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L’estate nei tuoi occhi, il trailer della seconda stagione Prime Video

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Prime Video svela il trailer ufficiale della seconda stagione de L’estate nei tuoi occhi. Sulle note di ‘Back to December (Taylor’s Version)’ dall’album di prossima uscita ‘Speak Now (Taylor’s Version)’ e di ‘august’ da ‘folklore’ di Taylor Swift, Album Of The Year ai Grammy 2021.

Un tempo Belly era solita contare i giorni che la separavano dal ritorno a Cousins ​​Beach, ma con Conrad e Jeremiah che continuano a litigare per il suo amore e il ritorno del cancro di Susannah, non è sicura che l’estate sarà più la stessa. Quando un visitatore inaspettato minaccia il futuro dell’amata casa di Susannah, Belly dovrà riunire la banda e decidere una volta per tutte dove andrà il suo cuore.

Al timone della seconda stagione di L’estateneituoiocchi troviamo le showrunner Han e Sarah Kucserka. Han, Kucserka, Karen Rosenfelt e Gabrielle Stanton sono anche executive producers, insieme a Hope Hartman, Mads Hansen e Paul Lee per wiip. La serie è una co-produzione Amazon Studios e wiip.

Jenny Han è l’autrice delle serie di libri Tutte le volte che ho scritto ti amo e L’estate nei tuoi occhi che hanno scalato la classifica dei Best-Seller del New York Times. Le sue opere sono state pubblicate in più di 30 lingue. Per il piccolo schermo ha co-creato due nuove serie basate su questi libri – la serie Prime Video L’estate nei tuoi occhi, di cui è executive producer e co-showrunner – e la serie Netflix XO, Kitty, uno spin-off dell’universo di To All the Boys, di cui è executive producer e co-showrunner. È stata inoltre executive producer dei 3 film Netflix della trilogia To All the Boys. Vive a Brooklyn, New York.

Peaky Blinders: il film non chiuderà la porta di Casa Shelby

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Peaky Blinders: il film non chiuderà la porta di Casa Shelby

Il film di Peaky Blinders non sarà la fine della storia, poiché probabilmente ci sono altri spin-off in arrivo. Per sei stagioni, la popolare serie della BBC/Netflix ha seguito Cillian Murphy nei panni del carismatico e astuto boss del crimine, Tommy Shelby, che è a capo della banda criminale a Birmingham all’indomani della prima guerra mondiale. Il creatore Steven Knight ha confermato che la serie non sarà conclusa da una stagione 7 ma da un film vero e proprio.

Tuttavia, il film di Peaky Blinders non sarà la fine dell’intera storia, come confermato dal creatore della serie. Ai TRIC Awards (tramite The Mirror), Knight ha detto che il film non sarà la fine per Peaky Blinders e ha rivelato che stanno lavorando a piani segreti per il futuro, e che “devono essere annunciato”.

“Non avremmo mai potuto prevedere quanto avrebbe risuonato questa serie sui gangster di Birmingham negli anni ’20 e ’30. Alcune cose sembrano avere slancio e fortuna, e restano con lo spettatore, e tutti quelli che ci lavorano se ne accorgono. Cosa verrà dopo? Deve essere annunciato. Ma non è la fine.”

Nel 2022 la saga sembrava aver raggiunto un punto di chiusura con una splendida sesta stagione, disponibile su Netflix, ma Steven Knight non è pronto a lasciar andare i personaggi di Casa Shelby, e nemmeno il pubblico! Intanto Cillian Murphy, interprete di Tommy Shelby, ha confermato la sua partecipazione al film in cantiere, anche se ha dichiarato di recente che per vederlo al cinema ci vorrà del tempo e che il progetto è ancora in alto mare.

Lo sciopero dei WGA in corso sta rallentando tutta una serie di progetti, dal momento che tutti gli sceneggiatori iscritti al sindacato sono fermi per aderire alla protesta.

James Bond: è presto per una 007 donna… per adesso

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James Bond: è presto per una 007 donna… per adesso

John Rhys-Davies condivide i suoi pensieri sulla possibilità di avere una James Bond donna. Sebbene l’attore britannico sia famoso per aver interpretato Sallah nel franchise di Indiana Jones e Gimli nella trilogia de Il Signore degli Anelli, è apparso anche in 007 – Zona Pericolo del 1987 nei panni del generale Leonid Pushkin, un alleato dello James Bond di Timothy Dalton.

Sin dall’interpretazione finale dell’agente dell’MI6 da parte del sesto attore di 007 Daniel Craig in No Time to Die del 2021, si è discusso molto su chi sarà il prossimo volto dell’agente segreto al servizio di Sua Maestà, con Aaron Taylor-Johnson e Henry Cavill che continuano ad essere considerati le scelte migliori dai bookmaker.

Ora, poco dopo che Jodie Comer di Killing Eve è emersa come contendente, John Rhys-Davies condivide i suoi pensieri sul fatto che una donna possa assumere il ruolo dell’iconica super-spia dell’MI6 per il prossimo James Bond 26. In un’intervista con The Daily Express, l’ex del franchise dice che il pubblico non è “pronto per un James Bond femminile perché l’intero concetto di Bond è davvero maschile e sciovinista”. Tuttavia, Rhys-Davies crede che “Bond cambi con il clima” e in futuro una Jane Bond sarebbe un grande passo per il franchise. Leggi cosa ha detto di seguito:

“Penso che Bond cambi con il clima. E penso che il clima… non credo che siamo ancora pronti per un James Bond al femminile. Perché l’intero concetto di Bond è davvero maschile e sciovinista. Sì, ci sono – ne sono sicuro – ci sono agenti donne molto toste al mondo, ma abbiamo bisogno di un Legame. Siamo in un momento così pericoloso. Spero solo che MI5 e MI6 siano davvero all’altezza.”

Per il momento tutte le voci intorno al casting di un nuovo attore per l’ambito ruolo sono, appunto, soltanto voci e non c’è niente di confermato. Sembra improbabile che volti già così tanto noti come Cavill e Taylor-Johnson vengano coinvolti in un progetto che sarà sicuramente pluriennale con un contratto multi-film, e quindi aspettiamo di avere notizie ufficiali dalla produzione. Sembra altrettanto improbabile che Nomi, il personaggio interpretato da Lashana Lynch in No Time to Die, venga adottata dal franchise come prossima protagoniste delle sue storie.

Blue Beetle: il protagonista è felicissimo della CGI del suo costume

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Xolo Maridueña commenta il costume del film Blue Beetle, mentre parla dell’impressionante CGI utilizzata per trasformarlo in Jaime Reyes. Mentre il DCEU si è ufficialmente concluso con il viaggio nel tempo di The Flash, c’è un film DC nel 2023 che in realtà sta prendendo in considerazione l’universo DC di James Gunn, ed è proprio Blue Beetle. Interpretato da Maridueña, Blue Beetle è considerato il primo eroe del nuovo DC Universe, che inizierà ufficialmente però soltanto nel 2025 con Superman: Legacy.

Con Blue Beetle che uscirà tra un mese, Maridueña ha parlato ancora della sua esperienza e del suo lavoro al film, in particolare del potente super costume di Blue Beetle. In un’intervista con Empire Online, la star di Cobra Kai ha elogiato il lavoro svolto per la realizzazione del costume altamente avanzato dell’eroe. Dopo aver visto l’intero film, Xolo Maridueña è rimasto sbalordito dall’impressionante CGI, condividendo quanto segue:

“La tuta è semplicemente incredibile. È il costume più bello che ci sia. Dopo aver visto il film e aver visto la CGI, ho pensato: “Va bene, ora è scolpito nella pietra”. È l’abito più figo.”

La questione legata alla CGI sta diventando un vero e proprio punto critico dei cinecomic, dalle critiche che hanno investito The Flash, fino alle polemiche legate al lavoro del reparto per i film Marvel. Questa affermazione si pone quasi come una sfida rispetto ad un pubblico che non sta mostrando molto interesse verso un film e un personaggio che per il momento risultano come minori nel sentire comune. Tuttavia, il successo del primo Iron Man ci suggerisce di essere cauti con le definizioni di “eroi minori”, dal momento che quello che era uno degli eroi meno considerati del ventaglio Marvel, è poi diventato, al cinema, il vero e proprio apripista e volto del franchise.

Al fianco di Maridueña (“Cobra Kai”) troviamo, Adriana Barraza (“Rambo: Last Blood”, “Thor”) nel ruolo della nonna di Jaime, Nana, Damían Alcázar (“Narcos”, “Narcos: Mexico”) in quello di suo padre, Elpidia Carrillo (“Mayans M.C.”, la saga di “Predator”) nel ruolo della madre, Bruna Marquezine (“Maldivas”, “God Save the King”) in quello di Jenny Kord, Raoul Max Trujillo (i film di “Sicario”,“Mayans M.C.”) come Carapax, il Premio Oscar Susan Sarandon (“Monarch”, “Dead Man Walking”) come Victoria Kord e George Lopez (le saghe di “Rio” e “I Puffi”) nel ruolo di suo zio Rudy. Nel cast anche Belissa Escobedo (“American Horror Stories”, “Hocus Pocus 2”) nel ruolo della sorella di Jaime, Milagro, e Harvey Guillén (“What We Do in the Shadows”) che interpreta il Dott. Sanchez.

Cosa sappiamo su Blue Beetle?

Blue Beetle è un personaggio immaginario dei fumetti; venne pubblicato negli Stati Uniti d’America da diverse case editrici a partire dal 1940; è un supereroe che ha avuto nel tempo diversi alter ego. Kord “è saltato” nell’universo DC Comics durante Cisis on Infinite Earths  insieme a un certo numero di altri personaggi di Charlton Comics. Il secondo Blue Beetle in seguito ha recitato nel suo fumetto di 24 numeri. Kord non ha mai avuto superpoteri, ma ha usato la scienza per creare vari dispositivi che lo aiutassero a combattere il crimine. È diventato un membro della Justice League of America ed è stato successivamente ucciso durante il crossover Infinite Crisis della DC Comics .

Soto (“Charm City Kings”, “The Farm”) dirige da una sceneggiatura di Gareth Dunnet-Alcocer (“Miss Bala”), basata sui personaggiDC. John Rickard e Zev Foreman sono i produttori e Walter Hamada, Galen Vaisman e Garrett Grant sono i produttori esecutivi. Il team creativo del regista che ha lavorato dietro le quinte include il direttore della fotografia Pawel Pogorzelski (“Midsommar”,“Hereditary”), lo scenografo John Billington (“Bad Boys for Life”), il montatore Craig Alpert (“Deadpool 2”, “The Lost City”), la costumista candidata all’Oscar® Mayes C. Rubeo (“Jojo Rabbit”, i film di “Thor”), il supervisore agli effetti visivi Kelvin McIlwain (“The Suicide Squad”, “Aquaman”) e il compositore Bobby Krlic (“Midsommar”, la serie “Snowpiercer”). Una presentazione Warner Bros. Pictures, una produzione Safran Company, “Blue Beetle” sarà disponibile nelle sale italiane a partire dal 17 agosto 2023 distribuito da Warner Bros. Pictures.

Rodeo gratis al cinema con Cinefilos.it a Bergamo

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Rodeo gratis al cinema con Cinefilos.it a Bergamo

In occasione dell’uscita al cinema di Rodeoil nuovo film di Lola Quivoron con Julie Ledru, Yannis Lafki, Antonia BuresiCinefilos.it offre la possibilità ai suoi lettori di assistere gratuitamente al film.

La proiezione del film è previste l’11 luglio a Bergamo, al Cinema Capitol in Via Torquato Tasso, 41 – sala 2, ore 21.00.

Prenota QUI il tuo biglietto omaggio: www.anteprimeluglio.it

Per prenotare il tuo invito gratuito valido per 2 ingressi clicca qui (link) riceverai una e-mail di conferma invito fino ad esaurimento posti.

Rodeo, la trama

(Francia – 105’) – Il vento tra i capelli, il rombo del motore, l’asfalto caldo che scorre sotto le ruote. E l’adrenalina che percorre tutto il tuo corpo, come una scarica elettrica. Julia non riesce a immaginare la sua vita senza una moto. Fiera e indipendente, frequenta il giro dei “rodei” urbani, corse clandestine di motociclisti. Ma quando un incontro casuale la porta a unirsi a una banda di centauri, la posta in gioco si alza: in una successione di furti e colpi sempre più pericolosi, per riuscire a dimostrare il suo valore la ragazza dovrà essere disposta a rischiare tutto. Tra Titane e Fast & Furious, Rodeo di Lola Quivoron è una corsa forsennata in moto, un mix altamente infiammabile con una protagonista travolgente e impossibile da dimenticare.

Guarda il trailer di Rodeo

Ruby Gillman, la ragazza con i tentacoli, da oggi al cinema

Ruby Gillman, la ragazza con i tentacoli, da oggi al cinema

A volte l’eroe che sei destinato a diventare si trova appena sotto la superficie. Quest’estate, DreamWorks Animation si tuffa nelle turbolente acque del liceo con una commedia d’azione esilarante e commovente su una timida adolescente che scopre di far parte di una leggendaria stirpe reale di mitici Kraken e che il suo destino, nelle profondità degli oceani, è più grande di quanto abbia mai immaginato.

La dolce e imbranata sedicenne Ruby Gillman (Lana Condor, della serie Tutte le volte che ho scritto ti amo) cerca disperatamente di integrarsi alla Oceanside High, ma si sente invisibile.

Fa da tutor di matematica al ragazzo che le piace (Jaboukie Young-White, Ralph spacca Internet), che sembra apprezzarla solo per i frattali, Ruby non può frequentare i ragazzi più fighi della spiaggia perché la sua supermamma iperprotettiva (la candidata all’Oscar® Toni Collette, Knives Out) le ha proibito a di avvicinarsi all’acqua.

Ma quando Ruby infrange la regola n. 1 di sua madre, scoprirà di essere una discendente diretta delle regine guerriere Kraken e di essere destinata a ereditare il trono della nonna (la vincitrice di un premio Oscar® Jane Fonda), la Regina Guerriera dei Sette Mari.

