Per tentare di spiegare
con accuratezza cosa sia The Girl From Plainville
bisogna a nostro avviso partire dai fatti realmente accaduti: il 13
luglio 2014 il diciottenne Conrad Roy si suicidò nel parcheggio di
un Kmart inalando i gas di dell’auto di cui era al volante. La sua
fidanzata di allora Michelle Carter venne in seguito incriminata
per omicidio colposo involontario in quanto nelle ore precedenti la
tragedia lo istigò al suicidio tramite messaggi telefonici.
La storia vera dietro The
Girl From Plainville
Creata da Liz
Hannah e Patrick Macmanus, la
serie Hulu Original racconta (prendendosi alcune libertà per
fini drammaturgici) i fatti e i personaggi di questa vicenda
complessa e tristemente simbolica. La storia si dipana
principalmente su due piani temporali distinti, i quali si
alternano nel racconto: il 2014 e i giorni successivi al suicidio
di Conrad, tornando poi indietro al 2012 per mettere in scena
l’inizio e lo sviluppo della relazione problematica tra il ragazzo
e Michelle. La grande sfida dei creator e della regista
Lisa Cholodenko – dietro la macchina da presa
per molti degli episodi – è stata quella di costruire uno show che
si basa quasi interamente sullo studio delle due psicologie
psicologie, tentando di sviluppare il gioco al massacro mentale ed
emotivo che la Carter ha più o meno volontariamente prodotto nei
confronti di Roy.
Un tentativo molto
interessante in quanto costretto a basarsi sull’assenza totale o
quasi di azione vera: The Girl From Plainville
mette infatti in scena la vita più che comune vissuta dai due
giovani, in particolare da una ragazza il cui bisogno di attenzione
diventa progressivamente distacco dalla realtà dei fatti. I
meccanismi che regolano i pensieri deviati e le azioni in molti
casi meschine di Michelle rappresentano evidentemente il punto
focale dello show, disposto a rischiare di presentare al pubblico
un personaggio complesso, ambiguo e respingente nello svolgimento
delle sue piccole, subdole macchinazioni.
Ottimamente interpretata
da una Elle Fanning sempre più matura e capace di
aderire psicologicamente ai propri ruoli, la protagonista di
The Girl From Plainville risulta fin dal pilot un
personaggio molto difficile da decifrare, che almeno nei primi
episodi non va incontro al pubblico tentando di portarlo dalla sua
parte, tutt’altro. E questo, pur lodevole dal punto di vista della
definizione dei caratteri, risulta il punto debole dello show: per
larga parte la volontà di non scivolare eccessivamente nel
melodramma, abbinata a quella di presentare figure in chiaroscuro,
non fornisce allo spettatore molti appigli. A parte la discreta
progressione drammatica bel presentare i fatti adoperando i due
piani temporali, le prime quattro parti risultano piuttosto
“piatte”, il che non deve comunque trarre in inganno, poiché sembra
essere proprio questo lo scopo della serie, ovvero mostrare quanto
la gioventù americana più comune sia in realtà psicologicamente
fragilissima, oppressa da una società che valorizza l’apparenza
senza più dare il giusto peso alla sostanza degli esseri umani.
Il punto di svolta di The Girl From
Plainville
In questo modo il
“tepore” soporifero in cui sembrano muoversi tutti i personaggi di
The Girl From Plainville diventa piuttosto
emblematico. Può non funzionare pienamente a livello di presa
emotiva, ma ha un suo fondamento. Merita poi un discorso a parte il
quinto episodio dello show, il quale fornisce finalmente una luce
più specifica e emotivamente forte sul mondo interiore di Michele
Carter, consentendoci finalmente di vederne i bisogni e le
insicurezze nascoste. Si tratta di un vero e proprio punto di
svolta nella serie, che seppur non ribaltando le prospettive – e
sarebbe stato un errore farlo – permette almeno di comprendere un
poco più a fondo una psicologia tanto comune quanto
problematica.
Difficile dare un
giudizio definitivo su The Girl From Plainville,
servirebbe probabilmente una seconda visione, a debita distanza
dalla prima per riflettere con calma su quanto visto ed esperito.
Possiamo però senz’altro scrivere che si tratta di un progetto
coraggioso, nell’ideazione e nelle scelte narrative con cui è stato
sviluppato. E per
questo, se non per altro, merita il nostro consenso.
Il regista americano di origini
nigeriane è meglio noto per il lavoro con Netflix in Cloverfield Paradox e
Luce, e Captain America 4 sarà il suo
primo film dal 2019.
Captain America 4, quello che
sappiamo
Captain America 4 sarà scritto da
Malcolm Spellman e da Dalan
Musson che hanno già lavorato alla serie Disney+ e questa scelta indica il forte
desiderio dello studio di dare continuità tra piccolo e grande
schermo.
Del cast del film non si sa ancora
niente, ma possiamo scommettere che oltre a Anthony Mackie, nel film ci sarà spazio anche
per Sebastian
Stan (Bucky), Emily
VanCamp (Sharon Carter), Wyatt
Russell (John Walkers) e Daniel
Bruhl (Zemo).
Arriva l’8 luglio su
Apple
TV+ con i
primi due episodiBlack Bird, la miniserie che
racconta la storia vera che Jimmy Keene ha riportato in
In With The Devil: A Fallen Hero, A Serial Killer, and A
Dangerous Bargain for Redemption, resoconto della sua
esperienza in prigione, scritto a quattro mani con Hillel
Levin.
La storia vera di Black
Bird
La serie racconta la
storia dello stesso Keene (Taron
Egerton), un giovane uomo affascinante e carismatico,
che dopo un’adolescenza di successo, ha cercato la via per la
ricchezza e il benessere nello spaccio. Da persona intelligente e
accentratrice quale è, Jimmy riesce a sfondare in questo modo poco
raccomandabile, nonostante sia cresciuto con un padre decorato
(Ray
Liotta) che disapprova lo stile di vita del figlio.
Donne, case di lusso, macchine, amici di circostanza, Jimmy ha la
vita che molti sognano, fino a che una retata non lo incastra, e
finisce sotto processo. La sentenza definitiva lo condanna a dieci
anni di reclusione, un’eternità quando si è giovani e irrequieti.
Ma presto, per Jimmy, si apre uno spiraglio, la possibilità di
ridurre la pena con una collaborazione con la giustizia.
Al ragazzo verrà chiesto
di entrare “all’inferno” ovvero in un carcere di massima sicurezza
dove è rinchiuso Larry Hall (Paul
Walter Hauser), un sospettato serial killer di
ragazzine, che rischia di uscire per una sentenza di appello che
potrebbe decidere di liberarlo dopo una confessione forzata.
Compito di Jimmy sarà quello di estorcere una confessione onesta a
Larry, per impedire che venga rilasciato e riprenda a perpetrare i
suoi crimini. Nonostante Keene sia un uomo molto persuasivo, la
relazione trai due si complicherà, imponendo a entrambi di porsi
domande su se stessi e sul loro rapporto con le donne.
Scrittura e
recitazione
Black Bird è un piccolo
saggio di scrittura e recitazione. La forma della miniserie è la
veste migliore per raccontare questo true crime, permettendo al
nucleo centrale del racconto, il rapporto tra Larry e Jimmy, di
diluirsi con altre trame, come le indagini a posteriori sui casi di
omicidio, o le rogne casalinghe dei genitori di Jimmy, dediti come
sono a cercare di ridurre la pena del figlio. Tuttavia nessuna
scrittura regge a lungo senza grandi interpreti, e qui entra in
gioco il terzetto protagonista:
Taron Egerton,
Ray Liotta e Paul Walter Hauser formano un trio
incredibile.
L’ultima interpretazione
di Liotta lo conferma una delle divinità di Hollywood, che forse
non ha avuto in vita la visibilità che meritava, ma che ha sempre
dato il massimo in ogni performance, e in Black
Bird il suo viso, con barba e lunga segnato dal tempo
riempie lo schermo con un carisma d’altri tempi. Superbo. Non sono
da meno i due protagonisti più giovani. Da una parte il fiero e
sicuro di sé Jimmy, interpretato da un Taron Egerton in grande forma che si conferma,
qualora ce ne fosse ancora bisogno, uno degli interpreti più
versatili della sua generazione; dall’altra il goffo Larry, sempre
deriso e rifiutato, che è cresciuto con un ritardo a causa di un
gemello che gli ha succhiato via i nutrimenti già dall’utero, che
lo ha usurpato e lo ha schiacciato, a cui dà vita uno straordinario
Paul Walter Hauser, bravo da togliere il
fiato.
Quanto è profondo
l’abisso dell’animo umano?
Quanto può essere
profonda l’oscurità dentro ognuno di noi? Dal più gretto al più
puro, l’essere umano rappresenta un mirabile varietà di toni e
Jimmy e Larry, messi un di fronte all’altro, dimostrano, grazie
alle straordinarie interpretazioni che li portano in vita sullo
schermo, che nessuno è immune al dubbio. Né il debole e forse
mitomane Larry, autore di atroci delitti (o forse no?), né
l’arrogante e vincente Jimmy, che comunque si trova in una
posizione in cui deve rivedere il suo ruolo nel mondo e si deve
confrontare con quel se stesso tanto superficiale quanto infantile.
Riuscirà Larry a non farsi sedurre dal fascino di Jimmy? E riuscirà
quest’ultimo a rimanere focalizzato sulla sua missione, senza
empatizzare con quello che rappresenta a tutti gli effetti la
chiave della sua libertà?
Black
Bird si pone queste domande con eleganza e trasporto,
riesce a mantenere un ritmo serrato nonostante si fondi
principalmente su dialoghi e confronti a due e rappresenta
l’ennesimo gioiello della sempre eccellente programmazione di
Apple TV+.
Divenuto noto come il film che ha
riunito sul grande schermo gli attori Sylvester
Stallone e Arnold
Schwarzenegger, Escape Plan – Fuga
dall’inferno fu anche un grande successo al box office,
spingendo i produttori a dar vita ad un sequel. Nel 2018 arriva
così sul grande schermo Escape Plan 2
– Ritorno all’inferno, nuovamente
interpretato da Stallone con nuovi attori al suo fianco. Nonostante
questo sequel sia stato poco apprezzato, nel 2019 è stato
realizzato un terzo capitolo, intitolato Escape Plan 3
– L’ultima sfida, diretto stavolta da John
Herzfeld, regista noto per film come Due come noi, Due
giorni senza respiro e Bobby Z – Il signore della
droga.
Compagno di stanza di Stallone
durante l’Università di Miami, Herzfeld riporta così in scena il
personaggio di Ray Breslin, coinvolto in nuove dinamiche vicende
che lo vedono alle prese con un nuovo complesso carcerario. Azione
e violenza tornano a loro volta ad essere elementi centrali della
storia, dopo aver già caratterizzato e reso appetibile i precedenti
film. Anche questo terzo capitolo non ha però ricevuto
un’accoglienza particolarmente positiva, affermandosi comunque come
un passo in avanti rispetto al precedente capitolo. Se negli Stati
Usciti questo è poi stato distribuito direttamente per il mercato
home-video, in Italia è invece arrivato anche in sala.
Ad oggi, nonostante i difetti, è un
titolo particolarmente ricercato dai fan del genere, che trovano in
questo una conclusione a suo modo degna di una trilogia non molto
fortunata ma dal grande potenziale. Prima di intraprendere una
visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune
delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama e al cast di
attori. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
Escape Plan 3 – L’ultima
sfida: la trama del film
Protagonista del film è Ray
Breslin, l’impavido specialista di sicurezza continuamente
impegnato nel testare le più inespugnabili prigioni del mondo.
Stavolta egli viene assoldato dal misterioso esperto di arti
marziali Shen Lo per salvare la sua amante
Daya Zheng, figlia di un magnate di Hong Kong. La
donna è stata rapita e rinchiusa nell’inespugnabile Prigione del
Diavolo, da cui nessuno è mai riuscito a evadere. Il sequestratore
fa inoltre parte del passato di Breslin, essendo Lester
ClarkeJr., figlio dell’ex socio in
affari di Ray, che ha deciso di vendicare la morte del padre,
poiché a suo avviso Breslin non ha fatto abbastanza per salvarlo.
Per colpire lì dove può fare più male, Clarke rapisce anche
Abigail Ross, a cui Ray è legato professionalmente
e sentimentalmente.
Per riuscire a liberare le due donne
tenute in ostaggio, Ray dovrà chiedere l’aiuto del fedele amico
Trent DeRosa, che accetterà senza esitazioni di
guardargli le spalle e di seguirlo nel riscatto, e ad un altro
esperto di sicurezza, Bao Yung, che acconsentirà
per il senso di colpa che lo attanaglia da quando non è riuscito a
evitare il rapimento di Daya. A supportare l’operazione ci sarà
anche Hush, membro del team e amico di vecchia
data. Le cose però si complicano quando Lester inizia a provocare
Ray, il quale non tarderà a dar sfogo a tutta la sua forza e furia
cieca che troverà pace solo se riuscirà ad avere una resa dei conti
con il suo nemico.
Escape Plan 3 – L’ultima sfida: il cast del film
Ad interpretare il ruolo di Ray
Breslin torna naturalmente Sylvester
Stallone. Per l’occasione l’attore si è sottoposto al
suo classico periodo di allenamento intensivo, grazie al quale ha
potuto riconfermare la sua forma fisica, prendendo così
personalmente parte a molte delle più complesse sequenze del film.
Accanto a lui vi è 50 Cent. Noto prevalentemente
come rapper, egli torna qui ad interpretare il personaggio di Hush,
uno degli uomini più fidati del gruppo formato da Breslin, presente
anche nei precedenti due film. L’attrice Jaime
King, nota per diversi film d’azione, assume
nuovamente i panni di Abigail Ross, altro membro del gruppo di
Breslin.
Nel primo film tale personaggio era
stato interpretato dall’attrice Amy Ryan, la quale
viene però è stata sostituita dalla King a partire dal secondo
film. Altro attore che torna qui dal secondo film è DaveBautista. L’ex wrestler oggi noto come Drax in
Guardiani della Galassia, è
Trent DeRosa, l’uomo a cui Breslin si rivolge in cerca di aiuto.
Grazie ad Escape Plan 3 l’attore ha potuto ulteriormente
mettere in mostra il suo carisma di attore di film d’azione. Nel
film vi sono poi Max Zhang nel ruolo di Shen Lo e
Malese Jow in quelli della sua amata Daya Zhang.
Devon Sawa interpreta invece il villain Lester
Clark Jr., figlio del principale antagonista del primo film della
trilogia.
Escape Plan 3 – L’ultima
sfida: il trailer e dove vedere il film in streaming e in
TV
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Escape Plan 3 –
L’ultima sfida è infatti disponibile nei cataloghi di
Rakuten TV, Chili, Google Play e Apple iTunes. Per
vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà
noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale.
Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della
qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà
soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il
film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
venerdì 8 luglio alle ore
21:20 sul canale Rai 4.
Attenzione:
questo articolo contiene spoiler su Thor: Love and
Thunder
Thor: Love and Thunder introduce il
Regno delle Ombre, un livello di esistenza a sé
stante che sembra essere legato ai poteri di Gorr il Macellatore di Dei. La Fase
4 della Marvel sta abbracciando il
soprannaturale su una scala mai vista prima, con Thor: Love and Thunder che conferma che gli
Asgardiani e il pantheon egizio non sono gli unici dei del cosmo.
Infatti, il film vede Thor Odinson guidare un
gruppo verso la Città dell’Onnipotenza, dove interrompe un
Consiglio delle Divinità presieduto dallo Zeus di
Russell Crowe.
Purtroppo, non tutti gli dei sono
eroi, come Thor impara rapidamente in Thor: Love and Thunder. Non è il primo a
rendersene conto, perché il cattivo del film è Gorr il Macellatore di Dei, un essere tragico
e tormentato che brucia di odio verso gli dei dopo che questi hanno
scelto di non intervenire per salvare la vita di sua figlia. Gorr è
entrato in possesso della Necrospada, un’antica
arma risalente all’alba dei tempi che ha il potere di uccidere gli
dei, con cui ha tracciato una striscia di sangue nel cosmo,
spingendo i pantheon a ritirarsi nella Città dell’Onnipotenza,
nella speranza di essere al sicuro.
