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Talk to Me: recensione del film horror di Danny e Michael Philippou

Parlare per stabilire un contatto, farsi notare, trovare un modo di esistere in un mondo in cui ci sentiamo completamente isolati. Lasciare entrare una risposta, concedere a un interlocutore dalla presa decisa di trascinarci nel suo abisso, tutto pur di sentirci considerati. Queste due forze, sempre in bilico tra la brama di springersi oltre per “mostrare” e la paura di aver aperto un cunicolo distruttivo, sono alla base di Talk To Me, esordio al lungometraggio di Danny e Michael Philippou, creatori del popolare canale YouTube RackaRacka che, dopo qualche lungometraggio e la collaborazione al Babadook di Jennifer Kent, hanno presentato al Sundance Film Festival 2023 il loro primo progetto da registi, dal 28 settembre finalmente nei cinema italiani.

Talk to Me, la trama: legami dispersi

Una mano di ceramica tutta ricoperta di iscrizioni permette a chi la tocca di entrare in contatto con l’aldilà e consente persino agli spiriti che la abitano di possederli per un po’.  Questo terrificante oggetto entrerà in contatto con Mia (Sophie Wilde), che ha appena perso la madre in un apparente suicidio. Questa perdita l’ha allontanata anche dal padre e l’ha portata a trascorrere la maggior parte del tempo con l’amica Jade (Alexandre Jensen), che vive con il fratello minore Riley (Joe Bird). Una sera, a una festa con amici, due ragazzi dichiarano di essere in possesso della famosa mano – una varazione ultramoderna della tavola Ouijia – che può essere usata per contattare gli spiriti. Le regole sono semplici: si stringe la mano e si afferma “Parlami“. A questo punto, si manifesterà uno spirito, visibile solo a chi ha pronunciato le parole. Aggiungendo, “ti lascio entrare“, lo spirito prende possesso del corpo di quella persona. Per interrompere questo stato di trance, il contatto con la mano deve essere interrotto preferibilmente entro 90 secondi, perché dopo questo lasso di tempo i morti tendono a volere fare del corpo preso in prestito la loro residenza permanente.

Talk to Me, una scena del film

Mostrare (e mostrarsi) per elaborare

L’esperimento di Talk To Me sottolinea come nessuno meglio di un duo di youtuber di successo puo’ riuscire a intavolare una riflessione sul lutto, l’esibizione della violenza e la voglia di sentirsi parte di un gruppo, confezionando una pellicola in cui il dialogo demoniaco passa attraverso un’attualissima e nuova forma di possessione per gli adolescenti: il cellulare, le riprese, il diffondersi di challenge che vogliono essere replicate, tematica già al centro di un altro horror recente di notevole fattura, Bodies Bodies Bodies (2022).

Liberare qualcuno da un destino di miseria, forse quello in cui siamo già dentro. Dopo che le è stato distrutto il suo, Mia arriverà a sgretolare anche il nuovo nucleo famigliare che si è creata, arrivando a una dolorosa e inconscia constatazione: se quella sorgente di affetto è andata perduta, allora abbandonarsi alla possessione non può fare così tanta paura. Tentando disperatamente di ricucire legami e provare un po’ di quell’affetto che ricerca spasmodicamente, Mia non si rende conto che agisce in maniera egoistica secondo una sua personale visione della vita e delle cose che le vengono dette (non accetta che la madre si sia suicidata). Un’ipnotica Sophie Wilde guida il cast di giovani talenti del film, incarnando ottimamente una protagonista piena di contraddizioni legate all’età, con un trauma nel passato che sta cercando di superare e che vedrà nella mano un modo prima per evadere dalla realtà e divertirsi, successivamente un ipotetico canale per guarire le sue ferite. Le pupille dilatate dei suoi grandi occhi sporgenti sono un’immagine centrale e ricorrente, simbolo del pozzo oscuro in cui precipita il suo dramma esistenziale.

Oltre il teen horror: angoscia intermediale

Allontanandosi dall’impianto degli horror recenti con protagonisti un gruppo di giovani, spesso conditi da comicità satirica o indirizzati nel territorio dello slasher puro, Talk To Me assembla una narrazione angosciosa, che smaschera ogni crepa dei nostri protagonisti, senza preoccuparsi di lasciare che il pubblico vi si affezioni troppo. Tra di loro, chi ha già sofferto continuerà a soffrire, le pene silenziose diventeranno urlate, ogni spiraglio di luce verrà completamente oscurato, soprattutto per la nostra protagonista. Mia è isolata, ma cerca costantemente attenzioni. Questo bisogno affettivo – che accomuna ragazzi e spiriti dell’aldilà – prende forma visiva nella candela che sancisce il legame tra sfera dei vivi e quella dei morti. Sappiamo che i demoni di Talk to Me navigano per un abisso oscuro, caratterizzato da sonorità ovattate e vogliono convincere qualcuno a restare perché sono totalmente da soli. D’altra parte, anche Mia è completamente sola: lo spiraglio di luce incarnato dalla candela vivifica la speranza che la ragazza ripone nel contatto con l’altro.

Carezza demoniaca

Spesso Mia si guarderà le mani, mani altrui impegnate a stringersi, controllerà le proprie dopo una qualche azione, o le penserà in procinto di fare qualcosa. Questa parte del corpo, tramite cui stabilire un contatto primario con l’altro, in realtà, nell’universo di Talk To Me perde la propria simbologia per diventare parte di una mitologia dell’orrore. Al centro di Talk to Me vi è una disconnessione totale tra corpo e mente, che pure vogliono cercare di restare legate: il corpo si ribella per rifuggire consciamente a un limbo, ma condiziona la mente compiendo azioni terribili per restarvici. Far vedere l’altra parte, chi ci vuole tenere e perché, la manipolazione subdola della nostra mente per farci restare. Perdiamo ogni forma di contatto con la realtà, ma la mano può dialogare così bene con questi giovani perché l’hanno già persa.

Talk to Me è un film in cui bisogna stringere una mano, stabilire un contatto anzitutto fisico per vivere un’esperienza di legame fisico e mentale. L’unico piano per viverle è l’aldilà, perché nella loro vita di ragazzi australiani non sanno stare insieme, non esprimono affetto fisicamente. Il corpo è appena un guscio che deve essere riempito da esperienze sempre estranee, nel migliore dei casi e si riesce ad avere un contatto fisico solo attraverso un intermediario, siano esse sostanze o la possessione. Il grande merito dei Philippou e di Talk to Me, forse, consiste nell’aver messo in scena, attraverso i vecchi codici del cinema horror, le paure esistenziali dei ragazzi del XXI secolo. Sentirsi soli, incompresi, annoiati, aver bisogno di farsi notare. Non essere così tanto diversi dagli spiriti dell’aldilà, che vogliono la stessa cosa: catturare l’attenzione.

Il Signore degli Anelli: i grandi momenti che Peter Jackson ha tagliato dai film

La trilogia de Il Signore degli Anelli di Peter Jackson è considerata un adattamento fedele e rispettoso del romanzo di J.R.R. Tolkien, ma i film hanno tralasciato diversi momenti che invece sono importanti nei libri. Naturalmente, includere ogni punto della trama nei film sarebbe stato impossibile. Tuttavia, senza alcuni di questi momenti piccoli ma di grande impatto, alcuni aspetti dei film risultano un po’ meno potenti rispetto a quanto lo sono sulla carta.

Molte delle modifiche apportate da Peter Jackson a Il Signore degli Anelli erano necessarie e hanno persino migliorato parte della trama e dei personaggi. Ad esempio, ad Arwen è stato assegnato un ruolo molto più importante, dando alla sua storia d’amore con Aragorn lo spazio che meritava. Oppure, la sequenza temporale della partenza di Frodo dalla Contea è stata accorciata, il che ha creato un senso di urgenza che ha funzionato benissimo per i film. Tuttavia, quando si torna a leggere i libri del Signore degli Anelli, è un po’ triste ricordare questi momenti di grande impatto che sono stati trascurati nei film.

Il Grassotto Bolgeri e il contadino Maggot aiutano gli Hobbit a fuggire

il signore degli anelliI film de Il Signore degli Anelli hanno ridotto il numero di personaggi Hobbit, il che è un peccato dato che nei libri ce n’erano alcuni davvero fantastici. Un esempio è Grassotto Bolgeri, un buon amico di Frodo che cospirò con Sam, Merry e Pipino per aiutare il Portatore dell’Anello a fuggire dalla Contea senza destare sospetti.

Oltre a lui, c’è il contadino Maggot. Sebbene i film menzionino questo personaggio (Merry e Pipino rubavano le verdure dai suoi raccolti), è stato omesso che aveva trattato Frodo e gli altri con gentilezza e aveva contribuito alla loro fuga dagli Spettri dell’Anello.

Tom Bombadil regala a Merry la spada che lo aiuta a sconfiggere il Re Stregone

Tom Bombadil Il Signore degli AnelliUn altro personaggio escluso dai film è Tom Bombadil, un essere misterioso che vive nella Vecchia Foresta. Vicino a casa sua c’erano i Tumuli, pieni di tombe appartenenti agli antichi Dúnedain di Arnor. Frodo e gli altri Hobbit si perdono in queste tombe ma vengono salvati nei libri da Tom Bombadil, che recupera quattro lame dei tumuli, create dai Dúnedain allo scopo di combattere i nemici di Angmar, e le dona agli Hobbit.

La lama del tumulo di Merry è piuttosto significativa poiché il giovane hobbit l’avrebbe usata per pugnalare il Re Stregone di Angmar alla parte posteriore della gamba, consentendo a Eowyn di sferrare il colpo finale.

Tom Bombadil prova l’Unico Anello (senza conseguenze)

Il Signore degli Anelli franchise-Star-WarsDurante la visita degli Hobbit a casa di Tom Bombadil, nei libri de Il Signore degli Anelli, i quattro viaggiatori si rendono conto che non è un essere normale. Ad un certo punto, l’uomo si infila l’Unico Anello al dito e Frodo rimane scioccato nel vedere che su di lui non aveva alcun effetto.

Bombadil non scompare e non c’è traccia dell’avidità che spesso si impossessa delle persone quando interagiscono con l’Anello. Sebbene nel canone di Tolkien non sia mai chiaro cosa sia esattamente Bombadil, Gandalf rivela che è il più vecchio essere di Arda (il mondo del Signore degli Anelli). Quindi, anche il grande Anello di Sauron era molto al di sotto di lui.

Bilbo si offre di portare l’Unico Anello a Mordor al Consiglio di Elrond

Bilbo è adorabile ne Il Signore degli Anelli, ma è spesso considerato un personaggio un po’ sciocco. Quando Frodo lo rivide a Gran Burrone, lo Hobbit è invecchiato (a causa dell’assenza dell’Anello), e sembrava avere poca comprensione di ciò che sta accadendo. Inoltre, nessuno degli Elfi o dei membri della Compagnia dell’Anello è mai stato visto interagire con lui.

Nei libri invece Bilbo aveva sviluppato una rispettata reputazione a Gran Burrone tra gli eventi de Lo Hobbit e Il Signore degli Anelli. Per questo motivo, lo Hobbit fu incluso nel Consiglio di Elrond, occasione in cui si offrì di portare l’Unico Anello a Mordor, un’offerta che Elrond declinò rispettosamente.

Aragorn rivela di aver riforgiato Narsil

Aragorn spada Il Singore degli AnelliNei film de Il Signore degli Anelli, Narsil, la spada che Isildur aveva usato per tagliare l’Unico Anello dalla mano di Sauron, non viene riforgiata fino al Ritorno del Re, quando Elrond la usa come strumento per condurre Aragorn ad accettare la sua sorte di Re.

Nei libri, tuttavia, Aragorn fa riforgiare la spada da solo dopo che lui e gli Hobbit arrivarono a Gran Burrone ne La Compagnia dell’Anello. Fino a quel momento aveva portato con sé la lama spezzata poiché era un simbolo del suo destino reale. Con l’Unico Anello in via di distruzione, Aragorn decide che è giunto il momento di reclamare la spada del suo antenato come simbolo del suo viaggio di ritorno al trono.

Aragorn racconta la storia di Beren e Luthien a Colle Vento

I libri de Il Signore degli Anelli sono pieni di poesie e canzoni che aiutano a completare la tradizione della Terra di Mezzo. Soprattutto ne La Compagnia dell’Anello, sembra che ogni personaggio incontrato da Frodo avesse una storia da raccontare. Naturalmente, non c’era tempo per questo nella trilogia di Peter Jackson, e questo ha significato la perdita di molte informazioni importanti.

Un esempio è la storia di Beren e Luthien, la più grande storia d’amore di Tolkien, raccontata da Aragorn a Colle Vento. Racconta di una donna elfa e di un uomo umano che si innamorarono e dovettero affrontare un’avventura impossibile per stare insieme. Questi due sono antenati sia di Aragorn che di Arwen, e la loro tragica storia è parallela a quella del futuro re e regina di Gondor.

Glorfindel vs. Gli Spettri dell’Anello ne Il Signore degli Anelli

Nei film de Il Signore degli Anelli di Peter Jackson, Arwen salva Frodo dagli Spettri dell’Anello e lo porta a Gran Burrone. Tuttavia, nei libri di Tolkien, un personaggio completamente diverso svolgeva questo compito. Glorfindel è una figura essenziale in tutta la storia della Terra di Mezzo, avendo svolto un ruolo importante anche durante la Prima Era.

Era un potente guerriero e un grande amico di personaggi come Aragorn ed Elrond. Anche se affidare ad Arwen alcune delle sue azioni ne Il Signore degli Anelli è stato positivo in quanto le ha fornito un ruolo più importante, è stato un peccato vedere Glorfindel andare via.

Il rifiuto immediato di Faramir di prendere l’Unico Anello

Faramir era molto simile a suo fratello Boromir nella versione di Jackson de Il Signore degli Anelli, ma nel materiale originale era l’esatto opposto. Sebbene i film lo vedessero tentato dall’Anello, determinato per un certo periodo a riportarlo a suo padre proprio come Boromir aveva sperato, i libri vedevano un personaggio molto più intelligente e puro.

Faramir è stato descritto un po’ come Gandalf: saggio, accademico e gentile. Quando incontra Frodo e vede l’Unico Anello, capisce immediatamente che probabilmente l’Anello era stato la rovina di suo fratello. Così, con pochissimi indugi, fa amicizia con gli Hobbit e li aiuta nel loro viaggio.

La toccante presenza di Merry durante la morte di re Theoden

Un’amicizia improbabile nei libri di Tolkien è quella tra Merry e Re Theoden, che vanno subito d’accordo dopo essersi incontrati ne Le Due Torri. I libri rivelano che Theoen inizia a vedere Merry come un figlio e diventa molto protettivo nei confronti dello Hobbit. Questo era parte del motivo per cui aveva ordinato a Merry di restare indietro mentre l’esercito di Rohan marciava verso Gondor: non voleva perdere un altro figlio.

Naturalmente, Merry si intrufola nei Campi del Pelennor, decisione che si è rivelata fortunata poiché è stato grazie a lui e a Eowyn che il Re Stregone è caduto. Tuttavia, a differenza del film di Jackson, in cui Eowyn era al fianco di Theorden mentre moriva, Merry è stata colui che gli ha fornito questo ultimo conforto.

La morte di Saruman nella Contea alla fine de Il Signore degli Anelli

Nella versione ufficiale de Il Signore degli Anelli di Jackson, Saruman viene rinchiuso a Orthanc e sostanzialmente dimenticato. Nella versione estesa de Le Due Torri, lo Stregone Bianco è assassinato da Grima Vermilinguo mentre i due si trovano in cima a Orthanc a parlare con Gandalf e le schiere di Rohan. Tuttavia, non è così che è andata nei libri.

Il cattivo Saruman è sì rinchiuso a Orthanc, ma Barbalbero lo libera una volta conclusa la guerra. Da lì, il mago si reca nella Contea, sapendo di poter ancora esercitare il potere sulle persone lì presenti. In quel posto, macchiato infine dalla guerra proprio per l’intervento di Saruman, Grima consuma il suo ultimo tradimento, pugnalando lo Stregone alle spalle e trovando a sua volta la morte.

Johnny Depp batte il primo ciak di Modì. Nel cast anche Luisa Ranieri

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Luisa Ranieri si è unita al cast del film diretto da Johnny Depp Modì, su Amedeo Modigliani. Le riprese del film sono iniziate a Budapest.

Attore dai mille volti e dai molteplici talenti, Johnny Depp si prepara anche a tornare dietro alla macchina da presa con un film biografico dal titolo Modi. Sarà un biopic sul famoso pittore e scultore italiano Amedeo Modigliani. Per l’attore si tratta del ritorno alla regia dopo molti anni dal suo debutto in tale ruolo, avvenuto nel 1997 con Il coraggiosoIn quell’occasione Depp era anche protagonista del film, accanto all’amico Marlon Brando, mentre a capo del cast di Modi ci sarà un’altra leggenda del cinema, Al Pacino, affiancato da un volto molto familiare al cinema italiano, Riccardo Scamarcio.

