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Race for Glory: Audi vs. Lancia, trailer del film con Riccardo Scamarcio

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Lionsgate ha pubblicato il primo trailer ufficiale di Race for Glory: Audi vs Lancia, che presenta in anteprima il film in uscita basato sulla rivalità tra i due iconici marchi automobilistici.

Race for Glory: Audi vs Lancia racconta la storia della faida tra Audi e Lancia durante il Campionato del mondo di rally del 1983. Il film è diretto da Stefano Mordini e vede protagonisti Riccardo Scamarcio, Volker Bruch e Daniel Brühl, e si basa su una sceneggiatura scritta da Filippo Bologna, Stefano Mordini e Riccardo Scamarcio.

https://youtu.be/Anh9PRtW5uI

Vivi l’avvincente storia degli sfavoriti dei Campionati del mondo di rally del 1983, ispirata a eventi realmente accaduti“, si legge nella sinossi ufficiale del film. “Questo commovente dramma sportivo ti mette al posto di guida per un viaggio emozionante.”

Race for Glory: Audi vs Lancia sarà presentato in anteprima in sale selezionate negli USA, on demand e digitale il 5 gennaio 2024.

Justice League: Crisis on Infinite Earths – Part One: sinossi, cast e una clip del film d’animazione DC

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Warner Bros. Animation e DC hanno finalmente condiviso i dettagli ufficiali su Justice League: Crisi sulle Terre Infinite – Parte Uno, il primo di tre film che adattano l’iconico evento a fumetti di Marv Wolfman e George Pérez.

La fine del Tomorrowverse è alle porte (una sorpresa considerando che è iniziato solo nel 2020 con Superman: Man of Tomorrow ), e cosa verrà dopo… beh, chi lo sa? Al momento non è chiaro se questi film animati che debutteranno direttamente in HOMEVIDEO negli USA vivranno come progetti indipendenti “Elseworlds” o se il piano di DC Studios e James Gunn di creare un DCU coeso attraverso tutte le forme di media significa che il loro tempo è ormai destinato a finire. Grazie a IGN, abbiamo una sinossi e una clip che ci fa comprendere meglio su cosa aspettarci da questi film:


La trama Justice League: Crisi sulle Terre Infinite – Parte Uno

La morte sta arrivando. Peggio della morte: l’oblio. Non solo per la nostra Terra, ma per tutti, ovunque, in ogni universo! Contro questa distruzione definitiva, il misterioso Monitor ha radunato la più grande squadra di Supereroi mai riunita. Ma cosa può fare la forza combinata di Superman, Wonder Woman, Batman, Flash, Lanterna Verde e centinaia di Supereroi provenienti da più Terre per salvare l’intera realtà da un inarrestabile Armageddon di antimateria?!

È stato anche rivelato il cast completo delle voci originali che sarà guidato da Darren Criss nei panni di Superman e Superman di Terra-2, Stana Katic nei panni di Wonder Woman e Superwoman e Jensen Ackles nei panni di Batman/Bruce Wayne.

Altre star principali di ritorno includono Matt Bomer nei panni di The Flash/Barry Allen, Meg Donnelly nei panni di Supergirl & Harbinger, Jimmi Simpson nei panni di Green Arrow e Zachary Quinto nei panni di Lex Luthor.

Per quanto riguarda il cast di supporto, è composto da Jonathan Adams nel ruolo di Monitor, Ike Amadi nel ruolo di J’onn J’onzz/Martian Manhunter, Amazing Man & Ivo, Geoffrey Arend nel ruolo di Psycho Pirate & Hawkman, Zack Callison nel ruolo di Dick Grayson/Robin, Alexandra Daddario nei panni di Lois Lane, Alastair Duncan nei panni di Alfred, Matt Lanter nei panni di Blue Beetle & Ultraman, Ato Essandoh nei panni di Mr Terrific…

Beetlejuice 2: prima foto ufficiale dietro le quinte del sequel

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Beetlejuice 2: prima foto ufficiale dietro le quinte del sequel

Il regista di Beetlejuice 2, Tim Burton, ha annunciato ufficialmente di aver completato le riprese principali del tanto atteso sequel della commedia horror. Il regista di Batman si è rivolto ai social media per condividere la notizia, pubblicando la prima foto ufficiale dietro le quinte.

L’immagine mostra Tim Burton seduto in quella che assomiglia molto alla sala d’attesa di Neitherworld del primo film, dove gli spiriti di Barbara e Adam Maitland furono trasportati dopo la loro morte e Betelgeuse si ritrovò bloccato in una coda infinita dopo essere stato mangiato dal verme delle sabbie. Il film era molto vicino alla conclusione quando fu costretta a sospendere la produzione a causa degli scioperi di Hollywood.

“Sono grato che abbiamo ottenuto quello che abbiamo ottenuto”, aveva commentato Tim Burton all’epoca a The Independent . “Letteralmente, è stato un giorno e mezzo. Sappiamo cosa dobbiamo fare. E’ finito al 99%”. “Mi è piaciuto molto quest’ultimo, Beetlejuice 2”, ha aggiunto. “Ho provato a spogliarmi di tutto e a tornare alle basi del lavoro con brave persone, attori e burattini. È stato un po’ come tornare al motivo per cui mi piaceva fare film.”

Guarda la foto al link qui sotto.

 

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La produzione di Beetlejuice 2

Prima dello sciopero della SAG-AFTRA, la produzione di Beetlejuice 2 era “al 99%”, secondo Tim Burton. Ora che gli scioperi di Hollywood sono ufficialmente terminati, il sequel della commedia horror è uno dei principali film di alto profilo che riprenderà immediatamente le riprese. Il progetto è attualmente previsto per essere lanciato in tutto il mondo il 6 settembre 2024.

Beetlejuice 2 sarà diretto ancora una volta da Tim Burton. Questo segna il ritorno alla regia di Tim Burton, quattro anni dopo aver diretto il live-action Dumbo della Disney. Dopo aver lavorato insieme nella serie Netflix Mercoledì la star di Scream VI Jenna Ortega si riunisce a Tim Burton. Alla Ortega si uniscono le star originali del film Michael Keaton, Winona Ryder e Catherine O’Hara. Il sequel introdurrà anche nuovi personaggi che avranno il volto di Justin Theroux, Monica Bellucci e Willem Dafoe .

Beetlejuice era interpretato da Michael Keaton, Winona Ryder, Catherine O’Hara, Jeffrey Jones, Alec Baldwin e Geena Davis. Il film è incentrato su una coppia di coniugi deceduti che ricorre ai servizi dell’antipatico e dispettoso poltergeist dell’aldilà per spaventare i nuovi residenti della loro vecchia casa. Fin dal suo debutto, il film ha ottenuto un successo sia di critica che commerciale, con un incasso di oltre 73 milioni di dollari.

Sweet Home 2: recensione del mostruoso k-drama Netflix

Sweet Home 2: recensione del mostruoso k-drama Netflix

Dopo l’enorme successo avuto nel 2020, il celebre drama-horror mostruoso sudcoreano Sweet Home (in hangeul 스위트홈) è tornato finalmente su Netflix, da venerdì 1° dicembre, con la sua tanto attesa seconda stagione. La serie – creata da Hong So-ri, Kim Hyung-min e Park So-jeong – è basata sul popolare omonimo webtoon del 2017 scritto da Kim Carnby e illustrato da Hwang Young-chan, e segue la spaventosa e tragica storia di un mondo post-apocalittico invaso da terribili mostri assettati di sangue.

Sweet Home, la trama

La seconda stagione, composta da 8 episodi di circa 75 min ciascuno, riprende esattamente dallo stesso punto in cui si era conclusa la prima parte: con l’arrivo dei militari, i dieci sopravvissuti – tra cui Lee Eun-yu (Go Min-si) e Seo Yi-kyung (Lee Si-young) – lasciano la non più sicura Green Home, oramai in macerie e abitata da mostri, per raggiungere una nuova destinazione in cui il governo ha rifugiato i pochi sopravvissuti all’epidemia. Intanto, il folle Sang-wook (Lee Jin-Wook) e Hyun-soo (Song Kang) si dirigono verso la base militare di Bamseom dove il governo attende l’ “infetto speciale”, Sang-wook, per eseguire degli esperimenti col fine di trovare un vaccino e debellare questo oscuro e pericoloso virus. Ma la strada verso la salvezza è ancora lunga e i sopravvissuti si ritrovano presto a dover lottare per la propria vita anche nel mondo esterno, lontano dalla “confortevole” Green Home, e in un mondo in cui, oltre che dai mostri, sono costretti a difendersi anche dai restanti umani.

Sweet Home S2 – Kim Moo-Yeol interpreta il militare Kim Yeong-hu

Da interno a esterno, da suicida a “salvatore”

Se la prima stagione relega tutta l’azione nello spazio limitato della Green Home, la seconda apre le porte a un campo di battaglia più vasto e non più familiare. I protagonisti si ritrovano ora a dover sopravvivere nel mondo esterno, ormai irriconoscibile e infernale, controllato da mostri e militari. Con l’ampliamento dello spazio, nuovi personaggi sono stati introdotti alla storia, come per esempio il dottor Lim, interpretato dal noto e carismatico Oh Jeong-se (It’s ok to not be okay, When the Camellia Blooms), il corrotto scienziato del governo che, mentre finge di interessarsi alla creazione del vaccino, studia le capacità e la forza dei Mostri Umani. Ed è lo stesso dottore che, nel primo episodio, afferma che in realtà è l’umanità stessa un virus, mentre i mostri sono il vaccino. Una cura che la Terra ha creato per poter sterminare coloro che, mossi da pura avidità e brama di potere, distruggono tutto ciò che li circonda, sacrificando altre specie e avvelenando il pianeta.

Sweet Home S2 – In foto Oh Jung-se nei panni del Dottor Lim

Ma l’arricchimento dello spazio e dei personaggi non è l’unica novità di questo secondo capitolo. Alcuni dei più significativi protagonisti, infatti, nel corso della storia, evolvono a tal punto da apparire come personaggi nuovi. Il caso più emblematico è quello di Hyun-soo: presentato nella prima puntata della prima stagione come un giovane debole e inetto che tenta il suicidio, diviene poi, episodio dopo episodio, ciò che di più vicino c’è a un eroe. Hyun-soo, seppur infetto, non può fare a meno di cercare redenzione, sacrificandosi per gli altri con coraggio e a qualunque costo, anche quello della morte.

«Questa è una storia su di noi, quelli che cercano un motivo per vivere in un mondo in cui questo è ancora più difficile del semplice sopravvivere.» – Hyun-soo, incipit Stagione 1

La crudele guerra dell’orrore umano

Che sia umani contro mostri, umani contro umani o mostri contro mostri, nel mondo senza Dio né pace di Sweet Home non c’è spazio per la lealtà, l’amore o, addirittura, l’empatia. In fondo, il dottor Lim ha amaramente ragione: l’umanità ha fallito e la dimostrazione è la malattia stessa. I mostri di Sweet Home non sono altro che uomini, donne e bambini prigionieri di un involucro nuovo, differente e disagevole. Ciò che rende davvero un “mostro”, dunque, non è l’aspetto, ma tutti i terribili vizi, i violenti desideri, le oscure paure e l’incurabile collera degli esseri umani. In altre parole, la malattia non è che la nostra essenza più infima. Ed è così che il personaggio di Hyun-soo assume un ulteriore simbologia: Hyun-soo è uno degli infetti speciali, un MU (cioè “mostro umano”), un uomo che anche se contagiato dalla malattia non ha assunto le complete sembianze del mostro. Però è anche l’unico MU a lottare ancora contro se stesso, contro la propria “mostruosità”. Hyun-soo è pronto a tutto pur di salvare gli altri, mostri compresi. Perché c’è ancora uno spiraglio di speranza e bontà. E perché tutti meritano una seconda possibilità.

