In una recente intervista con il
canale YouTube
Beyond the Trailer, Zack
Snyder ha parlato della
Snyder Cut di Justice
League in arrivo su HBO Max il prossimo anno,
lasciandosi andare ad una profonda riflessione sul personaggio di
Superman interpretato da Henry Cavill. Per il
regista è molto importante che l’eroe kryptoniano lotti contro la
sua bussola morale, sottolineando quanto in realtà non sia un
amante della versione cattiva dell’uomo d’acciaio.
La versione malvagia di Superman è
stata intravista nella famosa scena dell’incubo di Bruce Wayne in
Batman v Superman: Dawn of Justice: in quella
sequenza Snyder aveva anticipato che Clark Kent sarebbe finito
sotto il controllo di Darkseid grazie all’equazione anti-vita. A
tal proposito, il regista ha spiegato: “Se amo il Superman
cattivo? Non posso dire che mi piaccia al 100%; tuttavia, mi piace
l’idea che il personaggio di Superman affronti una specie di
evoluzione. Amo l’idea che Superman debba riconciliarsi con la sua
moralità, con il suo posto sulla Terra, con la sua relazione con
Lois e con le conseguenze di tale rapporto, con il suo modo di
entrare in contatto con l’umanità. Sono cose che riguardano tutti
noi, che fanno parte della nostra quotidianità.”
Il regista ha poi aggiunto: “Quando
vediamo Superman alle prese con questi problemi, diventa molto più
facile per il pubblico immedesimarsi. Quando vedo un Superman che
deve capire determinate cose, che deve capire cosa fare e come
farlo, riesco maggiormente ad entrare in sintonia con il
personaggio. Superman è un personaggio così astratto, nei suoi
poteri e in ciò che è in grado di fare. Ogni volta che riesci a
riportarlo sulla Terra, diventa molto più riconoscibile, e per
questo è più interessante.”
Justice League e lo stravolgimento
dell’arco narrativo del personaggio di Superman
Sembra che Zack Snyder
sia un profondo conoscitore di quali siano i tratti distintivi
della personalità di un personaggio di Superman. È probabile però
che la Warner Bros. non riuscì ad abbracciare totalmente le sue
idee circa la storyline dell’Uomo d’acciaio, motivo per cui durante
le riprese aggiuntive di Justice
League ad opera di Joss
Whedon l’intero arco narrativo dell’eroe venne
drasticamente cambiato.
Vi ricordiamo che
la Snyder
Cut di Justice
League uscirà nel 2021 sulla piattaforma
streaming di Warner Bros HBO Max che è disponibile negli USA
dall’Aprile scorso. Attualmente non sappiamo se in Italia la
versione debutterà su qualche piattaforma streaming dato che HBO
MAX non è disponibile nel nostro paese. Ma sappiamo che HBO in
Italia ha un accordo in esclusiva con SKY, dunque potrebbe essere
una valida teoria pensare che in Italia il film possa essere
programmato su SKY CINEMA o su SKY ATLANTIC. Tuttavia, quest’ultima
è solo una supposizione dunque non ci resta che aspettare ulteriori
notizie.
Thor: Love and
Thunder è uno dei tanti film dei Marvel Studios che sono stati posticipati a
causa dell’emergenza Covid-19: inizialmente previsto per il 2021, i
fan dovranno adesso aspettare fino al 2022 per vedere cosa
succederà quando Jane Foster brandisce il Mjolnir per la prima
volta.
Sappiamo ancora
molto poco a proposito dei piani di Taika Waititi in merito alla quarta avventura
in solitaria del Dio del Tuono nell’Universo Cinematografico
Marvel, ma secondo quanto riferito
negli ultimi mesi il premio Oscar Christian Bale interpreterà l’antagonista
principale del film; inoltre, è stato confermato che il personaggio
di Valchiria andrà alla ricerca della sua “Regina” dopo essere
stata nominata nuovo re di Asgard.
Adesso, in una nuova intervista con
BBC
News, è stato proprio il regista e sceneggiatore a condividere
un aggiornamento sullo stato dei lavori del film, confermando che i
lavori sullo script sono quasi terminati: “Penso che sarà
davvero un bel film”, ha spiegato Waititi. “Abbiamo
finito. Ci siamo dedicati alla sceneggiatura per oltre un anno. In
realtà, proprio questa settimana mi sono occupato di sistemare
alcuni passaggi. È così folle, ma è anche molto romantico. In
questo momento sono fissato con le storie d’amore. Voglio soltanto
raccontare una storia d’amore. Voglio semplicemente fare qualcosa
che non avevo mai fatto o su cui non mi ero mai focalizzato
realmente. Vorrei arrivare a qualcosa di simile.”
Taika Waititi pronto a stravolgere
ancora una volta il franchise sul Dio del Tuono con Thor: Love and
Thunder
Certo, non è sempre facile andare ad
incasellare ogni volta le dichiarazioni di una personalità come
quella di Waititi, ma è innegabile quanto la prospettiva di una
commedia romantica ambientata nel MCU possa sicuramente rappresentare
un progetto per cui avere numerose aspettative. In questo senso,
Waititi aveva già “sconvolto” il franchise di Thor in modo
massiccio con
Thor: Ragnarok, quindi ci aspettiamo che sarà
pronto a farlo ancora una volta.
Thor: Love and
Thunder è il titolo ufficiale del quarto capitolo
sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare il Mjolnir
stavolta sarà Jane Foster, interpretata di nuovo
daNatalie
Portman, come confermato sabato durante il
panel dei Marvel Studios al Comic-Con.
L’uscita nelle sale è fissata invece al 11 febbraio 2022.
Taika Waitititornerà alla regia di un film dei
Marvel Studios
dopo Thor:
Ragnarok, così come Chris
Hemsworth e Tessa
Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor
e Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers:
Endgame. L’ispirazione del progetto arriva dal
fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi come “la
perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie
appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.
Si svolgerà come da tradizione da
mercoledì 2 settembre (giorno d’apertura della Mostra
Internazionale del Cinema di Venezia) a sabato 12 settembre la XVII
edizione delle Giornate degli Autori, presieduta da Andrea
Purgatori e di cui Giorgio Gosetti è il Delegato Generale. Molte le
novità previste per quest’anno da Gaia Furrer, che per la prima
volta firma come responsabile artistica la selezione ufficiale
della sezione autonoma e indipendente promossa dalle associazioni
italiane degli autori, ANAC e 100autori.
La prima riguarda il carattere generale del programma,
improntato al tema del coraggio e concepito come una risposta alla
difficile stagione del cinema mondiale che proprio a Venezia vuole
riaffermare la forza della creatività e degli autori posti di
fronte a una tragedia collettiva senza precedenti.
La seconda sta nell’idea di una
collaborazione tra voci diverse che si riuniscono insieme in nome
di una comune visione del valore del cinema, dell’impegno
culturale, della volontà di reagire. Così si motiva la
collaborazione con Bookciak, Azione! (ormai un
appuntamento fisso alla vigilia della Mostra insieme a SNGCI),
quella con Laguna Sud, che porta l’esperienza
delle Giornate degli Autori e di ZaLab a Chioggia aspettando la
Mostra “fuori dal palazzo” sotto le stelle d’agosto, quella del
progetto Miu Miu Women’s Tales che conferma una
speciale attenzione alla creatività femminile nell’ambito delle
Giornate. E da quest’anno si realizza il progetto comune con Edipo
Re (che da anni realizza l’evento Isola Edipo al
Lido) per creare insieme un programma di incontri, visioni e
iniziative sociali che si completa con lo spostamento delle
Notti Veneziane alla nuovissima Isola
degli Autori, con una scelta condivisa delle opere nel
segno di un “cinema dell’inclusione” e del dialogo tra le arti che
è da sempre l’elemento distintivo di Isola Edipo.
La terza novità consiste
nell’assetto stesso delle Giornate degli Autori in cui il Delegato
Generale continua a garantire la struttura operativa della rassegna
a Venezia ma si impegna, insieme agli autori, in un più vasto
disegno culturale nel corso dell’anno, mentre la selezione
artistica trova una guida rinnovata e ringiovanita, grazie al
lavoro di Gaia Furrer, affiancata da un comitato di selezione e da
una importante squadra di consulenti e visionatori, giustificata
dall’importante numero di film proposti, oltre 1.000
quest’anno.
“In un anno oggettivamente
difficile e che rimarrà irripetibile anche nella storia della
Mostra del Cinema – dice Andrea Purgatori –
le Giornate avviano un percorso di rinnovamento e crescita che
ci proietta nel futuro. In questa prospettiva vogliamo rilanciare
anche la nostra vocazione originaria che non si limita alla vetrina
degli autori in mostra, ma si articola in un progetto permanente di
ricerca e dibattito come è nelle aspettative degli autori. Anche
per questo abbiamo deciso, unanimemente, di ricordare quest’anno il
centenario di un grande creatore di storie come Ugo
Pirro che sarà protagonista naturale della fascia di
incontri a cui affidiamo un valore importante per la prossima
edizione”.
“Insieme a Laguna Sud prima e a Isola Edipo durante la
Mostra – dice Giorgio Gosetti – abbiamo ridisegnato il
profilo del nostro coinvolgimento sul territorio, associandoci a
due realtà altrettanto giovani e capaci di portare contenuti di
qualità. La conferma delle Notti Veneziane (selezionate da Gaia
Furrer insieme a Silvia Jop) indica una strada importante nel segno
della collegialità. D’altro canto, la preziosa collaborazione con
il Premio LUX del Parlamento europeo con il progetto “27 Times
Cinema” e la scelta di un giovane maestro come Nadav
Lapid a Presidente della nostra giuria confermano una
vocazione internazionale che trova riscontro nelle molte
nazionalità presenti nella selezione ufficiale e fa del brand delle
Giornate un marchio forte e riconosciuto che porta i nostri film in
tutto il mondo”.
L’immagine 2020 delle Giornate – firmata da PIZZETTIePARTNER –
raffigura il tuffo di una donna. Il suo è un tuffo a bomba,
fiducioso e vitale, ma anche sospeso e onirico. E rappresenta molto
bene il nostro stato d’animo pronto a una nuova sfida.
Sono 10 i film in concorso di cui 5 opere prime, 4 gli eventi
speciali e 11 titoli selezionati nelle rinnovate Notti Veneziane –
L’isola degli Autori per un totale di 26 nazionalità rappresentate
e 11 donne dietro la macchina da presa (comprese le registe dei
“Miu Miu Women’s Tales”). Il film di chiusura è firmato con il
consueto stile spiazzante e irriverente da un regista di casa alle
Giornate degli Autori come Bruce LaBruce.
Per il terzo anno consecutivo, le
Giornate degli Autori, in collaborazione con Isola Edipo,
presentano “Il cinema dell’inclusione – Omaggio ai maestri e alle
maestre del cinema internazionale” che quest’anno verrà dedicato
alla regista Liliana Cavani.
Come da tradizione, i film della
selezione ufficiale concorrono al Label di Europa Cinemas, al
Premio del pubblico BNL – Gruppo BNP Paribas, al GdA Director’s
Award assegnato dalla giuria ufficiale delle Giornate. Sono inoltre
considerati per i premi collaterali della Mostra e per il Leone del
Futuro riservato alle opere prime presenti in tutte le sezioni del
festival.
A rendere possibili le Giornate degli Autori sono anche
quest’anno la Direzione Cinema del MiBACT, il Main sponsor BNL –
Gruppo BNP Paribas, cui si affiancano Miu Miu per le giornate di
“Women’s Tales” e la SIAE con il suo riconoscimento alla carriera;
la Commissione Cultura del Parlamento europeo per il LUX Film Prize
e il progetto “27 Times Cinema”; la piattaforma digitale MYmovies,
i media partner e i nostri tradizionali technical partner; la
Regione Veneto e il Comune di Chioggia per “Laguna Sud”. Oltre,
naturalmente, alla Fondazione La Biennale di Venezia e alla
Direzione della Mostra del Cinema.
Oggi ci trasferiamo in Scozia per
raccontarvi della carriera di un incredibile attore e regista
diventato famoso sia al cinema che in televisione. Stiamo parlando
di Peter Capaldi, conosciuto principalmente per
aver preso parte all’iconica serie tv Doctor Who. Scopriamo quindi insieme
tutto quello che c’è da sapere su Peter Capaldi e
sulla sua straordinaria carriera.
Peter Capaldi film
10. Nato il 14
aprile del 1958 a Glasgow, in Scozia, Peter Capaldi vanta origini
miste; la famiglia di sua madre è infatti originaria dell’Irlanda
mentre quella di suo padre ha origini italiane.
Gerald John Capaldi, padre di Peter, proviene da Picinisco, un
piccolo paese in provincia di Frosinone.
La sua passione per lo spettacolo e
il mondo dell’intrattenimento si manifesta sin da bambino; uno
delle sue prime performance risale alle scuole elementari quando
decide di organizzare uno spettacolo di marionette. Anni più tardi,
al liceo, diventa membro degli Antonine Players,
un gruppo di teatro amatoriale del Fort Theatre di
Bishopbriggs.
Finito il liceo si iscrive alla
Glasgow School of Art dove studia recitazione ed entra a far parte
della band punk dei Dreamboys, che aveva un
batterista d’eccezione, il conduttore e comico Craig
Ferguson.
9. La carriera
cinematografica di Peter comincia negli anni ottanta e più
precisamente nel 1982 quando partecipa alla realizzazione della
commedia musicale Livin Apart Together. A quel
primo esperimento sul grande schermo ne seguono altri come
Local Hero (1983), Tartaruga ti
amerò (1984), The Love Child (1988) e
La tana del serpente bianco (1988).
Peter Capaldi in Le Relazioni
Pericolose
Peter Capaldi nel film Le Relazioni Pericolose – Fonte:
IMDB
8. Nel 1988 Peter
Capaldi partecipa finalmente alla sua prima produzione
internazionale. In quell’anno, infatti, entra nel cast del film
Le Relazioni Pericolose, diretto dal grande
Stephen Frears. Tratto dall’omonimo romanzo
epistolare di Choderlos de Laclos, il film
racconta una storia di giochi potere e seduzione ingaggiati tra due
persone di spicco della nobiltà parigina pre-rivoluzionaria. La
Marchesa de Merteuil (Glenn
Close) per vendicarsi del torto subito da un suo
vecchio amante che l’ha abbandonata, si serve dell’aiuto del conte
di Valmont (John
Malkovich), noto Don Giovanni, dotato di fascino e
persuasione. La donna quindi chiede a Valmont, suo amico di vecchia
data, di sedurre la piccola Cecile de Volanges (Uma
Thurman), promessa al suo vecchio amante.
Ma sedurre l’innocente Cecile non è
abbastanza per Valmont. La Marchesa quindi rincara la dose dando al
conte una sfida all’altezza delle sue abilità di grande seduttore.
Se Valmont riuscirà a sedurre la bellissima Madame de Tourvel
(Michelle
Pfeiffer), donna casta e timorata di Dio, il conte
potrà avere una notte di passione proprio con la Marchesa. Nel film
di Frears, uno dei più belli della filmografia del regista, Peter
Capaldi interpreta il giovane Azolan, tuttofare e
braccio destro di Valmont, un personaggio fondamentale per la buona
riuscita degli intrighi del conte.
Peter Capaldi filmografia
Andy Garcia, Udo Kier, Peter Capaldi e Omid Djalili in I Colori
dell’Anima – Fonte: IMDB
7. Dopo un
grandissimo inizio, la carriera di Capaldi continua e negli anni
dal 1991 al 2005, lo vediamo nel cast di tantissimi film, più o
meno conosciuti, come December Bride (1991),
Soft Top Hard Shoulder (1992),
Captives (1994), Il senso di Smilla per la
neve (1997), Mr. Bean – L’ultima
catastrofe (1997), Big Fish (1997),
What Rats Won’t Do (1998), Little Nicky –
Un diavolo a Manhattan (2000), Mrs Caldicot’s
Cabbage War (2002), Max (2002), I
colori dell’anima (2004), House of 9
(2005) e Non dire sì – L’amore sta per
sorprenderti (2005).
