È palese che Kevin Feige e il suo
team della Marvel abbiano amato le idee che il
regista e sceneggiatore aveva proposto loro. Eppure, dopo l’inizio
della produzione del primo film del 2014, pare che un ex dirigente
della Casa delle Idee avesse riscontrato un problema con la
performance di Bradley Cooper, scelto come doppiatore
ufficiale del personaggio di Rocket Raccoon.
Nonostante Cooper abbia contribuito
con la sua performance a rendere il procione geneticamente
modificato uno dei personaggi più amati del franchise, a quanto
pare l’ex dirigente in questione era inizialmente contrariato dalla
sua interpretazione.
Come spiegato da
James Gunn: “Un dirigente – che ora non lavora più
per Disney/Marvel – aveva visto un montaggio
provvisorio del film e aveva detto: ‘Perché abbiamo pagato per un
attore come Bradley Cooper se non si percepisce nemmeno che è
lui?’. E io ho risposto che lo avevamo ingaggiato perché è un
grande attore. Questo è il punto! Sta semplicemente creando un
personaggio.”
Nonostante la chiusura delle sale,
il cinema in difficoltà e il periodo non proprio facile per
l’industria dell’intrattenimento, il grande schermo è riuscito
comunque (aiutato dalle versioni surrogate su piattaforma e
streaming) a regalare tante emozioni al pubblico del 2020.
Ecco quindi i migliori film del
2020 secondo la redazione di Cinefilos.it, tra uscite al cinema che
risalgono al pre-pandemia, direct to digital e offerte delle
piattaforme in abbonamento.
Decimo posto occupato da
un’opera prima, un esperimento che fa fronte alla scarsità di mezzi
con intelligenza e perizia, nonostante la mancanza di esperienza.
Andrew Patterson si cimenta in un genere preciso,
la fantascienza, ma lo fa contaminandola con il thriller.
Il risultato è un film che non
consente distrazioni, che lascia incollati allo schermo (quello
piccolo, è disponibile su Prime Video) e
che fonda su recitazione, messa in scena e capacità registica il
suo successo.
Quando Aaron
Sorkin torna a raccontare storie, il popolo dei cinefili
(e non solo) si mette comodo e si fa raccontare, perché come scrive
lui, non lo fa proprio nessuno, in questo momento storico.
Il film, che ha anche diretto,
uscito direttamente su Netflix, è la
conferma del suo talento e di una nuova maturità anche dietro alla
macchina da presa e alle prese con uno squadrone di attori
fuoriclasse.
Il tanto atteso ritorno al cinema
di Francesco Bruni si conquista un posto di tutto
rispetto nella classifica dei migliori film visti in sala, anche se
per pochi giorni. Come ogni storia che il regista e sceneggiatore
porta al cinema, anche questo film racconta un incontro importante
con una parte di sé.
Si ride, si piange, si riflette,
alla fine si esce dalla sala (ma il film è disponibile su tutte le
piattaforme per essere visto e rivisto) arricchiti e anche un po’
frastornati. Ma felici di aver avuto la possibilità di essersi
fatti raccontare questa storia.
Sembra un film di Ere geologiche
fa, eppure è uscito in sala in Italia a gennaio. Premiato con
l’Oscar alla migliore sceneggiatura originale,
Jojo Rabbit è diventato il simbolo ante litteram di una
reclusione forzata che ha interessato tutto il mondo.
Taika Waititi ha dimostrato una grande
sensibilità e tutto il suo cast ha contribuito a un’appassionante e
toccante racconto sul valore della purezza anche in tempi
difficili.
L’approccio moderno ad una
storia raccontata già innumerevoli volte fa di questo film di
Greta
Gerwig uno dei migliori visti quest’anno. Uscito nella
prima settimana del 2020 sembra appartenere ad un passato lontano,
ma si conquista a buon diritto il suo posto in classifica.
La regista e sceneggiatrice compie
una magia con un cast superlativo e regala una versione aggiornata
al 2020 di un classico che ancora parla alle generazioni
contemporanee.
I fratelli Safdie
sono tornati, su Netflix, affidandosi ad Adam Sandler, e non potevano fare scelta
migliore. Il noto comico, come ha già dimostrato in altre
circostanze, dà il meglio di sé quando viene messo alla prova fuori
dalla sua confort zone.
Destinato a diventare un piccolo
film di culto,
Diamanti Grezzi è una delle esperienze più
interessanti che questo bizzarro anno cinematografico ci ha
offerto.
Dopo il folgorante
La terra dell’abbastanza, i fratelli
D’Innocenzo tornano con storie di piccoli animali, di
cuccioli e di lupi. Presentato a Berlino, dove ha conquistato il
premio alla sceneggiatura, ha avuto una vita turbolenta, tra sala,
streaming e di nuovo sala.
Vero è che Elio Germano rimane impresso nella memoria per
il suo personaggio così sgradevole eppure così umano, ma la vera
gemma del film sono i piccoli protagonisti, raccontati e inquadrati
con tenerezza e una maturità incredibile per la loro giovane età da
Fabio e Damiano D’Innocenzo.
Charlie Kaufman ha
contribuito a rendere ancora più assurdo questo strano anno
cinematografico. Il suo ritorno al cinema da regista è sbarcato su
Netflix e ci ha regalato momenti surreali di scrittura sopraffina e
di immagini visionarie.
Forse confuso, troppo ambizioso e
non del tutto compiuto, il film di Kaufman è una vera e proprio
esperienza cinematografica che coinvolge lo spettatore fino
all’ultima bizzarra inquadratura, a metà tra confessione personale
e presa in giro.
Il magnifico lavoro di
Sam Mendes rispunta alla fine dell’anno nella
classifica dei migliori film usciti nel 2020 dopo aver cavalcato
l’onda della Notte degli Oscar durante la quale, a sorpresa, è
rimasto in panchina, cedendo il posto a
Parasite.
Poco male, il valore
dell’incredibile sforzo tecnico di Mendes non diminuisce di fronte
a premi sfumati (anche se bene assegnati) e si conferma un vero è
proprio “film da vedere”, magari anche su Prime Video (dove è disponibile) se avete una tv
abbastanza grande!
Arrivato a inizio
dicembre su Netflix, il ritorno di David Fincher
non poteva che essere celebrato con un primo posto all’unanimità.
L’opera monumentale del regista di Seven è un interessantissimo affresco di ciò
che sta succedendo negli Stati Uniti, raccontato attraverso il
filtro del tempo e di uno dei momenti più significativi della
storia della vecchia Hollywood.
Sicuramente un’esperienza
cinematografica impegnativa, Mank è il titolo che
più è piaciuto alla redazione di Cinefilos.it quest’anno.
M. Night Shyamalan
è tornato a parlare del perché non abbia mai realizzato un
cinecomic Marvel o DC. Dopo essere esploso
grazie al successo di The Sixth Sense – Il sesto senso nel 1999, il regista
e sceneggiatore sembrava essere pronto a diventare il nuovo
Spielberg. Sebbene abbia prodotto altri successi, tra cui il film
di supereroi non convenzionale Unbreakable e il film di fantascienzaSigns,
Shymalan non è mai riuscito veramente ad imporsi come la forza
registica che molti si aspettavano che diventasse.
La stella di Shyamalan ha iniziato a
sbiadire con l’uscita di
Lady in the Water, fantasy stroncato dalla critica che ha
incassato soltanto 73 milioni di dollari a fronte di un budget di
70 milioni. Nonostante sia sempre stato un regista stravagante,
quel film sembrava aver rivelato una vena di autoindulgenza in
Shyamalan che ha messo parte del pubblico contro di lui. Da allora,
fan e critica si sarebbero sempre più allontanati dal regista a
causa dei suoi successivi lavori: E venne il giorno, L’ultimo
dominatore dell’aria e – soprattutto –
After Earth.
A partire dal 2015, i budget dei
film di Shyamalan si sono notevolmente ridotti, ma le performance
al botteghino delle sue creature sono tornate a dare ottimi
risultati, come dimostrato da The Visit, Split e
Glass. Tuttavia, sono in molti a chiedersi se il regista –
attualmente impegnato con la produzione della serie
Servant e con la post-produzione del suo nuovo film,
Old – tornerà mai a dirigere un film in grado di scalare i
vertici del box office di tutto il mondo.
M. Night Shyamalan e la sua visione
dei supereroi
Sappiamo già che in passato a
M. Night Shyamalan era stata proposta la gestione
di diversi franchise, inclusa la regia di alcuni cinecomic sia
Marvel che DC. Adesso, in una nuova
intervista con
ComicBook, Shyamalan è tornato a parlare del perché non abbia
mai accettato di dirigere un film di supereroi. Il motivo
principale? A quanto pare, la sua visione sul mondo dei cinecomics è sempre stata in conflitto con quelli
degli studi.
“Ho avuto molte conversazioni
nel corso degli anni su molti dei supereroi con molti degli studi
che li possiedono, e su come avrei voluto affrontarli. Sono sempre
state situazioni in cui, se avessi capito che il mio stile poteva
andare bene per loro, avrei accettato senza dubbio. Ho realizzato i
miei cinecomics nella maniera in cui volevo venissero realizzati:
con uno stile minimalista, fatto di sottintesi, senza effetti
speciali in CGI e con un linguaggio che non differisce troppo dal
genere. Per questo motivo, ogni volta che ne abbiamo discusso, alla
fine diventavo molto nervoso all’idea, perché non credo che
avrebbero mai voluto da me qualcosa di intimista o di
introspettivo. Poi, nella vita… mai dire mai.”
All’inizio del mese di dicembre è
arrivata la
notizia – forse non così inaspettata – che la Warner Bros.,
sulla scia della strategia impiegata per Wonder Woman
1984, ha deciso di distribuire tutti i suoi titoli attesi
per il 2021 in contemporanea sia al cinema che su HBO Max. Questa
decisione riguardava, naturalmente, anche Dune, il
nuovo adattamento del celebre romanzo di fantascienza di Frank
Herbert, pubblicato nel 1965.
Adesso, stando a quanto riportato da
Deadline, il film di Denis Villeneuve potrebbe tornare ad essere
un’esclusiva per la sala. Come spiegato dalla fonte, Warner Bros. e
Legendary Pictures – casa di produzione affiliata alla major che
non aveva accolto bene la decisione di WarnerMedia in merito
all’uscita “congiunta” – starebbero per raggiungere un accordo per
garantire a Dune un’uscita
esclusiva in sala che escluderebbe così la distribuzione su HBO
Max. Discorso diverso, invece, per quanto riguarda Godzilla vs Kong, che resterebbe destinato sia
al grande schermo che alla piattaforma di streaming.
L’accordo sarebbe stato proposto in
un base ad una mera previsione: ad ottobre 2021, mese in cui
Dune
debutterà ufficialmente, si spera che grazie alla maggiore
diffusione dei vaccini anti-Covid, il pubblico potrà sentirsi
nuovamente pronto a tornare in sala. Godzilla vs Kong debutterà invece a maggio del
prossimo anno, periodo in cui la situazione a livello mondiale
potrebbe ancora essere a rischio. Naturalmente, vi terremo
aggiornati sull’evolversi della situazione…
George Clooney, attore premio Oscar ed ex
detentore del mantello di Batman, ha ammesso di aver sbagliato a
consigliare al collega Ben Affleck di non assumere il ruolo del
supereroe. Clooney ha interpretato il Cavaliere Oscuro nel
famigerato
Batman & Robin, film del 1997 che viene spesso citato
come uno dei peggiori film di supereroi mai realizzati. Affleck ha
assunto il ruolo del Crociato di Gotham a partire da Batman V Superman: Dawn of Justice del 2016, per
tornare poi ad interpretare il personaggio in Justice League del 2017.
Il storia cinematografica dell’eroe
principale dei fumetti DC è stata decisamente altalenante. Il
debutto sul grande schermo del personaggio è avvenuto nel 1989,
con il celebre Batman di
Tim Burton in cui
Michael Keaton ha interpretato il ruolo principale, ripreso
anche nel sequel Batman – Il ritorno. Quando Keaton e
Burton hanno lasciato il franchise, il regista
Joel Schumacher e Val Kilmer sono stati ingaggiati per
realizzare Batman Forever che, nonostante il successo
finanziario, è stato pesantemente stroncato dalla critica.
