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Tenet, recensione del film di Christopher Nolan

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Tenet, recensione del film di Christopher Nolan

A tre anni da Dunkirk, nel bel mezzo di una pandemia globale che tiene in pugno metà del Pianeta, mentre l’altra metà tenta lentamente di ripartire, Christopher Nolan arriva al cinema con Tenet, il suo nuovo film, distribuito in Italia da Warner Bros, in 600 copie, a partire dal 26 agosto. Funestata dall’emergenza sanitaria mondiale, l’uscita del film è stata posticipata, ma la decisione della distribuzione di far uscire il film mette ufficialmente di nuovo in moto l’industria cinematografica, che riparte, dopo un lockdown durato quasi 5 mesi, con un titolo dall’alto potenziale economico, destinato a portare molto pubblico in sala.

Tenet e la trama super segreta

Come al solito, quando si tratta del regista britannico, la trama del film è super segreta ma già le prime recensioni arrivate dagli USA ci avevano dato qualche indizio. In molti hanno infatti parlato di un thriller dagli echi bondiani, in cui un eroe protagonista deve sventare una minaccia internazionale. Tenet si conferma una spy-story adrenalinica, ad altissimo tasso action, ambientata in location sparse in tutto il mondo (tra cui la nostra Costiera Amalfitana), un film con una struttura e dei personaggi classici, che si intrecciano con la continua ricerca drammaturgica nolaniana.

Tenet presenta infatti un impianto narrativo classico, diviso in atti, con tanto di chiamata dell’eroe e di avversario bondiano, una bella da salvare, un aiutante “magico” e una serie di test e prove che il nostro eroe deve superare. Poi, in questo impianto narrativo, Christopher Nolan inserisce un apparato drammaturgico che ancora una volta lo vede giocare con la sua dimensione preferita: il tempo. In Tenet, infatti, viene abbracciato il concetto di molteplici linee temporali che si accavallano e permettono ai protagonisti di muoversi nel tempo. Questo espediente, che nel film troverà le sue spiegazioni fantascientifiche precise, sembra in realtà il pretesto che Nolan usa per forzare la sua visione e mettere in scena immagini mai realizzate prima di lui, in quei termini.

Sulle orme di Inception, Nolan gioca con il tempo

Sorelle gemelle delle straordinarie costruzioni visive di Inception, le invenzioni di Tenet sono spettacolo puro, così come le sequenze adrenaliniche di inseguimenti, scontri a fuoco e corpo a corpo, fino al trionfo nel finale del film, in cui il meccanismo visivo dell’inversione temporale viene utilizzato su larga scala, valorizzato al massimo dallo schermo cinematografico e da un impianto audio adeguato a restituire la sensazione di frastornamento del protagonista stesso. Il suono e la musica, in Tenet, svolgono un ruolo fondamentale, invasivo, contribuendo ad aumentare il ritmo forsennato di tutto il film, che ha davvero pochi momenti di tregua. Ludwig Göransson, già compositore di Venom e di Creed II, fa sua la lezione di Hans Zimmer, frequente collaboratore di Nolan, e realizza uno score potente e prepotente, ambizioso e invadente, come le immagini stesse.

Ad una ricchezza drammaturgica, visiva e sonora tale si contrappone una riduzione all’osso della caratterizzazione dei personaggi. Non sappiamo niente dei protagonisti, non conosciamo il loro passato o la loro storia, sappiamo a mala pena qual è il loro nome, i loro dialoghi sono essenziali, si limitano a spiegare, motivare, indicare ciò che c’è da fare, l’azione da svolgere, il compito da portare a termine. Sono scambi minimali, al limite del cliché, pronunciati da personaggi da manuale, canonici e perfetti. L’eroe protagonista di John David Washington è coraggioso e nobile, il partner di Robert Pattinson è sempre un passo avanti, sveglio e scaltro, la bella di Elizabeth Debicki è una donzella in difficoltà, molto simile ad una Bond Girl, il cattivo di Kenneth Branagh è macchiettistico, con una sete di possesso e conquista del mondo assolutamente totale e immotivata.

Il titolo: SATOR, AREPO, TENET, OPERA, ROTAS

Da fine calcolatore e certosino orologiaio che unge alla perfezione il suo meccanismo, Christopher Nolan non risparmia al suo pubblico degli Easter Eggs, dei segreti nascosti in bella vista, dei dettagli che lo spettatore attento coglie, dei regali che da sceneggiatore furbo inserisce nel testo, come l’omaggio al titolo del film e al Quadrato del SATOR, da dove deriva il titolo, Tenet (nel testo del film sono presenti, in ordine sparso, tutte e 5 le parole che compongono il quadrato: SATOR, AREPO, TENET, OPERA, ROTAS). Un titolo che anche nel post visione fatica a trovare il suo vero significato, se non quello legato ad una volatilità del tempo, al fatto che, nell’universo nolaniano, il tempo non è lineare, ma scorre in molte direzioni, creando storie diverse ma sempre appartenenti al reale.

Questa recensione di Tenet ha messo in evidenza principalmente gli elementi oggettivi che il film presenta, da un punto di vista invece più emotivo, Christopher Nolan confeziona ancora una volta un film che sarà destinato a dividere e a far discutere, principalmente per la complessità della trama e per l’esigenza imprescindibile del pubblico di “spiegare la storia”, come ogni volta che ci si trova di fronte ad una manifestazione d’arte molto personale. Nolan si impegna sempre ad offrire qualcosa di nuovo, qualcosa in più ai suoi spettatori, dimostrando grande rispetto per il mezzo cinema e devozione alla sala, luogo di culto deputato alla celebrazione di tutte le sue cerimonie.

La Cosa: John Carpenter sarà coinvolto nel reboot della Blumhouse

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Come riportato da Variety, in occasione di un panel durante il Fantasia International Film Festival a Montreal, John Carpenter ha confermato che sarà coinvolto nell’annunciato reboot de La Cosa ad opera della Blumhouse di Jason Bum.

L’adattamento di Carpenter è probabilmente uno degli horror fantascientifici più conosciuti e apprezzati degli anni ’80, ma forse sono in pochi a sapere che il film è basato su un racconto di John W. Campbell dal titolo “La cosa da un altro mondo” (“Who Goes There?”) del 1938, che aveva già ispirato il film omonimo del 1951 prodotto da Howard Hawks.

Fin dall’uscita del film nelle sale, i fan hanno sempre chiesto a Carpenter di realizzare un sequel de La Cosa, considerato il finale molto ambiguo della pellicola originale. Il maestro non è mai stato interessato a realizzare un nuovo film, ma nel 2011 la Universal fece uscire al cinema un prequel con Mary Elizabeth Winstead e Joel Edgerton, ambientato tre giorni prima degli eventi narrati nel film di Carpenter ed incentrato sull’equipaggio norvegese che per primo scoprì l’alieno.

Già a Gennaio di quest’anno avevano appreso la notizia del reboot, e adesso è stato John Carpenter in persona a confermare il suo coinvolgimento nel nuovo adattamento. Sfortunatamente, il regista non ha voluto rivelare ulteriori dettagli in merito al progetto.

Il reboot de La Cosa basato su parti inedite del romanzo originale di John W. Campbell?

Quando a Gennaio si era parlato del reboot, era emerso che la Blumhouse avrebbe voluto adattare parti del romanzo originale di Cambell che nessuno aveva mai letto prima: nel 2018, infatti, è stata scoperta l’esistenza di una versione ampliata dell’opera originale, dal titolo “Frozen Hell”, con ben 45 pagine contenente materiale assolutamente inedito.

In attesa di nuovi aggiornmenti, ricordiamo che La Cosa di John Carpenter ottenne due candidature ai Saturn Award del 1982, incluso quella per il miglior film horror. Il film di Carpenter è il primo episodio della cosiddetta “Trilogia dell’Apocalisse”, alla quale appartengono anche Il Signore del Male e Il Sema della Follia.

Star Wars: le 10 migliori storyline della trilogia sequel

Star Wars: le 10 migliori storyline della trilogia sequel

Sperare che i fan di Star Wars siano universalmente d’accordo con gli eventi narrati nella trilogia sequel significa, probabilmente ambire all’impossibile, dal momento che i film che hanno ufficialmente decretato la fine della saga degli Skywalker sono stati i più discussi nella storia del celebre franchise. Tuttavia, nonostante la presenza di sottotrame confusionarie e delineate in malo modo, ci sono una serie di storyline che, al di là di qualsiasi auspicabile perfezione narrative, hanno contribuito a rendere in parte memorabile la trilogia sequel. Screen Rant ha raccolto le 10 migliori:

La leadership di Leia

A causa della tragica scomparsa della leggendaria Carrie Fisher, il suo ruolo nella trilogia sequel è apparso un po’ forzato a causa dell’impiego della tecnologia. Tuttavia, il personaggio ha avuto ancora un impatto significativo e ha conservato molto della sua brillantezza e genialità .

Soltanto nella trilogia sequel, Leia sopporta la perdita di suo figlio, di suo fratello e di suo marito, i quali muoiono tutti a distanza di un anno. Inoltre, per tutto il tempo ha guidato la Resistenza verso una vittoria prodigiosa contro il Primo Ordine, restando una delle più grandi ispirazioni della Galassia.

Il trionfo della Resistenza

Parlando della Resistenza e del cuore dei suoi membri, proprio come l’Alleanza Ribelle aveva già fatto in passato, alla fine anche la Resistenza ha sconfitto i suoi tirannici nemici, pur avendo probabilità di vittoria decisamente inferiori.

La Resistenza si è esaurita rapidamente durante la trilogia, lasciando gli abitanti della Galassia senza alcuna speranza. Anche se molti non hanno apprezzato i nuovi episodi, quella dei “bravi ragazzi” alla stregua di sicuri perdenti che sconfiggono i nemici e si rivelano poi dei vincitori, è una storia vecchia come il mondo ma pur sempre efficace, anche se in questo caso poteva essere sviluppata meglio.

Poe Dameron

Poe ha intrapreso un viaggio molto difficile lungo tutta l’intera trilogia, con la sua storia che a volte si perdeva nel caos, diventando una delle vittime della poca organicità narrativa di questa trilogia.

Tuttavia, è proprio grazie al fatto che ha imparato cosa significa essere un leader che la sua storia, alla fine, risulta comunque convincente, come dimostra anche la scena in cui chiede al suo amico Finn di diventare un generale al suo fianco, ammettendo di non poterci riuscire da solo. Quel momento è uno dei migliori dell’intera trilogia.  

Il destino di Finn

Continuando a parlare di Finn, si tratta forse della più grande vittima del problema legato alla coerenza narrativa dell’intera trilogia, e forse anche della più grande vittima della mancanza di un vero e proprio piano che la Disney non ha avuto in merito ai nuovi episodi.

Tuttavia, abbiamo visto Finn diventare molto più altruista, fino a quando il personaggio non ha scelto di unirsi alla Resistenza per imparare veramente cosa è giusto e cosa è sbagliato nella Galassia. Riuscire a trovare il proprio posto senza rimanere incatenato ad un passato da Stormtrooper è senza dubbio una grande storyline.

Le consapevolezze di Luke

Passando all’aspetto più controverso dell’ultima trilogia, l’arco narrativo di Luke Skywalker ne Gli ultimi Jedi è stato spettacolare per molti dei fan della saga, soprattutto per la fine che è stata destinata al personaggio.

Luke, resosi finalmente conto che deve intervenire in qualche modo, che Rey, Chewbacca, Artoo, Yoda e tutti gli altri stanno bene e, soprattutto, che non può rimanere su Ach-To per sempre, affronta il suo errore e aiuta la Galassia. Sicuramente, Mark Hamill è al suo meglio: i suoi ultimi momenti con Leia e Kylo, per non parlare della scena in cui resta seduto a guardare i due soli gemelli, sono eccezionali e particolarmente emozionanti. 

Rey trova il suo posto

Simile a Finn ma in un modo molto più coerente, Rey trascorre gran parte della trilogia alle prese con un viaggio personale nella speranza di trovare il suo posto nella Galassia, oltre a voler scoprire chi è veramente.

Anche se la rivelazione della sua identità e delle sue origini è stata alquanto deludente, l’arco narrativo di Rey nel trovare il suo posto nella Galassia ha retto molto bene, dal momento che la ragazza è riuscita a trovare la sua strada non solo all’interno della Resistenza e grazie alla Forza, ma anche per ricongiungersi con una famiglia che la ama e che lei stessa ha imparato ad amare.

La natura tormentata di Kylo Ren

Kylo Ren è sicuramente il miglior personaggio della nuova trilogia, aiutato ovviamente anche dalla performance di Adam Driver, probabilmente il miglior attore della saga dai tempi dell’Obi-Wan di Ewan McGregor nei prequel.

La storia di Kylo e dei tormenti che affliggono il suo spirito nell’arco dell’intera trilogia è stata costruita davvero bene, e naturalmente Driver ha contribuito molto alla riuscita del personaggio. Il personaggio diventa sempre più instabile e potente, e anche se L’Ascesa di Skywalker ha annullato ciò che era stato impostato per il personaggio da Gli ultimi Jedi, la sua redenzione è stata comunque ben fatta, con Ben Solo che è diventato immediatamente uno dei preferiti dai fan insieme a Kylo.

Trovare una famiglia

Ci sono una serie temi centrali che ritroviamo sempre all’interno dell’intera saga di Star Wars: tra i più importanti c’è sicuramente quello della famiglia, che può esistere anche al di là dei legami di sangue.

Nella trilogia sequel, Rey, Finn e Poe sono tutti senza genitori, e insieme a BB-8, Threepio, Chewbacca, persino insieme a Artoo e Leia, così come altri eroi della Resistenza, diventano un’unica grande famiglia, che probabilmente sarà protagonista di molte avventure in futuro.

Il ritorno di Han Solo

Essere fan di Star Wars significa anche essere molto pazienti, come ha dimostrato l’attesa spasmodica per l’arrivo nelle sale de Il Risveglio della Forza, ampiamente ripagata da quello che forse è stato il più grande trailer mai realizzato per un film della saga.

Harrison Ford è fantastico nel film, e vederlo tornare a far parte della Resistenza è una gioia. Vedere il furfante dal cuore d’oro inseguire suo figlio per la donna che ama è assolutamente in linea con il personaggio e ha ulteriormente consolidato quanto sia fantastico. La sua morte è stata straziante per quasi tutti i fan, e l’ultima apparizione del personaggio ne L’Ascesa di Skywalker è stata una delle migliori scene della trilogia.

La Diade nella Forza

L’aspetto migliore della trilogia sequel è sicuramente il rapporto tra Rey e Kylo Ren, ​​con quasi ogni scena tra i due che risulta davvero eccezionale. La loro Diade nella Forza è un aspetto veramente interessante.

Quando scoprono della loro connessione ne Gli ultimi Jedi, il modo in cui restano nemici nonostante il loro legame (romantico o meno)… tutto in relazione a questi due personaggi risulta intrigante per lo spettatore. Entrambi gli attori dominano lo schermo e ad ogni film è possibile assistere ad una crescita di entrambi.

Avatar 2: le immersioni subacquee del cast in vista delle riprese

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Il cast di Avatar 2 si è preparato alla lavorazione degli attesissimi sequel conducendo una serie di immersioni subacquee nella vita reale. Nonostante la natura autonoma del primo film, James Cameron non ha mai nascosto il suo desiderio di realizzare una vera e propria saga.

Il processo di lavorazione dei sequel è stato decisamente lento, con Avatar 2 che è stato ritardato più e più volte. Cameron ha spesso citato i complessi effetti speciali come uno dei principali motivi per cui la lavorazione dei sequel ha richiesto così tanto tempo. Fortunatamente, dopo anni e anni di problematiche ma anche di impegno e sacrificio, i sequel di Avatar sono finalmente entrati in produzione.

Il produttore Jon Landau ha spesso condiviso foto dal backstage dei sequel di Avatar, sia per stimolare la curiosità dei fan sia per condividere aggiornamenti in merito allo stato dei lavori. L’ultima foto condivisa dal produttore risale a prima che iniziasse il lavoro di motion capture per i sequel, e ci mostra James Cameron e Sigourney Weaver intenti a parlare.

