A colmare almeno in
parte tale lacuna arriva INVERSO – The
Peripheral, serie prodotta da Amazon Prime Video che vede protagonisti Chloë Grace Moretz e Jack Reynor, con il supporto prezioso di
Eli Goree, Gary Carr,
Chris Coy e soprattutto T’Nia
Miller.
Difficile, quasi
impossibile riassumere la storia dello show, tanto complessa e
articolata si rivela la trama dell’adattamento da Gibson. Al centro
della storia ci sono i due fratelli Flynne (Moretz)
e Burton Fisher (Reynor),
i quali attraverso un meccanismo di (presunta) realtà virtuale si
trovano coinvolti in un intrigo più grande di loro, un gioco di
potere che coinvolge criminali, assassini, marchingegni che posseggono il potere di
trasferire la mente di una persona non soltanto in un corpo
diverso, ma anche in un altro tempo.
Diviso in due
ambientazioni molto precise e antitetiche tra loro,
INVERSO – The Peripheral possiede almeno
in parte quello che la fantascienza e in generale ogni prodotto
fantastico dovrebbe avere, ovvero una messa in scena che si fa
metafora capace di diventare specchio del nostro tempo. Da una
parte c’è l’America rurale, che stenta a sbarcare il lunario, dove
le uniche soluzioni per tenere lontana la fame della povertà sono
l’esercito o il crimine; dall’altra invece la Londra elegante e
ricca dove si muovono coloro che controllano denaro e potere, e di
conseguenza la vita degli altri. Molti altri.
Un’America rurale nello scenario sci-fi
Se quest’ultimo setting
serve principalmente a fornire a INVERSO – The
Peripheral l’estetica del prodotto sci-fi e l’azione
più spettacolare, è la prima a costituire il cuore pulsante
dell’operazione. I giovani personaggi che hanno dato tutto o quasi
alla patria, usciti dall’ennesima guerra devastati nell’anima
quanto nel corpo, rappresentano in filigrana piuttosto chiaramente
quello che è successo negli Stati Uniti negli ultimi vent’anni, a
partire dall’invasione di Afghanistan e successivamente Iraq. Anche
se alla lontana, e ovviamente con le dovute proporzioni, lo show si
riallaccia a quella rappresentazione del Paese rurale e sull’orlo
del baratro che molto bene è stata esposta negli ultimi anni da
alcuni film indipendenti, primo tra tutti Un gelido inverno di
Debra Granik.
INVERSO – The
Peripheral racconta gli stenti, la durezza della
vita, le decisioni prese perché non se ne possono scegliere altre
di strade: dietro la confezione sci-fi, la serie lo espone in
maniera sorprendentemente profonda. Peccato che tale lucidità nello
sguardo traslato sul presente non sia purtroppo supportata dalla
parte “virtuale” che vede Londra come teatro principale: in questo
caso il divertimento propriamente legato al genere è garantito, ma
al tempo stesso proprio tale conformità rende lo spettacolo più
lieve, forse addirittura superficiale. Tale dualità incide sulla
riuscita complessiva del progetto che vede coinvolti Jonathan Nolan
e Lisa Joy, anche se bisogna ammettere che il contrasto creato dai
due universi si sviluppa con discreta energia propositiva.
I protagonisti sono il punto forte
Il punto però veramente
forte di INVERSO – The Peripheral sono i
due protagonisti, sorprendentemente affiatati e capaci di mostrare
tutte le pieghe di un rapporto fratello/sorella profondo anche se
contrastato, cementato dal dolore e dalle difficoltà. La
Moretz fornisce la prova migliore da anni a questa parte,
mentre Reynor conferisce al suo personaggio un carisma e una
stringatezza a tratti davvero impressionanti.
Buon prodotto di
fantascienza, sviluppato con intelligenza e attenzione all’estetica
della confezione, INVERSO – The
Peripheral offre uno spettacolo perfetto per chi
cerca intrattenimento adulto e non scontato. E per coloro che
cercano un prodotto capace di gettare uno sguardo non preconcetto
al mondo che stiamo vivendo dietro la lente del genere, questo show
può riservare più di una sorpresa.
Quanto erano mancate le
pareti rosa shocking del resort più amato del Messico e quanto è
confortante tornare a Las Collinas per Acapulco
2, la seconda stagione della serie Apple TV+ che, dopo
una
prima stagione travolgente in cui ha sfoggiato location,
personaggi e storie semplici ma genuine, arriva sulla piattaforma
con un secondo ciclo in cui non solo rivediamo i personaggi che
abbiamo amato, ma ne continua le vicende con un piglio energico,
andando in profondità e mantenendo allo stesso tempo quello spirito
di leggerezza e di “vacanza” che è diventato marchio distintivo
della serie creata da Austin Winsberg, Eduardo
Cisneros e Jason Shuman.
Acapulco 2, dove eravamo rimasti?
Le storie raccontate in
Acapulco 2 prendono le mosse esattamente da dove
si era conclusa la prima stagione: è il primo giorno dell’anno 1985
e tutti si stanno riprendendo da una notte folle. Maximo ha
litigato con Don Pablo e ha scoperto che, Julia, la donna che ama è
ora promessa sposa di Chad, figlio della sua datrice di lavoro e
per questo, per certi versi, suo superiore. Inoltre, l’atmosfera a
casa non è delle più distese tra la madre, Nora, e la sorella,
Sara, che faticano a gestire il loro rapporto e un grande segreto
che la seconda tenta di nascondere alla prima. L’ambizione di
Maximo lo spingerà a fare cose impensate, mentre intorno a lui
tutti i suoi amici e conoscenti sembrano attraversare dei momenti
di cambiamento e presa di coscienza, eventi che cambieranno per
sempre le sorti di tutti.
Mai cambiare una formula
vincente. Questo deve essere stato il criterio guida degli
showrunner di Acapulco 2 che ripropone lo stesso schema della prima
stagione, arricchendo però la portata con qualche nuovo personaggio
e dando profondità agli archi narrativi dei personaggi. E se Maximo
è il carattere più “in vista” e più soggetto a contrastare le maree
avverse, anche gli altri personaggi si addentrano in territori
sconosciuti e acque ignote che rischiano di agitarsi
moltissimo.
Più in profondità, più lontano
Ogni personaggio, in
Acapulco 2, avrà la sua piccola tempesta da affrontare, anche con
discrete difficoltà. Sara dovrà imparare a lottare per se stessa e
per la consapevolezza di sé, mentre Nora dovrà imparare ad
accettare il cambiamento e la diversità, scegliendo l’amore sopra
ogni altra cosa. Julia si troverà a compiere una scelta imprevista
mentre Chad scoprirà che il cammino davanti a sé è tutto da
scoprire. Insomma, nessuno viene lasciato indietro, e mentre Maximo
è comunque il nostro narratore onnisciente, che conduce la storia
dal presente, gli altri personaggi acquistano sempre più spazio e
spessore, con il protagonista che spesso resta in secondo piano per
dare precedenza a tutti gli altri.
Questa alternanza al
timone della serie arricchisce i punti di vista e rende la
narrazione ancora più briosa e avvincente. Così come Las
Collinas è un rifugio di pace e tranquillità, anche
Acapulco 2 si conferma una serie confortevole,
quasi, un prodotto feeling good che ci concede una piccola fuga
dalla realtà, un luogo popolato da personaggi simpatici e da
situazioni tragicomiche che non ci spaventa affrontare. Una fuga,
senza pretese e senza troppe ambizioni, ma proprio per questo
onesta, da una quotidianità monotona.
Presentato in anteprima al Festival di Cannes 2022 nella sezione
Un Certain Regard, da qualche mese Il
corsetto dell’imperatrice mantiene alta la sua reputazione
nel circuito dei Festival di cinema, soprattutto per quanto
riguarda l’interpretazione della splendida Vicky
Krieps, qui nei panni dell’Imperatrice Elisabetta
d’Austria, moglie di Francesco Giuseppe
I, conosciuta ai più semplicemente come
Sissi.
Il corsetto dell’imperatrice: una vita “ristretta”
Il destino da cui
Sissi avrebbe voluto sfuggire – era stata scelta
come propria sposa dall’imperatore Francesco Giuseppe, che avrebbe
dovuto sposare la sorella Nenè – è il fulcro tematico del film di
Marie Kreutzer, regista austriaca che guarda con
occhio disincantato dal punto di vista storico, ma non esente da
rielaborazioni favolistiche, la storia del suo Paese.
Il titolo del film si ispira a uno
degli accessori più infelicemente utilizzati da
Sissi soprattutto negli ultimi anni di vita: il
corsetto, rigorosamente strettissimo a sottolinearne il
punto vita, il fisico scolpito dai rigidi allenamenti e dalla dieta
pressante cui si sottoponeva l’Imperatrice, cercando di
riposizionare il suo esercizio del potere dalla sfera sociale a
quella privata. Il film della Kreutzer è forse il
primo in assoluto a togliere vita al personaggio di
Sissi, a volerne mostrare le pieghe nell’animo,
quelle che gli studi storici hanno sempre messo in evidenza ma i
prodotti audiovisivi hanno voluto accuratamente non considerare,
scegliendo di romanticizzare la relazione tra Elisabetta e
Francesco Giuseppe.
La Sissi de
Il corsetto dell’imperatrice non si perde nella
lettura, non impara, sa già le lingue, non si entusiasma per
niente; non ha più un ruolo – ma riflette nella sua persona la
decadenza di un Impero – non si reca più in Ungheria, non è stimata
dal popolo.
Uno sguardo che è prigione ma anche desiderio
Nelle nuove idee audiovisive di
biopic, quali i recenti Blonde e Spencer, c’è sempre un eccesso di emozione,
che sia paura, ribellione, angoscia, depressione: nella
rielaborazione di Kreutzer, c’è solo apatia. Tutti
i personaggi parlano allo stesso modo, non vi è colonna sonora – se
non qualche aggiunta musicale lontana da ogni caratterista sulla
scena – e che intima agli spettatori di andarsene via, di non
fermarsi ad ascoltare la storia di una donna che non voleva essere
più guardata – a dispetto del culto della bellezza da cui
Sissi era diventata ossessionata e del suo
desiderio inconscio di bramare lo sguardo altrui su di sè, piegando
il concetto di vanità esteriore alla necessità di sentirsi
compresi.
La Hofburg –
residenza della coppia imperiale per gran parte dell’anno e che
Sissi considerò sempre una prigione – assume ne
Il corsetto dell’imperatrice i connotati
dell’ospedale psichiatrico: quelli a cui fa visita spesso, che
cerca di sostenere anche economicamente; c’è qualcosa che la attira
nella condizione di isolamento dei pazienti, che le ricorda
l’anomia dei palazzi che abita, in cui le aspirazioni e gli
obiettivi tanto privati quanto sociali rimangono indeterminati e
l’ormai limitatissimo vigore del potere imperiale assume
concretezza.
Una storia che non esiste
Quella di Marie
Kreutzer è una Sissi che non viene mai
chiamata così: è una “semplice” Imperatrice, il cui ruolo
socio-politico è stato ridotto a mera performance; mancano i tratti
tipici della sua persona, la vitalità e l’ardore con cui studiava e
imparava. Non è mai in un posto fisso, eppure non visita mai quelli
che erano notoriamente il suo rifugio o, se vi si reca, ne calpesta
il suolo in punta di piedi, senza essere effettivamente presente
dal punto di vista psicologico.
Siamo di fronte a un personaggio
totalmente scollegato da ogni affetto e location che le è stata
imposta: non riesce mai a stabilizzarsi sul minimo livello di
contatto affettivo, neanche con i figli, appena con le damigelle –
che piegherà a sua immagine e volontà. Nella sceneggiatura de
Il corsetto dell’imperatrice, non verranno mai
espressamente dichiarati i disturbi alimentari e psichici di cui
Elisabetta soffriva e le violenze che imponeva a
se stessa: sono flagelli che rimangono paradossalmente suggeriti,
che lo spettatore deve silenziosamente cogliere, arrivando ad
accettare che Sissi non riuscirà mai a
esplicitarli nè ai personaggi sulla scena nè a noi fruitori della
storia che vorrebbe solo fosse sua, senza nessun disturbatore
esterno.
Un corsetto che, a dispetto delle
piaghe sul corpo, più viene stretto meno dolore provoca: essere
Imperatrice non è un compito per tutti e chi non lo hai mai
desiderato in primo luogo decide di disfarsene così. Sissi stringe,
si autoflagella, rende pressante ogni circostanza per lasciare
andare tutto; si butta a capofitto nel mare dell’anonimato, dove
può mimetizzarsi e delegare la scrittura della sua storia a noi
spettatori, senza indicazioni chiare. Inventiamo, prendiamo in
giro, riscriviamo: questo è ciò che avrebbe voluto
Sissi e che a
Elisabetta è sempre stato negato.
Attesa sulla piattaforma streaming
per l’11 novembre, Mammals è una breve serie tv
formata da una sola stagione di sei episodi da venti minuti l’uno:
breve ma intensa. Scritta dall’inglese Jez Butterworth
(Le
Mans ’66) e diretta da Stephanie Laing (Love
life), la serie è una commedia dai tratti drammatici,
tendenti al paradosso. Nel cast ritroviamo James
Corden (Into
the woods) nel ruolo di Jamie, Melia
Kreiling (Tyrant,
i guardiani della galassia) come Amandine, Sally
Hawkins (La
forma dell’acqua,
Spencer) e
Colin Morgan (Merlin) nei panni di Lue e
Jeff.
Mammals: la storia di una coppia
(im)perfetta
Jamie ed Amandine sono una normale
coppia sposata: vivono una esistenza normale a Londra con una
figlia, Greta, e sono in dolce attesa. Tutto però inizia a
precipitare quando Amandine perde il bambino: nell’organizzare una
piccola cerimonia per il piccolo mai nato, Jamie si ritrova il
cellulare della moglie, e qui inizia a scoprire tutti i segreti
della sua amata. Prima il misterioso Paul, poi Dave, ed infine
Jason: Jamie scopre tutta una fitta rete di tradimenti di Amandine,
grazie all’aiuto di Jeff, suo cognato. Il rapporto tra i due
diventa sempre più teso fino a rompersi definitivamente.
Parallelamente, anche Jeff vive dei
problemi di coppia con Lue, sua moglie e sorella di Jamie.
Quest’ultima, in una situazione di insoddisfazione, si rifugia in
un mondo di fantasia: scoperta una biografia di Coco Chanel,
finisce per calarsi completamente nella vita della stilista,
arrivando ad immaginarsi al suo fianco. Vivendo questa illusione,
trascura totalmente Jeff arrivando a considerarlo solo un “muppet”,
ovvero una sorta di pupazzo, di stupido. La realtà problematica di
queste due relazioni finirà per intrecciarsi.
Jamie e Jeff che discutono su una panchina
Mammals: l’amore impossibile
Serie come Mammals
ci permettono di vedere dall’interno tutti i complicati meccanismi
che regolano un rapporto di coppia, con tutta la sua serie di bugie
e tradimenti, reali o solamente immaginati. Arrivati all’ultimo
episodio, con il discorso di Amandine, si finirà per mettere in
discussione l’idea stessa di relazione monogama: la dimensione
amorosa, familiare finisce per distaccarsi dalla sfera prettamente
sessuale. Delle relazioni extraconiugali prettamente fisiche
possono essere considerati come tradimento? Alla fine, anche
il più moralista finisce per macchiarsi di questo “peccato”, che si
tratti della vita reale o semplicemente di fantasie.
Analizzando le vicende, è facile
riscontrare un classico cliché culturale: Amandine, colei che
tradisce e professa un amore più libero, è francese. Uno spettatore
poco attento potrà considerare questa come una semplice
coincidenza, ma se ci si riflette questo elemento deriva dal
pregiudizio per cui i francesi vengono considerati poco fedeli e
molto liberi dal punto di vista sessuale ed amoroso.
Mammals nel totale
è una serie con un ritmo molto spedito, breve e facile da seguire;
anche la presenza di un sottofondo musicale teso ed incalzante
aiuta a creare uno stato di suspense e di mistero in tutta la
storia.
Nei primi episodi si ritrovano anche
alcune scene molto forti ed espressive: la prima rappresenta Lue
nel bosco, dove trova un cervo morente e con una sola mossa da fine
alle sue agonie. La seconda scena, invece, riguarda sempre Lue,
questa volta intenta a fare il bagno in un lago nel bosco, con il
suo vecchio vestito da sposa indosso. Questa particolare scena è
molto affascinante perché richiama un po’ l’immagine di locandina
del film di Lars Von Trier Melancholia,
in cui è raffigurata la protagonista interpretata da Kirsten Dunst
nell’acqua con l’abito da sposa.
Quattro personaggi a confronto
Mammals ruota tutta
attorno a quattro personaggi principali: Jamie ed Amandine da una
parte, e Jeff e Lue dall’altra. Tutti e quattro si rivelano essere
ben diversi da ciò che sembravano ad un primo sguardo.
Jamie dal primo episodio ci viene
mostrato come un marito molto innamorato e fedele, così da essere
profondamente sconvolto dal comportamento della moglie; Amandine è
dipinta fondamentalmente come uno spirito libero, una donna che
svolge praticamente una doppia vita, quella della madre di famiglia
e quella senza limiti della persona indipendente che è.