Il Gorr di Christian Bale opera da una dimensione
misteriosa nota come Regno delle Ombre, dove tutti
i colori vengono eliminati dal mondo. Il Regno delle Ombre non è
mai stato esplorato prima nel MCU, ma in realtà è un
concetto ben consolidato nei fumetti che risale al 1960. Ecco tutto
quello che gli spettatori devono sapere sul Regno delle
Ombre di Thor: Love and Thunder.
Il Regno delle Ombre nei
fumetti
Nei fumetti, il
Regno delle Ombre è tradizionalmente rappresentato
come un regno bidimensionale che esiste sotto il nostro. Molto
tempo addietro è stato invaso da una razza conosciuta come i
Maestri dell’Anima, che hanno consumato gli esseri
che vi abitavano. Questi Maestri d’Anima desiderano estinguere ogni
forma di vita e di luce su ogni livello di esistenza e hanno spesso
tentato di invadere le dimensioni superiori. Uno dei Maestri
d’Anima più noti è il Signore della Guerra Kaa,
che ha lanciato diverse invasioni della Terra ed è diventato una
sorta di nemesi per Hulk; ha l’abitudine di
possedere l’ombra di Hulk, il che gli permette di ottenere la forza
fisica e l’invulnerabilità dell’eroe. La Dimensione delle Ombre è
così chiamata perché le Anime Maestre che si manifestano in questo
regno sono esseri piatti e bidimensionali, in grado di possedere le
ombre e di essere dissipate dalla luce.
Nei fumetti più recenti è stata
reintrodotta una connessione tra le Anime Maestre e i simbionti
associati a Venom: entrambi sono stati creati
dall’antico dio Knull. Knull era un dio delle
tenebre che ha preceduto l’intera Creazione; si arrabbiò quando i
Celestiali iniziarono a introdurre la luce e la
vita nell’universo e decise di dedicarsi alla guerra contro
entrambi. Questa è l’origine fumettistica della Necrospada usata da
Gorr, e Knull ha successivamente creato i simbionti come suoi
agenti. I cosiddetti Soul Masters sono
essenzialmente una derivazione evolutiva dei simbionti.
Come il Regno delle Ombre di Thor:
Love and Thunder è diverso da quello dei fumetti
La versione a fumetti del
Regno delle Ombre è bidimensionale e relativamente
inaccessibile. In Thor: Love and Thunder, invece, il Regno è
semplicemente un piano di esistenza privato di ogni luce. Gorr il Macellatore di Dei è in grado di
manipolare il Regno delle Ombre con la Necrospada,
richiamando da esso mostri concettualmente simili ai
Maestri d’Anima, esseri simili alle ombre ma
dotati di massa fisica. Sfortunatamente, Thor e
Jane Foster imparano rapidamente che Gorr è più
potente nel Regno delle Ombre che altrove, poiché la Necrospada gli
conferisce chiaramente la capacità di manipolare l’intero ambiente.
Qui, Gorr è in grado di catturare Thor,
Mighty Thor di Jane Foster e
Valchiria con apparente facilità.
Perché Gorr è più potente nel Regno
delle Ombre?
Come si è detto, nei
fumetti sia il Regno delle Ombre che la
Necrospada, l’arma brandita da Gorr, sono legati a Knull,
che avrebbe preferito soffocare tutta la vita nel cosmo prima che
potesse svilupparsi. I fumetti non hanno mai collegato direttamente
la potente arma di Gorr al Regno delle Ombre, ma solo un grado di
separazione le distanzia, il che significa che è abbastanza facile
immaginare uno scenario in cui sono direttamente collegate tra
loro. Il MCU ha seguito questa
logica, suggerendo che il proprietario della Necrospada controlla
essenzialmente la materia del Regno delle Ombre.
Thor: Love and Thunder non rivela nessuna
origine esplicita della Necrospada, limitandosi a
confermare che esiste dall’alba dei tempi. Supponendo che il suo
creatore sia Knull, come nei fumetti, è probabile
che anche il Regno delle Ombre del
MCU sia stato creato da
questo essere mostruoso. Knull brucia di odio per la vita e la
luce, il che spiega perché il Regno delle Ombre è privo di ogni
colore e sembra completamente deserto. Se il Regno delle Ombre è la
sede del potere di Knull, allora la Necrospada ne è un’estensione e
i suoi esemplari sono al servizio del suo scopo nell’universo. È
interessante notare che Thor: Love and Thunder
associa i Celestiali agli dèi della Città
dell’Onnipotenza, il che significa che una missione per uccidere
gli dèi significherebbe anche massacrare i Celestiali – in linea
con lo scopo della Necrospada nei fumetti. Possiamo concludere che
Thor: Love and Thunder si basa sulla
tradizione dei fumetti in modo sorprendentemente coerente, e il
potere di Gorr indica la strada per cattivi ancora più pericolosi
in futuro.
Mentre il nuovo film Marvel StudiosThor: Love and Thunder
sta conquistando il pubblico italiano ottenendo il primo posto al
box office con un incasso di 2,3 milioni di Euro in soli due giorni
di programmazione, Disney Italia ha presentato questa mattina
le novità in arrivo nelle sale cinematografiche italiane nei
prossimi mesi, in occasione dell’11esima edizione di Ciné –
Giornate di Cinema a Riccione.
AVATAR (Re-Release)
In attesa del sequel, l’avventura d’azione diretta da James
Cameron Avatar, il film con il
maggior incasso di tutti i tempi, arriverà nuovamente nelle
sale italiane il 22 settembre.
OMICIDIO NEL WEST END
Il 29 settembre arriverà nelle sale
italiane il film Searchlight Pictures Omicidio
nel West End, con Sam Rockwell e Saoirse Ronan.
Nel West End di Londra degli anni Cinquanta, i piani per una
versione cinematografica di un’opera teatrale di successo subiscono
un brusco arresto dopo l’omicidio di un membro fondamentale della
troupe. Quando l’ispettore Stoppard (Sam Rockwell) e la zelante
recluta Constable Stalker (Saoirse Ronan) prendono in mano il caso,
i due si trovano coinvolti in un enigmatico giallo all’interno del
sordido e affascinante mondo dietro le quinte del teatro, indagando
sul misterioso omicidio a loro rischio e pericolo.
THE BANSHEES OF INISHERIN
Arriverà il 20 ottobre nelle sale
italiane il film Searchlight Pictures The Banshees
of Inisherin, diretto da Martin McDonagh e
interpretato da Colin Farrell, Brendan Gleeson, Barry Keoghan e
Kerry Condon. Due amici di lunga data si trovano in un vicolo cieco
quando uno dei due interrompe bruscamente il loro rapporto, con
conseguenze allarmanti per entrambi.
AMSTERDAM Amsterdam, l’ultimo lungometraggio
dell’acclamato regista e sceneggiatore David O. Russel, arriverà
il 3 novembre nelle sale italiane.
Racconto affascinante e intricato che fonde brillantemente fatti
storici e finzione per un’esperienza cinematografica attuale, il
film 20th Century Studios e New
Regency Amsterdam è un crime originale su tre
grandi amici che si trovano al centro di uno dei complotti segreti
più scioccanti della storia
americana. Amsterdam è interpretato dal
vincitore dell’Academy Award® Christian Bale, dalla due volte
candidata all’Oscar® Margot Robbie, John David Washington,
Alessandro Nivola, Andrea Riseborough, Anya Taylor-Joy, Chris Rock,
Matthias Schoenaerts, Michael Shannon, Mike Myers, Taylor
Swift, Zoe Saldaña, con il vincitore dell’Oscar Rami Malek e
il vincitore di due Academy Award Robert De Niro. Scritto e
diretto dal cinque volte candidato all’Oscar David O. Russell, il
film è prodotto da Arnon Milchan, Matthew Budman, Anthony Katagas,
David O. Russell e Christian Bale, mentre Yariv Milchan, Michael
Schaefer e Sam Hanson sono i produttori esecutivi.
BLACK PANTHER: WAKANDA
FOREVER
Diretto da Ryan Coogler, Black
Panther: Wakanda Forever arriverà il 9
novembre nelle sale italiane e continuerà a esplorare
l’incomparabile mondo del Wakanda e tutti i personaggi ricchi e
variegati introdotti nel primo film.
THE MENU
Il nuovo film Searchlight Pictures The Menu arriverà il 17
novembre nelle sale italiane. Una coppia (Anya Taylor-Joy
e Nicholas Hoult) si reca su un’isola costiera per mangiare in un
ristorante esclusivo dove lo chef (Ralph Fiennes) ha preparato un
menù sontuoso, con alcune scioccanti sorprese. The Menu è
interpretato da Ralph Fiennes, Anya Taylor-Joy, Nicholas Hoult,
Hong Chau, Janet McTeer, Judith Light, Reed Birney, Paul Adelstein,
Aimee Carrero, Arturo Castro, Mark St. Cyr, Rob Yang e John
Leguizamo. Il film è diretto da Mark Mylod, scritto da Seth Reiss &
Will Tracy, e prodotto da Adam McKay e Betsy Koch.
https://www.youtube.com/watch?v=r2mXt5cO2dg
STRANGE WORLD – UN MONDO MISTERIOSO
Strange World – Un Mondo Misterioso, il nuovo
lungometraggio d’animazione Walt Disney Animation Studios, arriverà
il 24 novembre nelle sale italiane. L’originale
film d’azione e avventura viaggia nel profondo di una terra
inesplorata e pericolosa in cui creature fantastiche attendono i
leggendari Clade, una famiglia di esploratori le cui differenze
minacciano di far fallire la loro ultima e, di gran lunga, più
importante missione. Strange World – Un Mondo Misterioso è
diretto da Don Hall (il film vincitore del premio Oscar® Big
Hero 6, Raya e l’ultimo Drago), co-diretto e scritto
da Qui Nguyen (co-sceneggiatore di Raya e l’ultimo Drago),
e prodotto da Roy Conli (il film vincitore del premio Oscar®
Big Hero 6, Rapunzel – L’intreccio della
torre).
AVATAR: LA VIA
DELL’ACQUA
Arriverà il 14 dicembre nelle sale italiane il
film 20th Century Studios Avatar: La Via dell’Acqua, primo
sequel diretto da James Cameron di Avatar, il
lungometraggio con il maggior incasso di tutti i tempi. Ambientato
più di dieci anni dopo gli eventi del primo film, Avatar: La
Via dell’Acqua inizia a raccontare la storia della famiglia
Sully (Jake, Neytiri e i loro figli), del pericolo che li segue, di
dove sono disposti ad arrivare per tenersi al sicuro a vicenda,
delle battaglie che combattono per rimanere in vita e delle
tragedie che affrontano. Diretto da James Cameron e prodotto da
Cameron e Jon Landau, il film è interpretato da Zoe Saldana, Sam
Worthington, Sigourney Weaver, Stephen Lang, Cliff Curtis, Joel
David Moore, CCH Pounder, Edie Falco, Jemaine Clement e Kate
Winslet.
Thor potrebbe
essere il primo eroe del MCU ad avere un
quarto film da solista, ma il finale di Thor: Love and Thunder lascia presagire che,
probabilmente, questa non sarà l’ultima volta che vedremo il Dio
del Tuono. L’attesa tra Thor: Ragnarok del 2017 e l’uscita di
Thor: Love and Thunder nel
2022 è stata lunga, ma Thor è stato comunque impegnato in molte
battaglie nel frattempo. Non solo è uno dei
Vendicatori originali più longevi, ma ha avuto un
ruolo importante sia in
Avengers: Infinity War e
Avengers: Endgame.
Thor: Love and Thunder non presenta un finale
auto-conclusivo e netto. Vediamo il Dio del Tuono fare da genitore
alla figlia di Gorr, Love, che manifesta
strani poteri, ma solo questo inserto basta a farci capire che la
storia di Thor è tutt’altro che conclusa. Ecco cosa succede nel
finale di Thor: Love and Thunder, qual è il suo vero
significato e in che modo si ricollega alle storyline dei
fumetti.
Thor: Love & Thunder: cosa succede
nel finale?
Alla fine di Thor: Love and Thunder , Thor
si reca da solo nell’Eternità per affrontare Gorr dopo aver scoperto che l’uso di
Mjolnir da parte di Jane ha impedito al suo corpo di combattere il
cancro. Thor riesce a liberare i bambini asgardiani e li investe
(per un breve lasso di tempo) del suo potere. Insieme, combattono
Gorr e le sue creature nel tentativo di impedire al villain di
usare Stormbreaker e il Bifrost
per aprire l’Eternità. Tuttavia, Thor viene
sopraffatto da Gorr, quasi vittima della
Necrospada.
Fortunatamente, Mighty
Thor arriva appena in tempo e, utilizzando i nuovi poteri
di Mjolnir, riesce a frantumare e distruggere la Necrospada.
Sebbene Thor liberi Stormbreaker, Gorr riesce a entrare
nell’Eternità e si prepara a decretare l’estinzione degli dei. I
Thor riescono a convincerlo a desiderare di riavere sua figlia,
come ultimo atto prima che Jane Foster muoia di cancro. E’ così
che, a causa della distruzione della Necrospada, che teneva in vita
Gorr, anche quest’ultimo muore nell’Eternità. Nelle scene
conclusive, Thor ci viene mostrato come “nuovo” genitore della
figlia di Gorr, Love. Le due scene post-credit di
Thor: Love and Thunder rivelano che Zeus è
sopravvissuto e sta mandando Hercules
(Brett Goldstein) a uccidere Thor, e che Jane è
entrata nel Valhalla, dove viene accolta da
Heimdall (Idris Elba).
Come Jane raggiunge l’Eternità in
Thor: Love and Thunder
Il concetto
del viaggiare nella galassia gioca un ruolo fondamentale in
Thor: Love and Thunder, con il
Bifrost che sembra essere la chiave per
raggiungere l’Eternità. Questo può rendere poco
chiaro come Jane sia riuscita ad arrivare in tempo per
salvare Thor da Gorr.
Tuttavia, in
Thor: Love and Thunder si nota che il cavallo
alato di Valchiria ha la capacità di creare portali che permettono
di percorrere grandi distanze. Questo non era chiaramente un mezzo
di trasporto praticabile per l’intera squadra, ma è stato
sufficiente per condurre Jane alle porte dell’Eternità.
Jane Foster è morta? Mighty Thor
tornerà?
La morte di Jane Foster nei panni di Mighty
Thor in Thor: Love and Thunder riecheggia la scomparsa
di Odino in Thor: Ragnarok, scena che chiudeva
l’arco del personaggio interpretato da Anthony
Hopkins. Anche se questo potrebbe far pensare che il
Mighty Thor di Natalie Portland non tornerà, e non
ci sono piani confermati per il suo ritorno, la scena post-credits
di Thor: Love and Thunder e il materiale di
partenza dei fumetti Marvel lasciano la porta aperta
alla ripresa del ruolo da parte della Portman.
Nei fumetti, Thor rifiuta di
accettare la morte di Jane ed è in grado di usare il potere del
Mjolnir, combinato con lo sforzo di Odino dal
Valhalla, per riportare in vita Jane. Inoltre, in
diverse linee temporali dei fumetti, la Marvel ha dato a Thor la capacità
di parlare con coloro che si trovano nel Valhalla e Jane è
diventata unaValchiria, il che le
conferisce più potere sulla vita e sulla morte. Infine, la scena
nel Valhalla con Jane e Heimdall lascia intendere
che entrambi i personaggi potrebbero tornare nel MCU, soprattutto
perché nella mitologia norrena il Valhalla è un luogo in cui i
guerrieri aspettano dopo la morte fino a quando tornano a
combattere alla fine del mondo.
L’Eternità può essere usata di
nuovo dopo Thor: Love and Thunder?