Come spiegato da Landau nella didascalia che ha accompagnato la foto: “Prima di iniziare con la performance capture nei sequel di Avatar, abbiamo portato il cast alle Hawaii per sperimentare la bellezza del mondo sottomarino. Ecco Jim e Sig che riflettono su una delle nostre prime immersioni.”

Avatar 2 debutterà il 17 dicembre 2021, seguito dal terzo capitolo il 22 dicembre 2023. Per il quarto e quinto capitolo, invece, si dovrà attendere ancora qualche anno: 19 dicembre 2025 17 dicembre 2027.

Il cast della serie di film è formato da Kate WinsletEdie FalcoMichelle YeohVin Diesel, insieme ad un gruppo di attori che interpretano le nuove generazioni di Na’vi. Nei film torneranno anche i protagonisti del primo film, ossia Sam WorthingtonZoe SaldanaStephen LangSigourney WeaverJoel David MooreDileep Rao e Matt Gerald.

Shang-Chi: svelato un possibile collegamento con Doctor Strange

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Shang-Chi: svelato un possibile collegamento con Doctor Strange

Shang-Chi sarà un personaggio relativamente nuovo all’interno del MCU (soprattutto per chi non è avvezzo ai fumetti), eppure l’atteso cinecomic potrebbe includere alcune minacce pari a quelle che abbiamo già visto nei precedenti film dedicati agli Avengers. Sappiamo quanto i Marvel Studios si impegnino per lavorare al meglio sui principali antagonisti dei loro film, basti pensare a personaggi come Dormammu o Thanos.

Stando a quanto riferito da Jeremy Conrad in un nuovo report di MCU Cosmic (via The Direct), Shang-Chi includerà anche il mitico drago Fin Fang Foom: secondo la fonte, verranno usati i concetti relativi alla magia introdotti in Doctor Strange per giustificare il sonno profondo in cui sarebbe caduto l’alieno addormentato.

Nello specifico, l’idea dei tre Santuari che tengono la Terra al riparo da eventuali minacce mistiche introdotta nel cinecomic con Benedict Cumberbatch, si rifletterà anche in Shang-Chi attraverso una sorta di “trinità magica” che avrà il compito di assicurarsi che il drago resti dormiente.

Sempre la fonte riporta anche nuovi dettagli sulla possibile relazione tra il personaggio del titolo e il principale antagonista del film, il Mandarino. A quanto pare, all’inizio del film i due saranno amici, con il Mandarino che dovrebbe rappresentare un vero e proprio mentore per Shang-Chi. Ma non è tutto: pare, infatti, che l’eroe del titolo inizierà la sua avventura come vero e proprio “dipendente” del suo futuro nemico.

I primi dettagli sulla trama di Shang-Chi

Stando ai primi dettagli sulla trama emersi diverso tempo fa, Shang-Chi non sarà soltanto il Maestro delle arti marziali che i fan hanno imparato a conoscere grazie ai fumetti: sembra, infatti, che il protagonista avrà l’abilità di dare vita ad una serie di cloni di se stesso (un potere simile a ciò che è già in grado di fare nei fumetti), e sarà proprio quest’abilità a metterlo nel radar del Mandarino. Cresciuto in uno speciale orfanotrofio dov’è stato addestrato al combattimento, Shang-Chi decide di fuggire per poi finire, anni dopo, di nuovo nelle grinfie del villain. Il Mandarino promette a Shang-Chi soldi, potere e – cosa ancora più importante – la libertà, se accetterà di combattere in un torneo dove al vincitore verranno consegnati i Dieci Anelli a cui fa riferimento il titolo.

L’uscita nelle sale di Shang-Chi and the Legend of the Ten Rings è fissata al 7 maggio 2021. Destin Daniel Cretton, acclamato regista di Short Term 12 e The Glass Castle (di recente è uscito il suo ultimo lavoro Il Diritto di Opporsi, con Michael B. Jordan, Jamie Foxx e Brie Larson) è stato scelto per dirigere il film che vanta la sceneggiatura di Dave Callaham (The Expendables, Godzilla, Wonder Woman 1984).

Vi ricordiamo che nei panni del protagonista ci sarà l’attore canadese Simu Liu, visto di recente nella commedia di Netflix Kim’s Convenience. Insieme a lui, nel cast, figureranno anche Tony Leung Chiu-wai nei panni del Mandarino, e Awkwafina, che dovrebbe interpretare un “leale soldato” del Mandarino, e se è vero che il villain qui sarà il padre di Shang-Chi, in tal caso ci sono ottime possibilità che si tratti di Fah Lo Suee. Chi ha letto i fumetti saprà che è la sorella dell’eroe del titolo e che il suo superpotere è l’ipnosi.

Berlinale 2021: i premi agli attori avranno genere neutro

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Berlinale 2021: i premi agli attori avranno genere neutro

Arriva da Deadline la notizia che la Berlinale ha ufficialmente abolito la separazione di genere per quanto riguarda i premi assegnati al miglior attore e alla migliore attrice. Dalla prossima edizione del Festival di Berlino i premi del Concorso avranno genere neutro: pertanto, ci sarà soltanto l’Orso d’argento alla migliore interpretazione da protagonista e l’Orso d’argento alla migliore interpretazione da non protagonista.

Mariette Rissenbeek e Carlo Chatrian, direttori del Festival, hanno dichiarato: “Crediamo che non separando i premi nella sezione delle interpretazioni in base al genere rappresenti un segnale per una maggiore consapevolezza nell’industria cinematografica”. La Berlinale ha inoltre confermato che il premio Orso d’argento Alfred Bauer, che era stato sospeso quest’anno in seguito ad alcune rivelazioni secondo le quali l’omonimo storico del cinema (direttore della Berlinale dal 1951 al 1976) era un attivo nazista di alto rango, verrà rinominato “Orso d’argento premio della giuria“. Il Festival ha aggiunto che una valutazione storica su Bauer verrà pubblicata entro la fine dell’estate.

Di seguito l’elenco dei nuovi premi del Concorso del Festival Internazionale del Cinema di Berlino che verranno consegnati a partire dal 2021:

  • Orso d’oro per il miglior film
  • Orso d’argento gran premio della giuria
  • Orso d’argento al miglior regista
  • Orso d’argento premio della giuria
  • Orso d’argento per la migliore interpretazione da protagonista
  • Orso d’argento per la migliore interpretazione da non protagonista
  • Orso d’argento per la migliore sceneggiatura
  • Orso d’argento per il miglior contributo artistico

Inoltre, sempre come riportato dalla fonte, la Berlinale ha annunciato di essere al lavoro su un’edizione del Festival “in presenza”. Tuttavia, l’European Film Market potrebbe essere una sorta di ibrido con attività sia online che offline; tutto dipenderà da quale sarà lo stato dell’emergenza Coronavirus all’inizio del prossimo anno.

The Batman: Matt Reeves parla della sua versione di Gotham

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The Batman: Matt Reeves parla della sua versione di Gotham

In occasione del DC FanDome dello scorso weekend, il regista Matt Reeves ha rivelato diversi dettagli a proposito di The Batman, incluso il modo in cui l’iconica Gotham City verrà rappresentata nel film e come sarà diversi dalle precedenti iterazioni del Cavaliere Oscuro. Sappiamo già che la città immaginaria presenterà una vasta collezione di personaggi molti noti ai fan dei fumetti, tra cui Enigmista, Pinguino, Catwoman e il Commissario Jim Gordon.

La versione profondamente stilizzata del crociato mascherato da parte di Reeves è stata molto attesa sin dal suo annuncio. Il film seguirà Robert Pattinson nei panni di Bruce Wayne nel secondo anno della sua ricerca per cercare di liberare Gotham dalla piaga del crimine e della corruzione, con l’Enigmista interpretato da Paul Dano che a quanto pare sarà l’antagonista principale. Naturalmente, anche la Catwoman di Zoe Kravitz e il Pinguino di Colin Farrell avranno un posto di rilievo all’interno della storia, andando così ad accrescere la galleria di personaggi potenzialmente pericolosi che Batman si troverà ad affrontare.

Ovviamente, la stessa Gotham è un personaggio significativo all’interno della mitologia di Batman, al pari di qualsiasi cattivo contro cui l’eroe ha combattuto. Il teaser trailer di The Batman che ha debuttato proprio in occasione del DC FanDome ha permesso ai fan di dare un primo sguardo all’ultima iterazione della misteriosa e mistica città. Durante un Q&A a seguito del panel dedicato al film in occasione dell’evento online, un fan ha chiesto a Reeves cosa bisogna aspettarsi dalla sua interpretazione di Gotham.

La Gotham di The Batman sarà “una città americana in cui nessuno è mai stato prima.”

Reeves ha detto che il suo obiettivo era quello di far apparire Gotham “come una città americana in cui nessuno è mai stato prima”. Tuttavia, il regista ha voluto comunque rispettare le versioni della città tanto amate che sono apparse nei film diretti da Tim Burton e Christopher Nolan

“La natura di ciò che questo posto rappresenta, unita alla sua storia, è sempre stata di fondamentale importanza per il nostro film. Una delle cose che volevo davvero fare – proprio perché si tratta del centro di questa storia, in particolare la storia della corruzione nella città – era presentarla in un modo che fosse davvero arricchito. Volevo che sembrasse una città americana in cui nessuno è mai stato. Le altre iterazioni erano straordinarie, come quella di Burton, fatta di set e teatri di posa bellissimi, o come quella di Nolan, che in Batman Begins aveva creato la sua versione della città unendo parti di Chicago e parti di Pittsburgh. Noi stiamo cercando di creare una versione che nessuno ha mai visto prima.”

Il cast di The Batman è formato da molti volti noti: insieme a Robert Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno anche Colin Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (Jim Gordon), Paul Dano (Enigmista) e Andy Serkis (Alfred). Infine, John Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast anche Peter Sarsgaard che sarà Gil Colson, il Procuratore Distrettuale di Gotham.

The Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono le fonti. “Quando alcune persone iniziano a morire in modi strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più villain, poiché sono tutti sospettati“.

Taron Egerton commenta i rumor su Wolverine: “È lusinghiero”

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Taron Egerton commenta i rumor su Wolverine: “È lusinghiero”

Ancora non sappiamo quando gli X-Men faranno il loro debutto ufficiale nel MCU: la cosa certa è che i fan non vedono l’ora di scoprire i nuovi attori che andranno ad interpretare i celebri mutanti. Certamente, il recasting più temuto è quello di Wolverine, personaggio divenuto negli anni una vera e propria icona anche grazie all’interpretazione di Hugh Jackman.

L’attore australiano ha ufficialmente detto addio al ruolo dopo l’uscita nelle sale di Logan – The Wolverine nel 2017, nonostante una volta abbia dichiarato che se l’accordo tra Disney e Fox fosse stato siglato in precedenza, probabilmente avrebbe continuato ad interpretare il mutante con gli artigli di adamantio. Di recente i fan si sono divertiti a proporre i nome degli attori che vorrebbero vedere nella parte: tra i più richiesti e apprezzati c’è stato sicuramente Taron Egerton, per altro molto amico di Jackman nella vita reale.

In una recente intervista con GQ Magazine, la star di Rocketman ha parlato dei suoi progetti cinematografici passati e futuri e ha fatto riferimento anche alla sua amicizia con il Wolverine originale (i due hanno ancora recitato insieme in Eddie the Eagle – Il coraggio della follia), commentando di conseguenza il supporto dei fan che vorrebbero vederlo nei panni dell’iconico mutante. “Se qualcuno pensa che sarei bravo nel ruolo è davvero lusinghiero”, ha dichiarato l’attore. “Amo la Marvel, ma si tratta semplicemente della voce di fan. Non ci sono le basi per quelle voci.”

Hugh Jackman e Wolverine sono diventati una sorta di emblema, proprio come Robert Downey Jr. e Tony Stark, al punto che per molti fan è difficile immaginare qualcun altro nei panni del personaggio. Tuttavia, un attore come Taron Egerton avrebbe tutte le carte in regola per raccogliere l’eredità di Jackman. Per adesso si tratta soltanto di un semplice desiderio da parte dei fan, ma nulla esclude che un giorno la Marvel possa effettivamente considerare il giovane attore per la parte.

Il futuro di Taron Egerton al cinema

Per quanto riguarda il futuro cinematografico di Taron Egerton, l’attore sarà il protagonista di un live action basato sul celebre videogame Tetris che racconterà della battaglia legale nata attorno al gioco alla fine degli anni ’80. Nel film Egerton avrà il ruolo dell’imprenditore videoludico olandese Henk Rogers.

Project Power, recensione del film con Jamie Foxx

Project Power, recensione del film con Jamie Foxx

Dopo aver firmato insieme la regia di Paranormal Activity 3 e Paranormal Activity 4 e aver proseguito il loro sodalizio con Nerve e ViralHenry Joost e Ariel Schulman si ritrovano ancora una volta insieme al timone di una nuova sfida: Project Power, un film originale Netflix, disponibile sulla piattaforma dal 14 agosto. Stavolta non si tratta di horror, ma di un film che mescola fantasy, poliziesco, azione e thriller in una miscela esplosiva ad alto tasso di adrenalina.

Protagonisti sono Jamie Foxx e Joseph Gordon-Levitt, che sanno dare il giusto tocco di umanità ai loro personaggi, pur dimostrandosi all’altezza delle scene d’azione più spettacolari. Proprio a causa di queste, Joseph Gordon-Levitt è rimasto ferito in un incidente durante le riprese – svoltesi nella città di New Orleans, dove il film è ambientato. Foxx e Gordon-Levitt sono attorniati da un cast ben assortito.

Project Power, la trama

Un gruppo di imprenditori crea la Power: una droga sintetica in grado di conferire superpoteri, modificando il dna e sfruttando le capacità di alcune specie animali. La droga è potentissima ma i superpoteri che dà a ciascun utilizzatore durano solo 5 minuti. La droga non può essere testata in via ufficiale, così lo si fa spacciandola per le strade di New Orleans. I cittadini sono le cavie. Questo porta a un’escalation criminale senza precedenti. Ad alimentare il tutto, connivenze con settori dei servizi segreti e della polizia. Al poliziotto Frank, Joseph Gordon-Levitt e all’ex ufficiale Art, Jamie Foxx, che vuole ritrovare sua figlia Tracy, Kyanna Simone Simpson, rapita dai creatori della droga e vittima di esperimenti scientifici, spetta il compito di frenare l’ondata criminale, ma soprattutto di scoprire chi sta dietro a tutto questo e fermarlo prima che la nuova droga sia perfezionata e prodotta su larga scala. Frank ha deciso, all’occorrenza, di usare lui stesso la droga, per “giocare alla pari” coi criminali. Il suo potere consiste nell’essere “a prova di proiettile”. Art non vuole ricorrere all’uso della droga perché sa quanto sia pericoloso il proprio potere, sia per lui che per gli altri. Ad aiutarli c’è la giovane Robin, Dominique Fishback, che vorrebbe sfondare col rap, mentre spaccia la nuova droga per mantenersi e pagare le costose cure di cui la madre ha bisogno.

Project Power, un buon film per i più giovani

Project Power è nel complesso un buon film, destinato in particolare ai ragazzi. Ci sono tutti gli ingredienti per attrarre la loro attenzione: l’azione, l’adrenalina e il fantasy da videogame, con un gruppo di supereroi dai superpoteri spettacolari. Senza dimenticare la presenza di un idolo dei più giovani: il rapper Machine Gun Kelly, nome d’arte di Colson Baker,  già scelto dai due registi nel 2016 per Nerve e Viral, qui nel ruolo di Newt, spacciatore di Power e cugino di Robin, il cui superpotere consiste nel surriscaldarsi al punto da prende fuoco.

