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Il male non esiste, recensione del film premiato alla Berlinale

Il male non esiste, recensione del film premiato alla Berlinale

Ci sono quelli che obbediscono e quelli che dicono No”. Con Il male non esiste, il regista iraniano Mohammad Rasoulof ha voluto porre l’accento su un fardello che ancora oggi opprime il suo paese: la pena di morte. Il tema è affrontato non dal punto di vista dei condannati, ma da quello degli esecutori. Un grosso interrogatorio di carattere etico sta alla base del lungometraggio: chi, in un regime dispotico, è veramente libero di scegliere?

Il film conquista la critica internazionale: nel 2020 è premiato a Berlino con l’Orso d’Oro. Scopriamo insieme perché Il male non esiste merita di essere visto.

Il male non esiste racconta quattro storie e quattro dilemmi morali

Il male non esiste è un film diviso in quattro capitoli che ruotano attorno al medesimo tema: l’esecuzione capitale. Ogni storia mostra la vita di un uomo che, costretto dal governo iraniano ad uccidere i condannati a morte, si è trova costretto a scegliere se obbedire o meno, influenzando inevitabilmente la propria vita.

Heshmat è un marito e un padre buono e dedito alla famiglia, ma adombrato per il lavoro che deve eseguire ogni notte. Puoya è un ragazzo che deve svolgere il servizio militare. È tormentato da un ordine dei superiori che mette a dura prova la sua morale. Anche Javad sta svolgendo il servizio militare. Per avere tre giorni di permesso – vuole andare a trovare la propria fidanzata per il suo compleanno, deve svolgere un compito tutt’altro che semplice. Bharam invece è un medico interdetto che da vent’anni vive isolato dal mondo e conserva un segreto enorme.

Nessuna reale possibilità di scelta

Tutti e quattro i personaggi si trovano a dover affrontare le conseguenze delle proprie azioni: c’è chi ha scelto di uccidere e chi ha rifiutato, ma per tutti la vita è diventata un inferno.

Chi ha obbedito, o continua ad obbedire, vive dilaniato dai sensi di colpa che, inevitabilmente, invadono tutto il bello che li circonda. Heshmat ad esempio, sembra un uomo così buono, con i vicini di casa, la moglie, la madre malata, la figlia: vive di giorno un’esistenza lodevole, quasi per depurarsi dal gesto che è costretto a ripetere tutte le notti. In ogni caso, la catarsi non funziona granché: un’ombra lo accompagna giorno e notte, rendendolo cupo e distante in ogni situazione, anche le più gioiose.

Tra chi ha detto ”No” c’è Bharam. Era all’università, studiava medicina e aveva una fidanzata. Da quando ha fatto la sua scelta, il governo iraniano gli ha reso la vita impossibile: Bharam ha perso la sua famiglia e la sua professione ed è costretto a vivere come un clandestino. Non può nemmeno ottenere la patente o le cure di cui ha bisogno.

Per il modo in cui vengono affrontate le singole storie, Il male non esiste riesce a toccare profondamente anche chi non è inserito nella società iraniana. Il dilemma morale è ben esplicitato, in tutta la sua complessità. Il racconto quasi didascalico delle vite dei personaggi permette di osservare le conseguenze delle scelte di ognuno. Mohammad Rasoulof affronta il dilemma in modo documentaristico: non esprime un giudizio sulle scelte dei protagonisti, ma espone semplicemente quattro possibili, e plausibili, storie.

Delicatezza e brutalità sono forze che coesistono ne Il male non esiste

C’è tanta delicatezza nel modo di raccontare scelto da Mohammad Rasoulof. Le musiche di Amir Molookpuor sono incantevoli e suggestive. Ricordano vagamente le sinfonie di Ennio Morricone nei film di Tornatore o di Sergio Leone, struggenti e orecchiabili allo stesso tempo, ma soprattutto perfettamente allineate all’intensità emotiva di ogni scena.

Il regista de Il male non esiste lavora tantissimo con le emozioni. I dialoghi sono semplici e sinceri, come anche le scene di vita rappresentate. La finzione è impercettibile: il lavoro svolto con la costruzione del mondo finzionale è così precisa che non si riesce a cogliere, se non nella bellezza delle immagini. Gli scenari mostrati sono variegati, ma tutti ci dicono qualcosa dell’Iran: ne vediamo le città caotiche, i carceri, l’entroterra rigoglioso ed edenico e le colline più aride.

Alcune inquadrature sono di una potenza espressiva rara: il montaggio parallelo è denso di significati simbolici, necessari per dare il senso di una storia che si affida molto poco ai dialoghi. In sostanza, Mohammad Rasoulof, da abile regista, si affida alle immagini e alle emozioni per raccontare qualcosa di estremamente sentito per lui e per il suo paese. Inutile dire che il risultato è eccezionale.

La pena di morte in Iran

Il male non esiste mostra una piaga sociale dell’Iran. Il paese è il primo stato al mondo per il numero di esecuzioni capitali: sono oltre 250 quelle avvenute nel 2021. Probabilmente i numeri sono più alti: non tutte le esecuzioni vengono comunicate ufficialmente. I condannati sono tendenzialmente detenuti incolpati di omicidio o di reati di droga, ma negli ultimi anni le esecuzioni hanno coinvolto anche attivisti politici ed esponenti delle minoranze etniche. Chi viene ucciso è spesso torturato per confessare i reati commessi. Inoltre, i processi sono frettolosi e coinvolgono anche i minorenni.

In una società in cui i diritti umani sono totalmente trascurati, ad andare al patibolo non sono solo i condannati a morte, ma anche i cittadini costretti a svolgere le uccisioni a nome del governo. Con Il male non esiste si è invitati a toccare con mano un problema ancora sentito in alcuni paesi del mondo: il film mette a dura prova la morale e l’etica di chi vive in un paese libero.

Benvenuti in casa Esposito, recensione del film di Gianluca Ansanelli

Benvenuti in casa Esposito è il nuovo film del regista Gianluca Ansanelli che, dopo aver diretto i due lungometraggi All’ultima spiaggia (2012) e Troppo Napoletano (2016) e con una lunga carriera da sceneggiatore alle spalle (Si accettano miracoli, Omicidio all’italiana e Chi ha incastrato Babbo Natale?, tra gli altri) ritorna in cabina di regia ispirandosi direttamente all’omonimo romanzo di Pino Imperatore, che racconta le avventure tragicomiche di una famiglia camorrista. Il film è attualmente disponibile su Amazon Prime Video; nel cast Giovanni Esposito, Antonia Truppo, Francesco Di Leva, Nunzia Schiano, Salvatore Misticone.

Un racconto umoristico che si apre alla speranza

Tonino non è credibile nei panni del boss camorrista e non riesce a farsi rispettare, né dalla sua famiglia né da quelli sui quali dovrebbe comandare. Così alla morte di suo padre l’eredità di capozona del rione Sanità non passa a lui ma a don Pietro De Luca, che cerca di tenerlo alla larga il più possibile dai suoi affari. La vicenda si complica quando la figlia di Tonino si innamora del figlio di un magistrato, incaricato di indagare proprio sui traffici illeciti di don Pietro.

Proponendosi come uno spaccato umoristico e al contempo crudele della Napoli contemporanea, Benvenuti in Casa Esposito riesce a mettere in risalto le mille contraddizioni dell’ambiente urbano, senza mai chiudere la porta alla speranza di un futuro migliore.

La sceneggiatura del film riesce a cogliere la fluidità di scrittura di Imperatore, confezionando un’atmosfera da tarantella napoletana che vive di ironia arguta e mai banale, giocando con i luoghi comuni tipici dell'”essere simpaticamente napoletani”. Benvenuti in casa Esposito non pretende mai di infarcire il filo narrativo con sottotrame o messaggi impliciti: lo scopo primario è il beffarsi della quotidianità, efficace proprio perché resa da una prospettiva parziale, lucida, tangibile.

Pur notandosi ingenuità rispetto alla scrittura di Imperatore, e prendendosi qualche licenza nel trattamento della storia principale, Benvenuti in casa Esposito risulta un prodotto di intrattenimento che fa della grande comicità napoletana il proprio fine. Si ride di gusto delle vicende bizzarre che accompagnano quotidianamente i membri della famiglia, ci si emoziona assecondando un messaggio di speranza per una città che non è mai rispecchiata veramente dai cliché delle fiction nostrani, dall’imperversare delle brutte notizie, da chi vuole controllare la città ma non la sta realmente abitando.

Benvenuti in Casa Esposito

Benvenuti in casa Esposito: le sfaccettature di una famiglia e dell’ambiente urbano

Con qualche strizzatina d’occhio a Totò e Troisi, è difficile rimanere indifferenti di fronte alla bravura di Giovanni Esposito, vero e proprio mattatore, ingenuo sciosciammocca, un boss totalmente inadeguato.

Giovanni Esposito è sicuramente una scelta di antieroe atipico per il cinema, con alle spalle una carriera di personaggi fortemente caratterizzati e di ruoli da non protagonista; questa prova attoriale, nello specifico, è da considerarsi il vero punto di luce del film, che riesce a convogliare la tenerezza e la goffaggine insite al personaggio, assieme all’intuizione che lo differenzia all’interno del nucleo familiare: Tonino scopre improvvisamente che c’è un’altra strada che nessuno gli aveva mostrato prima. Gli avevano dato un binocolo che mostrava solo la strada impervia della camorra e della criminalità, ma si accorge invece che c’è un posto in cui c’è spazio per la bontà del suo animo.

Il conflitto non è mai uniforme in Benvenuti in casa Esposito, così come non lo è la cosiddetta “buona famiglia”, al cui interno emergono differenti psicologie. Abbiamo la figlia di Tonino che mira a una precisa direzione, verso cui l’istruzione riveste una funzione salvifica e, dall’altra parte, ci sono i suoceri che, come molti napoletani, vivono la condizione di gente comune assuefatta a una situazione che devono (o vogliono) accettare così com’è. Il resto della famiglia sta nel mezzo: la moglie Patrizia, la suocera Assunta e il marito sono indolenti, accettano la vita così com’è, dato che è Tonino  quello che porta i soldi a casa; non sono criminali, ma non sono neanche buoni fino in fondo. Le divergenze si creano all’interno della stessa famiglia e sarà proprio questa commistione a condurre ad una scelta: alla fine, quello che conta è che il livello di istruzione della ragazza e la sua capacità di andare oltre sono così forti da portare anche il padre lontano.

E’ da questo comico e improbabile sodalizio che nascono gli episodi più esilaranti del film, per mettere alla berlina gli aspetti più cafoni e ridicoli della criminalità. Benvenuti in casa Esposito non riesce mai effettivamente a porsi sullo stesso livello del romanzo da cui è tratto, che è stato un vero e proprio caso letterario, scalando le classifiche grazie al passaparola e all’entusiasmo dei lettori di tutta Italia, nonché adottato da scuole, istituzioni pubbliche, associazioni antimafia, comitati civici e gruppi che si battono per la Legalità. L’intento della pellicola è altresì quello di divertire, consolidare un ulteriore tassello della commedia all’italiane, di quelle che riempiono le sale per le feste natalizie, con le imbranataggini e le avventure tragicomiche di Tonino Esposito.

Woody Harrelson: 10 cose che non sai sull’attore

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Woody Harrelson: 10 cose che non sai sull’attore

Woody Harrelson è uno di quegli attori che ha fatto la storia del cinema moderno con le sue innumerevoli ed iconiche rappresentazioni. Grazie al suo talento e alle sue capacità recitative, l’attore è riuscito a farsi apprezzare da diverse fasce di pubblico di tutto il mondo.

Ecco, allora, dieci cose da sapere su Woody Harrelson.

Woody Harrelson: i suoi film

1. Ha recitato in celebri film e serie. La carriera dell’attore è iniziata nel 1986 con il film Una bionda per i Wildcats. Successivamente recita in Pazzi a Beverly Hills (1991), Chi non salta bianco è (1992), Proposta indecente (1993), Assassini nati (1994), Verso il sole (1996) e Larry Flynt – Oltre lo scandalo (1996). In seguito, lavora in EdTV (1999), Terapia d’urto (2003), After the Sunset (2004), The Big White (2005), Non è un paese per vecchi (2007), Sette anime (2008), The Messenger (2009), Benvenuti a Zombieland (2009) e 2012 (2009). Tra i suoi ultimi lavori vi sono 7 psicopatici (2012), Hunger Games (2012), Now You See Me – I maghi del crimine (2013), Il fuoco della vendetta (2013), Hunger Games: La ragazza di fuoco (2013), Hunger Games: Il canto della rivolta – Parte 1 (2014) e Parte 2 (2015), Now You See Me 2 (2016), Wilson (2017), Tre manifesti a Ebbing, Missouri (2017), The War – Il pianeta delle scimmie (2017), Il castello di vetro (2017), Solo: A Star Wars Story (2018), Highwaymen – L’ultima imboscata (2019), Midway (2019), Zombieland – Doppio colpo (2019) e Venom – La furia di Carnage (2021). Inoltre, ha continuato a lavorare per il piccolo schermo in serie come Will & Grace (2001), True Detective (2014) e The Freak Brothers (2021).

2. È anche doppiatore, produttore e regista. L’attore non ha mai svolto solamente questa professione nel corso della sua carriera, ma anche sperimentato, ad esempio, il doppiaggio, prestando la propria voce per film come Free Jimmy (2006) e Free Birds – Tacchini in fuga (2013). In quanto produttore, invece, ha lavorato alla realizzazione del film Highwaymen – L’ultima imboscata (2019) e della serie True Detective (2014-2019). Inoltre, egli ha scritto, diretto, prodotto ed interpretato Lost in London (2017).

woody harrelson

Woody Harrelson in Hunger Games

3. Sono state introdotte delle accortezze. L’attore è notoriamente vegano e, quando viene mostrato Haymitch, il suo personaggio, intento a mangiare, egli è sempre inquadrato con dessert o verdure, oppure mentre beve. Ciò ha permesso all’attore di non dover venire meno alle sue regole etiche e allo stesso tempo di non dover rinunciare ad alcune scene importanti per la storia.

Woody Harrelson è Carnage in Venom

4. Non voleva doppiare il personaggio. Inizialmente Harrelson era riluttante a dare la voce a Carnage stesso, poiché era nervoso per come sarebbe stato percepito da fan e dai critici. L’attore aveva dunque suggerito al regista Andy Serkis, noto per i personaggi di Gollum e Cesare, di essere lui la voce della creatura, poiché particolarmente più esperto con questo tipo di personaggi. Serkis, tuttavia, era convinto che Harrelson avrebbe potuto svolgere un ottimo lavoro e lo spinse a sperimentare, convincendolo a dare lui voce a Carnage.

