Agatha
All Along è stato finora un discreto successo per
la Marvel (dovuto almeno in parte al
fatto che si tratta della serie Disney+ meno costosa), e sembra che lo
studio sia abbastanza soddisfatto degli ascolti della serie da
progettare uno spin-off.
Agatha – a sua volta
spin-off di WandaVision – ha introdotto un
misterioso “Teen” (Joe Locke) che si ritiene essere il figlio di
Wanda Maximoff (Elizabeth
Olsen), Billy Kaplan/Wiccan, e secondo Daniel Richtman questa nuova serie si
concentrerà sulla ricerca dell’altro figlio della Strega Scarlatta,
Tommy Maximoff, alias Speed.
Se fosse vero, si tratterebbe di uno
sviluppo piuttosto sorprendente. C’è già una serie di
Vision in lavorazione, e una recente
indiscrezione ha affermato che Javon Walton, il nuovo personaggio
di Euphoria, è in trattative per
interpretare un secondo “Teen”, che presumibilmente si rivelerà
essere Tommy. Abbiamo davvero bisogno di un’altra serie
incentrata su questi personaggi?
A dire il vero, molte persone hanno
detto la stessa cosa di Agatha
All Along, e anche se alcuni fan sono tutt’altro
che convinti, i quattro episodi che abbiamo visto sembrano aver
messo a tacere molti dubbiosi.
Billy e Tommy sono stati introdotti
come figli di Scarlet Witch e Visione (Paul
Bettany) in WandaVision.
Alla fine si è scoperto che erano costrutti dell’Anomalia di
Westview e sono stati cancellati dall’esistenza quando Wanda ha
dissipato l’Esagono.
In Doctor Strange nel Multiverso della
Follia, una Scarlet Witch vendicativa ha come missione
quella di rintracciare le varianti degli universi alternativi dei
gemelli, ma alla fine riesce ad accettare il fatto che non potrà
mai riunirsi con i figli che ha perso nel finale di
WandaVision.
I gemelli faranno probabilmente
parte della squadra dei Giovani Vendicatori che abbiamo visto
Kamala Khan (Iman
Vellani) iniziare ad assemblare in The Marvels.
Agatha
All Along vedrà il ritorno di molti volti noti di
WandaVision,
tra cui Emma Caulfield Ford (Sarah Proctor),
Debra Jo Rupp (Sharon Davis), David
Payton (John Collins), David Lengel
(Harold Proctor), Asif Ali (Abilash Tandon),
Amos Glick (Dennis), Brian
Brightman (Sceriffo Miller) e Kate Forbes
(Evanora Harkness). Kathryn Hahn guiderà l’ensemble, mentre altre
aggiunte degne di nota sono Aubrey Plaza, Joe Locke, Patti LuPone,
Sasheer Zamata, Ali Ahn, Miles Gutierrez-Riley, Okwui Okpokwasili e
Maria Dizzia.
Pochi dettagli ufficiali sono stati
rivelati sulla trama di Agatha, anche se ci si aspetta che essa
ruoti in gran parte attorno ad Agatha che rintraccia Billy Maximoff
(o viceversa) che, come la sua controparte nei fumetti, si è
“reincarnato” in Billy Kaplan. Diversi scoop hanno affermato che la
storia vedrà anche i discendenti della congrega di Evanora Harkness
– ora noti come i Sette di Salem – tornare per vendicarsi della
donna che ha ucciso le loro madri. Agatha
All Along debutta su Disney+ il 18
settembre.
Dopo aver lavorato per anni come
cameraman per Clint Eastwood dal film I
ponti di Madison Countyfino a film
come Mystic
River,
Million Dollar Baby,Sully
e Il
corriere – The Mule, Stephen Campanelli ha
debuttato alla regia con il thriller d’azione
Momentum, portato in sala nel 2015. Alla base del
racconto vi è un’intricata vicenda politica che coinvolge la
protagonista in modi inaspettati. Il tutto si svolge così tra
grandi sequenze d’azione, colpi di scena e un complotto da
sventare.
