E’ da oggi disponibile on demand in
prima visione In viaggio verso un sogno– The peanut butter falcon, il
film rivelazione negli Stati Uniti diretto da Tyler Nilson e
Michael Schwartz che vede protagonisti l’emergente
Zack Gottsagen e le star hollywoodiane Shia LaBeouf e Dakota Johnson, e che sarà disponibile a partire dal
primo giugnoin PRIMA VISIONE ON DEMAND sulle principali
piattaforme digitali. Nel cast del film anche John
Hawks,
Jon Bernthal, Bruce Dern.
In viaggio verso un
sogno– The peanut butter
falcon ha fatto parlare molto di sé fin dalla
première allo scorso South by Southwest (Texas), dove il
passaparola generato dalla calorosa accoglienza ricevuta da parte
di pubblico e critica gli ha permesso di raggiungere oltre 20
milioni di dollari al box office, diventando il maggiore incasso di
un film indipendente nel 2019 negli Stati Uniti. É un’originale
storia di amicizia on the road raccontata con leggerezza,
umorismo e sensibilità, che saprà conquistare il cuore degli
spettatori grazie anche alla straordinaria interpretazione di Zack
Gottsagen.
Grazie a Officine UBU,
In viaggio verso un sogno– The
peanut butter falcon è disponibile ON
DEMAND sulle principali piattaforme digitali, inclusa Vativision,
la nuova piattaforma che debutterà nella prima decina di giugno, su
SKY Primafila Premiere e sulla nuova piattaforma digitale
#iorestoinSALA, fortemente voluta e gestita dagli
esercenti cinematografici colpiti dalla fase emergenziale che ha
imposto la chiusura delle sale. #iorestoinSALA è la nuova
iniziativa digitale nata dalla volontà comune di un gruppo di
Esercenti cinematografici che gestiscono circa 70 strutture per un
totale di circa 170 schermi e che, in attesa di poter tornare a
riempire fisicamente le sale, hanno deciso di creare una soluzione
on-line per mantenere vivo il rapporto i propri spettatori,
offrendo anche una serie di attività collaterali quali
presentazioni, dibattiti e promozioni.
In viaggio verso un sogno – The peanut butter falcon, la
trama
Zak (Zack Gottsagen), un giovane
ragazzo con la sindrome di Down, scappa dalla casa di cura dove
vive per inseguire il sogno di allenarsi con il suo eroe e
diventare un wrestler professionista. In un’imprevista svolta del
destino, la strada di Zak s’incrocia con quella di Tyler (Shia
LaBeouf), un burbero fuorilegge in fuga. Tra i due nascerà
un’amicizia così forte da riuscire persino a convincere Eleanor
(Dakota Johnson), amorevole ma determinata tutrice di Zak, a unirsi
al loro viaggio verso la Florida. Un’avventura moderna in stile
Mark Twain per sognare senza limiti.
In viaggio verso un sogno – The peanut butter falcon: il
trailer
Il concept artist Jerad
Marantz ha offerto ai suoi fan la possibilità di dare uno
sguardo a dei concept eliminati, realizzati per Doctor Strange, film del 2016 con
Benedict Cumberbatch diretto da Scott
Derrickson. In particolare, i concept sono di Dormammu, il
villain principale del film.
Il primo film su Doctor
Strange è uscito nel 2016 e ha raccontato la
nascita dell’eroe, dall’incidente di Stepehn Strange fino al
confronto con Dormammu. Nel film c’erano
anche Benedict Wong, Tilda
Swinton e Chiwetel
Ejiofor. Rachel
McAdams non tornerà nei panni di Christine
Palmer. Abbiamo rivisto Strange in Infinity
Ware inEndgame.
Nel corso degli anni, che si tratti
di film o di serie tv, attori
meravigliosi hanno dato vita a ruoli e personaggi
tanto incredibili quanto indimenticabili. Anche se molti di questi
hanno deciso di lasciarseli alle spalle per le ragioni più
disparate, è innegabile quanto alcuni di essi abbiano segnato
l’immaginario collettivo di cinefili e non.
Screen Rant ha raccolto 10 celebri attori che
vorremmo vedere nuovamente nei loro ruoli più iconici:
Michael C. Hall (Dexter Morgan in
Dexter)
Per anni si è parlato di un
possibile ritorno di Michael C. Hall nei panni di Dexter, il protagonista dell’omonima serie tv
andata in onda dal 2006 al 2013. Purtroppo, al momento, si tratta
soltanto di voci, ma è innegabile che dopo otto stagioni i fan
speravano in uno di quei revival che tanto vanno di moda oggi.
Nell’ultimo tragico episodio dello
show a metà tra dramma, poliziesco e thriller, abbiamo visto morire
la sorella di Dexter, Deb, con il protagonista che ha rischiato
quasi di fare la stessa fine. Tuttavia, alla fine abbiamo scoperto
che Dexter è vivo, si è fatto crescere la barba e ha provato a
cambiare vita. Le possibilità per una nuovo ciclo di episodi che
veda il ritorno di Hall ci sono tutte…
Jack Nicholson (Jack Torrance in Shining)
Per anni Shining è stato considerato uno di quei
capolavori intoccabili che non avrebbe mai potuto avere un sequel.
Poi, lo scorso anno, è arrivato Doctor
Sleep, che è riuscito ad impressionare gli spettatori
per il modo in cui è riuscito a portare avanti la storia di Danny
Torrance.
Nel film è presente anche un cameo
di Jack, che ovviamente non è interpretato da Jack Nicholson. Quanto sarebbe stato
incredibile se Nicholson – che si è ufficialmente ritirato dalle
scene – si fosse prestato per il sequel e avrebbe deciso di
comparire brevemente nel film, riprendendo uno dei suoi ruoli più
iconici?
Anthony Hopkins (Hannibal Lecter ne
Il Silenzio degli Innocenti)
Sembrava che Anthony Hopkins amasse particolarmente il
personaggio di Hannibal Lecter. Oltre ad averlo interpretato in
quel capolavoro che è Il Silenzio degli Innocenti,
l’attore premio Oscar è tornato a vestire i panni del serial killer
ossessionato dall’antropofagia nei meno riusciti
Hannibal e Red Dragon.
Sappiamo che il personaggio è ancora
vivo, e nonostante siano passati diversi anni, con Hopkins
naturalmente invecchiato rispetto alla sue ultime interpretazione
dello Psichiatra, sarebbe davvero interessante scoprire cosa Lecter
stia combinando adesso…
David Tennant (Il Dottore in Doctor Who)
Doctor Who è una di quelle serie che
meritano di essere “salvate”. E al più presto! Nel corso degli
anni, lo show è diventato sempre più un conglomerato di trame
tortuose e spesso prive di una reale logica, con il pubblico delle
prime stagioni della serie reboot che è andato a mano a mano
scemando.
David Tennant, Decimo Dottore secondo il
canone ufficiale (e secondo della nuova serie), è stato il favorito
del pubblico. Se riuscisse a tornare nel franchise e ad
interpretare nuovamente l’amabile Signore del Tempo, siamo certi
che farebbe la gioia di tantissimi fan…
Sigourney Weaver (Ellen Ripley in
Alien)
Negli ultimi anni il franchise di
Alien è tornato prepotentemente sullo schermo,
sotto la rinnovata egida di Ridley
Scott. Eppure, l’iconico personaggio di Ellen Ripley
interpretato da Sigourney Weaver manca sullo schermo dal
lontano 1997, anno di uscita di Alien – La clonazione.
Neill Blomkamp
aveva in mente un Alien 5
che avrebbe dovuto riportare al cinema la temeraria eroina dello
spazio, ma sfortunatamente il progetto non ha mai visto la luce.
Considerati i flop di Prometheus e Alien: Covenant, è palese quanto l’unico modo
per riportare la saga ai fasti del passato è quello di recuperare
la storia della mitica Ripley, convincendo la Weaver a tornare nei
panni del personaggio.
Steve Carell (Michael Scott in The Office)
Quando Steve Carell ha lasciato The
Office, è stato un duro colpo per tutti i fan della sitcom
americana, senza considerare che da allora la serie ha perso molto
del suo appeal. L’Andy Bernard di Ed Elms è diventato a tutti gli
effetti il nuovo protagonista della serie, ma raggiungere il fandom
di Michael Scott era praticamente impossibile.
Nell’ultima stagione, forse proprio
a causa del calo di ascolti e del mancato interesse da parte del
pubblico, Carell è tornato per un breve cameo. Eppure, siamo certi
che un revival con l’attore nuovamente nei panni dell’incompetente
direttore dall’infanzia difficile farebbe la gioia degli estimatori
della serie.
Daniel Radcliffe (Harry Potter in
Harry Potter)
Potrebbe non funzionare e i fan
potrebbe odiarlo, ma nessuno può negare che un ritorno di Daniel Radcliffe nei panni di Harry
Potter sarebbe uno dei modi più semplici per la Warner
Bros. di sbancare il botteghino, riscrivendo probabilmente la
storia degli incassi mondiali.
Radcliffe potrebbe non avere più
tutte quelle caratteristiche che lo hanno reso un Harry
praticamente perfetto, ma di certo non ha mai rinnegato il
franchise che gli ha regalato la fama internazionale. Forse sarebbe
tornato per l’adattamento cinematografico dell’opera teatrale
La Maledizione dell’Erede, qualora fosse stato
realizzato? Chissà…
Uma Thurman (Beatrix Kiddo in
Kill Bill)
Questo è probabilmente il più
fattibile tra i “ritorni” elencati fino ad ora, semplicemente
perché non è un mistero che Quentin
Tarantino abbia più volte espresso il desiderio di
realizzare Kill Bill Vol. 3.
In effetti, sembra che sia stato da
sempre nei suoi piani quello di realizzare un terzo volume. Lo
stesso ha dichiarato anche di averne parlato con Uma Thurman. Dunque, è solo questione di
tempo?
Albert Brooks (Hank Scorpio ne
I Simpson)
Se c’è un personaggio de I
Simpson amato da tutti, quello è sicuramente Hank Scoprio.
Non solo è il personaggio più divertente che sia mai apparso nello
show, ma nonostante sia un pericoloso terrorista che vuole
conquistare il mondo, è semplicemente adorabile.
Inizialmente sarebbe dovuto tornare
ne I Simpson – Il film del 2007, ma in quell’occasione
Albert Brooks – che ha doppiato tantissimi
personaggi nella serie originale – si ritrovò a prestare la voce a
Russ Cargill.
Sasha Baron Cohen (Borat in Da Ali G Show)
Borat è il
personaggio più noto tra quelli a cui ha dato vita Sasha
Baron Cohen. C’è stato un periodo nei primi anni 2000
(culminato con il film a lui dedicato) in cui Borat è stato in
grado di ottenere interviste con alcune delle persone più potenti
del mondo.
Naturalmente, il motivo per cui
Baron Cohen ha chiuso con il personaggio è che, ad un certo
punto, era diventato troppo “riconoscibile”. Eppure, sognare un suo
ipotetico ritorno sulle scena non costa nulla…
Isabel è la serie tv storica
spagnola diretta da Jordi Frades e prodotta da
Diagonal TV per TVE. La show è l’adattamento della storia del regno
della regina Isabella di Castiglia.
Isabel: dove vederla in
streaming
La serie tv è stata trasmessa su La
1 di TVE dal 2012 al 2014. In Italia, la
serie è stata rimontata in due stagioni della durata di 100-105
minuti a episodio.
Venne trasmessa in prima visione su Rai Premium dal 7
ottobre 2018 al 20 marzo 2019. Isabel in streaming è
disponibile su Raiplay.
Isabel: la trama e il cast
Nella prima stagione di Isabel
viene raccontato il periodo di vita di Isabel compreso tra il 1461
e il 1474: dalla fine della sua infanzia al matrimonio con
Ferdinando II d’Aragona e l’intreccio di lotte e intrighi che alla
fine portarono alla sua incoronazione a regina di Castiglia.
In Isabel protagonisti sono
Isabella di Castiglia (stagioni 1-3), interpretata da
Michelle Jenner, Ferdinando II d’Aragona (stagioni
1-3), interpretato da Rodolfo Sancho, Enrico IV di
Castiglia (stagione 1), interpretato da Pablo
Derqui, Giovanna del Portogallo (stagioni 1-2),
interpretata da Bárbara Lennie. Alfonso di
Castiglia (stagione 1), interpretato da Victor
Elías, Alfonso V del Portogallo (stagioni 1-2),
interpretato da Daniel Albadalejo, Giovanni II del
Portogallo (stagioni 2-3), interpretato da Álvaro
Monje, Giovanni II d’Aragona (stagioni 1-2), interpretato
da Jordi Banacoloc, Giovanna la Beltraneja
(stagioni 1-2), interpretata da Carmen Sánchez e
Úrsula Corberó come Margherita d’Asburgo-
Giovanni di Pacheco (stagioni 1-2),
interpretato da Ginés García Millán, Alfonso
Carrillo de Acuña (stagioni 1-2), interpretato da Pedro
Casablanc, Gonzalo Chacón (stagioni 1-3), interpretato da
Ramón Madaula, Gutierre de Cárdenas (stagioni
1-3), interpretato da Pere Ponce Nipote (di zio)
di Gonzalo Chacón, Gonzalo Fernández de Córdoba (stagioni 1-3),
interpretato da Sergio Peris-Mencheta, Beltrán de
la Cueva (stagioni 1-3), interpretato da William
Miller, Beatriz de Bobadilla (stagioni 1-3), interpretata
da Ainhoa Santamaría, Andrés Cabrera (stagioni
1-3), interpretato da Jordi Díaz. Diego Hurtado de
Mendoza (stagioni 1-2), interpretato da Juan
Meseguer, Clara Chacón (stagioni 1-2), interpretata da
Monica Vic.
