Arriva da
Deadline la notizia che l’attrice Alondra
Delgado è entrata a far parte del cast di All
American 3, l’attesa terza stagione di All
American.
L’attrice Alondra Delgado (Mayans
MC) ha ottenuto un ruolo ricorrente nella terza stagione di All
American della CW. La seconda stagione ha visto Spencer James
(Daniel Ezra), ora campione di stato del calcio, con una decisione
difficile da prendere. Resta a Beverly Hills e gioca per
l’allenatore Billy Baker (Taye Diggs)? Oppure torna a casa a
South LA, si riunisce con sua madre, Grace (Karimah Westbrook), il
fratello, Dillon (Jalyn Hall), e gioca per suo padre, Corey (Chad
Coleman), il nuovo capo allenatore dei South Crenshaw Chargers
? Delgado interpreterà Vanessa Montes, la “nuova ragazza”
della scuola e la figlia del nuovo allenatore. Impenitente e
sicura di sé, non lascia che l’attenzione extra derivante
dall’essere il nuovo ragazzo la metta in scena. Ha una storia
sorprendente con uno dei suoi compagni di classe.
All American
3
All American 3 è la
terza stagione della serie tv All
American ideata da April Blair per il
network americano The CW ed è ispirata dalla vita dell’ex giocatore
di football americano Spencer Paysinger.
In All
American 3 protagonisti sono Spencer James,
interpretato da Daniel Ezra, Billy Baker, interpretato da Taye
Diggs, Olivia Baker, interpretata da Samantha Logan, Tiana “Coop”
Cooper, interpretata da Bre-Z, Leila Faisal, interpretata da Greta
Onieogou, Laura Fine-Baker, interpretata da Monet
Mazur, Jordan Baker, interpretato da Michael Evans Behling,
Asher, interpretato da Cody Christian, Grace James, interpretata da
Karimah Westbrook e Dillon James, interpretato da Jalyn Hall.
In All
American quando un giocatore di football delle scuole
superiori della South L.A. viene reclutato per giocare alla Beverly
Hills High, le vittorie, le perdite e le lotte di due famiglie di
mondi molto diversi, iniziano a scontrarsi.
Secondo un nuovo report di
Screen Rant, Sam Wilson sarebbe la scelta
migliore per succedere a Steve Rogers nei panni di
Captain America, dal momento che la sua storia rispecchierebbe
quella di Steve meglio di Bucky Barnes. Con la
dipartita di Chris Evans dal MCU, molti fan hanno iniziato a
chiedersi quale degli stretti alleati di Steve avrebbe preso il suo
posto, poiché sia Sam che Bucky avevano precedentemente condiviso
l’onore nei fumetti. Alla fine, gli ultimi minuti di Avengers:
Endgame hanno rivelato la decisione di Steve di
consegnare lo scudo a Sam, indipendentemente dalla sua amicizia di
lunga data con Bucky.
Sia Sam che Bucky interpretano ruoli
estremamente influenti nella vita e nel viaggio cinematografico di
Steve. Bucky Barnes è stato introdotto per la prima volta in
Captain America: Il primo vendicatore come un
giovane militare, nonché amico e protettore di lunga data di Roger.
Dopo la trasformazione di Steve nell’eroe a stelle e strisce, lui e
Bucky si riuniscono, ma Bucky viene apparentemente ucciso in
missione. Il personaggio torna in gioco in Captain America: The Winter Soldier,
interpretando uno degli antagonisti dell’eroe, vittima del lavaggio
del cervello. È in questo film che Sam Wilson, un ex aviatore di
paracadutisti, entra per la prima volta in scena, diventando un
nuovo alleato di Cap. Mostrando grande compassione mentre aiuta i
soldati che soffrono di disturbo da stress post-traumatico, Sam si
confida presto con Steve, rivelando che anche il suo
wingman, Riley, è stato ucciso in battaglia.
Presentato come un
giovane minuto e malaticcio, Steve Rogers rifiuta di lasciarsi
scoraggiare dai suoi limiti fisici, aspirando a unirsi all’esercito
e proteggere il mondo dai “bulli”. Allo stesso modo, Sam affronta
coraggiosamente gli infiltrati nello S.H.I.E.L.D. da parte
dell’HYDRa e Thanos, senza l’aiuto di superpoteri. Quella
determinazione dimostra quanto il personaggio abbia molto in comune
con Steve, che non ha mai lasciato che i suoi limiti fisici si
intromettessero con il suo desiderio di diventare un eroe. Allo
stesso modo, Sam è stato una specie di underdog durante il
suo mandato con i Vendicatori (una squadra popolata di super
soldati, persone geneticamente potenziate e un dio asgardiano), ma
non ha mai lasciato che questo ostacolasse il suo cammino. In
breve, sia Sam che Steve hanno archi narrativi all’interno del
MCU che consentono loro di superare
la loro relativa “normalità” per diventare eroi.
Al contrario, la super forza e il
braccio bionico di Bucky nei panni del Soldato d’Inverno (entrambi
acquisiti dopo la tortura e la sperimentazione per mano dell’HYDRA)
lo hanno messo alla pari con i suoi compagni più potenti, a
differenza di Sam e di uno Steve pre-siero del supersoldato. E
anche se Sam avrebbe potuto condurre una vita normale e non da
supereroe, quella di Bucky è stata in qualche modo limitata dalle
sue tragiche circostanze. Essendo stati i suoi legami con la sua
vita precedente irrimediabilmente recisi, Bucky era diventato un
ricercato senza nessun altro posto dove andare, finché non venne
“guarito” a Wakanda. Mentre il viaggio di Bucky è stato dettato dal
suo considerevole trauma, Sam e Steve hanno avuto più libertà
d’azione nel determinare il loro destino finale.
Sam Wilson sarà un degno successore
di Captain America nel MCU
Fondamentalmente, sia Sam che Steve
non hanno paura di andare contro lo status quo mentre perseguono i
loro obiettivi, anche se le loro azioni entrano in conflitto con
“l’establishment”, una prospettiva interessante per i personaggi
avvolti nell’iconografia e nel simbolismo americani. In Captain America: The Winter Soldier, il duo
sfida gli ordini di marcia dopo aver appreso che l’HYDRA si è
infiltrato nello S.H.I.E.L.D. Quindi, in
Captain America: Civil War, Sam si unisce a Steve nel
rifiutare gli accordi di Sokovia, nonostante le richieste del
governo. Bucky, d’altra parte, è stato a lungo lontano dalle sue
origini americane, avendo trascorso decenni conducendo un’esistenza
più nomade come Soldato d’Inverno e agendo in modo molto più
discreto.
Con l’arrivo su Disney+ della serie The Falcon and the Winter Soldier, è possibile
che i due eroi del titolo avranno molto da dirsi sulla decisione di
Steve di passare lo scudo di vibranio a Sam e non a Bucky. Ma
considerato il velato cenno di approvazione di quest’ultimo prima
della decisione finale di Steve in Avengers:
Endgame, è chiaro che anche il Soldato d’Inverno
concordi sul fatto che Sam sia un degno successore. È quindi più
giusto che Bucky continui ad essere il braccio destro di Captain
America nell’entusiasmante nuova era del MCU.
Di recente George Clooney ha concesso una lunga
intervista a GQ
in cui è tornato a parlare della sua esperienza nei panni dell’Uomo
Pipistrello sul set di Batman & Robin del 1997. Il
film di Joel Schumacher è da molti considerato la
peggiore iterazione del Cavaliere Oscuro mai apparsa sul grande
schermo, e lo stesso Clooney non hai evitato di riconoscerne i
numerosi difetti nel corso degli anni.
“L’unico modo in cui si può
onestamente parlare di alcune cose è quello di includere se stessi
e le proprie mancanze nel discorso”, ha spiegato l’attore.
“Ecco perché quando dico che Batman & Robin è un film
terribile, specifico sempre che la mia performance in quel film era
terribile”. Clooney sembra quindi assumersi la maggior parte
delle colpe relative al fallimento del film, cosa che a quanto pare
gli permette di poter parlare in maniera del tutto serena di
quell’esperienza. “Assumersi la responsabilità e ammettere di
aver fallito, ti dà anche la possibilità di poter parlare anche di
tutti gli altri elementi che non hanno funzionato, come alcune
pessime battute come “Freeze, Freeze!”
Anche se Batman &
Robin è spesso odiato dalla maggior parte dei fan del
Crociato di Gotham, una parte del fandom ha imparato ad apprezzarlo
nel corso degli anni, arrivando ad elogiarlo per aver abbracciato
quello stile camp tipico della serie tv degli anni ’60 e
per essere, sostanzialmente, un film di Batman adatto forse ad un
pubblico più giovane: a livello di merchandising e di toys,
infatti, il film generò enormi profitti per la Warner Bros. alla
fine degli anni ’90.
Uscito nelle sale nel 1997 e diretto
da Joel
Schumacher, Batman &
Robin venne introdotto come sequel di Batman
Forever (segnando, di fatto, la fine del franchise e
del personaggio al cinema prima che Christopher
Nolan lo riavviasse con Batman
Begins nel 2005) e presentò ai fan la nuova versione
dell’Uomo Pipistrello interpretato da Clooney, allora celebre
soprattutto per il ruolo del dottor Doug Ross nella serie E.R.
– Medici in prima linea.
La carriera di George Clooney dopo Batman & Robin
Sicuramente, George Clooney deve aver imparato molto dalla
sua esperienza nei panni di Batman. Archiviata l’esperienza con i
film di supereroi, l’attore ha sempre alternato cinema commerciale
a prodotti di nicchia più autoriali, arrivando addirittura a
vincere due premi Oscar: nel 2006 come migliore attore non
protagonista per il film Syriana e nel 2013 come miglior
film per Argo, in cui figura tra i produttori insieme a
Ben Affleck e Grant Heslov.
Il canale americano
Showtime dopo le foto ha diffuso la trama di
Shameless 11×01, il primo episodio
dell’attesa undicesima e ultima stagione di Shameless.
In Shameless 11×01
che si intitolerà dall’episodio “This Is Chicago” I Gallagher si
adattano alla vita durante la pandemia: Frank teme la perdita del
South Side a causa della gentrificazione, mentre le chiusure delle
barre costringono Kev e V a dare sfogo alla creatività
all’Alibi. Lip e Tami, privati del sonno, lavorano per
trasformare la loro nuova casa in una casa mentre Carl finisce il
suo tempo all’accademia di polizia. Debbie diventa il capo di
se stessa e si occupa delle ripercussioni della sua condanna per
stupro legale nei confronti della diciassettenne Julia. La
fase della luna di miele di Ian e Mickey è finita perché hanno idee
molto diverse su come sarebbe la vita coniugale.
Shameless 11×01
L’ultima stagione di SHAMELESS vede
la famiglia Gallagher e il South Side a un bivio, con i cambiamenti
causati dalla pandemia COVID, dalla gentrificazione e
dall’invecchiamento per riconciliarsi. Mentre Frank (William H.
Macy) affronta la sua mortalità e i suoi legami familiari negli
anni del crepuscolo indotti da alcol e droghe, Lip (Jeremy Allen
White) lotta con la prospettiva di diventare il nuovo patriarca
della famiglia. Gli sposi Ian (Cameron
Monaghan) e Mickey (Noel Fisher) stanno cercando di
capire le regole e le responsabilità di una relazione impegnata
mentre Deb (Emma Kenney) abbraccia la sua individualità e maternità
single. Carl (Ethan Cutkosky) trova un’improbabile nuova carriera
nelle forze dell’ordine e Kevin (Steve Howey) e V (Shanola Hampton)
lottano per decidere se vale la pena combattere per una vita
difficile nel South Side.