Ad oggi, Batman & Robin
– diretto sempre dal compianto Schumacher – è diventato il live
action sull’uomo pipistrello meno apprezzato di sempre, nonché il
film della carriera di George Clooney di cui lo stesso attore non è
orgoglioso. Nonostante l’enorme successo della successiva trilogia
de Il Cavaliere Oscuro di
Christopher Nolan con Christian Bale, quando Affleck è stato
scelto per subentrare al collega, Clooney aveva consigliato alla
star di non farlo. Ora, la star del recente The Midnight Sky sembra essersi pentito di quel
consiglio…
In un’intervista durante lo show di
Howard Stern, George Clooney ha ricordato la sua esperienza
come Batman in Batman & Robin, dichiarando: “Credo
che le persone mi cerchino per un consiglio in base alla mia
esperienza. Voglio dire: ho preso parte ad un grandissimo flop ma
ho avuto anche tanti successi. Non significa necessariamente che la
gente ti ascolti. Ben, ad esempio, non mi ha ascoltato e alla fine
ha accettato la parte. È evidente che mi sbagliavo, perché ha fatto
un ottimo lavoro. Tutto quello che io posso fare è impartire
consigli basandomi sulla mia esperienza.”
La carriera di George Clooney dopo Batman & Robin
Sicuramente, George
Clooney deve aver imparato molto dalla sua
esperienza nei panni di Batman. Archiviata l’esperienza con i film
di supereroi, l’attore ha sempre alternato cinema commerciale a
prodotti di nicchia più autoriali, arrivando addirittura a vincere
due premi Oscar: nel 2006 come migliore attore non protagonista per
il film Syriana e nel 2013 come miglior film
per Argo, in cui figura tra i produttori insieme
a Ben Affleck e Grant Heslov.
Christopher Nolan sembra essere interessato
alla potenziale idea che i suoi film vengano adattati in
videogiochi. Annoverato tra i registi più rinomati a livello
internazionale del 21° secolo, Nolan è stato un pioniere nel
settore e ha rilasciato diversi film che hanno riscontrato pari
successo di pubblico e critica. Il suo stile visivo e narrativo,
capace di distinguerlo da qualsiasi altro collega, gli ha fatto
guadagnare nel tempo una fan base molto solida, e non è escluso che
quello stile possa contaminare un giorno anche altri media.
La popolarità di Nolan è sicuramente
esplosa dopo l’enorme successo de Il Cavaliere Oscuro, ma il suo contributo
all’industria risale a molto prima che dirigesse il celebre Joker
di
Heath Ledger. I suoi primi film, tra cui Memento e Insomnia, hanno ricevuto recensioni
positive e iniziato a conquistare una buona fetta di appassionati.
Con Batman Begins e The Prestige la popolarità di Nolan è arrivata alle
stelle, fino alla definitiva consacrazione con Il Cavaliere Oscuro e altri titoli quali
Inception,
Interstellar, Dunkirk e il
più recente
Tenet. In tutti i suoi film, Nolan è stato elogiato per la
creazione di un’atmosfera efficace e per la stratificazione di
contenuti narrativi e tematici complessi, corredata da azione ed
effetti di grande impatto.
Nonostante il suo impegno sia sempre
stato saldamente ancorato al cinema, sembra che Christopher Nolan possa essere interessato ad
un potenziale trasferimento del suo stile unico nel mondo dei
videogiochi. In una recente intervista con il famoso giornalista
esperto in materia Geoff
Keighley, Nolan ha discusso della possibilità che i suoi film
vengano adattati in videogiochi. “È sicuramente qualcosa che mi
interessa”, ha detto. “È un mondo fantastico”. Nolan
ha espresso grande rispetto per l’arte e per il processo di
creazione dei videogiochi, dicendo che se qualcuno dei suoi lavori
fosse mai stato adattato, si sarebbe dovuto trattare di un processo
eseguito nel modo giusto.
“Non voglio che venga realizzato
un gioco su licenza. Non voglio dare vita ad un tie-in di qualcosa
e sfruttare un brand reso celebre magari da un film. È la stessa
cosa che succede quando si adatta un film da un videogioco e non si
vuole sfruttare soltanto quel brand, ma fare qualcosa di grandioso
che possa valere anche da solo. Vuoi fare qualcosa di
eccezionale.”
Vedremo mai un film di Christopher
Nolan oggetto di un adattamento videoludico?
Se gestiti nel modo corretto, i film
di Nolan potrebbero essere un ottimo materiale per gli adattamenti
di videogiochi. Basti pensare a titoli come
Inception,
Interstellar e
Tenet per capire che siamo in presenza di materiale
decisamente interessante per un adattamento in formato interattivo.
Ovviamente, come specificato anche da Nolan, il processo di
sviluppo di un videogioco è molto più complicato di quello di una
produzione cinematografica, e sappiamo quanto gli adattamenti di
qualità nel corso degli anni siano stati rari. Tuttavia, ciò non
significa che i fan non possano incrociare le dita e sperare che
prima o poi un film di Nolan diventa oggetto di un adattamento
videoludico.
James Gunn ha rivelato che il pitch di
Guardiani della Galassia Vol. 2 era davvero
molto semplice. Il regista è salito a bordo del MCU grazie al primo film del 2014,
che è diventato in breve tempo un successo clamoroso. Proprio per
questo, i Marvel Studios hanno dato al regista il pieno
controllo creativo sul sequel, uscito a tre anni di distanza dal
predecessore.
Anche Guardiani della Galassia Vol. 2 è stato un
grande successo, con più di 859 milioni di dollari incassati in
tutto il mondo. Le reazioni al film sono state generalmente
positive, con i fan che hanno apprezzato in modo particolare, oltre
alla superba performance del cast, anche le varie citazioni
contenute al suo interno. Probabilmente, si è trattato di un film
più emozionante rispetto all’originale, considerate le diverse
relazioni tra i vari personaggi che sono state sviscerate
all’interno della trama. Al centro della narrazione c’era Star-Lord
che scopriva finalmente la vera identità del suo padre biologico,
Ego il Pianeta Vivente, interpretato da Kurt Russell, personaggio che – a quanto pare
– è bastato da solo a convincere i Marvel Studios ad autorizzare il
sequel.
In risposta ad un fan su Twitter,
che gli ha chiesto delle differenze tra i pitch dei primi due film,
James Gunn ha parlato proprio delle sue idee
proposte alla Marvel per
Guardiani della Galassia Vol. 2, rivelando che in
realtà… non c’era nessuna idea! Il regista e sceneggiatore ha
spiegato, infatti, che nel sequel sarebbe stato rivelato che Ego
era il padre di Star-Lord e questo è stato sufficiente affinché i
Marvel Studios dessero il via
libera al film.
“Il mio pitch per Guardians era
un documento di 19 pagine a proposito degli elementi visivi,
un’enorme sequenza (la fuga da Morag) per cui ho realizzato dei
bozzetti e un’intera presentazione con immagini, riferimenti,
attori… Il mio pitch per Vol. 2 era essenzialmente: ‘Suo padre è
Ego il Pianeta Vivente’. La Marvel ha detto: ‘Fantastico.
Procedi!’.”
Sta per chiudersi il 2020, anno che
passerà alla storia per uno dei più difficili della storia e come
ogni fine mese ecco tutte le novità in arrivo a Gennaio 2021 su
Prime Video. Tra le uscite da segnalare la
terza
stagione di American Gods, il Doc
I am Greta, il thriller italiano La Stanza e la serie animata Star Trek: Lower
Decks.
I am Greta
Un intimo documentario
che racconta la storia dell’adolescente attivista per il clima
Greta Thunberg attraverso filmati avvincenti e mai visti prima,
diretto dal regista svedese Nathan Grossman. A partire dallo
sciopero scolastico solitario per una giustizia climatica fuori dal
parlamento svedese, Grossman segue Greta nella sua ascesa alla
ribalta e nel suo impatto globale galvanizzante che ha scatenato
scioperi scolastici in tutto il mondo. Il film culmina con il suo
incredibile viaggio nel 2019 in barca a vela nell’Oceano Atlantico
per raggiungere New York e parlare all’ONU durante il Summit sul
clima.
La Stanza – Dal 4
gennaio in anteprima esclusiva su Prime Vide
Un thriller psicologico
che va a scandagliare l’animo e i segreti di tre personaggi:
Giulio (Guido Caprino), Stella (Camilla Filippi) e Sandro (Edoardo
Pesce). Una storia tesa e affilata come una lama in cui la posta in
gioco non potrebbe essere più alta. La mattina in cui Stella
decide di togliersi la vita, alla sua porta bussa uno sconosciuto
che sembra conoscerla fin troppo bene. Quando poi in casa arriva
anche Sandro, l’uomo che ha spezzato il cuore di Stella, una
situazione già complicata si trasforma rapidamente in caos: Giulio,
lo sconosciuto, sembra intenzionato a portare alla luce tutti i
segreti della casa. Chi è Giulio? Cosa nascondono Stella e
Sandro?
American Gods 3– dall’11
gennaio in esclusiva su Prime Video la terza stagione con un
episodio a settimana
American Gods
racconta l’epica storia di un’inevitabile guerra tra i Vecchi Dei
della mitologia e i Nuovi Dei della tecnologia. Ricky Whittle
interpreta l’ex galeotto Shadow Moon, un uomo a servizio del
misterioso Mr. Wednesday, interpretato da Ian McShane (Deadwood,
John Wick) – che scoprirà, non solo che il suo carismatico ma
inaffidabile capo in realtà è il Dio norreno Odino, ma anche che
è…suo padre. Nella terza stagione, Shadow cerca disperatamente di
sfuggire a questo destino andando ad abitare nell’idilliaca e
nevosa cittadina di Lakeside, in Wisconsin, e di creare il proprio
destino da sé, guidato dagli dèi della sua stirpe, gli Orishas.
Scoprirà presto che le acque apparentemente calme della cittadina
hanno sorgenti profonde, oscure, dalle quali non puoi scappare solo
perché sei un dio. L’unica scelta – ed una scelta obbligata – è
decidere che tipo di dio essere.
Il cast di American Gods 3
include anche Crispin
Glover che interpreta Mr. World,
DemoreBarnes
nei panni diMr. Ibis,
DeveryJacobs nel ruolo
di Sam Black Crow,
Blythe Danner
èDemeter,
Marilyn Manson è
Johan Wengren,
Julia Sweeney è
Hinzelman,
IwanRheon
èLiam Doyle,
Danny Trejo èMr. World,
Peter Stormare è
Czernobog,
Denis O’Hare èTyr,
Lela Loren èMarguerite,
Dominique Jackson
èMs. World,
Wale èChango,
HerizenGuardiola èOshun, eEric
Johnson è Chad Mulligan.
James May: Oh Cook – Dal 15
gennaio in esclusiva su Prime Video
James May: Oh Cook
è una serie non-fiction Amazon Original in sette episodi con
James May. La serie sarà basata sul primo libro di ricette di James
intitolato ‘Oh Cook!: 60 easy recipes that any idiot can
make’. Con un titolo ispirato a uno dei più noti modi di dire
usati dal presentatore durante The Grand Tour, James
May: Oh Cook è una serie che parla di cucina ma vista dalla
prospettiva di qualcuno che non sa veramente cucinare. Per la
durata della serie James dimostrerà al pubblico che se sei in grado
di cucinare decentemente un paio di cose, sai cucinare qualsiasi
cosa. Lo show mostrerà James alle prese con alcune delle 60 ricette
che ha dovuto imparare dal suo libro. Ogni episodio sarà dedicato
ad uno specifico tema culinario come ad esempio la pasta, i
classici da pub, il cibo indiano, le torte, gli arrosti, e in
ognuno verranno presentate tre ricette oltre ad alcuni piatti
facili e veloci da preparare direttamente con gli elementi
immancabili in tutte le dispense.
Star Trek: Lower Decks – Dal 22
gennaio in esclusiva su Prime Video
Creata dal vincitore dell’Emmy Mike
McMahan (Rick e Morty, Solar Opposites), la nuova serie animata in
dieci episodi Star Trek: Lower Decks si svolge nel 2380 e si
concentra sull’equipaggio di supporto che presta servizio su una
delle astronavi meno importanti della Flotta Stellare, la U.S.S.
