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Spider-Man: No Way Home, come si sono evoluti i tentacoli di Doc Ock

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Diversi nuove foto di Doc Ock in Spider-Man: No Way Home sono emersi di recente in rete grazie alla copertura del film nell’ultimo numero di Empire. La rivista ha diffuso ufficialmente alcune foto dal film, e molte di queste sono ora disponibili on-line, compresa quella che ha postato sul suo account Instagram lo stesso Tom Holland.

Tra le foto che circolano ormai liberamente in rete c’è anche quella che mostra il nuovo aspetto di Doc Ock. La foto fornisce probabilmente il miglior sguardo mai visto al Doc Ock di Alfred Molina e sembra anticipare dei tentacoli potenziati per il nostro cattivo (preferito).

https://twitter.com/backup_leaks/status/1453558614501769217?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1453558614501769217%7Ctwgr%5E%7Ctwcon%5Es1_&ref_url=https%3A%2F%2Fscreenrant.com%2Fspiderman-no-way-home-mj-ending-image%2F

Le riprese di Spider-Man: No Way Home si sono svolte ad Atlanta. Nel film vedremo Tom HollandZendaya, Jacob Batalon, Tony Revolori Marisa Tomei tornare nei loro personaggi del francise. Inoltre, il film vedrà, trai suoi interpreti, anche Benedict Cumberbatch nei panni di Doctor Strange, che poi vedremo in Doctor Strange in the Multiverse of Madness, diretto da Sam RaimiJamie Foxx che tornerà a vestire i panni di Electro, come in The Amazing Spider-Man 2, e infine Alfred Molina, che sarà di nuovo Doctor Octopus di Spiderman 2.

Il film è diretto da Jon Watts (già regista di Homecoming e Far From Home) e prodotto da Kevin Feige per i Marvel Studios e da Amy Pascal per la Pascal Production. Il film arriverà nelle sale americane il 16 dicembre 2021.

Josh O’Connor e Paul Mescal insieme in The History of Sound, storia d’amore durante la Grande Guerra

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Gli attori Josh O’Connor (The Crown) e Paul Mescal (Normal People) stanno unendo le forze nella nuova storia d’amore ambientata durante la Prima Guerra Mondiale, The History of Sound. Il film sarà diretto dal vincitore di Queer Palm, Oliver Hermanus, e la sceneggiatura sarà tratta dall’omonimo pluripremiato racconto e scritta da Ben Shattuck.

O’Connor e Mescal attori interpreteranno i personaggi principali Lionel (Mescal) e David (O’Connor). Anche se il film non dovrebbe iniziare la produzione prima del 2022, il produttore del film, Andrew Kortschak, ha già descritto l’esperienza di lavorare con Mescal e O’Connor come un immenso privilegio.

The History of Sound seguirà la storia di Lionel e David mentre si accingono a registrare le vite, le voci e la musica dei loro connazionali durante la Prima Guerra Mondiale, ed è stata descritta come una “storia d’amore universale”. Il regista Oliver Hermanus lo ha descritto come “un viaggio attraverso la vita d’America, nel XX secolo e le tradizioni della musica popolare americana, tutto visto attraverso il legame tra due uomini immersi nella storia del suono”.

Le riprese principali inizieranno nel 2022 e saranno effettuate principalmente negli Stati Uniti, tuttavia, le location dovrebbero portare anche il cast e la troupe nel Regno Unito e in Italia. In questa fase iniziale, i realizzatori devono ancora annunciare una data di uscita per The History of Sound.

Jake Gyllenhaal protagonista di The Interpreter per Guy Ritchie

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Jake Gyllenhaal reciterà in The Interpreter, un film di guerra diretto da Guy Ritchie. Dopo una carriera variegata e addirittura una incursione nei live action Disney (Aladdin è diretto da lui), Ritchie sta collaborando con Gyllenhaal per The Interpreter, come conferma Deadline.

Il film seguirà il sergente John Kinley e il suo interprete, Ahmed, la cui unità subisce un’imboscata in Afghanistan. Secondo quanto riferito, Ritchie è stato ispirato a raccontare la storia dopo aver ascoltato le esperienze di vita reale dei veterani e dei loro interpreti. Oltre alla regia, Ritchie ha scritto la sceneggiatura insieme ai collaboratori di Wrath of Man e The Gentlemen, Marn Davies e Ivan Atkinson.

The Interpreter segna un ritorno al genere bellico per Jake Gyllenhaal. L’attore ha già recitato in Jarhead nel 2005, in cui interpreta un marine durante la Guerra del Golfo. In Brothers del 2009, Gyllenhaal recita nel ruolo del fratello di un veterano della guerra in Afghanistan alle prese con il disturbo da stress post-traumatico. L’attore reciterà anche nel prossimo dramma di guerra, Combat Control.

Secondo la sinossi, Gyllenhaal interpreterà il sergente John Kinley che durante il suo ultimo turno di servizio in Afghanistan è in coppia con l’interprete locale Ahmed per ispezionare la regione. Quando la loro unità subisce un’imboscata di pattuglia, Kinley e Ahmed sono gli unici sopravvissuti. Con i combattenti nemici all’inseguimento, Ahmed rischia la propria vita per portare in salvo un Kinley ferito attraverso chilometri di terreno estenuante. Tornato sul suolo americano, Kinley scopre che Ahmed e la sua famiglia non hanno avuto il passaggio promesso per l’America. Determinato a proteggere il suo amico e ripagare il suo debito, Kinley torna nella zona di guerra per recuperare Ahmed e la sua famiglia prima che le milizie locali li raggiungano per primi. Le riprese di The Interpreter inizieranno a gennaio 2022.

Richard Madden nuovo James Bond? Ecco la sua reazione alla domanda

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Con No Time to Die finisce la lunga e felice relazione di Daniel Craig con James Bond, e si cerca dunque un degno erede, che sia inglese, piacente, carismatico e in grado di raccogliere il testimone di Craig. Si sono fatti diversi nomi e tra questi anche quello di Richard Madden è parecchio quotato.

Durante la presentazione di Eternals a Roma, nuovo film Marvel Studios in cui Richard Madden interpreta Ikaris, Culture Crave ha posto all’attore britannico la domanda diretta, che però è stata evasa sotto sollecitazione dell’agente di Madden stesso. Vorrà forse dire che l’attore è stato contattato e non può rivelare nulla in merito? Oppure, forse più semplicemente, che trattandosi di un evento legato ad un film, si è preferito non parlare d’altro?

Ecco il video:

https://twitter.com/CultureCrave/status/1453995597912965125

Il terzo film della Fase Quattro dell’Universo Cinematografico Marvel – diretto da Chloé Zhao, regista premio Oscar® per Nomadland – porta sul grande schermo un’epica storia che abbraccia migliaia di anni e vede protagonisti un nuovo team di Super Eroi immortali, costretti a uscire dall’ombra per unirsi contro il più antico nemico dell’umanità, i Devianti. Ad interpretarli un cast che include Richard Madden, Gemma Chan, Kumail Nanjiani, Lia McHugh, Brian Tyree Henry, Lauren Ridloff, Barry Keoghan, Don Lee, Kit Harington, Salma Hayek e Angelina Jolie. Eternals arriverà nelle sale italiane mercoledì 3 novembre, distribuito da The Walt Disney Company Italia.

Shia LaBeouf: 10 cose che non sai sull’attore

Shia LaBeouf è uno degli attori americani più versatili e brillanti degli ultimi anni. Ha recitato in film che hanno fatto la storia del cinema, come i primi tre capitoli di Transformers, e ha interpretato tanti ruoli diversi.

Spesso la sua versatilità e le sue abilità vengono oscurate dai suoi continui colpi di testa e dai suoi problemi caratteriali che gli causano problemi di diverso genere. Bisogna, però, riconoscere che LaBeouf è una persona brillante, con tante idee geniali in mente e che spesso non viene compreso.

Ecco, allora, dieci cose che non sapevate di Shia LaBeouf.

Shia LaBeouf: i suoi film

1. È diventato celebre grazie ad una nota saga. La carriera di Shia LaBeouf inizia subito dopo il conseguimento del diploma nel 2003, cominciando a partecipare nello stesso anno, con ruoli marginali, in film come Holes – Buchi nel deserto, Scemo & più scemo – Iniziò così…, Charlie’s Angels – Più che mai e La Battaglia di Shaker Heights. Negli anni successivi comincia a farsi valere in pellicole come Io, Robot (2004), Constantine (2005) e Guida per riconoscere i tuoi santi (2006). Tuttavia, sarà il 2007 l’anno di svolta per il giovane attore, che viene conosciuto in tutto il mondo grazie ai suoi ruoli da protagonista in Disturbia (2007) e nel primo capitolo di quella che poi sarebbe diventata una delle saghe più seguite, ovvero Transformers di Michael Bay.

2. Shia LaBeouf ha lavorato con i più grandi. Nel 2008 LaBeouf lavora con Steven Spielberg nel quarto capitolo della saga di Indiana Jones in Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo, nel ruolo del figlio del celebre protagonista, ancora una volta interpretato da Harrison Ford. Nel 2008 torna a lavorare con D. J. Caruso, dopo Disturbia, in Eagle Eye, nel 2009 recita invece in Transformers – La vendetta del caduto, mentre nel 2010 si trova a dividere il set con Michael Douglas in Wall Street – Il denaro non dorme mai di Oliver Stone. Dopo Transformers 3 (2011), nel 2012 recita in La regola del silenzio – The Company You Keep per la regia di Robert Redford. Nel 2013 realizza il chiacchieratissimo film di Lars von Trier Nymphomaniac e nel 2014 recita in Fury al fianco di Brad Pitt. Tra i film più recenti si annoverano invece American Honey (2016), Borg McEnroe (2017), Honey Boy (2019), In viaggio verso un sogno (2019) e Pieces of a Woman (2020).

Shia LaBeouf: Do it e altre performance

3. Shia LaBeouf e il video motivazionale. Nel 2015, l’attore ha deciso di rendere pubblico un video motivazionale, intitolato Do It, realizzato con uno studente del Central Saint Martin College di Londra. In questo video l’attore invita e sprona tutti a realizzare i propri sogni, a far sì che non rimangano solo sogni. Anche se alla fine il video è diventato un vero e proprio tormentone, oggetto di gag e di variazioni parodistiche, è chiaro il buon intento dell’attore dietro questo video.

4. Shia LaBeouf protagonista di All My Movies e Touch My Soul. Nel 2015, LaBeouf ha realizzato dei veri e propri esperimenti: come la visione ininterrotta, nel 2015, dei suoi film in ordine cronologico inverso intolata All My Movies. La visione è durata 3 giorni, il pubblico poteva vedere gratuitamente i flm e la sua postazione era ripresa h24. Nello stesso anno, chiunque lo avrebbe potuto chiamare al call center di una galleria d’arte a Liverpool grazie al progetto Touch My Soul: chiunque poteva chiamare un numero prestabilito e avrebbe potuto parlare con lui, disponibile per 4 giorni consecutivi.

5. Shia LaBeouf e le 24 ore in ascensore. Nel febbraio del 2016, l’attore ha deciso di farne un’altra delle sue: accompagnato dai suoi fidati collaboratori che lo hanno sostenuto in altri progetti passati, LaBeouf ha deciso di passare una giornata intera nell’ascensore dell’Università di Oxford, dando la possibilità a chiunque lo avrebbe preso di poter parlare con lui. Le 24 ore di riprese sono state trasmesse in live streaming su You Tube e il tutto è stato pubblicizzato con l’hastag #elevate.

Shia LaBeouf e FKA Twigs

6. Ha avuto una relazione con la cantante e ballerina. La più recente relazione sentimentale di LaBeouf è stata quella avuta con FKA Twigs, musicista, ballerina e attrice vista anche in Honey Boy o nello spot Homepod della Apple diretto da Spike Jonze. I due, conosciutisi proprio sul set del film qui citato, sono stati insieme dal 2018 al 2020. Al momento della loro separazione, Twigs ha accusato LaBeouf di abusi sessuali, aggressione e inflizione di distress emotivo. Tra i due si è dunque aperta una causa legale ancora in corso.

shia labeouf

Shia LaBeouf e i suoi tattoo

7. Si è fatto fare dei veri tatuaggi per un film. Nel 2020 LaBeouf ha recitato nel ruolo di Creeper nel film The Tax Collector, incentrato appunto su “esattore delle tasse” che opera per un potente signore del crimine. Per via dell’ambiente in cui si muove, il personaggio di Creeper era stato pensato per essere pieno di tatuaggi. Piuttosto che affidarsi al trucco, come normalmente si fa in questi casi, LaBeouf ha deciso di farsi realmente tatuare per il ruolo. Ad occuparsi della cosa è poi stato il tatuatore Bryan Ramirez, il quale ha condiviso sui social lo scioccante risultato. Ancora una volta LaBeouf ha confermato di essere un attore disposto a tutto per i suoi personaggi.

Shia LaBeouf in Transformers

8. Shia LaBeouf non è proprio un fan dei Transformers. Nel 2007 il giovane attore americano fu scelto per girare il primo film della fortunatissima saga dei Transformers, diventando il protagonista per i primi tre capitoli. Un ruolo per cui l’attore si è trovato a dover perdere diverso peso e a sviluppare una notevole massa muscolare. Ciò non vuol dire però che egli sia un fan appassionato di queste pellicole: infatti, nel marzo del 2018, l’attore ha dichiarato che quei film sono del tutto irrilevanti e datati, come se non avessero dei valori che si possono trovare, ad esempio, in film come Toro Scatenato.

Shia LaBeouf in Nymphomaniac

9. Shia LaBeouf e il ruolo in Nymphomaniac. Nel 2013, Lars von Trier ha dato scandalo realizzando il suo controverso film, diviso in due parti e di cui esiste anche la versione senza censure: si parla, ovviamente, di Nymphomaniac. Shia non è uno che si fa molti problemi nel recitare delle parti un po’ spinte o nel recitare senza nulla addosso e per il film di von Trier si è messo davvero a nudo. Per questo film drammatico ed erotico, l’attore ha dichiarato di aver fatto un provino estremo e di aver ricevuto richiesta, da parte della produzione, di mandare foto del suo pene. Shia ha anche precisato che il cast era stato avvertito, poiché all’inizio della sceneggiatura c’era scritto che il sesso sarebbe stato vero e solo ciò che sarebbe stato illegale sarebbe stato simulato.

Shia LaBeouf: età e altezza dell’attore

10. Shia LaBeouf è nato l’11 giugno del 1986 a Los Angeles, in California, Stati Uniti. L’attore è alto complessivamente 1.76 metri.

Fonti: IMDb, Biography

Servant 3: teaser trailer della terza stagione della serie di M. Night Shyamalan

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Apple TV+ ha presentato oggi un primo teaser di Servant 3, la terza stagione dell’acclamata serie Apple Original Servant. La nuova stagione di 10 episodi debutterà con lancio del primo il 21 gennaio 2022, seguito da un nuovo episodio settimanale, ogni venerdì.

Da un’idea del produttore esecutivo M. Night Shyamalan, Servant racconta la storia di una coppia di Filadelfia colpita da una terribile tragedia che mette in crisi il loro matrimonio, e apre le porte della loro casa a una forza misteriosa. Il cast della terza stagione di “Servant include Lauren Ambrose, Toby Kebbell, Nell Tiger Free e Rupert Grint, a cui si aggiunge Sunita Mani (“Spirited”, “Mr. Robot”, “GLOW”).