Sweet Home (S2) – In foto (da sinistra a destra) Song Kang nei panni di Cha Hyun-su e Lee Jin-uk nel ruolo di Pyeon Sang-wook | Cr. kim Jeong Won/Netflix © 2023

Una seconda stagione che non riesce a tenere testa alle alte aspettative

La seconda stagione di Sweet Home è “troppo”. È troppo prolissa, troppo dispersiva, troppo ricca d’azione (a tal punto da avvilire i dialoghi) e con troppi personaggi (i nuovi non riescono a essere ben sviluppati, tanto da sembrare a tratti futili e facilmente dimenticabili). La seconda stagione è, poi, troppo crudele: scena dopo scena, personaggio dopo personaggio, morte e distruzione precede qualsiasi possibile speranza del pubblico di poter assistere a un attimo rassicurante. Una crudeltà che, per quanto intenda essere significativa, finisce per apparire in molti casi ingiustificata e innecessaria. A tutto questo si aggiunge, inoltre, l’eccessiva celerità con cui si susseguono gli avvenimenti, ottenendo un ritmo angosciante e spericolato che contribuisce a far perdere l’emozionante intensità che ha caratterizzato la prima stagione.

In conclusione, questo secondo capitolo dell’action-horror sudcoreano non riesce a tenere testa alla coinvolgente drammaticità del primo che, pur con qualche imperfezione, ha catturato l’attenzione e la trepidazione del pubblico mondiale. Sweet Home 2 è, per così dire, una perenne e tormentata fuga che – con un bel po’ di cliffhanger – quasi sembra voler condurre frettolosamente lo spettatore alla prossima stagione. Come annunciato nell’ultimo episodio, infatti, la terza e ultima stagione arriverà nell’estate del 2024, con la speranza per il pubblico di poter rivivere la stessa meraviglia della prima iconica stagione.

Cruel Intentions: Prime Video annuncia l’adattamento televisivo

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Cruel Intentions: Prime Video annuncia l’adattamento televisivo

Prime Video ha appena annunciato un adattamento televisivo di Cruel Intentions. La serie era stata inizialmente ordinata ad aprile, anche se all’epoca non era chiaro se sarebbe stata trasmessa in streaming su Prime Video o Freevee, la piattaforma AVOD di Amazon negli USA. La prima stagione sarà composta da otto episodi.

Amazon ha anche confermato i membri del cast, tra cui Sarah Catherine Hook (“First Kill”), Zac Burgess (“Totally Completely Fine”), Savannah Lee Smith (“Gossip Girl”), Sara Silva (“American Horror Stories”), Khobe Clarke (“ Firefly Lane”, “Yellowjackets”), John Harlan Kim (“L’ultima cosa che mi ha detto”, “9-1-1”), Brooke Lena Johnson (“You”) e Sean Patrick Thomas (“Till”). Claire Forlani, Nikki Crawford, Isabella Tagliati, Zeke Goodman e Jon Tenney interpreteranno ruoli ricorrenti.

“Dal film cult degli anni ’90 al romanzo del XVIII secolo da cui è stato adattato, Cruel Intentions ha affascinato il pubblico con una storia che trascende il tempo”, ha affermato Lauren Anderson, responsabile della programmazione AVOD originale di Amazon. Studi MGM. “Siamo più che entusiasti di condividere il prossimo capitolo dell’intrigante gioco di inganno, arguzia e resa dei conti di ‘Cruel Intentions’ con i clienti Prime e non potremmo essere più riconoscenti per l’impegno, la dedizione e il talento di questo intero team: il nostro incredibile cast, sceneggiatori infinitamente intelligenti, guidati da Phoebe e Sara, i nostri fantastici partner di Sony e Original Film, e i dirigenti che hanno aperto la strada agli Amazon MGM Studios.”

La serie è pensata per essere un aggiornamento televisivo del film del 1999, basato sul classico romanzo “Le relazioni pericolose”. Si dice che la serie sia ambientata in un college d’élite di Washington, D.C., “dove due spietati fratellastri faranno di tutto per rimanere in cima alla spietata gerarchia sociale”, secondo la descrizione ufficiale. “Dopo che un brutale incidente di nonnismo minaccia l’intero sistema panellenico nella loro scuola, faranno tutto il necessario per preservare il loro potere e la loro reputazione, anche se ciò significa sedurre la figlia del vicepresidente degli Stati Uniti.”

Autumn in New York: cast, trama e frasi del film con Richard Gere

Popolare film d’amore del 2000, Autumn in New York è diretto dall’attrice Joan Chen, divenuta celebre grazie alla serie I segreti di Twin Peaks. Per il suo secondo film da regista, il primo in lingua inglese, questa si affida ad una sceneggiatura originale scritta da Allison Burnett. La storia qui narrata si ispira vagamente a quella del celebre film Love Story, e vede nel maturo Will Kean e nella malata terminale Charlotte i protagonisti di una struggente storia d’amore. Intorno a loro si dipinge una New York malinconica e raramente così romantica, che trova nell’autunno una delle stagioni che più sanno metterla in risalto.

Tra le principali location del film si ritrova infatti l’area di Manhattan, e in particolare il celebre Central Park, luogo prediletto per l’amore dei due protagonisti. Qui questi si affermano come il vero cuore del film, capace di commuore ed emozionare, non senza gettare sul tutto un delicato velo di tristezza. È una storia questa che si inserisce nel più classico dei canoni del film romantico, ma che trova proprio grazie ai suoi interpreti un proprio splendore. Con omaggi a Woody Allen, Nora Ephron e alla serie Sex and the City, il film si è così affermato come un piccolo cult del suo anno.

La critica non fu particolarmente generosa con Autumn in New York, ma i risultati al box office permisero al film di affermarsi come un discreto successo. Il pubblico sembrò apprezzare molto la struggente storia qui narrata, e permise al film di guadagnare circa 90 milioni di dollari a fronte di un budget di circa 60. Ad oggi, nel pieno della stagione autunnale, rivedere il film può essere una buona occasione per riscoprirlo. Prima di fare ciò, però, può essere utile conoscere alcune delle principali curiosità ad esso legate. Dalla trama al cast, dal dove trovarlo in streaming alle frasi più belle pronunciate dai protagonisti. Tutto ciò si può trovare proseguendo qui nella lettura.

Autumn in New York: la trama del film

La vicenda si apre nella città di New York, dove il ristoratore Will Kean svolge la propria attività con grande passione. Una passione che non riesce però a mettere nelle tante relazioni che lo vedono impegnato. L’uomo si ritrova così a passare da una donna ad un’altra, affermandosi come un playboy ormai troppo cresciuto. A cambiarlo ci penserà però Charlotte, che ha la metà dei suoi anni e un irrefrenabile desiderio di vivere a pieno la propria vita, provando ogni tipo di emozione possibile. I due si trovano così a vivere un’intensa storia d’amore, che Will sente però di voler far finire, proprio come già accadutogli le volte precedenti. A sorprenderlo è però Charlotte, la quale gli rivela che tra loro non sarebbe potuta durare in ogni caso.

La giovane confessa infatti di essere affetta da un neuroblastoma cardiaco, e che presto il suo cuore non ce la farà più a tenerla in vita. I suoi giorni sono contati, ed è apprendendo questa notizia che Will si ritrova diviso tra la propria paura di legarsi e un inspiegabile dovere morale verso Charlotte. Come capirà, quel sentimento a cui non sa dare un nome è l’amore, che finalmente riesce a provare nel momento più inaspettato. Per lui ha così inizio una corsa contro il tempo nel tentativo di salvare la donna che gli ha permesso di scoprire un sentimento tanto forte. Tra alti e bassi si snoda così la loro travagliata e struggente storia, durante la quale i due impareranno ad accettarsi e accettare ciò che li circonda.

Autumn in New York cast

Autumn in New York: il cast del film

Come ogni più bella storia d’amore, il vero punto di interesse sono i personaggi protagonisti. Per assicurarsi un buon successo, i produttori iniziarono una lunga ricercha degli interpreti più adegati per i ruoli di Will e Charlotte. Per il primo venne infine scelto Richard Gere, in quegli anni definito come l’uomo più sexy del pianeta. L’attore, che aveva ritrovato popolarità proprio grazie a ruoli di questo genere in film come Pretty Woman e Trappola d’amore, rimase entusiasta del ruolo, apprezzandone le sfumature e la complessità psicologica. Winona Ryder, invece, è l’interprete scelta per Charlotte. L’attrice era diventata una delle principali interpreti di Hollywood grazie a film come Piccole donne e Ragazze interrotte.

Nel film sono poi presenti una serie di altri noti interpreti in ruoli più o meno secondari. L’attore Anthony LaPaglia, popolare grazie ai suoi numerosi ruoli televisivi, ricopre la parte di John, il migliore amico del protagonista. La veterana del teatro Elaine Stritch è Dolly, la nonna di Charlotte, mentre Vera Farmiga, popolare per il film Tra le nuvole, interpreta Lisa, la figlia di Will. Sherry Stringfield, celebre per la serie E.R. – Medici in prima linea, ricopre il ruolo di Sarah Volpe, moglie di John. Nel film è inoltre presente l’attore J. K. Simmons, oggi premio Oscar per Whiplash, e qui impegnato nel ruolo del dottor Tom Grany, il quale si occupa del complicato caso di Charlotte.

Autumn in New York: il trailer, le frasi più belle del film e dove vedere il film in streaming e in TV

Per gli appassionati del film è possibile fruire di questo grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Autumn in New York è infatti disponibile nel catalogo di Amazon Prime Video, Tim Vision e Now. Per vederlo, basterà sottoscrivere un abbonamento generale o noleggiare il singolo film. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si ha soltanto un determinato periodo di tempo entro cui vedere il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di lunedì 4 dicembre alle ore 21:20 sul canale Cielo.

Del film sono inoltre rimaste particolarmente celebri alcune della frasi pronunciate dai protagonisti. Molte di queste sono entrate nell’immaginario comune, e ancora oggi sono indicate come tra le più belle citazioni che si possono fare nell’omaggiare il film e la sua storia d’amore. Ecco di seguito alcune delle più famose e ricordate:

  • “Ci sono solo due tipi di storie d’amore: lui perde lei o lei perde lui. Uno dei due resta sempre indietro.” (Will)
  • “E adesso cosa ne facciamo di questo momento che stiamo vivendo?” (Charlotte)
  • “Non c’è bugia più grande al mondo che vorrei sentire che la verità.” (Will)
  • “La speranza è una cosa piumata che si posa sull’anima.” (Charlotte)

Fonte: IMDb

Nicolas Cage si ritirerà dal cinema dopo “altri tre o quattro film e una serie”: “Ho detto quello che avevo da dire con il cinema…”

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Nicolas Cage ha dichiarato in una recente intervista con Uproxx che sta seriamente pensando di ritirarsi dalla recitazione cinematografica. Il vincitore dell’Oscar è apparso in oltre 100 film nel corso della sua carriera e pensa di aver “praticamente detto quello che avevo da dire con il cinema“. Ha notato che ha già firmato offerte per realizzare altri film (“Ho altri contratti che devo onorare“), ma queste potrebbero essere la fine di Nicolas Cage sul grande schermo. Non ha intenzione di abbandonare del tutto la recitazione, ma sembra probabile un passaggio al teatro e/o alla televisione.

Sento di averlo fatto, a questo punto – dopo 45 anni di attivitàche in oltre 100 film – sento di aver praticamente detto quello che avevo da dire con il cinema. E mi piacerebbe andarmene con una nota alta e dire: ‘Adios’“, ha detto Nicolas Cage. “Penso che dovrò fare forse altri tre o quattro film prima di poterci arrivare, e poi spero di cambiare formato e trovare qualche altro modo di esprimere la mia recitazione.”

Mi sarebbe piaciuto lasciare il cinema con una nota alta, come ‘Dream Scenario. Ma ho altri contratti che devo rispettare, quindi vedremo cosa succede“, ha continuato. “Voglio dire, sarò molto severo e molto severo riguardo al processo di selezione che andrà avanti. Ma per poter fare un altro film, voglio esplorare altri formati”.

Nicolas Cage ha detto di essere “molto interessato allo streaming immersivo con la televisione a episodi”, aggiungendo: “Ho visto cose che si possono fare ora con i personaggi e il tempo che viene concesso loro per esprimersi. Ho visto Bryan Cranston fissare una valigia per un’ora in un episodio di “Breaking Bad”. Non abbiamo tempo per farlo in un lungometraggio, quindi forse la televisione è il prossimo passo migliore per me. Vedremo.”

Quando Uproxx ha chiesto all’attore se “Dream Scenario”, la commedia dark A24 ora nei cinema, sarebbe stato “l’ultimo film” di Nicolas Cage se fosse dipeso da lui, l’attore ha risposto: “Direi ‘Adios’. Ho fatto quello che dovevo fare con il cinema e ora voglio andare avanti. Ma non ci sono ancora, ma spero di esserci. Vedremo.”

