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Nancy: recensione del film con Andrea Riseborough

Nancy: recensione del film con Andrea Riseborough

Nancy si guarda allo specchio, e la macchina da presa si pone in modo tale che lo spettatore possa vederne inquadrato solo mezzo volto. Ed è così che si vede anche lei, incompleta, priva di quel qualcosa che le spiegherebbe davvero chi è. Attraverso inquadrature di questo tipo, tanto semplici quanto efficaci, la regista Christina Choe costruisce il suo film d’esordio, Nancy, da lei anche scritto. Una storia costruita su di un personaggio alla ricerca di sé stesso, pronto a perdersi pur di assaporare qualcosa di vero in un mondo sempre più artefatto e circondato da maschere digitali.

Le vicende del film ruotano dunque intorno a Nancy (Andrea Riseborough), ragazza sola e dalla vita difficile, che un giorno si imbatte in una trasmissione televisiva nella quale Leo (Steve Buscemi) ed Ellen (J. Cameron-Smith), una coppia che aveva visto sparire nel nulla la propria bambina trent’anni prima, mostrano come sarebbe oggi il volto della loro figlia, il quale somiglia incredibilmente a quello di Nancy. La ragazza deciderà di contattare i due, convinta di esser stata rapita da bambina e di essere la figlia della coppia. Da lì inizierà un percorso fatto di verità sofferte, speranza e diffidenza.

Nancy: il film

Formatasi attraverso alcuni documentari da lei realizzati, la regista Christina Choe, tratta con la stessa ricerca di verità il materiale della storia. In particolar modo si concentra sul raccontare la sua protagonista attraverso una messa in scena eloquente, basata su alcune scelte registiche adatte allo scopo. Per esprimere il senso di oppressione nulla è allora meglio di un formato 4:3, che imprigiona ulteriormente Nancy all’interno della già di suo angusta e cupa casa. Nel momento in cui il personaggio uscirà dai propri confini l’inquadratura si allarga, permettendo ad un maggior respiro di vivere la scena, di pari passo alla serenità avvertita dalla protagonista.

Fa dunque parlare l’inquadratura e la macchina da presa la regista, supportando così una sceneggiatura non particolarmente avvincente. Il punto debole del film sembra infatti essere proprio questa, che nonostante le buone premesse sembra non voler sviluppare ulteriormente il rapporto tra Nancy e i presunti genitori, lasciando così che nulla di realmente concreto né attraente accada. Nel seguire il percorso della protagonista verso la verità sul suo passato si finisce infatti con il sentirsi distaccati da lei, senza qualcosa che permetta davvero di entrare in empatia con il personaggio.

Se la sceneggiatura risulta carente nella seconda parte del film, e la regia di Choe pur se affascinante non può reggere da sola il film, ad aggiungersi ai pregi troviamo allora le interpretazioni dei tre personaggi principali. Andrea Riseborough risulta convincente nei panni di Nancy, proponendone un ritratto contenuto e misterioso al punto giusto, mentre Steve Buscemi e J. Cameron-Smith si affermano come due caratteri diversi di una coppia, completandosi a vicenda e costruendo insieme quel senso di protezione e diffidenza avvertiti ugualmente dalla protagonista.

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Nancy: la ricerca del proprio io

In fin dei conti quello di Nancy può essere visto come un viaggio alla ricerca di sé stessi, di un sé che forse si era e che ora si è dimenticato. Risulta allora chiaro il perché nella prima parte del film il personaggio sia costantemente in relazione con diversi dispositivi, dal cellulare al computer, divisa tra chat, blog e portali di vario tipo. In questo mondo dove il proprio io si frammenta attraverso innumerevoli profili social, Nancy è così alla ricerca di quel qualcosa che possa farla sentire unica e vera. Tali dispositivi e profili vengono infatti a sparire nel suo spostarsi a casa dell’anziana coppia, dove ha inizio la vera ricerca.

Una ricerca che si va basando su piccoli dettagli, da vecchie foto alla propria cameretta rimasta immacolata, fino ad una casa sull’albero che c’era, e che ora non vi è più. Un film che dunque fa ricercare il proprio cuore all’interno di piccoli e brevi frammenti. Elementi probabilmente non sufficienti perché la storia possa dirsi compiuta, ma che propongono un’atmosfera che può facilmente trovare il suo pubblico. Ciò che certamente più rimane del film, è la scoperta di una nuova regista che dimostra di saper utilizzare il mezzo, e dalla quale è lecito aspettarsi film più maturi per il futuro.

The Batman: Danny DeVito approva Colin Farrell come nuovo Pinguino

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L’attesissimo The Batman di Matt Reeves darà al pubblico l’occasione per rivedere sul grande schermo alcuni iconici villain dell’Uomo Pipistrello, già apparsi in precedenza al cinema. Tra questi figura anche il Pinguino, che nel film in arrivo nelle sale tra due anni avrà questa volta il volto di Colin Farrell.

In attesa di scoprire come l’attore irlandese se la caverà nei panni della nemesi in The Batman, è innegabile quanto nell’immaginario collettivo sia ancora scolpita l’incarnazione di Oswald Cobblepot da parte di Danny DeVito nel capolavoro Batman – Il ritorno di Tim Burton, uscito nel 1992.

In una recente intervista con Fandango in occasione della promozione di Jumanji – The Next Level, è stato proprio Danny DeVito a commentare il casting di Colin Farrell, con il quale ha avuto modo di lavorare proprio di recente nel live action di Dumbo, sempre firmato da Burton.

DeVito ha approvato il casting di Farrell, e ha dichiarato: “Penso sia una cosa grandiosa, perché Pinguino è veramente un grande ruolo. Oswald Cobblepot è un personaggio davvero, davvero complesso. Si tratta di una sfida enorme… un po’ come quando interpreti King Lear o Amleto: con Oswald non c’è alcuna differenza. Credo che sia un ruolo che tutti dovrebbero interpretare e penso che Colin sia un attore incredibile. Non vedo l’ora di vedere i colpi di scena.”

LEGGI ANCHE – The Batman: il titolo di lavorazione anticipa dettagli della trama

Il cast di The Batman è formato da molti volti noti: Andy Serkis sarà Alfred e Colin Farrell sarebbe in trattative per interpretare Oswald Chesterfield aka Pinguino, Zoe Kravitz (la nuova Catwoman dell’universo DC), Jeffrey Wright (commissario Jim Gordon) e Paul Dano (Enigmista), infine John Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast anche Peter Sarsgaard ma c’è ancora mistero sul suo ruolo.

HN Entertainment ha suggerito che le riprese del cinecomic si svolgeranno presso i Leavesden Studios di Londra (gli stessi della saga di Harry Potter ma anche di Batman v Superman: Dawn of Justice, Justice League, Wonder Woman e del sequel Wonder Woman 1984) mentre l’uscita nelle sale è stata già fissata al 25 giugno 2021.

The Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono le fonti, “Quando alcune persone iniziano a morire in modi strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più villain, poiché sono tutti sospettati“.

Warner Bros annuncia le date d’uscita di The Matrix 4 e The Flash. Fuori Akira

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Warner Bros ha fissato una serie di date di uscita nel prossimo anno per alcuni dei suoi film più attesi. Tra questi ci sono le uscite di The Matrix 4 (21 maggio 2021) e, finalmente, di The Flash (1 luglio 2022).

Trai titoli che erano invece già previsti per i prossimi anni e che invece sono eliminati dal calendario Warner Bros, annoveriamo Akira, il live action affidato a Taika Waititi, la cui data è stata invece ora occupata da The Matrix 4.

Per quanto riguarda The Flash, il film si aggiunge ad Aquaman 2, previsto per il 16 dicembre 2022, come secondo titolo di quell’anno, mentre altri film DC sono già in programma: Birds of Prey (7 febbraio 2020), Wonder Woman 1984 (5 giugno 2020), The Batman (5 giugno 2021), The Suicide Squad (6 agosto 2021) e Black Adam ( 22 dicembre 2021).

Warner Bros ha anche annunciato che il film di Mortal Kombat verrà anticipato al 15 gennaio 2021, rispetto al marzo dello stesso anno, prima data annunciata del film. L’elenco degli annunci prevede anche l’annuncio di tre slot senza titolo, il 16 ottobre 2020, il 5 marzo 2021 e il 29 gennaio 2021. Mentre altri tre film sono stati rimossi dal programma, due del 2020 e uno del febbraio 2021.

Noir in Festival 2019: tutti i vincitori della 29° edizione

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Noir in Festival 2019: tutti i vincitori della 29° edizione

Si è chiusa questa sera la 29ma edizione del Noir in Festival, che ha portato a Como e Milano il meglio del genere, dal cinema alla letteratura passando per le serie TV.

Durante la serata conclusiva, presso l’Auditorium dell’Università IULM, la giuria internazionale composta dall’attrice Lucia Mascino, dalla regista francese Patricia Mazuy e dalla produttrice e direttrice del festival di Sofia Mira Staleva, ha assegnato il Black Panther Award 2019 a BACURAU di Kleber Mendonça Filho e Juliano Dornelles, con la seguente motivazione: “Un film forte, magnifico e toccante, capace di raccontare in modo semplice una situazione complessa. Pur giocando con i generi, ogni singola scena è una combinazione unica di violenza e humour. È un film che fa ridere, tremare e pensare allo stesso tempo. Che goduria per il pubblico!”.

La giuria popolare del Premio Caligari, composta da 80 tra studenti universitari e appassionati, guidata dai critici Paola Jacobbi, Carola Proto e Giulio Sangiorgio, ha invece concluso nel pomeriggio le sue votazioni assegnando ex aequo il Premio Caligari 2019 a LA PARANZA DEI BAMBINI di Claudio Giovannesi e LO SPIETATO di Renato De Maria.

Padri e figlie: 10 cose che non sai sul film

Padri e figlie: 10 cose che non sai sul film

Tra i film statunitensi del regista italiano Gabriele Muccino, Padri e figlie viene descritto proprio dal suo autore come uno dei più personali e sentiti, trattante le tematiche della genitorialità, della crescita e del perdono. Il film è arricchito da un cast di grandi attori hollywoodiani, e ha ricevuto una buona accoglienza di pubblico tanto negli Stati Uniti quanto in Italia.

Ecco 10 cose che non sai su Padri e figlie.

Padri e figlie: la trama del film

1. È basato su un’acclamata sceneggiatura. Protagonista del film è Jake David, romanziere premio Pulitzer rimasto vedovo, costretto a combattere contro un disturbo mentale e intento a crescere nel miglior modo possibile la giovane figlia Katie, di cinque anni, la quale rischia di essergli portata via per via del suo stato di salute.

2. La narrazione procede su due binari paralleli. Venticinque anni dopo, Katie è diventata un’assistente sociale tirocinante. La ragazza conduce una vita sregolata fatta di serate sfrenate e sesso senza limiti. Da anni lontana dal padre, Katie combatte ancora contro i demoni della propria infanzia, tormentata dall’incapacità di abbandonarsi a veri sentimenti.

3. La sceneggiatura aveva ricevuto numerosi apprezzamenti. Nel 2012 la sceneggiatura del film, scritta da Brad Desch, fu inserita nella “Black List” delle migliori sceneggiatura non realizzate. Tre anni dopo il progetto fu affidato al regista italiano, che già aveva affrontato simili temi.

