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Apple Original Films e A24 insieme per The Tragedy of Macbeth di Joel Coen

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Apple Original Films e A24 hanno annunciato oggi che collaboreranno all’attesissimo The Tragedy of Macbeth, il nuovo film del vincitore dell’Oscar Joel Coen, interpretato dai premi Oscar Denzel Washington e Frances McDormand. Il film uscirà nelle sale di tutto il mondo entro la fine dell’anno, prima del lancio su Apple TV+.

Il cast di The Tragedy of Macbeth comprende anche Bertie Carvel, Alex Hassell, Corey Hawkins, Kathryn Hunter, Harry Melling e Brendan Gleeson. Il film riunisce i frequenti collaboratori di Coen, tra cui Bruno Delbonnel come direttore della fotografia, Mary Zophres come costumista e Carter Burwell come autore della colonna sonora. Coen, oltre a dirigere, produce il film insieme a McDormand e Robert Graf.

I film di Apple Original Films e A24, acclamati dalla critica, includono “On The Rocks“, della vincitrice dell’Oscar Sofia Coppola, con Rashida Jones e Bill Murray, e il vincitore del Gran Premio della Giuria del Sundance Film Festival “Boys State”, che ha vinto anche due Critics Choice Documentary Awards e il premio SXSW Louis Black “Lone Star”; l’imminente adattamento Young Adult di “The Sky is Everywhere”, diretto da Josephine Decker e interpretato da Grace Kaufman, Cherry Jones e Jason Segel.

Apple Original Films ospita film Apple Original pluripremiati e acclamati dalla critica, tra cui “Greyhound”, nominato agli Oscar, ai BAFTA, People’s Choice e Critics Choice Super Award, scritto e interpretato da Tom Hanks; Il film d’animazione “Wolfwalkers”, candidato all’Oscar e vincitore dell’AFI Fest; il vincitore del NAACP Image Award “The Banker”, un film che affronta l’ingiustizia razziale, con Anthony Mackie e Samuel L. Jackson; Il nuovo film di Anthony e Joe Russo “Cherry”, con Tom Holland e Ciara Bravo; “Palmer” con Justin Timberlake, diretto da Fisher Stevens, il film di successo mondiale “Billie Eilish: The World’s A Little Blurry” del regista RJ Cutler, il film vincitore del Cinema for Peace Award e nominato dal Critics Choice Documentary Award “The Elephant Queen”; e il candidato per il documentario “Fireball: Visitors from Darker Worlds” di Werner Herzog.

James Gunn a ruota libera su GOTG Vol. 3, The Suicide Squad e il film sui Thunderbolts

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Come i fan dei cinecomics sapranno, James Gunn è da sempre molto aperto al dialogo con i suoi fan, e spesso, attraverso i suoi profili social, si lascia andare a lunghe sessioni di Q&A in cui cerca di risponde a quasi tutte le curiosità non solo in merito ai suoi imminenti progetti, ma anche sulla sua carriera in generale e sulle sue preferenze in fatto di film di supereroi.

Proprio nelle ultime ore, il regista e sceneggiatore ha risposto ad alcune domande attraverso le storie di Instagram, rivelando nuovi dettagli in merito all’attesissimo Guardiani della Galassia Vol. 3. Nell’ordine, il regista ha ribadito che quasi probabilmente il terzo capitolo sarà l’ultimo della saga da lui diretto, proprio perché chiuderà la storia iniziata con il primo film. Ha poi confermato che sarà ambientato subito dopo gli eventi di Thor: Love and Thunder e che tra i suoi film preferiti del MCU figura, insieme a Guardiani della Galassia Vol. 2, anche il primo Iron Man

Chiaramente, non sono mancate anche le domande in merito a The Suicide Squad, che arriverà in sala il prossimo agosto. In merito al cinecomic DC, Gunn ha ribadito ancora una volta che quasi tutti i personaggi presenti nel film moriranno, mentre non ha voluto rivelare quali fossero gli altri due progetti DC a cui aveva pensato quando venne contattato dalla Warner Bros. per un nuovo film: “Se te lo dicessi, tradirei me stesso”, ha risposto il regista alla domanda di un fan. “Ci sono altre proprietà DC che adoro, ovviamente. Almeno altre due.”

Come riportato da FilmRatings.com, The Suicide Squad ha da poco ricevuto un Rating R, ossia un divieto ai minori di 17 anni non accompagnati. La motivazione è la seguente: “Presenza di immagini violente e di sangue, linguaggio volgare, riferimenti sessuali espliciti, uso di droghe e brevi accenni di nudità.”

Tornando a James Gunn, sempre via Instagram il regista ha dichiarato di aver accantonato il progetto di un film dedicato ai Thunderbolts, il gruppo di supereroi dei fumetti Marvel, verso cui aveva espresso interesse durante un’intervista del 2013. Come spiegato dal diretto interessato, è stato proprio The Suicide Squad a far calare il suo interesse nei confronti di un film dedicato a quei personaggi.

Anthony Mackie commenta la possibilità di apparire in Black Panther 2

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A causa della narrativa interconnessa alla base del MCU, i fan si chiedono sempre quali personaggi potrebbero apparire in determinati film o serie tv. Anthony Mackie è reduce dal successo di The Falcon and the Winter Soldier, in cui il suo Falcon ha finalmente raccolto l’eredità di Steve Rogers diventando il nuovo Captain America.

Nella vita reale, Mackie era molto amico di Chadwick Boseman, il compianto attore che ha prestato il suo volto a Black Panther nell’omonimo film del 2018 diretto da Ryan Coogler. Durante una recente intervista con ET Online, a Mackie è stato chiesto se ci sia un possibilità che Sam Wilson faccia un’apparizione nell’attesissimo Black Panther: Wakanda Forever. In maniera ironica, l’attore ha risposto: “Ho un visto per Wakanda, quindi posso andarci quando voglio. Ho un passato e un visto per Wakanda e sono vaccinato, quindi ci possono andare.”

Naturalmente, Mackie non ha né confermato né smentito un suo eventuale coinvolgimento in Black Panther 2, ma pare voglia assicurarsi che la sua apparizione tenga comunque conto dell’eredità di Boseman, se mai dovesse realmente prendere parte al film: “È strano ora, soprattutto per la quantità di rispetto e ammirazione che ho per Chad, avendolo conosciuto per così tanto tempo. Vorresti solo fare tutto nel modo giusto. Non so quale sia la risposta. Non so quale sia quella cosa giusta. Vorrei solo assicurarmi che tutto venisse fatto bene, in suo onore.”

Black Panther: Wakanda Forever arriverà nelle sale l’8 luglio 2022. Il presidente dei Marvel Studios, Kevin Feige, ha confermato che T’Challa, il personaggio interpretato al compianto Chadwick Boseman nel primo film, non verrà interpretato da un altro attore, né tantomeno ricreato in CGI. Il sequel si concentrerà sulle parti inesplorate di Wakanda e sugli altri personaggi precedentemente introdotti nei fumetti Marvel.

Letitia Wright (Shuri), Angela Bassett (Ramonda), Lupita Nyong’o (Nakia), Danai Gurira (Okoye), Winston Duke (M’Baku) e Martin Freeman (Everett Ross) torneranno nei panni dei rispettivi personaggi interpretati già nel primo film. L’attore Tenoch Huerta è in trattative con i Marvel Studios per interpretare il villain principale del sequel.

Gal Gadot commenta il conflitto israelo-palestinese e scatta la polemica

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Gal Gadot, l’iconica Wonder Woman del DCEU, è finita nell’occhio del ciclone per aver espresso la sua in merito ai recenti sviluppi sul conflitto israelo-palestinese. L’attrice, lo ricordiamo, è israeliana, nata nel 1985 a Petah Tikva, una città nel Distretto Centrale di Israele, situata ad est di Tel Aviv.

Nella giornata di ieri, l’attrice ha diffuso attraverso i suoi profili Facebook, Twitter e Instagram il seguente messaggio: “Il mio cuore è spezzato. La mia nazione è in guerra. Sono preoccupata per la mia famiglia, i miei amici. Sono preoccupata per la mia gente. È un circolo vizioso che va avanti ormai da troppo tempo. Israele si merita di vivere come nazione libera e sicura. I nostri vicini si meritano la stessa cosa. Prego per le vittime e per le loro famiglie, prego affinché questa ostilità inimmaginabile possa finire, prego affinché i nostri leader possano trovare una soluzione che permetta a tutti di vivere in pace gli uni con gli altri. Prego per giorni migliori.”

Considerato che si tratta di una questione estremamente delicata, proprio perché i social possono essere un facile campo di battaglia in cui rigettare odio nei confronti degli altri, Gal Gadot ha in qualche modo giocato d’anticipo e, dopo una serie di commenti pieni di risentimento (al pari di tutti quelli a sostegno delle sue parole), l’attrice ha disabilitato i commenti sotto ciascuno dei post condivisi attraverso i suoi profili social.

Essendo uno degli argomenti più controversi al mondo, qualsiasi discussione sul conflitto israelo-palestinese è destinata a suscitare una sorta di controversia. Ricordiamo che nel 2017, il Libano ha vietato la distribuzione del primo Wonder Woman a causa del coinvolgimento di Gadot e del conflitto con Israele. Quindi, questa non è la prima volta che l’attrice è al centro di una controversia legata al suo paese d’origine, e probabilmente non sarà neanche l’ultima.

Emily Blunt chiarisce finalmente il suo ‘no’ a Vedova Nera

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Emily Blunt chiarisce finalmente il suo ‘no’ a Vedova Nera

Di recente Emily Blunt dello show di Howard Stern e, in quell’occasione, ha avuto la possibilità di mettere a tacere una volta per tutti le voci circa un suo presunto coinvolgimento nel reboot dei Fantastici Quattro ad opera dei Marvel Studios.

Sempre a proposito del MCU, però, quell’ospitata è stata anche l’occasione per la celebre attrice di spiegare finalmente i motivi che l’hanno spinta a rifiutare il ruolo di Vedova Nera nell’Universo Cinematografico Marvel. Per chi ancora non lo sapesse, all’inizio i Marvel Studios aveva puntato proprio sulla star di A Quiet Place per il ruolo di Natasha Romanoff, poi affidato a Scarlett Johansson.

In merito al perché decise di non accettare la parte, Emily Blunt ha spiegato: “Voglio chiarire questa cosa, finalmente. Ero sotto contratto per I fantastici viaggi di Gulliver, che in realtà era un film che non volevo fare. È stato parecchio doloroso, perché sono sempre molto orgogliosa delle decisioni che prendo. I film che scelgo di fare significano molto per me.”

Poi ha aggiunto: “Ho davvero a cuore le scelte che faccio, anche perché mi rappresentano: sono le scelte che faccio. Ad ogni modo, sul set di quel film mi sono divertita tantissimo e sono stati tutti davvero adorabili con me. È stato bellissimo lavorare con loro. Forse, mi ha infastidito che quella cosa sia avvenuta.”

Emily Blunt aggiorna sul sequel di Edge of Tomorrow

Durante il corso dell’intervista, l’attrice ha anche aggiornamento brevemente sull’agognato sequel di Edge of Tomorrow, rivelando che, nonostante lei, Tom Cruise e il regista Doug Liman vogliano davvero realizzarlo, al momento ci sono troppi ostacoli, che riguardano non solo gli impegni lavorativi di ognuno, ma anche l’impatto che la pandemia di Covid-19 ha avuto sui budget delle grandi produzioni. In merito, Blunt ha detto: “Sinceramente, credo che sia troppo costoso. Non so davvero come potremmo farlo.”

Venom 2: Andy Serkis rivela quali saranno i poteri di Carnage

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Venom 2: Andy Serkis rivela quali saranno i poteri di Carnage

Lo scorso lunedì è arrivato online il primo trailer ufficiale di Venom: La furia di Carnage, l’atteso sequel del cinecomic con Tom Hardy che purtroppo, a causa della pandemia di Covid-19, è stato posticipato di circa un anno.

