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Contagious – Epidemia mortale: la spiegazione del finale del film

Contagious – Epidemia mortale (il cui titolo originale è in realtà Maggie) è un film drammatico a tinte horror diretto da Henry Hobson e interpretato da Arnold Schwarzenegger e Abigail Breslin. Ambientato in un’America devastata da un’epidemia che trasforma lentamente gli infetti in creature simili a zombie, il film (qui la recensione) si discosta dalle convenzioni del genere per offrire una riflessione più intima e malinconica. Al centro della storia c’è il legame profondo tra un padre e una figlia: Wade (Schwarzenegger), un uomo distrutto ma determinato, accetta di accudire sua figlia Maggie (Breslin), nonostante la ragazza sia stata contagiata e il suo destino sembri ormai segnato.

Lontano dai ritmi frenetici e dall’azione esplosiva tipici di molti zombie movie, Contagious adotta un tono più lento, riflessivo e intimista. L’epidemia non è usata come pretesto per una lotta spettacolare, ma come metafora della perdita, della malattia e dell’inevitabilità della morte. L’infezione diventa simbolo della lenta agonia di un familiare colpito da una malattia terminale, e la trasformazione di Maggie è raccontata con delicatezza e dolore. In questo senso, il film si avvicina più a titoli come The Road o The Girl with All the Gifts, rispetto a blockbuster come World War Z o 28 giorni dopo, ponendosi come un’opera di rottura nel panorama dell’horror post-apocalittico.

Schwarzenegger, qui in uno dei ruoli più atipici della sua carriera, offre una performance sorprendentemente misurata ed emotiva, allontanandosi dalla figura dell’eroe d’azione invincibile per vestire i panni di un padre vulnerabile. La tensione del film è tutta emotiva, costruita sulla consapevolezza dell’inevitabile. Per comprendere appieno la portata emotiva e simbolica di Contagious – Epidemia mortale, nel presente articolo ci concentreremo sull’analisi approfondita del suo finale, cercando di svelarne il significato e le intenzioni narrative più profonde.

Contagious film
Arnold Schwarzenegger e Abigail Breslin in Contagious – Epidemia mortale

La trama di Contagious – Epidemia mortale

Il film è ambientato in un mondo dove un virus noto come Necroambulist si sta spargendo rapidamente in ogni dove, colpendo senza distinzioni. Chi contrae tale virus è condannato lentamente a trasformarsi in creature simili a zombie, estremamente pericolose. In tale contesto di morte e distruzione, la società cerca di andare avanti come può, con la necessità però di sottostare a rigide leggi marziali al fine di garantire l’incolumità di coloro che non sono ancora stati infettati. Da questi pochi individui dipende infatti la salvezza della razza umana. Tra questi vi sono anche Maggie Vogel e suo padre Wade. Ben presto, però, anche i loro tentativi di continuare a vivere in tranquillità crollano inesorabilmente.

Anche Maggie si ritrova ad essere contagiata dal virus, ed è solo questione di tempo prima che si trasformi in una creatura terribile, senza ricordi né emozioni. In attesa di quel momento inevitabile, suo padre decide di prendersi cura di lei come può, tenendola in casa al riparo da minacce esterne. Nell’attesa che il peggio avvenga, Wade si trova però costretto anche a relazionarsi con i pericoli circostanti e con la situazione pronta a sfuggire in ogni momento proteggere sua figlia sarà sempre più complesso. Gli servirà tutto il suo amore di padre per poter fare ciò che deve essere fatto e di più.

La spiegazione del finale del film

Nel terzo atto di Contagious – Epidemia mortale, la lenta trasformazione della protagonista raggiunge il punto di non ritorno. Maggie, sempre più vicina alla completa zombificazione, inizia a percepire gli esseri umani come fonte di nutrimento: sente l’odore del corpo della matrigna Caroline e lo associa istintivamente al cibo. Quando il suo amico Trent le confessa telefonicamente di aver avvertito lo stesso impulso nei confronti del padre, la disperazione prende il sopravvento. Maggie va a trovarlo ma, impotente, assiste al suo prelievo forzato da parte della polizia. La minaccia del contagio e la paura che i propri cari diventino prede si fanno sempre più tangibili e soffocanti.

Arnold Schwarzenegger in Contagious - Epidemia mortale
Arnold Schwarzenegger in Contagious – Epidemia mortale © 2015 – Roadside Attractions

Tornata a casa, Maggie si imbatte in una volpe ferita e tenta di liberarla. Tuttavia, sopraffatta dall’impulso cannibale, la attacca. Quando confessa il gesto ai genitori, tra le lacrime e coperta di sangue, Wade è costretto ad abbattere l’animale. Caroline, sopraffatta dagli eventi, decide di andarsene, mentre due agenti arrivano per prendere Maggie. Dopo una breve colluttazione, Maggie riesce a convincerli che non è ancora del tutto trasformata. Il poliziotto, comprensivo, avverte Wade che presto dovrà però prendere una decisione definitiva. Nella notte, Wade le mostra il giardino che ha coltivato in memoria della madre di Maggie, e lei gli chiede, con dolce fermezza, di promettere che porrà fine alla sua sofferenza prima che diventi un pericolo.

Capendo che il padre non riuscirà ad abbatterla quando necessario, la mattina dopo — ormai pallida, gli occhi scuri — Maggie si avvicina al genitore, lo annusa ma poi lo bacia sulla fronte, prima di salire sul tetto e gettarsi nel vuoto. L’ultima immagine è un ricordo felice di lei con sua madre, tra i fiori. Il finale è così un epilogo silenzioso e struggente che abbandona i cliché dello zombie movie per abbracciare il dolore dell’inevitabile. Maggie non è mai stata un mostro, ma una figlia che cerca di trattenere la propria umanità fino all’ultimo respiro. La sua scelta estrema è un atto di amore e di autodeterminazione: decide di togliersi la vita per risparmiare al padre il peso di ucciderla e per preservare il ricordo di sé come essere umano.

Cosa ci lascia il film Contagious – Epidemia mortale

Tematicamente, il film riflette sulla fragilità dei legami familiari e sulla potenza del dolore silenzioso che accompagna la perdita. Wade, interpretato da Arnold Schwarzenegger in un ruolo insolitamente contenuto, è un padre incapace di proteggere sua figlia da qualcosa che non può combattere con la forza. Contagious – Epidemia mortale è così un’opera che rovescia il genere: non esplora l’apocalisse, ma l’intimità della fine. Il morbo non è il nemico, bensì il tempo, che consuma lentamente il corpo e l’anima. Il finale ci lascia con la consapevolezza che a volte l’amore significa saper lasciar andare, anche quando tutto in noi implora di resistere.

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Tulsa King – Stagione 3: il teaser trailer dei nuovi episodi!

Paramount+ ha pubblicato il primo teaser trailer della terza stagione di Tulsa King. Nel teaser, Dwight (Sylvester Stallone) si interessa al business delle distillerie. Ma a quanto pare, i suoi concorrenti non vedono di buon occhio l’arrivo di Dwight e della sua banda nel loro territorio.

La trama e il cast della stagione 3 di Tulsa King 

Come annunciato in precedenza, la terza stagione di “Tulsa King” debutterà il 21 settembre. Come nelle stagioni precedenti, i nuovi episodi saranno disponibili ogni settimana. La descrizione ufficiale della terza stagione recita: “Man mano che l’impero di Dwight si espande, aumentano anche i suoi nemici e i rischi per la sua banda. Ora deve affrontare i suoi avversari più pericolosi a Tulsa: i Dunmire, una potente famiglia di vecchia data che non rispetta le regole del vecchio mondo, costringendo Dwight a lottare per tutto ciò che ha costruito e a proteggere la sua famiglia“.

Oltre a Stallone, il cast della terza stagione include: Martin Starr, Jay Will, Annabella Sciorra, Neal McDonough, Robert Patrick, Beau Knapp, Bella Heathcote, Chris Caldovino, McKenna Quigley Harrington, Mike “Cash Flo” Walden, Kevin Pollak, Vincent Piazza, Frank Grillo, Michael Beach, James Russo, con Garrett Hedlund e Dana Delany.

Sylvester Stallone sarà guest star in diversi episodi prima di dirigere la serie spin-off “NOLA King. Lo show, che ha ricevuto il via libera all’inizio di luglio, dovrebbe iniziare le riprese all’inizio del 2026. Jackson interpreterà un amico di Dwight conosciuto in prigione che viene mandato a Tulsa per ucciderlo, ma che finisce per essere ispirato dall’organizzazione di Dwight al punto da tornare a New Orleans per affermarsi nella malavita della città.

James Cameron definisce Ghosts of Hiroshima il suo “film più impegnativo finora”

Se pensavate che non possono esserci progetti cinematografici più ambiziosi di quelli della saga di Avatar, aspettate di vedere il prossimo progetto di James Cameron. Il regista ha infatti afferma che Ghosts of Hiroshima sarà il progetto più impegnativo della sua carriera fino ad ora. Ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale, il film racconterà la storia dei bombardamenti di Hiroshima e Nagasaki dal punto di vista giapponese. È basato sul libro di Charles R. Pellegrino, pubblicato questa settimana, il 5 agosto.

Cameron ha rivelato che il film entrerà in produzione nel settembre 2025. Secondo quanto riferito, questo sarà il suo prossimo film dopo aver completato Avatar 5, l’ultimo capitolo previsto della serie che ha battuto tutti i record. Cameron sta anche lavorando all’adattamento del romanzo di Joe Abercrombie, The Devils. Un film che, ha dichiarato, realizzerà per “puro divertimento”.

Come riportato da Discussing Film, Cameron ha intanto parla del processo di realizzazione di Ghosts of Hiroshima. Secondo l’acclamato regista, questo “potrebbe essere il film più impegnativo che abbia mai realizzato. Non ho ancora una strategia definita al 100% su come voglio che sia, su come voglio proteggere le persone dall’orrore, pur rimanendo onesto. Inoltre, su come posso trovare in qualche modo una sorta di poesia, bellezza o epifania spirituale, che so che deve esserci. È presente in ogni storia umana. Quindi sarà molto impegnativo. Potrei anche non essere all’altezza del compito, ma questo non mi ha mai fermato prima”.

Voglio mostrarvi com’era. – ha continuato Cameron – Voi siete lì. Siete testimoni della storia, testimoni di ciò che è realmente accaduto, e noi possiamo farlo. Se necessario, lo girerò in 3D. Lo renderò il più reale possibile per voi. Sapete, non so dove mi porterà. In un certo senso, ho paura di questo film. Si vive all’interno di un film per un certo periodo di tempo. Avatar è fantastico. Posso vivere su questo pianeta fantastico con tutte queste creature incredibili e così via. Tuttavia, ci sono momenti in cui ti senti in dovere di dire qualcos’altro come artista”.

Cosa aspettarsi da Ghosts of Hiroshima di James Cameron

Non è la prima volta che Cameron definisce cosa significa “sentirsi in dovere di dire qualcos’altro come artista”. Quando ha annunciato per la prima volta la produzione del film, ha parlato di come desiderasse da anni realizzare un film su questo argomento. Ha sottolineato che “non può ignorarlo”. Più recentemente Cameron ha anche sottolineato a Deadline come Ghosts of Hiroshima sarebbe stato diverso da Oppenheimer. In contrasto con ciò che voleva realizzare con il suo film sulla Seconda Guerra Mondiale, riteneva che il film vincitore dell’Oscar di Christopher Nolan sia “un po’ una scappatoia morale”.

Ha detto: “Non so se lo studio o Chris abbiano ritenuto che fosse un argomento scottante che non volevano toccare, ma io voglio affrontarlo direttamente”. Da queste interviste passate e dalla citazione più recente, è chiaro che Cameron vede Ghosts of Hiroshima come un’impresa morale oltre che cinematografica. Sente il dovere di raccontare questa storia in un modo in cui non è mai stata raccontata prima. Il regista ha una piattaforma enorme data la sua influenza, quindi questo potrebbe anche attirare maggiore attenzione sul film.

Mercoledì – Stagione 2: ecco perché lo Xavier di Percy Hynes White non è tornato nella serie

Sebbene la maggior parte degli attori principali della serie originale siano tornati (leggi qui la nostra guida in merito), nella seconda stagione di Mercoledì manca uno dei membri più importanti del cast della prima stagione. Dopo aver interpretato un ruolo cruciale come interesse amoroso, amico di famiglia e collega sensitivo del personaggio principale nella prima stagione, Xavier Thorpe, interpretato da Percy Hynes White, è completamente assente dal cast della seconda stagione.

L’annuncio che questo personaggio non sarebbe tornato nella seconda stagione è stato dato nel maggio 2024, confermando dunque che la serie si sarebbe allontanata da rapporto sentimentale della prima stagione tra Xavier e Mercoledì. Tuttavia, dato che il personaggio aveva ancora della storia da raccontare nel finale della prima stagione di Mercoledì, quando gli studenti hanno lasciato la scuola, la seconda stagione si assicura di affrontare direttamente il motivo per cui lui non è più a Nevermore.

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Il padre di Xavier lo ha ritirato da Nevermore dopo gli omicidi della prima stagione

Quando gli emarginati tornano alla Nevermore Academy per il nuovo anno scolastico, Mercoledì Addams scopre che il suo amico Xavier non si unirà a loro. Nella prima puntata della seconda stagione di Mercoledì, il preside Barry Dort chiede a Morticia di assumere la presidenza del Comitato per la raccolta fondi del Gala, una posizione precedentemente ricoperta dal padre di Xavier, il misterioso Vincent Thorpe. Dort spiega che la posizione è ora vacante perché Vincent Thorpe ha ritirato sia Xavier che la sua donazione dalla scuola.

Percy Hynes White e Jenna Ortega in Mercoledì
Percy Hynes White e Jenna Ortega in Mercoledìmerc

Secondo Dort, la decisione di far lasciare Nevermore a Xavier è stata presa dopo che questi è stato falsamente accusato di omicidio, con conseguente breve incarcerazione di Xavier nella prima stagione di Mercoledì prima che Tyler fosse smascherato come il mostro.Sottolineando come la sua apparizione sarebbe impossibile nella seconda stagione, Mercoledì rivela che Xavier ora frequenta la Reichenback Academy in Svizzera. Sebbene si sappia poco o nulla di questo collegio, Gomez Addams spiega di aver trascorso un’estate studiando all’estero proprio lì, rivelando che ha una lunga tradizione nell’istruzione degli emarginati.

Questo sembra essere la fine ufficiale del ruolo di Xavier nella storia di Mercoledì, dato che lui andrà a scuola in Europa mentre Mercoledì e i suoi compagni di classe della Nevermore trascorreranno i prossimi tre anni nel Vermont. Tuttavia, è sempre possibile che Mercoledì possa ancora introdurre almeno Vincent Thorpe in qualche momento nel futuro della serie, essendo stato un fino ad ora un personaggio misterioso ma molto potente, che potrebbe avere qualche conto in sospeso con la scuola e i suoi studenti.

Netflix aveva conferma che Percy Hynes White non sarebbe tornato nella seconda stagione di Mercoledì 

Nel maggio 2024, Netflix aveva confermato che Percy Hynes White non sarebbe tornato nella seconda stagione di Mercoledì. L’azienda non ha fornito una motivazione ufficiale per l’assenza di Hynes White, quindi non è confermato se le due cose siano collegate, ma l’uscita di scena del protagonista ha fatto seguito a una controversia online durata un anno che ha coinvolto l’attore. Nel gennaio 2023, infatti, sono emerse online accuse di violenza sessuale nei confronti di Percy Hynes White.

