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Justice League Snyder Cut: Joker coinvolto nel rapimento di una Scatola Madre

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Nella backstory della narrativa della versione di Justice League ad opera di Zack Snyder, il Joker di Jared Leto ha rubato una delle Scatole Madri per creare un tapis roulant cosmico che Flash utilizza per viaggiare indietro nel tempo. Il Clown Principe del Crimine del DCEU farà il suo ritorno nel franchise, anche in un modo non convenzionale, attraverso l’imminente Snyder Cut che debutterà nel 2021 su HBO Max, segnando così la prima apparizione di Leto nei panni del personaggio dalla sua introduzione in Suicide Squad del 2016.

Dopo più di due anni di campagna incessante grazie al movimento #ReleaseTheSnyderCut, la tanto apprezzata versione di Justice League ad opera del suo regista sta finalmente per vedere la luce. Questa nuova versione conterrà la storia originale pensata inizialmente da Snyder che è stata poi annacquata dal montaggio della versione cinematografica dopo l’entrata in scena di Joss Whedon. Tuttavia, oltre a provare a dare una degna conclusione alla sua narrativa, Snyder ha aggiunto un elemento in più nella sua miniserie in quattro parti, ossia l’inclusione di Joker.

Parlando con TheFilmJunkee su YouTube, Snyder ha rivelato per la prima volta che stava pensando di dare vita ad un fumetto che includesse il Batman di Ben Affleck e il Joker di Jared Leto come materiale di accompagnamento della sua versione di Justice League. Ha poi aggiunto che il Clown Principe del Crimijne è in realtà parte integrante della storia: la sua presenza, infatti, è legata ad una Scatola Madre che consente a Flash di viaggiare indietro nel tempo usando il tapis roulant cosmico.

Zack Snyder e il fumetto di Justice League incentrato sulla morte di Robin

“Non credo che succederà nulla subito, ma Jim e io abbiamo parlato un po’ di realizzare un libro o un fumetto prima o poi, in modo da chiudere il cerchio. Se è una cosa che potrebbe interessare i fan, allora potrebbero sempre chiederlo a Jim (ride). Mi piacerebbe davvero realizzare un fumetto. Ho detto a Jim: ‘Sai cosa sarebbe bello… cosa mi piacerebbe fare… immagina di essere nel mondo post-apocalittico e Darkseid – il mondo è caduto, e c’è la squadra di ragtag che è rimasta in vita per cercare di rimetterlo a posto… all’interno di quella storia, avremmo potuto anche raccontare il retroscena del Joker che uccide Robin’.”

Il regista poi ha aggiunto: “Ecco cosa sarebbe andate le cose. Il Joker è in qualche modo coinvolto nel furto della Scatola Madre e nell’usarla per creare il tapis roulant. Nella mia mentre, Cyborg aveva già intuito tutto. Lui pensava: ‘Questo è quello che dobbiamo fare per tornare indietro nel tempo avvertire Bruce’. Ma ho sempre pensato che il conflitto che stava accadendo avesse a che fare con Bruce che riviveva gli eventi: la morte di Robin e cosa aveva portato a quella tragedia. Ho sempre pensato: ‘Sarebbe un fumetto divertente, anche soltanto per la morte di Robin. Un bel pezzo unico’.”

Vi ricordiamo che la Snyder Cut di Justice League uscirà nel 2021 sulla piattaforma streaming di Warner Bros HBO Max che è disponibile negli USA dall’Aprile scorso. Attualmente non sappiamo se in Italia la versione debutterà su qualche piattaforma streaming dato che HBO MAX non è disponibile nel nostro paese. Ma sappiamo che HBO in Italia ha un accordo in esclusiva con SKY, dunque potrebbe essere una valida teoria pensare che in Italia il film possa essere programmato su SKY CINEMA o su SKY ATLANTIC. Tuttavia, quest’ultima è solo una supposizione dunque non ci resta che aspettare ulteriori notizie.

Justice League è il film del 2017 diretto da Zack Snyder e rimaneggiato da Joss Whedon. Nel film vedremo protagonista Henry Cavill come SupermanBen Affleck come BatmanGal Gadot come Wonder WomanEzra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman e Ray Fisher come Cyborg. Nel cast anche Amber HeardAmy AdamsJesse EisenbergWillem DafoeJ.K. Simmons e Jeremy Irons. I produttori esecutivi del film sono Wesley Coller, Goeff Johns e Ben Affleck stesso.

WandaVision: nuovo promo “Story”

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WandaVision: nuovo promo “Story”

Dopo “Marriage” i Marvel Studios hanno diffuso il promo “Story” di WandaVision, la serie del MCU con Elizabeth Olsen e Paul Bettany in arrivo su Disney+ il 15 gennaio.

WandaVision, la serie tv

WandaVision è uno delle prossime miniserie in uscita su Disney+ creata da Jac Schaeffer e basata sui personaggi Marvel  Scarlet/Scarlet Witch interpretato da Elizabeth Olsen e Vision interpretato da Paul Bettany. La serie è ambientato nel Marvel Cinematic Universe (MCU) e ne condividendo la continuità con i film.

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La trama si svolge dopo gli eventi di Avengers: Endgame dove in qualche modo Visione tornerà in vita e insieme all’amata Wanda inizieranno la loro vita di coppia in una New York negli anni ’50. La nuova serie tv sarà strettamente collegata con il film Doctor Strange in the Multiverse of Madness previsto per il 2021 dove la Olsen riprenderà il suo ruolo in tale film come co-protagonista accanto a Benedict Cumberbatch l’interprete di Doctor Strange. La serie tv fa parte della Fase 4 del franchise.

 Elizabeth Olsen e Paul Bettany. riprendono rispettivamente i ruoli di Wanda Maximoff / Scarlet Witch e Vision della serie cinematografica. Anche Teyonah Parris, Kat Dennings, Randall Park e Kathryn Hahn sono i protagonisti.

His Dark Materials – Queste oscure materie: recensione dei primi due episodi della seconda stagione

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Arriva anche in Italia la seconda stagione di His Dark Materials – Queste oscure materie, la serie fantasy targata HBO e BBC e basata sull’omonima trilogia di Philip Pullman. L’appuntamento è per il 21 dicembre su Sky Atlantic e NOW TV.

Adattamento del secondo romanzo della trilogia, La lama sottile, la seconda stagione di His Dark Materials – Queste oscure materie vede la protagonista Lyra – Linguargentina – Belacqua alle prese con nuovi incontri, trai quali, in particolare, ci sono Will Parry e la dottoressa Mary Malone. La ragazzina non lo sa ancora, ma questi due incontri saranno fondamentali per il suo viaggio, nonché possessori di altri due oggetti che, insieme all’Aletiometro in suo possesso, serviranno a sventare i piani del Magisterium e a mettere sottosopra l’ordine mondiale (almeno del suo mondo). Intanto, l’affascinante e senza scrupoli signora Marisa Coulter, trama con il Magisterium stesso per scovare Lyra, sfruttando e manipolando a suo piacimento uomini di chiesa che non riescono a resistere al suo fascino. Contemporaneamente, la streghe guidate da Serafina Pekkala prenderanno per la prima volta parte a una disputa tra gli uomini, perché conoscono una profezia e hanno visto la bambina che la compirà.

His Dark Materials – Queste oscure materie è epica ed emozionate

Anche solo dopo la visione dei primi due episodi della seconda stagione di His Dark Materials – Queste oscure materie, ci rendiamo conto che siamo di fronte ad un sontuoso adattamento, un lavoro forse anche migliore di quello portato avanti con il primo ciclo, forse perché per ora ci si muove in un mondo che è fondamentalmente il nostro, e la componente fantastica è per ora meno presente.

L’incontro tra Will e Lyra ha il giusto sapore, ci troviamo di fronte a due ragazzini in fuga, due anime sole ma non solitarie che, con le dovute e necessarie precauzioni, si riconoscono e trovano l’uno casa nell’altra. E sicuramente il merito di questo incontro così felice va ai direttori del casting della serie, che hanno messo accanto a Dafne Keen il giovanissimo ma già affascinante Amir Wilson. Magnetica è anche Ruth Wilson, che torna nei panni della signora Coulter. Abbandonato il sorriso lezioso con il quale aveva tentato e in parte riuscito ad abbindolare Lyra nella prima stagione, Marisa cambia look, adotta per il suo abbigliamento sempre impeccabile colori più scuri rispetto a prima, ma la cosa che davvero si fa oscura è la sua mente, il suo intento di perseguire la sua missione, rintracciando Lyra per uno scopo che per adesso non ci è dato sapere. 

Tutti contro il Magisterium

Il suo conflitto interiore che mette l’una contro l’altra la madre e la seguace del Magisterium sono in profondo contrasto, ma lei segue imperterrita un piano preciso, con lo spettro di Lord Asriel che continua ad aleggiare sul suo cammino e su tutta la vicenda.

Jack Thorne e la sua squadra realizzano un lavoro che tiene fede all’opera originale, non tanto nelle svolte narrative, che pure sono coincidenti con i romanzi, ma nello spirito. Siamo di fronte ad una storia epica, ad un viaggio pericoloso, ce ne accorgiamo in ogni momento, siamo costantemente consci del fatto che quella che stiamo vivendo è un’avventura irripetibile, importante, il destino nel mondo è nelle nostre mani come in quelle di Lyra e Will. Basta questa sensazione potente e costante per risvegliare nello spettatore il bruciante desiderio di vedere tutto lo show, per sapere come va a finire, per avere coscienza di ciò che accadrà, per scoprire se Will troverà suo padre e se Lyra riuscirà ad avere la possibilità di chiedere perdono a Roger. 

Gli Eterni: è stata Chloé Zhao a proporsi per la regia

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Gli Eterni: è stata Chloé Zhao a proporsi per la regia

Chloé Zhao, la regista di uno dei prossimi appuntamenti del Marvel Cinematic Universe Gli Eterni, ha confermato di essere stata lei, in prima persona, ad approcciare i Marvel Studios per farsi affidare la regia di un loro prossimo film. Prima di essere la prima regista donna di origini asiatiche a dirigere un blockbuster Marvel, Zhao era già nota al cinema indie per The Rider e adesso anche al circuito dei festival prestigiosi, dato che è stato il suo Nomadland a vincere il Leone d’Oro a Venezia 2020.

L’uscita de Gli Eterni è stata spostata numerose volte a causa della pandemia in corso, tuttavia questo non è il solo motivo per cui i fan aspettano con grande ansia il film. Gli Eterni, infatti, introdurrà moltissimi nuovi personaggi e nuovi mondi all’interno del MCU oltre a proporre un cast di volti molti noti e amati dal grande pubblico. Tra questi ci sono Angelina Jolie, Salma Hayek, Gemma Chan, Kit Harington e Kumail Nanjiani.

Durante una conversazione con Barry Jenkins, regista di Moonlight, per Variety, Chloé Zhao ha spiegato il suo amore per i fumetti e per la creazione di mondi intricati che ha visto al cinema nel MCU. La regista ha spiegato:

“Sono cresciuta con i manga. Dico che quando sono cresciuta non avevamo i film sui fumetti, non allo stesso modo di quelli che ci sono oggi, ma possedevo armadi pieni di manga. Li divoravo. Quello è stato il mio primo amore. Volevo realizzare manga, da piccola, ma non ero molto brava a disegnare. Sono stata una fan accanita del MCU per tutti i passati dieci anni. Per cui ho cominciato a far circolare la voce che avrei voluto dirigere un film Marvel, e così è arrivato il progetto giusto.”

Zhao ha specificato che ha approcciato il lavoro al film sia come regista, sia come fan che voleva lasciare un segno nel MCU. Ha continuato: “Volevo lavorare con quella squadra. Costruire un mondo. È la cosa che preferisco di più. Per questo amo Star Wars. C’è un mondo così ricco, volevo entrare in un progetto del genere e vedere cosa potevo fare.”

Gli Eterni, diretto da Chloe Zhao, vedrà nel cast Angelina Jolie (Thena), Richard Madden (Ikaris), Kit Harington (Black Knight), Kumail Nanjiani (Kingo), Lauren Ridloff (Makkari), Brian Tyree Henry (Phastos), Salma Hayek (Ajak), Lia McHugh (Sprite), Gemma Chan (Sersi) e Don Lee (Gilgamesh). La sceneggiatura è stata scritta da Matthew Ryan Firpo, mentre l’uscita nelle sale è stata fissata al 12 febbraio 2021.

Secondo gli ultimi aggiornamenti, il cinecomic includerà nel MCU gli esseri superpotenti e quasi immortali conosciuti dai lettori come Eterni e i mostruosi Devianti, creati da esseri cosmici conosciuti come Celestiali. Le fonti hanno inoltre rivelato a The Hollywood Reporter che un aspetto della storia riguarderà la storia d’amore tra Ikaris, un uomo alimentato dall’energia cosmica, e Sersi, eroina che ama muoversi tra gli umani.

Festival di Berlino 2021: sarà virtuale a marzo per il mercato e fisica a giugno per il pubblico

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Il Festival di Berlino ha confermato che annullerà l’edizione fisica prevista a febbraio. Dall’1 al 5 marzo, invece, la selezione ufficiale di Berlino sarà presentata all’industria cinematografica e l’European Film Market e si svolgerà in formato virtuale, con un’edizione fisica del festival per il pubblico prevista a giugno, come rivelato in esclusiva da Variety.

Le modalità saranno le seguenti: il programma del festival sarà pubblicato a febbraio; la giuria internazionale guarderà i film in concorso a marzo a Berlino e sceglierà i vincitori. I vincitori e una selezione dei film saranno presentati al pubblico berlinese a giugno.