5. Ha personalmente curato il look del suo personaggio. Woody Harrelson ha avuto un grande potere decisionale circa il guardaroba del suo personaggio. Ha anche insistito sul fatto che i suoi capelli dovessero essere più realistici, poiché aveva particolarmente odiato la parrucca che gli era stata fatta indossare nella scena post-credits del primo film. Ai suoi occhi, infatti, questa risultava troppo stravagante e “un po’ amatoriale“.

Woody Harrelson e Matthew McConaughey

6. Ha accolto True Detective con entusiasmo. Quando gli è stato offerto il ruolo di Marty Hart, l’attore non ci ha pensato due volte ad accettare, sia perché sapeva come lavora la HBO, sia per il fatto che ci fosse il suo collega e grande amico Matthew McConaughey. I due, infatti, avevano già lavorato insieme in film EdTV e Surfer, Dude. Anche per True Detective i due si sono trovati in perfetta sintonia, costruendo insieme i loro rispettivi personaggi. Ancora oggi i fan lodano in particolare la chimica che c’è tra loro come una delle cose migliori della prima stagione.

woody harrelson

Woody Harrelson e il padre

7. Non ha saputo chi fosse veramente il padre fino all’adolescenza. Charles Harrelson, padre dell’attore, aveva abbandonato la famiglia quando Woody aveva appena sette anni. Tuttavia, cominciò a farsi un’idea di chi fosse suo padre a dodici anni, nel 1973, quando venne rivelato alla radio della sua condanna per l’omicidio di Sam Degelia. Woody scoprì così che il padre era un killer professionista.

8. Ha voluto stabilire un rapporto con suo padre. Dopo l’accusa per l’omicidio del giudice John H. Wood nel 1981, l’attore decise di andare a trovare suo padre in carcere, ristabilendo un rapporto padre-figlio che andava oltre gli omicidi da lui commessi e presunti (si vociferava anche che potesse essere stato lui ad uccidere John F. Kennedy nell’attentato a Dallas). I due continuarono a frequentarsi anche dopo il suo tentativo di evasione di Charles nel 1995 e fino alla sua morte, sopraggiunta in carcere nel 2007.

Woody Harrelson: chi è sua moglie

9. È sposato e ha un divorzio alle spalle. Alla fine di giugno del 1985, l’attore si era sposato con Nancy Simon, figlia di Neil Simon. Sebbene i due si siano sposati in Messico più per gioco che per vero amore, alla fine rimasero legalmente sposati fino all’anno successivo, per poi, inevitabilmente, divorziare. Nel 1987, invece, ha conosciuto Laura Louie, allora sua assistente: i due sono insieme da quell’anno e si sono sposati nel 2008. Dall’unione con la sua attuale seconda moglie, sono nate tre figlie: Deni Montana (nata il 5 marzo 1994), Zoe Giordano (nata il 22 settembre 1996) e Makani Ravello (nata il 3 giugno 2006).

Woody Harrelson: età e altezza

10. Woody Harrelson è nato il 23 luglio del 1961 a Midland, nel Texas. La sua altezza complessiva corrisponde a 177 centimetri.

Fonti: IMDb, Collider, The Sun

Il Padrino: dal 28 febbraio al 2 marzo evento al cinema per i 50 anni del capolavoro di Coppola

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“Sono molto orgoglioso de Il Padrino, che ha certamente definito la prima parte della mia vita creativa”, ha detto Francis Ford Coppola. “In questo tributo per il 50° anniversario, è gratificante celebrare questa pietra miliare con la Paramount insieme ai meravigliosi fan che lo hanno amato per decenni, alle giovani generazioni che lo trovano ancora attuale e a coloro che lo scopriranno per la prima volta.”

Il trailer de Il Padrino in versione restaurata

Il magistrale adattamento cinematografico di Coppola del romanzo di Mario Puzo racconta l’ascesa e la caduta della famiglia Corleone e la trilogia cinematografica è giustamente considerata come una delle più grandi della storia del cinema.  In preparazione del 50° anniversario dell’uscita originale del primo film, il 24 marzo 1972, la Paramount e la casa di produzione di Coppola, la American Zoetrope, hanno intrapreso un restauro scrupoloso di tutti e tre i film nel corso di tre anni.

Ogni sforzo è stato fatto per creare la migliore presentazione possibile per il pubblico di oggi, che può guardare i film usando una tecnologia che è progredita enormemente dal 2007, quando l’ultimo restauro è stato completato dall’eminente storico del cinema e conservatore Robert Harris.  Usando quel lavoro come modello, il team ha speso migliaia di ore per assicurarsi che ogni fotogramma fosse valutato per creare la presentazione più incontaminata rimanendo fedele all’aspetto originale dei film.

“Ci siamo sentiti privilegiati nel restaurare questi film e un po’ in soggezione ogni giorno che ci abbiamo lavorato”, ha detto Andrea Kalas, Vicepresidente Senior della Paramount Archives.

DETTAGLI DEL RESTAURO
– Oltre 300 cartoni di pellicola sono stati esaminati per trovare la migliore risoluzione possibile per ogni fotogramma di tutti e tre i film.
– Più di 4.000 ore sono state spese per riparare macchie di pellicola, strappi e altre anomalie nei negativi.
– Oltre 1.000 ore sono state spese per una rigorosa correzione del colore per assicurare che gli strumenti ad alta gamma dinamica fossero rispettosi della visione originale di Coppola e del direttore della fotografia Gordon Willis.
– Oltre all’audio 5.1 approvato da Walter Murch nel 2007, le tracce mono originali de Il padrino e Il padrino: Parte II sono state restaurate.
– Tutto il lavoro è stato supervisionato da Coppola.

Il Legionario gratis al cinema con Cinefilos.it, nuovi biglietti disponibili per Milano

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Cinefilos.it offre la possibilità di vedere al cinema, gratis, Il Legionario, il nuovo film di Hleb Papou con protagonisti Germano Gentile e Maurizio Bousso.

MILANO – Anteo Palazzo del Cinema – domenica 27 febbraio (5 biglietti x2)

I biglietti saranno validi per domenica 27 febbraio e potranno essere richiesti, fino ad esaurimento, inviando una email a [email protected] in cui andrà specificato che si sta chiedendo l’invito via CINEFILOS.

Gli orari delle proiezioni andranno consultati direttamente sui siti dei cinema.

I biglietti vengono distribuiti da una hostess all’ingresso del cinema a partire dalle 19,00, presentando la email di conferma ricevuta unitamente ad un documento di identità ed al Green Pass.

Il Legionario – il trailer del film

Red: la regista Domee Shi presenta il suo film targato Pixar

Red: la regista Domee Shi presenta il suo film targato Pixar

Dopo il recente successi di Luca, il cui percorso nella stagione dei premi è tutt’altro che concluso, la Pixar torna ora a proporre un nuovo lungometraggio che, similmente a quello appena citato, è incentrato sull’atto di crescere ed entrare in una nuova fase della propria vita. Il film è Red (il cui titolo originale è Turning Red, letteralmente “diventare rossi”) e la sua regista è Domee Shi, qui al suo primo lungometraggio ma già celebre per il cortometraggio Bao. Disponibile direttamente sulla piattaforma Disney+ a partire dall’11 marzo, la pellicola ha per protagonista la giovane Meilin Lee.

Meilin è una tredicenne sicura di sé e un po’ maldestra, con un solido gruppo di amiche, ottimi voti a scuola e un rapporto con la sua famiglia migliore rispetto alla media. Soprannominata Mei dalle sue amiche, la ragazza ha dunque tutte le ragioni per aspettarsi un roseo futuro nella sua carriera come studentessa delle medie e in generale nella vita. Ciò che non sa, però, è che qualcosa in lei sta per cambiare. Nel momento in cui un’antica maledizione (originariamente considerata una benedizione) di famiglia la travolgerà, Meilin si vedrà letteralmente trasformare, con conseguenze imprevedibili.

Red: la conferenza stampa del film

Ad aprire la conferenza stampa di presentazione del film, a Roma, è proprio la regista. “Mi sono sempre piaciute le storie di trasformazioni, da La metamorfosi di Kafka a Dr. Jekyll e Mr. Hyde. Tutte le mie storie hanno per protagoniste ragazze alle prese con il processo di crescita, – racconta Shima quella di Red ha sempre avuto un posto più speciale delle altre nel mio cuore. È così che mi sono presentata alla Pixar per proporla. Pensavo che dopo l’Oscar vinto per Bao sarebbe stato facile, invece ho comunque dovuto dar prova della forza della storia e dei suoi personaggi. È stato solo dopo un faticosissimo incontro che sono riuscita ad avere il via libero per realizzare il mio primo film”.

“Ho riportato nel film molte delle mie esperienze più imbarazzanti di me e della mia crescita. – continua poi la regista – Intorno ai tredici anni, come tutti, stavo vivendo una serie di cambiamenti. Il mio corpo cambiava, le mie emozioni cambiavano, cambiavano anche i miei rapporti con gli altri. È stato molto spaventoso all’epoca, ma poi comprendi che non tutti i cambiamenti portano cose negative. Ho riflettuto sul quel periodo e Red è stato il risultato di queste riflessioni”.

Red Pixar

Per un film tanto ricco di colori e trovate visive, inevitabile è la domanda sulle influenze in ambito registico che la Shi avverte come più importanti. “Tra le mie principali influenze come registi, – dichiara la regista – ci sono Edgar Wright, per il suo combinare in modo meraviglioso elementi visivi provenienti da culture diverse, ma anche Wes Anderson, per il suo uso dei colori, della composizione delle inquadrature. In Red c’è molto di loro.”

Guardando il film viene inoltre inevitabile chiedersi come mai sia stato scelto proprio il panda rosso come animale in cui la protagonista si trasforma. “Perché il panda rosso? – risponde la regista – Il loro rosso li rende perfetti come metafora per la pubertà. Si sposa sia con l’imbarazzo che con la rabbia e l’amore, tutti sentimenti che si esaltano nel momento in cui si entra in questa fase della crescita. E poi perché sono dolcissimi e non si sono mai visti spesso al cinema e in TV!”.

Infine, è da sottolineare come Red sia il primo lungometraggio della Pixar interamente ed esclusivamente diretto da una donna. Chiamata a commentare la cosa, la regista afferma che “i motivi forse sono quelli che ormai conosciamo tutti. Troppo spesso si dà poco credito alle idee di cineaste che, invece, avrebbero tanto da dire. Però ora alla Pixar ci sono molti film diretti da donne in fase sviluppo, quindi per fortuna il cambiamento sta arrivando”.

 

Halo l’attesa serie in arrivo su SKY e NOW

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Halo l’attesa serie in arrivo su SKY e NOW

Halo, l’attesissima serie originale Paramount+, sarà disponibile dal 24 marzo in streaming su NOW e on demand su Sky (in versione originale sottotitolata), prima del lancio di Paramount+ in Italia. Il 28 marzo partirà su Sky Atlantic nella versione in italiano.

Ambientata nell’universo narrativo creato per la prima volta nel 2001 con il lancio del primo “Halo” per Xbox, la serie mette in scena un epico conflitto del 26° secolo tra l’umanità e una minaccia aliena nota come Covenant.

La serie vede come protagonisti Pablo Schreiber (“American Gods”) nel ruolo del super soldato Master Chief; Natascha McElhone (“Californication”, “Hotel Portofino”, “Designated Survivor”) nei panni della dottoressa Halsey, brillante, tormentata e imperscrutabile creatrice dei super soldati Spartan; e Jen Taylor (serie di videogiochi “Halo“, RWBY) nei panni di Cortana, l’IA più avanzata nella storia umana e potenzialmente la chiave per la sopravvivenza della razza umana.

Nel cast anche Bokeem Woodbine (“Fargo”), Shabana Azmi (“Fire”), Natasha Culzac (“The Witcher”), Olive Grey (“Half Moon Investigations”), Yerin Ha (“Reef Break”), Bentley Kalu (“Avengers: Age of Ultron”), Kate Kennedy (“Catastrophe”), Charlie Murphy (“Peaky Blinders”) e Danny Sapani (“Penny Dreadful”). Si uniscono al cast nei panni di personaggi originali della serie anche Ryan McParland (“6Degrees”), Burn Gorman (“The Expanse”) e Fiona O’Shaughnessy (“Nina Forever”).

Halo è uno dei videogiochi più di successo di sempre ed è diventato un fenomeno di intrattenimento globale, con all’attivo più di 82 milioni di copie vendute in tutto il mondo e più di 6 miliardi di dollari di fatturato complessivo.

La serie è stata già rinnovata per una seconda stagione prima ancora del debutto della prima. Halo è prodotta da SHOWTIME® in associazione con 343 Industries, insieme a Amblin Television di Steven Spielberg. Produttore esecutivo è Steven Kane, assieme a Steven Spielberg, Darryl Frank e Justin Falvey per Amblin Television in collaborazione con 343 Industries, il regista Otto Bathurst e Toby Leslie per One Big Picture, e Kyle Killen e Scott Pennington per Chapter Eleven. Kiki Wolfkill, Frank O’Connor e Bonnie Ross sono i produttori esecutivi lato 343 Industries. La distribuzione internazionale della serie è affidata a Paramount Global Distribution Group.

Film nominati agli Oscar: opinioni e probabili vincitori

Film nominati agli Oscar: opinioni e probabili vincitori

Nella notte tra il 27 e il 28 marzo ci sarà la cerimonia di premiazione degli Oscar 2022 al Dolby Theatre di Hollywood, Los Angeles. Vediamo quali sono i film nominati e quale il possibile vincitore.

Grande attesa per la notte degli Oscar 2022, l’evento più amato da tutti gli appassionati di cinema del mondo. Il film con più nomination (12 in tutto) è Il potere del cane di Jane Campion (dato per possibile vincitore) mentre l’Italia è presente nella cinquina per il miglior film straniero con Paolo Sorrentino e il suo È stata la mano di Dio. Molte nomination anche per Dune, West Side Story, Belfast e King Richard (che racconta, con grande empatia e epicità, la storia di Richard Williams e delle sue figlie, Venus e Serena, le famose tenniste, le prime grandi campionesse di colore in uno sport privilegiato come il tennis).

