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Spider-Man di Sam Raimi: 10 modi in cui ha influenzato il MCU

Spider-Man di Sam Raimi: 10 modi in cui ha influenzato il MCU

Non si può certo negare che la trilogia di Spider-Man di Sam Raimi abbia avuto un impatto più che duraturo sull’industria cinematografica e sui film dedicati ai supereroi. Il primo film di Spider-Man ha lanciato un intero franchise, ha infranto numerosi record al botteghino e ha stabilito un nuovo precedente per il racconto delle storie di supereroi sul grande schermo. Proprio per questo, l’influenza dei film di Raimi sugli odierni cinecomics può essere percepita ancora oggi. Sicuramente, l’Universo Cinematografico Marvel non potrebbe esistere se non ci fossero stati gli Spider-Man di Raimi. In molti modi, come portato alla luce da Screen Rant, ogni film del MCU riecheggia alcune delle qualità eroiche che sono state introdotte per la prima volta nella trilogia originale dedicata all’Uomo Ragno. 

Costumi colorati

C’è stato un momento in cui i luminosi e colorati costumi dei supereroi erano disapprovati negli adattamenti per il grande schermo. Spesso, i personaggi un tempo colorati indossavano solo abiti di pelle scura nelle loro avventure cinematografiche. I primi film degli X-Men ma anche in Daredevil, ad esempio, è stato evitata accuratamente la vivacità.

I fan del MCU danno per scontati gli audaci costumi degli eroi, ignorando che è proprio grazie agli Spider-Man di Sam Raimi che c’è stato questo cambiamento. Il primo film della trilogia è senza dubbio il primo esempio di superroe della Marvel che debutta sul grande schermo con comici costumi e colori molto fedeli ai fumetti.

Kevin Feige

Kevin Feige star warsOggi, tutti gli appassionati di cinecomics hanno familiarità con il nome Kevin Feige, meglio conosciuto per aver orchestrato il più grande franchise cinematografico della Marvel (per non parlare di alcuni degli eventi crossover più ambiziosi di tutti i tempi). Molto prima di Iron Man del 2008, Feige è stato anche coinvolto negli Spider-Man di Raimi.

Prima di dare vita al Marvel Cinematic Universe, Feige ha lavorato come produttore nella trilogia di Sam Raimi. Più recentemente, Feige ha espresso il suo totale apprezzamento per il lavoro svolto dal regista. In un articolo di IndieWire del 2015, Feige ha dichiarato: “Spider-Man 2 è uno dei migliori film di supereroi di sempre”. 

Lo humor

Un aspetto della trilogia di Sam Raimi che regge ancora oggi è il senso dell’umorismo che attraversa tutti i film. Che si tratti di gag comiche mentre Peter esplora i suoi poteri o di imbarazzanti consigli d’amore da parte di un padrone di casa, i film di Raimi mantengono sempre un tono spensierato grazie al loro umorismo.

Mentre i primi film di supereroi contenevano ancora battute occasionali, è stato solo con i film di Raimi che l’umorismo è diventato un aspetto ampiamente utilizzato dai film di supereroi. Il tono scherzoso è stato ripreso e in certi casi anche estremizzato dai film MCU

Commistione di generi

Sebbene la trilogia di Spider-Man sia adatta a tutte le età, lo stile tipicamente horror di Sam Raimi traspare in diversi momenti. In particolare, la scena chirurgica di Dottor Octopus è particolarmente ricca di omaggi stilistici ai film della trilogia di Evil Dead. Raimi usa le sue radici horror per creare tensione e anche per apportare una dose di freschezza visiva al genere dei supereroi.

Allo stesso modo, il MCU non è estraneo alle contaminazioni di genere. Captain America: The Winter Soldier ne è forse l’esempio più esplicativo, poiché il film fonde l’eroicità dei fumetti con i toni tipici dei film di spionaggio.

J. Jonah Jameson

J.K. Simmons risulta dubbio il miglior casting per un personaggio dei fumetti di tutti i tempi. Tra il suo aspetto, la sua energia e la sua voce squillante, l’attore è l’immagine sputata del testardo editor del Daily Bugle. Le sue scene durante la trilogia di Raimi sono alcuni dei più grandi momenti dell’intera trilogia.

Non c’è da meravigliarsi quindi che il personaggio sia stato riportato nel MCU in Spider-Man Far From Home. Piuttosto che evitare di includere il personaggio o pensare ad un re-casting, il MCU ha semplicemente accettato che Simmons è la versione definitiva di J. Jonah Jameson e che nessun altro attore potrà sostituirlo.

I toni salutari dei film

Alcuni sostengono che la trilogia di Raimi non abbia retto bene a causa della sua “sdolcinatezza”. Momenti in cui alcuni newyorkesi difendono Spider-Man nel corso dei film spesso si sono rivelati imbarazzanti. Tuttavia, questa percezione di irritabilità è probabilmente dovuta al tono salutare della trilogia, una qualità che in molti modi è stata trasferita anche nel MCU.

Sebbene non tutte queste qualità salutari siano invecchiate bene, la maggior parte possono essere scovate in alcuni momenti salienti del MCU, in particolare nello stesso personaggio del Captain America. Il banale videomessaggio di Cap agli adolescenti in detenzione, ricorda molto Spidey che diceva ai bambini di mangiare le loro verdure in Spider-Man 2

L’ottimismo al posto del cinismo

L’ottimismo in tutta la trilogia di Spider-Man è stato come una boccata d’aria fresca se contrapposto ad altri film di supereroi piuttosto dark della stessa epoca. All’inizio degli anni 2000, i fan dei film di supereroi ricevevano solo adattamenti decisamente oscuri, come Blade e Batman Begins. Lo Spider-Man di Sam Raimi è stato come un ritorno ai film di Superman di Richard Donner, non solo per i suoi colori vivaci ma anche per il senso generale di positività.

L’attuale MCU segue le orme ottimistiche di Raimi, offrendo film che guardano con gentilezza ai tropi dei supereroi, piuttosto che alle ciniche decostruzioni dei personaggi. Per la maggior parte, gli eroi in costume sono descritti come un bene generale per l’umanità, che sia vero o no.

Fedeltà ai fumetti

In X-Men del 2000, Ciclope risponde alle lamentele di Wolverine sui loro costumi interamente in pelle chiedendo sarcasticamente: “Cosa preferiresti, lo spandex giallo?”. Questa battuta riassume perfettamente l’atteggiamento generale nei confronti della fedeltà ai fumetti da parte dei film dedicati ai supereroi durante quest’era. Il materiale originale era qualcosa di cui vergognarsi, qualcosa da evitare.

Al contrario, la trilogia di Spider-Man di Sam Raimi affonda a piene mani nelle origini fumettistiche del supereroe, per quanto banali possano essere. Intere pagine vengono prese in prestito e citate in diversi momenti durante i film. Allo stesso modo, il MCU ha assunto un atteggiamento simile nei confronti dei fumetti su cui sono basati i loro personaggi. Molti momenti, specialmente durante i film dedicati ai Vendicatori, sembrano una splash page che prende vita.

L’instabilità economica di Peter Parker

Spider-Man è un personaggio per il quale tutto va sempre storto. La sua vita è sempre sull’orlo del disastro, che sia dovuto ad un supercriminale o semplicemente al pagamento dell’affitto. Le sue lotte economiche sono perfettamente rappresentate nella trilogia di Raimi, in particolare nel secondo e nel terzo film in cui è costantemente perseguitato dal suo padrone di casa, il signor Ditkovich.

Anche nel MCU Peter è raffigurato mentre lotta con le sue finanze. Ha dimostrato di essere un ragazzino parsimonioso con un cellulare rotto, che deve tuffarsi nel cassonetto per i suoi computer. L’enfasi su queste lotte realistiche non è solo accurata rispetto ai fumetti, ma aiuta anche a rendere un potente supereroe un personaggio nel quale è facile riconoscersi.

La struttura dei film di origini

Che piaccia o meno, lo Spider-Man di Sam Raimi è interamente responsabile della divulgazione della struttura di un film che racconta la storia di origini del supereroe. Questa struttura è presente nel MCU così come in quasi tutti gli altri film di supereroi dedicati alle prime apparizioni di un personaggio.

Gran parte della spinta narrativa nella struttura di un film di origine proviene da un personaggio che lotta con la propria identità e con i suoi obiettivi nella prima metà del film. Sfortunatamente, una volta che il nuovo scopo è stato pienamente realizzato, lo slancio del film e la motivazione del personaggio spesso si arrestano bruscamente.

Lo Spider-Man di Sam Raimi è stato il primo a rendere popolare questa struttura narrativa e, fortunatamente per gli spettatori, il MCU è stato sempre meno dipendente da tale struttura dopo più di venti film.

Le ragazze del Pandora’s Box: dal 21 agosto su VOD, ecco il trailer

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Arriva il 21 agosto sulle principali piattaforme video on demand Le ragazze del Pandora’s Box, una divertente commedia che celebra la libertà dell’essere chi realmente si vuole grazie alla stravagante emancipazione delle draq queen e al capovolgimento del tradizionalista animo di una madre che, con qualche difficoltà, dovrà fare i conti con la vita di un figlio perso troppo presto.

Diretto da Thom Fitzgerald, regista e drammaturgo canadese, il film è interpretato tra gli altri anche da Jacki Weaver (Silver Linings Playbook) e Lucy Liu (Charlie’s Angels, Chicago), due donne dal carattere diametralmente opposto che si troveranno a vivere un’inaspettata avventura che cambierà le loro vite.

Le ragazze del Pandora’s Box sarà disponibile dal 21 agosto e per quattro settimane sulle principali piattaforme VOD: SKY, TIMVISION, CHILI, GOOGLE PLAY, YOU TUBE, RAKUTEN, HUAWEI VIDEO e INFINITY.

Sinossi di Le ragazze del Pandora’s Box

Maybelline (Jacki Weaver), direttrice del coro di una chiesa in Texas, eredita inaspettatamente il Drag Queen Club appartenuto al figlio defunto. Sorprendendo il marito e gli amici, conservatori come lei, si trasferisce a San Francisco per salvare il locale dal fallimento. In questo ambiente tanto burrascoso quanto vivace, trova una nuova ragione di vita diventando ‘mamma’ per gli artisti eccentrici che frequentano il club…sino a quando una visita improvvisa non minaccerà di sconvolgere ancora una volta la sua esistenza. Nel cast Adrian Grenier, Mya Taylor e Jackie Beat.

Non Odiare: il 6 settembre proiezione di anteprima al Lido

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Non Odiare: il 6 settembre proiezione di anteprima al Lido

Non odiare, debutto nel lungometraggio di Mauro Mancini, prodotto da Mario Mazzarotto, è l’unico film italiano in Concorso (domenica 6 settembre) alla 35. edizione della Settimana Internazionale della Critica, sezione autonoma e parallela organizzata dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani (SNCCI) nell’ambito della 77. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.

La storia di Non odiare è ambientata in una città del nord-est, un non-luogo mitteleuropeo, contaminato e innervato da tante etnie, pulsioni, sedimentazioni e dalle profonde radici ebraiche.

Qui vive Simone Segre (Alessandro Gassmann), affermato chirurgo di origine ebraica: una vita tranquilla, un appartamento elegante e nessun legame con il passato. Un giorno si trova a soccorrere un uomo vittima di un pirata della strada, ma quando scopre sul suo petto un tatuaggio nazista, lo abbandona al suo destino. Preso dai sensi di colpa, rintraccia la famiglia dell’uomo: Marica (Sara Serraiocco), la figlia maggiore; Marcello (Luka Zunic), adolescente contagiato dal seme dell’odio razziale; il “piccolo” Paolo (Lorenzo Buonora). Verrà la notte in cui Marica busserà alla porta di Simone, presentandogli inconsapevolmente il conto da pagare…

“Né buoni né cattivi, ma semplicemente esseri umani”: così immagina i personaggi il regista Mauro Mancini. In definitiva, “Personaggi ordinari alle prese con situazioni straordinarie”.

E proseguendo, il regista dichiara apertamente: “Non odiare racconta quello che siamo sotto la pelle. La pelle bianca, ‘ariana’, che vorrebbero avere Marcello e i suoi amici neonazisti e quella bianca, ‘non ariana’, di Simone. La pelle tatuata del padre di Marcello e quella marchiata del padre di Simone. La pelle ‘scura’ dei migranti pestati a sangue nei bangla-tour e quella diafana, limpida di Marica. La pelle scura, spaccata dal sole che picchia sui barconi delle traversate. Quella ‘sporca’ dei “disperati” ai semafori. La pelle delle nostre città. E’ il pretesto per riconoscere l’altro come diverso. È il pretesto per odiare l’altro come diverso. Non odiare è la nostra pelle”.

Sulla genesi del soggetto e della sceneggiatura, che ha scritto con Davide Lisino, il regista afferma: “Abbiamo preso spunto da un fatto di cronaca avvenuto a Paderborn, in Germania. Un medico ebreo si rifiutò di operare un paziente a causa del vistoso tatuaggio nazista che aveva sulla spalla. Il medico, dopo essersi fatto sostituire da un collega, ha dichiarato: ‘non posso conciliare l’intervento chirurgico con la mia coscienza’. La stessa coscienza che abbiamo immaginato impedisca al nostro protagonista di soccorrere lo sconosciuto dell’incidente”.

Il produttore Mario Mazzarotto, che ha fortemente voluto questo film, aggiunge: “C’è stata una gestazione produttiva lunga e complessa, durata 5 anni. In anni in cui l’Italia e l’Europa sono attraversate da pericolosi e inquietanti venti nazionalisti, di fronte alle difficoltà ho perseverato. Il film, senza voler dare risposte, ci aiuta a interrogarci sulle origini dell’odio razziale e le sue conseguenze. Ed anche sulle contraddizioni dell’animo umano e la dilagante xenofobia”.

Il film- le cui riprese sono state effettuate a Trieste- è una coproduzione tra Italia e Polonia: Movimento film e Agresywna banda, con Rai Cinema, in associazione con Notorious Pictures, che distribuirà il film in Italia dal 10 settembre 2020. E’ realizzato con il sostegno del Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Direzione Generale Cinema, Polish Film Institute e in collaborazione con Friuli Venezia Giulia Film Commission. Le vendite internazionali sono affidate a Intramovies.

Spaccapietre con Salvatore Esposito alle Giornate degli Autori

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Spaccapietre con Salvatore Esposito alle Giornate degli Autori

Sarà in concorso alle Giornate degli Autori Spaccapietre, il nuovo film dei fratelli Gianluca e Massimiliano De Serio che sarà in sala da settembre, distribuito da La Sarraz Distribuzione.

Protagonista un inedito e straordinario Salvatore Esposito, affiancato da Samuele Carrino, Licia Lanera, Antonella Carone, Giuseppe Loconsole, Vito Signorile.

Dopo un grave incidente sul lavoro Giuseppe è disoccupato. Suo figlio Antò sogna di fare l’archeologo e fantastica sull’occhio vitreo del padre, come se fosse il segno di un superpotere. Sono rimasti soli da quando Angela, madre e moglie adorata, è morta per un malore mentre era al lavoro nei campi. Senza più una casa, costretto a chiedere lavoro e asilo in una tendopoli insieme ad altri braccianti stagionali, Giuseppe ha ancora la forza di stringere a sé Antò, la sera, e giocare a raccontarsi una storia. In questa storia irromperà Rosa, una donna incontrata nei campi che le sopraffazioni del “padrone” non hanno corrotto, e la cui umanità sarà per entrambi rifugio, forza e ribellione.

