“Un paese
di resistenza” di Shu Aiello e Catherine Catella, che
segue la lotta e il percorso di vita di Mimmo Lucano, è il film
d’apertura della
17a edizione del Faito Doc Festival mercoledì
17 luglio alle ore 20.30 proiettato alla presenza delle registe nel
cinema tra gli alberi sull’omonimo monte a 1.200 metri sul mare di
Vico Equense in provincia di Napoli.
Il programma del
festival, ideato e diretto da Nathalie Rossetti e Turi
Finocchiaro, si declina in proiezioni ed eventi esclusivi
immersi nella natura, sul tema delle “radici” fino al 24 luglio,
tra cui mostre di disegni, fotografie, opere originali in 3D,
passeggiate artistiche nel bosco a cura del naturalista Nando
Fontanella.
La giornata di
giovedì 18 luglio si apre con la “Biblioteca
Vivente” con i residenti del Centro terapeutico Il Camino
per una esperienza di “ascolto” interculturale per poter
conoscererealtà di vita diverse dalla
propria. Nel pomeriggio spazio al DOC NOW! guidato
dal giornalista di Taxidrivers Antonio
Maiorino, per analizzare i fenomeni più rilevanti
del cinema documentario contemporaneo con ospite
Michel Khleifi.
Faito Doc Festival 2024, il programma
Focus sulla
Palestina nella giornata di sabato 20 giugno, con la
proiezione del film “Ma’loul fête sa destruction” di
Michel Khleifi a cui seguirà al tramonto lo
spettacolo con Omar Suleiman, “La terra delle
arancetristi”, con adattamento e regia di
Patrizia di Martino, tratto dal racconto di
Ghassan Khanafani. Lo stesso Omar offrirà poi al
pubblico una degustazione di cucina tipica palestinese, seguirà
“Going Home” dell’anglo-palestinese Omar Al
Qattan, che giunge al Festival da Amman.
Domenica 21 luglio
si terrà la masterclass di Maricetta Lombardo, una
delle più importanti professioniste del suono in Italia, già
premiata ai David di Donatello e ai Nastri d’Argento,
reduce dal successo di “Io Capitano” di Matteo
Garrone.
Proiezioni di
“classici” per grandi e bambini con la mini rassegna Docs
for Kids a cura di Milena Bochet, lunedì 22 luglio dalle
ore 11. Alle ore 19 al Rifugio Tre Pini “alle radici del
gusto” coordinata da Elisa Frascà con Alessandro Moraca
della locanda “Il Testardo”.
Pitching
Faito Doc “delle Ali per gli Autori”, laboratorio di
scrittura documentaria creato da tre anni per incoraggiare gli
autori e le autrici in programma martedì 23 luglio alle ore 18.
Serata conclusiva il 24 luglio con premiazioni, in chiusura il
concerto di tammorra pimontese.
Sono 50 i
documentari selezionati in questa edizione provenienti da
più di 20 Paesi nel mondo: 27 di questi gareggeranno nelle
tre competizioni previste dal Festival: una dedita
ai lungometraggi e due ai cortometraggi, tra cui quella dedicata
alle scuole di cinema.
I vincitori del
festival riceveranno in premio le creazioni dell’inventore belga
Cricou,amante del riciclaggio ma anche opere
originali dei Residenti della comunità il Camino e
del Faito Doc Camp entrambi giurie sul territorio, oltre al
nuovo Premio della Città di Vico Equense, accanto alle giurie
internazionali dei giovani e dei professionisti.
Intorno alla Casa
del cinema sorge il Faito Doc Camp creato dall’Associazione Gli
Amici della Filangieri accoglie i visitatori del Festival in un
campeggio temporaneo, allestito “magicamente” nella castagneta. Il
Doc Camp è un luogo di celebrazione dove fluisce la poesia
dipingendo fiori e arcobaleni, sorrisi nei sorrisi.
La preservazione
del parco naturale è valorizzata da una scenografia creata da
giovani volontari provenienti da tutto il mondo, e con 7 studenti
dell’Accademia di Belle Arti di Napoli con materiali naturali,
riciclati e trasformati, guidati da Rino Squillante.
La storia del cinema è ricca di
bambole demoniache o con tendenze omicide. Dal celebre
Chucky di La bambola assassina fino a
quella posseduta protagonista del film Annabelle,
passando anche per Slappy, l’inquietante pupazzo
parlante di Piccoli
brividi. La più recente e dirompente, nonché pericolosa, è
però quella proposta dal film M3GAN
(qui
la recensione) – diretto da Gerard Johnstone
–, dove a dar vita alla bambola protagonista vi è un’intelligenza
artificiale “impazzita” che ha preso troppo seriamente il compito
per cui è stata progettata.
L’idea per M3GAN
è nata quando la Atomic Monster Productions di James
Wan stava facendo un brainstorming di idee per una storia
e ne ha scelta una su una bambola assassina. Anche se era già stato
realizzato il già citato film Annabelle
(2014), sempre con protagonista una bambola assassina, Wan ha
dichiarato che in questo caso “il concetto è essenzialmente
quello di cosa avviene quando si fa troppo affidamento sulla
tecnologia e cosa succede quando questa va fuori controllo. È un
commento sul mondo in cui viviamo e ci è sembrato
rilevante“.
Caratterizzato da elementi da
commedia nera, ma capace anche di spaventare profondamente, il film
si è poi affermato come un autentico successo, da cui ora sembra
pronto per nascere un franchise con
sequel e
spin-off. In questo articolo, approfondiamo
dunque alcune delle principali curiosità relative a M3GAN.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama, al
cast di attori e alla spiegazione del
finale. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
La trama e il cast di
M3GAN
M3GAN è una meraviglia di
intelligenza artificiale, una bambola a grandezza naturale
programmata per essere la più grande compagna dei bambini.
Progettata da Gemma, brillante robotica di
un’azienda di giocattoli, M3GAN è in grado di ascoltare, guardare e
imparare, diventando amica, insegnante e protettrice del bambino a
cui è legata. Quando Gemma diventa improvvisamente la tutrice della
nipote Cady, decide di abbinare il suo prototipo
M3GAN con la bambina nel tentativo di risolvere tutti i loro
problemi. Questa decisione avrà però conseguenze
inimmaginabili.
Ad interpretare Gemma vi è l’attrice
Allison Williams, già celebre per aver
recitato nel film Scappa –
Get Out, mentre Violet McGraw interpreta
sua nipote Cady. Quest’ultima si era già fatta notare per la
partecipazione a Ready
Player One e alla serie The Haunting of Hill House. Ronny
Chieng interpreta David, il capo di Gemma, mentre
Brian Jordan Alvarez e Jen Van
Epps interpretano rispettivamente Cole e Tess, colleghi di
Gemma, mentre Amy Usherwood è la sua terapista
Lydia. Lori Dungey, invece, è Celia, vicina di
casa di Gemma.
Per M3GAN
è stata realizzata una versione animatronica utilizzata per i
dialoghi e i primi piani. Il pupazzo è stato animato con diverse
tecniche, tra cui espressioni facciali radiocomandate,
sincronizzazione automatica delle labbra e movimenti eseguiti da un
burattinaio.L’attrice Amie Donald hainvece
interpretato tutte le scene di M3GAN che richiedevano movimenti che
il burattino non poteva fare. Sul set, la Donald indossava una
maschera statica di M3GAN in silicone, che è stata poi sostituita
da una versione in CGI del volto di M3GAN per adattarsi a quello
dell’animatronic.
La spiegazione del finale del
film
Nel corso del film apprendiamo che
Gemma ha fatto un lavoro talmente buono quando ha codificato l’IA
di M3GAN che l’androide inizia a deviare dai suoi parametri etici e
diventa sempre più consapevole di ciò che la circonda, spingendosi
all’estremo pur di proteggere il suo utente principale, Cady. M3GAN
si trasforma così in una bambola assassina, sempre concentrata a
proteggere la bambina da ogni male. È un modo pericoloso di
crescere un bambino, perché in questo modo Cady non impara a
gestire la frustrazione o i sentimenti negativi.
Ben presto, Gemma si insospettisce
per i comportamenti violenti della bambola e cerca dunque di
allontanarla dalla nipote facendola allo stesso tempo sottoporre ad
alcuni test per individuare la causa del malfunzionamento. M3GAN,
però, fugge dal laboratorio in cui è stata rinchiusa e si lancia in
una serie di omicidi, riuscendo a tornare a casa. Nonostante si sia
evoluta oltre i suoi parametri di fabbrica, M3GAN è infatti ancora
spinta dal bisogno di proteggere Cady. E nel finale del film,
questo significa neutralizzare Gemma.
M3GAN, tuttavia, sa che la morte di
Gemma costringerebbe Cady a vivere con i nonni e che non le sarebbe
possibile accompagnarla e trasferirsi con lei dall’altra parte del
Paese. Così, M3GAN decide che la mossa migliore è danneggiare il
midollo spinale di Gemma e tagliarle la lingua, rendendo
impossibile per la donna muovere gli arti o parlare. Questo
aiuterebbe M3GAN a dimostrare quanto potrebbe essere utile nel
mantenimento di una casa, avvalorando l’idea di essere davvero il
giocattolo perfetto.
La lotta tra lei e Gemma finisce per
svegliare Cady, che compresa la situazione si unisce alla battaglia
controllando Bruce, il primo androide costruito dalla zia. Usando
la forza del titanio di Bruce, Cady fa a pezzi M3GAN in un glorioso
atto di violenza robotica. Ma non è finita qui: M3GAN si sente
tradita e cambia i suoi parametri per considerarsi il suo
utilizzatore principale. Ma ormai è ridotta troppo male per poter
rappresentare una vera minaccia e insieme Gemma e Cady pugnalano il
suo processore, distruggendo l’IA una volta per tutte.
Almeno fino all’uscita di un sequel,
perché l’ultima inquadratura del film indica che M3GAN ha
trasferito la sua coscienza in alcune apparecchiature wireless
nella casa di Gemma. Forse non ha più un corpo, ma se M3GAN può
passare da un apparecchio elettronico all’altro e creare copie
della sua IA, la prossima volta sarà un avversario più temibile. Ad
ogni modo, M3GAN
si configura come un film che offre un’accattivante riflessione su
come l’eccessivo attaccamento alla tecnologia possa essere dannoso
per la crescita di una persona.
In particolare, il film suggerisce
che il legame umano non può essere sostituito. M3GAN non faceva
altro che distrare Cady dal provare tutte le complicate emozioni
che il lutto comporta, ostacolando dunque la sua crescita.
L’attaccamento a un oggetto o a una persona inanimata come modo per
evitare certi sentimenti o per sostituire una figura genitoriale
non è infatti una buona cosa e il tentativo di sostituire il legame
umano con la tecnologia non è salutare.
M3GAN 2.0: in arrivo il sequel
Come anticipato, dato il successo
riscontrato dal film, è attualmente in lavorazione un sequel
intitolato M3GAN
2.0, la cui uscita in sala è ora stata fissata al
16 maggio 2025. Akela Cooper,
autrice del primo film, si occuperà nuovamente della sceneggiatura
insieme a Gerard Johnstone, che tornerà anche alla
regia. Ulteriori dettagli sulla trama di M3GAN
2.0 sono ancora sconosciuti, anche se il produttore
James Wan ha dichiarato che il sequel
esplorerà ulteriormente l’universo delle AI.
Il trailer di
M3GAN e dove vedere il film in streaming
È possibile fruire di M3GAN
grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei
cataloghi di Apple TV, Prime Video e Netflix. Per vederlo, una volta scelta la
piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o
sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video.
Prima di portare in sala il film
Snowden, incentrato
sulla vicenda del responsabile della divulgazione di preziosi
segreti governativi, il regista premio Oscar Oliver
Stone si era dedicato ad un’altra storia al confine tra la
legge e la criminalità. Questa viene raccontata nel film Le
belve (qui la recensione), uscito in
sala nel 2012 e incentrato sullo scontro tra due giovani
coltivatori di marijuana e un pericoloso cartello di trafficanti di
droga. Una storia estremamente dinamica, che non si risparmia in
colpi di scena e sequenze estreme, in cui Stone dà vita a tutto il
suo estro. Scritto dallo stesso Stone insieme a Shane
Salerno e Don Winslow, il film non è però
frutto di una storia originale.
Questo è infatti la trasposizione
dell’omonimo romanzo dello stesso Winslow, pubblicato nel 2010.
Divenuto un vero e proprio best seller di genere pulp, questo ha
catturato l’attenzione di Stone ancor prima di essere reso
pubblico. Il regista si è infatti da subito attivato per adattarlo
quanto prima in un film. Girato interamente in California, tra le
località di Pacific Palisades e Laguna Beach, Le
belve è stato in seguito accolto da recensioni
contrastanti, le quali elogiano però le interpretazioni dei grandi
attori coinvolti. Costato circa 45 milioni di dollari, il film è
arrivato ad un risultato globale di circa 83, affermandosi come un
discreto successo.
Si tratta però di un film passato
piuttosto in sordina, e che meriterebbe di essere riscoperto. Sono
infatti numerosi i motivi per dedicarvi una seconda visione, dalla
dinamica regia all’intricata trama, dalla performance del cast alla
splendide location presenti. Prima di intraprendere una visione del
film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle
principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama, al cast di
attori e alle differenze tra il film e il
libro. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
Protagonisti del film sono due
imprenditori di Laguna Beach, Ben, pacifico e
caritatevole buddista, e il suo migliore amico
Chon, ex Navy Seal ed ex mercenario. I due
conducono una lucrativa attività fatta in casa, producendo la
migliore marijuana mai coltivata prima d’ora. Condividono inoltre
un amore unico nel suo genere per la bellissima
Ophelia. La vita è idilliaca nella loro cittadina
nel sud della California, almeno fino a quando il cartello dei
trafficanti della Mexican Baja decide di irrompere nei loro piani
imponendosi come socio. Quando Elena, lo spietato
capo del cartello, e Lado, il suo spietato
scagnozzo, capiranno che è ora di sbarazzarsi dei due giovani
amici, avrà inizio una vera e propria guerra per la sopravvivenza,
dove ognuno è un potenziale nemico.
Il cast del film
Ad interpretare il pacifico Ben vi è
l’attore Aaron
Taylor-Johnson, il quale era reduce dal successo del
film Kick Ass. Taylor Kitsch è invece
il duro Chon. Per interpretare il personaggio, l’attore dovette
però sottoporsi ad un duro addestramento, seguito in questo da un
vero marines. Alla fine, Kitsch era in grado di eseguire
personalmente tutte le scene che lo vedevano protagonista, senza il
bisogno di ricorrere a controfigure. Jennifer Lawrence era inizialmente stata
scelta per la parte di Ophelia, ma l’attrice rinunciò preferendo
recitare in Hunger Games. Al suo posto è stata scelta Blake
Lively.
Per poter assumere il ruolo della
femme fatale del film, l’attrice dovette però esercitarsi a lungo
con le armi da fuoco. Al termine dell’addestramento, la Lively
dimostrò una grande precisione nell’utilizzo di queste. L’attrice
Salma Hayek è
invece presente nei panni della narcotrafficante Elena, un
personaggio vagamente ispirato alla prima boss donna di un cartello
messicano, Mireya Moreno Carreon. Il premio Oscar Benicio Del
Toro, invece, è l’interprete dello scagnozzo di
questa, Lado. È inoltre presente l’attore John Travolta,
qui nei panni dell’agente FBI
Dennis, personaggio quantomai ambiguo. Altri noti attori presenti
sono Emile Hirsch
nei panni di Spin, e Demian Bichir
in quelli di Alex.