Cerritos. Ensigns Mariner, Boimler, Rutherford e Tendi incastrare i
loro compiti e le loro vite sociali, spesso mentre la navicella è
scossa da una moltitutidine di anomalie galattiche. Fra
l’equipaggio della Flotta Stellare che risiede sottocoperta nella
U.S.S. Cerritos ci sono il Guardiamarina Beckett, con la voce di
Tawny Newsome, il Guardiamarina Brad Boimler, con la voce di Jack
Quaid, il Guardiamarina Tendi, con la voce di Noël Wells e il
Guardiamarina Rutherford, con la voce di Eugene Cordero. Tra i
personaggi della Flotta Stellare c’è anche l’equipaggio del ponte
con il capitano Carol Freeman, con la voce di Dawnn Lewis, il
comandante Jack Ransom, con la voce di Jerry O’Connell, il tenente
Shaxs, con la voce di Fred Tatasciore e il Dottor T’Ana, con la
voce di Gillian Vigman. Nella serie anche alcuni camei degli attori
di Star Trek: The Next Generation e Star Trek: Picard come Jonathan
Frakes e Marina Sirtis.
Sul più bello – dall’8 gennaio in
anteprima esclusiva su Prime Video
Marta, tanto simpatica
quanto bruttina, soffre dalla nascita di una rara malattia
genetica. Nonostante tutto, Marta è la ragazza più solare che
abbiate mai conosciuto. Carattere travolgente ha fretta di fare
tutto e subito. A 19 anni come ogni ragazza della sua età sogna il
grande amore ma lei non è una che si accontenta e prima che la sua
malattia degeneri vuole sentirsi dire “ti amo” da un ragazzo bello…
il più bello di tutti. I suoi amici e coinquilini Jacopo e
Federica sono la sua famiglia e ogni volta fanno il possibile per
dissuaderla dal puntare troppo in alto. Finché ad una festa Marta
vede Arturo: bello, sicuro di sé e per lei completamente
inarrivabile. In altre parole, la preda perfetta. Ma mentre i
fedeli amici si preparano a gestire l’ennesima delusione, lei sente
che stavolta le cose andranno in maniera diversa anche se dovrà
vedersela con Beatrice, una temuta rivale che tenterà di
scombinare il suo piano d’amore.
https://www.youtube.com/watch?v=dFBTXWP_PqA
One Night i Miami – Dal 15 gennaio
in esclusiva su Prime Video
Durante un’incredibile
notte del 1964 quattro icone dello sport, della musica e
dell’attivismo si incontrano per festeggiare una delle rimonte più
importanti della storia della box. Lo sfavorito Cassius Clay (Eli
Goree), che da lì a poco avrebbe cambiato nome in Muhammad Ali, ha
infatti appena battuto il campione dei pesi massimi Sonny Liston
presso la Convention Hall di Miami, e vuole festeggiare con tre dei
suoi amici: Malcolm X (Kingsley Ben-Adir), Sam Cooke (Leslie Odom
Jr.) e Jim Brown (Aldis Hodge). Basato sull’omonimo e premiato
spettacolo teatrale e diretto da Regina King, One Night in Miami è un racconto di finzione
ispirato alla storica notte che questi quattro formidabili
individui hanno passato insieme, una panoramica delle lotte che
queste persone hanno affrontato e del ruolo vitale che ognuno di
loro ha ricoperto nel movimento per i diritti civili e nella
rivoluzione culturale degli anni 60. Più di 40 anni dopo, le loro
conversazioni sulle ingiustizie raziali e religiose e sulla
responsabilità personale hanno ancora grande valore.
Sai tenere un segreto? dal 20
gennaio in anteprima esclusiva su Prime Video
Credendo che l’aereo stia per
precipitare, Emma racconta tutti i suoi segreti al suo vicino di
posto sconosciuto. O almeno, così crede lei… finché non incontra di
nuovo Jack, il giovane CEO della compagnia per cui lavora e che ora
sa tutti i suoi imbarazzanti segreti. Il film è basato sull’omonimo
romanzo bestseller del New York Times di Sophie Kinsella. Nel cast
Alexandra
Daddario, Tyler
Hoechlin, Laverne Cox e Kimiko Glenn.
FORTE – dal 25 gennaio in
anteprima esclusiva su Prime Video
FORTE è una commedia francese con
Melha Bedia, Valérie Lemercier & Alison Wheeler e Jonathan
Cohen. La ventenne Nour è figlia unica, divertente, lavora come
receptionist in una palestra. Nour è anche sovrappeso e ha
difficoltà ad accettare il proprio aspetto. I suoi più cari amici
cercano di consigliarla, ma senza successo, soprattutto per quanto
riguarda la vita amorosa. Ma quando un’istruttrice di pole-dance
della sua palestra si offre di darle delle lezioni, decide di
provare.
Ballo Ballo – dal 25 gennaio in
anteprima esclusiva su Prime Video
Ballo Ballo è una
commedia musicale con i grandi successi di Raffaela Carrà
ambientata negli sfavillanti anni ’70 in Spagna, periodo segnato
però anche da una rigida censura dei costumi. Maria (Ingrid Garcia
Jonsson) è una ragazza piena di vita e voglia di libertà, con la
grande passione del ballo. Dopo avere abbandonato il suo promesso
sposo davanti all’altare di una chiesa di Roma, torna a Madrid per
scoprire cosa vuole davvero dalla vita. Va a vivere con la sua
amica Amparo (Veronica Echegui) e con un colpo di fortuna riesce a
entrare nel corpo di ballo del programma di maggior successo del
momento, “Las noches de Rosa”. Lì si innamora di Pablo (Fernando
Guallar), figlio del temibile censore televisivo Celedonio, che sta
seguendo le orme del padre nell’emittente televisiva. Accompagnati
dai più grandi successi di Raffaella Carrà, in un turbinio di
musiche e di coreografie in technicolor, scopriremo se vale davvero
la pena andare contro ogni regola e avere il coraggio di cambiare
radicalmente la propria vita.
Sta per chiudersi il 2020, anno che
passerà alla storia per uno dei più difficili della storia e come
ogni fine mese ecco tutte le novità in arrivo a Gennaio 2021 su
Disney+. Tra le novità
assolute da segnalare il debutto della prima serie tv
Marvel, WandaVision.
Arrivano anche Onward – Oltre la magia e Marvel Studios: Legends e molto
altro.
Quando due fratelli elfi
adolescenti, Ian e Barley Lightfoot, hanno l’inaspettata
opportunità di trascorrere un giorno in più con il loro defunto
padre, si imbarcano in una straordinaria avventura a bordo
dell’epico furgone di Barley, Ginevra. Come ogni impresa che si
rispetti, la loro avventura è ricca di incantesimi magici, mappe
misteriose, ostacoli insormontabili e scoperte incredibili. Ma
quando la coraggiosa mamma dei ragazzi, Laurel, si accorge che i
suoi figli sono scomparsi, si allea con la Manticora, una ex
guerriera in parte leone, in parte pipistrello e in parte
scorpione, e inizia a cercarli. Nonostante le pericolose
maledizioni, questo singolo magico giorno potrebbe significare
molto più di quanto avessero mai immaginato.
WandaVision: in streaming dal 15 Gennaio
WandaVision
unisce televisione classica e Marvel Cinematic
Universe e vede protagonisti Wanda Maximoff (Elizabeth
Olsen) e Visione (Paul
Bettany), due individui dotati di super poteri che
conducono vite di periferia idealizzate, che iniziano a sospettare
che ogni cosa non sia come sembra. La nuova serie è diretta da
Matt Shakman mentre Jac Schaeffer è il capo sceneggiatore.
Marvel Studios: Legends, in streaming dall’8 gennaio
Marvel Studios: Legends è un
appassionante ripasso sulle storie dei vari eroi e villain Marvel protagonisti delle prossime
attesissime serie che debutteranno in anteprima su Disney+, ponendo le basi per
le prossime avventure. I primi due episodi saranno incentrati su
Wanda Maximoff e Visione.
Le cronache di Narnia – Il viaggio
del veliero: in streaming dal 29 gennaio
Di ritorno a Narnia per
unirsi al Principe Caspian per un viaggio sul maestoso vascello
reale conosciuto come “Veliero dell’Alba”, in
Le cronache di Narnia – Il viaggio del veliero Lucy,
Edmund e il loro cugino Eustace incontrano tritoni, draghi, nani e
un gruppo errante di guerrieri perduti. Avvicinandosi ai confini
del mondo, la loro incredibile avventura in mare salpa verso una
conclusione emozionante, ma incerta.
Pixar Popcorn, in streaming dal 22
gennaio
Pixar Popcorn è una collezione di
mini cortometraggi con i personaggi Pixar protagonisti di nuove
brevissime storie create dai talentuosi animatori Pixar.
PJ Masks – Super pigiamini: i
primi 7 episodi della quarta stagione in streaming dal 29
gennaio
I PJ Masks continuano la battaglia
per il cielo e lo spazio con l’aiuto del loro nuovo amico, Newton
Star. Quando Octobella, un nuovo e spumeggiante cattivo che vive
nei canali d’acqua della città dà del filo da torcere ai ragazzi,
i PJ Masks mostrano al nuovo eroe riluttante e solitario cosa vuol
dire lavoro di squadra. Ma Octobella non sa cosa che essere un eroe
significa aiutare i tuoi amici e niente può distruggere l’amicizia
dei PJ Masks!
Ballo Ballo di
Nacho Álvarez in anteprima esclusiva su Amazon Prime
Video dal 25 gennaio. L’esordio alla regia di Nacho
Álvarez è una sfavillante commedia musicale, una
celebrazione in technicolor della libertà d’espressione
attraverso i più grandi successi di Raffaella
Carrà.
Una commedia musicale con i grandi successi di
Raffaela Carrà
Ballo Ballo è una commedia
musicale ambientata negli sfavillanti anni ’70 in Spagna, periodo
segnato però anche da una rigida censura dei costumi. Maria è una
ragazza piena di vita e voglia di libertà, con la grande passione
del ballo. Dopo avere abbandonato il suo promesso sposo davanti
all’altare di una chiesa di Roma, torna a Madrid per scoprire cosa
vuole davvero dalla vita. Va a vivere con la sua amica Amparo e con
un colpo di fortuna riesce a entrare nel corpo di ballo del
programma di maggior successo del momento, “Las noches de Rosa”.
Lì si innamora di Pablo, figlio del temibile censore televisivo
Celedonio, che sta seguendo le orme del padre nell’emittente
televisiva. Accompagnati dai più grandi successi di Raffaella
Carrà, in un turbinio di musiche e di coreografie in technicolor,
scopriremo se vale davvero la pena andare contro ogni regola e
avere il coraggio di cambiare radicalmente la propria vita.
Una produzione INDIGO
FILM con RAI CINEMA eTORNASOL EL SUSTITUTO PRODUCCIONES
AIE in coproduzione con RTVE in
collaborazione con AMAZON PRIME VIDEO con il sostegno di
ICAAComunidad de Madrid
In
Fino all’Ultimo Indizio il Vice Sceriffo della Kern
County, Joe “Deke” Deacon (Washington) viene mandato a Los Angeles
per quello che doveva essere un veloce incarico di raccolta di
prove. Al contrario, si trova coinvolto nella caccia al killer che
sta terrorizzando la città. A guidare l’indagine, il Sergente Jim
Baxter (Malek) che, colpito dall’istinto di Deke, richiede il suo
aiuto non ufficiale. Ma mentre danno la caccia al killer,
Baxter ignora che l’indagine sta riportando a galla alcune
situazioni vissute in passato da Deke, svelando segreti scomodi che
potrebbero mettere a repentaglio molto più che il suo caso.
Il cast principale include anche
Natalie Morales (“Battle of the Sexes”), Terry Kinney (“Mile 22”,
“Billions” per la TV), Chris Bauer (“Sully”, “The
Deuce”per la TV), Joris Jarsky ( “Bad Blood”per la TV), Isabel
Arraiza ( “Pearson”per la TV) e Michael Hyatt (“Crazy
Ex-Girlfriend”).
Fino all’Ultimo Indizio è prodotto dal premio
Oscar® ed Emmy, Mark Johnson (“Breaking Bad”, “Rain Man”) e
Hancock, con Mike Drake e Kevin McCormick come produttori
esecutivi.