Tra i motivi per cui i fan non vedono l’ora di vedere il sequel, c’è sicuramente l’esordio del personaggio di Carnage interpretato da Woody Harrelson, che nel precedente avevano visto solo nel finale, durante la scena post-credits che anticipava, appunto, un nuovo film. Ora, in una recente intervista con IGN, il regista Andy Serkis ha parlato proprio del temibile Cletus Kasady, parlando nello specifico di quali saranno i suoi poteri.

“Può trasformarsi in nebbia”, ha spiegato Serkis. “Può trasformarsi in tutti i tipi di viticci. Può assumere diverse forme. Può trasformarsi in un’arma, può fare davvero tante cose diverse. Come tutti i simbionti, riflettono la persona che li ospita. Quindi ci sarà l’oscurità tipica di Carnage, ma anche la sua giocosità, la sua arguzia, la sua stranezza. Cletus è veramente intelligente e… ha molto senso dell’umorismo. Volevamo che tutto questo si riflettesse nel simbionte a lui legato.”

Quello che sappiamo su Venom: La furia di Carnage

Tom Hardy ritorna sul grande schermo nel ruolo del “protettore letale” Venom, uno dei personaggi Marvel più enigmatici e complessi. In Venom: La furia di Carnage assisteremo allo scontro tra il simbionte e Cletus Kasady, aka Carnage, uno degli antagonisti più celebri dei fumetti su Spider-Man, interpretato da Woody Harrelson.

Nel cast del sequel anche Michelle Williams (Fosse/Verdon) nei panni di Anne Weying, Naomie Harris (No Time to Die) nei panni di Shriek e l’attore inglese Stephen Graham. Il film uscirà in autunno al cinema.

Shang-Chi e Gli Eterni potrebbero non uscire in Cina

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Shang-Chi e Gli Eterni potrebbero non uscire in Cina

A quanto pare, due dei titoli più attesi della Fase 4 del MCU, ossia Gli Eterni e Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli, potrebbero non essere distribuiti in Cina. La questione è stata affrontata in un nuovo report di Variety, che approfondiremo di seguito…

CCTV6 China Movie Channel ha dedicato uno speciale ai film della Fase 4 dell’Universo Cinematografico Marvel, elencando soltanto otto dei dieci titoli in programma che andranno a comporre la nuova fase, escludendo sia Gli Eterni che Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli. Sebbene ciò non sia una conferma ufficiale del fatto che entrambi i film non verranno distribuiti in Cina, al tempo stesso getta parecchia benzina sul fuoco in merito alle speculazioni.

A dare maggiore peso a questo report è il fatto che CCTV6 è sotto la giurisdizione del Dipartimento di propaganda cinese che approva i film che vengono distribuiti (ricordiamo che in Cina non esiste il libero mercato e tutti i film stranieri devono ricevere l’approvazione del governo per poter uscire al cinema).

La questione ha dell’incredibile, dal momento che si tratta di due cinecomics che potrebbero avere una certa risonanza nel mercato in questione, visto che Shang-Chi sarà il primo film di supereroi ad avere come protagonista un personaggio asiatico, mentre Gli Eterni sarà il primo film della Marvel diretto da una regista non caucasica, il premio Oscar Chloé Zhao (Nomadland).

Tuttavia, proprio di recente Zhao è stata bollata come “persona non gradita” dalle autorità cinesi per alcune vecchie dichiarazioni della stessa regista proprio in merito alla Cina. Di conseguenza, Nomadland è stato ritirato dalle sale e non ha avuto alcun tipo di promozione (neanche quando la regista è stata premiata con l’Oscar, vittoria storica essendo la prima donna cinese a vincere l’ambito riconoscimento).

Parallelamente, neanche Shang-Chi è stato esente da controversie, che riguardano non solo la percezione del film (molti lo accusano di offrire una versione stereotipata della Cina) ma anche la scelta del casting, soprattutto in merito a Simu Liu e Awkwafina, tacciati di non “rispettare” gli standard della tipica bellezza cinese.

Chiaramente, vi terremo aggiornati su tutti gli sviluppi…

P!NK – All I Know So Far: trailer del film in arrivo su Prime Video

Amazon Prime Video ha diffuso il trailer ufficiale del documentario P!NK – All I Know So Far, il film su P!NK che arriverà su Prime Video il 21 maggio 2021. Diretto da Michael Gracey prodotto da Michael Gracey e Isabella Parish.

Unisciti alla pluripremiata cantante e performer P!NK e alla sua “famiglia acquisita” nel viaggio realizzato durante il world tour da record del 2019 “Beautiful Trauma” e segui la cantante mentre cerca di dividersi tra il suo ruolo di madre, moglie e performer. Tra filmati on the road e dietro le quinte, interviste e materiali personali, il regista Michael Gracey (The Greatest Showman) offre al pubblico in uno sguardo inedito sulla vita della diva.

La Notte del Giudizio Per Sempre: trailer italiano ufficiale

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La Notte del Giudizio Per Sempre: trailer italiano ufficiale

Universal Pictures ha diffuso il trailer italiano di La Notte del Giudizio Per Sempre, l’atteso quinto capitolo del franchise horror di successo prodotto da Jason Blum. Scritto da James DeMonaco e diretto da Everardo Gout nel cast protagonisti sono Ana de la Reguera, Tenoch Huerta, Josh Lucas, Cassidy Freeman e Will Patton.

Questa estate non ci saranno più regole quando una setta di fuorilegge deciderà di non far terminare all’alba lo Sfogo annuale, ma di renderlo permanente ne La Notte del Giudizio Per Sempre. Dopo il grande successo de LA PRIMA NOTTE DEL GIUDIZIO nel 2018, la celebre produzione del terrore, Blumhouse, rilancia un nuovo innovativo episodio della saga. I membri di un movimento clandestino, non più soddisfatti di una sola notte all’anno di anarchia e omicidio, decidono di calare l’America in un tempo di caos e massacro. Nessuno è più al sicuro. Adela (Ana de la Reguera, Cowboys & Aliens) e suo marito Juan (Tenoch Huerta, Days of Grace) vivono in Texas, dove Juan lavora come aiutante del ranch della ricca famiglia Tucker. Juan fa una buona impressione al capofamiglia, Caleb Tucker (Will Patton, Halloween), ma questo provoca la gelosia e la rabbia del figlio di Caleb, Dylan (Josh Lucas, Le Mans ’66 – La grande sfida).

La mattina dopo lo Sfogo, una gang mascherata di assassini attacca la famiglia Tucker, tra cui ci sono la moglie di Dylan (Cassidy Freeman, HBO’s The Righteous Gemstones) e sua sorella (Leven Rambin, Hunger Games), costringendo entrambe le famiglie ad unirsi per combattere mentre il paese precipita nel caos e gli Stati Uniti cominciano a disintegrarsi intorno a loro.

Da una sceneggiatura del creatore della saga, James DeMonaco, La Notte del Giudizio Per Sempre è diretto da Everardo Gout, autore e regista del pluripremiato thriller Days of Grace. Il film è prodotto dai produttori storici della saga: Jason Blum per la sua Blumhouse Productions, Platinum Dunes con Michael Bay, Andrew Form e Brad Fuller; e la coppia di Man in a Tree, James DeMonaco e il suo partner di produzione di lunga data Sébastien K. Lemercier. I produttori esecutivi sono Marcei A. Brown, Everardo Gout e Jeanette Volturno. Universal Pictures presenta, in associazione con Perfect World Pictures, una produzione Platinum Dunes/Blumhouse/Man in a Tree.

Il trono di Spade: le stagioni dalla peggiore alla migliore

Il trono di Spade: le stagioni dalla peggiore alla migliore

Sembra strano pensare che dalla prima volta che abbiamo sentito Sean Bean pronunciare la fatidica frase “L’inverno sta arrivando” siano passati dieci anni, eppure, Il trono di Spade, la serie HBO che ha fatto la storia della tv e del genere fantasy, ha compiuto proprio quest’anno un compleanno importante. Il suo finale fa ancora discutere, alcune scelte di David Benioff e DB Weiss scaldano ancora gli animi dei fan e l’interesse che aleggia intorno alla serie spin-off House of the Dragon, attualmente in produzione, segnala chiaramente che la voglia degli spettatori del Westeros e dell’Essos non è ancora sazia.

Ma mentre tutti fremiamo di ritrovare sullo schermo cognomi conosciuti e personaggi sui quali abbiamo già fantasticato, guardiamo indietro allo show, che è per intero disponibile su NOW, alle sue otto stagioni e scopriamo insieme questa classifica che le elenca dalla peggiore alla migliore. Il trono di Spade è disponibile anche on demand su Sky.

Stagione 5 de Il trono di Spade

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Ci siamo dati un compito decisamente difficile, dal momento che ogni stagione de Il trono di Spade ha dei lati positivi e dei lati negativi, soprattutto la scelta ha una componente discrezionale importante data la preferenza di un personaggio o una storyline su un’altra che è assolutamente caratteristica individuale. Proveremo ad essere il più democratici possibile partendo dalla quinta stagione.

Incastonata tra due delle stagioni più eccitanti dello show, la quinta stagione risente di questa caratteristica. La storyline di Daenerys a Meereen si trascina, l’allenamento di Arya a Braavos diventa noioso e la crociata di Approdo del Re dell’Alto Passero è frustrante. Naturalmente persino queste tre macrotrame hanno dei risvolti positivi: Jorah ritorna e Drogon salva Dany dalla fossa di combattimento. Arya riesce a ottenere la sua vendetta su Meryn Trant, anche se lo fa in maniera decisamente cruenta. E Cersei si sottopone alla sua Camminata della Penitenza, mettendo le basi per l’esplosivo colpo di scena della stagione successiva.

L’avventura di Jaime e Bronn in Dorne è deludente, nonostante la bellissima scena tra i leone di Lannister e sua figlia/nipote Myrcella, la povera Sansa raggiunge l’apice delle sue sofferenze prima per mano di Ditocorto e poi per mano di Ramsay Bolton, per non parlare di Shireen Baratheon, bruciata su una pira dal padre e addirittura di Jon, ucciso a tradimento dai Guardiani della notte. È forse questa la scena più odiata dai fan, quella che più volte ha fatto dire a chi si è approcciato impreparato allo show: “Basta, lascio perdere”.  Come in ogni stagione de Il trono di Spade, c’è però la puntata o la scena memorabile e certamente nella quinta stagione Hardhome occupa questo posto. Lo scontro tra vivi e morti, con Jon che disintegra un Estraneo con Lungo Artiglio, resta una scena da annali della tv.

Stagione 2 de Il trono di Spade

Il trono di Spade 2

La seconda stagione de Il trono di Spade espande quel mondo magico e misterioso che avevamo visto nel primo ciclo. Entrano in gioco molti personaggi che poi saranno fondamentali per lo sviluppo della trama tra cui Stannis, Ser Davos, Melisandre, Brienne e Margaery. Le scene ad Harrenahl con Arya e Tywin sono decisamente emozionanti, Jon si innamora di Ygritte e la Donna rossa dà alla luce un’ombra figlia di Re. Intanto, Robb Stark guadagna il titolo di Re del Nord, in una scena molto emozionante e Stannis si converte a quel Signore della Luce che lo porterà alla rovina.

Gli eventi, anche in questo caso, sono tanti, ma bisogna aspettare la battaglia delle Acque Nere per avere della vera azione, mentre la chiusura sull’esercito degli Estranei che avanza davanti al povero Sam terrorizzato è comunque un finale epico.

Stagione 7 de Il trono di Spade

Game of Thrones 7x05Le ultime due stagioni della serie risentono di una certa fretta nel dover chiudere le trame, questo porta la stagione sette e otto in posizione basse della classifica, nonostante non siano esenti da momenti davvero epici.

Daenerys trascorre le prime sei stagioni viaggiando verso il Westeros, e nella settima stagione si dimostra estremamente veloce nell’andare avanti e indietro sul continente. Questa stagione abbandona completamente i concetti di spazio e tempo, il che è un vero peccato, considerata la meticolosità con cui tutto era stato costruito nelle prime stagioni.  Tuttavia, la settima stagione si assume il compito arduo di consolidare tutte le trame e ricondurre a pochi momenti quello che avrebbe dovuto raccontare la stagione conclusiva con delle reunion davvero emozionanti. Arya si riunisce con Sansa. Jon incontra (e va a letto con) Daenerys. Cersei incontra uno zombie.

