Sembrava che l’emergenza Covid-19
dovesse bloccare i festeggiamenti per il primo decennale di
Animare Cartoon Film Festival, evento
cinematografico organizzato da
Sedicicorto Forlì International Film Festival, in partnership
con la Cooperativa Stabilimenti Balneari di Cesenatico e dedicato
ai migliori cortometraggi internazionali di animazione per i più
piccoli. Gli organizzatori avevano invano cercato di poter svolgere
l’edizione in presenza, nella consueta cornice della città di
Cesenatico, location storica di Animare, divenuto ormai uno degli
eventi clou dell’estate romagnola.
Il virus aveva bloccato la
possibilità di svolgere i festival in sicurezza. L’arrivo di
centinaia di lettere di sostegno da parte di genitori i cui figli
avevano partecipato alle passate edizione e la preziosa
collaborazione di un prestigioso partner come Il Cinemino di Milano
hanno convinto Sedicicorto a non rinunciare al suo festival di
animazione.
La 10° edizione di Animare Cartoon Film Festival si farà
E durerà un mese, dal 16 luglio al
16 agosto, tutta da vedere sulla piattaforma online de Il Cinemino.
I 16 cortometraggi della selezione 2020 sono stati scelti tra 1599
opere provenienti da 106 paesi e dalle migliori scuole di
animazione del mondo, che ogni anno vedono nel festival un punto di
riferimento per la promozione dei lavori dei propri studenti.
L’appuntamento è per giovedì 16
luglio 2020, su IlCinemino@Home, che renderà visibile l’intera
selezione per un mese, con un abbonamento simbolico di 1,99€,
necessario per garantire la dovuta tutela ai cortometraggi
presentati. Sarà possibile votare il proprio film preferito,
andando a decretare con le proprie visualizzazioni il vincitore del
10° Animare Cartoon Film Festival. Al più votato, oltre al premio
economico garantito da Sedicicorto Forlì International Film
Festival, verrà assegnato anche il Premio CineMini, che prevede la
programmazione in sala a Il Cinemino.
Come mai Gli Eterni non sono
intervenuti nel MCU durante l’ora più buia della
Terra, quando gli Avengers avevano più bisogno di
aiuto e Thanos era una minaccia tangibile ed inarrestabile?
Nei fumetti, Gli Eterni sono uno dei
gruppi più potenti dell’universo Marvel, e molti di loro
arriveranno sul grande schermo nella Fase 4. Diretto da
Chloé Zhao, Gli
Eterni presenterà al pubblico Ikaris (Richard
Madden), Thena (Angelina
Jolie), Sersi (Gemma
Chan) e altri, in una storia che abbraccia un arco
temporale di più di mille anni ed esplora la storia della
MCU. Il film potrebbe anche spiegare perché questi personaggi
hanno aspettato così tanto tempo per mostrarsi e anche perché non
sono intervenuti nello scontro con Thanos.
1Gli Eterni, il film
Gli Eterni, diretto
da Chloe Zhao, vedrà nel cast Angelina
Jolie (Thena), Richard
Madden (Ikaris), Kit
Harington (Black Knight), Kumail
Nanjiani (Kingo), Lauren
Ridloff (Makkari), Brian Tyree
Henry (Phastos), Salma
Hayek (Ajak), Lia
McHugh (Sprite), Gemma
Chan (Sersi) e Don Lee
(Gilgamesh). La sceneggiatura è stata scritta
da Matthew e Ryan
Firpo, mentre l’uscita nelle sale è stata fissata al 12
febbraio 2021.
Secondo gli ultimi aggiornamenti, il cinecomic
includerà nel MCU gli esseri superpotenti e quasi immortali
conosciuti dai lettori come Eterni e i mostruosi Devianti, creati
da esseri cosmici conosciuti come Celestiali. Le fonti hanno
inoltre rivelato a The Hollywood Reporter che un aspetto della
storia riguarderà la storia d’amore tra Ikaris, un uomo alimentato
dall’energia cosmica, e Sersi, eroina che ama muoversi tra gli
umani.
Delle molte influenze creative
dell’universo di Star
Wars, una delle più importanti è l’epica narrazione di
vecchie leggende; non è un caso che la vita di Luke Skywalker, ad
esempio, abbia molti punti in comune con la leggenda di Re Artù. La
morte è un elemento ricorrente in questo tipo di leggende, quindi
non sorprende che tutti e nove i film che compongono la saga degli
Skywalker abbiano una buona parte di scene che riguardano la morte
di importanti personaggi. CBR
ha stilato una lista delle migliori (e delle peggiori) morti che
abbiamo visto nella saga di Star Wars:
1Palpatine (L’ascesa di
Skywalker)
A differenza della sua
scomparsa 35 anni prima, la seconda e presumibilmente definitiva
morte di Palpatine ne
L’Ascesa di Skywalker si rivela piuttosto
deludente.
Dato che non ha una
storia con Rey, il suo scontro con il personaggio è molto simile ad
una battaglia finale di un videogioco, e l’intera vicenda finisce
per apparire come una ricostruzione meno efficace della sua fine ne
Il Ritorno dello Jedi.
J.K.
Simmons non ha mai nascosto di aver amato tantissimo
il ruolo del commissario Jim Gordon in Justice
League. Ora che la Snyder Cut del
film si appresta ad arrivare su HBO Max il prossimo anno, l’attore
ha dichiarato di essere pronto a fare tutto il necessario per
completare la versione del film ad opera di Zack Snyder,
dimostrandosi ancora una volta un grande fan del film e sostenitore
del regista.
Tra l’altro, il commissario Jim
Gordon è uno di quei personaggi che all’interno della Snyder Cut
potrebbero trovare sicuramente più spazio rispetto alla versione
cinematografica del 2017. In una recente intervista con
Screen Rant, l’attore premio Oscar ha parlato proprio della
Snyder Cut: quando gli è stato chiesto se Snyder avrà bisogno di
lui per completare i lavori sulla sua versione del film, l’attore
ha ammesso di non esserne troppo sicuro, ma ha anche dichiarato di
essere pronto a fare qualsiasi cosa se ce ne sarà bisogno.
“Come i fan della DC sanno, la
Snyder Cut sta finalmente accadendo. E sono eccitato all’idea di
farne parte”, ha spiegato Simmons. “Per quanto ne so, ho
già fatto tutto quello che dovevo fare per essere nel taglio di
Zack, che sostanzialmente era dirgli: “Sì, voglio far parte della
tua versione”. Se ci saranno ulteriori cose da fare, registrazioni
di dialoghi o riprese aggiuntive, sarà ben felice di
farle.”
Nessun piano confermato per
eventuali nuove riprese di Justice League
J.K. Simmons non è
l’unico membro del cast di Justice
League che è pronto a fare la propria parte per
portare a compimento la Snyder Cut. Sia Ray Fisher che
Jason
Momoa hanno supportato molto Snyder durante
questi mesi e sicuramente tornerebbero sul set se fosse necessario.
Al momento non ci sono piani confermati per eventuali nuove
riprese, anche se in passato era stato lo stesso Snyder ad
anticipare alcune scene di Martian Manhunter, Lois Lane, Batman e
Superman che vorrebbe completare. Se non dovessero essere
confermate nuove riprese, allora il lavoro di Simmons potrebbe già
essere completo, a meno che non gli venga chiesto di registrare
nuovi dialoghi.
Vi ricordiamo che
la Snyder
Cut di Justice
League uscirà nel 2021 sulla piattaforma
streaming di Warner Bros HBO Max che è disponibile negli USA
dall’Aprile scorso. Attualmente non sappiamo se in Italia la
versione debutterà su qualche piattaforma streaming dato che HBO
MAX non è disponibile nel nostro paese. Ma sappiamo che HBO in
Italia ha un accordo in esclusiva con SKY, dunque potrebbe essere
una valida teoria pensare che in Italia il film possa essere
programmato su SKY CINEMA o su SKY ATLANTIC. Tuttavia, quest’ultima
è solo una supposizione dunque non ci resta che aspettare ulteriori
notizie.
Dopo la conferma via Deadline di
The Crown 5, la quinta stagione di
The
Crown oggi arriva la notizia che
Netflix ha deciso di allungare la serie è
confermare The Crown 6, la sesta di The
Crown. Al momento non sappiamo praticamente
nulla sulla sesta stagione dunque non resta che aspettare ulteriori
notizie.
Vi ricordiamo che in The
Crown 5 Imelda Staunton entra nel ruolo della regina
Elisabetta II. L’attrice britannica raccoglierà l’eredita lasciata
da Claire Foy o
Olivia Colman. Il creatore Peter
Morgan aveva affermato di aver immaginato La Corona
in esecuzione per sei stagioni, ma aveva ammesso che quando ha
iniziato a lavorare su storie per la quinta stagione, è diventato
“chiaro … che questo è il momento e il posto perfetto per
fermarsi. A quanto pare non sarà esattamente così.
In merito al nuovo ruolo il
creatore aveva aggiunto: “Sono assolutamente entusiasta di
confermare Imelda Staunton come Sua Maestà la Regina per la quinta
e ultima stagione, portando la Corona nel 21 °
secolo. Imelda è un talento sorprendente e sarà un successore
fantastico di Claire Foy e Olivia
Colman.”
Imelda
Staunton ha dichiarato: “Mi è
piaciuto guardare The
Crown sin
dall’inizio. Come attore è stata una gioia vedere come sia
Claire Foy che
Olivia Colman abbiano portato qualcosa di speciale e
unico nelle sceneggiature di Peter Morgan. Sono sinceramente
onorato di unirmi a un team creativo così eccezionale e di
portare The
Crown alla sua conclusione.
“
La serie tv
The
Crown è una serie tv britannica creata
e scritta da Peter Morgan e prodotta dalla Left
Bank Pictures e dalla Sony Pictures Television per
Netflix. La serie è incentrata sulla vita di Elisabetta II del
Regno Unito e sulla famiglia reale britannica.
La serie è stata acclamata e sono
state apprezzate le interpretazioni di Claire Foy e Olivia Colman, che hanno ricoperto il ruolo
della protagonista nelle prime quattro stagioni, di John
Lithgow nel ruolo di Winston Churchill e di Helena Bonham-Carter che ha vestito i panni
della principessa Margaret nella terza e quarta stagione
La produzione dell’adattamento
Netflix dell’acclamata serie a fumetti Sandman di
Neil Gaiman sarebbe dovuta in origine partire il
mese scorso, ma ovviamente, a causa della pandemia di Covid-19, le
riprese sono state ufficialmente posticipate.