Dietro la cinepresa, Hancock ha
chiamato a lavorare con lui alcuni dei suoi collaboratori di lungo
corso, tra cui il direttore della fotografia candidato all’Oscar,
John Schwartzman (“Seabiscuit”, “The Founder”, “Saving Mr. Banks”),
lo scenografo candidato all’ Oscar®, Michael Corenblith (“Apollo
13”, “The Founder”, “The Blind Side”), il montatore Robert Frazen
(“The Founder”) e il costumista Daniel Orlandi (“The Founder”, “The
Blind Side”). Le musiche sono del compositore più volte candidato
all’Oscar®, Thomas Newman (“1917”, “Bridge of Spies”, “Saving Mr.
Banks”). Warner Bros. Pictures presenta una produzione Gran Via,
“Fino all’Ultimo Indizio”, che sarà distribuita in tutto il mondo
da Warner Bros. Pictures.
Svelati teaser trailer, teaser
poster e nuove immagini di Il principe cerca
figlio (Coming 2 America), il cui titolo italiano
sarà Il
principe cerca figlio. Gli Amazon Studios lanceranno
il film in esclusiva in tutto il mondo su Prime
Video il 5 Marzo 2021.
Il principe cerca
figlio è diretto da Craig Brewer e si
basa su una sceneggiatura scritta daKenya Barris, Barry W.
Blaustein e David Sheffield, su un soggetti
diBarry W. Blaustein, David Sheffield e Justin
Kanew.Basato sui personaggi creati da
Eddie Murphy e prodotto da Kevin Misher e Eddie
Murphy. Costumi di Ruth E. Carter
Executive producer: Brian Oliver, Bradley Fischer,
Valerii An, Kenya Barris, Charisse Hewitt-Webster, Michele Imperato
Stabile e Andy Berman Con:
Eddie Murphy, Arsenio Hall, Jermaine Fowler, Leslie Jones,
Tracy Morgan, KiKi Layne, Shari Headley, con Wesley Snipes e James
Earl Jones. A cui si uniscono John Amos, Teyana Taylor, Vanessa
Bell Calloway, Paul Bates, Nomzamo Mbatha, Bella Murphy
Nel rigoglioso regno di Zamunda, Re
Akeem (Eddie Murphy) è appena stato incoronato e con il suo fidato
consigliere Semmi (Arsenio Hall) intraprende una nuova ed
esilarante avventura che li porta ad attraversare il globo partendo
dalla loro meravigliosa nazione africana fino al Queens, il
quartiere di New York dove tutto è iniziato.
Gal Gadot ha subito impressionato il suo
co-protagonista Ben Affleck durante il provino per
Wonder Woman in Justice
League. La Diana Prince di Gadot è diventato uno dei
personaggi preferiti del DCEU grazie al suo film in solitaria e
all’attesissimo sequel, Wonder Woman
1984.
Diana è stata introdotta in Batman v Superman: Dawn of Justice del 2016, quando il
Bruce Wayne/Batman di Affleck l’ha incontrata durante l’evento di
gala organizzato da Lex Luthor. Wonder Woman ha avuto un ruolo più
importante in Justice
League, anche se il film stesso è stato accolto male. Dopo
il suo ritorno in Wonder Woman
1984, rivedremo Gadot nella tanto attesa
Snyder Cut, che ripristinerà la visione originale del
film ad opera di Zack Snyder.
Mentre l’uscita della nuova versione
di Justice
League si avvicina, Snyder continua a condividere
dettagli sia in merito al suo taglio che dalla produzione della
versione cinematografica. Parlando con
TheFilmJunkee durante un evento in live streaming (via
Screen Rant), il regista ha parlato dell’audizione di Gadot
come Wonder Woman e della reazione di Affleck.
“Quando abbiamo fatto il casting
di Gal… stavano girando una scena che non è nel film, l’avevamo
appena scritta per l’audizione e lei si stava confrontando con lui
a proposito del bere, o, non solo, in merito a qualcosa di intenso,
e alla fine delle scena lei gli ha detto qualcosa – era qualcosa
tipo: ‘Non hai mai conosciuto una donna come me’. E poi il giorno
dell’audizione, lui stava recitando la scena con quest’espressione
davvero seria… lei recitò la sua parte e Ben si girò verso la
telecamera ed esclamò: ‘Whoa’. Fu un momento bellissimo, perché
entrambi pensammo: ‘Questa è Wonder Woman. Immagino che abbiamo
finito con i casting’.”
Vi ricordiamo che
la Snyder
Cut di Justice
League uscirà nel 2021 sulla piattaforma
streaming di Warner Bros HBO Max che è disponibile negli USA
dall’Aprile scorso. Attualmente non sappiamo se in Italia la
versione debutterà su qualche piattaforma streaming dato che HBO
MAX non è disponibile nel nostro paese. Ma sappiamo che HBO in
Italia ha un accordo in esclusiva con SKY, dunque potrebbe essere
una valida teoria pensare che in Italia il film possa essere
programmato su SKY CINEMA o su SKY ATLANTIC. Tuttavia, quest’ultima
è solo una supposizione dunque non ci resta che aspettare ulteriori
notizie.
Secondo alcune voci dell’ultima ora,
la MGM, uno dei più antichi studi cinematografici
in attività, starebbe valutando la possibilità di una vendita di
tutte le sue risorse, inclusa la sua vasta libreria di film, che
include anche il franchise di James Bond. Inaugurata nel 1924, la MGM prende
il nome dai tre studi che sono stati consolidati dalla leggenda del
cinema Marcus Loew: Metro Pictures, Goldwyn Pictures e Louis B.
Mayer Pictures. Loew ha anche fondato la famosa catena di cinema
che portava il suo nome, che è stata rilevata da AMC nel 2006, a
sua volta in difficoltà finanziarie.
Lo studio è meglio conosciuto per
aver prodotto i film di
James Bond, insieme a EON Productions, dall’inizio del
franchise. La serie è attualmente arrivata al 25esimo episodio,
No Time to
Die, che è stato più volte posticipato a causa del
Coronavirus. La MGM ha anche prodotto una serie di altri grandi
film, tra cui la serie de La Pantera Rosa, i titoli della
saga di Rocky con Sylvester Stallone e persino la trilogia
de Lo Hobbit. È anche responsabile di alcune serie tv di
successo, da Stargate SG-1 a The Handmaid’s Tale. Nell’ultimo
decennio, i film dello studio sono stati distribuiti da un certo
numero di società, in seguito al suo quasi fallimento nel 2009.
Nonostante sia sopravvissuta a quella crisi, sembra però che MGM
non sopravviverà alla pandemia.
Il
Wall Street Journal riporta, infatti, che la
MGM starebbe attivamente cercando di vendere lo
studio attraverso le banche di investimento Morgan Stanley e
LionTree LLC. Il report sottolinea che MGM sarebbe stata valutata a
5,5 miliardi di dollari, un numero che include non solo tutti i
suoi titoli attuali, ma l’intera cineteca storica. Secondo quanto
riferito, la società è fiduciosa che un servizio di streaming, o
un’azienda che desidera espandere la propria portata in termini di
streaming, sarà disposta a pagare quella cifra apparentemente alto
per i suoi contenuti.
MGM vuole vendere: quale futuro per James Bond?
Se la vendita dovesse andare a buon
fine, la MGM diventerà il primo grande studio cinematografico ad
essere “schiacciato” dalla pandemia. Lo studio ha dovuto fare i
conti con il fatto che nessuno dei suoi film è arrivato nelle sale
nel 2020. Ad un certo punto si era parlato della possibilità di
vendere No
Time to Die ad un grosso servizio di streaming.
Tuttavia, nessuno sembrava essere disposto a pagare 600 milioni di
dollari per accaparrarsi il film con
Daniel Craig: inoltre, ulteriori ritardi in merito
alla release sarebbero costati allo studio 1 milione di interessi
al mese. All’epoca, in molti si chiedevano come sarebbe riuscita la
MGM a sostenere quel tipo di debito, viste le sue precedenti
difficoltà finanziarie.
La risposta, ormai chiara, è che non
è possibile. Senza alcun reddito e senza un’opzione di streaming a
cui rivolgersi, come Disney o Warner Bros., MGM sembra aver
terminato le disponibilità e, di conseguenza, le opzioni. Se lo
studio verrà venduto, sarà certamente un giorno triste nella storia
del cinema, anche se non del tutto sorprendente, viste le
difficoltà che l’industria ha dovuto affrontare nel corso del 2020.
La vendita avrà sicuramente ripercussioni anche per No Time to Die. Se
la MGM verrà presto venduta, il film di Bond potrebbe alla fine
ritrovarsi davvero a essere distribuito su un servizio di
streaming.
Arriva da
Observer la notizia che David Gordon Green,
regista di Halloween e del prossimo Halloween
Kills, è in trattative con Blumhouse e Morgan Creek per occuparsi della regia
del sequel de L’esorcista.
La pellicola originale, uscita nel 1973, è ancora oggi considerata
il più grande horror di tutti i tempi.
Il film di William
Friedkin venne nominato a 10 premi Oscar (incluso miglior
film), vincendo due statuette, e generò anche due sequel e due
prequel/spin-off. Fino ad un oggi, avevamo sentito parlare del
nuovo film basato su L’esorcista come di un
reboot, ma adesso sappiamo che sarà in realtà un sequel. Non sono
stati rivelati ulteriori dettagli, quindi non sappiamo se il film
sarà direttamente collegato al capolavoro degli anni ’70.
Jason Blum (a capo della
Blumhouse), David Robinson e James Robinson saranno coinvolti nella
produzione. Dopo il grande successo di critica e pubblico del film
originale, nel 1977 venne rilasciato L’esorcista II –
L’eretico; tredici anni dopo, nel 1990, uscì
invece L’esorcista III, diretto
da William
Peter Blatty, autore del romanzo originale che ispirò
il film di Friedkin, scomparso nel 2017.
In nessuno dei due sequel venne
coinvolto Friedkin e nessuno dei due film ottenne il successo del
capostipite; tuttavia, nel 2004 venne realizzato un prequel diretto
da Lenny Harlin e dedicato alle vicende
di padre Lankester Merrin, seguito nel 2005 da un altro prequel più
o meno identico a quello dell’anno precedente, diretto però
da Paul Schrader.
La Morgan Creek Entertainment è
stata già responsabile della realizzazione de L’esorcista
III (1990) e dei due prequel L’esorcista
– La genesi (2004) e Dominion: Prequel
to the Exorcist (2005). Di recente William Friedkin ha dichiarato attraverso il
suo profilo Twitter che non sarà in alcun modo coinvolto nel nuovo
film.
Il presidente dei Marvel StudiosKevin Feige ha
recentemente parlato delle piattaforme di streaming e dell’impatto
che avrano sul futuro dell’Universo Cinematografico Marvel. Il MCU ha attraversato un anno come
nessun altro a causa della pandemia di Coronavirus. Dopo aver
distribuito regolarmente contenuti per oltre un decennio, il 2020 è
stato il primo anno senza la release di grandi progetti da parte
dello studio. L’ultimo film arrivato al cinema,
Spider-Man: Far From Home, è uscito a luglio
2019 e il prossimo, Black
Widow, non uscirà prima di maggio 2021.
Fortunatamente, le nuovissime serie Marvel destinate a Disney+ aiuteranno a placare l’attesa
per l’avvio della Fase 4.
La prima serie, WandaVision, debutterà il mese prossimo e darà
il via a una serie di show targati Marvel destinati esclusivamente al
servizio di streaming della Casa di Topolino. Già in passato
abbiamo visto diverse serie prodotte dalla Marvel Television, come Agents of
S.H.I.E.L.D. o The
Defenders. Tuttavia, quelle serie erano solo vagamente
collegate al MCU. Al contrario, le serie in
arrivo su Disney+ sono state realizzate dagli
stessi Marvel Studios e giocheranno un
ruolo importante nell’universo condiviso, nel senso che saranno
direttamente collegate ai film.
Kevin Feige ha
recentemente parlato con la rivista della Television
Academy per discutere di
WandaVision e dei suoi pensieri in merito alla
fruizione in streaming, in rapporto anche al MCU. “Lo streaming è al 100% il
futuro e il luogo in cui i consumatori vogliono guardare le
cose”, ha dichiarato Feige. “E si spera che vorranno
continuare a guardare la nostra serie narrativa di lunga durata.