Nonostante questi problemi di ritmo, la stagione la stagione 7 ha alcune delle scene più iconiche dello show. L’attacco di Daenerys ai Lannister, la morte di Ditocorto, gli Estranei che si impossessano di Viserion sono scene memorabili, per non parlare del finale con la Barriera che si sbriciola sotto il fiato di ghiaccio del drago zombie.

Stagione 3

Anche se questa stagione è segnata dalle Nozze Rosse, una scena che in quanto a shock prodotto nello spettatore pareggia con la decapitazione di Ned Stark, la terza stagione de Il trono di Spade è incentrata su Jaime Lannister. Si tratta di un capolavoro di scrittura del personaggio, certamente, se non fosse che poi questa finezza di tratteggio si perderà più avanti, e Jamie sarà uno dei tanto caratteri trattati malissimo dagli sceneggiatori.

Ma allo stato delle cose, nella terza stagione, Il trono di Spade trasforma un incestuoso tentato infanticida in un simpatico cavaliere, nobile e con una sola mano, mentre guadagna la nostra benevolenza con una confessione in una vasca di acqua calda al cospetto di una donna guerriera.

Altri punti salienti includono Jon che perde la verginità, Dany che acquisisce gli Immacolati e l’epica sequenza di arrampicata sulla Barriera che fa eco al discorso di Ditocorto, ormai divenuto iconico, che “il caos è una scala”. Certo, avremmo potuto fare a meno delle infinite sequenze di tortura del povero Theon.

Stagione 8

Afflitti dall’impossibile compito di scrivere l’ultima stagione televisiva della serie più attesa degli ultimi anni, Benioff e Weiss hanno dovuto combattere con necessità, fan service e fedeltà ai personaggi che avevano raccontato negli otto anni precedenti. È vero che molte trame sono state dimenticate e affrettate, molti momenti sono sembrati semplicistici e molti personaggi non hanno ottenuto ciò che i fan desideravano per loro.

Tuttavia, al netto di questo e di una fretta immane che ha travolto la produzione, l’ottava stagione de Il trono di Spade riesce a dare una giusta conclusione ad ogni trama. Non giustizia, ma “giustezza”, perché ogni personaggio ottiene ciò per cui era destinato, compie tutto ciò che avrebbe dovuto (anche se non sperato) e in molti casi la difficoltà di essere coerenti ha scontentato i fan. Purtroppo molte cose sono state lasciate al caso, come la genia di Jon che sembrava fondamentale e invece si è rivelata poco importante, se non per contribuire alla follia, affrettata anche questa, seppure seminata, di Daenerys.

Piccola nota estremamente di parte: il Nord non dimentica e i figli di Ned Stark sono riusciti tutti a sovvertire la loro fortuna avversa.

Stagione 1

il trono di spade 1

Anche se serve principalmente come prologo, mettendo in campo i giocatori e presentando gli eventi che scatenano la storia, la Stagione 1 de Il trono di Spade riesce a introdurre una marea di luoghi immaginari, religioni, lingue, personaggi e storie senza essere mai noiosa. Inoltre, la stagione chiarisce immediatamente che nessuno è al sicuro, uccidendo il suo protagonista nel nono episodio, travolgendo i fan che restano indignati ma anche affascinati da un tale gesto.

È più facile apprezzare la prima stagione dopo aver visto il resto della serie, poiché momenti come Jaime che spinge Bran fuori dalla finestra e Danaerys che dà alla luce tre draghi diventano i pilastri su cui è costruita tutta la saga. Sebbene abbia un ritmo più lento e meno significativo rispetto alle stagioni successive, con quasi nessuno scontro epico o grande scena di battaglia, la prima stagione pone con cura le basi per quello che sarebbe diventato uno dei pochi show tv recenti a creare comunità in tutto il mondo.

Stagione 4

Dopo le famigerate Nozze Rosse, la quarta stagione inizia con la faccia di Joffrey che diventa viola e termina con Tyrion che lancia una freccia da una balestra contro suo padre seduto al gabinetto. Per tutta la stagione, Peter Dinklage brilla mentre conferisce a Tyrion una statura assolutamente superiore a quella di tutti gli altri personaggi. La storyline del processo del giovane Lannister ingiustamente accusato della morte di re Joffrey è quanto di meglio scritto da D&D.

Ma non solo. A dispetto della sua cruenta fine, l’Oberyn Martell di Pedro Pascal ruba i cuori degli spettatori e tiene banco con carisma e fascino, anche nel momento della sua morte, spettacolare e tragica. Ricordiamo che l’attesa dell’episodio La Montagna e la Vipera, all’epoca, fu particolarmente lunga (due settimane invece che una) e accompagnata da riti collettivi. Succedono così tante cose ad Approdo del Re che è quasi facile dimenticare Arya e il Mastino, i quali restano il miglior duo comico di tutto il Westeros, mentre il conflitto tra i Bruti e i Guardiani della Notte esplode nella magnifica puntata dedicata all’assalto alla barriera da parte dei primi. La notte del Castello Nero si fa rossa di fuoco e sangue, e lo show ci regala la scena di battaglia più bella dell’intera serie, almeno fino alla Battaglia dei bastardi.

Stagione 6

La sesta stagione de Il trono di Spade è quella che unisce meglio delle altre intrattenimento, soddisfazione degli spettatori, chiusura di alcune trame. Assistiamo ai momenti attesi, inaspettati e gratificanti che si svolgono continuamente durante i 10 episodi, a differenza delle altre stagioni che alternavano episodi tranquilli ad altri con momenti epici. Jon si sveglia e si riunisce con Sansa, scena che inaspettatamente è molto più commovente della reunion del Lupo Bianco con la sorellina preferita, Arya. Hodor “tiene la porta” e si sacrifica per Bran. Il Mastino ritorna, ancora vivo, nonostante il duello con Brienne. Daenerys dà fuoco ai khal nell’epica scena di Vaes Dothrak. Arya serve la sua più dolce vendetta a Walder Frey, sterminando il clan che aveva lasciato vivo “un ultimo lupo”. Jon splende sul campo di battaglia contro un altro bastardo. Sansa dà da mangiare ai cani (sorriso sornione di soddisfazione in sottofondo). E alimentata da due stagioni di umiliazione da parte dell’Alto Passero, Cersei si dà alla piromania e realizza il piano più esplosivo della serie, eliminando in un solo colpo verde casate e culti.

E se ciò non dovesse bastare, ci vengono svelate le vicende avvenute nella Torre della Gioia, dove scopriamo che Jon è figlio di Lyanna Stark e di Rhaegar Targaryen (aprendo una serie di domande che poi non troveranno risposta, ma tant’è) e Daenerys finalmente salpa verso Westeros, un arco narrativo con una preparazione di 60 episodi. Veloce nel ritmo, la stagione 6 riesce a mantenere la brillantezza delle stagioni precedenti che avevano una combustione più lenta mentre offre il più grande uno-due de Il trono di Spade con La Battaglia dei Bastardi e I Venti dell’Inverno che si susseguono per un finale travolgente. Il perfetto equilibrio tra elementi umani e soprannaturali, personali e politici, la sesta stagione è senza dubbio il culmine dell’intera serie che possiamo vedere e rivedere su NOW.

Enlightened – La nuova me, recensione della serie con Laura Dern

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Enlightened – La nuova me, recensione della serie con Laura Dern

Arriva su Sky Atlantic, in prima tv italiana, Enlightened – La nuova me, la serie tv del 2011 che, tra le altre firme, porta anche quella di Jonathan Demme e vede protagonista una splendida Laura Dern. Da mercoledì 12 maggio alle 21.15, disponibile anche on demand e su NOW, in streaming. 

La serie racconta di Amy Jellicoe, una donna di 40 anni in un momento molto particolare della sua vita. Un breve antefatto ce la mostra in preda ad una crisi di nervi: ha avuto una relazione con un suo collega, sposato, e quando questa è venuta alla luce, lei è stata spostata dal reparto vendite, suo campo di eccellenza, ad un altro settore dell’azienda (mentre il collega maschio è uscito indenne dallo “scandalo”). Inutile dire che questa esperienza la conduce fuori strada, Amy ha un esaurimento nervoso, e così si ritira in un centro per la riabilitazione, dal quale esce apparentemente positiva e propositiva per la sua prossima vita con la sua “nuova sé”. Tutto questo, raccontato nei primi minuti della prima puntata, ci offre un’affresco molto chiaro di quello che vedremo: la storia di una donna che tenta di ricostruirsi, recuperando ciò che ha perso, ma con il silenzioso dubbio che in effetti quello che aveva non era poi il meglio.

Enlightened – La nuova me con Laura Dern

Da questa premessa ci spostiamo all’oggi, con Amy che, sempre vestita di colori sgargianti, cerca di ammortizzare tutte le batoste che le vengono inferte in questa nuova fase della sua vita. La sua vecchia azienda le assegna un posto di grado e importanza inferiore rispetto a quello che aveva prima, nel frattempo ereditato dalla sua ex segretaria; torna a vivere con la madre, dal momento che non può più permettersi una casa; le sua amicizia sul lavoro si rivelano poco solide e cerca affannosamente nuovi stimoli per cercare di sopravvivere a se stessa.

A metà tra la farsa e la commedia, con incursioni nel dramma senza uscita, Enlightened – La nuova me è una serie dai toni difficilmente definibili, che si sforza di trovare il lato positivo di ogni esperienza ma ai quali sembra non credere fino in fondo neanche la protagonista. 

Chiaramente la serie è lo show di Laura Dern, che fa il bello e il cattivo tempo, dimostrandosi una professionista senza età, con un grande carisma e con una presenza scenica invidiabile. Con lei a completare il cast ci sono Luke Wilson nei panni di Levi, l’ex marito di Amy, Diane Ladd, che interpreta la mamma di Amy (e che nella vita reale è la mamma di Dern), Sarah Burns, Timm Sharp e Mike White, che interpreta il nuovo collega di Amy, timido e dolce, e che è anche l’ideatore della serie. 

Inaugurata nel 2011, Enlightened – La nuova me è stata chiusa nel 2013, dopo solo due stagioni, e mentre la prima è già in onda su Sky Atlantis, a partire dal 26 maggio sarà possibile vedere i primi quattro episodi della seconda stagione, mentre il 2 giugno i successivi e ultimi 4.

The Night House – La Casa Oscura, trailer de film con Rebecca Hall

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The Night House – La Casa Oscura, il thriller psicologico diretto da David Bruckner e interpretato da Rebecca Hall, arriverà il 16 settembre nelle sale italiane, distribuito da The Walt Disney Company Italia.

In The Night House – La Casa Oscura, una vedova (Rebecca Hall di The Town) inizia a scoprire gli inquietanti segreti del marito recentemente scomparso.

ARF! KIDS : Gianni De Luca, Sio, la collettiva dedicata a “TU-SAI-CHI”, 21, 22 e 23 maggio

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In attesa della mostra tutta al femminile Women In Comics a Palazzo Merulana, (la cui apertura è stata anticipata a venerdì 28 maggio) che vedrà protagoniste 25 leggendarie fumettiste del panorama nordamericano, ecco che il 21, 22 e 23 maggio 2021 a Roma, ritorna ARF! KIDS, alla Città dell’Altra Economia, un luogo accogliente e familiare perché già parte integrante di ARF! nelle scorse edizioni.

Una versione in presenza della rodatissima Area Kids del Festival romano che riparte da giovani e giovanissimi, i primi appassionati lettori di fumetti, mantenendo una formula che possa permettere di svolgere l’evento interamente all’aria aperta, come una grande festa in completa sicurezza a ingresso gratuito.

Rispettando i protocolli, mantenendo le distanze, sarà possibile rivivere dal vivo la bellezza dei fumetti, di «storie, segni & disegni» oltre a incontrare autrici e autori di prima grandezza nel panorama italiano dell’editoria per l’infanzia. Sarà possibile, ovviamente, anche disegnare insieme dal vivo e partecipare a laboratori creativi di qualità, a incontri con libri e letture grazie anche alla partecipazione delle librerie Giufà e Ottimomassimo.

