Sembra che Guardiani
della Galassia Vol. 3 sarà l’ultima
apparizione di Gamora nel MCU, a detta di Zoe
Saldana. Dopo la sua assenza trai Guardiani in
Thor: Love and Thunder,
sappiamo che il terzo film del franchise diretto da
James
Gunn potrebbe essere incentrato sulla ricerca della
Gamora del passato rimasta bloccata nel futuro alla fine di
Avengers: Endgame. Ma sappiamo
anche che il Volume 3 sarà l’ultimo di questi personaggi,
informazione che mette vagamente in crisi la speranza di un happy
ending.
I Marvel Studios non hanno annunciato alcun
piano per riportare Gamora in gioco dopo Guardiani
della Galassia Vol. 3, lasciando Zoe
Saldana in balia delle domande sul futuro del suo
personaggio. Durante una nuova intervista con Variety, l’attrice ha
risposto ad alcune domande sui suoi piani per la Fase 5 del
MCU, ed ecco cosa ha risposto:
“Non riesco mai a dire di no a niente, ma quel trucco verde?
Non mi arrabbierei se non accadesse di nuovo. [Ride] Mi manca
Gamora ma non mi mancano le telefonate alle 3:30 del mattino e le
sessioni di trucco di cinque ore e le successive visite dal
dermatologo.”
La risposta è molto vaga, ma come al
solito in questi casi, non conferma né smentisce. Si tratta di un
vero e proprio saggio di diplomazia! Non ci resta che aspettare,
intanto sappiamo per certo che vedremo Zoe
Saldana in Guardiani della Galassia Vol.
3 e in Avatar: La via dell’Acqua, a
dicembre.
Nel film Marvel Studios l’amato gruppo di
emarginati sembra po’ diverso ultimamente. Peter Quill, ancora
provato dalla perdita di Gamora, deve riunire intorno a sé la sua
squadra per difendere l’universo, oltre a proteggere uno di loro.
Una missione che, se non sarà portata a termine con successo,
potrebbe portare alla fine dei Guardiani così come li
conosciamo.
Il nuovo film del
franchise di Alien prodotto da Disney e 20th
Century sta finalmente andando avanti, alla luce degli importanti
aggiornamenti su cast e stato delle riprese. Il franchise farà
quindi ritorno, dopo lo stop causato dalla fusione di Fox con
Disney e la conseguente sospensione di tutti i progetti di sequel e
prequel. All’inizio
del 2022 è stato annunciato che il regista di Don’t
BreatheFede Álvarez era incaricato di
dirigere il film, che dovrebbe fungere da soft reboot del
franchise.
Lo stato del riavvio del film
Alien targato Disney ha recentemente ricevuto due importanti
aggiornamenti grazie a un report di Deadline che ha rivelato che
l’attrice di Pacific Rim: UprisingCailee
Spaeny è in trattative per recitare nel ruolo principale
dopo essere diventata la prima scelta dello studio dopo numerosi
incontri con i produttori e con Álvarez. È stato anche rivelato che
lo studio è così soddisfatto dello stato attuale del nuovo film di
Alien che il progetto sta andando avanti e la
speranza è di iniziare le riprese all’inizio del 2023, anche se non
è stata ancora annunciata nessuna data d’uscita.
I piani per un nuovo film di
Alien hanno assunto molte forme negli ultimi anni.
Non solo Ridley Scott aveva in programma un terzo
film prequel dopo Prometheus e Alien: Covenant, ma Fox stava sviluppando
Alien 5 come una potenziale possibilità per
riportare in vita Ripley di Sigourney Weaver. Questi piani sono cambiati
dopo l’acquisizione di 20th Century da parte della Disney, portando
entrambi i progetto allo stop. Invece di continuare ciò che era già
in produzione, la Disney e la 20th Century hanno assunto
Fede Álvarez per realizzare il nuovo film di
Alien.
L’illustratrice Rachel
Hoo ha condiviso su
Instagram una toccante fanart che i fan del MCU non si possono perdere. Si
tratta di un tributo ai caduti del Marvel Universe: vediamo
T’Challa che è seduto tra Tony Stark e Natasha
Romanoff mentre si gode l’aldilà. Ovviamente è immancabile la
battuta ironica ma affettuosa di Tony, estremamente “in
character”.
Dopo la scomparsa di Chadwick
Boseman, i Marvel Studios non hanno voluto sostituire
l’interprete di T’Challa per il sequel di Black Panther,
attualmente in sala, e così anche nella finzione del MCU, il personaggio è scomparso a
causa di una misteriosa malattia che il re del Wakanda aveva tenuto
nascosta a tutti.
Nel film Marvel
Studios Black Panther: Wakanda
Forever, la Regina Ramonda (Angela
Bassett), Shuri (Letitia Wright), M’Baku
(Winston Duke), Okoye (Danai
Gurira) e le Dora Milaje (tra cui Florence
Kasumba) lottano per proteggere la loro nazione dalle
invadenti potenze mondiali dopo la morte di Re T’Challa. Mentre gli
abitanti del Wakanda cercano di comprendere il prossimo capitolo
della loro storia, gli eroi devono riunirsi con l’aiuto di War Dog
Nakia (Lupita Nyong’o) e di Everett Ross
(Martin Freeman) e forgiare un nuovo percorso per
il regno del Wakanda. Il film presenta Tenoch Huerta Mejía nel
ruolo di Namor, sovrano di una nazione sottomarina nascosta, ed è
interpretato anche da Dominique Thorne, Michaela Coel,
Mabel Cadena e Alex Livinalli. Black Panther: Wakanda
Foreverè diretto
da Ryan Coogler e prodotto da Kevin
Feige e Nate Moore.
Negli anni il regista M.
Night Shyamalan ci ha abituato a film carichi di tensione,
sempre al limite tra la realtà e la fantasia. Opere come Il
sesto senso,Unbreakable – Il predestinato,
Signs, The Visit o il recente
Old sono esemplari a
riguardo, presentando atrmosfere suggestive e inquietanti e
dimostrando tutta la maestria del regista nel rendere questo il
punto di forza dei suoi lavori. Uno dei suoi lavori meno citati e
meno apprezzati al momento della sua distribuzione è invece
Lady in the Water (qui la recensione), film del
2006 che ha segnato per il regista l’inizio di una nuova fase della
sua carriera.
Si tratta in questo caso di un
thriller psicologico, ispirato ad una fiaba che lo stesso regista
aveva ideato per i suoi figli, poi pubblicata come Lady in the
Water: A Bedtime Story, in concomitanza con l’uscita del film.
Un’opera dunque dai toni profondamente fiabeschi, incentrato sullo
scopo delle persone nella vita, dove bene e male si affrontano
attraverso quei continui colpi di scena con cui il regista ha da
sempre abituato i suoi fan. Come anticipato, però, il film è stato
accolto piuttosto male dalla critica e dal pubblico, con incassi di
molto al di sotto delle aspettative e addirittura candidato ai
Razzie Awards.
Pur con i suoi limiti, Lady in
the Water risulta oggi essere un film piuttosto incompreso,
che attraverso lo stile del regista propone sì riflessioni non
originali ma dotate comunque di un certo fascino. Prima di
intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile
approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama e al
cast di attori. Infine, si elencheranno anche le
principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
Lady in the Water: la
trama del film
Protagonista del film è
Cleveland Heep, un addetto alla manutenzione in un
residence con piscina a Filadelfia. Negli ultimi tempi nota che
qualcuno utilizza la piscina condominiale di sera contro il
regolamento condominiale. Una notte, sente dei rumori in piscina e,
intenzionato a catturare il misterioso nuotatore, comincia a
perlustrare la zona, ma all’improvviso scivola sul bordo bagnato,
batte la testa e rotola svenuto nell’acqua. Si risveglia nella sua
camera e una giovane donna nuda è seduta di fronte a lui. Si scopre
che si chiama Story ed è una Narf, cioè una specie
di ninfa proveniente dal misterioso “Mondo Azzurro”.
La misteriosa ragazza sembra avere
il compito di motivare un grande scrittore a completare il suo
lavoro, che migliorerà il futuro dell’umanità. Ma la ninfa è
inseguita da uno Scrunt, una feroce creatura simile a un lupo, che
proverà a ucciderla prima che possa completare il suo compito.
Affinché possa tornare nel suo mondo, la ninfa ha bisogno
dell’aiuto di diverse persone, ognuna delle quali svolgerà una
precisa funzione. Heep si imbarca così in un’imprevedibile
avventura, ricca di mistero e pericoli, che lo porterà a
confrontarsi con segreti inaspettati e anche con il suo traumatico
passato.
Lady in the Water: il cast
del film
Ad interpretare Cleveland Heep vi è
l’attore PaulGiamatti, noto per film come Sideways,
Cinderella Man e La versione di Barney. L’attore era
il primo della lista stilata da Shyamalan per il protagonista e
accettò subito con grande entusiasmo, avendo particolarmente
apprezzato la sceneggiatura. Per la parte si era pensato anche al
premio Oscar Kevin Costner, ma Giamatti confermò
la sua disponibilità prima che quest’ultimo potesse anche solo
essere contattato. Accanto a lui, nei panni della misteriosa donna
di nome Story, vi è invece l’attrice Bryce Dallas
Howard.
Oggi nota per film come Jurassic
World o The Help, l’attrice era qui in uno dei suoi
primi ruoli da protagonista. Lady in the Water è stata
inoltre la sua seconda collaborazione con Shyamalan, avendo già
recitato per lui in The Village. Sono poi presenti nel
film gli attori Bob Balaban nei panni di Harry
Farber, Jeffrey Wright
in quelli di Mr. Dury e Cindy Cheung come
Young-Soon Choi. Di particolare rilievo è poi la presenza
dell’attore Jared Harris
nel ruolo di Goatee Smoker. Lo stesso M. Night
Shyamalan, come suo solito, si è ritagliato un cameo nel
film. Egli è lo scrittore Vick Ran.
Lady in the Water: il
trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di
Lady in the Water grazie alla sua
presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming
presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi
di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes e
Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
mercoledì 16 ottobre alle ore
21:00 sul canale Warner TV.
Per tranquillizzare i suoi fan di
Instagram,
Zendaya ha condiviso una storia dalla location in cui
sta girando in questo momento Dune
2. L’attrice si rivolge ai suoi fan dicendo che è
stata assente dal social principalmente perché impegnata su set e
manda tanto amore a tutti da Arrakis. La scritta, piccolissima,
campeggia in una foto di un tramonto che toglie il fiato, quasi
come fosse davvero un tramonto extraterrestre.
Viaggio mitico ed emozionante di un
eroe, Dune narra la storia di Paul Atreides, giovane
brillante e dotato di talento, nato per andare incontro a un
destino più grande della sua immaginazione, che deve raggiungere il
più pericoloso pianeta dell’universo per assicurare un futuro alla
sua famiglia e al suo popolo. Mentre forze malvage combattono per
l’esclusivo possesso della più preziosa risorsa esistente sul
pianeta — una spezia capace di liberare tutte le potenzialità della
mente umana — solo coloro i quali sapranno sconfiggere le proprie
paure sopravviveranno.
Denis
Villeneuve ha diretto Dune
e ha scritto la sceneggiatura insieme a Jon Spaihts ed Eric Roth,
basata sul romanzo omonimo scritto da Frank Herbert. Il film è
prodotto da Mary Parent, Denis Villeneuve, Cale Boyter e Joe
Caracciolo, Jr. I produttori esecutivi sono Tanya Lapointe, Joshua
Grode, Herbert W. Gains, Jon Spaihts, Thomas Tull, Brian Herbert,
Byron Merritt e Kim Herbert.