Le scommesse sugli Oscar, fanno parte di quel settore di scommesse speciali che piacciono tanto agli appassionati. Infatti tantissimi giocatori puntano su questo o quel film proprio in concomitanza con quello che è l’evento più atteso della stagione cinematografica. Gli Oscar sono assegnati dall’Academy of Motion Pictures, Arts and Science (che ha più di 10mila membri) dal 1927. I migliori film candidati sono 10 mentre per le altre categorie abbiamo 5 possibilità di scelta.

I migliori film di quest’anno sono:

  • Belfast
  • I segni del cuore
  • Don’t look up
  • Drive my car
  • Dune
  • King Richard
  • Licorice Pizza
  • La fiera delle illusioni – Nightmare Alley
  • Il potere del cane
  • West side story

Drive my car, film giapponese, così come capitò a Benigni con La vita è bella, è nominato sia come “miglior film” che come “miglior film straniero”.

Il potere del cane: sensibilità e inadeguatezza nel profondo West

Jane Campion è una regista di grande sensibilità. Il successo del suo Lezioni di piano (film del 1993) è solo un esempio di quanto lei sia in grado di tirare fuori dalle sceneggiature e dagli attori che lavorano con lei. In questo caso parliamo di un film non facile, un dramma ambientato nel 1925 in un Montana di mandrie e di uomini duri. Due fratelli, uno straordinario Benedict Cumberbatch e il sensibile Jesse Plemons, devono gestire un ranch in Montana, tra vacche, pelli e antrace con cui combattere. Tutto cambia con l’arrivo di una donna e del suo unico figlio, introverso e sensibile.

Qui la trama si capovolge e ciò che sembrava essere chiaro fin dall’inizio si trasforma in tutt’altro. Il fratello più scorbutico mostrerà tutta la sua sensibilità e quel senso di inadeguatezza che lo ha portato a mascherare le sue fragilità nell’idea del macho. Il ragazzino, invece, che sembrava tanto impaurito e debole, tirerà fuori un lato spigoloso e psicologicamente potente. Ma fermiamoci qui.

Sorrentino: la sua Napoli conquista gli americani

Paolo Sorrentino racconta parte della sua vita e conquista gli americani, in un amarcord che raccoglie sensazioni di una Napoli anni Ottanta inebriata dall’arrivo di Maradona in città, visto già come un Dio. La pellicola racconta, in maniera romanzata, un dramma della vita del regista: i suoi genitori, infatti, hanno perso la vita in una banale fuga di gas nella casa in montagna. Una tragedia inaspettata che ha cambiato il corso degli eventi e ha, completamente, trasformato la routine di vita di Sorrentino. Maradona, come un vero deus ex machina, rappresenta, in pieno, il destino: il giovanissimo regista non si trovò con i genitori nel momento della morte perché era a vedere Diego allo stadio.

Da qui, da questo aneddoto potente e tragico, nasce l’idea di questa pellicola autobiografica in cui la sensibilità drammatica del giovane alter ego del regista si trova a raccontare la sua pazza famiglia e la sua crescita personale, tra tanti dubbi e tanta energia inaspettata. Napoli, poi, è da sempre luogo di storie e narrazioni fantastiche. Con i suoi misteri, gli occhi della sua gente, la sua musica, la sua allegria, la sua malinconia è, da sempre, una location perfetta per “raccontare”, ammaliando con una poesia difficilmente riscontrabile in altri luoghi in Italia. Così, Sorrentino dopo aver vinto un Oscar con la bellezza di Roma ci riprova con un omaggio a Napoli e alla sua vita che non è stata facile ma che è, da sempre, piena di fantasia e di personaggi fuori dal comune.

No Exit, recensione del film Star su Disney+

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No Exit, recensione del film Star su Disney+

Basato sull’omonimo romanzo di Taylor Adams, No Exit è la nuova produzione Hulu, per Starz, disponibile sulla piattaforma di Disney+ dal 25 febbraio 2022. Si tratta di un thriller ad alto tasso di adrenalina, ambientato completamente in un rifugio di montagna, in balia di una tempesta di neve. I colpi di scena sono assicurati.

No Exit, la trama

Darby è una ragazza che sembra avere dei problemi e che si mette in viaggio per raggiungere la madre malata in ospedale. Durante il percorso, però, viene costretta da una bufera di neve a fermarsi per la notte in un rifugio di montagna, dove passerà le ore di buio insieme ad altre persone, sconosciuti che, come lei, sono stati bloccati dal mal tempo. Cominciando a familiarizzare e a conoscersi, il gruppo di sconosciuti comincia ad esporsi e i vari personaggi cominciano a prendere forma sotto gli occhi di Darby, che è il nostro punto di vista e la nostra guida nella storia. Mistero, suspence e colpi di scena renderanno questa notte più movimentata di quanto la ragazza non avrebbe mai potuto immaginare.

Come lo stesso regista Damien Power ha avuto modo di dichiarare, l’adattamento da Adams mantiene già in fase di sceneggiatura i punti cardine del romanzo e soprattutto i tempi e il ritmo ad alta tensione. Questo si traduce in una pellicola che riesce a tenere l’attenzione dello spettatore, merito anche degli ottimi interpreti che portano a casa un discreto risultato per una storia così basica. 

La tensione costante è ottenuta anche grazie all’unità di tempo e spazio della storia, che si svolge tutta nel corso di una notte in un luogo isolato. Come sempre accade quando si ricostruiscono situazioni del genere, le dinamiche trai personaggi vengono forzate, per cui è più semplice che si diventi amici, avversari, amanti, ovvero che tra due o più personaggi si sviluppino sentimenti forti e polarizzati, tali da sostenere i toni della narrazione.

La storia semplice e i personaggi complicati

Non c’è sicuramente nulla di male nel mettere in scena una storia semplice, quello che invece No Exit fa bene è proprio mettere in scena questa storia semplice con un alto grado di coinvolgimento da parte dello spettatore, cadenzando sapientemente i colpi di scena e le rivelazioni che piano piano compongono un puzzle in cui l’essere umano non fa certo bella figura e in cui sembra spiccare, alla fine, soltanto la nostra eroina, Darby, al netto delle sue difficoltà e del suo percorso turbolento.

Uno dei personaggi più importanti del film è l’ambiente, la neve, la tempesta, la natura ostile che si fa teatro della vicenda, che la complica, la racconta, le consente di andare avanti e svilupparsi in maniera avvincente, il tutto sotto gli occhi attenti ma spaventati di Darby.

No Exit è un buon esempio di thriller che racchiude in sé elementi molto cari al genere, sia su carta che su pellicola, e riesce a rendersi anche indipendente dal romanzo di cui è adattamento consapevole. 

Occhiali Neri, recensione del nuovo film di Dario Argento

Occhiali Neri, recensione del nuovo film di Dario Argento

A distanza di 10 anni dall’uscita di Dracula 3D, il Maestro del Brivido Dario Argento torna a occupare le sale cinematografiche con il suo Occhiali Neri. Presentato in anteprima al festival di Berlino, il film vede come protagonisti Ilenia Pastorelli, Asia Argento e il giovanissimo Xinyu Zhang.

Occhiali neri: il ritorno di Argento a una tradizione più tenera

Un assassino seriale di prostitute colpisce a Roma strangolando le sue vittime con una corda per violoncello. Quando il killer attacca Diana (Ilenia Pastorelli), prostituta di lusso, l’omicidio fallisce ma la donna si ritrova a subire un incidente che la priverà della vista per sempre. Rita (Asia Argento), una volontaria conosciuta presso una comunità di non vedenti, la aiuta ad ambientarsi nella sua nuova vita. Nel frattempo, la polizia indaga per fermare l’assassino.

Con Occhiali Neri, Dario Argento torna a proporre nelle sale italiane un thriller all’italiana, caratterizzato da specificità registiche e impostazioni narrative a cui lo spettatore odierno non è più abituato: una trama semplice e che avanza logicamente, secondo la risoluzione di indizi ben individuabili ma incorniciati da una traccia sonora penetrante, che cerca di sovrastare l’impianto caricaturale della recitazione.

Secondo tecniche attoriali ben affinate nella scuola horror anni ’70/’80, il fulcro di un giallo vecchio stampo è da ricercare nella presenza attoriale, che ben distingue i personaggi principali dai comprimari; Ilenia Pastorelli è abile nell’inquadrare l’esuberanza di una donna abituata ad abitare gli spazi in maniera maestosa ed accattivante, e che ora dovrà imparare nuovamente a vivere, sorretta dall’affetto e astuzia di una figura fondamentale: il piccolo Chin. Vittima quasi inconsapevole ed intonsa dello stesso incidente che ha avuto conseguenze nefaste per Diana, l’innocenza e la tenerezza del bambino si riveleranno carte fondamentali per l’apertura narrativa del Maestro a sottotrame mai da lui esplorate: la risolutezza di un duo improbabile diviene linfa vitale nell’ottica di uno sviluppo narrativo ancorato a una grammatica della macchina da presa che, altrimenti, faticherebbe non poco a procedere col minutaggio.

Occhiali neri: un eclissi di modernità ma dalle intenzioni chiare

Dove Occhiali Neri dà il meglio di sé è nella messa in scena delle oscure atmosfere urbane che Dario Argento ha sempre saputo ritrarre perfettamente: il regista cattura egregiamente le sembianze di una Roma minacciosa, vuota e in parziale rovina, in attesa che un altro corpo cada a terra. La città viene sovrastata da un’eclissi perenne, vittima degli occhi di Diana che non vedono più allo stesso modo, o forse non hanno mai visto realmente, oscurati da un distanziamento individuale che la protagonista assume nella prima parte del girato.

Siamo di fronte a un’idea di giallo horror più minimalista e conflittuale piuttosto che formalmente feticista, che non mira tanto ad adattarsi alla contemporaneità del genere, piuttosto ad offrire un taglio inedito all’ultima parte di filmografia del Maestro, aperto a uno sguardo forse più indulgente nei confronti della complessità psicologica dell’essere umano (come dovrebbe confermare la prossima prova attoriale del regista nel nuovo film di Gaspar Noè, Vortex). Questo non si traduce nel tipo di regia goffa e impacciata che in tanti temevano, e che è spesso preponderante nelle “ultime opere” dei registi maestri: non siamo di fronte a una regia particolarmente notevole che, tuttavia, mostra qualche guizzo specialmente durante le scene d’azione e uccisione, piuttosto raccapriccianti.

Per scelta narrativa e stilistica, la mano di Dario Argento va in Occhiali Neri a toccare il cuore di una tenere ma poderosa alleanza: l’orrore risiede nel contrasto tra la gentilezza casuale ma significativa di Diana e del suo nuovo amico, contrapposta all’impulso distruttivo di un killer stereotipato, retaggio di una sincerità registica ormai obsoleta, che vive dei contrasti dicotomici tra i personaggio. Prevedibile nel suo svolgimento e nel trattamento delle sue pedine-personaggio, la posta in gioco è tanto più intimamente sentita quanto più la cinepresa si contorce attorno a Diana e a Chin, avviluppandoli nei meandri di una mente registica che forse ha perso la veracità di una volta, ma vuole continuare a fare cinema.

E’ la colonna sonora di Arnaud Rebotini a sancire ogni passaggio fondamentale della trama di Occhiali Neri, sempre nell’ottica di rimodellamento del thriller all’italiana tra le mani di Dario Argento, per non lasciare sfuggire personaggi e azioni dal controllo registico. Accettando implicitamente lo schema maestro-burattini, pur con maggior parvenza di autonomia in quest’ultimo film del Maestro, lo sguardo dello spettatore dovrà fluire assieme alle sonorità lugubri e affilate di Rebotini, alla scrittura innocua e logica di Argento e agli occhi di Daria, attrice di un dramma mai veramente scandagliato nella sua interiorità e che si sostanzia nella tradizione.

The Batman: una clip svela il volto dell’Enigmista

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The Batman: una clip svela il volto dell’Enigmista

In prossimità dell’uscita di The Batman, ecco una nuova clip dal film con Robert Pattinson nei panni del Cavaliere Oscuro. Nella clip vediamo finalmente il volto di Paul Dano, che interpreta il main villain del film, l’Enigmista.

https://twitter.com/TheBCEU/status/1496847053544062976?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1496847053544062976%7Ctwgr%5E%7Ctwcon%5Es1_&ref_url=https%3A%2F%2Fscreenrant.com%2Fthe-batman-movie-clip-riddler-face-paul-dano%2F

The Batman, il film

The Batman diretto da Matt Reeves uscirà nelle sale il 4 marzo distribuito da Warner Bros Italia. Protagonisti del film insieme a Robert Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno anche Colin Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (Jim Gordon), Paul Dano (Enigmista) e Andy Serkis (Alfred). Infine, John Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast anche Peter Sarsgaard che sarà Gil Colson, il Procuratore Distrettuale di Gotham.

Due anni trascorsi a pattugliare le strade nei panni di Batman (Robert Pattinson), incutendo timore nel cuore dei criminali, hanno trascinato Bruce Wayne nel profondo delle tenebre di Gotham City. Potendo contare su pochi fidati alleati – Alfred Pennyworth (Andy Serkis) e il tenente James Gordon (Jeffrey Wright) – tra la rete corrotta di funzionari e figure di alto profilo della città, il vigilante solitario si è affermato come unica incarnazione della vendetta tra i suoi concittadini. Quando un killer prende di mira l’élite di Gotham con una serie di malvagi stratagemmi, una scia di indizi criptici spinge il più grande detective del mondo a indagare nei bassifondi, incontrando personaggi come Selina Kyle / alias Catwoman (Zoe Kravitz), Oswald Cobblepot / alias il Pinguino (Colin Farrell), Carmine Falcone (John Turturro) e Edward Nashton / alias l’Enigmista (Paul Dano). Mentre le prove iniziano a condurlo più vicino alla soluzione e la portata dei piani del malfattore diventa chiara, Batman deve stringere nuove alleanze, smascherare il colpevole e rendere giustizia all’abuso di potere e alla corruzione che da tempo affliggono Gotham City.