Inoltre tre mostre imperdibili, come quella dedicata al Maestro Gianni De Luca nell’anno del trentennale della sua scomparsa, la mostra di SIO e la collettiva dedicata a Colui-che-non-deve-essere-nominato.

“IL GRANDE GIANNI DE LUCA DE IL GIORNALINO” è il titolo della personale dedicata a De Luca, definito «uno dei più grandi Maestri del Fumetto italiano al pari di Hugo PrattGuido Crepax o Sergio Toppi, la cui influenza culturale è riconosciuta da star internazionali come Frank MillerDave McKean o Bill Sienkiewicz». In mostra ad ARF! Kids una ricca selezione di alcune delle più belle tavole originali tratte da La Trilogia ShakespearianaPaulus e il Commissario Spada, in collaborazione con il celebre settimanale per ragazzi Il Giornalino delle Edizioni San Paolo.

“QUESTA È UNA MOSTRA CON I DISEGNI DI SIO” : una vera e propria “Sio experience”, decine di tavole stampate in formato gigante grazie a PressUP, storico partner di ARF!, per la mostra dedicata all’autore del manifesto questa edizione di ARF! KIDS: Sio! Vera e propria webstar per il pubblico dei giovanissimi, lo sanno bene gli oltre 2 milioni di iscritti al suo canale YouTube e la grande community di lettori e lettrici del bimestrale Scottecs Megazine (che registra oltre 30mila copie a numero). Un autore amatissimo da un pubblico assolutamente eterogeneo, noto anche ben al di fuori della cerchia di appassionati di Fumetto per una serie di iniziative che portano il suo segno inconfondibile, come il diario scolastico Scomix, i volumi per Feltrinelli Comics, nonché autore delle ultime vignette per il mitico gelato Cucciolone!

“TU-SAI-CHI – Dissennatori e Dissennatrici per Colui-che-non-deve-essere-nominato” è una straordinaria collettiva di opere inedite ispirate al celeberrimo villain della saga di di J.K. Rowling, realizzate da oltre trenta nomi tra le migliori matite della nuova scena del Fumetto italiano, come Giacomo Bevilacqua, Pera Toons, Francesco Guarnaccia, Samuel Spano, Kalina Muhova, Gloria Pizzilli, Martoz, Nova e molti altri.
Una rilettura del tema del “Male” e delle sue tante sfaccettature, realizzata in collaborazione con Tonki e – paradossalmente visto il tema trattato – interamente a sostegno di Mediterranea Saving Humans. Tutte le opere in mostra, infatti, verranno messe in vendita e l’intero ricavato andrà all’ONG impegnata nel salvataggio in mare di persone migranti.

I LABORATORI. Anche se i laboratori annunciati negli scorsi giorni – quelli che prevedevano la prenotazione su Eventbrite – hanno già raggiunto il massimo di iscritti, tutti potranno partecipare ai tanti eventi organizzati dalla libreria Ottimomassimo nello spazio “La casa dei Topi”: laboratori e letture che saranno comunque a numero chiuso, con prenotazione sul luogo e con il rispetto delle norme di distanziamento previste.

Il grandissimo successo riscosso dai laboratori dedicati ai più giovani anche in questa edizione, confermano il riconoscimento alla «Premium quality» del brand ARF! che quest’anno si avvale di partner prestigiosi come Internazionale KidsSinnosTunuéTerre di Mezzo, Mondadori Ragazzi e il progetto “Fumetti nei Musei” del Ministero della Cultura e Coconino Press, attraverso docenze di massimo livello di autrici e autori quali Lorenza di Sepio e Marco BarrettaGudSusanna MattiangeliLaura ScarpaMarta BaroniMaria Chiara Di Giorgio, Francesca Carabelli, Federico Rossi Edrighi e tanti altri.

  • ARF! KIDS 2021
  • Dove: Città dell’Altra Economia
  • Quando: 21/22/23 maggio 2021
  • Ingresso: gratuito

ARF! KIDS è una coproduzione ARF! Festival e COMICON, con il sostegno di Regione Lazio e Lazio Crea, con il patrocinio di Roma Capitale – Assessorato alla Crescita Culturale, con le partnership della Direzione Generale Creatività Contemporanea del MiC, Città dell’Altra Economiail GiornalinoInternazionale KidsKoh-I-Noor, PressUp, Tonki e Tombow.

Alfredino – Una storia italiana con Anna Foglietta su SKY

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Alfredino – Una storia italiana con Anna Foglietta su SKY

In arrivo Alfredino – Una storia italiana, la nuova produzione Sky Original sui fatti di Vermicino, la storia che quarant’anni fa commosse in diretta TV l’Italia. Prodotta da Sky e da Marco Belardi per Lotus Production – società di Leone Film Group-, Alfredino – Una storia italiana, in prima TV in due appuntamenti il 21 e 28 giugno su Sky Cinema e in streaming su NOW, racconta la storia del piccolo Alfredo Rampi, caduto in un pozzo artesiano nel giugno 1981.

Un sasso duro rimasto nel cuore di un intero Paese, un trauma collettivo che questa serie vuole raccontare animata dalla speranza di aiutare ad elaborarlo e superarlo. Un evento doloroso che appartiene alla memoria storica dell’Italia e da cui, però, è scaturito qualcosa di prezioso: la vicenda di Alfredino diede infatti un impulso decisivo alla costituzione della Protezione civile come la conosciamo oggi e grazie alla determinazione di Franca Rampi è sorto il Centro Alfredo Rampi, con l’obiettivo di evitare che altri potessero soffrire quanto da loro sofferto.

Accanto ad Anna Foglietta (Perfetti Sconosciuti, La mafia uccide solo d’estate, Noi e la Giulia, Un giorno all’improvviso), nel ruolo della madre di Alfredino, la signora Franca Rampi, il cast composto da:Francesco Acquaroli (Smetto quando voglio, Dogman, Suburra – La serie, Fargo) è il comandante dei Vigili del fuoco Elveno Pastorelli; Vinicio Marchioni (I predatori, Tutta colpa di Freud, Romanzo criminale – La serie) interpreta Nando Broglio, il vigile del fuoco che provò a tenere compagnia e a motivare Alfredo durante quelle terribili ore; Luca Angeletti (Come un gatto in tangenziale, Nessuno mi può giudicare,Nero a metà) è il padre di Alfredo, Ferdinando Rampi; Beniamino Marcone (Il giovane Montalbano, 20 sigarette, Prima che la notte) nei panni di Marco Faggioli, uno dei pompieri accorsi sul luogo della tragedia; Giacomo Ferrara (Suburra, Il permesso – 48 ore fuori) è Maurizio Monteleone, il secondo degli speleologi che provarono a recuperare il piccolo; Valentina Romani (Un bacio, Mare fuori, La porta rossa) interpreterà la geologa Laura Bortolani; Daniele La Leggia (Gli equilibristi) è Tullio Bernabei, caposquadra del gruppo di speleologi e primo a calarsi nel pozzo; e ancora Riccardo De Filippis (Romanzo Criminale – La serie, Un Natale stupefacente) nei panni di Angelo Licheri, “l’Angelo di Vermicino”, ultimo a calarsi nel pozzo e a provare a salvare Alfredo; Massimo Dapporto (Giovanni Falcone – L’uomo che sfidò Cosa Nostra, Amico mio) sarà invece l’allora Presidente della Repubblica Sandro Pertini.

La regia è di Marco Pontecorvo (Nero a metà, Ragion di Stato, L’oro di Scampia) e la sceneggiatura diBarbara Petronio – anche produttore creativo – e Francesco Balletta.

Alfredino – Una storia italiana è una serie Sky Original prodotta da Marco Belardi per Lotus Production, una società Leone Film Group. Sarà in prima TV in due appuntamenti il 21 e 28 giugno su Sky Cinema e in streaming su NOW.

10 attori del MCU che hanno interpretato una coppia in altri celebri film

Non dovrebbe sorprendere che molti attori del MCU abbiano recitato insieme in passato, prima di entrare a far parte della grande famiglia Marvel. Ecco 10 film in cui alcune della star dell’universo Marvel hanno interpretato una coppia di amanti:

Angela Bassett & Laurence Fishburne

Angela Bassett e Laurence Fishburne hanno ottenuto la loro prima e fino ad oggi unica nomination agli Oscar per aver interpretato Tina e Ike Turner nel film biografico del 1993 Tina, What’s Love Got To Do With It. Il film racconta dell’ascesa di Tina Turner, del suo difficile matrimonio con Ike e di come lei alla fine abbia trovato il coraggio di lasciarlo. Entrambe le interpretazioni hanno ottenuto il plauso della critica, lanciando a livello internazionale le carriere di entrambi gli attori.

Nel MCU, Bassett ha interpretato la regina Ramonda in Black Panther e Avengers: Endgame, mentre Fishburne ha interpretato il ruolo di Bill Foster in Ant-Man and the Wasp.

Zoe Saldana & Mark Ruffalo

Scritto e diretto da Maya Forbes, Teneramente folle segue un uomo affetto da bipolarismo che cerca di riconquistare sua moglie assumendosi la responsabilità esclusiva delle loro due giovani figlie, mentre frequenta una scuola di specializzazione a New York. Il film ha ricevuto critiche prevalentemente positive, con un plauso particolare alla performance di Mark Ruffalo.

Dal 2012, Ruffalo interpreta Bruce Banner/Hulk nella continuity del MCU e ha ridefinito completamente il ruolo anche in base al pubblico più giovane. Zoe Saldana, invece, ha interpretato per la prima volta il ruolo Gamora nello stesso anno in cui è uscito Teneramente folle. Dovremmo rivederla nell’attesissimo Guardiani della Galassia Vol. 3.

Michelle Pfeiffer & Jeff Bridges

Dopo gli acclamati ruoli in Una vedova allegra… ma non troppo e Le relazioni pericolose, Michelle Pfeiffer ha sbalordito ancora una volta i critici con la sua interpretazione nel dramma musicale di Steve Kloves I favolosi Baker. Nel film interpreta Susie Diamond, un’ex escort che finisce per innamorarsi di un pianista in difficoltà, interpretato da Jeff Bridges. I favolosi Baker ha fatto vincere a Pfeiffer un Golden Globe e le ha fatto conquistare una nomination all’Oscar, lanciandola definitivamente nell’olimpo delle star di Hollywood.

Nel MCU, Bridges (già tre volte candidato all’Oscar all’epoca dell’uscita de I favolosi Baker), ha interpretato il primo cattivo dell’universo cinematografico Marvel, ossia Obadiah Stane in Iron Man del 2008. Nel 2018, invece, Pfeiffer ha interpretato l’originale Wasp, Janet Van Dyne, in Ant-Man and the Wasp.

Salma Hayek & Alfred Molina

Nel 2002, Salma Hayek e Alfred Molina hanno dato vita alla complicata storia d’amore tra i pittori messicani Frida Kahlo e Diego Rivera nel biopic Frida. Il film ha ricevuto recensioni per lo più positive, sebbene siano stati principalmente Hayek e Molina ad essere elogiati per le loro performance, con Hayek che ricevette anche una nomination agli Oscar come migliore attrice protagonista.

Nel MCU, Hayek interpreterà Ajax, il leader de Gli Eterni, nell’attesissimo omonimo film di Chloé Zhao in uscita a novembre. Molina, invece, tornerà nei panni di Otto Octavius in Spider-Man: No Way Home, personaggio che aveva già interpretato in Spider-Man 2 del 2004, diretto da Sam Raimi. 

Gwyneth Paltrow & Jude Law

Poco dopo aver vinto l’Oscar per Shakespeare in Love, Gwyneth Paltrow ha recitato al fianco di Matt Damon e Jude Law in quel sottovalutato gioiello di Anthony Minghella che risponde al nome de Il talento di Mr. Ripley. Il film racconta la storia di Tom Ripley, un talentuoso truffatore che si insidia nella vita di un playboy spericolato e belloccio. Il film è stato ben accolto dalla critica ed è diventato anche successo commerciale. Sia Paltrow che Law hanno portato avanti carriere di grande successo, entrambe molto acclamate, nonostante la prima si veda ormai sempre meno sul grande schermo.