Isabel 2 stagione
La seconda stagione di Isabel al
centro del racconto c’è il periodo compreso tra il 1474 e il 1492:
dall’incoronazione alla guerra di successione al trono contro
Alfonso V del Portogallo e Giovanna la Beltraneja fino alla
conquista di Granada e alla partenza di Cristoforo Colombo verso le
Americhe.
Nel cast di volti nuovi nella
seconda stagione troviamo Giovanna di Castiglia (stagioni
2-3), interpretata da Irene Escolar, Muley Hacen (stagione 2),
interpretato da Roberto Enríquez, Boabdil di
Granada (stagione 2), interpretato da Alex
Martínez, Diego di Pacheco (stagioni 1-3), interpretato da
Javier Rey, Hernando de Talavera (stagioni 2-3),
interpretato da Lluís Soler, Tomás de Torquemada (stagione 2),
interpretato da Manuel Dueso, Al-Zaghal
(stagione 2), interpretato da Javier Mora,
Aisha (stagione 2), interpretata da Alicia
Borrachero, Isabel de Solís/Zoraya, interpretata da
Nani Jiménez, Cristoforo Colombo (stagioni
2-3), interpretato da Julio Manrique.
Isabel 3 stagione
Nella terza stagione di Isabel il
racconto ripercorre la parte finale della vita di Isabella
(1492-1504): la scoperta dell’America, il matrimonio dell’infanta
Giovanna con Filippo e dell’infante Giovanni con Margherita
d’Asburgo; le successive morti dell’infante Giovanni e della
primogenita Isabella, regina consorte del Portogallo; il matrimonio
della figlia Maria con Manuele I del Portogallo. La serie si
conclude con la morte della stessa Isabella.
Volti nuovi della terza stagione
sono Carlo VIII di Francia (stagione 3), interpretato da
Héctor Carballo, Filippo di Castiglia (stagione
3), interpretato da Raúl Merida, Francisco Jiménez
de Cisneros (stagione 3), interpretato da Eusebio
Poncela, , Pedro González de Mendoza (stagioni 1-3),
interpretato da Andrés Herrera, Rodrigo Borgia poi
papa Alessandro VI (stagione 1 e stagione 3), interpretato da
Jorge Bosch, , e Cesare Borgia (stagione 3),
interpretato da Nacho Aldeguer.
Il canale americano
FX ha diffuso promo e trama di What We Do
In The Shadows 2×09, il nono episodio della seconda
stagione di What We
Do In The Shadows.
In What We Do In The
Shadows 2×09 che si intitolerà dall’episodio “Witches”
Quando Nandor e Laszlo vengono rapiti da una congrega di streghe,
gli altri devono avventurarsi a Brooklyn per salvarli. Scritto
da William Meny; diretto da Kyle Newacheck.
What We Do In The Shadows 2×09
What We Do In The Shadows
2 è l’annunciata seconda stagione della serie What
We Do In The Shadows creata da Jemaine Clement per il
canale FX e basata sull’omonimo film del 2014 scritto da Clement e
Taika Waititi. What We Do in the Shadows è ambientato a Staten
Island e segue quattro vampiri che sono stati coinquilini per
centinaia di anni.
Nella seconda stagione di What
We Do In The Shadows ritorneranno i protagonisti
Kayvan Novak nel ruolo di Nandor the Relentless,
un vampiro che ha 757 anni e che una volta era un soldato
dell’Impero ottomano. Matt Berry nei panni di
Laszlo Cravensworth, un vampiro nobile inglese trasformato da Nadja
e ora sposato con lei. Natasia Demetriou nel ruolo
di Nadja, una vampira romana, sposata con Laszlo. Harvey
Guillén nel ruolo di Guillermo, familiare “paziente” di
Nandor. Mark Proksch nel ruolo di Colin Robinson,
un vampiro energetico che vive con il trio.
Nei ruoli ricorrenti troviamo
Doug Jones nel ruolo del barone Afanas, un antico
vampiro del Vecchio Paese che crede che i vampiri dovrebbero
governare il mondo. Beanie Feldstein nei panni di
Jenna, una LARPer e vergine che Guillermo ha attirato per i
banchetti dei vampiri. Jake McDorman nel ruolo di
Jeff Suckler, una reincarnazionedell’ex amante umano di Nadja,
Gregor, un cavaliere che è stato ucciso dalla decapitazione in
ciascuna delle sue vite.
Le produzioni cinematografiche e
televisive in Inghilterra potranno ufficialmente ripartire. Il via
libera è arrivato direttamente dalle autorità sanitarie e
politiche. Ciò significa che le produzioni di film come The
Batman e Animali
Fantastici 3 potranno riprendere a pieno ritmo,
ovviamente nel rispetto delle nuove norme di sicurezza utili ad
evitare il contagio da Covid-19.
Secondo un nuovo report del
Guardian, a partire dal mese di luglio le produzioni di film e
serie tv potranno ripartire. Si tratta di una notizia che farà
sicuramente la gioia dei tantissimi lavoratori dell’industria
cinematografica (molti dei quali liberi professionisti e freelance)
che in questi mesi sono stati letteralmente messi in ginocchio
dall’emergenza Coronavirus e che, a causa dei mancati aiuti da
parte del governo britannico, hanno faticato non poco in questi
mesi a causa dell’assenza di lavoro.
Le linee guida utili al rispetto
delle nuove norme di sicurezza sono state stilate dalla British
Film Commision e dal British Film Institute. Si tratta di linee
guida che regolamentano non solo la gestione del distanziamento
sociale sul set, ma anche la sicurezza sanitaria, che include la
misurazione della temperatura e il tracciamento. Come riporta la
fonte, non appena tutte le norme di sicurezza saranno verificate,
la Warner Bros. intende far ripartire le produzioni il prima
possibile.
Le produzioni in UK di film come
The Batman e Animali Fantastici 3 potranno ufficialmente
ripartire
Oltre a The
Batman e Animali
Fantastici 3, altre grandi produzioni interrotte
bruscamente a causa della pandemia di Covid-19 sono state il live
action de La
Siretta ad opera della Disney, la seconda stagione di
The Witcher ad opera di Netflix, ma anche Peaky Blinder e
Line of Duty.
Il cast originale di Hocus
Pocus è disponibile a tornare per l’annunciato sequel
Hocus Pocus 2: questo è quanto dichiarato di
recente da Sarah Jessica Parker. Il sequel
dell’amatissimo classico di Halloween ha finalmente ricevuto il via
libera della Disney, a circa tre decadi di distanza da quando
l’originale ottenne un ottimo successo al box office e, col tempo,
divenne un vero e proprio cult tra gli adoratori della Casa di
Topolino. Un sequel di Hocus Pocus non sarebbe lo stesso
senza il ritorno della originali sorelle Sanderson, quindi farà
certamente piacere ai fan sapere che il cast del primo film è
interessato a riprendere i rispettivi ruoli.
Sono anni che si parla di una nuova
iterazione di Hocus Pocus. Già nel novembre del
2014 Bett Midler, che nel film originale
interpreta la protagonista Winifred ‘Winnie’ Sanderson, aveva
dichiarato di essere disponibile a tornare in un eventuale seguito.
Successivamente, si pensò alla realizzazione di un sequel destinato
esclusivamente a Disney Channel. Oggi, invece, sappiamo per certo
che il sequel si farà e che sarà destinato a Disney+,
la piattaforma di streaming dedicata esclusivamente ai film
prodotti e distribuiti dalla multinazionale statunitense.
Al momento non sappiamo se il sequel
includerà anche il ritorno del cast originale. Ma in una recente
intervista con Radio
Andy, Sarah Jessica Parker – che nel film
originale interpreta Sarah Sanderson – ha parlato della possibilità
che la storia del nuovo film possa includere il ritorno delle
sorelle originali. L’attrice ha spiegato: “Penso che sia
un’idea che sia io, che Bette Midler che Kathy Najimy
(interprete di Mary Sanderson, Ndr) valuteremo senza
problemi”.
Sarah Jessica Parker conferma che
il cast originale di Hocus Pocus sarebbe disponibile per
l’annunciato sequel
Dunque, le tre attrici non hanno
ancora firmato ufficialmente per tornare in Hocus Pocus
2, ma le parole di Parker lasciano intendere che a tutte e
tre farebbe estremamente piacere tornare nei panni delle tre
iconiche streghe. In passato, anche Doug Jones,
che nel film orginale interpreta lo zombie William Butcherson,
aveva espresso il suo interesse nel tornare a vestire i panni di
Billy, a dimostrazione di quanto non solo i fan siano legati alla
pellicola, ma anche tutto il cast che vi ha preso parte.
Hocus Pocus 2 sarà
diretto da Adam Shankman, regista
di Prima o poi mi sposo, I passi dell’amore e
Hairspray – Grasso è bello. La sceneggiatura del nuovo
film porterà la firma di Jen D’Angelo(Workaholics). L’originale uscì nelle sale nel 1993
diretto da Kenny Ortega. Al momento non sappiamo
neanche se gli altri membri del primo film – come ad esempio
Thora Birch(American Beauty) –
torneranno nel sequel.
A Patty
Jenkins, regista dell’attesissimo Wonder
Woman 1984, venne offerta la regia di Justice
League, ma la stessa rifiutò l’offerta. Dopo anni di
inattività, la Jenkins è tornata dietro la macchina da presa nel
2017 con Wonder
Woman: adesso, le avventure di Diana Prince sul grande
schermo si apprestano a continuare con il sequel ambientato negli
anni ’80. Prima di prendere in mano le redini del franchise con
protagonista
Gal Gadot, però, alla Jenkins venne offerto di
dirigere Justice League, film d’ensemble della DC
uscito nel 2017 e diretto da Zack
Snyder.
In occasione dell’uscita di Wonder
Woman 1984 (che dovrebbe arrivare in sala il prossimo
14 agosto), Patty
Jenkins ha parlato con Premier Magazine (via
Heroic Hollywood) non soltanto del suo prossimo progetto, ma
anche della sua passata esperienza con la DC e con la Marvel. La regista ha rivelato che
la Warner Bros. le offrì la regia di Justice
League, ma che lei rifiutò l’incarico. Apparentemente,
Jenkins ha declinato l’offerta perché non era particolarmente a suo
agio con un film d’ensemble, vista l’incredibile quantità di
personaggi che avrebbe dovuto gestire.
Jenkins ha anche sottolineato quanto
sia importante per lei avere il pieno controllo creativo sui suoi
progetti. Nonostante i film di Wonder Woman appartengano al DCEU, alla regista
sembra non importare molto della continuity, aspetto
fondamentale per quanto riguarda – ad esempio – i film dei Marvel Studios (in passato Jenkins aveva
rifiutato la regia di Thor: The Dark World). A tal proposito, la
regista ha spiegato: “Mi piacciono molto le persone che
lavorano lì, ma vogliono il pieno controllo dei loro film. Il
regista è sotto controllo. Sì, è una cosa che può succedere.
Inoltre, si capisce subito quando un regista non può imporre la
propria visione. Se accade ciò, allora ho l’impressione che queste
persone stiano facendo un lavoro diverso dal mio. Per quanto
riguarda Wonder Woman 1984, penso di aver fatto
esattamente ciò che volevo. E poi, tutto ciò di cui un film di
supereroi ha bisogno mi viene naturale: adoro girare grandi scene
d’azione ambientate in set imponenti. Mi diverte davvero
tanto.”
Patty Jenkins ha rivelato di aver
rifiutato la regia di Justice League
Parlando nello specifico di Justice
League, ha poi aggiunto: “Adoro i fumetti, ma la
verità è che mi sono avvicinata ai supereroi attraverso i
film. In me c’è il desiderio di voler emulare, rispetto ai film che
ho visto da bambina, un certo spirito che regnava a quei tempi. È
rivelante ciò quando giro un film? Non lo so. Il punto è che, a
differenza di altri registi, non mi interessano davvero gli
universi condivisi, la continuity e altre cose del genere. Sono
stata contattata in passato per dirigere Justice League, ma non me
la sentivo. Troppi personaggi.”
Ricordiamo che di recente è stato
annunciato l’arrivo della Snyder Cut di Justice
League su HBO Max il prossimo anno. Si tratta della
versione del film così come inizialmente concepito da Zack
Snyder, che nel bel mezzo della post-produzione
abbandonò il progetto a causa di alcuni problemi personali (inclusa
la morte della figlia).
Wonder
Woman 1984 uscirà il 14 agosto 2020. Il sequel
vedrà ancora Gal
Gadot nei panni di Diana Prince opposta
a Kristen
Wiig, scelta per interpretare la villain Cheetah. Nel
cast figureranno anche Chris
Pine (volto del redidivo Steve Trevor)
e Pedro
Pascal. Il film sarà ambientato negli anni ’80:
l’ordine cronologico del personaggio è stato già rimescolato,
essendo stata introdotta nell’era contemporanea
di Batman v Superman: Dawn
of Justice per poi tornare al vecchio secolo
con Wonder
Woman.
Lana Wachowski, che ha diretto la trilogia
originale di Matrix insieme a sua sorella, ritornerà
dietro la macchina da presa per l’attesissimo Matrix
4: a quanto pare, i piani per il nuovo film sono
“assolutamente folli”. I primi tre film della saga
fantascientifica sono diventati dei veri e propri cult, quindi la
notizia che la Warner Bros. stesse lavorando ad un revival del
franchise non ha propriamente colto di sorpresa.