L’Eternità
non era stata menzionata prima di Thor: Love and
Thunder nel MCU, ma esiste nei
fumetti. Tuttavia, la versione dei fumetti Marvel dell’Eternità è un po’
diversa e molto meno passiva: Eternità e Infinito sono
entità cosmiche considerate seconde solo al
Tribunale Vivente nell’Universo Marvel. Con
il concetto di Eternità lasciato da parte finora, il MCU ha inventato la
regola secondo cui al primo essere vivente che raggiunge l’Eternità
viene concesso un desiderio.
La formula descritta nel film
suggerisce che si tratta di un accordo una tantum e che l’Eternità
non potrà essere utilizzata di nuovo dopo Thor: Love and
Thunder. Tuttavia, è possibile che, con la porta
dell’Eternità ormai aperta, questa potente entità cosmica cerchi di
usare il suo potere per i propri scopi. L’Eternità e l’Infinito,
inoltre, sono spesso abbinati a Galactus e in
alcune rappresentazioni appaiono molto simili, il che significa che
anche il Divoratore di Mondi potrebbe fare la sua comparsa nel
MCU.
Love, la figlia di Thor,
spiegazione – È Singularity?
Quando Gorr esprime il desiderio che sua figlia venga
riportata in vita, sembra che questo venga esaudito. Tuttavia, il
riflesso di Love assomiglia molto di più a
Eternità che a una bambina normale e possiede
alcuni poteri che non sembrava avere prima della sua morte. Il suo
aspetto e la sua strana origine suggeriscono dunque che, piuttosto
che essere la figlia resuscitata di Gorr, Love potrebbe essere la
versione del MCU di
Singularity. Nei fumetti Marvel, Singularity appare nel
cielo dopo il collasso del multiverso, approdando ad Arcadi nella
linea temporale Terra-16191.
Singularity è
normalmente rappresentata con le sembianze di una bambina, ma è una
singolarità quantistica senziente e sembra
contenere uno dei cosiddetti “universi tascabili”. Nei fumetti, tra
i poteri di Singularity vi sono il teletrasporto, il viaggio nel
tempo e il volo, che sembrano diversi dalla rappresentazione di
Love nel MCU, ma non sarebbe
la prima volta che i poteri di un personaggio vengono modificati.
Non è chiaro quale sarà la prossima apparizione di Love nel
MCU, ma ha
vissuto avventure al fianco di molti grandi personaggi del MCU, tra cui
Kamala Khan di
Ms. Marvel.
Perché Thor usa Mjolnir (non
Stormbreaker) alla fine di Thor: Love and Thunder
In Thor: Love and Thunder il desiderio di
Thor per Mjolnir e la sua gelosia
nei confronti di Jane, che lo sta effettivamente usando, vengono
interpretati come uno scherzo. Pertanto, potrebbe avere senso che
Thor recuperi Mjolnir alla fine del film e dia
Stormbreaker a Love. Tuttavia,
c’è un significato più profondo nell’uso che Thor fa di
Mjolnir.
Nel corso del film, Mjolnir
rappresenta infatti i sentimenti di Thor nei
confronti di Jane e la sensazione di averla persa. L’uso
del Mjolnir da parte di Thor alla fine di Thor: Love and
Thunder è un modo per onorare e ricordare
Jane, e simboleggia il modo in cui Jane lo ha aiutato a
diventare degno del Mjolnir.
Cosa sussurra Jane a Thor alla fine
di Thor: Love and Thunder?
Nei momenti finali di
Thor: Love and Thunder, prima di apparire nel
Valhalla, Jane dice a Thor di aver
trovato la sua battuta ad effetto perfetta, dopo
numerosi tentativi fallimentari nel corso del film; quindi, gliela
sussurra, e lui le risponde che è perfetta. Anche se le parole che
Jane sussurra a Thor non sono state rivelate e non sono
direttamente tratte dai fumetti, la sequenza è un riferimento a una
scena molto diversa dei fumetti che ha come protagonista Gorr.
Nella storia a fumetti Marvel “Original Sin”, Nick
Fury sussurra all’orecchio di Thor qualcosa di inaudito,
che lo rende indegno di sollevare il martello. Solo nel volume #5
“L’indegno Thor” le parole di Fury si rivelano essere “Gorr aveva
ragione”, facendo leva sui dubbi di Thor. La scena con Jane e Thor
nel finale di
Thor: Love and Thunder funge da inversione di tendenza
rispetto a questa scena dei fumetti, ribadendo l’idea che
Jane ha aiutato Thor a diventare degno, e forse un
futuro ritorno di Jane nel MCU potrebbe
svelarci veramente qual è la battuta perfetta di Mighty
Thor.
Zeus pianifica un attacco con
Hercules
In una scena drammatica di
Thor: Love and Thunder, l’eroe combatte contro
gli dei nella Città Onnipotente e scaglia la folgore di
Zeus nel petto del potente Dio. Tuttavia, la prima
scena post-credits di Thor: Love and Thunder
rivela che Zeus è sopravvissuto a questa tragedia e ora cerca di
vendicarsi di Thor. Zeus invia così suo figlio
Ercole (interpretato da Brett
Goldstein di Ted Lasso) in una
missione per uccidere Thor e ristabilire la fede
negli dei piuttosto che nei supereroi.
Anche se questa svolta non è
direttamente tratta dai fumetti, nelle storyline della Marvel Comics Hercules viene a un certo punto
ingaggiato per combattere i Vendicatori, ma alla
fine si unisce alla squadra come eroe e viene esiliato da Zeus
dall’Olimpo.
Perché Jane Foster può andare nel
Valhalla
La seconda scena
post-credits di Thor: Love and Thunder mostra Jane entrare nel Valhalla, ma
le regole del Valhalla potrebbero sembrare poco chiare. All’inizio
del film viene infatti rivelato che i guerrieri possono andare nel
Valhalla solo se muoiono durante la battaglia e non dopo. Sebbene
Jane muoia dopo il principale conflitto fisico con
Gorr, sta ancora partecipando ad una battaglia
più grande: convincere Gorr a non uccidere gli
dei. Anche se non si tratta di una battaglia fisica, è
comunque una sorta di combattimento e chiaramente è sufficiente a
giustificare il suo ingresso nel Valhalla.
Inoltre, pur non essendo Jane
tecnicamente asgardiana, le sue azioni la rendono degna di
entrare nel Valhalla, seguendo un percorso già stabilito
nei fumetti Marvel in cui Jane
Foster, Frank Castle e Flash
Thompson sono tutti in grado di entrare nel Valhalla,
l’aldilà asgardiano. Un elemento che, però, rende strana la
presenza di Jane nel Valhalla è l’assenza di altri Asgardiani, come
Odino e Loki. Tuttavia, potrebbe
trattarsi di una versione di una storia dei fumetti Marvel in cui Odino arriva nel
Valhalla e trova le sale dell’idromele vuote.
Qual è il vero significato di Thor:
Love and Thunder
Mentre molte produzioni
della Fase 4 del Marvel Cinematic
Universe ci hanno lasciato con finali piuttosto cupi e messaggi
agrodolci, la chiusura di Thor: Love and Thunder ha un
significato complessivamente più
positivo. Thor ha passato anni a
cercare di elaborare, o ignorare, il suo trauma derivante dal
conflitto con Thanos, e Gorr ha consegnato la sua vita a un percorso
di vendetta contro gli dei dopo la morte di sua figlia. Tuttavia,
il finale non è incentrato sulla vittoria di Gorr o Thor, piuttosto
sul fatto che si rendono conto che ci sono cose più importanti
della loro vendetta e delle loro battaglie personali.
Mentre Thor sceglie di passare
quelli che potrebbero essere i suoi ultimi momenti a cullare
Jane piuttosto che combattere Gorr, Gorr
decide di riportare indietro la figlia che amava, piuttosto che
commettere un omicidio di massa. In definitiva, Thor: Love and Thunder si concentra su come
l’amore e l’accettazione siano forze più importanti della
vendetta e della guerra, un passo successivo naturale
nell’arco di Thor, che si allontana dall’immagine del conquistatore
dalla testa calda con cui si era presentato nel primo film.
ATTENZIONE:
Questo articolo contiene spoiler del filmThor: Love and Thunder
Prima della sua uscita in sala
il 6 luglio, l’MCU
ha rilasciato davvero pochi dettagli su Thor: Love and Thunder.
Nemmeno da dire, l’hype era davvero altissima. A pochi giorni
dall’arrivo del film, c’è chi ha già visto il quarto capitolo da
solista di Thor e non vede l’ora di parlarne e chi invece
vuole sapere tutto quello che serve prima ancora di andare al
cinema. Eccovi quindi serviti 10 spoiler
incredibili di Thor: Love and Thunder.
Il 29° film MCU è ambientato dopo
Avengers:
Endgame. Da qualche tempo, il Dio del
Tuono ha messo da parte la carriera da supereroe e
viaggia con i Guardiani della
Galassia cercando di guarire dalle sue ferite.
Tuttavia, il suo viaggio alla scoperta di sé viene interrotto
quando incombe una nuova minaccia: Gorr il macellatore di
dei (Christian
Bale), un’entità che si muove attraverso l’universo
uccidendo ogni dio che incontra. Per salvare la prossima meta
dall’attacco di Gorr, New Asgard, serve
necessariamente l’intervento di Thor
(Chris
Hemsworth). Coadiuvato da Jane
Foster/Mighty Thor (Natalie
Portman, Valkyrie (Tessa
Thompson) e Korg (Taika
Waititi), il Dio del tuono cercherà di
fermare il cattivo.
Thor abbandona i Guardiani della
Galassia
Tra le poche cose che
sembravano certe fin dal trailer del film, c’era la presenza dei
Guardianidella Galassia in Thor:
Love and Thunder. Ciò che non si sapeva, tuttavia, era
quanto tempo si sarebbero visti sullo schermo i
Guardiani. Sarebbero stati parte integrante e attiva
del film o più semplicemente un cameo? Ora sappiamo che la seconda
opzione è quella corretta: la scena con i Guardiani che
vediamo nel trailer è presa dalla prima sequenza del film, quella
che mostra il team entrare con Thor in una battaglia su un
altro pianeta.
La scena della battaglia è
abbastanza estesa e Thor passa un po’ di tempo con i
Guardiani anche dopo di essa. Tuttavia, presto il
Dio del Tuono riceve una chiamata da Lady Sif
(Jaimie Alexander) e si allontana con
Korg per rintracciarla. Nel frattempo anche i
Guardiani se ne vanno e non fanno ritorno nel film. Per
tutti coloro che si sono chiesti se Thor apparirà in
Guardiani della Galassia Vol.
3, dopo Love and Thunder sembrerebbe
abbastanza improbabile. O forse vedremo, ancora una volta, un breve
cameo…
Lady Sif perde un braccio
Quando Thor trova
Sif, lei è in pessime condizioni. L’eroina è morente
e giace accanto al cadavere del potente Falligar.
Nonostante la donna sia uno dei guerrieri più feroci e più abili di
Asgard, non è riuscita a competere contro il
Macellatore di dei. Gorr ha battuto
Sif, tagliandole il braccio e lasciandola in fin di
vita.
Per fortuna, anche grazie all’arrivo
di Thor, Lady Sif torna a New Asgard
viva, ma priva di un arto. Anche se è probabile che
Love and
Thunder sia l’ultima apparizione di
Jaimie Alexander nell’MCU, sarebbe interessante
vedere come cambia lo stile di combattimento dell’eroina dopo aver
perso un braccio.
Il piano di Gorr è più spietato di
quanto si può credere
Chi ha letto i fumetti
conosce bene la storia di Gorr e la missione che il
cattivo si prefigge. Il desiderio di vendetta è ciò sta alla base
del piano del Macellatore di dei e la sua tragica storia
d’origine giustifica parzialmente la furia che lo muove. Tuttavia,
la cattiveria del personaggio aumenta enormemente quando
Gorr prende di mira i bambini di Asgard.
Consapevole che non può prendere
tutta New Asgard da solo, usa i bambini come esca per
attirare Thor. Dopo aver rapito i fanciulli, Gorr
li porta nel Regno delle Ombre, dove riesce ad attirare
Thor, Valkyrie e Jane Foster.
Gorr è terrificante fin dall’inizio di Love and
Thunder, ma l’adescamento e il rapimento di bambini lo
trasforma in un cattivo di livello superiore.
Heimdall ha un figlio (Axl) che
possiede i suoi stessi poteri
Mentre Thor e i
suoi compagni stanno cercando di capire cosa fare dopo il rapimento
dei bambini, ricevono un inquietante messaggio sotto forma di testa
galleggiante. Quella testa appartiene ad Axl
(Kieron L. Dyer) e i suoi cui occhi luccicanti lo
fanno assomigliare ad un altro asgardiano deceduto. Più avanti in
Thor: Love and Thunder si scopre infatti che
Axl è il figlio di Heimdall. Oltre agli occhi,
Axl ha ereditato anche i poteri di suo padre, ma deve
ancora perfezionarne l’utilizzo.
Axl ha un ruolo modesto ma
essenziale nel film: con le sue visioni, aiuta Thor e gli
altri personaggi a comprendere dove sono e se stanno agendo
correttamente. È abbastanza chiaro che Axl tornerà
nell’MCU e, vista la giovane
età di Dyer, c’è la possibilità che il
personaggio possa unirsi ai Young Avengers o a qualche
altro gruppo di supereroi teenager introdotto nell’MCU.
Korg viene prima ucciso e poi
resuscitato
La morte colpisce una serie
di personaggi all’interno di Thor: Love and Thunder, ma non è per tutti
definitiva. Quando Thor e i suoi alleati raggiungono
Omnipotence, il regno segreto degli dei, chiedono a
Zeus (Russell
Crowe) di prestare loro alcuni guerrieri per fermare
Gorr. Purtroppo, non finisce bene e scoppia una rissa.
Thor, Valchiria e Korg sconfiggono
i soldati di Zeus, ma
Russell Crowe riesce a colpire Korg
con il suo fulmine e lo disintegra rendendolo un cumulo di macerie.
Sul momento, sembra essere giunta la fine per Korg di
Taika Waititi. Tuttavia, in seguito viene
rivelato che una piccola parte di Korg è sopravvissuta, un
po’ come il ramoscello di Groot sopravvissuto allo
schianto dell’astronave di Ronan in Guardiani della
Galassia. Questa volta è la faccia di Korg a
salvarsi, e la scena tra i titoli di coda del film rivela che in
seguito il personaggio viene completamente restaurato con un nuovo
corpo fatto di roccia.
Jane Foster ha il cancro. E
muore.
Un personaggio che invece
se ne va per sempre in Love
and Thunder è Jane Foster. Thor deve
affrontare la morte di una persona cara ancora una volta, ma, a
differenza di quanto accaduto con la sua famiglia e con i suoi
compagni, in questo caso ha un po’ di tempo per prepararsi a dire
addio a Jane. Nel film, Taika
Waititi ha mantenuto la storia di Mighty Thor
di Jason Aaron in cui Foster scopre
di avere il cancro.
Nel film, a Jane viene
diagnosticato un cancro al quarto stadio e la chemio non sembra
aiutarla più di tanto. Tuttavia, quando ottiene il Mjölnir
e acquisisce i poteri di Mighty Thor, i problemi di salute
di Jane sembrano scomparire. In realtà, ogni volta che si trasforma
in Mighty Thor, la donna consuma tutta l’energia del suo
corpo che altrimenti andrebbe a combattere il cancro. Con un
sacrificio finale, la donna si trasforma un’ultima volta per
aiutare Thor nella sua battaglia contro Gorr.
Muore poco dopo tra le braccia del Dio del Tuono,
sussurrandogli di non lasciare che il suo cuore venga indurito dal
dolore. D’altronde, l’obiettivo di Jane Foster è sempre
stato quello di aiutare l’umanità: giustamente, la versione di
Natalie Portman di Mighty Thor ha messo
la sicurezza dei giovani asgardiani prima della sua stessa
vita.
