La presunta apparizione di Silver
Surfer in Guardiani della Galassia Holiday Special è
stata ufficialmente smentita dal regista James
Gunn. Prima che il pubblico riesca a vedere il tanto
atteso terzo capitolo della serie Guardiani della Galassia, i
fan avranno la possibilità di stare altro tempo con i personaggi
con un regalo extra sotto forma di un nuovo speciale delle vacanze
dei Marvel Studios.
Guardiani della Galassia Holiday Special si
concentra su Drax (Dave Bautista) e Mantis
(Pom Klementieff) mentre tentano di rapire
Kevin Bacon per rallegrare Star-Lord
(Chris Pratt). È confermato che lo speciale
include più eroi Marvel che sono già apparsi nel
Marvel Cinematic Universe.
Dopo il rilascio delle prime
reazioni a Guardiani della Galassia Holiday Special, un
utente di Twitter ha suggerito che Silver Surfer comparirebbe a
sorpresa nella scena post-crediti. James Gunn ha
risposto rapidamente all’utente dicendo che questo suggerimento è
falso. Da allora l’account Twitter ha ammesso che stavano tentando
di diventare virale condividendo notizie false e non vi è alcuna
indicazione che l’account abbia effettivamente visto Guardiani della Galassia Holiday Special. In
ogni caso, Gunn ha confermato che il pubblico non dovrebbe
aspettarsi di vedere Silver Surfer nello speciale Disney+.
Il tempo di
Chris Hemsworth nei panni di Thor nell’universo
cinematografico Marvel potrebbe volgere al termine,
poiché l’attore pensa che la sua prossima apparizione dovrebbe
essere l’ultima.
Il Thor di Hemsworth è uno degli
ultimi membri rimasti del team originale dei Vendicatori
nell’MCU. Thor: Love and Thunder ancora
una volta ha cambiato drasticamente la traiettoria della sua vita,
poiché adesso il Dio del Tuono adotta una figlia e riacquista
Mjolnir dopo la morte di Jane Foster. Il finale di Thor
4 indica che il dio del tuono sta entrando in una nuova
fase del suo viaggio da supereroe, che potrebbe presto raggiungere
una conclusione eroica e definitiva se Hemsworth realizzasse il suo
desiderio.
Durante una nuova intervista con
Vanity Fair, Hemsworth ha
affrontato l’argomento di una potenziale uscita dal MCU per il suo Avenger originale.
L’outlet gli ha chiesto se sperava di ottenere una conclusione per
la storia dell’MCU di Thor dopo aver visto Iron
Man di Robert Downey Jr. e Captain America di
Chris Evans salutare il franchise. Nonostante in
precedenza avesse affermato di essere interessato a continuare a
interpretare il dio del tuono, la musica per
Chris Hemsworth è cambiata. Ora l’attore
suggerisce che la prossima apparizione di Thor nell’MCU dovrebbe essere l’ultima e
potenzialmente dargli la morte di un eroe.
“Sento che probabilmente
dovremmo chiudere il libro se lo facessi di nuovo, capisci cosa
intendo? Penso che probabilmente lo giustifichi. Sento che sarebbe
il finale, ma non si basa su qualcosa che qualcuno mi ha detto o su
qualsiasi tipo di piano. Hai questa nascita di un eroe, il viaggio
di un eroe, poi la morte di un eroe, e non so, sono in quella fase?
Chi lo sa?”
Chris Hemsworth è stato Thor sin dal 2011 e sembra
normale, dopo tutto questo tempo, per l’attore voler voltare
pagina.
Dopo anni di voci e speculazioni,
Henry Cavill è finalmente tornato nei panni di
Superman nella scena dei titoli di coda di Black
Adam, e secondo quanto riferito è destinato a
svolgere un ruolo importante nel DCU che andrà avanti sotto la
supervisione di James
Gunn, a capo del DC Studios.
Amy Adams ha debuttato come Lois Lane
al fianco di Cavill in L’uomo d’Acciaio (Man of Steel)
di Zack Snyder prima di apparire
in Batman
V Superman e Justice
League , ma quello che tutti si chiedono e se
anche si unirà alla sua costar in questa nuova era di film basati
su DC? Ad
Adams è stata posta proprio questa domanda mentre parlava con
Variety del suo nuovo film, Disenchanted.
La candidata all’Oscar ha condiviso
la sua eccitazione per il ritorno di Cavill, ma ha rivelato di non
essere stata contattata per riprendere il ruolo di Lois
Lane. Sembra che sarebbe aperta alla possibilità, ma dice che
sosterrà “qualunque direzione vadano” se un’altra attrice dovesse
essere ingaggiata per interpretare il personaggio. Di seguito il
video dell’intervista.
Vedremo Amy Adams nuovamente nei panni di Lois Lane
C’è sempre la possibilità che
Amy Adams sia stato in contatto con
la Warner Bros./DC Studios per un potenziale ritorno nei panni
dell’intrepido giornalista del Daily Planet e semplicemente non sia
autorizzato a divulgare tali informazioni. Dopotutto, Lois Lane
sarà sempre una parte vitale di quasi tutte le storie di Superman,
ed è difficile immaginare che riportino Cavill senza Adams.
Detto questo, parecchi fan si sono
lamentati di una percepita mancanza di chimica tra Cavill e Adams
nel corso degli anni, ed è probabilmente giusto dire che la sua
interpretazione di Lois (anche se noi dissentiamo fortemente!) si è
rivelata complessivamente controversa. Che cosa ne pensate? Ti
piacerebbe rivedere Adams nel ruolo o preferiresti che fosse scelta
un’altra attrice?
Amazon sta ufficialmente
andando avanti per sviluppate serie tv live-action basati sui
personaggi Marvel controllati da Sony. A darne
notizia è stato il noto sito americano Variety. La prima serie
dell’accordo Amazon sarà
Silk: Spider
Society, sviluppata dalla showrunner di The Walking Dead, Angela
Kang, insieme ai produttori di
Spider-Man: Un nuovo universo (Spider-Man: Into
the Spider-Verse), Phil Lord e Christopher
Miller. Angela Kang sarà sia
showrunner che produttore esecutivo di Silk come parte di un
nuovo accordo televisivo pluriennale che ha firmato con Amazon.
Kang, Lord e Miller sono tutti produttori
esecutivi insieme all’ex capo della Sony Amy
Pascal. Sony Pictures Television ha firmato con Lord
e Miller un accordo globale.
Silk: Spider Society debutterà a livello
nazionale sul canale lineare di MGM+ (nata Epix) seguito da un
lancio globale su Prime Video. Lo spettacolo è basato sui
personaggi creati da Dan Slott e Humberto Ramos per Marvel Comics. La seguirà le gesta di
Cindy Moon, descritta come “una donna coreano-americana morsa dallo
stesso ragno che ha morso
Peter Parker, mentre fugge dalla prigione e cerca la sua
famiglia scomparsa per diventare il supereroe noto come Silk”.
“La recente rivisitazione
live-action e animata del franchise di Spider-Man da parte di Amy
Pascal, Phil Lord, Chris Miller e Sony ha rappresentato alcune
delle storie di supereroi più dinamiche del film”, ha
affermato Jennifer Salke, capo di Amazon Studios. “Insieme
alla visione creativa di Angela Kang, non potremmo essere più lieti
di portare ‘Silk: Spider Society’ ai nostri clienti MGM+ e Prime
Video.”
La serie Silk e non solo!
La serie Silk e gli altri spettacoli basati
sui personaggi Marvel controllati dalla Sony erano
stati originariamente segnalati come in lavorazione nel settembre
2020. A quel tempo, Lauren Moon stava scrivendo Silk, mentre nel
2021 è stato riferito che Tom Spezialy si era unito alla serie come
showrunner come parte del suo accordo generale con Amazon.
“Non vediamo l’ora di dare vita alle
avventure di Cindy Moon, grazie al dream team creativo di Chris e
Phil, Angela e Amy, insieme ai nostri partner di Marvel e Amazon“, ha
dichiarato Katherine Pope, presidente di Sony Pictures Television.
Monolocali. “Sappiamo che questa entusiasmante serie con
personaggi e trame nuovi e mai visti prima entusiasmerà il pubblico
che la guarderà prima su MGM+ lineare e poi in tutto il mondo su
Prime Video”.
“Angela è una professionista di cui
rispettiamo e ammiriamo il punto di vista e la creatività”, hanno
aggiunto Lord e Miller. “È anche molto
divertente. Adora questi personaggi e ci sentiamo davvero
fortunati per la possibilità di lavorare con lei per portare la
storia di Cindy Moon al mondo”.
Kang è meglio conosciuta per il suo lavoro
in “The Walking Dead”. È diventata scrittrice dello show nel
2011 e coproduttrice esecutiva nel 2013. È stata promossa a
produttrice esecutiva e showrunner nel 2018 a partire dalla
nona stagione della serie AMC. “The Walking Dead” andrà in
onda il suo finale di serie il 20 novembre, con Kang che ha anche
co-creato uno spin-off incentrato sul personaggio di Norman Reedus, Daryl Dixon. Ha lanciato la sua
società di produzione, Kang & Co Entertainment, nel 2020.
“Sono oltremodo entusiasta di unirmi alla
famiglia di Amazon Studios per questo prossimo capitolo della mia
carriera”, ha detto Kang. “Non vedo l’ora di lavorare con il
team esecutivo su spettacoli diversificati, incentrati sui
personaggi e watercooler per un pubblico globale e sono così
entusiasta di tuffarmi nella mia prima sfida: portare in vita sullo
schermo il supereroe coreano-americano Silk”.
Al momento non è noto quali altri personaggi
Marvel saranno presenti negli
spettacoli di Amazon, sebbene Sony attualmente controlli oltre 900
di questi personaggi associati al franchise di Spider-Man. Sony ha
rilasciato diversi film live-action di
Spider-Man in passato e attualmente
lavora con i Marvel Studios sulla serie di film riavviati
con Tom Holland tramite la Columbia Pictures. Sony è anche
dietro “Into the Spider-Verse”, che ha vinto l’Oscar come miglior
film d’animazione nel 2019. Due sequel di quel film sono
attualmente in lavorazione, con il primo – “Spider-Man:
Across the Spider-Verse” – in uscita nelle sale
nel giugno 2023.
Ad oggi, Sony ha anche rilasciato i film
live-action
Venom e il suo sequel
La furia di Carnage” con
Tom Hardy, così come
Morbius con
Jared Leto. Un terzo film Venom è
attualmente in fase di sviluppo, mentre la Sony è anche al lavoro
su versioni cinematografiche di personaggi come Kraven the
Hunter con Aaron Taylor-Johnson
e Madame
Web con Dakota Johnson, tra
molti altri.
Era il 2007 quando al
cinema arrivò Come d’Incanto e in quell’anno il
mondo conobbe finalmente un’attrice che sarebbe poi diventata una
delle più brave della sua generazione:
Amy Adams. Dopo 15 anni, numerosi film culto
all’attivo e cinque nomination agli Oscar, Adams torna al mondo che
l’ha resa famosa, nei panni di Giselle, una principessa Disney a
tutti gli effetti che cerca il suo “per sempre felici e contenti”
nella New York della contemporaneità. Ma come ben sappiamo, i film
finiscono sempre all’inizio delle storia d’amore, e così Come
per DisIncanto si chiede che fine ha fatto il “felici
e contenti” di Robert (Patrick
Dempsey) e Giselle, dopo 10 anni di
matrimonio.
