Storia del
matrimonio di Noah Baumbach, uno
sguardo bruciante sulla fine di una relazione, ha ottenuto sei
nomination ai Golden Globes 2020. A produrre il
film c’è Netflix, il gigante dello streaming, che ha investito
miliardi di dollari in contenuti originali negli ultimi anni.
Quello che ormai potremmo definire uno studio a tutti gli effetti,
oltre a primeggiare in campo cinematografico, ha anche guidato le
nomination sul fronte televisivo, segnando quattro nomination a
testa per The
Crown e Unbelievable.
In totale, Netflix ha conquistato 34 nomination ai Golden Globes,
tra televisione e cinema, dominando la concorrenza e superando
qualsiasi altra compagnia di intrattenimento.
Un altro titolo Netflix, l’epopea
di gangster di Martin Scorsese
The Irishman, ha raccolto cinque
nomination ai Globes, pareggiando con C’Era una
volta a Hollywood di Quentin
Tarantino. Chernobyl di
HBO ha pareggiato con i due show Netflix a quattro nomination.
Il risultato delle nomination
annunciate nella mattinata losangelina del 9 dicembre, è un segno
di un nuovo ordine mondiale a Hollywood, che è sempre più dominato
dai servizi di streaming. Insieme a Netflix, Hulu e Amazon Prime
hanno di che festeggiare, con le nomination a
Catch-22 e a La Favolosa
Signora Maisel, mentre Apple raccoglie consensi
per The Morning Show.
Intanto, mentre Disney ha già
lanciato Disney + in Nord America e Olanda, Comcast e WarnerMedia
stanno preparando i loro sfidanti, Peacock e HBOMax.
La corsa alla regia cinematografica
non ha incluso nessuna regista donna, escludendo artisti del
calibro di Greta Gerwig per il suo lavoro in
Piccole donne o Lulu
Wang per
The Farewell – Una Bugia Buona. La
categoria vede comunque una serie di nomi di grandissimo prestigio:
Tarantino, Scorsese, Jong-Ho, Mendes e Phillips.
Visto che i Golden Globes
2020 dividono le categorie comedy/musical e drama,
C’era una volta a Hollywood concorrerà
contro
Jojo Rabbit,
Cena con Delitto,
Dolemite is My Name e
Rocketman. Mentre The
Irishman se la vedrà con 1917,
Storia di un Matrimonio, I
due papi e
Joker.
La cerimonia annuale, ospitata
dalla Hollywood Foreign
Press Association, è la tappa più divertente della
maratona della stagione dei premi, e non sempre rappresenta uno
specchio di quello che accadrà ali Oscar, vista proprio la
divisione in due categorie dei film che partecipano.
L’edizione 2020 promette di essere
costellata di stelle di altissimo livello, alla luce di una
stagione cinematografica ricca di titoli di grande pregio. Se la
categoria drammatica per il migliore attore vede lo scontro
titanico tra Christian Bale (Le
Mans ’66), Adam Driver
(Storia di un Matrimonio),
Joaquin Phoenix (Joker), Antonio
Banderas (Dolor
y Gloria), insieme al decano Jonathan
Pryce (I due papi), quella per
il migliore attore comico vede Daniel Craig, improbabile investigatore
di Cena con Delitto, confrontarsi con
Leonardo DiCaprio
(C’era una volta a Hollywood),
Taron Egerton
(Rocketman), Eddie
Murphy (Dolemite Is My Name) e
Roman Griffin Davis, il giovane artista che ha
fatto il suo debutto con Jojo Rabbit.
La categoria per la migliore
attrice in una commedia/musical è un bel misto, con
Cate Blanchett (Che fine
ha fatto, Bernadette) ed Emma
Thompson (E poi c’è
Katherine), che si scontrano con le stelle
nascenti Awkwafina (The Farewell – Un
Bugia Buona) Ana de Armas
(Cena con Delitto) e Beanie
Feldstein (Booksmart). La
migliore attrice drammatica, invece, presenta una rosa altrettanto
interessante: Cynthia Erivo (Harriet),
Scarlett Johansson
(Storia di un matrimonio),
Saoirse Ronan (Piccole
donne) e due mutaforma Charlize Theron (Bombshell)
e Renée Zellweger (Judy), qui onorate per
le camaleontiche interpretazioni di Megyn Kelly e Judy Garland.
Trai grandi esclusi, annoveriamo
Robert De Niro e Adam Sandler, che hanno ottenuto alcune
delle migliori recensioni delle loro carriere per il loro lavoro in
The Irishman e Uncut
Gems, ma non sono riusciti a raggiungere la cinquina.
Allo stesso modo, Sandra Oh, una vincitrice
dell’anno scorso per Killing Eve, è stata
esclusa. Forse il più scioccante è stato il fatto che
When They See Us, di Ava
DuVernay sul caso del jogger di Central Park, è stato
completamente ignorato dai Golden Globes 2020,
nonostante il diffuso plauso della critica.
Nella migliore interpretazione di
un’attrice in una serie televisiva drammatica, Jodie
Comer è in competizione con artisti del calibro di
Jennifer Aniston (The Morning
Show), Olivia Colman (The
Crown), Nicole Kidman
(Big Little Lies) e Reese Witherspoon, riconosciuta
per il suo ruolo in The Morning Show. Le
concorrenti come migliore attrice nella categoria di una serie
comica sono Christina Applegate (Dead
to Me), Rachel Brosnahan
(La favolosa signora Maisel),
Kirsten Dunst (On Becoming a God in
Central Florida), Natasha Lyonne
(Russian Doll) e Phoebe
Waller-Bridge (Fleabag).
La categoria miglior attore di una
serie comica comprende attori come Michael Douglas
(The Kominsky Method) e Paul
Rudd (Living with Yourself), che
sono però meglio conosciuti per il loro lavoro sul grande schermo.
Si scontreranno con Bill Hader
(Barry), Ben Platt
(The Politician) e Ramy Youssef
(Ramy). E mentre Game of Thrones è stato
ampiamente trascurato dagli elettori di Globes, la star Kit
Harrington è riuscita a mettere a segno la nomination come
miglior attore drammatico. La sua competizione sarà con
Brian Cox (Succession),
Rami Malek (Mr. Robot),
Tobias Menzies (The
Crown) e Billy Porter
(Pose).
Oltre ai servizi di streaming, ci
sono studios “tradizionali” che hanno comunque fatto la voce grossa
alle nomination ai Golden Globes 2020, tra questi
c’è Sony Pictures, che ha ottenuto otto nomination, oltre a due
candidature per la divisione artistica Sony Pictures Classics.
Disney e Warner Bros. hanno registrato sei nomination a testa, con
Frozen 2 e
Joker. In campo televisivo, l’unica che
può ambire a far paura a Netflix è solo la HBO, che ha conquistato
quindici nomination con Barry, Chernobyl
e Succession.
Per quanto riguarda le serie, oltre
a Game of Thrones che avrebbe meritato un
posto d’onore, almeno per quanto riguarda il suo posto nella storia
produttiva del mezzo, è vergognosa l’assenza di
Euphoria, una delle migliori pagine di
storia recente della tv mai scritte.
La cerimonia di quest’anno sarà
condotta da
Ricky Gervais, il creatore di The
Office, che ha presentato i Golden
Globes altre 4 volte e sostituisce la coppia dello scorso
anno, formata da Andy Samberg e Sandra
Oh. La cerimonia andrà in onda il 5 gennaio su NBC.
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