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L’uomo d’acciaio: David S. Goyer parla di una nota assurda ricevuta da WB in merito al finale

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L’uomo d’acciaio venne accolto da recensioni generalmente positive quando uscì nel 2013, nonostante in seguito abbia generato numerosi dibattiti, soprattutto online, in merito all’elevato numero di morti nell’atto finale.

Tra gli aspetti sicuramente più apprezzati del film di Zack Snyder figurano le scene ambientate su Krypton. Il regista dedicò molto tempo all’esplorazione della distruzione del pianeta, dando al personaggio di Jor-El molto tempo sullo schermo e spiegando nel dettaglio cosa aveva portato Kal-El ad essere inviato sulla Terra.

La sceneggiatura de L’uomo d’acciaio è stata scritta da David S. Goyer e ora, in una lunga chiacchierata con The Hollywood Reporter, questi ha rivelato l’esistenza di una nota di sceneggiatura alquanto sconcertante che aveva ricevuto dalla Warner Bros.

“Una nota che ho ricevuto è stata su L’uomo d’acciaio, dove il finale prevede che Superman utilizzi il pod in cui è arrivato da bambino per abbattere la nave del generale Zod”, ha spiegato Goyer. “La nota che abbiamo ricevuto dallo studio diceva: ‘Devi cambiarlo’. Abbiamo chiesto perché. Hanno risposto: ‘Perché se Superman usa quel pod e viene distrutto mentre salva la città, come potrà mai fare ritorno a Krypton?’. C’è stata una lunga pausa… e alla fine abbiamo detto: ‘Krypton è esploso. Avete visto 30 minuti di esplosione!”

Secondo David S. Goyer, un sequel de L’uomo d’acciaio con Henry Cavill è possibile

Sempre nel corso della medesima intervista, David S. Goyer ha ammesso che, dal suo punto di vista, un sequel de L’uomo d’acciaio con Henry Cavill ancora una volta nei panni di Superman potrebbe accadere. Tuttavia, lo stesso ha ammesso di non avere idea di quali siano i piani della Warner Bros.

“Penso di sì. Non sono coinvolto in questo momento. Ho sentito le stesse voci che hanno sentito i fan, di più non so”, ha dichiarato Goyer. “Mi sono allontanano quasi del tutto da progetti basati sui fumetti che non riguardano Sandman, che in realtà non classifico come parte del normale universo DC.”

Spider-Man: No Way Home, alcuni cinema promuovono il film usando dei fan poster

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Spider-Man: No Way Home uscirà nelle sale di tutto il mondo il prossimo dicembre, ma a parte alcune immagini legate al merchandise, non abbiamo ancora visto nulla in merito al film. È chiaro che Sony e Marvel inizieranno a promuovere il film quando lo riterranno opportuno, ma pare che i fan non siano gli unici ad essere impazienti di vedere qualcosa di ufficiale in merito all’attesissimo cinecomic.

Com’è possibile vedere grazie al tweet di seguito, alcuni cinema hanno iniziato a utilizzare dei poster fan-made per promuovere l’uscita di No Way Home nelle sale. Ovviamente, le grandi catene non sarebbero autorizzate a promuovere un film attraverso materiale non ufficiale, ma sembra proprio che alcuni cinema più piccoli siano stanchi di aspettare, dal momento che ormai mancano solo cinque mesi all’arrivo del film.

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Cosa sappiamo di Spider-Man: No Way Home?

Le riprese di Spider-Man: No Way Home si sono svolte ad Atlanta. Nel film vedremo Tom HollandZendaya, Jacob Batalon, Tony Revolori Marisa Tomei tornare nei loro personaggi del francise. Inoltre, il film vedrà, trai suoi interpreti, anche Benedict Cumberbatch nei panni di Doctor Strange, che poi vedremo in Doctor Strange in the Multiverse of Madness, diretto da Sam RaimiJamie Foxx che tornerà a vestire i panni di Electro, come in The Amazing Spider-Man 2, e infine Alfred Molina, che sarà di nuovo Doctor Octopus di Spiderman 2.

Il film è diretto da Jon Watts (già regista di Homecoming e Far From Home) e prodotto da Kevin Feige per i Marvel Studios e da Amy Pascal per la Pascal Production. Il film arriverà nelle sale americane il 17 dicembre 2021.

James Gunn sui film di supereroi: “Devono cambiare per continuare a essere rilevanti”

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James Gunn sembra essere molto preoccupato per il futuro dei cinecomics. Dopo aver dichiarato esplicitamente di ritenere la maggior parte dei film di supereroi prodotti oggi “noiosi”, il regista e sceneggiatore dell’atteso The Suicide Squad è tornato a parlare della questione, specificando che il genere, per poter continuare ad essere “rilevante”, deve necessariamente cambiare, evolversi.

Mentre sale l’attesa per l’arrivo nelle sale dell’ultima fatica del papà dei Guardiani della Galassia, Gunn ha parlato con Irish Times delle sue idee in merito al futuro dei cinecomics, ritenendo preoccupante lo stato attuale in cui riversa il genere oggi. “Sappiamo come sono andati i film sui cowboy e come sono andati i film di guerra”, ha esordito il regista. “Non lo so… non penso che si debba per forza essere dei geni per capire che c’è una sorta di ciclo per quel genere di film e che l’unica speranza per il futuro dei fumetti e dei cincomics è quella di evolversi.”

“I film di supereroi, oggi, sono davvero stupidi”, ha continuato Gunn. “E in questo momento, almeno per me, sono quasi tutti noiosi. All’inizio li ho amati. Ero davvero entusiasta quando hanno iniziato a realizzarli. Quando vidi il primo Superman da bambino rimasi sbalordito dagli effetti visivi. Amo ancora oggi quel film, anche se… lo so, c’è un tizio che vola con dei cavi e un blue screen con degli effetti visivi ormai superati. Quando è uscito il primo Iron Man, rimasi completamente travolto dal film. Erano stati in grado di farmi vedere un tizio che volava che sembrava davvero un tizio che volava. Ed è stata una cosa bella da fare. Ma se i film non cambiano, diventerà davvero tutto, tutto estremamente noioso.”

Il cast ufficiale di The Suicide Squad comprende i veterani Margot Robbie (Harley Quinn), Viola Davis (Amanda Waller), Joel Kinnaman (Rick Flag) e Jai Courtney (Captain Boomerang), insieme alle new entry Idris ElbaMichael RookerNathan FillionTaika WaititiJohn CenaPeter Capaldi, Sean Gunn, David Dastmalchian Storm Reid. Nel film reciteranno anche Pete Davidson, Juan Diego Botto, Joaquin Cosio, Flula Borg, Tinashe Kajese, Jennifer Holland, Julio Ruiz, Alice Braga, Steve Agee e Daniela Melchior.

“Benvenuti all’inferno, ossia a Belle Reve, la prigione con il più alto tasso di mortalità negli Stati Uniti d’America. Qui sono confinati i peggiori supercriminali, disposti a tutto pur di evadere, anche unirsi all’oscura e super segreta missione della Task Force X. L’incarico del giorno? Metti insieme una serie di truffatori (tra cui Bloodsport, Peacemaker, Captain Boomerang, Ratcatcher 2, Savant, King Shark, Blackguard, Javelin e la psicopatica preferita di tutti, Harley Quinn). Armali pesantemente e abbandonali sulla remota isola di Corto Maltese infusa dal nemico. Mettili alla prova grazie ad una giungla brulicante di avversari militanti e forze di guerriglia ad ogni angolo. La squadra è impegnata in una ‘search and destroy’ guidata dal colonnello Rick Flag, mentre i tecnici del governo di Amanda Waller seguono ogni loro movimento grazie a dei sistemi impiantati nelle loro orecchie. Come sempre… una sola mossa falsa e chiunque può morire (per mano degli avversari, di un compagno di squadra o della stessa Waller).”

Il cavaliere oscuro: secondo David S. Goyer, WB puntava a un universo condiviso

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I film che compongono la trilogia de Il cavaliere oscuro di Christopher Nolan sono universalmente riconosciuti come i migliori film di supereroi mai realizzati. Ora, in base a quanto rivelato dallo sceneggiatore David S. Goyer, è emerso che la Warner Bros. voleva che la trilogia rappresentasse l’inizio di un vero e proprio universo condiviso, che sarebbe poi nato solo con l’uscita de L’uomo d’acciaio di Zack Snyder.

In effetti, prima dell’esplosione del MCU, gli universi cinematografici condivisi non erano l’obiettivo principale degli studi cinematografici, né tantomeno degli stessi franchise. Proprio per questo, quando la trilogia di Nolan è arrivata sul grande schermo, l’approccio radicato del regista al genere non avrebbe potuto garantire un universo condiviso come lo intendiamo oggi: in sostanza, l’idea di un universo condiviso non sarebbe stata un “gioco da ragazzi” come potrebbe, invece, apparire oggi.

Tuttavia, la Warner Bros. avrebbe voluto comunque provarci, come rivelato di recente da Goyer in un’intervista con The Hollywood Reporter. Lo sceneggiatore della trilogia de Il cavaliere oscuro ha rivelato che lui e Nolan non hanno mai puntato alla creazione di universo cinematografico condiviso come il moderno DCEU, ma la Warner aveva comunque cercato di spingere verso quell’idea. Goyer ha in seguito lavorato ai primissimi titoli che hanno poi contribuito alla nascita del DCEU, scrivendo sia L’uomo d’acciaio che Batman v Superman: Dawn of Justice.

“Chris ha sempre voluto mantenere i film de Il cavaliere oscuro come un’entità separata”, ha spiegato Goyer. “Tuttavia, lo studio aveva cercato di trascinarlo, comprensibilmente, nella creazione di un intero universo DC espanso. Chris è stato poi uno dei produttori de L’uomo d’acciaio, ed è allettante pensare che fossero collegati, ma in realtà non lo erano. Forse, retroattivamente, qualcuno potrebbe ancora farlo.”

Elodie esordisce al cinema con Pippo Mezzapesa

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Elodie esordisce al cinema con Pippo Mezzapesa

Elodie esordirà al cinema come protagonista del nuovo film di Pippo Mezzapesa, Ti mangio il cuore, tratto dall’omonimo romanzo-inchiesta, firmato da Carlo Bonini e Giuliano Foschini. Il film è scritto dal regista con Antonella Gaeta e Davide Serino e prodotto da Indigo Film con Rai Cinema. Le riprese inizieranno in autunno.

Elodie è forza, istinto, bellezza. Quello che cercavo per un personaggio all’incrocio bruciante dei sentimenti. Sono felice che cominci con me questo nuovo percorso.
Pippo Mezzapesa

Quest’esperienza significa abbattere un altro muro e darmi la possibilità di scoprire un mondo per me ancora inesplorato, crescere, conoscermi meglio e continuare a imparare. Sono emozionata e onorata di prendere parte al nuovo progetto di Pippo Mezzapesa.
Elodie

foto fornita dall’Ufficio stampa Indigo Film

Dune: il main trailer del film di Denis Villeneuve

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Dune: il main trailer del film di Denis Villeneuve

Lo vedremo a Venezia 78 in un prestigioso Fuori Concorso, e adesso si mostra in tutta la sua bellezza nel Main Trailer, è Dune di Denis Villeneuve.

Dune a Venezia 78 – ufficiale

Dune è interpretato da un cast stellare composto da Timothée ChalametRebecca FergusonDave Bautista, Oscar IsaacJason MomoaZendayaJosh BrolinJavier Bardem, Sharon Duncan Brewster, Stephen McKinley Henderson, Zendaya, Chang Chen, David Dastmalchian, con Charlotte Rampling.

Viaggio mitico ed emozionante di un eroe, Dune narra la storia di Paul Atreides, giovane brillante e dotato di talento, nato per andare incontro a un destino più grande della sua immaginazione, che deve raggiungere il più pericoloso pianeta dell’universo per assicurare un futuro alla sua famiglia e al suo popolo. Mentre forze malvage combattono per l’esclusivo possesso della più preziosa risorsa esistente sul pianeta — una spezia capace di liberare tutte le potenzialità della mente umana — solo coloro i quali sapranno sconfiggere le proprie paure sopravviveranno.

Denis Villeneuve ha diretto Dune e ha scritto la sceneggiatura insieme a Jon Spaihts ed Eric Roth, basata sul romanzo omonimo scritto da Frank Herbert. Il film è prodotto da Mary Parent, Denis Villeneuve, Cale Boyter e Joe Caracciolo, Jr. I produttori esecutivi sono Tanya Lapointe, Joshua Grode, Herbert W. Gains, Jon Spaihts, Thomas Tull, Brian Herbert, Byron Merritt e Kim Herbert.

Fara Film Festival dal 22 al 25 Luglio 2021

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Fara Film Festival dal 22 al 25 Luglio 2021

A distanza di due anni dalla prima edizione del festival torna nel meraviglioso e storico borgo medievale con vista su Roma l’atteso Fara Film Festival, dal 22 al 25 luglio 2021.