I Kraken hanno giurato di proteggere gli oceani dalle vanitose e ambiziose sirene che combattono contro i Kraken da eoni. C’è però un grosso e inatteso, problema: la bella e popolare nuova ragazza della scuola, Chelsea (la vincitrice Emmy Annie Murphy, Schitt’s Creek) è proprio una sirena. Ruby dovrà alla fine accettare chi è e affrontare grandi imprese per proteggere chi ama di più.

Ruby Gillman, la ragazza con i tentacoli (leggi la recensione) vanta un cast straordinario che include il vincitore Emmy Colman Domingo (Fear the Walking Dead) nel ruolo del padre di Ruby, il candidato Emmy Sam Richardson (Veep – Vicepresidente incompetente) nel ruolo dello zio entusiasta di Ruby e Blue Chapman (Council of Dads) che interpreta il fratellino di Ruby.

Diretto dal candidato all’Oscar® Kirk DeMicco (Vivo, I Croods) e prodotto da Kelly Cooney Cilella (Trolls World Tour, Trolls), con Faryn Pearl (I Croods 2 – Una nuova era, Trolls World Tour) come co-regista, il film si avvale di un cast comico straordinario, tra cui il candidato Emmy Will Forte (The Last Man on Earth), il candidato Emmy Nicole Byer (Nailed It!), gli YouTube Diamond creator Liza Koshy (Liza on Demand), Ramona Young (Non ho mai…), Eduardo Franco (Stranger Things) ed Echo Kellum (Arrow).

MCU: tutti i problemi della Fase 2 evidenziati durante un re-watch

Se la Fase 2 del MCU può vantare molte soluzioni e novità accattivanti che la Fase 5 sta attualmente ripercorrendo, dall’altra si trascina sulle spalle il peso di molti errori e problemi. Le incrinature della Fase 2 sono in realtà emerse in fase di rewatch e ora, a ben guardarla, ci si può accorgere di molti difetti rilevanti. Nonostante questa fase porti con sé dei film di tutto rispetto e dall’enorme successo, come per esempio Capitan America: The Winter Soldier e Guardiani della Galassia, ci sono alcune mancanze che non sono passate inosservate alle seconde visioni, e che intaccano la maggior parte dei capitoli presenti in questa sezione. Ma quali sono i problemi riscontrati rivedendo la Fase 2? Cerchiamo di capirlo.

Thor: The Dark World: uno dei film peggiori

Thor: the Dark WorldFra i film che fanno parte della Fase 2 troviamo Thor: The Dark World, secondo capitolo stand-alone del Dio del Tuono. Se il debutto di Chris Hemsworth nel MCU era stato accolto abbastanza bene, questa nuova avventura di Thor, a riguardarla, fa storcere il naso. Innanzitutto, a livello visivo, il film non si può dire essere ben fatto, ma anzi risulta poco piacevole. Così come la sua trama, che si focalizza eccessivamente sull’Aether, alludendo alla Pietra della Realtà. Anche Jane Foster, interpretata da Natalie Portman, non sembra avere una vera e propria funzione all’interno dell’intreccio e il suo personaggio va un po’ perdendosi, mentre il villain di tutta la storia, Malekith, si prende l’etichetta del peggior cattivo del MCU. Thor: The Dark World si può purtroppo annoverare fra i peggiori film dell’universo Marvel, e ha portato l’attore australiano a prendere una strada diversa sotto la direzione del regista Taika Waititi.

Il franchise di Ant-Man non ha migliorato l’originale

Scott Lang Ant-ManAnt-Man non è presente nella classifica dei migliori film del MCU. Nonostante questo, il primo capitolo del franchise è stato tutto sommato divertente, ed è stata un’avventura che ha introdotto nell’universo Marvel lo Scott Lang di Paul Rudd, insieme ai suoi comprimari. Grazie alla sua struttura, c’è stata poi l’opportunità di poter continuare a seguire e approfondire il personaggio con altri film stand-alone che però, alla fine, hanno fatto un passo indietro rispetto a quello che ci si aspettava. I successivi capitoli, fino all’ultimo Ant-Man and the Wasp: Quantumania che ha aperto la Fase 5, non sono stati un vero e proprio successone, ma anzi hanno contribuito a privare il franchise del suo minimo fascino. Perciò, riguardando la Fase 2 del MCU si è arrivati alla conclusione che il potenziale del franchise di Ant-Man è stato purtroppo mal utilizzato.

Ultron, un villain sprecato

Avengers Age of Ultron - UltronSempre nel 2015, con Avengers: Age of Ultron, il MCU ha introdotto la versione di Ultron di James Spader, uno dei villain dal grande potenziale. Questo cattivo, prendendo come riferimento base i fumetti della Marvel, è un potentissimo androide offensivo, nonché uno dei nemici principali di Ant-Man e dei Vendicatori. Reggendo sulle spalle una storia avvincente, Ultron poteva essere inserito meglio all’interno del MCU, ma come si evince dal film in cui fa la sua comparsa, non è stato così tanto minaccioso come ci si poteva aspettare. Il villain, con la distruzione di Sokovia, ha messo in moto gli eventi che hanno portato allo scioglimento degli Avengers e all’uso del Guanto dell’Infinito da parte di Thanos, e in una sua apparizione futura avrebbe perciò potuto essere molto più intimidatorio. Peccato però che Ultron non è più comparso nel MCU. È stata poi fatta vedere una sua variante in Marvel’s What If…?, la quale ha mostrato quanto potenziale possa avere una nuova apparizione di Ultron nel MCU.

La love story fra Hulk e Natasha? Inutile

Prendendo ancora in riferimento Avengers: Age of Ultron, ci sono alcune scelte compiute all’interno del film che, a riguardarle ora, risultano sbagliate. Fra gli errori commessi spicca in maniera notevole la storia d’amore fra Bruce Banner e Natasha Romanoff, una sub-trama romance che, invece di arricchire la storia – già di per sé corposa – l’ha appesantita notevolmente. L’inserto amoroso non risulta funzionale all’interno del MCU: a livello relazionale è evidente che Natasha abbia sempre avuto molta più chimica con Clint Barton e Steve Rogers, quindi il rapporto con Hulk non è mai stato davvero credibile, soprattutto perché spuntato fuori dal nulla. Questa sottotrama poteva dunque essere evitata, anche perché la loro love story non va oltre Avengers: Age of Ultron.

L’HYDRA, una minaccia breve

MCU HYDRACaptain America: The Winter Soldier aveva lanciato una grande bomba sull’HYDRA. Nel film infatti viene rivelato che quest’ultima, dopo essersi riassemblata, si è infiltrata nello SHIELD, tanto da aver fatto supporre – e sperare – che l’organizzazione terroristica avrebbe avuto un ruolo più centrale all’interno del MCU. Avengers: Age of Ultron ha però spazzato via ogni speranza, dato che la storia inizia proprio con la sconfitta del Barone Strucker e la distruzione dell’ultima roccaforte dell’ HYDRA, cessando di essere una minaccia per il MCU. L’organizzazione ha comunque continuato ad essere una minaccia in Agents of S.H.I.E.L.D., ma lo status della serie non è stato ancora definito.

Molti villain della Fase 2 non convincono

The Avengers MCU Fase 1 Avengers 4Un’altra nota dolente della Fase 2 del MCU sono i cattivi introdotti. Escludendo Bucky Barnes in Capitan America: The Winter Soldier, al quale è stato fatto il lavaggio del cervello, i villain di questa fase sono molto deboli e poco impattanti. Si pensi a Ronan, antagonista di Guardiani della Galassia, che nell’economia generale del film risulta poco incisivo e facilmente dimenticabile. La delusione per questo cattivo si aggiunge a quella avuta con Yellowjacket, Aldrich Killian, Malekith e Ultron. Essendo i villain parte fondamentale della riuscita di un film di supereroi, questa fase soffre molto del problema di avere cattivi poco convincenti.

Non ci sono film all’altezza di Capitan America: The Winter Soldier

Captain America: The Winter Soldier è il miglior film a stampo thriller politico della Fase 2, oltre a essere uno di quelli dalla miglior fattura che il MCU possa vantare di avere. Diretto dai fratelli Russo, contiene al suo interno tutto quello che ci si potrebbe aspettare da un film action. Ogni sequenza d’azione è ben coreografata e riesce a catalizzare l’attenzione, la sua trama è sapientemente intricata e volta al funzionamento delle cospirazioni. Gli effetti visivi sono magistrali, non c’è nessuna vera sbavatura, e il villain – unito al cast di supporto – riesce a elevare l’opera. L’unico film che si avvicina, della Fase 2, è solo Guardiani della Galassia, ma non raggiunge il podio a causa del cattivo che, come dicevamo, non attira molto. Gli altri, purtroppo, non riescono ad essere all’altezza.

Il film meno riuscito sugli Avengers è Avengers: Age Of Ultron

Avengers Age of UltronAvengers: Age of Ultron, oltre a non avere un villain d’impatto, sembra essere uno degli anelli più deboli dei film sugli Avengers. Nonostante abbia avuto molte correzioni che lo hanno migliorato, il risultato non lo ha salvato dall’etichetta di uno dei capitoli meno riusciti sui Vendicatori. Tutto quello che Avengers: Age of Ultron è riuscito a fare è stato costruire alcune trame interessanti che poi hanno portato ad alcune delle scene più iconiche del MCU, come l’uso del martello di Thor da parte di Capitan America nella lotta contro Thanos o il raduno degli Eroi più potenti della Terra con il grido di guerra “Avengers Assemble” in Avengers: Endgame. Purtroppo però, a parte questo, il film risulta abbastanza strabordante di storie che, invece di sviluppare un quadro chiaro dell’insieme, ne formano uno incoerente.

Quicksilver doveva avere di più

Avengers: Age of UltronInsieme alla Scarlet Witch di Elizabeth Olsen, il pubblico ha conosciuto anche il Quicksilver di Aaron Taylor-Johnson, un personaggio dal grande fascino, la cui storia è stata stroncata troppo presto. Quicksilver muore in Avengers: Age of Ultron, a causa di alcuni proiettili che non riesce a schivare, facendo calare il sipario su un character a cui l’attore aveva dato molto carisma e spessore. Quicksilver, grazie proprio all’interpretazione di Johnson, aveva molto spazio per poter crescere nel MCU, esattamente come accade a Scarlet Witch dopo la sua introduzione. La sua dipartita, però, ha fatto sì che il suo potenziale fosse sprecato, e molti si chiedono come sarebbe stato se avesse continuato a vivere.

Nessuno sviluppo per l’Harley Keener di Iron Man 3

Iron Man 3 Harley KeenerLa Fase 2 del MCU ha introdotto, oltre ad alcuni supereroi e comprimari di supporto, anche dei personaggi che, seppur vissuti per un breve lasso di tempo, hanno arricchito le storie, dando un taglio molto più profondo. È il caso dell’Harley Keener di Ty Simpkins, che fa parte di una delle sottotrame più emozionanti di Iron Man 3, in quanto aiuta Tony Stark ad indagare sulle rovine di un attacco che riconduce a Mandarino, il villain del terzo capitolo stand-alone di Robert Dawney Jr. Anche Harley, proprio come altri personaggi, aveva un gran bel potenziale, purtroppo però non sfruttato. Il bambino, infatti, dopo la sua comparsa in Iron Man 3 non è più tornato in altre scene nei capitoli successivi, se non in un cameo di Avengers: Endgame nella sequenza del funerale di Tony Stark. Keener poteva diventare Iron Lad nel MCU, almeno questo era quello che era stato teorizzato da molti. Ma adesso, con il debutto di Ironheart di Dominique Thorne, il suo ritorno in un eventuale futuro sembra tutto fuorché probabile.

Ant-Man: la peggior origin story del MCU?

Il debutto di Paul Rudd nelle vesti di Ant-Man non è stato del tutto un fiasco. Anzi, il primo film, rispetto ai suoi successori, è il più divertente e dinamico, merito in particolar modo della performance carismatica dell’attore. Nonostante gli vada riconosciuto l’ottimo lavoro, Ant-Man è uno dei film del MCU che si dimenticano con più facilità. A differenza di Iron Man, Guardiani della Galassia o Capitan America – Il primo Vendicatore, che rientrano nelle migliori origin story dell’universo Marvel, quella di Ant-Man si colloca in fondo alla lista, purtroppo a causa di un villain poco definito e accattivante, e una trama che vacilla molto spesso.

Iron Man 3, a Robert Downey Jr. spettava un finale migliore nella trilogia

iron man 3Il Tony Stark/Iron Man di Robert Downey Jr. ha dato tantissimo al MCU. Il Vendicatore è fra quelli più amati dai fan e il pubblico in generale, e la sua trilogia ha avuto un grande impatto all’interno dell’universo Marvel. Ecco perché Iron Man 3, che ne segna la conclusione, avrebbe dovuto essere molto più impattante di quello che è stato. Se si riguarda il film, ci si può accorgere subito dell’intreccio debole e un po’ scarso con il Mandarino, il villain dell’ultima storia, il quale è stato poi ripreso e migliorato con Shang-Chi e la leggenda dei dieci anelli. Inoltre, Iron Man 3 si concludeva con Tony che distruggeva tutte le tute di Iron Man, salvo poi rivederlo di nuovo in pista in Avengers: Age of Ultron con l’idea di creare l’Iron Legion. A questo si deve poi sommare una narrazione molto gonfiata, a cui si accosta un villain che, come dicevamo, non ha una grande presa sulla storia.

Avengers: 10 cattivi creati dagli stessi Vendicatori

Avengers: 10 cattivi creati dagli stessi Vendicatori

Nel corso del MCU, ci sono stati alcuni cattivi che sono stati inavvertitamente creati dagli Avengers. Che sia stato per negligenza o per aver fatto del bene con conseguenze non volute, ci sono casi notevoli in cui gli Eroi più potenti della Terra hanno dovuto sconfiggere le minacce che loro stessi avevano involontariamente creato. Per questo motivo, gli Avengers hanno lasciato un’eredità notevole, in particolare salvando il mondo in più di un’occasione, ma essendo anche responsabili di alcuni dei suoi nemici.