SHAMELESS 11 è
interpretato dal candidato all’Oscar e vincitore dell’Emmy e del
SAG Award William H.Macy, Jeremy Allen
White, Ethan Cutkosky, Shanola Hampton, Steve Howey, Emma Kenney,
Cameron Monaghan, Christian Isaiah, Noel Fisher e Kate
Miner. Creata da Paul Abbott, la serie è prodotta da
Bonanza Productions in associazione con John Wells Productions e
Warner Bros.Television. Sviluppata per la televisione
americana da John Wells, la serie è prodotta da Wells, Nancy M.
Pimental, Joe Lawson, Iain MacDonald e Michael Hissrich.
Dopo i rumor delle scorso ottobre,
Michael Giacchino, celebre compositore premio
Oscar, ha finalmente confermato che tornerà ad occuparsi della
colonna sonora di Spider-Man 3, la terza avventura
cinematografica dell’Uomo Ragno interpretato da Tom
Holland e collegata al MCU, che arriverà nelle sale
americane il 17 dicembre 2021.
Giacchino ha infatti postato
attraverso il suo account Twitter
la stessa foto dal set condivisa qualche settimana fa da Tom
Holland: si tratta della
prima foto ufficiale dal set di Spider-Man 3, in cui vediamo
Holland in azione con il costume dell’Uomo Ragno e la mascherina
per prevenire il contagio da Covid-19. Nella didascalia che ha
accompagnato l’immagine, Giacchino ha scritto: “Felice di
Tornare a casa!”.
Ricordiamo che Michael
Giacchino, oltre ad aver curato la colonna sonora sia
di Spider-Man:
Homecoming che di Spider-Man: Far
From Home, ha composto anche le musiche
di film come JoJo Rabbit, Coco, Doctor Strange, Inside Out, Jurassic
World e Mission Impossible – Protocollo
Fantasma. Nel 2010 ha vinto l’Oscar grazie al film
d’animazione Up. Il celebre compositore si occuperà
anche della colonna sonora di Doctor Strange in the Multiverse of
Madness.
A proposito del sequel di Sam Raimi, sappiamo che Benedict Cumberbatch tornerà a vestire i panni
di Stephen Strange in Spider-Man 3. Al momento non
sappiamo in che modo i due eroi continueranno a combattere il male
fianco a fianco, ma secondo una delle teorie più accreditate,
Strange potrebbe diventare il nuovo mentore di Peter Parker e
raccogliere quindi l’eredità di Tony Stark/Iron Man, morto alla
fine di Avengers:
Endgame.
Cosa sappiamo di Spider-Man 3?
Di Spider-Man
3 – che arriverà al cinema il 17 Dicembre 2021 – si
sa ancora molto poco, sebbene la teoria più accredita è quella
secondo cui il simpatico arrampicamuri sarà costretto alla fuga
dopo essere stato incastrato per l’omicidio di Mysterio (e con il
personaggio di Kraven il Cacciatore che sarebbe sulle sue tracce).
Naturalmente, soltanto il tempo sarà in grado di fornirci maggiori
dettagli sulla trama, ma a quanto pare il terzo film dovrebbe
catapultare il nostro Spidey in un’avventura molto diversa dalle
precedenti…
Tom
Holland si è unito al MCU nei panni di Peter Parker nel
2016: da allora, è diventato un supereroe chiave all’interno del
franchise. Non solo è apparso in ben tre film dedicati ai
Vendicatori della Marvel, ma anche in due
standalone: Spider-Man:
Homecoming e Spider-Man: Far
From Home. La scorsa estate, un nuovo accordo siglato
tra Marvel e Sony ha permesso al
personaggio dell’Uomo Ragno di restare nel MCU per ancora un
altro film a lui dedicato – l’annunciato Spider-Man
3 – e per un altro film in cui lo ritroveremo al
fianco degli altri eroi del MCU.
Sembra che i Marvel Studios abbiano finalmente iniziato a
stilare i loro piano in merito a Black
Panther 2, il sequel del cinecomic di Ryan Coogler che, sfortunatamente, sarà orfano
del suo meraviglioso protagonista, Chadwick Boseman, scomparso tragicamente lo
scorso agosto. Secondo un report di
THR, infatti, le riprese del sequel partiranno a luglio 2021 e
si terranno ad Atlanta, in Georgia.
Secondo la fonte, la produzione del
film durerà sei mesi. La data di uscita nelle sale americane resta
confermata per il 6 maggio 2022. Per quanto riguarda il cast del
film, THR ci informa che Letitia Wright (Shuri), Angela Bassett (Ramonda), Lupita Nyong’o (Nakia), Danai Gurira (Okoye), Winston
Duke (M’Baku) e Martin Freeman (Everett Ross) torneranno nei
panni dei rispettivi personaggi interpretati già nel primo film. È
da tempo che si parla della possibilità che il personaggio di Suri
interpretato da Wright possa avere un ruolo di maggior rilievo nel
nuovo film: in passato, la stessa attrice aveva dichiarato che
accetterebbe volentieri la sfida qualora la sorella di T’Challa
dovesse mai assumere il ruolo di Pantera Nera.
Per quanto riguarda, invece, le new
entry del sequel, è sempre THR ad informarci che l’attore
Tenoch Huerta sarebbe in trattative con i Marvel Studios per interpretare il
villain principale di Black
Panther 2. Huerta è noto per il ruol odi Rafale Caro
Quintero nella serie Narcos: Mexico; il prossimo anno sarà
tra i protagonisti di The Forever Purge, quinto e ultimo
capitolo del celebre franchise horror/distopico. Al momento i
dettagli sul ruolo dell’attore nel sequel di
Black Panther non sono stati svelati.
Chadwick Boseman non verrà ricreato
digitalmente in Black Panther 2
Al momento non sappiamo ancora in
che modo la storia di Black
Panther 2 farà fronte alla tragica scomparsa di
Chadwick Boseman; quel che è certo è che
l’attore non sarà ricreato digitalmente. A confermarlo è stata, di
recente, Victoria Alonso, Executive dei Marvel Studios. “No. C’è un
solo Chadwick e non è con noi”, aveva dichiarato via
The Wrap. “Il nostro re, purtroppo, è morto nella vita
reale, non solo nella finzione, e ci stiamo prendendo un po’ di
tempo per vedere in che modo tornare alla storia e cosa faremo per
onorare questo capitolo di ciò che ci è accaduto, inaspettato,
doloroso, e terribile.”
Ci sono storie così straordinarie
da superare a volte anche le più assurde trovate strappalacrime
cinematografiche o televisive. Ma spesso e volentieri capita anche
che siano proprio racconti reali a ispirare il lavoro di tanti
autori e registi illuminati. Realtà e finzione si incontrano spesso
sul grande o piccolo schermo, in storie che nel bene o nel male
lasciano un segno. Proprio come la storia di Elisa
Girotto che ha ispirato uno dei film più chiacchierati
degli ultimi tempi.
Elisa non era una persona famosa,
né una sportiva, una influencer, una cantante ma una
semplice mamma, strappata alla vita e alla sua famiglia troppo
presto. Il film a lei dedicato, dal titolo 18
Regali, ripercorre tutta la sua vita, purtroppo breve,
ma piena d’amore.
Elisa Girotto, una storia
vera
Elisa è una donna
comune, come tante altre, che vive una vita serena e semplice in
provincia di Treviso. Impiegata in banca e da poco sposata con
Alessio, alla soglia dei quarant’anni, Elisa
scopre di aspettare una bambina. La sua gravidanza procede senza
intoppi ma, proprio dopo la nascita della figlia, la donna scopre
di essere affetta da una forma assai aggressiva di cancro
al seno.
E’ proprio qui che comincia il
dramma di Elisa, costretta in qualche modo a fare i conti non solo
con la malattia ma con l’idea di dover un giorno abbandonare sua
figlia. Però una mamma, sapere di non avere la possibilità di veder
crescere la propria figlia è una sensazione orribile, paralizzante.
Ma Elisa non riesce a rassegnarsi all’idea di non essere presente
nella vita della sua bambina, così escogita un sistema per restarle
accanto anche quando non ci sarà più.
Dopo aver tentato ogni possibile
cura e aver interpellato qualunque specialista, Elisa è ormai
rassegnata al suo destino e decide quindi di mettere in moto il suo
piano. Prima di andarsene Elisa lascia alla figlia 18
regali, uno per ogni compleanno, che la sua piccola
Anna dovrà scartare e che, dovrebbero farle
sentire la sua vicinanza. I regali sono quindi il simbolo
dell’amore di una madre che non si spegne mai e che non arretra
nemmeno davanti alla malattia.
Il viaggio di Elisa
Girotto si interrompe purtroppo il 29 settembre
del 2017, quando la donna ha appena 40
anni e sua figlia, Anna, ha festeggiato solo il suo primo
compleanno. La morte di Elisa lascia un vuoto profondissimo nella
sua famiglia ma il suo ultimo gesto, quei 18 regali, potranno in
qualche modo colmare la distanza tra lei e la sua bambina.
Elisa Girotto e 18 Regali: tra
realtà e finzione
La storia di Elisa
Girotto e dei suoi diciotto regali ha fatto il giro del
web, incuriosendo e commuovendo, generando un acceso dibattito su
vita e morte, sulle ultime volontà e l’importanza del ricordo. Per
molti la decisione della Girotto di lasciare alla sua bambina una
testimonianza tangibile del suo affetto, è stata interpretata come
un ultimo atto d’amore. Eppure c’è chi si chiede se questo
appuntamento annuale non faccia altro che affondare il coltello in
una ferita che non riesce mai a rimarginarsi.
Quella di Elisa e di Anna è senza
dubbio una storia eccezionale, speciale, che non poteva passare
inosservata. Per questo motivo, a distanza di tre anni dalla
scomparsa di Elisa, il regista Francesco Amato ha
deciso di raccontare la storia di questa incredibile donna. Il 2
gennaio del 2020, infatti, è uscito in tutte le sale italiane, il
film dal titolo 18 Regali che racconta di questa vicenda
dall’inedito punto di vista della figlia.
Il film segue una linea temporale
leggermente differente dalla reale storia di Elisa. Tutto comincia
infatti nel 2001, anno in cui la trentacinquenne Elisa (Vittoria
Puccini) muore di cancro al seno subito dopo la
nascita della sua bambina. Per tenere sempre vivo nella piccola
Anna il suo ricordo, Elisa lascia alla figlia 18 regali che dovrà
scartare ad ogni compleanno fino alla maggiore età.
Gli anni passano e Anna (Benedetta
Porcaroli) continua a tenere viva la tradizione dei
regali non senza grande disagio. I regali e le lettere della madre,
nonostante siano piene d’amore e ricordi preziosi, non sembrano in
grado di colmare il vuoto che sente per la mancanza della madre
nella sua vita. Questa inquietudine che sente crescere a ogni
compleanno, spinge la ragazza a disertare l’apertura del suo ultimo
regalo.
Nel giorno del suo diciottesimo
compleanno, Anna decide di scappare di casa, evitando la solita
triste cerimonia del regalo e respingendo per una volta tutta la
tristezza legata a quell’evento. Durante la sua folle fuga, Anna
però viene investita da un’auto e portata al pronto soccorso. Dopo
essersela cavata solo con un leggero trauma, la ragazza scopre che
alla guida della vettura che l’ha investita c’è proprio sua madre,
incinta di lei.
Questa svolta un po’
fantascientifica, darà finalmente la possibilità alla ragazza di
conoscere sua madre e di colmare quell’incredibile vuoto che per
diciotto anni l’ha accompagnata.
