la famiglia Dutton, guidata da John Dutton, che controlla il più grande ranch contiguo negli Stati Uniti“, si legge nella sinossi. “Tra alleanze mutevoli, omicidi irrisolti, ferite aperte e rispetto meritato – il ranch è in costante conflitto con quelli con cui confina – una città in espansione, una riserva indiana e il primo parco nazionale d’America“.

 
 

Festival di Cannes 76: annunciata la giuria del Concorso

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Official poster - 76th edition © Photo de Jack Garofalo/Paris Match/Scoop – Création graphique © Hartland Villa

Il 28 febbraio Ruben Östlund è stato nominato presidente della giuria del Festival di Cannes 76. In questa nuova edizione che segue il 75° anniversario, il Festival di Cannes desidera accogliere una nuova generazione di artisti che dirigono, recitano, cantano e scrivono. Oltre al Presidente, due volte insignito della Palma d’oro, la giuria comprende la regista marocchina Maryam Touzani, l’attore francese Denis Ménochet, lo sceneggiatore e regista anglo-zambiano Rungano Nyoni, l’attrice e regista americana Brie Larson, l’attore americano Paul Dano, l’autore afghano Atiq Rahimi, il regista e sceneggiatore argentino Damián Szifrón e la regista francese Julia Ducournau che ha vinto il primo premio nel 2021.

La Giuria avrà il compito di assegnare la Palma d’oro a uno dei 21 film annunciati in Concorso. I premi saranno rivelati il 27 maggio durante la cerimonia di chiusura che sarà trasmessa in diretta da France Télévisions in Francia e da Brut, su scala internazionale. Seguirà l’ultima proiezione del Festival: Elemental, il film d’animazione di Peter Sohn.

Il Festival di Cannes 76 si svolgerà dal 16 al 27 maggio, a questo link il programma ufficiale.

 
 

Superman: Legacy di James Gunn non sarà rallentato dallo sciopero degli sceneggiatori

Superman: Legacy film 2025 James Gunn

Alla luce dello sciopero della Writers Guild of America, sono ora stati rivelati nuovi aggiornamenti sul film Superman: Legacy di James Gunn. Con il DCEU pronto ad arrivare alla sua conclusione con il film The Flash, lasciando così il posto ad un nuovo DC Universe sotto la guida di Gunn e Peter Safran, il primo grande progetto sarà proprio Superman: Legacy, che fungerà da riavvio dell’icona DC e si concentrerà su un giovane Clark Kent. Il film, come ormai noto, sarà scritto e diretto dallo stesso Gunn.

Lo sciopero degli sceneggiatori attualmente in corso influenzerà ora ovviamente una serie di produzioni sia televisive che cinematografiche. Tuttavia, stando ad un nuovo rapporto di The Wrap, il film Superman: Legacy di Gunn non dovrebbe rientrare tra quelli colpiti da questa situazione. Gunn avrebbe infatti consegnato la sua bozza della sceneggiatura la scorsa settimana, prima che lo sciopero della WGA entrasse in vigore. Inoltre, si riferisce che Gunn è in procinto di scegliere il nuovo attore protagonista per Superman: Legacy, con la produzione che inizierà dunque nel 2024.

Se dunque sembra che Superman: Legacy abbia buone probabilità di rispettare la sua uscita in sala attualmente fissata all’11 luglio 2025, lo stesso non si può dire per gli altri progetti del DCU. A seconda della durata dello sciopero, i DC Studios potrebbero infatti dover ritardare vari progetti e riprogrammare determinati film e show. Solo il tempo svelerà se e come i progetti attualmente in programma subiranno modifiche, soprattutto in base a se lo sciopero si protrarrà più a lungo di quello del 2007-2008. Ma per ora, appunto, Superman: Legacy sta andando avanti e si attendono ora comunicazioni relative al casting.

 
 

Spider-Man: Across the Spider-Verse, molte scene inedite nel nuovo trailer!

Spider-Man: Across the Spider-Verse

Sony Pictures ha diffuso un nuovo trailer internazionale del tanto atteso sequel Spider-Man: Across the Spider-Verse. Il nuovo contributo presenta molti filmati inediti ricchi di azione che prendono in giro i poteri unici di Spider-Man 2099 e la forte disapprovazione per Miles Morales che si unisce alla Spider-Force.

Il video evidenzia il dilemma morale che affliggerà Miles nel film in uscita. Mentre Spider-Man 2099 (alias Miguel O’Hara) e altri Spider-Men lo affrontano per accettare che tutti gli Spider-Men debbano fare un sacrificio per il bene superiore, Miles resiste a causa del suo desiderio di salvare tutti. Dai un’occhiata al trailer internazionale di Spider-Man: Across the Spider-Verse qui sotto:

Spider-Man: Across the Spider-Verse introdurrà però non solo La Macchia, doppiato da Jason Schwartzman, ma anche oltre 200 varie iterazioni dell’eroe titolare. Miller ha dichiarato nell’aprile 2022 che “in mezzo a questo multiverso ci sono 240 personaggi unici … ma sono per lo più personaggi minori o secondari“. Tra questi ci sarà Miguel O’Hara, alias Spider-Man 2099, doppiato da Oscar Isaac. Isaac sarà affiancato da un cast corale che include Brian Tyree Henry nei panni di Jefferson Davis, Luna Lauren Vélez nei panni di Rio Morales e Issa Rae nei panni di Jessica Drew, alias Spider-Woman. Spider-Man: Across the Spider-Verse, come noto, arriverà nei cinema il 2 giugno.

“Miles Morales ritorna per il prossimo capitolo della saga di Spider-Verse, Spider-Man: Across the Spider-Verse“, si legge nella sinossi. “Dopo essersi riunito con Gwen Stacy, l’amichevole Spider-Man di quartiere di Brooklyn viene catapultato attraverso il Multiverso, dove incontra una squadra di Spider-People incaricata di proteggere la sua stessa esistenza. Ma quando gli eroi si scontrano su come gestire una nuova minaccia, Miles si ritrova a confrontarsi con gli altri Spider e deve ridefinire cosa significa essere un eroe in modo da poter salvare le persone che ama di più.

Il film è diretto da Joaquim Dos Santos, Kemp Powers e Justin K. Thompson. Nel cast Shameik Moore nei panni di Miles Morales, Hailee Steinfeld nei panni di Gwen Stacy, Jake Johnson nei panni di Peter B. Parker, Issa Rae nei panni di Spider-Woman, Daniel Kaluuya Spider-Punk, Karan Soni nei panni di Spider-Man India, Oscar Isaac nei panni di Spider-Man 2099, Jason Schwartzman nei panni di The Spot, Brian Tyree Henry nei panni di Jefferson Davis, Luna Lauren Velez nei panni di Rio Morales, Greta Lee nei panni di Lyla. Nel cast vocale originale anche Andy Samberg , Rachel Dratch, Jorma Taccone, Shea Whigham e altri.

Spider-Man: Across the Spider-Verse è prodotto da Phil Lord, Chris Miller, Amy Pascal, Avi Arad e Christina Steinberg con Alonzo Ruvalcaba. Aditya Sood e il regista del primo film, Peter Ramsey, sono i produttori esecutivi.

 
 

Jamie Foxx ringrazia i fan per il supporto

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L’attore e musicista Jamie Foxx ha pubblicato un aggiornamento di stato su Instagram dopo il suo ricovero in ospedale il mese scorso. Nel nuovo post su Instagram , Foxx ha scritto: “Apprezzo tutto l’amore!!! Sentirsi benedetti“, seguito da una serie di emoji. Molte altre celebrità hanno commentato il post, tra cui Ludacris, DJ Khaled e AJ McLean, augurandogli il meglio.

 

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Cosa è accaduto a Jamie Foxx?

Jamie Foxx è stato ricoverato per la prima volta il 12 aprile dopo aver sofferto di quella che la sua famiglia ha descritto come una “complicazione medica“. Sebbene si sappia poco su ciò che è accaduto, si dice che Jamie Foxx stesse in compagna della sua famiglia al momento del suo ricovero. L’attore ha recentemente recitato nel film d’azione sui vampiri  Day Shift al fianco di Dave Franco. Lo vedremo presto in They Cloned Tyrone e doppiarà un cane nella commedia Strays. Ha inoltre già girato ad Atlanta il fil  Back in Action che vedrà il ritorno sul grande schermo di Cameron Diaz .

Jamie Foxx ha vinto il premio Oscar come miglior attore grazie alla sua interpretazione in Ray ed è stato in numerosi film di successo, tra cui Dreamgirls, Django Unchained e Spider-Man: No Way Home, oltre a pubblicare diversi album musicali. 

 
 

La dura verità: trama e cast del film con Gerard Butler

La dura verità film

Popolare commedia romantica del 2009, La dura verità (qui la recensione) è diretto da Robert Luketic, già autore di titoli simili come La rivincita delle bionde e Quel mostro di suocera. Per questo suo nuovo film egli porta in scena la storia di due personalità dello spettacolo estremamente differenti nel carattere, nelle convinzioni e nei modi. Attraverso di loro si snoda una comica vicenda incentrata sulle relazioni tra donne e uomini, portando a galla quella che il titolo del film afferma essere una dura verità. Il film è però ben lungi dal cinismo, rivelandosi invece come un appassionata e appassionante storia d’amore.