Jenna Ortega e Percy Hynes White in Mercoledì
Jenna Ortega e Percy Hynes White in Mercoledì

L’attoree ha successivamente negato le accuse di abuso, affermando: “Qualcuno che non ho mai incontrato ha avviato una campagna di disinformazione su di me online”. Sebbene il cast e la troupe abbiano evitato di commentare la vicenda, hanno affrontato il tema di come l’assenza del personaggio influisca sulla trama. Ad esempio, Jenna Ortega, protagonista della serie, ha commentato l’assenza di Hynes White nell’agosto 2024, affermando che si tratta di “una strana deviazione, ma stiamo introducendo così tanti personaggi che penso che passerà inosservata”.

La seconda stagione di Mercoledì coinvolge ancora Xavier nel nuovo mistero dell’omicidio

Sebbene Percy Hynes White e il suo Xavier siano quindi fisicamente assenti dalla seconda stagione di Mercoledì, i nuovi episodi lo coinvolgono ancora nel mistero dell’omicidio. Verso la fine dell’episodio 1 della seconda stagione, la protagonista riceve un biglietto da Xavier in cui le spiega che ha cercato di scriverle, ma che lei deve aver perso il telefono che lui le aveva regalato (in realtà, lei lo ha fatto cadere in un liquido bollente).

Come regalo d’addio, Xavier invia a Mercoledì un dipinto di un corvo con un occhio solo che ha visto in una visione psichica, spiegando che non sa cosa significhi, ma è sicuro che sia collegato a lei. Considerando che Xavier aveva numerosi dipinti del mostro Hyde nella prima stagione di Mercoledì, il suo dipinto del corvo con un occhio solo ha confermato i sospetti di Mercoledì sul legame di questo volatile con la nuova ondata di omicidi a Jericho.

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Superman: un Concept Art mostra una versione del costume senza mutandoni rossi

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Finché “The New 52” non ha eliminato la mutanda rossa del kryptoniano, era scontato che Superman (leggi la nostra recensione) avesse in vista i suoi bei mutandoni rossi. Tuttavia, le mutande spesso incriminate erano assenti in Man of Steel e in tutto il DCEU.

Il regista James Gunn ha invece deciso di abbracciare i fumetti, dando vita a una versione di questo personaggio che sembrava appena uscita dalle pagine. Prima della decisione finale di portare le mutande rosse di Superman di nuovo al cinema, ha però preso in considerazione anche versioni del costume senza mutande.

Grazie all’artista Maybelle Pineda, abbiamo una prima occhiata a un’opera che raffigura Superman con un altro costume completamente blu, insieme a quelle che sembrano alcune foto di una prova costume (le trovate tutte qui).

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“Una delle domande più importanti era: ‘Avremmo avuto i mutandoni o non li avremmo avuti?'”, ha detto Gunn il mese scorso. “Ho parlato con Zack Snyder, che mi ha detto: ‘Ho provato un miliardo di versioni diverse con i mutandoni e, alla fine, ci ho provato, ma non ci sono riuscito’. E la pensavo esattamente allo stesso modo. In teoria, mi piaceva l’idea dei mutandoni perché è il Superman con cui sono cresciuto.”

Lo sceneggiatore e regista di Superman aveva precedentemente attribuito alla star David Corenswet il merito di aver cambiato idea. “Stavamo provando tutte queste diverse versioni e abbiamo fatto dei test di proiezione con i costumi da bagno e senza. E una delle cose che David ha detto è che Superman vuole che i bambini non abbiano paura di lui”, ha spiegato Gunn. “È un alieno. Ha questi poteri incredibili. Spara raggi dagli occhi. È incredibilmente potente e potrebbe essere considerato spaventoso.”

Ha aggiunto: “Vuole piacere alla gente. Vuole essere un simbolo di speranza e positività. Quindi si veste come un wrestler professionista. Si veste in un modo che fa sì che le persone non abbiano paura di lui, che mostri quella speranza e quella positività. E questo mi ha davvero colpito.”

La tomba delle lucciole: il capolavoro di Isao Takahata torna al cinema

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Nel giorno dell’80° anniversario dal devastante lancio della bomba atomica su Hiroshima, il primo attacco nucleare della storia, avvenuto il 6 agosto 1945, condividiamo il trailer e il poster de La tomba delle lucciole.

Prodotto dallo Studio Ghibli nel 1988 e diretto da Isao Takahata, La tomba delle lucciole è da anni riconosciuto come una delle opere più commoventi e significative sul tema della guerra e della memoria. Ambientato nel Giappone devastato dai bombardamenti della Seconda guerra mondiale, racconta con struggente delicatezza la storia di Seita e Setsuko, due fratelli costretti a sopravvivere tra le macerie del conflitto.

Tratto dall’omonimo romanzo semi-autobiografico di Nosaka Akiyuki, La tomba delle lucciole è considerato un caposaldo indiscusso dell’animazione giapponese, un racconto doloroso ma necessario sulla guerra e sull’infanzia.

La tomba delle lucciole torna al cinema come evento speciale dal 18 al 24 settembre, sia in versione doppiata che in versione originale con sottotitoli. Le prevendite sono aperte dal 1° settembre.

La trama di La tomba delle lucciole

Negli ultimi giorni della Seconda guerra mondiale, un bombardamento americano uccide la madre di Seita, 14 anni, e della sua sorellina Setsuko, di 4. Rimasti soli e senza più un posto dove andare, i due cercano di sopravvivere nella campagna giapponese. Dopo aver litigato con l’unico parente rimasto, Seita cerca di badare a sé stesso e a Setsuko, trovando riparo in un rifugio abbandonato e rubando cibo. Ma con le risorse sempre più scarse, ai due fratelli non resta che aggrapparsi a brevi momenti di felicità in un mondo ormai in frantumi.

Mercoledì – Stagione 2: guida al cast e ai personaggi della serie Netflix

Sono passati quasi tre anni da quando Netflix ha lanciato Mercoledì, la serie comico-misteriosa che segue le avventure della figlia maggiore della famiglia Addams alla Nevermore Academy. La prima stagione è diventata rapidamente il secondo titolo più popolare di sempre della piattaforma e ciò è dovuto in gran parte ai nuovi personaggi e, naturalmente, alle nuove interpretazioni dei vecchi personaggi ideati dai creatori della serie Alfred Gough e Miles Millar, che sono anche i produttori esecutivi della serie insieme al visionario regista Tim Burton.

Ora, quei personaggi sono tornati per la seconda stagione, i cui primi 4 episodi sono disponibili su Netflix dal 6 agosto (i successivi arriveranno invece dal 3 settembre). Ai volti già noti si aggiungono però anche nuovi personaggi ed ecco allora che si rende utile questa guida al cast di Mercoledì, andando alla scoperta dei protagonisti della serie e agli attori che li interpretano.

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Il cast e i personaggi di Mercoledì

Mercoledì Addams (Jenna Ortega)

Jenna Ortega interpreta Mercoledì, l’iconica figlia della famiglia Addams, che è tornata alla Nevermore Academy per il suo secondo anno dopo aver salvato la scuola nella prima stagione. Dopo aver trascorso le vacanze estive affinando le sue capacità psichiche, ha una visione della morte della sua compagna di stanza e lavora per tutta la seconda stagione per risolvere un nuovo mistero e salvarla.

Mercoledì - Stagione 2 Netflix
La famiglia Addams. Cortesia di Netflix

Pugsley Addams (Isaac Ordonez)

Il più giovane dei figli Addams, Pugsley entra alla Nevermore come studente del primo anno nella seconda stagione. Anche se Mercoledì mostra apertamente disprezzo per il suo fratellino, in realtà è molto protettiva nei suoi confronti: è stata infatti mandata alla Nevermore solo dopo aver reagito violentemente contro i bulli che lo tormentavano nella loro vecchia scuola. Dopo brevi apparizioni nella prima stagione, Isaac Ordonez riprende il ruolo come personaggio fisso della serie.

Morticia Addams (Catherine Zeta-Jones)

Mercoledì era già imbarazzata da sua madre, Morticia Addams, ma la situazione peggiora nella seconda stagione quando la matriarca della famiglia Addams si trasferisce in una casa nel campus. Le tensioni familiari aumentano, soprattutto con l’arrivo della madre di Morticia, Hester Frump. Ad interpretare la madre di Mercoledì, ritroviamo ancora una volta l’attrice Catherine Zeta-Jones.

Gomez Addams (Luis Guzmán)

Il padre di Mercoledì, Gomez Addams, è un padre di famiglia in tutto e per tutto. Ogni sua parola è un elogio alla moglie e ai figli, con grande disappunto della figlia. Nella seconda stagione, con Mercoledì e Pugsley al Nevermore e Morticia che accetta un nuovo ruolo nel campus, Gomez può trascorrere più tempo nel luogo in cui lui e sua moglie si sono innamorati perdutamente.

Emma Myers e Jenna Ortega nella serie Netflix Mercoledì
Emma Myers e Jenna Ortega nella serie Netflix Mercoledì. Cr. Helen Sloan/Netflix © 2025

Enid (Emma Myers)

Enid, interpretata da Emma Myers, è la compagna di stanza di Mercoledì alla Nevermore, nonché la sua migliore amica, anche se Mercoledì non userebbe mai queste parole. Il suo ottimismo colorato come un arcobaleno fa spesso da contrappunto al comportamento gotico e cinico dell’amica. Nonostante le loro differenze, le due sono compagne fedeli. Enid è una licantropa e alla fine della prima stagione si trasforma per la prima volta in lupo. Nella seconda stagione, il suo nuovo benessere all’interno della comunità dei licantropi cambia la sua vita e il suo status sociale.

Mano (Victor Dorobantu)

Il mago rumeno Victor Dorobantu tornerà sullo schermo nella seconda stagione di Mercoledì – o almeno lo farà la sua mano disincarnata. Egli interpreta infatti Mano, un fedele compagno della famiglia Addams dalle origini misteriose. Nella serie, vive con Mercoledì a Nevermore e la aiuta a spiare i sospetti e a risolvere i misteri.

Il preside Dort (Steve Buscemi)

Nuovo preside di Nevermore, il preside Dort è chiassoso, appariscente e porta nella scuola una propensione per l’“orgoglio degli emarginati”, senza alcun riguardo per le persone normali. Noto per il suo entusiasmo e la sua singolarità, Steve Buscemi è la scelta perfetta per interpretare il personaggio e un’aggiunta logica all’universo degli Addams.

Steve Buscemi è il preside Barry Dort in Mercoledì
Steve Buscemi è il preside Barry Dort in Mercoledì. Cr. Helen Sloan/Netflix © 2025

Bianca (Joy Sunday)

A Mercoledì non mancano certo le rivali, ma nella prima stagione Bianca, interpretata da Joy Sunday, era una delle più agguerrite. Sirena e regina della scuola, Bianca compete costantemente con Mercoledì per tutta la prima stagione, prima che le due finiscano per appianare le loro divergenze quando Bianca salva la vita a Mercoledì. Nella seconda stagione diventeranno ancora più amiche, ma ognuna di loro sarà messa alla prova a modo suo.

Eugene (Moosa Mostafa)

Curioso, dolce e inaspettatamente coraggioso, Eugene è uno dei pochi studenti di Nevermore che Mercoledì potrebbe osare chiamare amico. Con la sua capacità di controllare le api, diventa un difensore molto potente nel climax della prima stagione. Nella seconda stagione, diventa compagno di stanza del fratello di Mercoledì, Pugsley.

Tyler (Hunter Doohan)

Tyler, interpretato da Hunter Doohan, è rimasto in una situazione disperata alla fine della prima stagione. Rivelatosi come il mostro – un hyde, per la precisione – e catturato dalle autorità, è stato visto l’ultima volta mentre veniva trasportato alla struttura psichiatrica di Willow Hill. Anche se è riuscito ad affascinare Mercoledì nella prima stagione, è improbabile che riesca a ingannarla di nuovo. Ma possiede informazioni uniche sui segreti della città di Jericho, che potrebbero tornare utili a Mercoledì mentre risolve il suo prossimo mistero.

Hunter Doohan nella serie Netflix Mercoledì
Hunter Doohan nella serie Netflix Mercoledì. Cr. Helen Sloan/Netflix © 2025

Ajax (Georgie Farmer)

Ajax, interpretato da Georgie Farmer, è uno studente della Nevermore, ma non nel senso che pensate. Sotto il suo berretto si nasconde una chioma di serpenti che trasformano in pietra chiunque li guardi direttamente: è un gorgone. È inoltre l’interesse amoroso di Enid, ma la loro relazione entra in una fase precaria nella seconda stagione, quando entrambi scoprono i propri poteri soprannaturali.

Agnes (Evie Templeton)

Dopo aver salvato la scuola alla fine della prima stagione, Mercoledì torna a Nevermore nella seconda stagione, tormentata da una fama indesiderata. La leader del fan club è Agnes, una nuova studentessa interpretata da Evie Templeton la cui idolatria causa a Mercoledì un immenso fastidio.

Bruno (Noah B. Taylor)

Bruno è il nuovo lupo mannaro di Nevermore, il cui fascino e bellezza complicano ulteriormente la già tesa relazione tra Enid e Ajax. È interpretato dall’attore esordiente Noah B. Taylor.

Noah B. Taylor e Emma Myers in Mercoledì
Noah B. Taylor e Emma Myers in Mercoledì. Cr. Helen Sloan/Netflix © 2025

Lurch (Joonas Suotamo)

Lurch, il fidato e imponente maggiordomo della famiglia Addams, simile a Frankenstein, è un personaggio fondamentale dell’iconografia degli Addams. Precedentemente interpretato da George Burcea, nella seconda stagione il ruolo è affidato a Joonas Suotamo. Alto 2,11 metri, Suotamo è famoso soprattutto per aver interpretato Chewbacca in diversi film recenti di “Star Wars”.

Nonna Hester Frump (Joanna Lumley)

Hester Frump è la madre di Morticia Addams e nonna di Mercoledì. Sebbene il suo personaggio risalga ai fumetti originali della Famiglia Addams, farà il suo debutto su Netflix nella seconda stagione di Mercoledì, interpretata da Joanna Lumley. Ricca imprenditrice proprietaria delle pompe funebri Frump, è fredda e spietata, il che la rende uno dei rari membri della famiglia che aiuta Mercoledì a sentirsi compresa.

Zio Fester (Fred Armisen)

Fester Addams ha invece fatto un’entrata tardiva ma memorabile nella prima stagione come lo strano, contorto e intrigante zio di Mercoledì. Fred Armisen riprende il ruolo nella seconda stagione, aiutando Mercoledì a risolvere i suoi casi con i suoi superpoteri elettrici e il suo senso dell’umorismo eccentrico.

Fred Armisen è Fester Addams in Mercoledì
Fred Armisen è Fester Addams in Mercoledì. Cr. Helen Sloan/Netflix © 2025

Sceriffo Galpin (Jamie McShane)

Poliziotto schietto che segue le prove, lo sceriffo Galpin è un tipo normale che si scontra con Mercoledì, desiderando che l’adolescente stia fuori dai piedi. Tuttavia, entrambi sono impegnati a mantenere Jericho al sicuro e a risolvere i suoi casi paranormali, quindi finiscono per collaborare. Ma dopo che alla fine della prima stagione si è scoperto che suo figlio è un mostro, perde il lavoro e la fiducia della città. Nella seconda stagione, svolge un ruolo cruciale nel guidare Mercoledì verso il nuovo mistero che deve risolvere.

Sceriffo Santiago (Luyanda Unati Lewis-Nyawo)

Interpretata da Luyanda Unati Lewis-Nyawo, lo sceriffo Santiago prende il posto dello sceriffo Galpin come nuova prima linea di difesa della città. Intelligente e motivata, Santiago vuole fare del bene alla comunità e, a differenza del suo predecessore, è disposta a collaborare con Mercoledì per risolvere i misteri più recenti di Jericho.