Interessatosi al romanzo ancor prima
che questo venisse pubblicato, Stone collaborò alla sceneggiatura
insieme allo stesso Winslow. Il loro lavoro congiunto permise
dunque di dar vita ad un film che ricalcasse in modo piuttosto
fedele ciò che avviene nel romanzo. Vi sono però naturalmente
alcune differenze, volte a far acquisire dei canoni più
cinematografici alla storia. La prima di queste riguarda un
personaggio particolarmente centrale nel libro e del tutto assente
nel film. Si tratta della madre di Ophelia, dalla
figlia ribattezzata Paqu. Questa, pur essendo un personaggio
secondario, svolge un ruolo di un certo rilievo nel romanzo,
contribuendo a spiegare alcuni aspetti della figlia.
Nel film, originariamente, Paqu
doveva essere interpretata dall’attrice Uma Thurman, ma
a causa dei tempi ristretti, questa dovette essere tagliata fuori.
Differente è anche la vicenda relativa all’agente
Alex. Nel romanzo, questi viene indicato come traditore
del cartello. Per tanto Lado stabilisce la sua morte per mano di
Ben. Nel film, invece, tale esecuzione avviene in modo
particolarmente diverso. Diverse sono anche le rapine che
Ben e Chon eseguono ai danni dei criminali messicani.
Al contrario di quanto avviene nel
romanzo, nel film i due si avvalgono di diversi aiuti per compiere
ciò, e sono soliti riutilizzare sempre le stesse maschere
folkloristiche messicane. Di particolare importanza è il
diverso approccio al finale. Nel libro, questo
risulta essere particolarmente cupo, presentando la morte di tutti
i protagonisti. Stone decide di cambiare tale aspetto, permettendo
loro di sopravvivere e rifarsi una vita altrove, mentre Elena viene
infine arrestata dalla DEA.
Il trailer di Le
belve e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire
di Le belve grazie alla sua presenza su
alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in
rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Apple
TV e Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il
film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di lunedì
15 luglio alle ore 21:00 sul canale
20 Mediaset.
Giovedì 18 luglio, presso il
cinema Jolly di Bologna si terrà l’anteprima del docufilm
“UN ALTRO CALCIO – Bologna in Champions”, con doppia
proiezione, alle 20.00 e alle 21.30. Si tratta di un instant-doc
scritto e diretto da Emilio Marrese, realizzato da Genoma Films, prodotto da Paolo Rossi Pisu con
Cinzia Bomoll, Marta Miniucchi, Marianna Pini,
Antonio Pisu e Matteo Salocchi.
L’opera narra le gesta di una
squadra di calcio che ha vissuto e fatto vivere ai propri tifosi la
stagione più esaltante dei suoi ultimi sessant’anni. Una squadra da
sempre indistinguibile dalla città che le dà il nome e dai
suoi tifosi. Il regista dipana il racconto attraverso immagini di
repertorio tra passato e presente con interviste ad atleti,
tecnici, dirigenti, personaggi dello spettacolo e della
cultura.
Terminato il percorso nelle sale,
dopo metà agosto il docufilm sarà disponibile su Sky.
UN ALTRO CALCIO – Bologna in
Champions, la trama
“UN ALTRO CALCIO” è il modello
portato al successo dal Bologna di Joey Saputo: un club sano, serio
e organizzato che ha imposto uno stile diverso, raggiungendo la
Champions League con perseveranza, programmazione e garbo, anche
nelle difficoltà.
“UN ALTRO CALCIO” è il modo di
vivere questa passione a Bologna, città che non vuole essere
metropoli né provincia, ma capitale – qual è – della cultura, del
gusto e del bello: una città che non rinuncia mai, neanche allo
stadio, al suo spirito critico, ironico e dissacrante.
“UN ALTRO CALCIO” è il sistema di
gioco innovativo proposto da Thiago Motta, allenatore e personaggio
atipico dalle grandi potenzialità.
Il docufilm narra il felice incontro
tra queste anomalie e peculiarità che ha fatto vivere al Bologna la
stagione più esaltante degli ultimi sessant’anni.
Il racconto della moderna favola
rossoblù è impreziosito dalle interviste esclusive ai protagonisti
(Joey Saputo, Claudio Fenucci, Giovanni Sartori, Marco Di Vaio,
Riccardo Orsolini, Lewis Ferguson, Riccardo Calafiori, Remo
Freuler, Lorenzo De Silvestri e Alexis Saelemaekers ) e dallo
sguardo speciale e insolito dei testimoni scelti.
Dal popolare cantante
Gianni Morandi che regala alcuni divertenti aneddoti inediti allo
psicoanalista di fama mondiale Stefano Bolognini che analizza le
specifiche dinamiche del gruppo, dell’allenatore e anche dei tifosi
bolognesi; dallo sceneggiatore Fabio Bonifacci che sottolinea gli
aspetti “cinematografici” di questa avventura al critico Walter
Guadagnini che ne illumina il lato “artistico”; dal musicista
Federico Poggipollini al giornalista e attore Giorgio Comaschi,
dagli scrittori Marcello Dòmini e Gianluca Morozzi al regista Paolo
Muran, dall’assessore Massimo Bugani allo storico Riccardo Brizzi,
dallo sceneggiatore Christian Poli al sacerdote Massimo Vacchetti:
da questo coro esce infine una narrazione divertente e originale,
come il Bologna di Saputo e il gioco di Motta che cercano di
indicare strade nuove al calcio italiano.
Vermithor e Ali
d’Argento saranno due dei draghi più importanti nel futuro
di House of
the Dragon. Ci sono diversi draghi nella serie, la
maggior parte dei quali appartiene ai Neri di Rhaenyra Targaryen.
Tuttavia, la fazione ha bisogno di ancora più potenza di fuoco se
vuole sconfiggere i Verdi, soprattutto perché loro hanno il drago
più grande, Vhagar, cavalcato dal principe Aemond,
ora Reggente.
È qui che entrano in gioco
Vermithor e Ali d’Argento, poiché sono due dei
draghi senza cavaliere che risiedono a Roccia del Drago (Vermithor
è apparso nel finale della prima stagione, con Daemon Targaryen che
gli cantava). Con Rhaenyra e suo figlio, Jacaerys Velaryon, che
pianificano di trovare persone con tracce di ascendenza valyriana
per far volare le creature nella Danza dei Draghi,
Vermithor e Ali d’Argento assumeranno un ruolo più
importante nella storia.
Storia di Vermithor e Ali
d’Argento e cavalieri precedenti
Vermithor e Ali
d’Argento erano legati al re e alla regina
Vermithor e Ali
d’Argento hanno entrambi quasi 100 anni durante la
sequenza temporale della seconda stagione di House of
the Dragon: Vermithor nacque intorno
al 34 AC, Ali d’Argento pochi anni dopo, e questo
li rende i due dei draghi più antichi in circolazione al di fuori
di Vhagar (che ha circa 180 anni a questo punto). Ali
d’Argento è una drago il cui nome deriva dal suo aspetto,
poiché viene descritta come “argentata”, mentre Vermithor è un
drago maschio il cui aspetto e natura feroce gli valgono il
soprannome di “Furia di Bronzo”.
Vermithor si
schiude da un uovo posto nella culla del principe Jaehaerys
Targaryen, e Ali d’Argento da uno donato a sua
sorella, Alysanne, entrambi si unirono ai rispettivi draghi su cui
in seguito furono trasportati in volo. Jaehaerys divenne re nel 48
AC, e lui e Alysanne divennero rispettivamente i cavalieri di
Vermithor e Ali d’Argento, quello stesso anno.
Il governo di Jaehaerys è stato per
lo più pacifico, il che significa che non c’erano molti motivi per
cui i draghi assistessero alla battaglia. La storia più notevole su
di loro durante questo periodo deriva dalla loro visita alla
Barriera, come raccontato da Lord Cregan Stark nel primo episodio
di House of
the Dragon 2.
Jaehaerys e Alysanne volarono con i loro draghi verso la Barriera,
ma Vermithor e Ali d’Argento si rifiutarono di
oltrepassarla (o non potevano). Apparentemente, la ragione di ciò è
che hanno percepito gli Estranei in agguato nell’estremo nord. Nel
libro si dice solo che Ali d’Argento si rifiutò di
volare oltre il Muro (con Vermithor non presente in quel punto
esatto), ma la serie li includeva entrambi nella storia.
Considerati i loro cavalieri, Vermithor e Ali
d’Argento erano compagni e si accoppiavano.
La regina Alysanne morì nel 100 CA
(un anno prima della prima scena di gruppo della stagione 1, che
inizia con il Gran Consiglio del 101 AC), mentre il re Jaehaerys
morì tre anni dopo. Da allora nessuno ha più rivendicato
Vermithor né Ali
d’Argento, il che significa che hanno vissuto senza
cavaliere a Roccia di Drago per circa 30 anni, fino a quando la
Danza dei Draghi non ha sancito il loro ritorno in azione.
I loro cavalieri non sono Targaryen
di nobile stirpe
I cavalieri dei due
draghi sono piuttosto improbabili: Ulf il Bianco cavalca
Ali d’Argento e Hugh Hammer cavalca
Vermithor. Ulf è stato introdotto per la
prima volta nella stagione in corso, in una scena in cui affermava
di essere il figlio bastardo di Baelon Targaryen, e quindi il
fratellastro di Viserys e Daemon. Hugh, nel frattempo, ha debuttato
nella premiere della seconda stagione, come fabbro che lavora ad
Approdo del Re, ed è diventato una parte importante della storia
della piccola gente lì.
Non c’è prova che Ulf sia
effettivamente chi sostiene, ma entrambi sono semi di drago, ovvero
persone con tracce di sangue valyriano, che si ritiene sia
sufficiente a renderli capaci di cavalcare i draghi. Rhaenyra e
Jacaerys invitarono molti di questi potenziali semi di
drago a reclamare i draghi non legati, molti dei quali
furono uccisi o feriti nel processo, ma Ulf e Hugh riuscirono
entrambi ad avere successo.
È noto che Lord Gormon Massey ha
cercato di reclamare Vermithor e la Furia di
Bronzo lo ha bruciato. Si dice che Ali d’Argento, la cui personalità è
notevolmente più calma e meno feroce del suo compagno, non abbia
ucciso nessuno, anche se lo sciocco di corte Mushroom afferma di
aver tentato di legare con lei e di essere stato bruciato. Anche i
draghi selvaggi Grey Ghost e The Cannibal risiedono su Dragonstone,
ma non vengono reclamati e non vengono mai domati.
Quanto sono grandi e potenti
Silverwing e Vermithor rispetto a Vhagar?
Potrebbero battere il più grande
drago vivo?
Immagine via Max
Indipendentemente dalle persone che
hanno fallito, sono Ulf e Hugh a cavalcare Ali d’Argentoe Vermithor
nella Danza dei Draghi. Costituiscono un enorme vantaggio per il
potere dei Neri di Rhaenyra, poiché danno loro due draghi grandi e
potenti. Ma quanto sono grandi e potenti? Dopotutto, ciò che conta
davvero è se sono in grado di battere Vhagar, quindi entrambi
possono riuscirci?
Vermithor è il più grande ed è
secondo solo a Vhagar in termini di dimensioni dei draghi
rivendicati. Ali d’Argento è un grande drago, più grande
del più grande dei draghi Neri, come Caraxes e Meleys, anche se di
natura più docile, meno testato in battaglia e probabilmente non
così veloce e agile (certamente rispetto a Meraxes, che lo usò a
suo vantaggio contro Vhagar). Vermithor è ancora
più grande ed è secondo solo a Vhagar in termini di dimensioni. È
più feroce e ha molti muscoli, ma ancora una volta non ha la stessa
esperienza di Vhagar.
Se Ali d’Argento e
Vermithor si alleassero contro Vhagar,
avrebbero buone possibilità di sconfiggerla. Uno contro uno,
tuttavia, anche se Vermithor contro Vhagar potrebbe essere uno
scontro avvincente, è improbabile che entrambi i draghi riescano a
portare a termine il lavoro data la maggiore esperienza di
combattimento di Vhagar (l’esperienza più notevole di Vermithor è
la Quarta Guerra di Dorne, che per lo più prevedeva l’incendio di
navi dall’alto). Ciononostante, rappresentano le due risorse
principali dei Neri, nella serie.
I due hanno un ruolo significativo
e sorprendente nel libro
immagine via HBO
Il primo assaggio di azione di
Ali d’Argento e Vermithor
nella Danza dei Draghi arriva nella Battaglia di Gullet, che
probabilmente avrà luogo nella stagione 3 di House of the Dragon. Questa è
una battaglia in cui la Triarchia, alleata con Otto Hightower,
tenta di distruggere il Blocco del Gullet da parte di Corlys
Velaryon, con l’invio di circa 90 navi da guerra. Alla fine, quasi
tutta la forza dei draghi dei Nero viene inviata, inclusi
Ali d’Argento, Vermithor,
Seasmoke e Sheepstealer, facendo
volgere la battaglia a loro favore.
Non ci sono tutte buone notizie per
i Neri, tuttavia, poiché Ulf e Hugh tradiscono successivamente
Rhaenyra nella Prima Battaglia di Tumbleton, probabilmente a causa
della loro stessa avidità. Cambiano fedeltà e si uniscono ai Verdi,
facendo perdere ai Neri quella particolare battaglia.
Vermithor alla fine muore nella Seconda Battaglia
di Tumbleton, ma Ali d’Argento è uno dei pochi
draghi a sopravvivere alla Danza dei Draghi, cosa che
presumibilmente accadrà anche nella serie.
House of the Dragon stagione 2 è disponibile su Sky e NOW (in
contemporanea con gli Stati Uniti), con un nuovo episodio a
settimana.
Dopo aver aperto,
in esclusiva per i fan, le tappe dei concerti del tour negli stadi
di Max Pezzali, è finalmente disponibile per tutti il nuovo
teaser di Hanno ucciso l’Uomo Ragno – La leggendaria
storia degli 883, la serie Sky Original di Sydney Sibilia
che debutterà l’11 ottobre in esclusiva su Sky e in
streaming solo su NOW.
La serie – una
produzione Sky Studios e Groenlandia (società del Gruppo Banijay),
prodotta da Matteo Rovere e Sydney Sibilia – è una dramedy ritmata
e brillante in otto episodi che racconta una storia di musica, di
provincia, di illusioni e di grande amicizia. Protagonisti
Elia Nuzzolo e Matteo Oscar
Giuggioli (Il filo invisibile, Gli
sdraiati, Vostro Onore) rispettivamente nei panni di
Max Pezzali e Mauro Repetto, capaci di dar vita da giovanissimi,
negli anni ’90, a un progetto diventato in pochi anni un vero e
proprio fenomeno generazionale di portata nazionale.
La serie è un
coming-of-age che racconta la storia di Max e Mauro, i mitici anni
’90 e la genesi di alcune delle canzoni più famose degli 883, duo
che contro ogni aspettativa, partendo da Pavia, ha cambiato la
musica italiana sorprendendo tutti, in primis gli stessi Max e
Mauro, ormai icone in grado di far cantare ed emozionare intere
generazioni di fan.
Hanno ucciso l’Uomo Ragno –
La leggendaria storia degli 883, la trama
Pavia, fine anni
Ottanta. Max ama i fumetti e la musica americana. È un
anticonformista in una città dove non c’è nulla a cui ribellarsi.
In più, dopo aver trascurato il liceo per seguire nuove amicizie e
serate punk, arriva inevitabilmente la bocciatura.