Producono la serie con Shyamalan anche Jason Blumenthal, Todd Black, Steve Tisch, Ashwin Rajan e Taylor Latham. I registi di questa stagione sono M. Night Shyamalan, Ishana Night Shyamalan, Carlo Mirabella-Davis, Dylan Holmes, Celine Held & Logan George, Kitty Green e Veronika Franz & Severin Fiala; tra gli autori troviamo Ryan Scott, Ishana Night Shyamalan, Alyssa Clark, Laura Marks, Henry Chaisson, Amy Louise Johnson e Kara Lee Corthon. Servant è una produzione di Blinding Edge e Escape Artists. La serie è stata creata dal produttore esecutivo e scrittore nominato dalla British Academy of Film and Television Arts Tony Basgallop.

Eternals ha illuminato il cielo di Roma – VIDEO

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In occasione dell’uscita nelle sale italiane di Eternals, al cinema dal 3 novembre distribuito da The Walt Disney Company Italia, il cielo di Roma è stato illuminato da duecento droni che hanno realizzato una spettacolare coreografia vicino una delle sette meraviglie del mondo moderno: il Colosseo.

L’imponente sciame di droni ha sorvolato il Foro Romano all’interno del Parco Archeologico del Colosseo creando una magica atmosfera tra storia, cultura, tecnologia e creatività. I droni si sono sollevati dalla splendida terrazza degli Horti Farnesiani e dalla Casa delle Vestali creando una suggestiva scia luminosa che si è trasformata in una costellazione tridimensionale ispirata al film, per poi formare l’atteso titolo “Eternals”, largo oltre 130 metri e la scritta “Solo al cinema”. La coreografia è stata visibile da molti luoghi della capitale come dal Tempio di Venere e Roma, da dove hanno assistito allo spettacolo il cast e la regista: Chloé Zhao, Richard Madden, Gemma Chan, Angelina Jolie e Kit Harington.

L’operazione si è svolta grazie al lavoro di quarantasette professionisti tra italiani e francesi, diretti da Luca Toscano del Gruppo Artech e resa possibile dal grande sforzo collaborativo delle istituzioni coinvolte. Un video emozionale è stato realizzato con la direzione creativa e produzione di T3KNE, e le riprese in volo di Skyters Drone, da terra di BRAD&K Production.

Il terzo film della Fase Quattro dell’Universo Cinematografico Marvel – diretto da Chloé Zhao, regista premio Oscar® per Nomadland – porta sul grande schermo un’epica storia che abbraccia migliaia di anni e vede protagonisti un nuovo team di Super Eroi immortali, costretti a uscire dall’ombra per unirsi contro il più antico nemico dell’umanità, i Devianti. Ad interpretarli un cast che include Richard Madden, Gemma Chan, Kumail Nanjiani, Lia McHugh, Brian Tyree Henry, Lauren Ridloff, Barry Keoghan, Don Lee, Kit Harington, Salma Hayek e Angelina Jolie. Eternals arriverà nelle sale italiane mercoledì 3 novembre, distribuito da The Walt Disney Company Italia.

Swagger, l’incontro con i protagonisti della serie Appletv+

Arriva il 29 ottobre in esclusiva su AppleTV+ la nuova serie originale che la piattaforma ha affidato al genio di Reggie Rock Bythewood, si intitola Swagger e ci accompagna un po’ per mano, un po’ a spintoni, nel mondo del basket giovanile. Seguendo la parabola sportiva di Jace Carson (Isaiah Hill), teenager atleta molto promettente, Swagger ci accompagna tra spogliatoi, palestre, scuole e uffici di rappresentanti sportivi, insomma, tutti gli ambienti che accolgono il giovane Jace a caccia del suo sogno di giocare nel NBA.

Abbiamo avuto il piacere di incontrare (anche se attraverso uno schermo, con chilometri di Oceano Atlantico a dividerci) i protagonisti di questa storia, che svelano immediatamente il segreto di Swagger: la serie vede trai produttori esecutivi la stella Kevin Durant, alla cui giovinezza è ispirata la storia che ci viene raccontata.

Tristan Mack Wilds è Alonzo in Swagger

Tristan Mack Wilds, che interpreta il personaggio di Alonzo, è stato però molto chiaro in merito a questa ispirazione dalla vita vera. Secondo Wilds, infatti, tutta la storia è una riscrittura dell’esperienza di Durant, così ci troviamo di fronte personaggi che, seppure basati su persona reali, sono comunque il risultato di una elaborazione, prima in fase di scrittura e poi in fase di costruzione del personaggio stesso. Secondo Wilds, l’ispirazione per il suo personaggio è “un’amalgama di diversi personaggi, si rifà a quei giovani che hanno grandi idee ma nessuno li ascolta, principalmente però ho fatto tante ricerche su Sonny Vaccaro, guardando documentari e leggendo libri sulla sua carriera. Guardare come si è mosso nella struttura amministrativa della Nike, e come ha messo a punto contratti personalizzati con atleti del calibro di Michael Jordan o Coby Briant. È stato sicuramente la persona a cui mi sono ispirato e che ha cercato di capire cosa accadeva dietro alle porte chiuse, che ha creato il pandemonio dietro alle scarpe da ginnastica.” E proprio nei giorni in cui le nuove Jordan vanno a ruba anche in Italia, si capisce perfettamente a quale “pandemonio” Wilds si riferisca.

Quvenzhané Wallis e Caleel Harris sono Crystal e Musa in Swagger

Swagger vede nel cast anche una serie di giovani talenti, trai quali Quvenzhané Wallis (che abbiamo amato, molti anni fa in Re delle Terra Selvaggia) e Caleel Harris, che interpretano rispettivamente Crystal e Musa.

Harris ha pochi dubbi, quando gli viene chiesto il motivo del suo sì a questo progetto: “Per Reggie, quando ci siamo incontrati mi ha portato nel suo ufficio e mi ha presentato così dettagliatamente il progetto, e poi ne era così appassionato, che sapevo che sarebbe stato speciale. Poi ho detto sì anche per via del basket, volevo sfidarmi e imparare qualcosa in cui non ero bravo. Mi sono ispirato a Michael B. Jordan che si è completamente trasformato per Creed, sono molto contento perché credo che il mio sforzo sia valso la pena, credo che sia venuto poi fuori un bel lavoro.”

Diverso per Wallis che, dopo l’esordio folgorante con tanto di nomination agli Oscar nel 2013, ha quasi smesso di lavorare: “Per me è stato un progetto provvidenziale, era un periodo difficile perché non stavo lavorando molto, facevo audizioni ma non andavano mai bene, continuavo a ricevere dei rifiuti. È stato difficile, non dico che ho mollato ma ho cominciato a cercare altre strade. Poi è arrivata l’audizione per Swagger ed ero molto titubante per prevedeva che sapessi giocare a basket, non sapevo farlo, ero molto indecisa ma per fortuna mia madre mi ha convinta a fare l’audizione. Poi ho parlato solo una volta con Reggie, e mi ha dato così tanta fiducia, si è mostrato così appassionato per il progetto e mi ha detto da subito che io ero Crystal. Non c’è stato più verso di potermi dire di no.”

O’Shea Jackson Jr. è Ike in Swagger

Non c’è però squadra che tenga senza un allenatore che riesca a tenere testa e a guidare questi giovani talenti del parquet. O’Shea Jackson Jr. interpreta Ike, una piccola leggenda del basket a cui viene affidato il talento del protagonista Jace.

“Molte relazioni tra persone che si incontrano a un certo punto della vita sono sempre complicate. Non si tratta di qualcuno con cui sei cresciuto, ma di qualcuno che piomba nella tua vita di punto in bianco – ha detto Jackson, in merito alla relazione tra Ike e Jace – C’è sempre una quantità di rispetto che va guadagnata, da entrambe le parti. Io ho sempre lavorato con persone con le quali c’era una certa chimica, ma sapevo che qui era più importante perché con Isaiah (R. Hill, ndr) dovevo avere una relazione che fosse da una parte di competizione, ma dall’altra di maestro e allievo, che poi si trasformava in una relazione conflittuale e poi in una relazione padre/figlio. È eccitante per me essere in un momento della mia carriera in cui qualcuno mi chiede consigli e Isaiah è un ragazzo speciale, mi ha chiesto tanti consigli e dritte. Per me è stata una responsabilità molto importante e sarò sempre qui per lui. Penso che le persone vedranno una vera amicizia tra me e lui, un’amicizia cresciuta mentre lavoravamo insieme.”

Swagger
O’Shea Jackson Jr. e Isaiah Hill in ‘”Swagger”
Photo Credit: Courtesy of Apple

Shinelle Azoroh è Jenna in Swagger

Shinelle Azoroh interpreta la madre di Jace, Jenna, e ovviamente per costruire questo personaggio, l’attrice ha studiato qualche filmato di repertorio e interviste che vedevano protagonista la mamma di Kevin Durant, tuttavia il personaggio di Jenna è anche il risultato di elementi universali e del talento dell’attrice che è riuscita a dare un volto omogeneo a tutti gli spunti per il personaggio. Parlando di Jenna, Azoroh spiega: “Lei è consapevole che suo figlio è molto talentuoso, ma sa anche che spesso le giuste decisioni sono fondamentali, più del talento. Jenna lo valorizza, gli riconosce il suo talento istintivo, ma sa anche che quel talento va indirizzato e coltivato, fatto crescere con le decisioni giuste. Più in fondo, è una mamma che considera suo figlio ancora piccolo e vuole ancora proteggerlo da tutto il mondo che a breve lo divorerà. Vuole dirgli che deve occuparsi di lui ancora per un po’.”

Reggie Rock Bythewood mente dietro a Swagger

A capo di questa grande famiglia che è Swagger c’è Reggie Rock Bythewood, ideatore, sceneggiatore, produttore, regista, mente unica dietro al lavoro di molti. Proprio sul lavoro di squadra, Bythewood fonda il successo della sua serie: “Volevo realizzare qualcosa che fosse elevato, quindi ho deciso di costruire una writers room di grande talento. Qualche mio collaboratore gioca a basket, due di loro sono portoricani, uno è un genitore, ci sono donne molto in gamba, c’era una ricca varietà di persone. La diversità di questo gruppo è diventata la ricchezza della nostra sceneggiatura, per riuscire a trovare una scrittura che fosse interessante per i nostri spettatori e per lo show. Abbiamo cercato di essere all’altezza delle aspettative e di essere il più inclusivi possibile.”

Swagger è l’ennesimo prodotto Appletv+ che conferma l’attenzione della piattaforma per la diversificazione del prodotto e l’attenzione a un pubblico sempre più vario e ricco. In merito a questo ambiente così attento alla diversità, Bythewood ha dichiarato: “Credo sia importante riflettere il mondo in tutta la sua varietà. Quando ho cominciato a lavorare, era difficile trovare persone come me che operavano in questo campo, ma le persone hanno sempre voluto ascoltare nuove storie da tanti punti di vista, e credo che sia un grado superiore di consapevolezza quello che stiamo raggiungendo.”

Swagger è disponibile su Appletv+ dal 29 ottobre con i primi 3 episodi e poi con un episodio a settimana, ogni venerdì, fino al 17 dicembre 2021.

MCU: le 10 amicizie più significative dei fumetti

Anche i supereroi del MCU hanno bisogno di amici. Tutti i superpoteri del mondo non possono riparare un cuore solitario e, dopo una lunga giornata spesa a combattere il crimine e sconfiggere i cattivi, chi non vuole rilassarsi con un amico intimo e confidente? In effetti, i supereroi potrebbero avere bisogno di veri legami affettivi, più di qualsiasi essere umano.

I supereroi Marvel non sono l’eccezione a questa regola. Nel corso degli anni, molti dei migliori e più brillanti eroi del MCU hanno formato amicizie durature che sono diventate indissolubili nel tempo. Queste rapporti hanno superato la prova del tempo, diventando iconici quasi quanto i supereroi che hanno reso la compagnia un titano dell’industria.

Il Professor X e Magneto

x man magnetoCharles Xavier e Erik Lensherr hanno dato vita a una delle dinamiche più complesse dei fumetti americani. A volte amici, a volte nemici, la rivalità tra il Professor X e Magneto rimanda a sogni e incubi shakespeariani. Si rispettano e apprezzano la reciproca compagnia, questo è vero. Infatti, Xavier potrebbe essere l’unica persona di cui Magneto si fida.

Nonostante ciò, sono costantemente in contrasto tra loro. La loro visione del mondo non potrebbe essere più diversa, e le loro differenze fondamentali rendono le loro interazioni ancora più caotiche. Eppure, trovano un terreno comune quando la situazione lo richiede e, nel corso della loro storia, sono stati amici tante volte quanto sono stati rivali.

Wolverine e Nightcrawler

 nightcrawler wolverineI fan dei fumetti sanno che Wolverine non ha un carattere troppo espansivo: dimostra infatti diversi problemi di fiducia, tendendo sempre a preferire il comfort della solitudine. Dall’altro lato, l’allegro Nightcrawler è amichevole con tutti e apprezza il contatto umano. I due si sono uniti alla seconda generazione degli X-Men e, dopo un inizio difficile, sono diventati sparring partner e, infine, migliori amici.

Logan si riferisce notoriamente a Kurt come “Elfo”, e i due si divertono a prendersi in giro a vicenda con affetto, sapendo che l’altro in fin dei conti si diverte. Durante le numerose missioni degli X-Men, questi due si coprono sempre le spalle a vicenda. Il loro legame è così forte che Logan si sente a suo agio nel dichiarare il suo amore per Kurt e per un personaggio solitario come Logan, questo la dice lunga.

Captain America e Bucky Barnes

mcu captain americaCapitan America e Bucky Barnes rappresentano uno dei legami più duraturi del MCU, fin dall’Età dell’Oro dei fumetti. Tuttavia, il MCU ha fatto l’impossibile e ha reso la loro amicizia ancora più avvincente. Infatti, la connessione di Steve Rogers e Bucky Barnes precede le loro identità di supereroi, essendo amici d’infanzia che sono letteralmente cresciuti insieme.

La loro amicizia è sopravvissuta a guerre, battaglie intergalattiche, S.H.I.E.L.D., HYDRA e tutto il resto. Alcuni considerano il loro legame romantico, e molti fan si divertono ad esplorare una potenziale relazione “Stucky” attraverso fanart e fanfiction. Tuttavia, che siano romantici o platonici, Steve e Bucky condividono un legame innegabile che probabilmente non si spezzerà mai.

Capitan Marvel e Spider-Woman

mcu captain marvel spider womanI fumetti, in generale, presentano una distinta mancanza di amicizie femminili. Tuttavia, quelle che esistono sono a dir poco spettacolari, come il legame tra Carol Danvers e Jessica Drew nel MCU. Le due si sono incontrate quando Jess ha portato una Carol quasi morta all’ospedale dopo l’incontro di quest’ultima con Rogue. Da lì, è sbocciata una bellissima amicizia, che perdura tutt’ora.

Avengers Anual #10 è la storia definitiva della coppia, ma la loro complicità si è evoluta nel corso degli anni. Insieme, sono entrati in nuovi capitoli delle loro vite, sapendo sempre di poter contare l’uno sull’altra, se la situazione lo richiedeva. Ad un certo punto, durante la gravidanza di Jess, Carol le prende persino un appuntamento con “uno dei migliori ospedali di maternità della galassia”. Ora, questa si chiama amicizia!

Misty Knight & Colleen Wing

mcu misty e coleenCollettivamente conosciute come le Figlie del Drago, Misty Knight e Colleen Wing sono uno dei duo più famosi del MCU. Wing, un’artista marziale giapponese, e Knight, un ex poliziotto della polizia di New York con un braccio bionico, hanno formato un’amicizia che dura da più di quarant’anni.