In occasione della
conferenza stampa internazionale,
Amy Adams ha spiegato cosa l’ha convinta a tornare nei
vestiti a fiori colorati e romantici di Giselle: “Per me è
stato interessante perché cercavamo di capire a che punto fosse
Giselle adesso. Da quando l’abbiamo lasciata nel primo film, c’è
stata già un’evoluzione rispetto a quello che era Giselle
all’inizio della sua storia. Quindi prendere quell’evoluzione di
chi sarebbe potuta essere dopo aver trascorso 10 anni nel mondo
reale, e assicurarci di mantenerla radicata in una sorta di verità
dei suoi sentimenti, senza perdere quella gioia, quell’ingenuità,
l’innocenza e la purezza che rendono Giselle così speciale (…) è
più o meno lì che ho fissato il mio punto di partenza, ho preso
tutto ciò che amavo di Giselle nel primo film, e poi avere
l’opportunità di farlo crescere durante questo secondo film. È
stato un vero piacere ritrovare il cast originale. È stato così
divertente vedere tutti tornare indietro, siamo stati abbastanza
fortunati da avere tutti con noi. E non posso ringraziarli
abbastanza, sono molto riconoscente. Ed ero così felice anche per i
nuovi membri del cast.”
Proprio trai nuovi membri
del cast di Come
per DisIncanto c’è la nuova Morgan, ovvero la figlia
di Robert che Giselle in qualche modo adotta, diventandone la
matrigna, interpretata da GabriellaBaldacchino, ma
anche la villain del film (anche se sarebbe improprio definirla
così…) Maya Rudolph, che interpreta invece Malvina
Monroe.
Per Rudolph si tratta di
un’esperienza nuova, nonostante un curriculum lungo e vario:
“Ho avuto altre volte l’opportunità di cantare, ma non è mai
stato come in questo caso. E sapere che avrei scritto questa
canzone di Menken & Schwartz è stato davvero, davvero quasi come un
traguardo della vita. Come se mi stessi allenando per la maratona,
mi sono allenata per tutta la vita fare questa cosa, ed è quello
che facevamo davvero. Andavamo alle prove vocali, e andavamo alle
prove di ballo, e lavoravamo sodo per il giorno in cui avremmo
girato la canzone. E poi l’abbiamo fatto. È stato
incredibile.”
Baldacchino ha un ruolo
davvero importante nella storia, e non è difficile immaginarlo,
data la sua natura di “figliastra” rispetto a Giselle. Per la
giovane attrice però stare sul set di Come
per DisIncanto è stato un sogno che si avvera, dal
momento che lei può certamente dire di essere cresciuta con questo
film (è classe 2001).
“Penso, onestamente,
che fare questo film per me sia stato davvero un desiderio che si
avvera – ha spiegato Baldacchino – Voglio dire, quando ero
piccola, e anche crescendo, Come D’Incanto era il mio film
preferito. Quindi, essere in grado di unirmi a tutte queste persone
è stato surreale per me. Era il mio sogno far parte di qualcosa del
genere. È che ha cambiato completamente la mia vita. E sono così,
così grata di cantare la musica scritta da Alan Menken e Stephen
Schwartz. Sono cresciuta esibendomi. Amavo il teatro musicale e il
canto, quindi non era una novità per me. Ma arrivare a dare origine
a qualcosa che hanno scritto, è un onore, no?”
Nell’ultimo decennio hanno preso
vita al cinema una serie di popolari e film per young
adult ambientate in mondi post-apocalittici, dove la speranza
di una vita futura è interamente affidata alle giovani generazioni.
Dopo titoli come Maze Runner, Divergent e Hunger Games è così
arrivato sul grande schermo anche La quinta
onda. Diretto nel 2016 da J
Blakeson, qui al suo secondo film dopo La scomparsa di
Alice Creed, questo ha alla sua base una serie di invasioni
aliene che hanno decimato la popolazione terrestre. Un contesto
particolarmente cupo, dunque, dove i protagonisti umani aspirano a
ribaltare le sorti di quella battaglia per la supremazia.
Il film è un vero e proprio racconto
di fantascienza, dove all’azione più sfrenata si unisce anche la
paura di crescere e il desiderio di affermazione insito in ognuno
di noi. Quella qui raccontata non è però una storia originale,
bensì la trasposizione dell’omonimo romanzo scritto da Rick
Yancey. Pubblicato nel 2013, questo è il primo di una
trilogia proseguita poi con Il mare infinito e
L’ultima stella. Divenuto particolarmente popolare, questo
venne acquistato dalla Columbia Pictures, che diede così il via
all’adattamento cinematografico. Girato prevalentemente nella città
di Atlanta, in Georgia, il film si è avvalso di grandi effetti
speciali e un cast ricco di grandi celebrità di Hollywood.
Arrivato in sala, però, questo venne
accolto senza particolare entusiasmo. Pur avendo guadagnato circa
109 milioni, a fronte di un budget di 54, questo risultato non fu
ritenuto soddisfacente al punto da dar vita ai due successivi
sequel. La quinta onda rimane però ancora oggi un film da
riscoprire, contenente non pochi elementi di fascino. Prima di
intraprendere una visione del film sarà certamente utile
approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama, al
cast di attori e alle differenze tra il
libro e il film. Infine, si elencheranno anche le
principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
La quinta onda: la trama
del film
Il film racconta la storia
dell’adolescente Cassie, la cui vita scorre
tranquillamente tra la famiglia, gli amici e la scuola. Tutto ciò
verrà però sconvolto dall’arrivo nei cieli di un’imponente
astronave aliena. A pochi giorni da quella comparsa, ha inizio una
vera e propria guerra, con gli extraterrestri intenti ad uccidere
quanti più umani possibile. Gli attacchi, noti come “onde”, hanno
lo scopo di compromettere la vita sul pianeta, spianando la strada
alla discesa degli alieni sul suolo terrestre. Con suo padre e suo
fratello minore, Cassie inizia così un disperato viaggio in cerca
di rifugio. Ben presto, però, capirà di non potersi nascondere a
lungo, ma di essere invece destinata a guidare la ribellione che
porterà speranza nel futuro dell’umanità.
La quinta onda: il cast
del film
A dar vita alla protagonista,
Cassie, vi è l’attrice Chloe Grace
Moretz. Divenuta celebre per il ruolo della combattiva
Hit-Girl in Kick-Ass, questa si è dichiarata estremamente
entusiasta di poter recitare nel film. Ha infatti rivelato di
essere una grande fan del romanzo, che ha letto per ben tre volte.
Cassie è inoltre il suo personaggio preferito, e si è dedicata alla
sua interpretazione con grande cura. Non solo si è infatti basata
su quanto scritto su di lei nel libro, ma ha anche lavorato sul
costruire e approfondire nuovi aspetti del personaggio. Il suo
impegno è in seguito stato particolarmente apprezzato, e in molti
l’hanno indicata come l’interprete migliore per la parte.
Accanto a lei, nel ruolo del padre
Oliver, vi è invece l’attore Ron Livingston.
Maggie Siff,
nota per la serie Mad Men, è invece la madre Lisa.
Nick Robinson, celebre in particolare come
protagonista di Tuo, Simon, dà qui vita al personaggio di
Ben Thomas Parish, uno dei ragazzi che aiuterà Cassie nella sua
missione. Evan Walker, altro alleato della protagonista, ha invece
il volto di Alex Rose, mentre la dura Ringer è
interpretata da Maika Monroe,
divenuta celebre grazie al film It Follows. Di particolare
importanza è il personaggio del colonnello Vosch, comandante della
resistenza. Questi ha il volto di Liev Schreiber,
attore scelto dopo numerosi provini. Maria Bello,
attrice nota per A History of Violence, recita invece nei
panni del controverso colonnello Reznik.
La quinta onda: le
differenze tra il libro e il film
Nell’adattare il romanzo di Yancey,
gli autori hanno cercato di mantenersi quanto più fedeli possibile
a questo, così da rispettare quanto amato dagli appassionati della
storia. Per dar vita al film, però, si sono ovviamente rese
necessarie alcune modifiche, così da permettere al racconto di
assumere una forma più cinematografica. La prima differenza la si
ritrova nella costruzione del racconto. Nel libro, infatti, il
passato arrivo degli alieni sul pianeta è intervallato al racconto
di quanto si svolge nel presente. Per il film, invece, gli autori
hanno preferito non mischiare troppo le cose, raccontando prima
dell’intera invasione e soltanto dopo arrivando al presente, con la
fuga e la ribellione di Cassie.
Ulteriori differenze sono per lo più
riguardanti alcuni dei personaggi protagonisti. In particolare, il
sergente Reznik, passa dall’essere un uomo nel romanzo all’essere
una donna nel film. Questo cambiamento viene motivato dal desiderio
di inserire ulteriori personaggi femminili, come anche quello di
rendere diverso dal solito uno dei cattivi principali. Più ambiguo
è anche il colonnello Vosch, che se nel libro si macchia
dell’assassinio del padre di Cassie, nel film non viene
ufficialmente indicato come artefice di ciò. Un’ultima differenza
riguarda il programma “Mnemolandia”. Nel romanzo, questo serve per
“vedere” i ricordi delle persone tratte in salvo dal campo
profughi. Tutto ciò viene però ad essere completamente assente dal
film, risultando un elemento non più indispensabile alla
narrazione.
La quinta onda: il trailer
e dove vedere il film in streaming
È possibile vedere o rivedere il
film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari
piattaforme streaming presenti oggi in rete. La quinta
onda è infatti disponibile nel catalogo di
Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play e
Amazon Prime Video. Per vederlo, in base
alla piattaforma scelta, basterà iscriversi o noleggiare il singolo
film. Si avrà così modo di poter fruire di questo per una comoda
visione casalinga. È bene notare che in caso di solo noleggio, il
titolo sarà a disposizione per un determinato limite temporale,
entro cui bisognerà effettuare la visione. Il film sarà inoltre
trasmesso in televisione il giorno giovedì 17
novembre alle ore 21:10 sul canale
Rai Movie.
Dopo esser stato
presentato fuori concorso nell’ultima edizione del Festival
di Cannes e aver raggiunto oltre 500.000 spettatori in Francia
nei primi 10 giorni di programmazione, arriva nelle sale italiane,
dal 21 dicembre, il nuovo film di Nicolas Bedos, Masquerade – Ladri
d’amore, che vede protagonisti Pierre Niney,
Isabelle Adjani, François Cluzet, Marine Vacth, Emmanuelle
Devos e Laura Morante.
Masquerade –
Ladri d’amore è un affresco corale che parte dalle storie di
Adrien e Margot – Niney e Vacth -, giovani e bellissimi che sognano
una vita migliore, a qualunque costo. Le loro vite e le loro scelte
si intrecciano inesorabilmente a quelle degli altri personaggi in
scena, in una trama carica di relazioni e colpi di scena.
La Costa Azzurra
con i suoi colori sgargianti e i suoi panorami mozzafiato fa da
cornice a un film sul desiderio, sul denaro, sulla gloria e
sull’illusione. Un vero e proprio omaggio a Nizza, quello di Bedos,
alle sue feste, alla follia immobiliare, a quella ‘nostalgia
fitzgeraldiana’ come la definisce il regista, che torna con
Masquerade – Ladri d’amore sul grande schermo dopo il
successo, tra gli altri, de La Belle Époque.