«In Spaccapietre – spiegano i registi – arte e biografia personale si intrecciano inseparabilmente. La vicenda al centro del film prende spunto da un fatto di cronaca di qualche estate fa, la morte sul lavoro della bracciante pugliese Paola Clemente, e dall’assurda coincidenza con la morte di nostra nonna paterna, deceduta lavorando negli stessi campi nel 1958. E, come il padre di Giuseppe nel film, anche nostro nonno paterno, prima di partire per Torino negli anni ‘60, faceva lo “spaccapietre”. Il film è innanzitutto il tentativo di riappropriarci di un’anima, quella di nostra nonna mai conosciuta, attraverso la storia e il corpo di un’altra donna. Ma è anche un film in cui affiorano i temi dell’amore tra padri e figli, della morte, della violenza, della paura, della vendetta».

Il film è una produzione LA SARRAZ PICTURES con RAI CINEMA in coproduzione con SHELLAC (Francia), TAKE FIVE (Belgio), prodotto da ALESSANDRO BORRELLI con THOMAS ORDONNEAU / GREGORY ZALCMAN / ALON KNOLL con il contributo diMIBACT con il sostegno di EUROPA CREATIVA, APULIA FILM COMMISSION, HOPEFULMONSTER/FONDAZIONE MERZ, CINÉAXE, RÉGION PROVENCE ALPES CÔTE D’AZUR, CNC, TAX SHELTER (GOUVERNEMENT FÉDÉRAL DE BELGIQUE)

Regia / Soggetto e Sceneggiatura: GIANLUCA E MASSIMILIANO DE SERIO Fotografia: ANTOINE HÉBERLÉ Montaggio: STEFANO CRAVERO Scenografia: GIORGIO BARULLO Suono: MAXIMILIEN GOBIET Costumi: ANGELA TOMASICCHIO Trucco: SUSAN MELANIE HOWARD Musiche Originali: GATTO CILIEGIA CONTRO IL GRANDE FREDDO Durata: 104’

X-Men: le cose migliori che la Fox ha fatto con il franchise Marvel

Sulla scia del 20° anniversario dall’uscita del primo X-Men del 2000, negli ultimi giorni si è tornato spesso a parlare della saga dedicata ai mutanti realizzata sotto l’egida della 20th Century Fox. Non sempre i film sono stati all’altezza delle aspettative, ed è innegabile quante decisione sbagliate da un punto di vista narrativo siano state prese dalla produzione e dai vari registi che si sono susseguiti al timone dei vari film. Eppure, nonostante gli errori commessi, è innegabile quanto la Fox sia stata in grado di compie anche scelte felici da un punto di vista narrativo. ComicBookMovie ha raccolto le 10 migliori cose che lo studio ha fatto con il franchise, in attesa di scoprire cosa i Marvel Studios hanno in serbo per il futuro degli iconici mutanti al cinema:

La trasformazione di Hank McCoy in Bestia

Anche se la versione definitiva di Bestia in X-Men: L’inizio non sembrava così eccezionale, la scena in cui l’Hank McCoy di Nicholas Hoult si è trasformato nel mutante di colore blu è stata realizzata in maniera impeccabile da Matthew Vaughn.

È un momento cruciale per il personaggio dei fumetti e il regista gli ha sicuramente reso giustizia attraverso il suo live-action. Il panico di Hank mentre inizia la trasformazione si manifesta senza alcun tipo di sforzo grazie alla performance di Hoult, con gli effetti speciali che si sono rivelati estremamente efficaci nel mostrare come i suoi piedi e le sue mani vengano drasticamente alterati a causa del siero, quasi a ricordare la trasforma di Jekyll in Hyde.

Il costume di Wolverine (in una scena tagliata)

Si tratta di una scena eliminata e presente negli extra di Wolverine – L’immortale: un gran peccato che non sia stata inclusa nel montaggio finale del film o magari in X-Men: Giorni di un futuro passato. Indipendentemente da ciò, è stato comunque un momento davvero bello che ha lasciato i fan particolarmente entusiasti.

I film degli X-Men sono sempre stati carenti in merito alla fedeltà dei costumi dei fumetti, ma è la mancanza dell’iconico costume giallo e blu di Wolverine ad aver rappresentato la più grande delusione. Molti hanno detto che non avrebbe funzionato in un live-action, ma l’immagine in alto mostra in realtà quanto una maggiore aderenza ai fumetti sarebbe risultata comunque funzionale, anche sul grande schermo.

Iceman

X-Men: Conflitto finale di Brett Ratner è considerato da molti un film terribile: nonostante i suoi numerosi difetti, però, ha diversi momenti che possono essere considerati memorabili. Tra questi, c’è sicuramentre il personaggio di Iceman.

È stato un personaggio principale nei primi due film, anche se i suoi poteri non sono mai stati rappresentati come nei fumetti. In effetti, la sua capacità di sparare ghiaccio dalla punta delle dita appariva sempre poco interessante. Nel film di Ratner, invece, lo vediamo completamente ghiacciato quando si scontra con Pyro nella battaglia finale, sicuramente molto caotica ma innegabilmente piena di azione. 

Il Deadpool di Ryan Reynolds

Ryan Reynolds è sempre stato la scelta preferita dai fan per il ruolo di Wade Wilson/Deadpool, soprattutto dopo che il personaggio era stato massacrato in X-Men le origini: Wolverine.

L’attore ha interpretato il Mercenario Chiacchierone nei due film di Deadpool usciti rispettivamente nel 2016 e nel 2018. Entrambi i film hanno battuto i record d’incasso, con il franchise che resta ancora oggi una delle cose migliori che Fox abbia mai fatto sfruttando i diritti di questi iconici personaggi. Adesso, la speranza è che Reynolds possa riprendere il ruolo nell’Universo Cinematografico Marvel

Le origini di Magneto

Costruire un background alle motivazioni di Magneto nella saga degli X-Men è stata una mossa intelligente, così come la decisione di mostrare che il personaggio stava forse diventando ciò che odiava di più a mano a mano che la saga proseguiva.

Rivelare che si trattava di un sopravvissuto ai campo di concentramento non ha necessariamente reso il cattivo più empatico o un personaggio con il quale potersi immedesimare, ma sicuramente lo ha reso qualcosa di più di un semplice villain unidimensionale. È stato anche un modo potente di aprire il primo X-Men e ha contribuito a stabilire il tono che i film tratti dai fumetti avrebbero certamente potuto avere. La decisione di Matthew Vaughn di espandere ulteriormente questa origin story in X-Men: L’inizio è stata particolarmente apprezzata e ha reso il personaggio di Michael Fassbender ancora più interessante.

L’attacco di Nightcrawler alla Casa Bianca

Che bel modo di aprire un film! Nightcrawler è uno dei personaggi preferiti dai fan e questa sequenza gli ha sicuramente reso giustizia. Splendidamente costruita, vide il personaggio attraverso la Casa Bianca, abbattendo chiunque sul suo cammino senza il minimo sforzo grazie al suo set di poteri davvero unico.

La scena d’apertura di X-Men 2 ha contribuito molto a stabilire il tono al sequel, rendendo chiaro fin da subito che sarebbe stato più grande del film precedente. Per certi aspetti, questa scena è una parte importante del motivo per cui il film di Bryan Singer è ancora oggi considerato uno dei migliori adattamenti dei fumetti, ed è un peccato che il ritorno dell’eroe nei prequel non sia stato altrettanto memorabile. 

Il passato incontra il futuro

Ci sono molte cose sbagliate in X-Men: Giorni di un futuro passato (inclusa la comparsa delle Sentinelle). Tuttavia, vedere il cast più giovane incrociarsi con i sé del futuro è stato decisamente fantastico, e quella scena con James McAvoy e Sir Patrick Stewart è indimenticabile.

Anche il viaggio di Hugh Jackman nel passato si è rivelato uno dei momenti salienti del film, ed è facile capire perché così tanti fan adorano questo capitolo del 2014, nonostante i suoi difetti. Forse, se Matthew Vaughn fosse rimasto al comando, il risultato finale sarebbe potuto essere molto diverso…

L’introduzione di Magneto

X-Men: L’inizio è stato essenzialmente la storia di Magneto: alla fine abbiamo assistito alla trasformazione nel cattivo che tutti conosciamo grazie ai film e ai precedenti film con Ian McKellen. La colonna sonora di Henry Jackman ha accompagnato alla perfezione questa scena e quando Michael Fassbender pronuncia la battuta: “Preferisco… Magneto”, si tratta di una scena semplicemente geniale.

Con Bryan Singer di nuovo al comando, Magneto ha perso questo costume basato sulla versione dei fumetti di Stan Lee e Jack Kirby, e vederlo combattere contro gli X-Men in questo abito sarebbe stato certamente un piacere per i fan. Indipendentemente da ciò, Fassbender si è affermato come il miglior Magneto grazie a questo film, anche se ciò che è venuto in seguito è stato un po’ meno memorabile.

Il casting di Hugh Jackman

Mentre quello di Ryan Reynolds nei panni di Deadpool ha funzionato proprio come tutti speravano, il casting di Hugh Jackman nei panni di Wolverine è stato molto più inaspettato, ed è giusto affermare che nessuno avrebbe mai potuto immaginare quanto sarebbe stato fantastico l’attore australiano nella parte.

Sebbene alcuni fan abbiamo sempre sottolineato quanto l’attore si più alto della versione a fumetti del personaggio, Jackman è comunque riuscito a dimostrare di essere un Wolverine quasi perfetto. Anche se Logan – The Wolverine non è esente da difetti, la maggior parte concorda su quanto il film di James Mangold rappresenti l’addio perfetto da parte dell’attore alla sua iterazione dell’iconico mutante.

Come Charles Xavier perde l’uso delle gambe

Questo è stato forse il momento più potente dell’intero franchise di X-Men, ed ha anche risposto ad una domanda che molti fan si erano posti da tempo: in che modo Charles Xavier ha perso l’uso delle gambe? A quanto pare, è stata colpa di Magneto e sia James McAvoy che Michael Fassbender hanno interpretato perfettamente questa scena, proprio mentre la loro amicizia si dissolveva davanti agli occhi dello spettatore.

Tutto ciò ha posto entrambi i personaggi lungo percorsi separati, con la conseguente formazione degli X-Men e della Confraternita dei Mutanti Malvagi. Anche il momento in cui Charles si rende conto di non sentire le sue gambe è straziante e il regista Matthew Vaughn ha saputo cogliere al meglio gran parte della dinamica tra i due personaggi con questa scena.

Una Sirena a Parigi, in sala dal 20 agosto, il trailer

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Una Sirena a Parigi, in sala dal 20 agosto, il trailer

È in arrivo nelle sale italiane, distribuito da Vision Distribution e Cloud 9 Film, UNA SIRENA A PARIGI, diretto dal cantante, musicista e scrittore francese Mathias Malzieu. Il film è tratto dall’omonimo romanzo dello stesso Malzieu pubblicato in Italia da Feltrinelli.

Con UNA SIRENA A PARIGI, Mathias Malzieu dispiega le ali della fantasia, ricreando atmosfere incantate e personaggi fantastici. Il film è un omaggio all’amore travolgente e impossibile, irrinunciabile energia vitale, fonte di creazione ma anche di distruzione.

Il film è interpretato da Nicolas Duvauchelle, Marilyn Lima, Rossy De Palma, Tchéky Karyo e Romane Bohringer.

SINOSSI:

Tutto accadde nell’estate del 2016; una pioggia torrenziale inonda le strade di Parigi, la Senna esonda e la città è immersa in un’atmosfera apocalittica. I dispersi aumentano di ora in ora mentre il fiume trascina con se detriti e oggetti di ogni tipo. Gaspard Snow viene attratto da un canto melodioso e seguendone il suono, scopre il corpo ferito di una sirena adagiata sotto un ponte.

Decide di condurla a casa sua per curarla ma nel frattempo lei svela a Gaspard il suo potere misterioso; chiunque ascolti il suo canto cade vittima del suo fascino e si innamora perdutamente di lei. É un incantesimo al quale non può sottrarsi neanche Gaspard, così convinto di essere immune all’amore.

Insieme troveranno il modo di superare ogni oggettiva avversità dovuta alle loro diverse “nature” e non ultimo, riusciranno a mettere in salvo il Floweberger, il locale di arte e musica creato da Gaspard e situato a bordo di un’imbarcazione.

Le ragazze del Pandora’s Box, dal 21 agosto in on demand

Le ragazze del Pandora’s Box, dal 21 agosto in on demand

Arriva il 21 agosto sulle principali piattaforme video on demand Le ragazze del Pandora’s Box, una divertente commedia che celebra la libertà dell’essere chi realmente si vuole grazie alla stravagante emancipazione delle draq queen e al capovolgimento del tradizionalista animo di una madre che, con qualche difficoltà, dovrà fare i conti con la vita di un figlio perso troppo presto.

Diretto da Thom Fitzgerald, regista e drammaturgo canadese, il film è interpretato tra gli altri anche da Jacki Weaver (Silver Linings Playbook) e Lucy Liu (Charlie’s Angels, Chicago), due donne dal carattere diametralmente opposto che si troveranno a vivere un’inaspettata avventura che cambierà le loro vite.

Le ragazze del Pandora’s Box: dove vederlo in streaming

Le ragazze del Pandora’s Box sarà disponibile dal 21 agosto e per quattro settimane sulle principali piattaforme VOD: SKY, TIMVISION, CHILI, GOOGLE PLAY, YOU TUBE, RAKUTEN, HUAWEI VIDEO e INFINITY.

Le ragazze del Pandora’s Box: la trama e il cast

Maybelline (Jacki Weaver), direttrice del coro di una chiesa in Texas, eredita inaspettatamente il Drag Queen Club appartenuto al figlio defunto. Sorprendendo il marito e gli amici, conservatori come lei, si trasferisce a San Francisco per salvare il locale dal fallimento. In questo ambiente tanto burrascoso quanto vivace, trova una nuova ragione di vita diventando ‘mamma’ per gli artisti eccentrici che frequentano il club…sino a quando una visita improvvisa non minaccerà di sconvolgere ancora una volta la sua esistenza. Nel cast Adrian Grenier, Mya Taylor e Jackie Beat.

Supercar, in arrivo un film prodotto da James Wan

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Supercar, in arrivo un film prodotto da James Wan

Spyglass Media Group ha collaborato con James Wan e Michael Clear della Atomic Monster per sviluppare un film basato sulla serie d’azione degli anni ’80 Knight Rider, da noi nota come Supercar. TJ Fixman, un ex sceneggiatore di videogiochi, sta adattando la sceneggiatura.

Creato da Glen A. Larson, Supercar è andato in onda per la prima volta sulla NBC dal 1982 al 1986 e ha dato inizio alla carriera di David Hasselhoff. La storia della serie è quella di un’auto ad alta tecnologia di nome KITT che assiste il misterioso conducente Michael Knight (Hasselhoff) che combatte il crimine.

In Italia e in tutto il mondo la serie è assurta a piccolo cult e ha prodotto spin-off televisivi, film, videogiochi, libri e ha dato anche il nome a una convention, nota come la KnightCon. I dettagli della trama di questo film sono tenuti nascosti, ma si dice che sarà una versione odierna di quella stessa storia che manterrà il tono anti-istituzione dell’originale.

La Atomic Monster è al lavoro su Malignant per Starlight Media e Midas Innovation, The Conjuring: The Devil Made Me Do It per New Line Cinema, There’s Someone Inside Your House per Netflix e Mortal Kombat per New Line, oltre ad una collaborazione annunciata con Bonelli Entertainment per una serie su Dylan Dog.

Dirty Dancing: il sequel è ufficiale, Jennifer Grey sarà coinvolta

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Un sequel di Dirty Dancing è ufficialmente in sviluppo con Jennifer Grey, protagonista del film originale del 1987 al fianco di Patrick Swayze, coinvolta nel progetto. Diretto da Emile Ardolino, il primo Dirty Dancing è stato un grandissimo successo di critica e pubblico, incassando al box office oltre 214 milioni di dollari a fronte di un budget di soli 5 milioni.