“Sarà un evento molto importante per il rilancio della cultura e del turismo della nostra provincia e di Fara in Sabina in particolare – afferma il presidente Riccardo Martini che prosegue – e voglio ringraziare il sindaco e la sua giunta per il sostegno istituzionale. Porteremo la qualità che questa città merita, con il cinema e non solo perché il festival vedrà la partecipazione anche delle eccellenze enogastronomiche della Sabina. Sarà un festival glamour e spumeggiante, adatto a tutte le età, alle famiglie ma anche ai giovani, che offrirà un programma ricco di ospiti e di film molto interessanti. Per questo motivo quest’anno ho deciso di affidare la direzione artistica del festival a Daniele Urciuolo, giovane produttore, esperto di festival e di cine-turismo”.

Il Festival sarà diviso in quattro giornate con proiezioni di cortometraggi, opere fuori concorso e un lungometraggio diverso ogni sera. Gli ospiti di principali saranno EDOARDO LEO (22 luglio), PAOLO RUFFINI (23 luglio), MANUELA ARCURI (24 luglio) ed ELEONORA GIORGI (25 luglio). Dalle ore 18.00 presso il Teatro Potlach ci sarà la proiezione dei cortometraggi in concorso, mentre in piazza Duomo dalle ore 19.30 inizierà la serata “Cinema sotto le stelle”, a cui seguirà il film di giornata. Una giuria di qualità composta da esperti e professionisti del cinema valuterà tutte le opere, al fine di decretare i vincitori finali per ogni categoria. Le proiezioni sono gratuite fino a esaurimento posti e si terranno in piazza Duomo nell’arena all’aperto, con sedute distanziate nel rispetto delle norme previste dal protocollo anti COVID-19.

Nella terrazza belvedere di piazza Duomo sarà altresì allestita da Martini Eventi un’area lounge per tutti coloro che vorranno provare un’esperienza legata all’arte e al gusto, nella perfetta simbiosi tra il mondo del cinema e l’enogastronomia legata del territorio.

“Durante il festival ospiteremo a Fara in Sabina attori, registi, volti noti del cinema e della tv – afferma il direttore artistico Daniele Urciuolo – e coinvolgeremo anche talenti della provincia di Rieti del cinema, dello sport, della moda e dell’arte in generale. Tra i membri della giuria abbiamo già comunicato il primo nome, quello di Elda Alvigini, brillante attrice divenuta popolare con la serie tv I Cesaroni. Sarà un festival social, infatti abbiamo attivato il nuovo profilo Instagram del @farafilmfestival e restaurato il logo. Dal punto di vista artistico sarà un festival competitivo che mira a diventare un punto di riferimento per il cinema italiano”. 

Si ringraziano gli SPONSOR UFFICIALI grazie ai quali è stato realizzato il FARA FILM FESTIVAL, in particolare quelli locali e istituzionali. Il Festival è stato realizzato con il contributo di FONDAZIONE VARRONE. Appuntamento il 22 luglio per la serata inaugurale! 

Blackbird – L’Ultimo Abbraccio con Kate Winslet su Sky Cinema e Now

Arriva in prima assoluta, lunedì 26 luglio su Sky Cinema Uno e Now, Blackbird – L’Ultimo Abbraccio. Il film, diretto da Roger Michell con Susan Sarandon, Kate Winslet, Mia Wasikowska, Sam Neill, Rainn Wilson, Bex Taylor-Klaus, Anson Boon e Lindsay Duncan racconta la storia di una famiglia che abbraccia tre generazioni, travolta dalla decisione della madre (Susan Sarandon) di togliersi la vita attraverso il suicidio assistito, dopo che le viene diagnosticata la Sla, Sclerosi Laterale Amiotrofica.

In Blackbird – L’Ultimo Abbraccio Lily (Susan Sarandon), una donna vivace sulla sessantina, si prepara per un fine settimana con il marito, Paul (Sam Neill), e i loro figli in visita nella casa di campagna di famiglia. Nonostante la mobilità ridotta, Lily insiste per badare a sé stessa. La coppia spera in una bella giornata, ma il clima degenera quando i loro ospiti iniziano ad arrivare. La prima è la figlia Jennifer(Kate Winslet), con il marito, Michael (Rainn Wilson), e il figlio quindicenne, Jonathan (Anson Boon). Si uniscono poi Elisabeth (Lindsay Duncan), amica di Lily e Paul e la figlia minore Anna (Mia Wasikowska) con il suo compagno occasionale Chris (Bex Taylor-Klaus). La ribelle Anna ha perso i contatti con la famiglia, un comportamento che infastidisce la sorella maggiore. Durante il fine settimana vecchie ferite vengono a galla, allontanando alcuni membri della famiglia e avvicinandone altri. Con le figlie sempre più divise riguardo alla decisione della madre, le speranze di Lily di un pacifico addio sembrano essere minacciate.

BLACKBIRD – L’ULTIMO ABBRACCIO, lunedì 26 luglio alle 21.15 su Sky Cinema Uno e Now e disponibile on demand. E grazie a extra, il programma fedeltà di Sky, i clienti Sky da più di 3 anni e con Sky Cinema lo vedranno prima di tutti on demand nella sezione extra.

Loki Stagione 2: 10 storyline dei fumetti che potrebbero essere esplorate

Sappiamo che Loki tornerà per una seconda stagione e, grazie all’introduzione del Multiverso, la serie Marvel potrà veramente raccontare qualsiasi storia. Tuttavia, sulla base degli eventi catastrofici del finale di stagione, ci sono alcune storyline dei fumetti che la prima stagione potrebbe già aver impostato per il futuro della serie e che potrebbe essere esplorate proprio nel nuovo ciclo di episodio. Vediamo quali sono:

“Bleeding Neon”

La sconvolgente conclusione di Loki imposta chiaramente ciò che vedremo in Doctor Strange in the Multiverse of Madness (ma non solo). “Bleeding Neon” è una storyline del 2015 presente nei fumetti di Doctor Strange che potrebbe essere d’ispirazione per il sequel.

Nella storia, Loki si allea con Doctor Strange e Scarlet Witch – che apparirà nel film – per sfuggire da un casinò demoniaco. Sembra il set up perfetto per una linea temporale alternativa da visitare nella serie, e avrebbe senso che Doctor Strange e persino Wanda facciano un’apparizione nella seconda stagione.

“Time of Her Life”

La Time Variance Authority potrebbe diventare ancora più aggressiva grazie alla sua nuova leadership nella seconda stagione, il che potrebbe portare a connessioni con altre serie del MCU. “Time of Her Life” è una trama del 2006 presente nei fumetti di She-Hulk che vede la TVA mettere sotto processo Jennifer Walters per aver cercato di avvertire Occhio di Falco della sua eventuale morte in “Avengers Disassembled”.

Una variante di Occhio di Falco, in realtà, fa parte della giuria nella storia. Date le intersezioni tra le prossime serie Disney+ che coinvolgono diversi personaggi, questa è sicuramente una storyline dei fumetti che potrebbe essere esplorata nella serie She-Hulk o forse nella seconda stagione di Loki.

Captain Carter

Peggy Carter è apparsa come Captain America in “Exiles #3” del 2018, una storyline dei fumetti sul Multiverso che potrebbe essere esplorata nella prossima stagione di Loki. In realtà, potrebbe essere già apparsa nella serie…

Una donna che assomiglia molto a Peggy Carter è stata avvistata nei corridoi della TVA nel primo episodio della serie. La versione Captain Carter di Peggy apparirà in un episodio della serie animata What If…?, che sappiamo imposterà a sua volta molte altre  cose per il MCU. Se è davvero così, è facile immaginare che questa variante di Peggy Carter abbia un ruolo nella guerra nel Multiverso che probabilmente emergerà proprio nella seconda stagione.

Throg

La trama di “Thor #363-365” è già una trama dei fumetti che ha ispirato Loki. Tuttavia, nulla vieta che altre storyline della medesima run potrebbero ispirare la seconda stagione. Uno dei migliori easter egg in assoluto presenti nella serie è la versione rana di Thor dell’episodio cinque. Ora, la porta è ufficialmente aperta per un bis nella seconda stagione di una delle versioni più strane del Dio del Tuono.

Nella trama del fumetto sopracitato, Loki trasforma Thor in una rana, cosa che potrebbe accadere in una delle realtà che il Dio dell’Inganno visita nella prossima stagione dello show. Un’altra possibilità sarebbe l’apparizione della seconda versione di Throg, ossia Simon Walterson, apparso nei fumetti nel 2017.

“Double Trouble”

I fan dei fumetti sanno che Lady Loki è stata un’ispirazione per il personaggio di Sylvie nello show. Ma la Lady Loki dei fumetti è molta diversa, il che potrebbe consentire al fumetto “Double Trouble” di essere usato per la seconda stagione.

Nei fumetti, Loki si unisce a Thor e alla versione Thor di Jane Foster in un’avventura che alla fine li porta ad entrare in conflitto con Lady Loki. In questa versione alternativa della realtà, si tratta però della coscienza di Loki intrappolata nel corpo di Lady Sif, il che potrebbe aggiungere ulteriore caos nel MCU se questa Lady Loki si presentasse davvero. 

“Illuminati”

Un conflitto tra le varianti di Sylvie potrebbe verificarsi nella seconda stagione, come già successo nella storyline del fumetto “Illuminati” del 2015. Ci sono in realtà due versioni dell’Incantatrice nei fumetti, Sylvie Lushton e la prima versione, Amora.

In questa trama, Sylvie, che ha ottenuto i suoi poteri magici da Loki, viene bandita dalla Terra proprio da Amora per averle rubato il nome. È molto possibile che Sylvie incontri varianti di se stessa nel MCU più vicine ad Amora nel Multiverso, portando ad un conflitto con tutte loro nella seconda stagione.

La storia d’amore con Ravonna

Ravonna Renslayer gioca un ruolo enorme nella storia di Kang il Conquistatore nei fumetti, ed è probabile che lo stesso accada nel MCU. La storia del loro fatidico primo incontro, in “Avengers #23 e #24”, probabilmente sarà alla base del prossimo capitolo della storyline di Ravonna nel MCU.

È andata alla ricerca del responsabile della TVA, ma è probabile che trovi una delle varianti di Colui Che Rimen. Sebbene le circostanze siano molto diverse dai fumetti, è probabile che trama principale verrà raccontata anche nella serie.

“The Terminatrix Objective”

I fan dei fumetti sanno che Ravonna Renslayer ha una storia tragica e complessa con Kang Il Conquistatore. C’è una storyline dei fumetti che potrebbe ispirare la seconda stagione: “The Terminatrix Objective”. In questa storia, Ravonna cerca vendetta contro Kang per averla abbandonata.

Le motivazioni e il background di Ravonna nel MCU sono diversi, ma la storia della sua ricerca di vendetta è intrigante, perché è probabile che resterà scontenta da ciò che scoprirà lungo il suo viaggio. Se si sente derubata della sua vita, o disillusa, potrebbe arrivare a rivoltarsi contro il suo capo.

“The Once and Future Kang”

La serie ha introdotto Colui Che Rimane nel finale di stagione e secondo molti fan dei fumetti si tratta, in realtà, del supercriminale Marvel Kang il Conquistatore. È molto probabile che una variante di Colui Che Rimane sarà l’antagonista della prossima stagione, che potrebbe trarre ispirazione dalla storyline “The Once and Future Kang”.

Questa trama interessa la run “Avengers #262-269” e ha introdotto il concetto del “Consiglio dei Kang”. Questo gruppo di Kang proveniente da tutto il Multiverso ha cercato di imporre l’ordine nel caos creato da Kang stesso, proprio come ha fatto Colui Che Rimane.

Giovani Vendicatori

Con l’introduzione di Sylvie e Kid Loki, entrambi membri dei Giovani Vendicatori nei fumetti, è possibile che questa squadra giochi un ruolo chiave nella seconda stagione. Un altro fattore importante è che la squadra è stata riunita da Iron Lad, una delle varianti più potenti di Kang dei fumetti.

Sebbene le circostanze saranno probabilmente diverse, è possibile che il debutto di questa squadra avvenga proprio nella prossima stagione dello show, soprattutto perché un altro membro del gruppo, ossia America Chavez, verrà ufficialmente introdotto in Doctor Strange in the Multiverse of Madness.

SIC: Settimana Internazionale della Critica 36, il programma

SIC: Settimana Internazionale della Critica 36, il programma

“Non ci sono film pandemici nella selezione, ma quelli che abbiamo visto e scelto portano addosso i segni del loro tempo, che ragionano in termini universali su ciò che sta succedendo. Sono storie che invitano alla connessione e che spingono a riflette sugli aspetti della vita che oggi sono stati stravolti, le nuove coordinate di spazio e tempo, la vita e la morte e lo status dell’uomo in generale.” Così Beatrice Fiorentino, delegato generale della Settimana Internazionale della Critica 36°, al suo anno d’esordio, commenta la selezione di quest’anno che, oltre a dover far fronte alle restrizioni pandemiche, ha anche affrontato la vicinanza di altri grandi festival internazionali, come Cannes posticipato a luglio e Locarno.