Emancipation – Oltre la libertà racconta la storia
incredibile di Peter (Will
Smith), un uomo nato schiavo che fugge dalla schiavitù
affidandosi al suo ingegno, alla sua fede incrollabile e all’amore
profondo per la sua famiglia per tentare in tutti i modi di eludere
i cacciatori a sangue freddo e sopravvivere alle spietate paludi
della Louisiana alla ricerca della libertà. Il film si ispira alle
foto della schiena di “Whipped Peter” (Peter il fustigato) scattate
durante una visita medica dell’esercito dell’Unione e pubblicate
nel 1863 su Harper’s Weekly; in particolare, una delle immagini
nota come “La schiena flagellata” (The Scourged Back), che mostra
la schiena nuda di Peter completamente ricoperta da cicatrici,
frutto di tutte le frustate ricevute dai suoi schiavisti, contribuì
alla crescente opposizione pubblica alla schiavitù.
Emancipation – Oltre la libertà è diretto da
Antoine Fuqua, da una sceneggiatura di William N.
Collage. Il film è prodotto da Will Smith e Jon Mone per conto di
Westbrook Studios, Joey McFarland per conto di McFarland
Entertainment e Todd Black per conto di Escape Artists. Chris
Brigham, Antoine Fuqua, James Lassiter, Heather Washington, Cliff
Roberts, Glen Basner e Scott Greenberg sono i produttori
esecutivi.
Black Panther: Wakanda Forever ha introdotto
il personaggio di Riri Williams, alias Ironheart
(Dominique Thorne), una giovane e geniale
inventrice che potrebbe essere potente e intelligente quanto l’eroe
a cui succede: Iron Man
(Robert
Downey Jr.). Nei fumetti originali,
Riri è apparsa per la prima volta nel 2016 in
Invincible Iron Man Vol. 3 #7, per poi essere presentata
veramente nello stesso anno e volume nel numero #9. Sebbene
Black Panther: Wakanda
Forever abbia apportato alcune modifiche alla sua
storia d’origine, il personaggio di Riri Williams presenta comunque somiglianze
evidenti con Iron Man
stesso.
Anche se non si sa se il Marvel Cinematic
Universe si discosterà ancora di più dai fumetti, decisione che
potrebbe avere un impatto sul modo in cui le capacità di
Riri sono paragonabili a quelle dell’armatura di
Iron Man/Tony Stark, i due personaggi hanno un
talento di base simile. Tuttavia, è vero che sia nei fumetti che
nell’universo cinematografico, Riri potrebbe superare completamente
Iron Man, per arguzia e potenza.
Quanto è potente l’armatura di
Ironheart rispetto a quelle di Iron Man?
Quando si confronta la
realizzazione dell’armatura di Iron Man
firmata da Tony Stark con la versione di Riri Williams, possiamo notare delle
differenze chiave che influiscono sulla potenza di ciascuna tuta.
Nella versione di Black Panther: Wakanda Forever, sia l’armatura
di Riri che quella di Tony Stark presentano
caratteristiche simili, tra cui il volo, la possibilità di lanciare
esplosioni e un’interfaccia AI. Tuttavia, una differenza
fondamentale tra il prodotto finale di Riri e le armature di
Iron
Man è che quella di Riri è realizzata
in vibranio e influenzata dai precedenti progetti di Stark e dalla
tecnologia wakandiana, il che la rende la versione più avanzata
della tuta finora, e quindi probabilmente più potente. Inoltre, la
versione finale dell’armatura Ironheart del MCU, che Riri ha
costruito nel Wakanda, è la sua prima tuta completamente finita
dopo la bozza realizzata nel suo garage al MIT.
Ciò significa che la sua prossima armatura, dopo aver restituito
quella realizzata in Wakanda, sarà probabilmente ancora più
resistente della precedente, soprattutto se continuerà a
collaborare con Shuri (Letitia
Wright), il che significa che potrà probabilmente superare
ogni armatura di Iron
Man.
Riri Williams è più intelligente
di Tony Stark nel MCU?
Quando il personaggio di
Riri Williams è stato introdotto per la prima
volta nei fumetti, il suo creatore ha affermato che Riri era più
intelligente di Tony
Stark. Ma, nella versione cinematografica, i
personaggi potrebbero essere troppo simili per trarre una
conclusione definitiva. Nel film, sia Tony che
Riri frequentano il MIT in età
incredibilmente giovane: l’Iron Man originale si laurea al MIT
all’età di 17 anni, mentre Riri frequenta la scuola all’età di 15
anni in Black Panther: Wakanda Forever. Sebbene il
film non menzioni l’anno in cui Riri frequenta la scuola, potrebbe
essere sulla buona strada per diplomarsi alla stessa velocità di
Tony, se non prima. Inoltre, entrambi i personaggi costruivano
macchine complesse ancor prima di compiere 10 anni e, negli anni
successivi, entrambi hanno creato le loro armature in condizioni
avverse, dovendo ricavare i pezzi da vecchi missili o dai rottami
del MIT. Anche se Riri ha avuto Iron Man come
fonte di ispirazione, questo non significa necessariamente che ci
sia voluto meno ingegno da parte sua per creare la sua prima
armatura da Ironheart, soprattutto considerando che Stark
aveva un vantaggio schiacciante che Riri non aveva: la
ricchezza.
È sempre difficile confrontare le
capacità di due persone straordinarie come Riri Williams e Tony
Stark. Mentre Tony aveva
l’intelligenza e il potere necessari per creare le sue armature di
Iron Man, su cui Riri può lavorare, l’eroina ha
dalla sua il potenziale per migliorare il lavoro di Tony con una
nuova prospettiva e un maggiore coinvolgimento di Shuri, un genio a
sé stante. Nel complesso, questo suggerisce che, sebbene Riri Williams e Tony Stark siano al momento
paragonabili per le loro capacità, si spera che Riri sia in grado
di accettare la scomparsa di Iron Man e
di superarlo in tutti i campi.
Sarebbe stato contento il
Francesco Nuti di Madonna che silenzio
c’è stasera ad assistere all’impresa dei Manetti
Bros., capaci di spostare sul mare il Santuario mariano di Monte
Grisa a Trieste per farne la spettacolare sede del Museo con cui si
apre il loro nuovo Diabolik – Ginko all’attacco!. Al
cinema dal 17 novembre, grazie a 01 Distribution, nel secondo film
della trilogia sul Re del Terrore creato dalle sorelle Giussani
cambia tutto, a partire dall’interprete principale.
Diabolik – Ginko
all’attacco! Dopo Marinelli, Gianniotti
Non più Luca Marinelli,
salpato per altri lidi, ma l’ex Grey’s AnatomyGiacomo
Gianniotti, dallo sguardo glaciale e un incontestabile
physique du rôle, che ci accompagnerà fino alla fine del
terzo film (già girato insieme a questo e attualmente in post
produzione) insieme agli altri protagonisti: la Eva Kant di
Miriam Leone, l’Ispettore Ginko di Valerio Mastandrea e la sua amata Altea,
duchessa di Vallenberg, con la quale entra in gioco anche Monica Bellucci.
Figure che in questa
occasione rubano la scena al criminale di nero vestito, vittima del
geniale trabocchetto del poliziotto cui il film è intitolato (a
partire dall’albo originale n. 16 del 1964, citato con assoluto
rispetto filologico financo nel punto esclamativo) e del tradimento
della sua complice storica, che in questa occasione vediamo vestire
per la prima volta l’iconica e aderentissima tuta.
Non solo Diabolik,
guidano le donne
Sulla vendetta di Eva
Kant – e la sua collaborazione con le forze dell’ordine – si fonda
molto dell’intreccio di questa nuova avventura, nella quale è
proprio l’elemento femminile a dominare. Il privato della coppia di
ladri, con dinamiche definite dagli stessi Manetti “alla Sandra
e Raimondo“, e la tormentata e clandestina relazione tra Ginko
e la duchessa Altea, danno tutt’altro rilievo alla sfera
sentimentale, e un nuovo equilibrio al thriller che offre uno
sviluppo maggiore alla Origin Story dell’anno scorso.
Allargando l’orizzonte
degli eventi e aggiungendo linee narrative, si perde forse qualcosa
rispetto all’asciuttezza e compattezza del primo film, che in molti
avevano faticato a digerire viste certe scelte stilistiche. Ma pur
guadagnando in dinamismo e varietà, e offrendo al pubblico una
apprezzabile cura quanto a location e aspetto visivo (sin dalla
sigla iniziale, affidata all’inedito di Diodato e a un balletto in
perfetto stile Bond), il punto debole di questo secondo capitolo
sembra essere nel racconto vero e proprio.
Un film da vedere,
principalmente
Nella scrittura di molte
sequenze, in primis, dalle quali si vorrebbe ben più che la fedeltà
a una tavola disegnata e un realismo maggiore di quello sufficiente
a far procedere una storia divisa in vignette. Secondariamente,
nella gestione di alcune interpretazioni, a tratti stonate anche
rispetto al particolare contesto, e che forse alcuni dettagli
secondari (per esempio l’acconciatura di
Gianniotti, iconica al pari dello sguardo e del
costume di Diabolik) avrebbero potuto sostenere piuttosto che
affossare.
Il risultato resta
piacevole da vedere, e da sentire, considerata la colonna sonora di
Pivio e Aldo De Scalzi e nonostante tutto (e tutti) sembri
funzionare meglio nelle scene non parlate. O nelle quali non ci si
debba sforzare troppo per trovare una spiegazione valida a quanto
messo in scena o conservare la sospensione dell’incredulità. In
ogni caso, come dichiarato, “la guerra a Diabolik continua“,
vale la pena essere fiduciosi e aspettarsi una degna conclusione di
questa trilogia, capace comunque di riportarci indietro nel tempo…
e di regalarci il cameo – quello sì, davvero toccante per gli
spettatori più nostalgici – dello scomparso gettone telefonico.
In una recente intervista con
GQ, in cui non si risparmia e fa
anche mostra di un insospettato fisico scolpito, Andrew Garfield ha descritto la fratellanza
che ha sentito mentre lavorava a Spider-Man:
No Way Home. L’attore ha ricordato il suo periodo sul
set e il supporto che lui e Tobey Maguire hanno dato a Tom
Holland mentre concludeva la sua personale
trilogia:
“Fare [No Way Home] è stato
davvero bellissimo. Dovevo trattarlo come un cortometraggio su
Spider-Man con gli amici. La pressione era totale. Era tutto sulle
spalle di Tom, perché è la sua trilogia. E io e Tobey eravamo lì
per fornire supporto e divertirci il più possibile, in realtà, ed
essere il più inventivi, fantasiosi e un po’ stupidi possibile.
Sai, tra noi tre pensavamo che sarebbe stato interessante, perché
tutti e tre ci sentiamo in qualche modo proprietari del ruolo, ma
quello che ha vinto sul set è stato lo spirito di fratellanza,
credo. E penso che questo si manifesti in quello che abbiamo
girato.”
Dopo tante notizie incerte arriva
finalmente da Disney la conferma che Pretty Princess
3 si farà. Il film sarà un sequel delle storie di
Mia Thermopolis, interpretata da Anne Hathaway. Dopo quasi due decenni di
trattative, il film è in fase di sviluppo alla Disney. Il franchise
ruota attorno a Mia Thermopolis, un’adolescente americana un po’
imbranata che ha scoperto di essere l’erede al trono di Genovia, un
regno europeo.
I film di Pretty
Princess sono acclamati come uno dei punti di lancio della
carriera di Hathaway, con la giovane star che ha ottenuto ampi
consensi per la sua interpretazione nel primo film, mentre ha
ottenuto recensioni positive nel sequel, Principe azzurro
cercasi, che però è stato male accolto dalla critica.
The Hollywood Reporter ha annunciato
che la Disney sta ufficialmente sviluppando Pretty Princess 3. Il
progetto, descritto come una continuazione della storia di
Hathaway, sarà scritto da Aadrita Mukerji. Al
momento, Anne Hathaway non ha firmato un accordo
per tornare per il sequel, sebbene la produttrice originale
Debra Martin stia tornando nella squadra e mentre
Melissa Stack di The Other Woman
è la produttrice esecutiva. Chissà se all’indomani dei suoi primi
40 anni, Hathaway non si senta pronta a tornare nei panni, ormai da
adulta di Mia Thermopolis.