Il film però, nell’intenzione di Joost e Schulman, vuole anche aprirsi a un pubblico più vasto, parlando di eroismo, di uno spiccato senso della giustizia e di amore per la patria, punti cardine di tanto cinema americano, ma aggiungendo anche l’amore tra padre e figlia, l’abbandono, la difficile condizione sociale dei neri in America. I registi cercano insomma di farne anche un film di (buoni) sentimenti, alleggerito da un tocco di ironia. L’impresa non sempre riesce. Il lavoro di scrittura del giovane Mattson Tomlin privilegia l’aspetto fantasy e action e gestisce efficacemente la suspense, come si vede nella parte che si svolge all’interno della nave, in cui si crea abilmente tensione all’interno di uno spazio chiuso e claustrofobico. Scade però più di una volta nella retorica quando affronta relazioni e sentimenti, pur stemperando a tratti con l’ironia. Grazie alla bravura del cast, compresa la giovane Dominique Fishback – già vista in Night comes on, Il coraggio della verità – The Hate U Give e nelle serie tv Sow me a Hero e The Deuce –  che interpreta Robin ben affiancando i protagonisti, il risultato si rivela nel complesso godibile anche per un pubblico adulto.

Gli effetti speciali in Project Power

Gli effetti speciali la fanno indubbiamente da padroni. A coordinarli è Ivan Moran. In un film come questo la loro importanza è determinante per rendere i poteri dei vari personaggi in maniera verosimile e al contempo visivamente impressionante. Moran, direttore creativo e supervisore degli effetti speciali per la Framestore, ci riesce. Basti pensare alle scene in cui Colson Baker, che interpreta il ruolo di Newt, prende fuoco, oppure alle sequenze che mostrano il potere di Frank di essere refrattario ai colpi d’arma da fuoco, o ancora alla sorprendente quanto inquietante sequenza della ragazza che si congela. In questo meticoloso lavoro, Moran e la Framestore contano sull’aiuto del direttore della fotografia Michael Simmonds e del montatore Jeff McEvoy. Il primo contribuisce a creare atmosfere adatte ad aumentare la suspense, soprattutto nelle sequenze notturne e il secondo a rendere il lavoro fluido, bilanciando le varie componenti del film secondo le indicazioni dei registi.

Jamie Foxx e il potere del gambero

Il protagonista Art, personaggio severo che lascia però intravedere spiragli di umanità, affidato nelle sapienti mani di Jamie Foxx, ha il potere di lanciare aria ad elevatissime temperature, che incenerisce al tocco. Secondo le teorie pseudoscientifiche illustrate nel film, infatti, la Power amplificherebbe le vibrazioni subatomiche presenti nel corpo umano. Sono le onde generate da queste vibrazioni che emanano da Art a far sì che l’acqua si vaporizzi, trasformandosi in aria bollente. Come afferma Art in un’allusiva battuta, questo tipo di potere fa riferimento a una particolare specie esistente in natura: il “gambero pistola”. Questo tipo di gamberi è molto piccolo, ma dotato di una “super chela” che si chiude così velocemente da produrre un rumore assordante, simile appunto a un colpo di pistola, e stordire le piccole prede con la sola onda d’urto provocata nell’acqua dal movimento di chiusura. Nella finzione cinematografica questo meccanismo è estremizzato e spettacolarizzato per trarne il massimo dell’effetto sullo spettatore.

Il cast di Project Power

Un film che inscena l’eterna lotta tra il bene e il male come Project Power non sarebbe possibile senza i suoi villain. Ed ecco che il cast si arricchisce della presenza di Rodrigo Santoro – il Serse di 300 e 300 – L’alba di un impero – che qui è Biggie, l’imprenditore senza scrupoli che vuole conquistare il mondo commercializzando la nuova droga. A lavorare con lui alla parte più squisitamente scientifica, che comprende ricerche ed esperimenti, c’è Gardner, interpretata con piglio gelido e implacabile da Amy Landecker.

Invece, a vestire i panni di Tracy, la figlia rapita di Art,  è Kyanna Simone SimpsonThe Archer,  Chambers. Le musiche sono affidate a  Joseph Trapanese  – Straight Outta Compton, The Raid 2 – Berandal, The Greatest Showman. La canzone originale di Robin che accompagna il finale del film è cantata dalla rapper Chika.

 Project Power, il trailer

Mad Max: Chris Hemsworth nello spin-off su Furiosa?

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Mad Max: Chris Hemsworth nello spin-off su Furiosa?

George Miller, regista di Mad Max: Fury Road, ha confermato ormai da tempo i suoi piani per un prequel incentrato sul personaggio di Furiosa. Nel film non tornerà Charlize Theron, ma vedremo un’incarnazione più giovane della guerriera con un braccio solo prima che diventasse la temuta Imperatrice.

Adesso, pare che la Warner Bros. abbia già pensato a quale attore affidare la parte del co-protagonista maschile. Nel prequel non ci sarà Max Rockatansky di Tom Hardy, ma secondo quanto riportato da The Illuminerdi verrà introdotto un nuovo personaggio di nome Dementus: a quanto pare, lo studio vorrebbe nientemeno che il Dio del Tuono del MCU, ossia Chris Hemsworth, per la parte.

In base alla descrizione del personaggio, Dementus sarà “affascinante da togliere il fiato. Una faccia d’angelo, segnato da una profonda cicatrice sulla fronte tenuta insieme da lucidi punti cromati”. Tale descrizione lascia intuire che Dementus potrebbe essere un villain, ma al momento si tratta di una mera ipotesi.

Al momento non sappiamo se Chris Hemsworth sia stato effettivamente contattato dalla WB oppure no, ma è innegabile quanto l’attore australiano sarebbe perfetto per la parte. Sempre secondo la fonte, pare che anche Richard Madden – ex star di Game of Thrones che vedremo prossimamente ne Gli Eterni – sia nel radar della major per il medesimo ruolo.

Le attrice in lizza per lo spin-off di Mad Max dedicato a Furiosa

Per quanto riguarda il ruolo di Furiosa, di recente abbiamo appreso che Miller ha discusso del film insieme a Jodie Comer, protagonista dell’acclamata serie Killing Eve. Anche Anya Taylor-Joy – che vedremo a breve nelle nostre sale con The New Mutants – sarebbe una delle candidate al ruolo. Ad ogni modo, il prequel di Furiosa è ancora in fase di sviluppo: Miller dovrà prima portare a termine i lavori su Three Thousand Years of Longing, il suo prossimo film in cui reciteranno Tilda Swinton e Idris Elba.

Premio Kinéo diventa Kinéo New Generation, premio alla carriera a Oliver Stone

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Il Premio Kinéo ideato e diretto da Rosetta Sannelli compie 18 anni, cambia veste e presenta alcune novità. La storica kermesse, infatti, si chiamerà “Kinéo New Generation”, “una scelta per sottolineare la capacità del premio di sapersi rinnovare, abbracciando anche il mondo delle piattaforme streaming nazionali e internazionali, oggi necessario più che mai. L’emergenza sanitaria che abbiamo vissuto ci ha costretto a ripensare a nuove forme di fruizione e universalizzazione del cinema e dell’audiovisivo, accelerando inesorabilmente un processo che era già in corso da tempo”, sottolinea la Sannelli.

Tra le novità di quest’anno anche la sede, con la serata di premiazione all’aperto a Venezia in Campo Santa Sofia, a due passi da Ponte Rialto, e la cena ufficiale nella dimora cinquecentesca dei Dogi Morosini a Ca’ Sagredo. Un modo per creare una vera e propria integrazione delle due realtà territoriali della Mostra.

Con lo stesso spirito, ma guardando al futuro, torna, quindi, il Premio Kinéo, evento speciale collaterale della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, sabato 5 settembre 2020 alle ore 13.30 con conferenza stampa all’Italian Pavilion all’Hotel Excelsior del Lido.

Tra i numerosi artisti internazionali presenti, Oliver Stone che riceverà il Premio alla Carriera per il suo cinema di impegno civile che è riuscito a sublimare in arte e oggi anche nella testimonianza della sua autobiografia Chasing the Light, Cercando la luce, in uscita in Italia, in cui si ritrovano i momenti salienti della sua vita e del suo cinema, dal volontariato in Vietnam ai retroscena di Hollywood.

Tra gli altri ospiti presenti Mads Mikkelsen protagonista della celebre serie Hannibal, Pierfrancesco Favino, Matteo Garrone e la produttrice americana Martha De Laurentiis, moglie di Dino De Laurentiis.

Ospite d’onore del Premio Kinéo Maria Francesca Spatolisano, Chairman delle Nazioni Unite, Vice del Segretario Generale António Guterres, per il Coordinamento delle Politiche e Inter-Agency nel Dipartimento degli Affari Economici e Sociali. Spatolisano è stata Ambasciatrice dell’Unione Europea all’ODEC e all’UNESCO. Tra le sue funzioni anche il perseguimento di obiettivi di sviluppo sostenibile.

In attesa di conoscere tutti i premiati, l’organizzazione del Kinéo annuncia la giuria italiana presieduta da Jean Gili, già direttore del Festival di Annecy e uno dei maggiori esperti e studiosi di cinema italiano che insieme agli altri giurati assegnerà i riconoscimenti di tutte le categorie.

Tutti i componenti della giuria: Barbara Alberti, Scrittrice e attrice; Alberto Barbera, Direttore Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia; Richard Borg, A.D.  Universal Pictures; Thomas J. Ciampa, Warner Bros;  Adriano De Micheli, Consigliere Delegato Anica Servizi; Paolo Del Brocco, A.D. Rai Cinema; Marcello Foti, A.D. Centro Sperimentale di Cinematografia Production; Daniel Frigo, General Country Manager Walt Disney Italia; Simone Gialdini, Direttore Generale ANEC/ANEM; Giampaolo Letta, A.D. Medusa e Vice Presidente ANICA; Michele Lo Foco; Membro Consiglio Superiore del Cinema e dell’Audiovisivo | MiBACT; Luigi Lonigro, Direttore Generale 01 Distribution; Nicola Maccanico; A.D. Vision Distribution; Mario Mazzetti, Direttore Ufficio Cinema ANEC; Franco Montini, Presidente SNCCI; Andrea Occhipinti, Presidente Lucky Red; Cristiana Paternò, Vicedirettore Cinecittà News; Erik Protti; CEO Circuito Cinepark;.

La giuria internazionale, guidata da Silvia Bizio, Hollywood Foreign Press Association, include Martha De Laurentiis, Produttrice cinematografica e televisiva; Jane Goren, Artista, Gary Shapiro, Member of Academy of Motion Picture Arts and Sciences and on International Film Selection Committee; Carlo Siliotto, Compositore.

Dopo aver avuto, lo scorso anno, nomi del calibro di Sienna Miller, Marco Bellocchio e il cast de “Il traditore”, Lina Wertmuller che Kinéo ha anche accompagnato nel suo percorso verso l’Oscar, il Premio si prepara, dunque, alla nuova edizione con grande coraggio, nonostante le difficoltà, camminando al passo con una nuova epoca del sistema audiovisivo.

Il Premio Kinéo, si realizza col patrocinio del CSC (Centro Sperimentale di Cinematografia) e in collaborazione con l’AD del CSC Production, Marcello Foti, con S.I.A.E. (Società Italiana degli Autori ed Editori), con ANEC (Associazione Nazionale Esercenti Cinema), con il SNCCI (Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani), e il sostegno della DGCA (Direzione Generale Cinema e Audiovisivo del Mibact (Ministero per i Beni e le Attività Culturali). E per il primo anno in collaborazione con la Giornata Mondiale del Cinema Italiano promossa dall’Intergruppo Cinema della Camera dei Deputati della Repubblica Italiana.

Meno di Trenta approda a Venezia 77

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Meno di Trenta approda a Venezia 77

Nell’ambito della 77. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, le testate Cinemaitaliano.info e Cinecittà News anticiperanno il format “Meno di Trenta” aprendo uno spazio quotidiano di incontri ed interviste con i giovani artisti presenti alla Mostra.

L’iniziativa, dal nome “Meno di Trenta” alla Mostra, sarà dunque un’occasione per scoprire e valorizzare realmente le personalità dei giovani talenti che hanno preso parte in veste di interpreti, registi ma anche tecnici, ai film presenti alla Mostra di Venezia, protagonisti presenti e futuri dell’audiovisivo italiano.

“Meno di Trenta” è il premio ideato da Silvia Saitta che prevede dei riconoscimenti assegnati ad attori di cinema, TV e web rigorosamente sotto i trent’anni; il premio ha già avuto la sua prima edizione a Roma, il 7 dicembre 2019, organizzata con Stefano Amadio direttore del portale Cinemaitaliano.info e che vide vincitori Carlotta Antonelli, Giacomo Ferrara, Ludovica Martino, Giulio Pranno, Phaim Bhuiyan e Jenny De Nucci.

Gli incontri, condotti dai giornalisti Cristiana Paternò e Stefano Amadio, si svolgeranno dal 3 al 10 settembre, tra le 17.30 e le 18.30, all’Italian Pavilion allestito all’interno dell’Hotel Excelsior, e saranno trasmessi in diretta streaming sul sito www.italianpavilion.it e veicolati attraverso i canali social ufficiali delle due testate.

Venezia 77, mostra fotografica con le dive dal 2000 a oggi

Venezia 77, mostra fotografica con le dive dal 2000 a oggi

Sabato 29 agosto alle ore 17 verrà inaugurata alla Taverna la Fenice (Campiello la Fenice, 1939 – Venezia) la mostra fotografica “Le Dive” organizzata insieme al Gruppo Bacardi&Martini in occasione della 77esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica.

Con 12 scatti il giornalista e fotografo Andrea Pattaro – che segue il festival dal 1984 – racconta le dive del cinema internazionale che hanno sfilato sul red carpet del Lido dal 2010 in poi. Da Monica Bellucci a Lady Gaga, da Scarlett Johansson a Penelope Cruz, e ancora Madonna, Kristen Stewart, Giovanna Mezzogiorno, Kate Blanchet, Chiara Ferragni, Milla Jovovich, Nicole Kidman e Natalie Portman.

“La bellezza e la gioia di questi sguardi delle protagoniste del grande cinema, che trova da sempre casa a Venezia, per sconfiggere questo momento di tristezza. Lanciamo così un messaggio di speranza e l’augurio di una ripartenza serena” commenta Pattaro.

Una esposizione che trasforma un luogo storico che ha ospitato Maria Callas, Luciano Pavarotti e i più grandi direttori d’orchestra nella cornice ideale per una installazione d’arte, coniugando il classico con il contemporaneo.

Per l’occasione il bar director Gennaro Florio proporrà 12 ricette speciali ispirate alle foto esposte, alla bellezza e alle donne creando 12 cocktail d’autore con prodotti Bacardi&Martini.

Venezia 77: a Terence Blanchard il premio Campari Passion for Film 2020

La Biennale di Venezia e Campari annunciano che è stato attribuito al trombettista e musicista jazz di fama mondiale Terence Blanchard, nominato all’Oscar, sei volte vincitore del Grammy, compositore delle colonne sonore di molti film di Spike Lee, incluso il recente Da 5 Bloods distribuito questa estate da Netflix, il premio Campari Passion for Film della 77. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia (2 – 12 settembre 2020).

Il premio Campari Passion for Film, istituito due anni fa alla 75. Mostra, si propone di valorizzare lo straordinario contributo che i collaboratori più stretti del regista offrono al compimento del progetto artistico rappresentato da ciascun film. Passion for Film premia a turno una di queste figure (due anni fa il montatore statunitense Bob Murawski, l’anno scorso il direttore della fotografia italiano Luca Bigazzi), non semplici artigiani ma artisti e co-autori delle opere a cui offrono il contributo del loro insostituibile talento.

La consegna del premio a Terence Blanchard avrà luogo lunedì 7 settembre alle ore 22.15 in Sala Grande (Palazzo del Cinema), prima della proiezione Fuori Concorso di One Night in Miami (Usa, 100’) di Regina King con Kingsley Ben-Adir, Eli Goree, Aldis Hodge, Leslie Odom Jr, di cui Terence Blanchard è l’autore della colonna sonora.