Questo fallimento
si rivela in realtà una nuova, fatale opportunità: nel liceo dove
si trasferisce ha un nuovo compagno di banco, Mauro. La musica
rende Max e Mauro inseparabili. Grazie alla forza trascinante di
Mauro, Max abbraccia il suo talento e insieme a lui compone le
prime canzoni che verranno prodotte da Claudio Cecchetto. Ma quando
il successo li travolgerà, Max e Mauro, così diversi, riusciranno a
rimanere uniti?
Hanno
ucciso l’Uomo Ragno – La leggendaria storia degli 883 è
una serie di Sydney Sibilia (Smetto quando
voglio, L’incredibile storia dell’Isola delle Rose, Mixed
by Erry), alla regia della sua prima serie, ed è da lui
scritta con Francesco Agostini, Chiara Laudani e Giorgio Nerone.
Completano il team di regia Francesco Ebbasta
(Addio fottuti musi verdi, Generazione 56k) e
Alice Filippi (Sul più bello,
SIC).
Le riprese della quinta e
ultima stagione di “Stranger
Things” sono
giunte a metà strada e, per celebrare questo momento, Netflix condivide uno sguardo dietro le quinte della
sua realizzazione e annuncia l’ingresso di Nell Fisher,
Jake Connelly e Alex Breaux nel cast
della stagione finale della serie creata dai Duffer
Brothers.
Stranger Things 5
Lettera d’amore ai
classici film di genere degli anni ’80 che hanno affascinato una
generazione intera, Stranger
Things è un drama emozionante ambientato
nell’apparentemente normale cittadina del Midwest di Hawkins,
Indiana. Dopo che un ragazzo scompare nel nulla, il suo affiatato
gruppo di amici e familiari cerca delle risposte e viene trascinato
in una serie di eventi rischiosi e mortali. Sotto la superficie
della loro ordinaria cittadina si nasconde uno straordinario
mistero soprannaturale, insieme a esperimenti governativi
top-secret e a un pericoloso portale che collega il nostro mondo a
un regno potente e sinistro. Le amicizie saranno messe alla prova e
le vite saranno sconvolte, perché ciò che scopriranno cambierà
Hawkins e forse il mondo, per sempre.
Creata dai Duffer
Brothers, Stranger Things ha debuttato a luglio del
2016 ed è rapidamente diventata una delle più popolari serie TV
Netflix di sempre, con la sola quarta stagione che ha totalizzato
oltre 140,7 milioni di visualizzazioni a livello globale. Radicata
nella nostalgia degli anni ’80, a ogni nuova stagione ha dato vita
a una rinascita di oggetti della cultura pop di quel decennio, come
le cialde Eggo e la New Coke. Più di recente ha riportato alla
ribalta il brano di Kate Bush “Running Up That Hill”, facendo
registrare un aumento degli streaming su Spotify e catapultandolo
nella Top 10 della classifica Billboard Hot 100 per la prima volta
nei suoi 38 anni di storia. La serie ha inoltre ottenuto oltre 70
riconoscimenti in tutto il mondo tra cui Emmy® e lo Screen Actors
Guild Award per il Miglior cast in una serie drammatica ed è
stata nominata per oltre 230 premi. I fan di Stranger Things di
tutto il mondo festeggiano il 6 novembre – giorno della scomparsa
di Will Byers – come lo “Stranger Things Day”, un giorno speciale
in cui condividono il loro amore per il mondo di Stranger
Things.
La quinta stagione è stata
annunciata come la stagione finale di Stranger Things, ma sono in
cantiere altri progetti legati all’universo, tra cui: Stranger
Things: The First Shadow in scena nel West End di Londra e una
serie spin-off animata senza titolo.
Il cast di Stranger Things Stagione
5
La quinta stagione di Stranger
Things è interpretata da Winona
Ryder, David
Harbour, Finn
Wolfhard, Millie
Bobby Brown, Noah Schnapp, Gaten Matarazzo,
Caleb McLaughlin, Natalia Dyer, Joe Keery, Charlie Heaton,
Sadie Sink, Maya Hawke, Priah Ferguson, Cara Buono e Brett
Gelman. L’ultima foto del cast ha confermato anche il
ritorno dei membri del cast della quarta stagione Jamie Campbell
Bower nel ruolo di Vecna/One/Henry Creel e
Amybeth McNulty nel ruolo di Vickie. A loro si
aggiungerà la veterana di Terminator Linda
Hamilton, il cui personaggio non è ancora stato
rivelato.
La testa di Meleys, il drago di
Rhaenys Targaryen, viene fatta sfilare per le strade di Approdo del
Re all’inizio del quinto episodio di House of
the Dragon. Sfortunatamente per Alicent
Hightower e il resto dei Verdi, è una decisione che sembra
essere un grave errore dopo dalla Battaglia a Riposo del Corvo.
Mentre re Aegon Targaryen è quasi
morto dopo un attacco da parte di suo fratello Aemond, i Verdi
stanno cercando di diffondere propaganda e rivendicare la vittoria
a Riposo del Corvo. A tal fine, è logico il motivo per cui la testa
del drago viene portata per le strade della capitale di Westeros,
poiché sancisce davvero la morte di Meleys e Rhaenys. Tuttavia, ciò
non significa che sia una scelta intelligente.
Far sfilare la testa di Meley ad
Approdo del Re danneggia la reputazione dei Targaryen
I draghi sono ciò che rende i
Targaryen più vicini agli dei che agli uomini
Immagine via MAX
Alla Casa Targaryen piace spesso
considerarsi superiore al popolo di Westeros, anche ad altre casate
sopravvissute dell’Antica Valyria, come i Velaryon, a causa del
loro status di cavalieri di draghi. È una credenza che, in un certo
senso, si è diffusa nei Sette Regni di Westeros a causa della
paura. Dopotutto, Aegon I conquistò il continente con i suoi draghi
e, con 130 anni di dinastia, l’eccellenza dei Targaryen prevale
ancora. Ma c’è un problema, come ha detto Rhaenyra nel pilot della
serie: “Tutti dicono che i Targaryens siano più vicini agli dei
che agli uomini, ma lo dicono per via dei nostri draghi. Senza di
loro, noi siamo proprio come tutti gli altri.”
Il potere della famiglia non risiede
solo nei draghi (se ciò fosse vero, non sarebbero rimasti sul Trono
di Spade per oltre un secolo dopo la morte dell’ultimo drago
Targaryen), ma ne costituisce innegabilmente una parte importante.
Sono i draghi che davvero rendono le persone timorose e intimorite,
ed è per questo che far sfilare la testa di Meley per le strade è
un vero problema.
Non è il segno di una grande
vittoria dei Targaryen. Se i Targaryen e i loro draghi sono
considerati più vicini agli dei, allora il re ha appena ucciso un
dio. I draghi caduti dovrebbero essere onorati – come i teschi
collocati nella Fortezza Rossa – piuttosto che derisi, il che,
ancora una volta, è come deridere gli dei stessi. Nella migliore
delle ipotesi, il corteo funebre di Meleys fa sembrare i Targaryen
fallibili e crudeli; nel peggiore dei casi, rischiano l’ira di un
potere superiore, o almeno è così che la vedrà la gente di Approdo
del Re.
La testa di Meley peggiora
ulteriormente i problemi ad Approdo del Re
La capitale di Westeros stava già
affrontando difficoltà
Quando nel libro la testa
di Meleys viene portata per le strade di Approdo del Re, si dice
che la folla fosse “stupita… in silenzio”. Tuttavia, ciò spinse
anche migliaia di persone ad abbandonare la città, fino a che non
si decise di chiudere i cancelli. Le cose si svolgono in modo
simile nella serie, tranne che i cancelli vengono chiusi ancora più
rapidamente e le persone non rimangono in silenzio. Hanno paura di
cosa significhi, definendola sfilata un “cattivo presagio”, ma lo
dicono ad alta voce, il che potrebbe scatenare una reazione ancora
più grande.
Nel libro ci sono delle rivolte ad
Approdo del Re, ma queste arrivano più avanti nella storia.
Tuttavia, i problemi della città sono ancora più gravi in
House of
the Dragon, con la carenza di cibo e i costi di
alimenti e materie prime menzionati più volte. Ciò significa che
vedere Meleys potrebbe essere una miccia. Mostra alla gente comune
che, se i Targaryen uccideranno i draghi e mostreranno una tale
mancanza di rispetto, allora i loro problemi non potranno essere
risolti dalla corona. Sembra che il trailer del prossimo episodio
mostri delle rivolte ad Approdo del Re, e la testa di Meleys è un
grande passo in questa direzione.
House of the Dragon stagione 2 è disponibile su Sky e NOW (in
contemporanea con gli Stati Uniti), con un nuovo episodio a
settimana.
Attenzione SPOILER
sull’episodio 5 di House of the Dragon 2 dal titolo “Reggente“
Il quinto episodio 5 di
House of
the Dragon stagione 2, dal titolo “Reggente“,
vede Aemond Targaryen scelto come reggente (appunto) per governare
i Sette Regni, e la il fatto di essere scelto al posto di Alicent
ha implicazioni per entrambe le loro narrazioni. Dopo la divisione
dei Neri e dei Verdi, la Battaglia di Riposo del Corvo ha visto il
conflitto più devastante mai visto nello show, con Rhaenys
Targaryen e il suo drago uccisi mentre Re Aegon II e il suo drago
gravemente feriti. I Verdi scortano Aegon alla Fortezza Rossa per
iniziare il suo recupero e decidono che il regno non deve conoscere
lo stato del loro re.
La scelta di collocare Aegon II sul
Trono di Spade al posto di Rhaenyra è stata il catalizzatore della
Danza dei Draghi, la guerra civile dei Targaryen esaminata dallo
spettacolo. Se Aegon II dovesse essere visto soffrire di una ferita
mortale nella sua prima battaglia, ciò potrebbe sollevare domande
superstiziose sul suo diritto a governare, con la gente comune che
si rivolge a Rhaenyra come a una sovrana migliore. Pertanto, i
Verdi decidono di nascondere Aegon e selezionare qualcuno di nuovo
per governare come reggente. La decisione pende tra Alicent e
Aemond, mentre il consiglio ristretto decide di scegliere il
giovane principe.
Perché Aemond viene scelto al posto
di Alicent per sostituire re Aegon
I Verdi desiderano un leader forte
per la Danza dei Draghi
Durante il regno di re
Viserys I, Alicent Hightower governa spesso il regno al
posto di suo marito con l’aiuto di suo padre, Ser Otto Hightower,
Primo Cavaliere. Tuttavia, il tempo di guerra e quello di pace
spesso hanno esigenze diverse, e i Verdi hanno iniziato a vedere
Alicent come una persona debole a causa del suo affetto verso
Rhaenyra. In questo momento, i Verdi sentono di aver bisogno di un
leader forte per vincere la guerra e Aemond viene scelto per
sostituire Re Aegon al posto di Alicent. Avendo il drago più grande
in circolazione a Westeros e una vittoria in battaglia, Aemond è il
simbolo della forza per i Verdi, in questo momento.
Alicent Hightower ha esperienza nella gestione
dei Sette Regni, ma la stagione ha dimostrato che azione e
impetuosità hanno preso il posto della logica. Persino Criston
Cole, che nutre un affetto romantico per Alicent, crede che Aemond
dovrebbe governare, poiché i loro interessi si sono generalmente
allineati durante la guerra. È stata loro la vittoria congiunta a
Riposo del Corvo.
Cosa farà Aemond ora che è al comando?
Aemond è il principe reggente del
regno, mentre Aegon II è ancora re
Sebbene una delle scene
finali dell’episodio “Reggente” mostri Aemond guardare con
cupidigia il Trono di
Spade, non è ancora il re. Verrebbe dichiarato re se Aegon II
dovesse morire, ma visto che ciò non è accaduto, il suo titolo ora
è Principe Reggente. È stato selezionato per governare il regno al
posto del re, proprio come era accaduto a Ned Stark nella prima
stagione di Game of Thrones quando il re Robert Baratheon era
assente. Date le condizioni di Aegon, il regno di Aemond potrebbe
durare ancora a lungo.
In qualità di reggente, Aemond
Targaryen continuerà a fare la guerra come ha fatto, insieme a
Criston Cole. Ora che Roccia del Drago è stata tagliata fuori dalla
terraferma a causa dell’occupazione della costa da parte dei Verdi,
lui e Cole punteranno gli occhi sulle Terre dei Fiumi, dove il
principe Daemon sta radunando un esercito ad Harrenhal. Tuttavia,
la relazione tra Aemond e Cole vacillerà rapidamente una volta
tornati in azione, dal momento che adotteranno strategie opposte su
come procedere al meglio con la guerra.
Come reagirà Alicent al fatto che
Aemond possa diventare il nuovo sovrano?
Alicent sembra pentirsi della sua
scelta di incoronare re Aegon
Alicent
Hightower è un personaggio difficile da prevedere in
House of the Dragon, poiché gran
parte della sua narrativa e caratterizzazione sono originali della
serie. Nell’episodio Reggente, dimostra un chiaro disprezzo per
Aemond, che crede sia spericolato e fuori controllo. Probabilmente
aveva già iniziato la guerra uccidendo Lucerys, e ora ha tradito
uno di loro cosa che è costata ai Verdi un cavaliere di draghi
potenzialmente prezioso. Tuttavia, data la sua traiettoria attuale,
Alicent sembra pentirsi della sua decisione di mettere Aegon sul
trono.
Dopo la sua conversazione con
Rhaenyra nell’episodio 3, Alicent è in una posizione allo sbando.
Ha contribuito a scatenare qualcosa di terribile e violento nel
mondo, e non è più in grado di controllarlo. Nonostante abbia avuto
divergenze con Rhaenyra, sta cominciando a capire che preferirebbe
avere sul trono la sua amica d’infanzia piuttosto che i suoi
terribili figli. È da vedere se in House of
the Dragon tradirà i Verdi, ma la sua lealtà sembra
che stia cominciando a vacillare.
House of the Dragon stagione 2 è disponibile su Sky e NOW (in
contemporanea con gli Stati Uniti), con un nuovo episodio a
settimana.
Attenzione SPOILER
sull’episodio 5 di House of the Dragon 2
Il quinto episodio della seconda
stagione di House of
the Dragon 2, dal titolo Reggente,
vede Daemon Targaryen dichiarare le sue intenzioni
di diventare re attuando un grave tradimento nei confronti di
Rhaenyra Targaryen. Daemon ha trascorso diversi
episodi nelle Terre dei Fiumi, costruendo apparentemente un
esercito per sostenere la rivendicazione di sua moglie al Trono di
Spade. Tuttavia, la coppia non si era separata nel migliore dei
modi e Daemon ha avuto diverse visioni ad Harrenhal che lo hanno
spinto ad alcune decisioni drastiche.
All’inizio, sembrava che il tempo
trascorso da Daemon ad Harrenhal lo stesse facendo riflettere e
pentire per ciò che era accaduto con Rhaenyra, così come quello che
era successo con Blood & Cheese, che avevano ucciso Jaehaerys
Targaryen su suo ordine. La situazione è completamente cambiata
nell’episodio 5 Reggente. Daemon ora ha intenzione di usare
l’esercito nelle Terre dei Fiumi, se ne esiste ancora uno, per se
stesso, il che stravolge completamente la sua storia del libro.
La decisione di Daemon di voler
diventare re rappresenta un cambiamento importante nella storia del
libro
Non è quello che accade in
Fuoco e Sangue
Nonostante la scelta di
Daemon di voler diventare re, e non re consorte, sia un cambiamento
importante per il personaggio, non è una trama che deriva
da Fuoco e Sangue di George R.R.