Sappiamo però che Julie
Andrews non tornerà nel film, dato che lei stessa aveva
declinato l’offerta di fronte a un eventuale e non ancora certo
ritorno nei panni dela Regina di Genovia.
Di seguito la sinossi del primo
film:
Mia Thermopolis è una
quindicenne come tante altre, che cerca di destreggiarsi tra la
scuola, le compagne che la prendono in giro perché sono più
popolari di lei, una migliore amica di nome Lilly dai modi
piuttosto frivoli e ottusi che non la capisce fino in fondo, e il
ragazzo che le piace che non la considera minimamente. Ma tutto
questo non basta, perché da un giorno all’altro l’imbranata Mia
scopre di essere una principessa. Erede al trono del principato di
Genovia, Mia scopre le sue origini regali grazie alla nonna
Clarisse Renaldi che le rivela la notizia a causa della morte del
padre. È quindi dovere di Mia diventare una buona principessa e
seguire le lezioni di etichetta da sua nonna, tutto questo in gran
segreto per paura della stampa.
In una recente intervista con
Collider per parlare del suo
film d’azione natalizio
Una Notte Violenta e Silenziosa,
David Harbour afferma che girerà Stranger Things 5 e
Thunderbolts
contemporaneamente nel 2023. L’attore ha dichiarato che entrambe le
produzioni dovranno “condividerlo”, e che ci sarà una sorta di
programmazione tra i due produttori, Netflix e Marvel, per consentire a Harbour di
essere pienamente coinvolto in entrambi i progetti.
“Dovranno fare un avanti e
indietro con me. Dovranno in qualche modo condividermi. E quindi è
un po’ come, non so esattamente come ci stanno lavorando, ma credo
che alterneranno le settimane di lavoro, qualcosa del genere in cui
andrò avanti e indietro. Entrambi vengono girati ad Atlanta.
Potrebbe anche essere stato strutturato in questo modo, ma sì, si
farà così, quindi posso letteralmente girare una scena in
Stranger Things e salire in macchina e correre
verso la scena Marvel per girare una scena lì,
forse.”
In Stranger
Things, serie a cui Harbour deve la sua notorietà,
l’attore interpreta lo sceriffo Jim Hopper, padre putativo di
Undici e protagonista di una storia d’amore con Joice, nonché eroe
action atipico ma fondamentale per la lotta contro il Sottosopra.
In Thunderbolts,
David Harbour tornerà a interpretare il
Guardiano Ross, personaggio che ha esordito in Black Widow nel 2021.
Dopo essere stato presentato
in concorso all’ultima edizione della
Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di
Venezia, arriva nelle sale italiane Saint Omer, acclamata opera prima
della documentarista Alice Diop (vincitrice del
Premio César per il miglior cortometraggio con Vers la
tendresse).
Liberamente ispirato a un fatto di
cronaca che ha sconvolto l’opinione pubblica francese, nel film la
scrittrice Rama, in cerca di spunti per una rivisitazione del mito
di Medea, segue il processo di Laurence, accusata di aver ucciso la
figlioletta abbandonandola di notte su una spiaggia.
A vestire i panni di queste due
carismatiche protagoniste, Kayije Kagame
(vincitrice del premio Goncourt con Trois femmes
puissants) e Guslagie Malanda (Mon amie
Victoria), affiancate da Valérie Dréville
(Suite Armoricaine) e Xavier Maly (La
ragazza con il braccialetto).
Vincitore a Venezia del Leone d’Argento – Gran premio
della giuria e del Leone del Futuro – Premio
Venezia opera prima “Luigi De Laurentiis” – nonché per la
Miglior sceneggiatura al Chicago International Film
Festival, come Miglior film al Gent International
Film Festival, Miglior film e Miglior sceneggiatura al
Sevilla International Film Festival e come Miglior
film al Geneva International Film Festival –
Saint Omer rappresenterà la Francia agli Oscar
2023, nella categoria Miglior film internazionale.
Il film arriverà in tutte le sale cinematografiche italiane
l’8 dicembre distribuito da Medusa
Film per Minerva Pictures.
La trama di Saint Omer
Tribunale di Saint-Omer. La
scrittrice trentenne Rama assiste al processo di Laurence Coly, una
giovane donna accusata di aver ucciso la figlia di 15 mesi dopo
averla abbandonata sulla riva di una spiaggia del nord della
Francia. Rama intende trarre dal caso una rivisitazione
contemporanea del mito di Medea. Ma mentre il processo va avanti,
nulla procede come previsto e la scrittrice, incinta di quattro
mesi, si ritroverà a mettere in discussione ogni certezza sulla
propria maternità.
Parlando con Variety, Ralph Fiennes ha discusso del suo possibile
ritorno nei panni di Voldemort nel popolare franchise di
Harry Potter.
E’ della scorsa settimana la notizia che il nuovo leader di
Warner Bros Discovery, David Zaslav, ha dichiarato
di voler investire nel franchise in maniera più articolata e
organizzata, riesumando proprio il lavoro originale di J.K. Rowling.
“Ci concentreremo sui
franchise”, ha detto Zaslav durante la call con gli
investitori. “Non abbiamo un film di Superman da 13 anni. Non
facciamo un Harry Potter da 15 anni. I film DC e i film di Harry
Potter hanno fornito molti dei profitti alla Warner Bros. negli
ultimi 25 anni. Vorrei vedere se possiamo fare qualcosa con J.K. su
Harry Potter in futuro”.
Quando, durante un’intervista, è
stato chiesto a
Ralph Fiennes se fosse stato mai disponibile a
riprendere il ruolo di Voldemort, l’attore ha dichiarato che lo
farebbe certamente: “Certo, certo“, ha risposto Fiennes,
“Non c’è dubbio”. Dopotutto, per quanto sia stata ricca e
importante la carriera di Fiennes, è fuor di dubbio che l’attore ha
trovato la vera fama mondiale proprio con il ruolo di villain nella
saga di Harry Potter.
Il gruppo di coloro che si
esprimono contro l’imminente riavvio di Super
Mario Bros. sta crescendo mentre uno dei
protagonisti del film originale, John Leguizamo,
sta criticando il cast non inclusivo del film d’animazione.
Leguizamo ha recitato nell’adattamento del 1993 del gioco Nintendo
nei panni di Luigi Mario, un idraulico italo-americano e fratello
del personaggio principale che si trova trasportato nella bizzarra
dimensione alternativa di Dinohattan, guidato dal King Koopa di
Dennis Hopper. Il film di Super Mario Bros.
fungerà da punto di partenza per un universo cinematografico
interconnesso di personaggi Nintendo, con Chris
Pratt alla guida del cast vocale nel ruolo di Mario, anche
se non tutti sono d’accordo per il casting.
In una recente intervista con
IndieWire, John Leguizamo ha riflettuto sul
tempo trascorso a realizzare l’adattamento cinematografico
originale di Super
Mario Bros. Mentre guardava al film
d’animazione di prossima uscita, l’ex interprete di Luigi ha
criticato la decisione di scegliere un attore bianco nel ruolo del
protagonista, sentendolo un passo “indietro” nella rappresentazione
dei POC (person of colour) per
il film.
“Molte persone adorano
l’originale. Ho fatto il Comic-Con a New York e a Baltimora, e
tutti dicevano: “No, no, adoriamo quello vecchio, quello
originale”. Non sentono quello nuovo. Non sono amareggiato. È solo
un’occasione persa. I registi Annabel Jankel e Rocky Morton hanno
lottato duramente per me come protagonista perché ero un uomo
latino e loro [lo studio] non volevano che fossi il protagonista.
Hanno combattuto molto duramente ed è stata una tale svolta. Per
loro tornare indietro e non scegliere un altro [attore di colore]
fa schifo.”
Nella versione originale ChrisPratt sarà affiancato dall’ex di
Filadelfia Charlie Day nei panni di Luigi,
Anya Taylor-Joy nei panni della Principessa
Peach, Jack Black nei panni di Bowser,
Keegan-Michael Key nei panni di Toad, Seth Rogen nei panni di Donkey Kong,
Fred Armisen nei panni di Cranky Kong,
Kevin Michael Richardson come Kamek e
Sebastian Maniscalco come Spike.
La Marvel temeva che
Chris Hemsworthpotesse rimanere ucciso durante
le riprese di Limitless
per Disney+. Per oltre un decennio,
Hemsworth ha spinto i limiti dell’allenamento del suo corpo
mantenere un fisico da supereroe cesellato come Thor nell’universo
cinematografico Marvel. Tuttavia, il nuovo reality
di Hemsworth, Limitless, spinge l’attore ancora più in là
nel tentativo di scoprire il pieno potenziale del corpo umano.
Creato dal regista candidato all’Oscar Darren
Aronofsky, Limitless vede
Chris Hemsworth tentare varie acrobazie che
sfidano la morte, tra cui nuotare nelle acque artiche e camminare
lungo una gru-grattacielo.
Durante una recente apparizione su
Jimmy Kimmel
Live,
Chris Hemsworth parla di aver messo alla prova il suo
corpo in Limitless, cosa che ha preoccupato seriamente
la Marvel. Mentre si allenava per
un’intensa acrobazia che prevedeva l’arrampicata su una corda
sospesa a 30 metri, Hemsworth si è infortunato alla caviglia. Ciò
ha provocato una risposta piuttosto unica da parte della Marvel.
“Ho detto: “Fantastico, gireremo
la serie prima che comincino le riprese di Thor”. Ad ogni modo, ho
iniziato ad allenarmi, mi sono fatto male la caviglia e la Marvel è intervenuta e ha detto:
“No. La serie potrebbe ucciderlo, puoi farlo dopo il nostro
film”.
Sembrano molto chiare le priorità
dello studio e soprattutto l’investimento che sta facendo sopra
alla persona di
Chris Hemsworth e al personaggio di Thor!
La star degli X-Men
originali, Kelsey Grammer, affronta il suo potenziale
ritorno al ruolo di Bestia nell’MCU. La serie di film di X-Men ha
avuto i suoi alti e bassi sin dal terzo capitolo, X-Men: Conflitto Finale. Tuttavia, uno dei
maggiori punti di forza di quel film è stato il casting di Grammer
nei panni di Hank McCoy/Bestia. Il suo carisma come personaggio ha
reso il film degno di essere visto. Tuttavia, oltre a un piccolo
cameo in X-Men: Giorni di un Futuro Passato,
Grammer non è stato più riportato in scena nei panni del
personaggio, dal momento che è stato sostituito da una versione più
giovane interpretata da Nicholas Hoult.
A parte Patrick
Stewart e Hugh Jackman, il resto del cast
di X-Men è stato relativamente silenzioso riguardo all’adesione al
MCU. Parlando con
Movieweb,Kelsey Grammer ha parlato della possibilità di
riprendere il ruolo di Bestia. Con l’MCU che ora introduce i
Mutanti e il ritorno di Hugh Jackman come Wolverine, anche Grammer sta
mostrando interesse a tornare.
“Se non mi chiedono di tornare nel
ruolo di Bestia, non andrò mai più a Disneyland. Mi piacerebbe che
lo facessero. Voglio farlo.”
Data la presenza scenica e
l’efficacia del suo ruolo, ci auguriamo anche noi che il Professor
Hank McCoy del MCU abbia il volto di Kelsey Grammer, ma sappiamo che con il
multiverso tutto è possibile e che quindi si potrebbero avere anche
più versioni del personaggio.
Margot Robbie
rivela di aver quasi smesso di recitare dopo
The Wolf of Wall Street. La carriera di Robbie sta
generando di nuovo grande entusiasmo in questa stagione
cinematografica con il suo ruolo nell’imminente epopea
hollywoodiana Babylon di Damien Chazelle. E
l’anno prossimo, la star farà un tuffo di tipo diverso dando vita
alla bambola titolare nell’attesissimo film Barbie di
Greta Gerwig.