Forse un eroe più di altri in particolare può forse essere incolpato per la creazione dei cattivi nel MCU come appunto lo è stato Iron Man. Dopotutto, Visione ha avuto la sua equazione in Civil War, teorizzando che l’esistenza stessa degli Avengers abbia favorito l’emergere di minacce più grandi e peggiori nel corso del tempo. Ecco 10 dei più importanti cattivi creati nel MCU.

Whiplash

Whiplash MCUIn cerca di vendetta per le offese ricevute dal padre per mano di Howard Stark, Ivan Vanko ha creato le sue fruste alimentate da reattori ad arco per punire Tony Stark per i “peccati” del padre in Iron Man 2 del 2010.

Tuttavia, Tony non ha dato molta importanza a Vanko a causa del suo orgoglio, avendo avuto solo successo come Iron Man da quando ha costruito la sua tuta. Per questo motivo, Vanko si è alleato con l’appaltatore di armi e rivale di Stark, Justin Hammer, permettendo a Whiplash di diventare una minaccia ancora più grande con una legione di “Droni Hammer” che ha scatenato sulla Stark Expo.

Aldrich Killian

Aldrich Killian MCUContinuando il tema dei peccati di Iron Man che tornano a perseguitarlo, Aldrich Killian è stato rifiutato da Tony Stark anni prima di diventare Iron Man. In Iron Man 3 del 2013, il think tank di Killian, noto come AIM, aveva sviluppato Extremis, una nanotecnologia in grado di manipolare la bioelettricità del corpo.

Killian ha usato Extremis nel tentativo di controllare la guerra al terrorismo, creando la sua figura terroristica nota come il Mandarino e installando il suo burattino per diventare Presidente della Repubblica. Nel MCU aveva anche l’obiettivo personale di uccidere Stark, cercando di vendicarsi per l’umiliazione subita tanti anni prima e trasformandosi nel “vero” Mandarino.

Pietro Maximoff (Quicksilver)

Pietro MaximoffInsieme alla sorella gemella Wanda, Pietro Maximoff odiava Tony Stark dopo che i missili prodotti dalle Stark Industries avevano ucciso i loro genitori e li avevano quasi uccisi da bambini nella nazione di Sokovia. Crescendo, l’odio di Pietro e Wanda per Stark li ha spinti a offrirsi volontari per gli esperimenti del Barone von Strucker, che ha conferito loro poteri come individui potenziati del MCU.

Dopo un primo conflitto con gli Avengers, Pietro e Wanda si alleano con Ultron nel tentativo di vendicarsi di Iron Man e dei suoi compagni. La scoperta del vero piano di Ultron per porre fine all’umanità ha visto i due gemelli unirsi agli Avengers per fermarlo.

Wanda Maximoff (Scarlet Witch)

Avengers-Age-Of-UltronNonostante Pietro e Wanda si siano uniti agli Avengers, Pietro ha perso la vita durante la Battaglia di Sokovia nel MCU. Allo stesso modo, Wanda finirà per perdere Visione in Avengers: Infinity War, dopo che gli Eroi più potenti della Terra non sono riusciti a fermare Thanos perché ancora divisi dalle conseguenze della Civil War.

Una volta salvato l’universo in Avengers: Endgame, il dolore di Wanda l’ha portata a conquistare un’intera città con i suoi poteri, come si vede in WandaVision del 2021, diventando uno dei supereroi più potenti: Scarlet Witch.

Ultron

Ultron MCUNonostante le nobili intenzioni di costruire “un’armatura per tutto il mondo”, nel MCU Ultron è diventato un robot AI assassino di massa in Age of Ultron del 2015. Creato da Iron Man e Hulk di Bruce Banner, Ultron credeva che l’unico modo per raggiungere la pace nel mondo fosse quello di uccidere gli Avengers e distruggere l’umanità.

Il rifiuto di Tony Stark di ammettere di aver sbagliato nel creare Ultron lo ha visto ricevere molte critiche dai suoi colleghi durante il franchise del MCU. Tuttavia, grazie alla sua testardaggine, Iron Man, Thor e Hulk crearono Visione, che era più in linea con ciò che Stark aveva originariamente intenzione di creare utilizzando l’IA e la Pietra della Mente.

Zemo

ZemoLa minaccia del Barone Zemo era una risposta diretta alle vite perse durante la Battaglia di Sokovia. Avendo perso la sua famiglia, Zemo creò un piano di vendetta contro gli Avenegers usando il Soldato d’Inverno e il suo oscuro passato come potente arma.

Di fronte alla volontà delle Nazioni Unite di regolamentare gli Eroi del MCU più potenti della Terra, Zemo ha approfittato delle tensioni e ha diviso con successo gli Avengers alla fine di Captain America: Civil War. Zemo non avrebbe mai cercato di smantellare i Vendicatori se non fosse stato per i Vendicatori stessi.

Avvoltoio

Vulture MCUIn modo simile, l’Avvoltoio di Adrian Toomes è stato creato dopo che Iron Man è intervenuto con il Dipartimento di Controllo dei Danni per aiutare a ripulire (e a trarre profitto) dalla distruzione degli Avengers dopo la Battaglia di New York.

Questo ha fatto sì che Toomes e la sua squadra di recupero si trovassero in difficoltà economiche a causa della mancanza di lavoro. Per questo motivo, tutti si sono dati al crimine creando e vendendo armi dai recuperi alieni rubati, diventando criminali del MCU come si vede in Spider-Man: Homecoming del 2017.

Mysterio

Mysterio MCUUn altro cattivo del MCU creato a causa delle azioni involontarie di Tony Stark è Quentin Beck che ha creato la tecnologia della realtà aumentata che il pluri milionario ha ribattezzato BARF, ignorando e sminuendo completamente il lavoro di una vita di Beck. Unendosi ad altri dipendenti di Stark sfiduciati, è nato Mysterio, come si vede in Spider-Man: Far From Home del 2019.

Un eroe inventato per fermare le minacce che loro stessi hanno creato usando illusioni olografiche. Sebbene questo fosse parte del piano di Beck per diventare il prossimo Iron Man e godere della fama e del potere che ne derivava, i suoi piani furono sventati da Spider-Man, il vero erede dell’eredità di Iron Man dopo la morte di Stark in Avengers: Endgame.

Flag-Smashers

Flag SmasherIl fatto che gli Avengers abbiano riportato tutti indietro dallo Snap di Thanos in Endgame è stata una buona cosa, ma ha avuto comunque delle conseguenze. Tra queste, l’ascesa del gruppo radicale noto come Flag-Smashers, visto in Falcon and the Winter Soldier del 2021. In seguito al Blip quinquennale, la nuova organizzazione governativa nota come Consiglio Globale per il Rimpatrio iniziò a restituire case e posti di lavoro a coloro che erano stati espulsi.

Ciò ha costretto a espellere coloro che si erano trasferiti e avevano occupato quei posti di lavoro nel periodo intermedio di cinque anni. Per questo motivo, i Flag-Smashers hanno cercato di ricreare il siero del Super Soldato nel tentativo di costringere le persone ad ascoltare il loro messaggio “One World“.

Skrull

Skrull MCUSecret Invasion del 2023 ha confermato che sulla Terra vivono più Skrull di quanti ne conoscesse anche Nick Fury, giunti sulla Terra mentre Fury era assente nel Blip. Anche se non tutti gli Skrull sono una minaccia, l’assenza di Fury dovuta al fallimento iniziale dei Vendicatori nel fermare Thanos ha motivato lo Skrull Gravik a prendere in mano la situazione riguardo alla promessa non mantenuta di Fury e Capitan Marvel di trovare loro una nuova casa.

Anche se Fury è tornato, diversi Skrull mutaforma sono stati galvanizzati da Gravik per sottrarre la Terra all’umanità, infiltrandosi in vari livelli del governo e della società del MCU.

Il regno: trama, cast e curiosità sul film con Stefano Fresi

Il regno: trama, cast e curiosità sul film con Stefano Fresi

Uno dei più interessanti film italiani usciti nel corso del pandemia di Covid-19 è Il regno, opera prima di Francesco Fanuele. Si tratta di una commedia insolita, che pone un protagonista del nostro presente a confronto con una realtà lontana nel tempo, a partire dalla quale emerge però un pungente commento sociale del contemporaneo. Purtroppo, proprio per via della pandemia, il film è stato distribuito direttamente sulle piattaforme On Demand, cosa che ne ha limitato la popolarità. È però un film decisamente da riscoprire, non solo per la buona scrittura che presenta ma anche, come accennato, per i suoi interessanti riferimenti all’attualità.

Tutto nasce dal regista, Francesco Fanuele, classe 1988, che ha conseguito il diploma al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma proprio con la versione cortometraggio di Il regno, avente per protagonista Stefano Fresi. Già nel suo formato breve quel lavoro aveva conquistato parecchi riconoscimenti nazionali e internazionali, conquistando le attenzioni di diverse case di produzione. Pertanto, nel 2017, la società Fandango ne ha acquistato i diritti per trasformarlo nel film che possiamo oggi ammirare, scritto dallo stesso Fanuele insieme a Stefano Di Santi e Bernardo Pellegrini.

Il regno è dunque un esordio molto promettente, dove attraverso la commedia e sfumature da Cappa e Spada (ovvero quei film caratterizzati da storie avventurose ambientate in periodi storici passati, come il Medioevo), emergere un lucido ritratto dei vizi e delle virtù del presente. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e ad altro ancora. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama di Il regno

Protagonista del film è Giacomo, che poco più che dodicenne viene rinnegato dal padre e cacciato dal casale di campagna che gli ha dato i primi natali. Quando è ormai adulto, Giacomo viene invitato a tornare proprio in quel casale dal vecchio avvocato del padre, l’eccentrico Bartolomeo Sanna. L’occasione sono i funerali dell’odiato genitore. Giunto sul posto, Giacomo apprende però una cosa che decisamente non si aspettava, ovvero di aver ereditato il Regno del padre. Scopre così che nei terreni del padre risiede una comunità di persone che ha scelto di tornare a una vita più umile, modesta, senza gli assilli della tecnologia.

Un regno che sembra dunque in tutto e per tutto un tentativo di fuga dal presente per tornare ad un vero e proprio Medioevo. Giacomo si ritrova così ad ereditare dei veri e propri sudditi, pronti a dargli cieca obbedienza, prosperose ancelle ben disposte a insaponargli  la schiena e soprattutto il potere di legiferare a proprio piacimento. Ma Giacomo non è affatto come il padre, prepotente autocrate tutto d’un pezzo. Lui con i sudditi ci vuole parlare, ci vuole fare amicizia. Il suo atteggiamento risulta però essere quanto mai ambiguo agli occhi dei suoi sudditi. Giacomo dovrà allora riuscire a trovare un equilibrio in quella bizzarra situazione.

Il-regno-trama

Il cast e le location di di Il regno

Ad interpretare il protagonista, Giacomi, vi è l’attore Stefano Fresi. Accanto a lui si ritrovano poi Max Tortora nel ruolo di Bartolomeo Sanna, Silvia D’Amico in quello di Ofelia e Fotinì Peluso nei panni di Lisa. Completano poi il cast Francesca Nunzi nei panni di Madama Giacinta, Agnese Nano con il ruolo di Lucrezia, Enzo Salomone con quello del Professor De Nardi e Vittorio Barbagiovanni nei panni di Guidobaldo. Infine, Valter Toschi è Ubaldo Pecci, Romano Tallevi è Vladimiro, il becchino, mentre Paolo Buglioni interpreta il questore. Per quanto riguarda i luoghi in cui il film è stato girato, essi sono il Castello della Cecchignola, nel Castello di Isola Farnese e nella Tenuta Cesarina all’interno della riserva naturale della Marcigliana.

Il trailer di Il regno e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Seven grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Chili Cinema, Google Play, Rai Play e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 4 luglio alle ore 21:20 sul canale Rai 2.

Fonte: IMDb

Il principe, recensione della miniserie Netflix

Il principe, recensione della miniserie Netflix

Dal 4 luglio, sono disponibili su Netflix i tre episodi che compongono la miniserie Il principe, intrigante prodotto audiovisivo che fonde la ricostruzione storica con il crime per indagare la controversa figura dell’ultimo erede al trono d’Italia, Vittorio Emanuele di Savoia, soffermandosi nello specifico sugli eventi della tragica notte del 18 Agosto 1978 all’isola di Cavallo, quando un colpo sparato dal fucile di Vittorio Emanuele uccise il giovane tedesco Dirk Hamer.

Il principe, tra esili e processi

Si parte dall’esilio della famiglia Savoia – Vittorio Emanuele, la moglie Marina Doria e il figlio Emanuele Filiberto – avvenuto a seguito del referendum del 1946 che trasforma l’Italia in una Repubblica. Vittorio compra una casa a Cavallo, in Corsica, dove avverrà il tragico fatto che costituisce la narrazione principale dell’intera miniserie: il ferimento e la successiva morte del giovane tedesco Dirk Hamer. E ancora, il processo, il ritorno in Italia della famiglia reale dopo mezzo secolo di esilio, l’indagine da parte della pretura di Venezia per traffico internazionale di armi e l’iscrizione alla loggia massonica della P2.

Unendo la testimonianza degli allora ragazzi presenti sulla barca quella notte, tra cui i Malagò e i Pende, la serie sviluppata e diretta da Beatrice Borromeo analizza i fatti di quella tragica notte, presentando entrambe le prospettive, quella del colpevole e delle vittime, per imbastire uno studio dettagliato su una delle figure più controverse e interessanti della scena politica e sociale italiana.