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Padri e figlie: il cast del film

4. È composto da un cast di grandi celebrità. Nel ruolo del protagonista Jake David si ritrova l’attore premio Oscar Russell Crowe, mentre in quelli di Katie adulta l’attrice Amanda Seyfried. Nel film recitano anche Aaron Paul, nel ruolo dell’interesse amoroso di Katie, Diane Kruger, in quello della zia di Katie, e infine le attrici Quvenzhané Wallis, Octavia Spencer e Jane Fonda.

5. Vanta diversi premi Oscar nel cast. Il film raccoglie tre vincitori del premio Oscar, ovvero Crowe, Spencer e Fonda. Vi è inoltre la giovane Wallis, la più giovane nominata nella storia del premio.

6. È il quarto film statunitense di Gabriele Muccino. Per l’italiano Gabriele Muccino Padri e figlie è la quarta esperienza cinematografica americana, avendo precedentemente realizzato i film Quello che so sull’amore (2012), Sette anime (2008) e La ricerca della felicità (2006).

Padri e figlie è in streaming

7. È disponibile in streaming. Per gli appassionati del film, sarà possibile guardarlo comodamente da casa propria grazie alla sua presenza nei cataloghi di diverse piattaforme streaming. Tra queste si annoverano Chili, Infinity e TIM Vision. Per riprodurre il film sarà sufficiente noleggiarlo o sottoscrivere un abbonamento alla piattaforma di riferimento.

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Padri e figlie: le canzoni del film

8. Il film contiene alcune celebri canzoni. All’interno del film si ritrova la colonna sonora scelta e curata da Paolo Buonvino, alla sua sesta collaborazione con Muccino. Tra i braci più celebri si hanno Fathers & Daughters, scritta e cantata da Michael Bolton, la quale ripercorre tutti i momenti più intensi del film. Sempre di Bolton è il brano Close to you (They Long to be), mentre è possibile ritrovare anche un brano interpretato da Jovanotti, ovvero quello intitolato Amore mio.

Padri e figlie: il trailer del film

9. Ha commosso numero spettatori. Ancor prima di arrivare in sala il film ha attratto a sé numerosi spettatori grazie al suo trailer, dove si evoca l’atmosfera del film, fatta di dolcezza paterna e drammaticità per gli inaspettati risvolti della vicenda raccontata.

Padri e figlie: le frasi più belle del film

10. Vi sono numerose frasi divenute celebri. All’interno del film si ritrovano numerose frasi diventate caratteristiche del film, che ne racchiudono i temi e le emozioni. Ecco alcune delle frasi più belle del film.

Non tutte le persone che ti amano ti lasceranno (Aaron Paul)

Quel libro parlava di me ma in realtà parlava della vita e di come non abbia mai rinunciato a me era un modo per dirmi quanto fosse grande il suo amore per me e anche il suo addio, è di questo che parla davvero il suo libro, vuol dire non devi arrenderti, mai e poi mai, la vita sarà per tutti complessa e anche ingiusta e alcune volte dolorosa, insomma tu ne hai già passate tante ma non possiamo fermarci, dobbiamo andare avanti e credere fermamente che un futuro per noi esista, questo malgrado le esperienze difficili vissute in passato, l’unica cosa che posso dirti è che ti voglio bene e addio! (Amanda Seyfried)

Gli uomini vivono senza amore, le donne no! (Diane Kruger)

Fonte: IMDb

 

 

The Lodge: trailer del film con Jaeden Lieberher

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The Lodge: trailer del film con Jaeden Lieberher

Eagle Pictures ha diffuso il trailer ufficiale di The Lodge di Severin Fiala e Veronika Franz, in arrivo nei cinema italiani dal 16 gennaio 2020 distribuito da Eagle Pictures.

Già autori dell’acclamato “Goodnight Mommy”, i registi austriaci Veronika Franz e Severin Fiala firmano un nuovo thriller inquietante con un finale straordinario e inaspettato.

Al centro della vicenda i piccoli Aidan e Mia (rispettivamente Jaeden Martell e Lia McHugh), fratello e sorella che, a seguito della scomparsa della madre, vivono insieme al padre Richard (Richard Armitage) e alla sua nuova compagna Grace (Riley Keough). Mentre stanno trascorrendo le vacanze di Natale in uno chalet di montagna, un impegno improvviso riporta l’uomo in città, creando così l‘occasione per la ragazza di familiarizzare con i figli. Ma una volta rimasti soli, per i tre avrà inizio un angosciante incubo.

Nel cast il giovane attore Jaeden Lieberher, già protagonista nei panni di Bill Denbrough del primo capitolo di “IT” di Andy Muschietti, l’attrice Riley Keough, apparsa in “Hold the Dark “, “Under the Silver Lake” e “La casa di Jack”, e Richard Armitage, protagonista nella trilogia “Lo Hobbit” di Peter Jackson.  Il film è stato presentato in anteprima alla 37° edizione del Torino Film Festival nella sezione non competitiva After Hours dedicata al cinema di genere.

La trama di The Lodge

In The Lodge Richard, dopo il suicidio della moglie, decide di trascorrere le vacanze di Natale nel suo chalet di montagna con i due bambini e la nuova giovanissima compagna. Un impegno improvviso lo riporta in città per una notte, creando così l‘occasione per la ragazza di familiarizzare coi figli. Una volta soli un’oscura presenza si manifesta facendo riemergere nella ragazza i traumi di un doloroso passato. Richard si rende conto dell’incombente pericolo e tenta di tornare a casa ma potrebbe ormai essere troppo tardi…

18 Regali: trailer con Vittoria Puccini e Eduardo Leo

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18 Regali: trailer con Vittoria Puccini e Eduardo Leo

Lucky Red ha diffuso il primo trailer ufficiale di 18 Regali, ispirato alla straordinaria storia di Elisa Girotto, la donna che ha commosso il mondo lasciando 18 regali per i futuri compleanni della figlia quando ha scoperto di avere poco tempo per vederla crescere.

18 Regali il nuovo emozionante film, ispirato alla storia vera di una donna che con un immenso gesto d’amore trova il modo per sconfiggere l’ineluttabilità del destino e restare accanto alla figlia durante la sua crescita.  Grazie alla magia del cinema è possibile far convergere passato e futuro, mettendo in scena l’incontro tra madre e figlia. Il film celebra la vita e la potenza dell’amore di una madre che con grande coraggio e determinazione riesce a superare ogni confine.

La trama del film 18 Regali

Come ogni anno Alessio (Edoardo Leo) consegna alla figlia Anna (Benedetta Porcaroli) un regalo lasciatole da Elisa (Vittoria Puccini).

È il giorno del diciottesimo compleanno di Anna e da scartare le rimane l’ultimo regalo, ma un desiderio di ribellione e un senso di vuoto incolmabile la spingono a scappare dalla festa organizzata dal padre. Si ritrova a vagare di notte in mezzo alla strada e una macchina, non vedendola, la investe. Al suo risveglio Anna si ritrova faccia a faccia con la madre che non ha mai conosciuto. Il destino le regala così l’occasione di conoscere Elisa, e farsi conoscere a sua volta, in uno straordinario viaggio ricco di emozioni e speranza.

SAG Awards 2020: tutte le nomination del sindacato degli attori

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SAG Awards 2020: tutte le nomination del sindacato degli attori

Le nomination ai Golden Globes 2020 hanno proiettato nel vivo la stagione dei premi 2019/2020, con gli altri annunci che si susseguono a ruota. Oggi è stato il turno dell’annuncio delle nomination ai SAG Awards 2020, i premi che il sindacato degli attori assegna alle migliori performance dell’anno, per cinema e tv.

America Ferrera e Danai Gurira hanno annunciato i nomi dei candidati trai quali spiccano quello di Scarlett Johansson, a segno con due nomination (migliore attrice drammatica protagonista e migliore non protagonista), Taron Egerton, la cui interpretazione di Elton John potrebbe portarlo fino alla cinquina degli Oscar, e il cast di La favolosa Signora Maisel, che ha ottenuto ben quattro candidature.

Ecco tutte le nomination ai SAG Awards 2020

Outstanding Performance by a Male Actor in a Leading Role:

Leonardo DiCaprio (“Once Upon a Time in Hollywood”)
Adam Driver (“Marriage Story”)
Taron Egerton (“Rocketman”)
Joaquin Phoenix (“Joker”)

Outstanding Performance by a Female Actor in a Leading Role:

Cynthia Erivo (“Harriet”)
Scarlett Johansson (“Marriage Story”)
Lupita Nyong’o (“Us”)
Charlize Theron (“Bombshell”)
Renée Zellweger (“Judy”)

Outstanding Performance by a Male Actor in a Supporting Role:

Jamie Foxx (“Just Mercy”)
Tom Hanks (“A Beautiful Day in the Neighborhood”)
Al Pacino (“The Irishman”)
Joe Pesci (“The Irishman”)
Brad Pitt (“Once Upon a Time in Hollywood”)

Outstanding Performance by a Female Actor in a Supporting Role:

Laura Dern (“Marriage Story”)
Scarlett Johansson (“Jojo Rabbit”)
Nicole Kidman (“Bombshell”)
Jennifer Lopez (“Hustlers”)
Margot Robbie (“Bombshell”)

Outstanding Performance by a Cast in a Motion Picture:

“Bombshell” (Lionsgate)
“The Irishman” (Netflix)
“Jojo Rabbit” (Fox)
“Once Upon a Time in Hollywood” (Sony)
“Parasite” (Neon)

Outstanding Performance by a Male Actor in a Television Movie or Miniseries:

Mahershala Ali (“True Detective”)
Russell Crowe (“The Loudest Voice”)
Jared Harris (“Chernobyl”)
Jharrel Jerome (“When They See Us”)
Sam Rockwell (“Fosse/Verdon”)

Outstanding Performance by a Female Actor in a Television Movie or Miniseries:

Patricia Arquette (“The Act”)
Toni Collette (“Unbelievable”)
Joey King (“The Act”)
Emily Watson (“Chernobyl”)
Michelle Williams (“Fosse/Verdon”)

Outstanding Performance by a Male Actor in a Drama Series:

Sterling K. Brown (“This Is Us”)
Steve Carell (“The Morning Show”)
Billy Crudup (“The Morning Show”)
Peter Dinklage (“Game of Thrones”)
David Harbour (“Stranger Things”)

Outstanding Performance by a Female Actor in a Drama Series:

Jennifer Aniston (“The Morning Show”)
Helena Bonham Carter (“The Crown”)
Olivia Colman (“The Crown”)
Jodie Comer (“Killing Eve”)
Elisabeth Moss (“The Handmaid’s Tale”)

Outstanding Performance by a Male Actor in a Comedy Series:

Michael Douglas (“The Kominsky Method”)
Bill Hader (“Barry”)
Andrew Scott (“Fleabag”)
Tony Shalhoub (“The Marvelous Mrs. Maisel”)

Outstanding Performance by a Female Actor in a Comedy Series:

Cristina Applegate (“Dead to Me”)
Alex Borstein (“The Marvelous Mrs. Maisel”)
Rachel Brosnahan (“The Marvelous Mrs. Maisel”)
Catherine O’Hara (“Schitt’s Creek”)
Phoebe Waller-Bridge (“Fleabag”)

Outstanding Performance by an Ensemble in a Drama Series:

“Big Little Lies” (HBO)
“The Crown” (Netflix)
“Game of Thrones” (HBO)
“The Handmaid’s Tale” (Hulu)
“Stranger Things” (Netflix)

Outstanding Performance by an Ensemble in a Comedy Series:

“Barry” (HBO)
“Fleabag” (Amazon)
“The Kominsky Method” (Netflix)
“The Marvelous Mrs. Maisel” (Amazon)
“Schitt’s Creek” (CBC Television)

Outstanding Action Performance by a Stunt Ensemble in a Comedy or Drama Series:

“Game of Thrones”
“GLOW”
“Stranger Things”
“The Walking Dead”
“Watchman”

Outstanding Action Performance by a Stunt Ensemble in a Motion Picture:

Avengers: Endgame
“Ford v Ferrari”
“The Irishman”
“Joker”
“Once Upon a Time in Hollywood”

Dune: per Oscar Isaac il nuovo adattamento sarà sconvolgente

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Dune: per Oscar Isaac il nuovo adattamento sarà sconvolgente

Durante una recente chiacchierata in occasione della promozione di Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, è stato chiesto ad Oscar Isaac di parlare anche dell’attesissimo Dune, il secondo adattamento cinematografico del romanzo di Frank Herbert (dopo quello del 1984 diretto da David Lynch).