Di seguito ecco il programma ufficiale del concorso:

  • Eles Transportan a morte di Helena Girón e Samuel M. Delgado film evidentemente pre-pandemico, ma che alla luce del nostro vissuto assume significati amplificati.
  • Erasing Frank di Gábor Fabricius è un gesto di cinema molto potente, sospeso tra realismo e onirismo. Una parabola universale senza tempo che racconta lo scontro tra un musicista punk e il regime dell’Ungheria degli anni ’80.
  • Mondocane di Alessandro Celli, un film distopico ambientato nella Taranto del futuro. Le coordinate della città sono riscritte secondo i canoni del cinema di genere, con lo sguardo a tutta la storia del cinema.
  • Mother Lode di Matteo Tortone, una favola moderna tragica, eterna e universale. Un manifesto politico con innesti di realismo magico, che inventa una nuova lingua tra finzione e realtà, denunciando le contraddizioni di una realtà disposta a sacrificare tutto per il profitto.
  • Detours di Ekaterina Selenkina, è un film che esplora gli spazi e si serve di molti linguaggi visivi, attraverso le immagini di Google Maps, quelle dei cellulari e quella dell’osservazione diretta pulita e rigorosa. Si inventa uno spazio filmico assoluto, luogo di riflessione politica e teorica.
  • The Salamander di Alex Carvalho, seducente esordio, un melò in cui l’attrazione il desiderio e il denaro sono usati come armi e i corpi diventano i territori di conquista. Inaspettatamente politico.
  • Zalava di Arsalan Amiri, una ghost story a tinte melò ambientata nell’Iran pre-rivoluzione islamica, in un clima di isteria collettiva che rimanda all’oggi. Il male che si nutre dell’irrazionalità della paura.
  • Karmalink di Jake Wachtel, primo film di fantascienza cambogiano girato da un americano, è il film di apertura. Un film sulla memoria e sulla coscienza collettiva, che va oltre l’omaggio al cinema USA degli anni ’80. Un film di fantascienza buddista.
  • The last chapter di Gianluca Matarrese, film di chiusura. Si tratta della conversazione a due tra un regista e il suo amante, un gioco di dominio e sottomissione che passa attraverso la teoria delle immagini. L’essere umano indagata attraverso il principio di piacere, nell’eterno dialogo tra Eros e Thanatos.

LA SELEZIONE SIC@SIC 2021

CONCORSO

  • EVA di Rossella Inglese
  • FREIKÖRPERKULTUR di Alba Zari
  • L’INCANTO di Chiara Caterina
  • INCHEI di Federico Demattè
  • LUNA PIENA di Isabella Torre
  • NOTTE ROMANA di Valerio Ferrara
  • L’ULTIMO SPEGNE LA LUCE di Tommaso Santambrogio

EVENTI SPECIALI

  • Cortometraggio di apertura ERA IERI di Valentina Pedicini
  • Cortometraggio di chiusura A CHIARA di Jonas Carpignano

<<Ripartire dallo sguardo, nell’Anno Uno della pandemia. Dal rapporto tra spettatore e film.Cos’è il cinema oggi? Cosa cerchiamo nelle immagini dopo un’intera stagione trascorsa “a distanza”, privati del contatto fisico, costretti a comunicare attraverso il filtro di piattaforme e devices? Dopo un anno di call, di DAD e di streaming. Di relazioni interrotte, di corpi negati, di festival trasmessi in modalità digitale, dovendo subire la diaspora della comunità cinefila (e non) sotto la minaccia implacabile del virus, ma compiendo anche ogni possibile sforzo per mantenere intatto lo spirito di chi-come noi-è sempre affamato di condivisione e confronto.È stata soprattutto questa la grande sfida: riappropriarci dell’atto della visione in termini teorici e interrogarci. Cos’è il cinema dopo la pandemia? Cosa è cambiato nel nostro sguardo? Come guardiamo oggi? Il corpus della selezione della 36.a Settimana Internazionale della Critica di Venezia porta inevitabilmente addosso i segni delle nostre esperienze recenti.

I film scelti assieme alla commissione di selezione-composta da Enrico Azzano, Paola Casella, Simone Emiliani e Roberto Manassero -tra quasi 600 iscritti da oltre 75 paesi (un numero sorprendente rispetto alle aspettative iniziali e al passato),relativizzano il nostro vissuto, ci aiutano a elaborarlo, ci portano a ragionare in termini universali.Sono storie che invitano alla reciproca connessione, che cercano nel passato risposte ai dubbi di un presente evidentemente fragile, che spingono a riflettere su quegli aspetti cruciali che sono stati violentemente sconvolti dal sopravanzare del covid-19 e delle sue successive varianti: il senso della vita e della morte, le (nuove) coordinate dello spazio e del tempo, i corpi, le distanze, la paura. Lo status dell’Uomo nel mondo.

Contemporaneamente la SIC non vuole abdicare al compito della riflessione critica sull’estetica e la politica delle immagini. Non possiamo né vogliamo perdere di vista l’obiettivo principale della nostra ricerca: individuare le traiettorie più coraggiose e vitali del cinema di oggi, andare alla scoperta degli autori di un cinema del domani, catturare gli indirizzi più interessanti verso i quali sta evolvendo il linguaggio visivo e sonoro.Questa duplice sfida si è tradotta in un programma di 7+2 titoli di varia provenienza, con numerosi, inusuali, fertili incontri co-produttivi che sono il chiaro segnale di un cinema sempre più globale, il riflesso di un’identità mutante e di quella necessità-già messa in luce-di favorire connessioni (non solo finanziarie ma di sguardo) sia dentro che fuori lo schermo.

Nove film, quindi, d’autore e di genere, lirici o furiosi, istintivi, intimi, distopici o carnali. Ma soprattutto liberi. Autentici. Vivi.Se una cosa abbiamo compreso è che, nonostante i cattivi auspici, il cinema è tutt’altro che morto durante la pandemia. Il cinema non muore mai. Si adatta e si trasforma. Asseconda e nutre il nostro inesauribile bisogno di emozioni e di storie, di verità e di sogni. L’auspicio più grande è quello di poter finalmente condividere a Venezia, al buio della sala, un rinnovato sguardo sulla realtà e sulle immagini.>>

Beatrice Fiorentino.

Settimana Internazionale della Critica 36°, il manifesto ufficiale

Il manifesto ufficiale di quest’anno della SIC nasce da una suggestione, uno scatto rubato alla fine della proiezione di Los Nadie, in sala Perla, durante la SIC 2016:

Il lavoro congiunto di Mauro Uzzeo e Emiliano Mammucari e la veste grafica di Fabrizio Verrocchi ha portato al suggestivo risultato che potete vedere di seguito:

Qui le dichiarazioni degli autori:

<<Portiamo sui nostri corpi le cicatrici della pandemia che ci ha costretti ad allontanarci, isolarci, a vedere gli altri come qualcosa da tenere a distanza, per tutelarci. Abbiamo abbandonato i luoghi d’incontro, ci siamo chiusi dentro le nostre case e siamo usciti protetti da mascherine che coprivano metà volto, tenendo gli occhi bassi per la vergogna di mostrare timore. Ci siamo trasformati in isole per proteggerci e permettere a chi lavorava giorno e notte alla ricerca di una cura per questo disastro mondiale, di riuscirci.

E adesso che lentamente, un passo per volta, ci stiamo riappropriando di tutto quello che fino all’inizio dello scorso anno ci sembrava ovvio e scontato, abbiamo scelto di celebrare quanto di più prezioso stavamo perdendo, allontanandoci: l’unione, il trovarsi, annullare le distanze e tornare ad abbracciarci. Ricominciare a vivere e gioire assieme, riappropriandoci dei nostri corpi, degli spazi interni e di quelli esterni, a partire proprio da quella Sala Cinematografica che celebriamo in questa immagine tornando a riconoscerle il suo ruolo di assoluto crocevia di emozioni e esperienze.

In questa illustrazione – che è figlia diretta di uno scatto, di un momento di pura felicità immortalato nella nostra amata Sala Perla – abbiamo voluto raccontare il desiderio di tornare a vivere il cinema come un momento di condivisione e di sinergia tra le persone. Abbiamo scelto di far parlare soprattutto il bianco perché è il colore dell’equilibrio, della vita, dell’energia che unisce e ricongiunge tutti gli altri e lo abbiamo scolpito tracciando segni aperti e sospesi per disegnare figure ben strette le une alle altre, cui abbiamo dato corpo con retini e pennelli digitali così da avvicinare e unire assieme i mondi che più ci appartengono: la fotografia, l’illustrazione, la grafica, l’immagine.>>

Emiliano, Fabrizio e Mauro

La Settimana Internazionale della Critica 36° si svolgerà al Lido in parallelo alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia 2021, dal 1° all’11 settembre.

Loki: una scena del finale di stagione è stata ispirata da Mr. & Mrs. Smith

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La star di Loki, Sophia Di Martino, ha rivelato che la scena di lotta tra Sylvie e il Dio dell’Inganno interpretato da Tom Hiddleston nel finale di stagione è stata ispirata da Mr. & Mrs. Smith, il film di Doug Liman del 2005 con protagonisti Brad Pitt e Angelina Jolie.

Quando Loki e Sylvie incontrano finalmente Colui Che Rimane (Jonathan Majors), quest’ultimo rivela loro il vero scopo della TVA: evitare più varianti di Kang e prevenire una nuova guerra nel Multiverso. Loki tenta quindi di impedire a Sylvie di uccidere Colui Che Rimane: il risultato è una resa dei conti piena d’azione.

Ospite del podcast Still Watching di Vanity Fair, Di Martino ha spiegato che quella scena in particolare è stata ispirata dalla rissa in casa tra i personaggi di Jolie e Pitt in Mr. & Mrs. Smith. “Quando Brad e Angelina lo hanno fatto, quei pugni erano in realtà dei premilinari che anticipavano cosa sarebbe successo dopo, ma essendo il MCU, quindi una cosa decisamente più casta, alla fine la lotta tra Loki e Sylvie finisce semplicemente con un bacio”, ha detto l’attrice.

“Trattandosi di una storia di Loki, però, quel bacio è arrivato sulla scia di un tradimento. La mia sensazione è: “È stato divertente, ma ci vediamo dopo”. E si danno questo bacio d’addio”, ha aggiunto Sophia. “Inoltre, l’aiuta anche a farlo voltare in modo che lei possa prendere il temp pad. Ma non credo sia una mossa totalmente fredda. Forse spingerlo attraverso la porta del tempo è un modo per toglierlo di mezzo, ma anche per tenerlo al sicuro.”

Colui Che Rimane ha offerto a Loki e Sylvie due opzioni: prendere il controllo della TVA o ucciderlo, liberando così la sacra linea temporale e scatenando la follia nel Multiverso, che porterà quindi un altro Kang a prendere il controllo dell’organizzazione. All’inizio, Sylvie credeva che Loki stesse bramando il trono della TVA, ma poi si rende conto che in realtà “vuole solo che lei stia bene”.

Come ha detto Di Martino, Sylvie ha approfittato della riluttanza di Loki a ferirla e, anche se potrebbe aver condiviso i suoi sentimenti, alla fine è molto diversa da lui. Pertanto, ha rimosso Loki dall’equazione e affondato il suo coltello in Colui Che Rimane, l’uomo responsabile dei suoi anni in fuga e della falciatura del suo mondo.

Gli amici delle vacanze: trailer del film STAR con John Cena

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Gli amici delle vacanze: trailer del film STAR con John Cena

Disney+ ha diffuso il trailer ufficiale di Gli amici delle vacanze, il nuovo film Star Original, canale per adulti di Disney+ in arrivo. Il film arriverà in streaming sulle piattaforme Direct-to-Consumer Disney come Hulu Original negli Stati Uniti e come Star Original su Disney+ a livello internazionale.

Gli amici delle vacanze è un il film targato 20th Century Studios che arriverà il 27 agosto come Hulu Original negli Stati Uniti e come Star Original su Disney+ in Italia e nei mercati internazionali selezionati. Il film è interpretato da John Cena (Fast & Furious 9 – The Fast Saga, The Suicide Squad – Missione suicida), Lil Rel Howery (Scappa – Get Out, Judas and the Black Messiah), Yvonne Orji (Insecure, La scuola serale), Meredith Hagner (Search Party, Palm Springs – Vivi come se non ci fosse un domani), Robert Wisdom (L’alienista, Ballers), Andrew Bachelor (The Babysitter, Holidate) e Lynn Whitfield (Greenleaf, Riunione di famiglia con pallottole). Gli amici delle vacanze è il primo film 20th Century Studios a debuttare in contemporanea mondiale sulle piattaforme streaming Hulu e Disney+.

Sing 2: il trailer ufficiale del sequel musicale

In questa commedia irriverente, i morigerati Marcus ed Emily (Lil Rel Howery, Yvonne Orji) fanno amicizia in un resort in Messico con Ron e Kyla (John Cena, Meredith Hagner), festaioli e sempre alla ricerca di nuove emozioni. Lasciandosi trasportare dal momento, la coppia solitamente rigorosa vive una settimana di divertimento disinibito e sregolatezza con i loro nuovi “amici delle vacanze”. Mesi dopo la loro vacanza fuori dagli schemi, Marcus ed Emily rimangono sconvolti quando Ron e Kyla si presentano senza invito al loro matrimonio, creando il caos e dimostrando che ciò che accade in vacanza, non necessariamente rimane in vacanza.

