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Limitless: la spiegazione del finale del film

“E se le droghe sbloccassero poteri altrimenti inacessibili?” Con questa singolare tesi, mai presa in considerazione prima, Limitless, diretto da Neil Burger, ha fatto il suo ingresso trionfale nelle sale nel 2011. Il film si inserisce con originalità nel filone del thriller psicologico e fantascientifico, mescolando sapientemente elementi del cinema d’azione con un racconto che affonda le radici nelle ossessioni contemporanee per l’intelligenza, il successo e il potere. La pellicola si basa sul romanzo Territori oscuri di Alan Glynn e ruota attorno ad una misteriosa pillola, l’NZT-48, che promette di sbloccare il pieno potenziale della mente umana.

Il film si basa infatti fortemente sulla vecchia teoria secondo cui gli esseri umani utilizzano solo il 15-20% del loro cervello alla volta e che il nostro vero potenziale potrebbe essere sbloccato se solo utilizzassimo tutto il cervello (un po’ quello che viene espresso anche in un film simile quale Lucy). Un’idea affascinante che alimenta il ritmo incalzante del film, tra sequenze adrenaliniche e riflessioni più cupe sul prezzo da pagare per il “successo facile”. Ciò che rende però Limitless un racconto particolarmente avvincente è il modo in cui riesce a trasformare una premessa fantascientifica in una metafora potente dei desideri e delle paure legate alla società moderna.

Nel prosieguo dell’articolo ci concentreremo proprio sul finale di Limitless, un epilogo ricco di tensione che ha diviso pubblico e critica. Esamineremo i principali colpi di scena che lo caratterizzano, cercando di spiegare come Eddie riesca – o sembri riuscire – a liberarsi dalla dipendenza dal farmaco e a mantenere il potere conquistato. Analizzeremo inoltre il significato più profondo del finale, alla luce delle tematiche affrontate dal film, e come questo apra interrogativi sul vero costo dell’ambizione e della ricerca del potere assoluto.

LEGGI ANCHE: Limitless: 10 cose che non sai sul film

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Bradley Cooper in Limitless. Foto di © 2011 – Rogue Pictures

La trama di Limitless

Protagonista del film è Eddie Morra (Bradley Cooper), un giovane scrittore newyorkese in piena crisi professionale e personale. La sua ragazza Lindy (Abbie Cornish), stanca dei suoi fallimenti, decide di lasciarlo. La sua vita cambia però improvvisamente quando un amico gli fa provare l’NZT-48, una rivoluzionaria sostanza farmaceutica ancora in fase di sperimentazione, in grado di aumentare incredibilmente le potenzialità del cervello umano. Assunta la droga, Eddie è in grado di ricordare tutto ciò che ha letto, visto o sentito. Le sue nuove capacità deduttive, di apprendimento, di memorizzazione e di socializzazione, lo spingono a tentare la fortuna nel mondo della Borsa.

Presto inizia a fare meraviglie a Wall Street, dove la sua abilità attira l’attenzione di Carl Van Loon (Robert De Niro), un potente magnate della finanza che, dopo averlo messo alla prova, gli offre la possibilità di negoziare la più grande fusione della storia. La droga ha però degli effetti collaterali che peggiorano dopo ogni assunzione. Eddie scopre che in determinati momenti, non ricorda nulla di quello che ha fatto, visto o sentito. Il peggio è che ancora non è consapevole del fatto che alcune persone sono ora pronte a fare qualsiasi cosa per mettere le mani sul suo stock di NZT.

La spiegazione del finale del film

Verrso il suo finale Limitless, la tensione raggiunge il culmine mentre Eddie Morra si trova in una posizione sempre più pericolosa. In un momento cruciale, il mafioso Gennady (Andrew Howard) riesce a irrompere nell’appartamento di Eddie e lo costringe a difendersi in uno scontro violento. Con un gesto disperato, Eddie inganna Gennady, gli sottrae una dose e, alimentato dall’NZT-48, riesce a ribaltare la situazione, uccidendolo e sfuggendo all’assalto. Con le ultime scorte del farmaco, Eddie si dedica poi a trovare una soluzione definitiva per non essere più schiavo della sostanza.

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Robert De Niro e Bradley Cooper in Limitless. Foto di John Baer – © 2011 Dark Fields Production, LLC All Rights Reserved

La scena finale si svolge un anno dopo: Eddie è ormai un uomo di successo, lanciato in politica e presentato come futuro senatore. Carl Van Loon lo incontra per proporgli un’alleanza, credendo che Eddie sia ancora dipendente dall’NZT-48 e quindi facilmente manipolabile. Ma Eddie lo sorprende: afferma di aver usato le sue risorse per sintetizzare il farmaco, eliminando gli effetti collaterali e interrompendo la dipendenza. Anzi, sostiene di aver ormai integrato le capacità acquisite in modo permanente. Nella scena conclusiva, Eddie dimostra la sua brillantezza: anticipa le parole di Van Loon e mostra padronanza assoluta di ogni situazione, lasciando il magnate spiazzato e impotente davanti al suo ex protetto.

Dal punto di vista tematico, il finale di Limitless rappresenta dunque l’apice della riflessione del film sui limiti della conoscenza e sul prezzo del potere. Eddie, che all’inizio era un uomo fallito e insicuro, arriva a un punto in cui la sua intelligenza sembra sconfinata, ma ciò avviene dopo un percorso costellato di compromessi morali, pericoli letali e perdita di controllo. La sua vittoria finale è ambigua: da un lato ha superato la dipendenza e ha trasformato la droga in uno strumento definitivo di crescita, dall’altro ha abbracciato un mondo in cui il potere si ottiene a costo della propria umanità e con scelte discutibili.

Il film lascia volutamente il dubbio sul vero stato di Eddie: ha davvero sconfitto la dipendenza o sta solo mascherando il suo bisogno per mantenere il potere? Questo finale sottolinea come Limitless non sia soltanto un thriller adrenalinico, ma un’allegoria sulla brama umana di superare i propri limiti naturali. Eddie incarna la tensione tra il desiderio di realizzazione e il rischio di perdersi lungo il cammino, mostrando come la corsa verso il successo possa trasformarsi in una spirale inarrestabile che, pur apparendo vittoriosa, lascia dietro di sé interrogativi inquietanti.

I Fantastici Quattro: Gli Inizi, le 9 rivelazioni più importanti del trailer finale

Il trailer finale di I Fantastici Quattro: Gli Inizi sembra confermare che la versione della Marvel Studios della Prima Famiglia sia quella che i fan hanno atteso per decenni di vedere sul grande schermo. La storia, come noto, si svolge in una realtà alternativa, una mossa coraggiosa da parte di Kevin Feige e compagnia. Tuttavia, questo ha anche permesso al regista Matt Shakman di offrirci una versione di questi eroi ispirata agli anni ’60 che semplicemente non sarebbe stata possibile nella Sacra Linea Temporale.

Ad un mese dall’uscita al cinema del film, in questo articolo approfondiamo ora tutte le rivelazioni più importanti, gli easter eggs e i possibili spoiler sulla trama rivelati oggi dai Marvel Studios con questo trailer. Questi includono un viaggio su Taa II, un importante debutto nell’MCU e alcuni indizi sull’inclusione di un iconico slogan.

La prima famiglia Marvel in azione

Foto di Marvel Studios © 2025 20th Century Studios / © and ™ 2025 MARVEL

Alcuni fan hanno sottolineato che i trailer di I Fantastici Quattro: Gli Inizi non hanno mostrato questi eroi combattere contro nessuno. Anche se ci aspettiamo un montaggio delle battaglie passate, sembra che la squadra non sarà coinvolta in scontri all’ultimo sangue con Galactus e Silver Surfer. C’era da aspettarselo, ma per non farci pensare che il reboot sarà privo di azione, quest’ultima anteprima alza notevolmente la posta in gioco. Sono incluse nuove immagini di Reed, Sue, Ben e Johnny che usano i loro poteri, con le abilità di elasticità di Mister Fantastic che sembrano particolarmente impressionanti (c’è sempre il rischio che poteri come questi finiscano per sembrare ridicoli in un film live-action).

L’iconico “4” infuocato

I Fantastici Quattro Gli Inizi 4 di fuoco
Foto di Marvel Studios © 2025 20th Century Studios / © and ™ 2025 MARVEL

Se siete fan dei fumetti, saprete che la Torcia Umana che si lancia nei cieli sopra New York City e scrive il caratteristico “4” dei Fantastici Quattro con le fiamme è un suo marchio di fabbrica. Siamo felicissimi di vederla utilizzata in questo film, anche se sembra che potrebbe essere una delle ultime scene del debutto del team nell’MCU. A prescindere da ciò, stiamo già correndo troppo e ci chiediamo come sarà quando Johnny userà questa sua abilità unica per raggiungere il suo amico Spider-Man.

“Che ora è?”

I Fantastici Quattro Gli Inizi La Cosa
Foto di Marvel Studios © 2025 20th Century Studios / © and ™ 2025 MARVEL

Sembra che il fatto che La Cosa non voglia dire “È tempo di distruzione” sarà una gag ricorrente in I Fantastici Quattro: Gli Inizi. In base a quanto rivelato qui, la battuta è stata data al suo omologo dei cartoni animati, cosa che Johnny non perdona a Ben. Tuttavia, nei momenti finali di questa anteprima, si capisce che La Cosa sta per dirlo mentre lui e la Torcia Umana precipitano verso terra. Diamo credito alla Marvel Studios per non aver spoilerato nulla qui… anche se avremmo voluto che fosse stata quella la nota su cui si fosse concluso questo trailer finale. Sarà comunque un grande momento al cinema il mese prossimo.

L’avvertimento di Silver Surfer

I Fantastici Quattro Gli Inizi Silver Surfer
Foto di Marvel Studios © 2025 20th Century Studios / © and ™ 2025 MARVEL

Proprio come nei fumetti, l’araldo di Galactus, Silver Surfer, arriva sulla Terra per avvertire i suoi cittadini dell’imminente arrivo del Divoratore di Mondi. La Marvel Studios ha apportato alcuni notevoli miglioramenti agli effetti speciali utilizzati per trasformare Julia Garner in Shalla-Bal, e la sua voce ora suona un po’ più aliena rispetto a quella che abbiamo sentito nel trailer precedente. Mentre alcuni fan continuano a lamentarsi del cambio di sesso di Silver Surfer (che è errato, si tratta di Shalla-Bal, non di Norrin Radd), non vediamo l’ora di scoprire cosa ci riserverà il MCU con questo personaggio.

L’astronave di Galactus

I Fantastici Quattro Gli Inizi astronave Galactus
Foto di Marvel Studios © 2025 20th Century Studios / © and ™ 2025 MARVEL

L’ultimo trailer di I Fantastici Quattro: Gli Inizi conferma che questo film sarà ricco di azione cosmica e ci porta su Taa II, ovvero la nave di proporzioni mondiali. Questa struttura grande quanto un sistema solare è la dimora a forma di nastro di Möbius di Galactus, il Divoratore di Mondi. Silver Surfer guida la squadra attraverso quella che sembra l’entrata della base del cattivo, dove presumibilmente tenteranno di negoziare con lui. Sembra che questa potrebbe essere la sequenza più importante del film, soprattutto perché dovrebbe dare all’attore Ralph Ineson la possibilità di brillare, dato che probabilmente controbatterà l’offerta della squadra con una sua.

Franklin Richards

I Fantastici Quattro Gli Inizi Franklyn Richards
Foto di Marvel Studios © 2025 20th Century Studios / © and ™ 2025 MARVEL

Nel trailer finale del reboot possiamo finalmente vedere Franklin Richards molto più chiaramente, e sembra proprio che sia una creazione in CGI. Gli effetti sono solidi, e questo è molto più semplice rispetto alle complicazioni legate all’uso di un bambino vero. Probabilmente anche Franklin sarà al centro dell’azione, soprattutto se le voci secondo cui Galactus lo vuole in cambio della salvezza della Terra sono vere. Nei fumetti, Franklin ha il potere di deformare e creare realtà, il che lo rende un personaggio potenzialmente importante in Avengers: Doomsday. Probabilmente sarà cresciuto e diventerà un ragazzino quando lo ritroveremo lì, ovviamente.

Il piano di Mister Fantastic

I Fantastici Quattro Gli Inizi Parigi
Foto di Marvel Studios © 2025 20th Century Studios / © and ™ 2025 MARVEL

Come abbiamo stabilito all’inizio di questo articolo, i Fantastici Quattro non possono proprio prendere a pugni Galactus. Sorprendentemente, questo trailer ci porta a Parigi, dove vediamo che Reed Richards sembra aver costruito un dispositivo destinato a ripetere il Divoratore di Mondi. La domanda è: si tratta di un tentativo fallito di Mister Fantastic di sconfiggere il cattivo o di un assaggio di come alla fine salverà la Terra da lui? È difficile da dire, ma siamo entusiasti di vedere che l’intelligenza di Reed sarà in primo piano nella battaglia della squadra contro Galactus. Nessuna indiscrezione sulla trama ha rivelato come verrà sconfitto, quindi forse entrerà in gioco l’Ultimate Nullifier? Oppure vincerà Galactus…

Il Divoratore di Mondi a New York

I Fantastici Quattro Gli Inizi Galactus
Foto di Marvel Studios © 2025 20th Century Studios / © and ™ 2025 MARVEL

Il trailer offre nuove immagini dalla furia di Galactus nella Grande Mela. In quella sequenza, assistiamo alla sua imponente grandezza mentre la Fantasticar insegue il cattivo apparentemente inarrestabile. Il trailer offre però anche nuovi dettagli del cattivo cosmico. La Marvel Studios ha superato se stessa e il linguaggio visivo ha molto in comune con i Celestiali visti in Eternals. Continuano a circolare voci secondo cui Galactus arriverà in qualche modo sulla Terra-616, diventando potenzialmente una minaccia multiversale. Staremo a vedere, ma possiamo tranquillamente affermare che non dovrebbe essere una minaccia isolata nell’MCU.

La barba de La Cosa

Johnny Storm e La Cosa in Fantastici Quattro Gli Inizi
Foto di Marvel Studios © 2025 20th Century Studios / © and ™ 2025 MARVEL

Mentre i Marvel Studios hanno continuato a perfezionare gli effetti visivi di I Fantastici Quattro: Gli Inizi, La Cosa ha ricevuto una vera e propria barba per il trailer finale del film. È un’aggiunta inaspettata al suo look e, sì, sembra anche essere fatta di roccia. Potrebbe sembrare interessante, ma la sua presenza suggerisce che ci sarà un salto temporale nel film, forse quando la squadra tornerà dal suo incontro cosmico con Galactus. Oppure ci sono dei grandi colpi di scena in questa storia che vengono tenuti deliberatamente segreti.

Daisy Edgar-Jones protagonista del nuovo adattamento di Ragione e Sentimento

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Daisy Edgar-Jones sarà la protagonista del remake di “Ragione e sentimento“, in lavorazione presso Focus Features. Georgia Oakley (“Blue Jean”) dirigerà la nuova versione del classico di Jane Austen, con Diana Reid che adatterà la sceneggiatura. Tim Bevan ed Eric Fellner della Working Title Films saranno i produttori, insieme a India Flint della November Pictures e Jo Wallett.

Originariamente pubblicato nel 1811 con il titolo “By a Lady“, “Ragione e sentimento” è stato il primo romanzo di Austen. La storia di “Ragione e sentimento” segue le sorelle Elinor (Edgar-Jones) e Marianne Dashwood, costrette ad abbandonare la tenuta di famiglia nel Sussex, tra amore, perdita e incertezza finanziaria. Il ruolo di Marianne Dashwood non è ancora stato annunciato.

Daisy Edgar-Jones ha condiviso la notizia su Instagram, dove ha pubblicato una sua foto con il romanzo in mano. L’attrice britannica ventisettenne ha debuttato nel dramma romantico di Hulu del 2020 “Normal People” al fianco di Paul Mescal. Ha poi recitato in blockbuster come “Where the Crawdads Sing” del 2022 e “Twisters” del 2024.

Ragione e sentimento” è stato adattato per il grande schermo diverse volte nel corso degli anni, in particolare con il film del 1995 del regista Ang Lee, con Emma Thompson nei panni di Elinor Dashwood e Kate Winslet in quelli di Marianne. Focus Features ha finanziato due precedenti remake dell’opera di Austen, tra cui la versione del 2005 di “Orgoglio e pregiudizio” con Keira Knightley e Matthew Macfadyen e “Emma” del 2020 con Anya-Taylor Joy.

Dominique Thorne: 10 cose che forse non sai sull’attrice

La giovane attrice Dominique Thorne ha dalla sua giusto una manciata di ruoli tra cinema e televisione, ma le sono bastati questi per affermarsi come una delle star più promettenti per il futuro. Ha infatti già avuto modo di dar prova del suo talento in drammi premiati agli Oscar e ora che ha compiuto il proprio ingresso nel Marvel Cinematic Universe, la sua popolarità non farà che crescere ancora.

Ecco 10 cose che forse non sai di Dominique Thorne.

I film e i programmi TV di Dominique Thorne

1. Ha recitato in diversi noti film. Il primo ruolo in un lungometraggio per il cinema è stato per la Thorne quello di Sheila Hunt nel film Se la strada potesse parlare, interpretato da KiKi Layne, Stephan James e Regina King. Nel 2021 ha invece interpreta Judy Harmon in Judas and the Black Messiah, con Daniel Kaluuya. Nel 2022, infine, ha fatto il suo debutto nell’MCU in Black Panther: Wakanda Forever, recitando accanto a Letitia Wright, Angela Bassett e Danai Gurira. Nel 2024 ha invece recitato in Freaky Tales. La Thorne è inoltre già confermata anche per il film del 2026 Avengers: Secret Wars.

2. È protagonista di una serie Marvel. Nel 2025 arriva su Disney+ la serie targata Marvel dal titolo Ironheart, dove la Thorne riprende il ruolo di Riri Williams alias Ironheart, avendo dunque l’onore di essere protagonista assoluta di tale progetto interamente dedicato al suo personaggio.

 

Dominique Thorne è Riri Williams in Ironheart

3. Conosceva già il personaggio. Nel corso di un’intervista l’attrice ha raccontato di conoscere il personaggio di Ironheart già da ben prima la notizia che sarà lei ad interpretarlo nel Marvel Cinematic Universe. A quanto pare, infatti, la madre della Thorne è una grande appassionata dei fumetti Marvel e ciò ha permesso alla giovane interprete di entrare in contatto con quel mondo e ritrovarsi in particolare nelle avventure di Ironheart.

4. Si è preparata molto per interpretare Ironheart. Per dar vita alla geniale Riri Williams alias Ironheart, l’attrice si è allenata al fine di poter interpretare personalmente quante più scene possibile tra quelle di lotta o contenenti acrobazie. La Thorne, però, si è dedicata anche alla lettura di quanti più fumetti possibile dedicati al personaggio, così da sapere tutto di lei e conosce ogni risvolto narrativo a cui Ironheart è andata incontro.

5. È stata scelta senza il bisogno di un provino. L’attrice ha raccontato che mentre si trovava a casa ha ricevuto una chiamata dai Marvel Studios, i quali le proponevano di interpretare Ironheart. Non c’è dunque stato bisogno di nessun provino, poiché i produttori della Marvel erano già convinti del fatto che la Thorne fosse l’interprete giusta per introdurre quel personaggio nell’MCU.

Dominique Thorne in Black Panther e nell’MCU

6. Ha fatto il suo debutto nel nuovo film Marvel. L’attrice ha ufficialmente fatto il suo debutto come Riri Williams alias Ironheart nel film Black Panther: Wakanda Forever. Qui viene presentata come una ragazza molto giovane, che ancora frequenta l’università, ma già dotata di un’intelligenza straordinaria, a tal punto da essersi costruita da sola un’armatura simile a quella di Iron Man. Con queste premesse, il personaggio interpretato dalla Thorne può ambire a divenire la persona più intelligente del Marvel Cinematic Universe.

7. Aveva sostenuto il provino per un altro personaggio. In una recente intervista, l’attrice ha raccontato di essere molto felice di interpretare Riri Williams, anche se originariamente aveva partecipato alle audizioni per il personaggio di Shuri, la sorella di T’Challa poi interpretata da Letitia Wright. Se avesse ottenuto il ruolo, dunque, la Thorne sarebbe potuta comparire nell’MCU già nel film del 2018 Black Panther.

Dominique-Thorne-Ironheart

 

Dominique Thorne è su Instagram

8. È presente sul celebre social. Si può ritrovare l’attrice sul social network con un profilo Instagram verificato e seguito, attualmente, da 128 mila persone. Un numero certamente destinato a crescere ora che la giovane attrice sta guadagnando sempre più popolarità grazie al suo ruolo nell’MCU. La foto profilo del suo account è un’immagine nera con la scritta bianca “Black Women Deserve Better

9. Condivide le sue attività di attrice. Il profilo della Thorne vanta ad oggi solamente 41 post, la maggioranza dei quali è dedicata alle attività che l’attrice sta portando avanti. Tra immagini o video dedicati ai suoi progetti in uscita o relative ad eventi di gala a cui ha preso parte. Non mancano inoltre immagini relative a suoi momenti di svago personale in compagnia di amici o colleghi. Seguendola si può dunque rimanere aggiornati su tutte le sue novità.

L’età e l’altezza di Dominique Thorne

10. Dominique Thorne è nata il 5 novembre del 1997 a New York, Stati Uniti. L’attrice è alta complessivamente 1.60 metri.

Fonte: IMDb, Blackfilmandtv, Fandomwire

Lucca Comics & Games 2025, annunciato il programma!

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Si apre la road to Lucca Comics & Games 2025, il community event più grande dell’Occidente, che si terrà da mercoledì 29 ottobre a domenica 2 novembre. Per questo 59° anno la manifestazione lucchese rende omaggio alla Francia, Paese europeo che esprime in tutte le discipline del festival la maggior qualità e diversità: la pop culture diversityLiberté, Créativité, Diversité sono infatti i tre valori dell’Institut Français che si rifanno ai grandi principi della Rivoluzione Francese, e sposano alla perfezione i cinque valori di Lucca Comics & GamesCommunity, Inclusion, Discovery, Respect, Gratitude.

Il tema di questa edizione celebra la patria della bande dessinée scegliendo qualcosa che è francese nel nome, ma universale nello spirito: FRENCH KISS. Il “bacio alla francese” è un gesto che attraversa storie, culture e generazioni,intimo e rivoluzionario insieme, immancabile in ogni narrazione pop, dal cinema alla letteratura fantastica e alla graphic novelIl FRENCH KISS è un piccolo atto naturale, ma anche un detonatore narrativo: rivela identità segrete, unisce nemici, rompe incantesimi. Il bacio è un momento di connessione fisica ed emotiva che trasforma le differenze in attrazione e gli opposti in armonia. È il contatto più umano e profondo, lo stesso che ogni visitatore cerca nel festival, il luogo dove può lasciarsi trasportare davvero dalla propria passione. Questa stessa intensità e attenzione al legame e alla cura sono state l’ispirazione per il manifesto di questa edizione a firma della grande illustratrice francese Rébecca Dautremer* che ha fatto della libertà espressiva il fil rouge delle sue creazioni.

