Slitta al 7 giugno
2019 l’uscita nelle sale di Dark Phoenix,
nuovo capitolo del franchise degli X-Men
originariamente programmato per febbraio. La decisione è stata
presa dalla 20th Century Fox in merito a strategie economiche che
favorirebbero il corso del film nel mercato cinese (dove il trailer
ufficiale è stato visto da 44 milioni di persone).
Ma non è tutto: per quanto riguarda
un altro progetto annunciato e in programma per il prossimo anno,
ovvero Gambit con Channing Tatum,
la Fox ha spostato la release al 13 Marzo 2020
(con la produzione che dovrebbe iniziare non appena si sarà
assestato il terreno dopo l’accordo con la Disney).
Un ulteriore cambio di uscita è
stato applicato ad Alita: Battle Angel,
inizialmente prevista per il 21 dicembre: arriverà invece nelle
sale il 14 febbraio 2019 il film diretto da
Robert Rodriguez e adattamento dell’omonimo manga,
evitando così la diretta concorrenza con il cinecomic della Warner
Bros. Aquaman e con lo spin-off di Transformers,
Bumblebee.
Infine, un po’ a sorpresa, ci giunge
la notizia che la Fox sta preparando il rilascio di un film ancora
senza titolo su Deadpool che uscirà al cinema il 21 dicembre. Molti
ipotizzano che si tratti della versione vietata ai minori senza
tagli di Deadpool, ma staremo a vedere. Qui sotto
il commento di Ryan Reynolds dopo l’annuncio:
Vi ricordiamo che Dark
Phoenix, l’annunciato seguito di X-Men
Apocalypse diretto da Simon
Kimberg, vede protagonisti nuovamente Michael
Fassbender, Jennifer Lawrence, Nicholas
Hoult,James McAvoy nel cast dei
mutanti. Come recita il titolo, la protagonista
sarà Sophie Turner nei panni di
Jean Grey/La Fenice.
Di seguito la sinossi:
In Dark Phoenix, gli X-Men
devono fronteggiare uno dei loro peggiori nemici: uno di loro, Jean
Grey. Durante una missione di soccorso nello spazio, Jean resta
quasi uccisa quando viene investita da una oscura forza cosmica.
Una volta tornata a casa, scopre che questa forza non solo l’ha
resa infinitamente più potente, ma anche molto più instabile.
Combattendo con queste entità dentro di lei, Jean libera i suoi
poteri in modi violentissimi, che nemmeno lei riesce a capire o
contenere. Con Jean completamente fuori controllo, ferendo le
persone che più ama, si inizia a sfaldare il tessuto che tiene
insieme gli stessi X-Men. Ora, con la famiglia che cade a pezzi,
devono trovare un modo per rimanere uniti, non solo per salvare
l’anima di Jean, ma per salvare il pianeta da alieni che vorrebbero
utilizzare questa forza per governare sulla galassia.
Le voci mai confermate di
quest’estate sono state ufficialmente messe a tacere poche ore fa:
Kathleen Kennedy non lascerà la guida della
Lucasfilm ma guiderà l’azienda per altri tre anni. Il contratto
della Disney, come riporta l’Hollywood Reporter, ha esteso fino al
2021 l’impegno della produttrice che siede sulla poltrona più
importante dal 2012, anno in cui i diritti
cinematografici Star
Wars vennero ceduti da George
Lucas alla casa di Topolino.
La notizia mette dunque fine alle
speculazioni su un possibile addio della Kennedy scaturite in
seguito all’insuccesso economico di Solo: A Star Wars Story
(di cui recentemente Bob Iger, CEO
Disney, si è assunto ogni responsabilità) e alle controversie
che hanno portato ben tre registi (Phil Lord e
Chris Miller per Solo,
Colin Trevorrow per Episodio IX)
ad allontanarsi dal franchise per “divergenze creative”.
A giugno si era diffuso un rumor, a
quanto pare infondato, secondo cui sarebbe stato Kevin
Feige a sostituire la produttrice al vertice della
Lucasfilm. Tuttavia la smentita del diretto interessato non ha
tardato ad arrivare.
Cosa si prospetta dunque nel
prossimo futuro dell’azienda? Nei giorni scorsi lo stesso Iger ha
spiegato che al momento negli uffici di Disney e Lucasfilm si
stanno mettendo a punto i nuovi progetti, tra cui il film che
chiuderà la saga degli Skywalker (Episodio IX)
secondo un piano di uscite in sale più attento.
Per ora gli unici titoli confermati
sono quelli relativi alla trilogia in mano a Rian
Johnson e a quella invece affidata a D.
B. Weiss e David Benioff (Game of
Thrones). Entrambi ancora immersi in un alone di mistero,
ma la Star Wars Celebration del prossimo
aprile 2019 potrebbe portarci nuovi succulenti annunci.
Nel frattempo vi ricordiamo che a
Londra si stanno svolgendo le riprese di Episodio
IX con la regia di J.J.Abrams, mentre nel
cast torneranno Daisy Ridley, Adam Driver, John
Boyega, Oscar Isaac, Lupita Nyong’o, Domhnall Gleeson, Kelly Marie
Tran, Joonas Suotamo e Billie
Lourd. Presenti anche Mark Hamill, Anthony
Daniels e Billy Dee Williams,
che riprenderà il ruolo di Lando Calrissian.
L’uscita al cinema è
invece prevista per dicembre 2019.
In occasione della premiere a
Londra di BlacKkKlansman,
abbiamo avuto il piacere di intervistare Spike
Lee, regista culto di film Fa’ la cosa
giusta, La 25esima Ora, Malcom X, Inside Man.
Prodotto dalla stessa squadra
che ha realizzato Scappa – Get Out, film vincitore del premio
Oscar, BlacKkKlansman ci offre un’analisi
inflessibile e assolutamente reale delle relazioni razziali
nell’America degli anni ’70, un’analisi che risulta altrettanto
rilevante nel tumultuoso mondo in cui viviamo oggi.
Il film di Spike
Lee ha vinto numerosi premi tra cui il premio del pubblico
al Festival di Locarno e il Grand Prix Speciale della
Giuria al Festival
di Cannes. Protagonisti gli interpreti John David
Washington, Adam
Driver, Topher
Grace, Corey
Hawkins, Laura
Harrier, Ryan
Eggold, Jaspar Pääkkönen
e Ashlie Atkinson.
Nel film durante primi
anni ’70, un periodo di grandi sconvolgimenti sociali mentre negli
Stati Uniti infuria la lotta per i diritti civili. Ron Stallworth
(John David Washington) è il primo detective afroamericano del
dipartimento di polizia di Colorado Springs, ma il suo arrivo è
accolto con scetticismo ed ostilità dai membri di tutte le sezioni
del dipartimento. Imperterrito, Stallworth decide di farsi un nome
e di fare la differenza nella sua comunità. Si imbarca quindi in
una missione molto pericolosa: infiltrarsi nel Ku Klux Klan ed
esporne i crimini.
Fingendosi un estremista
razzista, Stallworth contatta il gruppo e presto penetra
all’interno della sua cerchia più ristretta. Coltiva anche una
relazione con il Gran Maestro del Klan, David Duke (Topher Grace),
che elogia l’impegno di Ron ai fini del progresso dell’America
Bianca. Man mano che l’indagine sotto copertura procede, diventando
sempre più complessa, il collega di Stallworth, Flip Zimmerman
(Adam Driver), partecipa insieme a Ron agli incontri privati con
membri del gruppo razzista, vendendo così a conoscenza dei dettagli
di un complotto mortale. Stallworth e Zimmerman fanno squadra e
uniscono gli sforzi per riuscire a distruggere l’organizzazione il
cui vero obiettivo è modificare la propria retorica violenta per
ottenere il consenso della massa.
BlacKkKlansman, il film di Spike Lee: la
genesi
A metà degli anni ‘70, Ron
Stallworth ha abbattuto le barriere come primo agente afroamericano
del Dipartimento di Polizia di Colorado Springs. Stella nascente
con grandi potenzialità, Stallworth si era distinto come agente
esemplare nel suo primo importante incarico sotto copertura,
partecipare a una conferenza del Leader del Partito dei Black
Panther Kwame Ture. Subito dopo sul giornale si è imbattuto
nell’inserzione che avrebbe cambiato per sempre la traiettoria
della sua vita. Nero su bianco e in grassetto c’era un messaggio di
reclutamento del Ku Klux Klan in cerca di nuovi
membri.
Attraverso una serie di coraggiosi
incontri, Stallworth viene invitato ad entrare nella cerchia
ristretta dell’Organizzazione. Coltiva addirittura un rapporto
personale con il leader del Gruppo dell’Odio, David Duke, che non
ha mai sospettato della vera identità di Stallworth né della sua
razza. Decenni più tardi, uno Stallworth in pensione ha trascritto
le sue incredibili esperienze nel memoir del 2014 Black Klansman,
raccontando la storia straordinaria di come un poliziotto nero sia
riuscito a diventare un membro associato del KKK. Quasi
immediatamente, Hollywood ha cominciato a chiamare facendogli
offerte per trasformare il suo libro in un film. Ma Stallworth,
saggiamente, è stato cauto perché non voleva che la storia della
sua vita capitasse nelle mani sbagliate.
Poi è arrivata la QC Entertainment
che ha acquisito i diritti del libro e, dopo una partnership di
successo su “Scappa – Get Out”, Jordan Peele e la sua Monkeypaw si
è ri-unito a Sean McKittrick e Ray Mansfield della QC per produrre
il film. Tutti hanno subito convenuto che dovesse essere la voce
originale di Spike Lee a portare la storia di
Stallworth sul grande schermo. Quando poco dopo si è aggiunta la
Blumhouse di Jason Blum, la squadra di produzione
di “Scappa – Get Out” era di nuovo al completo.
Peele ha
contattato Spike Lee personalmente per
valutare il suo interesse nel progetto. “Jordan Peele mi ha
chiamato,” dice Spike Lee. “Voleva capire se
volevo farlo.” Il cineasta è stato immediatamente intrigato: “Mi
ricordava la ‘Dave Chappelle Skit’, ma questa era una storia vera,”
dice Lee riferendosi a un famoso sketch in cui Chappelle
interpretava un uomo nero cieco che si unisce al Klan perché non sa
di non essere bianco.
La Paramount Pictures ha diffuso in
rete la prima immagine ufficiale di Taron Egerton
in Rocketman,
dove interpreterà un’icona del mondo della musica, Elton
John.
L’attore, che presto rivedremo
nelle sale in Kingsman: The Golden Circle e nel
nuovo adattamento delle avventure di Robin Hood,
verrà affiancato in scena da Bryce Dallas Howard,
Jamie Bell e Richard Madden.
La regia del biopic invece è stata
affidata a Dexter Fletcher, che lo scorso anno ha
sostituito Bryan Singer sul set di
Bohemian Rhapsody (pellicola dedicata alla
vita di Freddy Mercury con Rami Malek) dopo
l’improvviso licenziamento da parte della produzione. Lee
Hall, autore di Billy Elliott, si è
invece occupato della sceneggiatura.
Rocketman – ecco Taron Egerton nei
panni di Elton John
Vi ricordiamo che l’uscita nelle
sale di Rocketman è fissata a maggio del
2019. Rocketman
ripercorrerà le fasi cruciali della vita pubblica e privata di
Elton John, dagli inizi come grande talento al pianoforte alla
consacrazione come artista internazionale, passando per gli eccessi
e il periodo in cui collaborò con il compositore Bernie
Taupin pubblicando i suoi più grandi successi.
Dopo lo straordinario successo al
box office, Sky Cinema presenta in prima
visione Assassinio sull’Orient
Express, in onda lunedì 1° ottobre alle 21.15
su Sky Cinema Uno e alle 21.45 su Sky Cinema Hits (disponibile
anche su Sky On Demand). Il film, basato sull’omonimo
romanzo di Agatha Christie, è co-prodotto, diretto e interpretato
da Kenneth Branagh (Cenerentola,
Thor) nei panni del detective belga Hercule Poirot. Nel
cast stellare compaiono anche Penélope Cruz,
Willem Dafoe, Judi Dench,
Michelle Pfeiffer e Johnny
Depp.