A proposito del riconoscimento, Alberto Barbera ha dichiarato: “Oltre a essere uno dei più importanti trombettisti jazz dei nostri tempi, Terence Blanchard è anche il più prolifico e ricercato compositore di colonne sonore per film. Fra gli oltre 40 titoli che portano la sua firma, la maggior parte dei film di Spike Lee dal 1991 in poi, da Jungle Fever a Da 5 Blood-Come fratelli. Un sodalizio tra i più longevi e significativi, che riflette l’impegno costante di Blanchard a sostegno della causa dei diritti civili in America. La sua carriera artistica è contrassegnata da vigorose dichiarazioni musicali che traggono spunto da alcune delle più dolorose tragedie della società statunitense, come la sconvolgente e ciclica epidemia di violenze armate, in particolare contro cittadini di colore. Con la colonna sonora di One Night in Miami, Blanchard aggiunge un nuovo capitolo alla possente architettura del suo contributo alla riflessione sui temi della contemporaneità, che non potrebbe essere più in sintonia con i drammatici avvenimenti ultimi mesi culminati nelle dimostrazioni all’insegna dello slogan Black Lives Matter”.

“Siamo onorati di essere parte di una manifestazione così importante come la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica e di aver creato, insieme alla Direzione Artistica, il Premio ufficiale “Campari Passion for Film” – dichiara Clarice Pinto, Senior Marketing Director Campari Group – Per questa edizione abbiamo voluto esaltare il ruolo della Passione come elemento fondamentale di inspirazione per la Creatività. E quale ingrediente è in grado di esprimere meglio la passione se non la musica? Abbiamo così premiato una figura artistica di grande importanza, quella del compositore che, attraverso le proprie melodie, è in grado di regalare agli spettatori emozioni indimenticabili, accompagnando le scene più salienti di un film e scandendone il ritmo con suoni evocativi e di grande impatto, per un viaggio unico e coinvolgente”.

Su Terence Blanchard

E’ un trombettista, compositore, leader di band e cantante per la Blue Note, noto in tutto il mondo. Blanchard è nato e cresciuto a New Orleans dove ha studiato con i fratelli Marsalis presso il celebre New Orleans Center for the Creative Arts. Nel 1980 ha vinto una borsa di studio alla Rutgers University e subito ha cominciato a suonare nella Lionel Hampton Orchestra. Due anni più tardi, è succeduto a Wynton Marsalis nella leggendaria Jazz Messengers prima di formare un suo gruppo. Blanchard ha composto ed eseguito le colonne sonore della maggior parte dei film di Spike Lee, incluso Mo’ Better Blues, nel quale suonava la tromba per il personaggio interpretato da Denzel Washington. Ha ricevuto la prima nomination all’Oscar per BlacKkKlansman di Spike Lee, per il quale è stato anche nominato ai Bafta, vincendo un Grammy per un brano del film. Il suo attuale quintetto The E-Collective ha partecipato alla realizzazione della colonna sonora insieme a un’orchestra di 96 elementi. Fra i molti altri film a cui ha collaborato, Malcolm X, La 25a ora, Inside Man e When the Levees Broke di Spike Lee; Eve’s Bayou, Talk to Me, e Harriet di Kasi Lemmons; Red Tails di George Lucas e  Barbershop di Tim Story.  Per la televisione Blanchard ha scritto le musiche per la serie acclamata dalla critica Perry Mason con Matthew Rhys, con episodi diretti da Tim Van Patten, presentati per la prima volta su HBO nel giugno 2020.

Su One Night in Miami

In un’incredibile notte del 1964, il giovane Cassius Clay (Eli Goree), in seguito noto col nome di Muhammad Ali, diventa il nuovo campione dei pesi massimi al Miami Beach Convention Center. Contro ogni aspettativa, Clay sconfigge Sonny Liston con la sorpresa di tutto il mondo sportivo. Mentre una grande folla si raduna a Miami Beach per festeggiare la vittoria, Clay, che non può restare sull’isola a causa delle leggi di Jim Crow sulla segregazione razziale, trascorre la nottata all’Hampton House Motel in uno storico quartiere nero di Miami. Qui Clay celebra la vittoria assieme a tre dei suoi amici più stretti: l’attivista Malcom X (Kingsley Ben-Adir), il cantante Sam Cooke (Leslie Odom Jr.) e la star del football americano Jim Brown (Aldis Hodge). La mattina seguente, i quattro sono determinati come non mai a costruire un mondo nuovo per se stessi e per la loro comunità.

Venezia 77: tutti i dettagli della sala web 2020

Venezia 77: tutti i dettagli della sala web 2020

Dal 2012, per il nono anno consecutivo, la Sala Web della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia permette la visione online, raggiungibile dal sito web della Biennale di Venezia www.labiennale.org, di una selezione di film di Fuori Concorso, Orizzonti e Biennale College – Cinema. Le proiezioni online, con una capienza limitata, si terranno in streaming, in contemporanea con le presentazioni ufficiali dei film al Lido.

E’ possibile acquistare il biglietto o il pass digitale per i 15 film della Sala Web a partire da oggi lunedì 24 agosto sul sito www.labiennale.org.

Quest’anno, del programma della Sala Web faranno parte 3 film della sezione Fuori concorso, 10 di Orizzonti e 2 di Biennale College – Cinema.

Si tratta di un’opportunità speciale per il pubblico di tutto il mondo per scoprire autori e film della 77. Mostra di Venezia rappresentativi delle più innovative tendenze estetiche ed espressive del cinema internazionale, realizzati da registi sia giovani, sia affermati, provenienti da Filippine, Finlandia, Francia, Grecia, Iran, Italia, Kazakistan, Marocco, Messico, Palestina, Spagna.

 

Fra i titoli disponibili della Sala Web 2020 sono inclusi 4 attesi film italiani. Si tratta di Molecole di Andrea Segre (Fuori concorso – Film di Preapertura), La verità su La dolce vita di Giuseppe Pedersoli (Fuori concorso), Guerra e pace di Martina Parenti e Massimo D’Anolfi (Orizzonti), autori già in Concorso a Venezia nel 2016 con Spira mirabilis, e Nowhere Special di Uberto Pasolini (Orizzonti), già vincitore del premio Orizzonti a Venezia nel 2013 con Still Life.

Nella programmazione della Sala Web 2020, per la sezione Orizzonti saranno presentate le nuove opere di cineasti provenienti da tutto il mondo e acclamati nei festival internazionali, come il regista filippino Lav Diaz, Leone d’oro a Venezia nel 2016 con The Woman Who Left, quest’anno alla Mostra con Genus Pan, o come gli iraniani Ahmad Bahrami (The Wasteland) e Shahram Mokri (Careless Crime), vincitore del Premio Speciale Orizzonti a Venezia nel 2013, i palestinesi Arab e Tarzan Nasser (Gaza mon amour), la messicana Yulene Olaizola (Selva trágica), il kazako Adilkhan Yerzhanov (Yellow Cat). Saranno anche disponibili le opere prime del regista greco Christos Nikou (Mila-Apples, film d’apertura di Orizzonti) e del regista marocchino Ismaël El Iraki (Zanka Contact).

La Sala Web presenta inoltre due nuovi film di Biennale College – Cinema, il laboratorio di formazione per lo sviluppo e la produzione di lungometraggi a micro-budget realizzato dalla Biennale nel 2012. I titoli di Biennale College quest’anno sono El arte de volver di Pedro Collantes (Spagna), che racconta la storia di quattro incontri diversi, ciascuno a pochi minuti dalla morte di qualcuno, dove ogni incontro rappresenta l’ultima interazione umana di uno dei personaggi prima di lasciare questo mondo, e Fucking with Nobody di Hannaleena Hauru (Finlandia), sulle vite di 5 personaggi che cercano di inserirsi nell’industria del cinema finlandese, incrociandosi in un progetto di finto matrimonio. Due storie caleidoscopiche che riflettono sul caso e sulla condizione umana.

Le proiezioni, per conto della Mostra, saranno collocate sul sito protetto operato da Festival Scope (www.festivalscope.com) e, solo per quello geolocalizzato al territorio italiano, da MYmovies.it e Repubblica.it all’indirizzo Internet dedicato: www.mymovies.it/biennalecinema/.

Sarà possibile acquistare il biglietto digitale nel mese di agosto sul sito web della Biennale www.labiennale.org e sul sito www.festivalscope.com. Si potrà accedere alla proiezione del film prescelto dopo aver effettuato una registrazione, pagato il biglietto singolo (5 €). Ciascun titolo (in versione originale con sottotitoli in italiano e in inglese) sarà disponibile per la visione in streaming a partire dalle ore 21 (ora italiana) del giorno della presentazione ufficiale del film al Lido e durante 5 giorni a partire dalla data di disponibilità o dalla data di acquisto.

Per accedere alle versioni sul territorio italiano, in lingua originale con sottotitoli in italiano, si potrà anche acquistare un solo abbonamento su MYmovies.it da 19,90 €, collegandosi a questo indirizzo: www.mymovies.it/biennalecinema/accredito-streaming/. L’accredito darà l’accesso a tutti i film della Sala Web. Ogni film sarà trasmesso a un orario preciso simulando una proiezione tradizionale, successivamente il titolo sarà disponibile per ulteriori 5 giorni fino alla fine degli streaming disponibili.

Il programma della Sala Web 2020

 

Dall’1 al 2 settembre:

  • MOLECOLE di Andrea SEGRE (Italia, 68’) – FUORI CONCORSO – FILM DI PREAPERTURA

 

Dal  2 settembre

  • MILA (APPLES) di Christos NIKOU (Grecia, Polonia, Slovenia, 90’) con Aris Servetalis, Sofia Georgovasili – ORIZZONTI – FILM D’APERTURA

 

Dal  3 settembre:

  • DASHTE KHAMOUSH (THE WASTELAND) di Ahmad BAHRAMI (Iran, 102’) con Ali Bagheri, Farrokh Nemati, Majid Farhang – ORIZZONTI

 

Dal  4 settembre:

  • GAZA MON AMOUR di Tarzan NASSER, Arab NASSER (Palestina,  87’) con  Salim Daw, Hiam Abbass, Maisa Abd Elhadi – ORIZZONTI

Dal 6 settembre:

  • ZANKA CONTACT di Ismaël EL IRAKI (Francia, Marocco, Belgio, 120’) con Khansa Batma, Ahmed Hammoud, Saïd Bey – ORIZZONTI

 

Dal  7 settembre

  • GUERRA E PACE di Martina PARENTI, Massimo D’ANOLFI (Italia, Svizzera, 128’) – ORIZZONTI
  • FUCKING WITH NOBODY di Hannaleena HAURU (Finlandia, 95‘) con Hannaleena Hauru, Lasse Poser, Samuel Kujala – BIENNALE COLLEGE
  • PRINCESSE EUROPE di Camille LOTTEAU (Francia, 108’) con Bernard-Henri Lévy – FUORI CONCORSO

 

Dall’8 settembre

  • JENAYAT-E BI DEGHAT (CARELESS CRIME) di Shahram MOKRI (Iran, 139’) con Babak Karimi, Razieh Mansouri, Abolfazl Kahani – ORIZZONTI
  • EL ARTE DE VOLVER di Pedro COLLANTES (Spagna, 91‘) con Macarena García, Nacho Sánchez, Ingrid García-Jonsson – BIENNALE COLLEGE

 

Dal  9 settembre

  • SELVA TRÁGICA di Yulene OLAIZOLA (Messico, Francia, Colombia, 96’) con  Indira Andrewin, Gilberto Barraza, Mariano Tun Xool – ORIZZONTI

 

Dal  10 settembre

  • ZHELTAYA KOSHKA (YELLOW CAT) di Adilkhan YERZHANOV (Kazakistan, Francia, 90’) con Azamat Nigmanov, Kamila Nugmanova, Sanjar Madi – ORIZZONTI
  • NOWHERE SPECIAL di Uberto PASOLINI (Italia, Romania, UK, 96’) con James Norton, Daniel Lamont – ORIZZONTI

 

Dall’11 settembre

  • LAHI, HAYOP (GENUS PAN) di Lav DIAZ (Filippine, 150’) con Bart Guingona, DMs Boongaling, Nanding Josef – ORIZZONTI
  • LA VERITÀ SU ‘LA DOLCE VITA’ di Giuseppe PEDERSOLI (Italia, 83’) – FUORI CONCORSO

Le schede dei film della Sala Web

 

Fuori concorso

 

LA VERITÀ SU ‘LA DOLCE VITA’

di GIUSEPPE PEDERSOLI, Italia

Il film è la ricostruzione della tormentata e avventurosa realizzazione del capolavoro di Fellini, del quale si credeva di sapere tutto. Certezza erronea contraddetta dal film di Pedersoli, che è nipote del produttore Giuseppe Amato, grazie al quale il film di Fellini poté vedere la luce. Il 20 ottobre 1959 Amato, grande produttore di molti capolavori del neorealismo, si trova da solo in una saletta di proiezione. Sullo schermo di fronte a lui il film più famoso di Federico Fellini che nessun altro produttore aveva voluto realizzare. Il premontato del regista è lungo oltre quattro ore. Fellini non vuole fare tagli e Rizzoli non vuole più distribuirlo. È la sfida più complicata della carriera di Peppino Amato.

GIUSEPPE PEDERSOLI (Roma, 1961) è un documentarista, produttore e sceneggiatore. È figlio del celebre attore Carlo Pedersoli, meglio conosciuto come Bud Spencer e nipote del produttore Giuseppe Amato. Tra i suoi primi lavori ha prodotto un film con il padre, Un piede in paradiso (1991), con il quale lavora ancora in Botte di Natale (1994), nella serie TV Noi siamo angeli (1997), nel film per la televisione Padre Speranza (2005) e nel film televisivo I delitti del cuoco (2010). È tra i produttori della serie Giulio Cesare (2004) con Richard Harris, Christopher Walken e Valeria Golino. Nel 2009 ha prodotto la commedia Generazione mille euro di Massimo Venier.

 

PRINCESSE EUROPE

CAMILLE LOTTEAU, Francia

con Bernard-Henri Lévy

(in collaborazione con il Comune di Venezia)

E’ realizzato dalla collaboratrice storica di Bernard-Henry Lévy per documentare la tournée teatrale di grande successo, che ha portato nelle principali capitali del mondo  lo spettacolo scritto e interpreto dal filosofo francese. Il documentario sarà presentato in collaborazione con il Comune di Venezia in una proiezione speciale alla Misericordia, e seguita da una tavola rotonda sul tema dell’Europa. Nel film, le elezioni europee del 2019 viste attraverso la tournée teatrale del filosofo Bernard-Henri Levy. Il regista espone diversi punti di vista sulla questione, vagliando a campione uomini e donne; cittadini nazionali e rifugiati; personaggi conosciuti e sconosciuti, favorevoli all’Europa e contro, chi si associa e chi si dissocia. Tante voci, tante idee, opinioni comuni e discordanti, una visione sulla società europea contemporanea.

CAMILLE LOTTEAU (1984) è una regista e montatrice. Cura diversi lungometraggi e corti, sia documentari che fiction come Suite Armoricaine diretto da Pascale Breton, che nel 2015 vince il premio FIPRESCI e viene nominato per il Pardo d’Oro al festival di Locarno. Princesse Europe è il suo secondo lavoro da regista – avendo realizzato nel 2010 il documentario Bord de – e rinnova la collaborazione con Bernard-Henri Levy, con il quale aveva già lavorato nei documentari di Peshmerga (2016) e La bataille de Mossoul (2017).

 

 

 

 

MOLECOLE  (FILM DI PRE-APERTURA)

di ANDREA SEGRE, Italia

Tra febbraio e aprile 2020 il regista Andrea Segre è rimasto bloccato a Venezia a causa della diffusione del coronavirus. Venezia è la città che ha ospitato e che ospita molti dei suoi progetti lavorativi, era la città di suo padre. Questa pandemia ha “congelato” e svuotato il capoluogo veneto, riconsegnandolo alla sua natura e alla sua storia, ma anche – a livello personale – alle memorie familiari del regista, che in quei giorni ha raccolto appunti visivi e storie nel documentario Molecole. Riemerge così il legame con il padre veneziano, scienziato chimico-fisico e vero protagonista del film, morto dieci anni fa. Si mescolano in questo modo l’isolamento della città e quello più intimo e personale del regista, autore anche della sceneggiatura originale.

