Dal 2012, per il nono
anno consecutivo, la Sala Web della
Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di
Venezia permette la visione
online, raggiungibile dal sito web della Biennale
di Venezia www.labiennale.org,
di una selezione di film di Fuori Concorso,
Orizzonti e Biennale College –
Cinema. Le proiezioni online, con una capienza limitata,
si terranno in streaming, in contemporanea con le presentazioni
ufficiali dei film al Lido.
E’ possibile acquistare
il biglietto o il pass digitale
per i 15 film della Sala Web
a partire da oggi lunedì 24 agosto sul sito
www.labiennale.org.
Quest’anno, del
programma della Sala Web faranno
parte 3 film della sezione Fuori
concorso, 10 di
Orizzonti e 2 di Biennale
College – Cinema.
Si tratta di un’opportunità speciale
per il pubblico di tutto il mondo per scoprire autori e film della
77. Mostra di Venezia rappresentativi delle più innovative tendenze
estetiche ed espressive del cinema internazionale, realizzati da
registi sia giovani, sia affermati, provenienti da
Filippine, Finlandia, Francia, Grecia, Iran, Italia,
Kazakistan, Marocco, Messico, Palestina, Spagna.
Fra i titoli disponibili della Sala
Web 2020 sono inclusi 4 attesi film italiani. Si
tratta di Molecole di Andrea
Segre (Fuori concorso – Film di Preapertura),
La verità su La dolce vita di
Giuseppe Pedersoli (Fuori concorso),
Guerra e pace di Martina Parenti
e Massimo D’Anolfi (Orizzonti), autori già in Concorso a
Venezia nel 2016 con Spira mirabilis, e
Nowhere Special di Uberto
Pasolini (Orizzonti), già vincitore del premio Orizzonti a
Venezia nel 2013 con Still Life.
Nella programmazione della Sala Web
2020, per la sezione Orizzonti saranno presentate
le nuove opere di cineasti provenienti da tutto il mondo e
acclamati nei festival internazionali, come il regista filippino
Lav Diaz, Leone d’oro a Venezia nel 2016 con
The Woman Who Left, quest’anno alla Mostra con
Genus Pan, o come gli iraniani
Ahmad Bahrami (The
Wasteland) e Shahram Mokri
(Careless Crime), vincitore del Premio
Speciale Orizzonti a Venezia nel 2013, i palestinesi
Arab e Tarzan Nasser
(Gaza mon amour), la messicana
Yulene Olaizola (Selva
trágica), il kazako Adilkhan
Yerzhanov (Yellow Cat). Saranno
anche disponibili le opere prime del regista greco
Christos Nikou
(Mila-Apples, film d’apertura di
Orizzonti) e del regista marocchino Ismaël El
Iraki (Zanka Contact).
La Sala Web
presenta inoltre due nuovi film di Biennale College –
Cinema, il laboratorio di formazione per lo sviluppo e la
produzione di lungometraggi a micro-budget realizzato dalla
Biennale nel 2012. I titoli di Biennale College quest’anno sono
El arte de volver di Pedro
Collantes (Spagna), che racconta la storia di quattro
incontri diversi, ciascuno a pochi minuti dalla morte di qualcuno,
dove ogni incontro rappresenta l’ultima interazione umana di uno
dei personaggi prima di lasciare questo mondo, e
Fucking with Nobody di Hannaleena
Hauru (Finlandia), sulle vite di 5 personaggi che cercano
di inserirsi nell’industria del cinema finlandese, incrociandosi in
un progetto di finto matrimonio. Due storie caleidoscopiche che
riflettono sul caso e sulla condizione umana.
Le proiezioni, per conto della
Mostra, saranno collocate sul sito protetto operato da
Festival Scope (www.festivalscope.com)
e, solo per quello geolocalizzato al territorio italiano, da
MYmovies.it e Repubblica.it all’indirizzo Internet dedicato:
www.mymovies.it/biennalecinema/.
Sarà possibile acquistare il
biglietto digitale nel mese di agosto sul sito web
della Biennale www.labiennale.org e sul sito
www.festivalscope.com.