Anche Jeff sembra essere un uomo
molto interessato alla propria famiglia, preoccupato per il
progressivo allontanamento della moglie da lui e dalla realtà
familiare in generale. Lue invece è l’unica protagonista per cui è
reso chiaro dal primo episodio il suo stato d’animo: si tratta di
una sorta di insoddisfazione per la realtà, per il marito, che la
porta a chiudersi in sé stessa. In tutti e quattro i
personaggi si rivelerà una parte oscura, segreta.
Di origini italiane, l’attrice
Marina Squerciati si sta facendo notare per i suoi
ruoli televisivi, dove ha già dato prova di buone capacità
nell’adattarsi a ruoli e contesti diversi. Apparsa anche al cinema,
l’attrice si è dimostrata pronta nel fare il grande salto, in
attesa di un ruolo che possa consacrarne la carriera.
Ecco 10 cose che non sai su
Marina Squerciati.
Marina Squerciati carriera
1. I film. Il
debutto cinematografico dell’attrice avviene nel 2006 con il film
Hold. Successivamente prende parte al film E’
complicato, dove recita accanto a Meryl
Streep e Alec Baldwin. Prende poi
parte a Frances Ha (2012), Sparks (2013), La
preda perfetta (2014) e Central Park (2016).
2. Le serie TV.
Particolarmente ricca è invece la sua carriera televisiva, che
vanta partecipazioni alle serie Criminal Intent (2009),
The Good Wife (2010), Blue Bloods (2011),
Gossip Girl (2011-2012), The Americans (2013),
Law & Order: Unità Speciale (2011-2015), Chicago
Fire (2014), Chicago Med (2015), Chicago
Justice (2017) e Chicago P.D., dove dal 2014 ricopre
il ruolo di Kim Burgess.
Marina Squerciati social
network
3. Ha un account
personale. L’attrice è presente sul social network
Instagram con un profilo personale verificato, seguito da 481 mila
persone. All’interno di questo è possibile trovare fotografie
scattate in momenti di svago o durante le pause sui set a cui
l’attrice prende parte.
4. Ha un profilo su
Twitter. L’attrice è inoltre attiva anche sul social
network Twitter, dove ha oltre 120 mila followers. Qui la
Squerciati è solita condividere aggiornamenti sui propri progetti,
ma anche rilasciare notizie sulla propria vita privata o esprimere
la propria opinione su notizie di attualità.
Marina Squerciati vita
privata
5. E’ sposata.
L’attrice è sposata con Eli Kay-Oliphant, che non ha a che fare con
il mondo dello spettacolo. Verso la fine del 2016 l’attrice prende
una pausa dalla serie Chicago P.D. per via della
maternità, e nel febbraio 2017 la coppia dal alla luce la loro
prima figlia. La nascita viene annunciata dall’attrice sul suo
profilo Twitter.
Marina Squerciati Chicago
P.D.
6. Ha interpretato il ruolo
in più occasioni. L’attrice è celebre per il ruolo
dell’agente Kim Burgess, tra i protagonista della
serie Chicago P.D., dove recita accanto all’attore
Jason Beghe. L’attrice ha poi ripreso il ruolo
anche in altre serie ambientate nello stesso universo narrativo,
ovvero Law & Order: Unità Speciale, Chicago Fire,
Chicago Med e Chicago Justice.
7. All’inizio le era più
facile ricoprire il ruolo. Nelle prime stagioni della
serie l’agente Kim Burgess ha un carattere più mite, che si
indurisce con il progredire della sua carriera nella polizia di
Chicago. Per l’attrice risulta complesso calarsi nel nuovo
carattere del personaggio, mentre si trovava più in sintonia con il
modo di fare gentile delle prime puntate, poiché è quello che ha
anche lei nella vita di tutti i giorni.
8. Non sa come evolverà il
suo personaggio. L’attrice si è dichiarata stupita ed
entusiasta dell’arco narrativo del suo personaggio, affermando
tuttavia che non sa quali ulteriori strade questo intraprenderà.
Gli sceneggiatori infatti tengono in gran segreto i futuri risvolti
della serie, affinché anche gli attori possano vivere di volta in
volta questa crescita.
Marina Squerciati patrimonio
9. Chicago P.D. è
stata la sua fortuna. L’attrice ha ormai raggiunto un
buono status grazie ai suoi ruoli cinematografici e televisivi, ma
è con la serie Chicago P.D. che ha raggiunto degli ottimi
guadagni, raggiungendo un patrimonio stimato di circa 2,5 milioni
di dollari.
Marina Squerciati età e
altezza
10. Marina Squerciati è
nata a New York, Stati Uniti, il 30 aprile 1984. L’altezza
complessiva dell’attrice è di circa 170 centimetri.
Noto principalmente per i suoi
ruoli televisivi, l’attore Jesse Lee Soffer si è
nel corso degli anni costruito una solida carriera, che gli ha
permesso di diventare un volto noto e di misurarsi con ruoli e
contesti sempre diversi. In attesa della consacrazione definitiva,
il grande pubblico può apprezzarlo nelle diverse serie di successo
dove figura tra i protagonisti.
Ecco 10 cose che non sai di
Jesse Lee Soffer.
Jesse Lee Soffer carriera
1. I film. La
carriera cinematografica dell’attore ha inizio a soli otto anni,
nel 1993, con il film Matinée. Successivamente ottiene
ruoli di rilievo in Ritrovarsi (1994), La famiglia
Brady (1995), e Il ritorno della famiglia Brady
(1996), dove interpreta il ruolo di Bobby Brady. Dopo una pausa di
circa dieci anni, in cui si è dedicato a terminare gli studi,
l’attore torna al cinema con Il mio sogno più grande
(2007) e In Time (2011), dove recita al fianco di Justin
Timberlake.
2. Le serie Tv.
Parallelamente l’attore porta avanti la sua carriera televisiva,
comparendo nelle serie Due gemelle e una tata (1998),
Sentieri (1999), Così gira il mondo (2004-2010),
The Mentalist (2011), The Mob Doctor (2012-2013),
Chicago Fire (2013), Chicago P.D. (2014-in
corso), Law & Order – Unità vittime speciali (2014-2015),
Chicago Med (2015).
Jesse Lee Soffer social
network
3. Ha un account su
Instagram. L’attore è presente sul social network
Instagram con un profilo verificato, seguito da 828 mila persone.
All’interno di questo l’attore è solito condividere fotografie
scattate in momenti di svago, ma numerose sono anche le foto
promozionali dei progetti a cui l’attore prende parte.
4. E’ attivo anche su
Twitter. L’attore è inoltre molto attivo sul suo profilo
Twitter, dove è seguito da oltre 200 mila persone. Qui Soffer è
solito condividere news riguardo i suoi progetti, ma anche
esprimere il suo parere riguardo notizie di attualità. Molto
spesso, inoltre, risponde alle domande dei fan circa le loro
curiosità.
Jesse Lee Soffer vita privata
5. Ha frequentato sue
colleghe. Dal 2014 al 2016 l’attore ha avuto una relazione
con la collega Sophia Bush, conosciuta sul set di Chicago
P.D., terminata poi in modo amichevole. Dal 2018 al 2019 ha
invece frequentato l’attrice Torrey DeVitto, conosciuta sul set di
Chicago Med.
Jesse Lee Soffer Chicago P.D.
6. Ha interpretato il ruolo
in più occasioni. Nella serie l’attore interpreta il ruolo
del detective Jay Halstead. Soffer ha poi ripreso tale personaggio
per apparire anche in alcune puntate delle serie Chicago Fire,
Chicago Med e Law & Order – Unità vittime speciali,
tutte appartenenti allo stesso universo narrativo.
7. Non ha usato
controfigure. Stando a quanto dichiarato dall’attore, per
le scene d’azione presenti nella serie non ha fatto ricorso ad una
controfigura, ma le ha affrontate egli stesso. Tale notizia è stata
poi confermata dai produttori dello show, i quali hanno aggiunto
che l’attore si allena ogni giorno per mantere un’ottima forma
fisica proprio per affrontare le sfide del set.
Jesse Lee Soffer premi e
nomination
8. E’ stato nominato agli
Emmy. Per il suo ruolo nella soap opera Così gira il
mondo, l’attore è stato nominato come miglior giovane attore
in una serie drammatica rispettivamente negli anni 2006, 2007 e
2008, tuttavia non ha mai riportato vittorie.
Jesse Lee Soffer patrimonio
9. Il suo patrimonio è
cresciuto negli anni. Grazie ai suoi numerosi ruoli
televisivi, l’attore ha ad oggi affermato il proprio status,
ottenendo ottimi guadagni. In particolare la serie Chicago
P.D. ha segnato la sua fortuna, facendogli raggiungere un
patrimonio stimato di circa 6 milioni di dollari.
Jesse Lee Soffer età e
altezza
10. Jesse Lee Soffer è nato
a Ossining, nello Stato di New York, Stati Uniti, il 23
aprile 1984. L’altezza complessiva dell’attore è di 178
centimetri.
Ancora poco nota al grande
pubblico, l’attrice Missy Peregrym ha comunque
negli anni costruito una carriera televisiva degna di nota, con
partecipazioni a serie di successo che le hanno permesso di
misurarsi con ruoli e generi sempre diversi. L’attrice è oggi uno
dei nomi su cui puntare, in attesa di un ruolo che possa
consacrarne le qualità.
Ecco 10 cose che non sai
sull’attrice.
Missy Peregrym carriera
1. I film. La
carriera cinematografica dell’attrice si compone per ora di soli
due ruoli, essendo lei attiva principalmente in televisione. Il suo
debutto avviene ad ogni modo nel 2006, con il film Stick It –
Sfida e conquista, dove interpreta la protagonista Haley
Graham. Successivament prende parte al film Backcountry
(2014).
2. Le serie TV.
Negli anni l’attrice ha preso parte a numerose serie di successo, e
tra queste si annoverano Dark Angel (2002), Black
Sash (2003), Smalville (2004), Life as We Know
It (2004-2005), Heroes (2007), Reaper – In
missione per il Diavolo (2007-2009), Rookie Blue (2010-2015), Law & Order – Unità
vittime speciali (2017), Van
Helsing (2017-2018) e FBI,
dove dal 2018 interpreta l’agente Maggie Bell.
Missy Peregrym vita privata
3. Ha sposato Zachary
Levi. Nel 2014, l’attrice sposa alle Hawaii il
protagonista del film Shazam!. La
notizia sorprende in quanto la loro relazione era stata tenuta
segreta. Tuttavia i due divorziano l’anno seguente.
4. Si è sposata una seconda
volta. Dopo aver divorziato da Levi, l’attrice ha sposato
in seconde nozze l’attore australiano Tom Oakley. La cerimeonia si
è svolta a Los Angeles nel 2018.
Missy Peregrym Instagram
5. Ha un account
personale. L’attrice è presente sul social network
Instagram con un proprio profilo verificato, seguito da 140 mila
persone. All’interno di questo l’attrice è solita condividere
fotografie scattate in momenti di svago con amici o colleghi. Non
mancano anche foto tratte dal dietro le quinte dei set a cui
l’attrice partecipa.
Missy Peregrym FBI
6. Il ruolo le ha permesso
di mostrare nuove qualità. L’attrice si è dichiarata
entusiasta del ruolo, il quale le ha permesso di mettersi in mostra
come protagonista e di mostrare aspetti di sé che ancora non si
erano rivelati. La sua presenza diventa così il vero cuore e motore
della serie, e l’attrice ha modo di mostrare tanto il lato emotivo
quanto quello più battagliero del personaggio.
7. Cerca di calarsi il più
possibile nel ruolo. L’attrice ha dichiarato che quello di
FBI è il set più fatico su cui si sia mai trovata. Le
lunghe giornate di riprese e le numerose sequenze d’azione mettono
a dura prova la sopportazione dell’attrice, che ha tuttavia trovato
il modo di riutilizzare questo stress per rendere meglio la sua
interpretazione del personaggio. Ciò le permette infatti di
trasmettere in modo ancor più realistico la fatica e la tensione
provate da un agente dell’FBI in uno qualunque dei propri giorni di
lavoro.
Missy Peregrym Stick It
8. Ha dovuto allenarsi per
il ruolo. In Stick It, il suo debutto
cinematografico, l’attrice interpreta una teenager ribelle forzata
a prendere parte al competitivo mondo della ginnastica. L’attrice
tuttavia non aveva mai praticato tale sport, e ha dovuto passare
diverse settimane ad allenarsi duramente per ottenere la forma
fisica richiesta per le riprese.
Missy Peregrym patrimonio
9. Ha raggiunto ottimi
guadagni. Grazie ai suoi numerosi ruoli televisivi, e in
particolar modo grazie alla serie FBI, l’attrice ha
consolidato i propri guadagni, raggiungendo un patrimonio stimato
di circa tre milioni di dollari.
Missy Peregrym età e altezza
10. Missy Peregrym è nata a
Montreal, in Canada, il 16 giugno 1982. L’altezza
complessiva dell’attrice è di 166 centimetri.
Noto in particolare per la sua
partecipazione a celebri serie TV, Billy Brown è
negli anni divenuto un volto noto del piccolo schermo, affermandosi
anche grazie alla versatilità dimostrata nel tempo. Con una buona
parte di pubblico ormai sua fan, è lecito aspettarsi una continua
scalata al successo per l’attore, che vive attualmente un momento
particolarmente prolifico. Ecco 10 cose che non sai su
Billy Brown.
Billy Brown: le serie TV e i
film
10. Ha recitato in celebri
serie televisive. L’attore debutta sul piccolo schermo con
un ruolo marginale in As Told by Ginger (2000-2003), e
dopo essere comparso in titoli come E-Ring (2005-2006),
Dirt (2007-2008), Californication (2009) e
Criminal Minds (2007-2010), recita in un ruolo di maggior
rilievo in Lights Out (2011). Negli anni successivi
conferma la propria popolarità partecipando a serie come Dexter
(2011-2012), con Michael
C.Hall, The Following
(2013), Hostages (2013-2014), Sons of Anarchy
(2012-2014), con Charlie
Hunnam, per poi divenire celebre con il ruolo di Nate
Lahey in Le regole del delitto
perfetto (2014-2020), con Viola
Davis.
9. Ha recitato anche per il
cinema. Meno ricca, la filmografia per il cinema
dell’attore vanta comunque diversi titoli significativi, come
Geronimo (1993), che segna il debutto sul grande schermo
dell’attore, Il Mondo Perduto – Jurassic Park (1997), con
Jeff
Goldblum, Cloverfield (2008), La terrazza
sul lago (2008), Corsa a Witch Mountain (2009) e
Star Trek
(2009) di J. J.
Abrams, con protagonista Chris
Pine.
8. Si è distinto come
doppiatore. Grande appassionato di videogiochi, l’attore
ha in diverse occasioni ricoperto il ruolo di doppiatore per titoli
come Jet Set Radio (2000), Terminator 3: Rise of the
Machines (2003), Star Wars: Knights of the Old Republic II
– The Sith Lords (2004), The Matrix: Path of Neo
(2005), e Star Wars: The Force Unleashed (2008). Ha
inoltre partecipato alla serie animata Adventure Time,
doppiando il ruolo del Re Vampiro.
Billy Brown è su Instagram
7. Ha un account
personale. L’attore è presente sul social network
Instagram, anche se il suo account risulta piuttosto inattivo. Con
soli 1.382 followers, questo presenta soltanto 6 post, di cui
l’ultimo risale al settembre del 2019. Brown non sembra per tanto
intenzionato ad usufruire della piattaforma per condividere proprie
novità personali o lavorative.
Billy Brown è sposato?
6. È molto
riservato. Nonostante negli ultimi anni sia diventato
sempre più celebre in ambito televisivo, l’attore è riuscito a
mantenere un velo di mistero sulla sua vita privata e sentimentale.
Sembra certo che egli non sia sposato, ma non è possibile stabilire
se viva attualmente una relazione o meno, e il suo silenzio sui
social network non aiuta ad avere informazioni a riguardo.
Billy Brown in Dexter
5. Ha recitato nella sesta
stagione della celebre serie. Nel 2011 l’attore entra a
far parte della serie Dexter, apparendo per la prima volta
nel ruolo del detective Mike Anderson nell’episodio Smokey and
the Bandit. Ha recitato in un totale di 12 episodi, comparendo
per l’ultima volta in Are You…?. Il suo personaggio,
detective della omicidi, viene trasferito da Chicago a Miami, dove
si troverà ad interagire con il protagonista.
Billy Brown: il suo fisico
4. Si è fatto notare per la
sua forma fisica. Nella serie Le regole del delitto
perfetto l’attore si è in più occasioni fatto notare per
essere apparso a torso nudo, sfoggiando un fisico ai limiti dello
scultoreo. Brown è infatti sempre stato attento alla propria forma
fisica, allenandosi duramente per poter soddisfare i ruoli da lui
ricoperti.
Billy Brown: il suo workout
3. Per i suoi allenamenti
si ispira ad un noto attore. L’attore ha dichiarato che
durante i propri allenamenti è solito concentrarsi molto sul lavoro
da svolgere. Il suo modello a tal riguardo è l’attore ed ex
wrestler Dwayne
Johnson, noto per la sua devozione all’allenamento
fisico.
Billy Brown: il suo
patrimonio
2. È un attore molto
pagato. Grazie ai suoi ruoli in celebri serie TV, l’attore
ha avuto modo di raggiungere un patrimonio di tutto rispetto,
stimato intorno ai 2 milioni di dollari. Data la presenza sempre
più fissa di Brown in televisione, è lecito aspettarsi un
incremento di tale somma.
Billy Brown: età e altezza
1. Billy Brown è nato a
Inglewood, in California, Stati Uniti, il 30 ottobre 1970.