Nel corso degli anni, anche grazie ai numerosi passaggi televisivi, il film è diventato un vero e proprio cult. Dopo l’uscita del primo film, la Lionsgate ha cercato più volte di cavalcare l’onda di quell’incredibile successo, prima realizzando una sorta di rivisitazione dal titolo Dirty Dancing: Havana Nights (uscito nel 2004) e poi un remake destinato al piccolo schermo, trasmesso nel 2017 sulla ABC e interpretato da Abigail Breslin nei panni della protagonista Franes “Baby” Houseman.

Adesso, come riportato da Deadline (via Screen Rant), Jon Feltheimer, CEO di Lionsgate, ha ufficialmente confermato che Dirty Dancing avrà un sequel che sarà diretto da Jonathan Levine e Gillian Bohrer e sceneggiato da Mikki Daughtry e Tobias Iaconis. Inoltre Jennifer Grey, l’originale “Baby” della pellicola del 1987, reciterà nel film e sarà coinvolta anche in qualità di produttore esecutivo.

In una nota ufficiale, lo studio ha dichiarato: “Sarà esattamente il tipo di film romantico e nostalgico che i fan del franchise stavano aspettando e che lo ha trasformato nel film di maggior successo nella storia della nostra compagnia.”

Il grande successo di Dirty Dancing

Oltre ad essere stato un grandissimo successo, Dirty Dancing ha ricevuto anche diversi riconoscimenti importanti. La canzone portante della colonna sonora, “(I’ve Had) The Time of My Life”, ad esempio, ha ricevuto l’Oscar e il Golden Globes nel 1988 come miglior canzone originale. Sempre ai Golden Globes del 1988, sia Patrick Swayze che Jennifer Grey ricevettero una nomination a testa come migliori attori, mentre il film venne candidato come miglior film musicale o commedia.

Black Widow: perché è improbabile che esca direttamente su Disney+

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Sono in molti a chiedersi se Black Widow dei Marvel Studios seguirà Mulan della Disney e verrà rilasciato direttamente su Disney+. La realtà è che si tratta di un caso molto più complicato, come analizzato da un nuovo report di Screen Rant. Di tutti i prossimi film della Casa di Topolino in uscita, Black Widow e Mulan sono stati sicuramente quelli ad essere maggiormente colpiti dalla pandemia di Coronavirus.

Le campagne marketing di entrambi i film erano già entrate nel vivo quando a Marzo l’emergenza sanitaria è peggiorata, costringendo le sale cinematografiche a chiudere i battenti. Nel caso specifico di Mulan, mancavano soltanto due settimane all’arrivo del film al cinema, con diversi giornalisti che avevano già avuto modo di vedere il film per poterlo recensire.

All’epoca, l’uscita nelle sale di Mulan era stata fissata per la fine di Marzo, mentre Black Widow sarebbe dovuto arrivare al cinema all’inizio di Maggio. In seguito all’esplosione della pandemia e alla chiusura delle sale, Mulan è stato inizialmente posticipato a luglio e poi ad agosto, prima che la Disney lo rimuovesse ufficialmente dal proprio calendario. Poco dopo, lo studio ha annunciato che il film diretto da Niki Caro sarà disponibile engli Stati Uniti direttamente a Disney+ a partire dal prossimo 4 settembre, mentre nei mercati in cui il servizio di streaming non è disponibile arriverà al cinema. Il film non sarà incluso nell’abbonamento e avrà un costo extra di 29,99 dollari: una volta acquistato, però, il film sarà disponibile fino a quando l’utente resterà iscritto alla piattaforma.

I fattori che impediscono una release di Black Widow direttamente in VOD

Dato il medesimo destino che ha investito i due film, è difficile non chiedersi se anche a Black Widow non verrà riservato lo stesso trattamento di Mulan. Il cinecomic Marvel è stato posticipato da Maggio a Novembre, ma con i casi di Covid-19 ancora in aumento negli Stati Uniti, è sempre più probabile che possa slittare nuovamente. La Disney ha sempre cercato di minimizzare l’idea che Black Widow possa arrivare direttamente su Disney+, ed effettivamente ci molti fattori che potrebbero impedirne la release diretta in VOD, anche se lo studio dovesse alla fine optare per un’inversione di marcia.

Il fattore principale che impedisce a Black Widow di arrivare direttamente su Disney+ è il MCU. Si tratta di un marchio fin troppo consolidato, con un appeal internazionale: i film dell’universo condiviso hanno incassato fino ad 1 miliardo di dollari (e anche di più!). Anche Mulan avrebbe potuto arrivare a guadagnare un 1 miliardo grazie alla distribuzione in sala, ma le cose stavano già iniziano a cambiare proprio a causa dei numerosi ritardi e del marketing sempre meno aggressivo. È sicuramente anche il caso di Black Widow, ma non nella stessa misura.

Inoltre, esiste già un precedente per quanto riguarda i live action Disney che vengono rilasciati direttamente su Disney+: basti pensare a Lilli e il Vagabondo (che ha debuttato quando il servizio è stato lanciato negli Stati Uniti). Inoltre, non bisogno sottovalutare un altro fattore importante: Disney+ è a corto di nuovi contenuti per completare la sua offerta fino alla fine del 2020, e con l’uscita in VOD di Mulan andrebbe a riempire un vuoto abbastanza importante. Inoltre, trattandosi di una produzione interna, la Casa di Topolino raccoglierà comunque tutti i frutti del sovrapprezzo, rendendo più facile andare a coprire i costi.

Bisogna anche ricordare che Disney + ha già diversi contenuti in cantiere legati al MCU, ossia le serie tv The Falcon and the Winter Soldier e WandaVision. Per questo motivo, è molto più probabile che la Disney decida di posticipare Black Widow addirittura al 2021, piuttosto che farlo uscire direttamente in streaming, magari proprio a Novembre. Infine, c’è tutta una questione legata al contraccolpo. La decisione dello studio di far uscire Mulan su Disney+ è già stata ampiamente criticati dagli esercenti e dai proprietari delle sale cinematografiche nel Regno Unito: fare la stessa cosa con Black Widow non farebbe altro che gettare ulteriore benzina sul fuoco.

La regia di Black Widow è stata affidata a Cate Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di Captain Marvel) a dirigere un titolo dell’universo cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è stata riscritta nei mesi scorsi da Ned Benson (The Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme a Scarlett Johansson ci saranno anche David HarbourFlorence Pugh e Rachel Weisz.

In Black Widow, quando sorgerà una pericolosa cospirazione collegata al suo passato, Natasha Romanoff dovrà fare i conti con il lato più oscuro delle sue origini. Inseguita da una forza che non si fermerà davanti a nulla pur di sconfiggerla, Natasha dovrà affrontare la sua storia in qualità di spia e le relazioni interrotte lasciate in sospeso anni prima che diventasse un membro degli Avengers.

Zendaya rivela che il suo ruolo in Dune sarà molto piccolo

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Zendaya rivela che il suo ruolo in Dune sarà molto piccolo

Zendaya ha parlato del suo ruolo nell’attesissimo Dune, il nuovo adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo di Frank Herbert ad opera di Denis Villeneuve, rivelando che nel film la vedremo relativamente poco. Nel corso degli anni, Zendaya ha dimostrato di  essere una delle giovani attrici più talentuose di Hollywood.

Lo conferma anche la recente candidatura agli Emmy ottenuta dall’attrice grazie al suo ruolo nell’acclamata serie HBO, Euphoria. Nel blockbuster di Villeneuve, che dovrebbe arrivare nelle sale il prossimo Dicembre, l’ex star di Disney Channel avrà il ruolo di Chani, uno dei nativi che si trovano sul pianeta deserto Arrakis.

In una recente intervista con InStyle, Zendaya ha parlato brevemente del suo ruolo in Dune. Anche se non ha potuto rivelare molti dettagli sul suo personaggio, l’attrice ha elogiato l’intera produzione del film, in particolare la performance di Timothée Chalamet. La cosa più interessante, però, è che Zendaya ha ammesso che non sarà molto presente nel film, lasciando intuire che il suo ruolo sarà effettivamente un ruolo minore. 

Dune è stato incredibile”, ha spiegato l’attrice. “Non sono molto presente nel film, quindi mentre guardavo il trailer ho pensato: ‘Oh mio Dio!’. Ho chiamato Timothée Chalamet e gli ho detto: ‘Amico! Dovresti esserne orgoglioso’. È una grande opportunità anche solo avere una piccola parte in un film con un cast così incredibile. E poi adoro la fantascienza. È divertente avere la possibilità di fuggire in un altro mondo.” 

Quanto spazio avrà il personaggio di Zendaya nel nuovo adattamento di Dune?

Nel romanzo originale, Chani instaura un profondo legame con Paul Atreides (il personaggio che interpreterà Chalamet), cosa che spinge a chiedersi se Zendaya non avrà un ruolo più importante nella seconda parte dell’adattamento firmato da Villeneuve. Non è ancora chiaro quali parti del romanzo adatterà la prima parte di Dune in arrivo a Dicembre: ad ogni modo, nella seconda parte (che non sappiamo ancora quando arriverà nelle sale) potrebbe forse esserci più spazio per il personaggio della concubina. 

In DuneTimothée Chalamet interpreterà il protagonista Paul Atreides, nato sul pianeta Caladan dal matrimonio fra il duca Leto Atreides I e la sua concubina Lady Jessica. Nel cast anche Javier BardemZendayaOscar IsaacRebecca FergusonStellan SkarsgardDave Bautista, Charlotte Rampling Jason Momoa. Ricordiamo che il film arriverà nelle sale americane il 18 dicembre 2020.

Doctor Strange 2: si cerca la giovane interprete di America Chavez

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Doctor Strange in the Multiverse of Madness, il sequel del cinecomic Marvel con Benedict Cumberbatch che arriverà nelle sale nel 2022, si preannuncia come uno dei progetti più ambiziosi dell’Universo Cinematografico Marvel. Nel film ritroveremo molti dei personaggi apparsi nel primo episodio: oltre a Cumberbatch nei panni dell’eroe del titolo, infatti, ci saranno anche Benedict Wong nei panni di Wong e Chiwetel Ejiofor in quelli del Barone Mordo.

Tra le new entry, invece, figura Elizabeth Olsen, che tornerà a vestire i panni di Scarlet Witch (personaggio già noto ai fan del MCU), anche se ad oggi ancora non sappiamo in che modo la sua strada e quella di Stephen Strange si incroceranno. Tuttavia, negli ultimi mesi sono circolate tantissime voci in merito al fatto che il sequel di Doctor Strange possa effettivamente introdurre nell’universo condiviso tutta una caterva di nuovi personaggi.

Tra questi figura anche il personaggio di America Chavez, alter ego di Miss America. Come riportato da The Direct, pare che i Marvel Studios siano ufficialmente alla ricerca di una giovane attrice portoricana, di età compresa tra i 12 e i 15 anni, per affidarle il ruolo dell’eroina creata da Otto Binder e Al Gabriele. Il personaggio dovrebbe ricoprire il ruolo di spalla destra di Stephen Strange: nei fumetti, Miss America proviene da una dimensione alternativa ed è in grado di viaggiare attraversi i mondi.

Che ruolo avrà America Chavez in Doctor Strange 2?

È da tempo che si parla della possibilità che, nel sequel, Doctor Strange esplorerà universi paralleli come diretta conseguenza della perdita di controllo da parte di Scarlet Witch/Wanda Maximoff dei suoi poteri: è probabile, quindi, che lo Stregone Supremo e Miss America entreranno in azione fianco a fianco, probabilmente aiutati anche da Wong.

Annunciato ufficialmente questa estate al Comic-Con di San Diego, Doctor Strange 2 vedrà Benedict Cumberbatch tornare nel ruolo di Stephen Strange. Diretto da Sam Raimi, il sequel vedrà anche Wanda Maximoff alias Scarlet Witch (Elizabeth Olsen) assumere un ruolo da co-protagonista dopo WandaVision.

Secondo Collider, la produzione ha fatto già un passo in avanti assumendo lo sceneggiatore Jade Bartlett. Il suo ruolo non è stato ancora chiarito, visto che lo script dovrebbe essere firmato da Derrickson in persona e quindi Bartlett dovrebbe intervenire solo a limare il testo o magari a scrivere a quattro mani con il regista.

Il primo film su Doctor Strange è uscito nel 2016 e ha raccontato la nascita dell’eroe, dall’incidente di Stepehn Strange fino al confronto con Dormammu. Nel film c’erano anche Benedict Wong, Tilda Swinton Chiwetel EjioforRachel McAdams non tornerà nei panni di Christine Palmer. Abbiamo rivisto Strange in Infinity War e in EndgameDoctor Strange in the Multiverse of Madness arriverà al cinema il 25 marzo 2022.

John Wick 5 confermato, verrà girato back-to-back con il quarto film

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La Lionsgate ha ufficialmente confermato John Wick 5, che sarà girato back-to-back con John Wick 4. Nel 2014, grazie al primo film della saga, Keanu Reeves ha visto la sua carriera tornare ufficialmente alla ribalta. All’epoca il film venne elogiato da pubblico e critica non soltanto per le scene d’azione esilaranti ma anche per la storia, semplice ma allo stesso tempo efficace. 

Il film si rivelò un grande successo al botteghino, incassando 86 milioni di dollari a fronte di un budget di 20 milioni. Il successo del film ha dato vita ad un redditizio franchise: nel 2017 è uscito John Wick: Capitolo 2, mentre lo scorso anno è arrivato nelle sale John Wick 3: Parabellum. Ogni capitolo ha ottenuto ancora più elogi e successo del predecessore.

Nessuna sorpresa, dunque, quando la Lionsgate annunciò ufficialmente John Wick 4, che in origine avrebbe dovuto fare il suo debutto il prossimo anno. Tuttavia, a causa della pandemia di Covid-19, l’uscita nelle sale del film è stata posticipata al 2022. A quanto pare, però, il rinvio della produzione del quarto capitolo della saga si è rivelato vantaggioso per il team creativo di John Wick, dal momento che un quinto capitolo è stato già messo in cantiere.

La Lionsgate, infatti, ha annunciato ufficialmente John Wick 5, che sarà girato in contemporanea a John Wick 4. John Feltheimer, CEO della compagnia, ha spiegato che lo studio punto a far partire le riprese di entrambi i film nei primi mesi del 2021: “Siamo impegnati a preparare le sceneggiature per le prossime due puntate del nostro franchise d’azione John Wick, con John Wick 4 in programma nei cinema per il weekend del Memorial Day 2022. Speriamo di girare entrambi, John Wick 4 e 5, back-to-back quando Keanu sarà disponibile all’inizio del prossimo anno.”

Lionsgate pronta a mettere a segno un altro incredibile successo con John Wick 5

Il franchise di John Wick è diventato più forte con l’uscita di ogni nuovo film, quindi non sorprende che la Lionsgate sia interessata a portarlo avanti il più a lungo possibile. Dal momento che l’industria cinematografica sta cercando di riprendersi dalle conseguenze dell’emergenza legata al Coronavirus, fare affidamento su proprietà consolidate che rappresentano scommesse sicure al botteghino è una strada logica da percorrere. A meno che John Wick 4 non segni un inversione di marcia nella storia del franchise (è difficile che accada!), anche John Wick 5 ha tutte le carte in regola per diventare un altro incredibile successo.

Tenet in Cina, il video messaggio di Christopher Nolan

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Tenet in Cina, il video messaggio di Christopher Nolan

Uscirà al cinema in Cina dal 04 settembre l’attesissimo Tenet, e oggi Christopher Nolan ha lanciato un video messaggio per darne notizia.

Tenet di Christopher Nolan arriverà al cinema il 03 Agosto. Il cast annovera John David WashingtonRobert PattinsonElizabeth DebickiMichael CaineKenneth Branagh, Dimple Kapadia, Aaron Taylor-Johnson Clémence Poésy. Il film, il primo lungometraggio di Nolan dal 2017, anno di uscita di Dunkirk, viene descritto come un’epica storia action che si svolge nel mondo dello spionaggio internazionale.