Il 1994 è un anno speciale per
l’attore scozzese. Capaldi, infatti, scrive e dirige un
cortometraggio dal titolo Franz Kafka’s It’s a Wonderful
Life che vince il premio Oscar e il
BAFTA, entrambi nella categoria migliore
corto.
https://www.youtube.com/watch?v=g6_zg1c61hg
Gli anni duemila sono pieni di
produzioni internazionali e di grande successo. Capaldi partecipa a
film come In The Loop (2009), World War
Z (2013), Il Quinto
Potere (2013), Paddington (2014),
Paddington 2
(2017), The Personal History of David Copperfield
(2019)
Peter Capaldi in Maleficent
6. Nella
filmografia di Capaldi, purtroppo c’è una piccola discrepanza. Nel
2014, infatti, l’attore scozzese viene scelto per un ruolo minore
nel nuovo film live action Disney, Maleficent. La
pellicola è una sorta di spin-off che ci mostra la genesi e il
punto di vista di Malefica sulla storia de La Bella
Addormentata nel Bosco.
Nel film, Capaldi interpreta
Re Kinloch, zio di Malefica nonché Re delle Fate
ma purtroppo in Maleficent non c’è traccia del suo personaggio.
Pare, infatti, che le sue scene siano state tagliate in
post-produzione e non siano finite neanche nei contenuti speciali
del DVD/Blu-Ray.
Peter Capaldi serie tv
Peter Capaldi nella serie The Musketeers
5. Parallelamente
al cinema, Peter Capaldi si dedica anche alla televisione. Attivo
sin dagli anni ottanta, partecipa a tantissime serie tv con
semplici comparse o ruoli minori. Tra quelle a cavallo tra gli anni
ottanta e novanta ricordiamo, Crown Court (1984),
Minder (1985), il film tv John e Yoko: A
Love Story (1085), Gli Occhi dei gatti
(1986), Poirot (1991), Selling
Hitler (1991), The Secret Agent (1992),
Prime Suspect 3 (1993), The All New Alexei
Sayle Show (1994-1995), The Vicar of
Dibley (1994-1996), Neverwhere (1996),
The Crow Road (1996), The History of Tom
Jones, a Foundling (1997) e Psychos
(1999).
Negli anni duemila, invece, vediamo
Capaldi in serie come Fortysomething (2003),
Sea of Souls (2004), My Family
(2004) , The Thick of It (2005-2012),
L’ispettore Barnaby (2006), Waking the
Dead (2007), Skins (2007-2008),
Doctor Who (2008 e 2014-2017), Torchwood (2009),
The Hour (2012) e The
Musketeers (2014).
Peter Capaldi in Doctor Who
4. Senza alcun
dubbio, il ruolo che porta Peter Capaldi il maggior successo è
quello di dodicesimo dottore nella serie tv britannica Doctor Who. Per tutto coloro che fino a questo
momento hanno vissuto rinchiusi in una caverna e non conoscono
questa serie, facciamo un piccolo recap.
Peter Capaldi in Doctor Who – Fonte: IMDB
Doctor Who è una
serie sci-fi britannica prodotta dalla BBC a
partire da 1963. La serie ha come protagonista un
Signore del Tempo, ovvero un alieno dalle sembianze umane capace di
viaggiare attraverso il tempo e lo spazio e che si fa chiamare
Il Dottore.
Questo strano personaggio viaggia a
bordo di una macchina del tempo chiamata TARDIS
che dall’esterno ha le sembianze di una cabina blu della polizia
inglese degli anni sessanta. Il Dottore ha sempre con sé un
compagno di viaggio che lo aiuta nelle sue pericolose missioni tra
spazio e tempo. Indispensabile per i suoi viaggi, oltre al TARDIS è
il cacciavite sonico, uno strumento capace di
aprire qualsiasi serratura, fare scansioni mediche, rintracciare
forme di vita aliena e molto altro ancora.
Peter Capaldi nella serie Doctor Who – Fonte: IMDB
La serie, cominciata nel 1966, fu
chiusa dalla BBC nel 1996. Soltanto nel 2005, grazie allo
sceneggiatore Russell T Davies e al network
BBC Wales di Cardiff, la serie riapre i battenti e
diventa un vero e proprio successo mondiale. Negli anni anche il
cast subisce numerosi cambiamenti e, quelli più importanti
riguardano proprio il protagonista; il Dottore, infatti,
finora ha cambiato interprete ben 14 volte.
Complessivamente la serie vanta 32 stagioni e
un film e ben 852 episodi.
Peter Capaldi
partecipa per la prima volta alla serie nel 2008, interpretando il
ruolo minore di Caecilius nella puntata
4×02 dal titolo “The Fires of
Pompeii”. Nel 2013, tuttavia, l’attore torna nel cast di
Doctor Who diventando il dodicesimo
Dottore della serie.
Peter Capaldi in Torchwood
Peter Capaldi in Torchwood
3. Essendo Doctor
Who la serie più longeva in assoluto, è quasi normale che negli
anni siano nati degli spin-off, serie tv
indipendenti ma in qualche modo collegate alla serie madre. Gli
spin-off ad oggi conosciuti di Doctor Who sono
Class,Le Avventure di Sarah Jane
e Torchwood. Dei tre, lo spin-off senza dubbio più
conosciuto e amato da pubblico è Torchwood.
Creata da Russell T
Davies, la serie racconta le vicende dell’unità di Cardiff
dell’Istituto Torchwood, un’agenzia governativa segreta che indaga
su fenomeni extraterrestri e paranormali. Il loro compito è
sventare eventuali attacchi, nascondere prove dell’esistenza aliena
al resto del mondo e servirsi di nuove tecnologie extraterrestri
per il proprio lavoro.
Torchwood è andata in onda dal 2006
al 2011 per 4 stagioni e 41 episodi. Capaldi entra a far parte
della serie nel 2009, interpretando il ruolo di John
Frobisher dalla 3×01 “Children of Earth:
Day One” alla 3×05 “Children of Earth: Day
Five”.
Peter Capaldi curiosità
2. In molti negli
anni si sono chiesti se Peter Capaldi e Lewis
Capaldi, famoso cantautore scozzese, sono effettivamente
imparentati. Ebbene, questa storia è ancora un mistero sia per noi
che per i diretti interessati. Peter e Lewis hanno raccontato di
essersi conosciuti per caso e di aver capito subito di essere in
qualche modo imparentati. Entrambi, infatti, pare abbiano le stesse
origini italo-scozzesi ma non sono ancora riusciti a risalire
all’esatto grado di parentela che li lega.
1. A rafforzare la
connessione tra i due c’è anche un progetto speciale a cui hanno
lavorato insieme. In occasione dell’uscita dell’ormai famoso
singolo Someone You Loved, Peter è stato il
protagonista del video musicale della canzone.
Il video musicale racconta una
storia molto toccante di un uomo che dona il cuore della moglie
morente alla madre di una bambina in lista per il trapianto ed è
stato creato in collaborazione con l’organizzazione britannica per
la donazione organi LIVE LIFE GIVE LIFE.
La Universal Pictures
Italia ha diffuso il trailer italiano ufficiale di
Il Re di Staten Island, la nuova commedia firmata
Judd Apatow che conferma il giovane talento del
Saturday Night LivePete
Davidson. Il Re di Staten Island – The King
of Staten Island vede la partecipazione di Steve Buscemi nei panni di Papa, un
pompiere veterano che ha preso Scott sotto la propria ala, e
Pamela Adlon (su FX per Better Things) nel ruolo
di Gina, l’ex moglie di Ray.
Nella sua celebrata carriera, Judd
Apatow ha portato una nutrita serie di giovani promesse della
commedia al loro debutto sul grande schermo, come nel caso di
Steve Carell,
Seth Rogen,
Jonah Hill,
Jason Segel,
Kristen Wiig, Amy Schumer e Kumail
Nanjiani. Questa estate, Apatow dirige l’ultimo
talento sfornato dal Saturday Night Live, Pete Davidson, in una
fresca commedia su amore, lutto e divertimento a Staten Island.
Il Re di Staten Island
– The King of Staten Island è diretto da Apatow (Un
Disastro di Ragazza, Molto Incinta, 40 Anni Vergine) da una
sceneggiatura dello stesso Apatow, Davidson e l’autore SNL Dave
Sirus. È prodotto da Apatow per la sua Apatow Productions al fianco
di Barry Mendel. Insieme i due hanno già curato la produzione delle
pellicole nominate per il Premio Oscar, The Big Sick – Il
Matrimonio Si Può Evitare… L’Amore No e Le Amiche della Sposa,
oltre a Questi Sono I 40, Un Disastro di Ragazza e Funny People. I
produttori esecutivi del film sono Pete Davidson, Michael Bederman
e Judah Miller.
Il Re di Staten Island: la trama
Scott (Davidson) è rimasto un
ragazzo immaturo, soprattutto a causa della morte del padre
pompiere quando aveva solo sette anni. Ora ne ha più di venti e
poche cose gli sono riuscite nella vita, sempre appeso
all’illusoria speranza di diventare un tatuatore di successo.
Mentre la sua ambiziosa sorella più piccola (Maude Apatow, su HBO
con Euphoria) parte per il college, Scott rimane a
vivere con la madre, un’esausta infermiera del Pronto Soccorso
interpretata dal Premio Oscar Marisa Tomei, passando le sue giornate a
fumare erba con gli amici – Oscar (Ricky Velez, Master of None),
Igor (Moises Arias, A Un Metro Da Te – Five Feet Apart) e Richie
(Lou Wilson, in TV con The Guest Book) – oltre a frequentarsi
segretamente con l’amica d’infanzia Kelsey (Bel Powley, su Apple
TV+ con The Morning Show).
Quando la madre inizia a portare in
casa un vigile del fuoco millantatore e fanfarone di nome Ray (Bill
Burr, su Netflix con F Is for Family), si mette in moto una
catena di eventi che spingerà Scott a fare i conti con il proprio
dolore e ad affrontare i primi passi per andare avanti nella
vita.
Cambia nome il nuovo film di
Francesco Bruni che adesso uscirà con il titolo di
Cosa
sarà. Ecco di seguito come il regista e sceneggiatore
ha annunciato la decisione:
“Sono felice di poter annunciare
il nuovo titolo del nostro film. Quello scelto in precedenza – più
di un anno fa – se al principio sembrava profetico (poiché
quell’espressione risuonava ovunque), con l’andare del tempo –
ironia della sorte – ha finito per risultare fuorviante,
soprattutto perché il nostro film non parla affatto – colgo
l’occasione per precisarlo – della pandemia che ha colpito il mondo
intero in questi ultimi mesi. Questo nuovo titolo mi sembra
esprimere molto bene l’incertezza in cui vive il protagonista e in
cui tutti possiamo riconoscerci, ora più che mai. Ringrazio anche
Palomar e Vision che hanno subito condiviso questa sensazione e
questa scelta.”
SINOSSI
La vita di Bruno Salvati è in una
fase di stallo. I suoi film non hanno mai avuto successo e il suo
produttore fatica a mettere in piedi il prossimo progetto. Sua
moglie Anna, dalla quale si è recentemente separato, sembra già
avere qualcun altro accanto. E per i figli Adele e Tito,
Bruno non riesce a essere il padre presente e affidabile che
vorrebbe.
Un giorno Bruno scopre di avere una forma di leucemia. Si affida
immediatamente a un’ematologa competente e tenace, che lo
accompagna in quello che sarà un vero e proprio percorso a ostacoli
verso la guarigione. Il primo obiettivo è trovare un donatore di
cellule staminali compatibile: dopo alcuni tentativi falliti, Bruno
comincia ad avere seriamente paura, Cosa sarà di
lui?
Suo padre Umberto, rivelandogli un
segreto del suo passato, accende in tutti una nuova speranza. Bruno
e la sua famiglia intraprendono un inatteso percorso di rinascita,
che cambierà i loro rapporti e insegnerà a Bruno ad alzare gli
occhi da sé stesso e a guardare gli altri.
Protagonista del film è Kim Rossi Stuart. Il film, prodotto da Palomar
e Vision Distribution, arriverà nelle sale in autunno.
Avengers:
Infinity War e Avengers:
Endgame hanno adattato la trama di Infinity
Gauntlet e i Marvel Studios hanno portato sullo schermo una
serie di eventi tratti dai fumetti che sono diventati negli anni
iconici.
Rispetto a quanto visto fino ad ora,
la fase 4 sembra mancare di qualcosa di importante. Per cominciare
non c’è un nuovo film sui Vendicatori, una specie di capitolo
intermedio che ogni tot di anni tira le fila della storia. Certo,
non significa che Kevin Feige e compagnia non adatteranno altri
eventi enormi dal materiale originale in un futuro non troppo
lontano. In effetti, ci sono ancora molte storie che i film non
hanno ancora affrontato, ed ecco di seguito qualche proposta di
storia che potrebbe essere il successore della Infinity Saga.
The Walking
Dead ha contribuito molto a rendere di nuovo cool gli
zombi, e si spera che Army of the Dead dimostrerà che anche un film
di zombi ben fatto può trovare successo. Tuttavia, cosa succede se
mescoli quel genere con quello del supereroe? È qui che entrano in
scena gli Zombi Marvel, la brillante serie di
eventi scritta proprio da Robert Kirkman, il
creatore di The Walking Dead.
Ambientati in una versione
alternativa dell’Universo Marvel, gli eroi che vivono lì sono
tutti infettati dal virus zombi (ma mantengono la loro personalità
e intelligenza) e divorano tutti e tutto. Nel caso di Spider-Man,
questo include la sua amata zia May e Mary Jane. È probabile
che il concetto venga esplorato in
What If ?, quindi potrebbe essere ampliato in
live-action.
Siege
Dopo un atto eroico, Norman
Osborn è responsabile dello S.H.I.E.L.D. (ora ribattezzato
H.A.M.M.E.R.), che si occupa di rimodellare il mondo a sua immagine
e riunisce una squadra di Dark Avengers.
L’ex Green Goblin si reinventa come
Iron Patriot e, nel tentativo finale di consolidare il suo potere
mentre gli Eroi più potenti della Terra iniziano a reagire, lancia
un attacco devastante ad Asgard. Il radicamento dell’azione per
questo tipo di racconto in un futuro film dei Vendicatori
comporterebbe un bel cambio di ritmo anche nel caso in cui alcuni
personaggi chiave dovessero essere cambiati.
Mentre questa serie è stata un po’
incostante, ha avuto alcuni momenti iconici e sorprendenti che si
sarebbero tradotti perfettamente sul grande schermo e Spider-Man
dovrebbe sicuramente essere al centro della storia, per cui si
tratterebbe di avere come protagonista un personaggio non ancora
troppo sfruttato.
Secret Empire
Questo film sarebbe
difficile da realizzare senza Chris Evans nel ruolo di Captain
America, ma forse l’attore potrebbe riprendere il ruolo di
una versione alternativa di Steve Rogers? Con Doctor Strange nel Multiverso della follia che
esplorerà realtà alternative, questo non sarebbe davvero così
difficile da realizzare.
Il concetto di “Cap malvagio” è
divertente, e questo Steve potrebbe persino essere uno che ha
viaggiato indietro nel tempo e tornato al presente come un vecchio.
Certo, questo significherebbe perdere il concetto di Captain
America sotto copertura alla base del fumetto, ma ciò si è rivelato
più frustrante di ogni altra cosa.
Nonostante non sia un evento
preferito dai fan, c’è sicuramente del potenziale per questa storia
sullo schermo e potrebbe portare ad alcune modifiche notevoli e
rivoluzionarie nel MCU.
Annihilation
Se questo evento non fosse
mai accaduto, potremmo non aver mai visto i Guardiani della Galassia di James Gunn. La serie Annihilation diede
nuova linfa al ramo cosmico dell’universo Marvel e riavviò i Guardiani, con
la formazione del film, con grande successo.
La Terra non tiene conto di questa
storia (non c’è alcun segno degli Avengers o degli X-Men), con
personaggi del calibro di Nova e Quasar che invece hanno la
possibilità di avere le luci della ribalta mentre affrontano una
minaccia da fine dell’Universo che consisteva nell’onda di
Annihilation, ovvero una grande armata di navi da guerra, sotto il
controllo del classico cattivo dei Fantastici Quattro.
Questa sarebbe la direzione perfetta
per coinvolgere il franchise dei Guardiani della Galassia e potrebbe
anche portare a un certo numero di film spin-off che serviranno a
espandere il lato cosmico del MCU.
House Of M
Se i Marvel Studios sono alla ricerca di
un modo per presentare gli X-Men in un modo rivoluzionario, allora
un adattamento di House of M che ha
rimodellato questo mondo condiviso per un certo periodo
funzionerebbe sicuramente.
Manipolata da suo fratello, Scarlet
Witch usa i suoi poteri di alterazione della realtà per rimodellare
il mondo in uno in cui i mutanti sono la maggioranza e governano il
pianeta. Tuttavia, ci sono alcuni che si rendono conto che le cose
non vanno per il verso giusto, quindi intraprendono una ricerca per
ripristinare le cose come una volta.