Un’esperienza come WandaVision è qualcosa che non puoi ottenere in
un film. Vai al cinema per cose che non puoi vedere in streaming e
ti servi dello streaming per cose che non puoi avere al cinema. E,
naturalmente, alla fine tutto ciò che finisce al cinema arriva poi
in streaming.”
L’atteggiamento positivo di Feige
nei confronti dello streaming non è una sorpresa, considerando che
il suo studio si sta preparando all’arrivo di tantissime novità su
Disney+. Inoltre, lo streamer è
diventato una figura importantissima per quanto riguarda la Disney,
poiché quest’anno il numero di abbonati a Disney+ ha superato le aspettative, con
cinema e parchi a tema che sono stati chiusi per la maggior parte
del 2020. La pandemia, in generale, ha spinto l’industria
dell’intrattenimento a concentrarsi sullo streaming come forse non
era mai accaduto prima, quindi ha senso che Feige stia praticamente
cavalcando l’onda…
Mads Mikkelsen non ha ancora parlato con
Johnny Depp del ruolo di Gellert Grindelwald in Animali
Fantastici 3. Il film, diretto da David Yates, è il
terzo capitolo della serie prequel di
Harry Potter. Il film sarà ambientato a Berlino, in
Germania e a Rio de Janeiro e si svolgerà diversi anni dopo
I Crimini di Grindelwald. Sebbene la premessa del nuovo
film non sia stata ancora rivelata, è stato riferito che Animali
Fantastici 3 mostrerà gli eventi che hanno portato al
coinvolgimento del Mondo Magico nella Seconda Guerra Mondiale.
I primi due film di Animali
Fantastici hanno visto Johnny Depp nei panni del potente e
carismatico mago oscuro Gellert Grindelwald che terrorizzava il mondo
magico. Depp avrebbe dovuto interpretare il ruolo in tutti e cinque
i capitoli del franchise. Tuttavia, a seguito della perdita di una
causa per diffamazione contro il quotidiano britannico The Sun che
lo ha definito un “picchiatore di mogli”, la Warner Bros.
ha chiesto all’attore di abbandonare la saga.
Successivamente, è stato confermato
che Mads Mikkelsen avrebbe preso il posto di
Depp come nuove interprete del personaggio di Grindelwald. L’attore
danese ha già iniziato le riprese del film e in alcune recenti
interviste ha già anticipato che la sua iterazione del celebre mago
sarà molto diversa da quella offerta da Depp. Tuttavia, l’attore
non ha mai parlato con il collega né del personaggio né
dell’eredità che ha dovuto raccogliere.
Durante una recente chiacchierata
con
AP Entertainment (via
Screen Rant), Mads Mikkelsen ha confermato di non aver
ancora parlato con Johnny Depp del ruolo di Grindelwald in
Animali
Fantastici 3. Stando a quanto spiegato da Mikkelsen,
l’attore danese non conosce molto bene il collega statunitense: nel
corso degli anni, si sono incontrati soltanto una volta. Mikkelsen
ha specificato però che nonostante gli piacerebbe entrare in
contatto con Depp per saperne di più a proposito del personaggio,
non ha il suo numero di telefono. “No, non lo conosco. L’ho
incontrato una volta. Vorrei avere il suo numero di telefono, ma
sfortunatamente non è così.”
Margot Robbie promette che il suo film su
Barbie,
in cantiere ormai da diverso tempo, sarà molto diverso da ciò che
il pubblico si aspetta. L’attrice ha attirato l’attenzione di
Hollywood grazie al suo ruolo in The
Wolf of Wall Street di Martin Scorsese, anche se la fama a
livello internazionale è arrivato con il ruolo Harley Quinn nel
DCEU, interpretato in film quali Suicide
Squad e
Birds of Prey. Ad oggi, Robbie è una delle attrice più quotate,
anche grazie a ruoli particolarmente acclamati dalla critica come
Tonya,
C’era
una volta a… Hollywood e
Bombshell – La voce dello scandalo.
Un live action incentrato su
Barbie è
in sviluppo da diversi anni. La prima volta che si è parlato del
film è stato nel 2015, quando la Sony aveva annunciato che Amy Schumer sarebbe stata la protagonista del
film. In seguito, la comica statunitense decise di abbandonare il
progetto e per un po’ di tempo si parlò del premio Oscar Anne Hathaway come sua possibile sostituta. Il
film passò poi nelle mani della Warner Bros. e nel 2018 Robbie
firmò ufficialmente per recitare nel film e per figurare anche in
qualità di produttrice. Lo scorso anno è stato invece confermato
che ad occuparsi della sceneggiatura saranno Greta
Gerwig(Piccole
donne) e Noah Baumbach(Storia
di un matrimonio).
Adesso, in una nuova intervista
rilasciata a THR e dedicata principalmente alla sua cada di
produzione, la LuckyChap, Margot Robbie ha offerto alcune anticipazioni
su ciò che i fan dovranno aspettarsi da Barbie.
In sostanza, l’attrice ha rivelato che il live action sarà
completamente diverso da ciò che il pubblico potrebbe
aspettarsi.
Margot Robbie su Barbie:
“Daremo ai fan il film che non sapevano di volere.”
“Ci piacciono le cose che
sembrano allontanarsi dal centro, da quello che è il focus.
Prendiamo ad esempio Barbie: per via della proprietà, del nome stesso, le
persone credono di sapere cosa aspettarsi. Già le senti: ‘Oh,
Margot interpreta Barbie. Già so come sarà’. E invece il nostro
obiettivo è riuscire a stupirle. Il nostro obiettivo è regalare al
pubblico qualcosa di completamente diverso da ciò che credono di
sapere. Soprattutto, regalare loro il film che non sapevano di
volere.”
Barbie, che
rappresenta un marchio globale con vendite superiori a 3 miliardi
di dollari in tutto il mondo, ha “interpretato” più di 150 ruoli
attraverso i suoi oltre 50 anni di vita, tra cui principessa,
presidente, sirena e stella del cinema. L’adattamento
di Barbie segna l’esordio della Mattel Films
di Robbie Brenner, e la prima collaborazione tra Mattel Films
e Warner Bros. Pictures.
Considerato l’enorme successo
riscosso dalla campagna per la release della
Snyder Cut di Justice
League, il regista Zack Snyder ha dichiarato di voler vedere un
supporto simile anche nei confronti di altri colleghi e di altri
progetti, incluso Suicide
Squad di David Ayer. In origine, Snyder era
l’architetto originale del DCEU. Grazie al film L’uomo d’acciaio del 2013, ha dato vita ad una
narrativa interconnessa che sarebbe culminata con il film dedicato
al celebre team della DC Comics. Sfortunatamente, a causa di una
tragedia personale, Snyder è stato costretto ad abbandonare la
produzione di Justice
League: in sua assenza, Joss Whedon è stato chiamato a completare il
resto delle riprese, stravolgendo totalmente la storia inizialmente
concepita dal collega.
In seguito all’uscita del film nelle
sale, i fan hanno fatto sentire la propria voce affinché venisse
distribuita la versione originale del cinecomic, che potesse
finalmente raccontare la storia così come Snyder l’aveva
immaginata. Sorprendentemente, la campagna ha dato i suoi frutti,
dal momento che HBO Max ha annunciato che avrebbe finanziato
ulteriori riprese e rilasciato entro il 2021 la
Snyder Cut. Tuttavia, Justice
League non è stato l’unico film afflitto da
problemi durante la produzione.
Anche Suicide
Squad del 2016 è stato completamente stravolto,
con la versione cinematografica che rispecchiava poco o niente
della visione originale del regista David Ayer. Persino Wonder
Woman di
Patty Jenkins ha dovuto subire una serie di modifiche
all’ultimo minuto, quando la Warner Bros ha spinto per un’enorme
battaglia in CGI nell’atto finale del film. In seguito al sostegno
ricevuto negli ultimi anni, Zack Snyder vuole ora impegnarsi ad
aiutare altri registi a ricevere un supporto simile.
Zack Snyder sull’Ayer Cut di
Suicide Squad: “Non ne ho parlato con David Ayer, ma sono
sicuro che lo farò.”
Snyder ha parlato dell’argomento
durante una conversazione con
John Doe Movie Reviews (via
Screen Rant). Durante l’intervista, la conversazione è stata
indirizzata specificamente verso la Ayer Cut di
Suicide
Squad. A Snyder è stato quindi chiesto
direttamente se avesse avuto qualche tipo di conversazione con Ayer
riguardo a potenziali piani. Il famoso regista ha rivelato di non
averlo fatto, ma di essere intenzionato a contattare il
collega.
“Non ne ho parlato con David, ma
sono sicuro che lo farò. Lo conosco abbastanza bene. Sono stato
sommerso, sai, a causa del Covid, ma è sulla mia lista di cose di
cui parlargli. Voglio dire, sostengo qualsiasi regista che abbia
bisogno di vedere la propria versione del film o la sua visione,
proprio perché sai, sono stato il primo ad aver avuto un supporto
davvero generoso. Quindi, spero davvero che altre persone ottengano
la stessa cosa.”
Suicide
Squad è un film del 2016 diretto da David
Ayer con Will
Smith, Margot
Robbie, Jared
Leto, Joel
Kinnaman, Jai Courtney, Cara
Delevingne, Viola
Davis, Scott Eastwood, Raymond Olubawale, Jay Hernandez, Ike
Barinholtz, Ted Whittall, Robin Atkin
Downes e David
Harbour. Nel film i più temuti supercriminali del
mondo vengono reclutati in gran segreto da Amanda Waller per
costituire la Task Force X, una squadra di antieroi che in seguito
alla morte di Superman avrà il compito di difendere l’umanità da
ogni genere di minaccia.
Il canale americano
Showtime dopo
promo e trama del terzo episodio ha diffuso l’inedito
promo “Hall of Shame – Ian and Mickey” di Shameless 11, l’undicesima e
ultima stagione di
Shameless.
Shameless 11
L’ultima stagione di
Shameless vede
la famiglia Gallagher e il South Side a un bivio, con i cambiamenti
causati dalla pandemia COVID, dalla gentrificazione e
dall’invecchiamento per riconciliarsi. Mentre Frank (William H.
Macy) affronta la sua mortalità e i suoi legami familiari negli
anni del crepuscolo indotti da alcol e droghe, Lip (Jeremy Allen
White) lotta con la prospettiva di diventare il nuovo patriarca
della famiglia. Gli sposi Ian (Cameron
Monaghan) e Mickey (Noel Fisher) stanno cercando di
capire le regole e le responsabilità di una relazione impegnata
mentre Deb (Emma Kenney) abbraccia la sua individualità e maternità
single. Carl (Ethan Cutkosky) trova un’improbabile nuova carriera
nelle forze dell’ordine e Kevin (Steve Howey) e V (Shanola Hampton)
lottano per decidere se vale la pena combattere per una vita
difficile nel South Side.
SHAMELESS
11 è interpretato dal candidato all’Oscar e vincitore
dell’Emmy e del SAG Award William H.Macy,
Jeremy Allen White, Ethan Cutkosky, Shanola Hampton, Steve
Howey, Emma Kenney,
Cameron Monaghan, Christian Isaiah, Noel Fisher e Kate
Miner. Creata da Paul Abbott, la serie è prodotta da
Bonanza Productions in associazione con John Wells Productions e
Warner Bros.Television. Sviluppata per la televisione
americana da John Wells, la serie è prodotta da Wells, Nancy M.
Pimental, Joe Lawson, Iain MacDonald e Michael Hissrich.
Ray Fisher ha dichiarato che il comportamento
di Joss Whedon sul set di Justice
League è stato alimentato dalla scarsa
accoglienza riservata ad
Avengers: Age of Ultron, il film dei Marvel Studios diretto dal regista nel 2015.
Whedon è subentrato a
Zack Snyder dopo che quest’ultimo ha dovuto
abbandonare il progetto nel bel mezzo della produzione a causa di
una tragedia familiare. Sfortunatamente, le cose non sono andate
secondo i piani, dal momento che Whedon ha letteralmente stravolto
la storia inizialmente pensata da Snyder.