Anni ’30. Il detective Poirot,
intento a partire alla volta di Istanbul per trovare un po’ di
riposo, è costretto a tornare inaspettatamente a Londra per
risolvere un caso. Il suo amico Bouc, direttore dell’Orient
Express, gli offre una cabina sul suo treno. Proprio sul treno
Poirot conosce un noto uomo d’affari – Samuel Ratchett – che
desidera assumerlo come sua guardia del corpo durante i suoi giorni
di viaggio poiché spaventato da lettere minatorie. Durante la
medesima notte, una valanga fa deragliare il treno, costringendolo
a fermarsi in attesa di soccorso dalla stazione più vicina, ma il
mattino seguente Poirot scopre che Ratchett è stato assassinato
durante la notte con 12 pugnalate. Il detective dà inizio ad
un’indagine che vedrà coinvolti i 13 passeggeri sospettati.
Con un esordio al box office
straordinario, posizionandosi al 1° posto nel primo weekend, il
film ha ricevuto ampi consensi anche dalla critica cinematografica:
«Nella sua direzione, ma ancor più nella sua interpretazione di
ricercato genio investigatore, Branagh è energico fino al fanatismo
appassionato» ha scritto The Hollywood
Reporter, «La soluzione del mistero centrale del film
è avvincente» ha commentato Entertainment Weekly.
Da non perdere, inoltre,
dal 12 ottobre, ogni venerdì alle
21.15su Sky Cinema Uno, tre appuntamenti
con “la regina del mistero”: DIECI PICCOLI INDIANI
(venerdì 12 ottobre), TESTIMONE D’ACCUSA (venerdì
19 ottobre) e in prima visioneLE DUE
VERITA’ (venerdì 26 ottobre). Tutti disponibili su
Sky On Demand dal 19 ottobre, anche nella
collezione dedicataAGATHA
CHRISTIE.
ASSASSINIO SULL’ORIENT EXPRESS–in prima visione lunedì 1° ottobre alle 21.15 su Sky
Cinema Uno e alle 21.45 su Sky Cinema Hits. Disponibile anche su
Sky On Demand.
Oggi interpretare un supereroe è
diventato un grande privilegio oltre che un’ immensa responsabilità
nei confronti del pubblico (specialmente dei fan dei fumetti);
tuttavia non tutti gli attori a cui è stata offerta la possibilità
di farlo si sono comportati nella stessa maniera. Alcuni di loro
hanno deciso di rifiutare per motivi professionali, altri per
ragioni legate ai propri gusti o scelte di carriera. Ma quali sono
i più celebri fra questi?
Ecco allora seguito
i 10 attori più celebri che hanno
rifiutato (o che alla fine non hanno più
interpretato) un ruolo in film Marvel o DC,
Will Smith (Superman)
Will
Smith ha vestito i panni di un personaggio dei
fumetti DC, l’antieroe Deadshot, in Suicide
Squaddi David Ayer;
tuttavia diversi anni prima gli venne offerto di interpretare
Superman in Superman
Returns di Bryan
Singer.
Soltanto di recente l’attore ha
dichiarato che non avrebbe mai accettato la parte, dal momento che
aveva già recitato in Hancock, e perché aveva
paura di vestire i panni di un iconico supereroe bianco dopo le
numerose critiche razziste arrivate per la sua partecipazione a
Wild Wild West.
Joaquin Phoenix (Doctor Strange)
Per anni, inutilmente, i
Marvel Studios hanno cercato di portare nel
loro universo cinematografico Joaquin
Phoenixsenza successo (mentre ci sono riusciti
dalle parti della DC con Joker: l’attore infatti era stato
opzionato per interpretare prima Hulk e
poi Doctor Strange, ruoli andati
a Mark
Ruffalo e Benedict
Cumberbatch.
L’attore di The Dark Knight Rises avrebbe inizialmente
mostrato un interessamento al ruolo, salvo poi rifiutare per
gettarsi in un altro progetto, ovvero Sin City: A Dame
to Kill For. Ovviamente il pubblico lo ricorda
nei panni di John Blake nel capitolo conclusivo della trilogia sul
cavaliere oscuro di Christopher Nolan.
Jon Hamm (Lanterna Verde)
Jon Hamm è stato
al centro di molti fanta-casting di supereroi, alcuni dei quali
sognano di vederlo nei panni del nuovo Batman dopo
l’imminente addio di Ben Affleck. D’altronde è stato lo stesso Hamm
a dichiararsi disponibile per un eventuale film sul crociato di
Gotham se richiesto…
Tuttavia in passato l’attore di
Mad Men ha rifiutato almeno due importanti ruoli
in altrettanti cinecomic: il primo rimane ancora un segreto, mentre
il secondo si riferisce ad Hal Jordan in
Lanterna Verde.
Riguardo al film Hamm ha raccontato
che “si trattava del classico genere di film che mi piace andare a
vedere”. Cosa sarà andato storto allora?
Heath Ledger (Batman)
Per alcuni immaginare
qualcun altro al posto di Heath
Ledger nei panni
di Joker sarebbe impossibile, come
sarebbe impensabile pensare l’attore che interpreta il suo acerrimo
nemico Batman.
Eppure non tutti sanno che Ledger
avrebbe potuto vestire i panni del cavaliere oscuro al posto
di Christian Bale, dal momento che
fu Christopher Nolan stesso a offrirgli
il ruolo. Le cose, fortunatamente, andarono in modo diverso.
Tom Cruise (Iron Man)
C’è un altro attore a
Hollywood capace di entrare nei panni di Tony
Stark, aka, Iron Man con la
stessa ironia, forza e espressività di Robert Downey
Jr.? Probabilmente no. Eppure prima di essere scelto dai
Marvel Studios rilanciando così la
sua carriera in discesa, Tom
Cruise avrebbe potuto prendere quel ruolo.
Matt Damon (Daredevil)
Curioso come due migliori
amici si siano trovati ad un passo dal litigarsi lo stesso ruolo:
parliamo di Ben
Affleck e Matt Damon, che
insieme hanno vinto un oscar grazie alla sceneggiatura
di Will Hunting e che si sono contesi il
personaggio di Daredevil nell’omonimo
cinecomic.
Non tutti i fan sanno che, prima di
scegliere Affleck, i produttori avevano contattato Damon, salvo poi
cambiare strada dopo che l’attore si era detto insicuro se lavorare
con il regista Mark Steven Johnson.
Jessica Chastain (The Wasp)
Secondo quanto riferito nei
mesi scorsi, da alcune voci trapelate in rete, Jessica Chastain rifiutò il ruolo di
The Wasp in Ant-Man perché troppo
piccolo rispetto agli altri personaggi, specialmente nel primo
copione di Edgar Wright.
Parlandone con MTV News nel 2014,
la Chastain ha detto la sua sui cinecomic: “Se hai intenzione
di essere in un film di supereroi, accetti di essere quel
personaggio per sempre. Allora perché fare un film di supereroi e
interpretare un noioso civile?“
Kate Beckinsale (Wonder Woman)
Wonder
Woman, interpretata sul grande schermo da Gal Gadot nel film di Patty
Jenkins, è un po’ il ruolo da sogno per ogni attrice,
tuttavia non sembrava della stessa idea – anni e anni fa –
Kate Beckinsale, quando il cinecomic non era
ancora stato affidato nelle mani della regista di
Monster.
Non è chiaro quale versione del
personaggio venne offerta alla star (forse la sceneggiatura di
Joss Whedon o qualche altro trattamento?), ma
indipendentemente da ciò, la Beckinsale si è spesso dichiarata
confusa e incerta sulla parte.
Leonardo DiCaprio (Spider-Man e Robin)
Negli anni della
sua giovane consacrazione Leonardo
DiCaprio è arrivato molto vicino dall’interpretare due
supereroi in due diversi progetti DC e Marvel. Il primo
era Robin in Batman
Forever di Joel Schumacher,
il cui progetto fu rifiutato per un mancato interesse; il secondo
era invece Peter Parker nel
primo Spider-Man di Sam
Raimi, per cui si sentiva pronto. Quest’ultimo ruolo andò
poi al suo grande amico Tobey
Maguire.
Mancano ancora diversi mesi
all’uscita nelle sale di Shazam!, secondo cinecomic DC della stagione
dopo Aquaman, ma i fan si stanno già chiedendo se
il film avrà o meno delle scene post credits. La risposta del
regista David F. Sandberg, arrivata prontamente
sui social, sembra lasciare spazio all’immaginazione:
“Eccomi mentre gioco con le
action figure per spiegare cosa sto cercando. È come tornare
bambino…con l’unica differenza che stavolta verrà visto dalle
persone nei cinema (e no, i personaggi che sto usando non
rappresentano se stessi. Flash dovrebbe essere Billy, per
esempio).”
Nella foto che Sandberg ha postato
su Instagram vediamo infatti diversi personaggi dell’universo DC,
tra cui Shazam, Wonder Woman e Flash,
ma – come ha spiegato – non devono essere considerati spoiler su
ciò che vedremo al cinema. Dunque chi si aspettava il cameo di uno
di questi supereroi in una scena dopo i titoli di coda rimarrà
deluso…
Vi ricordiamo
che Shazam! farà parte
dell’Universo Cinematografico DC e seguirà le
uscite
di Aquaman e Wonder Woman 2, gli altri due
attesi titoli di casa DC.
Il cinecomic è atteso per il
2019 e vede nel cast Zachary
Levi (Shazam!), Asher
Angel (Billy Batson), Mark
Strong (Dr. Thaddeus
Sivana), Jack Dylan
Grazer (Freddy), Grace
Fulton (Mary), Faithe
Herman (Darla), Ian
Chen (Eugene), Jovan
Armand (Pedro), Cooper
AndrewseMarta
Milans (genitori adorrivi di
Billy, Victor e Rosa Vasquez), Ron Cephas
Jones (Il Mago).
La
sinossi: Abbiamo tutti un supereroe
dentro di noi, ci vuole solo un po’ di magia per tirarlo fuori. Nel
caso di Billy Batson, gli basta gridare una sola parola – SHAZAM! –
affinché questo ragazzo adottato di 14 anni possa trasformarsi nel
Supereroe Shazam per gentile concessione di un antico mago. Ancora
bambino all’interno di un corpo divino, Shazam si diverte nella
versione adulta di se stesso facendo ciò che qualsiasi adolescente
farebbe con i superpoteri: divertirsi! Volare? Vedere a raggi X?
Saltare i compiti a scuola? Shazam vuole testare i limiti delle sue
capacità con la gioiosa imprudenza di un bambino, ma dovrà
padroneggiare rapidamente questi poteri per combattere le forze
mortali del male controllate dal Dr. Thaddeus
Sivana.
Si avvicina la data di uscita nelle
sale di Venom, il film che rilancerà sul grande
schermo le origini del noto antagonista dell’Uomo Ragno nei fumetti
(dopo una prima apparizione in Spider-Man
3 di Sam Raimi) con la regia
di Ruben Fleischer (Benvenuti a
Zombieland) e l’interpretazione di Tom
Hardy.
Nel
cast anche Matt Smith, Pedro Pascal, Riz Ahmed, Jenny
Slate, Scott Haze e Michelle
Williams.
Di seguito la sinossi e una nuova
clip dove vengono mostrate tutte le incredibili doti del simbionte
durante un combattimento:
Eddie Brock è un giornalista
che, cercando di svelare gli esperimenti illegali del dottor
Carlton Drake, finisce per essere contaminato da un organismo
alieno simbiontico, il quale, dopo averne preso il controllo, lo
trasforma in un essere chiamato Venom. Sfuggendo agli uomini di
Drake, Eddie dovrà vedersela anche con un altro contagiato, il
serial killer Cletus Kasady.
Come già annunciato dai primi video
e dalle foto comparsi on line,
la Sony ha cambiato le origini
di Venom per
il film che arriverà il 4 ottobre al
cinema. D’altronde dopo il fallimento di un universo condiviso
unito da Spider-Man inaugurato dai film
di Marc Webb, la casa di produzione tenterà
il colpaccio con lo spin-off sul villain dell’Uomo Ragno preferito
dai fan.
Sappiamo che nei fumetti l’origine
del personaggio è strettamente connessa con quella di Spider-Man,
ma per il film le cose cambieranno.
Un aspetto è da chiarire prima di
tutto: la Sony non ha lavorato con i Marvel Studios, quindi il
simbionte non sarà legato al MCU, e questo dettaglio è stato
spiegato dal supervisore degli effetti visivi Paul
Franklin in un’intervista: “Mostriamo come il simbionte
arriva sulla Terra, come Eddie Brock entra in contatto con il
simbionte, come si legano, e come infine nasce il personaggio di
Venom che tutti conosciamo dai fumetti.”
Dunque è chiaro che il film manterrà
l’origine aliena del simbionte ma che questi non sarà portato sulla
Terra da Spider-Man stesso, cambiando notevolmente le motivazioni
che spingeranno Brock ad avvicinarsi alla creatura
extraterrestre.