L’attore è alto complessivamente 189 centimetri.
Nota per i suoi ruoli televisivi,
l’attrice Aja Naomi King ha nel giro di pochi anni
dimostrato un talento degno di nota, tanto da fa scommettere in
molti su di un suo roseo futuro. Apparsa anche al cinema in alcuni
noti lungometraggi, l’attrice continua a guadagnare apprezzamenti
da parte della critica e del pubblico. Ecco 10 cose che non
sai di Aja Naomi King.
Aja Naomi King: i suoi film e le
serie TV
10. Ha recitato in noti
lungometraggi. L’attrice debutta al cinema nel 2011 con un
ruolo nel film Damsels in Distress – Ragazze allo sbando,
per poi apparire in Four (2012), 36 Saints (2013)
e Professore per amore (2014), dove recita accanto agli
attori Hugh Grant, Bella
Heathcote e J. K.
Simmons. Si fa poi notare grazie al suo ruolo nel film
The Birth of a
Nation (2016), e di nuovo nel film Sempre amici
(2017) con gli attori Bryan
Cranston e Kevin
Hart.
9. Ha preso parte a note
produzioni televisive. Maggiormente nota per i suoi ruoli
televisivi, l’attrice inizia a farsi notare recitando in alcuni
episodi delle serie Blue Bloods (2010), Person of
Interest (2012), The Blacklist (2013), con James
Spader, Emily Owens, M.D. (2012-2013),
Deadbeat (2014) e Black Box (2014). Conquista poi
fama internazionale grazie al ruolo di Michaela Pratt nella serie
Le regole del delitto
perfetto (2014-2019), con protagonista Viola
Davis.
Aja Naomi King è su Instagram
8. Ha un account
personale. L’attrice è presente sul social network
Instagram con un profilo seguito da un milione di persone.
All’interno di questo l’attrice è solita condividere diverse
tipologie di foto ritraenti momenti di svago, luoghi visitati o le
cerimonie di gala a cui ha preso parte. Non mancano inoltre anche
immagini promozionali dei suoi progetti da interprete.
Aja Naomi King e Alfred Enoch
7. Si vocifera di una
relazione con il collega. Da anni si parla di una storia
d’amore nata sul set della serie Le regole del delitto
perfetto, ovvero quella tra l’attrice e il collega
Alfred Enoch. Particolarmente riservati, i due non
hanno mai confermato tali voci, ma non hanno neanche smentito una
loro relazione. In più occasioni sono stati infatti visti comparire
insieme ad eventi di gala.
6. I loro personaggi non
hanno avuto storie d’amore. Di solito quando si sente
parlare di possibili amori nati sul set, è perché spesso anche i
personaggi interpretati dagli attori coinvolti hanno una relazione
presente in sceneggiatura. Nel caso della King e di Enoch, invece,
i rispettivi personaggi compiono percorsi separati, ognuno con le
proprie storie e vicissitudini.
Aja Naomi King: le sue
origini
5. È cresciuta in
America. Nonostante siano ignote le origini dei genitori o
dei nonni dell’attrice, è certo che la King possiede pure radici
americane, essendo nata e cresciuta a Los Angeles. Alcuni tratti
somatici, così come anche il suo primo nome, hanno tuttavia tratto
più volte in inganno i suoi fan.
Aja Naomi King in The Birth of a
Nation
4. Era favorita per i premi
Oscar. Per la sua interpretazione del personaggio Cherry
in The Birth of a Nation, l’attrice ha ricevuto alcune
delle lodi più lusinghiere della sua carriera. In molti
scommettevano su una sua sicura nomination agli Oscar, ma con il
film caduto nell’ombra anche la performance dell’attrice è stata in
breve oscurata da quella di altre interpreti.
Aja Naomi King in Le regole del
delitto perfetto
3. Lo considera il ruolo
della sua vita. Per l’attrice ottenere una parte di
rilievo nella serie è stata la vera occasione per lanciare la
propria carriera. Il suo provino è avvenuto tramite Skype, con la
qualità audio e video non sempre ottima, ma ciò non le ha impedito
di convincere i produttori ad assegnarle la parte.
2. Ha ricevuto preziosi
insegnamenti da Viola Davis. La King ha affermato che tra
le cose che più le rimarranno impresse della serie vi è il lavoro
svolto con l’attrice Viola Davis. Questa è era
solita raccontare le proprie esperienze, così da fornire alla
giovane attrice degli esempi da poter seguire nella sua
carriera.
Aja Naomi King: età e altezza
1. Aja Naomi King è nata a
Los Angeles, in California, Stati Uniti, l’11 gennaio
1985. L’attrice è alta complessivamente 165 centimetri.
L’attore Jack
Falahee ha all’attivo ancora pochi titoli nella sua
filmografia, eppure grazie ad alcuni titoli televisivi di successo
è riuscito ad affermarsi come volto ormai riconoscibile. Con la
serie
Le regole del delitto perfetto, dove recita tra i
protagonisti, ormai alle porte, l’attore sembra essere pronto per
farsi scoprire in ruoli che possano portare alla luce nuovi aspetti
del suo talento. Ecco 10 cose che non sai di Jack
Falahee.
Jack Falahee: i film e le serie TV
dove ha recitato
10. Ha recitato in una
popolare serie televisiva. La carriera dell’attore ha
inizio in televisione nel 2012, quando prende parte ad un episodio
della serie Submissions Only. Successivamente recita in
The Carrie Diaries (2013) e nel film televisivo In
fuga per amore (2013). Ottiene maggior popolarità grazie al
ruolo di Charlie McBride in Twisted (2014), e con la
visibilità raggiunta ottiene il ruolo di Connor Walsh in
Le regole del delitto
perfetto (2014-2020), dove recita accanto agli attori
Viola Davis, Billy Brown
e Aja Naomi
King. Recita inoltre anche nella serie Mercy
Street (2016-2017).
9. Ha preso parte ad alcuni
film per il cinema. Ancora volto sconosciuto per il
pubblico della sala cinematografica, l’attore ha negli avuto modo
di prendere parte a piccoli film, per lo più non distribuiti in
Italia, come Hunter (2013), Tokarev (2014), dove
recita accanto a Nicolas
Cage, Blood and Circumstance (2014),
Slider (2014), Lily & Kat (2015), Campus
Code (2015), Cardboard Boxer (2016), We Are
Boats (2018), The Song of Sway Lake (2018) e
Berserk (2019).
Jack Falahee è su Instagram
8. Ha un account
personale. L’attore è presente sul social network
Instagram con un profilo seguito da 1,4 milioni di persone.
All’interno di questo, con oltre duemila post, Falahee è solito
condividere fotografie varie, ritraenti momenti di svago, luoghi
visitati, curiosità dai set frequentati o ancora immagini
promozionali dei suoi progetti da interprete.
7. Condivide sul social le
sue esibizioni da musicista. Sul suo account Instagram
l’attore è inoltre solito condividere gli ultimi aggiornamenti
riguardanti il suo duo musicale, chiamato Diplomacy, del quale è il
cantante. Diversi sono infatti i video e le immagini dove è
possibile ascoltare le loro prove o le loro esibizioni.
Jack Falahee: le GIF a lui
dedicate
6. I fan gli hanno dedicato
numerose GIF. Divenuto ormai una celebrità del piccolo
schermo, l’attore ne ha acquisita ulteriore sul Web, dove numerosi
spettatori hanno realizzato e pubblicato GIF con lui protagonista.
Queste vengono usate principalmente per descrivere stati d’animo e
per rivedere in loop alcune delle espressioni più celebri
dell’attore all’interno della serie. È infatti possibile trovarne
una gran quantità, anche da poter scaricare.
Jack Falahee in Le regole del
delitto perfetto
5. Inizialmente era stato
scartato. Spinto da un suo amico, l’attore si presentò
all’audizione dei casting di Le regole del delitto
perfetto, ma non superò la prima fase di selezione. Tuttavia,
i produttori decisero in seguito di apportare delle modifiche al
personaggio di Connor, riaprendo così i casting. L’attore si
presentò nuovamente, e stavolta riuscì a convincere i produttori di
poter incarnare i nuovi aspetti del personaggio che essi
cercavano.
4. Ha una sua precisa scena
preferita. L’attore ha dichiarato di essere
particolarmente fiero del lavoro svolto nella serie, ma che la sua
scena preferita non è una che lo vede coinvolto. Si tratta invece
di quando Annalise, interpretata da Viola Davis, è
davanti allo specchio a togliersi il trucco, le ciglia e la
parrucca. Una scena intensa che ha particolarmente colpito
l’emotività dell’attore.
3. Ha dichiarato di essere
etero. Nella serie, il personaggio ricoperto dall’attore è
di orientamento omosessuale. Falahee si è detto stupito di quanti
si preoccupassero di sapere se anche lui fosse o meno gay,
affermando che queste non dovrebbero essere le vere domande da
porsi. L’attore si è comunque dichiarato etero, affermando però di
essere un convinto sostenitore dei diritti LGBT.
Jack Falahee e l’Italia
2. Ha origini
italiane. L’attore ha dichiarato essere particolarmente
affascinato dai modi di fare italiani, ritrovandovi una certa
teatralità a cui si ispira per la sua recitazione. Falahee ha
inoltre due nonni nati e tutt’ora residenti in Italia, il che
conferisce anche a lui delle origini legate al Bel Paese.
Nonostante abbia ammesso di non esservi ancora mai stato, l’attore
ha promesso di compiere quanto prima un viaggio alla scoperta delle
meraviglie della penisola.
Jack Falahee: età e altezza
1. Jack Falahee è nato a
Ann Arbor, in Michigan, Stati Uniti, il 20 febbraio 1989.
L’attore è alto complessivamente 173 centimetri.
L’attore Robbie
Amell si è negli anni distinto per il suo dividersi con
successo tra cinema e televisione, dove ha avuto modo di prendere
parte a titoli di successi accanto noti attori o registi. Maturato
come interprete, ha potuto sfoggiare buone doti interpretative ed
una versatilità che gli ha permesso di guadagnare le attenzioni di
critica e pubblico.
Ecco 10 cose che non sai di
Robbie Amell.
Robbie Amell: i suoi film e le
serie TV
10. Ha recitato in note
serie televisive. Dopo aver costruito una prima notorietà
partecipando a titoli come Runaway – In fuga (2006) e
La mia vita con Derek (2006-2008), diventa celebre per il
personaggio di Jimmy Madigan in True Jackson, VP
(2008-2011). Successivamente ricopre il ruolo di Fred nei film
Scooby-Doo! – Il mistero ha inizio (2009) e
Scooby-Doo! La maledizione del mostro del lago (2010).
Ottiene poi ruoli in alcuni episodi di celebri serie come
How I Met Your Mother (2011), con Cobie
Smulders e Jason
Segel, Alcatraz (2012), Pretty Little
Liars (2012), 1600 Penn (2013), Zach Stone Is
Gonna Be Famous (2013), The Tomorrow People
(2013-2014), The Flash (2014-2017), con GrantGustin, X-Files (2016-2018) e
Una serie di sfortunati
eventi (2018-2019).
9. Ha recitato in film per
il grande schermo. Parallelamente alla carriera
televisiva, l’attore ha avuto modo di partecipare ad alcune note
commedie, che gli hanno permesso di affermarsi anche al cinema. Il
debutto avviene con Il ritorno della scatenata dozzina
(2005), per poi recitare in American Pie Presents: Beta
House (2007), Se mi guardi mi sciolgo (2008), The
Hunters – Cacciatori di leggende (2013), L’A.S.S.O. nella
manica (2015), Una vita da gatto (2016), con Kevin
Spacey, La babysitter (2017), Se ci
conoscessimo oggi (2018) e Code 8 (2019), dove recita
con suo cugino Stephen
Amell.
8. Ha ricevuto nomination
ad un noto premio. Tra i più celebri lungometraggi a cui
l’attore ha preso parte vi è la commedia L’A.S.S.O. nella
manica. Per il suo ruolo in questo Amell ha guadagnato la
nomination come miglior attore ai Teen Choice Award nel 2015, oltre
alla nomination per il miglior bacio condivisa con la
co-protagonista MaeWhitman.
Robbie Amell è su Instagram
7. Ha un account
personale. L’attore è presente sul social network
Instagram con un profilo seguito da 1.7 milioni di persone.
All’interno di questo l’attore è solito condividere fotografie
scattate in momenti di svago, in compagnia di amici o di sua
moglie. Non mancano poi anche foto di eventi a cui ha preso parte o
immagini promozionali dei suoi progetti da interprete.
Robbie Amell: chi è sua
moglie
6. È sposato. Nel
2008 diventa nota la sua frequentazione con l’attrice
Italia Ricci, conosciuta sul set del film
American Pie Presents: Beta House. Dopo alcuni anni,
nell’agosto del 2014, la coppia annuncia il loro fidanzamento
ufficiale, arrivando poi a sposarsi nell’ottobre del 2016.
Particolarmente riservati, i due hanno rilasciato pochi annunci
pubblici riguardo la loro vita di coppia, e uno di questi è stato
per la nascita del primo figlio, nel settembre del 2019.
Robbie Amell in Scooby-Doo
5. Si è ritrovato molto nel
personaggio interpretato. Nei due film televisivi dedicati
a Scooby-Doo rilasciati tra il 2009 e il 2010, l’attore ha
ricoperto Fred, leader del gruppo di investigatori protagonisti.
L’attore ha affermato di aver ritrovato nel personaggio diversi
tratti caratteriali riconducibili a sé stesso, come il desiderio di
essere una guida e di capire le necessità di chi gli sta
intorno.
4. Temeva sarebbe stato
criticato per il suo look. Notoriamente, il personaggio di
Fred è biondo, mentre l’attore è castano. Amell era preoccupato che
il pubblico si sarebbe lamentato per questa differenza, ma si fidò
dei produttori che volevano dare un tono di novità al personaggio.
Alla fine, gli spettatori apprezzarono la resa finale, colpiti
maggiormente dall’interpretazione dell’attore che dai suoi
capelli.
Robbie Amell in Una serie di
sfortunati eventi
3. Ha recitato nella
seconda stagione della nota serie. L’attore si è fatto
notare come guest star in Una serie di sfortunati eventi,
dove ha recitato in tre episodi nel ruolo di Kevin, fenomeno da
baraccone reclutato dal conte Olaf per aiutarlo nei suoi malvagi
piani. Il personaggio ha la caratteristica di essere ambidestro, e
si afferma per un carattere particolarmente malvagio.
Robbie Amell in The Flash
2. Tornerebbe volentieri
nella serie. In The Flash l’attore ha
interpretato Ronnie Raymond, ingegnere creduto morto in seguito ad
un incidente ma che tornerà facendosi conoscere con il nome di
Firestorm, capace di rimodulare la struttura atomica e molecolare
di ciò che lo circonda. Presente nella serie soltanto per dieci
episodi, Amell ha dichiarato di essersi particolarmente divertito
nell’interpretare il personaggio, e che tornerebbe volentieri a
vestirne i panni qualora gli venisse chiesto.
Robbie Amell: età e altezza
1. Robbie Amell è nato a
Toronto, in Canada, il 21 aprile 1988. L’attore è alto
complessivamente 183 centimetri.
L’attore Matt
McGorry fa parte di quella generazione di giovani
interpreti affermatisi come uno dei nuovi volti di punta della
televisione americana. Negli ultimi anni si è infatti fatto notare
in alcune popolari serie TV che gli hanno permesso di accrescere la
propria popolarità, arrivando ad ottenere ruoli di sempre maggior
rilievo.
Ecco 10 cose che non sai di
Matt McGorry.
Matt McGorry: i suoi film e le
serie TV
10. È noto per alcune
celebri serie televisive. Dopo aver intrapreso la propria
carriera da interprete recitando in alcuni episodi di serie come
Onion SportsDome (2011), Una vita di vivere
(2011) e Person of Interest (2011), l’attore ottiene un
piccolo ruolo in Gossip Girl (2012), per poi ottenere
maggior popolarità recitando nelle serie CollegeHumor
Originals (2010-2015) e Orange Is the New Black
(2013-2015), dove ricopre il ruolo di John Bennett accanto alle
attrici Natasha Lyonne,
Laura Prepon
e Taylor
Schilling. Ottiene poi ulteriore fama grazie al ruolo
di Asher Millstone in Le regole del delitto
perfetto (2014-2019), dove condivide la cena con
Viola Davis, Billy Brown
e Aja Naomi
King.
9. Ha recitato in film per
il cinema. Meno rilevante è la carriera cinematografica
dell’attore, che negli anni ha preso parte a titoli poco noti, come
Thursday (2006), Ratter: Ossessione in rete
(2015), How He Fell In Love (2015), Loserville
(2016), Step Sisters (2018) e Death of a
Telemarketer (2020).
8. È anche
produttore. Ultimamente l’attore si sta distinguendo per
la sua volontà di ricoprire anche altri ruoli oltre a quello
dell’interprete. Nel 2017 ha infatti prodotto due episodi del talk
show Man Enough, dove alcuni attori hollywoodiani vengono
fatti cenare insieme mentre parlano di vari aspetti del proprio
lavoro. Nel 2020 è invece il produttore esecutivo del film
Death of a Telemarketer, a metà tra la commedia e il
thriller.
Matt McGorry è su Instagram
7. Ha un account
personale. L’attore è presente sul social network
Instagram, dove possiede un profilo seguito da 1.8 milioni di
persone. All’interno di questo l’attore è solito condividere
fotografie ritraenti momenti di svago quotidiani, luoghi visitati,
curiosità generali o il dietro le quinte dei set a cui prende
parte. Non mancano infatti anche immagini promozionali dei suoi
progetti da interprete.