Il film, distribuito anche su
Netflix, è riuscito a
raggiungere e commuovere tantissimi spettatori compreso il vedovo
di Elisa, Alessio Vincenzotto. L’uomo, che per
mesi ha respinto proposte per adattamenti cinematografici arrivate
anche dall’estero, ha deciso di accettare la proposta finale di
Francesco Amato. Il regista, coadiuvato dagli
sceneggiatori Massimo Gaudioso e Davide
Lantieri, è riuscito a toccare le corde giuste e a rendere
al meglio la storia di Elisa. In una recente intervista rilascia a
Il Fatto
Quotidiano, Alessio Vincenzotto ha dichiarato:
“E’ venuto da noi in punta di
piedi, pronto ad ascoltarci prima di proporsi […] Sono venuti tutti
a trovarmi, hanno letto le lettere di Elisa, hanno cercato di
andare in profondità, commuovendosi come è naturale che sia. [Con
Edoardo
Leo, interprete di Vincenzotto nel film] sono
diventato addirittura amico”.
Il film è disponibili con
abbonamento sulle piattaforme streaming di Netflix e
Amazon Prime Video.
Inoltre è possibile acquistare la copia digitale di 18
Regali su Youtube.
Se c’è un film che ha saputo far
nuovamente puntare i riflettori di tutto il mondo sul cinema
italiano, quello è La
grandebellezza. Capolavoro
artistico del regista Paolo Sorrentino, questo
presenta al suo interno un appassionato ritratto dell’esistenza
umana, divisa tra le sue gioie e la sua decadenza. L’immortale
Roma, qui presente in tutto il suo splendore, incornicia il
racconto e il suo senso. Divenuto di diritto uno dei film più
importanti del panorama italiano recente, nonché dell’intera storia
del nostro cinema, tale lungometraggio ha saputo conquistare
spettatori di ogni dove, dimostrando la capacità di parlare a
tutti, suscitando curiosità, dubbi, mistero.
L’ispirazione per la storia venne a
Sorrentino a partire dalla celebre affermazione di Flaubert di
voler scrivere un romanzo sul nulla. Il regista era infatti
interessato a sua volta a dar vita al “nulla”, che nel film si
ritrova nei discorsi vuoti, nei personaggi deprecabili e nei loro
vizi di breve durata. La grande bellezza si configura così
come un film sul vuoto che caratterizza le esistenze di molti,
buoni solo a perder tempo e con questo anche il senso della vita.
Nel processo di sviluppo del film, però, il titolo doveva
originariamente essere L’apparato umano, che è anche il
titolo del romanzo scritto dal protagonista. Sorrentino decise però
di cambiarlo, trovando in La grande bellezza il contrasto
perfetto rispetto a quanto narrato nella trama.
Avvolto da un’aura di grande
mistero e fascino, il film ottenne un’anteprima al Festival
di Cannes, per poi arrivare nei cinema italiani e affermarsi
come un grande successo. Al box office nazionale questo raggiunse
infatti l’importante cifra di oltre 7 milioni di dollari, divenuti
poi circa 24 a livello mondiale. Tale risultato permise al film di
superare di gran lunga il suo budget di 9 milioni, divenendo uno
dei film italiani di maggior successo di sempre. Proseguendo nella
lettura si potranno scoprire ulteriori curiosità legate a questo,
dal cast ai numerosi premi vinti, dalle sue frasi più belle alle
piattaforme dove è possibile ritrovarlo in streaming.
La grande bellezza: la trama del
film
Ambientato a Roma, il film ha per
protagonista Jep Gambardella, affermato giornalista e
intellettuale. Questi è ora giunto a compiere 65 anni, e proprio
tale traguardo lo spinge ad una riflessione sulla sua vita, su
quella che è, su quella che è stata e su quella che sarà.
Attanagliato da ricordi e rimorsi, Jep non può fare a meno che
dondolarsi tra una vita fatta di feste, incontri con personalità
dell’alta classe e fugaci amori. Tutto ciò, però, non fa che
sottolineargli l’inconsistenza di quanto lo circonda. Alla ricerca
di nuovi stimoli, Jep troverà nel ricordo di un passato amore
l’ultima cosa vera vissuta nella sua vita. A partire da qui ha
inizio un percorso interiore che lo porterà a maturare una
convinzione nuova, da cui potrebbe sbocciare nuova vita.
La grande bellezza: il cast del film
Protagonista assoluto del film è
l’attore Toni
Servillo, qui nei panni di Jep Gambardella. Già
frequente collaboratore di Sorrentino, l’attore ha raccontato di
aver ricevuto la sceneggiatura di La grande bellezza di
punto in bianco, senza alcun preavviso. In essa Servillo ha
raccontato di aver ritrovato la metafora di un paese che perde
costantemente opportunità, perdendosi nel nulla. Attratto dalla
storia e dal suo potenziale, l’attore si è subito dichiarato
disponibile a interpretare il personaggio, poi divenuto uno dei
suoi più iconici. Accanto a lui si ritrovano alcuni degli
interpreti più celebri dell’attuale panorama cinematografico
italiano, come Carlo Verdone nei panni del
drammaturgo Romano e Sabrina
Ferilli in quelli di Ramona. Carlo
Buccirosso è l’imprenditore Lello Cava, personaggio
particolarmente ricorrente nel film.
Giorgio
Pasotti è Stefano, il misterioso possessore delle
chiavi dei più bei palazzi di Roma, per il quale l’attore ha curato
personalmente lo stravagante look. Il noto attore Roberto
Herlitzka è invece presente nei panni del Cardinale
Bellucci, personalità poco incline alla spiritualità e molto alla
cucina. Herlitzka ha raccontato di non aver ricevuto molte
indicazioni sul personaggio, basando dunque la sua personalità su
alcuni personaggi della chiesa spesso ospiti in TV. Massimo
Popolizio interpreta invece Alfio Bracco, mentre un
giovane e ancora poco noto Luca
Marinelli è il problematico Andrea. L’attrice Isabella
Ferrari è presente invece nel ruolo di Orietta, una
delle donne innamorate di Jep e pronte a tutto per lui. L’attrice
Giusi Merli è l’interprete di Suor Maria detta “La
Santa”, uno dei personaggi più emblematici e importanti dell’intero
film.
La grande bellezza: i premi del
film, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
Il più grande e noto riconoscimento
ricevuto dal film è ovviamente il premio Oscar vinto nella
categoria Miglior film straniero, la stessa in cui aveva già
trionfato poco prima ai Golden Globe. Ma numerosi altri sono i
riconoscimenti ricevuti dal film, tutti di grande prestigio. La
grande bellezza ha infatti vinto ben quattro European Film
Award, tra cui miglior film, e ben 9 David di Donatello su 18
candidature. Ad oggi, il film di Sorrentino viene in particolare
ricordato per aver riportato in Italia il premio Oscar, vinto
l’ultima volta soltanto nel 1999 da La vita è bella. Dopo
di lui, nessun film italiano è più riuscito ad entrare nell’ambita
cinquina del film straniero.
Per gli appassionati del film è
possibile fruire di questo grazie alla sua presenza su alcune delle
più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. La
grande bellezza è infatti disponibile nel catalogo di
Rakuten TV, Chili Cinema, Infinity, Netflix, Tim Vision, Now TV e Amazon Prime Video. Per vederlo, basterà
sottoscrivere un abbonamento generale o noleggiare il singolo film.
Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della
qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si ha soltanto
un determinato periodo di tempo entro cui vedere il titolo. Il film
sarà inoltre trasmesso in televisione il giorno venerdì 20
novembre alle ore 21:00 sul canale
Iris.
La grande bellezza: le frasi del
film
La Grande Bellezza è un
film destinato a rimanere un cult nel corso degli anni, grazie
anche al fatto che possiede della frasi memorabili. Ecco qualche
esempio:
La più consistente scoperta che ho fatto pochi giorni dopo
aver compiuto sessantacinque anni è che non posso più perdere tempo
a fare cose che non mi va di fare. (Jep
Gambardella)
Quando sono arrivato a Roma, a 26 anni, sono precipitato
abbastanza presto, quasi senza rendermene conto, in quello che
potrebbe essere definito “il vortice della mondanità”. Ma Io non
volevo essere semplicemente un mondano. Volevo diventare il re dei
mondani. Io non volevo solo partecipare alle feste. Volevo avere il
potere di farle fallire. (Jep
Gambardella)
Ma cosa avete contro la nostalgia? È l’unico svago che
resta a chi è diffidente verso il futuro.
(Romano)
A questa domanda, da ragazzi, i miei amici davano sempre la
stessa risposta: “La fessa”. Io, invece, rispondevo: “L’odore delle
case dei vecchi”. La domanda era: “Che cosa ti piace di più
veramente nella vita?” Ero destinato alla sensibilità, a destinato
a diventare uno scrittore. Ero destinato a diventare Jep
Gambardella. (Jep Gambardella)
Saoirse Ronan,
Sam Rockwell e David Oyelowo hanno
firmato per recitare in un nuovo thriller poliziesco ancora senza
titolo in produzione alla Searchlight Pictures. A dirigere il film
è stato chiamato Tom George che lavorerà su una sceneggiatura di
Mark Chappell. Il produttore di Iron Lady, Damian
Jones, si occuperà della produzione, dopo aver già collaborato con
Searchlight in film come Belle e
Absolutely Fabulous: The Movie.
La storia è ambientata nella Londra
degli anni ’50, dove un disperato produttore cinematografico di
Hollywood si propone di trasformare una popolare commedia del West
End in un film. Quando i membri della produzione vengono
assassinati, l’ispettore Stoppard (Rockwell) stanco del mondo e la
matricola troppo zelante Constable Stalker (Ronan) si trovano nel
bel mezzo di un mistero all’interno dell’affascinante Theatreland e
della sordida metropolitana di Londra.
Non è ancora stata fissata una data
di inizio della produzione. Katie Goodson-Thomas, responsabile
dello sviluppo e della produzione per Searchlight Pictures UK,
supervisionerà lo studio insieme al direttore della produzione
Richard Ruiz e al dirigente dello sviluppo senior Pete Spencer.
Dopo il successo con Piccole Donne
nella scorsa stagione, Saoirse Ronan è tornata alla ribalta
quest’anno grazie ad
Ammonite, che la vedrà di nuovo protagonista della
corsa all’Oscar. Intanto la vedremo anche in The French Dispatch di Wes Anderson.
Sam Rockwell, reduce dal successo e dall’Emmy
con Fosse / Verdon, in cui ha interpretato il
leggendario coreografo e regista Bob Fosse, e dalla partecipazione
al film di Clint Eastwood, Richard Jewell, ha anche recentemente prestato
la voce al personaggio del titolo in The One and Only
Ivan della Disney.
David Oyelowo è
apparso di recente nel dramma Come Away con
Angelina Jolie. Ha una manciata di film in uscita
negli USA nei prossimi mesi, tra cui l’atteso film di NetflixMidnight Sky in cui recita al fianco di
George Clooney.
Mentre la Disney sta segretamente
riordinando le idee per i prossimi investimenti sui franchise Fox
venuti in suo possesso, sembra che una delle proprietà
intellettuali del grande mazzo passatogli in mano stia per
cominciare a vedere la luce. Si tratta di Deadpool3 al quale sono appena stati legati degli
sceneggiatori.
Via
Deadline, scopriamo che Wendy Molyneux e Lizzie
Molyneux-Loeglin sono state scelte per sceneggiare il film
in cui Ryan Reynolds riprenderà il ruolo del
mercenario chiacchierone.