Jane giunge nel Valhalla e incontra
Heimdall
Grazie al suo sacrificio
per i bambini di Asgard, dopo la sua morte Jane
riesce ad accedere al Valhalla, l’aldilà dei guerrieri
asgardiani. Ad accoglierla c’è Heimdall (Idris
Elba) che, a suo dire, la stava aspettando. A quanto pare
nall’aldilà Heimdall possiede ancora l’occhio
onniveggente e ha visto le azioni di Jane come Mighty
Thor.
Il fatto che Loki manchi
nel Valhalla di Thor: Love and Thunder
solleva una serie di domande su che fine abbia fatto il personaggio
dopo la sua morte in Avengers:
Infinity War. Chissà quale delle versioni di
Loki che abbiamo visto dal 2012 in poi alla fine è andata
nell’aldilà. Per come si sta comportando l’MCU,
il destino post-mortem di Loki potrebbe non venire mai
alla luce.
Gorr muore e si sacrifica nel
finale
Il cattivo di Thor:
Love and Thunder è reso un mostro dal dolore che è
costretto a subire. La perdita della sua famiglia, e in particolare
di sua figlia, trasformano Gorr in una belva
capace di compiere azioni spietate per l’intera durata del film.
Quando il malvagio piano di vendetta del Macellatore di
dei sembra giunto a compimento – vuole raggiungere l’Eternità
per distruggere tutti gli dei – Gorr ha un
ripensamento morale.
L’atteggiamento compassionevole di
Thor, il coraggio di Jane e le loro suppliche
convincono Gorr a voltare pagina. Alla fine, il cattivo
chiede all’Eternità di prendere la sua vita in cambio di
quella di sua figlia. La redenzione morale e la morte di
Gorr tolgono velocemente dalla scena uno dei cattivi
più avvincenti che la Marvel abbia mai avuto.
Tuttavia, come l’MCU
ha dimostrato in precedenza, tutto è possibile.
Thor adotta la figlia di Gorr e la
chiama Amore
Uno dei più grandi timori
di Gorr quando sceglie di sacrificarsi per la vita della
figlia, è quello di lasciare la bambina sola al mondo.
Jane morente subito lo rassicura, Thor può
prendersi cura di lei.
Il Dio del Tuono adotta
così la figlia di Gorr come fosse sua. Diventare padre dà
a Thor quel senso di pace che ha sempre desiderato,
nonostante tutte le difficoltà dell’ essere genitori. Grazie al
consiglio di Jane, il dio riesce ad accogliere la
figlia di un nemico e amarla come se fosse sua, esattamente come
suo padre aveva fatto mille anni prima con Loki.
Thor e la figliastra, rinominata Amore, vagano
per l’universo per compiere le loro missioni. E, finalmente il
significato del titolo del film diventa chiaro: sono un nuovo duo,
lei è Amore (Love), lui è il Dio del
Tuono (Thunder).
Brett Goldstein sarà Hercules
La scena dei titoli di coda
di Thor: Love and Thunder rivela che
Zeus (Russell Crowe) cercherà di
vendicarsi su Thor e, per farlo, convocherà il suo
guerriero più potente: suo figlio, il semidio
Ercole. In questo modo, viene rivelato che
Brett Goldstein è stato scelto per il ruolo.
Nonostante la breve battuta, traspare già tutto il carisma di
Goldstein, che sembra avere un futuro prospero
nell’MCU.
Non è chiaro dove e quando si presenterà di nuovo
Ercole, ma Thor: Amore e
Tuono ha introdotto il personaggio come un possibile
avversario per il Dio del Tuono. La scelta dell’MCU
è strana: nei fumetti i due personaggi sono amici e alleati, quindi
potrebbe accadere che alla fine Ercole diventerà
amico di Thor, piuttosto che ucciderlo.
Parlando con ComicBook, i fratelli
Russo hanno rivelato da quanto tempo stanno sviluppando
The Gray Man. Ai tempi in cui stavano girando
The Winter Soldier e ignari del loro imminente
futuro con il Marvel Cinematic Universe, i due
stavano considerando The Gray Man come il loro
prossimo progetto. Anche allora, stavano pensando di coinvolgere
Evans per interpretare il villain, perché volevano mostrare il
fatto che “la sua capacità di attore va chiaramente ben oltre” la
sua interpretazione di Steve Rogers.
Joe Russo:
“L’abbiamo letto anni fa mentre stavamo girando Winter Soldier,
e in realtà ne abbiamo fatto il primo adattamento tra una ripresa e
l’altra mentre stavamo dirigendo Winter Soldier come potenziale
film da dirigere dopo che avevamo finito quello. Ma poi ci è stato
chiesto di fare Civil War e poi Avengers, quindi l’abbiamo messo
sullo scaffale per alcuni anni”.
Anthony Russo:
“Lavorare con Chris per così tanti anni attraverso quei quattro
film su quel personaggio specifico di Capitan America è stato un
vero brivido. Ma ovviamente, sai, abbiamo iniziato a sviluppare il
senso che la sua capacità di attore va chiaramente ben oltre tutte
le cose meravigliose che ha portato a quel personaggio. E volevamo
fare qualcosa con lui che, tipo, lo portasse il più lontano
possibile da quel personaggio. Non so se ci si possa allontanare di
più da Capitan America del personaggio che interpreta in The Grey
Man.”
Il film The Gray
Man, che è un adattamento dell’omonimo romanzo di Mark
Greaney del 2009, segue l’ex agente della CIA Court Gentry
(Ryan
Gosling), detto anche Sierra Six. Preso da un
penitenziario federale e assoldato dall’ex supervisore Donald
Fitzroy (Billy Bob Thornton), Gentry era un tempo un sicario a
pagamento esperto e approvato dall’agenzia. Adesso però le cose
sono cambiate e Six diventa l’obiettivo di una caccia
internazionale lanciata da Lloyd Hansen (Chris
Evans), un ex collega della CIA che farà l’impossibile
per eliminarlo. Per sua fortuna l’agente Dani Miranda
(Ana
de Armas) è dalla sua parte.
Ryan Gosling interpreta l’Uomo grigio, mentre
Chris Evans è l’antagonista psicopatico in questo
thriller prodotto da Netflix/AGBO, diretto da Anthony e Joe Russo e
interpretato da
Ana de Armas, Regé-Jean Page,
Billy Bob Thornton, Jessica Henwick, Dhanush, Wagner
Moura e Alfre Woodard. Tratto dal romanzo
“Tre giorni per un delitto” di Mark Greaney, il film è sceneggiato
da Joe Russo, Christopher Markus e Stephen McFeely. La produzione è
affidata a Joe Roth, Jeffery Kirschenbaum, Anthony Russo,
Joe Russo, Chris Castaldi e Mike Larocca, mentre la
produzione esecutiva è di Patrick Newall, Jake Aust, Todd Makurath,
Palak Patel e Geoffrey Haley. The Grey
Man uscirà nelle sale il 15 luglio e sarà disponibile
in streaming esclusivamente su Netflix il 22 luglio.
Nel cast di Blue
Beetle ci sono Xolo Maridueña
che interpreta il protagonista, insieme a Harvey
Guillén, Bruna Marquezine,
Sharon Stone, Raoul Max Trujillo,
Susan Sarandon e Belissa Escobedo.
Marquezine interpreterà Penny, la protagonista femminile e
l’interesse amoroso di Jaime, mentre Escobedo interpreterà la
sorella minore di Jaime, Milagros. Stone è Victoria Kord mentre
Trujillo interpreterà il
villain. L’uscita
del film è prevista per il 18 agosto 2023.
Cosa sappiamo su Blue Beetle?
Blue
Beetle è un personaggio immaginario dei fumetti; venne
pubblicato negli Stati Uniti d’America da diverse case editrici a
partire dal 1940; è un supereroe che ha avuto nel tempo diversi
alter ego.
Kord “è saltato” nell’universo DC
Comics durante Cisis on Infinite Earths insieme
a un certo numero di altri personaggi di Charlton Comics. Il
secondo Blue Beetle in seguito ha recitato nel suo fumetto di 24
numeri. Kord non ha mai avuto superpoteri, ma ha usato la
scienza per creare vari dispositivi che lo aiutassero a combattere
il crimine. È diventato un membro della Justice League of America ed è stato
successivamente ucciso durante il crossover Infinite
Crisis della DC Comics .
Il terzo Blue Beetle, creato dalla
DC Comics, è Jaime Reyes, un adolescente che ha
scoperto che lo scarabeo originale di Blue Beetle si è trasformato
in una tuta da battaglia che gli ha permesso di combattere il
crimine e viaggiare nello spazio. Nel corso degli anni Reyes è
diventato un membro dei Teen Titans e ha recitato in due
serie a fumetti di Blue Beetle. Nel reboot “New 52” del 2011
della DC Comics, Jaime Reyes era il personaggio principale di Blue
Beetle, riferendosi solo occasionalmente alle versioni
precedenti. Con la successiva revisione di continuità “DC
Rebirth”, sono state ripristinate le versioni precedenti.
Dwayne The Rock
Johnson conferma che Black
Adam farà parte dei film presentati al Comic Con di
San Diego il prossimo 23 luglio da Warner Bros. Il panel vedrà
ospiti non sono l’Uomo in Nero in persona, Johsnon, ma anche il
resto del cast, Noah Centineo (Atom
Smasher), Quintessa
Swindell (Cyclone), Aldis
Hodge (Hawkman) e Pierce
Brosnan (Doctor Fate), insieme al regista
Jaume Collet-Serra.
Il cast completo
di Black
Adam, oltre a Dwayne
Johnson nei panni dell’anti-eroe del titolo,
annovera anche Noah
Centineo (Atom Smasher), Quintessa
Swindell (Cyclone), Aldis
Hodge (Hawkman) e Pierce
Brosnan (Doctor Fate). Insieme a loro ci saranno
anche Sarah Shahi, che interpreterà Isis,
e Marwan Kenzari, che sarà invece
l’antagonista principale (anche se il personaggio non è stato
ancora svelato).
Black
Adam, che sarà diretto da Jaume
Collet-Serra (già dietro Jungle
Cruise, sempre con Johnson), ha dovuto far fronte a non
pochi problemi durante il suo travagliatissimo sviluppo. Inoltre,
la pandemia di Coronavirus ha ulteriormente complicate le cose e
costretto la produzione del film all’ennesimo rinvio. L’uscita del
film nelle sale americane è fissata per il 29 luglio 2022. Black
Adam uscirà al cinema in Italia giovedì 21 ottobre 2022.
Il progetto originale della Warner
Bros. su Shazam!aveva
previsto l’epico scontro tra il supereroe e la sua
nemesi, Black
Adam appunto, una soluzione esclusa dalla sceneggiatura
per dedicarsi con più attenzione al protagonista e alla
sua origin story. A quanto pare, il film
su Black
Adam dovrebbe ispirarsi ai lavori di Geoff Johns dei
primi anni duemila.
Ecco un concept art dei baccelli
responsabili della resurrezione di Neo e Trinity in Matrix
Resurrections. A svelare le immagini è stato
l’artista Emmanuel Shiu, che accompagna le foto
con una dichiarazione esprime che lavorare su Matrix
Resurrections è stato il miglior progetto su cui abbia mai
lavorato e rivela quattro immagini dei corpi di Neo e Trinity
ricuciti insieme dalle sentinelle. Quei momenti non sono presenti
nel film finito.
Matrix
Resurrections è interpretato da Keanu
Reeves e Carrie Anne Moss, ma anche da
Yahya Abdul-Mateen II (il franchise di
Aquaman), Jessica Henwick (per la TV Iron
Fist, Star Wars: Il Risveglio della
Forza), Jonathan Groff
(Hamilton, per la TV
Mindhunter), Neil Patrick
Harris (Gone Girl – L’amore
bugiardo), Priyanka Chopra Jonas (TV
Quantico), Christina
Ricci (TV Escaping the Madhouse: The Nellie
Bly Story, The Lizzie Borden Chronicles),
Telma Hopkins (TV Amiche per la
morte – Dead to Me),
Eréndira Ibarra (serie
Sense8,
Ingobernable), Toby
Onwumere (serie Empire),
Max Riemelt (serie
Sense8), Brian J. Smith
(serie Sense8,
Treadstone), e Jada Pinkett Smith (Attacco al
potere 3 – Angel Has Fallen, Gotham per la
TV).
Il team creativo scelto da Wachowski
dietro le quinte comprende i collaboratori di Sense8: i
direttori della fotografia Daniele Massaccesi e John Toll, gli
scenografi Hugh Bateup e Peter Walpole, il montatore Joseph Jett
Sally, la costumista Lindsay Pugh, il supervisore agli effetti
visivi Dan Glass e i compositori Johnny Klimek e Tom Tykwer. La
Warner Bros. Pictures presenta, in associazione con Village
Roadshow Pictures, in associazione con Venus Castina Productions,
Matrix
Resurrections. Il film sarà distribuito in tutto
il mondo dalla Warner Bros. Pictures e sarà nelle sale italiane a
partire dal 1 gennaio 2022.
Con le ultime convention della
mattinata di venerdì 8 luglio si è chiusa l’XI edizione di
Ciné 2022, la manifestazione estiva dell’industria
cinematografica promossa da ANICA in collaborazione con ANEC e
Accademia del Cinema Italiano – Premi David di Donatello, prodotta
e organizzata da Cineventi, sostenuta dal Mic, dalla Regione
Emilia-Romagna e dal Comune di Riccione. Un’edizione che si è
conclusa con successo e soddisfazione da parte degli organizzatori
e di tutti gli addetti ai lavori che vi hanno preso parte.
Quattro giornate di convention,
workshop, aggiornamento professionale, ma anche anteprime e
incontri: 18 distribuzioni (01 Distribution, Adler Entertainment,
Bim, Eagle Pictures, Europictures, Fandango, Koch Media, I Wonder
Pictures, Lucky Red, Medusa, Minerva, Notorious Pictures, Officine
Ubu, The Walt Disney Company, Universal Pictures, Vision
Distribution, Wanted Cinema, Warner Bros.) che hanno anticipato
tutto il cinema della prossima stagione con le presentazioni dei
loro listini, 1300 accreditati, convegni, panel e workshop tra cui
l’appuntamento a numero chiuso targato TikTok – entertainment
partner di Ciné 2022 – che ha riscosso un enorme
successo ed è stato replicato nelle giornate della manifestazione,
11 appuntamenti tra eventi speciali e incontri di approfondimento
riservati agli addetti ai lavori, 17 aziende presenti all’interno
del Trade Show (Cine Project Italia Srl, Cinearredo Srl, Cinema
Next Italia Srl, Cinemeccanica Spa, Cinesonor, Digima Srl, Ehome
Italia Service Srl, Food Products Service Srl, Forbo Resilienti
Srl, Italian Film Commission, Italian Food Quality, Lino Sonego &
C. Srl, MCA Cinema, Officine Srl, Ok One Srl Prevost Srl,
Telespazio Spa), 4 anteprime nazionali aperte anche al pubblico
della città.
Per questa edizione,
Ciné ha anche arricchito il programma con
l’appuntamento di SDC Days, le Giornate nazionali delle Sale della
Comunità promosse dall’ACEC in programma a Riccione fino al 9
luglio, e l’arena a cielo aperto di Ciné in Città, un palinsesto di
nove giorni con proiezioni serali gratuite, con tantissimi ospiti
tra cui Gianni Amelio, Manetti bros., Paolo Virzì, Manlio Castagna
e Antonio Cabrini. Il programma di Ciné in Città è tornato dopo
alcuni anni di assenza registrando un successo incredibile, con
tanti appuntamenti completamente sold out che hanno conquistato i
pubblici di tutte le età. Grazie alla collaborazione con
l’Accademia del Cinema Italiano, il programma dell’arena ha
regalato al pubblico, ogni sera, i momenti più emozionanti dei
Premi David di Donatello, con immagini e filmati di repertorio:
Alberto Sordi, Monica Vitti, Roberto Benigni, Ugo Tognazzi, Silvio
Orlando e tanti altri grandi personaggi come Liz Taylor e Marilyn
Monroe che hanno ritirato il David nella loro carriera.
L’undicesima edizione di
Ciné 2022 chiude con un enorme successo
rilanciando anche un importante segnale di ripartenza per
l’industria cinematografica.