17 agosto 1978: i fatti

La notte del 17 agosto 1978, sull’isola di Cavallo (che si trova al largo della costa meridionale della Corsica), Vittorio Emanuele scoprì che il gommone del suo yacht era stato rubato e agganciato a un altro yacht vicino. Armato di fucile, tentò di salire a bordo dell’imbarcazione. Sparò a un passeggero che aveva svegliato; il colpo lo mancò ma ferì mortalmente Dirk Hamer (il figlio diciannovenne di Ryke Geerd Hamer), che dormiva sul ponte di un altro yacht adiacente. Dirk è ricordato da tutti i testimoni che intervengono nella miniserie come un “super atleta”, un ragazzo affabile ed educato che parlava quattro lingue, una giovane promessa in tutto, che non avrebbe nemmeno dovuto essere lì quella notte. Il principe ammise la responsabilità civile della morte in una lettera del 28 agosto 1978. Dirk Hamer morì per le ferite riportate il 7 dicembre 1978 e Vittorio Emanuele fu arrestato.

L’11 ottobre 1989, Vittorio Emanuele fu incriminato con l’accusa di lesioni letali e possesso di un’arma pericolosa. Tuttavia, il 18 novembre 1991, dopo tredici anni di procedimento giudiziario, la Corte d’Assise di Parigi lo assolse dalle accuse di ferimento mortale e omicidio involontario, giudicandolo colpevole solo di possesso non autorizzato di un fucile M1 Garand. Ricevette una condanna a sei mesi di reclusione con la condizionale.

Incarcerato nel giugno 2006 con accuse non collegate di corruzione, Vittorio Emanuele è stato registrato in un video mentre ammetteva che “ero nel torto, […] ma devo dire che li ho ingannati [i giudici francesi]“, provocando un appello da parte di Birgit, sorella di Dirk Hamer, affinché Vittorio Emanuele fosse nuovamente processato in Italia per l’omicidio del fratello.

Birgit Hamer ha intrapreso una lunga battaglia legale per ottenere il video completo. Ha dichiarato: “Quella che per noi è una confessione, per lui è un vanto: ride del fatto che ha ucciso un ragazzo“. La storia del video fu divulgata dalla giornalista aristocratica Beatrice Borromeo, che ha anche curato la prefazione del libro sull’omicidio scritto da Birgit Hamer, Delitto senza castigo. Vittorio Emanuele ha denunciato il giornale per diffamazione, sostenendo che il video era stato manipolato.

La famiglia Hamer

Birgit e Marina: le voci femminili contrapposte de Il Principe

Il punto di vista più forte e deciso della miniserie Il Principe è, naturalmente, quello della sorella di Dirk, Birgit Hamer, che ha da sempre cercato giustizia, destreggiandosi in un mare di coperture, minacce e indagini mancanti.  “Sono successe cose stranissime“, sentenzia Birgit Hamer senza alcun dubbio. Dopo che Vittorio Emanuele scappa in Svizzera, la famiglia di Dirk continua a chiedere giustizia e affermare a gran voce che il principe si sta nascondendo. Non vi era ombra alcuna di indagini, i giornalisti che tentavano di affrontare la vicenda scrivendo articoli sul tema venivano minacciati, sempre che questi articoli non scomparissero direttamente. Pian piano, le versioni degli eventi hanno iniziato ad essere modificate, quando gli avvocati dei Savoia hanno fiutato un’occasione, riuscendo addirittura a far scompare il documento di ammissione di colpa, con l’intenzione di “gettare il dubbio su una cosa che è stata certa fin dall’inizio“.

Contrappunto di Birgit, nella serie emerge anche il ruolo fonamentale di Marina Doria nella vicenda. Viene descritta da alcuni testimoni e dallo stesso figlio Emanuele Filiberto come una donna molto forte, tratto caratteriale ereditato dall’essere una sportiva, precisamente una ex campionessa mondiale di sci nautico: in Svizzera era considerata una vera e propria diva. Dopo i fatti di Cavallo, la vita di Marina diventa votata a cercare di scagionare il marito. Attraverso una buona fetta di materiale d’archivio, la voce di Marina è l’unico vero controcampo per quella di Birgit, e conferma di esserlo stata anche nel passato, quando si recava all’estero per ricostruire i modelli delle barche presenti la notte di Cavallo per cercare di scagionare il marito e dimostrare che le pallottole non potevano essere partite dal suo fucile.

Dietro Marina – e completamente annebbiato dalla fermezza risolutiva e dalla dialettica impeccabile di Birgit Hamber – c’è un Vittorio Emanuele incerto, nel presente e nel passato, che spesso si impappina, che afferma “il toro c’ha le corna, io ho dovuto difendermi come nella corrida“, ma non esita a confessare che la sua infanzia è stata caratterizzata dalla quasi totale assenza di affetto da parte dei suoi genitori. Una confessione che, forse, dice molto di più delle infinite riconsiderazioni e ritrattazioni volte a mascherare l’imperdonabile.

È colpa mia?, recensione del film spagnolo su Prime Video

È colpa mia?, recensione del film spagnolo su Prime Video

Prime Video ci riprova con la trasposizione di un nuovo young adult che arriva non dagli Stati Uniti ma dalla più vicina Spagna. È colpa mia? è basato sull’omonimo e primo libro della trilogia dell’autrice ispano-argentina Mercedes Ron, scrittrice diventata famosa grazie al social Wattpad, proprio come la sua coetanea Anna Todd con la saga di After.

I protagonisti di questo film sono interpretati dall’attrice Nicole Wallace e l’attore Gabriel Guevara entrambi già visti nella serie SKAM España. Per l’occasione si riuniscono nei panni di Noah e Nick, gli “enemies to lovers” di questa struggente e molto grottesca storia d’amore che racchiude tutti i clichè di questo genere che fa tanto impazzire il pubblico femminile della Gen Z.

La trama di È colpa mia?

Tutto inizia quando Noah è costretta a lasciare la sua casa, gli amici ed il fidanzato Dan per trasferirsi nella residenza del nuovo, e ricchissimo, marito della madre. Nella primissima scena in cui appare la protagonista, che per fortuna non è l’adolescente senza gusto nella moda e sfigata, si vede che raccoglie i suoi effetti personali e prepara la valigia è impossibile non pensare a Bella in Twilight che lascia il tetto materno per trasferirsi altrove. Se la futura moglie di Edward Cullen finiva a vivere in una città dove piove sempre,  l’eroina di questo film è molto più fortunata e va a vivere al mare, in una mega villa sulla Costa del Sol, che ricordano molte le coste californiane di Orange County. 

Noah non è per niente felice di questa situazione, odia tutto sia i vestiti costosi e firmati che ha trovato nell’armadio della sua nuova camera da letto e pure il fratellastro old money e snob Nick Leister. Lui è un ragazzo ventuenne che studia legge, poco più grande di lei che va ancora al liceo, che vive una doppia vita. Inutile fare giri di parole perchè è tutto quello che ti aspetti quando pensi al bad guy bello e tenebroso e il fatto che sia il fratellastro della situazione il pensiero va subito a Sebastian Valmont di Cruel Intentions. Peccato che proseguendo Noah e Nick si rivelano, in stile relazione tossica erotica, più come Eva e Marco della fiction I Cesaroni.

Tutti i clichè del genere

Quindi scordatevi le pentole e i bicchieri perchè ai festini degli spagnoli di È colpa mia? si trovano la tequila e le corse clandestine in macchina tra gang, che sono il perfetto mix tra quelle del primo Fast & Furious e le gare a cui partecipavano Step e Babi in Tre metri sopra il cielo. Come ho già citato all’inizio però la protagonista possiede un personalità molto forte, infatti sa difendersi bene da tutti i tipi loschi che si avvicinano e sa guidare l’auto sportiva da corsa di Nick in perfetto stile Dom Toretto, il tutto senza possedere una patente e avendo imparato, da bambina, dal padre violento ma ex pilota da corsa.

È colpa mia film 2023Altri stereotipi che possiede l’eroina di questo young adult è l’amore per i libri, ovviamente la sue letture preferita sono “Orgoglio e pregiudizio” come Tessa Young e “Romeo e Giulietta” come Bella Swan. Per finire con la lunga lista di clichè nel film non possono mancare il Fight Club tra ragazzi ricchi che si picchiano per divertimento, il bullo di turno che odia il bel protagonista, la mean girl della compagnia che è gelosa della nuova arrivata, l’ex fidanzato zerbino della protagonista e i party a bordo piscina.

Da metà È colpa mia? i fratellastri si danno finalmente libero sfogo ai loro ormoni e alla lussuria incestuosa, anche se pensandoci bene sono più nel peccato Daemon e Rhaenyra Targaryen in House of the Dragon, visto che Noah e Nick non hanno in comune neanche un pezzettino di dna. I protagonisti però all’improvviso ci ripensano alla loro relazione segreta e decidono di passare una notte d’amore in spiaggia sotto il chiaro di luna. Per fortuna gli spagnoli ci tengono a precisare, con annessa campagna progresso per il sesso sicuro e la cultura del consenso, anche perchè stiamo sempre parlando di una sorella minorenne e un fratello acquisito già maggiorenne.

Il finale che vale forse la visione di È colpa mia?

Arriviamo al finale adrenalinico che per quanto mi riguarda, forse, vale la visione. Noah viene rapita da suo papà Jonas, appena uscito di prigione e cerca vendetta, l’attore che si ritrova a recitare il ruolo del cattivo è Iván Massagué visto nel film Il buco. Il padre ormai braccato dalla polizia, che ha scoperto il covo del delinquente, carica nella macchina da corsa rossa rubata Noah e la obbliga a guidare in un inseguimento per le vie della cittadina sul mare. Nick che non riesce a non seguire le regole e in compagnia del commissario che stava indagando sul caso inizia a guidare come un pazzo dietro all’amata. Alla fine nel momento più surreale del film, dopo delle mirabolanti fughe e delle sgommate acrobatiche, i due protagonisti rifanno, alla pari, una scena celebre di un lungometraggio della serie di Fast and Furious, dove la poliziotta spara e uccide Jonas.

L’epigolo di È colpa mia? è la conferma del film stesso, che vuole essere grottesco e non essere preso sul serio come hanno tentato di fare, fallendo miseramente, sia tutti i quattro film di After e il dimenticabile Uno splendido disastro. Questo young adult spagnolo si può ritenere la parodia stessa del genere anche se rimane sempre un collage di scene viste e riviste in altri teen movie dagli anni Duemila ad oggi. Certo ci sono ancora due libri e chissà se Amazon Studios ci regalerà altri film della saga visto il grande successo riscosso sulla loro piattaforma.

Les Nuits En Or 2023 al Sudestival

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Les Nuits En Or 2023 al Sudestival

Il Sudestival – progetto dell’Associazione Culturale Sguardi, fondato e diretto da Michele Suma e afferente all’Apulia Cinefestival Network e all’AFIC – è stato selezionato per accogliere la prestigiosa manifestazione realizzata dall’Académie de César e dall’Accademia di Cinema Italiano – Premi David di Donatello, LES NUITS EN OR 2023.

I migliori cortometraggi dell’anno di tutto il mondo scelgono l’incantevole cornice di Monopoli dal 7 al 9 luglio, per tre giorni di proiezioni gratuite, con la collaborazione dei TEATRI di BARI, come prima tappa di una serie di appuntamenti su tutto il territorio nazionale, da Courmayeur a Matera, da Minturno a Montevarchi, Palermo, Roma e Torino. Le tre serate de LES NUITS EN OR 2023 ospitate dal Sudestival, apriranno la stagione estiva del Roof Garden del Cinema Radar, nel cuore della città, a partire dalle ore 21.00 di venerdì 7 luglio, preceduto dall’aperitivo di benvenuto delle ore 20:00, a cura della Cantina Museo “Albea” di Alberobello.

La serata di inaugurazione vedrà ospiti Manuela Pineskj, segretario generale della Fondazione Accademia del Cinema Italiano – Premi David di Donatello, e Rosalba Colla, direttrice del festival Animaphix Nuovi Linguaggi Contemporanei Film Festival, al fianco dell’Accademia del Cinema Italiano e dell’Accademia dei César, introdotte dal saluto dell’Assessore alla Cultura della Città di Monopoli, Rosanna Perricci, e da Michele Suma, direttore del Sudestival.

In tutto il mondo, più di 30 Accademie di Cinema selezionano e premiano ogni anno il miglior cortometraggio all’interno della loro produzione nazionale. Ancora una volta l’Académie des César ha voluto promuovere queste opere in Francia e a livello internazionale grazie al programma unico de LES NUITS EN OR che riunisce 30 cortometraggi, provenienti dai Paesi più disparati, che aprono gli orizzonti più vasti, vincitori dei premi equivalenti ai César assegnati dalle proprie Accademie di Cinema (Bafta, David di Donatello, Goya, Magritte, Oscar…).

Vera fotografia e vetrina del cinema emergente, la manifestazione regala un viaggio attraverso la diversità delle culture del mondo, alla scoperta e alla promozione di tanti talentuosi registi. Il Sudestival di Monopoli è onorato di aprire gli appuntamenti nazionali dell’edizione 2023.

Al link disponibile il programma della manifestazione, dal 7 al 9 luglio, e le info sui corti che saranno proiettati: www.sudestival.org

Un principe per l’estate: tutto quello che c’è da sapere sul film

Esiste un ampio filone di film dedicati a persone “comuni” che sviluppano una storia d’amore con principi o principesse. Dal classico Cenerentola fino a titoli più recenti come Un principe tutto mio, Principessa per caso o la trilogia di Un principe per per Natale, solo per citarne alcuni tra i tantissimi. Per chi ha apprezzato in particolare i tre film ambientati nel periodo natalizio, presenti su Netflix, esiste anche un altro titolo simile che si svolge però durante la stagione estiva. Si tratta di Un principe per l’estate – anch’esso presente nel catalogo di Netflix – diretto nel 2016 da Peter Sullivan.

Un principe per l’estate nasce come film per la TV statunitense e dunque non ha mai goduto di una distribuzione cinematografica che gli permettesse di ottenere una forte notorietà, al pari di altre commedie romantiche simili. Nel tempo, però, ha ugualmente raggiunto numerosi spettatori affascinati da questo tipo di storie o comunque in cerca di una buona commedia ricca di sentimenti, imprevisti e un rincuorante lieto fine. Un principe per l’estate offre infatti tutto ciò e grazie al suo arrivo nel catalogo di Netflix sta ora godendo di una sempre crescente popolarità.