Il direttore artistico Carlo Chatrian ha dichiarato: “In risposta ai tempi che stiamo vivendo, abbiamo deciso di suddividere la nostra offerta in due eventi distinti ma collegati e in questo modo realizzare la missione della Berlinale. Mentre a marzo l’industria cinematografica si riunirà (online) e potrà supportare e dare luce alla nostra selezione, in estate – come un nuovo inizio, a 70 anni dalla prima edizione – il nostro pubblico potrà festeggiare i registi e le loro squadre, nei cinema e a cielo aperto. Questo dà l’opportunità di vivere le diverse sezioni e profili del festival, di guardare i film del Concorso Internazionale e di festeggiare con i vincitori degli Orsi d’Oro e d’Argento in un’atmosfera allegra “.

Il direttore esecutivo della Berlinale, Mariette Rissenbeek, ha affermato che mentre c’è un “grande desiderio” di incontrarsi faccia a faccia, la situazione attuale “non consente un festival fisico a febbraio”.

“Allo stesso tempo, è importante offrire all’industria cinematografica un mercato entro il primo trimestre dell’anno. Con il cambio del format del festival nel 2021, avremo la possibilità di tutelare la salute di tutti gli ospiti e di supportare la ripresa dell’industria cinematografica. Con l’evento estivo, vogliamo celebrare un festival per il cinema e offrire al pubblico della Berlinale la tanto attesa esperienza comunitaria del cinema e della cultura”, ha spiegato Rissenbeek.

La Berlinale è in trattative con i suoi partner e il Ministro di Stato per la Cultura e i Media (BKM) sul budget del festival. Il BKM ha già confermato un sostegno extra alla Berlinale con i fondi del suo programma speciale per la cultura, Neustart Kultur.

Il festival doveva svolgersi come evento fisico dall’11 al 21 febbraio, ma l’aumento delle infezioni da COVID-19 in Germania ha portato a un ripensamento. Si era invece cercato di organizzare il festival come un evento fisico ad aprile, ma il governo – che fornisce gran parte dei suoi finanziamenti – non ha voluto impegnarsi per i costi quando non è chiaro se i tassi di COVID-19 saranno migliorati per la primavera prossima. Il budget della Berlinale nell’edizione 2020 era di 27,2 milioni di euro, e ricordiamo che questo è stato l’ultimo Festival a svolgersi in presenza, prima delle chiusure dei mesi scorsi.

Sulle Nuvole: terminate le riprese del film di Tommaso Paradiso

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Sulle Nuvole: terminate le riprese del film di Tommaso Paradiso

Sono terminate le riprese di Sulle Nuvole primo progetto che vede alla regia Tommaso Paradiso. Le riprese del film hanno avuto una durata di sette settimane e si sono svolte interamente a Roma. Protagonisti del film sono Marco Cocci, Barbara Ronchi e Paolo Briguglia.

Scritto da Tommaso Paradiso, Luca Infascelli, Chiara Barzini, Sulle Nuvole è prodotto da Cinemaundici e Warner Bros Italia.

Sulle Nuvole è un’intensa storia d’amore e musica. Nic Vega (Marco Cocci) ha un passato di successo nella musica, con alle spalle una gloriosa carriera da cantante e una grande storia d’amore chiusa da anni. Ormai in crisi da tempo, quando realizza di aver perso tutto – fama, amici e ispirazione – Nic decide di tornare da lei, Francesca (Barbara Ronchi), irrompendo così nella sua vita serena e felice. Potranno i ricordi riaccendere l’amore e la passione di una volta?

Nessun nome nei titoli di coda di Simone Amendola su Prime Video

Nessun nome nei titoli di coda di Simone Amendola su Prime Video

Fresco di un prestigioso premio internazionale, assegnatogli dall’’Associazione dei registi e delle registe della Catalogna per ‘il suo contributo alla valorizzazione di tutti quelli che fanno del cinema la propria vita’, il documentario Nessun nome nei titoli di coda di Simone Amendola arriva su Prime Video (Italia, Usa e UK) proprio a ridosso del periodo natalizio, con lo spirito di una nuova vita dopo la brusca interruzione della distribuzione in sala a causa dell’emergenza sanitaria.

Lanciato con successo dalla 14. Festa del Cinema di Roma, circuitato e premiato sia in Italia che all’estero, Nessun nome nei titoli di coda è un racconto vivo e intriso di tenerezza che fa di una comparsa un protagonista. Il film s’immerge nella vita del re senza nome di Cinecittà, Antonio Spoletini (cercatore di facce, tra i tantissimi, di Federico Fellini) immortalandolo nel momento in cui vorrebbe lasciare ‘un nome nei titoli di coda’.

Un documentario apprezzato da pubblico e critica, che ha fatto innamorare personalità del cinema come il direttore della Cineteca di Bologna Gian Luca Farinelli: ‘Un bel ritratto di uno che il cinema l’ha fatto. Mi è molto piaciuto’ e il regista Pupi Avati: ‘Un lavoro prezioso, mi ha molto colpito, a tratti commosso. Mi auguro lo vedano in tanti’

Nessun nome nei titoli di coda, la trama

Da che il cinema è cinema se dici ‘comparse’, dici Spoletini. Cinque fratelli che hanno cercato le facce giuste per tutto il cinema italiano e internazionale passato da Roma. Dei cinque, Antonio, a 80 anni suonati, è ancora lì, sul suo campo di battaglia, Cinecittà. All’approssimarsi dell’idea di una fine, come ogni uomo, vorrebbe lasciare un nome nei titoli di coda.

Nessun nome nei titoli di coda: il trailer

 

Nessun nome nei titoli di coda (Trailer) – Simone Amendola from BLUE DESK on Vimeo.

NOTA DI REGIA

C’è una sequenza, i funerali di Fellini, che è in qualche modo la chiave del documentario. Mentre monta la commozione negli occhi dei presenti (da Gassman alla Vitti ci sono tutti) la regia si sofferma qualche istante su un gruppo di uomini di mezza età, una decina circa. Paolo Frajese emozionato ce li racconta: ‘Questi che vedete sono gli artigiani che hanno fatto il cinema, volti a me e a voi sconosciuti ma che a ognuno Fellini aveva dato un soprannome affettuoso’.

Al centro del gruppo, commosso, c’è Antonio Spoletini.

A Cinecittà Antonio ha fatto un pezzo di strada con tutti, che siano lo scenografo da Oscar Dante Ferretti, o il suo ex figurante (ormai star) Marcello Fonte, ma c’è un luogo dove le emozioni lo tradiscono ancora: il Teatro 5.

Nel film il rapporto di Antonio con ‘Federico’ è il filo drammaturgico che salda il presente e la memoria: Antonio si mette alla ricerca di una copia in pellicola di un film di Fellini cui ha lavorato e cui è profondamente legato.

E questa ricerca diventa l’anima del film.

Simone Amendola (Roma, 1975) è cineasta e drammaturgo. Nel 2010 si fa conoscere con il pluripremiato ‘Alisya nel paese delle meraviglie’, che ha contribuito a far emergere il mondo delle seconde generazioni. Nel 2013 realizza con l’attore Valerio Malorni lo spettacolo ‘L’uomo nel diluvio’, considerato tra i lavori più significativi della nuova drammaturgia, nel 2014 è premiato al Premio Solinas e nel 2016 il suo documentario breve ‘Zaza, Kurd’ è presentato nella sezione MigrArti al 73° Festival di Venezia. Nel 2019 Editoria & Spettacolo raccoglie in volume i suoi copioni teatrali.

Diabolik rimandato al 2021, in attesa della riapertura delle sale

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In attesa che si possa finalmente tornare al cinema, l’uscita nelle sale del film DIABOLIK è spostata al 2021. Speriamo di potervi dare presto il nuovo appuntamento sul grande schermo.

Il film, adattamento cinematografico delle avventure del personaggio creato da Angela e Luciana Giussani, è diretto dai Manetti bros., scritto da Michelangelo La Neve e Manetti bros., che hanno firmato anche il soggetto insieme a Mario Gomboli.

Oltre a Luca MarinelliMiriam Leone Valerio Mastandrea, nel cast anche Alessandro Roia,Serena Rossi, Claudia Gerini, Roberto Citran.

DIABOLIK è una produzione Mompracem con Rai Cinema, prodotto da Carlo Macchitella e Manetti bros., in associazione con Astorina, con il sostegno di Emilia – Romagna Film Commission,Friuli Venezia Giulia Film CommissionFilm Commission Vallee D’Aoste, distribuito da 01 Distribution.

La colonna sonora originale di DIABOLIK è composta da Pivio & Aldo De Scalzi mentre Manuel Agnelli è autore e interprete di due brani inediti.

Tutti per 1 – 1 per tutti, dal 25 dicembre 25 dicembre in prima su Sky, su NOW TV e on demand

Tutti per 1 – 1 per tutti, un film Sky Original, prodotto da Vision Distribution e Indiana – sarà il 25 dicembre in prima assoluta su Sky e in streaming su NOW TVdisponibile anche on demand.

Il film è il sequel di Moschettieri del re – penultima missione, diretto da Giovanni Veronesi, e vede nel cast Pierfrancesco Favino, Valerio Mastandrea, Rocco PapaleoGiulia MicheliniAnna FerzettiFederico IelapiSara Ciocca, Giulio Scarpati Margherita Buy. Assenti Matilde Gioli e Sergio Rubini, che invece facevano parte del primo film.

La trama di Tutti per 1 – 1 per tutti

Sempre goliardici ma più arrugginiti, tornano i Moschettieri D’Artagnan (Pierfrancesco Favino), Porthos (Valerio Mastandrea) e Athos (Rocco Papaleo), richiamati dalla Regina Anna d’Austria (Margherita Buy) per un’ultimissima missione segreta. Guidati stavolta da una singolare veggente di nome Tomtom (Giulia Michelini), si lanceranno in una nuova, mirabolante, avventura che intreccerà i destini della piccola Principessa Ginevra (Sara Ciocca), figlia di Enrichetta d’Inghilterra (Anna Ferzetti), e Buffon (Federico Ielapi), un giovanissimo e riccioluto orfanello. In un viaggio costellato di sfide di ogni genere e incontri fantastici, tra cui quello con Cyrano (Guido Caprino), si troveranno ad affrontare la più dura delle prove: scegliere tra la fedeltà alla Corona e quella all’amicizia.

Spider-Man 3 con Tom Holland: tutto quello che sappiamo sul film

Spider-Man 3 con Tom Holland: tutto quello che sappiamo sul film

Sembrava impossibile per un film del MCU riuscire ad evocare quell’attesa che solo Avengers: Endgame era riuscito a regalare, eppure il terzo film di Spider-Man collegato all’universo condiviso sta raggiungendo in maniei suoi eventi a livelli incredibili: ecco perché, nonostante il film sia ancora in produzione e sulla trama non esistono ancora notizie certe, è già diventato uno dei prossimi titoli del MCU più atteera impressionante le medesime vette di hype. Il film, infatti, espanderà la portata dsi di sempre. Screen Rant ha raccolto tutto quello che sappiamo fino ad ora su Spider-Man 3:

Lo Spider-Verse

spider-manIl MCU ha spesso cambiato nomi di situazioni e personaggi rispetto ai fumetti, quindi c’è la possibilità che lo Spider-Verse possa “etichettato” in maniera diversa. Tuttavia, ciò che è certo è che in Spider-Man 3 ci saranno più iterazioni dell’Uomo Ragno.

Per ora, sembra essere confermato che sia Tobey Maguire che Andrew Garfield torneranno nel film, il che significa che almeno due versioni alternative di Spider-Man appariranno nel MCU. Questo aprirà sicuramente la strada ad una possibile esplorazione di più universi, garantendo un superbo climax per il film.

Il ritorno di Mary Jane

Ci sono stati parecchi confronti tra la MJ del MCU e la Mary Jane della trilogia originale di Spider-Man. Tra le cose che non sono invecchiate bene della serie di film ad opera di Sam Raimi c’è sicuramente il finale piuttosto ambiguo che è stato riservato per Mary Jane.

Tuttavia, le cose potrebbero cambiare, poiché la Mary Jane di Kirsten Dunst apparirà nel MCU. Il suo ruoloo non è ancora chiaro, ma è confermato che sarà presente in qualche modo. Considerando il lungo periodo di tempo intercorso tra le due apparizioni, il terzo film di Spider-Man del MCU chiarirà probabilmente chi è effettivamente MJ.

Il ritorno di alcuni volti noti

Tra tutti i personaggi che torneranno dai precedenti film e dagli universi alternativi, potrebbe sembrare che il cast di Spider-Man 3 sia stato completamente rinnovato, un po’ com’è accaduto con Thor: Ragnarok.

La buona notizia è che non sarà così: tutti i principali personaggi dei precedenti film di Spider-Man legati al MCU faranno ritorno anche in questa nuova avventura. Siamo ovviamente parlando di MJ, Ned Leeds, Zia May e persino Flash Thompson. Quindi, anche se il film si immergerà allo scoperta dello Spider-Verse, rimarrà abbastanza radicato da consentire ai personaggi esistenti nella timeline ufficiale dell’universo condiviso di rimarcare la loro presenza.

Il nuovo mentore di Peter Parker

Il solito clamore che circonda un film di Spider-Man ha generalmente a che fare con l’apparizione dei cattivi, anche se il terzo film dell’Uomo Ragno legato al MCU merita di essere al centro dell’attenzione anche per il ritorno di un altro celebre supereroe.

La dinamica di Doctor Strange e Spider-Man in Avengers: Infinity War non è stata gettata nel marasma, ma aveva una propria logica, come dimostra l’inclusione dello Stregone Supremo in questo film. Dopo la tragica morte di Iron Man in Avengers: Endgame, è quasi certo che sarà Stephen Strange ad assumere l’identità di nuovo mentore di Peter.

Il ritorno di villain apparentemente morti

Lo Spider-Verse è entusiasmante per i fan grazie alla possibilità che offre di vedere insieme tutte le precedenti iterazioni del supereroe. Ciò che è ancora più entusiasmante per il terzo film dell’Uomo Ragno collegato al MCU è che riporterà indietro anche i cattivi di entrambi i precedenti universi live-action.