Come riportato nelle ultime ore da
Deadline, sarà Bruce Dern a sostituire
Burt Reynolds nei panni di George Spahn in
Once Upon A Time In Hollywood, il film che
Quentin Tarantino sta attualmente girando a Los
Angeles.
L’attore è infatti scomparso lo
scorso 6 settembre, costringendo il regista a trovare velocemente
un altro interprete. Dern aveva già lavorato con Tarantino sul set
di The Hateful Eight, dove prestava il volto al
confederato Sanford “Sandy” Smithers.
Alla star di
Nebraska toccherà dunque il ruolo di Spahn,
ottantenne losangelino che negli anni della strage di Cielo Drive
affittò il suo ranch a Charles Manson e
alla sua comune nei mesi precedenti all’assassinio di Sharon Tate e
alla strage di Cielo Drive; in cambio Manson costrinse le sue
“ragazze” ad offrirgli favori sessuali come affitto.
Nel frattempo proseguono a Los
Angeles le riprese del decimo lavoro firmato
da Quentin Tarantino che vedrà
protagonisti Leonardo
DiCaprio e Brad Pitt e
sarà ambientato negli anni Sessanta, sullo sfondo degli omicidi di
Cielo Drive.
Once upon a time in Hollywood arriverà nelle sale
cinematografiche il 9 agosto 2019 e
conta nel cast anche Margot
Robbie, Lena
Dunham, Austin
Butler, Maya
Hawke, Lorenza IzzoAl
Pacino, Tim Roth, Kurt
Russell,Michael
Madsen,Luke
Perry, Damian
Lewis e Dakota Fanning.
Tarantino in persona ha
rivelato la sinossi del film, collegata come annunciato mesi fa
all’assassinio di Sharon Tate:
La
storia si svolge a Los Angeles nel 1969, al culmine di quella che
viene chiamata “hippy” Hollywood. I due protagonisti sono Rick
Dalton (Leonardo DiCaprio), ex star di una serie televisiva
western, e il stunt di lunga data Cliff Booth (Brad Pitt). Entrambi
stanno lottando per farcela in una Hollywood che non riconoscono
più. Ma Rick ha un vicino di casa molto famoso…Sharon
Tate.
Quanto contano gli effetti speciali
nella riuscita di un cinecomic? Che ruolo hanno all’interno del
film? Il successo di un blockbuster dipende unicamente dalla cgi e
dalla magia delle immagini? Sono domande a cui si può rispondere
abbastanza velocemente. E il video che vedete qui sotto, dove
vengono confrontate le riprese di Avengers: Infinity War prima
e dopo l’intervento dei vfx, è più che esaustivo.
Degli ottimi effetti visivi
immergono lo spettatore nell’avventura dei supereroi, lo
trasportano in altre dimensioni e annullanno il senso di
incredulità, tanto sono ormai vicini al realismo. Lo dimostrano
queste immagini montate da Framestore (società che
si occupa della post-produzione dei film Marvel), dove vengono illustrate le
varie fasi che portano al risultato visto in sala.
Ovviamente quando parliamo di
cinecomic, non basta saper raccontare una buona storia e avere
personaggi di spessore, ma è necessario che questi siano inseriti
in un contesto che – per quanto immaginario – possa avvicinarsi
alla realtà, a qualcosa che si riesce a toccare con mano.
Avengers: Infinity
War ha fatto la storia del box office cinematografico
battendo ogni record di incasso al debutto e superando i 2 miliardi
di dollari al botteghino internazionale in soli 48 giorni: il film
rimane tuttora il quarto maggiore incasso di tutti i tempi.
Questo evento cinematografico è
arrivato finalmente in Blu-ray 3D, Blu-ray, DVD, su
tutte le piattaforme digitali e nell’innovativo formato in
altissima definizione Blu-ray 4K Ultra HD, lo scorso
29 agosto in tutti i migliori
negozi. Per fan e appassionati saranno
disponibili anche la versione da
collezione Steelbook e
il cofanetto sia in Blu-ray che in
Dvd che raccolgono tutte le tre avventure degli
Avengers.
Il film MarvelAvengers:
Infinity War, un pezzo immancabile in ogni collezione
home video, sarà disponibile in diverse edizioni per permettere a
tutti i fan di godersi il film nel modo preferito. Chi sceglierà di
vivere questo scontro finale in formato digitale in esclusiva su
iTunes, potrà assistere a una tavola rotonda di 30
minuti in cui i registi dell’Universo Cinematografico
Marvel (MCU) Anthony e Joe Russo, Jon
Favreau, Joss Whedon, James
Gunn, Ryan Coogler, Peyton Reed e Taika Waititi riflettono sul
contributo fornito dai loro film all’avventura narrativa più ampia
dell’Universo Cinematografico Marvel.
I contenuti speciali delle versioni
Blu-ray forniscono un esclusivo sguardo dietro le quinte ai
supereroi dell’Universo Cinematografico Marvel, compreso il momento in cui
i personaggi si incontrano per la prima volta, le motivazioni
dietro alcune delle accoppiate più inaspettate del film ed
esilaranti papere tra supereroi sul set. I documentari esplorano lo
spaventoso e potentissimo Thanos e le due scene d’azione in cui i
personaggi tentano di non fargli ottenere tutte le sei Gemme
dell’Infinito: lo scontro su Titano e la gigantesca
battaglia nel Wakanda. Le scene eliminate e il commento dei
filmmaker rivelano altri segreti della monumentale impresa dei
Marvel Studios.
Terzo remake del classico
hollywoodiano del 1973 È nata una stella, A
Star Is Born segna il debutto come regista di
Bradley Cooper, protagonista sullo schermo insieme
alla magnetica Stefani Joanne Angelina
Germanotta, in arte Lady Gaga.
Il film è stato presentato in
anteprima mondiale fuori concorso durante la Mostra del Cinema di Venezia il
mese scorso, riscontrando il generale consenso della critica, e si
prepara ad uscire nelle sale il prossimo 5
ottobre. Nello stesso giorno verrà inoltre distribuita sul
mercato e in streaming la colonna sonora originale, anticipata dal
singolo “Shallow” di cui è stato da poco diffuso
il videoclip.
Alla soundtrack hanno lavorato,
insieme a Lady Gaga e allo stesso Cooper (che firmano molti dei
testi) artisti del calibro di Lukas Nelson,
Jason Isbell e Mark Ronson.
Quest’ultimo aveva già lavorato come produttore all’ultimo album
della Germanotta, Joanne, pubblicato nel 2016.
Le tracce sono state registrate dal
vivo, senza l’utilizzo del playback, durante le riprese, proprio
per conservare quanta più autenticità e naturalezza possibile nelle
voci dei due attori.
Di seguito la lista completa dei brani contenuti nel disco:
1. Intro 2. “Black Eyes” – Bradley Cooper. 3. Somewhere Over The Rainbow 4. Fabulous French 5. “La Vie En Rose” – Lady Gaga. 6. I’ll Wait For You 7. “Maybe It’s Time” – Bradley Cooper. 8. Parking Lot 9. “Out of Time” – Bradley Cooper. 10. “Alibi” – Bradley Cooper. 11. Trust Me 12.
“Shallow” – Lady Gaga and Bradley Cooper. 13. First Stop, Arizona 14. “Music To My Eyes” – Lady Gaga and Bradley
Cooper. 15. “Diggin’ My Grave” – Lady
Gaga and Bradley Cooper. 16. I
Love You 17. “Always Remember Us
This Way” – Lady Gaga. 18. Unbelievable 19. How Do You Hear It? 20. “Look What I Found” – Lady Gaga. 21. Memphis 22.
“Heal Me” – Lady Gaga. 23. “I Don’t
Know What Love Is” – Lady Gaga and Bradley Cooper. 24. Vows 25. “Is That Alright?” – Lady Gaga. 26. SNL 27. “Why Did
You Do That?” – Lady Gaga. 28. “Hair
Body Face” – Lady Gaga. 30. “Before I Cry” –
Lady Gaga. 31. “Too Far Gone” – Bradley
Cooper. 32. Twelve
Notes 33. “I’ll Never Love Again
(Film Version)” – Lady Gaga. 34. “I’ll
Never Love Again (Extended Version)” – Lady Gaga.
A Star Is Born
ripercorre la storia d’amore fra il famoso musicista country
rock Jackson Maine (Bradley Cooper), che sta
vivendo un momento di crisi artistica ed esistenziale, e la
vulcanica Ally (Lady Gaga), una semplice cameriera
che sogna di sfondare nel mondo della musica. Il loro incontro del
tutto casuale segnerà l’inizio di una nuova e forse migliore vita
per entrambi.
Il progetto nasce in realtà nel
2011, quando in regia era stato assunto Clint Eastwood e il ruolo di Gaga
affidato a Beyoncé. Dopo vari impedimenti e
continui rimandi, Bradley Cooper ha preso le redini del film
coinvolgendo la popstar americana, qui per la prima volta
protagonista al cinema dopo le brevi apparizioni in
Machete e American Horror
Story.
Chi pensava che il recente accordo
firmato da Disney e Fox avrebbe penalizzato i nuovi progetti in
fase di sviluppo, tra cui molti cinecomic, sarà felice di sapere
che sono ancora vivi e che vedranno la luce nel corso dei prossimi
anni. Non fa eccezione Gambit, il film che vedrà
protagonista Channing Tatum nei panni del
supereroe creato da Chris Claremont e Jim Lee e apparso per la
prima volta sulle pagine Marvel Comics nel 1990 in Uncanny
X-Men.
Già a maggio il produttore Simon
Kinberg, nonchè regista di X-Men: Dark Phoenix, aveva rassicurato il
pubblico spiegando che “la sceneggiatura è pronta eChanning [Tatum] la adora. Abbiamo incontrato diversi registi
nelle ultime due settimane e speriamo di sceglierne uno prima
possibile, così da iniziare le riprese già alla fine
dell’estate.“
Ora però emergono nuovi dettagli sul progetto, e a rivelarli è
lo stesso Kinberg:
“Gambit è un eroe unico, uno
spaccone e un donnaiolo, e per queste ragioni sentivamo di dover
approfondire il suo atteggiamento proprio nel modo in cui
approcciavamo al film, cioè adottando la sua stessa spavalderia. E
questo ci ha portato naturalmente nel territorio della commedia
romantica“
Una rom-com con protagonista un mutante? Il produttore ci tiene
però a fare chiarezza in merito:
“Quando dico commedia romantica,
uso questo termine liberamente, come è stato usato il termine
western per Logan, ovvero in modo approssimativo. Il film di James
Mangold non era un Mezzogiorno di Fuoco con i supereroi, ma ne
ricalcava l’atmosfera. E direi che quella di Gambit sarà romantica
o sexy. Sarà comunque un film di supereroi con cattivi ed eroi,
come tutti i cinecomic“.
Idee chiarissime e un attore dedito
al progetto sembrano ottime premesse, dunque non resta che trovare
il regista più adeguato a raccontare nel modo migliore le conquiste
e i drammi d’amore di Gambit. Vi ricordiamo
che il film ha già avuto diversi problemi in pre-produzione, come
l’addio di Gore Verbinski dalla regia e vari
rimandi all’inizio delle riprese. Tuttavia sembra che l’uscita sia
ancora prevista nel 2019.
Nei fumetti Gambit
è un mutante con l’abilità di caricare il proprio corpo e
oggetti, spesso carte da gioco, di energia bio-cinetica prodotta
dal suo stesso organismo. È anche un affascinante ladro, un abile
truffatore e grande seduttore, ma sembra redimersi quando entra
nella scuola di Xavier e conosce Rogue.
La Diseducazione di Cameron
Post (The Miseducation of Cameron Post), il film
di Desiree
Akhavan con Chloë Grace
Moretz che ha vinto l’ultimo Sundance Film
Festival, sarà presentato in anteprima il 20 ottobre alla
Festa di Roma 2018, inaugurando la sezione “Tutti
ne parlano”. Il film uscirà nelle sale con Teodora il 25
ottobre.
Tratto dal romanzo di culto di
Emily M. Danforth (in uscita in libreria per
Rizzoli il 23 ottobre), il film ha consacrato Chloë Grace
Moretz (Suspiria, Hugo Cabret) come una
delle migliori giovani attrici del cinema americano di oggi. La
vicenda è ambientata in una cittadina del Montana, nel 1993. Quando
viene sorpresa a baciarsi con una ragazza durante il ballo della
scuola, la giovane Cameron Post viene spedita in un centro
religioso, God’s Promise, in cui una terapia di conversione
dovrebbe “guarirla” dall’omosessualità. Insofferente alla
disciplina e ai dubbi metodi del centro, Cameron stringe amicizia
con altri ragazzi, finendo per creare una piccola e variopinta
comunità capace di riaffermare con orgoglio la propria
identità.