Michael Keaton pubblica una foto in costume da Batman, dal set di Batgirl

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Michael Keaton, impegnato sul set di Batgirl in cui tornerà a interpretare Batman, ha pubblicato una bella foto sul suo account Instagram in cui è protagonista la sua ombra in costume, con le inconfondibili orecchie a punta. L’attore ha espresso grande gioia nel tornare nei panni del personaggio e lo ha già fatto per The Flash di Andy Muschietti, in cui comparirà accanto a Ben Affleck. Ecco la foto:

Batgirl è il film del 2022 di Adil El Arbi e Bilall Fallah con Leslie Grace, J.K. Simmons, Michael Keaton  e Brendan Fraser. È stato annunciato che Leslie Grace interpreterà Batgirl. Il suo precedente ruolo cinematografico è stato nell’adattamento della WB di In the Heights, acclamato dalla critica. Mentre la trama di Batgirl è ancora nascosta, il film vedrà J.K. Simmons torna nel ruolo del commissario Gordon, visto l’ultima volta in Justice League di Zack Snyder. Jacob Scipio partecipa al film in un ruolo non rivelato e Brendan Fraser interpreta il cattivo Garfield Lynns, noto anche come Firefly. Ivory Aquino si è unita al cast nel ruolo di Alysia Yeoh

Batgirl doveva essere diretto da Joss Whedon, regista di The Avengers e Avengers: Age of Ultron, nonché della versione cinematografica di Justice League. Tuttavia, nel 2018, il regista ha deciso di abbandonare il progetto, ammettendo di non essere riuscito a “decifrare la storia”. Il film è diretto da Adil El Arbi e Bilall Fallah.

L’immagine e la parola 2022: uno sguardo al futuro e ai confini dell’audiovisivo

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Si terrà dal 12 al 13 marzo al PalaCinema di Locarno la nona edizione di L’immagine e la parola, l’evento primaverile del Locarno Film Festival. L’iniziativa quest’anno sarà dedicata al futuro delle immagini in movimento e ai territori di frontiera dell’audiovisivo. Per l’occasione, Michelangelo Frammartino presenterà in anteprima svizzera il suo ultimo lavoro, Il buco (2021), con la fotografia di Renato Berta.

Alberto Barbera, direttore della Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, il professor Kevin B. Lee, lo scrittore e autore Bepi Vigna e il regista Stefano Knuchel, di cui sarà proposto Hugo in Argentina (2021), saranno gli altri ospiti con cui ci si interrogherà sulle nuove frontiere del cinema e della creazione. Il programma sarà arricchito da proposte formative rivolte alle giovani generazioni, con le attività di Locarno Kids e la Spring Academy.

Alla sua nona edizione, L’immagine e la parola si prepara a guardare avanti, riscoprendosi evento completamente dal vivo, in cui il pubblico potrà tornare a essere protagonista nella casa ticinese della settima arte, il PalaCinema di Locarno. Marzo sarà anche il mese che il Locarno Film Festival intende dedicare al futuro, e dunque il consueto appuntamento sarà arricchito da nuove iniziative legate alla riflessione sull’avvenire dell’audiovisivo e il coinvolgimento delle giovani generazioni.

Sabato 12 marzo alle ore 14.00 il “Locarno Film Festival Professor for the Future of Cinema and Audiovisual Arts” all’Università della Svizzera italiana (USI), Kevin B. Lee, terrà una masterclass dedicata al cinema all’ epoca di Netflix, seguita dalla proiezione del film di animazione Bombay Rose di Gitanjali Rao (2019), distribuito proprio dalla popolare piattaforma. Alle 18.30 il direttore artistico del Locarno Film Festival Giona A. Nazzaro si confronterà sul futuro dei festival cinematografici con un ospite d’eccezione, Alberto Barbera, direttore della Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia. All’incontro seguirà la proiezione, in anteprima svizzera, di uno dei titoli più entusiasmanti visti in laguna nel 2021: Il buco di Michelangelo Frammartino, vincitore del Premio speciale della giuria, fotografato dal maestro della luce bellinzonese Renato Berta. L’opera, capace di sondare i limiti dell’immagine cinematografica, a partire dal racconto della più grande impresa speleologica italiana di tutti i tempi, sarà presentata dal regista e dalla co-autrice Giovanna Giuliani. All’insegna delle scoperte avventurose sarà anche il programma di domenica 13 marzo, con il film Sasha e il Polo Nord (Tout en haut du monde, di Rémi Chayé, 2015), presentato nell’ambito dei Locarno Kids Screenings in collaborazione con Cinemagia, e, alle 10.30, con la masterclass di Michelangelo Frammartino, in collaborazione con il CISA e moderata dal direttore della fotografia de Il buco,Renato Berta. Alle 16.00, con il regista Stefano Knuchel ci si addentrerà nel linguaggio del fumetto, in un incontro con il creatore di Nathan Never Bepi Vigna dal titolo “La formazione di un artista”. Seguirà la proiezione del documentario di Knuchel Hugo in Argentina, nuova tappa di un meraviglioso viaggio cinematografico sulle tracce di Hugo Pratt, di cui Vigna ha raccontato la biografia nel volume La ballata di Hugo (2021).

Proiezioni e incontri della nona edizione de L’immagine e la parola sono gratuiti e non occorre la prenotazione. Anche le masterclass sono gratuite previa iscrizione obbligatoria, che può essere fatta online.

Le modalità di accesso all’intero programma saranno in linea con le disposizioni federali in merito alle sale cinematografiche e agli eventi al chiuso al momento della manifestazione.

MCU: 10 personaggi che credevamo morti ma che sono tornati

MCU: 10 personaggi che credevamo morti ma che sono tornati

L’Universo Cinematografico Marvel ha costruito la propria fama anche speculando sulla morte dei personaggi amati dal pubblico. Il franchise gioca tantissimo con la vita degli eroi: i duelli all’ultimo sangue, le stragi, i combattimenti che mettono in pericolo la vita del protagonista sono linfa per l’MCU. Spesso abbiamo visto morire sullo schermo i nostri supereroi preferiti, ma c’è da dire che molte di queste morti si sono rivelate delle illusioni! Di recente ad esempio, abbiamo assistito al presunto omicidio di Kingpin.

Le escamotage architettate dall’MCU per farci credere che un personaggio sia morto sono estremamente brillanti. Rivediamo insieme 10 morti presunte che ci hanno tolto il respiro e che meritano una menzione d’onore.

Loki Laufeyson

Thor-and-Loki-MCUIl personaggio maggiormente coinvolto nelle false morti dell’MCU è Loki Laufeyson. Il Dio dell’inganno adora giocare tra la vita e la morte: svanisce nello sfondo e poi torna trionfante dall’aldilà.

Sia che si lasci cadere dal Ponte dell’Arcobaleno verso l’ignoto o che venga pugnalato sul campo di battaglia, Loki fa sempre ritorno. Anche dopo che viene finalmente sconfitto da Thanos, l’Asgardiano continua a vivere assumendo la forma di una nuova variante multiversale.

Steve Rogers

Steve-Rogers-e-Peggy-Carter-mcuTra i momenti eroici di Steve Rogers c’è anche il suo sacrificio durante la Seconda Guerra Mondiale. In Captain America – Il primo Vendicatore, Steve chiama Peggy Carter per un’ultima volta e poi si getta con il suo elicottero nell’oceano, esplodendo insieme al suo carico.

Il gesto eroico è solo apparentemente l’ultimo compiuto da Cap nell’MCU. Come nei fumetti, Steve rinasce nell’era moderna: dopo essere rimasto per anni congelato nel ghiaccio, il personaggio riprende in mano la sua vita. In ogni caso, la morte fittizia è un evento essenziale non solo nell’esistenza di Rogers, sempre in lotta con il mondo moderno, ma anche nella storia dell’MCU.

Brock Rumlow

Brock-Rumlow-Captain-America-MCUBrock Rumlow si è trovato faccia a faccia con la morte in numerose occasioni, soprattutto dopo l’irrobustimento della sua alleanza con Hydra. L’apice arriva durante una battaglia contro Cap e i suoi alleati, quando il crollo di un edificio sembra porre fine alla vita di Crossbones.Non è però realmente la fine: il cattivo sopravvive e si prepara per un’ultima missione, nonostante le sue terribili ferite.

Sembra che ora il personaggio si sia autodistrutto definitivamente, anche se sappiamo che Rumlow ha l’abitudine di fuggire e tornare nell’MCU per vivere e combattere una volta ancora.

Janet Van Dyne

Hank-Pym-and-Janet-Van-DyneJanet Van Dyne viene inserita nell’MCU come un eroe proveniente dal passato. La sua scomparsa è stata a lungo un mistero per i fan: l’MCU ha fatto credere a tutti che il personaggio fosse morto per sempre e che non avrebbe più fatto ritorno.

Le vicende prendono però una piega diversa quando Ant-Man salva l’ex Wasp dalla sua prigione di Quantum Realm. Viste le rinnovate capacità di Janet, il suo ritorno è un immenso punto di svolta per il marito e per la figlia: entrambi traggono una rinnovata speranza per la loro lotta alla giustizia.

Bucky Barnes

Bucky-Barnes-Sniper-MCUL’eroe di guerra Bucky Barners ha una storia molto simile a quella di Captain America. Prima ancora di Steve, è Bucky ad essere ibernato e a far esperienza del lavaggio del cervello dell’Hydra e della creazione del programma Winter Soldier. Anche Barnes torna nell’epoca moderna dell’MCU: la rivelazione che l’eroe non è morto su quel treno pericoloso, è essenziale per Steve Rogers. In questo modo, Cap ha riottenuto il suo migliore amico.

Il viaggio di Bucky è stato lungo e anche lui, come l’amico, è cambiato tanto nell’era moderna. Ecco un’altra finta morte che ha ridefinito il personaggio.

Johann Shmidt

mcu-red-skull-MCUPer il capo dell’Hydra Johann Shmidt, la brama di potere è mortale. Durante la guerra mondiale, la sua presunta morte è messa in atto proprio dal potere che cerca di controllare: viene bruciato dal Tesseract.

A lungo Teschio Rosso è stato creduto morto dai fan. Inutile parlare dello shock che ha sorpreso tutti quando si è scoperto che la morte è stata solo un momento di passaggio per il personaggio. Inoltre, la morte e la ricomparsa di Shmidt sono state essenziali per il cattivo, che ora conosce il cosmo più di molti altri.

Nick Fury

Maria-Hill-Nick-Fury-MCUNick Fury è un esperto di spionaggio e di travestimenti: fingere la morte fa realmente parte del suo lavoro che – a volte – coinvolge anche Capitan America.

Fury è addirittura stato seppellito: tutti i fan hanno potuto vedere la lapide con il suo nome inciso. Anche se ufficialmente è ancora deceduto, il personaggio è ancora attivo nell’MCU.

Pepper Potts

Tony-Stark-Pepper-PottsPepper Potts è l’unica persona per cui Tony Stark avrebbe fatto di tutto. Ha avuto senso far credere al pubblico MCU che la donna fosse morta proprio per mostrare la reazione di Iron Man.

La presunta morte di Pepper era legata al siero Extremis, sostanza che le ha donato i poteri per combattere il falso Mandarino. Una volta persi i poteri, anche la morte se n’è andata da Potts.

Phil Coulson

Steve-Rogers-Captain-America-Clark-Gregg-as-Phil-Coulson-in-The-AvengersLa morte di Phil Coulson è stata progettata per far riunire i Vendicatori. Il personaggio è stato rianimato, anche se il sangue Kree l’ha riportato alla morte.

Ma il ciclo non finisce qui: Phil Coulson continua a tornare nell’MCU, anche sotto forma di altre varianti multiversali. Forse il Coulson originale potrebbe ora essere stato messo a riposo, ma la falsa morte del personaggio ha comunque ha agito come un catalizzatore per l’intero MCU.

Elektra Natchios

Elektra Natchios-MCUDopo che Wilson Fisk e Matt Murdock sono stati aggiunti all’MCU, è arrivata anche Elektra Natchios. Subito il personaggio è stato ucciso in combattimento, ma, come accade nei fumetti, è stato presto rianimato dalla Mano. Sembra che poi Elektra sia morta nuovamente in uno scontro che coinvolge anche Daredevil.

È però probabile che il personaggio riappaia lungo la linea temporale MCU per ingannare ancora una volta il pubblico sulla morte di un amato eroe Marvel.

Brie Larson continua l’allenamento per The Marvels

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Brie Larson continua l’allenamento per The Marvels

Brie Larson continua a scolpire il suo corpo e ad aumentare la sua forza con allenamenti intensivi che la rendono perfetta per interpretare Carol Danvers nel prossimo The Marvels. Come spesso è capitato in questi anni in cui l’attrice ha affrontato la preparazione per il ruolo, Larson ha condiviso sui social un video di un allenamento intensivo. Eccolo di seguito:

Tutto ciò che sappiamo su The Marvels

The Marvels, il sequel del cinecomic Captain Marvel con protagonista il premio Oscar Brie Larson che ha incassato 1 miliardo di dollari al box office mondiale, sarà sceneggiato da Megan McDonnell, sceneggiatrice dell’acclamata serie WandaVision.

Sfortunatamente, Anna Boden e Ryan Fleck, registi del primo film, non torneranno dietro la macchina da presa: il sequel, infatti, sarà diretto da Nia DaCosta, regista di CandymanNel cast ci saranno anche Iman Vellani (Ms. Marvel, che vedremo anche nell’omonima serie tv in arrivo su Disney+) e Teyonah Parris (Monica Rambeau, già apparsa in WandaVision). L’attrice Zawe Ashton, invece, interpreterà il villain principale, del quale però non è ancora stata rivelata l’identità.

Nessun dettaglio sulla trama del sequel è stato rivelato, ma l’ambientazione del film dovrebbe spostarsi dagli anni ’90 ai giorni nostri. Naturalmente, Brie Larson tornerà nei panni di Carol Danvers. Il sequel di Captain Marvel arriverà il 17 febbraio 2023.

Animali fantastici – I segreti di Silente, rimandato il trailer

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Animali fantastici – I segreti di Silente, rimandato il trailer

Nelle ultime ore, l’account twitter ufficiale di Animali fantastici – I segreti di Silente ha annunciato che il trailer del film, atteso per oggi, non verrà diffuso. Le motivazioni non sono state rese note, ma possiamo immaginare che il dramma dell’Ucraina di queste ore abbia spinto la Warner Bros a rimandare l’uscita del trailer.