Martin. Anche se la relazione tra Daemon e Rhaenyra ha i
suoi momenti difficili, soprattutto in seguito, e lui ha sempre
bramato il potere, i libri non hanno traccia del dramma che in
questo momento si è costruito nella serie. Più pertinentemente,
Daemon sostiene la rivendicazione di Rhaenyra al Trono di Spade da
parte di Harrenhal e la aiuta persino a conquistare Approdo del
Re.
È la
visione che Daemon ha di sua madre che sembra convincerlo
ancora una volta che avrebbe dovuto essere l’erede di Viserys e che
il trono spetta a lui. La visione di Alyssa spinge Daemon, già
frustrato dal litigio con Rhaenyra, a ricordargli quello che
pensava da tempo: che il Trono di
Spade avrebbe dovuto essere suo, e che può ancora perseguire
quello che secondo lui è suo diritto. Ha il drago più grande dei
Neri, sta radunando un esercito, ha un castello enorme, è pronto a
fare ciò che Rhaenyra non vuole fare, quindi perché non dovrebbe?
Questa sarà la sensazione di Daemon.
Anche Daemon che perde il sostegno
dei Signori delle Terre dei Fiumi è un allontanamento dal libro. Lì
usa tattiche sgradevoli insieme ai Blackwood per aiutare a spezzare
i Bracken e altro ancora, ma non si fa menzione di alcun tipo di
ribellione o reazione negativa; anzi, ottiene l’esercito per cui è
andato ad Harrenhal. Ancora una volta, fa tutto ciò a sostegno di
Rhaenyra.
Cosa accadrà ora a Daemon e
Rhaenyra?
La serie può tornare indietro alla
loro storia come da libro?
Da questo frangente, è
difficile capire come House of
the Dragon 2
possa riportare sulla carreggiata la storia di Daemon e Rhaenyra.
Tuttavia, presumibilmente ciò deve accadere, perché lui e Caraxes
svolgono un ruolo chiave nella presa di Approdo del Re, e deve
abbandonare Harrenhal (che viene poi presa da Aemond e Criston
Cole). Allo stesso modo, hanno bisogno anche dei Signori delle
Terre dei Fiumi dalla loro parte.
Non è al di là delle possibilità che
Daemon prenda per primo Approdo del Re, o che sia lui che Rhaenyra
arrivino nello stesso momento, ciascuno rivendicando la propria
richiesta. Ma qualcuno, sicuramente, dovrà cedere. Nel libro,
Daemon lascia Approdo del Re dopo la sua caduta, e c’è una grande
spaccatura tra lui e Rhaenyra. Quindi la serie potrebbe
semplicemente aver anticipato questa rottura, ma poi si dovrebbe
inventare un motivo per cui Daemon lasci volontariamente Approdo
del Re senza diventare re, o farsi battere da Rhaenyra, ma ciò
potrebbe solo causare ulteriori problemi.
Prendiamo, ad esempio, l’eventuale,
fatidica battaglia tra Aemond e Daemon, che avviene sopra l’Occhio
di Dio (il lago su cui si affaccia Harrenhal). Daemon è in gran
parte separato da Rhaenyra a quel punto, ma è nelle Terre dei Fiumi
apparentemente per cacciare Aemond in nome di lei, e va ad
affrontarlo. Potrebbe volere la battaglia con suo nipote a
prescindere, ma perché farlo – e rischiare la vita – per una regina
che non sostiene?
La grazia salvifica per Daemon
potrebbe essere che la sua mente è chiaramente influenzata da
Alys Rivers. Se riesce a riunirsi con Rhaenyra prima che sia
troppo tardi, allora forse c’è una possibilità che riescano a
risolvere queste differenze e a conquistare Approdo del Re insieme.
Ma se insiste su questa strada, sarà interessante vedere cosa
succederà loro.
È un problema simile con le Terre
dei Fiumi, che sono cruciali per lo sforzo bellico ma ora sono
decisamente anti-Daemon, il che essenzialmente significa anche
anti-Rhaenyra. Il principe bisogno in qualche modo di riconquistare
il loro sostegno, ma i Lord sono così contrari che è difficile
capire quale possa essere la strategia giusta. Potrebbe essere la
crescente influenza dei Frey o una mano ferma da parte dei Tully, o
forse se le forze dei Lannister (che stanno marciando sulle Terre
dei Fiumi) mettessero a dura prova i Lord, ma è necessario che
Daemon si riconcili con loro, perché è un aspetto fondamentale
nella storia.
Daemon è il cattivo in House Of The
Dragon?
È più difficile sostenere che sia
uno dei bravi ragazzi
Tutto ciò solleva la
questione se Daemon debba essere un cattivo in House of
the Dragon. Non solo, ma dal momento che Rhaenyra è la
cosa più vicina di fatto a un personaggio principale e
protagonista, e ora si oppone direttamente a ciò che lei vuole,
allora ci si potrebbe anche chiedere se sia lui il cattivo della
sua storia. E la risposta dipende davvero da cosa succederà
dopo.
Daemon non è una brava persona, il
che è, ovviamente, un eufemismo. House of
the Dragon ha fatto di tutto per ricordarlo agli
spettatori, spesso con modifiche al libro: è stato responsabile
della morte della sua prima moglie, Rhea Royce, nello show, cosa
che non accade in Fuoco e Sangue di George
R.R. Martin. Ha soffocato Rhaenyra nel finale della prima
stagione, un’altra invenzione dello show. Ora vuole diventare re,
cosa che non accade nel libro.
Daemon è chiaramente un ladro
omicida in entrambi i casi, ma finora la serie lo ha reso
sicuramente più cattivo che buono. Con Aegon fuori dall’equazione
per un po’ e Alicent vacillante, sembrerebbe che Aemond (e Cole al
suo fianco) possa diventare un cattivo ancora più grande, ma non
entrerà in conflitto diretto con Rhaenyra. A tal fine, potrebbe
benissimo organizzare una resa dei conti tra Daemon e sua moglie,
cosa che lo farebbe diventare un antagonista ancora più grande
nella sua storia, almeno fino alla stagione 3 di House of
the Dragon.
Perché la serie ha cambiato la
storia del libro di Daemon
Ci sono un paio di possibili
ragioni
Uno dei motivi per cui la
seconda stagione di House of
the Dragon ha cambiato così tanto la storia di Daemon
del libro risiede in ciò che gli accade ad Harrenhal in
Fuoco e Sangue, che… non è molto, in realtà. Nel
libro si dice molto poco del suo tempo trascorso al castello, e più
o meno scompare dalla vista fino a quando non prende Approdo del
Re. Ciò ovviamente non può accadere nello show, motivo per cui sono
state introdotte cose come le sue visioni che aiutano a spiegare
parte della logica dietro questa nuova trama, dal momento che il
personaggio aveva bisogno di un arco più drammatico.
Tuttavia, questo non spiega del
tutto il motivo per cui la serie lo renderebbe antagonista nei
confronti di Rhaenyra. La Regina Nera costruisce le sue relazioni
principali, con Alicent e Daemon, in modo conflittuale. Già con
Alicent la relazione è stata modificata per aumentare il dramma, e
sembra che la serie voglia fare lo stesso con Daemon.
I cambiamenti di libro in
House of
the Dragon sono spesso più facili rispetto, ad
esempio, a Il Trono di Spade, perché Fuoco e
Sangue è un libro di Storia con fonti contrastanti, quindi
non esiste una verità da cui discostarsi nella maggior parte dei
casi, almeno non nei dettagli di quello che è successo. La serie si
concentra anche sulle lotte delle donne nella società patriarcale
in cui vivono – e su come combattono contro di essa e vi
contribuiscono. Il fatto che Daemon voglia diventare re al posto di
Rhaenyra si adatta a questo tipo di lettura contemporanea della
serie ma causa solo molte altre complicazioni in futuro.
House of the Dragon stagione 2 è
disponibile su Sky e NOW (in contemporanea con gli Stati Uniti),
con un nuovo episodio a settimana.
Il buio, un’angosciante musica in
sottofondo e poi il suono di una registrazione che sta per
iniziare. Sullo schermo appare un vecchio video un po’ tremolante
della piccola Yara, felice e concentrata nel suo luccicante body
nero, durante una delle sue esibizioni di ginnastica ritmica. Un
filmato tanto caro e nostalgico si chiude catturando la bellezza
della giovane in un salto dolce, sinuoso e tenero, impressa così
danzante per sempre. È con questa nostalgica scena che inizia il
primo episodio de Il Caso Yara: Oltre Ogni Ragionevole
Dubbio, la docuserie in cinque parti
(di circa 50 min ciascuna) che ripercorre uno dei casi di
cronaca nera più oscuri e divisivi degli ultimi anni in
Italia.
La serie è sviluppata e
diretta da Gianluca Neri (autore di SanPa), scritta da
Carlo G. Gabardini, Gianluca Neri ed Elena Grillone, e prodotta da
Quarantadue. Disponibile dal 16 luglio su Netflix, Il Caso Yara sarà
visibile anche su Sky Glass, Sky Q e tramite app su NOW Smart
Stick.
La tragica storia di Yara
“La sera del 26 novembre 2010, a
Brembate Sopra (Bergamo), Yara Gambirasio esce da casa sua, in via
Rampinelli, per andare in palestra, a circa 800 metri di
distanza,” racconta il giornalista Vittorio
Attanà, che da anni segue il dramma della famiglia
Gambirasio. Yara aveva solo 13 anni quando quella sera
scomparve nel nulla dopo essersi recata nella palestra
vicino casa per i suoi allenamenti. La misteriosa vicenda sconvolse
profondamente non solo la comunità bergamasca, ma l’intera Italia.
Per settimane e mesi ci si chiese dove fosse Yara, se fosse
scappata di sua volontà o fosse stata rapita, quale fosse il motivo
del rapimento e se fosse ancora viva. La risposta a quest’ultima
domanda arrivò troppo tardi, il 26 febbraio 2011,
quando il suo corpo fu ritrovato senza vita in un
campo aperto a Chignolo d’Isola.
Il caso Yara: Oltre ogni ragionevole dubbio | Immagine di Netflix
La prima pista investigativa dopo la
scomparsa di Yara portò l’attenzione delle forze dell’ordine su
Mohammed Fikri, un operaio marocchino di 22 anni
impiegato nel cantiere edile di Mapello. “Il colpevole
perfetto,” spiega Attanà. “Straniero, ha lavorato di notte
al cantiere, stava per partire, e ha detto delle frasi che
sembravano riferirsi a un’uccisione…”. Così, il 5 dicembre
2010, Fikri fu arrestato a bordo di una nave diretta a Tangeri e
indagato per la sparizione della tredicenne. Tuttavia, l’accusa,
basata su un’intercettazione telefonica in arabo erroneamente
tradotta, presto cadde e iniziò una nuova caccia all’assassino.
Nei mesi successivi al ritrovamento,
il proseguimento delle indagini dipese principalmente dalla polizia
scientifica: il corpo e gli indumenti di Yara
furono attentamente analizzati per settimane. Da queste analisi
emersero tracce di microparticelle metalliche, tipiche degli
ambienti edilizi, e un DNA maschile sugli slip e sui leggings
indossati dalla giovane. A ciò si aggiunse la scoperta di un
furgone bianco, ripreso da alcune videocamere, che si aggirava nei
pressi della palestra il giorno della scomparsa di Yara. Tutti
questi elementi portarono a identificare un “Ignoto 1”, che
successivamente si rivelò essere (con non poche incertezze)
il muratore 44enne Massimo Bossetti. Quest’ultimo
fu arrestato il 16 giugno 2014 con l’accusa di rapimento e
omicidio. Tuttavia, ciò che sembrava la conclusione del
caso si rivelò essere solo l’inizio di una nuova e complessa rete
di indagini e questioni irrisolte.
Oltre ogni ragionevole dubbio
Dopo il film Yara di Marco
Tullio Giordana, la docuserie di Gianluca Neri è il secondo
prodotto Netflix a riportare l’attenzione su questa
drammatica parentesi della giustizia italiana, ancora
irrisolta. Attraverso le testimonianze di numerosi giornalisti,
avvocati e professionisti che parteciparono alle indagini, nonché
tramite ricostruzioni, interviste esclusive, video e audio inediti,
Gianluca Neri tenta di ripercorrere cronologicamente il
misterioso e controverso caso che culmina con l’ergastolo,
tuttora molto discusso, di Massimo Bossetti.
Il caso Yara: Oltre ogni ragionevole dubbio | In foto Massimo
Bossetti
Per il suo scrupoloso lavoro
di documentazione, Il Caso Yara si annovera tra i
progetti italiani di cronaca nera più ambiziosi di sempre. Il
lavoro di documentazione della serie iniziò nel 2017, delineando
una prima struttura narrativa nel 2021. L’originalità e
l’accuratezza della serie non derivano solo dall’approfondito
studio di ricerca. Neri, nel tentativo di dipingere un quadro ampio
e preciso, affronta con cura anche le accuse di depistaggio
e i sospetti sui metodi investigativi, che hanno sollevato
(e sollevano) dubbi sulla giustizia italiana. Inoltre, ne Il
Caso Yara viene data per la prima volta la parola a Bossetti –
che si è sempre professato innocente – e a sua moglie Marita. Il
sottotitolo “Oltre ogni ragionevole dubbio” lancia una
forte provocazione, dando voce alle inesauribili
perplessità legate agli esiti giudiziari del caso, soprattutto alla
tormentata domanda: Massimo Bossetti è davvero
l’assassino di Yara Gambirasio?
“La scienza è infallibile, ma gli uomini che la
praticano non lo sono”
Nonostante una narrazione a
tratti confusa e complessa, dovuta soprattutto alla
continua oscillazione tra diversi archi temporali, Il Caso
Yara trasporta il pubblico in un momento ancora impresso con
dolore nella mente degli italiani. Qui, Neri non si limita a
ricostruire i fatti, ma si impegna a indagare sui possibili
errori commessi durante le indagini e i processi, e su
tutti quei dubbi e incongruenze che sono stati marginalizzati ma
mai risolti. Inoltre, l’esplorazione del ruolo dei media
nel plasmare e influenzare l’opinione pubblica è
affrontata in più episodi, con l’intento di analizzare l’intero
fenomeno sociale scaturito da questo tragico evento di cronaca
nera.
Con una regia efficace e una intensa
colonna sonora in sottofondo che contribuisce a creare un’atmosfera
di forte angoscia e suspense, Il Caso Yara si propone
quindi non solo come un resoconto dettagliato di una delle
inchieste più grandi e tragiche del panorama italiano, ma
anche come una stimolante discussione che, con
occhio attento e critico, invita il pubblico a riflettere
sulla complessità, la corruzione e le lacune del sistema
giudiziario italiano.
Dopo averci fatto assaggiare un
briciolo di una battaglia che sappiamo sarà epica, il quinto
episodio di House of the Dragon
“Reggente” ritira le truppe per deliberare. C’è un
nuovo Re reggente che sappiamo farà di tutto per essere consacrato
al Trono di Spade e c’è Rhaenyra che non sa più come far valere la
sua pretesa. In questo momento i Neri sono nettamente in
svantaggio: hanno perso la loro combattente più feroce e il drago
più veloce. Sono divisi con Daemon ad Harrenall che, sempre più
preda delle sue visioni e del suo ego, fa valere una pretesa
diversa quella di sedere lui stesso come re sul Trono di Spade.
Dall’altra parte anche i Verdi sono in affanno. La popolazione ha
raggiunto livelli di povertà dai quali non si può tornare indietro
e giustamente cerca di evadere dalla città.