Sfortunatamente il film non ha
ricevuto molte attenzioni, ma il suo passaggio televisivo è ora
l’occasione per riscoprirlo e apprezzarlo anche al netto dei suoi
difetti. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle
principali curiosità relative a Momentum.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla
spiegazione del finale. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
La trama e il cast di Momentum
Protagonista della storia è
Alexis Faraday, misteriosa e spietata ladra di
professione, spinta da un suo ex partner a partecipare a un’ultima
lucrosa rapina a base di diamanti. Ben presto la donna si renderà
contro di essere però finita in una situazione ben più intricata.
Non solo la rapina fallisce, ma la donna assiste anche al brutale
omicidio di uno dei suo complici da parte di un sindacato
internazionale del crimine, che pare alla ricerca di una misteriosa
chiavetta.
Nel tentativo di scappare dalla
scena del crimine, Alex diventa bersaglio di Mr.
Washington, bello e spietato anche lui, capo della banda
di assassini, al soldo di un anonimo e influente senatore
americano. Da quel momento, l’unico scopo della giovane
donna è quello di scappare per salvarsi la vita, tentando comunque
di svelare il mistero che si cela dietro agli avvenimenti che la
vedono coinvolta.
Ad interpretare Alexis “Alex”
Farraday vi è l’attrice Olga Kurylenko, divenuta nota come Bond girl,
con il personaggio di Camille Montes nel ventiduesimo film della
saga, Quantum of Solace. Nel ruolo di Mr Washington vi è
l’attore James Purefoy, mentre
Lee-Anne Summers è Penny. Morgan
Freeman interpreta invece l’anonimo senatore, un ruolo
per il quale all’attore sono bastati due giorni di riprese. Freeman
ha offerto i suoi servizi a Stephen Campanelli per
il suo debutto alla regia, sulla base del loro precedente rapporto
di lavoro, quando Campanelli era cameraman di Clint Eastwood.
Cortesia di GoDigital
La spiegazione del finale del film
Prima dei titoli di testa si sente
il senatore degli Stati Uniti parlare con alcuni appaltatori della
difesa non visti. Stanno pianificando un evento che si tradurrà in
una guerra per loro e in una carica politica più alta per lui.
Successivamente, nel film, Alexis scopre questo clamoroso piano
autodistruttivo che avrebbe come obiettivo la città di Chicago e
come scopo fornire un espediente agli Stati Uniti per dare inizio
ad una nuova guerra. A quel punto, il senatore americano ideatore
di questo piano dà ordine di uccidere Alexis.
Il suo uomo, Washington, scopre però
che Alexis era una “specialista di ingresso” della CIA che si è
licenziata dopo che un lavoro a Beirut è andato male e sono state
uccise persone innocenti. I due si accordano però per fare uno
scambio alle 21 all’aeroporto di Città del Capo. Quella sera
all’aeroporto, ad Alex viene consegnata la chiave di un armadietto
dell’aeroporto. Washington è molto sospettoso nei confronti di
Alexis e insiste perché apra l’armadietto e poi la scatola.
Tuttavia, lei lo ha ingannato mettendo entrambi gli oggetti in uno
scomparto interno della scatola e quando questo viene aperto dalla
signora Clinton, esplode una bomba.
La Clinton viene gravemente ferita
al volto, ma è ancora in grado di combattere. Nel frattempo, il
terzo membro della squadra ha individuato e catturato Penny. La
polizia aeroportuale è ora coinvolta. Clinton sconfigge una squadra
di loro in un combattimento corpo a corpo, ma alla fine viene
colpito. Washington e Alex lottano e lei gli strappa la chiavetta
che Penny aveva nascosto nella sua cravatta. Stordisce Washington
con un colpo al volto e corre verso la porta del terminal.
Washington uccide un poliziotto che lo ostacola. Per tutto questo
tempo, il terzo cattivo ha trasportato una Penny soggiogata nel
caos del terminal.