Da quando l’adattamento è stato
annunciato, in realtà, ci sono stati pochissimi aggiornamenti sul
progetto, ma adesso è stato lo stesso Gaiman ad aggiornare
sull’atteso film in una recente intervista con ComicBook.
Sapevamo già che l’adattamento targato Netflix avrebbe apportato
una serie di modifiche sostanziali al materiale originale, ed ora è
stato proprio Gaiman a confermare la cosa, dichiarando che il film
aggiornerà la storia ed i personaggi per il XXI secolo.
“Va bene, è il 2020, diciamo che
stiamo lavorando a Sandman a partire da quest’anno… cosa faremmo?
Come cambieremmo le cose? A che genere apparterrebbe questo
personaggio? Chi sarebbe questa persona? Cosa succederebbe?”,
ha spiegato Gaiman. Il celebre scrittore e fumettista ha anche
spiegato come mai Sandman ha sempre avuto una genesi così
travagliata, e come mai tutti i precedenti tentativi di realizzarne
un film destinato al cinema non sono mai andati a buon fine.
“Le persone hanno provato a fare
film e adattamenti tv di Sandman per circa 30 anni. Hanno provato
davvero a realizzarli per circa 25 anni, ma non hanno mai
funzionato. E non hanno mai funzionato a causa di tutti gli effetti
speciali e di ciò che sarebbe necessario per realizzare quegli
effetti speciali. Non hanno mai funzionato perché stavano cercando
di realizzare qualcosa che avesse un tono parecchio adulto. La
gente scriveva sceneggiature di film basati su Sandman e gli studio
dicevano: “Ma è un film vietato ai minori. Non possiamo avere film
vietati ai minori da 100 milioni di dollari”. Ecco perché non hanno
mai visto la luce. Bisognava aspettare il momento in cui la
narrazione seriale sarebbe stata vista come un vantaggio e non come
uno svantaggio. E il fatto che abbiamo settantacinque numeri di
Sandman – essenzialmente, 13 libri completi – è davvero una cosa
buona. Non è uno svantaggio.”
L’incontro tra Neil Gaiman e la
Warner Bros. per discutere di un film su Sandman
Sempre nel corso della medesima
intervista, Neil Gaiman ha rivelato che all’inizio
del 1990 ebbe una discussione con la Warner Bros. circa la
possibilità di realizzare un film su Sandman, e che fu proprio a
lui a suggerire alla major di non farlo: “Ricordo di aver aver
avuto il mio primo incontro riguardo ad un film su Sandman nel
1990. Partecipai ad un incontro con la Warner e loro mi dissero:
‘Cosa ne pensi di un film su Sandman?”, e io risposi: ‘Per favore,
non fatelo’. E ricordo che Lisa Henson, dirigente della Warner
Bros., mi guardò perplessa e disse: ‘Nessuno è mai entrato nel mio
ufficio chiedendomi di non fare un film prima d’ora’. E io gli
risposi: “Beh, io ve lo sto chiedendo. Per favore, non fatevo. Sto
lavorando al fumetto e un film sarebbe solo una distrazione e
creerebbe una grande confusione. Lasciatemi fare le mie
cose”.
Sandman (The
Sandman) è una serie a fumetti nata dalla penna
di Neil Gaiman e pubblicata
dalla DC Comics tra il 1989e il 1996. La serie è composta da
75 albi, divisi poi in 10 volumi, nel quale il
protagonista è Sogno, la personificazione antropomorfa di tutti i
sogni. Di recente Audible, la multinazionale venditrice di
programmi di intrattenimento audio distribuiti sul web, ha
annunciato che renderà disponibile i primi tre cicli narrativi
della serie a fumetti (Preludi e notturni, Casa di
bambole, Le terre del sogno)sotto forma di
audiolibri.
È di aprile l’ultima comunicazione
in cui si affermava che l’edizione 2020 sarebbe stata la più
sentita, che i mesi di lockdown sarebbero serviti per accelerare
alcune attività che sino a pochi mesi prima erano solo in
incubazione. Dopo mesi di analisi, ricerca, ascolto, sviluppo e
duro lavoro, Lucca Comics & Gamesè
pronto a rimettersi in gioco e rispondere alle avversità con
resilienza e creatività: dal 29 ottobre al 1
novembre si rialzerà il sipario sulla città di Lucca
per dare vita a una nuova edizione del
festival. Inconsueta, a partire dalla data di
inizio – posticipata di un giorno rispetto a quanto annunciato a
fine 2019 – e perché prevede quattro eventi in
uno, sempre ricca di contenuti,
nel rispetto della sicurezza e della salute della
Community: autori, espositori, visitatori; ma
anche cambiata e diversa da come tutti
la conosciamo.
“Il dialogo con la community, gli
editori, i partner e gli autori, finalizzato a individuare le
necessità a cui risponde il festival, è servito a rafforzare l’idea
che la sfida è quella con il concept della manifestazione a
cui siamo abituati”, racconta Emanuele Vietina, direttore
del festival “L’obiettivo è, e sarà, crossmedializzare l’evento
crossmediale, offrire quello che Lucca solitamente dava tramite un
unico momento, attraverso molteplici piattaforme la cui somma delle
parti possa riprodurre l’effetto Lucca”.
Il programma si articolerà su quattro
pilastri:
– la città ancora cuore degli eventi. Il luogo
fisico non sarà abbandonato, è il simbolo dell’incontro che fa
scattare la scintilla della creatività e rende magiche le relazioni
in un contesto inconfondibile. In ottemperanza a quanto previsto
dalle Linee Guida redatte dalla Conferenza delle Regioni afferenti
al DPCM dell’11 giugno vi sarà una dimensione fisica diffusa,
contenuta e diversa dal solito: un festival culturale e
spettacolare in linea con i protocolli degli eventi statici di sala
(cinema, teatri e auditorium). Il progetto relativo alla dimensione
espositiva sarà necessariamente scalabile e definito nelle prossime
settimane in base ai preziosi riscontri dei nostri espositori;
prevederà modalità di partecipazione specifiche e restrizioni
coerenti con l’attualità del momento, con l’ordinanza regionale e
in linea con i protocolli AEFI. Il tutto per garantire la massima
sicurezza del pubblico, degli operatori e dei collaboratori.
L’accesso a tutte le attività sarà consentito solo tramite
biglietto, ivi incluse le attività cosplay che avranno luogo in
alcuni dei palazzi storici più belli di Lucca.
Per gli operatori saranno forniti aggiornamenti tramite i consueti
canali professionali, per il pubblico gli aggiornamenti perverranno
attraverso i canali di comunicazione ufficiali del festival.
– Il mondo digitale sarà esplorato come
mai prima d’ora, per offrire appuntamenti unici anche a chi sarà
lontano e con chi sarà lontano: eventi in diretta e on demand,
attività su prenotazione con pacchetti premium, anteprime e
proiezioni, consigli per gli acquisti, con contenuti sviluppati ad
hoc provenienti anche dalla community, che rimane la vera
protagonista di tutte le azioni messe in campo.
– La Main Media Partnership con RAI e RAI RADIO2 Radio
Ufficiale. La TV e la Radio pubbliche italiane scendono in
campo per supportare il grande evento pubblico dedicato al fumetto
e al gioco in un momento storico in cui il sostegno per la
ripartenza delle manifestazioni culturali diventa un vero e proprio
impegno di Servizio Pubblico. Fianco a fianco, come i protagonisti
delle nostre saghe preferite, nella sfida del millennio. Dopo
lunghi mesi di isolamento in cui Rai Radio2 ha risposto con
efficacia al crescente bisogno di intrattenimento e informazione,
in questa nuova questa fase di ripresa torna a seguire gli eventi
più rilevanti del panorama italiano ripartendo da Lucca Comics &
Games.
Insieme a loro altri media partner avranno un ruolo di primo
piano mettendosi alla prova per sperimentare e intraprendere nuove
strade insieme al festival.
–E
infine… i Campfire!
Lucca Comics & Games si trasformerà in un grande festival diffuso
sul territorio nazionale grazie al coinvolgimento dei principali
negozi specializzati in fumetto, giochi e narrativa fantasy. Questi
indispensabili luoghi dove si condividono le passioni diventeranno
avamposti distribuiti in tutta Italia per offrire intrattenimento
culturale al pubblico più attivo che c’è. 1, 10, 100 Lucca Comics &
Games dove gli editori potranno proporre contenuti speciali e le
uscite del momento, in filo diretto con le attività svolte a Lucca
e negli altri campfire. Una vera e propria chiamata
alle armi, soprattutto a supporto di quei posti dove si coltiva il
passatempo umanista, perché “alla fine di tutto questo vogliamo
avere ancora #unpostodovetornare” (“Negozi in
quarantena”, Infoludiche.org).
Chiunque voglia fare parte di questa rete e accendere
simbolicamente il falò deve trasmettere la propria manifestazione
di interesse compilando il questionario sul sito www.luccacomicsandgames.com/campfire.
I primi avamposti saranno annunciati a fine mese, in occasione
del prossimo momento di comunicazione previsto.
L’organizzazione del festival così pensata consentirà di
stimolare il contatto tra gli editori, gli autori e la community,
offrire momenti identitari, promuovere le iniziative culturali con
i grandi media, tentare di far ripartire il settore degli eventi
come volano per l’industria creativa; nel contempo consentirà di
reagire in modo flessibile e responsabile alle difficoltà in atto o
che potranno sopraggiungere anche tra qualche mese, tutelando in
primis la salute di ognuno di noi.
Riprende Emanuele Vietina: “Abbiamo
voluto rispondere con cautela e intraprendenza a
questa grande prova. Perché non è questo il giorno per
pensare che il festival possa abbandonare i luoghi che lo ospitano
da 54 anni, e svuotare i monumenti di Lucca dei sogni e dei suoi
appassionati. Non è questo il giorno per rinunciare a
dare supporto a un comparto editoriale che trova
nella manifestazione il momento di massima espressione. L’anno
scorso Lucca Comics & Games ha celebrato il valore
del Becoming Human, diventare umani: e non sarà
sicuramente questo il giorno in cui, rinunciando al nostro
programma, abbandoneremo l’anima inclusiva del nostro festival e
della nostra community”.