Gli abbonati alla piattaforma non ci hanno infatti messo molto a scoprirlo e farlo diventare uno dei titoli più visti. D’altronde, quella proposta è una storia sì vista e rivista, ma che sa sempre come toccare le corde giuste del cuore. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alle location dove è stato girato. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama di Un principe per l’estate

Protagonista del film è Mandy Cooper, giovane assistente che sogna di diventare una guru nel campo delle pubbliche relazioni. Giorno dopo giorno, Mandy spera che la sua brillante responsabile Deidre Kelly le affidi compiti sempre più importanti, così da avere finalmente la possibilità di dimostrare a tutti il proprio valore. La sua occasione, arriva a Greenbriar, nell’Idaho. In quella piccola cittadina, il principe Colin di Edgemere, affascinante monarca rinomato per la sua perenne condotta immorale, contatta l’agenzia perchè ha bisogno del loro aiuto.

Dopo essere stato arrestato per aver fatto il bagno in una fontana pubblica negli Stati Uniti, ora Colin deve assolutamente riabilitare il proprio nome e la propria immagine. C’è solo un problema però: Deidre è malata e non può rispondere all’appello della famiglia reale. Per Mandy non ci sono altre possibili soluzioni, deve fingere di essere il capo e fare il lavoro al suo posto. Mentre passa dunque sempre più tempo col principe nel tentativo di ripulire la sua immagine, finendo però per innamorarsi perdutamente di lui. Potrebbe essere l’inizio di una fantastica storia d’amore, ma non tutto andrà come previsto.

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Il cast e le location di Un principe per l’estate

Ad interpretare la protagonista, Mandy Cooper, vi è l’attrice Taylor Cole, nota per  aver recitato in numerose commedie romantiche ma anche in film come 12 Rounds, Il mondo dei replicanti e The Green Hornet. Accanto a lei, nel ruolo del principe Colin di Edgemere, vi è l’attore Jack Turner, visto in un paio di episodi della serie Legends of Tomorrow nel ruolo del tenente John Tolkien. L’attrice Lauren Holly recita invece nel ruolo di Deidre Kelly, mentre Marina Sirtis è Penelope Sheridan e Vanessa Angel la regina Rosalind di Edgemere. Completano il cast Kassandra Clementi nel ruolo di Lady Isabella Vandervere e Brian Dare in quelli di Danny Pendergrass.

Per quanto riguarda le location, è bene sottolineare che il regno di Edgemere è fittizzio e non esiste nella realtà. Le scene ambientate in esso si sono dunque svolte a Praga, capitale della Repubblica Ceca, Cesky Krumlov, un’altra città ceca, e Drottningholm, palazzo reale svedese. Altre location del film sono poi state Park City e Salt Lake City, nello Utah, Stati Uniti. Alcune riprese sono poi state effettuate anche al Westgate Park City Resort and Spa. Il film si è dunque avvalso di ambienti molto diversi tra loro, ritrovando nelle due città della Repubblica Ceca il giusto aspetto per il regno di Edgemere.

Il trailer di Un principe per l’estate e come vedere il film in streaming su Netflix e altrove

È possibile fruire di Un principe per l’estate grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Prime Video e Netflix. Su quest’ultima piattaforma il film si trova attualmente al 2° posto della Top 10 dei film più visti in Italia. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà sottoscrivere un abbonamento generale, avendo così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video.

Fonte: IMDb

Suntan: trailer e poster del film di Argyris Papadimitropoulos

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Suntan: trailer e poster del film di Argyris Papadimitropoulos

Ecco il trailer e il poster del film “Suntan” di Argyris Papadimitropoulos, che arriverà nelle sale italiane dal 13 luglio distribuito da Trent Film.

Il film sarà il primo appuntamento al cinema della rassegna Greek Weird Wave 10, dedicata ad alcuni dei principali esponenti della New Wave greca, e che porterà nuovamente in sala anche i film “Miserere” (20 luglio) e “L – Un uomo, un’auto e un barattolo di miele” (27 luglio), entrambi diretti da Babis Makridis e sceneggiati da Efthymis Filippou, candidato al Premio Oscar® per “The Lobster” nel 2017 e autore delle sceneggiature di “Dogtooth” (2009), “Alps” (2011) e “Il sacrificio del cervo sacro” (2017) scritte insieme al regista Yorgos Lanthimos.

La vicenda si svolge su un’isoletta greca che prende vita solo nella stagione estiva. Qui, nel turbinio della movida d’Agosto, il timido medico locale Kostis si imbatte in un gruppo di giovanissimi vacanzieri e rimane stregato dallo spirito libertino della ventenne Anna. Ciò che inizia come un’infatuazione, insieme alla riscoperta della giovinezza perduta, si trasforma lentamente in un’ossessione: Kostis, infatti, sarà disposto a fare di tutto per tenersi Anna.

Girato durante l’estate sulla minuscola isola di Antiparos, frequentata dal regista fin dall’età di 15 anni, “Suntan” ci dimostra come l’abbronzatura sia una cosa bellissima, al contempo pericolosa e che svanisce rapidamente, proprio come la giovinezza.

“Poco più che quarantenne, il protagonista Kostis è un esemplare atipico del mondo adulto” – spiega il regista Argyris Papadimitropoulos – “Non ha una famiglia sua, a differenza della maggior parte degli uomini coetanei. Proprio come loro, però, è prigioniero del proprio corpo, costretto a restare a guardarlo appassire, incapace di resistere allo spietato scorrere del tempo. Si trova di fronte a cinque ottimi esempi di giovinezza – e la giovinezza è un periodo della vita che Kostis ha superato da tempo, probabilmente mai vissuto al massimo o come avrebbe voluto. È un momento di divertimento, svago e, soprattutto, di disattenzione fisica in cui il corpo comanda. È l’età in cui si desidera di più l’euforia, il gioco, la danza, l’innamoramento e l’inseguimento delle passioni della carne.”

L’eterna estate greca fornisce lo sfondo perfetto per questa stravaganza di desiderio e tutto ciò che ne consegue: flirt, sesso occasionale, droghe, alcol e spingersi oltre i limiti per vedere fino a che punto può arrivare il tuo corpo. Nell’esplorazione dei confini del protagonista e del suo viaggio nella terra sconosciuta della fisicità, il regista dichiara di essersi imbattuto in una terra a lui sconosciuta e, un po’ ironicamente, ha finito per scoprire un genere: il coming of age di mezza età.

Alien: concluse le riprese del film diretto da Fede Álvarez

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Alien: concluse le riprese del film diretto da Fede Álvarez

Sono passati più di cinque anni dall’ultima volta che gli xenomorfi sono stati visti sul grande schermo e adesso sembra che l’attesa per il ritorno delle spaventose creature al cinema sia conclusa, dal momento che le riprese del film di Alien diretto da Fede Álvarez sono terminate.

Di questa nuova avventura del franchise si sa molto poco, solo che Fede Álvarez ha diretto il film, mentre i dettagli della trama riguardanti il progetto a cui ha lavorato negli ultimi due anni sono tenuti al sicuro. Anche se la premessa del film non è stata ancora rivelata, alcuni membri del cast sono già stati confermati come protagonisti.

Cailee Spaeny, Isabela Merced e David Jonsson saranno alcuni dei volti che daranno vita ai nuovi personaggi, ponendo le basi per un altro coraggioso gruppo di persone che affrontano le creature progettate per uccidere. Il film sarà uno standalone, il che significa che non sarà collegato alla narrazione che Ridley Scott aveva stabilito con i film prequel nell’ultimo decennio. La strategia potrebbe funzionare quando si tratta di attirare nuovo pubblico verso il franchise che esiste da oltre quattro decenni. Intrappolati nello spazio profondo senza alcuna risorsa per fuggire, i personaggi dei film precedenti hanno fatto del loro meglio per sopravvivere agli artigli degli xenomorfi.

L’ultima volta che il classico mostro è apparso nei cinema è stato durante gli eventi di Alien: Covenant. Diretto dallo stesso Scott, il prequel ha continuato la storia introdotta in Prometheus, dove il regista ha tentato di spiegare perché la razza aliena conosciuta come Ingegneri potesse essere in grado di creare un mostro così aggressivo. Mentre il David di Michael Fassbender si è rivelato un protagonista estremamente avvincente, il prequel non ha performato bene al box office, incassando solo circa $ 240 milioni al botteghino mondiale. Il risultato dell’investimento, combinato con la tempistica dell’acquisizione da parte della Disney della Fox, ha fatto sì che il franchise rimanesse dormiente per alcuni anni, ma il suo futuro sembra molto luminoso.

The Bear stagione 2, la recensione della serie con Jeremy Allen White

Sappiate immediatamente che queste parole potrebbero non bastare. Oppure paradossalmente potrebbero, per necessità critica, tentare di spiegare quello che invece The Bear preferisce invece soltanto mostrare, soprattutto in questa seconda stagione. Sono le emozioni che contano nello show creato da Christopher Storer, non capire cosa le ha generate.

The Bear 2 arricchisce i personaggi della prima stagione

Le dieci nuove puntate ampliano certamente il mondo dei personaggi in scena, inserendoli in un contesto capace di renderli maggiormente corposi e sfaccettati, talvolta al contrario sradicandoli dal loro ambiente di appartenenza per costringerli a prendere piena coscienza dei propri limiti. La motivazione principale di tutto questo non sembra però mai quella di fornire allo spettatore una giustificazione ai problemi emotivi e psicologici di Carmy e degli altri.

In mezzo a tante, tantissime scene strillate e frenetiche, The Bear mostra la sua vera intensità nei momenti di silenzio, oppure quando due personaggi si aprono l’un l’altro attraverso sincerità e gentilezza. Anche perché, per loro come per noi, questi sono in fin dei conti i momenti maggiormente difficili, quelli in cui il confronto con il prossimo diventa qualcosa di necessario quanto temuto, non traslato o filtrato dalla tecnologia. The Bear sotto questo punto di vista si fa microcosmo preciso e fortemente metaforico di una società contemporanea sempre più disconnessa, non soltanto nel tessuto sociale ma anche all’interno dell’individuo stesso, vittima di una scissione violenta tra ciò che è e quello che la società stessa vuole che sia.

Il percorso di Marcus e Richie

I nuovi episodi di The Bear ottengono dunque esattamente il risultato a cui ogni seconda stagione dovrebbe puntare: espandono l’universo dello show senza snaturarne i temi e le problematiche: in particolar modo i personaggi di Marcus e Richie intraprendono, per ragioni diametralmente opposte, percorsi narrativi ed esistenziali che li porteranno a un bivio e a delle scelte fondamentali, in quelli che sono probabilmente i due episodi migliori della stagione.

Gli altri invece rimangono come bloccati tra le mura del nuovo ristorante che stanno tentando con tutte le forze di aprire, come se fossero costretti in quelle mura da cui si sentono in fondo anche protetti. L’unica via d’uscita, in realtà del tutto fittizia, è una sesta puntata “espansa” a un’opa piena che mostra – forse con un minimo di retorica di troppo – la brutale verità di un ambiente familiare umanissimo, toccante quanto disfunzionale. La presenza di un numero quasi incredibile di guest star in questa puntata dimostra in pieno quanto The Bear sia a tutti gli effetti un vero e proprio caso televisivo, amato non soltanto dal pubblico quanto anche dagli artisti e professionisti del settore. ci sono due attori in particolare – non vi sveleremo quali, sarebbe inutile – che non compaiono in questa puntata ma in altre due ai quali va il nostro ammirato applauso, poichè con pochissimi minuti di presenza e con uno stile di recitazione trattenuto e prezioso, elevano il tono emotivo della serie innalzandosi a livelli di eccellenza.

Un cast in stato di grazia

E passiamo dunque a parlare del cast di The Bear, il quale conferma in toto un’alchimia che altre serie non posseggono neppure lontanamente. Grazie al lavoro sempre incredibilmente accurato degli sceneggiatori, capaci di sussurrare la verità delle emozioni dietro le urla che invece per paura vorrebbero nasconderla, ognuno degli attori che compongono la crew del ristorante riesce a tratteggiare una figura che merita di essere abbracciata nella sua sommessa fragilità. Sotto questo punto di vista la new entry Claire (una Molly Gordon magnetica) si propone come contraltare perfetto per Carmy, una psicologia che Jeremy Allen White continua a sviluppare con un’adesione fisica e psicologica impressionanti. In questa seconda stagione però la scelta se la prende, e con merito pieno, il Richie di un Ebon Moss-Bachrach il quale lavora sull’arco narrativo del personaggio con una finezza e una compostezza da applausi. Se di “eroi” si può scrivere a proposito di The Bear, è senz’altro lui quello di queste nuove puntate.

Se siete arrivati fino a questo punto del nostro discorso sullo show, ebbene il nostro è quello di dimenticare tutto quanto letto in precedenza – o altrove –  e il più in fretta possibile. Fate di The Bear Season 2 un’esperienza personale, magari anche dolorosa, senz’altro intima. È il miglior modo per vivere questa serie.

Hot Wheels: JJ Abrams aggiorna sul progetto. Sarà un film “emozionante”

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JJ Abrams commenta finalmente il film dedicato alle Hot Wheels a cui sta lavorando, definendolo “emotivo e radicato”. Un anno fa, è stato annunciato che il regista noto per il lavoro sui franchise di Star Wars e Star Trek sta producendo l’adattamento live-action di Hot Wheels, che era rimasto bloccato nello sviluppo dal 2003.

All’inizio di quest’anno, il progetto ha iniziato a muoversi a pieno regime con Dalton Leeb e Nicholas Jacobson-Larson incaricati di scrivere una sceneggiatura per il film. Tuttavia, lo script non è ancora pronto, e lo sciopero degli sceneggiatori potrebbe ovviamente rallentare ancora il processo.

In un recente report del New Yorker sui numerosi film Mattel in fase di sviluppo, JJ Abrams si è sbottonato e ha anticipato cosa aspettarsi dal suo film sulle macchinine Hot Wheels. Ha iniziato menzionando come l’adattamento fosse rimasto bloccato in fase di sviluppo per molti anni, anche se è stata l’idea di renderlo “emotivo, radicato e grintoso” che alla fine ha ridato carburante al progetto.