Il film, basato su un’opera teatrale di Dennis McIntyre e adattato per lo schermo da Jerzy e Mary Kromolowski, racconterà la vita dell’artista italiano durante il suo soggiorno a Parigi, nel 1916. L’opera metterà sicuramente alla prova Johnny Depp che nel ritorno alla regia troverà sicuramente nuovi stimoli e nuove forme di racconto per continuare ad ammaliare il suo pubblico.

Luisa Ranieri interpreta Rosalie, la proprietaria di un caffè italiano a Parigi dipinta da Modigliani. Secondo la tradizione, Rosalie fece anche da madre al dissoluto artista morto ad appena 35 anni, prendendosi cura di Modigliani quando era ubriaco o così senza soldi da non potersi permettere un pasto caldo.

Al Pacino sta producendo Modì insieme al suo manager e produttore di lunga data Barry Navidi. IN.2, la divisione europea della società di produzione Infinitum Nihil, sostiene il film. Anche il gruppo italiano ILBE, guidato da Andrea Iervolino e Monika Bacardi, si è unito come produttore. Il film segna la quarta collaborazione del produttore Navidi con Pacino, con il quale ha lavorato in Il Mercante di Venezia (2004), Wilde Salomé (2011) e Salomé (2013). Le riprese di Modì dovrebbero spostarsi in Italia dopo diverse settimane a Budapest, che sostituisce Parigi.

Alice nella Città: svelato il programma dell’edizione 2023

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Alice nella Città: svelato il programma dell’edizione 2023

Dopo la presentazione del programma ufficiale della Festa del Cinema di Roma, sono oggi stati svelati i film e gli eventi che faranno parte della XXI edizione di Alice nella città, la sezione parallela della Festa diretta da Gianluca Giannelli e Fabia Bettini, che si svolgerà all’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone dal 18 al 29 ottobre 2023. Ad aprire Alice nella Città sarà quest’anno il film How To Have Sex, vincitore della sezione Un certain Regard al Festival di Cannes 2023, il quale sarà accompagnato a Roma dalla regista Molly Manning Walker e dalla coprotagonista Mia McKenna-Bruce.

Tra i titoli più attesi spiccano invece i primi due episodi della quarta stagione di Mare Fuori, la serie Rai di successo, ma anche il nuovo film animato dell’autore giapponese Hayao Miyazaki Il ragazzo e l’airone, prodotto dallo Studio Ghibli e distribuito da Lucky Red. Si segnala poi la presenza del film To Leslie, con la candidata all’Oscar Andrea Riseborough, di The New Boy con Cate Blanchett e di One Life con Anthony Hopkins. Numerosi poi i film italiani, tra opere prime e seconde, che permettono di scoprire nuove voci del nostro cinema. Preziose sono poi le sezioni dedicate ai cortometraggi, dove poter ritrovare opere brevi nel formato ma di grande valore.

Alice nella Città: il programma della XXI edizione

CONCORSO

Sono 10 i film che compongono il Concorso di questa edizione di Alice nella Città, tra cui si ritrovano titoli divenuti molto noti grazie al passaggio in festival internazionali, come avvenuto per How to Have Sex, film d’apertura. Degna di nota è poi la presenza del film The New Boy, con protagonista Cate Blanchett. Sono invece ben sei le opere prime, provenienti da diverse parti del mondo e che consentono di imbattersi in cinematografie e voci nuove, tutte da scoprire.

  • HOW TO HAVE SEX – Opera prima, Drama, Coming of Age, UK, 2023, 98’. Regia di Molly Manning Walker. Cast Mia McKenna-Bruce, Lara Peake, Samuel Bottomley, Shaun Thomas, Enva Lewis, Laura Ambler. Produzione Heretic, Wild Swim, Film4, BFI, U-Media, Headgear Films, Metrol Technology. Distribuzione internazionale MK2. Distribuzione italiana MUBI, Teodora
  • EXCURSION – Opera prima, Drama, Coming of Age ⋅ Bosnia-Erzegovina, Croazia, Serbia, Francia, Norvegia, Qatar, 2023, 93’. Regia di Una Gunjak. Cast Asja Zara Lagumdžija, Nadja Spaho, Maja Izetbegovič, Mediha Musliovič, Izudin Bajrovic. Produzione SCCA/pro.ba, Nukleus film, Baš Čelik, Salaud Morisset, Mer Film. Distribuzione internazionale Salaud Morisset
  • RIVIERE − Opera prima, Drama, Svizzera, Francia, 2023, 104’. Regia di Hugues Hariche. Cast Flavie Delangle, Sarah Bramms, Camille Rutherford, Till Clémence, Claude Fugère, Faustine Mathieu, Tom Nappiot, Guillaume Henry. Produzione Beauvoir Films, Les Films d’Argile. Distribuzione internazionale Outplay Films
  • ALEMANIA – Opera prima, Drama, Coming of Age, Argentina, Spagna, 2023, 87’. Regia di Maria Zanetti. Cast Maite Aguilar, Miranda De la Serna, María Ucedo, Walter Jakob. Produzione Tarea Fina in coproduzione con Solita Films. Distribuzione internazionale Miekincine Entertainment.
  • LONELY – Documentario, Svizzera, Italia, 2023, 76’. Regia di Michele Pennetta. Cast Precious Adebayo, Federico Peduzzi. Produzione Close Up Films, Indyca.
  • THE OTHER SON− Opera prima, Drama, Colombia, Francia, Argentina, 2023, 89’. Regia di Juan Sebastiàn Quebrada. Cast Miguel Gonzalez, Ilona Akmansa, Jenny Nava, Simón Trujillo. Produzione Evidencia Films, Geko Films, Le Tiro y TresMilMundos Cine. Distribuzione internazionale Film Factory Entertainment.
  • IO E IL SECCO − Opera prima, Coming of Age, Dramedy, Italia, Croazia, 2023, 99’. Regia di Gianluca Santoni. Cast Andrea Lattanzi, Francesco Lombardo, Barbara Ronchi, Andrea Sartoretti, Swamy Rotolo. Produzione Nightswim con Rai Cinema, Antitalent, Sajama Films.
  • CLENCHED FIST – Opera seconda, Drama, Belgio, 2023, 86’. Regia di Vivian Goffette. Cast Yanis Frish, Lucie Debay, Wim Willaert, Mila De Mol, Laurent Capelluto, Paulo Schmit. Produzione Dragons Flms. Distribuzione internazionale TVCO
  • THE NEW BOY – Drama, Australia, 2023, 115’. Regia di Warwick Thornton. Cast Cate Blanchett, Aswan Reid, Deborah Mailman, Wayne Blair. Produzione New Boy Productions Pty Ltd. Distribuzione internazionale Goodfellas
  • KATIKA BLUU – Opera seconda, Fiction, Drama, Belgio, 2023, 80’. Regia di Stéphane Vuillet & Stéphane Xhroüet. Cast Baraka, Moïse, Paul, Jackson. Produzione Hélicotronc. Distribuzione internazionale Hélicotronc

FUORI CONCORSO

I film del Fuori Concorso di Alice nella Città sono lo spunto ideale per una riflessione più profonda sui limiti e le inadeguatezze dello stare insieme al mondo, in cui i registi si pongono il problema della conoscenza della realtà e soprattutto sulla possibilità di generare una relazione fortissima con la vita nuda delle persone. Ne sono un esempio i film To Leslie, Club Zero e One Life.

  • TO LESLIE − Opera prima, Drama, USA, 2022, 119’. Regia di Michael Morris. Cast Andrea Riseborough, Andre Royo, Owen Teague, Stephen Root. Produzione Bluewater Lane Production, BCDF Pictures. Distribuzione internazionale Mister Smith. Distribuzione italiana Minerva Pictures
  • SUPERLUNA – Drama, Italia, Belgio, 2023, 101’. Regia di Federico Bondi. Cast Francesca Raffone, Olivia La Terra Pirrè, Antonia Truppo, Lino Musella, Carmen Pommella, Vincenzo Pirrotta, Anna Bellato, Max Malatesta, Francesca De Sapio, Adriano Chiaramida, Francesca Alice Antonini, Gabriele Spinelli, Chiara Pazzaglia, Nicola Nicchi Federico Ratini, Lorenzo Ratini con la partecipazione di Fabrizio Rongione. Produzione Vivo Film con Rai Cinema e Tarantula.
  • CLUB ZERO – Drama, Commedia nera, Thriller, Austria, UK, Germania, Francia, Danimarca ⋅ 2023, 110’. Regia di Jessica Hausner. Cast Mia Wasikowska, Sidse Babett Knudsen, Ksenia Devriendt, Luke Barker, Florence Baker, Samuel D Anderson, Gwen Currant. Produzione coop99 filmproduktion, Coproduction Office Ltd, Essential Films, Parisienne de
    Production, Paloma Productions, Gold Rush Films, Cinema Inutile. Distribuzione internazionale Coproduction Office. Distribuzione italiana Academy Two.
  • ONE LIFE – FILM DI CHIUSURA, Drama, UK ⋅ 2022 ⋅ 80’. Regia di James Hawes. Cast Anthony Hopkins, Helena Bonham Carter, Romola Garai, Jonathan Pryce, Lena Olin, Adrian Rawlins, Alex Sharp, Marthe Keller, Samantha Spiro, Samuel Finzi, Ffion Jolly. Produzione See-Saw Films. Distribuzione internazionale FilmNation Entertainment, Warner Bros. Pictures. Distribuzione italiana Eagle Pictures.

PROIEZIONI SPECIALI

Nelle Proiezioni Speciali di questa edizione di Alice nella Città si ritrovano titoli estremamente attesi, come i nuovi episodi della serie Mare fuori, ma anche il film d’animazione Il ragazzo e l’airone, che segna il ritorno alla regia di Hayao Miyazaki. Si fanno però notare anche i film Trolls 3 – Tutti insieme, The Inventor e Sirocco and the Kingdom of Air Streams.

  • MARE FUORI 4 – in coproduzione con la Festa del Cinema, Serie TV, Italia, 2023, (2 x 60’ ca) 120’. Regia di Ivan Silvestrini. Cast Carmine Recano, Lucrezia Guidone, Massimiliano Caiazzo, Maria Esposito, Matteo Paolillo, Artem, Domenico Cuomo, Kyshan Wilson, Clotilde Esposito, Giovanna Sannino, Alessandro Orrei, Ludovica Coscione, Clara Soccini, Francesco Panarella, Salahudin Tijani Imrana, Giuseppe Pirozzi, Vincenzo Ferrera, Antonio De Matteo, Raiz, Pia Lanciotti. Produzione Rai Fiction, Picomedia
  • IL RAGAZZO E L’AIRONE – in coproduzione con la Festa del Cinema, Drama, Giappone, 2023, 124’. Regia di Hayao Miyazaki. Cast Sōma Santoki, Masaki Suda, Ko Shibasaki, Aimyon, Yoshino Kimura, Takuya Kimura, Kaoru Kobayashi, Shinobu Otake. Produzione Studio Ghibli. Distribuzione italiana Lucky Red
  • SIROCCO AND THE KINGDOM OF AIR STREAMS – Animazione, Belgio, Francia, 2023, 80’. Regia di Benoît Chieux. Cast Loïse Charpentier, Maryne Bertieaux, Aurélie Konaté, Pierre Lognay, Laurent Morteau, Eric de Staercke, David Das Santos, Géraldine Asselin. Produzione Sacrebleu Productions, Take Five, Ciel de Paris. Distribuzione internazionale Kinology.
  • TROLLS 3 – Tutti insieme – Animazione, USA, 2023, 80’. Regia di Walt Dohrn. Cast Camila Cabello, Justin Timberlake, Anna Kendrick, RuPaul, Troye Sivan, Walt Dohrn, Eric André, Kid Cudi. Voci italiane Lodovica Comelli, Stash. Produzione DreamWorks Animation. Distribuzione italiana Universal Pictures International Italy.
  • THE INVENTOR – Animazione Stop Motion, Francia, Irlanda, Lussemburgo, USA, 2023, 92’. Regia di Jim Capobianco. Cast Stephen Fry, Daisy Ridley, Marion Cotillard, Gauthier Battoue, Matt Berry. Produzione Rippberger/Urroz, Leveller Media, Tip-Top Productions, Carte Blanche, Moo Studios, Gaia Entertainment, Curiosity Rights, FormerProdigy, Media Slated, The Exchange. Distribuzione internazionale MK2. Distribuzione italiana Universal Group
    THE NEW TOY – Commedia, Francia, 2022, 112’. Regia di James Hunt. Cast Jamel Debbouze, Daniel Auteuil, Simon Faliu, Alice Belaïdi, Anna Cervinka. Produzione Eskwad, M6 Films in associazione con Sony Pictures Entertainment France. Distribuzione italiana Europictures

PANORAMA ITALIA

La sezione “Panorama Italia” di Alice nella Città punta sulla scoperta e sulla valorizzazione del cinema italiano. Sono documentari, film inediti in Italia mai usciti in sala per il grande pubblico o passati velocemente in un festival. Nel programma si ritrovano un ciclo di proiezioni speciali che arricchiscono, ciascuna con il proprio tono, la ricerca su ciò che si muove nel nascosto cinema italiano. Non c’è solo l’idea di mischiare forme e generi ma la voglia d’intercettare un flusso creativo che parte dalle scuole di cinema.

CONCORSO

  • LA GUERRA DEL TIBURTINO III – Drama, Italia, 2023, 95’. Regia di Luna Gualano. Cast Antonio Bannò, Sveva Mariani, Paolo Calabresi, Paola Minaccioni. Produzione Mompracem con Rai Cinema. Distribuzione internazionale Fandango. Distribuzione italiana Fandango
  • RESVRGIS − Opera seconda, Horror, Italia, 2023, 90’. Regia di Francesco Carnesecchi. Cast Ludovica Martino, Beatrice Fiorentini, Blu Yoshimi, Beatrice Modica, Daniele Mariani, Thomas Santu, Lorenzo Marconi. Produzione Illmatic Film Group, Red Carpet, Beetlefilm. Distribuzione italiana Illmatic Film Group
  • CLOROFILLA – Opera prima, Fantastico, Italia, 2023, 75’. Regia di Ivana Gloria. Cast Sarah Short, Michele Ragno, Domenico De Meo, Michele Bassi, Angelo Zedda, Nina Viola Dessì. Produzione Albedo Production, DO Consulting&Production.
  • BANGARANG – Documentario, Italia, 2023, 75’.  Regia di Giulio Mastromauro. Produzione Zen Movie con Nuovo Imaie con sostegno di Apulia Film Commision e la partecipazione di Dispàrte. Distribuzione internazionale Zen Movie. Distribuzione italiana Zen Movie.
  • DESIRÉ − Opera prima, Drama, Italia, 2023, 100’. Regia di Mario Vezza. Cast Nassiratou Zanre, Enrico Lo Verso, Antonella Stefanucci, Tonia De Micco, Brunella Cacciuni, Annachiara Canario, Sara D’Ambrosio, Giuliana Zannelli, Giuseppe Auriemma. Produzione Cinemafiction Formazione e Produzione s.r.l. in associazione con TNM Produzioni s.r.l. Distribuzione internazionale RAI Com s.p.a
  • ERAVAMO BAMBINI – Drama, Italia, 2023, 101’. Regia di Marco Martani. Cast Lorenzo Richelmy, Alessio Lapice, Lucrezia Guidone, Giancarlo Commare, Francesco Russo, Romano Reggiani, Massimo Popolizio Produzione Minerva Pictures, Wildside in collaborazione con Vision Distribution, in collaborazione con Sky. Distribuzione internazionale Vision Distribution. Distribuzione italiana Europictures.
  • UNA MADRE – Drama, Italia, Francia, 2023, 80’. Regia di Stefano Chiantini. Cast Aurora Giovinazzo, Micaela Ramazzotti, Angela Finocchiaro, Francesco Salvi. Produzione World Video Production, Rai Cinema, Bling Flamingo, con il supporto di Lazio Cinema International e MIC – Ministero della Cultura
  • SUSPICIOUS MINDS – Dramedy, Italia, Francia, 2023, 80’. Regia di Emiliano Corapi. Cast Francesco Colella, Amanda Campana, Matteo Oscar Giuggioli, Thekla Reuten. Produzione World Video Production, Adler Entertainment e Rai Cinema in coproduzione con Bling Flamingo e Barbary Films, con il supporto di Lazio Cinema International. Distribuzione italiana Adler Entertainment

PROIEZIONI SPECIALI

  • CATENE – Film collettivo, Drama, Italia, 2023, 93’, Scuola d’Arte Cinematografica Gian Maria Volontè. Registi Anna Coccoli, Matteo Giampetruzzi, Lorenzo Nuccio, Flavio Santandrea, Lorenzo Vitrone. Sceneggiatori Chiara Benedetti, Enrico Butelli, Giacomo Carraro, Elena D’Ugo, John Alex Siciliani, Francesca Zonta. Cast Layla Maiolatesi, Cristina Pellegrino, Davide Iachini, Marco Marzocca, Maria Chiara Orti, Davide Valle, Francesca Carrain, Fabio Rizzuto, Dharma Mangia Woods, Nicoletta Robello, Giselda Volodi, Michele Eburnea, Elena Radonicich, Francesca Parisi, Achille Brugnini. Produzione Scuola d’arte cinematografica. Gian Maria Volontè. Produzione esecutiva dispàrte. Distribuzione italiana Scuola d’arte cinematografica Gian Maria Volontè.
  • THE CAGE – NELLA GABBIA − Opera prima, Drama, Italia, 2023, 110’. Regia di Massimiliano Zanin. Cast Aurora Giovinazzo, Valeria Solarino, Brando Pacitto, Desirée Popper, Fabrizio Ferracane, Patrizio Oliva, Alessio Sakara. Produzione Rodeo Drive, Wave Cinema e Fairway Film con Rai Cinema.
  • UN OGGI ALLA VOLTA − Opera prima, Teen drama, Italia, 2023, 101’. Regia di Nicola Conversa. Cast Tommaso Cassissa, Ginevra Francesconi, Katia Follesa, Francesco Centorame, Edoardo Pagliai e con Federica Pagliaroli, con la partecipazione di Cesare Bocci e di Elisabetta De Palo. Produzione One More Pictures. Distribuzione italiana Vision Distribution
  • HOTSPOT – AMORE SENZA RETE – Commedia, Italia, 2023. Regia di Giulio Manfredonia. Cast Denise Tantucci, Francesco Arca, Erasmo Genzini, Anna Lucia Pierro, Peppe Servillo, Rasalia Porcaro. Produzione Eagle Pictures, Sony Pictures. International Productions. Distribuzione Eagle Pictures

The Italian Job: tutto quello che c’è da sapere sul film con Mark Wahlberg

Film d’azione del 2003, The Italian Job utilizza la nota espressione traducibile come “un lavoro all’italiana” per raccontare di una grossa rapina e delle conseguenze che questa ha sulla vita dei protagonisti. A dirigere il film vi è il regista F. Gary Gray, anche noto per aver diretto pellicole d’azione come Il negoziatore, Il risolutore e Fast & Furious 8, a loro modo simili per toni e dinamicità a The Italian Job. Ad aver reso popolare il film, però, è il suo cast di attori, composto da diversi interpreti di fama mondiale, qui riuniti per dar vita a quello che è a tutti gli effetti un puro heist movie.