“Questa decisione è passata attraverso un durissimo percorso di
studio con l’obiettivo di trasformare la sfida in opportunità, con
grande consapevolezza dello scenario in cui ci troviamo”, afferma
Mario Pardini, presidente di Lucca Crea. “La società, insieme alla
Lucca Holding Spa e al Comune di Lucca, sta facendo un
grande sforzo per creare nuovi strumenti e segnare un tracciato
diverso che integri e renda possibile la crescita del
festival con caratteristiche innovative da
capitalizzare per il futuro. Qualcosa che
possa durare nel tempo, arricchire quanto è stato fatto
sino ad ora”.
Alessandro Tambellini, Sindaco di Lucca, conclude ricordando che
“Con il protrarsi dell’emergenza sanitaria l’Amministrazione
Comunale ha preso piena consapevolezza di quanto la città e il
festival avrebbero risentito degli effetti della pandemia. In
questo caso, però, il rischio è molto
diverso perché riguarda la possibilità di esistere o
non esistere, di esserci o non esserci. L’avvio della fase
tre ci ha portati alla decisione di dare un segno di continuità
nonostante le difficoltà. Lucca Comics & Games nasce grazie a uno
sforzo d’ingegno e di immaginazione che ha portato il nome della
città di Lucca ad essere affiancata a quello di metropoli come
Tokyo, New York, Londra. Siamo consapevoli di non poter pensare di
vendere 271.000 biglietti, che non avremo 700.000 presenze;
accoglieremo quindi un numero di persone sufficiente
per vivificare una città (ma anche i
territori limitrofi che beneficiano di un indotto importante) che
attende quell’evento con grande speranza. Per questo penso che
Lucca Comics & Games si debba svolgere e debba essere inteso anche
come il contributo simbolico della città di Lucca alla
rinascita del Paese”.
Parte quindi oggi, a 110 giorni dalla data di inizio, il
conto alla rovescia che prevede la prosecuzione di un
lavoro straordinario, all’altezza delle migliori imprese, e un
percorso a tappe che rimanda a fine mese il prossimo appuntamento
con le prime anticipazioni sul programma e sulle modalità di
partecipazione, e a settembre le informazioni sull’apertura della
biglietteria.
Avengers:
Infinity War ha relegato Hulk a poco più di una
comparsa, all’inizio del film, quando Thanos ha la meglio su di lui
e lo spedisce sulla Terra. Da quel momento in poi, nel film,
vediamo soltanto Bruce Banner, che nella battaglia in Wakanda,
combatte dentro all’Hulkbuster. Arriva però ora in rete una scena
inedita e non completa secondo la quale i filmmaker avevano pensato
di mostrare alla fine di Infinity
War Banner trasformato in Smart Hulk.
Naturalmente la scena avrebbe visto coinvolta anche Vedova Nera, in
nome di quel legame speciale nato in Avengers: Age of
Ultron ma poi mai più approfondito.
Di seguito, potete vedere la scena
in cui Natasha e Sam Wilson, nei boschi del Wakanda, si imbattono
in Smart Hulk e vengono colti di sorpresa quando il bestione verde
rivolge loro la parola, spiegando che la sua idea “ha
funzionato” e che, sebbene non sia la soluzione migliore, è
comunque una condizione “gestibile”. Ecco il video:
Naturalmente la scena non ha gli
effetti completi perché non è stata mai inserita nel film e in
Avengers:
Endgame troviamo per la prima volta Smart Hulk che
spiega ai suoi amici come ha fatto a unire il meglio di Hulk e di
Banner e a farli coesistere, finalmente.
Avengers:
Infinity War è il film del 2018 diretto da Joe Russo, Anthony
Russo con Robert
Downey Jr., Chris
Hemsworth, Mark
Ruffalo, Chris
Evans, Scarlett
Johansson. I supereroi Marvel più amati di sempre sono
tornati sul grande schermo con una nuova, adrenalinica avventura in
Avengers: Infinity War. diretto da Anthony e Joe Russo e prodotto da Kevin
Feige., anche in 3D. In un viaggio cinematografico decennale senza
precedenti, il nuovo film Marvel Avengers: Infinity
War abbraccia l’intero Universo Cinematografico
Marvel e porta sul grande schermo la più
grande e fatale resa dei conti di tutti i tempi. Gli Avengers e i
loro alleati dovranno essere pronti a sacrificare tutto nel
tentativo di sconfiggere il potente Thanos prima
che il suo impeto di devastazione e rovina porti alla fine
dell’universo.
I creatori di Avengers:
Endgame hanno lavorato a stretto contatto con un
fisico professionista per assicurarsi che le scene dei viaggi nel
tempo fossero fortemente radicate nella scienza. Il fatto che
Endgame
sia stato un enorme successo, non ha certamente colto di sorpresa
nessuna; l’aspetto che però ha sorpreso i fan è stato il modo in
cui il film sia riuscito a gestire la complessa narrativa sui
viaggio nel tempo.
Nel cinecomic diretto Anthony e Joe Russo, i
Vendicatori si rendono conto che per fermare Thanos, e annullare
così lo schiocco delle dita che ha spazzato via metà della vita
nell’universo, dovranno mettere in atto una vera e propria “rapina
temporale” per rubare le Gemma dell’Infinito e assemblare il
proprio guanto. Naturalmente, gran parte del merito delle scene che
compongono Endgame può essere attribuito agli sceneggiatori
Christopher Markus e Stephen
McFeely, nonché ai fratelli Russo. Tuttavia, c’è stata
un’altra voce dietro le quinte, rimasta nell’ombra, i cui
contribuiti hanno influenzato grande parte della scienza necessaria
a rendere credibile la finzione.
Clifford
Johnson è il fisico che si è consultato con i fratelli
Russo mentre i due stavano lavorando alla sceneggiatura con Markus
e McFeely. In una lunga intervista concessa a
Indiewire, Johnson ha rivelato come ha influenzato il piano dei
Vendicatori, fornendo ai cineasti “molte conoscenze su quali
scenari del viaggio nel tempo avrebbero potuto sfruttare”,
prima di fare un passo indietro per lasciare loro decidere come
volessero implementare quelle conoscenze. “Ho visto molto di
ciò che li ho suggerito sul grande schermo”, ha dichiarato
Johnson.
I viaggi nel tempo di Avengers:
Endgame fortemente radicati nella scienza
“Volevano che questa “rapina
temporale” fosse il fulcro del film. Una delle loro domande più
frequenti era: ‘Che tipologia di viaggi nel tempo tipica dei film
si usa?’. Stavo cercando di aiutarli a parlare di vera scienza e
della necessità di una coerenza interna.” Johnson ha anche
fatto notare che le sue conversazioni iniziali con i registi hanno
contribuito ad ispirare la conversazione tra War Machine e Ant-Man
sui viaggi nel tempo, portando Smart Hulk a ridere dell’idea che i
viaggi nel tempo possano cambiare il futuro. A
Indiewire ha detto: “Ogni fisico che conosco amava Ritorno
al futuro, anche se la scienza in quel film viene trattata in
maniera ridicola. È un film perfetto da un punto di vista
narrativo, ma il concetto di scienza al suo interno è
sciocco.”
Avengers:
Endgame è arrivato nelle nostre sale il 24 aprile
2019. Nel cast del film Robert
Downey Jr., Chris
Evans, Mark
Ruffalo, Chris
Hemsworth e Scarlett
Johansson. Dopo gli eventi devastanti di Avengers:
Infinity War, l’universo è in rovina a causa
degli sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati
rimasti in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi
ancora una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare
l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle
conseguenze che potrebbero esserci.
Nelle ultime settimane, Batman
Forever, il film diretto dal compianto Joel Schumacher nel 1995, è tornato sulla
bocca di tutti. Tutto è iniziato quando Marc Bernardin,
sceneggiatore della serie Star
Trek: Picard, ha svelato su Twitter di aver sentito
parlare di una Director’s Cut del film, ossia di un taglio della
durata di 170 minuti che la Warner Bros. non ha mai rilasciato.
In seguito alla diffusione della
notizia, è stato
Variety ad indagare sulla vicenda e adesso, in un nuovo report,
la celebre rivista ha confermato che la versione estesa del
cinecomic di Schumacher – una sorta di Schumacher
Cut, tanto per usare una denominazione molto in voga di
recente – esiste davvero. Secondo la fonte, il taglio da 170 minuti
avrebbe un tono molto più dark rispetto alla versione
cinematografica, e si aprirebbe con una sequenza in cui l’Harvey
Dent/Due Facce interpretato da Tommy Lee Jones fuggirebbe dall’Arkham Asylum.
La versione estesa conterrebbe anche diverse sequenze inedite con
protagonista l’Edward Nygma/Enigmista di Jim Carrey.
Sorprendentemente, apprendiamo che
molte di queste scene extra si concentrano sugli aspetti legati
all’emotività e alla psicologia del personaggio di Bruce Wayne; la
fonte riporta inoltre che è presente anche uno scontro tra Batman e
un gigantesco pipistrello di dimensioni umane (Man-Bat, in
sostanza).
Prima di iniziare ad esultare circa
la possibilità di un’eventuale release di questa versione estesa di
Batman
Forever,
Variety sottolinea che “i rappresentanti dello studio non
intendono discutere circa la distribuzione di una Director’s Cut di
Batman Forever. Non sanno nemmeno se il materiale inedito per
un’eventuale versione estesa sia ancora disponibile 25 anni
dopo.”
Batman Forever: la Director’s Cut verrà mai rilasciata?
A tutto ciò va aggiunto che, anche
se questi filmati inediti di Batman
Forever dovessero essere recuperati, il nuovo
assemblaggio del materiale avrebbe comunque bisogno della
supervisione di Joel Schumacher, che purtroppo – a causa della
scomparsa – non potrà essere in alcun modo coinvolto. Ricordiamo
che il regista è scomparso lo scorso 22 giugno all’età di 80. Aveva
anche diretto
Batman & Robin, uscito nel 1997.
Charlize Theron, KiKi Layne, Marwan Kenzari, Chiwetel Ejiofor,
Harry Melling e la regista Gina
Prince-Bythewood hanno risposto alle domande su The Old
Guard, il nuovo film Netflix disponibile dal 10 luglio
sulla piattaforma.
Oltre ai due protagonisti nel cast
di The Old
Guard anche Kiki Layne, Marwan Kenzari, Harry
Melling, Van Veronica Ngo, con Matthias
Schoenaerts e Chiwetel Ejiofor. Il film è
prodotto da David Ellison, Dana Goldberg, Don Granger, Charlize
Theron, AJ Dix, Beth Kono, Marc Evans.