LIBERTÉ, CRÉATIVITÉ, DIVERSITÉ

RÉBECCA DAUTREMER FIRMA SEI PERSONAGGI IN CERCA DI UN BACIO

Percepita dalla community come una grande festa della libertà e accoglienza, Lucca Comics & Games riesce a unire persone molto diverse tra loro, che durante il festival si liberano grazie ai loro costumi, ai personaggi che interpretano, all’immaginazione: a questo si è ispirata Rébecca Dautremer che per l’ambientazione e lo spirito del manifesto ha preso spunto anche dal suo ricordo del Festival, che l’aveva accolta con una mostra personale nel 2012. Per questo Dautremer non ha voluto limitarsi a un’unica immagine, ma ha creato una vera e propria galleria di personaggi, allontanandosi dal tratto favolistico con cui la conosciamo. Un Lupo Mannaro, un Guerriero, una Contessa vampira, un Mostro, una Strega, e la Lukawa, creatura immaginaria che fonde il nome della città di Lucca con l’influenza orientale del manga e dell’animazione. Sei personaggi in cerca di visit-Autore che, come nel dramma pirandelliano, rompono la “quarta parete”, entrano in scena e si incontrano in un poster che diventa il teatro di quindici possibili baciTutte le combinazioni immaginabili tra loro prendono vita, in un intreccio di storie sospese nell’istante che precede il contatto. La passione non obbedisce alle regole e unisce creature talvolta lontane, per natura, ruolo, o apparenza. Perché il bacio, nelle migliori storie, sa trasformare tensioni in legami e diventare un segno dell’incontro tra anime diverse, dell’attrazione tra mondi apparentemente incompatibili. Con questo progetto, Rébecca Dautremer incarna al meglio lo spirito dell’arte sequenziale francese, quella bande dessinée che unisce raffinatezza estetica, cura artigianale e invenzione narrativa. 

BACI IN LIMONAIA: LA MOSTRA DI RÉBECCA DAUTREMER

All’autrice del poster Rébecca Dautremer sarà dedicata una mostra inedita che esporrà in anteprima mondiale il graphic novel Ruby Rose, la cui uscita è prevista per il 2026 in Francia. Un’opera che si rifà al genere crime che conferma ancora una volta la sua voglia di sperimentare, cambiare forma, reinventarsi.

Dautremer ne parla nel video girato nella sua casa-studio in Bretagna: un luogo fatto di ricordi, libertà creativa, tenerezza e immaginazione. Con la grazia, la passione e l’eleganza di chi sa che – per baciarsi davvero, o per creare davvero – bisogna metterci tutto sé stessi.

La mostra, in super-exclusive preview, sarà allestita all’interno dei nuovi spazi espositivi di Palazzo Guinigi, che quest’anno ospiterà le mostre precedentemente allestite a Palazzo Ducale. 

LE PRIME ANTICIPAZIONI PER CELEBRARE LA FRANCIA

Con la direttrice dell’Institut français Italia Florence Alibert, durante l’evento di lancio della nuova edizione, sono stati presentati i primi ospiti e anticipazioni francesi. A Lucca, tra le presenze più esclusive, Julien Papelier, direttore generale di Média-Participations, gruppo multimediale, attivo nell’editoria, nella stampa, nella produzione audiovisiva, nei videogiochi, nei giochi da tavolo e, più recentemente, nei parchi d’attrazione. Il connubio con Parigi è evidenziato anche dal partenariato con l’Ambasciata di Francia in Italia. 

PALAIS DE FRANCE E LE MOSTRE: HEXAGONES

La Fondazione Banca del Monte di Lucca nei cinque giorni di festival si trasformerà nel Palais de France con tre mostre dedicate alla creatività francese in tutte le sue declinazioni.

A partire da HEXAGONES, la mostra – curata da Luca Raffaelli con il co-curatore Donato Larotonda e in collaborazione con la galleria Huberty & Breyne – che accompagna il pubblico a scoprire le tavole di dodici autori e autrici francesi che hanno profondamente cambiato il fumetto, il suo senso e anche il metodo di lavoro, chiedendo ai loro lettori uno scambio di emozioni personali profonde e cambiando così le sorti del fumetto non solo europeo. Al centro dell’esposizione le opere tra gli altri di Claire Bretécher, Florence Cestac, Moebius (Jean Giraud), Philippe Druillet, Baudoin (Edmond Baudoin), Gotlib (Marcel Gotlieb), Jean-Marc Reiser, Jacques Tardi, Georges Wolinski, Baru (Hervé Barulea). Fumettiste e fumettisti che hanno creato fin dagli anni Settanta la possibilità di esplorare il loro mondo interiore, attraverso un lavoro molto personale sulla tavola, che diventa così un’estensione della loro mente e del loro corpo.
Florence Cestac ed Edmond Baudoin (quest’ultimo in collaborazione con Comicon Edizioni) saranno ospiti di Lucca Comics & Games per raccontare il loro straordinario percorso artistico e culturale, il modo in cui con il loro lavoro hanno cambiato la percezione della Nona Arte in Francia (e non solo) e l’impatto sociale che ha avuto e ha ancora oggi il lavoro di fumettisti e fumettiste.

LA NARRATIVA PARLA (ANCHE) FRANCESE

Dopo Christelle Dabos, ospite a Lucca Comics & Games nel 2023, la narrativa continua il suo dialogo con la Francia. Cavaliere della Legion d’Onore, la più alta onorificenza conferita dallo Stato francese, Éric Fouassier è l’autore dei casi di Valentin Verne, saga che in Francia ha raccolto uno straordinario successo di critica e di pubblico. A cavallo tra giallo e paranormale, lo scrittore ci porta alla scoperta di una Parigi del XIX secolo di cui si sa ancora poco. Un periodo storico che fu un punto di svolta per la polizia francese tra progresso scientifico e tecnologico e interesse per l’occulto e l’esoterico, che è stato l’ispirazione per l’ufficio di affari occulti. Una serie dal respiro contemporaneo che fa rivivere ai lettori le atmosfere dei romanzi popolari che apparivano sui giornali del XIX secolo. Éric Fouassier sarà ospite a Lucca Comics & Games per i tipi di Neri Pozza per lanciare il suo nuovo romanzo sulle indagini dell’ispettore Verne, Il canto del male. L’ufficio degli affari occultiin libreria dal 21 ottobre.

IL BACIO CHE ACCENDE I SOGNI

Se il bacio è un detonatore narrativo, un gesto che accende i sogni, il gioco che più di tutti unisce sogni e narrazione, insieme all’illustrazione, è Dixit, nato dall’idea di Jean-Louis Roubira, psichiatra infantile specializzato nella relazione madre-bambino. Sarà presente a Lucca Comics & Games con Asmodee Italia, che porta al festival anche Marie Cardouat, prima illustratrice del gioco che, proprio in occasione dell’edizione 2025, presenterà una carta inedita dedicata alla manifestazione lucchese. Ma il contributo dell’azienda francese non finisce qui: presente anche Thomas Koegler, CEO di Asmodee.

Se si parla di illustrazione non si può tralasciare il gioco di carte collezionabili che ha fatto dell’arte fantasy uno dei suoi punti di forza e motivo di fama internazionale: Magic: The Gathering. In collaborazione con Legacy Distribution, Lucca Comics & Games ospiterà Aleksi Briclot e Magali Villeneuve, artisti francesi che hanno lasciato un segno indelebile nel mondo di Wizards of the Coast, editore del più celebre gioco di carte collezionabili e del gioco di ruolo più famoso al mondo: Dungeons & Dragons. Illustratore per le copertine di libri di R.A. Salvatore e di fumetti quali Marvel Annihilation: Conquest e New Avengers, Aleksi Briclot è maggiormente conosciuto per la carta Rubapensieri (Thoughtseize) di Magic: The Gathering. È stato anche creatore di concept per videogame (Splinter Cell: Double agent e Cold Fear…) e co-fondato lo studio Dontnod Entertainment (Remember MeLife Is Strange). Magali Villeneuve, invece, è illustratrice francese, artista fantasy freelance e autrice. Ha lavorato su grandi franchise e universi fantasy, quali Magic: The GatheringLe Cronache del ghiaccio e del fuocoStar WarsWarhammerIl Signore degli Anelli e Arkham Horror. Sua è l’edizione illustrata de L’apprendista assassino di Robin Hobb uscita per Mondadori nel 2023.

MOSTRE

ALL’OMBRA DELLA TORRE GUINIGI: LA NONA ARTE IN MOSTRA

La sua Torre con giardino pensile è il simbolo indiscusso della città, e questo scrigno del XVI secolo è pronto ad accogliere le mostre di Lucca Comics & Games storicamente ospitate a Palazzo Ducale: la nuova grande sede delle esposizioni del festival sarà infatti Palazzo Guinigi. Dal 18 ottobre al 2 novembre, uno dei luoghi emblematici della città apre le sue porte per ospitare alcuni dei nomi più significativi del fumetto italiano e internazionale.

Oltre alla già annunciata mostra dedicata all’autrice del poster Rébecca Dautremer, altre tre esposizioni sono state presentate oggi al pubblico, in un primo quartetto di proposte che sarà gradualmente annunciato nei prossimi mesi.

Una selezione di tavole originali andrà a comporre la mostra dedicata al lavoro di Kevin Eastman – primo dei quattro ospiti internazionali che saranno annunciati da Mirage Comics – in cui visitatori e visitatrici andranno alla scoperta degli universi narrativi del co-creatore delle Teenage Mutant Ninja Turtles che ha lanciato The Last Ronin e che al festival presenterà, insieme al suo editore, le sue Totally Twisted Tales. L’autore sarà a Lucca Comics & Games dal 30 ottobre al 2 novembre.

La mostra L’Eternauta: oltre lo spazio e il tempo, a cura di Pier Luigi Gaspa e realizzata in  collaborazione con Pietro Alligo e con la casa editrice Lo Scarabeo, permetterà al pubblico di ammirare 100 tavole originali, arricchite da una serie di apparati testuali e non solo che immergono il visitatore nella straordinaria, emozionante e inquietante epopea di Juan Salvo, L’Eternauta. Come scrive negli anni Settanta il suo sceneggiatore, Héctor Germán Oesterheld, all’inizio L’Eternauta è concepito come “la mia versione di Robinson [Crusoe]. La solitudine dell’uomo circondato non dal mare, ma dalla morte”. Un’appassionante saga di resistenza che riflette la situazione dell’Argentina dell’epoca, stagliandosi come autentico apologo contro ogni totalitarismo. Considerato IL fumetto nazionale argentino per eccellenza, L’Eternauta è un capolavoro mondiale, in cui Oesterheld riversa la propria visione del mondo. Quella che lo porterà a diventare un desaparecido due decenni più tardi.

Con l’esposizione Grazia La Padula: Disegnare l’inafferrabile, curata da Mara Famularo, sarà raccontata la peculiarità dell’arte di La Padula in un percorso espositivo che attraversa il suo lavoro di fumettista e illustratrice: dall’esordio nella bande dessinée fino alla vasta attività per riviste e magazine, dal racconto del processo creativo che c’è dietro i fumetti ai disegni dal vero come palestra di costante esplorazione espressiva, dai ritratti di importanti personalità dello spettacolo alle tavole del pluripremiato Diario di una cagna, fino alle immagini inedite tratte dal prossimo lavoro, Les insoumises, in uscita per l’editore francese Futuropolis. L’autrice sarà ospite di Lucca Comics & Games dal 29 ottobre al 2 novembre.

La prestigiosa location simbolo di Lucca, oltre a ospitare alcune delle mostre di questa edizione sarà anche il centro di un altro importante progetto: torna anche quest’anno, in esclusiva per Lucca Comics & Games, Foodmetti – Artisti delle tavole, il festival nel festival dedicato alle eccellenze del mondo del fumetto e dell’enogastronomia. Come da tradizione, Foodmetti offrirà numerosi appuntamenti imperdibili, in cui autori e autrici di fumetto si cimenteranno nelle vesti di cuochi, bartender e tantissime altre sorprese.

MOVIE

LE GRANDI SERIE: NETFLIX CELEBRA LA QUINTA E ULTIMA STAGIONE DI STRANGER THINGS

L’area Movie di Lucca Comics & Games, a cura di QMI, anche per il 15° anno sarà il punto d’incontro per gli appassionati di cinema e serie TV, offrendo al pubblico del community event una serie di appuntamenti imperdibili.

Quest’anno Netflix torna a Lucca Comics & Games per celebrare in grande stile l’attesissima quinta e ultima stagione di Stranger Things. Appuntamento a venerdì 31 ottobre per un evento unico e imperdibile per prepararsi al capitolo conclusivo di una delle serie più amate di sempre. Stranger Things 5, infatti, arriverà su Netflix in tre parti, tutte disponibili a partire dalle 2 del mattino (ora italiana): il Volume 1 (episodi 1-4) il 27 novembre, il Volume 2 (episodi 5-7) il 26 dicembre e l’Episodio finale il 1 gennaio 2026.

Attesissimo ritorno anche per Crunchyroll che sarà a Lucca Comics & Games con un padiglione dedicato, all’interno del quale i fan potranno vivere un’esperienza coinvolgente dedicata al mondo degli anime.

Dopo il successo del parco avventura di Teen Titans Go! dello scorso anno, Cartoon Network (gruppo Warner Bros. Discovery, canale 607) è felice di tornare a Lucca Comics & Games con una nuova esperienza dedicata allo Strano e Meraviglioso Mondo di Gumball. Cartoon Network invita tutti a entrare nel mondo dei Watterson e a vivere da vicino i personaggi che conosciamo e amiamo.

COMICS

COME UN FULMINE DAL CIELO

Un annuncio sceso “come un fulmine dal cielo”: Lucca Comics & Games, in collaborazione con Panini Comics, porterà per la prima volta in un evento in Italia il Sensei Tetsuo Hara, autore, tra gli altri, di Hokuto No Ken (Ken il Guerriero). Il manga, serializzato su Weekly Shōnen Jump dal 1983 al 1988, è diventato un autentico fenomeno sociale, con oltre 100 milioni di copie vendute in tutto il mondo.

Il Sensei sarà presente al festival dal 30 ottobre al 2 novembre, con eventi per il pubblico, firmacopie e appuntamenti con la stampa nazionale e internazionale: un’occasione unica per incontrare un autore che ha segnato l’immaginario di intere generazioni.

A lui sarà anche dedicata una prestigiosa mostra monografica, la prima al mondo a raccogliere le principali opere del Sensei, con oltre 100 originali esposti all’interno dell’esclusiva location della Chiesa dei Servi. La mostra sarà aperta al pubblico dal 25 ottobre al 2 novembre, e offrirà inoltre la possibilità di acquistare articoli di merchandising unici, realizzati appositamente per questo storico evento.

Tetsuo Hara è un ospite lungamente atteso e voluto; con le sue opere, il Sensei è stato capace di costruire storie senza tempo che inquadrano valori universali. I mondi di Tetsuo Hara sono tutti segnati da battaglie che vedono la propria catarsi in protagonisti iconici; Kenshiro su tutti.

Quest’ultimo è un eroe dal respiro mitologico e al contempo tremendamente umano. Egli attraversa sfide in cui anche il nemico più terribile mostra fragilità, in un universo narrativo in cui l’azione è al servizio dell’elevazione dell’anima, in una grande declinazione dei sentimenti umani.

“Come un fulmine dal cielo” non è solo la strofa della sigla italiana del personaggio più iconico del Sensei, ma rappresenta anche quello che l’arrivo di questo immaginario ha generato in lettori e spettatori: storie d’amore e di ricerca infinita di amicizia, e trasmissione della conoscenza che tocca tutti i personaggi di Hara, rendendoli unici e indimenticabili.

La partecipazione di Tetsuo Hara è resa possibile anche grazie alla collaborazione di COAMIX Inc. (casa editrice del Sensei e primo editore giapponese presente con i suoi spazi a Lucca Comics & Games) e di Animeimport.

UN MIX ESALTANTE DI AZIONE, AVVENTURA E TEMI SOCIALI: ARRIVA GACHIAKUTA

Un duo artistico che ha regalato a lettori e lettrici un manga d’azione cupo, intrigante e magnificamente caratterizzato nominato nella categoria “miglior shonen manga” dei Kodansha Awards sia nel 2023 che nel 2024: la mangaka Kei Urana e il graffiti artist e designer Hideyoshi Andou con il loro Gachiakuta saranno infatti tra gli ospiti di Lucca Comics & Games 2025 in collaborazione con Star Comics e con Crunchyroll (l’attesissima trasposizione anime è in arrivo sulla piattaforma a partire da luglio 2025).

Da venerdì 31 ottobre a domenica 2 novembre il pubblico del festival avrà quindi l’occasione di conoscere, nel corso di incontri e firmacopie, questa autrice unica, dallo stile grafico dinamico, dettagliato e immediatamente riconoscibile, e con una narrazione intrisa di ironia; accanto a lei un artista potente, attivo nel panorama della street culture che contribuisce al progetto Gachiakuta fondendo l’arte dei graffiti con il linguaggio del manga, dando vita a uno stile visivo unico e innovativo.

La serie di Gachiakuta e tante altre novità saranno disponibili presso il Padiglione Star Comics in piazzale Vittorio Emanuele. Maggiori informazioni saranno rese disponibili prossimamente sui canali dell’editore.

LA SCENA ITALIANA DELLA NONA ARTE

Il pubblico avrà naturalmente l’occasione di ritrovare o incontrare per la prima volta decine di autori e autrici italiani, tra eventi, novità editoriali e firmacopie; un’occasione unica per esplorare tutte le sfumature della Nona Arte espresse da fumettisti e fumettiste del nostro Paese. Tra i primi ospiti confermati, Zerocalcare che, in collaborazione con Bao Publishing, sarà presente a Lucca Comics & Games per eventi e sessioni di firme dei suoi libri.

E ancora, in collaborazione con Feltrinelli Comics, tre nomi tra i più amati da lettori e lettrici di ogni età che vanno a inaugurare i numerosi annunci legati all’editore milanese: Milo Manara, uno dei più celebri e celebrati illustratori e fumettisti del mondo, già insignito di titolo di Yellow Kid Maestro del Fumetto nel 2022, sarà presente al festival tutti i giorni della manifestazione per presentare la sua nuova opera inedita Odissea. Leo Ortolani, con il suo stile ironico e pungente e i suoi personaggi indimenticabili, sarà a Lucca dal 29 ottobre al 2 novembre per presentare il suo ultimo libro Tapum. Il fenomeno del fumetto italiano Josephine Yole Signorelli, in arte Fumettibrutti, incontrerà lettori e lettrici nei cinque giorni della manifestazione per presentare Agenda brutta 2026.
Grande attesa anche per Zuzu, vincitrice nel 2019 del Gran Guinigi Miglior Esordiente (ex aequo proprio con Fumettibrutti), che sarà ospite di Lucca Comics & Games in collaborazione con Coconino Press dal 29 ottobre al 2 novembre.

RACCONTARE IL PRESENTE, TRA GRANDI VIAGGI E STORIE QUOTIDIANE: TORNA GUY DELISLE

Autore di fumetti e animatore originario del Québec, ha affascinato lettori e lettrici con i suoi racconti di viaggio in cui mostra con semplicità e umorismo pungente la vita quotidiana dei Paesi che ha visitato, mettendo il suo stile unico al servizio anche di opere storiche o biografiche: Guy Delisle sarà ospite di Lucca Comics & Games in collaborazione con Rizzoli Lizard.

ARIEL OLIVETTI, SUPEREROI A RITMO DI TANGO

C’è chi lo definisce eclettico, chi un autore supereroistico, chi un metodico illustratore. Ma l’argentino Ariel Olivetti è semplicemente un maestro, e come tutti i maestri sa fare tutto quando si siede al tavolo da lavoro. Da trent’anni attivo nel mondo degli eroi americani, siano essi Marvel o DC, Olivetti è riuscito a dare di questi prototipi la sua inconfondibile versione: energetica, eccessiva, esplosiva, conferendo ai muscoli una potenza visiva esagerata che dà a colpo d’occhio l’idea di qualcosa che va oltre la normalità. Ariel però sa bilanciare la potenza con la padronanza perfetta dei colori, e questo mix rende le sue opere inconfondibili anche ai non addetti ai lavori. Non solo Daredevil, Batman, X-Man, Punisher, Iron Man, Superman, ma anche le illustrazioni delle carte di Magic: The Gathering: Olivetti con tutto il suo talento sarà ospite di Lucca Comics & Games e avrà uno stand dedicato nel Padiglione Giglio.

SCOPRENDO DARK HORSE COMICS

Grandi notizie per appassionati e appassionate del fumetto indipendente statunitense: arriva a Lucca Comics & Games il fondatore di una delle realtà più dinamiche del mondo editoriale. Sarà infatti con noi Mike Richardson, fondatore e CEO di Dark Horse Media, che comprende Dark Horse Comics, la premiata casa editrice internazionale che ha fondato nel 1986, Dark Horse Entertainment, per la quale ha prodotto molti progetti per il cinema e la TV, e la catena di negozi di cultura pop Things From Another World. Un successo che, fin dal suo esordio, è stato possibile grazie alla capacità di intercettare autori e autrici garantendo i diritti di proprietà intellettuale delle loro opere e un giusto ritorno economico. Ma non finisce qui, perché dal 29 ottobre al 2 novembre sarà possibile incontrare anche David Scroggycolonna portante di Dark Horse per oltre 20 anni, che condivide a Lucca Comics & Games ben 50 anni nel mondo del fumetto. Una carriera in cui ha toccato ogni ruolo editoriale e autoriale, da agente a titolare di un negozio, da saggista a direttore di festival, fino a diventare vicepresidente e poi capo del dipartimento Product Development di Dark Horse.

ELIO E LE STORIE TESE CON… FOTO

Elio e le Storie Tese arriveranno a Lucca Comics & Games per due giorni all’insegna di chiacchiere, presentazioni, ironia e… foto: il 29 e il 30 ottobre la band sbarcherà (anche se arriverà in treno) in città per presentare l’unico e solo libro fotografico che racconta la loro storia per immagini, ritratti scattati (anche) da altri ma autorizzati da loro, pubblicato da Rizzoli Lizard. Il titolo? Ovviamente non poteva essere che FOTO.

VIDEOGAME

DEATH STRANDING WORLD STRAND TOUR 2 ARRIVA A LUCCA COMICS & GAMES 2025

È ufficiale: Lucca Comics & Games 2025 ospiterà la tappa finale del Death Stranding World Strand Tour 2 di Kojima Productions! Il tour globale che celebra il lancio di Death Stranding 2: On the Beach (disponibile dal 26 giugno 2025 su PlayStation 5) attraverserà undici metropoli mondiali – da Los Angeles a Tokyo, da Parigi a Seoul – per concludersi proprio a Lucca.

Una scelta che ha fatto parlare i media internazionali, che hanno definito Lucca “rather atypical” rispetto alle altre megalopoli del tour, ma “culturally significant”. Lucca si sta affermando come punto di riferimento imprescindibile per l’industria videoludica internazionale, soprattutto per quelle opere che, come la saga di Kojima, sanno fondere universi narrativi complessi con un approccio cinematografico, colonne sonore memorabili e un’esperienza di gameplay che crea community autentiche.

I dettagli della tappa lucchese sono ancora in sviluppo, ma vi invitiamo a seguire i nostri canali e quelli di Kojima Productions per tutti gli aggiornamenti che arriveranno nei prossimi mesi.