Matt McGorry: la sua vita
privata
6. È molto
riservato. Negli anni l’attore ha più volte ribadito la
sua volontà di non mischiare vita privata e vita lavorativa,
tenendole al contrario ben distinte. McGorry è così stato abile nel
lasciar traspare il minor numero possibile di indizi sulla propria
vita privata, a tal punto che non è possibile stabilire se
attualmente sia sentimentalmente impegnato o sia single.
Matt McGorry: il suo fisico
5. Era un
bodybuilder. L’attore si è in diverse occasioni fatto
notare anche per il suo fisico possente. Prima di diventare un
attore, infatti, ha lavorato come bodybuilder, arrivando anche a
vincere alcuni concorsi. Oggi, abbandonata quell’attività, McGorry
non possiede più il fisico di un tempo, ma continua comunque a
mantenersi in allenamento.
Matt McGorry in Orange Is the New
Black
4. Ha subito diversi
infortuni durante le riprese. Nel ruolo di Jeff Bennet,
membro dello staff del penitenziario dove si svolge la serie,
l’attore ha dichiarato di essersi infortunato in diverse occasioni
durante le riprese della seconda stagione. Infortuni che, anche se
non specificati, non si sono rivelati gravi a tal punto da
costringere la produzione a prolungati periodi di stop.
3. Ha abbandonato la
serie. Mentre girava Orange Is the New Black, l’attore prendeva
contemporaneamente parte a Le regole del delitto
perfetto. Nel momento in cui quest’ultima serie ha
iniziato a guadagnare sempre più successo, McGorry ha tuttavia
abbandonato l’altra, spinto anche dal maggior rilievo ricoperto
nella serie con
Viola Davis.
Matt McGorry in Le regole del
delitto perfetto
2. Ha confermato le sorti
del suo personaggio. Nell’ultimo episodio della quinta
stagione, il personaggio interpretato dall’attore va incontro ad un
destino inaspettato per la maggior parte dei fan della serie. In
molti hanno pertanto pensato si trattasse di un escamotage per
tenere con il fiato sospeso fino alla sesta stagione, ma attraverso
il proprio account Twitter l’attore ha dichiarato che ciò che si
vede è ciò che realmente accade.
Matt McGorry: età e altezza
1. Matt McGorry è nato a
New York, Stati Uniti, il 12 aprile 1986. L’attore è alto
complessivamente 178 centimetri.
Volto noto della televisione,
l’attore Charlie Weber si è negli anni conquistato
una discreta fama recitando per alcune popolari serie TV. Grazie a
queste ha potuto mettere in mostra le proprie doti recitative,
grazie alle quali ha avuto modo di ottenere anche ingaggi per il
cinema.
Ecco 10 cose che non sai di
Charlie Weber.
Charlie Weber: i film e le serie
TV
10. Ha recitato in popolari
serie TV. L’attore ottiene una buona popolarità sin dal
suo debutto in televisione, avvenuto con la serie Buffy
l’ammazzavampiri (2000-2001), dove ha recitato nel ruolo di
Ben nel corso di 14 episodi. In seguito, dopo essere apparso in
progetti come Streghe (2001), Everwood
(2003-2004), Veronica Mars (2006), con Kristen
Bell, CSI: Miami (2007), Reaper – In
missione per il diavolo (2009), Dr. House – Medical
Division (2010), con Hugh Laurie e Jesse
Spencer, Underemployed – Generazioni in saldo
(2012-2013) e 90210 (2013), ottiene grande popolarità
recitando nel ruolo di Frank Delfino in Le regole del delitto
perfetto (2014-2019), accanto agli attori Viola Davis, Billy Brown
e Aja Naomi
King.
9. Ha preso parte a film
per il cinema. Grazie ai suoi ruoli televisivi, l’attore
ha potuto ottenere la visibilità necessaria per poter prendere
parte anche ad alcune produzioni cinematografiche. Tra queste si
annoverano i lungometraggi Il club dei cuori infranti
(2001), The Kiss (2003), Cruel Intentions 3 – Il
fascino della terza volta (2004), Mordimi (2010),
parodia del film Twilight, Jarhead 3 – Sotto assedio (2016),
Caccia alla spia (2017), e l’atteso After 2 (2020), con protagonisti Josephine
Langford e Hero
Fiennes-Tiffin.
Charlie Weber è su Instagram
8. Ha un account
personale. L’attore è presente sul social network
Instagram con un profilo seguito da 676 mila persone. All’interno
di questo l’attore è solito condividere fotografie ritraenti
momenti di svago, luoghi visitati, curiosità dai set dove ha
lavorato, ma anche copertine di riviste di moda dove ha figurato o
immagini promozionali dei suoi progetti da interprete.
Charlie Weber: chi è sua
moglie
7. È stato
sposato. Nel 2015 l’attore sposa la fidanzata di vecchia
data di nome Giselle, di cui non si hanno tuttavia ulteriori
informazioni. Particolarmente riservata, la coppia evita infatti di
condividere dettagli della propria vita sentimentale con la stampa
o con i media. Tuttavia, dopo soli nove mesi di matrimonio
annunciano la separazione e il divorzio, citando come causa alcune
differenze inconciliabili.
6. Ha una relazione con una
collega di set. Sul set della serie Le regole del
destino perfetto Weber conosce l’attrice Liza
Weil, la quale ricopre il ruolo di Bonnie Winterbottom. I
due, soliti recitare a stretto contatto, sono poi stati fotografati
anche insieme fuori dal set, scatenando numerose voci riguardo ad
una loro relazione sentimentale, confermata poi dai due stessi
attori.
Charlie Weber in Buffy
l’Ammazzavampiri
5. Ha recitato nella
celebre serie con vampiri. L’attore, agli inizi della sua
carriera, ha debuttato nell’episodio Fuori di testa, il
quarto della quinta stagione della serie
Buffy. Qui interpreta Ben, alter-ego buono di un malvagio
demone. Nel corso della stagione verrà rivelato come l’unico modo
per sconfiggere tale entità sia quella di uccidere lo stesso
ragazzo, attraverso cui il demone può compiere le sue atrocità.
Charlie Weber in After 2
4. Avrà un ruolo nel nuovo
film per ragazzi. Dopo il successo del film After, un sequel è in arrivo al cinema nel 2020. Qui
reciterà anche Weber, che andrà a ricoprire il ruolo di Christian
Vance. Questi è il vero padre biologico del personaggio di Hardin
Scott, e avrà all’interno del film un ruolo chiave per il ragazzo e
i giovani protagonisti.
Charlie Weber in Streghe
3. Ha recitato in un
episodio della serie. Ancora semi sconosciuto, nel 2001
l’attore recita nell’episodio A Knight to Remember, sesto
episodio della quarta stagione della serie Streghe. Qui
Weber interpreta un principe che, tramite un incantesimo delle
protagoniste, viene riportato in vita nel XXI secolo, con tutti i
guai che questo salto d’epoca porterà inevitabilmente con sé.
Charlie Weber in 90210
2. Ha avuto un ruolo
speciale. Tra i ruoli più noti dell’attore vi è quello di
Mark Hooland nella quinta stagione della serie teen 90210.
Qui il suo personaggio è il proprietario di un food truck, che
rintracciato da un investigatore privato viene messo in contatto
con i suoi genitori. Da questa scoperta partirà un processo
attraverso cui il personaggio avrà modo di conoscere ulteriormente
sé stesso in base alle proprie radici.
Charlie Weber: età e altezza
1. Charlie Weber è nato a
Jefferson City, nel Missouri, Stati Uniti, il 20 settembre
1978. L’attore è alto complessivamente 180 centimetri.
Direttamente dal Messico, l’attrice
Karla Souza ha intrapreso la propria carriera nel
paese di nascita per poi sbarcare trionfalmente a Hollywood, dove è
entrata a far parte del cast di una nota serie TV. Grazie a questa
ha potuto ulteriormente mettersi alla prova, guadagnando le
attenzioni di pubblico e critica.
Ecco 10 cose che non sai di
Karla Souza.
Karla Souza: i film e le serie
TV
10. È diventata celebre
grazie ad una serie americana. Dopo aver ottenuto una
iniziale notorietà grazie alla soap opera Verano deamor (2009), l’attrice ottiene un ruolo anche nella serie
Los Héroes del Norte (2010-2011), per poi trasferirsi
negli Stati Uniti e conquistare il ruolo di Laurel
Castillo nella serie Le regole del delitto
perfetto (2014-2019), dove recita accanto agli attori
Viola Davis, Billy Brown
e Aja Naomi
King. Prossimamente la si vedrà recitare in alcuni
episodi della serie El Presidente.
9. Ha recitato in alcuni
film per il cinema. Nel corso degli anni l’attrice ha
avuto modo di prendere parte ad alcuni lungometraggi per il grande
schermo. Girati per la gran parte nella sua terra natìa, molti di
questi risultano inediti in Italia, ma sono un ottimo modo per
scoprire nuovi aspetti del talento dell’attrice. Tra questi si
annoverano i titoli From Prada to Nada (2011), Suave
patria (2012), Instructions Not Included
(2013), Che colpa ne ha il bambino? (2016), Todos
queremos a alguien (2017) e The Jesuit (2020).
Karla Souza è su Instagram
8. Ha un account
personale. L’attrice è presente sul social network
Instagram con un profilo seguito da 4 milioni di persone.
All’interno di questo l’attrice è solita condividere fotografie
scattate in momenti di svago quotidiano, in compagnia della propria
famiglia o di amici, ma vi sono anche post attraverso cui la Souza
esprime il proprio pensiero su temi d’attualità, come le lotte per
le pari opportunità alle donne.
7. Attraverso il canale
promuove il suo lavoro. Su Instagram l’attrice è però
solita condividere anche immagini e video promozionali dei suoi
progetti da interprete. Non mancano, a tal proposito, anche foto
tratte da eventi di gala a cui ha preso parte, magari insieme ad i
suoi colleghi di set.
Karla Souza e Marshall
Trenkmann
6. È sposata. Nel
2013 l’attrice annuncia il fidanzamento con Marshall
Trenkmann, estraneo al mondo dello spettacolo e di cui
pertanto non si hanno molte notizie. La coppia si è inoltre
dimostrata particolarmente riservata nel corso degli anni, e tra i
pochi annunci pubblici vi è quello del matrimonio avvenuto nel
maggio del 2014, a cui hanno partecipato numerosi colleghi
dell’attrice.
5. Ha avuto una
figlia. Con il marito dà vita nel 2018 alla prima figlia,
chiamata Gianna. Tenendo fede al proprio desiderio di riservatezza,
la coppia si è assicurata che la bambina non venisse esposta in
modo pericoloso ai media. Nonostante la maternità, inoltre,
l’attrice è riuscita a mantenere i propri impegni lavorativi,
continuando a prendere parte alla serie di cui è tra i
protagonisti.
Karla Souza in Le regole del
delitto perfetto
4. Non credeva di riuscire
ad ottenere il ruolo. Dopo aver costruito una carriera in
Messico, l’attrice decise di lasciare tutto per tentare la fortuna
ad Hollywood. Quando seppe dei casting per la serie Le regole
del delitto perfetto, decise di tentare la sorte presentandosi
per uno dei ruoli ancora disponibili, convinta che nessuno
l’avrebbe scelta in quanto sconosciuta. Venne tuttavia
piacevolmente smentita, ottenendo la parte di Laurel.
3. È una guest star
dell’ultima stagione. La quinta stagione della serie
sembra segnare un capitolo conclusivo per l’arco di trasformazione
del personaggio dell’attrice. La Souza ha infatti affermato che non
avrebbe fatto parte in modo completo della sesta ed ultima
stagione, ma apparendo bensì come guest star soltanto in alcuni
episodi.
2. Ha bruciato lo script
del finale di stagione. Nell’ultima puntata della terza
stagione un incendio segna la tragica fine di uno dei protagonisti.
Sconvolta dal risvolto narrativo, l’attrice ha dichiarato di aver
bruciato il proprio copione una volta averlo finito di leggere, per
evitare che qualcun altro potesse leggere in anticipo
l’avvenimento.
Karla Souza: età e altezza
1. Karla Souza è nata a
Mexico City, in Messico, l’11 dicembre 1985. L’attrice è
alta complessivamente 163 centimetri.
Modello e attore televisivo,
Shemar Moore si è negli anni conquistato la
propria notorietà partecipando a note serie TV, confrontandosi con
generi diversi e dando così prova della propria versatilità. Ad
oggi l’attore è noto specialmente per il ruolo di Derek Morgan in
Criminal Minds. Ecco 10 cose che non sai su Shemar
Moore.
Shemar Moore: le serie TV in cui
ha recitato
10. Ha preso parte a note
produzioni televisive. L’attore inizia la propria
carriera recitando nel ruolo di Malcolm Winters nella popolare soap
opera Febbre d’amore (1994-2019). Prende parte anche ad
alcuni episodi di serie come Chicago Hope (1998), Tris
di cuori (1999) e Birds of Prey (2002-2003). A
partire dal 2005, e fino al 2017, ricopre il ruolo di Derek Morgan
nelle serie Criminal
Minds, con cui raggiunge il massimo della
popolarità. Dal 2017 è invece tra i protagonisti di S.W.A.T., dove
ricopre il ruolo di Daniel Harrelson.
9. Ha ricoperto il ruolo
del produttore. Per la serie in cui attualmente recita,
S.W.A.T., l’attore ha anche ricoperto il ruolo di
produttore. Si è occupato di tale aspetto per ben 55 episodi,
dimostrando così grande interesse nel progetto. Nel 2016 figurava
invece tra i produttori esecutivi del film per il cinema intitolato
The Bounce Back, di cui era anche il protagonista.
8. Ha doppiato un noto
supereroe DC. A partire dal 2014 l’attore è la voce del
personaggio Cyborg, noto supereroe DC e membro della Justice
League. Moore ha infatti doppiato il personaggio per i film
d’animazione Justice League: War (2014), Justice
League: Throne of Atlantis (2015), Justice League vs. Teen
Titans (2016), The Death of Superman (2018), The
Death and Return of Superman (2019) e Justice League:
Apokolips War (2020).
Shemar Moore: moglie e figli
7. Non è sposato.
Ad oggi l’attore non ha contratto nozze, ed attualmente sarebbe
single. Recentemente aveva però reso nota la sua relazione con
l’attrice Anabelle Acosta, nota per il suo ruolo
nella serie Quantico. I due sono apparsi per la prima
volta insieme durante la cerimonia dei premi Grammy nel 2018. Al
gennaio del 2019, tuttavia, i due hanno interrotto la
relazione.
6. Vorrebbe essere un uomo
di famiglia. Nonostante attualmente non sembri essere
impegnato sentimentalmente, l’attore non ha nascosto il desiderio
di diventare un marito e un padre. Moore ha infatti dichiarato di
aspettare la donna giusta con cui evolvere e condividere la propria
vita.
Shemar Moore in Criminal
Minds
5. Ha ideato molte delle
battute del suo personaggio. All’interno della serie è
facile imbattersi in momenti in cui l’attore condivide la scena con
l’attrice Kirsten Vangsness, la quale ricopre il
ruolo di Penelope Garcia. In tali scene, i due sono soliti
punzecchiarsi con diverse battute. Queste derivano dal reale modo
di parlarsi dei due attori al di fuori del set, i quali condividono
un’ottima amicizia.
Shemar Moore in S.W.A.T.
4. Si è allenato per
maneggiare le armi. Una cosa che di certo non manca
all’interno della serie S.W.A.T. sono le armi. Ve ne sono
di ogni tipo e dimensione. Moore ha dichiarato che proprio per la
loro importanza, era necessario che gli attori si sottoponessero ad
alcune esercitazioni mirate proprio a prendere dimestichezza con le
armi. Per sua fortuna, la partecipazione a Criminal Minds
lo aveva già in parte preparato a ciò.
3. Ha potuto mostrare un
nuovo lato di sé. Stando a quanto affermato dall’attore in
alcune interviste, la serie S.W.A.T. gli ha permesso non
solo di misurarsi con un ruolo da protagonista, ma anche di
mostrare inediti aspetti di sé. Il personaggio di Daniel Harrelson
presenta infatti diverse sfumature, che hanno consentito all’attore
di dar vita ad una più ampia gamma di emozioni.
Shemar Moore: il suo fisico
2. È solito tenersi in
forma. Per poter gestire i suoi ruoli action, l’attore non
manca di allenarsi costantemente, così da rimanere in forma e poter
dar vita alle numerose sequenze action previste dalle serie in cui
recita. La ginnastica da lui compiuta gli ha così permesso di
ottenere un fisico particolarmente scolpito, di cui si è
avvantaggiato per la sua carriera da modello.
Shemar Moore: età e altezza
1. Shemar Moore è nato a
Oakland, in California, Stati Uniti, il 20 aprile 1970.
L’attore è alto complessivamente 185 centimetri.
Attualmente divenuto noto per il
suo ruolo da protagonista nella serie Freud,
l’attore Robert Finster, partito dall’Austria, si
sta lentamente facendo notare all’interno dell’industria
statunitense. Pur avendo ancora pochi titoli all’interno della sua
filmografia, Finster sembra infatti avere tutte le carte in regola
per affermarsi come interprete. Ecco 10 cose che non sai di
Robert Finster
Robert Finster: la filmografia
dell’attore
10. È il protagonista di
una serie TV. Dopo aver recitato in alcuni prodotti
televisivi austriaci, l’attore ottiene un’iniziale notorietà
recitando in alcuni episodi della serie Walking of
Sunshine (2019) e SOKO – Misteri tra le montagne
(2019). La vera notorietà arriva però grazie alla serie
NetflixFreud, dove
l’attore ricopre il ruolo del celebre Sigmund Freud alle prese con
un misterioso omicidio, al suo fianco l’attrice Ella Rumpf.
