Home Blog Pagina 902

Raised by Wolves – Una nuova umanità: recensione della serie di Ridley Scott

Veterano della fantascienza al cinema, il regista Ridley Scott ha nel corso degli anni partecipato alla produzione di diverse serie televisive. Mai però si era cimentato nella regia per il piccolo schermo. Il suo debutto (limitato ai primi due episodi) è infine arrivato con Raised by Wolves – Una nuova umanità, disponibile in Italia su Sky Atlantic a partire dall’8 febbraio. Dalle immagini e dai trailer rilasciati negli scorsi mesi si poteva già intuire il perché Scott abbia deciso di dedicarsi proprio a questo progetto. La serie, ideata da Aaron Guzikowski, presenta infatti caratteristiche e tematiche particolarmente ricorrenti nella filmografia del regista di Alien.  Dagli interrogativi sul senso stesso della vita agli estremismi religiosi e i conflitti che questi generano, il tutto inserito in un contesto futuristico e post-apocalittico non nuovo per Scott.

La storia, infatti, si concentra su due androidi, Madre (Amanda Collin) e Padre (Abubakar Salim). Questi sono fuggiti da una Terra devastata dalla guerra tra atei militanti e un ordine religioso di derivazione cristiana noto come Mitraici. Il loro obiettivo è quello di raggiungere e colonizzare il pianeta Kepler-22b. Gli androidi portano con sé embrioni umani con cui iniziare una nuova civiltà. Dodici anni dopo, solo un bambino, Campion (Winta McGrath), è sopravvissuto. Mentre le prospettive per il futuro della colonia appaiono cupe, i tre scopriranno di non essere più soli sul pianeta. Una colonia umana, capitanata da Marcus (Travis Fimmel), è infatti sbarcata su questo, e le loro intenzioni sono quanto mai misteriose.

L’immaginario fantascientifico di Raised by Wolves – Una nuova umanità

Ancora una volta l’umanità e la sua esistenza sono minacciate in modo irreparabile. La causa stavolta non sono gli effetti del cambiamento climatico, bensì lo scontro tra atei ed estremisti religiosi. Una contrapposizione che non può che risuonare ora più attuale che mai. A partire da tale evento si snoda il racconto della fine dell’esistenza così come nota, e la nascita di una nuova civiltà. Se è vero però che la storia tende a ripetersi, anche quest’ultima, nel suo piccolo, sarà vittima delle stesse minacce già riscontrate. Guzilowski, insieme a Scott, concepisce dunque una storia dalle tematiche estremamente umane e contemporanee, inserita però in un puro contesto fantascientifico.

Per questi motivi, Raised by Wolves – Una nuova umanità si presenta allora come un universo esteticamente e tematicamente molto simile a film come Prometheus e Blade Runner, non a caso entrambi diretti da Scott. Il regista si sbizzarrisce infatti con la possibilità di approfondire quanto già trattato grazie ai tempi più dilatati che la serialità offre. Il titolo in questione non raggiunge ovviamente, né intende farlo, il livello o l’impatto dei film succitati. Si offre però come un’affascinante rielaborazione di quello stesso immaginario. Sono infatti molte le immagini che, nella loro ricercata messa in scena, riescono a trasmettere quanto basta per suscitare l’attenzione e la curiosità dello spettatore. Molte di queste, non a caso, sono legate allo studio del corpo degli androidi, in particolare quello di Madre.

Dalla sua capacità di poter generare la vita sino alla trasformazione in vera e propria macchina da guerra, attraverso di lei si snoda un racconto che riflette sulle possibilità del corpo biotecnologico di cambiare, di diventare più umano di quello degli umani. Se è ormai appurato che gli androidi possono sognare pecore elettriche, viene di conseguenza anche a decadere l’unica differenza che distingueva questi dall’uomo, ovvero la mancanza di empatia. Dal Roy Batty di Roger Hauer al David di Michael Fassbender, Scott ha lentamente smontato tale certezza. Con Madre, la quale risulta estremamente più soggetta agli sconvolgimenti emotivi rispetto agli umani presenti nella serie, raggiunge ora un nuovo risultato.

Raised by Wolves Ridley Scott

Un intero mondo da esplorare

Raised by Wolves – Una nuova umanità appare dunque essere un progetto quanto mai ambizioso, che riesce a raggiungere i propri obiettivi anche a scapito di una narrazione non propriamente ricca di particolari colpi di scena. L’interesse non sta infatti nell’azione, comunque presente, ma appunto nell’analisi della protagonista, della sua emotività e del suo ruolo in una storia molto più grande. Ci si trova dunque di fronte ad un prodotto che non si dota di un ritmo particolarmente esagitato, e che per molti potrebbe rappresentare una visione sin troppo pesante. Occorre pertanto superare l’iniziale diffidenza, entrando piano piano nel mondo qui presentato e da questo lasciarsi conquistare episodio dopo episodio.

Non è vero infatti, come può inizialmente sembrare, che la serie non offra intrattenimento. Al contrario riesce a coinvolgere grazie alle sue immagini, alle sonorità futuristiche e alle atmosfere cupe, sottolineate da una fotografia tendente ad un grigio che ricorda quello delle tute dei due androidi. Con il progredire della narrazione, e delle tematiche citate, verrà poi sempre più naturale sentirsi parte della colonia gestita da Madre, con tutti i pro e i contro che questo può rappresentare. Già rinnovata per una seconda stagione, Raised by Wolves – Una nuova umanità sembra dunque rielaborare un preciso immaginario di fantascienza biopunk per aggiungervi qualcosa di nuovo. Un qualcosa che pur mantenendo un sapore fantascientifico rimane strettamente connesso alla nostra realtà.

Sotto lo zero, la recensione del film Netflix 

Sotto lo zero, la recensione del film Netflix 

Lluís Quílez , regista catalano classe ’78, autore di numerosi cortometraggi tra cui Avatar (2005) Graffiti (2015) e 72% (2017), oggi al suo secondo lungometraggio dopo  Out of the dark del 2014, continua a scandagliare l’universo dell’azione e del thriller con storie inquietanti, ambientate in contesti proibitivi, che mettono a dura prova i suoi protagonisti, spingendoli al limite delle proprie capacità. Lo fa con Sotto lo zero, dove azione e suspense si mescolano, con risultati non sempre ugualmente efficaci.

Sotto lo zero, la trama

Il poliziotto Martìn Salas, Javier Gutiérrez, sta trasportando sei detenuti – Ramìs, Luis Callejo, Nano, Patrick Criado,  il Romeno, Florin Opritescu, Ray, Edgar Vittorino, Pardo, Miquel Gelabert, e Golum, Andrés Gertrúdix – in una notte di gelo e neve. Con lui c’è il collega Montesinos,  Isak Férriz. I due però si trovano a fronteggiare i malumori dei detenuti, che crescono quando il furgone blindato improvvisamente si ferma, bloccato da qualcosa, oggetto di un agguato. Alcuni vogliono approfittare dell’occasione per scappare, mentre l’individuo misterioso che li ha bloccati è interessato a uno dei prigionieri, Nano, con cui sembra avere una questione in sospeso, e minaccia di uccidere tutti se non glie lo consegneranno vivo. Quanti di loro riusciranno a salvarsi? Il furgone blindato a prova di assalto è davvero il luogo più sicuro?  

Il cast di Sotto lo zero

Per il suo secondo lavoro dietro la macchina da presa, Quílez conta su un variegato manipolo di attori. Alcuni hanno un’esperienza consolidata, come Karra Elejalde, cui è affidato il compito di caratterizzare Miguel, l’assalitore, puntando con sapienza su luci e ombre di un uomo fiaccato dal dolore. L’attore, infatti, ha lavorato con registi come Pedro Almodóvar, Alex de la Iglesia e Alejandro Amenábar, senza disdegnare serie tv come Le verità nascoste. Altra garanzia è Javier Gutiérrez, noto soprattutto per essere stato il protagonista de La isla minima di Alberto Rodríguez Librero, che gli è valso il Premio Goya, come anche Il movente di Manuel Martín Cuenca. Qui ha a che fare con un personaggio che intende coniugare l’umanità con il suo essere tutto d’un pezzo, non senza una inaspettata evoluzione. Peccato che una sceneggiatura a tratti forzata lo penalizzi. Buon lavoro quello di Luis Callejo, qui un ex criminale che  vuole lasciarsi il passato alle spalle e ricominciare da zero, e che era stato personaggio centrale ne La vendetta di un uomo tranquillo di Raul Arévalo. Nel cast vi sono però anche giovani promesse del cinema spagnolo, come Patrick Criado, entrato nel cast de La casa di carta 5.

sotto lo zero recensioneSotto lo zero con qualche passaggio a vuoto 

Il film sembra partire da buone premesse, con l’atmosfera nebbiosa, il gelo incombente, la notte, il buio, a creare il clima adatto per far crescere la suspense – la fotografia è curata da Isaac Vila. Eppure la sceneggiatura, firmata dal regista assieme a Fernando Navarro, ha qualche pecca. La prima parte è lenta e alcuni passaggi risultano perfino noiosi, tanto che dopo 45 minuti sembra difficile riuscire a mantenere l’attenzione per un’altra ora. Stancano le continue liti tra i prigionieri, come una sequenza di inseguimento che poco aggiunge all’economia del film. 

Il protagonista, poi, viene dipinto come un campione di abnegazione e un paladino della legge, ligio e intransigente fino all’eccesso, considerata la natura degli eventi che si trova ad affrontare. La sua sembra quasi una crociata da supereroe, sebbene ci si sforzi di sottolinearne il lato umano. Si percepisce in questo qualcosa di forzato, nonostante faccia poi risaltare maggiormente il passaggio finale.

Sotto lo zero, un finale inaspettato che pone domande

E’ infatti proprio un finale inatteso, preceduto da una sequenza claustrofobica e letteralmente agghiacciante, di forte impatto, a riscattare il film, spostando  inoltre la narrazione su un livello più alto. Un finale che pone domande anziché dare risposte e spinge lo spettatore a interrogarsi, a chiedersi: cos’è allora la giustizia? Cosa si può definire una “giusta causa”? Infine, quanto contano le apparenze e chi è davvero il criminale? È così che Quílez cerca di conquistare uno spettatore un po’ scettico, riuscendovi almeno in parte.

Dove vedere in streaming Sotto lo zero

Prodotto da Film Factory, ESCine Espanol, Morena Films e Amoros Producciones, con RTVE e 3 Televisió de Catalunya, con il finanziamento del governo spagnolo, Sotto lo zero è disponibile in streaming su Netfilx dal 29 gennaio. 

L’ultimo bacio: trama, cast e sequel del film con Stefano Accorsi

Giunto al suo terzo film, il regista Gabriele Muccino firma quello che è ancora oggi considerato uno dei titoli più importanti e significativi della sua carriera, che ha decretato un primo grande successo a livello internazionale. Si tratta di L’ultimo bacio, una cinica e disillusa riflessione sulle difficoltà della vita di coppia di quella generazione di trentenni di cui il regista faceva parte. Adulti affetti dall’ormai nota sindrome di Peter Pan, costantemente in fuga dalla responsabilità che la loro età comporta, inseriti qui in un film che ha definito lo stile del regista, ricco di emozioni forti e momenti di grande impatto visivo. Uscito in sala nel 2001, si tratta di un film che a distanza di vent’anni ancora definisce il cinema e la cultura italiana.

Il film ebbe talmente tanto successo al momento della sua uscita da rimanere in sala per ben 6 settimane, arrivando ad un incasso di circa 13 milioni di euro. Era però solo l’inizio della sua fortuna, coronata poi con la vittoria di ben 5 David di Donatello, tra cui quello per la miglior regia. Uscito dai confini nazionali, L’ultimo bacio arrivò a vincere il Premio del pubblico anche al prestigioso Sundance Film Festival. Proprio negli Stati Uniti, dove Muccino avrebbe poi trovato fortuna con La ricerca della felicità, prese vita un remake del film, intitolato The Last Kiss, e con protagonisti Zach Braff e Casey Affleck.

Arricchito dalla canzone di Carmen Consoli L’ultimo bacio, a cui si ispira il titolo, il film è dunque ormai parte dell’immaginario culturale italiano. Un’opera imprescindibile, che racconta in modo estremamente brillante degli italiani e della loro attitudine verso la vita, il futuro e le passioni. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e al suo sequel. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

L’ultimo bacio: la trama del film

Protagonisti del film sono un gruppo di amici alla soglia dei trent’anni, i quali desiderosi di sentirsi ancora adolescenti e volendo rifuggire le responsabilità della propria età si trovano a mettere in discussione l’intera loro vita. Tra questi vi è Carlo, da tempo fidanzato con Giulia. Nel momento in cui quest’ultima gli rivela di aspettare un bambino, egli inizia a vivere la paura di diventare padre. Per nascondersi da questa, si rifugia in una relazione clandestina con la bella Francesca. Allo stesso tempo, Adriano vive un periodo di forte crisi con la moglie Livia, mentre Alberto non fa che passare da una relazione all’altra, e Paolo si trova a dover gestire la malattia del padre e l’abbandono della ragazza. Tra drammi, tradimenti e perdite, ciascuno di loro cercherà di rimettere insieme i pezzi di una vita che non li appaga quanto vorrebbero.