Con protagonisti
Keanu Reeves,
Carrie-Ann Moss e Laurence Fishburne, il primo film del 1999 è
ambientato in futuro distopico in cui gli umani vengono
inconsapevolmente imprigionati in una realtà simulata, nota come
“The Matrix”. Il personaggio di Neo interpretato da Reeves scopre
la verità e diventa parte integrante di una ribellione che lotta
per cercare di liberare l’umanità da un’intelligenze artificiale
che si rivelerà essere sempre più ostile.
I film vennero elogiati per le
premesse narrative originali, ma anche per gli effetti visivi
innovativi e per le strabilianti sequenze d’azione. Alla fine della
trilogia originale, le Wachowski dichiararono che non avevano piani
per far proseguire la saga, fino a quando le cose non sono
cambiate.
Keanu Reeves e
Carrie-Ann Moss torneranno nel quarto capitolo,
insieme a tutta una serie di volti noti ai fan del franchise, tra
cui la Niobe di Jada Pinkett-Smith e Il Merovingio di
Lambert Wilson. Sfortunatamente, non torneranno
alcuni dei personaggi più amati, come il Morpheus di Laurence Fishburne e l’Agente Smith di
Hugo Weaving.
Chad Stahelski parla del nuovo
Matrix 4, rivelando che Lana Wachowski vuole realizzare un film
“assolutamente folle”
Chad Stahelski,
coordinatore di stunt e regista della trilogia di John
Wick (nonché stunt di
Keanu Reeves nei primi due film di
Matrix), ha parlato del lavoro con
Lana Wachowski in una nuova intervista con Collider. In
precedenza era stato confermato che Stahelski, insieme a
David Leitch, sarebbero tornati ad occuparsi degli
stunt del nuovo episodio, offrendo il loro supporto ai concept
delle coreografie. Alla fonte Stahelski ha rivelato nuovi dettagli
in merito all’approccio di Wachowski ad alcune specifiche scene di
lotta che insieme stanno costruendo per il nuovo film.
“Lana è arrivata e ha detto:
‘Questo è il personaggio. Questo è ciò che sta accadendo. Questo è
il suo conflitto. È qui che ho bisogno di vedere il suo lato più
emotivo, quello maggiormente psicologico, o qualsiasi altro lato
che emergerà alla fine di questa sequenza. Cosa hai in serbo per
rendere tutto assolutamente folle?’ Lana è una di quelle persone
meravigliose che ci chiede qualcosa e noi le rispondiamo che non ci
sono problemi ad ottenerla”, ha dichiarato Chad
Stahelski, che ha poi elogiato la visione della regista,
spiegando: “Se amate la trilogia di Matrix, allora amerete
anche ciò che Lana sta facendo adesso. È una regista brillante,
divertente, e capisce ciò di cui i fan hanno bisogno.”
Matrix
4 vedrà nel cast il ritorno
di Keanu
Reeves, Carrie-Ann
Moss e Jada
Pinkett-Smith al fianco delle new
entry Yahya Abdul-Mateen II, Neil Patrick Harris,
Jonathan Groff, Jessica
Henwicke Toby
Onwumere. L’uscita nelle sale è fissata per il 21 maggio
2021. Il nuovo capitolo del franchise sarà diretto da Lana
Wachowski. La sceneggiatura del film è stata firmata a
sei mani con Aleksandar Hemon e David Mitchell.
Celebre per avere donato ulteriore
fascino all’agente segreto più celebre della storia del cinema,
Pierce Brosnan si è negli anni distinto per le sue
interpretazioni in film di grande successo popolare. Versatile e
carismatico, l’attore continua ancora oggi a regalare al suo
pubblico ruoli affascinanti e spesso controversi.
9. Ha interpretato il
celebre 007. Nel 1995 l’attore ha debuttato nel ruolo del
celebre James Bond con il
film GoldenEye. Particolarmente apprezzato da critica e
pubblico, l’attore viene così confermato per i successivi titoli
Il domani non muore mai (1997) e Il mondo non
basta (1999). Nel 2002 recita per l’ultima volta, con gran
dispiacere dei fan, nei panni del celebre agente segreto per il
film La morte può attendere, che in termini di incasso
mondiale batte tutti i precedenti film realizzati su 007.
8. Ha preso parte a
produzioni televisive. Ad aver contribuito alla popolarità
dell’attore è stata la serie Mai dire sì, dove Brosnan
ricopre il ruolo di Remington Steele. In seguito è apparso anche in
miniserie come Il re di Hong Kong (1998), Il giro del
mondo in 80 giorni (1989), e Mucchio d’ossa (2011).
Dal 2017 al 2019 ha poi ricoperto il ruolo di Eli McCullough nella
serie The Son, comparendo in circa 20 episodi.
Pierce Brosnan: sua moglie e i suoi
figli
7. Ha sposato
un’attrice. Nel 1980 Brosnan ha sposato l’attrice
australiana Cassandra Harris, dalla quale ebbe nel
1983 il figlio Sean. Brosnan decise però di adottare anche i due
precedenti figli della donna, Charlotte e Christopher.
Sfortunatamente, il loro matrimonio finì nel momento in cui la
Harris scomparve in seguito ad una malattia, nel 1991.
6. La sua nuova moglie è una
giornalista. Nel 1994 l’attore intraprende una relazione
con la giornalista Keely Shaye Smith. Nel 1997 nasce il loro primo
figlio, Dylan, mentre nel 2001 arriva la figlia Paris. In quello
stesso anno i due decidono di sposarsi, e tutt’oggi sono
un’affermata coppia del mondo dello spettacolo.
Parte delle cose che non sai
sull’attore
Pierce Brosnan è 007
5. Avrebbe dovuto ricoprire
il ruolo già anni prima. Quando nel 1986 Roger Moore
rinunciò al ruolo dell’agente James Bond, dopo ben
sette film, i produttori pensarono subito a Brosnan come suo
sostituto. Questi tuttavia, per via del suo impegno con la serie
Mai dire sì dovette rinunciare alla parte, che fu dunque
assegnata ad un altro attore. Nel 1994, tuttavia, ormai libero da
altri impegni, Brosnan venne ricontattato e scelto per il
ruolo.
4. È stato l’unico 007 degli
anni Novanta. Sin dal debutto del personaggio sul grande
schermo, i suoi interpreti si sono spesso divisi il ruolo
attraverso i decenni. Brosnan è invece stato il primo attore ad
aver avuto l’esclusiva sull’agente segreto per tutti gli anni
Novanta. In tale decennio, non vi sono infatti stati altri volti
per il personaggio se non quello di Brosnan.
3. La morte può
attendere è il film che ha apprezzato di meno. Tra i
quattro film dedicati a James
Bond girati dall’attore, l’ultimo di questi, La morte può
attendere è anche quello da lui meno apprezzato. Brosnan si
lamentò infatti di alcuni effetti speciali non all’altezza delle
intenzioni, come anche di alcuni risvolti di trama a suo dire non
coerenti con il personaggio.
Pierce Brosnan: il suo 2020
2. Ha diversi progetti in
arrivo. Nel giugno del 2020 l’attore tornerà a recitare
per il film NetflixEurovision Song Contest: la storia dei
Fire Saga, commedia musicale con protagonisti
Will Ferrell e Rachel
McAdams. Nello stesso anno reciterà nel fantasy
The King’s Daughter, dove ricoprirà il ruolo di Re Luigi
XIV, accanto all’attrice Kaya
Scodelario.
Pierce Brosnan: età e altezza
1. Pierce Brosnan è nato a
Drogheda, in Irlanda, il 16 maggio 1953. L’attore è alto
complessivamente 186 centimetri.
Simon Kinberg, storico produttore della saga
di X-Men e
regista di X-Men:
Dark Phoenix, ha confermato un sorprendente dettaglio
a proposito della backstory di Mystica in X-Men: Giorni di un futuro passato. Il film,
uscito nel 2014, ha cercato di sistemare la turbolenta timeline del
franchise, provando a risolvere quei conflitti temporali esistenti
tra X-Men: L’inizio e la trilogia originale di
X-Men. Nel film di Matthew Vaughn del 2011 abbiamo visto nuovi
attori nei panni di Charles Xavier, Magneto e Mystica: l’obiettivo
era quello di raccontare l’origine dei celebri mutanti, attraverso
una storia ambientata principalmente negli anni ’60.
Nei primi tre film della saga di
X-Men, il
ruolo di Mystica è stato interpretato da Rebecca
Romijn, apparsa in qualità di villain secondario al fianco
del Magneto di Ian McKellen. In X-Men: L’inizio abbiamo conosciuto una nuova
versione del personaggio, Raven, una giovane mutaforma che Charles
Xavier incontra nella sua cucina, facendoci credere che i suoi
genitori l’avessero abbandonata. Il giovane Xavier invita Raven a
diventare un membro della sua famiglia e i due crescono come
fossero fratelli. La versione adulta di Raven, ossia Mystica, è
interpretata nel film da Jennifer Lawrence, che è tornata nei panni del
personaggio anche in Giorni di un futuro passato,
Apocalisse e Dark Phoenix.
Come già accaduto con la Mystica di
Romijn, anche l’incarnazione di Lawrence è in qualche modo un
mistero: non sappiamo esattamente come sia (a causa della sua
capacità di cambiare continuamente aspetto) né sappiamo chi sono i
suoi genitori. Durante una recente intervista con IGN, Simon Kinberg, che ha contribuito alla
sceneggiatura di X-Men: Giorni di un futuro passato, ha svelato
un nuovo easter egg: nella scena del film in cui Mystica si
introduce nella Industrie Trask, la vediamo sfogliare alcuni file
relativi alle schede di alcuni mutanti deceduti e apparsi in
X-Men: L’inizio. Una di queste schede
riguarda Azazel. A tal proposito, Kinberg ha rivelato che si tratta
del padre di Mystica, soltanto che lei non l’hai mai saputo.
Simon Kinberg ha svelato un dettaglio inedito relativo alle
origini del personaggio di Mystica nella saga di X-Men
In X-Men: L’inizio, Azazel è interpretato da
Jason Flemyng. Nel film è in grado di
teletrasportarsi: quando utilizza questo suo potere, lascia
nell’aria una scia fumosa rossa scottante. Nel film viene descritto
come uno dei membri del Club infernale di Sebastian Shaw.
In X-Men – Giorni di un futuro passato viene
citato da Magneto quando nomina i mutanti che sono stati catturati
dalle Industrie Trask per essere uccisi ed esaminati.
X-Men è una
serie di film basati sugli omonimi
supereroi dei fumetti Marvel Comics. Prodotta da Lauren Shuler
Donner per la 20th Century Fox la serie è cominciata
con X-Men (2000), diretto da Bryan Singer.
La serie degli X-Men, composta per il momento da dodici film, è il
tredicesimo franchise più redditizio della storia con un
incasso di oltre 5 miliardi di dollari.
Con diversi titoli all’attivo tanto
per il cinema quanto per la televisione, l’attrice Vinessa
Shaw ha negli anni conquistato una discreta notorietà,
recitando per importanti registi e accanto a celebri interpreti.
Ancora alla ricerca di un progetto che possa valorizzarla come
protagonista, la Shaw è intanto attesa in futuri progetti che
possano riconfermarne la popolarità.
Ecco 10 cose che non sai su
Vinessa Shaw.
Parte delle cose che non sai
sull’attrice
Vinessa Shaw: i suoi film e le
serie TV
10. Ha recitato in celebri
lungometraggi. L’attrice esordisce al cinema con un ruolo
nel film Hocus Pocus (1993), con Sarah Jessica
Parker. In seguito recita nei film Eyes Wide
Shut (1999), con Tom
Cruise, Fatti, strafatti e strafighe (2000),
40 giorni & 40 notti (2002), Le colline hanno gli
occhi (2006), Quel treno per Yuma (2007), con
Christian Bale, Two Lovers (2008),
con Joaquin
Phoenix,Puncture (2011), Qualcosa di
straordinario (2012), Effetti
collaterali (2013), di Steven
Soderbergh, Cold in July
(2014) e Clinical (2017). Tornerà al cinema con il film di
carattere sportivo intitolato 12 Mighty Orphans.
9. Ha preso parte a
produzioni televisive. Il debutto sul piccolo schermo
avviene nel 1991, con il film Il lungo viaggio verso casa.
Successivamente la Shaw appare in alcuni episodi di serie come
Great Scott! (1992), La signora in giallo (1994)
e New York Undercover (1995). Negli anni seguenti recita
invece per i film The ’70s (2000) e Fathers and
Sons (2005). Prende parte ad una puntata della serie Dr.
House (2010), con Hugh
Laurie, e poi con ruoli di maggior rilievo alle serie
Vegas (2012-2013) e Ray Donovan (2014).
Vinessa Shaw è su Instagram
8. Ha un account
personale. L’attrice è presente sul social network
Instagram, con un profilo verificato, seguito da 36,6 mila persone.
All’interno di questo l’attrice è solita condividere fotografie
scattate in momenti di svago, curiosità dai set a cui prende parte
o ancora foto promozionali dei suoi progetti cinematografici e
televisivi.