ANDREA SEGRE (Dolo, Italia, 1976) è regista di film e documentari. Il pianeta in mare (2019) è stato presentato Fuori Concorso a Venezia nel 2019. Il suo primo lungometraggio di finzione, Io sono Li (2011), è stato presentato a Venezia alle Giornate degli Autori, La prima neve (2013) ha partecipato a Orizzonti a Venezia, L’ordine delle cose (2017) è stato presentato alla Mostra come Proiezione Speciale. Tra i documentari, ha realizzato Lo sterminio dei popoli zingari (1998, film d’esordio), Marghera Canale Nord (2003, Proiezione Speciale a Venezia), Come un uomo sulla terra (2008), Il sangue verde (2010, Giornate degli Autori), Mare Chiuso (co-diretto con Stefano Liberti, 2012, Evento Collaterale del Consiglio d’Europa a Venezia) e I sogni del lago salato (2015, Progetto Speciale alle Giornate degli Autori).

 

Orizzonti

MILA (APPLES) – FILM DI APERTURA

di CHRISTOS NIKOU, Grecia, Polonia, Slovenia

con Aris Servetalis, Sofia Georgovasili

Variazione sul tema di un misterioso malessere che colpisce la popolazione, privandola in questo caso della memoria. Aris, solitario trentenne, è una vittima dell’improvvisa ondata di perdita di memoria che ha colpito la sua città, e viene costretto a sottoporsi a un nuovo trattamento per curare questa amnesia.

CHRISTOS NIKOU (Atene, Grecia, 1984) è un regista e sceneggiatore greco alla sua opera prima. Nel 2012 il suo KM viene nominato Miglior cortometraggio allo Stockholm Film Festival. Nel 2013 riceve una nomination come Migliore Live Action sotto i 15’ al Palm Springs International ShortFest, risultando vincitore nello stesso anno del premio come Migliore cortometraggio al Motovun Film Festival, in Croazia.

DASHTE KHAMOUSH (THE WASTELAND)

di AHMAD BAHRAMI, Iran

con Ali Bagheri, Farrokh Nemati, Majid Farhang, Mahdieh Nassaj, Touraj Alvand

Il primo dei due film iraniani di orizzonti è girato in bianco e nero, ambientato in una fabbrica di mattoni in rovina nel mezzo del deserto, con un padrone che non paga, una capo squadra sottomesso, e un gruppo di lavoratori divisi da questioni etniche e religiose. Questa fabbrica artigianale di mattoni è un’importante fonte di reddito locale che mantiene diverse famiglie di varie etnie. Qui vi lavora il quarantennte Lotfollah, caposquadra sottomesso e forse l’unico ponte di comunicazione tra gli operai e il loro titolare, che si mostra come l’unico risolutore loro problemi, ma che poi difficilmente si dimostra generoso con loro.

AHMAD BAHRAMI (Iran, 1972) è un regista iraniano. Dopo aver partecipato nel 2010 al Abbas Kiarostami’s Filmaking Workshop in Iran, esordisce nel 2017 con il lungometraggio Panah: ambientato nel cuore del deserto iraniano, la vita di un piccolo villaggio dipende unicamente dagli sforzi del protagonista, un ragazzino giudizioso e pronto ad aiutare il prossimo, ma ora più che mai pieno di dubbi e domande per il suo futuro.

GUERRA E PACE

di MASSIMO D’ANOLFI, MARTINA PARENTI, Italia, Svizzera

Dopo quattro anni, tornano a Venezia con un nuovo lavoro i documentaristi Massimo D’Anolfi e Martina Parenti, anche questo suddiviso in capitoli, stavolta Quattro. Il film racconta l’ultracentenaria relazione tra cinema e guerra, dal loro primo incontro nel lontano 1911 in occasione dell’invasione italiana in Libia, fino ai giorni nostri. Dalle sequenze filmate dai pionieri del cinema fino alle odierne riprese.

MASSIMO D’ANOLFI (Pescara, Italia, 1974)  e MARTINA PARENTI (Milano, Italia, 1972) sono registi, sceneggiatori e produttori. Nel 2011 il loro lungometraggio Il castello vince il premio AVANTI! e il premio Speciale della Giuria al Festival di Torino. Sempre nel 2011 Il castello vince il premio come Miglior documentario internazionale a Docville e nel 2012 viene nominato aql David di Donatello come Miglior documentario di lungometraggio. Nel 2013 il lungometraggio Materia Oscura vince il premio Diritti Umani al Buenos Aires International Festival of Independent Cinema. Nel 2016 il suo lungometraggio Spira Mirabilis vince presentato a Venezia 73 in Concorso.

 

LAHI, HAYOP (GENUS PAN)

di LAV DIAZ, Filippine

con Bart Guingona, DMs Boongaling, Nanding Josef, Hazel Orencio, Joel Saracho, Noel Sto. Domingo

A distanza di quattro anni dal Leone d’oro vinto nel 2016 con The Woman who Left, torna a Venezia Lav Diaz con con un’altra storia di emarginati, in un bianco e nero contrastato, una riflessione sul concetto di uomo e di umanità.

LAV DIAZ (Cotabato, Mindanao, Filippine, 1958) è regista, sceneggiatore e direttore della fotografia, uno dei più influenti autori del cinema filippino. Nel 2007 il suo lungometraggio Kagadanan sa banwaan ning mga engkanto ottiene il premio Menzione speciale – Orizzonti a Venezia 64 e l’anno successivo con Melancholia vince il premio Orizzonti come Miglior film. Nel 2014 il lungometraggio From what is before si aggiudica a Locarno il Pardo d’Oro. Nel 2016 è in concorso a Berlino con Hele sa hiwagang hapis, con cui si aggiudica il premio Alfred Bauer. Nel 2016 vince il Leone d’Oro a Venezia, con The Woman Who Left.

 

 

 

 

ZANKA CONTACT

di ISMAËL EL IRAKI, Francia, Marocco, Belgio

con Khansa Batma, Ahmed Hammoud, Saïd Bey, Abderrahmane Oubihem, Mourad Zaoui

Da Casablanca al Marocco, la fuga impossibile di Larsen, ex musicista rock e tossicodipendente, e Rajae, una bellissima prostituta con una voce formidabile. Lui compone i testi e lei dà loro vita con il suo canto. Una coppia affiatata e passionale che ha un solo obiettivo: esprimersi attraverso la musica.

ISMAËL EL IRAKI (1983) è un regista e sceneggiatore marocchino esordiente nel lungometraggio, residente a Parigi. Nel 2009, il suo cortometraggio H’rash vince la Menzione speciale al Clermont-Ferrand International Short Film Festival.

JENAYAT-E BI DEGHAT (CARELESS CRIME)

di SHAHRAM MOKRI, Iran

con Babak Karimi, Razieh Mansouri, Abolfazl Kahani, Mohammad Sareban, Adel Yaraghi, Mahmoud Behraznia

Terzo film di un regista tra i più dotati e interessanti della nuova generazione di cineasti iraniani, il cui film d’esordio Fish and Cat fece impressione a Venezia nel 2013 vincendo un premio per il miglior contenuto innovativo. Iran, oggi. Quattro individui danno fuoco ad un cinema e questo gesto riporta alla memoria ciò che accadde quarant’anni prima. Iran, fine anni Settanta, scoppia la rivoluzione contro il regime dello Scià, alcuni rivoluzionari appiccano incendi alle sale cinematografiche, come protesta contro la cultura occidentale. La situazione precipita quando perdono la vita circa 400 persone intrappolate in un cinema in fiamme.

SHAHRAM  MOKRI (1978) è un regista e sceneggiatore iraniano. La sua carriera spazia tra vari generi cinematografici, inclusi serie tv e documentari. Nel 2013 il lungometraggio Mahi Va Gorbeh vince il Premio Speciale Orizzonti per il contenuto innovativo a Venezia 70 e nel 2014 si aggiudica anche i premi Youth Jury, FIPRESCI e Grand Prix al festival di Friburgo. Nel 2018 Invasion è al Festival di Berlino.

GAZA MON AMOUR

di TARZAN NASSER, ARAB NASSER, Palestina, Francia, Germania, Portogallo, Qatar

con Salim Daw, Hiam Abbass, Maisa Abd Elhadi, George Iskandar, Hitham Al Omai.

Il film affronta le condizioni di vita e il desiderio di fuga di un giovane palestinese con i toni leggeri della commedia sociale. Gaza oggi, Il sessantenne Issa è segretamente innamorato di Siham, una donna che lavora come sarta al mercato. Determinato a dichiararsi, Issa scopre una statua di Apollo incastrata nelle sue reti da pesca e decide di portarla a casa. La situazione si complica quando Hamas scopre l’esistenza di questo tesoro. Riuscirà il protagonista a dichiarare il suo amore?

TARZAN NASSER, ARAB NASSER (Gaza, Palestine, 1988) sono registi, sceneggiatori e scenografi palestinesi. Nel 2013 il cortometraggio Condom Lead è a Cannes, come nel 2015 il lungometraggio Degradé, nella Semaine de la Critique. Sempre nello stesso anno, Degradé è nominato anche per il premio Discovery al Toronto International Film Festival e vince il premio per la Miglior fotografia all’ International Film Festival di Atene.

SELVA TRÁGICA

di YULENE OLAIZOLA, Messico, Francia, Colombia

con Indira Andrewin, Gilberto Barraza, Mariano Tun Xool, Lázaro Gabino Rodríguez, Eligio Meléndez.

Quarto lungometraggio della giovane regista messicana Yulene Olaizola, che si è fatta conoscere a apprezzare in vari festival internazionali con i suoi film precedenti. Confine tra Messico e Belize, 1920. Nel cuore della giungla maya, dove non esiste la legalità e prevalgono i miti sul piano sociale, un gruppo raccoglitori di caucciù messicani incontrano Agnes, una giovane, bella e misteriosa donna beliziana. La sua presenza crea tensioni tra gli uomini, alimentando le loro fantasie e i loro desideri. Sfortunatamente il loro destino li attende dietro l’angolo, incosapevoli di aver risvegliato l’ancestrale figura leggendaria di Xtabay.

YULENE OLAIZOLA (Città del Messico, Messico, 1983) è una regista e produttrice messicana. Il suo primo lungometraggio Intimidades de Shakespeare y Víctor Hugo è vincitore nel 2008 del premio Miglior film al Buenos Aires International Festival of Independent Cinema e vincitore dei premi: Don Quixote, FIPRESCI e del Premio Speciale della Giuria al Fribourg International Film Festival. Nel 2009 riceve un Premio Ariel per la miglior opera prima. Nel 2012 il lungometraggio Fogo viene nominato per il premio C.I.C.A.E. al festival di Cannes.

NOWHERE SPECIAL

di UBERTO PASOLINI, Italia, Romania, UK

con James Norton, Daniel Lamont

Dopo il successo di Still Life, Uberto Pasolini  ha impiegato ben sette anni per realizzare il suo nuovo film, ispirato a una storia vera e interpretato da James Norton nei panni di un padre che deve trovare una nuova famiglia per figlio di tre anni, quando scopre di avere pochi mesi di vita. Ispirato ad una storia vera, una storia incentrata sulla profonda relazione tra padre e figlio. Una vita semplice, dai toni dolci amari, fatta di piccoli rituali quotidiani.

UBERTO PASOLINI (Roma, Italia, 1957) è un regista, produttore cinematografico e sceneggiatore italiano. Nel 1998 il lungometraggio da lui prodotto: The Full Monty vince il premio BAFTA come Miglior Film e viene nominato agli Oscar per la Miglior Fotografia. Nel 2008 il suo lungometraggio Machan – La vera storia di una falsa squadra è presentato in anteprima a Venezia 65. Nel 2013 è Still Life ad essere presentato a Venezia 70, dove si aggiudica il premio di Venezia Orizzonti.

ZHELTAYA KOSHKA (YELLOW CAT)

di ADILKHAN YERZHANOV, Kazakistan, Francia

con Azamat Nigmanov, Kamila Nugmanova, Sanjar Madi, Yerzhan Zhamankulov, Yerken Gubashev, Nurbek Mukushev

Il prolifico regista kazako Adilkhan Yerzhanov si è fatto conoscere nel circuito dei festival internazionali grazie ai suoi primi 8 film, due dei quali in Un Certain Regard di Cannes, nessuno dei quali si è mai visto in Italia. Qui, un ragazzo scappato da un paese dove è ricercato per un piccolo crimine, si rifà una vita lontano da casa. Vuole far sapere a tutti che sa imitare perfettamente il personaggio di Alain Delon in Le Samurai. Ma forse neanche lui ha visto fino in fondo quel film. Conosce una giovane prostituta con la quale vuole aprire un cinema. Una storia che omaggia la Nouvelle Vague francese, reinventando la comicità da slapstick, con un tocco western delle steppe kazake.

ADILKHAN YERZHANOV (Djekazgan, Kazakhstan, 1982) è regista e sceneggiatore kazako. Ha diretto numerosi corti e lungometraggi. Nel 2014 vince la Gold Plaque quale Menzione speciale per l’originalità con Ukkili kamshat. Nel 2014 il film Laskovoe bezrazlichie mira è in Un Certain Regard al festival di Cannes. Nel 2019 il suo lungometraggio A Dark-Dark Man vince il premio Asia Pacific Screen come migliore realizzazione nella regia.

Biennale College – Cinema

EL ARTE DE VOLVER

di PEDRO COLLANTES, Spagna

con Macarena García, Nacho Sánchez, Ingrid García-Jonsson

E’ la storia di quattro incontri diversi, ciascuno a pochi minuti dalla morte di qualcuno. Ogni incontro risulta essere l’ultima interazione umana di uno dei personaggi prima di lasciare questo mondo. Ignari di essere sulla soglia della morte, i personaggi che popolano il film vivono la rabbia, l’amore, la lussuria, la tenerezza, l’avidità o l’empatia, testimoni della beata inconsapevolezza dello scorrere del tempo verso la morte.

PEDRO COLLANTES (Madrid). Ha studiato montaggio e si è diplomato alla Netherlands Film Academy. Ha lavorato come montatore in Spagna, Norvegia e Belgio. Come sceneggiatore e regista, i suoi corti sono stati presentati e premiati in diversi festival internazionali. I suoi corti SERORI and OFF ICE sono stati selezionati dalla rivista “Cahiers du Cinema-Spain” fra i migliori corti spagnoli nel 2014 e 2017. Il suo lavoro è stato presentato anche alla Biennale di Venezia 2015. Il suo corto più recente, ATO SAN NEN, era nella selezione per i César 2019 per il miglior cortometraggio.

 

FUCKING WITH NOBODY

di HANNALEENA HAURU, Finlandia

con Hannaleena Hauru, Lasse Poser, Samuel Kujala

Le vite di 5 personaggi che cercano di inserirsi nell’industria del cinema finlandese, si incrociano in un progetto di finto matrimonio.

HANNALEENA HAURU (Hyvinkää, Finlandia, 1983) è una sceneggiatrice e regista. Il suo primo lungometraggio Thick Lashes of Lauri Mäntyvaara (2016) è stato sviluppato al Torino Film Lab e alla Cannes Cinéfondation Residency, debuttando al Torino Film Festival 2017. I suoi primi cortometraggi sono stati presentati alla Cannes Critics’ week, alla Berlinale Generations, e sono stati premiati a Oberhausen, Uppsala e al Tampere Film Festival. Si è diplomata alla Aalto University e alla ELO Helsinki Film School in sceneggiatura. E’ conosciuta per la sua attiva partecipazione al Nisi Masa European Network of Young Cinema e nella comunità di Montreal Kino Movement.

Disney+: tutte le novità del mese di settembre

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Disney+: tutte le novità del mese di settembre

Manca ormai pochissimo all’ultimo acuto dell’estate 2020 e con l’arrivo di settembre ecco tutte le novità in arrivo su Disney+. Trai titoli di maggior richiamo L’Unico e Insuperabile Ivan e Frozen 2 – Il Segreto di Arendelle.