Wendy Molyneux e Lizzie
Molyneux-Loeglin sc eneggiatrici di Deadpool 3
Gli incontri con gli sceneggiatori
si sono tenuti nell’ultimo mese alla presenza di Reynolds che ha
ascoltato le loro proposte per la prossima puntata. Alla fine, lo
studio e Reynolds hanno scelto la visione proposta dalle sorelle
Molyneux come la soluzione perfetta per ciò che volevano. Il film
rimane in fase di sviluppo iniziale, ma l’assunzione di
Wendy Molyneux e Lizzie Molyneux-Loeglin segna il
primo grande passo verso la produzione del prossimo film di
Deadpool.
Questa sarà la prima volta in cui il
personaggio verrà raccontato da Reynolds e il suo team di concerto
con i Marvel Studios. I fan saranno sicuramente
entusiasti del
coinvolgimento del presidente dei Marvel Studios, Kevin
Feige, dopo aver visto come ha contribuito a rinnovare il
franchise di Spider-Man, anche se i film di
Deadpool erano “in salute” anche prima della
fusione di Fox con Disney.
Joe Manganiello
conferma via social la sua partecipazione a
Justice League Snyder Cut con una suggestiva
fotografia in bianco e nero, pubblicata sul suo account Twitter, in
cui compare come Deathstroke.
L’attore era apparso in quel ruolo
nella scena post credits di Justice League, in quanto sarebbe
dovuto essere il villain del Batman di Ben
Affleck. Nella scena c’era anche Jesse
Eisenberg nei panni di un finalmente calvo Lex Luthor.
Ecco di seguito la foto di
Manganiello/Deathstroke:
Vi ricordiamo che
la Snyder
Cut di Justice
League uscirà nel 2021 sulla piattaforma
streaming di Warner Bros HBO Max che è disponibile negli USA
dall’Aprile scorso. Attualmente non sappiamo se in Italia la
versione debutterà su qualche piattaforma streaming dato che HBO
MAX non è disponibile nel nostro paese. Ma sappiamo che HBO in
Italia ha un accordo in esclusiva con SKY, dunque potrebbe essere
una valida teoria pensare che in Italia il film possa essere
programmato su SKY CINEMA o su SKY ATLANTIC. Tuttavia, quest’ultima
è solo una supposizione dunque non ci resta che aspettare ulteriori
notizie.
Amazon Studios ha acquisito da
Paramount Pictures i diritti globali di Coming 2
America, attesissimo sequel dell’iconica commedia
Il principe cerca moglie.Coming
2 America sarà disponibile su Prime Video in tutto il mondo in più di 240 paesi
e territori il 5 Marzo 2021.
Nel rigoglioso regno di Zamunda, Re
Akeem (Eddie Murphy) è appena stato incoronato e con il suo fidato
consigliere Semmi (Arsenio Hall) intraprende una nuova ed
esilarante avventura che li porta ad attraversare il globo partendo
dalla loro meravigliosa nazione africana fino al Queens, il
quartiere di New York dove tutto è iniziato. Il cast originale de
Il principe cerca moglie (Coming to America)
ritorna sullo schermo con King Jaffe Joffer (James Earl Jones),
Queen Lisa (Shari Headley), Cleo McDowell (John Amos), Maurice
(Louie Anderson) assieme al variopinto gruppo del barbiere del
quartiere. A questo cast ricco di star si uniscono anche Wesley
Snipes, Leslie Jones, Tracy Morgan, Jermaine Fowler, Bella Murphy,
Rotimi, KiKi Layne, Nomzamo Mbatha e Teyana Taylor, facendo di
Coming 2 America la commedia più attesa dell’anno.
“Il principe cerca moglie
(Coming to America) è stato un vero fenomeno culturale,
una delle commedie più amate e acclamate di tutti i tempi” ha
dichiarato Jennifer Salke, Head of Amazon Studios. “Grazie al genio
comico di Eddie Murphy, con un eccezionale team di filmmakers e
sceneggiatori, e un cast favoloso, non potremmo essere più
entusiasti di celebrare questa nuova avventura. Siamo sicuri che il
pubblico in tutto il mondo si innamorerà di questo film divertente
e gioioso destinato a diventare un classico senza tempo”.
Coming 2 America arriva su Amazon
Prime Video
“Che cosa potrebbe esserci di meglio
che un ritorno a Zamunda? Siamo felicissimi che gli Amazon Studios
portino Eddie Murphy e Coming 2 America a un pubblico
mondiale che potrà ridere nuovamente con i personaggi che ama da
trent’anni, e conoscerne di nuovi che amerà negli anni a venire”,
ha affermato il produttore Kevin Misher.
Coming 2
America è diretto da Craig Brewer, di Paramount
Pictures in collaborazione con New Republic Pictures, e prodotto da
Eddie Murphy Productions e Misher Films. La sceneggiatura è scritta
da Kenya Barris, Barry W. Blaustein e David Sheffield, su soggetto
di Barry W. Blaustein, David Sheffield e Justin Kanew e basata sui
personaggi creati da Eddie Murphy. I produttori sono Kevin Misher e
Eddie Murphy, produttori esecutivi sono Brian Oliver, Bradley
Fischer, Valerii An, Kenya Barris, Charisse Hewitt-Webster, Michele
Imperato Stabile e Andy Berman.
Il principe cerca moglie (Coming to America)
debuttò al cinema nel 1988 diventando un successo al box office con
oltre 288 milioni di dollari di incassi in tutto il mondo. La
commedia venne tradotta in più di 25 lingue nel mondo e conosciuta
negli altri paesi con titoli come Un Prince à New York in
Francia, Der Prinz aus Zamunda in Germania, Un
Príncipe en Nueva York in America Latina e molti altri – per
poi diventare il film iconico che tutti conosciamo e amiamo. Al di
là del suo successo commerciale, il film, che rappresentava lo
spirito e la cultura del suo tempo, ha saputo diventare non solo un
evergreen ma anche un classico della grande commedia americana
capace ancora oggi di parlare a tutte le generazioni. I personaggi
memorabili e la storia di un “pesce fuor d’acqua” in cui ognuno può
riconoscersi hanno conquistato il pubblico di tutto il mondo
rendendo questo film un cult da vedere e rivedere negli anni.
Amazon Studios:
Amazon Studios è la “home for talent”, crea e produce film e serie
televisive originali per un pubblico globale. Tutte le serie
originali sono in anteprima esclusiva su Amazon Prime Video,
disponibili in oltre 200 Paesi e Territori. Le serie di successo
Amazon Originals includono le commedie vincitrici dell’Emmy Award
Fleabag, creata e interpretata dalla vincitrice dell’Emmy
Award Phoebe Waller-Bridge, e The Marvelous Mrs. Maisel
creata da Amy Sherman-Palladino e Daniel Palladino premiati agli
Emmy, nonché la serie action thriller Tom Clancy’s Jack
Ryan con John Krasinski, l’irriverente serie sui supereroi
The
Boys, Upload di Greg Daniels, Hunters di Jordan
Peele con Al Pacino e Logan Lerman; e il fantasy Carnival
Row con Orlando Bloom e Cara Delevingne; gli Amazon Originals
includono anche contenuti su argomenti culturalmente rilevanti come
l’evento di musica e moda di Rihanna Savage X Fenty,
Guava Island di Donald Glover e Chasing
Happiness, un documentario sulle superstar del pop Jonas
Brothers.
Per quanto riguarda i film, Amazon Studios produce e acquisisce
film originali per l’uscita nei cinema o in esclusiva su Amazon
Prime Video. Nel 2017, Amazon Studios è stato il primo servizio di
streaming a vincere l’Oscar con Manchester by the Sea e
The Salesman. Le recenti uscite degli Amazon Studios
includono la commedia eversiva Borat: seguito di film
cinema con Sacha Baron Cohen, Troop Zero con Viola
Davis e Allison Janney; The Aeronauts di Tom Harper con
Felicity Jones e Eddie Redmayne; The Report di Scott Z.
Burns con Adam Driver e Annette Bening; Honey Boy della
regista Alma Har’el; e Les Misérables dal regista Ladj Ly
nominato all’Oscar. Tra i film del 2020, ci sono la commedia per
famiglie My Spy con Dave Bautista e Chloe Coleman,
Chemical Hearts con Lili Reinhart, Sound of Metal
con Riz Ahmed, Sylvie’s Love con Tessa Thompson e Nnamdi
Asomugha, Uncle Frank di Alan Ball con Paul Bettany e
Sophia Lillis, I’m Your Woman prodotto e interpretato da
Rachel Brosnahan e molti altri. Inoltre, la lista di film originali
include numerose pellicole di filmmaker emergenti come Blow the
Man Down diretto da Danielle Krudy e Bridget Savage Cole,
Selah and The Spades dalla regista Tayarisha Poe, The
Vast of Night diretto da Andrew Patterson e 7500 con
la regia di Patrick Vollrath.
“Pinocchio è una delle storie
più care, amata dalle famiglie di tutto il mondo. Siamo
rimasti colpiti dalla bellezza del mondo sovrannaturale e dalla
geniale narrazione del film di Matteo, e siamo entusiasti di
portare al pubblico vecchio e nuovo un’avventura così fresca,
maliziosa ed emozionante”, dicono Howard
Cohen e Eric d’Arbeloff, co-presidenti di
Roadside Attractions.
Matteo Garrone
aggiunge: “Sono molto felice e orgoglioso che
Pinocchio possa finalmente incontrare il pubblico americano
grazie a una distribuzione così prestigiosa come la Roadside
Attractions. Spero che, come già successo in Italia, Pinocchio
riunisca davanti al grande schermo famiglie e spettatori di tutte
le età, facendoli evadere dalla realtà e portandoli in un mondo
parallelo, dove il reale si confonde con il magico dando vita a una
delle fiabe più belle e spettacolari al mondo”
Roberto Benigni
dichiara: “Sono veramente felice che la distribuzione
americana Roadside Attractions abbia amato il Pinocchio
di Matteo Garrone e lo distribuirà nelle sale degli Stati
Uniti. È un’ottima notizia per il nostro cinema e
per questo film che ancheio amo molto . Un film
pieno di fantasia e speranza, così meravigliosamente italiano, una
storia che da più di un secolo incanta, diverte e commuove le
persone di ogni età in tutto il mondo”
Per Jeremy Thomas
“è fantastico che Howard Cohen e il suo gruppo abbiano avuto
l’intuizione di portare questa versione più originale di
Pinocchio ai bambini e agli adulti americani, per i quali è
stato magistralmente realizzato il doppiaggio in
inglese”.
Paolo Del Brocco,
amministratore delegato di Rai Cinema aggiunge: “Pinocchio è
forse la favola italiana più conosciuta nel mondo. Siamo molto
orgogliosi che una distribuzione importante come la Roadside
Attractions abbia deciso di offrire al pubblico americano la
meravigliosa versione di Matteo Garrone, interpretata da un cast
straordinario. Un film che è un inno al talento e alle bellezze
dell’Italia”.
L’accordo è stato negoziato da Cohen
di Roadside e Gabrielle Stewart di HanWay Films.
PINOCCHIO,
una coproduzione Italia/Francia. Prodotto da ARCHIMEDE e RAI
CINEMA, LE PACTE e RECORDED PICTURE COMPANY, in associazione con
LEONE FILM GROUP, in associazione con BPER BANCA, con il contributo
di MIBACT – DIREZIONE GENERALE CINEMA E AUDIOVISIVO e di EURIMAGES,
con il contributo della REGIONE LAZIO – Avviso pubblico Attrazione
produzioni cinematografiche (POR FESR LAZIO 2014-2020) Progetto
Cofinanziato dall’Unione Europea e Regione Lazio Fondo Regionale
per il Cinema e l’Audiovisivo, con il contributo della REGIONE
PUGLIA (POR Puglia FESR-FSE 2014/2020) Fondazione Apulia Film
Commission e della REGIONE TOSCANA – Toscana Promozioni, con il
contributo di CANAL + e CINE +.
