Home Blog Pagina 1012

Wonder Woman 1984: al via le riprese aggiuntive

wonder woman 1984

L’account twitter ufficiale di Wonder Woman 1984 ha annunciato che il film di Patty Jenkins con Gal Gadot è entrato nella fase di riprese aggiuntive che si stanno svolgendo negli studi della Warner Bros di Londra.

Le riprese aggiuntive anche dopo molti mesi dalla fine della produzione ufficiale sono diventate ormai un processo comune per i blockbuster, quando una volta erano invece considerate un fenomeno imprescindibilmente legato al fatto che il film fosse un disastro e andava in qualche modo aggiustato.

Allo stato attuale, la ripresa aggiuntiva è diventata una parte integrante della produzione, e spesso è inserita anche nelle previsioni di spesa e nel piano di lavorazione del film.

https://twitter.com/WonderWoman84HQ/status/1154067310468096000?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1154067310468096000&ref_url=https%3A%2F%2Fwww.badtaste.it%2F2019%2F07%2F28%2Fwonder-woman-1984-al-via-le-riprese-aggiuntive%2F384500%2F

Wonder Woman 1984come tornerà Steve Trevor?

L’uscita nelle sale è fissata al 6 giugno 2020.

Il film è stato definito dal produttore Charles Roven un sequel “inusuale”, che poterà in scena lo stesso personaggio grazie al lavoro dello stesso team creativo e che seguirà gli eventi del precedente capitolo, ma che i fan non dovrebbero aspettarsi un seguito tradizionale definendo Wonder Woman 1984 “la prossima iterazione della supereroina”.

Il film racconterà un lasso di tempo completamente diverso e lo spettatore avrà solo un assaggio di ciò che che Diana ha fatto o affrontato negli anni intermedi. Abbiamo cercato di mettere insieme una storia del tutto diversa che potesse rispettare le stesse emozioni del passato, portare un sacco di umorismo e molta azione coraggiosa. E soprattutto, toccare le corde del cuore.

Il sequel vedrà ancora Gal Gadot nei panni di Diana Prince opposta a Kristen Wiig, scelta per interpretare la villain Cheetah. Nel cast figureranno anche Chris Pine (volto del redidivo Steve Trevor) e Pedro Pascal, in un ruolo ancora misterioso.

 
 

Marvel Film: i migliori momenti musicali del MCU

Ogni film sfrutta la colonna sonora per migliorare l’esperienza dello spettatore ed evocare emozioni, e questo strumento diventa nel Marvel Universe un modo per collegare le avventure “inverosimili” dei supereroi alla realtà di chi guarda. Lo studio ha infatti saputo costruire in ogni capitolo un tappeto sonoro dove era possibile il dialogo tra mondi distanti e una maggiore caratterizzazione dei personaggi al loro interno.

Ma allora quali sono i migliori momenti musicali del franchise?

1Endgame – It’s been a long, long time

Concludiamo tra le lacrime citando il bellissimo epilogo di Avengers: Endgame dove troviamo Steve Rogers e Peggy Carter finalmente riuniti in una dimensione alternativa che danzano sulle note di “It’s Been A Long, Long Time“, concedendosi quell’appuntamento mancato negli anni Quaranta.

Leggi anche – MCU: i 10 migliori costumi visti finora al cinema

Successivo

Heathen: Catherine Hardwicke alla regia del fantasy femminista

Come riportato da Deadline, Catherine Hardwicke (Thirteen, Lords of Dogtown, Twilight) dirigerà l’adattamento cinematografico di Heathen, fumetto fantasy edito da Vault Comics che segue le avventure di Aydis, una coraggiosa guerriera vichinga ripudiata dal suo villaggio per aver baciato un’altra donna e dichiarato guerra contro Odino.

L’acclamata serie intreccia infatti rivendicazione femminista e temi più bizzarri nello scenario immerso nella mitologia norrena, ed è stata ideata, scritta e disegnata da Natasha Alterici debuttando nel 2017 grazie all’aiuto di una campagna Kickstarter.

Natasha ha creato un classico istantaneo in grado di legarsi in modo intelligente all’attuale panorama socio-politico pur essendo una storia d’avventura di prim’ordine e senza tempo“, ha dichiarato Adrian Askarieh della Prime Universe Film. “Portare questi personaggi al cinema non è solo il frutto della nostra grande passione per Heathen, ma anche un vero onore.

La Hardwick partirà dalla sceneggiatura di Kerry Willamson, scritta insieme a Tyler Perry e nel frattempo continuerà a lavorare allo show di Quibi Don’t Look Deeper, con Don Cheadle, Emily Mortimer e Helena Howard nel cast.

Fonte: Deadline

 
 

Spider-Man: Far From Home, un indizio suggerisce l’arrivo dei Fantastici 4?

Spider-Man: Far From Home
Samuel L. Jackson and Jon Favreau in Columbia Pictures' SPIDER-MAN: ™ FAR FROM HOME.

Insieme agli annunci del panel dei Marvel Studios al Comic-Con sui film e le serie tv di Disney + in arrivo per la Fase 4, Kevin Feige ha menzionato anche altri progetti in sviluppo come Black Panther 2, Captain Marvel 2, Guardiani della Galassia Vol.3 e l’ingresso dei Mutanti e dei Fantastici 4 nel MCU, titoli sui quali il presidente dello studio è rimasto ancora vago. Ma secondo una teoria di un fan, c’è un indizio nel finale di Spider-Man: Far From Home che sembra suggerire l’arrivo della prima famiglia Marvel.

Ci troviamo in una delle due scene post credits, quella che rivela l’attuale posizione del vero Nick Fury mentre sulla Terra, al suo posto, c’è lo Skrull Talos insieme alla “finta” Maria Hill: l’ex direttore dello SHIELD si trova infatti nello spazio e sta lavorando insieme agli alieni a bordo di una enorme astronave (per alcuni la base di SWORD, la nuova organizzazione segreta) ed è qui che entrerebbero in gioco i Fantastici Quattro.

La teoria infatti crede che i supereroi saranno i membri della nuova forza intergalattica che garantirà il mantenimento della pace governata da Nick Fury, e sarà proprio questa situazione a fornire ai quattro i loro poteri. Ovviamente non abbiamo la certezza né gli strumenti per poter verificare quanto detto, tuttavia si tratta di un’interpretazione interessante del modo in cui i Marvel Studios potrebbero raccontare le origini degli eroi.

Che ne pensate?

Leggi anche – Spider-Man: Far From Home, tutti gli indizi del possibile film sui Sinistri Sei

CORRELATI:

Diretto ancora una volta da Jon Watts, Spider-Man: Far From Home è arrivato nelle nostre sale il 10 luglio. Confermati nel cast del film il protagonista Tom Holland nei panni di Peter Parker, Marisa Tomei in quelli di zia May e Zendaya in quelli di Michelle, Samuel L. Jackson in quelli di Nick Fury e Cobie Smulders in quelli di Maria Hill. Jake Gyllenhaal interpreterà invece Quentin Beck, aka Mysterio, uno degli antagonisti più noti dei fumetti su Spidey.

Di seguito la sinossi ufficiale: In seguito agli eventi di Avengers: Endgame, Spider-Man deve rafforzarsi per affrontare nuove minacce in un mondo che non è più quello di prima. ‘Il nostro amichevole Spider-Man di quartiere’ decide di partire per una vacanza in Europa con i suoi migliori amici Ned, MJ e con il resto del gruppo. I propositi di Peter di non indossare i panni del supereroe per alcune settimane vengono meno quando decide, a malincuore, di aiutare Nick Fury a svelare il mistero degli attacchi di creature elementali che stanno creando scompiglio in tutto il continente.

Leggi anche – Spider-Man: Far From Home, i possibili significati del misterioso dettaglio finale

Fonte: Reddit

 
 

Mandarino: tutto quello che c’è da sapere sul villain di Shang-Chi

Annunciato durante il Comic-Con come uno dei titoli più attesi della Fase 4, Shang-Chi and the legend of the Ten Rings farà luce sulle origini e l’aspetto del “vero” Mandarino, personaggio già introdotto nel MCU grazie al colpo di scena di Iron Man 3 (dove era interpretato da Ben Kingsley).

Ma cosa sappiamo del celebre villain? Ecco qualche curiosità:

1Gli indizi nel MCU

La presenza del Mandarino nel MCU si è respirata fin dall’inizio, quando il gruppo di terroristi che rapisce Tony Stark viene chiamato appunto “I Dieci Anelli”. I membri di quell’organizzazione sono tornati in Iron Man 2 e Ant-Man, e infine in Iron Man 3 dove il villain si è ufficialmente rivelato sotto forma di inganno.