Diretto da Clay Tarver (Silicon Valley), Gli amici delle vacanze è stato scritto da Tom Mullen & Tim Mullen, Clay Tarver e Jonathan Goldstein & John Francis Daley. Todd Garner (Prendimi!Non si scherza col fuoco) e Timothy M. Bourne (Tuo, SimonIl coraggio della verità – The Hate U Give) sono i produttori, mentre Steve Pink e Sean Robins sono gli executive producers.

Il film sarà disponibile anche in America Latina all’interno del nuovo servizio direct-to-consumer Star+ che verrà lanciato il 31 agosto.

Black Adam: Dwayne Johnson spiega in cosa è diverso da Superman

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Black Adam: Dwayne Johnson spiega in cosa è diverso da Superman

Le riprese di Black Adam sono terminate di recente e ora, grazie alla promozione di Jungle Cruise, è molto probabile che Dwayne Johnson rivelerà diversi dettagli a proposito dell’attesissimo cinecomic DC, anche se le rivelazioni più corpose avverranno probabilmnete in occasione del prossimo DC FanDome ad ottobre (nella speranza di vedere le prime immagini ufficiali o, magari, un primo teaser).

Di recente, The Rock è stato intervistato da The Hollywood Reporter insieme a Emily Blunt (sua co-star in Jungle Cruise) e ha parlato di cosa i fan dovranno aspettarsi dal debutto sul grande schermo del celebre antieroe. “Black Adam ha tutti i poteri di Superman, ma la differenza è che è benedetto dalla magia”, ha spiegato l’ex wrestler. “Inoltre, secondo un codice etico interno al mondo dei supereroi, questi non uccidono i cattivi, invece Black Adam lo fa. C’erano moltissimi elementi tipici del genere che mi hanno fatto capire che si trattava di una grossa opportunità. Ho avuto come la sensazione che tutto quello che avevo fatto in passato, nella mia carriera, anche le cose che non sono andate bene, alla fine dovevano portarmi a questo ruolo… dovevano portarmi a Black Adam.”

Sappiamo, invece, che Emily Blunt non è attratta dai film di supereroi, cosa che l’attrice ha più volte chiarito in passato quando numerose testate e siti le hanno chiesto dei rumor sempre più insistenti in merito al ruolo di Sue Storm nel reboot dei Fantastici Quattro. Ancora una volta, l’attrice ha toccato la questione, ribadendo la sua posizione nei riguardi dei cinecomics: “Capisco che i film di supereroi siano come una religione per molte persone. Lo capisco davvero. Ma su di me non esercitato quello stesso tempo di fascino. Non ho questo desiderio impellente di dover interpretare un supereroe ad ogni costo.”

Tutto quello che sappiamo su Black Adam

Il cast completo di Black Adam, oltre a Dwayne Johnson nei panni dell’anti-eroe del titolo, annovera anche Noah Centineo (Atom Smasher), Quintessa Swindell (Cyclone), Aldis Hodge (Hawkman) e Pierce Brosnan (Doctor Fate). Insieme a loro ci saranno anche Sarah Shahi, che interpreterà Isis, e Marwan Kenzari, che sarà invece l’antagonista principale (anche se il personaggio non è stato ancora svelato).

Black Adam, che sarà diretto da Jaume Collet-Serra (già dietro Jungle Cruise, sempre con Johnson), ha dovuto far fronte a non pochi problemi durante il suo travagliatissimo sviluppo. Inoltre, la pandemia di Coronavirus ha ulteriormente complicate le cose e costretto la produzione del film all’ennesimo rinvio. L’uscita del film nelle sale americane è fissata per il 29 luglio 2022.

Il progetto originale della Warner Bros. su Shazam! aveva previsto l’epico scontro tra il supereroe e la sua nemesi, Black Adam appunto, una soluzione esclusa dalla sceneggiatura per dedicarsi con più attenzione al protagonista e alla sua origin story. A quanto pare, il film su Black Adam dovrebbe ispirarsi ai lavori di Geoff Johns dei primi anni duemila.

Space Jam: New Legends, il regista dell’originale si scaglia contro il sequel

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Joe Pytka, regista del primo Space Jam uscito nel 1996, si è scagliato contro il sequel Space Jam: New Legends, che in Italia arriverà il prossimo 16 settembre. Il film è già uscito in America (nelle sale e su HBO Max) lo scorso 16 luglio ed è stato accolto in maniera contrastante dalla critica.

Parlando con TMZ, Pytka ha spiegato di aver trovato il film noioso e di essere riuscito a vederlo soltanto a spezzoni, dividendo la visione in cinque parti. Il regista dell’originale ha poi sottolineato quanto il problema principale sia la presenza di LeBron James in qualità di protagonista: “La verità è che LeBron non è Michael Jordan”, ha detto.

Ha poi definito la colonna sonora del sequel “insignificante”, scagliandosi anche contro le interpretazioni degli attori “in carne ed ossa”, per nulla paragonabili, dal suo punto di vista, a quelle di Bill Murray e dei cestisti dell’NBA nel primo film, e contro la nuova versione di Bugs Bunny: “Sembrava una di quelle bambole soffici che compri in un negozio di articoli da regalo all’aeroporto e che porti a tuo figlio quando sai che farai tardi per via di un viaggio di lavoro”. 

Tutto quello che sappiamo su Space Jam: A New Legacy

Space Jam: New Legends, diretto da Malcolm D. Lee, è un frenetico mix di due mondi, che svela fino a che punto possano arrivare alcuni genitori per creare un legame con i propri figli. Quando LeBron James e il suo giovane figlio Dom vengono intrappolati in uno spazio digitale da una malvagia Intelligenza Artificiale, LeBron farà di tutto per tornare a casa sani e salvi guidando Bugs Bunny, Lola Bunny e l’intera banda dei notoriamente indisciplinati Looney Tunes verso la vittoria, sul campo di gioco, contro i campioni digitalizzati dell’Intelligenza Artificiale: una super potente squadra di basket piena di professionisti all stars mai vista prima.

Tunes contro Goons nella sfida con la posta in gioco più alta della sua vita, che ridefinirà il legame tra LeBron e suo figlio, mettendo in luce il potere di essere se stessi. Pronti all’azione, i Tunes sovvertono le convenzioni, sovraccaricando i loro talenti unici e sorprendendo anche “King” James con il loro modo di giocare. Nel cast anche Don Cheadle, Khris Davis, Sonequa Martin-Green, Cedric Joe, Jeff Bergman e Zendaya.

Space Jam: New Legends vanterà la produzione di Ryan Coogler, regista di Black PantherCreed – Nato per combattere Prossima fermata: Fruitvale Station, e uscirà nelle sale italiane il 23 settembre 2021.

Aquaman 2: James Wan spiega perché ha deciso di tornare alla regia

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Aquaman and the Lost Kingdom arriverà nelle sale a dicembre del prossimo anno, ma le riprese del sequel DC sono attualmente in corso. Molto poco è stato rivelato sulla trama, ma sappiamo che i riflettori saranno ancora una volta puntati sui personaggi di Arthur Curry, Mera, Black Manta e Orm.

Parlando con IGN, il regista James Wan ha spiegato che è stata proprio l’opportunità di tornare a raccontare quei personaggi il motivo che lo ha spinto ad accettare di dirigere il sequel di Aquaman. Rivelando che il suo obiettivo era quello di “trovare una storia che ritenesse degna, se non addirittura migliore di quella del primo film”, Wan ha aggiunto: “Ho contribuito a creare e plasmare questi personaggi di cui alla fine mi sono innamorato. Mi sento come se non avessi ancora finito con loro. Proprio per questo, sento di dover loro un’altra storia da parte mia.” 

Il regista ha poi spiegato di essere sempre stato entusiasta all’idea di continuare il prossimo capitolo della storia di Arthur Curry, Orm, Mera e Black Manta, attribuendo allo sceneggiatore David Leslie Johnson-McGoldrick il merito di “aver trovato una storia davvero fantastica per riportare indietro tutti questi personaggi, farli crescere ed evolvere, spingerli verso il prossimo capitolo delle loro vite.”

Wan ha chiaramente dei piani molto ambiziosi per Aquaman and the Lost Kingdom, e si pensa che il regno perduto del titolo possa essere Necrus, un dominio governato da un cattivo particolarmente oscuro, Mongo. Tuttavia, il grande villain al centro del film dovrebbe comunque essere Black Manta, dal momento che il primo Aquaman ha preparato il terreno per un coinvolgimento molto più ampio del personaggio interpretato da Yahya Abdul-Mateen II nel sequel.

Tutto quello che c’è da sapere su Aquaman 2

Jason Momoa è atteso di nuovo nei panni dell’eroe in Aquaman and the Lost Kingdom, sequel del film che ha rilanciato in positivo le sorti dell’universo cinematografico DC. Nel sequel, diretto ancora una volta da James Wan (Insidious, The Conjuring), torneranno anche Patrick Wilson nei panni di Ocean Master, Amber Heard, che tornerà nei panni di Mera, Dolph Lundgren che sarà ancora una volta Re Nereus, il padre di Mera, e ancora Yahya Abdul-Mateen II nei panni di Black Manta, che abbiamo visto riapparire nella scena post-credit del primo film.

David Leslie Johnson-McGoldrick, collaboratore ricorrente di Wanscriverà la sceneggiatura del film, mentre il regista e Peter Safran saranno co-produttori. Aquaman and the Lost Kingdom uscirà nelle sale americane il 16 dicembre 2022.

Loki: Jonathan Majors parla del futuro di Colui Che Rimane nel MCU

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L’ultimo episodio di Assembled, lo speciale Disney+ che ci porta dietro le quinte delle serie Marvel, è ovviamente dedicato a Loki, la serie con Tom Hiddleston conclusasi di recente e che tornerà ufficialmente con una seconda stagione.

Gli ultimi minuti dell’episodio in questione sono dedicati al debutto di Jonathan Majors nei panni di Colui Che Rimane. L’attore ha spiegato di essersi ispirato ai protagonisti di classici come Il mago di Oz, Viale del tramonto, Quarto potere e anche Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato per dare vita al suo personaggio, rivelando che il suo obiettivo è stato quello di attingere “all’archetipo del mago che quando si annoia diventa un imbroglione”.

“Penso che quando incontriamo Colui Che Rimane per la prima volta, il personaggio si trovi davvero al confine tra queste due identità, quella del mago e quella dell’imbroglione”, ha spiegato l’attore. “Non sai veramente dove si trova e penso che quest’ambiguità di fondo sia uno degli aspetti più incredibili della sua personalità.”

“Colui Che Rimane esiste praticamente da sempre”, ha aggiunto Majors. “Una delle cose più interessanti che ho avuto modo di sperimentare con il nostro costumista è che ogni pezzo che abbiamo scelto del suo look proveniva da un posto diverso. Il mantello che indossa è dell’era vittoriana. Le scarpe sono di Gengis Khan. Il pantaloni della Mongolia, ecc. Basta mescolare tutte queste cose insieme e già è possibile dare un’idea di chi sia questo personaggio.”

Colui Che Rimane da Loki ad Ant-Man and the Wasp: Quantumania

Sappiamo che l’attore interpreterà una delle varianti di Kang in Ant-Man and the Wasp: Quantumania. A tal proposito, l’attore ha anticipato che qualsiasi versione potrebbe differire da Colui Che Rimane: “Interpretare Colui Che Rimane significa fare appello ad una vasta gamma di interpretazioni. Detto ciò, quando Kang inizia ad alzare la testa e a compiere le sue azioni, non può che essere in opposizione con Colui Che Rimane, non può che essere diverso da lui. Questa è stata la cosa che mi ha catturato e che mi ha spinto ad accettare il ruolo. Il fatto che Kang vive in così tante iterazioni.”

In altre parole, sembra che dovremmo aspettarci che Kang sia un personaggio molto diverso da Colui Che Rimane; aveva chiaramente perso la testa durante le innumerevoli vite trascorse a governare la TVA, e considerato quanto fosse spaventato dalle sue varianti, qualcosa ci dice che tutte queste altre iterazioni non saranno altrettanto affabili.

Dwayne Johnson risponde a Vin Diesel e conferma il suo addio a Fast and Furious

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Il mese scorso, la star del franchise di Fast and Furious, Vin Diesel, aveva parlato dell’ormai ben nota faida con Dwayne Johnson nata sul set di Fast and Furious 8, suggerendo che l’animosità derivava dal tentativo di ottenere dal suo co-protagonista una performance migliore.

“È stato un personaggio difficile a cui dare forma, quello di Hobbs. All’epoca il mio approccio fu quello di usare le maniere forti per cercare di portare la sua interpretazione esattamente dove doveva essere”, aveva spiegato Diesel. Da produttore mi sentivo costretto a prendere Dwayne Johnson, associato al wrestling, e farlo immergere in questo mondo senza dare al pubblico l’impressione di conoscere già il suo personaggio.”

“Hobbs ti colpisce come un muro di mattoni”, aveva aggiunto. “Sono molto fiero del risultato finale, ma è servito tanto lavoro. Siamo dovuti arrivare a quell’obiettivo e a volte è stato necessario ricorrere alle maniere forti. Non parlo in senso felliniano, ma farei di tutto per ottenere le interpretazioni che voglio nelle cose che produco.”