Ricca di riferimenti ad altre pellicole simili, tra cui si possono annoverare Harry, ti presento Sally… e Anchorman – La leggenda di Ron Burgundy, il film vanta la presenza di noti interpreti di Hollywood, che si mettono qui alla prova con ruoli particolarmente sopra le righe. È infatti la presenza di Gerard Butler e Katherine Heigl a rendere il tutto più piccante e interessante, con i due che danno vita ad una riuscita coppia comica. Al momento del suo arrivo in sala il film non è in realtà stato ben accolto dalla critica, ma decisamente diversa è stata la reazione del pubblico.

A fronte di un budget di 38 milioni di dollari, il film è infatti arrivato ad incassarne ben 205 in tutto il mondo. Tale risultato ha permesso a La dura verità di affermarsi come una delle commedie di maggior successo dell’anno. Prima di lanciarsi in una visione di questa, ci sono diverse curiosità da scoprire, molte delle quali legate proprio agli attori protagonisti. Proseguendo nella lettura sarà possibile scoprire queste come anche su quali piattaforme è possibile ritrovare il film in streaming per una comoda visione casalinga.

La dura verità: la trama del film

La vicenda del film si svolge a Sacramento, in California, dove Abby Richter è un’affermata produttrice di uno show televisivo. Altrettanto di successo non è però la sua vita sentimentale, costellata di appuntamenti senza un lieto fine. Dopo l’ennesimo di questi, la donna sembra pronta a gettare la spugna. È a questo punto che si imbatte nel programma intitolato La dura verità, condotto dal cinico e irriverente Mike Chadway. Nel suo show questi dà vita ad una serie di spregiudicate opinioni sui rapporti sentimentali, e proprio il modo in cui ne parla spinge Abby a telefonare in diretta per offrire il suo punto di vista, quello di una donna che ancora crede nell’amore vero e nei suoi miracoli.

Inaspettatamente, lo scontro con Mike si rivela solo il primo di una lunga serie. Abby viene infatti a sapere che gli ascolti del suo programma sono in calo, e il network ha assunto proprio il cinico conduttore per tentare di risollevare le sorti dello show. Il rapporto tra Mike ed Abby si conferma particolarmente teso, con numerosi episodi di scontri verbali causati da divergenze creative. Tutto prende però una piega inaspettata nel momento in cui la donna sviluppa una cotta per il suo vicino di casa, Colin. È e quel punto che Mike la spinge a seguire i suoi consigli, stringendo con lei un patto. Se Abby riuscirà a conquistare Colin, allora i due tenteranno di lavorare in armonia, altrimenti Mike avrebbe rassegnato le dimissioni.

La dura verità cast

La dura verità: il cast del film

Come anticipato, protagonisti assoluti del film sono gli attori Katherine Heigl e Gerard Butler. La prima veste i panni di Abby Richter, ruolo per il quale si è preparata informandosi sull’attività delle donne produttrici nel mondo dello spettacolo. Tale ricerca le ha permesso di poter risultare ulteriormente realistica, mentre per l’aspetto più personale del personaggio la Heigl si è lasciata ispirare dalle grandi figure femminili del genere sentimentale. Butler è invece presente nel ruolo dell’irriverente Mike Chadway. Tale personaggio è liberamente ispirato al conduttore Adam Carolla, e per entrare in quella mentalità l’attore ha speso diverso tempo a guardare il The Adam Carolla show, osservando il modo di comportarsi, di muoversi e di parlare del conduttore.

Accanto a loro, nel film, si ritrovano poi attori meno noti ma ugualmente validi nei rispettivi ruoli. Eric Winter, celebre per la soap opera Il tempo della nostra vita, interpreta qui l’ortopedico Colin, l’uomo di cui Abby si infatua. L’attore Nick Searcy è invece Stuart, il boss di Mike e Abby e colui che cerca di farli andare d’accordo sul posto di lavoro. Bree Turner, celebre per la serie Grimm, dà vita al personaggio di Joy Haim, assistente e amica di Abby e come lei in cerca del vero amore. Gli attori John Michael Higgins e Cheryl Hines, invece, recitano nei ruoli di Larry Williams e Georgia Bordeney, i due conduttori dello show mattutino e sposati tra di loro.

La dura verità: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Per gli appassionati del film è possibile fruire di questo grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. La dura verità è infatti disponibile nel catalogo di Rakuten TV, Google Play, Apple iTunes, Tim Vision e Now TV. Per vederlo, basterà sottoscrivere un abbonamento generale o noleggiare il singolo film. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si ha soltanto un determinato periodo di tempo entro cui vedere il titolo. Il film sarà inoltre trasmesso in televisione il giorno mercoledì 3 maggio alle ore 21:25 sul canale Nove.

Fonte: IMDb

 
 

Alessandro D’Alatri, morto il regista a 68 anni

Americano Rosso Alessandro d'alatri

Si è spento a 68 anni Alessandro D’Alatri, il regista romano che era malato da tempo. Nel 1991 aveva vinto il David di Donatello come migliore regista esordiente per Americano Rosso, ma nel corso della sua carriera ha firmato altri lavori di alto profilo come La Febbre, e fiction tv come I bastardi di Pizzofalcone, Il Commissario Ricciardi e Il Professore, oltre a videoclip musicali e tantissimi spot pubblicitari.

Nato a Roma il 24 febbraio del 1955, Alessandro D’Alatri comincia la sua carriera come attore, in una piccola parte in Il Giardino dei Finzi Contini diretto da Vittorio De Sica. Negli Anni ’80 ottiene molti riconoscimenti per la regia di spot televisivi e pubblicità. Nel 1991 esordisce alla regia con Americano Rosso, il film che gli è valso il David per il migliore esordio e poi, nel 1993, dirige Senza pelle che gareggia alla Quinzaine des Realisateurs del Festival di Cannes.

Negli anni 2000 dirige Casomai, La febbre, Commediasexi. Nel 2017 gira quello che si rivelerà il suo ultimo film, The Startup. L’ultima parte della sua carriera si è concentrata principalmente sulla serialità televisiva. Ha firmatoI bastardi di Pizzofalcone, Il Commissario Ricciardi e Il Professore.

 
 

Mrs. Davis, recensione della serie di Damon Lindelof con Betty Gilpin

Mrs. Davis recensione

Che gioiosa e ispirata ventata di follia è Mrs. Davis, nuovo show targato Peacock! un tripudio di idee, trovate, rimandi cinefili che rappresenta senz’ombra di dubbio il primo, soddisfacente “guilty pleasure” del 2023, almeno a livello seriale. I creator Tara Hernandez e Damon Lindelof hanno evidentemente dato sfogo alla propria creatività senza troppo preoccuparsi di insospettire, sconcertare o addirittura offendere un determinato tipo di pubblico. E tale libertà di pensiero non fa che impreziosire il risultato finale.

Mrs. Davis e una trama impossibile da raccontare

Dove cominciare per tentare di raccontare la trama di Mrs. Davis? Impossibile trovare un punto di partenza che renda giustizia al mirabolante caos narrativo rappresentato dalle varie puntate. Diciamo che soltanto nel corso del pilot troverete suore combattive e motorizzate alla ricerca del Sacro Graal, neonazisti rapitori, un’intelligenza artificiale che controlla ormai il pensiero comune, una banda di ribelli tutt’altro che organizzati, padri prestigiatori, madri che non hanno paura di adoperare frecce, fegati in disuso, il deserto del Nevada, la Francia medievale e lo sterminio dei Cavalieri Templari. Nel corso degli episodi successivi si aggiungono alla speziata ricetta anche altri personaggi e situazioni che preferiamo non svelare, visto che tanto rimane troppo arduo inserirli in una sintesi logica di quanto succede nella storia.

Una serie che non è mai pretenziosa

Molto questo tipo di prodotto-contenitore predisposto a esporre ogni tipo di fantasia da parte degli autori finisce per diventare irritante, soprattutto quando riproposto sotto forma seriale. Mrs. Davis riesce al contrario a risultare frizzante e mai pretenzioso col passare di ogni puntata – fatta forse eccezione per la quarta che offre una progressione narrativa e dei personaggi più fragile rispetto alle altre. Il segreto della serie è quello di riuscire a rendere leggero, in alcuni momenti addirittura vanesio, ogni aspetto di quanto raccontato. Sotto questo punto di vista la scelta di Betty Gilpin come protagonista assoluta è la vera carta vincente: l’attrice che aveva già dato prova delle sue doti comiche nel riuscito Glow per Netflix, in Mrs. Davis si lascia andare a una prova di soave leggerezza, costruendo un personaggio eccentrico eppure avvicinabile, cinico e insieme dolcissimo.

Carisma e presenza scenica per Betty Gilpin

Un’interpretazione comica di spessore indiscutibile, la quale conferma il carisma della Gilpin oltre che la sua indubbia presenza scenica. I tempi comici del tutto personali che sa rendere coerenti con la fisionomia del ruolo di Lizzy/Simone sono la chiave perché Mrs. Davis risulti spassoso nel suo vitale caos organizzato. Lo spettatore rimane così incollato allo show chiedendosi inconsciamente cos’altro sta per succedere di folle e insensato. Accanto a loro si dimostrano efficaci comprimari Elizabeth Marvel, David Arquette, Tom Wlaschiha e soprattutto un Jake McDorman il quale, dopo la convincente prova fornita in Dopesick, sta dimostrando una versatilità e una crescita come attore piuttosto insospettate.