Insieme, hanno fondato la Knightwing Restorations, un’agenzia specializzata nella ricerca di persone scomparse. Hanno anche combattuto figure criminali come Ricadonna e Steel Serpent. Misty e Colleen non hanno un attaccamento eccessivamente sentimentale; invece, hanno un’immensa empatia e si capiscono davvero, per non parlare del loro continuo sostegno alle imprese dell’altra. E alla fine, questo è ciò che consolida le vere amicizie.

Rocket Racoon e Groot

mcu groot e racoonCome ha fatto con Bucky e Steve, il MCU ha anche ampliato un’altra amicizia duratura dei fumetti, ovvero quella tra Groot e Rocket. Questi due furfanti hanno una delle relazioni più caotiche e stratificate di sempre, nonostante il fatto che uno sia un procione geneticamente potenziato, e l’altro sia letteralmente un albero parlante con un vocabolario limitato.

Eppure, il loro legame è genuino e sorprendentemente dolce. Non hanno fatto amicizia istantaneamente, ma hanno imparato a stare bene l’uno con l’altro, sviluppando la loro connessione fino a formare il legame che tutti conoscono e amano oggi, e il loro affetto è cresciuto sempre più.

L’Uomo Ragno e la Torcia Umana

spidey e torcia umana mcuL’Uomo Ragno ha stretti rapporti con molte figure di spicco dell’Universo Marvel. Dopo tutto, è il loro amichevole vicino di casa. I fan conoscono il suo legame con Deadpool e la sua amicizia finita male con il futuro Green Goblin, Harry Osborn. Tuttavia, la sua collaborazione con Johnny Storm, alias la Torcia Umana, rimane la più memorabile.

Il loro legame risale agli anni ’60. Quando si incontrarono per la prima volta, non si piacevano perché Peter si era introdotto nel Baxter Building cercando di impressionare la Prima Famiglia della Marvel. Tuttavia, trovarono presto un terreno comune, e negli anni ’70, la loro amicizia cominciò ad essere sviluppata negli archi narrativi. Johnny ha persino aiutato Peter a costruire la Spider-Mobile e poi gli ha insegnato a guidarla. Hanno avuto i loro alti e bassi, ma il loro legame si è solo rafforzato nel corso degli anni.

Mr. Fantastic e La Cosa

mcu mr fantastic e la cosaLa prima famiglia della Marvel ha un posto privilegiato nella storia dei fumetti. La loro dinamica stratificata e confusionaria è stata la prima a nascere, rendendoli quattro degli eroi con cui è più facile empatizzare.

Una delle basi di questa famiglia imperfetta era il legame precedentemente stabilito tra Reed Richards e Ben Grimm. La loro strana dinamica di coppia era nota fin dal primo giorno, quando nacque una scintilla innegabile tra i due. Sono diventati poi partner professionali, condividendo un sodalizio radicato nel rispetto e nell’ammirazione reciproca.

Luke Cage e Iron Fist

mcu luke cage iron fistI fan dei fumetti conoscono Iron Fist come un ragazzo gioviale e di mentalità aperta che si dà il caso sia un eroe. D’altra parte, Luke Cage è più stoico e metodico ma altrettanto premuroso. Insieme, hanno formato una delle partnership più intriganti degli anni ’70. Le loro storie privilegiavano l’umorismo e lo sviluppo dei personaggi rispetto all’azione, creando una formula unica per il successo.

Dalle loro prime avventure insieme come Heroes for Hire, Luke e Danny sono rimasti strettamente associati. Non hanno ancora raggiunto un punto in cui farebbero qualsiasi cosa l’uno per l’altro, ma si completano a vicenda perfettamente, e l’Universo Marvel ha fatto un balzo in avanti grazie a questa amicizia.

Matt Murdock e Foggy Nelson

mcu matt murdock e foggyMolte amicizie Marvel raffigurano due eroi che trovano un terreno comune a causa delle loro situazioni simili. Tuttavia, pochi si concentrano su un supereroe e un umano normale che riescono comunque a far funzionare le cose, il che rende la partnership di Matt Murdock e Foggy Nelson ancora più speciale.

Il personaggio di Foggy ha subito notevoli cambiamenti dalla sua introduzione. Oggi, è spesso ridotto ad essere il rilievo comico in contrasto con il suo amico troppo pessimista, ma Foggy e Matt hanno condiviso una dinamica molto complessa durante l’Età del Bronzo. Sono comunque riusciti ad essere vicini e leali l’uno all’altro nonostante le loro molte differenze, il che riassume perfettamente la loro amicizia. Foggy e Matt hanno messo da parte le loro differenze per il bene del loro legame, capendo che l’affetto che li unisce è più importante di qualsiasi differenza caratteriale.

Agents of S.H.I.E.L.D. – Stagione 7: la spiegazione del finale (& Cosa succede dopo)

Il finale della settima stagione di Agents of S.H.I.E.L.D. è stato una conclusione straordinaria per la serie, che ha risposto alle domande rimaste in sospeso e ha delineato un possibile futuro per ciascun membro del team. Nel 2013, Marvel Television ha lanciato Agents of SHIELD, la sua serie TV di punta. La serie era stata originariamente presentata come una sorta di serie collegata all’MCU, con la stagione 1 in particolare che si ricollegava agli eventi di Captain America: The Winter Soldier. Nel corso degli anni, però, Agents of SHIELD ha iniziato a tracciare la propria strada, allontanandosi dai film dell’MCU e creando una propria tradizione unica.

La settima stagione di Agents of SHIELD segna la fine del percorso di Coulson e della sua squadra, che è stato davvero movimentato. In questa stagione, lo SHIELD è stato coinvolto in una sorta di guerra temporale contro una razza aliena chiamata Chronicoms, che stava tentando di creare una linea temporale vulnerabile alla sua conquista. Lo SHIELD aveva il compito di preservare la linea temporale, ma ben presto è diventato chiaro che aveva fallito nella sua missione. La posta in gioco non era mai stata così alta per il team dello SHIELD, ma rimaneva anche inquietantemente personale: i Chronicoms hanno alterato la linea temporale personale di Mack uccidendo i suoi genitori negli anni ’80, mentre Daisy ha visto morire sua madre prima ancora di nascere.

Fortunatamente, si è scoperto che i Chronicoms avevano gravemente sottovalutato un membro chiave del team dello SHIELD, che era stato assente dalla serie fino al finale. Non avevano tenuto conto di Fitz, che aveva scoperto il segreto del viaggio nel tempo e aveva orchestrato un piano disperato per fermarli.

Il viaggio nel tempo in Agents of SHIELD spiegato correttamente

Il viaggio nel tempo è uno dei concetti più difficili in qualsiasi franchise di fantascienza, soprattutto perché non ha alcun analogo nel mondo reale. Di conseguenza, ogni franchise tende a stabilire le proprie regole, che raramente vengono gestite in modo coerente. Agents of SHIELD – stagione 5 si era impegnata nel modello Multiverso, con l’idea che i viaggi nel tempo potessero creare ramificazioni temporali, ma non era chiaro quanto fosse facile creare queste ramificazioni. In Agents of SHIELD stagione 7, episodio 1, Deke ha suggerito di aver accettato la teoria del flusso temporale. “Personalmente, condivido l’idea del flusso temporale”, ha spiegato. “Immaginate che il tempo sia un flusso, giusto, e noi siamo dei bastoncini che vi sono stati gettati dentro.

Il flusso non è ostacolato da uno o da troppi bastoncini, ma se ne vengono aggiunti troppi, si crea una diga che cambia la direzione dell’acqua. “Quindi, finché riusciamo a evitarlo,” ha concluso Deke, “dovremmo poter sguazzare un po’ e andare tutto bene.” Questa è stata la teoria prevalente per gran parte della stagione, ma gli spettatori più attenti hanno iniziato a notare strane contraddizioni. Si è scoperto che Deke aveva completamente torto: il semplice atto di viaggiare nel passato ha creato una linea temporale completamente nuova e le divergenze sono aumentate con il progredire della stagione.

Dove si trovava Fitz e la vera missione degli Agents of SHIELD

Fitz e Simmons sono stati salvati dai Chronicom alla fine della sesta stagione di Agents of SHIELD, e sembra che abbiano rubato un importante pezzo di tecnologia Chronicom che ha permesso loro di vedere le linee temporali e persino di prevedere cosa avrebbero fatto le persone. Usando questo, Fitz ha scoperto che c’era un solo modo per salvare la situazione, ma coinvolgeva la sorella di Daisy, Kora, che nel mondo reale si era suicidata anni prima della nascita di Quake. Così Fitz ha mandato la squadra dello SHIELD indietro nel tempo per creare una nuova linea temporale ramificata e ha orchestrato con cura questa nuova storia per assicurarsi che il suicidio di Kora fosse evitato. Fitz era rimasto nella linea temporale reale cercando di controllare gli eventi; per lui l’esperienza è durata solo pochi minuti, prima che gli eventi raggiungessero rapidamente il culmine e lui fosse convocato nella nuova linea temporale per riportare indietro la sua squadra con Kora. Tutto era stato pianificato fin dall’inizio, ma gli eventi successivi richiesero una modifica al piano, che coinvolse parte del viaggio nel tempo di Avengers: Endgame.

Il sacrificio di Deke e il futuro dello SHIELD spiegato

La squadra dello SHIELD insistette che non potevano semplicemente lasciare che questa nuova linea temporale fosse conquistata dai Chronicom; dopotutto era un mondo reale, non solo un Framework virtuale, e si sentivano responsabili per esso. Fitz ha trovato una soluzione: sarebbero tornati alla loro linea temporale attraverso il Regno Quantico, ma avrebbero portato con sé le navi dei Chronicom, trainandole. Era una strategia intelligente, ma la tecnologia richiedeva che un membro della squadra rimanesse indietro.

Sousa inizialmente si è offerto volontario, ma Deke non lo ha permesso, perché sentiva che Sousa avrebbe potuto rendere felice Daisy. Inoltre, ragionò, aveva trascorso anni nel 1986 e si era costruito una vita come leggenda del rock ‘n’ roll. Così Deke rimase nella nuova linea temporale, quella in cui lo SHIELD del 1986 era stato decimato, e con sua grande sorpresa e gioia i sopravvissuti gli chiesero di assumere la direzione. È un peccato che il finale della settima stagione di Agents of SHIELD sia la fine di questa storia, perché sarebbe fantastico vedere cosa ha fatto Deke della sua versione dello SHIELD. La cosa interessante è che Deke si è ritrovato in una linea temporale che è stata creata, il che è appropriato dato che lui era un residuo di una linea temporale che non esiste più.

Enoch era la chiave per la sconfitta dei Chronicom

Stranamente, il finale della settima stagione di Agents of SHIELD suggerisce che Enoch, il traditore dei Chronicom che si era sacrificato nella settima stagione di Agents of SHIELD, fosse la chiave per la sconfitta dei Chronicom. L’esempio di Enoch ha dimostrato che un Chronicom poteva imparare l’empatia e che un Chronicom empatico sarebbe stato un alleato piuttosto che un nemico. Il piano di Fitz era quello di combinare le nuove capacità empatiche di May con quelle di Kora per trasmettere la conoscenza empatica ai Chronicom sulla Terra e renderli così innocui. Il team dello SHIELD si è introdotto a bordo delle navi dei Chronicom e ha ingannato Sybil inducendola a ordinare un attacco totale al Faro. Con le forze di terra dei Chronicom concentrate, avevano un solo obiettivo da colpire per raggiungere il loro scopo.

Quake e Nathaniel si sono dati battaglia

Ma c’era un pericoloso elemento imprevedibile in gioco: Nathaniel Malick. Nella linea temporale originale, Nathaniel Malick era stato trasportato sul pianeta Maveth come sacrificio al dio Hydra Hive nel 1970. Nella nuova linea temporale, Nathaniel era sopravvissuto e si era appassionato agli Inumani, imparando il segreto per duplicare i poteri di un Inumano. Era riuscito a rubare i poteri di Quake e aveva aggiunto anche quelli di Kora. Lo SHIELD sapeva che avrebbe causato problemi, quindi ha mandato Quake a tenere Nathaniel occupato sull’ammiraglia dei Chronicom mentre loro si occupavano dei Chronicom. La lotta tra Quake e Quake è culminata in un’ spettacolare liberazione di energia vicino ai reattori della nave dei Chronicom, con l’esplosione risultante che ha distrutto l’intera flotta. Lo SHIELD ha poi raccolto Quake morente dallo spazio e Kora ha usato i suoi poteri per rianimare sua sorella.

La figlia segreta di Fitz e Simmons

Con la battaglia finalmente conclusa, il più grande segreto di Fitz e Simmons è stato finalmente svelato, insieme al vero motivo per cui il team non avrebbe mai potuto riunirsi di nuovo. Sembra che Fitz e Simmons avessero trascorso anni della loro vita cercando di decifrare il viaggio nel tempo e di capire come fermare i Chronicom. Lo avevano fatto a bordo della Zephyr, nascosti in un lontano sistema a tripla stella che Simmons aveva sempre amato guardare da bambina.

Durante quegli anni, le loro vite avevano subito una svolta quando avevano scoperto che Simmons era inaspettatamente incinta. Così avevano cresciuto la loro figlia, Ayla, a bordo dello Zephyr. Finalmente, dopo diversi anni, avevano deciso che era ora di sistemare le cose e salvare la situazione; dopotutto, volevano dare ad Alya qualcosa di più dello Zephyr su cui vivere. Questo era il motivo per cui Simmons era rimasta così sconvolta quando aveva brevemente riacquistato la memoria nella stagione 7, episodio 9 di Agents of SHIELD; aveva cancellato il ricordo di sua figlia per proteggerla, ma quale madre può sopportare di rendersi conto di aver dimenticato la propria figlia?

Con la sconfitta dei Chronicoms, Fitz e Simmons sapevano che dovevano ritirarsi dallo SHIELD per godersi la loro vita di genitori. C’è una curiosa e commovente inversione tra la storia di Fitz e quella di Tony Stark in Avengers: Endgame. Entrambi gli scienziati hanno scoperto il viaggio nel tempo, ma a differenza di Stark, Fitz ha potuto continuare a vivere e avere il suo lieto fine con la sua amata Simmons e la loro figlia. Gran parte di questo, ovviamente, è dovuto al fatto che Fitz è rimasto indietro invece di guidare una guerra totale, ma il parallelo c’è comunque.

Mack diventa il nuovo Nick Fury della Marvel

Il finale della settima stagione di Agents of SHIELD ha fatto un salto in avanti di un anno, rivelando cosa era successo alla vecchia squadra dello SHIELD dopo che si era sciolta. Mack era rimasto direttore dello SHIELD ed era diventato essenzialmente il nuovo Nick Fury, indossando persino il tradizionale trench di Fury. Mack aveva chiaramente ricostruito lo SHIELD trasformandolo in una potente forza globale per il bene, ed è stato mostrato in piedi sul ponte di uno degli Helicarrier dello SHIELD mentre si preparavano a svolgere una missione. Tuttavia, è certo che sarà un direttore molto diverso da Nick Fury: meno riservato, più consultivo, che preferisce dare ai suoi collaboratori senior molta più libertà d’azione.

La nuova squadra di Yo-Yo e il riferimento a Flash della DC

I poteri di Yo-Yo si sono ampliati radicalmente nella stagione 7 di Agents of SHIELD. In precedenza possedeva solo una versione limitata della supervelocità, con il suo potere che si manifestava in “raffiche” che duravano quanto un battito cardiaco; tornava sempre al suo punto di origine come uno yo-yo. Ma ha imparato che questo limite era in realtà autoimposto, a causa delle ferite psicologiche che aveva subito prima ancora di acquisire i suoi poteri. Una volta superato questo ostacolo, Yo-Yo ha acquisito la vera supervelocità, senza restrizioni. E, secondo le scene ambientate un anno dopo, continuerà a usare la sua supervelocità come leader di una squadra d’élite dello SHIELD.