Sinossi:
Adrien, un attraente ballerino che ha dovuto lasciare la danza,
spreca la sua giovinezza nell’ozio della Costa Azzurra, dove vive
mantenuto da Martha, vecchia gloria del cinema. Tutto cambia quando
incontra la giovane e bellissima Margot ed è subito colpo di
fulmine. Insieme, fantasticano su una vita migliore e mettono in
piedi una truffa ai danni di un ricco imprenditore. In Masquerade –
Ladri d’amorenulla è come sembra.
La cantante e attrice Giulia
Ottonello torna a prestare la propria voce a Giselle nelle
canzoni di Come per
disincanto e vissero infelici e
scontenti, la nuova commedia musicale
live action che debutta domani, venerdì 18 novembre, in esclusiva
su Disney+.
Giulia Ottonello aveva prestato la
propria voce nelle canzoni interpretate da Giselle anche nel primo
film di successo Come d’incanto. A poche
ore dal debutto dell’atteso sequel, Giulia ha raccontato il suo
ritorno al doppiaggio per i brani di questo nuovo live action.
Per celebrare l’arrivo del film, il
cast e i filmmaker si sono riuniti ieri sera a El Capitan Theatre
di Hollywood. Presenti alla premiere
Amy Adams, Patrick Dempsey,
Idina Menzel,James
Marsden, Maya Rudolph, Yvette Nicole Brown,
Jayma Mays, Gabriella Baldacchino, Oscar Nunez, Kolton
Stewart e Griffin Newman, insieme al
regista Adam Shankman, la sceneggiatrice Brigitte Hales, il
produttore Barry Josephson e il compositore/autore Alan Menken. Tra
gli ospiti della serata anche Darren Criss, Rachel Covey, Spencer
Stevenson e Riele Downs.
Sarà disponibile a partire dal
1° di dicembre su Prime Video, Improvvisamente Natale, commedia
family diretta da Francesco Patierno (Il
mattino ha l’oro in bocca, La gente che sta bene). Il
cast comprende molti tra i volti più noti e apprezzati del cinema
italiano: Diego Abatantuono, Violante
Placido, Lodo Guenzi, Anna
Galiena, Antonio Catania, Michele
Foresta (in arte Mago Forest), Nino
Frassica, Gloria Guida con il suo ritorno
sugli schermi dopo anni di assenza, affiancati dalla giovanissima
protagonista Sara Ciocca (Il giorno più bello
del mondo, La dea fortuna, Una famiglia
mostruosa). Al centro della storia, un nonno che rischia di
dover vendere il suo amato hotel e cerca di preservare la sua
adorata nipotina, una coppia apparentemente in crisi e un prete che
non accetta il fallimento di un matrimonio da lui celebrato. Tutti
insieme riuniti per festeggiare il Natale… a Ferragosto!
Improvvisamente Natale – la
trama
Per Chiara (Sara Ciocca) il Natale è
un momento speciale, ancor più di quanto lo sia per ogni bambino.
Ogni anno, infatti, il Natale è anche l’occasione per rivedere
l’adorato nonno Lorenzo (Diego Abatantuono), proprietario del
delizioso alberghetto d’alta montagna che ospita i festeggiamenti
della famiglia. Quest’anno, però, i genitori di Chiara, Alberta
(Violante Placido) e Giacomo (Lodo Guenzi), hanno deciso di
mettersi in macchina sotto il sole bollente d’agosto, per una
visita fuori stagione a Lorenzo, perché hanno bisogno di lui per
dare a Chiara l’amara notizia: si stanno separando. Forse, se
glielo dicesse lui, la piccola soffrirebbe meno… Il nonno, già in
crisi perché rischia di dover vendere il suo amato hotel, accetta
l’ingrato incarico di dare la notizia alla nipotina, ma prima vuole
regalarle l’ultimo Natale felice… a Ferragosto
A un anno esatto dal debutto di
Strappare lungo i bordi, il primo progetto
seriale di Zerocalcare osannato da pubblico e
critica, il fumettista romano annuncia, attraverso una delle sue
tavole, il titolo della seconda, attesissima serie di animazione
per Netflix: Questo mondo non mi renderà
cattivo, un progetto completamente originale, che sarà
disponibile sul servizio nel 2023.
Prodotta da Movimenti Production,
società del gruppo Banijay, in collaborazione con BAO Publishing,
scritta e diretta da Zerocalcare,Questo mondo non
mi renderà cattivo sarà composta da 6 episodi, da circa
mezz’ora ciascuno, che entreranno ancora più a fondo nelle
tematiche care all’autore.
Il titolo dello show rappresenta una
sorta di mantra, una frase che lo stesso Zerocalcare si ripete,
quasi per auto-convincersi, in quei momenti della vita in cui ci si
sente accerchiati, senza via di fuga, in cui sarebbe più facile
fare scelte sbagliate, rinnegare ideali e princìpi pur di togliersi
dai guai. Una frase che ciascuno, con le proprie esperienze, le
proprie vite e le proprie storie, potrebbe trovare utile
ripetersi.
In Questo mondo non mi
renderà cattivo torneranno il mondo narrativo, il
linguaggio unico e i personaggi storici e inconfondibili
dell’universo di Zerocalcare. Zero, Sarah, Secco, l’Armadillo,
l’immancabile coscienza di Zero, doppiato anche questa volta dalla
voce inconfondibile di Valerio Mastandrea, saranno
i protagonisti di una narrazione fatta di digressioni,
aneddoti, emotività e colpi di scena.
Questo mondo non mi renderà cattivo – l’annuncio del
titolo
In anteprima il
trailer e il poster di Tre di
troppo, la nuova commedia per tutta la famiglia diretta e
interpretata da Fabio De Luigi con Virginia
Raffaele, in uscita al cinema il 1 gennaio 2023
distribuita da Warner Bros. Pictures. Nel cast anche Fabio
Balsamo, Marina Rocco e Barbara
Chichiarelli.
Marco (Fabio
De Luigi) e Giulia (Virginia
Raffaele) vivono la propria vita di coppia in modo
armonioso e passionale. Entrambi sfoggiano una forma invidiabile e
una mise sempre alla moda. Per loro il mondo si divide in due:
l’Inferno, abitato da genitori esasperati e soggiogati da piccoli
esseri pestiferi, e il Paradiso, dove uomini e donne liberi da
sensi di colpa, si godono i piaceri della vita senza figli e fieri
di vivere in appartamenti sempre in perfetto ordine. Loro sanno
bene da che parte stare, ben distanti da quelle coppie di amici in
perenne crisi coniugale e logorati dalla vita da genitori. Eppure,
il destino è già all’opera per sconvolgere le loro vite e
sgretolare tutte le loro certezze: all’improvviso e
inspiegabilmente, si risvegliano con tre bambini di 10, 9 e 6 anni
che li chiamano mamma e papà. Liberarsene e tornare alla felice
vita “precedente” diventerà il loro unico obiettivo. Una commedia
sulle gioie e le difficoltà di essere o diventare genitore.
Il soggetto è di
Michele Abatantuono, che ne firma anche la
sceneggiatura insieme a Lara Prando e
Fabio De Luigi.
Tre di
troppo è una produzione Warner Bros. Entertainment Italia,
Colorado Film Production e Alfred Film ed è prodotto da
Maurizio Totti, Alessandro Usai e Iginio
Straffi per Colorado Film e da Roberto
Amoroso e Maria Theresia Braun per Alfred
Film.
Il film della Fase Quattro che forse i fan rivedrebbero meno
è Eternals. Con una durata eccessiva, scarse
scene d’azione e sviluppo dei personaggi, Eternals
fatica a coinvolgere già a una prima visione. Partendo da 10
personaggi principali, Eternals ne riesce a sviluppare troppo pochi
per farne dei protagonisti memorabili e degni di essere ricordati.
Come sempre, ci sono un paio di punti fermi nella pellicola, come
l’esilarante botta e risposta di Kingo con il suo
valletto e la simpatica interpretazione di Gemma
Chan nel ruolo di Sersi, ma nel complesso
Eternals è un esperimento audace che non ha funzionato.
Il film è visivamente stupefacente,
dal momento che il premio Oscar Chloé Zhao ha
girato in esterna piuttosto che in studio, utilizzando il più
possibile la luce naturale, ma non ha una trama avvincente o un
cast di personaggi convincenti a supporto di queste splendide
location. Portare una sensibilità d’essai in un film Marvel sarebbe stata un’idea
interessante, in teoria, ma il risultato finale non ha soddisfatto
né i fan più di nicchia che i fedelissimi della Marvel.
Black Widow (2021)
Dopo aver atteso un
decennio per un film tutto suo, Natasha Romanoff
ha dovuto attendere una pandemia globale prima che la sua prima
uscita da solista nel MCU
arrivasse finalmente al pubblico. Il film su Black Widow prometteva di essere un thriller
di spionaggio serrato, che avrebbe segnato un rinfrescante cambio
di ritmo rispetto ai soliti film action su larga scala della
Marvel, ma la sua più grande
debolezza ha finito per essere il suo approccio formulaico. Ci sono
un paio di sequenze ben calibrate, come l’inseguimento in moto, ma
il film culmina nell’ennesima battaglia royale in computer grafica
con oggetti che cadono inspiegabilmente dal cielo.
La trama di Black Widow è fin troppo complicata e la
rivelazione di Taskmaster fallisce perché il film non è riuscito a
presentare in maniera efficace cattivo misterioso che si cela sotto
la maschera. Tuttavia, Scarlett Johansson è sempre convincente nel
ruolo di Nat e condivide un’ottima chimica con Florence Pugh, alla quale passa il testimone.
Inoltre, il film ha una fantastica scena d’apertura!
All’inizio dell’anno, Taika Waititi
è tornato nel Marvel Cinematic
Universe con Thor: Love and Thunder. Purtroppo, la seconda
uscita di Waititi nel MCU
non è neanche lontanamente paragonabile alla prima. Mentre il suo
primo film Marvel, Thor: Ragnarok, non invecchia mai,
Love and Thunder è così disarticolato e sbilanciato sui toni che
regge solo in un paio di sequenze. A ogni rewatch di Love and Thunder, probabilmente, i difetti del
film diventano sempre più evidenti. Korg ha troppo
tempo sullo schermo, dato che passa dall’essere comico al ruolo di
narratore, mentre tutti gli altri – da Valchiria
ai Guardiani della Galassia –
non godono di un arco caratteriale tangibile che fornisca uno
sviluppo sostanziale.
Il tono di Love and Thunder, forse, ne costituisce la
maggiore problematica: le tematiche serie della storia, come la
battaglia di Jane Foster contro il cancro e il
regno del terrore seminato da Gorr il Macellatore di
Dei, risultano fuori luogo accanto a gag sciocche come le
capre spaziali urlanti e una rappresentazione cartoonesca di
Zeus. Il film ha una durata piacevole e veloce,
che si aggira intorno alle due ore, ma il risultato è che molti dei
suoi personaggi e delle sue trame risultano poco sviluppati.
Tuttavia, la scena finale emotivamente risonante – in cui Thor
trova un nuovo scopo di vita diventando padre – conclude il film
con una nota positiva.