Vinessa Shaw: chi è suo marito
7. È sposata e ha un
figlio. Nel 2007 l’attrice rivelò di frequentarsi con lo
scenografo Kristopher Gifford. I due si sono poi
fidanzati ufficialmente l’anno seguente, per arrivare al matrimonio
soltanto nel 2017. Tramite un post sul suo profilo Instagram,
l’attrice ha poi rivelato di essere in attesa del primo figlio,
nato poi nel febbraio del 2018.
Vinessa Shaw in Hocus Pocus
6. Ha avuto un ruolo di
rilievo nel film fantasy. In Hocus Pocus,
l’allora diciassettenne Shaw interpretava il ruolo di Allison, che
insieme ad altri due ragazzi si intrufolano nella casa delle
streghe vissute lì oltre trecento anni prima. Saranno proprio loro
a riportarle in vita, dando così origine alle loro avventure per
cercare di fermarle una volta per tutte.
Parte delle cose che non sai
sull’attrice
Vinessa Shaw in Eyes Wide Shut
5. Ha interpretato un noto
personaggio. Nell’ultimo film realizzato da Stanley
Kubrick, l’attrice ha ricoperto il ruolo della giovane
prostituta Domino. Parlando dell’esperienza, la Shaw ha ricordato
come questo sia stato il film che ha cambiato la sua carriera. Fino
a quel momento era infatti nota soltanto per film per ragazzi,
mentre con il film di Kubrick entrava a far parte anche del cinema
per adulti.
4. Ha preso parte al set per
più tempo del previsto. Secondo il calendario originale le
riprese che coinvolgevano l’attrice, la quale compare in un’unica
scena, avrebbero dovuto svolgersi in sole due settimane. Per via
del noto perfezionismo di Kubrick, tuttavia, l’attrice fu costretta
a rimanere sul set per circa due mesi, finché il regista non fosse
stato soddisfatto del girato.
Vinessa Shaw in Le colline hanno
gli occhi
3. Era contraria a
partecipare al film. L’attrice, che nel film interpreta
Lynn, si è dichiarata inizialmente restia all’idea di partecipare
al progetto. La natura horror del film la spaventava, e fino a quel
momento non aveva mai recitato in un film simile. Si convinse ad
accettare il ruolo solo dopo aver incontrato personalmente il
regista, il quale le illustrò il progetto nei minimi dettagli.
2. Era una dei figli dei
protagonisti. Il personaggio da lei ricoperto, Lynn, era
la figlia adulta della coppia che, per festeggiare le nozze
d’argento compiono un viaggio dall’Ohio alla California. Sul loro
cammino, tuttavia, si imbatteranno in alcuni mutanti, che
sorvegliano le colline della zona. Questi, si riveleranno
tutt’altro che pacifici, costringendo la famiglia a vivere vere e
proprie atrocità.
Vinessa Shaw: età e altezza
1. Vinessa Shaw è nata a Los
Angeles, in California, Stati Uniti, il 19 luglio 1976.
L’attrice è alta complessivamente 173 centimetri.
Più volte affermatosi come uno dei
migliori interpreti del panorama italiano, Roberto
Herlitzka ha costruito la propria carriera alternandosi
tra cinema, teatro e televisione. È stato protagonista di alcuni
tra i più noti lungometraggi degli ultimi decenni, distinguendosi
sempre per i suoi ruoli carichi di carisma e sfumature.
Ecco 10 cose che non sai di
Roberto Herlitzka.
Parte delle cose che non sai
sull’attore
Roberto Herlitzka: i suoi film e
le serie TV
10. Ha recitato in noti
lungometraggi. L’attore debutta al cinema nel 1973 con il
film La villeggiatura, per poi distinguersi negli anni
grazie ad alcuni celebri titoli come Pasqualino
Settebellezze (1975), Oci ciornie (1987), In nome
del popolo sovrano (1990), Il sogno della farfalla
(1994), È più facile per un cammello… (2003), di Valeria Bruni
Tedeschi, e Buongiorno, notte (2003). Negli
anni seguenti è poi apparso in Viva
Zapatero! (2005), I demoni di San
Pietroburgo (2007), La scomparsa di
Patò (2010), con NeriMarcorè, Bella
addormentata (2012), Il rosso e il
blu (2012), La grande
bellezza (2013), con Toni
Servillo, Sangue del mio
sangue (2015), Fai bei
sogni (2016), Loro 1 e
Loro 2
(2018), Notti magiche
(2018) e Lontano
lontano (2019).
9. Ha preso parte a
produzioni televisive. In anni recenti, l’attore si è reso
popolare sul piccolo schermo per aver recitato in alcuni episodi
della serie Boris (2007), con Pietro
Sermonti, per poi prendere parte ai film Mannaggia
alla miseria (2010), Il segreto dell’acqua (2011) e
Indro. L’uomo che scriveva sull’acqua (2016). Ha poi
partecipato alle serie 1993 (2017), con Stefano
Accorsi, Il nome della rosa (2019) e Il
processo (2019).
8. Ha ottenuto prestigiosi
riconoscimenti. Per il suo ritratto di Aldo Moro nel film
Buongiorno, notte, l’attore ha ricevuto alcuni tra i più
importanti riconoscimenti della sua carriera cinematografica. Ha
infatti vinto come miglior attore non protagonista ai David di
Donatello, e come miglior attore protagonista ai Nastri d’Argento.
Gli è poi stato conferito il Premio Pasinetti al miglior attore
alla Mostra del Cinema di Venezia.
Roberto Herlitzka è stato anche
doppiatore
7. Ha doppiato un noto
personaggio cinematografico. Nel corso della sua carriera,
Herlitzka ha in alcune occasioni ricoperto anche il ruolo di
doppiatore. La più celebre di queste è stata per il film Shining, con
Jack
Nicholson, dove ha prestato la voce al personaggio del
barista Lloyd, colui che instrada Jack Torrance nella missione di
uccidere la moglie e il figlio.
Roberto Herlitzka in La grande
bellezza
6. Ha avuto un ruolo nel
film vincitore dell’Oscar. In La grande bellezza,
l’attore ha dato vita ad un cardinale apparentemente poco incline
alla spiritualità ma ossessionato dalla cucina. Herlitzka ha
raccontato che sul set non ha ricevuto molte indicazioni dal
regista, dovendo pertanto lavorare da sé nella costruzione del
personaggio, ispirato ad alcune figure oggi riscontrabili in
televisione.
Parte delle cose che non sai
sull’attore
Roberto Herlitzka a teatro
5. È noto per i suoi
spettacoli teatrali. Per il teatro, Herlitzka ha recitato
in alcune tra le opere più celebri di tutti i tempi, come Don
Giovanni (1966), Otello (1975), Sogno di una
notte di mezza estate (1982), Zio Vanja (1990),
Re Lear (2004) e Don Chisciotte (2010). Nel corso
della sua carriera, ha collaborato con alcuni tra i principali
registi teatrali italiani, come Orazio Costa, Gabriele Lavia, Luca
Ronconi e Luigi Squarzina.
4. Ha vinto premi
particolarmente importanti. Considerato uno dei maggiori
interpreti teatrali ancora oggi in attività, Herlitzka è stato
onorato con il prestigioso premio Ubu al miglior attore per le
stagioni 2002-2003 e 2003-2004. Tra gli altri importanti
riconoscimenti, si annovera anche il Premio Gassman al miglior
attore.
Roberto Herlitzka in Boris
3. Ha recitato nella nota
serie comedy. Herlitzka è apparso rispettivamente negli
episodi 2, 13 e 14 della prima stagione dell’acclamata serie
Boris. Qui ha dato vita al personaggio di Orlando
Serpentieri, attore teatrale di elevato valore artistico costretto
a recitare nella fiction Gli occhi del cuore per esigenze
economiche. Data la sua bravura, però, gli verrà più volte chiesto
di adottare una recitazione approssimativa per non rendere evidente
la differenza tra sé e il resto del cast.
Roberto Herlitzka e la poesia
2. Ha recitato alcune
celebri poesie italiane. Per la serie Poesie in
musica, l’attore si è cimentato nella lettura di alcune tra le
più famose poesie della letteratura italiana. Tra queste vi sono
La pioggia nel pineto, di Gabriele d’Annunzio, Alla
sera, di Ugo Foscolo e Le ricordanze di Giacomo
Leopardi. Molte di queste si possono ritrovare in forma integrale
sulla piattaforma YouTube.
Roberto Herlitzka: età e
altezza
1. Roberto Herlitzka è nato
a Torino, Italia, il 2 ottobre 1937. L’attore è alto
complessivamente 178 centimetri.
Lo scorso anno, il premio Oscar
J.K.
Simmons ha letteralmente scioccato i fan quando è
tornato nei panni di J. Jonah Jameson nella scena durante i titoli
di coda di
Spider-Man: Far From Home. Adesso, in occasione del
press tour della serie Defending Jacob, l’attore ha
confermato che probabilmente ritroveremo ancora il direttore del
Daily Bugle, dal momento che lo Spider-Verse della
Sony è destinato ad espandersi sempre di più…
Simmons ha discusso del suo
eventuale ritorno nel sequel di Far From Home, l’atteso
Spider-Man 3 (ancora senza un titolo ufficiale),
durante un recente podcast di EW. L’attore ha svelato di
aver firmato un contratto per apparire in “diversi” sequel di
Spider-Man (probabilmente i film ambientati nel MCU), ma che ciò non significa che
lo studio è necessariamente obbligato ad usare il suo personaggio
nei futuri film ambientati nell’universo dell’Uomo Ragno.
Considerando la maniera positiva in
cui il cameo di J. Jonah Jameson è stato accolto dal pubblico, è
difficile immaginare che la Sony e i Marvel Studios decidano di non riportare il
personaggio sul grande schermo, soprattutto ora che la vera
identità di Peter Parker (Tom
Holland), alla fine di Far
From Home, è stata rivelata al mondo intero. Da parte sua,
Simmons ha spiegato che sarebbe grato se avesse l’opportunità di
interpretare ancora Jameson.
J.K. Simmons rivela di aver firmato
per apparire in diversi sequel di Spider-Man
Ricordiamo che J.K.
Simmons è apparso per la prima volta nei panni di J.
Jonah Jameson nella trilogia di Spider-Man diretta da Sam Raimi. L’attore ha ricordato che la Sony,
all’inizio, non era pienamente convinta di affidargli la parte:
“Tutti i produttori e le persone che lavorano alla Sony
dovevano essere convinti, perché naturalmente c’erano molti più
attori di alto profilo a cui avevano pensato e che avrebbero
certamente aiutato al botteghino. È stato molto
snervante.”
Spider-Man
3 vedrà ancora una volta riuniti Tom
Holland e il regista Jon
Watts, che aveva già
direttoSpider-Man:
Homecoming del 2017 e Spider-Man:
Far From Home dello scorso anno. Le riprese del
film sarebbero dovute partire quest’estate, ma a causa della
pandemia di Covid-19 sono state momentaneamente sospese. L’uscita
in sala è fissata per il 5 novembre 2021.
Distintasi per i suoi ruoli in film
e serie d’azione, Alexa Davalos è oggi popolare
grazie a L’uomo nell’alto castello, titolo Amazon di
grande richiamo. Benché la sua filmografia si componga ancora di
pochi, ma significativi, titoli, l’attrice ha saputo trarre il
massimo da questi, guadagnandone in popolarità e apprezzamenti.
Ecco 10 cose che non sai di
Alexa Davalos.
Parte delle cose che non sai
sull’attrice
Alexa Davalos: i suoi film e le
serie TV
10. Ha recitato in noti
lungometraggi d’azione. L’attrice debutta al cinema con il
film The Chronicles of
Riddick (2004), dove recita nel ruolo di Kyra accanto
all’attore Vin
Diesel. Successivamente fa parte del cast dei film
Feast of Love (2007), l’horror The Mist (2007) e
Defiance – I giorni del coraggio (2008), con Daniel
Craig e Liev
Schreiber. Nel 2010 è invece Andromeda per Scontro
tra titani, con l’attore Sam
Worthington.
9. È nota per i ruoli
televisivi. Attiva anche in televisione, la Davalos è
inizialmente comparsa in alcuni episodi della serie Angel
(2002-2003), per poi ottenere maggior rilievo in Reunion
(2005-2006). Nel 2013 ha invece recitato nel noir Mob
City, accanto all’attore Milo
Ventimiglia. Viene poi scelta per ricoprire il ruolo
di Juliana Crain nella serie L’uomo nell’alto
castello (2015-2019), dove ha recitato accanto all’attore
Rufus
Sewell. Nel 2019 ha poi recitato in alcuni episodi di
The Punisher.
Alexa Davalos è su Instagram
8. Ha un account
personale. L’attrice è presente sul social network
Instagram con un profilo seguito da 84,7 mila persone. All’interno
di questo, è solita condividere foto legate alla propria
quotidianità, dai luoghi visitati a più piccoli particolari.
Appassionata di fotografia, la Davalos si diletta infatti nel
trovare i giusti soggetti, per darvi un tocco di artisticità.
Alexa Davalos: chi è suo
marito
7. Ha sposato un suo
collega. Partecipando alla serie The Pusher, la
Davalos conosce l’attore Josh Stewart, che lì
recita nel ruolo di John Pilgrim. I due intraprendono in breve
tempo una relazione che culmina nel matrimonio, avvenuto nel maggio
del 2019.
6. Sono soliti condividere
loro foto sui social network. La coppia è piuttosto
riservata circa la loro vita privata, ma questo non gli impedisce
di condividere alcune loro foto sui rispettivi profili di
Instagram. In questi si possono infatti ritrovare diverse loro
foto, scattate durante viaggi di piacere o altri generici momenti
di svago.