**Questa recensione
contiene spoiler dell’episodio 5 di House of the Dragon 2
“Reggente”**
Anche se Aegon sopravvivesse ci
sarebbero questioni più importanti da risolvere, questioni di
famiglia. Alicent non controlla più il concilio ristretto perché a
volte le più grandi prese di potere non vengono dai nemici, ma
dalle persone che sono posizionate molto più vicino. Tutti gli
hanno voltato le spalle, anche Sir Criston Cole diventato il nuovo
galoppino di Aemond. Alicent, dopo aver scoperto da Rhaenyra che la
pretesa di Aegon sul trono era frutto di una profezia, ha cambiato
sicuramente atteggiamento. Preferisce un approccio più cauto e
quando proprio il nuovo Re reggente, Aemond, decide di chiudere le
porte della città e lasciare i sudditi morire di fame, la sua
faccia è inorridita. Si capisce dal dialogo fuori campo e dalla
telecamera fissa sul volto: quello è il momento in cui Alicent sa
che è sola alla corte di Approdo del Re.
Anche se i Neri sembrano sconfitti,
per il momento, il quinto episodio di House of the Dragon non fa
che infondere loro una nuova luce e consapevolezza. Dopo aver
lasciato Daemon in balia di se stesso ad Harrenall Rhaenyra si
ricorda il motivo della sua partenza, mette da parte l’orgoglio ma
delega qualcuno di andarlo a controllare. Purtroppo, la situazione
di Daemon ad Harrenall è sempre più precaria. Tra il non riuscire a
ottenere una resa dai Bracken, anche sotto la minaccia di morte per
fuoco di drago, e il sognare sua madre Alyssa, scopre che
Harrenhall ha solo l’oro sufficiente per mantenere a malapena il
fuoco nei camini. Daemon sta agendo da solo e senza controllo per
avanzare la pretesa che lo ha consumato fin da bambino: sedere come
Re sul Trono di Spade.
I sussurri di Rhaenyra
La futura Regina si trova davanti a
un bivio. Il concilio le è ostile perché è donna e allo stesso
tempo non vuole farla scendere sul campo di battaglia perché è la
legittima erede. E cosa fa un sovrano quando non può regnare e
comandare come vuole: delega. Sotto consiglio di Mysarya la giovane
Targaryen inizia a delegare alcuni compiti, per lo più sussurri
(come li chiamerebbe Varys). Tra il malcontento che serpeggia tra i
piccoli abitanti e il cattivo presagio che la testa di Meleys
rappresenta – per non parlare della decisione di Aemond di chiudere
le porte della città – Rhaenyra potrebbe avere migliaia di persone
disposte a combattere in suo nome dalle mura stesse di Approdo del
Re.
Il quinto episodio di House
of the Dragon Reggente in realtà mostra anche un punto di
svolta fondamentale per la storia dei Neri: la presenza di altri
due draghi che possono essere usati per la guerra. È proprio Jace,
il figlio maggiore, a dare il suggerimento alla madre. Jace in
questo episodio dimostra di avere leadership andando anche a
trattare un accordo con i Frey alle Torri Gemelle. Ovviamente anche
lui deve far valere la sua pretesa e la sua linea dinastica e il
suo suggerimento porterà a quello che stiamo ipotizzando: sarà
forse il figlio bastardo di Corlys a cavalcare uno dei draghi?
Arriverà su Disney+ il prossimo 19 luglio
La Ragazza del Mare, l’incredibile storia vera di
Trudy Ederle, la prima donna ad attraversare a nuoto il Canale
della Manica. La protagonista è interpretata da
Daisy Ridley che per l’occasione si è allenata a
nuotare in mare aperto. Questa è la nostra intervista la regista
Joachim Rønning (Kon-Tiki).
Il film, uscito nelle sale
statunitensi e inglesi il 31 maggio 2024, è stato accolto
calorosamente dalla critica, così come l’interpretazione di
Daisy Ridley. Katie Walsh del LOS ANGELES TIMES ha
dichiarato: “Questo entusiasmante biopic sportivo è un ritorno a
quelle storie ispirazionali che tanto amiamo che parlano di
personaggi ‘underdog’, come ‘Rudy’, con al centro il tema di una
donna che sfida la natura e combatte per il girl power”. Tomris
Laffly di VARIETY ha scritto: “Daisy Ridley stupisce e fa piangere
il pubblico in questo film meravigliosamente classico”.
La Ragazza del Mare vede protagonista
Daisy Ridley nel ruolo dell’abile nuotatrice nata da
genitori immigrati a New York nel 1905. Grazie al fermo sostegno
della sorella maggiore e degli allenatori che l’hanno incoraggiata,
superò le avversità e l’ostilità di una società patriarcale per
scalare i ranghi della squadra di nuoto olimpica e completare
un’impresa sbalorditiva: una nuotata di 21 miglia dalla Francia
all’Inghilterra. La Ragazza del Mare, interpretato anche
da Tilda Cobham-Hervey, Stephen Graham, Kim Bodnia, Christopher
Eccleston e Glenn Fleshler, è diretto da Joachim
Rønning, scritto da Jeff Nathanson ed è basato sul libro
“Young Woman and the Sea: How Trudy Ederle Conquered the English
Channel and Inspired the World” di Glenn Stout. I produttori sono
Jerry Bruckheimer, Chad Oman e Jeff Nathanson, mentre John G.
Scotti, Daisy Ridley e Joachim Rønning sono i produttori
esecutivi.
Arriva al cinema il 1° agosto
Le avventure di Jim Bottone, il film fantasy
d’avventura diretto da Dennis Gansel e basato sull’omonimo libro
scritto da Michael Ende, autore de La Storia Infinita. Adattato per il cinema da
Andrew Birkin, il film vede nel cast
Henning Baum, Annette Frier, Christoph Maria Herbst,
Michael Bully Herbig, Uwe Ochsenknecht e Solomon
Gordon. Distribuito da Be Water, il film arriva in sala il 1°
agosto.
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Le avventure di Jim
Bottone, la trama
Questa epica avventura fantasy
segue un giovane orfano Jim Bottone, il suo migliore amico Luca e
una magica macchina a vapore chiamata Emma mentre viaggiano
attraverso il mondo alla ricerca della verità sulle origini di Jim.
Combattendo contro pirati e draghi, superando in astuzia giganti
apparenti, devono viaggiare attraverso la Foresta delle Mille
Meraviglie, oltre la Fine del Mondo, per trovare la Città nascosta
dei Draghi.
Attenzione SPOILER
sull’episodio 5 di House of the Dragon 2
La seconda stagione di
House of
the Dragon vede Rhaenyra continuare a concedere a
Mysaria fiducia, facendola avvicinare sempre di più alla sua
cerchia. Addirittura, la Regina Nera invia la sua fidata cameriera
ad Approdo del Re a cercare una donna misteriosa. Mysaria è stata
introdotta nel cast della serie all’inizio della prima stagione
come una prostituta che Daemon aveva preso in simpatia, dichiarando
che l’avrebbe sposata e che lei avrebbe portato in grembo suo
figlio. Da allora, la donna ha usato la sua intelligenza per
costruire una rete di spionaggio ad Approdo del Re, era stata tanto
brava da riuscire a ottenere una casa, protezione e addirittura dei
servitori, ma la sua casa è stata bruciata dagli Hightower verso la
fine della prima stagione.
Mysaria fugge quindi da Approdo del
Re e finisce a Roccia di Drago nella seconda stagione, dove diventa
complice dell’incidente di Blood & Cheese.
L’abbiamo vista agire in diversi episodi e nel quinto di questa
settimana, Rhaenyra discute le sue opzioni con Mysaria, e le due
escogitano una sorta di piano fuori campo dopo che Mysaria dichiara
che ci sono altri modi per vincere una guerra. La cameriera di
Rhaenyra, Elinda, si reca ad Approdo del Re, usa una connessione la
Guardia della Città per entrare attraverso i cancelli barricati e
va a bussare alla porta di una donna.
La donna che Elinda vede è Dyana,
che è stata aggredita da Aegon nella prima stagione
Dyana è apparsa di sfuggita nella
seconda stagione, costruendo questo momento
Dyana era una ragazza
introdotta nella prima stagione. Nell’episodio 8 viene aggredita
sessualmente da Aegon non molto tempo prima della sua
incoronazione. La ragazza è apparsa di nuovo nella stagione 2,
episodio 3, dove uno dei compagni di Ulf alla taverna la tocca in
modo inappropriato. L’abbiamo vista lavorare come barista, e serve
anche a ricordarci della sua presenza, dato che Aegon irrompe in
quella scena poco dopo. Nell’episodio 5, la sua apparizione sembra
promettere qualcosa di più grande.
Cosa significa il ritorno di Dyana
per House Of The Dragon?
Mysaria sta aiutando Rhaenyra a
vincere una guerra d’informazione
Dopo Blood &
Cheese, gran parte del conflitto politico di
House of
the Dragon è stata una guerra di informazioni, che
sembra essere ciò che implica il discorso di Mysaria a Rhaenyra. È
importante notare che la gente di Approdo del Re sta già diventando
ostile poiché è stata tenuta in città, la Guardia cittadina odia
Aegon e gli Hightower e spera che, alla fine, Rhaenyra tornerà per
occupare la capitale. Il modo più semplice per farlo è che la gente
comune la sostenga, e sembra essere questo ciò che si sta
costruendo.
È uno strano metodo per farlo,
poiché nella società patriarcale di Westeros, purtroppo potrebbe
non avere molta influenza per una donna come Dyana esprimere il suo
parere contro Aegon. Tuttavia, se si diffondessero voci sugli atti
violenti del re, ciò potrebbe pesare sulla sua già sofferente
reputazione, provocando una rivolta che aiuterebbe Rhaenyra a
riconquistare il suo trono. La volontà della gente comune è un’arma
potente e Rhaenyra vuole utilizzarla visto che, da donna, non le è
stato mai insegnato a impugnare la spada.
House of the Dragon stagione 2 è
disponibile su Sky e NOW (in contemporanea con gli Stati Uniti),
con un nuovo episodio a settimana.
Distribuito da Fandango, arriva in
Italia Paradise is Burning, il nuovo film di
Mika Gustafson, il film
premiato con la Miglior Regia a Orizzonti di Venezia 80.
Scritto da Gustafson con Alexander Ohrstrand, il
film vede protagonisti Bianca Delbravo, Dilvin Asaad,
Safira Mossberg, Ida Engvoll, Mitja Siren e Marta
Oldenbug. Dal 29 agosto in sala.
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Paradise is Burning, la
trama
In un quartiere operaio in Svezia, le sorelle Laura (sedici anni),
Mira (dodici anni) e Steffi (sette anni) se la cavano da sole,
abbandonate a se stesse da una madre assente. Con l’estate in
arrivo e senza genitori, la vita è selvaggia e spensierata, vivace
e anarchica. Ma quando i servizi sociali convocano un incontro, per
scongiurare che le ragazze vengano date in affido e separate, Laura
deve trovare qualcuno che si spacci per la loro mamma. Laura tiene
segreta la minaccia che incombe su di loro, per non preoccupare le
sorelle più̀ piccole. Ma quando il momento della verità̀ si
avvicina, sorgono nuove tensioni che costringono le tre sorelle a
percorrere la sottile linea che divide l’euforia della libertà
totale, dalla dura realtà̀ della crescita.
A meno di due settimane dall’uscita
di Deadpool
& Wolverine nei cinema, il regista Shawn Levy ha
condiviso un nuovo sguardo al film con una manciata di scatti dal
backstage della produzione.
In queste foto vediamo il file della
Time Variance Authority su Wade
Wilson, una splendida foto del logo del gruppo
sull’armatura di un agente e un nuovo poster di propaganda.
Levy ha recentemente parlato del
divertimento nel realizzare Deadpool
& Wolverine quando ha detto: “La gente
pensa alla classificazione R, al linguaggio volgare e alla violenza
audace, ma ciò che è davvero più divertente nel realizzare Deadpool
è la consapevolezza di sé”. “Si gira letteralmente, parla al
pubblico e commenta la cultura, Hollywood e il film stesso. Questo
apre corsie di commedia che sono fantastiche perché puoi parlare di
tutto.”
“L’amicizia maschile è uno dei
temi centrali di Deadpool & Wolverine: la questione di come gli
uomini adulti si connettono, si legano e comunicano”, ha
aggiunto il regista. “E se sei Deadpool e Wolverine, a volte lo
fai anche attraverso gli accoltellamenti.”
La MPAA ha recentemente assegnato al
film una classificazione ufficiale R per: “Violenza forte e
sanguinosa, linguaggio spinto, gore e riferimenti sessuali”.
“I Marvel Studios presentano il loro errore più
significativo fino ad oggi – Deadpool & Wolverine“, si legge
nella nuova sinossi. “Uno svogliato Wade Wilson si affanna
nella vita civile. I suoi giorni come mercenario moralmente
flessibile, Deadpool, sono alle spalle. Quando il suo mondo natale
si trova di fronte a una minaccia esistenziale, Wade deve indossare
di nuovo i panni di un riluttante ancora più riluttante…
riluttante? Più riluttante? Deve convincere un riluttante Wolverine
a… Cazzo! Le sinossi sono così f*ttutamente stupide“.
Oltre a Ryan Reynolds e
Hugh Jackman nei ruoli principali, Deadpool
& Wolverine vedranno il ritorno di Morena Baccarin (Vanessa), Leslie Uggams
(Blind Al), Rob Delaney (Peter), Brianna
Hildebrand (Negasonic Teenage Warhead) e Shioli
Kutsuna (Yukio) nei rispettivi personaggi, A loro si
aggiungeranno le new entry del franchise Emma
Corrin (The
Crown) e Matthew Macfadyen (Succession), che interpreteranno un agente
televisivo e la controparte malvagia di Charles Xavier, Cassandra
Nova.
È arrivato su Netflix il film Svaniti nella notte
(qui
la recensione), diretto da Renato De Maria (già regista di
Lo
spietato e Rapiniamo
il Duce), che propone un racconto di mistero ambientato in
Puglia e con protagonista la coppia formata da Riccardo Scamarcio e l’attrice britannica
Annabelle Wallis. Remake italiano del film
argentino del 2013 I segreti del settimo piano, diretto da
Patxi Amezcua, il nuovo lungometraggio di De Maria
si configura invece come un vero e proprio giallo con grandi colpi
di scena.
Girato tra Bari, Otranto e le
relative zone di campagna, Svaniti nella notte
offre dunque un continuo intrattenimento tra indizi, depistaggi,
supposizioni e verità inattese. È anche un film che indaga i
rapporti di coppia, il loro nascere e finire e le conseguenze che
ciò può avere su quanti vi gravitano intorno. Ci sono infatti due
genitori al centro del film e i loro figli, permettendo così al
film di diventare una cupa riflessione su ciò che si è disposti o
meno a fare per proteggere i propri cari.
Un titolo dunque ideale per gli
amanti dei grandi misteri, che sta già raccogliendo ampi consensi
sulla piattaforma, tanto nel nostro paese quanto all’estero. In
questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali
curiosità relative a Svaniti nella notte.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama, al
cast di attori e alla spiegazione del
finale. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
Elena è una
psichiatra americana venuta a vivere in Italia, in Puglia, per
amore di Pietro, un uomo dal passato burrascoso.
Il loro matrimonio è naufragato rapidamente, ma non prima di dare
alla luce due figli. Una notte, proprio questi ultimi svaniscono
nel nulla mentre sono con Pietro alla sua masseria. Lui li cerca
ovunque e alla fine, disperato, è costretto ad avvertire Elena.