L’Unico e Insuperabile Ivan: In streaming dall’ 11 settembre

L'Unico e Insuperabile IvanAdattamento del premiato best-seller su un gorilla molto speciale, L’Unico e Insuperabile Ivan di Disney è una storia indimenticabile sulla bellezza dell’amicizia, sul potere dell’immaginazione e sul significato del luogo chiamato casa. Ivan è un gorilla di 180kg che condivide la gabbia in un centro commerciale di periferia con Stella l’elefante, Bob il cane e altri animali. Ha pochi ricordi della giungla dove è stato catturato, ma quando arriva un’elefantina di nome Ruby, qualcosa dentro di lui cambia profondamente. Ruby è stata recentemente separata dalla sua famiglia allo stato brado e questo porta Ivan a mettere in discussione la sua vita, il luogo da dove proviene e dove alla ne vorrebbe essere. L’avventura commovente, che arriva sullo schermo in un mix suggestivo tra live-action e CGI, si basa sul libro più venduto di Katherine Applegate, che ha vinto numerosi premi dalla sua pubblicazione nel 2013, tra cui la Medaglia Newbery.

Nella versione italiana fanno invece parte del cast di voci gli attori Stefano FresiPaola Minaccioni e Federico Cesari rispettivamente nel ruolo di Bob il cane, Henrietta la gallina e Murphy il coniglio. L’Unico e Insuperabile Ivan è diretto da Thea Sharrock da una sceneggiatura di Mike White basata sul romanzo di Applegate ed è prodotto da Allison Shearmur, Angelina Jolie e Brigham Taylor. Sue Baden-Powell e Thea Sharrock hanno il ruolo di produttori esecutivi.

Frozen 2 – Il Segreto di Arendelle, In streaming dall’ 11 settembre

Frozen 2 – Il Segreto di ArendellePerché Elsa è nata con dei poteri magici? La risposta a questa domanda sta ora minacciando il Regno di Arendelle, spingendo Elsa, Anna, Kristoff, Olaf e Sven a partire insieme per un viaggio straordinario e pieno di pericoli. In Frozen – Il Regno di Ghiaccio, Elsa temeva che i suoi poteri fossero troppo forti per essere accettati dal mondo. Ora dovrà sperare che siano abbastanza forti per salvarlo. Frozen 2 – Il Segreto di Arendelle è stato realizzato dalla squadra creativa premiata con l’Oscar: i registi Jennifer Lee e Chris Buck, il produttore Peter Del Vecho e gli autori delle canzoni Kristen Anderson-Lopez e Robert Lopez.

La Società Segreta dei Principi Minori, In streaming dal 25 settembre

La Società Segreta dei Principi Minori segue Sam, una ribelle teenager che sviluppa inconsapevolmente dei superpoteri grazie a un tratto genetico attribuito solo ai secondogeniti di discendenza reale. Seconda in linea di successione al trono
del regno di Illyria, Sam si interroga costantemente su che cosa signi chi essere una principessa e vorrebbe prendere in mano il proprio destino. A differenza di sua sorella maggiore Eleanor, perfetta per il suo prossimo ruolo di regina, Sam preferirebbe rockeggiare con il suo compagno di band e migliore amico Mike durante una protesta illegale o abbandonare un impegno reale per una notte di follie.

Stanca del comportamento della glia, la Regina Catherine manda Sam in un collegio estivo dove lei e altri quattro principi minori – Tuma, Roxana, January e Matteo – scoprono di avere abilità superumane uniche e vengono invitati a entrare in una società segreta da tempo impegnata nella missione di mantenere la pace. Con una nuova motivazione e l’aiuto di James, il loro istruttore nella Società Segreta, Sam e le altre reclute reali dovranno imparare a usare i loro nuovi poteri e a lavorare come una squadra prima di poter salvare il mondo.

Il cast include Peyton Elizabeth Lee nel ruolo della protagonista Sam; Skylar Astin (Zoey’s Extraordinary Playlist) è James; Olivia Deeble (Home and Away) è Roxana; Niles Fitch (This is Us) è Tuma; Faly Rakotohavana (A casa di Raven) interpreta Matteo; Isabella Blake Thomas (C’era una volta) è January; Elodie Yung (Daredevil) veste i panni della Regina Catherine; Ashley Liao (Finché forse non vi separi) interpreta Eleanor; Noah Lomax (Trial By Fire) è Mike e in ne Greg Bryk (The Handmaid’s Tale) sarà il malvagio Inmate 34.

Il Richiamo della Foresta

Il Richiamo della Foresta porta sul grande schermo la storia di Buck, un cane dal cuore d’oro, la cui tranquilla vita domestica viene sconvolta quando viene improvvisamente portato via dalla sua casa in California e trapiantato nella natura selvaggia dello Yukon canadese durante la Corsa all’Oro degli anni 1890. Come nuova recluta di una squadra di cani da slitta, di cui in seguito diventerà il leader, Buck vive l’avventura di una vita, trovando il suo vero posto nel mondo e diventando padrone di se stesso. Tra live-action e animazione, Il Richiamo della Foresta utilizza effetti visivi e tecniche di animazione all’avanguardia per trasformare gli animali del lm in personaggi completamente fotorealistici e autentici a livello emozionale.

Becoming: Questa è la mia Storia

Profonda ed educativa, la serie racconta la storia delle origini di 10 atleti, artisti e musicisti di talento, tra cui Adam Devine, Anthony Davis, Ashley Tisdale, Caleb McLaughlin, Candace Parker, Colbie Caillat, Julianne Hough, Nick Cannon, Nick Kroll e Rob Gronkowski.

In questa serie documentaristica, girata in stile vérité, ogni episodio è incentrato sulla visita della città natale di ciascun personaggio e dei luoghi importanti e centrali per la loro formazione. Le interviste al cast di personaggi di supporto ai protagonisti, come familiari, allenatori, insegnanti, mentori e amici, rivelano aneddoti inediti e intuizioni su come siano diventati delle star.

Episodio 1 – in streaming dal 18 settembre Anthony Davis

Anthony Davis visita la sua città natale e condivide la sua storia che lo ha portato a diventare una star della NBA. Accanto alla sua famiglia, agli amici e al suo allenatore dell’Università del Kentucky, John Calipari, l’AD racconta le prove e le tribolazioni di essere cresciuto nel South Side di Chicago, di come si è quasi lasciato alle spalle il basket per sempre, e cosa ci sia voluto per diventare uno dei i giocatori più talentuosi di questo sport.

Episodio 2 – in streaming dal 25 settembre Caleb Mclaughlin

Caleb McLaughlin dipinge un’immagine stimolante del suo viaggio per diventare un attore professionista. La star di “Stranger Things” fa una visita a sorpresa a “The Lion King” a Broadway, dove ha fatto esperienza come “Young Simba”. Con l’aiuto dei propri cari e mentori, Caleb ci parla delle sue battute d’arresto e i successi che ha vissuto per arrivare alla celebrità.

Soy Luna, seconda stagione

Stagione 2: Dopo aver sognato di ritrovare la metà perduta del suo ciondolo, Luna decide di scoprire la verità sulla propria identità e l’arrivo del padre di Sharon la aiuterà a mettere insieme tutti i pezzi. Matteo è combattuto tra quello che prova per Luna e i progetti che il padre ha per il suo futuro, mentre Luna non capisce i suoi sentimenti per Simón. Gli studenti della Blake South Academy devono prendere delle decisioni importanti riguardo il prossimo capitolo della loro vita. Ámbar provoca il caos alla pista di pattinaggio e mette a rischio il futuro del team del Jam & Roller.

Gli Eroi del Disney Animal Kingdom

Gli Eroi del Disney Animal Kingdom offre al pubblico un accesso esclusivo per esplorare la magia della natura all’interno del parco a tema Disney’s Animal Kingdom, del Disney’s Animal Kingdom Lodge e dell’attrazione The Seas with Nemo & Friends a EPCOT. Con la voce narrante del pluripremiato e amatissimo dai fan Josh Gad (Frozen – Il Regno di Ghiaccio, Frozen 2 – Il Segreto di Arendelle) nella versione originale, la docu-serie in 8 episodi è il massimo riconoscimento alla straordinaria varietà di oltre 300 specie e più di 5000 animali del parco e ai faticosi compiti svolti dagli esperti della cura degli animali per mantenere tutto in funzione giorno e notte.

Non conosci Papicha di Mounia Meddour al cinema

Non conosci Papicha di Mounia Meddour al cinema

Con l’attesa riapertura della stagione cinematografica, Teodora Film torna nelle sale con due titoli d’eccezione: il 27 agosto uscirà al cinema Non conosci Papicha di Mounia Meddour, film rivelazione dell’ultimo Festival di Cannes e successo a sorpresa al botteghino francese.

Dopo il grande successo di pubblico delle anteprime estive nelle arene di tutta Italia, arriva finalmente nelle sale Non conosci Papicha di Mounia Meddour. Tra i film rivelazione dell’ultimo Festival di Cannes, il film è tuttora bandito in patria, per motivi mai chiariti dal governo algerino, mentre in Francia è stato un successo a sorpresa con oltre 2 milioni di euro di incasso e due vittorie ai premi César.

Nell’Algeria degli anni Novanta, Nedjma (soprannominata “Papicha”) studia francese all’università e sogna di diventare stilista, ma la sua vita è sconvolta da un’ondata di fondamentalismo religioso che precipita il paese nel caos. Determinata a non arrendersi al nuovo regime, Nedjma decide di organizzare con le compagne una sfilata dei suoi abiti, che diventerà il simbolo di un’indomita e drammatica battaglia per la libertà.

Film d’esordio di Mounia Meddour, che ha vissuto in prima persona il decennio nero dell’Algeria, NON CONOSCI PAPICHA conta su un cast straordinario di giovani attrici, tra cui la protagonista Lyna Khoudri, che sarà anche nell’attesissimo film di Wes Anderson The French Dispatch.

The Batman: tutto quello che non abbiamo visto nel primo trailer

The Batman: tutto quello che non abbiamo visto nel primo trailer

Il primo trailer ufficiale di The Batman è stato finalmente rilasciato, ma l’esclusivo filmato mostrato in occasione del DC FanDome ha lasciato fuori diversi personaggi che appariranno nel film, e anche alcuni iconici momenti legati all’iconografia del celebre vigilante. Nel film, che arriverà al cinema il prossimo anno, Robert Pattinson figura nei panni di Bruce Wayne: in origine, prima che il progetto venisse affidato a Matt Reeves, doveva essere Ben Affleck a scrivere, dirigere, produrre e interpretare un nuovo film interamente dedicato al Cavaliere Oscuro.

Nonostante lo scetticismo iniziale, sembra che l’entusiasmo per il casting di Pattinson nei panni del Crociato di Gotham sia sempre più palpabile, soprattutto dopo la diffusione del primo trailer. Inoltre, proprio dopo aver finalmente visto le prime immagini ufficiali del film, sono in molti a chiedersi quale sarà la direzione che intraprenderà il cinecomic. Dal trailer sembra che la storia seguirà Batman mentre è impegnato a risolvere una serie di omicidi che avvengono in tutta Gotham. Anche se al momento non possiamo saperlo con certezza, dal trailer sembra che dietro quei crimini ci sia l’Enigmista interpretato da Paul Dano.

Naturalmente, la detective story e l’aspetto più noir del film non sono gli unici elementi che sono emersi dal primo trailer. Diversi personaggi, infatti, appaiono oltre al Bruce Wayne di Pattinson: tra questi figurano il Commissario Jim Gordon di Jeffrey Wright e la Selina Kyle/Catwoman di  Zoe Kravitz. Considerato che il film è ancora in fase di produzione (le riprese ripartiranno ufficialmente a Settembre dopo la lunga pausa dovuta alla pandemia di Covid-19), la portata di ciò che è stato mostrato è decisamente impressionante. Tuttavia, il trailer ha mostrato soltanto una piccolissima parte di ciò che sarà il film nella sua totalità. Proprio per questo, Screen Rant ha raccolto tutti i personaggi e tutti i punti della storia che non sono stati mostrati nel trailer:

Pinguino

the batmanIl primo trailer di The Batman non dovrebbe aver incluso l’iterazione di Oswald Cobblepot/Pinguino ad opera di Colin Farrell. Il condizionale è d’obbligo, dal momento che c’è chi sostiene che invece il personaggio sia presente nel filmato. Alcuni scatti rubati avevano lasciato intendere che nel film Farrell avrebbe sfoggiato dei capelli bianchi, ma in seguito fu lo stesso attore a smentire la cosa. Successivamente, è stato rivelato che Farrell avrebbe fatto uso di trucco prostetico per trasformarsi nell’iconico villain.

Questo potrebbe essere il motivo per cui sono in molti a credere che, in realtà, dietro ad uno dei personaggi mostrati nel trailer si nasconda proprio l’Oswald di Farrell. Al momento è impossibile sapere con certezza se dietro quel misterioso personaggio si nasconda proprio l’attore irlandese. Matt Reeves non ha proferito parola in merito, nonostante abbia confermato che molti dei personaggi che appariranno nel film – incluso Pinguino – saranno in una sorta di fase “embrionale”, e che le loro personalità non corrisponderanno ancora ai supercriminali che tutti conosciamo, come se fossero ancora “in evoluzione” per quanto riguarda la loro carriera.

Alfred Pennyworth

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Andy Serkis interpreterà il maggiordomo di Bruce Wayne, Alfred Pennyworth, in The Batman, ma nel trailer non c’è traccia del personaggio. L’Alfred di Serkis sarà molto più vicino per età a Batman rispetto alle iterazioni passate: proprio per questo, i fan erano ansiosi di vedere come sarebbe stata questa nuova dinamica.

Sfortunatamente, il primo trailer del film non ha fornito alcun indizio in merito. Tuttavia, anche se Alfred non è presente fisicamente nel trailer, viene comunque richiamato in qualche modo, dal momento che nella versione originale del filmato è possibile ascoltare una breve battuta recitata proprio da Serkis.

Carmine Falcone

Un altro personaggio di cui non c’è traccia nel primo trailer di The Batman è quello di Carmine Falcone, interpretato da John Turturro. Essendo uno dei più grandi boss del crimine di Gotham, il personaggio di Falcone si adatta perfettamente alla storia di Reeves e a quella della corruzione della città.

Reeves ha spiegato che il Falcone di Turturro sarà diverso dalle precedenti iterazioni, nonostante il trailer non ci abbia permesso in alcun modo di constatare la veridicità di tali affermazioni. La mancanza di Falcone nel trailer è sorprendente, considerate le varie scene di probabili incontri di mafia che si intravedono nel trailer. Tuttavia, è altamente probabile che il Falcone di Turturro verrà rivelato soltanto quando la campagna marketing del film entrerà nel vivo.

Gil Colson

peter-sarsgaard-filmUn altro personaggio principale di The Batman a non essere apparso nel primo trailer è il Gil Colson di Peter Sarsgaard. Si tratta del procuratore capo di Gotham, e le varie anticipazioni di Sarsgaard sul personaggio sembrano collegarsi bene a ciò che è stato mostrato dal trailer. In precedenza, l’attore aveva dichiarato che Colson è un politico che “ha problemi a dire la verità”.

Uno dei grandi temi ricorrenti del trailer sembra essere quello relativo alla tendenza dell’Enigmista a uccidere tutti color che mentono, dal momento che la sua prima vittima è proprio il sindaco di Gotham, Don Mitchell. Mentre l’Enigmista e Batman indagano sulla natura corrotta di Gotham, qualcuno che mente al pari di Colson potrebbe non ancora essere stato rivelato. Quindi, anche se non è apparso nel primo trailer, c’è un’alta possibilità che Colson avrà un ruolo importante nel film.

Il Bat-Segnale

Il primo trailer di The Batman ha coperto già molti aspetti chiave della mitologia del personaggio: tuttavia, non c’è alcun richiamo nel trailer al celebre Bat-Segnale. Il trailer chiarisce che Batman e il Dipartimento di polizia di Gotham City stanno già collaborando pubblicamente.