Con profondo entusiasmo, Isaac ha elogiato la nuova versione di Dune ad opera di Denis Villeneuve (Blade Runner 2049) che lo vedrà impegnato nei panni del duca Leto Atreides, al fianco di Timothée Chalamet (che sarà Paul Atreides) e Rebecca Ferguson (che sarà invece Lady Jessica).

“Sarà una cosa completamente diversa”, ha spiegato Oscar Isaac ad Entertainment Weekly parlando del paragone tra il lavoro di Villeneuve e il primo adattamento di Lynch. “Non potevo immaginare nessuno più adatto di Denis al tono del romanzo originale di Frank Herbert. Ci sono alcune cose che sono da incubo… c’è questo elemento brutale nella storia. È scioccante. È spaventoso. È molto viscerale. E so per certo che io e Denis, ma anche io, Timothée e Rebecca, abbiamo lavorato come una famiglia, ricercando l’emozione. Sono davvero eccitato. Penso che sia bello sentirsi parte di qualcosa di nuovo… di così unico e speciale.”

Considerata la nota complessità del romanzo originale, le parole di Oscar Isaac fanno ben sperare nel lavoro di adattamento di Denis Villeneuve. Ricordiamo che il film arriverà nelle sale americane il 18 dicembre 2020.

LEGGI ANCHE – Dune: tutti i dettagli sui personaggi del reboot

Di seguito la prima sinossi ufficiale di Dune:

Percorso mitico e carico di emozioni, Dune racconta la storia di Paul Atreides, un giovane brillante e dotato nato sotto un grande destino al di là della sua comprensione, che dovrà viaggiare verso il pianeta più pericoloso dell’universo per assicurare alla sua famiglia e alla sua gente un futuro: mentre forze maligne esplodono in un conflitto per avere il controllo esclusivo del pianeta e della risorsa più preziosa esistente (una merce in grado di sbloccare il più grande potenziale dell’umanità), a sopravvivere saranno solo quelli che potranno sconfiggere la loro paura“.

In Dune Timothée Chalamet interpreterà il protagonista Paul Atreides, nato sul pianeta Caladan dal matrimonio fra il duca Leto Atreides I e la sua concubina Lady Jessica. Nel cast anche Javier BardemZendayaOscar IsaacRebecca FergusonStellan SkarsgardDave BautistaCharlotte Rampling Jason Momoa.

Hydra: 10 curosità sul logo dell’organizzazione criminale

Hydra: 10 curosità sul logo dell’organizzazione criminale

L’Hydra è stata responsabile di numerose morti all’interno dell’Universo Marvel. Ovunque i suoi membri si recassero, l’unico obiettivo era rispondere ai suoi bisogni. Perfino gli eroi e le eroine più forti non sarebbero in grado di sconfiggerlo. Ma cosa lo rende così potente? Sono le persone, la mitologia che si cela dietro l’organizzazione o è qualcos’altro?

Sicuramente, uno dei motivi che rende l’Hydra così potente è il suo logo. Per capire come mai tutti lo temono, è importante comprendere come funziona…

Le fasce sul braccio come i nazisti

Non è un segreto che l’Hydra sia l’equivalente della Germania Nazista durante la Seconda Guerra Mondiale. Ci sono, infatti, alcune somiglianze tra le due organizzazioni (a cominciare da Red Skull, braccio destro di Hitler nel MCU).

La maggior parte dei nazisti, come segno di fedeltà, indossava una fascia sul braccio con una svastica. Allo stesso modo, i membri dell’Hydra sfoggiano il loro dell’organizzazione. Alcuni membri ne hanno indossato l’uniforme anche dopo la fine della guerra.

Le due versioni del simbolo del logo

Sapevate che l’ultimo logo dell’Hydra è molto diverso da quello utilizzato in precedenza? In Captain America: The Winter Soldier, infatti, la versione digitalizzata di Arnim Zola racconta le origini dell’Hydra, ma in realtà rivela soltanto una parte della storia…

Come si può vedere dall’immagine in alto, in passato il simbolo del logo era meno intimidatorio e assomigliava di più alla testa di un ariete. Spesso veniva usato anche sottosopra e proprio questa forma sarebbe stata d’ispirazione per la versione che conosciamo oggi. Col passare del tempo, il simbolo del logo sarebbe stato riprogettato completamente, diventando più dettagliato.

Il tempo necessario a progettare il design

Per chi non è appassionato di fumetti e di cinema, ecco alcuni interessanti retroscena sulla creazione del logo dell’Hydra, che sono stati sviscerati dall’artista Ryan Meinerding nell’artbook: “The Art of Captain America: The First Avenger”.

Meinerding ha spiegato che la progettazione del logo ha richiesto molto tempo, dal momento che l’obiettivo era quello di rendere i contorni dei tentacoli simili a degli ingranaggi, quindi c’era bisogno del tempo necessario per aggiungere le ventose. Secondo l’artista, gli ingranaggi rappresentano l’ossessione dell’Hydra nei confronti della tecnologia e delle armi avanzate.

Il logo è ispirato alla vera forma degli Inumani

Gli Inumani sono senza alcun dubbio uno dei gruppi di personaggi più interessanti dell’Universo Marvel. Si tratta di individui geneticamente superiori agli esseri umani, creati tramite esperimenti della razza extraterrestre dei Kree per essere usati come armi.

Sembra che Gli Inumani siano stati d’ispirazione per il logo dell’Hydra. La loro vera forma ricorda il personaggio di Cthulhu di H.P. Lovecraft o il personaggio di Davy Jones della saga di Pirati dei Caraibi. Tuttavia, l’ispirazione principale proviene da Hive, un disumano bandito dalla Terra a causa dei suoi poteri parassiti. I suoi adoratori formarono una società che mirava a riportarlo indietro. Alla fine, questa società si è evoluta nell’Hydra.

Il primo simbolo del logo era un ariete sacrificale

Questa antica società che in seguito sarebbe diventata l’Hydra, era in realtà molto più influente di quanto si possa credere. Lo scopo di riportare Hive sulla Terra era stato tramandato in tutto il mondo, fino a raggiungere altri gruppi ed organizzazioni che era dedite ai rituali di morte e alle uccisioni.

Alla fine, il design venne influenzato dai miti di origini pagana sul Diavolo. Ecco perché nella sua forma iniziale, il simbolo del logo dell’Hydra ricordava un ariete, considerato nell’antichità la primaria incarnazione del demonio.

È stato soggetto a numerose variazioni di colore

Sappiamo che il logo dell’Hydra è nero e rosso, ma in realtà è stato soggetto a numerose variazioni di colore, tra cui nero e blu, nero e verde, nero e bianco, ma anche grigio e bianco, nero e grigio e perfino un verde neon in versione digitalizzata, apparso sul monitori di Arnim Zola in Captain America: The Winter Soldier.

La versione blu è apparsa su alcuni computer dello SHIELD, mentre la versione verde è stata utilizzata sia sui computer dello SHIELD sia nella sede centrale dell’Hydra. Una delle versioni bianche fu usata dall’Hydra durante la Seconda Guerra Mondiale sull’equipaggiamento e su alcuni veicoli.

Rosso e nero: i colori della bandiera nazista

Un altro elemento che accomuna l’Hydra alla Germania Nazista è la bandiera. Il logo dell’Hydra e la svastica sono il simbolo dell’ideologia abbracciata dai membri dei rispettivi gruppi. Di conseguenza, il loro design doveva riflette il “messaggio” che questi simboli dovevano inviare.

La bandiera nazista utilizza tre colori: rosso, nero e bianco. Il logo dell’Hydra ne utilizza due: rosso e nero. Il rosso è già di per sé un colore molto aggressivo, ma quando lo si combina con il nero, diventa ancora più impetuoso, andando ad accentuare la violenza generata da queste organizzazioni. Anche la svastica è simile ai tentacoli sul logo dell’Hydra.

Il teschio sul logo richiama il volto di Teschio Rosso

Quando si pensa all’Hydra, è impossibile non pensare a Teschio Rosso. Il principale nemico di Captain America, l’esatto opposto di Steve Rogers. Ecco perché la loro rivalità e i loro combattimenti sono sempre stati così interessanti e coinvolgenti: si tratta di uno scontro di ideologie, del bene contro il male.

Se a rappresentare Captain America sono le stelle e le strisce della bandiera americana, a rappresentare Teschio Rosso è il logo dell’Hydra. Inoltre, il teschio del logo ricorda lo stesso leader dell’organizzazione. Non solo il suo viso è rosso come il colore utilizzato nel logo, ma il richiamo è palese anche nel nome… Teschio Rosso, appunto!

Il collegamento con la mitologia greca

Arnim Zola lo aveva già spiegato nel secondo capitolo dedicato alle avventure di Captain America, ma chiunque conosca un po’ la mitologia greca non avrà particolari difficoltà a cogliere la sottile connessione. Nei miti, l’Idra di Lerna è un orribile mostro leggendario simile ad un enorme drago dotato di diverse teste. Una volta tagliata una testa, molte altre crescono al suo posto.

Sconfiggere l’Idra di Lerna era una delle missioni di Eracle. Se ci pensiamo, Steve Rogers è molto simile a questo antico eroe. Entrambi sono molto forti e hanno migliorato col tempo le loro abilità umane. La differenza è che stanno combattendo per scopi completamente diversi.

I tentacoli ricordano le teste di Idra

I tentacoli sul logo nascondono più di un significato. Sappiamo che sono stati ispirati dalla vera forma degli Inumani, che i loro contorni e gli spazi tra l’uno e l’altro ricordano degli ingranaggi, ma potrebbe essere importante sapere che ricordano anche le già menzionate teste dell’Idra.

Pensateci: l’Idra ha diversi lunghi colli e una testa che spunta da ogni terminazione. Tutti questi colli potrebbero essere facilmente associati ai tentacoli sul logo dell’Hydra, che tanto ricordano quelli di un polipo.