Nel nuovo film, infatti, ritroveremo il Doctor Octopus di Spider-Man 2 interpretato da Alfred Molina e l’Electro di The Amazing Spider-Man 2 interpretato da Jamie Foxx. I fan sanno che entrambi i personaggi sono morti nei rispettivi film, rendendo poco chiaro ma comunque intrigante come verranno integrati all’interno della nuova avventura di Spidey. Naturalmente, la loro presenza ha già portato alla speculazione di altri cattivi che si uniranno al film.

La relazione tra Peter e MJ

Sembra difficile credere che un film come Spider-Man 3, così pieno zeppo di personaggi, avrà anche il tempo per parlare di una storia romantica, ma sappiate che sarà così. Come si è visto alla fine di Spider-Man: Far From Home, Peter e MJ si sono dichiarati i loro sentimenti e sono diventati una coppia.

Il terzo film si immergerà ulteriormente nella loro relazione, questa volta esplorando le dinamiche del romanticismo. Considerando come sono passati dall’aver praticamente nulla a che fare l’uno con l’altro nel primo film, a vivere attrazioni inespresse nel secondo, varrà la pena verificare che se la stanno cavando come coppia.

Ned avrà un look diverso

Il ruolo di Ned finora è stato quello di essere il fedele migliore amico di Peter, anche se ha avuto un proprio arco personale in Spider-Man: Far From Home grazie alla storia d’amore con Betty Brant.

È interessante notare che l’attore di Ned ha mostrato un fisico molto più snello per il terzo film, confermando un ruolo più attivo per il personaggio. È escluso che Ned del MCU diventi Green Goblin come accaduto nei fumetti, ma il fatto che Jacob Batalon abbia perso diversi kg è un’impresa notevole che ha certamente a che fare con la sua presenza e la sua storyline nel film.

Un look diverso anche per Electro

Nonostante una presentazione poco brillante in The Amazing Spider-Man 2, Electro riesce comunque a classificarsi bene quando si tratta di sondaggi relativi ai cattivi. Gran parte delle critiche avevano a che fare con il suo aspetto blu e con un lavoro di CGI piuttosto scadente che non ha catturato l’essenza de personaggio.

Questo non sarà un problema per il film del MCU, dove Electro non verrà mostrato – appunto – con la carnagine blu. Jamie Foxx ha fatto sapere che il cattivo si presenterà come una minaccia ancora più grande, qualcosa che sarà più facile da accettare con migliori effetti in CGI.

Non sarà l’ultimo film di Spider-Man del MCU

Tutto sommato, considerate le premesse, non è assurdo presumere che Spider-Man 3 possa condurre ad un gran finale che porti ad una conclusione incredibile. Tuttavia, non è questo il caso, poiché un quarto film era in programma prima ancora che la terza parte entrasse in pre-produzione.

Questo è avvenuto durante il periodo della situazione di stallo Disney-Sony, che da allora è stato risolto. Ha senso continuare la storia a causa della giovane età di Peter Parker: si potranno così avere molto più film del franchise di Spider-Man nel corso degli anni, oltre ad altri ruoli in altri film del MCU

La connessione con il sequel di Doctor Strange

L’esistenza del Multiverso è stata confermata per la prima volta con l’annuncio del sequel di Doctor Strange, con molte possibili trame già ipotizzate. Dal momento che il terzo film di Spider-Man esaminerà l’esistenza di universi alternativi, è facile capire perché Doctor Strange apprirà nel film.

Proprio per questo, i legami con questa storia si faranno sentire anche in Doctor Strange in the Multiverse of Madness. Ciò rende lo stile della narrazione molto intrigante, visto cheanche WandaVision si collegherà direttamente anche al secondo film su Doctor Strange, legando così Spider-Man ad altre due “voci” della Fase 4.

L’esorcista: William Friedkin non sarà in alcun modo coinvolto nel reboot

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Ad agosto è arrivata la notizia che presto arriverà un reboot de L’esorcista, forse già nel 2021. La pellicola originale, uscita nel 1973, è ancora oggi considerata il più grande horror di tutti i tempi. Il film di William Friedkin venne nominato a 10 premi Oscar (incluso miglior film), vincendo due statuette, e generò anche due sequel e due prequel/spin-off.

Dopo il grande successo di critica e pubblico del film originale, nel 1977 venne rilasciato L’esorcista II – L’eretico; tredici anni dopo, nel 1990, uscì invece L’esorcista III, diretto da William Peter Blatty, autore del romanzo originale che ispirò il film di Friedkin, scomparso nel 2017. In nessuno dei due sequel venne coinvolto Friedkin e nessuno dei due film ottenne il successo del capostipite; tuttavia, nel 2004 venne realizzato un prequel diretto da Lenny Harlin e dedicato alle vicende di padre Lankester Merrin, seguito nel 2005 da un altro prequel più o meno identico a quello dell’anno precedente, diretto però da Paul Schrader.

Adesso, sembra che il franchise sia finalmente pronto a tornare sul grande schermo. La Morgan Creek Entertainment, infatti, sarebbe al lavoro su una nuova versione del classico diretto da Friedkin negli anni ’70. Si tratta della stessa casa di produzione responsabile della realizzazione de L’esorcista III (1990) e dei due prequel L’esorcista – La genesi (2004) e Dominion: Prequel to the Exorcist (2005).

Tuttavia, a differenza di quanto è possibile leggere su IMDB, William Friedkin non sarà in alcun modo coinvolto nel reboot. A confermarlo è stato lo stesso regista via Twitter: “Si dice su IMDB che io sia coinvolto in una nuova versione de L’Esorcista. Questa non è un rumor, è semplicemente una menzogna. Non ci sono abbastanza soldi al mondo o motivazione sufficiente per convincermi a farlo.”

L’esorcista: 10 inquietanti curiosità sul film horror

Al momento non sono stati rivelati ulteriori dettagli sul progetto, dal momento che la notizia era stata anticipata all’interno di un report più ampio dedicato ai prossimi progetti della Morgan Creek Entertainment, in particolare allo sviluppo di Dead Ringers, nuova serie con Rachel Weisz basata sull’omonimo film di David Cronenberg. Tuttavia, sappiamo che il nuovo adattamento de L’esorcista potrebbe arrivare già nel 2021.

Coming 2 America: le prime immagini dal film con Eddie Murphy

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Coming 2 America: le prime immagini dal film con Eddie Murphy

Sono state diffuse da Amazon Studios le prime immagini ufficiali di Coming 2 America, il sequel ufficiale de Il principe cerca moglie, che vedrà Eddie Murphy tornare nel ruolo del principe di Zumanda. Ecco le immagini:

Diretto da Craig Brewer
Sceneggiatura di Kenya Barris, Barry W. Blaustein & David Sheffield
Soggetto di Barry W. Blaustein, David Sheffield e Justin Kanew
Basato sui personaggi creati da Eddie Murphy
Prodotto da Kevin Misher e Eddie Murphy
Costumi di Ruth E. Carter

Executive producer: Brian Oliver, Bradley Fischer, Valerii An, Kenya Barris, Charisse Hewitt-Webster, Michele Imperato Stabile e Andy Berman
Con: Eddie Murphy, Arsenio Hall, Jermaine Fowler, Leslie Jones, Tracy Morgan, KiKi Layne, Shari Headley, con Wesley Snipes e James Earl Jones. A cui si uniscono John Amos, Teyana Taylor, Vanessa Bell Calloway, Paul Bates, Nomzamo Mbatha, Bella Murphy

Nel rigoglioso regno di Zamunda, Re Akeem (Eddie Murphy) è appena stato incoronato e con il suo fidato consigliere Semmi (Arsenio Hall) intraprende una nuova ed esilarante avventura che li porta ad attraversare il globo partendo dalla loro meravigliosa nazione africana fino al Queens, il quartiere di New York dove tutto è iniziato.

Mission Impossible 7: continua la furia di Cruise, cinque membri della troupe abbandonano

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All’inizio di questa settimana, l’audio di Tom Cruise che sul set di Mission: Impossible 7 ammonisce (con toni parecchio veementi) due membri della produzione del film per aver infranto i protocolli di sicurezza legati al Covid-19 ha fatto letteralmente il giro del mondo, diventando a modo suo virale. Tuttavia, pare che da allora le cose siano precipitate…

Come riportato dal Sun (che per primo aveva riferito della furia di Cruise sul set), nella giornata di martedì – dopo che il famigerato audio era stato condiviso online – la star avrebbe perso nuovamente le staffe, e ciò avrebbe spinto cinque membri della troupe ad abbandonare il set. “La tensione è cresciuta nel corso degli ultimi mesi e l’incidente testimoniato da quell’audio è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso”, si legge grazie alla fonte. “Da quando è diventato di dominio pubblico, ci sono stati altri episodi di rabbia e diversi membri della troupe se ne sono andati. Ma Tom non ce la fa più, soprattutto dopo tutto il tempo che ha investito per permettere alla produzione di poter partire. È arrabbiato, soprattutto perché vede che gli altri non prendono le cose sul serio come fa lui.”

Non è chiaro se le due persone che inizialmente hanno scatenato l’ira di Tom Cruise siano tra i membri dello staff che hanno poi abbandonato la produzione. In molti (tra cui anche George Clooney) hanno sostenuto l’atteggiamento dell’attore, sostenendo che avesse il pieno diritto di reagire in quel modo dopo aver assistito ad una violazione delle restrizioni, mentre altri pensano che la star avrebbe dovuto gestire la situazione con una maggiore calma.

Le date di uscita di Mission Impossible 7 e 8

Nei prossimi due capitoli della saga di Mission ImpossibleTom Cruise e Rebecca Ferguson torneranno nei panni di Ethan Hunt e Ilsa Faust. I due film vedranno coinvolti anche Shea Whigham (Kong: Skull Island), Hayley Atwell (Captain America: Il primo vendicatore), Pom Klementieff (Guardiani della Galassia) e Esai Morales (Ozark). Christopher McQuarrie scriverà e dirigerà i film, che faranno il loro debutto nelle sale americane rispettivamente il 19 novembre 2021 e il 4 novembre 2022.

The Walking Dead: ecco quando potrebbero partire le riprese del film

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Andrew Lincoln ha dichiarato che le riprese del film basato su The Walking Dead e incentrato su Rick Grimes potrebbero finalmente partire nella primavera del 2021, se il lancio del vaccino anti-Covid andrà come previsto. Lincoln è meglio conosciuto per aver interpretato Rick Grimes per nove stagioni della serie AMC di grande successo. Nonostante sia trascorso molto tempo dall’ultima apparizione dell’attore nello show, e nonostante il progetto di un film destinato al grande schermo sia stata annunciato ormai da tempo, la produzione non è ancora partita.

Il direttore creativo di The Walking Dead, Scott Gimple, ha dichiarato che i piani sono ancora quelli di realizzare una trilogia cinematografica ispirata alla serie. Non sappiamo su cosa verteranno questi film. Tuttavia, l’idea potrebbe tranquillamente essere quella di espandere il più ampio universo dello show televisivo, dal momento che la serie prinicipale terminerà ufficialmente con l’undicesima stagione. Annet Mahendru, la star della serie spin-off The Walking Dead: World Beyond, aveva confermato che la serie porterà direttamente al primo film incentrato su Rick Grimes, ma in che modo ciò accadrà non è stato ovviamente rivelato.

Il primo film di The Walking Dead è stato annunciato due anni fa in occasione del Comic-Con di San Diego. L’emergenza sanitaria mondiale ha ovviamente rallentato i piani legati all’inizio della produzione. Adesso, in una recente intervista con The Associated Press, è stato proprio Andrew Lincoln ad aggiornare in merito allo stato del progetto, rivelando che le riprese del film potrebbero effettivamente iniziare nella primavera del 2021, anche grazie all’arrivo dei vaccini. “Sembra che ci sia una certa atmosfera positiva, e la cavalleria sta arrivando con i vaccini”, ha dichiarato l’attore. “C’è un reale senso di rinnovo, si spera.”

Di cosa parlerà il film basato su The Walking Dead?

È da tempo che i fan si chiedono come sarà il film incentrato su Rick Grimes. L’ultima volta che lo abbiamo visto, Rick è stato messo in salvo su un elicottero, in rotta verso una destinazione sconosciuta. Come Lincoln, anche Danai Gurira (Michonne) ha abbandonato lo show. Al suo personaggio è stato dedicato un intero episodio nell’ultima stagione, in cui ha scoperto che Rick potrebbe essere ancora vivo.

Dunque, non è escluso che il personaggio di Michonne possa appare nel film al fianco di Rick. Anche se nulla è confermato al momento, avere il tempo necessario per finalizzare la sceneggiatura durante questo periodo molto difficile per l’industria hollywoodiana potrebbe garantire non solo a Michonne ma anche ad altri personaggi della serie una maggiore possibilità di apparire al cinema.

Jeremy Bulloch: morto l’interprete originale di Boba Fett

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Jeremy Bulloch: morto l’interprete originale di Boba Fett

Jeremy Bulloch è morto all’età di 75 anni. L’attore, nato a Leicestershire (in Inghilterra) nel 1945, ha iniziato la sua carriera recitando in alcuni spot televisivi prima di raggiungere la fama grazie a serie come Doctor Who e Robin of Sherwood, oltre a film come Maria Stuardda, Regina di Scozia e Agente 007 – La spia che mi amava.

Tuttavia, il suo nome è indissolubilmente legato a quello di Boba Fett: l’attore, infatti, ha interpretato “fisicamente” il personaggio della saga di Star Wars negli ultimi due episodi della trilogia originale, ossia L’Impero Colpisce Ancora (1980) e Il Ritorno dello Jedi (1983). Boba Fett è un personaggio cult e, ancora oggi, uno dei più popolari del franchise. A prestargli la voce nella trilogia originale è stato Jason Wingreen.