Ciò pone una sorta di dilemma morale
per gli X-Men; vogliono davvero tornare in un mondo in cui sono
temuti e odiati o rimanere in uno in cui Magneto governa il mondo
con un pugno di ferro?
Avengers vs. X-Men
Onestamente, questo evento
è stato complicato da gestire per i fan, perché ha visto i due
schieramenti del titolo scontrarsi.
Nel materiale originale, quando gli
Eroi più potenti della Terra interferiscono negli affari della
squadra mutante, fratturano la Forza della Fenice, lasciando
Ciclope, Emma Frost, Colosso, Magik e Namor posseduti dall’entità
cosmica. Sotto la sua sinistra influenza, gli X-Men continuano a
rimodellare la Terra a loro immagine con conseguenze
disastrose.
Questo ovviamente mette le due
fazioni l’una contro l’altra mostrandoci Ciclope dietro le sbarre –
almeno per un breve periodo – e Charles Xavier ucciso per sempre.
Ci sono elementi che dovrebbero essere presi in prestito da questa
storia, ma un adattamento diretto potrebbe non essere la migliore
idea.
Secret Invasion
È stato un vero peccato che
Captain
Marvel non abbia posto le basi per questa storia, ma
si dice che lo farà il seguito, per un adattamento sul grande
schermo o su Disney+.
La forma mutevole degli Skrulls ha
trascorso un certo numero di anni a sostituire in silenzio i membri
chiave della comunità di supereroi, manipolando attentamente gli
eventi intorno a loro per rendere più facile la loro invasione
della Terra. Ciò ha comportato l’impossibilità per gli Avengers di
fidarsi l’uno dell’altro, e vederli combattere le diverse versioni
di se stessi potrebbe essere sicuramente divertente.
Se i Marvel Studios la gestiscono nel
modo giusto, potrebbe essere la storia che verrà sviluppata per
molti anni su grande schermo.
War of the Realms
Thor: Love and Thunder
introdurrà la versione femminile del Dio del Tuono e, se saremo
fortunati, Taika Waititi preparerà il palcoscenico per questo
imponente evento che si svolgerà in un futuro non troppo
lontano.
Con tutti i Nove Reami sotto attacco
da parte del sinistro Malekith (che potrebbe aver bisogno di essere
sostituito dopo l’apparizione in Dark World), gli Eroi più potenti
della Terra si uniscono ai due Thor nella loro battaglia contro gli
Elfi Oscuri, contro Dario Agger, i Giganti di Ghiaccio e vari altri
cattivi asgardiani.
“War of the Realms” è stata una
storia emozionante, epica e piena di azione, e potrebbe persino
portare a una sostituzione permanente di Jane Foster come Dio del
TUono nel MCU.
World War Hulk
Nei fumetti, Iron Man e un
“Illuminati”, gli eroi più intelligenti dell’Universo Marvel (tra cui personaggi del
calibro di Black Bolt, Doctor Strange e Mister Fantastic), decidono
che il modo migliore per proteggere la Terra è mandare Hulk nello
spazio.
Dopo essere arrivato su un pianeta
lontano, il Gigante di Giada è costretto a combattere in un’arena
gladiatoria, ma alla fine fugge e trova l’amore … fino a quando la
capsula in cui era stato mandato nello spazio esplode e la uccide.
È allora che Hulk ritorna sulla Terra con un esercito per
dichiarare guerra agli eroi che ritiene responsabili della morte
dell’amata.
Solo Sentry può fermare il Golia Verde e sarebbe
epico vedere questa storia sul grande schermo. Potrebbe volerci un
po’ di tempo per costruire questa storia, e probabilmente
dovrebbero essere fatti alcuni cambiamenti a personaggi e
situazioni, ma potrebbe essere davvero un adattamento
avvincente.
Secret Wars
Nel 1984, la Marvel decise che doveva vendere
più giocattoli, quindi lanciò un evento chiamato Secret Wars che
vide quasi tutti i personaggi della Marvel buttati nella stessa
serie.
La premessa? Quando un antico essere
cosmico noto come Beyonder rapì eroi e criminali dalla Terra, li
costrinse a combattere l’uno contro l’altro in quella che era
essenzialmente una grande battaglia all’ultimo sangue!
Naturalmente, dato il fascino di vedere eroe contro eroe o cattivo
contro cattivo, e considerando che i Fratelli Russo sono desiderosi
di adattare questa storia, sarebbe folle per i Marvel Studios non farlo.
Questo evento ha visto
l’introduzione di molti personaggi che hanno continuato a svolgere
un ruolo significativo nell’universo Marvel, e questo potrebbe essere un
posto fantastico per puntare i riflettori su X-Men e Fantastici
Quattro.
Genosha è un’isola fittizia
che Magneto ha trasformato in un rifugio sicuro per i suoi compagni
mutanti. Prima di diventare una patria dei mutante, in realtà, gli
stessi che vivevano lì venivano trattati dal governo alla stregua
di schiavi. Tuttavia, anni dopo, un sinistro nemico degli X-Men
scatenò una nuova razza di Sentinelle che spazzò via quasi l’intera
popolazione, composta da circa sedici milioni di mutanti.
Un film capace di
trattare sia gli aspetti politici sia l’orrore del genocidio legati
ad un tale nazione, potrebbe potenzialmente essere una delle
migliori e più intelligenti avventure dedicate agli X-Men di
sempre.
Magneto uccide Apocalisse
Apocalisse ha fatto il suo
debutto sul grande schermo nel 2016, e forse non passerà
molto tempo prima di vedere una nuova iterazione del
personaggio al cinema, si spera più fedele ai fumetti. In
riferimento a questo particolare momento, Charles Xavier è morto e
Magneto si è unito agli X-Men nel tentativo di eliminare il cattivo
e ripristinare una precedente cronologia.
Ciclope, Jean Grey,
Colosso, Kitty Pryde e molti altri vengono tutti uccisi per mano di
Apocalisse, con Magneto che è l’ultimo del gruppo ancora in piedi.
Mentre il tiranno si prepara a sconfiggere anche il leader mutante,
Magneto usa un’ultima scarica di energia – alimentata dal suo odio
– per dividere letteralmente in due En Sabah Nur. È un momento
scioccante che probabilmente sarebbe incredibile da vedere sul
grande schermo.
Weapon X
La storia delle origini di
Wolverine è stata maltratta in X-Men le origini:
Wolverine. Ecco perché, quando finalmente vedremo una nuova
iterazione del personaggio, si spera che sia un po’ più fedele alla
run “Weapon X”. Invece di scegliere di sottoporsi alla procedura
per far legare il metallo indistruttibile noto come adamantio al
suo scheletro, la versione a fumetti di Wolverine è stata rapita e
sperimentata contro la sua volontà.
È irrilevante se questo possa
costituire la trama di in un intero film o solo parte di esso, ma
vedere gli scienziati rendersi conto che
Wolverine non è più sotto il loro controllo mentre il mutante
si fa strada verso la libertà sarebbe decisamente sorprendente da
guardare.
La rivoluzione mutante
Posseduto dalla Fenice
durante gli eventi di “Avengers vs. X-Men” (un film che vorremmo
assolutamente vedere!), Ciclope uccise il suo ex mentore Charles
Xavier e fu imprigionato poco dopo nonostante non fosse pienamente
conscio delle sue azioni. Tale persecuzione lo portò a ricevere
un’enorme quantità di sostegno pubblico: non passò molto tempo
prima che Scott Summers venisse liberato dai suoi alleati e divenne
il leader di una nuova rivoluzione mutante.
Vedere Ciclope come un fuorilegge
che ispira i suoi compagni mutanti è stato qualcosa di veramente
speciale e sarebbe una grande direzione da far intraprendere al
personaggio sul grande schermo, indipendentemente dal fatto
che si debba anche rappresentare la morte del Professor X per
raccontare quest’iterazione.
Colosso diventa Fenomeno
Con Fenomeno diretto a San
Francisco, gli X-Men devono agire in fretta per fermare il malvagio
prima che rovini l’intera città. Il già formidabile Colosso decide
di sfruttare il potere di Cyttorak, diventando la versione più
inarrestabile del personaggio vista fino ad oggi, e sconfiggendo
facilmente Caino Marko.
Tuttavia, il povero Piotr avrebbe
continuato a lottare con le sue nuove abilità, scoprendo che tenere
sotto controllo la sua nuova natura distruttiva non sarebbe stata
un’impresa facile. Questa sarebbe una direzione fantastica da
intraprendere per portare Colosso sullo schermo. Anche se abbiamo
già visto Fenomeno in Deadpool
2, il MCU potrebbe approfondire il lato
magico dei suoi poteri grazie ad un personaggio come Doctor Strange.
Astonishing X-Men
I film degli X-Men sotto
l’egida Fox erano piuttosto buoni, ma non è mai stato un segreto
che i costumi lasciavano molto a desiderare! Nella serie
“Astonishing X-Men” di Joss Whedon e John
Cassaday, si è scelto di evitare i costumi in pelle nera – che
vennero adottati nei fumetti per costruire una sorta di coesione
con i film – per abbracciare maggiormente il ruolo da supereroi del
team… come diceva Ciclope, era tempo di “stupire” il
mondo!
Questa intrapresa è stata una
direzione totalmente nuova per quanto riguarda il look della
squadra. Quando arriverà il momento dell’inevitabile riavvio degli
X-Men nel MCU, prendere ispirazione da questa
run potrebbe rivelarsi a dir poco fantastico. E se fosse proprio
Joss Whedon a
scrivere e dirigere il film?
Magneto si unisce agli X-Men
Con Ciclope ora leader
degli X-Men dopo che alcuni sconvolgenti segreti sul passato di
Charles Xavier lo hanno portato ad essere evitato dai suoi ex
studenti, grandi cambiamenti erano in serbo per i mutanti. Una
delle alterazioni più importanti è stata il fatto che il leader
della Confraternita dei mutanti malvagi, Magneto, ha chiesto che
gli fosse permesso di unirsi agli X-Men. Nonostante si fossero
scontrati per anni, alla fine Ciclope gli ha permesso di farlo.
È stata una decisione scioccante e
controversa, ma al tempo stesso è stata anche quella che ha
revisionato con successo il cattivo e ha posto le basi per una
nuova era di storie. I due divennero presto stretti alleati, e
anche se alcuni sostenevano che l’influenza di Magneto su Ciclope
non era una buona cosa, è innegabile che il loro rapporto potrebbe
essere la base per un film davvero interessante. Magneto voleva
solo tradire gli X-Men? Aveva un altro scopo? Sono tutte domande a
cui un film del MCU potrebbe fornire risposte.
“Basta mutanti!”
Adattare la trama di “House
of M” potrebbe dare vita ad un film piuttosto epico, ed è qualcosa
che ora è possibile grazie al fatto che i Marvel Studios detengono i diritti di tutti i
suoi personaggi (ad eccezione di Spider-Man). Quando Quicksilver
manipola i poteri di sua sorella Scarlet Witch che alterano la
realtà allo scopo di ricreare la Terra come dominata dai mutanti,
c’è solo una persona che ricorda come erano le cose prima. QUella
persona è Wolverine!
Mentre lui e una giovane ragazza
mutante con la capacità di ripristinare i ricordi delle persone,
cercano gli X-Men ormai molto diversi, gli eventi raggiungono il
culmine in una battaglia epica che vede il mondo tornare al suo
stato originale. Tuttavia, ciò accade solo dopo che Scarlet Witch
ha esclamato la frase “Basta mutanti!”.
Il processo di Magneto
La Marvel pensa sempre a qualcosa di
speciale per i suoi numeri celebrativi e “Uncanny X-Men #200” non
ha fatto eccezione. In questa run Magneto è stato processato in un
tribunale delle Nazioni Unite. Sorprendentemente,
un Magneto tormentato dal rimorso viene dichiarato innocente ed è
quindi compito degli X-Men difenderlo dai dissidenti, sia umani che
mutanti.
In cerca di
redenzione, si unisce agli X-Men per un breve periodo e rinuncia
per molti anni ai suoi modi malvagi. In effetti, è questo che lo
porta ad essere accettato nella squadra di Ciclope molti anni dopo.
Questo arco narrativo di Magneto sarebbe una nuova ed interessante
direzione da intraprendere per riportare il personaggio sullo
schermo.
L’era di Apocalisse
Nel lontano 1995, la
Marvel ci ha presentato “‘L’Era di
Apocalisse”, una realtà alternativa creata quando Legione viaggiò
indietro nel tempo per uccidere Magneto, ma invece eliminò
inavvertitamente Charles Xavier. Alla fine, Apocalisse venne
coinvolto e riuscì a conquistare il Nord America.
Il mondo venne lasciato in rovina
dalla guerra che seguì e ogni personaggio che conoscevamo ha subito
gravi cambiamenti. Una volta introdotti gli X-Men nel MCU, approfondire questa sequenza
temporale potrebbe dare vita ad un film divertente… inoltre,
sarebbe qualcosa che potrebbe essere tranquillamente anticipato in
Doctor Strange in the Multiverse of Madness.
Arriva da
Deadline la notizia che Edgar Wright, regista
della “Trilogia
del Cornetto“ e di Baby
Driver, ha stretto un accordo con Amblin Partners per
sviluppare, dirigere e produrre Stage 13, film che
sarà sceneggiato da Simon Rich (Saturday Night
Live) e che si aggiunge alla lunga sfilza di progetti che il
regista ha attualmente in cantiere.
Basato su un’idea sviluppata dallo
stesso Rich, il film racconterà la storia del fantasma di
un’attrice del cinema muto che da decenni ormai infesta il teatro
di posa di uno studio cinematografico (da qui il titolo Stage
13). Un giorno un regista in difficoltà avrà un incontro
ravvicinato con il fantasma dell’attrice: i due stringeranno un
legame molto particolare che potrebbe essere decisivo per la svolta
della carriera del cineasta.
Oltre a Wright e Rich, nella
produzione del film sarà coinvolta anche Nira Park, che con il
regista ha fondato la Complete Fiction e con il quale aveva già
lavorato per Scott Pilgrim vs. the World e
Baby Driver.Stage 13 è solo
l’ultimo dei tanti progetti che Edgar Wright ha in
cantiere dopo l’uscita dell’atteso Last Night
in Soho, film con Anya Taylor-Joy e Matt
Smith che arriverà nelle sale il 23 aprile 2021.
Tra i prossimi progetti del regista
figurano anche l’adattamento cinematografico del
romanzo Set
My Heart to Five di Simon Stephenson, e
The Chain, adattamento cinematografico del bestseller
omonimo di Adrian McKinty.
Il regista James
Cameron è tornato a parlare di Avatar
2 e dell’incredibile lavoro che lui e il suo team
stanno concretizzando per regalare al pubblico dei sequel
visivamente sbalorditivi. Le riprese di Avatar
2 sono nuovamente in corso in Nuova Zelanda, dopo che la
pandemia di Covid-19 aveva a lungo ritardato la produzione di una
delle imprese più titaniche della storia di Hollywood, dal momento
che tutti i sequel in programma verranno girati in
contemporanea.
Cameron non è un regista estraneo ai
progetti ambiziosi: basti pensare a Titanic, che
all’epoca della sua uscita nel 1997 venne considerato un
grandissimo rischio, a causa dell’enorme budget messo a
disposizione e dell’uso massiccio della CGI. Cameron ha
naturalmente vinto la scommessa, dal momento che il film è
diventato uno dei maggiori incassi di tutti i tempi. Con Avatar, il
regista ha alzato nuovamente la posta in gioco, ma ha dovuto
aspettare diversi anni prima di potersi mettere al lavoro sui
sequel, e questo per godere al massimo delle evoluzioni
tecnologiche che sarebbe esplose negli anni successivi al 2009
(quando il primo Avatar arrivò nelle sale).
Parlando con il
Toronto Sun, Cameron ha ammesso che lui stesso è la prima
persona ad essere sorpresa da ciò che vede quotidianamente sul set
. Il regista ha ammesso ciò che emerge dalle riprese è “davvero
sorprendente”. Tuttavia, ci tiene a sottolineare che il merito
non è soltanto suo, elogiando il lavoro di artisti e designer che
hanno contribuito alla creazione delle immagini sbalorditive che
vedremo nei sequel.