Nella decisione di Nicolas Cage di ritirarsi dalla recitazione cinematografica ci sono anche motivi familiari. “Avrò 60 anni il mese prossimo e mio padre è morto a 75. Quindi è come se, se sono fortunato, ho più anni di lui, ma non lo so“, ha detto Cage. “E allora cosa farò nei miei prossimi 15 anni? Bene, cosa è importante? L’importante è che io e i miei figli abbiamo una bambina. E se riesco a trovare uno spettacolo a episodi da fare che rimanga in un posto da cui non devo continuare ad andarmene, possiamo stare tutti insieme. Questo, a livello personale, sarebbe fantastico. Ma anch’io sono uno studente e non so se ho altro da imparare nel cinema. Potrei avere qualcosa da imparare in televisione.

Nicolas Cage è apparso in diversi film nel 2023, da “Dream Scenario” a “Renfield” e “The Retirement Plan”. Le sue prossime uscite includono il film horror di Oz Perkins “Longlegs” con Maika Monroe.

Italica Noir: I ferri del mestiere, intervista ai filmmaker della serie

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In occasione del Noir in Festival 2023, ecco l’intervista a Jake La Furia, Federico Cadenazzi e Girolamo Lucania, rispettivamente voce narrante, regista e sceneggiatore della seconda stagione di Italica Noir: I ferri del mestiere, disponibile dall’11 dicembre su Mediaset Infinity. La serie è una co-produzione Infinity LAB, laboratorio permanente di Mediaset Infinity che individua e premia il talento di filmmaker e case di produzione indipendenti.

Italica Noir è la docu-serie di genere true crime che combina tecniche di animazione e ricostruzione storica, dalle atmosfere tipiche del cinema e della letteratura noir, per indagare sui fatti di cronaca più sanguinosi e scioccanti della Storia italiana. Dopo il successo della prima stagione – con la voce narrante di Adriano Giannini e già disponibile su Mediaset Infinity – arriva Italica Noir: I Ferri del Mestiere, narrata dal rapper Jake La Furia.

La nuova stagione di Italica Noir racconta attraverso la voce di Jake La Furia, varie facce della malavita milanese dagli anni ’40 fino all’inizio degli anni ’80 in quattro episodi antologici. Piombo, grandi rapine, rapimenti, bande criminali e ladri solitari, conflitti a fuoco, ma anche gentiluomini, patti di non belligeranza, ingegno. Un quarantennio di rinascita e ricchezza, ma anche di piombo e sangue. Dalla storia di Vallanzasca e Turatello alla “Rapina del Secolo” di Ugo Ciappina; dal Robin Hood moderno, Ezio Barbieri, e il suo “erede” Luciano Lutring alla fuga più sanguinosa che la cronaca ricordi.

Deadpool 3: nuove foto dal set svelano sorprendenti collegamenti con altri prodotti Marvel Studios

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Dopo le foto che vi abbiamo svelato questa mattina arrivano nuove foto dal set di Deadpool 3, ancora più interessanti perché suggeriscono sorprendentemente collegamenti con altri prodotti targati Marvel Studios.

Dopo aver dato un’occhiata al Mercenario (Ryan Reynolds) e Wolverine (Hugh Jackman) mentre combattono (e terminano la battaglia in modo piuttosto raccapricciante) con la versione originale Sabertooth dal film X-Men (Tyler Mane), questi ultimi scatti rivela alcuni dei veicoli che la coppia di eroi incontrerà in The Void.

Uno di essi sembra essere una versione modificata del camioncino dei cupcake della serie Disney+ Moon Knight , mentre l’altro somiglia molto all’auto guidata dal Teschio Rosso in Captain America: Il Primo Vendicatore.

Non abbiamo idea del motivo per cui questi veicoli facciano parte di questa sequenza, ma la teoria prevalente è che Wade e Logan rivisiteranno sostanzialmente ogni era precedente dell’MCU durante il loro periodo in questo misterioso piano di esistenza, quindi c’è una possibilità che tutto ciò sia semplicemente decorazione di sfondo e non verrà affrontata direttamente nel film. Poi chissà cosa Shawn Levy e co. stanno preparando questo trequel vietato! Guarda le foto di seguito:

 

Chi c’è in Deadpool 3?

Deadpool 3 riunisce il protagonista Ryan Reynolds con Shawn Levy, regista di Free Guy e The Adam Project, che ha firmato la regia dell’atteso progetto. Hugh Jackman uscirà finalmente dal suo pensionamento da supereroi per riprendere il ruolo di Wolverine. Sebbene i dettagli ufficiali della storia di Deadpool 3, con protagonista Ryan Reynolds, non siano infatti ancora stati rivelati, si presume che la trama riguarderà il Multiverso. Il modo più semplice per i Marvel Studios di unire la serie di film di Deadpool – l’unica parte del franchise degli X-Men sopravvissuta all’acquisizione della Fox da parte della Disney – è stabilire che i film di Reynolds si siano svolti in un universo diverso.

Ciò preserva i film degli X-Men della Fox nel loro universo, consentendo al contempo a Deadpool e Wolverine, di nuovo interpretato da Hugh Jackman, viaggiare nell’universo principale dell’MCU. Nel film saranno poi presenti anche personaggi presenti nei primi due film di Deadpool, come Colossus e Testata Mutante Negasonica. Da tempo, però, si vocifera che anche altri X-Men possano fare la loro comparsa nel film, come anche alcuni altri supereroi della Marvel comparsi sul grande schermo nei primi anni Duemila, in particolare il Daredevil di Ben Affleck.

American Assassin: trama, cast e curiosità sul film

American Assassin: trama, cast e curiosità sul film

A partire dal tragico e indimenticato attentato dell’11 settembre 2001 il cinema ha affrontato la problematica del terrorismo in modo sempre più diretto, contribuendo così ad una miglior comprensione di questo fenomeno ma anche ad una sua metabolizzazione. Numerosi sono poi i film che hanno trattato l’argomento con fini prettamente legati all’intrattenimento e alla ridefinizione del genere action thriller. Tra questi si annovera il recente American Assassin, diretto nel 2017 dal regista Michael Cuesta, già noto per La regola del gioco. Questo suo nuovo lungometraggio parte dunque da un assunto molto contemporaneo per costruire una storia ricca di colpi di scena.

Scritto tra gli altri dal premio Oscar Edward Zwick, American Assassin è basato sul romanzo L’assassino americano, scritto da Vince Flynn, noto autore di polizieschi. Questo fa parte della serie di dodici romanzi che hanno come protagonista l’agente antiterrorismo Mitch Rapp. Pur non essendo il primo della serie, tale romanzo è stato scritto come prequel ed è dunque stato scelto dai produttori al fine di raccontare Rapp sin dalla sua giovinezza. Vi è però stato un significativo cambiamento che si è deciso di operare, ovvero quello riguardante l’attentato che apre il racconto. Nel libro, Flynn descrive l’attentato al volo Pan Am svoltosi nel 1998, di cui si parlerà più avanti.

American Assassin parte invece da un tipo di terrorismo molto più simile a quello dei recenti attentati svoltisi in varie località europee. Adattando questo particolare, il racconto assume valori nuovi e attuali, pur se inseriti in un contesto di finzione cinematografica. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e ai suoi sequel. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

american assassin

American Assassin: la trama del film

Protagonista del film è lo studente universitario Mitch Rapp, il quale durante una vacanza ad Ibiza chiede alla sua ragazza Katrina di sposarlo. Quando la fidanzata perde però la vita durante un attacco terroristico Mitch, sconvolto, decide che il suo unico scopo sarà quello vendicarsi. Egli inizia dunque un duro allenamento in una sezione speciale della CIA per portare a termine il suo sanguinoso progetto, sottoponendosi per mesi a incredibili sforzi fisici e dure prove psicologiche. Finalmente, il veterano della Guerra Fredda Stan Hurley lo arruola per un’operazione segreta, con l’obiettivo di indagare su una serie di attacchi previsti in Medio Oriente. Il giovane Mitch, ossessionato dal desiderio di vendetta, accetta il pericoloso incarico, intenzionato a sventare i piani del nemico.

American Assassin: la storia vera dietro il film

Nel romanzo di Flynn, come anticipato, si fa riferimento ad un famoso attentato, realmente accaduto, che – nella finzione del racconto – porta alla morte della protagonista, ma che nella realtà portò alla morte ben 270 persone. Si tratta dell’attentato avvenuto ad un aereo Pan Am in volo il 21 dicembre del 1998 da Londra a New York che precipitò Lockerbie, un villaggio in Scozia. Si pensò inizialmente ad un incidente, ma indagini successive hanno stabilito che lo schianto non era stato causato da un malfunzionamento del velivolo bensì da una bomba plastica piazzata sul volo. Solo nel 2001 sono poi stati arrestati i due attentatori responsabili, appartenenti ad una cellula di intelligence libica. Per il film, tuttavia, si è deciso di ispirarsi ad attentati più odierni.

American Assassin cast

American Assassin: il cast del film

Per interpretare il protagonista Mitch Rapp, i produttori avevano inizialmente contattato l’attore Chris Hemsworth, il quale però declinò l’offerta per via dei suoi impegni con la Marvel. Venne allora scelto Dylan O’Brien, attore noto per la serie Teen Wolf e la trilogia di Maze Runner. O’Brien ha ottenuto la parte di Rapp, battendo attori più vecchi e affermati. Avendo circa 20 anni, la speranza dei produttori era infatti quella che l’attore cresca man mano che il franchise cinematografico vada avanti. Inoltre, poiché questo film è basato su un romanzo prequel, offre l’opportunità anche all’attore di iniziare al principio della carriera di Rapp. L’attore si è naturalmente dovuto preparare al ruolo addestrandosi fisicamente anche ad interpretare le scene più complesse.

Nel ruolo del suo mentore, Stan Hurley, era originariamente stato considerato l’attore Bruce Willis. Si decise però poi di offrire la parte a Michael Keaton, in quegli anni tornato in auge. Inizialmente, però, Keaton era preoccupato per l’interpretazione di questo personaggio, che viene ritratto come un ex agente della CIA un po’ pazzo. A Keaton l’idea in origine non piaceva, a causa delle sue ben note vedute liberali. Tuttavia, dopo aver letto il romanzo di Flynn, egli ha sentito di potersi connettere e immedesimare nel personaggio di Hurley. Nel film sono poi presenti Sanaa Lathan nei panni del videdirettore della CIA Irene Kennedy e Shiva Negar in quelli dell’agente VAJA Annika Ogden. Completano poi il cast Taylor Kitsch come Ronnie “Ghost” e David Sucket nel ruolo del direttore della CIA Thomas Stansfield.

American Assassin 2, ci sarà?

Come anticipato, American Assassin è solo uno dei dodici romanzi che hanno come protagonista l’agente Mitch Rapp. Intenzione dei produttori era dunque quella di dar vita ad una nuova saga cinematografica sullo stile di titoli simili come Die Hard e Mission: Impossible. Parallelamente all’uscita in sala di American Assassin, venne dunque confermato che in caso di buon successo economico sarebbero entrati in produzione anche ulteriori film. A fronte di un budget di circa 33 milioni di dollari, però, questo lungometraggio è arrivato a guadagnarne appena 67 in tutto il mondo. Un risultato al di sotto delle aspettative e che unito allo scarso riscontro di critica sembra aver posto in stato di fermo i piani per la saga.

il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

In attesa di poter vedere un giorno questi sequel, è possibile fruire di American Assassin grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Google Play, Apple TV, Prime Video e Netflix. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video.

Fonte: IMDb

Fantasticon Film Fest: il successo della prima edizione

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Fantasticon Film Fest: il successo della prima edizione

Si è conclusa da qualche giorno la prima edizione del Fantasticon Film Fest (FFF), il nuovo festival dedicato ai film di genere che ha avuto luogo dal 24 al 26 novembre presso l’auditorium di Fiera Milano Rho nell’ambito di Milan Games Week & Cartoomics 2023 (MGW CMX 2023), manifestazione che con oltre 120.000 visitatori ha segnato un nuovo record di presenze e si è confermata come l’appuntamento più popolare per la geek culture del Nord Italia.