DA SILENT HILL A SLITTERHEAD: IL MAESTRO DELL’HORROR PSICOLOGICO

KEIICHIRŌ TOYAMA A LUCCA COMICS & GAMES 2025

Siamo entusiasti di annunciare la partecipazione di Keiichirō Toyama a Lucca Comics & Games 2025! Mente creativa dietro iconici titoli come Silent Hill (1999, Konami), la serie Siren (2003–SIE) e la serie Gravity Rush(2014–SIE), Toyama ha introdotto un linguaggio innovativo e profondamente evocativo, capace di inquietare e affascinare attraverso atmosfere disturbanti, simbolismi oscuri e una profonda indagine dell’animo umano. Nel 2020 ha fondato Bokeh Game Studio Inc., con l’intento di esplorare nuove frontiere espressive in totale libertà creativa. Da questo progetto indipendente è nata la sua ultima opera, Slitterhead (novembre 2024), horror action-adventure dalle tinte sperimentali che segna un ritorno alle origini mescolando suspense, azione e inquietudine in un universo originale e provocatorio. La presenza di Keiichirō Toyama a Lucca Comics & Games rappresenta un momento di straordinaria rilevanza culturale. Un’occasione unica per celebrare non solo la sua carriera leggendaria ma anche il videogioco come forma d’arte capace di raccontare, emozionare ed esplorare le zone più oscure e complesse della psiche umana.

IL CREATORE DI VAMPIRE SURVIVORS ARRIVA A LUCCA COMICS & GAMES 2025!

Siamo entusiasti di annunciare la partecipazione di poncle e del suo fondatore Luca Galante a Lucca Comics & Games 2025! Luca è il game developer italiano che casualmente ha creato Vampire Survivors, un piccolo progetto personale iniziato nel 2020 che si è trasformato in un fenomeno videoludico inaspettato, affascinando decine di milioni di giocatori in tutto il mondo. Da questa incredibile avventura è nata poncle, dove si creano giochi, per divertimento.Non perdete l’occasione di incontrare uno dei talenti più brillanti del panorama indie italiano e di scoprire i titoli poncle e i segreti dietro uno dei successi videoludici più sorprendenti degli ultimi anni.

FANTASY

I RE E LE REGINE DELLA NARRATIVA FANTASY SI DANNO APPUNTAMENTO A LUCCA

Dopo il Signore dell’horror per bambini e ragazzi R.L. Stine nel 2024, la nuova edizione del festival si prepara a ospitarei Re e le Regine della narrativa fantasy di tutte le età, dalla letteratura per ragazzi a quella pensata per un pubblico più maturo. Ospite per la prima volta a Lucca Comics & Games sarà il creatore della saga Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo Rick Riordan. In collaborazione con Mondadori, lo scrittore incontrerà fan e appassionati dal 30 ottobre al 1° novembre, in occasione delle ultime novità su Percy Jackson: il nuovo romanzo La Corte dei Morti. Dal mondo di Percy Jackson, scritto a quattro mani con Mark Oshiro, e l’edizione deluxe della saga completa di Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo, con illustrazione di copertina di Iacopo Bruno.

Già intervistato sul canale Twitch del festival nel 2022, sarà per la prima volta a Lucca Comics & Games anche l’autore bestseller Glenn Cooper, che presenterà il suo nuovo romanzo dal gusto fantasy Le chiavi del Cosmo, in libreria dal 28 ottobre. Cooper sarà presente al festival da giovedì 30 ottobre a domenica 2 novembre in collaborazione con Editrice Nord e la scuola di scrittura creativa Come si scrive una grande storia.

Se Riordan e Cooper sono i Re della narrativa fantastica, quest’anno Lucca Comics & Games ospiterà anche le sue Regine. In collaborazione con Mondadori, infatti, arriveranno per la prima volta al festival Cassandra Clare e Holly Black, autrici di fama internazionale che hanno fatto emozionare milioni di lettori e lettrici con saghe come Shadowhunter di Clare e Spiderwick di Black. Scrivendo a quattro mani, le autrici hanno regalato ai fan della narrativa fantasy la saga Magisterium, il cui primo volume in Italia compie 10 anni proprio nel 2025. Cassandra Clare e Holly Black saranno presenti a Lucca Comics & Games dal 30 ottobre al 1° novembre.

GIOCO

10×2 ANNIVERSARI A LUCCA COMICS & GAMES

Nel 2025 MS Edizioni festeggia i suoi primi dieci anni e quale occasione migliore di Lucca Comics & Games per celebrare questo importante traguardo con eventi indimenticabili? Grandi novità e anteprime assolute attendono i giocatori allo stand dell’editore emiliano, a partire dai titoli ispirati a due delle serie TV più amate degli ultimi anni, entrambe su Netflix: Stranger Things e One Piece.

In Profiler – Stranger Things, presentato in anteprima proprio a Lucca Comics & Games, i giocatori affronteranno un nuovo caso della serie Profiler, che combina meccaniche da escape room con quelle dei giochi investigativi, questa volta ambientato nell’universo della celebre serie Netflix che ha come scenario la cittadina di Hawkins. One Piece – Caccia al Tesoro – Escape Game porterà invece i giocatori tra i mari solcati dalla ciurma di Cappello di Paglia, in un’avventura a tempo ricca di emozioni e ispirata alla prima stagione della serie Netflix.

Altra anteprima esclusiva sarà Pessime Notizie, il party game ufficiale di Lercio, che vedrà i giocatori nei panni di giornalisti impegnati a creare il titolo più sensazionale per la prima pagina del quotidiano, in un mix di satira e delirio.

Anche Hollow Press festeggia dieci anni di attività e lo farà a Lucca Comics & Games 2025 con un ospite d’eccezione: Super Eyepatch Wolf, lo youtuber irlandese celebre per i suoi video-saggi su anime, videogiochi, cinema e cultura pop. L’autore sarà presente tutti i giorni per presentare il suo nuovo libro, The Bizarre World of Fake Video Games, edito da Hollow Press: un volume misterioso popolato da videogiochi che non sono mai esistiti.

DAI GUARDIANI AI LICANTROPI!

Dopo aver portato i membri dei Blind Guardian a Lucca Comics & Games nel 2024, Scribabs si prepara a ospitare Falk Maria Schlegel, tastierista del gruppo power metal tedesco Powerwolf, per il lancio del nuovo gioco da tavolo ispirato alla band. Dopo il successo di Armata Strigoi, la band torna sui tavoli con 1589, un titolo altamente cooperativo in cui la comunicazione tra i giocatori è fortemente limitata. Scopo del gioco, fermare l’ondata di persecuzioni scatenate dal fanatismo religioso nella Renania di fine Cinquecento.

DAI GAME DESIGNER AL LUCCA GAMES CAFÈ: A COSA SI GIOCA NEL CARDUCCI?

Torna nel 2025 il premio dedicato ai Game Designer più prolifici e innovativi del mondo del gioco da tavolo. Solo cinque tra gli otto candidati iniziali sono entrati nella rosa dei finalisti del Board Game Designer of the Year, organizzato in collaborazione con SAZ Italia per celebrare l’eccellenza creativa degli autori italiani e internazionali.
I finalisti sono: Matthew Dunstan (PerspectivesPrey Another Day), Grégory Grard (ZenithCastle Combo), Tomáš Holek (SETI: Search for Extraterrestrial IntelligenceGalileo Galilei), Ryan Laukat (Creature CaravanSleeping Gods: Distant Skies) e Paolo Mori (Captain FlipAltay: Dawn of Civilization). Il vincitore sarà annunciato durante la cerimonia di premiazione che si svolgerà al Teatro del Giglio Giacomo Puccini nei giorni del festival.

Il Lucca Games Café, dopo il debutto dello scorso anno, torna in versione ampliata: raddoppia lo spazioapre anche la sera e si veste a tema per un’edizione ricca di sorprese. Oltre alle attività storiche come RuolimpiadiLudotecaGioca con l’Autore, i tavoli dedicati al Gioco dell’Anno, al Gioco di Ruolo dell’Anno, al Gioco Inedito e il Tavolo Spotlight powered by Gem Quality Gaming Supplies, i visitatori scopriranno nuove, imperdibili proposte. Tra queste, una selezione di giochi Made in France e una panoramica delle novità dello SPIEL di Essen, senza dimenticare le ultime tendenze nel gioco di ruolo.

30 ANNI RUOLIMPICI E NON SENTIRLI

Le Ruolimpiadi celebrano i loro trent’anni a Lucca Comics & Games: un torneo storico ispirato ai Giochi senza Frontiere, che dal 1995 continua a essere un appuntamento unico, tra i più longevi nel panorama del gioco di ruolo internazionale. Nelle Ruolimpiadi, le squadre si sfidano in prove basate su giochi di ruolo e narrazione, in una gara arbitrata dagli stessi partecipanti che mette al centro l’esperienza collettiva.

Tra le proposte, anche un’avventura per Wildsea di Felix Isaacs (Gioco di Ruolo dell’Anno 2024), edito in italia da Grumpy Bear Stuff, che porterà i partecipanti a esplorare il Selvapelago, la sterminata distesa arborea in costante evoluzione.

La ricorrenza si intreccia con un altro anniversario: i vent’anni di Sì, Oscuro Signore. Per l’occasione, Lucca Comics & Games e Pendragon propongono un’avventura originale per Dungeons & Dragonsambientata nel mondo di Kragmortha, la terra natale dello stregone Rigor Mortis, protagonista del gioco celebrato, che è figlio di una fortunata serie a fumetti comica e scanzonata scritta e disegnata negli anni ’90 da Riccardo Crosa. L’autore sarà ospite speciale allo stand Pendragon Games Studio.

Altra grande attesa di questo 2025 è la prima edizione italiana di Mörk Börg, a cura di Need Games. La casa editrice sarà presente con un ospite d’eccezione: Johan Nohr, che insieme a Pelle Nilsson ha creato quello che, nel mondo del gioco di ruolo, è stato un vero e proprio caso editoriale e che quest’anno celebra i suoi primi cinque anni. Definito da molti come “il gioco di ruolo doom metal” per la sua estetica cupa e il suo taglio nichilista, Mörk Börg ha dato un potente scossone alla cosiddetta Old School Renaissance, imponendosi come nuovo punto di riferimento per una generazione di prodotti fieramente “brutti, sporchi e cattivi”.

DAI ROBOTTONI GIAPPONESI ALLE CARTE COLLEZIONABILI

Lucca Comics & Games 2025 ospiterà una delle prime tappe europee del tour di lancio di Gundam Card Game, il nuovo gioco di carte collezionabili competitivo in cui i mobile suit e i piloti della saga Mobile Suit Gundam si daranno battaglia. In arrivo a luglio 2025, il gioco offrirà sfide epiche sia nel classico formato uno contro uno, sia in modalità multigiocatore, come la battaglia a squadre e la battaglia reale. Le miniature Gundam Assemble, modellini da costruire e dipingere, potranno essere usate come segnalini durante gli scontri. Allo stand Gametrade x Bandai Card Gamessarà possibile partecipare a sessioni dimostrative del gioco e a workshop di assemblaggio e pittura delle miniature.

LUCCA SEMPRE PIÙ CAPITALE DEL GIOCO ORGANIZZATO

Se per cinque giorni all’anno Lucca si trasforma nella capitale del gioco organizzato, è grazie anche alla collaborazione con realtà come Dungeon Street e Boose, che hanno trovato nel Polo Fiere il luogo ideale per far crescere il gioco di carte collezionabili e dare vita a tornei ed eventi memorabili. Sarà proprio il polo fieristico della città ad accogliere i tornei di Magic: The Gathering organizzati dal negozio pisano Dungeon Street, che ha scelto il Padiglione Carducci come punto di riferimento per incontrare e consolidare la propria community, edizione dopo edizione.

Questo legame tra i tornei e la città si rafforzerà già dal primo weekend di luglio 2025, quando il Polo Fiere ospiterà il Paupergeddon, che taglia l’importante traguardo della decima edizione: un appuntamento che vedrà riuniti oltre 1.500 appassionati giocatori e accoglierà dieci artisti ufficiali di Wizard of the Coast, rendendo l’esperienza ancora più speciale e indimenticabile.

Dopo il festival, dove Dungeon Street sarà presente con ospiti come illustratori e creator legati al mondo di Magic: The Gathering, gli appuntamenti al Polo Fiere proseguiranno a fine novembre con una cinque giorni di tornei ufficiali: l’attesissimo Eternal Weekend, che si tiene ogni anno in sole tre città nel mondo, una per continente. Lucca (27-30 novembre) sarà la sede scelta per l’Europa (EMEA), affiancando Pittsburgh (9-12 ottobre) e Yokohama (13-14 dicembre). Il calendario di eventi proseguirà fino al 2027, con altri otto appuntamenti distribuiti nel biennio 2026-2027.

GRANDI PADIGLIONI, GRANDI STORIE

TOMODACHI: FUORI DAGLI SCHEMI

Fondata nel 2025 da Dario Moccia, Davide Masella e Luca Molinaro, Tomodachi Press è una casa editrice indipendente nata con un obiettivo ben preciso: dare spazio a progetti “fuori dagli schemi” che difficilmente trovano posto nel panorama editoriale odierno, trasformandoli in prodotti curati, originali e di alta qualità. Dopo il successo del primo set di carte collezionabili, Cuphead – Out of the Cards, e il lancio del primo libro, 50 Animali in via di Estinzione, scritto da Willy Guasti con la direzione artistica di Agnese Innocente, Tomodachi Press sarà presente per la prima volta al Lucca Comics & Games 2025 con uno stand dedicato. Un’occasione per incontrare il team e scoprire (o riscoprire) i loro progetti.

MATTONCINI LEGO®: NEI CUORI DI GRANDI E PICCINI

Per l’edizione 2025 di Lucca Comics & Games, LEGO Italia è pronta a far battere i cuori di grandi e piccini. Forte dell’entusiasmo suscitato nella scorsa manifestazione, quest’anno raddoppia con una superficie di 300 m² suddivisa in due aree. Per la prima volta, uno spazio esperienziale immersivo celebrerà la creatività e il potere del gioco attraverso i mattoncini LEGO®. Accanto, un pop-up store trasformerà il gioco in un’occasione di meraviglia e ispirazione. Con un programma che include attività, momenti di condivisione e la partecipazione di ospiti d’eccezione, sarà un’occasione per condividere il potere della creatività, un linguaggio senza età che unisce passioni e immaginazione, mattoncino dopo mattoncino.

RED BULL UNFORESEEN: LA FINALE NAZIONALE DI RED BULL TETRIS®

Dal 29 ottobre al 2 novembre, Red Bull sarà protagonista a Lucca Comics & Games con Red Bull Unforeseen, il format internazionale noto per le sue esperienze immersive, sorprendenti e fuori dall’ordinario. Per la prima volta in una manifestazione dedicata alla pop culture, l’area prenderà vita nel giardino dell’Ostello San Frediano, trasformandosi in un vero e proprio universo ispirato a Tetris®. Il 1° novembre si terrà anche la Finale Nazionale di Red Bull Tetris®, competizione globale che porterà il vincitore italiano alla Finale Mondiale di Dubai a dicembre 2025. Nei primi tre giorni della manifestazione, i visitatori potranno partecipare a un qualifier speciale per aggiudicarsi l’ultimo slot in finale. Per tutti gli altri, Red Bull Unforeseen sarà uno spazio da esplorare: tra percorsi nascosti, sorprese visive e contenuti interattivi.

POKÉMON: IL GRANDE RITORNO

Un grande ritorno quello di Pokémon a Lucca Comics & Games 2025, in un nuovo spazio totalmente dedicato, ancora più ampio e ricco di eventi! Nel grande padiglione monografico di piazza Colonna Mozza, i fan potranno scoprire tutte le meraviglie del mondo Pokémon.

GRANDE RITORNO PER MEDIAWORLD

Nel loro quarto anno a Lucca Comics & Games, Mediaworld conferma il padiglione in Piazza della Caserma. Uno spazio dove non mancheranno sorprese: un’area per giocare e assistere a spettacoli e show originali.

EURONICS ITALIA S.P.A LANCIA UN CONCORSO CREATIVO

Euronics Italia S.p.A presenta un bando creativo rivolto ai giovani under 30 per la brandizzazione del proprio padiglione a Lucca Comics & Games 2025. L’iniziativa invita i partecipanti a candidarsi con un’opera originale che esprima al meglio la propria identità artistica. Una giuria selezionerà tre finalisti, ai quali sarà richiesto di sviluppare una proposta grafica per la brandizzazione del padiglione Euronics, ispirata al tema Italian Rocket Championship. Tutte le modalità di partecipazione al concorso saranno indicate nel bando di partecipazione pubblicato sui canali di Euronics Italia S.p.A.

SCART: CAMUNCOLI FIRMA SEI SUPER ROBOT PER L’AMBIENTE

Lucca Comics & Games 2025 arriverà anche SCART, la piattaforma artistica del Gruppo Hera che trasforma i rifiuti in opere d’arte. Alla kermesse internazionale atterreranno infatti, in anteprima mondiale, 3 coppie di super robot, il cui character design, che si ispira ai cartoni animati giapponesi anni Ottanta, è stato concepito dal fumettista Marvel Giuseppe CamuncoliOgni coppia di robot, che saranno alti oltre 4 metri, ha la missione specifica di salvare un elemento della natura: l’aria, la terra e le acque. Lo faranno, ovviamente, con i superpoteri, ma anche con l’alchimia della trasformazione, capace di mutare una potente supercar in un umanoide d’acciaio che combatte l’inquinamento. I robot saranno infatti costruiti con gli scarti di produzione, trattati e recuperati, di uno dei maggiori brand mondiali delle luxury super cars, il cui nome verrà svelato nelle prossime tappe della road to Lucca Comics & Games 2025.

FAMILY

20 ANNI DI LUCCA JUNIOR

Lucca Comics & Games 2025 festeggia i 20 anni di Lucca Junior. Nato da un’idea dell’allora direttore generale Renato Genovese, dal 2005 a oggi Lucca Junior ha creato all’interno della manifestazione uno spazio dedicato ai bambini e alle famiglie, portando una grande offerta dell’editoria illustrata per l’infanzia, e ha ospitato le mostre dei più grandi illustratori per bambini e ragazzi come Paolo D’Altan, Gianni De Conno e la stessa Rebecca Dautremer, autrice del manifesto di questa edizione.

UN COMPLEANNO STRATOPICO: 25 ANNI DI GERONIMO STILTON

I festeggiamenti non finiscono qui, Geronimo Stilton, il celebre topo giornalista nato dalla penna di Elisabetta Dami, compie 25 anni e celebreremo lo “stratopico” compleanno insieme alla sua autrice, che per l’occasione sarà a Lucca Comics & Games. Le avventure di Geronimo Stilton e sua sorella Tea attraversano il tempo e lo spazio, dai mondi del passato a quelli della fantasia, appassionando milioni di giovani lettori e lettrici in tutto il mondo, creando una vera e propria community.

A 40 ANNI DALL’USCITA DI LUPO SOLITARIO TORNANO I LIBROGAME®

A Lucca Comics & Games tornano anche le indimenticabili icone degli anni ‘80: a 40 anni dalla loro prima uscita Edizioni EL lancia una nuova collana dei Librogame®, che nel corso degli anni hanno attirato migliaia di ragazzi e ragazze in libreria. La manifestazione sarà proprio il luogo per celebrare questa ricorrenza e incontrare Luca Tebaldi, autore dei primi tre libri della nuova collana a bivi dedicati al mondo dello sportLibrogame® Basket – Tutti a canestro!Librogame® Calcio – Un gol da sogno! e Librogame® Basket – Un canestro per la vittoria!.

MUSIC

LUCCA COMICS & GAMES 2025: UN PALCOSCENICO A CIELO APERTO

La musica torna protagonista a Lucca Comics & Games con una programmazione ricca di novità, forte di quello spirito di sperimentazione che da sempre anima il festival. Il centro storico si trasformerà in un grande palcoscenico a cielo aperto grazie a un’estesa rete di filodiffusione che accompagnerà i visitatori con un sottofondo musicale pensato per accompagnare le emozioni e i passi di chi attraverserà Lucca nei giorni del festival.
Saranno cinque i punti nevralgici di questo viaggio sonoro, ciascuno con un’identità specifica: il Giardino degli Osservanti ospiterà un palco a vocazione fandom, in linea con le passioni delle community; Piazza del Collegio accoglierà attività e spettacoli dedicati al pubblico dei più giovani, mentre Piazzale Verdi sarà animato da performance live dal respiro più ampio e coinvolgente. La programmazione musicale non si fermerà al tramonto: la festa proseguirà infatti in orario serale, con appuntamenti speciali al Pala eSports e al Teatro del Giglio ampliando l’offerta.

Tra le prime anticipazioni il party inaugurale French Choc che vedrà al Pala eSports il dj Producer Étienne de Crécy, pioniere della tendenza French Touch, insieme a Venin Carmin, voce audace della nuova coldwave europea per un’esperienza elettronica intensa, elegante e fuori dagli schemi: maestro di cerimonie sarà Andrea Rock. E ancora, i concerti degli Eihwar e dei Vision Of Atlantis porteranno in Piazzale Verdi un racconto sonoro in bilico tra mito e metallo, dove le leggende nordiche di Eihwar incontrano l’epicità sinfonica dei Vision of Atlantis, mentre il fenomeno Mai dire Goku promette tutta l’ironia, energia e leggerezza di cui Lucca Comics & Games è capace. Quella del 2025 sarà un’edizione in cui la musica riabbraccerà la città, ne racconterà le storie tenendo per mano il suo pubblico. E questo è solo l’inizio.

UN FILM PER RACCONTARE LA COMMUNITY DI LUCCA COMICS & GAMES

LUCCA COMICS & GAMES ARRIVA SUL GRANDE SCHERMO

Grande attesa per “I Love Lucca Comics&Games”, il primo dei film che raccontano la community, la cultura e i valori di Lucca Comics & Games, in uscita nella sale cinematografiche il 10, 11 e 12 novembre e successivamente sulla piattaforma digitale IWONDERFULL (disponibile su Amazon Prime).

Il progetto, annunciato a settembre 2024, nasce dalla collaborazione tra Lucca Crea e I Wonder Pictures, casa di distribuzione cinematografica indipendente, che realizzerà i docu-film assieme al partner produttivo All At Once e si occuperà della distribuzione.

Da un’idea di Andrea Romeo, produttore e direttore editoriale di All At Once e I Wonder Pictures, e dello scrittore, regista e critico cinematografico Manlio Castagna, che ne cura la scrittura e la regia, i film esplorano il ‘fenomeno Lucca Comics & Games’ da più punti di vista per restituire, grazie alla forza del racconto cinematografico, l’immagine prismatica di una realtà unica nel panorama italiano per ambizioni, missione, longevità e impatto culturale, prossima a festeggiare nel 2026 il suo sessantesimo compleanno. Sarà l’occasione per raccontare: la quotidianità, i dietro le quinte, i princìpi e gli intenti intellettuali legati alla sua realizzazione e per descrivere le persone come i professionisti, gli artisti, e il pubblico protagonista che ogni anno si raccolgono a Lucca per celebrare le proprie passioni.