Capace di affrontare con uno stile
graffiante un tema ancora attualissimo e controverso, La
Diseducazione di Cameron Post è diretto da Desiree
Akhavan, regista newyorkese di origini iraniane già
considerata una delle voci più originali e intense della scena
indipendente internazionale.
20th Century Fox
Italia ha diffuso il trailer italiano (dopo quello
originale di questa notte) ufficiale di
X-Men: Dark
Phoenix, il nuovo capitolo della saga cinematografica
dei mutanti Marvel, che nel nostro
Paese mantiene nel titolo il suffisso X-Men, che
ha sempre caratterizzato tutti i titoli del franchise (tranne
Logan del 2017). Di seguito il trailer del film
che è anche l’esordio alla regia di Simon Kinberg,
produttore dell’intera saga:
Di seguito la prima sinossi ufficiale del film: In Dark
Phoenix, gli X-Men devono fronteggiare uno dei loro peggiori
nemici: uno di loro, Jean Grey. Durante una missione di soccorso
nello spazio, Jean resta quasi uccisa quando viene investita da una
oscura forza cosmica. Una volta tornata a casa, scopre che questa
forza non solo l’ha resa infinitamente più potente, ma anche molto
più instabile. Combattendo con queste entità dentro di lei, Jean
libera i suoi poteri in modi violentissimi, che nemmeno lei riesce
a capire o contenere. Con Jean completamente fuori controllo,
ferendo le persone che più ama, si inizia a sfaldare il tessuto che
tiene insieme gli stessi X-Men. Ora, con la famiglia che cade a
pezzi, devono trovare un modo per rimanere uniti, non solo per
salvare l’anima di Jean, ma per salvare il pianeta da alieni che
vorrebbero utilizzare questa forza per governare sulla
galassia.
Diretto da Simon
Kingber, con Sophie Turner, Jennifer Lawrence,
James McAvoy, Michael Fassbender, Evan Peters, Nicholas
Hoult, il film sarà in sala a febbraio 2019.
La serie di film su Captain
America è tra le più amate tra i fan dei Marvel Studios e ha esordito sul grande
schermo nel 2011 con Il Primo Vendicatore,
proseguendo con The Winter Soldier del 2014 e
arrivando a Civil War del 2016.
Nonostante il successo riscontrato
fra pubblico e critica, in molti hanno rintracciato diversi errori
(alcuni grossolani, altri più significativi in un’ottica generale
di continuità con gli altri titoli Marvel).
Ecco allora di seguito i 10
errori che non abbiamo notato nei film su Captain
America:
L’anno di nascita di Bucky
Indovinare l’anno esatto di nascita
di Steve e Bucky non è affatto
facile, visto il tempo che i due hanno trascorso congelati.
Tuttavia grazie ai fumetti i fan del personaggio hanno scoperto che
Cap è nato il 4 luglio 1918. Dell’età di Bucky invece non vi è
traccia, e un dettaglio di Captain America: The Winter
Soldier contribuisce a rendere tutto ancora più
impreciso.
Il riferimento è alla sequenza dove
Steve visita in incognito la mostra dedicata alle sue imprese e in
particolare al momento in cui si ferma davanti alla sezione di
Bucky. Come scritto sulla lastra, ci sono due date di nascita: 1917
e 1916.
Cosa significa? Quando è nato Bucky?
Il braccio danneggiato di Tony Stark
Il terzo atto di Captain America: Civil
War vede i due schieramenti di Vendicatori combattere
l’uno contro l’altro e molte cose accadono così rapidamente da
sfuggire anche agli occhi dei più attenti.
Dopo il combattimento in aeroporto
però, il braccio di Tony Stark è colpito e rimane
visibilmente danneggiato, tuttavia nel corso delle scene successive
questo infortunio non sembra aver alcun effetto sulle prestazioni
del supereroe che anzi, aiuta i suoi compagni a rialzarsi…
La bandiera sbagliata
Tutti coloro che sono
particolarmente affezionati alla continuità storica nei film del
MCU potrebbero aver riconosciuto
questo errore presente in Capitan America: Civil
War nella sequenza flashback ambientata nel 1991.
Viene infatti mostrato il
trattamento brutale che Bucky Barnes subisce
durante le sessioni di lavaggio del cervello dell’HYDRA, un
riferimento alla sua storia nei fumetti e un punto di lancio per lo
sviluppo del personaggio.
Tuttavia se questi flashback
appartengono all’anno 1991, le bandiere che i soldati indossano non
corrisponde affatto all’epoca ma ai colori della Federazione
Russa dei giorni nostri. Sappiamo che l’URSS è caduta a dicembre
1991, ma ciò non significa che le nuove bandiere potrebbero esser
state commissionate così velocemente…
I vestiti bagnati
Subito dopo il trattamento con il
siero del supersoldato, Steve Rogers assiste
all’assassinio del dottor Abrham Erksine e rincorre il colpevole,
l’agente dell’HYDRA Heinz. Grazie a questo inseguimento riusciamo a
vedere i segni della trasformazione del magrolino Steve in soldato
muscoloso e agilissimo mentre corre per le strade di New York a
piedi nudi.
Ad un certo punto della fuga però,
Heinz cerca di salpare con un piccolo sottomarino ma prontamente
Steve riesce a fermarlo tuffandosi in acqua.
Entrambi dovrebbero uscire dal
canale bagnati, tuttavia non è ciò che accade nel film e i loro
abiti sono più asciutti di quanto avrebbero dovuto essere…
Il piano di Zemo
Il piano diabolico di
Zemo riesce nell’intento di far scontrare i
Vendicatori in Captain America: Civil War,
tuttavia guardando la il film e il suo sviluppo, qualsiasi cosa nel
percorso del personaggio sembra non avere senso.
Come faceva Zemo a sapere degli
Accordi di Sokovia in anticipo? Come è riuscito a nascondersi così
facilmente? Perché sapeva che i genitori di Tony furono uccisi dal
Soldato d’Inverno? Fortuna, coincidenze, o errore di
continuità?
L’età di Howard Stark
Una domanda ancora irrisolta
serpeggia tra i fan Marvel: quanti anni ha
Howard Stark? Nei film sono stati utilizzati due
diversi attori per mostrare il passare del tempo e le varie
versioni del personaggio, ovvero Dominic Cooper
per il giovane Howard e John Slattery per la
controparte più adulta.
D’altronde non sappiamo quanti anni
abbia in Captain America: Il Primo Vendicatore,
c’è chi suppone possa aggirarsi intorno ai venti e il quesito non
viene risolto nemmeno nei film successivi. Ma soprattutto:
perché ha ancora l’aspetto degli anni cinquanta negli
anni ’90?
L’incidente della timeline in Civil War
Stando a quanto raccontato nel
MCU, la scoperta del blocco di
ghiaccio nel quale era incastonato Steve, gli eventi di
Thor, di Iron Man 2 e de
l’Incredibile Hulk sembrano aver avuto tutti luogo
nella stessa settimana. Si arriva dunque a Civil
War che sembrano passati circa sei anni dalla fine de
Il Primo Vendicatore ad oggi.
Se non fosse che Visione riesce a
rovinare la matematica con una semplice frase, rivelando che gli
eventi vanno avanti da otto anni, mettendo così in discussione la
timeline del MCU e gettando nel caos tutto il
corso dei film a venire.
I pantaloni di Steve
Tra i fan della Marvel è normale ironizzare sui
pantaloni magici che Hulk indossa ad ogni
trasformazione, che da piccoli riescono ad ingrandirsi senza
rompersi. Di questo scherzo esiste anche la variante relativa al
personaggio di Steve Rogers, in particolare sui
pantaloni indossati dall’eroe in Il Primo
Vendicatore.
Nella scena in cui viene iniettato
nel soldato il siero, Steve compare con dei pantaloni perfettamente
aderenti alla sua taglia, ma ne esce – visibilmente più muscoloso,
senza mostrare danni o strappi.
Steve dimentica la sua copertura
Tutti i soldati devono rispettare un
rigoroso protocollo militare, causa punizione, e in questo sia
regista Joe Johnston che tutto il team di produzione di
Captain America: Il Primo Vendicatore dovrebbero
essere lodati per la loro attenzione ai dettagli.
Ciò non ha impedito al film di
incappare in piccoli errori di protocollo, come durante la scena in
cui vediamo Steve flirtare con Peggy Carter in
auto, sulla strada che lo porterà al cambiamento della sua vita. Il
soldato però non indossa il berretto dell’esercito come da
tradizione…
La ragnatela di Spider-Man
Spider-Man fa parte
del MCU da poco più di due anni, ma il
suo impatto sul franchise è stato molto forte, risultando uno dei
personaggi centrali e più amati dai fan.
Tutto andava bene fino all’errore
piuttosto evidente che si nota in una scena abbastanza iconica,
ovvero quando Spidey “ruba” lo scudo di Captain
America in Civil War con la sua
ragnatela. Ma qual è il problema? A quanto pare la ragnatela
scompare subito dopo. E, come ha detto lo stesso Peter Parker in
Spider-Man: Homecoming,
questa ha una durata di circa due ore…
Tom Holland e
Zendaya sono sbarcati a Venezia per le prossime
riprese di Spider-Man: Far From Home.
I due attori, che tornano a interpretare Peter Parker e Michelle
nel nuovo film di Jon Watts, rimarranno in Laguna
il tempo necessario per realizzare le scene che da script sono
ambientate in Italia.
Dopo averli visti di nuovo fianco a fianco in alcune delle foto
dal set del film, i due attori continuano le riprese che
dovrebbero raccontare una specie di gita scolastica di Peter e dei
suoi compagni, visto che in altre immagini condivise dall’attore,
compare anche Jacob Batalon, che nel film
interpreta il buffo e corpulento Ned, molto diverso dalla
controparte a fumetti.
Le riprese italiane del film
Marvel Studios erano attese
dall’annuncio del film, quando è stato reso noto che questo
Spider-Man avrebbe avuto un respiro internazionale e sarebbe stato
girato in diverse location in tutto il mondo, tra cui proprio
l’Italia e Venezia. Le foto che vedete di seguito, sono state
pubblicate da Just Jared:
La logica ci suggerisce che Michelle
diventerà il nuovo love-interest di Peter, dopo che in
Homecoming la storia con Liz (Laura
Harrier) non è andata secondo i desideri del ragazzo. La
bella Liz si è rivelata essere la figlia di Avvoltoio e quindi, a
fine film, ha lasciato la scuola di Peter. Che Michelle riesca a
insinuarsi nel cuore dell’eroe? Magari la complicità di città
romantiche come Venezia e Parigi, altra location del film, potrà
far scoccare la scintilla.
Spider-Man: Far From
Home sarà diretto ancora una volta
da Jon Watts ed uscirà nelle sale
il 5 luglio 2019.
Confermati nel cast del film il
protagonista Tom
Holland nei panni di Peter
Parker, Marisa Tomei in quelli di zia
May e Zendaya in quelli di Michelle.
Secondo IMDb, nel cast sono presenti anche
Jake Gyllenhaal, Michael Keaton, Samuel L. Jackson
e Cobie Smulders.
Tratto dai fumetti DC, Birds of
Prey sarà il primo di una serie di spin-off dedicati
al personaggio di Harley Quinn, interpretato al cinema da
Margot Robbie.
Con l’inizio della produzione
fissato a gennaio 2019, è giusto fare un piccolo recap sul
film, sulle attrici coinvolte nel progetto, sui dettagli della
trama e su ogni speculazione circolata in rete.
Di seguito tutto quello che
conosciamo su Birds of Prey:
Margot Robbie tornerà nei panni di Harley Quinn
Margot Robbie è
stata la prima attrice ad essere confermata nel cast di
Birds of Prey, dove comparirà anche in veste di
produttrice. Ovviamente l’australiana tornerà nei panni di
Harley Quinn, già indossati con successo in
Suicide Squad, con un look
completamente rinnovato.
Mary Elizabeth Winstead sarà Cacciatrice
Per quanto riguarda il
personaggio di Cacciatrice, la Warner Bros. ha
deciso di affidarlo a Mary Elizabeth Winstead,
nota al grande pubblico per i film 10 Cloverfield
Lane, Scott Pilgrim Vs. The World e
Grindhouse – A Prova Di Morte.
Jurnee Smollett-Bell sarà Black Canary
Jurnee
Smollett-Bell è l’attrice scelta per interpretare
Black Canary in Birds of Prey.