Da quello che sappiamo, il film dovrebbe infatti raccontare l’innesco della Seconda Guerra Mondiale come ricaduta sul mondo Babbano dello scontro delle forze oscure di Grindelwald contro i maghi che lo hanno combattuto. Di seguito il tweet originale:

Animali fantastici – I segreti di Silente della Warner Bros. Pictures è la nuova avventura del Wizarding World creato da J.K. Rowling. Animali fantastici – I segreti di Silente presenta un cast guidato dal premio Oscar  Eddie Redmayne (“La teoria del tutto”), il due volte candidato all’Oscar Jude Law (“Ritorno a Cold Mountain”, “Il talento di Mr. Ripley”), con Ezra Miller, Dan Fogler, Alison Sudol, Callum Turner, Jessica Williams, Katherine Waterstone Mads Mikkelsen. David Yates ha diretto Animali fantastici – I segreti di Silente, un film scritto da J.K. Rowling e Steve Kloves, basato su una sceneggiatura di J.K. Rowling. I produttori del film sono David Heyman, J.K. Rowling, Steve Kloves, Lionel Wigram e Tim Lewis, mentre Neil Blair, Danny Cohen, Josh Berger, Courtenay Valenti e Michael Sharp sono i produttori esecutivi.

In Animali fantastici – I segreti di Silente Il professor Albus Silente (Jude Law) sa che il potente mago oscuro Gellert Grindelwald (Mads Mikkelsen) è intenzionato a prendere il controllo del mondo magico. Non essendo in grado di fermarlo da solo, Silente affida al magizoologo Newt Scamander (Eddie Redmayne) il compito di guidare un’intrepida squadra di maghi, streghe e un coraggioso Babbano pasticcere in una pericolosa missione, dove incontrano vecchie e nuove creature e si scontrano con la crescente legione di seguaci di Grindelwald. Con una posta in gioco così alta, quanto a lungo Silente potrà restare in disparte?

Il team creativo che ha lavorato dietro  le quinte include il direttore della fotografia George Richmond (“Rocketman”, “Kingsman: Il cerchio d’oro”), lo scenografo vincitore di tre Oscar® Stuart Craig (“Il paziente inglese”, “Le relazioni pericolose”, “Gandhi”, i film di “Harry Potter” e “Animali fantastici”) e lo scenografo Neil Lamont (“Solo: A Star Wars Story”, “Rogue One: A Star Wars Story”), la costumista vincitrice di quattro Oscar® Colleen Atwood (“Chicago”, “Memorie di una geisha”, “Alice in Wonderland”, “Animali fantastici e dove trovarli”) e il montatore che da tempo collabora con Yates, Mark Day (“Animali fantastici: i crimini di Grindelwald”, gli ultimi quattro film di “Harry Potter”). La musica è del nove volte candidato all’Oscar® James Newton Howard (“Notizie dal mondo”, “Animali fantastici: i crimini di Grindelwald”, “Defiance – I giorni del coraggio”, “Michael Clayton”, i film di “Hunger Games”).

La Warner Bros. Pictures presenta una produzione Heyday Films, un film di David Yates, Animali fantastici – I segreti di Silente. Il film sarà distribuito in tutto il mondo dalla Warner Bros. Pictures, e l’uscita nelle sale italiane è prevista per il 13 Aprile 2022.

Sean Penn è in Ucraina a girare un documentario sulla guerra in corso

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Sean Penn è in Ucraina per girare un documentario sull’invasione della Russia, come conferma Vice Studios. L’attore premio Oscar è apparso nel video di una conferenza stampa giovedì, nella capitale ucraina di Kiev, mentre ascoltava i funzionari del governo parlare della crisi.

Il documento è una produzione di Vice Studios in associazione con Vice World News e Endeavour Content. Penn ha visitato l’ultima volta l’Ucraina nel novembre 2021 e ha iniziato a prepararsi per il suo documentario. Le foto del viaggio di Penn a novembre furono pubblicate già all’epoca dal servizio stampa dell’operazione delle forze congiunte ucraine.

“Penn ha visitato l’Ufficio del Presidente e ha parlato con il vice primo ministro Iryna Vereshchuk, così come con giornalisti locali e membri dell’esercito ucraino” da quando è arrivato in Ucraina questa settimana, si legge su Newsweek. L’Ufficio del Presidente ha rilasciato una dichiarazione attraverso l’ambasciata ucraina elogiando l’attore e regista premio Oscar.

“Il regista è venuto appositamente a Kiev per registrare tutti gli eventi che stanno attualmente accadendo in Ucraina e per dire al mondo la verità sull’invasione russa del nostro Paese”, si legge nella traduzione della dichiarazione del presidente Volodymyr Zelens’kyj “Sean Penn è tra coloro che sostengono l’Ucraina in Ucraina oggi. Il nostro Paese gli è grato per una tale dimostrazione di coraggio e onestà”.

La dichiarazione aggiunge: “Sean Penn sta dimostrando il coraggio che a molti altri è mancato, in particolare alcuni politici occidentali. Più persone così ci saranno – veri amici dell’Ucraina, che sostengono la lotta per la libertà – prima potremo fermare questa atroce invasione della Russia”.

Penn è stato al centro di molte operazioni umanitarie e contro la guerra nel corso degli anni. Il documentario Discovery Plus del 2020 Citizen Penn ha raccontato gli sforzi dell’attore nella creazione dell’organizzazione senza scopo di lucro Community Organized Relief Effort, nota anche come CORE, in risposta ai terremoti di Haiti del 2010. CORE ha anche schierato squadre per aiutare con in tutti gli Stati Uniti nei test per il COVID-19 e vaccini.

Fonte: Variety

No Exit, l’incontro con il cast del film Hulu in arrivo su Disney+

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Arriva il 25 febbraio su Disney+ No Exit, il film basato sul romanzo omonimo di Taylor Adams che Hulu ha trasformato in un lungometraggio con protagonisti Havana Rose Liu, Danny Ramirez, David Rysdahl e Dennis Haysbert. Alla regia Damien Power che ha dichiarato di essersi trovato tra le mani una sceneggiatura che conteneva già tutti gli elementi di forza del romanzo.

“La sceneggiatura era fedele al romanzo, che aveva un’aspettativa molto alta, colpi di scena, tensione alta. C’erano questi aspetti che potevo prendere in prestito. Tutti gli aspetti più emozionanti erano già nella sceneggiatura che ho letto, quindi posso capire come mai le persone che hanno letto il libro hanno pensato che sarebbe stato un gran film.”

Protagonista della storia, nei panni di Darby, è Havana Rose Liu, che è dovuta riuscire a dare sfogo a un vasto range di emozioni, data la complessità e la varietà di stati d’animo a cui deve far fronte la ragazza nella storia: “In genere cerco sempre di pormi delle domande sui personaggi che interpreto. Per Darby il processo è stato molto semplice, mi è parso che lei scorresse attraverso di me. Ho sentito subito quello che era l’incredibile range di emozioni che prova nel corso del film e anche il grado di impotenza che raggiunge ad un certo punto della storia. Per me si è trattato del personaggio più complesso e sfaccettato che potevo chiedere di interpretare.”

Visto in The Falcon and the Winter Soldier, Danny Ramirez interpreta un personaggio molto particolare, che riserva delle sorprese interessanti agli spettatori: “Durante la produzione abbiamo passato due settimane di quarantena in Nuova Zelanda. Tutte le note che mi dava Damien le ruminavo per giorni e quando è arrivato il tempo delle riprese, è venuto tutto fuori. Avevo anche delle scene molto divertenti e mi sono sentito al sicuro a far uscire il meglio e il peggio di me, credo che questo fosse necessario per un film in cui devi empatizzare con persone che normalmente sono respingenti.”

Accanto a Ramirez, a David Rysdahl è stato affidato un altro personaggio complesso e interessante: “Senza cercare di fare spoiler, dico che abbiamo legato via FaceTime durante la quarantena. È diventata un’abitudine. Inoltre credo che il lavoro in questo caso fosse davvero il non giudicare i personaggi che eravamo chiamati a interpretare e di fidarci degli altri attori con noi in scena.”

Il maggiore in un cast molto giovane, Dennis Haysbert commenta: “Ho interpretato tanti militari, negli anni, e la cosa che ho notato su questi personaggi è che non è mai lo stesso personaggio, anche basandomi sulla mia esperienza. Ho preso questa come un’opportunità di mostrare chi fosse lui, ho incorporato nel personaggio dei traumi che conosco, che mi hanno raccontato. E io e Dale (Dickey, ndr) eravamo una squadra, lei mi copriva le spalle sul set, sarebbe bello se fosse qui anche lei.”

No Exit è una produzione Hulu, disponibile su Disney+ dal 25 febbraio.

Film vietati ai minori diventati culto

Film vietati ai minori diventati culto

Ci sono stati momenti nella storia del cinema in cui la censura e l’etichetta ”film vietato ai minori” erano arme mortali contro il successo di un film. Il lungometraggio marchiato non poteva essere proiettato nei cinema e spesso veniva completamente vietato anche dalla distribuzione. Fortunatamente, le cose sono cambiate nel corso degli anni: oggi anche i film etichettati possono trovare la strada per raggiungere i fan.

Inoltre, ci sono lungometraggi vittime della censura del passato che oggi possiamo considerare dei classici. Alcuni di questi film sono diventati cult proprio grazie alla loro categorizzazione mentre altri erano così validi che, nonostante la censura, hanno raggiunto da subito lo status di autentici capolavori. Di seguito troverai una lista contenente dieci film vietati ai minori che meritano di essere visti.

Kids – Monelli (1995) è un film vietato ai minori

kids-vietato-ai-minoriNel 1995, Larry Clark realizza il controverso dramma adolescenziale Kids. Il film è scritto dallo sceneggiatore Harmony Korine e getta uno sguardo realistico sui ragazzini di New York coinvolti in vicende legate alla promiscuità sessuale e all’abuso di sostanze.

La presenza di adolescenti nel film rende Kids un film vietato ai minori. Nonostante l’X-rating, , i fratelli Weinstein sono riusciti a far uscire il film attraverso una compagnia temporanea. Il resto è storia: Kids è diventato un film di culto, apprezzato da critici come Roger Ebert.

Lungo la valle delle bambole (1970)

Lungo la valle delle bamboleLa valle delle bambole è un dramma del 1967 diretto da Mark Robson. Il film segue le vicende di tre donne che decidono di intraprendere una bizzarra carriera nel mondo dell’intrattenimento per adulti. Tre anni dopo, il regista Russ Meyer dirige un film parodia dell’originale: Lungo la valle delle bambole

Quello di Meyer, scritto tra l’altro dal critico cinematografico Roger Ebert, diventa subito un film vietato ai minori di 18 anni. Per provocare il sistema di censura, Meyer vorrebbe aggiungere ancora più scene di sesso e nudi, ma la Fox fa uscire il lungometraggio prima che il regista possa modificarlo. Da allora Lungo la valle delle bambole è un amato cult e la Criterion Collection ha persino rilasciato un’edizione speciale del film nel 2016.

Crash (1996)

David Cronenberg ha sempre realizzato film che sfiorano i confini della decenza. Oltre a Scanners, lungometraggio censurato e diventato poi un apprezzatissimo classico, anche il lungometraggio Crash del 1996 è viene vietato ai minori di 18 anni.

Crash mostra atti sessuali spinti e incidenti traumatici. Per questi temi, c’è molta polemica sull’uscita del film: il British Board of Film Classification lotta a lungo per bandirlo. Nonostante le proteste, Crash viene rilasciato ed è un successo. Vince addirittura il premio speciale della giuria a Cannes ed è tutt’oggi un classico.

Non aprite quella porta – Parte 2 (1986)

Non aprite quella porta - fillm vietato ai minoriNon stiamo parlando del primo film della serie, ma di Non aprite quella porta – Parte 2: per gli appassionati di horror e per gli studiosi di cinema il sequel è un capolavoro. Il dark humour costruito attorno a Leatherface e alla sua famiglia merita una menzione speciale.

Non aprite quella porta – Parte 2 è oggi un cult che viene ancora proiettato nelle sale di tutto il mondo. Se il film originale è riuscito ad ottenere un R-rating – sigla che indica i lungometraggi vietati ai minori di 17 anni senza la presenza di un adulto – il secondo capitolo rientra tra i film vietati ai minorenni.

Anche La casa (1981) è un film vietato ai minori

la-casa-film-vietato-ai-minoriAnche il regista Sam Raimi ha realizzato un film vietato ai minori: si tratta de La casa, lungometraggio del 1981 che ha ricevuto un X-rating per la violenza delle immagini e per la rappresentazione dei demoniaci Deadittes.

Se la censura credeva di poter stroncare sul nascere la carriera de La casa, il film vietato è diventato un cult e ha dato origine ad una serie di sottoprodotti: due sequel, un remake e uno show televisivo.

Ultimo tango a Parigi (1972)

ultimo-tango-a-parigiUn altro lungometraggio torturato dalla censura è Ultimo Tango a Parigi di Bernardo Bertolucci. La critica italiana ha mosso accuse pesanti contro il film, condannando il regista e l’attore principale Marlon Brando.

Tuttavia, non sono mancati gli elogi: il più grande critico cinematografico dell’epoca, Pauline Kael, ha definito Ultimo Tango a Parigi il “film erotico più potente mai realizzato”.

Alta tensione (2003)

alta-tensione-film vietato ai minorPer gli amanti dell’horror, il film francese Alta tensione è imprescindibile. Il cult del 2003 si focalizza su due ragazze che si isolano in una fattoria per studiare e che finiscono accidentalmente nel mirino di un serial killer.

Anche Alta tensione è stato etichettato come film vietato ai minori, ma nonostante ciò è riuscito a guadagnarsi una buona reputazione tra i fan del genere.

Il cameraman e l’assassino (1992)

il-cameraman-e-l-assassinoIl cameraman e l’assassino non è uno dei film più conosciuti, ma è apprezzatissimo nei circoli cinematografici e tra i cinefili. Il lungometraggio è uscito nel 1992 ma è estremamente avanguardista: un mockumentary in bianco e nero che segue le azioni compiute da un serial killer.

Il film, seppur vietato ai minori, è riuscito a debuttare a Cannes, ad ottenere il il Premio Internazionale della Critica e a diventare un cult.

Showgirls (1995) è un film vietato ai minori

showgirls-film vietato ai minoriShowgirls è un film di Paul Verhoeven che parla di una ragazza (Elizabeth Berkley) che si dirige a Las Vegas con la speranza di diventare una showgirl.

Sono pochi a ritenere Showgirls un buon film. Censurato e vietato ai minori di 18 anni, il lungometraggio è stato un fallimento al botteghino ma un enorme successo in home video, diventando un classico cult negli anni successivi alla sua uscita.

