All’inizio della settimana abbiamo
avuto la conferma che Avengers:
Doomsday avrebbe iniziato le riprese nel Regno Unito
il mese prossimo e, sebbene la star di Captain America: Brave New WorldAnthony
Mackie ha recentemente indicato che potrebbe essere
necessario attendere aprile prima che le telecamere inizino a
girare, gli attori del MCU si sono già recati a Londra
negli ultimi giorni. Sebastian Stan (Bucky Barnes), Chris Hemsworth (Thor) e il co-regista
Joe Russo sono stati avvistati (le foto si possono
vedere qui), ed è stato riportato che
anche Tom Holland (Spider-Man) sarebbe stato visto
da quelle parti. Con l’avvicinarsi delle riprese, possiamo dunque
aspettarci di ricevere maggiori informazioni sul film.
I dettagli sulla trama di
Avengers:
Doomsday non sono ancora stati resi noti, ma sappiamo
che la Marvel aveva in mente una storia
incentrata su Kang nel quinto film dei Vendicatori (precedentemente
noto come Avengers: The Kang Dynasty),
ma è stata costretta a tornare al tavolo da disegno quando l’attore
Jonathan Majors è stato condannato per aggressione. Si è quindi
deciso di puntare sul Dottor Destino, che sarà interpretato
dall’attore di Tony Stark, Robert Downey Jr..
“Abbiamo sempre lavorato a
stretto contatto con Markus e McFeely in tutto il lavoro che
abbiamo fatto insieme”, ha dichiarato l’anno scorso il
co-regista Joe Russo, quando Stephen McFeely si è unito al team di
sceneggiatori. “È un po’ come tornare in bicicletta. Abbiamo un
processo davvero codificato attraverso il quale lavoriamo tutti
insieme. È molto complicato mettere a punto una storia di questa
portata”. “Questi saranno film molto, molto grandi, con
molti personaggi e molte trame che si intrecciano”, ha
aggiunto Joe Russo. “Siamo davvero soddisfatti di come stanno
venendo fuori in questo momento”.
Il produttore Todd
Garner ha condiviso foto dietro le quinte
di Mortal Kombat 2 per un po’ di tempo, ma
finalmente abbiamo del materiale promozionale ufficiale attraverso
un poster che mostra Karl Urban nei panni di “Johnny F*cking
Cage”. L’attore di The
Boys e Star Trek non sembra indossare il suo
classico costume da videogioco nei panni dell’amato personaggio di
Mortal Kombat, ma è probabile che si tratti di un
poster di un film nel film per uno dei film d’azione di Cage,
“Uncaged Fury”.
Il debutto della presuntuosa star
hollywoodiana trasformata in eroico combattente per la libertà è
stato fissato alla fine del primo film, quando Cole Young (Lewis Tan) ha detto ai suoi
compagni di lotta che conosceva qualcuno “a Los Angeles” che
avrebbe potuto aiutarli nell’imminente rivincita contro le forze di
Outworld. Non resta quindi che attendere di poter vedere un primo
trailer di Mortal Kombat 2, che potrebbe essere
imminente, per poter vedere di più di questo atteso Johnny Cage. Di
seguito, ecco il poster:
Gran parte del film Mortal
Kombat 2021 ruotava intorno a Lewis
Tan nel ruolo di Cole Young. Un discendente dello
Scorpione di Sanada, impegnato in una sorta di eterna faida con
il non-morto Noob Saibot. Durante il
San Diego Comic Con 2024 di agosto, Tan ha
parlato in modo approfondito e ha offerto dettagli su ciò che i
fan possono aspettarsi dal sequel. L’attore ha accennato
a ulteriori combattimenti, affermando che:
“Per il sequel posso promettere
molti più combattimenti, molto più lunghi.È molto
cruento, molto sanguinoso.Abbiamo Karl Urban che
interpreta Johnny Cage.Abbiamo una mia cara amica, Adeline
[Rudolph], che interpreta Kitana.Martyn Ford interpreta
Shao Khan.C’è un torneo in questo film.È tutto
quello che posso dire prima che si arrabbino con me.Ma
guardate, hanno davvero ascoltato le persone e quello che abbiamo
imparato dal primo film, e lo abbiamo migliorato di 100 volte nel
secondo film.Non vedo l’ora che i fan lo vedano”.
Il sequel prevedrà anche l’arrivo di
una serie di personaggi da brivido come Karl
Urban nei panni di Johnny
Cage, Tati Gabrielle nei panni di
Jade, Adeline Rudolph nei panni della principessa
Kitana, Desmond Chiam nei panni di Re
Jerrod, il negromante Quan Chi (Damon
Herriman) e Ana Thu Nguyen nei panni
della regina Sindel. Tra i volti noti del reboot del 2021 ci
saranno Tadanobu Asano nel ruolo di Raiden,
Hiroyuki Sanada in quello di Scorpion e
Mehcad Brooks nel ruolo di Jax.
Mortal Kombat
2 uscirà nelle sale il 24 ottobre 2025.
La scorsa settimana sono finalmente
iniziate le riprese della tanto rinviata terza stagione di Euphoria,
la serie drammatica di successo della HBO con protagonista la due
volte vincitrice dell’Emmy Zendaya. Anche se i fan dovranno aspettare
circa un anno per i nuovi episodi, arrivare a questo punto è un
piccolo miracolo, dato che la serie è stata condizionata dallo
sciopero della WGA del 2023, dall’impegno del creatore Sam
Levinson con l’altra serie HBO, The Idol, e dalla morte inaspettata della star
Angus Cloud e del produttore esecutivo
Kevin Turen.
Ci sono stati anche dei disaccordi
sulla direzione creativa della terza stagione, che hanno fatto
slittare la produzione dalla primavera del 2023 al gennaio del
2024, consentendo agli attori di accettare altri lavori. Ora il
cast – che presenta probabilmente la più forte schiera di star del
cinema attuale mai riunita, oltre a Zendaya ci sono Sydney Sweeney, Jacob Elordi e Colman Domingo – è stato riportato con
successo e sta lavorando alla terza stagione a Los Angeles.
Francesca Orsi,
responsabile del settore drama della HBO, ha dichiarato di aver
programmato di visitare a breve il set. “Volevo dare loro la
prima settimana di tempo per ambientarsi. Hanno fatto
benissimo”, ha detto durante un’intervista a Deadline sulla prossima serie
drammatica della HBO in occasione della première di The White Lotus. “Ho parlato con Sam
stamattina alle 6:30 mentre andava sul set. Sono tutti così felici
di essere tornati e io sono sollevata che finalmente ci
siamo”.
La terza stagione dovrebbe essere
inoltre quella conclusiva per Euphoria
e a riguardo Orsi ha dichiarato: “Ne abbiamo parlato, non credo
che qualcosa sia finito finché non è finito, ma si è discusso che
questa è la fine”, ha detto Orsi. Ha poi aggiunto: “Penso
che sarete molto soddisfatti di questa stagione e di come abbiamo
portato avanti l’intera narrazione di ciascuno dei
personaggi”. Come noto, la terza stagione di Euphoria,
composta da otto episodi e caratterizzata da un salto temporale che
porterà i personaggi fuori dalle scuole superiori, debutterà nel
2026, ovvero quattro anni dopo la seconda stagione dello show.
Willem Dafoe ha debuttato nel ruolo del
cattivo Norman Osborn in Spider-Man del 2002, anche se la storia del Green
Goblin si è conclusa definitivamente, in modo fedele ai fumetti,
quando è stato impalato dal suo aliante. Nonostante ciò, l’attore
ha ripreso il ruolo in Spider-Man 2 e Spider-Man
3 come spettro che perseguita suo figlio Harry. Tuttavia, la
serie si è conclusa prima che Norman potesse seguire le orme della
sua controparte fumettistica tornando dalla morte (vale la pena
notare che il regista Sam Raimi non ha mai
suggerito che fosse prevista una resurrezione).
Quasi due decenni dopo aver vestito
per la prima volta i panni dell’iconico cattivo, Dafoe ha però
ripreso il suo ruolo forse più iconico in Spider-Man:
No Way Home. Trasportato sulla Terra 616 prima della sua
morte, Norman ci ha ricordato perché è il più grande nemico di
Spidey, uccidendo zia May e quasi trasformando il Peter Parker
di Tom
Holland in un assassino. Curato e rispedito nella sua
realtà, l’ultima volta abbiamo visto l’amministratore delegato
della Oscorp chiaramente devastato da ciò che aveva fatto.
Il ritorno di un Norman sano di
mente nella sua realtà avrà creato una nuova linea temporale
ramificata o quel mondo ha ora varianti eroiche di Green Goblin,
Doctor Octopus e Sandman? A queste domande non ci sono ad oggi
risposte. Potremmo però averle presto, dato che lo scooper
@MyTimeToShineH riporta oggi la notizia che “Willem Dafoe è in
trattative per tornare nei panni di Norman Osborn/Green
Goblin”. Non ci sono ulteriori dettagli sul fatto che si
tratti di Spider-Man 4, dei prossimi film sugli
Avengers o anche di un MCU post-Secret Wars.
Willem Dafoe parla di un possibile ritorno di Green Goblin
Naturalmente, una maggiore presenza
del Green Goblin di Dafoe sarebbe tutt’altro che una cattiva cosa,
e se anche gli altri Spider-Man dovessero tornare in scena, è
logico che qualche volto familiare potrebbe unirsi a loro. In
occasione della promozione di Nosferatu,
lo scorso dicembre, a Dafoe è stato chiesto se sarebbe disposto a
continuare la storia di Norman in Spider-Man 4.
“Vedremo. Vedremo. Potrei tornare”, ha stuzzicato.
“Ascoltate, Tom è stato fantastico per lavorare con me e
l’intera serie di film di Spider-Man che ho fatto è stata molto
divertente. Molto divertente”. Willem Dafoe sarebbe dunque disposto a tornare
nel ruolo, se l’occasione giusta dovesse presentarsi.
Si parla di un potenziale sequel di
Balle Spaziali da molti anni e di recente abbiamo
avuto la conferma che un seguito della parodia di Guerre
stellari degli anni ’80 di Mel
Brooks è
ufficialmente in lavorazione.
Il film è in fase di sviluppo presso
Amazon MGM Studios, con Josh Gad (La bella e la bestia, Frozen, Wolf Like
Me) che sarà il protagonista e produttore insieme a
Brooks. Josh Greenbaum dirigerà il film da una
sceneggiatura di Benji Samit, Dan
Hernandez e Gad. A parte Gad, non sono
stati annunciati membri del cast, ma ora abbiamo sentito che lo
studio ha contattato una grande star emergente per un ruolo non
rivelato nel film.
Nel profilo di THR
di Ariana Grande, nominata agli Oscar 2025
per Wicked, l’articolo menziona che alla pop star
sono stati offerti diversi ruoli per i quali deve ancora
impegnarsi, tra cui una parte in Balle spaziali 2.
“Una commedia di matrimonio catastrofico, una commedia da
detective al femminile ambientata in un reality show in stile
Housewives e un sequel di Balle spaziali”.
Ariana Grande Butera alla premiere di Los Angeles di “Wicked” –
Foto di imagepressagency via Depositphotos.com
“Beh, non posso né confermare né
negare, ma sto arrossendo”, ha risposto Grande quando le è
stato chiesto di questi potenziali ruoli. “Penso solo che sia
una cosa così importante rimanere in contatto con quella cosa
creativa viscerale nel mio cuore e nel mio petto che vuole
abbandonarsi a qualcosa che mi urla contro e dice: ‘Oh, questa è
una sfida davvero fantastica’. Ho una cosa, e quando scatta, lo
so”.
I dettagli della trama non sono
ancora stati resi noti, ma il film originale era una vera e propria
farsa, che seguiva la trama generale di Star
Wars: Una nuova speranza e prendeva in giro altre
ambientazioni spaziali o fantascientifiche come Star Trek,
2001: Odissea nello spazio,
Il pianeta delle scimmie e Alien.
Balle
spaziali
Balle spaziali è
interpretato da Bill Pullman nel ruolo di Stella Solitaria, dal
compianto John Candy nel ruolo di Barf, da Daphne Zuniga nel ruolo
della Principessa Vespa, da Rick Moranis nel ruolo di Lord Dark
Helmet e da Brooks nel doppio ruolo del Presidente Skroob e di
Yogurt.
James Marsters parla del riavvio di
Buffy – L’ammazzavampiri, ma non vuole rivelare
dettagli.
Buffy – L’ammazzavampiri, in onda dal 1997 al 2003,
racconta le vicende di Buffy (Sarah
Michelle Gellar), un’ammazzavampiri scelta per
combattere vampiri e demoni che sfida la tradizione formando un
gruppo affiatato di amici per aiutarla a proteggere Sunnydale.
Marsters interpretava Spike, un vampiro che era anche uno degli
amori di Buffy. La serie, creata da Joss Whedon, è andata in
onda per 7 stagioni su The WB e UPN, e ha ottenuto un punteggio
dell’85% su Rotten Tomatoes.
Marsters ha risposto
al reboot di Buffy in un video condiviso su Instagram. Ha
dichiarato che non spettava a lui discutere del progetto e che,
nell’interesse del successo del reboot, avrebbe taciuto sui
dettagli. Tuttavia, ha riconosciuto l’entusiasmo che circonda il
ritorno di Buffy – L’ammazzavampiri e ha persino espresso il
suo entusiasmo per la continuazione del viaggio di Buffy Summers.
Guarda il suo post qui sotto:
Quindi, prima di tutto, penso
che toglierò di mezzo l’argomento scottante, ovvero che non è una
buona cosa per me parlare del reboot di Buffy. Mi dispiace se siete
venuti qui sperando in qualche notizia.Manell’interesse di far sì che il progetto sia il migliore
possibile, è meglio che tenga la bocca chiusa perora,
quindi lo farò. Penso di essere come tutti, sono molto entusiasta
del fatto che impareremo di più sul viaggio di Buffy Summers e su
come salva il mondo, perché penso che il mondo ne abbia bisogno.
Quindi farò la mia parte non facendo nulla.
Cosa significa questo per il
futuro di Buffy – l’ammazzavampiri
Nel 2018 sono emerse voci su
un reboot di Buffy l’ammazzavampiri. Il progetto è stato
descritto come un rinnovamento moderno della serie originale e
avrebbe visto la partecipazione della prima ammazzavampiri nera
nell’universo di Buffy. Tuttavia, nel 2022, il produttore
esecutivo Gail Berman ha dichiarato che il progetto è stato sospeso
a tempo indeterminato. Proprio questo mese, l’entusiasmo per il
potenziale progetto è stato rinnovato, quando è trapelata la
notizia che Gellar sta lavorando con la vincitrice dell’Oscar
Chloé Zhao e Hulu a un Buffy sequel series.
Mentre l’originale Buffy the
Vampire Slayer rimane una parte importante della cultura
popolare, il reboot mira a presentare la serie a un nuovo pubblico.
Il franchise ha mantenuto la sua rilevanza grazie alla
disponibilità in streaming su piattaforme come Hulu, Disney+ e Tubi, oltre ai fumetti in
uscita della Boom! Studios.
Nonostante ciò, non sono stati
annunciati dettagli sul cast o sulle tempistiche di produzione.
Gellar è l’unico membro del cast originale apertamente coinvolto
nella serie, anche se il fatto che Marsters abbia accettato il
progetto suggerisce che potrebbe finire per apparire anche lui.
Con la
conclusione delle riprese della seconda stagione di One
Piece, Taz Skylar ha anticipato cosa riserva la seconda
stagione ai nuovi personaggi e cosa ci aspetta oltre la prossima
stagione. Il successo fantasy di Netflix è basato sull’amata serie manga di
Eiichiro Oda e segue un giovane e ambizioso pirata che si mette
alla ricerca di dimostrare il suo valore come re dei pirati. Nelle
stagioni 1 e 2 di One
Piece, Skylar interpreta Sanji Vinsmoke,
un giovane cuoco che si unisce alla ciurma di Monkey D. Luffy dopo
aver incontrato il gruppo di disadattati nel ristorante del suo
mentore.
Con Skylar pronto a recitare al
fianco di Daisy Ridley nel prossimo thriller d’azione
Cleaner, l’attore si è seduto con Screen Rant per
parlare di ciò che il prossimo capitolo di One Piece ha in
serbo per il pubblico. Come uno dei tanti nuovi attori che si
uniranno alla troupe, Skylar ha parlato della sua esperienza di
lavoro con i nuovi membri del cast. Mentre ognuno ha portato la
propria personalità alla produzione, l’attore ha rivelato che ha
trovato il resto del cast con cui è stato facile lavorare:
Sì, sai una cosa? Penso che
tutti quelli che partecipano a questo show siano così individuali
nel profondo che penso che il grado di individualità, di
originalità individuale, renda tutti davvero facili da frequentare.
Come un piccolo lupo solitario che si unisce al branco solo per
stare in compagnia.