Tuttavia, le parole di Vin Diesel sono state accolte con una certa dose di scetticismo (e anche un pizzico di ilarità) da parte dei fan della saga, e pare che la stessa reazione abbia avuto Dwayne Johnson. Durante una recente intervista con THR, infatti, la star dell’atteso Jungle Cruise ha avuto modo di commentare le dichiarazioni del collega e di confermare il suo addio al franchise.

“Ho riso. Ho riso veramente tanto”, ha detto senza troppi giri di parole The Rock. “Penso che si tutti si siano fatti una risata. Ma preferisco lasciar perdere. Ho voluto molto bene a tutto il team. Auguro loro ogni bene per Fast 9. E auguro loro ogni bene anche per Fast 10 e Fast 11 e per tutti gli altri eventuali film della saga che faranno senza di me.”

Il cast di Fast and Furious 9 e il capitolo finale della saga

Fast and Furious 9 vedrà nel cast Vin DieselMichelle Rodriguez, Jordana Brewster, John Cena, Tyrese Gibson, Lucas Black, Michael RookerNathalie EmmanuelHelen Mirren Charlize Theron. Ricordiamo che il decimo capitolo della saga è già in pre-produzione. Secondo quanto riferito, il capitolo numero 10 della saga – che sarà diviso in due parti – concluderà definitivamente la serie principale, a seguito degli eventi che vedremo nel nono capitolo.

Kate Beckinsale spera ancora in un crossover tra Underworld e Blade

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La fama di Kate Beckinsale è legata, innegabilmente, al franchise di Underworld, iniziato nel 2003 con il primo film diretto da Len Wiseman e proseguito fino al 2017, con ben tre sequel e un prequel.

L’ultimo film, Underworld: Blood Wars, è uscito nel 2017, e da allora non abbiamo più avuto notizie in merito ad un eventuale nuovo capitolo. Adesso, in occasione della promozione del suo ultimo film, l’action Jolt (disponibile da domani su Amazon Prime Video), è stata proprio Beckinsale ad affrontare la questione, affermando di dubitare fortemente che la saga possa aver un prosieguo e, di conseguenza, un sesto capitolo.

Tuttavia, parlando con Variety, l’attrice ha ammesso di essere comunque desiderosa di tornare nei panni di Selene e di sapere ancora dove sono gli ormai iconici pantaloni di pelle sfoggiati dal personaggio nei vari film. Inoltre, parlando sempre del futuro del franchise, Beckinsale ha suggerito che sarebbe interessante un potenziale crossover con Blade.

“Ho sempre voluto che facessero un mashup Underworld-Blade, davvero”, ha spiegato l’attrice. “Sarebbe un’accoppiata incredibile. E lo farei sicuramente, ma penso che abbiamo voluto semplicemente riavviare il franchise di Blade in quanto tale, quindi penso che non ci abbiamo nemmeno provato.”

Le parole dell’attrice fanno riferimento, ovviamente, all’annunciato reboot di Blade ad opera dei Marvel Studios, che avrà come protagonista il due volte premio Oscar Mahershala Ali. Al momento non sappiamo ancora quando il film arriverà nelle sale, ma di recente abbiamo appreso che Bassam Tariq è in trattative per occuparsi della regia del film.

Sognando a New York: intervista a Lin Manuel Miranda

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Sognando a New York: intervista a Lin Manuel Miranda

Arriva al cinema il 22 luglio Sognando a New York, il film basato sul musical In the Heights, di Lin Manuel Miranda, che partecipa anche alla pellicola. Ecco la nostra intervista all’autore di Hamilton e a Quiara Hudes.

Diretto da Jon M. Chu, Sognando a New York è basato sull’omonimo musical di Lin Manuel Miranda.

Candidata a 13 Tony Awards (e vincitore di 4 tra cui Miglior Musical), l’opera segue un arco narrativo di tre giorni ambientato nel quartiere di Washington Heights a New York City e segue la storia di una serie di giovani dominicani-americani visti attraverso gli occhi di Usnav (lo stesso Miranda), il proprietario di una bottega.

Batgirl: Leslie Grace sarà Barbara Gordon!

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Batgirl: Leslie Grace sarà Barbara Gordon!

Dopo le voci circolate all’inizio di questa settimana, arriva la conferma che Leslie Grace, che vedremo in Sognando a New York, è stata scelta per interpretare Barbara Gordon in Batgirl.

Proprio la partecipazione dell’attrice al film basato sul musical di Lin Manuel Miranda sembra aver giustificato la scelta che è dettata proprio dall’ascesa di Grace. Lo studio non ha commentato.

Batgirl sarà diretto da Adil El Arbi e Bilall Fallah su sceneggiatura di Christina Hodson. Kristin Burr produce.

Fonte: Deadline

Bianca come il latte rossa come il sangue: libro, trama e cast del film

Al momento della sua uscita, il romanzo Bianca come il latte, rossa come il sangue diventa un vero e proprio caso editoriale. Con oltre un milione di copie vendute e traduzioni in più di diciannove lingue, l’opera prima di Alessandro D’Avenia è ad oggi un best seller internazionale. Con questo successo, era solo questione di tempo prima che tale libro venisse adattato in un film per il grande schermo. Nel 2013 questo (qui la recensione del film) si concretizza per la regia di Giacomo Campiotti, celebre anche per la serie Braccialetti rossi. A scrivere la sceneggiatura, invece, insieme a Fabio Bonifacci si ritrova lo stesso D’Avenia.

Quello di Bianca come il latte, rossa come il sangue è un romanzo di formazione, nel quale si racconta la crescita del protagonista in rapporto alla malattia della ragazza da lui amata. Amore e morte si mescolano così in un viaggio emotivo che diventa lezione di vita. Particolarmente struggente, coinvolgente ma anche divertente, il racconto di D’Avenia è stato liberamente ispirato dalla vicenda di una ragazza affetta da leucemia, la quale frequentava il liceo romano dove l’autore a quel tempo insegnava. Trattando la malattia in modo che fosse comprensibile e non facesse più paura, lo scrittore ha così confezionato un’opera capace di parlare ad ogni tipologia di lettore.

Allo stesso modo il film, pur se presentando significative differenze rispetto al romanzo, in particolare per quanto riguarda la cronologia degli eventi, ha ottenuto un buon successo, specialmente tra le generazioni più giovani. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Bianca come il latte, rossa come il sangue: la trama del film

Protagonista del film è Leo, un giovane liceale del terzo anno che ama le chiacchiere tra amici e il calcetto. Ancor di più, però, nutre un profondo amore per Beatrice, una ragazza più grande di lui di un anno e che vede solo a scuola o alla fermata dell’autobus. Leo ha anche una compagna di classe e migliore amica, Silvia, che conosce dall’infanzia e che, segretamente, è innamorata di lui da alcuni anni. Il ragazzo però non ha occhi che per Beatrice, ma proprio quando arriva a conoscerla meglio scopre una terribile realtà: la ragazza è gravemente affetta da leucemia. Questa consapevolezza non lo farà però desisteste, ma anzi lo sprona a voler stare accanto a lei quanto più possibile.

Leo inizia dunque ad impegnarsi quanto più possibile per rendere felice Beatrice, distogliendola dalla sua malinconia. Confrontarsi con la malattia, però, sarà difficile anche per lui, che ora come non mai avrà bisogno di qualcuno su cui poter fare affidamento. Per sua fortuna, questo qualcuno è il nuovo giovane professore di lettere, il quale lo incoraggerà a non desistere e a credere fermamente nei suoi sogni. Con il peggiorare della malattia di Beatrice, però, le cose si faranno sempre più difficili, e Leo si troverà a doversi confrontare con una serie di scelte che sperava di non dover mai prendere. Mentre la sua vita sembra andare a rotoli, Leo dovrà imparare a capire davvero le sue emozioni.

Bianca come il latte rossa come il sangue cast

Bianca come il latte, rossa come il sangue: il cast del film

Protagonista del film, nel ruolo di Leo, è l’attore Filippo Scicchitano. Prima di recitare in questo film, egli aveva già acquistato popolarità grazie ai film Scialla! (Stai sereno) e Un giorno speciale. In seguito ha ottenuto ruoli di rilievo anche in Allacciate le cinture, Croce e delizia e Weekend. In Bianca come il latte, rossa come il sangue, egli è poi affiancato da Cecilia Dazzi, nei panni di Angela la madre di Leo e da Flavio Insinna, il quale è invece il padre Ettore. Aurora Ruffino, attrice anche nota per le serie Questo nostro amore, Braccialetti rossi e Un passo dal cielo 6, interpreta qui Silvia, l’amica di Leo. Romolo Guerreri, celebre per essere stato Nico in Quelli dell’intervallo, è Niko. Ad interpretare il professore di lettere si ritrova invece Luca Argentero, mentre l’attrice francese Gaia Weiss è Beatrice.

Bianca come il latte, rossa come il sangue: il trailer e dove vederlo in streaming e in TV

È possibile vedere o rivedere il film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Bianca come il latte, rossa come il sangue è infatti disponibile nel catalogo di Rakuten TV, Chili, Google Play, Apple iTunes, Tim Vision, Rai Play e Amazon Prime Video. Per vederlo, in base alla piattaforma scelta, basterà iscriversi o noleggiare il singolo film. Si avrà così modo di poter fruire di questo per una comoda visione casalinga. È bene notare che in caso di solo noleggio, il titolo sarà a disposizione per un determinato limite temporale, entro cui bisognerà effettuare la visione. Il film sarà inoltre trasmesso in televisione il giorno mercoledì 21 luglio alle ore 21:10 sul canale Rai Movie.

Fonte: IMDb

Diabolik: trailer del film dei Manetti Bros con Luca Marinelli

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Diabolik: trailer del film dei Manetti Bros con Luca Marinelli

01 Distribution ha diffuso il trailer ufficiale di Diabolik dei Manetti Bros che arriverà al cinema il 16 dicembre 2021.

Il film, adattamento cinematografico delle avventure del personaggio creato da Angela e Luciana Giussani, è diretto dai Manetti bros., scritto da Michelangelo La Neve e Manetti bros., che hanno firmato anche il soggetto insieme a Mario Gomboli.

Oltre a Luca Marinelli, Miriam Leone e Valerio Mastandrea, nel cast anche Alessandro Roia,Serena Rossi, Claudia Gerini, Roberto Citran.

Diabolik – il trailer

Venezia 78: annunciate le giurie, c’è anche Chloé Zhao

Venezia 78: annunciate le giurie, c’è anche Chloé Zhao

Sono state definite le Giurie internazionali del Concorso Venezia 78, di Orizzonti e Venezia Opera Prima “Luigi De Laurentiis” della 78. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica (1–11 settembre 2021) della Biennale di Venezia, diretta da Alberto Barbera.

La Giuria Venezia 78 assegnerà ai lungometraggi in Concorso i seguenti premi ufficiali: Leone d’Oro per il miglior film, Leone d’Argento – Gran Premio della Giuria, Leone d’Argento – Premio per la migliore regia, Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile, Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile, Premio Speciale della Giuria, Premio per la migliore sceneggiatura, Premio Marcello Mastroianni a un giovane attore o attrice emergente.

Venezia 78: le personalità chiamate a fare parte della Giuria del Concorso di Venezia 78 sono:

  • Bong Joon-ho – presidente (Corea del Sud), regista e sceneggiatore premio Oscar, è una delle voci più originali del cinema contemporaneo. È autore di pietre miliari del cinema coreano quali Memories of Murder (2003), The Host (2006) e Mother (2009). Ha ottenuto la consacrazione definitiva a livello internazionale nel 2019 grazie a Parasite, vincitore di una lunga serie di prestigiosi riconoscimenti tra cui la Palma d’oro a Cannes, un Golden Globe, un Critics Choice Award, due BAFTA e quattro Oscar per il miglior film, miglior film internazionale, miglior regista e miglior sceneggiatura originale.
  • Saverio Costanzo (Italia), regista e sceneggiatore, ha presentato a Venezia La solitudine dei numeri primi (2010), il suo terzo film, tratto dal romanzo omonimo di Paolo Giordano, nonché Hungry Hearts (2014) con Alba Rohrwacher e Adam Driver, che si sono aggiudicati le due Coppe Volpi per le migliori interpretazioni femminile e maschile. Ha diretto poi l’adattamento italiano di In Treatment stagione 1, 2 e 3, e la serie HBO L’amica geniale, da lui anche scritta e ideata, tratta dai best seller di Elena Ferrante, presentata a Venezia.
  • Virginie Efira (Belgio/Francia), attrice, ha interpretato Tutti gli uomini di Victoria, presentato nel 2016 a Cannes alla Settimana della Critica, ricevendo gli elogi della critica. Ha quindi preso parte al pluripremiato Elle (2016) di Paul Verhoeven e a Un amour impossible (2018) di Catherine Corsini, per il quale è stata nominata come miglior attrice ai César. Nella stessa edizione dei César ha ricevuto una seconda nomination, stavolta come non protagonista, nella commedia di successo 7 uomini a mollo (2018) di Gilles Lellouche. Nel 2019 ha recitato nella commedia drammatica Sibyl di Justine Triet, in concorso a Cannes, dove è tornata nel 2021 come protagonista del nuovo film di Paul Verhoeven, Benedetta.
  • Cynthia Erivo (Gran Bretagna) è attrice teatrale e cinematografica, cantante e compositrice. Per la sua interpretazione nello spettacolo Il colore viola ha ottenuto numerosi riconoscimenti tra cui un Tony Award, un Grammy Award e un Daytime Emmy Award. Nel 2018 ha esordito al cinema con 7 sconosciuti a El Royale di Drew Goddard. Nello stesso anno ha recitato in Widows – Eredità criminale di Steve McQueen, presentato a Toronto. Nel 2019 è stata la protagonista di Harriet di Kasi Lemmons, grazie al quale ha ottenuto due nomination ai Golden Globe e due agli Oscar®, in entrambi i casi sia come migliore attrice protagonista, sia per la miglior canzone, Stand Up, di cui è co-autrice. Nel 2020 ha interpretato la detective Holly Gibney nella miniserie HBO The Outsider, tratta dall’omonimo romanzo di Stephen King. Nel 2021 è stata Aretha Franklin nella terza stagione della serie Genius, per la quale è stata nominata agli Emmy Awards.
  • Sarah Gadon (Canada), attrice e produttrice canadese, ha ottenuto visibilità internazionale grazie a A Dangerous Method di David Cronenberg, presentato in concorso a Venezia nel 2011. Ha proseguito la collaborazione con Cronenberg nei successivi Cosmopolis (2012) e Maps to the Stars (2014). Ha ricevuto il Canadian Screen Award per i suoi ruoli in L’altra Grace (2017), acclamata serie Netflix, ed Enemy (2013) di Denis Villeneuve. Sono state molto apprezzate dalla critica le sue interpretazioni in The Moth Diaries (2011) di Mary Harron, La ragazza del dipinto (2013) di Amma Asante, La mia vita con John F. Donovan (2018) di Xavier Dolan e Black Bear (2020) di Lawrence Levine.
  • Alexander Nanau (Romania), regista fra i più significativi del cinema rumeno, ha diretto a oggi quattro documentari presentati nei più importanti festival internazionali. Nel 2019 ha presentato fuori concorso a Venezia Collective, acclamato dalla critica internazionale, che si è aggiudicato l‘European Film Award come miglior documentario, oltre a una nomination ai BAFTA e, per la prima volta nella storia del cinema rumeno, due storiche nomination agli Oscar® come miglior film internazionale e miglior documentario.
  • Chloé Zhao (Cina) è una regista, sceneggiatrice, montatrice e produttrice cinese. E’ nata a Pechino ed è cresciuta anche a Brighton, Inghilterra. Dopo essersi trasferita negli Stati Uniti, ha studiato Scienze politiche al Mount Holyoke College e Film Production alla NYU. Il suo debutto nel cinema, Songs My Brothers Taught Me, è stato presentato nel 2015 al Sundance. Il suo secondo film The Rider, era nel 2017 alla Quinzaine di Cannes e ha ottenuto l’Art Cinema Award. Il suo lavoro più recente, Nomadland, ha avuto nel 2020 l’anteprima a Venezia, dove ha vinto il Leone d’oro. Il film e Chloé Zhao hanno ottenuto un enorme successo vincendo Golden Globe , BAFTA, DGA, PGA Awards e 3 Oscar  , per miglior regista, attrice protagonista e miglior film. Chloé Zhao ha diretto e co-sceneggiato Eternals (Marvel Studios), previsto per l’uscita il 5 novembre.

Orizzonti

La Giuria Orizzonti assegnerà – senza possibilità di ex-aequo – i seguenti premi: Premio Orizzonti per il miglior film, Premio Orizzonti per la migliore regia, Premio Speciale della Giuria Orizzonti, Premio Orizzonti per la miglior interpretazione femminile, Premio Orizzonti per la migliore interpretazione maschile, Premio Orizzonti per la miglior sceneggiatura, Premio Orizzonti per il miglior cortometraggio.

La Giuria internazionale della sezione Orizzonti è composta da:

  • Jasmila Žbanić – presidente (Bosnia ed Erzegovina), regista e sceneggiatrice, è nata a Sarajevo nel 1974. Agli inizi ha lavorato come marionettista e come clown. Con il suo lungometraggio d’esordio Grbavica si è aggiudicata l’Orso d’oro alla Berlinale 2006, così come il premio dell’American Film Institute e altri. I suoi film, presentati ai più importanti festival e distribuiti in tutto il mondo, sono stati prodotti da Deblokada, un’associazione artistica di sua fondazione. Nel 2020 ha presentato in concorso a Venezia Quo Vadis, Aida? da lei scritto e diretto, nominato agli Oscar® e ai Bafta come miglior film internazionale.
  • Mona Fastvold (Norvegia), regista e sceneggiatrice, ha diretto il suo primo lungometraggio The Sleepwalker nel 2014, presentato in anteprima al Sundance. Il film è co-sceneggiato da Brady Corbet con il quale collabora anche in L’infanzia di un capo (2015), vincitore del premio Orizzonti per la miglior regia e del premio Venezia Opera Prima “Luigi De Laurentiis” a Venezia. Ha scritto le sceneggiature di Vox Lux (2018), insieme al regista Brady Corbet, e di The Mustang (2019), insieme alla regista Laure de Clermont-Tonnerre. Nel 2020 ha presentato in concorso a Venezia World to Come.
  • Shahram Mokri (Iran), regista, sceneggiatore e critico cinematografico, ha diretto il suo primo lungometraggio nel 2008, Ashkan, the Charmed Ring and other Stories, presentato al festival di Pusan. Nel 2013 il successivo Fish & Cat ha vinto il Premio Speciale Orizzonti per il contenuto innovativo a Venezia. Nel 2018 ha presentato Invasion a Berlino. Nel 2020 è tornato a Venezia con il suo terzo film, Careless Crime. Il film ha ottenuto il premio Hugo d’argento al Chicago Film Festival.
  • Josh Siegel (USA) è curatore della sezione cinematografica del MoMA di New York, per il quale ha organizzato numerose mostre. Nel 2007 ha ricevuto il MoMA’s Lee Tenenbaum Award. Per il MoMA si è occupato dell’acquisizione di molti film e numerose installazioni artistiche, entrate a far parte della collezione permanente del museo. Josh Siegel ha co-fondato To Save and Project: The MoMA International Festival of Film Preservation, un festival che presenta film restaurati da parte di filmmaker, distributori, studios e archivi di tutto il mondo. Siegel attualmente fa parte del direttivo di Cinema Tropical, un’associazione no-profit dedicata al cinema latinoamericano negli Stati Uniti. È autore di numerose pubblicazioni, saggi, cataloghi e monografie, ed è stato membro di giuria in vari festival internazionali.
  • Nadia Terranova (Italia), scrittrice, è autrice di numerosi romanzi e libri per ragazzi tra cui: Gli anni al contrario (Einaudi 2015, premio Bagutta Opera Prima e The Bridge Book Award), Addio fantasmi (Einaudi 2018, finalista al premio Strega 2019) e Omero è stato qui (Bompiani 2019, selezionato nella dozzina del Premio Strega Ragazzi). I suoi libri sono stati tradotti in tutto il mondo. Collabora con diversi giornali tra cui la Repubblica, Il Foglio e cura la rubrica “Sirene” su Vanity Fair.

Premio Venezia Opera Prima “Luigi De Laurentiis”

La Giuria del Premio Venezia Opera Prima assegnerà senza possibilità di ex aequo, tra tutte le opere prime di lungometraggio presenti nelle diverse sezioni competitive della Mostra (Selezione ufficiale e Sezioni Autonome e Parallele), il Leone del Futuro – Premio Venezia Opera Prima “Luigi De Laurentiis”, e un premio di 100.000 USD, messi a disposizione da Filmauro, che sarà suddiviso in parti uguali tra il regista e il produttore.

La Giuria internazionale del Premio Venezia Opera Prima “Luigi De Laurentiis”- Leone del Futuro, è composta da:

  • Uberto Pasolini – presidente (Italia), regista, sceneggiatore e produttore, ha esordito alla regia con Machan (2008), vincitore di numerosi premi internazionali. Still Life (2013) ha ottenuto il premio per la miglior regia nella sezione Orizzonti, a Venezia nel 2013. Il suo film più recente è Nowhere Special, con James Norton, anch’esso presentato a Venezia nella sezione Orizzonti nel 2020. Pasolini ha fondato nel 1993 la Red Wave Films, casa di produzione cinematografica con la quale ha prodotto nel 1997 il film The Full Monty, straordinario successo di pubblico in tutto il mondo.
  • Martin Schweighofer (Austria), critico cinematografico, docente e direttore di festival, dal 1992 ha diretto per tre anni il festival cinematografico Diagonale di Salisburgo ed è stato poi direttore esecutivo della AFC Austrian Films. Dal 2013 al 2019 è stato prima vice-presidente e poi presidente della European Film Promotion (EFP). Negli stessi anni ha insegnato all’Università delle arti applicate di Vienna (Film, TV e produzione media) focalizzandosi sul mercato internazionale del cinema e sui festival cinematografici. È membro della European Film Academy e ha partecipato in qualità di giurato a molti festival cinematografici internazionali.
  • Amalia Ulman (Argentina), artista e regista, ha presentato installazioni e opere di video arte alla Tate Modern, al New Museum, alla Frieze Art Fair, alla Evelyn Yard e alla Whitechapel Gallery. È stata definita “la prima artista di Instagram” in seguito a Excellences & Perfections (2014), una performance di quattro mesi condivisa sul social network. Il suo lungometraggio di debutto El Planeta, è stato acclamato dalla critica e presentato in anteprima al Sundance nel gennaio 2021.

Loki: 10 dettagli che non avevi notato sul costume di Sylvie

Loki: 10 dettagli che non avevi notato sul costume di Sylvie

Sylvie ha debuttato in Loki come variante malvagia del Dio dell’Inganno, ma presto è diventata qualcosa di più. Il suo passato tormentato, sia nel MCU che nei fumetti, si riflette in molti dettagli nascosti nel suo costume, dal momento che il suo look rende omaggio alle tante fonti e personaggi che l’hanno ispirata. Scopriamone insieme 10, grazie a Screen Rant:

La corona spezzata

Ci sono diverse versioni di Lady Loki nei fumetti e l’esclusiva corona spezzata di Sylvie nel MCU è un omaggio proprio ad una di queste. Questa versione del personaggio è apparsa nella trama del fumetto del 2014 “The Tenth Realm”, che ha stabilito che Loki era in realtà genderfluid.

La corona che Sylvie indossa nella serie è praticamente la stessa della versione a fumetti, tranne per il fatto che non ha le guardie che si estendono alle guance. I rigidi tratti angolati della versione a fumetti sono stati resi più morbidi nella versione cinematografica.

Echi di Loki

lokiLa tunica di pelle che Sylvie indossa nel MCU ricorda alcuni del costumi di Loki nel MCU, soprattutto per quanto riguarda i motivi asgardiani verdi e dorati. Questo è ancora più evidente nelle insegne dorate a forma di U sulla tunica, che ricorda quella dei vecchi costumi di Loki nei film (in particolare, Thor: The Dark World).

Ha anche qualcosa dei costumi di Lady Loki nei fumetti, in particolare la versione presente in “The Tenth Realm”, dove la stessa tipologia di motivo dorato tipico di Asgard è in mostra in entrambi i costumi di Loki, sia nella versione maschile che in quella femminile.

Lame nascoste

Tutto ciò che indossa Sylvie è pratico, compresa la sua tunica, che presenta un fodero nascosto sulla schiena per un’eventuale spada. Sebbene indossi un fodero sulla cintura, Sylvie è in grado di nascondere le lame anche dietro la schiena.

Questo diventa evidente solo nell’episodio finale, in cui possiamo vedere il retro del suo costume durante il confronto con Colui Che Rimane. Il fodero della lama si trova sul lato sinistro della tunica, una necessità pratica in quanto sembra che Sylvie non possa evocare le lame come fa Loki con la sua magia.

Il mantello verde

loki 2Sylvie indossa un mantello verde per nascondere la sua identità all’inizio della serie, ma in realtà lo stesso include alcuni indizi proprio sulla sua identità. La fodera interna del mantello è formata da un tessuto verde chiaro che ricorda i verdi vibranti dei costumi passati di Loki nel MCU.

Il mantello è anche composto da linee ornate che suggeriscono che potrebbe effettivamente provenire da Asgard. È tuttavia improbabile che provenga dalla sua Asgard, poiché la cronologia di Sylvie è stata falciata dalla Time Variance Authority dopo essere stata rapita dall’organizzazione quando era una bambina.

Le rune della spada

Un grande dettaglio nascosto sono le rune incise nella lama della spada di Sylvie. Sebbene l’esatta natura e il significato delle rune siano aperti a varie interpretazioni, sembrerebbe che siano di origine asgardiana.

Ciò suggerirebbe anche che Sylvie ad un certo punto abbia visitato un Asgard alternativo per ottenere il suo costume e la sua arma. La spada presenta anche una serie di decorazioni che sono maggiormente visibili quando il giudice Ravonna Renslayer mette la spada tra i trofei nel suo ufficio.

Guanti senza dita

Tutto nel costume di Sylvie, a differenza dei molti di Loki, riguarda la funzionalità. Ciò riguarda anche i suoi guanti senza dita. Non se li toglie mai nella serie, e la scelta dei guanti sembra avere molto a che fare con l’uso dell’incantesimo.