Tradizionalmente, il Bat-Segnale è il modo in cui Gordon e gli altri membri del GCPD contattano il Cavaliere Oscuro. Si prevede che il dispositivo apparirà comunque nel film, ma il primo trailer non ne ha confermato la presenza né ha rivelato il nuovo design.

Catwoman in motocicletta

Catwoman viene mostrata solo in alcuni fotogrammi del primo trailer di The Batman, nessuno dei quali include il suo inseguimento in moto con il Crociato di Gotham. Alcune delle prime foto dal set, infatti, mostravano le controfigure di Robert Pattinson e Zoe Kravitz in sella ad una moto nei pressi di un cimitero.

Nel primo trailer Batman guida la sua moto da solo lungo il medesimo percorso. Dal momento che le foto dal set hanno confermato che anche Catwoman appare in quella scena, è stato alquanto sorprendente non vederla al fianco di Bruce Wayne.

Bruce attaccato da una gang di Gotham

Altre foto dal set di The Batman avevano anticipato una scena in cui Bruce Wayne viene assalito da una delle gang di Gotham durante una passeggiata nel parco. Secondo quanto riferito, l’attacco lascia Bruce a terra, privo di sensi a terra. Anche se questo attacco non è stato mostrato nel trailer, probabilmente lo è stata la rappresaglia di Bruce.

Nelle foto dal set, i membri di questa gang avevano la faccia dipinta di bianco, e sembra che la stessa banda sia nel trailer, solo che questa volta è Bruce ad attaccare. Una scena di combattimento presente nel trailer mostra Batman mentre picchia brutalmente un membro della banda, con la scena che termina con il vigilante che proclama: “Io sono vendetta”. Se si tratta delle stessi ceffi che hanno attaccato Bruce nel parco, allora l’atto di vendetta e la conseguente battuta presenti nel trailer acquistano un significato ancora più importante.

The Batman: i fan risolvono l’indovinello dell’Enigmista nel trailer

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Grazie al teaser trailer ufficiale di The Batman mostrato in occasione del DC FanDome, diversi elementi relativi alla trama del film sono stati finalmente svelati. Nello specifico, il trailer sulle note di “Something in the Way” dei Nirvana si apre con il personaggio del Commissiario Jim Gordon (interpretato da Jeffrey Wright) intento ad indagare su un misterioso omicidio.

Uno dei elementi più rivelanti è indubbiamente il primo indovinello dell’Enigmista, indirizzato nello specificato al personaggio di Batman. L’indovinello recita: “Cosa fa un bugiardo quando è morto?”, seguito da una serie di strani simboli che dovrebbero servire proprio a decifrare il rompicapo.

Adesso Andrew Lane, un utente di Twitter, ha provato a risolvere il curioso enigma. Secondo lui, la soluzione sarebbe “Giace immobile” nascosta nel gioco di parole “Continua a mentire”. Anche il game designer Mike Selinker si è cimentato nella risoluzione dell’indovinello, e sempre via Twitter ha condiviso il processo che lo avrebbe condotto alla soluzione.

Il cast di The Batman è formato da molti volti noti: insieme a Robert Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno anche Colin Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (Jim Gordon), Paul Dano (Enigmista) e Andy Serkis (Alfred). Infine, John Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast anche Peter Sarsgaard che sarà Gil Colson, il Procuratore Distrettuale di Gotham.

The Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono le fonti. “Quando alcune persone iniziano a morire in modi strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più villain, poiché sono tutti sospettati“.

Mister Link: trailer del film d’animazione

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Mister Link: trailer del film d’animazione

01 Distribution ha diffuso il trailer di Mister Link, ‘atteso nuovo film d’animazione scritto e diretto da Chris Butler

Mister Link, il film

Mister Link è l’adorabile ed esilarante protagonista di questa avventurosa commedia molto vivace. Sir Lionel Frost, è un avventuriero coraggioso, e al tempo stesso un uomo molto raffinato, che si considera il più grande investigatore del mondo in materia di creature mitologiche e mostri. Il problema è che nessun altro sembra pensarla così; decide quindi di mettersi alla prova con un viaggio nell’America del nord ovest, fino alle coste del Pacifico, per scoprire la creatura più leggendaria del mondo: quello che dovrebbe essere l’anello di congiunzione con le origini primitive dell’Uomo: Mister Link.

Mister Link è una bestia un po’ buffa, sorprendentemente intelligente e piena di sentimenti che Sir Lionel scoprirà. Probabilmente è l’ultimo della sua specie ed è  irrimediabilmente solo e crede che Sir Lionel sia l’unico uomo in grado di aiutarlo. Insieme intraprenderanno un’audace ricerca in tutto il mondo per cercare dei lontani parenti di Mister. Link nella favolosa valle di Shangri-La. Insieme all’intraprendente Adelina Fortnight, che possiede l’unica mappa conosciuta che indica la destinazione segreta, l’improbabile trio si imbarca in una tumultuosa avventura. Durante il viaggio i nostri impavidi esploratori incontreranno più pericoli di quanti avrebbero immaginato, inseguiti da misteriosi malfattori che cercano di impedire loro di portare a termine la missione. In tutto questo il fascino disarmante di Mister Link e il suo costante buon umore, sono le basi emotive e comiche di questo divertente film per famiglie.

Justice League Snyder Cut: scovato un riferimento a Joker nel trailer

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Il trailer della Snyder Cut di Justice League contiene un easter egg relativa al Joker. L’arrivo della nuova versione del cinecomic uscito nel 2017 era attesa da tutti i fan di Zack Snyder praticamente da sempre. Ora, dopo mesi di richieste e di campagne a sostengo, l’originale taglio del film dedicato agli eroi DC arriverà su HBO Max il prossimo anno, e sarà qualcosa di completamente diverso da ciò che abbiamo visto in sala.

Adesso che il primo trailer ufficiale della Snyder Cut è stato finalmente rilasciato, i fan e non solo hanno avuto la possibilità di iniziare a scovare tutte le differenza tra la versione del cinecomic uscita al cinema e la versione che porterà unicamente la firma di Zack Snyder. Nel trailer abbiamo visto Darkseid, Superman con il costume nero, il nuovo design di Steppenwolf e molto altro ancora. Naturalmente, nel trailer sono presenti anche diversi easter egg che non sono sfuggiti agli occhi dei fan più scrupolosi.

L’account Twitter ReleaseTheSnyderCut, infatti, ha svelato che, nei primi secondi del trailer, quando vediamo la Terra consumata dalla devastazione di Darkseid, qualcosa in primo piano svolazza nell’aria: si tratta di una carta di Joker, un chiaro riferimento al Clown Principe del Crimine del DCEU, interpretato da Jared Leto.

Il motivo del riferimento a Joker nel primo trailer della Snyder Cut di Justice League

Il riferimento non dovrebbe sorprendere, dal momento che Zack Snyder non ha mai fatto mistero di essere un grande sostenitore della performance di Leto in Suicide Squad di David Ayer. Proprio come il film di Snyder, anche quello di Ayer è stato “maltrattato” dalla post-produzione: di recente si è parlato tanto della possibilità di una release del taglio originale del cinecomic, proprio come avvenuto con Justice League, ma ad oggi non esistono ancora conferme ufficiali in merito.

Vi ricordiamo che la Snyder Cut di Justice League uscirà nel 2021 sulla piattaforma streaming di Warner Bros HBO Max che è disponibile negli USA dall’Aprile scorso. Attualmente non sappiamo se in Italia la versione debutterà su qualche piattaforma streaming dato che HBO MAX non è disponibile nel nostro paese. Ma sappiamo che HBO in Italia ha un accordo in esclusiva con SKY, dunque potrebbe essere una valida teoria pensare che in Italia il film possa essere programmato su SKY CINEMA o su SKY ATLANTIC. Tuttavia, quest’ultima è solo una supposizione dunque non ci resta che aspettare ulteriori notizie.

Justice League è il film del 2017 diretto da Zack Snyder e rimaneggiato da Joss Whedon. Nel film vedremo protagonista Henry Cavill come SupermanBen Affleck come BatmanGal Gadot come Wonder WomanEzra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman e Ray Fisher come Cyborg. Nel cast anche Amber HeardAmy AdamsJesse EisenbergWillem DafoeJ.K. Simmons e Jeremy Irons. I produttori esecutivi del film sono Wesley Coller, Goeff Johns e Ben Affleck stesso.

Titans 3, anticipazioni: tre noti villain nella serie

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Titans 3, anticipazioni: tre noti villain nella serie

Mentre cresce l’attesa per il ritorno in onda di Titans 3, l’annunciataterza stagione della serie Titans arrivano dal DC Fandome alcune anticipazioni su cosa aspettarci, e secondo il noto sito americano Deadline, ben tre nuovi personaggi noti appariranno nei nuovi episodi.

Tra i personaggi DC canonici che si uniranno alla terza stagione di Titans, quando i supereroi adolescenti si dirigeranno a Gotham, avremo la possivbilità di vere il Commissario del Dipartimento di Polizia di Gotham City, Barbara Gordon e il dottor Jonathan Crane, alias Spaventapasseri.

Alla fine della seconda stagione di Titans, il gruppo di supereroi ha perso uno dei suoi con Robin (Curran Walters) che si è lasciato alle spalle la famiglia prescelta. Per descrivere l’arco futuro dell’eroe, Walker ha ripetuto un proverbio africano. “Un bambino che non è abbracciato dal villaggio lo brucerà per sentire il suo calore”, ha detto. “Quel bambino torna sotto forma di Cappuccetto Rosso.” Nella terza stagione, Walters si libererà dei suoi abiti da Robin e apparirà sullo schermo come Cappuccetto Rosso.

Titans 3

Titans 3 sarà la terza stagione della serie Titans prodotta dalla DC Entertainmet e  creata da Akiva Goldsman, Geoff Johns, e Greg Berlanti. Titans vede come produttori esecutivi Akiva Goldsman, Geoff Johns, Greg Berlanti e Sarah Schechter. 

In Titans 3 protagonisti sonon Brenton Thwaites nei panni di Richard “Dick” Grayson / Robin, Anna Diop come Koriand’r / Starfire, Teagan Croft nei panni di Rachel Roth / Raven e Ryan Potter nei panni di Garfield “Gar” Logan / Beast Boy.  Nei ruoli ricorrenti ci sono Alan Ritchson nei panni di Hank Hall / Hawk, Minka Kelly come Dawn Granger / Dove, Lindsey Gort nei panni di Amy Rohrbach e Bruno Bichir come Niles Caulder / Chief, Joshua Orpin nei panni di Superboy e Esai Morales come Slade Wilson aka Deathstroke.

Nella serie tv Dick Grayson emerge dall’ombra per diventare il leader di una band senza paura di nuovi eroi, tra cui Starfire, Raven e molti altri. I fan possono aspettarsi che Titans sia una serie d’avventura a tinte drammatiche che esploreranno e celebreranno uno dei più famosi gruppi di fumetti di sempre. La prima stagione Titans ha debuttato nel 2018 sul nuovo servizio digitale per la DC Universe, gestito da Warner Bros. Digital Networks.

Keanu Reeves commenta la rilettura trans di Matrix

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Keanu Reeves commenta la rilettura trans di Matrix

All’inizio di Agosto la regista Lilly Wachowski aveva rivelato che Matrix era sempre stato concepito per essere una storia trans. All’epoca la regista aveva spiegato che era stato abbastanza difficile rendere quell’intenzione esplicita, dal momento che “il mondo aziendale” non era pronto per una fantascienza d’azione mainstream con una storia trans. 

Secondo Lilly, il tema della trasformazione è presente in tutto il film e ha costantemente ispirato la comunità trans: sempre più fan, infatti, le hanno confessato nel corso degli anni che il film “ha salvato” le loro vite. Nelle parole della regista: Sono contenta che la gente parli dei film di Matrix e della narrativa trans presente al loro interno. Adoro quanto siano significativi quei film per le persone trans, soprattutto quando vengono da me e mi dicono: ‘Questi film mi hanno salvato la vita’.”

Adesso, è stato il protagonista della trilogia originale, ossia Keanu Reeves, a commentare la rilettura trans di Matrix in una recente intervista con Yahoo in occasione della promozione di Bill & Ted Face the Music. Interpellato in merito, l’interprete di Neo ha spiegato: “Non ho mai parlato con Lilly di questa cosa, non me l’ha mai comunicato. Penso che i film di Matrix siano molto profondi e che, parlando in termini di allegorie, possano parlare in maniera diversa alle varie persone. Per quanto riguarda le parole condivise da Lilly con tutti noi, penso sia una cosa fantastica.”

Keanu Reeves sarà ancora Neo nell’atteso Matrix 4

Ricordiamo che Keanu Reeves tornerà a vestire i panni di Neo nell’attesissimo Matrix 4, il nuovo capitolo della saga che arriverà nelle sale tra due anni. La produzione del film è ripartita di recente a Berlino dopo lo stop causato dalla pandemia di Covid-19. Nel nuovo film tornerà anche Carrie-Ann Moss nei panni di Trinity, mentre Laurence Fishburne ha ufficialmente confermato che non tornerà ad interpretare Morpheus.

Matrix 4 vedrà nel cast il ritorno di Keanu ReevesCarrie-Ann Moss e Jada Pinkett-Smith al fianco delle new entry Yahya Abdul-Mateen II, Neil Patrick Harris, Jonathan Groff, Jessica Henwick Toby Onwumere. L’uscita nelle sale è fissata per il 1 aprile 2022. Il nuovo capitolo del franchise sarà diretto da Lana Wachowski. La sceneggiatura del film è stata firmata a sei mani con Aleksandar Hemon e David Mitchell.

Aquaman 2 sarà molto più radicato nella modernità

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Aquaman 2 sarà molto più radicato nella modernità

Patrick Wilson è pronto per riprendere il suo ruolo di Orm Marius/Ocean Master in Aquaman 2 di James Wan. Il primo film, uno dei cinecomic DC più redditizi di sempre, seguiva le avventure dell’eroe del titolo impegnato a salvare il regno sottomarino di Atlantide dalle grinfie del suo fratellastro assetato di potere, Re Orm appunto. Il primo Aquaman, oltre a Wilson, ha visto nel cast anche Jason Momoa, Amber Heard, Willem Dafoe, Nicole Kidman e Dolph Lundgren.

Annunciato ufficialmente lo scorso anno, Aquaman 2 sarà una sorta di estensione dai toni horror del primo film, come dichiarato di recente da James Wan. Secondo quanto riportato negli ultimi mesi, il sequel sarà ancora più grande del primo film e la sua storia e le sue atmosfere dovrebbero ricordare molto la Silver Age della DC Comics. Al di là di queste poche informazioni, però, non sappiamo molto altro sul nuovo film dedicato al Re di Atlantide, se non che arriverà nelle sale il 16 Dicembre 2022.

Durante il panel di Aquaman 2 in occasione del DC FanDome, Patrick Wilson ha confermato che tornerà nei panni di Ocean Master per il sequel del 2022, senza però fare alcun riferimento al mondo in cui il suo personaggio sarà incorporato nella storia (considerando anche il finale del primo film, in cui Orm veniva sconfitto da Arthur). Al panel ha partecipato anche James Wan, il quale ha rivelato che il sequel sarà molto più serio e molto più radicato nel nostro mondo: “Direi che il Aquaman 2 sarà un po’ più serio e un po’ più rilevante per il mondo in cui viviamo oggi”, ha spiegato Wan.

Tutto quello che c’è da sapere su Aquaman 2

Vi ricordiamo che Jason Momoa è atteso di nuovo nei panni dell’eroe nel sequel del film che ha rilanciato in positivo le sorti dell’universo cinematografico DC. Diverse fonti fanno sapere che gli studios vorrebbero riportare James Wan dietro la macchina da presa di Aquaman 2 ad una condizione: che sia lui a scegliere il gruppo di sceneggiatori e a seguire da vicino il processo di sviluppo.

David Leslie Johnson-McGoldrick, collaboratore ricorrente di James Wan (The Orphan, The Conjuring 2, The Conjuring 3), scriverà la sceneggiatura del film insieme a Will Beal, mentre il regista e Peter Safran saranno co-produttori.