È divertente notare che nella breve scena in cui Yo-Yo è in azione indossa una giacca rossa (simile a quella di Flash, l’eroe veloce della DC) e la musica in sottofondo ricorda quella di The Flash della DC. È un riferimento divertente e, dati i temi multiversali in The Flash, i fan vorranno senza dubbio fingere che DC e Marvel facciano parte dello stesso multiverso. I fumetti fanno regolarmente questo tipo di allusioni, quindi è divertente vedere Agents of SHIELD unirsi a loro.

Il futuro di Melinda, Daisy e Coulson dopo Agents of SHIELD

Il resto del team SHIELD sta vivendo il proprio “lieto fine”. Quake è una delle ambasciatrici galattiche dello SHIELD e viene mostrata in missione nello spazio profondo su Zephyr Three. Il suo team include sua sorella Kora e Sousa, e la relazione tra Daisy e Sousa sembra andare bene. Dato che Quake svolge attività al di fuori del mondo, è teoricamente possibile che un giorno possa essere determinante nella creazione di SWORD, cosa che i film MCU stanno già facendo.

Melinda May è ora a capo della nuova Accademia SHIELD, la “Coulson Academy”, e uno dei suoi studenti è Flint, l’Inumano proveniente da una linea temporale futura che è stato ricreato dal potere dei Monoliti nella sesta stagione di Agents of SHIELD. E Coulson continua a vagare per il mondo, rivalutando le sue opzioni, anche se occasionalmente fa dei favori a Mack, che gli regala una versione potenziata di Lola. Dato che le imprese di Coulson si svolgono ancora sulla Terra e lo vedono vagare senza un coinvolgimento diretto nello SHIELD, se mai dovesse esserci uno spin-off, seguire Coulson potrebbe essere l’opzione migliore. Il team dello SHIELD si è sciolto, ogni membro ora vive la propria vita separatamente, ma si prenderanno sempre cura l’uno dell’altro e si sosterranno a vicenda.

Agents of SHIELD non può più esistere nel MCU principale

Il finale della settima stagione di Agents of SHIELD è un episodio bellissimo e commovente, ma il suo finale sarà agrodolce per i fan, semplicemente perché non c’è modo che lo show possa ancora essere considerato parte del MCU. La linea temporale è troppo diversa da quella del MCU mainstream; il 2020 visto alla fine è ricco di speranza e vivacità, mentre nei film il 2020 era a metà del “Blip”, il periodo in cui metà della vita nell’universo era stata cancellata da Thanos. È impossibile che una SHIELD rinata sarebbe rimasta fuori da Avengers: Endgame, e avrebbe anche avuto un ruolo importante in Spider-Man: Far From Home. Quindi sembra che la serie di punta della Marvel TV si sia ufficialmente relegata in una linea temporale separata dai film, il che spiega perché si sia allontanata sempre più da essi.

Questo non significa necessariamente che la Marvel Studios non possa portare le star di Agents of SHIELD nell’MCU, ovviamente. L’uso del Regno Quantico nella serie stabilisce che, sebbene questa serie non esista nella linea temporale principale, esiste comunque come parte dello stesso Multiverso. La Marvel Studios è pronta a esplorare il Multiverso nella serie TV Loki e in Doctor Strange in the Multiverse of Madness, quindi ci sono ancora molte opportunità per portare alcune delle star dello SHIELD nel MCU mainstream. I fan probabilmente non dovrebbero nutrire troppe speranze, però, perché non ci sono prove che il presidente della Marvel Studios Kevin Feige stia prendendo in considerazione l’idea. Nonostante le campagne dei fan, Chloe Bennet non ha sentito nulla riguardo all’idea di interpretare Quake nei film. Quindi la triste verità è che questa è probabilmente la fine della strada per Agents of SHIELD, la serie spin-off che ha tracciato la propria strada e costruito la propria meravigliosa mitologia.

Lucca Comics & Games 2021: il programma di sabato 30 ottobre

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Entra nel vivo il programma di Lucca Comics & Games 2021 per la seconda giornata di festival, sabato 30 ottobre, che culminerà nella serata di premiazione nel corso della quale saranno annunciati i vincitori dei Lucca Comics & Games Awards, ovvero gli “Oscar” italiani del fumetto e del gioco (ore 21.00, Teatro del Giglio). La serata di premiazione, cui potrà partecipare anche il pubblico possessore di biglietto del festival (previa prenotazione entro il 30 ottobre ore 11:00: https://bit.ly/2ZlmVy7), precede lo speciale di Wonderland in onda su RAI 4 in seconda serata che racconterà con clip e materiali esclusivi i vincitori di questa edizione 2021.

Tra gli ospiti della giornata: la prima volta a Lucca Comics & Games di Roberto Saviano, che presenta al festival il suoi esordio nel graphic novel con Sono Ancora Vivo (Bao Publishing), un’opera molto personale in cui il giornalista e scrittore si racconta in un’opera molto personale realizzata dalla mano eccelsa del fumettista e illustratore israeliano Asaf Hanuka (ore 11.00, Teatro del Giglio); Maccio Capatonda, accompagnato da Herbert Ballerina e Valerio Desirò, per presentare il suo nuovo podcast per Audible (ore 21.30, Auditorium San Francesco);  Sio con il suo La bambina che voleva diventare un sasso(Feltrinelli Comics), una storia per bambini che parla anche agli adulti (ore 12.30, Auditorium San Francesco), accompagnato dalla musica e dalla compagnia di Fabio Antonelli; Ensi, uno dei più importanti rapper italiani, vera e propria icona del freestyle, presenta in anteprima a Lucca il suo nuovo progetto, il graphic novel Santuario 2105, in uscita per BeccoGiallo editore il 4 novembre (ore 14.30, San Giovanni).

Sergio Bonelli Editore rinnova la collaborazione con Lucca Comics & Games attraverso una conferenza dal vivo sugli 80 anni della Casa editrice (ore 16.00, San Giovanni) che sarà trasmessa, come è avvenuto l’anno scorso, sui canali Twitch e YouTube e sui profili social del Festival e della casa editrice.  Nuovo appuntamento per il format Rock ‘n’ Comics con Caparezza (ore 14.00, San Francesco), in dialogo insieme a Simone Bianchi, Andrea Rock e la partecipazione del caricaturista Frank Federighi, per presentare l’unveil della variant cover del suo ultimo geniale album Exuvia, un eccezionale pop-up creato per lui proprio dalla superstar a fumetti Bianchi.

L’UNICEF Italia e lo streamer POW3R porteranno a Lucca Comics & Games la loro speciale collaborazione dedicata al mondo dei giovani e del gaming: un evento che vedrà Pow3r in dialogo con il Direttore dell’UNICEF Italia Paolo Rozera, affiancati da Emilio Cozzi, giornalista ed esperto di cultura videoludica (ore 15.30, Teatro del Giglio).
Il programma dell’Area Movie ospiterà due speciali masterclass: alle 13.30 (Cinema Astra) dopo al proiezione di Yaya & Lennie. The Walking Liberty, il regista Alessandro Rak insieme a Marino Guarnieri e Dario Sansone incontreranno il pubblico del festival; sempre al Cinema Astra alle ore 14.00 appuntamento con la masterclass dedicata a Encanto, film targato Walt Disney Animation Studios nelle sale dal 24 novembre, con la proiezione di contenuti esclusivi alla presenza degli artisti italiani Giovanni Rigano e Massimo Rocca che hanno realizzato la Graphic Novel Global del film. Appuntamento dedicato ai più piccoli, grazie a Rainbow e Rai Ragazzi, con l’anteprima di Pinocchio and Friends – anteprima mondiale con la speciale partecipazione dei protagonisti Pinocchio e Freeda e del creatore Iginio Straffi (ore 14.30, Cinema Centrale). Tra le proiezioni della giornata: The Night House – La Casa Oscura (ore 19.00, Cinema Centrale); Meander, sci-fi thriller claustrofobico di Mathieu Turi (ore 17.00, Cinema Centrale). Dall’universo Warner Bros, anteprima della serie tv targata DC Superman & Lois (ore 18.00, Cinema Astra), oltre ad una speciale Matrix Night con la proiezione del primo capitolo e contenuto speciale da Matrix resurrections e un contenuto speciale con interviste al cast del nuovo Matrix: Resurrections (ore 20.30, Cinema Astra).

Per l’area videogames l’appuntamento principale è nella splendida cornice dell’Auditorium San Romano, anche quest’anno polo e-sportivo della manifestazione e rinominato Esports Cathedral, con il Pokémon Lucca Party, che si svilupperà durante tutta la giornata del 30 ottobre celebrando le simpatiche creaturine arrivate ormai al loro 25° anno di vita. Il tutto si svolgerà in compagnia della community di Pokémon Millennium.  Durante la mattinata si terrà uno speciale Invitational giocato su Pokémon Spada e Scudo con quattro importanti giocatori italiani che si sfideranno senza esclusione di colpi. Nel pomeriggio invece ecco la finale del Community Challenge giocato su Pokémon Unite, con importanti creator come Froz3n, PokeTonx e Dario Moccia. Approfondimenti e talk dedicati ad altri titoli del franchise completano poi il programma della giornata, che potrà essere seguita in presenza (nel rispetto delle regole di sicurezza) o attraverso il canale Twitch di Pokémon Millennium.

Dall’universo fantasy, appuntamento con Fiore Manni e Michele Monteleone che presentano Nel buio della casa (ore 14.30, Auditorium Fondazione Banca del Monte), il loro primo romanzo scritto a quattro mani (Sperling & Kupfer), e dal mondo del gioco alle 15.00 (Real Collegio) appuntamento con Gioca con l’Autore con Andrea Angiolino, tra i creatori di Isla Dorada, e alle 17.30 (Sala Hotel San Luca) Asmodee organizzerà (al festival come nei campfire aderenti) dei tornei di Ticket to Ride in una edizione speciale, dedicata proprio al Milite Ignoto.

Treccani a Lucca vuole celebrare Dante Alighieri con la presentazione del volume di Treccani dedicato alla storia delle illustrazioni della Divina Commedia (ore 17.00, Auditorium del Suffragio) analizzando la relazione tra immagini e parole durante un dialogo tra Massimo Bray (direttore generale di Treccani); Lina Bolzoni (critica letteraria) e Eike Schmidt (direttore delle Gallerie degli Uffizi). Inoltre, il maestro Paolo Barbieri, artista del promotion poster di Lucca 2021, performerà dal vivo realizzando e commentando una tavola inedita, dedicata all’opera immortale del Sommo Poeta. Il polo fiere ospiterà le riproduzioni di tavole di due maestri che hanno segnato la storia del manga, Kazuo Kamimura (L’età della convivenza, Lady Snowblood, Il club delle divorziate, Una Gru Infreddolita, Storia Di Una Geisha, I Fiori del Male portati in Italia da J-Pop) e Baron Yoshimoto (Seventeen, J-Pop), pioniere del gekiga, che è stato uno dei primi mangaka a lavorare negli Stati Uniti.

The Witcher 2, ecco il trailer ufficiale dal Lucca Comics & Games

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Oggi, in occasione del panel dedicato a The Witcher a Lucca Comics & Games, la showrunner Lauren Schmidt Hissrich, i membri del cast Joey Batey (Jaskier) e Kim Bodnia (Vesemir), il production designer Andrew Laws e la costume designer Lucinda Wright hanno sorpreso i fan con il lancio in anteprima mondiale dell’attesissimo trailer della seconda stagione della serie.

https://www.youtube.com/watch?v=RXKxPiwy0-A

The Witcher 2: seconda stagione, tutto ciò che è stato rivelato al WitcherCon

The Witcher 2: cast

Confermati Henry Cavill (Mission: Impossible – Fallout, Justice League)  nel ruolo di Geralt di Rivia, Anya Chalotra (Agatha Christie – La serie infernale, Wanderlust) nel ruolo di Yennefer e Freya Allan (La guerra dei mondi, Into The Badlands) nel ruolo di Ciri e Joey Batey (Knightfall, Strike) nel ruolo del personaggio più amato dai fan: Jaskier.

Si uniranno al cast per la seconda stagione Yasen Atour (Young Wallander) che interpreterà Coen, Agnes Bjorn (Monster) nel ruolo di Vereena, Paul Bullion (Peaky Blinders) che interpreterà Lambert, Thue Ersted Rasmussen (Fast and Furious 9) nel ruolo di Eskel, Aisha Fabienne Ross (The Danish Girl) nel ruolo di Lydia, Kristofer Hivju (Il Trono di Spade) che interpreterà Nivellen e Mecia Simson, nel ruolo di Francesca.

La serie The Witcher sarà diretta da Stephen Surjik (The Umbrella Academy) per gli episodi 02×01 e 02×02, Sarah O’Gorman (Cursed) per gli episodi 02×03 e 02×04, Ed Bazalgette (The Last Kingdom) per gli episodi 02×05 e 02×08 e Geeta V. Patel (Meet The Patels) per gli episodi 02×06 e 02×07.

Riconfermati inoltre nei propri ruoli MyAnna Buring (Kill List) Tissaia, Tom Canton (Good Karma Hospital) Filavandrel, Lilly Cooper (Peterloo) Murta, Jeremy Crawford (Titans) Yarpin Zigrin, Eamon Farren (Twin Peaks) Cahir, Mahesh Jadu (Marco Polo) Vilgefortz, Terence Maynard (Maledetto) Artorius, Lars Mikkelson (House of Cards) Stregobor, Mimi Ndiweni (Black Earth Rising)Fringilla Vigo, Royce Pierreson (Judy) Istredd, Wilson Radjou-Pujalte (Hunter Street)Dara, Anna Shaffer (Harry Potter)Triss Merigold, Therica Wilson Read (Young Wallander) Sabrina.

La showrunner e produttrice esecutive di The Witcher, Lauren Schmidt Hissrich, ha dichiarato: «Anche per la seconda stagione è stato mantenuto un altissimo livello artistico del cast. Sophie Holland e il suo team hanno nuovamente selezionato i migliori attori per incarnare questi personaggi, siamo entusiasti di vedere queste nuove storie prendere vita sotto la direzione di registi tanto affermati.»

The Witcher 2: trama

Nella seconda stagione di The Witcher, convinto che Yennefer sia morta nell’epica battaglia di Colle Sodden, Geralt di Rivia porta Ciri nel luogo più sicuro che conosce, la sua casa d’infanzia, Kaer Morhen. Mentre i re, gli elfi, gli umani e i demoni del Continente lottano per la supremazia fuori dalle sue mura, Geralt di Rivia deve proteggere la ragazza da qualcosa di molto più pericoloso: il misterioso potere dentro di sé.

The Witcher, serie fantasy basata sull’omonima saga bestseller, è il racconto epico di una famiglia e del suo destino. Geralt di Rivia, un solitario cacciatore di mostri, lotta per trovare il proprio posto in un mondo in cui le persone spesso si dimostrano più malvagie delle bestie. Il suo destino si intreccerà poi con quello di una potente strega e una giovane principessa con un pericoloso segreto. I tre si ritroveranno ad attraversare insieme un mondo sempre più instabile.

The Witcher 2: quando esce in streaming?

The Witcher 2 in streaming uscirà su Netflix il 17 dicembre 2021.