The New Mutants, a sorpresa il trailer italiano!

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The New Mutants, a sorpresa il trailer italiano!

La  20th Century Studios Italia ha diffuso il trailer italiano di The New Mutants, il chiacchierato film sui nuovi mutanti in arrivo al cinema dal 02 settembre.

In questo terrificante film ricco d’azione basato sui fumetti Marvel, cinque giovani ragazzi dotati di poteri speciali vengono rinchiusi in un istituto segreto per essere sottoposti a trattamenti che, viene detto loro, li curerà dal pericolo che rappresentano per loro stessi e per gli altri. Sono Danielle Moonstar aka Mirage (Blu Hunt), che crea illusioni basandosi sulle paure altrui, Rahne Sinclair (Maisie Williams), che si trasforma nel lupo mannaro Wolfsbane, Sam Guthrie (Charlie Heaton), che, come Cannonball, può volare alla velocità del suono protetto da un campo di forza, Roberto da Costa aka Sunspot (Henry Zaga), che assorbe e incanala il potere del sole, e Illyana Rasputin aka Magik (Anya Taylor-Joy). Sorella minore di Colossus, Magik viene protetta da un’armatura a suo piacimento e può brandire un’arma che amplifica le sue abilità psichiche e superumane. Invitati dalla dottoressa Cecilia Reyes (Alice Braga) a condividere le loro storie su quando si sono manifestati per la prima volta i loro poteri, i cinque “pazienti” si rendono conto di essere in una classe di persone chiamate mutanti, che storicamente sono sempre stati marginalizzati e temuti. Nel raccontare le storie delle loro origini, le loro memorie sembrano tramutarsi in terrificanti realtà. Presto, si interrogheranno su cosa sia reale e cosa non lo sia: diventa sempre più chiaro che l’istituto non è ciò che sembra. Ora la domanda è: perché sono tenuti prigionieri? E chi sta cercando di distruggerli?

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The New Mutants è un thriller con sfumature horror, originale e ambientato in un ospedale isolato dove un gruppo di giovani mutanti è rinchiuso per cure psichiatriche. Quando iniziano ad avere luogo degli strani episodi, le loro nuove abilità mutanti e la loro amicizia saranno messe alla prova, mentre cercano di fuggire. Diretto da Josh Boone e scritto da Boone e Knate Lee, il film vede nel cast la presenza di Maisie WilliamsAnya Taylor-Joy, Charlie Heaton, Alice Braga, Blu Hunt Henry Zaga.

L’Unico e Insuperabile Ivan dall’11 Settembre su Disney+

L’Unico e Insuperabile Ivan dall’11 Settembre su Disney+

Il nuovo film Disney L’Unico e Insuperabile Ivan debutterà in Italia l’11 settembre in esclusiva sulla piattaforma di streaming Disney+ e verrà presentato in anteprima martedì 18 agosto al Giffoni Film Festival.

Basato sul pluripremiato libro di Katherine Applegate, edito in Italia da Mondadori, e diretto da Thea Sharrock, il film racconta la storia di Ivan, un gorilla molto speciale che apprende che la vita non è definita dal luogo e dalle circostanze, ma dal potere dell’amicizia e dal coraggio di far sì che avvenga il cambiamento.

L’Unico e Insuperabile Ivan, che in precedenza doveva essere distribuito al cinema dai Walt Disney Studios, è una storia indimenticabile sulla bellezza dell’amicizia, sul potere dell’immaginazione e sul significato del luogo chiamato casa. Ivan è un gorilla di 180kg che condivide la gabbia in un centro commerciale di periferia con Stella l’elefante, Bob il cane e altri animali. Ha pochi ricordi della giungla dove è stato catturato, ma quando arriva un’elefantina di nome Ruby, qualcosa dentro di lui cambia profondamente. Ruby è stata recentemente separata dalla sua famiglia allo stato brado e questo porta Ivan a mettere in discussione la sua vita, il luogo da dove proviene e dove alla fine vorrebbe essere.

“Il mondo è cambiato in un attimo. Le persone di tutto il mondo hanno condiviso esperienze importanti che cambiano la vita in modi che non si vedevano da un secolo”, ha dichiarato Thea Sharrock. “In risposta a questo, sono davvero felice di poter condividere con tutto il mondo la storia deliziosa e originale di Katherine Applegate, L’Unico e Insuperabile Ivan, su Disney+, portando un po’ di gioia con questo film unico sulla vera amicizia, basato su una storia vera”.

L’Unico e Insuperabile Iva, che arriva sullo schermo con un mix suggestivo tra live-action e CGI, è basato sul libro di Katherine Applegate che ha vinto numerosi premi dalla sua pubblicazione nel 2013, inclusa la Medaglia Newbery, ed è edito in Italia da Mondadori. Il film è interpretato da Bryan Cranston nel ruolo di Mack, il proprietario del centro commerciale, mentre Ramon Rodriquez è George, l’impiegato del centro e Ariana Greenblatt è sua figlia, Julia.

Nella versione italiana fanno invece parte del cast di voci gli attori Stefano FresiPaola Minaccioni e Federico Cesari rispettivamente nel ruolo di Bob il cane, Henrietta la gallina e Murphy il coniglio.

L’Unico e Insuperabile Ivan è diretto da Thea Sharrock da una sceneggiatura di Mike White basata sul romanzo di Applegate ed è prodotto da Allison Shearmur, Angelina Jolie e Brigham Taylor. Sue Baden-Powell e Thea Sharrock hanno il ruolo di produttori esecutivi.

Classici fuori Mostra: prosegue con Raining in the Mountain e Miracolo a Milano

Prosegue in questo weekend – dopo il successo di pubblico delle prime proiezioni – la rassegna di film classici restaurati della Biennale di Venezia intitolata Classici fuori Mostra, che si tiene ogni venerdì e sabato fino al 30 agosto alla nuova Arena Giardini della Biennale.

Venerdì 7 agosto, alle ore 21, sarà proiettato Miracolo a Milano (1951, 100’) di Vittorio De Sica, con Francesco Golisano, Emma Gramatica, Paolo Stoppa, Guglielmo Barnabò, Brunella Bovo.  Restauro curato da Cineteca di Bologna e Compass Film.

Allevato dalla buona Lolotta (Emma Gramatica) e poi cresciuto in riformatorio, Totò (Francesco Golisano) va a vivere con altri barboni in un campo di periferia, dove un giorno si trova il petrolio. Il proprietario del terreno manda la polizia per scacciare i vagabondi, ma lo spirito di Lolotta aiuterà Totò in un modo del tutto inaspettato.

Palma d’Oro al Festival di Cannes, adattamento del romanzo Totò il buono di Cesare Zavattini, Miracolo a Milano è un “racconto utopico che contrappone uno spazio di umanesimo, di calore e di fantasia alla protervia di una modernità selvaggia” (Stefania Parigi). All’epoca scontentò sia la destra per i suoi risvolti ribelli (titolo provvisorio: I poveri disturbano), sia la sinistra per l’abbandono dei moduli stilistici del neorealismo.

Sabato 8 agosto, sempre alle ore 21, verrà presentato Raining in the Mountain (Pioggia opportuna sulla montagna vuota, 1979, 120’) di King Hu, con Hsu Feng, Sun Yueh, Shih Chun;  Hong Kong/Taiwan. Restauro curato dal Taiwan Film Institute.

In un monastero dove si aspetta la nomina del nuovo abate, due fazioni di ladri si contendono una preziosa pergamena.

Girato in Corea, Raining in the Mountain è uno dei capolavori più noti di King Hu, Maestro del cinema di arti marziali di Hong Kong, con le inconfondibili e fulminanti coreografie e  il consueto splendore formale. “Bellezza plastica di scenari e ambienti con la cui topografia coincide la messa in scena, costumi e arredi arcaici non di rado autentici, usanze, riti, combattimenti come balletti acrobatici, ispirati all’Opera di Pechino più che alle arti marziali, e tanti altri elementi che vengono dall’immaginazione cinese tradizionale e la ricreano, in una grande sintesi visiva e gestuale” (G. Volpi). 

Il programma dei prossimi Classici fuori Mostra

Le proiezioni si terranno alle ore 21

14 agosto

THE GO-BETWEEN (Messaggero d’amore) di Joseph Losey

con Julie Christie, Alan Bates, Margaret Leighton, Michael Redgrave, Dominic Guard, Michael Gough, Edward Fox, Richard Gibson; GB, 1971, 110’

Restauro curato da StudioCanal

“Terzo film del sodalizio tra Losey e Harold Pinter, e il più complesso. Arriva alla semplicità attraverso l’artificio più raffinato” (M. Morandini). “La sceneggiatura di Pinter è un meticoloso ritratto dell’educazione all’esistenza e al dolore, contrappuntato, in un magistrale montaggio sonoro e visivo, dai ricordi di due vecchi. Incantevoli le scene di vita associata (la preghiera comune prima di colazione, la partita di cricket, il taglio della torta di compleanno) che descrivono con inedita incisività usi e costumi di una un mondo trapassato” (G. Volpi). Palma d‘Oro al festival di Cannes.

15 agosto

KANAL (I dannati di Varsavia) di Andrej Wajda

con Teresa Izewska, Tadeusz Janczar, Wienczyslaw Glinski, Tadeusz Gwiazdowski, Stanislaw Mikulski;  Polonia, 1957, 95’

Restauro curato da Malavida Films

Da uno dei registi più amati da Martin Scorsese, un film che “non è, come si scrisse, un dramma sull’eroismo inutile della tradizione polacca. L’originalità di Wajda consiste nel porsi nella cerniera tra storia personale e storia nazionale dove i dati esistenziali (l’angoscia morale, il disfacimento della morte, la paura) si fanno razionali, costantemente visti in una dimensione politica e civile” (M. Morandini).

21 agosto

DANS LA VILLE BLANCHE (Nella città bianca) di Alain Tanner

con Bruno Ganz, Teresa Madruga, Julia Vonderlinn, José Carvhalo; Svizzera/Portogallo, 1982, 107’

Restauro curato dall’Association Alain Tanner e Cinémathèque Suisse

“All’inizio del film, Ganz fa notare alla cameriera che l’orologio del bar non segna l’ora giusta. Lei risponde: “L’orologio è giusto. È il mondo che è sbagliato”. Ed è con questa sensazione che il mondo sia fuori posto che il protagonista vive la sua solitudine urbana, usando la sua macchina da presa per registrare frammenti di realtà che spedisce alla moglie, gironzolando a caso come se si aspettasse di essere catturato dalla realtà, di essere assorbito in essa” (Frédéric Bas). “Blues sul mare e su Lisbona, un film sul tempo e sullo spazio (dunque, sul cinema) in cadenze di sogno a occhi aperti” (M. Morandini)

22 agosto

DETOUR (Deviazione per l’inferno) di Edgar G. Ulmer

con Tom Neal, Ann Savage, Claudia Drake, Edmund MacDonald; USA, 1945, 67’

Restauro curato da Academy Film Archive e Film Foundation, in collaborazione con Cinémathèque Royale de Belgique, Museum of Modern Art e Cinémathèque Française, con finanziamenti per il restauro forniti da George Lucas Family Foundation

“Realizzato in 6 giorni, con tutte le scene in strada girate in trasparente, da un regista viennese, maestro indiscusso del B movie hollywoodiano a basso costo, divenne il film di culto più famoso della categoria del cinema povero” (M. Morandini). “Uno di quei piccoli capolavori che venivano dalla più libera produzione di serie B, in cui l’assenza di mezzi si fa stile, ricerca di un clima e di un taglio originale. Nel film di Ulmer, la ricerca dell’insolito sfocia nell’incubo e nell’onirico, se non nell’assurdo alle soglie di Kafka” (G. Volpi)

29 agosto

L’APE REGINA – UNA STORIA MODERNA di Marco Ferreri

con Ugo Tognazzi, Marina Vlady, Walter Giller, Linda Sini, Riccardo Fellini;  Italia/Francia, 1963, 93’

Restauro curato da Cineteca di Bologna

“Denunciato e sequestrato dalla censura che impose tagli, modifiche ai dialoghi e l’uscita con un titolo diverso, è un grottesco paradossale sulla famiglia, il matrimonio e l’ideologia clerical-borghese che impregnano l’Italia. Divertente e quietamente feroce” (M. Morandini). “Umorismo nerissimo e un agghiacciante senso di morte – dell’anima, del corpo e dei sensi: uno dei film più riusciti di Ferreri” (P. Mereghetti).

30 agosto

TONI di Jean Renoir

con Charles Blavette, Jenny Hélia, Célia Montalvan, Edouard Delmont;  Francia, 1935, 84’

Restauro curato da Gaumont

“Un mondo di patriarchi e di capimastri, un mondo in cui l’arcaico – il soldo, la roba, la terra – s’intreccia con le forme di sfruttamento attuali. E il sesso è ossessione, passione, eros a fior di pelle, in un incrociarsi di destini che spingeranno Toni a pagare per un delitto che non ha commesso. Quello di Renoir è uno stupendo mélo proletario, possente e vero” (G. Volpi). Uno dei più possenti film di Renoir degli anni Trenta.

Twilight: il dettaglio che Stephenie Meyer vorrebbe cambiare

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Twilight: il dettaglio che Stephenie Meyer vorrebbe cambiare

Lo scorso 4 agosto è stato pubblicato Midnight Sun, l’atteso e tanto chiacchierato quinto libro della saga di Twilight, che non porta avanti la storia di Bella e Edward, ma che la racconta dal punto di vista dell’affascinante vampiro.

Adesso, in occasione della promozione del libro, durante un’intervista con Bustle, è stata l’autrice della saga letteraria Stephenie Meyer a svelare quale aspetto della storia raccontata nel primo romanzo le sarebbe piaciuto cambiare: “Quando stavo scrivendo Twilight, le cose andavano bene. Ma poi ho capito che Edward avrebbe assolutamente detto a Bella che l’amava prima di quanto sia effettivamente accaduto. Ci sono stati alcuni punti in cui ho pensato: ‘Sì, l’avrebbe detto proprio in questo momento’. Adesso non posso cambiare questa cosa… e devo ammettere che è molto frustrante.”

Nel romanzo, Edward dice a Bella che la ama soltanto nella seconda parte, poco prima che i due partecipino alla partita di baseball della famiglia Cullen. Al momento non sappiamo se Midnight Sun verrà adattato per il grande schermo e se Robert Pattinson e Kristen Stewart, che dalla fine del franchise cinematografico hanno strutturato le loro carriere quasi completamente lontano dai blockbuster, sarebbero disposti a tornare.

Black Widow: l’evoluzione dell’eroina nel corso del MCU

Black Widow: l’evoluzione dell’eroina nel corso del MCU

Sebbene non abbia gli stessi superpoteri e le stesse capacità dei suoi compagni Vendicatori, Natasha Romanoff, alias Black Widow, è comunque riuscita a diventare uno degli Avengers più riconosciuti e popolari del MCU. Dopo il debutto in Iron Man 2, Vedova Nera è stata una parte importante della storia del franchise sin dall’inizio e la Fase 4 prenderà il via proprio con l’attesissimo standalone dedicato al personaggio. Anche senza un film in solitaria, Vedova Nera è stato un personaggio affascinante che è riuscito ad essere tanto intenso e divertente, quanto intimidatorio e straziante. Natasha ne ha passate davvero tante prima della sua morte in Avengers: Endgame e sarà elettrizzante vedere come il personaggio si evolverà ancora in Black Widow.

I suoi capelli

Tutti gli eroi del MCU hanno subito una sorta di trasformazione fisica nel corso degli anni. Per Natasha, il suo costume è rimasto piuttosto coerente dalla Fase 1, mentre i suoi capelli sono stati un aspetto in continua evoluzione.