Nel MCU, Paltrow ha iniziato a interpretare il ruolo di Pepper Potts in Iron Man del 2008 e  nei successivi due sequel, apparendo poi anche in The Avengers, Spider-Man: Homecoming e Avengers: Endgame. Nel 2019, invece, Law ha interpretato il ruolo di Yon-Rogg in Captain Marvel.

Tilda Swinton & Tom Hiddleston

Solo gli amanti sopravvivono racconta la storia d’amore tra due vampiri sofisticati e decadenti che meditano sul loro posto nella società moderna. Il film, diretto Jim Jarmusch, è stato nominato alla Palma d’oro al Festival di Cannes 2013 e offre probabilmente una delle migliori interpretazioni della coppia Tilda Swinton/Tom Hiddleston ad oggi.

Nel MCU, Hiddleston interpreta Loki da quasi dieci anni e rivisiterà il ruolo nell’attesissima serie in arrivo a giugno su Disney+. Swinton, invece, ha interpretato una nuova versione dell’Antico sia in Doctor Strange che in Avengers: Endgame.

Rachel McAdams & Jake Gyllenhaal

Diretto da Antoine Fuqua, Southpaw racconta la storia di un giovane pugile, interpretato da Jake Gyllenhaal, che deve rimettere in sesto la sua vita dopo uno sfortunato incidente in cui rimane vittima sua moglie, interpretata da Rachel McAdams. Sebbene il film abbia ricevuto un’accoglienza complessivamente mista, la performance e l’impegno di Gyllenhaal per il ruolo hanno ricevuto numerosi elogi.

Nel MCU, McAdams ha interpretato Christine Palmer in Doctor Strange del 2016, ruolo che riprenderà anche nell’attesissimo sequel, mentre Gyllenhaal ha interpretato il cattivo Quentin Beck, meglio conosciuto come Mysterio, in Spider-Man: Far From Home

Tessa Thompson & Michael B. Jordan

Creed è il film che ha dato sia a Tessa Thompson che a Michael B. Jordan la popolarità a livello internazionale. Lo spin-off di Rocky racconta la storia di Adonis Creed (Jordan), il figlio di Apollo Creed, che si mette in cerca di Rocky Balboa per chiedere al campione in pensione di diventare il suo allenatore. Nel film Thompson interpreta invece Bianca, una cantautrice con una ipoacusia progressiva che alla fine diventa la fidanzata di Apollo, nonché la madre di suo figlio.

Dal 2018 Thompson interpreta Valchiria nel MCU, personaggio che è diventato rapidamente uno dei preferiti dai fan. Jordan, invece, ha interpretato il cattivo Erik Killmonger nel kolossal del 2018 Black Panther.

Marisa Tomei & Robert Downey Jr.

Marisa Tomei e Robert Downey Jr., entrambi al culmine delle loro rispettive carriera, hanno recitato insieme in Only You – Amore a prima vista, commedia romantica del 1994 su una donna convinta che la sua anima gemella sia un uomo di nome Damon Bradley. Dopo aver trovato un uomo con lo stesso nome, lo segue in Italia, dieci giorni prima del suo matrimonio. Le carriere di entrambi gli attori hanno poi attraversato un momento di stallo tra la fine degli anni ’90 e l’inizio degli anni 2000, per poi riprendersi quasi nello stesso periodo.

Downey Jr. è, senza dubbio, il cuore del MCU, avendo interpretato il ruolo di Iron Man in ben dieci film dell’intera Saga dell’Infinito. Tomei, invece, ha interpretato il ruolo di zia May in entrambi i film di Spider-Man ambientati nell’universo cinematografico. Dovrebbe tornare anche in No Way Home

Scarlett Johansson & Chris Evans

Scarlett Johansson e Chris Evans hanno lavorato insieme in otto film diversi, ma solo due di questi si svolgono al di fuori del MCU. Hanno recitato per la prima volta insieme nel film The Perfect Score nel 2004, per poi riunirsi nella commedia del 2007 Il diario di una tata. Nel film Johansson interpreta un antropologo che accetta un lavoro come bambinaia per una ricca famiglia dell’Upper East Side, mentre Evans interpreta il suo interesse amoroso.

I due interpretano oggi due dei personaggi più riconoscibili del MCU, Captain America e Vedova Nera. Secondo alcune indiscrezioni, i due potrebbero riunirsi ancora una volta nell’annunciato remake de La piccola bottega degli orrori. 

Zack Snyder sul reboot di Superman con un attore nero: “Una mossa attesa da tempo”

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Lo scorso febbraio è arrivata la notizia che J.J. Abrams sta lavorando ad un reboot di Superman, sempre per conto della Warner Bros., insieme al prolifico sceneggiatore Ta-Nehisi Coates. Al momento nessun attore è ancora collegato ufficialmente al progetto, ma è apparso subito chiaro che non sarebbe stato Henry Cavill a tornare nei panni dell’eroe kryptoniano.

Qualche settimana fa, nuove indiscrezioni sul film hanno confermato che la Warner Bros. sarebbe alla ricerca di un attore e di un regista neri: ciò avvalora alcune voci passate secondo cui il film avrà come protagonista un Superman nero. Inoltre, sempre in base a quanto emerso in precedenza, il film non sarà ambientato nel DCEU.

Ora, in una recente intervista con Radio Times, è stato Zack Snyder, regista de L’uomo d’acciaio del 2013, a commentare la notizia di un reboot di Superman che avrà come protagonista un attore nero. “Quello che posso dire è che amo J.J. Abrams e tutto quello che ha fatto in passato”, ha detto Snyder. “Sono interessato a vedere cosa succederà. È una mossa audace e interessante, e probabilmente attesa da tempo. Ovviamente amo Henry Cavill nei panni di Superman. È lui il mio Superman.”

“Non sono coinvolto in nessun processo decisionale attualmente in corso alla Warner Bros.”, ha specificato il regista. “Quindi, dal mio punto di vista, non posso far altro che aspettare e vedere cosa succederà. All’apparenza, sembra una cosa davvero interessante.”

Il Superman nero più celebre dei fumetti è indubbiamente Calvin Ellis, ma al momento non sappiamo se sarà davvero lui il personaggio al centro della storia del nuovo film. La speranza è di avere quanto prima nuovi aggiornamenti ufficiali in merito. Ricordiamo che il reboot di Superman rappresenta il terzo progetto WB/DC supervisionato da J.J, Abrams, che sta già curando Justice League Dark e la serie reboot di Constantine.

Cena con delitto: Edward Norton si unisce al cast del sequel

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Cena con delitto: Edward Norton si unisce al cast del sequel

Arriva da Deadline la notizia che Edward Norton si è unito ufficialmente al cast del primo dei due annunciati sequel di Cena con delitto – Knives Out, l’omaggio di Rian Johnson al giallo deduttivo, scritto e diretto dal regista statunitense e uscito nelle sale nel 2019.

Norton andrà così ad affiancare la new entry Dave Bautista (che vedremo prossimamente in Army of the Dead di Zack Snyder) e il veterano Daniel Craig, che tornerà a vestire i panni del detective Benoît Blanc. Ricordiamo che Johnson tornerà alla regia di entrambi i sequel.

Ad eccezzione di Craig, nessun altro dei membri del cast del primo film tornerà per Knives Out 2 e Knives Out 3: i due film vedranno quindi schierato un ensemble di attori completamente nuovo. Le riprese del primo sequel partiranno il prossimo 28 giugno e si svolgeranno in Grecia.

Al momento i sequel di Cena con delitto – Knives Out non hanno ancora una data di uscita, ma stando ai piani della produzione, entrambi dovrebbe debuttare sulla piattaforma di streaming già nel 2022. Il primo film è stato un grande successo al botteghino: a fronte di un budget di “soli” 40 milioni di dollari, ne ha incassati 294 milioni a livello mondiale.

Il cast del primo Cena con delitto – Knives Out annovera, oltre a Craig, anche Chris EvansAna de ArmasJamie Lee CurtisMichael Shannon, Don Johnson e Toni Collette. Il film ha ricevuto anche tre candidature ai Golden Globes: miglior film commedia o musicale, miglior attore in un film commedia o musicale (Daniel Craig) e migliore attrice in un film commedia o musicale (Ana de Armas).

The Suicide Squad, James Gunn: “Ho scritto King Shark pensando a Sylvester Stallone”

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In The Suicide Squad sarà presente anche il personaggio di King Shark, che nella versione originale avrà la voce di Sylvester Stallone. In base a ciò che è stato mostrato nei vari trailer del film, i fan sono già innamorati del personaggio, che potrebbe diventare dopo l’uscita del film uno dei più osannati del DCEU.

In una recente intervista con Den of Geek in cui ha parlato della decisione di riunire King Shark insieme al resto dei membri della Task Force X, il regista e sceneggiatore James Gunn ha approfondito il processo che lo ha spinto ad includerlo all’interno della storia. “Chi non vorrebbe vedere un pesce mangiare così tante persone che, in qualche modo, la gente pensa sia inspiegabilmente carino?”, ha ironizzato Gunn. “Sapevo che volevo usare un animale e sapevo che King Shark era un membro della squadra nei fumetti più recenti. Mi piaceva il concept del personaggio. King Shark è stata la mia prima aggiunta alla squadra.”

Per quanto riguarda invece Sylvester Stallone, Gunn ha rivelato di aver scritto la sceneggiatura pensando proprio al leggendario attore con cui aveva già lavorato in Guardiani della Galassia Vol. 2: “Poiché ho avuto la possibilità di coinvolgere qualsiasi attore volessi, ho iniziato a correre dei rischi e a scrivere pensando ad attori che non conoscevo personalmente”, ha spiegato. “Quindi, ad esempio, ho scritto Bloodsport pensando a Idris Elba, pur non avendolo mai incontrato prima. Ero semplicemente un suo grande ammiratore. Per quanto riguarda King Shark, invece, l’ho scritto pensando a Sly. Avevamo già lavorato insieme e posso dire di conoscerlo abbastanza bene. Ho scritto quel personaggio con la sua voce in mente.”

King Shark ama mangiare le persone, ma è anche stranamente simpatico. Di conseguenza, è facile immaginare che i fan e il pubblico in generale accoglieranno bene il personaggio quando il film uscirà finalmente nelle sale. Tuttavia, Gunn ha voluto concludere l’intervista sottolineando che… “King Shark è molto meno sentimentale di Groot.”

Il cast ufficiale di The Suicide Squad comprende i veterani Margot Robbie (Harley Quinn), Viola Davis (Amanda Waller), Joel Kinnaman (Rick Flag) e Jai Courtney (Captain Boomerang), insieme alle new entry Idris ElbaMichael RookerNathan FillionTaika WaititiJohn CenaPeter Capaldi, Sean Gunn, David Dastmalchian Storm Reid. Nel film reciteranno anche Pete Davidson, Juan Diego Botto, Joaquin Cosio, Flula Borg, Tinashe Kajese, Jennifer Holland, Julio Ruiz, Alice Braga, Steve Agee e Daniela Melchior.

“Benvenuti all’inferno, ossia a Belle Reve, la prigione con il più alto tasso di mortalità negli Stati Uniti d’America. Qui sono confinati i peggiori supercriminali, disposti a tutto pur di evadere, anche unirsi all’oscura e super segreta missione della Task Force X. L’incarico del giorno? Metti insieme una serie di truffatori (tra cui Bloodsport, Peacemaker, Captain Boomerang, Ratcatcher 2, Savant, King Shark, Blackguard, Javelin e la psicopatica preferita di tutti, Harley Quinn). Armali pesantemente e abbandonali sulla remota isola di Corto Maltese infusa dal nemico. Mettili alla prova grazie ad una giungla brulicante di avversari militanti e forze di guerriglia ad ogni angolo. La squadra è impegnata in una ‘search and destroy’ guidata dal colonnello Rick Flag, mentre i tecnici del governo di Amanda Waller seguono ogni loro movimento grazie a dei sistemi impiantati nelle loro orecchie. Come sempre… una sola mossa falsa e chiunque può morire (per mano degli avversari, di un compagno di squadra o della stessa Waller).”