Miss Capri (Billie Piper)

Billie Piper si unisce alla seconda stagione di Mercoledì nei panni di Miss Capri, la nuova insegnante di musica di Nevermore, che cerca di coltivare le capacità musicali di Mercoledì e allo stesso tempo offre guida a Enid in quanto sua compagna licantropa. Musicista di talento fin da piccola, porta con sé un po’ di storia a Nevermore e forse anche qualche segreto.

Billie Piper è Isadora Capri in Mercoledì
Billie Piper è Isadora Capri in Mercoledì. Cr. Helen Sloan/Netflix © 2025

Professor Orloff (Christopher Lloyd)

Christopher Lloyd si unisce al cast della seconda stagione di Mercoledì nel ruolo del professor Orloff, il più anziano e severo insegnante di Nevermore. Il casting segna il ritorno di Lloyd nell’universo della Famiglia Addams, dato che in precedenza aveva interpretato lo zio Fester nel film del 1991 “La famiglia Addams” e aveva ripreso il ruolo nel sequel del 1993 “La famiglia Addams 2”.

Il Kansas City Scalper (Haley Joel Osment)

Haley Joel Osment – celebre per essere stato il bambino di Il sesto senso – è guest star nel primo episodio della seconda stagione di Wednesday nei panni di un serial killer chiamato Kansas City Scalper, su cui Mercoledì è ossessionata fin da bambina. In un’anteprima pubblicata a maggio, appare trasandato e squilibrato, brandendo una bambola inquietante che assomiglia in modo inquietante alla nostra eroina titolare, che, com’era prevedibile, gli dà la caccia.

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Mercoledì – Stagione 2: la spiegazione del finale della Parte 1

Il finale della prima parte della seconda stagione di Mercoledì, che prepara il terreno per l’attesissima seconda parte della serie (in arrivo il 3 settembre), rivela numerosi colpi di scena per Nevermore e per il personaggio principale. Dopo aver sconfitto Joseph Crackstone nel finale della prima stagione, Mercoledì Addams, interpretata da Jenna Ortega, affronta un altro malvagio antagonista nella prima metà della seconda stagione, la cui identità rimane segreta fino all’intensa sequenza dell’episodio 4 a Willow Hill.

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Alla fine della prima parte della seconda stagione, Mercoledì e Fester Addams scoprono infatti la verità dietro LOIS e i piani oscuri della sanguinaria Judi, che si era finta l’assistente del dottor Fairburn a Willow Hill. Mentre liberano gli emarginati imprigionati da Judi, diversi altri pazienti di Willow Hill fuggono, tra cui Tyler, il cui Hyde intraprende un’altra serie di omicidi che culmina con il destino di Mercoledì lasciato in sospeso prima della seconda parte.

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Fred Armisen e Jenna Ortega nella serie Netflix Mercoledì
Fred Armisen e Jenna Ortega nella serie Netflix Mercoledì. Cr. Helen Sloan/Netflix © 2025

Il colpo di scena sull’identità di Judi e il motivo per cui ha ucciso Galpin

Dopo che Fester e Mercoledì sono riusciti a entrare nella sezione LOIS di Willow Hill, la misteriosa Avian li affronta e finalmente rivela la sua identità. Fin dall’inizio, l’Avian che controllava il corvo con un occhio solo era Judi (Heather Matarazzo, nuova membro del cast della seconda stagione di Mercoledì), figlia dell’ex psichiatra capo di Willow Hill e un tempo insegnante di scienze alla Nevermore, Augustus Stonehurst.

Judi rivela che suo padre era sempre stato affascinato dagli emarginati, al punto da voler diventare uno di loro. Alla fine, i suoi esperimenti per estrarre i poteri della specie degli emarginati hanno funzionato su Judi, dandole la capacità di controllare gli uccelli degli Avian, ma hanno fallito su di lui, poiché il suo corpo non è stato in grado di sopportare i suoi tentativi di diventare un DaVinci.

Dopo che Augustus stesso è diventato un paziente di Willow Hill, Judi ha preso il suo posto, ma ha fatto del dottor Fairburn il volto pubblico dell’ospedale al posto suo. Tuttavia, dopo che Tyler è stato portato lì, gli esperimenti oscuri di Judi e Augustus, la prigionia e le false notizie di morte degli emarginati sono stati indagati dall’ex sceriffo di Jericho Donovan Galpin e dal suo vecchio partner Carl Bradbury.

Quando Judi ha capito che Galpin e Bradbury stavano per scoprire la verità sul suo lavoro al Willow Hill, ha usato il suo potere per ucciderli entrambi. Inoltre, sapendo che Mercoledì Addams era presente su entrambe le scene del crimine, Judi l’ha tenuta sotto stretta sorveglianza come potenziale minaccia per le operazioni segrete sue e di Augustus.

Hunter Doohan nella serie Netflix Mercoledì
Hunter Doohan nella serie Netflix Mercoledì. Cr. Helen Sloan/Netflix © 2025

Dove andrà Tyler dopo lo scontro? Mercoledì è ancora viva?

Dopo che Judi ha spiegato loro la situazione, lo zio Fester Addams usa i suoi poteri per interrompere l’intera alimentazione elettrica di Willow Hill, causando lo sblocco delle celle e l’allentamento di tutte le restrizioni elettriche. Durante il caos, Marilyn Thornhill libera Tyler, sperando di manipolarlo e controllarlo ancora una volta. Tuttavia, Tyler si trasforma in Hyde e, nella sua rabbia, uccide la donna prima di trovarsi faccia a faccia con Mercoledì vicino a una grande finestra.

Anche se l’episodio 4 della seconda stagione di Mercoledì non mostra l’effettiva lotta tra i due, vediamo che finisce con Mercoledì che viene lanciata attraverso la finestra di vetro e atterra sul marciapiede sottostante. Mentre lei giace priva di sensi, insanguinata e malridotta, si vede la forma mostruosa di Hyde di Tyler fuggire nel bosco, impossibile da abbattere con i colpi di pistola della polizia. In quell’ultima scena, l’esatto destino di Mercoledì rimane ambiguo.

Sebbene sarà ovviamente ancora viva nella seconda parte della stagione, Mercoledì potrebbe essere morta per un breve periodo prima di essere rianimata, forse è entrata in coma, o potrebbe semplicemente essere in uno stato di incoscienza fino a quando non verrà soccorsa dal personale medico dell’ospedale. Cadere da così in alto durante una lotta con Hyde lascerà Mercoledì in uno stato di quasi morte, quindi probabilmente sarà ancora in ospedale quando arriverà la seconda parte.

Rimane anche la domanda su dove sia diretto Tyler. Potrebbe andare nella sua casa ormai abbandonata a Jericho, in un altro luogo come la casa dei Gates o un nascondiglio nelle zone boschive di Jericho, o anche direttamente a Nevermore per finire ciò che ha iniziato nella prima stagione. In ogni caso, ora che è tornato a piede libero è pressoché certo che lo rivedremo ancora nei prossimi episodi e la sua è una minaccia non da poco.

Emma Myers e Jenna Ortega nella serie Netflix Mercoledì
Emma Myers e Jenna Ortega nella serie Netflix Mercoledì. Cr. Helen Sloan/Netflix © 2025

Cos’è LOIS e chi sono gli emarginati liberati da Mercoledì?

Entrando in un luogo segreto a Willow Hill, Mercoledì scopre dunque che LOIS è l’acronimo di Long-Term Outcast Integration Study (Studio a lungo termine sull’integrazione degli emarginati). Il progetto top secret guidato da Augustus Stonehurst e sua figlia Judi era stato condotto con l’intento di estrarre i poteri degli Outcasts e trasferirli ai Normies. Per condurre il loro lavoro segreto, Augustus e Judi hanno prelevato gli emarginati direttamente da Willow Hill, falsificato i certificati di morte e li hanno tenuti nascosti sotto l’ospedale.

Non è chiaro che tipo di esperimenti Stonehurst abbia condotto su di loro, ma gli emarginati che si vedono sono traumatizzati, sfregiati e sfruttati. La seconda stagione di Mercoledì mette poi in evidenza alcuni degli emarginati imprigionati nell’esperimento LOIS, tra cui Patricia Redcar, un’emarginata dall’aspetto alieno che era una paziente di lunga data a Willow Hill. Gli altri sono Julian Meiojas, uno degli emarginati senza volto, un uomo simile al mostro di Frankenstein e una donna spaventata nell’ultima cella, che potrebbe essere in realtà la madre di Tyler, Francoise Galpin.

Come fa Slurp a conoscere davvero Augustus Stonehurst?

Tra gli Emarginati liberati dalle loro catene a Willow Hill nella seconda stagione di Mercoledì, nell’episodio 4, c’è Slurp, l’adolescente zombie rianimato dai poteri elettrici di Pugsley. Più cervelli Slurp ha mangiato nella seconda stagione, più è tornato ad essere umano, portandolo finalmente a parlare alla fine del quarto episodio. Durante il trambusto, Slurp si trova infatti faccia a faccia con Augustus Stonehurst e lo saluta con le parole: “Ciao, vecchio amico”, prima di mangiare il suo cervello.

Questa frase indica che Slurp e Stonehurst hanno una lunga storia che risale al loro periodo alla Nevermore. La decisione immediata di Slurp di uccidere e mangiare il cervello di Stonehurst dopo essersi riunito con lui suggerisce inoltre che l’ex insegnante di scienze di Nevermore potrebbe aver avuto un ruolo nella morte del ragazzo. Forse è stata la morte di Slurp a portare Stonehurst a lasciare Nevermore per sempre, con Slurp che potrebbe anche essere stato uno dei primi soggetti di test di Stonehurst prima di iniziare ufficialmente il suo progetto LOIS.

Catherine Zeta-Jones nella serie Netflix Mercoledì
Catherine Zeta-Jones nella serie Netflix Mercoledì. Cr. Helen Sloan/Netflix © 2025

Cosa è successo alla sorella di Morticia, Ofelia?

L’episodio 4 della seconda stagione di Mercoledì, diretto da Tim Burton, rivela anche alcune nuove informazioni intriganti sulla misteriosa zia di Mercoledì Addams. Fester rivela che la sorella di Morticia, Ofelia, era stata una paziente a Willow Hill, ma sembra che sia fuggita dalla struttura prima che Fester vi fosse ricoverato. È stata la nonna di Mercoledì, Hester Frump, a far ricoverare Ofelia, dopo che quest’ultima era stata trovata a Nevermore urlante, con lacrime nere che le rigavano il viso, a causa dell’uso eccessivo dei suoi poteri psichici. Si deduce che Ophelia sia scomparsa subito dopo la fuga, e che il suo destino e la sua sorte siano ancora sconosciuti a Morticia, a distanza di 20 anni.

Mercoledì riacquisterà i suoi poteri nella seconda parte?

Una delle domande più importanti che precedono la seconda parte della seconda stagione di Mercoledì è se i poteri della protagonista ricominceranno a funzionare, dato che si sono bloccati dopo la sua visione della morte di Enid. La sua esperienza di pre-morte combattendo contro Tyler, la potenziale ricerca di Ofelia o la nuova apertura con Morticia la aiuteranno, si spera, a trovare la chiave giusta per riottenere pienamente i poteri psichici di Mercoledì. D’altronde, è lecito aspettarsi che i poteri le serviranno per poter risolvere gli enigmi ancora presenti dopo questi primi episodi.

Una pallottola spuntata: la produttrice racconta com’è nato quell’insospettabile cameo nel film

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La produttrice di Una pallottola spuntata, Erica Huggins, spiega come hanno coordinato un cameo inaspettato che vediamo nel film. La commedia action del 2025 con Liam Neeson nel ruolo del Tenente Frank Drebin Jr. e Pamela Anderson in quello di Beth è un remake dell’omonimo classico di David Zucker del 1988.

In un’intervista con Liam Crowley di ScreenRant, Huggins ha rivelato come è nata l’idea per il cameo di Dave Bautista in Una pallottola spuntata. La produttrice ha raccontato che volevano “una star d’azione” per la gag, per catturare la sensazione di sentirsi stranamente fuori posto in questo universo, “un agente” ha sussurrato il nome di Dave Bautista e hanno capito che era perfetto per il ruolo. Huggins ha anche ammesso di non aver preso in considerazione nessun altro per il ruolo:

“Ok, quindi avevamo l’idea di fare un cameo. Non sapevamo esattamente come avremmo fatto a realizzarlo. [Il regista] Akiva [Schaffer], [gli sceneggiatori] Dan [Gregor] e Doug [Mand] hanno avuto questa idea, che ho trovato molto divertente quando l’abbiamo sentita e volevamo una star d’azione che sembrasse completamente estranea al suo ruolo, seduta nel mezzo di questa scena.

E Bautista, credo che un agente abbia sussurrato questa idea e la reazione è stata tipo, “Ah, eccolo lì”. Quindi è stato il primo, quello che volevamo davvero. E il fatto che abbia detto di sì è sempre una buona cosa.”

Dave Bautista si dà alla commedia con Una Pallottola Spuntata?

Con un passato nel wrestling, Dave Bautista è diventato una figura di spicco a Hollywood, avendo recitato in diversi importanti film d’azione, tra cui Guardiani della Galassia, Dune e Spectre. La sua iconica interpretazione di Drax il Distruttore nell’MCU ha anche consolidato la sua reputazione di attore dal talento comico, il che lo ha reso la scelta perfetta per la gag di Una Pallottola Spuntata.

L’attore appare nel finale del film per sostituire Frank durante lo scontro finale con Cane (Danny Huston). Il cameo improvviso vede Bautista riprendere da dove Frank si era interrotto a metà del monologo con un’espressione seria, mentre il Tenente di Neeson si prende una pausa per andare in bagno. I commenti di Huggins spiegano l’idea alla base del cameo e chiariscono come Bautista sia misteriosamente finito nel reboot.

Come mai proprio Dave Bautista?

Prima di fare un’apparizione inaspettata in questa commedia d’azione, Dave Bautista ha recitato al fianco di Pamela Anderson in The Last Showgirl del 2024, interpretando il suo ex interesse amoroso. Nel frattempo, in Una pallottola spuntata, Beth ha una relazione sentimentale con Frank, il che rende il cameo ancora più divertente.

Punisher Special Presentation: una foto dal set mostra il nuovo costume del protagonista

Dopo quasi un mese di riprese dedicate al progetto solista, una nuova foto dal set di Punisher Special Presentation ha rivelato il nuovo costume dell’eroe dell’universo cinematografico Marvel. Dopo aver fatto debuttare il personaggio in Daredevil di Netflix e aver condotto la sua serie per due stagioni, Jon Bernthal ha fatto il suo ritorno nell’MCU nella prima stagione di Daredevil: Rinascita, recentemente trasmessa su Disney+.

Poiché la scena post-credits della prima stagione ha indicato il suo futuro nella serie, è stato rivelato che Bernthal ha sviluppato e proposto alla Marvel una “presentazione speciale” di Punisher, scrivendola insieme al regista Reinaldo Marcus Green. Le riprese di questo progetto sono poi iniziate all’inizio di luglio, prima del lavoro di Bernthal in Spider-Man: Brand New Day.

Il fotografo newyorkese Steve Sands ha ora recentemente pubblicato sui suoi social la migliore immagine finora disponibile del ritorno di Bernthal per la presentazione speciale di The Punisher. L’immagine rivela un look pulito dell’eroe dell’MCU, con la barba ricresciuta, i capelli tagliati a spazzola, un logo con un teschio fresco di vernice sul giubbotto antiproiettile e varie altre imbottiture e armi attaccate. Si può vedere l’immagine a questo link.