Freaks Out: a lezione di cinema con Claudio Santamaria e Gabriele Mainetti

Giovedì 28 ottobre, data di uscita nelle sale del film Freaks Out, il regista Gabriele Mainetti e l’interprete Claudio Santamaria hanno incontrato il pubblico milanese per una lezione di cinema con il critico Gianni Canova. Il Cinema Anteo ha accolto gli ospiti nella sala Excelsior, creando un piacevole spazio d’incontro e permettendo un dialogo entusiasmante tra regista, attore, cinefili e fan.

Freaks out: la trama e i personaggi

Freaks Out racconta la storia di quattro freaks, quattro fenomeni da baraccone che durante la Seconda guerra mondiale vedono il proprio circo venire distrutto dai bombardamenti. Dopo la scomparsa di Israel (Giorgio Tirabassi), loro direttore e padre putativo, Fulvio, Cencio, Matilde e Mario vagano nella Roma del 1943 alla ricerca di un luogo in cui la loro diversità possa essere accettata. In un racconto ucronico, i protagonisti percorrono un viaggio di formazione che li porta a esplorare il brutale mondo esterno ma soprattutto la loro interiorità.

In un periodo storico in cui la diversità è fortemente perseguitata, Fulvio è un uomo lupo. Cencio (Pietro Castellitto) è un ragazzo albino in grado di comunicare con gli insetti. Matilde (Aurora Giovinazzo) è la ”ragazza elettrica”, terrorizzata dal suo stesso potere. Mario (Giancarlo Martini) è un adulto con la testa da bambino dotato di forza magnetica. I protagonisti non sono gli unici freaks, gli outsider della storia. Il direttore del circo nazista, Franz (Franz Rogowsky), è dotato di sei dita e prevede il futuro. Anche i partigiani sono freaks a loro modo: c’è ”il gobbo”, ”il guercio”, chi è mutilato.

Lezione di cinema con i Freaks

Ieri, grazie alla lezione di cinema organizzata all’Anteo di Milano, Gabriele Mainetti e Claudio Santamaria hanno dato modo al pubblico di esplorare con loro la magia che sta dietro a Freaks Out. L’evento, moderato dal professore e critico cinematografico Gianni Canova, è stato un piacevole dialogo tra il palco e la platea, in cui domande non banali hanno incontrato risposte cariche di entusiasmo e passione.

Non appena sale sul palco, Gabriele Mainetti confessa la sua felicità: ”È bello eh? É una grande emozione, voi siete il mio primo vero pubblico, quello che serve, le persone per cui noi facciamo veramente questo lavoro.” Tornare nelle sale è emozionante per il regista come per l’attore Claudio Santamaria. I due si riuniscono sul set di Freaks out dopo la collaborazione in Lo chiamavano Jeeg Robot, opera prima di Maietti che ha collezionato 8 David di Donatello e 3 Nastri d’argento.

La costruzione del freaks di Santamaria

Nel film, Santamaria è Fulvio, l’uomo lupo dotato di forza sovrumana, scorbutico e cinico ma anche protettivo nei confronti degli altri protagonisti. Parlando del suo personaggio, ispirato ad un uomo ipertricotico esistito davvero, Claudio Santamaria scherza ”Ma io in realtà nel film non c’ero.” Interpretare il personaggio, completamente coperto dal pelo, è stato il lavoro più duro della sua carriera. Girare il film d’estate con quattro ore di trucco al giorno, è stato difficilissimo. Però confessa: ”Se la preparazione di Jeeg è stata più dura per altri aspetti, in Freaks out mi sentivo più maturo. Fulvio ha una maschera molto forte, bisognava trovare una personalità che uscisse fuori da questa maschera. Avevo una libertà nella costruzione del personaggio notevole, ho lavorato molto d’improvvisazione. Essendo Fulvio un personaggio di spettacolo, mi ha permesso di attingere molto anche alla mia carriera e al mio passato.

Santamaria evidenzia l’importanza delle prove, il lavoro sul proprio passato, sulle discriminazioni vissute lui stesso. Mainetti conferma e aggiunge: ”É bello come l’attore prenda da un gesto la storia del personaggio.”

Nell’interiorità dei freaks

Parlando del messaggio alla base del film, Claudio Santamaria rivela: ”Possiamo parlare di maschera, di pelo, di diversità ma la cosa fondamentale per sospendere l’incredulità e dare credibilità a questi personaggi era lavorare su una costruzione forte di relazioni tra di loro. Costruire questo fratello maggiore (Fulvio) che si prende cura degli altri freaks e questo padre putativo che è Israel.”

Il discorso sul padre è forte nel film. Mainetti racconta come Nicola Guaglianone, autore del soggetto del film, abbia attinto alla propria vicenda personale per l’idea di Freaks out”I personaggi del film guardano a quello che è il mondo mio e di Guaglianone. Nicola ha perso suo papà e voleva raccontare quell’ossessiva ricerca del padre come una possibile protezione a tutto. Una protezione che, quando tuo papà non c’è più non riesci a trovare e che, una volta adulto, nessun padre può darti.”

I dettagli della realizzazione del film

Mainetti affascina poi il pubblico raccontando il modo in cui lavora con l’immagine, gli attori, la musica. ”Il film ha una macchina ipercinetica, che non trova pace, ma mette in scena un concerto virtuoso, che è quello del movimento attoriale.”

Gli effetti speciali e i costumi in Freaks Out sono ciò che balza all’occhio del pubblico. ”Ogni scena è il risultato di un concerto di scenografi, trucco, parrucco, fotografia, attori… L’effetto speciale è questo, l’unione di tutte le forze.

Mainetti spiega poi come ha lavorato alla ricostruzione storica della Roma del 1943, facendo un’attenta analisi del periodo storico ma anche tradendolo per un discorso puramente cinematografico. ”I tradimenti vanno fatti quando sono funzionali a rendere l’immagine più espressiva. Va poi capito come nei personaggi raccontare quel periodo senza perdere la possibilità di essere comunicativi ad una platea odierna, soprattutto quella dei giovani…”

L’obiettivo per il regista era quello di ”Trovare personaggi che funzionassero in quel contesto storico e ibridarli nella narrazione del fantastico, che nel nostro paese non c’è, o c’è poco.”

La meraviglia del diverso

Un film storico, un po’ fantasy, ma anche un racconto di crescita e di ricerca di sé. Gabriele Mainetti mostra allo spettatore un mondo fantastico, che coniuga verità storica e superpoteri, esibendo la meraviglia e l’orrore delle stranezze. E afferma: ”L’identità ti rende in qualche modo unico e se sei unico sei diverso da chi ti sta accanto, ma in una forma meravigliosa.” 

Freaks Out è un unicum nel panorama nazionale. Rimanda all’horror di Browning, al thriller di Tarantino, all’azione e al fantastico di Spielberg, ma è tutto italiano, o forse romano. Un film che lascia a bocca aperta per la precisione con cui tutto è stato costruito, una favola che sembra reale nella sua assurdità. In Freaks Out c’è un’incredibile forza attrattiva: dalla scena di apertura dello spettacolo nel circo, ai piani sequenza dei momenti di combattimento, dalle battute di spirito tra i freaks ai dialoghi introspettivi.

Halloween Kills: gli 8 migliori riferimenti ai film di Halloween del passato

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Halloween Kills è arrivato in sala tra la gioia dei fan della saga che non vedono l’ora di continuare a capire in che modo Michael troverà nuovi modi per ossessionare Lauire e come quest’ultima tenterà di ammazzarlo, questa volta con l’aiuto della sua famiglia.

Il film, secondo di una trilogia affidata a David Gordon Green, è particolarmente attento all’intera saga e non perde occasione per omaggiarla. Ecco i riferimenti al franchise di Halloween in Halloween Kills.

Michael alla sua Finestra

Michaels Mayers alla finestraLa finestra nella stanza di Judy Myers sembra sempre molto intrigante per Michael. Alla fine del film, Michael raggiunge finalmente il suo obiettivo di stare alla finestra e guardare fuori. Non è la prima volta nella serie che Michael sta lì a guardare la città intorno a lui.

La scena ricorda l’originale Halloween quando vediamo Michael che guardare Laurie e le sue amiche fuori dalla stessa finestra. Appare lì, in quella stessa posizione, in altri film della serie, in particolare Halloween V, Halloween VI e  Halloween: Resurrection.

Un’altra folla arrabbiata

Quando Haddonfield scopre che il suo personale Uomo Nero è tornato di nuovo nella sua città natale, i sopravvissuti di quella notte di Halloween del 1978 guidano la città a caccia del mostro. La folla arrabbiata di Haddonfield pronta al linciaggio è già stata vista in questa serie prima, sia in  Halloween  II  che in  Halloween IV: Il ritorno di Michael Myers.

Nel sequel originale, una volta che la città scopre che Myers è l’assassino, si aggrega in una folla inferocita, ma la cosa più violenta che fa è vandalizzare la casa di Myers. In  Halloween IV, la città decide anche di dargli la caccia, finendo con un’identificazione errata e una tragedia.

Michael uccide una coppia di anziani

Dopo che Michael Myers fugge dalla trappola preparatagli così scrupolosamente da Laurie, si dirige a casa del vicino in cerca di un’arma. Questa scena è stranamente simile a quando Myers entra in una casa e prende un enorme coltello da macellaio, all’inizio di Halloween II. Questo è film della saga è così controverso trai fan che, paradossalmente, Michael Myers è considerato tra i personaggi più piacevoli della storia.

La coppia che viene uccisa in Halloween Kills che omaggia la coppia nel vecchio film non si toglie dai piedi tanto facilmente. Michael non è dell’umore per afferrare silenziosamente un’arma e allontanarsi, ma preferisce sbarazzarsi di entrambi prima di afferrare la sua arma preferita e andare a seminare altra morte.

Michael viene smascherato

C’è una strana tradizione in cui Myers viene smascherato da un personaggio femminile che è sopravvissuto ai suoi attacchi. Questo film non è diverso, con Myers senza maschera che alla fine affronta una folla di suoi sopravvissuti. Questa volta, la persona che lo smaschera è Karen Nelson, la figlia di Laurie.

Nei film precedenti, solo Jaime, Laurie e lo stesso Myers hanno rimosso la maschera, gesto che conferisce a chi lo fa il potere di fermare momentaneamente Michael, il killer definitivo, almeno momentaneamente. Finora, l’unica persona (al di fuori di se stesso) che si è completamente tolta la maschera ed è sopravvissuta è Laurie, e il pubblico sta aspettando la loro resa dei conti finale in Halloween Ends del prossimo anno.

Qualcuno dice: “Corri”

Lindsey Wallace ha affrontato Myers al fianco di Tommy Doyle e Laurie Strode nel 1978 ed è sopravvissuta. Era perseguitata da quella notte, come lo erano gli altri, diventando una donna forte e capace, pronta a proteggere gli altri nel momento in cui quell’incubo sarebbe ritornato a perseguitarla.

Lindsey si dimostra abile nel provocare Myers mentre riesce ancora una volta a sopravvivere, e al suo apice, urla ai bambini sulle altalene nel parco di correre e nascondersi prima che lui li uccida tutti. In Halloween V: La vendetta di Michael Myers, anche Tina, la preferita dai fan, si sforza di proteggere i bambini nel film, alla fine urlando a Jaime di scappare mentre si sacrifica per tentare di portare Michael fuori dal suo obiettivo.

Maschere Silver Shamrock

Quando hanno concluso i libri su Halloween II, i creativi hanno creduto che il franchise sarebbe continuato come una serie antologica, e la terza puntata, infatti, è stata Halloween III: Season of the Witch. Anche se ora è un film con uno status di cult movie, è stato un flop e quasi immediatamente è stato dimenticato dai fan.

Molti di coloro che hanno visto quel film non saranno mai in grado di dimenticare le maschere Silver Shamrock. Halloween Kills è quanto di più lontano possa esserci da Season of the Witch, eppure i corpi nel parco, con le maschere e tanto di targhetta Silver Shamrock in vista sono un chiaro omaggio a quel film, nonostante tutto.

Tutti hanno diritto a un bello spavento

Nel film originale del 1978, parte della genialità derivava dall’uso della suspense da parte di John Carpenter invece che del sangue per scatenare la paura negli spettatori. Uno dei migliori riferimenti nel film arriva grazie allo sceriffo Brackett, interpretato da Charles Cypher, che torna ad Haddonfield. Brackett è artefice di una delle migliori scene “di paura”, urtando accidentalmente Laurie che si allontana da casa Myers. Mentre la rassicura, sorride, dicendo: “Sai che è Halloween. Immagino che tutti abbiano diritto a un bello spavento”.

Immagina la gioia dei fan quando Leigh Brackett si avvicina a Myers in Halloween Kills per vendicarsi di Myers e fa partire la carica all’Uomo Nero quando dice: “Ehi Michael. È Halloween. Tutti hanno diritto a un bello spavento”.

La parte dell’infermiera Marion

Dalla corsa sul tetto dell’auto alla rievocazione fotogramma per fotogramma della sua fuga dalla Smith’s Grove Institution, il rifacimento di una delle scene più iconiche del film originale era una delle più attese alla premiere del film – e ha affatto non deluso.

Non è solo il miglior ritorno al passato di un precedente film di Halloween, ma è forse uno dei migliori omaggi in un sequel/reboot che ha impreziosito il grande schermo di recente. Anche se questa volta non è fuggita, Marion è stata una delle migliori vittime dell’intero film. Nel film si rende persino omaggio alla sua fuga iniziale, con un altro passeggero vestito con un costume incredibilmente simile a quello che indossava quel 31 ottobre 1978, mentre cade sul marciapiede allo stesso modo. Sfortunatamente per lei, alla fine Myers ha rivendicato la vittima.

10 film da vedere questo Halloween

La perdita di controllo è un tema ricorrente nei film horror, indipendentemente dal budget. Può presentarsi visivamente tramite la figura di serial killer che perseguita una vittima e stravolge gli equilibri e lo stile di vita suburbano, o una creatura mostruosa che invade una tranquilla città di mare. Il body horror è un sottogenere particolarmente conturbante perché, più che una perdita di controllo di un luogo o di una situazione specifica, la vittima perde il controllo di ciò che sta accadendo al proprio corpo… un sottogenere da riscoprire assolutamente per Halloween.

Il genere è andato ampiandosi sempre di più nel corso degli anni, conoscendo picchi di creatività sanguinaria. Può includere qualsiasi storyline ormai, da lupi mannari o infezioni parassitarie a mutazioni scientifiche o amputazioni forzate. Qualunque siano i gusti dei fan dell’horror, c’è un tipo di body horror da brivido per tutti secondo IMdB, da rivedere in occasione di Halloween!

Film da vedere ad Halloween: Cabin Fever (2002) – 5.7

Film halloween: cabin feverScritto e diretto dal guru del gore Eli Roth, Cabin Fever farà sicuramente accapponare la pelle agli spettatori. Una vacanza in una baita nei boschi va storta quando un gruppo di amici del college viene esposto a un virus mangia-carne altamente contagioso che si diffonde rapidamente in tutto il gruppo.

Pieno di effetti visivi accapriccianti che sono sufficienti a far ricredere i fan dell’horror su ogni formicolio o prurito, il film è assolutamente la visione perfetta per una festa di Halloween!

Film da vedere ad Halloween: The Ruins (2008) – 5.9

Non è raro che il body horror coinvolga i parassiti, ma The Ruins fa un passo avanti con il suo uso di antiche viti carnivore che distruggono la loro preda dall’interno.

Mentre sono in vacanza in Messico, due coppie visitano uno scavo archeologico Maya, dove entrano in contatto con un male a lungo celato che i locali speravano non sarebbe mai stato esposto al mondo esterno. È difficile non contorcersi guardando le piante feroci che si fanno strada sotto la pelle delle loro vittime.