Si potrà accedere alla proiezione del film prescelto dopo aver
effettuato una registrazione, pagato il biglietto singolo
(5 €). Ciascun titolo (in versione originale con
sottotitoli in italiano e in inglese) sarà disponibile per la
visione in streaming a partire dalle ore 21 (ora italiana) del
giorno della presentazione ufficiale del film al Lido e durante 5
giorni a partire dalla data di disponibilità o dalla data di
acquisto.
Per accedere alle versioni sul
territorio italiano, in lingua originale con sottotitoli in
italiano, si potrà anche acquistare un solo abbonamento su
MYmovies.it da 19,90 €, collegandosi a questo
indirizzo: www.mymovies.it/biennalecinema/accredito-streaming/.
L’accredito darà l’accesso a tutti i film della Sala Web. Ogni film
sarà trasmesso a un orario preciso simulando una proiezione
tradizionale, successivamente il titolo sarà disponibile per
ulteriori 5 giorni fino alla fine degli streaming disponibili.
Il programma della Sala
Web 2020
Dall’1 al 2
settembre:
- MOLECOLE di Andrea
SEGRE (Italia, 68’) – FUORI CONCORSO –
FILM DI PREAPERTURA
Dal 2
settembre
- MILA (APPLES) di Christos
NIKOU (Grecia, Polonia, Slovenia, 90’) con Aris
Servetalis, Sofia Georgovasili – ORIZZONTI – FILM
D’APERTURA
Dal 3
settembre:
- DASHTE KHAMOUSH (THE WASTELAND) di
Ahmad BAHRAMI (Iran, 102’) con Ali Bagheri,
Farrokh Nemati, Majid Farhang – ORIZZONTI
Dal 4
settembre:
- GAZA MON AMOUR di Tarzan
NASSER, Arab NASSER
(Palestina, 87’) con Salim Daw, Hiam Abbass, Maisa Abd
Elhadi – ORIZZONTI
Dal 6
settembre:
- ZANKA CONTACT di Ismaël EL
IRAKI (Francia, Marocco, Belgio, 120’) con Khansa Batma,
Ahmed Hammoud, Saïd Bey – ORIZZONTI
Dal 7
settembre
- GUERRA E PACE di Martina
PARENTI, Massimo D’ANOLFI
(Italia, Svizzera, 128’) – ORIZZONTI
- FUCKING WITH NOBODY di Hannaleena
HAURU (Finlandia, 95‘) con Hannaleena Hauru, Lasse
Poser, Samuel Kujala – BIENNALE COLLEGE
- PRINCESSE EUROPE di
Camille LOTTEAU (Francia, 108’) con Bernard-Henri
Lévy – FUORI CONCORSO
Dall’8
settembre
- JENAYAT-E BI DEGHAT (CARELESS CRIME)
di Shahram MOKRI (Iran, 139’) con Babak Karimi,
Razieh Mansouri, Abolfazl Kahani – ORIZZONTI
- EL ARTE DE VOLVER di Pedro
COLLANTES (Spagna, 91‘) con Macarena García, Nacho
Sánchez, Ingrid García-Jonsson – BIENNALE
COLLEGE
Dal 9
settembre
- SELVA TRÁGICA di Yulene
OLAIZOLA (Messico, Francia, Colombia, 96’)
con Indira Andrewin, Gilberto Barraza, Mariano Tun Xool –
ORIZZONTI
Dal 10
settembre
- ZHELTAYA KOSHKA (YELLOW CAT) di
Adilkhan YERZHANOV (Kazakistan, Francia, 90’) con
Azamat Nigmanov, Kamila Nugmanova, Sanjar Madi – ORIZZONTI
- NOWHERE SPECIAL di Uberto
PASOLINI (Italia, Romania, UK, 96’) con James
Norton, Daniel Lamont – ORIZZONTI
Dall’11
settembre
- LAHI, HAYOP (GENUS PAN) di Lav
DIAZ (Filippine, 150’) con Bart Guingona, DMs
Boongaling, Nanding Josef – ORIZZONTI
- LA VERITÀ SU ‘LA DOLCE VITA’ di
Giuseppe PEDERSOLI (Italia, 83’) – FUORI
CONCORSO
Le schede dei film della
Sala Web
Fuori
concorso
LA VERITÀ SU ‘LA DOLCE
VITA’
di GIUSEPPE PEDERSOLI,
Italia
Il film è la ricostruzione della
tormentata e avventurosa realizzazione del capolavoro di Fellini,
del quale si credeva di sapere tutto. Certezza erronea contraddetta
dal film di Pedersoli, che è nipote del produttore Giuseppe Amato,
grazie al quale il film di Fellini poté vedere la luce. Il 20
ottobre 1959 Amato, grande produttore di molti capolavori del
neorealismo, si trova da solo in una saletta di proiezione. Sullo
schermo di fronte a lui il film più famoso di Federico Fellini che
nessun altro produttore aveva voluto realizzare. Il premontato del
regista è lungo oltre quattro ore. Fellini non vuole fare tagli e
Rizzoli non vuole più distribuirlo. È la sfida più complicata della
carriera di Peppino Amato.