Cosa aspettarsi da Punisher Special Presentation

Considerando come Daredevil: Rinascita ha lasciato il personaggio, era solo questione di tempo prima che Frank Castle, interpretato da Jon Bernthal, mettesse insieme un nuovo ensemble tattico, anche se la foto dal set di Punisher Special Presentation offre alcuni spunti intriganti. Per cominciare, nella scena post-credits, in cui Castle è fuggito dalla prigione di Kingpin a Red Hook, il personaggio era ancora rasato, senza quasi nessuna traccia di barba.

Dato che la foto dal set mostra Bernthal con la barba folta, sembra probabile che Punisher Special Presentation sia ambientato mesi dopo la prima stagione di Daredevil: Rinascita. Ciò è ulteriormente confermato da un recente video dal set in cui è stato visto con lo stesso aspetto durante una sequenza di combattimento diurna.

Un’altra indicazione che la serie avrà luogo alcuni mesi nel futuro dell’MCU è il suo prossimo ruolo in Spider-Man: Brand New Day del personaggio. Le foto dal set del sequel con Tom Holland indicano che sarà ambientato verso la seconda metà del 2027, mentre la prima stagione di Daredevil: Rinascita si svolge principalmente all’inizio del 2027, suggerendo quindi un salto temporale.

Indipendentemente dalla sua linea temporale, tuttavia, il nuovo costume di Punisher indica che sta imparando da ogni battaglia precedente come affrontare al meglio la prossima. Nella sua apparizione nella serie con Daredevil lo abbiamo visto usare principalmente un giubbotto antiproiettile, una cintura porta munizioni e fondine alla vita, ma dopo essere stato sconfitto dall’Anti-Vigilante Task Force, probabilmente sta cercando di prepararsi meglio.

Questo gli tornerà utile anche per affrontare le minacce che lo attendono nel suo futuro nell’MCU. Oltre all’AVTF, che ha deciso di stravolgere l’ideologia di Punisher per i propri scopi, Punisher Special Presentation lo vedrà infatti affrontare l’iconica cattiva dei fumetti Ma Gnucci, mentre Spider-Man: Brand New Day lo metterà probabilmente contro un Hulk furioso, anch’egli confermato nel film.

Teen Titans: James Gunn lascia intendere che lo sviluppo è ancora in fase iniziale

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James Gunn commenta le nuove voci sul film sui Teen Titans, mentre il film DC Universe è ancora in fase di sviluppo presso i DC Studios. Con l’uscita di Superman del DCU, il Capitolo 1: “Demoni e Dei” è appena iniziato, e altri film e serie TV live-action, così come progetti animati, sono attualmente in diverse fasi di sviluppo.

Uno dei grandi progetti di team-up a cui i DC Studios stanno lavorando è il film sui Teen Titans del DCU, visto che l’iconico team potrebbe debuttare al cinema in live-action. Considerando che la squadra ha avuto diverse formazioni nei fumetti, molti si chiedono quale sarà la formazione dei Teen Titans del DCU nel potenziale film.

Di recente, un fan su Threads (tramite @DCFilmNews dopo la cancellazione del post) ha chiesto a Gunn se “è vero che il film sui Teen Titans conterrà il cast del 2003, ma con Damian Wayne nei panni di Robin?”. James Gunn ha risposto come segue: “Tutto ciò che avete sentito su quel film è inventato o un’ipotesi. Nessuno al mondo sa nulla del concept della storia, tranne quattro persone”. Il cast del 2003 è un riferimento alla popolare serie TV animata sui Teen Titans, andata in onda per cinque stagioni.

Cosa significa quello che ha detto James Gunn?

Sebbene ci siano molte diverse formazioni che potrebbero essere scelte per il film Teen Titans del DCU, è fondamentale ricordare che la sceneggiatura è tutt’altro che completa. Ana Nogueira, che è stata scelta come sceneggiatrice, sta lavorando con priorità assoluta al film di Wonder Woman per i DC Studios.

Se la sceneggiatura di Teen Titans non è ancora finita, qualsiasi voce sui roster del film non dovrebbe essere attendibile, soprattutto dopo le ultime dichiarazioni di Gunn. Oltre a Gunn e Nogueira, le altre due persone che probabilmente saprebbero qualcosa sulla storia di Teen Titans sono il co-CEO di DC Studios Peter Safran e, immaginiamo, David Zaslav di Warner Bros. Discovery.

Chris Hemsworth chiarisce le intenzioni del suo video dedicato a Thor

La star dell’universo cinematografico Marvel Chris Hemsworth parla del suo video su Thor che ha scatenato alcune teorie sul destino del personaggio in Avengers: Doomsday. Nel maggio di quest’anno, Hemsworth ha infatti condiviso un video per celebrare il suo ritorno al franchise, ma questo ha fatto pensare che la sua permanenza nell’MCU nei panni di Thor terminerà dopo questo film.

The Hollywood Reporter ha dunque recentemente incontrato Hemsworth, chiedendogli finalmente del suo video sull’MCU che ha fatto tanto discutere. Hemsworth ha chiarito che “non era certamente mia intenzione. Ad essere sincero, il mio team addetto ai social media ha raccolto alcuni filmati e mi ha detto: “Oh, questo potrebbe essere interessante. Pubblicheremo qualcosa e ringrazieremo i fan”. E io ho risposto: “Sì, va bene. È stato fantastico”. Così l’abbiamo scritto insieme e io sono andato a fare altro“.

Ma poi alcune persone mi hanno chiesto informazioni al riguardo e qualcuno del mio team ha detto: “Uff, abbiamo dato un’impressione sbagliata”. Non abbiamo fatto alcun controllo dei danni; non era necessario alcun controllo dei danni. Ma si è dato troppo peso a una cosa di poco conto. Avevo già iniziato un altro capitolo di questo personaggio e questo viaggio è stato la parte più importante della mia carriera. Quindi il video era un momento di gratitudine, e nient’altro. Ma è stato sicuramente frainteso e percepito in modo diverso”.

Chris Hemsworth, come noto, è uno dei numerosi attori che sono stati aggiunti al cast di Avengers: Doomsday. Nel suo video sull’MCU, in effetti, non c’è alcun riferimento esplicito al fatto che il prossimo sarà il suo ultimo film con questo personaggio. È fondamentale ricordare che Hemsworth fa parte dell’MCU sin dal suo debutto nel 2011 con il primo film di Thor, essendo stato uno dei membri fondamentali di questo franchise.

Ci sono state voci secondo cui il ruolo di Thor in Avengers: Doomsday sarà cruciale, dati i suoi legami con l’MCU nel suo complesso. Anche se potrebbe non essere stato annunciato (ancora) per Avengers: Secret Wars, ciò è probabilmente dovuto al fatto che la Marvel Studios non vuole spoilerare troppo ciò che accadrà nel finale della Fase 6, ma ciò non significa che l’eroe di Hemsworth morirà nel 2026.

Heat 2: Leonardo DiCaprio sarebbe in trattative, ma il budget frena la produzione

Scritto e diretto da Michael Mann, il film poliziesco del 1995 Heat – La sfida racconta dello scontro tra il veterano detective della polizia di Los Angeles Vincent Hanna (interpretato da Al Pacino) e il criminale di professione Neil McCauley (Robert De Niro). Considerato da molti uno dei film più grandi e influenti del suo genere, quel titolo dovrebbe ora essere  Heat 2 è stato annunciato in fase di sviluppo nel 2022, basato sull’omonimo romanzo bestseller prequel/sequel co-scritto da Mann, con Adam Driver apparentemente in trattative per interpretare il giovane Neil McCauley.

Sebbene Mann abbia fatto molti progressi nella stesura della sceneggiatura, le riprese del sequel non sono ancora iniziate. Secondo la newsletter “What I’m Hearing” di Matthew Belloni su Puck, il costoso budget di Heat 2 avrebbe infatti causato una battuta d’arresto con la Warner Bros. Lo studio è interessato a produrre il film, ma il budget originale proposto da Mann sembra superasse i 200 milioni di dollari. Da allora il regista lo avrebbe ridotto a circa 170, che però sono ancora più di quanto lo studio sia disposto a spendere.

Il film originale è stato realizzato con un budget di 60 milioni di dollari e ha incassato più di 187 milioni di dollari al botteghino nel 1995, che, se adeguato all’inflazione, equivarrebbe a circa 400 milioni di dollari oggi. Tuttavia, i film più recenti di Michael Mann non hanno avuto lo stesso successo al botteghino, con Blackhat (2015) che è stato un fiasco e Ferrari (2023) che ha incassato solo 43 milioni di dollari a fronte di un budget di 95 milioni. La Warner Bros. è disposta a cofinanziare Heat 2 con un altro studio o una piattaforma di streaming, e secondo quanto riferito il team di Mann ha condiviso la sceneggiatura con Apple per una possibile collaborazione.

In uno sviluppo inaspettato, inoltre, Leonardo DiCaprio avrebbe parlato con Mann della possibilità di recitare nel film e, se accettasse, potrebbe essere la chiave per ottenere il via libera al progetto. Se confermato, DiCaprio sarebbe solo l’ultimo grande nome accostato a Heat 2. Oltre a Driver, in trattative per interpretare il giovane Neil McCauley, altre voci sul cast suggeriscono che Pacino potrebbe riprendere il ruolo di Vincent Hanna, mentre Austin Butler sarebbe stato collegato a Chris Shiherlis, il ruolo interpretato da Val Kilmer nel film originale.

Ana de Armas è stata anche collegata al personaggio di Elisa, la fidanzata del giovane Neil. Nel frattempo, anche Jeremy Allen White e Channing Tatum sarebbero in lizza per ottenere una parte nel film. Non è chiaro chi potrebbero interpretare alcuni di questi attori, ma se molti di loro accettassero, il cast di Heat 2 potrebbe essere eccezionale quanto quello del film originale. Al momento, però, sarà per prima cosa necessario risolvere le problematiche legate al budget, che impediscono al film di potersi concretizzare.

Matt Smith sarà il villain in Star Wars: Starfighter con Ryan Gosling

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Dopo aver combattuto per la Casa Targaryen, Matt Smith è pronto a combattere in una galassia lontana lontana. La star di House of the Dragon si unirà a Ryan Gosling in Star Wars: Starfighter della Lucasfilm. Anche Mia Goth è a bordo, con Shawn Levy alla regia. Jonathan Tropper ha scritto la sceneggiatura.

Non è stato possibile contattare Lucasfilm e i rappresentanti di Matt Smith per un commento. Le riprese del film inizieranno questo autunno e l’uscita è prevista per il 28 maggio 2027. Sebbene i dettagli esatti su chi interpreterà Smith siano vaghi, alcune fonti affermano che avrà uno dei ruoli da cattivo. Il casting del progetto si è avviato nelle ultime due settimane, e Levy ha incontrato diversi attori per questo ruolo chiave.

Mia Goth interpreterà la nuova cattiva di Star Wars al fianco di Ryan Gosling nel film “Starfighter”

I dettagli di Star Wars: Starfighter sono stati svelati ad aprile durante l’evento Star Wars Celebration a Tokyo. Il film è ambientato cinque anni dopo gli eventi di Star Wars: Episodio IX – L’ascesa di Skywalker, che ha concluso la saga degli Skywalker e attualmente è l’ultimo lungometraggio cronologicamente incentrato sulla linea temporale di Star Wars.

Smith ha appena terminato la seconda stagione della serie spin-off di successo della HBO, House of the Dragon, e la terza stagione dovrebbe entrare in produzione il prossimo anno. Prossimamente, ha in programma il thriller di Sony e Darren Aronofsky Caught Stealing, in cui recita al fianco di Austin Butler. Ha anche recitato nella miniserie The Death of Bunny Monro.

Jay Kelly, il trailer e le prime immagini del film di Noah Baumbach

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Disponibile da oggi il teaser trailer di Jay Kelly, il film scritto e diretto da Noah Baumbach con George Clooney e Adam Sandler, che sarà presentato in concorso alla 82ª Mostra Internazionale D’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia per poi arrivare in cinema selezionati il 19 novembre e su Netflix il 5 dicembre. Nelle prime immagini del film, rilasciate ieri insieme ai teaser poster, troviamo anche Laura Dern, Billy Crudup, Riley Keough e Greta Gerwig.

Jay Kelly, il film:
  • Regia: Noah Baumbach
  • Sceneggiatura: Noah Baumbach e Emily Mortimer
  • Produttori: David Heyman, Amy Pascal, Noah Baumbach
  • Cast: George Clooney, Adam Sandler, Laura Dern,  Billy Crudup, Riley Keough, Grace Edwards, Stacy Keach, Jim Broadbent, Patrick Wilson, Eve Hewson, Greta Gerwig, Alba Rohrwacher, Josh Hamilton, Lenny Henry, Emily Mortimer, Nicôle Lecky, Thaddea Graham, Isla Fisher, Louis Partridge, Charlie Rowe
  • Colonna sonora originale: Nicholas Britell
  • Fotografia: Linus Sandgren
  • Montaggio: Valerio Bonelli, Rachel Durance
  • Suono: Christopher Scarabosio
  • Production Designer: Mark Tildesley
  • Costume Designer: Jacqueline Durran
  • Casting: Douglas Aibel e Nina Gold

La trama di Jay Kelly

“Jay Kelly”, il nuovo film del regista candidato all’Oscar® Noah Baumbach, segue le vicende della celebre star del cinema Jay Kelly (interpretato da George Clooney) e del suo devoto manager Ron (interpretato da Adam Sandler) durante un viaggio lampo e sorprendentemente profondo attraverso l’Europa. Lungo il percorso, i due uomini si trovano costretti ad affrontare le proprie scelte e a riflettere sui legami con le persone a loro più care e sull’eredità che stanno per lasciare.

Adam Sandler – Cortesia Netflix
Cortesia Netflix

La Resurrezione di Cristo di Mel Gibson diviso in due; fissate le date di uscita per entrambi i film

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La Resurrezione di Cristo, il film di Mel Gibson, seguito del suo successo del 2004 La Passione di Cristo, uscirà in due parti tramite Lionsgate nel 2027, come ha annunciato lo studio stesso. In linea con i temi religiosi del film, la prima parte uscirà il Venerdì Santo, 26 marzo 2027, mentre la seconda parte dovrebbe uscire 40 giorni dopo, il giorno dell’Ascensione, giovedì 6 maggio 2027.

Attualmente, solo un film evento della Warner Bros., ancora senza titolo, è previsto in uscita nel fine settimana del 26 del 2027. Il secondo capitolo di La Resurrezione, nel frattempo, dovrebbe competere con l’adattamento del videogioco della Sony The Legend of Zelda.

I dettagli della trama di La Resurrezione di Cristo sono ancora segreti. Il film originale di Gibson, con Jim Caviezel nel ruolo di Gesù, è stato un titolo epocale che, fino allo scorso anno, deteneva il record di film vietato ai minori con il maggior incasso di tutti i tempi negli Stati Uniti. Il film, che racconta le ultime 12 ore della vita di Cristo, ha debuttato con un incasso di 83 milioni di dollari nel weekend di apertura, per poi incassare 370 milioni di dollari nei cinema nordamericani e oltre 610 milioni di dollari a livello globale, a fronte di un budget di produzione di 30 milioni di dollari. Ha inoltre ottenuto tre nomination agli Oscar nelle categorie Miglior Trucco, Miglior Fotografia e Miglior Colonna Sonora Originale.

Gibson ha diretto The Passion da una sceneggiatura scritta da lui stesso con Benedict Fitzgerald e ne è stato anche produttore. Maia Morgenstern ha interpretato la Beata Vergine Maria, con Monica Bellucci nel ruolo di Maria Maddalena.

Entrambi i capitoli dell’ultimo film di Gibson saranno prodotti da Gibson e dal suo partner di Icon Productions, Bruce Davey, come precedentemente annunciato. Si prevede il ritorno di Caviezel, così come di Bellucci. Sebbene la Newmarket Films abbia distribuito The Passion, Gibson ha annunciato la Lionsgate come suo partner per La Resurrezione di Cristo a maggio.