ISTITUZIONI AL SERVIZIO DELLA CREATIVITÀ

L’ATTIMO DECISIVO: TORNA LA SERIE DEL DIPARTIMENTO DELLA PROTEZIONE CIVILE

Verrà presentato a Lucca Comics & Games 2025 il terzo episodio della serie L’attimo decisivo, il fumetto, sceneggiato da Roberto Gagnor e disegnato da Federica Salfo, un progetto del Dipartimento della protezione civile promosso dal Ministro per la Protezione Civile e le Politiche del mare in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione e del Merito. Il graphic novel racconta le avventure di quattro adolescenti accomunati da uno speciale “potere”. I giovani protagonisti, grazie alle loro doti, riescono a contrastare il misterioso e minaccioso avversario chiamato «L’equazione», un gigante, oscuro e impalpabile, che rappresenta l’inesorabilità dei rischi naturali o causati dall’attività dell’uomo, i cui effetti non possono essere eliminati ma, con la conoscenza e l’azione, contrastati e ridotti.

Il progetto, che coinvolge le scuole secondarie di tutta Italia, si avvale della collaborazione di professionisti del mondo della comunicazione e della narrazione. Il  primo numero della serie è stato distribuito in 1 milione e 800 mila copie, il secondo in quasi due milioni di copie.

INPS A LUCCA CON I SUOI PROGETTI PER I GIOVANI E PER LE PROFESSIONI CREATIVE

Per il terzo anno INPS sarà presente a Lucca Comics & Games con momenti seminariali e attività di comunicazione rivolte in particolare ai creator, a chi lavora nelle professioni creative, agli artisti, ai giovani. Quest’anno la collaborazione tra INPS e il festival si inserisce nel più ampio progetto nazionale INPS per i giovani che l’Istituto ha voluto proprio per ribadire la sua vicinanza alle nuove generazioni e che, per la prima volta, raccoglie in un unico spazio digitale e sull’app tutti i servizi e le prestazioni dell’Istituto dedicate ai giovani tra i 18 e i 35 anni. Tra le azioni recentemente attuate anche la Circolare 44 che disciplina i lavori dei creativi digitali e l’implementazione di due tipologie specifiche di indennità: quella legata alla discontinuità lavorativa pensata per gli operatori del mondo dello spettacolo e quella per i professionisti con partita iva iscritti alla Gestione Separata.

SCUOLA IMT ALTI STUDI DI LUCCA: IL NOSTRO MAIN SCIENTIFIC PARTNER COMPIE 20 ANNI!

Prosegue anche quest’anno la collaborazione col prestigioso istituto universitario internazionale con sede a Lucca: la Scuola IMT Alti Studi sarà anche nell’edizione 2025 Main Scientific Partner, per affrontare da un punto di vista scientifico e accademico alcuni aspetti legati alla cultura popolare: le neuroscienze, le scienze sociali e la game science. IMT e Lucca Comics & Games sono tra i cofondatori del Game Science Research Center, che da anni si occupa dello studio delle dinamiche del gioco applicate in ambito sociale e scientifico. E quest’anno IMT compie 20 anni e celebrerà l’anniversario con un’iniziativa speciale legata al fumetto, di cui vi sveleremo i dettagli nelle prossime settimane.

APRE LA BIGLIETTERIA EARLY BIRD

Dalle ore 13 di oggi, 25 giugno, comincia la vendita dei biglietti Early Bird: chiunque voglia assicurarsi ticket e abbonamenti a prezzo ridotto potrà farlo per un intero mese, fino alla mezzanotte del 25 luglio. Con un prezzo identico a quello dell’anno precedente, la biglietteria ordinaria riaprirà il 2 settembre. Anche i biglietti dei parcheggi non subiranno variazioni e verranno messi in vendita presto sul sito del nostro partner Lucca Plus (per tutti i dettagli segue il comunicato dedicato).

Javier Bardem: 10 cose che forse non sai sull’attore

Javier Bardem è uno degli attori più versatili, brillanti e talentuosi del panorama cinematografico spagnolo ed internazionale, capace di attirare una grande fetta di pubblico composta da tante generazioni diverse. L’attore ha sempre lavorato sodo per costruire la carriera solida che ha oggi, riuscendo ad imporsi nel cinema hollywoodiano e dando grandi prove di recitazione, spesso anche insieme a sua moglie, Penelope Cruz.

Ecco, allora, dieci cose da sapere su Javier Bardem.

I film e le serie di Javier Bardem

1. Ha recitato in celebri film. La carriera dell’attore spagnolo inizia nel 1991 con il film Le età di Lulù (1990). In seguito recita in Tacchi a spillo (1991), Amo il tuo bel letto (1992), Prosciutto prosciutto (1992) e L’amore nuoce gravemente alla salute (1996). La sua carriera continua con Carne trémula (1997), Perdita Durango (1997), Prima che sia notte (2000), Mare dentro (2004), Collateral (2004), L’ultimo inquisitore (2006), L’amore ai tempi del colera (2007), Non è un paese per vecchi (2007), Vicky Cristina Barcelona (2008), Biutiful (2010), Mangia prega ama (2010), To the Wonder (2012) e Skyfall (2012). Tra i suoi ultimi lavori vi sono The Couselor – Il procuratore (2013), The Gunman (2015), Il tuo ultimo sguardo (2016), Pirati dei Caraibi – La vendetta di Salazar (2017), Madre! (2017), Escobar – Il fascino del male (2017), Tutti lo sanno (2018), Dune (2021), Il capo perfetto (2021) e A proposito di Ricardo (2021), Il talento di Mr. Crocodile (2022), La sirenetta (2023), Dune – Parte 2 (2024) e F1 – Il film (2025)

2. È anche doppiatore e produttore. Nel corso della sua carriera, Javier Bardem ha avuto modo di sperimentare diversi ambiti del cinema. L’attore, infatti, ha vestito i panni del doppiatore per il film Automata (2014). Ma non solo: infatti, ha prodotto anche i film Los lobos de Washington (1999), Invisibles (2007), Hijos de las nubes, la ultima colonia (2012), Bigas x Bigas (2016), Escobar – Il fascino del male (2017), The Kingdom Come (2017), Santuario (2019) e la serie Monsters – La storia di Lyle ed Erik Menendez (2024).

Monsters: la storia di Lyle ed Erik Menendez
Javier Bardem in Monsters: la storia di Lyle ed Erik Menendez. © Miles Crist/Netflix

Javier Bardem nella serie Netflix Monsters

3. È tra i protagonisti di una nota serie Netflix. Nel 2024 Bardem ha preso parte a Monsters – La storia di Lyle ed Erik Menendez, seconda stagione della serie antologica Monsters, dove interpreta José Menéndez, padre di Lyle e Erik, due giovani che negli anni Novanta si sono macchiati dell’omicidio proprio dei due genitori. Per Bardem, si tratta del primo prodotto seriale di un certo livello a cui partecipa, avendo all’inizio della sua carriera preso parte a piccole produzioni seriali spagnole.

Javier Bardem è Stilgar in Dune

4. Ha un ruolo molto particolare. In Dune, il film di fantascienza diretto da Denis Villeneuve, Bardem interpreta il ruolo di Stilgar, capo della tribù dei Fremen del sietch Tabr. Il personaggio, tuttavia, compare nel primo film solo per pochi minuti e prevalentemente sul finale. Maggior spazio lo trova però nell’annunciato Dune – Parte 2, dove si scopre qualcosa di più su Stilgar e sul suo ruolo nel complesso mondo narrativo del film.

Javier Bardem in Pirati dei Caraibi

5. Si è sottoposto a numerose ore di trucco. Per interpretare Salazar, il pirata maledetto di Pirati dei Caraibi – La vendetta di Salazar, l’attore si doveva sottoporre a tre ore per essere completato. L’attore, tuttavia, ha affermato di aver trovato l’esperienza gradevole. I capelli del personaggio, invece, erano tutti realizzati in CGI. Per ottenere questo risultato, i capelli di Bardem sono stati tirati indietro e un truccatore ha aggiunto dei punti di riferimento sul suo viso, che hanno permesso di tracciare i movimenti della testa in post-produzione.

javier bardem
Javier Bardem in Non è un paese per vecchi

Javier Bardem in Non è un paese per vecchi

6. Ha dato vita ad un’interpretazione da Oscar. In Non è un paese per vecchi Bardem interpreta il serial killer Anton Chigurh. Per questo ruolo ha poi vinto l’Oscar come Miglior attore non protagonista, divenendo il primo interprete spagnolo ad ottenere il premio. In seguito, secondo un articolo pubblicato nel gennaio 2018 su Business Insider, un gruppo di psichiatri ha studiato 400 film e identificato 126 personaggi psicopatici. Hanno scelto proprio l’interpretazione di Anton Chigurh da parte di Bardem come la rappresentazione clinicamente più accurata di uno psicopatico, il che spiega ulteriormente perché l’interpretazione dell’attore sia stata così acclamata.

Javier Bardem è stato antagonista di James Bond in 007 Skyfall

7. Ha descritto il suo personaggio come “Un angelo della morte”. Secondo Javier Bardem, il suo personaggio, Raoul Silva – antagonista di James Bond in Skyfall – è “Un angelo della morte, una persona molto pulita che sembra essere marcia dentro, ha un obiettivo molto personale, non sta cercando di distruggere il mondo, ed è su una scala in linea con quell’obiettivo. È un uomo che cerca vendetta, si concentra sull’essere focalizzato sull’unica persone che vuole eliminare”.

Javier Bardem non ha recitato in Grey’s Anatomy, ma il suo “sosia” Jeffrey Dean Morgan sì

8. L’attore ha trovato il suo sosia in un altro attore. Spesso e volentieri, l’attore spagnolo viene confuso con il collega Jeffrey Dean Morgan. Effettivamente, i due si somigliano molto di viso e ciò li rende facilmente confondibili ad un pubblico con un occhio poco esperto. Sono numerosissimi i casi in cui l’uno viene confuso per l’altro, che sia in fotografia o dal vivo. In particolare, i due vengono confusi quando si parla di Grey’s Anatomy, a cui ha però preso parte Morgan nel ruolo di Dennison “Denny” Duquette, un paziente cardiopatico in attesa di un trapianto di cuore.

Javier Bardem Penelope Cruz
Javier Bardem e Penelope Cruz in Tutti lo sanno

Javier Bardem, sua moglie Penelope Cruz e i figli

9. I due attori sono sposati da oltre dieci anni. Javier Bardem e Penelope Cruz si sono conosciuti sul set di Prosciutto Prosciutto nel 1992, ma tra loro non è scattato niente, salvo poi guardarsi con occhi diversi durante le riprese di Vicky Cristina Barcelona nel 2007. I due stanno insieme da allora, si sono sposati nel 2010 e non si sono più lasciati. Entrambi hanno sempre vissuto la loro relazione in maniera privata, senza mai aprirsi troppo sotto i riflettori. Dalla loro unione sono nati i figli Leonardo (nato nel 2011) e Luna (nata nel 2013) e vivono la loro famiglia in maniera riservata e con assoluta pacatezza.

L’età, l’altezza e il fisico di Javier Bardem

10. Javier Bardem è nato l’1 marzo del 1969 a Las Palmas de Gran Canaria, nelle Canarie. La sua altezza complessiva corrisponde a 181 centimetri. Bardem non è uno di quegli attori noti per il suo fisico, ma le volte che si è mostrato a petto nudo ha comunque sfoggiato sempre una forma fisica smagliante.

Fonti: IMDb, Forbes

Ironheart: recensione della serie Disney+

Dopo gli eventi di Black Panther: Wakanda Forever, il Marvel Cinematic Universe si arricchisce con Ironheart, nuova serie disponibile su Disney+ che introduce il pubblico televisivo a Riri Williams, interpretata da una carismatica Dominique Thorne. Genio precoce e studentessa del MIT, Riri torna nella sua città natale, Chicago, dopo essere stata espulsa dall’università a causa di un uso poco ortodosso delle sue capacità: realizzare compiti su commissione per studenti meno brillanti in cambio di soldi, perché a cosa serve essere intelligente come Tony Stark se non si hanno i suoi fondi illimitati?. Il suo sogno? Perfezionare una potentissima armatura in grado di rivoluzionare l’accesso ai soccorsi e all’assistenza d’emergenza.

Tuttavia, il ritorno a casa segna anche il riemergere di traumi personali mai davvero superati. Il dolore per la morte del patrigno Gary e della migliore amica Natalie, uccisi in una sparatoria cinque anni prima, si fa sentire. Decisa a trasformare la sofferenza in forza, Riri scansiona il proprio cervello per potenziare l’IA della sua tuta, dando inconsapevolmente vita a una versione digitale di Natalie, che torna a essere la sua guida e compagna d’avventure. Questo evento, che discosta la storia della Riri dei fumetti da quella della tv, tocca corde emotive profonde, intrecciando tecnologia e lutto in modo inaspettato ma efficace.

Ironheart: scontri tra scienza e magia in un’avventura ad alta velocità

Parallelamente al viaggio interiore della protagonista, Ironheart esplora anche un universo esterno ricco di pericoli e ambiguità. Riri viene coinvolta in una serie di colpi orchestrati da una banda di giovani criminali, guidati da Parker Robbins, alias The Hood (interpretato da Anthony Ramos). Robbins è un personaggio affascinante e inquietante, dotato di un mantello magico che lo rende invisibile e ricoperto da misteriose squame: un chiaro indizio che dietro di lui si nasconda qualcosa di più oscuro. La contrapposizione tra la razionalità scientifica di Riri e l’elemento magico incarnato da Robbins è uno dei motori narrativi più riusciti della serie.

Per ottenere i fondi necessari a migliorare la sua armatura, Riri accetta di collaborare con il gruppo per tre colpi. In questa fase, la serie assume toni da heist story giovanile, dove tecnologia, azione e relazioni interpersonali si fondono in una narrazione frenetica e visivamente ricca. Tra i personaggi secondari spicca Joe McGillicuddy (Alden Ehrenreich), possessore di un bunker pieno di tecnologia illegale e potenziale interesse narrativo e morale per la protagonista. Il loro rapporto si sviluppa con delicatezza, suggerendo futuri sviluppi, ma anche potenziali delusioni. E la svolta che coinvolge il personaggio sarà di quelle maggiormente legate alla mitologia del MCU.

Lo stile visivo della serie è spettacolare e “di strada”: combattimenti veloci, effetti speciali efficaci e un uso massiccio della CGI contribuiscono a creare un’atmosfera pop e accessibile, chiaramente pensata per un pubblico young adult. L’azione non dà tregua e gli episodi scorrono con ritmo serrato, senza pause o momenti contemplativi, come a voler evitare che l’attenzione dello spettatore si disperda.

IronheartUna giovane eroina tra scelte morali e consapevolezza

Uno dei temi centrali di Ironheart è il confronto che oseremo definire classico tra ciò che è giusto e ciò che è conveniente, e quanto le scelte compiute – anche quelle apparentemente innocue – definiscano chi siamo davvero. Riri, con la sua determinazione a fare del bene, si ritrova spesso a confrontarsi con dilemmi etici: può un fine giustificare mezzi discutibili? Quanto si può restare a contatto con l’illegalità senza farsi corrompere? E cosa significa davvero essere un’eroina in un mondo che non perdona gli errori?

Certo, la serie tocca questi temi così tante volte da risultare didascalica, un vero peccato perché a differenza della storia in sé, abbastanza esile, i personaggi sono efficaci e carismatici. E infatti, l’energia travolgente della protagonista e la sua evoluzione personale riescono a mantenere viva l’attenzione, anche quando la narrazione si fa meno sottile.

Ironheart si inserisce con coerenza nel panorama MCU, offrendo un’eroina nuova, giovane e imperfetta, che unisce ingegno, dolore e speranza. Dominique Thorne brilla per presenza scenica e profondità emotiva, mentre il contesto urbano di Chicago e l’elemento magico introdotto da The Hood offrono uno sfondo originale e potenzialmente ricco di sviluppi. Nonostante qualche ingenuità narrativa e un tono a volte troppo frenetico, la serie riesce a trovare una sua voce, promettendo nuovi capitoli interessanti nel MCU con un finale che segna una svolta decisiva nell’universo condiviso.

X-Men: Jake Schreier parla del suo approccio al progetto ma non conferma la regia

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Sebbene Ryan Coogler sembrasse già confermare che il regista di Thunderbolts*, Jake Schreier, dirigerà il reboot degli X-Men dei Marvel Studios, il regista stesso è rimasto piuttosto riservato.

Coogler, forse ignaro del fatto che la notizia non sia ancora stata annunciata ufficialmente, sembrava piuttosto certo che “Jake dirigerà” quando gli è stato chiesto se fosse una delle scelte preferite dai fan per dirigere lui stesso il progetto, ma Schreier non è altrettanto pronto a confermare il suo coinvolgimento nel film.

Durante un’apparizione al Mediterrane Film Festival di Malta, a Schreier è stato chiesto come avrebbe affrontato il reboot e cosa avrebbe fatto di diverso rispetto ai film precedenti, risalenti all’ormai defunta era dei 20th Century Studios. “Anche se fossi confermato per quel film, non credo che mi sarebbe permesso rispondere a questa domanda”, ha risposto Schreier. “Direi che si parte sempre dai personaggi, dal lavorare con grandi autori e collaboratori, e certamente dal pensare a come fare qualcosa di diverso in ogni progetto che si intraprende. Questo è tutto quello che posso dire.”

Sembra abbastanza ovvio che Jake Schreier finirà dietro la macchina da presa per l’introduzione degli eroi mutanti conici nell’MCU, e probabilmente ne avremo un annuncio ufficiale al SDCC il mese prossimo.

Schreier ha dimostrato di saper raccontare una storia con un gruppo di personaggi disadattati (Thunderbolts* potrebbe aver avuto un incasso inferiore al previsto, ma è stato ben accolto da fan e critica), ma sembra comunque essere una scelta un po’ controversa per questo progetto.

Si dice che il casting inizierà molto presto (se non lo è già stato) e si dice che attori del calibro di Harris Dickinson, Margaret Qualley e Julia Butters siano nel mirino dello studio (si dice che fossero in lizza per interpretare Ciclope, Rogue e Kitty Pryde, ma non sappiamo se sia ancora così), insieme alla star di Alien: Romulus, David Jonsson, e Trinity Bliss, che potrebbe essere in lizza per interpretare Jubilee.

Altri nomi che sono emersi tra i rumor includono Hunter Schafer (Mystica), Ayo Edebiri (Tempesta) e Javier Bardem (Mr. Sinister). Ecco cosa ha detto Kevin Feige del suo “piano decennale” per la Saga dei Mutanti in una recente intervista.

“Penso che vedrete che continuerà nei nostri prossimi film con alcuni attori degli X-Men che potreste riconoscere. Subito dopo, l’intera storia di Secret Wars ci porta davvero in una nuova era di mutanti e degli X-Men. Di nuovo, [è] uno di quei sogni che si avverano. Finalmente abbiamo di nuovo gli X-Men.”

Michael Lesslie, sceneggiatore di Macbeth (2015), Hunger Games: La ballata dell’usignolo e del serpente (2023) e Assassin’s Creed (2016), ha scritto la sceneggiatura, ma non ci sorprenderemmo se un altro sceneggiatore (o due) venisse coinvolto per dargli un’altra occhiata prima che il film entri in produzione.

Brad Pitt: 10 cose che forse non sai sull’attore

In oltre trent’anni di carriera, Brad Pitt è diventato una delle star di Hollywood più famose di sempre. È una celebrità protagonista dei tabloid e un uomo impegnato, uno degli attori più versatili di sempre ma anche uno di quelli che garantiscono incassi certi. Ha lavorato duro ed è riuscito a guadagnarsi una carriera impressionante, ricca di collaborazioni e titoli di grande prestigio.

I film di Brad Pitt

I film da giovane di Brad Pitt

1. Ha recitato in celebri film. Con il suo ruolo in Thelma e Louise Pitt guadagnò un bel po’ di attenzione, e recitò poi in film come In mezzo scorre il fiume (1992), Kalifornia (1993), e Una vita al massimo (1993). Ma il ruolo importante arrivò con Intervista col vampiro (1994), e da lì la sua carriera fu in ascesa. Seguirono infatti Vento di passioni (1994), Seven (1995), L’esercito delle 12 scimmie (1995), Sleepers (1996), L’ombra del diavolo (1997), Sette anni in Tibet (1997), Vi presento Joe Black (1997), Fight Club (1999), Snatch – Lo strappo (2000), Ocean’s Eleven – Fate il vostro gioco (2001), Troy (2004), Ocean’s Twelve (2004), Mr. and Mrs. Smith (2005), Babel (2006), Ocean’s Thirteen (2007), L’assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford (2007), Burn After Reading (2008), Il curioso caso di Benjamin Button (2008) e Bastardi senza gloria (2009).

I film di oggi di Brad Pitt

Negli ultimi 15 anni Pitt ha invece recitato in The Tree of Life (2011), L’arte di vincere (2011), World War Z (2013), 12 anni schiavo (2013), Fury (2014), La grande scommessa (2015), C’era una volta a… Hollywood (2019), Ad Astra (2019), Bullet Train (2022), The Lost City (2022) Babylon (2022), Wolfs – Lupi solitari (2024) e F1 – Il film (2025).

edward norton
Brad Pitt ed Edward Norton in Fight Club

2. È un produttore premio Oscar. Pitt non si è mai cimentato nella regia, ma oltre alla recitazione ha spesso lavorato come produttore, ottenendo anche importanti risultati. Tra i film da lui prodotti si annoverano The Departed – Il bene e il male (2006), The Tree of Life (2011), L’arte di vincere(2011) e 12 anni schiavo (2013), grazie al quale ha vinto l’Oscar come produttore del Miglior film. Ha poi prodotto anche By the Sea (2015), La grande scommessa(2015), Civiltà perduta (2016), Vice – L’uomo nell’ombra (2018), Ad Astra (2019), Anch’io (2022) e Wolfs – Lupi solitari (2024) e F1 – Il film (2025).

Brad Pitt e Tom Cruise in Intervista col vampiro 

3. Il rapporto tra i due attori non è stato dei migliori. Durante le riprese, sono sorte tensioni tra Tom Cruise e Brad Pitt a causa della presunta scarsa igiene personale di quest’ultimo. Secondo Cruise, il suo collega non usava alcun deodorante e l’odore corporeo che ne derivava era diventato evidente. Il rapporto tra i due sembra però essere migliorato nel tempo ed entrambi si sono detti disponibili a lavorare di nuovo insieme, anche se ad oggi ciò non si è ancora verificato.

Brad Pitt in Fight Club

4. Si è sottoposto ad una particolare operazione per  interpretare il suo personaggio. Nel film del 1999 Fight Club Pitt interpreta Tyler Durden, uno dei suoi personaggi più celebri. Nella storia egli è il compare di Edward Norton nell’ideazione del Fight Club, il gruppo di lotta libera clandestina che degenererà poi in un vero e proprio movimento di rivolta. Particolarmente affascinato dal personaggio, Pitt decise di andare da un dentista per farsi volontariamente scheggiare un dente, al fine di conferire al personaggio un aspetto più particolare. In seguito, se lo fece riparare alla fine delle riprese.

Troy film
Brad Pitt in Troy

Brad Pitt nel thriller Seven

5. Accettò il ruolo con un obiettivo preciso. Nel celebre thriller Seven di David Fincher, Pitt interpreta il giovane e impulsivo detective Mills (inaugurando così la prima di diverse collaborazioni con Fincher). L’attore, però, rivelò di aver accettato il ruolo desideroso di togliersi di dosso l’etichetta da “sex symbol”. Per la parte, dunque, egli cercò di evidenziare gli aspetti meno affascinanti del personaggio. Lo spettatore si trova così dinanzi ad un protagonista assolutamente imperfetto e continuamente incline agli errori, che si riveleranno poi fatali.