9. Ha recitato in alcuni
film cinematografici. Il debutto cinematografico avviene
per l’attore con il film austriaco Krieg, thriller
ambientato all’interno di un misterioso bosco dove un uomo dovrà
confrontarsi con uno sconosciuto nemico. Finster torna poi al
cinema con Kaviar (2019), di genere commedia, dove
l’attore ricopre il ruolo del personaggio di nome Don.
Robert Finster non è su
Instagram
8. Non possiede un account
personale. Attualmente l’attore non è presente sul social
network Instagram, ma è qui è invece possibile trovare una fan page
seguita da 25,7 mila persone. All’interno di questa vengono
continuamente pubblicate foto dell’attore, il più delle volte colto
durante le pause dal set della serie Freud.
Non mancano poi anche aggiornamenti circa i suoi progetti.
Robert Finster: chi è la sua
fidanzata
7. È molto
riservato. Ancora relativamente sconosciuto ai più,
l’attore ha pertanto potuto mantenere piuttosto riservata la
propria vita privata. Non si hanno infatti notizie sul suo stato
sentimentale, e l’assenza dai social network dell’attore non
contribuisce a rispondere alla domanda se sia fidanzato o meno.
Robert Finster: dove vive
6. Risiede in una nota
capitale europea. Anche se attualmente sta conoscendo una
fama più internazionale, l’attore è ancora ufficialmente residente
a Vienna, in Austria. Qui è solito dedicarsi ad alcuni dei suoi
hobby, come lo snowboard e la guida di moto.
Robert Finster è Freud
5. È il suo primo ruolo da
protagonista. Con la serie Freud,
l’attore ricopre per la prima volta nella sua carriera il ruolo da
protagonista. La serie è il primo progetto congiunto tra Netflix
e la casa di produzione austriaca ORF. Queste, nel ricercare il
giusto attore, hanno selezionato alcuni dei migliori interpreti
dell’Austria, e infine Finster è risultato il più idoneo sia per
somiglianza che bravura attoriale.
4. Ha praticato
l’ipnosi. Per poter comprendere meglio il personaggio e il
suo mondo, l’attore ha affermato di essersi sottoposto a diverse
sedute di ipnosi. Finster ha così avuto modo di sperimentare tale
pratica così da poterla replicare con più realismo durante la
recitazione.
3. È attratto dall’aspetto
dark della serie. Durante le riprese l’attore ha potuto
realmente rendersi conto dell’atmosfera sinistra e irrazionale del
progetto, e ciò lo ha attratto sempre di più permettendogli di
entrare ancora meglio nella mente del personaggio. Per Finster,
Freud
è la diretta espressione della mente del protagonista, che rende
complicato capire quale percorso si sta seguendo.
2. È intimorito dal
successo della serie. L’attore ha affermato che il
pensiero che la serie di cui è protagonista potrà essere vista in
tutto il mondo va oltre ogni sua immaginazione, e che una simile
consapevolezza può portare a montarsi la testa. Per questo Finster
ha dichiarato che il suo obiettivo è cercare di reprimere questo
pensiero e concentrarsi invece sul proprio lavoro.
Robert Finster: età e altezza
1. Robert Finster è nato a
Bruck an derMur, in Austria, il 10 marzo
1984. L’attore è alto complessivamente 182 centimetri.
La giovane attrice francese
Ella Rumpf ha ancora pochi titoli all’attivo nella
sua filmografia, ma in breve tempo ha saputo affermarsi per la sua
partecipazione a film e serie TV di buon successo. Ad oggi la Rumpf
è considerata uno dei volti più promettenti della sua generazione,
nonché uno dei nomi su cui scommettere per il futuro della
recitazione. Ecco 10 cose che non sai di Ella
Rumpf.
Ella Rumpf: i suoi film e le serie
TV
10. Ha recitato in film per
il cinema. La grande occasione per l’attrice arriva nel
2016, quando viene scelta per ricoprire il ruolo di Alexia, una
delle protagoniste del film horror Raw – Una cruda
verità. Il film le permette di raggiungere una buona
notorietà, che la porterà a recitare anche nei lungometraggi
L’ordine divino (2017) e Tiger Girl (2017), di
cui è protagonista. Prossimamente reciterà invece nel film
Beast (2020), ricoprendo un ruolo di rilievo.
9. Ha preso parte ad una
nota serie TV. Nel 2020 l’attrice raggiunge ulteriore
popolarità recitando nella serie NetflixFreud, accanto
all’attore Robert Finster. Qui la Rumpf ricopre il
ruolo di Fleur Salomé, protagonista femminile della storia. Tornerà
a recitare per il piccolo schermo nell’attesa serie Tokyo
Vice, con protagonista Ansel
Elgort.
8. Ha ricevuto un
importante riconoscimento. In occasione del Festival
Internazionale di Berlino l’attrice viene premiata come Shooting
Star, ovvero come astro nascente del panorama cinematografico.
Questo premio le permette ancor di più di porre su di sé i
riflettori di tale settore, imponendosi all’attenzione dei
produttori.
Ella Rumpf è su Instagram e
Twitter
7. Ha un account
personale. L’attrice è presente sul social network
Instagram con un profilo seguito da 35,3 mila persone. All’interno
di questo la Rumpf è solita condividere diverse fotografie, da
quelle scattate in momenti di svago, in compagnia di amici o
colleghi, a quelle ritraenti luoghi da lei visitati. Non mancano
ovviamente anche immagini promozionali dei suoi progetti da
interprete.
6. Ha un profilo su
Twitter. L’attrice è presente anche sul noto social
network, dove ha tuttavia un numero più esiguo di follower,
attualmente pari a 1,7 mila. Su Twitter la Rumpf è tuttavia solita
condividere post riguardanti i suoi progetti, ma anche curiosità o
notizie di attualità.
Ella Rumpf: chi è il suo
fidanzato
5. È molto
riservata. Con la crescente popolarità degli ultimi anni
l’attrice ha cercato di non mischiare vita privata e vita
sentimentale, cercando di tenere quest’ultima il più riservata
possibile. Anche se presente su diversi social network, la Rumpf
non ha infatti mai rilasciato informazioni a riguardo, rendendo
attualmente difficile stabilire se sia fidanzata o meno.
Ella Rumpf in Freud
4. È la protagonista
femminile della serie. All’interno della serie NetflixFreud,
l’attrice ricopre il ruolo di Fleur Salomé, giovane ragazza che
venuta a conoscenza delle doti mediche di Freud chiederà a questi
aiuto per poter uscire dallo stato di possessione che la
perseguita. Attraverso il suo processo di ipnosi, verranno così
svelati alcuni dei principali misteri che avvolgono la storia
narrata nella serie.
3. Ha stretto un ottimo
rapporto con il protagonista. Al momento delle riprese
della serie l’attrice ha fatto la conoscenza di Robert
Finster, attore austriaco che ricopre il ruolo di Sigmund
Freud. Con lui l’attrice ha da subito stretto un’ottima sintonia,
ma i due hanno anche stabilito di non parlarsi troppo per mantenere
la distanza prevista dai loro rispettivi personaggi.
2. Ha affrontato molte
sfide durante le riprese. Freud
è una serie ricca di mistero, e spesso agli stessi attori non era
chiaro quali strade si stessero percorrendo. La Rumpf ha infatti
affermato di essersi più volte sentita disorientata e sorpresa, e
che ogni scena da girare era una sfida per via dell’imprevedibilità
del progetto. Questo è stato tuttavia anche l’aspetto più
stimolante del lavorare alla serie.
Ella Rumpf: età e altezza
1. Ella Rumpf è nata a
Parigi, in Francia, il 4 febbraio 1995. L’attrice è alta
complessivamente 167 centimetri.
Noto attore televisivo,
Jesse Williams ha raggiunto la notorietà grazie
alla sua partecipazione alla serie Grey’s
Anatomy. Negli anni ha poi ampliato la propria filmografia
recitando anche per film cinematografici, al fianco di importanti
attori e registi. Ecco 10 cose che non sai di Jesse
Williams.
Jesse Williams: i suoi film e le
serie TV
10. Ha recitato in celebri
serie TV. Williams esordisce sul piccolo schermo recitando
in alcuni episodi di serie come Law & Order – I due volti della
giustizia (2006), Greek – La confraternita (2008) e
Beyond the Break – Vite sull’onda (2006-2009). Il vero
successo arriva però grazie al ruolo del dottor Jackson Avery nella
serie Grey’s Anatomy, dove dal 2009 recita accanto ad
attori come Chandra
Wilson e James Pickens
Jr..
8. Ha un account
personale. L’attore è presente sul social network
Instagram con un profilo seguito da 5,7 milioni di persone.
All’interno di questo l’attore è solito condividere fotografie
scattate in momenti di svago, in compagnia di amici o colleghi, ma
molte sono anche le curiosità o le immagini promozionali dei
progetti a cui Williams prende parte.
Jesse Williams: chi è sua
moglie
7. È stato
sposato. Nel 2012 l’attore annuncia le nozze con Aryn
Drake-Lee, con cui era fidanzato già da tempo. I due danno alla
luce anche due figli, ma nel 2017 annunciano il divorzio, senza
fornire motivazioni ufficiali. Da quel momento Williams ha prima
avuto una relazione con l’attrice Minka Kelly, nota per la serie TV
Fryday Night Lights, mentre attualmente frequenta la
ballerina Taylour Paige.
Jesse Williams in Detroit
6. Ha recitato per un
videogioco. Nel 2018 Williams si presta come attore per il
videogioco Detroid: Become Human, dove ricopre il
personaggio di Markus. Ambientata nel 2038, la storia ruota intorno
alle vicende di tre diversi Android, uno dei quali è quello
interpretato dall’attore, il quale è caratterizzato dall’essere un
avanzatissimo prototipo di assistente militare.
Jesse Williams in Grey’s
Anatomy
5. Recita nella nota serie
televisiva. L’attore compare per la prima volta nel ruolo
di Jackson Avery nell’episodio Invasione della sesta
stagione. Inizialmente era previsto come guest star, ma a partire
dalla settima stagione diventa membro fisso del cast principale.
Inizialmente il suo personaggio viene descritto come il bello senza
cervello, ma nel corso della storia questi farà del suo meglio per
migliorare come medico.
4. Stava per lasciare la
serie. Per via di un attuale impegno nel suo primo
spettacolo teatrale a Broadway, l’attore temeva di dover lasciare
la serie, impossibilitato a gestire entrambe le cose. Per venire
incontro alle sue esigenze, tuttavia, i produttori riorganizzarono
il calendario delle riprese così da permettergli di poter prendere
parte ad entrambi i progetti, continuando così a recitare nella
celebre serie.
3. È particolarmente fiero
del suo personaggio. Williams ha affermato di essere
particolarmente legato al suo personaggio per via del suo essere un
semplice essere umano. L’attore ha infatti insistito affinché
questi venisse costruito in modo semplice, libero da stereotipi e
con la capacità di sbagliare e apprendere dai propri errori.
Jesse Williams: il suo fisico
2. È appassionato di
sport. Da sempre l’attore è noto per la sua prestanza
fisica, che in più occasioni gli ha fatto guadagnare le attenzioni
del pubblico. Williams, infatti, è solito allenarsi in modo
costante, anche per via della sua grande passione verso lo sport.
In particolare, è un grande appassionato di baseball, e nel corso
degli anni ha avuto modo di sfoggiare le sue doti partecipando a
diverse partite di beneficenza.
Jesse Williams: età e altezza
1. Jesse Williams è nato
aChicago, nell’Illinois, Stati Uniti, il
5 agosto 1981. L’attore è alto complessivamente 185 centimetri.
Nota attrice televisiva,
Caterina Scorsone si è negli anni guadagnata una
buona fama partecipando a popolari serie televisive che le hanno
permesso di affermarsi presso il grande pubblico. Apparsa anche sul
grande schermo, la Scorsone ha potuto dar prova di possedere una
buona versatilità, raggiungendo un notevole status all’interno
dell’industria. Ecco 10 cose che non sai di Caterina
Scorsone.
Caterina Scorsone: i suoi film e
le serie TV
10. Ha recitato in celebri
serie televisive. Nota per i suoi ruoli per il piccolo
schermo, negli anni l’attrice ha preso parte a serie come
Piccoli brividi (1995-1998), The Associates
(2002) e Missing (2003-2006), di cui è protagonista.
Successivamente recita in Crash (2008-2009),
Castle (2009), Private Practice (2010-2013) e
Grey’s Anatomy, dove dal 2010 ricopre il ruolo della Dr.
Amelia Shepherd, recitando accanto agli attori Chandra
Wilson e James Pickens
Jr.
9. Ha partecipato a film
per il cinema. L’attrice debutta sul grande schermo con il
film College femminile (1998), con protagonista Kirsten
Dunst. Successivamente appare anche in Il terzo
miracolo (1999), con Ed
Harris, Fuori controllo (2010), con Mel
Gibson, e The Novembre Man (2014), con
Pierce Brosnan e Olga
Kurylenko.
Caterina Scorsone è su
Instagram
8. Ha un account
personale. L’attrice è presente sul social network
Instagram con un profilo seguito da 2,5 milioni di persone.
All’interno di questo l’attrice è solita condividere fotografie
scattate in momenti di svago, con amici o colleghi, ma anche foto
di luoghi da lei visitati. Non manncano poi anche immagini
promozionali dei suoi progetti da interprete.
Caterina Scorsone ha origini
italiane
7. È figlia di un
italiano. Come il nome e il cognome dell’attrice può
suggerire, pur essendo nata a Toronto la Scorsone ha origini
italiane. È infatti figlia di Bruno Antonio Scorsone, divenuto noto
per essere il direttore esecutivo dell’organizzazione The Good
Neighbours. In più occasioni l’attrice ha espresso il proprio
amore verso il Bel Paese, da lei visitato in più occasioni.
Caterina Scorsone: marito e
figli
6. È sposata. Nel
2009 l’attrice sposa Rob Giles, membro della band The Rescues, con
cui si frequentava già da tempo. La coppia ha poi dato alla luce la
loro primogenita nel 2012. Pochi anni dopo, nel 2016 annunciano
invece la nascita della secondogenita, mentre tramite il proprio
account Instagram nel dicembre del 2019 annuncia la nascita della
terza figlia.
Caterina Scorsone in Grey’s
Anatomy
5. È tra le protagoniste
della serie. Dopo essere comparsa in diverse occasioni
come guest star della serie Grey’s Anatomy, l’attrice è
stata annunciata come nuovo membro del cast fisso a partire dal
2014. Qui ricopre il ruolo della dottoressa Amelia Shepard, sorella
del noto personaggio Derek Shepherd, interpretato dall’attore
Patrick Dempsey fino all’undicesima stagione.
4. Il suo personaggio è
stato adattato alle esigenze dell’attrice. Durante il set
del serie, l’attrice è rimasta incinta del secondo e poi del terzo
figlio. Per permetterle di continuare a recitare finché possibile,
il suo personaggio è stato adattato a queste esigenze, seguendo una
linea narrativa che prevedeva anche la sua gravidanza.
3. Ha interpretato il ruolo
anche per uno spin-off. L’attrice ha inizialmente
interpretato il ruolo anche per la serie Private Practice,
spin-off di Grey’s Anatomy, comparendo nella terza
stagione. Divenuto popolare, il suo personaggio è poi stato
promosso a protagonista della serie principale a partire dal
2014.
Caterina Scorsone e sua figlia
Arwen
2. Porta sua figlia con sé
sul set. Dopo aver dato vita alla terza figlia, nel
dicembre del 2019, l’attrice ha subito ripreso a lavorare nella
celebre serie, portando con sé la neonata. La Scorsone ha infatti
affermato che il set di Grey’s Anatomy è come una seconda
famiglia per lei, ed è un ambiente che supporta la donna tanto nel
lavoro di interprete quanto in quello di mamma.
Caterina Scorsone: età e
altezza
1. Caterina Scorsone è nata
aToronto, in Canada, il 16 ottobre 1981.
L’attrice è alta complessivamente 163 centimetri.
Celebre per il suo ruolo nella
serie televisiva
Dexter, l’attrice Jennifer Carpenter
si è distinta anche sul grande schermo, comparendo in alcuni noti
film degli ultimi anni. Grazie a ciò ha potuto conquistare il
favore della critica e del pubblico, costruendosi un proprio status
all’interno dell’industria audiovisiva. Ecco 10 cose che
non sai di Jennifer Carpenter.
Jennifer Carpenter: i suoi film e
le serie TV
10. È nota per i suoi ruoli
televisivi. Tra i primi ruoli dell’attrice, e senza dubbio
quello che le ha permesso di diventare popolare, vi è quello di
Debra Morgan nella serie Dexter, dove
recita dal 2006 al 2013 accanto all’attore protagonista
Michael C.
Hall. Successivamente partecipa ad un episodio della
serie The GoodWife (2011), per poi ricoprire un
ruolo di maggior rilievo nella serie Limitless (2015-2016).