La principale tattica offensiva di Sylvie contro la Time Variance Authority è incantare le guardie, e potrebbe aver bisogno di esporre le dita per farlo. Tuttavia, ha bisogno dei guanti per il combattimento e data la sua incredibile abilità nel campo, Sylvie si classificherebbe probabilmente tra i migliori artisti marziali della Marvel

Stivali pratici

L’unico aspetto ornamentale del costume di Sylvie risiede nei suoi pochi svolazzi dorati. Tutto il resto, compresi i suoi stivali, sono al suo servizio. Indossa un paio di stivali chiaramente progettati per l’uso in qualsiasi ambiente o situazione.

Le suole degli stivali sono spesse, come hanno scoperto ripetutamente le guardie della TVA quando ha preso a calci molti di loro in battaglia. Gli stivali sono anche molto pratici, con una cerniera che le permette di toglierseli in fretta, se necessario. Non usa la magia per cambiare il suo aspetto come fa Loki.

I vestiti di Kid Sylvie sono gli stessi

Proprio per la sua unicità, Sylvie è una delle migliori varianti di Loki nella serie. Questo si estende anche alla sua infanzia, dove il suo abbigliamento reale asgardiano prefigura, in realtà, il suo eventuale costume da adulta.

La sua armatura condivide molti elementi di design con i suoi abiti adulti, tra cui la tunica di pelle e gli accenti dorati. La forma della tunica, che è senza maniche, è esattamente la stessa della sua versione adulta. Ciò riflette in qualche modo il blocco dello sviluppo di Sylvie, come viene raccontato da Colui Che Rimane nel finale di stagione. 

Il vambrace

La sua tunica è senza maniche, ma a distanza potrebbe non sembrare così. Ad un’analisi più attenta, Sylvie indossa effettivamente dei vambrance che le corrono lungo le braccia. Non arrivano però a coprire la spalla e sono separati dalla tunica.

Le finiture dorate accentuano la parte superiore degli avambracci, ma non la parte inferiore. Le fornirebbero un ulteriore livello di protezione in un combattimento ravvicinato, ma non sono neanche lontanamente imbottiti come l’armatura delle guardie della Time Variance Authority.

I pannelli di Incantatrice

I fan dei fumetti sanno che Incantatrice è stata una grande fonte dispirazione per la Sylvie del MCU. Questo era ovvio grazie al suo nome e ai suoi poteri, ma anche grazie a un dettaglio nascosto nel suo costume.

Nel quinto episodio, lo schema circolare congiunto tipico dell’Incantatrice dei fumetti è chiaramente visibile sui vambrance di Sylvie quando è in macchina con Mobius. Questo modello imita il simbolismo iconico del costume della prima Incantatrice dell’Età dell’Argento, conosciuta come Amora. Nei fumetti, Amora e Sylvie si sono scontrate ad un certo punto: questa è una trama dei fumetti che potrebbe potenzialmente svolgersi nella seconda stagione della serie. 

Space Jam: New Legends, ecco la squadra delle voci italiane

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Space Jam: New Legends, ecco la squadra delle voci italiane

Benvenuti a Space Jam! Warner Bros. Entertainment Italia è lieta di annunciare che Fedez, Carlton Myers, Gianluca Gazzoli, Cecilia Zandalasini e Flavio Tranquillo faranno parte della squadra delle voci italiane di “Space Jam: New Legends”, in arrivo al cinema dal 23 settembre.

Fedez presterà la voce a Wet-Fire,  membro della Goon Squad interpretato nella versione originale da Klay Thompson, e versione digitale super potenziata del giocatore, capace di creare ostacoli meteorologici sul campo, sparare fiamme o schizzare onde d’acqua contro la squadra avversaria.

Carlton Myers, leggenda del basket italiano, sarà la voce di The Brow, giocatore della Goon Squad doppiato nella versione originale da Anthony Davis, veloce, forte, con 9 metri di ali blu brillanti per elevarsi al di sopra degli avversari in campo.

Cecilia Zandalasini doppierà White Mamba, giocatrice della Goon Squad interpretata nella versione originale dalla star del basket Diana Taurasi, capace di trasformarsi in un vero mamba mortale, in grado di scivolare, avvolgere e colpire come mai prima d’ora.

Gianluca Gazzoli e Flavio Tranquillo siederanno in prima fila, al tavolo dei commentatori, nella partita più pazza della vita di LeBron James e della Tune Squad,  prestando la propria voce ai telecronisti interpretati nella versione originale rispettivamente da Lil Rel Howery ed Ernie Johnson Jr.

Space Jam: New Legends, il nuovo trailer italiano

Space Jam: New Legends

Nel film evento di animazione/live-action “Space Jam: New Legends”, diretto da Malcolm D. Lee, con un team di filmakers innovativi come Ryan Coogler e Maverick Carter, il campione NBA e icona globale LeBron James vive un’epica avventura a fianco dell’intramontabile Bugs Bunny.

Quest’avventura di trasformazione è un frenetico mix di due mondi, che svela fino a che punto possano arrivare alcuni genitori per creare un legame con i propri figli. Quando LeBron e il suo giovane figlio Dom vengono intrappolati in uno spazio digitale da una malvagia Intelligenza Artificiale, LeBron farà di tutto per tornare a casa sani e salvi guidando Bugs, Lola Bunny e l’intera banda dei notoriamente indisciplinati Looney Tunes verso la vittoria, sul campo di gioco, contro i campioni digitalizzati dell’Intelligenza Artificiale: una super potente squadra di basket piena di professionisti all stars mai vista prima. Tunes contro Goons nella sfida con la posta in gioco più alta della sua vita, che ridefinirà il legame tra LeBron e suo figlio, mettendo in luce il potere di essere se stessi. Pronti all’azione, i Tunes sovvertono le convenzioni, sovraccaricando i loro talenti unici e sorprendendo anche “King” James con il loro modo di giocare.

James è protagonista accanto al candidato all’Oscar® Don Cheadle (i film di “Avengers”, “Hotel Rwanda”), Khris Davis (“Judas and the Black Messiah”, “Atlanta” per la TV), Sonequa Martin-Green (“The Walking Dead” per la TV, “Star Trek: Discovery”), l’esordiente Cedric Joe, Jeff Bergman (“Looney Tunes Cartoons”), Eric Bauza (“Looney Tunes Cartoons”) e Zendaya (l’imminente “Dune”, “Malcolm & Marie”).

Lee (“Girls Trip”, “Night School”) dirige da una sceneggiatura di Juel Taylor & Tony Rettenmaier & Keenan Coogler & Terence Nance e Jesse Gordon e Celeste Ballard, storia di Juel Taylor & Tony Rettenmaier & Keenan Coogler & Terence Nance. Basato su “Space Jam”, scritto da Leo Benvenuti & Steve Rudnick e Timothy Harris & Herschel Weingrod. Il film è prodotto da Ryan Coogler, LeBron James, Maverick Carter e Duncan Henderson, i produttori esecutivi sono Sev Ohanian, Zinzi Coogler, Allison Abbate, Jesse Ehrman, Jamal Henderson, Spencer Beighley, Justin Lin, Terence Nance e Ivan Reitman.

Il team creativo dietro la cinepresa include il direttore della fotografia Salvatore Totino (“Spider-Man: Homecoming”), il produttore animazioni Troy Nethercott (“Wonder Park”), gli scenografi Kevin Ishioka (“The Mule”), Akin McKenzie ( “When They See Us” per Netflix) e Clint Wallace (l’imminente “Eternals”), il montatore Bob Ducsay (“Godzilla: King of the Monsters”, “Star Wars Episode VIII – The Last Jedi”) e la costumista Melissa Bruning (“Rampage”, “War for the Planet of the Apes”). Le musiche sono di Kris Bowers (“Greenbook”, “Bridgerton” per Netflix).

Warner Bros. Pictures presenta una produzione Proximity/The SpringHill Company Production, un film di Malcolm D. Lee, “Space Jam: New Legends”. Il film sarà distribuito in tutto il mondo da Warner Bros. Pictures e arriverà in Italia al cinema dal 23 settembre.

Tenet: cinque curiosità che devi assolutamente sapere sul film di Christopher Nolan

Detiene il primato dell’unico blockbuster che ha visto la sala in tutto il mondo nel 2020 e anche il merito di aver dato regalato un poco di ossigeno, alla fine dell’estate scorsa, a quelle strutture che erano rimaste chiuse dalla primavera precedente. Parliamo di Tenet, l’ultimo film di Christopher Nolan che si può ammirare on demand su Sky e in streaming su NOW.

Il film, che vede protagonisti John David Washington e Robert Pattinson, è caratterizzato da un intreccio molto complesso, da basi fanta-scientifiche e da continui tentativi di Nolan di forzare la dimensione del tempo nella narrazione cronologica, così come secoli di storia hanno insegnato a fruirla, per creare nuovi paradossi temporali nei quali il regista sguazza, e che si posizionano costantemente al centro dell’interesse degli spettatori, detrattori o fan che siano. Ma quanti segreti nasconde il film? Quante curiosità dietro alla imponente macchina produttiva di Christopher Nolan sono stati rivelati? Ecco di seguito 5 curiosità su Tenet!

TENET è disponibile su NOW e anche on demand su Sky. Iscriviti a soli 3 euro per il primo mese e guarda il film e molto altro.

Gli effetti visivi ridotti all’osso

TenetTutti sanno che Christopher Nolan è un “regista analogico”, venera la pellicola e sceglie di girare sempre sul prezioso supporto, allo stesso modo, pur non risparmiandosi acrobazie ed esplosioni ad alto contenuto di adrenalina, preferisce sempre utilizzare gli effetti speciali rispetto agli effetti visivi. Questo vuol dire “sì” grandi esplosioni e edifici fatti saltare in aria appositamente per i suoi film (vedi Il cavaliere Oscuro), e “no” alla computer grafica.

Per Tenet, Nolan ha scelto di usare pochissimi effetti digitali. Questo ha significato realizzare tutto dal vivo, con tecniche che quasi appartengono al cinema di Méliès. Per le scene di inversione temporale, Nolan ha realizzato due riprese della stessa, con gli attori che facevano tutto al contrario.

Paradossalmente, Tenet ha meno effetti visivi di una qualunque commedia romantica contemporanea. Nel complesso della filmografia di Nolan, questo è il film con meno inquadrature manipolate al computer, appena 280, contro le 650 de Il cavaliere Oscuro, le 500 di Inception e le 429 di Dunkirk.

L’inseguimento in inversione

TenetSi è parlato molto della scena di Tenet in cui un Boeing 747 si schianta contro un hangar, e ormai tutti sanno che quel Boeing è stato comprato dalla produzione appositamente per essere schiantato. Quello che invece non tutti sanno è che quella non è stata di certo la sequenza più difficile da realizzare del film. Questo posto spetta all’inseguimento in macchina in inversione per cui sono state necessarie ben tre settimane di riprese.

Il povero Robert Pattinson, che era convinto di cavarsela con poco, è stato per tre settimane a contatto con esperti stunt driver provenienti da tutto il mondo, oltre che con un team di venti piloti di Los Angeles. Per realizzare questa famosa scena, Christopher Nolan ha coinvolto la leggenda Jim Wilkey, quello che, per capirci, ha fatto ribaltare il rimorchio di un camion (fisicamente) per Il cavaliere Oscuro (su YouTube ci sono diversi video del backstage di questa prodezza!). Uno sforzo che è valso sicuramente il risultato finale, travolgente!

Il cioccolatino negato

TenetQuesta curiosità su Tenet è così bizzarra che ha il sapore di leggenda metropolitana… e di cioccolato! Robert Pattinson ha vinto un processo di casting sicuramente competitivo, ma durante le interviste per la promozione del film, ha raccontato che dopo il suo primo colloquio con Nolan era convinto di aver perso il ruolo.

Secondo l’attore, la prima chiacchierata con il regista è durata tre ore, che sono state così intense che alla fine Robert era sul punto di avere un mancamento. Ha così chiesto a Christopher se potesse mangiare quel cioccolatino lì, che era tra di loro sul tavolo al quale erano seduti. A quel punto, Nolan ha interrotto il colloquio e ha congedato il pretendente alla parte. Robert Pattinson ha sicuramente conquistato il ruolo, ma non sapremo mai perché quel cioccolatino gli è stato negato!

La censura britannica su Tenet

Tenet censuraPer quanto possa sembrare ancora assurdo, ogni film, in ogni Paese, anche nell’Occidente progressista, prima di uscire in sala viene sottoposto al visto censura. E Tenet non ha fatto eccezione, e in particolare nel Regno Unito è stato sottoposto alla BBFC – British Board of Film Classification, organo deputato ad assegnare il rating ai film in uscita sul suolo britannico.

Così, in fase di post produzione, la distribuzione di Tenet ha fornito a ogni ente di censura e rating una copia del film, specificando che avrebbero voluto una classificazione 12A, ovvero per un film vietato ai minori di 12 anni non accompagnati (il corrispettivo del PG13 americano). Si tratta di una votazione estremamente favorevole, dal momento che estromette dalla possibilità di vedere il film una fascia di pubblico che probabilmente già non sarebbe andata a vederlo.