Fonte: Screen Rant

Ghostbusters: Legacy, il regista della versione al femminile fa il tifo per il film

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Paul Feig, regista della versione al femminile di Ghostbusters, ha commentato il trailer di Ghostbusters: Legacy dimostrando grande entusiasmo per il franchise e per ciò che il film “autorizzato” mostrerà al pubblico.

Nel 2016 Feig ha diretto un capitolo molto sfortunato del franchise, che ad un cast di grande talento ha unito una scrittura intelligente che però non ha trovato riscontro nel pubblico, e si è scontrato contro un muro di diniego da parte del fan duri e puri del franchise: chi sono queste donne che vogliono prendere il posto di Rey, Winston, Peter e Egon?

Ebben, il film è stato in fiasco, con buona pace delle talentuose attrici coinvolte, ma Paul Feig non serba rancore, e su Twitter ha esternato il suo entusiasmo in occasione del trailer del film di Jason Reitman: “Questo sembra eccezionale. Complimenti vivissimi a Jason Reitman e al suo cast e alla crew. Non vedo l’ora di vederlo! #siamotuttighostbusters” .

Ghostbusters: Legacy, tutti i riferimenti all’originale nel trailer

A più di trent’anni dall’uscita nelle sale dell’iconico Ghostbusters, il cast originale, composto da Bill Murray, Dan Aykroyd, Ernie Hudson, Sigourney Weaver e Annie Potts di nuovo insieme per ridar vita a una delle saghe cinematografiche più amate della storia. Diretto da Jason Reitman, il film sarà nelle sale dall’estate 2020 prodotto da Sony Pictures e distribuito da Warner Bros. Entertainment Italia. Tra i protagonisti anche Mckenna Grace, Finn Wolfhard, Carrie Coon, Paul Rudd.

Sinossi: Ghostbusters: Legacy, diretto da Jason Reitman e prodotto da Ivan Reitman, il nuovo capitolo della saga originale Ghostbusters. Arrivati in una piccola città, una madre single e i suoi due figli iniziano a scoprire la loro connessione con gli Acchiappafantasmi originali e la segreta eredità lasciata dal nonno. Ghostbusters: Legacy è scritto da Jason Reitman & Gil Kenan.

Black Widow: gli eventi del film cambieranno la prospettiva su Natasha in Infinity War e Endgame

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Il film su Black Widow è la next big thing in casa Marvel Studios. Il film sulla Vedova Nera con protagonista Scarlett Johansson è un progetto a cui Kevin Feige ha dimostrato di tenere molto e che ci mostrerà pezzi del passato di Natasha pur non essendo ambientato in un periodo in cui la donna era giovanissima.

“Sapevamo di voler fare un film con Scarlett Johansson perché lei è Natasha Romanoff e non una storia con una Vedova Nera più giovane a cui il pubblico non era legato.” Queste le parole di Feige in occasione del CCXP di San Paolo in Brasile, dove spiega chiaramente perché non avrebbe avuto senso un film con un’attrice più giovane al posto di Johansson.

Tuttavia, in merito a ciò che il film mostrerà, Feige ha commentato: “Esploreremo il passato di Nat e come questo abbia influenzato le avventure vissute tra Civil War e Infinity War. Ci sono cose che lei fa in Infinity War e Endgame che vedrete in una nuova luce dopo Black Widow.” Non sappiamo con esattezza a cosa si riferisce il produttore, ma siamo abbastanza consapevoli del fatto che le motivazioni di Natasha siano legate a quello che per lei è il concetto di famiglia, in concetto che nella sua esperienza ha trovato e capito soltanto con i Vendicatori, che sono stati per lei padri, amanti e fratelli.

Black Widow: teaser trailer ufficiale con Scarlett Johansson

La regia di Black Widow è stata affidata a Cate Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di Captain Marvel) a dirigere un titolo dell’universo cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è stata riscritta nei mesi scorsi da Ned Benson (The Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme alla Johansson ci saranno anche David Harbour, Florence Pugh, e Rachel Weisz.

Dopo lo straordinario successo di Avengers: Endgame, diventato il maggiore incasso mondiale di sempre, Scarlett Johansson riprende il suo ruolo di Natasha Romanoff/Black Widow.

Hawkeye: le conferme sulla serie Disney +

Hawkeye: le conferme sulla serie Disney +

Tra i prodotti Disney + annunciati al Comic Con di San Diego del 2019, uno di quelli che promette maggiori emozioni è lo show su Hawkeye, Occhio di Falco, uno dei Vendicatori “minori” che ha attraversato il cambiamento più radicale nel corso degli ultimi film. Dalla Guerra Civile, dalla quale è uscito agli arresti domiciliari, a Infinity War, dove, pur non avendo partecipato alle vicende cinematografiche, ha subito la perdita devastante della famiglia. Fino a Endgame, dove lo abbiamo ritrovato trasformato in puro spirito di vendetta.

Adesso, per Clint Barton, è arrivato il momento di andare avanti con la propria vita e con la propria carriera di supereroe, guardando al futuro e a chi raccoglierà la sua eredità. Ecco quali sono i punti cardine confermati della serie Disney + Hawkeye.

Jeremy Renner riprende il suo ruolo

jeremy rennerNonostante alcune recenti controversie, Jeremy Renner rimarrà nel ruolo di Clint Barton per la prossima serie di Hawkeye. Insieme a Black Widow, che finalmente avrà un film da solista il prossimo anno (anche se, dal trailer recentemente pubblicato, è chiaro che è molto, troppo tardi), Occhio di Falco è uno degli unici Vendicatori originali del MCU a non avere il proprio film da solista, né tanto meno una propria trilogia.

Anche Hulk ha avuto dei film tutti per lui, sebbene non con Mark Ruffalo nel ruolo, ed è il personaggio più difficile da raccontare di una storia da solista. Questa sarà la sesta apparizione sullo schermo di Renner nel ruolo del tiratore scelto del fu SHIELD.

Clint Barton allenerà Kate Bishop per diventare Occhio di Falco

Kate BishopNei fumetti, quando Clint Barton si ritira dalla sua attività di supereroe, il mantello di “Occhio di Falco” passa ad una giovane eroina in erba che risponde al nome di Kate Bishop. La storia delle origini di Kate nei fumetti è un po’ diversa dalla storia di origine che avrà nello show.

Nel materiale di origine, Kate è un membro dei Giovani Vendicatori a cui è stato dato il nome Occhio di Falco quando si è opposta a Steve Rogers, il quale le disse che l’unica altra persona ad assumere quel nome era stato Clint Barton. Nella prossima serie Disney +, sarà Clint stesso ad allenare Kate, in modo che possa essere la sua erede.

La premiere arriverà nel 2021

Occhio di Falco

Non è stata fissata una data di uscita ufficiale per Hawkeye – o per nessuno dei prossimi show Disney + della Marvel – ma è stata annunciata una finestra di uscita per entusiasmare i fan. La serie arriverà sul servizio di streaming della Casa di Topolino in rapida crescita alla fine del 2021.

Questa data renderà Hawkeye la quinta serie MCU di Disney +. Falcon and the Winter Soldier, le cui riprese sono già in corso, sarà la prima ad arrivare per la fine del 2020, seguita da WandaVision e Loki all’inizio del 2021. La misteriosa serie di antologie What If …? arriverà a metà del 2021 e infine Hawkeye alla fine del 2021.

Jonathan Igla è a capo della sceneggiatura

La Marvel ha assunto Jonathan Igla in qualità di capo sceneggiatore per lavorare alla serie Hawkeye. Igla ha scritto molto pre la tv, e tra le serie che ha firmato ci sono Masters of Sex, Pitch e Sorry for Your Loss, con protagoniste Elizabeth Olsen del MCU e Kelly Marie Tran, la Rose Tico di Star Wars.

Ma il suo lavoro più popolare è Mad Men. Igla ha ottenuto vari premi nel suo lavoro su Mad Men. È anche accreditato come redattore esecutivo della storia nell’acclamato episodio finale della serie, “Person to Person”.

Hailee Steinfeld è nella lista dei casting

Hailee Steinfeld BumblebeeSebbene non sia stato annunciato chi interpreterà Kate Bishop nella prossima serie di Hawkeye, è stato confermato che Hailee Steinfeld è nella lista dei casting. Steinfeld ha più che dimostrato di essere una performer competente, da quando ha battuto 15.000 concorrenti per il ruolo di Mattie Ross nel remake di Il Grinta dei fratelli Coen e ha finito per ottenere una nomination agli Oscar.

Da allora ha mostrato le sue inflessioni comiche (che le potrebbero servire nel MCU) nei sequel di Pitch Perfect e ha conquistato i fan dei fumetti come voce di Gwen Stacy in Spider-Man: Un Nuovo Universo.

Mamma ho perso l’aereo: annunciato il cast del reboot Disney+

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Mamma ho perso l’aereo: annunciato il cast del reboot Disney+

Sono stati annunciati i primi nomi del cast del reboot di Mamma ho perso l’aereo, la commedia del 1990 diretta da Chris Columbus e interpretata da Macaulay Culkin, divenuto negli anni un vero e proprio cult ed un classico delle festività natalizie grazie ai numerosi passaggi televisivi.

Il reboot di Mamma ho perso l’aereo sarà destinato a Disney+, il neonato servizio di streaming della Casa di Topolino che ha debutto in America lo scorso novembre e che in Italia arriverà a marzo 2020.

Al momento, il cast del reboot annovera Archie Yates, giovanissimo attore che ha esordito al cinema con l’acclamato JoJo Rabbit di Taika Waititi, insieme a Ellie Kemper (nota per essere la protagonista della serie Unbreakable Kimmy Schmidt) e a Rob Delaney (attore e comico americano famoso per essere il co-protagonista e il co-sceneggiatore dello show Catastrophe).

La trama del reboot di Mamma ho perso l’aereo è attualmente avvolta nel mistero. Bob Iger, CEO della Disney, aveva dichiarato che il reboot sarabbe stato una “rivisitazione della pellicola originale destinata alle nuove generazioni”. È probabile che il piccolo Yates interpreti un personaggio molto simile a quello di Kevin McCallister, mentre per quanto riguarda la Kemper e Delaney è ipotizzabile che i due interpreteranno i suoi genitori.

Il nuovo film sarà diretto da Dan Mazer (Nonno Scatenato) e sceneggiato da Mikey Day (Brittany Non Si Ferma Più) e Streeter Seidell (CollegeHumor). Il reboot sarà prodotto da Hutch Parke e Dan Wilson.

LEGGI ANCHE – Mamma ho perso l’aereo: 10 cose che non sai sul film

Nel 1990, il primo Mamma ho perso l’aereo divenne uno dei più alti incassi dell’anno, con oltre 934 milioni di dollari. Diretto da Chris Columbus e sceneggiato da John Hughes, il film ha dato vita ad un vero e proprio franchise composta da ben 4 sequel destinati sia al grande che al piccolo schermo: soltanto il primo, uscito nel 1992, ha visto ancora una volta Macaulay Culkin come protagonista.