Y Tu Mama Tambien – Anche tua madre (2001)

Y Tu Mama Tambien - vietato minoriAlfonso Cuaron è stato il primo regista messicano a vincere il premio come miglior regista agli Academy Awards e a ricevere nomination agli Oscar in sei diverse categorie. Una è stata quella per la migliore sceneggiatura originale con Y Tu Mama Tambien.

Il lungometraggio è un dramma di formazione su due ragazzi adolescenti che fanno un viaggio in macchina con una donna anziana. Il film è stato vietato ai minori per i contenuti sessuali e la rappresentazione dell’abuso di sostanze. Nonostante ciò, Y Tu Mama Tambien ha sbancato al box office dei cinema messicani e rimane ancora oggi un capolavoro.

Spider-Man: 5 volte in cui si è comportato da stupido

Spider-Man: 5 volte in cui si è comportato da stupido

Sony ha finalmente annunciato una data di uscita ufficiale per Spider-Man: No Way Home sui supporti fisici e sulle piattaforme. La notizia è stata accolta con favore dai fan, desiderosi di rivivere la grande avventura dell’eroe anche sui piccoli schermi.

Se c’è una cosa che il film ci ha dimostrato, è che Peter Parker non compie sempre e solo azioni sagge e ben calcolate. In No Way HomePeter (Tom Holland) sembra avere finalmente appreso che “Un grande potere comporta anche una grande responsabilità”, ma i fan sanno che le decisioni prese dall’eroe in film come Spider-Man: Homecoming e Avengers: Infinity War non sono state sempre astute. Ecco quindi una classifica che riporta i più grandi errori commessi da Spidey nell’MCU.

Spidey parte al #TeamIronMan

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Un grande errore commesso da Peter Parker è stato fidarsi di Tony Stark in modo troppo frettoloso. Un eroe coscienzioso e una persona così attenta a proteggere la propria identità come Spider-Man non sarebbe dovuto scendere a patti coi Vendicatori e firmare gli accordi di Sokovia.

Al contrario, in Captain America: Civil War, Spider-Man firma le carte che saranno la causa scatenante del conflitto descritto nel film.

Spider-Man si fida di Mysterio

mysterio-spider-manIn Spider-Man – Far From Home, Quentin Beck riesce a raggirare con estrema facilità Peter. Non è facile perdonare l’Uomo Ragno sapendo che ha consegnato E.D.I.T.H. ad una persona appena incontrata.

Iron Man, poco prima di morire, affida il suo arsenale a Spider-Man, ma il giovane eroe sperpera tutto per divertirsi con i suoi amici in Europa.  Consegnare a Mysterio i droni di Stark è una decisione egoista da parte di Spidey: ora sappiamo che ha avuto conseguenze devastanti. L’errore è stato fatto in buona fede, speriamo almeno che sia servito di lezione a Peter.

Spider-Man in viaggio nello spazio

outer spaceIn Avengers: Infinity War, Spider-Man spegne di nuovo il cervello. Questa volta Peter abbandona zia May, MJ Ned per seguire Tony nello spazio, lasciando l’intero pianeta Terra allo sbaraglio.

Ci è piaciuto vedere Spidey entrare in azione su Titano, ma questo simpatico eroe di quartiere è stato troppo affrettato nell’abbandonare le sue zone per immergersi in un’avventura che, purtroppo, è finita male per lui. In ogni caso, resta il dubbio se, con Spider-Man a lottare insieme a Capitan America, la battaglia sulla Terra sarebbe potuta finire diversamente…

Spider-Man chiede aiuto a Doctor Strange

spider-man-doctor-strangeMysterio, rivelando l’identità segreta di Spider-Man in No Way Home, ha messo a dura prova la vita per Peter. Siamo certi però che, con il tempo, l’adolescente coi superpoteri sarebbe stato accettato come ogni altro eroe dell’MCU. D’altronde, quasi nessun altro oltre a Spidey ha un’identità nascosta.

Se invece che chiedere aiuto alla magia del Doctor Strange Peter avesse usato il suo cervello e avesse parlato con il capo delle ammissioni al MIT, probabilmente sarebbe stato ammesso a Boston. Al contrario, la scelta irrazionale di Peter ha causato la morte di  zia May e l’oblio per l’eroe.

L’incidente sulla Staten Island Ferry

spider-manIn Spider-Man: Homecoming, Peter non dà retta a Iron Man: esce dal suo quartiere e decide di rintracciare l’Avvoltoio, finendo nel mezzo di un’operazione dell’FBI. Se Spidey avesse ascoltato Tony, Adrian Toomes sarebbe stato arrestato dalla polizia.

Al contrario tutto è andato storto e tutte le persone innocenti sul traghetto di Staten Island hanno quasi perso la vita. Come se non bastasse, Mac Gargan era tra i feriti sulla nave e chiaramente vuole vendicarsi di Spider-Man. Prevediamo che il personaggio torni nella prossima trilogia per creare scompiglio, magari trasformandosi in Scorpion o in Venom

Doctor Strange 2: 10 personaggi non-MCU che potrebbero apparire

Doctor Strange 2: 10 personaggi non-MCU che potrebbero apparire

Doctor Strange 2 riserverà senza dubbio molte sorprese ai fan. Dopo la sua comparsa vocale nel trailer trasmesso durante il Super Bowl, sembra che il Professor X (Patrick Stewart) sarà un personaggio di Doctor Strange nel Multiverso della Follia. Per ora nulla è certo, ma dopo l’uscita del teaser i fan hanno iniziato ad interrogarsi su quali altri personaggi Marvel non appartenenti all’MCU potrebbero comparire nel secondo film con protagonista lo Stregone (Benedict Cumberbatch).

In effetti, i film Marvel realizzati al di fuori dell’MCU negli ultimi 20 anni sono parecchi e ognuno di questi franchise potrebbe intersecarsi con Doctor Strange nel Multiverso della Follia, film che si propone di attraversare diversi universi. Vediamo ora dieci personaggi non appartenenti all’MCU che ricoprirebbero un ruolo interessante nel film!

Professor X sarà in Doctor Strange 2?

Patrick-Stewart-Professor-XNel trailer trasmesso durante il Super Bowl, c’è una voce perfettamente riconoscibile: è quella di Patrick Stewart, l’interprete del Professor X nel franchise X-Men. Gli appassionati dei fumetti Marvel sanno che il Professor X fa parte degli Illuminati ed è probabile che Stewart faccia parte di un’altra versione multiversale del gruppo segreto dell’MCU.

L’eventuale presenza del Professor X in Doctor Strange nel Multiverso della Follia aprirebbe le porte dell’MCU a molti altri personaggi provenienti dai vari franchise…

Wolverine

x-men-in-doctor-strange-2Se il Professor X fosse davvero presente in Doctor Strange 2, allora potrebbe esserci anche Wolverine. Nei film degli X-Men, Logan e Charles Xavier sono strettamente legati. Wolverine potrebbe essere parte del consiglio degli Illuminati o anche uno dei suoi agenti.

Va anche considerato che Hugh Jackman ha fatto cenno a una possibile apparizione in MCU. Tra l’altro, Jackman ha già collaborato con il direttore dei Marvel Studios Kevin Feige nel primo film degli X-Men del 2000.

Uomo Cosa

Uomo-cosa-MarveC’è un personaggio Marvel che pochi fan conoscono, ma che sarebbe interessante vedere in azione in Doctor Strange nel Multiverso della Follia. Stiamo parlando dell’Uomo Cosa, il protagonista del film del 2005 Man-Thing: La natura del terrore.

Uomo Cosa è il guardiano del “Nexus of All Realities”della Marvel Comics, un incrocio di diverse dimensioni e universi che potrebbe benissimo avere senso nella trama del film.

Ghost Rider

Nicholas-Cage-Ghost-RiderCi sono una serie di validi motivi per portare Ghost Rider in Doctor Strange nel Multiverso della Follia. È un personaggio mistico e potente, un caso a sé stante. Potrebbe debuttare insieme ai Figli della Mezzanotte, la squadra da lui stesso creata.

Vista la sua importanza nei Marvel Comics, Ghost Rider è destinato a fare il suo ingresso nell’MCU. Inoltre, Nicolas Cage, protagonista del film Ghost Rider del 2007 e fan spudorato dei fumetti, sarebbe contentissimo di apparire finalmente in un film MCU.

Daredevil

Ben-Affleck-in-DaredevilÈ vero, esiste già un Daredevil nell’MCU: è interpretato dall’attore Charlie Cox. Tuttavia, come abbiamo potuto vedere in Spider-Man: No Way Home, c’è sempre spazio per altre versioni. 

Quanto sarebbe bello vedere un cameo del Daredevil di Ben Affleck in Doctor Strange? L’attore potrebbe riprendere il suo ruolo e mostrare un Matt Murdock più vecchio, più brizzolato e con sicuramente più esperienza.

Il ritorno di Blade grazie a Doctor Strange 2

Blade-1998

Si è già parlato dell’arrivo in MCU di Blade. Wesley Snipes potrebbe riprendere il suo ruolo di cacciatore di vampiri dalla fine degli anni ’90 e dai primi anni 2000 e diventare anche un nuovo membro degli Illuminati dell’MCU.

Come Ghost Rider, Blade è un personaggio associato al lato horror della Marvel Comics e, per questo, avrebbe senso nel film. Sarebbe anche un ottimo modo per riportare sullo schermo l’attore che ha dato il via all’era dei film Marvel nel 1998. 

Silver Surfer

Silver-Surfer-in-Doctor-Strange-2È quasi certo che Silver Surfer sarà presto un personaggio dell’MCU. Surfer è uno dei membri dei Fantastici Quattro protagonisti dei primi film Fox. L’eroe potrebbe entrare negli Illuminati MCU, cosa che avrebbe senso dato il suo potere cosmico e la sua incredibile conoscenza.

I fan sarebbero felici di rivedere il protagonista del film I Fantastici Quattro e Silver Surfer in Doctor Strange nel Multiverso della Follia: una ricostruzione fedele che combina la recitazione in motion capture di Doug Jones e la voce di Laurence Fishburne.

Reed Richards

Ioan-Gruffudd-Reed-Richards-Doctor-StrangeNella Marvel Comics, Reed Richards è uno dei membri fondatori degli Illuminati: diventa essenziale se l’MCU decide di ridisegnare il gruppo. Il personaggio di Mr. Fantastic potrebbe benissimo essere ripreso da Ioan Gruffudd, l’attore che l’ha interpretato nei primi film dei Fantastici 4.

Speriamo che l’MCU non sottovaluti l’importanza di Reed Richards: inserirlo in Doctor Strange 2 sarebbe una scelta ottimale per collegarsi a tutti i film Marvel della Fox.

Spider-Man di Andrew Garfield

Andrew-Garfield-Spider-Man

I fan sono stati felici di vedere Andrew Garfield tornare al suo ruolo di Spider-Man in No Way Home. Ci sono molti altri film in cui Andrew potrebbe apparire: una possibilità è sicuramente Doctor Strange nel Multiverso della Follia.

Il film potrebbe essere un modo per mostrare una variante del personaggio in circostanze diverse da quelle viste nell’Universo Marvel della Sony, magari ancora insieme a Gwen Stacy.

Tobey Maguire e Sam Raimi di nuovo insieme in Doctor Strange 2?

tobey-maguire-in-Doctor-StrangeFatti i vari calcoli, il personaggio non appartenente all’MCU che potrebbe realmente apparire in Doctor Strange 2 è lo Spider-Man di Tobey Maguire: d’altronde, il film è diretto da Sam Raimi, il regista della trilogia originale dei film Sony di Spider-Man.

L’opportunità è troppo grande per lasciarsela sfuggire. Potrebbe trattarsi di una variante di Spider-Man che prende parte agli Illuminati MCU, permettendo a Maguire e a Raimi di riunirsi ancora una volta.

DCEU: il fan-casting per un film sui Teen Titans

DCEU: il fan-casting per un film sui Teen Titans

Il ritmo di produzione del DCEU è aumentato esponenzialmente e nel 2022 vedremo approdare sul grande schermo ben 5 nuove pellicole, dunque è il momento giusto per fare un bilancio di tutto ciò che potrebbe essere trasposto nell’universo in futuro (oltre alle storyline che i fan desidererebbero vedere adattate). Uno di questi esempi riguarda senza ombra di dubbio i Teen Titans, una delle squadre più amate della DC, per i cui membri il pubblico ha già decretato i perfetti interpreti: scopriamo assieme gli attori che hanno tenuto in considerazione.

Starfire – Alexandra Shipp

Starfire DCEU

Da quando il franchise degli X-Men della Fox è giunto al termine, la giovane e talentuosa attrice Alexandra Shipp merita un nuovo ruolo da supereroina soprattutto considerato che, dopo la sua meravigliosa performance in Tick, Tick… Boom!, la sua popolarità è cresciuta notevolmente.

La performance di Shipp nei panni Tempesta le ha permesso di esibire l’eroismo stoico insito al personaggio, caratterizzato inoltre da una buona dose di potere. Probabilmente il ruolo più congeniale per l’attrice all’interno della squadra dei Teen Titans sarebbe quello di Starfire, un vero e proprio personaggio matriarcale.

Robin – Dylan O’Brien


Il giovane attore Dylan O’Brien sarebbe veramente la scelta perfetta per interpretare Dick Grayson, alias Robin, e seguirlo nel suo percorso di transizione verso la creazione della sua doppia identità nei panni dell’eroe Nightwing, già precedentemente introdotto in Titans di HBO Max.

I fan hanno potuto osservare l’atletismo di O’Brien nella trilogia di The Maze Runner, requisito imprescindibile per interpretare anche il leader dei Teen Titans. L’attore è inoltre particolarmente abile nella rappresentazione di dinamiche romantiche su schermo, dunque la sua relazione con Starfire sarebbe sicuramente messa in primo piano grazie al carisma di O’Brien.

Cyborg – Ray Fisher

Ray Fisher ha fatto un lavoro eccellente in Justice League di Zack Snyder, rendendo Cyborg probabilmente il miglior personaggio della Justice League nel DCEU, ma sfortunatamente non ci sono state notizie riguardo al suo ritorno in un progetto futuro. Se i film della Justice League verranno definitivamente abbandonati, un progetto sui Teen Titans potrebbe essere l’espediente perfetto per un ritorno di Fisher.

L’impianto comico e umoristico di un progetto del genere sarebbe perfetto per la personalità di Fisher; come ben sanno i fan dell’attore, la sua bravura è supportata da una capacità comica inesauribile, dunque non è improbabile che questa sua qualità venga traslata in un futuro progetto del DCEU.