“Per molto tempo abbiamo parlato con Mattel di Hot Wheels e non siamo riusciti a trovare la cosa che faceva clic, che lo rendesse degno di ciò che Hot Wheels, quel marchio, meritava. Poi ci siamo inventati qualcosa… emozionante, radicato e grintoso.”

Non è molto su cui ragionare ma è sicuramente un impegno, da parte del regista, di realizzare un film che possa essere di grande intrattenimento, così come i giocattoli ai quali si ispira.

Al momento, la regia del film è nelle mani di Justin Lin, frequente collaboratore di Abrams, e che ha già diretto Star Trek Beyond, terzo capitolo del riavvio del franchise da parte di Abrams stesso.

Indiana Jones e il Quadrante del Destino: un poster del film rivela un emozionante ritorno

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È stato diffuso in rete un bel character poster di Indiana Jones e il Quadrante del Destino che mostra il ritorno, molto emozionante, di uno dei personaggi più amati della saga: Marion di Karen Allen.

Il personaggio aleggia in tutto il film, come il grande amore di Indy, perduto a causa di un dolore insuperabile. Eppure, nel finale, anche grazie all’intervento di Helena (Phoebe Waller-Bridge), Marion si ricongiunge con Indy per un finale decisamente consolatorio e riparatore, ma che non chiude davvero la porta ad altre avventure.

Tutto quello che sappiamo su Indiana Jones e il Quadrante del Destino

Harrison Ford torna nel ruolo del leggendario eroe archeologo per l’attesissimo ultimo capitolo dell’iconico franchise Indiana Jones e il Quadrante del Destino, un’epica e travolgente avventura in giro per il mondo. Insieme a Harrison Ford, il cast del film include Phoebe Waller-Bridge (Fleabag), Antonio Banderas (Dolor y gloria), John Rhys-Davies (I predatori dell’arca perduta), Shaunette Renée Wilson (Black Panther), Thomas Kretschmann (Das Boot), Toby Jones (La Talpa), Boyd Holbrook (Logan – The Wolverine), Olivier Richters (Black Widow), Ethann Isidore (Mortale) e Mads Mikkelsen (Un altro giro).

Diretto da James Mangold (Le Mans ‘66 – La grande sfidaLogan – The Wolverine) e con una sceneggiatura scritta da Jez Butterworth & John-Henry Butterworth e David Koepp e James Mangold, basata sui personaggi creati da George Lucas e Philip Kaufman, il film è prodotto da Kathleen Kennedy, Frank Marshall e Simon Emanuel, mentre Steven Spielberg e George Lucas sono i produttori esecutivi. La colonna sonora è composta ancora una volta da John Williams, che ha firmato le musiche di ogni avventura di Indiana Jones a partire dall’originale I predatori dell’arca perduta nel 1981.

Indiana Jones, le 10 volte in cui hanno cercato di uccidere Indy

Indiana Jones, le 10 volte in cui hanno cercato di uccidere Indy

Mentre si arrampica con la figlioccia Helena (Phoebe Waller-Bridge) in Indiana Jones e il quadrante del destino (leggi qui la recensione), l’archeologo giramondo Indiana Jones racconta di come sia stato colpito “nove volte” poco prima che il climax del film porti quel numero a dieci. Nonostante si senta lui stesso una reliquia, Indy si unisce a Helena nel tentativo di battere lo scienziato nazista Jürgen Voller (Mads Mikkelsen) e i suoi compari per raggiungere l’Antikythera, un antico manufatto creato da Archimede per individuare le fratture nello spazio e nel tempo. Il capitolo finale di Harrison Ford, icona della cultura pop, vede ancora una volta Indy impedire che la storia venga riscritta dalle persone sbagliate.

Sia che si tratti di scontrarsi con nazisti, spie sovietiche o membri del culto Thuggee, Indy si è dovuto difendere dai nemici che nel corso del franchise hanno cercato di ucciderlo. La sua ultima avventura è l’occasione perfetta per scavare negli annali della sua storia di esploratore. Si parte ovviamente dal primo film I predatori dell’arca perduta e si estende tutti i film di Indiana Jones fino a Indiana Jones e il Quadrante del Destino, oltre alla serie televisiva Le avventure del giovane Indiana Jones, ai fumetti, ai romanzi e agli spin-off dei videogiochi che espandono il suo mondo e la sua storia.

Indiana Jones viene colpito al bar di Marion ne I predatori dell’arca perduta

Indiana Jones e i predatori dell'arca perduta

Anche nel suo primo film, Indiana Jones non si è mai affermato come un eroe instancabile. Quando si reca in Nepal e fa visita al The Raven, il bar gestito dalla sua ex fiamma Marion Ravenwood (Karen Allen), scopre di non essere l’unico a cercare il copricapo del Bastone di Ra, regalato a Marion dal padre e mentore di Indy. Quando i nemici attaccano il bar per mettere le mani sul manufatto che li condurrà all’Arca dell’Alleanza, il braccio sinistro di Indy viene sfiorato da un proiettile di rimbalzo.

Indy viene colpito di nuovo ne I predatori dell’arca perduta mentre ruba il furgone

I predatori dell'arca perduta

Fino a Indiana Jones e il Quadrante del Destino, I Predatori dell’Arca Perduta ha regalato a Indy il maggior numero di fori di proiettile. Non appena si è ripreso da una pallottola al braccio sinistro nel bar di Marion, ne riceve un’altra mentre insegue un camion nazista.

In una delle più belle scene di inseguimento di Indiana Jones, una volta che i nazisti hanno ottenuto l’Arca dell’Alleanza, Indy cerca di sorpassare il camion ma finisce per essere colpito da un proiettile al braccio, che non è nemmeno la peggiore delle sue ferite. Non molto tempo dopo viene trascinato sotto il camion mentre questo sfreccia via, lasciandolo insanguinato, malconcio e pieno di lividi.

Indy viene colpito alla spalla nel Segreto della Sfinge

Indiana Jones e il segreto della sfinge

Indiana Jones è apparso in diversi romanzi che hanno approfondito le sue avventure dopo Indiana Jones e l’ultima crociata negli anni ’90 e ’00, tra cui Indiana Jones e il segreto della Sfinge di Max McCoy, che tecnicamente funge da prequel alle avventure di Indy a Shanghai in Indiana Jones e il tempio maledetto.

In questa avventura letteraria, Indy cerca nel deserto egiziano l’Omega Book nel 1934, con un maestro di spionaggio giapponese alle calcagna che mira a riscrivere la storia per sé. Indy finisce per essere colpito alla spalla sinistra in un luogo quasi identico a quello de I predatori dell’arca perduta.

Indiana Jones nel gioco La tomba dell’imperatore

La tomba dell'imperatore

Indiana Jones e la tomba dell’imperatore è stato sviluppato da LucasArts nel 2003 come gioco d’azione e avventura che si collega direttamente agli eventi di Indiana Jones e il tempio maledetto. La tomba del primo imperatore cinese Qin Shi Huang ospita il “Cuore del Drago”, una perla nera di inestimabile valore che Indy è incaricato di trovare prima che cada nelle mani sbagliate.

Il gioco prevede la gestione dei gangster nella Hong Kong britannica, l’infiltrazione in basi sottomarine naziste e l’attraversamento di versioni spettrali della Grande Muraglia Cinese, in cui Indy può essere colpito in più punti se i giocatori non stanno attenti.

Indiana Jones viene colpito da un proiettile nella partita dello Staff of Kings

Indiana Jones e il bastone del Re

Nel 2009 è stato sviluppato un altro videogioco basato sulle avventure del Dr. Jones, intitolato Indiana Jones e il bastone dei re, che segue Indy alla ricerca del bastone usato da Mosè per separare il Mar Rosso, prima che possa essere trovato dal suo vecchio rivale e collaboratore nazista Magnus Voller.

Il gioco si sposta da Panama a San Francisco, dove Indy è coinvolto in una rissa in cima a una funivia e in un inseguimento per le strade della città. C’è un segmento di sparatoria in cui i movimenti del giocatore sono limitati a Indy che spara con la sua arma da fuoco e si ripara dai nemici, ma può essere colpito.

Il giovane Indiana Jones viene colpito da un proiettile al petto

Le avventure del giovane Indiana Jones

Nella serie televisiva Le avventure del giovane Indiana Jones, i fan possono scoprire le marachelle che Indy combinava da adolescente. Nell’episodio “Oganga, donatore e dispensatore di vita” si trova nell’Africa devastata dalla guerra, in missione per le forze alleate durante la prima guerra mondiale, dove la sua compassione per i bambini lasciati in un villaggio contraddice il suo senso del dovere verso i suoi uomini.

Nel corso delle battaglie attraverso la campagna e del soccorso al dottor Albert Schweitzer in un ospedale nella giungla, Indy si becca una pallottola nel petto, ma un regalo della Principessa Sofia in un episodio precedente lo protegge.

Indy viene colpito nel fumetto Fate Of Atlantis

Il destino di Atlantide

In Indiana Jones e il destino di Atlantide, una serie a fumetti in quattro numeri dei primi anni ’90 basata sull’omonimo videogioco, Indy si ritrova ancora una volta in una vorticosa ricerca della favolosa città sottomarina prima che i suoi antichi segreti vengano rivendicati dai nazisti.

Il pericolo è in agguato dietro ogni angolo, mentre il dottor Jones e la sua compagna Sophia Hapgood viaggiano per il mondo alla ricerca di manufatti atlantidei che li indirizzino nella giusta direzione. L’archeologo viene colpito di nuovo proprio sotto la clavicola sinistra mentre cerca di rintracciare indizi sulla posizione della città perduta.

Basil Shaw ha sparato a Indiana Jones nel Quadrante del Destino

Il Quadrante del Destino

In Indiana Jones e il Quadrante del Destino, i fan vengono introdotti in un altro vecchio amico di Indy, Basil Shaw (Toby Jones), che ha fatto della ricerca dell’Antikythera la sua missione di vita. Mentre i due tentano di rubare una metà del quadrante ai nazisti nel 1939, finiscono per arrampicarsi su un treno tedesco che sfreccia tra le montagne innevate.

Nel tentativo di sparare a un soldato nazista alle spalle di Indy, Baz finisce invece per sparare al suo amico, il che fornisce a Indy l’aneddoto da raccontare a Helena mentre cercano di portare a termine ciò che suo padre ha iniziato.

Indiana Jones viene colpito al petto nella Lancia del Destino

Indiana Jones e la lancia del destino

Prima di apparire in Indiana Jones e il Quadrante del Destino, la Lancia di Longino è stata protagonista di una storia distribuita in quattro numeri inclusa in Indiana Jones e la Lancia del Destino. In questi fumetti, sia il giovane Dr. Jones che suo padre Henry Jones Sr. cercano il mistico artefatto nell’Irlanda del 1945, nel disperato tentativo di individuare la lancia che trafisse il costato di Cristo prima che i nazisti possano usarla come superarma.

Durante un inseguimento ad alta velocità in cui Indy è riuscito a sottrarre la lancia ai nazisti, un proiettile gli viene sparato al petto, ma grazie alla punta della lancia che ha in tasca, il proiettile non lo trafigge mai.

Voller ha sparato a Indy nel petto nel Quadrante del Destino

Indiana Jones e il quadrante del destino

Quando Indy ed Helena partono alla ricerca dell’altra metà dell’Anticitera nella tomba di Archimede, Voller tende loro un’imboscata e si appropria del premio. Indy viene colpito al petto e rapito, ma Helena riesce a imbarcarsi sull’aereo di Voller e a raggiungerlo quando quest’ultimo usa i poteri dell’Antikythera per individuare quella che crede essere una fenditura temporale verso il 1939, ma che in realtà è un portale verso Archimede stesso.

Anche se Indiana Jones è indebolito, l’esploratore preferisce rimanere nella storia piuttosto che tornare nel suo tempo e farsi curare, costringendo Helena a prendere in mano la situazione prima che il portale si chiuda.

Tom Cruise: un video super-cut dei suoi stunt per celebrare il suo compleanno

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Con Mission: Impossible – Dead Reckoning Parte 1 in arrivo tra una settimana esatta, la Paramount festeggia il 61° compleanno della sua stella più iconica, Tom Cruise, pubblicando un epico supercut di tutte le sue folli scene di stunt, realizzate per il franchise che porta avanti dalla metà degli anni ’90.

Abbiamo incontrato per la prima volta l’agente del FMI Ethan Hunt (Tom Cruise) in Mission: Impossible di Brian De Palma nel 1996, e ci siamo uniti a lui in ciascuna delle sue avventure attraverso Mission: Impossible II altamente stilizzato di John Woo nel 2000, Mission: Impossible III profondamente personale di J. J. Abrams nel 2006, Mission: Impossible – Protocollo fantasma di Brad Bird nel 2011, e poi, ovviamente, i successi consecutivi di Christopher McQuarrie Mission: Impossible – Rogue Nation nel 2015 e Mission: Impossible – Fallout nel 2018.

Ora è il momento della prima metà della sua missione più grande e oscura, Dead Reckoning, che metterà Hunt contro il cattivo più devastante che il mondo abbia mai affrontato. La posta in gioco è sempre alta e tocca a Ethan Hunt e ai suoi alleati, vecchi e nuovi, trovare un modo per salvare la situazione prima che sia troppo tardi…

Quentin Tarantino chiude definitivamente la porta a Kill Bill 3

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Quentin Tarantino chiude definitivamente la porta a Kill Bill 3

Quentin Tarantino ha confermato che non ci sarà mai un Kill Bill 3. I primi due film, divenuti di culto, raccontano la storia di Beatrix Kiddo che, dopo essere stata colta in un imboscata in cui ha perso tutte le persone che amava ed essere finita in coma, si risveglia per cercare vendetta, fino a raggiungere, e appunto uccidere, Bill, il mandante del misfatto.