Il miglior modo per gustare Mrs. Davis è senz’altro quello di lasciarsi andare e accettare di salire su una giostra a puntate come non se ne vedevano da qualche tempo. Siamo di fronte a un progetto artistico che fa della libertà di espressione e dell’inventiva le sue ragioni d’essere, mescolando avventura, commedia surreale, commento sociale e ovviamente fantasy con audacia e gusto dello sberleffo. Il gioco di prestigio messo in piedi dalla Hernandez e da Lindelof funziona soprattutto perché ad offrirlo al pubblico troviamo una Betty Gilpin scatenata ed ispiratissima, ammirevole mattatrice che abbraccia il nonsense del progetto con un senso dell’ironia rimarchevole. La carne al fuoco messa dalla serie è davvero molta, e il rischio di bruciarla – oppure rimanerne bruciati – era davvero alto, soprattutto quando Mrs. Davis ha cominciato seriamente a rielaborare senza paura molti dogmi religiosi.

Un poderoso assaggio

Qualcuno rimarrà probabilmente sconcertato da alcune scelte, dalla direzione con cui si è scelto di presentare determinati personaggi di supporto. Conviene allora ribadire ancora una volta che questo vuole essere un contenitore strabordante e giocoso di fascinazioni in grado di svariare attraverso molte delle questioni fondamentali del nostro presente. Accettate un consiglio spassionato: non fermatevi su un aspetto piuttosto che un’altro vedendo Mrs. Davis, non concentratevi su un pregio che vi ha sorpreso o un difetto che vi ha invece irritato. Gustatene tutti i sapori e tutti in un unico, poderoso assaggio, e siamo (quasi) certi che no ve ne pentirete…

 
 

La magia di David Yates al Museo Nazionale del Cinema

David Yates

La magia del cinema di David Yates approda a Torino. Il Museo Nazionale del Cinema rende omaggio all’acclamato regista britannico che ha contribuito significativamente al successo della fortunata serie di film di Harry Potter e Animali Fantastici, venendo associato in modo indelebile il proprio nome al Wizarding World creato da J.K. Rowling. 

Regista, produttore e sceneggiatore, il due volte vincitore del BAFTA e del Britannia Award per l’eccellenza artistica nella regia incontrerà il pubblico martedì 23 maggio 2023 alle ore 18:30 nell’Aula del Tempio della Mole Antonelliana e, alle 20:30 al Cinema Massimo (Sala Uno), introdurrà la visione di Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 2 (2011), emozionante e spettacolare ultimo capitolo della saga, che ha portato il franchise da record a un’epica conclusione.

In dialogo con il direttore del Museo Domenico De Gaetano, il regista sarà protagonista di un’attesissima Masterclass, un’occasione per ripercorrere le tappe più importanti della propria carriera, dagli esordi televisivi fino alle ultime produzioni.

Prima dell’incontro, David Yates riceverà la Stella della Mole, quale riconoscimento per aver contribuito allo sviluppo dell’arte cinematografica con acclamati successi che sono definitivamente entrati a far parte dell’immaginario collettivo delle giovani generazioni.

“Sono molto onorato ed emozionato di recarmi a Torino per condividere la mia esperienza cinematografica nella magnifica Mole Antonelliana, un luogo dall’aspetto magico che sarebbe la location ideale per uno dei miei film – racconta David Yates  Non posso immaginare uno spazio più evocativo e stimolante per parlare del mio percorso come film-maker, dai modesti inizi dei cortometraggi in Super8 millimetri, passando per le fiction televisive per la BBC, fino a realizzare finalmente il sogno di fare film per un pubblico globale”.

“David Yates è un grande regista, capace di far sognare, di ricreare quella magia che solo il cinema sa dare – afferma Enzo Ghigo, presidente del Museo Nazionale del Cinema – quella stessa magia che noi cerchiamo di trasmettere ai visitatori del nostro museo. Siamo molto contenti di averlo qui alla Mole Antonelliana e sono sicuro che saprà affascinarci e ammaliarci come sa ben fare nei suoi film”.

“David Yates entra nell’immaginario di tutti attraverso la serie di film di Harry Potter e travolge le aspettative con il suo sguardo dark e la sua capacità di creare atmosfere inquietanti e misteriose – sottolinea Domenico De Gaetano, direttore del Museo Nazionale del Cinema – È il miglior traduttore in immagini del complesso Wizarding World di J. K. Rowling, cupo ed elegante al tempo stesso, sobrio e giocoso. I suoi film sono fenomeni culturali che divertono e allo stesso tempo fanno pensare generazioni diverse di spettatori. Ma come i grandi maestri della storia del cinema, Yates è un profondo conoscitore dell’arte cinematografica e la masterclass sarà un’occasione unica per ripercorrere la sua straordinaria carriera, gli esordi, i successi e le sfide che lo attendono”.

 
 

Dune: Parte Due, il primo trailer ufficiale del film di Denis Villeneuve

A pochi giorni dalle prime immagini ufficiali e ad un giorno dal poster, ecco ora che la Warner Bros. svela il primo trailer ufficiale di Dune: Parte Due, che si può qui vedere, analizzare e scoprire in tutta la sua epicità. Questa seconda parte dell’adattamento del romanzo di fantascienza di Frank Herbert, diretto dal visionario regista Denis Villeneuve, vanta un cast composto da Timothée Chalamet (Chiamami col mio nome), nei panni di Paul Atreides, e Zendaya (Spider-Man: No Way Home), in quelli di Chani.

Oltre ai due attori poc’anzi citati, nel film recitano anche Rebecca Ferguson (Mission: Impossible – Dead Reckoning), il premio Oscar Javier Bardem (No Country for Old Men, Being the Ricardos), il candidato all’Oscar Josh Brolin (Avengers: Endgame), Stellan Skarsgård (Avengers: Age of Ultron) e Dave Bautista (Thor: Love and Thunder).

Fanno inoltre il loro ingresso nel sequel Dune: Parte Due anche Austin Butler (Elvis, C’era una volta… a Hollywood) nei panni del famigerato Feyd Rautha e il premio Oscar Christopher Walken (Il cacciatore, Prova a prendermi) nei panni dell’Imperatore. Florence Pugh (Black Widow, Piccole donne), Léa Seydoux (Crimes of the Future) e Souheila Yacoub (la serie No Man’s Land, Climax) completano infine l’ampio cast nei panni rispettivamente della principessa Irulan, figlia dell’Imperatore, Lady Margot, amica stretta di quest’ultimo, e Shishakli, guerriera dei Fremen.

Dune: Parte Due, la trama del film

Dopo gli eventi del primo capitolo, Dune: Parte Due ritrova Paul Atreides, unitosi ora a Chani e ai Fremen e in cerca di vendetta contro i cospiratori che hanno distrutto la sua famiglia e tutto ciò che conosceva del suo mondo. Una guerra contro il malvagio barone Vladimir Harkonnen, e di conseguenza contro l’imperatore Shaddam IV, è dunque inevitabile. In preparazione a questa, Paul rafforzerà il suo rapporto con Chani, farà la conoscenza della principessa Irulan Corrino, figlia dell’Imperatore, e conoscerà profondamente lo spirito del deserto proseguendo la sua strada come “Mahdi” il messia profetizzato dal popolo del deserto, andando dunque incontro al proprio destino.

Il film arriverà nei cinema italiani dal 1 novembre e porterà dunque a compimento il racconto intrapreso con il primo film.

 
 

Succession 4×06, 6 grandi rivelazioni sulla storia e i colpi di scena

Succession 4x06 rivelazioni

Succession 4×06 è andato in onda e ha lasciato in sospeso moltissimi colpi di scena e rivelazioni. Questa quarta stagione di Succession è già stata una corsa selvaggia, con lo show si è spinto molto avanti lasciando lo spettatore con il fiato in sospeso. L’ultimo episodio non fa altro che rendere le cose più eccitanti, poiché cambierà il futuro di Succession in diversi modi importanti.

La stagione 4 di Succession è l’ultima stagione dell’amata serie comico-drammatica della HBO, che conclude la storia della famiglia Roy e del loro enorme impero multimediale, Waystar Royco. Fino a questo momento, la quarta stagione di Succession ha visto l’uscita di scena di Logan Roy, il principale antagonista della serie, lasciando vacante la posizione di CEO. Kendall e Roman Roy sono ora co-amministratori delegati della società e le cose non stanno andando bene. Succession 4×06 riprende da Kendall e Roman che cercano ancora di gestire l’accordo con la GoJo e di affrontare il primo incontro con gli investitori.

1Il futuro dopo Succession 4×06

Succession 4×06 potrebbe non essere così importante come gli episodi precedenti, ma in realtà cambia significativamente il futuro dello show. Le conseguenze dell’incontro con gli investitori e il tweet di Lukas Matsson potrebbero danneggiare in modo significativo non solo l’affare GoJo, ma anche la Waystar Royco. Il licenziamento di Joy e Gerri e il nuovo litigio di Kendall con Karl, il direttore finanziario di Waystar Royco, non saranno di certo d’aiuto.

Inoltre, i problemi della Waystar stanno iniziando a provocare una spaccatura tra i tre fratelli Roy. La decisione di non concludere l’affare ha già provocato un conflitto tra Kendall, Roman e Shiv, raddoppiando la loro già tesa lotta per il potere. I tentativi di Kendall e Roman di applicare il metodo di gestione del padre non fanno che peggiorare le cose, con i fratelli Roy che potrebbero far crollare l’impero di Logan Roy entro la fine della quarta stagione di Succession.