GIUSEPPE PEDERSOLI
(Roma, 1961) è un documentarista, produttore e sceneggiatore. È
figlio del celebre attore Carlo Pedersoli, meglio conosciuto come
Bud Spencer e nipote del produttore Giuseppe Amato. Tra i suoi
primi lavori ha prodotto un film con il padre, Un piede in
paradiso (1991), con il quale lavora ancora in Botte di
Natale (1994), nella serie TV Noi siamo angeli
(1997), nel film per la televisione Padre Speranza (2005)
e nel film televisivo I delitti del cuoco (2010). È tra i
produttori della serie Giulio Cesare (2004) con Richard
Harris, Christopher Walken e Valeria Golino. Nel 2009 ha prodotto
la commedia Generazione mille euro di Massimo Venier.
PRINCESSE
EUROPE
CAMILLE LOTTEAU,
Francia
con Bernard-Henri Lévy
(in collaborazione con il Comune di
Venezia)
E’ realizzato dalla collaboratrice
storica di Bernard-Henry Lévy per documentare la tournée teatrale
di grande successo, che ha portato nelle principali capitali del
mondo lo spettacolo scritto e interpreto dal filosofo
francese. Il documentario sarà presentato in collaborazione con il
Comune di Venezia in una proiezione speciale alla Misericordia, e
seguita da una tavola rotonda sul tema dell’Europa. Nel film, le
elezioni europee del 2019 viste attraverso la tournée teatrale del
filosofo Bernard-Henri Levy. Il regista espone diversi punti di
vista sulla questione, vagliando a campione uomini e donne;
cittadini nazionali e rifugiati; personaggi conosciuti e
sconosciuti, favorevoli all’Europa e contro, chi si associa e chi
si dissocia. Tante voci, tante idee, opinioni comuni e discordanti,
una visione sulla società europea contemporanea.
CAMILLE LOTTEAU
(1984) è una regista e montatrice. Cura diversi lungometraggi e
corti, sia documentari che fiction come Suite Armoricaine
diretto da Pascale Breton, che nel 2015 vince il premio FIPRESCI e
viene nominato per il Pardo d’Oro al festival di Locarno.
Princesse Europe è il suo secondo lavoro da regista –
avendo realizzato nel 2010 il documentario Bord de – e
rinnova la collaborazione con Bernard-Henri Levy, con il quale
aveva già lavorato nei documentari di Peshmerga (2016) e
La bataille de Mossoul (2017).
MOLECOLE (FILM DI
PRE-APERTURA)
di ANDREA SEGRE,
Italia
Tra febbraio e aprile 2020 il
regista Andrea Segre è rimasto bloccato a Venezia a causa della
diffusione del coronavirus. Venezia è la città che ha ospitato e
che ospita molti dei suoi progetti lavorativi, era la città di suo
padre. Questa pandemia ha “congelato” e svuotato il capoluogo
veneto, riconsegnandolo alla sua natura e alla sua storia, ma anche
– a livello personale – alle memorie familiari del regista, che in
quei giorni ha raccolto appunti visivi e storie nel documentario
Molecole. Riemerge così il legame con il padre veneziano,
scienziato chimico-fisico e vero protagonista del film, morto dieci
anni fa. Si mescolano in questo modo l’isolamento della città e
quello più intimo e personale del regista, autore anche della
sceneggiatura originale.