Ma l’attuale enorme successo di
Margot Robbie
come star del cinema e produttrice non sarebbe mai arrivato senza
il suo ruolo da protagonista nell’acclamato film del 2013 di
Martin Scorsese
The Wolf of Wall Street. È interessante notare,
tuttavia, che Robbie afferma che il film di Scorsese che l’ha vista
recitare accanto a Leonardo
DiCaprio ha segnato quasi la fine della sua carriera
invece che l’inizio. Parlando con Vanity Fair, la star di Babylon ha rivelato l’ansia che ha provato
dopo che The Wolf of Wall Street l’ha
resa una star internazionale, dicendo che le cose “orribili” che
sono successe l’hanno quasi spinta a rinunciare alla
recitazione.
“Stava accadendo qualcosa in
quelle prime fasi ed è stato tutto piuttosto orribile, e ricordo di
aver detto a mia madre: ‘Non credo di volerlo fare.’ E lei mi ha
guardato, completamente seria, ed era tipo, ‘Tesoro, penso che sia
troppo tardi per non farlo.’ È stato allora che ho capito che
l’unica via era andare avanti.”
Babylon è
un’epica storia originale ambientata nella Los Angeles degli anni
’20. La storia si svolge durante il grande passaggio dell’industria
cinematografica dai film muti ai talkie. “Una storia di
ambizioni smisurate ed eccessi oltraggiosi, ripercorre l’ascesa e
la caduta di più personaggi durante un’era di sfrenata decadenza e
depravazione nella prima Hollywood”, si legge nella sinossi.
Protagonisti sono
Brad Pitt,
Margot Robbie, Diego Calva, Jean Smart, Jovan Adepo, Li Jun Li,
P.J. Byrne, Lukas Haas, Olivia Hamilton,
Tobey Maguire, Max Minghella, Rory Scovel,
Katherine Waterston, Flea, Jeff Garlin, Eric Roberts, Ethan
Suplee, Samara Weaving e
Olivia Wilde. Al cinema da Gennaio 2023.
Prodotto da Marc Platt, p.g.a.,
Matthew Plouffe, p.g.a., Olivia Hamilton, p.g.a. , con produttori
esecutivi Michael Beugg, Tobey Maguire, Wyck Godfrey, Helen
Estabrook, Adam Siegel.
Dal Premio Oscar Damien
Chazelle, regista di
LA LA LAND e WHIPLASH, un
racconto memorabile ambientato nella Los Angeles degli anni ’20.
Babylon,
una storia di ambizioni smisurate e di eccessi oltraggiosi, che
ripercorre l’ascesa e la caduta di molteplici personaggi in
un’epoca di sfrenata decadenza e depravazione nella sfavillante
Hollywood.
Una vita in fuga,
diretto e interpretato dal due volte Premio
OscarSean
Penn, arriva in prima tv su Sky mercoledì 16
novembre, alle 21.15 su Sky Cinema Due e Sky Cinema 4K, in
streaming su NOW e disponibile on demand, anche in qualità
4K.
Tratto dalla vera storia del più
noto falsario della storia americana, Una vita in
fuga ripercorre la vita di Jennifer Vogel nell’arco
di vent’anni, mentre si affaccia nell’età adulta, affrontando il
rapporto contrastato con l’amato padre, il truffatore John
Vogel.
Per raccontare questo complicato
rapporto familiare, nel film Sean Penn recita assieme ai figli
Dylan Penn e Hopper Jack Penn,
che interpretano i ruoli di Jennifer e di suo fratello Nick.
Completano il cast il candidato all’Oscar Josh Brolin, il due volte vincitore del Tony
Award Norbert Leo Butz, e ancora Dale
Dickey, Eddie Marsan, Bailey
Noble, e Katheryn Winnick, oltre alla
seguitissima artista musicale Jadyn Rylee nel suo
primo ruolo di attrice.
Adattata dal libro Flim-Flam
Man: The True Story of My Father’s Counterfeit Life di
Jennifer Vogel, la sceneggiatura è firmata dal drammaturgo premiato
con il Tony Award JezButterworth
e da John-Henry Butterworth.
La trama
John Vogel è un padre
anticonformista, emozionante e straordinario che insegna a sua
figlia Jennifer a vivere una vita di rischio e avventura. È
esaltante per una bambina. Crescendo, la realtà inizia a divorare
l’immagine del suo eroe. Le sue storie inverosimili non tornano
più, ma le conseguenze sconsiderate sì. Jennifer costruisce una
vita tutta sua, lontana dalla sua infanzia instabile. Ma mentre i
piani folli di John continuano ad intensificarsi, non può fare a
meno di essere attratta da suo padre e dalla sua avventura più
devastante.
UNA VITA IN FUGA –
mercoledì 16 novembre alle 21.15 su Sky Cinema Due e Sky Cinema 4K,
in streaming su NOW e disponibile on demand, anche in qualità
4K.
Nel 1988 la commedia musicale
Grasso è bello (il cui titolo originale è
Hairpspray) divenne un vero e proprio
cult del suo genere, raccontando di ambizioni e successo e
promuovendo allo stesso tempo una cultura contro la segregazione
raziale. Quel film, diretto da John Waters, è in
seguito divenuto uno dei più grandi successi tra i musical di
Broadway, dove è approdato nel 2002. Questo ritorno in auge del
titolo ha infine portato ad un nuovo rifacimento cinematografico
nel 2007, intitolato anch’esso Hairspray – Grasso è
bello, per la regia di Adam
Shankman, autore dei film Missione
tata e Rock of Ages.
Pur riproponendo grossomodo la
medesima storia, questo nuovo film ha apportato dei significativi
cambiamenti. Innanzitutto, gli autori si sono basati più sullo
spettacolo di Broadway che non sul film del 1988 e ciò ha portato
al taglio di alcuni personaggi, ma anche di scene e canzoni.
Colorito da un cast di celebri interpreti, Hairspray –
Grasso è bello si è poi affermato come un grandissimo
successo, superando i 200 milioni di dollari d’incasso in tutto il
mondo. Il film ha così contribuito ad un rinnovato interesse verso
i musical, divenendone uno dei principali portabandiera di quegli
anni.
Oggi Hairspray – Grasso è
bello si presenta come il sesto musical con maggior successo
di sempre negli Stati Uniti e si pone come uno dei film musicali di
maggior successo degli ultimi dieci anni. Prima di intraprendere
una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire
alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo
qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori
dettagli relativi alla trama, al cast
di attori e alle canzoni presenti
nel film. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il titolo nel
proprio catalogo.
Hairspray – Grasso è bello: la trama del film
Il film, ambientato nel 1962 nella
città di Baltimora, ha per protagonista l’adolescente Tracy
Turnblad, solare e appassionata di danza con il sogno di
partecipare allo spettacolo televisivo Corny Collins Show.
Tra i ballerini di questo vi è anche Link Larkin,
di cui Tracy è segretamente innamorata. Quando si apre un’audizione
per partecipare allo show, la ragazza non si lascia dunque sfuggire
l’occasione, catturando l’attenzione di Corny
Collins, il quale la sceglie per il suo programma. Mentre
si fa sostenere dalla madre Edna per questa nuova
avventura, Tracy si trova però a confrontarsi con un mondo meno
brillante di quello che credeva, dove la segregazione razziale è
all’ordine del giorno.
Hairspray – Grasso è bello: il cast del film
Ad interpretare la protagonista
Tracy vi è NikkiBlonsky, la
quale venne scelta tra numerose candidate pur non avendo esperienze
pregresse in ambito recitativo. Nei panni di sua madre Edna vi è
invece l’attore John Travolta,
il quale per interpretare i panni della corpulenta donna ha dovuto
sottoporsi ad ore e ore di trucco e indossare uno speciale costume
che gli conferiva l’aspetto necessario. Tale costume pesava però
diversi chili, limitando dunque nei movimenti l’attore. Nei panni
dell’affascinante Link Larkin vi è invece Zac Efron, in
quegli anni nel pieno del successo datogli da High SchoolMusic, mentre Corny Collins è interpretato da James
Marsden.
L’attrice Michelle
Pfeiffer interpreta Velma Von Tussle, la manager della
stazione televisiva che trasmette lo show. Quando la Pfeiffer si
accorse che il personaggio è caratterizzato come razzista, divenne
particolarmente preoccupata da ciò che gli spettatori avrebbero
potuto pensare di lei. Nei panni di sua figlia Amber Von Tussle si
ritrova invece BrittanySnow, mentre Amanda Bynes è
Penny Lou Pingleton, migliore amica di Tracy. Queen
Latifah, rapper e attrice, interpreta invece Motormouth
Maybelle. Per questo ruolo si era candidata anche la leggendaria
Aretha Franklyn, senza però ottenere la parte.
Infine, il premio Oscar Christopher Walken recita
nei panni di Wilbur Turnblad, padre di Tracy.
Hairspray – Grasso è
bello: da Big, Blonde & Beautiful a You Can’t
Stop The Beat, le canzoni del film
Per questo nuovo adattamento, gli
autori si sono concentrati in particolar modo sulle canzoni,
facendo sì che si inserissero in modo il più naturale possibile
all’interno del racconto. Un brano celebre come You’re
Timeless to Me viene dunque qui cantato da Wilbur per
farsi perdonare dalla moglie Edna, mentre I Know Where
I’ve Been lo si ritrova durante la marcia di Maybelle
verso la stazione WYZT. Particolarmente celebre è poi il brano
Big, Blondeand
Beautiful. Questo è ispirato ad una frase detta da
Tracy nel film originale e viene qui cantato da Edna e Velma. Due
nuove canzoni utilizzate nel film sono invece Ladies’
Choice, cantata da Link, e Come So Far
(Got So Far toGo), che si può
ascoltare sui titoli di coda.
Particolarmente celebre è invece il
brano You Can’t Stop the Beat. Come noto,
non fu facile per gli attori eseguirlo, in quanto molto complesso a
livello canoro e coreografico. L’unica a non aver riscontrato
problemi è stata Queen Latifah, aiutata dalla sua
esperienza come rapper. A tale brano sono però state apportate
alcune modifhce. Nel film originale il verso conclusivo era cantato
da Velma, offrendo dunque una prima redenzione del suo personaggio.
Ciò non avviene invece in questo film, dove il finale è cantato da
altri personaggi. Ad oggi, è questo il brano più celebre presente
all’interno di Hairspray – Grasso è bello.
Hairspray – Grasso è
bello: il trailer e dove vedere il film in streaming e in
TV
È possibile fruire di
Hairspray – Grasso è bello grazie alla
sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming
presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi
di Google Play, Apple iTunes e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
martedì 15 novembre alle ore
21:00 sul canale Warner TV.
Affascinante thriller sul mondo
della corruzione, Broken City
(qui la recensione) è arrivato
nei cinema nel 2013, diretto da Allen Hughes, già
autore in coppia con il fratello Albert di titoli come La vera
storia di Jack lo squartatore e Codice
Genesi. Questa è invece la sua prima regia in solitaria,
basata sulla sceneggiatura originale scritta da Brian
Tucker. Il film vanta inoltre la presenza di un ricco
cast, composto dal premio Oscar Russell
Crowe, Catherine Zeta Jones e
Mark
Wahlberg, il quale figura anche in veste di
produttore.
La storia di Tucker aveva acquistato
un certo prestigio nel corso degli anni, essendo stata anche
inserita nel 2008 nella Black List delle migliori
sceneggiature ancora non prodotte. Dopo anni di tentativi, il
progettò trovò infine i suoi finanziatori, ottenendo un budget di
circa 35 milioni di dollari. Le riprese poterono a quel punto
iniziare, svolgendosi prevalentemente nelle città di New York e New
Orleans. Una volta distribuito in sala, tuttavia, il film non andò
incontro ad un particolare apprezzamento da parte di critica e
pubblico.
Broken City finì infatti
con l’incassare soltanto 34 milioni di dollari, non riuscendo
quindi a generare il profitto sperato. Anche la critica dimostrò
una certa delusione nei confronti del titolo, lodando gli
interpreti ma indicando proprio nella sceneggiatura le principali
problematiche. Con il tempo, ad ogni modo, il film ha acquisito un
certo fascino per via della sua atmosfera e della sua intricata
trama. Ad ogni passaggio televisivo, infatti, non manca di essere
un titolo particolarmente ricercato, generando curiosità anche solo
per via dei suoi fenomenali interpreti principali.