The Old Guard, la trama
Da secoli il mondo dei
mortali è protetto da un gruppo clandestino guidato da una
guerriera di nome Andy (Charlize
Theron). Al suo interno ci sono mercenari molto uniti
tra loro e che stranamente non possono morire. Durante una missione
urgente le straordinarie capacità dei componenti della squadra
diventano improvvisamente pubbliche. Ora tocca ad Andy e all’ultima
arrivata Nile (Kiki Layne) aiutare il team a scongiurare il
pericolo rappresentato da chi, a qualsiasi prezzo, intende
replicare e sfruttare economicamente questo dono. Tratto dal
celebre fumetto di Greg Rucka e con la regia di Gina
Prince-Bythewood (LOVE & BASKETBALL, BEYOND THE LIGHTS – TROVA LA
TUA VOCE), The Old Guard racconta una storia
cruda, ancorata alla realtà e piena d’azione che dimostra come
vivere per sempre non sia così semplice.
Di recente sono balzate
all’attenzione della stampa e dei fan le dichiarazioni
di Anthony
Mackie circa la mancanza di diversi nel
MCU, non solo in
riferimento al cast dei film, ma anche e soprattutto alla troupe,
quindi a tutte le persone che lavorano sul set.
L’attore aveva dichiarato: “Mi
ha sempre irritato l’idea di aver fatto sette film con la Marvel in
cui ogni produttore, ogni regista, ogni stuntman, ogni costumista,
ogni assistente alla produzione… ogni singola persona era
bianca”. E ancora: “Poi hanno fatto Black Panther… con un
regista nero, un produttore nero, un costumista nero, un
coordinatore degli stunt nero. Se vogliamo, è una cosa ancora più
razzista. Perché se assumi i neri soltanto quando si tratta di un
film sui neri, allora è come se dicessi che non sono abbastanza
degni per un film con un cast composto principalmente da
bianchi.”
Adesso sono stati Anthony e Joe Russo, registi
di ben quattro film del MCU – tra cui Avengers:
Infinity War e Avengers:
Endgame, a rispondere alle dichiarazioni dell’attore
durante un podcast di
MovieMaker. I due registi hanno in qualche modo appoggiato il
pensiero dell’attore e ammesso che, nonostante tutto l’impegno
possibile, si può sempre fare di più quando si tratta di concetti
come diversità ed inclusione.
“Penso che
possiamo fare tutti sempre di più in termini di diversità, tanto
nel nostro settore quanto in ogni altra industria, quindi Anthony
non ha affatto torto”,ha dichiarato
Joe Russo.“Penso che
dobbiamo tutti impegnarci di più per continuare a sostenere la
diversità su entrambi i lati della macchina da presa”,ha aggiunto Anthony Russo.“Abbiamo un sacco di rispetto per Anthony
Mackie. Non è solo un attore straordinario, ma è anche una persona
straordinaria e abbiamo adorato lavorare con
lui”.
Lo scorso anno i fratelli Russo
avevano ricevuto alcune critiche in merito ad alcuni momenti in cui
Endgame
ha provato ad abbracciare maggiormente il concetto di
“rappresentanza”, soprattutto in riferimento ai personaggi
femminili e alla comunità LGBTQ+. Va detto, comunque, che la Marvel
si sta impegnando per cercare di arginare questo “problema”, ma per
garantire che la cosa si consideri davvero superata, forse lo
studio dovrebbe prestare maggiore attenzione alle parole di Mackie
ed essere più attento alla diversificazione dei talenti che operano
dietro le quinte.
La diversificazione all’interno del
MCU
A partire da Black
Panther, i Marvel Studios hanno iniziato ad
abbracciare sempre di più il concetto di diversificazione
all’interno delle loro produzioni: a tre donne è stata affidata la
regia di tre cinecomics (Anna Boden ha co-diretto Captain
Marvel, Cate Shortland ha diretto Black
Widow e Chloé Zhao ha diretto Gli
Eterni), mentre due registi non caucasici hanno
diretto due cinecomics (di nuovo Chloé Zhao per Gli
Eterni e Destin Daniel Cretton ingaggiato invece
per Shang-Chi
and the Legend of the Ten Rings).
Sembra che le riprese del
travagliatissimo adattamento cinematografico di Uncharted,
la serie di videogiochi action-adventure
sviluppata da Naughty Dog, siano finalmente pronte a partire.
A confermarlo è un video condiviso da Tom
Holland, protagonista del film, attraverso le sue
storie Instagram.
Sembra che, per assicurarsi un
ambiente lavorativo il più sicuro possibile, la Sony abbia
predisposto tutta una serie di misure da seguire scrupolosamente.
Tra queste ci sarebbe anche il sottoporre Holland al tampone per il
Covid-19, come testimoniato proprio dai video condiviso dal giovane
attore attraverso il suo profilo IG.
Il video in cui vediamo Tom
Holland sottoporsi al tampone è stato accompagnato
dalla didascalia “First Day Back”, ossia “Primo giorno di ritorno”:
l’attore dovrebbe trovarsi in Germania, e si è sottoposto al
tampone in attesa di tornare sul set. A quanto pare, quindi, sembra
confermato che Holland girerà prima Uncharted e
poi Spider-Man
3, anche se non è escluso che le due produzioni –
entrambe Sony – potrebbero sovrapporsi, soprattutto se lo studio
confermerà a breve anche l’inizio delle riprese del nuovo film
dedicato all’Uomo Ragno.
Tutto quello che sappiamo su Uncharted con Tom Holland
In Uncharted, Tom
Holland sarà Nathan Drake, mentre Mark
Wahlberg vestirà i panni di Sully Sullivan. Non
tutti sanno che, inizialmente, Wahlberg avrebbe dovuto interpretare
l’eroe del titolo anni fa quando David O.
Russell era coinvolto nel progetto, mentre negli
anni la Sony ha deciso di sviluppare il film come
una origin story.
La sceneggiatura del film, che
arriverà al cinema il 16 luglio 2021, è stata firmata da
Art Marcum, Matt Holloway e Rafe
Judkins, e racconterà le avventure del protagonista Nathan
Drake nei suoi anni giovanili mentre diventa il cacciatore di
tesori che tutti conosciamo.
Vi ricordiamo che Uncharted sarà
la prima produzione cinematografica di Sony PlayStation
Productions, divisione interna della Sony fondata lo scorso anno da
Asad Qizilbash e Carter Swan in collaborazione con PlayStation
Productions, Chuck Roven, Avi Arad, Alex Gartner e Ari Arad.
Charlize Theron è una delle attrici più
talentuose dell’odierno panorama cinematografico hollywoodiano. La
cosa che ha sempre colpito dell’attrice è stata la continua volontà
di mettersi alla prova tanto in pellicole più impegnate (come ad
esempio Monster, che le ha fatto vincere il premio Oscar,
o il più recente
Bombshell) quanto in grandi blockbuster d’azione (si pensi
a Mad Max: Fury Road o ad Atomica
Bionda).
Proprio per questo, ancora oggi sono
in molti ad essere sorpresi del fatto che l’attrice non abbia mai
recitato in un film dell’Universo Cinematografico Marvel. Nonostante i fan
della Marvel avrebbero voluto vederla nei panni di Captain
Marvel nell’omonimo film, in una recente intervista con
Variety in occasione della promozione di The Old
Guard, l’attrice ha confermato che non è mai stata
contattata dai Marvel Studios, né per quanto riguarda Captain
Marvel né per qualsiasi altro tipo di progetto.
“Lo giuro su Dio. Non mi hanno
mai chiamato”, ha dichiarato Theron quando le hanno chiesto se
avesse mai parlato con i Marvel Studios circa la possibilità di
unirsi al cast di un loro film. “No, non sto mentendo. Ma va
bene così. Sai una cosa? Mi sto costruendo il mio percorso. Mi sto
creando da sole le mie opportunità. Quindi, va bene.”
Onestamente, è
abbastanza folle pensare che la Marvel non abbia mai puntato su
un’attrice così versatile come Theron, correndo il rischio che la
Warner Bros. si approcci di nuovo all’attrice per un eventuale film
del DCEU (ricordiamo che la stessa
ha avuto la possibilità di interpretare il ruolo di Ippolita in
Wonder
Woman di Patty Jenkins).
The Old Guard con Charlize Theron da oggi su Netflix
Per quanto riguarda The Old
Guard, il film è disponibile da oggi su Netflix. Si
tratta dell’adattamento cinematografico dell’omonima graphic novel
scritta da Greg Rucka e illustrata da
Leandro Fernandez. Il film è diretto da
Gina Prince-Bythewood. Nel cast, oltre a Theron,
figura anche
Luca Marinelli,
Matthias Schoenaerts e
Chiwetel Ejiofor.
Vi ricordate di Francesca, la bionda
da capogiro che riusciva a strappare un bacio a Stefano Accorsi nel film di Muccino, L’ultimo bacio? Per
quei pochi di voi che non sanno di chi stiamo parlando, è
Martina Stella, icona pop degli anni 2000 e oggi
andremo a scoprire qualcosa in più sulla sua vita, sulla sua
carriera ed alcune curiosità.
Ecco 10 cose che non sai su
Martina Stella.
Martina Stella: tra film e fiction
all’italiana
10. I suoi film dopo
L’Ultimo Bacio. Esordisce nel nostro cinema nel 2001 ed a
dargli la prima parte da protagonista assoluta è Gabriele Muccino: L’ultimo bacio è un successo
al botteghino e il pubblico si innamora di lei. Da lì in poi, la
carriera di Martina impenna vertiginosamente. Nel 2002 recita in
Un amore perfetto, Amnèsia di
Salvatores e Nemmeno in un sogno.
Iniziano anche le collaborazioni con i registi stranieri, vedi
Ripopolare la reggia (2007) di Peter
Greenaway e Nine
di Rob Marshall (2009). Martina Stella viene
notata anche dai fratelli Vanzina, che prima la
scritturano per Un’estate ai Caraibi (2009) e poi
le offrono una parte in Sapore di te (2014). La
commedia diventa ormai casa sua, come lo dimostrano i suoi ultimi
lavori: Prima di lunedì (2016), Attesa e cambiamenti (2016) e il
primo cinepanettone targato NetflixNatale a 5 stelle (2018) di Marco Risi.
9. Diva del piccolo
schermo. Oltre al cinema (ed al teatro), Martina Stella è
un volto apprezzatissimo anche nelle serie tv e
fiction in cui ha recitato: da Le stagioni del
cuore (2004) o L’amore e guerra (2007)
degli studi Mediaset è con le produzioni Rai che Martina dà il
meglio di sé; recita nella terza stagione di Tutti pazzi
per amore (2011), prende parte alla miniserie tv
Caruso, la voce dell’amore (2012), ma soprattutto
è il ruolo di Ambra Negri della Valle ne L’allieva
(2016) ad esaltarla.