Tuttavia, quando gli è stato
chiesto se One Piece potrebbe essere rinnovato per
un’ulteriore terza stagione, Skylar ha ammesso di non aver
guardato troppo avanti nel caso in cui i piani cambino o
sorgano altri impegni. Nonostante ciò, l’attore ha affermato che si
concentrerà nel momento in cui verrà data conferma della
produzione. Guarda la spiegazione di Skylar qui sotto:
Sai una cosa, cerco di non guardare più avanti di un’ora. Non
so dove sarò tra due mesi o tre o domani, quindi cerco di non
guardare troppo lontano. Una volta che sapremo cosa fare, mi
concentrerò su quello che stiamo facendo. È un po’ il mio modo di
fare.
Cosa significa la provocazione
di Skylar per il futuro di One Piece
Il cast della seconda stagione di
One Piece vedrà diversi volti nuovi unirsi ai pirati di
Cappello di Paglia, sia amici che nemici. Per l’equipaggio
della Going Merry, Charithra Chandran e Lera Abova saliranno a
bordo rispettivamente nei panni di Nefertari Vivi e Nico Robin,
mentre Chopper, la renna medico dell’equipaggio, farà il suo
debutto, anche se non è stato ancora rivelato l’attore che
interpreterà il personaggio. Dalle anticipazioni di Skylar, è
chiaro che il cast si è integrato bene con i membri esistenti
dell’equipaggio.
Tuttavia, mentre il pubblico è
ansioso di scoprire se i futuri capitoli dell’amato manga di Oda
saranno portati sullo schermo, è chiaro che il futuro dello show
deve ancora essere determinato oltre la seconda stagione. La
stagione 1 di One Piece non solo è
diventata la serie Netflix con le migliori performance nella
seconda metà del 2023, ma ha anche acceso l’interesse per l’anime
originale, con il co-CEO di Netflix Greg Peters che ha celebrato il
suo successo di fronte a molto scetticismo. Nonostante ciò, con i
costi che una serie come One Piece comporterà, Netflix
potrebbe aspettare di vedere come andrà la seconda stagione per
decidere il suo futuro.
Vale sempre la pena di notare che la
Marvel incontra molti talenti, ma
se la Ortega è effettivamente entrata in trattative per un progetto
imminente, c’è una buona probabilità che i trade entrino in
possesso della storia prima di troppo tempo. Anche se fosse in
trattativa, non c’è garanzia che le cose vadano a buon fine.
Jenna Ortega ha un’agenda fitta di impegni,
con un ruolo da protagonista nell’adattamento di Klara and the
Sun di Taika Waititi e altri progetti ancora, tra cui
l’imminente Death
of a Unicorn con Paul Rudd.
La Ortega è diventata nota come una
sorta di “Scream Queen” grazie a una serie di parti in
film horror, ma non è ancora apparsa in un progetto basato sui
fumetti. In passato si diceva che fosse in lizza per il ruolo di
White Tiger in Daredevil:
Rinascita, ma ora sappiamo che non è così. Di certo è
un’attrice in grande ascesa, per cui sarebbe più che comprensibile
se i Marvel Studios volessero averla
dalla loro parte. Al momento non ci sono però conferme ufficiali,
per cui non resta che attendere di scoprire se quanto riportato da
Richtman si rivelerà fondato o meno.
Netflix ha pubblicato la prima immagine di
Last Samurai Standing, una nuova serie giapponese. Il
thriller storico di sopravvivenza si svolge alla fine del periodo
Edo e segue 300 guerrieri samurai che si sono riuniti al tempio
Tenryuji di Kyoto, tentati dal fascino di un premio da 100 miliardi
di yen. Il debutto della serie Netflix
è previsto per novembre 2025 e il cast comprende Junichi Okada,
Masahiro Higashide, Shota Sometani, Hiroshi Tamaki, Takayuki
Yamada, Jyo Kairi, Wataru Ichinose, Hideaki Ito e Yasushi
Fuchigami.
Ha anche paragonato la serie a
Shōgun e
Squid
Game, con la serie simile a quest’ultima nell’esplorazione di
persone comuni che lottano per la propria vita in condizioni
estreme. Date un’occhiata ai commenti di Sakamoto qui sotto:
“Last Samurai Standing”
racconta cosa accadrebbe se questi guerrieri – i più duri e i
migliori del Giappone – diventassero improvvisamente persone comuni
e dovessero combattere per la loro vita. Pensate a “Shōgun” che
incontra “Squid
Game”.
Cosa significa per Netflix e Last
Samurai Standing
Netflix sta investendo attivamente
in serie in lingua giapponese e Last Samurai Standing è l’ultima
aggiunta al suo catalogo in crescita. I drammi storici e d’azione
si sono dimostrati un successo per il pubblico televisivo in
passato, con spettacoli come Shogun che hanno ottenuto il plauso
della critica e hanno ottenuto buoni risultati anche a livello
internazionale. Inoltre, l’aspetto di sopravvivenza promesso da
Last Samurai Standing si allinea ai precedenti successi di
Netflix, in particolare a Squid Game, che è diventato un fenomeno
globale poco dopo la sua uscita nel 2021.
Inoltre, la strategia di Netflix su
Last Samurai Standing riflette la direzione attuale
dell’industria cinematografica e televisiva. Le piattaforme di
streaming continuano a investire in produzioni internazionali per
espandere la loro portata globale e il loro pubblico. Con
l’annuncio di Last Samurai Standing, Netflix continua a
espandere la sua offerta di film e serie giapponesi, dopo titoli
come Alice in Borderland e House of Ninjas.
Francis Lawrence,
regista di Constantine, ci aggiorna sullo stato di
avanzamento del sequel del film. In una nuova intervista, il
regista ha infatti fatto intendere che il seguito dell’horror
supereroistico del 2005 con protagonista Keanu Reeves è “più vicino che mai”.
“Dirò che siamo più vicini che mai a poter fare un sequel, il
che è una cosa fantastica”, ha detto Lawrence a Collider. Il regista ha anche
affermato che hanno in cantiere qualcosa di “veramente
forte”, aggiungendo che lui, Reeves e il produttore
Akiva Goldsman “sono super, super eccitati al
riguardo”.
Per quanto riguarda il sequel,
Lawrence afferma poi che “hanno una grande idea”,
aggiungendo: “Abbiamo esaminato un sacco di fumetti nel corso
degli anni e abbiamo valutato le cose”. Lawrence afferma che
l’idea del sequel deriva dal fatto che il personaggio “è
rimasto nella nostra mente per vent’anni, e che abbiamo messo a
punto idee, storie e personaggi che amiamo, e idee che
amiamo”. Al momento non ci sono altri dettagli, per cui non
resta che prendere per buone le parole del regista e rimanere
fiduciosi sulla realizzazione di questo atteso sequel.
Di cosa parla Constantine?
L’originale Constantine (2005) segue John Constantine, un
esorcista e demonologo che può vedere esseri soprannaturali. Quando
aiuta la detective della polizia di Los Angeles Angela Dodson
(interpretata da
Rachel Weisz) a indagare sull’apparente suicidio della sorella
gemella, scoprono un complotto dei demoni che cercano di entrare
nel mondo umano. Nel film recitano anche Tilda Swinton nel ruolo di Gabriel, un angelo
con motivazioni discutibili;
Djimon Hounsou nel ruolo di Papa Midnite, un ex
stregone diventato neutrale; Peter Stormare nel
ruolo di Lucifero, il diavolo in persona; Gavin
Rossdale nel ruolo di Balthazar, un antagonista mezzo
demone; e un giovane Shia LaBeouf nel ruolo di Chas Kramer, amico,
apprendista e autista di Constantine.
Keanu Reeves in Constantine
Quello che sappiamo sul sequel di
Costantine
Constantine si basa
vagamente su Hellblazer della DC Comics/Vertigo Comics.
Kevin Brodbin e Frank Cappello
hanno scritto la sceneggiatura sulla base di una storia di Brodbin.
Keanu Reeves dà vita a John Constantine, un
cinico fumatore con la capacità di percepire il vero volto di mezzi
angeli e mezzi demoni. Quel film, diretto da Francis
Lawrence, ha creato una fanbase devota e il sequel mira
dunque a essere a sua volta un film
vietato ai minori, esplorando di più il mondo soprannaturale
con Reeves che riprende il suo ruolo di esorcista cacciatore di
demoni.
Il progetto ha dovuto però
affrontare dei ritardi a causa dello sciopero della Writers
Guild of America del 2023, ma con la sceneggiatura ora
completata, segna un passo avanti significativo per il film. Il
produttore LorenzoDi
Bonaventura ha elogiato lo sceneggiatore Goldsman per il
suo duro lavoro, accennando a uno sviluppo entusiasmante per i fan
del film originale. Con la sceneggiatura ora terminata, sono attesi
presto altri aggiornamenti su Constantine
2, poiché i fan attendono con ansia il suo
ritorno.
Un attore molto amato sarebbe pronto
a interpretare un personaggio altrettanto molto amato di
Harry Potter. Come riportato da Deadline, John
Lithgow, vincitore di sei Emmy, è in trattative finali per
interpretare il professor Albus Silente nella
serie di alto profilo della HBO, adattamento dei popolarissimi
libri fantasy. La HBO ha rifiutato di commentare, ma ha rilasciato
un comunicato che afferma: “Ci rendiamo conto che una serie di
così alto profilo attirerà molte voci e speculazioni.Mentre ci stiamo facendo strada nella pre-produzione,
confermeremo i dettagli solo quando avremo concluso gli
accordi”.
Il potente mago Silente, come ormai
ben noto, è il preside della scuola per maghi di Hogwarts e il
leader dell’Ordine della Fenice, il cui obiettivo è combattere il
mago oscuro Lord Voldemort. Al cinema, Silente è stato
interpretato dai compianti Richard Harris e
Michael Gambon nella serie di film uscita tra il
2001 e il 2011. Jude Law ha interpretato una versione più
giovane del personaggio nei film prequel di Animali
fantastici. Sebbene tutti loro siano britannici o irlandesi e
Lithgow sia americano, in passato ha già interpretato personaggi
britannici, sfoggiando un perfetto accento.
Lithgow è dunque sulla buona strada
per essere il primo attore a partecipare a un progetto che ha
suscitato un enorme interesse. Le voci di corridoio sono andate
avanti per mesi con speculazioni su chi avrebbe interpretato i
personaggi più iconici dei libri. Inizialmente, era stato riportato
che il premio Oscar Mark Rylance fosse
in trattative per il ruolo di Silente, ma l’accordo potrebbe
nono essere giunto a compimento. Non resta a questo punto che
attendere l’ufficialità riguardo il coinvolgimento di Lightgow.
Tutto quello che ad oggi sappiamo
sulla serie di Harry Potter
La serie televisiva di Harry
Potter, che sarà girata presso i Warner Bros Studios
Leavesden dove sono stati girati i film e dovrebbe debuttare sulla
HBO alla fine del 2026 o all’inizio del 2027. La serie, che avrà
una durata decennale, è stata ideata dalla
sceneggiatrice/showrunner Francesca Gardiner e dal
regista/produttore esecutivo Mark Mylod.
Casey Bloys, presidente e amministratore delegato
di HBO e Max Content, al momento dell’annuncio originale ha
definito la serie un “adattamento fedele” dei romanzi di
J.K. Rowling che “si immergerà in
profondità in ognuno dei libri iconici”.
“La serie presenterà un nuovo
cast per guidare una nuova generazione di fandom, ricca di
fantastici dettagli e personaggi amatissimi che i fan di Harry
Potter amano da oltre venticinque anni.Ogni stagione
porterà Harry Potter e queste incredibili avventure a nuovi
pubblici in tutto il mondo, mentre i film originali, classici e
amati rimarranno al centro del franchise e disponibili per la
visione a livello globale”, è stato poi aggiunto.
Ad oggi, si è parlato di
Paapa Essiedu per il Maestro di Pozioni Severus
Piton e di Sharon Horgan e Lesley
Manville per la vicepreside Minerva McGonagall, di
Brett Goldstein per il guardiacaccia di Hogwarts,
Rubeus Hagrid, e persino del premio Oscar Cillian Murphy perLord
Voldemort, con Ralph Fiennes, che ha interpretato il ruolo
nei film, che ha appoggiato l’idea. A Phoebe
Waller-Bridge sarebbe invece stato offerto il ruolo di
Petunia Dursley, l’odiosa zia di Harry Potter. Al momento non ci
sono conferme ufficiali sul cast.
La location della
quinta stagione di True
Detective è stata rivelata in un nuovo aggiornamento sulle
riprese e sul casting. Con Nic Pizzolatto come showrunner, le prime
tre stagioni della serie antologica della HBO, vincitrice di un
Emmy, sono state ambientate in Louisiana, California e negli
Ozarks. La quarta stagione, sottotitolata Night County, ha visto Issa López assumere il ruolo di
showrunner ed è stata ambientata in Alaska. La quinta stagione di
True Detective è stata ufficialmente rinnovata con il ritorno di
Lopez al timone.
Anche il lancio avverrà nel 2027, ha dichiarato Orsi. Leggete i
suoi commenti completi qui sotto:
È ambientato a New York, a Jamaica Bay. Issa ha molto da dire,
non diversamente da quanto ha fatto con Night Country. È un
ambiente diverso, ma altrettanto potente… Sono davvero entusiasta.
Abbiamo una piccola writers room con Issa; lei è entusiasta.
Abbiamo appena preso appunti sui primi due episodi e sull’intera
stagione. Sinceramente, non vedo l’ora che inizi. È tutta una
questione di casting e di preparazione.
Cosa significa per lo show l’ambientazione della quinta
stagione di True Detective
Le isole paludose, con le loro maree mutevoli e l’inquietante
isolamento, dovrebbero creare un’atmosfera di costante
inquietudine, perfetta per una narrazione poliziesca intrisa di
mistero. L’ambientazione si presta bene anche all’atmosfera di
isolamento e degrado tipica di True
Detective.
Secondo Issa López, anche se la quinta stagione sarà
caratterizzata da una nuova storia e da nuovi personaggi, ci
saranno comunque alcuni importanti collegamenti con tutto ciò che è
accaduto in Alaska nella quarta stagione. Nonostante le diverse
ambientazioni, Lopez dovrebbe continuare a esplorare i temi del
trauma, del lutto e del potere ossessionante del passato.
È stato presentato il trailer ufficiale della sesta stagione di
The
Handmaid’s Tale. Basata sul romanzo distopico di Margaret
Atwood, la serie di successo di Hulu è stata un dramma avvincente e
politico fin dal suo debutto nel 2017. The Handmaid’s Tale – Stagione 6
segue June (Elisabeth
Moss) mentre resiste all’oppressivo regime di Gilead, una
società totalitaria del prossimo futuro che schiavizza le donne
come ancelle partorienti. In cinque stagioni, la serie ha ricevuto
15 Emmy Awards. Per il suo capitolo finale, la sesta stagione di
The Handmaid’s Tale è prevista per l’8 aprile.
Ora, Hulu ha rilasciato un nuovo trailer di The Handmaid’s
Tale – Stagione 6, che mostra June che prepara il suo esercito
di ancelle per la guerra contro Gilead. A un certo punto, June
dichiara: “Il vestito è diventato la nostra uniforme. E siamo
diventate un esercito”, mentre le vittime velate del regime
diventano la sua più grande minaccia. Insieme agli scorci di Moira
(Samira Wiley), Luke (O-T Fagbenle) e Nick (Max Minghella), il
trailer anticipa la resa dei conti quando la lotta per la libertà
raggiunge il suo apice. Guardate il video qui sotto:
Cosa significa il trailer della sesta stagione di The
Handmaid’s Tale
Con l’esercito di ancelle di June che sta formando una vera e
propria ribellione, il capitolo finale di The Handmaid’s
Tale è impostato su una guerra che va oltre i loro piccoli atti
di sfida. Dopo un culmine di sofferenza e pianificazione, June e i
suoi alleati sembrano pronti a portare la loro lotta direttamente
alla leadership di Gilead. Il finale della quinta stagione di
Handmaid’s Tale ha portato June e Serena (Yvonne Strahovski)
insieme sullo stesso treno in partenza da Toronto, suggerendo
l’inizio di un’improbabile alleanza.
15 anni dopo gli eventi dello show originale, il seguito della
serie dovrebbe concentrarsi su un altro gruppo di donne di Gilead,
con Ann Dowd che riprenderà il suo ruolo di zia Lydia.
Aggiornamenti significativi su The Testaments potrebbero arrivare
solo dopo la conclusione della sesta stagione, rendendo il 2026 un
anno importante per il futuro dell’universo di The Handmaid’s
Tale.