Black Widow: il film è pronto da un anno, Nat sfoggerà delle nuove armi?

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Il nuovo numero di Empire dedicato ai film più attesi della prossima estate contiene una breve dichiarazioni della regista Cate Shortland in merito a Black Widow. L’articolo in questione – come riportato da Screen Rant – non contiene una citazione diretta della regista, ma l’outlet afferma che la stessa ha dichiarato che “il film è ormai pronto da circa un anno” e che stanno solo aspettando di poterlo finalmente mostrare al pubblico.

Le parole di Shortland confermano che i Marvel Studios non hanno apportato alcuna modifica a Black Widow, nonostante sia trascorso più di un anno dall’uscita prevista in origine e nonostante il film non abbia più inaugurato la Fase 4 del MCU. Si vocifera ormai da tempo che il film possa essere collegato alla serie The Falcon and the Winter Soldier attraverso il personaggio della Contessa de Fontaine interpretato da Julia Louis-Dreyfs, che sembra apparirà nel film.

Lo speciale contiene anche una nuova immagine ufficiale tratta da Black Widow, in cui è possibile vedere Scarlett Johansson (Natasha Romanoff) e Florence Pugh (Yelena Belova), che potete ammirare di seguito:

Nat sfoggerà delle nuove armi in Black Widow?

Nel frattempo, è sempre Screen Rant a riportare un dettaglio parecchio interessante in merito alla trama di Black Widow. I vari trailer e i vari poster del film hanno anticipato i nuovi costumi che Natasha sfoggerà nello standalone, ma pare che l’ex spia russa maneggerà anche delle nuove armi.

Il giornalista Paul Young ha infatti scovato una borsa dedicata al film in vendita presso la catena di supermercati americana Publix che mostra Vedova Nera che brandisce due armi simili a due manganelli. Si tratta, in realtà, di un’arma che Nat aveva già usato in passato, ma in base all’immagine della borsa sembra che nel film sarà in qualche modo potenziata. Potete vedere la foto cliccando qui.

La regia di Black Widow è stata affidata a Cate Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di Captain Marvel) a dirigere un titolo dell’universo cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è stata riscritta nei mesi scorsi da Ned Benson (The Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme a Scarlett Johansson ci saranno anche David HarbourFlorence Pugh e Rachel Weisz. Il film arriverà nelle sale il 7 luglio e su Disney+ con Accesso Vip il 9 luglio.

In Black Widow, quando sorgerà una pericolosa cospirazione collegata al suo passato, Natasha Romanoff dovrà fare i conti con il lato più oscuro delle sue origini. Inseguita da una forza che non si fermerà davanti a nulla pur di sconfiggerla, Natasha dovrà affrontare la sua storia in qualità di spia e le relazioni interrotte lasciate in sospeso anni prima che diventasse un membro degli Avengers.

Big Sky 1×16: promo e trama dall’episodio

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Big Sky 1×16: promo e trama dall’episodio

Il network americano ABC ha diffuso promo e trama di Big Sky 1×16, il sedicesimo episodio dell’annunciata nuova serie tv Big Sky.

Iscriviti a Disney+ per guardare gli episodi di Big Sky e molto altro. Dove vuoi, quando vuoi.

In Big Sky 1×16 che si intitolerà  “Love is a Strange and Dangerous Thing (Season Finale)” Cassie e Jenny lasciano le donne Kleinsasser per forgiare il proprio percorso, liberandosi dei loro guai nel ranch e tornando a casa. Insieme a Jerrie e Lindor, finalmente riescono a vedere Ronald dietro le sbarre, anche se li spoglia rapidamente di ogni soddisfazione guidandoli in una caccia all’oca selvaggia, dritto tra le braccia del sindacato. Segue una brutale battaglia, che apre la strada a Scarlet e Ronald per scappare, ma mentre scappano verso il tramonto Jenny rischia la sua vita per salvare quella di Cassie. È questa la fine per il nostro dinamico duo? Solo il tempo lo dirà sul finale di stagione che andrà in onda martedì 18 MAGGIO su ABC.

Guest star di Big Sky 1×16 è Britt Robertson nei panni di Cheyenne Kleinsasser, Michelle Forbes nei panni di Margaret Kleinsasser e Omar Metwally nei panni di Mark Lindor. “Love is a Strange and Dangerous Thing” è stato scritto da Annakate Chappell e Matthew Tinker e diretto da Michael Goi.

Big Sky 1×16

Big Sky è la nuova serie tv creata da David E. Kelley per il network americano ABC. David E. Kelley sarà lo showrunner della prima stagione. Basato sulla serie di libri di CJ Box, “Big Sky” è prodotto da David E. Kelley, Ross Fineman, Matthew Gross, Paul McGuigan, CJ Box e Gwyneth Horder-Payton, ed è prodotto da 20th Television. 20th Television fa parte dei Disney Television Studios, insieme a ABC Signature e Touchstone Television. Big Sky in streaming è disponibile su Star, il nuovo canale per adulti di Disney+.

La serie racconta degli investigatori privati ​​Cassie Dewell e Cody Hoyt uniscono le forze con la sua ex moglie ed ex poliziotta, Jenny Hoyt, per cercare due sorelle che sono state rapite da un camionista su una remota autostrada nel Montana. Ma quando scoprono che queste non sono le uniche ragazze scomparse nella zona, devono correre contro il tempo per fermare l’assassino prima che un’altra donna venga rapita. Big Sky vede protagonisti Katheryn Winnick nei panni di Jenny Hoyt, Kylie Bunbury nei panni di Cassie Dewell, Brian Geraghty nei panni di Ronald Pergman, Dedee Pfeiffer nei panni di Denise Brisbane, Natalie Alyn Lind nei panni di Danielle Sullivan, Jade Pettyjohn nei panni di Grace Sullivan, Jesse James Keitel nei panni di Jerrie Kennedy, Valerie Mahaffey come Helen Pergman con John Carroll Lynch come Rick Legarski e Ryan Phillippe come Cody Hoyt.

Tom Cruise parla per la prima volta della sfuriata sul set di Mission Impossible 7

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Lo scorso dicembre era trapelato online un audio in cui Tom Cruise rimprovera con una certa veemenza alcun membri della troupe di Mission Impossibile 7 che non avevano rispettato i rigidi protocolli di sicurezza imposti durante la produzione del film.

Nell’audio il celebre attore esclamava“Non sospenderemo questo f*****o film, avete capito? Se vedo di nuovo una scena del genere, siete licenziati. c***o! E se lo fanno anche altri membri della troupe, vale la stessa cosa. Sono stato chiaro? Capite cosa voglio dire? Capite la responsabilità che abbiamo? Se chiudiamo, costerà alle persone il loro lavoro, la loro casa, la loro famiglia. Questo è quello che sta succedendo. Ci tengo ad ognuno di voi, ma dovete aiutarmi, e se non volete farlo, allora ve ne dovete andare. Ok?” 

Ora, per la prima volta, è stato proprio Tom Cruise a commentare l’accaduto e a rompere il silenzio su quello sfogo in una recente intervista con Empire (via Digital Spy). “Ho detto quello che ho detto”, ha affermato l’attore, sottolineando che in quel momento c’era un’ondata di casi di Covid-19 in Inghilterra. “La posta in gioco era molto alta a quel punto. Ma sul set non c’erano tutti i membri della mia troupe. Avevo fatto uscire tutti, c’erano solo alcune persone selezionate.”

L’attore ha poi spiegato che il suo sfogo ha sortito l’effetto desiderato, nel senso che dopo la sua sfuriata le riprese non si sono più interrotte: “Le riprese non si sono più fermate. Ed eccoci qui, ancora a girare. Ho provato davvero tante emozioni in questi mesi. Per tutta la troupe è stato un grande sollievo sapere che saremmo tornati sul set. È stato incredibilmente commovente.”

Le date di uscita di Mission Impossible 7 e 8

Nei prossimi due capitoli della saga di Mission ImpossibleTom Cruise e Rebecca Ferguson torneranno nei panni di Ethan Hunt e Ilsa Faust. I due film vedranno coinvolti anche Shea Whigham (Kong: Skull Island), Hayley Atwell (Captain America: Il primo vendicatore), Pom Klementieff (Guardiani della Galassia) e Esai Morales (Ozark). Christopher McQuarrie scriverà e dirigerà i film, che faranno il loro debutto nelle sale americane rispettivamente il 19 novembre 2021 e il 4 novembre 2022.

Dave Bautista sul passato di Drax: “La Marvel ha gettato la spugna”

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Il Drax di Dave Bautista è sempre stato visto dai fan dei Guardiani della Galassia come uno dei membri più tosti e divertenti del team, ma la verità è che non abbia mai saputo di più in merito alla storia del Distruttore. Lo stesso Bautista è consapevole di ciò e ne ha parlato ampiamente in una recente intervista con Collider.

Anche se non ha menzionato direttamente né i Marvel Studios né il regista James Gunn, l’ex wrestler ha comunque espresso la sua delusione per il modo in cui il personaggio è stato trattato sul grande schermo. Il suo più grande rammarico? Quello di non aver avuto la possibilità di esplorare il passato di Drax. “Volevo davvero che investissero di più su Drax, personalmente. Perché penso che Drax abbia più di una storia da raccontare”, ha spiegato Bautista. “Penso che Drax abbia un retroscena davvero interessante su cui hanno semplicemente lasciato cadere la palla. Ma forse non è neanche colpa della Marvel. Avevano una loro lista di priorità e questo è quello che hanno programmato. Tuttavia, penso che abbiano gettato la spugna con Drax.”

“Ha una storia veramente fantastica. Egoisticamente, da attore, questo mi avrebbe dato la possibilità di mostrare dei lati diversi di Drax, soprattutto dal punto di vista emotivo. E forse anche da quello fisico. Perché, se guardi bene, Drax sembra uno tosto… lo guardi e quasi hai paura, ma la verità è che si prende a calci in c**o più di qualsiasi altro personaggio Marvel”, ha continuato la star di Army of the Dead. “L’intera questione del ‘Distruttore’ l’hanno semplicemente tralasciata. Le persone si sono così tanto innamorate del lato comico di Drax che alla fine hanno sfruttato solo quello. Penso che abbiamo perso una grande opportunità con questo personaggio, opportunità che forse non tornerà più.”

Dave Bautista sarà ancora Drax in GOTG Vol. 3

Di recente, Dave Bautista ha parlato spesso del fatto che Guardiani della Galassia Vol. 3 potrebbe essere l’ultima volta in cui lo vedremo nei panni di Drax. L’attore ha specificato di essere ormai troppo “anziano” per poter continuare ad interpretare il personaggio. La speranza è che Guardiani della Galassia Vol. 3, in cui ritroveremo Bautista nei panni del “Distruttore”, riesca a rendere giustizia al personaggio secondo le volontà del suo interprete…

L’uomo d’acciaio: Zack Snyder voleva Brainiac per il sequel mai realizzato

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Ne L’uomo d’acciaio di Zack Snyder abbiamo visto Superman confrontarsi con il generale Zod. Tuttavia, nonostante il kryptoniano interpretato da Michael Shannon si sia dimostrato un nemico formidabile, c’era un altro personaggio che molti fan avrebbe voluto vedere nel film.

Stiamo ovviamente parlando di Brainiac, il celebre cattivo che ha dato del filo da torcere a Superman per decenni. Nonostante il personaggio sia già apparso sul piccolo schermo, una versione live action destinata al grande schermo non ha mai fatto il suo debutto. Bene, ora sappiamo che se Snyder avesse realizzato un sequel de L’uomo d’acciaio, quel film avrebbe sicuramente incluso anche Brainiac.

A confermarlo è stato lo stesso regista durante un’intervista con Bro Bible: “Abbiamo parlato di un film su Brainiac”, ha spiegato il regista riferendosi ad un sequel diretto di Superman. “Penso che i kryptoniani che si trovano nella Zona Fantasma siano probabilmente ancora in giro. E c’era sempre una possibilità per il loro ritorno. Faora… e chiunque sia rimasto. Era una cosa che abbiamo sempre avuto in mente e di cui abbiamo sempre parlato in relazione ad un possibile sequel.”