ANDREA SEGRE (Dolo,
Italia, 1976) è regista di film e documentari. Il pianeta in
mare (2019) è stato presentato Fuori Concorso a Venezia nel
2019. Il suo primo lungometraggio di finzione, Io sono Li
(2011), è stato presentato a Venezia alle Giornate degli Autori,
La prima neve (2013) ha partecipato a Orizzonti a Venezia,
L’ordine delle cose (2017) è stato presentato alla Mostra
come Proiezione Speciale. Tra i documentari, ha realizzato Lo
sterminio dei popoli zingari (1998, film d’esordio),
Marghera Canale Nord (2003, Proiezione Speciale a
Venezia), Come un uomo sulla terra (2008), Il sangue
verde (2010, Giornate degli Autori), Mare Chiuso
(co-diretto con Stefano Liberti, 2012, Evento Collaterale del
Consiglio d’Europa a Venezia) e I sogni del lago salato
(2015, Progetto Speciale alle Giornate degli Autori).
Orizzonti
MILA (APPLES) – FILM DI
APERTURA
di CHRISTOS NIKOU, Grecia,
Polonia, Slovenia
con Aris Servetalis, Sofia
Georgovasili
Variazione sul tema di un misterioso
malessere che colpisce la popolazione, privandola in questo caso
della memoria. Aris, solitario trentenne, è una vittima
dell’improvvisa ondata di perdita di memoria che ha colpito la sua
città, e viene costretto a sottoporsi a un nuovo trattamento per
curare questa amnesia.
CHRISTOS NIKOU
(Atene, Grecia, 1984) è un regista e sceneggiatore greco alla sua
opera prima. Nel 2012 il suo KM viene nominato Miglior
cortometraggio allo Stockholm Film Festival. Nel 2013 riceve una
nomination come Migliore Live Action sotto i 15’ al Palm Springs
International ShortFest, risultando vincitore nello stesso anno del
premio come Migliore cortometraggio al Motovun Film Festival, in
Croazia.
DASHTE KHAMOUSH (THE
WASTELAND)
di AHMAD BAHRAMI,
Iran
con Ali Bagheri, Farrokh Nemati,
Majid Farhang, Mahdieh Nassaj, Touraj Alvand
Il primo dei due film iraniani di
orizzonti è girato in bianco e nero, ambientato in una fabbrica di
mattoni in rovina nel mezzo del deserto, con un padrone che non
paga, una capo squadra sottomesso, e un gruppo di lavoratori divisi
da questioni etniche e religiose. Questa fabbrica artigianale di
mattoni è un’importante fonte di reddito locale che mantiene
diverse famiglie di varie etnie. Qui vi lavora il quarantennte
Lotfollah, caposquadra sottomesso e forse l’unico ponte di
comunicazione tra gli operai e il loro titolare, che si mostra come
l’unico risolutore loro problemi, ma che poi difficilmente si
dimostra generoso con loro.
AHMAD BAHRAMI
(Iran, 1972) è un regista iraniano. Dopo aver partecipato nel 2010
al Abbas Kiarostami’s Filmaking Workshop in Iran, esordisce nel
2017 con il lungometraggio Panah: ambientato nel cuore del
deserto iraniano, la vita di un piccolo villaggio dipende
unicamente dagli sforzi del protagonista, un ragazzino giudizioso e
pronto ad aiutare il prossimo, ma ora più che mai pieno di dubbi e
domande per il suo futuro.
GUERRA E
PACE
di MASSIMO D’ANOLFI, MARTINA
PARENTI, Italia, Svizzera
Dopo quattro anni, tornano a Venezia
con un nuovo lavoro i documentaristi Massimo D’Anolfi e Martina
Parenti, anche questo suddiviso in capitoli, stavolta Quattro. Il
film racconta l’ultracentenaria relazione tra cinema e guerra, dal
loro primo incontro nel lontano 1911 in occasione dell’invasione
italiana in Libia, fino ai giorni nostri. Dalle sequenze filmate
dai pionieri del cinema fino alle odierne riprese.