L'ultimo bacio cast

L’ultimo bacio: il cast del film

Personaggi centrali del film sono la coppia formata da Carlo e Giulia, interpretati rispettivamente da Stefano Accorsi e Giovanna Mezzogiorno. I due attori, già con diversi film all’attivo, divennero delle celebrità del cinema italiano proprio grazie a questo film. Al momento delle riprese, inoltre, i due stavano vivendo una vera relazione sentimentale, iniziata qualche anno prima, e terminata poco dopo l’uscita di L’ultimo bacio. Memorabile nel film è la scena della loro litigata, dove l’attrice finisce con il ferire realmente Accorsi con un coltello. Accanto a loro, nei panni della seducente Francesca, si ritrova invece Martina Stella, qui al suo debutto cinematografico. Pierfrancesco Favino, altro frequente collaboratore di Muccino, interpreta invece il ruolo di Marco.

L’attore Giorgio Pasotti interpreta invece Adriano, ruolo originariamente offerto a Enrico Silvestrin. Diversi sono poi gli interpreti qui presenti e che hanno più volte collaborato con Muccino anche in altri dei suoi successivi film. Si tratta di Claudio Santamaria nei panni di Paolo, Sabrina Impacciatore in quelli di Livia, e Stefania Sandrelli in quelli di Anna, la madre di Giulia. Sergio Castellitto interpreta invece il professore Eugenio Bonetti. Completano il cast anche Marco Cocci nei panni di Alberto, e Luigi Diberti in quelli di Emilio. Si ritrova inoltre, in un piccolo ruolo, anche Silvio Muccino, fratello del regista. La cantante Carmen Consoli, oltre ad aver eseguito il brano che dà il titolo al film, appare in un cameo nei panni di una delle fiamme di Alberto.

L’ultimo bacio: il sequel, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

A quasi dieci anni dall’uscita del film, il regista ha deciso di riprendere quei personaggi tanto amati per vedere come erano cresciuti e quali percorsi di vita avevano intrapreso. Nel 2010 è così arrivato al cinema il sequel Baciami ancora, il cui titolo coincide stavolta con quello della canzone di Jovanotti, scritta appositamente per il film. In questo mancano però all’appello diversi degli attori protagonisti di L’ultimo bacio, come Giovanna Mezzogiorno, Martina Stella, Stefania Sandrelli e Sergio Castellitto. Si aggiungono però attori come Valeria Bruni Tedeschi, Primo Reggiani e Adriano Giannini. Vittoria Puccini assume qui i panni di Giulia, dal momento che la Mezzogiorno si era rifiutata di interpretare nuovamente il personaggio, insoddisfatta dal suo sviluppo.

Prima di vedere il sequel, però, è possibile fruire di L’ultimo bacio grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di sabato 6 febbraio alle ore 21:45 sul canale Rai 3.

Fonte: IMDb

Armie Hammer abbandonato dall’agenzia WME

0

Armie Hammer è stato abbandonato da WME, la sua agenzia, come annuncia Variety. Secondo una fonte ben informata, anche il pubblicista personale di Hammer si sta allontanando. WME si è separato da Hammer in seguito alle continue accuse contro l’attore che sono emerse sui social media nell’ultimo mese.

Nei messaggi diffusi sui social media, che Hammer non ha verificato, l’attore avrebbe avuto numerose conversazioni di natura sessualmente esplicita, mostrando attrazione per pratiche di cannibalismo, in cui avrebbe espresso il suo desiderio di bere sangue, tagliare le dita dei piedi e schiavizzare i partner sessuali. Hammer ha descritto anche fantasie di stupro nei suoi messaggi.

Le accuse salaci, postate per la prima volta sull’account Instagram anonimo House of Effie, sono state oggetto di una dilagante copertura scandalistica, ma le donne dicono che c’è di più nelle affermazioni scandalose di quanto non sembri. Almeno tre ex partner di Hammer affermano che abbia usato le sue inclinazioni sessuali come una copertura, accusandolo di abuso emotivo, manipolazione e coercizione.

Da parte sua, Hammer ha inizialmente rifiutato qualsiasi accusa, dichiarando che tutto ciò che ha condiviso con le sue partner sessuali era stato concordato e fatto con consensualità. Nonostante la squadra di Hammer mantenga la posizione sulla sua innocenza, le accuse hanno portato rapidamente all’abbandono di Hammer da due progetti di alto profilo: la commedia romantica Shotgun Wedding, in cui era stato originariamente scelto al fianco di Jennifer Lopez, e la serie della Paramount The Offer, che è sulla realizzazione di Il Padrino.

WandaVision: intervista a Randall Park

WandaVision: intervista a Randall Park

Dopo averlo visto in azione in Ant-Man and the Wasp, Randall Park torna a interpretare l’agente Jimmy Wo in WandaVision, la nuova serie Disney+ disponibile sulla piattaforma ogni venerdì con un nuovo episodio.

WandaVision, recensione dei primi tre episodi della serie Marvel/Disney+

Christopher Plummer: morto a 91 anni l’attore di Tutti insieme appassionatamente

0

Christopher Plummer è morto a 91 anni, ne dà conferma la sua famiglia. Si è spento serenamente a casa sua nel Connecticut, con Elaine Taylor, sua moglie, al suo fianco per 75 anni.

Lou Pitt, suo amico di lunga data e suo manager da 46 anni ha dichiarato: “Chris era un uomo straordinario che amava e rispettava profondamente la sua professione con grandi maniere all’antica, umorismo autoironico e musicalità delle parole. Era un tesoro nazionale che apprezzava profondamente le sue radici canadesi. Attraverso la sua arte e umanità, ha toccato tutti i nostri cuori e la sua vita leggendaria durerà per tutte le generazioni a venire. Sarà per sempre con noi”.

Christopher Plummer ha trascorso 75 anni della sua vita tra schermo e palcoscenico, girando più di 100 film. È meglio conosciuto per aver interpretato il capitano John Von Trapp nel classico diretto da Robert Wise del 1965, Tutti insieme appassionatamente, ma ha vinto il suo Oscar per il film Beginners del 2010, ed è stato recentemente nominato all’Oscar per Tutti i soldi del mondo, di Ridley Scott. In quel film ha sostituito Kevin Spacey nel ruolo di J. Paul Getty a riprese già concluse, dopo che Spacey era stato ostracizzato dal film in seguito alle accuse di molestie da lui perpetrate. Plummer ha recentemente recitato nel cast corale di Knives Out, diretto da Rian Johnson.

WandaVision: intervista a Kat Dennings

WandaVision: intervista a Kat Dennings

Dopo Thor: The Dark World, Kat Dennings torna a interpretare Darcy Lewis nel MCU in WandaVision, la nuova serie in onda ogni venerdì su Disney+. Ecco la nostra intervista all’attrice.

WandaVision, recensione dei primi tre episodi della serie Marvel/Disney+

Malcolm & Marie, la recensione del film con Zendaya

0
Malcolm & Marie, la recensione del film con Zendaya

La recensione di Malcolm & Marie non può non cominciare con una considerazione importante: il film di Sam Levinson, disponibile su Netflix dal 5 febbraio, è stato girato in piena pandemia, e potrebbe a tutti gli effetti appartenere ad una specie di sottogenere che definiremo “cinema pandemico”, ovvero un cinema fatto di pochi attori, location uniche interne, troupe ridotta al minimo e basato principalmente su una sceneggiatura lineare e dei dialoghi fitti. Si parla tanto in Malcolm & Marie, e sembra che con i due episodi speciali di Euphoria arrivati nelle scorse settimane, Levinson abbia offerto ai suoi spettatori una specie di antipasto, per concludere con questa elegante portata principale in bianco e nero.

La trama di Malcolm & Marie

È l’una di notte, siamo in una lussuosa villa di Hollywood, Malcolm e Marie rientrano da una serata di gala, lo capiamo dai loro abiti eleganti. Man mano che li spiamo nella loro casa, attraverso le grandi finestre che danno sul giardino, veniamo messi a conoscenza della situazione: lui è un regista, lei la sua compagna, ex attrice, sono di ritorno dalla premiere del nuovo film di lui, un vero e proprio trionfo. Lui infatti balla per tutta la casa, bevendo e parlando senza sosta, carico di adrenalina. Lei, con fare meccanico, prepara la cena, maccheroni al formaggio, lo fa con gesti rapidi, palesando un malcelato nervosismo che di lì a poco esploderà.

Malcolm & Marie è la storia di un litigio, una discussione furiosa, una conversazione che vede due persone che si amano profondamente confrontarsi con le reciproche mancanze, con le proprie paure, una notte che li vede spogliarsi a poco a poco di ogni barriera. Certo, non c’è sempre da entrambe le parti la voglia di confrontarsi e la violenza verbale che ne consegue è una spia, da una parte e dall’altra in momenti differenti, un segnale che la tentazione di lasciarsi alle spalle i non detti è forte, ma i nostri protagonisti vanno avanti, affondano la lingua e i pensieri nelle loro idiosincrasie e cercano, in tutti i modi, di farlo insieme.

Un litigio lungo un film

Così come i due speciali di Euphoria già citati, anche in questo caso Levinson ha ridotto all’osso il suo progetto narrativo, tanto che sia il film in questione che gli episodi sembrano essere stati costruiti intorno alle esigenze pandemiche, per così dire. Il risultato, come accennato, è un lunghissimo flusso di coscienza a due voci in cui i due protagonisti affrontano qualsiasi tipo di argomento possa in qualche modo toccare, anche solo di sfuggita, la loro vita e l’esperienza personale. Ecco che la conversazione parte da una quasi “canonico” sentirsi dati per scontati, toccando in punta di piedi questioni razziali, questioni di genere, discorsi sull’importanza dell’ego per un artista, sull’influenza che la presenza dell’altro ha nella propria vita e nella propria arte, sui rapporti di co-dipendenza, sul passato e sul futuro. Insomma sulla vita stessa e la natura più intima di una storia d’amore. 

Splendidamente fotografato da Marcell Rév (lo stesso di Euphoria), Malcolm & Marie è anche un bellissimo film da un punto di vista puramente estetico. Non c’è un altro termine per definirlo, perché in ogni momento, in ogni inquadratura, in ogni costume e espressione dei suoi protagonisti, il film è bello, nell’eccezione più superficiale del termine. Talmente tanto bello che quando sono uscite le prime immagini del film, sembravano fotogrammi di uno spot di lusso, uno di quelli che sembrano mini film e promuovono brand di alta moda. Invece no, invece Sam Levinson usa di nuovo una confezione extra-lusso per raccontare, provarci almeno, la profondità dell’animo umano.

Malcolm & Marie recensione

E proprio qui, cade. Il regista, attraverso il suo discorso fitto e incessante, che replica una partita serrata di ping pong, non riesce ad aggiungere nulla al dialogo vivace e costruttivo su tutti i temi che tocca. Sembra non avere altra utilità se non quella di una vetrina dove i due interpreti si mettono in mostra. E, intendiamoci, anche se fosse solo questo il senso del film, una vetrine, un esercizio estetico, si tratterebbe comunque di un’ora e 46 minuti ben spesi. 

Due interpreti straordinari

Anche trai produttori, Zendaya e John David Washington sono dei fenomeni assoluti. Entrambi mettono in gioco ogni goccia del loro talento, da quello puramente fisico della presenza scenica, che in entrambi abbonda, a quello più intimo ed emotivo, delle inflessioni vocali, delle espressioni facciali, dei silenzi e dei momenti di ira. 

Zendaya, giovanissima reginetta del cinema e della tv, conferma un talento smagliante, che ha già messo al servizio dei Blockbuster, del cinema d’autore, della serialità di altissimo livello, dimostrando di poter passare dall’essere una ragazzina fragile e problematica, a un’adolescente sarcastica e cinica, fino ad apparire come una donna fatta e finita, elegante e raffinata, diventando la più giovane attrice della storia ad aver vinto un Emmy da protagonista. 

John David Washington, affascinante scoperta di Spike Lee, che lo ha fatto protagonista di BlacKkKlansman, si cimenta qui in un ruolo molto interessante, perché lo vede utilizzare il suo corpo con un approccio prima giocoso, poi molto intenso, una performance che si distacca da quanto ci ha fatto vedere fino a questo momento nel citato film di Lee o in Tenet, per esempio, e ci offre ancora un’altra faccia del suo talento, che, in questo caso, immaginiamo sia anche una questione di sangue, dato che suo padre è Denzel. 