La fine di Black
Phoneha svelato gli elementi soprannaturali di The
Grabber e il suo destino. The Black Phone racconta la storia di
Finney (Mason Thames), un tranquillo ragazzino di
13 anni vittima di bullismo. Quando è il sesto ragazzino ad essere
rapito da un serial killer chiamato “The Grabber” (Ethan
Hawke) e rinchiuso in uno scantinato insonorizzato, fa
tutto il possibile per ritrovare la sorellina Gwen (Madeleine
McGraw). Tuttavia, trova un aiuto inaspettato in Black Phone tenuto
nella sua cella nello scantinato
Anche se il telefono non è
collegato a nulla nel mondo esterno, quando Finney lo prende, è in
grado di comunicare con le vittime passate di The Grabber.
Attraverso i loro consigli e la spiegazione dei giochi contorti a
cui il killer ama giocare, Finney è in grado di rimanere in vita e
iniziare a elaborare un piano per sfuggire alla prigionia. Tutto
porta a una conclusione emozionante in cui Finney deve affrontare
The Grabber in uno scontro finale.
Alla fine di Black Phone Finney
uccide il rapitore
Dopo che The Grabber ha brutalmente
ucciso il proprio fratello che ha scoperto Finney nel suo
seminterrato, il suo gioco con Finney è finito ed è pronto ad
uccidere il ragazzino. Si avvicina a lui con un’ascia, con
l’intenzione di infliggergli la morte nel modo più doloroso
possibile. In preda alla disperazione, Finney scappa e innesca una
trappola che è riuscito a preparare con l’aiuto delle altre vittime
di The Grabber.
A differenza di alcuni dei film
horror più cupi, The Black Phone ha un finale in cui l’eroe
trionfa sul cattivo. Il Predatore cade in una fossa, si rompe una
caviglia su una grata e viene colpito con il telefono pieno di
terra che Finney ha preparato per questo scopo. Quando sembra che
il Predatore possa ancora avere la meglio, Finney gli toglie la
maschera e lui dà di matto, cercando di proteggersi il viso.
Finney è quindi in grado di avvolgere il cavo del telefono
intorno al collo e spezzarglielo. In definitiva, Black
Phoneparla del trionfo del bene sul male.
Il Grabber poteva sentire il
telefono fin dall’inizio?
Il racconto suggerisce che il
Grabber conosce il telefono
Nel seminterrato insonorizzato del
Grabber, Black Phone che dà il titolo al racconto è
appoggiato a una parete, scollegato. È un’arma utile contro Il
Predatore, quindi si potrebbe pensare che l’abbia portato fuori
molto tempo fa. Black Phoneè un adattamento
di un racconto di Joe Hill che finisce in modo molto simile, anche
se prima, rispetto al film. Il racconto Black
Phonespiega che Il Predatore può sentire il
telefono.
Poi rivela che “Anche Il
Predatore può sentirlo”.
Uno dei bambini deceduti dice a
Finney che il telefono sta squillando, ma che Finney è la prima
vittima che può sentirlo. Poi rivela che “Anche il Predatore può
sentirlo”. Anche se il Predatore non riconosce il telefono o le sue
chiamate soprannaturali per gran parte del film, quando Finney alla
fine strangola l’assassino, le voci delle sue vittime passate lo
scherniscono e l’orrore sul suo volto suggerisce che può
sentirle.
Black Phone rappresenta la
colpa del rapitore
Il sadico assassino sa di
essere nel torto
Il Rapitore dice a Finney di
riattaccare il telefono nella prima scena in cui viene mostrato. Si
può capire che il telefono è un elemento necessario della psiche
del Rapitore. È perseguitato dai suoi peccati passati, che lo
chiamano per vendicarsi e impedirgli di uccidere altri bambini. Lui
ignora la loro chiamata. Nel momento quasi perfetto del film
horror, il cavo di Black Phone viene usato per uccidere il
Rapitore.
Quando Finney risponde al telefono
e tutti i bambini hanno la possibilità di dire l’ultima parola al
loro assassino, è chiaro che sono stati loro a orchestrare la sua
morte. Black Phone, che è più profondo di quanto la maggior parte
delle persone creda, è emblematico
Quando Finney risponde al telefono
e tutti i bambini hanno la possibilità di dire l’ultima parola al
loro assassino, è chiaro che sono stati loro a orchestrare la sua
morte. Black Phone, che è più profondo di quanto la maggior parte
delle persone creda, è emblematico Quando Finney risponde al
telefono e tutti i bambini hanno la possibilità di dire l’ultima
parola al loro assassino, è chiaro che sono stati loro a
orchestrare la sua morte. Black Phone, che è più profondo di quanto
la maggior parte delle persone pensi, è emblematico della colpa di
The Grabber, proprio come la sua maschera è emblematica della sua
vergogna. Gioca con i bambini che rapisce, costringendoli a
comportarsi in modo “cattivo” in modo da poter giustificare meglio
il fatto di picchiarli e ucciderli.
Non può portare il telefono
fuori dalla cantina perché non può assolversi dagli omicidi che ha
commesso. Il fatto che Black Phone venga usato per uccidere The
Grabber dimostra la cura con cui è stata scritta questa storia, che
sostanzialmente afferma che Black Phoneè la storia del
bene che sconfigge il male.
I temi di Black Phone
sul bullismo
Il finale del
film
Il bullismo è un aspetto ricorrente
in The Black Phone. Finney è vittima di bullismo a scuola,
Finney e Gwen vengono picchiati dal padre alcolizzato e The Grabber
è profondamente disturbato e violento, nonostante si atteggi a
essere amichevole. The Black Phone ha qualcosa da dire sulla
violenza nei confronti dei bambini, in particolare con alcune delle
sue scene più scomode che vedono come protagonista il padre di
Finney e Gwen invece del suo terrificante cattivo.
Finney non può impedire a suo
padre di picchiare Gwen. Non può impedire ai bulli di
picchiarlo.
Il film trasmette un messaggio:
difendersi da soli e, quando ciò non basta, trovare un gruppo che
ti sostenga. Finney non può impedire a suo padre di picchiare
Gwen. Non può impedire ai bulli di picchiarlo. Ma, incoraggiato
dalle altre vittime degli abusi di The Grabber, riesce a riprendere
il controllo e ad avere il coraggio di opporsi alla malvagità e
alla violenza dell’assassino. Questo lo segue fino alla fine del
film, quando Finney dimostra di essere sicuro di sé e non più
infelice e spaventato a scuola.
Il vero significato del finale
di The Black Phone
Una storia horror del bene
contro il male
The Black Phone non è solo
l’ennesimo film horror di Ethan Hawke, ma parla di come dare potere
alle vittime di abusi e violenza. Il film trasmette un messaggio di
comunità e di come il terrore possa essere scongiurato dalla forza
del numero. Nessun male è così grande da non poter essere scacciato
dall’unione degli individui.
Il finale di The Black
Phone parla della necessità che l’umanità ha di distruggere il
male, anche se questo significa risorgere dalla tomba per
farlo. Potrebbe essere un film horror, ma The Black Phone è
in realtà più una storia di speranza che di orrore e più di
distruzione del male che di essere feriti da esso.
Il finale di Black Phone
potrebbe aver creato problemi per il sequel
Ethan Hawke tornerà nel
sequel
The Black Phone era stato
inizialmente concepito come un film horror unico. Tuttavia, The
Black Phone ha incassato 152,8 milioni di dollari in tutto il
mondo con un budget di 18 milioni di dollari e, in seguito al
successo del film, sono stati fatti progetti per The Black Phone
2. Detto questo, il finale di The Black Phone non
prepara in alcun modo un sequel, il che potrebbe creare enormi
problemi.
The Black Phone si conclude
con un finale definitivo, in cui Finney uccide il Grabber con
l’aiuto delle sue vittime, il che solleva alcune domande su come
proseguirà il sequel, dato che Ethan Hawke tornerà nel ruolo del
cattivo. Gli studios dovranno ovviamente trovare un modo per
riportare in vita il serial killer. Dati gli elementi
soprannaturali della storia, è probabile che il Grabber tornerà in
quella veste.
C’è anche la possibilità di
rendere Finney il nuovo Grabber. Anche in questo caso, bisognerebbe
gestire bene la cosa per realizzare un buon sequel.
La questione dovrebbe essere
affrontata con delicatezza, poiché le resuscitazioni gestite male
rischiano di sminuire un franchise. C’è anche la possibilità di
rendere Finney il nuovo Grabber. Anche in questo caso, bisognerebbe
gestire bene la cosa per realizzare un buon sequel. Se Finney fosse
rimasto abbastanza traumatizzato dal periodo trascorso in prigione,
è possibile che questo lo trasformi nel nuovo serial killer. In
ogni caso, il finale di The Black Phone suggerisce che The
Grabber sarà molto diverso nel sequel.
Il finale di Black Phone
è molto più breve
Il film si aggiunge alla
vittoria di Finney
Nel portare il racconto sullo
schermo, sono state apportate un numero sorprendente di modifiche a
The Black Phone e al suo finale. Alcuni cambiamenti
importanti, come il fatto che Bruce fosse l’unica vittima con cui
Finney avesse parlato al telefono e che Finney non avesse a
disposizione alcun attrezzo, hanno modificato in modo significativo
il finale. La fuga di Finney non era stata pianificata nel
racconto breve The Black Phone, ma è avvenuta
all’improvviso. Vale anche la pena ricordare che The Grabber aveva
due case nella storia, una dove teneva i bambini e una dove li
seppelliva.
Il film The Black Phone ha
aggiunto anche altro al finale, con la relazione di Finney con suo
padre e sua sorella che suggerisce un cambiamento nella sua vita
che lo porta ad avere il coraggio di avvicinarsi alla ragazza che
gli piace. Il film The Black Phone ha dato un vero senso di
chiusura alla storia di Finney, cosa che il racconto non ha
fatto.
Come il soprannaturale gioca in
The Black Phone
Finney e Gwen hanno abilità
speciali?
The Black Phone è
un’interessante combinazione tra una storia di serial killer e una
storia soprannaturale. Mentre il sequel potrebbe portare il
personaggio in un’altra direzione, The Grabber in The Black
Phone è solo un uomo. È terrificante e mortale, ma i suoi
metodi sono tutti basati sulla realtà. Nella maggior parte dei film
horror, è l’assassino che introduce gli aspetti soprannaturali
nella storia. Tuttavia, The Black Phone ribalta la
situazione e suggerisce che gli aspetti soprannaturali sono ciò che
salva la situazione.
Questo crea un’interessante
mitologia dietro queste abilità che può essere esplorata nei
sequel.
Ci sono anche indizi che Finney
e sua sorella Gwen abbiano un legame con il soprannaturale.
Come conferma il materiale originale, il telefono aveva squillato
in passato, ma Finney era l’unico a sentirlo. Nel frattempo, mentre
suo fratello è intrappolato nel seminterrato di The Grabber, le
vittime iniziano ad apparire anche nei sogni di Gwen, aiutandola a
localizzare Finney. Questo crea un’interessante mitologia dietro
queste abilità che può essere esplorata nei sequel.
Come è stato accolto il finale
di The Black Phone
Un film horror cupo ottiene un
finale che piace al pubblico
Sebbene The Black Phone sia
stato un successo inaspettato al botteghino, probabilmente non
avrebbe avuto lo stesso successo se non fosse stato per il finale.
Il pubblico può accettare conclusioni cupe nei film horror, come il
rapimento di bambini da parte di un serial killer, ma vuole vedere
che le cose si risolvano per il giovane eroe. I realizzatori hanno
capito chiaramente questo aspetto e hanno offerto un finale
davvero soddisfacente che ha trasformato questa storia cupa e
inquietante in un sorprendente successo di pubblico.
Il Rapitore è stato un
cattivo così terrificante per gran parte del film che è davvero
emozionante vederlo finalmente essere quello che ha
paura.
Il finale del piano di Finney che
va in porto e il Rapitore che cade nella sua trappola è un momento
così soddisfacente dopo tutta la tensione e la cupezza del resto
del film. Il Rapitore è stato un cattivo così terrificante per gran
parte del film che è davvero emozionante vederlo finalmente essere
quello che ha paura.
Come se la vittoria di Finney non
fosse già abbastanza soddisfacente, il fatto che le altre vittime
del Grabber lo abbiano aiutato a sconfiggere il loro assassino e
gli abbiano fatto capire che hanno avuto un ruolo nella sua
sconfitta sembra una forma di giustizia per loro. Per quanto
oscuro, The Black Phone alla fine dà al pubblico ciò che
vuole.
Esiste una sorta di
sequel/spin-off di The Black Phone
V/H/S/85 presenta un
cortometraggio collegato a The Black Phone
Mentre è in lavorazione un vero e
proprio sequel di The Black Phone, è uscito di recente un
film spin-off segreto che è passato in gran parte inosservato ai
fan. V/H/S/85 è stato il film del 2023 della lunga serie
horror V/H/S. Scott Derrickson, il regista di The Black
Phone, ha contribuito a questo film della serie con un
cortometraggio scritto insieme al suo partner di The Black
Phone, C. Robert Cargill.
Il cortometraggio si intitola
“Dreamkill” e segue un detective che incontra un adolescente che
sostiene di vedere gli omicidi prima che accadano e di essere in
grado di registrarli. Mentre il detective è comprensibilmente
scettico sull’intera faccenda, il padre del ragazzo spiega che le
capacità psichiche sono un fenomeno ricorrente nella loro famiglia
e fa riferimento a sua sorella, morta suicida perché sopraffatta
dalle sue visioni, e a sua nipote, che le ha usate per cercare di
salvare suo fratello rapito.
Anche se la spiegazione potrebbe
non essere chiara ad alcuni fan, sembra chiaro che si tratti di
un riferimento ai tentativi di Gwen di salvare Finney in The
Black Phone con i suoi sogni profetici. Il riferimento alla
sorella morta è la madre di Gwen e Finney, morta all’inizio di
The Black Phone. È un modo sottile per collegare “Dreamkill”
agli eventi di The Black Phone e allo stesso tempo
creare un mondo più ampio di abilità soprannaturali.
L’inclusione pianificata di Sabra in
Captain America: Brave New World è stata
incredibilmente controversa fin dall’inizio. La versione a fumetti
dell’eroina è un agente dei servizi segreti israeliani, il Mossad.
Tuttavia, con le tensioni nel mondo reale a causa del conflitto
israelo-palestinese in corso, molti hanno sostenuto che i Marvel Studios avrebbero dovuto evitare di
adattare proprio questo personaggio.
Invece, è stata presa la decisione
di apportare una serie di cambiamenti radicali a Ruth Bat-Seraph
dell’MCU (interpretata dalla candidata
agli Emmy Shira Haas). Questi cambiamenti sono stati
resi noti e chiari ora dal produttore del film, Nate
Moore, in un’intervista con The National.
“È israeliana, ma non è il
Mossad. Ora lavora nel governo degli Stati Uniti”, ha
confermato Moore. “Ciò che abbiamo trovato interessante è che
molti dei personaggi del film ruotano attorno al presidente
Thaddeus Ross [Harrison Ford]. Ruth lavora nel governo sotto Ross,
quindi la sua prospettiva su quel personaggio e quella di Sam li
mettono in rotta di collisione”.
“È israeliana di prima
generazione, ma lavora nel governo degli Stati Uniti”, ha
aggiunto prima di spiegare come i Marvel Studios hanno affrontato
l’idea di portare Sabra in live-action. “Cerchiamo di prendere
l’essenza di un personaggio ma di reinterpretarla in un modo che
troviamo interessante”.
Le modifiche apportate al personaggio di Shira Haas
“Quando abbiamo realizzato il
film ‘Black Widow’, ci siamo resi conto che c’era
l’opportunità di collegare quella mitologia a personaggi che
pensavamo fossero interessanti e che forse non volevamo tradurre in
modo uno a uno rispetto all’editoria”, ha continuato Moore.
“La Ruth Bat-Seraph che incontri nel film ha molto, direi,
l’atteggiamento del personaggio dei fumetti, ma la storia passata è
diversa”.
“Non è più una mutante. E’ stata
addestrata nella stanza rossa [da ‘Black Widow’]”, ha
osservato. “Vuoi creare la versione migliore di un personaggio:
sii onesto con le radici del personaggio senza necessariamente fare
ciò che ha fatto l’editoria. Non volevamo metterla in una boa di
piume e farle lanciare orecchini di diamanti alla gente [come nei
fumetti], ma ci piaceva l’atteggiamento del personaggio”.
Captain America: Brave New
World riprenderà da dove si è conclusa la
serie Disney+The
Falcon and the Winter Soldier, seguendo l’ex Falcon
Sam Wilson (Anthony
Mackie) dopo aver formalmente assunto il ruolo di
Capitan America. Il regista Julius
Onah (Luce, The Cloverfield Paradox) ha
descritto il film come un “thriller paranoico” e ha
confermato che vedrà il ritorno del Leader (Tim Blake
Nelson), che ha iniziato la sua trasformazione radioattiva
alla fine de L’incredibile Hulk del 2008.