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Festival di Cannes 76: a Michael Douglas il premio alla carriera

Michael Douglas film

Michael Douglas riceverà la Palma d’oro al Festival di Cannes 76, in riconoscimento della sua brillante carriera e del suo impegno per il cinema. Il Festival di Cannes gli renderà omaggio durante la cerimonia di apertura trasmessa in diretta su France 2 e all’estero su Brut, martedì 16 maggio. Negli ultimi anni, il Festival di Cannes ha assegnato il riconoscimento a Forest Whitaker, Agnès Varda, Jean-Pierre Léaud, Jodie Foster e Manoel de Oliveira.

“È sempre una boccata d’aria fresca essere a Cannes, che è stata a lungo una meravigliosa piattaforma per creatori audaci, audacia artistica ed eccellenza nella narrazione. Dalla mia prima volta qui nel 1979 per The China Syndrome alla mia più recente premiere per Behind the Candelabra nel 2013, il Festival mi ha sempre ricordato che la magia del cinema non è solo in ciò che vediamo sullo schermo, ma nella sua capacità di influenzare le persone intorno il mondo. Dopo oltre 50 anni di attività, è un onore tornare sulla Croisette per aprire il Festival e abbracciare il nostro linguaggio cinematografico globale condiviso.”

Il Festival di Cannes 76 si svolgerà dal 16 al 27 maggio, a questo link il programma ufficiale.

 
 

Rapito, il trailer ufficiale del nuovo film di Marco Bellocchio

Distribuito da 01 Distribution e in sala dal 25 maggio, il nuovo film di Marco Bellocchio dal titolo Rapito si fa ora ammirare grazie al suo trailer ufficiale. Nel nuovo lungometraggio del regista, che sarà presentato in concorso al Festival di Cannes, si racconta del caso Edgardo Mortara. Siamo nel 1858, nel quartiere ebraico di Bologna, dove i soldati del Papa irrompono nella casa della famiglia Mortara. Per ordine del cardinale, sono andati a prendere Edgardo, il loro figlio di sette anni. Secondo le dichiarazioni di una domestica, ritenuto in punto di morte, a sei mesi, il bambino era stato segretamente battezzato.

La legge papale è inappellabile: deve ricevere un’educazione cattolica. I genitori di Edgardo, sconvolti, faranno di tutto per riavere il figlio. Sostenuta dall’opinione pubblica e dalla comunità ebraica internazionale, la battaglia dei Mortara assume presto una dimensione politica. Ma il Papa non accetta di restituire il bambino. Mentre Edgardo cresce nella fede cattolica, il potere temporale della Chiesa volge al tramonto e le truppe sabaude conquistano Roma.

Liberamente ispirato al libro di Daniele Scalise Il caso Mortara. La vera storia del bambino ebreo rapito dal papa (1996), il film scritto da Bellocchio insieme a Susanna Nicchiarelli con la collaborazione di Edoardo Albinati e Daniela Ceselli e la consulenza storica di Pina Totaro, rappresenta dunque un nuovo capitolo nell’analisi della storia novecentesca d’Italia portata avanti da Bellocchio con il suo cinema, dopo i recenti casi di Il traditore ed Esterno notte. Nel film recitano gli attori Paolo Pierobon, Fausto Russo Alesi, Enea Sala, Barbara Ronchi, Filippo Timi, Fabrizio Gifuni, Andrea Gherpelli, Samuele Teneggi, Corrado Invernizzi, Paolo Calabresi.

 
 

To Catch a Killer, la recensione del film con Shailene Woodley

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Ha trovato una distribuzione irrisoria qui a New York il nuovo film dell’argentino Damiàn Szifron, quello che qualche anno addietro aveva sorpreso il pubblico internazionale con il surreale e corrosivo Wild Tale. Un solo spettacolo al giorno in un multiplex vicino Times Square. Dopo essere andati a vederlo non è stato affatto difficile comprendere il motivo per cui To Catch a Killer abbia ottenuto talmente poca pubblicità e considerazione dall’industria cinematografica americana. Non soltanto si tratta di un thriller sulla caccia a un “mass shooter”, figura purtroppo oggi più che mai attuale negli Stati Uniti; nello sviluppare la trama la sceneggiatura scritta dallo stesso Szifron insieme a Jonathan Wakeham illustra anche con pienezza l’idea come una mente deviata possa essere anche il frutto di una società sempre più alienante.

Fortemente voluto dalla protagonista e produttrice Shailene Woodley, il film vede la giovane e problematica poliziotta Eleanor Falco trovarsi nel bel mezzo di un massacro compiuto da un assassino appostato col suo fucile di precisione in un palazzo di Baltimora. A condurre le indagini e la caccia all’uomo viene messo il detective dell’FBI Geoffrey Lammark (Ben Mendelsohn), il quale sceglie di far entrare in squadra Eleanor nonostante i suoi evidenti problemi. Insieme la coppia inizia un’indagine che la porterà a testare i propri limiti fisici ma soprattutto psicologici.

To Catch a Killer è un’opera con commento sociale dietro la confezione di genere

L’impianto narrativo e l’idea di messa in scena di To Catch a Killer rispondono pienamente agli stilemi del cinema di genere. La rappresentazione della metropoli innevata e malinconica rimanda nella propria, interna coerenza estetica ad altre ambientazioni molto apprezzate dagli appassionati di cinema mainstream. Abbiamo infatti pensato alle strade piovose e anonime di Se7en di David Fincher, e insieme anche ai viali eleganti ma anche spaventosi de Il cavaliere oscuro di Christopher Nolan. Ma sia chiaro fin da subito, quello di Szifron non è assolutamente un lungometraggio derivativo: semplicemente sa adoperare i mezzi che ha a disposizione per immergere lo spettatore in un universo filmico che sa restituire con potenza la forza emotiva di storia e personaggi.

E qui entra poi in gioco la volontà precisa di introdurre un commento sociale dietro la confezione di genere: nel seguire le tracce che dovranno portare alla cattura dell’assassino i due protagonisti si trovano a indagare le pieghe nascoste di un sistema che fabbrica mostri, in ogni strato sociale che attraversa. Lammark e Falco in un percorso a tappe organizzato in maniera sorprendente si trovano faccia a faccia con una verità quanto mai sconcertante: l’uomo che stanno cercando non rappresenta una “deviazione” quanto piuttosto una cellula incancrenita dentro un organismo malato.

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Un’opera violenta, specchio del nostro presente

Senza voler raccontare troppo per evitare spoiler non necessari, possiamo comunque affermare che To Catch a Killer si prende con enorme coraggio grossi rischi a livello sia estetico che contenutistico: la violenza messa in scena da Szifron è brutale, lontana dalla spettacolarizzazione del genere. La progressione delle indagini viene spesso rallentata da figure che rappresentano metaforicamente quanto sia marcio il sistema americano: agenti che fanno politica molto più di quanto non tengano a catturare il colpevole; l’estremismo conservatore che approfitta della tragedia per spargere terrore; un discorso chiaro e radicale sull’istituzione del self-made man e del suo diritto alla propria autodifesa.

To Catch a Killer propone tutto questo e insieme riflette in maniera estremamente forte su quanto mette in scena. Il risultato è tanto appassionante a livello di fruizione spettacolare quanto doloroso nel momento in cui si comincia a ragionarci sopra. Non stiamo parlando di un film perfetto, tutt’altro: alcune ovvietà nella trama e qualche backstory non del tutto necessaria portano con sé una certa dose di retorica. Difetti che comunque scalfiscono soltanto in minima parte la potenza di un thriller nichilista, quasi livido nell’esposizione. Non sembra essere arrivato al momento giusto, To Catch a Killer. E questo lo rende probabilmente un oggetto cinematografico ancor piú affascinante e complesso da metabolizzare. Quando il cinema di genere diventa lo specchio deformante (e deformato) del nostro presente, non è mai facile da accettare…

 
 

Guardiani della Galassia Vol. 3, l’Alto Evoluzionario è “male puro”

Guardiani della Galassia Vol. 3
Photo courtesy of Marvel Studios. © 2022 MARVEL.

I Guardiani della Galassia affronteranno un nemico davvero malvagio durante la loro ultima avventura insieme. Riunitosi con James Gunn dopo aver interpretato Clemson Munn nella fortunata serie HBO Max del regista, Peacemaker, Chukwudi Iwuji è pronto a seminare il terrore nei panni dell’Alto Evoluzionario. I filmati precedenti hanno anticipato quanto sia spregevole questo individuo superpotente e come minaccerà direttamente i Guardiani insieme all’Adam Warlock di Will Poulter. In occasione dell’arrivo del film in sala, Iwuji ha voluto sottolineare che non c’è confine che l’Alto Evoluzionario non varcherà nel tentativo di creare la specie perfetta.

Perri Nemiroff di Collider ha parlato con il cast e il team dietro il film, incluso Chukwudi Iwuji, che ha suggerito che l’Alto Evoluzionario potrebbe essere più spaventoso di Thanos, un paragone nobile considerando quanto fosse memorabile il signore della guerra interpretato da Josh Brolin durante la sua apparizione in Avengers: Infinity War e Endgame.

“Ho in qualche modo menzionato la parola fanatismo, e non credo ci sia un confine che non attraverserà se crede che ti porterà lì. Crede di essere l’unico che può portare la civiltà al livello successivo e salvarla. È molto simile a Thanos, ma in un modo molto spaventoso. Quindi non penso che ci sia un confine per lui. E questa è stata la gioia di interpretarlo. Questo ragazzo è completamente inquietante ed è stato assolutamente delizioso interpretarlo.”

Chi ha già visto il film può certamente confermare che l’Alto Evoluzionario è un personaggio carismatico e splendidamente interpretato, chi lo andrà a vedere da oggi in sala potrà dire presto la sua.