Cinema da pandemia mascherato da prodotto indie

Malcolm & Marie paga forse il prezzo di un’urgenza narrativa che non sembra esserci sedimentata, ma è spinta più dalla pancia che da un ragionamento sistematico e compiuto, relativo a ciò che il regista stesso voleva raccontare. Superficiale quasi involontariamente, il film lascia l’impressione di aver sbirciato dentro casa di una coppia che gioca ad essere in crisi ma che in fondo è troppo bella, troppo ricca, troppo innamorata per avere davvero dei problemi. E forse la chiave del racconto è tutta qui, in questa magnifica apparenza che offusca ogni ragionamento e fa apparire Malcolm & Marie come grande cinema indie, quando invece siamo di fronte ad un buon esempio di cinema “pandemico”.

Est – dittatura last minute, una clip in esclusiva

0
Est – dittatura last minute, una clip in esclusiva

Ecco una clip esclusiva di EST – Dittatura Last Minute, di Antonio Pisu, con Lodo Guenzi interprete principale al suo debutto in un lungometraggio, e con Matteo Gatta, Jacopo Costantini e Paolo Rossi Pisu.

Dal 5 febbraio l’originale road-movie EST – Dittatura Last Minute arriva sulle principali piattaforme on demand – Sky Prima fila, Amazon Prime Video, Apple TV, Infinity, Chili, Rakuten, Google Play, CG entertainment, Vativision e #iorestoinsala.

https://www.youtube.com/watch?v=AdjuMe3w_jU

EST – Dittatura last minute: intervista a Lodo Guenzi

WandaVision: l’importanza epocale della quinta puntata – SPOILER

0
WandaVision: l’importanza epocale della quinta puntata – SPOILER

Attenzione, l’articolo contiene spoiler sulla quinta puntata di WandaVision, disponibile dal 5 febbraio su Disney+.

WandaVision

Il nuovo episodio di WandaVision ha lasciato sicuramente tutti a bocca aperta, e per più motivi. Svelato l’arcano dietro alla versione da sit-com, ora sappiamo che Wanda controlla la realtà nel perimetro della cittadina dove si è insediata con Vision, compresi tutti i suoi abitanti, e quindi ora la storia si alterna tra la realtà che la potente strega ha creato, con quella dello SWORD che cerca in tutti i modi di stanarla.

I momenti topici dell’episodio sono diversi, da quello in cui ci si chiede se Wanda abbia o meno un “nome in codice” (sappiamo che la serie lancerà finalmente la sua identità di Scarlet Witch, ma non sappiamo ancora quando), a quello in cui assistiamo a ciò che Wanda ha fatto appena sconfitto Thanos. Filmati di sorveglianza, immagini da altri film Marvel Studios, tutto contribuisce a darci un quadro più chiaro della storia e a ricostruire la contemporaneità dei fatti.

Iscriviti a Disney+ e inizia a guardare le più belle storie Marvel e molto altro!

Quello che però naturalmente emoziona di più è il ritorno, a sorpresa, di un personaggio che pensavamo morto. Alla fine dell’episodio fa il suo ritorno in scena Pietro Maximoff! Ebbene sì, il fratello di Wanda, morto in Avengers: Age of Ultron, torna in scena… ma non come ci aspettavamo!

Invece di far rinascere il personaggio di Aaron Taylor Johnson, Kevin Feige ha utilizzato “l’altro” Quicksilver, ovvero quello interpretato da Evan Peters in X-Men: Giorni di un Futuro Passato, un momento EPOCALE per tutta la serie. Si tratta infatti della prima volta in cui assistiamo all’incontro tra un Mutante e un Vendicatore, personaggi che fino a questo momento erano costretti, per ragioni produttive, ed essere separati.

La grandezza di questo momento, oltre ad aprire finalmente tantissimi scenari attesi dai fan da ormai oltre 10 anni, mostra anche la bravura della squadra di Kevin Feige che sfrutta ogni piccolo strumento a sua disposizione per creare il suo perfetto universo condiviso.

Ultima chicca, non meno divertente,  senz’altro la battuta di Darcy (Kat Dennings) all’apparizione di Pietro/Evan Peters. La dottoressa, guardando lo schermo, esclama: “Ha cambiato attore!”. 

A meno che… a meno che non si tratti solo di un inside joke per i fan dei due universi fino a questo momento separati e l’arrivo di Evan Peters non sia altro che una nuova trappola per gli spettatori.

Gli Eterni, Salma Hayek sulla segretezza: “Non ho potuto leggere la sceneggiatura”

0

A Salma Hayek non è stato permesso di leggere la sceneggiatura de Gli Eterni fino a quando non ha firmato ufficialmente per recitare nel film. L’attrice di origine messicana e candidata all’Oscar è stata uno dei primi membri del cast ad unirsi all’attesissimo film Marvel della regista Chloé Zhao. Sebbene abbia una filmografia eclettica, con molti film di genere, Gli Eterni segnerà la prima incursione di Hayek nell’universo cinematografico Marvel.

Il film di Zhao esplorerà la storia della razza degli essere creati dalla leggenda dei fumetti Jack Kirby, e sebbene gran parte della trama sia stata ancora tenuta segreta, il cast del film è bastato da solo ad alzare l’interesse attorno al progetto. Oltre a Hayek e al premio Oscar Angelina Jolie, ci saranno molti attori noti soprattutto agli amanti delle serie tv, tra cui Richard Madden e Kit Harington di Game of Thrones, Brian Tyree Henry di Atlanta, Gemma Chan di Humans e Kumail Nanjiani di Silicon Valley. Hayek interpreta Ajak, il leader degli Eterni che, secondo quanto riferito, è dotata di mani curative ed è l’unico membro in grado di comunicare con i loro creatori, i Celestiali.

In una recente intervista con Variety, Salma Hayek ha ammesso di non aver saputo nulla a proposito de Gli Eterni fino a quando non si è ufficialmente unita al progetto, cosa che ha reso il processo un po’ “snervante”. Data l’estrema segretezza che coinvolge la realizzazione di un film del MCU, non le è stato nemmeno permesso di leggere la sceneggiatura.

“Non sapevo nulla di quest’universo condiviso. Ma sono stata molto fortunata perché ho un’amica messicana che è un grande fan della Marvel. Avevo giurato di mantenere il segreto, anche perché sono statauna delle prime persone ad essere assunta… ma poi ho capito che avrei dovuto mantenere quel segreto per molto, molto tempo. Così, quando ho ricevuto la chiamata, ho detto: ‘Lo confesso. Alla fine saprò tutto quello che c’è da sapere, ma ora ditemi… cosa sono gli Eterni? Esistono nei fumetti? Non so chi sia Ajax’. Poi mi hanno spiegato tutto. Mi hanno spiegato la sceneggiatura, ma non me l’hanno data. Ho dovuto firmare il contratto senza leggere la sceneggiatura. Potevo leggerla soltanto dopo aver firmato. Questo è stato parecchio inquietante… ero spaventata. Ma alla fine non mi è più importato, e ti dirò perché… perché amo la regista. È fantastica.”

Gli Eterni, diretto da Chloe Zhao, vedrà nel cast Angelina Jolie (Thena), Richard Madden (Ikaris), Kit Harington (Black Knight), Kumail Nanjiani (Kingo), Lauren Ridloff (Makkari), Brian Tyree Henry (Phastos), Salma Hayek (Ajak), Lia McHugh (Sprite), Gemma Chan (Sersi) e Don Lee (Gilgamesh). La sceneggiatura è stata scritta da Matthew Ryan Firpo, mentre l’uscita nelle sale è stata fissata al 12 febbraio 2021.

Secondo gli ultimi aggiornamenti, il cinecomic includerà nel MCU gli esseri superpotenti e quasi immortali conosciuti dai lettori come Eterni e i mostruosi Devianti, creati da esseri cosmici conosciuti come Celestiali. Le fonti hanno inoltre rivelato a The Hollywood Reporter che un aspetto della storia riguarderà la storia d’amore tra Ikaris, un uomo alimentato dall’energia cosmica, e Sersi, eroina che ama muoversi tra gli umani.

Raya e l’Ultimo Drago: nuovo trailer del film Disney

0
Raya e l’Ultimo Drago: nuovo trailer del film Disney

Guarda il nuovo trailer di Raya e l’Ultimo Drago, il nuovo lungometraggio d’animazione targato Walt Disney Animation Studios, arriverà in Italia a marzo al cinema e dal 5 marzo su Disney+ con Accesso VIP. Diretto da Don Hall (Big Hero 6) e Carlos López Estrada (Blindspotting) e prodotto da Osnat Shurer (Oceania) e Peter Del Vecho (Frozen – Il Regno di Ghiaccio, Frozen 2 – Il Segreto di Arendelle), il film trae ispirazione dalle culture e dai popoli dell’Asia sudorientale.

Nella versione italiana del film, il cast di voci include l’attrice Luisa Ranieri (Virana), l’attrice e doppiatrice Jun Ichikawa (Namaari), l’attore e conduttore Paolo Calabresi (Tong) e l’attrice Vittoria Schisano (Generale Atitaya).

Gli influencer Emanuele Ferrari, Vatinee Suvimol e Maryna hanno prestato la propria voce per un cameo, insieme alla cantante Camille Cabaltera che, inoltre, interpreta il brano nei titoli di coda della versione italiana del film.

Raya e l’Ultimo Drago viaggia nel fantastico mondo di Kumandra, dove molto tempo fa umani e draghi vivevano insieme in armonia. Ma quando una forza malvagia ha minacciato la loro terra, i draghi si sono sacrificati per salvare l’umanità. Ora, 500 anni dopo, quella stessa forza malvagia è tornata e Raya, una guerriera solitaria, avrà il compito di trovare l’ultimo leggendario drago per riunire il suo popolo diviso. Durante il suo viaggio, imparerà che non basta un drago per salvare il mondo, ci vorrà anche fiducia e lavoro di squadra

WandaVision: 10 modi in cui Quicksilver potrebbe tornare nel MCU

WandaVision: 10 modi in cui Quicksilver potrebbe tornare nel MCU

La realtà parallela e per certi aspetti “salvifica” di WandaVision si è completamente alterata nel terzo episodio della seria Disney+, quando Monica Rambeau, nei panni fittizi di Geraldine, ha inavvertitamente richiamato alla memoria di Wanda lo spettro di Ultron e, quindi, la morte di suo fratello Pietro. Ci sono state tantissimi speculazioni sul fatto che Ultron possa effettivmente tornare nel MCU. E se lo stesso destino toccasse anche a Pietro?

La morte prematura di Pietro Maximoff in Avengers: Age Of Ultron sembrava qualcosa di permanente, ma la maggior parte delle persone pensava lo stesso di Visione (anche se il suo ritorno nella serie non è stata ancora chiarito in maniera definitiva). Ci sono, quindi, molti modi in cui il personaggio di Pietro potrebbe tornare nel MCU. Vediamo di seguito – grazie a Screen Rant – i 10 più probabili:

Non è mai morto

Avengers: Age of UltronLa teoria più ovvia, e quindi più improbabile, è che Pietro non è mai davvero morto. È possibile che la sua morte sia stata semplicemente uno stratagemma, o che sia morto e sia in qualche modo guarito.

Come ha detto Maria Hill a Captain America in Age Of Ultron, “Lui è veloce”. Il metabolismo di Pietro deve essere fuori scala vista la velocità con cui corre, ed è possibile che da ciò derivi un fattore di guarigione. Questo non spiegherebbe perché Pietro non abbia cercato sua sorella negli ultimi anni, ma è comunque una possibilità in merito al ritorno del personaggio.

Flashback

Un altro espediente che potrebbe garantire il ritorno di Pietro è quello del flashback. Ci sono alcuni aspetti parecchio confusionari nella sequenza temporale del MCU, quindi un flashback qui o là non farebbe male a nessuno.

Dato quanto Wanda Maximoff abbia profondamente represso il dolore e il trauma per la perdita non solo di suo fratello ma anche di Visione, un flashback potrebbe essere il culmine logico della perdita totale del suo controllo. Dover affrontare il passato e il dolore per la perdita di suo fratello, e anche dei suoi genitori, morti quando lei era più giovane, sarebbe un altro modo per far tornare Pietro.

È stato ricreato da Ultron

Age Of Ultron ha regalato ai fan diverse cose belle quando è uscito nel 2015, ma anche tante cose che non hanno soddisfatto a pieno il pubblico. In primo luogo, ad alcuni non è piaciuto che Pietro sia morto. Ultron potrebbe essere la chiave non solo per una nuova versione aggiornata del classico cattivo, ma anche per il ritorno di Pietro.

Ultron è stato fortemente investito nella creazione di un corpo artificiale per se stesso, che alla fine è diventato Visione. Il suo interesse per i gemelli Maximoff potrebbe averlo portato a sperimentare nuovi tipi di corpi, cloni o droni, alcuni dei quali potrebbero essere stati modellati proprio su Pietro.

Life Model Decoy

Agents Of S.H.I.E.L.D. presenta molti personaggi e concetti che non sono tratti direttamente dai fumetti Marvel. Uno di questi è il Life Model Decoy (noto anche come LMD). Si tratta di androidi progettati per replicare ogni caratteristica di una persona vivente. Sono stati originariamente progettati dallo S.H.I.E.L.D. ed è possibile che Pietro possa tornare proprio grazie ad essi.