Bulloch è tornato nella galassia lontana, lontana per La Vendetta dei Sith del 2005, dove è apparso brevemente nei panni del Capitano Jeremoch Colton. La notizia della scomparsa dell’attore britannico – che soffriva del morbo di di Parkinson – arriva a neanche un mese di distanza da quella della morte di un altro volto storico del celebre franchise, ossia Dave Prowse, l’ex bodybuilder noto per aver interpretato Darth Vader nella trilogia originale.

“Nel 1979 sono stato chiamato sul set de L’Impero Colpisce Ancora per interpretare Boba Fett, e da quel giorno ha cambiato l’intera direzione della mia vita in un modo davvero straordinario”, aveva dichiarato una volta Bulloch in merito al personaggio (via CBM). “È stato un privilegio aver avuto l’opportunità di ispirare così tante generazioni di fan di Star Wars. Ho viaggiato per oltre 20 anni con mia moglie Maureen in paesi meravigliosi e ho incontrato così tanti fan incredibili. Grazie mille a tutti voi.”

Wonder Woman 1984: la WB aveva dei dubbi sul film durante la produzione

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Variety ha pubblicato un lungo articolo in cui l’acclamato sceneggiatore Aaron Sorkin (The Social Network, Il processo ai Chicago 7) intavola una conversazione con Patty Jenkins, regista dell’attesissimo Wonder Woman 1984. La regista ha parlato della sua seconda esperienza con il DCEU e ha ammesso che i dirigenti della Warner Bros. hanno espresso alcuni dubbi in merito al sequel di Wonder Woman proprio nel bel mezzo della produzione.

Ciò ha lasciato (comprensibilmente) a Jenkins il compito di assicurarsi che potesse ancora portare il film verso la direzione che aveva stabilito in partenza, e sembra che la trama alquanto complicata (come sottolineato anche in molte recensioni) fosse ciò che preoccupava di più i capi dello studio. “La sfida più difficile è quella di tenere sempre a mente le tue idee e di non perdere la speranza”, confessa Jenkins. “Penso che sia assolutamente fondamentale che tu scriva la tua sceneggiatura e pensi che sia fantastica. Non capisco come lo faccia la gente quando le cose cambiano. Non so come potresti tenerne traccia. Non credo in quel metodo di lavoro. Non credo che gli studi lo facciano. Vorrei che smettessero di farlo. Metti insieme la tua roba e scrivi la tua sceneggiatura prima di iniziare a fare un film. Mi fa impazzire.”

“Quindi abbiamo lavorato in modo davvero molto accurato. Ogni singolo giorno devi avere fiducia nello sceneggiatore che è in te e poi negli artisti con cui devi lavorare. Devi pensare ad un piano, un piano che funzioni. Ma lasciami dire che è incredibilmente affascinante dover aspettare così tanto per vedere la fine di quel processo. Wonder Woman 1984 è stato un film molto complicato che anche durante la produzione lo studio diceva: ‘Non ne siamo sicuri’. E io pensavo: ‘Non potete ancora giudicarlo. Non è ancora finito. Non abbiamo ancora gli effetti visivi. Ora può sembrare stupido, ma bisogna aspettare’. Sopportare un peso del genere ti fa sentire molto sola.”

Wonder Woman 1984 uscirà il 25 Dicembre 2020 in America e il 14 Gennaio 2021 in Italia. Il film è stato definito dal produttore Charles Roven un sequel “inusuale“, che poterà in scena lo stesso personaggio grazie al lavoro dello stesso team creativo e che seguirà gli eventi del precedente capitolo, ma che i fan non dovrebbero aspettarsi un seguito tradizionale definendolo “la prossima iterazione della supereroina”.

L’ordine cronologico del personaggio di Diana Prince è stato già rimescolato, essendo stata introdotta nell’era contemporanea di Batman v Superman: Dawn of Justice per poi tornare al vecchio secolo con Wonder Woman. Il sequel vedrà ancora Gal Gadot nei panni di Diana Prince opposta a Kristen Wiig, scelta per interpretare la villain Cheetah. Nel cast figureranno anche Chris Pine (volto del redivivo Steve Trevor) e Pedro Pascal (nei panni di Maxwell Lord).

Chadwick Boseman aveva discusso di Black Panther 3 prima della sua morte

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Chadwick Boseman è scomparso tragicamente all’inizio di quest’anno, dopo una luna battaglia contro il cancro combattuta in silenzio per quattro anni. Ciononostante, i Marvel Studios e il regista Ryan Coogler stanno andando avanti con lo sviluppo di Black Panther 2 e proprio di recente Kevin Feige ha confermato che Boseman non verrà in alcun modo sostituito. Ciò significa che l’eredità di T’Challa verrà trasmessa ad un nuovo eroe, presumibilmente Shuri (Letitia Wright) o forse anche M’Baku (Winston Duke).

The Hollywood Reporter ha reso omaggio a Boseman attraverso un lungo report che contiene una serie di dichiarazioni da parte di coloro che in vita gli erano stati più vicino, incluso il suo agente Michael Greene. Grazie al report si apprende che, dopo aver negoziato un accordo da 10 milioni di dollari per il sequel di Black Panther, Greene era riuscito ad assicurarsi un’opzione da 20 milioni di dollari per conto del suo cliente per l’allora già pianificato Black Panther 3.

Tuttavia, per Boseman, interpretare T’Challa non era assolutamente una questione di soldi. “Ha sempre voluto fare cose importanti o significative”, spiega Greene. “Ad esempio, ogni ruolo, anche se fosse una serie o uno show televisivo, doveva rappresentare qualcosa di positivo. Perché, come mi ha detto, è sempre stato un oratore – nei dibattiti a scuola, al college e cose del genere. E quando siamo andati insieme al Congressional Black Caucus quando è uscito il film 42, era lì insieme a Jesse Jackson ed era come se lo avesse fatto da tutta una vita. Era davvero a suo agio.”

La speranza tra i fan è che la Marvel sarà in grado di garantire che il franchise di Black Panther rimanga tanto significativo quanto stimolante, anche senza la presenza e la “guida” di Boseman. L’eredità di T’Challa è molto importante e si spera che Black Panther 2 la porti avanti in qualche modo. Con Coogler al timone, tuttavia, probabilmente i fan possono dormire sogni tranquilli…

Tutto quello che sappiamo su Black Panther 2

La produzione di Black Panther 2 durerà sei mesi e le riprese dovrebbero partire a luglio 2021. La data di uscita nelle sale americane è confermata per il 6 maggio 2022. Per quanto riguarda il cast del film, Letitia Wright (Shuri), Angela Bassett (Ramonda), Lupita Nyong’o (Nakia), Danai Gurira (Okoye), Winston Duke (M’Baku) e Martin Freeman (Everett Ross) torneranno nei panni dei rispettivi personaggi interpretati già nel primo film.

È da tempo che si parla della possibilità che il personaggio di Suri interpretato da Wright possa avere un ruolo di maggior rilievo nel nuovo film: in passato, la stessa attrice aveva dichiarato che accetterebbe volentieri la sfida qualora la sorella di T’Challa dovesse mai assumere il ruolo di Pantera Nera.

Di recente è stato annunciato che l’attore Tenoch Huerta sarebbe in trattative con i Marvel Studios per interpretare il villain principale. Huerta è noto per il ruolo di Rafale Caro Quintero nella serie Narcos: Mexico. Al momento i dettagli sul personaggio che l’attore interpreterà non sono stati svelati.

Gal Gadot parla della sua esperienza con Joss Whedon: “Non è stata delle migliori”

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All’inizio di quest’anno, Ray Fisher ha accusato il regista Joss Whedon e altri membri della produzione di Justice League di aver assunto, durante la realizzazione dei reshoot, un comportamento “volgare, offensivo e non  professionale” sul set del cinecomic uscito al cinema nel 2017. Anche Jason Momoa è intervenuto a sostegno dell’amico e collega, ma al di là dell’interprete di Aquaman, nessun altro dei membri del cast ha mai parlato della sua esperienza con Whedon… almeno fino ad ora.

In una recente intervista con LA Times in occasione della promozione di Wonder Woman 1984, a Gal Gadot è stato chiesto un commento sulle accuse di Fisher e, sebbene l’attrice non abbia parlato in modo specifico delle accuse mosse dal collega, ha confermato che la sua esperienza con Whedon sul set di Justice League non è stata delle migliori. “Sono felice del fatto che Ray ci metta la faccia ed esponga la sua verità”, ha detto l’attrice. “Non ero sul set, insieme agli altri, quando hanno girato con Joss Whedon, ma anche io ho avuto la mia esperienza con lui e non stata delle migliori. Ci ho pensato a lungo quando è successo e alla fine mi sono lamentata con chi di dovere. Se ne sono occupati loro. Ad ogni modo, sono felice che Ray abbia fatto sentire la sua voce.”

In un’altra intervista con Variety sempre in occasione degli impegni promozionali per il film di Patty Jenkins, Gadot ha rivelato alla celebre rivista di aver fornito una testimonianza ai fini dell’indagine che WarnerMedia ha condotto sui comportamenti anti-professionali sul set di Justice League. Brevemente, l’attrice ha spiegato: “So che hanno svolto un’indagine molto approfondita, anche solo per quanto tempo ho trascorso con loro”. WarnerMedia ha recentemente annunciato di aver concluso le indagini e di aver intrapreso “azioni correttive”. Ciò che comporterà tale messa in atto resta da vedere.

Vi ricordiamo che la Snyder Cut di Justice League uscirà nel 2021 sulla piattaforma streaming di Warner Bros HBO Max che è disponibile negli USA dall’Aprile scorso. Attualmente non sappiamo se in Italia la versione debutterà su qualche piattaforma streaming dato che HBO MAX non è disponibile nel nostro paese. Ma sappiamo che HBO in Italia ha un accordo in esclusiva con SKY, dunque potrebbe essere una valida teoria pensare che in Italia il film possa essere programmato su SKY CINEMA o su SKY ATLANTIC. Tuttavia, quest’ultima è solo una supposizione dunque non ci resta che aspettare ulteriori notizie.

Justice League è il film del 2017 diretto da Zack Snyder e rimaneggiato da Joss Whedon. Nel film vedremo protagonista Henry Cavill come SupermanBen Affleck come BatmanGal Gadot come Wonder WomanEzra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman e Ray Fisher come Cyborg. Nel cast anche Amber HeardAmy AdamsJesse EisenbergWillem DafoeJ.K. Simmons e Jeremy Irons. I produttori esecutivi del film sono Wesley Coller, Goeff Johns e Ben Affleck stesso.

Film di Natale: tutti i titoli da vedere durante le feste

Film di Natale: tutti i titoli da vedere durante le feste

Il Natale è fatto di atmosfera e d’amore e non c’è niente di meglio di un film di Natale per scaldarsi il cuore. Sono alcuni tra le storie più famose di sempre, alcuni dei film per bambini più amati, alcuni tra i film demenziali più famosi tra il pubblico. Ecco la nostra lista di film di Natale da vedere: una scelta tra generi diversissimi, film di natale recenti e film tradizionali, film di natale americano e film di natale che potrete trovare su Netflix.

Film di Natale divertenti

Elf, Jon Favreau (2003).

Un’esilarante rivisitazione dei film su Babbo Natale, con il fantastico Will Ferrel. Il piccolo Buddy viene accidentalmente portato al Polo Nord da neonato, e viene cresciuto tra gli elfi di Babbo Natale. Ma si sente fuori posto e, una volta adulto, va a New York in cerca del suo vero padre. Vestito da elfo.

Il Grinch, Ron Howard (2000).

film di natale

Dalla classica storia di Dr. Seuss, la prima versione cinematografica prende ulteriore forza dall’irresistibile comicità di Will Ferrel. Lo scontroso Grinch decide di rovinare il natale per la felicissima comunità di Whoville. Per gli affezionati, tenetevi forte: è in arrivo la versione animata della storia!

S.O.S Fantasmi, Richard Donner (1988).

Il titolo italiano non rende giustizia a quello originale, “Scrooged”. Una rivisitazione moderna della storia di Canto di Natale, reso divertentissimo dalla presenza esilarante di Bill Murray. Frank Cross lavora in televisione e ha molto successo: ma la sua ambizione lo ha allontanato dall’amore della sua vita. Ma Frank verrà visitato da alcuni fantasmi che lo inviteranno a guardare alla propria vita da un’altra prospettiva.

Film di Natale da vedere, i classici film americani

Film di Natale da vedere

Miracolo nella 34ª strada (1947 e il remake del 1994) di George Seaton e Les Mayfield.

E’ il classico film di natale per eccellenza, Miracle on 34th Street del ’47 è noto per essere la prima versione in bianco e nero ed è stato scelto per la conservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti. Nel 1994 Les Mayfield diresse un remake di altrettanto successo che vedeva nei panni di Kris Kringle / Babbo Natale il noto attore e regista Richard Attenborough. La pellicola è scritta e prodotta da nientemno che John Hughes. Nel film il Babbo Natale che inaugura i festeggiamenti natalizi dei grandi magazzini Macy’s a New York è ubriaco, e così viene sostituito in tutta fretta, su idea della dinamica direttrice del marketing, Doris Walker, da Kris Kringle, anziano signore che già aveva rimbrottato aspramente l’uomo per la sua condotta scandalosa, e sembra (e sostiene personalmente di essere) l’autentico Babbo Natale.

La vita è meravigliosa, Frank Capra (1946).

Quale momento migliore del Natale per imparare ad apprezzare le piccole gioie nella nostra vita? Un film di uno dei registi migliori di sempre, è la storia di un uomo la cui vita sempre un problema insuperabile. Quando George Bailey esprime il desiderio di non essere mai nato, un angelo viene mandato per esaudire il suo desiderio. George realizzerà quanto la sua esistenza abbia cambiato la vita di altre persone, rendendole più felici di quello che sarebbero state senza di lui.

Una poltrona per due, John Landis (1983).

Un grandissimo cast e un regista di culto contribuiscono alla fama di uno dei film di Natale più celebri di sempre. Due dirigenti di una società finanziaria fanno una scommessa: un loro protetto si scambierà di posto con un uomo che vive di elemosina. Comicità e società in un film classico.