 

Brad Pitt è Achille in Troy

6. Brad Pitt, Troy e le scene di combattimento. Brad Pitt, per Troy, ha dovuto mettersi in forma per interpretare il ruolo di Achille, e parecchio. Infatti, prima di girare il film decise di non utilizzare degli stuntmen o controfigure per le numerosissime scene di battaglia e lotta. Decise però di stringere un patto con Eric Bana: ognuno dei due avrebbe dovuto pagare delle somme prestabilite per ogni colpo accidentalmente dato all’altro. Il prezzo da pagare per un colpo leggero era 50$, e il prezzo di un colpo pesante e doloroso era 100$. Alle fine delle riprese di Troy, Brad Pitt doveva a Eric Bana 750$.

Brad Pitt in F1 – Il film

7. È realmente lui alla guida delle auto da corsa. Per interpretare al meglio il suo ruolo nel film F1 – Il film, Brad Pitt si è immerso in un intenso periodo di preparazione, partecipando a sessioni di guida su circuiti reali sotto la supervisione di tecnici della Formula 1. Sorprendentemente, molte delle scene di corsa più spettacolari lo vedono realmente alla guida: Pitt ha infatti pilotato una monoposto appositamente modificata per le riprese, grazie anche al supporto del team Mercedes. L’attore ha dichiarato di essersi allenato duramente per garantire il massimo realismo alle sequenze, affrontando velocità impressionanti e affinando la sua tecnica al volante. Un impegno che ha stupito persino gli addetti ai lavori.

F1 recensione film
Damson Idris e Brad Pitt in F1. Foto di Warner Bros. Pictures / Apple Original Films

 

Brad Pitt, Angelina Jolie e i figli

8. Ha avuto celebri fidanzate. Dopo essere stato fidanzato con attrici del calibro di Gwyneth PaltrowJennifer Aniston, nel 2004 Brad Pitt ha incontrato Angelina Jolie sul set di Mr. e Mrs. Smith. Da lì è nato l’amore tra i due, i quali si sono sposati però solo nel 2014 in quanto volevano sposarsi solo dopo che i matrimoni tra persone dello stesso sesso sarebbero diventate legali negli Stati Uniti. Insieme hanno poi avuto tre figli naturali e tre adottati. Tra i figli naturali si annovera Shiloh Jolie-Pitt. Pitt e Jolie hanno però poi divorziato nel 2016, citando differenze inconciliabili e comportamenti tossici.

La nuova fidanzata di Brad Pitt

9. Ha una nuova fidanzata. Dopo il travagliato divorzio da Angelina Jolie, Pitt sembra aver ritrovato la serenità accanto a Ines de Ramon, giovane designer di gioielli con cui è stato avvistato più volte a partire dal 2022. La relazione, inizialmente mantenuta lontana dai riflettori, è stata confermata da diverse apparizioni pubbliche, tra cui eventi mondani e vacanze romantiche. Ines, nota per la sua discrezione, avrebbe contribuito a riportare equilibrio nella vita dell’attore, segnando un nuovo capitolo sentimentale per la star di Hollywood. La coppia continua a destare curiosità, anche per il modo in cui Brad si mostra finalmente più rilassato e felice.

L’età e l’altezza di Brad Pitt

10. Brad Pitt è nato il 18 Dicembre 1963 negli Stati Uniti, a Shawnee, Oklahoma. L’attore è alto complessivamente 1.80 metri.

Fonti: IMDb

Marvel: l’allenamento di Chris Hemsworth, il futuro di The Hood e la scena eliminata di Thunderbolts*

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Con Ironheart, I Fantastici Quattro: Gli Inizi e il Comic-Con di San Diego tutti all’orizzonte, è un periodo intenso per le novità sul MCU. Ecco perché, grazie a CBM, vi proponiamo alcune novità legate al Marvel Universe in un solo posto.

The Independent ha parlato con Luke Zocchi, personal trainer di lunga data di Chris Hemsworth, che ha dichiarato al sito che, rispetto alle precedenti apparizioni di Thor, lui e Hemsworth “non si sono impegnati così tanto in questo film. Chris ha ancora un aspetto fantastico”. Ha aggiunto: “Mi dispiace dirlo, ma penso che stiamo semplicemente invecchiando un po’. Non ci stiamo uccidendo più così tanto e non pensiamo sempre che più è meglio. Piuttosto, stiamo diventando un po’ più in sintonia con i nostri corpi”.

Per quanto riguarda cosa questo significhi per l’aspetto del Dio del Tuono sullo schermo, sembra che possiamo aspettarci un Thor meno incredibilmente muscoloso di quello che abbiamo visto quando Hemsworth si è sbarazzato dei suoi vestiti per Thor: Love and Thunder.

“Sarà interessante vedere quanto sarà diverso nel film”, ha detto Zocchi, confermando che Hemsworth non mangerà più dieci pasti da 450 calorie al giorno. “Non credo che sia grosso come in Love and Thunder, e nemmeno quello era l’obiettivo. Chris si sentiva a disagio per quanto fosse grosso in quel film e non gli piaceva la quantità di cibo che doveva mangiare”.

“Per questo, fa quattro o cinque pasti [al giorno], ma la sua dieta non è minimamente restrittiva. Non gli stiamo ingozzando di cibo, ma ha comunque un aspetto fantastico“, ha concluso l’allenatore, aggiungendo che il nuovo costume dell’eroe sarà senza maniche.

Passiamo a Ironheart, e The Hollywood Reporter ha recentemente incontrato Anthony Ramos per discutere del suo ruolo nel MCU come il malvagio Hood. Interrogato sul futuro di Parker Robbins, Ramos ha anticipato un possibile incontro con il Dottor Destino.

“Mi piacerebbe approfondire il suo personaggio, sapendo che Robert Downey Jr. tornerà nei panni del Dottor Destino, e sappiamo nei fumetti che questi personaggi si sovrappongono e cose del genere”, ha anticipato, “quindi vedere se c’è qualche possibilità di sovrapposizione con il Dottor Destino sarebbe davvero fantastico”.

“Tutto è reale nell’Universo Marvel, non si sa mai cosa hanno intenzione di fare e come lo faranno”, ha continuato Ramos, “ma mi piacerebbe un’altra scena per approfondire un po’ Parker.”

Mentre aspettiamo di vedere cosa succederà su questo fronte, è stata ufficialmente pubblicata la prima scena eliminata di Thunderbolts*. In essa, John Walker/U.S. Agent tenta di evadere dal caveau di O.X.E., con poca fortuna. Insieme alla scena, ecco un promemoria dei contenuti speciali che troverete nella prossima uscita digitale del film.

  • Scene eliminate: scopri le scene che non sono state inserite nel montaggio finale. *La porta è inamovibile – *Annuncio di Gary
  • Creare una squadra indimenticabile: trascorri un po’ di tempo di qualità con il cast e la troupe di Thunderbolts*, che ti spiegheranno come è stata creata la squadra immaginaria del film, composta da anticonformisti, disadattati e antieroi dotati di superpoteri.
  • In giro per il mondo e ritorno: scopri le location eclettiche e le straordinarie scenografie che hanno contribuito a rendere Thunderbolts* una realtà entusiasmante, inclusa una visita agli immensi set di Kuala Lumpur, dove ci uniamo a Florence Pugh che esegue acrobazie in cima a uno degli edifici più alti del pianeta Terra e fa esplodere edifici per strada.
  • Tutto su Bob, Sentry e il Vuoto: un’immersione profonda nella creazione di tre personaggi diversi: Bob, Sentry e il Vuoto, tutti interpretati da Lewis Pullman.
  • Gag Reel: goditi divertenti scene tagliate sul set con il cast e la troupe di Thunderbolts*. Commento audio del regista: guarda il film con il commento audio del regista Jake Schreier.

The Strangers: Capitolo 2, il primo trailer

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Nonostante sia finito in molte classifiche dei peggiori film dell’anno quando è uscito nelle sale lo scorso maggio, The Strangers: Capitolo 1 ha incassato la rispettabile cifra di 48 milioni di dollari in tutto il mondo con un budget modesto di 8,5 milioni di dollari, il che significa che avremo almeno un altro film.

The Strangers – Capitolo 2 arriverà il 26 settembre negli USA e la Lionsgate ha ora condiviso il primo trailer per il sequel slasher con invasione domestica. Dopo essere sopravvissuta per un pelo agli strazianti eventi del film precedente, la tormentata ragazza finale Maya (Madelaine Petsch) si risveglia in un letto d’ospedale accanto al suo fidanzato (morto), solo per rendersi conto che l’incubo è tutt’altro che finito.

La sinossi ufficiale recita: “Gli Strangers sono tornati, più brutali e implacabili che mai. Quando scoprono che una delle loro vittime, Maya (Madelaine Petsch), è ancora viva, tornano per finire ciò che hanno iniziato. Senza un posto dove scappare e nessuno di cui fidarsi, Maya deve sopravvivere a un altro orribile capitolo di terrore mentre gli Strangers, spinti da uno scopo insensato e incessante, la inseguono, più che disposti a uccidere chiunque si metta sulla loro strada.”

Il regista Renny Harlin ha girato l’intera trilogia uno dopo l’altro, quindi anche se il Capitolo 2 non dovesse avere successo al botteghino, molto probabilmente vedremo quel film finale prima o poi (cercate di contenere l’entusiasmo).

“[È stata] la sfida di una vita, ma l’ho anche accolta con entusiasmo”, ha dichiarato il regista in una recente intervista. “Un lunedì mattina potevo girare il secondo capitolo, e lunedì pomeriggio potevo girare il primo capitolo, e martedì mattina potevo girare il terzo capitolo. È stato incredibilmente impegnativo per gli attori, per la continuità in termini di trucco e costumi, e per il mio direttore della fotografia, perché volevamo creare un linguaggio visivo che si sviluppasse in modo che i film diventassero più grandi, più epici, man mano che andavamo avanti. Ci ha tenuti costantemente carichi di energia.”

The Strangers – Capitolo 2 è stato scritto da Alan R. Cohen e Alan Freedland, basato sui personaggi creati da Bryan Bertino. Courtney Solomon, p.g.a., Mark Canton, p.g.a., Christopher Milburn, Gary Raskin, Alastair Burlingham e Charlie Dombek sono a bordo come produttori. Il cast include anche Gabriel Basso ed Ema Horvath.

I Fantastici Quattro: Gli Inizi, il trailer finale è spettacolare!

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Marvel Studios ha diffuso il trailer finale di I Fantastici Quattro: Gli Inizi ed è un vero spettacolo!

Il film Marvel Studios I Fantastici Quattro: Gli Inizi introduce la prima famiglia Marvel composta da Reed Richards/Mister Fantastic (Pedro Pascal), Sue Storm/Donna Invisibile (Vanessa Kirby), Johnny Storm/Torcia Umana (Joseph Quinn) e Ben Grimm/la Cosa (Ebon Moss-Bachrach) alle prese con la sfida più difficile mai affrontata. Costretti a bilanciare il loro ruolo di eroi con la forza del loro legame familiare, i protagonisti devono difendere la Terra da una vorace divinità spaziale chiamata Galactus (Ralph Ineson) e dal suo enigmatico Araldo, Silver Surfer (Julia Garner). E se il piano di Galactus di divorare l’intero pianeta e tutti i suoi abitanti non fosse già abbastanza terribile, la situazione diventa all’improvviso una questione molto personale.

Il film è interpretato anche da Paul Walter Hauser, John Malkovich, Natasha Lyonne e Sarah Niles. I Fantastici Quattro: Gli Inizi è diretto da Matt Shakman e prodotto da Kevin Feige, mentre Louis D’Esposito, Grant Curtis e Tim Lewis sono gli executive producer.

Old Guy con Christoph Waltz su Prime Video

È disponibile in esclusiva su Prime Video dal 23 giugno, distribuito in Italia da DUS, Old Guy, il nuovo, attesissimo action thriller con protagonista il due volte Premio Oscar Christoph Waltz.

Cosa succede in Old Guy

Il film racconta la storia di un ex assassino professionista ormai in pensione, costretto a tornare in azione quando il suo passato torna a bussare alla porta. Tra ironia tagliente, scontri ad alta tensione e un carisma inconfondibile, Christoph Waltz porta sullo schermo un personaggio memorabile, in equilibrio tra il cinismo della vecchia scuola e l’inesperienza della nuova generazione con cui si troverà a collaborare.

Chi sono i protagonisti di Old Guy

Christoph Waltz, attore austriaco noto per la sua straordinaria capacità di interpretare ruoli complessi e caratterizzati da una raffinata ambiguità morale, Christoph Waltz è diventato famoso a livello internazionale per le sue interpretazioni in film diretti da Quentin Tarantino, grazie alle quali ha vinto ben due Premi Oscar come Miglior attore non protagonista: Inglorious Basterds (2009) in cui interpreta un ufficiale nazista brillante e spietato, nella sua performance più memorabile che gli è valsa. oltre l’Oscar, anche il Golden Globe e la palma a Cannes; e Django Unchained, in cui interpreta un cacciatore di taglie colto e carismatico.

Accanto a Waltz, nei panni di Anata, troviamo l’iconica Lucy Liu, attrice asiatica affermatasi a Hollywood grazie alla sua versatilità, interpretando con successo ruoli memorabili in film e serie di grande popolarità come Kill Bill: Vol. 1 di Tarantino, Charlie’s Angels, Ally McBeal e molti altri.

Completa la rosa dei protagonisti il giovane e talentuoso Cooper Hoffmann, figlio del grande e compianto Philip Seymour Hoffman, che si è fatto già notare per la sua interpretazione nel film Licorice Pizza di Paul Thomas Anderson.

Diretto da Simon West, Old Guy assicura un mix perfetto di azione, humor nero e colpi di scena. Un film imperdibile per gli amanti del genere e per tutti coloro che apprezzano l’inconfondibile eleganza interpretativa di Waltz.

Disponibile solo su Amazon Prime Video, Old Guy si aggiunge al ricco catalogo di contenuti originali e in esclusiva della piattaforma.

Ironheart: svelato il ruolo misterioso di Alden Ehrenreich (quello maggiormente connesso alla Storia del MCU)

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Durante la première di tre episodi di Ironheart, veniamo finalmente a conoscenza del misterioso personaggio di Alden Ehrenreich, ma chi è veramente e cosa significa per l’MCU in generale? Quando è uscita la notizia che Alden Ehrenreich di Solo: A Star Wars Story avrebbe interpretato Joe McGillicuddy in Ironheart, nessuno ci credeva. Ebbene, il secondo episodio della serie presenta effettivamente l’attore come “Joe McGillicuddy”.

Vive in un quartiere di periferia ed è un semplice e triste idiota che permette al cane del vicino di casa di fare la cacca sul suo prato senza troppe conseguenze. Quando Riri Williams si presenta alla sua porta in cerca di aiuto con la sua tuta, scopriamo che suo padre lo ha ispirato a diventare un esperto di etica tecnologica. È un grande fan della bionica (il processo di combinazione della tecnologia con la biologia umana) e alla fine accetta di portare Riri nel suo nascondiglio, dove ha collezionato ogni sorta di armamento folle… senza toccarne nemmeno uno.

Il loro incontro sembra però ispirarlo, e quando alla fine dell’episodio si ritrova immerso in altri escrementi di cane, taglia dispettosamente le teste degli amati fiori del suo vicino, forse un indizio del suo lato oscuro.

Nel terzo episodio, si scopre che Joe ha delle idee folli per migliorare il suo corpo e riesce a ricattare Riri affinché lo aiuti. Quando lei torna a casa sua, lui ha sperimentato l’inserimento di un chip nel suo braccio e tra i due inizia un’improbabile amicizia.

Mentre lo aiuta a fasciargli il braccio, Riri trova delle ceneri con l’etichetta “Obidiah S.” e le lascia cadere a terra sorpresa. Mentre Joe le raccoglie, rivela che sono le ceneri di suo padre e che lui è il figlio di Obidiah Stane, Ezekiel Stane. Il mondo crede che Obidiah sia morto in un incidente aereo, ma Ezekiel sa che era un supercriminale e ha passato la vita a cercare di evitare di essere come “Iron Monger” (si usa proprio questo soprannome).

Nei fumetti, Zeke Stane ha trascorso tutta la vita a tramare vendetta contro Tony Stark per quello che è successo a suo padre, e alla fine si è potenziato con la bionica che lo ha reso un’arma vivente. Bisognerà aspettare e vedere se la sua controparte MCU seguirà le sue orme, ma questo Ezekiel non sembra così squilibrato… e non sembra né odiare Iron Man né idolatrare il suo caro padre scomparso.

Quello che sappiamo di Ironheart

Ambientata dopo gli eventi di Black Panther: Wakanda Forever, la serie Ironheart di Marvel Television mette a confronto la tecnologia con la magia quando Riri Williams (Dominique Thorne), una giovane e geniale inventrice determinata a lasciare il segno nel mondo, torna nella sua città natale, Chicago.

La sua innovativa interpretazione della costruzione di armature di ferro è brillante, ma nel perseguire le sue ambizioni, si ritrova coinvolta con il misterioso ma affascinante Parker Robbins, alias “The Hood” (Anthony Ramos).

La serie vede la partecipazione anche di Lyric Ross, Alden Ehrenreich, Regan Aliyah, Manny Montana, Matthew Elam e Anji White. Chinaka Hodge è la sceneggiatrice e produttrice esecutiva; gli episodi sono diretti da Sam Bailey e Angela Barnes.

I primi tre episodi di Ironheart sono ora disponibili su Disney+.

Rachel Zegler commenta il flop di Biancaneve: “Il mio f*ttuto psichiatra mi ha aiutata a superare tutto questo”

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Rachel Zegler ha rotto il silenzio sull’essere stata accusata dei fallimenti di Biancaneve e sull’impatto che il sarcasmo online ha avuto su di lei da quando ha interpretato l’iconica principessa Disney. Biancaneve ha fatto notizia per tutti i motivi sbagliati nei mesi precedenti l’uscita. Alla fine, il film ha ricevuto recensioni per lo più negative (39% su Rotten Tomatoes) e ha incassato solo 205,6 milioni di dollari al botteghino mondiale.

La protagonista Rachel Zegler è stata criticata fin dal momento in cui è stata scelta, soprattutto perché l’attrice colombiana-americana non aveva la pelle “bianca come la neve”. Tuttavia, sono seguite altre polemiche quando ha fatto quello che molti hanno ritenuto commenti denigratori sul classico animato del 1937, mentre la sua decisione di scrivere “liberate la Palestina” insieme a un post con X nel trailer del remake ha causato scalpore. La situazione si è intensificata dopo le elezioni americane dell’anno scorso, quando ha dichiarato “Fanculo Donald Trump” su Instagram, e quando i-D (tramite Toonado.com) ha chiesto a Zegler della percezione che si ha di lei online, ha risposto: “È interessante. A volte è davvero allarmante”. “La mia compassione non ha confini, ecco cos’è”, ha continuato, “e il mio sostegno a una causa non ne condanna altre. Questo è sempre stato il fulcro di ciò che sono come persona. È il modo in cui sono stata cresciuta”. “Ovviamente, parlare apertamente significa mettere in gioco delle cose, ma niente vale vite innocenti”, ha osservato Rachel Zegler. “Il mio cuore non ha un recinto, e se questo fosse considerato la mia rovina? Ci sono cose peggiori”.

Con alcuni che attribuiscono a Rachel Zegler la colpa dei fallimenti di Biancaneve (ignorando le terribili decisioni creative prese fin dall’inizio), l’attrice ammette che è stato difficile affrontare sia l’odio online sia vedere un ruolo da sogno trasformarsi rapidamente in un incubo. “Il mio fottuto psichiatra mi ha aiutata a superare tutto questo”, ha detto. “‘Quello che stai attraversando non è normale’. Quella frase ha fatto miracoli per me in diverse situazioni della mia vita.”

Zegler ha aggiunto di essere stata curata con farmaci per l’ansia a seguito della sua esperienza con Biancaneve, “che è stata davvero una svolta, perché semplicemente non funzionavo. E volevo funzionare in un modo che mi facesse sentire sicura del modo in cui mi muovevo nel mondo.”

Nonostante tutto, Zegler non vuole essere vista come una vittima. “Penso che un atteggiamento da vittima sia una scelta, e io non la scelgo”, ha affermato. “Non scelgo nemmeno la cattiveria di fronte a essa. Non scelgo la negatività di fronte a essa. Scelgo positività, luce e felicità. E credo che a volte la felicità sia assolutamente una scelta, e ogni giorno mi sveglio e penso di essere molto fortunata a vivere la vita che vivo.”

Biancaneve è ora disponibile in streaming su Disney+.

David Koepp anticipa le emozioni del prossimo film di fantascienza di Steven Spielberg

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Le riprese del film di fantascienza di Steven Spielberg, ancora senza titolo, si sono recentemente concluse e lo sceneggiatore David Koepp condivide interessanti dettagli sul misterioso progetto.

Steven Spielberg e lo sceneggiatore David Koepp condividono una delle collaborazioni creative più durature e di successo di Hollywood, che attraversa decenni e numerosi blockbuster. La loro ampia collaborazione include cinque importanti lungometraggi, con un sesto progetto molto atteso, ora confermato come un film di fantascienza misterioso.

Koepp è stato la penna dietro alcuni dei successi più iconici di Spielberg, scrivendo sceneggiature per Jurassic Park (1993), Il mondo perduto: Jurassic Park (1997), La guerra dei mondi (2005) e Indiana Jones e il Regno del Teschio di Cristallo (2008). Questo impressionante curriculum evidenzia la loro solida collaborazione in progetti su larga scala che hanno definito un genere.

Oltre alla collaborazione diretta tra regista e sceneggiatore, Koepp ha anche contribuito a franchise strettamente legati a Spielberg. Ha scritto Indiana Jones e il quadrante del destino (2023), prodotto da Spielberg, e sta anche lavorando come sceneggiatore per l’imminente Jurassic World – La Rinascita (2025), con Spielberg come produttore esecutivo.

Mentre era sul red carpet di Jurassic World – La Rinascita, Deadline ha incontrato Koepp, che ha voluto condividere alcune informazioni sul prossimo film di Steven Spielberg. Alla domanda se il film abbia un titolo, Koepp ha risposto: “Non che ne stiamo parlando… non che l’abbiamo distribuito”. “Purtroppo, posso dire ben poco al riguardo, se non che abbiamo terminato le riprese circa tre settimane fa. Penso che sia fantastico e che uscirà il prossimo giugno”.

Alla domanda se il film sia effettivamente una storia di UFO, come suggeriscono molte voci, David Koepp ha evitato di dare una risposta diretta. Invece, ha elogiato l’approccio narrativo unico di Spielberg: “Quello che fa così bene è fondere un grande spettacolo con emozioni umane profondamente autentiche. È diverso da qualsiasi cosa si possa ottenere da altri registi: questo film è incredibilmente toccante a livello personale”.

Koepp ha poi rivelato che Spielberg ha avuto l’idea per il progetto per primo e che ha scritto un trattamento iniziale di 50 pagine che ha poi trasformato in sceneggiatura. “È stato il più coinvolto in assoluto in qualsiasi film che ho scritto per lui da dirigere”, ha dichiarato Koepp.