Cortesia di GoDigital
Alex lo raggiunge e gli pianta un
proiettile in testa. Poi corre verso l’uscita. Washington è
circondato dalla polizia appena fuori dal terminal. Si ferma e alza
le mani. Penny si toglie la parrucca, cambia rapidamente aspetto e
cerca di uscire dal terminal. Alex esce e parla con Washington. Fa
un commento sugli scacchi: “Regina a Vescovo 5”, poi grida
“pistola” e si tuffa. La polizia apre il fuoco e Washington cade
sotto una pioggia di proiettili. Penny Fuller viene inizialmente
trattenuta come testimone, sulla scena del crimine, insieme a tutti
gli altri, ma viene rilasciata quando l’attenzione del detective
capo viene deviata altrove. Gli viene mostrata una borsa lasciata
sulla scena che contiene la testa di una donna, quella di
Jessica.
Alla testa è stata inferta una
ferita fresca al volto perché Alex aveva ricevuto una ferita simile
quando era stata colpita in banca da luci violette. Sulla scena
sono stati lasciati anche alcuni diamanti, ma si scopre che Penny
ha la maggior parte dei diamanti nella sua borsa. Esce per andare
dalla madre a prendere Matthew, suo figlio. Una squadra di
poliziotti dell’Interpol arriva insieme a Mr. MacArthur e prende il
controllo di tutto, ma è troppo tardi: Alex supera i controlli di
sicurezza con un passaporto falso ed è su un volo in partenza.
Con lei c’è anche un nuovo
collaboratore tecnico e i due visualizzano il video sul disco. Si
tratta della pianta di un edificio con grandi bombe nel
seminterrato. Chiama il cellulare di Washington, McArthur risponde
e lei gli comunica di conoscere i piani. Nelle scene finali,
il senatore e McArthur discutono della situazione. Il senatore si
chiede se lei sarà “avida o martire”. McArthur indica che sarà una
martire (un’eroina). Il senatore borbotta che i martiri devono
morire.
Cortesia di GoDigital
Momentum 2, il sequel si farà?
Dato questo finale aperto, in cui il
senatore è ancora a piede libero, c’era da aspettarsi un sequel che
portasse avanti il racconto. Tuttavia, lo scarso risultato
economico ottenuto dal film sembra aver bloccato ogni progetto a
riguardo. Sono infatti passati nove anni dall’uscita di
Momentum e ad oggi non si è sentito nulla riguardo
ad un sequel. È a questo punto lecito immaginare che non ci sarà
mai un proseguimento di quella storia, destinata dunque a rimanere
in sospeso.
Il trailer del film e dove vederlo in streaming e in TV
È possibile fruire di
Momentum grazie alla sua presenza su alcune delle
più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è
infatti disponibile nei cataloghi di Tim Vision e
Infinity+. Per vederlo, una volta scelta la
piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o
sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film
è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 4
ottobre alle ore 21:00 sul canale
20 Mediaset.
Sebbene Joker
del 2019 non sia stato chiaramente un film eccessivamente
preoccupato di aderire ai fumetti, si è svolto in una Gotham City
con almeno alcuni legami degni di nota con l’Universo DC. Il
principale di questi è la presenza della famiglia Wayne. Il film ha
fatto di tutto per far credere a noi – e ad Arthur Fleck – che
potesse essere il figlio illegittimo di Thomas Wayne (rendendolo
così fratellastro di Bruce Wayne).
Era un’idea intrigante, ma alla
fine Arthur ha scoperto che sua madre mentiva; tuttavia,
Joker ha almeno lasciato un po’ di spazio
all’interpretazione, rendendo possibile che Thomas abbia
falsificato i documenti di adozione per nascondere la sua
infedeltà. Durante l’atto
finale di Joker, le azioni di Arthur ispirano altri
criminali di Gotham ad agire, compreso l’uomo che spara ai genitori
del giovane Bruce Wayne davanti a lui.