Canto di Natale, Robert Zemeckis (2009).

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Gli adattamenti della storia natalizia più famosa della storia sono tantissimi, e molto vari. La versione animata Canto di Natale di Zemeckis si avvale della performance di Jim Carrey, le cui espressioni facciali vengono riportate sul personaggio animato. Ebezener Scrooge, un uomo scontroso e isolato, incontra i tre fantasmi del Natale, che gli faranno rivalutare la propria vita e le proprie scelte.

Film di Natale per bambini

film di natale per bambini

Mamma ho perso l’aereo, Chris Columbus (1990).

Una generazione è cresciuta con questo classico per bambini. Il bambino di otto anni viene accidentalmente lasciato a casa dai genitori in partenza per Parigi. La sera prima, il bambino era stato messo in punizione dai genitori e aveva desiderato di non avere una famiglia. Quando si sveglia in una casa vuota, pensa che i suoi desideri siano stati esauriti.

Polar Express, Robert Zemekis (2004).

Una storia d’animazione dal regista e dall’attore di Forrest Gump, Robert Zemeckis e Tom Hanks. Il viaggio di un bambino su un treno diretto al Polo Nord gli mostrerà la bellezza e la gioia della vita.

Jack Frost, Troy Miller (1998).

Diretto dal regista Troy Miller, il film è divenuto un vero e proprio “classico” con il tempo, grazie soprattuto anche alla performance di Michael Keaton. La pellicola racconta di Frost è veramente molto unita, nonostante il lavoro conduca Jack lontano da casa anche per lunghi periodi: è musicista e con la sua band è impegnato nelle tournée, al termine delle quali ritrova gli affetti che per lui contano di più, la moglie Gabby e il figlioletto Charlie. Ma un giorno dentro questa situazione irrompe la tragedia: rifiutando di andare ad uno spettacolo con la sua band, Jack di ritorno verso casa ha un incidente d’auto e muore a causa di una tempesta di neve che riduce la visibilità. La moglie e il figlio devono inventarsi una nuova vita. Quando arriva Natale, nella cittadina ricoperta di neve, Charlie, che ha ora 12 anni, costruisce un pupazzo col quale, poco dopo, comincia a parlare. Il simpatico pupazzo di neve animato risponde con la voce di Jack, il quale capisce di essere misteriosamente tornato in vita sotto questo aspetto.

Film natalizi all’Italiana: le “Vacanze di Natale”

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Vacanze di Natale, Carlo Vanzina (1983). Il film che ha dato origine ai genere tutto italiano dei cinepanettoni. A Cortina d’Ampezzo, il romano Mario si innamora di una donna americana in vacanza con il compagno. Per gli appassionati del genere, il capostipite è da vedere.

Natale sul Nilo, Neri Parenti (2002). I cinepanettoni hanno avuto un boom all’inizio degli anni Duemila: questo film ha incassato più di 28 milioni di euro. Un film di scelte discutibili, ma celebre tra il pubblico: la storia di una famiglia disfunzionale in vacanza sul Nilo, le cui vicende si intrecciano con quelle di un avvocato in crociera. Sulla stessa nave, due fratelli trovano due anelli dell’antico Egitto: uno porta fortuna e l’altro porta sfortuna.

Trai titoli più fortunati anche Merry Christmas (2001), Natale sul Nilo (2002), Natale in India (2003), Christmas in Love (2004) e Natale a Miami (2005).

Altri film per Natale da non perdere

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Film di Natale su Netflix

Qualcuno salvi il Natale (2019)

QUALCUNO SALVI IL NATALE è un’avventura natalizia realizzata dal produttore Chris Columbus (“Mamma, ho perso l’aereo”, “Harry Potter”) e dal regista Clay Kaytis (“Angry Birds – Il film”). Racconta la storia di Teddy (Judah Lewis) e Kate Pierce (Darby Camp), fratello e sorella che, nel tentativo di fare una fotografia a Babbo Natale (Kurt Russell), si ritrovano catapultati in un viaggio inatteso che è il sogno di ogni bambino. Dopo aver aspettato Babbo Natale al varco, s’intrufolano nella sua slitta, causano un incidente e per poco non rovinano il Natale. Nel corso di una pazza notte, Kate e Teddy collaborano con un Babbo Natale molto particolare e con i suoi elfi per salvare l’amata ricorrenza prima che sia troppo tardi.

Qualcuno salvi il Natale 2 (2020)

Sono ormai passati due anni da quando i fratelli Kate (Darby Camp) e Teddy Pierce (Judah Lewis) hanno salvato il Natale e molte cose sono cambiate. Kate ora è un’adolescente cinica e sta trascorrendo controvoglia il Natale a Cancun in compagnia del nuovo fidanzato della madre e del figlio di lui, Jack (Jahzir Bruno). Lei non ha alcuna intenzione di accettare questa famiglia e decide di scappare, ma quando un misterioso piantagrane con poteri magici minaccia di distruggere il Polo Nord e di mettere per sempre fine al Natale, Kate e Jack si ritrovano a vivere una nuova avventura assieme a Babbo Natale (Kurt Russell). Con la regia e sceneggiatura di Chris Columbus (Mamma, ho perso l’aereo, Harry Potter) e la partecipazione di Goldie Hawn, QUALCUNO SALVI IL NATALE: SECONDA PARTE è un’avventura per tutta la famiglia piena di azione, sentimenti, umorismo e spirito natalizio.

Il Natale di Angela (per bambini – animazione 2018)

Il Natale di Angela è tratto dal popolare libro per bambini di Frank McCourt (autore dell’autobiografia Le ceneri di Angela, che ha vinto il premio Pulitzer). È una storia divertente, commovente e intensa sul potere della famiglia e sul desiderio innocente di una bambina di assicurare a tutti di sentirsi al sicuro, protetti e amati almeno a Natale.

Natale, folle Natale (2019)

Rush Williams (Romany Malco), celebre DJ di una radio di New York, vizia i suoi quattro bambini da quando questi ultimi hanno perso la madre. Purtroppo, però, rimane disoccupato proprio mentre i ragazzi consegnano la loro lista di costosi regali natalizi. Per permettere a Rush di continuare a lavorare, la sua produttrice Roxy Richardson (Sonequa Martin-Green) e sua zia Jo (Darlene Love) decidono di aiutarlo ad acquistare un’altra stazione radiofonica, ma solo se la famiglia Williams riuscirà a ridimensionarsi velocemente accettando una vita più spartana. In questo film commovente, un padre amoroso riallaccia i rapporti con i figli e apre il suo cuore all’amore. E così tutti insieme scoprono che la vera gioia arriva non dagli oggetti, ma dalle persone intorno a sé.

Klaus – I segreti del Natale (2019)

Jesper, il peggior allievo dell’accademia postale, viene assegnato a un’isola ricoperta di ghiaccio a nord del Circolo polare artico, dove i litigiosi abitanti si parlano molto di rado e si scrivono ancora meno. Jesper sta per gettare la spugna quando trova il sostegno dell’insegnante Alva e conosce Klaus, un misterioso falegname che vive in una casetta piena di giocattoli fatti a mano. Queste improbabili amicizie riportano l’allegria sull’isola, e con essa vicini generosi, tradizioni piene di magia e calze appese con cura vicino al caminetto.

Safety – Sempre al tuo fianco, la storia straordinaria di due fratelli che hanno commosso l’America

Era il 2006, ancora non lo sapevamo ma quell’estate l’Italia avrebbe trionfato ai mondiali di calcio, Supermassive Black Hole dei Muse era in tutte le stazioni radio e, negli Stati Uniti, i fratelli McElrathbey stavano vivendo un momento cruciale che cambierà le loro vite per sempre. È arrivato su Disney+ Safety – sempre al tuo fianco, che racconta la storia vera di Ray e suo fratello Fahmarr.

Ray McElrathbey è un ragazzo diligente, studioso e responsabile che, arrivato al college per studiare e giocare a football, vedrà i suoi piani cambiare radicalmente quando la mamma, dopo l’ennesima ricaduta nel tunnel della tossicodipendenza, lascerà il fratellino di 11 anni da solo a casa. Che fare? L’unica soluzione possibile per Ray è portare Fahmarr di nascosto al suo dormitorio e cercare di occuparsi di lui, dando alla mamma il tempo necessario per rimettersi in sesto. Le cose però non vanno come sperato e la battaglia che Ray si trova a dover affrontare è fatta di tanti altri mille ostacoli. Safety è un film sulla speranza, la caparbietà, l’amore fraterno, i legami indissolubili e la solidarietà che si trova nelle persone, è un film che ispira e ti fa credere nel prossimo. Una grande storia di emancipazione e fiducia, come quella di Ray nei suoi compagni di squadra alla Clemson University, che lo aiuteranno a combattere le sue battaglie. 

Il film è interpretato da Jay Reeves, nel ruolo di Ray e dall’esordiente Thaddeus J. Mixson in quello di Fahmarr, insieme a Corinne Foxx, Matthew Glave, Hunter Sansone, Amanda Warren, Miles Burris, Isaac Bell, Elijah Bell e James Badge Dale. Safety è diretto da Reginald Hudlin e prodotto da Mark Ciardi, che abbiamo “incontrato” via zoom insieme a Ray McElrathbey in persona, per farci raccontare questa esperienza. 

Jay Reeves è il primo che prende la parola per raccontare l‘emozione di questo ruolo: “Questa storia ha significato così tanto per me sin dal primo giorno, ero sopraffatto dalle emozioni, ricordo di aver letto il copione con la descrizione del mio ruolo e di essermi fatto subito coinvolgere, ero spaventato dalla responsabilità ma volevo a tutti i costi farne parte.”

Quando a Ray viene chiesto com’è ritrovarsi ad essere il protagonista di un film basato sulla propria vita, lui non ha dubbi: “È un’esperienza meravigliosa, ho sperato che accadesse, sono felice di poterne parlare insieme a tutte le persone che hanno reso possibile il tutto, essere parte di qualcosa che riguarda la mia vita e che resterà in futuro è fantastico e irreale! Ma ho comunque solo 34 anni magari riuscirò a fare qualcosa per un capitolo due”.

Per il produttore del film, Mark Ciardi, ha dichiarato che “portare questa storia su grande schermo era necessario”. “Conosco la storia dal 2006, questi ragazzi sono stati ovunque, da Ophrah alla BBC – ha dichiarato – ne ero davvero colpito, anche dopo aver visto solo un paio di minuti di servizio, sentivi di amare questi ragazzi, a volte devi farti guidare dal tuo istinto. Eravamo pronti nel 2006 per portare questa storia ancora di più alla ribalta ma poi le cose cambiano, quando è subentrata Disney+ ci è sembrato perfetto, è subentrato Regi (il regista, ndr), abbiamo riscritto delle cose e fatto il casting. È davvero tutta questione di istinto, ci sono tantissime storie bellissime che hanno bisogno di essere raccontate, devi solo capire quali sono giuste per un film”.

A chiudere l’incontro è il regista Reginald Hudlin, al quale abbiamo chiesto come ha saputo bilanciare l’ironia con la difficoltà dei temi trattati, visto che nel film si piange e si ride alla stessa maniera: “Ho fatto molti film, ognuno di un genere diverso, e quello che ho amato di questo film è che ha tutto al suo interno. Quando sei al College con i tuoi amici passi il tempo a divertirti, se in più c’è tuo fratello piccolo, le situazioni diventano comiche, queste parti comiche hanno aiutato a bilanciare le situazioni più drammatiche del film, è come la vita, che di per sé ha diverse sfumature. Non ci sono cattivi in questa storia ci sono diversi aspetti di una circostanza, non puoi arrabbiarti con nessuno in realtà. Provano tutti a fare del loro meglio, adoro che la gente rida e dieci minuti dopo stia piangendo. Ho fatto un test con alcuni amici, li ho invitati a vedere il film, mi sono seduto in fondo e li ho sentiti ridere, quando sono arrivati gli ultimi 15 minuti e sono tutti scoppiati a piangere, ero così felice di essere riuscito a toccare l’animo di quelle persone con questa storia, con questi personaggi, ne ero grato.”

Safety – sempre al tuo fianco vi aspetta su Disne+. Nel film anche un cameo di Giorgio Tavecchio, il campione italiano di football americano che ha militato a livello professionistico nel ruolo di kicker nella National Football League (NFL) e che compare in una scena del film. 

Deborah Feldman, chi è? Curiosità sulla scrittrice di Unorthodox

Deborah Feldman, chi è? Curiosità sulla scrittrice di Unorthodox

A volte la realtà supera la più fervida immaginazione e la vita ci regala storie incredibili, di uomini e donne che combattono per i propri ideali e per una libertà che troppo spesso il mondo gli nega. Oggi vi parliamo di uno di questi silenziosi eroi, Deborah Feldman, scrittrice americana ma di origini tedesche, autrice di uno dei libri più chiacchierati e scioccanti degli ultimi anni.

Nel 2012 la Feldman pubblica infatti la sua autobiografia, un libro di memorie dedicate alla sua esperienza nella comunità chassidica Satmar, una frangia degli ortodossi ebraici che vive rispettando un rigido codice comportamentale. L’autrice nel libri racconta della sua crescita in un regime così restrittivo e della sua fuga verso la libertà.

Una storia forte ed emozionante quella di Deborah che ha spinto Netflix, ben otto anni più tardi, a trasformare il suo libro in una miniserie che ha fatto strage di consensi tra pubblico e critica. Se volete saperne di più, venite quindi con noi a scoprire tutto quello che c’è da sapere su Deborah Feldman, sulla sua incredibile vita e sul suo successo letterario.