9. Ha recitato in film per
il cinema. L’attrice debutta sul grande schermo con il
film People Are Dead (2002), per poi comparire in
D.E.B.S. – Spie in minigonna (2004), Last Days of
America (2005) e The Exorcism of Emily Rose (2005),
con cui ottiene una buona notorietà. Successivamente continua ad
apparire in film come Battle in Seattle (2007),
Quarantena (2008), Faster (2010), con Dwayne
Johnson, Solo per
vendetta (2011), con Nicolas
Cage, Gone (2012), con Amanda
Seyfried, The Factory – Lotta contro il tempo
(2012), The Devil’s Hand (2014), Cell Block 99 – Nessuno
può fermarmi (2017), con Vince
Vaugh, e Dragged Across
Concrete (2018), con Mel
Gibson.
8. Ha ottenuto importanti
riconoscimenti. Grazie al suo ruolo nell’acclamata serie
Dexter, l’attrice ha ricevuto quattro nomination agli
Screen Actors Guild Awards per il miglior cast di una serie
televisiva drammatica, una nomination ai Critics Choice Television
Awards come miglior attrice non protagonista, e ben otto nomination
agli Academy of Science Fiction, Fantasy & Horror Films, vincendo
il premio come miglior attrice non protagonista nel 2009.
Jennifer Carpenter è su
Instagram
7. Ha un account
personale. L’attrice è presente sul social network
Instagram con un profilo seguito da 107 mila persone. All’interno
di questo l’attrice è solita condividere fotografie scattate in
momenti di svago, in compagnia di amici o colleghi. Non mancano
però anche curiosità varie e immagini promozionali dei suoi
progetti da interprete.
Jennifer Carpenter: chi è suo
marito
6. Ha sposato un suo
collega. A gran sorpresa, poiché la loro relazione non era
mai stata ufficializzata, nel dicembre del 2008 l’attrice annuncia
il matrimonio con l’attore Michael C. Hall, suo
collega nella serie Dexter, dove interpretano due
fratelli. Tuttavia, la loro unione non dura a lungo, e a fine 2010
i due si separano per divorziare poi ufficialmente nel 2011.
Nonostante ciò, sono rimasti in buoni rapporti e hanno continuato a
lavorare insieme.
Jennifer Carpenter in Dexter
5. Aveva una battuta
ricorrente. Nel corso delle otto stagioni che compongono
la serie, l’attrice pronuncia la parola “fuck” per un totale di 996
volte, molte più di qualunque altro suo collega. Infatti, il suo
personaggio è noto all’interno della serie per pronunciare più
imprecazioni anche dei protagonisti maschili. Tale conteggio è
stato eseguito dai fan dell’attrice, accortisi della ricorrenza di
tale battuta.
4. Era particolarmente
legata al suo personaggio. L’attrice ha sempre dichiarato
di essere rimasta molto affezionata al ruolo, e in particolare è
lieta di aver potuto portare in televisione un personaggio
femminile lontano dai soliti stereotipi, e che anzi aiuta ad
infrangerli in favore di una maggior varietà di ruoli per attrici
sul piccolo schermo.
Jennifer Carpenter è Emily
Rose
3. Convinse subito il
regista ad affidarle il ruolo. Nel film The Exorcism
of Emily Rose, l’attrice interpreta proprio la donna del
titolo, posseduta dal demonio. Al momento del suo provino,
l’attrice risultò così convincente che anche il regista si spaventò
per la sua performance, decidendo di affidarle subito il ruolo. A
colpirlo in particolare fu l’espressione di lei definita “l’urlo
silenzioso”.
2. Si è preparata in un
modo insolito. Per riuscire ad interpretare una ragazza in
piena possessione demoniaca, l’attrice ha passato numerose ore
chiusa in una stanza piena di specchi, provando differenti posture
del corpo ed espressioni del volto, per trovare quella che potesse
risultare più spaventosa per l’occasione. Questo lavoro sulla
fisicità le ha permesso di evitare che si ricorresse ad effetti
speciali, potendo eseguire da sé le tremende contorsioni
richieste.
Jennifer Carpenter: età e
altezza
1. Jennifer Carpenter è
nata a Louisville, in Kentucky, Stati Uniti, il 7 dicembre
1979. L’attrice è alta complessivamente 174 centimetri.
La giovane attrice Paige
Spara vanta ancora solo pochi titoli nella propria
filmografia, ma questi le sono bastati per ottenere una buona
notorietà all’interno dell’industria. In particolare, è nota per il
suo ruolo nella serie The
Good Doctor, dove negli ultimi anni ha ricoperto il ruolo
che l’ha resa popolare. Ecco 10 cose che non sai di Paige
Spara.
Paige Spara: i suoi film e le
serie TV
10. Ha recitato in un nota
serie TV. Dopo essere comparsa per la prima volta sul
piccolo schermo con la serie Kevin From Work (2015), dove
ricopriva il ruolo di Audrey, l’attrice è diventata nota per il
personaggio di Lea Dilallo in The Good Doctor (2017-in
corso), serie di genere medical drama dove recita accanto al
protagonista Freddie
Highmore.
9. Ha preso parte a film
per il cinema. Il debutto cinematografico per l’attrice
avviene con un piccolo ruolo nel film 40 sono i nuovi 20
(2017), con protagonista Reese
Witherspoon. Qui la Spara ha ricoperto il ruolo di una
barista. È poi apparsa anche nel film comico She’s in
Portland (2020), nel ruolo di Mallory.
Paige Spara è su Instagram
8. Ha un account
personale L’attrice è presente sul social network
Instagram con un profilo seguito da 241 mila persone. All’interno
di questo l’attrice è solita condividere foto ritraenti momenti di
svago, ma anche piccole curiosità quotidiani o luoghi da lei
visitati. Non mancano inoltre anche immagini promozionali dei suoi
progetti da interprete.
7. Condivide il suo profilo
con suo particolare compagno di viaggio. La descrizione
del profilo dell’attrice riporta che questo è in particolare
dedicato alle avventure che la Spara vive insieme al suo fedele
cane di nome Sal. Numerose sono infatti le foto che li ritraggono
insieme a casa o in giro in diverse situazioni, dando vita ad una
vera e propria coppia da social network.
Paige Spara: la sua vita
privata
6. È molto
riservata. Nel corso degli anni l’attrice ha evitato ogni
fuga di notizie circa la sua vita privata. La Spara cerca infatti
di mantenere ben separate vita lavorativa e sentimentale, e nulla
si sa riguardo quest’ultima. Anche visitando il profilo Instagram
dell’attrice non è possibile ritrovare alcun indizio di una
probabile relazione o frequentazione.
Paige Spara in The Good
Doctor
5. È tra le protagoniste
della serie. In The Good Doctor l’attrice ricopre
il ruolo di Lea Dilallo, interesse amoroso del protagonista. I due
personaggio instaureranno un turbolento percorso che li porterà
prima ad essere distanti, poi coinquilini e infine una vera e
propria coppia. Il personaggio era inizialmente soltanto ricorrente
nella prima stagione, ma entra a far parte del cast principale a
partire dalla seconda stagione.
4. È stata difesa da alcuni
fan. Durante la terza stagione della serie il rapporto tra
i due personaggi protagonisti si fa più intenso sfociando nella
relazione. Tuttavia, quando Shaun espone i propri sentimenti, Lea
si dice non pronta, lasciandolo con il cuore spezzato. Numerosi
spettatori sono rimasti delusi da tale risvolto, attaccando il
personaggio. Una buona parte di fan ha però preso le difese
dell’attrice e del personaggio, elogiandone la consapevolezza dei
suoi limiti.
3. È entusiasta
dell’episodio in questione.La puntata dove i due
personaggi arrivano ad un punto di svolta emotivo è stata diretta
da Freddie Highmore, che recita anche nel ruolo di
Shaun. L’attrice ha dichiarato di essere stata particolarmente
contenta che ci fosse lui dietro la macchina da presa per
quell’occasione, poiché vivendo dall’interno il conflitto tra i due
personaggi Highmore era la persona giusta per esaltarne il rapporto
tramite la regia.
2. Ammira molto il suo
personaggio. L’attrice ha dichiarato di essere
particolarmente entusiasta di poter interpretare e crescere con
questo ruolo, poiché ritiene che Lea si stata scritta per figurare
come un normale essere umano, con tutti i suoi pregi e difetti.
Portare in scena tali fragilità è per la Spara un’occasione che non
avviene spesso.
Paige Spara: età e altezza
1. Paige Spara è nata a
Washington, in Pennsylvania, Stati Uniti, il 9 agosto
1989. L’attrice è alta complessivamente 156 centimetri.
Naturalizzato canadese, l’attore
Giacomo Gianniotti è oggi celebre come attore
televisivo statunitense, grazie alla sua partecipazione a note
serie TV. Apparso anche in alcuni titoli cinematografici,
l’interprete ha potuto dar prova di una buona versatilità,
conquistando le attenzioni e l’affetto di numerosi spettatori
Ecco 10 cose che non sai di Giacomo
Gianniotti.
Giacomo Gianniotti: i suoi film e
le serie TV
10. Recita in una celebre
serie televisiva. Dopo aver inizialmente recitato per il
piccolo schermo in alcuni episodi di serie come Medicina
generale (2010), Beauty and the Beast (2013),
Cooper (2013), e Reign (2014), ottiene maggior
notorietà grazie al ruolo di Leslie Garland in I misteri di
Murdoch (2013-2014), per poi comparire anche in
Selfie (2014). Recita poi anche in Marilyn: la vita
segreta (2015) e Backpachers (2015). La consacrazione
avviene però grazie a Grey’s Anatomy, dove dal 2015
ricopre il ruolo del dottor Andrew DeLuca, recitando accanto ad
attori come Ellen
Pompeo, Patrick Dempsey,
Chandra Wilson,Jesse Williams,Caterina
Scorsone e James Pickens
Jr. Nel 2018 recita anche in alcuni episodi di
Station 19, con Jaina Lee
Ortiz.
9. Ha preso parte a film
per il cinema. Nel corso della sua carriera l’attore
compare anche in alcuni film per il grande schermo. Il primo di
questi è La bomba (1999), con Alessandro
Gassmann e Rocco
Papaleo. Ottiene poi il ruolo di Sam Stoller in
Race – Il colore
della vittoria (2016), dove recita accanto agli attori
Jason Sudeikis,Jeremy Irons
e William
Hurt. Nel 2018 è invece tra i protagonisti dei film
indipendenti Azzurro, Edging e Acquainted. Nel
2019 è invece Kris in The Cuban.
8. Ha ricoperto il ruolo di
produttore. Recentemente Gianniotti ha lasciato i soli
panni dell’interprete per ricoprire anche quelli del produttore. Lo
ha fatto in particolare per i film Azzurro e
Acquainted, di cui è protagonista. Si tratta di due film
indipendenti, nei quali l’attore credeva a tal punto da mettersi in
gioco in tale ruolo affinché venissero realizzati.
Giacomo Gianniotti è su
Twitter
7. Ha un account
personale. L’attore è presente sul social network Twitter
con un profilo che vanta un totale di oltre 116 mila follower.
All’interno di questo l’attore è solito ricondividere informazioni
suoi progetti da interprete, come anche video e immagini legate a
tale mestiere. Non mancano però anche curiosità condivise con i
propri fan o propri pensieri sui fatti di attualità.
Giacomo Gianniotti: chi è sua
moglie
6. È sposato.
Nell’aprile del 2019 l’attore sposa la fidanzata Nichole
Gustafson, truccatrice conosciuta sul set del film
Azzurro. I due hanno organizzato la cerimonia a in Italia,
e più precisamente a Villa Pocci, sulle sponde del lago di Castel
Gandolfo, nel comune di Marino. All’evento hanno preso parte amici
e collaboratori, arrivanti sin dagli Stati Uniti e dal Canada.
Giacomo Gianniotti è italiano
5. È nato in
Italia. Come il nome e il cognome possono suggerire,
Gianniotti è nato in Italia, a Roma. Sin da quando era
giovanissimo, tuttavia, la famiglia si è trasferita però a Toronto,
in Canada, dove Gianniotti è cresciuto ottenendo poi la
cittadinanza. Prima di trasferirsi, però, aveva avuto una piccola
parte all’età di dieci anni nel film La bomba.
Giacomo Gianniotti non è il
doppiatore di sé stesso
4. Non doppia i propri
ruoli per l’Italia. In molti si sono chiesti se, dato che
l’attore parla un perfetto italiano, fosse lui a doppiare sé stesso
per l’Italia nei ruoli ricoperti. In realtà così non è, e a
prestargli la voce per la serie Grey’s Anatomy è stato
Marco Vivio, meglio noto per essere il doppiatore
di Chris
Evans e Chris
Pine. Giannotti ha tuttavia espresso il desiderio di
poter un giorno fare da doppiatore per sé stesso.
Giacomo Gianniotti in Grey’s
Anatomy
3. È diventato membro fisso
del cast. L’attore è entrato a fare parte della celebre
serie a partire dalla dodicesima stagione. Inizialmente il suo
ruolo era classificato come “guest star”, ma infine ha acquisito
sempre più spazio divenendo parte del cast principale. Ad oggi
l’attore è apparso in circa 119 episodi.
2. La sua prima scena è
stata particolarmente difficile. La prima scena che
all’attore fu chiesto di girare prevedeva la sua uscita da
un’ambulanza e numerose battute da dire in breve tempo, il tutto in
un’unica ripresa. Per Gianniotti la paura di sbagliare era molta,
ma grazie al supporto del regista e del cast lì presente ha saputo
dimostrare le sue doti riuscendo in quanto richiesto.
Giacomo Gianniotti: età e
altezza
1. Giacomo Gianniotti è
nato a Roma, Italia, il 19 giugno 1989. L’attore è alto
complessivamente 180 centimetri.
L’attore Sullivan
Stapleton si è distinto negli anni per i suoi ruoli da
duro in celebri film e serie TV. Passando con naturalezza dal
grande al piccolo schermo, Stapleton è infatti riuscito a
costruirsi una discreta fama e un buon seguito, che gli permettono
ancora oggi di lavorare a pieno ritmo all’interno dell’industria.
Ecco 10 cose che non sai di Sullivan
Stapleton.
Sullivan Stapleton: i suoi film e
le serie TV
10. Ha recitato in alcune
celebri serie TV. Nel corso della sua carriera l’attore ha
conquistato una crescente popolarità partecipando ad episodi di
serie come Neighbours (1998), Blue Heelers –
Poliziotti con il cuore (1996-2003), The Secret Life of
Us (2003-2005), con Joel
Edgerton,Rush – Corsa all’oro (2008) e
Satisfaction (2007-2009). È poi diventato noto grazie al
ruolo del sergente Damien Scott nella serie Strike Back
(2010-2018) e di Kurt Weller in Blindspot
(2015-2019).
9. Ha preso parte a noti
film. Dopo aver debuttato sul grande schermo con il film
River Street – La frode (1996), l’attore partecipa a film
come Al calare delle tenebre (2003), I ragazzi di
dicembre (2007), con Daniel Radcliffe,
The Condemned – L’isola della morte (2007), con Rick
Hoffman, Animal Kingdom (2010), con
Ben
Mendelsohn e Guy
Pearce, The Hunter
(2011), con Willem
Dafoe e Sam
Neill, Gangster
Squad (2013), con Sean
Penn, e 300 – L’alba di un
impero (2014), dove è protagonista accanto all’attrice
Eva
Green e Rodrigo
Santoro. Nel 2017 torna al cinema con Renegades –
Commando d’assalto.
Sullivan Stapleton è su
Instagram
8. Ha un account
personale. L’attore è presente sul social network
Instagram con un profilo seguito da 318 mila persone. All’interno
di questo l’attore è solito condividere fotografie scattate in
momenti di svago, di luoghi da lui visitati o di momenti quotidiani
in compagnia di famigliari o amici. Non mancano inoltre anche
immagini promozionali dei suoi progetti da interprete.
Sullivan Stapleton: chi è sua
moglie
7. Ha sposato una sua
collega. Sul set della serie Neighbours l’attore
conosce Carla Bonner, con la quale intraprende una
relazione sfociata poi nel matrimonio, tenuto per lo più lontano
dai riflettori. Particolarmente riservati, i due evitano infatti di
condividere dettagli della propria vita sentimentale. Tuttavia,
annunciano nel 2007, dopo due anni e mezzo di unione, di essersi
separati.
6. Ha una nuova
compagna. Attualmente Stapleton frequenta l’attrice
Alexis Kelley, nota per essere apparsa in serie
come Master of None e Blacker. I due hanno in più
occasioni confermato la propria relazione tramite alcuni post sui
rispettivi profili Instagram. Nonostante ciò, anche loro si sono
dimostrati attenti a cosa condividono, evitando di attirare troppo
i riflettori sulla propria vita privata.
Sullivan Stapleton in 300 – L’alba
di un impero
5. Ha interpretato un
celebre condottiero. Nel film 300 – L’alba di un impero, sequel del celebre 300 con Gerard Butler, l’attore ricopre il ruolo di
Temistocle, politico e militare ateniese realmente vissuto tra il
530 e il 459 a.C. Il personaggio viene in particolare raffigurato
nel corso della dura guerra che contrappose la Grecia alla Persia,
guidata dal re Serse.
4. Ha firmato un contratto
per più film. Nell’accettare il ruolo di protagonista del
film, l’attore firmò un contratto che lo prevedeva come
protagonista non solo di quel film, ma anche di un potenziale
sequel. Il finale aperto lascia infatti spazio ad un terzo capitolo
della trilogia. Ad oggi, tuttavia, non si hanno notizie in merito e
per ora la produzione di un terzo capitolo non sembra essere in
atto.