Grazie al corto All Hail the King, dove vediamo Trevor Slattery in prigione ricevere la visita di Jackson Norriss, sono stati svelati tutti i segreti relativi al vero Mandarino e del suo arrivo imminente.

Leggi anche – Shang-Chi and the legend of the Ten Rings, i dettagli ufficiali dal Comic-Con

Fonte: Cinemablend

Successivo

Mad Max: George Miller annuncia due sequel e un film su Furiosa

furiosa

L’ultimo aggiornamento sui possibili sequel di Mad Max risale allo scorso febbraio, quando un’indiscrezione diffusa da Fandango aveva parlato dello sviluppo del nuovo film del franchise. Questa ipotesi era già stata confermata da Tom Hardy in un’intervista con Variety dove si spiegava che Fury Road era solo il primo capitolo di una nuova trilogia scritta e diretta da George Miller il cui sviluppo veniva frenato unicamente dai costi e dall’impegno di una produzione così grande.

Ora è lo stesso Miller a tornare sulla questione rivelando a Indiewire che si, due film del franchise sono in arrivo insieme ad uno spin-off dedicato al personaggio di Furiosa, l’eroina interpretata da Charlize Theron.

Secondo il regista infatti, “il caos si è stabilizzato” (in riferimento ai problemi tra la Warner Bros. e la sua casa di produzione) e la squadra è pronta per iniziare i lavori:

È stato difficile attirare l’attenzione di chiunque, e come conseguenza siamo arrivati al litigio. Il caos si è stabilizzato e la situazione è diventata estremamente positiva poiché la polvere sembra essersi stabilizzata dopo la fusione di AT&T […] Ci saranno due storie, ed entrambe coinvolgeranno Mad Max, e anche una su Furiosa. Stiamo ancora risolvendo la faccenda ma sembra abbastanza chiaro che succederà“.

Mad Max: Tom Hardy spera ancora in un nuovo film

Fonte: Indiewire

 
 

Venom 2: Andy Serkis dirigerà il sequel con Tom Hardy?

Come riportato nei mesi scorsi da Variety, Ruben Fleischer non avrebbe potuto dedicarsi dedicarsi a Venom 2 perché occupato con altri progetti, spingendo così la produzione a individuare il perfetto sostituto per la regia del sequel in cantiere. Ora, secondo l’ultimo aggiornamento dell’Hollywood Reporter, il candidato numero uno sarebbe Andy Serkis.

L’attore, che ha già diretto due lungometraggi (Breathe e Mowgli), è dato come potenziale regista del film sul simbionte dei fumetti Marvel insieme ad altri nomi in lizza incontrati dalla Sony. Lo studio inoltre, vorrebbe iniziare i lavori entro Novembre 2019.

Vi ricordiamo che Tom Hardy tornerà a interpretare Eddie Brock anche nel sequel di Venom, progetto già in sviluppo dopo l’inaspettato successo al box office dello scorso autunno, e a confermarlo è stata la produttrice Amy Pascal in una recente intervista dove si è parlato, tra le altre cose, anche del possibile crossover con Spider-Man e del futuro di Miles Morales.

Posso dire che Tom Hardy ci sarà, ma d’altronde aveva interpretato magnificamente quel personaggio nel primo film. Credo che il trionfo al botteghino sia stato determinato da un paio di fattori, uno dei quali è l’ottimo lavoro svolto dalla Sony nel creare quel franchise con una vita e un mondo tutto suo. Il secondo è ovviamente Tom Hardy. Quando pensi a Venom, non riusciresti a immaginare nessuno, tranne lui, seduto in quella vasca di aragoste.

E sul possibile incontro tra Spider-Man e Venom al cinema, la Pascal è sembrata più cauta, spiegando che “l’importante è assicurarsi che questi franchise funzionino individualmente, ma siamo ben consapevoli dell’interesse dei fan in merito e a tutti piacerebbe vedere un crossover. Mai dire mai, magari potrebbe succedere…

Venom: gli indizi sulla trama del sequel sono già nel film

Fonte: THR

 
 

Avengers: Endgame, l’ultimo saluto a Tony Stark nella scena eliminata

Continuano ad arrivare piccoli assaggi dell’edizione homevideo di Avengers: Endgame che sarà disponibile a partire dal 13 agosto (più tardi in italia), e stavolta il protagonista assoluto della scena eliminata è Tony Stark, ripreso dopo la sua morte insieme ai compagni Vendicatori che piangono il sacrificio dell’eroe.

Nella versione uscita in sala infatti abbiamo visto soltanto Pepper Potts, War Machine e Spider-Man al capezzale di Stark, mentre in questa clip estesa compaiono anche Occhio di Falco, Black Panther e Captain Marvel che si inchinano dando l’esempio al resto del gruppo.

Potete dargli uno sguardo qui sotto.

Leggi anche – Avengers: Endgame, 10 segreti dal dietro le quinte

CORRELATI:

Vi ricordiamo che Endgame ha ufficialmente superato Avatar al box office mondiale diventando così il maggior incasso di sempre della storia del cinema e mettendo fine al dominio del film di James Cameron che durava da dieci anni.

Nel cast del film Robert Downey Jr.Chris HemsworthMark RuffaloChris EvansScarlett JohanssonBenedict Cumberbatch, Don Cheadle, Tom HollandChadwick Boseman, Paul Bettany, Elizabeth Olsen, Anthony Mackie, Sebastian Stan, Letitia Wright, Dave Bautista, Zoe Saldana, Josh Brolin, Chris Pratt, Jeremy Renner, Evangeline Lilly, Jon Favreau, Paul Rudd, Brie Larson.

Dopo gli eventi devastanti di Avengers: Infinity War (2018), l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero esserci.

Iron Man: i momenti chiave del MCU che hanno deciso il destino dell’eroe in Endgame

Fonte: USA Today

 
 

I migliori trailer che devi vedere questa settimana

I trailer non sono altro che brevi filmati promozionali di film che in breve tempo saranno nelle sale cinematografiche italiane o che saranno presenti su una delle tante piattaforme di streaming digitale.

Il loro compito è creare e far sviluppare nel pubblico una certa attesa circa il film promosso, affinché si corra subito al cinema a guardarlo già nei primi giorni di uscita.

Ma quali sono i trailer usciti questa settimana da non perdere assolutamente? Scopriamoli insieme!

1Star Trek: Picard

trailer

Sempre in quel di San Diego è stato rilasciato il video promozionale di Star Trek: Picard, la nuova serie su Jean-Luc Picard che sarà disponibile su Amazon Prime Video.

Questa serie vedrà il ritorno di Sir Patrick Stewart, che vestirà nuovamente i panni di Jean-Luc Picard, ruolo da lui interpretato per sette stagioni in Star Trek: Next Generation.

Accanto a Stewart, il cast della serie vede anche la presenza di Alison Pill, Harry Treadaway, Isa Briones, Santiago Cabrera, Evan Evagora e Michelle Hurd.

https://youtu.be/YhBBXHwEsIo

Successivo

8 cose che non sapevate sul logo della Disney

Film Disney-fox
The Walt Disney Company Italia

Quante volte ci siamo imbattuti nel logo della Disney? Prima di guardare un film, durante un viaggio a Disneyland, davanti al merchandise ufficiale, quel marchio è praticamente ovunque.

Ma cosa sappiamo davvero di questo iconico logo? Ecco 10 curiosità:

1Il logo attuale

Film Disney-fox

Il logo attuale presenta un castello molto più dettagliato, il font unico e un fossato intorno, con l’aggiunta di una stella cadente che si inarca attraverso la scena. Oltre a evocare un senso di meraviglia, riesce a portare un messaggio nascosto di desideri che diventano realtà.

Leggi anche – Disney +: data di lancio, prezzo e dettagli del servizio streaming

Fonte: Screenrant

Successivo

Thor: Love And Thunder, spiegati i motivi del ritorno di Natalie Portman

Natalie Portman

Tra tutti gli annunci del panel dei Marvel Studios al Comic-Con di San Diego, il ritorno di Natalie Portman nel MCU per interpretare la “nuova” Thor in Thor: Love And Thunder di Taika Waititi è stato sicuramente il più inaspettato. Molti ricorderanno infatti i dissidi tra l’attrice e lo studio relativi al periodo di The Dark World, dopo i quali sembrava definitivamente spezzato il rapporto professionale delle due parti, anche se di recente la stessa Portman si era detta disponibile a tornare nell’universo cinematografico.