Guardiani della Galassia Vol. 3, recensione del film di James Gunn

Guardiani della Galassia Vol. 3 sarà dunque l’ultima occasione di vedere Gunn coinvolto con il Marvel Cinematic Universe. La sinossi del film recita: “in Guardiani della Galassia Vol. 3 la nostra amata banda di disadattati ha un aspetto un po’ diverso. Peter Quill, ancora sconvolto dalla perdita di Gamora, deve radunare la sua squadra attorno a sé per difendere l’universo oltre che per proteggere uno di loro. Una missione che, se non completata con successo, potrebbe portare alla fine dei Guardiani così come li conosciamo.“

Guardiani della Galassia Vol. 3 è scritto e diretto da James Gunn ed è interpretato da Chris PrattZoe SaldanaDave Bautista, Karen Gillan, Pom Klementieff, con Vin Diesel  nei panni di Groot e Bradley Cooper in quelli di Rocket nella versione originale, oltre a Sean Gunn, Chukwudi Iwuji, Will Poulter e Maria Bakalova. Il film è prodotto da Kevin Feige, mentre Louis D’Esposito, Victoria Alonso, Nikolas Korda, Simon Hatt e Sara Smith sono i produttori esecutivi. Il film sarà al cinema dal 3 maggio.

 

 
 

Sergio Toppi, il 5 maggio l’inaugurazione della mostra di ARF! 2023

Sergio toppi

Dopo le retrospettive dedicate negli anni passati a Maestri del Fumetto italiano come Guido CrepaxAttilio Micheluzzi e Gianni De Luca, solcando la stessa linea editoriale, ARF!  insieme al Municipio Roma IX e con la co-curatela della APS Artigiani delle Nuvole, presenta una nuova mostra antologica dedicata al grandissimo Sergio Toppi.

L’opera riconosciuta, pluripremiata e pubblicata in tutto il mondo, Geografie dellAvventura racconterà lattraversamento dei continenti e dei confini narrativi tramite i luoghi, le epoche e le culture che tracciano una mappa” dellopera di questo autore immenso.

La mostra, che verrà inaugurata venerdì 5 maggio alle ore 18, presenta decine di tavole originali e alcune stampe tratte dalle sue storie a fumetti più celebri, da Il Collezionista a Sharaz-De, da Blues e Little Big Horn 1875 a Una spada per KomuraSan Isidro Maxtlacingo 1850 e Kas-Cej (opere che – negli anni – sono approdate su riviste che hanno segnato la storia del Fumetto italiano, come Corto MalteseAlter AlterComic ArtLEterrnauta e Orient Express), da ambientazioni puramente western a suggestioni mediorientali che rimandano a Le mille e una notte, dal Giappone al Messico, dalle steppe russe agli altipiani aztechi. E oltre, fino ad alcune riproduzioni di illustrazioni oramai introvabili, a testimonianza delle tante collaborazioni che Toppi ha intessuto con alcune delle più prestigiose case editrici italiane e straniere, da Sergio Bonelli Editore alla Marvel Comics.

«Quando, da perfetto sconosciuto quale sono, grazie al cielo, al di fuori del piccolo mondo fumettistico italiano, mi presento a qualche manifestazione dedicata ai comics (a New York come a Buenos Aires, a Barcellona come ad Angoulême), mi basta una semplice dichiarazione per suscitare linteresse e la stima dei miei interlocutori: Mi chiamo Sergio Bonelli, pubblico fumetti in Italia e sono leditore di Sergio Toppi.”» Sergio Bonelli.

Questa mostra rappresenta la prima collaborazione di ARF! Festival con La Vaccheria, il nuovo spazio culturale ed espositivo dellEUR, in via Giovanni lEltore, uno splendido casale storico di circa 1.800 mq. appena ristrutturato e rigenerato, a cavallo tra il Pratone delle Valli e il Parco Volusia, in gestione al Municipio Roma IX.

Nello stesso spazio verranno esposte le opere di VALO, al secolo Valentina Patete, fumettista e illustratrice di Isernia, vincitrice del Premio Bartoli 2022, riconoscimento che ogni anno ARF! Festival, in collaborazione con Stay Nerd, assegna alla “Miglior promessa del fumetto italiano”.  Il Premio – intitolato alla memoria dell’impareggiabile scopritore di talenti Lorenzo Bartoli – oltre a offrite l’opportunità di esporre le proprie opere accanto a quelle di un grande nome del Fumetto italiano riconosce anche un premio in denaro offerto da Stay Nerd.

 
 

Billy, il trailer del film d’esordio di Emilia Mazzacurati

Ecco il primo trailer di Billy, l’esordio dietro la macchina da presa di Emilia Mazzacurati con protagonisti Matteo Oscar Giuggioli, Carla Signoris, Giuseppe Battiston, Alessandro Gassmann, Benedetta Gris, Carlotta Gamba, Roberto Citran, Sandra Ceccarelli. Il film è prodotto da Jolefilm con Rai Cinema.

Billy, la trama

Billy (19 anni) è un ex bambino prodigio che a 9 anni ha inventato e condotto un podcast di musica di successo. Oggi vive con l’eccentrica madre Regina, è segretamente innamorato di una sua vicina di casa, frequenta solo bambini fra gli 8 e i 12 anni e non sa cosa fare della sua vita. Finché non incontra il suo idolo d’infanzia, Zippo, un rocker scomparso da anni. Le loro similitudini li porteranno a trovare un modo di affrontare la vita. Ma non sempre quello che abbiamo tanto desiderato poi va come vorremmo…

 
 

James Gunn su Ezra Miller suggerisce ai fan di “aspettare e vedere”

James Gunn DCU 2023

Il futuro di Ezra Miller nel DCU è attualmente incerto e, secondo il regista e co-CEO dei DC Studios James Gunn, la società sta adottando un approccio attendista per quanto riguarda il suo Flash che ha avuto una storia recente molto travagliata.

Parlando con l’Associated Press durante la prima mondiale di Guardiani della Galassia Vol. 3, a James Gunn è stato chiesto se c’erano piani per Ezra Miller di continuare a interpretare The Flash nell’Universo DC, a seguito della litania di polemiche in cui l’attore è stato coinvolto. Secondo James Gunn, lo studio aspetterà e “vedrà come vanno le cose” e ha suggerito che i fan dovranno solo “aspettare e vedere”. “Dobbiamo solo aspettare e vedere, sai? Voglio dire, vedremo come vanno le cose, quindi, sai”, ha detto Gunn del futuro DCU di Ezra Miller.

L’attore Ezra Miller è stato coinvolto una serie di eventi che gli hanno causato diversi problemi con la giustizia. Le cose sono precipitate per Ezra Miller lo scorso agosto quando l’attore ha detto che avrebbero cercato aiuto per “complessi problemi di salute mentale” in una dichiarazione di scuse fatta riguardo a una litania di incidenti che erano emersi.

Avendo recentemente attraversato un periodo di intensa crisi, ora capisco di soffrire di complessi problemi di salute mentale e ho iniziato un trattamento in corso“, ha detto Miller tramite una dichiarazione . “Voglio scusarmi con tutti per aver allarmato e sconvolto il mio comportamento passato. Mi impegno a fare il lavoro necessario per tornare a una fase sana, sicura e produttiva della mia vita”. Questa dichiarazione era arrivata a seguito di un incidente in cui Ezra Miller è stato accusato di furto con scasso. L’attore travagliato aveva fatto notizia per tutto il 2022 per vari arresti e controversie. All’inizio del 2022, Miller è stato arrestato ad aprile e accusato di aggressione di secondo grado, e un mese prima, a marzo, Miller era stato arrestato anche con l’accusa di condotta disordinata e molestie a seguito di un incidente alle Hawaii.

 
 

Gen V: primo poster della serie spin-off di The Boys

Amazon Studios ha rilasciato il primo poster ufficiale di Gen V, l’ultimo spin-off della popolare serie di supereroi di Prime Video The Boys. Il poster promozionale della Godolkin University offre ai fan un primo sguardo a Patrick Schwarzenegger nel suo costume da Golden Boy. Gen V dovrebbe fare il suo debutto questo autunno.

Ambientata nell’unico college americano esclusivamente per supereroi giovani adulti (gestito da Vought International), Gen V è una serie irriverente e classificata come R che esplora le vite di Supes ormonali e competitivi mentre mettono i loro confini fisici, sessuali e morali nella loro vita, gareggiando per i migliori incarichi nelle migliori città”, si legge nella sinossi. “È in parte una serie generazionale, in parte un Hunger Games – con tutto il cuore, la satira e la volgarità di The Boys.”

Gen VLa Gen V è vagamente ispirata ai G-Men, una parodia degli X-Men della serie di fumetti The Boys creata da Garth Ennis e Darick Robertson. Nel cast fann parte Jaz Sinclair, Chance Perdomo, Lizze Broadway, Shelley Conn, Maddie Phillips, London Thor, Derek Luh, Asa Germann, Patrick Schwarzenegger, Sean Patrick Thomas e Marco Pigossi. Jensen Ackles di Supernatural ha anche confermato che insieme ad altri membri del cast di The Boys avrà dei piccoli cameo nello spin-off ambientato al college.