Non stupisce affatto il casting della Bell, vista nelle serie
True Blood, The Defenders e Underground,
visto che ad agosto la Warner Bros. era in cerca di un’ attrice
multietnica per il ruolo.
Per lo stesso personaggio sarebbero
state considerate anche Vanessa
Kirby e Jodie Comer e forse
addirittura Lady Gaga.
Cathy Yan alla regia
Come rivelato da Variety mesi fa,
sarà Cathy Yah a dirigere il film sulla
gang di Harley Quinn basato
sull’omonimo fumetto.
Dopo Patty
Jenkins, la Yan sarà la seconda regista donna legata a un
film tratto dai fumetti DC, cosa che potrebbe essere un buon
auspicio per la Warner Bros, visto
che Wonder Woman della Jenkins è
l’unico film DC Comics che ha davvero registrato un grande
successo.
Tempo fa era stata la stessa
Margot Robbie a dichiarare che avrebbe selezionato
la persona più adatta per portare sullo schermo la storia, al di là
di qualsiasi decisione basata sul genere maschile o femminile. La
Ya, da parte sua, si è fatta conoscere con il lungometraggio
Dead Pigs, premiato al Sundance Film Festival.
La sceneggiatura
La sceneggiatura di Birds
of Prey è stata firmata da Christina
Hodson, nota per aver collaborato a film come Shut
In e lo spin-off di Transformers di
prossima uscita, Bumblebee. La sua reputazione e
il suo talento sono ormai dote riconosciute a Hollywood, dunque non
ci resta che scorpire come la Hodson sia riuscita a catturare lo
spirito e l’essenza dei fumetti delle antieroine di Gotham e a
tradurlo sul grande schermo.
Inizio riprese e data di uscita
Inizieranno il 14 gennaio 2019 le
riprese di Birds of Prey, e insieme a questa
notizia è stato annunciato dal sito The
Wrap che il film uscirà ufficialmente nelle sale il 7
febbraio 2020, con un altro titolo.
La pellicola sarà distribuito anche
in IMAX e il posizionamento a febbraio sembra indicare la speranza
della Warner Bros. di gareggiare al box office in un periodo di
scarsa competitività, dal momento che la release dei cinecomic
viene solitamente fissata tra la primavera e l’estate.
Vi ricordiamo che a produrre
il film ci sarà proprio la LuckyChap, società di produzione fondata
da Margot Robbie, insieme alla Kroll & Co
Entertainment di Sue Kroll e la Clubhouse Pictures
di Bryan Unkeless.
Il fumetto
Creato da Edward B. Gorfinkel,
editore della DC Comics, Birds Of Prey ha esordito
come serie speciale prima di diventare un fumetto con pubblicazione
nel 1999, raccontando l’unione tra due eroine:
Oracle (hacker dai capelli grigi ed ex
Batgirl) e Black Canary (maestra
di arti marziali trasformatasi nella super-spia Dinah
Lance).
Nei fumetti il duo ha spesso
lavorato con altri eroi, fino all’arrivo dello sceneggiatore
Gail Simone che ha assunto la direzione della
serie ampliando la squadra e includendo Helena
Bertinelli nel ruolo di Cacciatrice,
Hawkgirl, Vixen e
Katana.
Le antieroine poi hanno collaborato
in più di un’occasione con Catwoman,
Poison Ivy e Harley Quinn,
conosciute collettivamente come le Sirene di Gotham City.
Black Mask o Pinguino?
Dopo settimane di ipotesi e
speculazioni, The Wrap ha rivelato che il
villain di Birds Of Prey potrebbe
essere Roman
Sionis aka Maschera
Nera, noto ai fan dei fumetti come uno dei più grandi
nemici di Batman (negli anni Ottanta esplose proprio come nemesi
del Cavaliere Oscuro) nonché temibile boss mafioso di Gotham
City.
Questo rumor non ancora
confermato si va ad aggiungere alle voci secondo cui un altro
celebre cattivo dei fumetti potrebbe confrontarsi con la gang tutta
al femminile di Harley Quinn,
ovvero Pinguino, come riportato dal reporter
di Variety Justin Kroll su Twitter.
Queste furono le sue
parole in merito: “Prendete questa notizia
con le pinze, visto che le cose cambiano continuamente in casa DC,
ma ho sentito che il Pinguino sarà probabilmente il villain
principale in THE
BATMAN. Nel caso in cui Matt Reeves decidesse di seguire
un’altra strada, la produzione potrebbe portare il personaggio in
Birds of Prey. “Reeves sta
ancora lavorando alla sceneggiatura, tuttavia nelle
diverse sceneggiature di Birds of Prey presentate finora, una
contiene il Pinguino. Ad ogni modo, sembra che la Warner Bros.
voglia lanciare questo personaggio nell’universo
cinematografico prima prima possibile“.
La connessione con il DCEU
Della trama di Birds of
Prey sappiamo pochissimo, tranne un dettaglio trapelato in
rete che suggerisce una rottura fra Harley Quinn e Joker. Dunque è
difficile, al momento, trovare dei collegamenti tra il film e il
DC
Extended Universe (se così possiamo ancora chiamarlo
dopo i recenti scossoni interni).
È stato reso noto che
Batman non comparirà con un cameo come si
vociferava negli ultimi mesi, nonostante il film sia ambientato a
Gotham City, come non c’è stato alcuni riferimento al personaggio
di Gal Gadot, ovvero Wonder Woman
o ai “colleghi” di Harley della Suicide Squad. A
quanto pare la Warner adotterà lo stesso approccio di The
Joker Origins, staccando la trama di questi spin-off dalla
continuity dell’universo DC e abbassando notevolmente il budget di
produzione.
Debutta Save Me,
la serie Originale Sky creata dalla star di
The Walking Dead, Lennie James,
in prima TV dal 28 settembre, ogni venerdì dalle 21.15 su Sky
Atlantic – dalla stessa data, tutti gli episodi di Save
Me saranno disponibili su Sky On Demand.
Nelson “Nelly” Rowe, disoccupato
squattrinato di mezza età, si arrangia come può, un “lavoretto”
dietro l’altro. Le sue giornate sono scandite dalle pinte di birra
in cui affoga tutta la sua insoddisfazione. Vedrà la sua vita messa
sottosopra quando Jody, la figlia tredicenne che quasi non sapeva
di avere, sparisce all’improvviso. Forse è stata rapita, lui è il
principale indiziato. Nelly si professa innocente, ma la polizia è
in possesso di prove che attestano che le ultime tre chiamate di
Jody sono state indirizzate proprio al cellulare di Nelly.
Dal 28 settembre alle 21.15 su Sky
Atlantic arriva in esclusiva e in prima Tv SAVE
ME, la nuova produzione originale Sky
scritta e ideata da Lennie James (The Walking
Dead, Snatch – Lo Strappo, Blade Runner 2049), qui anche
protagonista. Da quella data, la miniserie sarà disponibile
in tutti i suoi sei episodi anche on demand.
SAVE ME, la trama
Photographer: Justin Downing
Alcolizzato, bugiardo e
sciupafemmine impenitente, Nelly vive con le donne con cui di volta
in volta gli capita di andare a letto, spesso più di una, qualche
volta più di due. Conduce tuttavia una vita ordinaria, che affronta
con indifferenza e superficialità. L’improvvisa, sconvolgente
svolta nella sua vita, però, lo costringerà a intraprendere un
viaggio senza ritorno alla ricerca della verità e di una figlia che
nemmeno sapeva di avere. Un viaggio che gli permetterà di scoprire,
su di sé e sulla sua comunità, molto più di quanto avrebbe mai
potuto immaginare e che farà di lui un uomo migliore, in grado di
espiare i suoi peccati e di rimediare alle sue mancanze anche nei
confronti di Claire (Suranne Jones), che con lui aveva vissuto, 14
anni prima, una indimenticabile estate di passione e che è ora
convinta della sua colpevolezza.
Diretta da Nick Murphy
(Prey, The Last Kingdom, The Secret), la
serie – un crime avvincente e tesissimo – non manca di un
irresistibile humour che ne alleggerisce i pur drammatici toni.
SAVE ME è piena di personaggi affascinanti e indimenticabili,
interpretati da alcuni dei più bravi e richiesti attori britannici,
da Stephen Graham a Susan Lynch, Kerry Godliman e Jason
Flemyng.
SAVE ME – In prima TV
dal 28 settembre, ogni venerdì dalle 21.15 su Sky Atlantic e
disponibile anche su Sky On Demand
Sono in corso a Roma le riprese
di DOMANI
È UN ALTRO GIORNO, opera seconda di Simone
Spada che torna sul set per dirigere una coppia
d’eccezione: Marco Giallini e Valerio
Mastandrea.
Tratto dal film spagnolo
Truman, un vero amico è per sempre di Cesc
Gay,DOMANI
È UN ALTRO GIORNO èscritto
da Giacomo Ciarrapico e Luca
Vendruscolo ed è la storia della profonda amicizia
tra Giuliano (Marco Giallini), attore piuttosto noto che vive e
lavora a Roma, e Tommaso (Valerio Mastandrea), insegnante e
ricercatore nel campo della robotica trasferito in Canada. Tra
momenti divertenti e altri drammatici, humor, complicità e
commozione, i due si ritroveranno a trascorrere quattro
indimenticabili giorni insieme. Seduttore e innamorato della vita,
Giuliano è condannato da una diagnosi terminale e il suo compito
più doloroso è trovare una sistemazione a Pato, il suo meraviglioso
e tenerissimo amico a quattro zampe.
Spiega il regista: “Fare un remake
di un film che ti ha commosso, colpito al cuore, fatto ridere e
piangere è una sfida molto interessante per tutti noi. Insieme agli
sceneggiatori Giacomo Ciarrapico e Luca Vendruscolo abbiamo deciso
di reinterpretarla a nostro modo e, pur mantenendo la struttura e
gran parte dei dialoghi, il nostro DOMANI È UN ALTRO
GIORNO vuole essere, fin dal titolo, un invito alla
speranza e al futuro, un commovente inno alla vita”.
Prodotto da
Maurizio e Manuel Tedesco per
Baires Produzioni in collaborazione con
Medusa, DOMANI È UN ALTRO GIORNO
arriverà in sala nel 2019 distribuito da Medusa
Film. Le riprese, della durata di sette settimane,
proseguiranno nella capitale e si concluderanno a Barcellona a fine
ottobre.
Fanno parte del cast tecnico del
film: il direttore della fotografia Maurizio
Calvesi, lo scenografo Alessandro Bigini,
la costumista Elena Minesso. Le musiche sono
firmate da Maurizio Filardo.
Ancora un update dalla Warner Bros e
dalla produzione di The
Batman, il film che porterà di nuovo il Cavaliere
Oscuro sul grande schermo in un’avventura standalone, dopo le
incursioni cinematografiche di Batman v Superman e
Justice League.
A riportare l’aggiornamento è
Umberto
Gonzales di The Wrap che riferisce che le
riprese inizieranno nell’estate 2019 e che al momento la prima
stesura della sceneggiatura è in revisione alla Warner
Bros. Stando a quanto dichiarato da Gonzales, inoltre gli
attuali produttori della DC in carica sono impegnati a realizzare
un film che possa rendere giustizia al personaggio di Batman e che
possa rendere felici i fan.
Ecco di seguito il tweet del
giornalista.
Le ultime informazioni relative al
progetto riportavano che l’ispirazione di Matt
Reeves per la sceneggiatura era arrivata da Lo strano caso di Dottor
Jekyll e Mr. Hyde. Secondo il regista, infatti,
Bruce Wayne e Batman sono due entità separate che
vivono nella stessa persona e a turno una delle due entità prende
il sopravvento sull’altra. Questa lettura del personaggio è molto
interessante e sembra suggerire che Batman non è solo la maschera
che Bruce indossa, ma è un vero e proprio modo di essere, una
identità a tutti gli effetti, che Mr. Wayne non ha
completamente sotto controllo.
Il futuro cinematografico di Batman
è molto incerto, al momento. Dopo il successo della trilogia di
Christopher Nolan, è arrivato il reboot a opera
della coppia Zack Snyder/Ben Affleck che ha
destato parecchie perplessità sia in Batman v
Superman che nel naufragio di Justice
League. Adesso Matt Reeves è incaricato
di dirigere il nuovo standalone sull’Uomo Pipistrello ma sembra che
non ci sia alcuna certezza che sia Ben Affleck a
interpretare il personaggio principale.