Doctor Strange nel multiverso della
follia (2022)
Il
sequel di Doctor Strange di Sam Raimi è
certamente all’altezza del suo titolo e della leggendaria
reputazione del suo regista. Film di Raimi da cima a fondo (in
egual misura divertente e terrificante), il secondo film da solista
dello stregone non spreca nemmeno un minuto del suo minutaggio
(tranne la scena della famigerata canzone del gelato).
Nel film c’è molta azione, ma anche
tante spiegazioni. Una volta che lo spettatore ha acquisito
familiarità con concetti come le incursioni e il dream-walking,
diventa un po’ noioso guardare i personaggi che li spiegano in
continuazione. Tuttavia, quando l’esposizione viene lasciata un po’
da parte, Multiverse of Madness si trasforma in un vero
e proprio Evil Dead con uno Strange zombificato che vola
su ali fatte con le anime addomesticate dei dannati per combattere
una strega che usa il potere demoniaco di un libro maledetto.
Black Panther: Wakanda Forever
(2022)
L’ultimo film della
Fase Quattro, Black Panther: Wakanda Forever, è anche il più
lungo. E non solo: con ben 161 minuti, è il film più lungo del
MCU
dopo le famigerate tre ore di Avengers: Endgame. Ma Wakanda
Forever ha molto da raccontare. Introduce Riri
Williams nell’ensemble del MCU,
istituisce un’intera nazione sottomarina, la contrappone al Wakanda
nel momento di massima vulnerabilità geopolitica e, soprattutto,
affronta la tragica perdita della sua amata star. È sufficiente
dire che Wakanda Forever ha molto materiale da trattare, quindi il
pubblico viene catturato dall’inizio alla fine, sia dallo
spettacolo del cinecomic che dai commoventi omaggi a Chadwick Boseman.
Ci sono alcune sequenze lente, come
ogni volta che Shuri sviluppa gadget high-tech nel
suo laboratorio fortificato, e il tutto culmina in una battaglia
finale standard, dalla CGI “pesante”, a bordo di una nave
wakandiana rovesciata. Ma, per la maggior parte, il sequel è
un’avvincente avventura supereroistica. Le scene d’azione, come
l’inseguimento in auto di Ironheart e l’invasione
del Wakanda, sono entusiasmanti, e abbondano le sequenze di
profonda commozione per i personaggi. Il tempo ci dirà quanto
Wakanda Forever goda del fattore rewatch, ma
il film ha già superato un esame veramente difficile.
Shang-Chi e la leggenda dei dieci
anelli (2021)
Shang-Chi e la leggenda dei dieci anelli di
Destin Daniel Cretton è un film d’azione che
mischia arti marziali, il buddy movie, l’avventura fantasy piena di
VFX e un dramma familiare intimo sull’amore e il dolore.
Simu Liu offre la quintessenza della performance
del supereroe Marvel nel ruolo del protagonista:
è esilarante, affascinante, profondamente commovente ed è
facilissimo tifare per lui. Shang-Chi presenta molte delle caratteristiche
familiari dei film d’origine Marvel – in primo luogo un eroe
“prescelto” con la sindrome dell’impostore e problemi con il padre
– ma la sua struttura non lineare mantiene salda l’azione e rende
la narrazione archetipica sorprendentemente fresca.
Spider-Man: No Way Home (2021)
Il film che rivedremmo
mille volte della Fase Quattro è Spider-Man: No Way Home. Il trequel di
Jon Watts è riuscito a portare a termine il suo
ambizioso crossover di franchise concentrandosi sul culmine del
viaggio di Tom Holland nel MCU come
Peter Parker. No Way Home porta con sé i due Spider-Man
“precedenti” e cinque dei loro cattivi, ma sono tutti funzionali
all’arco narrativo di Holland. Soprattutto, No Way Home è un film molto intenso. Inizia
con la rivelazione al mondo dell’identità segreta di Peter,
Doctor Strange apre il continuum spaziale alla
fine del primo atto e, quando si arriva alla battaglia finale, lo
Spidey di Holland ha fatto squadra con Tobey
Maguire e Andrew Garfield.
Non c’è un solo momento di noia in
questa avventura fumettistica dal ritmo incalzante, divertente ed
emotivamente coinvolgente. Non solo è una miniera d’oro per i fan
dei supereroi; No Way Home è una delle storie di Peter Parker
per eccellenza. Non c’è limite al numero di volte in cui un fan di
Spider-Man può godersi questo film: non invecchierà mai.
Sono disponibili il primo trailer e
il poster del nuovo film Disney e Pixar Elemental, un lungometraggio
originale ambientato a Element City, dove gli abitanti di fuoco,
acqua, terra e aria vivono insieme.
Il film introduce Ember, una tenace,
acuta e “ardente” giovane donna, la cui amicizia con un ragazzo di
nome Wade, divertente, sdolcinato e “che segue la corrente”, mette
alla prova le sue convinzioni sul mondo in cui vivono.
Diretto da Peter
Sohn, prodotto da Denise Ream e con le
voci di Leah Lewis e Mamoudou
Athie rispettivamente nei ruoli di Ember e Wade nella
versione originale del film, Elementalarriverà
nel 2023 nelle sale italiane.
Attrice e modella cubana,
Lorena Forteza ha conosciuto in Italia la sua
fortuna e la sua sfortuna. Divenuta popolarissima nella seconda
metà degli anni Novanta grazie ad alcuni film, si è in seguito
distaccata dal mondo dello spettacolo, fino al ritirarsi quasi del
tutto a vita privata. Di lei si ha però ancora il meraviglioso
ricordo delle sue interpretazioni, le quali ancora oggi sono un mix
tra umorismo e sensualità.
Ecco 10 cose che non sai di Lorena Forteza.
Lorena Forteza: i suoi film e la televisione
1. Ha recitato in alcuni
noti film. Il debutto sul grande schermo per l’attrice
arriva nel 1996 con il film commedia Il ciclone, diretto e
interpretato da Leonardo Pieraccioni, dove la
Forteza ricopre il ruolo di Caterina De Cantar. In seguito ha
recitato in Facciamo fiesta (1997), commedia dove recita
al fianco di Alessandro
Gassmann e Gianmarco Tognazzi. Nel
1998 ha invece preso parte al film Colpo di stadio, una
co-produzione tra Italia, Spagna e Colombia, dove ha interpretato
Barbara Berleti.
2. Ha lavorato anche a
progetti per la televisione. Dopo anni di assenza, nel
2005 la Forteza è tornata alla recitazione con il film per la TV
Il mondo è meraviglioso, una commedia dove ha ricoperto il
ruolo di Elena Martinez recitando accanto ad attori quali
Enrico Montesano e Antonello
Fassari. Ad oggi questa è la sua ultima interpretazione
come attrice.
3. Ha svolto diversi ruoli
come modella. Parallelamente all’attività di attrice, la
Forteza ha continuato anche a lavorare come modella, comparendo in
numerosi servizi di vario tipo. Grazie al suo fisico longilineo ed
elegante, unito alla sensualità latina, ha avuto modo di apparire
sull’edizione italiana del mensile Playmen nel 1997. Nel
2002 è invece stata modella e testimonial di una casa di moda
specializzata in abiti femminili di taglia extra-forte.
Lorena Forteza: oggi
4. Ha affrontato diversi
problemi personali. Grazie a Il ciclone, la
Forteza divenne estremamente popolare in un tempo molto breve.
Impreparata a quella improvvisa notorietà, l’attrice ha ricordato
di esserne rimasta stordita, finendo con lo sviluppare problemi di
peso e depressione, che hanno segnato da quel momento i suoi anni a
venire. Di recente, tuttavia, l’attrice ha rilasciato un’intervista
dove afferma di aver quasi del tutto superato i propri problemi,
ritrovando un proprio equilibrio e riprendendo anche a lavorare
come testimonial dl alcune linee di abbigliamento curvy.
Lorena Forteza non è su Instagram
5. Non possiede un profilo
sul social. Come si può notare effettuando una ricerca su
Instagram, non vi sono profili ufficiali dell’attrice. Dati i suoi
problemi personali, la Forteza ha infatti preferito non dedicarsi a
tali piattaforme, le quali spesso possono diventare una fonte di
ulteriore stress e complessi di varia natura. Ogni profilo presente
sotto il nome di Lorenza Forteza è dunque da intendersi come non
ufficiale e gestito piuttosto da omonimi dell’attrice.
Lorena Forteza in Il ciclone
6. È stata scelta grazie ad
uno spot TV. Alla ricerca di un’attrice per il suo nuovo
film, Il ciclone, Pieraccioni raccontò di essersi
imbattuto nella Forteza dopo averla vista in una pubblicità
televisiva. Questa apparteneva ad una linea di scarpe sportive e la
Forteza vi prendeva parte in qualità di modella e testimonial.
Rimasto affascinato dal suo sex-appeal, decise di offrirle la parte
di Caterina. Per lei si trattò così del debutto nel mondo della
recitazione.
7. È stata la protagonista
femminile del film. Nel film l’attrice ricopre il ruolo di
Caterina, una ballerina spagnola di flamenco che insieme al suo
gruppo si ritrova inavvertitaente a soggiornare presso il casolare
del protagonista, Levante. Quest’ultimo si innamora perdutamente
della bella fanciulla, la quale però sta vivendo una storia
burrascosa con il fidanzato Alejandro. Una serie di imprevisti
porteranno però i due a conoscersi sempre meglio e a far crescere
il sentimento che c’è tra loro.
Lorena Forteza: età e altezza dell’attrice
8. È piuttosto
alta. Nata il 10 marzo del 1976 a Bogota, in Colombia, la
Forteza ha oggi 45 anni. L’attrice è alta complessivamente 1.73
metri, un’altezza che le ha permesso di distinguersi sia come
modella che come attrice.
Lorenza Forteza: il marito e i figli
9. Ha un figlio.
Dal suo matrimonio con Damiano Spelta, l’attrice
ha avuto un figlio chiamato Ruben Spelta. In
seguito al divorzio dei due e ai problemi personalli della Forteza,
questo è stato affidato a Damiano, il quale se ne è preso cura nel
corso degli anni. Con il migliorare della sua situazione, l’attrice
è poi stata in grado di rivedere il figlio, recuperando il rapporto
con lui.
Lorena Forteza: ingrassata
10. Era ingrassata
molto. Nel corso degli anni l’attrice ha avuto, come
accennato, diversi problemi di peso e depressione. Con il tempo era
arrivata ad essere in sovrappeso, con rischi per la sua salute.
Resasi conto dei pericoli che correva, la Forteza si è affidata a
dei buoni medici, che le hanno indicato le corrette modalità di
guarigione. Rimessasi così in sesto, la Forteza non ha certamente
riacquistato il fisico di un tempo, ma è arrivata comunque ad una
forma fisica che le permette di piacersi e di continuare a
lavorare.
La Fase
4 dell’MCUsi è conclusa
con Black
Panther: Wakanda Forevere con l’introduzione nel franchise
del cattivo Namor il
Submariner. In breve
tempo, l’ MCUsi
tufferà nella Fase Cinque: il
primo prodotto sarà lo speciale di Natale
dei Guardiani della
Galassia, a
cui seguiràAnt-Man
and the Wasp: Quantumania.