ROADSIDE
ATTRACTIONS
Dalla sua fondazione nel 2003, i
film della Roadside Attractions hanno incassato oltre 300 milioni
di dollari e ottenuto 21 nomination agli Academy Award®. Le recenti
uscite di Roadside Attractions includono il film premio Oscar®
Judy, interpretato da Renée Zellweger, e il film
indipendente primo incasso dell’estate 2019, The Peanut Butter
Falcon. Una Canzone per Mio Padre, a sfondo religioso, è stato
il film indipendente n. 1 del 2018 con un incasso lordo di 83,5
milioni di dollari. La società ha distribuito successi di critica e
commerciali come Manchester by the Sea, Ben Is Back, Beatriz a
Dinner, Whitney, Stronger, Love & Friendship, Hello, My Name Is
Doris, Mr. Holmes, Love & Mercy, A Most Wanted Man, Cara gente
bianca, I gemelli scheletro, All Is Lost, Fango, Winter’s Bone, The
Cove, Arbitrage, Margin Call e Super Size Me.
Netflix annuncia oggi new entry nel cast della quarta
stagione di Stranger
Things. Di seguito i nomi degli attori e i relativi
ruoli, che si aggiungono al celebre cast della serie.
Jamie Campbell Bower
(Shadowhunters – Città di ossa, Sweeney Todd – Il
diabolico barbiere di Fleet Street) interpreterà Peter
Ballard, un uomo premuroso che lavora come inserviente in un
ospedale psichiatrico. Stanco della brutalità di cui è testimone
giorno dopo giorno, riuscirà finalmente a prendere una
posizione?
Eduardo Franco (La rivincita
delle sfigate, The Binge) interpreterà Argyle, il
nuovo migliore amico di Jonathan. Amante del divertimento in tutte
le sue forme, consegna deliziose pizze per Surfer Boy Pizza.
Joseph Quinn (Caterina la
Grande, Casa Howard) interpreterà Eddie Munson, un
audace metallaro degli anni ’80 che gestisce The Hellfire Club, il
club ufficiale di Dungeon & Dragons della Hawkins High. Odiato da
chi non lo capisce – e amato da chi lo capisce – Eddie si troverà
nel terrificante epicentro del mistero di questa stagione.
Sherman Augustus (Into the
Badlands, Westworld – Dove tutto è concesso)
interpreterà il tenente colonnello Sullivan, un uomo intelligente e
senza fronzoli che crede di sapere come fermare il male ad Hawkins
una volta per tutte…
Mason Dye (Bosch, The
Goldbergs) interpreterà Jason Carver. Jason sembra avere tutto
nella vita: è bello, è ricco, è una star dello sport ed esce con la
ragazza più popolare della scuola. Ma quando un nuovo male minaccia
Hawkins, il mondo perfetto di Jason inizia a sgretolarsi…
Nikola Djurko (Genius,
Nella terra del sangue e del miele) interpreterà Yuri, uno
squallido e imprevedibile contrabbandiere russo che ama le pessime
battute, il denaro e il burro di arachidi croccante.
Robert Englund (Saga di
Nightmare, V) interpreterà Victor Creel, un uomo
disturbato e intimidatorio che è stato rinchiuso in un ospedale
psichiatrico per un raccapricciante omicidio negli anni ’50.
Tom Wlaschiha (Il Trono di
Spade, Jack Ryan) interpreterà Dmitri, una
guardia carceraria russa che fa amicizia con Hopper. Dmitri è
intelligente, astuto e affascinante… ma ci si può fidare di
lui?
Sinossi
Nato come una lettera d’amore verso
quei film degli anni ‘80 che hanno affascinato un’intera
generazione, Stranger
Things è un dramma emozionante ambientato nella città
apparentemente normale del Midwest di Hawkins, nell’Indiana. Dopo
che un ragazzo è svanito nel nulla, il suo affiatato gruppo di
amici e familiari cerca risposte e viene trascinato in una serie di
eventi mortali e ad alto rischio. Sotto la superficie della loro
città si nasconde uno straordinario mistero soprannaturale, insieme
ad esperimenti governativi top-secret e una pericolosa porta che
collega il nostro mondo a un regno potente ma sinistro. Le amicizie
saranno messe alla prova e le vite saranno alterate poiché ciò che
scopriranno cambierà Hawkins e forse il mondo per sempre.
Il thriller psicologico italiano
Weekend, diretto da Riccardo Grandi,
arriverà invece su Amazon Prime Video il 17 dicembre, con
un cast composto da alcuni dei giovani interpreti più amati del
panorama cinematografico italiano contemporaneo:
Alessio Lapice (Il primo re, “Imma Tataranni
– Sostituto Procuratore”, Nato a Casal di Principe),
Eugenio Franceschini (Sconnessi, Una vita
spericolata), Jacopo Olmo Antinori (“I Medici”, Una
questione privata, La ragazza nella nebbia),
Filippo Scicchitano (Allacciate le
cinture,Non è un paese per giovani, Croce e
delizia), Lorenzo Zurzolo (“Sotto il sole di
Riccione”, “Baby”), e la modella Greta Ferro (“Made in Italy”).
In Weekend quattro amici,
isolati in un rifugio di montagna, hanno un’unica possibilità di
salvezza: scoprire chi tra loro è il colpevole di un terribile
crimine del passato. Un intreccio ricco di elementi noir e colpi di
scena, con continui rimandi tra presente e passato che mettono a
nudo ognuno dei personaggi mostrandone la parte più “animale”.
“In questo film ho voluto ridurre
all’essenziale gli elementi in gioco, con una rappresentazione
asciutta e primordiale sia nelle relazioni tra i personaggi che
nell’assetto narrativo – ha raccontato il regista Grandi -. L’arco
temporale breve, i pochi attori in scena e un’ambientazione
circoscritta sono la sfida che ho lanciato a me stesso. È una sfida
anche quella che il film lancia allo spettatore, specialmente se
attento ai comportamenti dei protagonisti e ai dettagli”.
Weekend è una coproduzione internazionale Italia – Albania
– prodotta per l’Italia da Camaleo, Twister Film, Showlab e per
l’Albania A. B. film.
Antebellum, l’atteso horror prodotto da
Sean McKittrick (Get out, BlackKklansman,
Noi e Donnie Darko), diretto dal duo
Bush+Renz (Gerard Bush e Christoper Renz) sarà
disponibile dal 14 dicembre su Amazon Prime
Video, la pellicola è interpretata da Janaelle Monáe,
l’attrice e cantautrice americana originaria del Kansas apprezzata
per i suoi ruoli in Hidden Figures (Il
diritto di contare) e nel film Premio Oscar Moonlight.
Antebellum racconta di
Veronica, autrice di libri di successo ed esperta di diritti civili
dei neri, che inconsapevolmente si ritroverà intrappolata in una
realtà parallela orribile che la mette in connessione con una
schiava che lavora nei campi di cotone mentre la Guerra Civile
infuria intorno a lei. Attraverso diversi mondi ed epoche, Eden e
Veronica si trovano coinvolte in circostanze che cambieranno la
loro vita. Per evitare di rimanere imprigionata per sempre in
questo mondo d’orrore e panico, la protagonista dovrà comprendere
prima che sia tardi il folle e antico mistero che si nasconde
dietro tutta questa angoscia.
“Quando abbiamo iniziato a lavorare
al film non avevamo immaginato, né potevamo immaginare il modo in
cui il razzismo avrebbe preso il sopravvento nella storia, e nelle
conversazioni. Ma ce n’era uno sfrenato bisogno – ha spiegato Bush
– Volevamo che il film costringesse il pubblico a guardare l’orrore
reale del razzismo attraverso la lente dell’orrore cinematografico.
Il nostro obiettivo era ed è stimolare il pubblico affinché parli e
affronti l’argomento”.
In un mondo pieno di studi e
multinazionali che indirizzano le loro produzioni agli adulti, la
Disney ha sempre mirato, invece, a bambini e
famiglie. Tuttavia, è abbastanza sorprendente quante volte la Casa
di Topolino abbia provato, intenzionalmente, a terrorizzare i
propri spettatori. Screen
Rant ha raccolto i 10 momenti più spaventosi mai visti in una
produzione Disney, tra film d’animazione e live action:
La foresta di Biancaneve
Biancaneve e i sette nani,
il primo di una lunga serie di capolavori animati firmata Walt
Disney Pictures, ha conquistato subito il cuore degli spettatori e,
come ogni buona favola che si rispetti, aveva una storia intrisa di
buoni sentimenti. Tuttavia, non ha rinunciato ad una componente
sorprendentemente horror…
La scena con gli alberi che prendono
vita, i coccodrilli dalle enormi fauci e le legioni di occhi
illuminati nella foresta infestata era sicuramente qualcosa che non
ci si aspettava da Walt Disney. Una scena che, all’epoca, è servita
a mostrare cosa si poteva ottenere mescolando un po’ di inchiostro
e di vernice.
L’ira di Paperino
Parlando di momenti
decisamente poco disneyiani, Paperino è davvero esilarante quando
si arrabbia, dal momento che risulta come un bambino che fa i
capricci. Eppure, quando si arrabbia è capace di ferire le
persone.
La rabbia e la fame sono due
emozioni che non dovrebbero mai mescolarsi e Paperino lo ha più
volte dimostrato. In Topolino e il fagiolo magico, il
baratro della fame quasi lo spinge ad uccidere con l’ascia una
mucca innocente. Grazie a Walt, Topolino e Pippo alla fine riescono
a placare la sua ira.
Le leggenda della valle addormentata
C’è un certo stigma
sull’adattamento delle opere letterarie della Disney, ma il
segmento “La leggenda della valle addormentata” tratto da Le
avventure di Ichabod e Mr. Toad è sorprendentemente fedele al
libro. Ciò include anche l’apparizione del Cavaliere senza testa
nel terzo atto.
Il culmine del racconto spettrale è
uno dei momenti più spaventosi di tutta la storia della Disney.
Dalle immagini inquietanti alla risata terrificante del Cavaliere,
è un vero e proprio incubo animato.
Mombi
La Disney
Animation non è l’unico posto in cui trovare qualche spavento degno
di nota. Nei regni del live-action, Nel fantastico mondo di
Oz è spesso considerato il più spavento della Disney. C’è una
lunga lista di ragioni per considerare questo film alquanto
spaventoso, ma poche cose sono davvero terrificanti come la
principessa Mombi.
Una strega cattiva
con una collezione di teste intercambiabili viventi, perfetta per
un film ambientato nella “Merry Old Land” di Oz, ma forse qualcosa
che la maggior parte dei fan non si aspetterebbe mai di trovare
lungo il sentiero dorato...
Gli occhi del parco
Ricordate quando la Disney
ha realizzato un film dell’orrore? Per quanto strano possa
sembrare, è vero! La Disney ha realizzato volontariamente un film
horror a tutti gli effetti: si tratta de Gli occhi del parco,
datato 1980.
Anche se non è esattamente Non
aprite quella porta, l’idea di spiriti maligni che
perseguitano e spaventano una famiglia che si trasferisce in una
misteriosa vecchia casa di campagna suona come la trama di un film
di Evil Dead. Sicuramente un’esperienza macabra targata
Disney.