La manifestazione è resa possibile
grazie al contributo e sostegno del Main Sponsor Lino Sonego –
azienda leader del settore a livello mondiale, con cui Ciné
consolida la felice collaborazione per l’undicesimo anno
consecutivo –, del Technical Partner Cinemeccanica, dello sponsor
Coldwell Banker, dei partner Anica Academy e Ministero della
Transizione Ecologica, dell’Entertainment Partner Tik Tok, dei
Media Partner Radio2 Rai, Box Office, Best Movie, ComingSoon, The
Hot Corn, Cinecittà News, Movieplayer.it, Prima Fila Magazine, gli
sponsor tecnici Giometti Cinema, Fun Food Italia, Verdemente.
Si ringraziano gli sponsor
food&beverage AB Catering&Consulting, AIA, Canù, Fabbri,
Forst, Fun Food Italia, Gelato di Gigi, Ghiaccio Express, Ibis,
Lays, Martini, Pepsi Max, Pop Corn Gold, San Benedetto, Red Bull,
Santa Margherita, Spanino, Xelecto
In
Doctor Strange 2, gli Illuminati di Terra-838 vengono
mostrati subito dopo aver ucciso Thanos, lasciando in sospeso un
interrogativo: come hanno fatto? La popolare squadra di supereroi
dei fumetti viene introdotta quando Doctor Strange (Benedict
Cumberbatch) e America Chavez (Xochitl
Gomez) saltano nell’universo alternativo numerato “838”.
In questo mondo, gli Illuminati guidano e proteggono il mondo.
È stato suggerito che il modo in cui
Thanos è stato ucciso nell’universo principale (“Terra-616”) fosse
molto più complesso di quello che gli Illuminati di Doctor Strange 2
hanno adottato su Terra-838. In Terra-616, i Vendicatori compiono
una “rapina nel tempo”, piano ideato da Ant-Man (Paul
Rudd) e eseguito tecnicamente da Iron Man (Robert
Downey Jr.).
Durante questo “colpo nel tempo”, i
Vendicatori tornano indietro per recuperare tutte e sei le gemme
dell’infinito prima che Thanos metta le sue mani su di loro. Quindi
usano le gemme per annullare “lo schiocco”, in cui Thanos ha ucciso
metà di tutte le creature viventi nell’universo. Attraverso questo,
un futuro Thanos scopre che le gemme sono state raccolte in quella
linea temporale e viaggia anche lui nel tempo solo per delegare la
raccolta del guanto dell’infinito a Nebula (Karen
Gillan). Su Terra-616, il dottor Strange raduna tutti i
Vendicatori e intraprendono la guerra in cui Tony Stark alla fine
dà la vita per distruggere Thanos e il suo esercito.
Su Terra-838, tuttavia, al momento
della sua morte, Thanos è su Titano, circondato dagli Illuminati,
inclusa una variante del Dottor Strange malconcia e contusa le cui
dita sono annerite sulla punta. Secondo il Professor X di
Doctor Strange 2, gli Illuminati si erano uniti
per cercare di sconfiggere Thanos, mentre Doctor Strange di
Terra-838, “come sempre, ha scelto di andare da solo”. In questo
universo alternativo, il dottor Strange ha usato Darkhold per
iniziare il dreamwalking, cercando nel multiverso risposte su come
sconfiggere Thanos. Questo stratagemma non ha funzionato, ma Doctor
Strange di Terra-838 ha continuato a usarlo comunque. Secondo Reed
Richards, ha inavvertitamente innescato un’incursione, distruggendo un
intero universo. Questo Doctor Strange rinunciò quindi al male di
Darkhold e aiutò gli Illuminati a trovare il Libro di Vishanti, che
poi hanno usato per sconfiggere Thanos.
Nel flashback che spiega cosa è
successo a Terra-838, un Thanos morto può essere visto in primo
piano con la sua spada a doppio taglio che sporge dal petto. La
spada è stata probabilmente conficcata attraverso Thanos da un
Vendicatore, probabilmente Captain Carter, dopo essere stato
indebolito dal Libro di Vishanti. Quindi, su Terra-838, uccidere
Thanos non ha impegnato solo gli Illuminati – una morte molto più
semplice e netta di quella che ha subito su Terra-616.
Dopo aver sconfitto Thanos, gli
Illuminati decisero di comune accordo di dover eliminare l’unico
pericolo rimasto: lo stesso dottor Strange. Quindi, Strange accetta
volontariamente di morire proprio lì su Titano, accanto a Thanos.
D’un fiato, Black Bolt (Anson Mount) dice “Mi
dispiace” a Strange, distruggendo lui e tutto ciò che si trova
nell’area circostante con il potere della sua voce. Ironia della
sorte, questo rende la morte di Thanos su Terra-838 in
Doctor Strange 2 in qualche modo simile al modo in
cui è stato ucciso su Terra-616, in quanto va in coppia con la
morte di un supereroe, come a dire che comunque la vittoria ha un
prezzo.
La sceneggiatura del film porterà la
firma di Jade
Bartlett e Michael Waldron.
Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno
anche Benedict
Wong (Wong), Rachel
McAdams(Christine
Palmer), Chiwetel
Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl
Gomez (che interpreterà la new entry America Chavez).
Nel cast è stato confermato anche Patrick Stewart nel ruolo di Charles Xavier.
Doctor Strange nel Multiverso della Follia è
al cinema dal 4 maggio 2022. Le riprese sono
partite a Londra a novembre 2020 e avranno luogo anche a New York,
Los Angeles e Vancouver. Nel sequel dovrebbe apparire in un cameo
anche Bruce Campbell, attore feticcio
di Sam Raimi. Al momento, però, non esiste
alcuna conferma in merito.
In una recente intervista al
Washington Post,
Christian Bale ha riflettuto sull’essere stato
deriso per aver inizialmente interpretato il ruolo di
Batman. L’attore ha ammesso di essere stato deriso
con insistenza per aver accettato il ruolo, ma ha anche
riconosciuto il significato del franchise di Christopher
Nolan nell’attuale panorama cinematografico che sembra non
poter fare a meno dei supereroi.
“Vorrei [direi alla gente] che
abbiamo fatto una specie di Batman, e lo abbiamo preso molto sul
serio. Ho avuto un sacco di persone che ridevano di me e dicevano
semplicemente: ‘Beh, non funzionerà affatto.’ Quindi è meraviglioso
far parte di una trilogia che ha dimostrato che quelle persone si
sbagliavano. Non sono sicuro che abbia dato il via al [MCU], ma sicuramente ha aiutato a
percorrere questa strada”.
Abbiamo la possibilità di vedere
Christian Bale al cinema in un ruolo da villain in
Thor: Love and
Thunder, ruolo che per certi versi ha qualcosa in
comune con Batman, ovvero il senso della vendetta e della
giustizia, declinata però al male, visto che il suo Gorr il
Macellatoredi Dei si troverà a compiere
gesta davvero tremende.
Il film è in sala dal 6 luglio e
vede Chris
Hemsworth tornare nei panni di Thor
Odinson. L’attore australiano ha dichiarato anche che il
cattivo di Bale è uno dei suoi personaggi preferiti dell’intero
MCU e Bale offre davvero una
performance indimenticabile, nei panni del villain creato da
Jason Aaron.
Ecco una serie di poster per
DC League of Super-Pets in cui possiamo vedere
le nuove incarnazioni animate dei più grandi eroi della DC Comics,
alle prese con i loro amici a quattro zampe.
Il film, diretto da Jared
Stern, anche autore della sceneggiatura insieme a John
Whittington, presenta nella sua versione originale un cast di voci
eccezionale guidato da Dwayne Johnson nel ruolo del protagonista
Krypto il Super Cane. Il film sarà nelle sale italiane a partire da
maggio 2022 distribuito da Warner Bros. Pictures.
Nella versione originale del film
fanno parte del cast di doppiatori anche Kevin Hart (i film “Jumanji” e “Pets: Vita da
animali”),
Kate McKinnon (“Saturday Night Live”, “Il magico
scuolabus riparte”, “Ferdinand”),
John Krasinski (i film “A Quiet Place – Un posto
tranquillo”, “Free Guy – Eroe per gioco”), Vanessa
Bayer (“Saturday Night Live,” “La festa prima delle
feste,” “Un disastro di ragazza”), Natasha Lyonne
(“Show Dogs – Entriamo in scena”, “Ballmastrz: 9009”),
Diego Luna (“Rogue One: A Star Wars Story,”
“Maya e i tre guerrieri”), Marc Maron (“Joker,”
“GLOW”), Thomas Middleditch (“Godzilla II: King of the Monsters,” “Capitan Mutanda
– Il film ”), Ben Schwartz (“Sonic the Hedgehog,”
“Duck Tales – Avventure di paperi”), e Keanu
Reeves (la saga “Matrix” e i film “John Wick”).
Con un video divertente,
Zachary Levi, nei panni di Shazam,
conferma la presenza di Shazam! Fury
of the Gods al Comic-Con di San
Diego, dove presumibilmente verrà mostrato un trailer del
film, in arrivo a dicembre 2022.
— Shazam! Fury of the Gods (@ShazamMovie)
July 7, 2022
Cosa sappiamo di Shazam! Fury of
the Gods
Shazam! Fury
of the Gods sarà diretto ancora una volta
da David F. Sandberg e vedrà il ritorno
di Zachary
Levi nei panni dell’eroe del titolo. Il film uscirà al
cinema il 21 dicembre 2022.. Nel cast è confermato il ritorno di
Asher Angel, mentre i villain saranno interpretati
dalle new entry Helen Mirren, Rachel
Zegler eLucy
Liu. Mark
Strong non tornerà nei panni del Dottor Sivana,
mentre Djimon
Hounsou sarà ancora una volta il Mago. Il primo
film è uscito nelle sale ad aprile 2019.
Il produttore di Doctor Strange nel Multiverso della Follia,
Richie Palmer, conferma che il piano di Tony
Stark, che ha portato alla nascita di Ultron, ha funzionato su
Terra-838. Il film, scritto da Michael Waldron e
diretto da Sam Raimi, ha presentato al mondo
diversi universi e versioni della Terra, con molti richiami a
precedenti progetti del Marvel Cinematic Universe. Ad
esempio, il film sembra divergere dalla trama di Avengers: Age of Ultron del
2015.
A metà del film, il dottor Stephen
Strange (Benedict
Cumberbatch) e America Chavez (Xochitl
Gomez) scappano dalla loro Wanda Maximoff/Scarlet Witch
(Elizabeth
Olsen) sulla Terra-616 e atterrano in quello che
sembra l’utopico universo di Terra-838. Lì vengono arrestati e
scortati dalle sentinelle di Ultron davanti agli Illuminati: una
società segreta di supereroi composta da Karl Mordo (Chiwetel
Ejiofor), Capitan Carter (Hayley
Atwell), Maria Rambeau/Captain Marvel (Lashana
Lynch), Black Bolt
(AnsonMount), il professor
Charles Xavier (Patrick
Stewart) e Reed Richards/Mr. Fantastic (John
Krasinski). I fan hanno a lungo teorizzato che i “buoni”
robot Ultron visti nel trailer significassero che Tony Stark/Iron
Man era un membro degli Illuminati. Sebbene né Robert
Downey Jr. né Tom Cruise (il più
gettonato Tony alternativo) appaiano nel film, il produttore di
Multiverso della Follia ha confermato una
sospetta connessione tra la Terra-838 e gli eventi di Age
of Ultron, che vede Tony non riuscire a mettere in pratica
il suo progetto di una “armatura intorno al
mondo”.
In una recente intervista con
Empire (tramite The Direct), il
produttore Richie Palmer ha discusso di come
Iron Man di Terra-838 abbia consentito la formazione degli
Illuminati. In particolare, ha confermato che la squadra di
supereroi esiste in “un mondo in cui Ultron sembrava funzionare
nel modo in cui [era] destinato [in Age of Ultron]”, il che ha
dato a molte persone potenziate l’opportunità di ritirarsi, inclusa
Wanda.
“… questo è un mondo in cui
Ultron sembrava funzionare nel modo in cui Tony Stark intendeva che
lavorasse in Age of Ultron. “Un’armatura intorno al mondo”, Tony
stava cercando di convincere i Vendicatori a ritirarsi in Age of
Ultron. Questo è un mondo in cui Tony ha creato Ultron, e ha
funzionato, e ha detto: “Ehi, chiunque voglia andare in pensione e
tornare a casa, può”. E poi gli Illuminati sono venuti a farsi
strada dietro le quinte, tirando i fili, ma penso che sia un mondo
migliore per questo motivo, e così Wanda è stata in grado di andare
avanti e avere la vita che si meritava. Noi come pubblico non
sappiamo chi sia il padre di quei bambini in questo
universo”.
La sceneggiatura del film porterà la
firma di Jade
Bartlett e Michael Waldron.
Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno
anche Benedict
Wong (Wong), Rachel
McAdams(Christine
Palmer), Chiwetel
Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl
Gomez (che interpreterà la new entry America Chavez).
Nel cast è stato confermato anche Patrick Stewart nel ruolo di Charles Xavier.
Doctor Strange nel Multiverso della Follia è
al cinema dal 4 maggio 2022. Le riprese sono
partite a Londra a novembre 2020 e avranno luogo anche a New York,
Los Angeles e Vancouver. Nel sequel dovrebbe apparire in un cameo
anche Bruce Campbell, attore feticcio
di Sam Raimi. Al momento, però, non esiste
alcuna conferma in merito.
La recensione de
Il Mostro dei Mari parte dalle suggestioni che il film
Netflix,
disponibile dall’8 luglio sulla piattaforma, risveglia: i film
di kaijū, l’avventura, le storie di bucanieri, di
cacciatori di mostri, sulla scia del leggendario Capitano
Achab. Tutti questi elementi sono stati nella testa del
piccolo Chris Williams, regista cresciuto alla
mensa Disney e ora adottato dalla piattaforma della N
rossa che gli ha dato carta bianca per la realizzazione
della sua avventura.
Il Mostro dei Mari, la
storia
La storia è quella di
Jacob, un giovane aspirante Capitano che serve sulla Inevitabile,
il vascello di Capitan Crow e flagello dei mostri marini che
affliggono le coste del Regno. Siamo in un mondo marinaresco che
ricorda molto l’epoca delle grandi conquiste, nel XVII secolo,
quando a bordo di enormi navi si sfidavano i mari per scoprire
nuove terre. In questo caso il mare si solca per abbattere le
creature che lo popolano, enormi bestie variopinte e assetate di
sangue. L’ossessione di Capitan Crow e di Jacob è la Furia Rossa,
un enorme e spaventosa creatura marina che più volte è sfuggita
alla cattura o all’uccisione. Mentre l’Inevitabile salpa per una
missione che deve essere quella definitiva, per incarico reale, si
intrufola a bordo Maisie, un’orfana, figlia di due cacciatori di
mostri, morti nel naufragio della Monarca, che desidera a tutti i
costi prendere parte a queste avventure.
Il Mostro dei Mari è un’avventura
divertente e molto colorata, che mescola uno stile tendente al
realistico con uno più smaccatamente di matrice
Dreamworks. Non sono pochi gli echi delle creature
di Dragon Trainer nel film, infatti, dal momento
che entrambi i titoli condividono il direttore artistico
Woonyoung Jung e il produttore Jed
Schlanger. Questa eco costante dà la sensazione di essere
in territorio protetto, dato l’amore che il pubblico nutre per la
saga Dreamworks, ma dà anche qualche indicazione
su quello che sarà lo sviluppo della trama. Ebbene, il film Netflix
non tradisce le intuizioni dei più svegli e diventa un’ode
all’accettazione e alla comprensione, allo sfidare le regole se
queste difendono un sistema sbagliato e ad essere sempre presenti a
se stessi e alle proprie idee. La piccola Maisie è una
rivoluzionaria, in questo, e dimostra di avere una mente aperta e
un cuore coraggioso, perché non si spaventa di difendere la realtà,
per quanto assurda e bizzarra possa sembrare.