Grande successo e soddisfazione anche per il festival neonato, organizzato da Echo e Fiera Milano in collaborazione con Fandango Club Creators e con la direzione artistica di Manlio Gomarasca: nell’arco dei 3 giorni sono stati proiettati alla presenza di centinaia di persone molti contenuti in anteprima ed esclusivi che ruotavano intorno ai 3 filoni principali (anime, fantasy e horror), spesso accompagnati da ospiti d’eccezione: i Manetti bros., Federico Zampaglione, Lamberto Bava, Shinichi Ishizuka, Daniele Serra, Paolo Barbieri, Andrea Niada, Rocco Fasano, Dario Moccia, Roberto Recchioni, Luca Crovi, Andrea Ferro, Cristina Scabbia e Dario Argento, che ha anche ricevuto davanti a una platea numerosissima dalle mani di Ilenia Pastorelli il Legend Award, il premio alla carriera riservato alle grandi personalità del cinema fantastico.

Inaugurato anche un Premio del Pubblico che è andato all’horror The Well: grazie alla collaborazione con ComingSoon che ha ospitato la piattaforma per votare tutti i contenuti in programma, gli spettatori hanno scelto come preferito il film di Federico Zampaglione che uscirà prossimamente in sala.

Il noto regista e musicista ha dichiarato: “Sono felice e orgoglioso di questo bellissimo risultato; c’erano titoli importantissimi e non era affatto scontato vincere. Inoltre la gioia maggiore è che il premio arriva da chi può decidere davvero le sorti di un film: il pubblico!”.

Aggiunge il Direttore Artistico Manlio Gomarasca: “Come ho avuto modo di dire più volte dal palco del Fantasticon, questa prima edizione, ricca di sorprese ed emozioni, era dedicata alla celebrazione della rinascita del cinema fantastico, nel tentativo di creare un ponte virtuale tra i grandi maestri come Dario Argento, Lamberto Bava e Aldo Lado e i nuovi autori. Sono quindi particolarmente felice di apprendere che il pubblico del Fantasticon abbia decretato la vittoria di The Well, film italiano dal respiro internazionale, diretto dalla rockstar del cinema horror moderno: Federico Zampaglione”.

42° Bellaria Film Festival: dall’1 al 5 maggio 2024

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42° Bellaria Film Festival: dall’1 al 5 maggio 2024

Si terrà a Bellaria Igea Marina (Rimini) dal 1° al 5 maggio 2024 la 42ma edizione del Bellaria Film Festival. Nato nel 1983 come “Anteprima per il cinema indipendente italiano”, il Bellaria Film Festival vanta una storia prestigiosa che lo ha reso, con il passare degli anni, una delle più autorevoli manifestazioni cinematografiche italiane.

Dopo anni in cui il Festival è stato dedicato al cinema documentario, dal 2022 si è nuovamente aperto ai film di ogni formato e genere, proponendosi di sostenere in particolare opere di giovani autori e nuove tendenze del cinema.

Dal 3 novembre, sulla piattaforma FilmFreeway (filmfreeway.com), è aperta la call ufficiale per partecipare al 42° Bellaria Film Festival con doppia scadenza: il 18 dicembre 2023 e il 23 febbraio 2024. Nuovi sguardi, nuove prospettive e visioni del cinema: per ampliare orizzonti e confini, un nuovo viaggio nel cinema indipendente.

La call è dedicata principalmente a due sezioni: il Premio Gabbiano e gli Eventi Speciali; tutte le informazioni per le iscrizioni e la partecipazione sono disponibili sul bando completo della call 2024. Tra i film che hanno partecipato al festival nella sezione Gabbiano e che hanno poi continuato il loro fortunato cammino festivaliero troviamo:

  • Ultimo impero di Danilo Monte – Medfilm Festival e al Napoli Film Festival
  • Lala di Ludovica Fales – Ortigia Film Festival (Menzione Speciale per il documentario); Trieste Film Festival (Premio Corso Salani)
  • ANIMAL di Riccardo Giacconi – Visions du Réel; Seoul Animal Film Festival; Kasseler Dokfest, Rencontres Internationales Paris/Berlin (Video Library); Filmmaker Festival di Milano.

Articolato in cinque giornate, Bellaria Film Festival ospita varie sezioni: il premio Casa Rossa, il premio Gabbiano, il premio Gabbiano internazionale e la sezione Eventi Speciali.

– Il premio Casa Rossa verrà consegnato anche quest’anno alle opere prime o seconde più interessanti del panorama cinematografico: una sezione che ambisce a fare luce su una nuova generazione di autrici e autori, capaci di esprimere il proprio talento anche grazie a rinnovate pratiche produttive e pronti così a prendere posto accanto ai massimi talenti del nostro cinema. Non è un caso che alcuni di questi siano stati scoperti e valorizzati proprio a Bellaria dal concorso Casa Rossa come Silvio Soldini, Paolo Sorrentino, Daniele Ciprì, Matteo Garrone, Pietro Marcello, Michelangelo Frammartino e tanti altri.

– Il Premio Gabbiano, storico premio del Bellaria Film Festival dalle prime edizioni, è dedicato a mettere in evidenza una rosa di film in prima mondiale o internazionale provenienti dal panorama indipendente italiano, senza limite di formato, genere e durata e con particolare attenzione alla ricerca e all’innovazione del linguaggio, con un premio di 3.000 € per il Miglior Film e un premio di 2.000€ per l’Innovazione cinematografica.

– La sezione Eventi Speciali è dedicata a film in anteprima nazionale, che segnino i nuovi linguaggi del panorama mondiale e le connessioni tra il cinema italiano e quello estero.

Realizzato grazie al Comune di Bellaria Igea Marina, il festival avrà per il terzo anno la direzione artistica di Daniela Persico ed è organizzato da Approdi, start-up di cinema d’autore. Il Bellaria Film Festival è la casa del cinema indipendente italiano, una casa speciale, sul mare: punto di riferimento di nuove e coraggiose sperimentazioni del linguaggio cinematografico.

Tutti tranne te: il trailer del film con Sydney Sweeney e Glen Powell

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Il trailer di Tutti tranne te la commedia romantica di Sony Pictures diretta da Will Gluck (Amici di letto, Peter Rabbit) con Sydney Sweeney (Euphoria, Madame Web) e Glen Powell (Top Gun: Maverick, Hit Man). Nel cast ci sono anche Alexandra Shipp (Barbie), GaTa, Hadley Robinson, Michelle Hurd, Dermot Mulroney, Darren Barnet, Bryan Brown e Rachel Griffiths.

Tutti tranne te sarà nelle sale italiane dal 25 gennaio prodotto da Sony Pictures e distribuito da Eagle Pictures.

Tutti tranne te – la trama

Nella commedia Tutti tranne te Bea (Sydney Sweeney) e Ben (Glen Powell) sembrano la coppia perfetta, ma dopo un primo appuntamento fantastico succede qualcosa che spegne la loro infuocata attrazione. Quando si ritrovano inaspettatamente allo stesso matrimonio in Australia, decidono di fingere di essere una coppia, ognuno con uno scopo diverso.

Prime Video svela i protagonisti della quarta stagione di LOL: Chi ride è fuori

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Prime Video ha svelato oggi i nomi dei protagonisti della quarta stagione di LOL: Chi ride è fuori, il comedy show Original dei record prodotto in Italia. Diego Abatantuono, Edoardo Ferrario, Angela Finocchiaro, Maurizio Lastrico, Aurora Leone, Lucia Ocone, Giorgio Panariello, Claudio Santamaria, Rocco Tanica si sfideranno a rimanere seri per sei ore consecutive provando, contemporaneamente, a far ridere i loro avversari, per aggiudicarsi un premio finale di 100.000 euro a favore di un ente benefico scelto da chi vincerà. La novità di quest’anno sarà anche la presenza di un aspirante comico, vincitore dello show Original LOL Talent Show: Chi fa ridere è dentro. LOL: Chi ride è fuori S4 è l’ultima novità per i clienti Amazon Prime, che in Italia beneficiano di spedizioni veloci, offerte esclusive e intrattenimento, incluso Prime Video, con un solo abbonamento al costo di €49,90/anno o €4,99/mese.

La quarta stagione del comedy show in sei episodi è prodotta da Endemol Shine Italy per Amazon Studios, sarà disponibile su Prime Video in oltre 240 Paesi e territori nel mondo nel 2024.

Dopo lo straordinario successo delle prime tre stagioni, LOL: Chi ride è fuori torna per una nuova sorprendente stagione con l’esilarante sfida a colpi di battute fra i dieci professionisti della risata impegnati nel tentativo di strappare un sorriso agli altri partecipanti senza mai cedere alla comicità degli avversari, in una battaglia di sketch senza esclusione di colpi che mostra diversi stili comici: dalla stand-up, all’improvvisazione, fino alla commedia fisica e a tanto altro.

Ad osservare l’esilarante gara comica dalla control room, torna nelle vesti di arbitro e conduttore, Fedez, affiancato dal co-host Frank Matano, e da Lillo Petrolo, che per questa stagione vestirà i panni di vero e proprio coach. Alla prima risata di uno dei partecipanti, dalla control room scatterà un cartellino giallo di ammonizione, seguito alla successiva dal temuto cartellino rosso di espulsione dal gioco. L’ultimo sfidante che riuscirà a resistere rimanendo serio per tutte le sei ore di gioco sarà il vincitore, e potrà donare 100.000 euro a un ente benefico di sua scelta.

In attesa della quarta stagione, Prime Video delizierà il pubblico con LOL Talent Show: Chi fa ridere è dentro, il nuovo show Original in 5 episodi che sarà disponibile in esclusiva su Prime Video all’inizio del 2024. Elio, Katia Follesa e Angelo Pintus, tra i protagonisti più amati delle passate edizioni di LOL: Chi ride è fuori, hanno girato l’Italia in cerca del decimo concorrente che farà parte del cast della quarta stagione del celebre comedy show. Mago Forest vestirà invece i panni di presentatore e accompagnerà i giudici in questo tour tutto italiano che promette risate e divertimento. Il nuovo show Original sarà un vero e proprio varietà in stile LOL dove a sfidarsi, con l’obiettivo di far ridere i tre giudici, saranno non solo comici ma anche artisti di ogni genere: maghi, cantanti, imitatori, mimi, improvvisatori, rumoristi, persone comuni con spiccate doti di intrattenimento, e molti altri personaggi che non mancheranno di suscitare ilarità. Il vincitore di LOL Talent Show: Chi fa ridere è dentro si unirà al cast della nuova stagione di LOL: Chi ride è fuori.

LOL: Chi ride è fuori è un adattamento del popolare show giapponese Original, HITOSHI MATSUMOTO Presents Documental, prodotto e interpretato da Hitoshi Matsumoto. Un format replicato con grande successo su Prime Video in quindici Paesi nel mondo, inclusi Messico, Australia, Germania, Francia, Spagna, Paesi Bassi, Svezia, Nigeria, India, Canada, Argentina, Colombia e Brasile, oltre alla versione giapponese e a quella italiana. La prima, la seconda e la terza stagione di LOL: Chi ride è fuori sono disponibili in esclusiva su Prime Video.

La quarta stagione di LOL: Chi ride è fuori si unirà a migliaia di film e serie già presenti nel catalogo di Prime Video, tra cui le produzioni italiane Original, Elf MeAMAZING – FABIO DE LUIGIEverybody Loves DiamondsThe Bad GuyPrismaBang Bang BabyGianluca Vacchi: Mucho MásLaura Pausini – Piacere di conoscertiThe Ferragnez – La serie S1 e S2The Ferragnez: Sanremo special, All or Nothing: JuventusAnni da caneDinner Club S1 e S2Vita da CarloFERROCelebrity Hunted – Caccia all’uomo S1S2 e S3, e LOL: Chi ride è fuori S1S2 e S3; le serie pluripremiate The Marvelous Mrs. Maisel e Lizzo’s Watch Out for the Big Girls, la serie satirica sui supereroi The Boys e grandi successi come Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del PotereCitadelJack Ryan di Tom ClancyUn matrimonio esplosivoSamaritanTredici ViteThe Tender BarA proposito dei RicardoLa guerra di domaniReacher e Il principe cerca figlio, oltre a contenuti in licenza disponibili in più di 240 paesi e territori nel mondo, e le dirette in esclusiva in Italia delle migliori partite del mercoledì sera della UEFA Champions League, oltre che della Supercoppa UEFA, fino alla stagione 2026/27. Altri titoli Original italiani già annunciati sono le serie Gigolò per casoAntoniaNo Activity – Niente da segnalareSul più bello – La serie, gli show Karaoke Night – Talenti Senza VergognaLOL Talent Show: Chi fa ridere è dentro, i film lI migliore dei mondiPensati Sexy, oltre ai rinnovi per nuove stagioni di PrismaSono Lillo Celebrity Hunted – Caccia all’uomo. È stata inoltre annunciata la serie Citadel: Diana, il capitolo italiano dell’universo Citadel.