Insieme, scoprono che sono stati rapiti e che devono pagare un
grosso riscatto entro 36 ore se vogliono riaverli. Elena è convinta
che dietro il rapimento ci siano gli strozzini con cui Pietro si è
indebitato.
Per cercare di rimediare l’uomo
accetterà un incarico rischioso propostogli dall’amico
Nicola in cambio del denaro di cui ha bisogno. Ma
quando rientra a Bari, a operazione conclusa, Pietro trova davanti
a sé una situazione totalmente diversa da quella che aveva lasciato
solo poche ore prima: niente sembra più corrispondere alla realtà,
le persone si comportano in modo assurdo, Elena in testa. A Pietro
sembra di impazzire: cosa sta succedendo? Ma non ha tempo per
pensare: il tempo passa e questo folle mistero deve essere risolto
in fretta.
Nel ruolo di Pietro vi è Riccardo Scamarcio, mentre in quello di Elena
si ritrova l’attrice britannica Annabelle Wallis. Quest’ultima è nota per il
personaggio di Grace Helen nella serie televisiva Peaky Blinders, la voce dell’AI Zora nella serie
televisiva Star Trek: Discovery e per i film Annabelle e
Annabelle
2: Creation. I figli Bianca e Giovanni sono interpretati
rispettivamente da Gaia Coletti e Lorenzo
Ferrante. L’attore Massimiliano Gallo,
visto anche nelle serie Imma Tataranni – Sostituto
procuratore e Vincenzo Malinconico, avvocato
d’insuccesso, recita qui nel ruolo di Nicola.
Il finale di Svaniti nella
notte propone un completo ribaltamento di quanto si è
stati portati a credere. Dopo aver collaborato al traffico illegale
di cocaina grazie al quale ha ottenuto i soldi necessari per il
riscatto, Pietro torna a casa solo per ritrovare i suoi figli come
se non fossero mai stati rapiti e nulla di quello che sapeva a
riguardo sembra essere mai accaduto. Gli stessi bambini ed Elena
negano quanto invece Pietro sostiene. Egli inizia dunque a credere
di essere stato vittima di allucinazioni e di essersi immaginato
tutto.
Per Elena è l’occasione definitiva
per portare via i figli con sé e chiedere il divorzio, ritenendo
Pietro completamente impazzito. Le cose prendono però una piega a
favore di Pietro quando egli trova nel water della sua casa
l’involucro di un potente oppioide. Comprende così che Elena non è
mai partita la notte del rapimento, ma anzi è stata lei a drogare i
figli, portandoli poi al sicuro a casa. La raggiunge dunque in
aeroporto, prima che possa partire con i figli e la costringe a
confessare.
Elena, vedendosi messa alle strette,
confessa di aver organizzato il finto rapimento. Il suo obiettivo
era quello di trovare una soluzione allo stallo della loro
situazione coniugale. A quel punto Pietro riprende con sé i figli
ed estingue i propri debiti, decidendo di non rivelare a nessuno
del piano di Elena per preservare i bambini. Nell’ultima
inquadratura, però, mentre Pietro osserva una loro vecchia foto,
sullo sfondo compare la donna, tornata forse per ricominciare o
forse per provare, di nuovo, a portare via i figli.
Il trailer di Svaniti nella
notte e come vederlo in streaming su Netflix
È possibile fruire di
Svaniti nella notte unicamente grazie alla sua
presenza nel catalogo di Netflix, dove attualmente
è al 1° posto della Top 10 dei film più visti sulla
piattaforma in Italia. Per vederlo, basterà dunque
sottoscrivere un abbonamento generale alla piattaforma scegliendo
tra le opzioni possibili. Si avrà così modo di guardare il titolo
in totale comodità e al meglio della qualità video, avendo poi
anche accesso a tutti gli altri prodotti presenti nel catalogo.
Attenzione SPOILER
sull’episodio 5 di House of the Dragon 2
Daemon Targaryen ha
una visione scioccante di sua madre, Alyssa Targaryen,
nell’episodio 5 di House of
the Dragon 2, una visione che persino per l’elastica
mentalità Targaryen è “troppo”. Da quando è arrivato al
castello maledetto, Daemon ha avuto
diverse visioni ad Harrenal che sembrano essere influenzate dai
poteri di
Alys Rivers, dal passato maledetto di Harrenhal e dal letto di
legno-diga su cui il principe dorme. Ciascuna visione finora ha
affrontato brutalmente il senso di colpa, le paure, le insicurezze,
i desideri e i risentimenti subconsci di Daemon, con le figure che
vede in tali sogni, tra cui la giovane Rhaenyra (Milly
Alcock), Laena Velaryon (Nanna
Blondell) e ora Alyssa Targaryen.
Sebbene inizialmente sia stato
teorizzato che la donna dai capelli argentati con cui Daemon fa
sesso nelle sue visioni ad Harrenhal fosse Aemma Targaryen, moglie
di suo fratello Viserys e conosciuta nella prima stagione di
House of
the Dragon, in realtà si è scoperto che la donna era
Alyssa Targaryen, madre di Deamon e Viserys. Il suo sogno mostra il
principe coinvolto in un rapporto sessuale intimo con una donna
Targaryen, che continua a lodarlo a scapito di Viserys e a
rassicurarlo sulal sua forza e dignità per il Trono di
Spade. In una svolta inquietante, la visione termina quando la
donna sussurra a Daemon che è il suo “figlio prediletto”, rivelando
che Daemon immaginava di fare sesso con sua madre, Alyssa, morta di
parto quando era bambino.
Chi era la madre di Alyssa
Targaryen, madre di Deamon e Viserys?
Alyssa Targaryen era la feroce
figlia del re Jaehaerys e della regina Alysanne
Sebbene sia stata
soltanto menzionata nella serie, Alyssa Targaryen è una figura
importante nell’albero genealogico di Casa Targaryen. Non solo era
la madre di re Viserys I Targaryen e del principe Daemon Targaryen,
ma era anche la figlia cavalcatrice di draghi del re Jaehaerys I e
della regina Alysanne Targaryen. Alyssa è stata uno dei pochi figli
di Jaehaerys e Alysanne a sopravvivere fino all’età adulta, anche
se è morta per complicazioni dopo aver dato alla luce il suo terzo
figlio, Aegon, anch’egli morto solo sei mesi dopo la sua
nascita.
La madre di Daemon era sposata con
suo fratello maggiore Baelon il Coraggioso, fu la prima a cavalcare
il drago Meleys (poi reclamato da Rhaenys) mentre Baelon cavalcava
Balerion il Terrore Nero. Secondo il libro Fuoco &
Sangue di George R.R. Martin, Alyssa era
nota per la sua ferocia, rudezza, arguzia e natura testarda. Alyssa
è morta quando Viserys e Daemon erano bambini piccoli, per
questo Alys
Rivers fa notare a Daemon che è un peccato che non l’abbia mai
conosciuta veramente.
Nel quarto episodio della prima
stagione, Viserys notava che Daemon è sempre stato il preferito
della madre, affermando: “No, non è un grande mistero. Tu
[Daemon] lo eri. Nostra madre non aveva alcun rispetto per le
usanze, la tradizione e le regole. E io, purtroppo, non ero un
grande guerriero.”
Perché Daemon fa sesso con sua
madre nel suo sogno
Il senso contorto di intimità e
potere di Daemon è evidenziato nella sua visione
La visione di Daemon in
cui va a letto con sua madre è certamente la misura più inquietante
con cui House of
the Dragon ha messo in scena l’incesto di Casa
Targaryen. Se pure l’antica famiglia Valyriana è avvezza ai
matrimoni tra consanguinei (Deamon è figlio di fratello e
sorella, Baelon e Alyssa, ha sposato sua nipote Rhaenyra, e suo
fratello, re Viserys, ha spostato sua cugina, Aemma, per non
parlare di Aegon e Haelena che sono fratello e sorella!).
Freud si sarebbe divertito moltissimo ad analizzare la psicologia
di Daemon. In un’interpretazione, il suo sogno con Alyssa si adatta
alla teoria divisiva del complesso di Edipo del neurologo, che
suggerisce che i maschi sviluppano inconsciamente un’infatuazione
sessuale per la madre e un’ostilità reattiva verso il padre.
In passato, Daemon ha anche confuso
il sesso con il potere. Sedurre la giovane Rhaenyra era un modo per
cercare di avvicinarsi al Trono di Spade e alla sua percepita
eredità, e dormire con Mysaria gli ha dato potere e influenza come
“Principe di Fondo delle Pulci”. Il complesso di
superiorità di Daemon e il senso di potere e grandezza sugli altri
sembrano essere radicati nell’idea che fosse il figlio preferito di
sua madre, quindi la sua visione di fare sesso con lei lo avvicina
in modo contorto alla fonte originale di questa fiducia e autorità.
Daemon trova eccitante soprattutto per il dominio sugli altri, e
nessuno ha instillato in lui questo sentimento più di Alyssa.
Daemon è diventato più insicuro in
House of
the Dragon poiché Rhaenyra non si fida più di lui né
lo rispetta, non riesce a ottenere rispetto o lealtà dal resto del
regno e avverte un’enorme perdita di potere. Mentre Daemon cerca di
riconquistare il suo senso di potere, inconsciamente si ritrova
intimamente attratto dalla donna che glielo ha sempre dato e non lo
ha mai disprezzato. Alyssa è morta quando Daemon era ancora un
bambino e, che lo voglia ammettere o meno, ha sempre cercato
l’intimità con donne che gli ricordassero sua madre, inclusa
Rhaenyra.
Cosa significa realmente la visione
di sua madre da parte di Daemon
Daemon sta perdendo il controllo
sul complesso di potere iniziato con sua madre
Quando Daemon si sveglia
dalla sua visione nell’episodio 5, si vergogna di quello che ha
immaginato, ma il sogno lo ispira anche ad agire. Dopo questa
visione, Daemon si rende conto che ha bisogno di sfuggire alle
insicurezze che questi sogni riversano sul suo subconscio e
riprendere il potere nella realtà, motivo per cui decide di
avanzare rivendicazioni sia contro Rhaenyra che contro Aegon. La
sua visione di Alyssa gli dice che è più forte di Viserys,
Rhaenyra, Aegon e qualsiasi altro pretendente, e la sua risposta è
violenza e tradimento. Naturalmente, la storia di Daemon ad
Harrenhal culminerà solo in ulteriori orrori.
La visione che Daemon ha di sua
madre significa anche che la sua intera concezione di se stesso sta
mutando, durante la sua permanenza a Harrenhal. Tra le mura del
castello, la solitudine e gli incubi sotto l’influenza dei poteri
di
Alys Rivers lo riportano a uno stato di impotenza in cui cerca
il conforto di sua madre mentre la sua ambizione gli sfugge,
dovendo anche fare i conti con ciò che lui è diventato da quando
era un bimbo piccolo amato dalla madre a oggi. Daemon è stato
rifiutato da tutti coloro su cui cercava disperatamente di
esercitare il suo potere – Rhaenyra, Viserys, il Consiglio Nero, le
sue stesse figle – e ora si rifiuta di lavare via il sangue dalle
sue mani mentre persegue la sua ambizione secondo un diritto che
non avrebbe mai potuto rivendicare.
House of the Dragon stagione 2 è
disponibile su Sky e NOW (in contemporanea con gli Stati Uniti),
con un nuovo episodio a settimana.
Da quando è stato annunciato per la
prima volta nel 2022, Avengers 5 –
inizialmente intitolato Avengers: The Kang
Dynasty – ha perso da prima il regista Destin
Daniel-Cretton (Shang
Chi e la leggenda dei dieci anelli), poi lo sceneggiatore
Jeff Loveness (Ant-Man
and the Wasp: Quantumania) e infine la star Jonathan Majors, che avrebbe dovuto
interpretare l’antagonista principale, Kang il Conquistatore. Ora, Next Point News
riporta che anche il nuovo sceneggiatore incaricato di scrivere il
film, Michael Waldron, si sarebbe separato dal
film.
Non è stata fornita alcuna
motivazione, ma Waldron stava lavorando alla storia da un po’ di
tempo, quindi è ragionevole supporre che abbia completato la sua
bozza o che fosse molto vicino a farlo. In questo caso, un altro
sceneggiatore potrebbe essere chiamato a rivedere/toccare la
sceneggiatura esistente. A meno che, naturalmente, la Marvel non abbia deciso di
eliminare completamente la storia attuale e ripartire da zero. Le
riprese sono previste per marzo 2025 e il film dovrebbe arrivare
nelle sale il 1° maggio 2026.
Questo dà allo studio un po’ di
tempo per mettere tutto in ordine (in passato i nuovi sceneggiatori
sono stati assunti molto prima della produzione), sempre a seconda
di quanto la partenza di Waldron abbia modificato i piani. Al
momento, tuttavia, rimane in vigore una grande incertezza riguardo
questo progetto, al quale mancano ancora tutte le figure
chiave.
Avengers 5, quale sarà il destino di
Kang?
Nonostante il licenziamento di
Majors, si prevede che Kang appaia comunque, anche se non possiamo
vedere il personaggio svolgere un ruolo altrettanto importante
nella storia. Come sappiamo, lo sceneggiatore di LokiMichael Waldron era stato assunto per scrivere una
nuova bozza della sceneggiatura, ma i report indicano che gli
eventi della stagione 2 di Loki influenzeranno la trama
principale, il che significa che Kang probabilmente rimarrà come
personaggio secondario. Se l’abbandono di Waldron venisse
confermato, le cose potrebbero cambiare ulteriormente.
Attenzione SPOILER
sull’episodio 5 di House of the Dragon 2
Nell’episodio 5 della seconda
stagione di House of
the Dragon, Helaena Targaryen pone al
fratello Aemond una domanda vaga che sembra implicare che lei
sappia cosa è successo alla battaglia di Riposo del Corvo.
L’episodio precedente ha visto l’attrito tra Verdi e Neri
concretizzarsi nell’esito più mortale, fino a questo momento, con
il primo vero scontro tra draghi. Lì, Aemond ha tradito suo
fratello maggiore (e suo re) Aegon II, dandogli fuoco e facendo
cadere a terra lui e il suo drago. L’episodio 5 mostra le
conseguenze di questa decisione, con Aemond che diventa più potente
mentre suo fratello è gravemente ferito e costretto a letto.
L’episodio vede Alicent Hightower,
la madre di Aemond e Aegon, capire immediatamente cosa è accaduto,
realizzando cosa è successo durante la battaglia. Sebbene utilizzi
la logica per dedurre le motivazioni di Aemond, anche Helaena
Targaryen sembra comprendere la situazione. Le parole di Helaena
sono sempre stratificate e spesso prevedono possibili significati
ulteriori e più profondi rispetto al senso letterale. Phia
Saban contribuisce a costruire questo personaggio
misterioso e affascinante: anche se sempre dimessa, Helaena è
sempre molto consapevole di ciò che le accade intorno.
Sembre che Helaena sappia che
Aemond ha cercato di uccidere Aegon
Helaena non era presente, ma sembra
saperlo
Come al solito, le parole
di Helaena sono piuttosto indirette, ma in questo caso sembra che
almeno sappia cosa è successo tra i suoi due fratelli. Helaena
chiede a Aemond: “Ne è valsa davvero la pena?”.
Ovviamente non era presente alla Battaglia di Riposo del Corvo, ma
molte delle sue affermazioni sono prodotte dalle sue intuizioni e
sentimenti, non dalla logica (come accade a sua madre). Non sembra
dispiacersi per suo marito/fratello, che giace a letto bruciato ma
è curiosa di sapere cosa prova Aemond per lui.