Quando Whedon è salito a bordo del
DCEU come timoniere ad interim di Justice
League, aveva già lavorato per i Marvel Studios. Dopo essersi
occupato della regia del grande successo
The Avengers, film che ha consolidato i piani di Kevin
Feige in merito ad un franchise cinematografico dalla narrazione
interconnessa, Whedon è stato confermato anche alla regia
Avengers:
Age of Ultron. Nonostante il sequel sia stato l’ennesimo
trionfo al botteghino, non è riuscito a raggiungere il successo
universale del suo predecessore.
Adesso, secondo
Ray Fisher, tutto ciò ha contribuito al presunto
comportamento tossico di Joss Whedon durante le riprese aggiuntive di
Justice
League. Secondo l’interprete di Cyborg, il
regista ha trattato male sia il cast sia la troupe del film,
definendo il suo comportamento “grossolano, offensivo, poco
professionale e completamente inaccettabile”. Ciò ha portato
WarnerMedia ad avviare un’indagine circa le sue accuse e i
comportamenti del regista.
Durante una chiacchierata nel corso
del podcast di
Poindexter Lounge (via
Screen Rant), Fisher ha parlato della sua esperienza con Whedon
e delle sue accuse, in merito alle quali ha ricevuto il sostegno
dei suoi colleghi Jason Momoa e Gal Gadot. L’attore ha ricordato che durante
le loro prime conversazioni con Whedon, ha appreso che il suo
comportamento sul set era in qualche modo motivato dal risentimento
del regista per alcune delle critiche mosse ad Age of
Ultron.
Ray Fisher sulle riprese
aggiuntive di Justice League: “Abbiamo ereditato i problemi di
Joss Whedon.”
“Joss ha portato molto del suo
risentimento personale e professionale – non riesco a trovare un
termine migliore – durante la lavorazione di Justice League. Una delle prime cose che mi
disse durante la nostra prima conversazione era che il pubblico
‘non aveva capito’ Age of Ultron. Ad un certo punto era diventata
una questione di ego. Ricordo che alcune cose mi portarono a
pensare: ‘Qui non si parla di lavoro, ma di ego’. E ancora: ‘Se ti
è piaciuta questa determinata cosa in questo film ti deve piacere
anche quell’altra’. E questo solamente dal punto di vista
creativo.”
L’attore ha poi aggiunto:
“Questa è una parte del perché ho detto che abbiamo ereditato
Joss Whedon. Abbiamo ereditato i problemi di Joss Whedon. Penso che
lui abbia veramente tante cose da risolvere. Spero che riesca a
risolverle per modo più sano possibile. Questo potrebbe già
compensare qualsiasi tipo di scusa che forse un giorno potrebbe
decidere di fare pubblicamente…”
Vi ricordiamo che
la Snyder
Cut di Justice
League uscirà nel 2021 sulla piattaforma
streaming di Warner Bros HBO Max che è disponibile negli USA
dall’Aprile scorso. Attualmente non sappiamo se in Italia la
versione debutterà su qualche piattaforma streaming dato che HBO
MAX non è disponibile nel nostro paese. Ma sappiamo che HBO in
Italia ha un accordo in esclusiva con SKY, dunque potrebbe essere
una valida teoria pensare che in Italia il film possa essere
programmato su SKY CINEMA o su SKY ATLANTIC. Tuttavia, quest’ultima
è solo una supposizione dunque non ci resta che aspettare ulteriori
notizie.
Da sempre impegnato nel portare al
cinema tematiche legate al razzismo, il regista Spike Lee
firma nel 2018 quello che è da subito stato considerato uno dei
suoi migliori film di sempre. Si tratta di BlacKkKlansman,
opera incentrata sul poliziotto Ron Stallworth, il quale sul finire
degli anni Settanta conduce un’operazione segreta infiltrandosi tra
i membri del temuto Ku Klux Klan. Un’incredibile storia vera che ha
trovato in Lee il regista perfetto, capace di esaltare tanto gli
aspetti più irriverenti quanto i più profondi discorsi storici,
politici e sociali legati alle problematiche razziali.
La sceneggiatura del film nasce dal
libro di memorie Black Klansman, scritto dallo stesso
Stallworth nel 2014. Con questo egli portava alla luce per la prima
volta tale storia, da subito divenuta motivo di particolare
interesse ad Hollywood. Prodotto da Jason Blum
della Blumhouse Productions, e dal regista premio Oscar
Jordan Peele, il film prese così vita avvalendosi
di un grande cast di attori e di minuziose ricostruzioni storiche.
Per Lee era inoltre fondamentale porre in aperta comunicazione gli
eventi narrati con l’attuale realtà razziale vigente negli Stati
Uniti, dimostrando come certe cose purtroppo non cambino mai.
Presentato con grande successo nel
concorso del Festival
di Cannes, dove vinse il Grand Prix Speciale della Giuria, il
film è da subito diventato uno dei principali contendenti alla
stagione dei premi. BlacKkKlansman arrivò infatti ad
ottenere, tra le altre, ben 6 nomination ai premi Oscar, vincendo
quello per la miglior sceneggiatura non originale. Anche da un
punto di vista economico il film si affermò come un grande
successo. Questo incassò ben 93 milioni di dollari a livello
globale a fronte di un budget di soli 15. Prima di procedere nella
visione di tale titolo, è consigliabile approfondire ulteriormente
la storia vera su cui si basa, come anche alcune curiosità relative
al cast di attori.
BlacKkKlansman: la trama del
film
La storia si apre nei primi anni
Settanta, dove grandi sconvolgimenti sociali animano gli Stati
Uniti. La lotta per i diritti civili delle persone di colore
infuriano senza sosta, generando non poco caos. Nel Colorado, Ron
Stallworth è il primo detective afroamericano del dipartimento di
polizia dello stato. Il suo arrivo è però naturalmente accolto con
scetticismo ed ostilità dai suoi colleghi. Egli decide però di non
farsi intimidire, desideroso di poter fare la differenza nella sua
comunità. Alla ricerca di una missione a cui potersi imbarcare,
Stallworth arriva infine a trovarsi di fronte ad un’occasione
irripetibile: infiltrarsi nel Ku Klux Klan e denunciarne i
crimini.
Fingendosi così un estremista
razzista, il poliziotto contatta il gruppo riuscendo a farsi
ammettere all’interno della setta. Man mano che l’indagine sotto
copertura procede, i rischi non fanno però che aumentare, rendendo
la situazione sempre più complessa. Al momento di dover fisicamente
incontrare i membri del Klan, Stallworth decide di avvalersi del
collega Flip Zimmerman, il quale si propone di infiltrarsi
personalmente nel gruppo. Qui, partecipando agli incontri privati,
egli arriva a conoscere il Gran Maestro del Klan, David Duke.
Partecipando a tali raduni scoprirà inoltre il progetto per un
attentato particolarmente pericoloso per la già instabile
situazione sociale. Impedire che ciò avvenga diventerà così il loro
obiettivo primario.
BlacKkKlansman: il cast del
film
Per portare sullo schermo la figura
di Ron Stallworth, il regista ha ricercato l’interprete più ideale
a tale delicata parte. La sua scelta è infine ricaduta sull’attore
John David
Washington, figlio di Denzel
Washington, con il quale Lee aveva già collaborato per
ben quattro film. Questi si dichiarò inizialmente incredulo essere
stato scelto dal celebre regista, accettando con grande entusiasmo
il ruolo. Per prepararsi a questo, il giovane attore si è così
dedicato allo studio del contesto in cui la storia è ambientata, e
per calarsi ulteriormente nei panni del vero poliziotto, egli ebbe
modo di incontrarlo personalmente. Grazie alle conversazioni con
Stallworth, Washington ebbe modo di capire come questi si era
comportato in determinate situazioni, cercando di risultare il più
realistico possibile nella sua interpretazione.
Accanto a lui nel film si ritrova
l’attore Adam
Driver. Questi interpreta il personaggio del detective
Flip Zimmerman, il collega di Stallworth che si infiltra
fisicamente nel Klan. Poiché non è nota la reale identità di tale
agente, l’attore dovette basarsi su proprie personali ricerche per
costruire il carattere del personaggio. L’attrice Laura
Harrier è invece Patrice Dumas, attività per i diritti
civili e amante di Stallworth. L’attore Topher
Grace dà invece vita al leader del Klan David Duke. Questi
ha in seguito dichiarato di essersi talmente tanto incupito nel dar
vita ad un personaggio così negativo da aver sfogato la propria
frustrazione rimontando la trilogia di Lo Hobbit in un
unico film. Infine, fanno parte del film anche gli attori
Jasper Pääkkönen nei panni di Felix, e
Paul Walter Hauser in quelli di Ivanhoe, entrambi
membri del Klan.
BlacKkKlansman: la vera storia
dietro al film
La storia di Ron Stallworth ha
inizio nel 1972, quando diventa il primo poliziotto di colore dello
stato del Colorado. Nel 1978, poi, egli intraprende l’ormai nota
operazione per infiltrarsi nel temuto Ku Klux Klan. I contatti con
questo avvengono inizialmente per via telefonica e postale. Per
convincere i membri delle sue serie intenzioni circa la volontà di
arruolarsi, egli si trovò a doversi inventare una storia. Raccontò
infatti di non sopportare l’idea che sua sorella frequentasse un
uomo di colore. Ma nel momento in cui si presentò l’occasione di
incontrare personalmente i membri, questi assegnò il compito al suo
collega, nel film chiamato Flip Zimmerman, ma di cui nella realtà
non è mai stata svelata l’identità. L’operazione andò avanti per
circa nove mesi, coinvolgendo diversi agenti del dipartimento.
L’operazione è però stata interrotta
nel momento in cui Stallworth si ritrovò ad essere indicato come
l’organizzatore di un prossimo raduno del Klan. Il capo della
polizia però temette ripercussione nel caso in cui l’operazione di
infiltrazione fosse stata scoperta, e spinse dunque affinché questa
venisse bloccata. Prima che ciò avvenisse, però, il vero Stallworth
riuscì ad incontrare personalmente David Duke, facendosi assegnare
come sua guardia del corpo personale per un evento. Una volta
conclusasi, l’operazione portò alla luce importanti rivelazioni,
tra cui progetti di attentati e l’identità di diversi membri
particolarmente pericolosi. Per sicurezza personale, Stallworth non
rivelò mai l’esistenza di tale caso fino alla pubblicazione delle
sue memorie nel 2014. L’ex agente di polizia ha infine affermato di
non vedere differenze tra le tensioni razziali degli anni Settanta
e quelle attuali.
BlacKkKlansman: il trailer e dove
vedere il film in streaming e in TV
È possibile vedere o rivedere tale
film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari
piattaforme streaming presenti oggi in rete.
BlacKkKlansman è infatti disponibile nel catalogo di
Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Tim
Vision e Amazon Prime Video. Per vederlo, basterà
semplicemente iscriversi, in modo del tutto gratuito alla
piattaforma. Si avrà così modo di guardare il titolo in totale
comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso
di noleggio si avrà a disposizione un determinato limite temporale
entro cui effettuare la visione. Il film sarà inoltre trasmesso in
televisione in prima visione il giorno
lunedì 21 dicembre alle ore 21:00
sul canale Iris.
L’acclamato regista Peter
Jackson ha rilasciato le prime esclusive immagini del suo
documentario The Beatles: Get Back per i fan di
tutto il mondo. Lo speciale contenuto di 5 minuti è disponibile su
TheBeatles.com e in streaming
su Disney+.
“Volevamo fare una sorpresa per
le feste ai fan dei Beatles di tutto il mondo, così abbiamo
preparato questo speciale contenuto di cinque minuti del film
The Beatles: Get Back”, ha affermato Jackson. “Speriamo che
porti un sorriso e un po’ di gioia in questo momento difficile in
cui ce n’è molto bisogno”.
The Beatles: Get Back arriverà nelle sale
cinematografiche americane il 27 agosto 2021.
https://youtu.be/BDFRi-pozLQ
The Beatles: Get
Back
The Beatles: Get
Back dell’acclamato regista Peter Jackson è un’esperienza
cinematografica unica che porta il pubblico indietro nel tempo alle
sessioni di registrazione private dei Beatles, in un momento
cruciale della storia della musica, mostrando il calore, lo spirito
di squadra e il genio creativo che hanno definito l’eredità
dell’iconico quartetto. Girato nel gennaio del 1969 e realizzato
grazie a oltre 60 ore di filmati inediti (registrati da Michael
Lindsay-Hogg) e più di 150 ore di registrazioni audio mai
ascoltate, straordinariamente restaurate, The Beatles: Get
Back è la storia di quando John Lennon, Paul
McCartney, George Harrison e Ringo Starr
hanno pianificato la loro prima esibizione dal vivo dopo oltre due
anni e registra la scrittura e le prove di 14 nuove canzoni,
originariamente destinate a essere pubblicate in un album live di
accompagnamento. Il film include, per la prima volta in versione
integrale, l’ultima esibizione dal vivo dei Beatles come gruppo,
l’indimenticabile concerto sul tetto di Savile Row, a Londra, così
come altre canzoni e composizioni classiche incluse negli ultimi
due album della band, Abbey Road e Let It Be.