Gen V è prodotto esecutivamente dagli showrunner Michele Fazekas e Tara Butters. I produttori esecutivi sono Eric Kripke, Seth Rogen, Evan Goldberg, James Weaver, Neal H. Moritz, Ori Marmur, Pavun Shetty, Ken Levin, Jason Netter, Garth Ennis, Darick Robertson, Craig Rosenberg, Zak Schwartz, Erica Rosbe, Michaela Starr, e Brant Engelstein. La serie è prodotta da Sony Pictures Television Studios e Amazon Studios, in associazione con Kripke Enterprises, Point Grey Pictures e Original Film.

 
 

Ghostbusters: Firehouse, le foto dal set rivelano due storici personaggi che ritornano!

Ghostbusters 5

Alcune foto dal set di Ghostbusters: Firehouse, l’atteso sequel in di Ghostbusters: Legacy hanno rivelato che uno degli acchiappafantasmi originali tornerà nel film. Il Daily Mail ha pubblicato alcune foto dal set del sequel di Ghostbusters: Legacy che vedono protagonisti William Atherton, Ernie Hudson e Paul Rudd. Atherton ha interpretato il teso Walter Peck nel primo film di Ghostbusters del 1984, mentre Hudson è noto per aver interpretato Winston Zeddemore, uno dei quattro membri originali della squadra. Rudd, invece ritorna ad interpretato Gary Grooberson apparso per la prima volta in Ghostbusters: Lagacy, e il suo ritorno era già stato confermato.

Il sequel di Ghostbusters: Lagacy, che ha il titolo provvisorio di Ghostbusters: Firehouse, dovrebbe ancora arrivare nelle sale entro la fine dell’anno, il 20 dicembre 2023. Inoltre, il sequel farà il suo debutto nello stesso mese di altri progetti di alto profilo come come  WonkaAquaman e il regno perduto.

Ghostbusters: Firehouse è diretto da Gil Kenan e si baserà su una sceneggiatura che ha scritto insieme a Jason Reitman. Il prossimo capitolo della storia della famiglia Spengler vedrà anche il ritorno del cast principale, tra cui Carrie Coon, Paul Rudd e Mckenna Grace, che in realtà è stato il primo membro del cast a confermare il suo ritorno. In precedenza era stato confermato che il  sequel sarebbe tornato ufficialmente a New York City, l’ambientazione originale del franchise.

 
 

La quattordicesima domenica del tempo ordinario, la recensione del film di Pupi Avati

la quattordicesima domenica del tempo ordinario

Iperattivo Pupi Avati torna al cinema con La quattordicesima domenica del tempo ordinario, il suo nuovo film, “quello più autobiografico, come dice lui, che da giovedì 4 maggio Vision Distribution porta nei cinema italiani. Dopo Il signor Diavolo del 2019, e il precedente Dante (2022), il regista bolognese torna a raccontare il suo mondo, dopo quel Lei mi parla ancora che nel 2021 aveva raccolto importanti candidature ai David di Donatello e ai Nastri d’Argento, che avevano consegnato il Premio Speciale della 75esima edizione al protagonista Renato Pozzetto.

Sogni, amore e amicizia: un triangolo

Allora protagonista di un’altra storia d’amore, finito per cause naturali, a differenza di quella al centro  del film che vede Gabriele Lavia ed Edwige Fenech interpreti della versione adulta dei due giovani protagonisti affidati al Lodo Guenzi dei Lo stato sociale e l’esordiente Camilla Ciraolo. Nel film Marzio Barreca e Sandra Rubin, due giovanissimi della Bologna anni ’70 con un sogno da realizzare. La musica per il primo, che con l’amico Samuele Mascetti (Nick Russo, e Massimo Lopez, quasi spaesato in una piccola parte) fonda il gruppo musicale I Leggenda e sogna il successo; la moda, per la ragazza, un fiore che aspira a diventare indossatrice.

Qualche anno dopo, nel la quattordicesima domenica del tempo ordinario, Marzio sposa Sandra mentre Samuele suona l’organo. Quella ‘quattordicesima domenica’ diventa il titolo di una loro canzone, la sola da loro incisa, la sola ad essere diffusa da qualche radio locale. Ma è l’apice di un’epoca destinata a finire, come anche i rapporti tra i tre, che cambiano attraverso delusioni e tradimenti reciproci, che scopriamo vedendone i drammatici effetti che avranno nel futuro.

La quattordicesima domenica del tempo ordinario – Nostalgia canaglia

Quanto è lecito, e sano, restare aggrappati ai propri sogni? Rinunciare a tutto, o quasi, per realizzarli o vivere di essi nel tentativo di farne realtà? Non c’è una risposta, e forse nessuno dovrebbe permettersi di darne. Anche se in quello che Pupi Avati definisce come il proprio film “più sincero e autobiografico” la rilettura del passato messo in scena è decisamente amara e dolorosa. Una prova di coraggio per il regista bolognese – un’altra dopo il suo Dante – che stavolta rischia di non riuscire a raggiungere il pubblico o a farlo empatizzare con i personaggi messi in scena.

Divisi molto nettamente, come i piani temporali della narrazione, tra un livello intriso di nostalgia – soprattutto per quanti in gioventù hanno amato la Fenech e Sydne Rome (qui nel ruolo della madre di Marzio) – e quello dominato dalle ossessioni urlate di un poco coinvolgente Guenzi. Che non aiutano a trovare un equilibrio del quale probabilmente una confessione così viscerale non avrebbe bisogno, ma che avrebbe aiutato a restare in carreggiata tra ellissi che non suscitano le suggestioni volute e il ricco catalogo di immagini d’epoca e di ricordi come quello del chiosco di gelati di Romoli, “dove le cose che sognavi, accadevano”.

Purtroppo, stavolta la magia non riesce, e i sogni si confermano più deboli della realtà. Ben inquadrata, nello stile del regista, e che sicuramente meritava esser raccontata, magari senza affidarsi al solo profondo senso di tristezza e sconfitta che pervade i personaggi, per il resto in balia di interpretazioni troppo caricate, o troppo poco. Le illusioni alla fine restano nel passato, insieme all’innocenza, e sulla carta, ammesso che certe forzature non fossero già nella sceneggiatura. E a noi non rimane che sperare che l’insistito sfruttamento del piano onirico sia di buon auspicio per il prossimo horror che Avati ha detto di essere sul punto di girare e trovi miglior collocazione nei progetti della Horror Factory che il regista sogna di costruire.

 
 

Saturday Night Live diventerà un film per mano di Jason Reitman

The Front Runner

Secondo Deadline, il regista di Ghostbusters: Afterlife, da noi noto Ghostbusters: Legacy, Jason Reitman ha trovato il suo prossimo grande progetto con la Sony Pictures sotto forma di un film sul Saturday Night Live e sulla storia dietro le quinte del suo primo episodio nel 1975. Il regista candidato all’Oscar dirigerà il film senza titolo che si baserà su una sceneggiatura scritta da Gil Kenan e  basata sui resoconti della vita reale della prima serata di apertura dell’iconico spettacolo comico americano.

Il film senza titolo sarà prodotto da Reitman, Kenan, Jason Blumenfeld ed Erica Mills. Questo segna l’ultima collaborazione di Reitman e Kenan dopo aver lavorato insieme proprio a Ghostbusters: Legacy. Attualmente entrambi sono impegnati con le riprese sequel della commedia soprannaturale del 2021 che riporterà il franchise a New York City.

Cosa aspettarsi dal film Saturday Night Live?

Il primo episodio di Saturday Night Live fu trasmesso l’11 ottobre 1975, quando un gruppo di giovani comici e scrittori tra cui Dan Aykroyd, Chevy Chase, John Belushi, Gilda Radner, George Coe, Jane Curtin, Garrett, Morries, Larraine Newman e Michael O’Donoghue ha cambiato la televisione per sempre. Reitman e Kenan stanno conducendo una serie di interviste con tutto il cast, gli scrittori e la troupe viventi che erano presenti durante la prima notte.

Il film racconta “la vera storia di quello che è successo quella notte dietro le quinte nei momenti che hanno preceduto la prima trasmissione di SNL, raccontando il caos e la magia di una rivoluzione che quasi non c’era, contando i minuti in tempo reale fino alle famigerate parole , ‘In diretta da New York, è sabato sera’”, si legge nella sinossi ufficiale.

Il programma è attualmente alla sua 48a stagione con il creatore Lorne Michaels che è ancora produttore esecutivo della serie. Saturday Night Live ha lancio numerosi comici e attori di fama mondiale tra cui Bill Murray, Norm Macdonald, Eddie Murphy, Will Ferrell, Chris Rock, Adam Sandler, Chris Farley, Tina Fey, Amy Poehler, Maya Rudolph, Leslie Jones, Kate McKinnon e altro ancora.

 
 

Il sarto: recensione della nuova serie Netflix

il sarto recensione
The Tailor. (L to R) Cagatay Ulusoy as Peyami, Sifanur Gul as Esvet in The Tailor. Cr. Courtesy of Netflix © 2023

In un fondersi di suspense ed intrighi, Il sarto ( titolo originale Terzi) è la nuova serie tv turca distribuita da Netflix. Creata da Rana Mamatlıoğlu e Bekir Baran Sıtkı e prodotta da Onur Guvenatam e dalla OGM Pictures,  Il sarto è formata al momento da una sola stagione di sette episodi, da circa trenta minuti l’uno. Nel cast ritroviamo figure più note nel panorama cinematografico nazionale: Cagatay Ulusoy (The protector) interpreta il protagonista Peyami Dokumaci, mentre l’attrice turca Şifanur Gül qui è nel ruolo di Esvet/Firuse. Salih Bademci è nei panni di Dimitri, amico di vecchia data di Peyami e promesso sposo di Esvet.

