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The Witcher: dietro le quinte della serie Netflix

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The Witcher: dietro le quinte della serie Netflix

Netflix per ingannare l’attesa per la seconda stagione ha diffuso lo spettacolare dietro le quinte di The Witcher.

Confermati Henry Cavill (Mission: Impossible – Fallout, Justice League) nel ruolo di Geralt di Rivia, Anya Chalotra (Agatha Christie – La serie infernale, Wanderlust) nel ruolo di Yennefer e Freya Allan (La guerra dei mondi, Into The Badlands) nel ruolo di Ciri e Joey Batey (Knightfall, Strike) nel ruolo del personaggio più amato dai fan: Jaskier.

Si uniranno al cast per la seconda stagione di The Witcher Yasen Atour (Young Wallander) che interpreterà Coen, Agnes Bjorn (Monster) nel ruolo di Vereena, Paul Bullion (Peaky Blinders) che interpreterà Lambert, Thue Ersted Rasmussen (Fast and Furious 9) nel ruolo di Eskel, Aisha Fabienne Ross (The Danish Girl) nel ruolo di Lydia, Kristofer Hivju (Il Trono di Spade) che interpreterà Nivellen e Mecia Simson, nel ruolo di Francesca.

La serie The Witcher sarà diretta da Stephen Surjik (The Umbrella Academy) per gli episodi 02×01 e 02×02, Sarah O’Gorman (Cursed) per gli episodi 02×03 e 02×04, Ed Bazalgette (The Last Kingdom) per gli episodi 02×05 e 02×08 e Geeta V. Patel (Meet The Patels) per gli episodi 02×06 e 02×07.

Riconfermati inoltre nei propri ruoli MyAnna Buring (Kill List) Tissaia, Tom Canton (Good Karma Hospital) Filavandrel, Lilly Cooper (Peterloo) Murta, Jeremy Crawford (Titans) Yarpin Zigrin, Eamon Farren (Twin Peaks) Cahir, Mahesh Jadu (Marco Polo) Vilgefortz, Terence Maynard (Maledetto) Artorius, Lars Mikkelson (House of Cards) Stregobor, Mimi Ndiweni (Black Earth Rising)Fringilla Vigo, Royce Pierreson (Judy) Istredd, Wilson Radjou-Pujalte (Hunter Street)Dara, Anna Shaffer(Harry Potter)Triss Merigold, Therica Wilson Read (Young Wallander) Sabrina.

The Batman: nel film vedremo una seconda Batsuit?

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The Batman: nel film vedremo una seconda Batsuit?

Il primo trailer ufficiale di The Batman mostrato in occasione del DC FanDome ci ha permesso finalmente di dare un primo sguardo al protagonista Robert Pattinson in azione. Uno degli aspetti più interessanti che sono emersi durante il grande evento online dedicato all’universo DC è arrivato proprio dalla parole del regista Matt Reeves, il quale ha anticipato che il costume di Bruce Wayne si sarebbe evoluto insieme all’eroe.

Al momento non possiamo sapere nello specifico cosa possa significare quest’affermazione, ma una nuova teoria portata alla luce da The Direct suggerisce che Pattinson indosserà almeno un altro costume nel film, diverso ovviamente da quello che abbiamo visto nel teaser. Secondo un utente di Reddit che afferma di aver lavorato al film, il primo costume di Bruce Wayne verrà distrutto molto presto nella storia, probabilmente da un cattivo.

Ciò costringerà il vigilante a fabbricarne un altro, che l’utente in questione ha descritto come “grigio, con guanti completamente neri che si estendono agli avambracci e stivali neri”, con un cappuccio realizzato con un “materiale di qualità superiore” ed una cintura multiuso di un “colore bronzo-oro sbiadito”. L’utente ha descritto il materiale come simile a quello della Stealth Suit sfoggiata dall’Uomo Ragno in Spider-Man: Far From Home.

In che modo la Batsuit si “evolverà” in The Batman

Sono in molti a nutrire dei forti dubbi in merito al fatto che la Batsuit possa essere distrutto, ma è innegabile quanto la descrizione del secondo ipotetico costume sia molto vicina ai fumetti. Per ora si tratta di mere speculazioni, ma stando alle parole di Reeves è naturalmente aspettarsi che il costume del Crociato di Gotham si evolverà in qualche modo nel corso della storia. L’aspetto interessante sarà cercare di capire in che modo…

Il cast di The Batman è formato da molti volti noti: insieme a Robert Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno anche Colin Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (Jim Gordon), Paul Dano (Enigmista) e Andy Serkis (Alfred). Infine, John Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast anche Peter Sarsgaard che sarà Gil Colson, il Procuratore Distrettuale di Gotham.

The Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono le fonti. “Quando alcune persone iniziano a morire in modi strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più villain, poiché sono tutti sospettati“.

Gli Incredibili: le curiosità sui due film della Pixar

Gli Incredibili: le curiosità sui due film della Pixar

In un contesto cinematografico dominato dai supereroi, è impensabile non considerare tra i più riusciti anche i due film che la Pixar ha dedicato alla famiglia de Gli Incredibili. Il primo dei due, distribuito al cinema nel 2004, è in breve divenuto il film d’animazione con supereroi di maggior successo commerciale. Per il sequel sono invece dovuti passare ben quattordici anni prima che, nel 2018, Gli Incredibili 2 arrivasse al cinema, riuscendo addirittura a battere gli incassi del primo film.

A dirigere entrambi i film vi è Brad Bird, veterano dello studio di animazione. Questi dichiarò che l’ispirazione per la storia nacque nel momento in cui, negli anni Novanta, si trovava a doversi districare tra la famiglia e i tentativi di ottenere successo come regista. La condizione del protagonista, Bob Parr, è ispirata proprio a tale situazione personale. La sceneggiatura del film venne poi proposta alla Pixar, la quale mise in produzione il film. All’epoca, venne considerato uno dei film più complessi realizzati fino a quel momento.

Per il secondo film, la sfida principale divenne invece quella di differenziare il progetto da tutti i film di supereroi usciti sino a quel momento, come quelli del Marvel Cinematic Universe. Bird affermò infatti che per lui il cuore dei due film sta nella dinamica famigliare e che sarebbe sempre stata questa a dettare lo sviluppo della storia. A favorire il grande successo del film vi fu anche il grande lavoro d’animazione svolto. Con le nuove tecnologie sviluppatesi negli anni, il team di lavoratori ebbe infatti modo di dar vita a quanto non era stato possibile realizzare nel 2004.

Gli Incredibili: la trama dei film

Gli Incredibili – Una “normale” famiglia di supereroi (2004)

Protagonisti della storia sono Robert “Bob” Parr, alias Mr Incredibile, provvisto di una forza eccezionale, Helen, alias Elastigirl, il cui corpo può allungarsi a dismisura, e i tre figli Violetta, Flash e Jack-Jack. I supereroi vengono però messi al bando e così i Parr sono “costretti” a trascorre una tranquilla esistenza, lontano dalle mille avventure vissute nel passato. Per Bob però questa vita è fin troppo noiosa. Desideroso di indossare nuovamente il suo costume, accetta infatti un incarico segreto.

Questo si rivela però essere una trappola, architettata da un nemico proveniente dal passato di Bob. Helen, intanto, comprende che il marito si trova in pericolo, e non perderà tempo nel correre in suo soccorso. Non sarà però sola, aiutata dai due figli maggiori, desiderosi di mettere alla prova anche loro i propri poteri. Violetta può infatti dar vita a potenti campi di forza, mentre Flash è dotato di una velocità supersonica. Per salvare Bob, sarà loro richiesto di agire come una famiglia.

Gli Incredibili 2 (2018)

In seguito agli eventi del primo film, la famiglia di supereroi si trova nuovamente messa al bando e costretta nuovamente a rinunciare alla loro attività preferita. Tuttavia, si fa avanti in loro soccorso Winston Deavor, proprietario di un’agenzia di telecomunicazioni e grande fanatico dei supereroi, il quale ha in serbo per loro una missione. L’uomo desidera dar vita ad una pubblicità positiva nei confronti dei supereroi, mostrando quanto essi siano indispensabili. Il progetto, però prevede che sia Helen a cominciare la missione. Ciò costringe Bob a rimanere a casa a badare ai suoi figli, un compito che si rivelerà essere tutt’altro che semplice.

In tutto ciò, la missione coinvolgerà Helen sempre di più, finendo con l’allontanarla progressivamente dalla sua famiglia. Quando però stavolta ad essere in pericolo sarà lei, toccherà a Bob riprendere i panni di Mr. Incredibile per soccorrerla. Ancora una volta, al suo fianco vi saranno i figli Violetta e Flash, a cui si aggiungerà anche Jack-Jack. Il neonato, infatti, dimostra di possedere incredibili superpoteri, che si riveleranno particolarmente utili nello scontro contro il nuovo temibile e misterioso nemico.

Gli Incredibili: i doppiatori dei personaggi

Sia la versione inglese che quella italiana dei film presenta dei celebri doppiatori. Per quanto riguarda l’originale, a dar voce a Bob Parr è l’attore Craig T. Nelson, celebre per i suoi numerosi ruoli tra cinema e televisione. Vi sono poi Holly Hunter, premio Oscar per il film Lezioni di piano, nel ruolo di Helen Parr, Sarah Vowell, per quello di Violetta Parr, e Spencer Fox per Flash. È poi particolarmente noto il doppiaggio di Samuel L. Jackson per il personaggio di Lucius Best, alias Siberius, alleato dei Parr. Il ruolo della stilista Edna Mode è invece doppiato dallo stesso Brad Bird. A dar voce al villain, Buddy Pine, alias Sindrome, vi è invece l’attore Jason Lee.

Per il sequel vennero grossomodo riconfermati tali doppiatori, con l’eccezione di Fox. Il ruolo di Flash viene infatti qui doppiato da Huck Milner. Data la presenza di nuovi personaggi, la produzione intraprese una lunga ricerca per i doppiatori più adeguati a questi. Il ruolo di Winston Deavor è ricoperto dall’attore Bob Odenkirk, celebre per essere l’interprete di Saul Goodman. Evelyn Deavor, invece, è doppiata dall’attrice Catherine Keener, celebre per il suo ruolo nel film Essere John Malkovich.

Per la versione italiana, invece, vennero scelti Adalberto Maria Merli e Laura Morante per i ruoli di Bob ed Helen Parr. Nel sequel, questi sono poi stati sostituiti da Fabrizio Pucci e Gio Giò Rapattoni. Rimane invece la stessa la voce di Violetta, affidata all’attrice Alessia Amendola. Tra i doppiatori italiani del film, la più nota è però certamente Amanda Lear, la quale con la sua particolarissima voce ha reso ulteriormente iconico il personaggio di Edna Mode. Pel secondo dei due film è inoltre presente l’attrice Ambra Angiolini, impegnata a dar voce a Evelyn Deavor.

Gli Incredibili personaggi

Gli incredibili: dove vedere i film in streaming

Per gli appassionati dei due film, o per chi volesse vederli per la prima volta, è possibile fruirne grazie alla loro presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. I due film de Gli Incredibili sono infatti presenti nei cataloghi di Rakuten TV, Google Play, Microsoft Store, Apple iTunes, e Tim Vision. Sono inoltre disponibili su Disney+, piattaforma ufficiale dello studios. Per vederli, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale, avendo così modo di guardarli in totale comodità e al meglio della qualità video.

Fonte: IMDb, AllMovie

 

Zoolander, parodia demenziale del mondo della moda diventata cult

Sono trascorsi quasi vent’anni dall’uscita nei cinema di Zoolander, esperimento comico demenziale di Ben Stiller in veste di regista e attore, alla sua terza fatica – dopo Giovani, carini e disoccupati (1994) e Il Rompiscatole (1996) – che non fece un grande incasso in sala nel 2001, ma recuperò con l’home video la partenza lenta, dovuta alla sua uscita in sala solo due settimane dopo l’attacco alle Torri Gemelle, diventando presto un piccolo fenomeno. Sebbene il film non ebbe lo stesso seguito nel nostro paese, nel tempo ha guadagnato terreno, diventando un po’ ovunque una pellicola di culto.

Non lo avrebbe forse detto il regista e protagonista Ben Stiller, quando l’amico Drake Sather gli propose di girare uno sketch nei panni di un modello per i VH1 Fashion Awards, che l’idea sarebbe stata così divertente e insieme assurda da potere diventare quel film di successo che ha poi contribuito alla sua affermazione anche come regista.

Zoolander, la trama

Derek Zoolander, Ben Stiller, perso il titolo di modello dell’anno in favore del rivale Hansel, Owen Wilson, pensa di lasciare le passerelle ma, ingaggiato dallo stilista Mugatu, Will Ferrell, torna sui suoi passi e si troverà, suo malgrado, a sventare l’assassinio del Primo Ministro malese, colpevole di tutelare i diritti dei suoi cittadini, mettendo così in crisi l’industria della moda, che a quanto pare si regge proprio sullo sfruttamento indiscriminato di quella manodopera. Nell’impresa sarà aiutato dalla giornalista Matilda Jeffries, Christine Taylor e, inaspettatamente, proprio dal suo rivale Hansel.

Il segreto di Zoolander

Sarà che Derek Zoolander, modello imbranato che pensa di essere “bello bello in modo assurdo”, colpisce con le sue famose espressioni, peraltro tutte uguali a sé stesse – Blue Steel, Ferrari, Le Tigre, e soprattutto la Magnum: sguardo assorto e tutt’altro che intelligente accompagnato da protrusione delle labbra in fuori nella duck face, come si usa dire oggi per nobilitare una postura assai poco elegante.

Sarà che le sue avventure fanno tenerezza nella loro ingenuità allo spettatore medio, che si riconosce nella sua capacità di sognare e nella tenacia del non darsi mai per vinto.

Sarà per la sua assurda capacità, nonostante l’imbarazzante goffaggine, di sventare un crimine e assicurare alla giustizia il temibile Mugatu. Quella che forse molti vorrebbero avere, almeno una volta nella vita.

O ancora, per il modo in cui il regista newyorkese sa prendersi gioco del mondo della moda e, per una volta, dei modelli maschi, in maniera disincantata. Come fa ad esempio quando crea un linguaggio nuovo, quello di Derek, fatto di neologismi come “figoso” o strambi diminutivi come “segretino” e di battute come la famosa: “Sospetto che ci sia dell’altro nella vita oltre a essere bello bello in modo assurdo. E presto scoprirò anche cos’è!” Un linguaggio diventato iconico e rimasto nella memoria del pubblico. A tal proposito occorre ricordare che Ben Stiller è anche autore del soggetto e della sceneggiatura, cui collaborano Drake Sather e John Hamburg, oltre che produttore di Zoolander.

Sarà infine, perché il film consente al regista e protagonista di esprimere tutto il suo potenziale comico-demenziale, approfittando dell’aiuto della famiglia e degli amici di sempre. Il segreto del successo di Zoolander risiede in tutti questi fattori.

Il cast di Zoolander e i vip come comparse

Stiller conta appunto sulla famiglia e su un nutrito gruppo di amici per formare il cast del film. Si parte dal padre Jerry Stiller, che veste i panni dell’agente di Zoolander, Maury Ballstein, a cui il modello è legato, quasi come a un padre appunto, ma che rivelerà qualche ombra, pur restandogli sempre al fianco. L’attore, scomparso lo scorso maggio all’età di 92 anni, ha spesso lavorato assieme al figlio Ben. Si passa all’allora moglie Christine Taylor, nel ruolo della giornalista Matilda Jeffries. Non bisogna poi dimenticare che attori come Will Ferrell e Owen Wilson fanno parte, assieme allo stesso Ben Stiller, del cosiddetto Frat Pack, un gruppo di interpreti che hanno in comune l’amore per una comicità spesso demenziale e costituzionalmente sopra le righe e hanno spesso lavorato insieme. Del gruppo fanno parte anche Jack Black, Vince Vaughn, Luke Wilson, fratello di Owen e Steve Carell.

In questa avventura Stiller ha voluto con sé anche Milla Jovovich, che veste efficacemente i panni di una pericolosa russa alle dipendenze del malvagio Mugatu, David Duchovny bislacco manista, e John Voight, che interpreta il padre di Derek. Infine, come non ricordare le comparse eccellenti che hanno caratterizzato Zoolander: tra gli altri Natalie Portman, Cuba Gooding Jr, Lenny Kravitz, Christian Slater e perfino Donald Trump, tutti nel ruolo di sé stessi. Il regista ha dichiarato di recente di aver ricevuto pressioni per togliere il cameo dell’attuale Presidente Usa dal film, ma di non aver mai preso in considerazione questa ipotesi. Il cameo più riuscito è però quello di David Bowie: il Duca Bianco, si è divertito a impersonare sé stesso come giudice della sfilata a due, una vera e propria sfida in passerella tra Derek e Hansel, in una divertente sequenza.

Zoolander 2 e Cinecittà

Vista la fortuna di Zoolander e la vasta eco che ha avuto a distanza di anni non solo negli Usa, Ben Stiller ha avuto l’occasione di dare un seguito alla pellicola, potendo contare su un corposo budget e su una location d’eccezione. Zoolander 2, infatti, è stato girato a Roma, tra Cinecittà e riprese in esterna nella capitale ed è arrivato nelle sale nel 2016.  Stiller ha dichiarato di voler realizzare una sorta di “Vacanze romane in versione Zoolander” e di essere stato ispirato dal fascino della Città Eterna, oltre che dalla sua rilevanza culturale, che l’ha resa protagonista anche nel mondo della moda.

Stavolta gli attori hanno potuto perfino partecipare a delle vere sfilate per la promozione del film, calcando la passerella addirittura per Valentino, mentre Stiller ha voluto nuovamente comporre un cast di star cui affidare anche svariati camei. Tra gli attori principali, oltre alla coppia Stiller – Wilson e al villain Ferrell, il regista ha quasi rinunciato alla presenza di Chiristine Taylor, che esce di scena all’inizio  del film, in favore di una fascinosa e provocante Penelope Cruz, mentre si è aggiunto alla compagnia Benedict Cumberbatch. Nonostante il cospicuo investimento e la carrellata di star, però, il film non ha riscosso il successo del precedente neppure in patria, convincendo Stiller a mettere la parola fine al progetto, anziché pensare a un terzo capitolo.

Ben Stiller regista di serie tv dopo Zoolander

Ecco dunque che il regista ha deciso di cambiare rotta. Di recente, infatti, si è dedicato alla serialità televisiva, con Escape at Dannemora (2018), protagonisti Benicio del Toro, Paul Dano e Patricia Arquette, vincitrice di un Golden Globe per la sua interpretazione. Stiller sembra aver trovato una nuova dimensione a lui congeniale con questa miniserie ispirata a una storia vera: la fuga di due detenuti dal carcere Clinton Correctional Facility di Dannemora nel 2015.

Per rivedere le sue pellicole più comiche e demenziali, però, è sempre possibile recuperare sia Zoolander che Zoolander 2 in streaming su diverse piattaforme.

Zack Snyder ha considerato barba e mullet per Black Superman

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Zack Snyder ha considerato barba e mullet per Black Superman

In seguito al DC FanDome dello scorso weekend, Zack Snyder è stato ospite di Reel in Motion per svelare altri dettagli sull’attesissima Snyder Cut di Justice League, di cui abbiamo visto il primo trailer ufficiale proprio in occasione del grande evento online dedicato all’universo DC Comics.