Si tratta di quei film incentrati su storie in cui un gruppo di individui organizza e mette in atto un grande colpo in maniera quantomai accurata, sia esso una rapina, un furto o una truffa. Sono moltissimi i film appartenenti a questo sottogenere del genere giallo o thriller, tra cui anche grandissimi capolavori del cinema. Proprio The Italian Job è uno dei titoli che tra la fine degli anni Novanta e i primi anni Duemila ha riportato in auge tale filone cinematografico, accompagnato da film come Ocean’s Eleven, Fast & Furious, Gioco a due e Mission: Impossible.

Proprio con quest’ultimo The Italian Job vanta diverse somiglianze, ma anche quell’adeguato numero di elementi originali necessario a fargli avere una propria indipendenza. Ben accolto dalla critica e dal pubblico, è ancora oggi un titolo molto amato dagli amanti del genere. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e ad altro ancora. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama e il cast di The Italian Job

Guidati da John Bridger e Charlie Croker, un gruppo di abili rapinatori si riunisce un’ultima volta per mettere a segno un colpo molto importante: rubare 35 milioni di dollari in lingotti d’oro da una cassaforte che si trova a Venezia, in Italia. Durante il furto tutto fila magicamente liscio, ma a un certo punto il complice Steve Frezelli, spinto dall’avidità, fa in modo di eliminare gli altri del team e tenere tutto il bottino per sé. Ciò che non sa è che Charlie è sopravvissuto ed è deciso più che mai ad avere la sua vendetta: così entra in contatto con Stella, la figlia di Bridger, e grazie a lei e ad un nuovo team farà di tutto per acchiappare il traditore e riprendersi l’oro.

Ad interpretare il protagonista, Charlie Croker, vi è l’attore Mark Wahlberg. Questi, in realtà, era inizialmente intenzionato ad interpretare Steve Frezelli, ma il regista gli fece cambiare idea, convincendolo del fatto che sarebbe stato più credibile nei panni di Croker. La premio Oscar Charlize Theron interpreta invece Stella Bridger. L’attrice era la prima scelta per tale ruolo e lo stesso Wahlberg, avendola conosciuta su un precedente set, sostenne l’idea di affidare a lei il ruolo. Per prepararsi al ruolo, l’attrice ha poi raccontato di aver trascorso del tempo insieme ad una vera scassinatrice, apprendendo i trucchi del mestiere.

Recitano poi nel film anche gli attori Jason Statham nei panni dell’autista “Handsome” Rob, Seth Green in quelli dell’informatico Lyle e Mos Def in quelli dell’esperto di esplosivi “Left Ear”. L’attore Edward Norton, costretto da alcune clausole contrattuali a partecipare al film, recita nei panni di Steve Franzelli. Di conseguenza, il suo rapporto con gli altri attori e con il regista, come noto, è stato tutt’altro che pacifico. Donald Sutherland ricopre invece il ruolo di John Bridger. Gli attori sono poi stati obbligati a seguire delle lezioni di scuola guida per poter girare senza controfigure gli inseguimenti in macchina e la migliore tra tutti è risultata essere la Theron.

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The Italian Job, tra storia vera, remake e auto

Contrariamente a quanto riportato in determinate occasioni, The Italian Job non è ispirato ad una storia vera, bensì ad un film omonimo del 1969. Questo, distribuito in Italia con il titolo Un colpo all’italiana, è stato diretto da Peter Collinson e vanta nei panni del protagonista Charlie Croker il premio Oscar Michael Caine. Le somiglianze tra i due film si limitano però al titolo, al nome del protagonista e a poco altro, divergendo poi su tutti gli altri aspetti. Gray e gli sceneggiatori DonnaWayne Powers decisero infatti di realizzare un film che fosse solo ispirata alla pellicola del 1969, omaggiandola dunque nei toni ma non nel riproporre la medesima storia né gli stessi personaggi.

The Italian Job rimane dunque sempre incentrato su uno spettacolare furto compiuto a bordo di automobili, ma vede protagoniste le nuove BMW Mini e non le Mini Cooper usate nel film originale. Il lungometraggio diretto da Gray, inoltre, sposta inoltre l’azione da Torino a Los Angeles, pur mantenendo una piccola location italiana con un iniziale colpo a Venezia. Queste modifiche hanno inoltre permesso di evitare facili paragoni tra i due film, considerando che quello del 1969 è collocato dal British Film Institute al 36é posto dei migliori cento film britannici del XX secolo.

Il trailer di The Italian Job e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di The Italian Job grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 27 settembre alle ore 21:00 sul canale 20 Mediaset.

Fonte: IMDb

Zoe Saldaña commenta la sua esperienza nel MCU: “Mi ha fatto sentire fiera”

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Sebbene James Gunn abbia dato il suo addio al MCU con Guardiani della Galassia Vol. 3, e c’è una forte possibilità che Chris Pratt possa tornare nell’universo cinematografico Marvel come Star-Lord, lo stesso non si può dire per Zoe Saldana, che interpreta Gamora e che recentemente si è dichiarata molto grata rispetto al suo ruolo.

Parlando con Marvel Studio: Assembled per Guardiani della Galassia Vol. 3, Saldaña non ha condiviso la sua più profonda gratitudine e rispetto verso James Gunn, Marvel Studio, e l’eredità che lascerà dietro di sé dopo aver interpretato questo personaggio.

“Vivere nell’universo Marvel non è stato altro che un piacere. È una parte della mia eredità che porterò con me con orgoglio e spero che i miei figli ne siano orgogliosi. Ho tre maschietti e stanno già diventando fan sfegatati di questi personaggi”. “Mi fa sentire davvero bene. Mi fa sentire fortunata. Mi fa sentire orgogliosa, conoscere così tante persone che ammiro e rispetto profondamente che vivono anche in questo universo, in mezzo a me.”

“Ogni volta che mi sento sul punto di perdere le staffe, mi guardo intorno e vedo persone che non vedono l’ora di essere qui perché hanno una vera passione, un amore genuino e sincero per quello che facciamo, e questo mi ricorda sempre che siamo benedetti, molto fortunati ad essere qui. E voglio ringraziarti [James Gunn] perché sei stato una persona meravigliosa. Hai creduto in me prima ancora che io credessi in me stessa. Quindi grazie per essere rimasto al mio fianco e… mi mancherà Gamora, ma non mi mancheranno le quattro ore di trucco”.

Guardiani della Galassia Vol. 3 ha visto la figlia del Titano Pazzo assumere il ruolo di comandante di The Ravagers, ponendo però fine a ogni possibilità che i fan avevano per lei e Peter Quill di ricominciare la loro relazione e il suo ruolo come parte dei Guardiani della Galassia per sempre.

“Penso che sia giunto il momento per me di dimettermi e che la prossima generazione si faccia avanti. L’unica cosa che non vorrei è che Gamora se ne andasse. È stata un personaggio di grande impatto per i fan, e soprattutto per le donne e le giovani fan.”

Wish: nuovo trailer del film di Natale Disney

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Wish: nuovo trailer del film di Natale Disney

I Walt Disney Animation Studios hanno diffuso il nuovo trailer del film di Natale Wish, che arriverà il 21 dicembre nelle sale italiane. Il film Walt Disney Animation Studios Wish accoglie il pubblico nel magico regno di Rosas, dove la brillante sognatrice Asha esprime un desiderio così potente da essere accolto da una forza cosmica, una piccola sfera di sconfinata energia chiamata Star. Insieme, Asha e Star affrontano un nemico formidabile – il sovrano di Rosas, Re Magnifico – per salvare la sua comunità e dimostrare che quando la volontà di un umano coraggioso si unisce alla magia delle stelle, possono accadere cose meravigliose.

Il film Wish è diretto dal regista premio Oscar Chris Buck (FrozenFrozen 2 – Il Segreto di Arendelle) e Fawn Veerasunthorn (Raya e l’ultimo drago), e prodotto da Peter Del Vecho (Frozen, Frozen 2 – Il Segreto di Arendelle) e Juan Pablo Reyes Lancaster Jones (Encanto). Jennifer Lee (FrozenFrozen 2 – Il Segreto di Arendelle) è la produttrice esecutiva, oltre che sceneggiatrice del progetto insieme a Allison Moore (Notte stellata, Manhunt). Le canzoni originali sono firmate dalla cantautrice nominata ai Grammy Julia Michaels e dal produttore/cantautore/musicista vincitore del Grammy Benjamin Rice, mentre la colonna sonora è composta da Dave Metzger.

DC: 10 momenti dei film del franchise che hanno diviso i fan

DC: 10 momenti dei film del franchise che hanno diviso i fan

In tutto l’Universo DC, molti film sono stati caratterizzati da momenti controversi che hanno diviso i fan, e alcuni hanno ricevuto reazioni particolarmente forti. La visione distinta del regista Zack Snyder per alcuni dei personaggi più iconici del franchise ha finito per creare sostenitori fedeli e critici accaniti, e anche molti altri film del DCEU non diretti da Snyder, come Wonder Woman 1984 e Suicide Squad, hanno presentato momenti che hanno diviso i fan della DC. Sia dal punto di vista del live-action che dell’animazione, i film DC sono riusciti a fare alcune scelte piuttosto controverse nel corso degli anni. I momenti di divisione sono generalmente associati a film che hanno avuto scarso successo o che hanno ricevuto grandi critiche, ma anche i film DC universalmente amati hanno contribuito a questa tendenza negativa. Ecco i 10 momenti dei film DC che hanno diviso maggiormente i fan, sia nel DCEU che non.

Joker spaventa Gary ma lo lascia andare

Joker DCU

Joker del 2019 ha alcune scene intense, ma una di queste ha davvero diviso i fan. Nonostante Gary sia suo amico e non si sia mai preso gioco di Arthur, il Joker di Joaquin Phoenix ha schernito il personaggio prima di permettergli di lasciare il suo appartamento dopo che Arthur aveva ucciso il loro collega davanti a lui. Dopo aver assistito al brutale accoltellamento di Randall da parte di Arthur, Gary si dirige lentamente verso la porta dopo che Joker gli ha detto che non gli avrebbe fatto del male, solo che Arthur spaventa Gary quando gli passa accanto prima di aprirgli la porta. Dopo un omicidio così brutale, Joker che spaventa Gary per ridere è crudele e va contro la visione “eroica” che Arthur ha di sé.

La Bat-Credit Card

Bat credit card Batman George Clooney

Batman & Robin del 1997 fu così controverso che finì per allontanare Batman dal grande schermo fino a quando il regista Christopher Nolan e Christian Bale si unirono per riportare il Cavaliere Oscuro in Batman Begins del 2005. Tra le scene più discusse c’è la rivelazione della famigerata Bat-Credit Card che il Bruce Wayne di George Clooney usa quando ha bisogno di accedere a fondi mentre è in azione come Batman. La scena si è rivelata piuttosto controversa: alcuni ritengono che si adatti al marchio di umorismo del regista Joel Schumacher, mentre altri pensano che renda Batman troppo ridicolo.

Selina Kyle viene rianimata dai gatti

Michelle Pfeiffer Selina Kyle

Batman Returns è considerato uno dei migliori film di Batman in live-action, ma il film presenta un momento molto controverso. La Selina Kyle di Michelle Pfeiffer cade in quella che sembra una morte certa dopo essere stata spinta da Max Shreck. Tuttavia, Selina viene stranamente riportata in vita dopo che diversi gatti randagi convergono sul suo corpo, camminando su di lei, leccandola e rosicchiandole le dita. Senza spiegazioni, Selina rovescia gli occhi e si risveglia diventando Catwoman. Il momento lascia il tempo che trova e non ha alcuna fonte nei fumetti della DC Comics.

Batman uccide Joker

Michael Keaton Jack Nicholson Batman

Il Batman di Michael Keaton finisce per uccidere il Joker di Jack Nicholson in Batman del 1989. Mentre Joker sta fuggendo aggrappandosi alla scala di un elicottero, Batman lancia il suo rampino per attaccare la gamba di Joker a un gargoyle vicino, che alla fine cade e manda Joker verso la morte. Nei fumetti, Batman ha una regola di non uccidere piuttosto definita, che i film live-action hanno avuto difficoltà a rappresentare. Il Batman di Keaton non solo infrange la regola cardinale del Cavaliere Oscuro, ma lo fa anche uccidendo il più grande nemico dell’eroe, cosa che non piace a molti fan, proprio come la rivelazione del film che Joker ha ucciso i genitori di Bruce.

Batman che uccide

ben affleck batman

Anche Batman di Ben Affleck, l’ultima versione cinematografica del Cavaliere Oscuro, non aderisce alla regola di non uccidere di Batman dei fumetti. Il Batman del DCEU uccide molte persone e il suo film d’esordio, Batman v Superman: Dawn of Justice, mostra quanto sia brutale questa versione del personaggio. All’inizio del film, si scopre che Batman marchia i criminali, mentre la successiva scena del magazzino e altri momenti mostrano la brutalità che il Bruce Wayne di Affleck ha nel film, rendendo controversa la sua rappresentazione di Batman.

Jonathan Kent dice a Clark di non salvarlo

Jonathan Kent

Man of Steel del 2013 ha dato il via al DCEU con alcuni momenti non proprio ben visti dai fan. La rappresentazione di Jonathan Kent da parte di Kevin Costner non era all’altezza delle altre versioni del personaggio. Il personaggio era ben lontano dalle versioni calorose e premurose di Jonathan Kent mostrate in Smallville e nei fumetti, con il personaggio che sembrava alludere al fatto che un giovane Clark avrebbe dovuto lasciare annegare un autobus con i suoi compagni di classe per proteggere il suo segreto. Questo porta Jonathan a dire a Clark di non salvarlo da un uragano per evitare che il segreto di suo figlio venga rivelato al mondo, una scelta che difficilmente Superman avrebbe appoggiato nella maggior parte degli altri adattamenti.

Batman e Batgirl entrano in intimità

Batman Batgirl

Il film d’animazione Batman: The Killing Joke è uno dei film più discussi della DC, in quanto non si è limitato ad adattare una delle storie più iconiche di Batman, ma ha anche aggiunto una sottotrama non necessaria e priva di senso. Nel film d’animazione, Batman e Batgirl hanno una scena di forte intimità, cosa che non è mai accaduta nella storia su cui si basa il film e che è strano vedere visto che Barbara Gordon è spesso legata sentimentalmente a Dick Grayson, il primo Robin, nella maggior parte dei media. Il momento è stato stridente e ha causato la delusione di molti fan, ed è un peccato, perché il resto del film è un ottimo adattamento dell’iconica storia dei fumetti.

Superman inverte il tempo volando intorno alla Terra

Superman vola attorno alla terra

Superman del 1978 è considerato ancora oggi il miglior film su Superman, e la recitazione di Christopher Reeve nel film è ancora riconosciuta come lo standard di riferimento per il personaggio. Tuttavia, il film presentava anche uno dei momenti più controversi del cinema DC. La scena del viaggio nel tempo di Superman, in cui l’Uomo d’Acciaio vola così veloce da far girare la Terra all’indietro per invertire il tempo, ha dato vita a molti dibattiti tra i fan. Mentre alcuni ritengono che la scena sia una delle più grandi dimostrazioni di potere di Superman in live-action, altri si chiedono come sia possibile far ruotare la Terra all’indietro e se a Superman debba essere permesso di farlo.