Un film che si muove in
superficie
La scenografia del film è
essenziale, non troppo caratterizzata né ricca e lo svolgimento
della storia è piuttosto semplice, anche se questo non rappresenta
per forza un difetto. Vero è che Il Mostro dei
Mari si muove in superficie e offre un messaggio
didascalico, per quanto importante, designandosi come un prodotto
destinato ad una singola lettura, appunto superficiale, e
tendenzialmente a un pubblico molto giovane.
Il Mostro dei
Mari è tutto sommato
un film divertente ma che lascia davvero poco e fa di un colpo
di scena telefonato il momento di maggiore interesse della storia.
I personaggi sono amabili e l’azione concitata e divertente,
tuttavia il film è piuttosto modesto e derivativo, addirittura
sciatto nel design delle creature marine, la cui particolarità si
esaurisce con la prima bestia con cui hanno a che fare i nostri
protagonisti per poi sgonfiarsi completamente anche rispetto alla
Furia Rossa (che persino nel nome, non solo nel design, comunque
molto inferiore, ricorda lo Sdentato di Dragon Trainer).
La recensione de
Il Mostro dei Mari non può essere del tutto negativa,
perché non renderebbe giustizia al lavoro di Williams e della sua
squadra, tuttavia, quello che di interessante c’è nel film, da un
punto di vista delle influenze e dei riferimenti, impallidisce di
fronte alla prevedibilità della trama e alla sciatteria della messa
in scena, per quanto il messaggio di cui si fa portatore il film
sia nobile.
Ci sono storie talmente tanto ricche
di avventura, ostacoli da superare e passioni che sembrano essersi
svolte appositamente per divenire poi film per il cinema. Una di
queste è quella narrata in La tempesta
perfetta, film del 2000 diretto da Wolfgang
Petersen, autore di titoli come Air Force One e
Troy. La vicenda ruota qui intorno alle intemperie del
mare contro cui si imbatté un peschereccio nel 1991. Uno scontro
realmente avvenuto e che ha portato allo stremo e alla morte quanti
vi rimasero coinvolti. Il film ripercorre così, in chiave
romanzata, tali eventi, portando in scena tanto la bellezza quanto
il terrore che un tempesta perfetta può suscitare.
Nel dar vita a questa storia, la
pellicola si è basata sull’omonimo romanzo del 1997 scritto da
Sebastian Junger. Giornalista americano, questi ha
riportato nel libro un dettagliato resoconto della tempesta anche
nota come Nor’ester del periodo di Halloween del 1991. Un
evento che causò diversi morti tra i pescatori del Massachusetts,
nonché oltre 500 milioni di dollari di danni. Ancora una volta lo
scontro tra l’uomo e la natura si pone al centro dell’interesse di
Hollywood, che vide in questa storia il materiale perfetto per
trarne un film con cui rendere omaggio alla memoria di quanti
persero la vita.
La tempesta perfetta si
rivelò poi un buon successo al box office, arrivando ad incassare
un totale di 327 milioni di dollari a fronte di un budget di 120.
Tra grandi effetti speciali e memorabili interpretazioni, il film è
ancora oggi un titolo tutto da riscoprire e apprezzare. Prima di
intraprendere una visione di questo, però, sarà certamente utile
approfondire alcune delle principali curiosità ad esso relative.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama, al
cast di attori e alla vera storia dietro
al film. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
La tempesta perfetta: la
trama del film
Protagonista del film è l’equipaggio
del peschereccio noto come Andrea Gail, capitanato
dal lupo di mare Billy Tyne. Questi, accompagnato
dai suoi fedeli uomini, decide di uscire in mare confidando in una
pesca sostanziosa al tal punto da poter risollevare la difficile
situazione economica di tutti loro. Avventuratosi oltre le normale
rotte di pesca, l’equipaggio si dirige verso Flemish Cap, un’area
nota per i consistenti banchi di pesce spada. Qui gli uomini
riusciranno a dar vita ad una pesca particolarmente fruttuosa, ma i
problemi per loro devono ancora iniziare. In breve, infatti, si
imbattono in una tempesta di proporzioni colossali, che li
costringerà a decisioni estreme. Gli uomini si troveranno così
costretti a sfidare la tempesta perfetta, mettendo in gioco la loro
stessa vita.
La tempesta perfetta: il
cast del film
Tra i maggiori elementi di interesse
del film vi è un cast composto da alcuni tra i più celebri
interpreti di Hollywood. George Clooney è il
capitano Billy Tyne, amante del mare e delle pesca ma privo di
grande fortuna. L’attore, inizialmente, si propose per un ruolo
secondario, ma venne convinto dal regista di avere le giuste
qualità per interpretare il protagonista. Fu Mark Wahlberg
ad ottenere il ruolo originariamente voluto da Clooney, quello di
Bobby Shatford, imbarcatosi in cerca di denaro. Per dar vita a
questi, l’attore decise di conoscere i famigliari di Shatford,
acquisendo da loro informazioni su Bobby. Dovette inoltre
impegnarsi per nascondere il suo accento tipico della città di
Boston. L’attrice Diane Lane dà
invece vita a Christina Cotter, fidanzata di Bobby, la quale
cercherà di dissuaderlo dal partire per mare.
L’attore John C. Reilly
interpreta Dale Murphy, membro dell’Andrea Gail e personalità in
crisi dopo la fine del suo matrimonio. William
Fichtner veste invece i panni di David Sullivan, individuo
spostato e indolente ma che non mancherà di rivelare la propria
generosità. L’attore Michael Ironside venne scelto
per il personaggio di Bob Brown per via della sua grande
somiglianza con questi. Questa era tanto forte che in più occasioni
Ironside venne scambiato dai locali per il vero pescatore.
Mary Elizabeth Mastrantonio interpreta qui Linda
Greenlaw, comandante del peschereccio Hannah Boden.
L’attrice, dopo una brutta esperienza sul set di The
Abyss, dichiarò che non avrebbe mai più partecipato a film
ambientati in mare. Il regista riuscì tuttavia a convincerla a
ricoprire il ruolo poiché le sue scene si svolgevano sulla terra
ferma.
La tempesta perfetta: la
vera storia dietro al film
Nell’ottobre del 1991 il ciclone
tropicale noreaster ha imperversato nell’Oceano Atlantico per
diversi giorni, causando innumerevoli danni e vittime. Questo si
originò in seguito al confluire di diversi venti e correnti,
formando così una tempesta di eccezionale potenza sopra ad una
vastissima area. Non presentando i tipici avvertimenti di un
uragano, le piccole imbarcazioni di pescatori già in mare si
trovarono ad essere colte alla sprovvista, dovendo così
fronteggiare una situazione particolarmente difficile. Tra queste
vi era l’Andrea Gail. Contrariamente a quanto avviene nel film,
infatti, l’equipaggio non aveva idea di essere in procinto di
imbattersi in un evento metereologico di questa portata. Da questo
punto in poi, nessuno sa realmente cosa sia accaduto al
peschereccio, e lo stesso film propone una versione dei fatti del
tutto romanzata, frutto di supposizioni.
Terminata una tempesta, un
elicottero di soccorso venne inviato in mare, dando vita ad una
ricerca di eventuali superstiti che però non portò a nessun
risultato. Dopo 10 giorni, la ricerca venne interrotta per via
dell’ormai certa morte dei pescatori rimasti in mare. In totale,
durante la tempesta persero la vita 13 uomini, di cui 6
appartenenti al peschereccio Andrea Gail. I danni furono però
numerosi anche sulla terra ferma. Numerose case e attività vennero
distrutte dalla tempesta, costringendo in molti a spostarsi in
cerca di sicurezza. Strade e aeroporti vennero chiusi, e migliaia
di persone rimasero senza corrente elettrica. La città di
Gloucester, particolarmente colpita, dedicò poi una statua ai
pescatori morti in mare, riportante appunto la dicitura “They
that go down to the sea in ships“.
La tempesta perfetta: il
trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile vedere o rivedere il
film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari
piattaforme streaming presenti oggi in rete. La
tempesta perfetta è infatti disponibile nel catalogo
di Rakuten TV,Chili Cinema, Google Play,
e Apple iTunes Per vederlo, in base alla piattaforma
scelta, basterà iscriversi o noleggiare il singolo film. Si avrà
così modo di poter fruire di questo per una comoda visione
casalinga. È bene notare che in caso di solo noleggio, il titolo
sarà a disposizione per un determinato limite temporale, entro cui
bisognerà effettuare la visione. Il film sarà inoltre trasmesso in
televisione il giorno giovedì 7 luglio alle ore
21:00 sul canale
Iris.
L’amato attore James
Caan è morto all’età di 82 anni, il 6 luglio 2022. A darne
notizia i suoi canali social ufficiali. La causa della morte
dell’artista non è stata confermata. La notizia della morte di Caan
è emersa quando il suo account ufficiale ha twittato quanto segue:
“È con grande tristezza che vi informiamo della morte di Jimmy
la sera del 6 luglio. La famiglia apprezza lo sfogo di amore e le
sentite condoglianze e vi chiede di continuare a rispettare la loro
privacy in questo momento difficile”.
James Caan è stato
tra le più importanti presenze sul grande schermo della sua
generazione e la sua inclinazione a interpretare personaggi
carismatici gli è valso ruoli classici come Sonny Corleone in
Il Padrino e Frank in Strade
violente. Tuttavia, è stato in grado di interpretare una
vasta gamma di ruoli, e la sua memorabile interpretazione dello
scrittore ferito Paul Sheldon al fianco della fan squilibrata di
Kathy Bates/Annie Wilkes in Misery non
deve morire è un esempio eccellente delle sue
sfumature.
Dei suoi 5 figli, Scott Caan ha
seguito le orme del padre, e anche se ha partecipato a diversi film
famosi, su tutti la saga di Ocean, certamente non ha ancora
eguagliato il successo e la bravura del padre.
I Marvel Studios hanno in serbo alcuni piani
diabolici per Echo,
la prossima serie Disney+ attualmente in fase di riprese
ad Atlanta.
Vincent D’Onofrio e
Charlie Cox, che hanno interpretato rispettivamente i
personaggi classici della Marvel Comics Daredevil e Kingpin, si sono
uniti alla serie, che vede come protagonista Alaqua Cox, che ha
esordito in Hawkeye,
nel ruolo di Maya Lopez.
In esclusiva su Disney+ nel 2023, il racconto
delle origini di Echo ritrova
Maya Lopez, la cui condotta spietata a New York la segue anche
nella sua città natale. La ragazza deve affrontare il suo passato,
ricollegarsi alle sue radici native americane e riscoprire il
significato di famiglia e comunità se vuole sperare di riuscire ad
andare avanti. Echo è interpretata anche da Chaske Spencer
(Wild Indian, The English), Tantoo Cardinal
(Killers of the Flower Moon,
Stumptown), Devery Jacobs (Reservation Dogs di
FX, American Gods) e Cody Lightning (Hey,
Viktor!), con Graham Greene (I segreti diWind
River, Longmire) e Zahn McClarnon (Dark
Winds, Reservation Dogs).
Gli episodi della serie sono
diretti da Sydney Freeland (Navajo) e Catriona McKenzie
(Gunaikurnai). I produttori esecutivi sono Kevin Feige, Louis
D’Esposito, Victoria Alonso, Brad Winderbaum, Stephen Broussard,
Richie Palmer, Marion Dayre e Jason Gavin (Blackfeet). I
co-produttori esecutivi invece sono Amy Rardin, Sydney Freeland,
Christina King (Seminole) e Jennifer Booth.
A quasi trent’anni dall’uscita di
Clerks e quindici anni dopo il sequel, tornano sul
grande schermo Dante Hicks (Brian
O’Halloran), Randal Graves (Jeff
Anderson) e il Quick Stop. Pare che Clerks 3 riporterà in vita non solo i
personaggi, ma anche l’umorismo
e la comicità meta-immaginari tipici della View
Askewniverse.
Nel 1994, l’uscita di
Clerks ha costituito un passo importante per il
cinema indipendente americano: il lungometraggio, girato in bianco
e nero e con un budget di nemmeno 30 mila dollari, ha lanciato
attori comici e inaugurato la casa produttrice di Smith alla grande. Il film ha sfondato al box
office, con un guadagno di 3 milioni di dollari. E il sequel del
2006 non è stato da meno.
Visto il successo dei primi due
film, nel 2012 Kevin Smith ha iniziato a pensare ad un
terzo capitolo, prima parlando di un
musical a Broadway, poi di un film crowfunding. La lavorazione
è stata lunga ma, dieci anni dopo, Clerks
3 è diventato realtà: finalmente abbiamo un trailer e
una data d’uscita. Nonostante sia passato parecchio tempo, i fan
sono ansiosi di rivedere gli sketch comici tra Dante e
Randal.
Clerks 3: il
cast
Non che avessimo dubbi, ma
è stato confermato che Brian O’Halloran e Jeff
Anderson, interpreti dei protagonisti Dante
Hicks e Randal Graves nei precedenti capitoli, ci
saranno anche in Clerks 3. Accanto a loro,
torneranno anche Jason
Mewes nei panni di Jay e anche il regista Kevin Smith riprenderà il ruolo
di Silent
Bob. Non mancheranno
Veronica (Marilyn Ghigliotti),
Becky (Rosario
Dawson) e Elias (Trevor
Fehrman).
InClerks
3Randall e Dante,
divenuti proprietari del Quick Stop nel capitolo
precedente, decidono di realizzare un film sulla loro vita. L’idea
nasce da Randal che, sopravvissuto ad un attacco di cuore,
vuole lasciare traccia della sua esistenza in qualche modo. La
trama è parzialmente autobiografica: nel 2018 il
regista Smith
ha avuto un infarto e ha voluto includere questa sua esperienza in
un film meta-cinematografico.
La data d’uscita di Clerks
3
Clerks 3 verrà
distribuito nelle sale dalla Lionsgate
il 13 settembre 2022. Per ora abbiamo solo la data
d’uscita per gli Stati Uniti. Inizialmente, il film doveva essere
presentato in anteprima nel luglio 2022, ma, come
sta accadendo alla maggior parte dei progetti di Hollywood in
questo periodo, anche il lungometraggio di Smith è
stato ritardato. Attualmente, non sono stati annunciati dettagli
per l’uscita in Italia o per una versione in streaming o DVD.
Il trailer di Clerks
3
Il
primo trailer di Clerks 3 è stato pubblicato
da Kevin Smith nella giornata di ieri (6 luglio).
Il video mostra la ricreazione di diverse scene iconiche dei due
Clerks precedenti, memorabile lo sketch
dell’hockey sul tetto. Il primo teaser sembra davvero promettente:
speriamo che Clerks 3 sarà in grado di riportare
in vita la magia e l’ironia dei primi due film.
Formatosi come sceneggiatore,
Brett Goldstein è oggi anche un promettente
attore, attivo per lo più in televisione ma pronto al salto anche
sul grande schermo. Gli sono bastati infatti pochi anni per
affermarsi come una delle voci più brillanti e interessanti di
Hollywood, ed oggi è tanto popolare quanto richiesto. Tra progetti
attualmente in lavorazione e altri previsti per l’imminente futuro,
Goldstein ha tutta l’aria di essere un volto da non dimenticare,
che da qui in avanti guadagnerà sempre più attenzioni e
popolarità.
Ecco 10 cose che non sai di Brett
Goldstein.
Brett Goldstein: i suoi film e le
serie TV
1. È noto per i suoi ruoli
in televisione. L’attore è noto principalmente per i suoi
ruoli in televisione. Egli ha iniziato ricoprendo alcuni piccoli
ruoli in serie come Metropolitan Police (2009), Love
Matters (2013) e Storie in scena (2014). Ha ottenuto
una prima popolarità grazie alla serie Derek (2012), con
Ricky Gervais,
per poi distinguersi in Undercover (2015), Hoff the
Reecord (2015-2016), Drifters (2014-2016) e
Uncle (2014-2017). La definitiva consacrazione arriva poi
grazie a Ted Lasso (2020-in
corso), dove recita accanto a Jason
Sudeikis.