3. Ha dovuto perdere peso
per il film. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare,
all’attore è stato chiesto di perdere circa dieci chili di grasso e
muscoli, poiché dando vita ad un ateniese era necessario che
risultasse più asciutto fisicamente. Gli ateniesi erano infatti
notoriamente più esili rispetto agli spartani da un punto di vista
fisico. Stapleton ha comunque dovuto esercitarsi per sfoggiare
addominali scolpiti, richiesti per la parte.
2. Non si aspettava che il
film fosse così dialogato. Nell’assumere il ruolo di
Temistocle l’attore pensava che avrebbe dato vita per la maggior
parte a scene di guerra e lotta, prevedendo dunque poche battute da
dover recitare. Invece, poiché il suo personaggio è anche un noto
politico, molte sono le scene di dialogo e contrattazione politica
presenti nel film.
Sullivan Stapleton: età e
altezza
1. Sullivan Stapleton è
nato a Melbourne, Australia, il 14 giugno 1977. L’attore è
alto complessivamente 185 centimetri.
Noto per aver preso parte ad alcune
tra le più celebri serie degli ultimi anni, l’attore Greg
Germann è oggi membro fisso di Grey’s
Anatomy, grazie alla quale ha potuto consolidare la sua
fama sul piccolo schermo. Negli anni Germann non ha però mancato di
recitare anche per il cinema, recitando in alcuni popolari
film.
Ecco 10 cose che non sai di
Greg Germann.
Greg Germann: i suoi film e le
serie TV
10. Ha recitato in celebri
serie TV. L’attore ottiene una prima notorietà in
televisione grazie alle serie Vietnam addio
(1989-1990), Per amore della legge (1994-1995)
e Ned and Stacey (1995-1997). Diventa poi
popolare grazie al ruolo di Richard Fish in Ally McBeal,
dove recita dal 1997 al 2002. Successivamente prende parte ad
alcuni episodi di serie come Desperate
Housewives (2006), con Eva
Longoria, CSI: Scena del
crimine (2009), House of Lies (2012),
conDon
Cheadle, Le regole del delitto
perfetto (2014), con Viola
Davis, e Limitless (2015-2016),
con Jennifer
Carpenter. Ottiene un ruolo di maggior rilievo
grazie a C’era una volta (2016), dove è Ade, e
Compagni di università (2017-2019), con Cobie
Smulders. Dal 2017 ricopre invece il ruolo del dottor
Thomas Koracick in Grey’s Anatomy, dove recita
accanto agli attori Ellen Pompeo,Chandra
Wilsone James Pickens
Jr.
9. Ha preso parte ad alcuni
film per il cinema. L’attore debutta sul grande schermo
nel 1985 con il film Prostituzione, per poi recitare in
La bambola assassina 2 (1990), Ancora una volta
(1991), Sotto il segno del pericolo (1994), con Harrison
Ford, Sweet November (2001), con Keanu
Reeves, Ritorno dal paradiso (2001), Joe
Somebody (2001), Friends with Money (2006), con
Jennifer
Aniston, Quarantena (2008),
Colpi da maestro (2012) e Duri si
diventa (2015), con Will
Ferrell e Kevin
Hart.
8. Ha partecipato al
doppiaggio di un noto film. Nel 2008 l’attore esordisce
nel mondo del doppiaggio con il film d’animazione Bolt – Un
eroe a quattro zampe. 48° Classico Disney, il film è
incentrato su un cagnolino di nome Bolt che, dopo essere stato la
star di una serie televisiva, si convince di avere dei superpoteri.
Qui Germann dà voce all’agente di polizia presente nel film,
recitando la sua parte accanto a John
Travolta, che dà invece voce al protagonista.
Greg Germann: chi è sua
moglie
7. Ha sposato
un’attrice. Germann si è sempre dimostrato molto
protettivo nei confronti della propria vita privata. Di questa si
sa infatti molto poco. È noto, tuttavia, il suo matrimonio con
l’attrice Christine Mourad, con la quale ha anche
recitato nel film Friends with Money. I due hanno anche
dato alla luce una figlia, nata nel 1997.
Greg Germann è Ade
6. Ha interpretato il dio
degli inferi. L’attore è comparso per la prima volta in
C’era una
volta a partire dal dodicesimo episodio della quinta
stagione. Qui ha portato in scena il personaggio di Ade, noto dio
degli inferi che cerca di sfruttare a suo vantaggio ognuno degli
altri personaggi. L’attore ha affermato di aver particolarmente
apprezzato il personaggio, poiché non viene raffigurato come
totalmente cattivo, ma è invece dotato di lati umani che lo rendono
particolarmente tridimensionale.
Greg Germann in Ally McBeal
5. Ha recitato in ogni
episodio della serie. Germann è uno dei soli tre attori ad
aver recitato in tutti i 112 episodi della serie. Qui ha ricoperto
il ruolo di Richard Fish, uno degli avvocati che recluta la giovane
protagonista per il proprio studio legale.
4. Non crede nel reboot
della serie. Anche su ufficialmente conclusasi nel 2002,
le voci intorno alla serie non hanno mai smesso di generare
dibatti. Il principale di questi vedrebbe un reboot della serie
sempre prossimo alla messa in produzione. Germann si è tuttavia
dichiarato scettico a riguardo, affermando che non c’è bisogno di
aggiungere nulla a quanto già raccontato poiché ritiene la serie
perfetta così com’è.
Greg Germann in Grey’s
Anatomy
3. È diventato parte del
cast principale. Dopo essere comparso come guest star
nelle stagioni 14 e 15 di Grey’s Anatomy, l’attore ha
indossato il camice in modo continuo a partire dalla sedicesima
stagione, riprendendo così il ruolo del dottor Thomas Koracick e
divenendo parte del cast principale della serie. Ad oggi l’attore
ha recitato in un totale di 43 episodi.
2. Il suo personaggio ha
acquisito sempre più importanza. Volto relativamente nuovo
della serie, l’attore ha espresso soddisfazione per il percorso che
gli sceneggiatori hanno scritto per il suo personaggio, e che lo ha
portato ad ottenere sempre più rilevanza all’interno della storia.
Nel corso della sedicesima stagione, infatti, Koracick diventerà il
capo del reparto di chirurgia.
Greg Germann: età e altezza
1. Greg Germann è nato a
Houston, Texas, Stati Uniti, il 26 febbraio 1958. L’attore
è alto complessivamente 178 centimetri.
Attrice cinematografica e
televisiva, Camilla Luddington è negli anni
divenuta celebre per i suoi ruoli in importanti titoli, come la
serie Grey’s Anatomy. È inoltre conosciuta per essere la
voce di un noto personaggio dei videogiochi, che ha permesso alla
Luddington di estendere il proprio raggio d’azione all’interno
dell’industria audiovisiva. Ecco 10 cose che non sai di
Camilla Luddington.
Camilla Luddington: i suoi film e
le serie TV
10. Ha recitato in celebri
serie televisive. L’attrice debutta sul piccolo schermo
recitando in un episodio della serie The Forgotten (2010),
per poi acquistare ulteriore notorietà partecipando a CSI –
Scena del crimine (2010), The Defenders (2011),
Amici di letto (2011) e Californication (2012), dove
recita nel ruolo di Lizzie. Nello stesso anno è in True Blood, dove
ricopre il personaggio di Claudette condividendo la scena con
l’attore Alexander
Skarsgård. Dal 2012 ad oggi è invece divenuta celebre
per il ruolo della dottoressa Jo Wilson in Grey’s
Anatomy, dove recita accanto agli attori Ellen Pompeo,
Chandra Wilson,
James Pickens Jr.,
Jesse
Williams e Caterina
Scorsone.
9. Ha partecipato ad alcuni
film per il cinema. Il primo ruolo cinematografico, seppur
minore, per l’attrice arriva grazie al film Behaving Badly
(2009), ma nel 2014 recita nel ruolo di June Abbott, protagonista
di The Pact II, accanto all’attrice Caity
Lotz. Nel 2017 recita invece nel film Quello che
veramente importa, dove ricopre la parte di Cecilia.
8. È anche
doppiatrice. Nel 2017 l’attrice viene scelta per dar voce
al personaggio di Zatanna nel film d’animazione Justice League
Dark, dove recita anche l’attrice Rosario
Dawson, la quale ha prestato la voce a Wonder Woman.
Dopo aver partecipato al doppiaggio anche di un episodio della
celebre serie Robot Chicken (2019), la Luddington torna a
ricoprire il ruolo di Zatanna nel film Justice League Dark:
Apokolips War (2020), a cui partecipa anche l’attore Shemar
Moore nel ruolo di Cyborg.
Camilla Luddington è su
Instagram
7. Ha un account
personale. L’attrice è presente sul social network
Instagram con un profilo seguito da 3,3 milioni di persone.
All’interno di questo l’attrice è solita condividere fotografie
scattate durante momenti di svago o nel corso della propria
quotidianità. Non mancano però anche immagini promozionali dei suoi
progetti da interprete o che la ritraggono nel corso di eventi di
gala.
Camilla Luddington: chi è suo
marito
6. È molto
riservata. L’attrice ha sempre affermato che non le piace
condividere troppi dettagli riguardanti la propria vita privata, ma
non ha mancato di rendere noto il proprio matrimonio con l’attore
Matthew Alan. Questi è inoltre comparso
nell’episodio ventiduesimo della tredicesima stagione
di Grey’s
Anatomy, recitando accanto alla moglie nel ruolo di
David Fisher. La coppia annuncia poi, nel marzo del 2017, la
nascita della prima figlia, mentre a fine 2019 rendono nota la
seconda gravidanza dell’attrice.
Camilla Luddington è Tomb
Raider
5. Ha dato voce al celebre
personaggio. Nel 2013 l’attrice viene scelta per doppiare
il personaggio di Tomb Raider nel nuovo videogioco a lei dedicato.
La performance piacque tanto ai produttori quanto ai
videogiocatori, che permisero al titolo di diventare un grande
successo. Sull’onda di ciò, fu realizzato un sequel videoludico,
intitolato Rise of the Tomb Raider (2015), dove l’attrice
ha nuovamente dato voce alla protagonista.
4. Il personaggio è stato
adattato alle sembianze dell’attrice. Per la prima volta
nel franchise di Tomb Raider, le movenze del personaggio sono state
basate sui reali movimenti dell’attrice che vi prestava anche la
voce. La Luddington ha infatti dato vita ad una performance in
motion capture per reandere più realistico il personaggio, il cui
volto è inoltre stato formato sulle fattezze dell’attrice.
Camilla Luddington è Kate
Middleton
3. Ha interpretato la
celebre duchessa. Nel 2011 l’attrice interpreta Kate
Middleton nel film televisivo William & Kate – Una favola
moderna. Per interpretare tale ruolo l’attrice ha seguito
alcuni particolari corsi per “diventare una principessa”, imparando
i modi e i toni con cui i reali sono soliti esprimersi. Pur se
generalmente accolto in modo negativo, il film ha permesso
all’attrice di ottenere grande popolarità.
Camilla Luddington in Grey’s
Anatomy
2. Ha raggiunto un ruolo
centrale nella serie. L’attrice era comparsa in qualità di
guest star nel corso della nona stagione della serie. Dato
l’apprezzamento di pubblico nei confronti del suo personaggio, la
Luddington è divenuta un membro fisso del cast a partire dalla
decima stagione, dando così vita in modo più approfondito alla
storia di Josephine Karev, il personaggio da lei ricoperto. Ad oggi
l’attrice è comparsa in circa 188 episodi.
Camilla Luddington: età e
altezza
1. Camilla Luddington è
nata ad Ascot, in Inghilterra, il 15 dicembre 1983.
L’attrice è alta complessivamente 165 centimetri.
Kirstie Alley, che
ha vinto un Emmy per Cin Cin, ha recitato in
numerosi film tra cui la trilogia di Senti chi
parla, famosissima in Italia, e ha continuato a dirigere
Veronica’s Closet e ad apparire in numerosi show
senza sceneggiatura, è morta di cancro, stando a quanto riferisce
un post ufficiale sui suoi account social. Aveva 71 anni.
Alley ha ottenuto cinque nomination
consecutive agli Emmy come attrice protagonista dal 1988 al 1993
per aver interpretato Rebecca Howe in Cin
Cin, essendosi unita alla commedia della NBC alla sua
sesta stagione dopo che la star originale Shelley
Long se n’è andata. Ha vinto l’Emmy nel 1991. Alley ha
anche vinto un Emmy per il suo ruolo da protagonista nel telefilm
del 1994 David’s Mother ed è stata nominata nel
1998 per il suo ruolo da protagonista in Veronica’s
Closet della NBC. Ha anche ricevuto una nomination agli
Emmy per un ruolo secondario nella miniserie del 1997
L’Ultimo Padrino.
Cabinet of
Curiosities di Guillermo del Toro (2022)
è l’attesa serie curata dal regista de Il Labirinto del Fauno e La forma dell’acqua, il cui nome è da sempre
uno dei “marchi” potenti del settore horror. In questo caso,
tuttavia, Del Toro non ha diretto nessuno degli
otto mediometraggi che compongono l’antologia di
Netflix, che ha debuttato la settimana prima di Halloween dal
martedì al venerdì, con una strategia inedita per la
piattaforma.
Alla maniera di un
Hitchcock in “Alfred Hitchcock
Presents“, ma senza il suo umorismo nero e contagioso – o,
meglio, alla maniera di un Rod Serling in
“Mistero in galleria” – Guillermo del
Toro ha scelto otto storie per la prima stagione di questa
serie di sua creazione, introducendoci in ogni episodio al mobile
antico del titolo, da cui estrae un oggetto legato alla storia che
ci sta per raccontare.
Cabinet of
Curiosities è un ritorno alle antologie classiche dal
sapore vintage, in cui la mano di Del Toro – anche se da lontano –
ha un riscontro visivo innegabile. Come nella sua micro-antologia
Scary Stories to Tell in the Dark, predominano
la fotografia scura, le scenografie elaborate e, inoltre, la
maggior parte degli episodi incorpora qualche creatura, proprio
quelle figure ambigue e inquietanti a cui Del Toro
ha dedicato gran parte della sua filmografia.
Cabinet of Curiosities: la trama
degli otto episodi
Ad aprire l’antologia
Cabinet of Curiosities è Lotto
36, basato su uno script originale di Guillermo
del Toro. Racconta la storia di un uomo che cerca di non
annegare nel suo mare di debiti. Un giorno, egli nota un magazzino
pieno di oggetti misteriosi e crede che questa sia l’unica via
d’uscita che porrà fine ai suoi problemi una volta per tutte. È
diretto da Guillermo Navarro (Il padrino
di Harlem). Il secondo episodio è invece I ratti
del cimitero, che segue un ladro di tombe che mette gli
occhi sulle ricchezze del nuovo arrivato nel cimitero, ma per
metterci le mani sopra deve prima affrontare un labirinto di tunnel
e… alcuni topi. Basato su un racconto di Henry
Kuttner, è diretto da Vincenzo Natali
(The
Strain).
Passiamo poi a
L’Autopsia, uno degli episodi più scioccanti della
serie in cui un medico legale dovrà mettersi al lavoro su un gruppo
di minatori morti in un’esplosione causata da un sospetto serial
killer. Ma questa autopsia non sarà come se l’aspettava. L’episodio
è diretto da David Prior (The
Empty Man). Uno dei titoli più suggestivi
dell’antologia è senza dubbio L’Apparenza, diretto
da Ana Lily Amirpour (A Girl Walks Home
Alone at Night), favola dark sugli standard di bellezza a
cui le donne sono talvolta inutilmente sottoposte.
Il modello di
Pickman e I sogni nella casa stregata
sono gli episodi resi disponibili quest’oggi, entrambi adattamenti
di racconti del celebre scrittore americano H. P.
Lovecraft. Il primo è diretto da Keith
Thomas e racconta la storia di uno studente d’arte che
sembra avere visioni demoniache quando vede i dipinti di Crispin
Glover. Il secondo parla di un giovane che appartiene a una società
spirituale ed è ossessionato dall’idea di accedere all’aldilà per
ricongiungersi con l’amata sorella defunta. Questo proposito si
trasforma in una missione suicida, poiché il protagonista è
costretto a trasferirsi nella casa di una strega; è diretto da
Catherine Hardwicke (Twilight).
Dovremo aspettare venerdì 28
ottobre per goderci quello che la critica internazionale considera
il miglior episodio della serie: La Visita.
Panos Cosmatos dirige questa storia ambientata nel
1979, quando uno scienziato, uno scrittore e un produttore musicale
sono invitati a incontrarsi a casa di un misterioso miliardario,
che vive con un medico esperto di siringhe. L’ottavo e ultimo
episodio è invece Il brusio, diretto da
Jennifer Kent (Badabadook).
Segue una coppia di ornitologi che finisce in una casa isolata in
riva al mare, dove gli spettri che li perseguitano li
costringeranno a confrontarsi con qualcosa di ancora più
terrificante: i loro stessi demoni.
Sviscerare l’orrore
Uno dei punti più sorprendenti
dell’antologia Cabinet of Curiosities sono le
diverse variazioni lessicali e metaforiche dell’orrore che
ci presenta: una selezione basata sulla particolare visione che il
creatore ha dell’oscurità spirituale e delle sue conseguenze. La
produzione va addirittura oltre: esplora la natura del bene, del
male, dell’oscurità e della bellezza con un’esecuzione brillante
che garantisce alla serie uno sguardo insolito su più generi
contemporaneamente, che è allo stesso tempo un viaggio emotivo in
luoghi oscuri abitati dalle inquietudini collettive.