Superman uccide Zod

Il Superman di Henry Cavill che uccide il Generale Zod di Michael Shannon ha dato il via al DCEU con quella che sarebbe stata una delle più grandi divisioni tra i fan della storia della DC. Superman è noto per essere il migliore tra gli eroi, con il suo amore per l’umanità e il suo senso della giustizia che gli impediscono di uccidere chiunque. Tuttavia, L’uomo d’acciaio ha fatto sì che il Superman di Cavill superasse questo limite nel suo debutto nel DCEU. Il momento è stato incredibilmente divisivo: ci sono fan che credono che Superman non avesse altro modo per sconfiggere Zod e altri che pensano che Snyder avrebbe dovuto far bandire Zod nella Zona Fantasma invece di ucciderlo.

Mamma Martha

Batman v superman film a fumetti

Infine, il momento più controverso del DCEU e il momento più divisivo del film DC è la scena di mamma Martha di Batman v Superman: Dawn of Justice. Batman decide di non uccidere Superman dopo aver passato la maggior parte del film a cercare di farlo solo perché Superman rivela a Bruce che anche sua madre si chiama Martha, proprio come Batman. Il momento ha più senso nella Ultimate Edition del film, in quanto Snyder riesce a chiarire cosa porta Superman a dire questa frase; tuttavia, la versione teatrale del momento si distingue come uno dei momenti che hanno portato quell’iterazione dell’Universo DC live-action a dividere i fan.

Prime Video ha svelato oggi le prime immagini di Amazing – Fabio De Luigi

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Prime Video ha svelato oggi le prime immagini di Amazing – Fabio De Luigi, il nuovo “One Prank Show“ comedy italiano che vede protagonista l’attore comico Fabio De Luigi alle prese con una serata molto speciale: ha ricevuto un premio alla carriera, ma è così schivo che ne farebbe a meno, evitando celebrazioni per lui imbarazzanti. Suo malgrado si ritrova in un lussuoso hotel protagonista di una notte in cui scoprirà, insieme agli spettatori, che il premio è un espediente per un viaggio comico e onirico tra amici prestigiosi e sorprese inaspettate, fino al palco e alla meritata statuetta. Con la partecipazione, tra gli altri, di Virginia Raffaele, Elio, Diego Abatantuono, Marco Mengoni. Amazing – Fabio De Luigi è diretto da Alessio Muzi e scritto da Giovanni Todescan, con Ugo Ripamonti, Paolo Cananzi, Fabio De Luigi, Leonardo Parata, Marco Curti.

Prodotto da Fremantle Italia, sarà disponibile in esclusiva su Prime Video in tutto il mondo a partire dal prossimo 3 novembre 2023. Amazing – Fabio De Luigi è l’ultima novità per i clienti Amazon Prime, che in Italia beneficiano di spedizioni veloci, offerte esclusive e intrattenimento, incluso Prime Video, con un solo abbonamento al costo di €49,90/anno o €4,99/mese.

Amazing – Fabio De Luigi  si unirà a migliaia di film e serie già presenti nel catalogo di Prime Video, tra cui le produzioni italiane Original, The Bad Guy, Prisma, Bang Bang Baby, Gianluca Vacchi: Mucho Más, Laura Pausini – Piacere di conoscerti, The Ferragnez – La serie S1 e S2, The Ferragnez: Sanremo special, All or Nothing: Juventus, Anni da cane, Dinner Club S1 e S2, Vita da Carlo, FERRO, Celebrity Hunted – Caccia all’uomo S1, S2 e S3, e LOL: Chi ride è fuori S1, S2 e S3; le serie pluripremiate The Marvelous Mrs. Maisel e Lizzo’s Watch Out for the Big Girls, la serie satirica sui supereroi The Boys e grandi successi come Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere, Citadel, Jack Ryan di Tom Clancy, Un matrimonio esplosivo, Samaritan, Tredici Vite, The Tender Bar, A proposito dei Ricardo, La guerra di domani, Reacher e Il principe cerca figlio, oltre a contenuti in licenza disponibili in più di 240 paesi e territori nel mondo, e le dirette in esclusiva in Italia delle migliori partite del mercoledì sera della UEFA Champions League, oltre che della Supercoppa UEFA, fino alla stagione 2026/27. Altri titoli Original italiani già annunciati sono le serie Everybody Loves Diamonds, Gigolò per caso, Antonia, No Activity – Niente da segnalare, Sul più bello – La serie, gli show Karaoke Night – Talenti Senza Vergogna, LOL Talent Show: Chi fa ridere è dentro, i film Elf Me, Il migliore dei mondi, Pensati Sexy,oltre ai rinnovi per nuove stagioni di Monterossi, Prisma, Sono Lillo, Prova Prova Sa Sa e Celebrity Hunted – Caccia all’uomo. È stata inoltre annunciata la serie Citadel: Diana, il capitolo italiano dell’universo Citadel.

How To Have Sex di Molly Manning Walker sarà film di apertura ad Alice nella Città

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MUBI, distributore globale, servizio di streaming e società di produzione, e la casa di distribuzione Teodora Film portano insieme in Italia l’atteso debutto alla regia di Molly Manning Walker, How To Have Sex, vincitore di Un Certain Regard a Cannes 2023. Il film sarà presentato in anteprima come evento d’apertura del festival Alice nella Città e verrà distribuito al cinema da Teodora all’inizio del 2024, per arrivare più tardi in esclusiva streaming su MUBI.

How To Have Sex ha per protagonisti Mia McKenna-Bruce (Persuasione, Kindling) e Samuel Bottomley (Somewhere Boy, Ladhood), insieme a Lara Peake (Mood, Brave New World), Shaun Thomas (Ali&Ava – Storia di un incontro, The Long Shadow) e le esordienti Enva Lewis e Laura Ambler.

Tre adolescenti britanniche vanno in vacanza a Creta per abbandonarsi a un divertimento senza limiti, tra alcool, locali notturni e nuove amicizie. In quella che dovrebbe essere la più bella estate della loro vita scopriranno che sesso, consenso e consapevolezza di sé seguono percorsi più complessi di quanto immaginavano. Incredibilmente curato a livello visivo e con una colonna sonora d’eccezione, l’esordio di Molly Manning Walker esplora senza filtri il mondo dei giovanissimi, raccontando come le prime esperienze sessuali dovrebbero (o non dovrebbero) essere affrontate.

Diplomata alla National Film and Television School, Molly Manning Walker ha lavorato per molti anni come direttrice della fotografia, tra gli altri per il film Scrapper di Charlotte Regan e per la celebre serie televisiva Mood. Il suo primo passo da regista è il cortometraggio Good Thanks, You?, che viene presentato alla Semaine de la Critique a Cannes. Sempre a Cannes nel 2022 vince il premio Next Step con la sceneggiatura di How To Have Sex, che diventerà il suo film d’esordio.

Il film è prodotto da Ivana MacKinnon (Beast, Bring Them Down) e Emily Leo (Under the Shadow, Nocebo) della società inglese Wild Swim, insieme a Konstantinos Kontovrakis (Triangle of Sadness) di Heretic. Film4 e il BFI, che assegnano i finanziamenti della National Lottery, hanno sviluppato il progetto e finanziato la produzione, insieme a mk2 Films. I produttori esecutivi sono Farhana Bhula e Ben Coren per Film4, Kristin Irving per il BFI, Nathanaël Karmitz e Fionnuala Jamison per mk2 Films, Giorgos Karnavas per Heretic, Phil Hunt e Compton Ross per Head Gear.

Downsizing – Vivere alla grande: trama e cast del film con Matt Damon

Non sarebbe meglio per il pianeta terra se gli esseri umani potessero ridurre le proprie dimensioni, riducendo così anche il proprio impatto ambientale? È questa la domanda che deve essersi posto il regista Alexander Payne nel dar vita al suo nuovo film dal titolo Downsizing – Vivere alla grande  (qui la recensione). Due volte premio Oscar per la sceneggiatura di Sideways – In viaggio con Jack e di Paradiso amaro, il regista e scrittore si dedica ora ad una storia fantascientifica, senza per questo rinunciare alle proprie peculiarità. Uscito nel 2017, il film era in realtà un progetto rimasto per diversi anni nel cassetto, arrivato poi al cinema nel momento in cui i dibattiti sui cambiamenti climatici sono più accesi che mai.

Il film è caratterizzato dalla presenza di celebri attori hollywoodiani a ricoprire i ruoli dei protagonisti, e che con la sola loro partecipazione impreziosiscono la storia. Data la sua grande attrattiva, la pellicola viene poi scelta come film d’apertura della 74ª edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, partecipando anche al concorso ufficiale. Downsizing – Vivere alla grande è poi stato indicato da alcuni critici come uno dei migliori film dell’anno, a fronte però di un accoglienza generale non particolarmente entusiasta. La stessa accoglienza di pubblico al box office ha fatto registrare risultati al di sotto delle aspettative.

A fronte di un budget di circa 70 milioni, infatti, il film è arrivato ad un incasso complessivo di soli 55. Nonostante ciò, tale opera merita di essere riscoperta, sia per le divertenti situazioni di fronte a cui pone sia per le tematiche e le riflessioni in essa contenute. Proseguendo nella lettura sarà allora possibile scoprire i principali dettagli sulla trama, come anche diverse curiosità relative al cast di attori protagonisti. Infine, si vedrà anche dove è possibile ritrovare in streaming il film per una comoda visione casalinga, grazie alla quale sarà possibile riscoprirne i pregi.

Downsizing – Vivere alla grande: la trama del film

Per risolvere il problema del dannoso impatto ambientale dell’uomo sul pianeta terra, un gruppo di scienziati arriva a trovare una soluzione drastica ma particolarmente efficace. Questi sviluppano infatti un processo permanente e irreversibile di “miniaturizzazione”, il quale riduce massa e volume corporeo, riducendo l’altezza di ben quattordici volte rispetto all’originale. Ciò permetterà di avere meno sprechi e sviluppare meno problematiche relative ai cambiamenti climatici. Dopo dieci anni, tale processo è ormai divenuto estremamente popolare, e sono molti gli umani che vi si sono sottoposti. Tra questi, dopo diversi tentennamenti, vi sono anche Paul Safranek e sua moglie Audrey.

Miniaturizzarsi, infatti, non fa bene solo al pianeta ma permette anche di avere un tenore di vita più alto rispetto a quello che si aveva con dimensioni naturali. I due coniugi, in difficoltà economiche, decidono allora di sottoporsi al processo. All’ultimo, però, Audrey decide di tirarsi indietro, lasciando Paul da solo ad affrontare la sua nuova vita. Trasferitosi nella piccola ma grande Leisureland, la città costruita su misura per la nuova dimensione degli umani, egli inizia a sperimentare i vantaggi dati da quella sua nuova situazione. Ben presto, però, si renderà conto di come nonostante ciò siano ugualmente presenti una serie di situazioni particolarmente drammatiche.

Downsizing - Vivere alla grande cast

Downsizing – Vivere alla grande: il cast del film

Il progetto per il film prese forma dopo il film Sideways – In viaggio con Jack, del 2004, ma dovette aspettare anni prima di poter essere realizzato. Inizialmente ad interpretare il ruolo del protagonista avrebbe dovuto esserci l’attore Paul Giamatti, che con il regista aveva già lavorato proprio nel succitato film. Proprio a causa dell’allungarsi dei tempi di produzione, tuttavia, egli dovette rinunciare al ruolo di Paul Safranek. Per questo venne allora scelto il premio Oscar Matt Damon. Accanto a lui si ritrova poi l’attrice Kristen Wiig, celebre per commedie come Le amiche della sposa. Questa interpreta qui Audrey Safranek, la moglie di Paul che deciderà poi di lasciare solo il marito al momento di dar vita al processo di miniaturizzazione.

Il due volte premio Oscar Christoph Waltz compare nel film nei panni del personaggio Dušan Mirković. Questi è un serbo datosi alla bella vita in seguito alla miniaturizzazione, e che aiuterà Paul ad abituarsi alla nuova condizione. La vera scoperta del film è però l’attrice Hong Chau, interprete qui dell’attivista vietnamita Ngoc Lan Tran. Per il personaggio, che è privo di una gamba, l’attrice si è esercitata con un consulente per poter risultare realistica in tale mancanza. Inoltre, come fonti primarie di ispirazione la Chau ha citato la scrittrice Flannery O’Connor e l’attivista ambientalista Berta Caceres. Nel film si ritrovano infine anche gli attori Jason Sudeikis nei panni di Dave Johnson, amico di Paul, Neil Patrick Harris in quelli di Jeff Lonowski, e Laura Dern come Laura Lonowski.

Downsizing – Vivere alla grande, la spiegazione del finale

Riguardo il suo significato generale, nonché dunque la spiegazione del suo finale, Downsizing – Vivere alla grande propone due possibili chiavi di lettura. Se la prima riguarda i pericoli sempre più evidenti dati dalla sovrappopolazione e lo spreco delle risorse terrestri, la seconda riguarda invece un pensiero più individuale, al quale è riconosciuto un certo peso decisionale nel bene della collettività. La scelta finale di Paul è emblematica in tal senso. Il protagonista è infatti incerto se abbracciare o meno un’ennesima utopia o rimanere nel mondo reale a lottare quotidianamente per renderlo migliore al fianco di un nuovo amore, che lo tiene con i piedi per terra riguardo i problemi dell’umanità e il come combatterli.

Nel finale, Paul sceglie dunque di perseguire quest’ultima strada, convintosi che sia la migliore per il bene dell’intero pianeta e della collettività, facendo dunque prevalere la propria scelta su quanti vorrebbero invece condizionare le sue decisioni. Alexander Payne sembra dunque suggerire che non esiste un mondo migliore di altri e che l’essere umano ha la capacità di saperne creare migliaia, finendo però con il distruggerli tutti compiendo ciclicamente gli stessi errori. Altresì, le azioni che si intraprendono in nome della salvaguardia del pianeta non sembra sono necessariamente fonte di reali benefici, ma anzi spesso non portano a nulla di concreto. Aiutare il prossimo, come Paul nel suo piccolo sceglie di fare, è ciò che invece può davvero contribuire al bene comune.

Downsizing – Vivere alla grande: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Per gli appassionati del film è possibile fruire di questo grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Downsizing – Vivere alla grande è infatti disponibile nel catalogo di Rakuten TV, Chili Cinema, Amazon Prime Video, Google Play, Apple iTunes e Netflix. Per vederlo, basterà sottoscrivere un abbonamento generale o noleggiare il singolo film. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si ha soltanto un determinato periodo di tempo entro cui vedere il titolo.

Fonte: IMDb

Film horror: i 10 migliori sequel del XXI secolo

Film horror: i 10 migliori sequel del XXI secolo

L’universo del film horror, forte delle nuove tecniche cinematografiche e di registi geniali riusciti a plasmare terrificanti e inedite storie, si è evoluto parecchio nel XXI secolo. A popolare il filone sono soprattutto i franchise, molti dei quali continuano a mantenere il loro fascino perché capaci di costruire sequel di spessore e avvincenti, capaci di non scadere nel superficiale o nel già visto. Ma quali sono quelli più accattivanti? Quelli che sono riusciti a soddisfare le aspettative del pubblico e onorare i loro predecessori?

Final Destination 5

Final Destination 5 film

Il successo di Final Destination è innegabile: il franchise comprende, in totale, cinque film, due fumetti e nove romanzi. Per quanto riguarda la sua versione cinematografica, le pellicole ruotano attorno a un gruppo di persone le quali, in seguito a una visione premonitrice del protagonista, sfuggono ad una morte imminente. Dopo essere scampati alle loro morti predette, i personaggi vengono comunque uccisi, ognuno di loro in modo grottesco. Il miglior sequel del franchise di film horror è di sicuro Final Destination 5: la storia si incentra su Sam Lawton, un ragazzo che riesce ad aiutare i suoi colleghi a scappare da un incidente mortale in seguito a una premonizione. Nonostante sia riuscito a salvarli, questi poco dopo iniziano a morire uno alla volta, spronandolo a trovare una soluzione per scampare alla Morte. Final Destination 5, oltre a essere corposo e divertente a livello narrativo, ha dato al suo pubblico uno dei più grandi plot twist: quando infatti si pensava che i personaggi sarebbero sopravvissuti, si scopre che in realtà sono saliti a bordo del volo 180 della Volée Airlines, indi per cui la pellicola diventa prequel del primo Final Destination.

La casa del diavolo

LA CASA DEL DIAVOLO

Continuiamo con La casa del diavolo, sequel horror de La casa dei 1000 corpi, scritto e diretto da Rob Zombie. Il successo dei film, e in particolare di questo, dipende soprattutto dal suo regista: con Zombie, infatti, c’è una grande quantità di gore e violenza sadica, che hanno inevitabilmente alzato l’asticella orrorifica appassionando il pubblico. Per quanto riguarda La casa del diavolo, la trama torna a seguire le vicende della famiglia Firefly, la quale continua a perpetrare una serie di disgustosi omicidi. A sbarrare loro la strada arriva John Wydell, uno sceriffo il cui obiettivo è vendicare l’assassinio di suo fratello. Wydell, però, non sarà solo: ad aiutarlo arriverà infatti una coppia di cacciatori di taglia. L’atmosfera da incubo e lo sfondo sempre cupo e minaccioso, hanno contribuito all’immedesimazione degli spettatori, che poi ne ha anche decretato la fama come film horror.