Parte delle cose che non sai
sull’attrice
Alexa Davalos è Andromeda
5. Ha interpretato la
celebre principessa. Nel film di carattere mitologico
Scontro tra titani, la Davalos dà vita alla principessa
Andromeda di Argo. Questa, anche secondo la leggenda, paga la
superbia della madre venendo richiesta come sacrificio per placare
l’ira degli dei. Offerta al terribile mostro marino Kraken, verrà
infine salvata dal valoro eroe Perseo.
Alexa Davalos in The Chronicles of
Riddick
4. Si è ispirata ad una nota
cantante per il suo look. Nel film, l’attrice dà vita
all’assassina Kyra, che aiuterà il protagonista nella sua missione.
Per dar vita al personaggio, la Davalos ha affermato di essersi
ispirata alla cantante Amy Lee, del gruppo goth rock Evanecense.
Questa è infatti stata il principale riferimento per la
realizzazione del look di Kyra.
3. Ha sostituito un’altra
attrice.The Chronicles of Riddick è il secondo
dei film dedicati a questo personaggio. Nel primo, intitolato
Pitch Black, il personaggio di Kyra si chiamava Jack, ed
era interpretato da un’altra attrice. Per il sequel, tuttavia, i
produttori preferirono cambiare la natura del personaggio,
decidendo anche di assegnarlo ad un’altra attrice. A vincere la
parte fu infine la Davalos.
Alexa Davalos in The Punisher
2. Ha recitato in due
episodi della serie. Nei primi due episodi della seconda
stagione della serie MarvelThe Punisher,
l’attrice è comparsa interpretando il ruolo di Beth Quinn. Questa è
la barista del locale Lola’s Roadhouse, che entrata in contatto con
Frank Castle, e scoperta la sua vera identità, vedrà la sua vita
completamente rivoluzionarsi, correndo diversi rischi.
Alexa Davalos: età e altezza
1. Alexa Davalos è nata a
Parigi, in Francia, il 28 maggio 1982. L’attrice è alta
complessivamente 173 centimetri.
Acclamato film del regista Clint
Eastwood, American Sniper fa parte di quelle
opere da lui dirette incentrate sulle nuove figure eroiche degli
odierni Stati Uniti. Basato su una storia vera, il film ha ottenuto
importanti riconoscimenti tanto da parte della critica quanto da
parte del pubblico, e ha dato nuovamente prova delle abilità
registiche di Eastwood anche per quanto riguarda il genere del war
movie.
Ecco 10 cose che non sai su
American Sniper.
American Sniper: la trama del
film
10. Narra la storia di un
celebre cecchino. Il film è basato sulla vita di Chris
Kyle, divenuto noto per essere stato uno dei più letali cecchini di
guerra durante il conflitto in Iraq conseguente all’attacco dell’11
settembre 2001. La sua vita si divide tra le missioni in terra
straniera e i periodi di riposo a casa, in compagnia della moglie
Taya e dei figli. Abituatosi all’ambiente di guerra, Kyle finirà
però per sviluppare una difficoltà nel reinserirsi nella
società.
American Sniper è tratto da un
libro
9. È la trasposizione di
un’autobiografica. Il lungometraggio di Eastwood si è
basato sul libro American Sniper, autobiografia di Kyle
pubblicata nel 2012, dove si ripercorre la sua carriera da
cecchino, con all’attivo oltre 255 guerriglieri iracheni uccisi.
Con più di 1,2 milioni di copie vendute, il libro è divenuto un
vero e proprio best seller, permettendo alla storia del suo autore
di diventare estremamente nota negli Stati Uniti.
American Sniper è in streaming
8. È presente su diverse
piattaforme online. Per chi desidera vedere o rivedere il
film, sarà possibile farlo affidandosi ad alcune tra le principali
piattaforme streaming presenti oggi in rete. Tra queste si
annoverano Rakuten TV, Chili, Infinity, Tim Vision
e Amazon Prime. In base a quale di questa si
sceglierà di utilizzare, per vederlo basterà sottoscrivere un
abbonamento o noleggiare il singolo film.
American Sniper è anche su
Netflix
7. È nel catalogo della
celebre piattaforma. Attualmente, il film diretto da
Eastwood è presente anche sulla piattaforma di Netflix. Se si possiede un abbonamento a questa, sarà
possibile vedere il film senza nessun costo aggiuntivo, potendo
anche scegliere se guardarlo in lingua originale o con il
doppiaggio italiano.
American Sniper: le recensioni al
film
6. Ha ricevuto critiche
generalmente positive. Acclamato come uno dei migliori
film di Eastwood degli ultimi anni, il film è stato accolto in modo
generalmente positivo dalla critica. Sul sito Rotten Tomatoes,
aggregatore di recensioni, questi ha un punteggio complessivo pari
al 72%, mentre su Metacritics vanta una media di giudizi positivi
pari a 8.3 su 10.
American Sniper: il cast del
film
5. Bradley Cooper si è
sottoposto ad un duro allenamento. Per poter dar vita a
Chris Kyle nel film, BradleyCooper dovette guadagnare circa 20 chili di
muscoli. Per riuscirvi, si sottopose ad una dieta di circa seimila
calorie al giorno, in aggiunta ad allenamenti fisici quotidiani di
circa quattro ore. In aggiunta a ciò, Cooper ha dovuto allenare
anche il proprio accento, affinché potesse somigliare a quello del
vero soldato.
4. Cooper ha avuto modo di
parlare con il vero Kyle. In seguito alla decisione di
ricoprire il ruolo di protagonista, Cooper ebbe modo di avere una
breve conversazione telefonica con il vero Kyle. Questa avvenne
poche settimane prima della sua tragica morte, e non potendo più
basarsi sul suo aiuto nell’interpretazione, Cooper fece di tutto
per tenerne alta la memoria.
3. Sienna Miller ha
interpretato la moglie del protagonista. In American
Sniper, l’attrice Sienna
Miller ha interpretato il ruolo di Taya Kyle, moglie
di questi. Per essere certa di rendere giustizia alla vera Kyle,
l’attrice l’ha voluta incontrare in diverse occasioni, studiandola
nel suo modo di parlare e comportarsi, ma anche ascoltando il suo
punto di vista sulla storia del marito.
American Sniper: il finale del
film
[ALLERTA
SPOILER]
2.Kyle è
stato vittima di un incidente. Dopo essere tornato a casa
da eroe di guerra, Kyle cerca di reintegrarsi nella società,
riprendendo i rapporti con la propria famiglia e aiutando reduci
come lui a superare i loro traumi. Sarà proprio uno di questi che,
in circostanze mai del tutto chiarite, finirà per ucciderlo durante
un esercitazione di tiro con il fucile.
1. Il film si conclude con i
suoi funerali. A chiudere il film sono le vere immagini
del funerale di Kyle. Si tratta di filmati di repertorio dove un
lungo corteo scorta la bara attraverso la città in cui risiedeva. A
colpire sono in particolare le numerose persone accorse per
rendergli omaggio, sventolando in sua memoria la bandiera degli
Stati Uniti che Kyle ha contribuito a difendere.
Diretto dal premio Oscar
Steven Spielberg, il film
Il ponte delle
spie ripercorre una delle più note vicende
facenti parte della guerra fredda tra Stati Uniti e Unione
Sovietica. Scritto dai fratelli Joel ed
Ethan Coen insieme a Matt
Charman, il film è un intenso thriller di spionaggio che
si avvale della presenza del celebre Tom
Hanks e dell’allora semi sconosciuto Mark
Rylance, i quali furono entrambi acclamati per le loro
interpretazioni di alto livello.
10. Si basa su una storia
vera. Nell’America della guerra fredda, l’avvocato James
Donovan viene assegnato alla difesa della spia russa Rudol’f Abel’,
catturata sul suolo statunitense. Dopo aver instaurato un buon
rapporto con questi, Donovan si batte affinché gli venga evitata la
pena di morte, suggerendo invece di usare la spia per richiedere lo
scambio con un pilota ed uno studente americani catturati dai
sovietici a Berlino. Lo scambio dovrà avvenire sul ponte di
Glienicke, soprannominato “il ponte delle spie”.
Il ponte delle spie: il cast del
film
9. Tom Hanks ha accettato
il ruolo senza leggere la sceneggiatura. Lieto di poter
tornare a collaborare con Spielberg, l’attore firmò per un ruolo
nel film senza neanche voler leggere la sceneggiatura. Prima di
farlo, Hanks non sapeva nulla della storia di Donovan, e quando ne
scoprì le vicende ne rimase affascinato a tal punto da considerare
il film una delle cose più entusiasmanti della sua carriera.
8. Mark Rylance venne
scoperto mentre recitava a teatro. Benché pressoché
sconosciuto al cinema, Rylance era una leggenda per il teatro
inglese. Spielberg rimase impressionato da lui dopo averlo visto
recitare nello spettacolo Twelfth Night, per il quale poi
l’attore vinse il premio Tony.
7. Hanks è stata la prima
scelta per il ruolo. Per dar vita all’avvocato Donovan,
personalità mite e del tutto ordinaria, la prima scelta fu da
subito l’attore
Tom Hanks. Secondo il regista e la casting director,
questi era infatti la persona più idonea per rendere credibile il
personaggio di un “everyman” come Donovan.
6. Rylance ha dovuto
svolgere molte ricerche. Della spia russa Rudol’f Abel’
quasi non esistono fotografie o interviste. Molto poco, infatti, si
sa di lui al di là del processo che lo ha visto protagonista. Per
potersi calare nel ruolo, Rylance ha perciò dovuto condurre
ricerche particolarmente approfondite, arrivando infine a trovare
una propria idea del personaggio e del suo modo di fare.
Il ponte delle spie: i premi
vinti
5. Ha vinto premi in tutto
il mondo. Acclamato come uno dei migliori film del 2015,
Il ponte delle spie ha ricevuto nomination e premi da
parte di diverse istituzioni come gli Oscar, i Bafta e i Critic’s
Choice Awards . In particolare, ad aver ottenuto il maggior numero
di riconoscimenti è stato Rylance, che per il suo ritratto della
spia russa si è aggiudicato l’Oscar al miglior attore non
protagonista.
Il ponte delle spie: dove vederlo
in streaming
4. È presente sulle
principali piattaforme. Per chi desidera vedere o rivedere
il film, è possibile farlo affidandosi ad alcune tra più ricche
piattaforme streaming presenti sul Web. Tra queste si annoverano
infatti Chili, Rakuten TV e Infinity. In base a quale di queste si
sceglie, basterà sottoscrivere un abbonamento generale o noleggiare
il singolo film per poterlo rivedere in tranquillità.
Il ponte delle spie: la storia
vera
3. Spielberg voleva che il
film fosse il più realistico possibile. Grande
appassionato di storia, Spielberg si è più volte cimentato con
eventi realmente accaduti nel corso della sua carriera. Per
realizzare Il ponte delle spie, condusse approfondite
ricerche con ogni reparto del film, affinché ogni aspetto potesse
risultare il più fedele possibile.
2. Vi sono alcune
inesattezze. Nonostante la volontà del regista affinché
l’opera fosse il più fedele possibile alla storia vera, vi sono
alcune scene che sono state riadattate per la finzione
cinematografica. Una di queste è quella dove l’avvocato Donovan
vede sparare a dei giovani che tentavano di scavalcare il muro di
Berlino. Ciò, nella realtà, non avvenne mai.
Il ponte delle spie: le frasi
migliori del film
1. Ci sono frasi diventate
celebri. Scritto anche dai fratelli Coen, il film contiene
molta della loro pungente ironia, ma vi è racchiusa anche molta
della poetica che da sempre Spielberg tramanda con i propri film.
Ecco allora alcune delle frasi più celebri.
– “Ogni uomo merita una difesa,
ogni uomo è importante” (James Donovan)
– “Qual è la mossa successiva
se non si sa quale sia il gioco?” (Rudol’f Abel’)
– “Lei non si preoccupa mai?” –
“Servirebbe?” (James Donovan e Rudol’f Abel’
– Lei mi ricorda
un uomo per cui non provavo per niente ammirazione. Veniva sempre a
casa dei miei genitori e mio padre diceva sempre di guardarlo ma io
non lo guardavo mai. Un giorno vennero a casa alcune guardie
partigiane di confine e presero a botte mio padre e mia madre e
anche quel signore lì. Io lo guardavo, quei due uomini gli diedero
un pugno, ma lui si rialzò. Un calcio, ma si rialzò. Allora le
guardie sorprese lo lasciarono vivere e dissero una frase in russo
che tradotto significava “uomo tutto di un pezzo”.(Rudol’f Abel’)
Eletto come il più celebre e
apprezzato interprete del personaggio di James
Bond, Sean Connery vanta una carriera ricca di
successi grazie ai quali ha potuto continuamente riaffermare il
proprio status all’interno dell’industria cinematografica. Dotato
di un carisma ed uno charme inimitabili, Connery continua ancora
oggi, nonostante il suo ritiro dalla recitazione, ad essere una
vera e propria icona del cinema e della cultura in senso lato.
Ecco 10 cose che non sai di
Sean Connery.
Parte delle cose che non sai
sull’attore
Sean Connery: i suoi film
10. È il più celebre
interprete dell’agente 007. Nel 1962 la carriera
dell’attore vive una vera e propria svolta nel momento in cui viene
scelto per essere l’interprete di James Bond al cinema.