L’esempio più importante nella serie televisiva è stato progettato da Holden Radcliffe, che ha creato un corpo per l’intelligenza artificiale che fungeva da sua assistente, Aida. Anche Tony Stark conosceva il programma LMD, come si evince da un dialogo avuto con l’agente Coulson.

Progetto T.A.H.I.T.I.

Un altro programma associato alla serie Agents Of S.H.I.E.L.D. è il metodo con cui l’agente Coulson, morto per mano di Loki nel film The Avengers del 2012, è tornato in vita. Il Progetto T.A.H.I.T.I. era un progetto dello S.H.I.E.L.D. avviato da Nick Fury e diretto da Phil Coulson.

Comprendeva l’uso di un cadavere alieno per il progresso medico umano. Questo sarebbe un modo fattibile per riportare Pietro indietro, soprattutto visto il collegamento con lo S.H.I.E.L.D. (e ora, forse, con la sua organizzazione gemella, lo S.W.O.R.D.).

È Wanda che lo evocherà

Date le circostanze di WandaVision, è altrettanto probabile che il ritorno di Pietro coinvolga sua sorella. Scarlet Witch è uno dei più potenti Avengers nei fumetti e Wanda sta crescendo in potenza e abilità nel MCU.

È possibile che sia proprio lei ad evocare semplicemente Pietro, allo stesso modo in cui ha apparentemente rianimato Visione. Se Visione e le gemelle sono in qualche modo frutto della sua immaginazione, allora è molto probabile che alla fine riporterà indietro anche Pietro.

Un incantesimo opera di qualcun altro

Wanda non è certamente l’unico “potente” di Westview. Secondo le teorie più accreditate, la vicina di Wanda, Agnes, è in realtà una delle più potenti streghe dell’universo Marvel , ossia Agatha Harkness.

Altrettanto possibile è che Dottie, l’ape regina dei sobborghi di Westview, sia in realtà la maga Arcanna Jones dei fumetti della serie “Squadron Supreme”. Suo marito era Phil Jones e proprio quest’ultimo è uno dei tanti strani vicini che Wanda e Visione hanno a Westview. 

Un viaggio nel tempo

Le regole sui viaggi nel tempo sono solo una delle tante cose che non hanno molto senso in Avengers: Endgame. Tuttavia, il viaggio nel tempo esiste all’interno del MCU ed è molto probabile che Pietro torni in questo modo. Forse durante il corso della serie o anche durante gli eventi di Endgame, il tempo si è destabilizzato e Pietro è stato in grado di farsi avanti nel presente.

Il suo ritorno sarebbe una conclusione unica e drammatica in una serie incentrata comunque sul dolore e sul trauma. Il dolore di Wanda, però, è reale ed è improbabile che venga semplicemente cancellato grazie al fatto che il fratello riesce a tornare al passato. Quanto accaduto nel passato sarebbe ancora valido… almeno per Wanda.

Il Multiverso

Il viaggio nel tempo va di pari passo con il concetto di Multiverso, che sta per diventare una delle principali caratteristiche del MCU. Sapere che Wanda svolgerà un ruolo importante nel prossimo Doctor Strange in the Multiverse of Madness, suggerisce che sarà collegata a tutto ciò in qualche modo.

Ci sono molti personaggi che non appartengono al MCU che potrebbero apparire in quel film come risultato di qualsiasi cosa Wanda faccia nella sua serie… e uno di loro potrebbe essere proprio suo fratello, magari in una forma diversa.

Il Quicksilver degli X-Men

QuicksilverElectro e Doctor Octopus torneranno ufficialmente nel MCU: la porta è quindi aperta per altre versioni di personaggi classici che approderanno nell’universo condiviso. Uno dei più probabili, soprattutto visto WandaVision, è Pietro.

La strana rottura dei diritti con gli Avengers e gli X-Men significava che sia Fox che Disney potevano usare Quicksilver e Scarlet Witch. La versione Fox divenne molto popolare e un modo per il MCU di incorporare finalmente i mutanti potrebbe essere quuello di estendere un invito ad Evan Peters di unirsi al franchise attraverso il Multiverso.

Uncharted, Tom Holland definisce “incredibili” le scene d’azione

0
Uncharted, Tom Holland definisce “incredibili” le scene d’azione

Tom Holland ha definito le sequenze d’azione di Uncharted le più incredibile a cui abbia mai preso parte. Il giovane attore è noto per il ruolo di Spider-Man nel MCU e presto sarà protagonisti di alcuni interessanti progetti cinematografici, tra cui Cherry di Anthony e Joe Russo e Chaos Walking di Doug Liman. Tuttavia, tra i film che l’attore ha in cantiere, Uncharted è senza dubbio quello più atteso (insieme, ovviamente, al threequel di Spider-Man: Homecoming).

Holland è stato scelto per interpretare un giovane Nathan Drak nel lontano 2017, nonostante l’adattamento cinematografico di Uncharted fosse in sviluppo già da alcuni anni. Il film ha dovuto fare i conti con una generi particolarmente travagliata. Dopo una serie innumerevoli di cambia di regia e di sceneggiatori, alla fine il progetto ha dovuto fare i conti anche con l’esplosione della pandemia di Covid-19: inizialmente previsto per luglio di quest’anno, alla fine Uncharted è stato posticipato direttamente a febbraio 2022. Ciò significa che i fan dovranno aspettare ancora un bel po’ prima di vedere il tango agognato adattamento della celebre serie videoludica.

Adesso, in occasione di un’apparizione durante il podcast “Awards Circuit” di Variety (in cui ha discusso anche dell’attesissimo Spider-Man 3), Tom Holland ha parlato proprio di Uncharted, esprimendo tutto il suo entusiasmo in merito ad un progetto che cercava davvero di realizzare da anni. Il giovane attore ha anche parlato delle sequenze d’azione del film (sicuramente uno degli aspetti più intriganti, dato il genere di appartenenza), definendole “le più incredibili a cui abbia mai preso parte”, nonostante si sai procurato numerosi tagli, contusioni e lividi che in più di un’occasione lo hanno fatto sentire parecchio “ridicolo”.

Tutto quello che sappiamo su Uncharted

In UnchartedTom Holland sarà Nathan Drake, mentre Mark Wahlberg vestirà i panni di Sully Sullivan. Non tutti sanno che, inizialmente, Wahlberg avrebbe dovuto interpretare l’eroe del titolo anni fa quando David O. Russell era coinvolto nel progetto, mentre negli anni la Sony ha deciso di sviluppare il film come una origin story.

La sceneggiatura del film, che arriverà al cinema il 16 luglio 2021, è stata firmata da Art Marcum, Matt Holloway e Rafe Judkins, e racconterà le avventure del protagonista Nathan Drake nei suoi anni giovanili mentre diventa il cacciatore di tesori che tutti conosciamo.

Vi ricordiamo che Uncharted sarà la prima produzione cinematografica di Sony PlayStation Productions, divisione interna della Sony fondata lo scorso anno da Asad Qizilbash e Carter Swan in collaborazione con PlayStation Productions, Chuck Roven, Avi Arad, Alex Gartner e Ari Arad.

Black Widow avrà un sequel? La criptica risposta della sceneggiatrice

0

A parte L’incredibile Hulk, non c’è stato un solo film realmente indipendente dei Marvel Studios, che non abbia quindi generato almeno un sequel. D’altronde, l’unica ragione per cui la storia del Gigante di Giada è stata affrontata esclusivamente in altri franchise (come quello dedicato agli Avengers o quello dedicato a Thor) è a causa di alcuni “fastidiosi” problemi legati ai diritti sul personaggio.

Tuttavia, l’attesissimo Black Widow potrebbe cambiare l’attuale situazione. Ambientato tra gli eventi di Captain America: Civil War e Avengers: Infinity War, il film prenderà le mosse da quando Natasha Romanoff rompe gli accordi di Sokovia ed è costretta a fuggire, prima di incontrare Steve Rogers e i suoi Vendicatori Segreti. Tutti sappiamo come è finita la storia dell’ex spia russa in Avengers: Endgame, ma potrebbe esserci una Black Widow 2?

Iscriviti a Disney+ e inizia a guardare le più belle storie Marvel e molto altro!

Jac Schaeffer, showrunner e capo degli sceneggiatori della serie WandaVision, è stata di recente interrogata proprio sulla questione. Schaeffer ha lavorato ad una prima versione della sceneggiatura di Black Widow, prima di essere sostituita da Eric Pearson. Nei titoli di coda del film il suo nome (insieme a quello di Ned Benson) verrà menzionato in relazione al soggetto del film; di fatto, l’unico credito per la sceneggiatura è stato affidato esclusivamente a Pearson.

“Beh, sai… ho avuto la fortuna di salire a bordo del treno Black Widow quando ha lasciato la stazione per la prima volta. Poi sono passata a WandaVision e molti altri sceneggiatori di grande talento hanno preso la penna e hanno continuato con quel film”, ha spiegato Schaeffer in un’intervista con ComicBook. “Quindi, non posso davvero parlare in merito alla totalità del progetto Black Widow. Mi posso limitare a dire che sono davvero entusiasta che stia per arrivare nelle sale.”

Si tratta di una risposta volutamente criptica. Molto probabilmente, se il franchise di Black Widow dovesse effettivamente continuare, sarà con Florence Pugh e la sua Yelena Belova alla guida: è da tempo ormai che si parla della possibilità che il personaggio erediti il “mantello” di Vedova Nera, e visto che Scarlett Johansson sembra aver chiuso con il personaggio, questa sembra davvero l’ipotesi più plausibile al momento.

La regia di Black Widow è stata affidata a Cate Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di Captain Marvel) a dirigere un titolo dell’universo cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è stata riscritta nei mesi scorsi da Ned Benson (The Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme a Scarlett Johansson ci saranno anche David HarbourFlorence Pugh e Rachel Weisz.

In Black Widow, quando sorgerà una pericolosa cospirazione collegata al suo passato, Natasha Romanoff dovrà fare i conti con il lato più oscuro delle sue origini. Inseguita da una forza che non si fermerà davanti a nulla pur di sconfiggerla, Natasha dovrà affrontare la sua storia in qualità di spia e le relazioni interrotte lasciate in sospeso anni prima che diventasse un membro degli Avengers.

Captain America: il ritorno dell’eroe nel MCU potrebbe sistemare un “problema” legato a Endgame

0

Il ritorno di Chris Evans nel MCU potrebbe finalmente raccontare la storia della missione di Captain America che Avengers: Endgame ha scelto di non mostrare. Il film di Anthony e Joe Russo, infatti, non ha mai esplorato in che modo Steve Rogers abbia completato la sua missione e sia tornato indietro nel tempo per rimettere le Gemme dell’Infinito ognuna al suo posto, sicuramente un’opportunità piena di potenziale che in molti non hanno esitato a bollare come persa.

In Avengers: Endgame, Captain America è stato l’Avenger incaricato di riportare tutte e sei le Gemme dell’Infinito al loro posto nella timeline. Tornato nel presente, è ricomparso in versione anziana. La sua decisione di rimanere nel passato insieme alla sua amata Peggy Carter (Hayley Atwell) ha segnato, di fatto, la fine del suo viaggio nel MCU. Tuttavia, sembra che la Marvel sia intenzionata a far tornare l’iconico personaggio in qualche modo. È stato infatti riferito che Marvel ed Evans stanno lavorando a un accordo che consenta all’attore per riprendere il ruolo di Capitan America in ben due progetti del MCU. Fino ad ora, Evans sta minimizzato la notizia, mentre la Marvel non ha né smentito né confermato la fuga di notizie delle ultime settimane.

Iscriviti a Disney+ e inizia a guardare le più belle storie Marvel e molto altro!

Se è vero che Captain America tornerà sul grande schermo, la domanda più importante che i fan si pongono in merito al suo ritorno è ovviamente relativa al punto della Fase 4 in cui verrà impostato il suo ritorno. Invece di correre il rischio di annullare (e quindi di rovinare) la fine dell’arco narrativo di Cap impostato da Endgame, la Marvel potrebbe avere in programma di mostrare parti della sua storia che non sono state ancora mostrate, o forse non esplorate del tutto. Probabilmente, l’evento più emozionante nella vita di Capitan America è accaduto fuori dallo schermo e i fan non hanno ancora avuto la possibilità di esserne testimoni.

Presumibilmente, proprio perché si è scelto di far apparire la versione anziana di Cap che consegna il suo scudo a Sam Wilson/Falcon (Anthony Mackie), Avengers: Endgame non ha avuto tempo sufficiente a disposizione per mostrare anche come Steve abbia rimesso a posto tutte le Gemme. Per alcuni fan tale scelta è stata parecchio deludente; tuttavia, si è trattato di una scelta narrativa comprensibile in definitiva, dato che la ricomparsa dell’eroe nel presente aveva l’obbligo di essere – sempre per fini narrativi – tanto brusca quanto sorprendente.