Così è stato e quanto pare il progetto su Jane Foster e la sua nuova identità era in sviluppo da diversi anni, come dichiarato dal presidente dello studio Kevin Feige insieme ai motivi che hanno spinto il premio oscar a tornare nei panni dell’eroina:

Amiamo la storia di Aaron e Russell Dauterman Mighty Thor, e la ritengo una delle migliori serie a fumetti. Taika Waitit ha sfogliato e letto quella run mentre lavorava a Ragnarok, e appena ha accettato l’idea di girare un altro film di Thor ci siamo subito chiesti come saremmo riusciti a tradurla sullo schermo. Si tratterà di un film molto grande con molti elementi, ma il piano di Taika ci è piaciuto subito e abbiamo detto si. Poi ci siamo messi in contatto con Natalie, che faa parte della famiglia Marvel, e l’abbiamo fatta parlare con Taika. Un incontro è stato sufficiente per accettare la proposta.

Feige ha inoltre spiegato il ragionamento che sta alla base della lista dei titoli inseriti nella Fase 4, e che per il futuro del franchise potremo aspettarci ancora più sorprese:

C’è sempre una visione più ampia, e in un certo senso viene visualizzata solo quando diventa concreta. Chiedetemi della Fase 5 alla fine del 2021. Faremo lo stesso delle prime tre fasi, partendo da un film su un personaggio che conoscete già, Vedova Nera, in un modo che non vi aspettate“.

Leggi anche – Thor: Love And Thunder, tutto quello che c’è da sapere sulla “nuova” Jane Foster

Thor: Love and Thunder è il titolo ufficiale del quarto capitolo sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare il Mjolnir stavolta sarà Jane Foster, interpretata di nuovo da Natalie Portman, come confermato sabato durante il panel dei Marvel Studios al Comic-Con.

Taika Waititi tornerà alla regia di un film dei Marvel Studios dopo Thor: Ragnarok, così come Chris Hemsworth e Tessa Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor e Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers: Endgame. L’ispirazione del progetto arriva dal fumetto The Mighty Thor, descritto da Waititi come “la perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.

L’uscita nelle sale è fissata invece al 5 novembre 2021.

Fonte: CNN

 
 

Vedova Nera: a quali film si ispira il cinecomic?

Vedova Nera

Nel corso delle prime tre fasi di universo condiviso i Marvel Studios hanno saputo destreggiarsi in armonia tra vari generi cinematografici, dando a ogni film un’impronta diversa che va dal thriller politico al teen movie, dall’action alla space opera. Ora gli occhi sono tutti puntati verso Vedova Nera, il titolo che aprirà la Fase 4 e che è attualmente in produzione con Scarlett Johansson ancora nei panni della super-spia Natasha Romanoff.

E se vi stavate chiedendo a quali pellicole si ispirerà il cinecomic e quale sarà il tono della storia, l’attrice sembra aver fornito la risposta a qualsiasi dubbio:

Vedova Nera sarà un film piuttosto grintoso, ma anche sorprendente” ha dichiarato la Johansson dopo il panel dello studio al Comic-Con di San Diego (dove sono stati annunciati tutti i progetti della prossima fase), “È un po’ il primo del suo genere. Abbiamo discusso di vari riferimenti, come Logan, Terminator 2 o Il Fuggitivo“.

Tre pellicole, tre grandi cult della storia del cinema contemporaneo molto diversi tra loro ma con in comune uno sguardo inedito sull’azione e svariati aspetti che speriamo vengano tradotti dalla Marvel.

Il Fuggitivo, uscito nel 1993 e diretto da Andrew Davis, vede protagonista Harrison Ford nei panni di un uomo ingiustamente condannato per l’omicidio di sua moglie e in fuga per trovare il vero assassino; Logan è forse il miglior adattamento del personaggio mai arrivato sul grande schermo, con un indimenticabile canto del cigno e uno straordinario Hugh Jackman; e che dire di Terminator 2, molto più che un semplice action movie, e un saggio di genere di James Cameron?

Leggi anche – Vedova Nera: la descrizione del footage mostrato al Comic-Con

CORRELATI:

Vi ricordiamo che il film vedrà Scarlett Johansson di nuovo protagonista nei panni di Natasha Romanoff, il personaggio introdotto nel MCU da Iron Man 2. Il titolo di lavorazione è “Blue Bayou” e in regia c’è Cate Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di Captain Marvel) a dirigere un titolo dell’universo cinematografico Marvel.

La sceneggiatura è stata riscritta nei mesi scorsi da Ned Benson (The Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme alla Johansson ci saranno anche David Harbour, Florence Pugh, e Rachel Weisz.

Al momento non ci sono ulteriori aggiornamenti sul film, né sui personaggi o le direzioni della trama. Lo studio è invece determinato a mantenere la massima segretezza intorno al progetto attualmente in produzione e presumibilmente ambientato prima degli eventi che l’hanno portata a diventare una fuggitiva in Avengers: Infinity War.

Fonte: Cinemablend

 
 

Thor: Love And Thunder, tutto quello che c’è da sapere sulla “nuova” Jane Foster

marvel cinematic universe

Quella che vedremo in Thor: Love And Thunder, quarto capitolo del franchise annunciato dai Marvel Studios durante il Comic-Con, non sarà semplicemente una versione al femminile di Thor ma Jane Foster in veste di Mighty Thor, nome della celebre run scritta da Jason Aaron in cui l’eroina impugna il Mjolnir al posto del Dio del Tuono.

Ma cosa sappiamo del personaggio che sarà interpretato da Natalie Portman? Ecco qualche curiosità:

1È diventata Thor prima di essere Mighty

marvel cinematic universe

Sappiamo già che il nuovo film di Thor è tratto dall’omonimo fumetto Mighty, tuttavia Jane Foster diventa Thor la prima volta nel corso di What If, elevandosi a protettrice di Asgard e ottenendo lo status di dea.

In quella run finisce per sposare Odino mentre Thor sceglie Lady Sif come compagna di vita.

Leggi anche – Thor: Love and Thunder, le domande sul MCU a cui il film potrebbe rispondere

Fonte: Cinemablend

Successivo

Henry Cavill interpreterebbe di nuovo Superman, ma ad una condizione

henry cavill

A settembre la notizia riportata dall’Hollywood Reporter dava quasi per certo l’addio di Henry Cavill al ruolo di Superman, interpretato in L’uomo d’acciaio, Batman V Superman e Justice League, mettendo in disparte ogni progetto riguardante Man of Steel 2, sequel mai confermato ma fortemente voluto dall’attore. Da allora si sono rincorse più indiscrezioni, tra cui quella secondo cui la Warner Bros. avrebbe aperto delle trattative per portare sul grande schermo le nuove avventure del supereror sviluppando il film parallelamente allo standalone su Supergirl.

Anche durante la promozione di Mission Impossibile: Fallout, intervistato da Collider, Cavill aveva confessato che erano in corso delle discussioni dietro le quinte con la Warner Bros:“Il mio più grande desiderio è realizzare un sequel diretto di Man of Steel perché c’è tutta una serie di storie di Superman che voglio raccontare e non vedo l’ora che arrivi l’opportunità per farlo“.

Ovviamente nessuna di queste voci è stata confermata nel tempo, ma a quanto pare l’attore sarebbe ancora disposto a calarsi nei panni dell’amato personaggio ad una condizione, come segnalato da un utente di Twitter che ha parlato con lui durante il Comic-Con di San Diego. La star di The Witcher vorrebbe infatti un cinecomic che esplori “il modo in cui il potere assoluto influenza le persone“.

Henry Cavill sarà ancora Superman? Ecco i PRO e i CONTRO

Nel frattempo vi ricordiamo che l’attore sarà presto su Netflix con la serie The Witcher, e che è stato scelto per essere il volto nel nuovo Sherlock Holmes in Enola Holmes, film prodotto da Legendary Pictures e tratto dalla serie di libri di Nancy Springer. Al suo fianco, nei panni della sorella minore di Sherlock e Mycroft, Enola, vedremo la star di Stranger Things Millie Bobby Brown, mentre Helena Bonham Carter interpreterà sua madre.

La regia è stata affidata a Harry Bradbeer (Killing Eve) al quale verrà affiancato lo sceneggiatore Jack Thorne, che di recente ha firmato l’adattamento di Queste Oscure Materie.

 

 
 

Orphan Black: 10 cose che non sai sulla serie

Tatiana Maslany Orphan Black

Orphan Black è una di quelle serie che ha contribuito a rivoluzionare il concetto di serie stesso, grazie alla sua struttura narrativa e visiva.

Questa serie è entrata sin da subito nel cuore degli spettatori, rimasti colpiti dalla sua originalità narrativa e dalle interpretazione della giovane protagonista, diventando uno dei prodotti del piccolo schermo più apprezzati degli ultimi anni.

Ecco, allora, dieci cose da sapere su Orphan Black.

Orphan Black serie

orphan black

1. L’idea è nata nel 2003. Il concetto di base, dal quale poi è stata sviluppata la serie, ha avuto origine nel 2003, quando Graeme Manson e John Fawcett ci hanno pensato.