Il costume nero di Superman era già stato anticipato da una breve clip mostrata in occasione del Justice Con, nonostante quella versione del personaggio non mostrasse né la barba né la tipica acconciatura mullet dei fumetti: nello specifico, il mullet faceva parte del look dell’Uomo d’Acciaio durante gli anni ’90, quando era risorto dopo essere stato ucciso da Doomsday.

“Penso che la barba sia una possibilità”, ha spiegato Snyder ai conduttori dello show di YouTube. “Il mullett… la vedo dura! È difficile, è molto difficile farlo sembrare un duro”. I commenti del regista sembrano avere particolare senso: la barba potrebbe contribuire a rendere ancora più definito il Superman di Henry Cavill (come dimostrato già ne L’uomo d’acciaio), mentre con il mullet l’aspetto dell’eroe potrebbe finire per risultare alquanto imbarazzante.

Zack Snyder discute sulla durata originale di Justice League

Nella stessa intervista, al regista è stato chiesto di quando la Warner Bros. voleva che la versione cinematografica di Justice League non durasse più di due ore, cosa che all’epoca scioccò totalmente Snyder: “Ho pensato davvero che fosse uno scherzo”, ha ammesso il regista. “Voglio dire, Batman v Superman dura tre ore, e si tratta soltanto di due personaggi!”

Vi ricordiamo che la Snyder Cut di Justice League uscirà nel 2021 sulla piattaforma streaming di Warner Bros HBO Max che è disponibile negli USA dall’Aprile scorso. Attualmente non sappiamo se in Italia la versione debutterà su qualche piattaforma streaming dato che HBO MAX non è disponibile nel nostro paese. Ma sappiamo che HBO in Italia ha un accordo in esclusiva con SKY, dunque potrebbe essere una valida teoria pensare che in Italia il film possa essere programmato su SKY CINEMA o su SKY ATLANTIC. Tuttavia, quest’ultima è solo una supposizione dunque non ci resta che aspettare ulteriori notizie.

Justice League è il film del 2017 diretto da Zack Snyder e rimaneggiato da Joss Whedon. Nel film vedremo protagonista Henry Cavill come SupermanBen Affleck come BatmanGal Gadot come Wonder WomanEzra Miller come Flash, Jason Momoa come Aquaman e Ray Fisher come Cyborg. Nel cast anche Amber HeardAmy AdamsJesse EisenbergWillem DafoeJ.K. Simmons e Jeremy Irons. I produttori esecutivi del film sono Wesley Coller, Goeff Johns e Ben Affleck stesso.

La spada nella roccia: curiosità, canzoni e significato del Classico Disney

Nel lungo e glorioso elenco dei Classici Disney, La spada nella roccia viene troppo spesso dimenticato o sottovalutato. Esso è però una brillante rilettura della leggenda di Re Artù, nonché uno dei più divertenti e bizzarri tra i vari film d’animazione realizzati dal celebre studios. Distribuito al cinema nel 1963, il film è diretto da Wolfgang Reitherman, ed è anche stato l’ultimo ad essere prodotto sotto la supervisione di Walt Disney, scomparso nel 1966.

Dotato di memorabili canzoni, scritte e composte dai fratelli Robert e Richard Sherman, il film è basato sull’omonimo romanzo di T. H. White, pubblicato nel 1938. Questo propone una rielaborazione dell’infanzia di Artù, combinando una serie di generi tra cui il fantasy e la commedia. Grazie alla presenza di personaggi iconici e situazioni divenute parte dell’immaginario collettivo, il titolo si è negli anni affermato nel cuore di grandi e piccoli.

Al momento della sua uscita, fu uno dei maggiori successi del suo anno. A fronte di un budget di soli 4 milioni di dollari, questo arrivò ad incassare complessivamente circa 34 milioni nel mondo, grazie anche alle diverse riedizioni curate negli anni. La spada nella roccia si è inoltre affermato come uno dei più complessi film d’animazione dello studios, nonché carico di elementi filosofici che lo contraddistinguono dagli altri Classici. Un film che merita di essere riscoperto e apprezzato nelle sue numerose particolarità.

La spada nella roccia: la trama, i personaggi e la genesi del film

La vicenda ha inizio nel momento in cui il re d’Inghilterra, Uther Pendragon, muore senza lasciare eredi al trono. Miracolosamente, a Londra appare una spada conficcata in un’incudine e sopra di essa vi è incisa una profezia: chiunque riuscirà ad estrarla sarà il nuovo re. Nessuno sembra tuttavia in grado di riuscire nell’impresa, e la spada viene ben presto dimenticata. Diversi anni dopo, Artù, un orfano dodicenne soprannominato Semola, accompagna il fratello adottivo Caio in una battuta di caccia. Quando una delle frecce di Caio finisce accidentalmente nel bosco, il ragazzino viene mandato alla sua ricerca. Addentratosi nel bosco, il giovane si ritrova al cospetto di Merlino, un anziano e potente mago.

Questi si offre di diventare il precettore del giovane e lo accompagna a casa sua, al castello di Sir Ettore, il padre adottivo di Semola. Quella stessa notte, Sir Pilade, amico di Sir Ettore, arriva con la notizia che l’annuale torneo tra cavalieri si terrà a Londra e il vincitore sarà incoronato re. Ettore decide quindi di preparare suo figlio Caio per l’evento e nomina Artù suo scudiero. Tra gli insegnamenti di Merlino e imprevedibili quanto comici eventi, Semola cresce da un punto di vista intellettivo ed emotivo, ignaro che un glorioso futuro lo attende.

La volontà di realizzare un film tratto dal romanzo omonimo nacque in Disney nello stesso 1938. Egli ne acquisì subito i diritti, convinto dal potenziale della storia. Tuttavia, con lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale la produzione del film venne sospesa e rimandata. Nel corso degli anni Quaranta e Cinquanta questa venne più volte messa in programma e puntualmente rimandata. Soltanto nel 1960 Disney si decise a dare il via definitivo alla sua realizzazione. Un team di esperti animatori si misero così a ricercare la giusta formula per dar vita ai mitologici eventi della storia, cercando allo stesso tempo di costruire una narrazione più coesa e di semplice fruizione.

La spada nella roccia significato

La spada nella roccia: le differenze con il libro e il significato del film

Nell’adattare il libro di White, gli animatori e gli sceneggiatori della Disney dovettero ricorrere ad alcuni “tradimenti” nei confronti di questo. Ciò è motivato dalla necessità di dar vita a delle soluzioni più confacenti con la natura cinematografica del progetto. In particolare, per conferire un tono più fanciullesco al tutto l’età del protagonista è stata abbassata dai sedici ai dodici anni. Si è poi reso necessario inserire nel film degli opponenti ed un vero e proprio nemico. Nel libro, infatti, Sir Ettore e Caio sono personaggi positivi, mentre nel film ostacolano in più modi Artù.

Il celebre personaggio di Maga Magò, invece, era presente soltanto nelle edizioni originali del romanzo, mentre era stata rimossa dalle stesure revisionate. Disney, però, avvertiva la necessità di conferire alla storia un nemico concreto, e vide tale possibilità nella Maga, che venne quindi recuperata per la pellicola. Il suo scontro con Mago Merlino si basa invece su quello che nel libro quest’ultimo intrattiene con un’ancella della Dama del Lago. Tale episodio, però, si svolge dopo l’incoronazione di Artù, mentre nel film avviene prima di essa.

Al di là della magia e del fantasy, La spada nella roccia è un vero e proprio racconto di formazione. L’istruzione di Artù avviene tramite l’aiuto del mentore Merlino, il quale lo aiuta a trovare il proprio posto nel mondo. Egli lo sprona a perseguire il bene, facendo in modo che il ragazzo creda sempre di più in sé stesso e impari a superare le difficoltà che gli si parano di fronte. Le situazioni a cui lo sottopone (la trasformazione in pesce e in scoiattolo) gli serviranno per imparare le leggi della società e dell’amore.

Particolarmente significativo è anche lo scontro tra Merlino e Maga Magò. Questi sono l’uno l’opposto dell’altro, e dalla loro sfida a suon di magia Artù imparerà un importante lezione: la saggezza trionfa sempre sulla forza bruta. Più la Maga si trasforma in creature grandi e forti, più Merlino si rimpicciolisce, fino a diventare un virus con cui sconfigge l’avversaria. Il piccolo ha trionfato sul grande, la saggezza sui muscoli. L’estrazione della spada nella roccia, a questo punto, diventa il coronamento di un percorso di crescita, il quale è alla base di questo racconto senza tempo.

La spada nella roccia: le canzoni, il live-action e dove vedere il film streaming

Ad accompagnare il racconto di Artù e Merlino vi sono alcune tra le più celebri canzoni dell’universo Disney. Composte dai fratelli Sherman, queste arricchiscono di significato le situazioni mostrate, permettendo così al loro significato più intrinseco di arrivare nei cuori e nella mente dello spettatore. In particolare, Questo il mondo fa girar si può ascoltare nella sequenza in cui Artù viene trasformato in pesciolino, e descrive le varie leggi che governano il mondo e la società. Iconica, per la sua particolarità e per la bellezza della scena a cui è associata, è anche Higitus Figitus, cantata dallo stesso Merlino.

Dati i successi dei rifacimenti in live-action dei propri Classici, la Disney ha annunciato nel 2015 di aver in programma anche un remake de La spada nella roccia. Questo verrà scritto da Bryan Cogman, autore di diversi episodi di Il Trono di Spade, ed esperto di genere fantasy. Nel 2018 viene annunciato che le riprese sono previste per il 2019, con la regia di Juan Carlos Fresnadillo, e che il titolo dovrebbe essere reso disponibile nel 2020 direttamente sulla piattaforma Disney+.

Per gli appassionati di La spada nella roccia, o per chi desidera vederlo per la prima volta, sarà possibile fruirne grazie alla sua presenza nel catalogo di alcune delle principali piattaforme streaming oggi disponibili. Il film è infatti presente a noleggio su Rakuten TV, Chili Cinema, Tim Vision e Apple iTunes. È inoltre presente nel catalogo di Disney+. In base alla piattaforma scelta, sarà possibile noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale al catalogo. In questo modo sarà poi possibile fruire del titolo in tutta comodità e al meglio della qualità video.

https://www.youtube.com/watch?v=KnL0rYFKuL4

Fonte: IMDb

 

 

Cars: le curiosità sulla trilogia animata della Pixar

Cars: le curiosità sulla trilogia animata della Pixar

Dal 1995 ad oggi la Pixar Animation Studios si è affermata come un’imbattibile potenza nel campo dell’animazione cinematografica. I loro film hanno emozionato grandi e piccoli, conquistando alcuni tra i principali premi dell’industria, tra cui i prestigiosi Oscar. Una delle trilogie di maggior successo da loro realizzata è quella di Cars. Divenuto un vero e proprio franchise a sé, il mondo di Cars è composto da tre film, due spin-off, cortometraggi e videogiochi.

L’idea di costruire un mondo basato su auto parlanti e intelligenti deriva dalla grande passione del regista John Lasseter per le automobili. Egli desiderava da tempo unire queste ultime con il mondo dell’animazione. In seguito ad un lungo viaggio in auto attraverso gli Stati Uniti, si decise a dar vita a quella che sarebbe poi stata la storia del primo film. Come per ogni loro progetto, il team affidato al film spese diversi mesi affinché l’animazione delle auto risultasse credibile e accattivante. Ancora una volta, la Pixar riuscì a conferire un ampio spettro di emozioni ad oggetti normalmente inanimati.

Complessivamente, i tre film principali di Cars hanno totalizzato un incasso mondiale di circa 1.4 miliardi di dollari. Nella sua totalità, invece, il franchise vanta un guadagno di oltre 10 miliardi. Ad oggi non è chiaro se vi saranno ulteriori film dedicati a Saetta McQueen e alle sue avventure, ma quanto fin qui narrato appare sufficiente per decretare l’auto da corsa uno dei veicoli più celebri della storia del cinema, con un’epica tutta sua.

Cars: la trama dei film

Cars – Motori ruggenti (2006)

Il mondo di Cars è popolato da veicoli parlanti antropomorfi, per cui l’evento di punta è il campionato “Piston Cup”. Questo si risolve però in un pareggio tra Saetta McQueen, la giovane e ambiziosa auto da corsa rossa, il pluricampione The King e Chick-Hicks, dall’etica di gioco poco ortodossa. La commissione organizzatrice decide allora di indire una gara di spareggio una settimana dopo, in California. Saetta è alla disperata ricerca della vittoria, dal momento che questa lo renderebbe il primo debuttante a vincere la Piston Cup, permettendogli così di compiere un importante salto in avanti per la propria carriera.

In seguito ad un incidente sulla strada verso la California, Saetta si ritrova smarrito sulla celebre Route 66, strada ormai in disuso ma ancora ricca di tutto il suo leggendario fascino. Ansioso di ritrovare il proprio amico, nonché camion personale, Mack, si imbatterà nella città di Radiator Springs, dove avrà modo di conoscere nuoi amici, da cui imparerà ad essere un’automobile ed un campione migliore in vista della gara finale.

Cars 2 (2011)

Per il sequel (qui la recensione), la famosa macchina da corsa Saetta McQueen, in compagnia dell’inseparabile amico e carro attrezzi Cricchetto devono attraversare l’oceano per partecipare al primissimo Gran Premio Mondiale, che decreterà la macchina più veloce del pianeta attraverso tre gare, ognuna in un paese diverso. Saetta McQueen, ormai divenuto un celebre campione, dovrà vedersela con l’italiano Francesco Bernoulli, auto da Formula 1 arrogante e presuntuosa. Quello che nessuno sa è che alle spalle del Gran Premio è in atto un complotto organizzato per mandare a monte l’affidabilità del nuovo carburante rinnovabile ed ecologico “Allinol” fornito a tutte le auto in gara.

La banda conosciuta come i Catorci, infatti, aspira a rendere questo inaffidabile per poter continuare a lucrare sul petrolio. Su questo caso indagano gli agenti segreti dell’intelligence Finn McMissile e Holly Shiftwell, le cui indagini finiranno con l’interferire con la preparazione di Saetta. Cricchetto, infatti, viene coinvolto come agente sotto copertura, e dovrà dunque districarsi tra la rischiosa operazione e il supporto al suo amico. La sua presenza si rivelerà imprescindibile per entrambe le situazioni, anche quando tutto sembrerà perduto.

Cars 3 (2017)

A distanza di sei anni, in Cars 3 il veterano Saetta McQueen si trova ad essere soppiantato da Jackson Storm, ultimo modello di bolide da corsa. Questi si rivela un fenomeno, vincendo ogni gara possibile e infrangendo tutti i record esistenti. Saetta, desideroso di dimostrare di essere ancora il migliore, scende nuovamente in campo con la voglia di vincere. Un terribile incidente nell’ultima corsa, tuttavia, rischia di tenerlo per sempre lontano dai circuiti. Cresciuto grazie agli insegnamenti del compianto mentore Hudson Hornet, McQueen non accetta di doversi ritirare, e si ostina a gareggiare nonostante i pronostici lo diano per perdente.

In suo aiuto si farà avanti la giovanissima Cruz Ramirez, fan di Saetta e allenatrice promettente. Questa, grazie a un innovativo programma di addestramento, riesce a riportare McQueen ai fasti di un tempo, infondendo nuovamente in lui il coraggio necessario ad un campione. Con il suo aiuto, Saetta tornerà in pista pronto per affrontare Jackson Storm un’ultima volta. Qui, dipenderà tutto da lui, e vincere sarà l’unico modo per dimostrare di essere ancora il migliore.

Cars: gli spin-off dei film

Planes (2013)

Realizzato dalla DisneyToon Studios, il film Planes è il primo dei due spin-off dedicati al mondo di Cars. Protagonista è Dusty Crophopper, un piccolo aeroplanino agricolo utilizzato per irrorare i campi. Egli nutre però un sogno, quello di partecipare e vincere ad una famosa gara ad alta quota tra aerei. Spinto dalla passione per il volo acrobatico, Dusty, anche se consapevole di non essere stato progettato per le sfide, decide di candidarsi per il Rally. Le cose non vanno però negli migliore dei modi, ed egli viene inizialmente escluso. Un insperato ripescaggio, tuttavia, consente a Dusty di qualificarsi e accedere alla competizione.

Decide a quel punto di intraprendere un programma di allenamento per prepararsi al meglio per il grande evento. In ciò, egli viene supportato dai fedeli amici Chug e Dottie, nonché dal suo mentore, il veterano dell’aviazione militare Skipper Riley. Dusty comprende tuttavia che la sfida sarà più difficile del previsto, dato anche il suo soffrire di vertigini. La competizione si rivelerà dunque essere prima di tutto una sfida contro sé stesso e i propri limiti. In aggiunta a ciò, dovrà scontrarsi contro la prepotenza del campione in carica Ripslinger, che pur di vincere farà di tutto per ostacolare Dusty durante la competizione.

Planes 2 – Missione antincendio (2014)

Nel sequel Planes 2 – Missione antincendio, Dusty si trova a doversi confrontare con la dura realtà di non poter più prendere parte a competizioni di volo, poiché un suo componente si è danneggiato per sempre. In cerca di una nuova missione di vita, egli finirà con l’imbattersi nella chiusura dell’aeroporto locale, in quanto in esso è presente solo un vecchio e inefficiente pompiere. Dusty decide dunque di aiutare quest’ultimo divenendo a sua volta un vigile del fuoco. Per farlo, inizia a frequentare la caserma, dove farà la conoscenza di nuovi aerei progettati per tale nobile scopo.

Il capo della squadra è Blade Ranger, famoso elicottero da traino nonché ex star televisiva reinventatosi pompiere. Con lui Dusty ha modo di apprendere i segreti del mestiere, iniziando a partecipare ad alcune piccole operazioni di spegnimento di fuochi. Quando Dusty sarà infine pronto a ricevere la certificazione come pompiere, si troverà però pronto a scontrarsi con un imprevedibile incendio, che porrà in serio pericolo lui e i suoi compagni. Ancora una volta, sarà chiamato a dimostrare tutto il suo coraggio e la sua forza di volontà per salvare la situazione.

https://www.youtube.com/watch?v=vWVetm9OvWs

Cars: il cast dei doppiatori dei film

Come spesso accade per i film della Pixar, noti nomi di Hollywood si sono avvicendati nel doppiaggio per i tre film di Cars. Voce originale di Saetta McQueen è l’attore comico Owen Wilson, in quella che è una delle sue prime e più celebri attività da doppiatore. Allo stesso tempo, per il primo film si annovera anche la presenza dell’iconico Paul Newman per il personaggio di Doc Hudson e di Michael Keaton per Chick Hicks. Larry the Cable Guy è invece divenuto celebre per aver doppiato il personaggio di Cricchetto. Celebre è poi il cameo del campione di Formula 1 Michael Schumacher, che dà voce alla Ferrari F430.

Per il sequel, Cars 2, Wilson è invece stato affiancato da Sir Michael Caine, il quale ha dato voce a Finn McMissile, John Turturro, nel ruolo dell’arrogante Francesco Bernoulli, Emily Mortimer, nei panni di Holley Shiftwell, e Vanessa Redgrave, in quello di Zia Topolino. Anche in questo caso vi è stato il cameo di un noto pilota di Formula 1, e per l’occasione è toccato a Lewis Hamilton, il quale interpreta sé stesso. Per la versione italiana, invece, si annovera la presenza di Paola Cortellesi nel ruolo di Holley Shiftwell.