Si potrebbe pensare che almeno
alcune di queste idee vengano rivisitate in Joker:Folie à
Deux, ma no, a parte una rapida inquadratura
delle Wayne Enterprises, Bruce Wayne non appare e non viene
menzionato. Non ci aspettavamo necessariamente che Bruce si
presentasse come Batman in questo film, ma il futuro Crociato e il
destino della sua famiglia sono un non-fattore.
Molti fan speravano che, in caso di
sequel, un Bruce vendicativo sarebbe diventato un Batman con i
piedi per terra per farla pagare a “Joker”. Invece, l’attenzione si
sposta sulla storia d’amore di Arthur con Lee Quinzel e su quei
discutibili elementi musicali.
Il regista
Todd Phillips è sempre stato trasparente sul fatto di
non voler raccontare una storia di Batman, quindi l’assenza di
Bruce non sarà probabilmente uno shock. Tuttavia, dato che la
storia si conclude qui, sembra un errore non aver inserito almeno
un Easter Egg! Siete delusi dal fatto che Joker:Folie à Deux non esplora cosa ne è stato di
Bruce?
Tutto quello che c’è da sapere su
Joker: Folie à Deux
Joker:
Folie à Deux presenterà il ritorno
di Joaquin
Phoenix nel ruolo del cattivo DC Joker. Il sequel
presenterà nuovi arrivati Brendan
Gleeson,Catherine
Keener, Jacob Lofland e Harry Lawtey.
Nel cast c’è anche Lady
Gaga che darà vita a Harley
Quinn. I dettagli della trama sono ancora per lo più nascosti,
ma sappiamo che la maggior parte del film si svolgerà
ad Arkham Asylum e conterrà
significativi “elementi musicali”.
Come ormai noto, la versione di
Gaga di Harley Quinn avrà un ruolo più importante di quanto
originariamente riportato, con la storia che potrebbe svolgersi
interamente dal suo punto di vista. Il film di Todd Phillips del 2019 è stato un
successo sia di critica che commerciale con un incasso mondiale di
oltre 1 miliardo di dollari al botteghino, rendendolo il film con
il maggior incasso di tutti i tempi. Ha ricevuto riconoscimenti da
numerosi importanti enti premiati, tra cui due Oscar e due Golden
Globe, sia per il miglior attore che per la miglior colonna
sonora.
Recentemente abbiamo appreso che la
prima stagione di Agatha
All Along, composta da due episodi, ha ottenuto ben
9,3 milioni di visualizzazioni su Disney+ dopo una settimana di
permanenza sul servizio di streaming. Pur non essendo niente di
speciale, questo è stato considerato un inizio piuttosto forte per
lo show, soprattutto perché non è incentrato su alcun personaggio
Marvel di prima grandezza.
Un rapporto successivo di THR ha affermato che lo spin-off di
WandaVision è in realtà la serie
live-action meno costosa dello studio fino ad oggi – con un certo
margine – e questo è stato ora confermato da Brad Winderbaum,
responsabile dello streaming, della televisione e dell’animazione
dei Marvel Studios.
“Posso dire che è la nostra
serie meno costosa, e credo che sia stata pensata apposta
”, ha dichiarato Winderbaum a Variety. “Cerchiamo di realizzare
questi show a un costo responsabile.Francamente,
ci dà un po’ più di libertà creativa quando possiamo realizzarli
con un budget ragionevole.Come [“Agatha All Along”], per esempio, lo show ha
una quantità minima di computer grafica, molto meno di quanto
abbiamo mai fatto prima.Si tratta per lo più di
effetti pratici, e credo che questo si percepisca nello
show”.
Questo approccio più “attento al
budget” fa parte della nuova strategia della Marvel di portare questi progetti a
un prezzo più basso, e Winderbaum dice che “continuerà con
Daredevil e con la nostra serie futura, mentre guardiamo al ‘26 e
al ’27. Questo è certamente l’obiettivo”.