Connery fu il primo a ricoprire il ruolo, con il film Agente
007 – Licenza di uccidere. In seguito, riprese il ruolo anche
per i sequel A 007, dalla Russia con amore (1963),
Agente 007 – Missione Goldfinger (1964), Agente 007 –
Thunderball (1965) e Agente 007 – Si vive solo due
volte (1967). Preoccupato dalla sua identificazione solo con
tale personaggio, Connery decise infine di abbandonare il ruolo,
interpretandolo un’ultima volta per Agente 007 – Una cascata di
diamanti (1971).
9. Ha recitato in celebri
lungometraggi. Oltre al suo ruolo per i film della saga di
James Bond, l’attore è ricordato per la sua partecipazione a film
di grande rilievo come Marnie (1964), La collina del
disonore (1965), Zardoz (1972), Assassinio sull’Orient
Express (1974), con Vanessa
Redgrave, L’uomo che volle farsi re (1975),
con Michael
Caine, Il nome della rosa (1986) e Gli
intoccabili (1987), con cui si consacra, e dove recita accanto
a Kevin
Costner. In seguito, prende parte a Indiana Jones
e l’ultima crociata (1989), con Harrison
Ford, Caccia a Ottobre Rosso
(1990), The Rock (1996), Scoprendo Forrester
(2000) e La leggenda degli uomini straordinari (2003).
8. È stato anche
doppiatore. Connery è inoltre ricordato per aver prestato
la propria voce al personaggio del drago protagonista del
film Dragonheart(1996),
con Dennis
Quaid. Nel 2005 torna invece nel panni di James
Bond per dargli voce nel videogioco Dalla Russia con
amore, basato sull’omonimo film. Nel 2012, interrompe
momentaneamente il suo ritiro per dar voce al protagonista del film
d’animazione Sir Billi, primo lungometraggio scozzese
realizzato in CGI.
Sean Connery: ha moglie e
figli
7. È estremamente
riservato. Da sempre Connery si è dimostrato
particolarmente geloso della propria vita privata, evitando di
richiamare attenzioni su di essa. A riguardo sono noti soltanto
pochi dettagli, come il matrimonio avvenuto nel 1962 con l’attrice
Diane Cilento. Con lei Connery ha avuto un figlio, nato nel 1963, e
divenuto anch’egli attore.
6. Si è sposato una seconda
volta. Nel 1973 l’attore ha divorziato dalla prima moglie,
per poi risposarsi due anni dopo con la pittrice Micheline
Roquebrune, con la quale non ha avuto figli. Da quel momento, le
notizie riguardo la vita privata di Connery si sono drasticamente
diradate, e con il suo ritiro dalle scene l’attore ha ulteriormente
posto un distacco tra sé e il mondo dello spettacolo.
Parte delle cose che non sai
sull’attore
Sean Connery è 007
5. Non era ben visto
dall’autore del personaggio. Quando venne rivelato che
Connery era stato scelto per dar volto al personaggio, il suo
autore Ian Fleming si dichiarò critico a riguardo.
I motivi erano diversi, e il primo tra tutti era che Connery era
scozzese e non britannico come Bond. Tuttavia, dopo averlo visto
recitare nel ruolo, Fleming si ricredette e decise perfino di
aggiungere delle radici scozzesi nel personaggio.
4. Colpì i produttori per
alcune sue qualità. Connery fu da subito la prima scelta
per i produttori del film, i quali rimasero colpiti da come
l’attore riuscisse ad essere aggraziato nei movimenti nonostante la
sua possenza fisica, la quale lo rendeva anche particolarmente
minaccioso. Queste qualità incarnavano proprio l’idea di James Bond che i
produttori volevano portare al cinema.
3. Fu richiamato ad
interpretare il ruolo. Dopo aver recitato nel quinto film
della saga, Si vive solo due volte, Connery decise di non
riprendere ulteriormente il personaggio, non volendo essere
identificato esclusivamente con questo. Venne così sostituito da
George Lazenby, ma il film con questi andò così
male che i produttori pregarono Connery di riprendere il ruolo.
L’attore infine accettò dopo lunghe trattative.
Sean Connery: dov’è oggi
2. Si è ritirato.
Il 25 agosto del 2020 Connery compirà 90 anni. Nonostante tale
traguardo, risulta vano sperare in un annuncio pubblico da parte
dell’attore, ritiratosi dalle scene ormai da diversi anni. Di lui
non si hanno infatti più notizie, se non fosse per alcune voci, poi
rivelatesi false, che lo volevano intento a lottare contro
l’alzheimer. Ad ogni modo, ad oggi, su di lui vige il più completo
riserbo.
Sean Connery: età e altezza
1. Sean Connery e nato ad
Edimburgo, capitale della Scozia, il 25 agosto 1930.
L’attore è alto complessivamente 188 centimetri.
Interprete più longevo nei panni
dell’agente segreto 007, l’attore Roger Moore è
stato una vera e propria icona di fascino e carisma. Apprezzato
interprete di cinema e televisione, questi ha lavorato nel settore
per oltre cinquant’anni, dando vita ad una carriera ricca di
successi e riconoscimenti, portata avanti sino ai suoi ultimi
giorni.
Ecco 10 cose che non sai di
Roger Moore.
Parte delle cose che non sai
sull’attore
Roger Moore: i suoi film e la
televisione
10. È il più longevo
interprete di James
Bond. Nel 1973 l’attore eredita da Sean
Connery il ruolo dell’ormai celebre James Bond. Ricopre
per la prima volta il personaggio con il film Agente 007 – Vivi
e lascia morire (1973), che riscosse un ottimo successo. I
successivi titoli furono Agente 007 – L’uomo dalla pistola
d’oro (1974), con Christopher
Lee, La spia che mi amava (1977),
Moonraker – Operazione spazio (1979) e Solo per i tuoi
occhi (1981). Gli ultimi due titoli nei quali ricopre il ruolo
sono Octopussy – Operazione piovra (1983) e 007 –
Bersaglio mobile (1985). Con sette titoli, Moore è l’attore
che più di altri ha ricoperto tale ruolo.
9. Ha recitato in altri noti
lungometraggi. La carriera cinematografica dell’attore è
composta anche da altri celebri titoli, come Cesare e
Cleopatra (1945), Oltre il destino (1955), Diana
la cortigiana (1956), Vento di tempesta (1959),
Desiderio nel sole (1961) e L’oro dei sette santi
(1961). Dopo aver lasciato il ruolo di James Bond ebbe invece modo
di recitare in La corsa più pazza d’america (1981),
Pantera Rosa – Il mistero Clouseau (1983), Bed &
Breakfast – Servizio in camera (1991) e Spice Girls – Il
film (1997).
8. È noto anche per alcuni
ruoli televisivi. Nel corso della sua carriera, Moore non
ha mancato di rendersi celebre anche sul piccolo schermo, in
particolare grazie alle serie Ivanhoe (1958-1959), The
Alaskans (1959-1960) e Il Santo (1962-1969). Altri
celebri titoli sono anche il film Giulio Cesare (1953), e
le serie Alfred Hitchcock presenta (1959), Indirizzo
permanente (1959-1961), Maverick (1959-1961) e
Attendi a quei due (1970-1971).
Roger Moore: chi è sua moglie
7. È stato sposato più
volte. Nel corso della sua lunga vita, Moore è stato
legato da matrimonio a ben quattro donne. Il suo rapporto più
longevo fu con l’attrice italiana Luisa Mattioli,
sposata nel 1969 e dalla quale ebbe tre figli, prima di divorziare
nel 1993. Dal 2002 l’attore è invece stato sposato con la
multimilionaria svedese Kristina Tholstrup.
Roger Moore e Tony Curtis
6. Ha recitato in una nota
serie con l’attore. Tra il 1971 e il 1972 Moore ebbe modo
di recitare in Attenti a quei due accanto all’attore
Tony Curtis. I due, che ricoprivano il ruolo dei
protagonisti, erano il cuore della serie, fondata sulla forte
diversità tra i loro personaggi, amici e rivali impegnati in
rocambolesche avventure in Europa, in un misto tra commedia e
azione.
Parte delle cose che non sai
sull’attore
Roger Moore è 007
5. È l’attore più anziano ad
aver ottenuto il ruolo. Nel 1973, al momento di ricoprire
per la prima volta la parte del celebre agente segreto, Moore aveva
45 anni. Questo ha fatto di lui l’interprete più anziano di
James Bond al suo
debutto, nonché anche il più anziano ad aver portato a termine il
proprio lavoro sul personaggio. Ancora oggi, tale curioso record
rimane imbattuto.
4. Ha rivelato le sue
preferenze in merito ai film interpretati. Intervistato
riguardo i film di James Bond da lui interpretati, l’attore rivelò
che il suo preferito era La spia che mi amava, seguito da
Vivi e lascia morire. Rivelò inoltre di aver detestato
l’ultimo film girato per la serie, 007 – Bersaglio mobile,
poiché non approvava l’eccessiva violenza in esso, in aggiunta al
fatto di non piacersi più nel ruolo per via dell’età ormai
avanzata.
Roger Moore e Geoffrey Moore
3. Ha un figlio
attore. Dalla moglie Luisa Mattioli, nel 1966 Moore ebbe
il figlio Geoffrey. Questi sarebbe in seguito divenuto celebre come
attore di film d’azione. In particolare, ha avuto modo di
condividere la scena con il padre per il film televisivo
Sherlock Holmes in New York (1976) e Fuoco, ghiaccio
e… dinamite (1990).
Roger Moore in Il Santo
2. È stato il protagonista
della serie. Dal 1962 al 1969 l’attore ha recitato nei
panni di Simon Templar, ladro e avventuriero gentiluomo che aiutava
coloro che ne avevano bisogno, lasciando sempre il proprio celebre
bigliettino da visita. La serie ebbe un enorme successo, e
contribuì a formare il carisma di Moore, qualità che gli permetterà
poi di assumere il ruolo di James Bond, simile per certi aspetti a
quello ricoperto nella serie.
Roger Moore: età e altezza
1. Roger Moore è nato a
Londra, Inghilterra, il 14 ottobre 1927. L’attore è poi
deceduto il 23 maggio del 2017, all’età di 89 anni, a
Crans-Montana, in Svizzera. Era alto complessivamente 186
centimetri.
Paul
Dano interpreterà L’Enigmista nell’attesissimo
The
Batman, il nuovo film di Matt Reeves che arriverà nelle sale il
prossimo anno, in cui Robert Pattinson raccoglierà l’eredità di
Ben Affleck (già apparso in due film del DCEU)
e interpreterà la nuova incarnazione del Crociato di Gotham. Anche
se le riprese del film sono state momentaneamente bloccate a causa
della pandemia di Covid-19 (si dice che prima dello stop fosse
stato girato soltanto il 25% del film), conosciamo già diversi
dettagli a proposito della storia, come il fatto che nel film
vedremo numerosi nemici di Batman.
Oltre a Dano, in The
Batman appariranno anche Colin Farrell nei panni di Pinguino e Zoe Kravitz in quelli di Catwoman. Entrambi
gli attori hanno parlato di recente dei loro ruoli, con Farrell che
ha confermato che non avrà una grandissima parte nel film, e con la
Kravitz che invece avrà un ruolo che probabilmente non sarà ridotto
a quello di “partner” di Batman. Prima che le riprese venissero
bruscamente interrotte, l’attrice ha rivelato di essersi sottoposta
ad un duro allenamento per assicurarsi di poter interpretare
Catwoman in maniera convincente.
Adesso, Dano ha parlato in generale
della sceneggiatura di The
Batman, alla quale ha collaborato lo stesso Reeves. In
una recente intervista con The Playlist, Dano ha
spiegato: “Credo che il vero affare qui sia Matt Reeves. Sono
rimasto davvero sorpreso dalla sua sceneggiatura, che credo sia
davvero potente”. L’attore non ha potuto rivelare nulla a
proposito della trama del film, ma ha spiegato che “ci sarà
qualcosa di molto divertente non solo in merito all’Enigmista, ma
anche a tutti i personaggi. È quel tipo di film che non vedi l’ora
di far vedere al cinema e di promuovere alla grande. Sarà qualcosa
di molto forte.”
Paul Dano parla della sceneggiatura
di The Batman e anticipata una storia potente
In passato, anche Farrell aveva
parlato della sceneggiatura di The
Batman, definendola “dark, bellissima ed
emozionante”. Le parole di Dano continuano dunque a tenere
alto l’hype attorno all’attesissimo progetto, sicuramente uno dei
più attesi del prossimo anno. Per quanto riguarda la trama del
film, è prassi comune che quelle dei cinecomic vengano tenute
segrete il più a lungo possibile: forse, una volta che le riprese
del film ripartiranno, con le varie immagini che sicuramente
esploderanno sul web sarà più facile riuscire a carpire qualcosa in
più sulla storia.
“The
Batman esplorerà un caso di detective“,
scrivono le fonti. “Quando alcune persone iniziano a morire in
modi strani, Batman dovrà scendere nelle profondità di Gotham
per trovare indizi e risolvere il mistero di una cospirazione
connessa alla storia e ai criminali di Gotham City. Nel film,
tutta la Batman Rogues Gallery sarà disponibile e attiva, molto
simile a quella originale fumetti e dei film animati. Il film
presenterà più villain, poiché sono tutti sospettati“.
Hanno partecipato all’incontro:
Josh Gad, ospite; Sean Astin (Sam); Ian McKellen (Gandalf);
Elijah Wood (Frodo); Dominic Monaghan (Merry); Orlando Bloom
(Legolas); Billy Boyd (Pipino); Peter Jackson e Philippa Boyens;
Viggo Mortensen (Aragorn); Andy Serkis (Gollum);Sean Bean
(Boromir); Karl Urban (Eomer); Miranda Otto (Eowyn); John
Rhys-Davis (Gimli); Liv Tyler (Arwen).