The Lost King di Stephen Frears su SKY e NOW

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The Lost King di Stephen Frears su SKY e NOW

Arriva in prima visione su Sky The Lost King, film Sky Original diretto dall’acclamato ed eclettico regista inglese Stephen Frears, che in Italia sarà in esclusiva mercoledì 6 dicembre 2023 alle 21.15 su Sky Cinema Due (alle 21.45 anche su Sky Cinema Drama), in streaming solo su NOW e disponibile on demand. Su Sky il film sarà disponibile on demand anche in 4K. 

Frears torna a lavorare con il team creativo di Philomena, i candidati all’Oscar Steve Coogan e Jeff Pope, per raccontare l’affascinante storia vera della scoperta dei resti di Riccardo III, avvenuta nel 2012 grazie a Philippa Langley. Nel cast Sally Hawkins nei panni della protagonista, Steve Coogan in quelli di John Langley e Harry Lloyd che interpreta Riccardo III.   

La trama di The Lost King

Tratto da un’incredibile storia vera, il racconto di una donna che ha portato alla scoperta della vera storia di re Riccardo III e al ritrovamento delle spoglie mai rinvenute per 500 anni. Dovrà però lottare per difendere la maternità della sua conquista. 

Rendendo omaggio ad una donna che ha rifiutato di essere incasellata dagli altri, che è stata ignorata ma è riuscita lo stesso ad affermare sé stessa, il film esplora i fatti al di là del mito, rivelando un Re molto diverso dal perfido personaggio raffigurato da Shakespeare.  

Christopher Nolan svela quale scena ama di più dei film di Zack Snyder

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Molti di voi sapranno già che uno dei maggiori fan di Zack Snyder è l’acclamato regista Christopher Nolan. Quest’ultimo fu il primo a sceglierlo per dirigere L’Uomo D’Acciaio (Man of Stell) quando la Warner Bros lo ingaggio per produrre il rilancio di Superman al cinema.

I due si vedono al telefono circa una volta al mese e Christopher Nolan lo ha invitato a unirsi a un gruppo selezionato di cineasti per una prima proiezione di Oppenheimer quest’estate. (Paul Thomas AndersonTodd Phillips e Denis Villeneuve erano gli altri registi invitati).

Per la storia di copertina apparsa su The Hollywood Reporter dedicata a Zack Snyder, il noto sito americano ha avuto uno scambio di e-mail con Christopher Nolan (sì, in effetti usa la posta elettronica nonostante quello che potresti pensare) – e hanno svelato ora una curiosità solo per la newsletter. 

Al regista è stato chiesto se c’è una scena o un momento specifico in uno dei film di Zack che vive nella tua testa? Christopher Nolan ha risposto: Il momento ne L’Uomo d’Acciaio in cui Kevin Costner dice al giovane Clark che qualunque sia la sua origine, è pur sempre suo figlio, mi fa venire un nodo alla gola ogni volta. Zack è conosciuto soprattutto per la sua facilità nel creare immagini iconiche, ma il suo istinto di casting non è secondo a nessuno.

L’Uomo D’Acciaio (Man of Stell)

L’Uomo D’Acciaio (Man of Stell) è un film di supereroi del 2013 basato sulpersonaggio della DC Comics Superman. Diretto da Zack Snyder, la storia è stata sviluppata da David S. Goyer e dal produttore Christopher Nolan, con Goyer che ha scritto la sceneggiatura. Il film era un riavvio della serie di film di Superman , che descriveva la storia delle origini del personaggio, ed è il primo capitolo del DC Extended Universe (DCEU). L’Uomo D’Acciaio (Man of Stell) vede protagonisti Henry Cavill nel ruolo del protagonista insieme ad Michael ShannonAmy AdamsKevin CostnerDiane Lane, Laurence Fishburne e Russell Crowe. Nel film, Clark Kent scopre di essere un alieno superpotente proveniente dal pianeta Krypton. Assume il ruolo di protettore dell’umanità nei panni di Superman, scegliendo di affrontare il generale Zod e impedirgli di distruggere l’umanità. Ha incassato 668 milioni di dollari in tutto il mondo, diventando il nono film con il maggior incasso del 2013. Un seguito intitolato Batman v Superman: Dawn of Justice è stato rilasciato il 25 marzo 2016.

Zack Snyder rivela perché ha deciso di evitare la “pura propaganda” con Superman e Batman

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A questo punto non abbiamo bisogno di ricordarvi l’intera saga dello “Snyderverse” che finirà ufficialmente con l’uscita imminente di Aquaman Il regno perduto. Tornando un po’ indietro, però, e molto prima che Justice League diventasse una realtà, Zack Snyder è stato impegnato a dare una nuova svolta a Superman in Man of Steel

Nel riavvio del 2013, Clark Kent è diventato un supereroe un po’ più tardi rispetto alla sua controparte dei fumetti e ha sconfitto il malvagio generale Zod spezzandogli il collo. Questo avvien pochi istanti dopo che la loro battaglia a Metropolis devasta la città e uccide migliaia di persone. 

Il regista ha poi ripreso Superman in Batman v Superman: Dawn of Justice, mandando un vendicativo Crociato Incappucciato in missione per uccidere l’alieno arrivato Terra. Nel film abbiamo anche visto molto cambi rispetto ai canoni dei fumetti, come ad esempio Batman che uccide i criminali che incontra.  Gran parte di questo è ciò che ha reso Zack Snyder una figura così controversa tra i fan dei fumetti.

Parlando con The Hollywood Reporter il diretto interessato, ha spiegato perché si è avvicinato a questi iconici personaggi DC in un modo così non convenzionale. “Come potrei guardare Superman, Batman con la faccia seria e dire semplicemente ‘Eccolo, divertitevi'”, dice. “Amo i personaggi, non sto dicendo che volevo distruggerli o renderli meno di quello che sono. Ma non li consegnerò nemmeno come un pezzo di pura propaganda che dice che Superman è fantastico o che Batman ha un codice morale indistruttibile.”

Batman v Superman: Dawn of Justice

Batman v Superman: Dawn of Justice nonostante abbia diviso la critica è stato il primo successo della Warner Bros. Globalmente il film ha stabilito diversi record al box-office, tra cui quello come miglior esordio per un film di supereroi con $420 milioni con un totale di 874 milioni di dollari. Nonostante abbia ottenuto ottimi incassi, ha ricevuto critiche generalmente negative. Un’edizione director’s cut, chiamata Ultimate Edition e che dispone di 30 minuti aggiuntivi, è stata distribuita digitalmente il 28 giugno 2016, e su Blu-ray e DVD il 19 luglio 2016

Terry Gilliam vuole Johnny Depp per interpretare Satana in Carnival at the End of Days

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L’ex membro dei Monty Python e regista visionario Terry Gilliam ha dichiarato domenica a Variety al Red Sea Film Festival che vuole che Johnny Depp interpreti Satana nel suo nuovo film “Carnival at the End of Days“.

Terry Gilliam ha riassunto la trama in questo modo: “Dio spazza via l’umanità e l’unico personaggio che vuole salvarla è Satana, e Johnny Depp interpreta Satana“.

Terry Gilliam era presente alla proiezione al Mar Rosso di una doppia serie di documentari “Lost in La Mancha” e “He Dreams of Giants”, che documentano entrambi il maledetto ed estenuante tentativo del regista di realizzare il film “L’uomo che uccise Don Chisciotte”. ” Il film è stato infine presentato in anteprima a Cannes nel 2018, con protagonisti Jonathan Pryce e Adam Driver.

Sul palco con Terry Gilliam era presente anche la produttrice dei documentari, Lucy Darwin, per spiegare al pubblico come è passata dall’essere ufficio stampa di “Le avventure del barone di Munchausen” a produttrice grazie all’incoraggiamento di Terry Gilliam. Ha anche detto ai fan che “Lost in La Mancha” sarebbe stato presentato in anteprima al festival in una versione appena restaurata.

Parlando con Variety dopo la proiezione, Gilliam inizialmente ha scherzato: “Ah, sei la rivista che mi ha ucciso!“, riferendosi a un incidente avvenuto quando la rivista pubblicò prematuramente il suo necrologio nel 2015. Dopo aver suggerito alla rivista di comprargli un paio di bottiglie di vino per rimediare al disagio causato ad alcuni familiari.

Cosa sappiamo su Carnival at the End of Days?

Per quanto riguarda il nuovo film Carnival at the End of Days , è stato scritto insieme a uno sceneggiatore 33enne senza nome, “perché quando invecchi il mondo ti diventa più estraneo”. La storia è selvaggia come ti aspetteresti dal creatore di “L’esercito delle dodici scimmie” e “Brazil“.

Questa è una semplice storia di Dio che spazza via l’umanità per aver rovinato il suo bellissimo giardino Terra“, ha detto Gilliam. “C’è solo un personaggio che sta cercando di salvare l’umanità ed è Satana, perché senza l’umanità ha perso il lavoro ed è un personaggio eterno e quindi vivere senza lavoro è terribile. Allora trova dei giovani e cerca di convincere Dio che questi giovani sono i nuovi Adamo ed Eva. Dio riesce ancora a spazzare via l’umanità. È una commedia.

Ed è qui che entra in gioco Johnny Depp. Anche se il film è ancora in una fase iniziale, Gilliam si sente fiduciosa. Ha anche notato che il suo nome in “Lost in La Mancha” appare sopra quello di Johnny Depp. “Devo tenerlo al suo posto”, ha scherzato.

The Marvels: per Peter Ramsey i commenti di Bob Iger sono “…stronzate”

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The Marvels ha faticato a decollare al botteghino ed è probabile che diventino il più grande fallimento commerciale dei Marvel Studios. Affrontando questo argomento al Dealbook Summit del New York Times all’inizio di questa settimana, il CEO della Disney, Bob Iger, ha attribuito la colpa alla mancanza di supervisione sul set da parte dei dirigenti dello studio.

The Marvels è stato girato durante il Covid” ha detto. “Non c’era molta supervisione sul set, per così dire, dove abbiamo dirigenti [che] controllano davvero ciò che viene fatto giorno dopo giorno.”

È una spiegazione che ha sollevato perplessità un po’ ovunque in rete, e il regista di Spider-Man: Across the Spider-Verse, Peter Ramsey, è intervenuto per descrivere le osservazioni di Iger come un “livello sorprendente di stronzate”. 

 

Il regista, che ha diretto episodi di The Mandalorian e Ahsoka per la Disney, ha suggerito che secondo lui Iger “deve sembrare come se avesse sempre una risposta”. Quando un fan ha sottolineato che Thor: Love and Thunder avrebbe potuto avere bisogno di un po’ più di supervisione sul set, Ramset ha obiettato dicendo: “Come fai a sapere che non è stata la ‘supervisione’ a causare ciò che non ti piace?”

Poco tempo dopo ha condiviso ancora la sua opinione secondo cui “Non succede nulla in quei film [senza] il totale controllo da parte di Feige e soci. I problemi della Marvel sembrano essere più profondi di così”.

Spider-Man: Across the Spider-Verse è solo uno dei due film di supereroi ad essere considerato un successo finanziario quest’anno (l’altro è Guardiani della Galassia Vol. 3). La prospettiva di Ramsey ci deve far riflettere e, data quanta colpa è stata ingiustamente attribuita alla sua collega regista, Nia DaCosta, è facile capire perché ha voluto prendere le sue difese in rete.

Un ritratto in movimento. Omaggio a Mimmo Jodice: la recensione del docu-film di Mario Martone

All’interno della sezione Fuori Concorso della 41esima edizione del Torino Film Festival Mario Martone (Nostalgia, Qui rido io) ha presentato Un ritratto in movimento. Omaggio a Mimmo Jodice, film documentario dedicato alla figura del celebre fotografo italiano della durata di poco più di 50 minuti.