L’accordo consolida la lunga collaborazione di Gibson con la Lionsgate, dove ha girato i suoi due film più recenti: il dramma sulla Seconda Guerra Mondiale candidato all’Oscar La battaglia di Hacksaw Ridge, con Andrew Garfield, e il thriller Flight Risk con Mark Wahlberg. Lo studio è anche il distributore del catalogo Icon, che include La Resurrezione di Cristo.

Boba Fett tornerà? Temuera Morrison risponde senza mezzi termini

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Quasi quattro anni dopo la sua première su Disney+, è ovvio che The Book of Boba Fett non tornerà per una seconda stagione. Per molti versi, è difficile da credere, ma è chiaro che Lucasfilm ha fatto un passo falso con uno dei suoi personaggi più iconici.

Il tentativo di Fett di prendere il controllo del mondo criminale di Tatooine ha reso la visione interessante, ma i cattivi di The Book of Boba Fett sono stati dimenticabili, e la storia dietro il suo ritorno ha addolcito troppo il personaggio (meno si parla di quella pittoresca banda di motociclisti, meglio è).

Temuera Morrison, che già in passato si è espresso con toni duri in merito, non ha esitato a criticare il modo in cui è stato messo da parte all’inizio della terza stagione di The Mandalorian e ha persino affermato che Din Djarin, protagonista di The Book of Boba Fett, ha contribuito a “rovinare” lo spin-off.

Sebbene dura, è un’osservazione valida per certi versi, perché un intero episodio della serie è stato dedicato a Din e Grogu. Entrambi i personaggi, e la loro sentita reunion, hanno ampiamente messo in ombra Fett durante il finale, ma sono stati anche il motivo principale per cui molti fan di Star Wars si sono sintonizzati.

Alla Tampa Bay Comic Convention lo scorso fine settimana, a Morrison è stato chiesto se avesse progetti di Star Wars in programma. “No“, ha risposto senza mezzi termini (tramite SFFGazette.com). “Dobbiamo davvero fare tesoro di quei momenti ora. Dovete tutti inviare un fax, una lettera o un’email ai vertici della Lucasfilm. Sono sicuro che sarebbero felici di sentire il vostro parere. Per favore, date un’altra possibilità a Daniel Logan e Temuera Morrison e metteteli da qualche parte.”

Boba Fett non tornerà!

Anche Logan, che ha interpretato il piccolo Boba Fett in Star Wars: L’attacco dei cloni, era presente e ha scherzosamente commentato: “La cosa assurda di ‘Star Wars’ è che non sai se stai girando qualcosa prima di una settimana, o forse due, o anche meno, giusto?”

Ma il fatto è che Temuera è la persona più avida di ‘Star Wars’. Ha interpretato così tanti personaggi, è il più famoso in ‘Star Wars’, se si guarda più in basso – da Jango, Boba, tutti i Cloni, Rex, Cody, Fives – è il più famoso in ‘Star Wars’.”

Logan ha aggiunto: “Ci saranno molte opportunità. Soprattutto per lui, soprattutto con questa era di ‘Star Wars’, come ‘Ahsoka’, e tutte queste cose ambientate dopo ‘Il ritorno dello Jedi’.”

Mentre i commenti di Morrison sembrano chiudere la porta a un’apparizione in The Mandalorian e Grogu, saremmo scioccati se Dave Filoni non avesse in programma un Capitano Rex live-action nella seconda stagione di Ahsoka o nel suo eventuale film di Star Wars. Per quanto riguarda Fett, il suo futuro rimane incerto.

Jason Isaacs con Taylor Kitsch e Diego Luna per Eleven Days

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Sulla scia della sua prima nomination agli Emmy per The White Lotus, Jason Isaacs è salito a bordo di Eleven Days in cui recita al fianco di Taylor Kitsch e Diego Luna. Il film è un thriller indipendente con ostaggi diretto da Peter Landesman, regista di Parkland e Concussion.

Il film è ambientato nel caldo torrido di un’estate texana del 1974, e racconta la storia dello spietato prigioniero Federico Carrasco che prende il controllo del penitenziario di Huntsville. Il prete del carcere, Padre Joseph O’Brien, interpretato da Isaacs, unisce le forze con Jim Estelle (Kitsch), capo del Dipartimento di Correzione del Texas, entrando nell’occhio del ciclone e offrendosi come ostaggio per superare Carrasco e i suoi uomini, nel tentativo di salvare la vita degli altri ostaggi rapiti.

La sceneggiatura è di Kevin Sheridan con revisioni di Landesman, basata sul libro Eleven Days In Hell: The 1974 Carrasco Prison Siege at Huntsville, Texas di William T. Harper. Vincent Newman e Vance Howard saranno i produttori, e la produzione si svolgerà in Texas a settembre.

Jason Isaacs ha ricevuto recensioni entusiastiche per la sua interpretazione del torturato riciclatore di denaro Timothy Ratliff nella terza stagione ambientata in Thailandia della serie di successo della HBO The White Lotus, dove ha recitato al fianco di Parker Posey, Sarah Catherine Hook, Sam Nivola e Patrick Schwarzenegger. È attualmente candidato a una nomination agli Emmy come miglior attore non protagonista per il suo lavoro nella serie e inizierà presto la produzione con Maika Monroe nel thriller horror psicologico Victorian Psycho.

 Lilo & Stitch in streaming su Disney+ in Italia il 3 settembre

Lilo & Stitch, il film live-action campione d’incassi, debutterà su Disney+ in Italia il 3 settembre.

Il film Disney Lilo & Stitch ha ufficialmente superato il miliardo di dollari al botteghino mondiale, diventando il primo titolo Motion Picture Association (MPA) del 2025 a raggiungere questo traguardo. Dopo il debutto record di 183 milioni di dollari negli Stati Uniti nel weekend del Memorial Day, il film è diventato il titolo MPA di maggior incasso dell’anno sia a livello mondiale che internazionale.

Questa rivisitazione in live-action del classico d’animazione Disney infonde nuova energia alla storia divertente e commovente di Lilo e del suo insolito “animale domestico” adottivo Stitch. Le lussureggianti ambientazioni tropicali offrono immagini tenere e accoglienti come la “famiglia acquisita” che Lilo e Stitch creano insieme, oltre a rendere omaggio in modo autentico alla cultura e alla bellezza delle Hawai’i. Lilo & Stitch è diretto dal candidato all’Oscar Dean Fleischer Camp ed è interpretato da Sydney Elizebeth Agudong, Billy Magnussen, Tia Carrere, Courtney B. Vance e Zach Galifianakis, oltre a vedere il debutto di Maia Kealoha.

I fan possono inoltre rivedere su Disney+ il classico animato che ha dato inizio a tutto, insieme alla collezione completa dell’amato franchise Lilo & Stitch. Con oltre 640 milioni di ore di streaming a livello globale, questo franchise continua a conquistare i cuori e a deliziare i fan di tutto il mondo. Un nuovo sequel è attualmente in fase di sviluppo.

Il film è una divertente e commovente rivisitazione in live-action del classico d’animazione Disney. Quando una ragazza solitaria di nome Lilo adotta Stitch, un “cucciolo” alieno, Stitch aiuta Lilo a riparare la sua famiglia distrutta, ma non senza provocare esilaranti disastri nelle isole Hawai’i.

Now You See Me – I maghi del crimine: la spiegazione del finale del film

Now You See Me – I maghi del crimine (qui la recensione) è un thriller avvincente diventato famoso per il suo colpo di scena scioccante nel terzo atto, ma anche per il suo finale un po’ confuso. Interpretato da un cast eccezionale che include Jesse EisenbergIsla Fisher, Dave Franco e Woody Harrelson, il film racconta la vita di quattro famosi maghi che si uniscono per mettere in atto una serie di illusioni pubbliche che violano la legge in diversi modi. Nonostante i continui sforzi della polizia per assicurare alla giustizia il gruppo, noto come i Quattro Cavalieri, i loro trucchi complessi e la loro acuta intelligenza consentono loro di diventare delle pseudo-celebrità che dimostrano quanto poco si sappia del mondo.

È questo un film iconico sulla magia divenuto ormai iconico, che utilizza gli stessi stratagemmi e le stesse distrazioni dei maghi nella sua narrazione per tenere il pubblico con il fiato sospeso dall’inizio alla fine. È pieno di piccoli dettagli e sottotrame complicate che sono intenzionalmente facili da perdere quando si guarda il film per la prima volta, ma che diventano molto più evidenti e importanti quando lo si rivede. Proprio come i trucchi di magia inclusi nella storia, sono questi piccoli frammenti di verità nascosti sotto la finzione che spiegano il vero significato del film.

La vera identità di Dylan Rhodes

Per la maggior parte della durata di Now You See Me – I maghi del crimine, è l’agente Dylan Rhodes (Mark Ruffalo) che decide di superare in astuzia i Quattro Cavalieri e guida le indagini contro di loro. Il loro gioco al gatto e al topo ad alto rischio fa avanzare gran parte della storia, ma un colpo di scena scioccante nel terzo atto rivela che Rhodes era in realtà coinvolto nei piani fin dall’inizio. Questa rivelazione inaspettata potrebbe sembrare ingiustificata all’inizio, ma la scena finale del film rivela che Rhodes è in realtà il figlio del mago caduto in disgrazia Lionel Shrike (Elias Koteas). È stato lui a reclutare i Cavalieri per eseguire questo piano complesso, con l’obiettivo di vendicare la morte di suo padre.

Mélanie Laurent e Mark Ruffalo in Now You See Me - I maghi del crimine
Mélanie Laurent e Mark Ruffalo in Now You See Me – I maghi del crimine. Foto di Barry Wetcher – © 2013 Summit Entertainment, LLC. All rights reserved.

Shrike viene menzionato alcune volte nel corso del film e, sebbene non venga mai approfondito nei dettagli, si forniscono spiegazioni sufficienti sulla carriera del mago per capire perché l’agente Rhodes fosse così desideroso di vendicarsi. Suo padre era morto all’interno di una cassaforte difettosa durante un trucco di fuga che aveva lo scopo di salvare la sua carriera dopo che Thaddeus Bradley (Morgan Freeman) aveva svelato i suoi segreti magici. L’intero piano era stato astutamente costruito per punire coloro che erano coinvolti nella morte del genitore, offrendo alcuni interessanti commenti sull’avidità capitalistica e sulla mancanza di rimorso da parte delle aziende responsabili.

La vera natura de L’Occhio

Sebbene alcuni ritengano che il colpo di scena di Now You See Me – I maghi del crimine abbia rovinato il film, la presenza di L’Occhio aiuta in realtà a fare luce sulla situazione. Nel corso della storia, coloro che indagano sui Cavalieri iniziano a scoprire l’esistenza di una società segreta di maghi chiamata L’Occhio, che usa i propri talenti straordinari per combattere l’avidità e l’oppressione. I momenti finali del film rivelano che l’agente Rhodes è in realtà un membro del gruppo, ed è da lì che ha ottenuto le risorse e il sostegno per eseguire questo piano magistrale. Questo ha senso perché la morale e le convinzioni di L’Occhio sono perfettamente in linea con ciò che Rhodes sta cercando di ottenere.

Utilizzando i Quattro Cavalieri, Rhodes vuole abbattere le avide società che hanno tratto profitto dalla morte di suo padre. Tra queste figurano la Elkhorn Security per il suo caveau difettoso, la Tressler Insurance & Crédit Républicain per i suoi risarcimenti miseri e Thaddeus Bradley per aver infangato il nome di suo padre. I Cavalieri saranno anche dei criminali, ma stanno servendo una causa più grande di loro, cercando di apportare un vero cambiamento nella società piuttosto che diventare semplicemente popolari. Fin dal loro primo spettacolo, Rhodes e i Cavalieri mostrano la stessa ideologia del “rubare ai ricchi per dare ai poveri” che hanno imparato da L’Occhio.

Morgan Freeman e Mark Ruffalo in Now You See Me - I maghi del crimine
Morgan Freeman e Mark Ruffalo in Now You See Me – I maghi del crimine. Foto di Barry Wetcher – © 2013 Summit Entertainment, LLC. All rights reserved.

La finta morte di Jack Wilder

Un momento potente verso la fine di Now You See Me – I maghi del crimine vede Jack Wilder (uno dei Quattro Cavalieri, interpretato da Dave Franco) ucciso in un incidente stradale mortale. In seguito rivela che la sua morte era solo un falso depistaggio per tenere sulle spine le autorità, ma il metodo della sua sopravvivenza è sepolto sotto tutti gli altri colpi di scena del terzo atto. È Thaddeus Bradley che indovina correttamente come Wilder ha finto la sua morte, suggerendo che i Cavalieri abbiano usato un veicolo esca e un cadavere rubato dall’obitorio per convincere l’FBI che Wilder fosse morto.

Jack ha finto la sua morte per poter lavorare nell’ombra nella fase finale del piano di Rhodes. Con l’FBI che sorvegliava solo gli altri, Jack è riuscito a entrare nella cassaforte della Elkhorn Security e a nascondere il denaro nell’auto di Bradley. Questo ha completato la tanto attesa vendetta di Rhodes, portando all’arresto di Bradley per il suo presunto coinvolgimento nel gioco. Fingendo la sua morte, Jack non ha ingannato solo l’FBI, ma anche il pubblico. È un classico esempio di depistaggio e uno dei migliori trucchi di magia di Now You See Me.

Il vero significato del finale di Now You See Me – I Maghi del Crimine

A prima vista, Now You See Me – I maghi del crimine è un film che dimostra quanto possa essere ingannevole la narrazione. Il depistaggio e la magia avvengono su due livelli: innanzitutto a livello narrativo, ma anche a livello strutturale. Il pubblico viene intenzionalmente fuorviato per tenerlo sulle spine, il che rende questo un grande film di magia in tutti i sensi. Sebbene la sceneggiatura sia un po’ confusa e non tutti i momenti siano credibili, è un esperimento che dimostra come la più grande risorsa di un film sia il modo in cui tratta il suo pubblico. Il fatto che il colpo di scena di Now You See Me – I maghi del crimine sia così imprevedibile è in realtà la prova che ha funzionato.

Jesse Eisenberg in Now You See Me - I Maghi del Crimine
Jesse Eisenberg in Now You See Me – I Maghi del Crimine. Foto di Barry Wetcher – © 2013 Summit Entertainment, LLC. All rights reserved.

A un livello più tematico, il film parla dello sfruttamento e dell’eccessiva avidità delle grandi aziende capitaliste che traggono profitto dalla sfortuna altrui. Ciascuno degli eventi dei Cavalieri smaschera una società diversa per il suo trattamento immorale nei confronti di Lionel Shrike e della sua famiglia in seguito alla sua morte. Tressler è un milionario egoista che si preoccupa solo dei soldi, mentre Bradley è un intrattenitore amareggiato che trae profitto dal rovinare la carriera degli altri. Rhodes, i Cavalieri e The Eye insegnano a tutti loro una lezione importante sulle persone che sono colpite dal loro egoismo.

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John Cena rivela come è avvenuto il suo cameo in Superman

La star dell’universo DC, John Cena, ha finalmente parlato del suo cameo nel film Superman. In attesa del ritorno della sua serie TV DCU, Peacemaker, i fan hanno potuto godere della presenza Christopher Smith, alias Peacemaker, per uno dei cameo più apprezzati del film. Inoltre, questa è stata anche la prima apparizione ufficiale del personaggio nel DCU.

Anche se Peacemaker non condivide mai lo schermo con il Superman di David Corenswet, il personaggio di Cena ha la possibilità di parlare male dell’Uomo d’Acciaio durante la sua apparizione al talk show The Sphere News di Cleavis Thornwaite. Tuttavia, ciò che i fan potrebbero non sapere è come è avvenuto questo cameo per Cena. La star, come anticipato, ha finalmente rivelato la storia dietro le quinte.