2. I cloni sono interpretati dalla stessa attrice. Tatiana Maslany ha interpretato tutti i cloni presenti nella serie e la cosa è ancora più impressionante quando li nota mentre interagiscono tra di loro. Tutto ciò è stato reso possibile anche grazie al lavoro compiuto dalla computer grafica.

3. Secondo uno degli attori, la serie cambia il punto di vista sull’umanità. Jordan Gavaris ha infatti sostenuto che, secondo lui, la serie ribalta di molto la classica narrativa che punta sulla concezione dell’essere umano: “Penso, e adoro questo termine, che è con la mitologia che ci raccontiamo cose su cosa significhi essere degli esseri umani e di come semplicemente non è vero… la mitologia dell’uomo, la mitologia della donna, la mitologia di è lesbica, la scienza dei disadattati, la casalinga, sono tutti miti”.

Orphan Black streaming

4. La serie è disponibile in streaming digitale. Chi volesse vedere o rivedere la Orphan Black, basta sapere che è disponibile sulla piattaforma di streaming digitale legale di Netflix.

Orphan Black episodi

5. Ci sono titoli non originali. Stando a quanto confermato dalla BBC, i titoli degli episodi della quarta stagione sono stati tratti o ispirati dagli scritti di Donna J. Haraway, illustre professoressa emerica presso l’Università della California, Santa Cruz. Gli autori dello show sono stati influenzati dai suoi scritti nel comprendere come le considerazioni etiche della clonazione umana potrebbero influenzare la psiche dei personaggi principali.

6. Una serie durata cinque stagioni. Questa serie era già stata programmata idealmente per durare circa cinque stagioni e così è stato, andando in onda dal 2013 al 2017, per un totale di 50 episodi da 42 minuti l’uno.

Orphan Black cast

orphan black

7. La protagonista aveva un aiuto. Tatiana Maslany, interprete principale della serie, ha dichiarato di avere avuto una squadra che le impediva di confondere i personaggi. Ad esempio, se stava recitando in una scena in cui sono presenti di Alison che Sarah e lei recitava nel ruolo di Alison, se la sceneggiatura le diceva di alzare gli occhi la squadra di assicurava che fosse un momento di Alison e non di Sarah.

8. Maslany ha recitato con dei doppi. Per girare le scene con i suoi cloni, l’attrice avrebbe recitato insieme ad alcuni attori doppi, per poi ripetere la scena cambiando il doppio. Il regista John Fawcett ha descritto tutto ciò come un processo che ha richiesto molto tempo.

9. Una parte è stata scritta per un’attrice. Evelyne Brochu, che nella serie interpreta Delphine, è stata una delle attrici in corsa per ottenere il ruolo principale. Non è stata scritturata, tuttavia, la parte di Delphine è stata scritta appositamente per lei, così come confermato dal creatore della serei Graeme Manson.

Orphan Black premi

10. La serie è stata candidata a diversi premi. Nel corso delle cinque stagioni, la serie ha ricevuto diverse nomination, prevalentemente rivolte a Tatiana Maslany, nominata ai Golden Globe, ai Screen Actors Guild, ai People’s Choice, ai Satellite e agli Emmy. Di fatto, i premi vinti consistono principalmente in un Critics’ Choice Award nel 2014 e un Emmy nel 2016 per la Miglior attrice protagonista in una serie drammatica.

Fonte: IMDb

 
 

Midsommar – il villaggio dei dannati, recensione del film di Ari Aster

Midsommar - Il Villaggio dei Dannati

In svedese, Midsommar significa Mezza Estate, il periodo dell’anno in cui la natura celebra la sua lussureggiante vita, in cui le giornate sono lunghe e luminose e in cui è ambientato il film che proprio da questo giorno prende il nome: Midsommar – il villaggio dei dannati, opera seconda di Ari Aster (Hereditary).

A dispetto dell’immaginario evocato (estate, luce, fiori e colori), già il sottotitolo del film, creato a esclusivo beneficio del pubblico italiano, indica che qualcosa, in questa festosa e lussureggiante estate svedese, non quadra. E la storia, a dire il vero, comincia negli Stati Uniti, con Dani, attanagliata da attacchi di panico, durante una sequenza notturna claustrofobica, da manuale. Siamo di fronte alla nostra protagonista, una ragazza che deve fare i conti con una terribile perdita familiare e che si aggrappa con tutta se stessa a Chris, il fidanzato che non la ama più e che, a sua volta, non riesce a staccarsi da lei proprio perché la ragazza sta vivendo questo grande dolore ed è sola al mondo. Per cercare di tirarla su di morale, il ragazzo decide quindi di portarla in vacanza con lui e i suoi amici in Svezia, nel villaggio immaginario di Hårga, dove in occasione della Mezza Estate si celebrano rituali antichi di rigenerazione e purificazione, all’interno di una comunità rurale ancorata alle tradizioni del posto.

Come in Hereditary, la donna deve gestire un forte senso di inadeguatezza e deve elaborare un lutto in un contesto estraneo che la mette a disagio, mantenendola sotto stress. Tuttavia, se nel suo esordio, Aster adotta una struttura narrativa con climax ascendente, secondo cui la rivelazione finale mette tutti i pezzi del puzzle al suo posto e sfrutta al meglio i canoni del cinema horror, sia da un punto di vista formale che contenutistico, in Midsommar – il villaggio dei dannati il regista mescola le carte, disperde il concetto di maligno e mette lo spettatore di fronte a un racconto che dalla metà del film in poi diventa un lungo rettilineo che ci costringiamo a percorrere, sapendo che alla fine qualcosa di orribile accadrà, ma continuando a mettere un piede davanti all’altro perché cullati dai colori sgargianti, dai suoni ovattati, dalla luce accecante che non va mai del tutto via, come accade ogni estate nel Nord del Mondo.

Ari Aster sembra adottare per il suo film la forma del dolore, nel senso che abbandona le strutture narrative tradizionali e realizza un racconto che resta fermo, nell’immobilità della luce accecante, nella perfezione delle simmetrie sulle quali indugia, sulla ricerca linguistica di una simbologia scritta che racconta di credenze, riti e incantesimi che non vengono mai spiegati, ma costantemente suggeriti, ad aumentare la sensazione di inquietudine.

Come la protagonista, anche lo spettatore, da un certo punto in poi, smette di combattere contro ciò che non comprende ed abbraccia la danza, il rito, la fine della realtà per come la conosce, lascia andare persino il suo dolore, riversandolo in un ritrovato senso di appartenenza al quale sembra aggrapparsi soltanto perché le offre la possibilità di lasciarsi alle spalle quel nero pozzo di disperazione nel quale stava affondando.

Visivamente, Midsommar – il villaggio del dannati raggiunge i suoi lussureggianti picchi di bellezza nel finale, quando le coreografie dei riti pagani, le danze, le decorazioni, conferiscono alle immagini una bellezza statica che ricorda Peter Greenaway, nelle suggestioni, ribadendo però la sua forte identità di prodotto unico.

Con Midsommar – il villaggio dei dannati, Ari Aster riesce a raccontare uno stato d’animo attraverso impressioni, e anche per questo la comunicazione in senso stretto diventa secondaria, lasciando spazio alla vitalità espressiva dell’immagine.

Il trailer di Midsommar – il villaggio del dannati

 
 

Men in Black: International, l’intervista ai produttori del franchise

In occasione dell’uscita al cinema di Men In Black: International, ecco l’intervista a Laurie MacDonald e Walter F. Parkes, produttori storici della serie, che hanno parlato del ritorno del franchise, della scelta di Tessa Thompson come protagonista e soprattutto di come si fa a sapere se il film al quale si sta lavorando sarà un successo.

Men In Black: International, film diretto da F. Gary Gray, è uno spin-off della celebre saga nata nel 1997 che per anni ha visto protagonisti Will Smith e Tommy Lee Jones nei panni degli agenti J e K. In questo nuovo capitolo è una giovane donna, l’agente M (Tessa Thompson), a indossare gli eleganti abiti e gli occhiali neri dei MiB. Ma il suo primo contatto con in Men in Black è avvenuto molto tempo prima, nel 1996, quando Molly – questo il vero nome dell’agente – era solo una bambina. Dopo aver visto una creatura aliena nella sua stanza, il futuro agente M ha assistito a una scena alquanto strana: i suoi genitori sono stati sparaflashati da due misteriosi uomini in giacca e cravatta.

Leggi la recensione di Men in Black: International

 
 

Zombieland: Double Tap, ecco il primo trailer!

Come promesso Sony Pictures ha diffuso il primo trailer ufficiale di Zombieland: Double Tap, sequel che arriverà nelle sale dieci anni dopo l’originale cult diretto da Ruben Fleischer.