Partenopeo di nascita – e dunque concittadino del regista – Mimmo Jodice è ormai da qualche tempo, in realtà, al centro dell’attenzione torinese. Aperta al pubblico il 29 giugno scorso e programmata fino al 7 gennaio 2024, la mostra “Mimmo Jodice. Senza tempo” – allestita alle Gallerie d’Italia – rappresenta infatti il secondo capitolo di un progetto curato da Roberto Koch e intitolato “La Grande Fotografia Italiana”. Un’esposizione che, pensata come celebrazione dei grandi maestri dell’arte fotografica del nostro Paese, si compone di diverse sezioni (tra cui Anamnesi, Linguaggi, Vedute di Napoli, Città, Natura e Mari) e tenta in qualche modo di sintetizzare la gloriosa produzione del fotografo attraverso 80 scatti da lui realizzati tra il 1964 e il 2011.

Accanto però alle opere della sua carriera, alcune iconiche, le sale espositive della mostra proiettano proprio l’ultima “fatica” di Mario Martone. In una commistione artistica che, a partire dalla forza dell’Immagine, si sforza di restituire la trasversalità di un grande autore nostrano.

Un ritratto in movimento. Omaggio a Mimmo Jodice: la trama

Ma chi è Mimmo Jodice? Chi si nasconde nel buio della camera oscura, dietro l’obbiettivo della fedele macchina fotografica? Un artista, senza dubbio; un napoletano verace classe 1934, oggi ottantanovenne, ma in attività costante. Di sicuro una importante personalità del mondo culturale e dei suoi dibattiti, fondamentale per l’affermarsi della fotografia italiana nel mondo e responsabile della crescita della stessa – non solo per le sue possibilità nell’ottica di analisi del reale, ma anche (e soprattutto?) per l’indiscutibile valore introspettivo ad essa strettamente connesso.

Ma chi è il Mimmo Jodice osservato da Mario Martone? Il racconto del regista segue, prevedibilmente, gli stilemi canonici della narrazione documentaria e lo fa radunando testimonianze varie, ricordi e aneddoti, parole e immagini; recuperando dunque – e di fatto costruendo – un archivio pluralmente composto. Molti sono infatti i volti di persone (tra intellettuali, artisti o galleriste) che, seppur appartenenti a generazioni diverse, hanno avuto modo di incontrare il suo lavoro; e Martone li convoca, li pone davanti alla cinepresa e li alterna, affrescando l’esposizione. Ci sono le voci di Antonio Biasiucci e Marino Niola, quelle di Laura e Lucia Trisorio e Lia Rumma, ci sono Stefano Boeri e Francesco Vezzoli; e, naturalmente, c’è Angela Jodice, l’instancabile compagna di vita che ha sempre sostenuto Mimmo e forse per prima si è accorta di un talento che negli anni sarebbe stato sotto gli occhi di tutti.

Un’opera “in absentia”

Non è però il fuoricampo l’unico spazio dove il corpo di Mimmo Jodice guadagna concretezza. Non sono solo le parole di altri a dargli forma, a descriverlo, a raccontarne le particolarità che lo hanno reso l’uomo che conosciamo oggi.

Martone non rimane esclusivamente in ferma osservazione; si fa avanti, varca la soglia dello studio del fotografo e qui riporta a galla aneddoti, immagini, anni e anni di archivio e di professione, nonché di continua ricerca e sperimentazione. Ed è attraverso la delicatezza dei gesti dell’artista, tramite la sua stessa voce, che il cineasta riordina una vita dedicata alla fotografia; passando in rassegna i primi scatti, genesi di un pensiero prima ancora che di un atto, gli anni sessanta e settanta, le opere di natura politica e di interesse sociale, senza dimenticare le numerose passioni ispiratrici di Jodice – tra cui l’architettura, le antichità classiche, la natura e i nudi. Il tutto rigorosamente filmato avvicendando il colore del presente al bianco e nero delle foto, fissate come in un orizzonte d’eternità come simulacro di un uomo e di un’arte.

Dopotutto, per usare le parole di Jodice “tutto ciò che succede in fotografia, succede prima in visione”. E le visioni dell’artista napoletano affiorano ben oltre il reale, prendono forma solo in condizioni di luce ottimali e istantanee, indagando il sublime insito nel tempo e in ciò che da esso è stato levigato. Perché la fotografia di Mimmo Jodice è prima d’ogni altra cosa un’arte che lavora in absentia; là dove l’umano ha deciso di ritirarsi lasciando che la realtà, sovrascritta della sua mancanza, acquisti un ultra-senso (quasi) impossibile da scorgere e catturare.

“Io ho fatto sempre con grande eccitazione tutte le foto che ho fatto. Le rifarei tute da capo”.

My Demon: recensione dei primi quattro episodi del k-drama Netflix

Goblin, tristi mietitori, volpi a nove code o demoni infernali: chi è avvezzo ai prodotti sudcoreani conosce molto bene queste affascinanti e perdute creature tanto care alla tradizione folcloristica dell’Asia orientale. Ed è proprio un seducente e infido angelo delle tenebre a essere il protagonista del nuovo romantico k-drama fantasy My Demon (in hangeul 마이 데몬), disponibile dal 24 novembre su Netflix. La serie, composta da 16 episodi di circa un’ora ciascuno e pubblicata a puntate ogni venerdì e sabato, porta sul piccolo schermo due celebri e giovani attori: Song Kang, volto noto al pubblico netflixiano per le serie Sweet Home, Love Alarm, Navillera e Previsioni d’amore; e la dolce Kim Yoo-jung, comparsa sulla piattaforma lo scorso anno con il commovente dramma adolescenziale 20th Century Girl.

Trama di My Demon

Do Do-hee (Kim You-jung) è una temuta ereditiera e implacabile imprenditrice a capo della Mirae F&B, azienda alimentare del conglomerato industriale Mirae Group. Jeong Gu-won (Song Kang), invece, è un affascinante demone centenario che vive sulla Terra stipulando contratti con persone disperate e sfinite dalle avversità della vita, disposte a barattare la propria anima pur di vedere esaudito un loro desiderio. I due si incontrano, per caso o per destino, il giorno del ventottesimo compleanno di Do-hee: costretta ad andare a un appuntamento al buio dall’ “Onnipotente Ju”, la sua madre adottiva e presidente del Mirae Group, Do-hee si ritrova nel ristorante sbagliato con Gu-won, intento a festeggiare con una torta l’ennesimo contratto del diavolo. Dopo quell’imbarazzante e accidentale incontro, le loro vite si incrociano ancor di più quando Do-hee viene rapita da un serial killer. Attirato dalla sua paura e disperazione, Gu-won la raggiunge per pattuire un contratto che le permetta di salvarsi ma – proprio nel momento in cui Do-hee è pronta a promettere la sua anima – improvvisamente i poteri del demone si trasferiscono a lei, legando ora la sua esistenza alla giovane donna.

My Demon – In foto l’attore Song Kang nei panni del demone Gu-won.

«I cattolici credono che gli uomini abbiano tre tipi di nemici. Il primo è il loro corpo, che li indebolisce dall’interno con tratti come la pigrizia. Il secondo è la loro vita terrena, che li divora dall’esterno. Il loro terzo e ultimo nemico sono gli spiriti maligni, che ingannano gli umani con modi arroganti ma affascinanti, mimandoli dall’interno all’esterno. Ma chi ha mai visto uno spirito maligno? E se esistessero, sarebbero comunque forze esterne, perché anche se possono portare le persone sulla cattiva strada, tutto il male del mondo nasce comunque dai desideri degli uomini – il demone Jeong Gu-won.

La difficoltà di distinguere gli amici dai nemici, gli angeli dai demoni

Il primo episodio, intitolato “Vita fosca”, presenta fin da subito ciò che saranno le dinamiche principali su cui si baserà l’intera storia. Do-hee e Gu-won sono improvvisamente e incomprensibilmente legati l’un l’altra dalla vita e la morte: dal loro primo incontro, Gu-won salva più volte la vita di Do-hee, messa in pericolo dalla sua posizione di potere nell’azienda di famiglia, mentre lei è l’unica possibilità che Gu-won ha di poter riavere i suoi poteri oscuri ed evitare l’autodistruzione. L’episodio, infatti, si apre con ciò che sarà una delle scene più emblematiche della serie: Do-hee, in fuga da un misterioso e spaventoso uomo, corre nel buio in cerca di aiuto finché, nella fitta nebbia innanzi a sé, riconosce il volto di Gu-won.

My Demon – In foto l’attrice Kim You-jung nel ruolo della fredda ereditiera Do-hee.

“È come se la mia vita fosse avvolta nella nebbia”, dice Do-hee. “Come distinguo gli amici dai nemici? O sono completamente circondata da nemici? Chi si avvicina a me attraverso la nebbia è un demone o un angelo?”. È da queste domande che si intesse frettolosamente una trama che dal fantasy passa ben presto a un intricato e confuso thriller che ruota intorno all’avara famiglia del Mirae Group, di cui Do-hee diviene il bersaglio e vittima. Lo spettatore è così coinvolto in un gioco pericoloso di inganni, assassini e committenti misteriosi in cui si affianca la tenera e surreale storia d’amore di un demone e della sua umana, una storia che commuove e diverte anche grazie all’evidente alchimia fra i due talentuosi attori.

Tutti hanno un demone nel cuore

My Demon incarna alla perfezione il classico k-drama fantasy, racchiudendo in sé tutti i cliché della serialità sudcoreana: l’estremo romanticismo enfatizzato da iconici slow motion (per esempio, la classica caduta di lei tra le braccia di lui o gli intensi – e fin troppo lunghi – momenti di scambio di sguardi); il traumatico e difficile passato di uno (o entrambi) i protagonisti; l’alternarsi costante di momenti drammatici a quelli più buffi e spiritosi e, ancora, la classica mescolanza di generi che partecipa a complicare e arricchire la trama principale con ulteriori e imprevedibili sotto-trame.

My Demon – In foto (da sinistra a destra) Song Kang e Kim You-jung.

Per chi è, dunque, un veterano della produzione televisiva del Sud Corea, My Demon probabilmente non apporta nulla di nuovo e originale al già ricco catalogo Netflix dedicato all’Oriente. Nonostante ciò, la serie con la coppia Kang e You-jungtra profondi drammi familiari, pericolose lotte di potere e inspiegabili forze sovrannaturali – si lascia guardare con estrema facilità, incuriosendo e coinvolgendo sempre più il pubblico che resta piantato davanti lo schermo col fiato sospeso in attesa di scoprire cosa accadrà e nella speranza di vedere, ancora una volta, il prevedibile ma tanto confortevole lieto fine che tanto distingue i prodotti provenienti dall’amato, e ora in voga, Hanguk.

Box office: grandi vincitori e grandi esclusi. Strapotere di C’è ancora domani

Al box office del fine settimana appena concluso ritroviamo ancora C’è ancora domani al primo posto! La pellicola, esordio alla regia dell’attrice Paola Cortellesi, sta superando molti record d’incassi in Italia, divenendo il terzo film per presenze in sala nel 2023 dopo Barbie e Avatar – La via dell’acqua. C’è ancora domani ha incassato nel week end €729.956 e più di 27 milioni di euro dall’uscita nei cinema il 26 ottobre.

Al secondo posto in classifica si stabilisce Napoleon, dramma di stampo storico con Joaquin Phoenix e diretto da Ridley Scott. Nonostante le critiche per le inesattezze storiche, la pellicola ottiene un incasso di €582.391 a fronte di un totale di 5 milioni e mezzo di euro dal suo arrivo nelle sale il 23 novembre.

Terzo classificato è Prendi il volo, pellicola di animazione che racconta la migrazione di una famiglia di germani reali, che incassa €227.273.

Box office: il resto della classifica

Al quarto e quinto posto ritroviamo rispettivamente Cento domeniche, dramma diretto ed interpretato dall’attore italiano Antonio Albanese, e Hunger games – la ballata dell’usignolo e del serpente, prequel della serie cinematografica Hunger games. Cento domeniche raggiunge un incasso di €190.777 su un totale di poco più di un milione dall’arrivo nelle sale il 23 novembre, mentre Hunger games incassa €152.968 nel fine settimana e sfiora i 5 milioni di euro dalla sua uscita il 15 novembre. Sesto classificato è La guerra dei nonni, commedia italiana con Vincenzo Salemme, che incassa €125.198.