I nuovi cattivi
non tarderanno ad arrivare: giàQuantumania introdurrà Kang il
Conquistatore (Jonathan
Majors), presumibilmente
il grande nemico della Saga del
Multiverso. Prima
di entrare nel vivo della Fase5, è doveroso fare un ripasso dei
cattivi che hanno ancora un ruolo rilevante sul finire della
Fase 4. Oltre al
nuovo Namor, ci sono ancora diversi antagonisti
che si muovono nell’MCUe che
potrebbero rappresentare una minaccia per il
Multiverso.
Abominio
Per anni, le vicende legate a
Hulk sono state un argomento dibattuto per l’MCU, principalmente per motivi
legati ai diritti cinematografici e di distribuzione. Tuttavia, un
cattivo essenziale delle storyline di Hulk è stato portato
in vita nella Fase 4: stiamo parlando di Emil Blonsky
o Abominio. Abbiamo visto Blonsky prima in
Shang-Chi e la leggenda
dei Dieci Anelli e poi in She-Hulk: Attorney at Law. Attualmente, il
personaggio è in carcere per aver rotto il suo accordo di libertà
vigilata.
Per quanto abbiamo visto fino ad ora, Abominio non sembra un
vero cattivo e nemmeno una grande minaccia, ma potrebbe tornare in
azione nella Fase 5. Secondo le teorie dei fan, The
Incredible Hulk 2 potrebbe essere in fase di lavorazione, cosa
che permetterebbe al nemico di Bruce un ritorno in grande
stile.
Justin Hammer
Uno dei più celebri film
MCU è Iron Man 2. Nel
lungometraggio compare uno dei cattivi più divertenti del
franchise: Justin Hammer di Sam Rockwell. L’ultima
volta che abbiamo visto il personaggio è stato in “All Hail the
King“. Come Blonsky, anche Hammer viene
incarcerato.
Il personaggio non si vede nell’MCU da più di dieci anni e
molti fan sperano che Justin Hammer possa finalmente tornare
nella Fase 5 con Armor Wars. Il prodotto, che doveva
essere un film, è stato recentemente trasformato in una serie
Disney+. Quale ruolo spetterebbe a Hammer ora che
Tony Stark è fuori dai giochi? Non vediamo l’ora di
scoprirlo.
Teschio Rosso
Dopo Capitan America: Il Primo
Vendicatore, molti fan si erano convinti che Teschio
Rosso fosse stato ucciso dal Tesseract, quindi è stata
una grande sorpresa vederlo ricomparire come spettro per proteggere
la Pietra dell’Anima in Avengers: Infinity War. Sembrava
che il personaggio fosse stato sottoposto a quel destino per tutta
l’eternità ma, quando Thanos ha distrutto le Gemme
dell’Infinito in Avengers: Endgame, Teschio
Rossso si è liberato. La speranza è che il prossimo Capitan
America: New World Order possa riportare in vita non solo il
protagonista, ma anche il nemico Teschio Rosso.
Barone Zemo
Come anche altri cattivi di questa
lista, Barone Zemo è finito in prigione. Ciò è successi in
The Falcon and the Winter
Soldier. I fan sperano di assistere al ritorno di
Zemo con il film Thunderbolts, tuttavia quando è stata
annunciata la lista del cast durante il Comic-Con della
scorsa estate, non si è parlato del cattivo. Nonostante ciò, il
personaggio potrebbe apparire a sorpresa in questo o in un altro
prodotto MCU della Fase 5.
Dormammu
Il film di Doctor Strange non è riuscito a mostrare
il vero potenziale dell’antagonista Dormammu. Il leader
della Dimensione Oscura potrebbe comunque tornare in gioco
in futuro: il finale di Doctor Strange nel Multiverso della
Follia ha introdotto Clea (Charlize
Theron), la nipote di Dormammu.
Clea ha portato
Strange nella Dimensione Oscura per evitare
un’incursione, creando in questo modo un possibile incipit per
Doctor Strange 3 o, più probabilmente, per Avengers: The Kang Dynasty.
Speriamo che in tutti questi sviluppi della Fase 5 MCU entri in gioco anche
Dormammu.
Barone Mordo
C’è un altro dei nemici storici di
Doctor Strange che non ha ancora avuto modo di affrontare lo
stregone sullo schermo. Stiamo parlando di Mordo
(Chiwetel Ejiofor): alla fine di Doctor Strange,
viene detto che Mordo è in missione per rubare la magia di
tutto il mondo. Questa storia, per ora solo accennata, non ha
ancora portato da nessuna parte, come anche la scena cancellata da
Doctor Strange nel Multiverso della Follia in cui
Scarlet rivela di aver ucciso Mordo. Chissà se nella
Fase 5 MCU vedremo finalmente
l’incontro-scontro tra Mordo e Doctor Strange.
Ayesha
Anche se è Ego il cattivo
principale di Guardiani della Galassia, Vol.
2, il film si conclude con l’introduzione di un nuovo nemico
estremamente vendicativo: Ayesha (Elizabeth Debicki).
Attraverso Adam Warlock, Ayesha crea l’arma perfetta
per vendicarsi e distruggere i Guardiani. Per come finisce
il Volume 2, è probabile che Ayesha tornerà in Guardiani della Galassia Vol.
3 ma anche questa volta non sarà lei l’antagonista
principale del film: questo onore spetta all’Alto
Evoluzionario (Chukwudi Iwuji).
Yon-Rogg
In Capitan Marvel, Jude Law
interpreta Yon-Rogg, il leader della Starforce che si
rivela essere il vero cattivo: è lui a portare Carol Danvers
lontano dalla Terra quando ottiene i poteri dal Tesseract.
Forse il personaggio è stato creato per fare soltanto
un’apparizione nella serie, ma dal momento che Law è ottimo nei panni di Yon-Rogg, si spera in
un ritorno nell’MCU, magari già nella Fase 5.
Agatha
Harkness
Il nemico principale di
WandaVisionè
Agatha Harkness (Kathryn
Hahn). Dopo la sconfitta di Wanda,
Agatha è costretta a rimanere a Westview. Tuttavia,
ora che la Strega Scarlatta sembra essere uscita di scena –
almeno temporaneamente – Agatha potrebbe essere libera di
tornare in azione. Il prossimo lavoro MCU che la vedrà coinvolta è la
serie Dinsey+Agatha: Coven of Chaos: lo show
trasformerà la storia del cattivo affamato di potere in quella di
un anti-eroe. Proprio per questo passaggio, Agatha dovrà
affrontare a sua volta dei cattivi: secondo alcune teorie essi
saranno Nicholas Scratch e Salem Seven.
Power Broker (Sharon Carter)
Scostandosi dalla sua storia nei
fumetti, nel finale di The
Falcon and the Winter Soldier Sharon Carter si rivela
essere il misterioso Power Broker. Quando in Capitan
America: Civil WarSharon torna negli Stati Uniti, viene
perdonata per le sue azioni e permette ai suoi compatrioti
l’accesso a tecnologie pericolose e ai grandi segreti di stato.
Molto probabilmente, l’arco del personaggio sarà risolto nel film
MCUCaptain America: New World Order, film
in cui potremmo vedere il ritorno all’eroismo di Carter.
Xu Xialing
In Shang-Chi e la leggenda dei
Dieci Anelli, Tony Leung ha dato una performance
incredibile nei panni del Mandarino. Anche se la sua era una
storia fatta e finita per il film, la sua eredità vive attraverso
la figlia Xu Xialing, personaggio che ora ha assunto il
comando dell’organizzazione criminale. È interessante notare che il
film termina con l’annuncio che i Dieci Anelli torneranno.
Ora resta da vedere se, sotto il controllo di Xialing, il
gruppo si trasformerà in un’organizzazione più eroica o se rimarrà
un mucchio di cattivi. Molto probabilmente, i Dieci Anelli
torneranno in gioco in Armor Wars e/ o in Shang-Chi
2, entrambi previsti nella Fase 6 MCU.
Kingpin
Per anni, le serie Netflix–Marvel sono state snobbate
dall’MCU, ma ora appare certo il
collegamento tra le due realtà. Proprio dai prodotti NetflixSpider-Man: No Way Home e Hawkeye hanno ereditato rispettivamente
Daredevil e Kingpin e ad entrambi i personaggi spetta
un futuro nell’MCU.
Daredevil e Kingpin
torneranno nella Fase 5 per Echo e poi per Daredevil:
Born Again. Sarà interessante vedere Kingpin
comportarsi come un boss del crimine nell’MCU accanto a concorrenti come
i Dieci Anelli.
Damage
Control
Ms. Marvel è
uno show interessante, soprattutto per la storia dell’antagonista
principale. Najma è il rivale numero uno, ma viene uccisa
nel penultimo episodio, cedendo il posto alla Damage Control
per il finale. Nella serie, l’organizzazione è drasticamente
diversa rispetto alla sua introduzione in Spider-Man: Homecoming. In Ms.
Marvel la società è focalizzata
sulla caccia di individui potenziati e rivela che Kamala
Khan è un mutante. Come altri, anche questo gruppo di nemici
potrebbe tornare in Armor Wars.
Titania
She-Hulk: Attorney At Law fa una deviazione rispetto alla
classica formula MCU. Nel finale viene
evitata la grande lotta contro l’Intelligencia e
Titania non sembra essere particolarmente turbata. Se fino
ad ora Jameela Jamil ha interpretato il ruolo
dell’influencer egoista e vendicativa, ora il personaggio potrebbe
passare dalla parte di She–Hulk.
Come nei fumetti, Titania
diventerebbe un anti-eroe anche nell’MCU. Si spera che il suo ruolo
verrà chiarito prima della seconda stagione di She-Hulk. Se al contrario Titania dovesse
rimanere un cattivo al 100%, potrebbe avere un ruolo accanto ai
Thunderbolts o in Captain America: New World Order.
Namor
Forse i tempi non sono ancora
maturi per affermare ciò ma, stando alla fanbase, Namor (Tenoch Huerta) potrebbe
diventare una grande figura nell’MCU. È il perfetto esempio
dell’anti-eroe: può essere un alleato feroce, ma nel momento in cui
la situazione si modifica non esita a fare il cattivo. I fan
chiamano a gran voce un film incentrato su Namor, magari già
per la Fase 6. Tuttavia, sarà difficile rivedere il
personaggio prima della convergenza del Multiverso in Avengers: The Kang Dynasty e
Avengers: Secret Wars.
I fan di Black Panther: Wakanda
Forever stanno condividendo le loro
esilaranti reazioni all’apprendere che i Marvel Studios potrebbero aver modificato
digitalmente l’aspetto di una particolare area del corpo di
Namor. Il film, che Ryan Coogler dirige
ancora una volta, ha ottenuto recensioni per lo più positive da
parte del pubblico e della critica che lodano il suo trattamento
rispettoso della morte di Chadwick Boseman, le
buone interpretazioni e l’antagonista sfaccettato interpretato da
Tenoch Huerta.
Dopo che un utente di Twitter dagli
occhi d’aquila di nome @belovasoup ha notato che l’area inguinale
dei pantaloncini di Namor sembrava essere stata resa meno
pronunciata nel cut cinematografico di Black Panther: Wakanda
Forever rispetto ai trailer, i fan dell’MCU si sono rivolti ai social media
per condividere le loro esilaranti reazioni alla modifica. Mentre
alcuni utenti chiedono con tutto il cuore che l’anatomia di Namor
venga ripristinata al suo stato naturale, altri stanno sollevando
preoccupazioni interessanti sull’allocazione delle risorse VFX da
parte della Marvel e sulla moralità
dell’alterazione digitale dei corpi degli attori. Che ne
pensate?