Anche se sono passati ormai vent’anni dal secondo film, i fan non hanno mai smesso di sperare in un terzo e conclusivo film della saga. Ma le cose non andranno così.

Nato il quattro luglio: tutto quello che c’è da sapere sul film con Tom Cruise

In attesa di poterlo vedere dal 12 luglio in Mission: Impossible – Dead Reckoning Parte Uno, celebriamo il compleanno di Tom Cruise, nato il 3 luglio del 1962, con uno dei suoi film più celebri e importanti: Nato il quattro luglio. Diretto da Oliver Stone nel 1989, è questo uno dei film che ha consacrato Cruise come uno degli attori più importanti della sua generazione e di Hollywood, permettendogli infatti di dimostrare di possedere grandi doti drammatiche e di non essere solo un bel volto. Al di là di ciò, Nato il quattro luglio rimane ancora oggi uno dei più importanti film anti-militaristi prodotti nel corso della storia del cinema.

Con quest’opera, basata su una storia vera, si propone infatti il racconto di un uomo che ha visto il vero volto degli Stati Uniti e ne è rimasto inorridito, impegnandosi da quel momento nel tentativo di distruggere l’ipocrisia di cui il suo Paese si è macchiato nel tempo. Si affrontano dunque temi molto importanti, su tutti il dramma dei reduci, l’incredulità e lo sbigottimento di giovani partiti da eroi e tornati tra sputi e insulti. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Di seguito, si potranno ritrovare dettagli sulla trama, il cast di attori e altro ancora.

La trama e il cast di Nato il quattro luglio

Il film racconta la storia di Ron Kovic, un ragazzo nato proprio nel giorno in cui si festeggia l’Indipendenza degli Stati Uniti d’America. Credendo fortemente negli ideali americani egli, raggiunta la maggiore età, decide di arruolarsi nei Marines. Una volta diventato sergente, si ritrova però inviato in Vietnam e lì vede con i suoi occhi l’orrore del massacro di civili, compresi donne e bambini. La sua esperienza si conclude però quando rimane paralizzato alle gambe ed è costretto a tornare in patria. Qui intraprende una vita dissoluta, salvo poi diventare uno dei più convinti e accaniti sostenitori della pace, criticando quella guerra in cui tanto credeva.

Ad interpretare Ron Kovic vi è l’attore Tom Cruise, reduce dai successi di Top Gun e Rain Man. Cruise era la prima scelta di Stone per il ruolo ed ha ricevuto anche la benedizione del vero Kovic, il quale ha donato all’attore la propria medaglia di bronzo. Per tutta la durata delle riprese delle scene dopo che Ron è rimasto paralizzato, Tom Cruise ha preteso di poter rimanere il più possibile su una sedia a rotelle anche fuori dal set, così da immedesimarsi nel personaggio. Per la sua interpretazione ha poi ricevuto la sua prima nomination all’Oscar come miglior attore.

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Accanto a lui, nel film, si ritrovano poi gli attori Kyra Sedgwick nei panni di Donna, Raymond J. Barry in quelli di Eli Kovic e Willem Dafoe in quelli di Charlie. Quest’ultimo, nonostante sia indicato come uno dei protagonisti del film, compare in scena per la prima volta dopo un’ora e trentasei minuti dall’inizio del film. L’attore Tom Berenger interpreta il sergente reclutatore Hayes, mentre lo stesso Stone compare nei panni di un giornalista televisivo. Kovic, invece, appare in un breve cameo durante la sfilata di apertura del film come uno dei soldati che sussulta all’esplosione dei petardi.

Nato il quattro luglio: la vera storia dietro al film

Nato il 4 luglio prende spunto dall’omonimo romanzo autobiografico scritto proprio da Ron Kovic, nato proprio il 4 luglio del 1946 da una famiglia di religione cattolica e di sentimento tradizionalista. Nel 1964, ispirato dal presidente John Fitzgerald Kennedy, Ron si arruola volontario nel corpo dei Marines, desideroso di servire la patria come i suoi antenati nella guerra di indipendenza americana e nelle guerre mondiali. Nell’ottobre 1967, con il grado di sergente, viene dunque destinato a partire per la guerra del Vietnam, dove scopre la cruda realtà della guerra, unita anche al rimorso dopo aver ucciso accidentalmente un suo commilitone nel corso di una feroce battaglia in un villaggio pieno di civili innocenti uccisi.

Il 20 gennaio 1968, infine, Ron viene ferito gravemente alla spina dorsale durante un’imboscata, perdendo di conseguenza l’uso delle gambe e ritrovandosi costretto su una sedia a rotelle. Tornato in patria e decorato con la Bronze Star Medal, Ron, paralizzato e impotente, si è trovato a doversi confrontare con le difficoltà del reinserirsi nella vita civile. Difficoltà accentuate dalla sua condizione fisica, la quale agli occhi degli altri sembrava dovesse quasi essere un motivo di vergogna. Dopo una lunga crisi di coscienza, e in contrasto con quelle che erano state le sue convinzioni durante gli anni dell’adolescenza, ha deciso di dedicarsi all’attivismo pacifista. Nel corso della sua attività ha subìto un totale di dodici arresti.

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Nato il quattro luglio e le nomination all’Oscar e altre curiosità

Il film fu un autentico successo e arrivò ad ottenere numerosi premi e ben 8 nomination ai premi Oscar: miglior colonna sonora, miglior sonoro, miglior fotografia, miglior sceneggiatura non originale, miglior attore protagonista, miglior film, miglior montaggio e miglior regia. Solo queste ultime due, però, si tramutarono in vittorie. Particolarmente apprezzata fu infatti la regia di Stone, il quale cercò di realizzare un film quanto più realistico possibile. Egli aspirava ad esempio a girare proprio in Vietnam le scene lì ambientate, ma poiché i rapporti tra il paese asiatico e gli Stati Uniti erano ancora tesi, dovette accontentarsi delle Filippine.

O ancora, d’accordo con Cruise, Stone aveva intenzione di somministrare all’attore un farmaco paralizzante che permettesse all’interprete di vivere sulla propria pelle tale condizione di disabilità. Tuttavia, anche in questo caso dovette abbandonare l’idea, in quanto non si trovò un farmaco abbastanza sicuro. Un aspetto tecnico che invece Stone riuscì ad ottenere fu quello di girare il film con sfumature di rosso, bianco o blu (i colori della bandiera statunitense) a seconda del valore emotivo della scena: le scene di battaglia sono tutte in tonalità rossastre, le sequenze oniriche in bianco, la tristezza in blu.

Il trailer di Nato il quattro luglio e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Nato il quattro luglio grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Google Play, Now e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di lunedì 3 luglio alle ore 21:00 sul canale Iris.

Fonte: IMDb, TheCinemaholic

Greta Gerwig alla regia dei film su Le Cronache di Narnia per Netflix

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Arriva nel corso del tour mondiale di Barbie la notizia che Netflix ha affidato a Greta Gerwig la regia di due dei film che produrrà basandosi sulle storie de Le Cronache di Narnia. La svolta fantasy è inaspettata nella carriera di Gerwig, che già con Barbie sembrava aver sconfinato in una zona inesplorata per la sua filmografia, da attrice e da filmmaker.

Si era già provato ad adattare Le Cronache di Narnia tra il 2005 ed il 2008, con la produzione di tre film che non hanno avuto il successo sperato ma che hanno comunque mostrato le grandi potenzialità dei testi di C. S. Lewis. La sua opera si colloca trai classici del genere fantasy, una tra le serie più popolari tra le saghe fantasy letterarie dello scorso secolo.

Dopo aver esordito al cinema, dietro alla macchina da presa, con Lady Bird, Greta Gerwig ha diretto Piccole Donne e adesso è impegnata con la promozione di Barbie, una co-produzione Warner Mattel.

Barbie, tutto quello che c’è da sapere sul film

Dalla sceneggiatrice/regista candidata all’Oscar Greta Gerwig (Piccole donne, Lady Bird) arriva Barbie con protagonisti i candidati all’Oscar Margot Robbie (Bombshell – La voce dello scandalo, Tonya) e Ryan Gosling (La La Land, Drive) nei panni di Barbie e Ken. Insieme a loro nel cast anche America Ferrera (End of Watch – Tolleranza zero, i film Dragon Trainer), Kate McKinnon (Bombshell – La voce dello scandalo, Yesterday), Michael Cera (Scott Pilgrim vs. the World, Juno), Ariana Greenblatt (Avengers: Infinity War, 65 – Fuga dalla Terra), Issa Rae (The Photograph – Gli scatti di mia madre, Insecure), Rhea Perlman (Nei miei sogni, Matilda 6 Mitica) e Will Ferrell (Anchorman, Ricky Bobby – La storia di un uomo che sapeva contare fino a uno).

Fanno parte del cast del film anche Ana Cruz Kayne (Piccole donne), Emma Mackey (Emily, Sex Education), Hari Nef (Assassination Nation, Transparent), Alexandra Shipp (i film X-Men), Kingsley Ben-Adir (Quella notte a Miami, Peaky Blinders), Simu Liu (Shang-Chi e la leggenda dei dieci anelli), Ncuti Gatwa (Sex Education), Scott Evans (la serie TV Grace e Frankie), Jamie Demetriou (Crudelia), Connor Swindells (Sex Education, Emma.), Sharon Rooney (Dumbo, Jerk), Nicola Coughlan (Bridgerton, Derry Girls), Ritu Arya (The Umbrella Academy) e il premio Oscar Helen Mirren (The Queen – La Regina). Il film sarà al cinema dal 21 luglio.

LOL Talent Show: Chi fa ridere è dentro, la prima tappa il 4 luglio a Milano

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Partirà dal Teatro Lirico di Milano i prossimi 4 e 6 luglio la prima tappa di LOL Talent Show: Chi fa ridere è dentro, il nuovo show Original in 5 episodi che sarà disponibile in esclusiva su Prime Video nel 2024. Ospiti d’eccezione di queste due date saranno Ciro Piriello (martedì 4 luglio) e Michela Giraud (giovedi 6 luglio) che si uniranno ai giudici Elio, Katia Follesa e Angelo Pintus, tra i grandi protagonisti più amati delle passate edizioni di LOL: Chi ride è fuori. Capitanati da Mago Forest, nelle vesti di presentatore dello show, gireranno l’Italia in cerca del decimo concorrente che farà parte del cast della quarta stagione del celebre comedy show.

LOL Talent Show: Chi fa ridere è dentro è prodotto da Endemol Shine Italy per Amazon Studios.

L’arena di Tor Bella Monaca: al via dal 4 luglio, ecco la programmazione

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Al via domani, martedì 4 luglio, l’arena di Tor Bella Monaca, che ospiterà un ciclo di quindici proiezioni fino al prossimo 18 luglio. Alle ore 21, il programma sarà inaugurato da Il mucchio selvaggio, capolavoro di Sam Peckinpah, considerato uno dei migliori western della storia del cinema: il film sarà introdotto dall’attore e regista Valerio Mastandrea. Sempre a partire da domani, gli spettatori avranno l’occasione di votare il film proprio preferito da una lista di titoli che sarà fornita al pubblico prima delle proiezioni: lunedì 17 alle ore 21 sarà proiettata l’opera che avrà ottenuto il maggior numero di preferenze.

Fra i successivi appuntamenti, sabato 8 luglio alle ore 21 sarà la volta di Come un gatto in tangenziale – Ritorno a Coccia di Morto, introdotto dal regista Riccardo Milani e dalla protagonista Paola Cortellesi. Sabato 15 luglio (ore 21), il programma ospiterà la proiezione de La forma dell’acqua di Guillermo del Toro, premiato dall’Academy con 4 Oscar®, presentato alla platea da Virginia Raffaele. Martedì 18 alle ore 21, come film di chiusura, si terrà Ammore e malavita: il pluripremiato musical dei Manetti Bros. sarà introdotto dalla protagonista Serena Rossi.

L’arena di Tor Bella Monaca è realizzata da Zètema Progetto Cultura e Fondazione Cinema per Roma e promossa da Roma Capitale, all’interno della nuova iniziativa “Viva il cinema” che porterà la settima arte nelle periferie della città, con tre diverse sale cinematografiche all’aperto per un totale di quarantaquattro proiezioni gratuite. Dal 5 al 19 luglio, sarà infatti allestito un secondo spazio nella zona di Corviale, presso la Biblioteca Renato Nicolini (XI Municipio), mentre un terzo sarà attivo nel comprensorio di Santa Maria della Pietà (XIV Municipio) dal 20 luglio al 3 agosto.

Il progetto, finanziato dall’Unione Europea Next Generation EU nell’ambito del PNRR, rientra tra gli Interventi Immateriali individuati nella linea progettuale Piani Urbani Integrati M5C2-Investimento 2.2, destinati alle periferie delle Città Metropolitane.

“Il cinema estivo in piazza si arricchisce delle arene di Tor Bella Monaca, Corviale e Santa Maria della Pietà finanziate nell’ambito del PNRR e inserite nel programma dell’Estate Romana, quest’anno decisamente orientato a valorizzare la Settima Arte, con complessivamente 24 arene in tutta la città tra luglio e settembre”. Così l’assessore alla Cultura di Roma Capitale, Miguel Gotor. “Queste tre arene – ha aggiunto – sono particolarmente significative perché si inseriscono in un progetto di valorizzazione di tre aree strategiche per la città, che saranno riqualificate attraverso tre Piani Urbani Integrati. Sono sicuro che la varietà dei programmi di queste rassegne spingerà tanti cittadini ad assistere agli spettacoli e che questa sarà per molti l’occasione per scoprire o rivedere vecchi e nuovi film, insieme e in un’atmosfera di festa”.

COME PARTECIPARE

L’arena, posizionata in via Giovanni Castano (VI Municipio), è a ingresso gratuito fino a esaurimento dei posti disponibili; tutti i film saranno proiettati in italiano.