Sebbene possa sembrare un cambiamento insignificante, è stato in realtà un indicatore interessante in merito al personaggio. Dopo essersi data alla fuga, i capelli rossi distintivi di Natasha sono diventati biondi per sembrare più appariscenti. Tuttavia, in Avengers: Endgame Nat ha lasciato che i suoi capelli tornassero al rosso, segnando in grande stile il suo ritorno come Vendicatore.

Le armi

Che si tratti di combattere gli agenti dell’Hydra o alieni proveniente dallo spazio, Natasha ha fatto sorprendentemente del bene pur senza avere superpoteri. La sua più grande risorsa è certamente il suo stile di combattimento altamente qualificato, ma di tanto in tanto ha usato anche qualche arma.

Anche se la Fase 1 ha mostrato Natasha usare principalmente delle pistole durante un combattimento, il suo arsenale è stato gradualmente potenziato con armi tipiche da spia. Grazie ai colpi da elettroshock, i suoi pungiglioni possono essere abbastanza efficaci. 

Alleanze

Natasha viene presentato per la prima volta come uno dei migliori agenti dello S.H.I.E.L.D ed uno dei membri più fedeli dell’organizzazione. Tuttavia, col passare del tempo, si rende conto che tali organizzazioni sono problematiche e che forse è meglio agire da eroe alle sue condizioni.

Diventa così una stretta alleata di Captain America, servendo come suo braccio destro nella gestione degli Avengers. Queste lealtà vengono anche messe alla prova durante Captain America: Civil War, ma alla fine decide comunque di stare dalla sua parte. 

Una super spia

Natasha viene presentata come un agente segreto incredibilmente abile che ha raggiunto alcuni obiettivi alquanto impressionanti. Si è infiltrata nella cerchia ristretta di Tony Stark, facendogli credere di essere soltanto una graziosa assistente. Ha anche manipolato Loki durante un interrogatorio.

Quelle impressionanti abilità da spia sono state utilizzate sempre meno a mano a mano che l’universo condiviso è diventato più grande. I suoi modi da investigatore non sono stati così utili quando i Vendicatori hanno combattuto contro robot o contro Thanos, con Natasha che è diventata semplicemente una combattente molto più tosta.

La relazione con Occhio di Falco

Sebbene sia vicina anche ad altri membri della squadra, Natasha condivide il legame più forte con Occhio di Falco. La loro relazione risale a prima della nascita del MCU: i due si prendono sinceramente cura l’uno dell’altro. Tuttavia, la natura della loro relazione è cambiata nel tempo.

All’inizio, sembrava che i due fossero destinati a vivere una storia d’amore. In Captain America: The Winter Soldier, abbiamo visto persino Natasha indossare una collana di frecce. Tuttavia, in Avengers: Age of Ultron viene mostrato che Occhio di Falco si è sposato e che Natasha è adesso soltanto un’amica di famiglia.

Le storie d’amore

Il MCU non ha mai gestito le storie d’amore in modo impeccabile e Natasha sembra essere un buon esempio di quanto questo tipo di relazioni sembrino piuttosto forzate. Dopo aver accennato ad una storia d’amore tra Natasha e Occhio di Falco, c’è stato più di un solo indizio che lei e Steve Rogers potrebbero aver maturato un interesse romantico reciproco. due si sono scambiati anche un bacio, seppur strategico.

Alla fine, Natasha ha una legittima storia d’amore con Bruce Banner. Tuttavia, tutto ciò è apparso come inutile ai fini dell’arco narrativo del personaggio, una sorta di forzatura, quasi come se l’unico membro dei Vendicatori donna dovesse necessariamente avere un fidanzato. Per fortuna, ogni futura storia d’amore è stata accantonata.

Un personaggio tragico

All’inizio sembrava che Natasha fosse l’eroe destinato a tenere gli altri Vendicatori con i piedi ben piantati a Terra. L’ego degli altri Avengers ha spesso portato a pesanti scontri, con Natasha che spesso ha preferito non esporsi troppo per cercare di placare gli animi.

Alla fine, viene rivelato quanto in realtà Natasha sia un’eroina tragica. Quando venne addestrata per diventare una spia sovietica, Nat venne sterilizzata e costretta a uccidere. Nonostante quindi un comportamento apparentemente freddo, si tratta in realtà di un personaggio che ha sofferto molto.

Redenzione

In The Avengers, Natasha fa spesso riferimento al suo oscuro passato. Sebbene il suo eroismo sia stato comprovato molte volte nel MCU, sembra essere sempre alla ricerca di una sorta di redenzione.

Le cose che ha fatto in passato la perseguitano ancora oggi e sembra che non riuscirà mai a darsi pace fino a quando non sarà in grado di compensare i crimini commessi in passato. Sembra che Black Widow affronterà proprio il tema redenzione legato alla supereroina, nonostante il suo sacrificio in Avengers: Endgame abbia sicuramente dimostrato chi fosse in realtà.

Agire nell’ombra

All’inizio Natasha viene vista come qualcuno che opera nell’ombra. L’anonimato è importante per il suo lavoro e nessuno sa davvero chi sia. È una giustapposizione interessante rispetto ai supereroi più drammatici e appariscenti con cui condivide lo schermo.

Alla fine, quell’aspetto invisibile della sua personalità svanisce. Si espone al mondo per sconfiggere l’Hydra, un altro esempio di come sacrificherà la propria sicurezza per fare la cosa giusta.

La sua famiglia

Ancora una volta, Natasha può essere una persona difficile da capire. I suoi giorni da super spia l’hanno portata a proteggere gran parte di se stessa. Ma col passare del tempo, la verità su ciò che sta cercando e su ciò che i Vendicatori significano per lei diventa chiara.

Dopo quello che le ha fatto il programma, adesso Natasha vuole davvero una famiglia. Lo capisce grazie ai Vendicatori ed è disposta a fare qualsiasi cosa per proteggerli. Ciò diventa il suo unico scopo e la motiva anche a compiere quell’estremo sacrificio.

Fonte: Screen Rant

Pixar Fest: il festival digitale per famiglia per i 25 anni della Pixar

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Disney ha annunciato oggi il lancio di un festival virtuale dedicato alle famiglie per celebrare a livello globale il 25° anniversario del film Disney e Pixar Toy Story e i suoi 20 anni di supporto all’organizzazione benefica MediCinema. Il Pixar Fest prende il via oggi, giovedì 6 agosto, e in Italia include l’epica collezione di film Pixar su Disney+ da rivedere tutti insieme con maratone dedicate, quiz sui canali social per gli appassionati di cinema, arts and crafts per bambini e nuove uscite di prodotti.

Tasia Filippatos, SVP Disney EMEA, ha dichiarato: “Pixar ha rivoluzionato l’arte dell’animazione 25 anni fa con l’uscita di Toy Story e da allora ci ha regalato alcuni dei momenti più iconici e unici nella storia del cinema. Pixar Fest offrirà ai fan di tutte le età la possibilità di celebrarli attraverso una serie di attività. Speriamo che la line-up porti un po’ di divertimento durante le vacanze estive e la magia del cinema nelle case di tutta Italia”.

Come parte del suo impegno in tutto il mondo per fornire conforto e ispirazione attraverso momenti cinematografici e contribuire a ridurre l’isolamento dei bambini gravemente malati negli ospedali, Disney ha donato 1 milione di dollari a MediCinema per aiutarla a raggiungere più bambini possibile, sviluppando e costruendo cinema all’avanguardia all’interno degli ospedali nel Regno Unito e in Italia. Andare al cinema mentre si è in ospedale aiuta a migliorare il benessere e combatte l’isolamento e l’ansia di trascorrere del tempo nei reparti.

Questo impegno si combina con Disney Movie Moments, un programma che consente ai giovani pazienti negli ospedali degli Stati Uniti di vedere gli ultimi film Disney, Pixar, Marvel e Star Wars mentre sono in cura e non sono in grado di andare al cinema, creando ricordi positivi per le famiglie.

Kat Mason, Chief Executive of MediCinema, ha dichiarato: “Nel nostro 20° anniversario e nei 20 anni di lavoro con Disney, siamo incredibilmente felici di essere i destinatari di questa donazione che contribuirà a garantire che la nostra offerta di sale cinematografiche negli ospedali possa avere un impatto su molti più bambini e le loro famiglie”.

Disney ha celebrato il lancio del Pixar Fest con il rilascio di un artwork inedito di Toy Story, che mostra i primi progetti e l’evoluzione di Buzz Lightyear. Questo straordinario artwork presenta i primi bozzetti del personaggio che includono una varietà di volti diversi, i colori del costume e i disegni delle ali, prima che fosse trasformato nel Buzz che tutti conoscono e amano.

La storica Pixar Christine Freeman ha dichiarato: “Buzz è uno dei nostri personaggi più popolari ed è affascinante vedere i diversi modi in cui gli artisti Pixar lo hanno immaginato durante l’evoluzione del suo design. Anche il suo nome è cambiato nel tempo – da Tempus of Morph a Lunar Larry, a Buzz Lightyear. È possibile vedere le iniziali LL (per Lunar Larry) nella fibbia della cintura in alcuni di questi primi progetti”.

Da quando Woody e Buzz sono approdati nelle sale cinematografiche nel 1995 nel primo lungometraggio animato al computer, i film Pixar sono diventati i preferiti dei fan di tutto il mondo. Ad oggi, ci sono stati 23 film Pixar e 21 cortometraggi, che hanno collezionato 37 incredibili Oscar®. I prodotti Pixar sono i più venduti  di tutti i tempi nei Disney Store, inclusa l’action figure parlante di Buzz Lightyear. Un’epica collezione di film e cortometraggi Pixar è disponibile su Disney+, dai classici come Alla ricerca di Nemo ai nuovi Spark Shorts come OUT e Float.

Ogni domenica fino alla fine di agosto i fan italiani potranno unirsi alle pagine Facebook @PixarItalia e Instagram @disneyitalia per commentare insieme i loro film Pixar preferiti e scoprire tante curiosità. Inoltre, per i più piccoli, nell’apposita sezione dedicata Disney Destination of Imagination sul sito shopDisney.it, sarà possibile scaricare divertenti libretti di attività a tema Pixar.

I fan di tutto il mondo saranno in grado di celebrare i loro personaggi Pixar preferiti con nuove linee di Mattel e Funko. È in arrivo anche una nuova gamma di prodotti su shopDisney che onorano l’eredità Pixar, tra cui una linea di piccoli Alieni che vedono questi amati personaggi di Toy Story indossare i panni di altri protagonisti dei film Pixar, tra cui WALL•E e Russell di Up. Altri giocattoli di “Pixar Alien Remix” vedranno gli Alieni di Toy Story vestiti come personaggi Pixar tra cui Carl di Up, Dot di A Bug’s Life – Megaminimondo, Dory di Alla ricerca di Nemo, Edna de Gli Incredibili, Sulley di Monsters & Co. e la Principessa Merida di Ribelle – The Brave.

Secret Invasion: come l’adattamento del MCU sarà diverso dai fumetti

Da quando Captain Marvel del 2019 ha introdotto gli Skrull nel MCU, i fan hanno spesso pensato al fatto che i Marvel Studios possano aver già pianificato un adattamento di “Secret Invasion“, ipotizzando già una trasposizione molto diversa rispetto alla storia raccontata nei fumetti. Gli Skrull hanno fatto la loro prima apparizione nei fumetti più di 50 anni fa, nelle pagine di “Fantastic Four #2”, trasformandosi rapidamente in una delle razze aliene più incredibili nell’universo Marvel. La loro longeva rivalità con l’Impero Kree ha rappresentato la base per diverse importanti trame dei fumetti: di recente, i due regni si sono uniti sotto il governo di Hulkling, un ibrido Kree-Skrull, per condurre una guerra finale contro la Terra.

Prima dell’accordo Disney/Fox, i diritti cinematografici sugli Skrull erano posseduti sia dalla Marvel che dalla 20th Century Fox. Ora il MCU può sfruttare i personaggi come meglio crede: la prima volta che sono apparsi in Capitano Marvel, i personaggi sono stati reinventati ed inseriti in un contesto completamente nuovo, piegato ovviamente alle logiche narrative dell’universo cinematografico. I due Skrull più importanti del film, Talos e sua moglie Soren, sono apparsi di recente in Spider-Man: Far From Home, dove è stato rivelato che i due hanno impersonato per tutto il tempo Nick Fury e Maria Hill.  

Sebbene gli Skrull siano stati presentati in tonnellate di classiche storie della Marvel, nessuna di queste è idiosincratica come “Secret Invasion” del 2008. Nella serie a fumetti, si scopre che dozzine di supereroi della Marvel sono in realtà degli Skrull, essendo parte di un sinistro complotto orchestrato dalla regina Veranke. Con gli Skrull che sono ora parte del MCU, è arrivato il momento per il franchise di prendere in prestito elementi da quella trama per il loro prossimo grande crossover, e allo stesso tempo dare una svolta unica alla storia dell’universo condiviso. 

La presenza degli Illuminati non sarà la stessa

All’interno dell’universo Marvel, c’è una società d’élite composta da diversi supereroi iper-intelligenti, noti come gli Illuminati. Il team è composto da Tony Stark, Black Bolt, Namor, Mister Fantastic, Charles Xavier e Doctor Strange, e di solito sono raffigurati come un’organizzazione disposta a prendere decisioni moralmente dubbie per il bene dell’umanità. Notoriamente, sono responsabili dell’invio di Hulk nello spazio all’inizio della trama di “Planet Hulk”, oltre ad essere responsabili della distruzione degli universi alternativi in “Secret Wars” del 2015.

All’inizio di “Secret Invasion”, gli Illuminati viaggiano verso il pianeta natale degli Skrull per metterli in guardia contro la futura invasione della Terra. Prima di partire, tuttavia, vengono catturati e sottoposti ad una serie di esperimenti dagli stessi Skrull, il che porta Veranke a sviluppare una comprensione molto più profonda della presenza metaumana sulla Terra. Questo evento è stato determinante per gli Skrull, che si sono assicurati un punto d’appoggio sulla Terra. Inoltre, è in questo periodo che avvenne la sostituzione di Black Bolt.

Naturalmente, se il MCU dovesse adattare “Secret Invasion”, dovrebbe cambiare radicalmente il modo in cui gli Illuminati operano all’interno della storia. Non solo l’organizzazione segreta non è stata ancora formata, ma molti dei suoi membri non sono stati ancora introdotti nel MCU (come Black Bolt, Namor, Mister Fantastic e Professor X), oppure sono deceduti (come Tony Stark). C’è sempre la possibilità che la Marvel possa mettere insieme un nuovo team di Illuminati, ma potrebbe non avere lo stesso peso o la stessa posta in gioco della formazione originale.

Gli Skrull nel MCU non sono cattivi

Quando sono stati introdotti in Captain Marvel, gli Skrull furono presentati come aggressori intergalattici contro i quali i Kree stavano conducendo una disperata guerra difensiva. Sorprendentemente, a metà film è stato rivelato che gli Skrull erano in realtà rifugiati politici che stavano cercando una nuova casa all’indomani della distruzione del loro mondo originale. Anche se il catalizzatore dell’invasione della Terra nella trama dei fumetti è anche la distruzione del pianeta natale degli Skrull, i fumetti hanno ritratto gli Skrull come dei cattivi tradizionali sin dalla loro prima introduzione, con Captain Marvel che si è distanziato parecchio dal materiale originale.