La maledizione della prima luna
“È meglio che inizi a
credere alle storie di fantasmi, signorina Turner…”. Chi
avrebbe mai immaginato che un film ispirato ad un’attrazione dei
Parchi Disney sarebbe stato così perfettamente stravagante?
I pirati che si trasformano in
scheletri di zombi al chiaro di luna potrebbero sembrare sciocchi
all’inizio, ma la realtà è che non sono soltanto dei mucchi d’ossa
sul grande schermo. Con un’avventura così elettrizzante e a tratti
spaventosa, c’è da meravigliarsi che la serie sia decollata in quel
modo?
Phantom Manor
Nemmeno i parchi a tema
sono al sicuro dagli appetiti macabri della Disney. Mentre
l’originale Haunted Mansion è sì spettrale ma un tantino sciocca,
Phantom Manor situata a Disneyland Paris è da tutti riconosciuta
come davvero spaventosa.
Phantom Manor presenta diverse
somiglianze con il cugino americano; tuttavia, aumenta la paura
tramite una maledizione familiare, un mistero di omicidio e un
tunnel pieno di zombie. I fantasmi che fanno l’autostop sono
l’ultima delle preoccupazioni in questa versione…
Una notte sul Monte Calvo
Fantasia è stato
probabilmente il primo film Disney realizzato più per gli adulti
che per i bambini. Ciononostante, il segmento “Una Notte sul Monte
Calvo” è ancora oggi qualcosa che lascia increduli molti fan.
L’immagine di Chernabog (chiamato
Satana nel film) che si alza dalla cima della montagna ed evoca i
suoi servi dell’oscurità dalle profondità infuocate degli inferi
non è certamente una rappresentazione sana che si assocerebbe in
generale alla multinazionale…
Fiamme dell’inferno
Parlare di un piccolo
problema con il camino è usare sicuramente un eufemismo. Se c’è un
momento in un film d’animazione Disney che ha terrorizzato i
bambini degli anni ’90, è “Fiamme dell’inferno”, forse la
canzone più memorabile de Il gobbo di Notre Dame.
Si tratta di un’espressione musicale
di lussuria, peccato e dannazione eterna, e tutto sotto il nome
della Casa di Topolino. In che modo questo film è riuscito ad
ottenuto di nuovo un rating G?
La pentola magica
Immaginate un film
d’animazione Disney così spaventoso da meritare quasi un divieto ai
moniri. Era così lontano dal repertorio della Disney, che ha quasi
mandato in fallimento lo studio.
Forse non ci sarà mai più un cattivo
così terrificante come Re Cornelius o una forza del male così
spaventosa come l’Esercito di Morti. Ciononostante, ci sono ancora
oggi tantissimi motivi per amare ed esseri fieri di Taron e la
pentola magica.
One Night in Miami
è diretto da Regina King e scritto da Kemp
Powers, basato sul suo spettacolo teatrale “One Night In
Miami …”, è prodotto da Jess Wu Calder, Keith Calder, Jody
Klein e vede protagonisti Kingsley Ben-Adir, Eli
Goree, Aldis Hodge, Leslie Odom Jr., Joaquina Kalukango, Nicolette
Robinson con Beau Bridges e Lance
Reddick.
La trama di One Night in
Miami
In un’incredibile notte del 1964,
quattro icone di sport, musica e attivismo si sono riunite per
celebrare uno dei più grandi sconvolgimenti nella storia della
boxe. Quando lo sfidante Cassius Clay, che presto si chiamerà
Muhammad Ali (Eli Goree), sconfisse il campione
dei pesi massimi Sonny Liston alla Miami Convention Hall, Clay
commemorò l’evento con tre dei suoi amici: Malcolm X
(Kingsley Ben-Adir), Sam Cooke (Leslie
Odom Jr.) e Jim Brown (Aldis Hodge).
Basato sull’omonima opera teatrale
pluripremiata e diretto da
Regina King, One Night In Miami è un racconto
di fantasia ispirato alla notte storica trascorsa insieme da queste
quattro formidabili figure. Esamina le lotte che questi uomini
hanno affrontato e il ruolo vitale che ciascuno di loro ha svolto
nel movimento per i diritti civili e nello sconvolgimento culturale
degli anni ’60. Più di 40 anni dopo, le loro conversazioni
sull’ingiustizia razziale, la religione e la responsabilità
personale risuonano ancora.
Il cofanetto sarà edito in
formato DVD (con all’interno 4 dischi) e Blu-ray (4
dischi), entrambi contenenti un disco interamente dedicato
a contenuti extra inediti e una card da
collezione.
Al centro della saga la celebre
banda dei ricercatori ricercatori universitari che tentano di
uscire dall’impasse lavorativa ed esistenziale della
precarietà cronica, producendo e spacciando smart drugs.
Una delle commedie italiane più amate e divertenti di sempre, con
un cast stellare composto da Edoardo Leo, Valerio
Aprea, Paolo Calabresi, Libero de Rienzo, Stefano Fresi,
Lorenzo Lavia, Pietro Sermonti, Marco Bonini,
Rosario Lisma, Giampaolo Morelli, e con Peppe Barra, Greta
Scarano, Luigi Lo Cascio, Valeria Solarino e con Neri Marcorè.
George Lucas ha pubblicamente difeso una delle
parti più controverse della trama di Star Wars: La minaccia fantasma. Uscito nel
1999, Episodio I ha segnato il tanto atteso ritorno sul
grande schermo dell’amato universo cinematografico iniziato nel
1977. Sebbene il film abbia incassato ben 1.027 miliardi di
dollari, nel corso degli anni i fan e la critica lo hanno spesso
etichettato come uno dei titoli più deludenti del franchise,
soprattutto per la sua incapacità di essere all’altezza
dell’eredità di
Star Wars.
In cima alla lunga lista di
lamentele c’è l’inclusione di Jar Jar Binks, un
personaggio realizzato totalmente al computer, la cui maldestra
comicità è stata criticata per essere totalmente fuori luogo in un
film della saga. Molti hanno anche sollevato obiezioni al fatto che
il protagonista del film fosse un ragazzino, poiché nel film Lucas
ha provato a ritrarre i primi anni del futuro Signore dei Sith,
Anakin Skywalker. Inoltre, il film viene spesso criticato per il
massiccio impiego di effetti speciali e per la trama insensata, che
si impantana in dettagli mal sviluppati.
Lo sceneggiatore e regista de
La minaccia fantasma,George Lucas, ha trascorso due decenni a
difendere la sua trilogia prequel tanto diffamata, offrendo
spiegazioni per le molte scelte controverse che ha fatto. Con
l’uscita del nuovo libro “The Star
Wars Archives: 1999-2005”, che include anche una lunga
intervista a Lucas, il regista ha avuto un’altra possibilità per
difendersi dalle legioni di nemici dei prequel.
George Lucas su La Minaccia
Fantasma: “Mi sono semplicemente attenuto alla realtà.”
In riferimento alle accuse secondo
cui il film aveva una trama inutilmente complicata che coinvolgeva
dettagli arcani circa la politica galattica, nel nuovo libro Lucas
insiste, sostenendo che si stava semplicemente attenendo alla
realtà di come le popolazioni umane cadono in conflitto. “È
così che iniziano le guerre”, dice Lucas a proposito della
disputa che ha dato il via a tutte le critiche relative alla storia
(via
Polygon).
George Lucas difende anche l’arco tragico
della trilogia prequel, che coinvolge la caduta della Repubblica e
l’ascesa dell’Impero (parallelamente al passaggio di Anakin
Skywalker al lato oscuro della Forza) e l’enfasi sull’aspetto
politico della storia. Ha dichiarato: “Non c’è colpo di stato,
non c’è ribellione, non c’è niente. Lo votano, che è ciò che accade
nella vita reale.”
Non c’è dubbio che la storia sia
piena di esempi di democrazie che cadono a causa di macchinazioni
politiche e guerre che iniziano a causa di dispute commerciali. La
domanda, però, è se tali eventi funzionali all’interno di un film
d’avventura fantascientifico apparentemente rivolti ai bambini
(Lucas ha sempre insistito sul fatto che vedeva
La minaccia fantasma come un film per bambini).
I film originali di Star Wars non sono stati certamente coinvolti
nella politica galattica, mantenendo quell’aspetto della storia
lontano, sullo sfondo, enfatizzando maggiormente l’azione. Anche i
prequel, ovviamente, hanno la loro buona dose di azione, anche se
molti hanno comunque diffamato la serie di battaglie con le spada
laser esasperate dai film, proprio perché privi di una reale
tensione drammatica.
Martedì 24 novembre alle ore
20.30 nuovo imperdibile appuntamento
firmato #iorestoinSALA,
il circuito digitale cui
aderiscono più di 50 cinema italiani: il
regista Antonio Padovan,
l’attore Stefano Fresi e il
fumettista Leo Ortolani presenteranno in
diretta streaming la divertente commedia lunare IL
GRANDE PASSO! A introdurre
l’incontro Antonio Capellupo per
#iorestoinSALA, modera Andrea Plazzi, editor,
traduttore e curatore del progetto di divulgazione scientifica
“Comics&Science” del CNR – Consiglio Nazionale delle
Ricerche.
Durante la presentazione online –
che ricordiamo sarà visibile anche sulle pagine Facebook di ognuna
delle oltre 50 sale del circuito www.iorestoinsala.it – si parlerà di
cinema ma anche e soprattutto dell’amore per lo
“spazio” e dell’adorazione per la
“luna”, fedele compagna di tante notti e avamposto
stellare di sogni e miraggi.
Il fumettista Leo Ortolani, autore
di due volumi che trattano proprio di queste due passioni, non
poteva che essere l’interlocutore ideale! In “C’è spazio per tutti”
(Panini Comics) e “Luna 2069” (Feltrinelli Comics), Ortolani
racconta viaggi “interstellari” e itinerari spaziali, disegnando
personaggi inevitabilmente e fatalmente attratti dalla luna. Della
stessa magnifica ossessione soffre Giuseppe Battiston nei panni di
Dario, fratello Mario (Stefano Fresi) nella commedia
surreale IL
GRANDE PASSO.
Due inediti “fratelli
cinematografici” che, al di là delle apparenze, non potrebbero
essere più diversi: impetuoso e geniale il primo, ossessionato
dall’idea di raggiungere dal Nordest Italiano la luna a bordo di un
razzo, e placido e divertito il secondo, che gestisce un negozio di
ferramenta nella capitale. Tutto funziona bene, finché le loro
strade non s’incrociano…
«Raccontando questa storia –
commenta Padovan – ho voluto rendere
omaggio a due mondi del cinema che amo e che vivono dentro di me.
Quello americano, un po’ infantile e sentimentalista, con cui sono
cresciuto da bambino: il cinema di sognatori
come Steven Spielberg. E quello
silenzioso e sincero, il cinema della mia terra, creato
da artigiani come Carlo Mazzacurati. Questi
due mondi s’incontrano e si scontrano in una storia che parla del
sogno di andare sulla luna, e di due fratelli che imparano a
conoscersi».
Red Guardian è un personaggio dei
fumetti con una storia alquanto complicata e contorta: è morto ed è
risorto in più occasioni, e originariamente è stato presentato come
ex marito di Natasha Romanoff. Nel film Black Widow, servirà come
figura paterna nei confronti dell’eroina, ma sembrerà anche una
sorta di aspirante Captain America.
Nel libro di recente pubblicazione
“Black Widow: The Official Movie Special Book”
(via
CBM), l’attore David
Harbour ha condiviso diversi nuovi dettagli su
ciò che i fan dovranno aspettarsi da Alexei Shostakoff. “È
cresciuto nell’Unione Sovietica durante la corsa agli armamenti.