Per il terzo ed ultimo capitolo sono stati nuovamente riconfermati molti dei doppiatori originali. Wilson ha ripreso il ruolo di Saetta McQueen, così come Larry the Cable Guy quello di Cricchetto. Accanto a loro si sono poi aggiunti Cristela Alonzo nei panni di Cruz Ramirez, ed Armie Hammer in quelli di Jackson Storm, nuovo rivale del protagonista. Anche in questo terzo film è possibile udire nuovamente la voce di Hamilton, che ha così riconfermato lo stretto legame tra i film d’animazione e i veri piloti di auto da corsa.

Cars cast

Cars: le auto, i personaggi e dove vedere il film in streaming

Nel dar vita al protagonista Saetta McQueen, il team di animatori ha deciso che egli sarebbe stato un’automobile NASCAR da corsa di color rosso. In seguito al successo del film, tale tipologia di auto è divenuta ulteriormente famosa anche presso un pubblico di più piccoli. Carl Attrezzi, detto Cricchetto, è invece stato disegnato come un autocarro Chevrolet Task Force Serie 3800 del 1955. Arrugginito ma sempre pronto all’avventura, si è affermato come uno dei personaggi più divertenti e amati. Il personaggio di Francesco Bernoulli, presente nel secondo film, è invece una Ferrari 150° Italia.

Per gli amanti della trilogia, o per chi volesse vederla per la prima volta, è possibile fruirne grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. I film di Cars sono infatti presenti nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes e Microsoft Store. Sono poi naturalmente presenti anche nel catalogo di Disney+. Per vederli, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale, avendo così modo di guardarli in totale comodità e al meglio della qualità video.

Fonte: IMDb

 

 

 

The Suicide Squad: il personaggio che ha fatto innamorare James Gunn

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James Gunn ha dichiarato che il personaggio di Amanda Waller è il motivo per cui si è innamorato della Squadra Suicida e ha accettato di dirigere The Suicide Squad. Il regista e sceneggiatore è noto soprattutto per aver lavorato con i Marvel Studios ai due film dedicati ai Guardiani della Galassia. Anche se manca ancora un po’ all’arrivo nelle sale di The Suicide Squad, i fan non vedono l’ora di scoprire in che modo lo stile di Gunn si sia sposato con l’universo dei supercriminali della DC già apparsi sul grande schermo nel 2016 con lo sfortunato Suicide Squad di David Ayer.

Il film di Gunn sarà una sorta di sequel “autonomo” di quel film, e anche se non sarà una continuazione del precedessore, presenterà comunque alcuni personaggi che abbiamo già visto in quell’iterazione, come l’Harley Quinn di Margot Robbie, il Rick Flag di Joel Kinnaman, il Captain Boomerang di Jai Courtney e l’Amanda Waller di Viola Davis. Insieme a loro, naturalmente, ci saranno tutta una caterva di nuovi personaggi mai apparsi prima al cinema, che saranno interpretati da attori del calibro di Idris Elba, Nathan Fillion, Pete Davidson e John Cena.

Lo scorso weekend James Gunn è stato ospite del DC FanDome, il grande evento online dedicato all’universo DC Comics, durante il quale sono stati presentati i primi contenuti ufficiali di The Suicide Squad. In occasione del panel dedicato al film, Gunn ha rivelato che Amanda Waller è il motivo per cui si è innamorato dei personaggi e del progetto. Quando gli è stato chiesto della prima volta che ha letto i fumetti e del suo personaggio preferito, Gunn ha risposto di essersi innamorato dell’universo di Suicide Squad dopo aver letto il primo numero della serie, soprattutto grazie al personaggio di Amanda Waller, il funzionario del governo responsabile della “creazione” della Squadra Suicida.

Amanda Waller è il motivo che ha spinto James Gunn ad accettare di dirigere The Suicide Squad

Nel primo film di Ayer il personaggio è stato interpretato dal premio Oscar Viola Davis, che tornerà a vestire i panni del “capo” della Squadra Suicida anche nell’adattamento di Gunn. A proposito del personaggio, il regista e sceneggiatore ha spiegato che “all’epoca si trattava di un personaggio veramente diverso. Era una donna forte. Un vero e proprio anti-eroe”. Con tutti i personaggi bizzarri e intriganti che appartengono all’universo di Suicide Squd, è molto interessante il fatto che sia proprio Amanda Waller uno dei personaggi preferiti di James Gunn: nei fumetti il personaggio gioca un ruolo molto importante, e siamo certi che Gunn saprà come renderle giustizia.

Il cast ufficiale di The Suicide Squad comprende i veterani Margot Robbie (Harley Quinn), Viola Davis (Amanda Waller), Joel Kinnaman (Rick Flag) e Jai Courtney (Captain Boomerang), insieme alle new entry Idris ElbaMichael RookerNathan FillionTaika WaititiJohn CenaPeter Capaldi, Sean Gunn, David Dastmalchian Storm Reid. Nel film reciteranno anche Pete Davidson, Juan Diego Botto, Joaquin Cosio, Flula Borg, Tinashe Kajese, Jennifer Holland, Julio Ruiz, Alice Braga, Steve Agee e Daniela Melchior.

Spider-Man: il regista di The New Mutants vorrebbe dirigere un film per la Marvel

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Tra due giorni The New Mutants arriverà finalmente nelle sale americane, mentre in Italia uscirà il prossimo 2 Settembre. Considerata la travagliatissima storia del cinecomic (rimandato più e più volte), sarà molto interessante vedere come i fan reagiranno all’arrivo dell’ultimo film dedicato ai mutanti della Marvel sotto l’egida della Fox e come performerà il cinecomic al box office (soprattutto in un momento molto particolare per il cinema come quello che stiamo vivendo).

Quello che sembra apparire già chiaro è il fatto che è molto improbabile che il film avrà un sequel, dal momento che prima o poi i Marvel Studios – in seguito all’acquisizione della Fox da parte della Disney – introdurranno i personaggi degli X-Men nel loro universo condiviso, nonostante al momento i loro piani in merito non siano ancora stati svelati. Ovviamente, non avrebbe avuto senso inserire The New Mutants nella continuity del MCU, nonostante il regista Josh Boone abbia ammesso di essere un fan dell’universo condiviso.

In particolare, in una recente intervista con Screen Rant, è stato chiesto proprio a Boone quale personaggio di quell’universo amerebbe portare sul grande schermo. Senza pensarci troppo, il regista ha ammesso di essere sempre stato un grande ammiratore di Spider-Man“Valuterei ogni opportunità che mi si presenta”, ha spiegato Boone in merito alla possibilità di dirigere un film del MCU, per poi aggiungere: “Il mio personaggio preferito è sempre stato Spider-Man. Quindi sì, mi piacerebbe poter fare un film dedicato all’Uomo Ragno.”

Jon Watts è attualmente incaricato dei film dedicati al noto arrampicamuri per i Marvel Studios, ed è improbabile che le cose cambino nell’immediato. Tuttavia, avendo la Sony già in cantiere diversi spin-off incentrati sull’universo di Spider-Man (oltre a quelli già confermati, pare che lo Spider-Verse sia destinato a crescere ancora di più), nulla esclude che Josh Boone possa essere considerato per uno di questi.

The New Mutants è un thriller con sfumature horror, originale e ambientato in un ospedale isolato dove un gruppo di giovani mutanti è rinchiuso per cure psichiatriche. Quando iniziano ad avere luogo degli strani episodi, le loro nuove abilità mutanti e la loro amicizia saranno messe alla prova, mentre cercano di fuggire. Diretto da Josh Boone e scritto da Boone e Knate Lee, il film vede nel cast la presenza di Maisie WilliamsAnya Taylor-Joy, Charlie Heaton, Alice Braga, Blu Hunt Henry Zaga.

Tom Cruise torna al cinema a vedere Tenet: “Grande film, grande schermo, l’ho amato.”

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Da oggi, nelle sale europee, arriva Tenet, il nuovo film di Christopher Nolan, e sembra che l’occasione sia ghiotta per tanti amanti della sala, una grande opportunità per tornare al cinema in grande stile. Lo ha fatto anche Tom Cruise che, imbucatosi ad una proiezione speciale a Londra, ha visto il film del filmmaker britannico insieme al pubblico.

Ecco il video che l’attore di Mission: Impossible ha condiviso sui social:

Tenet, il film

John David Washington è il nuovo protagonista dell’originale sci-fi d’azione di Christopher Nolan, Tenet . Armato solo di una parola – Tenet – e in lotta per la sopravvivenza di tutto il mondo, il Protagonista è coinvolto in una missione attraverso il crepuscolare mondo dello spionaggio internazionale, che si svolgerà al di là del tempo reale. Non un viaggio nel tempo. Ma Inversione. Il cast internazionale di Tenet  include anche Robert PattinsonElizabeth DebickiMichael CaineKenneth Branagh, Dimple Kapadia, Aaron Taylor-Johnson Clémence Poésy. Scritto e diretto da Nolan, il film è stato realizzato con un mix di IMAX e pellicola in 70mm. “Tenet” è prodotto da Emma Thomas e Nolan. Thomas Hayslip ne è il produttore esecutivo.

La squadra creativa che ha lavorato dietro le quinte comprende il direttore della fotografia Hoyte van Hoytema, lo scenografo Nathan Crowley, la montatrice Jennifer Lame, il costumista Jeffrey Kurland, il supervisore degli effetti visivi Andrew Jackson e il supervisore degli effetti speciali Scott Fisher. La colonna sonora è opera del compositore Ludwig Göransson. Tenet è stato girato in sette diversi Paesi. Warner Bros. Pictures presenta una produzione Syncopy, un film di Christopher Nolan. In Italia il film verrà distribuito al cinema dalla Warner Bros. Pictures da mercoledì 26 agosto.

Tenet di Christopher Nolan arriverà al cinema il 26 Agosto. Il cast annovera John David WashingtonRobert PattinsonElizabeth DebickiMichael CaineKenneth Branagh, Dimple Kapadia, Aaron Taylor-Johnson Clémence Poésy. Il film, il primo lungometraggio di Nolan dal 2017, anno di uscita di Dunkirk, viene descritto come un’epica storia action che si svolge nel mondo dello spionaggio internazionale.

Ant-Man: un collegamento con Iron Man 3 tagliato dal film

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Ant-Man: un collegamento con Iron Man 3 tagliato dal film

Ant-Man, il cinecomic Marvel diretto da Peyton Reed, avrebbe dovuto includere un riferimento ad Iron Man 3. All’epoca dell’uscita in sala (era il 2015), il film chiuse ufficialmente la Fase 2 del MCU: si trattava del primo cinecomic interamente dedicato all’eroe rimpicciolito interpretato da Paul Rudd. Nel 2018 è uscito il sequel, Ant-Man and the Wasp, in cui il personaggio di The Wasp interpretato da Evangeline Lilly è riapparso in qualità di comprimaria dopo il cameo nel primo episodio.

Inizialmente Ant-Man sembrava non avere alcun tipo di connessione con quanto stava accadendo nella più grande tradizione del MCU: a parte il flashback con Howard Stark e Peggy Carter e il cameo di Sam Wilson/Falcon, il film era incentrato essenzialmente sull’introduzione di questi nuovi personaggi. Tuttavia, anche grazie all’uscita del sequel, Ant-Man ha finito per giocare un ruolo molto importante nella Saga dell’Infinito, dal momento che il Regno Quantico è stato fondamentale in Avengers: Endgame e nel viaggio nel tempo orchestrato dai Vendicatori.

Adesso, veniamo a conoscenza del fatto che il primo Ant-Man avrebbe dovuto includere una connessione con un altro film dell’universo condiviso, ossia Iron Man 3 di Shane Black. Intervistato da Lights, Thunder, Action!, l’attore William Sadler ha rivelato che, in origine, sarebbe dovuto tornare nei panni del presidente degli Stati Uniti anche nel primo Ant-Man. Pare che la scena in questione sia stata anche girata, ma alla fine Peyton Reed ha deciso di non usarla per motivi che non sono stati specificate.

Sebbene Sadler non sia entrato nei dettagli della sequenza che ha girato, sarebbe stato certamente interessante rivederlo nei panni del Presidente Matthew Ellis dopo la citazione presente in Captain America: The Winter Soldier e la sua apparizione in alcuni episodi della serie Agents of SHIELD. Ad oggni non sappiamo se il personaggio verrà mai riutilizzato all’interno di uno dei prossimi film dell’Universo Cinematografico Marvel.

Tutto quello che sappiamo su Ant-Man 3

Per quanto riguarda il futuro di Scott Lang al cinema, ricordiamo che i Marvel Studios hanno ufficializzato Ant-Man 3, che sarà diretto ancora una volta da Peyton Reed e che vedrà il ritorno di Paul Rudd, Evangeline Lilly e Michael Douglas. Secondo le ultime indiscrezioni, le riprese del film potrebbero partire a Giugno del 2021: se la cosa dovesse essere confermata, è probabile che il cinecomic arriverà poi in sala soltanto nel 2023.

Venezia 77: Matt Dillon si aggiunge alla giuria del Concorso

Venezia 77: Matt Dillon si aggiunge alla giuria del Concorso

L’attore statunitense Matt Dillon entra a far parte della Giuria internazionale del Concorso di Venezia 77 alla 77. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica (2 – 12 serrembre 2020). Sostituisce il regista rumeno Cristi Puiu, impossibilitato a partecipare, che la Mostra ringrazia per aver a suo tempo accettato l’incarico, e per la sensibilità dimostrata nel tentativo di tenere fede all’impegno assunto, anche quando sono emerse impreviste difficoltà.

La carriera cinematografica di Matt Dillon si estende per tre decenni dimostrando l’ampia gamma del suo talento, dai ruoli drammatici alla commedia. Dillon ha espresso la sua grande versatilità nella performance dell’arresto nell’acclamato film di Paul Haggis Crash (2005), interpretando un poliziotto razzista. Con questo ruolo ha ottenuto le nomination all’Oscar, al Golden Globe, allo Screen Actors Guild Award, ai Critics Choice Award e ai Bafta, vincendo l’Indipendent Spirit Award. Inoltre, ha conquistato uno Screen Actors Guild Award e un Critics Choice Award insieme agli altri interpreti. A partire dalla sua sorprendente performance ne I ragazzi della 56a strada (1983), fino alla esilarante interpretazione di un ossessivo investigatore privato in Tutti pazzi per Mary (1998), Dillon ha dimostrato di essere uno degli attori più eclettici della sua generazione. Oltre a essere un attore affermato, Dillon ha scritto il film con cui ha debuttato come regista, City of Ghosts (2002), interpretato da Gérard Depardieu, Stellan Skarsgård, e James Caan. Di recente Dillon ha diretto un documentario, attualmente in post-produzione, su un cantante soul cubano, El Gran Fellove.‎

Questa la composizione definitiva delle Giuria internazionale di Venezia 77:

  • Cate Blanchettpresidente (Australia), attrice
  • Matt Dillon (Usa), attore
  • Veronika Franz (Austria), regista e sceneggiatrice
  • Joanna Hogg (Gran Bretagna), regista e sceneggiatrice
  • Nicola Lagioia (Italia), scrittore
  • Christian Petzold (Germania), regista e sceneggiatore
  • Ludivine Sagnier (Francia), attrice

Il Giorno Sbagliato: trailer del film con Russell Crowe

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Il Giorno Sbagliato: trailer del film con Russell Crowe

01 Distribution ha diffuso il trailer ufficiale di Il Giorno Sbagliato, il thriller psicologico molto serrato, che esplora il fragile equilibrio di una società sempre al limite, mostrandoci qualcosa che tutti noi conosciamo bene , la rabbia al volante in mezzo al traffico e del conseguente sfogo con esiti imprevedibili e terrificanti.

Diretto da Derrick Borte nel cast di Il Giorno Sbagliato protagonisti Russell Crowe, Caren Pistorius, Gabriel Bateman, Jimmi Simpson e Austin P. McKenzie. Un’esclusiva per l’Italia LEONE FILM GROUP distribuito da 01 Distribution.

In Il Giorno Sbagliato Rachel (Caren Pistorius) è in ritardo al lavoro quando si trova a discutere al semaforo con uno sconosciuto (Crowe) che si trova in una delicata fase della sua esistenza in cui si sente impotente e invisibile. Così Rachel diventerà, insieme a tutti quelli che ama, il bersaglio di un uomo che decide di lasciare un ultimo segno nel mondo impartendole una serie di lezioni… mortali. Ne scaturirà un pericoloso gioco al gatto e al topo che dimostrerà che non si può mai sapere quanto si è vicini a qualcuno che sta sul punto di esplodere.

Athena Karkanis: 10 cose che non sai sull’attrice

Athena Karkanis: 10 cose che non sai sull’attrice

Parliamo oggi di un’attrice greco canadese diventata famosa al grande pubblico grazie ad alcune serie televisive di successo come SupernaturalHouse of Cards. Stiamo parlando di Athena Karkanis, interprete della bellissima Grace Stone della serie Manifest.

Scopriamo quindi insieme tutto quello che c’è da sapere su Athena Karkanis, le sue origini e la sua brillante carriera.

Athena Karkanis filmografia

10. Nata il 7 settembre del 1981 ad Alberta ma cresciuta a Toronto, in Canada, Athena Karkanis ha origini greche ed egiziane. Il suo nome affonda le radici nella millenaria cultura greca e si identifica con quello di Atena, dea greca della saggezza, del coraggio, dell’ispirazione, della matematica, della legge e della giustizia. Figlia di Zeus, re dell’Olimpo e patrona della città di Atene, Atena è una delle dee più importanti della cultura greca.

9. Dopo il diploma, Athena si iscrive alla McGill University di Montreal, in Quebec, Canada con l’intenzione di studiare legge. Tuttavia la sua carriera universitaria si interrompe quasi subito e Athena decide di seguire la sua grande passione e comincia a studiare recitazione.

8. Nel 2005 debutta al cinema come doppiatrice nel film d’animazione per bambini The Care Bears’ Big Wish Movie. Tuttavia il suo primo vero ingaggio sul grande schermo risale solo al 2007 quando entra a far parte del cast di Saw IV, quarto film della saga horror di Saw.

Negli anni successivi la vediamo in altri film con ruoli più o meno importanti, film come The Art of War II: Betrayal (2008), Survival of The Dead (2009), Saw VI (2009), Sacrifice (2011), The Barrerns (2012), Spark (2016, come doppiatrice), Break In Break Out (2019) e Maternal (2020).

Quest’ultimo film, bloccato in fase di post-produzione, racconta la storia di Charlie, una ragazza di sedici anni che, coinvolta in un quasi fatale incidente stradale, ha un’esperienza di quasi-morte. In ospedale, mentre i medici cercano di salvarla, lo spirito di Charlie lascia il suo corpo e si ricongiunge allo spirito di Claire, sua madre morta qualche anno prima. Quando finalmente Charlie torna alla vita, è lo spirito di sua madre a non volerla più lasciar andare.

Athena Karkanis serie tv

7. Parallelamente alla sua carriera al cinema, Athena Karkanis inizia a muovere i primi passi anche sul piccolo schermo. Nel 1996 debutta in tv come doppiatrice della serie tv animata per bambini Stickin’ Around. Nella sua carriera, infatti, il doppiaggio ricopre un ruolo fondamentale.