Indicato come uno dei film italiani
più ambiziosi e imponenti degli ultimi decenni, Il primoreporta
al cinema la leggenda sulla fondazione di Roma da parte dei
fratelli Romolo e Remo. Diretto da Matteo
Rovere, che ne ha anche curato la sceneggiatura e la
produzione, il lungometraggio è un concentrato di eccellenze
tecniche, dal sonoro alla fotografia, dai costumi alle scenografie,
il tutto concentrato all’interno di un’ambientazione epica.
Ecco 10 cose che non sai di Il primo
re.
Il primo re: la trama del
film
10. Ripercorre la
fondazione di Roma. Il film è ambientato nel 753 a.C. e
segue le vicende dei fratelli Romolo e Remo, i quali liberatisi
dalla schiavitù impostagli dagli abitanti di Alba Longa,
intraprendono un viaggio attraverso il territorio laziale insieme
ad altri ex prigionieri latini e sabini. Nel corso di questo, una
sacerdotessa predice che uno dei due fratelli diventerà un grande
re, fondando l’impero più grande della storia. Per farlo però,
l’altro fratello dovrà essere sacrificato.
Il primo re: la lingua del
film
9. È recitato in
protolatino. Il desiderio di Rovere era quello di far
calare lo spettatore nella realtà della vicenda raccontata. Per
riuscirvi, si è avvalso della collaborazione di celebri semiologi,
i quali hanno parzialmente ricostruito una lingua protolatina,
ibridata con ceppi indo-europei. Questa è poi stata la lingua
imparata e recitata dagli attori per il film.
8. Ha richiesto un notevole
studio per gli attori. Per poter risultare credibili nel
recitare la lingua richiesta per il film, di uso decisamente non
comune e dalla difficile grammatica, gli attori principali del film
hanno dovuto sottoporsi a settimane di studio, aiutati da esperti.
Per loro si è rivelato fondamentale ai fini della memorizzazione
comprendere il senso delle battute, nonché gli accenti da
utilizzare.
Il primo re: i premi vinti
7. Ha ottenuto numerose
candidature ad un importante premio. Accolto con grande
favore di critica, il film viene nominato a ben quindici David di
Donatello, tra cui miglior film, miglior regista e miglior attore
protagonista. L’8 maggio del 2020, all’assegnazione dei premi, il
film ottiene tuttavia soltanto i David per il miglior autore della
fotografia, il miglior suono e quello per i migliori
produttori.
Il primo re: dove vederlo in
streaming
6. È disponibile su alcune
celebri piattaforme. Per chi desidera vedere o rivedere il
film, è possibile farlo affidandosi ad alcune tra più ricche
piattaforme streaming presenti sul Web. Tra queste si annoverano
infatti Chili, Rakuten TV, Tim Vision, Amazon Prime e Infinity. In
base a quale di queste si sceglie, basterà sottoscrivere un
abbonamento generale o noleggiare il singolo film per poterlo
rivedere in tranquillità.
Il primo re: il cast del film
5. Alessandro Borghi è
Remo. Protagonista assoluto del film è l’attore Alessandro
Borghi, che dà vita al leggendario Remo. Nel film,
questi è il fratello più possente, nonché il vero condottiero del
gruppo. Borghi viene confermato per il film dell’agosto del 2017,
ma inizialmente non viene rivelato quale ruolo egli avrebbe
ricoperto.
4. Gli attori hanno dovuto
sottoporsi a lunghi allenamenti. Per prepararsi ai loro
ruoli, Borghi e Alessio Lapice, che dà invece vita
a Romolo, hanno dovuto esercitarsi per diversi mesi nel
combattimento corpo a corpo a mani nude, con lance, spade, asce e
mazze chiodate. Era infatti per loro diventare esperti in tali
discipline, al fine di poterle poi riproporre correttamente nel
film.
3. Borghi ha temuto di non
reggere il ruolo. Parlando dell’esperienza del film,
Borghi ha raccontato di come fosse arrivato ad un punto in cui la
stanchezza e i dolori erano troppo forti, spingendolo a pensare di
non poter reggere quel ritmo e quel ruolo. A motivarlo fu però la
consapevolezza che quell’esperienza, così fuori dagli schemi del
cinema italiano, non gli sarebbe mai più capitata.
Il primo re: le recensioni al
film
2. È stato lodato dalla
critica. Al momento della sua uscita, il film di Rovere è
stato accolto da ottimi giudizi da parte della critica. In
particolare, si elogiava il coraggio riposto nella realizzazione di
un set tanto complesso e ricco di dettagli. Il primo re
è stato così inserito all’interno di un filone
artistico-sperimentale di film che riportano innovazione
all’interno del panorama cinematografico italiano.
Il primo re: la serie tratta dal
film
1. È in lavorazione una
serie spin-off del film. Dal suo film, Rovere ha deciso di
trarre una serie TV composta di dieci episodi intitolata
Romulus. Prevista tra il 2020 e il 2021, questa amplierà
il mondo narrativo di Il primo re,
andando a trattare vicende relative alle città di Alba Longa e
Roma.
È un momento davvero intenso nella
carriera di Robert Pattinson che, dopo aver lavorato con
Robert Eggers in The
Lighthouse, arriverà al cinema con Tenet, di
Christopher Nolan, ed è il Batman attualmente in
carica per il film di Matt Reeves, in lavorazione
alla Warner Bros. L’attore è al momento in pausa, data la chiusura
dei set a causa dell’emergenza sanitaria mondiale, eppure sembra
che la cosa non gli sia troppo dispiaciuta!
Durante un’intervista su Total
Film, che ha dedicato la sua copertina a Tenet,
Robert Pattinson ha spiegato di essere venuto a
conoscenza del ruolo di Batman proprio durante i primi giorni sul
set di Nolan, cosa che deve essergli sembrata abbastanza surreale.
Sarebbe stato Batman e intanto recitava per il regista che ha dato
nuova vita cinematografica all’Uomo Pipistrello!
Robert Pattinson tra Batman e Tenet
Parlando poi del
passaggio dal set di Tenet
e quello di The
Batman,
Robert Pattinson ha confermato che la pausa
forzata a causa del COVID-19 non gli è sembrata poi tanto nociva,
dal suo punto di vista, dal momento che il lavoro con Nolan è stato
impegnativo e promette di esserlo anche quello sul set di Reeves,
per cui una pausa gli ha consentito di raccogliere le energie e
impegnarsi al massimo non appena ripartiranno le riprese.
Entrambi i film sono molto attesi e
Pattinson è atteso al varco. Vero è che nel corso della sua
carriera è riuscito già da tempo a riscattare le sue “origini”
young adult che lo hanno visto protagonista di
Twilight. Le scelte operate in carriera, dopo la
tetralogia romantica, lo hanno fatto entrare nella rosa dei giovani
attori più in vista e ambiti del panorama contemporaneo e
sicuramente il fatto che molti registi puntino su di lui certifica
questo valore.
Tenet
arriverà al cinema il 17 luglio 2020. Christopher
Nolan ed Emma Thomas producono, con
Thomas Hayslip come produttore esecutivo. Il team di Tenet
include il direttore della fotografia di Dunkirk Hoyte van Hoytema (girato in un mix
di Imax e 70mm) e la montatrice Jennifer Lame, lo
scenografo Nathan Crowley, il costumista
Jeffrey Kurland e il supervisore del VFX
Andrew Jackson.
Un fan della Marvel ha creato un’impressionante
sequenza temporale posizionando ogni singola scena del
Marvel Cinematic Universe
in ordine cronologico. La cronologia MCU è un argomento
popolare tra i fan, soprattutto a causa di quanto sia difficile da
tracciare, in alcuni segmenti in particolare. Molti film non sono
stati distribuiti in ordine cronologico, con Captain
America: Il Primo Vendicatore che ne è probabilmente
l’esempio più ovvio, dato che si svolge decenni prima della maggior
parte dell’attuale MCU. A complicare ulteriormente le
cose, quasi nessun film Marvel è ambientato interamente in
un determinato periodo di tempo; la maggior parte ha almeno una
scena (a volte dopo i titoli di coda) che è precedente o successiva
rispetto alle vicende del film stesso.
Lo schiocco di Thanos alla fine di
Avengers:
Infinity War ha ulteriormente confuso le acque, con il
gap di cinque anni per arrivare poi alle vicende di Avengers:
Endgame, ma solo per coloro che non sono stati
cancellati. Inoltre, il fatto che i Vendicatori tornano indietro
nel tempo ad un certo punto della storia non aiuta di certo la
linearità della timeline! Tuttavia, solo perché la sequenza
temporale del MCU è complicata non significa che
i fan non abbiano provato a capirla e a metterla in ordine. Le
classifiche cronologiche dei fan Marvel sono diventate
particolarmente popolari negli ultimi anni, poiché la cronologia è
diventata sempre più complicata.
La cronologia del MCU, in scene
L’ultimo tentativo di decifrare la
sequenza temporale del MCU è il più completo della maggior
parte delle altre riorganizzazioni viste fino a questo momento,
dato che gli autori di tale riorganizzazione sono arrivati a
separare i film per scene e talvolta blocchi che si svolgono nella
stessa finestra temporale. Alcuni film contengono diversi punti
nella sequenza temporale, come Thor, che occupa
ben nove voci. Solo uno,
Spider-Man: Far From Home, occupa una unità temporale.
Il film è anche l’ultima voce dell’elenco, che comprende un totale
di 1110 scene. L’autore, tenendo conto della “confusione temporale”
di Endgame, ha così suddiviso tutto il MCU in 118 scene.
La Universal sta
mettendo ufficialmente in cantiere un nuovo progetto per riportare
sul grande schermo il suo Monsterverse a partire da
Wolfman. Il protagonista sarà nientemeno
che Ryan
Gosling. Secondo quanto riferisce
Variety, l’attore di La la
Land sarà infatti il protagonista di una nuova
versione cinematografica della storia.
Ryan Gosling nuovo Wolfman
Seguendo l’esempio di Whannell, ci
sono una manciata di altri progetti unici basati su storie di
mostri classici attualmente in fase di sviluppo. Insieme a Wolfman,
c’è The Invisible Woman di Elizabeth Banks, un film incentrato
sullo scagnozzo di Dracula, Renfield, che sarà diretto dal Dexter Fletcher di Rocketman e il film Dark Army di
Paul Feig. Ogni progetto è una versione originale delle storie
conosciute e non c’è l’intenzione di collegare i film tra loro,
nonostante l’idea iniziale di un universo condiviso.
Secondo Variety, Universal
sta spingendo per far diventare Wolfman il
prossimo film basato su un mostro classico. La sceneggiatura del
film è scritta da Lauren Schuker Blum e Rebecca
Angelo (entrambi showrunner di Orange Is the New
Black), basata su un pitch originale di Gosling. Si dice
che la storia mantenga gli elementi soprannaturali del materiale
originale, ma sia ambientata nel presente, ed abbia un tono simile
a Nightcrawler, film con Jake
Gyllenhaal.
Per quanto riguarda invece la regia
di Wolfman, in un primo momento Ryan Gosling era stato considerato
anche per dirigere il film, ma l’idea è stata poi respinta e
l’attore si “limiterà” a firmare il soggetto e ad interpretare il
protagonista del film. La Universal è ancora alla ricerca di un
regista, mentre Gosling si prepara anche a tornare nello spazio,
dopo First Man, nel film di Chris Lord e
Phil Miller.
Il canale Youtube di Esquire ha
condiviso un nuovo spot di Tenet, il nuovo misterioso e ambizioso film di
Christopher Nolan. Il breve video mostra delle
immagini inedite rispetto a quanto visto nell’ultimo trailer e
in particolare vediamo che il personaggio interpretato da
Clémence Poésy sembra molto importante ai fini
della trama. Quella che sembra una scienziata, spiega al
personaggio protagonista interpretato da John David
Washington che siamo di fronte ad un riavvolgimento del
tempo. E l’unico indizio che possiede è una parola: TENET.
Tenet
arriverà al cinema il 17 luglio 2020. Christopher
Nolan ed Emma Thomas producono, con
Thomas Hayslip come produttore esecutivo. Il team di Tenet
include il direttore della fotografia di Dunkirk Hoyte van Hoytema (girato in un mix
di Imax e 70mm) e la montatrice Jennifer Lame, lo
scenografo Nathan Crowley, il costumista
Jeffrey Kurland e il supervisore del VFX
Andrew Jackson.
Il personaggio di
Thor e i film che lo raccontano sono basati
sicuramente sulla mitologia nordica, ma, dato il rapporto speciale
del dio del tuono con la dottoressa Jane Foster, comprendono anche
una percentuale di terminologia scientifica che, molto più di
quanto possiamo immaginare, è accurata e realistica. Il film del
2011, in particolare, ha raccontato l’incontro tra Thor e Jane e lo
scontro tra ciò che può essere considerato magia e cosa scienza da
parte di un dio nordico che vive in un mondo, Asgard, in cui le due
cose si fondono.
Jane Foster convince il suo
collega, il dottor Erik Selvig, che lo strano evento accaduto nel
New Mexico era un ponte Einstein-Rosen. Nel film, il ponte si
chiama Bifrost, un ponte arcobaleno che collega Asgard agli altri
regni.