James Cameron descrive la
lavorazione di Avatar 2 come un “processo iterativo”
“Ho a che fare con immagini di
quel mondo ogni singolo giorno e ci sono alcuni giorni in cui
guardo quelle immagini e penso: ‘Tutto ciò è davvero fantastico’.
Non mi sto dando una pacca sulla spalla con quel tipo di commento.
È piuttosto una distillazione di alcuni dei migliori designer al
mondo e di un grande cast. Se hai la sceneggiatura giusta, il
design giusto e hai un cast eccezionale, è solo un processo
iterativo volto ad ottenere il tutto già girato e
assemblato.!
Avatar
2debutterà
il 17 dicembre 2021, seguito dal terzo
capitolo il 22 dicembre 2023. Per il quarto e
quinto capitolo, invece, si dovrà attendere ancora qualche
anno: 19 dicembre 2025 e 17
dicembre 2027.
Il cast della serie di film è
formato da Kate
Winslet, Edie
Falco, Michelle Yeoh, Vin
Diesel, insieme ad un gruppo di attori che
interpretano le nuove generazioni di Na’vi. Nei film torneranno
anche i protagonisti del primo film, ossia Sam
Worthington, Zoe
Saldana, Stephen
Lang, Sigourney
Weaver, Joel David
Moore, Dileep
Rao e Matt Gerald.
Lo scorso anno è stato confermato
che su Disney+ arriverà una serie dedicata al
personaggio di Ms. Marvel. È da un po’ di
tempo, però, che non avevamo aggiornamenti sul progetto.
Inizialmente, era stato riferito che le riprese dello show
sarebbero dovute partire ad agosto, ma a causa della pandemia di
Covid-19 le cose sono ovviamente cambiate, con Kevin Feige e i
Marvel Studios che hanno dovuto rivedere gli
interi piani relativi al loro universo condiviso.
Adesso, stando ad un nuovo report di
Murphy’s
Multiverse (fonte tendenzialmente molto affidabile), pare che
le riprese della serie dedicata a Ms. Marvel partiranno il
prossimo novembre ad Atlanta, in Georgia. Stando a quanto riportato
dal sito, le riprese dovrebbe terminare a marzo del prossimo anno:
ciò significa che i fan dovranno attendere almeno fino alla seconda
metà del 2021 per poter vedere Kamala Khan in azione.
Eppure, come sottolinea sempre la
fonte, sembra che i Marvel Studios stiano cercando di
finalizzare il prima possibile il casting per l’interprete
principale perché nei loro piani ci sarebbe l’intenzione di far
debuttare il personaggio non direttamente nella sua avventura in
solitaria, ma bensì in un altro progetto del MCU.
In quali film del MCU potremmo vedere Ms. Marvel?
Al momento è difficile dire di quale
progetto potrebbe trattarsi, visto che ci sono molti modi in cui il
personaggio di Kamala Khan potrebbe essere introdotto. Grazie ai
fumetti, sappiamo che Kamala è apparsa molte volte al fianco di
Peter Parker, quindi non sarebbe da escludere la possibilità di un
debutto del personaggio nell’annunciato Spider-Man
3 con Tom
Holland, in arrivo al cinema a novembre del prossimo
anno.
C’è inoltre chi per molto tempo ha
speculato sul fatto che Ms. Marvel apparirà in Captain Marvel 2, annunciato sequel del
cinecomic con protagonista Brie
Larson, che dovrebbe arrivare nel 2022. Se la cosa
dovesse essere confermata, significa che non vedremo la serie
dedicata a Kamala Khan prima di due anni.
Nonostante sia stato accolto
positivamente dalla critica, Birds of Prey, il cinecomic che ha segnato il
ritorno di Harley Quinn sul grande schermo, uscito nelle sale a
febbraio di quest’anno, non ha riscosso un grandissimo successo al
botteghino. Di conseguenza, la Warner Bros. non ha ancora chiarito
quale sarà il futuro dei personaggi che abbiamo conosciuto grazie
al cinecomic con protagonista
Margot Robbie.
Dal momento che le singole storie
dei vari personaggi apparsi nel film sono state appena accennate,
non è escluso che i fan possano ritrovarli ancora in futuro, ma al
momento non sappiamo se e quando il pubblico avrà la possibilità di
rivedere ancora Cacciatrice, Black Canary, Cassandra Cain e Renee
Montoya in azione. Diverso è invece il discorso per quanto riguarda
la Mattacchiona, dal momento che il personaggio di Harley Quinn
tornerà al cinema il prossimo anno nell’attesissimo The
Suicide Squad di James
Gunn.
Durante una recente intervista con
Entertainment Weekly, è stata proprio Jurnee
Smollett-Bell, interprete di Black Canary in Birds of Prey, ad esprimere il forte desiderio
di tornare nei panni del personaggio e quindi in un nuovo film del
DCEU: “Non è un segreto che mi sia piaciuto da impazzire
intepretare Black Canary”, ha spiegato l’attrice. “Ero
davvero onorata all’idea di indossare quel costume. Lo rifarei
assolutamente se ne avessi la possibilità.”
L’interprete di Black Canary in
Birds of Prey sulla possibilità di lavorare ancora con il regista
di John Wick
Nel corso della
medesima intervista, all’attrice è stato anche chiesto della
possibilità di lavorare di nuovo con il regista di John Wick,Chad Stahelski, e con la squadra di stunt della
87Eleven (che insieme hanno contribuito alle molte scene d’azione
di Birds of Prey): “Adoro Chad e l’intera
squadra della 87Eleven. Mi piacerebbe davvero lavorare ad un altro
film con Chad. Fa sicuramente parte della mia lista dei desideri.
Chad ha un dono nel raccontare storie attraverso sequenze d’azione
che sono davvero innovative. Se ci fosse la possibilità di lavorare
di nuovo con lui e con la 87Eleven e fare di nuovo tutte quelle
cose… sì, lo farei assolutamente.”, ha dichiarato
l’attrice.
Birds of
Prey, diretto
da CathyYan, è uscito
nelle sale il 7 febbraio 2020. Nel cast
Margot Robbie(Harley Quinn),
Mary Elizabeth Winstead e Jurnee
Smollett-Bell (rispettivamente Cacciatrice e Black
Canary), ma anche Rosie Perez (Renee Montoya)
e Ella Jay Basco (Cassandra Cain).
Ewan
McGregorinterpreta invece uno dei due principali
villain del film, Maschera Nera, alter ego di Roman
Sionis; l’altro villain principale, Victor Zsasz, è intepretato da
Chris Messina.
È emerso di recente che Ray Fisher, interprete
di Cyborg in Justice
League, aveva fatto una specifica richiesta quando il
cinecomic era ancora in fase di produzione. Come evidenziato da un
pezzo di Variety (via
CBM) dedicato alla mancanza di diversità ad Hollywood in
relazione agli artisti del trucco e delle acconciature, Fisher
aveva chiesto che il suo barbiere – che aveva lavorato al look del
personaggio nel film per circa otto mesi – venisse accreditato nei
titoli di coda.
Nonostante le ripetute richieste
dell’attore, alla fine il nome di Wayne Nembhard, il barbiere di
Fisher, non è stato inserito nei titoli di coda della versione
cinematografica del cinecomic. Attraverso il suo account
Twitter, l’attore ha spiegato: “Nonostante lo abbia
richiesto in più di un’occasione, il mio barbiere (Wayne Nembhard)
non è stato accreditato in alcun modo per il suo lavoro nella
versione cinematografica di Justice League. Wayne ha lavorato con noi
durante tutta la produzione principale (8 mesi) e per la maggior
parte delle riprese aggiuntive.”
“Per lavorare
con noi, Wayne ha dovuto prendersi una pausa dal suo business di
successo, un salone unisex chiamato Extreme Cutz, a St. Albans, nel
Regno Unito. Per quanto ne so, era l’unico uomo di colore che ha
lavorato al trucco e alle acconciature”, ha aggiunto Fisher.
“Mi si è stato spezzato il cuore (come è successo anche a
Wayne) quando, scorrendo i titoli di coda, ho visto che il suo nome
non era presente.”
Zack Snyder “scioccato” dalla
richiesta di Ray Fisher in vista dell’uscita della Snyder Cut di
Justice League
Ray Fisher ha quindi
spiegato che, in vista dell’arrivo della
Snyder Cut di Justice
League su HBO Max, ha chiesto a Zack Snyder
di inserire il nome di Wayne Nembhard nei titoli di coda:
“Quando Zack mi disse dell’arrivo della Snyder Cut, avevo solo
una richiesta: che Wayne ricevesse il credito per il suo lavoro.
Zack fu scioccato dal fatto che Wayne non fosse stato accreditato
nella versione cinematografica e mi assicurò che gli sarebbe stato
assolutamente riconosciuto il merito nella sua versione. Non si
tratta solo di un film. Queste cose vanno oltre l’estetica
artistica. Responsabilità > Intrattenimento.”
Vi ricordiamo che
la Snyder
Cut di Justice
League uscirà nel 2021 sulla piattaforma
streaming di Warner Bros HBO Max che è disponibile negli USA
dall’Aprile scorso. Attualmente non sappiamo se in Italia la
versione debutterà su qualche piattaforma streaming dato che HBO
MAX non è disponibile nel nostro paese. Ma sappiamo che HBO in
Italia ha un accordo in esclusiva con SKY, dunque potrebbe essere
una valida teoria pensare che in Italia il film possa essere
programmato su SKY CINEMA o su SKY ATLANTIC. Tuttavia, quest’ultima
è solo una supposizione dunque non ci resta che aspettare ulteriori
notizie.
HBO ha rinnovato
la serie drammatica PERRY
MASON per una seconda stagione, è
stata annunciata oggi da Francesca Orsi, Vice
Presidente Esecutivo, HBO Programming.
“È stato un viaggio emozionante
lavorare con il team di immenso talento dietro PERRY MASON”, ha
affermato Orsi. “Gli spettatori hanno goduto di essere
trasportati indietro nel tempo a Los Angeles negli anni ’30 ogni
settimana, e siamo entusiasti di dare il benvenuto allo spettacolo
per una seconda stagione.”
PERRY MASON
ha debuttato come la prima serie più vista della HBO in quasi due
anni. Il primo episodio è stato visto da 8 milioni di
telespettatori. IndieWire ha definito PERRY MASON come “una
delle serie più belle mai realizzate”, e il Washington Post ha
concordato che lo spettacolo “superbo” è “uno dei migliori nuovi
spettacoli dell’estate”. L’avvoltoio lo ha descritto come
“assorbente … stupendo, grintoso”, mentre la gente lo ha elogiato
come “fantastico”. Vanity Fair ha trovato la prima stagione
“avvincente”, la NPR l’ha definita “deliziosa”, e Time ha notato
che “Matthew Rhys guida un cast stellare”.
Crediti della prima stagione:
produttori esecutivi (in ordine alfabetico), Amanda Burrell, Robert
Downey Jr., Susan Downey, Ron Fitzgerald, Joe Horacek, Rolin Jones
e Timothy Van Patten (che dirige anche); coproduttore
esecutivo, Aida Rodgers; produttore, Matthew Rhys; creato
da Rolin Jones e Ron Fitzgerald; basato sui personaggi creati
da Erle Stanley Gardner.
UCI Cinemas è lieta
di annunciare che a partire dal prossimo 27 luglio UCI Luxe Marcon
(VE), UCI Palermo e UCI Perugia riapriranno al pubblico con la
ripresa delle proiezioni. Prosegue così il processo di graduale
riapertura del Circuito UCI Cinemas annunciato lo scorso 15 giugno
con la riapertura delle multisala di UCI Bicocca (MI), UCI Orio
(BG), UCI Porta di Roma (Roma) e UCI Luxe Campi Bisenzio (FI) e
proseguito il 6 luglio con la riapertura di UCI Lissone (MB), UCI
Reggio Emilia, UCI Meridiana Casalecchio di Reno (BO) e UCI Romagna
Savignano sul Rubicone (FC).
Nelle multisala di UCI Luxe Marcon
(VE), UCI Palermo e UCI Perugia, così come nelle multisala già
riaperte, sono stati introdotti i nuovi protocolli di sicurezza a
salvaguardia della salute e del benessere di tutto il pubblico e
dello staff, come le nuove misure di distanziamento sociale che
includono limitazioni nel numero di posti disponibili per ogni
spettacolo e la garanzia di avere delle poltrone vuote tra gli
spettatori. Sono state inoltre adottate misure speciali affinché il
percorso all’interno del cinema possa avvenire senza alcun tipo di
contatto diretto e infine sono state potenziate le procedure di
pulizia, con interventi più regolari. Per ulteriori informazioni
sui protocolli di sicurezza visitare il sito: www.ucicinemas.it/siamocinemapiusicuri.
Al ritorno in sala, gli spettatori
di UCI Luxe Marcon (VE), UCI Palermo e UCI Perugia potranno
assistere a grandi film delle passate stagioni e rassegne dedicate
per tutti gli amanti del cinema a un prezzo speciale, con biglietti
a partire da 4,90 euro (5,90 euro per UCI Luxe Marcon).
Continua la riapertura degli UCI Cinemas
Di seguito gli appuntamenti con le
rassegne speciali:
UCI Cinemas coglie questa occasione
per dare il bentornato ai clienti affezionati e ringraziarli per la
loro pazienza e comprensione durante questo periodo difficile,
confermando che nel corso delle prossime settimane è prevista la
riapertura delle altre multisala del Circuito.
Rising Phoenix: la storia
delle Paralimpiadi è il nuovo docufilm originale Netflix dedicato alle Paralimpiadi e alla loro
storia, che debutterà in tutti i Paesi in cui il servizio è attivo
il prossimo 26 agosto.
Rising Phoenix: la
storia delle Paralimpiadi racconta la straordinaria
storia dei Giochi Paralimpici. Dalle macerie della seconda guerra
mondiale al terzo evento sportivo più grande del pianeta, le
Paralimpiadi hanno portato alla nascita di un vero e proprio
movimento globale che continua a cambiare il modo in cui il mondo
pensa alla disabilità, alla diversità e al potenziale umano.
Tra gli atleti protagonisti del
docufilm la schermitrice italiana Bebe Vio, al
tempo Beatrice Maria Vio, classe 1997. Modello di forza e
positività, “ragazza magica” di Jovanotti, diretta e
fiera, atleta dall’età di 5 anni che dal 2011 ha vinto tutti i più
importanti tornei di scherma in carrozzina: tra campionati
nazionali, europei e mondiali, Bebe Vio ha conquistato ad oggi 38
medaglie d’oro.
Rising Phoenix: la storia delle
paralimpiadi
Nel periodo in cui avrebbero dovuto
svolgersi le Paralimpiadi di Tokyo 2020, Bebe ripercorre anche la
sua storia in un racconto ricco di emozioni, a cui si aggiungono le
esperienze di alcuni dei protagonisti del movimento paralimpico di
tutto il mondo.
Insieme a Bebe Vio, altri
straordinari atleti provenienti da tutto il mondo: Ellie
Cole (Australia), Jean-Baptiste Alaize
(Francia), Matt Stutzman (USA), Jonnie
Peacock (UK), Cui Zhe (Cina),
Ryley Batt (Australia), Ntando
Mahlangu (Sud Africa), Tatyana McFadden
(US).
A dare testimonianza
dell’incredibile storia delle Paralimpiadi e dei suoi protagonisti
anche Sir Philip Craven, Presidente del Comitato
Paralimpico Internazionale (2001-2019), Xavi
Gonzalez, ex Amministratore Delegato del Comitato
Paralimpico Internazionale (CPI) e Eva Loeffler,
figlia del dottor Ludwig Guttmann, neurochirurgo e neurologo.
Guttmann ha fondato il più grande ospedale per lesioni spinali in
Europa (Stoke Mandeville, Buckinghamshire, UK) e, nel 1948, i primi
Giochi per disabili come metodo di riabilitazione che hanno
rappresentato l’ispirazione per i primi Giochi Paralimpici
ufficiali, che si svolsero a Roma nel 1960.
Rising Phoenix é diretto da Ian
Bonhôte and Peter Ettedgui. Prodotto da Greg Nugent, John Battsek e
Tatyana McFadden. Gli Executive Produced sono Richard Curtis,
Barbara Broccoli, Barnaby Spurrier, Godric Smith, Dee Ryder, Xavi
Gonzalez e Andrew Ruhemann.
Sedicicorto Forlí
International Film Festival presenta la selezione di
CortItalia, il concorso dedicato alle produzioni e
ai cineasti italiani. In un anno particolare come è stato, e ancora
è, questo 2020, la scelta è stata non facile, ma non limitata. Il
comitato di selezione e il direttore artistico Gianluca
Castellini hanno scelto, anche inconsciamente, una linea
temporale che definisse una precisa cesura tra un prima e un dopo,
tra un passato e un futuro.