Dopo il suo primo assaggio di tv, Athena accetta ruoli minori o semplici comparsate in alcune delle più famose serie tv dei primi anni duemila, serie tv come Missing (2005), Kevin Hill (2004), Kojak (2005), Delilah and Julius (2005), Growing Up Creepie (2006-2008), The Best Years (2007) e The Border (2008-2010).

The Border è una serie crime canadese ambientata a Toronto e che segue le vicende degli agenti dell’Immigration and Customs Security (ICS). Si tratta di un’agenzia fittizia descritta come creata dal governo del Canada per occuparsi di questioni transfrontaliere tra cui terrorismo e contrabbando.

Nella serie Athena Karkanis interpreta l’agente Khalida Massi, detta Khali, trasferitasi all’ICS per sostituire un’agente della squadra morto in servizio. E’ un’esperta di linguistica, molto forte e tenace, appassionata di motociclette e desiderosa di mettersi alla prova sul campo. Il personaggio di Khali è attivo solo nella terza stagione di The Border, serie andata in onda dal 2008 al 2010 per 3 stagioni e 38 episodi.

6. Negli anni successivi vediamo Athena nel cast di alcune film tv come U.S. Attorney (2009), Too Late to Say Goodbye (2009), Dex Hamilton: Fire and Ice (2010), Sundays at Tiffany’s (2010) e Certain Prey (2011). Resta molto attiva anche nel mondo delle serie tv e partecipa a Guns (2009), Degrassi: The Next Generation (2010), Covert Affairs (2011), Almost Heroes (2011), Lost Girl (2011-2012) e molte altre ancora.

Athena Karkanis in Supernatural

5. Dal 2012, Athena prende parte a moltissime serie tv tra cui anche la fortunata Supernatural, serie drama fantasy horror, creata da Eric Kripke e con Jensen Ackles e Jared Padalecki, il famoso Dean di Una Mamma Per Amica.

La serie Supernatural segue le avventure di Dean Winchester (Jensen Ackles) e Sam Winchester (Jared Padalecki), due fratelli decisi a seguire le orme del padre, John Winchester (Jeffrey Dean Morgan), come cacciatori di demoni e non solo. Sam e Dean sono sempre il giro per il paese alla caccia di entità sovrannaturali come streghe, demoni, mostri e talvolta déi vendicativi, manifestazioni del maligno che cercano di combattere.

Nella loro lotta contro il male che infesta la terra, Sam e Dean sono spesso aiutati da amici, vecchi e nuovi, come Bobby Singer (Jim Beaver), amico del loro defunto padre, il demone Ruby (Katie Cassidy poi sostituita da Genevieve Cortese) e l’angelo Castiel (Misha Collins).

Athena Karkanis in Supernatural compare solo nell’episodio 8×05 dal titolo Blood Brother (in italiano Fratello di Sangue), e interpreta la vampira Andrea Kormos. Nell’episodio Dean corre in soccorso di Benny, un vampiro che l’ha aiutato a scappare dal Purgatorio dove era prigioniero. Benny ha bisogno dell’aiuto dei fratelli Winchester per vendicarsi del suo Creatore, che l’ha morso e trasformato e che è ora a capo di una setta di vampiri.

Anni prima, infatti, Benny aveva deciso di lasciare il covo della setta perché si era innamorato di un’umana, Andrea. Ma il Creatore aveva ucciso Benny, mandandolo in Purgatorio, e promettendogli che avrebbe tagliato la gola della sua amata. Tornato finalmente sulla Terra, Benny ritrova la sua Andrea, ormai trasformata in una vampira, e chiede aiuto a Dean per distruggere il Creatore e la sua setta.

Supernatural è andato in onda sul canale della CW dal 2005 al 2020 per la bellezza di 15 stagioni e ben 320 episodi.

Athena Karkanis in The Expanse

4. Dopo la sua esperienza sul set di Supernatural, Athena continua la sua scalata televisiva. In questi anni la vediamo in alcune serie di successo come Transporter: The Series (2012), Murdoch Mysteries (2012), The Firm (2012), The Listener (2013), Julius Jr. (2013-2014) e The Lottery (2014)

3. Tra il 2015 e il 2016, Athena partecipa alla serie tv sci-fi The Expanse, creata da Mark Fergus e Hawk Pstby, e basata sull’omonima serie di romanzi di James S. A. Corey.

Ci troviamo nel XXIV secolo e l’umanità è riuscita a colonizzare il Sistema Solare che adesso si vive in un clima di guerra fredda. Il già fragile equilibrio geopolitico è minacciato dalle tensioni createsi tra la Terra e le ex colonie marziane ormai indipendenti e dal degrado sociale di gran parte della popolazione degli asteroidi e dei pianeti esterni.

La serie segue le vicende del detective Joseph Miller (Thomas Jane), abitante di Cerere – il più grande asteroide della fascia principale del sistema solare -, incaricato di indagare sulla scomparsa della terrestre Julie Andromeda Mao (Florence Faivre) e di James Holden (Steven Strait), secondo ufficiale del cargo porta ghiaccio Canterbury. Holden sarà inavvertitamente coinvolto in un incidente che potrebbe compromettere i rapporto tra la Terra e Marte e innescare una guerra interplanetaria.

In The Expanse, Athena Karkanis interpreta Octavia Muss, detective della Star Helix Security della stazione di Cerere, collega del detective Joseph Miller. Il suo personaggio compare in un arco complessivo di 7 puntate, dal pilot “Dulcinea” alla 1×07 “Windmills”.

The Expanse, in onda dal 2015 e ancora in corso d’opera, a oggi conta 4 stagioni e 46 episodi al suo attivo. La serie, disponibile in streaming sulla piattaforma a pagamento Amazon Prime Video, il 27 luglio del 2019 è stata rinnovata da Amazon per una quinta stagione.

Athena Karkanis in Manifest

2. Dopo aver interpretato alcuni ruoli marginali in serie come Suits (2017), Zoo (2017) e House of Cards (2018), nel 2018 Athena Karkanis viene infatti scelta per partecipare alla realizzazione di Manifest, nuova serie tv sci-fi mistery thriller ideata da Jeff Rake per il network della NBC.

La serie racconta della famiglia Stone, di ritorno dalle vacanze in Giamaica, vittima di uno strano incidente. A causa di un problema tecnico, i membri della famiglia si separano prendendo voli differenti. Nel primo volo ci sono Ben (Josh Dallas) e Michaela (Melissa Roxburgh), fratello e sorella, e Cal (Jack Messina), figlio di Ben. Sul secondo volo, invece, ci sono Steve (Malachy Cleary) e Karen (Geraldine Deer), genitori di Ben e Michaela, Grace (Athena Karkanis), moglie di Ben, e Olive (Luna Blaise), figlia di quest’ultima e gemella di Cal.

https://www.youtube.com/watch?v=LjsFg7e-ffk&feature=emb_title

Mentre il volo con a bordo Steve, Karen, Grace e Olive atterra senza problemi, il Volo 828 con a bordo, Ben, Michaela e Cal scompare dai radar. Le autorità cominciano a indagare ma, dopo settimane di ricerche, i passeggeri del Volo 828 vengono dati ufficialmente per dispersi.

A metà del viaggio, il volo di Ben, Cal e Michaela incontra una terribile turbolenza che li accompagna fino all’atterraggio a New York. Ma una volta scesi dall’aereo, fanno una scoperta sconcertante; mentre per loro il volo è durato poche ore, nel resto del mondo invece sono passati cinque anni dal decollo.

Nella serie, attualmente in corso d’opera, Athena Karkanis interpreta Grace Stone, moglie di Ben e madre d Cal e Olive. Manifest, arrivata a 2 stagioni e 29 episodi, è stata rinnovata per una terza stagione che probabilmente arriverà tra il 2020 e il 2021.

Athena Karkanis curiosità

1. Oltre ad aver partecipato come attrice a tantissimi progetti cinematografici e televisivi, Athena Karkanis negli anni ha lavorato molto anche come doppiatrice. Nei primi anni della sua carriera, infatti, ha doppiato tantissimi film d’animazione soprattutto per bambini come il famoso The Care Bears’ Big Wish Movie (2005). Ma la voce della Karkanis non è stata prestata solo al cinema d’animazione.

Athena ha infatti lavorato a moltissimi progetti sul mondo del video games, prestando la sua voce a giochi come Star Wars: The Old Republic, in cui interpreta un consigliere Jedi, e Assassin’s Creed Odyssey.

Se volete essere sempre aggiornate sulla sua carriera e sulla sua vita privata, seguite l’account ufficiale Athena Karkanis Instagram.

Fonte: Wiki, IMDB, Fandom

Tenet, recensione del film di Christopher Nolan

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Tenet, recensione del film di Christopher Nolan

A tre anni da Dunkirk, nel bel mezzo di una pandemia globale che tiene in pugno metà del Pianeta, mentre l’altra metà tenta lentamente di ripartire, Christopher Nolan arriva al cinema con Tenet, il suo nuovo film, distribuito in Italia da Warner Bros, in 600 copie, a partire dal 26 agosto. Funestata dall’emergenza sanitaria mondiale, l’uscita del film è stata posticipata, ma la decisione della distribuzione di far uscire il film mette ufficialmente di nuovo in moto l’industria cinematografica, che riparte, dopo un lockdown durato quasi 5 mesi, con un titolo dall’alto potenziale economico, destinato a portare molto pubblico in sala.

Tenet e la trama super segreta

Come al solito, quando si tratta del regista britannico, la trama del film è super segreta ma già le prime recensioni arrivate dagli USA ci avevano dato qualche indizio. In molti hanno infatti parlato di un thriller dagli echi bondiani, in cui un eroe protagonista deve sventare una minaccia internazionale. Tenet si conferma una spy-story adrenalinica, ad altissimo tasso action, ambientata in location sparse in tutto il mondo (tra cui la nostra Costiera Amalfitana), un film con una struttura e dei personaggi classici, che si intrecciano con la continua ricerca drammaturgica nolaniana.

Tenet presenta infatti un impianto narrativo classico, diviso in atti, con tanto di chiamata dell’eroe e di avversario bondiano, una bella da salvare, un aiutante “magico” e una serie di test e prove che il nostro eroe deve superare. Poi, in questo impianto narrativo, Christopher Nolan inserisce un apparato drammaturgico che ancora una volta lo vede giocare con la sua dimensione preferita: il tempo. In Tenet, infatti, viene abbracciato il concetto di molteplici linee temporali che si accavallano e permettono ai protagonisti di muoversi nel tempo. Questo espediente, che nel film troverà le sue spiegazioni fantascientifiche precise, sembra in realtà il pretesto che Nolan usa per forzare la sua visione e mettere in scena immagini mai realizzate prima di lui, in quei termini.

Sulle orme di Inception, Nolan gioca con il tempo

Sorelle gemelle delle straordinarie costruzioni visive di Inception, le invenzioni di Tenet sono spettacolo puro, così come le sequenze adrenaliniche di inseguimenti, scontri a fuoco e corpo a corpo, fino al trionfo nel finale del film, in cui il meccanismo visivo dell’inversione temporale viene utilizzato su larga scala, valorizzato al massimo dallo schermo cinematografico e da un impianto audio adeguato a restituire la sensazione di frastornamento del protagonista stesso. Il suono e la musica, in Tenet, svolgono un ruolo fondamentale, invasivo, contribuendo ad aumentare il ritmo forsennato di tutto il film, che ha davvero pochi momenti di tregua. Ludwig Göransson, già compositore di Venom e di Creed II, fa sua la lezione di Hans Zimmer, frequente collaboratore di Nolan, e realizza uno score potente e prepotente, ambizioso e invadente, come le immagini stesse.

Ad una ricchezza drammaturgica, visiva e sonora tale si contrappone una riduzione all’osso della caratterizzazione dei personaggi. Non sappiamo niente dei protagonisti, non conosciamo il loro passato o la loro storia, sappiamo a mala pena qual è il loro nome, i loro dialoghi sono essenziali, si limitano a spiegare, motivare, indicare ciò che c’è da fare, l’azione da svolgere, il compito da portare a termine. Sono scambi minimali, al limite del cliché, pronunciati da personaggi da manuale, canonici e perfetti. L’eroe protagonista di John David Washington è coraggioso e nobile, il partner di Robert Pattinson è sempre un passo avanti, sveglio e scaltro, la bella di Elizabeth Debicki è una donzella in difficoltà, molto simile ad una Bond Girl, il cattivo di Kenneth Branagh è macchiettistico, con una sete di possesso e conquista del mondo assolutamente totale e immotivata.

Il titolo: SATOR, AREPO, TENET, OPERA, ROTAS

Da fine calcolatore e certosino orologiaio che unge alla perfezione il suo meccanismo, Christopher Nolan non risparmia al suo pubblico degli Easter Eggs, dei segreti nascosti in bella vista, dei dettagli che lo spettatore attento coglie, dei regali che da sceneggiatore furbo inserisce nel testo, come l’omaggio al titolo del film e al Quadrato del SATOR, da dove deriva il titolo, Tenet (nel testo del film sono presenti, in ordine sparso, tutte e 5 le parole che compongono il quadrato: SATOR, AREPO, TENET, OPERA, ROTAS). Un titolo che anche nel post visione fatica a trovare il suo vero significato, se non quello legato ad una volatilità del tempo, al fatto che, nell’universo nolaniano, il tempo non è lineare, ma scorre in molte direzioni, creando storie diverse ma sempre appartenenti al reale.

Questa recensione di Tenet ha messo in evidenza principalmente gli elementi oggettivi che il film presenta, da un punto di vista invece più emotivo, Christopher Nolan confeziona ancora una volta un film che sarà destinato a dividere e a far discutere, principalmente per la complessità della trama e per l’esigenza imprescindibile del pubblico di “spiegare la storia”, come ogni volta che ci si trova di fronte ad una manifestazione d’arte molto personale. Nolan si impegna sempre ad offrire qualcosa di nuovo, qualcosa in più ai suoi spettatori, dimostrando grande rispetto per il mezzo cinema e devozione alla sala, luogo di culto deputato alla celebrazione di tutte le sue cerimonie.

La Cosa: John Carpenter sarà coinvolto nel reboot della Blumhouse

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Come riportato da Variety, in occasione di un panel durante il Fantasia International Film Festival a Montreal, John Carpenter ha confermato che sarà coinvolto nell’annunciato reboot de La Cosa ad opera della Blumhouse di Jason Bum.

L’adattamento di Carpenter è probabilmente uno degli horror fantascientifici più conosciuti e apprezzati degli anni ’80, ma forse sono in pochi a sapere che il film è basato su un racconto di John W. Campbell dal titolo “La cosa da un altro mondo” (“Who Goes There?”) del 1938, che aveva già ispirato il film omonimo del 1951 prodotto da Howard Hawks.

Fin dall’uscita del film nelle sale, i fan hanno sempre chiesto a Carpenter di realizzare un sequel de La Cosa, considerato il finale molto ambiguo della pellicola originale. Il maestro non è mai stato interessato a realizzare un nuovo film, ma nel 2011 la Universal fece uscire al cinema un prequel con Mary Elizabeth Winstead e Joel Edgerton, ambientato tre giorni prima degli eventi narrati nel film di Carpenter ed incentrato sull’equipaggio norvegese che per primo scoprì l’alieno.

Già a Gennaio di quest’anno avevano appreso la notizia del reboot, e adesso è stato John Carpenter in persona a confermare il suo coinvolgimento nel nuovo adattamento. Sfortunatamente, il regista non ha voluto rivelare ulteriori dettagli in merito al progetto.

Il reboot de La Cosa basato su parti inedite del romanzo originale di John W. Campbell?

Quando a Gennaio si era parlato del reboot, era emerso che la Blumhouse avrebbe voluto adattare parti del romanzo originale di Cambell che nessuno aveva mai letto prima: nel 2018, infatti, è stata scoperta l’esistenza di una versione ampliata dell’opera originale, dal titolo “Frozen Hell”, con ben 45 pagine contenente materiale assolutamente inedito.

In attesa di nuovi aggiornmenti, ricordiamo che La Cosa di John Carpenter ottenne due candidature ai Saturn Award del 1982, incluso quella per il miglior film horror. Il film di Carpenter è il primo episodio della cosiddetta “Trilogia dell’Apocalisse”, alla quale appartengono anche Il Signore del Male e Il Sema della Follia.

Star Wars: le 10 migliori storyline della trilogia sequel

Star Wars: le 10 migliori storyline della trilogia sequel

Sperare che i fan di Star Wars siano universalmente d’accordo con gli eventi narrati nella trilogia sequel significa, probabilmente ambire all’impossibile, dal momento che i film che hanno ufficialmente decretato la fine della saga degli Skywalker sono stati i più discussi nella storia del celebre franchise. Tuttavia, nonostante la presenza di sottotrame confusionarie e delineate in malo modo, ci sono una serie di storyline che, al di là di qualsiasi auspicabile perfezione narrative, hanno contribuito a rendere in parte memorabile la trilogia sequel. Screen Rant ha raccolto le 10 migliori:

La leadership di Leia

A causa della tragica scomparsa della leggendaria Carrie Fisher, il suo ruolo nella trilogia sequel è apparso un po’ forzato a causa dell’impiego della tecnologia. Tuttavia, il personaggio ha avuto ancora un impatto significativo e ha conservato molto della sua brillantezza e genialità .

Soltanto nella trilogia sequel, Leia sopporta la perdita di suo figlio, di suo fratello e di suo marito, i quali muoiono tutti a distanza di un anno. Inoltre, per tutto il tempo ha guidato la Resistenza verso una vittoria prodigiosa contro il Primo Ordine, restando una delle più grandi ispirazioni della Galassia.

Il trionfo della Resistenza

Parlando della Resistenza e del cuore dei suoi membri, proprio come l’Alleanza Ribelle aveva già fatto in passato, alla fine anche la Resistenza ha sconfitto i suoi tirannici nemici, pur avendo probabilità di vittoria decisamente inferiori.

La Resistenza si è esaurita rapidamente durante la trilogia, lasciando gli abitanti della Galassia senza alcuna speranza. Anche se molti non hanno apprezzato i nuovi episodi, quella dei “bravi ragazzi” alla stregua di sicuri perdenti che sconfiggono i nemici e si rivelano poi dei vincitori, è una storia vecchia come il mondo ma pur sempre efficace, anche se in questo caso poteva essere sviluppata meglio.

Poe Dameron

Poe ha intrapreso un viaggio molto difficile lungo tutta l’intera trilogia, con la sua storia che a volte si perdeva nel caos, diventando una delle vittime della poca organicità narrativa di questa trilogia.

Tuttavia, è proprio grazie al fatto che ha imparato cosa significa essere un leader che la sua storia, alla fine, risulta comunque convincente, come dimostra anche la scena in cui chiede al suo amico Finn di diventare un generale al suo fianco, ammettendo di non poterci riuscire da solo. Quel momento è uno dei migliori dell’intera trilogia.  

Il destino di Finn

Continuando a parlare di Finn, si tratta forse della più grande vittima del problema legato alla coerenza narrativa dell’intera trilogia, e forse anche della più grande vittima della mancanza di un vero e proprio piano che la Disney non ha avuto in merito ai nuovi episodi.

Tuttavia, abbiamo visto Finn diventare molto più altruista, fino a quando il personaggio non ha scelto di unirsi alla Resistenza per imparare veramente cosa è giusto e cosa è sbagliato nella Galassia. Riuscire a trovare il proprio posto senza rimanere incatenato ad un passato da Stormtrooper è senza dubbio una grande storyline.