Le riprese del film sono iniziate lo scorso gennaio Los Angeles, mentre la trama – ancora avvolta nel mistero – dovrebbe riprendere le sorti dei quattro protagonisti (Columbus, Tallhassee, Witchita e Little Rock) che oggi vivono in un mondo in cui l’apocalisse zombie si è evoluta.

Vi ricordiamo che Zombieland – Doppio Colpo vede ancora alla regia Fleischer mentre Jesse EisenbergWoody HarrelsonEmma Stone e Abigail Breslin riprendono i rispettivi ruoli del film originale. Nel cast anche Zoey DeutchBill Murray e Dan Aykroyd.

L’uscita nelle sale è fissata ad ottobre 2019 mentre la sceneggiatura è stata firmata da Dave Callaham (Godzilla, Wonder Woman 1984) con Paul Wernick e Rhett Reese (Deadpool, Deadpool 2). Nel cast anche Zoey DeutchBill Murray e Dan Aykroyd.

Correlato – Zombieland 2: ecco il cast e i nuovi personaggi

 
 

Venezia 76: le giurie della selezione ufficiale sono al femminile

Concorso, Orizzonti, Premio Venezia Opera Prima “Luigi De Laurentiis”, Venice Virtual Reality, Venezia Classici prevedono quest’anno, per Venezia 76, una formazione al femminile.

Si parte con la giuria del Concorso ufficiale, che come sappiamo è presieduta da Lucrecia Martel, insieme a Piers Handling (Canada), storico e critico, Jennifer Kent (Australia), regista, Stacy Martin (UK), attrice, Rodrigo Prieto (Messico), direttore della fotografia, Tsukamoto Shinya (Giappone), regista, Paolo Virzì (Italia), regista.

In Orizzonti invece la giuria sarà presieduta da Susanna Nicchiarelli, che vinse nella categoria due anni fa e che è affiancata da Mark Adams (UK), direttore artistico, Rachid Bouchareb (Francia), regista, Mary Harron (Canada), regista, Eva Sangiorgi (Italia), direttore artistico.

La Giuria Internazionale del premio Leone del Futuro – Premio Venezia Opera Prima “Luigi De Laurentiis” è composta da Emir Kusturica – Presidente (Serbia), regista, Antonietta De Lillo (Italia), regista, Hend Sabry (Tunisia), attrice, Michael J. Werner (USA), produttore, e da un componente ancora da annunciare.

La Giuria internazionale della sezione Venice Virtual Reality vede: Laurie Anderson – Presidente (USA), compositrice, artista, regista, Francesco Carrozzini (Italia), fotografo, e Alysha Naples (Italia), designer.

La giuria di Venezia Classici è composta da 22 studenti dei corsi di cinema delle università italiane, dei DAMS e della veneziana Ca’ Foscari, e assegnerà, senza possibilità di ex aequo, il Premio Venezia Classici per il Miglior film restaurato. La Giuria è guidata da Costanza Quatriglio (regista) e premierà anche il Miglior documentario sul cinema presentato all’interno della Sezione.

 
 

Martin Eden: trailer del film con Luca Marinelli in concorso a Venezia 76

Subito dopo l’annuncio della sua selezione in Concorso a Venezia 76, è stato diffuso il primo trailer di Martin Eden, il film di Pietro Marcello con protagonista Luca Marinelli che vedremo al Lido e che arriverà nelle nostre sale a partire dal 4 settembre, distribuito da 01 Distribution.

Dopo aver salvato da un pestaggio Arturo, giovane rampollo della borghesia industriale, il marinaio Martin Eden viene ricevuto in casa della famiglia del ragazzo e qui conosce Elena, la  bella sorella di Arturo, e se ne innamora al primo sguardo. La giovane donna, colta e raffinata, diventa non solo un’ossessione amorosa ma il simbolo dello status sociale cui Martin aspira a elevarsi. A costo di enormi fatiche e affrontando gli ostacoli della propria umile origine, Martin insegue il sogno di diventare scrittore e – influenzato dal vecchio intellettuale Russ Brissenden – si avvicina ai circoli socialisti, entrando per questo in conflitto con Elena e con il suo mondo borghese…

Martin Eden racconta la nostra storia, la storia di chi si è formato non nella famiglia, o nella scuola, ma attraverso la cultura incontrata lungo la strada. È il romanzo degli autodidatti, di chi ha creduto nella cultura come strumento di emancipazione e ne è stato, in parte, deluso. Ma è anche un libro in grado, specie ad una seconda lettura, di rivelare – al di là del melodramma – la capacità di Jack London di vedere come in uno specchio le fosche tinte del futuro, le perversioni e i tormenti del Novecento. Per questo Martin Eden è un romanzo di grande attualità politica, e per questo abbiamo immaginato il nostro Martin attraversare il Novecento, o meglio una “crasi”, una trasposizione trasognata del Novecento, libera da coordinate temporali, ambientata non più nella California del romanzo ma in una Napoli che potrebbe essere una qualsiasi città portuale (non solo) d’Italia. (Maurizio Braucci e Pietro Marcello).

 
 

Venezia 76, il programma ufficiale: Polanski, Larraìn e il Joker di Joaquin Phoenix

venezia 76

È stato presentato, durante una conferenza stampa al cinema The Space Moderno di Roma, il programma di Venezia 76, la settantaseiesima edizione della Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia, che si svolgerà al Lido dal 28 agosto al 7 settembre. A presiedere la giuria del concorso ufficiale di questa edizione 2019 c’è Lucrecia Martel.

Dopo l’annuncio del titolo d’apertura della Mostra di quest’anno, La vérité di Kore-eda Hirokazu, sembrava chiaro che il festival di Baratta e Barbera stesse riabbracciando la sua natura di Mostra del cinema, mettendo un po’ da parte il glamour che ha caratterizzato la selezione degli ultimi anni.

La conferenza stampa e lo svelamento dei titoli scelti da Barbera e dalla sua commissione mostrano invece una equilibrata via di mezzo tra quello che è il glamour da tappeto rosso, l’esigenza cinefila di chi partecipa ai festival epr amore della settima arte, e una manciata di grandi autori che non mancano mai nelle selezioni di questo prestigio.

C’è inoltre la gara sotterranea con Cannes e la “corsa agli Oscar” che da anni è vinta dal festival lidense che presenta i film che più di tutti vengono premiati durante la stagione dei premi fino agli Academy Awards.

Per quanto riguarda il cinema di casa nostra, quest’anno verrà rappresentato da Mario Martone con Il Sindaco del Rione Sanità e dal brillante Franco Maresco, che aveva già fatto sognare il Lido con Belluscone, che presenta in concorso La mafia non è più quella di una volta. Infine Pietro Marcello con Martin Eden.

Kore-eda, Andersson, Assayas, Baumbach, Egoyan, Guerra, Soderbergh formano un gruppo di autori solidi, interessanti e amati dal circuito dei Festival. A questi si aggiungono James Gray e Todd Philips i cui Ad Astra e Joker erano attesi addirittura in apertura di festival. Coronano un Concorso di grande prestigio, nomi del calibro di Pablo Larraìn e Roman Polanski.

Il manifesto di quest’anno, come accadde anche lo scorso anno, è firmato da Lorenzo Mattotti, che però quest’anno sceglie un fotogramma dalla nuova sigla, che vedremo durante il Festival e che quindi immaginiamo disegnata sempre del celebre fumettista e illustratore che, ricordiamo, ha esordito al lungometraggio animato con La famosa invasione degli orsi in Sicilia proprio quest’anno (il film è stato presentato a Cannes).

Nonostante le testate internazionali abbiano già puntato il dito sul fatto che solo due film del concorso sono diretti da donne, sembra che i temi e le storie selezionati siano attenti alla rappresentazione di genere, come si può capire dell’intera selezione ufficiale.