8. La Stella al ballo… con
le stelle. Tra le passioni coltivate negli anni Martina
Stella non ha mai nascosto l’amore per la danza,
ereditata dalla madre ballerina. Dopo l’esperienza de
L’allieva torna in tv nel 2017 per partecipare al
talent show Ballando con le stelle dove raggiunge
la puntata finale classificandosi terza.
Martina Stella è su instagram
7. Nuova vita sui
social. Oggi, senza grandi progetti cinematografici
all’orizzonte, Martina punta fortissimo sui social
network ed in particolare su Instagram. È
oltre quota 450 mila followers, posta quasi giornalmente e nelle
sue storie promuove cosmetici e consigli di
fitness.
Martina Stella, la mamma single che trova
l’amore
6. Una donna da far girare
la testa ai vip. Le sue storie amorose hanno sempre fatto
parlare di lei: prima la cotta per Valentino
Rossi, poi la relazione con l’imprenditore Lapo
Elkann per poi nel 2008 mettersi con l’attore pugliese
Primo Reggiani. Ma è dalla storia con
l’acconciatore Gabriele Gregorini che Martina
rimarrà in dolce attesa.
Martina Stella ha una figlia,
5. Ginevra e una mamma
single. Nell’ottobre del 2012 infatti
nasce la prima ed unica figlia dell’attrice romana
di adozione, Ginevra. Nel frattempo però Martina
decide di comune accordo di interrompere la storia con il suo
compagno Gabriele; lei ha sempre dichiarato che crescere
sua figlia da sola è stato davvero difficile, ma quel
momento della sua vita le ha dato un regalo enorme, l’essere mamma.
Oggi, con una foto postata su Instagram, Martina
Stella mostra il grande affiatamento che c’è tra
le due, oltre ad una impressionante somiglianza.
Un post condiviso da Martina Stella
(@therealmartinastella) in data: 6 Dic 2019 alle ore 9:27 PST
4. Il nuovo amore.Nel 2015 però, nonostante le numerose delusioni,
Martina incontra il procuratore calcistico
Andrea Manfredonia, con il quale si sposa
l’annodopo e tutt’ora vive.
Martina Stella e… Steven Soderbergh!
Un cameo
particolare. Gossip e vita privata a parte, pochi di voi
si saranno accorti di questo piccola apparizione
fugace nella filmografia di Martina Stella: l’attrice è nel cast di
Ocean’s Twelve, di Steven Soderbergh. Avete sentito bene! Ad un
certo punto del film, si nota una ragazza bionda di nome
“Francesca” che porta a Roman Nagel (Eddie Izzard) un
telefonino con una serie di numeri. Ecco, quella è
Martina. Se non vi fidate vi toccherà rivedere il
film.
Martina Stella età e altezza
Età e altezza. Martina Stella è nata il
28 novembre del 1984 a Impruneta in provincia di Firenze.
È alta 1 metro e 65 centimetri.
Fresco di trionfo ai Nastri
d’Argento, dove è stato insignito del premio come
miglior film e di altri 4 riconoscimenti (miglior
produttore, sceneggiatura, fotografia e costumi), arriva in
prima visione su Sky Cinema il secondo film scritto e
diretto dai fratelliD’Innocenzo,
Favolacce che
debutterà venerdì 10 luglio alle 21.15 su Sky Cinema
Due, disponibile anche on demand su Sky e
in streaming su NOW TV.
Prima della messa in onda del film,
alle 20.45 su Sky Cinema Due, sarà riproposta la
puntata de “Il Cinemaniaco
incontra Favolacce – I registi” , dove Gianni
Canova ha ospitato nel suo studio ‘virtuale’ i fratelli
D’Innocenzo per parlare del loro ultimo lavoro e dei loro progetti
futuri. Inoltre, in seconda serata, dalle 23.00 su Sky
Cinema Due, sarà programmato “La terra
dell’abbastanza”, l’opera prima dei fratelli
D’Innocenzo, disponibile anch’essa on demand.
Favolacce
– una produzione Pepito Produzioni con Rai Cinema
in coproduzione con Vision Distribution in associazione
con QMI in coproduzione con Amka Films e Rsi
Radiotelevisione Svizzera/Srg Ssr – è stato presentato in
concorso lo scorso febbraio alla Berlinaledove ha
vinto l’Orso d’argento per miglior sceneggiatura,
raccogliendo poi consensi unanimi da critica e pubblico in
occasione dell’uscita del film direttamente in digitale durante il
lockdown dei mesi scorsi.
Protagonista di Favolacce
è
Elio Germano, che interpreta Bruno Placido, sposato
con Dalila (Barbara Chichiarelli) e padre di due
ragazzi adolescenti. La loro vita, tra la scuola e gli amici,
all’apparenza priva di problemi, nasconde in realtà un disagio e
un’infelicità che serpeggia anche tra i loro coetanei del litorale
romano dove vivono. Una piccola comunità di famiglie, i loro figli
adolescenti, la scuola: un mondo apparentemente normale dove
silente cova il sadismo sottile dei padri, impercettibile ma
inesorabile, la passività delle madri, l’indifferenza colpevole
degli adulti. Ma soprattutto è la disperazione dei figli, diligenti
e crudeli, incapaci di farsi ascoltare, che esplode in una rabbia
sopita e scorre veloce verso la sconfitta di tutti.
«Il disagio, la solitudine,
l’inquietudine, trovano il principale luogo all’interno delle
famiglie di questa storia – descrivono così il loro film i
fratelli D’Innocenzo –. La casa, quella che
prima era un nido, anche teneramente limitante, ora è il nucleo
delle insofferenze, della freddezza, dell’ansia. Vogliamo indagare
nel modo più originale possibile le fratture comunicative di queste
famiglie, immerse nel flusso stagnante di routine asettiche, dove
forse solo le tragedie hanno la possibilità di scuotere».
Favolacce
è disponibile on demand su Sky e NOW TV anche
nella collezione dedicata ai film vincitori dei “Nastri
d’argento”, dove sono presenti alcuni dei film appena
premiati come “Figli” (miglior commedia,
miglior attore commedia e miglior attrice commedia a Mastandrea e
Cortellesi), “L’immortale” (miglior
regista esordiente a Marco D’Amore, miglior casting director),
“Il signor diavolo” (miglior soggetto),
“5 è il numero perfetto” (miglior attrice
protagonista a Valeria Golino) e “Ritratto della
giovane in fiamme” (miglior attrice non protagonista
a Valeria Golino).
A questi si aggiungerà
lunedì 13 luglio anche
“Pinocchio” di Matteo Garrone, premiato
con sei Nastri d’Argento (miglior regia, miglior attore non
protagonista a Roberto Benigni, scenografia, montaggio, sonoro e
costumi), dal 18 luglio “Aspromonte, la terra degli
ultimi”, che ha vinto il Nastro speciale della
legalità, e dal 23 luglio anche
“Hammamet” di Gianni Amelio, che ha vinto
il Nastro d’Argento per il miglior attore protagonista a
Pierfrancesco Favino.
Divenuto iconico nel ruolo del Jedi
Luke Skywalker, l’attore Mark Hamill
vanta una lunghissima carriera all’interno dell’industria
Hollywoodiana, dove si è sempre distinto per la sua versatilità. In
particolare, Hamill è diventato celebre come doppiatore, attività
divenuta con il tempo la più importante tra quelle da lui svolte.
Tutt’oggi Hamill si dimostra particolarmente prolifico, con
numerosi progetti che lo attendono nel futuro.
Ecco 10 cose che non sai di
Mark Hamill.
2Parte delle cose che non sai
sull’attore
Mark Hamill è Joker
5. Non pensava avrebbe mai ottenuto il
ruolo. Hamill è la voce ufficiale del celebre Joker da
oltre 25 anni a questa parte. Nel 1993, infatti, si propose ai
provini pur senza nutrire grandi speranze di ottenere la parte.
L’attore era certo che la produzione non avrebbe mai assunto
l’interprete di un celebre eroe cinematografico per dar voce ad uno
dei più noti villain di sempre. Due settimane la sua audizione,
tuttavia, fu richiamato con la notizia che era stato ufficialmente
scelto.
4. Lavorò a lungo sulla risata del
personaggio. A risultare particolarmente decisiva nella
scelta di Hamill per il ruolo fu la risata che egli
propose per il Joker. Al tempo delle audizioni, l’attore era
impegnato a teatro con lo spettacolo Amadeus, dove
sfoggiava una notevole risata. Decise perciò di partire da questa,
portandola all’estremo e conferendovi un che di maligno. Ancora
oggi, la risata del Joker eseguita Hamill è considerata una delle
più iconiche e adatte al personaggio.
3. Ebbe paura di un inevitabile
confronto. Fu soltanto dopo aver saputo di essere stato
scelto per la parte che l’attore iniziò a nutrire una grande paura
nei confronti di questa. Come gli fu fatto notare, infatti, la sua
versione del Joker, anche se animata, sarebbe seguita
all’interpretazione che ne aveva fatto Jack Nicholson nel film del 1989. Per cercare
di non farsi intimorire da tale confronto, l’attore decise di
utilizzare la sua paura come motivatore, sperimentando sul
personaggio per trovarne una sua versione inedita. Questa fu poi
particolarmente apprezzata dai fan, che lodarono il lavoro di
Hamill.
Mark Hamill: il suo patrimonio
2. Possiede un ricco
patrimonio. Dai primi anni Settanta ad oggi Hamill è
sempre stato un interprete particolarmente prolifico. Diviso tra
cinema, televisione e doppiaggio, vanta oltre 300 crediti come
attore, e la sua partecipazione a progetti di alto profilo lo hanno
portato negli anni a possedere un notevole patrimonio, stimato
intorno ai 18 milioni di dollari. Tale cifra potrebbe ulteriormente
crescere, dati i continui lavori in programma per
l’attore.
Mark Hamill: età e altezza
1. Mark Hamill è nato a
Oakland, in California, Stati Uniti, il 25 settembre del
1951. L’attore è alto complessivamente 175 centimetri.
Remake del fortunato e omonimo film
francese, Gli Infedeli è un film a episodi che per
stile e toni si ispira alla tradizione della commedia all’italiana.
Diretto da Stefano Mordini vede protagonisti
Valerio Mastandrea,
Riccardo Scamarcio,
Laura Chiatti, Valentina Cervi, Marina Foïs. Gli
infedeli debutta in streaming dal 15 luglio su Netflix.