Le consapevolezze di Luke

Passando all’aspetto più controverso dell’ultima trilogia, l’arco narrativo di Luke Skywalker ne Gli ultimi Jedi è stato spettacolare per molti dei fan della saga, soprattutto per la fine che è stata destinata al personaggio.

Luke, resosi finalmente conto che deve intervenire in qualche modo, che Rey, Chewbacca, Artoo, Yoda e tutti gli altri stanno bene e, soprattutto, che non può rimanere su Ach-To per sempre, affronta il suo errore e aiuta la Galassia. Sicuramente, Mark Hamill è al suo meglio: i suoi ultimi momenti con Leia e Kylo, per non parlare della scena in cui resta seduto a guardare i due soli gemelli, sono eccezionali e particolarmente emozionanti. 

Rey trova il suo posto

Simile a Finn ma in un modo molto più coerente, Rey trascorre gran parte della trilogia alle prese con un viaggio personale nella speranza di trovare il suo posto nella Galassia, oltre a voler scoprire chi è veramente.

Anche se la rivelazione della sua identità e delle sue origini è stata alquanto deludente, l’arco narrativo di Rey nel trovare il suo posto nella Galassia ha retto molto bene, dal momento che la ragazza è riuscita a trovare la sua strada non solo all’interno della Resistenza e grazie alla Forza, ma anche per ricongiungersi con una famiglia che la ama e che lei stessa ha imparato ad amare.

La natura tormentata di Kylo Ren

Kylo Ren è sicuramente il miglior personaggio della nuova trilogia, aiutato ovviamente anche dalla performance di Adam Driver, probabilmente il miglior attore della saga dai tempi dell’Obi-Wan di Ewan McGregor nei prequel.

La storia di Kylo e dei tormenti che affliggono il suo spirito nell’arco dell’intera trilogia è stata costruita davvero bene, e naturalmente Driver ha contribuito molto alla riuscita del personaggio. Il personaggio diventa sempre più instabile e potente, e anche se L’Ascesa di Skywalker ha annullato ciò che era stato impostato per il personaggio da Gli ultimi Jedi, la sua redenzione è stata comunque ben fatta, con Ben Solo che è diventato immediatamente uno dei preferiti dai fan insieme a Kylo.

Trovare una famiglia

Ci sono una serie temi centrali che ritroviamo sempre all’interno dell’intera saga di Star Wars: tra i più importanti c’è sicuramente quello della famiglia, che può esistere anche al di là dei legami di sangue.

Nella trilogia sequel, Rey, Finn e Poe sono tutti senza genitori, e insieme a BB-8, Threepio, Chewbacca, persino insieme a Artoo e Leia, così come altri eroi della Resistenza, diventano un’unica grande famiglia, che probabilmente sarà protagonista di molte avventure in futuro.

Il ritorno di Han Solo

Essere fan di Star Wars significa anche essere molto pazienti, come ha dimostrato l’attesa spasmodica per l’arrivo nelle sale de Il Risveglio della Forza, ampiamente ripagata da quello che forse è stato il più grande trailer mai realizzato per un film della saga.

Harrison Ford è fantastico nel film, e vederlo tornare a far parte della Resistenza è una gioia. Vedere il furfante dal cuore d’oro inseguire suo figlio per la donna che ama è assolutamente in linea con il personaggio e ha ulteriormente consolidato quanto sia fantastico. La sua morte è stata straziante per quasi tutti i fan, e l’ultima apparizione del personaggio ne L’Ascesa di Skywalker è stata una delle migliori scene della trilogia.

La Diade nella Forza

L’aspetto migliore della trilogia sequel è sicuramente il rapporto tra Rey e Kylo Ren, ​​con quasi ogni scena tra i due che risulta davvero eccezionale. La loro Diade nella Forza è un aspetto veramente interessante.

Quando scoprono della loro connessione ne Gli ultimi Jedi, il modo in cui restano nemici nonostante il loro legame (romantico o meno)… tutto in relazione a questi due personaggi risulta intrigante per lo spettatore. Entrambi gli attori dominano lo schermo e ad ogni film è possibile assistere ad una crescita di entrambi.

Avatar 2: le immersioni subacquee del cast in vista delle riprese

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Il cast di Avatar 2 si è preparato alla lavorazione degli attesissimi sequel conducendo una serie di immersioni subacquee nella vita reale. Nonostante la natura autonoma del primo film, James Cameron non ha mai nascosto il suo desiderio di realizzare una vera e propria saga.

Il processo di lavorazione dei sequel è stato decisamente lento, con Avatar 2 che è stato ritardato più e più volte. Cameron ha spesso citato i complessi effetti speciali come uno dei principali motivi per cui la lavorazione dei sequel ha richiesto così tanto tempo. Fortunatamente, dopo anni e anni di problematiche ma anche di impegno e sacrificio, i sequel di Avatar sono finalmente entrati in produzione.

Il produttore Jon Landau ha spesso condiviso foto dal backstage dei sequel di Avatar, sia per stimolare la curiosità dei fan sia per condividere aggiornamenti in merito allo stato dei lavori. L’ultima foto condivisa dal produttore risale a prima che iniziasse il lavoro di motion capture per i sequel, e ci mostra James Cameron e Sigourney Weaver intenti a parlare.

Come spiegato da Landau nella didascalia che ha accompagnato la foto: “Prima di iniziare con la performance capture nei sequel di Avatar, abbiamo portato il cast alle Hawaii per sperimentare la bellezza del mondo sottomarino. Ecco Jim e Sig che riflettono su una delle nostre prime immersioni.”

Avatar 2 debutterà il 17 dicembre 2021, seguito dal terzo capitolo il 22 dicembre 2023. Per il quarto e quinto capitolo, invece, si dovrà attendere ancora qualche anno: 19 dicembre 2025 17 dicembre 2027.

Il cast della serie di film è formato da Kate WinsletEdie FalcoMichelle YeohVin Diesel, insieme ad un gruppo di attori che interpretano le nuove generazioni di Na’vi. Nei film torneranno anche i protagonisti del primo film, ossia Sam WorthingtonZoe SaldanaStephen LangSigourney WeaverJoel David MooreDileep Rao e Matt Gerald.

Shang-Chi: svelato un possibile collegamento con Doctor Strange

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Shang-Chi: svelato un possibile collegamento con Doctor Strange

Shang-Chi sarà un personaggio relativamente nuovo all’interno del MCU (soprattutto per chi non è avvezzo ai fumetti), eppure l’atteso cinecomic potrebbe includere alcune minacce pari a quelle che abbiamo già visto nei precedenti film dedicati agli Avengers. Sappiamo quanto i Marvel Studios si impegnino per lavorare al meglio sui principali antagonisti dei loro film, basti pensare a personaggi come Dormammu o Thanos.

Stando a quanto riferito da Jeremy Conrad in un nuovo report di MCU Cosmic (via The Direct), Shang-Chi includerà anche il mitico drago Fin Fang Foom: secondo la fonte, verranno usati i concetti relativi alla magia introdotti in Doctor Strange per giustificare il sonno profondo in cui sarebbe caduto l’alieno addormentato.

Nello specifico, l’idea dei tre Santuari che tengono la Terra al riparo da eventuali minacce mistiche introdotta nel cinecomic con Benedict Cumberbatch, si rifletterà anche in Shang-Chi attraverso una sorta di “trinità magica” che avrà il compito di assicurarsi che il drago resti dormiente.

Sempre la fonte riporta anche nuovi dettagli sulla possibile relazione tra il personaggio del titolo e il principale antagonista del film, il Mandarino. A quanto pare, all’inizio del film i due saranno amici, con il Mandarino che dovrebbe rappresentare un vero e proprio mentore per Shang-Chi. Ma non è tutto: pare, infatti, che l’eroe del titolo inizierà la sua avventura come vero e proprio “dipendente” del suo futuro nemico.

I primi dettagli sulla trama di Shang-Chi

Stando ai primi dettagli sulla trama emersi diverso tempo fa, Shang-Chi non sarà soltanto il Maestro delle arti marziali che i fan hanno imparato a conoscere grazie ai fumetti: sembra, infatti, che il protagonista avrà l’abilità di dare vita ad una serie di cloni di se stesso (un potere simile a ciò che è già in grado di fare nei fumetti), e sarà proprio quest’abilità a metterlo nel radar del Mandarino. Cresciuto in uno speciale orfanotrofio dov’è stato addestrato al combattimento, Shang-Chi decide di fuggire per poi finire, anni dopo, di nuovo nelle grinfie del villain. Il Mandarino promette a Shang-Chi soldi, potere e – cosa ancora più importante – la libertà, se accetterà di combattere in un torneo dove al vincitore verranno consegnati i Dieci Anelli a cui fa riferimento il titolo.

L’uscita nelle sale di Shang-Chi and the Legend of the Ten Rings è fissata al 7 maggio 2021. Destin Daniel Cretton, acclamato regista di Short Term 12 e The Glass Castle (di recente è uscito il suo ultimo lavoro Il Diritto di Opporsi, con Michael B. Jordan, Jamie Foxx e Brie Larson) è stato scelto per dirigere il film che vanta la sceneggiatura di Dave Callaham (The Expendables, Godzilla, Wonder Woman 1984).

Vi ricordiamo che nei panni del protagonista ci sarà l’attore canadese Simu Liu, visto di recente nella commedia di Netflix Kim’s Convenience. Insieme a lui, nel cast, figureranno anche Tony Leung Chiu-wai nei panni del Mandarino, e Awkwafina, che dovrebbe interpretare un “leale soldato” del Mandarino, e se è vero che il villain qui sarà il padre di Shang-Chi, in tal caso ci sono ottime possibilità che si tratti di Fah Lo Suee. Chi ha letto i fumetti saprà che è la sorella dell’eroe del titolo e che il suo superpotere è l’ipnosi.

Berlinale 2021: i premi agli attori avranno genere neutro

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Berlinale 2021: i premi agli attori avranno genere neutro

Arriva da Deadline la notizia che la Berlinale ha ufficialmente abolito la separazione di genere per quanto riguarda i premi assegnati al miglior attore e alla migliore attrice. Dalla prossima edizione del Festival di Berlino i premi del Concorso avranno genere neutro: pertanto, ci sarà soltanto l’Orso d’argento alla migliore interpretazione da protagonista e l’Orso d’argento alla migliore interpretazione da non protagonista.

Mariette Rissenbeek e Carlo Chatrian, direttori del Festival, hanno dichiarato: “Crediamo che non separando i premi nella sezione delle interpretazioni in base al genere rappresenti un segnale per una maggiore consapevolezza nell’industria cinematografica”. La Berlinale ha inoltre confermato che il premio Orso d’argento Alfred Bauer, che era stato sospeso quest’anno in seguito ad alcune rivelazioni secondo le quali l’omonimo storico del cinema (direttore della Berlinale dal 1951 al 1976) era un attivo nazista di alto rango, verrà rinominato “Orso d’argento premio della giuria“. Il Festival ha aggiunto che una valutazione storica su Bauer verrà pubblicata entro la fine dell’estate.

Di seguito l’elenco dei nuovi premi del Concorso del Festival Internazionale del Cinema di Berlino che verranno consegnati a partire dal 2021:

  • Orso d’oro per il miglior film
  • Orso d’argento gran premio della giuria
  • Orso d’argento al miglior regista
  • Orso d’argento premio della giuria
  • Orso d’argento per la migliore interpretazione da protagonista
  • Orso d’argento per la migliore interpretazione da non protagonista
  • Orso d’argento per la migliore sceneggiatura
  • Orso d’argento per il miglior contributo artistico

Inoltre, sempre come riportato dalla fonte, la Berlinale ha annunciato di essere al lavoro su un’edizione del Festival “in presenza”. Tuttavia, l’European Film Market potrebbe essere una sorta di ibrido con attività sia online che offline; tutto dipenderà da quale sarà lo stato dell’emergenza Coronavirus all’inizio del prossimo anno.

The Batman: Matt Reeves parla della sua versione di Gotham

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The Batman: Matt Reeves parla della sua versione di Gotham

In occasione del DC FanDome dello scorso weekend, il regista Matt Reeves ha rivelato diversi dettagli a proposito di The Batman, incluso il modo in cui l’iconica Gotham City verrà rappresentata nel film e come sarà diversi dalle precedenti iterazioni del Cavaliere Oscuro. Sappiamo già che la città immaginaria presenterà una vasta collezione di personaggi molti noti ai fan dei fumetti, tra cui Enigmista, Pinguino, Catwoman e il Commissario Jim Gordon.

La versione profondamente stilizzata del crociato mascherato da parte di Reeves è stata molto attesa sin dal suo annuncio. Il film seguirà Robert Pattinson nei panni di Bruce Wayne nel secondo anno della sua ricerca per cercare di liberare Gotham dalla piaga del crimine e della corruzione, con l’Enigmista interpretato da Paul Dano che a quanto pare sarà l’antagonista principale. Naturalmente, anche la Catwoman di Zoe Kravitz e il Pinguino di Colin Farrell avranno un posto di rilievo all’interno della storia, andando così ad accrescere la galleria di personaggi potenzialmente pericolosi che Batman si troverà ad affrontare.

Ovviamente, la stessa Gotham è un personaggio significativo all’interno della mitologia di Batman, al pari di qualsiasi cattivo contro cui l’eroe ha combattuto. Il teaser trailer di The Batman che ha debuttato proprio in occasione del DC FanDome ha permesso ai fan di dare un primo sguardo all’ultima iterazione della misteriosa e mistica città. Durante un Q&A a seguito del panel dedicato al film in occasione dell’evento online, un fan ha chiesto a Reeves cosa bisogna aspettarsi dalla sua interpretazione di Gotham.

La Gotham di The Batman sarà “una città americana in cui nessuno è mai stato prima.”

Reeves ha detto che il suo obiettivo era quello di far apparire Gotham “come una città americana in cui nessuno è mai stato prima”. Tuttavia, il regista ha voluto comunque rispettare le versioni della città tanto amate che sono apparse nei film diretti da Tim Burton e Christopher Nolan

“La natura di ciò che questo posto rappresenta, unita alla sua storia, è sempre stata di fondamentale importanza per il nostro film. Una delle cose che volevo davvero fare – proprio perché si tratta del centro di questa storia, in particolare la storia della corruzione nella città – era presentarla in un modo che fosse davvero arricchito. Volevo che sembrasse una città americana in cui nessuno è mai stato. Le altre iterazioni erano straordinarie, come quella di Burton, fatta di set e teatri di posa bellissimi, o come quella di Nolan, che in Batman Begins aveva creato la sua versione della città unendo parti di Chicago e parti di Pittsburgh. Noi stiamo cercando di creare una versione che nessuno ha mai visto prima.”

Il cast di The Batman è formato da molti volti noti: insieme a Robert Pattinson nei panni di Bruce Wayne, ci saranno anche Colin Farrell (Oswald Chesterfield/Pinguino), Zoe Kravitz (Catwoman), Jeffrey Wright (Jim Gordon), Paul Dano (Enigmista) e Andy Serkis (Alfred). Infine, John Turturro sarà il boss Carmine Falcone. Nel cast anche Peter Sarsgaard che sarà Gil Colson, il Procuratore Distrettuale di Gotham.

The Batman esplorerà un caso di detective“, scrivono le fonti. “Quando alcune persone iniziano a morire in modi strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham per trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione connessa alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film, tutta la Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto simile a quella originale fumetti e dei film animati. Il film presenterà più villain, poiché sono tutti sospettati“.

Taron Egerton commenta i rumor su Wolverine: “È lusinghiero”

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Taron Egerton commenta i rumor su Wolverine: “È lusinghiero”

Ancora non sappiamo quando gli X-Men faranno il loro debutto ufficiale nel MCU: la cosa certa è che i fan non vedono l’ora di scoprire i nuovi attori che andranno ad interpretare i celebri mutanti. Certamente, il recasting più temuto è quello di Wolverine, personaggio divenuto negli anni una vera e propria icona anche grazie all’interpretazione di Hugh Jackman.

L’attore australiano ha ufficialmente detto addio al ruolo dopo l’uscita nelle sale di Logan – The Wolverine nel 2017, nonostante una volta abbia dichiarato che se l’accordo tra Disney e Fox fosse stato siglato in precedenza, probabilmente avrebbe continuato ad interpretare il mutante con gli artigli di adamantio. Di recente i fan si sono divertiti a proporre i nome degli attori che vorrebbero vedere nella parte: tra i più richiesti e apprezzati c’è stato sicuramente Taron Egerton, per altro molto amico di Jackman nella vita reale.

In una recente intervista con GQ Magazine, la star di Rocketman ha parlato dei suoi progetti cinematografici passati e futuri e ha fatto riferimento anche alla sua amicizia con il Wolverine originale (i due hanno ancora recitato insieme in Eddie the Eagle – Il coraggio della follia), commentando di conseguenza il supporto dei fan che vorrebbero vederlo nei panni dell’iconico mutante. “Se qualcuno pensa che sarei bravo nel ruolo è davvero lusinghiero”, ha dichiarato l’attore. “Amo la Marvel, ma si tratta semplicemente della voce di fan. Non ci sono le basi per quelle voci.”

Hugh Jackman e Wolverine sono diventati una sorta di emblema, proprio come Robert Downey Jr. e Tony Stark, al punto che per molti fan è difficile immaginare qualcun altro nei panni del personaggio. Tuttavia, un attore come Taron Egerton avrebbe tutte le carte in regola per raccogliere l’eredità di Jackman. Per adesso si tratta soltanto di un semplice desiderio da parte dei fan, ma nulla esclude che un giorno la Marvel possa effettivamente considerare il giovane attore per la parte.

Il futuro di Taron Egerton al cinema

Per quanto riguarda il futuro cinematografico di Taron Egerton, l’attore sarà il protagonista di un live action basato sul celebre videogame Tetris che racconterà della battaglia legale nata attorno al gioco alla fine degli anni ’80. Nel film Egerton avrà il ruolo dell’imprenditore videoludico olandese Henk Rogers.

Project Power, recensione del film con Jamie Foxx

Project Power, recensione del film con Jamie Foxx

Dopo aver firmato insieme la regia di Paranormal Activity 3 e Paranormal Activity 4 e aver proseguito il loro sodalizio con Nerve e ViralHenry Joost e Ariel Schulman si ritrovano ancora una volta insieme al timone di una nuova sfida: Project Power, un film originale Netflix, disponibile sulla piattaforma dal 14 agosto. Stavolta non si tratta di horror, ma di un film che mescola fantasy, poliziesco, azione e thriller in una miscela esplosiva ad alto tasso di adrenalina.

Protagonisti sono Jamie Foxx e Joseph Gordon-Levitt, che sanno dare il giusto tocco di umanità ai loro personaggi, pur dimostrandosi all’altezza delle scene d’azione più spettacolari. Proprio a causa di queste, Joseph Gordon-Levitt è rimasto ferito in un incidente durante le riprese – svoltesi nella città di New Orleans, dove il film è ambientato. Foxx e Gordon-Levitt sono attorniati da un cast ben assortito.