Film da vedere ad Halloween: The Perfection (2018) – 6.1

film halloween the perfectionPiù circoscrivibile alle caratteristiche del film di suspense e mistero rispetto all’horror tradizionale, The Perfection è un inquietante giro di emozioni psicologiche che segue un prodigio musicale respinto andare alla ricerca della nuova allieva prodigio del suo insegnante, con cui è stata rimpiazzata.

Con Allison Williams e Logan Browning, quella che inizia come una storia di vendetta si evolve in un’orribile spirale discendente di terrore e abusi – tutto in nome del raggiungimento della vera perfezione.

Film da vedere ad Halloween: American Mary (2012) – 6.3

film halloween american maryUna talentuosa studentessa di chirurgia abbandona la scuola di medicina dopo essere stata violentata da un professore e, invece, viene coinvolta nello strano mondo della chirurgia clandestina e della modifica estrema del corpo.

Scritto e diretto da Jen e Sylvia Soska, conosciute anche come The Twisted Twins, American Mary approfondisce la storia di una giovane donna promettente e le oscure conseguenze che affrontano gli abusatori quando si rendono conto di essersi messi contro la persona sbagliata.

Film da vedere ad Halloween: Scanners (1981)- 6.8

film halloween scannersUn classico degli anni ’80 direttamente dalla mente geniale ma contorta dello scrittore e regista David Cronenberg, Scanners introduce il pubblico in un mondo in cui alcune persone nascono con incredibili capacità telepatiche e telecinetiche.

Temendo ciò che questo gruppo potrebbe fare al resto del mondo, uno scienziato recluta una di queste persone per aiutare a cacciare e distruggere altri come lui.

Film da vedere ad Halloween: Hellraiser (1987) – 7.0

HellraiserUn uomo alla ricerca del massimo piacere apre accidentalmente un portale per l’inferno, che celerà più sofferenza di quanto pensasse immaginabile, nel debutto alla regia di Clive Barker. Demoni, torture e sadismo – il mix perfetto per una visione di Halloween estrema!

Hellraiser è il primo film del franchise ed è servito come una terrificante introduzione a Pinhead e alla sua lega di altri sadici demoniaci, conosciuti come i Cenobiti.

Film da vedere ad Halloween: Martyrs (2008) – 7.1

Martyrs film horrorIl regista francese Pascal Laugier spinge ogni limite in questo horror depravato che esplora temi di vendetta, abusi e filosofie pericolose.

Vittime di abusi su minori determinate a venire a patti con i loro traumi si ritrovano rapite da una setta che crede che la vera consapevolezza e la conoscenza scaturiscano dal reiterarsi di atroci torture.

Film da vedere ad Halloween: Videodrome (1983) – 7.2

Videodrome filmIl presidente di una piccola stazione televisiva nota per il suo intrattenimento X-rated è alla ricerca della prossima grande macchina da soldi del canale, in Videodrome di David Cronenberg.

Scopre un programma intrigante e macabro che capitalizza quello che lui pensa siano torture e lesioni simulate. Più si immerge nella sua indagine sul misterioso programma, più si rende conto che potrebbe non essere finto, dopo tutto.

Film da vedere ad Halloween: La mosca (1986) – 7.6

La Mosca filmC’è una ragione per cui ben tre film di Cronenberg figurano in questa lista, dal momento che il regista ha sempre dato il meglio di sé esplorando storyline macabre ed inquietanti. Il remake del 1986 di The Fly intreccia la storia di uno scienziato i cui esperimenti ben intenzionati vanno terribilmente male.

Tanto straziante quanto veramente disgustoso, gli spettatori assistono alla decomposizione del corpo di Jeff Goldblum, con parti di lui che letteralmente si sgretolano, mentre muta lentamente in un orribile ibrido umano-mosca.

Film da vedere ad Halloween: La cosa (1982) – 8.1

Il corpo umano si converte nel posto più confortevolmente accogliente per nascondersi nel classico horror fantascientifico di John Carpenter. Un team di scienziati di stanza nell’Antartide del 1980 è infiltrato da un alieno mutaforma con la capacità di imitare l’aspetto delle persone che uccide.

Il montaggio originale del film era così sanguinoso e inquietante che più scene hanno dovuto essere tagliate per togliere alcuni dei momenti più disgustosi al fine di essere ampiamente rilasciato in alcuni paesi.

Wandavison: Kathryn Hahn cauta sullo spin-off dedicato a Agatha Harkness

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Alla chiusura di WandaVision gli spettatori della serie Disney+ sono stati lasciati con due brucianti desideri. Il primo era quello di sapere subito cosa sarebbe accaduto a Wanda e ai suoi smisurati poteri, il secondo era che un personaggio affascinante come quello di Agatha Harkness non poteva aver esaurito il suo arco narrativo.

E infatti dopo poche settimane dalla chiusura della serie, si è cominciato a parlare di uno spin-off completamente dedicato a Agatha con protagonista Kathryn Hahn. Ora però l’attrice si è rivelata molto cauta in merito al progetto, spiegando che non c’è niente di confermato, ma che con i Marvel Studios tutto è possibile.

Ecco cosa ha dichiarato: “Non so se esiste uno spin-off di WandaVision. Devo essere onesta, tutto quello che posso dire è che amo Agatha. Come sappiamo, alla Marvel può succedere di tutto. Quindi chi lo sa?”

WandaVision ha esplorato un po’ la storia di Agatha Harkness, anche se sarà interessante vedere come i Marvel Studios progettano di renderla una simpatica protagonista dopo gli eventi della serie. Il personaggio è stato uno di quelli con cui ci siamo divertiti a passare il tempo, ma tra l’uccisione di Sparky e il tentativo di rubare i poteri di Scarlet Witch, è anche giusto dire che Agatha ora ha bisogno di redenzione! Allo stesso tempo, non sarebbe necessariamente una brutta cosa seguire il suo arco narrativo da villain, tanto per cambiare.

Rebel Moon di Zack Snyder sarà ispirato ai design di Krypton ne L’uomo d’Acciaio

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Abbiamo recentemente appreso che il regista della Justice League Zack Snyder realizzerà il suo film ispirato ai Sette Samurai ambientato nello spazio, in un’altra galassia molto, molto lontana! A luglio, è stato annunciato che il prossimo progetto di Snyder per Netflix dopo Army of Thieves, sarebbe stato un fantasy/sci-fi epico intitolato Rebel Moon, che Snyder scriverà insieme allo sceneggiatore di Army of the Dead, Shay Hatten, e al co-sceneggiatore di 300, Kurt Johnstad.

La trama ruota attorno a “una colonia pacifica ai margini della galassia che è minacciata dagli eserciti di un reggente tirannico di nome Balisarius. Persone disperate inviano una giovane donna con un misterioso passato a cercare guerrieri dai pianeti vicini per aiutarli a prendere posizione.” Parlando con Post-Cred Podcast, il regista ha paragonato il film alle scene di apertura di L’uomo d’Acciaio ambientate a Krypton. “L’inizio de L’Uomo d’Acciaio ha elementi di fantascienza piuttosto importanti, giusto? Krypton… è un po’ quello che stiamo facendo in Rebel Moon, ma con più steroidi che posso dargli. Francamente, quello che mi interessa davvero in questo progetto è creare un film romantico di fantascienza su una scala larghissima.”

Snyder ha spesso detto che se gli fosse stata data l’opportunità di dirigere un film di Star Wars, avrebbe reso omaggio al grande Akira Kurosawa con un’epica avventura spaziale, ma sembra che si sia stancato di aspettare la chiamata di Lucasfilm! I dettagli sono ancora pochi, ma non vediamo l’ora di scoprire di più su Rebel Moon prima che sia troppo tardi.

Rebel Moon, il film

Vi ricordiamo che Rebel Moon è il prossimo film di fantascienza originale Netflix di Zack Snyder che si baserà su una sceneggiatura scritta dal regista insieme a Shay Hatten e Kurt Johnstad. Protagonista annunciata è Sofia Boutella, l’ex modella e sportiva Nike diventata attrice, Boutella ha raggiunto il successo con il suo ruolo nel franchise Kingsman. Ha poi recitato in La mummia con Tom Cruise per Universal, Atomica bionda al fianco di Charlize Theron, Fahrenheit 451 di Ramin Bahrini per HBO e Climax di Gaspar Noé per A24.

Nel film L’esercito del tiranno Regent Balisarius minaccia gli abitanti di una colonia pacifica al confine della galassia, che decidono di inviare una giovane donna dal passato misterioso a esplorare pianeti vicini alla ricerca di guerrieri disposti a combattere al loro fianco.

Alice Eve, commenta la sua famosa scena in intimo di Star Trek: “Ne vado fiera”

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Alice Eve ha partecipato nel 2013 al ricco cast di Star Trek Into Darkness, uscito nel 2013. L’attrice ha interpretato Carol Marcus, ma non c’era traccia del personaggio in Star Trek Beyond. Non c’erano piani in corso per l’interesse amoroso del Capitano Kirk, anche se qualcuno ha ipotizzato che l’attrice potesse non voler più partecipare al franchise a causa della scena in intimo, del tutto gratuita, che la vede protagonista nel film e della quale si parlò tanto, a suo tempo.

Il produttore Damon Lindelof in seguito si è scusato per quella scena, mentre J.J. Abrams ha ammesso che poteva effettivamente essere evitata. Sembra invece che la protagonista della stessa non abbia avuto niente da ridire su una scena che, anzi, l’ha resa molto fiera.

“È stato qualcosa per cui ho lavorato volontariamente con un trainer, per essere in forma, per cui ero molto preparato e mi è piaciuto molto [farla ]: filmare, eseguire, promuovere – ha recentemente dichiarato Eve a Inverse, chiarendo che era attivamente coinvolta in tutte le scene di Carol Marcus nel sequel di Star Trek – La sensazione che non avrei dovuto farlo, o che si trattasse di sfruttamento, mi confondeva”.

“Ci sono molte cose nel mondo che confondono – ha continuato l’attrice – L’ho attribuito a una di quelle anomalie. Sono orgogliosa di quella scena e di tutto il lavoro che ho fatto”.

What If…? ecco i Guardiani del Multiverso!

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Nel finale di stagione di What If…?, l’Osservatore ha riunito i suoi Guardiani del Multiverso. Guidato dal Captain Carter, il gruppo includeva T’Challa Star-Lord, Doctor Strange Supreme, Thor, Black Widow, Killmonger e Gamora. Insieme, sono riusciti a sconfiggere Infinity Ultron, salvando innumerevoli realtà.

Killmonger alla fine ha mostrato la sua vera indole ed è finito intrappolato al fianco di Arnim Zola dopo aver tentato di prendere per sé il potere di Ultron. Quella era la fine che si meritava, ma il resto di questi eroi è tornato alle rispettive realtà (o, nel caso di Natasha Romanoff, una nuova).

Una seconda stagione di What If…? è in lavorazione e dovrebbe arrivare su Disney+ nel 2022. Resta da vedere se i Guardiani si riuniranno di nuovo, ma è probabile che incontreremo innumerevoli nuove varianti di questi e di altri personaggi nella prossima serie di episodi; con questo in mente, una squadra completamente nuova è sicuramente una possibilità molto reale.

House of Gucci: il secondo trailer del film con Lady Gaga

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Eagle Pictures e Paramount hanno diffuso il secondo trailer di House of Gucci, l’atteso nuovo film diretto da Ridley Scott ispirato alla sconvolgente storia vera della famiglia che ha fondato Gucci la casa di alta moda italiana diventata famosa in tutto il mondo. Il film racconta tre generazioni di Gucci attraverso tre decenni. Potere, Creatività, Ambizione, Tradimento, Vendetta e un omicidio. Tutto per il controllo della Maison che portava il nome della loro famiglia. Nel cast Adam Driver, Lady Gaga, Jared Leto, Al Pacino e Jeremy Irons.

House of Gucci, i character poster

Tutto quello che sappiamo su House of Gucci

House of Gucci sarà sceneggiato da Roberto Bentivegna e sarà basato sul libro di Sara Gay Forden dal titolo: “The House of Gucci: A Sensational Story of Murder, Madness, Glamour and Greed”. Per Ridley Scott si tratta del secondo progetto sviluppato dopo la fusione tra Fox e Disney, insieme a The Last Duel, film che vedrà protagonisti Matt DamonAdam Driver, Jodie Comer Ben Affleck.

House of Gucci segna il ritorno di Scott in Italia, dov’era stato ambientato anche Tutti i soldi del mondo, uscito nel 2017. Il cast include Adam Driver, Lady Gaga, Jared Leto, Al Pacino, Jack Huston, Reeve Carney, Camille Cottin e Jeremy Irons. L’uscita nelle sale è fissata per il prossimo novembre.

Ana De Armas in trattative per lo spin-off di John Wick, Ballerina

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Ana De Armas è in trattative per recitare in Ballerina, il film spin-off di John Wick. Il primo film della serie, uscito nel 2014, è valso alla Lionsgate un enorme successo, che ha portato alla realizzazione di diversi sequel e ora di uno spin-off al femminile.

Conosciuto solo come Ballerina, il progetto è in sviluppo dal 2017. È stato poi riferito nel 2019 che il regista di Live Free or Die Hard, Len Wiseman, avrebbe diretto il film. I fan hanno avuto modo di capire come potrebbe essere un personaggio del genere, protagonista di un film di questa serie, grazie al ruolo che ha interpretato Angelica Huston in John Wick 3.

Dopo tutto questo tempo, sembra adesso che Ballerina punti su Ana De Armas nel ruolo di protagonista. Deadline riporta che l’attrice è in trattative per interpretare il ruolo principale, descritto come quello di una giovane assassina in cerca di vendetta sulle persone che hanno ucciso la sua famiglia. Abbiamo visto De Armas di recente in No Time to Die, e ancora prima aveva già lavorato con Keanu Reeves nel film Knock Knock. Non è chiaro, tuttavia, se Reeves apparirà nello spin-off, ma il report di Deadline parla di una possibilità concreta.

Chris Evans diventa Lightyear, che diventa Hugh Ransom Drysdale di Knives Out

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Il trailer di Lightyear ha emozionato tutto il mondo degli appassionati Pixar, che hanno avuto modo di dare uno sguardo al personaggio in carne e ossa che ha ispirato l’amatissimo giocattolo Buzz, di Toy Story. Non tutti però sono riusciti a capire che la voce dell’astronauta protagonista è quella di Chris Evans, che si è detto emozionatissimo di entrare a far parte del mondo Pixar.

Dal momento che internet è un posto bellissimo e spesso le associazioni di idee più disparate generano dei momenti preziosi, Bosslogic si è lasciato ispirare da questa situazione e ha realizzato un bellissimo mash-up in cui il volto di Lightyear compare sul maglione bianco di Hugh Ransom Drysdale, interpretato da Chris Evans in Cena con delitto – Knives Out. Il risultato è esilarante!

Il nuovo lungometraggio originale Disney e Pixar arriverà nel 2022. Chris Evans (Cena con delitto – Knives Out, Avengers: Endgame) presta la propria voce a Buzz nella versione originale del film. “La frase ‘un sogno che diventa realtà’ viene usata spesso, ma non aveva mai significato così tanto nella mia vita”, afferma Evans. “Chi mi conosce sa quanto io ami profondamente i film d’animazione. Non posso credere di poter far parte della famiglia Pixar e di lavorare con questi artisti davvero brillanti che raccontano storie come nessun altro. Vederli lavorare è a dir poco magico. Ogni giorno mi do un pizzicotto”.