Al settimo ed ottavo posto si stabiliscono Diabolik-chi sei?, terzo capitolo della trilogia cinematografica adattamento della nota serie di fumetti, e Palazzina Laf, film esordio alla regia di Michele Riondino. Diabolik incassa €115.537 nel fine settimana, mentre Palazzina Laf raggiunge un incasso di €74.198.

Ultimi due film nella classifica box office sono rispettivamente Home education- le regole del male, pellicola dell’orrore, e The old oak, diretto da Ken Loach. Home education incassa €49.880 mentre The old oak raggiunge un guadagno di €40.810.

Resta tristemente escluso dal box office del fine settimana appena concluso La chimera, dramma diretto da Alice Rohrwacher con Josh O’Connor (il principe Carlo nella serie The crown) e Isabella Rossellini. Nonostante la pellicola sia approdata nelle sale italiane il 23 novembre, e nonostante la candidatura per la Palma d’oro a Cannes e la vittoria del premio AFCAE sempre a Cannes, La chimera non riesce a rientrate nella classifica per via della poca distribuzione nelle sale italiane.

Runner: intervista al regista Nicola Barnaba

Runner: intervista al regista Nicola Barnaba

Il nuovo lungometraggio diretto da Nicola BarnabaRunner, con gli attori Matilde Gioli e Francesco Montanari è l’unico film italiano in concorso alla 33esima edizione del prestigioso Noir In Festival, un festival unico nel suo genere per quanto riguarda il mondo del cinema e della letteratura del giallo e del mistero. Girato a Gasperina (CZ), in Calabria, il film è prodotto da Camaleo con il sostegno della Calabria Film Commission e sarà distribuito al cinema da Plaion Pictures. Si tratta di un action thriller con protagonista Lisa una giovane di  25 anni con il sogno del cinema da quando era bambina. Per lei il ruolo del runner è un traguardo importante: è il suo arrivo nel mondo del cinema, ma anche il punto di partenza per una fulgida carriera.

È finalmente su un set, intreccia una relazione con Sonja, protagonista e star del cinema. Cosa potrebbe volere di più dalla vita? Cosa potrebbe andare storto? Ma l’attrice ha un passato oscuro che torna a cercarla nel momento più impensato. Quando poi Lisa si trova ad essere accusata dell’omicidio di Sonja, la ragazza è costretta a scappare. Per salvarsi la vita, dovrà trovare le prove che la scagionino e permettano di condannare il vero assassino. Il film si preannuncia dunque particolarmente adrenalinico e claustrofobico, interamente ambientato in un albergo isolato dal mondo e con fonti d’ispirazione film come “Die Hard” e “Trappola in alto mare“.

Runner, dalle origini alle sfide in fase di realizzazione

A parlarci meglio del film è però proprio lo stesso Nicola Barnaba, a partire dalle motivazioni che lo hanno spinto a realizzare questo lungometraggio. “Io sono cresciuto in provincia e il cinema era l’unica evasione possibile dalla vita di tutti i giorni. – racconta il regista – Mi riferisco principalmente ad un cinema d’intrattenimento che va dai mostri degli anni Cinquanta fino ai grandi blockbuster d’azione degli anni Ottanta, dai vari Arma Letale a Die Hard. Un po’ dalla voglia di fare cinema, un po’ dalla voglia di ricostruire questo tipo di avventure e sensazioni, ho iniziato ad ideare Runner.”
“L’idea però è rimasta per un po’ nel cassetto, fino a quando non ho trovato in Roberto Cipullo, creative producer di Camaleo, un complice che ha deciso che questa idea matta era il caso di provare a realizzarla, – ha continuato poi Barnaba – dando così vita ad un omaggio a quei film che sono ormai delle pietre miliari del cinema d’azione. Sono poi stato fortunato a trovare altri due complici, Matilde Gioli e Francesco Montanari, che si sono prestati con ironia e simpatia nel cercare di dar vita a questo progetto. Matilde, nel ruolo di Lisa, è poi stata straordinaria nel mettersi in gioco, nell’eseguire personalmente tutte le scene più complesse, senza ricorrere alla sua controfigura”. 
Abbiamo girato pressocché in un’unica location, cosa che ha presentato degli ovvi vantaggi da un punto di vista organizzativo, ma ha presentato problematiche di altro tipo, a partire dal fatto che sostanzialmente eravamo sempre sul luogo di lavoro. In ogni caso, abbiamo cercato di sfruttare al meglio gli spazi a disposizione, ricercando un’idea di claustrofobia e disagio che sono poi quelle che vive anche la stessa protagonista. Tutto ciò è reso anche attraverso l’uso delle luci. In generale cercavamo un modo per “nascondere” le pareti bianche dell’albergo, ma questo usare colori intensi è poi diventato anche un modo per evidenziare l’angoscia data dalla situazione”.

Ritorno al film di genere

Barnaba offre poi una riflessione sull’importanza di praticare anche in Italia un cinema di genere, troppo spesso trascurato ma che negli ultimi anni ha fortunatamente ritrovato un proprio piccolo posto nella produzione nazionale. “A riguardo, io credo che la voglia di intrattenimento sia sempre attuale. – afferma Barnaba – Attuale e in crescita. Con le tante piattaforme esistenti oggi c’è una grande richiesta di contenuti, che si trasforma anche in maggiori possibilità di sperimentare. I film d’azione, ovviamente, richiedono una certa calma e molto tempo, elementi che di solito su un set mancano.

“Ma il risultato spesso premia, perché questi film richiamano al cinema un pubblico che altrimenti rischia di non frequentare tale ambiente. Abbiamo una lunga tradizione di maestri di cinema di genere, che sarebbe dunque bene riscoprire per realizzare sempre più opere che spazino dalla fantascienza all’horror, dal noir al thriller d’azione. Forse c’è la paura di confrontarsi con i prodotti simili che vengono realizzati all’estero, ma credo che non sia un confronto da fare. In Italia godiamo di ottime maestranze e sul set di Runner tutto ciò ha trovato ennesima conferma. Abbiamo dato vita ad un lavoro di squadra davvero entusiasmante!”.

Deadpool 3: nuovo foto dal set svelano un personaggio da… [SPOILER]

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Le macchine da presa hanno finalmente ripreso a girare sul set di Deadpool 3 dopo che la produzione è stata interrotta durante gli scioperi del SAG-AFTRA e della WGA, e alcune nuove foto dal set sono state ora condivise online tramite il Daily Mirror.

Attenzione, questi sono gli scatti più spoiler che abbiamo mai visto.

Le foto mostrano il Mercenario (Ryan Reynolds) e Wolverine (Hugh Jackman) mentre combattono contro Victor Creed/Sabtertooth del primo film degli X-Men (non siamo sicuri che si tratti effettivamente di Tyler Mane), e sembra che Wade Wilson abbia trovato una soluzione al potente fattore di guarigione del feroce mutante!

Non siamo esattamente sicuri del motivo per cui Deadpool si porta dietro la testa decapitata di Sabertooth, ma è sicuro dire che il trequel ambientato nel MCU di Shawn Levy sta davvero consolidando la sua classificazione R! Sebbene non appaia in nessuna delle foto, il rapporto menziona che anche il membro della Confraternita di Creed, Toad, è stato avvistato sul set. Dai un’occhiata alle foto di seguito:

Chi c’è in Deadpool 3?

Deadpool 3 riunisce il protagonista Ryan Reynolds con Shawn Levy, regista di Free Guy e The Adam Project, che ha firmato la regia dell’atteso progetto. Hugh Jackman uscirà finalmente dal suo pensionamento da supereroi per riprendere il ruolo di Wolverine. Sebbene i dettagli ufficiali della storia di Deadpool 3, con protagonista Ryan Reynolds, non siano infatti ancora stati rivelati, si presume che la trama riguarderà il Multiverso. Il modo più semplice per i Marvel Studios di unire la serie di film di Deadpool – l’unica parte del franchise degli X-Men sopravvissuta all’acquisizione della Fox da parte della Disney – è stabilire che i film di Reynolds si siano svolti in un universo diverso.

Ciò preserva i film degli X-Men della Fox nel loro universo, consentendo al contempo a Deadpool e Wolverine, di nuovo interpretato da Hugh Jackman, viaggiare nell’universo principale dell’MCU. Nel film saranno poi presenti anche personaggi presenti nei primi due film di Deadpool, come Colossus e Testata Mutante Negasonica. Da tempo, però, si vocifera che anche altri X-Men possano fare la loro comparsa nel film, come anche alcuni altri supereroi della Marvel comparsi sul grande schermo nei primi anni Duemila, in particolare il Daredevil di Ben Affleck.

Dune – Parte Due: Paul Atreides si prepara alla guerra nei nuovi character poster

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Con la presentazione in Brasile di Dune – Parte Due che dovrebbe iniziare tra circa un’ora, Warner Bros Discovery ha pubblicato undici nuovi poster dei personaggi del prossimo blockbuster diretto da Denis Villeneuve, offrendo uno sguardo nuovo ai protagonisti principali mentre si preparano per una guerra epica. 

La nuova serie di poster mette in luce Timothée Chalamet nei panni di Paul Atreides, Zendaya nei panni di Chani, Rebecca Ferguson nei panni di Lady Jessica, Josh Brolin nei panni di Gurney Halleck, Javier Bardem nei panni di Stilgar, Austin Butler nei panni di Feyd-Rautha, Florence Pugh nei panni della Principessa Irulan, Dave Bautista nei panni della Bestia. Rabban, Léa Seydoux nel ruolo di Lady Margot, Stellan Skarsgård nel ruolo del Barone e Christopher Walken nel ruolo dell’Imperatore Shaddam IV.

Il secondo capitolo continuerà la storia di Dune: Parte Uno, che, nonostante la sua controversa uscita, è stato un solido successo al botteghino nel 2021, incassando oltre 402 milioni di dollari su un budget di produzione stimato di 165 milioni di dollari. Tuttavia, WB ha sicuramente maggiori speranze per il sequel, che potrà trarre vantaggio da un’uscita globale su larga scala in formati standard e premium, incluso IMAX. Dune: Parte Due  uscirà nei cinema il 1 marzo 2024!

Halo 2: primo teaser che annuncia la data di uscita della seconda stagione

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Paramount+ ha pubblicato il primo teaser trailer di Halo 2, l’annunciata seconda stagione della serie HALO, lo show basato sull’omonimo videogames XBOX. La seconda stagione della serie basata sul popolare franchise di videogiochi sarà presentata in anteprima l’8 febbraio 2024 in tutti i paesi in cui Paramount+ è disponibile. I primi due episodi della stagione usciranno in quella data, seguiti successivamente da nuovi episodi settimanali.

L’annuncio è stato fatto al CCXP di San Paolo, in Brasile, alla presenza dei membri del cast Pablo Schreiber e Joseph Morgan insieme al nuovo showrunner David Wiener e al produttore esecutivo Kiki Wolfkill. Paramount+ha anche rilasciato il primo teaser trailer della nuova stagione, che potete vedere qui sotto.

La descrizione ufficiale della seconda stagione afferma: “Master Chief John-117 (Schreiber) guida la sua squadra di Spartani d’élite contro la minaccia aliena conosciuta come Covenant. Sulla scia di un evento scioccante su un pianeta desolato, John non riesce a scrollarsi di dosso la sensazione che la sua guerra stia per cambiare e rischia tutto per dimostrare ciò che nessun altro crederà: che i Covenant si stanno preparando ad attaccare la più grande roccaforte dell’umanità. Con la galassia sull’orlo del baratro, John intraprende un viaggio per trovare la chiave per la salvezza dell’umanità, o la sua estinzione: l’HALO.”

La seconda stagione di HALO

Joseph Morgan si unisce al cast nei panni di James Ackerson, descritto come “un formidabile agente dell’intelligence che ha trascorso la sua carriera scalando i ranghi dell’ufficio segreto dell’intelligence navale del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite”. Anche Cristina Rodlo si unirà allo spettacolo nel ruolo di Talia Perez, “un caporale specializzato in linguistica per un’unità di comunicazione del Corpo dei Marines dell’UNSC e una recluta relativamente nuova che deve ancora vedere un vero combattimento”.

I membri del cast di ritorno di HALO includono Natascha McElhone, Jen Taylor, Bokeem Woodbine, Shabana Azmi, Natasha Culzac, Olive Gray, Yerin Ha, Bentley Kalu, Kate Kennedy, Charlie Murphy, Danny Sapani, Fiona O’Shaughnessy e Tylan Bailey.