Candyman

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Anche Candyman è un franchise degno di essere visionato, facente parte della categoria horror/slasher. Base della serie di film horror è il racconto The Forbidden del 1985 della collezione Books of Blood di Clive Barker, che si incentra sulla leggenda del Candyman, il fantasma del figlio di uno schiavo assassinato alla fine del XIX secolo. Il Candyman del 2021 è il sequel diretto del primo uscito nel 1992, e la storia si svolge ventisette anni dopo, seguendo un artista che, affascinato dalla leggenda che avvolge le case popolari del Cabrini-Green, inizia a indagarci con intensità, fino a quando non comincia ad essere perseguitato dalle sue scoperte. Oltre ad aver avuto successo per la sua accattivante componente thriller slasher, Candyman è stato molto apprezzato per la sua visione socio-politica delle moderne problematiche razziali.

Scream 4

Scream 4

È ora il turno di Scream, franchise diventato nel tempo un cult horror irresistibile basato su film horror/slasher di serie B. Ogni storia, di cui Wes Craven ne è stato creatore, è ispirata agli omicidi perpetrati per mano di Danny Rolling nel 1990. I sequel del primo sono usciti entrambi alla fine degli anni Novanta e Duemila, per poi riprendere con Scream 4 nel 2011. Ed è proprio su quest’ultimo che ci concentriamo: il film è l’ultimo diretto dal suo ideatore, Craven per l’appunto, e ruota attorno a Sidney Prescott, la quale alla fine del suo tour del libro decide di tornare nella sua città natale, dopo dieci anni di assenza. La sua visita, però, avrà come conseguenza anche il ritorno del famigerato Ghostface. Scream 4 ha riportato sul grande schermo il cast originale, per un nuovo avvincente slasher che ha mandato in estasi i suoi sostenitori più incalliti.

10 Cloverfield Lane

10 cloverfield lane

Continuiamo con un altro sequel di un interessante franchise horror: 10 Cloverfield Lane. Diretto da Dan Trachtenberg, al suo esordio in regia, il film è prodotto da J.J. Abrams e Lindsey Weber. La trama si costruisce attorno a Michelle, una donna che in seguito a un incidente si ritrova in un bunker insieme a due uomini sconosciuti, i quali cercano di convincerla che l’aria del pianeta è diventata irrespirabile a causa di un evento apocalittico. Il successo di 10 Cloverfield Lane deriva principalmente dalla sua capacità di aver saputo equilibrare paura dell’invasione aliena e horror psicologico, in una quanto più funzionale commistione. Carta vincente dell’intera pellicola è il modo in cui si sviluppa la tensione, la quale riesce a crescere scena dopo scena mantenendo il pubblico inquieto e concentrato.

28 settimane dopo

28 settimane dopo

Dopo il successo di 28 giorni dopo, con un Cillian Murphy in stato di grazia, nel 2007 arriva un sequel, 28 settimane dopo, diretto da Juan Carlos Fresnadillo con protagonista Robert Carlyle. Dopo l’epidemia del primo film che ci aveva mostrato una Londra deserta e inquietante, questo secondo segue i tentativi dell’esercito americano di ricostruire la nazione solo per farne scoppiare un’altra. Parte del successo del sequel, oltre ad avere un impianto narrativo interessante, va attribuita a Danny Boyle e Alex Garland, creatori dell’originale, e al produttore Andrew Macdonald, i quali hanno dato un aiuto sostanzioso.

Halloween

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Un altro franchise horror dal quale è stato plasmato un iconico killer, Michael Myers, è Halloween. La serie cinematografica ha avuto inizio nell’oramai lontano 1978, con il primo film sotto la regia di John Carpenter (considerato capostipite dello slasher), acquistando subito un incredibile successo. Halloween – La notte delle streghe di sequel e spin-off ne ha avuti tanti, ma solo quello del 2018 è riuscito a onorare come si deve l’originale, soprattutto perché è diretto. Protagonisti di Halloween sono infatti Jamie Lee Curtis e Nick Castel, che ben quarant’anni dopo rivestono i panni di Laurie Strode e Michael Myers, in un’incredibile resa dei conti in seguito al primo tentativo fallito del killer di ucciderla molto tempo addietro.

The Conjuring – Il caso Enfield

The Conjuring

The Conjouring, fra quelli menzionati, è fra i franchise horror che detengono un posto in prima fila. La serie cinematografica, detta anche The Conjuring Universe, si basa sui presunti episodi paranormali dei demonologi Ed e Lauren Warren, il che ha reso le diverse storie ancora più terrificanti e inquietanti. Il sequel, The Conjuring – Il caso Enfield, ha soddisfatto le alte aspettative che il pubblico aveva dopo aver visto il primo film, portando grosse soddisfazioni al box office. Diretta da James Wan, la pellicola si incentra ancora una volta sui coniugi Warren i quali arrivano a Londra, siamo negli anni Settanta, per indagare su un poltergeist che ha invaso la tranquillità della famiglia Hodgson. Forte della sua trama accattivante e spaventosa, The Conjuring – Il caso Enfield si è fatto strada nell’horror moderno diventando uno di quelli più apprezzati, ed ha persino introdotto alcuni iconici villain del soprannaturale (conosceremo la suora demoniaca protagonista dello spin-off The Nun).

Doctor Sleep

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Passiamo ora a un film molto amato fra i cultori di Stephen King. Parliamo di Doctor Sleep, sequel del leggendario Shining di Stanley Kubrik. Entrambi sono tratti dai romanzi dell’autore statunitense, e il secondo ha come protagonista Dan Torrence, di cui si è conosciuta la versione fanciullesca nel 1980. In questa nuova storia, vediamo Dan, oramai adulto, instaurare una relazione con una quindicenne che condivide con a lui la stessa “dote”: la luccicanza. Ella è però seguita da alcuni cannibali, chiamati la banda del Nodo, che vogliono nutrirsi di lei e dei suoi poteri per poter essere immortali.

A Quiet Place – Parte II

A Quiet Place II

Dopo il successo di A Quiet Place, John Krasinski è tornato dietro la macchina da presa per dirigere il sequel di quel film horror, A Quite Place – Parte II. Nel cast ritorna Emily Blunt nei panni di Evelyn, la quale alla fine del primo film era rimasta vedova con i suoi tre figli da accudire, dopo che il marito, Lee, si era sacrificato per salvarli. Ora la donna, insieme bambini, sta cercando di condividere la loro conoscenza sulla debolezza dei mostri con altri sopravvissuti. A supportarli, seppur all’inizio con riluttanza, un nuovo solitario, Emmett, il quale porterà la famiglia nel suo bunker sotto la fonderia. A Quiet Place – Parte II riesce ad essere all’altezza del primo, sia a livello tecnico che di avventura spaventosa, mantenendo sempre alta l’attenzione del suo pubblico e non facendo mai vacillare la loro curiosità sulle strane creature che ne popolano il racconto.




Stabilizzazione video online: il tuo biglietto per l’eccellenza cinematografica

In un’epoca in cui chiunque può diventare un regista con l’aiuto di uno smartphone o di una fotocamera digitale, catturare lo scatto perfetto è diventato più facile che mai. Tuttavia, le riprese traballanti rimangono una sfida comune per i videografi e i creatori di contenuti. Che tu stia registrando un paesaggio panoramico, un evento sportivo ricco di azione o semplicemente cercando di documentare un momento speciale, i video mossi possono sminuire l’esperienza visiva complessiva. La stabilizzazione video online può aiutare in questa situazione fornendo un modo per rendere i video traballanti eccellenti dal punto di vista cinematografico. Inoltre, puoi creare facilmente video accattivanti che abbiano un impatto sui tuoi spettatori incorporando un file editor video per YouTube nel tuo processo creativo.

L’importanza di riprese video stabili

Prima di immergerci nel mondo della stabilizzazione video online, capiamo innanzitutto perché le riprese video stabili sono così cruciali. Quando guardi un film o un video ben realizzato, una cosa che lo distingue dai contenuti amatoriali è la fluidità delle inquadrature. Le riprese stabili non solo forniscono un aspetto più professionale e raffinato, ma garantiscono anche che gli spettatori possano immergersi completamente nel contenuto senza distrazioni.

I video traballanti, d’altro canto, possono essere disorientanti e frustranti da guardare. Potrebbero mettere a disagio gli spettatori, diminuendo l’impatto complessivo del contenuto. In alcuni casi, le riprese mosse possono addirittura rendere un video inutilizzabile, soprattutto in ambienti professionali dove la qualità è importante.

L’evoluzione della stabilizzazione video

Le tecniche di stabilizzazione video hanno fatto molta strada dagli albori del cinema. In passato, i registi dovevano fare affidamento su attrezzature ingombranti e costose come Steadicam e attrezzature fotografiche per ottenere riprese stabili. Questi strumenti erano efficaci ma limitati in termini di mobilità e accessibilità.

Con l’avvento della tecnologia digitale, la stabilizzazione video è diventata più accessibile alle masse. Sono stati sviluppati software e algoritmi per stabilizzare automaticamente le riprese traballanti. Mentre i registi professionisti utilizzano ancora attrezzature specializzate, gli strumenti di stabilizzazione video online hanno aperto nuove possibilità ai videografi amatoriali e ai creatori di contenuti.

Comprendere la stabilizzazione video online

La stabilizzazione video online si riferisce al processo di utilizzo di software o strumenti basati sul Web per correggere filmati traballanti e migliorarne la stabilità. Questa tecnologia utilizza algoritmi avanzati per analizzare il video e apportare modifiche in tempo reale per ridurre gli effetti delle vibrazioni della fotocamera. Il risultato sono filmati più fluidi e visivamente più piacevoli che migliorano l’esperienza visiva complessiva.

Stabilizzazione dei video online: caratteristiche principali

Ci sono molte funzionalità e vantaggi forniti dagli strumenti di stabilizzazione video online, che si aggiungono alla loro potenza. Ecco alcune caratteristiche cruciali che questi strumenti hanno spesso:

  • Stabilizzazione automatica

Una delle caratteristiche più straordinarie della stabilizzazione video online è la sua capacità di stabilizzare automaticamente i video con un solo clic. Ciò elimina la necessità per gli utenti di regolare manualmente i parametri, rendendo il processo rapido e senza problemi.

  • Regolazione dei parametri

Gli strumenti online consentono spesso agli utenti di modificare determinati parametri se desiderano un maggiore controllo sul processo di stabilizzazione. Ciò offre agli utenti la possibilità di ottimizzare le impostazioni per ottenere la stabilità e la composizione desiderate.

  • Stabilizzazione del giroscopio

Alcuni stabilizzatori video online utilizzano i dati del giroscopio per ottenere una stabilizzazione precisa. Riconoscendo e compensando i movimenti della fotocamera o del dispositivo mobile, questi strumenti possono produrre filmati eccezionalmente stabili.

  • Anteprima in tempo reale

La maggior parte degli stabilizzatori video online fornisce una funzionalità di anteprima in tempo reale, che consente agli utenti di vedere i risultati della stabilizzazione prima di finalizzare il video. Ciò garantisce che il filmato soddisfi le loro aspettative.

  • Accessibilità

Gli strumenti di stabilizzazione video online sono accessibili a chiunque disponga di una connessione Internet e di un dispositivo compatibile. Eliminano la necessità di apparecchiature o software costosi, rendendo disponibile la stabilizzazione di alta qualità a un pubblico più ampio.

Come stabilizzare un video online

Il processo di stabilizzazione di un video online è semplice e intuitivo. Ecco una guida passo passo su come farlo:

  • Passaggio 1: carica il tuo video

Inizia caricando il tuo video traballante su CapCut online strumento di stabilizzazione video . La maggior parte degli strumenti supporta vari formati di file e offre la possibilità di caricare dal tuo dispositivo locale o da servizi di archiviazione cloud come Google Drive o Dropbox.

  • Passaggio 2: stabilizzazione automatica

Lo strumento online utilizzerà automaticamente algoritmi di stabilizzazione per il video dopo che è stato caricato. Di solito sono necessari solo pochi secondi per completare questo processo.

  • Passaggio 3: scarica il video stabilizzato

Una volta che sei soddisfatto dei risultati, puoi procedere con il download del video stabilizzato. Ora è pronto per essere condiviso con il tuo pubblico, libero dalle distrazioni di filmati traballanti.

Stabilizzazione video online per vari casi d’uso

La stabilizzazione video online ha una vasta gamma di applicazioni in diversi settori e attività creative. Ecco alcuni scenari in cui può fare una differenza significativa:

  • Cinematografia amatoriale

Gli aspiranti registi e operatori video possono utilizzare la stabilizzazione video online per migliorare la qualità delle loro produzioni. Permette loro di creare film dall’aspetto più professionale con un budget limitato.

  • Tiro sportivo

Catturare eventi sportivi dal ritmo frenetico porta a riprese traballanti. La stabilizzazione video online può essere particolarmente utile in questo contesto, garantendo che gli spettatori possano godersi l’azione senza distrazioni.

  • Video domestici

Preservare i ricordi familiari più cari è importante e la stabilizzazione dei video online può aiutare a migliorare la qualità dei video domestici. Garantisce che i momenti speciali vengano catturati in modo chiaro e senza inutili vibrazioni della fotocamera.

  • Video aziendali

In un ambiente professionale, la stabilizzazione video online può elevare la qualità di presentazioni aziendali, video promozionali e materiali di formazione, migliorandone l’impatto.

Il potenziale della stabilizzazione video online

La stabilizzazione video online non è solo uno strumento per correggere filmati traballanti; è un passaggio per sbloccare l’eccellenza cinematografica per i creatori di contenuti di tutti i livelli. Fornendo un facile accesso alla tecnologia di stabilizzazione avanzata, questi strumenti consentono a privati e aziende di produrre video di alta qualità che affascinano e coinvolgono il pubblico.

Conclusione

La stabilizzazione video online è emersa come uno strumento prezioso per registi, creatori di contenuti e chiunque desideri migliorare la qualità dei propri video. La sua capacità di trasformare filmati traballanti in contenuti fluidi e visivamente piacevoli lo ha reso un punto di svolta nel mondo della videografia. Grazie alla sua accessibilità e alle sue funzionalità intuitive, la stabilizzazione video online è diventata un biglietto per l’eccellenza cinematografica, consentendo ai narratori di condividere le loro narrazioni con il mondo nel modo più avvincente possibile. Quindi, la prossima volta che ti imbarchi in un progetto video, considera di sfruttare la potenza della stabilizzazione video online per portare i tuoi contenuti a nuovi livelli. Il tuo pubblico ti ringrazierà per questo e potrà godere di un’esperienza visiva più fluida e coinvolgente.

Star Trek 4: la sceneggiatrice conferma che il tanto atteso sequel sta ancora andando avanti

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Parlando con Collider, la scrittrice di Star Trek 4 Lindsey Anderson Beer ha finalmente chiarito lo stato attuale del quarto capitolo della serie di film di Star Trek prodotta da JJ Abrams, da tempo in fase di sviluppo. Nonostante i ritardi, Beer ha confermato che l’attesissimo progetto sta ancora andando avanti alla Paramount Pictures. “Lo è, è ancora sui binari”, ha detto. “Adoro quel progetto, ed è stato un altro da cui ho dovuto rinunciare per dirigere questo film, ed è stata una cosa difficile da fare. Ma mi piace che tutti siano coinvolti in quel progetto”. Tuttavia, al momento non è chiaro se Beer avesse già lasciato Star Trek 4 per spostare la sua attenzione sulla regia di Pet Sematary: Bloodlines, o se il suo lavoro sul progetto è temporaneamente sospeso mentre la Paramount continua la ricerca di un nuovo regista.

Gli insuccessi della pre-produzione di Star Trek 4

Sono già passati quasi quattro anni da quando la Paramount Pictures ha confermato lo sviluppo di Star Trek 4. Da allora, il progetto ha subito molteplici cambiamenti creativi, compresi i cambi di regista. L’anno scorso, i fan hanno iniziato a dubitare che Star Trek 4 sarebbe mai stato realizzato dopo che la Paramount ha deciso di rimuoverlo dal programma di uscita nelle sale del 2023.

All’inizio del 2022, durante la presentazione dell’Investors Day della Paramount, il produttore JJ Abrams ha confermato che Star Trek 4 4 era effettivamente in fase di sviluppo attivo con il cast originale previsto per il ritorno, tra cui CChris PineZachary QuintoZoe SaldanaKarl Urban, John Cho e Simon Pegg. Al momento, il progetto non ha ancora un regista collegato dopo che Matt Shakman di WandaVision è uscito dal film a causa di conflitti di programmazione con i Fantastici Quattro dei Marvel Studios.