CortItalia 2020 è
una competizione ricca e stimolante. Il tempo è quello del nostro
paese a due velocità, quella diversamente veloce nel suo evolversi
che troviamo nelle paure di un bambino in U Scantu
di Daniele Suraci, ambientato in Calabria come La grande
onda di Francesco Tortorella, racconto dell’ascesa al
potere di uno dei troppi boss. C’è La Napoli di mio
padre, ricordi di un tempo che fu di Alessia Bottone, e il
Lievito madre di Muscolino & Garbo.
Una riscoperta delle nostre origini
per intraprendere un viaggio che porta alla comprensione
dell’altro, quanto mai importante in un mondo diventato minuscolo e
sempre più dominato dall’odio per il diverso. Italiani sono il
piccolo protagonista greco di Inverno, il film
vincitore del David di Donatello 2020 di Giulio Mastromauro. I
ragazzi e ragazze liberiani di La scuola nella
foresta di Emanuela Zuccalà. Il giovane perseguitato de
La ricreazione di Nour Gharbi e il gladiatore
Klaudio Ndoja del Klod di Giuseppe Marco Albano.
Le due donne che scoprono il loro tormentato amore davanti allo
Specchio dell’esordiente Caterina Crescini.
Terre lontane, ma è pur vero che
tanti italiani considerano tale anche la Sardegna, raccontata
magistralmente nel tempo e nello spirito da Giovanni Battista Origo
in Maria a chent’annos, con un magnifico
Jacopo Cullin, e in Margherita di
Alice Murgia, giovane talento da tenere davvero d’occhio.
Ce n’è tanto di talento in
CortItalia 2020, anche già ben riconosciuto, come quello di
Giulia Steigerwalt, attrice, sceneggiatrice e qui
regista con il suo delicato Settembre. Quello ben
più navigato di Alessandro Haber, che fa condurre Il
gioco a Vinicio Marchioni in un film
breve e inquietante. Come lo è, ancora di più perché tratto da una
storia vera, Il muro bianco, un racconto che un
vero segno dei tempi che stiamo vivendo.
Il cinema è testimone del tempo.
CortItalia 2020 risponde perfettamente a questa
oggi fondamentale istanza.
1 di 3
CortoItalia – Selezione ufficiale 2020
Apollo 18 di Marco Renda
Balkanika di Lu Pulici
Gira ancora di Elena Petitpierre
Il Gioco di Alessandro Haber
Il Muro bianco di Andrea Brusa, Marco
Scotuzzi
Inverno di Giulio Mastromauro
Klod di Giuseppe Marco Albano
La Grande onda di Francesco Tortorella
La Napoli di mio padre di Alessia
Bottone
La Ricreazione di Nour Gharbi
La Scuola nella foresta di Emanuela
Zuccalà
Lievito Madre di Pierluigi Muscolino,
Francesco Garbo
Margherita di Alice Murgia
Maria-A Chent’annos di Giovanni Battista
Origo
Nikola Tesla – The Man From the Future di
Alessandro Parrello
Si sa ancora molto poco della
versione di Pinguino che Colin Farrell interpreterà
nell’attesissimo The
Batman di Matt Reeves, anche se le foto dal set emerse
online prima del lockdown avevano lasciato intuire che la nuova
iterazione di Oswald Cobblepot potrebbe essere molto vicina a
quella del “Pinguino Imperatore” dei fumetti.
Durante una recente intervista con
la rivista SFX (via Metro), è
stato proprio l’attore irlandese a condividere i suoi pensieri
sulla sceneggiatura “incredibilmente originale” messa a
punto da Reeves. “L’intera prospettiva è davvero eccitante.
Sono entusiasta di far parte di quell’universo”, ha spiegato
Farrell. “Ci sono alcune parole che fanno parte del mio lessico
interno e quelle parole sono Gotham City, Pinguino, Joker, Batman,
Bruce Wayne, Harvey Dent… tutte queste cose.”
“Ho visto i film di Batman con i
miei figli, ma questa sceneggiatura è qualcosa di incredibilmente
originale. Si appoggia all’universo ma non prende in prestito; è
nata dalla mitologia di quel personaggio… Bruce Wayne, Batman e
Gotham. Ma sembra un trattamento e una versione che non avevo mai
visto prima.”, ha aggiunto l’attore.
Che ruolo giocherà il Pinguino di
Colin Farrell nell’atteso The Batman?
“Matt Reeves ha fatto un lavoro
incredibile nel mantenerlo familiare e allo stesso tempo unico e
nuovo”, ha continuato Farrell. “È davvero emozionante
farne parte”. L’attore ha anche confermato di aver visto la
versione di Pinguino ad opera di Danny DeVito nel classico Batman – Il Ritorno del 1992, definendola
“incredibile.”
Sarà sicuramente interessante vedere
cosa ci riserverà l’attore con la sua interpretazione di uno dei
nemici più iconici del Cavaliere Oscuro. In passato era stato
proprio Colin Farrell a spiegare che
nel film il suo Pinguino non avrà un ruolo così predominante,
lasciando intendere che forse ci sarà più spazio per il suo
personaggio in un eventuale sequel.
“The
Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono
le fonti. “Quando alcune persone iniziano a morire in modi
strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per
trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa
alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la
Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a
quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più
villain, poiché sono tutti sospettati“.
Gli Illuminati sono
un gruppo di personaggi della Marvel Comics creati da Brian Michael
Bendis (testi) e Steve McNiven (disegni) e apparsi per la
prima volta in “New Avengers #7” del 2005. Il gruppo è formato da
alcuni dei più celebri e potenti supereroi della Terra, come
Iron Man, Charles Xavier, Namor il Sub Mariner, Freccia Nera,
Doctor Strange e Mister Fantastic.
Gli Illuminati non
sono stati determinanti solo in saghe come “Planet Hulk” (è stata
loro la decisione di esiliare Hulk nello spazio), ma hanno anche
interferito in una serie di altri grandi eventi (ad esempio, il
loro ruolo è stato essenziale all’interno delle vicende narrate in
“Civil War”). Per contrastarli, venne anche ideata una loro
versione malvagia, nota come Cabala, e composta da personaggi quali
Norman Osborn, Dottor Destino e Loki.
Adesso, come riportato da The
Illuminerdi, sembra che i Marvel Studios abbiamo intenzione di
realizzare un film dedicato proprio al gruppo di eroi. Come
apprendiamo dalla fonte, pare sia stata una lista relativa ai
casting a rivelare le intenzioni della Casa delle Idee circa
l’ingresso nell’Universo Cinematografico dei personaggi creati da
Bendis.
Gli Illuminati: il gruppo formato
da alcuni dei più celebri e potenti supereroi della Terra
Al momento non sappiamo se il
progetto in questione sarà un film per il grande schermo o una
serie tv destinata a Disney+. In attesa di maggiori dettagli
(qualora la notizia dovesse essere confermata), è interessante
notare come un progetto del genere potrebbe riunire alcuni dei
personaggi più amati del MCU ad eccezione di Iron Man (morto
alla fine di Avengers:
Endgame). Al di là della direzione che Kevin Feige e lo
studio decideranno di intraprendere, un progetto legato agli
Illuminati ha comunque un vastissimo potenziale.
Distintosi tra cinema e televisione,
Alessandro Roja ha negli ultimi anni acquistato
sempre più popolarità all’interno dell’industria dello spettacolo
italiano. È stato infatti protagonista di apprezzati film di
genere, come anche di popolari commedie al fianco di noti attori e
attrici. La sua presenza in televisione, inoltre, gli ha permesso
di consolidare la propria notorietà presso un pubblico ancor più
ampio, che lo apprezza per la sua versatilità.
9. Ha preso parte a
produzioni televisive. Roja si fa inizialmente notare in
televisione grazie al ruolo di Armando Sousa in
Incantesimo (2004-2005). Successivamente recita in un
episodio della fiction Don Matteo (2008), per poi prendere
parte a Romanzo criminale – La serie (2008-2010), nel
ruolo di Dandi, recitando accanto ad Andrea
Sartoretti e Vinicio
Marchioni. Continua poi a lavorare per il piccolo
schermo in serie come 1992 (2015), con Stefano
Accorsi, Ricette e ritratti d’amore (2015),
Di padre in figlia (2017) e È arrivata la
felicità (2015-2018), con Claudio
Santamaria e Claudia
Pandolfi. In seguito, ha recitato in Tutto può
succedere 2 (2017) e La compagnia del Cigno
(2019).
8. Ha recitato in due
videoclip. L’attore si è negli anni distinto per la sua
partecipazione anche a due noti videoclip di altrettante celebri
cantanti italiane. Si tratta di Il rimedio la vita e la
cura, di Chiara Galiazzo. Nel recitare in
questo ha avuto modo di collaborare con attori come
Carolina
Crescentini e Stefano
Fresi, dando vita a diverse coreografie di danza in
vari scenari di Roma. Nel 2020 è invece nel videoclip del singolo
Luci blu, della cantante Emma, la quale
in questo recita proprio accanto all’attore.
Alessandro Roja non è su
Instagram
7. Non possiede un account
personale. L’attore è notoriamente molto riservato circa
la propria vita privata, a tal punto da preferire non condividere
questa tramite i social network. L’attore sembra infatti aver avuto
un account Instagram, oggi però eliminato. Per poter avere qualche
notizia sulla sua vita al di fuori del set, è possibile tuttavia
consultare il profilo della moglie, la quale è solita pubblicare di
tanto in tanto post relativi alla loro vita famigliare.
Alessandro Roja: moglie e
figli
6. Ha sposato la figlia di
un noto sportivo. Dal 2013 l’attore è sposato con
Claudia Ranieri, figlia del popolare allenatore di
calcio Claudio. I due sembra si siano conosciuti in una trattoria
di Trastevere, a Roma, per poi intraprendere una relazione poco
dopo il loro incontro. Nel novembre del 2014, poi, la coppia dà
alla luce il figlio Orlando. Roja, a cui non piace condividere il
proprio privato, ha tuttavia più volte affermato come la sua
famiglia si diventata il centro di tutta la sua vita.
Alessandro Roja in Don Matteo
5. Ha recitato in un
episodio della celebre fiction. Nel 2008, agli inizi della
propria carriera, l’attore ottiene un ruolo di rilievo in un
episodio della celebre fiction di Rai Uno Don Matteo, con
protagonista Terence Hill. L’episodio è intitolato
Morte di un cantastorie, ed è il sesto della sesta
stagione. Roja ricopre il personaggio di Nicola Rossi, all’interno
di una storia che ha come oggetto la misteriosa morte di un
cantastorie, che si guadagnava da vivere all’interno di un centro
commerciale. Per l’attore è stata l’occasione per ottenere maggior
visibilità.
Alessandro Roja in 1992
4. Ha interpretato una
guardia. Per la serie 1992, dove si narra in
chiave romanzata delle vicende che portarono allo scandalo di
Tangentopoli, l’attore ha ricoperto il ruolo della guardia Rocco
Venturini, ufficiale di polizia membro della squadra del magistrato
Antonio Di Pietro. L’attore ha raccontato di aver inizialmente
svolto il provino per un altro ruolo, ma di non essere risultato
adatto per via dell’età. I produttori desideravano però averlo
nella serie, e così lo ricontattarono affidandogli la parte di
Venturini, personaggio che Roja ha da subito apprezzato molto.
3. Ha lavorato molto per
immedesimarsi nel ruolo. Essendo il suo un personaggio
inedito, non basato su una figura realmente esistita, l’attore ha
raccontato di aver ricercato un’immedesimazione con questo a
partire dal contesto in cui è ambientata la serie. Facendo ricerche
sul periodo storico e sugli eventi, ha iniziato a costruire il
carattere del proprio personaggio, che per lui non può essere
definito né buono né cattivo, contraddistinto appunto da quella
ambiguità tipica di quegli anni.
Alessandro Roja in La compagnia del
Cigno
2. Ha interpretato lo zio di
uno dei protagonisti. Andata in onda nel 2019, La
compagnia del Cigno è una serie incentrata su un gruppo di
ragazzi musicisti facenti parte del Conservatorio Giuseppe Verdi.
Qui fanno squadra, formando la compagnia del titolo. In essa Roja
interpreta il personaggio di Daniele, lo zio di Matteo, uno dei
ragazzi protagonisti. L’attore ha raccontato di aver stretto un
buon legame con il giovane, il quale durante le pause sul set
suonava per lui.
Alessandro Roja: età e altezza
1. Alessandro Roja è nato a
Roma, Italia, il 4 giugno 1978. L’attore è alto
complessivamente 179 centimetri.
Con la serie di film intitolati
Scream, il regista dell’horror
Wes Craven regala al cinema un nuovo iconico
killer, chiamato Ghostface per via della caratteristica maschera da
lui indossata. Protagonista di quattro film, il personaggio è
tutt’oggi una delle figure chiave del cinema horror, merito anche
del successo di Scream, che ha contribuito a ridefinire le
caratteristiche del genere, segnando un momento di passaggio
all’interno di questo. In particolare, la serie contribuì a
rilanciare il successo degli slasher, film nei quali un
maniaco omicida dà la caccia ad un gruppo di persone.
Lo spunto per
Scream nasce a partire da un vero serial killer,
operante tra il 1989 e il 1990. Questi è Danny Rolling, il quale
confessò l’omicidio e la mutilazione di cinque studenti in Florida.
Questi fu infine catturato e condannato a morte tramite iniezione
letale nel 2006. La figura del killer dei film, come anche gli
omicidi da lui perpetrati sono basati su quelli realizzati da
Rolling, e ciò contribuì a generare una concreta paura nei
confronti del personaggio di Ghostface.
Fondendo spaventose scene tipiche
del genere con elementi comici o satirici, la serie ottenne sempre
un grande successo tanto di critica quanto di box office. Il primo
film, infatti, a fronte di un budget di soli 14 milioni riuscì ad
incassare nel mondo un totale di 173 milioni di dollari. In totale,
i quattro film della serie hanno ad oggi guadagnato oltre 604
milioni a livello globale, affermandosi come una delle più celebre
serie horror di sempre.
Scream: la trama dei film
Scream (1996)
Il primo film della serie si apre
con l’adolescente Casey Becker (Drew
Barrymore), in casa da sola mentre attende l’arrivo
del fidanzato. Improvvisamente, Casey riceve una telefonata da un
misterioso interlocutore che minaccia di uccidere lei e il
fidanzato, qualora non risponda correttamente ad alcune domande sui
film horror. Per sua sfortuna, l’omicida è più astuto del previsto,
e riuscirà a ingannarli ed ucciderli brutalmente entrambi. La
protagonista si rivela allora essere Sydney Prescott (Neve
Campbell), la quale ad un anno dalla morte della madre
comincia a ricevere strane telefonate.
Attraverso una complessa indagine,
arriverà a scoprire che queste sono realizzate dallo stesso killer
di Casey. Questi si manifesta poi con il volto celato da una
misteriosa maschera bianca e il corpo avvolto da una spettrale
tonaca nera, iniziando a perseguitare Sydney e i suoi amici con
l’intento di ucciderli tutti in modo brutale. Neanche le forze
dell’ordine sembrano poter fermare la forza omicida di Ghostface, e
così la giovane ragazza capisce che l’unico modo per uscirne viva è
scoprire il mistero che si nasconde dietro quelle violenze.
Scream 2 (1997)
In occasione della prima proiezione
del film ispirato al libro della giornalista Gale Weathers
(Courteney Cox), già presente nel primo film, la
cittadina di Windsor si riempie di curiosi. Il vero killer,
tuttavia, è ancora in circolazione. Nascostosi tra gli spettatori,
attacca senza pietà due ignari studenti, uccidendoli brutalmente.
Sidney Prescott, sopravvissuta agli eventi del precedente film,
teme ora di essere nuovamente in pericolo, e che qualcun altro stia
indossando la maschera del celebre killer.
La notizia dell’omicidio richiama
l’attenzione mediatica e in città giunge anche la giornalista
Debbie Salt (Laurie Metcalf) che nutre una sorta
di ossessione per la Weathers. Ben presto, il killer passa
all’attacco cercando di uccidere Sidney, ma la ragazza riesce a
scappare con l’aiuto di Derek. La polizia incarica allora alcuni
agenti di sorvegliarla, ma, traumatizzata dalla precedente
esperienza, Sidney inizia a dubitare di tutti coloro che le sono
vicino, non potendo immaginare chi si nasconde dietro la maschera
di Ghostface.