Il sarto: un intrigo di menzogne

Peyami Dokumaci è uno stilista di alta moda, proveniente da una ricca famiglia dell’alta società turca. Il suo genio artistico lo porta a creare abiti bellissimi, tra cui un semplice e delicato abito da sposa. Questo è  stato creato da Peyami appositamente per la futura sposa del suo unico amico Dimitri, Esvet; per via di un’antica tradizione turca, nessun uomo dovrebbe vedere una donna con l’abito da sposa indosso prima del matrimonio, quindi il sarto non ha mai visto la sposa e, grazie al suo talento, è riuscito a prendere le misure bendato.

L’attesa del matrimonio non è, però, un periodo felice per Esvet: essendo Dimitri un uomo violento e possessivo, lei sa che legarsi a lui in matrimonio significa sopportare i soprusi e le aggressioni che già vive per tutta la vita. Contro il volere dei genitori, favorevoli all’unione per motivi economici, la ragazza scappa: cambia nome e si presenta a casa di Peyami, proponendosi come nuova badante per il padre disabile e con ritardi del sarto. Quest’ultimo, non avendola mai realmente vista, non la riconosce.

Mentre Dimitri, folle di ira, cercherà in goni modo di ritrovare la sua futura sposa, gli intrighi che si nascondono dietro il matrimonio dei due verranno allo scoperto e non mancheranno gli  scontri.

Un intreccio interessante ma prevedibile

Il sarto risulta essere una serie alquanto breve, e quindi abbastanza scorrevole da seguire. Tutta la trama è sviluppata attorno a diversi colpi di scena che chiudono i vari episodi, rendendola mai noiosa per lo spettatore. Ad ogni modo alcuni di questi risvolti nell’avanzare delle vicende possono risultare un po’ prevedibili o già visti, ma non per questo meno interessanti.

The Tailor. Cagatay Ulusoy as Peyami, Cagatay Ulusoy as Peyami in The Tailor. Cr. Courtesy of Netflix © 2023

Un personaggio interessante attorno a cui ruotano parte delle vicende è Mustafa, il padre di Peyami. Si vede in alcuni flashback come il sarto di vergognasse del padre fin da bambino, tanto poi da nasconderlo, dicendo a tutti, anche all’amico d’infanzia Dimitri, che suo padre era morto. Mustafa viene respinto dal proprio figlio e dalla propria madre e trattato come fosse un pazzo. In  realtà, Mustafa non è altro che un uomo con la testa di un bambino, di conseguenza è puro ed innocente in quello che fa, e non dovrebbe essere tenuto in catene. La stessa Esvet si affeziona a lui, difendendolo dall’ira di Peyami e dal freddo disinteresse della madre.

Il sarto presenta degli intrighi complessi che riguardano specialmente i motivi reali che si nascondono dietro al matrimonio tra Esvet e Dimitri, formalmente cugini. Senza fare alcuno spoiler sulle vicende, ci si limita a dire che questi sotterfugi e segreti del passato che vedono come protagonisti i genitori di Dimitri non vengono presentati allo spettatore in maniera troppo chiara e distesa.

Peyami e Dimitri: eroe ed antieroe

Il  sarto si struttura anche attorno alla contrapposizione tra Peyami e Dimitri. Mentre il sarto è figurato come una figura buona, con un passato triste e difficile, Dimitri è dipinto come un vero e proprio villain. Quest’ultimo ha infatti fin da piccolo un rapporto contrastante con il padre, il quale lo cresce con la visione tossica dell’uomo che deve essere forte e virile. Dimitri diviene quindi un uomo forte, ma violento: vive la sua relazione con   Esvet in maniera aggressiva, cercando di controllarla e dominarla. Ciò che prova per la sua promessa sposa non è amore, ma semplice possessività. Dimitri cerca continuamente di ribellarsi contro il padre e di sminuire ed attaccare i genitori di Esvet, specialmente il padre della sposa Faruk.

Tra Dimitri, villain perfetto, e Peyami, uomo buono e guidato da più solidi principi, non può che instaurarsi un conflitto, che culminerà in un faccia a faccia finale.

 
 

Succession 4×05, la spiegazione del finale

Roman Succession 4x05

Con Succession 4×05 la serie HBO segna il giro di boa di questa ultima ed emozionante stagione. Il finale del quinto episodio ha rimescolato le carte in tavola e ha fornito agli spettatori molto materiale su cui speculare per i prossimi appuntamenti. Succession ha già vissuto una prima metà di stagione emozionante, con la grande rivelazione della morte di Logan Roy, ma l’episodio cinque dimostra che la storia è tutt’altro che finita. La serie ha ancora molte trame da concludere, comprese tutte le più importanti rivelazioni, i pagamenti e le nuove impostazioni della compagnia in seguito al finale dell’episodio.

Le conseguenze della morte di Logan Roy si ripercuotono ancora sulla famiglia Roy. Succession 4×05 cerca di rimettere le cose in carreggiata, seguendo i co-CEO Kendall e Roman mentre si recano in Norvegia per negoziore con Lukas Matsson.

La nuova offerta di Matsson alla WayStar

Roman e Matsson Succession 4x05

Sebbene l’acquisizione della Waystar Royco da parte della GoJo sia passata in secondo piano nei precedenti episodi, in Succession 4×05 l’affare torna sotto i riflettori. L’episodio vede i capi delle varie divisioni della Waystar Royco recarsi in Norvegia per lavorare all’accordo dopo la morte di Logan. Ma Kendall e Roman apportano drastici cambiamenti all’ultimo minuto. Matsson mette sul piatto un’offerta ancora più interessante: vuole sia la Waystar Royco che l’ATN – inizialmente esclusa da Logan e che avrebbe lui stesso rimodellato.

Kendall e Roman sono divisi su questo accordo: Kendall che vuole mantenere ATN. Dopo aver discusso con il consiglio di amministrazione, la Waystar Royco decide di procedere con l’accordo ma i Roys giocane altre carte. Tentano di convincere Matsson a rinunciare all’accordo. Il colpo di scena arriva sul finale quando non solo Matsson non rinuncia alla trattativa ma alza addirittura il prezzo che aveva offerto in una prima battuta.

Il piano di Kendall e Roman in Succession 4×05

Kendal, Shiv e Roman

Kendall e Roman hanno deciso di mettere a repentaglio l’accordo GoJo/Waystar in Succession 4×05 ma il tentativo è fallito. Questo perché, nonostante la loro posizione di co-CEO, non avevano ancora il potere di porre fine ai mesi di lavoro di Logan. Roman temeva che la FCC avrebbe penalizzato la Waystar Royco se avessero deciso di annullare l’accordo con così poco preavviso, facendo capire ai due che era una mossa sbagliata. Gerri, Karl, Frank e gli altri pensavano che l’accordo fosse valido e facevano pressioni sui fratelli perché lo portassero avanti.

Kendall e Roman non possono esplicitamente bloccare l’accordo ma ci proveranno comunque. Roman inveisce contro Matsson dicendo che la Waystar ritarderà l’accordo il più possibile, rifiutandosi di rispondere alle e-mail e comportandosi in generale in modo difficile. Il piano dei co-CEO è quello di infastidire Matsson a tal punto da fargli abbandonare l’accordo, ma probabilmente questo non accadrà mai.

Cosa succede a Shiv e Matsson in Succession 4×05?

Shiv e Tom

Sebbene Shiv Roy non sia un amministratore delegato di Waystar Royco, il suo naturale carisma ereditato dal padre la mettono tra i preferiti di Lukas Matsson. I due discutono in privato Matsson chiede a Shiv consigli su problemi personali, mentre Shiv parla a nome dei suoi fratelli e degli altri dipendenti Waystar.

Anche se Shiv probabilmente non prova nulla per Matsson, sembra che lo stia usando per vendicarsi di Tom e farlo ingelosire. Shiv dice a Tom quanto Matsson sia migliore e che lui è solo uno strumento del suo piano di vendetta nei confronti di Tom.

Logan Roy ha ancora potere sui figli dopo la sua morte

Logan Roy

Nonostante Logan Roy sia morto due episodi fa, riesce ancora a dividere i fratelli Roy. Il piano di Kendall alla fine dello scorso episodio dimostra che la sua vendetta contro Logan non fa che aumentare. Ma non è così.

Al contrario, dimostra che sta iniziando a rispettare Logan ora che non c’è più. Anche se i due fratelli non discutono direttamente i loro pensieri sul padre, le loro convinzioni divergenti li porteranno probabilmente a scontrarsi nel corso di Succession 4.

Il funerale di Logan Roy

Logan e Tom

Il funerale di Logan Roy concetrerà moltissime personalità influenti nel mondo di Succession. Questo evento non farà altro che causare ulteriori conflitti all’interno della famiglia.

In Succession 4×04 Connor chiama i fratelli per ricevere carta bianca sul funerale del padre. Anche se questo piccolo siparietto è servito per spezzare il clima rigido della Norvegia, nel prossimo episodio potrebbero volare stracci.

Chi è al potere?

Matsson Succession 4x05

Succession 4×05 ha cambiato seriamente le gerarchie di potere della serie. Nell’ultimo episodio, Karl è stato messo nella lista nera, quindi, è probabile che sia fatto fuori dalla compagnia molto presto. Chi invece ancora una volta porta a casa salva la pelle è Gerri. Non è nella killer list e quindi Matsson potrebbe avere dei progetti per lei. Il due cugino Greg e Tom ha davvero poca influenza adesso che il re è morto, la vendita dell’ATN potrebbe compromettere il futuro di Tom come capo, ma riuscirà a cavarsela anche questa volta.