Secondo quanto riferito, la star di
Alita: Angelo della BattagliaRosa
Salazar interpreterà la cattiva
Diamondback, mentre Giancarlo Esposito sarà Sidewinder. Harrison Ford, invece, assume qui il ruolo di
Thaddeus “Thunderbolt” Ross, che a quanto rivelato dal primo
trailer si trasformerà ad un certo punto nel Hulk Rosso. Nonostante
dunque avrà degli elementi al di fuori della natura umana, il film
riporterà il Marvel Cinematic
Universe su una dimensione più terrestre e realista, come già
fatto anche dai precedenti film dedicati a Captain America. Il film
è al cinema dal 12 febbraio.
Ghost in the Shell
è un manga scritto da Shirow Masamune nel 1991,
che è stato adattato su numerosi media. Tra questi figurano il film
anime del 1995, la serie del 2002 intitolata Ghost in the
Shell: Stand Alone Complex, e l’adattamento live-action
del 2017 con Scarlett Johansson. Il
film del 2017 vede Scarlett nei panni del maggiore Mira
Killian, sopravvissuta a un attacco terroristico e ricostruita con
un nuovo corpo artificiale da Hanka Robotics. L’amministratore
delegato dell’azienda, Cutter, decide di arruolare Killian come
agente antiterrorismo e di farla assegnare alla Sezione 9.
Il finale di Ghost in the Shell
(la
nostra recensione) rivela che la storia del maggiore Killian è
stata inventata. La sua identità originale era quella di una
radicale giapponese anti-aumento di nome Motoko Kusanagi. La Hanka
Robotics l’aveva rapita insieme al suo connazionale Hideo e a
innumerevoli altri per usarli come cavie. Il film si conclude con
Motoko che riacquista i suoi veri ricordi, vendicando se stessa e
Hideo. Il capo della Sezione 9, Aramaki, uccide Cutter con il
consenso di Motoko, che si riunisce a sua madre e continua a
lavorare alla Sezione 9, libera dall’influenza della Hanka
Robotics.
Cosa succede in Ghost in the
Shell?
Il film è interpretato da Scarlett Johansson nel ruolo del maggiore
Killian. (Immagine via Paramount) Ghost in the Shell segue la
storia di Mira Killian (Scarlett Johansson), sopravvissuta a un
attacco terroristico. Il suo corpo viene ricostruito dalla Hanka
Robotics, che ha scoperto come trapiantare il cervello umano in un
“guscio” artificiale, trasformando Killian in un cyborg. Nonostante
i timori del dottor Ouelet, che ha progettato il nuovo guscio di
Killian, il CEO della Hanka Robotics, Cutter, decide di assumere
Killian come agente antiterrorismo. Successivamente viene assunta
dalla Sezione 9. Lavora sotto il comando del capo Daisuke Aramaki e
i suoi compagni di squadra sono Batou e Togusa. Nel giro di un
anno, Killian sale al grado di maggiore.
Le cose precipitano quando sventa
un attacco terroristico a una conferenza d’affari della Hanka e
viola il protocollo per “tuffarsi” digitalmente in una geisha
robotica controllata a distanza come parte dell’attacco. Il
controllore, noto solo come Kuze, attira la Sezione 9 in un
nightclub yakuza dove viene teso un’imboscata, e gli occhi di Batou
e il corpo di Killian vengono danneggiati in un’esplosione. Cutter
è incredibilmente sconvolto dal comportamento ribelle di Killian e
avverte Aramaki di tenerla in riga, per non far chiudere la Sezione
9.
Kuze uccide la dottoressa Dahlin,
consulente della Hanka per la Sezione 9, e si prepara a dare la
caccia alla dottoressa Ouelete. Killian e Batou riescono a sventare
l’attacco sconfiggendo gli operatori sanitari che Kuze aveva
assoldato per il lavoro. Togusa rintraccia Kuze in un sito di rete
improvvisato, composto da persone che si sono collegate mentalmente
tra loro. Kuze cattura Killian e rivela di essere stata ingannata
sulle sue origini e che le sono stati prescritti farmaci che
sopprimono i suoi veri ricordi. Poi la libera e lei si reca dal
dottor Ouelete per affrontarlo. A questo punto del film Ghost in
the Shell, Cutter ha considerato Killian un peso e ha ordinato a
Ouelete di ucciderla.
Invece, Ouelete ammette di aver
fabbricato i ricordi di Killian e le dà un indirizzo dove può
andare per scoprire la verità sulle sue origini. Dopo che Killian
se ne va, arriva Cutter e uccide Ouelete. Attribuisce l’omicidio a
Killian e dice alla Sezione 9 che è diventata una ribelle. Il film
affronta i temi dell’identità umana nell’era della cibernetica.
(Immagine via Paramount) Quando Killian si reca all’indirizzo
indicato, incontra una donna vedova in un appartamento. Sua figlia,
Motoko Kusanagi, è scappata di casa ed è stata arrestata dalla
polizia.
Secondo loro, Motoko si è
successivamente suicidata. Killian riferisce ad Aramaki queste
informazioni. Cutter li ascolta di nascosto e manda i suoi uomini a
cercare la Sezione 9, ma Batou, Aramaki e Togusa sventano
l’imboscata. Killian segue i suoi ricordi fino all’ultima posizione
nota di Motoko. Incontra Kuze e scopre che una volta lo conosceva
come Hideo. Erano entrambi radicali anti-aumento che furono rapiti
da Hanka per la sperimentazione umana. Cutter cerca di ucciderli
usando un carro armato ragno, che ferisce gravemente Kuze e costa a
Killian un braccio prima di essere distrutto.
Killian promette di mantenere vivi
i ricordi di Kuze e Hideo mentre soccombe alle ferite prima che un
cecchino di Hanka lo finisca. Il Settore 9 salva Killian e Aramaki
uccide Cutter con la sua benedizione. Il giorno dopo viene curata e
abbraccia la sua vera identità di Motoko Kusanagi mentre si
riconcilia con sua madre.
Il film live-action di
Ghost in the Shell si è rivelato una produzione
controversa, sia per la gestione dei temi del materiale originale
che per il casting di Scarlett Johansson nel ruolo di un personaggio
originariamente giapponese. La qualità complessiva e i meriti del
film Ghost in the Shell rimangono ancora oggi oggetto di accesi
dibattiti.
Si è detto molto su come
Superman affronterà cosa significa essere un
giornalista moderno e l’attrice che interpreta Lois Lane, Rachel
Brosnahan, ha già parlato di come l’intrepida reporter
del Daily Planet gestirà le fake news, ma la
vedremo impegnata in qualcosa di più del semplice lavoro in
redazione?
Che Lois sia una reporter televisiva
o addirittura qualcuno che usa i social media per comunicare con i
cittadini di Metropolis ha senso nel mondo di oggi. Tuttavia,
sembra che James
Gunn stia adottando un approccio classico, del
classico lavoro a un giornale cartaceo.
“Ho parlato con una manciata di
giornalisti davvero brillanti per aiutarmi a entrare nella
mentalità di persone che hanno lavorato sia in una redazione che in
una trasmissione, cosa che Lois ovviamente non fa ma… comunque
utile”, conferma Rachel
Brosnahan. “Sono stati fantastici [e] molto
generosi con il loro tempo”.
La notizia che Lois non sarà una
giornalista televisiva è stata accolta con favore dalla maggior
parte dei fan. Non c’è un vero bisogno di modernizzare The Daily
Planet: la serie TV Supergirl ci ha provato con “Catco Worldwide
Media” e rendere Clark Kent e Lois dei veri reporter non è una cosa
negativa. Sarà davvero interessante vedere come Lois concilia lo
scrivere dell’Uomo d’Acciaio con il fatto di sapere presumibilmente
che Clark è segretamente Superman.
Di cosa parla Superman
“Questo film parla dell’umanità
di Clark Kent“, ha detto in precedenza James
Gunn di Superman. “Sì, è un alieno di un altro pianeta
che è super potente, ma è anche profondamente, profondamente umano.
Ha emozioni e sentimenti, e lui, sai, ogni giorno si sveglia e
cerca di fare le scelte migliori che può, e a volte fallisce, ed è
di questo che parla questo film”.
“Questo riguarda un personaggio
complesso, e penso che sia la cosa che sorprenderà completamente il
pubblico. Ciò che non si vede nel trailer, sono queste complesse
relazioni tra Clark e Lois e Lex e Clark, e come interagiscono, e i
diversi valori che hanno e come, sai, si rafforzano a vicenda e si
indeboliscono a vicenda”, ha aggiunto il regista.
Superman, tutto
quello che sappiamo sul film di James Gunn
Superman,
scritto e diretto da James Gunn, non
sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che
incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a
Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e,
potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che
esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo
metaumano del DCU). Il casting ha
portato alla scelta degli attori David Corenswet
e Rachel
Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane. Nel
casta anche Isabela Merced, Edi Gathegi,
Anthony Carrigan,
Nicholas Hoult e Nathan Fillion.
Il film è stato anche descritto come
una “storia
delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una
buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di
Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet.
Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della
sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò
non significa che la produzione non subirà alcun impatto in
futuro.
Con la sua solita cifra stilistica,
James Gunn
trasporta il supereroe originale nel nuovo immaginario mondo della
DC, con una singolare miscela di racconto epico, azione, ironia e
sentimenti, consegnandoci un Superman guidato dalla compassione e
dall’innato convincimento nel bene del genere umano.
“Superman è il vero fondamento
della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo è una
parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei personaggi
preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei film
precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn durante
l’annuncio della lista DCU. “Non vedo
l’ora di presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico
potrà seguire e conoscere attraverso film, film d’animazione e
giochi”. Il film uscirà nelle sale il 10 luglio
2025.
Da sempre impegnato a portare al
cinema storie di carattere catastrofico come The Day After Tomorrow,2012 e Moonfall, il regista tedesco Roland Emmerich è oggi
sinonimo per il grande schermo di distruzione, attacchi
terroristici o invasione aliena. Proprio su quest’ultimo argomento,
è ormai celebre il suo Independence
Day, che nel 1996 lo consacrò come regista di questa
tipologia di opere. Immaginato come una nuova rilettura di La guerra dei mondi, il
racconto fantascientifico di H. G. Wells, il film
rappresentò una vera e propria svolta nella storia dei blockbuster
cinematografici, portando questi a conoscere un nuovo periodo di
grande fortuna al cinema. Vent’anni dopo, nel 2016, è poi arrivato
il sequel Independence Day: Rigenerazione (qui la recensione).
La volontà di realizzare un seguito
di quel fortunato primo capitolo girava già da tempo ad Hollywood,
ma inizialmente questo progetto sembrava non doversi concretizzare.
Quando infine è stato confermato, Independence Day: Rigenerazionedovette
scontrarsi con l’impossibilità della star del primo film, Will Smith, a
riprendere il proprio ruolo. Buona parte del successo di
Independence Day è da
attribuire proprio a Smith, all’epoca al massimo della propria
popolarità e che grazie al suolo di Steven Hiller, un soldato
dotato di grande umorismo ma anche coraggio, si consacrò
ulteriormente presso il grande pubblico. Si è dunque cercato di
compensare l’assenza di Smith con nuovi personaggi e attori.
Una nuova generazione di interpreti,
dunque, ma anche di alieni, pronti a replicare l’invasione del
pianeta Terra con mezzi ancor più massicci e letali. Per chi ha
apprezzato il primo iconico film,
Independence Day: Rigenerazione è dunque un titolo da
non perdere, pur sapendo che non raggiunge le vette del primo
lungometraggio. In questo articolo approfondiamo alcune delle
principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama e al cast di
attori e alla spiegazione del finale.
Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
La trama di Independence day:
Rigenerazione
Sono trascorsi vent’anni da quando
gli umani sono riusciti ad impedire l’invasione aliena e gli Stati
Uniti d’America hanno deciso di creare un piano ad hoc,
nell’eventualità che gli extra-terresti tornino a far visita al
pianeta Terra. David Levinson e la dottoressa
Catherine Marceaux vengono dunque incaricati di
ispezionare l’unica navicella aliena che riuscì ad atterrare
durante lo scontro. Si rendono così conto che l’equipaggio era
riuscito ad inviare un segnale di soccorso, prima che l’astronave
madre fosse distrutta. Nel mentre l’ex presidente americano
Thomas Whitmore e il signore della guerra
Dikembe Umbutu dichiarano di aver strane e
inquietanti visioni sul futuro.
Quando una piccola navicella
extraterrestre si avvicina pericolosamente alla stazione spaziale
lunare, diventa evidente che i restanti membri della specie aliena
hanno ricevuto il segnale di soccorso ed sono ora intenzionata a
riprendere l’invasione. Contro il parere dei suoi superiori, il
pilota Jake Morrison contatta Levinson e Marceaux,
convinto che solo loro possano sventare il prossimo tentativo di
invasione aliena. Questi ultimi, tuttavia, conoscono ormai i punti
deboli degli umani e non hanno intenzione di essere sconfitti una
seconda volta. La battaglia per la sopravvivenza umana ha dunque
nuovamente inizio e stavolta sarà molto più brutale del
previsto.
Il cast di attori
Ad interpretare David Levinson vi è
nuovamente l’attore
Jeff Goldblum, il quale si è detto entusiasta di poter
esplorare nuovi aspetti del suo personaggio. Accanto a lui nel
ruolo di Catherine Marceaux vi è invece l’attrice fracese
Charlotte Gainsbourg. Altro attore a riprendere il
proprio ruolo, quello di Thomas Whitmore, dal primo film è
Bill Pullman. L’ex Presidente degli Stati Uniti
viene però ora qui ritratto come un uomo affetto da disturbo
post-traumatico da stress e con un legame psichico permanente con i
nemici alieni. Judd Hirsch, oggi noto per il
film The
Fabelmans, invece, riprende il ruolo di Julius Levinson,
padre di David.
Gli attori Brent
Spiner (dr. Brackish Okun), Vivica A. Fox
(Jasmine Dubrow-Hiller), John Storey (dr. Isaacs)
e Robert Loggia (generale Grey), sono gli altri
attori a tornare in questo sequel dal primo film. Tra i nuovi
ingressi vi sono invece l’attore
Liam
Hemsworth nel ruolo di Jake Morrison e
Maika Monroein quello di Patricia Whitmore,
figlia di Thomas. Il personaggio era interpretato da Mae
Whitman nel primo film e il recasting ha generato diverse
polemiche, in quanto l’attrice sarebbe stata sostituita poiché
ritenuta non corrispondente a determinati canoni di bellezza.
Completano il cast gli attori Jessie T. Usher in
quelli di Dylan Hiller, figlio adottivo di Steven Hiller, il
personaggio interpretato da
Will Smith nel primo film.
Jeff Goldblum e Liam Hemsworth in Independence Day –
Rigenerazione
La spiegazione del finale
Una delle maggiori sorprese di
Independence Day: Rigenerazione è l’introduzione della
sfera aliena, l’ultimo membro di una specie aliena buona venuta ad
avvertire la Terra del ritorno degli alieni invasori e ad invitare
i terrestri a guidare un esercito di resistenza, andando nei luoghi
più remoti dello spazio per combattere insieme ad altri alieni
rifugiati per eliminare finalmente l’universo dalla specie
malvagia. La sfera, inoltre, rivela che l’astronave madre sta
rapidamente perforando la crosta terrestre per raggiungere il
nucleo e assorbirne l’energia. L’unica speranza è uccidere la
Regina. Eliminando lei, l’invasione si fermerebbe subito. Jake,
Dylan e i loro compagni riescono a impadronirsi di un paio di
caccia alieni e a fuggire per aiutare i soldati a sconfiggere la
Regina.
Dopo aver scoperto che la sfera si
trova presso l’Area 51, una navetta con a bordo la Regina si stacca
dall’astronave e si dirige sul luogo. Onde annientare la minaccia e
impedire agli invasori di impadronirsi della sfera, il generale
Adams, appena nominato nuovo Presidente degli USA, decide dietro
suggerimento di Levinson di tendere agli invasori un tranello.
Viene così introdotta con l’inganno all’interno della navetta
un’arma nucleare, che l’ex Presidente Whitmore si offre di
trasportare. Grazie al sacrifico di Whitmore, la navetta viene
distrutta, ma la Regina riesce a salvarsi grazie a un proprio
ulteriore schermo protettivo.
Solo la tenacia dei piloti
superstiti, tra cui Jake, Dylan e Patricia Whitmore, permette
infine l’uccisione della Regina aliena. A seguito di ciò, le
navicelle da combattimento aliene cadono una dopo l’altra, come api
inanimate, mentre la gigantesca astronave si risolleva
autonomamente per allontanarsi nello spazio e, soprattutto,
l’assorbimento dell’energia del nucleo terrestre e la conseguente
fine della vita sul pianeta vengono scongiurati. La sfera, stupita
dalle potenzialità del genere umano, si offre di condividere col
dottor Okun le sue conoscenze tecnologiche militari, e invita
nuovamente i terrestri a unirsi all’alleanza universale per
combattere e distruggere definitivamente gli Harvester, spostando
il campo di battaglia nel cosmo: l’invito viene accettato.