The Curse: la serie commedia con Emma Stone ottiene una data di uscita

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The Curse, la prossima serie comica con Emma Stone e Nathan Fielder, ha ottenuto una data in anteprima su Showtime insieme a diverse nuove foto. The Curse sarà presentato in anteprima in streaming e on-demand per tutti gli abbonati Showtime e Paramount+ venerdì 10 novembre, prima di fare il suo debutto lineare su Showtime domenica 12 novembre alle 22:00 ET/PT. THE CURSE sarà disponibile in anteprima in Italia dall’11 novembre.

The Curse sarà presentata in anteprima internazionale su Paramount+ il 10 novembre in Canada e l’11 novembre nel Regno Unito, Australia, America Latina, Corea del Sud, Italia, Germania, Svizzera e Austria. Guarda le nuove foto di The Curse qui sotto:

The Curse
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Di cosa parla The Curse?

The Curse è una serie rivoluzionaria che esplora come una presunta maledizione disturba la relazione di una coppia appena sposata mentre cercano di concepire un bambino mentre tentano di migliorare la loro vita quotidiana“, secondo la sinossi ufficiale.

La serie vede protagonisti Stone (La La Land), Fielder (The Rehearsal) e Benny Safdie (Oppenheimer). Le guest star includono il candidato all’Oscar Barkhad Abdi, il candidato all’Emmy Corbin Bernsen e Constance Shulman. La serie è una coproduzione di Showtime e A24, The Curse è co-creato, prodotto esecutivamente e scritto da  Benny Safdie e Nathan Fielder. Fielder funge anche da regista. Emma Stone è produttore esecutivo insieme a Dave McCary e Ali Herting attraverso il loro  Fruit Tree. Safdie è anche produttore esecutivo attraverso il loro banner Elara.

Fair Play: trailer del thriller Netflix erotico con Phoebe Dynevor e Alden Ehrenreich

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Netflix ha pubblicato un altro trailer di Fair Play (recensione), che presenta in anteprima il prossimo thriller erotico con Phoebe Dynevor e Alden Ehrenreich.

L’ultimo trailer anticipa maggiormente la dinamica tra Phoebe Dynevor ed Alden Ehrenreich, una coppia che lavora nella stessa azienda e il loro rapporto precipita dopo che il personaggio di Dynevor è stato promosso. Oltre a Dynevor (Bridgerton) ed Ehrenreich (Oppenheimer, Cocaine Bear, Solo: A Star Wars Story), il film vede protagonisti anche Eddie Marsan, Rich Sommer e Sebastian De Souza.

Fair Play è il debutto cinematografico di Chloe Domont dopo aver diretto cortometraggi ed episodi televisivi di “Billions”, “Suits” e “Ballers”. Rian Johnson e Ram Bergman di T-Street sono stati i produttori esecutivi del film, sostenuto da MRC. I produttori includono Leopold Hughes e Ben LeClaire di T-Street, così come Tim White, Trevor White, Allan Mandelbaum di Star Thrower Entertainment.

Saw X: la nuova clip presenta la nuova trappola per tortura

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Saw X: la nuova clip presenta la nuova trappola per tortura

Dopo la prima clip, una nuova terrificante clip di Saw X è arrivata online. Mostra una nuova trappola di tortura che apparirà nel film. L’ultima clip vede una manciata di persone in una stanza guardare mentre qualcuno viene portato fuori su una sedia, con un dispositivo attaccato alla testa. L’iconico Billy il burattino arriva presto in bicicletta con alcuni strumenti medici e una cassetta da riprodurre. Nella parte superiore della trappola c’è una telecamera, puntata verso la testa rasata dell’uomo. Proprio quando inizia a dire che non parteciperà, la trappola scatta. Dai un’occhiata alla nuova clip di Saw X qui sotto:

Il regista ha anche notato che spera di mantenere il titolo provvisorio di Saw X come nome del film, sottolineando che “torna alle radici di ciò che rende Saw così speciale”. Ha poi elogiato l’intero cast, inclusa la star di ritorno Tobin Bell, così come altri che hanno lavorato al film. “Spero che potremo usare il titolo Saw X perché questo capitolo torna davvero alle radici di ciò che rende Saw così speciale per me e per tutti gli altri che amano la saga di John Kramer“, ha detto Greutert. “Grazie di cuore a tutto il cast, non tutti quelli che posso nominare qui ma inclusi Tobin Bell, Shawnee Smith, Synnøve Lund, Steven Brand, Renata Vaca… e tutti gli altri che hanno contribuito a realizzare tutto questo, così come i produttori Mark Burg, Oren Koules, Ulrich Maier, Erick Ahedo e Lionsgate per avermi affidato questa bestia sputa sangue di una storia. Questo è un giorno incredibile per me, non vedo l’ora che il mondo veda il film finale“.

Di cosa parla Saw X?

“Ambientato tra gli eventi di Saw I e II, un John malato e disperato si reca in Messico per una procedura medica rischiosa e sperimentale nella speranza di una cura miracolosa per il suo cancro – solo per scoprire che l’intera operazione è una truffa per frodare i più vulnerabili. ”, si legge nella sinossi ufficiale del film. “Armato di un nuovo scopo, il famigerato serial killer torna al suo lavoro, ribaltando la situazione sui truffatori nel suo caratteristico modo viscerale attraverso trappole subdole, squilibrate e ingegnose.”

L’ultimo film di Saw, Spiral, è stato scritto da Josh Stolberg e Pete Goldfinger e diretto da Darren Lynn Bousman, che in precedenza aveva diretto  Saw II,  Saw III e  Saw IV. Il film è stato generalmente considerato una delusione, con il progetto che ha ricevuto recensioni contrastanti e ha incassato solo circa $ 40 milioni al botteghino. Saw X uscirà negli USA il 29 settembre 2023.

Argylle: teaser trailer del film con Bryce Dallas Howard e Sam Rockwell

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È stato finalmente pubblicato il teaser trailer di Argylle,  il thriller di spionaggio costellato di star di Matthew Vaughn, con Bryce Dallas Howard di Jurassic World e il premio Oscar Sam Rockwell. Argylle attualmente dovrebbe debuttare nelle sale il 2 febbraio 2024. Sarà poi seguito dalla sua uscita su Apple TV+, che deve ancora essere annunciata. Il video mostra il personaggio di Rockwell mentre lascia cadere un gatto dalla cima dell’edificio, mentre il personaggio di Howard guarda scioccato e inorridito. Il teaser suggerisce anche il ruolo più importante del misterioso gatto nel film in uscita. Dai un’occhiata al trailer teaser di Argylle qui sotto:

Chi è l’autore di Argylle?

Quando il progetto fu annunciato per la prima volta, fu descritto come un adattamento cinematografico di un romanzo scritto da un’autrice emergente di nome Elly Conway. Nuovi dettagli sul film hanno finalmente chiarito l’identità della misteriosa scrittrice, rivelando che in realtà è uno dei personaggi di Argylle. È stato confermato che Bryce Dallas Howard interpreterà il ruolo di Elly Conway, un’autrice di best-seller che scopre che le sue popolari storie di spionaggio hanno in qualche modo iniziato a riflettere la realtà.

Nel film, Elly Conway è un’autrice solitaria di una serie di romanzi di spionaggio best-seller, la cui idea di felicità è una notte a casa con il suo computer e il suo gatto, Alfie.” si legge  sulla sinossi. “Ma quando le trame dei libri di fantasia di Elly, incentrati sull’agente segreto Argylle e sulla sua missione di svelare un sindacato di spionaggio globale, iniziano a rispecchiare le azioni segrete di un’organizzazione di spionaggio nella vita reale, le serate tranquille a casa diventano un ricordo del passato. Accompagnata da Aiden (Rockwell), una spia allergica ai gatti, Elly (portando Alfie nel suo zaino) corre attraverso il mondo per stare un passo avanti agli assassini mentre il confine tra il mondo immaginario di Elly e quello reale inizia a confondersi.

Oltre a Howard e Rockwell, nel cast di Argylle figurano anche Henry Cavill (The Witcher, Justice League), John Cena (The Suicide Squad), Samuel L. Jackson (film del MCU), Bryce Dallas Howard (Jurassic World: Dominion), Catherine O’ Hara (Schitt’s Creek), Bryan Cranston (Breaking Bad), l’attore premio Oscar Sam Rockwell (Tre cartelloni pubblicitari a Ebbing, Missouri), Ariana DeBose (West Side Story), Rob Delaney (Deadpool 2) e la cantante vincitrice del Grammy Dua Lipa al suo debutto come attrice. Dua Lipa canterà anche la musica originale per la traccia che accompagnerà l’uscita in sala e la colonna sonora.

L’esorcista – Il credente: featurette svela il dietro le quinte del film!

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È uscito un nuovo video di L’esorcista – Il credente (The Exorcist: Believer), che mostra in anteprima il prossimo sequel horror in una nuova anteprima. L’ultimo video è una featurette che include contenuti dietro le quinte e interviste con alcune delle star del film, tra cui Leslie Odom Jr., Ann Dowd, Raphael Sbarge e altri. Mostra il fascino universale degli esorcismi in tutto il mondo.

Dalla morte della moglie incinta in un terremoto haitiano 12 anni fa, Victor Fielding ha cresciuto da solo la loro figlia Angela“, si legge nella sinossi. “Ma quando Angela e la sua amica Katherine scompaiono nel bosco, per poi ritornare tre giorni dopo senza alcun ricordo di ciò che è successo loro, si scatena una catena di eventi che costringerà Victor ad affrontare il punto più basso del male e, nel suo terrore, e disperazione, cerca l’unica persona viva che ha già assistito a qualcosa di simile: Chris MacNeil.

L’esorcista – Il credente (The Exorcist: Believer) è il seguito diretto del film horror originale, adattato dal romanzo di William Peter Blatty. David Gordon Green  dirigerà il film da una sceneggiatura che sta scrivendo insieme a Scott Teems, Danny McBride e Peter Sattler. Il film vede il ritorno della vincitrice dell’Oscar Ellen Burstyn, a cui si uniranno Leslie Odom Jr., Ann Dowd, Raphael Sbarge e Jennifer Nettles, con le nuove arrivate Lidya Jewett e Olivia Marcum. Il sequel è prodotto da Jason Blum, David Robinson e James Robinson, con Green, McBride, Couper Samuelson e Stephanie Allain come produttori esecutivi. È una coproduzione tra Blumhouse e Morgan Creek Production.

Living for the Dead: trailer della serie reality queer sulla caccia ai fantasmi firmata da Kristen Stewart

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Hulu ha pubblicato il trailer ufficiale di Living for the Dead, la sua nuova serie di realty incentrata su cinque cacciatori di fantasmi queer mentre indagano con stile su luoghi infestati in tutta l’America. La docuserie, che sarà presentata in anteprima il 18 ottobre, è firmata dalla candidata all’Oscar Kristen Stewart, che in questo caso ha narrato e prodotto lo show. In Italia la serie dovrebbe debuttare su STAR, canale per adulti di Disney+.

È così bello e stimolante che io e il mio migliore amico CJ Romero abbiamo avuto questa idea divertente e ora è uno spettacolo”, ha detto Stewart in una nota. “Tutto è iniziato come un ipotetico, stupido sogno irrealizzabile e ora sono così orgoglioso di aver guidato qualcosa che è tanto commovente e significativo quanto lo è davvero un vecchio periodo gay. Il nostro cast mi fa ridere e piangere e hanno avuto il coraggio e il cuore di portarci in posti in cui non andrei da solo. Ed è un fantastico viaggio inaugurale per l’azienda che ho fondato con i miei soci Dylan Meyer e Maggie McLean. Questo è solo l’inizio per noi e per ‘Living for the Dead’. Vorremmo un giorno attraversare l’intero paese spettrale. Forse il mondo!

Il video presenta la favolosa squadra di cacciatori di fantasmi dello show, ognuno dei quali ha un ruolo importante durante le indagini. Vengono inoltre anticipati i luoghi infestati che visiteranno, tra cui: The Clown Motel a Tonopah, Nevada; Copper Queen Hotel a Bisbee, Arizona; il famigerato Waverly Hills Sanatorium a Louisville, Kentucky; Palace Theatre di Louisville, Kentucky; e Il Palomino a Las Vegas, Nevada. Dai un’occhiata al trailer di Living for the Dead

Cosa aspettarsi da Living for the Dead?

Il team paranormale di Living For the Dead è composto dall’esperto di tecnologia Alex Le May, dalla strega Juju Bae, dal lettore di tarocchi Ken Boggle, dal sensitivo Logan Taylor e dal ricercatore paranormale Roz Hernandez. È prodotto da David Collins, Michael Williams, Rob Eric, Renata Lombardo, CJ Romero ed Ellaine White.

“Dai creatori di “Queer Eye”, cinque favolosi cacciatori di fantasmi queer attraversano il paese, aiutando i vivi curando i morti”, si legge nella sinossi. “Mentre esplorano alcuni dei luoghi infestati più famigerati del mondo, faranno luce su quelli mai visti e illumineranno storie non raccontate. Insieme spingeranno oltre i confini per portare l’accettazione agli incompresi – vivi e morti”.

Gael García Bernal: 10 cose che non sai sull’attore

Gael García Bernal: 10 cose che non sai sull’attore

L’attore messicano Gael García Bernal è oggi uno dei più popolari attori attivi nell’ambito cinematografico, noto tanto per celebri film sudamericani quanto per produzioni internazionali, che gli hanno permesso di divenire un volto riconosciuto e amato. Nota è la sua poliedricità, che gli ha permesso di sfoggiare numerosi talenti nel corso del tempo e ancora oggi Bernal continua a sorprendere con le sue scelte coraggiose e impegnate politicamente.

Ecco 10 cose che non sai su Gael García Bernal.

Gael García Bernal: i suoi film e le serie TV

1. Ha recitato in celebri film. Nel corso della sua carriera Bernal ha recitato in molti celebri film, sia sudamericani che di stampo internazionale. Il suo esordio sul grande schermo è avvenuto nel 2000 con Amores perros e da quel momento ha recitato in film come Y tu mama también (2001), I diari della motocicletta (2004), La mala educacion (2004), Babel (2006), Rudo y Cursi (2007), Blindness – Cecità (2008), Letters to Juliet (2010), No – I giorni dell’arcobaleno (2012), Neruda (2016), Museo – Folle rapina a Città del Messico (2018), Lontano da qui (2018), Ema (2019), Wasp Network (2019), Il paradiso probabilmente (2019), Old (2021), The Mother (2023) e Cassandro (2023).

2. Ha preso parte anche a serie TV. Non solo cinema nella carriera di Bernal, che ha anche avuto modo di recitare per la televisione in diverse occasioni. All’inizio della sua carriera ha infatti recitato in telenovelas come Teresa (1989) e Un amore di nonno (1992). È poi stato protagonista della popolare serie Mozart in the Jungle (2014-2018), per poi recitare nella serie Station Eleven (2021) e nel film televisivo Licantropus (2022).

3. È anche regista, sceneggiatore e produttore. Oltre ad essere un noto attore, Bernal si è in diverse occasioni distinto anche come regista, sceneggiatore e produttore. Ha infatti diretto i film Déficit (2007) e Chicuarotes (2019), ma anche episodi di film corali come 8 (2008), Revolucion (2010) e Madly (2016). Del primo e dell’ultimo di questi tre ha anche scritto la sceneggiatura del proprio segmento, oltread averla scritta per la serie TV Aquì en la Tierra (2018). Ha poi invece prodotto i film Abel (2010), Chi è Dayani Cristal? (2013), Manto acuifero (2013) e Gueros (2014).

Gael García Bernal Cassandro
GAEL GARCÍA BERNAL in CASSANDRO Foto: Courtesy of Prime Video © AMAZON CONTENT SERVICES LLC

Gael García Bernal in La mala educacion

4. Si è preparato a lungo per il suo ruolo. Per il film La mala educacion Bernal doveva essere in grado di riprodurre un accento spagnolo convincente prima che Pedro Almodóvar gli permettesse di ottenere il suo ruolo nel film. Bernal ha poi dovuto anche padroneggiare il linguaggio del corpo spagnolo, prendendo lezioni di flamenco per aiutarlo a riuscirci. Ha studiato anche i film di Barbara Stanwyck e dell’icona spagnola Sara Montiel, così come le precedenti protagoniste di Almodovar, Carmen Maura e Victoria Abril.

Gael García Bernal in No – I giorni dell’arcobaleno

5. Ha vissuto in Cile per prepararsi al film. In No – I giorni dell’arcobaleno Bernal interpreta René Saavedra, giovane pubblicitario che con risorse piuttosto scarse escogita un piano per liberare il Cile dalla dittatura di Pinochet. Per ottenere un accento cileno credibile per il film, Bernal ha vissuto in Cile per un po’, anche usando la metropolitana di Santiago e frequentando quanto più possibile altri ambienti simili in cui poter ritrovare una parlata cilena normale e quotidiana.

Gael García Bernal canta Un poco loco in Coco

6. Ha cantato uno dei brano più celebri del film. Nel film d’animazione della Pixar Coco, Bernal dà voce al personaggio Héctor Rivera, intorno a cui si costruisce il racconto del lungometraggio. Per il film, Bernal si è cimentato anche nel canto – altra attività per cui è si è distinto nel tempo – eseguendo in particolare il brano Un poco loco, divenuto tra i più celebri del film insieme a Remember Me, premiata con l’Oscar alla miglior canzone originale.