“Penso solo che sia un bene dare a Superman questi nemici extraterrestri. Ovviamente deve esserci Lex Luthor. Devi andare avanti con Lex, perché Lex è la sua vera nemesi… ma al tempo stesso penso che si debbano cercare anche sfide al di fuori dalla Terra per Supeman, proprio a causa del fatto che è così potente”, ha concluso Snyder.

Il nuovo reboot di Superman targato WB/DC

A lungo si è parlato della possibilità di un sequel diretto de L’uomo d’acciaio, ma ad oggi pare che il progetto sia stato totalmente accantonato, soprattutto dopo la conferma che Warner Bros. e DC Films sono al lavoro su un reboot dedicato all’eroe kryptoniano che avrà come protagonista un attore nero. In merito a questo progetto, al momento sappiamo solo che sarà supervisionato da J.J. Abrams e sceneggiato da Ta-Nehisi Coates.

Emily Blunt torna sui Fantastici Quattro: “I cinecomics non fanno per me”

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I Marvel Studios sono tornati in possesso dei diritti sui Fantastici Quattro dopo l’acquisizione della Fox da parte della Disney nel 2019. Al Comic-Con di San Diego dello stesso anno, Kevin Feige, il presidente dei Marvel Studios, ha annunciato ufficialmente un nuovo film dedicato alla prima grande famiglia Marvel: in seguito, è stato annunciato che sarebbe stato Jon Watts, regista di tutti e tre i film di Spider-Man ambientati nel MCU, ad occuparsi della regia.

In attesa di scoprire chi saranno i protagonisti del nuovo reboot, facciamo un passo indietro. Tutti ricorderanno che per lungo tempo Emily Blunt e John Krasinski sono stati proclamati dai fan come la scelta migliori per i personaggi di Sue Storm e Reed Richards, dal momento che entrambi gli attori erano stati collegati al MCU in passato (Blunt era la prima scelta dei Marvel Studios per il ruolo di Vedova Nera prima di Scarlett Johansson e Krasinski aveva sostenuto uno screen test per il ruolo di Captain America).

Ora, durante una recente apparizione in occasione dello show di Howard Stern, Emily Blunt è tornata a parlare di quei rumor sui Fantastici Quattro. L’attrice ha ovviamente negato la possibilità di recitare nel nuovo adattamento della Marvel, ammettendo in realtà di non essere mai stata una grande fan dei cinecomics: “Si tratta semplicemente di un fantacasting”, ha sottolineato l’attrice. “Non ho mai ricevuto una telefonata in merito. Sono soltanto persone che dicono: ‘Non sarebbe fantastico?’. Non che sia al di sotto delle mie possibilità. Amo Iron Man e quando mi hanno offerto il ruolo di Vedova Nera ero ossessionata da Iron Man. Volevo lavorare con Robert Downey Jr., sarebbe stato fantastico… ma non so se i film di supereroi fanno per me. Non sono nelle mie corde. Non mi piacciono. Davvero.”

Cosa sappiamo del reboot Marvel sui Fantastici Quattro

Il film dei Fantastici Quattro ambientato nel MCU è stato ufficialmente annunciato durante lo scorso Investor Day 2020 di Disney. Al momento i dettagli sul film sono scarsi: sappiamo soltanto che la pellicola sarà diretta da Jon Watts, regista di Spider-Man: HomecomingSpider-Man: Far From Home e di Spider-Man 3, attualmente in fase di produzione. Al momento non è stato ancora designato chi si occuperà ufficialmente di scrivere il reboot.

Premi David di Donatello 2021: tutti i vincitori della 66° edizione

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Sono stati assegnati i Premi David di Donatello 2021, durante una serata di gala e parzialmente in presenza che ha cercato di attenuare la difficoltà di dover e voler celebrare il cinema anche in un anno di pandemia.

Ecco tutti i vincitori dei Premi David di Donatello 2021

MIGLIOR FILM

  • Volevo nascondermi prodotto da Carlo DEGLI ESPOSTI, Nicola SERRA, con RAI CINEMA
    per la regia di Giorgio DIRITTI

MIGLIOR REGIA

MIGLIORE REGISTA ESORDIENTE

MIGLIORE SCENEGGIATURA ORIGINALE

  • Figli Mattia TORRE

MIGLIORE SCENEGGIATURA NON ORIGINALE

MIGLIOR PRODUTTORE

  • Miss Marx Marta DONZELLI e Gregorio PAONESSA per VIVO FILM con RAI CINEMA, Joseph ROUSCHOP e Valérie BOURNONVILLE per TARANTULA BELGIQUE

MIGLIORE ATTRICE PROTAGONISTA

MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA

  • Volevo nascondermi Elio GERMANO

MIGLIORE ATTRICE NON PROTAGONISTA

MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA

MIGLIOR AUTORE DELLA FOTOGRAFIA*

  • Volevo nascondermi Matteo COCCO

MIGLIORE COMPOSITORE*

  • Miss Marx GATTO CILIEGIA CONTRO IL GRANDE FREDDO, DOWNTOWN BOYS

MIGLIOR CANZONE ORIGINALE

  • Tolo Tolo Titolo: IMMIGRATO
    Musica e testi di: Luca MEDICI, Antonio IAMMARINO
    Interpretata da: Luca MEDICI

MIGLIORE SCENOGRAFIA

  • Volevo nascondermi Ludovica FERRARIO, Alessandra MURA – Paola ZAMAGNI

MIGLIORE COSTUMISTA

  • Miss Marx Massimo CANTINI PARRINI

MIGLIOR TRUCCATORE

  • Hammamet Luigi CIMINELLI – Andrea LEANZA, Federica CASTELLI (prostetico o special make-up)

MIGLIOR ACCONCIATORE

  • Volevo nascondermi Aldo SIGNORETTI

MIGLIORE MONTATORE

  • Favolacce Esmeralda CALABRIA

MIGLIOR SUONO

  • Volevo nascondermi Presa diretta: Carlo MISSIDENTI
    Microfonista: Filippo TOSO
    Montaggio: Luca LEPROTTI
    Creazione suoni: Marco BISCARINI
    Mix: Francesco TUMMINELLO

MIGLIORI EFFETTI VISIVI

  • L’incredibile storia dell’Isola delle Rose Stefano LEONI, Elisabetta ROCCA

MIGLIOR DOCUMENTARIO

  • Mi chiamo Francesco Totti di Alex INFASCELLI

MIGLIOR FILM STRANIERO

  • 1917 di Sam Mendes (01 Distribution)

DAVID SPECIALE

  • Monica Bellucci
  • Diego Abatantuono

DAVID ALLA CARRIERA

  • Sandra Milo

DAVID DELLO SPETTATORE

  • Tolo tolo

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Il premio al miglior cortometraggio viene assegnato da una giuria composta da Giada Calabria, Francesca Calvelli, Leonardo Diberti, Paolo Fondato, Elisabetta Lodoli, Enrico Magrelli, Lamberto Mancini, Mario Mazzetti, Paolo Mereghetti e presieduta da Andrea Piersanti.

Il miglior cortometraggio Premio David di Donatello 2021 è: ANNE di Domenico CROCE e Stefano MALCHIODI

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Il Premio David Giovani viene assegnato da una giuria nazionale di studenti degli ultimi due anni di corso delle scuole secondarie di II grado.

DAVID GIOVANI

  • 18 regali di Francesco AMATO

La cuoca del presidente: trama, cast e la vera storia dietro il film

Il mondo della cucina e dell’arte culinaria ha sempre trovato terreno fertile al cinema, oggi più che mai interessato a raccontare la vita e le ricette segrete di abili chef. Che siano storie vere o inventate, queste suscitano da sempre una certa attrazione, oltre ad un inevitabile languorino. Film come Chef – La ricetta perfetta con Jon Favreau, Il segreto del successo con Bradley Cooper o anche il film d’animazione della Pixar Ratatouille sono solo alcuni degli esempi più famosi di questo filone. Particolarmente apprezzato è però anche un film francese del 2012 dal titolo La cuoca del presidente, diretto da Christian Vincent.

A differenza degli altri titoli poc’anzi citati, questo è ispirato ad una storia vera, quella di Danièle Mazet-Delpeuch, la prima donna chef personale del presidente di Francia François Mitterrand. Si tratta di una storia non nota ai più, ma che attraverso i toni della commedia si presenta come un delicato racconto volto a dimostrare la forza che la buona cucina e il cibo può avere nella vita e nei rapporti di tutti i giorni. Con la brillantezza che contraddistingue le commedie francesi, La cuoca del presidente è però anche il racconto di una donna tenace mai arresasi ai ruoli che gli altri avrebbero voluto imporle.

Tra emancipazione, rapporti tra i sessi e rapporto con l’ambito culinario, questo si afferma così come un delizioso film di buon successo. Acclamato da critica e pubblico, è infatti diventato uno dei film francesi di maggior successo del suo anno, ritrovando ancora oggi appassionati spettatori in tutto il mondo. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori ed alla storia vera dietro il film. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La cuoca del presidente: la trama del film

Protagonista del film è la rinomata cuoca Hortense Laborie, la quale con grande passione svolge il suo lavoro in una sperduta stazione di ricerca in Antartide. Da qui la donna inizia a raccontare la propria storia, di quando quattro anni prima era stata scelta come cuoca privata del Presidente della Repubblica Francese. Proprio a lei il politico rivelerà di desiderare sulla propria tavola il meglio della cucina francese, permettendo alla donna di sbizzarrirsi in cucina. La sua attività, come anche il rapporto che intrattiene con il Presidente, la fanno però ben presto diventare oggetto di invidia. Ben presto, Hortense sarà costretta a misurarsi con una serie di ostacoli particolarmente complessi.

La cuoca del presidente cast

La cuoca del presidente: il cast del film

Ad interpretare la protagonista Hortense Laborie vi è l’apprezzata attrice francese Catherine Frot. Questa ha debuttato al cinema nel 1980 con il film Mio zio d’America, per poi distinguersi anche in Aria di famiglia, La cena dei cretini e Quello che so di lei. Ad oggi, quello in La cuoca del presidente rimane uno dei suoi ruoli cinematografici più famosi, che l’ha portata anche ad ottenere una nomination come miglior attrice ai prestigiosi premi César. Per prepararsi al ruolo, la Frot ha avuto modo di approfondire la vita e l’attività della vera cuoca, cercando poi di ottenere una buona manualità nella preparazione di alcune ricette classiche.

Accanto a lei, nei panni del presidente francese, vi è lo scrittore Jean d’Ormesson, la cui fama è prevalentemente dovuta alla sua attività in ambito saggistico e giornalistico. All’età di 86 anni, egli accettò di recitare per la prima volta in vita sua. Assunse così i panni del capo del governo francese, ruolo che lo ha da subito reso ulteriormente popolare. Nel film è poi presente l’attore Hippolyte Girardot, recentemente visto in I fantasmi d’Ismael e The French Dispatch, e che in La cuoca del presidente interpreta David Azoulay. Infine, l’attrice spagnola Arly Jover, nota per i film Blade e L’impero dei lupi, dà qui volto a Mary.

La cuoca del presidente: la vera storia, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Pur cambiando nome alla protagonista, qui chiamata Hortense Laborie, il film è dichiaratamente ispirato alla vera storia di Danièle Mazet-Delpeuch.  Questa, dal 1988 al 1990, fu la cuoca personale del presidente francese Mitterrand. Ella arrivò a tale ruolo dopo essersi distinta come insegnante culinaria, venendo notata da Joël Robuchon, tra i più rinomati chef del Novecento. Egli la raccomandò per il ruolo, aiutandola ad ottenere il posto di lavoro. Come cuoca del presidente, Danièle ebbe l’occasione di cucinare per alcune delle più importanti personalità politiche dell’epoca. Dal leader russo Mikhail Gorbachev al primo ministro britannico Margaret Thatcher. Non sopportando le etichette e i tanti protocolli da seguire, Danièlle decise infine di lasciare il posto. Andò poi a lavorare come cuoca in una base scientifica in Antartide.

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. La cuoca del presidente è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Tim Vision e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 11 maggio alle ore 21:15 sul canale Cielo.