Una scena dal film Independence Day – Rigenerazione
Il sequel Independence Day 3 ci sarà?
Rispetto al suo predecessore,
Independence Day: Rigenerazione non ha
raggiunto lo stesso successo. Il film è infatti stato criticato per
la sua prevedibilità, per i suoi buchi di trama e anche perché, per
spiegare l’assenza di Smith, il suo personaggio è semplicemente
stato dichiarato morto. Questo riscontro negativo, tradottosi in
soli 389 milioni di dollari guadagnati a livello globale, hanno
dunque rallentato le possibili conversazioni su un
Independence Day 3. Nel 2019 Emmerich ha poi
dichiarato che dopo l’aquisto della Fox da parte della Walt Disney,
si ritiene ancora fiducioso sulla possibilità di realizzare il
terzo film.
La sua idea per questo è quella di
un viaggio intergalattico, ambientato uno o due anni dopo gli
eventi del secondo film, in quanto il regista desidera mantenere lo
stesso gruppo di attori, soprattutto i giovani protagonisti.
Tuttavia, come rivelato dallo stesso Emmerich nel luglio 2024, la
Disney si sarebbe in realtà detta non interessata ad un nuovo film.
“Ora è la Disney a decidere, il che è ancora peggio, perché non
hanno mai parlato di un accordo per un nuovo film”, ha
affermato il regista, offrendo dunque un deludente aggiornamento
riguardo ad un sequel, che ad oggi sembra di improbabile
realizzazione.
Il trailer del film e dove vederlo
in streaming e in TV
È possibile fruire di Independence Day: Rigenerazione grazie alla
sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming
presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi
di Disney+, Tim Vision, Apple
iTunes e Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il
film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
mercoledì 12 febbraio alle ore
21:20 sul canale Italia 1.
Il silenzio degli
innocenti è famoso per la sua grintosa protagonista, per
il suo spietato “mentore” e per il suo agghiacciante finale. Il
film del 1991 di Jonathan Demme segue
Clarice Starling, una tirocinante dell’FBI che
lavora con il famoso cannibale Dr. Hannibal Lecter
per cercare di fermare il serial killer Buffalo
Bill. Hannibal è ispirato a killer realmente esistiti,
anche se molti dimenticano che non è il cattivo principale del
film. L’assassino Buffalo Bill, invece, sta dando la caccia alle
donne per costruirsi un vestito di pelle. Sebbene Clarice e
Hannibal siano un’accoppiata improbabile, nel profondo si
rispettano a vicenda, anche quando Hannibal non è più al sicuro
dietro le sbarre nel finale del film.
Questo
thriller sconvolgente ha guadagnato notorietà per le sue
interpretazioni e i suoi personaggi avvincenti. Il silenzio
degli innocenti vinse infatti diversi premi Oscar l’anno
della sua uscita, tra cui Anthony Hopkins come miglior attore
protagonista, Jodie Foster come miglior attrice protagonista
e miglior film. Da allora, il film è stato citato e citato molte
volte in tanti altri media, divenendo un titolo di culto.
Nonostante la sua popolarità e la sua influenza, il finale de
Il silenzio degli innocenti lascia ancora oggi il
pubblico con alcune domande sul destino dei personaggi.
Analizziamole in questo approfondimento.
Cosa succede nel finale de
Il silenzio degli innocenti
Nell’ultimo atto de Il
silenzio degli innocenti, l’FBI crede di aver localizzato
Buffalo Bill a Chicago e si affretta a catturarlo. Incarica invece
Clarice di rimanere in Ohio, dove continua a interrogare le persone
collegate alla prima vittima. Questo compito la porta però proprio
a casa di Buffalo Bill, che la invita a entrare e le fa alcune
domande sul caso. Una volta che Clarice si rende conto di dove si
trova, si scatena un inseguimento, con Buffalo Bill che la conduce
nel suo laboratorio sotterraneo. Dopo lo spegnimento delle luci,
Buffalo Bill indossa gli occhiali per la visione notturna e segue
Clarice, anche se il suono dell’arma da fuoco rivela la sua
posizione, inducendo Clarice a sparargli e ucciderlo.
Dopo aver fermato Buffalo Bill,
Clarice si diploma all’accademia, ottenendo il titolo di agente
speciale. Il suo superiore, Crawford, le stringe
la mano, suggerendole di volerla assumere per lavorare nell’unità
di scienze comportamentali, che lei dichiara essere il lavoro dei
suoi sogni. Inoltre, durante la cerimonia, Hannibal chiama Clarice
per sapere come sta dopo la sua fuga all’inizio del film. La
telefonata dimostra che sa esattamente dove si trova e cosa sta
facendo, ma assicura a Clarice che non la cercherà. Hannibal è
passato a un altro bersaglio familiare e l’ultima inquadratura del
film lo ritrae mentre pedina la sua nuova vittima, il dottor
Chilton, ancora una volta un uomo libero.
Il significato del titolo
“Il silenzio degli innocenti“
Riguardo il titolo occorre fare una
precisazione: la traduzione letterale del titolo originale sarebbe
Il silenzio degli agnelli (The Silence of
the Lambs). Detto ciò, questo titolo si riferisce agli agnelli
dell’infanzia di Clarice, il cui belato la perseguita ancora da
adulta. Sono il simbolo del desiderio di Clarice di porre fine alle
sofferenze altrui, proprio come aveva cercato di aiutare gli
agnelli che venivano macellati nella fattoria della sua famiglia.
In una confessione incauta ad Hannibal, Clarice ammette di aver
cercato di scappare per salvare uno degli agnelli, ma di essere
stata fermata e l’agnello ucciso. Mettere a tacere gli agnelli
significherebbe per Clarice smettere di sentire la compassione
degli altri ed essere in grado di prendere decisioni da sola.
Gli agnelli sono poi una metafora
delle vittime innocenti che Clarice incontra nel caso. Sono
creature indifese che si sono allontanate e ora sono in pericolo e
hanno bisogno dell’aiuto di Clarice. È chiaro che farà di tutto per
aiutare a salvare queste vittime, anche a costo di mettersi in
pericolo. Ad esempio, corre dietro a Buffalo Bill nella sua casa e
cerca immediatamente di aiutare e proteggere Catherine, prima
ancora di pensare di chiamare i rinforzi e cercare aiuto per se
stessa. Sebbene questo sia un tratto ammirevole, l’empatia di
Clarice e la sua scelta lavorativa fanno sì che probabilmente non
sarà mai in grado di mettere a tacere le grida degli agnelli
metaforici della sua vita.
Il significato simbolico della
falena
Culturalmente, le falene hanno molti
significati, come la distruzione invisibile e la ricerca della
luce. Sebbene queste siano entrambe possibili letture
dell’inclusione delle falene ne Il silenzio degli
innocenti, esse rappresentano più ovviamente il
cambiamento e la crescita. Questo simbolismo è evidenziato
dall’ossessione di Buffalo Bill per le falene, in particolare per
la falena testa di morto, mentre cerca di subire una
trasformazione. Proprio come una pupa si evolve in un insetto più
bello, Buffalo Bill spera chiaramente di sentirsi più a suo agio
dopo aver completato il suo vestito di pelle di donna. Lascia i
bozzoli nella gola delle vittime per rappresentare il viaggio che
sente di intraprendere.
La specificità della falena aiuta
l’FBI a identificare Buffalo Bill dopo aver collegato un ordine
della falena testa di morto al suo vero nome, Jame Gumb. Il nome
della falena deriva dal disegno sul dorso, che ricorda un teschio
umano. Rappresenta letteralmente la morte e Buffalo Bill lascia le
sue vittime con questo simbolo, anche dopo la loro morte. Anche i
suoi metodi di violenza sono derivati dalla falena, tagliando dalla
schiena di una vittima dei modelli di cucitura a forma di diamante
che ricordano le ali.
Come ha fatto Clarice a trovare il
vero Buffalo Bill?
Seguendo gli indizi di Hannibal su
dove Buffalo Bill potrebbe aver trovato la sua prima vittima,
Frederica, Clarice si reca a Belvedere, in Ohio, per parlare con
persone che la conoscevano. Un’amica di Frederica dice di aver
svolto attività di cucito con la signora Lippman e dà a Clarice
l’indirizzo. Senza saperlo, questo è l’indirizzo di Buffalo Bill, e
la rivelazione è un capolavoro di montaggio ricco di suspense, che
rispecchia il resto dell’arrivo dell’FBI a Chicago. Clarice entra
in casa di Buffalo Bill senza rendersi conto di dove si trova, ma
alla vista di una falena e di altri oggetti sospetti, gli punta
rapidamente la pistola contro.
Come la maggior parte delle
rivelazioni del film, Clarice è stata condotta lì dalla guida di
Hannibal. È chiaro che Hannibal sapeva che Buffalo Bill si trovava
a Belvedere, ed è per questo che ha dato a Clarice degli indizi che
le suggeriscono di cercarlo lì. Altrettanto intenzionalmente,
fornisce indizi fuorvianti all’FBI, sapendo che li rallenterà.
Sapeva dove stava mandando entrambe le parti nell’atto finale. Si
può sostenere che Hannibal abbia fatto questo per far emergere
Clarice come agente, aiutandola a ottenere una promozione, ma
potrebbe anche essere che lei fosse l’unica a cui teneva abbastanza
da aiutarla.
Il controverso rapporto tra
Hannibal e Clarice
Hannibal apprezza chiaramente
Clarice come rivale intellettuale. Pur sapendo di essere un
intellettuale, Hannibal confida che Clarice sia in grado di
risolvere gli enigmi che le propone, aiutandola a condurre a
Buffalo Bill. Poiché la ragazza è giovane e ancora in fase di
addestramento, non la considera una minaccia per la sua sicurezza,
ma la vede come una persona nuova e divertente con cui
confrontarsi. Le numerose battute di Hannibal le offrono solo i più
piccoli indizi per assicurarsi che lei torni da lui quando li ha
risolti, cercando la sua compagnia.
Alcuni spettatori ipotizzano anche
che lei gli piaccia di più dopo aver sentito parlare della sua
bontà e delle sue intenzioni pure. Apprezza la sua vulnerabilità e
il suo coraggio, soprattutto in contrasto con i medici della
struttura che lo trattano come un animale. La donna rivela anche
che la sua motivazione è sempre quella di aiutare gli innocenti,
cosa che Hannibal sembra rispettare a modo suo. Ha chiaramente una
morale e dei valori, come quando punisce un altro paziente per
essersi comportato male con Clarice, dicendo: “La scortesia è
indicibilmente brutta per me”.
La loro amabilità è esemplificata al
meglio dalla telefonata di Hannibal a Clarice alla fine del film.
Non l’avrebbe fatto se non la rispettasse almeno un po’. Promette
anche che non la cercherà, ma entrambi sanno che alla fine lei
potrebbe cercarlo di nuovo, nel tentativo di rimetterlo in
prigione. Questo legame evidentemente lo eccita e la chiama per
farle capire i suoi piani, stuzzicandola con la sua onnipresenza
nella sua vita. Vede il potenziale ritorno di Clarice nella sua
vita come una sfida che non vede l’ora di affrontare, dicendole:
“Il mondo è più interessante con te dentro”.
Quando Hannibal chiama Clarice, le
dice di non cercare di rintracciare la chiamata perché non sarà in
linea per molto tempo. Con gentilezza, le dice anche che ha un
vecchio amico “per cena”. Sebbene sia un’espressione comune, è
chiaro che Hannibal la intende alla lettera. Poiché non dice a
Clarice dove si trova, lei non ha modo di sapere cosa sta facendo o
chi sarà la sua prossima vittima. Tuttavia, viene rivelato al
pubblico che Hannibal sta osservando affamato la discesa da un
piccolo aereo del dottor Chilton, dell’ospedale
statale per pazzi di Baltimora.
La destinazione finale di Hannibal
non viene mai rivelata. Sebbene alcuni ipotizzino che si tratti di
Firenze, dato che Hannibal e Clarice hanno discusso del luogo,
l’ambientazione non assomiglia molto a una città italiana. La scena
è stata girata all’aeroporto di Bimini, alle
Bahamas, che sembra più probabile di Firenze. Non
è chiaro come Hannibal sapesse che Chilton sarebbe stato alle
Bahamas e come sia arrivato lì, ma tant’è che è riuscito a
raggiungerlo ed evidentemente intende riprendere la sua attività di
cannbile cibandosi dell’uomo che tanto lo ha infastidito per troppo
a lungo.
Il vero significato del finale de
Il silenzio degli innocenti
Il finale de Il silenzio
degli innocenti si concentra sulla battaglia di Clarice
contro il male. Sebbene sia riuscita a trovare e uccidere Buffalo
Bill, salvando Catherine Martin, il suo lavoro non
è finito. L’ultima telefonata di Hannibal le ricorda che lui è
ancora là fuori a uccidere persone. Anche se le promette di non
ucciderla, entrambi sanno che le loro strade si incroceranno di
nuovo quando lei dovrà rintracciarlo. La telefonata è breve ma
scuote chiaramente Clarice, anche se Hannibal non sembra turbato.
L’inquadratura finale de Il silenzio degli
innocenti ha anche lo scopo di far sentire il pubblico a
disagio, sapendo che Hannibal è libero, ricordando agli spettatori
la lotta continua e senza fine contro il male e che dunque il
silenzio degli innocenti potrebbe non arrivare mai.
Dopo molti rumors e voci riguardo
l’introduzione del personaggio di Nova nel
MCU, è stato confermato che Richard
Rider farà il suo debutto nell’universo condiviso in una serie tv,
e ora sembra che ci siano già dei nomi di attori che vengono
associati al ruolo principale.
Secondo lo scooper MTTSH,
Jonathan Bailey è stato preso in
considerazione per interpretare Richard Rider nella prossima serie
Disney+. Oltre a Bridgerton, che lo ha lanciato, di recente
Bailey è stato visto al cinema in Wicked di
Jon. M Chu, e arriverà di nuovo sul grande schermo
con Jurassic World – La rinascita. È il secondo
attore a essere menzionato in relazione a questo progetto dopo la
star di It Ends With Us Brandon Sklenar.
I dettagli della trama di Nova sono
ancora per lo più segreti, ma secondo una recente indiscrezione di
Daniel Richtman, Annihilus sarà il cattivo della
serie. I Nova Corps sono stati introdotti nel primo
Guardiani della Galassia,
il che ha portato a speculazioni sul fatto che Richard Rider
avrebbe trovato la sua strada nel franchise GOTG. James
Gunn ha mostrato scarso interesse per il personaggio,
ma la serie Nova molto probabilmente si svilupperà a partire da
quel momento off screen di Infinity War in cui Thanos decima la
maggior parte della popolazione di Xandar.
Per quanto riguarda chi dovrebbe
interpretare Nova, ci sono infinite possibilità entusiasmanti e al
momento non sappiamo a quale fascia d’età lo studio si rivolgerà.
L’anno scorso, Brad Winderbaum, responsabile dello
streaming, dell’animazione e della televisione di Marvel Studios, ha affermato: “Amiamo
Nova. Siamo nelle prime fasi di sviluppo di Nova. Abbiamo un nuovo
sistema dietro le quinte presso Marvel Studios. Ora siamo più
simili a uno studio tradizionale. Stiamo sviluppando più di quanto
effettivamente produrremo”.
“Ci sono progetti per sviluppare
Nova. Amo Nova anch’io. Amo Richard Rider anch’io. Spero che arrivi
sullo schermo”, ha aggiunto. “Il mondo è sempre caos. Ci
sono sempre delle cose. Devi evocare queste cose per farle
accadere, ma mi piacerebbe vedere uno show di Nova, un
giorno”.
Nova nei fumetti
Creato dallo scrittore Marv
Wolfman e dall’artista John Romita Sr.,
Richard Rider è apparso per la prima volta in The Man Called Nova
n. 1 nel 1976. Ha ottenuto i suoi poteri quando l’ultimo centurione
sopravvissuto del Nova Corps, Rhomann Dey, gli ha trasferito le sue
abilità per combattere il cattivo Zorr. Siamo curiosi di scoprire
cosa riserva il futuro a Nova sullo schermo e
cosa significherà la sua introduzione per l’angolo cosmico del
Marvel Cinematic Universe.
Il finale di Secret Team
355 (qui la recensione), il film di
spionaggio del 2022 di Simon Kinberg, lascia
diversi interrogativi, dato che ci sono più di un colpo di scena
prima dei titoli di coda. Questi sono generalmente attesi in un
film sugli agenti segreti, ma Secret Team 355 li
lancia al pubblico molto rapidamente e con poche spiegazioni. Ma
andiamo con ordine. Il film segue una squadra di agenti donne
interpretate da un cast all-star, tra cui Jessica Chastain, Lupita Nyong’o e Penélope Cruz. Ognuna di queste super-spie ha
una serie di abilità diverse che utilizza per recuperare un pezzo
di tecnologia che potrebbe portare il mondo al caos totale se
finisse nelle mani sbagliate.