Era un soldato. È stato scelto per questo programma poiché gli
americani stavano sviluppando armi e, ovviamente, Capitan
America”, rivela l’attore. “I russi sono stati più lenti,
ma volevano contrattaccare con la loro versione di Captain America.
È stato colpito con un siero che gli ha donato una super-forza ed è
stato addestrato in un certo modo. Ma non è diventato famoso come
Captain America. Nessuno sa veramente chi sia.”
“Il legame tra lui e Black Widow
è che sono stati istituiti come una famiglia di spie nell’America
degli anni ’90. Quindi, la Melina di Rachel Weisz era una specie di
mamma, Alexei era il papà, e Natasha e Yelena erano i loro figli.
Lo vediamo all’inizio del film: funzionano come una famiglia. Si
conoscevano da molto tempo e poi hanno perso i contatti per quasi
vent’anni. L’ha portata via dalla Stanza Rossa ma l’ha anche
rimessa nella Stanza Rossa perché credeva in quella
causa.”
Harbour avrebbe poi aggiunto che Red
Guardian ha tenuto d’occhio Natasha attraverso i giornali e sa che
alla fine è diventata un membro dei Vendicatori. Ha anche
anticipato una potente riunione tra di loro, sottolineando ancora
una volta come le dinamiche familiari saranno una parte importante
di Black
Widow.
La regia di Black Widow è stata
affidata a Cate Shortland, seconda donna
(dopo Anna Boden di Captain
Marvel) a dirigere un titolo dell’universo
cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è
stata riscritta nei mesi scorsi da Ned
Benson(The Disappearance of Eleanor
Rigby). Insieme a Scarlett
Johansson ci saranno anche David
Harbour, Florence
Pugh e Rachel
Weisz.
In Black Widow, quando sorgerà
una pericolosa cospirazione collegata al suo passato, Natasha
Romanoff dovrà fare i conti con il lato più oscuro delle sue
origini. Inseguita da una forza che non si fermerà davanti a nulla
pur di sconfiggerla, Natasha dovrà affrontare la sua storia in
qualità di spia e le relazioni interrotte lasciate in sospeso anni
prima che diventasse un membro degli Avengers.
Kevin Williamson,
l’ideatore e produttore esecutivo del celebre franchise Scream,
ha annunciato sui suoi canali social il titolo del prossimo film
della saga che arriverà al cinema nel 2022. Si legge sui suoi
profili social: “Si chiude oggi il set di Scream, e sono
entusiasta di annunciare che sarà proprio questo il titolo
ufficiale del film! Quasi 25 anni fa, quando ho scritto Scream e Wes Craven lo ha
portato in vita, non avrei potuto immaginare l’impatto duraturo che
avrebbe avuto su di voi, suoi fan. Sono felice di riportarvi a
Woodsboro e spaventarvi ancora.
Credo che Wes sarebbe stato
orgoglioso del film che stanno realizzando Matt e Tyler. Sono
felice di riunirmi con Neve, Courtney, David e Marley e di lavorare
a fianco di un nuovo team di registi e di un incredibile cast di
nuovi arrivati che si sono uniti per dare seguito all’eredità di
Wes con l’imminente rilancio del franchise, che mi sta così tanto a
cuore. Ci vediamo nelle sale nel 2022”.
Scream sarà
distribuito al cinema nel 2022 da Eagle Pictures.
Secondo quanto riferito, la Disney
sta considerando di far uscire gli annunciati live action di
Cruella,
Peter
Pan & Wendy e Pinocchio direttamente
su Disney+. La Casa di Topolino ha
lanciato il suo servizio di streaming alla fine dello scorso anno,
riscuotendo da subito un grandissimo successo. È stato recentemente
confermato che Disney+ ha raggiunto oltre 70 milioni
di abbonati in tutto il mondo, grazie soprattutto alla
distribuzione in esclusiva di titoli come Hamilton e Mulan e all’arrivo della seconda stagione di
The
Mandalorian.
A causa della pandemia di Covid-19,
c’è stato un aumento di contenuti originali arrivati in esclusiva
su Disney+: basti pensare ad Artemis Fowl, arrivato lo scorso giugno dopo
la chiusura dei cinema, e a
Soul, il nuovo film d’animazione Disney e Pixar che
debutterà direttamente sulla piattaforma a Natale. Nell’ultimo
periodo si è discusso molto su quali altri film Disney potrebbero
arrivare direttamente in streaming nei mesi a venire, anche se è
stato confermato che l’uscita di blockbuster come Black Widow resterà
ancorate alla sala.
Secondo un nuovo report di
Deadline, la Disney starebbe esaminando una lista di ipotetici
film che potrebbe saltare la sala e arrivare direttamente in
streaming a causa della pandemia. Il report rivela che tra questi
film ci sarebbero anche tre live action molto attesi:
Pinocchio di
Robert Zemeckis, con
Tom Hanks nei panni di Geppetto; Peter
Pan & Wendy, con
Yara Shahidi nei panni di Campanellino; Cruella,
il prequel de La carica dei 101 con
Emma Stone nei panni dell’iconica Crudelia de Mon.
Alcuni titoli Disney destinati a “migrare” su Disney+?
L’idea della Disney di far uscire
Pinocchio, Peter Pan &
Wendy e Cruella direttamente
su Disney+ non è altro che un ulteriore
conferma delle intenzioni dello studio di concentrarsi maggiormente
sulla piattaforma di streaming, cercando di incrementarne sempre
più la fruizione. Anche se allo stato attuale la Disney è più o
meno certa che il Coronavirus non sarà più un problema entro la
prossima estate, lo studio potrebbe continuare a limitare
ulteriormente l’uscita in sala di storie che, dalla sua
prospettiva, non sono degne di essere raccontate sul grande
schermo.
I titoli del
MCU, di
Star Wars e altri importanti franchise dovrebbero continuare ad
essere destinati alla sala, ma è possibile che i contenuti rivolti
ad un pubblico più giovane possano migrare definitivamente su
Disney+.
Molti lo conoscono per essere un
ottimo autore di serie tv – Six Feeet
Under e True Blood sono due
suoi successi. Altri per aver vinto un Oscar per
la sceneggiatura originale di American
Beauty, ma Alan Ball è anche un
regista di cinema. Tredici anni fa diresse il suo esordio sul
grande schermo Niente velo per Jasira, e
oggi che le sale sono interdette a causa della situazione
sanitaria, fa arrivare nelle case grazie ad Amazon
il suo secondo lungometraggio, Uncle Frank.
La trama di Uncle
Frank
1969, Beth, Sophia Lillis, è una quattordicenne della
provincia americana che nutre una sconfinata ammirazione per lo zio
Frank, Paul Bettany, insegnante a New York. Frank è
colto, le dà attenzione, sa ascoltare e la capisce, cosa che non
accade con gli altri componenti della famiglia. La invita ad essere
sé stessa ed inseguire i propri sogni. Quattro anni dopo, Beth,
ormai diciottenne, ha raggiunto lo zio a New York per studiare nel
suo college, quando arriva la notizia della morte del padre di
Frank, Stephen Root, nonno di Beth. Frank, che non
ha mai fatto coming out in famiglia e vive da dieci anni con il
compagno Wally, Peter Macdissi, si confida con
Beth e insieme partono alla volta di Creekville, Carolina del Sud.
Il viaggio che zio e nipote intraprendono per recarsi al funerale e
l’incontro con la famiglia riportano Frank indietro nel tempo, a
ripercorrere la sua adolescenza e il suo burrascoso rapporto col
padre, oltre a far riemergere un evento tragico che ha segnato
indelebilmente la sua vita. Sono però anche un’occasione per
voltare finalmente pagina.
Le intenzioni del regista e
i temi a lui cari in Uncle Frank
Alan Ball ha
dichiarato in una recente intervista di aver utilizzato questo film
come mezzo per elaborare un proprio trauma e ha sottolineato come
al centro del lavoro vi sia proprio la volontà di mostrare come sia
possibile superare i traumi e andare avanti nel proprio percorso di
vita. Questo è stato il primo spunto del film, scritto e prodotto
dal regista stesso. Il senso di colpa di Frank per la morte di Sam,
suo primo amore adolescenziale, lo ossessiona da sempre e lo
spettatore segue il percorso che lo porterà a liberarsene. Accanto
a ciò, si pongono altri temi cari al regista, come la
sensibilizzazione sui diritti civili delle persone LGBT – la
vicenda mostra come fosse difficile essere omosessuali nella
provincia americana cattolica degli anni ’70, ma anche come ad
altre latitudini si rischiasse la vita per voler esprimere
liberamente sé stessi, come sottolineato dal personaggio di
Wally.
Il viaggio di zio Frank,
intimo e lineare
Il tutto è trattato in modo molto
semplice e lineare, la vicenda si dipana tra road movie e dramma
incentrato sulle relazioni, alla maniera classica, senza sorprese.
Il registro scelto è quello della delicatezza, dei toni pacati.
Delicati, curati e luminosi sono gli ambienti in cui si svolge la
narrazione, soprattutto la casa di famiglia col giardino e il
portico, in cui dominano la luce, il bianco e i colori tenui
negli arredi, in un’atmosfera resa avvolgente dalla fotografia di
Khalid Mohtaseb. Sono questi i luoghi delle lunghe
chiacchierate complici tra zio e nipote, della riconciliazione e
del perdono, della speranza e di un nuovo, più luminoso inizio. Qui
Ball lascia da parte la sua capacità di
sorprendere con l’irriverenza, l’ironia, la trasgressione e
l’anticonformismo che gli sono propri, rinunciando all’originalità,
in favore di un racconto intimo, godibile ma non strabiliante.
Il cast di Uncle
Frank
Il film è sorretto da buone
interpretazioni, tra cui spicca quella del protagonista,
Paul Bettany (Master & Commander – Sfida
ai confini del mare, Il codice Da Vinci, Avengers:
Infinity War,
Solo: A Star Wars Story), efficace nel rendere i
tormenti dell’animo di Frank. Anche la giovane Sophia
Lillis (It, It – Capitolo
2) nel ruolo di Beth, offre una buona prova.
All’attore libanese Peter Macdissi (Six
Feet Under, Niente velo per Jasira),
compagno del regista e anche produttore del film, tocca affiancare
il protagonista interpretando il suo compagno Wally, il personaggio
più saggio e risolto della coppia, che con pazienza e gentilezza
assieme alla nipote, gli fa da angelo custode, guidandolo verso la
giusta direzione. Nel cast anche Steve Zahan, nel
ruolo del fratello di Frank, Mike, Stephen Root e
Margo Martindale, i genitori di Frank.
Uncle Frank, dove vederlo
in streaming
Uncle Frank, prodotto da Amazon
Studios, Miramax, Your face goes
here, Cota Films e Parts &
Labor, arriva su Amazon Prime Video dal 25 novembre.
Ecco perché i fan non dovrebbero
aspettarsi un lieto fine per la maggior parte dei personaggi del
MCU. La Saga dell’Infinito si è conclusa nel
2019 con Avengers:
Endgame, anche se
Spider-Man: Far From Home ha assolto la funzione di
epilogo. Anche se gli eroi sono emersi vittoriosi contro Thanos, ci
sono comunque stati una serie di sacrifici significativi, su tutti
Iron Man e Vedova Nera, che hanno dovuto rinunciare alle loro vite
in onore della causa.
Prima di Endgame,
il
MCU è stato spesso criticato per la mancanza di posta in gioco
derivante dalla riluttanza ad uccidere i personaggi principali.