Sicuramente a breve sapremo se
Affleck riuscirà a tornare nel costume dell’Uomo Pipistrello, o se
le sue vicende personali (è un rehab per alcolismo) e professionali
(Justice League è stato un tonfo totale) prenderanno il sopravvento
sulla sua gioia nell’interpretare un ruolo così ambito e
iconico.
Il sito, in occasione dell’annuncio
dell’ingresso nel cast di Winstead e Smollett-Bell, dichiara:
“Le attrici si uniranno a Margot Robbi che riprende il ruolo di
Harley Quinn con cui ha esordito in Suicide Squad, in una Gotham che non è
protetta da Batman.” Questo vuol dire, appunto, che la
location principale del film sarà proprio Gotham ma che non vedrà
il azione il suo vigilante: Batman. Ma perché?
Sempre da recenti report arriva
anche un nuovo dettaglio riguardante l’attore che interpreterà il
villain ancora misterioso del film. Sebbene si fosse parlato di
Maschera Nera, adesso la produzione sembra concentrata più sulla
ricerca dell’attore perfetto che sul personaggio. Infatti,
Justin Kroll di Variety riporta su Twitter che la
Warner Bros vorrebbe nel cast Ewan McGregor
o Sharlto Copley a ricoprire il ruolo
dell’antagonista. Non è chiaro però se i due attori abbiano già
incontrato i vertici della produzione.
McGregor è un attore di grande
talento che è conosciuto a livello mondiale principalmente per il
suo ruolo di Obi-Wan Kenobi nella trilogia di
Star
Wars Episodio I-II-III. Copley ha partecipato a
numerosi prodotti di successo, ma il film che più lo lega alla fama
è District 9.
Il film diretto da Cathy Yan da una
sceneggiatura di Christina Hodson e
arriverà al cinema il 7 febbraio 2020. Margot
Robbie riprenderà il ruolo di Harley
Quinn con cui ha debuttato in Suicide
Squad, e si occuperà anche della produzione del film
stesso, con Sue Kroll e Bryan
Unkeless. Con la Robbie, ufficialmente nel
cast Mary Elizabeth Winstead e Jurnee
Smollett-Bell saranno rispettivamente Cacciatrice e
Black Canary.
Il primo attesissimo trailer di
X-Men: Dark
Phoenix è arrivato nella notte italiana rivelando
finalmente le immagini del film diretto da Simon
Kimberg che vede protagonisti
ancora Michael Fassbender, Jennifer
Lawrence, Nicholas
Hoult,James McAvoy nel cast dei
mutanti. Come recita il titolo, la protagonista
sarà Sophie Turner nei panni di
Jean Grey/La Fenice.
La saga della Fenice
Nera è stata male accennata in X-Men:
Conflitto Finale, tanto che gli eventi raccontati
in X-Men: Giorni di un Futuro
Passato hanno completamente cancellato, grazie al
viaggio nel tempo, gli effetti di quel film sulla saga,
contribuendo però a pasticciarne la continuity.
Ma cosa possiamo dedurre da quanto mostrato nel footage?
Il trailer si apre con
l’arrivo della piccola Jean alla scuola di
Xavier, lasciando intendere che ci sia qualcosa di
molto più oscuro nascosto nella mente della mutante. E che il
Professor X è a conoscenza di questa “verità”. Stiamo parlando
ovviamente della Forza della Fenice, un potere che Jean ha mostrato
una volta e che, a causa di un’esplosione cosmica, userà di
nuovo.
In X-Men: Conflitto
Finale ci veniva raccontato come un dono sopito che Jean
Grey celava da bambina, nascosto da Charles Xavier fino al suo
sacrificio…ma chissà come verrà sviluppato nel film di prossima
uscita.
L’incidente d’auto
Un altro dettaglio interessante nel
trailer di Dark
Phoenix è nella scena dell’incidente d’auto che
coinvolge Jean bambina e i suoi genitori. È qui che i suoi poteri
vengono attivati senza controllo, facendo girare la macchina (e
presumibilmente uccidendo sua madre e suo padre). Sarà questo
evento a portarla sulla strada della scuola per mutanti di
Xavier?
Se ci riferiamo ai fumetti, si
tratta di uno snodo fondamentale nella storia di Jean, dove il
personaggio si rendeva testimone della morte di un caro amico in un
incidente stradale, e questo trauma risveglia in lei il
potere della Fenice. È probabile che il film abbia modificato la
natura dell’evento per giustificare una cicatrice che si riaprirà
nel cuore dell’eroina da adulta.
Il personaggio di Jessica Chastain
Uno dei misteri legati fin
dall’inizio della produzione a X-Men: Dark
Phoenix è la natura del personaggio interpretato
da Jessica Chastain. Sappiamo che sarà la villain
del film e una mutaforma, e che tenterà di manipolare la forza di
Jean per i propri scopi, tuttavia la sua identità resta ancora
sconosciuta.
C’è chi ha ipotizzato che si tratti
di un alieno Skrull, come nei fumetti, ma
il trailer non ha affatto fornito qualche dettaglio in
merito.
Genosha
Luogo chiave nel trailer è l’isola di
Genosha, un paradiso per i mutanti governato da
Magneto dove Jean si recherà portando con sé tutta
la sua rabbia.
Nei fumetti originali Genosha è
un’isola del Madagascar, descritta come un’intelligente allegoria
dell’apartheid e palcoscenico di una lunga guerra; diventerà in
seguito un rifugio sicuro per mutanti sotto il dominio di Magneto,
ed è plausibile che il film si sia adattato a questa versione.
Il confronto con gli X-Men
Gran parte del trailer si focalizza
su Jean Grey che raggiunge
Magneto su Genosha in cerca di risposte sul suo
nuovo potere, e sembra che gli altri X-Men stia cercando di
raggiungerla nel tentativo di riportarla indietro. Tra questi
vediamo Quicksilver,
Nightcrawler, Bestia,
Professor X, Cyclope,
Tempesta e Mystica.
I nuovi costumi
Come già rivelato dalle prime foto
ufficiali e ora anche dal trailer, nel film
vedremo gli X-Men indossare di nuovo i loro
tradizionali costumi gialli e neri, in linea con quelli mostrati
sul grande schermo in tutto il franchise (escluso forse
X-Men: L’inizio).
Viaggio nello spazio
Dopo “soli” diciotto anni e ben
undici film, gli X-Men viaggeranno finalmente
nello spazio, ma d’altronde raccontare la storia della Fenice senza
farlo sarebbe stato impensabile.
L’immenso potere di Jean viene
risvegliato quando alcuni raggi cosmici la fanno esplodere durante
una missione X nell’atmosfera: vediamo infatti un mezzo pilotato da
Bestia, con diversi studenti principali a bordo, e
questo potrebbe anticipare che la Forza della Fenice prenderà il
controllo di Jean nello spazio profondo, con l’eroina che viaggerà
verso universi lontani distruggendo una galassia (come nei
fumetti?).
Charles nelle fiamme
Il rapporto fra
Xavier e Cerebro (il dispositivo progettato dal
professor X per rintracciare e identificare ogni forma di vita
sulla Terra) è stato più volte affrontato nel franchise sugli
X-Men: in L’Inizio riesce a malapena a
controllarlo, in Giorni di Un Futuro Passato
addirittura si rifiuta di usarlo, infine è in
Apocalisse che En Sabah Nur prende il controllo su
di lui. Ma in Dark Phoenix? Da quanto ci mostra il
trailer Xavier verrà letteralmente “risucchiato” da un vortice di
fiamme…
Un’ipotesi plausibile potrebbe
essere che ad attivare il fuoco sia stata Jean
dopo che la Fenice ha preso il controllo della mente di Xavier
attraverso la portata telepatica di Cerebro. Ma staremo a
vedere.
Magneto indossa l’elmetto
In una breve scena del trailer vediamo
Magneto indossare l’iconico elmetto rubato a
Sebastian Shaw in X-Men: L’inizio e sfoggiato
nuovamente negli altri sequel (Giorni di un futuro
passato e Apocalisse).
Questo significa che il Mutante
tornerà sul campo per combattere, ma potrebbe nascondere un
significato più oscuro: sarà un modo per bloccare la telepatia di
Charles?
Nasce la Confraternita di Mutanti
Per quanto raccontato finora dal
riavvio del franchise sui Mutanti, da First Class
in poi, il conflitto interiore di Magneto e
Mystica li ha fatti allontanare dal team originale
per cercare nuove risposte, ma alcune immagini del trailer di
X-Men: Dark
Phoenix suggeriscono che le cose potrebbero
cambiare ulteriormente.
Proprio Mystica, interpretata
ancora da Jennifer Lawrence, sembra che stia
formando quella che sembra una prima versione della Fratellanza dei
Mutanti…sarà davvero così così?
Un misterioso funerale
La scena del funerale in
X-Men: Dark
Phoenix era stata ufficialmente rivelata dal
servizio esclusivo di Entertainment Weekly pubblicato alla fine del
2017, e ritorna nel trailer ancora
avvolta dal mistero.
Chi stanno seppellendo i Mutanti?
Attorno alla bara giacciono il Professor X, Ciclope, Nightcrawler,
Tempesta e Bestia, quindi possiamo presumere che si tratti di
Mystica o Magneto. Oppure un altro personaggio sconosciuto.
Se invece pensiamo ai fumetti, è
ipotizzabile che si tratti proprio di Jean prima di vederla
risorgere come la Fenice.
Dark
Phoenix
Di fatto nell’ultimo frame del
trailer vediamo Jean diventare la Fenice, con la pelle del viso che
cambia rivelando tutto il suo potere.
Toni Servillo è la
voce narrante di Zanna Bianca, il nuovo
lungometraggio tratto dal romanzo di Jack London che arriva per la
prima volta sul grande schermo l’11 ottobre in uno straordinario
film d’animazione dallo stile raffinato e pittorico, distribuito da
Adler Entertainment. “Ho accettato volentieri
di essere la voce narrante del primo film di animazione tratto
dall’indimenticabile romanzo di Jack London,un
libro che ho letto con grande gioia nella mia infanzia e sono
contento di poterlo raccontare ai bambini e ai ragazzi di
oggi”. Dopo 3 anni dall’esperienza de Il
piccolo Principe (2015), il pluripremiato attore e regista
italiano si cimenta ancora una volta nel doppiaggio di un film
ispirato ad un grande capolavoro letterario dal fascino immutato.
“La voce è lo strumento che prediligo,
l’oggetto più misterioso di un attore, l’unico in grado di
testimoniare la sua esperienza più intima del
mondo”. Così Toni Servillo, vincitore di
due European Film Award, quattro David di Donatello,
quattro Nastri d’argento, due Globi d’oro, tre Ciak
d’Oro e del Marc’Aurelio d’Argento per il Miglior
Attore alla quinta edizione della Festa del Cinema di Roma,
racconterà con la sua inconfondibile voce le avventure del lupo
Zanna Bianca, interpretando brani tratti dal libro omonimo che
accompagneranno le scene più emozionanti del film.
Zanna Bianca è un lupo con un quarto
di sangue di cane. È una creatura fiera e coraggiosa, e per questo
sarà vittima della crudeltà dell’uomo. Dopo essere cresciuto nelle
terre innevate, meravigliose ma ostili del Grande Nord, viene
accolto da Castoro Grigio e la sua tribù di nativi
americani. Qui viene protetto dalla tribù, ma dovrà farsi
accettare dagli altri cani. Purtroppo Castoro Grigio sarà costretto
a cedere Zanna Bianca ad un uomo crudele, che lo obbligherà a
trasformarsi in un cane da combattimento. In fin di vita, sarà
salvato da una coppia disponibile e amorevole, che con il suo amore
insegnerà a Zanna Bianca a dominare il suo istinto selvaggio e a
diventare il loro migliore amico. Una storia di redenzione
descritta dal punto di vista dei cani e soprattutto sulla
straordinaria forza dell’amore che li lega indissolubilmente
all’uomo. Zanna Bianca è distribuito da Adler
Entertainment e prodotto da SuperprodAnimation, Bidibul Productions
e Big Beach, in associazione con Wild Bunch.
Dal 25 settembre,
inoltre, sono in libreria tre nuovi titoli pubblicati da
Mondadori Libri, per rivivere la magia del film:
Zanna Bianca. Il romanzo del film di Michel Leydier,
Zanna Bianca. La storia con le immagini del film di Valéry
Latour-Burney e il libro activity Zanna Bianca. Alla scoperta
del Grande Nord. Gioca e colora di Sophie Bordét-Petillon.