Alcuni fan hanno suggerito l’idea un adattamento di “Secret Invasion” possa introdurre una versione più radicalizzata degli Skrull, guidata da Super-Skrull, uno dei nemici più iconici dei Fantastici Quattro. Altri hanno teorizzato che un adattamento della serie potrebbe vedere gli Skrull usare le loro abilità di mutaforma non in modo sinistro, ma soltanto per nascondersi da qualcosa di ancora più temibile, come ad esempio Galactus, responsabile nei fumetti della distruzione del pianeta natale degli Skrull. Ad ogni modo, il fatto che gli Skrull siano una specie più benevola sul grande schermo di quanto non lo siano nelle pagine a fumetti, offre un nuovo percorso narrativo che la MCU dovrà necessariamente portare avanti se deciderà di adattare “Secret Invasion”.

Gli Skrull impersoneranno diversi eroi

Simile al problema posto dalla presenza degli Illuminati nei fumetti originali, alcuni eroi che si sono rivelati essere degli Skrulls nei fumetti non sono stati ancora introdotti nel MCU. Il primo eroe ad essere scoperto come impostore è Elektra, un personaggio che esiste solo nelle serie Daredevil e The Defenders. Alcuni gruppi metaumani svolgono un ruolo molto importante nella lotta finale contro la minaccia Skrull, come i Thunderbolts, una squadra di supercriminali riformati i cui ranghi includono personaggi come Bullseye, Venom e Songbird, che non sono ancora stati introdotti nel MCU. Anche la stessa regina Veranke impersona Spider-Woman, un altro eroe di spicco nei fumetti che deve ancora essere introdotto nell’universo condiviso. 

Una potenziale strada che potrebbe prendere il MCU è che gli Skrull impersonino personaggi morti all’interno dell’universo cinematografico. I fan si sono chiesti se vedremo o meno attori come Robert Downey Jr. o Scarlett Johansson tornare nel franchise alle giuste condizioni: vederli risorgere solo per scoprire che sono sempre stati extraterrestri, sarebbe una svolta inaspettata e scioccante sia per il pubblico generale sia per i fan dei fumetti. Se la Marvel volesse davvero optare per una svolta narrativa di quella portata, potrebbe riportare quei personaggi in un film completamente estraneo da “Secret Invasion”, solo per rivelare successivamente la loro vera identità come Skrull. Indipendentemente dalla direzione in cui i film decideranno di adattare la serie a fumetti, è chiaro che la natura unica del MCU offre l’opportunità di condurre la trama attraverso una nuova direzione eccitante e inaspettata.

Festa di Roma: Cosa sarà di Francesco Bruni film di chiusura

Festa di Roma: Cosa sarà di Francesco Bruni film di chiusura

Cosa sarà di Francesco Bruni sarà il film di chiusura della quindicesima edizione della Festa del Cinema di Roma che si svolgerà dal 15 al 25 ottobre 2020 all’Auditorium Parco della Musica. Lo ha annunciato il Direttore Artistico Antonio Monda, d’intesa con Laura Delli Colli, Presidente della Fondazione Cinema per Roma, e Francesca Via, Direttore Generale. Quest’anno la manifestazione fa parte di Romarama, il programma di eventi culturali promosso da Roma Capitale.

Il cineasta romano, pluripremiato sceneggiatore di film quali Ovosodo, La prima cosa bella, Il capitale umano di Paolo Virzì, con cui realizza da anni un felice sodalizio artistico, e di serie televisive come “Il commissario Montalbano”, torna alla regia dopo i successi di Scialla! (Stai sereno), Noi 4 e Tutto quello che vuoi. Cosa sarà  vede protagonista Kim Rossi Stuart nei panni di Bruno Salvati: la vita di Bruno è in una fase di stallo, i suoi film non hanno mai avuto successo e il suo produttore fatica a mettere in piedi il prossimo progetto. Sua moglie Anna, dalla quale si è recentemente separato, sembra già avere qualcun altro accanto. E per i figli Adele e Tito, Bruno non riesce a essere il padre presente e affidabile che vorrebbe. Un giorno Bruno scopre di avere una forma di leucemia. Si affida immediatamente a un’ematologa competente e tenace, che lo accompagna in quello che sarà un vero e proprio percorso a ostacoli verso la guarigione. Il primo obiettivo è trovare un donatore di cellule staminali compatibile: dopo alcuni tentativi falliti, Bruno comincia ad avere seriamente paura, Cosa sarà di lui?  Suo padre Umberto, rivelandogli un segreto del suo passato, accende in tutti una nuova speranza. Bruno e la sua famiglia intraprendono un inatteso percorso di rinascita, che cambierà i loro rapporti e insegnerà a Bruno ad alzare gli occhi da sé stesso e a guardare gli altri.

Cosa sarà, prodotto da Palomar e Vision Distribution, arriverà nelle sale il 29 ottobre. “Francesco Bruni riesce a raccontare con intelligenza e profondità un dramma che lo ha colpito personalmente – ha spiegato Antonio Monda – Riesce anche a divertire, nella migliore tradizione umanista della commedia all’italiana, senza aver paura dei sentimenti”.

La Festa del Cinema di Roma, grazie alla collaborazione con SIAE, dedicherà il red carpet della quindicesima edizione al genio di Ennio Morricone, scomparso lo scorso 6 luglio: le musiche del maestro accompagneranno talent, ospiti e pubblico lungo il tappeto rosso dell’Auditorium Parco della Musica. Morricone ha partecipato alla Festa del Cinema fin dai suoi esordi, con la direzione di due indimenticabili concerti nel corso della prima e della seconda edizione; all’inaugurazione della mostra dedicata a Sergio Leone nel 2009; come protagonista di uno straordinario incontro tenutosi l’anno successivo; come presidente di giuria nel 2011 e in numerose altre occasioni.

“Un inedito red carpet sonoro per un omaggio speciale a Ennio Morricone, grande Maestro molto amato non solo per le colonne sonore evergreen che ci ha regalato in mezzo secolo di straordinarie sonorità ma anche per le note e i ritmi entrati nella nostra vita perfino con tanta musica leggera – ha detto Laura Delli ColliCon le sue colonne sonore, in un ‘tempio’ della musica come l’Auditorium Parco della Musica che gli è stato appena intitolato ricorderemo così, con grande affetto, il Premio Oscar® amato da Leone, Tornatore e Tarantino ma anche il Morricone più inedito e ‘pop’, autore o arrangiatore di canzoni che da Se telefonando a Sapore di sale, Il mondo e perfino Abbronzatissima, sono diventate per tutti noi leit motiv di una memoria quotidiana che continuerà a siglare la nostra vita”. 

“Ennio Morricone è stato un genio della musica e del cinema e sono onorato di celebrarlo nella sua città – ha aggiunto Monda – Per tutti i dieci giorni della Festa sul red carpet risuoneranno esclusivamente le sue musiche leggendarie”.

Tom Hanks in trattative per il Pinocchio di Robert Zemeckis

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Tom Hanks in trattative per il Pinocchio di Robert Zemeckis

Arriva da Deadline la notizia che il due volte premio Oscar Tom Hanks (Philadelphia, Forrest Gump) è in trattative con i Walt Disney Studios per interpretare il ruolo di Geppetto nell’annunciato live action di Pinocchio, il secondo Classico Disney secondo il canone ufficiale, uscito nel lontano 1940.

Il live action di Pinocchio sarà diretto da Robert Zemeckis, regista della trilogia di Ritorno al futuro che aveva già diretto Tom Hanks in Forrest Gump, Cast Away e Polar Express. Il remake del classico d’animazione segnerà quindi la quarta collaborazione l’attore e il regista, che si occuperà anche di co-sceneggiare il film insieme a Chris Weitz (La bussola d’oro).

Sebbene le trattative con Hanks sia ancora in una fase iniziale, pare che dopo aver letto la sceneggiatura, l’attore abbia contattato Zemeckis per fargli sapere di voler partecipare al film. La Disney ha sempre desiderato che Hanks interpretasse il ruolo di Geppetto, avengo corteggiato l’attore già molti anni fa, quando al progetto era ancora collegato il regista di Paddington, Paul King.

Pinocchio racconta la storia di un burattino vivente che, con l’aiuto di un grillo parlante in qualità di coscienza, deve dimostrarsi degno di diventare un ragazzo vero. Il film si aggiunge alla lunghissima lista di live action prodotti e in produzione da Disney: basti pensare che solo lo scorso anno sono usciti Dumbo, Il Re Leone Aladdin, e gli ultimi due sono stati dei successi al box office.

Negli ultimi anni, Robert Zemeckis è stato più concentrato su film drammatici destinati ad un pubblico di adulti, come Flight o Allied, o ancora il bellissimo Benvenuti a Marwen, rispetto ai grandi blockbuster per tutta la famiglia che ha firmato nel corso della sua carriera. Il suo prossimo film sarà il nuovo adattamento di The Witches di Roald Dahl con Anne Hathaway.

Le ultime apparizione di Tom Hanks sul grande schermo

Per quanto riguarda Tom Hanks, gli ultimi film in cui abbiamo visto recitare l’attore sono stati il biografico Un amico straordinario diretto da Marielle Heller, grazie al quale ha ottenuto una candidatura agli Oscar come miglior attore non protagonista, e il dramma di guerra Greyhound – Il nemico invisibile di  Aaron Schneider. A causa dell’emergenza Coronavirus, entrambi i film sono stati distribuiti nelle sale italiane direttamente in streaming.

Tuttinsieme di Marco Simon Puccioni dal 31 agosto al cinema

Tuttinsieme di Marco Simon Puccioni dal 31 agosto al cinema

Dopo essere stato presentato con gran successo al Biografilm Festival arriva al cinema Tuttinsieme, documentario autobiografico scritto e diretto da Marco Simon Puccioni che, dopo Prima di tutto (menzione speciale ai Nastri d’Argento 2016), torna a raccontare l’esperienza genitoriale sua e del suo compagno grazie alla gestazione per altri. Se il precedente documentario del 2012 si concentrava sulla nascita dei bambini, TUTTINSIEME ne segue la crescita e volge lo sguardo alle sfide che questo tipo di famiglie devono affrontare nel contesto dell’Italia di oggi.

Il confronto con altre famiglie, la presenza di due genitori dello stesso sesso, l’assenza di una madre, la battaglia in parlamento per approvare le Unioni Civili, con la delusione di non avere un quadro giuridico che permetta a entrambi di adottare i propri figli. Non solo un documentario che parla del diventare genitori, dell’essere figli e dei rapporti tra queste nuove famiglie nate attraverso la gestazione per altri, ma anche una testimonianza per la comunità LGBT e le famiglie tradizionali sull’evoluzione della famiglia non convenzionale, vista dagli occhi dei diretti interessati: i bambini.

TUTTINSIEME – prodotto da Giampietro Preziosa, una produzione Inthelfilm con RAI Cinema – uscirà al cinema a partire dal 31 agosto al cinema Nuovo Sacher, per poi approdare nei cinema e nelle arene di tutta Italia.

SINOSSI

Il dialogo intimo tra due padri che ripercorrono gli ultimi quattro anni della crescita dei loro gemelli, ricordano come i loro figli hanno elaborato, in diverse età, vivere in una famiglia con due padri e rispondendo alle domande dei loro compagni sulla madre. Rivivono il clima di forte contrapposizione in cui Monica Cirinnà è riuscita a dare all’Italia una legge sulle unioni civili. Coltivano la relazione calda e affettuosa con le famiglie americane delle donne che hanno permesso la nascita dei figli. Ritornano al momento di festa dell’unione civile celebrata da Nichi Vendola e cercano, tra diverse sensibilità, i nomi da dare alle persone delle famiglie allargate nate con le tecniche di procreazione assistita.

Wonder Woman 1984: le modifiche al costume di Diana

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Wonder Woman 1984: le modifiche al costume di Diana

In una recente intervista con ComicBook, la costumista di Wonder Woman 1984, Lindy Hemming, ha parlato del nuovo costume che Gal Gadot sfoggerà nel sequel in arrivo nelle sale ad Ottobre e diretto ancora una volta da Patty Jenkins. La costumista ha spiegato che, rispetto a quello visto in Batman v Superman: Dawn of Justice, sono state apportate alcune modifiche su richiesta della regista.

“Quando abbiamo realizzato il costume per il primo Wonder Woman, abbiamo modificato lievemente il colore e anche alcune cuciture su richiesta di Patty Jenkins”, ha spiegato Hemming. “Ovviamente, abbiamo dovuto anche realizzare delle versioni diverse del costume, perché nel caso di quello realizzato da Michael Wilkinson per Batman v Superman di Zack Snyder, la maggior parte del lavoro è stata fatta in studio, quindi non serviva una performance variegata come quella in Wonder Woman. Per il sequel Patty voleva la medesima atmosfera dei film degli anni ’80. Voleva che sul costume spiccassero il rosso e l’oro, così abbiamo caricato il colore e provato a rendere il tono quasi dolce.”

Sull’armatura dell’aquila reale di Diana Prince, che abbiamo visto sia nei trailer che nelle varie immagini ufficiali, la costumista ha aggiunto: “È l’armatura protettiva più potente, indossata in origine da sua madre. Diana ne entra in possesso a Washington in un modo che non voglio anticipare. Quando si sente veramente minacciata da qualcosa indossa l’armatura dorata, che ho trovato molto avvincente da progettare. Quando ho lavorato al primo film, Michael Wilkinson aveva già realizzato il costume di Wonder Woman basandosi sui fumetti, perché ho dovuto lavorare su qualcosa che era già stato creato. Per il sequel, invece, ho potuto lavorare ad un progetto completamente nuovo.”

Wonder Woman 1984 uscirà il 2 ottobre 2020. Il film è stato definito dal produttore Charles Roven un sequel “inusuale“, che poterà in scena lo stesso personaggio grazie al lavoro dello stesso team creativo e che seguirà gli eventi del precedente capitolo, ma che i fan non dovrebbero aspettarsi un seguito tradizionale definendolo “la prossima iterazione della supereroina”.

L’ordine cronologico del personaggio di Diana Prince è stato già rimescolato, essendo stata introdotta nell’era contemporanea di Batman v Superman: Dawn of Justice per poi tornare al vecchio secolo con Wonder Woman. Il sequel vedrà ancora Gal Gadot nei panni di Diana Prince opposta a Kristen Wiig, scelta per interpretare la villain Cheetah. Nel cast figureranno anche Chris Pine (volto del redivivo Steve Trevor) e Pedro Pascal (nei panni di Maxwell Lord).

Big Fish: le differenze tra il libro e il film di Tim Burton

Big Fish: le differenze tra il libro e il film di Tim Burton

Quando nel 2003 il regista Tim Burton portò al cinema il suo nuovo film, intitolato Big Fish – Le storie di una vita incredibile, stupì tanto la critica quanto i suoi abituali spettatori. Si trattava infatti di un’opera apparentemente diversa dalle altre, ricca di colori e luci non propriamente ricorrenti nel cinema dell’autore di Edward mani di forbice. Eppure, la pellicola è pura espressione della sua poetica, con tematiche e caratteristiche a lui care, e viene spesso indicato come il film della maturità artistica di Burton.

L’opera è tratta dall’omonimo romanzo pubblicato nel 1998 da Daniel Wallace, i cui diritti vennero acquistati dalla Columbia Pictures in seguito all’insistenza dello sceneggiatore John August. Questi, che aveva da poco visto morire il padre, rimase particolarmente toccato dalla storia del libro, a tal punto da volerne trarre un film. Inizialmente il progetto catturò l’interesse di Steven Spielberg, ma fu Burton ad ottenere la regia. Il regista californiano aveva anch’egli da poco perso i genitori, e vide in quella storia la possibilità di raccontare un sentimento molto personale e universale allo stesso tempo.

Per la sua realizzazione, Burton decise di affidarsi ad effetti speciali pratici anziché all’animazione computerizzata. Ciò gli permise di dar vita in modo più realistico alle varie idee avute per la messa in scena, e dietro le quali si ritrova il suo tocco unico. Al momento della sua uscita, Big Fish guadagnò grandi lodi da parte della critica e del pubblico, vinse importanti premi ed arrivò a guadagnare un totale di circa 122 milioni di dollari in tutto il mondo.