Lightyear – La vera storia di Buzz è diretto da Angus MacLane, regista vincitore dell’Annie Award e animatore veterano di Pixar, che ha co-diretto Alla Ricerca di Dory del 2016. Il film è prodotto da Galyn Susman (il corto Toy Story: Tutto un altro mondo).

Dune: ecco la scena preferita del regista Denis Villeneuve

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In un’intervista con THR, il regista Denis Villeneuve ha discusso della sua visione di Dune e dei suoi sequel (la parte due è stata annunciata ufficialmente). Quando gli è stato chiesto di una delle scene più importanti del film, quella tra Jessica (Rebecca Ferguson) e Paul (Timothée Chalamet) inorridito dalle visioni di una guerra in arrivo, il regista ha parlato di come il momento sovverta le aspettative solitamente associate alla narrativa del “prescelto”/viaggio dell’eroe.

Dune, la scena preferita di Denis Villeneuve

“Frank Herbert ha scritto Dune come un monito verso quelle figure messianiche, quei prescelti, quelle figure salvatore – ha detto Villeneuve – Riguarda quanto possono essere pericolosi questi tipi di riferimenti. È una critica alla figura messianica. Questa è una delle mie scene preferite del film e si poggia esclusivamente sulle spalle di Timothée Chalamet e Rebecca Ferguson e sul loro talento. Questi due attori sono rimasti intrappolati in quello spazio minuscolo, mentre molte cose accadono all’interno e all’esterno di questo spazio angusto in cui sono intrappolati. Il personaggio principale sta diventando sempre più ossessionato e perseguitato da quelle visioni, e poi finalmente si confronta con sua madre. Ma allo stesso tempo piange anche suo padre. Quindi stanno accadendo molte cose. È una sorta di rinascita cinematografica per il personaggio, e Timothée ha offerto una performance che mi commuove ancora, ogni volta che guardo il film”.

Dune è interpretato da un cast stellare composto da Timothée ChalametRebecca FergusonDave Bautista, Oscar IsaacJason MomoaZendayaJosh BrolinJavier BardemStellan Skarsgård, Sharon Duncan Brewster, Stephen McKinley Henderson, Chang Chen, David Dastmalchian e Charlotte Rampling.

Viaggio mitico ed emozionante di un eroe, Dune narra la storia di Paul Atreides, giovane brillante e dotato di talento, nato per andare incontro a un destino più grande della sua immaginazione, che deve raggiungere il più pericoloso pianeta dell’universo per assicurare un futuro alla sua famiglia e al suo popolo. Mentre forze malvage combattono per l’esclusivo possesso della più preziosa risorsa esistente sul pianeta — una spezia capace di liberare tutte le potenzialità della mente umana — solo coloro i quali sapranno sconfiggere le proprie paure sopravviveranno.

Denis Villeneuve ha diretto Dune e ha scritto la sceneggiatura insieme a Jon Spaihts ed Eric Roth, basata sul romanzo omonimo scritto da Frank Herbert. Il film è prodotto da Mary Parent, Denis Villeneuve, Cale Boyter e Joe Caracciolo, Jr. I produttori esecutivi sono Tanya Lapointe, Joshua Grode, Herbert W. Gains, Jon Spaihts, Thomas Tull, Brian Herbert, Byron Merritt e Kim Herbert.

Spider-Man: No Way Home, Tom Holland prende in giro la CGI del film

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Spider-Man: No Way Home riporterà sullo schermo lo scontro, che Sam Raimi aveva reso grande, tra Spidey e Doc Ock, ma ovviamente la tecnologia è cambiata da quando i due si sono scontrati per la prima volta in sala, nel 2002.

No Way Home userà infatti tanta CGI, come c’è da aspettarsi, soprattutto per i tentacoli del villain interpretato da Alfred Molina. Questa scelta ha destato qualche critica dai parte dei fan, che, senza vedere il nuovo film, già lamentano i bei tempi andati con le tecniche practical usate da Raimi. A queste lamentele, Tom Holland ha risposto postando una foto che lo mostra con la testa dentro le morse di Ocktopus che lui commenta dicendo che non è stata usata CGI per il film, ma solo metodo. Una risposta divertente ma anche diretta, contro chi critica negativamente un film che non ha ancora visto.

Le riprese di Spider-Man: No Way Home si sono svolte ad Atlanta. Nel film vedremo Tom HollandZendaya, Jacob Batalon, Tony Revolori Marisa Tomei tornare nei loro personaggi del francise. Inoltre, il film vedrà, trai suoi interpreti, anche Benedict Cumberbatch nei panni di Doctor Strange, che poi vedremo in Doctor Strange in the Multiverse of Madness, diretto da Sam RaimiJamie Foxx che tornerà a vestire i panni di Electro, come in The Amazing Spider-Man 2, e infine Alfred Molina, che sarà di nuovo Doctor Octopus di Spiderman 2.

Il film è diretto da Jon Watts (già regista di Homecoming e Far From Home) e prodotto da Kevin Feige per i Marvel Studios e da Amy Pascal per la Pascal Production. Il film arriverà nelle sale americane il 17 dicembre 2021.

Iron Man: le 10 migliori alleanze fatte nel MCU

Quando Nick Fury tentò per la prima volta di reclutare Tony Stark per unirsi a Steve Rogers e Natasha Romanoff nell’Iniziativa dei Vendicatori, inizialmente l’eroe manifestò titubanza. Tony si considerava più un lupo solitario: “Apparentemente, sono volubile, ossessionato da me stesso e non gioco bene in squadra con gli altri”.

Naturalmente, non solo ha finito per unirsi ai Vendicatori; è diventato di fatto uno dei leader della squadra, fornendo loro un quartier generale e compiendo infine il sacrificio finale in modo che gli Eroi più forti della Terra potessero vivere per continuare a combattere.

Bruce Banner

bruce e tonyL’accattivante collaborazione di Tony con Bruce Banner – il suo più vicino rivale per il titolo di “Vendicatore più intelligente” fino all’arrivo di Shuri – ha fatto sì che la coppia fosse soprannominata “Science Bros.” dai fan del MCU.

In Avengers: Age of Ultron, Tony e Bruce si sono uniti per creare “un’armatura in tutto il mondo” che ha finito per trasformarsi nella malvagia A.I., decisa a spazzare via l’umanità. Dopo il monumentale fallimento del loro primo esperimento di I.A., Tony e Bruce si sono uniti ancora una volta per creare un’intelligenza artificiale in grado di distruggere la primogenita.

Nebula

nebula e tonyIl team-up di Tony con Nebula è stato breve ma memorabile. Dopo lo scioccante e polveroso finale cliffhanger di Infinity War, Tony e Nebula erano gli unici due sopravvissuti rimasti su Titano. Endgame si apre con la coppia che cerca disperatamente di tornare sulla Terra con scorte di carburante limitate.

Bloccati insieme nello spazio, Tony e Nebula avrebbero potuto soccombere alla follia, ma hanno mantenuto la loro sanità mentale lavorando instancabilmente per riparare il motore e prendendosi pause regolari per giocare a calcio con un pezzo di carta.

Doctor Strange

doctor strange tonyTony è la prima persona che Doctor Strange recluta quando Banner lo avverte che Thanos sta arrivando. Naturalmente, le personalità di Tony e Strange si scontrano perché sono entrambi arroganti, ossessionati da sé stessi e prepotenti.

Hanno comunque poi deciso di comune accordo di unire le forze per combattere i Guardiani della Galassia (quando pensavano di lavorare per Thanos) e poi Thanos stesso. Alla fine, Strange ha rinunciato alla Pietra del Tempo per salvare la vita di Tony, perché poteva prevedere quanto avrebbe svolto un ruolo cruciale in Endgame. Potrebbero scontrarsi, ma c’è chiaramente un rispetto reciproco.

Happy Hogan

happy hogan e tonyIl regista di Iron Man Jon Favreau ha dato a se stesso il ruolo di supporto di Happy Hogan, che è diventato così amato dai fan che ha continuato a rimanere nel MCU dopo la tragica morte di Tony.

Nel film originale di Iron Man, Happy è stato introdotto come guardia del corpo di Tony. Man mano che il franchise è andato avanti, Happy ha sottolineato la crescente assurdità del suo titolo di lavoro come “Iron’s man head of security “.

Harley Keener

harley kennerQuando la casa di Tony viene attaccata dai terroristi, Stark fugge con una delle armature, che l’intelligenza artificiale J.A.R.V.I.S. indirizza verso una cittadina del Tennessee, dove Stark sperava di trovare indizi su una strage simile in modalità a quelle del Mandarino. L’armatura di Stark non ha abbastanza energia per tornare in California, e Stark viene creduto morto. Lì, fa squadra con un ragazzo coraggioso di nome Harley Keener per riparare la sua armatura e tornare a casa.

Questa premessa ha creato un interessante conflitto in Iron Man 3, dato che Tony non poteva contare sulla sua tecnologia. Ha dovuto usare il suo ingegno per infiltrarsi nel covo del Mandarino e ottenere delle risposte.

Guardiani della Galassia

guardiani galassia iron manQuando Iron Man arriva su Titano con Doctor Strange e Spider-Man per attendere con ansia l’arrivo di Thanos, incontrano i Guardiani della Galassia. Supponendo che i Guardiani stiano lavorando con il Titano Pazzo, inizialmente li combattono – finché non si rendono conto che conoscono Thor e decidono di fare squadra.

Tony non era abituato alle persone che sfidano la sua autorità fino a quando non incontra Peter Quill, che senza mezzi termini gli dice: “Mi piace il tuo piano, solo che fa schifo, quindi lasciami ordire il piano e, in questo modo, potrebbe riuscire davvero bene”.

Vedova Nera

vedova nera iron manNatasha Romanoff tradizionalmente fa squadra con Steve Rogers, come ha fatto in Captain America: The Winter Soldier, ma ha preso le parti di Tony nel dibattito sugli accordi di Sokovia di Civil War.

Tony e Nat si sono uniti per combattere Bucky quando il lavaggio del cervello dell’Hydra è stato riattivato e hanno guidato la carica nella battaglia all’aeroporto (anche se Nat ha permesso a Steve e Bucky di scappare come favore personale).

War machine

war machine iron manJames Rhodes è stato il migliore amico di Tony nel MCU fin dall’inizio. Dopo che l’armatura di War Machine è stata presentata nel primo film di Iron Man, ha potuto indossarla e combattere al fianco di Tony nel sequel del 2010.

Anche se inizialmente Rhodey ruba l’armatura di War Machine a un Tony ubriaco e odioso, i due eroi corazzati finiscono per fare squadra per combattere insieme la legione di scagnozzi robotici inviati da Justin Hammer. Sconfiggono il grande cattivo, Whiplash, unendo le forze (letteralmente) e sparando i loro repulsori a vicenda.

Spider-Man

spidey iron manTradizionalmente, la figura paterna di Peter Parker è lo zio Ben, la cui saggezza sul potere e la responsabilità ha guidato la bussola morale di Spidey nei fumetti per decenni. Ma il MCU ha adottato un approccio diverso e ha reso Tony e Peter una sorta di coppia Batman e Robin: un ricco supereroe che prende sotto la sua ala un orfano.

Da quando si è unito a Tony in Civil War, Spidey ha combattuto al suo fianco a Central Park, sui resti post-apocalittici di Titano e persino nella “Battaglia della Terra” che ha salvato l’universo.

Capitan America

captain america ironTony si è scontrato con Steve Rogers dal momento in cui si sono incontrati nel primo film dei Vendicatori. Il loro conflitto è arrivato al culmine in modo davvero straziante alla fine di Civil War, quando hanno quasi combattuto fino alla morte. Civil War si focalizza il conflitto intestino tra le fazioni dei due leader, in disaccordo sulle modalità di salvare la Terra.

L’accorata riunione del duo in Endgame (compresa un’offerta di pace dello scudo rinnovato di Cap) ha aperto la strada al trionfo finale dei Vendicatori su Thanos. Se Tony e Steve si fossero parlati in Infinity War, il Titano Pazzo forse non avrebbe vinto.

Dune da domani 29 ottobre su tutte le principali piattaforme

Presentato Fuori Concorso alla 78. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia, il film di Warner Bros. Pictures e Legendary Pictures Dune disponibile da domani per l’acquisto e noleggio su Apple Tv app, Amazon Prime Video, Youtube, Google Play, TIMVISION, Chili, Rakuten TV, Microsoft Film & TV e a noleggio su Sky Primafila e Mediaset Infinity. Il candidato all’Oscar Denis Villeneuve (“Arrival”, “Blade Runner 2049”) dirige Dune, il film di Warner Bros. Pictures e Legendary Pictures, adattamento per il grande schermo dell’omonimo celebre best seller di Frank Herbert.

Dune, un’epica avventura ricca di emozioni, narra la storia di Paul Atreides, un giovane brillante e talentuoso, nato con un grande destino che va ben oltre la sua comprensione, che dovrà viaggiare verso il pianeta più pericoloso dell’universo per assicurare un futuro alla sua famiglia e alla sua gente. Mentre forze maligne si fronteggiano in un conflitto per assicurarsi il controllo esclusivo della più preziosa risorsa esistente sul pianeta – una materia prima capace di sbloccare il più grande potenziale dell’umanità – solo coloro che vinceranno le proprie paure riusciranno a sopravvivere.

Nel cast il candidato all’Oscar Timothée Chalamet (“Call Me by Your Name”, “Piccole Donne”), Rebecca Ferguson (“Stephen King’s Doctor Sleep”, “Mission: Impossible – Fallout”), Oscar Isaac (i film di “Star Wars”), il candidato all’Oscar Josh Brolin (“Milk”, “Avengers: Infinity War”), Stellan Skarsgård (“Chernobyl” di HBO, “Avengers: Age of Ultron”), Dave Bautista (la serie di film di “Guardiani della Galassia”, “Avengers: Endgame”), Zendaya (“Spider-Man: Homecoming”, “Euphoria” di HBO), Chen Chang (“Mr. Long”, “Crouching Tiger, Hidden Dragon”), David Dastmalchian (“Blade Runner 2049”, “The Dark Knight”), Sharon Duncan-Brewster (“Rogue One: A Star Wars Story”, “Sex Education”), con la candidata all’Oscar Charlotte Rampling (“45 Years”, “Assassin’s Creed”), con Jason Momoa (“Aquaman”, “Il Trono di Spade” di HBO) e il premio Oscar Javier Bardem (“No Country for Old Men”, “Skyfall”).

Villeneuve dirige Dune da una sceneggiatura da lui scritta insieme a Jon Spaihts ed Eric Roth, basata sull’omonimo romanzo di Frank Herbert. Villeneuve è anche produttore del film insieme a Mary Parent, Cale Boyter e Joe Caracciolo Jr. I produttori esecutivi sono Tanya Lapointe, Joshua Grode, Herbert W. Gains, Jon Spaihts, Thomas Tull, Brian Herbert, Byron Merritt e Kim Herbert.

Dietro la macchina da presa, Villeneuve ritrova la scenografa due volte candidata all’Oscar® Patrice Vermette (“Arrival”, “Sicario”, “The Young Victoria”), il montatore due volte candidato all’Oscar® Joe Walker (“Blade Runner 2049”, “Arrival”, “12 Anni Schiavo”), il due volte premio Oscar®supervisore agli effetti visivi Paul Lambert (“First Man”, “Blade Runner 2049”) e il premio Oscar® per gli effetti speciali Gerd Nefzer (“Blade Runner 2049”).