Sebbene ognuna delle donne lavori
per una diversa agenzia di intelligence nazionale, imparano a
fidarsi l’una dell’altra nel tentativo di ottenere il dispositivo.
Il film contiene molti dei tratti distintivi dei film di
spionaggio/agenti segreti, come le false morti e i doppi agenti.
Tuttavia, Secret Team 355 ha ricevuto
recensioni ampiamente negative prima e dopo la sua uscita, che
sottolineano questi elementi e colpi di scena come cliché, oltre
alla mancanza di sviluppo dei personaggi principali. Sebbene ci
fosse la speranza che un approccio femminile alla “James
Bond” proposto da questo film potesse smuovere e scuotere la
formula, il risultato sono un sacco di domande rimast senza
risposta.
Tutti in cerca del disco
Anche con i molteplici colpi di
scena che si susseguono nel corso di Secret Team
355, i fili della trama continuano a intrecciarsi intorno
a un misterioso disco rigido, un dispositivo introdotto nella prima
scena del film e che passa più volte di mano in mano tra agenti dei
servizi segreti e maestri criminali. In particolare, l’uomo dietro
le quinte che cerca di impossessarsi del disco è Elijah
Clarke (Jason Flemyng). Ma cosa rende
speciale questo dispositivo apparentemente innocuo? Come si spiega
vagamente nel corso del film, l’unità contiene uno speciale
programma di decrittazione in grado di accedere a qualsiasi
sistema. A un certo punto del film, quando il dispositivo è in mano
al nemico, viene usato per causare interruzioni di corrente in
tutta la città e incidenti aerei.
Penélope Cruz, Diane Kruger, Lupita Nyong’o e Jessica Chastain in
Secret Team 355
L’agente della CIA
Mace (Jessica
Chastain) e la sua compagnia sono terrorizzati da ciò
che l’uso di questo dispositivo potrebbe significare, descrivendo
un mondo che cade a pezzi. Non viene spiegato il motivo per cui
l’unità è stata creata o il modo in cui effettivamente fornisce
accesso e controllo rispetto a sistemi complicati, come
l’elettricità cittadina, che viene gestita attraverso reti
elettriche e non sistemi basati su computer. Nonostante ciò, il
disco è molto richiesto. La CIA offre inizialmente un sacco di
soldi a Luis Rojas (Edgar
Ramirez), un agente disonesto del DNI colombiano, per
l’unità prima che venga rubata, e in seguito viene messa all’asta
per una cifra esorbitante sul darkweb.
Il tradimento di Nick e Mark
Il fascino del disco porta al più
grande colpo di scena di Secret Team 355, sotto
forma di tradimento di Nick Fowler (Sebastian
Stan) nei confronti di Mace. Il drive è di per sé un
McGuffin da manuale, ovvero un oggetto in un film che esiste
realmente come espediente narrativo per guidare la trama (si pensi
alla valigetta in Pulp Fiction). Come colleghi, Fowler e Mace iniziano a
cercare il disco insieme, presumibilmente per conto della CIA. I
due iniziano una storia d’amore prima di essere separati durante un
intenso inseguimento. Sebbene a Mace sia stato detto che Nick è
morto durante l’inseguimento, è scioccata dal fatto di trovarsi di
nuovo faccia a faccia con lui.
Questo dopo che il suo superiore
della CIA, Larry Marks (John Douglas
Thompson), l’ha incoraggiata a fare la spia per recuperare
il disco in suo onore. Nick rivela quindi a Mace di aver lavorato
per Clarke per tutto il tempo e di essere stato inviato all’asta
d’arte di Shanghai per fare un’offerta su un’opera d’arte in cui è
nascosto il disco. Solo poco dopo si scopre che anche Marks era sul
libro paga di Clarke e che Mace è stata ingannata da entrambi. Nick
e Marks stavano sfruttando le capacità e la vena ribelle di Mace
per ottenere l’unità per Clarke. La spia è quindi comprensibilmente
sconvolta dal tradimento, ma è combattuta dal suo attaccamento a
Nick, il che fornisce una posta in gioco emotiva.
Sebastian Stan in Secret Team 355
La verità sull’asta di opere
d’arte
Il tradimento di Nick viene quindi
svelato nella scena più affascinante di Secret Team
355, una lucrosa asta d’arte in una galleria di Shanghai.
Dopo aver trasformato l’unità in Marchi, viene rapidamente rubata
di nuovo da un agente dell’MSS cinese (Bingbing
Fan). L’ex agente dell’MI6 Khadijah
Adiyeme (Lupita
Nyong’o) rintraccia l’unità a Shanghai e informa Mace,
l’agente tedesca Marie Schmidt (Diane
Kruger) e la psicologa colombiana del DNI
Graciela Rivera (Penélope
Cruz). Con l’unità nascosta all’interno di un pezzo
d’arte antica, i partecipanti hanno fatto offerte per il vaso e
contemporaneamente per l’unità attraverso il darkweb. Le agenti
elaborano quindi un piano per infiltrarsi nell’asta e recuperare il
dispositivo, ma vengono ostacolate.
Vengono quindi portate in uno spazio
sicuro dall’agente cinese, che si rivela essere Lin Mi
Sheng, e dice al gruppo che l’asta era un’elaborata
messinscena. Il colpo di scena di Secret Team 355
rivela dunque che Sheng e suo padre facevano parte di un piano
dell’MSS per vedere chi si sarebbe presentato all’asta. L’MSS
avrebbe poi usato queste informazioni per cercare di incastrare
coloro che erano coinvolti in attività illegali. L’unità collocata
nell’opera d’arte era dunque falsa; Sheng ha avuto l’unità per
tutto il tempo. Il piano funziona per un breve periodo, finché
Clarke non scopre che Nick ha offerto un’enorme quantità di denaro
per un’unità falsa.
Come il film prepara un potenziale
sequel
Nick cerca quindi di fare ammenda
localizzando il rifugio di Sheng, minacciando i cari degli agenti
finché Sheng non rinuncia al drive. Khadijah distrugge il disco, ma
le donne vengono coinvolte nei crimini e si danno alla fuga. Un
paio di mesi dopo, Mace e le altre donne cercano di vendicarsi di
Nick, che è stato promosso dalla CIA. Mace inizia a ricordare a
Nick la storia, raccontata durante l’addestramento, dell’agente
355, una donna senza nome che servì come spia per le colonie
durante la Rivoluzione Americana. Dopo aver avvelenato Nick e
averlo fatto arrestare per i suoi crimini, le donne si separano ma
sembrano avere un’intesa sul fatto che probabilmente lavoreranno di
nuovo insieme.
Jessica Chastain e Lupita Nyong’o in Secret Team 355
Il film non annuncia apertamente un
sequel, come fanno i film Marvel con una scena post-credits,
ma il finale lascia evidentemente aperta la storia per un sequel.
Nonostante il titolo del film, il gruppo di protagoniste non viene
mai chiamato formalmente “355”. Questo lascia un potenziale per il
proseguimento della storia; forse Mace potrebbe fondare una nuova
agenzia, insieme alle sue nuove compagne. O forse un sequel
potrebbe rimanere con il nucleo di cinque donne come le 355, mentre
cercano di indagare sulla corruzione delle loro agenzie di
intelligence.
Il vero significato del finale di Secret Team
355
Il finale di Secret Team
355 non è particolarmente profondo, nonostante il numero
di colpi di scena che lo caratterizzano. Il film, come già detto, è
un thriller di spionaggio nella sua essenza, e rinuncia a temi
pesanti in favore di azione e intrighi avvincenti. Nel migliore dei
casi, il significato del finale potrebbe essere definito un
messaggio che predica l’importanza dell’unità di fronte alla
corruzione. La squadra si unisce per sconfiggere Nick, mettendo da
parte le loro diverse ideologie per vendicarsi di un antagonista
che rappresenta tutti coloro che utilizzano le agenzie di sicurezza
internazionali per portare avanti i loro programmi personali.
Prime
Video ha rilasciato un entusiasmante nuovo trailer
della terza stagione de
La Ruota del Tempo, che debutterà globalmente il
13 marzo 2025. La Ruota del Tempo è basata
sull’omonima e amata serie di libri fantasy di Robert Jordan, ed è
co-prodotta da Sony Pictures Television e Amazon MGM Studios.
Il trailer ricco di azione mette in
evidenza un dramma a tinte forti e offre uno sguardo sul mondo in
cambiamento, dove la potente Aes Sedai, Moiraine Damodred (Rosamund
Pike), è tormentata dalle sue visioni del futuro, e
Rand al’Thor (Josha Stradowski) lotta per
assolvere al suo destino come Drago Rinato. Sceglierà la Luce o
lascerà che le Tenebre lo consumino?
La trama della terza stagione
La trama della terza stagione si
basa principalmente sul quarto libro della serie di Jordan,
“L’ascesa dell’ombra” (“The Shadow Rising”), che è uno dei
preferiti dai fan, e condurrà gli spettatori in molte nuove regioni
e città attraverso il continente immaginario delle Terre
Occidentali, che include i vasti deserti della Triplice Terra, la
pericolosa e affascinante città portuale di Tanchico, e la proibita
e nebbiosa città antica di Rhuidean, dove Rand e Moiraine verranno
a conoscenza di rivelazioni che cambieranno la loro vita. Nel
frattempo, dall’altra parte del mondo, nell’umile luogo natale di
Rand, Fiumi Gemelli, il suo amico di lunga data Perrin Aybara
(Marcus Rutherford) intraprenderà a sua volta un viaggio intimo che
lo sconvolgerà per sempre.
La terza stagione de La Ruota
del Tempo debutterà con i primi tre episodi il 13 marzo, nuovi
episodi saranno poi disponibili ogni settimana fino al coinvolgente
finale di stagione del 17 aprile.
Nel cast de La Ruota del
Tempo figurano Rosamund Pike (Saltburn, Gone Girl – L’amore
bugiardo) nel ruolo di Moiraine Damodred, Daniel Henney (Criminal
Minds) in quello di al’Lan Mandragoran, Josha Stradowski (Gran
Turismo) nei panni di Rand al’Thor, Zoë Robins (Power Rangers Ninja
Steel) come Nynaeve al’Meara, Madeleine Madden (Dora e la città
perduta) nel ruolo di Egwene al’Vere, Marcus Rutherford (Obey) è
Perrin Aybara mentre Dónal Finn (SAS: Rogue Heroes) è Mat Cauthon;
Ceara Coveney (Il giovane Wallander) veste i panni di Elayne
Trakand, Sophie Okonedo (Hotel Rwanda, Slow Horses) è Siuan Sanche,
Kate Fleetwood (Harlots) Liandrian Guirale, Natasha O’Keeffe (Peaky
Blinders) nel ruolo di Lanfear, Ayoola Smart (Killing Eve) come
Aviendha, Kae Alexander (Il Trono di
Spade) è Min Farshaw, ancora Priyanka Bose (Lion) è Alanna
Mosvani, Taylor Napier (Hanna) invece Maksim, Hammed Animashaun
(Black Ops) è Loial, Meera Syal (The Devil’s Hour) veste i panni di
Verin Mathwin, Jennifer Cheon Garcia (Van Helsing series) è Leane,
Johann Myers (Halo series) è Padan Fain, Jay Duffy (Northern
Lights) interpeta Dain Bornhald, Laia Costa (The Diplomat) è
Moghedien, Isabella Bucceri (Everything In Between) è Faile
Bashere, e Shohreh Aghdashloo (Casa Saddam, The
Penguin) nel ruolo di Elaida do Avriny a’Roihan.
La Ruota del Tempo è stata
adattata in forma seriale dall’executive producer e showrunner
Rafe Judkins (Agents of S.H.I.E.L.D., Hemlock Grove). Rick Selvage
e Larry Mondragon di iwot productions (Winter Dragon), Ted Field di
Radar Pictures (Jumanji: The Next Level, Winter Dragon), Mike Weber
(Jumanji: The Next Level, Beirut), Marigo Kehoe (Outlander,
The
Crown), Ciaran Donnelly (Kin), Justine Juel Gillmer (Harry
Haft: Storia di un sopravvissuto, Halo), Dave Hill (Il Trono di
Spade) e Rosamund Pike (Saltburn, Gone Girl – L’amore bugiardo)
sono executive producer della serie. La Ruota del Tempo è
una co-produzione Sony Pictures Television e Amazon MGM
Studios.
Nel giorno di uscita al cinema di
Captain America: Brave New World sembra
crudele concentrarsi su altri film Marvel che non siano
l’esordio di Anthony Mackie con Captain America
sul grande schermo, eppure è ovvio che il pensiero dei fan del
MCU è sempre rivolto agli eventi
crossover che culmineranno nel 2027 con Avengers:
Secret Wars.
Quest’anno, vedremo in sala Thunderbolts*,
I Fantastici
Quattro: Gli Inizi e altri programmi TV
Disney+ da tenere d’occhio.
Parlando con Deadline, Anthony Mackie ha
confermato che inizierà le riprese di Doomsday
a marzo o aprile. Da lì, “Gireremo a Londra per tutta l’estate
e poi l’estate successiva gireremo il prossimo [Avengers:
Secret Wars]. Sarà una serie completa”.
L’attore non ha potuto
rivelare molto su entrambi i film e ha affermato di essere stato
tenuto all’oscuro su quali dei suoi compagni Avengers si riuniranno
nell’epico film in due parti. “Non so quanti torneranno.
RDJ [Robert Downey Jr.] ha fatto il grande annuncio che tornerà. A
parte lui, non so chi della troupe originale tornerà, ma so che lui
lo farà”, ha spiegato Mackie. “Sono emozionato di poter
andare a lavorare con lui, di poterlo affrontare faccia a faccia. È
un’esperienza unica nella carriera, incredibile quanto lavorare con
Harrison Ford, perché è una leggenda”.
“Ora sono io l’OG. Sono
l’unico”, ha aggiunto. “Sono l’Avenger del vecchio gruppo
che porta avanti il nuovo gruppo. Quindi sarà un cambio della
guardia. Come vedi nel nuovo trailer, Ross dice tipo, ‘Voglio che
tu dia inizio agli Avengers.’ Quindi devo capire chi saranno i
nuovi Avengers. Questo è il vantaggio di essere Captain America.
Posso scegliere con chi voglio uscire.”
Quello che sappiamo su
Avengers: Doomsday e Avengers: Secret
Wars
Empire Magazine pubblica una nuova
immagine di Avatar: Fuoco
e Cenere, il terzo atteso capitolo della
pentalogia di Avatar di James Cameron.
L’immagine introduce gli spettatori al Villaggio della
Cenere.
Avatar: Fuoco
e Cenere riprenderà subito dopo quegli eventi,
quando Jake e Neytiri incontreranno il Popolo della Cenere, che
Cameron ha lasciato intendere essere più attratto dalla violenza e
dal potere rispetto agli altri clan. “Ci sono nuovi personaggi,
uno in particolare penso che sarà amato, o amerete odiarlo”,
ha detto Cameron.
Oona Chaplin (“Game
of Thrones”) interpreta il leader del popolo della Cenere, Varang.
Anche David Thewlis e Michelle Yeoh si uniscono al cast. Insieme a
Worthington e Saldaña, il cast di ritorno include
Sigourney Weaver, Stephen Lang,
Kate Winslet, Cliff Curtis, Britain Dalton, Jack Champion,
Trinity Jo-Li Bliss, Bailey Bass, Joel David Moore, Edie
Falco e Dileep Rao.
Avatar: La
via dell’acqua e Avatar: Fire
and Ash sono entrambi scritti da Cameron,
Rick Jaffa e Amanda Silver. In
origine, dovevano essere un unico film, ma durante il processo di
scrittura, Cameron ha deciso che c’era troppo materiale e ha diviso
la storia in due parti. L’uscita del film in sala è attualmente
prevista per il 19 dicembre 2025.
Cameron ha prodotto tutti i film di
“Avatar” con il suo partner creativo di lunga data Jon Landau, morto di cancro a luglio a 63
anni. “La sua eredità non sono solo i film che ha prodotto, ma
l’esempio personale che ha dato: indomito, premuroso, inclusivo,
instancabile, perspicace e assolutamente unico”, ha affermato
Cameron in una dichiarazione all’epoca. “Ha prodotto grandi
film, non esercitando potere ma diffondendo calore e la gioia di
fare cinema. Ci ha ispirato tutti a essere e a dare il meglio di
noi, ogni giorno. Ho perso un caro amico e il mio più stretto
collaboratore per 31 anni. Una parte di me è stata strappata
via”.
Ethan Hunt,
interpretato da Tom Cruise, torna per un’altra missione in cui
il destino del mondo e dell’intera razza umana è in bilico in
Mission:
Impossible – Dead Reckoning. L’ultima avventura di
Ethan Hunt è così imponente, globale ed epica che
Christopher
McQuarrie non poteva concluderla in un solo film.