Deborah Feldman biografia: la repressione chassidica

Nata a New York il 17 agosto del 1986, Deborah Feldman è cresciuta all’interno della comunità chassidica Satmar di Williamsburg, a Brooklyn. Questo particolare gruppo legato alla religione ebraica, sorge come movimento di rinascita spirituale durante il XVIII secolo in Ucraina e in tutta l’Europa orientale. Oggi invece la maggior parte dei gruppi religiosi di questo tipo è concentrato in Israele e negli Stati Uniti.

Il chassidismo oggi viene considerato come una sottocategoria del giudaismo ultraortodosso, noto per le sue regole rigide, un conservatorismo religioso e sociale che porta ogni membro all’isolamento nei confronti del mondo esterno. Coloro che praticano il chassidismo sono divisi in sette indipendenti, conosciute come corti o dinastie. All’interno di ciascuna di esse i membri sono obbligati all’ossessiva devozione religiosa, alla riverenza e alla sottomissione nel confronti del Rebbe, capo della setta.

Figlia di un praticante del chassidismo e di un’estranea alla comunità (poi convertita) di origini ebraica tedesca, Deborah cresce proprio in uno di questi microcosmi socio-religiosi. Quando suo padre, malato di mente, viene interdetto e sua madre lascia la comunità facendo coming out, la ragazza viene affidata ai nonni. La coppia di anziani, entrambi sopravvissuti all’Olocausto, cresce Deborah in un regime altamente repressivo. La giovane Feldman deve osservare alla lettera le regole della comunità, senza farsi abbagliare dalla progressiva società americana.

Nella sua vita la religione ha un ruolo centrale, le è proibito leggere testi non approvati o anche solo di mettere piede in una biblioteca. Succube dei nonni e di questo assurdo regime spirituale, Deborah viene data in sposa all’età di soli diciassette anni per poi mettere al mondo un figlio solo due anni più tardi. Ma quello che per alcuni potrebbe essere l’ennesima corda a tenerla legata alla setta, diventa invece la sua ancora di salvezza.

Deborah Feldman, una storia vera

La nascita di suo figlio rappresenta per Deborah la svolta, il punto di non ritorno. Da madre si rende conto di essere in trappola e di aver condannato una creatura innocente a subire lo stesso destino. Nel 2006, Deborah lascia Williamsburg insieme a suo marito e suo figlio e comincia lentamente a cambiare vita.

Di nascosto inizia a studiare letteratura, a leggere testi provenienti da ogni parte del mondo e ad ampliare la sua mente e la sua conoscenza. In breve tempo anche il suo atteggiamento cambia; Deborah si sente più libera, lontana dalla comunità, e comincia ad abbracciare la cultura statunitense. Nel suo armadio compaiono i primi jeans attillati e i tacchi alti, semplici strumenti di ribellione ad anni di repressione.

Quello stesso anno, Deborah deciso di fuggire con suo figlio, lasciano la comunità chassidica e il marito. Per mesi vive a casa di amici e nel frattempo consulta i migliori avvocati per non perdere la custodia di suo figlio. Passano gli anni e la Feldman riprende lentamente in mano la sua vita senza mai girarsi indietro. Dopo aver detto definitivamente addio alla sua famiglia e alla setta, Deborah si trasferisce in Germania, a Berlino, stabilendosi nel quartiere di Neukölln. Qui, grazie alla sua istruzione, riesce a trovare lavoro come scrittrice.

Beborah Feldman, libri: la fuga in Germania e la carriera di scrittrice

Nella città di Berlino Deborah trova il suo piccolo angolo di paradiso. Costretta per anni a vivere lontano da tutto, per la prima volta la Feldman si trova a contatto con cultura e innovazione. La donna sente subito una connessione con questa città che, oltre a mostrare tanta bellezza, racchiude anche tantissima sofferenza. Deborah infatti pensa al passato nazista di Berlino, al suo credo religioso e alla sua eredità familiare, legata a doppio filo con la storia della città. Tutti questi sentimenti contrastanti che si agitano in lei trovano sfogo sulla carta.

Nel 2012, infatti, Deborah Feldman pubblica la sua autobiografia dal titolo Unorthodox: The Scandalous Rejection of My Hasidic Roots (in italiano Ex ortodossa. Il rifiuto scandaloso delle mie radici chassidiche). Il libro, criticato dalla comunità chassidica, diventa nonostante tutto un bestseller viene pubblicato in tutto il mondo. Nel 2013 sorprendentemente, il volume viene tradotto anche in ebraico.

Un anno più tardi, nel 2014, l’autrice pubblica un secondo libro dal titolo Exodus: A Memoir, che racconta della sua nuova vita in Germania, da madre single e libera. Ormai libera da ogni costrizione, la Feldaman decide di intraprendere un viaggio attraverso l’Europa, alla ricerca delle sue origini, sperando di ricostruire la vita di sua nonna durante l’orrore dell’Olocausto.

Deborah Feldman, Unorthodox: dal libro alla serie Netflix

Grazie all’incredibile successo ottenuto dal libro, nel 2020 Netflix ha deciso di trasformare Unorthodox e la storia di Deborah Feldman, in una serie tv. Vagamente ispirata all’autobiografia della Feldman, la miniserie in quattro episodi fa il suo debutto sulla famosa piattaforma di streaming il 26 marzo del 2020, facendo strage di visualizzazioni in tutto il mondo. Creata e diretta da Anna Winger e Alex Karolinski, e diretta da Maria Schrader, la serie racconta, in maniera romanzata, della fuga di una giovane donna dalla sua comunità.

https://youtu.be/wt7YcCJwNH0

Esty (Shira Haas) ha diciannove anni e vive una vita di completa repressione e sottomissione. Bloccata in un matrimonio combinato e in una comunità religiosa ultraortodossa di Williamsburg, Esty decide di fuggire e raggiungere la città di Berlino. Nella capitale tedesca, infatti, vive sua madre, separatasi anni prima da suo padre, membro attivo della comunità. Qui la ragazza scopre un nuovo mondo, fatto di libertà di espressione, pieno di cultura e divertimento, tutto quello che le era stato negato dalla sua dottrina religiosa.

Tuttavia, per Esty i problemi sono dietro l’angolo. Suo marito, infatti, dopo aver scoperto che la moglie aspetta un figlio, si reca a Berlino per ordine del loro rabbino, per cercare di ritrovare la fuggitiva e riportarla a casa.

Come si evince dalla trama di Unorthodox, la storia non è esattamente come quella descritta da Deborah Feldman nella sua autobiografia. Netflix ha infatti utilizzato il libro della scrittrice come punto di partenza, raccontando la storia di una donna incredibile alla ricerca della sua libertà. Per chiarire ulteriormente il tono della serie, Netflix ha anche prodotto un documentario dal titolo Making Unorthodox. Quest’opera, oltre a raccontare del dietro le quinte e del complesso processo creativo, fa anche un raffronto tra il libro della Feldman e la miniserie.

Deborah Feldman libri in italiano

Unorthodox non è solo una storia toccante e piena di coraggio, è anche il racconto della difficile vita dell’autrice. Decidere di mettere nero su bianco delle esperienza di vita così personali e complesse dal punto di vista psicologico, non è una passeggiata. Né tanto meno lo è decidere di trasportare tutto dalla dimensione così intima delle pagine stampate a quella televisiva.

In una recente intervista rilasciata al New York Times, Deborah Feldman ha raccontato com’è stato per lei accettare di scendere a compromessi con Netflix, per far conoscere al mondo la sua storia.

“Pensavo di essere preparata. Ho vissuto, scritto e parlato di tutto questo per anni ma queste erano altre persone – non io – che interpretavano, creavano immagini, interpretavano parti e tagliavano le scene. Per la prima volta ho potuto vedere come gli altri avrebbero interpretato o recepito l’esperienza […] E’ come se parlassi a un terapista per anni e alla fine di tutto, ti presentasse un libro con tutte le tue esperienze di vita. Le leggeresti e faticheresti a riconoscerle perché ti sono state restituite da una prospettiva diversa. […] “. [fonte: New York Times]

La miniserie Unorthodox e il documentario Making Unorthodox sono entrambi disponibili in streaming sulla piattaforma Netflix.

Inoltre, per tutti coloro che volessero approfondire l’argomento, su IBS trovate entrambi i libri di Deborah Feldman. Un avvertimento. Mentre il primo volume è disponibile nella versione italiana dal titolo Ex ortodossa. Il rifiuto scandaloso delle mie radici chassidiche, il secondo libro della Feldman, Exodus: A Memoir, non è ancora stato tradotto ma è disponibile nella sua versione in inglese. Su Amazon, inoltre, è possibile acquistare entrambi i volumi della scrittrice i formato digitale per Kindle.

Per restare sempre aggiornati sulla vita e sulla carriera della scrittrice, vi consigliamo di seguire il suo account ufficiale Instagram.

Fonte: Wiki, New York Times, IBS, Amazon

Star Wars: i più grandi momenti ambientati su Tatooine

Star Wars: i più grandi momenti ambientati su Tatooine

Tatooine è senza dubbio il pianeta più iconico dell’intero universo di Star Wars e ha ospitato alcuni dei momenti più significativi e memorabili del franchise. La Saga degli Skywalker è iniziata e finita sul pianeta orbitante. In attesa di scoprire dove ci condurranno i nuovi film della saga, ecco che Screen Rant ha raccolto gli avvenimenti più importanti avvenuti sul pianeta desertico.

La nascita di Anakin Skywalker

Ogni storia ha un inizio e l’inizio della saga degli Skywalker è avvenuto su Tatooine (anche se fuori dallo schermo). Mentre l’esatta natura del concepimento e della nascita senza padre di Anakin è ancora sconosciuta, l’idea generale è ben nota a tutti: la Forza, in risposta al suo uso deformato dalla Regola dei Due dei Sith e dal severo dogma dei Jedi, ha creato Anakin Skywalker.

O lo ha creato Darth Plagueis? Ancora una volta, non è del tutto chiaro. Ciò che è chiaro è l’impatto che la nascita di Anakin ha avuto sull’universo di Star Wars. Tutto ciò che seguì – dalla Purga Jedi alll’ascesa dell’Impero, dalla fine alla resurrezione e alla seconda vera morte di Palpatine – ruotò attorno ad Anakin e alla profezia che lo circondava. Tutto è iniziato su Tatooine. 

La fuga della regina Padme Amidala

La prima visita cronologica sullo schermo a Tatooine è avvenuta in La minaccia fantasma. Dopo essere fuggita dall’occupazione di Naboo da parte della Federazione dei Mercanti, la regina Amidala e la sua scorta Jedi sbarcarono nel mondo dell’Orlo Esterno per nascondersi, fare rifornimento e ripararsi. Questo atterraggio apparentemente casuale ha scatenato diversi eventi importanti.

In primo luogo, ha visto la primissima istanza di un uomo che si è piazzato al primo posto in una gara di pod. In secondo luogo, ha visto il primo scontro tra un Cavaliere Jedi e un Signore dei Sith nel corso di un millennio. La missione di Darth Maul su Tatooine pose fine a un’era prolungata di fuga dai Sith, e la sua apparizione a Qui-Gon e Obi-Wan segnò l’inizio della fine per l’Ordine Jedi. Infine, l’arrivo di Amidala e del suo gruppo portò alla scoperta di Anakin da parte dei Jedi e alla sua successiva partenza da Tatooine.

Il ritorno di Anakin Skywalker

Un decennio dopo aver lasciato Tatooine, Anakin tornò con Padme per cercare sua madre. Questo ritorno a casa ha segnato la sua prima svolta importante verso il Lato Oscuro nel massacro di una tribù di Tusken, in seguito alla morte di sua madre per mano loro.

Stabilisce le tendenze di Anakin riguardo alla perdita, la sua capacità di violenza e vendetta e il suo disaccordo con gli elementi del codice Jedi. Tutti questi diventeranno fattori enormi nella successiva caduta di Anakin.

L’arrivo di Luke Skywalker

Dopo la nascita di Luke e Leia Skywalker, i bambini furono divisi e nascosti per proteggerli da Vader e dall’Imperatore. Leia divenne Leia Organa e crebbe su Alderaan, mentre Luke fu mandato a vivere con il fratellastro di Anakin, Owen, e sua moglie Beru su Tatooine. Là è stato sorvegliato da un Obi-Wan Kenobi in esilio.

L’educazione di Luke su Tatooine è ovviamente importante per motivi legati alla storia, ma è anche significativa dal punto di vista tematico. Il parallelismo tra Anakin e Luke (e alla fine con Rey) è centrale nella struttura ciclica della storia di Star Wars, e molto di quel parallelismo è tratto dalla loro reciproca infanzia su Tatooine.

La morte di Darth Maul

Dopo essere stato utilizzato impropriamente nella saga cinematografica Star Wars, Darth Maul ha visto una massiccia rinascita in The Clone Wars e Star Wars: Rebels. I suoi archi animati lo hanno visto sopravvivere al duello de La minaccia fantasma, riunirsi con suo fratello Savage e compiere una serie di omicidi attraverso la galassia, uccidendo Jedi e radunando varie forze della malavita per la sua causa.

In tutto questo, Maul aveva un obiettivo principale: vendicarsi di Obi-Wan Kenobi. Dopo numerosi scontri, inseguimenti, rapimenti e l’uccisione dell’ex amante di Obi-Wan, i due si incontrano per l’ultima volta nell’episodio di Rebels dal titolo “Twin Suns”, su Tatooine. Si tratta dell’episodio più famoso e acclamato dell’intero spettacolo, e il duello finale tra Obi-Wan e Maul – che termina con la morte dei Sith – è qualcosa che ogni fan di Star Wars dovrebbe vedere.

La ricerca di Obi-Wan Kenobi

Per anni Obi-Wan visse pacificamente in esilio su Tatooine, tenendo il giovane Luke Skywalker sotto un occhio vigile e protettivo. Tutto è cambiato quando, in preda alla disperazione, la Principessa Leia ha inviato R2-D2 e C-3PO sulla superficie del pianeta per trovare Obi-Wan e chiedergli di consegnare i piani della Morte Nera all’Alleanza Ribelle. I droidi riuscirono in questa impresa e le avventure di Luke iniziarono.