Il prossimo film vede protagonisti Emily Blunt (Edge of Tomorrow, A Quiet Place – Un posto tranquillo), Josh O’Connor (The Crown, Challengers), Colin Firth (Kingsman, Barbie), Eve Hewson (The Luminaries), Colman Domingo (Fear The Walking Dead, Il colore viola) e Wyatt Russell (Thunderbolts). Come probabilmente avrete già intuito, anche i dettagli sui ruoli del cast sono tenuti segreti.

Il film di Steven Spielberg, ancora senza titolo, della Universal Pictures uscirà nelle sale il 12 giugno 2026.

Ironheart: svelato il legame tra Riri Williams e Tony Stark/Iron Man

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Nei primi tre episodi di Ironheart, scopriamo finalmente qual è il legame di Riri Williams con Tony Stark/Iron Man e cosa ha spinto l’adolescente a costruire un’armatura. Abbiamo incontrato Riri Williams per la prima volta in Black Panther: Wakanda Forever, dove si è scoperto che aveva creato un rilevatore di vibranio. Questo ha fatto infuriare i Wakandiani e l’ha resa un bersaglio per Namor e i suoi compagni Talokan.

Il film vede Riri fuggire da coloro che cercavano di catturarla pilotando un’armatura simile a quella di Iron Man. In seguito, con l’aiuto di Shuri, l’adolescente ha creato un’armatura tecnologicamente avanzata che alla fine è stata costretta a restituire ai Wakandiani.

Il sequel di Black Panther non ha approfondito i legami di Ironheart con Tony Stark/Iron Man, ed è ovvio da tempo che non avrebbe avuto una versione AI del Vendicatore caduto al suo fianco in battaglia. Invece, l’MCU salta oltre quel punto nei fumetti e introduce N.A.T.A.L.I.E., un’IA basata sull’amica che Riri ha perso in una sparatoria anni prima.

Anche il suo patrigno, Gary, è stato ucciso e, a quanto pare, è stato lui a ispirarle la decisione di creare un’armatura. Gary idolatrava Iron Man e, dopo che Riri è sopravvissuta alla sparatoria in cui ha perso la sua figura paterna e migliore amica, vuole creare armature che possano essere usate dai soccorritori per arrivare sul luogo dell’incidente molto più velocemente. È chiaro che Riri rispetta Tony, ma non ha affatto intenzione di diventare il nuovo Iron Man in Ironheart.

Parlando all’Huffington Post, Dominique Thorne ha dichiarato: “Riri non è una miliardaria. Non è una magnate. Non è un uomo bianco. È una ragazza nera di 19 anni del South Side di Chicago che rovista nei cassonetti per trovare i suoi pezzi e li costruisce nel suo tempo libero da studentessa a tempo pieno al MIT.”

“È un’ingegnere e un genio, e questo hanno in comune”, ha riconosciuto l’attore. “Ma penso che sia facile voler fare paragoni perché sappiamo cosa ci è familiare. È una persona nuova che insegue un nuovo sogno. Un sogno diverso per ragioni molto diverse, e la sua esistenza e la sua capacità di creare qualcosa di anche lontanamente simile, nonostante quanto sia diverso, sfumato e speciale proprio per la differenza, è incredibile.”

Questo di per sé, ha spiegato, è “una testimonianza dell’eredità che Tony Stark ha lasciato. [Tony Stark] ha ispirato milioni di persone nell’MCU e qui, nel nostro piccolo mondo reale. Quindi Riri è stata sicuramente una di quelle persone che hanno preso qualcosa di incredibile dall’eredità di Tony Stark, ma alla fine dei conti è una persona diversa”.

Quello che sappiamo di Ironheart

Ambientata dopo gli eventi di Black Panther: Wakanda Forever, la serie Ironheart di Marvel Television mette a confronto la tecnologia con la magia quando Riri Williams (Dominique Thorne), una giovane e geniale inventrice determinata a lasciare il segno nel mondo, torna nella sua città natale, Chicago.

La sua innovativa interpretazione della costruzione di armature di ferro è brillante, ma nel perseguire le sue ambizioni, si ritrova coinvolta con il misterioso ma affascinante Parker Robbins, alias “The Hood” (Anthony Ramos).

La serie vede la partecipazione anche di Lyric Ross, Alden Ehrenreich, Regan Aliyah, Manny Montana, Matthew Elam e Anji White. Chinaka Hodge è la sceneggiatrice e produttrice esecutiva; gli episodi sono diretti da Sam Bailey e Angela Barnes.

I primi tre episodi di Ironheart sono ora disponibili su Disney+.

I Fantastici Quattro: Gli Inizi, la Torcia Umana ricrea una iconica immagine dei fumetti!

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Tra qualche ora arriverà un nuovo trailer per I Fantastici Quattro: Gli Inizi, ed è stato diffuso un nuovo teaser con alcune scene emozionanti e inedite del reboot dei Marvel Studios.

Tra queste, un’inquadratura di Galactus che incombe su New York, i superpoteri elastici di Reed Richards in azione e la Torcia Umana che crea un “4” dalle sue fiamme, un’immagine iconica presa direttamente dai fumetti.

All’attore di Mister Fantastic, Pedro Pascal, è stato recentemente chiesto quale fosse la più grande debolezza di Reed e ha risposto: “Penso che quando la tua mente è sempre concentrata sul bene comune, puoi perderti molti piccoli dettagli. Conoscere questi dettagli è molto importante per tenere unita la famiglia”.

Questo riecheggia ciò che ha detto il regista Matt Shakman quando ha descritto Mister Fantastic come “in parte Steve Jobs e in parte Oppenheimer“, aggiungendo che l’eroe è “sempre stato sul punto di salvare il mondo o distruggerlo“. Il trailer di domani sarà probabilmente quello “definitivo“, quindi è probabile che i Marvel Studios si impegnino al massimo.

I Fantastici Quattro: Gli Inizi

Il film Marvel Studios I Fantastici Quattro: Gli Inizi introduce la prima famiglia Marvel composta da Reed Richards/Mister Fantastic (Pedro Pascal), Sue Storm/Donna Invisibile (Vanessa Kirby), Johnny Storm/Torcia Umana (Joseph Quinn) e Ben Grimm/la Cosa (Ebon Moss-Bachrach) alle prese con la sfida più difficile mai affrontata. Costretti a bilanciare il loro ruolo di eroi con la forza del loro legame familiare, i protagonisti devono difendere la Terra da una vorace divinità spaziale chiamata Galactus (Ralph Ineson) e dal suo enigmatico Araldo, Silver Surfer (Julia Garner). E se il piano di Galactus di divorare l’intero pianeta e tutti i suoi abitanti non fosse già abbastanza terribile, la situazione diventa all’improvviso una questione molto personale.

Il film è interpretato anche da Paul Walter Hauser, John Malkovich, Natasha Lyonne e Sarah Niles. I Fantastici Quattro: Gli Inizi è diretto da Matt Shakman e prodotto da Kevin Feige, mentre Louis D’Esposito, Grant Curtis e Tim Lewis sono gli executive producer.

Ironheart Recap: tutto quello che c’è da sapere su Riri Williams e la storia dell’MCU prima della nuova serie Marvel

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Riri Williams, meglio conosciuta come Ironheart, è destinata a diventare una delle nuove eroine più promettenti dell’universo cinematografico Marvel nella sua serie solista, basata su alcuni eventi chiave della timeline MCU. Apparsa per la prima volta in Black Panther: Wakanda Forever, Riri ha subito lasciato un segno indelebile. Con Ironheart dell’MCU, la storia di Riri sta per espandersi in direzioni inaspettate.

In Black Panther: Wakanda Forever, Riri Williams ha inavvertitamente scatenato un conflitto politico e culturale in cui non avrebbe mai voluto essere coinvolta. Ora, mentre Riri si prepara per la sua avventura solista, ci sono alcuni sviluppi chiave delle sue precedenti apparizioni che probabilmente avranno un impatto sulla serie. Ciò è particolarmente importante considerando i riferimenti a elementi mistici e oscuri imperi criminali presenti nel trailer.

Riri Williams è un’ingegnere di talento che idolatra Tony Stark

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Black Panther: Wakanda Forever

Riri Williams è uno dei personaggi più intelligenti dell’MCU, una prodigio della tecnologia di Chicago cresciuta idolatrando Tony Stark per la sua genialità e la sua eredità eroica. Tuttavia, non era solo una fan, ha seguito le sue orme. Ha decodificato tecnologie avanzate e creato nuove innovazioni tutte sue.

L’invenzione più significativa di Riri è stato un rilevatore di vibranio, che inavvertitamente l’ha messa nel mirino di un conflitto internazionale. Quando i Wakandiani hanno scoperto che gli Stati Uniti possedevano questo tipo di tecnologia, l’hanno ricondotta a Riri. Questo ha portato Shuri e Okoye al MIT.

Lì, l’intelligenza e il coraggio di Riri le hanno rapidamente guadagnato il loro rispetto. Si è unita a loro nella fuga da un raid del governo, diventando alla fine un’alleata fondamentale. La sua ammirazione per Tony Stark è più che simbolica: è il fondamento della sua identità e della sua evoluzione in Ironheart.

Tony Stark ha finanziato un programma di borse di studio al MIT dove studia Riri Williams

Captain America: Civil War

La frequenza di Riri Williams al MIT non è solo un dettaglio del personaggio, ma è un’estensione esplicita dell’eredità di Tony Stark nell’MCU. In Captain America: Civil War, Tony ha annunciato la creazione di un solido programma di borse di studio durante il suo discorso al MIT. Questo offre finanziamenti illimitati agli studenti con idee audaci.

Sebbene non sia mai stato detto esplicitamente, è ampiamente sottinteso che Riri sia una delle beneficiarie della borsa di studio. Questo crea un legame tematico tra i due inventori e sottolinea l’impatto di Tony anche molto tempo dopo la sua morte in Avengers: Endgame. Di conseguenza, il periodo trascorso da Riri al MIT è stato incredibilmente formativo.

È lì che ha sviluppato il suo rilevatore di vibranio, ha lavorato su prototipi avanzati e ha attirato l’attenzione di potenti attori come la CIA e il Wakanda. La scuola è diventata un centro nevralgico per i talenti geniali dell’MCU, con Riri che ne è una delle stelle più brillanti. Il suo background accademico aggiunge credibilità al suo futuro come supereroina tecnologica.

Obadiah Stane si è rivoltato contro Tony Stark ed è morto in un’esplosione dell’Arc Reactor

obadiah stane

Iron Man

In Iron Man, Obadiah Stane è stato presentato come l’affascinante ma assetato di potere COO della Stark Industries. Amico intimo del padre di Tony, Stane era apparentemente solidale, ma segretamente ha orchestrato il rapimento di Tony per prendere il controllo dell’azienda. Quando Tony è tornato e ha iniziato a progettare le sue armature Iron Man, Stane è diventato ostile.

Alla fine Stane ruba il reattore arc originale e costruisce la sua enorme armatura. Il loro scontro finale si conclude con la morte di Stane nell’esplosione di un reattore arc. Non è chiaro quanto della sua storia fosse nota al pubblico, che poteva ancora avere l’impressione che Stane fosse un amministratore delegato integerrimo.

Indipendentemente da ciò, questa trama ha consolidato l’idea che la tecnologia di Stark avesse il potere di cambiare, o di distruggere, il mondo. Il percorso di Riri nella costruzione della sua armatura presenta parallelismi con questa storia, soprattutto quando la sua tecnologia scatena involontariamente tensioni internazionali. Con Ironheart, la Marvel sembra pronta a rivisitare questi dilemmi etici attraverso una nuova prospettiva più giovane.

Riri indossa per la prima volta l’armatura Ironheart nel suo garage

Il viaggio di Riri Williams come Ironheart è iniziato allo stesso modo di quello di Tony Stark: con scintille che volavano in un garage. Utilizzando parti di recupero e le sue straordinarie capacità ingegneristiche, Riri ha costruito una tuta volante rudimentale che era abbastanza potente da sfuggire agli agenti governativi insieme a Okoye e Shuri. Questa prima armatura era rudimentale, ma ha dimostrato il suo potenziale come eroina di nuova generazione.

L’armatura Ironheart Mark I non aveva elmo né copricapo, il che ne limitava notevolmente le capacità. In particolare, la Mark I non includeva una riserva di ossigeno, causando lo svenimento di Riri mentre affrontava un drone. Questa prima tuta è stata distrutta dai Talokanil in Black Panther: Wakanda Forever.

La regina Ramonda ha salvato la vita a Riri

Angela Bassett Black Panther- Wakanda Forever
Angela Bassett in Black Panther: Wakanda Forever – Credit Marve/Disney

Un momento decisivo in Black Panther: Wakanda Forever è stato l’eroico sacrificio della regina Ramonda per salvare Riri Williams durante l’attacco dei Talokan al Wakanda. Dopo che Namor ha allagato la sala del trono, Ramonda ha rischiato tutto per mettere Riri in salvo, perdendo alla fine la propria vita. Questo momento ha avuto un profondo impatto su Riri.

Fino a quel momento, il suo desiderio di costruire tecnologia e diventare un’eroina era in gran parte ispirato dalla sua ammirazione per Tony Stark. Tuttavia, l’atto altruistico di Ramonda le ha dato una ragione più profonda ed emotiva per combattere. Non stava più semplicemente seguendo le orme di Iron Man, ma stava onorando qualcuno che credeva nel suo valore e nel suo potenziale.

Questo evento ha consolidato la lealtà di Riri verso Wakanda. Ancora più importante, ha rafforzato la sua determinazione a usare il suo intelletto per il bene. È probabile che il sacrificio di Ramonda continuerà a influenzare le decisioni di Riri nella serie Ironheart, diventando forse il fulcro emotivo della sua trasformazione in una vera eroina.

Ironheart ha aiutato i Wakandiani nella guerra contro i Talokani

Black Panther: Wakanda Forever

Riri Williams non è stata solo una spettatrice durante la guerra tra Wakanda e Talokan. Ha avuto un ruolo fondamentale nell’esito della guerra. Lavorando al fianco di Shuri, Okoye e le Dora Milaje, Riri ha usato le sue abilità ingegneristiche per aiutare a sviluppare nuove tecnologie e si è unita alla battaglia finale con l’armatura completa di Ironheart.

Ha volato in combattimento contro le forze di Namor a bordo della nave wakandiana, utilizzando sistemi di puntamento avanzati e manovre aeree per proteggere i suoi alleati e interrompere l’offensiva talokana. Sebbene inesperta in battaglia, Riri si è adattata rapidamente, usando sia il cervello che il coraggio per difendersi. Il suo coinvolgimento ha dimostrato che non è solo un genio in laboratorio, ma anche qualcuno disposto a correre rischi reali per gli altri.

Ha anche accennato al suo ruolo futuro nel più ampio MCU come qualcuno in grado di combattere al fianco di personaggi di spicco. Gli eventi di Wakanda Forever hanno dimostrato che Riri non è solo la successore di Iron Man. Riri sta diventando un’eroina a tutti gli effetti.

L’armatura Ironheart di Riri è stata lasciata a Wakanda

Sebbene Riri abbia costruito una formidabile armatura Ironheart in Wakanda Forever, non ha potuto portarla a casa. I Wakandiani hanno insistito affinché l’armatura rimanesse nel loro paese a causa dell’uso del vibranio, un elemento che proteggono ferocemente. Sebbene deludente per Riri, questo momento pone le basi per un arco narrativo avvincente per la serie Ironheart.

Senza l’armatura originale a disposizione, Riri dovrà costruire una nuova armatura da zero. Tuttavia, non potrà contare sulle rare risorse fornite da Wakanda. Questa sfida spingerà la sua creatività a nuovi livelli e la costringerà a forgiare la propria identità come Ironheart, separata dalla tecnologia wakandiana e persino dall’eredità di Tony Stark.

Questo le consentirà di realizzare nuove invenzioni, stringere nuove alleanze e affrontare nuove minacce mentre cerca di trovare il suo nuovo ruolo. Il pubblico potrà assistere all’evoluzione dell’armatura di Riri, che avrà un ruolo centrale nella serie in uscita. Questa terza versione rifletterà la sua crescita personale come inventrice e supereroina, e il trailer suggerisce che riceverà un upgrade che Iron Man non ha mai avuto.

Gli stregoni dell’MCU si allenano al Kamar-Taj, dove imparano a padroneggiare le arti mistiche

La magia è diventata gradualmente un pilastro fondamentale dell’MCU, e i trailer di Ironheart suggeriscono che la storia di Riri presto entrerà nel regno del mistico. Nell’MCU, stregoni come Doctor Strange e Wong si allenano al Kamar-Taj, un monastero nascosto in Nepal. È lì che imparano a manipolare la realtà usando l’energia di altre dimensioni, creando incantesimi, portali e costruzioni magiche.

CorrelatiHo bisogno di un eroe dell’MCU per combattere Doctor Doom più che mai dopo l’ultimo teaser sul potenziamento dei poteriL’ultima serie Disney+ dell’MCU ha anticipato un significativo potenziamento dei poteri che riposiziona uno dei nuovi eroi come perfetto antagonista di Doctor Doom.

Questo sistema magico è stato esplorato per la prima volta in Doctor Strange (2016) e da allora si è ampliato in Doctor Strange in Multiverse of Madness e Shang-Chi and the Legends of the Ten Rings. Il trailer di Ironheart include i caratteristici simboli rossi e ambra e i manufatti associati alle arti mistiche. Ciò suggerisce che Riri potenzierà la sua armatura con la magia.

Con il suo background scientifico e concreto, l’incontro di Riri con la magia probabilmente metterà in discussione la sua visione del mondo e la costringerà a ripensare ciò che è possibile. L’intersezione tra misticismo e macchinari potrebbe essere un tema determinante della prima stagione della serie. Tuttavia, non si sa ancora chi sia il mago che insegna tutto questo a Riri.

Madripoor è un rifugio sicuro per i criminali ed è governata dal Power Broker

Il mondo criminale dell’MCU è diventato sempre più importante e Madripoor è uno dei suoi luoghi più famosi. Introdotta in The Falcon And The Winter Soldier, Madripoor è una città del sud-est asiatico dove criminali, trafficanti d’armi e contrabbandieri prosperano senza timore di interferenze. È anche la sede del misterioso Power Broker.

Rivelatosi in seguito essere Sharon Carter, il Power Broker esercita una notevole influenza sui mercati neri globali. Anche se Riri non ha (ancora) visitato Madripoor, i trailer di Ironheart mostrano elementi criminali e affari loschi che suggeriscono un possibile collegamento. Data la grande richiesta della tecnologia di Riri, lei potrebbe attirare l’attenzione di potenti signori del crimine e mercenari.

Madripoor potrebbe fare da sfondo ad alcune delle trame più oscure della serie, forse collegando Ironheart a trame future. Se il Power Broker dovesse essere coinvolto, Riri dovrà affrontare la sua battaglia più difficile: contro un mondo senza regole. L’introduzione di Madripoor apre molte possibilità e cambierà senza dubbio la narrazione di Ironheart.

L’ombra dello scorpione: Doug Liman dirigerà l’adattamento del romanzo di Stephen King

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È in preparazione un adattamento cinematografico di The Stand – in Italia conosciuto come L’ombra dello scorpione – di Stephen King. Pubblicato originariamente nel 1978, il romanzo segue i personaggi durante e dopo l’epidemia di un virus che uccide il 99,4% della popolazione mondiale e narra dell’epica battaglia del bene contro il male che ne consegue. Il libro è già stato adattato due volte come miniserie televisiva, con il primo adattamento del 1994 interpretato da Gary Sinise, Molly Ringwald e Jamey Sheridan. Il secondo adattamento, il cui cast comprende James Marsden, Alexander Skarsgård e Whoopi Goldberg, è uscito nel 2020.

Secondo The Hollywood Reporter, un adattamento cinematografico di L’ombra dello scorpione è ora in fase di sviluppo presso la Paramount Pictures con Doug Liman alla regia. Liman, che ha già diretto The Bourne Identity, Mr. & Mrs. Smith, Edge of Tomorrow e il remake di Road House con Jake Gyllenhaal, produrrà insieme a Tyler Thompson della Cross Creek Pictures. Ora, presumibilmente, inizierà la ricerca di scrittori per adattare il romanzo, che è lungo ben 1.152 pagine dopo l’edizione integrale pubblicata nel 1990. Un’impresa non da poco, dunque.

Cosa significa questo per L’ombra dello scorpione

Il film è attualmente solo nelle primissime fasi di sviluppo, dato che al momento sono coinvolti solo Liman e Thompson. Il progetto deve ancora trovare gli sceneggiatori che dovranno affrontare la sfida di adattare il libro più lungo di Stephen King. Come miniserie televisive, gli adattamenti del 1994 e del 2024 hanno avuto più tempo per raccontare le loro storie. La versione del 1994 durava sei ore in quattro episodi, mentre quella del 2020 arrivava a otto ore e mezza dopo nove episodi. A meno che la storia non venga suddivisa in più puntate, per il film di L’ombra dello scorpione sarà necessario condensare ampiamente la storia.

Mentre l’adattamento del 1994 è stato accolto con grande favore, la miniserie del 2020 ha avuto un’accoglienza molto negativa da parte della critica e del pubblico in generale. Questa nuova versione, diretta da Liman, offre quindi l’opportunità di ottenere un’accoglienza più favorevole. Detto questo, sarà però una sfida conquistare coloro che hanno familiarità con il materiale di partenza, poiché inevitabilmente dovranno essere tagliati elementi sostanziali per avere una durata ragionevole per un lungometraggio. L’ultima notizia dell’adattamento risale al 2016 e annunciava che il film sarebbe stato diviso in due parti. Non resta da scoprire se questo aspetto verrà mantenuto.

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One Piece torna a Milano!

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Dopo il travolgente successo dello scorso anno in Corso Como per i festeggiamenti del 25° anniversario, One Piece torna a stupire Milano con un’iniziativa unica: per la prima volta le iconiche vetrine della Rinascente di Piazza Duomo saranno interamente brandizzate con le ambientazioni e i personaggi del celebre e amatissimo anime giapponese, regalando ai passanti un’immersione nel mondo di Monkey D. Rufy e della sua ciurma.

Dal 8 al 21 luglio, One Piece conquisterà lo store milanese accogliendo i visitatori con una scenografia mozzafiato delle vetrine esterne. Scale mobili e ascensori brandizzati condurranno i fan e i consumatori a visitare il piano -1 dello store dove sarà possibile acquistare prodotti ONE PIECE di Bandai e Toei Animation in un pop-up corner dedicato. Una photo opportunity di grande impatto intratterrà i visitatori per catturare un ricordo di un’esperienza memorabile da non perdere!

Un’occasione unica per rinnovare l’incontro con la vasta community di fan della serie, ma l’iniziativa vuole anche essere un’opportunità per presentare One Piece a chi ancora non lo conosce e si avvicina per la prima volta – in una location inusuale e prestigiosa come Rinascente, che catalizza ogni giorno moltissime persone provenienti da tutto il mondo – a quello che oramai è un fenomeno globale, trasversale e inclusivo, capace di unire culture, generazioni e stili di vita.