Broken City: la trama del
film
Protagonista del film è
Billy Taggart, detective della polizia devoto al
suo lavoro e alla giustizia. Egli è sempre determinato ad andare
fino in fondo ai casi in cui si ritrova coinvolto, ma proprio uno
di questi segnerà la sua rovina. Spintosi troppo in là in
un’indagine per omicidio, Taggart è costretto a lasciare la
polizia. Passano sette anni, ed egli è ora un detective privato con
difficoltà ad arrivare a fine mese. La sua sorte sembra cambiare
nel momento in cui l’uomo più potente della città, il sindaco
Nicholas Hostetler, lo ingaggia per un delicato
caso. Il suo compito è infatti scoprire se la moglie
Cathleen lo tradisca o meno. Se ciò venisse
confermato e reso pubblico, rappresenterebbe un serio rischio per
la reputazione del sindaco e la sua rielezione.
Taggart inizia così le sue indagini,
consapevole che un caso come questo potrebbe riportarlo ad ottenere
il distintivo e la credibilità persa da tempo. Con la solita
devozione che lo contraddistingue, si cala così nella vita del
sindaco e del suo mondo. Ben presto, però, scoprirà che dietro il
caso si nasconde ben più che un possibile tradimento coniugale.
Taggart entra in contatto con un contesto dove corruzione e
ingiustizia dominano sul male, e la vendetta è la ricompensa per
chi non segue le regole. Scoperto più di quanto avrebbe dovuto, il
detective si ritrova ora in piena guerra contro il sindaco. Ma
quest’ultimo non sa che la tenacia di Taggart è inarrestabile, e
che egli diventerà il suo peggior incubo.
Broken City: il cast del
film
Non nuovo al ruolo del detective,
l’attore Mark Wahlberg aveva già dato vita a ruoli
simili per i film The Departed
e I padroni della notte. Inizialmente, però, egli non
aveva intenzione di interpretare il ruolo del protagonista in
Broken City. In qualità di produttore, aveva invece
offerto il ruolo di Bill Taggart all’attore Michael
Fassbender, il quale però rifiutò per via di altri
impegni cinematografici. Fu a quel punto che Wahlberg si decise ad
interpretare il ruolo. Come suo solito, si preparò fisicamente ad
esso con lunghe sessioni di allenamento. Inoltre, andò ad
incontrare diversi detective di New York per poter apprendere i
segreti del loro mestiere e potersi calare in modo più realistico
nella parte.
Il personaggio del sindaco Hostetler
venne invece offerto al premio Oscar Russell
Crowe. Questi accettò la parte, dichiarandosi entusiasta
di poter dar vita ad un personaggio malvagio dopo anni di soli
ruoli positivi. Anche lui, come Wahlberg, approfondì tramite
ricerche il contesto narrato nel film, costruendo il suo
personaggio basandosi sulla figura dei gangster di una volta.
Accanto a loro si ritrova poi l’attrice Catherine Zeta
Jones, nel ruolo di Cathleen Hostetler, moglie del sindaco
e iniziale oggetto delle indagini di Taggart. L’attrice premio
Oscar è stata particolarmente lodata per la sua interpretazione,
con un personaggio che ricorda molto il classico ruolo della
femme fatale del genere noir.
All’interno del film si ritrovano
poi anche altri noti interpreti hollywoodiani. Jeffrey
Wright è infatti il capitano Carl Fairbanks, superiore
di Taggart quando questi lavorava in polizia e suo protettore nel
corso del film. Barry Pepper, noto per il ruolo di
Vince nella saga di Maze Runner,
interpreta qui Jack Valliant, avversario di Hostetler alle
elezioni. L’attore Kyle Chanderl, celebre per
The Wolf of Wall
Street e Manchester by the
sea è invece Paul Andrews, manager della campagna
elettorale di Valliant e coinvolto a suo modo nel caso.
L’israeliana Alon Tal, nota per i suoi ruoli
televisivi è invece Katy Bradshaw, assistente di Taggart che aiuta
il detective nel corso delle sue indagini.
Broken City: il trailer e
dove vedere il film in streaming e in TV
Per gli amanti del film, o per chi
volesse vederlo per la prima volta, è possibile fruirne grazie alla
sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming
presenti oggi in rete. Broken City è
infatti presente nel catalogo di Rakuten TV, Chili Cinema,
Google Play, e Apple iTunes. È inoltre
disponibile all’interno della piattaforma Tim
Vision. Per vederlo, una volta scelto il sito di
riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un
abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale
comodità e al meglio della qualità video. È bene inoltre notare che
il noleggio prevede dei tempi di scadenza entro i quali è
necessario guardare il titolo. Il film sarà inoltre presente nel
palinsesto di martedì 15 novembre alle ore
21:20 sul canale Rai 4.
A febbraio arriva
la commedia musicale “Magic
Mike – The Last Dance”, terzo capitolo del franchise
‘Magic Mike’. Dopo lo straordinario successo di critica e pubblico,
Magic Mike – The Last Dance riunisce nuovamente il
team creativo del primo film: Channing Tatum riprende il ruolo di Mike Lane,
mentre
Steven Soderbergh torna alla regia del film, basato su
una sceneggiatura di Reid Carolin, già autore dei
primi due capitoli della saga. Protagonista al fianco di Tatum è
Salma Hayek Pinault (“House of Gucci”,
“Come ti ammazzo il bodyguard 2: La moglie del sicario”).
Dopo una lunga
pausa e in seguito ad un affare fallito che lo ha lasciato al
verde, costringendolo a lavorare come bar tender nei locali della
Florida, per “Magic” Mike Lane (Tatum) è giunta l’ora di tornare
sul palco. Con la speranza di partecipare a quello che considera
l’ultimo show della sua carriera, Mike si dirige a Londra con una
donna ricca e altolocata (Salma Hayek Pinault) che lo attira con
un’offerta che non può rifiutare… e un’agenda già pianificata. La
posta in gioco è altissima quando Mike scopre cosa ha veramente in
mente la donna: riuscirà, insieme ad un nuovo gruppo di ballerini
da rimettere in carreggiata, ad essere in grado di farcela?
I produttori di
Magic Mike – The Last Dance sono Nick
Wechsler, Gregory Jacobs, Tatum, Carolin e Piter
Kiernan; mentre Julie M. Anderson è la
produttrice esecutiva. Fanno parte del cast insieme a Tatum e alla
Hayek Pinault: Ayub Khan Din (“Ackley Bridge”); la
new entry Jemelia George;Juliette
Motamed (“We Are Lady Parts”) e Vicki
Pepperdine (“Johnny English colpisce ancora”).
Il team creativo
di Soderbergh che ha lavorato dietro le quinte, include lo
scenografo Pat Campbell(“The Bastard Son & The
Devil Himself”), il costumista Christopher
Peterson (“The
Irishman”) e il supervisore musicale Season
Kent (“KIMI”, “Lasciali parlare”), con le coreografie di
Alison Faulk e Luke Broadlick,
già entrambi parte del franchise di “Magic Mike”.
Warner Bros.
Pictures presenta “Magic
Mike – The Last Dance“, nelle sale italiane a partire
dal 9 febbraio 2023, distribuito da Warner Bros. Pictures.
Prime Video ha rivelato oggi la prima immagine di
Emma Roberts nei panni di Rex nel nuovo film
Original Space Cadet, la cui produzione è appena
terminata.
Liz
W.Garcia (The Lifeguard) dirige una
sua sceneggiatura originale. Il film racconta la storia di
Rex, una ragazza della Florida amante delle feste che si rivela
essere l’unica speranza per il programma spaziale della NASA dopo
che per caso partecipa ad un training con altri candidati con un
curriculum migliore, ma che non hanno la sua intelligenza, il suo
cuore, e il suo sangue freddo.
Al fianco di Emma Roberts nel cast anche Poppy Liu
(Hacks), Gabrielle Union (The Inspection, Bad Boys
II), Tom Hopper (The Umbrella Academy), la pop
star colombiana Sebastián Yatra, David
Foley (The Kids in the Hall) e
Desi Lydic (Awkward). Prime Video è inoltre lieta
di annunciare nuovi componenti del cast: Kuhoo
Verma (Plan B), Yasha
Jackson (The Flight Attendant),
Troy Iwata (WeCrashed,
Dash & Lily), Andrew Call
(Z: The Beginning of Everything) e
Josephine Huang.
Space Cadet sarà
disponibile in esclusiva su Prime Video in oltre 240 Paesi e
territori nel mondo, al di fuori degli Stati Uniti e del
Giappone.
Diretto da: Liz W.
Garcia Scritto da: Liz W. Garcia Prodotto da: Stampede Ventures, Greg Silverman e
Jon Berg Executive producers: Gideon Yu, Chris Bosco, Emma
Roberts,
Liz W. Garcia e Michael Tadross Finanziato da: Stampede Ventures
Per la prima volta dopo dieci anni,
DreamWorks Animation presenta un nuovo capitolo
dalle favole di Shrek in cui l’audace fuorilegge,
il Gatto con gli Stivali, pagherà un prezzo alto
per la sua famigerata passione per il pericolo e la noncuranza per
la sicurezza. Nonostante abbia perso il conto lungo la strada, il
Gatto ha bruciato otto delle sue nove vite. Per riaverle si
imbarcherà in un’impresa colossale.
Nella versione originale, il
candidato all’Oscar® Antonio Banderas torna a dar voce
al famoso Gatto accompagnandolo in un viaggio epico alla ricerca
della leggendaria Stella dei Desideri nella Foresta Nera per
riappropriarsi delle vite perdute. Avendo una sola vita a
disposizione, il Gatto sarà costretto a chiedere aiuto alla sua ex
partner e nemesi: l’affascinante Kitty “Zampe di Velluto” (la
candidata all’Oscar® Salma Hayek).
Nella loro impresa, il Gatto e Kitty
saranno aiutati – contro ogni buon senso – da un malconcio, loquace
e gioioso randagio, di nome Perro (Harvey Guillén, “Vita da vampiro
– What We Do in the Shadows”). Insieme, il nostro trio di eroi
dovrà rimanere un passo avanti rispetto a Riccioli D’oro (il
candidato all’Oscar® Florence Pugh, “Black Widow”) e alla Famiglia Criminale dei tre
Orsi, composta da “Big” Jack Horner (il vincitore agli Emmy John
Mulaney, “Big Mouth”), e dal terrificante cacciatore di taglie, il
Grande Lupo Cattivo (Wagner Moura, “Narcos”).
“Il
Gatto con gli Stivali 2: L’Ultimo Desiderio” ha nel
cast la vincitrice di un Oscar®Olivia Colman, Ray
Winstone (Black Widow), Samson Kayo (Sliced), il candidato agli
Emmy Anthony Mendez (Jane the Virgin) e la candidata ai Tony Awards
Da’Vine Joy Randolph (Trolls: World Tour).
“Il Gatto con gli Stivali 2:
L’Ultimo Desiderio”, il tanto atteso seguito del film campione
d’incassi nel 2011 e nominato agli Oscar®, è
diretto daJoel Crawforde
prodotto da Mark Swift, lo stesso team creativo dietro all’enorme
successo de “I Croods 2: Una Nuova Era” di DreamWorks Animation. Il
produttore esecutivo del film è Chris Meledandri, fondatore e CEO
di Illumination.
Il personaggio del Gatto con gli
stivali è apparso per la prima volta nel 2004 nel film nominato
agli Oscar® Shrek 2 e immediatamente il pubblico di
tutto il mondo lo ha amato. Il Gatto inoltre, è stato
co-protagonista di altri due sequel di Shrek prima del suo film da
protagonista, comparendo anche in diversi video di animazione e
serie TV DreamWorks. I film di “Shrek” e de “Il Gatto con gli
Stivali” hanno incassato complessivamente più di 3,5 miliardi di
dollari nel mondo.