Scream 3 (2000)
Ad Hollywood si sta girando
“Stab 3 – Ritorno a Woodsboro“, thriller destinato a
svelare gli scottanti interrogativi riguardanti gli avvenimenti che
hanno insanguinato la cittadina di Woodsboro nei precedenti
film. Sotto la direzione del trentenne regista Roman, il set
comincia ad essere luogo di incontro per diverse persone. L’attrice
Jennifer (ParkerPosey)
interpreta il ruolo di Gail Weathers, ma tutti gli occhi sono
puntati su Angelina Tyler (EmilyMortimer), scelta per interpretare il ruolo di
Sidney. All’improvviso, nel corso delle riprese, si verifica un
omicidio, e la paura comincia a farsi strada sul set. Seguiranno
poi un secondo e un terzo, proprio secondo l’ordine in cui sono
previsti dalla sceneggiatura.
Richiamata da questi eventi, la
vera Sydney, la quale si era allontanata dalla propria città in
cerca di tranquillità, è costretta a lasciare il proprio isolamento
e arriva sul set per scoprire la verità. Qui gli omicidi si
infittiscono, e il killer continua a dar vita al proprio perverso
gioco. Dopo fughe, inseguimenti, e molto terrore, la verità su chi
si cela stavolta dietro la maschera di Ghostface verrà infine alla
luce, svelando terribili verità che cambieranno per sempre il
passato e il futuro di Sydney.
Con il quarto ed ultimo capitolo
della serie, si torna a seguire le vicende della cittadina di
Woodsboro, divenuta celebre per gli omicidi verificatisi negli
ultimi anni. In questa fa ritorno anche Sydney Prescott. Nel tempo,
la donna ha pubblicato diversi libri di auto-aiuto e ora si trova
lì per promuovere l’ultimo da lei scritto, intitolato Fuori
dall’oscurità. Appena arrivata ritrova lo sceriffo Linus Riley
(David Arquette) e la giornalista Gale Weathers,
ormai marito e moglie, e si ricongiunge con Kate Roberts
(Mary McDonnell), la zia materna, e Jill (Emma
Roberts), la cugina più piccola.
Con il ritorno di Sidney, tuttavia,
ricominciano inevitabilmente anche gli omicidi. I primi due
innocenti a morire sono due liceali, e su di loro Linus comincia
subito a indagare insieme alla sua vice. Anche Gale, in memoria dei
vecchi tempi, vorrebbe aiutare nelle indagini, ma il marito le
chiede di starne fuori, preoccupato per la sua incolumità. Tutto si
complica quando il killer comincia a minacciare con delle chiamate
sia Jill che le sue amiche, e il cellulare dal quale sono partite
queste telefonate è ritrovato proprio all’interno della macchina di
Sidney. La ragazza diventerà così, per ironia della sorte, la prima
ad essere sospettata di nascondersi dietro il volto di
Ghostface.
Scream 5 (2021)
In seguito al quarto capitolo, il
regista Wes Craven si dichiarò disposto a
realizzare altri due sequel. Ciò avrebbe portato la saga ad un
totale di sei film. La sua scomparsa nel 2015, tuttavia, rallentò i
discorsi intorno alla realizzazione del quinto film. Gli stessi
produttori, Bob e Harvey Weinstein avevano espresso opinioni
contrastanti, il primo intenzionato a non produrre altri capitoli,
il secondo desideroso di realizzare almeno il quinto. I successivi
scandali legati alla sua persona hanno poi definitivamente tagliato
fuori i due fratelli dalla produzione del film.
Nel 2019 viene tuttavia annunciato
che la Blumhouse Productions di Jason
Blum, specializzatasi nella realizzazione di horror come
Paranormal
Activity e Get Out, ha
acquistato i diritti sul film, intenzionata a produrre il quinto
capitolo. Nel marzo del 2020, vengono annunciati come registi Matt
Bettinelli-Olpin e Tyler Gilet, con
il film che dovrebbe confermarsi un sequel diretto, con alcuni degli attori dei
precedenti film pronti a riprendere i loro ruoli. Le riprese
avrebbero dovuto cominciare nel maggio del 2020, ma a causa
dell’emergenza Covid-19, queste sono state spostate all’autunno. La
data d’uscita è comunque fissata per il 2021, anno in cui si
celebrerà il 25° anniversario del primo film.
Scream: il cast del film
La protagonista della serie è
indiscutibilmente Sydney Prescott, interpretata dall’attrice
Neve Campbell. Questa fu individuata dal regista
all’interno del cast di una serie televisiva, e venne scelta per la
sua capacità di sembrare innocente ma avere anche il potenziale di
destreggiarsi in situazioni particolarmente rischiose. L’attrice,
tuttavia, inizialmente si dichiarò restia ad accettare il ruolo,
non volendo prendere parte ad un nuovo film horror. Si convinse
però per il fatto che quello di Sydney sarebbe stato il suo primo
ruolo da protagonista. Inoltre, l’attrice era attratta dal
carattere del personaggio, che le sembrava abbastanza convincente
da non risultare la classica ragazza stereotipata da horror.
Il ruolo della protagonista era
stato in realtà inizialmente offerto all’attrice Drew
Barrymore. Questa però preferì ricoprire il ruolo di
Cyndi, vista all’inizio del primo film. La Barrymore era infatti
convinta che se un’attrice popolare come lei avesse ricoperto un
personaggio che viene subito eliminato, gli spettatori avrebbero
provato ulteriore spavento e smarrimento, non sapendo cosa
aspettarsi. La produzione desiderava infatti legarsi ad attori il
più popolari possibile. Per questo per il ruolo della giornalista
Gale affidarono il ruolo a Courtney Cox, all’epoca
celebre per il suo ruolo in Friends. L’attrice,
interessata alla parte, dimostrò di poter interpretare un ruolo
controverso, finendo con il convincere la produzione.
Nei primi tre film appare anche
l’attore Liev
Schreiber, nel ruolo di Cotton Weary, mentre celebre è
il cameo di Henry Winkler, il celebre Fonzie di
Happy Days, che ricopre il ruolo di Himbry, preside della
scuola frequentata dai protagonisti. Data la sua popolarità, egli
decise di non far sapere del proprio coinvolgimento, così da non
attirare su di sé le attenzioni del pubblico. Altro ruolo rimasto
iconico è quello di Tatum Riley, interpretato dall’attrice
Rose McGowan. Questa venne scelta per la capacità
di risultare la classica ragazza cinica e innocente, con sfumature
inedite rispetto al classico stereotipo.
Scream: dove vedere in streaming i
film
Per gli amanti della saga, o per
chi volesse vederla per la prima volta, è possibile fruirne grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. I film di Scream sono
infatti presenti nei cataloghi di Netlix, Now TV, Google Play,
Apple iTunes e Microsoft Store. Per vederli, una volta scelta la
piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o
sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarli in totale comodità e al meglio della qualità video.
Negli ultimi anni sempre più attori
della nuova generazione cinematografica e televisiva stanno
mostrando al mondo il proprio talento. Grazie a serie tv come
Gotham,
il pubblico sta scoprendo nuove gemme nascoste della recitazione.
Oggi vi parliamo di Cory Michael Smith, conosciuto
come il terribile enigmista di Gotham.
Scopriamo quindi insieme
tutto quello che c’è da sapere su Cory Michael
Smith e la sua carriera in ascesa.
Cory Michael Smith film: dal
teatro al cinema
10. Nato a
Columbus, in Ohio, Stati Uniti, Cory Michael Smith intraprende la
carriera d’attore solo in età adulta. Dopo essersi diplomato alla
Hilliard Darby High School, comincia a studiare recitazione ma solo
nel 2013 muove i primi passi della sua carriera d’attore.
9. Le prime
esperienze recitate di Cory risalgono quindi al 2013 ma coinvolgono
il mondo del teatro. Nello stesso anno, infatti,
l’attore partecipa a ben quattro rappresentazioni teatrali,
The Cockfight, The Whale,
The Shaggs: Philosophy of the World e Colazione da
Tiffanyche ha debuttato a
Broadway al Cort Theatre il 20 marzo del 2013. Cory ha recitato al
fianco della famosa attrice di Game of
Thrones, Emilia
Clarke.
8. Grazie alla sua
formazione classica e all’esperienza teatrale acquisita, l’anno
successivo Cory Michael Smith debutta al cinema. Nel 2014 gira film
come Camp X-Ray e Dog Food ma è
nel 2015 che per lui arriva la prima vera opportunità. L’attore
viene scelto per interpretare un ruolo minore nel film Carol diretto dal grande
Todd Haynes.
Il film, tratto dall’omonimo
romanzo di Patricia Highsmith, racconta la storia
di Therese Belivet (Rooney
Mara), un’aspirante fotografa, che intraprende una
relazione intima con una donna sposata e più grande di lei, Carol
Aird (Cate
Blanchett), nella New York degli anni cinquanta.
Carol è stato presentato al
Festival
di Cannes dove Rooney Mara è stata premiata come
migliore attrice.
7. Dopo aver avuto
la possibilità di recitare al fianco di una grandissima attrice
come Cate Blanchett, Cory continua la sua carriera e torna, nel
2017 a lavorare con Todd Haynes nel suo nuovo
film, La Stanza delle
Meraviglie (Wonderstruck). Un anno più tardi, lo
troviamo invece nel cast dei film 1985 diretto da
Yen Tan e First Man – Il
Primo Uomo diretto da Damien
Chazelle.
La pellicola di Chazelle è un
adattamento cinematografico della biografia scritta da James R.
Hanson, dal titolo First Man: The Life of Neil A.
Armstrong, pubblicata nel 2005. Il libro, così come il film,
racconta la storia del primo sbarco sulla luna e di come la
spedizione dell’apollo 11 abbia consacrato il mito di
Armstrong.
Cory Michael Smith serie tv
6. L’attore, dopo
aver sperimentato in teatro e al cinema, decide di dedicarsi anche
alla tv. Compatibilmente con i suoi impegni cinematografici e
parallelamente alla sua vita sul set, Cory Michael Smith, sbarca
anche in televisione.
Il suo primo esperimento televisivo
riguarda la miniserie inglese Olive
Kitteridge, andata in onda nel 2014.
Basata sull’omonimo romando del
2008 di Elizabeth Strout,Olive
Kitteridge è una serie in quattro puntate trasmesse sul
canale della HBO, e presentata in anteprima e
fuori concorso alla 71ª Mostra internazionale d’arte cinematografica
di Venezia. La serie racconta della vita di Olive
Kitteridge (Frances
McDormand), un’insegnante di matematica in pensione,
dal carattere freddo, severo e scostante. La donna vive in una
piccola cittadina del Maine insieme al marito farmacista Henry
Kitteridge (Richard Jenkins), un uomo mite, buono
e premuroso, il compagno perfetto per una donna così inaccessibile.
La coppia ha un solo figlio, Christopher (John Gallagher
Jr.) che purtroppo risente molto dell’assillante figura
materna.
Nelle sue John Gallagher
Jr., la serie ripercorre ben venticinque anni della vita
di Olive e analizza con occhio distaccato i problemi che la sua
famiglia si trova a dover affrontare, problemi come depressione,
lutti inaspettati e litigi tra familiari e amici. Nella serie Cory
Michael Smith ha un ruolo minore e interpreta John
Gallagher Jr., personaggio che compare solo nel primo
episodio.
Cory Michael Smith in Gotham
5. Il vero
trampolino di lancio per la carriera televisiva di Cory
Michael Smith è senza dubbio Gotham. Nel 2014,
infatti, l’attore viene scelto per il ruolo dell’enigmista nella
nuovissima serie targata Fox.
Creata da Bruno
Heller e basata sugli iconici personaggi della DC
Comics, Gotham è una serie tv che racconta
dell’adolescenza di Bruce Wayne. La storia inizia con l’assassinio
di Thomas e Martha, genitori del piccolo Bruce (David
Mazouz), uccisi da un rapinatore armato di pistola,
mentre il ragazzino assiste impotente all’omicidio. Il detective
Harvey Bullock (Donal Logue) e la nuova recluta
della polizia di Gotham, James Gordon (Benjamin
McKenzie) si occuperanno del caso, facendo di
tutto per rintracciare l’omicida dei Wayne e consegnarli alla
giustizia.
La serie, partendo dall’evento più
traumatico della vita di Bruce Wayne, ripercorre tutte le fasi
della vita di Batman prima che diventasse “l’uomo pipistrello”. In
Gotham, inoltre, vengono introdotti nuovi e vecchi personaggi come
Carmine Falcone (John Doman), boss locale, Fish
Mooney (Jada Pinkett
Smith), suo braccio destro, la taccheggiatrice Selina
Kyle (Camren
Bicondova), una giovane Catwoman e Oswald
Cobblepot (Robin Lord
Taylor), schiavetto di Fish Mooney, nonché giovane
Pinguino.
Cory Michael Smith, l’Enigmista di
Gotham City
4. Nella serie
Cory Michael Smith interpreta Edward
Nygma, anche conosciuto come Enigmista. Nygma è un
scienziato forense che lavora per il dipartimento della polizia di
Gotham City; Ed è un uomo bizzarro, timido e un po’ inquietante,
abituato a parlare per enigmi, costantemente preso di mira da
poliziotti bulli del dipartimento. Segretamente innamorato di
Kristen Kringle (Chelsea
Spack) ma tormentato dal suo fidanzato, il poliziotto
Tom Dougherty (Zachary Spicer), un giorno Edward
decide di ribellarsi uccidendo Dougherty per conquistare la sua
bella. Kristen tuttavia, terrorizzata da quel gesto così violento,
lo rifiuta, andando incontro anch’essa alla morte.
Deciso a liberare la sua follia
criminale e ad abbandonarsi al lato oscuro, Edward Nygma muore e
lascia il posto al suo alter ego, il malvagio Enigmista. Presto
però la sua condotta scellerata lo conduce nelle celle
dell’Arkham Asylum dove resta imprigionato fino a
quando il malvagio Pinguino (Robin Lord
Taylor) non decide di arruolarlo per i suoi piani di
conquista di Gotham.
L’accoppiata Cory Michael
Smith e Robin Lord Taylor è senza dubbio una delle più
entusiasmanti di tutta la serie. Pinguino e
l’Enigmista, infatti, sono sempre stati, insieme
ovviamente al Joker, due dei cattivi più
affascinanti dell’universo di Batman. Grazie alla serie scopriamo
finalmente cosa si nasconde dietro la loro terribile facciata, qual
è la loro storia e come mai sono diventati i più temibili criminali
di Gotham City.
Cory Michael Smith
interpreta Edward Nygma/l’Enigmista dal
2014 al 2019 e compare in ben 94 episodi,
dal pilot fino alla
puntata 5×12 dal
titolo “L’inizio”, che segna la fine della
serie Gotham.
Cory Michael Smith vita privata:
fidanzata, flirt e tante curiosità
3. A oggi non si
conoscono molti dettagli della vita privata di Cory Michael Smith,
tuttavia, molte delle cosa che sappiamo sono state rese note
proprio dall’attore stesso. Nel 2018, dopo tante speculazione fatte
a proposito della sua sessualità e delle sue passate relazioni
sentimentali, si è apertamente dichiarato
queer.
Il termine queer è utilizzato per
indicare una persone che non è eterosessuale né
cisgender. Un eterosessuale è una persona attratta
dal sesso opposto mentre un cisgender è una persona a proprio agio
con il suo sesso. Erroneamente potremmo pensare di essere tutti
cisgender ma non è così; basti pensare a tutte quelle persone che
non si riconoscono nel sesso che hanno dalla nascita.
Tutti i cisgender che decidono di
avviare il processo di transizione tra un sesso e l’altro,
attraverso terapia ormonale e interventi chirurgici, allora
diventano transgender.
2. Anche se la
storia non è mai stata confermata pare che Cory Michael
Smith e Emilia Clark abbiano avuto un breve flirt nel
lontano 2014. I due sono stati visti proprio quell’anno, mano nella
mano all’after party di Vanity Fair degli Oscar 2014.
Cory Michael Smith è su
Instagram
1. Come tutti gli
attori emergenti, anche Cory ha un account
Instagram
dove posta costantemente piccoli stralci della sua vita privata e
professionale. Per essere sempre aggiornati sui suoi spostamenti e
sui suoi nuovi progetti lavorativi – tra cui la serie Utopia
ferma in post-produzione – seguite i suoi account social.