The Beatles: Get
Back, presentato da The Walt Disney Studios in
associazione con Apple Corps Ltd. e WingNut Films Productions Ltd.,
è un’entusiasmante nuova collaborazione tra i Beatles e il regista
vincitore di tre Premi Oscar Peter Jackson (la trilogia de
Il Signore degli Anelli, They Shall Not
Grow Old – Per sempre giovani). The Beatles: Get Back
è diretto da Jackson e prodotto dallo stesso Jackson, Clare Olssen
(They Shall Not Grow Old – Per sempre giovani) e Jonathan
Clyde (The Beatles: Eight Days a Week – The Touring
Years), mentre Ken Kamins (trilogia de Lo Hobbit) e Jeff Jones (The Beatles: Eight Days a
Week – The Touring Years) di Apple Corps sono i produttori
esecutivi. Jabez Olssen (Rogue
One: A Star Wars Story) è il montatore del film e le
musiche sono mixate da Giles Martin (Rocketman)
e Sam Okell (Yesterday).
Molti fan sono rimasti sorpresi
quando è stato rivelato che Ben Affleck avrebbe partecipato alle
riprese aggiuntive della
Snyder Cut di Justice
League. Tuttavia, sappiamo anche che l’attore tornerà
a vestire i panni dell’eroe in The
Flash, quindi il suo rinnovato coinvolgimento sul set del
cinecomic di Zack Snyder non avrebbe dovuto sorprendere più di
tanto.
Tuttavia, è altrettanto scioccante
apprendere che Gal Gadot non ha partecipato in alcun
modo alle riprese aggiuntive della nuova versione del cinecomic in
arrivo su HBO Max: considerato quanto sia fondamentale Wonder Woman per l’epico ensemble movie di
Zack Snyder, lascia alquanto interdetti sapere
che il personaggio non sia stato coinvolto nelle nuove riprese.
Durante un’intervista con
MTV News in occasione della promozione di Wonder
Woman 1984, Gadot ha confermato di non aver girato
nulla di nuovo, né di aver visto alcuna scena della nuova
versione,ma che non vede l’ora che arrivi il taglio
di Zack.
“Sai, ora come ora, in questo
mondo, non sono sorpresa più da nulla”, ha aggiunto l’attrice
quando le è stato chiesto di esprimere i suoi pensieri sull’uscita
della Snyder Cut. “Se qualcuno mi avesse detto
un anno fa: ‘Sai, ci sarà una pandemia…’. Adesso, qualsiasi
scommessa non vale più nulla. Quindi non c’è nulla che possa
sorprendermi dato il momento che stiamo vivendo. Ma sono molto
felice per Zack e per la possibilità che ha avuto di far finalmente
vedere al mondo intero il suo film.”
Vi ricordiamo che
la Snyder
Cut di Justice
League uscirà nel 2021 sulla piattaforma
streaming di Warner Bros HBO Max che è disponibile negli USA
dall’Aprile scorso. Attualmente non sappiamo se in Italia la
versione debutterà su qualche piattaforma streaming dato che HBO
MAX non è disponibile nel nostro paese. Ma sappiamo che HBO in
Italia ha un accordo in esclusiva con SKY, dunque potrebbe essere
una valida teoria pensare che in Italia il film possa essere
programmato su SKY CINEMA o su SKY ATLANTIC. Tuttavia, quest’ultima
è solo una supposizione dunque non ci resta che aspettare ulteriori
notizie.
Il MCU si ispira molto ai fumetti; tuttavia,
esistono delle differenze sostanziali tra i due mondi. Alcuni dei
principali eventi accaduti sia nei fumetti che nell’universo
cinematografico sono stati rappresentati in modo diverso. Ad
esempio, i Vendicatori si sono formati in circostanze diverse e
Capitan America non era nemmeno uno dei membri fondatori, al
contrario di Wasp e Ant-Man. Per non palare del caso della Civil
War, che nei fumetti ha portato alla morte di Capitan America
(mentre al cinema sappiamo che le cose sono andate
diversamente).
Un altro cambiamento importante
riguarda l’aspetto e il look dei personaggi. Il più delle volte, il
loro ritratto nel
MCU è molto diverso dai fumetti, che si tratti di personaggi
secondari o eroi principali, come portato alla luce da Screen
Rant:
Occhio di Falco
Occhio di Falco sfoggia
molti più look nei fumetti, ma una cosa che è sempre stata diversa
rispetto alla sua rappresentazione nel MCU è la tavolozza dei colori. Nei
fumetti, Occhio di Falco indossa di solito abiti più sgargianti
rispetto a quelli che vediamo nel MCU, dove il colore nero sembra
essere predominante.
Ha inoltre i capelli biondi e gli
occhi azzurri, ed è alto più di un 1 metro e 80. Jeremy Renner,
d’altra parte, ha i capelli castani ed è molto più basso rispetto
alla versione fumettistica di Occhio di Falco: è alto circa 1 metro
e 75.
Thor
A differenza di Occhio di
Falco, sia nei fumetti che al cinema, Thor ha lunghi capelli biondi
e occhi azzurri. C’è però una differenza sostanziale, ed è relativa
all’altezza: il Thor dei fumetti è infatti leggermente più alto
rispetto a quanto lo sia
Chris Hemsworth nella realtà.
Dal punto di vista dei costumi, nei
film a Thor manca il suo iconico casco. In seguito ha anche perso
le sue iconiche ciocche lunghe, grazie all’incontro con il
parrucchiere di Stan Lee in Thor:
Ragnarok (2017).
Iron Man
Negli ultimi anni, Tony
Stark ha iniziato ad assomigliare sempre di più a
Robert Downey Jr. anche nei fumetti. Ma non è sempre stato
così. In precedenza, Tony Stark aveva i capelli neri, o talvolta
castano scuro.
E possedeva penetranti occhi
azzurri. È anche alto più di 1 metro e 80 (senza l’armatura),
mentre Downey Jr. è alto solo 1 metro e 74.
Captain America
A differenza del suo buon
amico (ma anche nemico occasionale) Iron Man, il Capitan America
del MCU sembra abbastanza simile alla
sua versione a fumetti. Entrambi hanno i capelli biondi e gli occhi
azzurri.
Anche se i capelli di
Chris Evans nel MCU non sono sempre stati biondo
chiaro, a volte erano molto più vicini al castano chiaro. In ogni
caso, sono abbastanza simili da essere riconoscibili, nonostante
una lieve differenza in merito all’altezza per quanto riguarda la
versione fumettistica.
Doctor Strange
Di tutti i supereroi del
MCU, Doctor Strange è uno di quelli abbastanza
vicini alla sua controparte nei fumetti. A seconda del materiale di
partenza, a volte la sua pettinatura differisce dai film.
Ciò che rimane è il colore scuro dei
suoi capelli (con sfumature di grigio) e freddi occhi grigio-blu.
La differenza più grande è che nei fumetti Stephen Strange è
leggermente più alto di quanto lo sia
Benedict Cumberbatch nella vita reale.
Captain Marvel
La Marvel ha la sua giusta quota di
supereroi biondi e dagli occhi azzurri. Questo è anche il caso di
Carol Danvers, aka Captain Marvel.
Simile al caso di Doctor Strange,
nei fumetti l’eroina assomiglia molto alla versione
cinematografica interpretata da
Brie Larson. La differenza principale è ancora una volta
l’altezza.
Scarlet Witch
Proprio come altri suoi
compagni Avengers, Scarlet Witch ha avuto più aspetti e look nei
fumetti. Tuttavia, il suo aspetto più iconico è quello con la
fascia. Per ora, quella versione non esiste nel MCU, ma potrebbe sfoggiare questo
look nell’attesa serie WandaVision.
Al di là di questo particolare la
Wanda Maximoff del MCU sembra abbastanza simile alla
sua controparte dei fumetti. Wanda ha gli occhi verdi, i capelli
ramati ed è alta circa 1 metro e 50. Anche
Elizabeth Olsen ha anche gli occhi verdi e sfoggia i capelli
ramati (bruno-rossastro) nel MCU. L’unica differenza
significativa è che Elizabeth Olsen è alta quasi un metro e 70.
Vedova Nera
La caratteristica più
riconoscibile di Vedova Nera sono i suoi capelli rossi. E oltre al
breve periodo con i capelli biondi nel MCU, Natasha Romanoff è rimasta per
lo più attaccata al colore rosso. Coloro che non leggono i fumetti
potrebbero non sapere che, proprio come la Vedova Nera del MCU, anche Natasha ha cambiato il
colore dei suoi capelli per un po’ nei fumetti.
Tranne che non è stata tinta di
biondo, ma è diventata invece nera. Natasha ha gli occhi azzurri,
mentre quelli di
Scarlett Johansson sono verdi. Per quanto riguarda l’altezza,
invece, non esiste una grossa differenza, con l’attrice che figura
tra i membri più bassi dell’universo condiviso.
Spider-Man
Perfino Stan Lee stesso ha
approvato il casting di Spider-Man di
Tom Holland e ha detto che Holland sembrava davvero Spider-Man,
o come Peter Parker dovrebbe realmente apparire. Peter Parker non è
il più alto dei supereroi nei fumetti. Tuttavia, Tom Holland è più
basso rispetto alla controparte fumettistica.
Ciò che invece è uguale è il colore
dei apelli e degli occhi. Proprio come Holland, il Peter Parker dei
fumetti ha i capelli e gli occhi castani.
Bruce Banner
Fisicamente, Bruce Banner
non attira troppa attenzione su se stesso quando non è Hulk.
Proprio come Spider-Man, è di altezza media. Ha i capelli castani e
gli occhi marroni nascosti dietro gli occhiali, e non è molto
muscoloso.
Mark Ruffalo è più vecchio della sua controparte dei fumetti,
il che spiega i suoi capelli neri e brizzolati.
Proprio come molti attori del
MCU, Ruffalo è anche più basso del
supereroe che interpreta. Ciò che rimane uguale è il colore dei
suoi occhi, marrone scuro… spesso anche leggermente nascosti dagli
occhiali.
Gli autori di Star Wars hanno accusato la Disney di
trattenere anni di pagamenti di royalty dai romanzi basati sui
film. Alan Dean Foster, uno dei più prolifici
romanzieri legati alla saga, ha scritto romanzi per il franchise
dal lontano 1976, quando ha adattato Star Wars: Episodio IV – Una nuova speranza su
richiesta di George Lucas. L’autore ha continuato la sua
carriera scrivendo diversi romanzi dell’universo fantascientifico.
Tra questi figurano Splinter of the Mind’s Eye del 1978,
sequel del film originale, e The Approaching Storm del
2002, ambientato prima degli eventi di
Stars Wars: Episodio II – L’attacco dei cloni.
Più di recente, Foster ha scritto il
romanzo basato su Star Wars: Il Risveglio della Forza nel 2015.
Foster è stato contattato da Shelly Shapiro di Del Rey Books per
adattare il film. L’autore ha avuto accesso alla sceneggiatura del
film, alle immagini dei personaggi e persino al set per scrivere il
libro, che in seguito alla sua uscita è divento un grandissimo
successo, diventando anche uno dei bestseller del New York
Times.
Adesso, secondo un report del
Wall Street Journal, Foster ha dichiarato che, dopo
l’acquisizione della Lucasfilm da parte della Disney, gli assegni
sui diritti d’autore per i suoi romanzi non sono più arrivati. Ma
non sarebbe l’unico. Anche gli autori di romanzi tratti da altre
proprietà, tra cui Indiana Jones e Buffy the Vampire
Slayer, sostengono che gli assegni sui diritti d’autore hanno
smesso di circolare. Foster ha spiegato che la Disney gli ha
chiesto di firmare un accordo di non divulgazione, in modo che la
società fosse l’unica a poter interagire con lui. La società ora
possiede anche i diritti sui romanzi della serie Alien che l’autore ha scritto dopo l’acquisizione
della 20th Century Fox: secondo Foster, neanche per quella serie di
romanzi sarebbe stato pagato.