MASSIMO D’ANOLFI
(Pescara, Italia, 1974) e MARTINA PARENTI
(Milano, Italia, 1972) sono registi, sceneggiatori e produttori.
Nel 2011 il loro lungometraggio Il castello vince il
premio AVANTI! e il premio Speciale della Giuria al Festival di
Torino. Sempre nel 2011 Il castello vince il
premio come Miglior documentario internazionale a Docville e nel
2012 viene nominato aql David di Donatello come Miglior
documentario di lungometraggio. Nel 2013 il lungometraggio
Materia Oscura vince il premio Diritti Umani al Buenos
Aires International Festival of Independent Cinema. Nel 2016 il suo
lungometraggio Spira Mirabilis vince presentato a Venezia
73 in Concorso.
LAHI, HAYOP (GENUS
PAN)
di LAV DIAZ,
Filippine
con Bart Guingona, DMs Boongaling,
Nanding Josef, Hazel Orencio, Joel Saracho, Noel Sto. Domingo
A distanza di quattro anni dal Leone
d’oro vinto nel 2016 con The Woman who Left, torna a
Venezia Lav Diaz con con un’altra storia di emarginati, in un
bianco e nero contrastato, una riflessione sul concetto di uomo e
di umanità.
LAV DIAZ (Cotabato,
Mindanao, Filippine, 1958) è regista, sceneggiatore e direttore
della fotografia, uno dei più influenti autori del cinema
filippino. Nel 2007 il suo lungometraggio Kagadanan sa banwaan
ning mga engkanto ottiene il premio Menzione speciale –
Orizzonti a Venezia 64 e l’anno successivo con Melancholia
vince il premio Orizzonti come Miglior film. Nel 2014 il
lungometraggio From what is before si aggiudica a Locarno
il Pardo d’Oro. Nel 2016 è in concorso a Berlino con Hele sa
hiwagang hapis, con cui si aggiudica il premio Alfred Bauer.
Nel 2016 vince il Leone d’Oro a Venezia, con The Woman Who
Left.
ZANKA
CONTACT
di ISMAËL EL IRAKI, Francia,
Marocco, Belgio
con Khansa Batma, Ahmed Hammoud,
Saïd Bey, Abderrahmane Oubihem, Mourad Zaoui
Da Casablanca al Marocco, la fuga
impossibile di Larsen, ex musicista rock e tossicodipendente, e
Rajae, una bellissima prostituta con una voce formidabile. Lui
compone i testi e lei dà loro vita con il suo canto. Una coppia
affiatata e passionale che ha un solo obiettivo: esprimersi
attraverso la musica.
ISMAËL EL IRAKI
(1983) è un regista e sceneggiatore marocchino esordiente nel
lungometraggio, residente a Parigi. Nel 2009, il suo cortometraggio
H’rash vince la Menzione speciale al Clermont-Ferrand
International Short Film Festival.
JENAYAT-E BI DEGHAT
(CARELESS CRIME)
di SHAHRAM MOKRI,
Iran
con Babak Karimi, Razieh Mansouri,
Abolfazl Kahani, Mohammad Sareban, Adel Yaraghi, Mahmoud
Behraznia
Terzo film di un regista tra i più
dotati e interessanti della nuova generazione di cineasti iraniani,
il cui film d’esordio Fish and Cat fece impressione a
Venezia nel 2013 vincendo un premio per il miglior contenuto
innovativo. Iran, oggi. Quattro individui danno fuoco ad un cinema
e questo gesto riporta alla memoria ciò che accadde quarant’anni
prima. Iran, fine anni Settanta, scoppia la rivoluzione contro il
regime dello Scià, alcuni rivoluzionari appiccano incendi alle sale
cinematografiche, come protesta contro la cultura occidentale. La
situazione precipita quando perdono la vita circa 400 persone
intrappolate in un cinema in fiamme.
SHAHRAM MOKRI
(1978) è un regista e sceneggiatore iraniano. La sua carriera
spazia tra vari generi cinematografici, inclusi serie tv e
documentari. Nel 2013 il lungometraggio Mahi Va Gorbeh
vince il Premio Speciale Orizzonti per il contenuto innovativo a
Venezia 70 e nel 2014 si aggiudica anche i premi Youth Jury,
FIPRESCI e Grand Prix al festival di Friburgo. Nel 2018
Invasion è al Festival di Berlino.