L’account ufficiale di X della serie Peacemaker ha condiviso un video (lo si può vedere qui) con il cameo di Cena, oltre alla spiegazione dell’attore su come la sua partecipazione è stata gestita. Secondo l’attore, è stata una decisione dell’ultimo minuto quella di far apparire Peacemaker in Superman, come ha raccontato lui stesso spiegando come James Gunn l’ha resa realtà:

Sono stato chiamato all’ultimo minuto mentre stavamo preparando la seconda stagione di Peacemaker. Stavano girando Superman in quel momento e James Gunn mi ha chiesto se volevo partecipare, e la mia risposta è stata: “Certo che sì!”. Così sono andato in un talk show e ho parlato un po’ di Superman. Beh, penso che tutto, dal marchio all’idea di un vero supereroe virtuoso, debba iniziare da qualche parte, e credo che Superman sia il primo tassello di questo puzzle“.

Non resta a questo punto che rivedere l’attore nella seconda stagione di Peacemaker, che debutterà giovedì 21 agosto su HBO Max. I nuovi episodi si svolgeranno un mese dopo la fine del film Superman. I personaggi Guy Gardner, Hawkgirl, Maxwell Lord e Rick Flag Sr. appariranno nella stagione, rendendo così il protagonista parte a tutti gli effetti del nuovo DC Universe.

Tutto quello che sappiamo della stagione 2 di Peacemaker con John Cena

La gente sta capendo che la seconda stagione di Peacemaker riguarda due dimensioni, e questo è davvero il cuore della serie”, ha spiegato Gunn durante una recente intervista con Rolling Stone. “Ma non è che una di queste sia la vecchia DCEU e l’altra la DCU. La questione viene affrontata in modo diverso, in modo molto diretto in una stagione in cui quasi tutto nella prima stagione è canonico e alcune cose non lo sono. E infatti ho registrato un podcast con gli attori Steve Agee e Jen Holland“.

Abbiamo parlato di ogni episodio di Peacemaker e in quegli episodi ho spiegato cosa è canonico e cosa non lo è. In pratica ho eliminato alcune piccole cose della prima stagione di Peacemaker che non sono canoniche, come Aquaman. Ma la maggior parte delle cose è canonica“. Stando a queste parole di Gunn, sarà dunque interessante scoprire cosa la seconda stagione aggiungerà alla storia di Peacemaker e come lo renderà a tutti gli effetti un personaggio del DC Universe.

Peacemaker esplora la storia del personaggio che John Cena riprende all’indomani del film del 2021 del produttore esecutivo James Gunn, Suicide Squad – un uomo irresistibilmente vanaglorioso che crede nella pace ad ogni costo, non importa quante persone debba uccidere per ottenerla!”, è stato poi riferito. I dettagli precisi sulla trama della seconda stagione sono ancora per lo più nascosti, ma sappiamo che Frank Grillo riprenderà il ruolo di Rick Flag Sr. e cercherà di vendicarsi per l’uccisione da parte di Peacemaker di suo figlio Rick Jr. (Joel Kinnaman) avvenuta in The Suicide Squad.

La serie arriverà a partire dal 21 agosto.

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Via dall’incubo: la spiegazione del finale del film

Diretto da Michael AptedVia dall’incubo (il cui titolo originale è Enough) è un film thriller d’azione uscito nel 2002. Scritto da Nicholas Kazan, questo è basato sul romanzo del 1998 “Black and Blue” di Anna Quindlen. Protagonista è Jennifer Lopez nei panni di Slim, una donna sposata che vive una relazione violenta con il marito Mitch. Tuttavia, quando Slim si rende conto fino a che punto è disposto ad arrivare il marito, decide di fuggire dalla sua morsa insieme alla figlia piccola. Ne consegue un gioco al gatto e al topo tra marito e moglie. Se vi state chiedendo come andrà a finire la lotta di Slim per liberarsi dagli abusi di Mitch, ecco tutto quello che c’è da sapere sul finale del film.

La trama di Via dall’incubo

Via dall’incubo segue dunque le vicende di Slim, una cameriera in una tavola calda di Los Angeles. Un giorno, Slim viene molestata da un cliente che cerca di sedurla. Tuttavia, Mitch Hiller, un altro cliente della tavola calda, interviene e la salva. Da quel momento, Slim e Mitch iniziano a frequentarsi, per poi sposarsi e avere una figlia piccola di nome Gracie. La famiglia vive poi felicemente insieme fino a quando Slim scopre il segreto di Mitch, ovvero che la tradisce.

Quando lei lo affronta riguardo alla sua infedeltà e minaccia di lasciarlo, Mitch esclama che è lui il capofamiglia, giustificando le sue azioni. Slim è devastata dalla reazione del marito, che diventa anche fisicamente e verbalmente violento nei confronti della donna e si rifiuta di porre fine alla sua relazione. Mitch minaccia anche Slim di intraprendere un’azione legale se lei cercherà di lasciarlo. Lei cade dunque in depressione e confida le sue difficoltà alla madre di Mitch. Tuttavia, la signora Hiller insinua che la colpa degli abusi sia di Slim.

Dopo aver capito che non riceverà alcun aiuto dalla signora Hiller, Slim si confida con la sua migliore amica Ginny. Lei la incoraggia a sporgere denuncia contro Mitch. Di conseguenza, Slim va alla polizia e spiega di essere vittima di violenza domestica. Tuttavia, l’agente di polizia non riesce a garantire a Slim che sarà protetta legalmente dal marito se sporge denuncia. Slim, dunque, si scoraggia e torna a casa, dove Mitch la maltratta nuovamente.

Jennifer Lopez e Billy Campbell in Via dall'incubo
Jennifer Lopez e Billy Campbell in Via dall’incubo © 2002 Columbia Pictures Industries

L’uomo rivela inoltre di essere a conoscenza delle conversazioni di Slim con sua madre e picchia ulteriormente la moglie per aver agito alle sue spalle. Slim capisce che ormai non può più vivere con Mitch perché mette a repentaglio la sicurezza di sua figlia. Quindi, con l’aiuto delle sue amiche, pianifica di fuggire con Gracie. Tuttavia, Mitch scopre il loro piano e intrappola Slim e Gracie in casa. Alla fine, le due escogitano un piano e riescono a fuggire, recandosi a Seattle, dove trovano rifugio presso un vecchio amico di Slim, Joe.

Joe aiuta dunque Slim e la figlia a nascondersi da Mitch. Tuttavia, l’FBI si presenta a casa di lui e le cerca. I due agenti si rivelano degli impostori, che iniziano a maltrattare Joe. Slim e Gracie fuggono quindi dall’appartamento di Joe, ma non hanno un posto dove andare. Di conseguenza, Slim rintraccia Jupiter, il padre da cui si era allontanata, che sostiene di non essere a conoscenza della sua esistenza. Tuttavia, quando Jupiter viene a sapere della minaccia alla vita di Slim e Gracie, usa la sua ricchezza per aiutarle a scomparire. Mentre Mitch cerca freneticamente Slim e Gracie, loro iniziano una nuova vita lontano dal suo comportamento distruttivo con nuove identità.

La spiegazione del finale: Mitch trova Slim e Gracie?

Per gran parte del film, Slim è dunque costretta a fuggire con sua figlia Gracie. Le situazioni in cui Slim si trova si aggravano sempre più e diventano pericolose man mano che Mitch la insegue. Alla fine, Slim trova un po’ di tregua quando incontra Jupiter. Anche se Jupiter rifiuta di riconoscere Slim come sua figlia, capisce che la sua vita è in pericolo. Pertanto, aiuta Slim a proteggere se stessa e sua figlia. Con l’aiuto del padre, Slim ottiene abbastanza soldi e risorse per iniziare una nuova vita sotto l’identità di Erin Ann Shleeter. Tuttavia, un giorno Slim incontra Joe, permettendo a Mitch di rintracciarla.

Alla fine, Mitch e Slim si ritrovano così faccia a faccia e la nuova identità di quest’ultima viene smascherata. Tuttavia, Slim riesce a fuggire ancora una volta. L’interazione di Slim con Mitch le fa capire che non può più fuggire dal marito violento. Pertanto, decide finalmente di prendere in mano la situazione. Sebbene Mitch riesca a rintracciare Slim e sua figlia, lei decide di reagire. Quindi, manda Gracie in un luogo sicuro e, con l’aiuto di Jupiter, elabora un piano per vendicarsi del marito.

Jennifer Lopez e Bruce A. Young in Via dall'incubo
Jennifer Lopez e Bruce A. Young in Via dall’incubo © 2002 Columbia Pictures Industries

Slim capisce infatti che deve affrontare il suo aggressore invece di nascondersi dal problema. Inoltre, è motivata dal desiderio di proteggere sua figlia. Sa che non può proteggere legalmente Gracie se la questione finisce in tribunale. Alla fine, non ha altra scelta che vendicarsi di Mitch, che continua a perseguire lei e Gracie senza pietà. D’altra parte, l’uomo è motivato dal suo comportamento egoistico, poiché si rifiuta di permettere a Slim di portargli via sua figlia. Ben presto, la donna inizia ad allenarsi nelle arti marziali per proteggere se stessa e sua figlia dal comportamento violento e dal tormento costante di Mitch.

Slim uccide Mitch?

Slim, dunque, inizia ad allenarsi nella forma di arte marziale conosciuta come Krav Maga, utilizzata principalmente per l’autodifesa. Mentre si allena per aumentare la sua abilità fisica nel combattimento, lavora anche tatticamente per superare in astuzia Mitch. Con l’aiuto di Jupiter, assume una donna che le assomiglia. Slim usa quindi la sua sosia per ingannare Mitch e fargli credere di sapere dove si trova. Tuttavia, sta segretamente complottando per eliminare il marito violento. Durante il climax, Slim usa quindi le sue nuove abilità per introdursi nella casa di Mitch e aspetta l’occasione giusta per disarmarlo.

Nel frattempo, blocca anche il suo telefono e gli lascia una lettera. Nella lettera, afferma di essere disposta a negoziare con lui e a discutere della custodia condivisa della loro figlia. Nel frattempo, Mitch continua la sua relazione extraconiugale e non mostra alcun segno di rimorso per aver abusato fisicamente e verbalmente di sua moglie. Quando torna a casa, Slim lo affronta ma si rifiuta di attaccarlo apertamente. Tuttavia, Mitch insulta Slim per il fatto di essere una donna e si rifiuta di credere che lei possa batterlo in un combattimento leale.

Via dall'incubo cast
Jennifer Lopez e Billy Campbell in Via dall’incubo © 2002 Columbia Pictures Industries

Ha quindi luogo il tanto atteso scontro tra Mitch e Slim. Slim picchia Mitch e lo punisce per averla maltrattata e sottovalutata. Tuttavia, nonostante tutto il dolore e le sofferenze che Mitch le ha causato, Slim non riesce a ucciderlo. Di conseguenza, Slim diventa emotivamente vulnerabile e contempla l’idea di risparmiare Mitch. In quel momento, però, Mitch approfitta della situazione e attacca Slim. Di conseguenza, Slim è costretta a calciare Mitch dal secondo piano, causandone la morte.

Alla fine, Slim uccide dunque Mitch e la sua morte viene giudicata come legittima difesa. La donna si ricongiunge con Gracie e finalmente sono libere dal tormento dell’uomo. Il finale dà forza a Slim, che da semplice donna incapace di opporsi al marito diventa una donna disposta ad affrontare il proprio trauma e a superarlo. Le azioni di Slim sono giustificate dal fatto che i suoi innumerevoli tentativi di fuggire da Mitch falliscono uno dopo l’altro. Pertanto, non ha altra scelta che combattere Mitch. Alla fine, ottiene il suo lieto fine con Gracie e il film si conclude con la madre e la figlia che guardano con speranza al futuro.

Cosa ci lascia il film Via dall’incubo?

Via dall’incubo non è solo un thriller d’azione, ma una riflessione sulla resilienza e sul potere trasformativo della consapevolezza. Il film ci lascia con una domanda cruciale: fino a che punto può spingersi una donna per proteggere sé stessa e sua figlia? Slim rappresenta tutte quelle persone che, soffocate dalla violenza domestica e dall’indifferenza istituzionale, scelgono di non essere più vittime. Il suo percorso da preda a combattente ci ricorda che il coraggio non è l’assenza di paura, ma la decisione di affrontarla. Il film ci parla di autodeterminazione, giustizia personale e della forza dell’amore materno come ultima risorsa per sopravvivere.

Doomsday – Il giorno del giudizio: la spiegazione del finale del film

Doomsday – Il giorno del giudizio, diretto da Neil Marshall e uscito nel 2008, è un film d’azione e fantascienza che mescola i toni cupi del post-apocalittico con il ritmo serrato del survival thriller. Ambientato in un Regno Unito devastato da un letale virus noto come “Reaper” (Mietitore), il film segue le vicende di un’agente speciale, Eden Sinclair (Rhona Mitra), inviata con una squadra oltre un muro che isola la Scozia infetta dal resto del Paese. Lì, il gruppo si imbatte in fazioni selvagge e scenari degni di un incubo, in una corsa contro il tempo per trovare una possibile cura e salvare Londra da un nuovo contagio.

Marshall, già noto per The Descent, firma un’opera che omaggia apertamente i grandi classici del cinema distopico e di genere. In Doomsday – Il giorno del giudizio si ritrovano echi evidenti di 1997: Fuga da New York di John Carpenter, Mad Max di George Miller e persino suggestioni medievali alla Excalibur. Ma il film si distingue anche per la sua identità visiva audace, la combinazione anarchica di stili – dal cyberpunk al gotico – e l’uso massiccio di effetti pratici e sequenze d’azione dal forte impatto. È un prodotto che non teme l’eccesso, né l’assurdo, e proprio per questo è diventato nel tempo un piccolo cult per gli amanti del genere.

Nel prosieguo dell’articolo, esploreremo il significato del finale del film e come esso si ricolleghi ai temi principali: la fiducia nelle istituzioni, il caos sociale, la sopravvivenza in condizioni estreme. Analizzeremo inoltre come Doomsday – Il giorno del giudizio si collochi all’interno della tradizione dei film catastrofici e post-pandemici, anticipando elementi oggi diventati quasi profetici. Infine, vedremo come il personaggio di Eden si evolva nel corso del film, diventando un simbolo di resistenza e trasformazione in un mondo sull’orlo del collasso.

Craig Conway e Rhona Mitra in Doomsday - Il giorno del giudizio
Craig Conway e Rhona Mitra in Doomsday – Il giorno del giudizio © 2008 – Universal Studios

La trama di Doomsday – Il giorno del giudizio

Tutto ha inizio quando nel 2008, in Scozia, si propaga un virus letale, che miete moltissime vittime tra la popolazione: data l’assenza di vaccini e cure efficaci, il governo inglese decide di isolare le zone colpite dal morbo, innalzando un muro sorvegliato da forze armate lungo il Vallo di Adriano. La drastica decisione di mettere l’intera Scozia sotto quarantena forzata risulta efficace nel contenere la pandemia, ma al contempo provoca lo sdegno del resto del mondo, che taglia i contatti politici ed economici con il Regno Unito. Dopo ventisette anni dal primo focolaio accertato di Reaper – così viene chiamato il pericoloso virus – si verificano alcuni casi del morbo a Londra.

Sperando di trovare finalmente una cura, il primo ministro John Hatcher (Alexander Siddig) chiede al capitano Bill Nelson (Bob Hoskins) di inviare un team di agenti in Scozia – ancora sotto quarantena – con il compito di trovare il Dottor Marcus Kane (Malcolm McDowell), il quale sta conducendo esperimenti su Reaper. Nelson mette a guida della squadra il maggiore Eden Sinclair (Rhona Mitra), coraggiosa soldatessa di origini scozzesi. Superato il muro del Vallo di Adriano, per il commando di agenti ha inizio la lotta per la sopravvivenza.