Dopo la notorietà planetaria con il
personaggio di Oberyn Martell in Game of Thrones e
il successo in Narcos, per Netflix, il prossimo appuntamento importante di
Pedro Pascal è quello con Wonder Woman 1984. Il film di
Patty Jenkins lo vedrà trai protagonisti nei panni
di un personaggio che è ancora sconosciuto. Tuttavia sembrano
arrivare nuovi dettagli da SuperBroMovies che
potrebbero aiutare a sciogliere questo mistero.
Lo stesso sito aveva riportato che
il personaggio di Pascal poteva essere coinvolto nel ritorno di Steve Trevor (Chris
Pine) e adesso interviene con nuovi dettagli. A quanto pare il
personaggio sarà Maxwell Lord, un potente uomo d’affari nelle
pagine della DC Comics. Non si tratta quindi di un dio sotto
copertura, come riportato dal report precedente, ma sembra che la
prima ipotesi di trama prevedesse davvero una figura del genere per
Pascal. Tuttavia, sembra che il personaggio sarà completamente
votato ad ottenere poteri divini e che quindi avrà dei legami con
gli dei greci, in qualche modo ancora non chiaro.
Il personaggio ha una storia
alquanto travagliata, nei fumetti, ma il fatto che in Wonder Woman 1984 sarà un uomo d’affari lo
rende aderente a una delle sue versioni più recenti nei comics.
Tuttavia l’identità del personaggio lascia un buco lì dove
pensavamo di aver risolto un grande interrogativo del film, ovvero
in che modo Steve Trevor tornerà dal mondo dei morti! La questione
del ritorno di Trevor è molto più complessa rispetto a quella del
ritorno di Robin Wright, visto che il personaggio
potrebbe apparire in flashback legati all’educazione e
all’allenamento di Diana su Temiscira, mentre Trevor è sicuramente
contemporaneo ai fatti e alle nuove avventure dell’Amazzone
interpretata da Gal Gadot.
Il film vedrà ancora come
protagonista Gal Gadot opposta
a Kristen Wiig, scelta per interpretare la
villain Cheetah. L’ultimo acquisto del cast è Pedro
Pascal, di cui non è stato ancora confermato il
personaggio. Il film sarà ambientato durante la Guerra Fredda e la
sceneggiatura è stata curata da Goeff
Johns e Patty Jenkins.
Dopo 27 anni da Terminator
2: Il Giorno del Giudizio, Linda
Hamilton e Arnold Schwarzenegger tornano
insieme sul set del franchise per Terminator 6 e
l’ex Governatore della California ha approfittato del compleanno di
Linda, per mostrare al pubblico una foto reunion.
In occasione del compleanno della
Hamilton, Schwarzenegger ha condiviso su Twitter una foto che
lo raffigura al fianco della collega, nell’immagine si affiancano i
volti giovani del ’91 e quelli di oggi, segnati dagli anni.
Arnold ha augurato buon compleanno
alla Hamilton così: “Buon Compleanno alla mia cara amica Linda
Hamilton. Una delle mie co-star preferite, una vera dura, e un
essere umano magnifico. Sono eccitato di lavorare di nuovo con
lei.” Di seguito l’immagine:
Il primo incontro tra Sarah
Connor e il T-800 non p stato dei più
amichevoli, come ben ricorda chi ha visto e amato il primo film del
franchise, salvo poi capovolgersi ne Il Giorno del
Giudizio, in cui il personaggio sintetico di Schwarzy è
dalla parte di Sarah e John, per proteggerli dal temibile T-1000.
La storia di Terminator 6 dovrebbe vedere la
creatura interpretata da Arnold di nuovo accanto a Sarah.
Nel corso di questi 27 anni, la
carriera dell’ex mister Olimpia è decollata, e lui è diventato una
colonna portante del cinema action, al fianco di celebrità quali
Sylvester Stallone e Bruce
Willis. Per quanto riguarda invece la Hamilton, è questo
il suo vero e proprio ritorno al grande schermo, visto che la sua
carriera di attrice non è stata fortunata come quella del
collega.
Il film “fingerà”
che Terminator 3, 4 e 5 non siano mai
esistiti e continuerà la storia da Terminator 2: Il
Giorno del Giudizio. Nel cast di
Terminator: Destino Oscuro tornano Arnold
Schwarzenegger e Linda
Hamilton. Completano il cast Mackenzie
Davis, Diego Boneta e Gabriel
Luna. Alla regia di Terminator
6 è stato confermato Tim
Miller. Il film sarà un sequel del secondo capitolo e
vedrà Linda Hamilton tornare nei panni dell’eroica Sarah
Connor.
Come
vi avevamo anticipato ecco arrivare il primo atteso
trailer di Dark Phoenix, l’annunciato seguito
di X-Men Apocalypse diretto da Simon
Kimberg e vede protagonisti
nuovamente Michael Fassbender, Jennifer
Lawrence, Nicholas
Hoult,James McAvoy nel cast dei
mutanti. Come recita il titolo, la protagonista sarà
Sophie Turner la protagonista nei panni di
Jean Grey/La Fenice.
Dark Phoenix
In Dark Phoenix, gli X-Men
devono fronteggiare uno dei loro peggiori nemici: uno di loro, Jean
Grey. Durante una missione di soccorso nello spazio, Jean resta
quasi uccisa quando viene investita da una oscura forza cosmica.
Una volta tornata a casa, scopre che questa forza non solo l’ha
resa infinitamente più potente, ma anche molto più instabile.
Combattendo con queste entità dentro di lei, Jean libera i suoi
poteri in modi violentissimi, che nemmeno lei riesce a capire o
contenere. Con Jean completamente fuori controllo, ferendo le
persone che più ama, si inizia a sfaldare il tessuto che tiene
insieme gli stessi X-Men. Ora, con la famiglia che cade a pezzi,
devono trovare un modo per rimanere uniti, non solo per salvare
l’anima di Jean, ma per salvare il pianeta da alieni che vorrebbero
utilizzare questa forza per governare sulla galassia.
Ecco il trailer
Vi ricordiamo che Dark
Phoenix vedrà nel cast Michael
Fassbender, Jennifer Lawrence, Nicholas
Hoult,James McAvoy, Alexandra Shipp, Sophie
Turner, Tye Sheridan e Kodi Smit-McPhee.
Jessica Chastain sarà il villain del film.
La saga della Fenice
Nera è stata male accennata in X-Men:
Conflitto Finale, tanto che gli eventi raccontati
in X-Men: Giorni di un Futuro
Passato hanno completamente cancellato, grazie al
viaggio nel tempo, gli effetti di quel film sulla saga,
contribuendo però a pasticciarne la continuity.
Arriva da Variety
la notizia che Mary Elizabeth Winstead e Jurnee
Smollett-Bell saranno Cacciatrice e Black Canary in
Birds of Prey. Dopo i primi rumors e la shortlist,
le due attrici hanno battuto la concorrenza e si uniscono adesso
ufficialmente a Margot Robbie, nel prossimo film della Warner Bros
che porterà sul grande schermo personaggi della DC Comics.
Margot Robbie
riprenderà il ruolo di Harley Quinn con cui ha
debuttato in Suicide Squad, e si occuperà anche
della produzione del film stesso, con Sue
Kroll e Bryan Unkeless.
Ci sono diverse versioni di
Cacciatrice nei fumetti, il suo alter ego è Helena Bertinelli, ma
in Birds of
Prey il personaggio sarà una ex principessa mafiosa,
devastata da ragazzina quando la sua famiglia è stata uccisa in un
attentato di mafia, trasformandola in un una vigilante che poi si è
unita alla squadra che dà il titolo al film. Black Canary, aka
Dinah Lance, è una combattente di strada nei fumetti, un
personaggio dalla natura buona e idealista. Nel film la squadra
dovrebbe combattere contro i signori del crimine di
Gotham. Si era parlato di Maschera Nera ma sembra
che adesso non sia più lui il villain principale del film. Resta
anche da capire in che modo si colloca il personaggio di Harley
Quinn in questa storia.
Il film diretto da Cathy Yan da una
sceneggiatura di Christina Hodson e
arriverà al cinema il 7 febbraio 2020.
Il 5 ottobre arriverà su
Netflix una nuova serie completamente made
in Spain, una scommessa che approfitta dell’incredibile e recente
successo ottenuto da un’altra serie spagnola, La Casa di
Carta. Nell’ultimo anno e mezzo La Casa de
Papel ha fatto molto parlare di sé, rendendo la
piattaforma di streaming americana ancora più famosa a livello
internazionale. Dal genere dell’heist movie, ovvero del film
incentrato su una rapina, si passa a tutt’altra musica, e con
Élite ci troviamo catapultati nel più classico dei
teen drama.
I riferimenti esterni si fanno
generazionali, nel senso che a seconda della generazione alla quale
si appartiene, ci tornano alla mente le serie tv incentrate sui
teenager della nostra infanzia. Chi si accosta alla visione di
Élite non può non ricordare
The O.C. e l’elitaria società di Newport Beach. O Gossip Girl e
la scuola per giovani rampolli nell’Upper East Side di New York .
O, arrivando al giorno d’oggi, la misteriosa cittadina di
Riverdale con i suoi segreti e il suo mistero da risolvere.
Nella privilegiata scuola spagnola
di Las Encinas vengono introdotti tre nuovi ragazzi grazie a delle
borse di studio emesse dallo stato. L’iniziativa non è dettata da
alcun nobile intento. Il sussidio finanziario non è altro che un
tentativo di mettere una pezza sopra un fatto gravissimo: la scuola
statale dei tre studenti è miseramente crollata addosso agli
alunni, per fortuna non causando morti ma solo feriti, per colpa di
instabilità strutturali e negligenze nell’uso dei materiali da
costruzione.
Così, Samuel (Itzan
Escamilla), Nadia (Mina El Hammani) e
Christian (Miguel
Herrán) si trasferiscono in questo istituto privato
frequentato dalla élite spagnola, dove giovani rampolli hanno già
un destino sfolgorante (e un conto in banca) davanti a loro.
I nuovi arrivati, accolti con la
obsoleta concezione di classe operaia, dovranno sgomitare per
emergere in mezzo ad un mondo fatto di soldi, droga e
perversioni. Con un inadeguato citazionismo darwiniano, una
delle ragazze ricche de Las Encinas avverte i suoi “eguali”:
«Quando in un ambiente perfetto vengono introdotte nuove
specie, avviene la contaminazione». La frase, per quanto
completamente fraintesa da chi la pronuncia, allude in realtà al
doppio senso celato dietro tutta la storia.
Élite è una serie
tv composta da otto puntate che viaggiano “al contrario”. Le prime
scene sono un assaggio delle ultimissime battute finali. Perché ci
viene detto subito che a Las Encinas è stato commesso un omicidio.
Uno studente è morto, e tutti i protagonisti che via via impareremo
ad amare (o ad odiare) sono sospettati. L’identità del morto è
tenuta celata sino alla fine della prima puntata, ed è già una
bella sorpresa. Ma è col proseguire e il dispiegarsi della storia
che la serie riesce a mantenere una certa suspense, confondendo lo
spettatore affinché non possa comprendere l’identità del
killer.
Tuttavia Élite non
si può proprio definire una serie dalle sfumature mistery. Le
puntate si concentrano quasi esclusivamente sui piccoli e arcinoti
stereotipi dei liceali. Dalla suddivisione marcatissima in caste
sociali (i ricchi sono ricchissimi, i poveri poverissimi, le vie di
mezzo sconosciute) all’aspetto adulto e navigato di quelli che
dovrebbero essere dei diciassettenni; sì perché i protagonisti
frequentano il penultimo anno, e sono quindi minorenni, cosa
assolutamente poco credibile. I ragazzi e le ragazze di
Élite conoscono la vita meglio di un adulto, e ne
sono annoiati. Allora cercano svaghi da “grandi”, sperimentando
droghe, sesso e crimini.
Colpa della forzata costrizione
della trama entro otto puntate, le vite dei protagonisti sono
letteralmente farcite di ogni trasgressione possibile e
immaginabile. Tutti i clichés che abbiamo conosciuto in anni e anni
di serie tv incentrate sui teenager, sono inseriti in quei
cinquanta minuti a puntata, con buona pace del senso della realtà
(e spesso del ridicolo). Il regista, Ramón Salazar
(poi sostituito da Dani de la Orden negli ultimi
tre episodi) è stato un esperto sceneggiatore di film per teenager,
da Tini: la Nuova Vita di Violetta,
all’adattamento spagnolo del nostro Tre Metri Sopra il
Cielo (che viene più volte omaggiato in diverse scene di
Élite).