Project Power, la trama

Un gruppo di imprenditori crea la Power: una droga sintetica in grado di conferire superpoteri, modificando il dna e sfruttando le capacità di alcune specie animali. La droga è potentissima ma i superpoteri che dà a ciascun utilizzatore durano solo 5 minuti. La droga non può essere testata in via ufficiale, così lo si fa spacciandola per le strade di New Orleans. I cittadini sono le cavie. Questo porta a un’escalation criminale senza precedenti. Ad alimentare il tutto, connivenze con settori dei servizi segreti e della polizia. Al poliziotto Frank, Joseph Gordon-Levitt e all’ex ufficiale Art, Jamie Foxx, che vuole ritrovare sua figlia Tracy, Kyanna Simone Simpson, rapita dai creatori della droga e vittima di esperimenti scientifici, spetta il compito di frenare l’ondata criminale, ma soprattutto di scoprire chi sta dietro a tutto questo e fermarlo prima che la nuova droga sia perfezionata e prodotta su larga scala. Frank ha deciso, all’occorrenza, di usare lui stesso la droga, per “giocare alla pari” coi criminali. Il suo potere consiste nell’essere “a prova di proiettile”. Art non vuole ricorrere all’uso della droga perché sa quanto sia pericoloso il proprio potere, sia per lui che per gli altri. Ad aiutarli c’è la giovane Robin, Dominique Fishback, che vorrebbe sfondare col rap, mentre spaccia la nuova droga per mantenersi e pagare le costose cure di cui la madre ha bisogno.

Project Power, un buon film per i più giovani

Project Power è nel complesso un buon film, destinato in particolare ai ragazzi. Ci sono tutti gli ingredienti per attrarre la loro attenzione: l’azione, l’adrenalina e il fantasy da videogame, con un gruppo di supereroi dai superpoteri spettacolari. Senza dimenticare la presenza di un idolo dei più giovani: il rapper Machine Gun Kelly, nome d’arte di Colson Baker,  già scelto dai due registi nel 2016 per Nerve e Viral, qui nel ruolo di Newt, spacciatore di Power e cugino di Robin, il cui superpotere consiste nel surriscaldarsi al punto da prende fuoco.

Il film però, nell’intenzione di Joost e Schulman, vuole anche aprirsi a un pubblico più vasto, parlando di eroismo, di uno spiccato senso della giustizia e di amore per la patria, punti cardine di tanto cinema americano, ma aggiungendo anche l’amore tra padre e figlia, l’abbandono, la difficile condizione sociale dei neri in America. I registi cercano insomma di farne anche un film di (buoni) sentimenti, alleggerito da un tocco di ironia. L’impresa non sempre riesce. Il lavoro di scrittura del giovane Mattson Tomlin privilegia l’aspetto fantasy e action e gestisce efficacemente la suspense, come si vede nella parte che si svolge all’interno della nave, in cui si crea abilmente tensione all’interno di uno spazio chiuso e claustrofobico. Scade però più di una volta nella retorica quando affronta relazioni e sentimenti, pur stemperando a tratti con l’ironia. Grazie alla bravura del cast, compresa la giovane Dominique Fishback – già vista in Night comes on, Il coraggio della verità – The Hate U Give e nelle serie tv Sow me a Hero e The Deuce –  che interpreta Robin ben affiancando i protagonisti, il risultato si rivela nel complesso godibile anche per un pubblico adulto.

Gli effetti speciali in Project Power

Gli effetti speciali la fanno indubbiamente da padroni. A coordinarli è Ivan Moran. In un film come questo la loro importanza è determinante per rendere i poteri dei vari personaggi in maniera verosimile e al contempo visivamente impressionante. Moran, direttore creativo e supervisore degli effetti speciali per la Framestore, ci riesce. Basti pensare alle scene in cui Colson Baker, che interpreta il ruolo di Newt, prende fuoco, oppure alle sequenze che mostrano il potere di Frank di essere refrattario ai colpi d’arma da fuoco, o ancora alla sorprendente quanto inquietante sequenza della ragazza che si congela. In questo meticoloso lavoro, Moran e la Framestore contano sull’aiuto del direttore della fotografia Michael Simmonds e del montatore Jeff McEvoy. Il primo contribuisce a creare atmosfere adatte ad aumentare la suspense, soprattutto nelle sequenze notturne e il secondo a rendere il lavoro fluido, bilanciando le varie componenti del film secondo le indicazioni dei registi.

Jamie Foxx e il potere del gambero

Il protagonista Art, personaggio severo che lascia però intravedere spiragli di umanità, affidato nelle sapienti mani di Jamie Foxx, ha il potere di lanciare aria ad elevatissime temperature, che incenerisce al tocco. Secondo le teorie pseudoscientifiche illustrate nel film, infatti, la Power amplificherebbe le vibrazioni subatomiche presenti nel corpo umano. Sono le onde generate da queste vibrazioni che emanano da Art a far sì che l’acqua si vaporizzi, trasformandosi in aria bollente. Come afferma Art in un’allusiva battuta, questo tipo di potere fa riferimento a una particolare specie esistente in natura: il “gambero pistola”. Questo tipo di gamberi è molto piccolo, ma dotato di una “super chela” che si chiude così velocemente da produrre un rumore assordante, simile appunto a un colpo di pistola, e stordire le piccole prede con la sola onda d’urto provocata nell’acqua dal movimento di chiusura. Nella finzione cinematografica questo meccanismo è estremizzato e spettacolarizzato per trarne il massimo dell’effetto sullo spettatore.

Il cast di Project Power

Un film che inscena l’eterna lotta tra il bene e il male come Project Power non sarebbe possibile senza i suoi villain. Ed ecco che il cast si arricchisce della presenza di Rodrigo Santoro – il Serse di 300 e 300 – L’alba di un impero – che qui è Biggie, l’imprenditore senza scrupoli che vuole conquistare il mondo commercializzando la nuova droga. A lavorare con lui alla parte più squisitamente scientifica, che comprende ricerche ed esperimenti, c’è Gardner, interpretata con piglio gelido e implacabile da Amy Landecker.

Invece, a vestire i panni di Tracy, la figlia rapita di Art,  è Kyanna Simone SimpsonThe Archer,  Chambers. Le musiche sono affidate a  Joseph Trapanese  – Straight Outta Compton, The Raid 2 – Berandal, The Greatest Showman. La canzone originale di Robin che accompagna il finale del film è cantata dalla rapper Chika.

 Project Power, il trailer

Mad Max: Chris Hemsworth nello spin-off su Furiosa?

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Mad Max: Chris Hemsworth nello spin-off su Furiosa?

George Miller, regista di Mad Max: Fury Road, ha confermato ormai da tempo i suoi piani per un prequel incentrato sul personaggio di Furiosa. Nel film non tornerà Charlize Theron, ma vedremo un’incarnazione più giovane della guerriera con un braccio solo prima che diventasse la temuta Imperatrice.

Adesso, pare che la Warner Bros. abbia già pensato a quale attore affidare la parte del co-protagonista maschile. Nel prequel non ci sarà Max Rockatansky di Tom Hardy, ma secondo quanto riportato da The Illuminerdi verrà introdotto un nuovo personaggio di nome Dementus: a quanto pare, lo studio vorrebbe nientemeno che il Dio del Tuono del MCU, ossia Chris Hemsworth, per la parte.

In base alla descrizione del personaggio, Dementus sarà “affascinante da togliere il fiato. Una faccia d’angelo, segnato da una profonda cicatrice sulla fronte tenuta insieme da lucidi punti cromati”. Tale descrizione lascia intuire che Dementus potrebbe essere un villain, ma al momento si tratta di una mera ipotesi.

Al momento non sappiamo se Chris Hemsworth sia stato effettivamente contattato dalla WB oppure no, ma è innegabile quanto l’attore australiano sarebbe perfetto per la parte. Sempre secondo la fonte, pare che anche Richard Madden – ex star di Game of Thrones che vedremo prossimamente ne Gli Eterni – sia nel radar della major per il medesimo ruolo.

Le attrice in lizza per lo spin-off di Mad Max dedicato a Furiosa

Per quanto riguarda il ruolo di Furiosa, di recente abbiamo appreso che Miller ha discusso del film insieme a Jodie Comer, protagonista dell’acclamata serie Killing Eve. Anche Anya Taylor-Joy – che vedremo a breve nelle nostre sale con The New Mutants – sarebbe una delle candidate al ruolo. Ad ogni modo, il prequel di Furiosa è ancora in fase di sviluppo: Miller dovrà prima portare a termine i lavori su Three Thousand Years of Longing, il suo prossimo film in cui reciteranno Tilda Swinton e Idris Elba.

Premio Kinéo diventa Kinéo New Generation, premio alla carriera a Oliver Stone

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Il Premio Kinéo ideato e diretto da Rosetta Sannelli compie 18 anni, cambia veste e presenta alcune novità. La storica kermesse, infatti, si chiamerà “Kinéo New Generation”, “una scelta per sottolineare la capacità del premio di sapersi rinnovare, abbracciando anche il mondo delle piattaforme streaming nazionali e internazionali, oggi necessario più che mai. L’emergenza sanitaria che abbiamo vissuto ci ha costretto a ripensare a nuove forme di fruizione e universalizzazione del cinema e dell’audiovisivo, accelerando inesorabilmente un processo che era già in corso da tempo”, sottolinea la Sannelli.

Tra le novità di quest’anno anche la sede, con la serata di premiazione all’aperto a Venezia in Campo Santa Sofia, a due passi da Ponte Rialto, e la cena ufficiale nella dimora cinquecentesca dei Dogi Morosini a Ca’ Sagredo. Un modo per creare una vera e propria integrazione delle due realtà territoriali della Mostra.

Con lo stesso spirito, ma guardando al futuro, torna, quindi, il Premio Kinéo, evento speciale collaterale della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, sabato 5 settembre 2020 alle ore 13.30 con conferenza stampa all’Italian Pavilion all’Hotel Excelsior del Lido.

Tra i numerosi artisti internazionali presenti, Oliver Stone che riceverà il Premio alla Carriera per il suo cinema di impegno civile che è riuscito a sublimare in arte e oggi anche nella testimonianza della sua autobiografia Chasing the Light, Cercando la luce, in uscita in Italia, in cui si ritrovano i momenti salienti della sua vita e del suo cinema, dal volontariato in Vietnam ai retroscena di Hollywood.

Tra gli altri ospiti presenti Mads Mikkelsen protagonista della celebre serie Hannibal, Pierfrancesco Favino, Matteo Garrone e la produttrice americana Martha De Laurentiis, moglie di Dino De Laurentiis.

Ospite d’onore del Premio Kinéo Maria Francesca Spatolisano, Chairman delle Nazioni Unite, Vice del Segretario Generale António Guterres, per il Coordinamento delle Politiche e Inter-Agency nel Dipartimento degli Affari Economici e Sociali. Spatolisano è stata Ambasciatrice dell’Unione Europea all’ODEC e all’UNESCO. Tra le sue funzioni anche il perseguimento di obiettivi di sviluppo sostenibile.

In attesa di conoscere tutti i premiati, l’organizzazione del Kinéo annuncia la giuria italiana presieduta da Jean Gili, già direttore del Festival di Annecy e uno dei maggiori esperti e studiosi di cinema italiano che insieme agli altri giurati assegnerà i riconoscimenti di tutte le categorie.

Tutti i componenti della giuria: Barbara Alberti, Scrittrice e attrice; Alberto Barbera, Direttore Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia; Richard Borg, A.D.  Universal Pictures; Thomas J. Ciampa, Warner Bros;  Adriano De Micheli, Consigliere Delegato Anica Servizi; Paolo Del Brocco, A.D. Rai Cinema; Marcello Foti, A.D. Centro Sperimentale di Cinematografia Production; Daniel Frigo, General Country Manager Walt Disney Italia; Simone Gialdini, Direttore Generale ANEC/ANEM; Giampaolo Letta, A.D. Medusa e Vice Presidente ANICA; Michele Lo Foco; Membro Consiglio Superiore del Cinema e dell’Audiovisivo | MiBACT; Luigi Lonigro, Direttore Generale 01 Distribution; Nicola Maccanico; A.D. Vision Distribution; Mario Mazzetti, Direttore Ufficio Cinema ANEC; Franco Montini, Presidente SNCCI; Andrea Occhipinti, Presidente Lucky Red; Cristiana Paternò, Vicedirettore Cinecittà News; Erik Protti; CEO Circuito Cinepark;.

La giuria internazionale, guidata da Silvia Bizio, Hollywood Foreign Press Association, include Martha De Laurentiis, Produttrice cinematografica e televisiva; Jane Goren, Artista, Gary Shapiro, Member of Academy of Motion Picture Arts and Sciences and on International Film Selection Committee; Carlo Siliotto, Compositore.

Dopo aver avuto, lo scorso anno, nomi del calibro di Sienna Miller, Marco Bellocchio e il cast de “Il traditore”, Lina Wertmuller che Kinéo ha anche accompagnato nel suo percorso verso l’Oscar, il Premio si prepara, dunque, alla nuova edizione con grande coraggio, nonostante le difficoltà, camminando al passo con una nuova epoca del sistema audiovisivo.

Il Premio Kinéo, si realizza col patrocinio del CSC (Centro Sperimentale di Cinematografia) e in collaborazione con l’AD del CSC Production, Marcello Foti, con S.I.A.E. (Società Italiana degli Autori ed Editori), con ANEC (Associazione Nazionale Esercenti Cinema), con il SNCCI (Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani), e il sostegno della DGCA (Direzione Generale Cinema e Audiovisivo del Mibact (Ministero per i Beni e le Attività Culturali). E per il primo anno in collaborazione con la Giornata Mondiale del Cinema Italiano promossa dall’Intergruppo Cinema della Camera dei Deputati della Repubblica Italiana.

Meno di Trenta approda a Venezia 77

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Meno di Trenta approda a Venezia 77

Nell’ambito della 77. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, le testate Cinemaitaliano.info e Cinecittà News anticiperanno il format “Meno di Trenta” aprendo uno spazio quotidiano di incontri ed interviste con i giovani artisti presenti alla Mostra.

L’iniziativa, dal nome “Meno di Trenta” alla Mostra, sarà dunque un’occasione per scoprire e valorizzare realmente le personalità dei giovani talenti che hanno preso parte in veste di interpreti, registi ma anche tecnici, ai film presenti alla Mostra di Venezia, protagonisti presenti e futuri dell’audiovisivo italiano.

“Meno di Trenta” è il premio ideato da Silvia Saitta che prevede dei riconoscimenti assegnati ad attori di cinema, TV e web rigorosamente sotto i trent’anni; il premio ha già avuto la sua prima edizione a Roma, il 7 dicembre 2019, organizzata con Stefano Amadio direttore del portale Cinemaitaliano.info e che vide vincitori Carlotta Antonelli, Giacomo Ferrara, Ludovica Martino, Giulio Pranno, Phaim Bhuiyan e Jenny De Nucci.

Gli incontri, condotti dai giornalisti Cristiana Paternò e Stefano Amadio, si svolgeranno dal 3 al 10 settembre, tra le 17.30 e le 18.30, all’Italian Pavilion allestito all’interno dell’Hotel Excelsior, e saranno trasmessi in diretta streaming sul sito www.italianpavilion.it e veicolati attraverso i canali social ufficiali delle due testate.

Venezia 77, mostra fotografica con le dive dal 2000 a oggi

Venezia 77, mostra fotografica con le dive dal 2000 a oggi

Sabato 29 agosto alle ore 17 verrà inaugurata alla Taverna la Fenice (Campiello la Fenice, 1939 – Venezia) la mostra fotografica “Le Dive” organizzata insieme al Gruppo Bacardi&Martini in occasione della 77esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica.

Con 12 scatti il giornalista e fotografo Andrea Pattaro – che segue il festival dal 1984 – racconta le dive del cinema internazionale che hanno sfilato sul red carpet del Lido dal 2010 in poi. Da Monica Bellucci a Lady Gaga, da Scarlett Johansson a Penelope Cruz, e ancora Madonna, Kristen Stewart, Giovanna Mezzogiorno, Kate Blanchet, Chiara Ferragni, Milla Jovovich, Nicole Kidman e Natalie Portman.

“La bellezza e la gioia di questi sguardi delle protagoniste del grande cinema, che trova da sempre casa a Venezia, per sconfiggere questo momento di tristezza. Lanciamo così un messaggio di speranza e l’augurio di una ripartenza serena” commenta Pattaro.

Una esposizione che trasforma un luogo storico che ha ospitato Maria Callas, Luciano Pavarotti e i più grandi direttori d’orchestra nella cornice ideale per una installazione d’arte, coniugando il classico con il contemporaneo.

Per l’occasione il bar director Gennaro Florio proporrà 12 ricette speciali ispirate alle foto esposte, alla bellezza e alle donne creando 12 cocktail d’autore con prodotti Bacardi&Martini.

Venezia 77: a Terence Blanchard il premio Campari Passion for Film 2020

La Biennale di Venezia e Campari annunciano che è stato attribuito al trombettista e musicista jazz di fama mondiale Terence Blanchard, nominato all’Oscar, sei volte vincitore del Grammy, compositore delle colonne sonore di molti film di Spike Lee, incluso il recente Da 5 Bloods distribuito questa estate da Netflix, il premio Campari Passion for Film della 77. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia (2 – 12 settembre 2020).

Il premio Campari Passion for Film, istituito due anni fa alla 75. Mostra, si propone di valorizzare lo straordinario contributo che i collaboratori più stretti del regista offrono al compimento del progetto artistico rappresentato da ciascun film. Passion for Film premia a turno una di queste figure (due anni fa il montatore statunitense Bob Murawski, l’anno scorso il direttore della fotografia italiano Luca Bigazzi), non semplici artigiani ma artisti e co-autori delle opere a cui offrono il contributo del loro insostituibile talento.

La consegna del premio a Terence Blanchard avrà luogo lunedì 7 settembre alle ore 22.15 in Sala Grande (Palazzo del Cinema), prima della proiezione Fuori Concorso di One Night in Miami (Usa, 100’) di Regina King con Kingsley Ben-Adir, Eli Goree, Aldis Hodge, Leslie Odom Jr, di cui Terence Blanchard è l’autore della colonna sonora.

A proposito del riconoscimento, Alberto Barbera ha dichiarato: “Oltre a essere uno dei più importanti trombettisti jazz dei nostri tempi, Terence Blanchard è anche il più prolifico e ricercato compositore di colonne sonore per film. Fra gli oltre 40 titoli che portano la sua firma, la maggior parte dei film di Spike Lee dal 1991 in poi, da Jungle Fever a Da 5 Blood-Come fratelli. Un sodalizio tra i più longevi e significativi, che riflette l’impegno costante di Blanchard a sostegno della causa dei diritti civili in America. La sua carriera artistica è contrassegnata da vigorose dichiarazioni musicali che traggono spunto da alcune delle più dolorose tragedie della società statunitense, come la sconvolgente e ciclica epidemia di violenze armate, in particolare contro cittadini di colore. Con la colonna sonora di One Night in Miami, Blanchard aggiunge un nuovo capitolo alla possente architettura del suo contributo alla riflessione sui temi della contemporaneità, che non potrebbe essere più in sintonia con i drammatici avvenimenti ultimi mesi culminati nelle dimostrazioni all’insegna dello slogan Black Lives Matter”.

“Siamo onorati di essere parte di una manifestazione così importante come la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica e di aver creato, insieme alla Direzione Artistica, il Premio ufficiale “Campari Passion for Film” – dichiara Clarice Pinto, Senior Marketing Director Campari Group – Per questa edizione abbiamo voluto esaltare il ruolo della Passione come elemento fondamentale di inspirazione per la Creatività. E quale ingrediente è in grado di esprimere meglio la passione se non la musica? Abbiamo così premiato una figura artistica di grande importanza, quella del compositore che, attraverso le proprie melodie, è in grado di regalare agli spettatori emozioni indimenticabili, accompagnando le scene più salienti di un film e scandendone il ritmo con suoni evocativi e di grande impatto, per un viaggio unico e coinvolgente”.