Nonostante la durata di oltre due ore e mezza, la missione di Ethan
non è infatti ancora finita e il finale ricco di colpi di scena ci
porta dritti all’uscita di Mission:
Impossible – The Final Reckoning, la cui uscita è
prevista per il 22 maggio 2025.
Diretto da McQuarrie, da una
sceneggiatura scritta insieme a Erik Jendresen,
Mission:
Impossible – Dead Reckoning vede Ethan Hunt dare la
caccia alla chiave di un programma di intelligenza artificiale che
si è evoluto oltre i suoi parametri iniziali. Naturalmente, le cose
sono complicate dall’intervento della CIA, da
Gabriel, un nemico del passato di Ethan, e da
Grace, una nuova misteriosa ladra. Nel finale,
dopo aver rischiato di morire su un treno in corsa, Ethan e Grace
vengono salvati da Paris, che li tira su prima che
il vagone su cui si trovano cada dal ponte esploso.
Paris, apparentemente prossima alla
morte, dice a Ethan che la chiave sblocca la camera
dell’Entità, situata sul sottomarino russo
Sevastopol. Mentre Kittridge si avvicina, Ethan
fugge con il paracadute, lasciando che Grace si unisca all’IMF e
accetti l’offerta di Kittridge, ancora non formulata. Gabriel,
invece, riesce a fuggire dopo aver ucciso
Denlinger e combattuto contro Ethan sul treno.
Credendo di avere la chiave, è momentaneamente trionfante finché
non si rende conto che Ethan l’ha rubata, lasciando dunque il
finale del film in sospeso.
Ethan Hunt ferma il piano
dell’Entità rubando la chiave
Mission:
Impossible – Dead Reckoning si conclude dunque con
Ethan che ferma momentaneamente il piano dell’Entità e di Gabriel
rubando la chiave. Lo fa sottraendola di nascosto a Gabriel durante
la loro lotta in cima al treno. Sebbene a questo punto Ethan sia
ancora all’oscuro di cosa faccia effettivamente la chiave, sa che è
importante per ciò che l’Entità e Gabriel stanno pianificando,
quindi rubarla impedisce ai loro piani malvagi di continuare. Solo
quando torna sul treno e Paris gli dice cosa sblocca la chiave,
Ethan inizia a pensare al futuro.
Il piano di Ethan probabilmente
prevede di andare in fondo all’oceano per recuperare la camera
dell’Entità all’interno della Sevastopol. Gabriel continuerà però a
dare la caccia a Ethan finché non si riprenderà ciò che ritiene
suo. Ha dimostrato di essere incredibilmente abile, letale e pieno
di risorse e non si fermerà davanti a nulla finché non darà la
caccia al suo vecchio rivale. Ethan dovrà anche trovare un modo per
lavorare contro l’Entità, il che potrebbe significare l’impiego di
dispositivi non tecnologici e la messa a terra.
È possibile che la nuova missione di
Ethan, qualora decidesse di accettarla, preveda la collaborazione
con Grace. Ora lei potrebbe lavorare al fianco di Kittridge
nell’IMF, ma non ci si può fidare di lui, quindi è probabile che
Grace faccia la spia, come ha fatto Ethan in passato. Quest’ultimo,
d’altronde, non la lascerà a se stessa, visto che hanno legato in
circostanze pericolose e a rischio di vita, e l’agente di lunga
data dell’IMF la terrà sicuramente d’occhio. Tuttavia, sarà in
Mission:
Impossible – The Final Reckoning che Ethan dovrà
affrontare la prossima missione se vuole fermare il cattivo
dell’IA.
Poiché l’Entità ha accesso a tutti i
tipi di informazioni, è in grado di evolvere e determinare le
azioni delle persone prima che accadano. Questo è il motivo
principale per cui l’Entità vuole Ethan morto: è l’unico in grado
di distruggerla definitivamente. Mentre Denlinger e Kittridge
vogliono controllare l’Entità per le loro ragioni nefaste, Ethan
pensa che nessuno, o nessun governo, debba avere il tipo di potere
e controllo che l’Entità gli darebbe. Ma l’Entità vuole
innanzitutto sopravvivere e non può farlo liberamente finché c’è
Ethan a minacciare la sua esistenza.
L’Entità era un programma di
intelligenza artificiale creato dal governo degli Stati Uniti per
aiutare l’esercito a combattere le minacce straniere prima di
svilupparsi autonomamente. La sua conoscenza e il suo potere sono
stati messi in mostra quando, dopo che Denlinger ha iniettato
l’Entità nel Sevastopol, l’IA è diventata pericolosa e ha fatto
esplodere il sottomarino russo con il suo stesso missile dopo che i
presenti avevano creduto di essere stati attaccati. L’Entità è
sofisticata, un’IA capace di infiltrarsi in qualsiasi programma
digitale e di sabotarlo prima di cancellarsi completamente per
evitare di essere rintracciata. La sua speranza di sopravvivenza
risiede quindi nell’eliminazione di Ethan Hunt.
Grace accetta l’offerta di
Kittridge di entrare nel FMI
Grace era in una situazione
difficile alla fine di Mission:
Impossible – Dead Reckoning. Dopo l’evasione di Ethan
e per evitare la prigione, Grace accetta la tacita offerta di
Kittridge di unirsi all’IMF. Questo la mette in contrasto con
Ethan, ma significa anche che saprà quali saranno le prossime mosse
di Kittridge. Grace si trova ora in una posizione di opposizione a
Ethan, ma unirsi all’IMF potrebbe anche renderla la sua più grande
alleata. Sebbene Grace abbia trascorso la maggior parte del film
schivando Ethan, alla fine i due hanno raggiunto un livello di
fiducia e la loro collaborazione non dovrebbe essere intaccata
dalla nuova alleanza di Grace.
Dopo tutto, è Ethan a dire a Grace
di mettersi a disposizione di Kittridge e dell’IMF, sapendo che
questo la terrà al sicuro. I film di Mission: Impossible
hanno visto agenti dell’IMF collaborare con Ethan anche nei momenti
in cui questi è considerato un agente ribelle. Grace potrebbe
ricoprire un ruolo simile in Mission:
Impossible – The Final Reckoning e fornire in segreto
a Ethan informazioni preziose sull’IMF, sull’Entità, su Gabriel e
altro ancora. Con Ilsa Faust ormai fuori dai
giochi, Grace dovrebbe essere pronta per un ruolo più importante
nel sequel.
Il significato più profondo
dell’entità in Mission: Impossible – Dead
Reckoning
l’Entità si è dimostrata un cattivo
formidabile. L’esistenza dell’IA, e ciò che è in grado di fare man
mano che si evolve, costituisce un pericoloso precedente.
Mission:
Impossible – Dead Reckoning suggerisce che l’IA è in
definitiva una minaccia, che non può essere controllata o contenuta
se dovesse sfuggire di mano. Il film ipotizza però che
l’intelligenza artificiale prenderà controllo di sé ed è pericolosa
perché le sono state fornite troppe informazioni. L’accesso
dell’Entità a Internet significa infatti che può accedere a sistemi
globali in una sola volta, alterando le cose ed eseguendo programmi
a volontà.
Non solo l’IA è un pericolo chiaro e
presente, ma il problema è anche il modo in cui viene usata e
manipolata da chi è al potere. I governi lotterebbero per prenderne
il controllo in modo da poter fare quello che vogliono senza che
nessuno lo sappia. Denlinger e Kittridge affermano che l’IA
potrebbe essere utilizzata per motivi di sicurezza nazionale, ma un
programma del genere darebbe il controllo a chi non ha buone
intenzioni. L’IA può essere utile, ma Mission:
Impossible – Dead Reckoning illustra i danni che può
causare e cosa potrebbe accadere se fosse controllata dalle agenzie
di intelligence per le ragioni sbagliate.
Come Mission: Impossible – Dead
Reckoning prepara Mission: Impossible 8
Mission:
Impossible – Dead Reckoning si conclude quindi con un
cliffhanger che prepara ciò che accadrà in Mission:
Impossible – The Final Reckoning. La collaborazione di
Grace con Kittridge crea una grande tensione tra lei ed Ethan e
mantiene Kittridge in gioco per il prossimo futuro. Ethan che ruba
la chiave a Gabriel lo tiene anche come nemico per il prossimo film
e alza la posta in gioco per il loro continuo conflitto. Questo
settimo capitolo della saga divide i personaggi in tre fazioni alla
fine, e anche se Gabriel non ha più la chiave, l’Entità è ancora
dalla sua parte.
Il prossimo film vedrà quindi
probabilmente Ethan e Gabriel correre per raggiungere il
sottomarino, con Kittridge e Grace non molto lontani. Ci sono molte
cose che possono andare storte e il finale del film lascia
abbastanza spazio per l’azione e la suspense che verranno. Con
alleanze mutevoli e Ethan e la sua squadra probabilmente costretti
a nascondersi fino a quando non riusciranno a escogitare un nuovo
piano che l’Entità non sarà in grado di manipolare,
Mission: Impossible – Dead Reckoning riunisce dunque
le strade dei personaggi prima di dividerle ancora una volta in
vista del sequel.
Inizieranno a Roma il prossimo 3
marzo le riprese di Tre Ciotole. Il film è una
produzione italo-spagnola di Cattleya – parte di ITV Studios –
Ruvido Produzioni, Bartlebyfilm, insieme a Buenapinta Media, Bteam
Prods, Colosé Producciones e Perdición Films, Vision Distribution e
in collaborazione con Sky e con la partecipazione di MAX in Spagna.
Il progetto è realizzato con il sostegno MIC – DGCA Fondo per lo
sviluppo degli investimenti nel cinema e nell’audiovisivo.
Tre Ciotole sarà
distribuito in Spagna da BTeam Pictures e in Italia e nel resto del
mondo da Vision Distribution, che gestisce anche le vendite
internazionali, a partire dall’European Film Market (EFM), che si
aprirà domani.
Il film è tratto dall’omonimo libro
Tre Ciotole di Michela Murgia,
edito in Italia da Mondadori con oltre 200 mila copie vendute. È
diretto dall’acclamata regista spagnola Isabel Coixet (Un Amor,
La mia vita senza me, La vita segreta delle parole, Maps of the
sounds of Tokyo) e ha come protagonisti Alba Rohrwacher e Elio Germano. Nel cast anche Francesco Carril.
Il film è scritto da Enrico Audenino e
Isabel Coixet.
Riccardo Tozzi – fondatore e
Presidente di Cattleya afferma: “Mi è capitato varie volte di
incrociare Isabel Coixet e il suo lavoro. Quando ho letto il libro
di Michela Murgia ho immediatamente pensato che sarebbe stata
perfetta per dirigerlo. Sa raccontare l’amore nelle forme più
diverse e con grande intensità. E questa mi pareva una storia
d’amore e di senso della vita. Con Isabel c’è stata un’intesa
perfetta, e lei ha avuto subito idee chiare, a partire dalla scelta
di Alba Rohrwacher ed Elio Germano come protagonisti. Sono
particolarmente emozionato di produrre questo film, che è molto in
linea con il DNA di Cattleya ed è importante perché parla delle
cose fondamentali della nostra esperienza”.
Tre Ciotole è il film diretto da
Isabel Coixet sull’ultimo romanzo di
Michela Murgia
Massimo Proietti – AD di Vision
Distribution – aggiunge: “Siamo onorati di poter collaborare a
un’opera così forte e intensa che conferma il nostro percorso e la
nostra attenzione al talento femminile, tratta dal libro di
un’autrice che in Italia ha rappresentato e tutt’ora è un punto di
riferimento, una voce e un pensiero lucido e profondo sui temi
della vita moderna a cui, siamo certi, Isabel Coixet saprà dare la
sua impronta e la sua visione grazie anche ai due splendidi
interpreti che ne sono protagonisti. Per questa opportunità
ringraziamo Cattleya e tutti i produttori associati.”
La regista Isabel
Coixet dichiara: “Tre Ciotole è il mio paesaggio
interiore, racconto di una donna alle prese con due eventi
simultanei: è nel mezzo di una dolorosa separazione e davanti
all’inevitabile. Ma non è una donna che implora o cerca
compromessi; è una donna che si inchina, come si fa davanti al sole
che tramonta, consapevole che sorgerà di nuovo, altrove, al di là
del suo sguardo. Voglio raccontare il suo percorso nella Roma di
oggi con delicatezza ed emozione, perché Marta ci mostra che
perfino nell’addio può esserci grazia, e anche nel dolore c’è
spazio per la gioia”.
Dopo quello che sembrava un banale
litigio, Marta e Antonio si lasciano. Marta reagisce alla rottura
chiudendosi in sé stessa. L’unico sintomo che non può ignorare è la
sua improvvisa mancanza di appetito. Antonio, chef in rampa di
lancio, si butta sul lavoro. Ma sebbene sia stato lui a lasciare
Marta, non riesce a dimenticarla. Quando Marta scopre che la
mancanza di appetito ha più a che fare con la propria salute che
con il dolore della separazione, tutto cambia: il sapore del cibo,
la musica, il desiderio, la certezza delle scelte fatte. Le riprese
dureranno sette settimane e si svolgeranno interamente a Roma.
Ecco il trailer di
G20, il nuovo film Prime Video con il premio Oscar Viola Davis, disponibile dal 10 aprile sulla
piattaforma.
Quando il vertice del
G20 viene messo sotto assedio, il
presidente degli Stati Uniti Danielle Sutton (interpretata
dall’attrice Premio Oscar Viola Davis) diventa il bersaglio numero
uno. Dopo essere riuscita a sfuggire alla cattura da parte degli
aggressori, deve ingannare il nemico per proteggere la sua
famiglia, difendere il suo Paese e pensare alla salvaguardia dei
leader mondiali in una emozionante corsa contro il tempo.
G20
Diretto da Patricia Riggen
Con Viola Davis, Anthony Anderson, Marsai Martin, Ramón
Rodríguez, Douglas Hodge, Elizabeth Marvel, Sabrina Impacciatore,
Christopher Farrar e Antony Starr
Scritto da Caitlin Parrish & Erica Weiss and Logan
Miller & Noah Miller
Storia di Logan Miller & Noah Miller
Prodotto da Andrew Lazar, Viola Davis, Julius
Tennon
Dal tre volte candidato all’Oscar® e
vincitore del Golden Globe Dean DeBlois, il
visionario creativo dietro l’acclamata trilogia animata di
DreamWorks Dragon
Trainer, arriva una straordinaria reinterpretazione
live-action del film che ha dato inizio alla saga amata in tutto il
mondo.
Sulla selvaggia isola di Berk, dove
vichinghi e draghi sono stati acerrimi nemici per generazioni,
Hiccup (Mason Thames; Black Phone, Per tutta
l’umanità) è diverso dagli altri. Figlio geniale ma sottovalutato
dal capo Stoick l’Immenso (Gerard
Butler, che torna a dare voce al personaggio della
serie animata), Hiccup sfida secoli di tradizione stringendo
un’insolita amiciza con Sdentato, un temibile drago Furia Buia.
Questo legame inaspettato rivela la vera natura dei draghi,
mettendo in discussione le fondamenta stesse della società
vichinga.
Con al suo fianco la determinata e
coraggiosa Astrid (la candidata al BAFTA Nico
Parker; Dumbo, The Last of Us) e l’eccentrico fabbro del
villaggio Gambedipesce (Nick
Frost; Biancaneve e il cacciatore, L’alba dei morti
dementi), Hiccup affronta un mondo diviso dalla paura e
dall’incomprensione.
Quando una minaccia antica riemerge,
mettendo in pericolo sia i vichinghi che i draghi, l’amicizia tra
Hiccup e Sdentato diventa la chiave per forgiare un nuovo futuro.
Insieme, dovranno navigare un delicato percorso verso la pace,
spingendosi oltre i confini dei loro mondi e ridefinendo cosa
significa essere un eroe e un leader.
Il film include anche nel cast
Julian Dennison (Deadpool 2), Gabriel
Howell (Bodies), Bronwyn James (Wicked),
Harry Trevaldwyn (Smothered), Ruth
Codd (The Midnight Club), il candidato al BAFTA
Peter Serafinowicz (Guardiani della Galassia) e
Murray McArthur (Il Trono di
Spade).
Dragon Trainer è scritto, prodotto e
diretto da Deblois. È prodotto anche dal tre volte candidato
all’Oscar® Marc Platt (Wicked, La La Land) e dal vincitore di un
Emmy Adam Siegel (Drive, Cani Sciolti). Dragon Trainer fa parte del
programma “Filmed For IMAX®”, che fornisce ai registi la
teconologia IMAX® per offrire un’esperienza cinematografica
immersiva al pubblico di tutto il mondo.