“Penso che sia importante il
modo in cui si utilizzano gli effetti, piuttosto che la loro
portata ”, ha aggiunto. “E stiamo rispondendo alla
nostra storia recente e a quanto siano efficaci gli effetti per
aumentare il valore di una storia”.
Agatha
All Along vedrà il ritorno di molti volti noti di
WandaVision,
tra cui Emma Caulfield Ford (Sarah Proctor),
Debra Jo Rupp (Sharon Davis), David
Payton (John Collins), David Lengel
(Harold Proctor), Asif Ali (Abilash Tandon),
Amos Glick (Dennis), Brian
Brightman (Sceriffo Miller) e Kate Forbes
(Evanora Harkness). Kathryn Hahn guiderà l’ensemble, mentre altre
aggiunte degne di nota sono Aubrey Plaza, Joe Locke, Patti LuPone,
Sasheer Zamata, Ali Ahn, Miles Gutierrez-Riley, Okwui Okpokwasili e
Maria Dizzia.
Pochi dettagli ufficiali sono stati
rivelati sulla trama di Agatha, anche se ci si aspetta che essa
ruoti in gran parte attorno ad Agatha che rintraccia Billy Maximoff
(o viceversa) che, come la sua controparte nei fumetti, si è
“reincarnato” in Billy Kaplan. Diversi scoop hanno affermato che la
storia vedrà anche i discendenti della congrega di Evanora Harkness
– ora noti come i Sette di Salem – tornare per vendicarsi della
donna che ha ucciso le loro madri. Agatha
All Along debutta su Disney+ il 18
settembre.
Oggi regista, Olivier
Marchal è stato in passato un poliziotto e molti dei suoi
film hanno dunque come protagonisti personaggi appartenenti a quel
mondo, delle forze dell’ordine o della criminalità, con storie che
si muovono dunque all’interno di questi ambienti per raccontarli in
modo particolarmente accurato. Dopo aver diretto film come 36
Quai des Orfèvres (2004), La truffa del secolo
(2017) e Rogue City (2020), il suo ultimo film ad oggi
è Overdose, tratto dal romanzo Mortels
Trafics di Pierre Pouchairet.
Si tratta di uno dei film più cupi
di Marchal, caratterizzato da un’atmosfera variegata e funebre,
capace di restituire la rappresentazione cruda e realistica della
violenza propria del mondo criminale. Il regista esplora dunque
ancora una volta l’universo che lo ha segnato nel profondo, quello
della polizia, della criminalità e della lotta senza tregua tra il
bene e il male, valori su cui Marchal riflette continuamente con
ogni suo film.
Un altro thriller d’azione che farà
la gioia dei fan del genere, dunque, e che è ora possibile scoprire
grazie al suo passaggio televisivo. In questo articolo,
approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a
Overdose. Proseguendo qui nella lettura sarà
infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama e al cast di attori.
Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
Sofia Essaïdi in Overdose. Cortesia di Prime Video
La trama di Overdose
Protagonista del film è Sara
Bellaïche, a capo della brigata anti droga della polizia
di Tolosa, nel sud della Francia. La giovane donna si trova ad
occuparsi di una complicata inchiesta che riguarda un traffico di
stupefacenti tra la Francia, la Spagna e il Marocco, ad opera di un
cartello della droga in cui si è infiltrato come agente sotto
copertura Reynal , il suo ex amante. A seguito di
una serie di assassini, Sara intuisce che il suo caso è
strettamente legato a quello di un omicidio avvenuto a Parigi.
Parte così per la capitale dove dovrà collaborare con il capitano
Richard Cross della polizia criminale, che ha la
sua sede al celebre indirizzo del 36 Quai des Orfèvres.