Gli infedeli: trama
Attraverso cinque storie brevi,
vengono raccontate le peripezie amorose di cinque uomini, ognuno
alle prese con mogli, fidanzate, amanti. Uno sguardo irriverente e
divertito, ma anche lievemente amaro, sull’amore.
Gli infedeli: trailer
Netflix è il più
grande servizio di intrattenimento in streaming del mondo, con
oltre 183 milioni di abbonati paganti in oltre 190 paesi che
guardano serie televisive, documentari e film in un’ampia varietà
di generi e lingue. Gli abbonati possono guardare tutto ciò che
vogliono in qualsiasi momento, ovunque e su ogni schermo connesso a
Internet. Possono mettere in pausa e riprendere la visione a
piacimento, senza interruzioni pubblicitarie e senza impegno.
LEBOWSKI
Lebowski è una nuova produzione
cinematografica fondata dall’attore e produttore Riccardo
Scamarcio. Gli Infedeli è il primo progetto firmato da Lebowski che
è già impegnata in un secondo film L’ultimo Paradiso di Rocco
Ricciardulli di cui Scamarcio sarà anche interprete.
INDIGOFILM
Indigo Film è una produzione
cinematografica indipendente italiana fondata da Nicola Giuliano,
Francesca Cima, Carlotta Calori. Nel corso degli anni ha prodotto
lungometraggi, documentari, serie TV diversificando la produzione
con una grande attenzione alla qualità e alla ricerca di nuovi
autori. Tra i film prodotti ricordiamo La grande bellezza di Paolo
Sorrentino, vincitore del Premio Oscar®, del Golden Globe® e del
Bafta come Miglior Film Straniero nel 2014.
HT FILM
HT Film è una produzione
cinematografica indipendente italiana fondata da Viola Prestieri.
Tra i film prodotti ricordiamo nel 2017 Fortunata
di Sergio Castellitto, presentato al Festival di
Cannes nella sezione Un Certain Regard che ha premiato l’attrice
protagonista Jasmine Trinca per la migliore interpretazione
e Euforia secondo film di Valeria Golino anch’esso presentato al
Festival di Cannes nella sezione Un Certain Regard nel 2018.
102 DISTRIBUTION
102 DISTRIBUTION è una società
italiana di distribuzione, produzione, sviluppo di progetti
originali cinema e tv, nell’acquisizione di diritti di remake tra
qui Un Fidanzato Per Mia Moglie regia di Davide Marengo, C’est La
Vie di Olivier Nakache ed Éric Toledano e adattamenti di libri di
successo come Piccoli Crimini Coniugali di Eric-Emmanuel Schmitt,
regia di Alex Infascelli con Sergio Castellitto e Margherita Buy,
Villetta Con Piscina di Hermann Koch.
In risposta alla richiesta senza
precedenti di intrattenimento d’altà qualità, da poter
gustare direttamente a casa, insieme a tutta la famiglia,
Warner Bros. annuncia l’arrivo in Italia di
“SCOOBY!”, l’avventura d’animazione sulle origini di
Scooby-Doo e la Mystery Inc., in esclusiva anteprima
digitale dal 15 luglio, disponibile per l’acquisto premium
su Amazon Prime Video, Apple Tv, Youtube, Google
Play, TIMvision, Chili, Rakuten TV, PlayStation Store, Microsoft
Film & TV e per il noleggio premium su
Sky Primafila e Infinity.
SCOOBY!: la trama e il cast
SCOOBY! ci svela
come gli amici di sempre Scooby e Shaggy si siano incontrati e, in
seguito, uniti ai giovani investigatori Fred, Velma e Daphne per
formare la famosa Mystery Inc. Con centinaia di casi risolti e
avventure condivise, Scooby e la banda ora dovranno affrontare il
loro mistero più grande e impegnativo di sempre: sventare un piano
volto a sguinzagliare il cane fantasma Cerberus nel mondo. Mentre
si apprestano a fermare questa “can-apocalisse globale”, i membri
della banda scoprono che Scooby ha un retaggio segreto e un destino
epico più grande di quanto potessero immaginare.
Nella versione originale di
SCOOBY! fanno parte del cast di doppiatori
Will Forte (“La rivincita delle sfigate”; la serie
TV “The Last Man on Earth”), come voce del migliore amico di
Scooby-Doo, Shaggy; l’attore due volte candidato all’Oscar Mark Wahlberg (“The Fighter”; “The Departed –
Il bene e il male”) è Blue Falcon; Jason Isaacs (i film di “Harry Potter”;
“The OA” in TV) è la voce del famigerato Dick Dastardly; Gina Rodriguez (“Deepwater: Inferno
sull’Oceano”; la serie TV “Jane the Virgin”) è la voce di Velma;
Zac Efron (“The Greatest Showman”; la saga
“Cattivi vicini”) quella di Fred; Amanda Seyfried (i film “Mamma Mia!”; “Ted 2”)
è Daphne; Kiersey Clemons (“Cattivi vicini 2”; la
serie TV “Angie Tribeca”) nei panni di Dee Dee; Ken
Jeong (“Crazy & Rich”; la trilogia di “Una notte da
leoni”) nel ruolo di Dynomutt; Tracy Morgan (“What
Men Want”; “30 Rock” in TV) nel ruolo di Captain Caveman; mentre
Frank Welker (il franchise di “Transformers”)
presta la voce a Scooby-Doo. SCOOBY! è diretto da
Tony Cervone, candidato all’Annie Award per il
film “Space Jam”, e due volte candidato agli Emmy per il suo lavoro
su “Duck Dodgers”.
Zendaya ha
completato le riprese di un nuovo film segreto intitolato
Malcolm & Marie, così come ha confermato lei
stessa via Twiter. La prima notizia in merito all’esistenza di
questo film l’ha riportata
Deadline che ha anche confermato che il film è stato
completamente girato nel corso del lockdown per la pandemia di
COVID-19.
Dopo che la produzione della seconda
stagione della serie HBO, Euphoria, è stata
costretta a chiudere il 16 marzo, l’attrice ha telefonato al
creatore dello show, Sam Levinson, per chiedergli
se sarebbe stato in grado di scrivere e dirigere un film durante la
quarantena. Sei giorni dopo, il cineasta ha preparato una bozza di
Malcolm & Marie.
Si dice che il film abbia dei punti
in comune con Storia di un Matrimonio e affronterà alcuni
dei temi sociali rilevanti per ciò che il mondo sta vivendo in
questo momento. L’intero film è stato girato dal 17 giugno al
2 luglio in una casa a Carmel, in California, seguendo tutte le
norme di precauzione in vigore in tempo di pandemia.
A produrre il film ci sono
Kevin Turin, il partner di produzione del regista,
e sue moglie Ashley Levinson. Entrambi i
produttori hanno lavorato a stretto contatto con medici, avvocati,
WGA, DGA e SAG per soddisfare tutti i requisiti necessari affinché
il film entrasse legalmente in produzione.
Alcune delle precauzioni prese sul
set, ad esempio, sono state i controlli della temperatura
all’inizio e alla fine di ogni giornata, abitazioni separate per i
memebri del cast, prove in un parcheggio e altro ancora. La
produzione è stata autofinanziata, quindi non ci sono ancora
annunci sulla data di uscita o sul distributore, ma Malcolm
& Marie è stato completato.
L’uscita di un trailer di un film
del MCU ha sempre generato grande
fermento. Il primo sguardo ad un film molto atteso, le congetture
derivanti da alcune scene particolari mostrate, che sia il
Super Bowl, le finali della NBA o anche gli show
come Jimmy Kimmel Live o Good Morning America, questi trailer sono
sempre un evento.
Tuttavia, pur dando in genere
un’idea abbastanza chiara di ciò che sarà il film, al netto di
alcune scene che possono consapevolmente essere mostrate come
fossero distrattori, spesso capita che alcune scene di quel trailer
non sono nel film, e a volte nemmeno nelle scene eliminate diffuse
con l’Home Video. Ecco di seguito una selezione di 27 scene
che abbiamo visto nei trailer del MCU ma che non
abbiamo più visto da nessuna parte.
1Avengers: Endgame: l’attacco di Thor
con Stormbreaker, Nat che fa pratica ai bersagli
Proprio come hanno fatto per i trailer di
Avengers:
Infinity War, il team dei Marvel Studios ha dovuto
affrontare il compito quasi impossibile di nascondere i principali
spoiler che sarebbero arrivati in Avengers:
Endgame. Due di queste scene del secondo trailer
completo hanno fatto un ottimo lavoro in questo senso.
Il
primo di questi scatti mostra Thor con i capelli corti e in forma
che brandisce Stormbreaker circondato da un fulmine, apparentemente
preparandosi per una battaglia davanti a lui. Si tratta chiaramente
di una scena diversa, visto che in Endgame, Thor è magro solo nel
primi 20 minuti, e poi diventa il Bro Thor tanto
chiacchierato.
La scena successiva,
sebbene non sia finita nel film, offre una visione più approfondita
del regime di allenamento di Natasha Romanoff dopo
aver visto il mondo cadere nella disperazione. La vediamo al tiro
al bersaglio, intensa e concentrata, con i capelli intrecciati e
ancora biondi mentre spara proiettili. Questa scena sembra
provenire dalla prima parte del film, probabilmente prima che i
Vendicatori uccidano Thanos nel presente, ma il montaggio finale
non conserva traccia di questo momento.
(NB tutte le foto sono screen
pubblicati da thedirect.com
)
Anche se il Comic-Con di San Diego
si svolgerà comunque quest’anno, sebbene in una versione totalmente
rinnovata a causa dell’attuale situazione mondiael, sembra che
l’annunciato DC FanDome sia pronto ad oscurare in grande
stile la più grande convention nerd di sempre. L’evento
gratuito organizzato dalla Warner Bros. e dedicato all’Universo DC
sarà disponibile per 24 ore il prossimo 22 agosto, ed includerà
panel dal vivo e annunci su alcuni tra i progetti più importanti
del DC Multiverse. I rumor su ciò che l’evento potrebbe contenere
ovviamente si sprecano: ecco quindi che CBR ha
stilato una lista delle 10 cose che vorremmo venissero
annunciate/confermate in occasione del
DC FanDome.
1Primo sguardo al cast di The
Batman
I
fan hanno già avuto la fortuna di dare un primo sguardo al Batman
di
Robert Pattinson e alla nuova Batmobile che vedremo
nell’attesissimo The
Batman, ma
Matt Reeves continua a tenere nascosti altri aspetti della
produzione.