Che si tratti di una serie o addirittura di uno speciale (qualcosa di molto simile allo speciale natalizio sui Guardiani della Galassia che arriverà nel 2022), la Marvel ha finalmente la possibilità di concentrarsi direttamente sull’avventura di Steve con le Gemme dell’Infinito, mostrando diversi elementi chiave (come, ad esempio, quello che Captain America ha fatto con il Mjolnir). Se fosse stato mostrato in Endgame, il momento si sarebbe probabilmente esaurito in una scena di cinque minuti o giù di lì, mentre un progetto incentrato esclusivamente sulla missione di Cap potrebbe raccontare, anche in maniera divertente, tutta una serie di retroscena inediti.

Harry Potter: Rupert Grint ammette di aver visto solo i primi tre film

0

Rupert Grint, che ha interpretato Ron Weasley nella saga di Harry Potter, ha ammesso di aver visto solo i primi tre film del franchise. Sono passati dieci anni dall’uscita del capitolo finale dell’amatissima serie cinematografica in otto parti e quattordici anni da quando l’autrice J.K. Rowling ha completato il romanzo finale della saga letteraria. Tuttavia, la popolarità di Harry Potter continua ancora oggi.

Naturalmente, i fan non hanno mai avuto realmente la possibilità di distaccarsi definitivamente dal mondo magico. Attraverso prequel/spin-off, produzioni teatrali, videogiochi e una nuova potenziale serie tv, le creazioni di Rowling continuano a essere al centro dell’attenzione, anche quando le polemiche hanno minacciato di alterarne l’eredità. Essendo uno dei personaggi chiave sia dei romanzi che dei film, anche Ron ha la sua fedele schiera di fan, nonostante ancora oggi si continui a discutere sulla conclusione del suo arco narrativo (in particolare della sua storia d’amore con Hermione) e delle sue abilità magiche, decisamente “minori” rispetto a quelle dei suoi compagni.

Nella vita reale, la carriera di Rupert Grint non è stata così sfavillante come quelle di Daniel Radcliffe e (ancora di più) Emma Watson, ma a prescindere da questo, i fan di Harry Potter sanno bene che la serie non sarebbe la stessa senza Ron. Tuttavia, in una nuova intervista con Variety, Grint ha rivelato di non essere un devoto al Wizarding World come molti fan si aspettano…

Dopo aver ammesso di aver visto soltanto i primi tre film del franchise, ma soltanto in occasione delle anteprime mondiali, Grint ha continuato dicendo che ora che è padre, probabilmente finirà di guardare l’intera serie con sua figlia, ad un certo punto, in futuro: “Forse ho visto soltanto i primi tre film della saga, alle rispettive premiere, ma poi ho smesso di guardarli. Ma ora che ho una figlia, probabilmente, dovrò guardarli insieme a lei.”

Anche se potrebbe sembrare strano, la verità è che non è così inusuale per alcuni attori non amare rivedersi sul grande schermo. Sempre di recente, un altro membro del cast di Harry Potter, Matthew Lewis, interprete di Neville Paciock, ha rivelato di avere dei problemi a riguardare i film della saga oggi. L’attore aveva spiegato: “Trovo abbastanza difficile quando in un personaggio inizia ad emergere troppo di me. È più facile quando posso interpretare qualcuno di completamente diverso, come un agente di polizia a Londra o una persona ricca… A volte è doloroso vedere quanto di me c’è in Neville. Quando riguardo i film, spesso penso: ‘Quello non è Neville. Sei tu’.”

MCU: un crossover con Star Wars? Per Kevin Feige non accadrà mai

0
MCU: un crossover con Star Wars? Per Kevin Feige non accadrà mai

Kevin Feige, presidente dei Marvel Studios, non pensa che ci sarà mai un crossover tra Star Wars e il MCU. Entrambi i franchise sono due dei più grandi universi cinematografici di tutti i tempi. Star Wars, con ben tre trilogie, due spin-off e diverse serie tv (anche animate), è stato un punto fermo della cultura pop per oltre quarant’anni. Il MCU, molto più recente, è comunque riuscito in breve tempo a diventare un universo condiviso onnicomprensivo, composto da ben ventitré film e pronto ad espandere la propria narrativa anche al piccolo schermo (come dimostrato da WandaVision).

Sebbene i due franchise non siano direttamente collegati, esistono tuttavia alcune connessioni tangenziali. I Walt Disney Studios hanno acquistato sia i Marvel Studios che la Lucasfilm nel 2010, con la multinazionale che ha contribuito ad aumentare la portata a livello globale di entrambi gli studi. Spesso la saga di Star Wars e l’Universo Cinematografico Marvel hanno non solo impiegato gli stessi registi, ma anche utilizzato gli stessi attori. Inoltre, Kevin Feige è attualmente coinvolto nella produzione di un nuovo film della saga di Star Wars, di cui però non sono stati ancora svelati i dettagli. Ciò ha portato anche alla nascita di voci secondo cui, un giorno, Feige potrebbe addirittura rilevare la Lucasfilm.

Ora che Feige lavorerà direttamente con la Lucasfilm, molti fan si sono chiesti se c’è anche una remota una possibilità che Star Wars e il MCU possano incrociarsi. In una recente intervista con Yahoo, il boss dei Marvel Studios ha discusso proprio della questione. Feige ha ammesso di non aver mai pensato che avrebbe avuto la possibilità di far crescere così tanto il MCU, quindi escludere completamente un crossover con Star Wars potrebbe non essere la scelta migliore. Tuttavia, non pensa che accadrà presto o che comunque sia necessario.

“Se mi avessi chiesto questa cosa 20 anni fa, avrei risposto: ‘Non credo proprio’. Ma la verità è che lo penso ancora oggi. Non credo che ci sia alcun motivo per una cosa del genere”, ha detto Feige.

Il MCU incontra Star Wars: realtà o chimera?

Kevin Feige ha ragione sul fatto che né il MCU né la saga di Star Wars abbiano bisogno l’uno dell’altro in questo momento, ma ciò non significa che il produttore non possa cambiare idea in futuro. Con gli studi che sono sempre alla continua (ed estenuante) ricerca del prossimo grande blockbuster capace di sbancare il botteghino, la Disney potrebbe un giorno spingere affinché i suoi due più grandi franchise si incontrino.

Probabilmente, sarebbe un’operazione piuttosto complicato dal punto di vista narrativo, ma non c’è alcun dubbio sul fatto che un crossover tra Star Wars e il MCU rappresenterebbe un’attrazione senza precedenti. Tuttavia, non sembra che Feige sia particolarmente interessato alla cosa; è probabile, quindi, che finché ci sarà lui al comando, resterà soltanto una chimera.

Tom Holland su Maguire e Garfield in Spider-Man 3: “La Marvel non mi ha detto nulla”

0

Tom Holland ha ammesso che la Marvel non gli ha rivelato se Andrew Garfield e Tobey Maguire saranno effettivamente in Spider-Man 3. Garfield e Maguire hanno interpretato due diverse iterazioni di Peter Parker nei franchise di Marc Webb e Sam Raimi dedicati all’Uomo Ragno, prima che Holland assumesse il ruolo dello Spidey del MCU.

Fin dal suo debutto in Captain America: Civil War, il giovane attore ha raccolto ampio consenso tra i fan dell’universo Marvel, interpretando l’iconico personaggio altre cinque volte (se si considera, ovviamente, anche l’attesissimo threequel). Sembra che Spider-Man 3 sarà il film in cui rivedremo tutte e tre le iterazioni cinematografiche dell’Uomo Ragno, dal momento che il film dovrebbe esplorare ufficialmente il concetto di Multiverso. È da tempo ormai che si vocifera del possibile coinvolgimento di Andrew Garfield e Tobey Maguire nel film, ma ad oggi non esiste ancora nessuna conferma ufficiale da parte dei Marvel Studios. E a quanto pare, neanche Holland è in grado di fornire maggiore chiarezza sulla questione…

Ospite del postcad “Awards Circuit” di Variety, a Tom Holland è stato chiesto se Garfield e Maguire saranno davvero in Spider-Man 3. L’attore ha affermato di essere totalmente all’oscuro di qualsiasi dettaglio. “Davvero, non lo so. Se sono nel film, nessuno me l’ha ancora detto”, ha spiegato Holland. “Certo, sarebbe qualcosa che la Marvel potrebbe tranquillamente fare.”

Parlando nello specifico del film, Tom Holland non ha potuto ovviamente svelare alcun dettaglio, limitandosi a dire di non aver mai visto un cinecomic come Spider-Man 3, che dal suo punto di vista sarà il film di supereroi più ambizioso di sempre. “Posso dire che è il film di supereroi standalone più ambizioso mai realizzato. Ti siedi, leggi la sceneggiatura, vedi cosa stanno cercando di fare e capisci che ci stanno riuscendo. È davvero impressionante”, ha spiegato. “Non ho mai visto un film di supereroi come questo. E ancora una volta ho la fortuna di essere quel pezzettino di m***a che è riuscito ad essere Spider-Man. Sono entusiasta come tutti gli altri alla sola idea di vederlo… figuriamoci di farne parte.”

Cosa sappiamo di Spider-Man 3?

Di Spider-Man 3 – che arriverà al cinema il 17 Dicembre 2021 – si sa ancora molto poco, sebbene la teoria più accredita è quella secondo cui il simpatico arrampicamuri sarà costretto alla fuga dopo essere stato incastrato per l’omicidio di Mysterio (e con il personaggio di Kraven il Cacciatore che sarebbe sulle sue tracce). Naturalmente, soltanto il tempo sarà in grado di fornirci maggiori dettagli sulla trama, ma a quanto pare il terzo film dovrebbe catapultare il nostro Spidey in un’avventura molto diversa dalle precedenti…

Tom Holland si è unito al MCU nei panni di Peter Parker nel 2016: da allora, è diventato un supereroe chiave all’interno del franchise. Non solo è apparso in ben tre film dedicati ai Vendicatori della Marvel, ma anche in due standalone: Spider-Man: Homecoming e Spider-Man: Far From Home. La scorsa estate, un nuovo accordo siglato tra Marvel e Sony ha permesso al personaggio dell’Uomo Ragno di restare nel MCU per ancora un altro film a lui dedicato – l’annunciato Spider-Man 3 – e per un altro film in cui lo ritroveremo al fianco degli altri eroi del MCU.

Gaia Bermani Amaral: 10 cose che non sai sull’attrice

Gaia Bermani Amaral: 10 cose che non sai sull’attrice

Personalità poliedrica dello spettacolo italiano, Gaia Bermani Amaral è oggi una delle più richieste e affascinanti modelle in ambito televisivo. Negli anni ha infatti preso parte a diversi programmi di grande successo, intraprendendo anche una carriera nel mondo della recitazione. Proprio quest’ultima le ha permesso di diventare ancor più nota presso il pubblico italiano, e oggi è sul punto di collaborare con importanti nomi di tale settore. Divisa tra cinema e televisione, ha ad oggi ricoperto ruoli sempre diversi, passando con naturalezza dal dramma alla commedia.

Ecco 10 cose che non sai di Gaia Bermani Amaral.

Gaia Bermani Amaral: i suoi film e la televisione

1. Ha recitato in diversi lungometraggi. La Amaral debutta sul grande schermo nel 2005, quando recita nel ruolo di Carla in I giorni dell’abbandono, con Luca Zingaretti. Tornerà poi al cinema con i film Polvere (2009), nel ruolo di Betty, La donna della mia vita (2010), con Alessandro Gassmann, West Coast (2016) e All’improvviso Komir (2016). Nel 2018 è tra i protagonisti della commedia sentimentale Malati di sesso, dove recita nei panni di Giovanna. Nel 2021 è invece protagonista del drammatico L’ultimo paradiso, dove interpreta Bianca Schettino, figlia di un proprietario terriero, e segretamente innamorata del personaggio interpretato da Riccardo Scamarcio. Tale film sarà distribuito sulla piattaforma Netflix a partire dal 5 febbraio.

2. Ha preso parte a numerose serie televisive. Dopo aver debuttato al cinema, la Amaral ha negli anni portato avanti anche una ricca carriera televisiva, recitando in diverse fiction e serie di grande successo. La prima di queste è Donne sbagliate (2007), seguita da Capri (2008), dove recita in tre episodi nei panni di Roxane. Successivi ruoli sono quello di Lulu in Amiche mie (2008), con Margherita Buy, di Elise Jess in Xanadu – Una famiglia a luci rosse (2011) e di Valentina Trevisol in Baciati dall’amore (2011), con Giampaolo Morelli. Dal 2011 al 2012 recita invece in Un passo dal cielo, con Terence Hill, ricoprendo il personaggio di Silvia, che la rende particolarmente celebre.

Gaia Bermani Amaral e lo spot della TIM

3. È stata testimonial per la TIM. Tra i primissimi lavori in ambito televisivo della Amaral vi è quello nel 2000 per uno spot della TIM. Grazie a questo ha ottenuto una prima visibilità come modella, divenendo da quel momento particolarmente richiesta nel mondo dello spettacolo. Fino al 2002 sarà infatti testimonial per la compagnia telefonica, girando una serie di pubblicità a bordo di una barca a vela, oggi considerati tra i più significativi realizzati per il marchio. Nel 2008 è poi tornata a realizzare ulteriori pubblicità per la TIM.