PROGRAMMA ARENA DI TOR BELLA MONACA

  • Martedì 4 luglio h. 21

IL MUCCHIO SELVAGGIO

di Sam Peckinpah, Stati Uniti, 1969, 145’

Introdotto da Valerio Mastandrea

  • Mercoledì 5 luglio h. 21

QUO VADO?

di Gennaro Nunziante, Italia, 2016, 86’

  • Giovedì 6 luglio h. 21

IL LATO POSITIVO – SILVER LININGS PLAYBOOK

di David O. Russell, Stati Uniti, 2012, 117’

  •  Venerdì 7 luglio h. 21

LO CHIAMAVANO JEEG ROBOT

di Gabriele Mainetti, Italia, 2016, 112’

  •  Sabato 8 luglio h. 21

COME UN GATTO IN TANGENZIALE – RITORNO A COCCIA DI MORTO

di Riccardo Milani, Italia, 2021, 110’

Introdotto da Riccardo Milani e Paola Cortellesi

  • Domenica 9 luglio h. 21

NOI E LA GIULIA

di Edoardo Leo, Italia, 2015, 115’

  • Lunedì 10 luglio h. 21

JOKER

di Todd Philips, Stati Uniti, 2019, 122’

  • Martedì 11 luglio h. 21

E.T. L’EXTRA-TERRESTRE

di Steven Spielberg, Stati Uniti, 1982, 115’

  • Mercoledì 12 luglio h. 21

TROPPO FORTE

di Carlo Verdone, Italia, 1986, 105’

  • Giovedì 13 luglio h. 21

IL TRADITORE

di Marco Bellocchio, Italia, Francia, Germania, Brasile, 2019, 148’

  • Venerdì 14 luglio h. 21

GLI INCREDIBILI – UNA “NORMALE” FAMIGLIA DI SUPEREROI

di Brad Bird Stati Uniti, 2004, 115’

  • Sabato 15 luglio h. 21

LA FORMA DELL’ACQUA – THE SHAPE OF WATER

di Guillermo del Toro, Stati Uniti, 2017, 123’

Introdotto da Virginia Raffaele

  • Domenica 16 luglio h. 21

NON CI RESTA CHE PIANGERE

di Roberto Benigni, Massimo Troisi, Italia, 1984, 113’

  • Lunedì 17 luglio h. 21

PROIEZIONE FILM PIÙ VOTATO DAL PUBBLICO 

  • Martedì 18 luglio h. 21

AMMORE E MALAVITA

di Marco Manetti, Antonio Manetti, Italia, 2016, 134’

Introdotto da Serena Rossi

HOTSPOT – Amore Senza Rete, concluse le riprese del film

HOTSPOT – Amore Senza Rete, concluse le riprese del film

Sono terminate le riprese di “HOTSPOT – Amore Senza Rete, film che segna la prima co-produzione tra Sony Pictures International Productions e Eagle Pictures.

Diretta da Giulio Manfredonia (Si può fare, Qualunquemente, Rocco Schiavone), questa brillante commedia romantica è interpretata da Francesco Arca (Allacciate le cinture, Gli idoli delle donne, Resta con me) e Denise Tantucci (Tre piani, Io e mio fratello), ed è scritta a quattro mani da Roberto Proia (Come non detto, trilogia Sul più bello, Backstage – Dietro le quinte) e Mauro Graiani (Poli opposti, Copperman).

 Shebnem Askin, EVP, Creative Production & Head of Sony Pictures International Productions, ha dichiarato: “Continuando ad ampliare il nostro portfolio in Italia, siamo molto felici di produrre HOTSPOT – Amore Senza Rete con Eagle Pictures in una location così iconica come Napoli e di lavorare con Giulio Manfredonia – un talentuoso regista con una particolare attitudine alla commedia”.

Tarak Ben Ammar, Presidente di Eagle Pictures, ha aggiunto: “L’inizio di questa partnership produttiva con Sony Pictures International Productions segna un traguardo importante per la nostra società, che inizia così ad affermarsi anche a livello globale. HOTSPOT – Amore Senza Rete è il primo di cinque progetti italiani che ci vedranno coinvolti nella produzione in egual misura”.

Nel cast anche Erasmo Genzini (Che Dio ci aiuti) e Anna Lucia Pierro (I bastardi di Pizzofalcone, Mina Settembre), e con Peppe Servillo e l’amichevole partecipazione di Rosalia Porcaro. Il film è stato girato tra Roma e Napoli, anche all’interno dello splendido Teatro San Carlo.

HOTSPOT – Amore Senza Rete, la trama

Tina (Denise Tantucci) è una giovane ballerina che sogna di farsi strada nel mondo della danza. Mentre sta aspettando il suo volo all’aeroporto di Londra, si accorge che la candidatura per un’audizione molto importante per il Teatro San Carlo di Napoli sta per scadere e ha 20 minuti di tempo per inviare la mail. La connessione wi-fi dell’aeroporto non funziona e ha finito i giga. Tina, disperata, nota l’hotspot attivo dell’iPhone di un certo Pietro (Francesco Arca). Presa dal panico, si guarda intorno e urla il suo nome per individuarlo. L’uomo, sorpreso, decide di condividere la sua password con lei. Tina è salva. Qualche settimana dopo, le arriva una notifica sul telefono: il suo wi-fi si è collegato di nuovo all’hotspot di Pietro. Un evento fortuito o un segno del destino?

La Casa dei Fantasmi, il nuovo film Disney in anteprima al Giffoni Film Festival

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La Casa dei Fantasmi (Haunted Mansion) è il titolo della nuova avventura Disney che arriverà nelle sale italiane il prossimo 23 agosto ma i juror di Giffoni, provenienti da oltre trenta nazioni, potranno vederlo in anteprima il 27 luglio nell’ambito della 53esima edizione del festival, in programma dal 20 al 29.

Sarà un’occasione straordinaria, destinata non solo ai giurati ma a tutto il pubblico del festival che avrà la possibilità, con una doppia proiezione, di vivere in esclusiva questa avventura da brividi.

Ispirato alla classica attrazione del parco a tema, il film Walt Disney Pictures La Casa dei Fantasmi racconta di una donna e di suo figlio che si rivolgono a un variegato gruppo di cosiddetti esperti spirituali per aiutarli a liberare la loro casa da intrusi soprannaturali.

Diretto da Justin Simien (Bad HairDear White People) da una sceneggiatura di Katie Dippold (Corpi da reatoGhostbusters), il film è interpretato da un cast comico d’eccezione che include LaKeith Stanfield (Cena con delitto – Knives Out), Tiffany Haddish (Bad Trip), Owen Wilson (Loki), Danny DeVito (Jumanji: The Next Level), Rosario Dawson (Zombieland – Doppio colpo), Chase W. Dillon (La ferrovia sotterranea), Dan Levy (Schitt’s Creek), con i vincitori dell’Academy Award® Jamie Lee Curtis (Everything Everywhere All at Once) e Jared Leto (House of Gucci).

Il regista Justin Simien ha affermato: “Il nostro team ha lavorato instancabilmente per realizzare un’avventura cinematografica spaventosa, divertente e ultraterrena sia per i nuovi fan che per quelli più accaniti! Non vedo l’ora che il pubblico possa vivere questa versione per il grande schermo dell’iconica attrazione Disney”.

Il film è prodotto da Dan Lin e Jonathan Eirich (Aladdin). Nick Reynolds (Easter Sunday) e Tom Peitzman (Il re leone) sono i produttori esecutivi.

Secret Invasion, Episode 4: ecco quando debutterà

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Secret Invasion, Episode 4: ecco quando debutterà

La data e l’ora di rilascio dell’episodio 4 di Secret Invasion sono state confermate. Il prossimo episodio uscirà su Disney Plus e seguirà Nick Fury mentre combatte per prevenire l’invasione degli Skrull. Ecco quando uscirà il prossimo episodio di Secret Invasion.

Quando è la data e l’ora di rilascio dell’episodio 4 di Secret Invasion?

La data di uscita dell’episodio 4 di Secret Invasion è il 12 luglio 2023.

  • 12:00 PT
  • 3 AM ET
  • 8:00 BST
  • 9 AM CEST

Sintonizzarsi all’orario sopra indicato darà ai fan l’accesso immediato all’ultimo episodio. Si consiglia di guardare il prima possibile, in quanto è il modo migliore per evitare spoiler sui social media e sui forum.

Iscriviti a Disney+ per guardare le più belle storie Disney, Pixar, Marvel, Star Wars, National Geographic e molto altro. Dove vuoi, quando vuoi.

Nella nuova serie Marvel Studios Secret Invasion, ambientata nel presente MCU, Nick Fury viene a conoscenza di un’invasione clandestina della Terra da parte di una fazione di Skrull mutaforma. Fury si unisce ai suoi alleati, tra cui Everett Ross, Maria Hill e lo Skrull Talos, che si è costruito una vita sulla Terra. Insieme corrono contro il tempo per sventare l’imminente invasione Skrull e salvare l’umanità.

Il primo episodio di Secret Invasion uscirà il 21 giugno 2023 su Disney+. Ogni episodio della miniserie di sei episodi debutterà ogni mercoledì, fino al finale il 26 luglio 2023. Lo spettacolo è interpretato da Samuel L. Jackson, Ben Mendelsohn, Cobie Smulders, Martin Freeman e Don Cheadle, tutti che riprendono i loro ruoli dai film del Marvel Cinematic Universe. La serie introdurrà anche i personaggi interpretati da Kingsley Ben-Adir, Emilia Clarke e Olivia Colman nell’MCU. Basato sulla serie di fumetti di Brian Michael Bendis, Leinil Francis Yu, Mark Morales e Laura Martin, Secret Invasion è prodotto da Kyle Bradstreet, con il regista di Let Him Go Thomas Bezucha e Ali Selim come registi.

The Opera: in corso le riprese del film con Vincent Cassel

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The Opera: in corso le riprese del film con Vincent Cassel

Sono in corso a Torino le riprese del film The Opera!, opera-musical diretta, scritta e sceneggiata da Davide LivermorePaolo Gep Cucco, con un cast internazionale composto, tra gli altri, da Valentino Buzza, Mariam Battistelli, Vincent Cassel, Erwin Schrott, con la partecipazione di Caterina Murino, Fanny Ardant, Rossy De Palma. The Opera! è prodotto da Showlab con Rai Cinema, con i costumi di scena realizzati da Dolce&Gabbana. Il film è realizzato con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte.

Le riprese si svolgeranno interamente a Torino e termineranno il 1° agosto. The Opera! narra la storia di tutte le storie: due amanti il giorno delle nozze, un fato crudele, il viaggio oltre la vita. È la storia di Orfeo e Euridice, raccontata in un’opera-musical nella quale il mito è trasposto nella contemporaneità di un linguaggio narrativo dove la parola, la musica, l’opera, il sound design, la moda e le arti visive si fondono. È un film visionario, che rompe schemi e idee preconcette sull’opera, sul musical, sul cinema, in un linguaggio nuovo ed emozionale.

The Opera! usa le più belle arie di Verdi, Puccini, Rossini, Mozart, Vivaldi, Boito, Gluck, inserendole nel flusso narrativo, dove parola parlata e cantata si fondono in un’esplosione comunicativa in cui i differenti stili e generi si ibridano con la bellezza del mito, creando un nuovo linguaggio emotivo.

Il film si avvale delle tecnologie più innovative: riprese all’interno di un virtual set, utilizzo della SGI e dei VFX per poter raccontare l’incredibile viaggio di Orfeo negli inferi. La produzione esecutiva è curata da Luigi De Giglio per la Digilife Movie.

Le riprese del film si svolgono all’interno dei “Prodea Led Studios” di Torino: il primo virtual set cinematografico completo presente in Italia. Uno dei più innovativi al mondo, grazie alla tecnologia LED passo 1.8 mm. A livello internazionale, figura tra i più grandi possedendo un diametro di 16 mt. per un’altezza di 8 mt. Attualmente, in assoluto, in rapporto altezza/diametro, è il più alto al mondo.

The Opera! Prodotto da Showlab con Rai Cinema; realizzato con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte.

Indiana Jones e il Quadrante del Destino: ecco la nuova action figures dedicata al film!

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Indiana Jones e il Quadrante del Destino (leggi qui la recensione) è finalmente al cinema, interpretato ovviamente da Harrison Ford nei panni dell’iconico archeologo. Proprio in occasione dell’uscita del film, il quinto della saga, Hot Toys ha svelato una nuova action figures dedicata al personaggio. Questa include occhi mobili insieme a mani intercambiabili, una giacca di pelle, l’iconica frusta, la sua cartella, lo zaino, gli strumenti, una torcia funzionante, lo stesso Quadrante del Destino e altro ancora. La figura in scala 1/6 assomiglia perfettamente a Ford nel film ed è un ottimo esempio di quanto sia incredibile il lavoro di Sideshow e Hot Toys. Qui di seguito, ecco le foto dell’action figures:

Tutto quello che sappiamo su Indiana Jones e il Quadrante del Destino

Harrison Ford torna nel ruolo del leggendario eroe archeologo per l’attesissimo ultimo capitolo dell’iconico franchise Indiana Jones e il Quadrante del Destino, un’epica e travolgente avventura in giro per il mondo. Insieme a Harrison Ford, il cast del film include Phoebe Waller-Bridge (Fleabag), Antonio Banderas (Dolor y gloria), John Rhys-Davies (I predatori dell’arca perduta), Shaunette Renée Wilson (Black Panther), Thomas Kretschmann (Das Boot), Toby Jones (La Talpa), Boyd Holbrook (Logan – The Wolverine), Olivier Richters (Black Widow), Ethann Isidore (Mortale) e Mads Mikkelsen (Un altro giro).

Diretto da James Mangold (Le Mans ‘66 – La grande sfidaLogan – The Wolverine) e con una sceneggiatura scritta da Jez Butterworth & John-Henry Butterworth e David Koepp e James Mangold, basata sui personaggi creati da George Lucas e Philip Kaufman, il film è prodotto da Kathleen Kennedy, Frank Marshall e Simon Emanuel, mentre Steven Spielberg e George Lucas sono i produttori esecutivi. La colonna sonora è composta ancora una volta da John Williams, che ha firmato le musiche di ogni avventura di Indiana Jones a partire dall’originale I predatori dell’arca perduta nel 1981.

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