Tra gli interpreti si è già molto
parlato dei tre protagonisti de La Casa di Carta, che qui tornano nelle vesti
– anzi nelle divise – degli alunni di Las Encinas. Si tratta di
María Pedraza (Marina in Élite – Alison ne La Casa di
Carta); Jaime Lorente (Nano in Élite – Denver ne La
Casa di Carta); Miguel Herrán (Christian in Élite – Rio ne La
Casa di Carta). Tra i volti noti anche la cantante pop
messicana Danna Paola, che qui interpreta
Lucretia. In definitiva possiamo dire che Élite sarà una serie tv
sugli adolescenti problematici che si andrà ad affiancare a molte
altre senza però emergerne per idee, contenuti o cuore.
Più telenovelas che telefilm, la
serie spagnola intriga soprattutto per gli intrallazzi amorosi,
piuttosto che concentrarsi sulle tematiche serie, che pure mette in
campo, come il razzismo, le diversità culturali, l’abuso di droghe,
le negligenze edilizie e la corruzione dei poteri forti.
Nel 1959 la
scrittriceShirley JacksonpubblicòThe Haunting of Hill
House, un romanzo gotico che entrò immediatamente a
far parte dei grandi classici della letteratura
americana. Il Re del
brivido, Stephen
King, lo ha più volte definito uno
dei suoi libri preferiti, e non ha mai fatto mistero di averne
tratto ispirazione per gran parte dei suoi scritti, dedicandovi
anche un saggio (Danze Macabre, 1981).
I film basati esplicitamente
sull’opera di Shirley Jackson sono due, il
capolavoro
Gli Invasatidi Robert
Wise (1963) e il più recenteHaunting
– Presenze di Jan De
Bont (1999). Ma la filmografia che si ispira alle idee e
alle atmosfere diThe Haunting of Hill
House è a dir poco sterminata, avendo
stabilito una serie di elementi tipici delle storie sulle case
infestate che sono tuttora delle regole
inderogabili. Era solo questione di tempo, quindi, che ad
un’opera del genere – capostipite della letteratura e del cinema
horror – dedicassero un’intera serie tv, soprattutto ora che ci
troviamo nella cosiddetto “Era Netflix”.
The Haunting of Hill House
Proprio dalla piattaforma di
streaming americana è quindi stato partorito il
progettoThe Haunting of Hill House – La
serie, che uscirà ufficialmente il 12 ottobre 2018
per un totale di dieci episodi. Il libro diShirley
Jacksonsi rivela però da subito solo una base,
deviando per altre soluzioni e aprendo quindi la strada ad
un’infinità di variazioni sul tema. Rimane l’elemento essenziale:
Hill House, la magione che “si ergeva sola contro le sue colline,
chiusa intorno al buio” (cit.), con il suo dedalo di stanze, i suoi
corridoi di legno e l’evocativa scala a chiocciola in ferro
battuto. E i suoi abitanti, più o meno vivi che
siano.
La serie ci parla della
famiglia Crane, composta dalla madre Olivia (Carla
Gugino), dal padre Hugh Crane
(Henry Thomasda
giovane,Timothy Huttonda anziano) e dai
cinque figli, che abitano Hill House intorno alla metà degli anni
‘80. Ma la storia si rivela da subito un alternarsi
martellante di flashback e flashforwards, perché la trama si
concentrerà sulle vite degli ormai adulti figli dei
Crane.
The Haunting of Hill House
Ad ogni fratello o sorella è
dedicata un’interna puntata, dove grazie ai salti repentini nel
passato riusciamo ad avere un quadro completo dell’infanzia e della
psicologia dei personaggi. Si parte ad esempio con
Steven Crane (Michiel
Huisman), il maggiore dei fratelli, colui che ha
pensato bene di utilizzare la propria infanzia passata ad Hill
House per scriverne un libro e guadagnare denaro e
fama.
A poco a poco veniamo a
conoscenza delle caratteristiche singolari dei vari fratelli, da
Shirley (Elizabeth
Reaser) che di mestiere imbalsama le salme dei
defunti, a Theodora (Kate
Siegel) che svolge il difficile mestiere di
psicologa infantile grazie alle proprie capacità empatiche, fino ai
due gemelli Nell (Victoria
Pedretti) e Luke (Olivier
Jackson-Cohen), che rappresentano il punto più “debole”
dell’intero nucleo familiare.
The Haunting of Hill House
Svelare qualcos’altro
suThe Haunting of Hill
Housesarebbe davvero un delitto, ma è inevitabile
sottolinearne gli immensi debiti nei confronti di grandi classici
della letteratura – comeGiro di
Vite di Henry James – e
soprattutto dell’universo filmico, daThe
OthersaThe
Conjuringpassando per il “must”Amityville
Horror. Tuttavia, sebbene la
confezione sia impeccabile (la ricostruzione di Hill House con le
sue porte scricchiolanti e le statue “spione” è splendida e
angosciante, come deve essere), nonostante la buona prova attoriale
di alcuni membri del cast (su tutti la Shirley diElizabeth
Reaser), la storia fatica ad
ingranare.
I flashback continui, troppo
affastellati, confondono e destabilizzano l’attenzione di chi
guarda e cerca di capire se l’azione si svolge nel presente, nel
passato, nel passato di due mesi prima, o nell’immediato futuro
(pur con l’aiuto di piccole didascalie
esplicative). La serie gioca di continuo col concetto di
spazio-tempo, che era poi alla base della concezione di Hill House
stessa. Il lento scorrere della trama, che andrebbe
anche a giovare nella creazione di un clima di suspense, si perde
però nelle cose meno interessanti, dando l’impressione di stare
allungando il brodo.
Fortunatamente con l’avanzare
degli episodi aumenta il senso di angoscia, e alcuni piccoli
misteri vengono svelati con soluzioni non troppo scontate,
presupponendo quindi che anche il finalesarà piuttosto
imprevedibile. I cliché horror ci sono tutti, e nella sesta
puntata vengono mostrati tutti, in una escalation che parte con il
grande classico del temporale e dell’assenza di luce in
casa. Per chi ama i romanzi e i film
gotici,The Haunting of Hill
Housesarà sicuramente un’opera imprescindibile. Se
ne apprezzeranno i riferimenti a King, da1408aRose
Red(la cui Casa stregata – in quanto a suspense –
rimane però ineguagliabile, va detto).
The Haunting of Hill House
Il regista,Mike
Flanaganpare essersi “votato” alla causa horror. Lo
abbiamo visto dirigereOculus – Il
Riflesso del Male,Il Terrore del
Silenzio(dove recitavaKate
Siegel, che qui interpreta Theo) eOuija 2:
L’Origine del Male(conEzabeth
ReasereLulu Wilson, che in The Haunting of
Hill House interpretano Shirley, da giovane e da
adulta). Ma soprattutto lo abbiamo apprezzato
neIl Gioco di Gerald, evidente sintomo
dell’ammirazione del regista per
Stephen King. Da questo ultimo film Flanagan si porta dietro
diversi attori, sui quali ovviamente spiccaCarla
Gugino, la cui inquietante espressività nella Olivia
Crane di The Haunting of Hill House è dosata e
distribuita sapientemente in un crescendo
continuo.
Non ci resta che aspettare il
12 ottobre per conoscere fino in fondo i misteri che si celano
dietro le porte scricchiolanti di Hill House, confidando che la
serie possa regalarci quel senso di angoscia tipico di ogni
racconto gotico che si rispetti.
Il Joker di
Joaquin Phoenix segue le orme di illustri
predecessori: Cesar Romero, Jack Nicholson, Heath
Ledger e Jared Leto. Attori diversissimi,
tra cui tre premi Oscar, uno, Ledger, proprio per l’interpretazione
del Clown Principe del Crimine. Quella di Phoenix è
un’eredità pesantissima da raccogliere, dunque, non solo per
l’aspetto cinematografico, ma anche per quello fumettistico, dal
momento che il Joker è la nemesi di
Batman, il villain più noto in tutto il mondo
dell’eroe più amato e rappresentato (insieme a
Spider-Man).
Il film di Todd
Phillips però non si pone in “competizione” con le altre
rappresentazioni del personaggio, visto che si spinge dove nessuno
è mai stato, neppure i fumetti! Quella di Phillips è la storia di
Arthur Fleck e di come diventa Joker. Un film
esterno alla continuity del DCEU, una storia autonoma, ambientata nella Gotham
City degli anni ’80 con la campagna elettorale di Thomas Wayne, che
voleva diventare sindaco della città, a fare da sfondo.
Il film è al momento in fase di
riprese, con numerose foto che sono già uscite in rete, alcune
anche ufficialmente dall’account Instagram del
regista, e hanno mostrato il nuovo look del personaggio con il
trucco e con il variopinto completo da pagliaccio.
Il confronto con i Joker passati
L’accoglienza come al solito è
divisa tra osannare il genio di Phoenix e screditare con
convinzione l’ennesimo tradimento al personaggio dei fumetti, alla
grandezza di Heath Ledger o alla leggenda di
Jack Nicholson (nessuno si cura di stare dalla
parte del povero Jared Leto). Ma com’è davvero
questo Joker a confronto con le altre rappresentazioni?
C’è qualcosa di molto familiare
nell’aspetto di questo Joker truccato in questo modo, eppure
qualcosa di estraneo. L’idea è che nei colori almeno ricorda
moltissimo il personaggio di Romero e una maschera che ha indossato
nel corso della serie, tuttavia i lineamenti di Phoenix ricordano
di più il Joker di Heath Ledger. C’è da fare anche
un’altra differenza: Ledger ha interpretato il personaggio prima
dei trent’anni, Phoenix ne ha 43, ed è a sua volta quasi coetaneo
di Jared Leto (nonostante quest’ultimo sembri
molto più giovane). A differenza loro, Nicholson era già un
affascinante cinquantenne all’epoca del Batman di Burton. Insomma,
un personaggio così legato al volto, alla maschera e al trucco non
può non tenere conto dei diversi gradi di “profondità” che può dare
un attore in fasce diverse d’età.
La chiave esatta di lettura del
personaggio, per Phoenix ma anche per le altre interpretazioni,
andrebbe cercata non tanto nel mondo del fumetto (paradossalmente)
quanto in quello dell’universo cinematografico in cui il Joker è
stato di volta in volta inserito.
Romero fumettistico
L’omaggio cromatico a Romero è
innegabile, tuttavia il personaggio negli anni ’60 si adattava a i
toni scherzosi e fumettistici della serie con Adam
West, una proposta ancora gustosamente divertente ma che
suscita più l’affetto dell’amarcord che non l’apprezzamento vero e
proprio, almeno da parte di un pubblico contemporaneo.
Nicholson e Ledger, espressioni di autori
Paragonare questo
Joker al personaggio che ha portato in vita
Jack Nicholson per Tim Burton non
è possibile senza mettere in gioco la vena autoriale di Burton
stesso, fortissima nel primo adattamento per il cinema dell’Uomo
Pipistrello, e in realtà lo stesso discorso vale per il Joker di
Nolan e Heath Ledger. In entrambi i casi, si
trattava della costruzione di un personaggio che, dallo spunto
fumettistico, si trasformava poi in un carattere che si adattava
alla perfezione all’intenzione che ha l’autore stesso. A Burton
serviva un avversario uguale e contrario per il suo Batman. A Nolan
serviva invece un agente del caos, uno strumento narrativo che
potesse sconvolgere l’ordine ricercato da Harvey
Dent. Entrambi gli autori hanno compiuto la loro missione,
affiancati dagli attori ideali.
Leto il gangster
La questione è ancora diversa per il
Joker di Jared Leto.
Il personaggio è stato portato in scena più attraverso la
costruzione fisica ed estetica che attraverso l’azione; quel Joker
è una versione gangster del personaggio, che si inserisce nel
discorso cinematografico disegnato da David Ayer e
che soprattutto non assume un ruolo rilevante, bensì di sotto-trama
accessoria al personaggio di Harley Quinn, in
Suicide Squad.
Le possibilità di Phoenix
In questo contesto, il Joker che
andrà a interpretare Joaquin Phoenix è prima di
tutto un personaggio in via di formazione, il film racconterà di
Arthur Fleck e non di Joker. Sarà quindi un
prequel, una scoperta delle origini, magari delle motivazioni (o
dell’assenza di motivazione) del personaggio e l’aspetto
interessante del progetto è che le vie da percorrere sono infinite,
il cammino spianato e libero, le scelte artistiche di fronte a Todd
Phillips tutte praticabili e possibili per arrivare a un risultato
che tutto il mondo conosce. Per cui, che il trucco visto fino a
questo momento sia definitivo o solo provvisorio, l’invito allo
spettatore è quello di lasciarsi sorprendere, lasciarsi raccontare
una storia non ancora scritta e magari andare a vedere un buon
film.