Ecco la SELEZIONE UFFICIALE:

FILM D’APERTURA

“The Truth,” Hirokazu Kore-eda
(in competition)
FILM DI CHIUSURA
“The Burnt Orange Heresy,” Giuseppe Capotondi (out of competition)

CONCORSO

“The Perfect Candidate,” Haifaa Al-Mansour
“About Endlessness,” Roy Andersson
“Wasp Network,” Olivier Assayas
“Marriage Story,” Noah Baumbach
“Guest of Honor, Atom Egoyan
“Ad Astra,” James Gray
“A Herdade,” Tiago Guedes
“Gloria Mundi,” Robert Guediguian
“Waiting for the Barbarians,” Ciro Guerra
“Ema,” Pablo Larrain
“Saturday Fiction,” Lou Ye
“Martin Eden,” Pietro Marcello
“The Mafia Is No Longer What It Used to Be,” Franco Maresco
“The Painted Bird,” Vaclav Marhoul
“The Mayor of the Rione Sanità,” Mario Martone
“Babyteeth,” Shannon Murphy
“Joker,” Todd Phillips
“An Officer and a Spy,” Roman Polanski
“The Laundromat,” Steven Soderbergh
“No. 7 Cherry Lane,” Yonfan

EVENTO SPECIALE

“Goodbye, Dragon Inn,” Tsai Ming-Liang

FUORI CONCORSO – Fiction

“Seberg,” Benedict Andrews
“Vivere,” Francesca Archibugi
“Mosul,” Matthew Michael Carnahan
“Adults in the Room,” Costa-Gavras
“The King,” David Michod
“Tutto Il Mio Folle Amore,” Gabriele Salvatores

FUORI CONCORSO – Non Fiction
“Woman,” Yann Arthus-Bertrand, Anastasia Mikova
“Roger Waters Us + Them,” Sean Evans, Roger Waters
“I Diari Di Angela – Noi Due Cineasti. Capitolo Secondo,” Yervant Gianikian
“Citizen K,” Alex Gibney
“Citizen Rosi,” Didi Gnocchi, Carolina Rosi
“The Kingmaker,” Lauren Greenfield
“State Funeral,” Sergei Loznitsa
“Collective,” Alexander Nanau
“45 Seconds of Laughter,” Tim Robbins

FUORI CONCORSO – PROIEZIONI SPECIALI

“No One left Behind,” Guillermo Arriaga
“Il Pianeta in Mare,” Andrea Segre
“Electric Swan,” Konstantina Kotzamani
“Irreversible,” Gaspar Noe”
“Zerozerozero,” Stefano Sollima
“The New Pope,” Paolo Sorrentino
“Never Just a Dream: Stanley Kubrick and Eyes Wide Shut,” Matt Wells
“Eyes Wide Shut,” Stanley Kubrick

ORIZZONTI

“Zumiriki,” Osker Alegria
“Blanco En Blanco,” Theo Court
“Mes Jours De Gloire,” Antoine De Bary
“Pelican Blood,” Katrin Gebbe
“Un Fils,” Mehdi M Barsaouli
“Nevia,” Nunzia De Stefano
“Moffie,” Oliver Hermanus
“Hava, Maryam, Ayesha,” Sahraa Karimi
“Rialto,” Peter Mackie Burns
“The Criminal Man,” Dmitry Mamuliya
“Revenir,” Jessica Palud
“Giants Being Lonely,” Grear Patterson
“Verdict,” Raymund Ribay Gutierrez
“Balloon,” Pema Tseden
“Just 6.5,” Saeed Roustaee
“Shadow of Water,” Sasidharan Sanal Kumar
“Sole,” Carlo Sironi
“Madre,” Rodrigo Sorogoyen
“Atlantis,” Valentyn Vasyanovych

SCONFINI

“Unposted,” Elisa Amoruso
“The Scarecrows,” Nouri Bouzid
“Once More Unto the Breach,” Federico Ferrone, Michele Manzolini
“Effetto Domino, Alessandro Rossetto

RESTAURI
“The Incredible Shrinking Man,” Jack Arnold (1957)
“The Grim Reaper,” Bernardo Bertolucci (1962)
“The Spider’s Stratagem,” Bernardo Bertolucci (1970)
“The Criminal Life of Archibaldo del la Cruz,” Luis Buñuel (1955(
“The Crossing of the Rhine,” “Andre Cayatte (1960)
“Maria Zef,” Vittorio Cottafavi (1981)
“Crash,” David Cronenberg (1996)
“Francesca,” Manoel de Oliveira (1981)
“The House is Black,” Forough Farrokhzad (1962)
“The White Sheik,” Federico Fellini (1952)
“Current,” Istvan Gaal (1963)
“The Hills of Marlik,” Ebrahim Golestan (1964)
“Death of a Bureaucrat,” Tomas Gutierrez Alea (1966)
“Out of the Blue,” Dennis Hopper (1980)
“Ecstacy,” Gustav Machaty (1932)
“Mauri,” Merata Mita (1988)
“Pigeon Shoot,” Giuliano Montaldo (1961)
“New York, New York,” Martin Scorsese (1977)
“The Red Snowball Tree,” Vasiliy Shukshin (1973)
“Way of a Gaucho,” Jacques Tourneur (1952)

Venice College Cinema
“The End of Love,” Keren Ben Rafael
“Lessons of Love,” Chiara Campara
“This is Not a Burial, It’s a Resurrection,” Jeremiah Lemonhang Mosese

 
 

Gli Eterni: 10 cose che il film potrebbe rivelare sul MCU

Gli Eterni The Eternals

Tra i titoli annunciati della Fase 4 dei Marvel Studios c’è anche Gli Eterni, il cinecomic affidato alla regia di Chloe Zhao che vede nel cast Angelina Jolie (Thena), Richard Madden (Ikaris),  Kumail Nanjiani (Kingo), Lauren Ridloff (Makkari), Brian Tyree Henry (Phastos), Salma Hayek (Ajak), Lia McHugh (Sprite) e Don Lee (Gilgamesh).

Sappiamo pochissimo della trama, che a quanto pare includerà anche la presenza dei Celestiali. Ma cosa possiamo aspettarci dal film e quali aspetti potrebbe rivelare sull’universo Marvel e le sue origini?

1Dove sono ora gli Eterni?

marvel studios gli eterni

Come gli Asgardiani, gli Eterni sembrano essere presenti nell’universo da tantissimi anni, quindi il mistero da risolvere è: dove sono ora, e in che punto della timeline del MCU saranno inseriti?

Fonte: Screenrant

Successivo

Men in Black: International, da oggi al cinema

Men in Black: International recensione

Arriva in sala oggi Men In Black: International, il quarto capitolo del franchise che vede protagonisti, questa volta, Tessa Thompson e Chris Hemsworth. Alla regia F. Gary Gray.

I Men in Black hanno sempre protetto la terra dalle insidie dell’universo. In questa nuova avventura dovranno affrontare la più grande minaccia di sempre: una talpa all’interno dell’organizzazione Men in Black.

Men in Black: International, film diretto da F. Gary Gray, è uno spin-off della celebre saga nata nel 1997 che per anni ha visto protagonisti Will Smith e Tommy Lee Jones nei panni degli agenti J e K. In questo nuovo capitolo è una giovane donna, l’agente M (Tessa Thompson), a indossare gli eleganti abiti e gli occhiali neri dei MiB. Ma il suo primo contatto con in Men in Black è avvenuto molto tempo prima, nel 1996, quando Molly – questo il vero nome dell’agente – era solo una bambina. Dopo aver visto una creatura aliena nella sua stanza, il futuro agente M ha assistito a una scena alquanto strana: i suoi genitori sono stati sparaflashati da due misteriosi uomini in giacca e cravatta.

Non avendo subito la cancellazione dei ricordi, Molly è cresciuta con un solo desiderio nella vita, quello di rintracciare il quartiere generale dei Men in Black. Grazie alla sua determinazione, conquista l’agente O (Emma Thompson) e viene reclutata tra i MiB della cellula londinese. Nella capitale inglese M incontra High T (Liam Neeson), che le assegna come partner il biondo e affascinante agente H (Chris Hemsworth). Sarà proprio quest’ultimo, nonostante il suo carattere un po’ ribelle, a insegnarle le basi per affrontare le creature aliene.

Hight T decide di affidare alla coppia una missione delicata: combattere una specie aliena in grado di prendere le sembianze degli agenti e scovare la talpa che si nasconde nell’organizzazione…

Men in Black: International, recensione del film con Chris Hemsworth e Tessa Thompson

 
 

The Batman: assunto il direttore della fotografia di Rogue One

L’Hollywood Reporter conferma che Greig Fraser, candidato all’oscar nel 2016, sarà il direttore della fotografia di The Batman, il cinecomic diretto da Matt Reeves che riavvierà le sorti del crociato di Gotham al cinema con Robert Pattinson nel ruolo del protagonista.

L’australiano, noto per aver lavorato a pellicole come Vice, Zero Dark Thirty, Foxcatcher, Maria Maddalena e Rogue One: A Star Wars Story, ha commentato così la notizia:

È bello collaborare di nuovo con Matt dopo Blood Story, e il franchise di Batman è così iconico, quindi per me è un privilegio poterlo visualizzare a modo mio. Soprattutto con il potenziale creativo di tutti i talenti e i tecnici coinvolti davanti e dietro la macchina da presa.”

Il cinecomic dovrebbe svolgersi negli anni Novanta, epoca tornata di moda nel corso dell’ultima stagione anche grazie al successo di un altro cinecomic, Captain Marvel dei Marvel Studios.