GAZA MON
AMOUR
di TARZAN NASSER, ARAB
NASSER, Palestina, Francia, Germania, Portogallo,
Qatar
con Salim Daw, Hiam Abbass, Maisa
Abd Elhadi, George Iskandar, Hitham Al Omai.
Il film affronta le condizioni di
vita e il desiderio di fuga di un giovane palestinese con i toni
leggeri della commedia sociale. Gaza oggi, Il sessantenne Issa è
segretamente innamorato di Siham, una donna che lavora come sarta
al mercato. Determinato a dichiararsi, Issa scopre una statua di
Apollo incastrata nelle sue reti da pesca e decide di portarla a
casa. La situazione si complica quando Hamas scopre l’esistenza di
questo tesoro. Riuscirà il protagonista a dichiarare il suo
amore?
TARZAN NASSER, ARAB
NASSER (Gaza, Palestine, 1988) sono registi, sceneggiatori
e scenografi palestinesi. Nel 2013 il cortometraggio Condom
Lead è a Cannes, come nel 2015 il lungometraggio
Degradé, nella Semaine de la Critique. Sempre nello stesso
anno, Degradé è nominato anche per il premio Discovery al
Toronto International Film Festival e vince il premio per la
Miglior fotografia all’ International Film Festival di Atene.
SELVA
TRÁGICA
di YULENE OLAIZOLA, Messico,
Francia, Colombia
con Indira Andrewin, Gilberto
Barraza, Mariano Tun Xool, Lázaro Gabino Rodríguez, Eligio
Meléndez.
Quarto lungometraggio della giovane
regista messicana Yulene Olaizola, che si è fatta conoscere a
apprezzare in vari festival internazionali con i suoi film
precedenti. Confine tra Messico e Belize, 1920. Nel cuore della
giungla maya, dove non esiste la legalità e prevalgono i miti sul
piano sociale, un gruppo raccoglitori di caucciù messicani
incontrano Agnes, una giovane, bella e misteriosa donna beliziana.
La sua presenza crea tensioni tra gli uomini, alimentando le loro
fantasie e i loro desideri. Sfortunatamente il loro destino li
attende dietro l’angolo, incosapevoli di aver risvegliato
l’ancestrale figura leggendaria di Xtabay.
YULENE OLAIZOLA
(Città del Messico, Messico, 1983) è una regista e produttrice
messicana. Il suo primo lungometraggio Intimidades de
Shakespeare y Víctor Hugo è vincitore nel 2008 del premio
Miglior film al Buenos Aires International Festival of Independent
Cinema e vincitore dei premi: Don Quixote, FIPRESCI e del Premio
Speciale della Giuria al Fribourg International Film Festival. Nel
2009 riceve un Premio Ariel per la miglior opera prima. Nel 2012 il
lungometraggio Fogo viene nominato per il premio
C.I.C.A.E. al festival
di Cannes.
NOWHERE
SPECIAL
di UBERTO PASOLINI, Italia,
Romania, UK
con James Norton, Daniel Lamont
Dopo il successo di Still
Life, Uberto Pasolini ha impiegato ben sette anni per
realizzare il suo nuovo film, ispirato a una storia vera e
interpretato da James Norton nei panni di un padre che deve trovare
una nuova famiglia per figlio di tre anni, quando scopre di avere
pochi mesi di vita. Ispirato ad una storia vera, una storia
incentrata sulla profonda relazione tra padre e figlio. Una vita
semplice, dai toni dolci amari, fatta di piccoli rituali
quotidiani.
UBERTO PASOLINI
(Roma, Italia, 1957) è un regista, produttore cinematografico e
sceneggiatore italiano. Nel 1998 il lungometraggio da lui prodotto:
The Full Monty vince il premio BAFTA come Miglior Film e
viene nominato agli Oscar per la Miglior Fotografia. Nel 2008 il
suo lungometraggio Machan – La vera storia di una falsa
squadra è presentato in anteprima a Venezia 65. Nel 2013 è
Still Life ad essere presentato a Venezia 70, dove si
aggiudica il premio di Venezia Orizzonti.