Cabinet of
Curiosities fa tutto questo tramite un’eloquente
esplorazione del terrore come emozione: cos’è la bontà o il male,
chi sono i veri mostri in un mondo cinico sembrano essere i quesiti
alla base degli episodi. Si tratta di ossessioni comuni all’opera
del regista, che in questa antologia assumono una nuova forma. Non
manca nulla in questa esplorazione di come il tempo, la condizione
umana, gli errori e le virtù individuali, creino un mondo simile al
soprannaturale. Tuttavia, è bene notarlo, la qualità degli episodi
è piuttosto altalenante e passiamo da quelli in cui queste
tematiche vengono sviscerate al meglio e innervano anche il tessuto
scenografico, a quelle che sembrano aggrapparsi a tropi ormai
obsoleti del genere e non sfruttano adeguatamente il minutaggio
concessogli.
Naturalmente, tutti i temi sono
accomunati dall’inquietudine e da alcuni “spazi vuoti” che non
vanno necessariamente colmati. Cabinet of
Curiosities non è un’antologia facile da capire e questo
sembra essere l’intento di Guillermo del Toro. Per
la maggior parte, ciò che viene presentato è concettualmente valido
e il cast di ogni episodio offre interpretazioni credibili. Detto
questo, la qualità disomogenea delle storie dimostra che nemmeno
Del Toro è riuscito a sfuggire alle insidie
tipiche della maggior parte delle antologie horror.
Ecco il poster ufficiale di Dungeons & Dragons: L’Onore dei Ladri, dal 30
marzo nei cinema italiani. Il film è basato sull’omonimo celebre
gioco di ruolo fantasy creato per la prima volta nel 1974.
Chris Pine,
Michelle Rodriguez sono stati i primi a entrare nel
cast principale del film, seguiti da Justice
Smith. Anche Hugh
Grant si è unito ufficialmente al cast nei panni
dell’antagonista principale che dovrebbe chiamarsi Forge Fletcher.
Nel cast anche Sophia Lillis nota per aver interpretato la
versione adolescente di Beverly Marsh in IT e
IT – Capitolo Due, entrambi diretti da
Andy Muschietti. Nel film sarà Doric.
Guillermo del Toro, grazie al lungometraggio di
Pinocchio realizzato con la
stop-motion, ha riportato sul grande schermo una
tecnica tanto spettacolare quanto particolare che, nel tempo, ha
contribuito alla realizzazione di grandi capolavori della storia
del cinema. Produrre una pellicola usando la stop-motion richiede
dedizione e passione, ed estrema meticolosità. La capacità della
tecnica di restituire incanto e magia si deve sposare appieno con
l’aspetto ruvido e realistico che molto spesso appartiene ai film
realizzati a passo uno.
È invece indispensabile che si colga
il suo essere una forma d’arte, oltre che un vero e proprio
prodotto d’artigianato fatto da mani sapienti ed esperte. Gli
operatori che si occupano della stop-motion sono
consapevoli che la realizzazione di una pellicola improntata su
questa tecnica è molto impegnativa e richiede una precisione
estrema, la meraviglia trasmessa deve essere contemporaneamente
credibile e realistica.
La tecnica della stop-motion mette
in grado gli animatori di dare vita, con espressioni e movimenti, a
oggetti reali e inanimati, che, a fine processo, prendono vita. Per
replicare il movimento di pupazzi e burattini, questi vengono
fotografati 24 volte in un secondo, ogni volta in una posizione
diversa e progressiva, così da replicare un movimento il più
realistico e fluido possibile. Ma come nasce questa tecnica? E
quali sono i film d’animazione più belli realizzati sino ad oggi,
oltre il Pinocchio di Del Toro?
Méliès, la stop-motion nel primo
cinema
La tecnica della
stop-motion si è sviluppata nello stesso periodo
della nascita del cinema con i fratelli Lumière, grazie a un film
realizzato fra il 1897 e il 1898 da J. Stuart Blackton e Albert E.
Smith intitolato The Humpty Dumpty Circus. Nonostante del
prodotto non siano rimaste tracce, sembra che i registi per
realizzarlo fecero uso di bambole della figlia per riprodurre
acrobati e animali in movimento. La tecnica si diffuse però a
partire dal 1900, quando artisti del calibro di George
Méliès, cominciarono a usarla nella creazione dei loro
trucchi. È passato infatti alla storia, l’uso della stop-motion in
capolavori del cinema quali Le Voyage Dans La Lune.
Sviluppandosi principalmente
nell’industria europea, con la collaborazione di visionari queli il
citato Méliès e il russo naturalizzato
francese Ladislas Starevich (nato Władysław), la
stop-motion raggiunge Hollywood con il lavoro di Ray
Harryhausen. Da Gli Argonauti a oggi, l’animazione a passo
uno ha fatto grandi progressi, differenziandosi per tecniche e rese
visive.
Tipologie di stop-motion
Nelle pellicole d’animazione i
registi scelgono quale fra le tipologie
stop-motion disponibili più si confà al loro
stile. La scelta dipende da fattori artistici e produttivi, ai
quali si adegua lo stile e la visione del regista coinvolto. Una
delle più usate è quella della Puppet Animation,
con cui
Guillermo del Toro ha realizzato il suo
Pinocchio. Si tratta di pupazzi, modellini e
marionette che vengono posizionati in una scenografia in miniatura
e poi ripresi nei loro micromovimenti. Sempre a dei pupazzi
animati, ma fatti di plastilina, si affida la
Claymation, molto utilizzata nello studio
d’animazione inglese Aardman Animations e che si
ritrova in film come Galline in fuga o Giù per
il tubo.
Altra tipologia è la
Pixilation, non frequentissima, in cui il soggetto
dell’animazione è un attore dal vivo. Questa è utilizzata spesso
nei video clip musicali. C’è poi la Object
Animation, dove in questo caso i soggetti animati sono
oggetti che non hanno fattezze umane o animali: un esempio usano
questa tecnica i Brickfilm, realizzati con i mattoncini LEGO.
Ancora, un’altra tecnica, usata principalmente agli albori
dell’animazione, prende il nome di Cutout
animation in cui i personaggi prendono vita grazie a pezzi
di carta ritagliati. E per finire la Model
Animation in cui vengono animati dei modellini dentro
lungometraggi live-action che hanno come scopo quello di inserire
creature fantastiche nel profilmico reale. Di seguito, i film più
belli realizzati con le diverse tecniche stop-motion citate, in
particolare con la Puppet Animation e la Claymation.
La storia di Lumetto
Il film è una delle pellicole in
stop-motion diventate fra le più famose. In
inglese si chiama Rudolph the Red-Nosed Reindeer, ed è
stato prodotto da Rankin/Bass con la regia di Larry Roemer e
mandato in onda per la prima volta negli Stati Uniti il 6 dicembre
del 1964, sulla NBC. Il personaggio da cui si è tratto ispirazione,
per l’appunto Rudolph, fu creato da Robert L. May nel 1939. La
pellicola è considerata uno degli speciali natalizi di
maggior successo, e dal suo esordio il canale statunitense
non ha mai smesso di trasmetterla ad ogni stagione natalizia. La
tecnica stop-motion qui usata prende il nome di Animagic, un lavoro
molto preciso fatto con dei pupazzi di legno e feltro. Le
animazioni furono realizzate dallo studio MOM Productions in
Giappone con la supervisione di Tadahito Mochinaga. L’impegno che
fu messo nel produrlo si evince dal fatto che per girare una
mezz’ora di film, gli operatori impiegarono 18 mesi. In Italia La
storia di Lumetto è approdata su Rai 1 il 25 dicembre del 1965,
circa un anno dopo.
The Nightmare Before Christmas
Un classico senza tempo che porta il
marchio
Tim Burton. The Nightmare Before Christmas si può
considerare, senza ombra di dubbio, la pellicola d’animazione cult
nella categoria della stop-motion. Seppur il
film si porti dietro la polemica nata sulla questione di chi fosse
realmente il regista, che è bene specificare essere
Henry Selick, la storia di Jack Skeletron ha fatto breccia nel
cuore di chiunque si sia lasciato trasportare nel suo mondo fatto
di contrasti, di chiaroscuri, di luci e ombre, di orrore e
felicità, ma soprattutto di rinascita. The Nightmare Before
Christmas, oltre a vantare una suggestiva colonna sonora la
cui canzone This is Halloween è oramai iconica, è stato il
primo lungometraggio d’animazione a essere nominato agli Oscar per
i migliori effetti speciali.
Galline in fuga
Fra i più grandi successi della
DreamWorks spicca Galline in fuga, la pellicola in
stop-motion che alla sua uscita ebbe un risultato
enorme al botteghino, riscuotendo più di 224 milioni di dollari. È
infatti considerato il film usante tale tecnica che ha incassato di
più nella storia del genere. Galline in fuga ha avuto in
cabina di regia Peter Lord e Nick Park, la cui sceneggiatura
scritta da Karey Kirkpatrick è basata su una storia originale dei
due registi. Il lungometraggio è pregno di umorismo slapstick,
rendendolo oltre che scorrevole e frizzante, decisamente brillante.
È stato molto apprezzato poi per le tematiche di cui si fa carico e
che spaziano dal femminismo, al marxismo e, addirittura, al
fascismo.
La sposa cadavere
La sposa cadavere è la prima vera pellicola in
stop-motion diretta da Tim Burton insieme a Mike
Johnson e distribuita dalla Warner Bros. Il film si inserisce
all’interno del genere dark fantasy, con una storia il cui setting
suggestivo è caratterizzato dall’atmosfera gotica dell’epoca
vittoriana in Inghilterra. La trama si è sviluppata basandosi su un
racconto popolare ebraico del XVII secolo, presentato a Burton da
Ranft mentre The Nightmare Before Christmas era nelle
ultime fasi della sua produzione.
Le scenografie evocative, i
personaggi curati con meticolosità, la combinazione di colori tetri
e vividi, l’intreccio fra vita, amore e morte, costituiscono i
punti cardini di una storia pregna dei tratti tipici burtoniani,
risaltandone la macabra ma meravigliosa bellezza. Il lungometraggio
ha avuto un incredibile successo al botteghino, incassando 118,1
milioni di dollari. La sposa cadavere si è guadagnata una
candidatura alla 78ª edizione degli Academy Awards per il miglior
film d’animazione, ha vinto il National Board of Review per il
miglior film d’animazione e nel 2006 anche l’Annie Awards Ub Iwerks
Award for Technical Achievement.
Coraline
Se con Nightmare Before
Christmas Henry Selick è stato messo un po’ in ombra a causa
della fama di Tim Burton, con Coraline il regista ha avuto
modo di riscattarsi, realizzando una pellicola in
stop-motion dai toni horror dark fantasy nel 2009.
Il film è un adattamento animato dell’omonima novella di Neil
Gaiman, amante del lavoro che Selick aveva svolto proprio con il
lungometraggio burtoniano. Coraline è stato il primo film dello
studio
Laika, il cui successo al botteghino l’ha posizionato al terzo
posto fra quelli utilizzanti lo stop-motion che hanno incassato
maggiormente.
L’estetica del film predilige
un’atmosfera dai toni inquietanti, la cui venatura spettrale è
piena di sentimento. Coraline può vantare una serie di
vittorie agli Annie Awards: Migliore musica in un lungometraggio
d’animazione, il Miglior design dei personaggi in un lungometraggio
d’animazione e il Miglior design di produzione in un lungometraggio
d’animazione, con una nomination agli Oscar nella categoria Miglior
film d’animazione.
La casa del lupo
Una pellicola in
stop-motion riuscita a riscuotere successo è
La casa del lupo, realizzata da Cristobal
León e Joaquín Cociña e rientrante nel genere horror. Alla sua
uscita, la critica al film fu sorprendente: la sua bellezza
inquietante era riuscita a generare orrore e macabra suggestione,
tanto da essere definito dal New York Times “sorprende, con
incredibile forza, in ognuno dei suoi 75 minuti.” La trama attinge
dalla vera storia della Colonia Dignidad, colonia diventata famosa
per essere stata luogo di attività criminali e abusi sui minori.
La casa del lupo è stato presentato
in anteprima mondiale al 68esimo Festival Internazionale del cinema
di Berlino.
Il regista Walter
Hill ha dato vita nel corso della sua carriera ad alcuni
dei più iconici thriller e action movie degli anni Settanta e
Ottanta. Film come Driver l’imprendibile,I
guerrieri della notte e Strade di fuoco sono i titoli
più noti e apprezzati della sua filmografia, a cui bisogna
aggiungere anche Danko, da lui realizzato
nel 1988. Similmente ad un altro suo celebre titolo quale 48 ore, interpretato da
Eddie Murphy,
anche Danko appartiene al cosiddetto buddy cop,
ovvero quella tipologia di film che prevede una storia coppia di
poliziotti costretti a lavorare insieme per risolvere il caso su
cui sono al lavoro.
Basato su un’idea originale dello
stesso Hill, il film offre dunque una buona dose di comicità ma
anche, e soprattutto, un racconto thriller ben strutturato capace
di offrire colpi di scena, tensione e quel ruvido ritratto urbano
di cui Hill è un maestro. Riscrivendo la sceneggiatura
parallelamente al procedere delle riprese, il regista ha così dato
vita a quello che è oggi considerato un altro dei suoi più
importanti lungometraggi, apprezzato da molta della critica
dell’epoca come anche da quella odierna. Quella di Danko,
inoltre, è stata la prima troupe americana autorizzata a fare
riprese a Mosca dal periodo della Perestrojka.
A fare di Danko un piccolo
gioiellino che ogni appassionato del genere farebbe bene a
recuperare, sono naturalmente i due attori protagonisti:
Arnold Schwarzenegger e James
Belushi, irresistibilmente divertenti insieme quanto anche
credibili nei rispettivi ruoli. Prima di intraprendere una visione
del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle
principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama e al cast di
attori. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
Danko: la trama del
film
Protagonista del film è Ivan
Danko, a capo della milizia sovietica in Russia. L’uomo è
da tempo sulle tracce di Viktor “Rosta” Rostavili,
temibile criminale al quale Danko ha ucciso il fratello nel
tentativo di acciuffarlo. Questo, per vendicarsi, ha poi ammazzato
il suo collega di polizia per poi scappare negli Stati Uniti e
sfuggire a Danko. Quando Viktor commette un errore e viene
arrestato a Chicago, Danko ha finalmente l’occasione di mettere le
mani sul criminale. Si reca dunque negli Stati Uniti, dove viene
incaricato di occuparsi dell’estradizione, insieme ai colleghi
Art Ridzik e Tom Gallagher.
Tuttavia. quando stanno per partire, la gang del criminale,
conosciuta come le “Teste Lustre”, riesce a farlo evadere.
Nella fuga, però, l’uomo perde una
chiave molto importante che finisce proprio nelle mani di Danko. La
caccia al delinquente ha dunque nuovamente inizio, anche se
nell’inedito scenario degli Stati Uniti, nel quale Danko fatica
inizialmente ad ambientarsi. Durante le indagini egli conosce però
Abdul Elijah, altro potente boss della malavita
locale, che dalla prigione manda avanti tutto il crimine
organizzato della città. Tramite lui, Danko cercherà di
rintracciare Viktor e consegnarlo una volta per tutte alla
giustizia. Per riuscirci, però, avrà bisogno di tutto l’aiuto
possibile del collega Ridzik. I due, costretti a collaborare
nonostante le differenze che intercorrono tra loro, daranno dunque
vita ad una coppia tanto insolita quanto tenace.
Danko: il cast di attori
del film
Come anticipato, ad interpretare uno
dei protagonisti, Ivan Danko, vi è l’attore Arnold
Schwarzenegger. Hill disse di aver concepito il film
anche per poter avere un progetto che gli permettesse di lavorare
con Schwarzenegger. Quando all’attore venne proposto tale progetto,
Hill non aveva ancora una sceneggiatura completa, ma Schwarzenegger
accettò ugualmente essendo un fan dei film di Hill. Per poter
interpretare Danko, però, l’attore dovette perdere circa 4 chili,
così da risultare meno imponente e più naturale in mezzo a tutti
gli altri attori. Hill, inoltre, chiese a Schwarzenegger di
studiare l’interpretazione di Greta Garbo in
Ninotchka come anche di imparare un po’ della lingua
russa.
Accanto all’attore, nei panni del
collega Art Ridzik vi è invece l’attore James
Belushi, oggi principalmente noto per la sit-com La
vita secondoJim. Se a Schwarzenegger fu chiesto di
perdere 4 chili, Belushi al contrario dovette acquisirne ben 10.
Questo gli permise di non sfiguare poi troppo accanto al muscoloso
collega. Per prepararsi al ruolo, inoltre, Belushi lavorò per due
settimane nel distretto della polizia di Chicago. Nel film sono poi
presenti gli attori Peter Boyle nei panni del
comandante Lou Donnelly e Laurence Fishburne in
quelli del tenente Charlie Stobbs. L’attore Ed
O’Ross, invece, ricopre il ruolo del criminale russo
Viktor “Rosta” Rostavili.
Danko: il trailer e dove
vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di
Danko grazie alla sua presenza su alcune
delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete.
Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Google Play e
Apple iTunes. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma
di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere
un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale
comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre
presente nel palinsesto televisivo di lunedì 5
dicembre alle ore 21:00 sul canale
Iris.