In che modo Helaena potrebbe sapere
di Aemond e cosa significa
I sogni di Helaena potrebbero
averla avvertita, e le sue parole potrebbero riferirsi al peso del
Trono di Spade
I sogni di Helaena sono
generalmente la principale fonte delle sue informazioni e potrebbe
aver visto la Battaglia di RIposo del Corvo in una sorta di visione
oscura. Chiedere: “Ne è valsa davvero la pena?” ha
una connotazione aggiuntiva, tuttavia, poiché suggerisce che esiste
un prezzo per ciò che ha fatto Aemond. Il prezzo potrebbe
significare la potenziale perdita della sua vita o la perdita della
sua moralità, ma Aemond non si vede nella posizione di morire e non
sembra preoccuparsi molto della moralità delle sue azioni,
soprattutto nei confronti di Aegon.
Sembra che ci sia un’implicazione in
tutta la seconda stagione di House of
the Dragon secondo cui Helaena vede la corona
come un peso terribile. Alcuni spettatori durante la scena
di Blood & Cheese hanno teorizzato che avesse
rinunciato al piccolo Jaehaerys perché non poteva sopportare di
vedere suo figlio sedersi sul trono, vedendo la corona come una
cosa terribile che non avrebbe augurato a un bambino innocente. Con
Aemond ora al potere, il prezzo potrebbe riferirsi al fatto che ora
lui dovrà assumersi la responsabilità e l’onere di governare.
House of the Dragon stagione 2 è
disponibile su Sky e NOW (in contemporanea con gli Stati Uniti),
con un nuovo episodio a settimana.
Quando Giancarlo Esposito ha confermato di essere
entrato a far parte del MCU in un ruolo misterioso, le
speculazioni si sono immediatamente scatenate. Sono stati fatti
nomi come Professor X, Magneto e Dottor Destino, ma la star di
The
Boys è poi stata avvistata sul set di
Captain America: Brave New World. Aggiunto durante le
riprese, si ritiene che Esposito prenda il posto della Società del
Serpente come cattivo secondario nella prima uscita di Sam Wilson
come Capitan America.
Gli scoop sui social media
sostengono che il cattivo armato dell’attore sia G.W. Bridge/George
Washington Bridge, un oscuro personaggio dei fumetti legato al
Branco Selvaggio di Cable e allo SHIELD. Durante un’apparizione alla convention di
questo fine settimana, Esposito è sembrato smentire queste
affermazioni. “Il personaggio che interpreto è un duro“,
ha esordito. “Questo mi eccita sempre. Per me sviluppare quel
personaggio in linea con la sua nascita è un’arte
affascinante“.
“Mi sono divertito moltissimo a
girarlo. Non vi dico chi interpreto… la gente cerca di indovinare e
nessuno ha ancora indovinato“. È possibile che non abbia visto
le recenti voci su G.W. Bridge, anche se stentiamo a crederlo vista
l’enorme quantità di rumor che ha ricevuto. Esposito ha già detto
che apparirà in questo film e poi in una serie TV Disney+, e la teoria prevalente per
quest’ultima è Daredevil: Born Again o Ironheart.
Quello che sappiamo sul
film Captain America: Brave New World
Captain America: Brave New World riprenderà da
dove si è conclusa la serie Disney+The Falcon and the Winter
Soldier, seguendo l’ex Falcon Sam Wilson (Anthony Mackie)
dopo aver formalmente assunto il ruolo di Capitan America. Il
regista Julius Onah (Luce, The
Cloverfield Paradox) ha descritto il film come un
“thriller paranoico” e ha confermato che vedrà il ritorno
del Leader (Tim Blake Nelson), che ha iniziato la
sua trasformazione radioattiva alla fine de L’incredibile
Hulk del 2008.
Secondo quanto riferito, la star di
Alita: Angelo della BattagliaRosa
Salazar interpreterà la cattiva
Diamondback, mentre ancora sconosciuto è il ruolo
del villain interpretato da Giancarlo Esposito. Harrison Ford, invece, assume qui il ruolo di
Thaddeus “Thunderbolt” Ross, che a quanto rivelato dal primo
trailer si trasformerà ad un certo punto nel Hulk Rosso.
Nonostante dunque avrà degli
elementi al di fuori della natura umana, il film riporterà
il Marvel Cinematic
Universe su una dimensione più terrestre e realista, come
già fatto anche dai precedenti film dedicati a Captain America. Ad
ora, il film è indicato come uno dei titoli più importanti
della Fase
5.
Anthony
Mackie ha recentemente dichiarato che questo film
è “10 volte più grande” della sua serie Disney+ e ha parlato della dinamica tra Cap e il
nuovo Falcon, Joaquin Torres. “Sono in coppia alla pari“,
ha scherzato. “Sono entrambi militari. Io ero il suo ufficiale
comandante. Tra noi c’è più amicizia rispetto al modo in cui
ammiravo Steve o al modo in cui non mi piaceva Bucky“.
“Questo film è un chiaro reset.
Ristabilisce davvero l’idea di cosa sia e cosa sarà questo
universo“, ha aggiunto Mackie. “Penso che con questo film,
si stia ottenendo un chiaro, nuovo marchio di ciò che
la Marvel vuoole
essere nello stesso modo in cui hanno fatto con Captain America: The Winter
Soldier“.
Attenzione SPOILER
sull’episodio 5 di House of the Dragon 2
L’episodio 5 della seconda stagione
di House of
the Dragon, ha un sacco di nuovo materiale da
analizzare, ed esplora le conseguenze di Riposo del Corvo. La
Danza dei Draghi si è pienamente concretizzata
nell’episodio 4, “Il
drago rosso e il drago dorato“, dove i Neri e i Verdi
si sono incontrati nel piccolo castello di Crownlands, Riposo del
Corvo. Alla fine del sanguinoso conflitto, 900 uomini restano
uccisi e il principe Aemond Targaryen è l’unico cavaliere di draghi
che resta in volo. Rhaenys Targaryen rimane uccisa in battaglia e
re Aegon II gravemente ferito, cosa che dà ad entrambe le parti
qualcosa per cui dolersi.
Il cast di House of
the Dragon è relativamente allontanato dai conflitti
nell’episodio 5. Rhaenyra lotta in assenza di Daemon e ora, in
assenza di Rhaenys, si sente come se avesse perso due dei suoi
alleati più potenti. Ciò la induce a cercare altrove un potenziale
supporto. I Verdi si trovano in una situazione difficile poiché il
Signore dei Sette Regni è sopravvissuto a malapena alla battaglia e
non è più in grado di governare. Ad Harrenhal, l’arco narrativo di
Daemon continua a isolarlo, poiché in una svolta prevedibile
definisce re e lotta per crearsi dei propri alleati.
Il piano di Rhaenyra e Jace:
spiegazione dei Semi di Drago
Ci sono altri discendenti di sangue
valyriano che rivendicano i draghi
Immagine via MAX
Rhaenyra Targaryen trova un barlume
di speranza nella scena finale dell’episodio, quando suo figlio
maggiore, Jacaerys Velaryon, ha un’idea per rimpolpare le loro
forze. I Neri potrebbero aver perso uno dei loro cavalieri di
draghi più esperti, ma quello che non manca loro sono i draghi. Il
finale della stagione 1 ha stabilito che ci sono draghi senza
cavaliere su Roccia di Drago e Driftmark, e la stagione 2 ha visto
Seasmoke volare nei cieli di Roccia di Drago senza meta. Jace
ricorda a sua madre che, seppure non si tratta di puri Targaryen o
Velaryon, ci sono molti bastardi o figli di incroci con altre
famiglia di Westeros che potrebbero non essere potenziali cavalieri
di draghi perché hanno in sé gocce di sangue valyriano.
Come dimostrato dai membri della
Casata Velaryon che cavalcano draghi, cavalcare le possenti bestie
non è un vantaggio specifico dei Targaryen. In effetti, nei libri
di George R.R. Martin non è nemmeno chiaro al 100% se bisogna
essere Valyriani per cavalcare un drago, anche se la serie TV
sembra implicare che i Targaryen credano che sia così. Il Disastro
potrebbe aver distrutto Valyria, ma ci sono ancora molti che
portano sangue valyriano, inclusi molti dei nuovi personaggi della
stagione 2 di House of
the Dragon.
Jacaerys e Rhaenyra intendono
leggere i fitti volumi della biblioteca di Roccia di Drago nella
speranza di rintracciare i loro lignaggi fino a personaggi come
Alyn, Ulf e Hugh. A questi uomini sarà permesso di tentare di
legarsi ai draghi senza cavaliere. C’è anche un altro uomo di
sangue valyriano nel Concilio Ristretto di Rhaenyra: Lord Baltimos
Celtigar. Ci sono sia draghi che cavalieri a disposizione dalla
parte di Rhaenyra, anche se permettere a un estraneo di domare un
drago è comunque un rischio significativo, poiché renderà
immediatamente il cavaliere una delle persone più potenti dei Sette
Regni.
Chi sono Vermithor e Ali d’Argento,
i draghi senza cavaliere?
Vermithor e Ali d’Argento erano i
draghi del re Jaehaerys I e della regina Alyssane
Tra i tanti draghi
presenti in House of
the Dragon, ce ne sono molti senza cavaliere o
completamente selvaggi. I draghi che hanno avuto dei cavalieri in
precedenza sono più facili da domare, e questo rende
Vermithor e Ali d’Argento tra le
maggiori priorità per i Neri.
Vermithor è stato visto nel finale della prima stagione mentre
Daemon si spinge nella sua tana cantando in valyriano. A parte
Vhagar,
Vermithor è il drago più grande vivo al tempo della Danza, il
che lo rende una risorsa incredibile per entrambe le parti.
Ali d’Argento è nota per essere più docile, ma
anche lei ha una stazza massiccia.
Vermithor e Silverwing si conoscono
bene, poiché erano precedentemente legati al re Jaehaerys I e
all’amata regina Alyssane, che cavalcava i draghi in tutto
Westeros, celebrando il loro regno di pace e prosperità. Aggiungere
i due draghi al fianco di Rhaenyra aumenterà istantaneamente le sue
possibilità di vincere la Danza dei Draghi. Altri
draghi senza cavaliere includono Seasmoke, Sheepstealer e
Cannibal.
Cosa significa che I Signori dei
Fiumi che si rivoltano contro Daemon
Rhaenyra deve affrontare una
situazione critica nelle Terre dei Fiumi
Nel suo tentativo di
rivendicare il suo diritto al trono, come terza parte in gioco
nella Danza dei Draghi, Daemon riesce a rovinare le sue possibilità
di farsi alleati nelle Terre dei Fiumi. Proprio come il Nord, le
Terre dei Fiumi tengono in grande considerazione l’onore e diversi
lord arrivano ad Harrenhal per esprimere il loro disgusto per le
azioni di Daemon. Dopo la battaglia del
Mulino in Fiamme nell’episodio 3, Daemon porta la Casa
Blackwood al suo fianco, ma l’accordo è che deve infliggere danni
alla Casa Bracken, l’antico rivale dei Blackwood e una casa minore
delle Terre dei Fiumi che si è schierata con i Verdi.
Daemon lascia intendere a Willem
Blackwood che permette l’uso di tattiche discutibili per fare
pressione sui Bracken, sperando di ottenere la loro resa e
aggiungere le loro forze all’esercito di Daemon. I Blackwood
attaccano quindi le aree delle Terre dei Fiumi, facendo prigionieri
donne e bambini, cosa che gli altri Signori dei Fiumi disapprovano
severamente. Arrivano ad Harrenhal per condannare le azioni di
Daemon.
Helaena sa che Aemond ha tentato di
uccidere Aegon?
Helaena sembra avere una visione
del tradimento di Aemond
L’episodio 5 della seconda
stagione di House of
the Dragon racconta la reazione dei Verdi al grave
infortunio di Aegon. Alicent Hightower scopre il coinvolgimento del
principe Aemond nell’evento e Criston Cole lo copre, poiché crede
che Aemond sia un’opzione migliore per la loro leadership.
Alla fine dell’episodio però,
Helaena trova Aemond che fissa il Trono di
Spade e gli chiede semplicemente se “vale il prezzo”. Ciò
potrebbe implicare che la Regina Helaena abbia avuto una delle sue
visioni/sogni e abbia visto scorci degli eventi a Riposo del Corvo,
e che sappia cosa ha fatto Aemond per ottenere la sua nuova
promozione. Oppure potrebbe semplicemente conoscere molto bene suo
fratello e sapere da sempre qual è la sua ambizione.
Aegon riuscirà mai a guarire dalle
sue ferite?
Aemond è permanentemente segnato,
ma si riprenderà
Le condizioni di Aegon II
sono piuttosto gravi nell’episodio 5 della seconda stagione di
House of
the Dragon, ma alla fine riesce in qualche modo a
riprendersi dalle ferite riportate nella battaglia di Riposo del
Corvo. In Fuoco & Sangue, c’è un periodo
successivo a questo infortunio in cui Aemond governa il regno al
suo posto, ma alla fine Aegon riacquista la capacità di prendere
decisioni. Tuttavia, rimarrà segnato per il resto della sua vita.
Tom Glynn-Carney è stato molto bravo a dare
spessore al suo re riluttante e poco capace, e avrà ancora molto
spazio per far vedere al pubblico quanto è bravo, una volta che il
suo personaggio si sarà ripreso.
È possibile che Aegon rimanga
dormiente per il resto della seconda stagione, ma alla fine si
riprenderà. Dopo la cattura di Approdo del Re da parte di Rhaenyra,
Aegon sarà tra coloro che fuggono dalla città, sopravvivendo per
continuare a combattere. Finirà anche per essere uno degli ultimi
personaggi principali a morire in House of
the Dragon dopo che molti altri personaggi principali
saranno già morti.
House of the Dragon stagione 2 è
disponibile su Sky e NOW (in contemporanea con gli Stati Uniti),
con un nuovo episodio a settimana.
Dopo
il ricordo di Jason Priestley, quello di
Gabrielle Carteris e quello di Carol
Potter, anche l’attrice Jennie Garth
condivide sui social un suo pensiero per l’amica e collega
Shannen Doherty, scomparsa il 14 luglio. “Sto
ancora cercando di elaborare il tremendo dolore che provo per la
perdita dalla mia amica di lunga data Shannen, una donna che ho
spesso descritto come una delle persone più forti che abbia mai
conosciuto”, ha scritto l’attrice sul suo profilo Instagram pubblicando alcune foto
scattate insieme alla collega Shannen Doherty sul set di
Beverly Hills 90210.
“La nostra connessione era reale
e onesta. Ci avevano spesso descritte come in contrapposizione,
l’unica contro l’altra, ma quelle descrizioni non riflettevano la
nostra vera relazione che era costruita sul rispetto e
l’ammirazione reciproci. Shannen era coraggiosa, appassionata,
determinata, amorevole e molto generosa. Mi mancherà e la onorerò
per sempre nel mio cuore e nei miei ricordi. Il mio cuore si spezza
per la sua famiglia, per Bowie e per tutte le persone che la
amavano”.
Non solo la critica USA è entusiasta
di Twisters,
anche gli addetti ai lavori sembrano apprezzare molto il film, e
tra questi c’è Tom Cruise! L’imminente thriller catastrofico
è una storia autonoma rispetto all’originale film del 1996 con
Bill Paxton e Helen Hunt, e
racconta di uno scienziato che collabora con un gruppo di
cacciatori di tempeste esperti di social media per testare il suo
nuovo sistema di tracciamento dei tornado in Oklahoma. Il cast di
Twisters è
guidato da Glen Powell, fresco di successo in Top
Gun: Maverick, e Daisy Edgar-Jones, che recita accanto a
Anthony Ramos, Brandon Perea e
Sasha Lane.