La spiegazione del finale del film

Nel terzo atto di Doomsday – Il giorno del giudizio, la missione della squadra si trasforma in un incubo. Dopo aver attraversato il muro ed essere giunti a Glasgow, Eden Sinclair e i suoi compagni vengono attaccati da un gruppo di selvaggi cannibali guidati da Sol, un leader brutale e carismatico. La squadra subisce pesanti perdite: Talbot viene arrostito vivo e mangiato, mentre Sinclair e Cally riescono a fuggire, con Sinclair che uccide Viper, il braccio destro di Sol. La situazione peggiora ulteriormente quando si scopre che Sol e Cally sono i figli del dottor Kane, un tempo leader della quarantena scozzese ora divenuto un tiranno medievaleggiante che ha abbandonato la scienza per il culto della violenza e del controllo.

Intanto a Londra, il virus Reaper continua a diffondersi. Il Primo Ministro Hatcher viene infettato da un attentatore e, per evitare di trasformarsi in veicolo del contagio, si suicida. Il suo consigliere Michael Canaris approfitta della situazione per prendere il potere, mascherando le sue ambizioni dietro provvedimenti di sicurezza pubblica. Il conflitto tra umanità e autoritarismo prende così corpo su due fronti: quello politico e quello fisico, con Sinclair costretta a sopravvivere in una Scozia dove la civiltà si è dissolta nel caos.

Craig Conway, Lee-Anne Liebenberg, Rhona Mitra e MyAnna Buring in Doomsday - Il giorno del giudizio
Craig Conway, Lee-Anne Liebenberg, Rhona Mitra e MyAnna Buring in Doomsday – Il giorno del giudizio © 2008 – Universal Studios

Dopo essere stati catturati dai soldati di Kane, Sinclair e i suoi vengono condannati a morte. La donna affronta Telamon, l’esecutore di Kane, in un combattimento all’ultimo sangue, riuscendo a prevalere. In fuga, scoprono un centro di comando sotterraneo con veicoli e risorse, ma vengono nuovamente attaccati: Norton muore, mentre Sinclair, Cally e Stirling riescono a scappare solo per incappare di nuovo in Sol e nei suoi uomini. Dopo un inseguimento a tutta velocità, Sinclair elimina Sol e i suoi seguaci. In un ultimo colpo di scena, Sinclair registra di nascosto la confessione di Canaris, che intende trattenere il vaccino per eliminare le classi più povere. Il video viene poi diffuso pubblicamente, distruggendo la carriera politica del consigliere.

Il finale, denso di tensione e ambiguità morale, segna il trionfo personale di Sinclair ma lascia aperti interrogativi etici importanti. La protagonista decide di non tornare a Londra e di rimanere in Scozia, assumendo simbolicamente il comando dei sopravvissuti con il macabro gesto di mostrare la testa di Sol. È un momento che sancisce la sua trasformazione: da agente del governo a nuova figura di potere, plasmata dalla violenza, dalla perdita e dal tradimento. Il film sottolinea anche come, in assenza di una vera giustizia, il potere può nascere anche dalla vendetta.

Cosa ci lascia il film Doomsday – Il giorno del giudizio

Tematicamente, Doomsday – Il giorno del giudizio esplora quindi la fragilità delle strutture sociali e il potenziale regressivo della civiltà quando si confronta con crisi estreme. Sinclair non solo affronta la disgregazione del mondo che conosceva, ma scopre che i veri nemici non sono i virus o i barbari, ma le istituzioni corrotte e le scelte morali dei potenti. Il finale suggerisce che la salvezza non arriva da chi comanda, ma da chi è disposto a sacrificare tutto per verità e giustizia, anche se ciò significa abbracciare il caos per riprendere il controllo.

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Il trailer italiano di Doomsday – Il giorno del giudizio

Spider-Punk: in arrivo un film animato scritto da Daniel Kaluuya!

Sony Pictures Animation è nelle prime fasi di sviluppo di un film d’animazione su Spider-Punk scritto dai coautori Daniel Kaluuya (Judas and the Black Messiah) e Ajon Singh (Primetime), secondo quanto appreso da Deadline. Una possibilità a riguardo era emersa già a gennaio 2024. Al momento i dettagli della trama sono ancora segreti e al momento non ci sono altri accordi in corso. È naturale supporre che Kaluuya riprenderà il ruolo di Spider-Punk, che ha interpretato nel film Spider-Man: Across the Spider-Verse del 2023 e che riprenderà nel prossimo Spider-Man: Beyond the Spider-Verse.

I due film, insieme al primo capitolo Spider-Man: Un nuovo universo, sono gli acclamati lungometraggi animati della Sony Pictures Animation, che raccontano le avventure di Spider-Man nel multiverso. Il primo film è stato un successo sia di critica che di pubblico, incassando oltre 394 milioni di dollari in tutto il mondo e vincendo l’Oscar come miglior film d’animazione. Anche il secondo è stato anche candidato all’Oscar e ha avuto un successo ancora maggiore al botteghino, incassando oltre 690 milioni di dollari in tutto il mondo. Il terzo è ora atteso al cinema il 25 giugno 2027.

L’annuncio di un film su Spider-Punk dimostra la volontà della Sony Picture Animation di espandere questo franchise. Questo nuovo progetto è infatti il secondo spin-off attualmente confermato, dopo quello dedicato a Spider-Noir, che sta prendendo forma come serie TV di Prime Video con Nicolas Cage nei panni di questa tenebrosa versione di Spider-Man. Non resta a questo punto che attendere maggiori informazioni anche su questo nuovo progetto.

Chi è Spider-Punk?

Creato dallo scrittore Dan Slott e dall’artista Olivier Coipel, Spider-Punk (alias Hobie Brown) è una versione di Spider-Man che ha un atteggiamento più anarchico e anticonformista rispetto alla versione di Peter Parker. Residente su Terra-138, il personaggio è animato dal desiderio di contribuire ad abbattere i sistemi corrotti. È apparso per la prima volta durante un evento crossover di Spider-Verse, nell’ambito di The Amazing Spider-Man #10 del 2015.

Per un maggiore approfondimento leggi: Spider-Man: Across the Spider-Verse: chi è Spider-Punk?

Quel pazzo venerdì – sempre più pazzo, recensione del film con Lindsay Lohan e Jamie Lee Curtis

Ventidue anni dopo l’uscita del primo Quel pazzo venerdì (2003), Lindsay Lohan e Jamie Lee Curtis tornano nei ruoli iconici di Anna e Tess Coleman in Quel pazzo venerdì – sempre più pazzo, diretto da Nisha Ganatra. In un panorama cinematografico spesso dominato da sequel stanchi e privi di verve, questo nuovo capitolo dimostra che, con il giusto equilibrio tra nostalgia, contemporaneità e attenzione all’aspetto emotivo dei personaggi, anche una commedia familiare può sorprendere. L’alchimia tra Lohan e Curtis è rimasta intatta, capace di trascinare lo spettatore in un viaggio esilarante, che non ha paura di sembrare goffo, che tocca le corde più profonde del rapporto genitori-figli e della complessità delle famiglie moderne.

Quel pazzo venerdì – sempre più pazzo: un caos a quattro corpi

Se il primo film giocava sulla dinamica madre-figlia attraverso un semplice scambio di corpi, Freakier Friday – come è stato presentato al pubblico internazionale – alza l’asticella: non più due, ma ben quattro personaggi si ritrovano intrappolati in corpi altrui. Anna ora è madre di una figlia e ha una futura figliastra: la convivenza delle due famiglie in fase di fusione si complica ulteriormente quando un nuovo “incantesimo” scaglia madre, figlia, figliastra e nonna in un vortice di identità confuse. Il risultato? Un’esplosione di comicità slapstick, momenti imbarazzanti giocati con consapevole ironia fondati sul contrasto tra età e ruoli, e di nuovo la riflessione, presa in prestito dal film originale, sul valore dell’empatia e della comprensione reciproca.

Jamie Lee Curtis and Lindsay Lohan in Quel pazzo venerdì, sempre più pazzo (2025)
Foto di Glen Wilson/Glen Wilson – © 2025 Disney Enterprises, Inc. All Rights Reserved.

Comicità fisica e cuore autentico

Le gag funzionano grazie a un perfetto equilibrio tra comicità fisica, situazioni paradossali e una scrittura che non dimentica mai l’emozione. Lohan e Curtis si divertono visibilmente a calarsi nei panni delle altre generazioni, con risultati a tratti irresistibili: Curtis nei panni di una tredicenne è una gioia contagiosa, e con Lohan riescono a dare profondità e credibilità anche alle situazioni più assurde. La comicità nasce spesso dal puro imbarazzo, ma mai a scapito dei personaggi, che mantengono la loro dignità emotiva anche nei momenti più deliranti.

Una regia consapevole del proprio tono

La regista Nisha Ganatra dirige con mano sicura, scegliendo un tono scanzonato e mai superficiale. La messa in scena è sfrutta in maniera intelligente del montaggio nei momenti di maggiore caos e una colonna sonora frizzante che guarda più al senso di nostalgia che alla contemporaneità. E allo stesso modo fotografia vivace e differenziare i punti di vista dei personaggi, mentre alcune trovate registiche – come gli specchi e gli sguardi fuori campo – accentuano il senso di spaesamento che accompagna lo scambio di corpi. La regia abbraccia l’assurdità della premessa, valorizzandola con un tono coerente e familiare.

Quel pazzo venerdì, sempre più pazzoIl cast di supporto brilla

Oltre al duo protagonista, il film si arricchisce di un cast corale ben gestito: Julia Butters e Sophia Hammons nei ruoli della figlia e della futura figliastra di Anna portano freschezza e autenticità, mentre Manny Jacinto (già amatissimo dal pubblico di The Good Place) si conferma una presenza scenica irresistibile, capace di rubare la scena anche con pochi dialoghi. Tra i ritorni graditi c’è anche Chad Michael Murray, che offre una nostalgica continuità con il primo film, e Mark Harmon, che appare per poche pose.

Nostalgia ben dosata e nuovi spunti

Uno dei meriti maggiori di Quel pazzo venerdì – sempre più pazzo è il modo in cui riesce a omaggiare il film originale senza limitarsi a replicarne la formula. I riferimenti al passato sono numerosi – dagli oggetti di scena alle battute – ma mai invadenti. La storia si evolve, portando in scena tematiche più attuali come la gestione delle famiglie allargate, l’ansia generazionale, il bisogno di riconoscersi e accettarsi nelle proprie imperfezioni. Senza farsi pretenzioso e senza prendersi troppo sul serio, il film si fa carico di un messaggio potente: per capirsi davvero, a volte bisogna mettersi nei panni dell’altro.

Jamie Lee Curtis and Lindsay Lohan in Quel pazzo venerdì, sempre più pazzo (2025)
Foto di Glen Wilson/Glen Wilson – © 2025 Disney Enterprises, Inc. All Rights Reserved.

Un ritorno sorprendentemente riuscito

Quel pazzo venerdì – sempre più pazzo è più di un semplice sequel: è una lettera d’amore ai fan del primo film e un’intelligente reinvenzione del suo messaggio centrale. Il risultato è un film capace di parlare a più generazioni contemporaneamente. Perfetto per una serata in famiglia, ma anche per chi ha amato il film del 2003 e vuole ritrovare quell’alchimia unica tra Lohan e Curtis, oggi ancora più matura, intensa e divertente. Una “freaky” sorpresa di fine estate che, non sapevamo di volere — ma che ora siamo felici di avere.

Invasion, svelato il trailer della terza stagione della serie sci-fi

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Apple TV+ ha presentato il trailer della terza stagione di Invasion, la serie di fantascienza ideata dal produttore Simon Kinberg, candidato all’Oscar e due volte nominato agli Emmy, e da David Weil. La terza stagione farà il suo debutto il 22 agosto su Apple TV+ con il primo episodio dei 10 totali, seguito da un nuovo episodio ogni venerdì fino al 24 ottobre.

Cosa succederà nella terza stagione di Invasion

Invasion segue un’invasione aliena attraverso diverse prospettive da più parti del mondo. Nella terza stagione queste prospettive si scontrano per la prima volta, quando i personaggi principali vengono riuniti in una pericolosa missione per infiltrarsi nella nave madre aliena. Gli alieni più potenti sono finalmente emersi, diffondendo rapidamente i loro tentacoli letali in tutto il pianeta. Ci vorrà la collaborazione di tutti i nostri eroi, che dovranno usare tutta la propria esperienza e competenza per salvare la specie umana. Si formano nuove relazioni, quelle vecchie vengono messe alla prova e persino distrutte, mentre i nostri coraggiosi protagonisti dovranno diventare una squadra unita prima che sia troppo tardi.

La terza stagione di Invasion vede il ritorno dei membri principali del cast Golshifteh Farahani, Shioli Kutsuna, Shamier Anderson, India Brown, Shane Zaza, Enver Gjokaj e l’introduzione di una nuova protagonista fissa, Erika Alexander.

Invasion è stata creata da Kinberg e Weil, che sono anche produttori esecutivi insieme ad Audrey Chon, David Witz, Alik Sakharov, Dan Dietz, Katie O’Connell Marsh e Nick Nantell.

Dopo il debutto della seconda stagione, “Invasion” è stata lodata per aver “alzato la posta in gioco” in ogni stagione, offrendo un “mélange di intrighi, sviluppo dei personaggi e un ritmo che brucia a fuoco lento”, oltre a una fotografia esperta che “cattura la bellezza e l’inquietudine” di un’invasione aliena. La prima e la seconda stagione di “Invasion” sono disponibili in streaming su Apple TV+.

Hellboy – L’uomo deforme: recensione del film con Jack Kesy

Proprio come Superman, Batman o Spider-Man (per rimanere in tema supereroi dei fumetti), anche Hellboy negli ultimi vent’anni è stato portato al cinema in ben quattro occasioni diverse, con tre attori alternatisi nel ruolo di Red. Se prima è toccato a Ron Perlman in Hellboy Hellboy – The Golden Army (ancora oggi l’interpretazione più amata dai fan) e poi nel 2019 a David Harbour in Hellboy, è ora il turno di Jack Kesy (noto per la serie The Strain e il film Deadpool 2) di assumere il ruolo in Hellboy – L’uomo deforme. Il film, diretto da Bryan Taylor (regista di Ghost Rider – Spirito di vendetta) arriva finalmente in sala dopo diverse peripezie.

Dopo il fallimentare blockbuster del 2019, si è deciso di optare per un diverso approccio per il ritorno del personaggio sul grande schermo. È così stato realizzato un adattamento del racconto autoconclusivo L’uomo deforme, scritto da Mike Mignola e disegnato da Richard Corben. Una storia più piccola, con un numero limitato di personaggi e location, il che ha permesso di poter contare su un budget piuttosto ridotto. Ma la natura fin troppo “contenuta” del film deve aver spaventato i suoi produttori, con il risultato che negli Stati Uniti Hellboy – L’uomo deforme è approdato direttamente al video-on-demand. In Italia arriva solo ora, oscurato dal caldo e dagli altri cinecomic e film horror attualmente in sala.

La trama di Hellboy – L’uomo deforme

La vicenda si svolge nel 1959, nelle zone della catena montuosa degli Appalachi. Qui Hellboy – un agente del B.P.R.D. alle prime armi – e la sua assistente Bobbie Jo Song (Adeline Rudolph) si ritrovano bloccati in un villaggio rurale particolarmente sinistro. Apprenderanno con orrore (Bobbie Joe) e con fastidio (Hellboy) che il luogo è infestato dalle streghe e in particolare da un demone noto come Uomo Deforme. A guidarli nella ricerca di quest’ultimo, con l’obiettivo di eliminarlo, è  Tom Ferrell (Jefferson White) tornato dopo decenni in quei luoghi per porre fine al debito contratto proprio con il temibile demone.