Per alcuni 1990 fa rima con gli adattamenti di Batman di Tim Burton che prepararono le basi per i futuri cinefumetti e che sono stati fonte di ispirazione per Zack Snyder per quanto riguarda una scena particolare di Batman V Superman: Dawn of Justice(dove il regista aveva omaggiato lo scontro tra il cavaliere oscuro e Pinguino di Batman Returns del 1992), per non parlare del fatto che alcune delle più importanti trame a fumetti sul personaggio provengono proprio da quel decennio.

Secondo i report, Reeves ha optato per le storie di Batman: Anno Uno come possibile punto di riferimento, proprio per conferire al suo film un tono da genere noir enfatizzando le capacità investigative dell’eroe. Nessuna notizia ufficiale invece sul casting, con la Warner Bros. impegnata a trovare il perfetto sostituto di Affleck e altri interpreti che possano riempire la ricca galleria di villain prevista.

Per The Batman è stata già fissata l’uscita in sala il 25 giugno 2021.

Leggi anche – The Batman: 10 teorie dei fan sul film con Robert Pattinson

Fonte: THR

 
 

Thor: Love And Thunder, Jeff Goldblum conferma il ritorno del Granmaestro?

Annunciato ufficialmente durante il panel dei Marvel Studios al Comic-Con di San Diego, Thor: Love And Thunder è il quarto capitolo del franchise sul Dio del Tuono e farà parte dei titoli che andranno a comporre la Fase 4 del Marvel Universe. E insieme a Natalie Portman, Chris Hemsworth e Tessa Thompson, un altro voto volto potrebbe tornare in azione nel film di Taika Waititi…

A suggerirlo è Jeff Goldblum, interprete del Granmaestro in Thor: Ragnarok, con un misterioso tweet che sembra anticipare in grande stile la presenza del suo personaggio nel cinecomic.

Love and Thunder. 2021. Grazie Taika Waititi“. Cosa avrà voluto dire l’attore con l’immagine del logo modificata che recita “E non dimenticate il Granmaestro“? Ovviamente ci auguriamo che l’indizio porti ad una notizia ufficiale. Che ne pensate?

https://twitter.com/jeffreygoldbIum/status/1153007865835266055?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1153007865835266055&ref_url=https%3A%2F%2Fwww.cinemablend.com%2Fnews%2F2477087%2Flooks-like-jeff-goldblum-is-teasing-grandmasters-return-in-thor-love-and-thunder

Leggi anche – Thor: Love and Thunder, le domande sul MCU a cui il film potrebbe rispondere

Thor: Love and Thunder è il titolo ufficiale del quarto capitolo sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare il Mjolnir stavolta sarà Jane Foster, interpretata di nuovo da Natalie Portman, come confermato sabato durante il panel dei Marvel Studios al Comic-Con.

Taika Waititi tornerà alla regia di un film dei Marvel Studios dopo Thor: Ragnarok, così come Chris Hemsworth e Tessa Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor e Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers: Endgame. L’ispirazione del progetto arriva dal fumetto The Mighty Thor, descritto da Waititi come “la perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.

L’uscita nelle sale è fissata invece al 5 novembre 2021.

 
 

Avengers: Endgame, gli errori e le papere sul set [VIDEO]

avengers: endgame

Avengers: Endgame arriverà in edizione homevideo il prossimo 13 agosto e nel disco saranno presenti, oltre alle scene eliminate e all’omaggio a Stan Lee, anche diversi video che raccontano il dietro le quinte del film. Non mancherà l’ormai tradizionale raccolta degli errori e delle papere sul set con protagonisti gli attori di questa epica avventura.

Vi ricordiamo che Endgame ha ufficialmente superato Avatar al box office mondiale diventando così il maggior incasso di sempre della storia del cinema e mettendo fine al dominio del film di James Cameron che durava da dieci anni.

Di seguito potete dare uno sguardo al video con le gag del cast.

https://www.youtube.com/watch?v=xR7p5Hb23m8&t=11s

Leggi anche – Avengers: Endgame, 10 segreti dal dietro le quinte

CORRELATI:

Nel cast del film Robert Downey Jr.Chris HemsworthMark RuffaloChris EvansScarlett JohanssonBenedict Cumberbatch, Don Cheadle, Tom HollandChadwick Boseman, Paul Bettany, Elizabeth Olsen, Anthony Mackie, Sebastian Stan, Letitia Wright, Dave Bautista, Zoe Saldana, Josh Brolin, Chris Pratt, Jeremy Renner, Evangeline Lilly, Jon Favreau, Paul Rudd, Brie Larson.

Dopo gli eventi devastanti di Avengers: Infinity War (2018), l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero esserci.

Avengers: Endgame, tutti i dettagli dell’edizione homevideo

 
 

Marvel Studios: i film che potrebbero arrivare nella Fase 5

marvel studios

Non si fa in tempo ad abituarsi ai film che comporranno la Fase 4 dei Marvel Studios che già si pensa al futuro dell’universo condiviso e ai personaggi che torneranno in azione al cinema e in tv. Grazie all’annuncio del Comic-Con conosciamo tutti gli sviluppi della prossima ondata di cinecomic, ma che dire invece della Fase 5?

Ecco di seguito i titoli più papabili:

1Secret Wars (?)

I Marvel Studios stanno mettendo in piedi in silenzio e al riparo dalle indiscrezioni qualcosa di epico che possa eguagliare la riuscita della Infinity Saga. Il problema è capire quale sia il filo conduttore della nuova Fase. Film come Shang-Chi, Gli Eterni e Vedova Nera non sembrano avere molto in comune, e c’è chi ipotizza un futuro arrivo alla storyline di Secret Wars.

Questo evento crossover coinvolge un personaggio noto come The Beyonder che teletrasporta i vari eroi e i cattivi dell’Universo Marvel in un luogo chiamato Battleworld, e avrebbe senso, in tal caso, introdurre anche X-Men e Fantastici 4. Staremo a vedere…

Leggi anche – Marvel Fase 4: tutti i titoli annunciati al Comic-Con

Successivo

Venezia 76: il programma di Venezia Classici

Venezia 76

Sarà la regista e sceneggiatrice Costanza Quatriglio (Sembra mio figlio, Terramatta, Con il fiato sospeso) a presiedere la Giuria di studenti di cinema che – per l’ottavo anno – assegnerà i PREMI VENEZIA CLASSICI per i rispettivi concorsi, MIGLIOR FILM RESTAURATO e MIGLIOR DOCUMENTARIO SUL CINEMA.

La 76. Mostra del Cinema di Venezia si terrà al Lido dal 28 agosto al 7 settembre 2019, diretta da Alberto Barbera e organizzata dalla Biennale presieduta da Paolo Baratta.

Venezia Classici è la sezione che dal 2012 presenta alla Mostra in anteprima mondiale, con crescente successo, una selezione dei migliori restauri di film classici realizzati nel corso dell’ultimo anno da cineteche, istituzioni culturali e produzioni di tutto il mondo. Curata da Alberto Barbera con la collaborazione di Stefano Francia di Celle, Venezia Classici presenta inoltre una selezione di documentari sul cinema e i suoi autori. La Giuria presieduta da Costanza Quatriglio è composta da 22 studenti, ognuno indicato dai docenti dei diversi corsi di cinema delle università italiane, dei DAMS e della veneziana Ca’ Foscari.

Tra i restauri di Venezia Classici, si vedranno ad esempio al Lido: Lo sceicco bianco di Federico Fellini, che ebbe la première alla Mostra di Venezia del 1952, oggi presentato in vista del centenario della nascita del regista nel 2020; un “doppio” Bernardo Bertolucci con La commare secca, esordio del regista alla Mostra del 1962, e Strategia del ragno, presentato alla Mostra del 1970; il sorprendente esordio di Giuliano Montaldo, Tiro al piccione, che ebbe la sua prima alla Mostra del 1961; un grande film da riscoprire prodotto dalla Rai, Maria Zef (1981) di Vittorio Cottafavi; il capolavoro di Manoel de Oliveira, Francisca (1981); Out of the Blue (1980) di Dennis Hopper; New York, New York (1977) di Martin Scorsese, in una nuova copia 35mm appositamente stampata per la Mostra in occasione del 100° anniversario della United Artists. Al termine della proiezione di quest’ultimo film, seguirà una master class del celebre produttore Irvin Winkler (Toro Scatenato; Quei bravi ragazzi; New York, New York, i cinque film della serie di Rocky).