Titans 3 stagione: quando esce, trama cast e dove vederla in streaming

Titans 3 sarà la terza stagione della serie Titans prodotta dalla DC Entertainmet e  creata da Akiva Goldsman, Geoff Johns, e Greg Berlanti.

Titans 3: quando esce e dove vederla in streaming

Titans 3 in streaming uscirà l’8 dicembre 2022 su Netflix

Trama e cast di Titans 3

La terza stagione di Titans vede i Titans recarsi a Gotham City dopo l’assassinio di Jason, dove Dick si allea per proteggere la città con il commissario di polizia Barbara Gordon. Quando Jason torna sotto il controllo del famigerato criminale Jonathan Crane , i Titans si ritrovano a combattere il loro ex compagno di squadra per impedire a Crane di distruggere Gotham. Sono raffigurati anche il teso ricongiungimento di Kory con Blackfire, che cerca la redenzione per le azioni passate, il ritorno di Donna dall’aldilà dopo la sua morte nella stagione precedente e l’introduzione di Tim Drake, che succede a Jason nei panni di Robin.

Le new entry al cast della terza stagione di Titans sono Savannah Welch nei panni di Barbara Gordon, il commissario del dipartimento di polizia di Gotham City, succedendo al suo defunto padre. Welch, che è un amputato sopra il ginocchio, ha ritenuto importante “rappresentare la realtà di una donna che è costretta sulla sedia il più fedelmente possibile” nella sua performance per garantire “chiunque sia costretto su una sedia, o in un posizione che è vicina a quella, si sente veramente rappresentata”. Vincent Kartheiser nei panni del dottor Jonathan Crane: uno psicologo criminale che sfrutta le paure delle sue vittime. Incarcerato all’Arkham Asylum, assiste la polizia di Gotham City nelle indagini. Ritorna anche Damaris Lewis nei panni di Komand’r / Blackfire (stagione 3; ospite stagione 2): una reale tamaranea e sorella minore di Kory. Jay Lycurgo nei panni di Tim Drake / Robin: un residente di Gotham che è un grande fan di Batman e Robin e desidera essere un eroe come loro.

In Titans 3 protagonisti sonon Brenton Thwaites nei panni di Richard “Dick” Grayson / Robin, Anna Diop come Koriand’r / Starfire, Teagan Croft nei panni di Rachel Roth / Raven e Ryan Potter nei panni di Garfield “Gar” Logan / Beast Boy.  Nei ruoli ricorrenti ci sono Alan Ritchson nei panni di Hank Hall / Hawk, Minka Kelly come Dawn Granger / Dove, Lindsey Gort nei panni di Amy Rohrbach e Bruno Bichir come Niles Caulder / Chief, Joshua Orpin nei panni di Superboy e Esai Morales come Slade Wilson aka Deathstroke.

Titans 3: trailer ufficiale

Black Adam: un membro della JSA non apparirà nel film

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Black Adam: un membro della JSA non apparirà nel film

Dwayne Johnson ha confermato che il personaggio di Hawkgirl non apparirà in Black Adam. Nonostante il coinvolgimento di “The Rock” nel progetto risalga a moltissimi anni fa, il debutto di Black Adam nel DCEU avverrà soltanto il prossimo anno. Johnson ha iniziato a pensare ad un possibile film dedicato al noto anti-eroe già nel 2008, ma l’effettivo processo di realizzazione è stato decisamente lungo.

Adesso, Black Adam è entrato finalmente in sviluppo, con le riprese del film che dovrebbero partire ufficialmente all’inizio del prossimo anno. Inoltre, durante il DC FanDome dello scorso sabato, sono stati svelati il logo e i primi concept ufficiali del cinecomic di Jaume Collet-Serra, ed è stato inoltre confermato che il film introdurrà ufficialmente la Justice Society of America.

A quanto pare, il film racconterà le origini di Black Adam e della sua trasformazione da ex schiavo a guerriero in cerca di giustizia dotato di una potenza straordinaria. Nel film, oltre a Johnson, è stata confermata la presenza di Noah Centineo (Sierra Burgess è una sfigata, Tutte le volte che ho scritto ti amo) nei panni di Atom Smasher. Tra gli altri personaggi che appariranno nel cinecomic figurano anche Hawkman, Doctor Fate e Cyclone.

Ovviamente, la conferma della presenza di Hawkman ha portato molti a credere che anche sua moglie Hawkgirl avrebbe avuto una parte nel film, ma durante il panel dedicato a Black Adam in occasione del DC FanDome non è stato fatto alcun riferimento al personaggio creato da creata da Gardner Fox e Sheldon Moldoff.

Adesso, è stato proprio Dwayne Johnson, in risposta ad un fan via Twitter, a confermare che il personaggio non apparirà nel film. L’attore ha spiegato che inizialmente il personaggio di Hawkgirl sarebbe dovuto apparire nel film, ma che alla fine è stato tagliato per una serie di motivi che lo stesso Johnson rivelerà in futuro.

Tutto quello che sappiamo su Black Adam

Black Adam, affidato alla regia di Jaume Collet-Serra (Orphan, Paradise Beach – Dentro l’incubo), arriverà nelle sale il 22 Dicembre 2021. Il progetto originale della Warner Bros. su Shazam! aveva previsto l’epico scontro tra il supereroe e la sua nemesi, Black Adam, una soluzione esclusa dalla sceneggiatura per dedicarsi con più attenzione al protagonista e alla sua origin story. E come annunciato nei mesi scorsi, i piani per portare al cinema uno standalone con Dwayne Johnson sono ancora vivi, e a quanto pare il film dovrebbe ispirarsi ai lavori di Geoff Johns dei primi anni duemila.

“Questo progetto ha comportato dei rischi, ed è stato una sfida. Anni fa volevamo introdurre due origin story in un’unica sceneggiatura, e chi conosce i fumetti e la mitologia dei fumetti saprà che Shazam è collegato a Black Adam“, aveva raccontato l’attore in un video. “Questo personaggio è un antieroe, o villain, e non vedo l’ora di interpretarlo. Stiamo sviluppando il progetto che è nel mio DNA da oltre dieci anni. Dovremmo iniziare a girare in un anno e non potrei essere più eccitato all’idea.”

Justice League Snyder Cut è una versione “fatta per gli adulti”

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Justice League Snyder Cut è una versione “fatta per gli adulti”

Una delle principali differenze tra la versione cinematografica di Justice League e l’imminente Snyder Cut è, secondo lo stesso Zack Snyder, il pubblico di riferimento. Durante il DC FanDome dello scorso sabato, Snyder ha presentato il primo trailer ufficiale del suo attesissimo taglio del cinecomic uscito nel 2017. Le prime immagini hanno dato vita a tutta una serie di speculazioni su quali saranno effettivamente le differenze tra l’originale Justice League e la tanto agognata Snyder Cut, che arriverà su HBO Max nel 2021.

Quando si pensa a contenuti più adulti, entra inevitabilmente in gioco l’idea di un film molto più cupo, soprattutto quando tale concetto viene associato al mondo dei supereroi. Ad esempio, Joker di Todd Phillips era un cinecomic molto più adulto e molto più oscuro rispetto ai tradizionali film di supereroi, tanto da essersi addirittura guadagnato un rating R. In passato, lo stesso Snyder ha avuto problemi circa i toni dark dei suoi contenuti: una scena di Batman v Superman: Dawn of Justice, ad esempio, è stata tagliata dal montaggio finale perché considerata troppo violenta.

Questa volta, però, Snyder ha deciso di non scendere a compromessi e di non tradire gli amanti del suo cinema, che nel corso degli anni hanno sempre dimostrato di apprezzare il suo stile visivo. In risposta ad un commento di Scott Mendelson, critico cinematografico di Forbes, Snyder ha scritto su Twitter la sua versione di Justice League è “fatta per gli adulti”, cercando in qualche modo di rispondere a Mendelson che, proprio nel suo tweet originale, aveva commentato in maniera negativa le prime immagini della Snyder Cut.

L’obiettivo della Snyder Cut di Justice League

Realizzare un film di supereroi diretto ad un pubblico adulto potrebbe risultare una mossa azzardata, dal momento che sono i bambini e gli adolescenti coloro che contribuiscono principalmente al successo al botteghino di un film di supereroi. Tuttavia, poiché la Snyder Cut arriverà in esclusiva su un servizio di streaming, questo fattore non sembra essere di alcuna rilevanza per Zack Snyder: ciò che per il regista è importante è quello di poter far conoscere ai suoi fan la sua versione originale di Justice League, indipendentemente dal tipo di fruizione.

Vi ricordiamo che la Snyder Cut di Justice League uscirà nel 2021 sulla piattaforma streaming di Warner Bros HBO Max che è disponibile negli USA dall’Aprile scorso. Attualmente non sappiamo se in Italia la versione debutterà su qualche piattaforma streaming dato che HBO MAX non è disponibile nel nostro paese. Ma sappiamo che HBO in Italia ha un accordo in esclusiva con SKY, dunque potrebbe essere una valida teoria pensare che in Italia il film possa essere programmato su SKY CINEMA o su SKY ATLANTIC. Tuttavia, quest’ultima è solo una supposizione dunque non ci resta che aspettare ulteriori notizie.

Justice League è il film del 2017 diretto da Zack Snyder e rimaneggiato da Joss Whedon. Nel film vedremo protagonista Henry Cavill come SupermanBen Affleck come BatmanGal Gadot come Wonder WomanEzra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman e Ray Fisher come Cyborg. Nel cast anche Amber HeardAmy AdamsJesse EisenbergWillem DafoeJ.K. Simmons e Jeremy Irons. I produttori esecutivi del film sono Wesley Coller, Goeff Johns e Ben Affleck stesso.

The Batman: molti personaggi saranno in fase “embrionale”

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The Batman: molti personaggi saranno in fase “embrionale”

In occasione del DC FanDome dello scorso 22 agosto, la Warner Bros. ha svelato il teaser trailer ufficiale di The Batman, l’atteso cinecomic di Matt Reeves in arrivo al cinema il prossimo anno, le cui riprese riprenderanno ufficialmente a Settembre (erano state interrotte lo scorso Marzo a causa della pandemia di Covid-19).

Il teaser trailer, oltre a svelarci Robert Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci ha permesso di dare un primo sguardo anche ad alcuni dei tantissimi personaggi che appariranno nel film, come il Commissario James Gordon (Jeffrey Wright), Selina Kyle/Catwoman (Zoe Kravitz) e persino un’irriconoscibile Colin Farrell nei panni di Oswald Cobblepot/Pinguino.

In occasione del grande evento online, è stato proprio Reeves (via Screen Rant) a spiegare che la maggior parte dei personaggi che vedremo nel film saranno in una sorta di fase “embrionale”, e che le loro personalità non corrisponderanno ancora ai supercriminali che tutti conosciamo, come se fossero ancora “in evoluzione” per quanto riguarda la loro carriera. Stando a quanto dichiarato da Reeves, dovremmo quindi aspettarci dei personaggi che, seppur noti, saranno comunque molto diversi.

Matt Reeves anticipa che in The Batman ci saranno versioni molto diverse di alcuni iconici personaggi

“Paul Dano interpreta una versione dell’Enigmista che nessuno ha mai visto”, ha dichiarato il regista. “È un Enigmista in fase ‘embrionale’, e Paul sta facendo un lavoro incredibile. Anche Zoe Kravitz interpreta una versione molto originale di Selina Kyle. Non è ancora Catwoman, nonostante include già diversi elementi iconici dei fumetti che i fan saranno in grado di riconoscere. È sempre stato il nostro obiettivo con questo film: fare qualcosa di originale, fare la ‘nostra’ versione di Batman ancorata comunque ad un contesto.”

Reeves ha poi aggiunto: “Selina non è ancora Catwoman. Il Pinguino non viene ancora chiamato così: il personaggio di Colin Farrell si chiama Oswald Cobblepot. Andy Serkis interpreterà una versione decisamente inedita di Alfred, e anche Jeffrey Wright sarà una versione completamente inedita di Jim Gordon. Poi c’è John Turturro, e anche il suo Carmine Falcone sarà molto diverso dal solito.”

Il cast di The Batman è formato da molti volti noti: insieme a Robert Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno anche Colin Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (Jim Gordon), Paul Dano (Enigmista) e Andy Serkis (Alfred). Infine, John Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast anche Peter Sarsgaard che sarà Gil Colson, il Procuratore Distrettuale di Gotham.

The Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono le fonti. “Quando alcune persone iniziano a morire in modi strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più villain, poiché sono tutti sospettati“.

The Batman: il primo trailer del film con Robert Pattinson

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The Batman: il primo trailer del film con Robert Pattinson

A conclusione del DC FanDome, si è svolto il panel dedicato a The Batman, di Matt Reeves, con Robert Pattinson e Zoe Kravitz, durante il quale è stato presentato il primo trailer del film.

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Il cast di The Batman è formato da molti volti noti: insieme a Robert Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno anche Colin Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (Jim Gordon), Paul Dano (Enigmista) e Andy Serkis (Alfred). Infine, John Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast anche Peter Sarsgaard che sarà Gil Colson, il Procuratore Distrettuale di Gotham.

The Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono le fonti. “Quando alcune persone iniziano a morire in modi strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più villain, poiché sono tutti sospettati“.

Shazam! annunciato il titolo del sequel al DC FanDome

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Shazam! annunciato il titolo del sequel al DC FanDome

Dopo essere diventato un successo di pubblico e un successo al botteghino, i fan hanno chiesto a gran voce un’altra dose di Shazam! , il film che vede un adolescente spiritoso che si trasforma in un supereroe adulto interpretato Zachary Levi. La Warner Bros, attenta ai risultati al botteghino, ha messo in cantiere il sequel, puntando di nuovo sullo sceneggiatore Henry Gayden e il regista David F. Sandberg.

Levi ha occupato la pedana virtuale nella Hall of Heroes del DC FanDome per darci alcuni dettagli sul prossimo sequel, anche se non ha potuto condividere molto. In effetti, non poteva condividere nulla tranne il nuovo titolo: Fury of the Gods.

All’inizio, Levi era solo sullo schermo, ma uno per uno, i membri del cast tra cui Asher Angel, Meagan Good, Jack Dylan Grazer, Faithe Herman, Adam Brody, il regista David F.Sandberg e Sinbad (che molti pensavano fosse nel primo film) sono apparsi sullo schermo per parlare di quanto non potevano parlare del film tranne che per il nuovo titolo, che Herman “ha disegnato” sul poster.

https://twitter.com/ponysmasher/status/1297321883461812224?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1297321883461812224%7Ctwgr%5E&ref_url=https%3A%2F%2Fdeadline.com%2F2020%2F08%2Fshazam-sequel-zachary-levi-david-f-sandberg-sinbad-asher-angel-meagan-good-jack-dylan-grazer-faithe-herman-adam-brody-dc-fandome-1203020790%2F

Shazam 2 sarà diretto da David F. Sandberg con Zachary Levi, Jack Dylan Grazer e Asher Angel. Il film uscirà al cinema il 4 novembre 2022 distribuito da Warner Bros Pictures.

Shazam! è uscito nelle sale ad aprile 2019. Nel cast Zachary Levi, Asher Angel, Mark Strong, Jack Dylan Grazer, Grace Fulton, Faithe Herman, Ian Chen, Jovan Armand, Cooper Andrews, Marta Milans Djimon Hounsou.

Abbiamo tutti un supereroe dentro di noi, ci vuole solo un po’ di magia per tirarlo fuori. Nel caso di Billy Batson, basterà gridare una sola parola – SHAZAM! – affinché questo ragazzo adottato di 14 anni si trasformi nel Supereroe per gentile concessione di un antico mago. Ancora bambino all’interno di un corpo divino, Shazam si diverte nella versione adulta di se stesso facendo ciò che qualsiasi adolescente farebbe con i superpoteri: divertirsi! Volare? Vedere a raggi X? Saltare i compiti a scuola? Shazam vuole testare i limiti delle sue capacità con la gioiosa imprudenza di un bambino, ma dovrà padroneggiare rapidamente questi poteri per combattere le forze mortali del male controllate dal Dr. Thaddeus Sivana.

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