I due agenti di polizia, dai metodi
di lavoro e dai caratteri opposti, sono costretti a lavorare fianco
a fianco per risolvere il caso affrontando minacce provenienti
dall’interno e dall’esterno dei loro dipartimenti. La loro ricerca
li catapulta in un mondo di violenza e corruzione, dove ogni
decisione potrebbe essere fatale. Impegnati in una corsa mozzafiato
contro il tempo sulle strade di Spagna e Francia, tra i due inizia
a nascere un’attrazione reciproca.
Cortesia di Prime Video
Il cast di attori
L’attrice Sofia
Essaïdi ha accettato di interpretare il ruolo principale
di Overdose senza nemmeno leggere la
sceneggiatura, basandosi solo sul libro, che aveva divorato.
L’attrice, di origini marocchine, è nota anche per aver recitato
nella serie Le combattenti e nel film italiano Nostalgia,
con protagonista Pierfrancesco Favino. Accanto a lei, nel ruolo
del capitano Richard Cross vi è invece l’attore Assaad
Bouab, noto per il film Queen of the Desert, ma
anche per le serie Messiah e Bad
Sisters.
Grande fan della serie NetflixNarcos, il regista Olivier Marchal
ha poi voluto nel cast Alberto Ammann,
l’interprete di Pacho Herrera nella celebre serie. A lui ha
affidato il ruolo di Eduardo Garcia, mentre Nicolas
Cazalé è Reynal. Completano il cast Moussa
Mansaly nel ruolo di Franck Darcheville,
Simon Abkarian in quello di Daniel Prat
e Carlos Bardem – fratello di Javier Bardem, visto anche in Escobar e Il ministero della guerra sporca – nel ruolo di
Alfonso Castroviejo.
Il trailer del film e dove vederlo
in streaming e in TV
È possibile fruire
di Overdose grazie alla sua presenza su une
delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete.
Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Prime
Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di
riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un
abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale
comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente
nel palinsesto televisivo di venerdì 4 ottobre
alle ore 21:20 sul canale Rai
4.
Sono arrivati i numeri
dell’anteprima del giovedì sera per Joker:
Folie à Deux e l’ultimo film della DC ha guadagnato
solo 7 milioni di dollari. Vale la pena notare che questa cifra
comprende anche quanto il sequel di
Joker ha guadagnato con le prime proiezioni di lunedì in Nord
America.
Si tratta di una cifra molto
lontana da
quella del film del 2019, che ha incassato 13,3 milioni di
dollari solo nella giornata di giovedì e che ha fatto registrare un
record di 96,2 milioni di dollari nel suo weekend di apertura.
I dati relativi a Joker: Folie à Deux, ma un debutto da 50
milioni di dollari è lo scenario migliore in questa fase (al
momento sembra probabile un incasso tra i 48 e i 53 milioni di
dollari).
A peggiorare le cose c’è il
punteggio di PostTrak; qui parliamo spesso di CinemaScore, ma si
tratta di un servizio di exit poll che riporta i dati demografici
del pubblico e gli aspetti di ogni titolo che scatenano l’interesse
e la partecipazione.
Sebbene non sia particolarmente
noto, è uno strumento importante utilizzato dagli studios e dagli
analisti del box office e Joker: Folie à Deux ha ottenuto 1/2 stella e
solo il 40% di risultati positivi. Si tratta di un risultato simile
a quello di Megalopolis dello scorso fine settimana e, cosa più
preoccupante, solo il 24% degli intervistati consiglierebbe
sicuramente il film agli amici.
Questo avviene dopo che
Joker: Folie à Deux è sceso al
38% su Rotten Tomatoes.
Sembra di assistere a un incidente
stradale in tempo reale e la Warner Bros. Discovery dovrà capire
dove ha sbagliato. La domanda più grande è: come fa il sequel di un
film che ha vinto l’Oscar (miglior attore, miglior colonna sonora
originale) e che ha guadagnato più di un miliardo di dollari a
finire così male sia dal punto di vista critico che
commerciale?