Ciononostante, la decisione di uccidere uno dei personaggi più
amati dai fan, ossia Iron Man, è stata accolta con numerose riserve
da parte degli stessi. Di recente, il co-regista di Endgame,Joe Russo, ha spiegato durante la tappa di
Chicago del “We Love You 3000 Tour” (via Screen
Rant) perché Tony è dovuto morire e perché è probabile che non
sarà l’ultimo grande eroe del MCU a sperimentare una tragica fine
una volta terminato il suo arco narrativo.
“Penso che, in un certo senso,
Tony Stark fosse stato destinato a morire da sempre. Ed ecco la
cosa interessante della nostra cultura. Molte persone si arrabbiano
per questo, quando dico questa cosa. Ma quando sei un eroe, il tuo
lavoro è morire. Questo è il tuo lavoro da eroe: sacrificarti per
un bene più grande. Ed è quello che stiamo cercando di insegnare
alle persone nei film è che o ci sei dentro per te stesso o ci sei
per la comunità. E Tony è stato per la comunità.”
Le dichiarazioni di Russo non
significano, tuttavia, che ogni eroe del MCU vedrà terminare il suo viaggio
come è successo ad Iron Man. Come visto con Captain America, ci
sono le dovute eccezioni alla regola; dopotutto, sarebbe troppo
dark, per non dire ripetitivo, se davvero morissero tutti. È solo
che, considerando il lavoro che svolgono, un lieto fine è da
considerarsi un evento sempre più raro, poiché ogni singolo
Vendicatore si è assunto volontariamente la responsabilità di
essere un supereroe.
Avengers:
Endgame è arrivato nelle nostre sale il 24 aprile
2019. Nel cast del film Robert
Downey Jr., Chris
Evans, Mark
Ruffalo, Chris
Hemsworth e Scarlett
Johansson. Dopo gli eventi devastanti di Avengers:
Infinity War, l’universo è in rovina a causa
degli sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati
rimasti in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi
ancora una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare
l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle
conseguenze che potrebbero esserci.
Bullet
Train è stato scritto da Zak Olkewicz
ed è basato sul romanzo giapponese “Maria Beetle” di Kotaro
Isaka. Nella storia, cinque assassini si ritrovano su un
treno ad alta velocità da Tokyo a Morioka, che fa poche fermate
intermedie. Durante il viaggio, i cinque scoprono che le loro
missioni sono collegate tra loro e che forse ognuno deve uccidere
l’altro. Chi uscirà dal treno vivo e cosa li attende alla stazione
terminal?
Il cast di Bullet
Train annovera già
Brad Pitt,
Joey King,
Aaron Taylor Johnson, Brian Tyree Henry, Andrew Koji, Zazie
Beetz e Michael Shannon. Al momento non è chiaro se
Lady Gaga interpreterà uno degli assassini al centro della storia,
anche se la fonte sottolinea che il suo potrebbe essere un ruolo
minore e non da protagonista.
David Leitch e la
Sony Pictures, che si occuperà della distribuzione del film, stanno
cercando di dare il via ai lavori questo autunno a Los Angeles, con
la speranza che la natura più contenuta della storia possa aiutare
con i protocolli di sicurezza legati al Covid-19, dato che il film
non dovrà diffondere il suo cast e la sua troupe in molte
location.
La carriera da attrice di Lady Gaga
Lady Gaga ha iniziato a recitare comparendo
brevemente in film quali Machete Kills (2013) e Sin City – Una donna per cui uccidere (2014), entrambi
diretti da Robert Rodriguez. Nel 2015 ha interpretato la
protagonista di Hotel, la quinta stagione della serie
antologica American Horror Story ideata da Ryan Murphy,
vincendo un Golden Globe come migliore attrice in una miniserie o
film per la televisione.
Il debutto da protagonista assoluta
sul grande schermo è avvenuto nel 2018 con il sopracitato A Star
Is Born di Bradley Cooper, grazie al quale ha ricevuto
una nomination agli Oscar come migliore attrice protagonista. Tra i
suoi prossimi progetti cinematografici figura anche Gucci, il nuovo biopic di Ridley Scott che
racconterà il delitto di Maurizio Gucci, nipote del fondatore
della casa di moda italiana.
Scarlett
Johansson è entrata a far parte del MCU con l’uscita in sala di
Iron Man 2 del 2010: questo significa che
Vedova Nera ha preceduto l’arrivo sul grande schermo di personaggi
come Thor e Captain America. Presentata come Natalie Rushman, la
sua vera identità è stata rivelata durante l’atto finale del film,
quando il suo collegamento con lo S.H.I.E.L.D. è venuto alla
luce.
Nel libro di recente pubblicazione
“The Black Widow: The Official Movie Special Book”
(via
CBM), Scarlett
Johansson ha spiegato perché è ora il momento
giusto per un film interamente dedicato a Vedova Nera, e perché
sarebbe stato il contrario subito dopo il suo debutto nel MCU.“Se all’epoca avessimo
realizzato uno standalone dedicato a Vedova Nera, sarebbe stato un
film totalmente diverso da questo. Il sacrificio di Natasha in
Avengers: Endgame mi ha dato una
prospettiva completamente diversa su chi è”, spiega l’attrice.
“Prima, non credo che sarei stata in grado di mostrare alle
persone chi è veramente Natasha, di mostrare il suo nucleo emotivo
e, soprattutto, cosa la guida”.
“Non credo che saremmo stati in
grado di andare così in profondità allora. Probabilmente sarebbe
stato molto più di un semplice thriller di spionaggio… forse
sarebbe stato molto più appariscente, in un modo diverso, ma
avremmo semplicemente grattato la superficie di ciò che invece
facciamo in questo film”. Le parole di Johansson hanno
indubbiamente senso, ma sarebbe stato comunque divertente vedere
come un film di Vedova Nera si sarebbe adattato ai primissimi piani
delle Fasi 2 o 3 del MCU. Dopotutto, sono ormai anni che
i fan chiedono ossessivamente un film dedicato a Natasha;
sfortunatamente, a causa della pandemia, dovremmo aspettare fino al
prossimo maggio per vedere cosa ci riserverà la storia di
Black
Widow.
La regia di Black Widow è stata
affidata a Cate Shortland, seconda donna
(dopo Anna Boden di Captain
Marvel) a dirigere un titolo dell’universo
cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è
stata riscritta nei mesi scorsi da Ned
Benson(The Disappearance of Eleanor
Rigby). Insieme a Scarlett
Johansson ci saranno anche David
Harbour, Florence
Pugh e Rachel
Weisz.
In Black Widow, quando sorgerà
una pericolosa cospirazione collegata al suo passato, Natasha
Romanoff dovrà fare i conti con il lato più oscuro delle sue
origini. Inseguita da una forza che non si fermerà davanti a nulla
pur di sconfiggerla, Natasha dovrà affrontare la sua storia in
qualità di spia e le relazioni interrotte lasciate in sospeso anni
prima che diventasse un membro degli Avengers.
Zack Snyder ha ammesso che nonostante il suo
amore per il franchise, non pensa che la sua visione da regista
potrebbe adattarsi all’attuale universo di Star Wars. Snyder è noto per aver diretto film
di supereroi dai toni dark, spesso vietati ai minori: prima ha
diretto l’adattamento della graphic novel Watchmen nel 2009; poi ha diretto una trilogia di film
che hanno contribuito a lanciare il DCEU, a partire da L’uomo d’acciaio del 2013. Il suo ultimo progetto per
la DC, ossia la Snyder Cut di Justice
League, uscirà direttamente su HBO Max nel 2021: un
nuovo trailer del progetto, pubblicato nel terzo anniversario
dell’uscita della versione cinematografica, ha debuttato lo scorso
martedì.
Considerato il suo record da regista
di film appartenenti a franchise di successo, molti si sono chiesti
se Zack Snyder fosse interessato a dirigere un
film dell’universo di Star Wars, soprattutto da quando nel 2013 ha
iniziato a diffondersi una voce che lo vedeva collegato ad un
progetto della saga autonomo in stile I sette samurai, che
si sarebbe concentrato su una squadra di Jedi Cavalieri. Alla fine
quel progetto non si è mai concretizzato; da allora l’universo di
Star Wars ha prodotto la trilogia sequel della Saga
degli Skywalker, due spin-off e la serie Disney+ di grande successo The
Mandalorian. Snyder, nel frattempo, ha prodotto una serie
di altri progetti e sta attualmente lavorando a una serie di film
zombie per conto di Netflix, oltre naturalmente al suo attesissimo taglio
di Justice
League.
Ora a Zack Snyder è stato chiesto ancora una volta
se sarebbe disposto a dirigere un film di
Star Wars. Il tutto è avvenuto durante un’intervista
con The
Film Junkee (via
Screen Rant). La risposta di Snyder, sebbene diplomatica,
chiarisce essenzialmente che non ritiene che il suo approccio si
adatterebbe all’attuale visione dell’universo della Disney. Il
regista ha ammesso di essere un grande fan della saga, dato che lo
ha anche ispirato ad iniziare a girare film, ma ha anche ammesso di
non sapere più “cosa sia” e di percepire ormai il
franchise come qualcosa di molto “lontano da
lui”.
“Penso di averne già parlato un
po’ in passato. Sono un grande fan di Star
Wars. Il motivo per cui ho iniziato a fare film quando avevo 11
anni è stato proprio Star Wars. Sicuramente ha avuto un’enorme
influenza su di me e mi ha davvero portato ad intraprendere questa
strada, con l’interpretazione di Joseph Campbellian degli archetipi
e della narrazione. Sì, Star Wars è questo per me. Nutro da sempre
un forte interesse nei confronti della saga. Non credo di avere una
storia pronta ora che… non saprei più inserirmi nell’universo di
Star Wars. Non credo di sapere più cosa sia. È una cosa che amo, ma
non so se… forse si è troppo allontanata da me. Anche se adorerò
sempre il franchise. Ho spade laser ovunque in casa.”
Disney+ ha diffuso il trailer
di Fata
Madrina Cercasi, la nuovissima e magica commedia di
Natale con Isla Fisher e Jillian Bell,
che debutterà in esclusiva sulla piattaforma di streaming venerdì 4
dicembre 2020.
Ambientata nel periodo natalizio,
Fata Madrina Cercasi è una commedia con protagonista
Eleanor, una giovane e inesperta fata madrina in formazione
(Jillian Bell) che, dopo aver sentito che la professione da lei
scelta rischia l’estinzione, decide di mostrare al mondo che le
persone hanno ancora bisogno delle fate madrine. Dopo aver trovato
una lettera smarrita di una bambina di 10 anni in difficoltà,
Eleanor la rintraccia e scopre che la bambina, Mackenzie, è ora una
mamma single di 40 anni (Isla Fisher) che lavora in un notiziario
di Boston. Avendo perso il marito molti anni prima, Mackenzie ha
quasi rinunciato all’idea del “Per sempre felici e contenti”, ma
Eleanor è fermamente decisa a dare a Mackenzie una svolta di
felicità, che a lei piaccia o no.
Fata Madrina
Cercasi è diretto da Sharon Maguire
(Il diario di Bridget Jones, Bridget Jones’s
Baby) e prodotto da Justin Springer (Dumbo).
Diane L. Sabatini (Lilli e il vagabondo),
Tom Pollock (Ghostbusters: Legacy), Ivan Reitman
(Ghostbusters – Acchiappafantasmi) e Amie Karp
(Ghostbusters: Legacy) sono i produttori esecutivi.
Fata Madrina Cercasi vede nel cast anche la presenza di
Santiago Cabrera, Mary Elizabeth Ellis, Jane Curtin, June
Squibb, Jillian Shea Spaeder, Willa Skye, Artemis Pebdani, Utkarsh
Ambudkar e Stephnie Weir.