Su Terence Blanchard

E’ un trombettista, compositore, leader di band e cantante per la Blue Note, noto in tutto il mondo. Blanchard è nato e cresciuto a New Orleans dove ha studiato con i fratelli Marsalis presso il celebre New Orleans Center for the Creative Arts. Nel 1980 ha vinto una borsa di studio alla Rutgers University e subito ha cominciato a suonare nella Lionel Hampton Orchestra. Due anni più tardi, è succeduto a Wynton Marsalis nella leggendaria Jazz Messengers prima di formare un suo gruppo. Blanchard ha composto ed eseguito le colonne sonore della maggior parte dei film di Spike Lee, incluso Mo’ Better Blues, nel quale suonava la tromba per il personaggio interpretato da Denzel Washington. Ha ricevuto la prima nomination all’Oscar per BlacKkKlansman di Spike Lee, per il quale è stato anche nominato ai Bafta, vincendo un Grammy per un brano del film. Il suo attuale quintetto The E-Collective ha partecipato alla realizzazione della colonna sonora insieme a un’orchestra di 96 elementi. Fra i molti altri film a cui ha collaborato, Malcolm X, La 25a ora, Inside Man e When the Levees Broke di Spike Lee; Eve’s Bayou, Talk to Me, e Harriet di Kasi Lemmons; Red Tails di George Lucas e  Barbershop di Tim Story.  Per la televisione Blanchard ha scritto le musiche per la serie acclamata dalla critica Perry Mason con Matthew Rhys, con episodi diretti da Tim Van Patten, presentati per la prima volta su HBO nel giugno 2020.

Su One Night in Miami

In un’incredibile notte del 1964, il giovane Cassius Clay (Eli Goree), in seguito noto col nome di Muhammad Ali, diventa il nuovo campione dei pesi massimi al Miami Beach Convention Center. Contro ogni aspettativa, Clay sconfigge Sonny Liston con la sorpresa di tutto il mondo sportivo. Mentre una grande folla si raduna a Miami Beach per festeggiare la vittoria, Clay, che non può restare sull’isola a causa delle leggi di Jim Crow sulla segregazione razziale, trascorre la nottata all’Hampton House Motel in uno storico quartiere nero di Miami. Qui Clay celebra la vittoria assieme a tre dei suoi amici più stretti: l’attivista Malcom X (Kingsley Ben-Adir), il cantante Sam Cooke (Leslie Odom Jr.) e la star del football americano Jim Brown (Aldis Hodge). La mattina seguente, i quattro sono determinati come non mai a costruire un mondo nuovo per se stessi e per la loro comunità.

Venezia 77: tutti i dettagli della sala web 2020

Venezia 77: tutti i dettagli della sala web 2020

Dal 2012, per il nono anno consecutivo, la Sala Web della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia permette la visione online, raggiungibile dal sito web della Biennale di Venezia www.labiennale.org, di una selezione di film di Fuori Concorso, Orizzonti e Biennale College – Cinema. Le proiezioni online, con una capienza limitata, si terranno in streaming, in contemporanea con le presentazioni ufficiali dei film al Lido.

E’ possibile acquistare il biglietto o il pass digitale per i 15 film della Sala Web a partire da oggi lunedì 24 agosto sul sito www.labiennale.org.

Quest’anno, del programma della Sala Web faranno parte 3 film della sezione Fuori concorso, 10 di Orizzonti e 2 di Biennale College – Cinema.

Si tratta di un’opportunità speciale per il pubblico di tutto il mondo per scoprire autori e film della 77. Mostra di Venezia rappresentativi delle più innovative tendenze estetiche ed espressive del cinema internazionale, realizzati da registi sia giovani, sia affermati, provenienti da Filippine, Finlandia, Francia, Grecia, Iran, Italia, Kazakistan, Marocco, Messico, Palestina, Spagna.

 

Fra i titoli disponibili della Sala Web 2020 sono inclusi 4 attesi film italiani. Si tratta di Molecole di Andrea Segre (Fuori concorso – Film di Preapertura), La verità su La dolce vita di Giuseppe Pedersoli (Fuori concorso), Guerra e pace di Martina Parenti e Massimo D’Anolfi (Orizzonti), autori già in Concorso a Venezia nel 2016 con Spira mirabilis, e Nowhere Special di Uberto Pasolini (Orizzonti), già vincitore del premio Orizzonti a Venezia nel 2013 con Still Life.

Nella programmazione della Sala Web 2020, per la sezione Orizzonti saranno presentate le nuove opere di cineasti provenienti da tutto il mondo e acclamati nei festival internazionali, come il regista filippino Lav Diaz, Leone d’oro a Venezia nel 2016 con The Woman Who Left, quest’anno alla Mostra con Genus Pan, o come gli iraniani Ahmad Bahrami (The Wasteland) e Shahram Mokri (Careless Crime), vincitore del Premio Speciale Orizzonti a Venezia nel 2013, i palestinesi Arab e Tarzan Nasser (Gaza mon amour), la messicana Yulene Olaizola (Selva trágica), il kazako Adilkhan Yerzhanov (Yellow Cat). Saranno anche disponibili le opere prime del regista greco Christos Nikou (Mila-Apples, film d’apertura di Orizzonti) e del regista marocchino Ismaël El Iraki (Zanka Contact).

La Sala Web presenta inoltre due nuovi film di Biennale College – Cinema, il laboratorio di formazione per lo sviluppo e la produzione di lungometraggi a micro-budget realizzato dalla Biennale nel 2012. I titoli di Biennale College quest’anno sono El arte de volver di Pedro Collantes (Spagna), che racconta la storia di quattro incontri diversi, ciascuno a pochi minuti dalla morte di qualcuno, dove ogni incontro rappresenta l’ultima interazione umana di uno dei personaggi prima di lasciare questo mondo, e Fucking with Nobody di Hannaleena Hauru (Finlandia), sulle vite di 5 personaggi che cercano di inserirsi nell’industria del cinema finlandese, incrociandosi in un progetto di finto matrimonio. Due storie caleidoscopiche che riflettono sul caso e sulla condizione umana.

Le proiezioni, per conto della Mostra, saranno collocate sul sito protetto operato da Festival Scope (www.festivalscope.com) e, solo per quello geolocalizzato al territorio italiano, da MYmovies.it e Repubblica.it all’indirizzo Internet dedicato: www.mymovies.it/biennalecinema/.

Sarà possibile acquistare il biglietto digitale nel mese di agosto sul sito web della Biennale www.labiennale.org e sul sito www.festivalscope.com. Si potrà accedere alla proiezione del film prescelto dopo aver effettuato una registrazione, pagato il biglietto singolo (5 €). Ciascun titolo (in versione originale con sottotitoli in italiano e in inglese) sarà disponibile per la visione in streaming a partire dalle ore 21 (ora italiana) del giorno della presentazione ufficiale del film al Lido e durante 5 giorni a partire dalla data di disponibilità o dalla data di acquisto.

Per accedere alle versioni sul territorio italiano, in lingua originale con sottotitoli in italiano, si potrà anche acquistare un solo abbonamento su MYmovies.it da 19,90 €, collegandosi a questo indirizzo: www.mymovies.it/biennalecinema/accredito-streaming/. L’accredito darà l’accesso a tutti i film della Sala Web. Ogni film sarà trasmesso a un orario preciso simulando una proiezione tradizionale, successivamente il titolo sarà disponibile per ulteriori 5 giorni fino alla fine degli streaming disponibili.

Il programma della Sala Web 2020

 

Dall’1 al 2 settembre:

  • MOLECOLE di Andrea SEGRE (Italia, 68’) – FUORI CONCORSO – FILM DI PREAPERTURA

 

Dal  2 settembre

  • MILA (APPLES) di Christos NIKOU (Grecia, Polonia, Slovenia, 90’) con Aris Servetalis, Sofia Georgovasili – ORIZZONTI – FILM D’APERTURA

 

Dal  3 settembre:

  • DASHTE KHAMOUSH (THE WASTELAND) di Ahmad BAHRAMI (Iran, 102’) con Ali Bagheri, Farrokh Nemati, Majid Farhang – ORIZZONTI

 

Dal  4 settembre:

  • GAZA MON AMOUR di Tarzan NASSER, Arab NASSER (Palestina,  87’) con  Salim Daw, Hiam Abbass, Maisa Abd Elhadi – ORIZZONTI

Dal 6 settembre:

  • ZANKA CONTACT di Ismaël EL IRAKI (Francia, Marocco, Belgio, 120’) con Khansa Batma, Ahmed Hammoud, Saïd Bey – ORIZZONTI

 

Dal  7 settembre

  • GUERRA E PACE di Martina PARENTI, Massimo D’ANOLFI (Italia, Svizzera, 128’) – ORIZZONTI
  • FUCKING WITH NOBODY di Hannaleena HAURU (Finlandia, 95‘) con Hannaleena Hauru, Lasse Poser, Samuel Kujala – BIENNALE COLLEGE
  • PRINCESSE EUROPE di Camille LOTTEAU (Francia, 108’) con Bernard-Henri Lévy – FUORI CONCORSO

 

Dall’8 settembre

  • JENAYAT-E BI DEGHAT (CARELESS CRIME) di Shahram MOKRI (Iran, 139’) con Babak Karimi, Razieh Mansouri, Abolfazl Kahani – ORIZZONTI
  • EL ARTE DE VOLVER di Pedro COLLANTES (Spagna, 91‘) con Macarena García, Nacho Sánchez, Ingrid García-Jonsson – BIENNALE COLLEGE

 

Dal  9 settembre

  • SELVA TRÁGICA di Yulene OLAIZOLA (Messico, Francia, Colombia, 96’) con  Indira Andrewin, Gilberto Barraza, Mariano Tun Xool – ORIZZONTI

 

Dal  10 settembre

  • ZHELTAYA KOSHKA (YELLOW CAT) di Adilkhan YERZHANOV (Kazakistan, Francia, 90’) con Azamat Nigmanov, Kamila Nugmanova, Sanjar Madi – ORIZZONTI
  • NOWHERE SPECIAL di Uberto PASOLINI (Italia, Romania, UK, 96’) con James Norton, Daniel Lamont – ORIZZONTI

 

Dall’11 settembre

  • LAHI, HAYOP (GENUS PAN) di Lav DIAZ (Filippine, 150’) con Bart Guingona, DMs Boongaling, Nanding Josef – ORIZZONTI
  • LA VERITÀ SU ‘LA DOLCE VITA’ di Giuseppe PEDERSOLI (Italia, 83’) – FUORI CONCORSO

Le schede dei film della Sala Web

 

Fuori concorso

 

LA VERITÀ SU ‘LA DOLCE VITA’

di GIUSEPPE PEDERSOLI, Italia

Il film è la ricostruzione della tormentata e avventurosa realizzazione del capolavoro di Fellini, del quale si credeva di sapere tutto. Certezza erronea contraddetta dal film di Pedersoli, che è nipote del produttore Giuseppe Amato, grazie al quale il film di Fellini poté vedere la luce. Il 20 ottobre 1959 Amato, grande produttore di molti capolavori del neorealismo, si trova da solo in una saletta di proiezione. Sullo schermo di fronte a lui il film più famoso di Federico Fellini che nessun altro produttore aveva voluto realizzare. Il premontato del regista è lungo oltre quattro ore. Fellini non vuole fare tagli e Rizzoli non vuole più distribuirlo. È la sfida più complicata della carriera di Peppino Amato.

GIUSEPPE PEDERSOLI (Roma, 1961) è un documentarista, produttore e sceneggiatore. È figlio del celebre attore Carlo Pedersoli, meglio conosciuto come Bud Spencer e nipote del produttore Giuseppe Amato. Tra i suoi primi lavori ha prodotto un film con il padre, Un piede in paradiso (1991), con il quale lavora ancora in Botte di Natale (1994), nella serie TV Noi siamo angeli (1997), nel film per la televisione Padre Speranza (2005) e nel film televisivo I delitti del cuoco (2010). È tra i produttori della serie Giulio Cesare (2004) con Richard Harris, Christopher Walken e Valeria Golino. Nel 2009 ha prodotto la commedia Generazione mille euro di Massimo Venier.

 

PRINCESSE EUROPE

CAMILLE LOTTEAU, Francia

con Bernard-Henri Lévy

(in collaborazione con il Comune di Venezia)

E’ realizzato dalla collaboratrice storica di Bernard-Henry Lévy per documentare la tournée teatrale di grande successo, che ha portato nelle principali capitali del mondo  lo spettacolo scritto e interpreto dal filosofo francese. Il documentario sarà presentato in collaborazione con il Comune di Venezia in una proiezione speciale alla Misericordia, e seguita da una tavola rotonda sul tema dell’Europa. Nel film, le elezioni europee del 2019 viste attraverso la tournée teatrale del filosofo Bernard-Henri Levy. Il regista espone diversi punti di vista sulla questione, vagliando a campione uomini e donne; cittadini nazionali e rifugiati; personaggi conosciuti e sconosciuti, favorevoli all’Europa e contro, chi si associa e chi si dissocia. Tante voci, tante idee, opinioni comuni e discordanti, una visione sulla società europea contemporanea.

CAMILLE LOTTEAU (1984) è una regista e montatrice. Cura diversi lungometraggi e corti, sia documentari che fiction come Suite Armoricaine diretto da Pascale Breton, che nel 2015 vince il premio FIPRESCI e viene nominato per il Pardo d’Oro al festival di Locarno. Princesse Europe è il suo secondo lavoro da regista – avendo realizzato nel 2010 il documentario Bord de – e rinnova la collaborazione con Bernard-Henri Levy, con il quale aveva già lavorato nei documentari di Peshmerga (2016) e La bataille de Mossoul (2017).

 

 

 

 

MOLECOLE  (FILM DI PRE-APERTURA)

di ANDREA SEGRE, Italia

Tra febbraio e aprile 2020 il regista Andrea Segre è rimasto bloccato a Venezia a causa della diffusione del coronavirus. Venezia è la città che ha ospitato e che ospita molti dei suoi progetti lavorativi, era la città di suo padre. Questa pandemia ha “congelato” e svuotato il capoluogo veneto, riconsegnandolo alla sua natura e alla sua storia, ma anche – a livello personale – alle memorie familiari del regista, che in quei giorni ha raccolto appunti visivi e storie nel documentario Molecole. Riemerge così il legame con il padre veneziano, scienziato chimico-fisico e vero protagonista del film, morto dieci anni fa. Si mescolano in questo modo l’isolamento della città e quello più intimo e personale del regista, autore anche della sceneggiatura originale.

ANDREA SEGRE (Dolo, Italia, 1976) è regista di film e documentari. Il pianeta in mare (2019) è stato presentato Fuori Concorso a Venezia nel 2019. Il suo primo lungometraggio di finzione, Io sono Li (2011), è stato presentato a Venezia alle Giornate degli Autori, La prima neve (2013) ha partecipato a Orizzonti a Venezia, L’ordine delle cose (2017) è stato presentato alla Mostra come Proiezione Speciale. Tra i documentari, ha realizzato Lo sterminio dei popoli zingari (1998, film d’esordio), Marghera Canale Nord (2003, Proiezione Speciale a Venezia), Come un uomo sulla terra (2008), Il sangue verde (2010, Giornate degli Autori), Mare Chiuso (co-diretto con Stefano Liberti, 2012, Evento Collaterale del Consiglio d’Europa a Venezia) e I sogni del lago salato (2015, Progetto Speciale alle Giornate degli Autori).

 

Orizzonti

MILA (APPLES) – FILM DI APERTURA

di CHRISTOS NIKOU, Grecia, Polonia, Slovenia

con Aris Servetalis, Sofia Georgovasili

Variazione sul tema di un misterioso malessere che colpisce la popolazione, privandola in questo caso della memoria. Aris, solitario trentenne, è una vittima dell’improvvisa ondata di perdita di memoria che ha colpito la sua città, e viene costretto a sottoporsi a un nuovo trattamento per curare questa amnesia.

CHRISTOS NIKOU (Atene, Grecia, 1984) è un regista e sceneggiatore greco alla sua opera prima. Nel 2012 il suo KM viene nominato Miglior cortometraggio allo Stockholm Film Festival. Nel 2013 riceve una nomination come Migliore Live Action sotto i 15’ al Palm Springs International ShortFest, risultando vincitore nello stesso anno del premio come Migliore cortometraggio al Motovun Film Festival, in Croazia.

DASHTE KHAMOUSH (THE WASTELAND)

di AHMAD BAHRAMI, Iran

con Ali Bagheri, Farrokh Nemati, Majid Farhang, Mahdieh Nassaj, Touraj Alvand

Il primo dei due film iraniani di orizzonti è girato in bianco e nero, ambientato in una fabbrica di mattoni in rovina nel mezzo del deserto, con un padrone che non paga, una capo squadra sottomesso, e un gruppo di lavoratori divisi da questioni etniche e religiose. Questa fabbrica artigianale di mattoni è un’importante fonte di reddito locale che mantiene diverse famiglie di varie etnie. Qui vi lavora il quarantennte Lotfollah, caposquadra sottomesso e forse l’unico ponte di comunicazione tra gli operai e il loro titolare, che si mostra come l’unico risolutore loro problemi, ma che poi difficilmente si dimostra generoso con loro.

AHMAD BAHRAMI (Iran, 1972) è un regista iraniano. Dopo aver partecipato nel 2010 al Abbas Kiarostami’s Filmaking Workshop in Iran, esordisce nel 2017 con il lungometraggio Panah: ambientato nel cuore del deserto iraniano, la vita di un piccolo villaggio dipende unicamente dagli sforzi del protagonista, un ragazzino giudizioso e pronto ad aiutare il prossimo, ma ora più che mai pieno di dubbi e domande per il suo futuro.

GUERRA E PACE

di MASSIMO D’ANOLFI, MARTINA PARENTI, Italia, Svizzera

Dopo quattro anni, tornano a Venezia con un nuovo lavoro i documentaristi Massimo D’Anolfi e Martina Parenti, anche questo suddiviso in capitoli, stavolta Quattro. Il film racconta l’ultracentenaria relazione tra cinema e guerra, dal loro primo incontro nel lontano 1911 in occasione dell’invasione italiana in Libia, fino ai giorni nostri. Dalle sequenze filmate dai pionieri del cinema fino alle odierne riprese.

MASSIMO D’ANOLFI (Pescara, Italia, 1974)  e MARTINA PARENTI (Milano, Italia, 1972) sono registi, sceneggiatori e produttori. Nel 2011 il loro lungometraggio Il castello vince il premio AVANTI! e il premio Speciale della Giuria al Festival di Torino. Sempre nel 2011 Il castello vince il premio come Miglior documentario internazionale a Docville e nel 2012 viene nominato aql David di Donatello come Miglior documentario di lungometraggio. Nel 2013 il lungometraggio Materia Oscura vince il premio Diritti Umani al Buenos Aires International Festival of Independent Cinema. Nel 2016 il suo lungometraggio Spira Mirabilis vince presentato a Venezia 73 in Concorso.