Nel film Marvel
Studios Black Panther: Wakanda
Forever, la Regina Ramonda (Angela
Bassett), Shuri (Letitia Wright), M’Baku
(Winston Duke), Okoye (Danai
Gurira) e le Dora Milaje (tra cui Florence
Kasumba) lottano per proteggere la loro nazione dalle
invadenti potenze mondiali dopo la morte di Re T’Challa. Mentre gli
abitanti del Wakanda cercano di comprendere il prossimo capitolo
della loro storia, gli eroi devono riunirsi con l’aiuto di War Dog
Nakia (Lupita Nyong’o) e di Everett Ross
(Martin Freeman) e forgiare un nuovo percorso per
il regno del Wakanda. Il film presenta Tenoch Huerta Mejía nel
ruolo di Namor, sovrano di una nazione sottomarina nascosta, ed è
interpretato anche da Dominique Thorne, Michaela Coel,
Mabel Cadena e Alex Livinalli. Black Panther: Wakanda
Foreverè diretto
da Ryan Coogler e prodotto da Kevin
Feige e Nate Moore.
Brendan Fraser ha dichiarato che non
parteciperà alla cerimonia di premiazione dei Golden Globes anche
se sarà nominato per la sua performance in The Whale di Darren
Aronofsky. L’attore ha avuto la sua grande occasione in
una serie di film dei primi anni 2000, in poco tempo, è diventato
il protagonista di film d’avventura di grande successo come La
Mummia e Viaggio al centro della Terra, salvo poi interrompere
bruscamente la serei di successi. Il 2022 lo vede però tornare
sotto i riflettori grazie alla bella performance in The Whale, di
Darren Aronofsky, che già ha raccolto grandi consensi sin dalla sua
prima proiezione a Venezia 79, tanto che per lui si parla di corsa
agli Oscar 2023.
GQ ha ora pubblicato una cover story proprio su Brendan Fraser in cui riporta alcune
dichiarazioni molto importanti relative ai Golden Globes. Durante
la conversazione, l’attore di Doom Patrol ha
rivelato che non parteciperà alla cerimonia di premiazione della
HFPA del prossimo anno anche se dovesse essere nominato come
miglior attore. “Ho più problemi con la Hollywood Foreign Press
Association che rispetto per la Hollywood Foreign Press
Association. No, non parteciperò. È a causa dei trascorsi che ho
con loro. E mia madre non ha cresciuto un ipocrita. Puoi chiamarmi
un sacco di cose, ma non quello.”
I Golden Globes hanno avuto anni
complicati a causa di varie controversie che turbinavano intorno
alla Hollywood Foreign Press Association. Negli
ultimi decenni, l’organizzazione è stata ripetutamente richiamata
per aver consentito ai suoi membri di essere sostanzialmente
corrotti da regali, viaggi e feste in cui possono intrattenersi con
i candidati. Tuttavia, l’anno scorso è emerso un nuovo boicottaggio
quando è stato riferito che i membri dell’organizzazione non
includevano giornalisti neri. Ciò ha portato alla mancata
trasmissione televisiva dei premi nel 2021 e l’organizzazione ha
rilasciato una dichiarazione condividendo il suo piano per
riformare il proprio organo di voto che avrebbe dovuto essere
completato questo agosto.
Tuttavia, Brendan Fraser ha una connessione più
personale con il lato oscuro dell’HFPA. Diversi anni fa, in
un’intervista a tutto tondo, ha affermato che l’ex presidente
dell’HFPA Philip Berk lo ha aggredito a un pranzo
al Beverly Hills Hotel nel 2003, cosa che Berk ha poi negato.
L’anno scorso, Berk è stato espulso dall’HFPA a causa dell’uso di
un linguaggio razzista in un’e-mail interna, ma era stato membro
dell’organizzazione per 44 anni. Fraser riferisce che la cattiva
condotta dell’ex presidente ha influenzato la sua vita in una
miriade di modi, rendendo quindi naturale il suo aprioristico
rifiuto a partecipare a qualsiasi manifestazione legata
all’associazione.
Sembra che Guardiani
della Galassia Vol. 3 sarà l’ultima
apparizione di Gamora nel MCU, a detta di Zoe
Saldana. Dopo la sua assenza trai Guardiani in
Thor: Love and Thunder,
sappiamo che il terzo film del franchise diretto da
James
Gunn potrebbe essere incentrato sulla ricerca della
Gamora del passato rimasta bloccata nel futuro alla fine di
Avengers: Endgame. Ma sappiamo
anche che il Volume 3 sarà l’ultimo di questi personaggi,
informazione che mette vagamente in crisi la speranza di un happy
ending.
I Marvel Studios non hanno annunciato alcun
piano per riportare Gamora in gioco dopo Guardiani
della Galassia Vol. 3, lasciando Zoe
Saldana in balia delle domande sul futuro del suo
personaggio. Durante una nuova intervista con Variety, l’attrice ha
risposto ad alcune domande sui suoi piani per la Fase 5 del
MCU, ed ecco cosa ha risposto:
“Non riesco mai a dire di no a niente, ma quel trucco verde?
Non mi arrabbierei se non accadesse di nuovo. [Ride] Mi manca
Gamora ma non mi mancano le telefonate alle 3:30 del mattino e le
sessioni di trucco di cinque ore e le successive visite dal
dermatologo.”
La risposta è molto vaga, ma come al
solito in questi casi, non conferma né smentisce. Si tratta di un
vero e proprio saggio di diplomazia! Non ci resta che aspettare,
intanto sappiamo per certo che vedremo Zoe
Saldana in Guardiani della Galassia Vol.
3 e in Avatar: La via dell’Acqua, a
dicembre.
Nel film Marvel Studios l’amato gruppo di
emarginati sembra po’ diverso ultimamente. Peter Quill, ancora
provato dalla perdita di Gamora, deve riunire intorno a sé la sua
squadra per difendere l’universo, oltre a proteggere uno di loro.
Una missione che, se non sarà portata a termine con successo,
potrebbe portare alla fine dei Guardiani così come li
conosciamo.
Il nuovo film del
franchise di Alien prodotto da Disney e 20th
Century sta finalmente andando avanti, alla luce degli importanti
aggiornamenti su cast e stato delle riprese. Il franchise farà
quindi ritorno, dopo lo stop causato dalla fusione di Fox con
Disney e la conseguente sospensione di tutti i progetti di sequel e
prequel. All’inizio
del 2022 è stato annunciato che il regista di Don’t
BreatheFede Álvarez era incaricato di
dirigere il film, che dovrebbe fungere da soft reboot del
franchise.
Lo stato del riavvio del film
Alien targato Disney ha recentemente ricevuto due importanti
aggiornamenti grazie a un report di Deadline che ha rivelato che
l’attrice di Pacific Rim: UprisingCailee
Spaeny è in trattative per recitare nel ruolo principale
dopo essere diventata la prima scelta dello studio dopo numerosi
incontri con i produttori e con Álvarez. È stato anche rivelato che
lo studio è così soddisfatto dello stato attuale del nuovo film di
Alien che il progetto sta andando avanti e la
speranza è di iniziare le riprese all’inizio del 2023, anche se non
è stata ancora annunciata nessuna data d’uscita.
I piani per un nuovo film di
Alien hanno assunto molte forme negli ultimi anni.
Non solo Ridley Scott aveva in programma un terzo
film prequel dopo Prometheus e Alien: Covenant, ma Fox stava sviluppando
Alien 5 come una potenziale possibilità per
riportare in vita Ripley di Sigourney Weaver. Questi piani sono cambiati
dopo l’acquisizione di 20th Century da parte della Disney, portando
entrambi i progetto allo stop. Invece di continuare ciò che era già
in produzione, la Disney e la 20th Century hanno assunto
Fede Álvarez per realizzare il nuovo film di
Alien.
L’illustratrice Rachel
Hoo ha condiviso su
Instagram una toccante fanart che i fan del MCU non si possono perdere. Si
tratta di un tributo ai caduti del Marvel Universe: vediamo
T’Challa che è seduto tra Tony Stark e Natasha
Romanoff mentre si gode l’aldilà. Ovviamente è immancabile la
battuta ironica ma affettuosa di Tony, estremamente “in
character”.
Dopo la scomparsa di Chadwick
Boseman, i Marvel Studios non hanno voluto sostituire
l’interprete di T’Challa per il sequel di Black Panther,
attualmente in sala, e così anche nella finzione del MCU, il personaggio è scomparso a
causa di una misteriosa malattia che il re del Wakanda aveva tenuto
nascosta a tutti.
Nel film Marvel
Studios Black Panther: Wakanda
Forever, la Regina Ramonda (Angela
Bassett), Shuri (Letitia Wright), M’Baku
(Winston Duke), Okoye (Danai
Gurira) e le Dora Milaje (tra cui Florence
Kasumba) lottano per proteggere la loro nazione dalle
invadenti potenze mondiali dopo la morte di Re T’Challa. Mentre gli
abitanti del Wakanda cercano di comprendere il prossimo capitolo
della loro storia, gli eroi devono riunirsi con l’aiuto di War Dog
Nakia (Lupita Nyong’o) e di Everett Ross
(Martin Freeman) e forgiare un nuovo percorso per
il regno del Wakanda. Il film presenta Tenoch Huerta Mejía nel
ruolo di Namor, sovrano di una nazione sottomarina nascosta, ed è
interpretato anche da Dominique Thorne, Michaela Coel,
Mabel Cadena e Alex Livinalli. Black Panther: Wakanda
Foreverè diretto
da Ryan Coogler e prodotto da Kevin
Feige e Nate Moore.
Negli anni il regista M.
Night Shyamalan ci ha abituato a film carichi di tensione,
sempre al limite tra la realtà e la fantasia. Opere come Il
sesto senso,Unbreakable – Il predestinato,
Signs, The Visit o il recente
Old sono esemplari a
riguardo, presentando atrmosfere suggestive e inquietanti e
dimostrando tutta la maestria del regista nel rendere questo il
punto di forza dei suoi lavori. Uno dei suoi lavori meno citati e
meno apprezzati al momento della sua distribuzione è invece
Lady in the Water (qui la recensione), film del
2006 che ha segnato per il regista l’inizio di una nuova fase della
sua carriera.
Si tratta in questo caso di un
thriller psicologico, ispirato ad una fiaba che lo stesso regista
aveva ideato per i suoi figli, poi pubblicata come Lady in the
Water: A Bedtime Story, in concomitanza con l’uscita del film.
Un’opera dunque dai toni profondamente fiabeschi, incentrato sullo
scopo delle persone nella vita, dove bene e male si affrontano
attraverso quei continui colpi di scena con cui il regista ha da
sempre abituato i suoi fan. Come anticipato, però, il film è stato
accolto piuttosto male dalla critica e dal pubblico, con incassi di
molto al di sotto delle aspettative e addirittura candidato ai
Razzie Awards.