2. Ha recitato anche per il
cinema. Nel corso della sua carriera Goldstein ha avuto
modo di recitare anche in alcuni film per il cinema, anche se
si tratta di titoli per lo più indipendenti e che non hanno avuto
una considerevole distribuzione internazionale. Tra i suoi
lungometraggi si ricordano Un estate per morire (2005),
The Comedian (2012), The Knot (2012),
Everyone’s Goingo to Die (2013), The Hooligan
Factory (2014), SuperBob (2015) e Wild Honey
Pie! (2018).
3. È anche sceneggiatore e
produttore. Oltre ad occuparsi di recitazione, Goldstein
ha dimostrato negli anni di essere interessato anche ad altri
aspetti della produzione cinematografica e televisiva. Egli ha
infatti ricoperto con successo anche il ruolo di sceneggiatore,
partecipando alla scrittura di serie come Ronna & Beverly
(2012), Hoff the Record (2015-2016),
Soulmates (2020), Ted Lasso (2020-in corso) e
Shrinking (2022). Ha poi sceneggiato anche i film Un
estate per morire (2005) e The Nan Movie (2022). Come
produttore si è invece occupato delle serie Soulmates e
Ted Lasso.
Brett Goldstein in Doctor Who
4. Ha recitato in un
episodio della celebre serie. Poco prima di diventare
l’attore noto che è oggi, Goldstein ha avuto l’occasione nel 2018
di recitare in un episodio della serie Doctor Who. Si tratta del quinto
dell’undicesima stagione, dal titolo The Tsuranga
Conundrum. Qui l’attore interpreta Astos, il medico di bordo
della Tsuranga. Il ruolo ha contribuito a rendere Goldstein
maggiormente popolare presso il grande pubblico, permettendogli
anche di dimostrare le sue doti da attore.
Brett Goldstein in Thor
5. Ha un cameo nel nuovo
film Marvel. In sala dal 6
luglio, Thor: Love and Thunder è il
quarto film dedicato al dio del tuono, qui alle prese con il
temibile Gorr il macellatore di dei. Nel film, a sorpresa, compare
con un cameo anche Goldstein. L’attore è infatti protagonista di
una delle due scene dopo i titoli di coda, dove compare nel ruolo
del semidio Ercole. Tale breve presenza lascia immaginare che il
personaggio, e l’attore, possano comparire in futuro in modo più
esteso nel MCU.
Brett Goldstein in Ted Lasso
6. Ha scritto alcuni episodi
della serie. Noto come sceneggiatore, Goldstein era stato
inizialmente chiamato a partecipare alla scrittura della serie
Ted Lasso. Scrivere per lo show ha poi portato Goldstein a
essere scelto per il personaggio del vecchio calciatore Roy Kent.
Rimasto affascinato dal personaggio, Goldstein ha infatti voluto
partecipare al casting per questo, finendo con l’ottenere la parte
che oggi lo ha reso celebre.
7. Ha vinto un importante
premio. La serie Ted Lasso rappresenta un vero e
proprio punto di svolta nella carriera dell’attore. Oltre ad essere
stato lo sceneggiatore di alcuni episodi, Goldstein è anche
interprete nel ruolo di Roy Kent. Proprio grazie
all’interpretazione di questo personaggio egli ha ottenuto alcuni
importanti riconoscimenti. Il più prestigioso tra tutti è però
certamente l’Emmy vinto come miglior attore non protagonista nel
2021.
Brett Goldstein è su Instagram
8. Ha un account
personale. L’attore è presente sul social network
Instagram con un proprio account verificato, seguito ad oggi
da 492 mila persone. In questo, dove Goldstein ha ad oggi
pubblicato olre 700 post, si possono ritrovare immagini di diverso
tipo, da quelle promozionali del lavoro dell’attore ad altre
relative ai suoi momenti di svago lontani dai riflettori.
Seguendolo si può dunque rimanere aggiornati su tutte le sue
attività.
Brett Goldstein: chi è sua moglie
9. Non è sposato.
Goldstein si è sempre dimostrato intenzionato a mantenere il
maggior riserbo possibile sulla propria vita privata. Molto poco si
sa infatti di lui al di fuori delle scene. Più volte, ad esempio, i
fan si sono chiesti se sia sposato o meno. Ciò che si sa riguardo
la sua vita sentimentale è che attualmente l’attore non è sposato,
ma è impegnato in una relazione con Beth Rylance,
una comica britannica, che Goldstein ha anche ringraziato durante
il suo discorso mentre riceveva il premio Emmy.
Brett Goldstein: età ed altezza
10. Brett Goldstein è nato
il 17 luglio del 1980 a Londra, Inghilterra. L’attore è
alto complessivamente 1.80 metri.
Elliot Page di The Umbrella Academy potrebbe
presto dover aggiungere un altro personaggio a fumetti al suo
curriculum, dal momento che i fan chiedono a gran voce che il ruolo
di The
Flash vada a lui, invece che a
Ezra Miller.
L’attore, che attualmente possiamo
vedere nei panni di Viktor Hargreeves nella terza stagione di
The Umbrella Academy su Netflix, è diventato l’ultimo attore in cima alla
lista dei fan cast di Barry Allen/The
Flash nel DC
Extended Universe. A seguito delle continue polemiche che
circondano l’attuale Flash Ezra Miller, i fan
della DC hanno espresso il loro sostegno a Page, credendo che possa
essere il sostituto perfetto per Barry Allen del DCEU. Miller è
apparso per la prima volta nei panni di Barry Allen/The Flash in
Batman v Superman: Dawn of Justice
del 2016 e, secondo quanto riferito,
non dovrebbe tornare per futuri progetti DCEU
“indipendentemente dal fatto che ci siano più accuse o meno”.
Elliot Page non è estraneo a interpretare
ruoli nei fumetti. L’attore ha precedentemente interpretato Kitty
Pryde in X-Men: Conflitto Finale (2006) e
X-Men: Giorni di un Futuro Passato (2014). Kitty
Pryde è stata uno dei personaggi principali in Conflitto
Finale, ma ha avuto solo un ruolo di supporto in
Giorni di un Futuro Passato. Prima del casting di
Page, Kitty Pryde era stata interpretata da Sumela Kay e Katie
Stuart in brevi cameo rispettivamente in X-Men (2000) e X2
(2003).
Dal 2019 recita in The
Umbrella Academy, basato sull’omonima serie di fumetti di
Dark Horse creata dallo scrittore Gerard Way e
dall’artista Gabriel Bá. Inoltre, nel 2010, ha
partecipato a un film di supereroi sui generis,
Super, diretto da James
Gunn.
Il film
The Flash
The
Flash arriverà finalmente nelle sale il 23 giugno
2023. Il film vede
Ezra Miller riprendere il ruolo di Barry Allen da
Justice League e sarà affiancato da
Sasha Callie nei panni di Supergirl e Michael Keaton nel suo grande ritorno nei
panni di Batman, 31 anni dopo la sua ultima apparizione in
Batman Il Ritorno.
Tutto quello che c’è da sapere su
The Flash con Ezra Miller
Confermata anche la presenza
di Michael
Keaton e Ben
Affleck, che torneranno entrambi a vestire i panni di
Batman. Kiersey Clemons tornerà nei
panni di Irish West dopo essere apparsa in Zack
Snyder’s Justice League (il personaggio era stato
tagliato dalla versione theatrical). Nel cast ci saranno anche
l’attrice spagnola Maribel Verdú (Il
labirinto del fauno), che interpreterà Nora Allen (la
madre di Barry) e l’attrice statunitense Sasha
Calle(Febbre d’amore) che interpreterà
Supergirl.
A Ciné
Giornate Professionali del Cinema di Riccione, Eagle
Pictures ha presentato il suo ricco listino per la seconda
parte del 2022. La selezione prevede gli horror Smile e Scream 6, i franchise
come Mission Impossible, Transformers e Creed, arrivato al terzo capitolo questa volta
diretto da Michael B. Jordan, ma anche i nuovi
film di registi molto amati come Tremila anni di attesa di George
Miller e Babylon di Damien Chazelle,
e la commedia, con Da Grandi, il nuovo film di
Fausto Brizzi. Trai titoli che destano maggiore
curiosità c’è anche Dampyr, il primo cinecomic italiano, opera
prima di Riccardo Chemello. Di seguito l’elenco
dei film proposti che vedremo entro i prossimi sei mesi.
Mentre Thor: Love and Thunder
(qui la recensione) ha iniziato
la sua corsa nelle sale cinematografiche italiane, dove è
disponibile da 6 luglio, l’attrice premio Oscar
Natalie
Portman, che nel film interpreta Jane
Foster alias Mighty Thor, arriva a Roma
per presentare la pellicola e raccontare la sua esperienza sul set
di essa. Per l’attrice questo quarto capitolo di Thor
segna un ritorno nel Marvel Cinematic Universe, avendo
lei già precedentemente interpretato Jane nei primi due film
dedicati al dio del tuono. Dopo quei titoli, la separazione tra la
Portman e la Marvel sembrava definitiva, ma
grazie all’intervento del regista Taika Waititi
l’attrice ha accettato di assumere i ruoli della supereroina.
È così che in questo nuovo capitolo
la Portman diventa Mighty Thor, dotata di poteri immensi e capace
di sollevare il mitico Mjolnir, il martello di Thor (ChrisHemsworth). Proprio insieme a quest’ultimo,
che intanto vive una profonda crisi personale, la nuova supereroina
affronterà un assassino galattico conosciuto come Gorr il
Macellatore di Dei (Christian
Bale), che cerca l’estinzione degli dei. Per
combattere la minaccia, Thor si affida all’aiuto di Re Valchiria
(Tessa
Thompson), Korg (Taika Waititi).
Insieme intraprendono dunque una sconvolgente avventura cosmica per
scoprire il mistero della vendetta del Macellatore di Dei e
fermarlo prima che sia troppo tardi.
Natalie Portman è di nuovo Jane Foster
La conferenza stampa interamente
dedicata a lei, si apre con una prima considerazione dell’attrice
sul lavoro svolto insieme a Waititi, regista del film. “Il
poter lavorare con Taika è stato uno dei motivi che mi ha spinto ad
accettare il film. Lui è così creativo, ha saputo tirar fuori da
tutti noi tanta spontaneità, ricordandoci di affrontare la vita con
leggerezza, specialmente in questi momenti difficili”. “Di norma
– continua Portman – mi piace arrivare sul set preparata,
sapendo cosa mi aspetta. Taika invece ci ha chiesto di dimenticare
ogni cosa, di improvvisare quanto più possibile, il che mi ha
agitato non poco. Ma alla fine si tratta di riscoprire il senso di
essere attori, ovvero quella possibilità di giocare e fare
dell’immaginazione il proprio punto di forza”.
“Il film ci ha richiesto sfide
notevoli, – racconta poi l’attrice – specialmente perché
mescola dramma e commedia. Recitare in un dramma può essere molto
gratificante, ma anche le commedie sono magnifiche. Personalmente
cerco sempre di apportare spontaneità nei ruoli drammatici e
profondità in quelli comici. Jane vive questa dualità, tra
leggerezza e consapevolezza dei propri drammi. Ha sia un animo
umano che un animo divino. Normalmente interpretare un personaggio
duro, invincibile, mi spaventa, perché trovo faticoso calarmi nei
suoi panni. Con Jane ciò però non è successo, perché lei è anche
profondamente umana, ricca di paure e debolezze che trova però la
forza di superare ogni cosa.
Continuando a parlare del suo
personaggio, l’attrice afferma poi che “all’inizio di questo
film Jane sta affrontando una cosa molto spaventosa, difficile da
controllare. È una donna che sta cercando un nuovo senso alla sua
vita, è in cerca di amore, e seguendo il suo istinto in questa
ricerca approderà a qualcosa di nuovo e meraviglioso. Poter
interpretare nuovamente Jane è stato entusiasmante. Il suo arco
narrativo è magnifico e credo che abbia rappresentato un vero e
proprio punto di svolta, anche solo per l’essere una donna
scienziata che è divenuta un modello per molti. Quando poi è
diventata una supereroina il suo valore è cresciuto ancora. In più
trovo rivoluzionario che la Marvel e Taika abbiano affidato
questo ruolo ad un’attrice mamma, ebrea, quarantenne. Non è una
cosa che capita tutti i giorni, purtroppo.
Natalie Portman, tra l’importanza
dell’inclusività e i piani per il futuro
Interrogata sul tema delle
supereroine al cinema, Portman non ha dubbi: “dovrebbero
essercene molte di più, ma sono stati comunque fatti progressi
importanti. Trovo fondamentale che tutti possano immedesimarsi in
un supereroe e non dovremmo più sorprenderci che una donna possa
essere un supereroe, dovrebbe essere la norma. Quando io ero
bambina c’era solamente un riferimento possibile, oggi invece ce ne
sono molti di più e sono lieta di poter contribuire a questo
cambiamento”.
Oltre al suo impegno con il film
Marvel, l’attrice sta attualmente
vivendo un periodo ricco di progetti, che la vedono impegnata non
solo in qualità di interprete. “Ho diverse idee sulle sfide
future che voglio intraprendere nella mia carriera. Mi sento ad un
punto dove ho voglia di sperimentare cose nuove, utilizzando la mia
voce in modi nuovi. Attualmente, ad esempio, sto producendo una
serie per Apple+, mentre in futuro dirigerò sicuramente un altro
film. Voglio mettermi in gioco su più fronti, insomma, rimanendo
fedele al mio interesse per le storie femminili. Scrittrici come
Natalia Ginzburg ed Elena Ferrante sono una grande fonte di
ispirazione ariguardo”.
E per Mighty Thor quale futuro
dobbiamo aspettarci? “Sarò sincera, – risponde l’attrice
all’immancabile domanda – non ne ho la più pallida idea. Non
sono al corrente dei piani futuri della Marvel, tanto che quando durante la
prima proiezione del film ho visto quella cosa, che non dirò per
non fare spoiler, sul finale, sono rimasta scioccata anche io. E
come me anche Taika e gli altri attori non ne sapevano nulla. Con
la Marvel tutto è possibile, quindi
quale sarà il futuro di Jane lo scopriremo prima o poi.”
Arriva oggi in sala, distribuito da
Universal Pictures, Non Sarai Sola, il film diretto da
Goran Stolevski con Klimoska,
Anamaria Marinca, Noomi Rapace, Alice Englert, Carloto Cotta, Félix
Maritaud e Arta Dobroshi.
Per secoli, le montagne macedoni
hanno nascosto paurosi segreti soprannaturali,
inclusa l’esistenza della “Vecchia Zitella Maria”
(Anamaria Marinca), una strega incattivita la
cui terribile storia terrorizza i bambini da 200 anni. Maria
desidera ardentemente una figlia che le tenga compagnia. Tenta di
rapire una contadina appena nata, Nevena (Sara
Klimoska), costringendo la madre disperata della
bambina a fare un patto terrificante: se alla madre è permesso
di crescere la sua bambina, permetterà a Maria di prendere Nevena
quando compirà 16 anni. Maria marchia la ragazza per suggellare
l’accordo, rendendola muta.
Al 16° compleanno di Nevena, Maria
ritorna e trasforma la ragazza in una strega. Ma la maternità
non è fatta per Maria, e alla fine abbandona Nevena dopo averle
insegnato come assumere la forma di qualsiasi creatura che uccide.
Abbandonata, la solitudine e la curiosità di Nevena per il mondo
circostante la portano in un villaggio vicino. Quando uccide
accidentalmente una contadina, Bosilka (Noomi
Rapace), prende il posto della donna nel villaggio. La
vita è brutale e imprevedibile ma stranamente appagante per Nevena,
finché non viene aggredita e uccide l’aggressore. Dopo aver
abbandonato il suo corpo, seduce e uccide un bel giovane di nome
Boris (Carloto Cotta), godendosi le libertà che le
offre la vita nel corpo di lui.