L’Uomo
invisibile, un intenso e moderno thriller psicologico,
sarà disponibile nelle edizioni home video nei formati Dvd,
Blu-ray, 4k Ultra HD a partire dal 22 luglio con Universal Pictures
Home Entertainment Italia.
Prodotto dall’iconico Jason
Blum (Halloween, Split, Scappa – Get Out, Noi) e diretto
da Leigh Whannell (Saw, Insidious, Upgrade),
questo thriller psicologico rende attuale questo mutevole mostro
classico della Universal, che fa da sfondo alle vicende di una
donna forte che affronta il suo persecutore. Peter Travers, Rolling
Stone, lo definisce “Un ritratto attuale e tagliente per un horror
socialmente sensibile”. L’Uomo invisibile arriva a casa vostra con
tantissimi contenuti inediti da scoprire.
L’Uomo
invisibile segue la storia moderna dell’ossessione
ispirandosi al mostro classico Universal. Cecilia Kass (Elisabeth
Moss) torna lentamente a ricostruire la sua vita dopo la morte del
suo ex-fidanzato violento (Oliver Jackson-Cohen). Ma non passa
molto tempo prima che cominci a chiedersi se è davvero sparito per
sempre. Oltre al film, LL’Uomo
invisibile racchiude oltre venti minuti di contenuti
speciali esclusivi, tra cui la possibilità di conoscere più a fondo
la protagonista Elisabeth Moss, il commento al film con il regista
e scene eliminate che non volete assolutamente perdere.
Con una certificazione “Fresh” di
Rotten Tomatoes ed un punteggio del 91%, L’Uomo invisibile presenta
all’interno del suo cast la due volte vincitrice di Emmy e di
Golden Globe Elisabeth Moss (Noi, The Handmaid’s Tale). Ad
accompagnare la Moss, il vincitore del SAG Aldris Hodge (Black
Mirror, Straight Outta Compton), Oliver Jackson-Cohen (Hill House),
Storm Reid (Don’t Let Go, Euphoria).
Sono passati vent’anni da quando il
primo X-Men del 2000 è arrivato nelle sale
cinematografiche. Con l’acquisizione della Fox da parte della
Disney, un riavvio degli iconici mutanti targato Marvel Studios è ormai all’orizzonte.
ComicBookMovie ha raccolto i 20 momenti più iconici tratti dai
fumetti che si spera verranno adattati nell’Universo Cinematografico
Marvel. Di seguito la prima parte (qui
per recuperare la seconda parte):
Magneto strappa lo scheletro di Wolverine
Magneto ha sempre voluto
attaccare la Terra e provocare il panico di massa nella speranza di
riuscire a spazzare via migliaia di umani. Dopo una serie di
esperimenti fallimenti, era più determinato che mai a sconfiggere
gli X-Men. Durante uno scontro particolarmente accesso con
Wolverine, il cattivo lo sollevò in aria e cominciò a strappare
l’adamantio dalle sue ossa, davanti ai suoi compagni di squadra
inorriditi.
Magneto ha sempre avuto la capacità
di sopraffare Wolverine, ma farlo a pezzi in questo modo è stato
uno sviluppo scioccante che nessuno avrebbe mai immaginato che
potesse realmente accadere. Ciò ha cambiato a lungo la vita di
Wolverine (essendo più vulnerabile che mai senza uno scheletro
indistruttibile): naturalmente, l’evento ha tutto il potenziale
necessario per creare qualcosa di davvero incredibile sul grande
schermo.
Ciclope sposa Jean Grey
Le versioni più giovani di
Ciclope e Jean Grey sono state introdotte in X-Men: Apocalisse del 2016, ma la storia d’amore tra i
due non è mai stata esplorata fino in fondo. Si tratta di una delle
coppie di fumetti più iconiche di tutti i tempi, e scoprire di più
sulla loro relazione potrebbe essere altrettanto eccitante che
vederli entrare in azione come abbiamo visto fin’ora.
Scisma
Ciclope e Wolverine hanno
sempre avuto una relazione complicata, ma in seguito diventeranno
amici intimi. Tuttavia, quando Ciclope scelse di mandare alcuni dei
membri più giovani degli X-Men in una battaglia particolarmente
pericolosa, Wolverine non lo permise e anni di risentimento e
frustrazione alla fine incrinarono nuovamente il lororapporto.
Si formò uno “scisma” tra gli X-Men
ed emersero due squadre separate con idee molto diverse su come
proteggere il genere mutante dagli umani. Prima di allora, i due si
erano impegnati in una violenta battaglia che alla fine li avrebbe
costretti ad unirsi un’ultima volta per sconfiggere una Sentinella.
Quella battaglia sarebbe assolutamente epica in un contesto
live-action.
La morte di Wolverine
Il fatto che l’adattamento
di X-Men: Giorni di un futuro passato di Bryan Singer non
includesse questa scena chiave rappresenta una vera occasione
mancata, considerando quanto questo momento sia dannatamente
iconico.
Data la struttura narrativa del
film, potrebbe essere stato difficile includerlo, ma Wolverine che
viene sconfitta da una Sentinella (anche se non muore) è diventato
un momento assolutamente iconico. Inoltre, le Sentinelle potrebbero
affermarsi come una vera minaccia nel MCU.
La crocifissione di Angelo
Durante l’acclamata run
degli X-Men ad opera di Chris Claremont, il fumettista non ha mai
evitato di uccidere i mutanti quando la storia lo richiedeva. Il
“Massacro Mutante” è stato uno degli eventi più incredibili delle
serie crossover, in cui un gruppo noto come i Marauders si recano
sottoterra per massacrare i mutanti deformi noti come i
Morlock.
Mentre tentava di salvare un giovane
mutante in pericolo, Angelo fu catturato e crocifisso in una tavola
scioccante che si rivelò alquanto controversa a causa delle sue
connotazioni religiose. Indipendentemente da ciò, l’evento ebbe
conseguenze enorme su uno degli X-Men originali di Charles Xavier,
e sarebbe certamente una mossa audace per i Marvel Studios intraprendere un
percorso altrettanto oscuro con Warren Worthington III al
cinema.
Uncanny X-Men
I film sugli X-Men sono
sempre stati molto diversi dai fumetti, soprattutto per il modo in
cui alcuni mutanti si sono uniti alla squadra. Quando giungerà il
momento di riavviare il franchise, seguire la direzione di
“Giant-Size X-Men #1” potrebbe essere un modo intelligente per dare
alla saga nuova linfa.
Con molti membri del gruppo
originale intrappolati su Krakoa, l’isola vivente, Ciclope e Xavier
non hanno altra scelta che rivolgersi altrove per chiedere aiuto e
riunire una nuova squadra di X-Men per organizzare una missione di
salvataggio. Fu qui che vennero introdotti personaggi del calibro
di Wolverine e Storm. Saremo ancora più scioccati se il riavvio non
finisse per essere soprannominato proprio “Uncanny X-Men” dai
Marvel Studios!
Wolverine lotta contro il Club Infernale
Abbiamo già incontrato il
Club Infernale in X-Men: L’inizio. La storia del gruppo di nemici degli
X-Men con Wolverine non ha fatto altro che cementare lo status del
personaggio come preferito dai fan. Ad ogni modo, è il momento in
cui si scopre che il mutante presunto morto è in realtà ancora
vivo, che dovrebbe arrivare sul grande schermo prima o poi.
Si tratta di un un momento che
potrebbe fare la gioia esclusivamente dei fan dei fumetti, ma ciò
non esclude che se l’Hellfire Club dovesse fare davvero il suo
debutto nel MCU, il momento dello scontro con
Wolverine non deve assolutamente mancare!
La morte di Jean Grey
Abbiamo visto Jean Gray
“morire” in
X-Men 2, ma se e quando avremo un adattamento fedele della
“Saga della Fenica Nera” (perché sicuramente non era Dark
Phoenix dello scorso anno), si spera che possa avvenire
grazie ai Marvel Studios.
Travolta dal suo nuovo potere, Jean
scelse di sacrificarsi piuttosto che rischiare di perdere il
controllo, anche se Ciclope credeva di poter imparare a
padroneggiare le sue nuove abilità. È un momento straziante e
sebbene possa sembrare che un film futuro vada a ricostruire un
vecchio terreno rivisitando quest’evento, il team creativo dei
Marvel Studios potrebbe apportare
qualcosa di nuovo a questo arco narrativo così amato, probabilmente
come la Fox non è mai riuscita a fare.
L’ascesa di Arcangelo
A seguito degli eventi
della crocifissione di cui abbiamo parlato prima, Warren
Worthington III non ebbe altra scelta che farsi amputare le ali.
Poco dopo si suicidò, o almeno così sembrava. In realtà, aveva
stretto un accordo con Apocalisse in cambio di nuove ali di metallo
affilate come rasoi. Tuttavia Angelo, ormai irriconoscibile, non
aveva altra scelta che diventare il capo dei Quattro Cavalieri di
En Sabah Nur (Morte), dando così vita ad Arcangelo.
Anche dopo essere sfuggito alle
grinfie dell’antico mutante, Warren ha costantemente combattuto con
il suo lato oscuro e alla fine si è arreso, tentando nel mezzo di
diventare lui stesso una nuova Apocalisse. Tutto ciò potrebbe
funzionare davvero bene nel MCU e rivelarsi una direzione
affascinante per raccontare nuovamente un personaggio fin troppo
trascurato dai film originali.
Il nuovo casco di Charles Xavier
Ad un certo
punto, nei fumetti, gli X-Men vivono a Krakoa, una nazione sovrana
fondata da Charles Xavier che ha deciso che farà tutto il
possibile per proteggere il genere mutante. È diventato una specie
di maestro manipolatore e ha persino scoperto un modo per aiutare i
mutanti ad ingannare la morte.
Sia Sir
Patrick Stewart che
James McAvoy hanno svolto un ottimo lavoro nei panni di Charles
Xavier, quindi è ora di portare il personaggio in una nuova
direzione… direzione che potrebbe passare anche dal look del
personaggio, che potrebbe sfoggiare un nuovo casco. Inoltre, Krakoa
rappresenterebbe anche un bel cambiamento rispetto alla
X-Mansion.
La produzione di Mission
Impossible 7 è stata ritardata a causa della pandemia di
COVID-19, ma si prevede che le riprese partiranno ufficialmente in
autunno. Ciò è evidente da questa nuova foto dal dietro le quinte
condivisa su
Instagram dalla star Rebecca Ferguson, mentre l’attrice si appresta
a maneggiare un enorme fucile da cecchino come parte del suo
allenamento.
La Ferguson sta lavorando con la
Bare Arms, una società con sede nel Regno Unito che fornisce
consulenti militari e addestramento per armi da fuoco ad una
varietà di membri del cast di film e serie tv. Lo scatto condiviso
dalla Ferguson lascia quindi intendere che tutti i membri coinvolti
nella produzione si stanno preparando per tornare sul set non
appena sarà possibile.
La pandemia di Covid-19 ha avuto gli
effetti più disparati sulla produzione del film: ad esempio, il
rinvio delle riprese ha spinto Nicholas Hoult ad abbandonare il film
(l’attore avrebbe dovuto interpretare il villain principale, ma è
stato poi sostituito da
Esai Morales, noto per la serie Titans).
Le date di uscita di Mission
Impossible 7 e 8
Nei prossimi due capitoli della saga
di Mission Impossible, Tom
Cruise e Rebecca
Ferguson torneranno nei panni di Ethan Hunt e
Ilsa Faust. I due film vedranno coinvolti anche Shea
Whigham (Kong: Skull Island), Hayley
Atwell (Captain America: Il primo
vendicatore), Pom
Klementieff (Guardiani della Galassia)
e Esai
Morales (Ozark). Christopher
McQuarrie scriverà e dirigerà i film, che faranno il
loro debutto nelle sale americane rispettivamente il 19 novembre
2021 e il 4 novembre 2022.
Lo stunt di
Ben Affleck nei panni di Batman,
Richard Cetrone, ha rivelato il motivo per cui era
particolarmente eccitato all’idea di usare delle pistole durante le
riprese di una celebre scena di Batman v Superman: Dawn of Justice. Cetrone ha
interpretato lo stunt di Affleck anche in Suicide
Squad e Justice
League, sebbene nessuna di queste due apparizione del
Crociato di Gotham sia stata controversa come la scena di
sparatoria in BvS.
Batman v Superman: Dawn of Justice ha attirato
l’ira di molti fan per l’approccio del regista Zack
Snyder al personaggio del Cavaliere Oscuro. Le
critiche più accese si sono concentrate proprio sull’uso delle armi
da fuoco da parte di Batman, critiche che sono andate di pari passo
col fatto che il Crociato di Gotham uccidesse diverse persone
durante tutto l’arco narrativo del film.Questo perché, nella maggior parte delle raffigurazioni
moderne di Batman, il personaggio ha due regole: non uccide e non
usa pistole.
La decisione di
Snyder di ignorare quei tratti del personaggio abbastanza
consolidati ha inevitabilmente provocato le reazioni da parte di
quei fan che sentivano che il regista stesse violando alcuni degli
assetti morali fondamentali che definiscono l’eroe. Mentre tale
scelta divide ancora oggi molti appassionati, a quanto pare però ha
reso il lavoro dello stunt Richard Cetrone ancora più
eccitante.
Cetrone ha spiegato perché era così
eccitato per la scena degli scontri a fuoco durante un episodio del
podcast “Batman v Superman: By the Minute” (via
Screen Rant). La sequenza in questione è diventata una delle
più note e discusse dell’intero film. Armato di pistola in una mano
e di fucile automatico nell’altra, Batman combatte diversi uomini
appartenenti all’esercito fascista di Superman. “Sapevo che
avremmo incorporato le pistole e non tanto per l’aspetto legato
alla sparatoria, ma sapevo che avremmo incorporato le armi negli
attacchi”, ha spiegato Cetrone. “Sembrava che potesse
essere molto divertente per me perché avevo pistole in tutte e due
le mani, e potevo incorporarle nei combattimenti, tornare alle
riprese e poi tornare di nuovo ai combattimenti, perché quei
ragazzi venivamo da me in tutte le direzioni.”
La sequenza dell’incubo di Bruce
Wayne in Batman v Superman
Già in passato Cetrone aveva
rivelato che la scena dell’incubo di Bruce Wayne era stato aggiunta
in seguito. Lo stunt era particolarmente eccitato perché la natura
della scena gli ha conferito una maggiore libertà creativa. Cetrone
ha anche spiegato in che modo la scena era stata pensata in maniera
diversa rispetto a ciò che il pubblico ha visto al cinema:
“Avevamo Batman in giro con le pistole, con una primaria che
porta su una fionda, e con un secondario che si portava sul fianco…
ma non l’avete mai visto.”
Le parole di Cetrone
lasciando intendere che c’è stata sicuramente ampia libertà
creativa durante la realizzazione della sequenza dell’incubo in
Batman v Superman: Dawn of Justice, con Snyder
che ha sicuramente sfruttato appieno la natura onirica della scena.
L’eccitazione di Cetrone nel riuscire ad incarnare questa singolare
interpretazione di Batman era, probabilmente, lo stesso tipo di
sentimento che Snyder sperava di suscitare anche negli
spettatori.
Sono stati scelti i film della
sezione Venezia Classici della 77. Mostra
Internazionale d’Arte Cinematografica, che quest’anno
saranno ospitati all’interno del programma del festival Il
Cinema Ritrovato, promosso dalla Cineteca di
Bologna, che si svolgerà dal 25 al 31
agosto nella città emiliana. La collaborazione tra i due
festival è un segno concreto della solidarietà esistente e
della possibilità di superare le difficoltà del momento,
individuando inedite modalità condivise per uscire dall’isolamento
provocato dalla pandemia. La selezione di Venezia Classici
2020, arricchita di ulteriori titoli, verrà poi replicata
a Venezia nei mesi successivi.
La 77. Mostra Internazionale
d’Arte Cinematografica si terrà al Lido di
Venezia dal 2 al 12 settembre, diretta da
Alberto Barbera.
Venezia Classici è
la sezione che dal 2012 presenta alla Mostra in anteprima mondiale,
con crescente successo, una selezione dei migliori restauri
di film classici realizzati nel corso dell’ultimo anno da
cineteche, istituzioni culturali e produzioni di tutto il mondo.
Venezia Classici è curata da Alberto
Barbera con la collaborazione di Federico
Gironi.