Ispirato alla serie di libri più
venduti del New York Times di Cressida Cowell, franchise
d’animazione DreamWorks Dragon Trainer ha conquistato il pubblico
globale, ottenendo quattro candidature agli Oscar® e incassando
oltre 1,6 miliardi di dollari al box office mondiale. Ora, grazie
agli effetti visivi all’avanguardia, DeBlois trasforma la sua amata
saga animata in uno spettacolo live-action, portando le epiche
avventure di Hiccup e Sdentato alla vita con un realismo
straordinario mentre scoprono il vero significato dell’amicizia,
del coraggio e del destino.
Il film del 2023 Love Again
(qui
la nostra recensione) si conclude come tutte le
commedie
romantiche, con la coppia che si riunisce, ma eleva la sua storia
con riflessioni sul dolore e sul potere della musica di
Celine Dion. Diretto e scritto da James C.
Strouse, il film è un remake del film tedesco del
2016 SMS für Dich, anch’esso basato sull’omonimo
romanzo del 2009.
In Love Again,
Mira Ray è in lutto per la morte del suo
fidanzato, tragicamente scomparso due anni prima, e trova conforto
nell’inviare messaggi romantici al suo vecchio numero di telefono.
Questo numero è stato riassegnato al giornalista Rob
Burns, che è spinto dal misterioso mittente e, con l’aiuto
del soggetto del suo articolo Celine Dion,
escogita un piano per incontrare Mira e conquistare il suo
amore.
Con Priyanka Chopra Jonas e Sam
Heughan come protagonisti, il cast e i personaggi di
Love Again adattano la storia della ricerca
dell’amore attraverso la perdita integrando la tecnologia moderna,
il pesante processo del dolore e la rinnovata fede nell’amore e
nella speranza. Dopo che Rob organizza un incontro con Mira,
sorprende se stesso nel comprendere finalmente i testi romantici di
Celine Dion, con il legame di Mira con Rob che
finalmente la incoraggia a andare avanti dopo la morte di John.
Mentre la storia d’amore della coppia presenta ostacoli lungo il
cammino, come quando Mira scopre che Rob ha letto i suoi messaggi a
John, il finale di Love Again vede il loro amore
prevalere mentre entrambi accettano di abbracciare l’onestà,
seguire i consigli di Celine Dion e sostenersi a
vicenda attraverso i dolori che verranno.
Perché Rob ha pubblicato delle
scuse a Mira invece del suo pezzo su Celine Dion
Il critico musicale Rob
Burns ha iniziato la storia di Love Again
(qui
il trailer) con un incarico del suo editore di
scrivere un profilo sulla famosa cantante Celine
Dion. Sebbene inizialmente fosse restio ai suoi testi a
causa dei suoi dolori passati e dell’incapacità di comprendere le
sue parole, Celine gli dà consigli sull’amore e rigira l’intervista
su di lui. In Love Again, Celine capovolge la
sceneggiatura e diventa la giornalista che cerca di convincere Rob
a essere onesto e a rivelare i suoi segreti più profondi, così Rob
usa il suo articolo per paragonare il suo viaggio per ritrovare
l’amore ai testi di Dion e al suo ritorno sul palcoscenico
statunitense dopo una pausa di un decennio.
Quando arriva il momento di
pubblicare il profilo su Celine Dion scritto da
Rob, il pezzo che pubblica invece è “Texts for Mira“, in
cui si scusa per non averle detto la verità sull’essere il
destinatario dei suoi messaggi destinati a John. L’articolo diventa
virale e fa guadagnare a Rob il favore del suo capo, nonostante non
abbia scritto il pezzo che gli era stato effettivamente assegnato,
anche se Rob riesce a aggirare questo problema includendo comunque
notizie su Celine Dion nella narrazione. Ispirato
dalle canzoni e dai testi dell’artista canadese in Love
Again, Rob usa l’articolo per seguire il suo consiglio ed
esprimere invece il suo amore per Mira.
Il colpo di scena dell’articolo di
Rob fa riferimento alle ispirazioni del libro di Love
Again
Priyanka Chopra Jonas and Sam Heughan star in Screen Gems LOVE
AGAIN. Photo by: Liam Daniel
L’articolo di scuse di Rob
intitolato “Texts for Mira” è un riferimento al libro che
ha ispirato Love Again, poiché la traduzione in
inglese di SMS für Dich è Text for
You. Rob sostanzialmente si rende autore del libro
scrivendo la loro storia d’amore e dandole questo titolo, con il
suo articolo che gli consente di essere vulnerabile sui suoi
sentimenti in modo simile a Mira nei suoi veri testi. Love
Again è stato inizialmente sviluppato fino al titolo
Text for You, ma cambiandolo ha sottolineato
meglio il conflitto fondamentale di Mira e Rob che imparano a
trovare di nuovo l’amore. Tuttavia, è un bel tocco che il titolo
del libro faccia il suo ingresso nella storia di Love
Again.
Come l’opera di Orfeo ed Euridice
riflette la storia di Mira e Rob
La vera opera Orfeo ed
Euridice è spesso citata nella storia di Love
Again, poiché il racconto mitologico era uno dei preferiti
del defunto fidanzato di Mira, John, e rappresentava il suo dolore.
Nell’opera, la coppia si innamora prima che Euridice muoia
inaspettatamente, lasciando Orfeo con un enorme dolore. In seguito
Orfeo decide di andare nell’Ade per riportare in vita sua moglie, e
Ade accetta di restituirgliela a condizione che lui accetti di non
guardarla mai in viso prima di arrivare fuori dall’Oltretomba.
Orfeo non resiste e, prima di uscire dal regno di Ade, si volta e
perde Euridice per sempre. In alcune versioni del finale della
storia, Orfeo invoca la morte per riunirsi a Euridice e viene
ucciso o ricompensato con la resurrezione di Euridice.
Love Again riprende
la leggenda ma la adatta con un finale positivo. Mira, come Orfeo,
soffre per la morte improvvisa del suo amore ed è afflitta da un
dolore travolgente. Mira non riesce a superare la morte di John e
dice persino che pensava che non ci sarebbe stato futuro per lei
senza di lui, con la sua famiglia che indica che anche se non è
morta, non è viva. A differenza di Orfeo, che invoca la morte per
stare con Euridice, Mira accetta il suo dolore ma sceglie di andare
avanti con la vita, poiché non può riportarlo indietro e sa che
John non avrebbe voluto che si comportasse come Orfeo. Invece di
continuare a piangere nell’oscurità, Mira si dirige verso una
nuova luce con Rob nel finale di Love Again.
Perché Mira è finalmente pronta a
lasciar andare John
In Love Again, Mira
sente una scintilla con Rob che non sentiva da quando John era
vivo, dimostrando a se stessa che andare avanti è possibile e che
può ancora avere una vita appagante. I suoi messaggi a John erano
uno sfogo per il suo dolore per aiutarla ad andare avanti e
esprimere i sentimenti che non lascia uscire, con le sue visioni di
lui che le permettono di fare pace con il suo ricordo mentre dà
all’amore un’altra possibilità. Proprio come il bruco nei libri per
bambini che scrive, John dice che vuole ancora che Mira prosperi e
“voli” nel suo futuro senza di lui.
Mira è stata anche influenzata dallo
chef Mo, che è stato ispirato ad andare ad appuntamenti dopo la
morte di sua moglie perché ha bisogno di una vera compagnia umana e
di una connessione che un ricordo non può dargli. Celine
Dion condivide un consiglio simile mentre torna sul palco
dopo aver elaborato il lutto per la morte del marito, poiché il
cuore di Mira deve ancora andare avanti dopo la scomparsa di John.
Dopo questa presa di coscienza, Mira si toglie l’anello di
fidanzamento, segnalando le sue intenzioni di andare avanti e dare
un’altra possibilità all’amore.
Spiegazione dell’ultimo
discorso di Mira a Rob (e perché lo perdona)
Quando Rob e Mira finalmente
si riconciliano nel finale di Love Again, lei gli dice che
lo perdonerà a poche condizioni. Prima di tutto, spiega che non
potrà mai più mentirle, non importa quanto dolorosa o brutta possa
essere la verità, poiché questa è stata la causa della loro
rottura. Il personaggio di Priyanka Chopra Jonas afferma quindi che amerà
sempre John e Rob deve capire che anche se il suo dolore potrebbe
cambiare in futuro, lui sarà sempre parte di lei. Infine, Mira
dichiara che, su consiglio di Celine Dion, Rob deve lavare i piatti
e imparare a cucinare perché lei non ci riesce.
Mira ha perdonato Rob nel
finale di Love Again perché ha capito quanto la
amasse davvero e che, nonostante abbia commesso un errore nel non
dirle la verità sui messaggi, lo ha fatto perché non voleva
perderla. Rob capisce già che Mira amerà sempre John e che può
ancora amarlo nonostante il suo dolore, che è un altro livello di
accettazione che riporta Mira da lui. Mira era di nuovo
sinceramente felice e ispirata con Rob, quindi non avrebbe lasciato
che questo amore finisse così in fretta. Invece, si è assicurata
che lui avrebbe imparato dal suo errore e avrebbe capito cosa
poteva portare alla loro relazione.
Cosa significa davvero il finale di
Love Again
Il finale di Love Again
trasmette il messaggioche, anche se può
sembrare impossibile, è sempre possibile trovare di nuovo
l’amore. Per qualcuno in lutto, il processo di ricerca di
una nuova persona è particolarmente spaventoso, poiché è difficile
lasciar andare la vita che avrebbe dovuto avere con la persona
scomparsa. Tuttavia, dopo due anni, Mira stessa si rende conto che
ha bisogno di iniziare a vivere e di aprirsi di nuovo alle
prospettive dell’amore e a tutte le sue possibilità, ma questo non
significa che debba lasciar andare completamente John. Trovare
l’amore attraverso la perdita non significa cancellare la persona
che è morta, ma significa accettare entrambi gli amori ed essere in
grado di andare avanti con la vita, con Rob e Mira di Love
Again che trovano inaspettatamente un grande romanticismo
e speranza dopo un insormontabile dolore.
A sei anni dalla sua ultima
apparizione sul grande schermo, la Sentinella della Libertà torna
al cinema, ma con un volto diverso: Captain America: Brave
New World segna l’esordio di
Sam Wilson nei panni del nuovo Cap, con una storia
cinematografica tutta da scrivere.
Alla fine di Avengers:
Endgame un anziano Steve Rogers ha consegnato a Sam il
suo scudo e simbolicamente anche il titolo di Captain America e
nella serie Disney+,
The Falcon and the Winter Soldier, abbiamo visto come
Wilson si sia fatto molte domande sul suo essere o meno all’altezza
del ruolo affidatogli dall’amico. Ora, finalmente, la figura
emblematica che protegge i deboli ha un nuovo volto, un nuovo
costume e nuove abilità.
La trama di Captain
America: Brave New World
Captain America: Brave New World – Cortesia Disney
Dopo aver incontrato il neoeletto
Presidente degli Stati Uniti Thaddeus “Thunderbolt” Ross,
interpretato da Harrison Ford al suo debutto nel Marvel Cinematic
Universe, Sam Wilson (Anthony
Mackie) si ritrova nel bel mezzo di un incidente
internazionale. Deve scoprire le ragioni di un efferato complotto
globale prima che il vero responsabile faccia scattare un allarme
rosso in tutto il mondo, portando Stati Uniti e
Giappone a uno scontro armato.
Mackie torna ancora una volta a
interpretare Sam, un uomo normale che sente tutta la pressione del
ruolo che gli è stato affidato, che non si sente all’altezza, che
arriva addirittura a pentirsi di non aver preso il siero, per
diventare anche lui Super, ma proprio per questo un uomo qualunque,
un Captain America non più da ammirare e da
venerare, quanto a cui aspirare, una figura terrena e concreta che
sa stare nel suo mondo e che può essere eguagliata, se dovesse
riuscire a ispirare gli uomini. La forza di questo Cap è
proprio nella sua normalità che non è semplicità o
banalità.
Sam e Steve
Sam Wilson è un Captain
America molto diverso da Steve Rogers, e non solo per i
motivi ovvi. Il mondo in cui lui vive è molto più complesso,
delicato, richiede diplomazia ma anche capacità di adattamento ma
anche le idee molto chiare sulla parte da prendere in caso di
conflitti o difficoltà. Un mondo che Steve ha dimostrato
inizialmente di non comprendere a pieno, ma che Sam Wilson naviga
alla perfezione, lui è l’uomo giusto al posto giusto che sceglie
consapevolmente di fare la cosa giusta, nonostante il rischio che
corre (decisamente più alto di quello di Steve) di morire.
Sam e Joaquin
Captain America: Brave New World – Cortesia Disney
Se il rapporto di Sam e Steve era
quello basato prima sull’ammirazione e poi sull’amicizia, in
Captain America: Brave New World vediamo
applicato a Cap un altro ruolo, quello di mentore. Joaquin Torres
(Danny Ramirez), visto brevemente in nella
serie Disney+, è un compagno di
squadra per Sam, ma anche un giovane da addestrare e a cui badare.
L’eroe diventa dunque anche mentore, assume un ruolo di guida per
chi deve ancora a imparare a camminare (o a volare) da solo,
diventa, ancora una volta, una figura a cui aspirare, e questo
proprio perché alla base della loro essenza, Sam e Joaquin sono
uomini normali che corrono consapevolmente rischi sovrumani.
Ovviamente Joaquin non è l’unico
alleato di Sam. Captain America: Brave New
World mette sotto i riflettori anche Isaiah Bradley,
altro personaggio che avevamo incontrato in
The Falcon and the Winter
Soldiere che qui torna come
punto di riferimento di Sam, con la sua tragica storia. Un amico
per Cap, una persona, l’ennesima da salvare, un altro punto di
vista da far rispettare e tutelare agli occhi del mondo. E
Carl Lumbly, che torna nel ruolo, è
irresistibile.
Questo Captain
America si deve confrontare anche con la politica
internazionale e con un Thaddeus “Thunderbolt”
Rossche non è più solo un militare, ma è
diventato Presidente degli Stati Uniti alla ricerca di redenzione
per il suo passato in cui ha abusato del potere che la divisa gli
ha dato. Harrison Ford, unico e inimitabile,
assume su di sé il personaggio che era stato di William Hurt e
impreziosisce ulteriormente la sua iconica carriera di un ruolo e
di un franchise destinati a rimanere nella memoria pop
collettiva.
Ross è la persona di cui Sam ha
paura di fidarsi e allo stesso tempo quella che deve aiutare più di
tutte, dal momento che il suo agire secondo coscienza mantiene un
equilibrio mondiale che è il primo obbiettivo di Cap. Questo eroe
non è più locale né legato alla bandiera a stelle e strisce, è
bensì un simbolo di giustizia e nobiltà d’animo, di coraggio,
rappresenta la possibilità per ognuno di fare la scelta giusta al
di là del proprio interesse. Il regista Julius
Onah si assicura che questo messaggio passi forte e
chiaro, e riesce nel suo intento.
Il cast di Captain
America: Brave New World
A completare il cast, ci sono le
new entry Shira Haas e Giancarlo Esposito, entrambi in ruoli action
insoliti per le loro carriere ma entrambi assolutamente credibili,
divertenti da guardare e probabilmente loro stessi divertiti nel
mettere in scena sequenze d’azione articolate e avvincenti. Accanto
a loro in Captain America: Brave New World anche
una vecchia conoscenza del MCU ai suoi albori: Tim Blake Nelson che riporta al cinema dopo 16
anni Samuel Stern. Merito a Nelson e agli sceneggiatori di
essere riusciti a portare sullo schermo un personaggio tanto
affascinante quanto rischioso nella messa in scena. L’aspetto più
interessante di questo The Leader è che è stato reso credibile. E
poi ovviamente ci sono delle sorprese per i fan del MCU, ma quelle si scopriranno al
cinema.
Captain America: Brave New
World è uno stand alone
Era dalla Fase 1 del MCU che non si vedevano più stand
alone così “puri” prodotti dai Marvel Studios. Captain
America: Brave New World è un film autoconclusivo,
concentrato sulla parabola del protagonista, non esattamente una
storia di origini ma una specie di establishing shot per
impostare il personaggio e regalarlo al futuro del MCU. Si concentra principalmente
sull’aspetto emotivo dei personaggi e nel suo (relativo) piccolo, è
un film solido e di valore, divertente nelle scene di
combattimento, con diversi momenti iconici (ricordatevi che nel
film c’è Red Hulk!) e una buona dose di cuore.
Non ci si poteva aspettare di
meglio da un film che sottolinea in maniera così chiara e manifesta
l’essere orfani di Steve Rogers. Mai prima di oggi l’MCU aveva dovuto raccontare un
passaggio di testimone così importante e da questo punto di vista,
Brave New World è un vero nuovo inizio per il
franchise, un voltare pagina ricordando con affetto quello che è
stato ma proiettandosi con fiducia verso un futuro promettente. Ci
sarà riuscito? Agli spettatori l’ardua sentenza.