Villeneuve collabora per la prima volta con il direttore della fotografia candidato all’Oscar® Greig Fraser (“Lion”, “Zero Dark Thirty”, “Rogue One: A Star Wars Story”); la costumista tre volte candidata all’Oscar® Jacqueline West (“The Revenant”, “Il Curioso Caso di Benjamin Button”, “Quills – La penna dello scandalo”), il secondo costumista Bob Morgan e il coordinator delle controfigure Tom Struthers (la trilogia de “Il Cavaliere Oscuro”, “Inception”). Il compositore premio Oscar® Hans Zimmer (“Blade Runner 2049”, “Inception”, “Il Gladiatore”, “Il Re Leone”) ha realizzato la colonna sonora.

Dune, girato in Ungheria e Giordania, è nelle sale cinematografiche italiane dal 16 settembre, distribuito in tutto il mondo da Warner Bros. Pictures e Legendary.

Tom Holland e la SONY hanno parlato di film con Venom e Kraven durate la separazione da Marvel Studios

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Nell’estate del 2019, per un brevissimo periodo, lo Spider-Man di Tom Holland è stato tirato fuori dall’Universo Marvel. In quel breve periodo, sembra che Holland, giovane interprete dell’arrampicamuri, venne convocato a casa di Amy Pascal di SONY, che cercò di tirarlo su di morale, parlando con lui delle incredibili opportunità che aveva il suo Spider-Man anche lontano dalla Marvel.

In un’intervista con Empire per l’imminente uscita di Spider-Man: No Way Home, Tom Holland ha parlato proprio di quell’incontro:

“Il giorno in cui è avvenuto l’annuncio che non sarei più stato nell’MCU… sono andato a casa di Amy Pascal e mi sono seduto con lei vicino alla sua piscina, e ci siamo seduti lì per ore, chiacchierando e immaginando film. Come avremmo fatto un film senza Marvel? Peter Parker sarebbe caduto attraverso un portale e finito nel mondo di Venom? O potevamo fare un film su Kraven the Hunter? È stata una bella distrazione… perché da ragazzino ero così innamorato della Marvel, e sono stato così fortunato a farne parte che quando mi hanno tolto il tappeto da sotto i piedi, non ero ancora pronto per dire addio”.

Per fortuna di Holland e di tutti gli appassionati della continuity Marvel al cinema, l’accordo è stato poi ritrovato e adesso, anche a seguito di quanto visto in Venom 2, possiamo solo pregustare un universo sempre più grande, intrecciato e condiviso.

Le riprese di Spider-Man: No Way Home si sono svolte ad Atlanta. Nel film vedremo Tom HollandZendaya, Jacob Batalon, Tony Revolori Marisa Tomei tornare nei loro personaggi del francise. Inoltre, il film vedrà, trai suoi interpreti, anche Benedict Cumberbatch nei panni di Doctor Strange, che poi vedremo in Doctor Strange in the Multiverse of Madness, diretto da Sam RaimiJamie Foxx che tornerà a vestire i panni di Electro, come in The Amazing Spider-Man 2, e infine Alfred Molina, che sarà di nuovo Doctor Octopus di Spiderman 2.

Il film è diretto da Jon Watts (già regista di Homecoming e Far From Home) e prodotto da Kevin Feige per i Marvel Studios e da Amy Pascal per la Pascal Production. Il film arriverà nelle sale americane il 17 dicembre 2021.

Shazam! Zachary Levi, commosso, ricorda l’annuncio del suo casting

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Sono passati ormai 4 anni dall’annuncio ufficiale che Zachary Levi sarebbe stato Shazam! per la Warner Bros. Dopo 4 anni, l’attore celebra l’anniversario con un post social commosso e tenero, dicendo che questo casting ha cambiato la sua vita per sempre:

https://twitter.com/ZacharyLevi/status/1453524042753974275?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1453524042753974275%7Ctwgr%5E%7Ctwcon%5Es1_&ref_url=https%3A%2F%2Fscreenrant.com%2Fshazam-movie-dceu-zachary-levi-casting-anniversary-reaction%2F

Cosa sappiamo di Shazam! Fury of the Gods

Shazam! Fury of the Gods sarà diretto ancora una volta da David F. Sandberg e vedrà il ritorno di  Zachary Levi nei panni dell’eroe del titolo. Il film uscirà al cinema il 2 giugno 2023. Nel cast è confermato il ritorno di Asher Angel, mentre i villain saranno interpretati dalle new entry Helen Mirren, Rachel Zegler e Lucy LiuMark Strong non tornerà nei panni del Dottor Sivana, mentre Djimon Hounsou sarà ancora una volta il Mago. Il primo film è uscito nelle sale ad aprile 2019.

Pompei. Eros e Mito al cinema il 29, 30 novembre e 1 dicembre

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Con quattro milioni di visitatori all’anno provenienti da ogni parte del globo, Pompei è il sito archeologico più famoso al mondo, un luogo unico, una città perduta e ritrovata, animata nel corso dei secoli da passioni violente e dotata di un estro e una vitalità straordinari. I giochi di potere, i legami amorosi, l’ambizione smodata e il genio creativo si percepivano per le strade, si respiravano nei templi e si possono ammirare ancora oggi negli affreschi, nelle rovine, nei reperti sopravvissuti alla drammatica eruzione del 79 d.C. In uscita al cinema solo il 29, 30 novembre e 1 dicembre, Pompei. Eros e Mito è diretto dal poliedrico Pappi Corsicato, che di recente ha firmato anche il documentario dedicato a Julian Schnabel. Prodotto da Sky, Ballandi e Nexo Digital, in collaborazione e con il contributo scientifico del Parco Archeologico di Pompei e con la partecipazione del MANN, Museo Archeologico Nazionale di Napoli,POMPEI. EROS E MITO è un viaggio che ci guida indietro nel tempo di duemila anni. Vengono messi a nudo i miti e i personaggi che hanno contribuito a rendere immortale questo sito archeologico unico al mondo che l’UNESCO ha inserito nella lista dei siti Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Dalla storia d’amore tra Bacco e Arianna nella celebre Villa dei Misteri al rapporto ambiguo tra Leda e il Cigno, dalle lotte gladiatorie sino alla disperata ricerca dell’immortalità di Poppea Sabina (seconda moglie dell’imperatore Nerone), il docu-film metterà in scena e analizzerà anche i lati meno noti e più segreti della città. Gli stessi che nel XVIII secolo portarono la Chiesa Cattolica a nascondere alcuni dei reperti più scandalosi e scabrosi recuperati duranti gli scavi.

A condurci attraverso le strade di Pompei sarà una narratrice d’eccezione: la pluripremiata Isabella Rossellini. La sua presenza e la sua voce accompagneranno gli spettatori in un percorso elegante e serrato che mostrerà come i miti e le opere ritrovate abbiano ammaliato e influenzato artisti come Pablo Picasso e Wolfgang Amadeus Mozart. Arricchiscono il percorso tra storia e arte anche le rievocazioni dei miti in chiave contemporanea ideate da Pappi Corsicato: Bacco, Arianna, Teseo, Leda, solo per citarne alcuni, indossano abiti moderni e sono sospesi in un tempo che appartiene sia al passato che al presente, per mostrare quanto l’eredità di Pompei sia ancor oggi una continua fonte di ispirazione artistica.

La colonna sonora originale di “Pompei. Eros e mito” (titolo internazionale: “Pompeii. Sin city”), già disponibile sugli store digitali su etichetta Nexo Digital/Sony Classical, è firmata dal compositore e pianista Remo Anzovino, che conferma con questo titolo la sua capacità unica di raccontare in musica i tesori dell’arte mondiale, tanto da essere stato premiato ai Nastri d’Argento 2019 con una Menzione Speciale per le sue colonne sonore originali dei docufilm d’arte.

Era il 1748 quando re Carlo III di Borbone promosse i primi scavi ufficiali a Pompei a seguito dei primi ritrovamenti della vicina Ercolano. Fu da quel momento che cominciarono a riemergere con sempre maggior chiarezza i dettagli della catastrofe del 79 d.C., anno in cui il Vesuvio seppellì intere città, tra cui Pompei ed Ercolano, e tutto il territorio circostante. Nel corso degli scavi di Pompei sono stati rinvenuti tesori, statue, affreschi, mosaici, reperti di vita quotidiana, ma anche ville e abitazioni private che ancor oggi ci raccontano la vita di una città vivace, con giardini, fontane e imponenti apparati decorativi. Sarà lungo queste antiche vie e grazie alle opere conservate al MANN – Museo Archeologico Nazionale di Napoli, che avremo modo di conoscere la vita degli abitanti di Pompei prima dell’eruzione. Attenzione particolare sarà dedicata al Gabinetto Segreto del MANN, istituito dai Borbone per custodire i reperti più “scandalosi” ed esplicitamente erotici.

Le storie che esploreremo sono quelle di uomini e donne di cui ci restano tracce concrete perché quando il flusso piroclastico ad altissima temperatura che investì Pompei ne provocò la morte istantanea per shock termico, i corpi delle vittime rimasero nella posizione in cui si trovavano lasciando la propria impronta dopo la decomposizione. A partire dalla seconda metà dell’Ottocento, poco più di un centinaio di calchi sono stati realizzati da queste impronte, ispirando poeti e artisti, tra cui lo stesso Roberto Rossellini, che dedicò alla scoperta di alcuni calchi una celebre scena del “Viaggio in Italia”.

Tra gli interventi del film quelli di Massimo Osanna, Direttore Generale del Parco Archeologico di Pompei dal 2014 al 2020; Andrew Wallace-Hadrill, Professore Emerito di Studi Classici, Università di Cambridge; Catharine Edwards, Professore di Studi Classici e Storia Antica – Birkbeck, Università di Londra; Darius Arya, Direttore American Institute for Roman Culture; Ellen O’Gorman, Professore Associato di Studi Classici, Università di Bristol. 

Pompei. Eros e Mito di Pappi Corsicato è prodotto Sky, Ballandi e Nexo Digital, in collaborazione e con il contributo scientifico del Parco Archeologico di Pompei e con la partecipazione del MANN, Museo Archeologico Nazionale di Napoli. La Grande Arte al Cinema è un progetto originale ed esclusivo di Nexo Digital.

Valeria Golino a Linea D’Ombra: “Penso a un film da regista internazionale, magari a Hollywood”

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Il XXVI Linea d’Ombra Festival a Salerno ha superato il giro di boa con una serata ricca di suggestioni che ha visto darsi il cambio due grandi talenti del cinema italiano come Mario Martone e Valeria Golino.

L’attrice e regista è arrivata da Napoli, dove ha iniziato a girare la serie tv La vita segreta degli adulti, tratta dal romanzo omonimo di Elena Ferrante e diretta da Edoardo De Angelis, e si è accomodata nel salotto di Linea d’Ombra alla Sala Pasolini, intervistata dal direttore artistico Boris Sollazzo, per parlare della sua carriera e dei suoi progetti futuri.

Ne La vita segreta degli adulti sarò solo interprete, ma dopo questa inizierò a preparare la serie di cui sarò invece regista, tratta dal romanzo L’arte della gioia, di Goliarda Sapienza, inizieremo a girare l’estate prossima e sono molto felice perché è un libro speciale che ho amato molto”.

Proprio una serie televisiva ha anche riportato Valeria Golino negli Stati Uniti, la seconda stagione di The Morning Show, in cui interpreta Paola Lambruschini, nella finzione documentarista nota per avere girato un film in difesa di Amanda Knox e per le sue posizioni critiche nei confronti del movimento #MeToo. Il personaggio esordisce con un monologo che ha fatto il giro del mondo in poche ore appena la serie è giunta su Apple TV+.

In realtà ero preoccupata, ma non per quello che dice, anzi, ho pensato subito che fosse una bella presentazione del personaggio. Ero preoccupata perché volevo che venisse bene e quella scena è stata la prima che ho girato appena arrivata sul set a Los Angeles. Ma a parte questo, è come se ci fosse in atto una rivoluzione e come in tutte le rivoluzioni ci sono anche cose sbagliate. Sono imbarazzata dalla censura nei confronti delle parole, dei modi di fare, dal fatto che viviamo un periodo in cui quasi niente di quello che prima ci sembrava normale ora non lo è più, ed è vero che c’erano e ci sono ancora sessismo, razzismo e che bisogna lottare e farsi sentire, ma bisogna anche poter avere la libertà di dissentire, di essere scorretti anche. In ambito artistico la drammaturgia è scorretta perché l’essere umano è scorretto e non si può pretendere che chi racconta storie, scrive libri, fa cinema o teatro sia corretto per volere di un sistema, perché significherebbe snaturare il nostro lavoro. Il movimento di questi anni è importante, anche dal punto di vista dell’inclusione, ma il processo con cui sta avvenendo lo trovo non del tutto corretto”.

The Morning Show ha riportato Valeria Golino a Los Angeles, dove ha vissuto per molti anni. “Sono stata quattro mesi per le riprese della serie e ho trovato la città molto cambiata, eravamo in pieno Covid e l’atmosfera era molto cupa, ma sono stata felice di tornare per un periodo così lungo dopo molti anni. Quando sono andata negli Stati Uniti per fare il provino per il film di Tim Burton con Pee Wee Hermann era il 1987, poi ho fatto il film e nel mentre i tanti provini per Rain Man. Ho incominciato a lavorare tanto e alla fine sono rimasta lì fino al 2002. Ho imparato da quell’esperienza cosa significhi essere molto professionali nel fare questo lavoro, ma è un insegnamento che non sono mai riuscita a fare mio fino in fondo, perché è sempre rimasta in me una indisciplina legata al fatto di non avere fatto una scuola di recitazione, di avere cominciato con autori come Peter Del Monte, Citto Maselli, con cui ho vinto giovanissima la Coppa Volpi, che avevano un metodo lontano anni luce da quello hollywoodiano. Ancora oggi credo di avere la stessa indisciplina”.

Anche regista di due bellissimi film come Miele ed Euforia, Valeria Golino non pensa a un film a Hollywood “ma mi piacerebbe girare un film internazionale, in cui poter mettere a frutto tante cose ho imparato nel corso della mia vita e della mia carriera, raccontare una storia che si dipani tra le molte lingue che conosco con attori con cui poter parlare in maniera diretta, condividendo con loro esperienza e cultura”.

A proposito di registi, Mario Martone si è collegato via Zoom con il pubblico di Linea d’Ombra Festival per partecipare alla presentazione del bel saggio di Giovanni De Luna Cinema Italia, edito da UTET. E lo ha fatto in un giorno molto speciale.

Ho finito oggi le riprese del mio nuovo film”, ovvero Nostalgia, tratto dal romanzo Ermanno Rea, con protagonisti Pierfrancesco Favino, Francesco Di Leva e Tommaso Ragno. Martone è ancora in sala con Qui rido io, che dopo il trionfo di critica alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, dove era in concorso, ha avuto un grande successo nelle sale cinematografiche. E proprio alla sala va il pensiero del regista napoletano.

La macchina comica, intesa come impianto della narrazione, del ritmo e della struttura, ha bisogno della sala, come ne aveva bisogno la commedia di Eduardo”. Sala cinematografica che come ha detto lo storico e saggista Giovanni De Luna “inevitabilmente perderemo e non si tornerà indietro, e con la sala perderemo la costruzione di identità e di appartenenza che è stata parte integrante del ‘900”.

Per questo, come a chiosato il presidente di Linea d’Ombra Festival Giuseppe D’Antonio, “la funzione dei festival è oggi ancora più importante, perché mantiene vivo e indissolubile un legame tra spettatore e luogo cinematografico tenendo viva una tradizione che è stata fondamentale per la formazione del patrimonio culturale collettivo del nostro paese”.