Oltre ai tre fratelli, al vertice di questa gerarchia c’è chiaramente Lukas Matsson. Essendo l’amministratore delegato di GoJo, Matsson è al posto di comando e ha la massima influenza sull’andamento dell’accordo finale.

Cosa succederà dopo Succession 4×05?

Futuro Waystar

L’accordo con la GoJo è stato il fulcro della terza e della quarta stagione di Succession e ora che siamo giunti quasi alla fine non se ne conosce ancora l’esito. L’impero di Logan Roy cadrà con lui oppure è destinato a resistere a questa lotta di potere? Il funerale sicuramente mostrerà nuove alleanze di potere causando forse ulteriori conflitti all’interno della famiglia.

Il resto della quarta stagione potrebbe anche seguire i tentativi di Kendall e Roman di sabotare l’accordo, oppure cedere a questa lunga trattativa e iniziare, senza rancori, una nuova vita.

 
 

Monsters: teaser rivela l’argomento della seconda stagione della serie Netflix

Monsters serie netflix seconda stagione

Netflix ha finalmente annunciato i primi dettagli per la seconda stagione di Monsters, che servirà da seguito a Dahmer – Monster: La storia di Jeffrey Dahmer dello scorso anno. La prima puntata ha battuto i record di streaming ottenendo 1 miliardo di ore di visualizzazione nei primi 60 giorni.

Il primo trailer della seconda stagione di Monsters conferma che il secondo capitolo dell’antologia si intitolerà Monsters: The Lyle and Erik Menendez Story. La serie limitata sarà incentrata sul famigerato caso di omicidio dei primi anni ’90, che ha coinvolto due fratelli di una famiglia benestante che sono stati condannati per aver ucciso i loro genitori. Il video include anche un frammento della vera chiamata dell’11 settembre dei fratelli Menendez durante la notte dell’omicidio. Dai un’occhiata al teaser trailer di Monsters Stagione 2 qui sotto:

Chi sono i fratelli Menendez?

Nel 1989, José e Kitty furono colpiti più volte con un fucile nella loro villa di Beverly Hills. I loro figli, Lyle ed Erik Menendez, inizialmente non erano sospettati. Tuttavia, a causa delle spese eccessive dei fratelli in seguito alla morte dei loro genitori, alla fine sono stati indsgati come potenziali sospetti. L’accusa li ha accusati di aver ucciso i genitori per la loro eredità. Durante i processi molto pubblicizzati, i fratelli hanno rivelato di aver subito entrambi abusi fisici, emotivi e sessuali per mano del padre, che li hanno costretti ad uccidere i genitori per paura delle loro vite.

Nel 1996, Lyle ed Erik Menendez furono ufficialmente condannati all’ergastolo. Secondo il sito, Netflix ha anche “accesso esclusivo” ai fratelli per un prossimo documentario sul controverso caso. Monsters è co-creato e prodotto esecutivamente dai collaboratori di lunga data Ryan Murphy e Ian Brennan. Le puntate future di Monsters racconteranno le storie di altre figure mostruose che hanno avuto un impatto sulla società.

La prima stagione è stata interpretata da Evan Peters nei panni di Jeffrey Dahmer (American Horror Story), Niecy Nash ( Scream Queens ), Penelope Ann Miller (American Crime), Shaun J. Brown (Run) e Colin Ford (Daybreak), oltre al premio Oscar Richard Jenkins. Per la sua interpretazione del serial killer Peters ha vinto un Golden Globe come miglior attore – miniserie.

 
 

Premi David di Donatello: a Enrico Vanzina il David Speciale 2023

Enrico Vanzina
Foto di Aurora Leone

Enrico Vanzina riceverà il David Speciale 2023 nel corso della 68ª edizione dei Premi David di Donatello. Lo annuncia Piera Detassis, Presidente e Direttrice Artistica dell’Accademia del Cinema Italiano – Premi David di Donatello, in accordo il Consiglio Direttivo composto da Francesco Giambrone, Francesco Rutelli, Nicola Borrelli, Francesca Cima, Edoardo De Angelis, Domenico Dinoia, Valeria Golino, Giancarlo Leone, Luigi Lonigro, Mario Lorini, Francesco Ranieri Martinotti.

Il riconoscimento sarà assegnato mercoledì 10 maggio nell’ambito della cerimonia di premiazione in diretta in prima serata su Rai 1 dagli studi Cinecittà@Lumina di Roma, con la conduzione di Carlo Conti affiancato da Matilde Gioli.

“Con il padre Steno ha firmato il cult Febbre da cavallo, con il fratello Carlo, regista e complice di un’intera vita professionale, ha siglato esattamente quarant’anni fa l’esplosivo successo di due film seminali, Vacanze di Natale e Sapore di mare: Enrico Vanzina, cui va il David Speciale 2023, è sceneggiatore, produttore, regista e scrittore di romanzi di successo, un cinefilo liberal, colto e fulmineo nel trafiggere i vizi e le manie del costume italiano specialmente nei decenni Ottanta e Novanta” spiega Piera Detassis “Autore di più di cento sceneggiature, in coppia con Carlo ha contribuito a titoli (Yuppies, Le finte bionde, Eccezzziunale…veramente) che fissano indelebilmente il senso di un’epoca senza temere il pop. Il riconoscimento a Enrico Vanzina vuol essere una celebrazione dell’autore poliedrico e insieme il tributo affettuoso ad una famiglia artistica di grandi tessitori della commedia italiana, inventori di generi sedimentati nel nostro DNA di spettatori”.

 
 

59° Mostra del Cinema di Pesaro: l’apertura con Flashdance

Flashdance film

In occasione della riuscita nei cinema statunitensi a 40 anni di distanza, la Fondazione Pesaro Nuovo Cinema annuncia che Flashdance tornerà sul grande schermo anche in Italia come film di apertura della 59esima edizione della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema diretta da Pedro Armocida.

Per celebrare il 40° anniversario dell’uscita nelle sale, arriva al festival il film che ha avuto un incredibile successo al botteghino mondiale lanciando la nuova coppia di produttori, Don Simpson e Jerry Bruckheimer. Flashdance ha segnato un’epoca e la cultura pop degli anni ‘80, entrando nell’immaginario collettivo anche per la declinazione al femminile del sogno americano, diretto da Adrian Lyne con una giovanissima Jennifer Beals, nel ruolo dell’indimenticabile Alex Owens, che Nanni Moretti ha voluto incontrare dal vivo nel suo Caro diario accompagnato dal celebre monologo: «…In realtà il mio sogno è sempre stato quello di saper ballare bene… Flashdance  si chiamava quel film che mi ha cambiato definitivamente la vita…».

Una storia che ha fatto sognare una generazione, dettato stili e mode, avvicinare il grande pubblico al mondo della danza, con una colonna sonora firmata dal maestro della musica elettronica Giorgio Moroder, con il brano FlashdanceWhat a feeling premio Oscar® come migliore canzone interpretata da Irene Cara, recentemente scomparsa.

La Mostra Internazionale del Nuovo Cinema si terrà a Pesaro dal 17 al 24 giugno 2023 con il contributo del Ministero della Cultura – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, del Comune di Pesaro e della Regione Marche.

 
 

Mila Kunis sa chi c’è nel cast dei Fantastici Quattro

Mila Kunis

Durante un’apparizione in The Late Late Show con James Corden, la veterana di That ’70s Show Mila Kunis ha commentato i recenti rumors sul suo potenziale casting nel film dei Fantastici Quattro dei Marvel Studios. La candidata al Golden Globe ha rapidamente negato il suo coinvolgimento con l’attesissimo riavvio dell’MCU e ha rivelato che le persone avevano interpretato male il suo incontro a pranzo con il regista dei Fantastici Quattro Matt Shakman.

Tuttavia, Mila Kunis ha confermato di sapere chi sarà nel prossimo film di supereroi. “Non sono nei Fantastici Quattro, ma so chi ci sarà“, ha scherzato (tramite The Hollywood Reporter ). “Ma non voglio finire nei guai con The Mouse [dirigenti Disney], quindi nessuno di voi lo scoprirà.”

In attesa di notizie ufficiali, ricordiamo che Fantastici Quattro ha una data d’uscita fissata al 14 febbraio 2025 e rappresenterà uno dei film più importanti della Fase 6 e dell’intera Multiverse Saga. Un progetto dunque molto importante, che i Marvel Studios stanno preparando con grande cura. A scrivere la sceneggiatura, rispetto ai precedentemente annunciati Jeff Kaplan e Ian Springer, sarà Josh Friedman, che ha lavorato ad Avatar: La via dell’acqua, Terminator: Destino Oscuro e La guerra dei Mondi del 2005.

È stato anticipato per la prima volta da Kevin Feige durante il Comic-Con di San Diego del 2019. Il regista di Spider-Man: No Way Home Jon Watts era originariamente previsto per dirigere il progetto, ma ha deciso di abbandonare per prendersi una pausa dal genere dei supereroi. Il fumetto dei Fantastici Quattro ha debuttato nel 1961. Creato da Stan Lee e Jack Kirby, è stato il primo titolo di una squadra di supereroi prodotto dalla Marvel Comics e ha reso popolari personaggi famosi come Sue Storm e Doctor Doom. La produzione del film dei Fantastici Quattro dovrebbe iniziare all’inizio del 2024 e dovrebbe fare il suo debutto durante la Fase 6 dell’MCU il 14 febbraio 2025.