Pur con i suoi limiti, Lady in
the Water risulta oggi essere un film piuttosto incompreso,
che attraverso lo stile del regista propone sì riflessioni non
originali ma dotate comunque di un certo fascino. Prima di
intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile
approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama e al
cast di attori. Infine, si elencheranno anche le
principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
Lady in the Water: la
trama del film
Protagonista del film è
Cleveland Heep, un addetto alla manutenzione in un
residence con piscina a Filadelfia. Negli ultimi tempi nota che
qualcuno utilizza la piscina condominiale di sera contro il
regolamento condominiale. Una notte, sente dei rumori in piscina e,
intenzionato a catturare il misterioso nuotatore, comincia a
perlustrare la zona, ma all’improvviso scivola sul bordo bagnato,
batte la testa e rotola svenuto nell’acqua. Si risveglia nella sua
camera e una giovane donna nuda è seduta di fronte a lui. Si scopre
che si chiama Story ed è una Narf, cioè una specie
di ninfa proveniente dal misterioso “Mondo Azzurro”.
La misteriosa ragazza sembra avere
il compito di motivare un grande scrittore a completare il suo
lavoro, che migliorerà il futuro dell’umanità. Ma la ninfa è
inseguita da uno Scrunt, una feroce creatura simile a un lupo, che
proverà a ucciderla prima che possa completare il suo compito.
Affinché possa tornare nel suo mondo, la ninfa ha bisogno
dell’aiuto di diverse persone, ognuna delle quali svolgerà una
precisa funzione. Heep si imbarca così in un’imprevedibile
avventura, ricca di mistero e pericoli, che lo porterà a
confrontarsi con segreti inaspettati e anche con il suo traumatico
passato.
Lady in the Water: il cast
del film
Ad interpretare Cleveland Heep vi è
l’attore PaulGiamatti, noto per film come Sideways,
Cinderella Man e La versione di Barney. L’attore era
il primo della lista stilata da Shyamalan per il protagonista e
accettò subito con grande entusiasmo, avendo particolarmente
apprezzato la sceneggiatura. Per la parte si era pensato anche al
premio Oscar Kevin Costner, ma Giamatti confermò
la sua disponibilità prima che quest’ultimo potesse anche solo
essere contattato. Accanto a lui, nei panni della misteriosa donna
di nome Story, vi è invece l’attrice Bryce Dallas
Howard.
Oggi nota per film come Jurassic
World o The Help, l’attrice era qui in uno dei suoi
primi ruoli da protagonista. Lady in the Water è stata
inoltre la sua seconda collaborazione con Shyamalan, avendo già
recitato per lui in The Village. Sono poi presenti nel
film gli attori Bob Balaban nei panni di Harry
Farber, Jeffrey Wright
in quelli di Mr. Dury e Cindy Cheung come
Young-Soon Choi. Di particolare rilievo è poi la presenza
dell’attore Jared Harris
nel ruolo di Goatee Smoker. Lo stesso M. Night
Shyamalan, come suo solito, si è ritagliato un cameo nel
film. Egli è lo scrittore Vick Ran.
Lady in the Water: il
trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di
Lady in the Water grazie alla sua
presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming
presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi
di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes e
Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
mercoledì 16 ottobre alle ore
21:00 sul canale Warner TV.
Per tranquillizzare i suoi fan di
Instagram,
Zendaya ha condiviso una storia dalla location in cui
sta girando in questo momento Dune
2. L’attrice si rivolge ai suoi fan dicendo che è
stata assente dal social principalmente perché impegnata su set e
manda tanto amore a tutti da Arrakis. La scritta, piccolissima,
campeggia in una foto di un tramonto che toglie il fiato, quasi
come fosse davvero un tramonto extraterrestre.
Viaggio mitico ed emozionante di un
eroe, Dune narra la storia di Paul Atreides, giovane
brillante e dotato di talento, nato per andare incontro a un
destino più grande della sua immaginazione, che deve raggiungere il
più pericoloso pianeta dell’universo per assicurare un futuro alla
sua famiglia e al suo popolo. Mentre forze malvage combattono per
l’esclusivo possesso della più preziosa risorsa esistente sul
pianeta — una spezia capace di liberare tutte le potenzialità della
mente umana — solo coloro i quali sapranno sconfiggere le proprie
paure sopravviveranno.
Denis
Villeneuve ha diretto Dune
e ha scritto la sceneggiatura insieme a Jon Spaihts ed Eric Roth,
basata sul romanzo omonimo scritto da Frank Herbert. Il film è
prodotto da Mary Parent, Denis Villeneuve, Cale Boyter e Joe
Caracciolo, Jr. I produttori esecutivi sono Tanya Lapointe, Joshua
Grode, Herbert W. Gains, Jon Spaihts, Thomas Tull, Brian Herbert,
Byron Merritt e Kim Herbert.
Emancipation – Oltre la libertà racconta la storia
incredibile di Peter (Will
Smith), un uomo nato schiavo che fugge dalla schiavitù
affidandosi al suo ingegno, alla sua fede incrollabile e all’amore
profondo per la sua famiglia per tentare in tutti i modi di eludere
i cacciatori a sangue freddo e sopravvivere alle spietate paludi
della Louisiana alla ricerca della libertà. Il film si ispira alle
foto della schiena di “Whipped Peter” (Peter il fustigato) scattate
durante una visita medica dell’esercito dell’Unione e pubblicate
nel 1863 su Harper’s Weekly; in particolare, una delle immagini
nota come “La schiena flagellata” (The Scourged Back), che mostra
la schiena nuda di Peter completamente ricoperta da cicatrici,
frutto di tutte le frustate ricevute dai suoi schiavisti, contribuì
alla crescente opposizione pubblica alla schiavitù.
Emancipation – Oltre la libertà è diretto da
Antoine Fuqua, da una sceneggiatura di William N.
Collage. Il film è prodotto da Will Smith e Jon Mone per conto di
Westbrook Studios, Joey McFarland per conto di McFarland
Entertainment e Todd Black per conto di Escape Artists. Chris
Brigham, Antoine Fuqua, James Lassiter, Heather Washington, Cliff
Roberts, Glen Basner e Scott Greenberg sono i produttori
esecutivi.
Black Panther: Wakanda Forever ha introdotto
il personaggio di Riri Williams, alias Ironheart
(Dominique Thorne), una giovane e geniale
inventrice che potrebbe essere potente e intelligente quanto l’eroe
a cui succede: Iron Man
(Robert
Downey Jr.). Nei fumetti originali,
Riri è apparsa per la prima volta nel 2016 in
Invincible Iron Man Vol. 3 #7, per poi essere presentata
veramente nello stesso anno e volume nel numero #9. Sebbene
Black Panther: Wakanda
Forever abbia apportato alcune modifiche alla sua
storia d’origine, il personaggio di Riri Williams presenta comunque somiglianze
evidenti con Iron Man
stesso.
Anche se non si sa se il Marvel Cinematic
Universe si discosterà ancora di più dai fumetti, decisione che
potrebbe avere un impatto sul modo in cui le capacità di
Riri sono paragonabili a quelle dell’armatura di
Iron Man/Tony Stark, i due personaggi hanno un
talento di base simile. Tuttavia, è vero che sia nei fumetti che
nell’universo cinematografico, Riri potrebbe superare completamente
Iron Man, per arguzia e potenza.
Quanto è potente l’armatura di
Ironheart rispetto a quelle di Iron Man?
Quando si confronta la
realizzazione dell’armatura di Iron Man
firmata da Tony Stark con la versione di Riri Williams, possiamo notare delle
differenze chiave che influiscono sulla potenza di ciascuna tuta.
Nella versione di Black Panther: Wakanda Forever, sia l’armatura
di Riri che quella di Tony Stark presentano
caratteristiche simili, tra cui il volo, la possibilità di lanciare
esplosioni e un’interfaccia AI. Tuttavia, una differenza
fondamentale tra il prodotto finale di Riri e le armature di
Iron
Man è che quella di Riri è realizzata
in vibranio e influenzata dai precedenti progetti di Stark e dalla
tecnologia wakandiana, il che la rende la versione più avanzata
della tuta finora, e quindi probabilmente più potente. Inoltre, la
versione finale dell’armatura Ironheart del MCU, che Riri ha
costruito nel Wakanda, è la sua prima tuta completamente finita
dopo la bozza realizzata nel suo garage al MIT.
Ciò significa che la sua prossima armatura, dopo aver restituito
quella realizzata in Wakanda, sarà probabilmente ancora più
resistente della precedente, soprattutto se continuerà a
collaborare con Shuri (Letitia
Wright), il che significa che potrà probabilmente superare
ogni armatura di Iron
Man.
Riri Williams è più intelligente
di Tony Stark nel MCU?
Quando il personaggio di
Riri Williams è stato introdotto per la prima
volta nei fumetti, il suo creatore ha affermato che Riri era più
intelligente di Tony
Stark. Ma, nella versione cinematografica, i
personaggi potrebbero essere troppo simili per trarre una
conclusione definitiva. Nel film, sia Tony che
Riri frequentano il MIT in età
incredibilmente giovane: l’Iron Man originale si laurea al MIT
all’età di 17 anni, mentre Riri frequenta la scuola all’età di 15
anni in Black Panther: Wakanda Forever. Sebbene il
film non menzioni l’anno in cui Riri frequenta la scuola, potrebbe
essere sulla buona strada per diplomarsi alla stessa velocità di
Tony, se non prima. Inoltre, entrambi i personaggi costruivano
macchine complesse ancor prima di compiere 10 anni e, negli anni
successivi, entrambi hanno creato le loro armature in condizioni
avverse, dovendo ricavare i pezzi da vecchi missili o dai rottami
del MIT. Anche se Riri ha avuto Iron Man come
fonte di ispirazione, questo non significa necessariamente che ci
sia voluto meno ingegno da parte sua per creare la sua prima
armatura da Ironheart, soprattutto considerando che Stark
aveva un vantaggio schiacciante che Riri non aveva: la
ricchezza.
È sempre difficile confrontare le
capacità di due persone straordinarie come Riri Williams e Tony
Stark. Mentre Tony aveva
l’intelligenza e il potere necessari per creare le sue armature di
Iron Man, su cui Riri può lavorare, l’eroina ha
dalla sua il potenziale per migliorare il lavoro di Tony con una
nuova prospettiva e un maggiore coinvolgimento di Shuri, un genio a
sé stante. Nel complesso, questo suggerisce che, sebbene Riri Williams e Tony Stark siano al momento
paragonabili per le loro capacità, si spera che Riri sia in grado
di accettare la scomparsa di Iron Man e
di superarlo in tutti i campi.
Sarebbe stato contento il
Francesco Nuti di Madonna che silenzio
c’è stasera ad assistere all’impresa dei Manetti
Bros., capaci di spostare sul mare il Santuario mariano di Monte
Grisa a Trieste per farne la spettacolare sede del Museo con cui si
apre il loro nuovo Diabolik – Ginko all’attacco!. Al
cinema dal 17 novembre, grazie a 01 Distribution, nel secondo film
della trilogia sul Re del Terrore creato dalle sorelle Giussani
cambia tutto, a partire dall’interprete principale.
Diabolik – Ginko
all’attacco! Dopo Marinelli, Gianniotti
Non più Luca Marinelli,
salpato per altri lidi, ma l’ex Grey’s AnatomyGiacomo
Gianniotti, dallo sguardo glaciale e un incontestabile
physique du rôle, che ci accompagnerà fino alla fine del
terzo film (già girato insieme a questo e attualmente in post
produzione) insieme agli altri protagonisti: la Eva Kant di
Miriam Leone, l’Ispettore Ginko di Valerio Mastandrea e la sua amata Altea,
duchessa di Vallenberg, con la quale entra in gioco anche Monica Bellucci.