Fonte: Nerdist

Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, un epico poster segna la fine della saga

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Già nel trailer finale di Star Wars: L’Ascesa di Skywalker abbiamo visto una scena in cui Rey e Kylo Ren sembrano distruggere insieme una statua di Darth Vader. Non sappiamo se quello che abbiamo visto risponda a realtà o a una visione, tuttavia il momento sembra tanto importante da riprodurlo in un poster diffuso questa mattina dai canali ufficiali del film.

Si tratta senza dubbio di una scena iconica, che potrebbe ricollegarsi a quanto dichiarato da Rian Johnson ne Gli Ultimi Jedi. In quel film si mettevano in discussione diversi punti fondamentali per la saga: l’elitarietà della Forza, il potere della predestinazione, l’importanza del libero arbitrio, il desiderio di rompere con il passato e con ciò che poteva o doveva essere il destino scritto.

In questa immagine, potente ed eroica, vediamo i due giovani rappresentanti del Lato Chiaro e del Lato Oscuro abbattere l’icona del passato, l’emblema della predestinazione. Anakyn Skywalker era il “prescelto”, corrotto da Palpatine e votatosi al Lato Oscuro che, alla fine della sua vita, trova quel che di buono era rimasto in lui. I due giovani distruggono l’icona e sembrano promettersi a vicenda e promettere ai fan un futuro di inaspettati cambiamenti, soprattutto un futuro dove il sangue e il destino saranno meno importanti del libero arbitrio.

Ecco il poster:

Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, scene inedite nel nuovo trailer

Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, capitolo conclusivo della nuova trilogia del franchise diretto da J.J. Abrams, arriverà nei cinema a dicembre 2019.

Nel cast Daisy RidleyOscar IsaacJohn BoyegaKelly Marie TranNaomi AckieJoonas Suotamo, Adam Driver, Anthony DanielsBilly Dee Williams Lupita Nyong’o, Domhnall Gleeson, Billie Lourd e il veterano del franchise Mark Hamill. Tra le new entry c’è Richard E. Grant.

Marvel TV chiude i battenti: si fonderà con i Marvel Studios

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Marvel TV chiude i battenti: si fonderà con i Marvel Studios

La Marvel TV così come abbiamo imparato a conoscerla negli ultimi 10 anni non esisterà più. La divisone della Marvel Entertainment dedicata alla serie, infatti, verrà ufficialmente inglobata all’interno dei Marvel Studios, sotto la supervisione di Kevin Feige.

Nonostante l’annunciata serie animata dedicata a Tigra & Dazzler (che debutterà su Hulu) e la serie live action su Helstrom restino in fase di sviluppo, entrambe rappresenteranno gli ultimi progetti supervisionati da Jeph Loeb, fino a poco tempo fa a capo della divisione televisiva della Casa delle Idee. La chiusura della Marvel TV comporterà non soltanto lo stop alla produzione di nuovi progetti seriali, ma anche il licenziamento di diversi dipendenti nell’immediato futuro.

Karim Zreik, attuale vicepresidente senior della programmazione e produzione della Marvel TV, entrerà ufficialmente a far parte del gruppo Marvel Studios e continuerà a supervisionare i progetti attualmente in corso.

La notizia non arriva come un fulmine a ciel sereno, vista la cancellazione negli ultimi mesi di numerose serie tv targate Marvel. Di recente abbiamo appreso che sono state cancellate sia Cloak & Dagger (destinata a Freeform) che Runaways (trasmessa da Hulu), insieme ovviamente a Daredevil, Jessica Jones, Luke Cage e tutte le altre serie Marvel che erano approdate sul colosso dello streaming Netflix. Agents of SHIELD, serie di punta della Marvel TV, debutterà con la settima e ultima stagione nel 2020.

LEGGI ANCHE – Marvel TV: sette eccellenti scelte di casting

Continuano così i piani dei Marvel Studios e di Kevin Feige per espandere oltre i confini del grande schermo l’Universo Cinematografico Marvel: ricordiamo che la Casa delle Idee è attualmente al lavoro sulle annunciate serie che debutteranno sulla neonata Disney+, tra le quali figurano The Falcon and the Winter Soldier, WandaVision, Loki, Hawkeye, She-Hulk, Moon Knight e Ms. Marvel.

LEGGI ANCHE – Marvel: 10 serie che vorremmo vedere su Disney +

Fonte: The Hollywood Reporter

The Matrix 4: anche Toby Onwumere nel cast

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The Matrix 4: anche Toby Onwumere nel cast

Da Sense 8 a The Matrix 4, Toby Onwumere ha senza dubbio fatto un salto di qualità, forte dell’amicizia, nata sul set della serie Netflix, con Lana Wachowski. L’attore, che nello show chiuso alla seconda stagione interpreta uno degli 8 protagonisti, entra nel cast dello sci-fi avvolto dal mistero ma già molto atteso dai fan della trilogia originale.

Proprio ieri è arrivata la conferma che anche Jonathan Groff (Mindhunter) si è unito al cast. Vi ricordiamo che nel cast sono stati già confermati Yahya Abdul-Mateen II, Keanu Reeves e Carrie-Anne Moss e che il nuovo capitolo del franchise sarà diretto da Lana Wachowski.

The Matrix 4: nel film ci saranno Morpheus e un giovane Neo?

Secondo quanto riportato da Justin Kroll di Variety, quello di Reeves non sarà il solo Neo sullo schermo, ma la versione più “anziana”, dal momento che la produzione sarebbe in cerca di un attore più giovane da affiancargli sempre nei panni del protagonista. Altre indiscrezioni suggeriscono invece che Morpheus, il personaggio interpretato nella trilogia originale da Lawrence Fishburne, farà il suo ritorno.

Non potremmo essere più entusiasti di rientrare in The Matrix con Lana“, ha dichiarato Toby Emmerich, presidente della Warner Bros, “Lana è una vera visionaria, una regista creativa e originale e siamo entusiasti che stia scrivendo, che dirigerà e produrrà questo nuovo capitolo dell’universo di Matrix“.

La sceneggiatura del film è stata firmata a sei mani con Aleksandar Hemon e David Mitchell, mentre diverse fonti sostengono che le riprese dovrebbero iniziare nei primi mesi del 2020. “Molte delle idee che Lilly ed io abbiamo esplorato vent’anni fa a proposito della nostra realtà sono ancora più rilevanti ora. Sono molto felice di avere questi personaggi nella mia vita e sono grata per questa possibilità di lavorare ancora con i miei brillanti amici“, ha detto la Wachowski.

Ghostbusters: Legacy, il trailer internazionale con una scena in più

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Il trailer internazionale di Ghostbusters: Legacy contiene una brevissima scena in più e, montato in maniera leggermente differente rispetto a quello ufficiale che abbiamo visto due giorni fa, risulta molto più accattivante!

Ghostbusters: Legacy, tutti i riferimenti all’originale nel trailer

A più di trent’anni dall’uscita nelle sale dell’iconico Ghostbusters, il cast originale, composto da Bill Murray, Dan Aykroyd, Ernie Hudson, Sigourney Weaver e Annie Potts di nuovo insieme per ridar vita a una delle saghe cinematografiche più amate della storia. Diretto da Jason Reitman, il film sarà nelle sale dall’estate 2020 prodotto da Sony Pictures e distribuito da Warner Bros. Entertainment Italia. Tra i protagonisti anche Mckenna Grace, Finn Wolfhard, Carrie Coon, Paul Rudd.

Sinossi: Ghostbusters: Legacy, diretto da Jason Reitman e prodotto da Ivan Reitman, il nuovo capitolo della saga originale Ghostbusters. Arrivati in una piccola città, una madre single e i suoi due figli iniziano a scoprire la loro connessione con gli Acchiappafantasmi originali e la segreta eredità lasciata dal nonno. Ghostbusters: Legacy è scritto da Jason Reitman & Gil Kenan.

Gli Eterni coprirà un arco temporale di 7000 anni!

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Gli Eterni coprirà un arco temporale di 7000 anni!

Sarà lungo 7000 (settemila!) anni l’arco temporale narrativo de Gli Eterni, il nuovo film della Fase 4 del Marvel Cinematic Universe, attualmente in fase di riprese, con protagonista un cast stellare, guidato da Angelina Jolie e Richar Madden.

Il film desta grande curiosità e soprattutto è avvolto dal mistero, dal momento che metterà in scena dei personaggi che sono potenzialmente molto rischiosi. Le prime immagini del film, mostrate lo scorso fine settimana al CCXP di San Paolo hanno mostrato delle ambientazioni convincenti ma anche dei salti temporali importanti.

Adesso veniamo a conoscenza del fatto che il film percorrerà un arco narrativo di circa settemila anni, un tempo comprensibilmente giustificato se si calcola che i protagonisti del film sono tutti immortali.

La più importante implicazione che ci sottopone questa notizia, confermata da Kevin Feige in persona a Collider, è che il film si immergerà in profondità nel passato del MCU più che mai. Non è chiaro come la trama possa sostenere i molti salti di tempo che senza dubbio saranno inclusi, ma visto che Eternals sarà diverso da qualsiasi film precedente dell’universo Marvel, è possibile che anche la storia segua uno schema diverso.

Gli Eterni: al CCPX ha debuttato il primo footage. Ecco la descrizione

Gli Eterni, diretto da Chloe Zhao, vedrà nel cast Angelina Jolie (Thena), Richard Madden (Ikaris), Kit Harington (Black Knight)  Kumail Nanjiani (Kingo), Lauren Ridloff (Makkari), Brian Tyree Henry (Phastos), Salma Hayek (Ajak), Lia McHugh (Sprite), Gemma Chan (Sersi) e Don Lee (Gilgamesh).

Secondo gli ultimi aggiornamenti, il cinecomic includerà nel MCU gli esseri superpotenti e quasi immortali conosciuti dai lettori come Eterni e i mostruosi Devianti, creati da esseri cosmici conosciuti come Celestiali. Le fonti hanno inoltre rivelato al The Hollywood Reporter che un aspetto della storia riguarderà la storia d’amore tra Ikaris, un uomo alimentato dall’energia cosmica, e Sersi, eroina che ama muoversi tra gli umani.

La sceneggiatura è stata scritta da Matthew e Ryan Firpo mentre l’uscita nelle sale è stata fissata al 6 novembre 2020.

Fast and Furious 9: Vin Diesel annuncia quando vedremo il trailer

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È con un post condiviso attraverso il suo account Instagram che Vin Diesel ha annunciato quando vedremo finalmente il primo trailer ufficiale di Fast and Furious 9: le prime immagini del film arriveranno a gennaio 2020!

Sono trascorsi più di due anni da quando il pubblico ha visto per l’ultima volta Vin Diesel nei panni di Dominic Toretto: l’attesa nei confronti di Fast and Furious 9 è stata resa più sopportabile per i fan del franchise action grazie all’uscita nelle sale di Hobbs and Shaw – Fast and Furious, primo spin-off della saga con protagonisti Dwayne Johnson, Jason Statham e la new entry Idris Elba.

Su Instagram, Diesel ha spiegato che il primo trailer ufficiale di Fast and Furious 9 arriverà a gennaio 2020 e la data esatta del lancio online verrà rivelata il prossimo 18 dicembre.