Beast Boy – Finn Wolfhard


Stranger Things ha portato alla ribalta un cast di giovani attori estremamente promettenti, la cui bravura sta fiorendo in svariate produzioni cinematografiche. Uno di questi è Finn Wolfhard, che sarebbe perfetto anche per un adattamento sui Teen Titans, dal momento che rispecchierebbe al meglio il comportamento comico e goffo di uno dei membri principali, Beast Boy.

Beast Boy è un personaggio estremamente popolare, specialmente tra i fan che sono cresciuti guardando la serie Teen Titans, quindi sarebbe fantastico ingaggiare un attore popolare e largamente apprezzato per interpretarlo.

Raven – Millie Bobby Brown

Alla stessa maniera in cui Wolfhard sarebbe perfetto per interpretare Beast Boy, Millie Bobby Brown potrebbe essere la scelta ideale per la più tormentata Raven. La chimica che hanno dimostrato di possedere sulla scena in Stranger Things sarebbe inoltre perfetta per la trama dei Teen Titans, dal momento che i due sono legati sentimentalmente nei fumetti.

La performance di Brown come Undici non sarebbe troppo lontana da quella che ci si aspetterebbe da lei come Raven e, se il film decidesse di utilizzare Trigon come antagonista principale, l’attrice potrebbe ulteriormente mettere alla prova le sue capacità di recitazione per quanto concerne il rapporto interpersonale tra i due.

Miss Martian – Vanessa Morgan

Vanessa Morgan, conosciuta soprattutto grazie a Riverdale o alla seconda stagione di The Shannara Chronicles, potrebbe essere perfetta per interpretare la cugina di Martian Manhunter, Miss Martian. I fan hanno visto Harry Lennix brevemente nei panni della prima in Justice League di Zack Snyder e sperano in un suo ritorno nel DCEU; forse, un ruolo di supporto per sua nipote potrebbe essere la strada giusta per ripresentare il personaggio.

Vanessa Morgan possiede la giusta maturità sullo schermo per riuscire a passare senza soluzione di continuità da una versione più anziana (sulla Terra) di Miss Martian, alla spensieratezza della sua versione più giovane, che è quanto richiesto dal ruolo.

Aqualad – Shameik Moore

Shameik Moore ha dato voce al personaggio di Miles Morales in Spider-Man: Un nuovo universo, dimostrando la sua abilità nell’interpretare un giovane eroe dal cuore tenero, che deve fronteggiare sfide impervie. Oltre a ciò, Moore ha anche la capacità di impersonare psicologie più seriose, ruoli da caposquadra simili a quello di Kaldur’ahm in Young Justice.

Il personaggio potrebbe apparire in un film sui Teen Titans, ma anche in un futuro sequel di Aquaman. Se i film volessero seguire il percorso dei fumetti, Shameik potrebbe alla fine diventare l’Aquaman del DCEU, qualora Jason Momoa decidesse mai di abbandonare il ruolo.

Bumblebee – Keke Palmer

Karen Beecher/Bumblebee è uno dei personaggi più intelligenti del DCEU, nonché uno dei più volitivi. Keke Palmer, che è stata vista in Hustlers e apparirà in Nope di Jordan Peele più tardi quest’anno, sarebbe perfetta per interpretare personaggi mossi da un forte spirito di squadra, in grado di aggiungere un po’ di umorismo al roster di Titani.

E’ probabile che il personaggio non comparirà già nel primo film sui Teen Titans, ma forse nei futuri sequel si deciderà di ampliare le linee narrative inglobando alcuni dei membri meno frequenti della squadra, portando quindi l’eroina sul grande schermo.

Kid Flash – Wyatt Oleff

Wyatt Oleff, che il pubblico potrebbe ricordare dal franchise It, possiede il look perfetto per interpretare Wally West in un futuro film dei Teen Titans; come per Aqualad, un’apparizione al fianco di Ezra Miller potrebbe essere entusiasmante per introdurre il personaggio, se The Flash si concludesse con un sequel.

La personalità goffa e i capelli disordinati di Oleff lo renderebbero perfetto per il velocissimo e impulsivo Wally, a cui i fan si sono affezionati dai fumetti e da Young Justice; Oleff è anche apparso come una versione giovane di Starlord in entrambi i film di Guardiani della Galassia.

Deathstroke – Joe Manganiello

Un altro attore che ha già fatto un’apparizione nel DCEU, ma purtroppo non ha visto progetti ulteriori che potessero ampliarne l’arco caratteriale, è Joe Manganiello. Un solido adattamento di Deathstroke è quello che necessita una degna produzione delle storyline dei Teen Titans, e Manganiello si adatterebbe perfettamente alla caratterizzazione del personaggio.

Deathstroke era uno dei villain più simpatici del cartone animato Teen Titans, in cui era conosciuto con il soprannome “Slade“. Recentemente è stato interpretato anche da Esai Morales in Titans della HBO Max, e da Manu Bennett nell’Arrowverse. Mangianiello ha un aspetto e una presenza sullo schermo simile a questi attori, quindi sarebbe entusiasmante vedere le qualità che potrebbe apportare al personaggio.

Arsenale – Ansel Elgort

I fan hanno amato Colton Haynes nei panni di Roy Harper in Arrow ma, dal momento che la sua storia si è conclusa, è tempo di scegliere un nuovo attore per il ruolo; fresco del grande successo in West Side Story di Steven Spielberg, Ansel Elgort non ha ancora accettato alcun ruolo da supereroe, dunque potrebbe essere giunto il momento per un suo ingresso all’interno del DCEU.

L’attore ha 27 anni e sarebbe dunque perfetto per interpretare Arsenal, spesso ritratto come più maturo e saggio rispetto agli altri membri. Potrebbe interpretare questo ruolo in un film dei Teen Titans, o in un film di Green Arrow, se la DC progettasse mai di sviluppare quel franchise nei film.

Kenneth Branagh vorrebbe un crossover con Poirot e Miss Marple

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Kenneth Branagh vorrebbe un crossover con Poirot e Miss Marple

Mentre finalmente nella sale italiane arriva il 24 febbraio Belfast, uscito già in tutto il mondo e da noi arrivato solo ora, Kenneth Branagh continua la promozione di Assassinio sul Nilo, e in un’intervista con AMC Theatres, ha dichiarato che gli piacerebbe vedere un Christie-verse, in cui i personaggi più iconici scritti da Agatha Christie si incontrano.

Trai crossover più affascinanti, nella sua idea, ci sarebbe un incontro tra Hercule Poirot e Miss Marple, i due grandi detective della letteratura di Christie. Tuttavia, dice Kenneth Branagh, se Poirot è un vero e proprio investigatore, Miss Marple è un personaggio ancora più affascinante, perché è la classica donna che si prende sotto gamba, che riesce a diventare invisibile e quindi si trova nella posizione migliore per risolvere dei misteri. Questa condizione, unita al fatto che è un intuito infallibile, secondo a nessun investigatore propriamente detto, la renderebbe una compagna di avventure perfetta per il “suo” Poirot.

Basato sul romanzo del 1937 di Agatha Christie, Assassinio sul Nilo è un audace mystery-thriller sul caos emotivo e sulle fatali conseguenze scatenate dall’amore ossessivo. Kenneth Branagh torna nei panni dell’iconico detective Hercule Poirot.Ricordiamo che il cast di Assassinio sul Nilo annovera Gal Gadot, Armie Hammer e Letitia Wright, oltre ad Annette Benning, Russell Brand, Rose Leslie, Sophie Okonedo, Ali Fazal, Tom Bateman, Emma Mackey, Dawn French Jennifer Saunders.. La sceneggiatura di Assassinio sul Nilo, che riunisce il team di filmmaker dietro al successo globale del 2017 Assassinio sull’Orient Express, è basata sul romanzo di Agatha Christie ed è firmata da Michael Green. Il film è prodotto da Ridley Scott, Kenneth Branagh, p.g.a., Judy Hofflund, p.g.a. e Kevin J. Walsh, mentre Mark Gordon, Simon Kinberg, Matthew Jenkins, James Prichard e Matthew Prichard sono i produttori esecutivi.

La vacanza in Egitto dell’investigatore belga Hercule Poirot a bordo di un elegante battello a vapore si trasforma in una terrificante ricerca di un assassino quando l’idilliaca luna di miele di una coppia perfetta viene tragicamente interrotta. Ambientata in uno scenario epico, caratterizzato da ampi panorami desertici e dalle maestose piramidi di Giza, questa drammatica storia di un amore finito male presenta un gruppo cosmopolita di viaggiatori dal look impeccabile, con colpi di scena che lasceranno il pubblico con il fiato sospeso fino alla scioccante rivelazione finale.

Girato con cinepresa 65mm Panavision alla fine del 2019, Assassinio sul Nilo trasporta il pubblico negli anni ‘30, ricreando molti dei luoghi che hanno ispirato l’affascinante thriller di Agatha Christie.

Il romanzo di Agatha Christie “Assassinio sul Nilo” è pubblicato in Italia da Mondadori ed è disponibile anche in versione audiobook, prodotta da GOODmood edizioni su licenza Agatha Christie Limited, con un cast di numerosi attori, sound design e ambientazioni musicali originali, per un’esperienza d’ascolto sorprendente.

The Batman: Google partecipa alla promozione e “accende” il Bat-Segnale

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In onore dell’arrivo in sala di The Batman, Google ha implementato un divertente Easter Egg nella sua barra di ricerca. Se i fan inseriscono una ricerca per “Bruce Wayne”, “Gotham City” o “Bat-Segnale”, possono attivare un’animazione del Bat-Segnale che scorre sullo schermo.

Per visualizzarlo, basta fare clic sulla piccola icona sul lato sinistro dello schermo per vedere il segnale luminoso dell’Uomo Pipistrello passare sopra la Ricerca Google. Variety osserva che un portavoce di Google ha affermato che la Warner Bros. non è dietro questo easter egg e che i fan possono goderselo per un anno. Qualcuno nell’azienda con la grande G è fan del Crociato di Gotham!

The Batman, il film

The Batman diretto da Matt Reeves uscirà nelle sale il 4 marzo distribuito da Warner Bros Italia. Protagonisti del film insieme a Robert Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno anche Colin Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (Jim Gordon), Paul Dano (Enigmista) e Andy Serkis (Alfred). Infine, John Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast anche Peter Sarsgaard che sarà Gil Colson, il Procuratore Distrettuale di Gotham.

Due anni trascorsi a pattugliare le strade nei panni di Batman (Robert Pattinson), incutendo timore nel cuore dei criminali, hanno trascinato Bruce Wayne nel profondo delle tenebre di Gotham City. Potendo contare su pochi fidati alleati – Alfred Pennyworth (Andy Serkis) e il tenente James Gordon (Jeffrey Wright) – tra la rete corrotta di funzionari e figure di alto profilo della città, il vigilante solitario si è affermato come unica incarnazione della vendetta tra i suoi concittadini. Quando un killer prende di mira l’élite di Gotham con una serie di malvagi stratagemmi, una scia di indizi criptici spinge il più grande detective del mondo a indagare nei bassifondi, incontrando personaggi come Selina Kyle / alias Catwoman (Zoe Kravitz), Oswald Cobblepot / alias il Pinguino (Colin Farrell), Carmine Falcone (John Turturro) e Edward Nashton / alias l’Enigmista (Paul Dano). Mentre le prove iniziano a condurlo più vicino alla soluzione e la portata dei piani del malfattore diventa chiara, Batman deve stringere nuove alleanze, smascherare il colpevole e rendere giustizia all’abuso di potere e alla corruzione che da tempo affliggono Gotham City.

Wonka: Hugh Grant nel cast del film con Timothée Chalamet

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Wonka: Hugh Grant nel cast del film con Timothée Chalamet

Secondo One Take News, il vincitore del Golden Globe Hugh Grant si è unito a Timothée Chalamet nel prossimo prequel della Warner Bros. Pictures Wonka intramontabile personaggio de Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato dal romanzo di Roald Dahl. Ulteriori dettagli sul suo personaggio nono sono stati resi noti ma sembra che l’attore britannico possa aver già iniziato a girare le sue scene poiché è stato recentemente avvistato sul set britannico del film fantasy musicale. Ecco un video dal seti proprio di Hugh Grant:

Grant sarà presto al ciema nel prossimo film di Guy Ritchie e Jason Statham Operation Fortune: Rue de guerre e in un altro film fantasy Dungeons & Dragons.

Wonka, il film

Willy Wonka è stato creato dal famoso autore Roald Dahl. Il personaggio ha debuttato nel romanzo del 1964, Charlie e la fabbrica di cioccolato. Il libro è stato adattato due volte per lo schermo, nel 1971 e nel 2005, quando Tim Burton ha scelto Johnny Depp per il ruolo in questione.

Paul King, il regista dietro la serie di Paddington, firma la regia di Wonka. David Heyman produce. Insieme a Timothée Chalamet, il cast comprende anche Rowan Atkinson, Sally Hawkins, Olivia Colman, Keegan-Michael Key. Wonka uscirà nelle sale il 17 marzo 2023.

Tara Reid: 10 cose che non sai sull’attrice

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Tara Reid: 10 cose che non sai sull’attrice

Tara Reid è un’attrice ricordata per tanti diversi ruoli in film che hanno fatto la storia del cinema moderno, da American Pie a Sharknado. L’attrice ha lavorato sempre duramente, sin dagli esordi quanto era una ragazzina, per dare vita ad una carriera solida e diventando indimenticabile agli occhi degli spettatori per il suo fascino innato.

Ecco, allora, dieci cose da sapere su Tara Reid.

Tara Reid: i suoi film

1. I film e la carriera. La carriera dell’attrice inizia nel 1987 con il debutto nel film I vampiri di Salem’s Lot, per poi lavorare in alcune serie come Bayside School – La nuova classe (1994) e Il tempo della nostra vita (1995). In seguito, lavora in Il grande Lebowski (1998), Urban Legend (1998), American Pie (1999), Il dottor T & le donne (2000), American Pie 2 (2001), Alone in the Dark (2005) e Clean Break (2008). Tra i suoi ultimi lavori vi sono American Pie: ancora insieme (2012), Last Call (2012), Sharknado (2013), Hungover Games – Giochi mortali (2014), Charlie’s Farm (2014), Tie the Knot (2016), Ouija House (2018), Bennett’s Song (2018) e The Fifth Boro (2019). L’attrice non ha mai smesso di lavorare in serie tv, apparendo in Quintuplets (2004), Scrubs: medici ai primi ferri (2003-2005), Lemmon La Vida Loca (2013) e Noches con Platanito (2016).