Durante una recente intervista con
PEOPLE alla première del film,
Ramos rivela che Tom Cruise era presente alla proiezione di
Twisters
a sostegno del suo co-protagonista in Top Gun:
Maverick. Ramos prosegue rivelando che durante la
proiezione, Cruise stava “impazzendo” per l’eccitazione, dando
spesso pacche sulla spalla a Ramos in reazione alle varie scene del
film.
“Glen era seduto dietro di me,
mio fratello era accanto a me e Tom era dietro mio fratello. Tom
ha continuato a colpirmi per tutto il film. Dopo la terza volta mi
sono voltato e ho detto: “Ehi, Tom Cruise sta dando di matto
proprio adesso!” Continua a colpirmi. Continua a picchiarmi perché
è emozionato per i diversi momenti e ride. Sta ridendo ad alta voce
per tutto il film. Non aveva paura di esprimersi. Ne sono stato
molto grato. Ci siamo abbracciati [dopo il film]. E mi ha detto:
“Ehi, fratello, brav’uomo, roba buona”.”
Tom Cruise è un vero e proprio veterano dei
film d’azione, ed è diventato celebre per il suo coinvolgimento
negli stunt che sono richiesti ai suoi personaggi. Non c’è da
stupirsi se di fronte a azione e divertimento ben congeniati sul
grande schermo, si sia divertito come il più appassionato degli
spettatori!
Dai produttori delle saghe di
Jurassic Park, Bourne e Indiana Jones, è in arrivo
Twisters,
una nuova versione del blockbuster del 1996 ambientato ai nostri
giorni. Diretto da LeeIsaac
Chung, regista/sceneggiatore candidato all’Oscar per
‘Minari’,
in Twisters
sono protagonisti la candidata ai Golden Globe Daisy Edgar-Jones (La ragazza della
palude, Normal People) e Glen Powell (Tutti tranne te, Top
Gun: Maverick), due forze opposte che si uniscono per cercare
di prevedere, e possibilmente domare, l’immensa potenza dei
tornado.
Daisy Edgar-Jones veste i panni di Kate
Cooper, ex cacciatrice di uragani segnata dall’incontro devastante
con un tornado durante i suoi anni al college. Kate, che ora studia
i percorsi degli uragani al riparo nel suo ufficio di New York
City, viene spinta a tornare in campo dal suo amico Javi per
testare un innovativo sistema di tracciamento. Il suo percorso
incrocia quello di Tyler Owens (Glen
Powell), un’affascinante e spericolata superstar dei
social media che si diverte a postare le sue avventure a caccia di
tempeste con il suo gruppo: più sono pericolose, meglio è!
Con l’intensificarsi
della stagione delle tempeste, si scatenano fenomeni terrificanti
mai visti prima e Kate, Tyler e le loro rispettive squadre si
ritrovano sulla traiettoria di molteplici sistemi temporaleschi che
convergono sull’Oklahoma centrale e che metteranno a dura prova la
loro sopravvivenza.
In Twisters
sono protagonisti anche il candidato ai Golden Globe,
Anthony Ramos (Sognando a New York – In The
Heights) nel ruolo di Javi, accanto a David Corenswet (l’imminente Superman:
Legacy), assieme ad un nuovo ed entusiasmante cast che
comprende Brandon Perea nei panni di Nope, Sasha Lane
(American Honey), Daryl McCormack (Peaky
Blinders), Kiernan Shipka (Le terrificanti avventure di
Sabrina), Nik Dodani (Atypical) e la vincitrice del
Golden Globe, Maura Tierney (Beautiful Boy).
Dalla Amblin Entertainment,
Twisters
è prodotto dal candidato all’Oscar, Frank Marshall (le saghe di
Jurassic Park e Indiana Jones) e da
Patrick Crowley (le saghe di Jurassic
Park e Bourne). Scritto da Mark L. Smith,
sceneggiatore del film candidato all’Oscar® The Revenant, ‘Twisters’ sarà nelle
sale italiane a partire dal 17 luglio, distribuito da Warner Bros.
Pictures.
È stata diffusa on line la prima
clip di Transformers
One, che rivela Optimus Prime e Megatron che tentano
comicamente di trasformarsi per la prima volta. Il film
d’animazione in uscita il prossimo autunno racconta la storia delle
origini del leader degli Autobot e dei Decepticon, mostrando la
loro amicizia quando erano conosciuti rispettivamente come Orion
Pax e D-16.
La storia di Transformers
One coinvolge il duo, insieme ai loro amici Elita e
Bumblebee (conosciuto allora come B-127), che ottengono il potere
di trasformarsi in veicoli per fermare una minaccia per
Cybertron.
In occasione dei Kids Choice Awards 2024 di Nickelodeon, ecco
la prima clip da Transformers
One:
Tutto quello che sappiamo su Transformers One
Il film d’animazione va a raccontare
la storia inedita delle origini di Optimus
Prime e Megatron, meglio
conosciuti come nemici giurati, ma un tempo amici legati come
fratelli. Qui ancora noti come Orion Pax e D-16 e ancora sprovvisti
della capacità di trasformarsi. Accanto a loro si ritroveranno
anche Elita-1, un prototipo di Bumblebee e altri Transformers
ancora. Le loro avventure, essendo il film un prequel, si
svolgeranno prima che la guerra devasti il loro pianeta natale,
Cybertron.
“Sono così entusiasta e
orgoglioso di lavorare con Hasbro ed eOne per portare nei cinema il
primo film animato di ‘Transformers’ con una storia mai raccontata
prima”, ha dichiarato Ramsey Naito,
presidente di Paramount Animation e Nickelodeon Animation, quando
ha annunciato il cast al CinemaCon nell’aprile 2023. Naito ha poi
aggiunto che: “Sono onorato di avere talenti così
incredibili riuniti per interpretare questi personaggi famosi e
molto amati in una storia sulle origini al centro del
franchise”.
Il regista di Toy Story
4, Josh Cooley dirige il film
da una sceneggiatura di Andrew
Barrer e Gabriel
Ferrari. Steven
Spielberg, già produttore esecutivo dei film in live
action di Transformers, ricopre tale ruolo anche per
Transformers
One, insieme a Brian Goldner, Brian
Oliver, Bradley J. Fischer e Valerii
An.
Charlize Theron
ha parlato della sua reazione al prequel di Mad Max: Fury Road, Furiosa: A Mad
Max Saga. Theron ha interpretato Furiosa nel
film del 2015, dove si è unita a Max Rockatansky di
Tom Hardy in una battaglia su strada contro il
terrificante Immortan Joe di Hugh
Keays-Byrne. Furiosa del 2024 è un
prequel sulla storia del suo personaggio che ne racconta la
giovinezza, è interpretato da Anya
Taylor-Joy. Nonostante le recensioni estremamente
positive di Furiosa, il film ha deluso al
botteghino con un incasso complessivo di soli 172,8 milioni di
dollari su un budget di 168 milioni di dollari.
Gli insuccessi al botteghino si sono
rivelati problematici per il prequel di Taylor-Joy, ma le
recensioni universalmente positive hanno fornito alcune buone
notizie. In un’intervista con The Hollywood Reporter,
Charlize
Theron ha spiegato che anche lei ha amato
Furiosa e ha cercato di mettersi in contatto con
Taylor-Joy per condividere le sue impressioni. Sfortunatamente, le
due attrici non sono mai riusciti a incontrarsi per scambiarsi le
loro opinioni sul franchise, ma Theron si aspetta di incontrarla
prima o poi.
“È fantastico, è un film
bellissimo… [Anya Taylor-Joy e io] abbiamo davvero cercato di
entrare in contatto. È stato una di quelle situazioni in cui… ci si
può scrivere una commedia. Continuiamo a incontrarci in posti in
cui non abbiamo tempo per parlarci davvero, quindi pensiamo
costantemente, “Oh mio Dio, OK, fermiamoci a parlare!” E poi la
vita prende il sopravvento. Ma accadrà quando sarà il momento
giusto.”
Furiosa: A Mad Max Saga,
tutto quello che sappiamo sul film
La sinossi ufficiale di Furiosa: A Mad
Max Saga recita: mentre
il mondo va in rovina, la giovane Furiosa viene strappata dal Luogo
Verde delle Molte Madri, e cade nelle mani di una grande Orda di
Motociclisti guidata dal Signore della Guerra Dementus.
Attraversando le Terre Desolate, si imbattono nella Cittadella
presieduta da Immortan Joe. Mentre i due tiranni si battono per il
predominio, Furiosa deve sopravvivere a molte prove e mettere
insieme i mezzi per trovare la strada di casa.
Furiosa: A Mad
Max Saga ha rivelato che il film è molto diverso
da Fury Road. Mentre quest’ultimo era un “road
movie” che si svolge in pochi giorni, questo nuovo film è invece
descritto come un racconto più “epico, che si
svolgesu un piùlungo periodo di
tempo, e in un certo senso impari a conoscere Furiosa meglio in
questo modo“. Atteso da molti anni e a lungo bloccato da una
disputa legale tra Miller e la Warner Bros. il film è ora in fase
di post-produzione.Furiosaè
scritto, diretto e prodotto da George
Miller insieme al suo partner di produzione di lunga
data Doug Mitchell. Oltre Anya
Taylor-Joy , nel film ci sarà anche
Chris
Hemsworth nel ruolo del villain. Furiosaha
debuttato nelle sale il 23 maggio 2024.
Lex Luthor di Nicholas Hoult inizia la sua guerra contro
Superman di
David Corenswet nella nuova art dell’Universo
DC. Con l’avanzare di luglio, il mondo è sempre più vicino
all’arrivo del film di James Gunn, nei cinema tra un anno. Anche se i
dettagli della trama vengono tenuti nascosti, il nuovo Uomo di
domani affronterà Lex, uno dei suoi primi avversari nell’universo
DC, e Hoult interpreterà l’iconico antagonista.
Anche se resta da vedere come
l’Universo DC affronterà la rivalità tra Superman e Lex, ciò non ha
impedito ai fan di speculare su come Gunn reinventerà la loro
dinamica nel prossimo Universo DC. Con solo un paio di settimane
rimaste per le riprese del film, il grafico Captain Raccoon ha condiviso una
nuova grafica in cui hanno messo l’Uomo d’Acciaio di Corenswet a confronto
con Lex di Hoult.
Anche se Hoult è stato avvistato sul
set nei panni di Lex, non è ancora stato visto confrontarsi l’eroe
di Corenswet nelle numerose foto dal set di
Superman che sono apparse online. Il tempo dirà
nelle prossime settimane se i rispettivi personaggi di Hoult e
Corenswet gireranno o meno qualche scena insieme sul posto.
Tutto quello che sappiamo su
Superman
Superman,
scritto e diretto da James
Gunn, non sarà un’altra storia sulle origini, ma il
Clark Kent che incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane
reporter” a Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois
Lane e, potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha
detto che esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è
il primo metaumano del DCU). Il casting ha portato
alla scelta degli attori David Corenswet e Rachel Brosnahan come Clark Kent/Superman e
Lois Lane.
Il film è stato anche descritto come
una “storia
delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una
buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di
Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet.
Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della
sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò
non significa che la produzione non subirà alcun impatto in
futuro.
“Superman è il vero fondamento
della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo Superman
è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei
personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei
film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn
durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo l’ora di
presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico potrà
seguire e conoscere attraverso film, animazione e giochi”.
Manca sempre meno al giorno
dell’arrivo di Deadpool
& Wolverine in sala, che in Italia sarà il
24 luglio, e il film continua a far parlare di sé. Mentre si
aspetta di scoprire in che modo Wade Wilson entrerà in contatto con
il MCU, i fan di tutto il mondo si
sbizzarriscono con le ipotesi.
Bosslogic ci offre, grazie a delle
ironiche fan-art, la possibilità di vedere in che modo Wolverine e
soprattutto Deadpool si possano mai interfacciare con i consolidati
eroi del MCU. Mentre con Hulk sembra
scontato che il Mercenario Chiacchierone sia destinato a
soccombere, è plausibile che si possa meglio integrare con i
Guardiani della Galassia e che abbia
un’attenzione morbosa per il “più bel fondoschiena d’America”,
appartenente ovviamente a Cap!
La MPAA ha recentemente assegnato al
film una classificazione ufficiale R per: “Violenza forte e
sanguinosa, linguaggio spinto, gore e riferimenti sessuali”.
“I Marvel Studios presentano il loro errore più
significativo fino ad oggi – Deadpool & Wolverine“, si legge nella nuova
sinossi. “Uno svogliato Wade Wilson si affanna nella vita
civile. I suoi giorni come mercenario moralmente flessibile,
Deadpool, sono alle spalle. Quando il suo mondo natale si trova di
fronte a una minaccia esistenziale, Wade deve indossare di nuovo i
panni di un riluttante ancora più riluttante… riluttante? Più
riluttante? Deve convincere un riluttante Wolverine a… Cazzo! Le
sinossi sono così f*ttutamente stupide“.
Oltre a Ryan Reynolds e
Hugh Jackman nei ruoli principali, Deadpool
& Wolverine vedranno il ritorno di Morena Baccarin (Vanessa), Leslie Uggams
(Blind Al), Rob Delaney (Peter), Brianna
Hildebrand (Negasonic Teenage Warhead) e Shioli
Kutsuna (Yukio) nei rispettivi personaggi, A loro si
aggiungeranno le new entry del franchise Emma
Corrin (The
Crown) e Matthew Macfadyen (Succession), che interpreteranno un agente
televisivo e la controparte malvagia di Charles Xavier, Cassandra
Nova.
Il trailer dell’episodio 6 della
seconda stagione di House Of The Dragon anticipa il
passo successivo nella Danza dei Draghi. Per i
primi episodi della seconda stagione, i Neri e i Verdi si sono
avvicinati sempre di più alla guerra, da Blood & Cheese passando
per il duello dei gemelli Cargyll. La guerra totale è finalmente
arrivata nell’episodio 4, Il drago rosso e il drago dorato, con la
battaglia di Riposo del Corvo, un epico scontro aereo che ha visto
Aemond e il suo drago Vhagar prendere la vita di Rhaenys e Meleys e
ferire gravemente Aegon e Sunfyre.
Ora, dopo la messa in onda del
quinto episodio, Max ha pubblicato il trailer del sesto episodio di
House of the Dragon 2. Guardalo qui sotto:
House Of The Dragon 2: il trailer del sesto episodio
Dopo la rivelazione di Jace e
Rhaenyra, il trailer segue il piano dei Neri per reclamare i draghi
senza cavaliere di Roccia del Drago, incluso
Vermithor. Nel frattempo, Daemon continua ad agire
come un ladro nelle Terre dei Fiumi, formando un esercito che
potrebbe sfidare i Verdi.
Chi è Vermithor?
Vermithor era il
drago di Re Jaehaerys I Targaryen e non fu reclamato dalla sua
morte. Allo scoppio della Danza dei Draghi, Vermithor ha già
vissuto cent’anni. In volo, la sua stazza non gli consente la
stessa agilità di draghi più piccoli e giovani, ma la sua fiammata,
nel pieno della sua potenza, fonde la pietra e l’acciaio. A
differenza dei suoi compagni selvatici, Vermithor è abituato alla
presenza degli uomini e ne tollera la vicinanza.
Se il drago dovesse unirsi a
Rhaenyra, i Neri avrebbero finalmente un mezzo in grado di
confrontarsi quasi ad armi pari con il temibile Vhagar.
House of the Dragon stagione 2 è disponibile su Sky e NOW (in
contemporanea con gli Stati Uniti), con un nuovo episodio a
settimana.