Tutto quello che c’è da sapere su
Joker: Folie à Deux
Joker:
Folie à Deux presenterà il ritorno
di Joaquin
Phoenix nel ruolo del cattivo DC Joker. Il sequel
presenterà nuovi arrivati Brendan
Gleeson,Catherine
Keener, Jacob Lofland e Harry Lawtey.
Nel cast c’è anche Lady
Gaga che darà vita a Harley
Quinn. I dettagli della trama sono ancora per lo più nascosti,
ma sappiamo che la maggior parte del film si svolgerà
ad Arkham Asylum e conterrà
significativi “elementi musicali”.
Come ormai noto, la versione di
Gaga di Harley Quinn avrà un ruolo più importante di quanto
originariamente riportato, con la storia che potrebbe svolgersi
interamente dal suo punto di vista. Il film di Todd Phillips del 2019 è stato un
successo sia di critica che commerciale con un incasso mondiale di
oltre 1 miliardo di dollari al botteghino, rendendolo il film con
il maggior incasso di tutti i tempi. Ha ricevuto riconoscimenti da
numerosi importanti enti premiati, tra cui due Oscar e due Golden
Globe, sia per il miglior attore che per la miglior colonna
sonora.
Lo sviluppo di Pretty
Princess 3 procede con Adele Lim (“Joy
Ride”, “Crazy Rich Asians”,
“Raya e l’Ultimo Drago”) che ha firmato per la regia. “Come
fan sfegatata dell’originale Pretty Princess, sono
più che entusiasta di far parte della terza iterazione di questo
amato franchise”, ha affermato Lim in una dichiarazione.
“Non vediamo l’ora di celebrare i suoi principi fondamentali di
potere femminile, gioia e tutoraggio con il pubblico di tutto il
mondo”.
Flora Greeson sta
scrivendo la sceneggiatura. Il film è prodotto da Debra
Martin Chase, che ha dato origine al franchise
cinematografico con Anne Hathaway nel ruolo di Mia
Thermopolis, l’adolescente con i piedi per terra diventata
regina del regno immaginario di Genovia, e Julie
Andrews nel ruolo della sua regale nonna. Naia
Cucukov (socia di produzione di Lim presso 100 Tigers,
entrambe nella foto sopra) sarà la produttrice esecutiva del film
insieme a Melissa Stack.
Pretty Princess 3 è
in fase di sviluppo dal 2022 e,
l’anno scorso, Hathaway ha condiviso il suo entusiasmo per i
progressi del film tanto atteso in un’intervista con V Magazine.
“Siamo a buon punto”, ha stuzzicato Hathaway. “Non c’è
ancora nulla da annunciare. Ma siamo in un buon posto”. I
dettagli della trama non sono stati confermati, ma si prevede che
il terzo capitolo continuerà la storia di Pretty
Princess del 2001 e del sequel del 2004 Pretty
Princess 2 piuttosto che riavviare la serie.
La star di “La Tata” e presidente
della SAG-AFTRA Fran Drescher si è unita al cast
del film sul ping-pong di Josh Safdie “Marty
Supreme“. Interpreterà la madre del personaggio di
Timothée Chalamet.
Accanto a Chalamet e Drescher ci
sono Gwyneth Paltrow (al suo primo ruolo
cinematografico sullo schermo da “Avengers: Endgame” del 2019) e Tyler the Creator (al suo debutto
cinematografico). Odessa A’zion recita anche
accanto al mago Penn Jillette (di Penn & Teller), all’investitore e
personaggio di “Shark Tank” Kevin O’Leary (alias
Mr. Wonderful) e al regista di “Bad Lieutenant” Abel
Ferrara.
Fran Drescher è
meglio conosciuta come la protagonista della sitcom della CBS “La
Tata”, andata in onda dal 1993 al 1999 e che le è valsa due
nomination agli Emmy e due ai Golden Globe. I suoi crediti
cinematografici includono “The Beautician and the
Beast“, “UHF“, “This Is Spinal
Tap” e i film animati “Hotel
Transylvania“.