Potete vedere il post condiviso dall’attore di seguito:

LEGGI ANCHE – Fast and Furious 9, completate le riprese del film

In Fast and Furious 9 reciteranno i veterani del franchise Vin DieselCharlize TheronJohn CenaMichelle RodriguezJordana BrewsterLudacrisTyrese Gibson e Helen Mirren. Nel cast anche Michael Rooker e Cardi B.

La regia sarà firmata da Justin Lin, già regista di numerosi capitoli del franchise, mentre la release del film è stata spostata al 22 maggio 2020 (inizialmente il film sarebbe dovuto arrivare al cinema quest’anno). Non sono state fornite spiegazioni ufficiali che hanno motivato questa scelta, ma è evidente che nei piani della Universal Pictures ci sia la volontà di garantire alla saga il miglior posizionamento al box office possibile in una stagione già ricchissima di blockbuster molto attesi.

Ricoriamo che il decimo capitolo della saga è già in pre-produzione. Secondo quanto riferito, il capitolo numero 10 della saga concluderà definitivamente la serie principale Fast and Furious, a seguito degli eventi che vedremo nel nono capitolo. Questa informazione ci fa pensare che alla fine del franchise si sia pensato più a un dittico di chiusura che a due film separati.

Iron Man: i concept inediti svelano la “vestizione” del Vendicatore corazzato

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Arrivato al cinema oltre 11 anni fa, Iron Man ha concluso eroicamente la sua cavalcata su grande schermo la scorsa primavera, con Avengers: Endgame, in cui compie il sacrificio estremo e salva il mondo. La sua influenza sul Marvel Cinematic Universe si è fatta sentire rispetto a tutti i personaggi ed ha sicuramente catturato l’immaginario collettivo con il suo atteggiamento un po’ sbruffone ma dal cuore grande.

Pensavamo di sapere tutto di lui, ma il responsabile dello sviluppo visivo dei Marvel Studios, Ryan Meinerding, ci ha riservato una sorpresa molto gradita, proprio in merito a come appare Iron Man e a come sarebbe potuto essere nei film.

In particolare, via Instagram, Meinerding ha diffuso dei concept del Vendicatore corazzato realizzati per il film di Jon Favreau e mai utilizzati: “Ho realizzato questi concept per aiutare a capire come avrebbe funzionato la sequenza di semi in post-produzione”. 

Nella galleria in basso sono inclusi alcuni altri concept art rilasciati ufficialmente da Adi Granov, dai disegni alternativi di Iron Monger a Tony Stark in azione. Sono tutti davvero fantastici e offrono uno sguardo affascinante al lavoro che ha portato alla creazione di Iron Man quando l’Universo cinematografico Marvel era ancora solo un’idea nella mente di Kevin Feige!

Iron Man 2: un costume mai visto prima in nuove foto

Si tratta di vere e proprie opere d’arte che meriterebbero uno spazio apposito, nonostante servano solo da strumento per i filmmaker per mettere a punto le meraviglie visive che gli spettatori vedranno sul grande schermo.

Da personaggio minore dei fumetti, Iron Man ha segnato irrimediabilmente la storia del cinecomic ma anche quella del cinema in generale e questo fenomeno culturale importantissimo sembra sicuramente un merito condiviso non solo da Feige, Favreau e Robert Downey Jr. ma anche da tutti gli artisti che, come abbiamo visto, hanno contribuito alla realizzazione visiva dell’eroe al cinema.

C’era una volta a Hollywood: John Travolta scova un errore

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C’era una volta a Hollywood: John Travolta scova un errore

I destini di John Travolta e Quentin Tarantino tornano ad incrociarsi per una questione abbastanza divertente che riguarda l’ultima fatica del celebre regista e sceneggiatore, ossia C’era una volta a Hollywood: Travolta, che ha visto il film, ha infatti dichiarato di aver scovato al suo interno un errore.

In occasione di un recente Q&A a seguito di una proiezione del suo ultimo film, The Fanatic, l’interprete di Vincent Vega in Pulp Fiction ha spiegato di aver riscontrato un errore storico nella scena della resa dei conti finale tra Cliff Booth (Brad Pitt), Rick Dalton (Leonardo DiCaprio) e i seguaci di Charles Manson.

“Il personaggio di Leonardo DiCaprio sta tornando a casa dall’Italia o da dove si trovava”, ha spiegato Travolta ai fan presenti al Q&A. “La voce narrante dice che ha preso un Boeing 747. Bene: il 747 è stato collaudato per la prima volta nel febbraio 1969, ma è entrato ufficialmente in servizio nel gennaio 1970. Mancavano nove mesi! Avrebbe dovuto essere su un Boeing 707!”.

Ma com’è possibile che John Travolta sia così informato sul mondo dell’aviazione? Forse non tutti sanno che l’attore possiede il brevetto di pilota di aerei di linea ed è un vero e proprio appassionato di storia dell’aeronautica. Inoltre, l’errore scovato da Travolta dimostra quanto egli non sia soltanto un amico e collega di Quentin Tarantino, ma anche un attento osservatore dei suoi film.

Ad ogni modo, un simile errore nel nono film di Tarantino potrebbe essere giustificato dal fatto che tutta la pellicola non è altro che una versione di Hollywood e della storia di quel determinato periodo storico (il 1969) filtrata attraverso i ricordi nostalgici dello stesso regista.

LEGGI ANCHE – C’era una volta a Hollywood: tutti i collegamenti con i vecchi film di Tarantino

Tra i più grandi film della carriera di John Travolta, è impossibile non annoverare Pulp Fiction, il capolavoro di Quentin Tarantino che nel 1994 contribuì a rilanciare la carriera del divo de La Febbre del Sabato Sera e Grease, tanto da fargli conquistare la sua seconda candidatura agli Oscar come Miglior Attore Protagonista.

Ricordiamo che C’era una volta a Hollywood ha ricevuto 5 nomination ai Golden Globes 2020, incluso Miglior Film (Musical o Commedia), Miglior Regia, Miglior Attore Protagonista (Musical o Commedia) per Leonardo DiCaprio e Miglior Attore Non Protagonista per Brad Pitt.

Fonte: The Wrap

La vita nascosta: una nuova clip dal film di Terrence Malick

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La vita nascosta: una nuova clip dal film di Terrence Malick

Arriverà nei cinema di tutto il mondo il 13 dicembre La Vita Nascosta, il nuovo film di Terrence Malick già visto e amato al Festival di Cannes 2019. Il film non ha ancora una data di distribuzione italiana, ma la Fox Searchlight ha acquistato i diritti di distribuzione del film nel nostro Paese, cosa che fa sperare i fan in una uscita all’inizio del 2020.

Ecco la clip del film:

La storia di A Hidden Life è quella vera di Franz Jägerstätter, un contadino austriaco che visse nel borgo di Sankt Radegund: fervente cattolico, allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale si rifiutò di arruolarsi, definendosi obbiettore di coscienza.

La vita nascosta, recensione del film di Terrence Malick

Star Wars: il vero significato della scena finale di Gli Ultimi Jedi

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Star Wars: Gli Ultimi Jedi non ha entusiasmato i fan, che hanno criticato moltissimo alcune scelte del regista Rian Johnson. Ad oggi, però, il film rimane quello con la maggiore portata rivoluzionaria all’interno del franchise e sembra che la sua scena conclusiva sia la chiave per capire l’intero mondo di Star Wars.

Ricordiamo che la scena conclusiva del film vedeva la Ribellione scampare alla minaccia di Kylo Ren, ormai Leader Supremo, ma, dall’altra parte della Galassia, un bambino, orfano e schiavo, usava la Forza per sollevare un manico di scopa e svolgere i suoi compiti, mentre indossava un anello con il simbolo dei ribelli e guardava, speranzoso, il cielo stellato.

La democratizzazione della Forza ha portato a numerosissime critiche, in quanto molti credevano che si trattasse di un dono per pochi, per gli Skywalker, ad esempio. Per questo, nel film di Johnson, Rey è figlia di nessuno. Anche lei, che viene dal nulla, può essere in grado di sentire la Forza, senza predestinazione, senza retaggio nel sangue. Questo dettaglio potrà ancora essere confutato da L’Ascesa di Skywalker, al cinema dal 18 dicembre, ma la scena finale parla chiaro: la Forza può scorrere in chiunque.

Proprio questo è il succo della spiegazione che Kathleen Kennedy ha fornito durante un’intervista rilasciata a io9 in merito al film in uscita e al proseguimento della saga. Commentando l’ultima scena di Episodio XIII, la produttrice ha dichiarato:

“Il vero significato della Forza è il senso di Star Wars. Sicuramente sarà anche parte di Episodio IX. Ma la Forza è una parte enorme della conversazione sul futuro della saga e su cosa racconterà dopo Star Wars. Una volta che archivieremo Episodio IX e continueremo a raccontare altre storie, la Forza sarà il fondamento di Star Wars.”

Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, scene inedite nel nuovo trailer

Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, capitolo conclusivo della nuova trilogia del franchise diretto da J.J. Abrams, arriverà nei cinema a dicembre 2019.

Nel cast Daisy RidleyOscar IsaacJohn BoyegaKelly Marie TranNaomi AckieJoonas Suotamo, Adam Driver, Anthony DanielsBilly Dee Williams Lupita Nyong’o, Domhnall Gleeson, Billie Lourd e il veterano del franchise Mark Hamill. Tra le new entry c’è Richard E. Grant.

Quentin Tarantino su Kill Bill 3: “Ho un’idea interessante”

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Quentin Tarantino su Kill Bill 3: “Ho un’idea interessante”

Sappiamo ormai da diverso tempo – anche per stessa ammissione del diretto interessato – che Quentin Tarantino si ritirerà (o dovrebbe ritirarsi, il condizionale in questi casi è sempre d’obbligo!) dopo il suo decimo film.

Quale sarà l’ultima avventura di Quentin Tarantino sul grande schermo è al centro di dibattiti e speculazioni ormai da diverso tempo: sarà la sua chiacchieratissima versione vietata ai minori di Star Trek? Oppure il terzo capitolo della saga di Kill Bill?

Lo scorso luglio era stato lo stesso Tarantino a rivelare che lui e Uma Thurman stavano “seriamente” considerando l’idea di un nuovo capitolo della saga con protagonista Beatrix Kiddo. Oggi, in una recente intervista con Andy Cohen, il regista e sceneggiatore di Pulp Fiction e C’era una volta a Hollywood ha aggiornato in merito al progetto, spiegando di avere “un’idea interessante” su ciò che vorrebbe fare con il terzo potenziale film.

“Proprio ieri ho cenato con Uma Thurman”, ha spiegato Tarantino. “Eravamo in un ristorante giapponese davvero molto figo. Ho un’idea in merito a ciò che mi piacerebbe fare con Kill Bill 3. Ed il punto di tutta la questione è proprio questo: conquistare l’idea alla base del film. Cosa è successo esattamente alla Sposa dall’ultima volta? Cosa voglio fare adesso? Non mi interessa trovare un’idea che non funzioni e che possa risultare ridicola. Beatrix non lo merita. Adesso ho un’idea che potrebbe essere interessante. Ad ogni modo, non ci lavorerei subito. Ci vorrebbero almeno tre anni a partire da ora. Ma è sicuramente nei miei piani.”