Star Wars e la pratica di trasporre
in romanzi celebri franchise cinematografici
Trasporre in romanzi certe proprietà
molto note è ormai divenuta una prassi quando si tratta di
espandere popolari franchise cinematografici. Per
Star Wars, questa pratica è stata da sempre
molto importante. Negli anni trascorsi tra una trilogia e l’altra,
i romanzi hanno contribuito a rimpolpare l’universo che i fan
conoscono e amano. Molti di loro sono divenuti bestseller,
cementando non solo la loro popolarità all’interno del fandom, ma
anche la loro redditività per gli studi e gli autori.
Foster sostiene che le royalty non
sono più arrivate da quando Disney ha acquisito Lucasfilm nel 2012.
Sebbene l’integrazione delle aziende possa apparire come una spesa
massiccia e confusionaria, non dovrebbe essere difficile correggere
la situazione. Il successo al botteghino della Disney continua ad
essere alle stelle e gran parte di ciò proviene proprio dai film di
Star Wars che sono stati rilasciati dopo
l’acquisizione. Ora che la questione relativa alle royalty è stata
portata alla luce, dovrebbe essere facile garantire che Foster,
così come tutti gli altri autori che si sono fatti avanti, ricevano
il denaro dovuto.
Patty Jenkins stava per abbandonare la regia
di Wonder
Woman 1984. Dopo aver diretto il primo capitolo delle
avventure della Diana Prince del DCEU interpretata da
Gal Gadot, la regista di Monster è stata
confermata alla regia del sequel, anche grazie al successo ottenuto
dal film. Tuttavia, la produzione ha quasi rischiato che la Jenkins
abbandonasse il problema a causa di un problema di compenso.
Ambientato negli anni ’80, Wonder
Woman 1984 vedrà Diana al culmine della Guerra Fredda
tra Stati Uniti e Unione Sovietica. Lì, si troverà ad affrontare
due nuovi avversari: Barbara Ann Minerva/Cheetah e Maxwell Lord.
Chris Pine tornerà nei panni di Steve Trevor,
nonostante la morte del personaggio nel film originale. Al di là
dei numerosi ritardi causati dalla pandemia di Covid-19 e tutte le
polemiche nate attorno alla distribuzione congiunta (sia in sala
che su HBO Max), il sequel è stato accolto da recensioni
generalmente positive. Tuttavia, le cose sarebbero potute andare
diversamente se Jenkins si fosse allontanata dal blockbuster.
Durante una recente intervista con
Happy Sad Confused proprio in occasione della promozione stampa
di Wonder
Woman 1984, la regista ha rivelato di aver quasi
abbandonato il progetto. Questa decisione era frutto di alcuni
problemi legati ad un adeguato compenso economico. Nell’intervista,
Jenkins ha affermato di aver riconosciuto l’influenza che aveva
considerando il successo che il primo Wonder
Woman aveva rappresentato per la Warner Bros.
“All’inizio stavo per
abbandonare il film. Stavo davvero per andarmene. Ho anche detto
che sarei stata felice di andare a lavorare per un altro studio e
guadagnare un quarto in più, perché non era una questione di sequel
o no, ma di principio. È interessante, perché era assolutamente in
pase con me stessa e con tutta la questione, essendo una persona
che non aveva mai generato alcun profitto nella sua carriera fino a
Wonder Woman. All’inizio era: ‘Va bene, lo
capisco.’. Ma adesso è tipo: ‘Ascolta, non ho mai fatto soldi nella
mia carriera perché eravate sempre in vantaggio e io no’. Adesso le
cose sono diverse ed è arrivato il momento di cambiare le carte in
tavola.”
Wonder
Woman 1984 uscirà il 25 Dicembre 2020 in America
e il 14 Gennaio 2021 in Italia. Il film è stato definito dal
produttore Charles Roven un
sequel “inusuale“, che poterà in scena lo stesso
personaggio grazie al lavoro dello stesso team creativo e che
seguirà gli eventi del precedente capitolo, ma che i fan non
dovrebbero aspettarsi un seguito tradizionale
definendolo “la prossima iterazione della
supereroina”.
L’ordine cronologico del personaggio
di Diana Prince è stato già rimescolato, essendo stata introdotta
nell’era contemporanea di Batman v Superman: Dawn
of Justiceper poi tornare al vecchio secolo
con Wonder
Woman. Il sequel vedrà
ancora Gal
Gadot nei panni di Diana Prince opposta
a Kristen
Wiig, scelta per interpretare la villain Cheetah. Nel
cast figureranno anche Chris
Pine (volto del redivivo Steve Trevor)
e Pedro
Pascal (nei panni di Maxwell Lord).
Margot Robbie ha affermato che Birds of Prey
2 non è attualmente in fase di sviluppo. Robbie è
diventata una delle più grandi star del DCEU nel 2016, quando la
sua Harley Quinn ha debuttato ufficialmente in Suicide
Squad. La risposta al suo personaggio ha portato la
Warner Bros. e la DC a sviluppare diversi progetti che avrebbero
incorporato la Mattacchiona, con Robbie che si è fatta coinvolgere
in Birds of Prey
anche in qualità di produttrice. Il film è uscito nelle sale
all’inizio del 2020, prima dello scoppio della pandemia di
Covid-19.
Birds of Prey ha visto
Harley collaborare con un nuovo gruppo di eroine DC, tra cui Black
Canary (Jurnee
Smollett-Bell) e Huntress (Mary
Elizabeth Winstead). Il finale del film ha lasciato la
porta aperta al ritorno di Harley in The
Suicide Squad di James Gunn, previsto per il prossimo anno, ma
ha anche aperto la strada ad un eventuale sequel o spin-off.
Tuttavia, ad oggi non è stato annunciato né un sequel ufficiale di
Birds of Prey né un
eventuale nuovo film che potrebbe continuare la storia di questi
personaggi. Sembrava che Birds of Prey avrebbe in
qualche modo dato vita ad un nuovo franchise, ma pare che un sequel
non sia attualmente in fase di sviluppo.
Durante una recente intervista con
THR,
Margot Robbie ha discusso della sua fiorente
società di produzione e dei progetti futuri in cui è attualmente
coinvolta. Alla fine è stato chiesto all’attrice dello stato di
Birds of Prey 2, con la stessa che ha fornito un
breve aggiornamento parecchio deludente (almeno per i fan!). Alla
domanda se ci sarà un sequel, Robbie ha risposto: “Non lo so.
Niente di imminente in questa fase… niente che valga la pena
menzionare.”
Sebbene Birds of Prey sia stato
accolto in maniera generalmente positiva, il film non ha incassato
quanto previsto. A fronte di un budget di 80 milioni di dollari, il
film è riuscito a incassarne, una volta terminata la sua corsa in
sala, soltanto 200 milioni, configurandosi come una grossa perdita
per la Warner Bros. La deludente performance del film al botteghino
potrebbe essere uno dei motivi principali per cui le discussioni
attorno ad un potenziale sequel si sono ufficialmente arenate.
Birds of
Prey, diretto
da CathyYan, è uscito
nelle sale il 7 febbraio 2020. Nel cast Margot
Robbie(Harley Quinn), Mary
Elizabeth Winsteade Jurnee
Smollett-Bell (rispettivamente Cacciatrice e
Black Canary), ma anche Rosie
Perez (Renee Montoya) e Ella Jay
Basco (Cassandra Cain). Ewan
McGregorinterpreta invece uno dei due principali
villain del film, Maschera Nera, alter ego di Roman
Sionis; l’altro villain principale, Victor Zsasz, è intepretato
da Chris Messina.
Arriva da
Deadline la notizia che Lamon Archey e GG
Townson sono entrati a far parte del cast di
All
American 3, l’attesa terza stagione di All
American.
Archey ritorna in All
American come una guest star ricorrente nel finale della seconda
stagione. Interpreta il sovrintendente D’Angelo Carter, che ha
terminato la scorsa stagione con una proposta su larga scala per
convertire South Crenshaw in una scuola di magneti, gentrificando
efficacemente il quartiere circostante a velocità vertiginosa con
il pretesto di rivitalizzazione
urbana. Townson interpreterà Lil Jewel, una
cantante che lavora al suo prossimo album e un altro degli artisti
di JP. Sebbene possa sembrare un po ‘egoista, c’è molto di più
in lei di quanto sembri.
All American
3
All American 3 è la
terza stagione della serie tv All
American ideata da April Blair per il
network americano The CW ed è ispirata dalla vita dell’ex giocatore
di football americano Spencer Paysinger.
In All
American 3 protagonisti sono Spencer James,
interpretato da Daniel Ezra, Billy Baker, interpretato da Taye
Diggs, Olivia Baker, interpretata da Samantha Logan, Tiana “Coop”
Cooper, interpretata da Bre-Z, Leila Faisal, interpretata da Greta
Onieogou, Laura Fine-Baker, interpretata da Monet
Mazur, Jordan Baker, interpretato da Michael Evans Behling,
Asher, interpretato da Cody Christian, Grace James, interpretata da
Karimah Westbrook e Dillon James, interpretato da Jalyn Hall.
In All
American quando un giocatore di football delle scuole
superiori della South L.A. viene reclutato per giocare alla Beverly
Hills High, le vittorie, le perdite e le lotte di due famiglie di
mondi molto diversi, iniziano a scontrarsi.
Tessa Thompson, introdotta nei panni di
Valchiria in
Thor: Ragnarok, ha anticipato il ritorno di alcuni
personaggi chiave del MCU in Thor: Love and
Thunder. Thompson è apparso anche in
Avengers: Endgame, protagonista dell’epica battaglia
finale in sella al suo destriero Pegasus: alla fine di quel film è
stata anche proclamata nuovo re di Asgard. Valchiria ricomparirà in
Love and
Thunder, la quarta avventura in solitaria per il Dio del
Tuono, e il secondo film dell’universo condiviso diretto da
Taika Waititi.
Tessa
Thompson e Chris Hemsworth non sono gli unici personaggi
confermati, ad oggi, che torneranno per il film.
Natalie Portman farà ritorno nei panni di
Jane Foster, che finalmente assumerà il mantello del figlio di
Odino trasformandosi in Mighty Thor. Anche Jaimie Alexander tornerà ad interpretare Lady
Sif dopo essere stata assente in Ragnarok (al pari della Portman). Tra le new entry,
invece, figura Christian Bale, che interpreterà il villain
principale del film, ossia Gorr il Macellatore di Dei. Le riprese
del film partiranno a gennaio in Australia.
Parlando con
The Playlist, la Thompson ha confermato che si unirà al resto
del cast in Australia a gennaio e ha anche rilasciato alcune
anticipazioni riguarda la storia. L’attrice ha spiegato che,
all’inizio della storia, Valchiria sarà il re di New Asgard,
rivelando inoltre che il film non solo presenterà nuovi personaggi,
ma anche personaggi provenienti da altre parti del MCU e altri che abbiamo già visto
prima.
“Posso anticipare che Valchiria
è il re di New Asgard quando la ritroveremo”, ha spiegato
l’attrice. E come negli ultimi quattro, direi che fa parte di
un’avventura che ha coinvolto Thor, nel senso che il film si
intitola Thor: Love and Thunder. Posso dire,
inoltre, che succederanno molte cose interessanti. Ci saranno nuovi
personaggi; altri provenienti da altre ‘zone’ del MCU. E altri ancora che abbiamo
sicuramente già visto prima.”
Thor: Love and
Thunder è il titolo ufficiale del quarto capitolo
sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare il Mjolnir
stavolta sarà Jane Foster, interpretata di nuovo
daNatalie
Portman, come confermato sabato durante il
panel dei Marvel Studios al Comic-Con. L’uscita nelle
sale è fissata invece al 11 febbraio 2022.
Taika Waitititornerà alla regia di un film dei
Marvel Studios
dopo Thor:
Ragnarok, così come Chris
HemswortheTessa
Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor
e Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers:
Endgame. L’ispirazione del progetto arriva dal
fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi come “la
perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie
appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.