HALO è prodotto da Showtime in associazione con 343 Industries e Amblin Television. La seconda stagione è prodotta da Wiener insieme a Steven Spielberg, Darryl Frank e Justin Falvey per Amblin Television. Wolfkill è il produttore esecutivo per Xbox/343 Industries, con Otto Bathurst e Toby Leslie per One Big Picture e Gian Paolo Varani. Sia Schreiber che McElhone sono produttori in questa stagione. La serie è distribuita a livello internazionale da Paramount Global Content Distribution.

Io sono leggenda 2: Will Smith aggiorna sul sequel con Michael B. Jordan

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Will Smith ha condiviso nuovi dettagli su Io sono leggenda 2, di cui è protagonista e produttore insieme a Michael B. Jordan, sabato sera al Red Sea International Film Festival di Gedda, in Arabia Saudita. Secondo l’attore, l’imminente sequel si basa sul finale alternativo utilizzato nella versione in DVD del film di fantascienza post-apocalittico del 2007, piuttosto che nella versione vista al cinema, in cui il suo personaggio muore.

Will Smith, che è una delle star hollywoodiane presenti alla terza edizione del Red Sea Film Festival, ha parlato anche di “Bad Boys 4“, in cui lui e la sua co-star Martin Lawrence riprenderanno i loro ruoli nei precedenti sequel del film poliziesco originale del 1995.

Domani ho una telefonata con Michael B. Jordan. Siamo molto vicini, il copione è appena arrivato“, ha detto Smith di “Io sono leggenda 2” durante uno degli eventi In Conversation del festival. “Dovete essere dei veri appassionati di ‘Io sono leggenda’ per saperlo, ma nella prima versione teatrale il mio personaggio muore, ma nel DVD c’era una versione alternativa del finale in cui il mio personaggio viveva. Seguiamo la mitologia della versione in DVD. Non posso dirvi altro, ma Michael B. Jordan ci sta“.

Will Smith ha fatto subito un riferimento autoironico allo scandalo della cerimonia degli Oscar del 2022, in cui ha schiaffeggiato il presentatore Chris Rock dopo che il comico e attore aveva fatto una battuta malriuscita sulla testa rasata della moglie Jada Pinkett Smith (che soffre di alopecia) – dicendo che fin da bambino era “sempre stato bravo in matematica e scienze… e amavo i problemi e i rompicapo, così ho iniziato a creare i miei problemi“, prima di passare a una divertente analisi della sua carriera.

Il suo primo amore è stato il rap, ha detto a un pubblico dominato da fan. In seguito, si è reso conto del potere della recitazione di comprendere, plasmare e influenzare la condizione umana.

I film parlano di persone che cercano di capire come stare qui senza essere infelici – come stare bene con la vita, come non solo sopravvivere, ma come prosperare in questa potenziale tragedia esistenziale in cui siamo stati tutti gettati“, ha detto, aggiungendo: “Come trovare l’amore e la gioia in tutto questo“.

Quando gli è stato chiesto di nominare i suoi principali mentori, ha detto che un momento cruciale è stato lavorare con Tommy Lee Jones e Gene Hackman. “È stata la prima volta che ho capito che potevo usare tutto quello che mi serviva per un singolo progetto. Quei due attori mi hanno fatto capire che non ero assolutamente all’altezza e mi hanno ispirato ad elevare il mio mestiere di attore“, ha detto Smith.

Guardando al futuro, Smith ha detto di voler diventare un mentore per una nuova generazione di registi e insegnare il suo mestiere. “La cosa che mi entusiasma di più ora è il trasferimento delle conoscenze. Voglio davvero insegnare a fare cinema“.

L’aspetto entusiasmante dell’Arabia Saudita è che si tratta di una comunità cinematografica nuova di zecca. C’è uno stile di narrazione globale che ha fatto il giro del mondo. Mi rendo conto che si tratta di prendere storie locali e renderle globali. Ho una profonda fede nel potere di condividere le nostre storie insieme per aiutare a guarire le ferite. La prossima fase della mia vita consisterà nel lavorare in collaborazione globale, condividendo le nostre storie in modo da creare ponti. Non credo che la politica possa creare il cambiamento necessario“.

Concludendo la conversazione di un’ora – durante la quale ha offerto al pubblico le imitazioni di Muhammad Ali e Richard Williams (il padre delle tenniste Serena e Venus Williams, che ha interpretato nel film del 2021 “King Richard“) – Smith ha aggiunto che le “avversità degli ultimi due anni” hanno affinato la sua visione di ciò che vuole fare nella prossima fase della sua vita: “Devo essere chiaro su chi sono e su ciò che sto cercando di fare nel mondo, non posso dipendere dagli applausi degli altri per rimanere concentrato sulla mia missione“. “

Lord of War: il sequel con Nicolas Cage sarà girato nel 2024

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Lord of War: il sequel con Nicolas Cage sarà girato nel 2024

Kasbah Films, la società della produttrice Karim Debbagh con sede a Tangeri, si è assicurata la produzione esecutiva di una serie di progetti statunitensi e britannici che verranno girati in Marocco, tra cui il sequel di  Lord of War, con Nicolas Cage nel ruolo del  famigerato trafficante d’armi più famoso del mondo.

Mentre era al Marrakech Film Festival  Debbagh ha parlato con Variety del suo lavoro su “Lords of War 2”, le cui riprese dovrebbero iniziare a marzo per circa 40 giorni. Debbagh sta attualmente esplorando luoghi in tutto il Marocco.

Stiamo cercando di coprire quattro o cinque paesi africani, come Libia, Egitto, Senegal e Mali e diversi paesi del Medio Oriente, e abbiamo trovato quasi tutto in Marocco”, ha detto il produttore veterano, che sembrava felicissimo di riprendere lo scouting dopo essere stato costretto a una pausa di otto mesi a causa degli scioperi WGA e SAG-AFTRA. “Casablanca stessa è così diversificata”, ha detto Debbagh, “che trovi aree che assomigliano al Senegal e altre molto lussuose come un quartiere della California, e se stai cercando posti che assomigliano alla Libia, allo Yémen o alla Siria, li puoi trovare a Marrakech e dintorni.”

Ha detto che il seguito beneficerà dell’incentivo del rimborso fiscale locale, che è stato aumentato al 30% un anno fa. Lo schema attuale non limita più lo sconto a 1,8 milioni di euro per film e prevede invece un limite annuale di 10 milioni di euro di sconti per tutte le riprese di produzioni straniere. “Questo nuovo sistema significa che è ‘primo arrivato, primo servito‘”, ha detto Debbagh. “Lords of War”, ad esempio, spenderà circa 7 milioni di euro di spese ammissibili in Marocco e otterrà uno sconto di circa 2 milioni di euro, il che significa che rimarranno solo 8 milioni di euro per tutte le altre produzioni internazionali girate nel paese.

La troupe di “Lords of War” sarà composto da 400 a 500 membri, circa 100 dei quali proverranno principalmente dagli Stati Uniti e dal Regno Unito. “I membri della troupe in Marocco sono diventati così ben formati negli ultimi anni grazie a tutti i grandi film che sono venuti qui per girare e anche alle grandi scuole che hanno aperto e contribuito a rafforzare questa generazione più giovane“, ha detto.

Kasbah Films sta anche lavorando su “Atomic”, una prossima serie britannica la cui prima stagione sarà girata interamente in Marocco a partire da maggio. Lo spettacolo è prodotto da Pulse Films, la consolidata società dietro “Gangs of London”. Un altro progetto in cantiere per Kasbah Films è “Faster Than Horses”, un film indipendente britannico prodotto da Pure Grass Films.

Insieme a questi progetti internazionali, Kasbah Films produce anche film marocchini pluripremiati di alcuni dei registi più famosi del paese. I crediti recenti della banner includono “Life Suits Me Well”, diretto da Al Hadi Ulad-Mohand. 

Emma Stone accolta nel Five-Timers Club di ‘SNL’ da Tina Fey e Candice Bergen

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Emma Stone si è unita all’ambito Five-Timers Club di “Saturday Night Live” questo sabato ed è stata accolta nella “SNL her-story” da Tina Fey e Candice Bergen durante il suo monologo.

Fey e Bergen hanno regalato a Emma Stone l’iconica giacca Five-Timers Club, nella quale la Stone, ha trovato uno spinello. Deve essere la giacca di Woody Harrelson“, ha scherzato Bergen. C’è anche una tessera del vaccino qui“, ha detto Stone, a cui Fey ha risposto: “Allora non è sicuramente di Woody“. Woody Harrelson è stato ospite del “SNL” a febbraio e nel suo monologo ha fatto riferimenti ironici alle cospirazioni sul vaccino COVID-19 nel suo monologo.

L’episodio con Emma Stone è stato aperto da Bowen Yang, che ha interpretato il deputato espulso George Santos e ha cantato una parodia di “Candle in the Wind” di Elton John.

Emma Stone attualmente recita al fianco di Nathan Fielder e Benny Safdie nella serie della Showtime “The Curse”, creato da Fielder e Safdie. La serie segue Whitney e Asher Siegel (interpretati da Stone e Fielder), una coppia sposata che realizza uno spettacolo HGTV sulla loro casa filantropica che viene lanciata nella città di Española nel New Mexico. Quando Asher viene “maledetto” da un bambino, il loro matrimonio e il loro rapporto professionale iniziano a precipitare.

Emma Stone sarà presto al cinema con Povere Creature! (Poor Things) di Yorgos Lanthimos, una commedia nera surrealista per la quale è considerata una delle migliori attrici. Nel cast di Povere Creature! (Poor Things) figurano anche Mark Ruffalo, Willem Dafoe, Ramy Youssef, Christopher Abbott, Jerrod Carmichael e Margaret Qualley.

Questa stagione di “Saturday Night Live” ha visto partecipare attori del calibro Jason Momoa, Pete Davidson, Nate Bargatze e Timothée Chalamet, oltre agli ospiti musicali Tate McRae, Ice Spice, Foo Fighters e Boygenius. Nell’episodio del 21 ottobre, Bad Bunny ha svolto il doppio compito di ospite e cantante. C’è stato anche un afflusso di cameo di prim’ordine in questa stagione da star come Taylor Swift, Travis Kelce, Pedro Pascal, Lady Gaga, Mick Jagger, Alec Baldwin, Christopher Walken e altri. Ecco il monologo della Stone: 

Star Trek: Discovery: la premiere della quinta stagione nella primavera del 2024 con clip ufficiale!

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Paramount+ ha rilasciato un’anteprima della prossima quinta e ultima stagione di Star Trek: Discovery, che sarà presentata in anteprima nell’aprile 2024 sullo streamer Paramount+.

Nel nuovo filmato, il capitano Michael Burnham (Sonequa Martin-Green) e Cleveland “Book” Booker (David Ajala) si confrontano con un’enorme creatura aliena ostile che ha la capacità di nascondersi. La star di “Star Trek: Discovery” Martin-Green e la showrunner Michelle Paradise hanno presentato la clip durante il panel Paramount+ al CCXP sabato a San Paolo, in Brasile.

Secondo la trama ufficiale, la stagione 5 “vedrà il Capitano Burnham e l’equipaggio della USS Discovery scoprire un mistero che li porterà in un’epica avventura attraverso la galassia per trovare un antico potere la cui stessa esistenza è stata deliberatamente nascosta per secoli. Ma ce ne sono anche altri a caccia… nemici pericolosi che vogliono disperatamente reclamare il premio per se stessi e non si fermeranno davanti a nulla pur di ottenerlo.”

Oltre a Sonequa Martin-Green e David Ajala, Star Trek: Discovery vede nel cast Doug Jones (Saru), Anthony Rapp (Paul Stamets), Mary Wiseman (Sylvia Tilly), Wilson Cruz (Dr. Hugh Culber), Blu del Barrio (Adira) e Callum Keith Rennie (Rayner). La quinta stagione presenta anche le guest star ricorrenti Elias Toufexis (L’ak) ed Eve Harlow (Moll).

La serie è prodotta da CBS Studios in associazione con Secret Hideout e Roddenberry Entertainment. I co-showrunner di “Discovery” Alex Kurtzman e Paradise sono produttori esecutivi insieme a Heather Kadin, Aaron Baiers, Olatunde Osunsanmi, Frank Siracusa, John Weber, Rod Roddenberry e Trevor Roth.

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