LEGGI ANCHE – Kill Bill 3: Quentin Tarantino e Uma Thurman “ne stanno parlando”

In attesa che Tarantino ci delizi con nuovi aggiornamenti sul possibile Kill Bill 3, ricordiamo che il suo ultimo film, C’era una volta a Hollywood, ha ricevuto 5 nomination ai Golden Globes 2020, incluso Miglior Film (Musical o Commedia), Miglior Regia, Miglior Attore Protagonista (Musical o Commedia) per Leonardo DiCaprio e Miglior Attore Non Protagonista per Brad Pitt.

Fonte: Joblo

Dolittle: Robert Downey Jr. fa le audizioni agli animali

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Dolittle: Robert Downey Jr. fa le audizioni agli animali

È stato diffuso un nuovo simpatico spot tv di Dolittle, il nuovo film con Robert Downey Jr. in cui l’attore fa le audizioni agli animali per entrare nel cast della sua avventura nei panni del veterinario che parla con gli animali.

Dolittle: il primo trailer con protagonista Robert Downey Jr.

Nel cast vocale del film ci sono Rami Malek, Emma Thompson, Michael Sheen, Selena Gomez, Octavia Spencer, Antonio Banderas, John Cena, Marion Cotillard e Tom Holland.

Robert Downey Jr. è impegnato al momento nel press tour di Avengers: Endgame, che si concluderà il 26 aprile con l’uscita del film in tutto il mondo (da noi in Italia il film è programmato per il 24 aprile).

Il Dottor Dolittle è stato creato dall’autore britannico Hugh Lofting nel 1920. L’epoca Vittoriana, un medico decide di curare animali invece che persone perché si scopre in grado di parlare con loro.

Già nel 1967 c’era stato un adattamento per il cinema, con Rex Harrison che interpretò il personaggio e il film che vinse due Oscar, per la migliore canzone e per gli effetti visivi.

The Batman: il titolo di lavorazione anticipa dettagli della trama

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Il sito Production Weekly ha riportato il titolo di lavorazione per The Batman, che naturalmente potrebbe dare qualche indicazione sulla storia che il film racconterà, mentre intanto la data di inizio delle riprese si fa sempre più vicina.

Il sito conferma che il titolo provvisorio del film è Vendetta. Purtroppo, a parte questo, non ci sono altre informazioni sulla produzione. In relazione a Batman, la parola Vendetta può assumere diversi significati, tutti abbastanza consoni al personaggio.

Il cast di The Batman è formato da molti volti noti: Andy Serkis sarà Alfred e Colin Farrell sarebbe in trattative per interpretare Oswald Chesterfield aka Pinguino, Zoe Kravitz (la nuova Catwoman dell’universo DC), Jeffrey Wright (commissario Jim Gordon) e Paul Dano (Enigmista), infine John Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast anche Peter Sarsgaard ma c’è ancora mistero sul suo ruolo.

HN Entertainment ha suggerito che le riprese del cinecomic si svolgeranno presso i Leavesden Studios di Londra (gli stessi della saga di Harry Potter ma anche di Batman v Superman: Dawn of Justice, Justice League, Wonder Woman e del sequel Wonder Woman 1984) mentre l’uscita nelle sale è stata già fissata al 25 giugno 2021.

The Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono le fonti, “Quando alcune persone iniziano a morire in modi strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più villain, poiché sono tutti sospettati“.

Ghostbusters: Legacy, tutti i riferimenti all’originale nel trailer

A 35 anni dall’arrivo in sala del primo film sugli Acchiappafantasmi, Ghostbusters: Legacy sarà il primo “vero” seguito del franchise con protagonisti Bill Murray, Dan Aykroyd, Ernie Hudson, Sigourney Weaver e Harold Ramis.

Il trailer del film, diretto da Jason Reitman e arrivato ieri in rete, ci ha dato la possibilità di dare un primo sguardo al film che, oltre all’atmosfera di cinema per ragazzi anni ’80 e al tono devoto, rispetto agli originali, presenta già dei riferimenti e degli omaggi al film del 1984. Ecco di seguito i riferimenti all’originale nel trailer di Ghostbusters: Legacy.

I tasti del pianoforte

Subito dopo il minuto 1 del trailer, poco prima di vedere il nome di Jason Reitman e subito dopo che il personaggio di Paul Rudd pronuncia le parole “una trappola per fantasmi”, si sentono suonare tre tasti di pianoforte. Le note sono certamente inquietanti, in linea con Ghostbusters, ma non si tratta della prima volta che ascoltiamo questa combinazione di tasti.

Nel film originale, poco prima che la squadra incontri il loro primo fantasma, i tre protagonisti trovano una pila verticale di libri sul pavimento, alta quanto loro. Dopo averla esaminata, Ray Stantz (Dan Aykroyd) si distrae e dice: “Senti, senti l’odore di qualcosa?” Subito dopo che Ray dice: “Ascolta” sentiamo esattamente la stessa combinazione dei tasti del piano che ascoltiamo qui.

La colonna sonora originale

Anche il secondo riferimento è sonoro. Quando si tratta della colonna sonora di Ghostbusters, la canzone di Ray Parker Jr. è certamente la prima cosa a cui la maggior parte delle persone pensa, ma va ricordato che la colonna sonora di Elmer Bernstein per il film è straordinariamente buona, nonché ormai iconica.

Durante la sequenza in cui Paul Rudd sta condividendo con i due bambini la storia degli Acchiappafantasmi originali, e vediamo scene del primo film rielaborate come filmati di notiziario, è possibile ascoltare un pezzo della colonna sonora che, nel film, era stato utilizzato per indicare gli incontri con i fantasmi. È appena accennato, ma è proprio lì, a beneficio dei fan attenti.

Spore, muffe e funghi

Questo trailer ci conferma che le voci in merito alle quali il film seguisse le famiglie di uno dei Ghostbusters originali erano vere. Il trailer ci dà la risposta in merito a chi sarà il patriarca dei protagonisti del film, e una scena molto specifica ci dà il suggerimento definitivo.

Vediamo la giovane ragazza usare un familiare pezzo di equipaggiamento di Ghostbusters per farsi strada in uno scantinato pieno di cose interessanti. Oltre a trovare uno zaino protonico lì, vediamo anche una raccolta di piastre di Petri etichettate con nomi di vari microbi. Nel Ghostbusters originale, Egon Spengler dice a Jeanine che raccoglie “spore muffe e funghi”. Abbiamo appena trovato la sua collezione.

Le tute

Mentre gli altri attrezzi dei vecchi Acchiappafantasmi che compaiono nel trailer di Ghostbusters: Afterlife non fanno parte della lista, il ritrovamento delle tute è un momento molto emozionante, e potreste averlo perso. Inoltre, la tuta che si vede nel video è quella di Egon Spengler.

Se non aveste collegato la presenza del rilevatore ectoplasmatico con le collezione di muffe, il nome sulla tuta vi renderà chiaro che la ragazzina che vediamo nel trailer è la nipote di Egon Spengler!

Miniera Shandor

Questo è probabilmente l’indizio potenzialmente più interessante trai vari riferimenti nel trailer. Vediamo due bambini avvicinarsi a un cartello che recita Shandor Mining Co. Considerando che la presenza spettrale che vediamo all’inizio del trailer proviene dal sottosuolo, sembra che qui si concentrerà il centro della nostra storia.

Il serio fan di Ghostbusters riconoscerà il nome Shandor. Nello specifico, nel film originale, Egon fa riferimento a Ivo Shandor in quanto fu l’architetto che progettò il condominio di New York City al centro del film originale. La domanda è: si tratta semplicemente di un Easter Egg che i fan possono riconoscere o è, come sembra più probabile a questo punto, esattamente il nodo che collega questo film al film originale?

Chiamalo destino

Nello stesso tempo in cui vediamo il nome Shandor sullo schermo, sentiamo una voce familiare. Si tratta di quella di Bill Murray. È il dialogo del primo film in cui Peter Venkman diventa filosofico con Ray Stantz dopo che sono stati cacciati dalla loro università.

La battuta si riferisce a come Peter crede che le cose accadano per predestinazione. Ciò implica che qualunque cosa stia succedendo in Ghostbusters: Legacy, potrebbe anche accadere per una ragione. Sembra di nuovo che si provi a stabilire una connessione diretta tra questo film e il primo, e suggerisce anche che, sì, gli Acchiappafantasmi originali potrebbero tornare in qualche modo.

Il mastino di Gozer

Per un film di Ghostbusters, quello che vediamo poco nel primo trailer sono i fantasmi. C’è una breve occhiata a qualcosa che potrebbe essere Slimer, ma potrebbe anche non essere lui. Tuttavia, sembra apparire un altro piccolo animale spaventoso del primo film. Il mastino demoniaco che sedeva al fianco di Gozer.

Verso la fine del trailer vediamo un’enorme zampa artigliata cofano della macchina di Paul Rudd, e insieme ad essa si sente un ringhio molto familiare. Sembra che i mostri che abbiamo visto possedere Sigourney Weaver e Rick Moranis nel primo film potrebbero essere tornati. Questa è anche una prova in più che la trama di Ghostbusters: Legacy si collegherà direttamente al primo film.

Fonte

Golden Globes 2020: i più grandi “snobbati” della 77esima edizione

Nella giornata di ieri sono state ufficialmente annunciate le nomination dei Golden Globes 2020, la cui cerimonia di premiazione si svolgerà il prossimo 5 gennaio.

Le scelte dell’Hollywood Foreign Press Association in merito alle migliori produzioni cinematografiche e televisive dell’anno che sta per chiudersi ci indicano in linea di massima quale sarà l’orientamento della stagione dei premi (Oscar inclusi) in materia di candidature, salvo gli immancabili colpi di scena dell’ultimo minuto.

Come da tradizione, l’annuncio delle nomination – che si tratti dei Globi d’Oro o di qualsiasi altro premio – comporta sempre una certa dose di disappunto, soprattutto in vista di quei film, quei registi o quegli attori che secondo la maggioranza non hanno ricevuto la giusta considerazione.

Di seguito abbiamo raccolto i più grandi titoli e le più grandi personalità (tra registi e attori) “snobbati” dalla 77esima edizione dei Golden Globes:

Piccole Donne

Il nuovo adattamento dell’iconico romanzo di Louisa May Alcott farà il suo esordio nelle sale cinematografiche a breve ed è già uno dei film più attesi della stagione 2019/2020. La regista Greta Gerwig (Lady Bird) ha diretto un cast a dir poco stellare, che include – tra gli altri – Saoirse Ronan, Emma Watson, Timothée Chalamet, Laura Dern e Meryl Streep. Ciononostante, il film è riuscito a conquistare soltanto due candidature: Migliore Attrice Protagonista in un film Drammatico (Saoirse Ronan) e Miglior Colonna Sonora Originale (Alexandre Desplat).

Lo scarso apprezzamento che l’Hollywood Foreign Press Association ha dimostrato nei confronti della pellicola potrebbe condizionare il resto della stagione dei premi e rendere la corsa di Piccole Donne agli Oscar meno appetibile di quello che la Sony Pictures avrebbe desiderato.