In parole povere, il ponte
Einstein-Rosen è un wormhole. I fisici Albert Einstein e Nathan
Rosen collaborarono nel 1935 e proposero l’idea usando la teoria
della relatività. Credono nell’esistenza dei ponti attraverso lo
spazio-tempo. Questi wormhole possono teoricamente trasportare un
oggetto da due punti diversi nello spazio, senza tenere conto del
tempo e della distanza.
Telescopio Hubble
Nella scena sul tetto, Jane
e Thor parlano delle scoperte scientifiche dell’uomo e di come
siano già una realtà, nel regno di Asgard. Thor vede un’immagine
del telescopio Hubble sul quaderno di Jane, che pronunciava
erroneamente come “hoo-ble”.
Il telescopio Hubble è uno dei più
grandi telescopi utilizzati dalla NASA. È stato lanciato nella
bassa orbita terrestre nel 1990 ed è ancora utilizzato oggi. Il
telescopio è considerato uno strumento molto importante nella
ricerca, in particolare per il monitoraggio delle occorrenze
spaziali.
Particle Data
Jane dice a Thor ogni volta
che si preoccupa delle Particle Data. Sebbene non vi sia alcuna
spiegazione precisa nel film, sembra che il termine sia un aspetto
molto importante della carriera di Jane, proprio perché lei lo
sottolinea.
Particle Data Group è
sostanzialmente una collaborazione di gruppi internazionali di
fisici delle particelle che raccolgono e analizzano i risultati
della ricerca. Il loro lavoro viene reso noto in pubblicazioni
scientifiche. Col senno di poi, Jane deve essere un membro di
questo gruppo poiché studia astrofisica.
Radiazione gamma
Il dott. Selvig ha
menzionato di avere un amico esperto di radiazioni gamma.
Chiaramente, stava parlando del Dr. Bruce Banner, un collega
scienziato che fu esposto allo stesso tipo di radiazioni che lo
trasformò in Hulk.
Mentre sappiamo che essere esposti
ai raggi gamma non trasforma nessuno in un Hulk (purtroppo o per
fortuna), è comunque un elemento dannoso. La radiazione gamma è
un’energia elettromagnetica che proviene da un decadimento
radioattivo di un nucleo atomico. In breve, essere esposti ad esso
per un lungo periodo di tempo può causare danni alla propria
salute.
Aurora Meridionale
Prima di scoprire cosa sono
quelle strane luci nell’atmosfera, il dottor Selvig menziona
qualcosa sull’aurora meridionale. Potrebbe trattarsi delle luci del
sud o dell’aurora australe, poiché l’aspetto arcobaleno del Bifrost
ricorda quelle luci polari.
La luce del sud è un fascio di luce
naturale che può essere visto nel cielo soprattutto nelle regioni
ad alta latitudine come l’Antartico e l’Artico. È il risultato di
disturbi nell’atmosfera e quando abbastanza forte, può alterare i
percorsi delle particelle causando effetti di luce verdastra o
rossastra.
Tempesta magnetica
Un’altra teoria menzionata
in occasione del turbine che accompagna l’arrivo di Thor è la
tempesta magnetica. La tempesta ha causato fenomeni aerei e del
vento simili a tornado e movimenti improvvisi della terra, insieme
a luci provenienti dal cielo, e si può quindi presumere che si stia
verificando un movimento all’interno di un campo magnetico.
Una tempesta magnetica è un disturbo
temporaneo della regione terrestre che contiene un campo magnetico
ed è causata da un’onda di shock del vento solare. Può anche essere
causata da un’interazione di una massa di energia magnetica con il
campo magnetico della Terra.
Generatore di campi
quantistici
In Thor: The Dark World, Jane
viene posizionata in una Soul Forge, un dispositivo asgardiano che
genera campi quantici per verificare la fisiologia del paziente.
Jane ha insistito sul fatto che il dispositivo si chiama generatore
di campo quantistico e ha continuato a mostrare la sua conoscenza
della fisica quantistica.
Pertanto, un generatore di campo
quantistico in fisica teorica è fondamentalmente un dispositivo
utilizzato per studiare la meccanica quantistica. La materia oscura
che si fonde con Jane potrebbe essere paragonata a un elemento e la
Soul Forge è il dispositivo usato per esaminarlo.
Convergenza
Thor spiega a Jane le
somiglianze del sistema solare rispetto al sistema dei nove regni
di Asgard. Le dice che una volta in una luna blu, i pianeti si
allineano e creano un portale che produce una singolarità, si
tratta del motivo principale per cui Thor può viaggiare sulla
Terra.
Mentre è un evento raro che tutti i
pianeti si allineino, è più frequente che due o tre pianeti, a
volte, convergono in quella che viene chiamata congiunzione
planetaria. Quando i pianeti si allineano insieme, sono entrambi
visti nel cielo e possono essere osservati ad occhio nudo.
Etere
L’etere è la materia oscura
rossastra che si fonde con Jane quando viene risucchiata attraverso
un passaggio spazio-temporale durante l’avvicinarsi della
convergenza. È progettato per agire come un parassita che ha
bisogno di un ospite per prosperare e lo uccide lentamente mentre
rimane all’interno dell’ospite stesso.
L’etere è un concetto obsoleto in
fisica secondo la teoria della relatività di Einstein. Il puzzle
della materia oscura presenta una sostanza misteriosa dichiarata
per spiegare perché le galassie hanno una massa più invisibile
delle materie visibili. Pertanto, hanno ipotizzato che l’etere sia
un campo energetico piuttosto che una sostanza. Sappiamo che poi,
nel MCU, quella si è rivelata essere la
Gemma della Realtà.
Picchi gravimetrici
Quando il Dr. Selvig era in
manicomio, ha raccontato agli altri pazienti di aver creato un
dispositivo in grado di stabilizzare gli effetti della convergenza.
È il dispositivo che Darcy e il suo stagista stavano trasportando
proprio prima dell’attacco degli elfi oscuri.
In fisica, l’anomalia gravimetrica è
la differenza tra l’accelerazione di gravità sulla superficie del
pianeta. Pertanto, il dispositivo che hanno inventato nel film
dovrebbe presumibilmente contrastare gli effetti dell’imminente
convergenza in modo che la Terra non soffra dei pericoli
incombenti
Lionsgate ha reso ufficiale la
notizia tramite comunicato stampa, confermando che Blanchett
interpreterà una delle principali protagoniste della storia,
Lilith, che “è una delle sole sei donne nella galassia che
appartengono alla potente classe delle sirene, che detiene
incredibili poteri sovrumani.” Blanchett e Roth avevano già
lavorato insieme in Il mistero della
casa del tempo.
Borderlands è uno videogioco
sparatutto in soggettiva un po’ bizzarro e molto violento
e questa versione per il grande schermo è stata sviluppata da
Lionsgate e lavorerà su una sceneggiatura firmata da Craig Mazin,
già sceneggiatore di Chernobyl.
Roth produrrà anche il film insieme ad Avi e Ari
Arad attraverso il loro banner Arad Productions.
Il primo cinecomic DC in cui
Henry Cavill potrebbe tornare nei panni di
Superman è Black
Adam, la cui data di uscita è al momento fissata per
il 22 dicembre 2021. Il film vedrà
Dwayne Johnson nei panni del personaggio del titolo, a
metà tra un villain e un anti-eroe. Anche se, formalmente, Black
Adam è l’acerrimo nemico di Shazam!,
lui e Superman hanno combattuto diverse volte nei fumetti, quindi
esistono tutte le basi per un faccia-a-faccia cinematografico.
Inoltre, già nel lontano 2016 Henry
Cavill aveva anticipato una sua possibile apparizione in Black
Adam. Inoltre, nella vita reale, Cavill e Johnson condiviso
anche una lunga e profonda amicizia, cosa che potrebbe spingere
entrambi a volere lavorare presto insieme. Entrambi gli attori,
poi, hanno lo stesso agente, tale Dany Garcia, che figurerà anche
tra i produttori di Black Adam. Considerando tutti questi
fattori, sia interni che esterni al film, un cameo di Superman nel
cinecomic Black Adam potrebbe tranquillamente avere
senso.
The Flash
Considerato che sono già apparsi
insieme in Justice
League, è ipotizzabile che tra i titoli in cui
potremmo rivedere Henry Cavill nei panni di Superman, ci
sia anche lo standalone dedicato a The Flash, il personaggio interpretato nel
DCEU da Ezra Miller. Lo sviluppo e la pre-produzione
del film sono stati particolarmente travagliati, con cambi di
sceneggiatori e registi come se non ci fosse un domani. Al momento,
la data di uscita del film è fissato per il 3 giugno 2022, con
Andy Muschietti(IT e IT – Capitolo
Due) alla regia e Christina Hodson incaricata di firmare
lo script.
Lo standalone dedicato a Barry
Allen, come confermato dallo stesso Muschietti, sarà un adattamento
“riveduto e corretto” della serie a fumetti “Flashpoint”
scritta da Geoff Johns e disegnata da Andy
Kubert, in cui il protagonista si troverà a viaggiare nel
tempo attraverso realtà alternative. Ciò apre ad un infinità di
possibilità per quanto riguarda l’inclusione dei più svariati
personaggi della DC, incluso naturalmente l’eroe kryptoniano.
Shazam 2
Inizialmente, Henry Cavill sarebbe dovuto apparire in
un cameo in Shazam!,
uscito nel 2018. Sfortunatamente, l’attore e la Warner Bros. non
sono riusciti a trovare un accordo, è così uno stunt è apparso
brevemente alla fine del film nei panni dell’iconico supereroe,
senza che il suo volto venisse inquadrato.
Adesso, con la notizia che Cavill
tornerà nel DCEU, è molto probabile che il film in cui lo rivedremo
in azione possa essere proprio l’annunciato Shazam
2, la cui uscita è attualmente fissata al 4 novembre
2022. E anche se dovesse trattarsi di un breve cameo (al pari del
primo film), sarebbe comunque divertente vedere l’incarnazione
dell’eroe da parte di Cavill immergersi nei toni e nello stile così
scanzonati, tipicamente anni ’80, del franchise di David F.
Sandberg.
Aquaman 2
L’altro film dedicato ad un altro
membro della Justice
League che arriverà prossimamente e in cui potremmo
rivedere il Superman di Cavill è certamente Aquaman
2, che arriverà nelle sale americane il 16 dicembre
2022. Allo stesso tempo, però, si tratta forse del film più
difficile in cui si potrebbe inserire il personaggio di Superman,
dal momento che la maggior parte delle vicende sono ambientate
sott’acqua.
Tuttavia, una possibile apparizione
di Superman potrebbe comunque trovare una sua ragion d’essere,
soprattutto se parte della storia – come già accaduto per il primo
film – verrà ambientata sulla Terra. Inoltre, con l’arrivo della
Snyder Cut di Justice League il prossimo anno su HBO
Max, si potrebbero scoprire nuovi collegamenti tra i personaggi di
Aquaman e Superman che, magari, verranno poi
approfondimenti nel nuovo film dedicato al Re di Atlantide
interpretato da Jason Momoa.
Altri ipotetici film del DCEU
Se da un lato Black Adam,
The
Flash, Shazam! 2 e Aquaman 2 rappresentano i
titoli più probabili in cui potremmo ritrovare il Superman di
Henry Cavill, dall’altro non è escluso che il
ritorno dell’attore nel DCEU possa avvenire anche in altri film in
fase di sviluppo. Tra questi c’è sicuramente il chiacchieratissimo
lungometraggio dedicato al Corpo
delle Lanterne Verdi.
Ancora, potrebbe magari trattarsi di
un nuovo sequel dei titoli presi in esame in precedenza, come
magari Black Adam 2 o Shazam! 3.
E anche se attualmente il sequel de L’Uomo d’Acciaio non è in programma alla
Warner, nulla esclude che la major possa tornare sui suoi passi e
proseguire con le avventure in solitaria di Kal-El, magari con un
regista diverso da Zack
Snyder.
È in arrivo il 4 giugno,
direttamente on demand, una nuova, divertentissima versione di una
delle favole più amate di tutti i tempi, Scarpette rosse e
i sette nani. Scritta e diretta da Sungho Hong e animata
dal veterano Disney Jin Kim, Scarpette Rosse e i sette nani è una
rivisitazione moderna e brillante di un grande classico delle
storie per bambini – il mito di Biancaneve.
Non una mela ma delle scarpette
rosse, non una principessa dalla pelle candida ma una ragazza come
tante alle prese con le proprie insicurezze, non un solo principe
ma ben sette, che però si ritrovano imprigionati in un corpo
diverso. La nuova Biancaneve, coraggiosa e vivace principessa dal
cuore puro, ha la voce di Baby K, per la prima volta coinvolta in
un doppiaggio. Sono invece affidate alla comicità di Pio & Amedeo
le voci di due meravigliosi principi alle prese con una maledizione
che li ha trasformati in buffissimi nanetti.
Scarpette rosse e i
sette nani, la sinossi
Delle magiche scarpette rosse sono
il segreto della bellezza di Biancaneve e il motivo per cui sette
principi, trasformati in nani da una maledizione, la stanno
cercando disperatamente. Per spezzare l’incantesimo, infatti,
devono riceve il bacio della donna più bella del mondo. In una
folle competizione per ricevere il bacio agognato e in un buffo
gioco di equivoci, i principi, un tempo arroganti e ossessionati
dall’aspetto fisico, gradualmente scoprono il vero significato
della bellezza. Una scorretta e divertentissima rivisitazione della
favola più amata di tutti i tempi.