Gaia Bermani Amaral instagram

Gaia Bermani Amaral in Un passo dal cielo

4. Ha lasciato la serie. Dopo aver recitato nelle prime due stagioni della fiction di Rai Uno Un passo dal cielo, dove interpretava la veterinaria Silvia, l’attrice ha annunciato che non sarebbe tornata per la terza stagione. I motivi di tale decisione non sono stati resi noti, ma la Amaral ha semplicemente lasciato intendere di volersi dedicare a nuovi progetti. Il suo abbandono ha comunque lasciato scontenti numerosi spettatori, ormai affezionatisi a lei, e ha costretto ad una serie di rimaneggiamenti nella scrittura della nuova stagione.

Gaia Bermani Amaral in L’ultimo paradiso

5. Ha amato da subito la forza del suo personaggio. Imbattutasi nella sceneggiatura scritta dallo stesso Scamarcio e dal regista Rocco Ricciardulli, l’attrice ha raccontato di essere rimasta particolarmente colpita dal personaggio di Bianca Schettino. In particolare, ha ritrova in questa una donna desiderosa a tutti i costi di affermare la propria identità, portando avanti dei valori che la rendono estremamente moderna. Affascinata da un ruolo femminile tanto complesso e raro, la Amaral ha dunque subito accettato di recitare in tali panni, convinta che Bianca possa essere portatrice di un messaggio fondamentale per le donne di oggi.

Gaia Bermani Amaral è su Instagram

6. Ha un profilo personale. L’attrice è presente sul social network Instagram con un profilo verificato e contrassegnato dalla celebre spunta blu. Qui la Amaral vanta ad oggi un totale di 33,6 mila followers, ed ha fin ad ora pubblicato ben 953 post. Con questi è solita promuovere il proprio lavoro di modella, e numerosi sono infatti gli scatti che la vedono indossare particolari capi di abbigliamento o promuovere determinati prodotti. Non mancano ovviamente anche post relativi a suoi momenti di svago, in compagnia di amici o parenti.

7. Sul suo profilo si ritrovano curiosità sulla sua carriera da attrice. Con la crescente popolarità come attrice, la Amaral ha sempre di più condiviso post relativi ai suoi nuovi progetti per il cinema o la televisione. In particolare, tra le immagini più recenti si possono ritrovare alcuni dietro le quinte di L’ultimo paradiso. Diverse sono infatti le foto che la ritraggono insieme al cast o immersa nelle splendide location in cui si sono svolte le riprese. Sul suo profilo si possono dunque ritrovare gli ultimi aggiornamenti relativi a tali sue attività.

Gaia Bermani Amaral fidanzato

Gaia Bermani Amaral: chi è il suo fidanzato

8. Ha avuto una relazione con un noto scrittore. Particolarmente riservata circa la sua vita privata, l’attrice ha affermato di non voler esibire questa sui propri profili social. Non ha però potuto nascondere di aver avuto una relazione con il noto scrittore Roberto Cotroneo. I due, fidanzatisi nel 2012, hanno anche scritto un libro di fiabe per bambini insieme, intitolato Le Fate dell’Arcobaleno. La coppia si è però in seguito separata, senza divulgare i reali motivi dietro tale decisione.

9. È fidanzata con un regista. La Amaral è oggi fidanzata con il regista Rocco Ricciardulli, conosciuto grazie al film del 2016 All’improvviso Komir. I due hanno poi tornato a collaborare proprio per il già citato L’ultimo paradiso, consolidando la loro unione. Per l’attrice, infatti, si tratta di una storia particolarmente seria, che l’ha anche vista decidersi ad andare a convivere con il compagno. È dunque lecito aspettarsi ulteriori progetti in futuro che li vedranno affiancati come regista e interprete.

Gaia Bermani Amaral: età e altezza

10. Gaia Bermani Amaral è nata a San Paolo, in Brasile, il 16 settembre del 1980. Suo padre è brasiliano, mentre sua madre è italiana, e sin da quando è adolescente vive ormai nella penisola. L’attrice è alta rispettivamente 173 centimetri.

Fonte: IMDb

Chloe Zhao dirigerà il Dracula Sci-Fi Western della Universal

0
Chloe Zhao dirigerà il Dracula Sci-Fi Western della Universal

La regista di Nomadland, Chloé Zhao, sta attraversando un momento d’oro. Dopo il Leone d’Oro a Venezia per il suo film e la nomination ai Golden Globes 2021, mette a segno un nuovo colpo importante, mentre i Marvel Studios aspettano di poter far uscire il suo Gli Eterni.

La Universal ha infatti incaricato la regista di scrivere, dirigere e produrre un nuovo adattamento di Dracula, che abbraccerà lo sci-fi e il western.

Sono sempre stata affascinata dai vampiri e dal concetto dell’Altro che incarnano”, ha detto Zhao in un comunicato. “Sono molto entusiasta di lavorare con Donna [Langley], Peter [Levinsohn] e il team della Universal per ri-immaginare un personaggio così amato.”

L’annuncio si aggiunge alla scia di novità della nuova strategia di Universal per ri-immaginare il suo canone di personaggi dei film di mostri attraverso l’obiettivo di registi di alto livello, inaugurato dall’acclamato aggiornamento di Leigh Whannell de L’uomo invisibile nel 2020, con Elisabeth Moss.

Gli altri adattamenti includono Dexter Fletcher (“Rocketman”) che sviluppa la propria interpretazione della leggenda di Dracula con un film sul suo scagnozzo, Renfield; Elizabeth Banks che dirige e interpreta The Invisible Woman; e Paul Feig che ha scritto, prodotto e diretto il film di mostri Dark Army.

Fonte: Variety

Cenerentola di Rodgers e Hammerstein, dal 12 febbraio su Disney+

0
Cenerentola di Rodgers e Hammerstein, dal 12 febbraio su Disney+

Venerdì 12 febbraio Cenerentola di Rodgers e Hammerstein arriverà in esclusiva su Disney+. L’amato musical televisivo vede Brandy nel ruolo della protagonista e Whitney Houston in quello della Fata Madrina, insieme a Whoopi Goldberg, Victor Garber, Natalie Desselle Reid, Bernadette Peters, Paolo Montalban, Jason Alexander e Veanne Cox.

Presentato per la prima volta il 2 novembre 1997 a sessanta milioni di spettatori durante la serie Disneyland sulla ABC, Cenerentola di Rodgers e Hammerstein è diventato immediatamente uno dei film preferiti dai fan, amato dalla critica e dal pubblico, arrivando a ottenere 7 nomination agli Emmy Award. Acclamato per l’inclusività del suo cast, le performance musicali travolgenti e le sue indimenticabili canzoni, il film del 1997 presenta un’incredibile serie di brani amati e originali dell’iconico duo di cantautori Rodgers e Hammerstein, tra cui “Impossible”, “In My Own Little Corner”, “Ten Minutes Ago”, “A Lovely Night”, “Do I Love You Because You’re Beautiful?” e molte altre ancora.

Inizia la prova gratuita di 7 giorni. Guarda Disney, Pixar, Marvel, Star Wars, National Geographic e molto altro. Dove vuoi, quando vuoi.

In Cenerentola di Rodgers e Hammerstein, quando la crudele matrigna di Cenerentola le impedisce di partecipare al Ballo Reale, la ragazza riceve un aiuto inaspettato dalla sua Fata Madrina. Il film del 1997 è diretto da Robert Iscove, scritto da Robert I. Freedman e coreografato da Rob Marshall. Whitney Houston, Debra Martin Chase, Craig Zadan e Neil Meron sono i produttori esecutivi. Chris Montan è il produttore e Robyn Crawford è produttore associato.

Cenerentola di Rodgers e Hammerstein entrerà a far parte della collezione di Disney+ “Celebriamo insieme le Black Stories”, unendosi ad altri titoli come Soul, Black Is King, Black Panther, Il diritto di contare e molti altri.

Noir in Festival: i finalisti al Premio Caligari

0
Noir in Festival: i finalisti al Premio Caligari

Anche quest’anno il Premio Claudio Caligari per il cinema italiano di genere, nato da un’idea di Gianni Canova e promosso dall’Università IULM di Milano e dal Noir in Festival, sarà uno dei punti di forza della prossima edizione della manifestazione, in programma dall’8 al 13 marzo. Sono sei i film finalisti selezionati da Gianni Canova e Giorgio Gosetti tra quelli prodotti e distribuiti tra novembre 2019 e novembre 2020 e attinenti ai territori del noir (mystery, horror, thriller, spy story). Concorreranno al premio, assegnato da una giuria di 90 studenti di cinema e giovani appassionati di genere e presieduta da Claudio Giovannesi, vincitore lo scorso anno con La paranza dei bambini:

Il buco in testa di Antonio Capuano
Il talento del calabrone di Giacomo Cimini  (opera prima)
L’immortale di Marco  D’Amore (opera prima)
Villetta con ospiti  di Ivano De Matteo
Favolacce di Damiano e Fabio D’Innocenzo
The Shift di Alessandro Tonda (opera prima)

La XXX edizione di Noir in Festival, a causa della situazione sanitaria italiana, è ad oggi prevista in streaming e sarà visibile sui social network del festival, mentre i film selezionati saranno disponibili sulla piattaforma MYmovies. I sei titoli finalisti del Premio Caligari si vedranno in una spettacolare maratona, aperta alla visione per 24 ore, nella giornata di pre-apertura del festival, domenica 7 marzo; il vincitore verrà annunciato nella serata ufficiale di premiazione, venerdì 12 marzo.

“Grazie all’accordo con MYmovies”, dice Giorgio Gosetti, “acquisiamo un partner d’eccellenza e di comprovata qualità e sicurezza per quanto riguarda le proiezioni delle varie sezioni cinematografiche del festival. Ma gli appuntamenti su MYmovies saranno anche dedicati a grandi personaggi del mondo del noir come i nostri ospiti d’onore Kiyoshi Kurosawa o Brian Yuzna e quelli che verranno annunciati alla presentazione del programma. Stiamo lavorando a una formula dinamica della manifestazione che non sia solo frutto dell’emergenza di questi mesi ma utilizzi al meglio gli strumenti della comunicazione digitale per rendere accessibili incontri, proiezioni, eventi speciali, anche al di fuori delle tradizionali sedi del Noir in Festival a Milano e Como. Fin da ora ringraziamo i produttori ed aventi diritti dei film presentati per la loro disponibilità in un momento così complesso dell’offerta cinematografica. Tutte le proiezioni e gli eventi del festival saranno infatti accessibili (su prenotazione) a titolo gratuito”.

SAG Awards 2021: tutti i nominati dal sindacato degli attori

0
SAG Awards 2021: tutti i nominati dal sindacato degli attori

Lily Collins e Daveed Diggs hanno annunciato i nominati ai SAG Awards 2021, i premi che il sindacato degli attori di Hollywood assegna alla categoria ogni anno. Come per i Golden Globes 2021, anche questi premi e tutti gli altri che seguiranno, sono stati posticipati a causa della pandemia, con gli Oscar 2021 che si svolgeranno addirittura il 25 aprile.