 

Questo l’elenco completo dei restauri di Venezia Classici selezionati per la 76. Mostra:

 

VENEZIA CLASSICI

 

THE INCREDIBLE SHRINKING MAN [RADIAZIONI BX: DISTRUZIONE UOMO]

di JACK ARNOLD (USA, 1957, 81’, B/N)

restauro: Universal Pictures

 

LA COMMARE SECCA (THE GRIM REAPER)

di BERNARDO BERTOLUCCI (Italia, 1962, 92’, B/N)

restauro: CSC-Cineteca Nazionale in collaborazione con RTI-Mediaset

 

STRATEGIA DEL RAGNO (THE SPIDER’S STRATAGEM)

di BERNARDO BERTOLUCCI (Italia,1970, 110’, Colore)

restauro: Fondazione Cineteca di Bologna e Massimo Sordella in collaborazione con Compass Film

 

ENSAYO DE UN CRIMEN (THE CRIMINAL LIFE OF ARCHIBALDO DE LA CRUZ) [ESTASI DI UN DELITTO]

di LUIS BUÑUEL (Messico, 1955, 92’, B/N)

restauro: Cineteca Nacional México in collaborazione con Sindicato de Trajadores de la Producción Cinematográfica

 

LE PASSAGE DU RHIN (THE CROSSING OF THE RHINE) [IL PASSAGGIO DEL RENO]

di ANDRÉ CAYATTE (Francia, Germania, Italia, 1960, 125’, B/N)

restauro: Gaumont

 

MARIA ZEF

di VITTORIO COTTAFAVI (Italia, 1981, 122’, Colore)

restauro: Rai Teche in collaborazione con Cineteca del Friuli, Fuori Orario (Rai3) e Museo Nazionale del Cinema di Torino

 

CRASH

di DAVID CRONENBERG (Canada, 1996, 100’, Colore)

restauro: Recorded Picture Company e Turbine Media Group (supervisione del restauro di David Cronenberg e del direttore della fotografia Peter Suschitzky)

 

FRANCISCA

di MANOEL DE OLIVEIRA (Portogallo, 1981, 167’, Colore)

restauro: Cinemateca Portuguesa – Museu do Cinema

 

Khaneh siah ast (the house is black)

di FOROUGH FARROKHZAD (Iran, 1962, 21’, B/N)

restauro: Fondazione Cineteca di Bologna e Ecran Noir productions, in collaborazione con Ebrahim Golestan. Con il sostegno di Genoma Films e Mahrokh Eshaghian.

 

LO SCEICCO BIANCO (THE WHITE SHEIK)

di FEDERICO FELLINI (Italia, 1952, 86’, B/N)

restauro: Fondazione Cineteca di Bologna nell’ambito del progetto “Fellini 100” in collaborazione con RTI-Mediaset e Infinity

 

SODRÁSBAN (CURRENT) [NELLA CORRENTE]

di ISTVÁN GAÁL (Ungheria, 1963, 85’, B/N)

restauro: Hungarian National Film Fund – Film Archive

 

Tappe-Haye Marlik (The Hills of Marlik)

di EBRAHIM GOLESTAN (Iran, 1964, 15’, Colore)

restauro: Ecran Noir productions e Fondazione Cineteca di Bologna in collaborazione con Ebrahim Golestan e il National Film Archive of Iran. Con il sostegno di Mahrokh Eshaghian e Genoma Films

 

LA MUERTE DE UN BURÒCRATA (DEATH OF A BUREAUCRAT) [LA MORTE DI UN BUROCRATE]

di TOMÁS GUTIÉRREZ ALEA (Cuba, 1966, 85’, B/N)

restauro: Academy of Motion Picture Arts and Sciences (Archive) e Cinemateca de Cuba

 

OUT OF THE BLUE

di DENNIS HOPPER (Canada, USA, 1980, 94’, Colore)

restauro: Discovery Productions (John Alan Simon e Elizabeth Karr)

 

EXTASE (ECSTASY) [ESTASI]

di GUSTAV MACHATÝ (Cecoslovacchia, 1932, 87’, B/N)

restauro: Národní filmový archiv (Cineteca di Praga) con il sostegno di Milada Kučerová e Eduard Kučera e la collaborazione di Film Servis Festival Karlovy Vary

 

MAURI

di MERATA MITA (Nuova Zelanda, 1988, 100’, Colore)

restauro: New Zealand Film Commission

 

TIRO AL PICCIONE (PIGEON SHOOT)

di GIULIANO MONTALDO (Italia, 1961, 115’, B/N)

restauro: CSC-Cineteca Nazionale in collaborazione con Surf Film

 

NEW YORK, NEW YORK

di MARTIN SCORSESE (USA, 1977, 163’, Colore)

Nuova copia 35mm realizzata da Metro Goldwyn Mayer (MGM), in occasione del 100° anniversario della United Artists

 

KALINA KRASNAYA (THE RED SNOWBALL TREE) [VIBURNO ROSSO]

di VASILIY SHUKSHIN (URSS, 1973, 107’, Colore)

restauro: Mosfilm Cinema Concern (produttore del restauro Karen Shakhnazarov)

 

WAY OF A GAUCHO [IL GRANDE GAUCHO]

di JACQUES TOURNEUR (USA, 1952, 91’, Colore )

restauro: Twentieth Century Fox e The Film Foundation

 

A completamento della sezione Venezia Classici, verrà presentata una selezione di documentari sul cinema e i suoi autori. L’elenco completo della sezione sarà reso noto nel corso della conferenza stampa di presentazione del programma della Mostra di Venezia, che si terrà a Roma domani giovedì 25 luglio alle ore 11.00 (Cinema Moderno).

 
 

Jennifer Lawrence per Paolo Sorrentino, sarà la protagonista di Mob Girl

Jennifer Lawrence sarà la protagonista del nuovo film di Paolo Sorrentino, adattamento del romanzo premio Pulitzer, Mob Girl.

La Lawrence produrrà anche il film, basato sulla vita della moglie di un mafioso, Arlyne Brickman, diventata informatrice della polizia. Con lei produce Justine Polsky tramite la loro società di produzione, Excellent Cadaver. Angelina Burnett sta lavorando all’adattamento in sceneggiatura. Anche Sorrentino produrrà il progetto insieme a Lorenzo Mieli di Wildside.

Il film segue Brickman che cresce tra i racket nel Lower East Side di New York City, dove è attratta dallo stile di vita glamour e appariscente dei mafiosi di New York. Poco dopo, inizia a frequentare “wiseguys” e fa commissioni per loro, prima di entrare in azione da sola – diventando infine informatrice della polizia e testimone principale nel caso che il governo ha intentato contro la famiglia criminale dei Colombo.

“Vedere questa storia dal punto di vista di una donna è un nuovo ed entusiasmante approccio nel raccontare una classica storia di mafia – afferma il fondatore e CEO di Makeready, Brad Weston – Non potevamo immaginare una squadra migliore di cineasti, con Jennifer protagonista di un tour de force e Paolo al timone, per portare la forza e la prospettiva unica della vita di Arlyne sullo schermo”.

Lawrence e Polsky stanno attualmente producendo un film per la A24 ancora senza titolo, opera prima della regista Lila Neugebauer. Sorrentino e Mieli hanno prodotto The Young Pope per la HBO con Jude Law e sono attualmente in produzione con The New Pope, con John Malkovich che si unisce al cast.

 
 

Rutger Hauer: morto a 75 anni il Roy Batty di Blade Runner

Rutger Hauer, il versatile attore olandese reso famoso da Blade Runner nel 1982, è morto lo scorso 19 luglio in Olanda, nella sua casa. Aveva 75 anni. L’agente di Hauer, Steve Kenis, ha confermato la notizia e ha detto che il funerale di Hauer si è tenuto oggi, mercoledì.

La sua performance più amata è stata quella di Roy Batty, il replicante che non voleva morire, dopo aver visto, nella sua breve e folgorante vita, “cose che noi umani non possiamo neanche immaginare”. Nel film era l’antagonista di Harrison Ford e del suo Deckard, ma in molti lo considerano il vero eroe, la macchina che vuole ribellarsi al suo creatore e rifiuta di adempiere al suo triste destino.

Ma la sua carriera è stata lunga e ricca di ruoli, Verhoeven, Olmi, Noyce, in moltissimi si sono avvalsi della sua presenza scenica e del suo carisma. Per il grande pubblico, oltre a Blade Runner, è noto principalmente per LadyHawke, il film fantasy di Richard Donner in cui interpretò Etienne Navarre, condannato a non poter vivere il suo amore con la bella Isabeau, a causa di una maledizione.

Di recente ha recitato anche in Valerian e la città dei mille pianeti per Luc Besson. La sua ultima apparizione cinematografica è quella in I fratelli Sisters, di Jacques Audiard, del 2018.

Vi lasciamo con il più vivido ricordo che ha regalato alla storia del cinema:

Fonte: Variety