2. È anche produttrice. Nel corso della sua carriera, l’attrice non ha svolto solo questa professione, ma ha esplorato diversi ambiti del cinema come, ad esempio, la produzione. Infatti, ha lavorato alla realizzazione dei film 7-10 Split (2007), Danny Greene: The Rise and Fallo f the Irishman (2009), Bulletproof Man (2011), Sharknado 5: Global Swarming (2017), Party Bus to Hell (2017), Worthless (2018) e The Last Sharknado: It’s About TIme (2018).

Tara reid

Tara Reid in American Pie

3. Per Reid è stato facile accettare. Una volta saputo che l’intero cast sarebbe tornato per realizzare American Pie: ancora insieme, il film del 2012 che segna la reunione del cast originale, per l’attrice il sì è stato decisamente facile: “C’è magia in questo cast. Quando ci metti tutti insieme, c’è questa grande chimica che viene fuori ed è così divertente”.

4. È cresciuta con il suo personaggio. Per l’attrice non c’è stato nessun timore circa il fatto di dover riprendere un personaggio che è nato grazie a lei 13 anni prima: “lei è stata nel mio cuore da allora. Quindi, è stato molto divertente tornare indietro a reinterpretarla”. Per questo nuovo film, l’attrice era in particolare interessata a scoprire a che punto fosse della sua vita il personaggio di Vicky.

Tara Reid in Scrubs

5. È apparsa nella terza stagione. L’attrice ha debuttato nella popolare serie comedy Scrubs interpretando Danni Sullivan, sorella di Jordan ed ex fidanzata di J.D. con il quale si frequenta per qualche puntata. La Reid ha poi brevemente ripreseo il personaggio anche nella quarta stagione, comparendo per qualche episodio.

Tara Reid in Sharknado

6. Ha partecipato a tutti i film del franchise televisivo. L’attrice è diventata famosa ai più anche per aver lavorato al primo film della serie nata nel 2013, apparendo anche nei successivi Sharknado 2 – A volte ripiovono (2014), Sharknado 3 (2015), Sharknado 4 (2016), Sharknado 5 (2017) e Sharknado 6 (2018).

Tara Reid: ha un marito?

7. Ha avuto diversi fidanzamenti. L’attrice non si è mai sposata, ma ha avuto diverse relazioni più o meno importanti. Nel 2000, l’attrice si era fidanzata con Carson Daly, suo collega conosciuto sul set di Total Request Live, fidanzandosi alla fine dell’anno per poi rompere il fidanzamento nel 2001. Nel gennaio del 2010, si era invece fidanzata con Michael Axtmann e i due avevano in programma di sposarsi nello stesso anno, ma non sono mai arrivati alle nozze. Negli ultimi anni, l’attrice ha avuto invece relazioni con il businessman Michael Lillelung, con il manager bulgaro Zachary Kehayov, con il musicista Erez Elsen e con l’attore Dean May.

Tara reid

Tara Reid è su Instagram

8. Ha un profilo ufficiale. L’attrice ha deciso di aprire un account ufficiale sul social, seguito da 269 mila persone. La sua bacheca è un tripudio di colori e le sue foto si alternato tra momenti lavorativi ed altri di vita quotidiana. Seguendola si può dunque rimanere sempre aggiornati sulle sue attività e sui suoi progetti futuri.

Tara Reid oggi: il suo 2020 e 2021

9. Ha innumerevoli progetti in programma. Nel corso degli ultimi anni l’attrice è parzialmente uscita dai radar del mondo di Hollywood. La Reid, infatti, sembra ora concentrarsi unicamente sul recitare in film indipendenti o B-Movie. Sono infatti innumerevoli i titoli a cui parteciperà da qui ai prossimi anni, ma si tratta di tutti film apparentemente di poco rilievo, con cast artistici grossomodo composti da sconosciuti. Di certo, però, c’è che la Reid si tiene continuamente in attività.

Tara Reid: età e altezza

10. Tara Reid è nata l’8 novembre del 1975 a Wyckoff, nel New Jersey. La sua altezza complessiva corrisponde a 165 centimetri.

Fonti: IMDb, Collider, Ranker

Morbius sarà un anti-eroe come Magneto o Wolverine, secondo il regista

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Il regista di Morbius, Daniel Espinosa, ha recentemente definito, nelle note di regia del materiale promozionale del film, il personaggio un antieroe. Nella versione ufficiale delle note di produzione di Morbius della Sony Pictures, tramite The Direct, il regista ha paragonato il personaggio ad altri antieroi come Wolverine, Magneto, Rogue e Venom. Il regista spera che il fascino del pubblico per gli antieroi li attirerà a vedere anche questo film.

“La maggior parte dei grandi eroi sono antieroi. La maggior parte di noi è restia ad accettare di essere il prescelto e Morbius è lo stesso. I personaggi più interessanti dell’universo Marvel sono sempre stati quelli che hanno avuto un piede per lato: Magneto, Rogue, Wolverine, a modo suo Venom. Tutti questi personaggi sono quelli che sono fondamentalmente i più affascinanti per noi spettatori e lettori di fumetti”.

Morbius, la trama

Uno dei personaggi più enigmatici e tormentati della Marvel, l’antieroe Michael Morbius, arriva sul grande schermo interpretato dall’attore Premio Oscar® Jared Leto. Infetto da una rara e pericolosa malattia del sangue, determinato a salvare chiunque sia destinato a subire la sua stessa sorte, il Dr. Morbius tenta una scommessa disperata. Quello che inizialmente sembra essere un successo si rivela presto un rimedio potenzialmente più pericoloso della malattia stessa.

Jared Leto è il protagonista dello spin-off dedicato al personaggio dello Spider-Verse in produzione alla Sony, Morbius. Il premio Oscar interpreta il Dr. Michael Morbius, un biochimico che tenta di curare una fatale malattia del sangue iniettandosi un siero derivato da pipistrelli. Diventando Morbius, ha tutte le qualità di un vampiro – incluso il gusto per il sangue umano.

Matt SmithTyrese Gibson, Adria Arjona Jared Harris completano il cast del film, che uscirà nelle sale italiane il 31 marzo 2022. La Arjona interpreterà Martine Bancroft, l’interesse amoroso del protagonista Morbius: nei fumetti, Martine diventa una potenziale vittima della sua sete di sangue mentre è alle prese con la trasformazione che lo ha reso una strana versione da laboratorio dei vampiri soprannaturali della tradizione.

Doctor Strange nel Multiverso della Follia: Sam Raimi era la scelta migliore, secondo il produttore

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Nell’ultima copia di Disney’s D23 Magazine (tramite The Direct), il produttore Richie Palmer ha offerto alcune informazioni su Doctor Strange nel Multiverso della Follia. Quando gli è stato chiesto del cambiamento nei registi durante lo sviluppo, Palmer ha definito Sam Raimi il regista perfetto per il sequel e ha anticipato che il film abbraccerà più generi.

“Avere Sam Raimi al lavoro su questo film è un sogno folle che si avvera per tutti noi… È uno dei padrini del Marvel Cinematic Universe. Per lui riprendere la storia di Doctor Strange dopo un film di Spider-Man che ha legami multiversali è stato davvero eccitante, e anche per noi. Non c’è nessuno con un istinto migliore. Che si tratti di fantascienza, horror, commedia o romanticismo, Sam è il maestro. Quando si tratta di un film come questo, in cui stiamo incorporando un sacco di generi, è l’uomo perfetto per il lavoro, e questo non arriva a quanto lavora bene con una telecamera o a quanto sia il maestro della suspense a pieno titolo. Ci stiamo davvero appoggiando a quelle qualità di “Sam Raimi” e lo stiamo facendo un vero film di Sam Raimi.”

Doctor Strange nel Multiverso della Follia: il nuovo misterioso trailer!

Doctor Strange nel Multiverso della Follia vedrà Benedict Cumberbatch tornare nel ruolo di Stephen Strange. Diretto da Sam Raimi, il sequel vedrà anche Wanda Maximoff/Scarlet Witch (Elizabeth Olsen) assumere un ruolo da co-protagonista dopo WandaVision.

La sceneggiatura del film porterà la firma di Jade Bartlett e Michael Waldron. Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno anche Benedict Wong (Wong), Rachel McAdams (Christine Palmer), Chiwetel Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl Gomez (che interpreterà la new entry America Chavez). Nel cast è stato confermato anche Patrick Stewart nel ruolo di Charles Xavier. Doctor Strange nel Multiverso della Follia arriverà al cinema il 4 maggio 2022. Le riprese sono partite a Londra a novembre 2020 e avranno luogo anche a New York, Los Angeles e Vancouver. Nel sequel dovrebbe apparire in un cameo anche Bruce Campbell, attore feticcio di Sam Raimi. Al momento, però, non esiste alcuna conferma in merito.

Spider-Man: No Way Home, ecco quando arriverà in home video

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Spider-Man: No Way Home, ecco quando arriverà in home video

Mentre Spider-Man: No Way Home sta per concludere la sua corsa al box office con grandissimi risultati per Marvel Studios e Sony Pictures, oggi arrivano i primi dettagli sull’edizione che arriverà nell’home video del film. L’account ufficiale del film ha annunciato la data ufficiale e le prime versioni disponibili e lo ha fatto con un divertente twitt che riprende l’ormai leggendario meme circolato prima dell’uscita del film:

Dunque come possiamo apprendere da questo twitt Spider-Man: No Way Home uscirà in Digital e poi in Blu-ray e ULTRA HD a partire dal 22 Marzo e dal 12 Aprile 2022.

Spider-Man: No Way Home, leggi la recensione

Spider-Man: No Way Home è uscito in sala il 15 dicembre. Nel film tornano Tom HollandZendaya, Jacob Batalon, Tony Revolori Marisa Tomei. Inoltre, nel film ci sono anche Benedict Cumberbatch nei panni di Doctor Strange, che poi vedremo in Doctor Strange in the Multiverse of Madness, diretto da Sam RaimiJamie Foxx che veste i panni di Electro, come in The Amazing Spider-Man 2, Willem Dafoe nei panni di Norman Osborne/Green Goblin e infine Alfred Molina, di nuovo Doctor Octopus di Spiderman 2. Nel film, accanto a Tom Holland, tornano a interpretare Peter Parker/Spider-Man anche Tobey Maguire e Andrew Garfield.

Spider-Man: No Way Home è diretto da Jon Watts (già regista di Homecoming e Far From Home) e prodotto da Kevin Feige per i Marvel Studios e da Amy Pascal per la Pascal Production.

The Batman: Matt Reeves conferma che i colloqui sul sequel sono iniziati

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Ormai è quasi certo che The Batman è impostato per lanciare un intero nuovo universo DC (un “Batverse”, se vogliamo) per la Warner Bros. Ciò è stato evidente quando lo Studios ha iniziato ad annunciare e pianificare gli spinoff di HBO Max che ruotano attorno al GCPD e al Pinguino, nonostante il regista Matt Reeves si sia mostrato sempre piuttosto timido riguardo ad un potenziale sequel. Tuttavia, qualcosa è cambiato, poiché il regista ha condiviso un aggiornamento molto positivo sui piani futuri durante la premiere britannica dell’adattamento DC Comics in arrivo al cinema la prossima settimana.

“Credo davvero in quello che abbiamo fatto e sarei entusiasta di raccontare più storie”, ha rivelato (tramite Screen Rant). “Stiamo già raccontando altre storie nello spazio fornito dalla piattaforma streaming su HBO Max, stiamo facendo una serie sul Penguin con Colin [Farrell], che sarà fantastica. E stiamo lavorando su altre cose anche noi, abbiamo iniziato a parlare di un altro film”.

E’ l’alba del Batverse? 

Questo non sorprende più di tanto dato che il film di Matt Reeves sembra abbia conquistato un po’ tutti. Dunque mentre le storie continueranno a essere raccontate nel DC Extended Universe attraverso film come Black Adam e The Flash, questo “Batverse” potrebbe puntare i riflettori su un autentico universo di Batman la cui carriera nella lotta al crimine è appena iniziata, e potrebbe reinventare le storie su i suoi personaggi secondari e ladri in modi nuovi ed eccitanti sia nel cinema che in televisione.

Con Ben Affleck che ha ormai abbandona il ruolo e Michael Keaton che sembra destinato a ereditare il ruolo del Cavaliere Oscuro del DCEU, questo significa che presto avremo due versioni del Crociato Incappucciato sul grande schermo contemporaneamente. Sulla base dell’esperienza passata, non sorprendiamoci se The Batman 2 verrà ufficializzata poco dopo l’uscita in sala, e poco dopo gli incassi del primo weekend. 

The Batman, il film

The Batman diretto da Matt Reeves uscirà nelle sale il 4 marzo distribuito da Warner Bros Italia. Protagonisti del film insieme a Robert Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno anche Colin Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (Jim Gordon), Paul Dano (Enigmista) e Andy Serkis (Alfred). Infine, John Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast anche Peter Sarsgaard che sarà Gil Colson, il Procuratore Distrettuale di Gotham.

Due anni trascorsi a pattugliare le strade nei panni di Batman (Robert Pattinson), incutendo timore nel cuore dei criminali, hanno trascinato Bruce Wayne nel profondo delle tenebre di Gotham City. Potendo contare su pochi fidati alleati – Alfred Pennyworth (Andy Serkis) e il tenente James Gordon (Jeffrey Wright) – tra la rete corrotta di funzionari e figure di alto profilo della città, il vigilante solitario si è affermato come unica incarnazione della vendetta tra i suoi concittadini. Quando un killer prende di mira l’élite di Gotham con una serie di malvagi stratagemmi, una scia di indizi criptici spinge il più grande detective del mondo a indagare nei bassifondi, incontrando personaggi come Selina Kyle / alias Catwoman (Zoe Kravitz), Oswald Cobblepot / alias il Pinguino (Colin Farrell), Carmine Falcone (John Turturro) e Edward Nashton / alias l’Enigmista (Paul Dano). Mentre le prove iniziano a condurlo più vicino alla soluzione e la portata dei piani del malfattore diventa chiara, Batman deve stringere nuove alleanze, smascherare il colpevole e rendere giustizia all’abuso di potere e alla corruzione che da tempo affliggono Gotham City.

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