Ecco tutte le nomination ai SAG Awards 2021

Outstanding Performance by a Cast in a Motion Picture

Da 5 Bloods” (Netflix)

“Ma Rainey’s Black Bottom” (Netflix)

“Minari” (A24)

One Night in Miami” (Amazon Studios)

The Trial of the Chicago 7” (Netflix)

Outstanding Performance by a Female Actor in a Leading Role

Amy Adams (“Hillbilly Elegy”)

Viola Davis (“Ma Rainey’s Black Bottom”)

Vanessa Kirby (“Pieces of a Woman”)

Frances McDormand (“Nomadland”)

Carey Mulligan (“Promising Young Woman”)

Outstanding Performance by a Male Actor in a Leading Role

Riz Ahmed (“Sound of Metal”)

Chadwick Boseman (“Ma Rainey’s Black Bottom”)

Anthony Hopkins (“The Father”)

Gary Oldman (“Mank”)

Steven Yeun (“Minari”)

Outstanding Performance by a Female Actor in a Supporting Role

Maria Bakalova (“Borat Subsequent Moviefilm”)

Glenn Close (“Hillbilly Elegy”)

Olivia Colman (“The Father”)

Youn Yuh-Jung (“Minari”)

Helena Zengel (“News of the World”)

Outstanding Performance by a Male Actor in a Supporting Role

Chadwick Boseman (“Da 5 Bloods”)

Sacha Baron Cohen (“The Trial of the Chicago 7”)

Daniel Kaluuya (“Judas and the Black Messiah”)

Jared Leto (“The Little Things”)

Leslie Odom, Jr. (“One Night in Miami”)

Outstanding Performance by an Ensemble in a Drama Series

Better Call Saul

Bridgerton

The Crown

“Lovecraft Country”

“Ozark”

Outstanding Performance by an Ensemble in a Comedy Series

“Dead to Me”

“The Flight Attendant”

“The Great”

“Schitt’s Creek”

“Ted Lasso”

Outstanding Performance by a Female Actor in a Drama Series

Gillian Anderson (“The Crown”)

Olivia Colman (“The Crown”)

Emma Corrin (“The Crown”)

Julia Garner (“Ozark”)

Laura Linney (“Ozark”)

Outstanding Performance by a Male Actor in a Drama Series

Jason Bateman (“Ozark”)

Sterling K. Brown (“This Is Us”)

Josh O’Connor (“The Crown”)

Bob Odenkirk (“Better Call Saul”)

Rege-Jean Page (“Bridgerton”)

Outstanding Performance by a Female Actor in a Comedy Series

Christina Applegate (“Dead to Me”)

Linda Cardellini (“Dead to Me”)

Kaley Cuoco (“The Flight Attendant”)

Annie Murphy (“Schitt’s Creek”)

Catherine O’Hara (“Schitt’s Creek”)

Outstanding Performance by a Male Actor in a Comedy Series

Nicholas Hoult (“The Great”)

Dan Levy (“Schitt’s Creek”)

Eugene Levy (“Schitt’s Creek”)

Jason Sudeikis (“Ted Lasso”)

Ramy Youssef (“Ramy”)

Outstanding Performance by a Female Actor in a Television Movie or Miniseries

Cate Blanchett (“Mrs. America”)

Michaela Coel (“I May Destroy You”)

Nicole Kidman (“The Undoing”)

Anya Taylor-Joy (“The Queen’s Gambit”)

Kerry Washington (“Little Fires Everywhere”)

Outstanding Performance by a Male Actor in a Television Movie or Miniseries

Bill Camp (“The Queen’s Gambit”)

Daveed Diggs (“Hamilton”)

Hugh Grant (“The Undoing”)

Ethan Hawke (“The Good Lord Bird”)

Mark Ruffalo (“I Know This Much Is True”)

Outstanding Action Performance by a Stunt Ensemble in a Motion Picture

“Da 5 Bloods”

“Mulan”

“News of the World”

“The Trial of the Chicago 7”

Wonder Woman 1984

Outstanding Action Performance by a Stunt Ensemble in a Comedy or Drama Series

The Boys

“Cobra Kai”

“Lovecraft Country”

The Mandalorian

“Westworld”

La cerimonia di premiazione dei SAG Awards 2021 si svolgerà il prossimo 4 aprile.

Music: il film di SIA arriva in streaming

Music: il film di SIA arriva in streaming

Music è una potente, originale e celebrativa dichiarazione artistica. Nel suo lungometraggio di esordio come sceneggiatrice e regista, la leggendaria artista musicale mondiale Sia ha reinventato in modo audace e avvincente il genere cinematografico musical.

Star mondiale multi-platino nominata nove volte ai Grammy Award, due ai BRIT Awards e due ai Golden Globe, Sia è stata più volte definita regina del pop e una delle più importanti iconiche popstar del nuovo millennio, grazie a un ricercato songwriting e ad incredibili performance live.

Protagoniste del film, Maddie Ziegler, musa della cantante e protagonista di molti suoi video (tra cui l’acclamato “Chandelier”) e Kate Hudson, candidata agli Oscar e vincitrice del Golden Globe per il film Quasi famosi.

MUSIC, il film

Music parla della magia che può nascere quando chi non è in grado di esprimersi a parole incontra persone capaci di ascoltare col cuore. 

La storia ha inizio quando Zu (Hudson), in rotta con la propria famiglia e con una propensione a rovinarsi la vita con le proprie mani, si ritrova a essere nominata unica tutrice della sorellastra adolescente, Music (Ziegler). Music è una ragazza con un disturbo dello spettro autistico non verbale e Zu entra immediatamente in conflitto con le sue nuove responsabilità di tutrice. Presto conosce Ebo (Odom), un vicino di casa premuroso e dall’animo gentile che la sorprende manifestando non solo compassione, ma anche una profonda comprensione nei confronti di Music. Zu si rende conto che Ebo è una persona su cui può fare affidamento e dalla quale può imparare molto. 

Music fonde un sentito racconto sulla forza dell’amore con sequenze musicali dai toni fluo e immaginifici, tipici di Sia, che offrono al pubblico un vivace scorcio della vita interiore dei personaggi.

San Valentino: i film da vedere su Prime Video

0
San Valentino: i film da vedere su Prime Video

San Valentino si avvicina, eccovi allora una playlist di film romantici da scoprire o rivedere su Prime Video: dai giovani innamorati di The Map of Tiny Perfect Things di Ian Samuels (disponibile dal 12 febbraio) alla storia d’amore a tempo di jazz Sylvie’s Love di Eugene Ashe, passando per gli anni ’90 con film diventati ormai classici del genere, come il premiatissimo Shakespeare in Love o Notting Hill, fino a commedie divertenti – e più irriverenti – come Non succede, ma se succede… e Palm Springs. Per chi vuole fare un tuffo nella storia del cinema, ci sono gli intramontabili battibecchi amorosi di Cary Grant e Katharine Hepburn in Susanna di Howard Hawks, o Dirty Dancing, irrinunciabile cult anni ’80 per cuori romantici.

Ecco tutti i film perfetti da vedere a SAN VALENTINO su PRIME VIDEO.

THE MAP OF PERFECT TINY THINGS

THE MAP OF PERFECT TINY THINGS (disponibile dal 12 febbraio) – Mark (Kyle Allen) continua a rivivere felicemente lo stesso giorno in loop, ma il suo mondo viene sconvolto dall’incontro con una ragazza misteriosa, Margaret (Kathryn Newton), anch’essa bloccata nello stesso loop temporale. Mark e Margret formano così un’accoppiata magnetica che li porta a scoprire tutte le piccole cose che rendono quella giornata perfetta.

SYLVIE’S LOVE

È il 1957, New York è invasa dal caldo estivo e dal jazz. Robert (Nnamdi Asomugha), sassofonista, passa le notti a suonare con il quartetto di cui fa parte. Sylvie (Tessa Thompson) spende i suoi giorni d’estate ad aiutare suo padre nel negozio di dischi, aspettando che il suo ragazzo torni dalla guerra. Quando Robert inizia a lavorare in quello stesso negozio, tra i due si accende una scintilla che potrebbe far nascere una passione forte, come nessuno dei due ha mai provato nella propria vita.

SAI TENERE UN SEGRETO?

Credendo che l’aereo su cui sta viaggiando stia per precipitare, Emma racconta tutti i suoi segreti al suo vicino di posto sconosciuto. O almeno, così crede lei… finché non incontra di nuovo Jack, il giovane CEO della compagnia per cui lavora e che ora sa tutti i suoi imbarazzanti segreti. Il film è basato sull’omonimo romanzo bestseller del New York Times di Sophie Kinsella. Nel cast Alexandra Daddario, Tyler Hoechlin, Laverne Cox e Kimiko Glenn.

PALM SPRINGS

Bloccato a un matrimonio a Palm Springs, Nyles (Andy Samberg) incontra Sarah (Cristin Milioti), damigella d’onore e pecora nera della famiglia. Dopo essere stata salvata da un brindisi disastroso, Sarah inizia ad essere attratta da Nyles. Ma il loro incontro è ostacolato da un’interruzione surreale e anche Sarah deve abbracciare l’idea che nulla ha davvero importanza e cominciare a… vivere come se non ci fosse un domani!

NON SUCCEDE, MA SE SUCCEDE…

Charlotte Field (Charlize Theron) è intelligente, sofisticata e realizzata, nonché autorevole Segretario di Stato. Fred Flarsky (Seth Rogen) è un giornalista bravo ma pasticcione dallo spirito libero. Non hanno niente in comune, a parte il fatto che lei è stata la sua babysitter e la sua prima cotta. Quando Fred inaspettatamente riallaccia i rapporti con Charlotte, lei gli offre un posto come autore dei suoi discorsi, ma non sa cosa l’aspetta..

LOST IN TRANSLATION

Bob (Bill Murray) e Charlotte (Scarlett Johansson) sono due americani che per lavoro si ritrovano a Tokyo, ognuno alle prese con un momento delicato della propria vita sentimentale e professionale. Sospesi nella vita della metropoli che li circonda con la sua realtà così difficile da capire, i due svilupperanno l’uno per l’altra un sentimento altrettanto difficile da spiegare. Il film, che vinse nel 2004 l’Oscar alla Migliore Sceneggiatura Originale, riconfermò la bravura della regista Sofia Coppola.

IO PRIMA DI TE

Tratto dal best-seller di JoJo Moyes, Io prima di te è un film romantico su una giovane ragazza (Emilia Clarke) contenta della sua vita in una cittadina di campagna che trova lavoro come badante di un ricco londinese (Sam Claflin) paralizzato sulla sedia a rotelle dopo un incidente. Nel periodo durante il quale lavorerà per lui, lei imparerà a conoscerlo e capirà che dietro la corazza di superiorità e freddezza c’è ancora un ragazzo sensibile.

ABBASSO L’AMORE

Nella New York del 1962 la scrittrice femminista Barbara Novak (Renée Zellweger) conquista la vetta delle classifiche grazie al suo ultimo best-seller “Abbasso l’Amore”, nel quale esorta le donne a negarsi all’amore per dedicarsi alla carriera e al sesso. Sulla sua strada però incontra Catcher Block (Ewan McGregor), giornalista di punta del magazie “Know”, maschilista rubacuori deciso a ridimensionare la bella scrittrice…

AMICI, AMANTI E…

Una commedia sentimentale del 2011 diretta da Ivan Reitman, con il Premio Oscar Natalie Portman e Ashton Kutcher. Due amici continuano ad incontrarsi per caso da 15 anni, da quando cioè si sono conosciuti da ragazzi ad un campo estivo. Quando, stanchi di non trovare l’anima gemella decidono di iniziare una relazione solo fisica, si accorgono col tempo di desiderare qualcosa di più.

NOTTING HILL

William Tacker (Hugh Grant) è proprietario di una piccola libreria di Londra. La sua vita è tranquilla e monotona, scandita dalle pazzie del suo coinquilino Spike (Rhys Ifans), fino a quando la più famosa attrice del mondo, Anna Scott (Julia Roberts), entra nella sua libreria… Quando uscì nel 1999 divenne presto il film britannico con maggiori incassi nella storia del cinema e, ad oggi, Nothing Hill resta una delle storie romantiche più divertenti di sempre.

SHAKESPEARE IN LOVE

Ambientata nell’Inghilterra di fine ‘500 durante il regno di Elisabetta I (Judi Dench), questa è la fantastica storia di come il giovane William Shakespeare (Joseph Fiennes) si innamora della bella, ma impegnata, Viola (Gwyneth Paltrow), mentre la sua vita si intreccia con quella dei personaggi di una delle sue opere più famose, Romeo e Giulietta. Ormai un classico del cinema romantico, il film nel 1999 vinse ben 7 premi Oscar, tra cui Miglior Film.

ONCE

Un musical dei giorni nostri incentrato sulle storie di un musicista di strada (Glen Hansard) e una ragazza madre (Markéta Irglová) e della loro intensa settimana passata a scrivere, provare e registrare canzoni che parlano della loro storia d’amore nata e cresciuta nelle strade di Dublino. Il film ha vinto un Premio Oscar nel 2008 per la miglior canzone originale ed è scritto e diretto da John Carney.

DIRTY DANCING

Una delle storie d’amore più amate dal 1987, diventata un vero cult anche grazie alle scene di ballo con Patrick Swayze e Jennifer Grey sulle celebri coreografie di Kenny Ortega e alla sceneggiatura di Eleanor Bergstein. Il brano portante della colonna sonora, The Time of My Life, vinse l’Oscar e il Golden Globe. 1963: “Baby” si reca in vacanza con la sua famiglia in un villaggio nelle Catskills e lì incontra e si innamora di Johnny, l’istruttore di ballo del villaggio.

SUSANNA

Il paleontologo David Huxley (Cary Grant), in procinto di sposarsi e sul punto di concludere la ricostruzione di uno scheletro di dinosauro, è alla ricerca di finanziamenti. Conosce Susanna (Katharine Hepburn), una testarda ma adorabile ereditiera, e da quel momento per lui è un susseguirsi di guai. Un grande classico della commedia slapstick firmato Howard Hawks, con una delle coppie più iconiche della storia del cinema.

Emma Stone e Yorgos Lanthimos rivisitano il mito di Frankenstein

0
Emma Stone e Yorgos Lanthimos rivisitano il mito di Frankenstein

Come riportato da The Film Stage (via Production Weekly), il candidato all’Oscar Yorgos Lanthimos è attualmente impegnato con lo sviluppo del suo prossimo progetto per conto di Searchlight Pictures. Si tratta dell’adattamento cinematografico del romanzo di Alasdair Gray intitolato Poor Things, una rivisitazione della classica storia di Frankenstein.