Gael García Bernal Diego Luna Y tu mama también

 

Gael García Bernal e Diego Luna

7. Si conoscono sin da quando erano appena nati. Bernal e Diego Luna sono amici di lunghiissima data, in quanto erano soliti vedersi sin dai primi mesi di vita perché le loro madri erano legate da una stretta amicizia. Insieme hanno condiviso le passioni (per il cinema, il calcio e la politica) e i loro progetti cinematografici. Hanno recitato insieme in diverse occasioni, come in Y tu mamá también – Anche tua madre, Rudo y Cursi e Casa de mi padre. Hanno però collaborato anche in molte altre occasioni, non solo recitando l’uno accanto all’altro.

8. Ha una casa di produzione con l’amico attore. I due hanno infatti poi fondato insieme la Canana Films, casa di produzione e distribuzione specializzata in opere dal contenuto sociopolitico, con la quale hanno anche prodotto alcune opere da loro dirette. Bernal e Luna hanno poi anche istituito il Festival Ambulante Gira de documentales, il più importante festival di cinema documentario dell’America Latina.

Gael García Bernal e Natalie Portman

9. Ha avuto una relazione con la nota attrice. Bernal è noto anche per aver avuto diverse celebri fidanzate, dall’attrice messicana Cecilia Suárez all’attrice argentina Dolores Fonzi (con la quale ha avuto due figli) e fino ad Andrea de la Torre Suárez, designer messicana, a cui è attualmente legato. La più nota delle sue compagne è però stata senza dubbio l’attrice premio Oscar Natalie Portman, alla quale Bernal è stato legato dal 2003 al 2004 e poi di nuovo nel 2007. La loro relazione è poi terminata, ma i loro fan li considerano ancora oggi una splendida coppia del mondo dello spettacolo.

Gael García Bernal: età e altezza dell’attore

10. Gale García Bernal è nato il 30 novembre 1978 a Guadalajara, Messico. L’attore è alto complessivamente 1,70 metri.

Fonte: IMDb

WGA: lo sciopero è ufficialmente finito, si aspetta il voto di ratifica

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Lo sciopero della Writers Guild of America (WGA) è ufficialmente terminato. Nel 148esimo giorno di interruzione del lavoro, il consiglio della WGA West e il consiglio della WGA East hanno votato all’unanimità martedì per revocare l’ordine di sciopero a partire dalle 00:01 PT di mercoledì, a seguito di un accordo provvisorio su un nuovo contratto con l’Alleanza dei produttori cinematografici e televisivi (AMPTP). Ciò significa che gli sceneggiatori potranno tornare al lavoro già da mercoledì, anche prima del voto finale di ratifica.

Il voto di ratifica si terrà dal 2 al 9 ottobre. Questa settimana la WGA terrà riunioni dei membri su entrambe le coste di persona e su zoom per discutere i dettagli del contratto. Dato l’appoggio entusiastico del comitato negoziale della WGA, ci si aspetta che venga facilmente ratificato dai membri, stanchi dello sciopero.

Il voto per revocare l’ordine di sciopero ha fatto seguito al voto unanime del comitato negoziale della WGA, del consiglio della WGA West e del consiglio della WGA East di inviare il contratto ai membri per la ratifica.

La WGA ha anche pubblicato il contratto completo di 94 pagine e un riepilogo dei nuovi termini. L’accordo prevede aumenti in compensi, un nuovo requisito per livelli minimi di personale nelle sale degli autori televisivi, migliori termini di pagamento per gli sceneggiatori e protezioni per l’uso dell’intelligenza artificiale nel processo di scrittura. Secondo l’accordo della gilda:

  • L’intelligenza artificiale non può scrivere o riscrivere materiale letterario e il materiale generato dall’intelligenza artificiale non sarà considerato materiale originale ai sensi dell’MBA, il che significa che il materiale generato dall’intelligenza artificiale non può essere utilizzato per minare il credito o i diritti separati di uno scrittore.
  • Uno sceneggiatore può scegliere di utilizzare l’intelligenza artificiale quando esegue servizi di scrittura, se la società acconsente e a condizione che lo sceneggiatore segua le politiche aziendali applicabili, ma la società non può richiedere allo scrittore di utilizzare software AI (ad esempio ChatGPT) quando esegue servizi di scrittura.
  • La Società deve rivelare allo sceneggiatore se qualsiasi materiale fornito allo sceneggiatore è stato generato da AI o incorpora materiale generato da AI.
  • La WGA si riserva il diritto di affermare che lo sfruttamento del materiale degli sceneggiatori per addestrare l’intelligenza artificiale è proibito dall’MBA o da altre leggi.

La decisione unanime di porre fine allo sciopero arriva due giorni dopo che gli sceneggiatori e gli studios di Hollywood hanno concluso con successo i colloqui per un nuovo accordo triennale il 24 settembre. Dopo una maratona di trattative, le due parti sono riuscite a trovare compromessi sui principali punti critici, includere l’intelligenza artificiale generativa nel processo creativo, requisiti minimi di personale per le writers room e residui per gli streaming.

“Possiamo dire, con grande orgoglio, che questo accordo è eccezionale – con guadagni significativi e protezioni per gli sceneggiatori in ogni settore”, ha detto domenica la WGA in una dichiarazione che annunciava l’accordo provvisorio.

WGA e AMPTP devono ancora rilasciare i dettagli dell’accordo provvisorio, che i membri della WGA voteranno per ratificare nei prossimi giorni. Prima che il contratto arrivi alla gilda per quel voto, il comitato di negoziazione WGA deve prima votare per inviarlo ai consigli di WGA West e WGA East per l’approvazione, e i consigli devono approvare il documento prima che venga inviato ai membri più grandi per un voto di ratifica.

Il SAG-AFTRA sta ancora picchettando l’AMPTP, in attesa del suo turno per tornare al tavolo delle trattative. Lo sciopero è in vigore da 75 giorni.

The Creator: recensione del film di Gareth Edwards

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The Creator: recensione del film di Gareth Edwards

Il concetto di Intelligenza Artificiale ha da sempre ispirato il grande cinema e The Creator, nuovo film di Gareth Edwards al cinema dal 28 settembre con The Walt Disney Company Italia, vuole inserirsi in quella tradizione narrativa. Da 2001: Odissea nello Spazio a Terminator, passando per Blade Runner e più di recente per Lei e Ex Machina, il racconto di come una macchina intelligente diventa cosciente ha sempre affascinato i narratori, che attraverso toni e generi diversi ne hanno raccontalo le infinite possibilità. Nel 2023, quando l’Intelligenza Artificiale ormai esiste davvero e il suo utilizzo sta effettivamente cambiando il modo in cui l’uomo sta al mondo, il film immaginato da Edwards sembra quindi molto più possibile e realistico di quello che potevano sembrare i suoi illustri predecessori. Senza togliere fascino a quella fantascienza che comincia a somigliare sempre di più alla realtà.

The Creator, la storia

Nel mondo di The Creator, le Intelligenze Artificiali si sono evolute talmente da rappresentare una minaccia per l’uomo che quindi ha iniziato una guerra globale per terminare tutti gli esseri sintetici attivi, così da impedire loro di distruggere a loro volta l’umanità. In un’ultima disperata missione per vincere il conflitto, Joshua (John David Washington), un ex agente delle forze speciali in lutto per la scomparsa della moglie (Gemma Chan), viene reclutato per dare la caccia e uccidere il Creatore, l’inafferrabile architetto dell’avanzata AI, noto con il nome di Nirmata, che ha sviluppato una misteriosa arma con il potere di porre  fine  alla  guerra e  all’umanità  stessa. Joshua oltrepassa così le linee nemiche, ma scopre che l’arma apocalittica che è stato incaricato di distruggere è un’AI con le sembianze di una bambina (Madeleine Yuna Voyles).

Un’immaginario visivo credibile

Girato in location reali arricchite in un secondo momento dalle scenografie futuristiche, The Creator si distingue subito dai blockbuster degli ultimi mesi, che visivamente sciatti hanno affollato le nostre sale. Il lavoro di Gareth Edwards, sempre portatore di un’immaginario ricco e specifico, di un world building solido e di una visione tanto epica quanto attenta al cuore della narrazione, si conferma ancora una volta decisivo per mettere in piedi un universo credibile e strutturato.

John David Washington as Joshua in 20th Century Studios’ THE CREATOR. Photo by Oren Soffer. © 2023 20th Century Studios. All Rights Reserved.

La realtà raccontata nel film è verosimile, tanto più che si focalizza su un contrasto acceso e sanguinoso tra esseri umani e intelligenze artificiali. Come detto in cima a questa recensione di The Creator, il confronto uomo vs macchina può essere considerato fondativo di un certo tipo di sci-fi che mette appunto a confronto i creatori con le loro creature.

E i riferimenti di Edwards sono chiaramente quelli relativi ai suoi stessi gusti cinematografici, Star Wars in primis, ovvero quel miscuglio di tecnologia e polvere, di etnie diverse che si mescolano in armonia (in questo caso l’etnia estranea è quella delle creature sintetiche), ma anche la messa in scena di determinate entità minacciose quanto la Morte Nera e un gusto per la narrazione classica in cui l’eroe, pur sostenuto da una resistenza contro il male, fa i conti dal solo con lo scontro finale.

Macchine più umane degli umani

Nel caso di Edwards, il film fa i conti con antenati del calibro di Blade Runner, in cui oltre a capacità intellettive, gli esseri sintetici hanno sviluppato anche sentimenti e affetti, ambizioni e desideri propri. Questa scoperta sarà fondamentale nel “viaggio dell’eroe” di Joshua che percorre una parabola completa. Il lavoro di Gareth Edwards è quindi compiuto in un percorso totalizzante che riesce a prendere spunto da diverse storie, molti immaginari visivi, un’umanità immediata e viscerale e mescolare tutto, dando al suo film uno spessore insolito per un blockbuster contemporaneo.

E tutto il cammino etico, che cerca di definire in cosa consiste l’umanità, culmina nel momento in cui la creatura ridona la vita al suo creatore in una nuova forma più evoluta, forse addirittura perfezionata. The Creator offre nel finale un momento autentico di riflessione su esistenza e identità, su quello che significa essere davvero presenti nel proprio tempo. Il finale, esplosivo e concitato, è affidato agli effetti visivi, all’azione, a quell’ansia di spettacolarità che forse toglie un pizzico di intimità al significato ultimo del film.

THE CREATOR

© 2023 20th Century Studios. All Rights Reserved.

A parte qualche risvolto di trama pretestuoso, The Creator si distingue per originalità, riuscendo a realizzare un puzzle coerente di influenze, portando avanti un discorso se non innovativo quantomeno coerente con l’evoluzione del personaggio principale. Trasportato in una realtà dei fatti che non era pronto ad accogliere in un primo momento, Joshua diventa a sua volta uno strumento al servizio di quelle macchine che tanto ha odiato, per compiere un destino che non era consapevole di dover seguire.

Seven Sisters: trama e cast del film con Noomi Rapace

Seven Sisters: trama e cast del film con Noomi Rapace

Uno dei generi di maggior successo al cinema è senza dubbio quello del film distopico. Tali opere permettono di avere uno sguardo ipotetico su un mondo dove gli aspetti peggiori dell’umanità hanno preso il sopravvento, dando vita a società e contesti particolarmente cupi e di complessa natura. Ognuno di questi film propone una visione e una riflessione diversa, e tra le più interessanti degli ultimi anni si afferma quella di Seven Sisters (qui la recensione), titolo del 2017 diretto da Tommy Wirkola, regista norvegese già autore di Dead Snow e Hansel & Gretel – Cacciatori di streghe. In questa sua nuova opera, nella società distopica presentata vige la legge del figlio unico.

La sceneggiatura, scritta da Max Botkin, circolava già dal 2001, ed era stata inserita nell’elenco della Black List, comprendente i migliori scritti ancora non prodotti. All’interno di questo, attraverso elementi fantascientifici, si presentano una serie di trasformazioni sociali in realtà già attualmente in corso. Si parla infatti di sovrappopolazione, di carenza di risorse e di come ciò porti alla formazione di governi sempre più stringenti nei confronti delle libertà individuali dei cittadini. Seven Sisters affronta dunque diversi temi, tutti di particolare urgenze e attualità, e lo fa utilizzando il contesto distopico, il quale ormai è divenuto il mezzo privilegiato per affrontare tale tipo di discorsi.

Con un cast composto da grandi attori, tra cui diversi candidati all’Oscar, il film si è così affermato come un titolo di richiamo tra gli appassionati del genere. Con un budget di 20 milioni di dollari e riprese svoltesi interamente in alcune località della Romania, Seven Sisters è un titolo da non perdere. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Seven Sisters: la trama del film

Il film è Ambientato nel 2073, in un mondo post-apocalittico dove la sovrappopolazione e la scarsità di risorse stanno devastando il pianeta. Tensioni civili e politiche, guerre ed emigrazioni di massa hanno trasformato in maniera irreversibile il contesto mondiale, costringendo i governi in carica ad emanare una legge che permette alle famiglie il concepimento di un solo figlio per nucleo. Ciò dovrebbe, in teoria, aiutare a ridurre il sempre più preoccupante sovraffollamento. A gestire la faccenda vi è la dottoressa Nicolette Cayman, direttrice dell’organizzazione per il controllo delle nascite. I figli in eccesso sono dunque condannati all’ibernazione fino a data ignota.

In tale contesto vivono sette sorelle gemelle, la cui madre è morta al momento del parto. Cresciute sotto la tutela del nonno Terence Settman, questi decide di chiamare le bambine come i giorni della settimana. Le sette sono dunque costrette ad uscire una per volta nel giorno corrispondente al loro nome, dovendo fare molta attenzione a fingere di essere la stessa persona. Nessuno dovrà mai scoprire il loro segreto, altrimenti potrebbero andare incontro a grandi pericoli. Un giorno, però, Lunedì scompare nel nulla. Per risolvere la situazione, toccherà alle altre investigare sulla scomparsa della maggiore, anche se questo significa uscire al di fuori del giorno stabilito.

Seven Sisters cast

Seven Sisters: il cast del film

Originariamente, la sceneggiatura prevedeva sette gemelli maschi come protagonisti. Con il subentro di Wirkola alla regia, però, questi chiese di cambiare i protagonisti in sette gemelle femmine. La sua intenzione era infatti quella di affidare il ruolo all’attrice Noomi Rapace, divenuta celebre per il ruolo di Lisbeth Salander nella trilogia di Uomini che odiano le donne. Affascinata dalla sfida di dar vita a sette personaggi differenti, l’attrice si è subito dichiara disponibile a partecipare. Per poter dividersi tra questi ruoli, l’attrice ha dovuto girare ogni scena tante volte quante sorelle erano presenti in questa. Ciò le ha richiesto una grande preparazione, tanto fisica quanto psicologica. Ogni sorella presenta infatti caratteristiche personali molto differenti l’una dall’altra.

L’attrice ha raccontato di aver sviluppato un forte legame verso ognuna delle sette personalità, ma di considerare Sabato la sua preferita, avendo ritrovato molto di sé da poter riportare nell’interpretazione. Accanto a lei, nei panni del nonno Terence vi è invece l’attore Willem Dafoe. Questi ha accettato il ruolo subito dopo aver letto la sceneggiatura, affascinato tanto dal contesto descritto quanto dal suo personaggio e dalle premure che dimostra. Nei panni della severa Nicolette Cayman, invece, vi è la candidata all’Oscar Glenn Close. Non nuova a ruoli da cattiva, l’attrice ha raccontato di aver costruito il personaggio cercando di far trasparire le sue ragioni per fare quel che fa. Ad interpretare le sette sorelle Settman da bambine, invece, vi è la giovane Clara Read.

Seven Sisters: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

In attesa di vedere tale sequel, è possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Seven Sisters è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes e Tim Vision. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 26 settembre alle ore 21:25 sul canale Cielo.

Fonte: IMDb

Un’estate fa, conferenza stampa della serie thriller con Lino Guanciale e Filippo Scotti

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Un mistero che si dipana fra il 1990 e il presente, ma anche amicizia, leggerezza e tanta, tantissima nostalgia per come eravamo sono il cuore di Un’estate fa, la nuova serie Sky Original prodotta da Sky Studios e da Fabula Pictures in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW dal 6 ottobre. Protagonisti Lino Guanciale e Filippo Scotti, che guidano un cast di talenti italiani in un thriller transgenerazionale diretto da Davide Marengo e Marta Savina. La serie andrà tutti i venerdì in prima serata su Sky Atlantic con due nuovi episodi disponibili anche on demand.