La
Selina Kyle di
Zoe Kravitz, ad esempio, non è ancora stata vista, né
attraverso del materiale promozionale ufficiale, né attraverso
delle foto dal set. Un trailer è decisamente improbabile, ma le
prime immagini ufficiali del resto del cast nei panni dei
corrispettivi personaggi potrebbe certamente soddisfare l’appetito
dei fan più curiosi.
Guarda il teaser trailer di
Halloween
Kills, sequel di Halloween
del 2018, undicesimo capitolo della celebre saga horror.
In Halloween
Kills ritroveremo Jamie
Lee Curtis nei panni di Laurie Storde, insieme
a Judy Greer e Andi
Matichak, che torneranno ad interpretare sua figlia Karen
e sua nipote Allyson. Anthony Michael
Hall sarà ancora una volta Tommy Doyle,
mentre Donald Pleasence sarà di nuovo il
dott. Samuel Loomis.
Il film sarà diretto ancora una
volta da David Gordon Green e
sceneggiato dallo stesso regista insieme a Danny McBride e Scott
Teems. John Carpenter, regista del primo
immortale Halloween del 1978, tornerà ad occuparsi delle musiche e
figurerà nuovamente anche in qualità di produttore esecutivo.
Non vi sarà probabilmente sfuggito
che Kanye West, musicista, rapper, produttore,
regista, stilista e chi più ne ha, più ne metta… ha annunciato
attraverso un
tweet di volersi candidare alla presidenza USA. Adesso, in una
recente intervista con
Forbes, una delle personalità certamente più discusse d’America
ha parlato dei piani per il suo programma.
Nel corso dell’intervista,
Kanye West ha esposto alcuni dei suoi piani per un
eventuale mandato, spiegando che sta usando Wakanda – la nazione
immaginaria dei fumetti Marvel, al centro del cinecomic di
grande successo Black
Panther – come base per un’ipotetica gestione della
Casa Bianca.
“A molti africani non è piaciuto
il film e la rappresentazione della nostra cultura in Wakanda. Ma
userò subito la strategia di Wakanda, perché è la migliore
spiegazione di ciò che il nostro gruppo di design ha pensato per la
Casa Bianca”, ha spiegato West. “Questa è un’idea
positiva: hai Kanye West, uno degli esseri umani più potenti – non
sto dicendo di essere il più potente, perché ci sono molte altre
persone con questo superpotere di livello alieno ed è solo
collettivamente che possiamo migliorarsi. Ma torniamo a Wakanda…
anche la nostra America sarà basata sulla quantità di innovazione,
sulla quantità di innovazione nella medicina, come le grandi
industrie farmaceutiche. Lavoreremo e innoveremo…
insieme.”
Le idee di Kanye West sembrano
sposare il messaggio finale di Black Panther
Sebbene le dichiarazioni di West
siano piuttosto vaghe e decisamente bizzare, sembrano sposare il
messaggio finale del film Black
Panther, secondo cui l’umanità è in grado di
prosperare se le persone si uniscono per innovare e creare nuove
tecnologie a beneficio delle persone di tutte le nazioni. Ad ogni
modo, se per miracolo West dovesse davvero finire alla guida della
Casa Bianca, è impossibile dire con certezza ciò che gli americani
– e il resto del mondo – dovranno aspettarsi…
Ray
Fisher, star di Justice
League, ha letteralmente scosso il popolo del web
quando, nei giorni scorsi, attraverso il suo account Twitter, ha
dichiarato: “Il trattamento che Joss Whedon ha riservato sul
set al cast e alla troupe di Justice League è stato schifoso,
offensivo, non professionale e completamente inaccettabile. Gli è
stato permesso, per molti versi, da Geoff Johns e da Jon Berg.
Responsabilità > Intrattenimento.”
Adesso, durante una recente diretta
streaming (come riportato da
The Direct), l’attore ha spiegato come mai non più diffuso
dettagli in merito a quello che – dal suo punto di vista – sarebbe
stato il comportamento assai poco professionale di Joss
Whedon durante la post-produzione del cinecomic:
il motivo risiede nel fatto che l’attore ha firmato un accordo di
riservatezza.
“Sono ancora sotto contratto. Ho
firmato un accordo di riservatezza”, ha spiegato Fisher.
“Quindi, devo stare molto attento a ciò che dico e al modo in
cui lo dico. Altrimenti potrei essere citato in giudizio. Ecco
perché mi sono limitato a quella sorta di disclaimer. Quindi, per
le persone che ne vogliono sapere di più…. mi dispiace, ma non
posso dire altro in questo momento.”
Ray Fisher e il suo rapporto con
Joss Whedon sul set di Justice League
Durante la diretta, però, Fisher ha
anticipato che, appena gli sarà possibile (presumibilmente quando
non ci sarà più alcun vincolo contrattuale), avrà intenzione di
rivelare maggiori dettagli a proposito della sua esperienza con
Whedon sul set di Justice
League. Ad oggi, è l’unico membro del cast ad aver
condannato pubblicamente il presunto atteggiamento del regista
durante le riprese aggiuntive.
Vi ricordiamo che
la Snyder
Cut di Justice
League uscirà nel 2021 sulla piattaforma
streaming di Warner Bros HBO Max che è disponibile negli USA
dall’Aprile scorso. Attualmente non sappiamo se in Italia la
versione debutterà su qualche piattaforma streaming dato che HBO
MAX non è disponibile nel nostro paese. Ma sappiamo che HBO in
Italia ha un accordo in esclusiva con SKY, dunque potrebbe essere
una valida teoria pensare che in Italia il film possa essere
programmato su SKY CINEMA o su SKY ATLANTIC. Tuttavia, quest’ultima
è solo una supposizione dunque non ci resta che aspettare ulteriori
notizie.
Arriva da
Deadline la notizia che Halloween
Kills, sequel di Halloween del 2018, undicesimo capitolo della celebre
saga horror, è stato ufficialmente posticipato. Il film sarebbe
dovuto arrivare nelle sale il prossimo 16 ottobre, ma uscirà adesso
il 15 ottobre del 2021. Di conseguenza, è stato anche posticipato
Halloween Ends, terzo e ultimo capitolo della
nuova trilogia, che dal 15 ottobre 2021 passa al 14 ottobre
2022.
In una recente intervista con
Empire Magazie, il co-sceneggiatore Danny
McBride ha non solo confermato che Halloween
Kills inizierà proprio laddove si concluso il
predecessore, ma anche anticipato un grandissimo scontro contro
l’iconico (e pericolosissimo) Michael Meyers che vedrà coinvolti
diversi personaggi, anche legati al passato del franchise.
“Gli eventi del film riuniscono
molti personaggi del film originale del 1978 che non abbiamo visto
nel predecessore. Si riuniscono per cercare, una volta per tutte,
di abbattere Michael, per fermare questo pazzo”, ha dichiarato
McBride, specificando che il primo film riguardava l’isolamento di
Laurie, mentre il sequel riguarderà maggiormente “il
disfacimento di una comunità nel caos. Si tratta di come la paura
si diffonde in maniera virale.”
Jamie Lee Curtis ancora Laurie
Storde in Halloween Kills
In Halloween
Kills ritroveremo Jamie Lee Curtis nei panni di Laurie Storde,
insieme a Judy Greer e Andi
Matichak, che torneranno ad interpretare sua figlia Karen
e sua nipote Allyson. Anthony Michael Hall sarà
ancora una volta Tommy Doyle, mentre Donald
Pleasence sarà di nuovo il dott. Samuel Loomis.
Il film sarà diretto ancora una
volta da David Gordon Green e sceneggiato dallo
stesso regista insieme a Danny McBride e Scott Teems. John
Carpenter, regista del primo immortale Halloween del 1978,
tornerà ad occuparsi delle musiche e figurerà nuovamente anche in
qualità di produttore esecutivo.
Vi ricordiamo che Halloween,
sequel diretto de La notte delle streghe del
1978, si concludeva con la cattura di Michael Myers da parte delle
tre donne Strode (Laurie, la figlia Karen e la nipote Allyson)
e l’esplosione del seminterrato dove l’assassino era stato
rinchiuso con una trappola.
Una scene della sequenza
Knightmare in Batman V Superman
La famosa “sequenza dell’incubo” in
Batman v Superman: Dawn of Justice del 2016
vedeva Bruce Wayne avere una visione del futuro in cui la Terra era
governata da Darkseid e da un’uomo d’acciaio sotto il controllo
dell’Equazione dell’Anti-Vita. In quella realtà, Batman era
diventato un vigilante che lottava per la libertà e che cercava di
ristabilire l’ordine sulla Terra, ma sfortunatamente era finito
sotto le grinfie di Superman.
È proprio a quel punto che Bruce si
risveglia dall’incubo e si trova faccia a faccia con Flash, il
quale aveva viaggiato proprio attraverso la dimensione di
quell’incubo per avvertirlo di ciò che sarebbe successo. In una
recente intervista con
Screen Rant, è stato Richard Cetrone, stunt di
Ben Affleck, a rivelare che “quella scena è stata
aggiunta dopo che le riprese del film erano già
partite”. Cetrone ha anche rivelato le riprese del film
sono state molto impegante e che, nonostante avesse alle spalle
ben 27 anni di carriera come stunt, il giorno in cui hanno
girato la “sequenza dell’incubo” è stato forse “il più tosto
della sua carriera”.
Le dichiarazioni di Richard Cetrone
lasciano intendere quanto sia stata complessa la costruzione e la
conseguente realizzazione della scena dell’incubo di Bruce Wayne, e
quanto, in un film di supereroi, sia fondamentale anche il lavoro
degli stuntman professionisti. La speranza, ora, è che sia la
Snyder Cut di Justice
League, in arrivo il prossimo anno su HBO Max, a
spiegarci il vero significato di quell’incubo, rivelando se
effettivamente è stato solo un sogno o, magari, un primo assaggio
di ciò che accadrà nel futuro del DCEU.
Batman v Superman, il film di Zack Snyder del 2016
Con il concludersi del millennio,
nel 1999, due nuovi autori si affacciano nel panorama
cinematografico per dar vita ad uno dei film più originali nel suo
genere. Un’opera che più di altre anticipava discorsi che sarebbero
in seguito divenuti centrali nella settima arte. Il regista
Spike Jonze (Her) e lo
sceneggiatore Charlie Kaufman (Se mi lasci ti
cancello, Anomalisa)
portavano infatti sul grande schermo il film
Essere John Malkovich.