Ovviamente, l’arrivo dei droidi ha avuto importanti ripercussioni per Luke (la morte dei suoi zii e la sua partenza da Tatooine) e successivamente per la galassia. Sembrava anche avere un impatto sulla vita in generale su Tatooine, secondo The Mandalorian. Nell’episodio della seconda stagione “The Marshal”, Cobb Vanth racconta come Tatooine fu occupata dalle forze imperiali durante gran parte della Guerra Civile Galattica, probabilmente in parte a causa del dispiegamento alla ricerca di R2-D2 e C-3PO.

Il salvataggio di Han Solo e la morte di Jabba The Hutt

Per decenni, Jabba the Hutt ha governato gli insediamenti sparsi di Tatooine dall’oscuro mondo sotterraneo del pianeta. Gli Hutt gestivano la tratta degli schiavi nei giorni prima dell’Impero, così come il circuito di podracing, il gioco d’azzardo e il contrabbando. Gestivano anche racket di protezione e sollecitavano “tasse sull’acqua”, affermandosi come i capi del mondo criminale e il governo del pianeta.

Gran parte di quell’equilibrio fu sconvolto poco prima della caduta dell’Impero, quando la missione per salvare Han Solo dal palazzo di Jabba the Hutt si concluse con la morte del gangster. Jabba era una forza temuta in tutta la galassia e la sua scomparsa avrebbe inviato effetti a catena ben oltre il Mare delle Dune. E, naturalmente, il salvataggio di Han alla fine ha portato alla nascita di Ben Solo, che ha svolto un ruolo importante nell’era della Nuova Repubblica e oltre.

L’uccisione del drago Krayt

The Mandalorian

Questo particolare evento potrebbe non sembrare così significativo per la storia galattica come gli altri in questa lista, ma ha alcune ramificazioni abbastanza sostanziali. In particolare, segna la prima dichiarazione ufficiale di pace tra i Tusken e gli abitanti degli insediamenti di Tatooine. La cooperazione tra Mos Pelgo e il popolo di indigeni è senza precedenti e potrebbe essere di buon auspicio per il futuro del pianeta se durasse.

La visita di Din Djarin a Mos Pelgo è significativa anche per la sua acquisizione dell’armatura da battaglia mandaloriana di Boba Fett. Il famoso cacciatore di taglie, ultimo clone vivente di Jango Fett, ha svolto un ruolo notevole in gran parte della saga degli Skywalker, e il suo ritorno dalla morte potrebbe avere effetti galattici più ampi. È anche il primo caso noto di qualcuno che è sopravvissuto a un Sarlacc.

La sepoltura di Luke e le spade laser di Leia

Questo è un altro evento più significativo dal punto di vista tematico che narrativo, ma è comunque significativo. Dal momento che la Saga degli Skywalker è iniziata su Tatooine, così finisce lì. Sebbene non sia un finale universalmente amato della storia (così come tutto L’ascesa di Skywalker), Rey che ritorna alla fattoria dell’umidità di Skywalker per seppellire le spade laser di Luke e Leia offre un senso di chiusura su un’intera epoca estesa di Star Wars.

Indipendentemente da come si abbia accolto il finale, una cosa è certa: è giusto che Tatooine sia rimasta al centro di Star Wars fino alla fine.

… altrimenti di arrabbiamo! L’omaggio natalizio degli Oliver Onions

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Sono tornate due autentiche superstar della musica italiana ed internazionale, tra i più famosi autori italiani di colonne sonore di film, vere e proprie leggende della storia della pop culture del nostro Paese: gli Oliver Onions!

Il duo composto da Guido e Maurizio De Angelis, che ha scritto le musiche di cult assoluti, in Italia e nel mondo, da Sandokan a Orzowei passando per i celebri film di Bud Spencer e Terence Hill, per le quali sono stati protagonisti sia come autori che come arrangiatori e interpreti, ha deciso di far rivivere uno dei loro brani di culto, il Coro dei Pompieri di …altrimenti ci arrabbiamo!, in una speciale versione natalizia arrangiata e prodotta da Ricky Quagliato, che fonde inconfondibili sonorità 80’s tra synth e campionatori con un sound 2.0 di grande impatto, addobbato a festa da campanelli natalizi e sonorità gioiose.

Il brano uscito per BMG, una sorpresa natalizia che anticipa il ritorno discografico degli Oliver Onions previsto per la primavera 2021, è già disponibile in streaming e su tutte le piattaforme digitali. Il la la la la lalla più famoso della storia del cinema, torna oggi in una inedita veste accompagnata da un videoclip con ospiti d’eccezione. Tanti gli amici che hanno deciso di rendere omaggio ai due maestri della colonna sonora, in un video che vediamo proiettato all’interno di un cinema – purtroppo vuoto come accaduto in questo anno – con la speranza e l’augurio di trascorrere queste festività con serenità e un pizzico d’allegria, in vista del nuovo anno e del nuovo progetto degli Oliver Onions.

Il parterre di amici che hanno partecipato al videoclip, provenienti dal mondo della musica, del cinema, della radio, è vastissimo: Ale&Franz, Brunori Sas, Claudia Gerini, Claudia Pandolfi, Cristina D‘Avena, Daniele Adani, Eugenio in Via di Gioia, Fabio Armiliato, Fabio Volo, Francesco Gabbani, Frankie Hi-nrg, Jerry Calà, Kabir Bedi, Lorenzo Branchetti, Luca Abete, Luisa Corna, Neri Marcoré, Nicola Ventola, Nina Zilli, Nino Frassica, Omar Fantini, Panpers (Andrea Pisani e Luca Peracino), Ricchi e Poveri, Rita Pavone, Rosita Celentano, Scintilla (Gianluca Fubelli), Simona Molinari, Tommaso Paradiso, Trio Medusa (Furio Corsetti, Gabriele Corsi e Giorgio Daviddi) con Francesco Lancia, Tutti Nudi (Antonio Mezzancella, Dj Osso e Pippo Lorusso), Vince Tempera.

La Scure e il Fulmine: in fumetteria il numero zero del crossover tra Zagor e Flash

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Debutta in fumetteria e sullo shop online di Sergio Bonelli Editore il team-up tra Zagor e Flash, che ci condurrà nel cuore della foresta di Darkwood in una prospettiva del tutto inedita.

“La Scure e il Fulmine”, questo il titolo dell’albo, sarà composto di 32 pagine a colori in formato 16×21 cm, con una storia scritta da Giovanni Masi & Mauro Uzzeo e disegnata da Davide Gianfelice con i colori di Luca Saponti. Lo speciale numero 0 a tiratura limitata sarà presentato con due copertine interconnesse tra loro, entrambe firmate da Carmine Di Giandomenico.

Ad arricchire l’albo – che vede faccia a faccia lo Spirito con la Scure, creato da Guido Nolitta e realizzato graficamente da Gallieno Ferri, e The Flash, creato da Gardner Fox e Harry Lamper – ci saranno anche tante curiosità e dietro le quinte del nuovo capitolo dell’eccezionale progetto di crossover in cui gli Eroi bonelliani incontrano quelli dell’universo DC.

Dopo “Relazioni pericolose”, l’albo che aveva testimoniato il primo incontro tra Dylan Dog e Batman (o meglio: tra Joker e Xabaras), ora è il momento di Barry Allen e Zagor, due eroi che da oltre sessant’anni intrattengono lettori di ogni età con storie ricche di colpi di scena, disegni mozzafiato e incredibili misteri.

Ecco il book trailer de La Scure e il Fulmine

Spider-Man e il suo ruolo nel futuro del MCU: Sony e Marvel estenderanno l’accordo?

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L’attesissimo Spider-Man 3 con Tom Holland – che non ha ancora un titolo ufficiale – è chiaramente uno dei progetti più attesi dell’ambiziosa Fase 4 del MCU, soprattutto a causa dell’esplorazione del concetto di Multiverso. Nelle ultime settimane, il cast del trequel è cresciuto in maniera significativa fino a diventare una sorta di enorme contenitori di personaggi legacy dei due precedenti franchise di Spider-Man ad opera della Sony, con l’aggiunta del Doctor Strange di Benedict Cumberbatch ha ulteriormente consolidato le teorie secondo cui la prossima avventura di Peter Parker collegata al MCU avrà molto a che fare con l’esistenza di universi coesistenti.

Secondo quanto riferito, Andrew Garfield, che ha interpretato l’Uomo Ragno in The Amazing Spider-Man, tornerà per Spider-Man 3 così come Tobey Maguire, che ha interpretato il simpatico arrampicamuri nella trilogia di Sam Raimi. A parte le precedenti iterazioni di Peter Parker, nel nuovo film dovremmo rivedere anche una sfilza di cattivi già noti al grande pubblico, come l’Electro di Jamie Foxx, il Doctor Octopus di Alfred Molina, il Green Goblin di Willem Dafoe e il Sandman di Thomas Haden Church, nonostante manchi ancora una conferma ufficiale da parte di Sony e Marvel.

Come se tutto ciò non fosse già abbastanza, si vocifera che anche Charlie Cox dovrebbe tornare nei panni di Matt Murdock/Daredevil nel film. Insomma, Spider-Man 3 si troverà a dover bilanciare una quantità potenzialmente sconfinata di personaggi appartenenti all’universo dell’Uomo Ragno, e sarà di sicuro emozionante scoprire cosa hanno in serbo il regista Jon Watts e i Marvel Studios per i tutti fan. Ora, una nuova voce potrebbe aver offerto un nuovo indizio sul futuro dell’universo condiviso post-Spider-Man 3. 

Durante l’ultimo episodio del podcast The DisInsider Show (via The Direct), i conduttori Skyler Shuler e Derek Cornell hanno condiviso un rumor a proposito dei Marvel Studios durante lo spazio “Rumor of the Week”. Va sottolineato che le notizie che Shuler e Cornell condividono durante questo segmenti non devono essere prese come conferme, ma piuttosto come semplici voci di corridoio.

Ad ogni modo, Cornell ha detto che i Marvel Studios “hanno esteso l’accordo con Sony relativo ai diritti su Spider-Man” perché l’arrampicamuri avrà “un ruolo fondamentale” nel futuro dell’Universo Cinematografico Marvel. Anche se queste dichiarazioni sono da prendere con la dovuta cautela, si tratta comunque di indiscrezioni decisamente interessanti, dal momento che implicano che lo Spider-Man di Holland rimarrà nell’universo condivsio al di là di ciò che accadrà nell’atteso threequel.

Cosa sappiamo di Spider-Man 3?

Di Spider-Man 3 – che arriverà al cinema il 17 Dicembre 2021 – si sa ancora molto poco, sebbene la teoria più accredita è quella secondo cui il simpatico arrampicamuri sarà costretto alla fuga dopo essere stato incastrato per l’omicidio di Mysterio (e con il personaggio di Kraven il Cacciatore che sarebbe sulle sue tracce). Naturalmente, soltanto il tempo sarà in grado di fornirci maggiori dettagli sulla trama, ma a quanto pare il terzo film dovrebbe catapultare il nostro Spidey in un’avventura molto diversa dalle precedenti…

Tom Holland si è unito al MCU nei panni di Peter Parker nel 2016: da allora, è diventato un supereroe chiave all’interno del franchise. Non solo è apparso in ben tre film dedicati ai Vendicatori della Marvel, ma anche in due standalone: Spider-Man: Homecoming e Spider-Man: Far From Home. La scorsa estate, un nuovo accordo siglato tra Marvel e Sony ha permesso al personaggio dell’Uomo Ragno di restare nel MCU per ancora un altro film a lui dedicato – l’annunciato Spider-Man 3 – e per un altro film in cui lo ritroveremo al fianco degli altri eroi del MCU.

Gli Eterni: Gemma Chan parla del suo “doppio ruolo” nel MCU

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Gli Eterni: Gemma Chan parla del suo “doppio ruolo” nel MCU

Gemma Chan ha avuto un piccolo ruolo in Captain Marvel del 2019 nei panni di Minn-Erva. In molti pensavano che fosse stato uno vero spreco per la talentuosa attrice: ecco perché sono rimasti estremamente sorpresi quando è stato annunciato che la stessa era stata scelta per interpretare per Sersi ne Gli Eterni.

Anche se Chan era quasi irriconoscibile nei panni della Kree dalla pelle blu, il fatto che avrebbe interpretato un altro personaggio del MCU così presto è stato un fatto sicuramente degno di nota. Durante un’intervista con The Hollywood Reporter, Chan ha finalmente fatto luce su come sia entrata a far parte del cast de Gli Eterni, e probabilmente non sorprenderà più di tanto apprenderà che il suo coinvolgimento è stata opera di Kevin Feige…

“Ho incontrato Kevin Feige durante la stagione dei premi, all’epoca di Crazy & Rich. Di punto in bianco si è avvicinato e mi ha detto: ‘Ci piacerebbe riaverti indietro’. Forse sto parafrasando male, ma immagino che lui abbia visto il film e abbia pensato: ‘Ci piacerebbe poterti utilizzare meglio. Ci piacerebbe che tornassi. Vogliamo che tu faccia qualcos’altro, quindi troviamo quel progetto’. L’unica cosa è che non avevo idea che sarebbe accaduto tutto così in fretta. È stato davvero gentile da parte sua dirlo.”

Gemma Chan ha poi spiegato che ha dovuto comunque sostenere un provino nonostante avesse già recitato in un progetto dell’Universo Cinematografico Marvel, e sebbene l’attrice non abbia potuto rivelare molto su Gli Eterni, stando alle sue parole sembra che il film sarà qualcosa di davvero molto speciale…

“Sembra molto diverso. È una storia davvero epica. Molto ambiziosa. Ci sono molti nuovi personaggi. Sento che sarà un film di supereroi totalmente diverso da tutti gli altri. Sembra una cosa ovvia da dire, ma stanno davvero cercando di fare qualcosa di diverso con questo film. Stiamo tutti incrociando le dita sul fatto che funzioni e che le persone lo amino. Abbiamo girato molto in varie location, usando tantissima luce naturale. Abbiamo fatto anche cose in studio, ma la maggior parte del film è stata girata all’aperto. Non abbiamo utilizzato tantissimo il blue screen, a differenza invece di Captain Marvel.”