Big Fish: la trama e il cast del film

La storia del film è incentrata sul rapporto tra Edward Bloom (Ewan McGregor) e suo figlio William (Billy Crudup). Il genitore, uomo loquace e dotato di una straordinaria fantasia, ha l’abitudine di raccontare storie incredibili riguardanti la sua vita. Come tutti anche William rimane stregato dalle sbalorditive storie raccontategli. Lo stupore lascerà però presto il posto alla delusione. Crescendo, infatti, il ragazzo comprende quanto irrealistici e impossibili siano in realtà i racconti di suo padre. Inizia così ad allontanarsi da lui, ma quando l’ormai anziano Edward (Albert Finney), si ammala gravemente, William sarà richiamato nella casa dei genitori, e qui si troverà ad intraprendere uno straordinario viaggio alla scoperta della verità dietro ai fantastici racconti del padre.

Ad interpretare il ruolo dell’anziano Edward Bloom, Burton voleva l’attore Jack Nicholson, ed avviò con questi delle trattative. La sua idea era quella di utilizzarlo anche per il ruolo del giovane Edward, facendolo ringiovanire grazie alla CGI. Questa si rivelò tuttavia un’operazione troppo complessa, che spinse ad accantonare l’idea. Per il ruolo gli vennero allora proposti gli attori Albert Finney ed Ewan McGregor. Il regista si convinse per loro nel momento in cui si imbatté in un articolo che sottolineava le somiglianze nella recitazione dei due. Burton volle poi nel film la compagna Helena Bonham Carter, a cui affidò il doppio ruolo di Jenny e della Strega. Quest’ultimo richiese all’attrice circa cinque ore di trucco ogni giorno.

Nel film sono poi presenti numerosi altri attori noti, molti dei quali sono frequenti collaboratori di Burton. Ad interpretare William Blum è l’attore Billy Crudup, mentre il ruolo di Sandra, moglie di Edward, è interpretata da Alison Lohman da giovane a da Jessica Lange da anziana. È poi presente l’attrice Marion Cotillard, nel ruolo di Josephine, moglie di William. Questa, grande fan del regista, raccontò di aver dormito per un mese con la sceneggiatura sotto il cuscino, nella speranza che le portasse fortuna nella vittoria della parte. Vi sono infine gli attori Steve Buscemi, nei panni del poeta e criminale Norther Winslow e Danny DeVito in quelli di Amos Calloway, proprietario del circo presso cui lavora Edward per un periodo della sua giovinezza.

Big Fish cast

Big Fish: le differenze tra il film e il libro

La struttura del racconto di Wallace è piuttosto complessa e non segue un preciso ordine cronologico. Lo scrittore, infatti, mirava ad evocare emozioni e stati d’animo attraverso la descrizione di immagini oniriche. Queste permettevano al lettore di avere la sensazione di trovarsi all’interno della mente dei personaggi. Per Burton e lo sceneggiatore John August si trattò dunque di trovare un filo conduttore tra i vari episodi raccontati nel romanzo, facendogli così acquistare una più solida struttura narrativa. Ciò si è attuato comunque nel rispetto del principio secondo cui vi deve essere uno squilibrato rapporto tra fantasia e realtà.

Ciò ha inevitabilmente dato vita a diverse differenze tra il film e il romanzo. L’ordine degli eventi del primo sono differenti dal secondo, e molti episodi vengono addirittura ampliati e approfonditi. Ciò permise di esplorare ulteriormente il magico mondo di Edward Bloom. Burton, infatti, puntava sul conferire una certa vicinanza al personaggio. Fece ciò selezionando quegli eventi che permettevano di costruire una solida backstory con il quale poterlo comprendere meglio. Questa è probabilmente la maggior differenza rispetto al romanzo, che invece rimane più misterioso nello svelare Edward. Ciò accade poiché essendo il figlio William il narratore, egli stesso affronta un viaggio alla ricerca della verità.

Infine, la storia sembra trovare un più generale compimento attraverso il film piuttosto che con il romanzo. Essendo scritto per frammenti ed immagini, questo per quanto efficace rimane per certi aspetti limitato alla parola scritta. Nel prendere vita attraverso la messa in scena del film, invece, quelle stesse immagini assumono un carico emotivo particolarmente più forte. Anche a distanza di molto dall’ultima visione, infatti, rimangono facilmente impresse nella mente dello spettatore. Il successo dell’opera di Burton sta nell’aver trovato il modo più efficace per riunire sotto una storia più coesa i frammenti del romanzo, senza snaturarli ma permettendogli di acquisire ulteriore significato.

Big Fish: il trailer e dove vedere il film in streaming

Per gli appassionati del film, o per chi desidera vederlo per la prima volta, sarà possibile fruirne grazie alla sua presenza nel catalogo di alcune delle principali piattaforme streaming oggi disponibili. Big Fish – Le storie di una vita incredibile è infatti presente su Chili Cinema, Rakuten TV, Google Play, Apple iTunes e Netflix. In base alla piattaforma scelta, sarà possibile noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale al catalogo. In questo modo sarà poi possibile fruire del titolo in tutta comodità e al meglio della qualità video.

Fonte: IMDb

The Suicide Squad: confermati i ruoli di Idris Elba e John Cena?

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The Suicide Squad: confermati i ruoli di Idris Elba e John Cena?

Ieri è stato il compleanno del regista James Gunn e, per celebrare l’avvenimento, lo stesso ha diffuso attraverso i suoi canali social il nuovo logo ufficiale di The Suicide Squad, l’atteso cinecomic DC che arriverà nelle sale il prossimo anno. In realtà, il regista e sceneggiatore ha condiviso vari loghi con i vari titoli che il film avrà nei differenti mercati, confermando anche che in Italia il film uscirà col titolo The Suicide Squad – Missione Suicida.

Sempre in occasione del suo compleanno, il regista ha condiviso via Twitter un filmato in cui sono stati raccolti gli auguri da parte dei membri del cast del film. Il video in questione sembra aver confermato alcuni dei ruoli che fino ad ora non erano ancora stati svelati: in particolare, David Dastmalchian pare che interpreterà Polka-Dot Man (nel video lo vediamo con dei cerchi colorati attaccati al suo volto che ricordano molto il look del personaggio).

Ancora, il video in questione potrebbe aver anticipato che Idris Elba e John Cena interpreteranno rispettivamente Bronze Tiger e Peacemkaker. Il videomessaggio di Elba è stato riprodotto al rallentatore per dare alla sua voce un effetto ringhiante, che potrebbe aver anticipato proprio il collegamento con Ben Turner; allo stesso modo, nel suo video Cena è impegnato a giocare con un gioco di tiro che potrebbe legarsi all’uso frequente di pistole da parte di Christopher Smith.

Le prime immagini ufficiali di The Suicide Squad al DC FanDome

Di recente James Gunn ha confermato che in occasione del DC FanDome, il grande evento online organizzato da Warner Bros. e dedicato all’universo DC che si svolgerà il prossimo 22 agosto, verrà ufficialmente mostrato ai fan il primo sguardo ufficiale a The Suicide Squad. Il regista e il cast saranno presenti all’evento. Al momento non sappiamo se verrà già mostrato il primo trailer ufficiale del cinecomic o soltanto un promo.

Il cast ufficiale di The Suicide Squad comprende i veterani Margot Robbie (Harley Quinn), Viola Davis (Amanda Waller), Joel Kinnaman (Rick Flag) e Jai Courtney (Captain Boomerang), insieme alle new entry Idris ElbaMichael RookerNathan FillionTaika WaititiJohn CenaPeter Capaldi, Sean Gunn, David Dastmalchian Storm Reid. Nel film reciteranno anche Pete Davidson, Juan Diego Botto, Joaquin Cosio, Flula Borg, Tinashe Kajese, Jennifer Holland, Julio Ruiz, Alice Braga, Steve Agee e Daniela Melchior.

Matrix è una storia trans, la conferma di Lilly Wachowski

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Matrix è una storia trans, la conferma di Lilly Wachowski

Lilly Wachowski, che ha diretto la trilogia di Matrix con sua sorella Lana, ha rivelato che il classico action è sempre stato pensato per essere una storia trans. Il primo film, uscito nel 1999, è stato rivoluzionario per i suoi tempi, soprattutto a causa della tecnologia impiegata per realizzare le scene d’azione, ma anche per il modo in cui è riuscito a fondere temi filosofici con il kung-fu e la fantascienza. Il primo film ha generato ben due sequel, Matrix: Reloaded e Matrix: Revolutions, oltre ad un’antologia animata complementare, intitolata Animatrix. 

All’epoca dell’uscita del film, le sorelle Wachowski erano ancora note come i “fratelli Wachowski”, e non avevano ancora completato le loro rispettive transizioni. Le sorelle hanno lavorato insieme fino al 2015, anno di uscita di Jupiter – Il destino dell’universo e della prima stagione della serie Netflix Sense 8. Lilly si è allontanata dall’industria cinematografica e televisiva ad alto budget ed è attualmente la showrunner della serie Work in Progress targata Showtime; Lana, nel frattempo, è attualmente al lavoro su Matrix 4, quarto capitolo della saga che vedrà il ritorno di Keanu Reeves e Carrie-Ann Moss

In un’intervista con il Netflix Film Club, Lilly Wachowski ha spiegato come Matrix sia sempre stato concepito per essere una storia trans. La regista ha spiegato che, sebbene questa fosse sempre stata l’intenzione, era abbastanza difficile renderla esplicita, aggiungendo che “il mondo aziendale” non era pronto per una fantascienza d’azione mainstream con una storia trans. Tuttavia, Lilly ha aggiunto che il tema della trasformazione è presente in tutto il film, continuando ad ispirare la comunità: sempre più fan, infatti, hanno confessato alla regista che il film “ha salvato” le loro vite. 

Lilly Wachowski: “Sono grata che i film di Matrix abbiano aiutato la comunità trans.”

“Sono contenta che la gente parli dei film di Matrix e della narrativa trans presente al loro interno”, ha spiegato Lilly Wachowski. “Adoro quanto siano significativi quei film per le persone trans, soprattutto quando vengono da me e mi dicono: “Questi film mi hanno salvato la vita”. Quando parli di trasformazione, in particolare nel mondo della fantascienza, riguarda l’immaginazione, la costruzione del mondo e l’idea che l’apparentemente impossibile diventi possibile. Ecco perché quei film parlano così tanto alla comunità. Sono grata che siano stati in grado di aiutarli nel loro viaggio. Sono contenta che sia emerso che una storia trans era l’intenzione originale di Matrix. Ma all’epoca il mondo… Il mondo aziendale, l’industria, non erano ancora pronti per questo.”

Lilly ha aggiunto che lei e Lana hanno sempre discusso dell’idea di trasformazione da una prospettiva ravvicinata, motivo per cui l’idea originale per il personaggio di Switch era di farlo diventare un uomo nel mondo reale e una donna in Matrix. Lilly ha anche sottolineato come sia stata, per lei e sua sorella in quanto registe, un’opportunità di portare sullo schermo qualcosa che non si era mai stato visto prima.

Matrix 4 vedrà nel cast il ritorno di Keanu ReevesCarrie-Ann Moss e Jada Pinkett-Smith al fianco delle new entry Yahya Abdul-Mateen II, Neil Patrick Harris, Jonathan Groff, Jessica Henwick Toby Onwumere. L’uscita nelle sale è fissata per il 1 aprile 2022. Il nuovo capitolo del franchise sarà diretto da Lana Wachowski. La sceneggiatura del film è stata firmata a sei mani con Aleksandar Hemon e David Mitchell.

Rachel DiPillo: 10 cose che non sai sull’attrice

Rachel DiPillo: 10 cose che non sai sull’attrice

La televisione americana, sempre ricca di contenuti, ci propone continuamente nuovi film e serie tv con attori emergenti. Tra questi, negli ultimi anni, spicca Rachel DiPillo, attrice conosciuta principalmente per il suo ruolo nel medical drama Chicago Med.

Scopriamo quindi insieme tutto quello che c’è da sapere su Rachel DiPillo, sulla sua carriera in tv e al cinema e sulla sua vita privata.

Rachel DiPillo film e serie tv

10. Nata il 26 gennaio del 1991 a Flint, in Michigan, Stati Uniti, Rachel Katherine DiPillo ha cominciato la sua una decina d’anni fa. Il suo debutto nel mondo dello spettacolo, infatti, risale al 2010 quando viene scelta per un ruolo minore nel film musicale Elle – L’Ultima Cenerentola.

Diretto da John e Sean Dunson, il film racconta la storia di una ragazza, Elle (Ashlee Hewitt) che sogna di diventare una cantautrice di successo. Dopo la morte improvvisa della madre, si trasferisce dallo zio adottivo che gestisce una piccola etichetta musicale indipendente, che gestisce Sensation, la rivale numero uno di Elle.

Rachel DiPillo film
Rachel DiPillo in Werewolf: The Beast Among Us – Fonte: IMDB

Costretta a vivere in una realtà a lei completamente estranea, Elle dovrà adattarsi alla sua nuova vita e fare i conti con i demoni del suo passato.

9. Dopo il suo debutto, Rachel continua a recitare in film minori come Phoyo Finish (2012), Werewolf: La Bestia è Tornata (2012), Commencement (2012), A Kind of Love (2014), Hello My Name is Frank (2014), Recovery (2015) e Summer of 8 (2016).

Rachel DiPillo in Big Time Rush

8. Parallelamente alla sua carriera cinematografica, Rachel inzia a muovere i suoi primi passi anche sul piccolo schermo. Dal 2009 al 2010, partecipa alla realizzazione di Big Time Rush, famosa sitcom musicale di Nickelodeon.

Creata e prodotta da Scott Fellows per il network per ragazzi Nickelodeon, in collaborazione con Sony Music, la serie racconta delle vicissitudini di Kendall Knight (Kendall Schmidt), Logan Mitchell (Logan Henderson), Carlos Garcia (Carlos Pena) e James Diamond (James Maslow), quattro amici che sognano di diventare una famosa boy band.

Dopo aver contattato un importante discografico hollywoodiano, i ragazzi si trasferiscono a Los Angeles dove, nonostante le tante avversità, finiscono per firmare un contratto e diventano finalmente i Big Time Rush.

Bones
Michaela Conlin, Cyndi Lauper, T.J. Thyne e Rachel DiPillo in Bones – Fonte: IMDB

Nella serie, andata in onda per 4 stagioni e 74 episodi, Rachel DiPillo interpreta un ruolo minore e compare il soli 7 episodi della prima stagione.

7. Negli anni successi troviamo Rachel in tantissime serie americane di successo come The Gates (2010), Law & Order: Los Angeles (2011), Love Bites (2011), Hawthorne – Angeli in corsia (2011), Wendy (2011), Revenge (2012), Bones (2012), Emily Owens M.D.(2013), Mad Men (2014) e la famosa serie crime NCIS – Unità anticrimine (2015).

Rachel DiPillo in Jane The Virgin

6. Dopo la sua ‘comparsata’ in NCIS, quello stesso anno nel 2015 Rachel ottiene una piccola parte nella famosa serie Jane The Virgin, con Gina Rodriguez nei panni della protagonista.

La serie, ispirata alla telenovela venezuelana Juana La Virgen creata da Perla Farías, racconta la storia di Jane Gloriana Villanueva (Gina Rodriguez), una ragazza di ventitré anni che sogna di diventare una scrittrice. Cresciuta da una famiglia estremamente religiosa ed essendo sua madre rimasta incinta a soli sedici anni, Jane si è ripromessa di arrivare casta fino al matrimonio, nonostante frequenti già un ragazzo, il bel Michael Cordero (Brett Dier).