Jack Kesy e Adeline Rudolph in Hellboy - L'uomo deforme
Jack Kesy e Adeline Rudolph in Hellboy – L’uomo deforme

Spezzare il legame con il passato

Indubbiamente, Hellboy – L’uomo deforme è un’operazione decisamente lontana dalle precedenti attuate per il personaggio. Il confronto con quei film – spettacolari e visionari blockbuster ricchi di effetti speciali e azione di grande impatto – risulta quasi fuori luogo. Il nuovo lungometraggio dedicato al diavolo rosso di Mignola non cerca in nessun modo di emulare quei titoli, accostandosi piuttosto a quel folk horror recentemente riportato in auge da film come The Witch, Midsommar – Il villaggio dei dannati Men. Ci troviamo così davanti a lugubri foreste, un villaggio di dannati, maledizioni e leggende raccapriccianti di ogni sorta.

È un luogo fuori dal mondo quello in cui capitano Hellboy e la sua assistente Bobbie Jo, nel quale si trovano a dover mettere in pausa i loro altri impegni per debellare il male che lì si annida. Hellboy – L’uomo deforme si configura infatti come un horror a tutti gli effetti, discostandosi così dai precedenti lungometraggi, dove si mescolavano azione, fantasy e umorismo. Lo scontro tra forze del bene e del male è dunque grosso modo il principale interesse del film, che evita inoltre di configurarsi come una origin story, sia per rimanere fedele al fumetto di Mignola e Corben, sia per accentuare la volontà di fare di questo un film assolutamente a sé stante.

Hellboy – L’uomo deforme si allontana anche in questo senso dalle ambizioni dei suoi predecessori, scegliendo di offrire ai suoi spettatori un racconto su scala ridotta, pensato per essere un capitolo della vita del suo protagonista, estrapolato da un prima e un dopo (e lo stesso film è diviso in capitoli). Non sappiamo dunque nulla di ciò che c’è stato prima per Hellboy, sebbene alcune informazioni sulla sua nascita e l’apocalittica profezia a  cui è legato vengano fornite. L’importante è invece il racconto, l’orrore che da esso si genera e che il regista mira a restituire tra effetti pratici e CGI.

Martin Bassindale in Hellboy - L'uomo deforme
Martin Bassindale in Hellboy – L’uomo deforme

Orrore e senso della vita in Hellboy – L’uomo deforme

Di momenti horror in Hellboy – L’uomo deforme ce ne sono dunque diversi, tra ragni e serpenti giganti, streghe e i loro rituali, mutilazioni e uccisioni raccapriccianti. Taylor si impegna a gestire come meglio possibile – e come budget permette – questi momenti, evitando di ricorrere agli jump scare più banali per costruire invece una costante sensazione di disagio e angoscia. Una sensazione che non sempre viene sorretta e anzi talvolta si smarrisce, ma che si fa avvertire il giusto affinché l’attenzione resti al film. Certo, i fan abituati dai precedenti film potrebbero criticare la mancanza di sequenze d’azione più canonica, ma è invece interessante vedere un personaggio come Hellboy calato in un contesto horror come questo.

Efficaci a tal proposito l’interpretazione di Jack Kesy, che riesce a rendere credibile e affascinante questa versione di Hellboy più cupa, riflessiva e glaciale. Accanto a lui, spicca come ottima comprimaria Adeline Rudolph, con un personaggio dotato di una gamma di emozioni piuttosto ampia, in contrasto ai protagonisti più avvezzi all’orrore e dunque ormai apatici nei suoi confronti. Hellboy – L’uomo deforme gode dunque di elementi di interesse, confermandosi un’operazione rischiosa, che cerca di fare virtù dei suoi mezzi limitati e riesce, tra alti e bassi, a fornire anche qualche affascinante riflessione sulla morte, sulla colpa e sul prezzo che la vita chiede prima o poi di pagare.

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La casa di The Conjuring e la bambola Annabelle hanno un nuovo proprietario

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La famigerata bambola Annabelle e la casa della famiglia Warren, ritratte in The Conjuring, hanno un nuovo proprietario. Il film horror originale, che ha dato il via a un franchise tuttora in corso, esplora vari casi paranormali che coinvolgono Ed e Lorraine Warren (Patrick Wilson e Vera Farmiga).

Uno spin-off di Annabelle e altri episodi sono stati successivamente pubblicati, raccontando per lo più storie immaginarie, e la bambola Annabelle è da allora diventata una popolare figura horror. Nei film di The Conjuring viene anche evidenziato che Annabelle e molti altri oggetti infestati sono ospitati da Ed e Lorraine.

Il comico Matt Rife ha ora rivelato di aver acquistato la casa della famiglia Warren e il Museo dell’Occulto. Su Instagram, Rife ha spiegato che lui ed Elton Castee gestiranno legalmente Annabelle e tutti gli oggetti spettrali “per almeno i prossimi 5 anni“.

Rife ha dichiarato di apprezzare l’universo di The Conjuring e ha elogiato i Warren prima di condividere le sue idee per la proprietà, tra cui la possibilità di pernottare ed esplorare il museo. Il suo post presenta anche una foto di lui e Castee con Annabelle.

L’attimo fuggente: la spiegazione del finale del film con Robin Williams

L’attimo fuggente (il cui titolo originale è Dead Poets Society) è uno dei pochi film definiti quasi interamente dal suo finale. L’iconica scena conclusiva non è facile da dimenticare, anche per coloro che hanno visto il film per la prima volta. L’immagine dei ragazzi della scuola superiore, un tempo timidi, in piedi sui loro banchi per rendere omaggio al loro insegnante di inglese appena licenziato, il signor John Keating (Robin Williams), è destinata a rimanere nel cuore degli spettatori. Senza quel momento “O, Capitano, mio Capitano“, L’attimo fuggente sarebbe stato un film molto diverso.

Ma non è l’unico che ha trasformato il film nel classico che è diventato. Come in tutte le buone storie, il finale è infatti solo un momento culminante. Per quanto gli eventi possano apparire pedestri – almeno fino allo scioccante suicidio dell’atto finale -, accadono davvero molte cose, anche se solo sotto la superficie. Questo fa sì che L’attimo fuggente sia molto di più di un film liceale per antonomasia, e che sia anche un commento su un importante cambiamento della società e sul ciclo di abusi perpetuato da una cultura di mascolinità tossica.

La trama di L’attimo fuggente

La storia si svolge a Welton, un prestigioso collegio maschile con tradizioni rigide e personale ancora più severo. La storia inizia quando la classe del 1959 arriva al campus per il semestre autunnale. Con il nuovo anno accademico arriva anche un nuovo insegnante, Keating (Robin Williams). Egli ha frequentato quella stessa scuola, quindi conosce fin troppo bene gli strascichi del suo programma di studi soffocante. Vuole dunque che i suoi studenti trovino la loro voce finché sono giovani. Inizia così ad impartire loro una serie di lezioni di vita che scuoteranno profondamente le coscienze di alcuni e daranno vita ad eventi straordinari.

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Robin Williams in L’attimo fuggente © 1989 – Touchstone Pictures

La Setta dei Poeti Estinti

 

La riformatasi Setta dei Poeti Estinti (Dead Poets Society), composta da alcuni studenti di Keating, adotta quindi il mantra del professore, “carpe diem“, come solo gli adolescenti sanno fare. Charlie è probabilmente il discepolo più appassionato di Keating, organizza elaborate campagne per portare le studentesse a Welton e adotta persino un nuovo soprannome, Nuwanda. Knox usa il noto potere della poesia per conquistare una ragazza di una scuola vicina. E poi c’è Neil, che sembra l’ultima persona ad aver bisogno dell’aiuto di Keating, almeno in apparenza.

In fondo, però, è vero l’esatto contrario: pur essendo uno studente di talento e un leader nato, deve spesso mettere da parte le sue aspirazioni personali e fare quello che gli dice il padre prepotente. In circostanze normali, Neil si concederebbe a suo padre senza fare domande. Finché non si diploma a Welton, poi all’università e (infine) alla facoltà di medicina, la sua vita non è sua. Solo dopo che le lezioni di Keating cominciano ad essere recepite, Neil capisce che può vivere in modo diverso, senza sottomettersi al padre. Fa quindi un’audizione per una produzione locale di “Sogno di una notte di mezza estate” nel tentativo di riprendere il controllo della sua vita.

L’unico problema è che lo fa all’insaputa del padre, e la cosa gli si ritorce contro in modo terribile quando questi scopre la verità e chiede a Neil di abbandonare la produzione. È questo conflitto che dimostra l’approccio semi-formale di Neil alla filosofia di Keating. Come altri membri della Setta dei Poeti Estinti, non riesce ad assorbire la vera essenza del “carpe diem”. Onorare la propria verità interiore e scrollarsi di dosso lo status quo sono entrambi fondamentali per cogliere l’attimo, ma non senza una comprensione delle conseguenze. Keating dice alla sua classe: “C’è un tempo per osare e c’è un tempo per la cautela. Un uomo saggio capisce qual è il momento giusto“.

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Robin Williams in L’attimo fuggente © 1989 – Touchstone Pictures

Il peso delle aspettative

 

Keating cerca di incoraggiare la temperanza e la pazienza nei suoi studenti, soprattutto quando Neil si rivolge a lui con il suo dilemma. Per far sì che Neil trovi davvero la libertà che sta cercando, Keating dice che deve affrontare suo padre. Anche se il signor Perry non riesce a immedesimarsi nel figlio, non è la fine del mondo. La sua “servitù” non durerà per sempre e presto sarà libero di recitare in qualsiasi opera teatrale gli piaccia. È un bel sentimento, ma un concetto totalmente estraneo a Neil, che non riesce a vedere oltre la sua soffocante realtà.

Si sente in trappola qualunque cosa faccia, e questa sensazione non fa che aumentare la sua disperata volontà di liberarsi. Questo è, ironicamente, ciò che rende il ruolo di Todd nella storia così importante. È l’anello di congiunzione di Neil in tutto e per tutto, poiché entrambi i personaggi rappresentano i diversi modi in cui la vergogna può manifestarsi all’interno di una persona. La vergogna di Todd gli impedisce di esternare le proprie idee ed emozioni al mondo. “Il signor Anderson pensa che tutto ciò che è dentro di lui sia inutile e imbarazzante“, osserva astutamente Keating. E Neil, con tutto il suo fuoco interiore, viene fatto sentire dal padre.

Nonostante la sua sicurezza proiettata, Neil lotta anche per dimostrare il suo valore, ma è molto più bravo a nasconderlo. Come Keating sottolinea in seguito, è un attore di grande talento. Ha recitato per tutta la vita, interpretando la parte del figlio doveroso, il signor futuro dottore dei sogni di suo padre. Ma dopo aver assaggiato la libertà, si rende conto che non può più continuare a recitare, soprattutto con la minaccia della scuola militare – e di altri 10 anni al “servizio” del padre – che incombe sulla sua testa.

Ethan Hawke, Josh Charles, Gale Hansen, Allelon Ruggiero e James Waterston in L'attimo fuggente
Ethan Hawke, Josh Charles, Gale Hansen, Allelon Ruggiero e James Waterston in L’attimo fuggente © 1989 – Touchstone Pictures

O Capitano, mio Capitano!

Dopo il suo scontro finale con il signor Perry, Neil vede solo un modo per fuggire, per essere finalmente libero secondo i propri termini. Il suo suicidio provoca però comprensibilmente uno shock a Welton, e il preside Nolan (Norman Lloyd) si affretta a ripristinare l’ordine sulla scia della tragedia. Egli coinvolge Keating nella morte di Neil e minaccia i restanti membri della Setta di espulsione se non confermano la sua versione dei fatti. Con Charlie espulso, Keating licenziato e Nolan pronto a sostituirlo come insegnante di inglese, lo status quo è praticamente ripristinato, ed è qui che l’attenzione si sposta quasi interamente su Todd.

Tra tutti i membri della Setta dei Poeti Estinti, era inizialmente lui il più restio agli insegnamenti di Keating. Tra tutti i suoi amici, era il più propenso a tirarsi indietro di fronte a una sfida. È solo quando gli viene presentata la sfida più difficile di tutte, quella di onorare la verità a prescindere dalle conseguenze, che è in grado di dimostrare una completa comprensione del “carpe diem”. Keating vede la sua classe per l’ultima volta quando torna a prendere le sue ultime cose e lì Todd trova il coraggio di confessare il piano di Nolan.

Quello che succede dopo, il già citato momento “O Capitano, mio Capitano”, è un simbolo dell’effetto che Keating ha avuto sui suoi studenti, in particolare su Todd. Il ragazzo non può tornare indietro su ciò che ha fatto (e potrebbe benissimo essere espulso per ciò che fa dopo), ma i principi che ha imparato hanno acceso un fuoco dentro di lui, e non sarà facile spegnerlo. Come lui, anche altri ragazzi si ergono in piedi sui propri banchi, ignorando le urla del preside Nolan e spiccando così su quanti scelgono di rimanere seduti, a capo chino. Questi ragazzi, toccati dalla luce di Keating, potranno aspirare ad una vita degna di essere vissuta.

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Harry Potter: il raduno annuale alla stazione di King’s Cross è ufficialmente annullato

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Un importante evento annuale dedicato a Harry Potter è stato annullato. Il primo romanzo di J.K. Rowling fu pubblicato nel 1997, ma il franchise cinematografico iniziò quattro anni dopo con Harry Potter e la pietra filosofale del 2001. Da allora, la saga principale di Harry Potter ha prodotto otto film, oltre a una serie spin-off di Animali fantastici, un’opera teatrale e altro ancora.

Ora, una serie TV di Harry Potter è in fase di sviluppo da parte della HBO. Sono stati annunciati diversi membri del cast principale, tra cui Dominic McLaughlin nel ruolo di Harry Potter, Arabella Stanton in quello di Hermione Granger e Alastair Stout in quello di Ron Weasley. Tra gli altri, Nick Frost, John Lithgow, Janet McTeer, Paapa Essiedu, Johnny Flynn e Bel Powley.

Purtroppo, ci sono state delle novità negative nell’universo di Harry Potter: la giornata “Ritorno a Hogwarts” (Back to Hogwarts) alla stazione di King’s Cross è stata cancellata. Secondo Collider, gli organizzatori hanno confermato che l’evento non tornerà nel 2025 e non è previsto che si ripeta negli anni successivi. Il motivo dichiarato della cancellazione è stato il sovraffollamento e l’interruzione del trasporto per i pendolari.

Cos’è l’evento“Ritorno a Hogwarts”?

L’evento “Ritorno a Hogwarts” si teneva ogni 1° settembre alle 11:00. I fan si riunivano nella vera stazione di King’s Cross a Londra, dove erano state girate scene tra cui l’Hogwarts Express. Per celebrare la partenza immaginaria dal binario 9¾, la tradizione prevedeva un annuncio e dei tabelloni delle partenze che mostravano un viaggio a “Hogsmeade”.

Già lo scorso anno, il tradizionale evento in presenza non si era svolto a causa delle preoccupazioni relative alla folla. L’aggiornamento di quest’anno pone ufficialmente fine alla celebrazione in presenza.

Warner Bros. continua a offrire ai fan un modo per celebrare il giorno del “Ritorno a Hogwarts“. L’azienda offre un’esperienza digitale per i fan di Harry Potter che includerà omaggi, concorsi a tema e una proiezione gratuita di Harry Potter e il Calice di Fuoco. Seguirà una sessione di domande e risposte con gli attori gemelli Weasley, James e Oliver Phelps.