Il film vedrà il regista di The Lobster e Il sacrifico del cervo sacro tornare a lavorare con la vincitrice dell’Oscar Emma Stone dopo La favorita del 2018, che le aveva fatto conquistare una candidatura all’Oscar come migliore attrice non protagonista e che aveva invece regalato ad Olivia Colman l’ambita statuetta come migliore attrice protagonista.

Pubblicato per la prima volta nel 1992, Poor Things è un romanzo ambientato in epoca vittoriana con al centro il personaggio di Bella Baxter, una bellissima giovane erotomane riportata in vita con il cervello di un neonato. Il romanzo è in parte ispirato al classico romanzo gotico di Mary Shelly, Frankenstein o il moderno Prometeo. Nel film Stone avrà proprio il ruolo di Bella.

La sceneggiatura di Poor Things è stata adattata da Lanthimos insieme a Tony McNamara: i due, insieme a Deborah Davis, avevano già lavorato allo script de La favorita, che aveva ricevuto una candidatura agli Oscar come migliore sceneggiatura originale. La produzione del film dovrebbe iniziare quest’anno, precisamente in autunno.

Oltre a La favorita, Emma Stone è anche conosciuta per le sue acclamate interpretazioni in Easy Girl, Birdman, La La Land (grazie al quale ha vinto l’Oscar come migliore attrice) e La battaglia dei sessi. Prossimamente la vedremo in Cruella, nuovo live action Disney basato sul personaggio di Crudelia De Mon, l’iconica villain de La carica dei 101.

Visione: 10 cose che solo i fan dei fumetti conoscono

Visione: 10 cose che solo i fan dei fumetti conoscono

Da quando i supereroi si sono fatti strada nel mondo di Hollywood, nuovi fan hanno cominciato ad appassionarsi alle loro storie, anche se non tutti si possono definire degli esperti di fumetti. Proprio per questo, è molto probabile che gli appassionati lettori abbiano una visione più approfondita di certi personaggi, come ad esempio Visione.

Divenuto famoso agli occhi del grande pubblico grazie al film Avengers: Age of Ultron e tornato di recente alla ribalta grazie alla serie WandaVision, Visione è in realtà uno dei personaggi più interessanti e al tempo stesso bizzarri e inquietanti dell’universo Marvel. Ecco perché Screen Rant ha raccolto 10 dettagli su di lui che forse soltanto i fan dei fumetti conoscono:

La creazione

La maggior parte dei fan del MCU ricorda che la versione di Visione che tutti conoscono, ossia quella interpretata brillantemente da Paul Bettany e creata da Tony Stark, Bruce Banner e dal fulmine/martello di Thor come un modo per affrontare Ultron. Mentre Ultron creava il corpo, Stark e Banner hanno dato la vita all’androide tramite Jarvis.

Tuttavia, nei fumetti, Ultron è stato responsabile della realizzazione di Visione, qualcosa che solo i fan del personaggio conoscono. Mentre i Vendicatori furono coinvolti in seguito, Ultron originariamente creò Visione affinché agisse come un suo “figlio”, un androide che avrebbe utilizzato per scopi più nefandi che volere “semplicemente” un nuovo corpo…

Lo scopo

Naturalmente, ogni cattivo ha un secondo fine, un oscuro obiettivo nefasto che desidera raggiungere a tutti i costi. L’obiettivo di Ultron nel film era distruggere la Terra e ricominciare da capo. Nei fumetti, i suoi obiettivi erano più o meno simili, con gli Avengers come ostacolo principale.

È qui che entra in gioco Visione. Dalla sua nascita, Ultron ha creato Visione come un’arma che poteva impugnare contro gli Avengers. Se non fosse stato per l’androide che ha poi acquisito un livello maggiore di sensibilità, le cose sarebbero potuto andare diversamente…

Il nome

Nessuno vuole che il suo nome sia insignificante. Vogliono sempre che significhi qualcosa, che abbia una sua ragion d’essere, in modo che nessuno possa dimenticarlo. Tuttavia, dipende sempre da come quel nome si ottiene…

Quando Visione è stato inviato per eliminare i Vendicatori, ha iniziato da Janet Van Dyne, ossia The Wasp. Scioccata dall’androide che non ha esitato a scaraventarsi su di lei, Janet disse che stava assistendo ad una “visione ultraterrena inumana”. E così che è nato il nome Visione… che vi piaccia o no!

L’albergo genealogico

Le famiglie, in ogni storia a fumetti, sembrano sempre strane. Alcuni membri finiscono per entrare in guerra l’uno con l’altro, mentre altri possono rivelarsi dei veri e propri supercriminali. Non fa eccezione la “famiglia” di Visione, che potrebbe tranquillamente trovarsi al primo posto in termini di “stranezza”.

Con Ultron come padre, Hank Pym come nonno, Wonder Man come fratello, l’albero genealogico di Visione è alquanto incasinato. Senza tenere conto delle sue due famiglie, che sono ugualmente incasinate a modo loro…

La famiglia artificiale

Tutti sanno che quando un robot desidera ardentemente l’amore, la cosa ragionevole da fare è creare una famiglia artificiale che potrebbe andare in tilt. O, almeno, questo è ciò che Tom King pensava fosse ragionevole quando ha dato a Visione una famiglia nella miniserie del 2016 “The Vision”, considerato uno dei migliori archi narrativi dell’androide.

Un’immersione profonda dentro Visione, dentro l’intelligenza artificiale e, soprattutto, dentro l’umanità nel suo insieme. La storia inizia in maniera abbastanza piacevole, con Visione, sua moglie, suo figlio e sua figlia che vivono felici e contenti. Alla fine, però, Visione è circondato da segreti, omicidi, follia e persino da un complotto per uccidere i Vendicatori…

Una famiglia con Wanda

L’altra famiglia di cui Visione faceva parte è quella che la maggior parte delle persone conosce. Wanda Maximoff e Visione si innamorarono e si sposarono, dando presto alla luce due figli che sarebbero poi diventati Wiccan e Speed.

La storia d’amore di Wanda e Visione è stata lentamente incorporata in WandaVision (serie che ha dato vita ad alcune teorie su Ultron), eppure ci sono ancora molti dettagli che le persone non conoscono: il loro matrimonio è andato male; i loro figli non erano altro che dei frammenti dell’anima di Mefisto; oppure, ancora, Wanda che impazzisce e Visione che l’abbandona.

Ha quasi ucciso gli Avengers

Al di là di Visione, Wanda Maximoff è un personaggio affascinante di per sé. Essendo un mutante con poteri di manipolazione della realtà, Wanda è un personaggio davvero interessante, ricordato però troppo spesso soltanto per aver perso la testa, essersi trasformata nel villain di turno e aver provato a cambiare la realtà, come raccontato in “Avengers Disassembled”.

Mentre cerca di riportare indietro i suoi figli, Wanda distorce la realtà e fa andare in tilt Visione. Arrivando a realizzare quasi l’obiettivo originale di suo “padre”, Visione ha cercato di far saltare in aria i Vendicatori e riportare indietro Ultron prima che She-Hulk facesse a pezzi l’androide in un impeto di rabbia.

Le rinascite

La morte, soprattutto nei fumetti, è spesso solo l’inizio di un percorso. Gli eroi muoiono continuamente eppure, a causa di imbrogli, sembrano avere sempre un modo per tornare nella terra dei vivi. Persino un androide riesce in qualche modo a trovare un modo per tornare indietro.

Dall’essere fatto a pezzi all’essere fatto saltare in aria, a essere squarciato a metà e persino colpito a colpi di arma da fuoco, Visione ne ha passate davvero tante e in qualche modo riesce sempre a tornare indietro, indipendentemente dalla forma che assume. Con questo in mente, forse Visione potrebbe tornare in vita nel MCU

Il look

Quando si salva il mondo da enormi minacce alla fine dell’universo, gli eroi devono sempre avere un bell’aspetto. Detto questo, molti dei Vendicatori hanno dovuto fare i conti con scelte di look parecchio scadenti nel corso degli anni, qualcosa che anche il MCU ha riflesso in un certo senso. Per fortuna, Visione non è mai stato uno di loro.

Con il passare degli anni, i costumi di Visione sembravano cambiare continuamente. È passato dall’essere oro e verde al bianco assoluto, a una versione moderna aggiornata e persino a una versione olografica ad un certo punto. I suoi modelli tendono ad essere alcuni dei costumi più intriganti che cambiano sempre nel corso dei secoli. 

“Lavorare” per l’Hydra

Gli eventi controversi dei fumetti sono i più divertenti. Che si tratti di archi narrativi, eventi reali o trame, è interessante vedere come i fan si dividono metà su idee che i creatori in qualche modo considerano buone. Così, quando Capitan America è diventato un agente dell’HYDRA in “Secret Empire”, lo hanno fatto anche gli Avengers.

Con Stevil Rogers alla guida del mondo, Visione e altri eroi sono diventati membri di un oscuro team di Avengers. Infettato da un virus, Visione ha lavorato per Cap e con l’Hydra fino a quando non è stato fortunatamente liberato. È sicuramente qualcosa che la maggior parte dei fan vuole dimenticare…

L’Ultimo Paradiso: intervista ai protagonisti del film

0
L’Ultimo Paradiso: intervista ai protagonisti del film

Il regista Rocco Ricciardulli e i protagonisti Gaia Bermani Amaral e Riccardo Scamarcio, qui anche in veste di produttore e sceneggiatore, raccontano L’Ultimo Paradiso, il nuovo film Netflix, in arrivo sulla piattaforma a partire dal 5 febbraio.

Leggi la recensione de L’Ultimo Paradiso

Siamo nel 1958 in un piccolo paese del sud Italia. Ciccio (Riccardo Scamarcio) è un contadino di 40 anni. È sposato con Lucia (Valentina Cervi) e hanno un figlio di 7 anni. Ciccio sogna di cambiare le cose e lotta con i suoi compaesani contro chi da sempre sfrutta i più deboli. È segretamente innamorato di Bianca (Gaia Bermani Amaral), la figlia di Cumpà Schettino (Antonio Gerardi), un perfido e temuto proprietario terriero che da anni sfrutta i  contadini. Ciccio vorrebbe fuggire insieme a lei ma, non appena Cumpà Schettino verrà a conoscenza della loro relazione, una serie di eventi inizierà a sconvolgere la vita di tutti e niente sarà più come prima.

Justice League Snyder Cut: l’attore di Martin Manhunter vuole un film da solista

0

Harry Lennix, che vedremo finalmente nei panni di Martin Manhunter nella Snyder Cut di Justice League, ha invitato i fan della DC a lanciare una campagna per un film incentrato esclusivamente sul suo personaggio.

Attraverso la Snyder Cut, pare che il regista voglia confermare la teoria dei fan secondo cui il generale Swanwick, visto ne L’uomo d’acciaio e in Batman v Superman, è in realtà il membro intergalattico mutaforma della Justice League, noto appunto come Martian Manhunter. Tuttavia, Lennix non ha mai avuto la possibilità di girare la sua scena prima dell’uscita di Snyder dal progetto, avvenuta nel maggio 2017. Lo scorso gennaio, l’attore statunitense ha confermato che lui e Snyder hanno finalmente avuto la possibilità di realizzare la scena, che sarà appunto inclusa nell’attesissima Snyder Cut. 

Di recente, proprio Harry Lennix ha parlato con ComicBook del suo imminente ruolo nella Snyder Cut di Justice League e del futuro del suo personaggio. L’attore ha spiegato che sarebbe assolutamente disposto a tornare per un film da solista dedicato a Martian Manhunter, qualcosa che farebbe sicuramente la gioia sia dei fan del personaggio che di tutti i sostenitori dell’opera di Zack Snyder. In effetti, Lennix ha già fatto appello ai fan…

Durante l’intervista, ha detto: “Tutto quello che posso dire è che una piena giustizia non sarà resa fino a quando non ci sarà un film su Martian Manhunter. Ascoltate, fan! Hanno reso la Snyder Cut di Justice League una realtà, quindi…”. Le ultime parole dell’attore fanno ovviamente riferimento alla campagna #ReleaseTheSnyderCut esplosa via Twitter, che ha poi spinto la Warner Bros. a decidere di distribuire il taglio originale di Zack Snyder.

Zack Snyder’s Justice League uscirà in streaming uscirà il 18 marzo 2021 in esclusiva digitale, disponibile per l’acquisto su Amazon Prime Video, Apple Tv, Youtube, Google Play, TIMVISION, Chili, Rakuten TV, PlayStation Store, Microsoft Film & TV.

Justice League è il film del 2017 diretto da Zack Snyder e rimaneggiato da Joss Whedon. Nel film vedremo protagonista Henry Cavill come SupermanBen Affleck come BatmanGal Gadot come Wonder WomanEzra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman e Ray Fisher come Cyborg. Nel cast anche Amber HeardAmy AdamsJesse EisenbergWillem DafoeJ.K. Simmons e Jeremy Irons. I produttori esecutivi del film sono Wesley Coller, Goeff Johns e Ben Affleck stesso.

Pubblicità
Pubblicità
Pubblicità