Entrambi esordienti, i due
impiegarono diverso tempo prima di riuscire a dar vita al film. La
prima versione della sceneggiatura venne infatti scritta da Kaufman
nel 1994, ma per anni ebbe difficoltà nel trovare qualcuno disposto
a produrla. Nel 1996, infine, in preda alla disperazione decise di
inviarla al regista Francis Ford Coppola, il quale
la propose a Jonze, all’epoca fidanzato della figlia Sofia
Coppola. Nel 1997, i due riuscirono finalmente a
trovare una casa di produzione disposta a finanziare il
progetto.
Il film si rivelò infine un grande
successo di critica e pubblico, arrivando a guadagnare oltre 30
milioni di dollari nel mondo e ad ottenere alcuni tra i più
importanti riconoscimenti dell’industria. Venne infatti candidato,
tra gli altri, a tre premi Oscar nelle categorie miglior regista,
miglior sceneggiatura originale e miglior attrice non protagonista.
Pur non vincendo alcuna statuetta, il film contribuì
significativamente a lanciare la carriera di Kaufman e Jonze.
Essere John Malkovich: la trama e
la spiegazione del film
Protagonista del film è Craig
Schwartz, burattinaio squattrinato che vive in un bizzarro
appartamento con la moglie Lotte. Costretto a cercare un lavoro più
redditizio, Craig si rivolge alla LesterCop come archivista. Qui
farà la conoscenza della collega Maxine, della quale si invaghisce
seduta stante. Durante un normale giorno di lavoro, poi, Craig
scopre un passaggio segreto scavato nella parete dell’archivio.
Finitovi dentro, capirà che questo porta dritti nella testa del
celebre attore John Malkovich, ma solo per quindici minuti.
Rivelato il segreto all’amata Maxine, questa lo convincerà a
sfruttare il passaggio per creare un business. Quando però
l’attore, insospettito da alcune stranezze, scoprirà il tunnel,
l’agognata rivalsa di Craig verrà messa in serio pericolo.
Come solito per le sceneggiature di
Kaufman, sono diverse le interpretazioni che si possono dare al
film. La spiegazione più comunemente ritenuta valida è di come
l’intero film sia una trattazione sulla ricerca dell’identità.
Ognuno dei personaggi è infatti in cerca del proprio io, anche a
costo di modificare radicalmente ciò che si è. La possibilità di
entrare nella testa di Malkovich è poi la chiara metafora del
classico desiderio di poter “essere qualcun altro”. Ognuno dei
protagonisti, infatti, una volta vissuta l’esperienza di trovarsi
dentro l’attore, avverte la necessità di un profondo cambiamento
personale. Kaufman sembra così voler dire come tale ricerca del sé
possa essere più complessa del previsto, portando l’essere umano ad
essere internamente scisso in più parti.
Un’altra delle tematiche più
ricorrenti del film è quella della celebrità. Il viaggio nella
testa di Malkovich può durare infatti solo 15 minuti, proprio come
i minuti che Warhol indica nel suo celebre aforisma. Ricollegandosi
al tema della ricerca del sé, Kaufman suggerisce l’idea che
raggiungere la celebrità non corrisponda di conseguenza
all’ottenere la completa realizzazione di sé. Nel film, infatti, il
desiderio di fama porta il protagonista alla rovina, mentre i due
personaggi femminili, che rinunciano alla popolarità, ottengono ciò
che realmente sembra avere importanza, ovvero i rapporti umani.
Essere John Malkovich: il cast del
film
A ricoprire il ruolo di Craig nel
film è l’attore John
Cusack. Prima di entrare a far parte del progetto,
questi aveva richiesto al proprio agente di trovargli la
sceneggiatura più folle in circolazione. Dopo aver letto una delle
prime stesure di Essere John Malkovich, l’attore si
candidò per il ruolo del protagonista, desiderando ardentemente di
ottenere la parte. Dopo aver sostenuto un provino, questa gli venne
effettivamente assegnata. Per calarsi meglio nel ruolo, Cusack
decise inoltre di prendere lezioni per diventare un abile
marionettista, così da poter eseguire personalmente le scene
previste a riguardo nel film.
L’idea originale di Kaufman era sin
da subito quella di inserire l’attore John
Malkovich come personaggio del film. Questi tuttavia
era molto scettico all’idea di accettare tale ruolo, arrivando a
proporre all’autore di sostituirlo con un altro attore. Kaufman fu
però irremovibile, e dopo un paio di anni riuscì infine a
convincere l’attore ad assumere i panni di sé stesso. Malkovich, in
realtà, ha dichiarato di essersi approcciato al ruolo come avrebbe
fatto in qualunque altra occasione, e di aver pertanto costruito
una versione fittizia di sé stesso, che non riflettesse la sua vera
personalità.
Parte fondamentale del film sono
anche le attrici Cameron
Diaz, nel ruolo di Lotte, e Catherine
Keener, in quelli di Maxine. Per il suo ruolo, la Diaz non
aveva idea di come sarebbe stata acconciata, e il risultato finale
la rese pressocché irriconoscibile. L’idea dei due autori era
infatti quella di prendere un’attrice particolarmente bella e farla
sembrare il più comune possibile, così da esaltare le qualità del
personaggio. La Keener, invece, ha raccontato di aver incontrato
particolare difficoltà nel dar vita al proprio personaggio, poiché
ne disprezzava gli atteggiamenti. La sua interpretazione, alla
fine, fu però così riuscita da farle guadagnare una nomination
all’Oscar.
Essere John Malkovich: il trailer
e dove vedere il film in streaming
Per gli appassionati del film, o
per chi desidera vederlo per la prima volta, sarà possibile fruirne
grazie alla sua presenza nel catalogo di alcune delle principali
piattaforme streaming oggi disponibili. Essere John
Malkovich è infatti presente su Chili Cinema, Rakuten TV,
Google Play, Tim Vision e Apple iTunes. In base alla piattaforma
scelta, sarà possibile noleggiare il singolo film o sottoscrivere
un abbonamento generale al catalogo. In questo modo sarà poi
possibile fruire del titolo in tutta comodità e al meglio della
qualità video.
Inizialmente, Tenet
sarebbe dovuto arrivare nelle sale americane il 17 Luglio.
Nonostante l’attuale situazione mondiale, quella data era stata
fortemente voluta dal regista Christopher Nolan, il quale ha sempre avuto
come obiettivo quello di voler aiutare i cinema in un momento
particolarmente difficile come questo, cercando – attraverso la sua
ultima fatica – di spingere gli spettatori a tornare in sala
(ovviamente, se le condizioni lo avessero permesso!).
Adesso, dopo che il film è stato
posticipato prima al 31 Luglio e poi al 3 Agosto,
The Hollywood Reporter ha condiviso alcuni nuovi dettagli su
ciò che pare sia accaduto alla Warner Bros. negli ultimi
mesi. Secondo la fonte, all’inizio di giugno i dirigenti dello
studio hanno presentato a Nolan diversi possibili scenari in merito
all’uscita di Tenet: al regista sono stati elencati eventuali
profitti e perdite che si sarebbero potuti verificare in
determinati giorni/settimane, spingendo per una release il più
lontana possibile dal periodo inizialmente stabilito.
La speranza era che l’emergenza
Covid-19 cominciasse a divenire più contenuta, ma a quanto pare per
Nolan non è mai stata una questione di soldi: come si legge nel
report di THR, il regista “aveva espresso il desidero che Tenet
fosse il primo film di un grande studio a tornare in sala,
mostrando solidarietà nei confronti degli esercenti, quando a loro
sarebbe stato concesso di poter riaprire le sale.”
Non è escluso che Tenet possa essere rinviato ancora
Alla fine, Nolan ha
accettato di posticipare il film di ben due settimane, ma non è
escluso che il film possa essere rinviato ancora una volta, dal
momento che i casi di COVID-19 continuano a salire negli Stati
Uniti. “Siamo molto orgogliosi di Tenet e non vediamo l’ora che
la gente lo veda nei cinema”, aveva dichiarato il presidente
della Warner Toby Emmerich. “Tuttavia, vogliamo solo che le
persone vadano al cinema quando i funzionari statali e locali
affermeranno che le sale possono essere riaperte in
sicurezza”.
Per quanto riguarda
il futuro di Tenet al
botteghino, gli analisti ritengono che nel primo weekend di
apertura il film potrebbe arrivare ad incassare 30 milioni di
dollari, in base alle norme per il distanziamento sociale ancora in
atto. Alla fine, dovrebbe arrivare a guadagnare circa 400 milioni
di dollari in tutto il mondo per considerarsi un successo,
risultato che ovviamente sarà molto difficile da raggiungere vista
l’attuale situazione mondiale.
I Marvel Studios non hanno ancora
annunciato una data di uscita ufficiale per Ant-Man 3, ma sembra che non dovremmo
aspettare ancora molto prima di rivedere al cinema le avventure di
Scott Lang e Hope Van Dyne nell’Universo Cinematografico Marvel.
D’altronde, proprio di recente Michael
Douglas, interprete di Hank Pym,
aveva dichiarato che presto ci sarebbero stato novità sul
film.
Ad oggi, tutto ciò che sappiamo sul
film riguarda la sceneggiatura, che sarà scritta da Jeff Loveness
(Rick and Morty) in collaborazione con Paul Rudd, e
il fatto che Peyton Reed, regista del primi due film, tornerà
dietro la macchina da presa. Adesso, come riportato da Murphy’s Multiverse,
sembra che i Marvel Studios abbiamo finalmente stabilito la data di
inizio riprese: stando alla fonte, le riprese di Ant-Man
3 dovrebbero partire a giugno 2021 ad Atlanta; ciò indica
che probabilmente il film arriverà nelle sale nel 2023.
Per quanto riguarda i dettagli
sulla trama, nulla è stato rivelato al momento, ma è probabile che
nel film vedremo Cassie Lang, la figlia di Scott, trasformarsi in
Stature/Stinger, soprattutto dopo gli eventi di Avengers:
Endgame. Per quanto riguarda il villain del film, si
vocifera che il principale antagonista sarà M.O.D.O.K., ma ad oggi
non esiste ancora nessuna conferma ufficiale.
Ant-Man 3 spingerà il franchise in
luoghi ancora più folli?
Potrebbe volerci
molto tempo prima di avere notizie davvero concrete in merito ai
piani per Ant-Man 3, ma dopo che Scott Lang ha
contribuito a salvare l’intero universo viaggiando nel tempo, il
regista Peyton Reed ha sicuramente l’opportunità
di portare il franchise in alcuni luoghi ancora più folli dei primi
due episodi.