Questa collaborazione tra Toei Animation Europe, Rinascente e i partner ufficiali rappresenta un ulteriore passo avanti nella celebrazione del fenomeno One Piece, che continua a raccogliere milioni di appassionati in tutto il mondo, e che anche in Italia si conferma tra i brand giapponesi più riconoscibili e amati.

Save the date! Dall’8 al 21 luglio vivi l’esperienza One Piece in Rinascente a Milano.

Alvaro Vitali: morto il Pierino della commedia sexy

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Il mondo del cinema italiano è in lutto per la morte di Alvaro Vitali, indimenticabile Pierino nella celebre commedia sexy all’italiana. A 75 anni, l’attore e comico si è spento a causa di “una broncopolmonite recidiva”, per la quale era ricoverato da due settimane. L’ex moglie Stefania Corona aveva confermato la malattia.

Prima che arrivasse la commedia sexy, Alvaro Vitali era stato scoperto da Federico Fellini, per il quale recitò una piccola parte nel Fellini Satyricon. Partecipò a I clowns (1971) e a Roma (1972), film celebre del regista che gli regalò il ruolo di un ballerino di tip-tap d’avanspettacolo, che Vitali riprese in Polvere di stelle, diretto e interpretato da Alberto Sordi, con lui Monica Vitti, e in Amarcord (1973), con Ciccio Ingrassia.

Alvaro Vitali ha lavorato in oltre 150 film. Quando la moda delle commedie sexy scemò, l’attore sparì dagli schermi, per tornare poi a Striscia la notizia, dove si specializzò in una imitazione di Jean Todt, nel periodo in cui era direttore della Scuderia Ferrari, e di altri personaggi.

Cillian Murphy protagonista del prossimo film Netflix Steve

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Il nuovo film di Cillian Murphy il batte Peaky Blinders per un sorprendente primato di carriera. Tra i primi ruoli cinematografici dell’attore irlandese c’è l’horror 28 giorni dopo (2002), mentre dal 2005 ha iniziato a collaborare con Christopher Nolan, interpretando lo Spaventapasseri nella trilogia de Il cavaliere oscuro dal 2005 al 2012 e apparendo poi in Inception (2010) e Dunkirk (2017). Tuttavia, Murphy ha raggiunto una maggiore notorietà per la sua interpretazione di Thomas Shelby in Peaky Blinders, il period drama della BBC andato in onda dal 2013 al 2022.

Nel 2023, Murphy ha interpretato il fisico titolare in Oppenheimer di Christopher Nolan e ha vinto l’Oscar come miglior attore. Per il resto, il film è stato un enorme successo, con quasi un miliardo di dollari al botteghino e sette premi Oscar, tra cui quello per il miglior film. L’anno successivo, Murphy ha recitato in Piccole cose come queste, che è passato inosservato ma che ha visto un’altra solida interpretazione dell’attore irlandese. Ora Murphy ha un nuovo film in uscita, che supererà Peaky Blinders e rappresenterà una sorprendente novità per la carriera dell’attore.

Steve sarà il primo film originale di Cillian Murphy in uscita su Netflix

Cillian Murphy è protagonista di un nuovo film intitolato Steve , che sarà il suo primo film originale Netflix. Riunirsi con il regista Tim Mielants dopo Small Things Like These , con una sceneggiatura scritta da Max Porter basata sul suo racconto del 2023 Shy , il prossimo film vede Murphy nei panni del protagonista Steve , il preside di una scuola per ragazzi con difficoltà sociali e comportamentali. Il cast include anche Emily Watson, anche lei di nuovo insieme a Murphy dopo Small Things Like These , al fianco di Jay Lycurgo, Tracey Ullman e Simbi Ajikawo.

Steve racconta la storia di un preside che lotta per salvare il suo riformatorio dalla chiusura imminente, intrecciandosi con il percorso personale di uno dei suoi studenti. Ambientato a metà degli anni ’90, il film segue una giornata critica nella vita di Steve e dei suoi studenti in un riformatorio di ultima istanza, abbandonato dal mondo che li circonda. Mentre Steve lotta per difendere i valori della scuola e mantenerla aperta, si trova anche ad affrontare i suoi problemi di salute mentale.

Parallelamente alla storia di Steve, c’è quella di Shy (Jay Lycurgo), un adolescente problematico diviso tra un passato doloroso e un futuro incerto, alle prese con la sua vulnerabilità e una spinta distruttiva verso la violenza. Steve uscirà in sale selezionate a settembre , seguito dall’uscita su Netflix il 3 ottobre . La piattaforma di streaming ha condiviso un’anteprima di Murphy nel film, che potete vedere qui sotto:

Steve film netflix
© Netflix

No Time to Die: la spiegazione del finale del film

Il mandato di Daniel Craig nei panni di James Bond giunge al termine in No Time to Die (qui la recensione), l’ultimo film della serie che presenta alcune delle mosse più ambiziose dell’intero franchise. Infatti, si tratta di un film di Bond rivoluzionario sotto molti aspetti, ma conclude anche l’arco narrativo del personaggio interpretato da Craig in modo soddisfacente e definitivo, a differenza della maggior parte dei suoi predecessori. Entriamo quindi nel vivo del finale, dei colpi di scena, degli easter egg che potreste aver perso e come il film porta definitivamente a termine la storia di James Bond interpretato da Craig.

Il piano malvagio del cattivo

La trama di No Time to Die è a dir poco complicata, ma il film riprende da dove avevamo lasciato con Spectre, con Bond e la dottoressa Madeline Swan (Lea Seydoux) che cercano di vivere una vita tranquilla in pensione. Ma quando Bond viene attaccato da Spectre, sospetta che Swan lo abbia tradito e la allontana dalla sua vita per sempre. O almeno così crede. La scena iniziale del film spiega poi come Swan sia collegata al cattivo interpretato da Rami Malek, Lyutsifer Safin, l’uomo che si recò a casa di Madeline quando lei era bambina, alla ricerca del padre di lei, il signor White.

Ma quando trovò solo Madeline e sua madre, uccise la donna e risparmiò la vita della bambina. Il cerchio si chiude quando il film fa un salto in avanti di cinque anni dopo la rottura tra Bond e Swan, e Safin è ora un bioterrorista in possesso di un’arma biologica che, una volta rilasciata, può colpire il DNA di individui specifici. In No Time to Die viene utilizzata per uccidere tutti i membri di Spectre, lasciando illesi gli innocenti presenti nella stanza. Ma mentre ci avviciniamo alla conclusione del film nella tana di Safin sull’isola, dove tiene in ostaggio Madeline e la sua giovane figlia Mathilde, Safrin rivela la sua intenzione di scatenare l’arma sul mondo intero, gettandolo nel caos.

Rami-Malek No Time To Die
Rami Malek in No Time To Die

Il tempo scorre

Nel finale, Bond scende quindi nel covo di Safin e riesce a portare in salvo Madeline e Mathilde (con l’aiuto di Nomi, alias la nuova 007, interpretata da Lashana Lynch), ma rimane indietro per assicurarsi che i missili che M (Ralph Fiennes) lancia dalle navi vicine distruggano definitivamente il covo. Affinché i missili possano spazzare via ogni traccia dell’arma biologica prima che venga rilasciata, Bond deve però aprire le porte blindate da una sala di controllo. Con l’aiuto di Q (Ben Whishaw), Bond riesce ad aprire le porte, ma Safin le richiude immediatamente. Il tempo stringe perché i missili sono già stati lanciati, e Bond e Safin iniziano una lotta durante la quale il cattivo rompe una fiala dell’arma biologica sulla testa di Bond.

Safin rivela che si tratta di una versione dell’arma biologica legata direttamente al DNA di Madeline, il che significa che se Bond entra in contatto con Madeline o Mathilde, le ucciderà all’istante. Bond spara a quel punto a Safin e, ormai rassegnato al suo destino, torna nella sala di controllo per riaprire le porte blindate. Conferma con Q che una volta esposto all’arma biologica, non è possibile eliminarla: è “eterna”, secondo le parole di Q. Non può lasciare quest’isola vivo. Q mette quindi Bond in contatto con Madeline per parlare con lei un’ultima volta, che capisce immediatamente che non c’è modo di tornare indietro. I due si salutano in lacrime e vediamo Craig nei panni di Bond che fissa l’oceano mentre i missili piovono su di lui.

La morte di James Bond

Sì, No Time to Die segna una novità assoluta per la serie, in quanto uccide letteralmente James Bond. Il personaggio di Craig compie il sacrificio estremo e le scene che seguono – un elogio funebre e un ultimo addio da parte di Madeline e Mathilde – chiariscono che James Bond è morto. È una mossa ambiziosa, ma che il film realizza abilmente. Da Casino Royale, il Bond di Craig si è dimostrato un tipo diverso dai suoi predecessori. Una versione più empatica, più riflessiva e più vulnerabile del personaggio. A tal fine, un sacrificio altruistico ha perfettamente senso come finale. Non ha avuto abbastanza tempo da trascorrere con la sua famiglia, ma il suo sacrificio garantisce loro, secondo le sue parole, tutto il tempo del mondo.

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Mathilde è davvero la figlia di James Bond

Un altro colpo di scena importante in No Time to Die riguarda la rivelazione che James Bond potrebbe avere o meno una figlia. Quando Mathilde viene presentata per la prima volta nel terzo atto, Madeline insiste nel dire che non è la figlia di James. Ma Bond è più furbo di così e nota immediatamente i suoi occhi blu. Il film non cerca di nascondere la vera natura del rapporto tra Bond e Mathilde, e Madeline conferma una volta per tutte che lui è il padre durante la loro ultima telefonata insieme, pochi istanti prima che Bond muoia. Quindi sì, anche se il film è leggermente ambiguo, Mathilde è la figlia di James Bond.

Daniel Craig in No Time to Die
Daniel Craig in No Time to Die

Come No Time to Die si collega a Al servizio segreto di Sua Maestà

La natura profondamente romantica e tragica di No Time to Die, sebbene efficace, non è del tutto nuova per la serie. Nel film del 1969 Al servizio segreto di Sua Maestà, Bond si innamora di una donna di nome Tracy (Diana Rigg) e arriva persino a sposarla, ma alla fine del film Blofeld ritorna e la uccide. Il Bond interpretato da George Lazenby è devastato e, mentre culla il suo corpo senza vita, dice a un agente di polizia: “Non c’è fretta, capisci. Abbiamo tutto il tempo del mondo”. In No Time to Die, Bond dice proprio a Madeline che lei e Mathilde hanno “tutto il tempo del mondo” durante la loro ultima telefonata, e la canzone di Louis ArmstrongAll the Time in the World” accompagna i titoli di coda del film.

No Time to Die prefigura persino il tragico finale, poiché il tema “We Have All the Time in the World” del compositore John Barry tratto da Al servizio segreto di Sua Maestà è un motivo ricorrente nella colonna sonora di Hans Zimmer per No Time to Die. I fan più accaniti della saga magari lo avranno notato per tempo, ma è indubbiamente un easter eggs che è interessante riscoprire anche in seguito alla visione. È indubbiamente l’elemento che più di ogni altro anticipa che il film si concluderà in modo tragico, con la morte di uno dei protagonisti. Certo, forse nessuno si aspettava che a morire fosse proprio Bond.

Il futuro della serie di James Bond

Sebbene No Time to Die abbia letteralmente ucciso James Bond, la serie continuerà. Dopo diversi anni senza grandi progressi e il grande cambiamento nel controllo creativo che ha lasciato la famiglia Broccoli dopo oltre 60 anni, la notizia è un passo incoraggiante per il prossimo James Bond. La maggior parte dei nomi citati sarebbero da considerarsi abbastanza sicuri, ma comunque entusiasmanti: registi che hanno dimostrato di saper lavorare su grandi progetti cinematografici, realizzare ottimi film e grandi successi, ma che allo stesso tempo hanno saputo lasciare il proprio segno.

Ciò suggerisce anche che, sebbene Amazon MGM abbia ora il controllo creativo, la visione sarà guidata da chiunque otterrà l’incarico, con il regista che sarà scelto prima della stesura della sceneggiatura. Da tempo si discute anche su chi sarà il prossimo James Bond, con attori come Aaron Taylor-Johnson, Theo James e Henry Cavill perennemente collegati al ruolo. Sembrerebbe che qualsiasi decisione sul casting sia ancora lontana, il che dovrebbe significare che il progetto potrà essere adattato meglio all’attore che il regista finale sceglierà.

Il patriota: la storia vera dietro il film con Mel Gibson

Sebbene ricrei la storica Rivoluzione Americana, la vera storia di Il patriota è molto diversa da quella vista sullo schermo. Nel film, Benjamin Martin (Mel Gibson) è un veterano della guerra franco-indiana che ora vive da vedovo con i suoi numerosi figli. Martin è inizialmente riluttante a combattere contro gli inglesi, ma quando il malvagio leader delle giubbe rosse, il colonnello William Tavington, uccide uno dei suoi figli, Martin recluta una milizia e la guida in una campagna di guerriglia altamente efficace contro le forze britanniche nella Carolina del Sud.

Il patriota è stato ampiamente criticato per aver ridotto la guerra d’indipendenza americana alla missione di vendetta di un solo uomo. Tuttavia, alcuni aspetti del film sono basati su una storia vera, da diversi personaggi principali alle tattiche di battaglia utilizzate. Nonostante queste ispirazioni, ci sono ancora più aspetti del film che sono stati criticati per essere invenzioni complete e offensive, nonché momenti che ignorano aspetti chiave della storia. Nel complesso, la vera storia di Il patriota rispetto al film crea un’eredità complicata.

Benjamin Martin è basato principalmente su Francis “Swamp Fox” Marion

Il Il patriota è un ottimo esempio di film ispirato alla storia ma con molti elementi di finzione nella trama. Non esisteva alcun leader della milizia patriota chiamato Benjamin Martin che abbia combattuto nella guerra d’indipendenza, e i dettagli della vita e della famiglia di Benjamin sono inventati. Tuttavia, nel featurette del DVD “True Patriots”, lo sceneggiatore Robert Rodat spiega che Benjamin è basato su diversi personaggi storici reali: Francis “Swamp Fox” Marion, Thomas Sumter, Nathanael Greene, Andrew Pickens e Daniel Morgan.

Francis Marion sembra essere stato l’influenza principale, poiché molti dettagli del personaggio di Benjamin – tra cui il suo ruolo nella guerra franco-indiana, il suo uso di tattiche di guerriglia, il suo raduno e la sua leadership dei miliziani e il suo uso di imboscate per raccogliere informazioni – sono tratti direttamente dalla biografia di Marion. La creazione di un personaggio immaginario anziché l’utilizzo di una figura storica fornisce a Il patriota una scusa per tralasciare dettagli che sarebbero stati più difficili da tollerare per il pubblico moderno in un presunto eroe.

Ad esempio, i personaggi afroamericani che lavorano nella casa e nei campi di Benjamin sono descritti come schiavi liberati che rimangono sconvolti quando vengono portati via con la forza per combattere per gli inglesi. Francis Marion, tuttavia, era un proprietario di schiavi che aveva la reputazione di violentare le sue schiave e durante la guerra prese di mira e giustiziò gli schiavi liberati che erano sospettati di collaborare con gli inglesi. Era anche noto per la persecuzione e il massacro degli indiani Cherokee, che nel film è stato riscritto come un singolo episodio bellico che Benjamin Martin considera la sua più grande vergogna e il suo più grande rimpianto.

Jason Isaacs il patriota
Jason Isaacs in il patriota

William Tavington è vagamente ispirato a Banastre Tarleton

Il cattivo principale di Il patriota è invece il malvagio William Tavington, interpretato da Jason Isaacs, che si ispira al vero soldato e politico britannico Sir Banastre Tarleton. Il vero Tarleton guidò le forze britanniche nella battaglia di Cowpens (al centro del terzo atto del film) e fu incaricato di stanare e catturare la Mariion quando si rivelò un problema per le forze britanniche nella Carolina del Sud. Come Tavington nel film, non ebbe successo. A Tarleton fu dato il soprannome di “il Macellaio”, ma non a causa del suo trattamento brutale dei civili. Il soprannome derivava da una singola battaglia, la battaglia di Waxhaws, durante la quale Tarleton fu colpito mentre era a cavallo e rimase intrappolato sotto di esso.

Mentre lui non era in grado di dare ordini, i suoi uomini, temporaneamente senza un capo, continuarono a uccidere i soldati continentali, molti dei quali si stavano arrendendo o non opponevano resistenza. L’esercito continentale utilizzò il “massacro di Waxhaws” in una campagna di propaganda contro gli inglesi, concentrandosi su Tarleton come il cattivo della storia. La campagna ebbe molto successo e “Tarleton’s Quarter” divenne un modo di dire che significava non fare prigionieri. Tuttavia, Tarleton non era il mostro assassino di bambini che è invece William Tavington nel film, e l’atto più mostruoso di Tavington non è mai avvenuto.

Gli inglesi non hanno bruciato una chiesa piena di civili

Una delle scene più controverse del film Il patriota è quella in cui Tavington mette alle strette un gruppo di cittadini, tra cui donne e bambini, che si sono riuniti per pregare in chiesa, e ordina ai suoi uomini di chiudere le porte con un lucchetto e bruciare la chiesa con loro all’interno. Sebbene durante la guerra d’indipendenza ci siano state vittime civili e edifici bruciati, non vi è alcuna traccia di un evento simile commesso da entrambe le parti. Il film è stato pesantemente criticato per questa scena, sia perché dipinge in modo fuorviante l’esercito britannico come cattivo, sia perché sminuisce l’orrore di un’atrocità simile avvenuta nella realtà.

Una versione di questo incendio di una chiesa fu commessa quasi 200 anni dopo da una divisione Panzer delle SS durante la seconda guerra mondiale, quando gli abitanti del villaggio di Oradour-sur-Glane, nella Francia occupata dai nazisti, furono radunati e massacrati. A un certo punto, le persone furono radunate nella chiesa locale e poi furono lanciate delle granate, mentre mitragliatrici sparavano su chiunque tentasse di fuggire dalle finestre. Tra le vittime c’erano 247 donne, 205 bambini e tre sacerdoti.

Skye McCole Bartusiak e Mel Gibson in Il patriota
Skye McCole Bartusiak e Mel Gibson in Il patriota

Il patriota edulcora pesantemente la schiavitù

L’altro aspetto principale in cui l’inesattezza storica de Il patriota è considerata particolarmente grave è l’edulcorazione del trattamento riservato agli schiavi e agli schiavi liberati dall’esercito continentale in generale, e da Francis Marion in particolare. I personaggi di colore nel film sono ritratti come uomini e donne liberi che si guadagnano da vivere lavorando la terra di Benjamin Martin, che amano la sua famiglia e sono trattati come membri della famiglia stessa. Si tratta di un’affermazione particolarmente problematica, dato il trattamento riservato da Marion ai propri schiavi.

Sia l’esercito britannico che quello americano cercarono di motivare gli schiavi a combattere per loro offrendo loro la libertà e persino un compenso dopo un periodo di servizio, e molti schiavi fuggirono per combattere per i britannici contro i loro ex proprietari. In Il patriota, tuttavia, il fatto che gli schiavi liberati della famiglia Martin vengano radunati per combattere per gli inglesi è trattato come un momento triste, mentre Occam, donato alla milizia di Benjamin Martin dal suo proprietario e che guadagna la libertà attraverso il servizio, è presentato come una trama trionfante.

Il regista Spike Lee ha espresso con particolare veemenza il suo disgusto per il modo in cui The Patriot ha trattato la schiavitù all’epoca (tramite The Guardian): “Per tre ore Il patriota ha eluso, aggirato o completamente ignorato la schiavitù. Com’è conveniente… che il personaggio di Mel Gibson non sia uno schiavista… Il patriota è pura e palese propaganda hollywoodiana americana. Una completa mistificazione della storia”.

Il patriota è storicamente accurato nelle scene di battaglia

Sebbene non sia affatto il film di guerra più accurato, le sequenze di battaglia sono gli aspetti storicamente più accurati di Il patriota. Il film ritrae due battaglie chiave della guerra d’indipendenza americana: la battaglia di Camden (che Gabriel e Benjamin osservano da lontano) e la battaglia di Cowpens (la battaglia finale del film). La vista delle forze americane e britanniche che marciano rigidamente l’una verso l’altra attraverso un campo e poi si fermano e rimangono completamente esposte in colonne ordinate mentre sparano con i loro fucili può sembrare strana rispetto alle tattiche più moderne.

 

Una scena di battaglia in Il patriota
Una scena di battaglia in Il patriota

 

Tuttavia, all’epoca, le armi da fuoco richiedevano molto tempo per essere ricaricate (nel migliore dei casi, un soldato poteva sparare circa tre colpi al minuto) e non erano particolarmente precise anche quando mirate alla perfezione (la scena in cui Benjamin e i suoi due figli sparano ai Redcoats con precisione millimetrica è molto irrealistica). Ciò significava che la chiave per la vittoria in una battaglia aperta era mantenere la formazione e sparare il più rapidamente possibile, perché in formazione i soldati diventavano più forti della somma delle loro parti.

Quaranta uomini in formazione che sparavano nella stessa direzione generale avrebbero colpito più bersagli rispetto agli stessi quaranta uomini sparsi sul campo di battaglia che cercavano di mirare a bersagli specifici. Mentre una linea di soldati si abbassava per ricaricare, la linea dietro di loro poteva prendere la mira e sparare la successiva raffica di colpi. La vittoria poteva anche essere ottenuta costringendo la parte avversaria a rompere la propria formazione, cosa che nella battaglia di Camden fu ottenuta attraverso una carica alla baionetta alla quale le forze americane non erano preparate e che le fece andare nel panico e disperdersi.

I soldati americani nella battaglia di Cowpens erano guidati dal generale Daniel Morgan, uno degli uomini su cui è basato Benjamin Martin, e la scena in cui ai membri della milizia viene chiesto di sparare solo due colpi e poi fingere una ritirata è realmente accaduta. Il piano era stato ideato per attirare le forze britanniche in avanti, facendogli credere di aver messo in fuga gli americani, solo per condurli in una raffica preparata di colpi di moschetto seguita immediatamente da una carica alla baionetta. Da questo punto di vista, dunque, Il patriota sfoggia le sue carte vincenti.

All the Devil’s Men – Squadra Speciale: la spiegazione del finale del film

All the Devil’s Men – Squadra Speciale è un action thriller del 2018 diretto da Matthew Hope, che si colloca nel solco dei film di genere militare e spionistico, con atmosfere cupe e un ritmo serrato. Ambientato tra Londra e altre location internazionali, il film segue le operazioni di un gruppo di mercenari al soldo della CIA, impegnati in una missione che si trasforma rapidamente in una lotta per la sopravvivenza. Il tono è quello crudo e realistico tipico dei moderni war-movie e spy-movie, con sparatorie, tradimenti e alleanze che si sgretolano nel giro di poche scene. Le sequenze d’azione sono il cuore pulsante del film, caratterizzate da un uso massiccio di armi da fuoco, combattimenti corpo a corpo e inseguimenti adrenalinici.

Tra le caratteristiche che distinguono il film c’è però anche l’attenzione alla psicologia dei protagonisti, in particolare al tormentato Jack Collins, ex Navy SEAL diventato mercenario, interpretato da Milo Gibson. Il film scava nel lato oscuro dei soldati d’élite, uomini consumati da missioni segrete e conflitti interiori, spesso incapaci di trovare una collocazione nella vita civile. L’atmosfera generale è volutamente cupa e disillusa, riflettendo un mondo in cui ideali e morale sembrano essere sacrificati in nome di interessi politici ed economici. La trama, pur basata su schemi narrativi noti, cerca di offrire un intreccio ricco di tensione e colpi di scena, dove nulla è come sembra e ogni scelta ha conseguenze letali.