ZHELTAYA KOSHKA (YELLOW
CAT)
di ADILKHAN YERZHANOV,
Kazakistan, Francia
con Azamat Nigmanov, Kamila
Nugmanova, Sanjar Madi, Yerzhan Zhamankulov, Yerken Gubashev,
Nurbek Mukushev
Il prolifico regista kazako Adilkhan
Yerzhanov si è fatto conoscere nel circuito dei festival
internazionali grazie ai suoi primi 8 film, due dei quali in Un
Certain Regard di Cannes, nessuno dei quali si è mai visto in
Italia. Qui, un ragazzo scappato da un paese dove è ricercato per
un piccolo crimine, si rifà una vita lontano da casa. Vuole far
sapere a tutti che sa imitare perfettamente il personaggio di Alain
Delon in Le Samurai. Ma forse neanche lui ha visto fino in
fondo quel film. Conosce una giovane prostituta con la quale vuole
aprire un cinema. Una storia che omaggia la Nouvelle Vague
francese, reinventando la comicità da slapstick, con un tocco
western delle steppe kazake.
ADILKHAN YERZHANOV
(Djekazgan, Kazakhstan, 1982) è regista e sceneggiatore kazako. Ha
diretto numerosi corti e lungometraggi. Nel 2014 vince la Gold
Plaque quale Menzione speciale per l’originalità con Ukkili
kamshat. Nel 2014 il film Laskovoe bezrazlichie mira
è in Un Certain Regard al festival di Cannes. Nel 2019 il suo
lungometraggio A Dark-Dark Man vince il premio Asia
Pacific Screen come migliore realizzazione nella regia.
Biennale College –
Cinema
EL ARTE DE
VOLVER
di PEDRO COLLANTES,
Spagna
con Macarena García, Nacho Sánchez,
Ingrid García-Jonsson
E’ la storia di quattro incontri
diversi, ciascuno a pochi minuti dalla morte di qualcuno. Ogni
incontro risulta essere l’ultima interazione umana di uno dei
personaggi prima di lasciare questo mondo. Ignari di essere sulla
soglia della morte, i personaggi che popolano il film vivono la
rabbia, l’amore, la lussuria, la tenerezza, l’avidità o l’empatia,
testimoni della beata inconsapevolezza dello scorrere del tempo
verso la morte.
PEDRO COLLANTES
(Madrid). Ha studiato montaggio e si è diplomato alla Netherlands
Film Academy. Ha lavorato come montatore in Spagna, Norvegia e
Belgio. Come sceneggiatore e regista, i suoi corti sono stati
presentati e premiati in diversi festival internazionali. I suoi
corti SERORI and OFF ICE sono stati selezionati dalla rivista
“Cahiers du Cinema-Spain” fra i migliori corti spagnoli nel 2014 e
2017. Il suo lavoro è stato presentato anche alla Biennale di
Venezia 2015. Il suo corto più recente, ATO SAN NEN, era nella
selezione per i César 2019 per il miglior cortometraggio.
FUCKING WITH
NOBODY
di HANNALEENA HAURU,
Finlandia
con Hannaleena Hauru, Lasse Poser,
Samuel Kujala
Le vite di 5 personaggi che cercano
di inserirsi nell’industria del cinema finlandese, si incrociano in
un progetto di finto matrimonio.
HANNALEENA HAURU
(Hyvinkää, Finlandia, 1983) è una sceneggiatrice e regista. Il suo
primo lungometraggio Thick Lashes of Lauri Mäntyvaara
(2016) è stato sviluppato al Torino Film Lab e alla Cannes
Cinéfondation Residency, debuttando al Torino Film Festival 2017. I
suoi primi cortometraggi sono stati presentati alla Cannes Critics’
week, alla Berlinale Generations, e sono stati premiati a
Oberhausen, Uppsala e al Tampere Film Festival. Si è diplomata alla
Aalto University e alla ELO Helsinki Film School in sceneggiatura.
E’ conosciuta per la sua attiva partecipazione al Nisi Masa
European Network of Young Cinema e nella comunità di Montreal
Kino Movement.