Jane The Virgin
Jaime Camil, Ivonne Coll, Andrea Navedo, and Gina Rodriguez in Jane the Virgin – Fonte: IMDB

Durante una normale visita di controllo dalla sua ginecologa, a Jane viene per sbaglio praticata l’inseminazione artificiale, utilizzando un’unica provetta superstite di sperma di Rafael Solano (Justin Baldoni), fratello della ginecologa Luisa Alver (Yara Martinez), purtroppo malato di cancro. Qualche settimana dopo Jane scopre di essere incinta ma, superato lo shock iniziale, decide di portare avanti la gravidanza. La serie, raccontata da una voce narrante, tipica delle telenovelas – interpretata a Massimo Lopez nella versione italiana -, segue la difficile gravidanza di Jane, i suoi rapporti con la famiglia e con il suo fidanzato.

In Jane The Virgin, andata in onda per 5 stagioni e 100 episodi, Rachel DiPillo interpreta Andie e compare in un arco complessivo di 4 episodi, dalla puntata 1×16 alla 1×19.

Rachel DiPillo in Chicago Med

5. La vera svolta nella carriera di Rachel, tuttavia, arriva nel 2015 quando l’attrice viene scelta per interpretare un ruolo nella nuova serie medical drama dal titolo Chicago Med.

Spinoff dell’acclamatissima serie Chicago Fire, Chicago Med, prodotta dal genio televisivo di Dick Wolf, racconta delle vicissitudini di medici e infermieri dell’ospedale Chicago Medical Center.

Tra i personaggi principali abbiamo William Halstead (Nick Gehlfuss) chirurgo e specializzando anziano in Medicina d’Emergenza; Maggie Lockwood (Marlyne Barrett), infermiera caporeparto del Pronto Soccorso; Sharon Goodwin (S. Epatha Merkerson), Direttore Sanitario del Chicago Medical Center; April Sexton (Yaya DaCosta), infermiera; Natalie Manning (Torrey DeVitto), pediatra e specializzanda in Medicina d’Emergenza.

Ancora, Connor Rodhes (Colin Donnell) chirurgo specializzati in Chirurgia d’Emergenza; Ethan Choi (Brian Tee), ex militare e specializzando del terzo anno di Medicina d’Emergenza; Daniel Charles (Oliver Platt), Primario del reparto di Psichiatria; e in ultimo Ava Bekker (Norma Kuhling), chirurgo cardio-toracico del Chicago Med.

Chicago Med
Oliver Platt e Rachel DiPillo in Chicago Med – Fonte: IMDB

Nella serie Rachel DiPillo interpreta Sarah Reese, una studentessa del quarto anno di medicina. Sin dalla prima stagione Sarah lavora al reparto emergenze e sembra intenzionata a proseguire i suoi studi specializzandosi proprio in quel campo. Tuttavia, dopo un episodio assai traumatico sul lavoro, fa domanda per il posto di Patologa del Chicago Med. Dopo qualche tempo, e con l’aiuto di Daniel Charles, decide finalmente di cambiare specializzazione e concentrarsi su Psichiatria.

Al momento Chicago Med è arrivato alla sua quinta stagione, non senza stravolgimenti di trama e cast, contando per ora ben 101 episodi. Rachel DiPillo lascia Chicago Med purtroppo all’inizio della quarta stagione; l’attrice ha interpretato Sarah Reese in un arco di 62 episodi che vanno dal pilot “Derailed” alla 4×01 “Be My Better Half”.

Rachel DiPillo in Chicago Fire e Chicago PD: gli episodi crossover

4. L’intero universo televisivo di Chicago, creato a Dick Wolf, è molto più intricato di quanto si possa immaginare. Capita spesso – soprattutto durante le prime due stagioni di Chicago Fire – che i personaggi delle tre serie si mixino in uno stesso episodio. Questo stratagemma è stato ideato dagli autori per presentare al pubblico di Chicago Fire, alcuni nuovi personaggi che saranno poi protagonisti degli spinoff Chicago PD e Chicago Med.

Quasi tutti i personaggi di ognuna delle serie è comparso in almeno un paio di episodi delle altre due. Oltre alle varie ‘comparsate’, utilizzate più che altro per mantenere una sorta di continuità nell’universo Chicago, ci sono anche gli episodi crossover. Queste particolari puntate sono caratterizzate da storie che mettono in comunicazione tra loro le varie serie e tutti i loro personaggi.

Chicago Fire, Med, PD
Photo by NBCUniversal/NBCUniversal – © 2015 NBCUniversal Media, LLC – Fonte: IMDB

Quel gran burlone di Dick Wolf, tuttavia, continua a complicare le cose aggiungendo al già intricato universo televisivo di Chicago anche alcuni episodi crossover con la famosa e fortunatissima serie crime Law & Order – SVU.

Insomma, se volete iniziare a vedere almeno una di queste serie senza rischiare di perdere pezzi di trama per strada, vi servirà uno schema. Per capire come guardare nell’ordine esatto i vari episodi delle serie Chicago Fire, PD e Med, vi consigliamo di consultare il validissimo schema de Il Criticatore di Telefilm.

3. Il personaggio di Sarah Reese in Chicago Med, interpretato da Rachel DiPillo, è comparsa più volte nella serie Fire e PD. In particolare, la troviamo nelle puntate 4×08 “When Tortoises Fly” e 5×18 “Take a Knee” di Chicago Fire e nelle puntate 3×15 “A Night Owl” e 4×17 “Remember the Devil” di Chicago PD.

Rachel DiPillo curiosità

2. A differenza di molte delle sue colleghe e coetanee, Rachel sembra essere una ragazza molto riservata e solo pochi dettagli della sua vita privata ci sono noti.

Alcune delle curiosità che la riguardano, sono relative al periodo della sua adolescenza. Pare infatti che la DiPillo, nata in Michigan, si sia trasferita in Tennesse, e in particolare a Nashville, con i suoi genitori per assecondare i bisogni creativi della madre.

1. Jackie DiPillo, la madre di Rachel, è una cantautrice molto attiva a Nashville e nel 1983 pare sia stata anche tra le candidate a Miss Oklahoma. Sembra inoltre che sia stata proprio la spumeggiante Jackie a spronare la sua bambina a realizzare il suo sogno di diventare attrice. Per questo motivo Rachel, dopo il diploma, abbandona l’idea della scuola d’arte e si trasferisce a Los Angeles per fare l’attrice.

 

Fonte: IMDB, Wiki, MarriedWiki

Marco Bocci: 10 cose che non sai sull’attore

Marco Bocci: 10 cose che non sai sull’attore

Il cinema italiano, così come la televisione, è pieno zeppo di attori di talento, amati dal pubblico e dalla critica come Marco Bocci, conosciuto per aver interpretato alcuni ruoli di spicco di fiction crime di successo.

Scopriamo quindi adesso insieme tutto quello che c’è da sapere su Marco Bocci, sulla sua carriera in tv e al cinema e sulla sua vita privata.

Marco Bocci: i suoi film

10. Nato il 4 agosto del 1978 a Marsciano, in provincia di Perugia, Marco Bocciolini, in arte Marco Bocci, si avvicina molto presto al mondo dello spettacolo. Dopo il diploma, si trasferisce a Roma e comincia a studiare recitazione presso il Conservatorio Teatrale d’Arte Drammatica “La Scaletta”, diretto da Giovanni Battista Diotajuti.

9. Finiti gli studi al conservatorio teatrale, Marco Bocci comincia a muovere i primi passi nel cinema. Il suo esordio sul grande schermo risale infatti al 1998 quando partecipa al film Interferenza diretto da Cesar Meneghetti.

A quella prima prova cinematografica ne seguono molte altre tra cui ricordiamo I Cavalieri che Fecero l’Impresa (2001) – diretto da Pupi Avati -, Los Borgia (2006), La Bella Società (2009), C’è Chi Dice No (2011), Scusate se Esisto (2014), Italo (2014), L’esigenza di Unirmi Ogni Volta a Te (2015) e La Banda dei Tre (2020).

8. Quest’ultimo film, La Banda dei Tre diretto da Francesco Dominedò, è una commedia poliziesca che segue le peripezie dell’agente sotto copertura Claudio Bambola (Marco Bocci). Proprio quando Bambola è sul punto di sequestrare un’enorme quantità di droga, alcuni malviventi russi gli mettono i bastoni tra le ruote, provocando una sparatoria. Per salvare l’operazione e recuperare la droga, Bambola è costretto a chiedere aiuto a Tony (Aldo Marinucci) e Silvano (Francesco Pannofino), due dei criminali che doveva incastrare.

Marco Bocci: le serie tv

7. Nonostante le sue tante esperienze sul grande schermo, la carriera di Marco Bocci si sviluppa principalmente in televisione. Dal 2002, quando debutta nella serie Cuori Rubati, Bocci interpreta tantissimi ruoli in serie tv, fiction e soap opera italiane di successo. Tra queste ricordiamo Il Bello delle Donne 3 (2003), Incantesimo 8 (2005), RIS 2 – Delitti Imperfetti (2006), Lo Zio D’America 2 (2006) – al fianco di Christian De Sica -, Caterina e le sue Figlie 2 (2007) e Ho Sposato Uno Sbirro (2008).

6. Tuttavia, il vero successo televisivo per Marco Bocci arriva nel 2008 quando l’attore viene scelto per entrare a far parte del cast di Romanzo Criminale – La Serie.

La serie, ideata e diretta da Stefano Sollima, è tratta dall’omonimo romanzo scritto dal giudice Giancarlo De Cataldo, romanzo da cui è stato tratto anche il celebre film diretto da Michele Placido.

Marco Bocci in Romanzo Criminale - La Serie
Marco Bocci in Romanzo Criminale – La Serie

La storia si sviluppa nell’arco di tempo di quindici anni, dal 1977 al 1992, e segue le vicissitudini di un gruppo di criminali alla conquista di Roma. Si tratta della famosa Banda della Magliana, organizzazione di stampo mafioso che operava nella capitale proprio negli anni della Prima Repubblica. Grazie alla serie ripercorriamo tutte le tappe della Banda della Magliana, dalla sua formazione al suo declino.

In Romanzo Criminale – La Serie, Marco Bocci interpreta il commissario Nicola Scialoja, un onesto funzionario di polizia che, nonostante la sua problematica situazione familiare, cerca di smantellare la pericolosa organizzazione malavitosa. La serie, inoltre, ha dato moltissima visibilità ad alcuni dei migliori attori italiani degli anni duemila come Alessandro Roja, Edoardo Leo, Francesco Montanari e Vinicio Marchioni.

Marco Bocci in Squadra Antimafia – Palermo Oggi

5. Dopo la grande prova di Bocci con Romanzo Criminale, arriva per l’attore un altro importante ruolo televisivo nella fiction targata Taodue, Squadra Antimafia – Palermo Oggi.

Ideata da Pietro Valsecchi e prodotta dalla Taodue, la serie è ambientata a Palermo e racconta le vicende della Polizia e dello Stato nella lotta contro la mafia. La fiction ha come protagoniste due donne, Claudia Mares (Simona Cavallari), capo della squadra antimafia di Palermo, e Rosy Abate (Giulia Michelini), legata invece a un club mafioso. Claudia e Rosy si sono incontrare in passata a causa di una terribile tragedia che ha intrecciato le loro storie. A recidere il loro legame è la stessa Rosy che uccide Ivan Di Meo (Claudio Gioè), poliziotto legato sentimentalmente alla Mares.

Marco Bocci Squadra Antimafia 5
Marco Bocci e Giulia Michelini in Squadra Antimafia 5

Alla fine della quarta stagione, Claudia Mares viene uccisa e tutta l’azione si sposta da Palero a Catania. Dalla quinta stagione in poi Roby Abate passa dalla parte dei buoni e diventa collaboratrice di giustizia, lavorando a stretto contatto con il vice questore Lara Colombo (Ana Caterina Morariu) e il vice questore aggiunto Domenico Calcaterra (Marco Bocci). Come sempre Stato e Mafia si scontrano con duelli all’ultimo sangue, scoprendo antichi e oscuri segreti e facendo sempre più vittime innocenti.

La serie è andata in onda su Canale 5 dal 2009 al 2016, per 8 stagioni e ben 74 episodi da circa un’ora e mezza ciascuno.

Marco Bocci in Solo

4. Durante le riprese di Squadra Antimafia, dal 2012 al 2013, Marco Bocci si è dedicato a due progetti minori, recitando nelle minierie tv Le mille e una notte – Aladino e Sherazade diretta da Marco Pontecorvo e K2 – La montagna degli italiani, diretta da Robert Dornhelm.

Una volta terminato il suo lavoro sul set di Squadra Antimafia, nel 2016 Bocci partecipa alla realizzazione di Solo, una serie tv diretta da Michele Alhaique, andata in onda su Canale

5. La serie racconta la storia di Marco Pagani (Marco Bocci), un agente sotto copertura infiltratosi nel pericoloso clan dei Corona, una potete famiglia della ‘Ndrangheta operante nella piana di Gioia Tauro. Dopo aver salvato la vita a Bruno Corona (Peppino Mazzotta), figlio del criminale Antonio Corona (Renato Carpentieri), durante una sparatoria in un covo di trafficanti di armi ucraini, Pagani si guadagna la fiducia del boss. Grazie al suo atto eroico, Marco diventa non solo uomo di fiducia del capofamiglia Corona ma addirittura il suo braccio destro.

Ma le cose si complicano quando Marco conosce la bellissima figlia del boss, Agata Corona (Carlotta Antonelli), per la quale sviluppa un sentimento che va al di là della semplice ammirazione.

La serie tv Solo, ideata da Pietro Valsecchi – autore anche di Squadra Antimafia – è andata in onda su Canale 5 nel 2016 per 2 stagioni e 8 episodi complessivi, della durata di circa un’ora e mezza ciascuno.

3. Negli anni successivi a Solo, Marco Bocci ha partecipato anche ad altre serie tv come La compagnia del Cigno (2019) – diretta da Ivan Cotroneo – e Made in Italy (2019) e al film per la televisione Liberi Sognatori – Delitto di Mafia (2018), diretto da Michele Alhaique.

Marco Bocci e Laura Chiatti

2. Forse pochi sanno che la moglie di Marco Bocci altri non è che la bellissima attrice italiana Laura Chiatti. I due si sono conosciuti un po’ per caso e la loro relazione pare sia cominciata grazie a una telefonata partita per sbaglio.

Nel 2019, in un’intervista rilasciata a Mara Venier nella trasmissione Domenica In, Marco Bocci ha raccontato qualche aneddoto divertente della sua storia con Laura Chiatti. Sembra che l’attore, anni prima, abbia fatto partire per sbaglio una telefonata verso il numero della Chiatti e che la loro relazione sia cominciata proprio così. I due hanno continuano a sentirsi e nel 2014 hanno ufficializzato la loro relazione.

Quello che Bocci ha confessato alle telecamere di Domenica In è che in realtà quella famosa telefonata non fu per nulla accidentale. [fonte: Contro Copertina]

1. Il 5 luglio del 2014 Bocci sposa la sua bella Laura e negli anni successivi la coppia mette al mondo due splendidi bambini, Enea e Pablo.

Il loro rapporto non potrebbe andare meglio ma nel 2019, un tragico evento sconvolge l’equilibrio di questa coppia. A maggio dello scorso anno Bocci viene ricoverato d’urgenza per una grave meningoencefalite. L’attore ha raccontato che un semplice herpes, spuntato sulle labbra, a causa di una vita troppo stressante e di un sistema immunitario debole, è arrivato ad attaccare il cervello.

Nonostante il ricovero d’urgenza e la grande paura, Bocci è stato dichiarato fuori pericolo. [fonte: Vanity Fair]

Per essere sempre aggiornati sulle vicissitudini professionali e anche sulla vita privata dell’attore, seguite l’account ufficiale Instagram di Marco Bocci.

Fonte: Wiki, IMDB, Contro Copertina, Vanity Fair

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