A visione del montato, la BBFC riferì che voleva vietare il film ai minori di 15 anni a causa di una scena in particolare, ovvero quella in cui Sator (Kenneth Branagh) colpisce con un calcio Kat (Elizabeth Debicki). Di fronte a questa presa di posizione, la produzione ha eliminato la breve scena dalle copie distribuite in Gran Bretagna e ha ottenuto il rating 12A. Nel Regno Unito, Tenet dura 9 secondi in meno!

La recensione di Tenet di Quentin Tarantino

Quentin Tarantino sul set di C'era una volta a Hollywood
Quentin Tarantino sul set di C’era una volta a Hollywood

Quentin Tarantino è un regista e uno sceneggiatore molto apprezzato, ma è anche uno spettatore esigente e famelico, tanto che le sue classifiche di film preferiti fanno sempre tanto discutere e sono sempre tenute in grande considerazione. Durante la recente promozione del suo libro “C’era una volta a… Hollywood” tratto dal suo omonimo film, Tarantino ha commentato brevemente Tenet, dicendo: “Credo di doverlo rivedere. Credo di doverlo rivedere”.

A questa affermazione, tutt’altro che poco lusinghiera, Tarantino ha fatto seguito con una spiegazione più esaustiva, raccontando che per capire ed apprezzare Dunkirk, il precedente film di Christopher Nolan, aveva dovuto guardarlo per ben tre volte, perché la prima volta era rimasto sopraffatto dall’esperienza cinematografica e non aveva capito il meccanismo di dilatazione e contrazione del tempo che il regista aveva dispiegato per raccontare la storia. Figuriamoci quanto più avvincente e complicato deve essere confrontarsi con un film come Tenet, che ha un intreccio molto più complicato rispetto a quello di Dunkirk! Nel caso in cui Quentin volesse davvero rivedere Tenet per capirlo e apprezzarlo meglio, può farlo on demand su Sky, e in streaming su NOW!

Zack Snyder’s Justice League: il progetto del motion comic non ufficiale è stato cancellato

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Alcune settimane fa avevamo appreso la notizia di un progetto senza alcuno scopo di lucro, creato da alcuni fan, e intitolato The Dreamscapes of Justice League: A Motion Comic, che avrebbe provato a dare vita agli altri sequel dedicati ai personaggi DC che Zack Snyder aveva in mente di realizzare, sfruttando gli storyboard emersi online a cui il regista aveva lavorato con Jim Lee.

La notizia è stata data dagli organizzatori ufficiali del progetto attraverso il loro account Twitter, che subito dopo, però, è stato cancellato. Alcune tavole del motion comic erano state diffuse online ma avevano suscitato diverse polemiche, dal momento che erano state tacciate di essere molto simili ai disegni di vari artisti della DC. Nel comunicare la loro decisione di accantonare ufficialmente il progetto, i realizzatori hanno dichiarato (via CBM) che alla base della scelta c’erano “un diffuso malcontento del pubblico nei confronti del progetto, alcuni rari episodi di molestie verso i membri del team, le innumerevoli questioni legali che abbiamo affrontato, e infine i nostri errori su alcune parti del progetto.”

Il motion comic sarebbe dovuto uscire entro la fine dell’anno, con l’obiettivo di supportare il movimento #RestoreTheSnyderVerse e l’American Foundation for Suicide Prevention. Inoltre, The Dreamscapes of Justice League: A Motion Comic avrebbe incluso nuove illustrazioni originali di Mariano De Venezia e dell’artista esperto di VFX Luis Bedregal.

L’attore Ray Porter, che interpreta Darkseid nella versione di Justice League ad opera di Snyder, avrebbe dovuto prestare la sua voce in qualità di narratore, e nel progetto era stato coinvolto anche Harry Lennix, interprete di Martian Manhunter.

Zack Snyder’s Justice League è uscito in streaming il 18 marzo 2021 su HBO Max in America e, in contemporanea, su Sky e TV in Italia. Il film ha una durata 242 minuti (quattro ore circa) ed è diviso in sei capitoli e un epilogo.

Justice League è il film del 2017 diretto da Zack Snyder e rimaneggiato da Joss Whedon. Nel film recitano Henry Cavill come SupermanBen Affleck come BatmanGal Gadot come Wonder WomanEzra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman e Ray Fisher come Cyborg. Nel cast figurano anche Amber HeardAmy AdamsJesse EisenbergWillem DafoeJ.K. Simmons e Jeremy Irons. I produttori esecutivi del film sono Wesley Coller, Goeff Johns e Ben Affleck stesso.

Ainbo – Spirito dell’Amazzonia in anteprima a #Giffoni50Plus

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Ainbo – Spirito dell’Amazzonia in anteprima a #Giffoni50Plus

Ainbo –  Spirito dell’Amazzonia, il film d’animazione diretto da Jose Zelada e Richard Claus che racconta la storia di una ragazzina pronta a tutto pur di salvare la foresta dall’avidità dell’uomo, sarà proiettato in anteprima a #Giffoni50Plus giovedì 22 luglio e arriverà al cinema il 18 novembre 2021 con BiM Distribuzione.

Ainbo vive nella giungla più profonda dell’Amazzonia, un paradiso terrestre, che è stato preso di mira da uomini avidi e pronti a distruggerlo pur di arricchirsi. Ainbo sa di non potere restare a guardare, così decide di fare la sua parte per salvare l’Amazzonia. Ad aiutarla ci sono i suoi spiriti guida: Dillo, un divertente e simpatico armadillo, e Vaca, un robusto tapiro. Ainbo lotta contro l’avidità dell’uomo, contro lo sfruttamento della terra da parte di minatori fuorilegge e soprattutto contro lo “Yacaruna”, lo spirito maligno che vive in Amazzonia.  Ma Ainbo non si arrende, è determinata a salvare la sua casa, anche perché a guidarla in questo viaggio è lo spirito di sua madre…

Una tartaruga gigante che porta l’Amazzonia sulla schiena, animali parlanti che insegnano i segreti della foresta pluviale, spiriti vegetali e alberi madri, maledizioni e demoni… Queste sono le storie che nostra madre ci raccontava da bambini e che hanno alimentato la mia immaginazione” – ha dichiarato il regista Jose Zelada, nato nella regione dell’Amazzonia – “Oggi l’Amazzonia è in grave pericolo. L’estrazione mineraria e il disboscamento hanno fatto sparire gran parte della foresta. Ci siamo chiesti: come possiamo dare un messaggio ai ragazzi, per le generazioni future? E come ritrarre una realtà così apocalittica in un modo più piacevole? Ci siamo resi conto che bisognava realizzare un lungometraggio d’animazione.

Ainbo –  Spirito dell’Amazzonia con leggerezza e divertimento racconta la complessa situazione in cui versa l’Amazzonia e invita ciascuno a riflettere sull’importanza di ogni piccolo gesto utile a salvare il pianeta.

The Suicide Squad: James Gunn spiega perché ha scelto Starro come villain

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Il personaggio di Starro farà il suo debutto sul grande schermo in The Suicide Squad. Nei fumetti DC, il “folle kaiju” è conosciuto come Starro il Conquistatore e, in origine, proviene dallo spazio.

All’inizio, in molti pensavano che il personaggio fosse una scelta alquanto strana nel contesto di una storia dedicata alla Task Force X, ma ora è stato proprio James Gunn a spiegare perché ha scelto la grande stella marina aliena come antagonista principale del film.

Intervistato da ComicBook, Gunn ha dichiarato di aver sempre voluto come cattivo un grande villain DC che i fan non si sarebbero mai aspettati di vedere. Ha poi spiegato di aver sempre trovato Starro particolarmente terrificante quando era bambino, citando la copertina di “Justice League n. 190” pubblicata nel 1981, che mostrava Starro sul volto di Superman e di vari altri membri della Justice League.

“Beh, volevo soltanto un grande cattivo DC che fosse un grande cattivo DC che la gente non si aspetterebbe di vedere in un film. E poi ho sempre amato Starro”, ha raccontato James Gunn. “Da bambino lo trovavo assolutamente terrificante. L’idea di questa stella marina gigante con un ragazzone che gli spara fuori queste cose che prendono il controllo del cervello delle persone, come quelle vecchie foto di Superman con lui in faccia, mi ha sempre spaventato a morte.”

“Si trattava di prendere qualcuno che era completamente, o che sembrava completamente ridicolo, metterlo a zonzo per le grintose strade di Colón, nel Panama, e permettergli di fare tutte le sue cose spaventose. E poi è un personaggio completamente oltraggioso. Quel mix di cose sembrava perfetto per la mia estetica”, ha concluso il regista.

Il cast ufficiale di The Suicide Squad comprende i veterani Margot Robbie (Harley Quinn), Viola Davis (Amanda Waller), Joel Kinnaman (Rick Flag) e Jai Courtney (Captain Boomerang), insieme alle new entry Idris ElbaMichael RookerNathan FillionTaika WaititiJohn CenaPeter Capaldi, Sean Gunn, David Dastmalchian Storm Reid. Nel film reciteranno anche Pete Davidson, Juan Diego Botto, Joaquin Cosio, Flula Borg, Tinashe Kajese, Jennifer Holland, Julio Ruiz, Alice Braga, Steve Agee e Daniela Melchior.

“Benvenuti all’inferno, ossia a Belle Reve, la prigione con il più alto tasso di mortalità negli Stati Uniti d’America. Qui sono confinati i peggiori supercriminali, disposti a tutto pur di evadere, anche unirsi all’oscura e super segreta missione della Task Force X. L’incarico del giorno? Metti insieme una serie di truffatori (tra cui Bloodsport, Peacemaker, Captain Boomerang, Ratcatcher 2, Savant, King Shark, Blackguard, Javelin e la psicopatica preferita di tutti, Harley Quinn). Armali pesantemente e abbandonali sulla remota isola di Corto Maltese infusa dal nemico. Mettili alla prova grazie ad una giungla brulicante di avversari militanti e forze di guerriglia ad ogni angolo. La squadra è impegnata in una ‘search and destroy’ guidata dal colonnello Rick Flag, mentre i tecnici del governo di Amanda Waller seguono ogni loro movimento grazie a dei sistemi impiantati nelle loro orecchie. Come sempre… una sola mossa falsa e chiunque può morire (per mano degli avversari, di un compagno di squadra o della stessa Waller).”

Black Widow doveva includere un easter egg su Dottor Destino

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Black Widow doveva includere un easter egg su Dottor Destino

Nei fumetti, Victor von Doom proviene dalla Latveria, uno stato immaginario in cui risiede come Leader Supremo. Il Dottor Destino, che indossa una maschera di ferro e un’armatura a causa di alcune cicatrici, è meglio conosciuto come l’arcinemico dei Fantastici Quattro. Dal momento che la prima grande famiglia Marvel farà il suo debutto nel MCU prossimamente, è chiaro che, prima o poi, i Marvel Studios inizieranno a gettare le basi per il loro debutto.

Se questi piani includono o meno il cattivo più iconico del gruppo rimane ad oggi un mistero, poiché il reboot dei Fantastici Quattro è ancora agli inizi del processo di sviluppo. Tuttavia, Black Widow, il cinecomic con Scarlett Johansson attualmente disponibile in sala e su Disney+ con Accesso Vip, doveva contenere proprio un easter egg sul Dottor Destino. A rivelarlo è stato lo sceneggiatore Eric Pearson durante un’intervista con IGN.

Pearson ha spiegato che la sua iterazione originale della sceneggiatura includeva un riferimento a Latveria. “Potrei aver inserito un riferimento alla Latveria”, ha detto. “Potrei averlo fatto, ma non lo so. In ogni caso, non è durato a lungo. Cerco sempre di infilare la Latveria da qualche parte, in qualche modo. È come quando vorresti essere il primo a dire qualcosa su Instagram o roba del genere.”

Il Dottor Destino è apparso diverse volte sul grande schermo, interpretato da Julian McMahon in I Fantastici Quattro del 2005 e nel sequel I Fantastici Quattro e Silver Surfer del 2007. Nel 2015, Toby Kebbell ha interpretato il ruolo nell’odiato reboot Fantastic 4 – I Fantastici Quattro ad opera di Josh Trank. Dal momento che è probabile che possa apparire ad un certo punto nel MCU, non sorprende che un riferimento a Doom non fosse consentito in Black Widow. La Marvel pianifica meticolosamente i suoi film (e ora anche le serie), gettando le basi dove necessario e “trattenendosi” quando lo ritiene opportuno.

La regia di Black Widow è stata affidata a Cate Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di Captain Marvel) a dirigere un titolo dell’universo cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è stata riscritta nei mesi scorsi da Ned Benson (The Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme a Scarlett Johansson ci saranno anche David HarbourFlorence Pugh e Rachel Weisz. Il film è uscito nelle sale il 7 luglio e su Disney+ con Accesso Vip il 9 luglio.

In Black Widow, quando sorgerà una pericolosa cospirazione collegata al suo passato, Natasha Romanoff dovrà fare i conti con il lato più oscuro delle sue origini. Inseguita da una forza che non si fermerà davanti a nulla pur di sconfiggerla, Natasha dovrà affrontare la sua storia in qualità di spia e le relazioni interrotte lasciate in sospeso anni prima che diventasse un membro degli Avengers.

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