Le montagne, un cane bianco, un
bambino coraggioso. Di cosa si tratta? Di Belle e Sebastien – Next Generation, pellicola
di Pierre Coré che ripropone in chiave moderna la
storia del legame fra il bambino Sebastien e il suo Pastore dei
Pirenei, Belle.
In questa nuova versione del
racconto, il regista taglia fuori qualsiasi trama secondaria che
possa appesantire il contenuto principale, mettendo a fuoco solo il
loro intimo rapporto la cui fiducia reciproca sta alla base. Il
film, di genere family/avventura, è distribuito da Medusa Film per
Notorious Pictures e sarà in sala dal 17
novembre.
Belle e Sebastien – Next
Generation, la trama
Sebastien (Robinson
Mensah-Rouanet) è un ragazzino di dieci anni la cui vita a
Parigi è fatta di pomeriggi con lo skateboard e qualche marachella.
Quando però la madre parte per Praga, Sebastien è costretto a
passare due settimane in campagna insieme alla nonna Corinne
(Michele Laroque) e alla zia Noémie (Alice
David), il cui rapporto non è però ben consolidato a causa
del poco tempo trascorso insieme.
Dopo un incontro un po’ distaccato e
turbolento con la nonna, Sebastien inizia ad adattarsi alla
quotidianità della fattoria, ma è solo l’arrivo di Belle, Pastore
dei Pirenei, a movimentare le sue giornate. L’avventura insieme
però inizia solo quando il ragazzino ad un certo punto è obbligato
a seguire Corinne per la transumanza, e sarà nel fitto bosco ai
piedi delle alpi che il duo si troverà ad affrontare sfide
indimenticabili.
Un classico senza tempo
Le trasposizioni cinematografiche il
cui fulcro è il rapporto animale – uomo sono da sempre storie
d’amore capaci di far vibrare l’anima. È in una cornice della
montagna francese, lontano dall’urbe, che il racconto del
coraggioso Sebastien e della sua Belle prende forma,
impiantandosi in un contesto sì moderno, ma dalle sfumature
quasi fiabesche. Le montagne innevate, le verdi colline e
il cottage che porta sulle spalle il peso ma anche il profumo degli
anni passati rendono il filmico un’esperienza sensoriale a
trecentosessanta gradi, il cui centro sono le tradizioni antiche
pastorizie (come la transumanza) e il rapporto con la natura e i
suoi abitanti.
In Belle e Sebastien – Next
Generation ciò che cambia di base è solo lo sfondo che
dalla Seconda Guerra Mondiale – con il sub-plot della fuga
degli ebrei che metteva in scena un periodo storico rilevante per
l’umanità – passa a un’ambientazione che si può percepire di più,
quella contemporanea, in cui Sebastien scatta selfie con il Pastore
dei Pirenei e gira con lo smartphone, introducendo il tema
dell’industrializzazione. La contaminazione tecnologica però non
svilisce la storia di per sé simbolica, né tantomeno la priva della
sua essenziale magia e l’impianto narrativo del film rimane
pulito, scorre con naturalezza e assume toni morbidi e
leggeri.
Belle e Sebastien – Next
Generation è una pellicola che continua a proporre una
storia classica e senza tempo, con l’obiettivo di far
immergere lo spettatore nei panorami naturalistici di cui
la Francia è pregna, e al cui centro c’è la storia di
un’amicizia immortale. Dalla fotografia, molto basica ma
estremamente suggestiva nella sua semplicità, si può sentire
l’odore del fogliame, della neve e dei pascoli, ma soprattutto si
riesce a percepire la freschezza delle alpi. Seppur siano tanti i
lungometraggi la cui trama segue le vicende dei due compagni, Belle
e Sebastien rimangono quel duo formidabile la cui visione non è mai
stancante, ma anzi permette di riconciliarsi con la vera bellezza
della vita: il creato.
A 60 anni dalla
prima rapina, il noto criminale della storia dei fumetti è tornato
in azione, con un colpo da maestro: ad essere stata sottratta è la
ricetta del Campari, ideata nel 1860 dal
genio creativo di Gaspare Campari.
Ma non finisce qui,
Diabolik lancia la sua provocazione attraverso i canali social del
brand, con un clamoroso video-annuncio dedicato al poliziotto, suo
acerrimo nemico: “Sarebbe un peccato dover immaginare un mondo
senza Passione, non crede Ispettore?”.
Il gioco guardie e
ladri continua, con una richiesta di riscatto degna dell’abilissimo
ladro. La posta in gioco è alta: quella del Campari, infatti, è una
ricetta che ha radici lontane ed è rimasta segreta fino ad oggi,
dando vita ad un prodotto unico, da sempre sinonimo di Passione e
Creatività.
Per riaverla e
poter continuare a godere dell’iconico bitter e di ogni aperitivo
che si rispetti, Campari avrà bisogno dell’aiuto di tutti i suoi
sostenitori: tutti invitati al cinema, quindi, per assistere alla
proiezione del nuovo film dei Manetti Bros., attraverso una
coinvolgente campagna pubblicitaria diffusa in vista dell’uscita
della pellicola.
Diabolik – Ginko all’attacco! uscirà infatti nelle
sale da giovedì 17 novembre, con un cast
d’eccezione che vedrà protagonisti, rispettivamente nel ruolo di
Diabolik e di Eva Kant, Giacomo Gianniotti e
Miriam Leone, ma anche Valerio Mastandrea, nel ruolo di Ginko, e
Monica Bellucci, in quello di Altea.
La relazione tra
Campari e il mondo del Cinema è da sempre veicolo per la
comunicazione e il racconto dell’essenza del marchio che ha sancito
la nascita del mito dell’aperitivo italiano in tutto il mondo. Un
legame ormai consolidato, che si è concretizzato nella
partecipazione, per il quinto anno consecutivo come Main
Sponsor, alla 79. Edizione della Mostra
Cinematografica di Venezia, e di numerosi progetti
dedicati al mondo del Cinema, come l’iniziativa Campari
#PerIlCinema, a sostegno dell’industria cinematografica nel periodo
pandemico e di chiusura delle sale.
Le nuove immagini di Whitney:
Una Voce Diventata Leggenda, il film diretto da
Kasi Lemmons sulla vita e la carriera di Whitney
Houston, interpretata da Naomi Ackie, vincitrice
del BAFTA Award®. Nel cast oltre Naomi Ackie anche Stanley Tucci,
Ashton Sanders, Tamara Tunie, Nafessa Williams e Clarke
Peters. Whitney: Una Voce Diventata
Leggenda sarà dal 22 dicembre solo al cinema, prodotto da
Sony Pictures e distribuito da Warner Bros. Entertainment
Italia.
Whitney: Una Voce Diventata
Leggenda, la trama
Whitney: Una Voce Diventata Leggenda
è un tributo al mito di Whitney Houston. Diretto da Kasi Lemmons,
scritto dal candidato all’Oscar® Anthony McCarten, prodotto dal
leggendario discografico Clive Davis e interpretato dalla
vincitrice del BAFTA Award® Naomi Ackie, il film è un ritratto
inedito della complessa e sfaccettata vita della donna dietro a
“The Voice”. Dalle sue origini come corista nel New Jersey fino a
diventare una delle artiste più iconiche e premiate di tutti i
tempi, Whitney: Una Voce Diventata Leggenda è un viaggio commovente
ed emozionante attraverso la vita e la carriera della Houston, con
esibizioni spettacolari e una colonna sonora con i successi di una
delle voci più amate di sempre.
Black Panther: Wakanda Forever è finalmente
arrivato nelle sale, con alcune significative sequenze d’azione che
sicuramente entusiasmeranno tutti i fan. Il sequel di Black
Panther si è consolidato da subito come uno dei film di
più grande impatto dell’intero Marvel Cinematic
Universe.
Non solo rende omaggio al
leggendario Chadwick Boseman, ma è anche il film
conclusivo della Fase 4, dunque inagura una nuova era del
longevo franchise. Sebbene ogni scena d’azione del film sia stata
unica e divertente a modo suo, alcune si sono rivelate migliori di
altre: ecco la classifica.
Difendere il Vibranio
La prima scena d’azione di
Wakanda Forever si svolge in sporadici
flashback durante l’appassionato discorso della regina
Ramonda al summit delle Nazioni Unite. Qui viene rivelato
che un gruppo di mercenari, assoldati da una nazione membro, ha
tentato di rubare le risorse di vibranio dal
Wakanda. Naturalmente, Okoye e le
Dora Milaje hanno avuto la meglio su questa
violazione, sconfiggendo sonoramente gli aggressori stranieri senza
versare un filo di sudore.
Sebbene questa scena sia emozionante
di per sé, non ha la stessa spettacolarità di quello che verrà,
dunque rimane poco memorabile negli schemi più grandiosi del film.
I mercenari non sono affatto all’altezza delle Dora
Milaje, e soccombono rapidamente ai loro attacchi senza
opporre alcuna resistenza. In seguito vengono persino fatti sfilare
davanti alle Nazioni Unite in segno di umiliazione
per la loro completa sconfitta. In definitiva, questa sequenza
risulta essere meno una scena di combattimento e più un calcio nel
sedere a senso unico.
Il combattimento sul ponte
Dopo un emozionante
inseguimento in auto per le strade di Boston,
Okoye, Shuri e Riri
Williams si fermano su un ponte vicino. Con Shuri e Riri
svenute, Okoye deve difendere le sue amiche dagli aggressori
talocani in arrivo, tra cui i nuovi arrivati
Namora e Attuma. Riesce a
resistere per un po’ prima di essere sconfitta sonoramente da
Attuma in un combattimento uno contro uno, il che la lascia
bloccata nelle acque vicine mentre i suoi amici vengono rapiti e
portati nella capitale di Talocan.
Questa scena ha un ruolo importante
nella storia per stabilire la potenza dei guerrieri di
Talocan, anche se è difficile per i fan vedere
Okoye picchiata così brutalmente. Tuttavia, la forza con cui Attuma
viene presentato in questa scena è quasi irrealistica, soprattutto
quando è fuori dall’acqua. Ciò si rivela particolarmente frustrante
quando viene sconfitto così facilmente in seguito, quando lui e
Okoye si affrontano in una rivincita durante la battaglia di gran
lunga superiore tra Wakanda e
Talocan.
Inseguimento in auto
Dopo essere state scoperte
dall’FBI,
Shuri e Okoye devono fuggire da
Boston con Riri Williams al seguito prima che anche i guerrieri
Talocan le trovino. Questo porta a un epico inseguimento in auto
per le strade di Boston, con Riri che indossa il
suo prototipo di armatura Ironheart mentre l’FBI e
la polizia locale cercano di fermarli.
L’inseguimento in auto ricorda
l’analoga scena di inseguimento sudcoreana del primo film di
Black Panther, con tutti i brividi, l’azione e il
caos presenti nel sequel. Tuttavia, alcuni fan potrebbero mettere
in dubbio le motivazioni dei protagonisti durante questa scena,
poiché sembrano piuttosto indifferenti al benessere dei poliziotti
innocenti che si trovano al loro seguito.
Wakanda contro Talocan
Wakanda
Forever conduce a una guerra definitiva tra il
Wakanda e Talocan, anche se
circoscritta a un’unica battaglia. Wakanda attira Talocan e
Namor allo scoperto, dove le Dora
Milaje, Ironheart, i
Jabbaris e gli Angeli della
Mezzanotte combattono i loro nemici per dare a Shuri il
tempo di sconfiggere il loro leader.
Questa scena è il culmine del film e
mantiene molte delle sue promesse con sequenze di combattimento ben
coreografate che aumentano la tensione del film e si lasciano alle
spalle la goffa battaglia finale in CGI del film precedente.
Tuttavia, è deludente che l’intera potenza di
Talocan e del Wakanda non si
scontrino mai l’una contro l’altra, con questo scontro isolato che
si rivela essere la fine della guerra.