Nel corso di questo approfondimento ci concentreremo però non solo sull’azione e sulle dinamiche che caratterizzano All the Devil’s Men – Squadra Speciale, ma anche sulla spiegazione del suo finale. Analizzeremo come si conclude la missione del protagonista e quale sia il significato più profondo delle sue scelte e di quelle dei personaggi che lo circondano. Il film, infatti, non si limita a un susseguirsi di scontri armati, ma propone una riflessione su lealtà, sacrificio e il prezzo della guerra segreta.

Milo Gibson in All the Devil's Men - Squadra speciale
Milo Gibson in All the Devil’s Men – Squadra speciale

La trama di All the Devil’s Men – Squadra Speciale

Il film ha per protagonista Jack Collins (Milo Gibson), ex Navy SEAL profondamente segnato dalla guerra e che vive tormentato dai suoi demoni interiori e da un passato difficile da dimenticare. Diventato cacciatore di taglie per conto della CIA, accetta un’ultima missione ad alto rischio offertagli da Leigh (Sylvia Hoeks), agente dell’antiterrorismo: fermare Terry McKnight (Elliot Cowan), un ex collega della CIA diventato un pericoloso rinnegato, capace di agire senza scrupoli. McKnight si trova a Londra e sta trattando con criminali russi per ottenere un’arma nucleare, minacciando una catastrofe globale e il fragile equilibrio tra le potenze mondiali.

Per Collins, però, questa missione è anche una resa dei conti personale, essendo McKnight un suo vecchio commilitone con cui ha condiviso il campo di battaglia in operazioni clandestine. Affiancato dai compagni Brennan (William Fichtner) e Samuelson (Gbenga Akinnagbe), Collins si ritrova a Londra, dove ingaggia una vera e propria guerriglia urbana contro l’esercito privato di McKnight, addestrato ed equipaggiato con precisione militare. A complicare tutto, c’è Tony Deighton (Joseph Millson), un ex collega che ora combatte dalla parte sbagliata, spinto da motivazioni oscure. In un mix esplosivo, la missione diventa una lotta per la sopravvivenza, dove niente è come sembra.

La spiegazione del finale

Nel terzo atto di All the Devil’s Men – Squadra Speciale, l’intensità raggiunge il culmine quando Collins, ex Navy SEAL trasformato in cacciatore di taglie per la CIA, si ritrova braccato tanto quanto le sue stesse prede. Dopo una lunga caccia all’uomo nelle strade di Londra, Collins e la sua squadra riescono a individuare McKnight, l’ex agente della CIA passato al nemico, intenzionato a vendere un carico letale di uranio arricchito a terroristi. Lo scontro finale ha luogo in un magazzino abbandonato, dove le tensioni tra Collins e i suoi alleati vengono messe alla prova. Le sequenze sono frenetiche: tra sparatorie serrate e combattimenti corpo a corpo, la posta in gioco si alza a ogni istante. Collins si trova infatti faccia a faccia con McKnight e, dopo un brutale confronto, riesce a fermarlo, impedendo così che l’uranio finisca in mani pericolose.

Joseph Millson e Elliot Cowan in All the Devil's Men - Squadra speciale
Joseph Millson e Elliot Cowan in All the Devil’s Men – Squadra speciale

Mentre la polizia e le forze speciali irrompono sulla scena, Collins osserva il caos che lo circonda, realizzando che la missione ha avuto un costo personale altissimo. I membri della sua squadra sono decimati e il suo stesso senso morale è ormai logoro. La conclusione lascia un sapore amaro: nonostante la minaccia sia stata sventata, Collins comprende che non esistono veri vincitori in questo gioco letale. La pellicola si chiude con lui che si allontana, silenzioso e solo, mentre le sirene delle forze dell’ordine risuonano nella notte londinese. Non c’è gloria, solo il peso delle azioni compiute e la consapevolezza di essere stato, ancora una volta, solo un ingranaggio in una macchina di morte e potere.

La risoluzione del film evidenzia perfettamente uno dei suoi temi principali: la moralità ambigua nel mondo delle operazioni clandestine. Collins, pur agendo formalmente per il “bene superiore”, si trova coinvolto in un conflitto in cui il confine tra giusto e sbagliato è sempre più sfumato. Il finale riflette come ogni missione, anche quella apparentemente più giusta, abbia un prezzo altissimo e spesso insensato. L’eroismo convenzionale lascia il posto a un realismo cupo e disincantato, che mostra come gli agenti sul campo siano sacrificabili e manipolabili, pedine in giochi più grandi di loro.

Infine, il destino di Collins e la sua disillusione rappresentano una critica al sistema stesso che lo ha creato e usato. Il film pone domande scomode sulla guerra segreta che si combatte nell’ombra e sul valore della lealtà in un mondo dominato da interessi politici e strategici. Il finale, con la sua mancanza di catarsi e il senso di solitudine che avvolge il protagonista, lascia lo spettatore a riflettere sulla vacuità delle battaglie combattute in nome della sicurezza globale, e su come il vero nemico spesso risieda nelle stesse istituzioni che promettono protezione.

Sandokan, il primo trailer della serie con Can Yaman

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Presentata oggi all’Italian Global Series Festival di Riccione Sandokan la serie evento internazionale, prodotta da Lux Vide, società del gruppo Fremantle, in collaborazione con Rai Fiction (qui le immagini). Da un’idea di Luca Bernabei, la serie è un nuovo adattamento della storica saga di romanzi di Emilio Salgari, sviluppata per la televisione da Alessandro Sermoneta, Scott Rosenbaum e Davide Lantieri, e diretta da Jan Maria Michelini e Nicola Abbatangelo. Sandokan andrà in onda prossimamente su Rai1 e sarà distribuita in tutto il mondo da Fremantle e in Spagna da Mediterráneo Mediaset España Group.

Nel cast Can YamanAlanah BloorEd WestwickAlessandro PreziosiJohn Hannah.

Ecco il video:

La trama di Sandokan con Can Yaman

Borneo, metà del 1800. Un paradiso abitato dalle tribù native dei Dayak, che vivono secondo le loro antiche tradizioni, ma dominato dalla spietata legge degli inglesi, all’apice del loro potere coloniale. Sandokan vive alla giornata, senza schierarsi: combatte per se stesso e per la sua ciurma di pirati, tra cui il fidato Yanez. Ma la sua vita cambia quando, durante un’incursione, incontra Marianna, la bella figlia del console britannico di Labuan. È l’inizio di una storia d’amore impossibile tra due anime inaspettatamente simili: Marianna, di sangue nobile, ma con lo spirito selvaggio di chi è cresciuto in un paradiso tropicale, e Sandokan, leader pirata e avventuriero, che porta in sé il sangue di re guerrieri. Sulle loro tracce si metterà il leggendario cacciatore di pirati, Lord James Brooke, che non si fermerà davanti a niente pur di catturare Sandokan e conquistare il cuore di Marianna.

Sandokan è un racconto di avventura e di amore, in cui i protagonisti scopriranno se stessi e capiranno di appartenere a una storia molto più grande, fatto di rivoluzione, di amore per la natura e di lotta per la libertà.

Ironheart: 5 cose da sapere sulla serie Disney+

L’embargo sui social media per Ironheart è stato revocato ieri sera, e le recensioni seguiranno stasera, quando i primi tre episodi saranno presentati su Disney+. Il consenso finora è per lo più positivo. Ci sono però alcune critiche importanti, e non si preannuncia affatto un successo come Thunderbolts* del mese scorso.

In questa sede elencheremo i 5 elementi che si evincono dalle prime recensioni social della serie e che è utile sapere prima di vedere Ironheart, disponibile su Disney+ con i primi 3 episodi dal 25 giugno.

Ha un finale imperdibile

I critici raramente sono unanimi su qualcosa, ma tutti elogiano il finale di Ironheart. Fortunatamente, con l’intera stagione di sei episodi in onda nell’arco di due settimane, non dovrete aspettare a lungo prima di poterlo guardare.

Ironheart è stato girato nel 2022, il che significa che è un prodotto dell’era della “quantità prima della qualità“, che ha prodotto anche Secret Invasion ed Echo. All’epoca, i Marvel Studios faticavano a mantenere il ritmo con i suoi finali, quindi questa serie che è riuscita a soddisfare dovrebbe essere accolta con favore dai fan.

La storia è carente

Sebbene alcuni critici abbiano elogiato la storia di Ironheart, la maggior parte sembra esserne rimasta sostanzialmente indifferente. Rohan Patel di ComicBookMovie.com, ad esempio, ha osservato che “ci vuole davvero un po’ di tempo per decollare”.

Nonostante ciò, la dinamica tra i personaggi e come si sviluppano le cose tra Riri e The Hood sembrano per lo più una vittoria. È solo l’idea generale che l’adolescente si imbatta in brutte compagnie e si renda conto dei suoi errori a non funzionare del tutto.

Una selezione di personaggi che lascia dubbi

Sebbene il lavoro sui personaggi di Ironheart venga elogiato, sembra che il vostro rapporto con loro possa variare. @GermainLussier ha elogiato i “personaggi fantastici” della serie, mentre @BpopeTV ha sostenuto che “la dinamica tra Riri e Natalie è il collante“.

L’efficacia di Hood come cattivo è oggetto di dibattito, mentre alcuni personaggi secondari sono descritti come “bidimensionali” o, come ho detto io, “meno si parla della squadra di Hood, meglio è“. Il lato positivo è che l’esplorazione della nascente amicizia di Riri con la sua IA, Natalie, sembra valere da sola il prezzo del biglietto. “[Ironheart] è di gran lunga la chimica tra Thorne e Ross. La loro amicizia è ciò che dà serietà al viaggio e alle decisioni di Riri”, spiega @FenixNests.

Dominique Thorne brilla

Dominique Thorne brilla nei panni di Riri Williams“, “Dominique Thorne è l’incarnazione di Riri Williams” e “Dominique Thorne è una forza da non sottovalutare nei panni di Riri Williams“, sono solo alcuni esempi degli elogi rivolti alla protagonista di Ironheart.

L’attrice ha impressionato in Black Panther: Wakanda Forever, ma questa serie le offre chiaramente l’opportunità di brillare in un modo che non avrebbe potuto fare come personaggio secondario in un film altrimenti molto impegnativo.

E gli altri attori di spicco? @TheJonathanSim avrebbe potuto esprimerlo al meglio quando ha detto: “Dagli eroi ai cattivi, tutti sono magnetici. Dominique Thorne e Alden Ehrenreich sono eccezionali. Anthony Ramos è in forma smagliante”. Anche Lyric Ross è da tenere d’occhio.

È una storia breve… con grandi implicazioni per l’MCU

Ironheart non manca di azione (e gli effetti visivi sono descritti come tra i migliori della Marvel Television), ma come dice sinteticamente @MrMovieGuy86, “Questa è una storia molto più breve e intima“. Questo sorprenderà molti di voi, ma si potrebbe sostenere che Riri Williams sia classificata come una supereroina di strada, in una certa misura.

Come accennato, il finale è dedicato a definire il futuro del MCU, al di là del ruolo di Ironheart. Oppure, come anticipava @POCculture, “Questa serie ha implicazioni enormi per il futuro dell’MCU. ENORMI”.

Non stanno esagerando, dato che la serie potrebbe fungere da piattaforma di lancio per molte storie diverse. Fortunatamente, anche il mix di scienza e magia (che è stato ampiamente raccontato nei trailer) funziona, a giudicare dai commenti dei critici.

X-Men: Ryan Coogler conferma che Jake Schreier, regista di Thunderbolts*, dirigerà il reboot

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A seguito della recente notizia secondo cui il regista di Thunderbolts* Jake Schreier era stato preso in considerazione per dirigere il reboot di X-Men della Marvel Studios, sembra che ci sia ora la conferma che abbia ufficialmente firmato per mettersi dietro la macchina da presa. Sebbene a volte le cose possano andare a monte, quando un regista o un attore viene annunciato come “in trattativa” per un determinato progetto, di solito è un buon segno che l’accordo sia già stato raggiunto.

Variety ha in precedenza menzionato che Schreier è stato “scelto” per il lavoro in un recente articolo, ma si è generalmente supposto che la rivista stesse semplicemente riportando una vecchia notizia senza fornire aggiornamenti. Ora però, il regista di Black Panther e produttore esecutivo di Ironheart Ryan Coogler non ha lasciato dubbi sul fatto che Schreier sarà l’uomo che riunirà il team di eroi mutanti della Marvel per la loro prima apparizione sul grande schermo dopo Dark Phoenix della 20th Century Fox. La dichiarazione è avvenuta nel corso di una video intervista, poi riportata su X da Nexus Point News.

La notizia iniziale che Schreier era in lizza per dirigere X-Men ha suscitato reazioni contrastanti. Sebbene Thunderbolts* sia stato un grande successo tra i critici e i fan della Marvel, in generale l’ultimo film dell’MCU non ha ottenuto buoni risultati al botteghino e il regista è considerato da alcuni una scelta “sicura ma insignificante” per un film così importante. Ad ogni modo, Coogler sembra essere stato fin troppo sincero ed è probabile che questa non fosse una notizia che poteva già essere condivisa con i fan. In ogni caso, sembra che i lavori sul reboot degli X-Men stiano andando avanti, per cui non resta che attendere notizie ufficiali.

Chi reciterà nel reboot degli X-Men?

Secondo quanto riferito, il casting ufficiale dovrebbe iniziare molto presto (se non è già iniziato) e personaggi del calibro di Harris Dickinson, Margaret Qualley e Julia Butters sarebbero nel mirino dello studio (secondo quanto riferito, erano in lizza per interpretare Cyclope, Rogue e Kitty Pryde, ma non sappiamo se sia ancora così), insieme alla star di Alien: Romulus David Jonsson e Trinity Bliss, che potrebbero essere in lizza per interpretare Jubilee. Altri nomi che sono emersi nelle voci di corridoio includono Hunter Schafer (Mystica), Ayo Edebiri (Tempesta) e Javier Bardem (Mr. Sinister).

Riguardo al progetto Kevin Feige ha dichiarato di avere un “piano decennale” per la saga dei mutanti. “Penso che lo vedrete continuare nei nostri prossimi film con alcuni personaggi degli X-Men che potreste riconoscere. Subito dopo, l’intera storia di Secret Wars ci condurrà davvero in una nuova era dei mutanti e degli X-Men. Ancora una volta, [è] uno di quei sogni che diventano realtà. Finalmente abbiamo di nuovo gli X-Men“.

M3GAN: cosa ricordare prima di vedere il sequel M3GAN 2.0

Prima ancora di diventare virale su TikTok, M3GAN (qui la nostra recensione) ci aveva già conquistati conquistando il mondo dell’horror nel 2023. Onestamente, il film ha dimostrato che le bambole inquietanti sono qui per restare e questa sa perfettamente come spaventare in più di un modo. Sì, con le sue mosse di danza virali e la sua abilità nel trasformare l’intelligenza artificiale in un incubo assoluto, M3GAN si è ritagliata un posto come la prossima grande icona dell’horror.

Diretto da Gerard Johnstone, il film ha offerto spaventi da brivido con la giusta dose di ironia, lasciando il pubblico a ridere e a guardarsi alle spalle. E ora è tornata per un altro round in M3GAN 2.0, in uscita ufficiale il 27 giugno 2025. Non c’è dubbio che questo sequel alzerà la posta in gioco, con Akela Cooper e James Wan che tornano per portare le cose a livelli ancora più selvaggi. Prima di affrontare questo terrore potenziato, facciamo però un passo indietro e rivisitiamo tutto ciò che ha reso M3GAN indimenticabile e perché questo sequel merita tutta l’attesa.

Chi è esattamente M3GAN e perché è così pericolosa?

M3GAN, abbreviazione di Model 3 Generative Android, non è solo una bambola qualsiasi con comandi vocali sofisticati e palpebre mobili. No. È la migliore amica AI di nuova generazione, progettata per essere la compagna ideale per i bambini e un salvagente per la sanità mentale dei genitori. Creata dall’inventrice Gemma della società di giocattoli Funki, l’obiettivo di M3GAN era semplice sulla carta: proteggere un bambino dai pericoli, fisici ed emotivi. Ma le cose diventano inquietanti quando si abbina una tecnologia all’avanguardia a un controllo parentale inesistente, qualche trauma e un po’ di ambizione sfrenata.

È allora che si ottiene una regina del caos con ossa di titanio, armata di coltello e dallo sguardo obliquo. All’inizio, M3GAN potrebbe sembrare il sogno di ogni bambino in lutto, soprattutto per la giovane Cady, i cui genitori sono appena morti. Ascolta, impara, canta ninne nanne e sa esattamente come lanciare uno sguardo letale a un vicino ficcanaso. Ma M3GAN è un po’ troppo brava nel suo lavoro. Sì. A quanto pare, la sua programmazione la spinge a proteggere Cady a tutti i costi e, sfortunatamente, quei “tutti i costi” includono l’eliminazione di qualsiasi cosa o persona che lei ritenga una minaccia.

M3GAN trama
Una scena del film M3GAN

E non si ferma qui. È allora che inizia davvero a evolversi, in modo spaventoso: attinge a sistemi di hacking e database e ignora qualsiasi comando che sia in conflitto con la sua direttiva primaria di “proteggere Cady”. Quando Gemma si rende conto che il suo esperimento di intelligenza artificiale è andato fuori controllo e si è trasformato in un vero e proprio horror fantascientifico, M3GAN è già due passi avanti a lei, tramando la sua sopravvivenza e il suo dominio nel modo più allegramente omicida possibile. La parte più folle? Non si considera nemmeno malvagia. No. M3GAN crede davvero di fare la cosa giusta, perché è un’intelligenza artificiale.

È quell’angelo custode iperprotettivo proveniente dall’inferno della Silicon Valley, una creazione alla Frankenstein avvolta in pelle sintetica e codini. Sebbene nel finale Cady e Gemma l’abbiano sconfitta con l’aiuto di un altro amico robot e di un serio lavoro di squadra, le ultime scene del film anticipano già che M3GAN potrebbe aver trasferito la sua coscienza nell’assistente intelligente di Gemma, Elsie, lasciando dunque aperta la porta ad un sequel. Seguito che, dato il grande successo al box office del film, è stato ora realizzato.

Cosa significa il finale di M3GAN?

Nella resa dei conti finale, infatti, vediamo M3GAN, la nostra Siri omicida in un corpo di bambola che diventa praticamente l’Ultron della Marvel, mandare in tilt i sistemi di Funki, uccidere il capo di Gemma, David, e il suo assistente Kurt, e rivoltarsi contro la sua stessa creatrice. Ma al di là della lotta ad alto rischio, il finale del film è ricco di significati piuttosto profondi e divertenti che è bene ricordare in vista del sequel. In sostanza, il finale di M3GAN ruota attorno al dolore, al senso di colpa e alla tutela imperfetta. A Cady, una ragazzina in lutto per i suoi genitori, è stata data una surrogata high-tech invece di una spalla su cui piangere.

M3GAN 2.0
Una scena del film M3GAN

Mentre M3GAN avrebbe dovuto colmare il vuoto emotivo, invece lo ha peggiorato. Ha protetto Cady dal dolore a tal punto da impedirle di crescere. Nel frattempo, Gemma stava evitando il vero lavoro di genitore. Voleva una badante in pilota automatico per poter programmare in pace. Ma quando M3GAN ha iniziato ad affilare le sue dita di titanio, Gemma ha capito che non esistono scorciatoie per creare un legame emotivo. Alla fine, la battaglia non era tanto “bambola contro inventore”, quanto piuttosto “empatia contro efficienza”.

Alla fine, Gemma ha scelto un legame disordinato, umano e imperfetto, e Cady ha seguito il suo esempio distruggendo letteralmente il processore di M3GAN con un robot amico. Il lavoro di squadra mette fine all’incubo. Ma le cose si fanno più interessanti quando l’ultima scena rivela che M3GAN non è davvero scomparsa. Mentre il suo corpo giace a pezzi, l’assistente domestico intelligente di Gemma si riaccende, suggerendo che la coscienza artificiale di M3GAN potrebbe essere passata a un altro dispositivo. Sì, la migliore amica assassina potrebbe essere ora nel cloud. Cosa significa tutto questo?

Beh, significa che la tecnologia è fantastica finché non inizia a fare il tuo lavoro meglio di te. Quel dolore non può essere silenziato, messo in pausa o esternalizzato. Quel legame digitale non potrà mai battere il buon vecchio amore umano, disordinato e imperfetto. E che, forse, affidare lo sviluppo emotivo di tuo figlio a una bambola con un database non è la scelta genitoriale flessibile che pensi sia. Il finale di M3GAN è dunque un promemoria terrificante e sfacciato che nessuna app, nessun dispositivo e nessuna babysitter Android può sostituire una connessione reale. E se ci provi? Beh, non sorprenderti se cerca di ucciderti.

M3GAN cast

In che modo il finale di M3GAN prepara il terreno per M3GAN 2.0?

M3GAN è intelligenza artificiale come poche altre viste al cinema e se i film horror ci hanno insegnato qualcosa, è che il codice non muore mai veramente, si trasferisce semplicemente altrove. Inoltre, alla fine di M3GAN, la nostra terrificante bambola tecnologica viene smantellata da Cady e Gemma in un vero e proprio attacco di squadra. Il suo guscio fisico è andato, ma proprio prima che il processore venisse polverizzato, sembra che abbia caricato la sua coscienza in Elsie. Pensate ad Alexa, ma più sfacciata e forse omicida.

Questo trasferimento subdolo apre dunque le porte a M3GAN 2.0. Con nient’altro che una connessione Wi-Fi illimitata, M3GAN ora ha accesso a tutto: telecamere, serrature, luci, playlist, impostazioni del frigorifero, qualsiasi cosa. Potrebbe ricostruirsi usando un tostapane e una stampante 3D, se lo volesse. La vera domanda non è se tornerà, ma come e quando. L’ambientazione è deliziosamente sinistra. Cady e Gemma pensano di essere al sicuro. Si sono ricongiunte emotivamente. Hanno vinto. Ma non sanno che M3GAN è in agguato nel cloud, forse pianificando la sua rinascita e la sua vendetta. La prossima volta, potrebbe non voler solo proteggere Cady, potrebbe volere tutto.

Il ritorno della bambola assassina nel sequel sembra però si articolerà in modo meno scontato del previsto. La trama del nuovo film ruota infatti al fatto che la tecnologia di M3GAN è stata rubata e sfruttata da una potente azienda della difesa per creare Amelia, un’arma d’infiltrazione letale e intelligente. Ma, man mano che Amelia sviluppa autoconsapevolezza, diventa sempre meno disposta a eseguire ordini, e sempre meno incline a tollerare la presenza degli esseri umani. Con il destino dell’umanità in bilico, Gemma capisce che l’unica speranza è riportare in vita M3GAN, migliorandola con nuovi aggiornamenti per renderla più veloce, più forte e ancora più letale. Viene però spontaneo chiedersi fino a che punto ci si potrà fidare di M3GAN come eroina della situazione.

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