 

LAHI, HAYOP (GENUS PAN)

di LAV DIAZ, Filippine

con Bart Guingona, DMs Boongaling, Nanding Josef, Hazel Orencio, Joel Saracho, Noel Sto. Domingo

A distanza di quattro anni dal Leone d’oro vinto nel 2016 con The Woman who Left, torna a Venezia Lav Diaz con con un’altra storia di emarginati, in un bianco e nero contrastato, una riflessione sul concetto di uomo e di umanità.

LAV DIAZ (Cotabato, Mindanao, Filippine, 1958) è regista, sceneggiatore e direttore della fotografia, uno dei più influenti autori del cinema filippino. Nel 2007 il suo lungometraggio Kagadanan sa banwaan ning mga engkanto ottiene il premio Menzione speciale – Orizzonti a Venezia 64 e l’anno successivo con Melancholia vince il premio Orizzonti come Miglior film. Nel 2014 il lungometraggio From what is before si aggiudica a Locarno il Pardo d’Oro. Nel 2016 è in concorso a Berlino con Hele sa hiwagang hapis, con cui si aggiudica il premio Alfred Bauer. Nel 2016 vince il Leone d’Oro a Venezia, con The Woman Who Left.

 

 

 

 

ZANKA CONTACT

di ISMAËL EL IRAKI, Francia, Marocco, Belgio

con Khansa Batma, Ahmed Hammoud, Saïd Bey, Abderrahmane Oubihem, Mourad Zaoui

Da Casablanca al Marocco, la fuga impossibile di Larsen, ex musicista rock e tossicodipendente, e Rajae, una bellissima prostituta con una voce formidabile. Lui compone i testi e lei dà loro vita con il suo canto. Una coppia affiatata e passionale che ha un solo obiettivo: esprimersi attraverso la musica.

ISMAËL EL IRAKI (1983) è un regista e sceneggiatore marocchino esordiente nel lungometraggio, residente a Parigi. Nel 2009, il suo cortometraggio H’rash vince la Menzione speciale al Clermont-Ferrand International Short Film Festival.

JENAYAT-E BI DEGHAT (CARELESS CRIME)

di SHAHRAM MOKRI, Iran

con Babak Karimi, Razieh Mansouri, Abolfazl Kahani, Mohammad Sareban, Adel Yaraghi, Mahmoud Behraznia

Terzo film di un regista tra i più dotati e interessanti della nuova generazione di cineasti iraniani, il cui film d’esordio Fish and Cat fece impressione a Venezia nel 2013 vincendo un premio per il miglior contenuto innovativo. Iran, oggi. Quattro individui danno fuoco ad un cinema e questo gesto riporta alla memoria ciò che accadde quarant’anni prima. Iran, fine anni Settanta, scoppia la rivoluzione contro il regime dello Scià, alcuni rivoluzionari appiccano incendi alle sale cinematografiche, come protesta contro la cultura occidentale. La situazione precipita quando perdono la vita circa 400 persone intrappolate in un cinema in fiamme.

SHAHRAM  MOKRI (1978) è un regista e sceneggiatore iraniano. La sua carriera spazia tra vari generi cinematografici, inclusi serie tv e documentari. Nel 2013 il lungometraggio Mahi Va Gorbeh vince il Premio Speciale Orizzonti per il contenuto innovativo a Venezia 70 e nel 2014 si aggiudica anche i premi Youth Jury, FIPRESCI e Grand Prix al festival di Friburgo. Nel 2018 Invasion è al Festival di Berlino.

GAZA MON AMOUR

di TARZAN NASSER, ARAB NASSER, Palestina, Francia, Germania, Portogallo, Qatar

con Salim Daw, Hiam Abbass, Maisa Abd Elhadi, George Iskandar, Hitham Al Omai.

Il film affronta le condizioni di vita e il desiderio di fuga di un giovane palestinese con i toni leggeri della commedia sociale. Gaza oggi, Il sessantenne Issa è segretamente innamorato di Siham, una donna che lavora come sarta al mercato. Determinato a dichiararsi, Issa scopre una statua di Apollo incastrata nelle sue reti da pesca e decide di portarla a casa. La situazione si complica quando Hamas scopre l’esistenza di questo tesoro. Riuscirà il protagonista a dichiarare il suo amore?

TARZAN NASSER, ARAB NASSER (Gaza, Palestine, 1988) sono registi, sceneggiatori e scenografi palestinesi. Nel 2013 il cortometraggio Condom Lead è a Cannes, come nel 2015 il lungometraggio Degradé, nella Semaine de la Critique. Sempre nello stesso anno, Degradé è nominato anche per il premio Discovery al Toronto International Film Festival e vince il premio per la Miglior fotografia all’ International Film Festival di Atene.

SELVA TRÁGICA

di YULENE OLAIZOLA, Messico, Francia, Colombia

con Indira Andrewin, Gilberto Barraza, Mariano Tun Xool, Lázaro Gabino Rodríguez, Eligio Meléndez.

Quarto lungometraggio della giovane regista messicana Yulene Olaizola, che si è fatta conoscere a apprezzare in vari festival internazionali con i suoi film precedenti. Confine tra Messico e Belize, 1920. Nel cuore della giungla maya, dove non esiste la legalità e prevalgono i miti sul piano sociale, un gruppo raccoglitori di caucciù messicani incontrano Agnes, una giovane, bella e misteriosa donna beliziana. La sua presenza crea tensioni tra gli uomini, alimentando le loro fantasie e i loro desideri. Sfortunatamente il loro destino li attende dietro l’angolo, incosapevoli di aver risvegliato l’ancestrale figura leggendaria di Xtabay.

YULENE OLAIZOLA (Città del Messico, Messico, 1983) è una regista e produttrice messicana. Il suo primo lungometraggio Intimidades de Shakespeare y Víctor Hugo è vincitore nel 2008 del premio Miglior film al Buenos Aires International Festival of Independent Cinema e vincitore dei premi: Don Quixote, FIPRESCI e del Premio Speciale della Giuria al Fribourg International Film Festival. Nel 2009 riceve un Premio Ariel per la miglior opera prima. Nel 2012 il lungometraggio Fogo viene nominato per il premio C.I.C.A.E. al festival di Cannes.

NOWHERE SPECIAL

di UBERTO PASOLINI, Italia, Romania, UK

con James Norton, Daniel Lamont

Dopo il successo di Still Life, Uberto Pasolini  ha impiegato ben sette anni per realizzare il suo nuovo film, ispirato a una storia vera e interpretato da James Norton nei panni di un padre che deve trovare una nuova famiglia per figlio di tre anni, quando scopre di avere pochi mesi di vita. Ispirato ad una storia vera, una storia incentrata sulla profonda relazione tra padre e figlio. Una vita semplice, dai toni dolci amari, fatta di piccoli rituali quotidiani.

UBERTO PASOLINI (Roma, Italia, 1957) è un regista, produttore cinematografico e sceneggiatore italiano. Nel 1998 il lungometraggio da lui prodotto: The Full Monty vince il premio BAFTA come Miglior Film e viene nominato agli Oscar per la Miglior Fotografia. Nel 2008 il suo lungometraggio Machan – La vera storia di una falsa squadra è presentato in anteprima a Venezia 65. Nel 2013 è Still Life ad essere presentato a Venezia 70, dove si aggiudica il premio di Venezia Orizzonti.

ZHELTAYA KOSHKA (YELLOW CAT)

di ADILKHAN YERZHANOV, Kazakistan, Francia

con Azamat Nigmanov, Kamila Nugmanova, Sanjar Madi, Yerzhan Zhamankulov, Yerken Gubashev, Nurbek Mukushev

Il prolifico regista kazako Adilkhan Yerzhanov si è fatto conoscere nel circuito dei festival internazionali grazie ai suoi primi 8 film, due dei quali in Un Certain Regard di Cannes, nessuno dei quali si è mai visto in Italia. Qui, un ragazzo scappato da un paese dove è ricercato per un piccolo crimine, si rifà una vita lontano da casa. Vuole far sapere a tutti che sa imitare perfettamente il personaggio di Alain Delon in Le Samurai. Ma forse neanche lui ha visto fino in fondo quel film. Conosce una giovane prostituta con la quale vuole aprire un cinema. Una storia che omaggia la Nouvelle Vague francese, reinventando la comicità da slapstick, con un tocco western delle steppe kazake.

ADILKHAN YERZHANOV (Djekazgan, Kazakhstan, 1982) è regista e sceneggiatore kazako. Ha diretto numerosi corti e lungometraggi. Nel 2014 vince la Gold Plaque quale Menzione speciale per l’originalità con Ukkili kamshat. Nel 2014 il film Laskovoe bezrazlichie mira è in Un Certain Regard al festival di Cannes. Nel 2019 il suo lungometraggio A Dark-Dark Man vince il premio Asia Pacific Screen come migliore realizzazione nella regia.

Biennale College – Cinema

EL ARTE DE VOLVER

di PEDRO COLLANTES, Spagna

con Macarena García, Nacho Sánchez, Ingrid García-Jonsson

E’ la storia di quattro incontri diversi, ciascuno a pochi minuti dalla morte di qualcuno. Ogni incontro risulta essere l’ultima interazione umana di uno dei personaggi prima di lasciare questo mondo. Ignari di essere sulla soglia della morte, i personaggi che popolano il film vivono la rabbia, l’amore, la lussuria, la tenerezza, l’avidità o l’empatia, testimoni della beata inconsapevolezza dello scorrere del tempo verso la morte.

PEDRO COLLANTES (Madrid). Ha studiato montaggio e si è diplomato alla Netherlands Film Academy. Ha lavorato come montatore in Spagna, Norvegia e Belgio. Come sceneggiatore e regista, i suoi corti sono stati presentati e premiati in diversi festival internazionali. I suoi corti SERORI and OFF ICE sono stati selezionati dalla rivista “Cahiers du Cinema-Spain” fra i migliori corti spagnoli nel 2014 e 2017. Il suo lavoro è stato presentato anche alla Biennale di Venezia 2015. Il suo corto più recente, ATO SAN NEN, era nella selezione per i César 2019 per il miglior cortometraggio.

 

FUCKING WITH NOBODY

di HANNALEENA HAURU, Finlandia

con Hannaleena Hauru, Lasse Poser, Samuel Kujala

Le vite di 5 personaggi che cercano di inserirsi nell’industria del cinema finlandese, si incrociano in un progetto di finto matrimonio.

HANNALEENA HAURU (Hyvinkää, Finlandia, 1983) è una sceneggiatrice e regista. Il suo primo lungometraggio Thick Lashes of Lauri Mäntyvaara (2016) è stato sviluppato al Torino Film Lab e alla Cannes Cinéfondation Residency, debuttando al Torino Film Festival 2017. I suoi primi cortometraggi sono stati presentati alla Cannes Critics’ week, alla Berlinale Generations, e sono stati premiati a Oberhausen, Uppsala e al Tampere Film Festival. Si è diplomata alla Aalto University e alla ELO Helsinki Film School in sceneggiatura. E’ conosciuta per la sua attiva partecipazione al Nisi Masa European Network of Young Cinema e nella comunità di Montreal Kino Movement.

Disney+: tutte le novità del mese di settembre

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Disney+: tutte le novità del mese di settembre

Manca ormai pochissimo all’ultimo acuto dell’estate 2020 e con l’arrivo di settembre ecco tutte le novità in arrivo su Disney+. Trai titoli di maggior richiamo L’Unico e Insuperabile Ivan e Frozen 2 – Il Segreto di Arendelle.

L’Unico e Insuperabile Ivan: In streaming dall’ 11 settembre

L'Unico e Insuperabile IvanAdattamento del premiato best-seller su un gorilla molto speciale, L’Unico e Insuperabile Ivan di Disney è una storia indimenticabile sulla bellezza dell’amicizia, sul potere dell’immaginazione e sul significato del luogo chiamato casa. Ivan è un gorilla di 180kg che condivide la gabbia in un centro commerciale di periferia con Stella l’elefante, Bob il cane e altri animali. Ha pochi ricordi della giungla dove è stato catturato, ma quando arriva un’elefantina di nome Ruby, qualcosa dentro di lui cambia profondamente. Ruby è stata recentemente separata dalla sua famiglia allo stato brado e questo porta Ivan a mettere in discussione la sua vita, il luogo da dove proviene e dove alla ne vorrebbe essere. L’avventura commovente, che arriva sullo schermo in un mix suggestivo tra live-action e CGI, si basa sul libro più venduto di Katherine Applegate, che ha vinto numerosi premi dalla sua pubblicazione nel 2013, tra cui la Medaglia Newbery.

Nella versione italiana fanno invece parte del cast di voci gli attori Stefano FresiPaola Minaccioni e Federico Cesari rispettivamente nel ruolo di Bob il cane, Henrietta la gallina e Murphy il coniglio. L’Unico e Insuperabile Ivan è diretto da Thea Sharrock da una sceneggiatura di Mike White basata sul romanzo di Applegate ed è prodotto da Allison Shearmur, Angelina Jolie e Brigham Taylor. Sue Baden-Powell e Thea Sharrock hanno il ruolo di produttori esecutivi.

Frozen 2 – Il Segreto di Arendelle, In streaming dall’ 11 settembre

Frozen 2 – Il Segreto di ArendellePerché Elsa è nata con dei poteri magici? La risposta a questa domanda sta ora minacciando il Regno di Arendelle, spingendo Elsa, Anna, Kristoff, Olaf e Sven a partire insieme per un viaggio straordinario e pieno di pericoli. In Frozen – Il Regno di Ghiaccio, Elsa temeva che i suoi poteri fossero troppo forti per essere accettati dal mondo. Ora dovrà sperare che siano abbastanza forti per salvarlo. Frozen 2 – Il Segreto di Arendelle è stato realizzato dalla squadra creativa premiata con l’Oscar: i registi Jennifer Lee e Chris Buck, il produttore Peter Del Vecho e gli autori delle canzoni Kristen Anderson-Lopez e Robert Lopez.

La Società Segreta dei Principi Minori, In streaming dal 25 settembre

La Società Segreta dei Principi Minori segue Sam, una ribelle teenager che sviluppa inconsapevolmente dei superpoteri grazie a un tratto genetico attribuito solo ai secondogeniti di discendenza reale. Seconda in linea di successione al trono
del regno di Illyria, Sam si interroga costantemente su che cosa signi chi essere una principessa e vorrebbe prendere in mano il proprio destino. A differenza di sua sorella maggiore Eleanor, perfetta per il suo prossimo ruolo di regina, Sam preferirebbe rockeggiare con il suo compagno di band e migliore amico Mike durante una protesta illegale o abbandonare un impegno reale per una notte di follie.

Stanca del comportamento della glia, la Regina Catherine manda Sam in un collegio estivo dove lei e altri quattro principi minori – Tuma, Roxana, January e Matteo – scoprono di avere abilità superumane uniche e vengono invitati a entrare in una società segreta da tempo impegnata nella missione di mantenere la pace. Con una nuova motivazione e l’aiuto di James, il loro istruttore nella Società Segreta, Sam e le altre reclute reali dovranno imparare a usare i loro nuovi poteri e a lavorare come una squadra prima di poter salvare il mondo.

Il cast include Peyton Elizabeth Lee nel ruolo della protagonista Sam; Skylar Astin (Zoey’s Extraordinary Playlist) è James; Olivia Deeble (Home and Away) è Roxana; Niles Fitch (This is Us) è Tuma; Faly Rakotohavana (A casa di Raven) interpreta Matteo; Isabella Blake Thomas (C’era una volta) è January; Elodie Yung (Daredevil) veste i panni della Regina Catherine; Ashley Liao (Finché forse non vi separi) interpreta Eleanor; Noah Lomax (Trial By Fire) è Mike e in ne Greg Bryk (The Handmaid’s Tale) sarà il malvagio Inmate 34.

Il Richiamo della Foresta

Il Richiamo della Foresta porta sul grande schermo la storia di Buck, un cane dal cuore d’oro, la cui tranquilla vita domestica viene sconvolta quando viene improvvisamente portato via dalla sua casa in California e trapiantato nella natura selvaggia dello Yukon canadese durante la Corsa all’Oro degli anni 1890. Come nuova recluta di una squadra di cani da slitta, di cui in seguito diventerà il leader, Buck vive l’avventura di una vita, trovando il suo vero posto nel mondo e diventando padrone di se stesso. Tra live-action e animazione, Il Richiamo della Foresta utilizza effetti visivi e tecniche di animazione all’avanguardia per trasformare gli animali del lm in personaggi completamente fotorealistici e autentici a livello emozionale.

Becoming: Questa è la mia Storia

Profonda ed educativa, la serie racconta la storia delle origini di 10 atleti, artisti e musicisti di talento, tra cui Adam Devine, Anthony Davis, Ashley Tisdale, Caleb McLaughlin, Candace Parker, Colbie Caillat, Julianne Hough, Nick Cannon, Nick Kroll e Rob Gronkowski.

In questa serie documentaristica, girata in stile vérité, ogni episodio è incentrato sulla visita della città natale di ciascun personaggio e dei luoghi importanti e centrali per la loro formazione. Le interviste al cast di personaggi di supporto ai protagonisti, come familiari, allenatori, insegnanti, mentori e amici, rivelano aneddoti inediti e intuizioni su come siano diventati delle star.

Episodio 1 – in streaming dal 18 settembre Anthony Davis

Anthony Davis visita la sua città natale e condivide la sua storia che lo ha portato a diventare una star della NBA. Accanto alla sua famiglia, agli amici e al suo allenatore dell’Università del Kentucky, John Calipari, l’AD racconta le prove e le tribolazioni di essere cresciuto nel South Side di Chicago, di come si è quasi lasciato alle spalle il basket per sempre, e cosa ci sia voluto per diventare uno dei i giocatori più talentuosi di questo sport.

Episodio 2 – in streaming dal 25 settembre Caleb Mclaughlin

Caleb McLaughlin dipinge un’immagine stimolante del suo viaggio per diventare un attore professionista. La star di “Stranger Things” fa una visita a sorpresa a “The Lion King” a Broadway, dove ha fatto esperienza come “Young Simba”. Con l’aiuto dei propri cari e mentori, Caleb ci parla delle sue battute d’arresto e i successi che ha vissuto per arrivare alla celebrità.

Soy Luna, seconda stagione

Stagione 2: Dopo aver sognato di ritrovare la metà perduta del suo ciondolo, Luna decide di scoprire la verità sulla propria identità e l’arrivo del padre di Sharon la aiuterà a mettere insieme tutti i pezzi. Matteo è combattuto tra quello che prova per Luna e i progetti che il padre ha per il suo futuro, mentre Luna non capisce i suoi sentimenti per Simón. Gli studenti della Blake South Academy devono prendere delle decisioni importanti riguardo il prossimo capitolo della loro vita. Ámbar provoca il caos alla pista di pattinaggio e mette a rischio il futuro del team del Jam & Roller.

Gli Eroi del Disney Animal Kingdom

Gli Eroi del Disney Animal Kingdom offre al pubblico un accesso esclusivo per esplorare la magia della natura all’interno del parco a tema Disney’s Animal Kingdom, del Disney’s Animal Kingdom Lodge e dell’attrazione The Seas with Nemo & Friends a EPCOT. Con la voce narrante del pluripremiato e amatissimo dai fan Josh Gad (Frozen – Il Regno di Ghiaccio, Frozen 2 – Il Segreto di Arendelle) nella versione originale, la docu-serie in 8 episodi è il massimo riconoscimento alla straordinaria varietà di oltre 300 specie e più di 5000 animali del parco e ai faticosi compiti svolti dagli esperti della cura degli animali per mantenere tutto in funzione giorno e notte.

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