Questo l’elenco completo dei
restauri di Venezia Classici selezionati per la
77. Mostra, che saranno proiettati dal 25 al 31
agosto al festival Il Cinema Ritrovato di
Bologna:
VENEZIA
CLASSICI
CRONACA DI UN
AMORE
di Michelangelo
ANTONIONI (Italia, 1950, B/N)
restauro: Cineteca di Bologna
CLAUDINE
di John BERRY (USA,
1974, colore)
restauro: Fox/Criterion/Disney
DEN MUSO (THE YOUNG
GIRL)
di Souleymane CISSÉ
(Mali, 1975, colore)
restauro: Cinemathéque Francaise
UTÓSZEZON (LATE
SEASON)
di ZoltánFÁBRI (Ungheria, 1966, B/N)
restauro: Hungarian National Film
Archive
SEDOTTA E
ABBANDONATA
di Pietro GERMI
(Italia, 1964, B/N)
restauro: Cineteca di Bologna
LA ÚLTIMA CENA (THE LAST
SUPPER)
di Tomás GUTIÉRREZ
ALEA (Cuba, 1976, colore)
restauro: Cineteca di Cuba
FUKUSHÛ SURU WA WARE NI
ARI (VENGEANCE IS MINE)
di Shôhei IMAMURA
(Giappone, 1979, colore)
restauro: Shochiku
MUHOMATSU NO ISSHO (THE
RICKSHAW MAN)
di Hiroshi INAGAKI
(Giappone, 1943, B/N)
restauro: Film
Foundation/Kadokawa
YOU ONLY LIVE
ONCE
di Fritz LANG (USA,
1937, B/N)
restauro: StudioCanal
SERPICO
di Sidney LUMET
(USA, 1973, colore)
restauro: StudioCanal
LE CERCLE
ROUGE
di Jean-Pierre
MELVILLE (Francia, 1970, colore)
restauro: StudioCanal
NEOKONCHENNAYA PYESA
DLYA MEKHANICHESKOGO PIANINO (UNFINISHED PIECE FOR THE PLAYER
PIANO)
di Nikita MIKHALKOV
(Unione Sovietica, 1977, colore)
Il design di un nuovo cinema europeo
sembra richiamare alla memoria quello del Senato
Galattico della celebre saga di Star Wars. Il Senato Galattico ha avuto un
ruolo molto importante nella trilogia prequel della saga
fantascientifica, con la Camera del Senato Galattico che ha posto
le basi non solo per l’ascesa al potere di Palpatine, ma anche per
l’epica battaglia tra il Signore Oscuro dei Sith e Yoda vista ne
La Vendetta dei Sith.
Una nuova esperienza cinematografica
debutterà in Francia il prossimo anno, grazie a Oma Cinema. Lo scopo del design del
cinema è quella di garantire il distanziamento sociale e di offrire
agli spettatori “un’esperienza immersiva verticale”.
Eppure, il rending 3D del progetto disponibile sul sito web
ufficiale ricorda moltissimo la Camera del Senato
Galattico. L’amministratore delegato di Oma Cinema, Pierre
Chican, ha affermato che lo scopo del progetto è quello di rendere
ogni posto disponibile il migliore all’interno della sala. Potete
dare un’occhiata al design in questione grazie al video di
seguito:
Star Wars e l’innovazione al cinema
per riportare in sala gli spettatori
Probabilmente, nelle intenzioni di
chi ha progettato il design di questo nuovo cinema non c’era alcun
intento di riportare alla memoria dello spettatore l’architettura
del Senato Galattico; ciononostante, è difficile non notare le
somiglianze. I cinema di tutto il mondo hanno dovuto subire una
lunga battuta d’arresto a causa della pandemia di Coronavirus
purtroppo ancora in corso. Un’esperienza cinematografica ispirata a
Star Wars sarebbe sicuramente motivo di
grande attrazione per gli affezionati alla sala, purtroppo ancora
restii a rischiare di tornare al cinema. Forse questo design
innovativo creerà una nuova tendenza che, a mano a mano,
influenzerà i cinema di tutto il mondo.
Per fortuna, le
persone che frequenteranno questo nuovo cinema innovativo a partire
dal prossimo anno, non dovranno fare i conti con le ambizioni del
malvagio Palpatine! Sebbene ci siano innumerevoli opzioni di
streaming che ad oggi ci permettono di poter godere di un film
nella tranquillità delle nostre case, ci sono ancora un fascino ed
una magia innegabili legati alla sala e al grande schermo, che
probabilmente non svaniranno mai. Questo cinema così ingegnoso
dovrebbe debuttare in Francia il prossimo anno, e siamo certi che
il suo design regalerà agli spettatori un’esperienza unica,
trasportandoli inevitabilmente in una galassia lontana,
lontana…
Il MCU ci ha abituati da
subito a svolte narrative avvincenti, intrecci appassionanti e una
storia costruita nella più meticolosa attenzione per i dettagli. Ci
sono state però delle volte in cui quello che è accaduto sul grande
schermo è stato decisamente imprevedibile, come zia May che scopre
l’identità segreta di Peter, o il twist del finale di saga, in cui
Tony si sacrifica per salvare l’intero universo. Ecco di seguito i
10 momenti inaspettati del MCU che hanno sorpreso
tutti gli spettatori.
Nell’atto finale di
Spider-Man: Homecoming, Peter Parker rifiuta l’offerta
di Tony Stark di unirsi agli Avengers, rifiuta quel costume
elegante di Iron Spider e torna al suo classico costume rosso e
blu. Di nuovo nella sua camera da letto, il tessi ragnatele si
toglie la maschera ed è allora che accade l’imprevisto.
In un momento che nessuno avrebbe
potuto prevedere, la zia di Peter compare sulla porta dietro suo
nipote ed esclama “Ma che ca***” mentre partono i titoli
di coda e il film si chiude con questo cliffhanger.
I Marvel Studios ci hanno fatto aspettare fino
all’uscita di
Spider-Man: Far From Home per capire come May avesse
reagito al fatto che suo nipote fosse un supereroe, anche se è un
peccato non aver mai visto la conversazione che è sicuramente
seguita alla scoperta.
Mentre sarebbe impreciso
dire che i fan hanno trascorso anni a chiedersi come Nick Fury
abbia perso la vista, è stata sicuramente una domanda senza
risposta che ha suscitato frequenti discussioni. Quando divenne
chiaro che Captain
Marvel avrebbe approfondito il discorso dello
S.H.I.E.L.D., era inevitabile aspettarsi delle risposte in merito,
ma chi avrebbe potuto immaginare che sarebbe finita così?
Nonostante sembri che Fury possa
perdere l’occhio per mano di uno degli Skrull, è invece capitato
che il futuro direttore dello S.H.I.E.L.D. viene ferito da Goose,
l’alieno Flerken che ha le sembianze di un gatto.
Sarebbe bastato un solo graffio, e
Fury è rimasto senza un occhio e una cicatrice dall’aspetto
sgradevole che abbiamo visto per la prima volta in Captain America: The Winter
Soldier. Questa scelta non è piaciuta a tutti i fan, ma
sicuramente è una svolta inaspettata.
I Marvel Studios hanno davvero
stabilito quanto sarebbero stati diversi i loro film quando il loro
primo “esperimento”, Iron Man,
si è concluso con questo colpo di scena finale.
Piuttosto che fingere che Iron Man
fosse la sua guardia del corpo come ha fatto la controparte dei
fumetti per tutti quegli anni, Tony Stark dice al mondo che “Io
sono Iron Man”, e non potevamo davvero chiedere un finale più
memorabile per il capitolo iniziale di quello che sarebbe diventato
poi il MCU.
Si tratta di un momento gestito
perfettamente dal regista Jon Favreau, e mentre alcuni fan sono
rimasti delusi dalla mancanza di identità segrete in questo mondo
condiviso, questa è stata comunque una scena grandiosa.
La morte dell’agente Coulson –
The Avengers, 2012
Nonostante non sia un
personaggio dei fumetti, l’agente Coulson ha riscosso un successo
immediato con gli spettatori, e la sua presenza ricorrente lo ha
trasformato in uno dei personaggi secondari preferiti dell’inizio
del MCU. Questo è stato determinante
per l’accoglienza così scioccata ricevuta dalla sua morte.
Dopo aver giocato un ruolo chiave
nell’assemblare i più potenti eroi della Terra per Nick Fury,
Coulson era lì per proteggere la squadra da Loki e ha usato la
tecnologia Destroyer per abbattere il dio dell’Inganno.
Naturalmente, essendo Loki… Loki,
riapparve pochi istanti dopo e utilizzando lo scettro dei Chitauri
contro lo stesso agente dello S.H.I.E.L.D. Sappiamo poi che Coulson
è stato salvato ed ha avuto una ricca carriera sul piccolo schermo,
tuttavia in quel momento siamo rimasti tutti sorpresi e
dispiaciuti.
Quando Captain America: The Winter Soldier è uscito
nel 2014, l’Universo Cinematografico Marvel era ancora agli inizi in
qualche modo, e avevamo appena iniziato a familiarizzare con lo
S.H.I.E.L.D.
La rivelazione che l’organizzazione
di spionaggio era stata sin dal suo inizio viziata dagli infiltrati
del HYDRA provocò un sorprendente colpo di scena, ma il fatto che
Capitan America alla fine fu costretto a tradire lo S.H.I.E.L.D. ed
esporre i loro segreti al mondo, con la collaborazione di Vedova
Nera, ha significato che il mandato di Nick Fury come creatore e
regista dei Vendicatori si era concluso molto prima di quanto
qualsiasi fan avrebbe potuto prevedere o immaginare.
È stato un errore sbarazzarsi dello
S.H.I.E.L.D. così presto? Forse ritardando questo colpo di scena,
ci sarebbero state più possibilità narrative, ma sicuramente questo
twist ha sorpreso i fan, ed è presente in uno dei film migliori
della Infinity Saga.
Forse si potrebbe pensare
che Captain America che solleva il Mjolnir in Avengers: Endgame meriterebbe più un posto
in questa lista, ma dopo che è stato vagamente anticipato in
Avengers: Age of Ultron, è stato un momento che in
qualche modo era previsto, e che tutti speravamo di vedere nel
finale della Infinity Saga.
Dopo la sua creazione, Vision
implora i più potenti eroi della Terra di riunirsi per fermare
Ultron una volta per tutte, e mentre la squadra si prepara a
partire, passa il Mjolnir a Thor, come fosse una cosa normale
sollevare il martello del Dio del Tuono.
Dimostrando che non è dalla parte di
Ultron ed è veramente degno di riunirsi al resto degli Avengers,
questo è stato un momento importante per Vision, che lo investe del
titolo di uno degli eroi più grandi eroi di questo universo
condiviso. Non a tutti è piaciuta quella scena, ma non si può
negare che sia stata inaspettata.
In Avengers:
Infinity War, la posta in gioco era ovviamente alta,
ma i fan erano convinti che il sequel non avrebbe necessariamente
ruotato attorno al Titano Pazzo, soprattutto con voci secondo cui
chiunque, da Annihilus a Galactus, sarebbe potuto arrivare
nell’universo cinematografico Marvel.
Di conseguenza, quando Thor conficcò
Stormbreaker nel petto di Thanos, sembrò per un attimo che il
Titano potesse essere sconfitto. Invece, il cattivo era ancora in
grado di schioccare le dita e sprigionare il potere delle Gemme
dell’Infinito per mettere in atto il suo piano mortale e
terribile.
Con ciò, amati eroi come Black
Panther, Bucky, Spider-Man e Groot si sono tutti trasformati in
cenere, scioccando i fan e lasciandoci tutti a chiederci come
sarebbero potuti tornare in vita. L’attesa è durata oltre un
anno.
Ovviamente, tutti quegli
eroi alla fine sarebbero stati riportati indietro grazie al primo
schiocco di Hulk che usa le Gemme dell’Infinito recuperate a spasso
nel tempo per invertire gli effetti dello schiocco di Thanos.
Tuttavia, con le forze del Titano
Pazzo che sono sul punto di sopraffare i più potenti eroi della
Terra, Tony Stark è costretto a prendere la situazione in mano
(letteralmente) quando indossa il Guanto dell’Infinito e schiocca
le dita – dichiarando “Io sono Iron Man” un’ultima volta – per
spazzare via Thanos e il suo enorme esercito.
Ci aspettavamo che l’eroe
incontrasse potenzialmente il suo creatore in Avengers:
Endgame, ma non così, e non in un modo che si
riferisse così perfettamente alla sua prima avventura nell’MCU. I fratelli Russo hanno fatto
centro.
Di tutti i modi in cui i
fan hanno immaginato che la storia di Captain America sarebbe
arrivata alla fine, chi avrebbe potuto immaginare che sarebbe stata
questa?
Tornando indietro nel tempo con le
Gemme dell’Infinito per riportarle al loro posto legittimo,
sembrava che Steve Rogers sarebbe tornato immediatamente al suo
presente… tranne che non è tornato. Contemporaneamente, un vecchio
con lo scudo di Capitan America torna ai giorni nostri, e allora
apprendiamo che Steve, compiuta la sua missione, per la prima volta
nella sua vita prende una decisione da “egoista”, resta nel
passato, il suo legittimo presente.
Quella bellissima scena finale di
Steve che balla con Peggy Carter non avrebbe potuto essere finale
migliore, ed è un finale che non avremmo certo potuto prevedere in
anticipo.
Se non vi ha sorpreso la
scena post-credits di
Spider-Man: Far From Home, non sappiamo davvero cosa
dire…
Sembrava probabile che potessimo
ottenere una menzione della Oscorp o qualcosa di simile, tuttavia
il notiziario con una news straordinaria che ha risuonato a Madison
Square ha davvero sorpreso il mondo. L’apparizione di J. Jonah
Jameson di J.K. Simmons ha davvero fatto cadere la mascella a
tutti!
Dato che non era abbastanza grande
come colpo di scena, Sony e Marvel hanno deciso addirittura di
fargli annunciare l’identità segreta di Spider-Man! E così, alla
fine di Far From Home, Peter Parker è stato ufficialmente
smascherato. Cosa potrà mai accadere adesso?
Himesh Patel, uno
degli attori di Tenet,
ha elogiato il lavoro di Christopher Nolan, sottolineando quanto,
durante la lavorazione del film, sia rimasto stupito dal fatto che
sia stata usata pochissima CGI. Patel è salito alla ribalta lo
scorso anno grazie al ruolo da protagonista nel film Yesterday di Danny Boyle. Purtroppo, ancora poco
sappiamo sul ruolo che l’attore indiano avrà nell’ultima fatica del
regista della trilogia de Il Cavaliere
Oscuro.
Sappiamo che il nome del suo
personaggio sarà Ahmad, e nell’ultimo trailer del film lo abbiamo
visto cospirare insieme ai personaggi di
Robert Pattinson e
John David Washington. Nolan si è impegnato a fondo
per mantenere il più stretto riserbo attorno alla storia del suo
film, il che rende l’arrivo nelle sale di Tenet ancora
più atteso.
Nonostante gli ultimi risvolti
attorno alla data di uscita del film (di
recente posticipato a data da destinarsi), Tenet
resta uno dei titoli più attesi dell’anno, con i membri del cast
che continuano ad alzare l’hype attorno al progetto. Intervistato
da
GQ India, Himesh Patel ha elogiato il modo in
cui Nolan affronta il lavoro sugli effetti speciali nei suoi film,
spiegando: “La sua dimensione è semplicemente incomprensibile.
Quando poi scopri che è stato fatto tutto a porte chiuse, con
pochissima CGI… è strabiliante”.
Tenet e la famigerata scena dell’aero
Parlando del film nello specifico,
l’attore ha aggiunto: “Non riesco a capire come siano in grado
di realizzare certe cose, ma Nolan trova sempre un modo. L’intera
crew entra in gioco quando si parla degli enormi stunt che vengono
realizzate sul set, come la scena dell’aereo che avete sicuramente
visto nel trailer. Quella era un vero aereo che la produzione ha
comprato soltanto per farlo esplodere!”
La famigerata
scena dell’aereo è stata effettivamente inclusa nel secondo
trailer di Tenet
e sembra essere opera del misterioso personaggio interpretato da
Pattinson. In realtà, gran parte della trama di Tenet è
ancora oggi un totale mistero: le poche cose che sono state
rivelate sulla trama sono che il film è ambientato nel mondo dello
spionaggio internazionale e che qualcuno sta lavorando per fermare
un evento paragonabile alla Terza Guerra Mondiale; inoltre,
sappiamo che l’azione del film avrà a che fare con una sorta di
manipolazione del tempo chiamata “Inversione”.