Incursione nel Wakanda
Alla fine del secondo atto
di Wakanda Forever, Namor guida un assalto alla
capitale del Wakanda, inondando le strade e il
palazzo in pochi minuti. Come dimostrazione del suo potere, egli
semina la distruzione più assoluta, uccidendo decine di wakandiani,
tra cui la regina Ramonda, prima di dichiarare che
tornerà entro una settimana con l’aspettativa di un’alleanza tra
lui e Shuri.
Questa scena è assolutamente
terrificante: i wakandiani si trovano nel bel mezzo di una
battaglia alla quale non erano minimamente preparati. Le strade di
Wakanda, normalmente serene e sacre, non sono più
sicure, mentre le acque implacabili si fanno strada attraverso la
città, lasciando dietro di sé la distruzione. La scena si evolve
perfettamente, ogni secondo diventa più straziante del precedente,
fino a quando tutto si interrompe con la morte improvvisa e
straziante di Ramonda.
Attacco alla piattaforma
La prima volta che il
pubblico vede Talocan in azione arriva all’inizio
di Wakanda Forever, quando un gruppo di guerrieri
attacca una piattaforma mineraria americana alla ricerca di
vibranio nell’oceano. Due agenti della CIA assistono mentre il
resto dell’equipaggio viene attirato verso la morte dal canto delle
sirene dei Talocan e alla fine si trovano faccia a faccia con i
loro aggressori, che li uccidono brutalmente.
Questa scena sembra un film
dell’orrore: la tensione aumenta lentamente fino a un crescendo
ossessionante che atterrisce gli spettatori. L’attacco dei Talocan
si conclude con l’arrivo e la prima apparizione sullo schermo di
Namor, che abbatte un intero elicottero a mani
nude e stabilisce efficacemente la minaccia che rappresenterà per
il Wakanda in una delle migliori scene della Fase 4.
Shuri Vs. Namor
Mentre i Wakandiani e i
Talocani si sfidano in una feroce battaglia sull’oceano,
Shuri affronta Namor in un
combattimento all’ultimo sangue nel tentativo di porre fine alla
guerra e di vendicarsi per la morte di sua madre. Ne esce
vincitrice, sconfiggendo brutalmente Namor e arrivando a pochi
centimetri dall’ucciderlo prima di cedere, scegliendo di non
lasciare che la vendetta la consumi.
Questa battaglia è emozionante,
verosimile e assolutamente brutale, con Shuri e
Namor che vengono spinti ai loro limiti. Sebbene
sia un po’ frustrante che il duello sia intervallato da scene di
battaglia simultanea sull’oceano, senza quindi avere la possibilità
di respirare, è difficile negare il valore di intrattenimento che
apporta al film nel suo complesso. Anche il finale si rivela
assolutamente perfetto, in quanto Shuri riesce ad avere la meglio
nonostante la dolorosa ferita riportata durante il combattimento.
In definitiva, però, è la scelta di Shuri di non
uccidere Namor che eleva la sequenza al di sopra
di tutte le altre scene del film.
Diversi progetti della Fase 4 hanno introdotto nel MCU
dei supereroi bambini, che potrebbero avere un futuro brillante con
lo sviluppo dell’universo condiviso dei Marvel Studios. Gli eroi più giovani hanno
iniziato a diventare sempre più importanti negli anni successivi ad
Avengers: Endgame, dato che molti dei
supereroi anziani del MCU
hanno passato il testimone ai figli o ai loro protetti. In molti
hanno ipotizzato che questo sia il punto di partenza per un
eventuale film di squadra dei Giovani Vendicatori
prima della fine della Saga del Multiverso, anche
se i Marvel Studios non hanno detto
nulla in merito.
La Saga
dell’Infinito ha presentato agli spettatori i figli di
Clint Barton, alias Occhio di
Falco, Scott Lang, alias
Ant-Man, e Tony Stark, alias
Iron Man, ma molti altri giovani supereroi
Marvel hanno debuttato durante la
Fase 4 del MCU.
Progetti del MCU
come WandaVision, Thor: Love & Thunder e Black Panther: Wakanda Forever hanno portato
nel mondo i figli di eroi affermati dell’Universo. Mentre alcune di
queste rivelazioni erano attese dal pubblico, altre sono state una
vera sorpresa e hanno contribuito a sollevare speculazioni su
potenziali progetti futuri dei Marvel Studios.
Iron Man – Morgan Stark
La figlia di Tony
Stark e Pepper Potts, Morgan
Stark, è stata introdotta durante Avengers: Endgame. Dopo che lo Snap di Thanos
ha spazzato via metà della vita nell’universo, Tony è stato
riportato sulla Terra da Capitan Marvel, si è riunito con Pepper e
si è trasferito nella baita dello Stark Eco-Compound a New York,
dove la coppia si è sposata e ha avuto una figlia. Una
conversazione tra Tony e Pepper all’inizio di Avengers: Infinity War rivela
che Morgan si chiamava come l’eccentrico zio di Pepper, anche se
nel sogno descritto da Tony la coppia aveva un figlio anziché una
figlia.
Dopo che suo padre si è sacrificato
per eliminare la minaccia di Thanos nel 2023, Morgan ha assistito
al suo discorso finale in cui ha fatto conoscere agli spettatori
del MCU
la frase strappalacrime “Ti amo 3000”, una frase che lei aveva già
espresso in precedenza. Una scena eliminata dal film culminante
della Saga dell’Infinito avrebbe mostrato Tony
incontrare una Morgan Stark adulta nel Regno dell’Anima, proprio
come Thanos aveva visto la giovane Gamora dopo lo Snap. Nonostante
questa scena sia stata rimossa dal film finale, si può ipotizzare
che Morgan Stark apparirà di nuovo nel MCU,
forse anche indossando la tuta di salvataggio come anticipato in
Avengers: Endgame.
Occhio di Falco – Cooper, Lila e
Nathaniel Barton
I figli di Clint
Barton sono stati introdotti durante Avengers: Age of Ultron come
risposta alla sensazione di molti che il personaggio di Occhio di
Falco fosse praticamente irrilevante durante The
Avengers. All’epoca, la moglie di Clint,
Laura, era ancora incinta del loro figlio più
piccolo, Nathaniel, chiamato così in onore della
cara amica di famiglia Natasha Romanoff. Dopo essere stato assente
durante Avengers: Infinity War, il prologo di Avengers: Endgame ha ripreso i contatti con
Occhio di Falco e i Barton, raccontando come Clint abbia perso
tutta la sua famiglia a causa di Thanos, che lo ha portato a
diventare Ronin. Questo prologo ha anche fatto
presagire un potenziale futuro da eroe simile a Occhio di Falco per
Lila, che è stata mostrata avere una fantastica
mira con arco e frecce prima di scomparire.
Con Kate Bishop che
ha assunto il ruolo di Occhio di Falco nella serie tv
Hawkeye, sembra che i figli di Clint non
abbiano un ruolo importante nel futuro del MCU.
Tuttavia, Laura Barton è stata rivelata essere
l’ex agente dello SHIELD nota come Mockingbird,
quindi ci sono sicuramente altre storie da raccontare sulla
famiglia, forse nella seconda stagione di Hawkeye o nella prossima
serie Secret Invasion, che vedrà Nick
Fury tornare a combattere gli Skrull. Non
è chiaro quando e se i figli di Clint appariranno di nuovo nel
MCU,
o se lo stesso Vendicatore originale tornerà ora che Kate Bishop ha
assunto il ruolo.
Ant-Man – Cassie Lang
La motivazione alla base
della carriera di Scott Lang come
Ant-Man è quella di essere una persona migliore e
di rendere il mondo un posto più sicuro per sua figlia
Cassie, introdotta per la prima volta in Ant-Man.
Da bambina, Cassie ha sempre ammirato il padre, anche quando era
stato mandato in prigione e aveva avuto un rapporto difficile con
la madre, Maggie, e il patrigno, Jim
Paxton. Durante il Blip, Cassie credeva che suo padre
fosse stato rapito, anche se era semplicemente bloccato nel Regno
Quantico, per poi tornare dopo cinque anni e trovare la figlia
adolescente viva e vegeta.
Durante alcuni momenti toccanti di
Ant-Man and the Wasp, Cassie ha espresso il
desiderio di diventare un supereroe da grande, stando al fianco del
padre come sua partner. Ora il suo sogno si sta realizzando: il
prossimo film dei Marvel Studios Ant-Man and the Wasp:
Quantumania vedrà Cassie assumere il mantello di
Stature, combattendo al fianco del padre e della Wasp di
Hope van Dyne contro Kang il
Conquistatore nel Regno Quantico. Il nuovo status di
supereroe di Cassie significherà molto probabilmente il suo ritorno
durante Avengers: The Kang Dynasty e potenzialmente in
Avengers: Secret Wars.
Scarlet Witch e Visione – Billy e
Tommy
Billy e
Tommy di WandaVision hanno debuttato
durante il primo progetto della Fase 4 dei Marvel Studios, che ha visto Wanda
crearsi una propria realtà tra le mura di Westview, nel New Jersey.
Dopo che Wanda ha apparentemente resuscitato
Visione in seguito alla sua morte in Avengers: Infinity War, la coppia si ritrova a
vivere uno stile di vita suburbano, che porta Wanda a partorire due
gemelli nel giro di poche ore. Invecchiati rapidamente, i piccoli
Billy e Tommy iniziano presto a dimostrare notevoli capacità,
proprio come la madre e lo zio Pietro: Billy
eredita i poteri psichici e le abilità magiche di Wanda, mentre
Tommy è dotato della supervelocità dello zio.
Nonostante i gemelli siano scomparsi
durante il finale di WandaVision, versioni
alternative di loro sono apparse sulla Terra-838 in Doctor Strange nel Multiverso della Follia
come figli della Wanda di cui Scarlet Witch prende il controllo con
il dream-walking. Questo suggerisce che Billy e Tommy potrebbero
apparire di nuovo nel MCU vero
e proprio, facendo un’apparizione nello spinoff di WandaVision,
Agatha: Coven of Chaos. Anche se Wanda sembra
essersi sacrificata alla fine di Multiverse of Madness, è possibile
che torni per completare il suo arco di redenzione nel
MCU, e non
c’è dubbio che i suoi figli seguiranno l’esempio, visto che sono
membri di spicco dei Giovani Vendicatori.
Thor – Love
Thor:
Love and Thunder è stato uno dei progetti più
controversi della Fase 4 del MCU, ma ha
fatto conoscere al pubblico Gorr il Macellatore di
Dei e sua figlia, Love, che viene
riportata in vita da Eternità nel momento in cui
Gorr si sacrifica e lascia la figlia alle cure di Thor.
Love e il suo nuovo padre hanno
combattuto insieme per proteggere le specie aliene, con
Thor che brandisce ancora una volta
Mjolnir e Love che brandisce
Stormbreaker. Si può ipotizzare che Love abbia
delle abilità speciali che il pubblico non ha ancora visto, grazie
alla sua rinascita per mano di Eternità, e sicuramente ha
abbastanza potere per usare Stormbreaker. Alla fine di Love & Thunder è stato rivelato che Thor
tornerà nel MCU, e
molto probabilmente con Love al suo fianco, nei prossimi Avengers: The Kang Dynasty e Secret Wars.
Hulk – Skaar
Il futuro sembra roseo per
Hulk nel MCU:
Bruce Banner, Abominio e
Jennifer Walters, alias She-Hulk, hanno avuto un ruolo importante in
She-Hulk: Attorney at Law e il Leader è stato
confermato come antagonista di
Captain America: New World Order. She-Hulk: Attorney
at Law ha anche presentato agli spettatori un personaggio a
sorpresa, il figlio di Bruce Banner, Skaar.
Sebbene il personaggio faccia solo una breve apparizione
nell’episodio finale di She-Hulk, si può ipotizzare che un
personaggio così importante sia stato inserito per preparare
qualcosa di più grande in seguito, e molti pensano che si tratti di
un progetto di World War Hulk.