Fonte: IMDb

The Green Knight: il trailer ufficiale con Dev Patel

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The Green Knight: il trailer ufficiale con Dev Patel

Ecco il trailer ufficiale di The Green Knight, il nuovo film di A24 diretto da David Lowery e con Dev Patel, Alicia Vikander e Joel Edgerton.

Il film che sarebbe dovuto uscire a Febbraio 2020 e poi a Maggio 2020 con prima mondiale al SXSW Film Festival, arriva adesso nel Luglio 2021 ed è senza dubbio uno dei film più attesi della stagione estiva. Dev Patel interpreta Sir Gawain, lo sconsiderato nipote di Re Artù, che intraprende una missione per affrontare e sconfiggere lo sconosciuto Cavaliere della Pelle Verde.

La sinossi ufficiale di The Green Knight recita: “Un’epica avventura fantasy basata sull’intramontabile leggenda arturiana, The Green Knight racconta la storia di Sir Gawain (Dev Patel), lo sconsiderato e testardo nipote di Re Artù, che si imbarca in un audace ricerca per affrontare l’omonimo Cavaliere Verde, un gigantesco sconosciuto dalla pelle color smeraldo. Gawain lotta con fantasmi, giganti, ladri e intriganti in quello che diventa un viaggio più profondo per definire il suo personaggio e dimostrare il suo valore agli occhi della sua famiglia e del suo regno, affrontando lo sfidante finale”.

Barry Jenkins racconta la sua serie The Underground Railroad

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Barry Jenkins racconta la sua serie The Underground Railroad

Sarà disponibile dal 14 maggio su Amazon Prime Video The Underground Railroad, la nuova serie Amazon Original firmata dal premio Oscar Barry Jenkins. Basato sull’omonimo romanzo premio Pulitzer di Colson Whitehead, lo show si distanzia dalla trama originale per accogliere svolte nuove e impreviste, seguendo l’istinto del suo creatore ma rispettando lo spirito di partenza.

Jenkins in persona ha raccontato qual è stato il suo approccio alla realizzazione di questo progetto, la sua prima volta a confronto con un modo diverso di fare narrazione per immagini.

Barry Jenkins racconta la sua serie The Underground Railroad

Che cosa speravi di catturare nel raccontare la storia di Cora sullo schermo?

Ho amato tanto il libro di Colson Whitehead e ho pensato che potesse essere un ottimo modo per ricontrattualizzare la storia dei nostri antenati, concentrandoci su questa giovane donna, Cora (Thuso Mbedu). Guardi la serie e vedi che Cora cerca di sconfiggere la condizione degli schiavi d’America, cercando allo stesso tempo di riconciliarsi con l’abbandono della madre. Mi è sembrato un modo molto bello per raccontare questa storia, presentata in maniera autentica ma anche epica, dalla grande portata che alla fine racconta la genitorialità ma anche il trovare una strada da soli. Ho pensato che fosse bello mettersi alla prova con una storia di questa portata. 

È il primo approccio in tv di questa portata. Come mai era così importante raccontare questa storia in questo formato?

Quando vai al cinema, vivi un’esperienza che ti cattura, spegni il telefono e sei immerso completamente. Data la portata di alcune di queste immagini, io volevo che lo spettatore fosse in grado di mettere pausa, riprende, saltare. Volevo che lo spettatore scegliesse come guardarla, questo è un motivo per cui ho scelto di farne una serie. Inoltre mi sembrava il modo migliore per dare a Cora la possibilità di incontrare tutte le persone che incrocia sul suo cammino con molta calma e spazio. 

Perché si è scelto il linguaggio della metafora per rappresentare alcune scene della serie? 

Credo che molto dipenda dal gusto personale. La prima volta che ho sentito l’espressione ‘underground railroad’ ho proprio visualizzato delle persone su un treno, sottoterra, in maniera molto realistica, ed era un’immagine infantile, ero piccolo. Così la prima cosa che ho pensato è stata di realizzare un immaginario molto concreto, che si rifacesse a quell’immaginario di bambino che avevo avuto.

The Underground Railroad è disponibile dal 14 maggio su Amazon Prime Video.

Vin Diesel ci invita a tornare al cinema con Fast & Furious 9

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In attesa di Fast & Furious 9, nono capitolo della saga Fast and Furious di Universal Pictures, che ha incassato oltre 5 miliardi di dollari in tutto il mondo, un emozionante video dedicato alla magia del cinema con Vin Diesel ci invita a tornare in sala per vedere solo al cinema il nuovo film.

“Ne è passato di tempo… le strade erano vuote, i luoghi dove ci radunavamo silenziosi. Abbiamo vissuto un anno che ci ha messi a dura prova. Ma iniziamo a vedere la promessa di un nuovo giorno”. Comincia così il nuovo, emozionante video in cui Vin Diesel descrive la magia del cinema, inteso proprio come il luogo in cui, quando si spengono le luci e si accende il proiettore, cominciamo a sognare.”

https://youtu.be/J9pmv6dvgb4

Venom: La furia di Carnage, 10 dettagli emersi dal primo trailer ufficiale

Nella giornata di ieri è arrivato il primo trailer ufficiale di Venom: La furia di Carnage, l’attesissimo sequel diretto da Andy Serkis che vedrà Tom Hardy di nuovo nei panni di Eddie Brock. Screen Rant ha raccolto i 10 dettagli più curiosi presenti nel trailer, in attesa dell’arrivo del film nelle sale previsto per il prossimo autunno:

Schiacciare il ragno

Cletus Kasady sta parlando con Eddie Brock nel trailer di Venom: La furia di Carnage. Kasady spiega che uscirà di prigione e creerà una carneficina. C’è un momento nel discorso in cui Kasady schernisce Brock e dice “Aspettando nelle tenebre quel salvatore che non arriva mai”.

In quel momento, Kasady schiaccia un ragno, suggerendo chiaramente che Spider-Man è là fuori da qualche parte, ma che non sarà qui per aiutare Venom. Questo potrebbe essere la conferma che Spider-Man non apparirà ancora in un film della Sony.

I Vendicatori hanno perso?

C’è un momento nel trailer di Venom: La furia di Carnage in cui il detective Mulligan sta leggendo un giornale, si arrabbia e lo getta via. Mulligan è un detective della polizia che indaga sul legame tra Eddie Brock e Cletus Kasady, mentre cerca di trovare tutte le vittime di omicidio che Kasady ha ucciso e che sono ancora sconosciute.

Mulligan accartoccia il giornale. Fermando il trailer al secondo giusto, è possibile vedere una storia all’interno del giornale. La pagina interna ha un titolo che presenta le parole “Avengers” e “Nightmare”. Le prime due parole dovrebbero essere “Avengers Lose”, ossia “i Vendicatori perdono”, mentre l’altra parola è “Nightmare”, ossia “Incubo”. Questo è probabilmente solo un divertente easter egg del MCU, poiché i rumor suggeriscono che Incubo sarà il cattivo principale di Doctor Strange in the Multiverse of Madness.

Il Daily Bugle

Ci sono due scene nel trailer di Venom: La furia di Carnage che coinvolgono qualcuno che legge un giornale. Nella prima, il detective Mulligan legge il Daily Bugle che contiene l’easter egg degli Avengers. Nella seconda, anche Eddie Brock guarda il Daily Bugle.

Ci sono due importanti cose da notare qui. In primo luogo, il Daily Bugle non è un quotidiano nel MCU, ma un tabloid online. In secondo luogo, questo giornale assomiglia a quello dei film di Sam Raimi su Spider-Man, facendo così sembrare che Venom non sia ambientato nella stesso universo dello Spider-Man di Tom Holland.

Istituto Ravencroft

Nel trailer è presente anche un breve sguardo all’istituto Ravencroft. Nei fumetti, Ravencroft è nella contea di Westchester, New York, e Norman Osborn ne è il responsabile. È qui che finiscono i cattivi – per lo più i cattivi di Spider-Man nei fumetti – quando vengono catturati.

In Venom: La furia di Carnage, potrebbe essere la versione West Coast del Raft visto nel MCU. Tuttavia, c’è anche la possibilità che questa scena si svolga a New York, con il film che tornerebbe in qualche modo alle origini di Eddie. Una scena ambientata nel Ravencroft mostra una donna sdraiata: si tratta dell’attrice Naomie Harris, che interpreta Shriek, un altro cattivo simbionte… 

Shriek

venom 2Shriek è scappata quando Ravencroft è bruciata. Il trailer di Venom: La furia di Carnage non mostra quasi nulla del suo personaggio. Shriek è il secondo cattivo del film, ma il suo ruolo rimane un mistero.

Nei fumetti, era l’amante di Carnage, anche se alla maniera di Joker/Harley Quinn. Ha avuto un’infanzia traumatica ed è rimasta isolata per anni. Anche se viene solo accennato nel trailer, Shriek potrebbe diventare l’Harley Quinn di questo film, qualcuno che Carnage usa per i suoi scopi, un personaggio davvero tragico.

C’è un altro simbionte?

Nella scena dell’incendio del Ravencroft, vediamo Shriek abbandonare l’istituto insieme ad un altro personaggio. Potrebbe essere Carnage, ma potrebbe anche trattarsi di qualcun altro, qualcuno che Shriek conoscenza proprio grazie all’istituto e che potrebbe rappresentare un’altra minaccia.

I fan sperano che il franchise di Venom, alla fine, possa portare al grande crossover “Maximum Carnage”, in cui viene raccontata una gigantesca battaglia che coinvolge Venom, Spider-Man e altri eroi che combattono contro Carnage e il suo esercito di simbionti. Questo film potrebbe introdurre altri simbionti per anticipare tale possibilità? Questa seconda persona che lascia Ravencroft potrebbe essere uno di loro?

Detective Mulligan

Parlando di simbionti nell’Universo Marvel, il trailer di Venom: La furia di Carnage ci mostra anche il Detective Mulligan. C’è una scena in cui Venom si comporta come se volesse attaccare Mulligan, mostrando una sorta di relazione antagonistica.

Se in futuro ci sarà un film basato su “Maximum Carnage”, Mulligan potrebbe svolgere un ruolo importante. Nei fumetti, Patrick Mulligan è un agente di polizia che finisce per ospitare un simbionte. Tuttavia, quella fu la prova che i simbionti assumono la natura dei loro ospiti, con Toxin che alla fine diventò un eroe.

Knull?

Ci sono alcuni momenti nel trailer di Venom: La furia di Carnage che sembrano confermare che un fervore religioso sia cresciuto intorno ai simbionti. C’è una vetrata del Culto di Carnage e ci sono anche simboli in tutta la cella di Cletus Kasady.

Questo potrebbe portare al Dio dei Simbionti, Knull. Un culto di Knull esisteva nei fumetti; questo essere cosmico ha creato dei simbionti, ed è anche apparso nella trama di “Black Marvel”. La domanda sorge spontanea: il franchise di Venom potrebbe portare all’arrivo di Knull?

Venom ama il cioccolato

Venom che vuole il cioccolato alla fine del trailer di Venom: La furia di Carnage è un momento sicuramente divertente. Tuttavia, proviene direttamente dai fumetti e dà un significato all’intera scena. Quando Venom si rende conto che la cioccolata non è disponibile, ammette che potrebbe mangiare la signora Chen. Questo è più di un semplicemente momento divertente, in realtà.

Nei fumetti originali, Eddie Brock ha lavorato duramente per convincere Venom a smettere di mangiare le persone. Ha provato a placare la sua fame con il cioccolato, e questo ha funzionato. Senza cioccolato, ovviamente, ritorna la voglia di carne umana… 

I cameo di Stan Lee continuano

All’inizio del trailer di Venom: La furia di Carnage, quando Eddie Brock entra nel minimarket della signora Chen, quest’ultima saluta Eddie e poi saluta Venom, che a sua volta ricambia.

È un momento divertente, ma qui c’è anche un cameo di Stan Lee. Nella scena appare una rivista, sul bancone anteriore accanto alla signora Chen; Stan Lee è sulla copertina di quella rivista, a sottolineare quanto la sua influenza sia ancora viva e vegeta.

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