Due diverse linee narrative, quindi, per una storia a tinte crime interpretata anche da Claudia Pandolfi, Antonia Fotaras, Nicole Grimaudo, Paolo Pierobon, Alessio Praticò, Tobia De Angelis, Martina Gatti, Luca Maria Vannuccini, Sofia Iacuitto, Anna Ferzetti, Orlando Cinque, Alessio Piazza, Ginevra Francesconi, Francesco Foti, Denis Fasolo, Luciano Scarpa, Massimo De Santis, Francesco Della Torre, Giovanni Buselli, Giulio Tropea, Giulio Turbolente, Giovanni De Giorgi, Eleonora Giovanardi, Claudio Bigagli, Paolo Triestino, Elisabetta De Palo, Agnese Nano, Massimo Dapporto.

Effetto nostalgia

Un elemento chiave della serie è l’effetto nostalgia che prende vita tra una canzone e una partita a biliardino in questa estate infinita del 1990. Nils Hartmann, che ha da sempre guidato le produzioni originali di Sky Italia, ha commentato Un’estate fa come un progetto ambizioso e difficile: “Quando ho letto per la prima volta l’idea mi ha conquistato subito l’unione tra il meccanismo del flashback e la dramedy. Lo abbiamo considerato anche molto complicato e questo mi ha spaventato. Abbiamo fatto però un bel lavoro con il team per trovare il quadro della situazione che rendesse coerente tutta la commistione di generi e trame. Il flashback ci ha permesso di mettere a confronto due generazioni con attori eccezionali. Con Davide Marengo ci rincorrevamo da dieci anni e sono contento di aver potuto finalmente lavorare con lui e Marta Savina alla regia“.

Oltre a Sky, Un’estate fa è anche prodotta da Fabula Picture di Marco e Nicola De Angelis. “Il poter fare viaggiare diverse generazioni è stata la grande scommessa della serie. È un progetto coraggioso che mette non solo le generazioni a confronto ma le proietta negli anni 90, e la cosa più difficile è far immergere tutti in quelle vibe. Quando abbiamo girato in Puglia gli attori più piccoli erano proprio immersi negli anni 90, ed è stata la scommessa più grande e credo anche una scommessa vinta a questo punto. Sono molto riconoscente a Niels e a Sky“, conclude Marco De Angelis. “Ci troviamo in coda agli anni ’80 e dobbiamo trasmettere quella nostalgia tipica di quegli anni. Selezionare la musica non è stato facile perché era un decennio pieno di titoli importanti e famosi. Non è facile fare una serie con una ricchezza musicale del genere”, continua Nicola De Angelis.

Un'estate fa Claudia Pandolfi

Il tema del doppio

Mettendo a confronto due generazioni, il tema del doppio è un tema molto importante in Un’estate fa. Non solo per Elio – il personaggio di Lino Guanciale – ma anche per Costanza – interpretata da Claudia Pandolfi. Lino Guanciale ha parlato dei giorni di riprese e di questo sentimento di abnegazione anche da parte del cast più piccolo: “Mi hanno parlato di questa idea diversi anni fa e rimasi conquistato dal progetto e ho chiesto subito di farne parte. L’idea di mischiare così tanto le carte mi piaceva, io credo che il futuro della produzione culturale in sé sta nell’aprire nuove strade e sperimentare, farlo con una grande attenzione. Quello che ho trovato eccezionale è stata la disposizione ad andare in contro a questa sfida con abnegazione. Soprattutto con i ragazzi, c’era molta allegria e leggerezza. Mi tengo caro questo ricordo“.

Anche Filippo Scotti, che nella serie interpreta la versione giovane di Elio, ha dei bei ricordi: “Con Lino ci siamo riconosciuti e abbiamo cercato di costruire al meglio il nostro personaggio. È stato interessante il concetto tornare nel passato con la mente di un adulto e riscoprire la semplicità e la bellezza anche solo di un amicizia. I miei compagni sono stati splendidi, abbiamo passato dei bei momenti“.

Personaggio controverso e cinico è quello di Costanza, interpretata da Claudia Pandolfi nel presente del racconto: “Io sono l’unica che vuole bene a Costanza. È un punto di riferimento di Elio, suo malgrado. Da piccola si aspettava una certa risposta dal suo sguardo affettuoso. Invece lui la usava e la usa ancora nel presente, torna come punto di riferimento perché ancora una volta empatizza con lui. È una donna fortissima che è stata debole ma si è creata una corazza“.

Fingernails – Una diagnosi d’amore: svelato il trailer del film Apple Original

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Apple Original Films ha presentato il trailer di Fingernails – Una diagnosi d’amore, il film interpretato da Jessie Buckley, Riz Ahmed, Jeremy Allen White e Luke Wilson in uscita il 3 novembre su Apple TV+. Anna (Jessie Buckley) e Ryan (Jeremy Allen White) hanno trovato il vero amore. È stato dimostrato da una nuova e controversa tecnologia. C’è solo un problema: Anna non ne è ancora sicura. Poi accetta un posto in un istituto di sperimentazione amorosa e incontra Amir (Riz Ahmed).

Fingernails – Una diagnosi d’amore è il secondo lungometraggio e il primo film in lingua inglese del visionario regista/scrittore/produttore Christos Nikou, il cui debutto alla regia è stato l’acclamato “Apples”. Fingernails – Una diagnosi d’amore è scritto da Christos Nikou con Stavros Raptis e Sam Steiner ed è prodotto, oltre allo stesso Nikou, da Cate Blanchett, Andrew Upton e Coco Francini per Dirty Films e Lucas Wiesendanger per FilmNation Entertainment. “Fingernails – Una diagnosi d’amore” è prodotto esecutivamente da Glen Basner, Milan Popelka, Alison Cohen e Ashley Fox della FilmNation Entertainment insieme a Kevin Lafferty e Jerome Duboz.

Gareth Edwards ha immaginato “un robot che esce per la prima volta alla luce del sole” per The Creator

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A distanza di ben sette anni dal suo ultimo film (Rogue One: A Star Wars Story), Gareth Edwards si prepara ancora una volta a trasportare i suoi spettatori in un mondo fantascientifico con The Creator, la sua nuova storia al cinema dal 28 settembre in sala.

“Ho immaginato un robot, costruito in una fabbrica, che ad un certo punto esce alla luce del sole, e vede il cielo, l’erba, per la prima volta. Come deve essere?” Ha spiegato Edwards nel corso di un incontro on line con la stampa. “Ho visto questa fabbrica abbandonata in mezzo a un campo di erba alta, ho cominciato a pensare a cosa potesse esserci lì dentro. E da questa suggestione è nata questa storia. Ero in vacanza, in viaggio, e arrivato a destinazione avevo già elaborato tutta la base per il film.”

Un film che parla di Intelligenza Artificiale e sembra effettivamente molto contemporaneo, ma che Gareth Edwards ha pensato nel 2018, quando molte delle AI ora in uso erano ancora solo delle ipotesi. “Ho iniziato a scrivere The Creator nel 2018, quando l’intelligenza artificiale era un concetto astratto, come le macchine volanti e la vita sulla luna. Sai, era più un’ipotesi. Ho la sensazione che ogni grande svolta tecnologica avvenuta nell’ultimo secolo o giù di lì, come l’elettricità, i computer, Internet, abbia sempre portato cambiamenti sismici nelle industrie. Ma d’altro canto, quando poi le acque si calmano, tutti sono grati per quegli sviluppi tecnici. Io sono felice che abbiamo l’elettricità, che abbiamo i computer. Sono felice che abbiamo Internet. E penso che la questione legata all’Intelligenza Artificiale avrà la stessa parabola. Ad esempio, i prossimi anni saranno probabilmente un po’ complicati. Ma penso che il lato positivo sia che si tratta di uno strumento così potente e che aiuterà così tante cose nel mondo, che penso che gli aspetti positivi supereranno quelli negativi. E lo dico perché quando arriverà davvero l’apocalisse dei robot, loro vedranno questa registrazione e decideranno di non schiavizzarmi come accadrà al resto di voi.”

A scene still from 20th Century Studios’ THE CREATOR. Photo courtesy of 20th Century Studios. © 2023 20th Century Studios. All Rights Reserved.

Come è già capitato nei film precedenti di Gareth Edwards, l’ambientazione reale della storia, le location, sono sempre state parte integrante della storia, nella sua stessa realizzazione. Una storia come quella di The Creator richiedeva una varietà geografica importante e soprattutto impegnativa da un punto di vista economico, tanto che la prospettiva di girare tutto in location reali aveva non poco spaventato i produttori.

E così Edwards ha trovato la soluzione: “Se l’organico della troupe era formato da poche persone, il costo sarebbe stato così basso che sarebbe stato più economico farli volare in qualsiasi parte del mondo che costruire un set. E così, all’improvviso, l’idea di scegliere ogni singola location migliore in base alla scena è diventata realtà. E così, abbiamo scelto i vulcani dell’Indonesia, i templi buddisti dell’Himalaya, le rovine della Cambogia, i villaggi galleggianti e tutto il resto – ha spiegato il regista – Sono andato in otto paesi diversi e, in una certa misura, ho girato il film più come si gira film indipendente che un film dall’alto budget.”

E questo lavoro è stato premiato perché poi il budget risparmiato è stato investito tutto con i VFX, aspetto per il quale il film sicuramente eccelle: “Quando abbiamo finito le riprese, avevamo una grossa fetta del budget per Industrial Light and Magic e alcuni altri fornitori. Fondamentalmente, abbiamo montato il film, ottenuto fotogrammi da ogni inquadratura del film e li abbiamo consegnati allo scenografo e al concept artist. E quello che normalmente accade un anno e mezzo prima, accadeva poi durante il montaggio. Dipingevano e progettavano la fantascienza sulle scene già girate.”

Il risultato, almeno dal punto di vista visivo, è certamente stupefacente e lo si potrà vedere al cinema dal 28 settembre distribuito da The Walt Disney Company Italia. The Creator, scritto e diretto da Gareth Edwards, vede protagonisti John David Washington, Madeleine Yuna Voyles, Gemma Chan, Allison Janney e Ken Watanabe.

THE CREATOR
© 2023 20th Century Studios. All Rights Reserved.

Golden Globe: aggiunte le categorie Blockbuster Movies e Stand-Up Comics

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I Golden Globe Awards introdurranno due nuove categorie nella loro prossima edizione, prevista per gennaio, riferisce in esclusiva Variety. Le categorie onoreranno i film di successo di portata globale sia al botteghino che in streaming, oltre a riconoscere la migliore interpretazione in uno speciale di stand-up comedy.

Il primo nuovo premio è il Golden Globe per i risultati cinematografici e al botteghino. I candidati idonei saranno scelti tra i lungometraggi con i maggiori guadagni o più visti dell’anno che offrono anche eccellenza creativa.

I titoli devono aver incassato almeno 150 milioni di dollari al momento del rilascio, di cui 100 milioni devono provenire dal botteghino nazionale. I film in streaming con un numero di spettatori proporzionato saranno presi in considerazione sulla base dei dati provenienti da “fonti industriali riconosciute”, hanno affermato i Globes. Otto film potranno beneficiare della nomination in quella categoria e potranno anche competere per categorie come Miglior film drammatico o Commedia purché soddisfino i criteri per tali campi.

La seconda nuova categoria, Miglior interpretazione in una stand-up comedy televisiva, riconosce il lavoro eccezionale di un comico in un formato stand-up tradizionale. Verranno presi in considerazione gli speciali comici trasmessi via radio, cavo base e premium, streaming e cavo pay-per-view. I progetti devono avere un distributore riconosciuto e gli account personali sui social media non saranno idonei.

“I Golden Globes hanno una ricca storia di sostegno e celebrazione del lavoro dei comici, e siamo entusiasti di onorare la loro genialità insieme alle eccezionali performance cinematografiche e televisive dell’anno”, ha affermato la presidente dei Golden Globes Helen Hoehne. “Inoltre, siamo orgogliosi di riconoscere il duro lavoro e l’innovazione necessari per realizzare un film che sia allo stesso tempo un blockbuster e artisticamente eccezionale”.

Il vicepresidente esecutivo dei Golden Globes, Tim Gray, ha aggiunto che i film di successo “in genere non sono stati riconosciuti tra i premi del settore, ma dovrebbero esserlo”.

Comandante: trailer del film con Pierfrancesco Favino

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Comandante: trailer del film con Pierfrancesco Favino

01 Distribution ha diffuso il trailer di Comandante, il film di Edoardo De Angelis con protagonista Pierfrancesco Favino. Nel cast del film anche Massimiliano Rossi,  Johan Heldenbergh e con Silvia D’Amico. La sceneggiatura è scritta da Sandro Veronesi e Edoardo De Angelis dalla quale è tratto l’omonimo romanzo edito da Bompiani. Le musiche del film sono composte da Robert Del Naja.

Comandante presentato come film d’apertura in concorso alla 80ª Mostra Internazionale dell’Arte Cinematografica di Venezia, una produzione Indigo è Film, O’Groove con Rai Cinema, Tramp LTD, VGroove, Wise Pictures in associazione con Beside Production, in collaborazione con Paramount+ ed è prodotto da Pierpaolo Verga, Nicola Giuliano, Attilio De Razza, Edoardo De Angelis, Francesca Cima, Carlotta Calori, Viola Prestieri in associazione con Mariagiovanna De Angelis e Antonio Miyakawa, in collaborazione con Marina Militare, Cinecittà. Il film sarà distribuito in Italia da 01 Distribution e uscirà nelle sale dal 31 ottobre.

La trama del film

All’inizio della Seconda guerra mondiale Salvatore Todaro comanda il sommergibile Cappellini della Regia Marina. Nell’ottobre del 1940, mentre naviga in Atlantico, nel buio della notte si profila la sagoma di un mercantile che viaggia a luci spente, il Kabalo, che in seguito si scoprirà di nazionalità belga e carico di materiale bellico inglese, che apre improvvisamente il fuoco contro il sommergibile e l’equipaggio italiano. Scoppia una breve ma violenta battaglia nella quale Todaro affonda il mercantile a colpi di cannone. Ed è a questo punto che il Comandante prende una decisione destinata a fare la storia: salvare i 26 naufraghi belgi condannati ad affogare in mezzo all’oceano per sbarcarli nel porto sicuro più vicino, come previsto dalla legge del mare. Per accoglierli a bordo è costretto a navigare in emersione per tre giorni, rendendosi visibile alle forze nemiche e mettendo a repentaglio la sua vita e quella dei suoi uomini. Quando il capitano del Kabalo, sbarcando nella baia di Santa Maria delle Azzorre, gli chiede perché si sia esposto a un tale rischio contravvenendo alle direttive del suo stesso comando, Salvatore Todaro risponde con le parole che lo hanno reso una leggenda: “Perché noi siamo italiani”.

Shrek: Airbnb offre la possibilità di soggiornare nella palude dell’orco

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C’era una volta un asino molto loquace che accettò di fare da custode della palude di Shrek e prima di rimettersi in viaggio, decise di invitare le persone a trascorrere una notte da orchi proprio nella palude, disponibile ora per un soggiorno unico solo su Airbnb.

Situata tra le colline delle Highlands scozzesi, la casa nella palude di Shrek è un rifugio decisamente grezzo e appartato, adatto a un orco in cerca di solitudine e, per la prima volta in assoluto, anche ai suoi più grandi fan.

“La palude di Shrek è incantevole, semplicemente bellissima. È il luogo perfetto per intrattenere gli ospiti”, racconta Ciuchino, aggiungendo: “Sai qual è la cosa che mi piace di più? Tutto, dal paesaggio incolto agli interni modesti, fino alle rocce! Non vedo l’ora che gli ospiti possano scoprire questa fangosa fetta di paradiso”.

Con Ciuchino al comando, gli ospiti avranno la possibilità di vivere un soggiorno “a strati” per due incredibili notti stellate – ma senza torce, forconi e indiscreti cavalieri Duloc.

Il soggiorno nella palude di Shrek

Un tempo rifugio per le creature delle fiabe, la casa nella palude di Shrek dà un significato completamente nuovo al concetto di casa sull’albero. Grazie alla combinazione di natura, interni deliziosamente rustici e una caratteristico bagno in dependance, il soggiorno nella palude offre sicuramente un’esperienza unica nel suo genere. E visto l’inestimabile valore che il rifugio di Shrek ha rappresentato per le creature fiabesche di ogni tipo, sarà prenotabile in maniera gratuita per due notti, dal 27 al 29 ottobre, per un massimo di tre ospiti*.

Durante il soggiorno in questo spettacolare paesaggio paludoso, gli ospiti potranno:

  • Rilassarsi a lume di candela (di cerume);
  • Distendersi sul divano gustando un delizioso parfait;
  • Raccontarsi storie attorno al falò fino a notte fonda;
  • Divorare una montagna di waffle appena sfornati al mattino;
  • Godere della privacy senza paragoni che solo un bagno in dependance (sapete benissimo quale) può offrire.

Come prenotare

Gli appassionati di cipolle e orchi possono richiedere di prenotare la casa nella palude di Shrek a partire dal 13 ottobre alle 19:00 su airbnb.com/shrek. Gli ospiti sono responsabili del proprio viaggio di andata e ritorno dalla Scozia.

Per celebrare i bei ricordi d’infanzia che durano tutta la vita, Airbnb farà una donazione una tantum all’ente di beneficenza HopScotch Children’s Charity, che offre ai bambini scozzesi più vulnerabili e svantaggiati la possibilità di intraprendere viaggi educativi e dinamici.

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