La storia di Skaar
nei fumetti è ricca e tragica e sicuramente creerà alcune linee di
trama significative per Bruce Banner nel
MCU
live-action. Anche se non sono state confermate ulteriori
informazioni sul personaggio o sulla data della sua prossima
apparizione, è probabile che Skaar faccia parte del roster dei
Giovani Vendicatori. Si vocifera anche di una
seconda stagione di She-Hulk: Attorney at Law, che potrebbe vedere
la storia di Skaar svilupparsi attraverso gli occhi di Jen
Walters, il che sarebbe un ottimo modo per portare il
personaggio nel mondo più ampio del MCU.
Black Panther – Principe
T’Challa
L’ultimo film della
Fase 4 del MCU ha reso
un bellissimo omaggio al compianto Chadwick Boseman, che ha interpretato
T’Challa, la Pantera Nera, in
vari progetti del MCU prima
della sua morte. Black Panther: Wakanda Forever ha visto il
Wakanda affrontare i mesi e negli anni successivi al Blip e ha
seguito il dolore della famiglia reale per l’improvvisa morte di
T’Challa a causa di una malattia non rivelata. In seguito,
Shuri è in grado di creare un’erba sintetica a
forma di cuore e di assumere il mantello di Pantera Nera ereditato
dal fratello, ma questa non è l’unica rivelazione del film.
Durante Wakanda Forever, viene rivelato che
Nakia ha lasciato il Wakanda dopo lo Snap di
Thanos, trovando troppo difficile rimanere dopo l’apparente morte
dei suoi cari. Tuttavia, nella scena mid-credits, viene rivelato
che Nakia era incinta del figlio di T’Challa prima della sua morte
e ci viene presentato finalmente Toussaint, il cui
nome wakandiano è Principe T’Challa, che incontra per la prima
volta sua zia Shuri. Il Principe T’Challa è il
modo perfetto per portare avanti l’eredità di Chadwick Boseman nel Marvel Cinematic Universe, poiché
si può presumere che un giorno il bambino tornerà in
Wakanda e prenderà il mantello di Pantera Nera,
seguendo le orme del padre.
L’attrice Emily
Browning recita sin da quando era una bambina e negli anni
si è costruita una carriera di tutto rispetto tra cinema e
televisione. Presente in importanti film e serie TV, si è distinta
attraverso generi e contesti diversi, dando sempre luce a nuove
sfumature del suo talento.
Ecco 10 cose che non sai di Emily Browning.
Emily Browning: i suoi film e le serie TV
1. Ha recitato in noti
film. Il debutto nel mondo del cinema avviene per la
Browning nel 2001 con The Man Who Sued God. In seguito
guadagna maggior popolarità con Nave fantasma (2002),
Al calare delle tenebre (2003), Ned Kelly (2003)
e, in particolare, Lemony Snicket – Una serie di sfortunati
eventi (2004), dove recita accanto a Jim Carrey. In
seguito recita in The Uninvited (2009), Sucker Punch (2011),
con Abbie Cornish,
Sleeping Beauty (2011), Magic Magic (2013),
The Host (2013), con
Saoirse Ronan,
L’estate all’improvviso (2013), Plush (2013),
God Help the Girl (2014), Pompei (2014) e
Legend (2015). Nel 2022
recita invece nel film Monica.
2. È nota anche per alcune
serie TV. Parallelamente ai film per il cinema, l’attrice
ha recitato anche per diverse serie, come High Flyers
(1999), Thunderstone (2000), Blonde (2001),
Something in the Air (2000-2001), Blue Heelers
(2000-2002), The Affair – Una relazione pericolosa
(2018-2019) e, in particolare, American Gods (2017-2021), dove ha
interpretato Laura Moon. Nel 2022 ha invece recitato nella serie
Class of ’07.
3. Ha recitato in diversi
videoclip. Negli anni l’attrice non ha mancato di
dedicarsi anche ad altri progetti al di fuori dei film e delle
serie TV. In particolare, si annovera la sua partecipazione a
diversi videoclip di noti cantanti e gruppi. Nel 2006 è nel
videoclip di Light Surrounding You degli
Evermore, mentre nel 2012 compare nel video per il
bbrano No Matter What You Say degli Imperial
Teen. Nel 2015, infine, è comparsa nel videoclip di
Take Shelter degli Years & Years.
Emily Browning in American Gods
4. È tra le protagoniste
della serie. Nelle tre stagioni che compongono
American Gods, l’attrice ha avuto un ruolo da protagonista
nei panni di Laura Moon. Questa è la moglie di Shadow, la quale in
seguito ad un incidente stradale perde la vita, divenendo però una
morta vivente dotata di una forza sovrumana. L’attrice ha in
seguito dichiarato di aver particolarmente apprezzato il modo in
cui il suo personaggio evolve nel corso della serie, assumendo
forme e caratteristiche inaspettate.
5. Ha empatizzato molto con
il suo personaggio. L’attrice ha raccontato di essere
rimasta molto colpita dal modo in cui il suo personaggio viene
presentato, infrangendo tutte le aspettative che si potevano avere
su di lei. In particolare, la Browning ha affermato di aver
empatizzato molto con lei, specialmente nel suo avere difficoltà a
gestire i propri sentimenti riguardo sé stessa e gli altri. Per
l’attrice era indispensabile mostrare Laura come una donna
imperfetta ed è stata proprio tale volontà a farla divenire così
interessante.
Emily Browning in Legend con Tom Hardy
6. Ha avuto un ruolo di
rilievo nel film. Nel 2015 l’attrice ha ottenuto critiche
molto positive per la sua interpretazione di Frances Shea, moglie
di Reggie Kray nel film Legend. Questo è basato sui
gemelli Kray, pericolosi gangster della Londra anni ’60,
interpretati entrambi dall’attore Tom Hardy.
Quest’ultimo e la Browning si sono dunque trovati a recitare
insieme diverse scene, sfoggiando una chimica di coppia
particolarmente forte. Ancora oggi, quello in questo film è uno dei
ruoli più apprezzati dell’attrice.
Emily Browning canta Sweet Dreams
7. Ha eseguito il brano per
un noto film. Negli anni la Browning non si è affermata
solo come attrice ma anche per le sue doti canore. In più occasioni
ha infatti cantato per i film Plush, God Help the Girl e
la serie American Gods. È però rimasta memorabile la sua
interpretazione del brano Sweet Dreams,
contenuta nel film Sucker Punch. Il
celebre rano new wave del gruppo Eurythmics viene
qui riarrangiato per sposarsi al meglio con il tono cupo del film e
questa versione cantata dalla Browning è poi stata inserita
nell’album della colonna sonora del film.
Emily Browning è su Instagram
8.È
presente sul social network. L’attrice possiede un proprio
profilo Instagram ufficiale con tanto di spunta blu. Questo è
seguito attualmente da 279 mila persone e vanta oltre trecento
post. Attraverso le sue pubblicazioni l’attrice è solita raccontare
le proprie giornate lavorative, tra curiosità e dietro le quinte
dei set a cui partecipa. Non mancano però anche immagini legate
alla propria quotidianità, tra momenti di svago, giornate in
compagnia di amici o colleghi e molto altro. Seguendola si può
dunque rimanere aggiornati su tutte le sue novità.
Emily Browning: chi è il suo fidanzato
9. È molto
riservata. L’attrice non ha mai amato il rendere noti
troppi dettagli della sua vita privata e pertanto non sono molte le
notizie a riguardo. Ad oggi, ad esempio, non è certo se l’attrice
abbia o meno un fidanzato. In passato è però stata legata a
Liam Shambrook nel 2005, a Max
Turner dal 2007 al 2010, a Max Irons dal
2011 al 2012 e a Xavier Samuel dal 2012 al 2015.
L’ultima relazione nota è quella avuta nel 2015 con Eddie
O’Keefe, ma da quel momento non si è più saputo nulla a
riguardo.
Emily Browning: età e altezza dell’attrice
10. Emily Browning è nata a
Melbourne, in Australia, il 7 dicembre del 1988. L’attrice
è alta complessivamente 1.57 metri.
Netflix rilascia oggi il trailer di Summer
Job, il primo reality show italiano originale prodotto da
Banijay Italia che debutterà il 16 dicembre in tutti i Paesi in cui
il servizio è attivo.
Le prime immagini video
presentano i 10 giovani concorrenti del reality: Angelica, Gian
Marco, Lavinia, Marina, Matthias, Melina, Pietro, Pit, Samuele e
Sofia. I partecipanti saranno accompagnati da Matilde Gioli, che li guiderà e supporterà nel
superare le numerose sfide che dovranno affrontare durante gli 8
episodi.
10 concorrenti tra i 18 e
i 23 anni vengono scelti per trascorrere una vacanza da sogno in
una villa paradisiaca in Messico, sulla riviera Maya. Feste e
divertimento sembrano l’unica cosa a cui dovranno pensare. Quello
che non sanno, però, è che, per continuare l’avventura e vivere la
vacanza più incredibile della loro vita, dovranno fare qualcosa che
non hanno mai fatto in vita loro: lavorare. Dopo le prime 24 ore in
cui potranno godersi tutti i comfort messi a disposizione,
scopriranno infatti che tutto ha un costo e che per vivere
un’avventura esotica da sogno il prezzo da pagare sarà affrontare
la loro prima esperienza lavorativa. Per raccogliere il budget
settimanale e continuare il divertimento, dovranno lavorare in
alcune delle attività locali della riviera sotto la supervisione e
il giudizio di boss molto esigenti. Divisi in gruppi da 2 o 3
persone ciascuno, si cimenteranno, ogni settimana, in diversi
summer jobs (camerieri/e, assistenti al rifugio per animali,
addetti/e alla manutenzione e al giardinaggio…). Coloro i quali non
porteranno a termine il lavoro assegnatogli dal datore di lavoro o
non lo faranno con impegno e dedizione, non riceveranno la busta
paga a fine settimana e saranno a rischio eliminazione.
Romina Ronchi è capo
progetto del reality show, diretto da Angelo Poli e scritto da
Sonia Soldera, Giovanni Piccione, Marco Cappellini con Marco
Matteo, Stefano Martinelli, Gabriella Nocera, Alessandro
Tassone.
Ecco i concorrenti di Summer
Job:
Angelica – Ha 21 anni ed è pugliese. Le piace molto
la moda. Ama distinguersi dalle altre ragazze con la sua forte
personalità.
Gian Marco – Ha 22 anni, è sardo e vive a Milano. Si
è appena laureato in Fashion Design. I suoi amici lo chiamano “Il
Baronetto” o “Briatore”. Si definisce un amante del bello.
Lavinia – Ha 19 anni e vive da sola a Milano. Ha
finito il liceo ma si è presa una pausa per decidere cosa vuole
fare da grande.
Marina – Ha 20 anni e ha origini filippine. Sta
vivendo il suo anno sabbatico da quasi due anni. Se dovesse
riassumere la sua vita in tre parole sarebbero queste: aperitivi,
viaggi e feste.
Matthias – Ha 18 anni e viene dal Veneto. Si è
diplomato a Londra in un college privato. Non ha mai lavorato.
Melina – Ha 21 anni, è di Torino ma ha origini
brasiliane. È una ragazza molto esuberante.
Pietro – Ha 20 anni. Apparire per lui è fondamentale.
In particolare, ama i suoi boccoli. Per Pietro lavorare e sprecare
tempo in cose che non gli piacciono è “crudele”.
Pit – Ha 21 anni. Ama il calcio, di cui
apprezza la competizione. Non ha mai ricevuto un due di picche da
una ragazza.
Samuele – Ha 19 anni e viene da Cuneo. È figlio
dell’ex pallavolista Luigi Mastrangelo. Si definisce un atleta, ma
è anche crypto trader. Non vuole rispondere a nessuno, preferisce
essere il capo di se stesso.
Sofia – Ha 20 anni e
abita a Centocelle, un quartiere periferico di Roma. La madre è
peruviana. Non ama le regole, vuole solo vivere la vacanza al
massimo.