Gli Eterni, diretto da Chloe Zhao, vedrà nel cast Angelina Jolie (Thena), Richard Madden (Ikaris), Kit Harington (Black Knight), Kumail Nanjiani (Kingo), Lauren Ridloff (Makkari), Brian Tyree Henry (Phastos), Salma Hayek (Ajak), Lia McHugh (Sprite), Gemma Chan (Sersi) e Don Lee (Gilgamesh). La sceneggiatura è stata scritta da Matthew Ryan Firpo, mentre l’uscita nelle sale è stata fissata al 12 febbraio 2021.

Secondo gli ultimi aggiornamenti, il cinecomic includerà nel MCU gli esseri superpotenti e quasi immortali conosciuti dai lettori come Eterni e i mostruosi Devianti, creati da esseri cosmici conosciuti come Celestiali. Le fonti hanno inoltre rivelato a The Hollywood Reporter che un aspetto della storia riguarderà la storia d’amore tra Ikaris, un uomo alimentato dall’energia cosmica, e Sersi, eroina che ama muoversi tra gli umani.

Whitney Houston: da Star Wars arriva l’interprete del biopic

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Whitney Houston: da Star Wars arriva l’interprete del biopic

Arriva da The Hollywood Reporter la notizia che l’attrice britannica Naomi Ackie è stata scelta come interprete di Whitney Houston nell’annunciato biopic dedicato all’icona della musica mondiale, tragicamente scomparsa nel 2012 all’età di 48 anni.

Naomi Ackie ha raggiunto la fama internazionale grazie al ruolo di Anna nel film Lady Macbeth di William Oldroyd al fianco di Florence Pugh. Lo scorso anno l’abbiamo vista nei panni di Jannah, un’alleata della Resistenza, in Star Wars: L’ascesa di Skywalker di J.J. Abrams. In tv ha preso parte all’acclamata serie

Il biopic si intitolerà I Wanna Dance with Somebody, in onore della celebre hit della cantate datata 1987, e sarà diretto da Stella Meghie, regista di The Photograph con Issa Rae e Lakeith Stanfield. Gli eredi della cantante, la società Primary Wave e Clive Davis (il celebre produttore che scoprì la Houston) collaboreranno attivamente al biopic.

Il coinvolgimento della Houston Estate permetterà al film di poter utilizzare le canzoni originale della cantante: il film, dunque, impiegherà i più grandi successi che hanno contribuito a rendere la Houston una delle più amate interpreti a livelli mondiale, come Saving All My Love for You, Greatest Love of All e I Will Always Love You. 

“Abbiamo trascorso la stragrande maggioranza dell’ultimo anno alla costante ricerca di un’attrice che potesse incarnare Whitney Houston”, ha spiegato alla fonte la regista. “Naomi Ackie ci ha impressionato durante ogni fase del processo di casting. Sono stata catturata dalla sua enorme capacità di incarnare la presenza scenica di un’icona globale. Mi ha commessa vedere il modo in cui è riuscita a portare l’umanità nella sua vita interiore.”

I Wanna Dance with Somebody sarà sceneggiato e prodotto da Anthony McCarten, già sceneggiatore e produttore di Bohemian Rhapsoy, il biopic con Rami Malek nei panni di Freddie Mercury. Sony e TriStar dovrebbero distribuire il film a novembre del 2022.

A proposito del biopic, Clive Davis aveva dichiarato: “In base alla mia esperienza personale e professionale con Whitney, dalla sua adolescenza fino alla sua tragica e prematura scomparsa, so per certo che la sua storia non è ancora stata raccontata per intero. Sono davvero felice che Anthony McCarten si sia impegnato per realizzare una sceneggiatura senza alcun tipo di preclusione, musicalmente ricca, che rivela finalmente la vera Whitney, un’artista la cui voce ha profondamente influenzato il mondo, mentre lei stessa combatteva contro quei demoni che sarebbero stati poi la sua rovina.”

La storia di Whitney Houston

Whitney Houston è stata una delle donne di maggior successo discografico, la quarta donna per numero di vendite negli Stati Uniti, con circa 55 milioni di dischi certificati dalla RIAA. Le sue vendite complessive di album e singoli sono di 200 milioni di copie. Tra gli altri record, detiene anche il primo posto nella classifica degli artisti di colore di maggior successo insieme a Michael Jackson, e nel 2006 il Guinness dei Primati l’ha dichiarata “l’artista più premiata e famosa di tutti i tempi”.

Wonder Woman 1984: svelati i dettagli sulla scena mid-credits

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Wonder Woman 1984: svelati i dettagli sulla scena mid-credits

Sono stati rivelati i dettagli su una scena presente a metà dei titoli di coda di Wonder Woman 1984, l’atteso sequel del cinecomic DC che vedrà Gal Gadot e Chris Pine diretti ancora una volta da Patty Jenkins.

Nonostante gli screener concessi alla stampa americana fossero privi di scene post-credits al fine di evitare spoiler, il film è uscito ieri in alcuni mercati internazionali ed ecco che online è già apparso un resoconto di ciò che vedremo una volta conclusasi la nuova avventura di Diana. Se non volete rovinarvi la sorpresa, vi invitiamo a non proseguire nella lettura dell’articolo!

ATTENZIONE: SEGUONO SPOILER SU WONDER WOMAN 1984!

Come riportato da Bleeding Cool, la scena mid-credits in questione – una scena che appare a metà dei titoli di coda – è interpretata dall’attrice originale di Wonder Woman, ossia Lynda Carter. Nella scena rivela che il suo nome è Asteria e che è la precedente proprietaria dell’armatura dorata dell’aquila reale che Diana Prince indossa nel sequel.

Dopo aver salvato qualcuno, la guerriera di Themyscira lascia intendere di aver servito nell’ombra per diverse centinaia di anni (da quando ha trovato la sua strada nel mondo degli uomini). L’attrice fa l’occhiolino alla telecamera prima che la scena finisca, un ironico riferimento al passato di Carter come Wonder Woman.

Era da tempo che si parlava del possibile cameo di Lynda Carter nel sequel, con la stessa Patty Jenkins che aveva espressamente chiesto alla celebre attrice di apparire nel suo film. La descrizione della scena mid-credits, seppur non dettagliata, confermerebbe dunque la presenza dell’interprete originale di Wonder Woman nel sequel ed un omaggio alla sua iconica eredità.

Wonder Woman 1984 uscirà il 25 Dicembre 2020 in America e il 14 Gennaio 2021 in Italia. Il film è stato definito dal produttore Charles Roven un sequel “inusuale“, che poterà in scena lo stesso personaggio grazie al lavoro dello stesso team creativo e che seguirà gli eventi del precedente capitolo, ma che i fan non dovrebbero aspettarsi un seguito tradizionale definendolo “la prossima iterazione della supereroina”.

L’ordine cronologico del personaggio di Diana Prince è stato già rimescolato, essendo stata introdotta nell’era contemporanea di Batman v Superman: Dawn of Justice per poi tornare al vecchio secolo con Wonder Woman. Il sequel vedrà ancora Gal Gadot nei panni di Diana Prince opposta a Kristen Wiig, scelta per interpretare la villain Cheetah. Nel cast figureranno anche Chris Pine (volto del redivivo Steve Trevor) e Pedro Pascal (nei panni di Maxwell Lord).

Doctor Strange: l’interprete di Lucian “pentito” di aver accettato la parte

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L’attore Scott Adkins si è pentito di aver interpretato il ruolo di un cattivo in Doctor Strange del 2016, a causa di ciò che quella parte significherà per il suo futuro nel MCU. Diretto da Scott Derrickson, Doctor Strange racconta la storia delle origini di Stephen Strange (Benedict Cumberbatch), che da chirurgo narcisista si trasforma in stregone disinteressato a seguito di un devastante incidente.

Il film è stato in maniera positiva sia dal pubblico sia dalla critica, e ad essere apprezzati sono stati, oltre alla performance di Cumberbatch, anche gli effetti visivi. Benedict Cumberbatch tornerà in Spider-Man 3 in arrivo nel 2021 prima della sua nuova avventura in solitaria, Doctor Strange in the Multiverse of Madness, prevista per il 2022.

In Doctor Strange, Scott Adkins interpreta la parte di un antagonista secondario di nome Lucian, uno degli zeloti che seguono Kaecilius (Mads Mikkelsen) nel suo complotto per portare Dormmamu nel mondo. Sebbene Adkins non abbia molte battute (anzi, quasi nessuna!), appare comunque al centro di una lotta travolgente con il personaggio di Cumerbatch. Il pubblico ricorderà le loro forme astrali che combattono nel bel mezzo di una sala operatoria: la scena culmina con Stephen che fulmina Lucian ed elimina sia lui che la sua forma astrale.

In una nuova intervista con The Illuminerdi, Adkins ha spiegato perché si è pentito di aver interpretato Lucian in Doctor Strange. Non ha nulla a che fare con il personaggio o con il contenuto del film, ma più che altro con il suo futuro del MCU e con la possibilità di poter interpretare un ruolo diverso, magari più ampio. “Quello è un ruolo che mi dispiace di aver accettato”, ha detto Scott Adkins. “Vorrei aver resistito ed essere stato in grado di rifiutare, perché ora sento di aver sprecato per sempre la mia possibilità di essere nell’Universo Cinematografico Marvel”. Tale dichiarazioni sono più che comprensibili, dal momento che il personaggio di Adkins nel cinecomic di Derrickson è morto: di conseguenza, lo stesso non avrà la possibilità di fare ritorno nel sequel di Sam Raimi.

Scott Adkins ricorda l’esperienza come stunt in X-Men le origini: Wolverine

Nel corso della medesima intervista, Adkins ha anche ricordato la sua esperienza come stunt di Ryan Reynolds in X-Men le origini: Wolverine, in cui l’attore è apparso per la prima volta nei panni di Wade Wilson. Adkins, che ha lavorato alla scene in cui Wade si trasforma in Weapon XI, ha ricordato di aver avuto dei forti dubbi sulla riuscita del personaggio sin dalla visione dei primissimi concept art.

“Quando ho ottenuto la parte, all’inizio ero davvero eccitato”, ha spiegato. “Mi aspettavo di indossare l’intero costume di Deadpool e tutto il resto. Quando ho incontrato la produzone e ho visto il concept art del personaggio… con la bocca cucita, gli occhi laser e gli artigli che spuntavano fuori ho pensato: ‘Non funzionerà mai’ (ride).”

Marvel: nuovi accordi con i talent nel caso di una distribuzione su Disney+?

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La Marvel potrebbe modificare i compensi dei suoi attori a seconda del futuro dei film del MCU. La pandemia di Covid-19 continua a stravolgere l’industria dell’intrattenimento, con la Marvel che ha subito il contraccolpo fin dall’inizio, con il rinvio di Black Widow e dell’inizio della Fase 4 che hanno inevitabilmente rimescolato le carte in tavola e stravolto il calendario delle uscite relative al 2021/2022.

Uno dei più grandi cambiamenti portati dalla pandemia di COVID-19 è arrivato con la notizia che la Warner Bros. distribuirà tutto il suo listino del 2021 sia nelle sale che su HBO Max, seguendo così una strategia che verrà ufficialmente inaugurata con Wonder Woman 1984. Come risultato di tale cambiamento, molte star di prim’ordine associate a WB, tra cui Margot Robbie e Will Smith, hanno iniziato a chiedersi se avessero comunque ottenuto i bonus legati al successo al botteghino di un blockbuster. Da parte sua, la Marvel starebbe rimuginando su un piano per affrontare eventuali preoccupazioni simili da parte degli attori della propria scuderia. 

Stando a quanto riportato da The Wrap, i Marvel Studios starebbero iniziando a prendere in considerazione la stipulazione di nuovi contratti che consentirebbero flessibilità nel caso in cui la pandemia – o altri fattori – portino alla decisione di non far uscire i film in sala ma direttamente in streaming. Attori, registi, sceneggiatori e produttori riceverebbero pagamenti adeguati in base ai nuovi termini, a seconda che un film del MCU arrivi al cinema o venga distribuito esclusivamente su Disney+. Secondo quanto riferito, ciò interesserebbe solo i film che devono ancora entrare in produzione, come Black Panther 2, le cui riprese dovrebbbero iniziare nell’estate del 2021. Non è chiaro se gli stessi termini verranno applicati a film che sono già stati completati come, appunto, Black Widow

Un cambiamento potenzialmente radicale per la Marvel?

Il nuovo accordo, che secondo gli addetti ai lavori è stato preso in considerazione prima dell’annuncio di Warner Bros/HBO Max, segnerà un cambiamento potenzialmente radicale per la Marvel. Lo studio ha registrato guadagni da record al botteghino, diventando il franchise cinematografico di maggior successo con oltre 22 miliardi di dollari a suo nome. Gli addetti ai lavori hanno specificato alla fonte che preferirebbero attenersi ad un modello cinematografico, ma al tempo stesso riconoscono la necessità di mantenere aperte più opzioni in vista del clima attuale.

Anche se i primi vaccini stanno cominciando ad arrivare negli Stati Uniti e in altre parti del mondo, potrebbe trascorrere ancora molto tempo prima che il pubblico si senta nuovamente pronto a tornare in sala. Un altro fattore da considerare è che, purtroppo, non tutti considerano il cinema come un’esperienza necessaria. Il periodo che stiamo vivendo potrebbe aver stimolato ancora di più le persone a guardare un film direttamente nel salotto di casa, senza dover necessariamente uscire. Per questi spettatori, che senza dubbio rappresentano una parte del pubblico della Marvel, lo streaming è quindi diventato essenziale.

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