Figure che in questa
occasione rubano la scena al criminale di nero vestito, vittima del
geniale trabocchetto del poliziotto cui il film è intitolato (a
partire dall’albo originale n. 16 del 1964, citato con assoluto
rispetto filologico financo nel punto esclamativo) e del tradimento
della sua complice storica, che in questa occasione vediamo vestire
per la prima volta l’iconica e aderentissima tuta.
Non solo Diabolik,
guidano le donne
Sulla vendetta di Eva
Kant – e la sua collaborazione con le forze dell’ordine – si fonda
molto dell’intreccio di questa nuova avventura, nella quale è
proprio l’elemento femminile a dominare. Il privato della coppia di
ladri, con dinamiche definite dagli stessi Manetti “alla Sandra
e Raimondo“, e la tormentata e clandestina relazione tra Ginko
e la duchessa Altea, danno tutt’altro rilievo alla sfera
sentimentale, e un nuovo equilibrio al thriller che offre uno
sviluppo maggiore alla Origin Story dell’anno scorso.
Allargando l’orizzonte
degli eventi e aggiungendo linee narrative, si perde forse qualcosa
rispetto all’asciuttezza e compattezza del primo film, che in molti
avevano faticato a digerire viste certe scelte stilistiche. Ma pur
guadagnando in dinamismo e varietà, e offrendo al pubblico una
apprezzabile cura quanto a location e aspetto visivo (sin dalla
sigla iniziale, affidata all’inedito di Diodato e a un balletto in
perfetto stile Bond), il punto debole di questo secondo capitolo
sembra essere nel racconto vero e proprio.
Un film da vedere,
principalmente
Nella scrittura di molte
sequenze, in primis, dalle quali si vorrebbe ben più che la fedeltà
a una tavola disegnata e un realismo maggiore di quello sufficiente
a far procedere una storia divisa in vignette. Secondariamente,
nella gestione di alcune interpretazioni, a tratti stonate anche
rispetto al particolare contesto, e che forse alcuni dettagli
secondari (per esempio l’acconciatura di
Gianniotti, iconica al pari dello sguardo e del
costume di Diabolik) avrebbero potuto sostenere piuttosto che
affossare.
Il risultato resta
piacevole da vedere, e da sentire, considerata la colonna sonora di
Pivio e Aldo De Scalzi e nonostante tutto (e tutti) sembri
funzionare meglio nelle scene non parlate. O nelle quali non ci si
debba sforzare troppo per trovare una spiegazione valida a quanto
messo in scena o conservare la sospensione dell’incredulità. In
ogni caso, come dichiarato, “la guerra a Diabolik continua“,
vale la pena essere fiduciosi e aspettarsi una degna conclusione di
questa trilogia, capace comunque di riportarci indietro nel tempo…
e di regalarci il cameo – quello sì, davvero toccante per gli
spettatori più nostalgici – dello scomparso gettone telefonico.
In una recente intervista con
GQ, in cui non si risparmia e fa
anche mostra di un insospettato fisico scolpito, Andrew Garfield ha descritto la fratellanza
che ha sentito mentre lavorava a Spider-Man:
No Way Home. L’attore ha ricordato il suo periodo sul
set e il supporto che lui e Tobey Maguire hanno dato a Tom
Holland mentre concludeva la sua personale
trilogia:
“Fare [No Way Home] è stato
davvero bellissimo. Dovevo trattarlo come un cortometraggio su
Spider-Man con gli amici. La pressione era totale. Era tutto sulle
spalle di Tom, perché è la sua trilogia. E io e Tobey eravamo lì
per fornire supporto e divertirci il più possibile, in realtà, ed
essere il più inventivi, fantasiosi e un po’ stupidi possibile.
Sai, tra noi tre pensavamo che sarebbe stato interessante, perché
tutti e tre ci sentiamo in qualche modo proprietari del ruolo, ma
quello che ha vinto sul set è stato lo spirito di fratellanza,
credo. E penso che questo si manifesti in quello che abbiamo
girato.”
Dopo tante notizie incerte arriva
finalmente da Disney la conferma che Pretty Princess
3 si farà. Il film sarà un sequel delle storie di
Mia Thermopolis, interpretata da Anne Hathaway. Dopo quasi due decenni di
trattative, il film è in fase di sviluppo alla Disney. Il franchise
ruota attorno a Mia Thermopolis, un’adolescente americana un po’
imbranata che ha scoperto di essere l’erede al trono di Genovia, un
regno europeo.
I film di Pretty
Princess sono acclamati come uno dei punti di lancio della
carriera di Hathaway, con la giovane star che ha ottenuto ampi
consensi per la sua interpretazione nel primo film, mentre ha
ottenuto recensioni positive nel sequel, Principe azzurro
cercasi, che però è stato male accolto dalla critica.
The Hollywood Reporter ha annunciato
che la Disney sta ufficialmente sviluppando Pretty Princess 3. Il
progetto, descritto come una continuazione della storia di
Hathaway, sarà scritto da Aadrita Mukerji. Al
momento, Anne Hathaway non ha firmato un accordo
per tornare per il sequel, sebbene la produttrice originale
Debra Martin stia tornando nella squadra e mentre
Melissa Stack di The Other Woman
è la produttrice esecutiva. Chissà se all’indomani dei suoi primi
40 anni, Hathaway non si senta pronta a tornare nei panni, ormai da
adulta di Mia Thermopolis.
Sappiamo però che Julie
Andrews non tornerà nel film, dato che lei stessa aveva
declinato l’offerta di fronte a un eventuale e non ancora certo
ritorno nei panni dela Regina di Genovia.
Di seguito la sinossi del primo
film:
Mia Thermopolis è una
quindicenne come tante altre, che cerca di destreggiarsi tra la
scuola, le compagne che la prendono in giro perché sono più
popolari di lei, una migliore amica di nome Lilly dai modi
piuttosto frivoli e ottusi che non la capisce fino in fondo, e il
ragazzo che le piace che non la considera minimamente. Ma tutto
questo non basta, perché da un giorno all’altro l’imbranata Mia
scopre di essere una principessa. Erede al trono del principato di
Genovia, Mia scopre le sue origini regali grazie alla nonna
Clarisse Renaldi che le rivela la notizia a causa della morte del
padre. È quindi dovere di Mia diventare una buona principessa e
seguire le lezioni di etichetta da sua nonna, tutto questo in gran
segreto per paura della stampa.
In una recente intervista con
Collider per parlare del suo
film d’azione natalizio
Una Notte Violenta e Silenziosa,
David Harbour afferma che girerà Stranger Things 5 e
Thunderbolts
contemporaneamente nel 2023. L’attore ha dichiarato che entrambe le
produzioni dovranno “condividerlo”, e che ci sarà una sorta di
programmazione tra i due produttori, Netflix e Marvel, per consentire a Harbour di
essere pienamente coinvolto in entrambi i progetti.
“Dovranno fare un avanti e
indietro con me. Dovranno in qualche modo condividermi. E quindi è
un po’ come, non so esattamente come ci stanno lavorando, ma credo
che alterneranno le settimane di lavoro, qualcosa del genere in cui
andrò avanti e indietro. Entrambi vengono girati ad Atlanta.
Potrebbe anche essere stato strutturato in questo modo, ma sì, si
farà così, quindi posso letteralmente girare una scena in
Stranger Things e salire in macchina e correre
verso la scena Marvel per girare una scena lì,
forse.”
In Stranger
Things, serie a cui Harbour deve la sua notorietà,
l’attore interpreta lo sceriffo Jim Hopper, padre putativo di
Undici e protagonista di una storia d’amore con Joice, nonché eroe
action atipico ma fondamentale per la lotta contro il Sottosopra.
In Thunderbolts,
David Harbour tornerà a interpretare il
Guardiano Ross, personaggio che ha esordito in Black Widow nel 2021.
Dopo essere stato presentato
in concorso all’ultima edizione della
Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di
Venezia, arriva nelle sale italiane Saint Omer, acclamata opera prima
della documentarista Alice Diop (vincitrice del
Premio César per il miglior cortometraggio con Vers la
tendresse).
Liberamente ispirato a un fatto di
cronaca che ha sconvolto l’opinione pubblica francese, nel film la
scrittrice Rama, in cerca di spunti per una rivisitazione del mito
di Medea, segue il processo di Laurence, accusata di aver ucciso la
figlioletta abbandonandola di notte su una spiaggia.
A vestire i panni di queste due
carismatiche protagoniste, Kayije Kagame
(vincitrice del premio Goncourt con Trois femmes
puissants) e Guslagie Malanda (Mon amie
Victoria), affiancate da Valérie Dréville
(Suite Armoricaine) e Xavier Maly (La
ragazza con il braccialetto).
Vincitore a Venezia del Leone d’Argento – Gran premio
della giuria e del Leone del Futuro – Premio
Venezia opera prima “Luigi De Laurentiis” – nonché per la
Miglior sceneggiatura al Chicago International Film
Festival, come Miglior film al Gent International
Film Festival, Miglior film e Miglior sceneggiatura al
Sevilla International Film Festival e come Miglior
film al Geneva International Film Festival –
Saint Omer rappresenterà la Francia agli Oscar
2023, nella categoria Miglior film internazionale.
Il film arriverà in tutte le sale cinematografiche italiane
l’8 dicembre distribuito da Medusa
Film per Minerva Pictures.
La trama di Saint Omer
Tribunale di Saint-Omer. La
scrittrice trentenne Rama assiste al processo di Laurence Coly, una
giovane donna accusata di aver ucciso la figlia di 15 mesi dopo
averla abbandonata sulla riva di una spiaggia del nord della
Francia. Rama intende trarre dal caso una rivisitazione
contemporanea del mito di Medea. Ma mentre il processo va avanti,
nulla procede come previsto e la scrittrice, incinta di quattro
mesi, si ritroverà a mettere in discussione ogni certezza sulla
propria maternità.
Parlando con Variety, Ralph Fiennes ha discusso del suo possibile
ritorno nei panni di Voldemort nel popolare franchise di
Harry Potter.
E’ della scorsa settimana la notizia che il nuovo leader di
Warner Bros Discovery, David Zaslav, ha dichiarato
di voler investire nel franchise in maniera più articolata e
organizzata, riesumando proprio il lavoro originale di J.K. Rowling.
“Ci concentreremo sui
franchise”, ha detto Zaslav durante la call con gli
investitori. “Non abbiamo un film di Superman da 13 anni. Non
facciamo un Harry Potter da 15 anni. I film DC e i film di Harry
Potter hanno fornito molti dei profitti alla Warner Bros. negli
ultimi 25 anni. Vorrei vedere se possiamo fare qualcosa con J.K. su
Harry Potter in futuro”.
Quando, durante un’intervista, è
stato chiesto a
Ralph Fiennes se fosse stato mai disponibile a
riprendere il ruolo di Voldemort, l’attore ha dichiarato che lo
farebbe certamente: “Certo, certo“, ha risposto Fiennes,
“Non c’è dubbio”. Dopotutto, per quanto sia stata ricca e
importante la carriera di Fiennes, è fuor di dubbio che l’attore ha
trovato la vera fama mondiale proprio con il ruolo di villain nella
saga di Harry Potter.