Adam Sandler, Uncut Gems

 

Per quanto concerne gli attori, il più grande snobbato di questa edizione è sicuramente Adam Sandler, che ha ricevuto grandi lodi da parte della critica per la sua interpretazione nella commedia drammatica Uncut Gems. Diretto da Josh Safdie e Benny Safdie, il film vede Sandler nei panni di Howard Ratner, un gioielliere vittima del gioco d’azzardo, raccontandone gli alti e bassi della dipendenza, inclusi i metodi sperimentati dall’uomo per cercare di restare a galla.

Il film arriverà nelle sale americane soltanto a Natale, ma per Adam Sandler si è parlato fin dall’inizio di una possibile candidatura agli Oscar. Nonostante la vittoria di un National Board of Review e di una candidatura ai Critics’ Choice, l’HFPA lo ha deliberatamente escluso dalla cinquina del Miglior Attore. Solo il tempo ci dirà se toccherà all’Academy onorare il suo lavoro con una sorprendente ma a quanto pare più che meritata nomination…

Robert De Niro, The Irishman

Si è ampiamente discusso dell’ultima epopea cinematografica di Martin Scorsese. Ancor prima del suo arrivo su Netflix, il film aveva già fatto parlare di sé per la lunga e travagliata lavorazione e per l’utilizzo della tecnica del de-aging. A The Irishman è già stato conferito il titolo di capolavoro, anche se la lunga durata avrà certamente messo a dura prova lo spettatore più pigro.

Il film è riuscito a conquistare una serie di candidature importanti, ma con grande sorpresa il protagonista Robert De Niro è stato escluso dalla cinquina del Miglior Attore in un film Drammatico: alla sua interpretazione del sicario Frank Sheeran, l’HFPA ha preferito le interpretazioni di Christian Bale, Antonio Banderas, Adam Driver, Joaquin Phoenix e Jonathan Pryce.

When They See Us

Per quanto riguarda il mondo della televisione, una delle più grandi sorprese è stato vedere come When They See Us, la miniserie creata e diretta da Ava DuVernay e basata sul noto caso della jogger di Central Park del 1989, sia rimasta letteralmente a mani vuote, senza riuscire a conquistare neanche una nomination. La miniserie aveva fatto incetta di candidature all’ultima edizione degli Emmy Awards (ben 11), portando a casa il premio per il Miglior Attore Protagonista in una miniserie o film per la televisione, conferito al talentuosissimo Jharrel Jerome.

Tuttavia Netflix, che ha prodotto e distribuito la miniserie, non potrà di certo ritenersi insoddisfatta, dal momento che grazie ad altri suoi suoi show – tra cui The Crown, Unbelievable e The Politician – è riuscita a mettere a segno un totale di 17 candidature.

Bombshell

Un altro film che non è ancora arrivato al cinema, ma che sta già raccogliendo numerosi consensi, soprattutto per la presenza nel cast di tre attrici straordinarie: Charlize Theron, Margot Robbie e Nicole Kidman. Eppure, nonostante l’incredibile e attuale storia vera alla base del film (le accuse di molestie sessuali ai danni di Rogert Ailes, ex direttore di Fox News interpretato nel film da John Lithgow), il dramma biografico di Jay Roach sembra non essere riuscito a conquistare totalmente i membri dell’HFPA.

Soltanto due le candidature ricevute dal film, entrambe per le attrici: la Theron nominata come Migliore Attrice in un film Drammatico e la Robbie candidata come Migliore Attrice Non Protagonista. Vedremo se una maggiore attenzione verrà riservata a Bombshell nei mesi a venire: riuscirà il film a fare meglio in vista dei prossimi Oscar?

Noah Baumbach, Storia di un matrimonio

L’ultima fatica di Noah Baumbach, Storia di un matrimonio, è riuscita a conquistare ben sei candidature, quasi tutte nelle categorie principali; ma a quanto pare Baumbach deve essere apprezzato più per le sue doti di sceneggiatore che di regista. Il film ha infatti ricevuto una candidatura per la Miglior Sceneggiatura Originale, ma Noah Baumbach non è riuscito a rientrare nella cinquina per il Miglior Regista.

È innegabile che il lavoro svolto da Baumbach con Adam Driver e Scarlett Johansson – un lavoro che ha conferito ancora più intensità alle loro struggenti interpretazioni – non abbia nulla da invidiare a quello degli altri illustri colleghi nominati, ossia Bong Joon-ho, Sam Mendes, Todd Phillips, Martin Scorsese e Quentin Tarantino.

Lupita Nyong’o, Noi

Il debutto sul grande schermo di Jordan Peele, Scappa – Get Out, ha permesso al regista e sceneggiatore statunitense di conquistare addirittura un premio Oscar. Ecco perché c’era moltissima attesa per la sua seconda creatura cinematografica, Noi, una storia affascinante dalle atmosfere dark, in cui all’intero cast è stato chiesto di interpretare due ruoli: il personaggio della storia ed il suo relativo doppelganger. 

Tra questi, il più importante è sicuramente Adelaide/Red, interpretato dal premio Oscar Lupita Nyong’o. Una performance bizzarra e al tempo stesso sbalorditiva, che a quanto pare non sembra aver conquistato il cuore dei membri dell’HFPA: l’attrice, infatti, non è stata candidata per la sua interpretazione. Al suo posto, nella categoria “Drama”, le favorite sono risultate Cynthia Erivo, Scarlett Johansson, Saoirse Ronan, Charlize Theron e Renée Zellweger. Un brutto colpo per tutti gli appassionati del genere horror…

Matt Damon, Le Mans ’66 – La Grande Sfida

Le Mans ’66 – La Grande Sfida è un altro di quei film che in molti pensavano sarebbe diventato uno dei protagonisti della stagione dei premi. Così non è stato, dal momento che l’ultima fatica di James Mangold non è riuscita a conquistare nessuna importante nomination, fatta eccezione per il co-protagonista Christian Bale, incluso nella cinquina del Miglior Attore in un film Drammatico.

E proprio a proposito di questa categoria, non si può fare a meno di notare come Matt Damon altro co-protagonista del film – sia stato altamente snobbato. Naturalmente, i Golden Globes non sono un indicatore preciso e infallibile di quelle che saranno le nomination degli Oscar: speriamo, quindi, che Damon possa avere ancora una possibilità!

Avengers: Endgame

Nonostante abbia infranto qualsiasi record e sia diventato il film con il maggior incasso nella storia del cinema, Avengers: Endgame è stato completamente snobbato dalle candidature dei Golden Globes, non riuscendo a conquistare alcuna nomination, nonostante la Disney abbia spinto il film a suon di campagne promozionali in occasione della stagione dei premi. Ma lo sappiamo: i cinecomic hanno da sempre un rapporto piuttosto complicato con i premi e le candidature, nonostante i recenti successi di Deadpool, Logan e Black Panther (che a modo loro sono riusciti a scrivere la storia del genere) e le quattro nomination conquistate quest’anno da Joker di Todd Phillips.

Avengers: Endgame non ha raccolto i medesimi consensi, nonostante il successo planetario, gli effetti speciali sbalorditivi e una storia profondamente incentrata sui personaggi. Probabilmente, viste le numerose candidature ottenute da The Irisham e le recenti dichiarazioni di Martin Scorsese sui film Marvel, il dibattito sui cinecomics e sul loro essere o meno cinema continuerà ancora a causa delle decisioni dell’HFPA…

Euphoria

Tornando a parlare di piccolo schermo e di serie tv, insieme a When They See Us non si può non annoverare Euphoria tra i grandi snobbati di quest’anno. Nonostante sia stata elogiata dalla critica, che ne ha particolarmente apprezzato l’autenticità nel raccontare la cruda realtà giovanile, la serie creata da Sam Levinson per HBO con protagonista Zendaya non ha ricevuto neanche una candidatura.

Un vero e proprio smacco nei confronti di uno show che si è fatto notare per la finezza della scrittura e per la bellezza delle immagini. Un prodotto che avrebbe meritato maggiore considerazione in questa stagione dei premi, dal momento che sempre più raramente si utilizzano forme così eleganti per raccontare di sofferenze ed abissi così profondi.

Joker sequel: Todd Phillips non ne ha ancora parlato con Joaquin Phoenix

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Joker ha incassato oltre 1 miliardo di dollari al box office mondiale, ricevendo il plauso della critica fin dalla sua anteprima all’ultima edizione della Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia (dove è stato addirittura premiato con il Leone d’Oro): non sorprende, dunque, che il film di Todd Phillips risulti tra i grandi protagonisti dell’ultima edizione dei Golden Globes, le cui nomination sono state annunciate nella giornata di ieri.

Joker, cinecomic DC vietato ai minori, è riuscito a portare a casa ben quattro candidature, di cui tre in altrettante categorie principali: Miglior Film Drammatico, Migliore Regista (Todd Phillips), Miglior Attore in un film Drammatico (Joaquin Phoenix) e Miglior colonna sonora originale (Hildur Guðnadóttir).

Variety è riuscito ad intervistare il regista Todd Phillips in merito all’attenzione riservata dall’Hollywood Foreign Press Association (l’organizzazione di giornalisti professionisti che assegna i Globi d’Oro) al suo film. Ecco le parole di Phillips in merito:

“Quando ho proposto per la prima volta il film alla Warner Bros., non ho mai pensato a incassi o a nomination. Pensavo solo a come avrei potuto convincerli a realizzare il film. Per quanto concerne l’interesse del pubblico, credo abbiano giocato diversi fattori: sicuramente la performance così coinvolgente di Joaquin Phoenix… si era totalmente immerso in quello che stava facendo. Sul set dicevo sempre al direttore della fotografia che non avevamo bisogno di effetti speciali perché Joaquin era il nostro grande effetto speciale. Prima ancora di iniziare a girare, sapevo quanto avesse investito in questo ruolo e io stesso sapevo di avere tra le mani qualcosa di molto speciale.”

Nel corso della medesima intervista è stato chiesto a Todd Phillips un commento sul chiacchieratissimo sequel del film: ci sarà o non ci sarà? Evitando di scendere nei dettagli, il regista ha commentato brevemente: “È veramente troppo presto per dirlo. Vi giuro che non ho ancora neanche parlato con Joaquin di quello che potrebbe o non potrebbe succedere.”

LEGGI ANCHE – Joker: i dettagli che nessuno ha notato nel film con Joaquin Phoenix

Joker diretto da Todd Phillips vede nel cast Joaquin PhoenixZazie BeetzFrances ConroyBrett CullenDante Pereira-OlsonDouglas Hodge e Josh Pais ed è arrivato nelle sale il 4 ottobre 2019. Contrariamente alle altre apparizioni del personaggio nei Batman di Tim Burton, nella trilogia del Cavaliero Oscuro di Christopher Nolan e in Suicide Squad, il film è ambientato negli anni Ottanta e racconta l’evoluzione di un uomo ordinario e la sua trasformazione nel criminale che tutti conosciamo.

Da sempre solo in mezzo alla folla, Arthur Fleck (Joaquin Phoenix) desidera ardentemente che la luce risplenda su di lui. Cercando di cimentarsi come comico di cabaret, scopre che lo zimbello sembra invece essere proprio lui. Intrappolato in un’esistenza ciclica sempre in bilico tra apatia, crudeltà e, in definitiva, tradimento, Arthur prenderà una decisione sbagliata dopo l’altra, provocando una reazione a catena di eventi.