Quando una bambina di 10 anni viene
gravemente ferita, Nevena coglie l’occasione per ricominciare
da capo. Come Biliana, vive l’infanzia felice che le è stata
negata. Quando raggiunge la giovane età, Biliana
(Alice Englert) sposa Yovan (Félix
Maritaud), un bel giovane del suo villaggio, e subito
rimane incinta.
Ma l’improvviso ritorno di Maria
porterà Nevena a fare una sua scelta molto difficile. Il
film d’esordio del regista vincitore del Premio Sundance Goran
Stolevski, Non Sarai Sola è una storia inquietante, poetica e
soprannaturale che si trasforma in una storia umana, intrisa di
rituali e tradizioni macedoni. Non Sarai Sola è scritto e diretto
da Goran Stolevski (Would You Look at Her). Il
film è prodotto da Kristina Ceyton (The Babadook, The Nightingale)
e Samantha Jennings (Buoyancy, Good Madam). Nel cast troviamo
Klimoska (Would You Look at Her, Willow), Anamaria Marinca (4
Months, 3 Weeks, and 2 Days, “Sex Traffic”), Noomi Rapace (The Girl with the Dragon Tattoo,
Prometheus), Alice Englert (Beautiful Creatures,
“Top of the Lake”), Carloto Cotta (Tabu, Diamantino), Félix
Maritaud (BPM (Beats Per Minute), Sauvage / Wild) e Arta Dobroshi
(Lorna’s Silence, “Gangs of London”).
Il direttore della fotografia è
Matthew Chuang (The Mandela Effect, Blue Bayou). La scenografa è
Bethany Ryan (“High Life”, Buoyancy). Il film è montato da Luca
Cappelli (Ruin, Acute Misfortune). La truccatrice è Dusica
Vuksanovic (“Black Sun”, “The Outpost”).
ATTENZIONE –
L’ARTICOLO CONTIENE SPOILER SU THOR: LOVE AND
THUNDER
Thor: Love and Thunder è attualmente il film
più stravagante del MCU, e il
fatto di poter contare su un cast di personaggi ricco di attori di
talento aiuta sicuramente. Taika Waititi torna a
dirigere il suo secondo film del MCU
dopo il successo di Thor: Ragnarok del 2017. Con lui, tornano
tanti altri volti noti, insieme ad altri nuovissimi, tutti in grado
di portare la giusta dose di comicità e drammaticità nella sentita
avventura di Thor: Love and
Thunder.
Il cast completo di Thor: Love and
Thunder
Ecco l’elenco completo del cast del film
(SPOILER)
Naturalmente, la stella più
brillante di Thor: Love and Thunder è Chris Hemsworth nei panni dell’eroe titolare.
Il Dio del Tuono è in viaggio alla scoperta di se
stesso, ma deve rimettersi l’eroico mantello quando
Gorr, il Macellatore di Dei,
minaccia di distruggere tutto ciò che ama. Lungo la strada, ritrova
la sua ex, la dottoressa Jane Foster e,ancora una
volta, scocca la scintilla.
Chris Hemsworth è
probabilmente uno degli attori più conosciuti al mondo grazie al
suo ruolo di Thor nel MCU.
Più recentemente, è stato visto in Spiderhead e Extraction di
Netflix. Attualmente è impegnato nelle
riprese del prequel di Mad Max: Fury Road,
Furiosa.
Natalie Portman nei panni della
dottoressa Jane Foster/Mighty Thor
In Thor: Love and Thunder, la dottoressa Jane Foster riappare nella vita dell’eroe in
maniera totalmente inaspettata. Quando si incontrano, Thor si rende
conto che non è solo Jane Foster chi ha davanti, bensì
Mighty Thor in carne ed ossa, che brandisce un
Mjölnir magicamente riparato. Mentre si riuniscono per salvare
Asgard, i loro sentimenti reciproci iniziano a riaccendersi.
Natalie Portman è
una delle attrici più illustri di Hollywood. Come Hemsworth, è nota
al pubblico per il ruolo della dottoressa Jane
Foster nel MCU,
ma anche per aver interpretato la regina Padmé
Amidala nei prequel di Star
Wars. Gli spettatori la riconosceranno anche per la
sua interpretazione premiata con l’Oscar in Il cigno nero e nel tortuoso sci-fi Annihilation. Attualmente sta girando la
miniserie Lady in the Lake.
Tessa Thompson nel ruolo di Re
Valchiria
Quando
Thor torna ad Asgard in Thor: Love and Thunder, si rende conto che
Re Valchiria ha trasformato la città in un luogo
pacifico nonché destinazione turistica in piena espansione.
Tuttavia, è chiaro che è annoiata dal suo ruolo burocratico e
desidera tornare a cavalcare in battaglia: la sua occasione arriva
quando Gorr arriva a sconvolgere l’atmosfera di pace di Nuova
Asgard.
Oltre che per il suo ruolo di
Valchiria nel MCU, molti
riconosceranno Tessa Thompson anche per quello di
Bianca nei film di Creed e di
Charlotte Hale in Westworld della
HBO. La Thompson ha poi ricevuto molti riconoscimenti per il suo
contributo in film come Passing, Little Woods,
Sorry to Bother You e Annihilation con la
Portman.
Taika Waititi come Korg
Oltre a dirigere Thor: Love and Thunder, Taika Waititi torna a prestare la voce a
Korg, la fedele anche se un po’ sprovveduta spalla
di Thor. In questo film, tuttavia, Korg funge
anche da cronista delle gesta di Thor: documenta le avventure del
Dio del Tuono per diffondere la sua leggenda in lungo e in largo.
Se quello che dice sia del tutto accurato o meno, tuttavia, è
lasciato all’interpretazione.
Taika Waititi è
conosciuto come sceneggiatore, attore, regista e produttore. Di
recente, ha interpretato Barbanera nel film
campione d’incassi Our Flag Means Death e, poco
prima, il cattivo di Free Guy. Nel 2020 ha vinto un Oscar per il
suo grandioso film Jojo Rabbit, dove interpretava anche
Adolf Hitler. Il pubblico potrebbe inoltre
riconoscere la sua voce in The
Mandalorian, dove ha doppiato il robot assassino
IG-11. Naturalmente, la maggior parte degli
spettatori lo ha conosciuto per la prima volta grazie al suo ruolo
di Viago in What We Do in the
Shadows.
Christian Bale nei panni di Gorr,
il Macellatore di Dei
Christian
Bale interpreta il terrificante villain Gorr, uno dei cattivi più spaventosi di sempre
nel MCU e che
si guadagna meritatamente l’epiteto di “Macellatore di Dei” in
Thor: Love and Thunder. Un tempo Gorr era un
uomo normale su un pianeta devastato dalla carestia e dalla morte.
Quando le sue preghiere agli dei non vengono esaudite, Gorr è
spinto a intraprendere una missione di vendetta per uccidere gli
dei che sono così insensibili e indifferenti alle sofferenze di
coloro che dovrebbero proteggere.
Come la Portman, Christian
Bale recita da quando era giovane e il pubblico lo conosce
molto bene sopattutto grazie alla sua interpretazione di
Batman nella trilogia del Cavaliere Oscuro di Christopher
Nolan. Bale è noto anche per il suo impegno nel
ritrarre personaggi reali in biografie cupe e satiriche,
adattamenti di storie vere come American Hustle, Vice,
The Big Short e Ford vs Ferrari. Ha vinto il suo primo Oscar
(come miglior attore non protagonista) per
The Fighter. E, naturalmente, il pubblico lo conoscerà
anche per il ruolo iconico che ha dato il via alla fase più adulta
della sua carriera, quello di Patrick Bateman in
American Psycho.
Russell Crowe come Zeus
Russell
Crowe interpreta una versione di Zeus
in Thor: Love and Thunder molto diversa dalla
maggior parte delle divinità greche precedentemente rappresentate
su schermo. Piuttosto che essere un dio nel fiore degli anni e
assolutamente vendicativo, questo Zeus vuole solo passare il suo
tempo sull’Olimpo divertendosi e circondato dai festeggiamenti.
Naturalmente, il ruolo più celebre
di Russell Crowe è quello di Massimo Decimo
Meridio nel classico di Ridley Scott
Il Gladiatore, per il quale ha vinto un Oscar. Altri
progetti notevoli e amatissimi di Crowe sono L.A.
Confidential, Mystery,
Alaska, A Beautiful Mind, Les Misérables e Master and Commander:
– Sfida ai confini del mare. Gli spettatori lo
ricorderanno anche per il suo operato nell’altro grande franchise
di supereroi: ha infatti interpretato Jor-El,
padre di Superman, nel DCEU.
Inoltre, lo vedremo presto al lavoro nel suo terzo franchise di
supereroi: Crowe si è infatti unito a Kraven the
Hunter della Sony, le cui riprese sono attualmente in
corso.
Il cast di supporto di Thor: Love
and Thunder
Chris Pratt nei panni di Peter
Quill/Star-Lord – Peter Quill è a capo
degli strampalati Guardiani della Galassia,
ora con Thor al seguito. Il ruolo di spicco di Pratt è stato quello
di Andy Dwyer in Parks & Rec. Ha
poi recitato nella trilogia di Jurassic World e
nei film di The Lego Movie.
Dave Bautista nei panni di
Drax – Drax torna come simpatico
attaccabrighe dei Guardiani in Thor: Love and Thunder. Al di fuori del
MCU, Bautista è noto per i
ruoli in Dune, Army of the Dead, Riddick e
altri. Il prossimo film che lo vedrà protagonista sarà
Glass Onion: A Knives Out Mystery.
Karen Gillan come Nebula –
L’androide più arrabbiato di tutti ritorna anche in Love
and Thunder. Oltre che per il ruolo di Nebula, il pubblico
conoscerà la Gillan anche per il suo lavoro nei film
Jumanji, Oculus, The Big
Short e soprattutto per il suo amato ruolo di Amy
Pond in Doctor Who.
Pom Klementieff nel ruolo di
Mantis – In Thor: Love and Thunder ritorna anche
l’empatica-insettoide Mantis. Al di fuori del MCU,
il pubblico conoscerà l’attrice francese
Klementieff grazie a Diamanti Grezzi, Westworld e
Thunder Force. La vedremo anche nei prossimi due
capitoli della saga Mission: Impossible.
Vin Diesel nei
panni di Groot – L’adolescente Groot torna con i
Guardiani in Thor: Love and Thunder. Al di fuori del
MCU,
Vin Diesel è noto per aver interpretato Dominic
Toretto nella serie Fast & Furious,
Riddick nei film di The Chronicles of
Riddick e Xander Cage nella serie
xXx.
Sean Gunn nel ruolo di
Kraglin – Kraglin è ufficialmente un membro dei
Guardiani della Galassia, anche se ha l’abitudine di trovarsi una
nuova moglie su ogni pianeta che visitano. Gunn ha recentemente
recitato in The Suicide Squad del fratello
James
Gunn, dove ha interpretato Weasel. Il
pubblico televisivo lo riconoscerà sicuramente anche per il suo
ruolo di Kirk Gleason in Gilmore
Girls.
Kieron L. Dyer nel
ruolo di Axl – Axl è un ragazzo asgardiano con un
dono speciale con cui Thor stringe un legame in Thor: Love and Thunder. Prima di Thor, i due
ruoli di rilievo di Dyer sono stati Leroy Jenkins
in The Brilliant World of Tom Gates e la
partecipazione al film natalizio Jingle Jangle: Viaggio di
Natale.
Matt Damon come attore Loki –
Non potrebbe essere un film di Taika Waititi su
Thor senza il ritorno di un trio di attori, primo fra tutti
l’attore Loki. Gli spettatori conoscono bene Damon
per i suoi ruoli in The last duel, Ford vs
Ferrari, The Martian, Interstellar, i franchise di Jason
Bourne e Ocean’s Eleven, diversi film di
Kevin Smith e, naturalmente, Good Will Hunting.
Luke Hemsworth nel
ruolo dell’attore Thor – L’attore Thor,
eccessivamente drammatico, torna al fianco dell’attore Loki e ha
qualche idea sul suo ruolo. Quando non fa un cameo nei film del
fratello Thor, Hemsworth è noto per aver interpretato il
personaggio di Ashley Stubbs in
Westworld.
Sam Neill nel ruolo dell’attore
Odino – La morte di Odino in Thor: Ragnarok è ricreata in modo piuttosto
melodrammatico dall’attore Odino nel film. Neill è noto in tutto il
mondo per il ruolo del Dr. Alan Grant nella serie
Jurassic Park/World, mentre altri lo conoscono per
i ruoli televisivi del Cardinale Thomas Wolsey in
The Tudors e del Maggiore ChesterCampbell nelle prime due stagioni di Peaky
Blinders.
Melissa McCarthy nel ruolo
dell’Attrice Hela – L’Attrice Hela è una nuova
aggiunta alla compagnia teatrale di Asgard in Thor: Love and Thunder, e forse la più
drammatica finora. McCarthy è nota per il suo lavoro comico in
progetti come Ghostbusters, Spy,
The Heat e Bridesmaids – Le amiche della sposa, oltre che
per ruoli più drammatici come Nine Perfect Strangers. Prossimamente la
vedremo nel ruolo di Ursula nel remake live-action della
Disney La
sirenetta.
Già nel 2009,
Avatar durava ben 162 minuti, e non sorprende che
il regista James Cameron stia facendo tutto il
possibile per far sì che anche
Avatar: la via dell’acqua sia un film molto
lungo.
Nell’ultimo numero di Empire Magazine, il regista ha
chiarito che non gli importa se le persone non sono d’accordo con i
suoi piani per realizzare un sequel della durata di almeno tre ore.
“Non voglio che nessuno si lamenti della lunghezza quando si
siedono a guardare [la televisione] per otto ore”, dice.
“Posso quasi scrivere questa parte della recensione. ‘Il film
di tre ore agonizzante…'” “Datemi una fottuta pausa“,
ha continuato Cameron. “Ho visto i miei figli sedersi e
guardare cinque episodi di un’ora di seguito.”
In un certo senso è un punto di
vista giusto, anche se vale la pena ricordare che quando guardi
qualcosa in tv puoi mettere in pausa e andare in bagno o a fare uno
spuntino! Per coloro che non vogliono perdersi nulla, guardare un
film di tre ore può essere un po’ una seccatura… in particolare per
chi ha una vescica un po’ debole.
A questo, Cameron ha semplicemente
detto: “Ecco il grande cambio di paradigma sociale che deve
avvenire: va bene alzarsi e andare a fare pipì”. Se quindi
anche lui dice che può andare bene alzarsi durante il film per fare
pipì, vorrà dire che non ci dovrebbero essere problemi a perdersi
qualche minuto di
Avatar: la via dell’acqua.
Avatar: la via dell’acqua si svolge dentro e intorno
all’oceano. Sully (Sam
Worthington) e Neytiri (Zoe
Saldana) hanno dei figli. “Ovunque andiamo”, dice
Sully, “so una cosa, questa famiglia è la nostra fortezza”. Il
sequel sembra ancora più sbalorditivo nella sua grafica blu intenso
rispetto al film del 2009. Creature tutte nuove: vediamo i Na’vi su
pesci volanti, uccelli, creature che comunicano con una balena,
eppure in qualche modo divisi nonostante la loro affinità con la
natura: le persone aliene sono divise, combattono l’una contro
l’altra in una lotta tra pistole e frecce. È davvero un mondo
completamente nuovo che alza la posta in gioco del precedente film
3 volte vincitore di Oscar.
Avatar: la via dell’acqua debutterà il 14
dicembre 2022, seguito dal terzo capitolo il 20
dicembre 2024. Per il quarto e quinto capitolo, invece, si
dovrà attendere ancora qualche anno: 18 dicembre
2026 e 22 dicembre 2028.
Il cast della serie di film è
formato da
Kate Winslet, Edie Falco,
Michelle Yeoh,
Vin Diesel, insieme ad un gruppo di attori che
interpretano le nuove generazioni di Na’vi. Nei film torneranno
anche i protagonisti del primo film, ossia
Sam Worthington,
Zoe Saldana,
Stephen Lang,
Sigourney Weaver, Joel David Moore,
Dileep Rao e Matt Gerald.