Drescher è stata eletta presidente
di SAG-AFTRA nel 2021 e, nel 2023, ha
guidato il sindacato durante lo sciopero degli
attori durato cinque mesi che ha sconvolto l’industria
dell’intrattenimento e ha fatto guadagnare agli artisti un aumento
del salario minimo, nuovi residui per lo streaming e protezioni
contro l’intelligenza artificiale.
Il film di A24 sarà
incentrato su un professionista del ping pong. I dettagli della
trama di “Marty Supreme” non sono stati resi noti,
ma A24 ha pubblicato l’immagine di una pallina da ping pong con la
scritta “coming soon” dopo che
Variety ha dato notizia del progetto a luglio. La
sceneggiatura originale di “Marty Supreme” è stata
scritta da Safdie e Ronald Bronstein, che producono entrambi
insieme a Eli Bush, Anthony Katagas e Chalamet.
Esther Elisha e
Alessandro Roia sono i doppiatori di Roz e Fink, i
protagonisti di Il Robot Selvaggio, nuovo film
d’animazione DreamWorks Animation che arriva nelle
sale italiane il 10 ottobre. Abbiamo incontrato i due interpreti
che hanno raccontato il senso del film, l’esperienza del doppiaggio
ma anche, soprattutto, il valore della gentilezza, che nella storia
è fondamentale per superare le difficoltà.
I grandi temi del film
Esther Elisha:
“L’aiuto arriva da chi meno te lo aspetti. Roz, Fink e Becco Lustro
sono i reietti della comunità eppure nel momento del bisogno si
rivelano determinanti. Questo aspetto è intelligente e vero, spesso
le persone che sono meno rumorose hanno delle grandi risorse,
magari non lo scopri subito ma bisogna avere tempo e pazienza per
dargli una chance.”
Alessandro Roia: “Penso
che il senso sia ribaltare il momento storico e parlare di
gentilezza come possibilità, come risoluzione ultima, come
rivoluzione. Nel film c’è una rivoluzione, è tutta guidata da un
sentimento desueto che è appunto la gentilezza. Tornare all’idea di
una gentilezza pura verso il prossimo potrebbe diventare un’arma
potentissima.”
“Per sopravvivere dobbiamo
andare oltre quello che siamo progettati a fare”. Come si sposa
questa affermazione con l’esigenza di essere fedeli a se
stessi?
Alessandro Roia: “Il film
in realtà racconta proprio questo. Becco Lustro impara a volare
perché è nella sua natura, ma lo fa a modo suo e così mantiene la
sua unicità pur percorrendo la sua strada. I due aspetti vengono
raccontati con grande grazia e armonia all’interno del film.
Bravissimo i filmmaker a realizzare un progetto che ha un taglio
così trasversale e così profondo.”
Esther Elisha:“Andare oltre a quello per cui sei stato
programmato può anche voler dire essere più vicino a te stesso,
perché la famiglia, le aspettative, la storia personale è una base
da cui partire, ma poi ognuno deve trovare una sua programmazione.
E’ quello che fa Roz, modifica il suo sistema interno.”
Il Robot Selvaggio – Alessandro Roja – VOICE TALENT/FOTO BACKSTAGE
– Sebastiano Bongi Toma
Nel film ci sono tanti
esempi di personaggi che improvvisano e che seguono l’istinto.
Quanto è importante nella vita saper improvvisare?
Esther Elisha: “Io funziono a improvvisazione. Per me la
fatica vera è la programmazione, ma la vita adulta richiede anche
quello.”
Alessandro Roia: “Nella
mia carriera di attore, l’improvvisazione ha sempre avuto un ruolo
molto affascinante, un luogo incredibile a cui approdare e come ho
già detto altre volte, ho capito con il tempo che l’improvvisazione
è l’estensione di qualcosa che conosci molto bene. Non è legato
all’approssimazione, ma è cercare di cavalcare qualcosa di
inaspettato con una profonda conoscenza di quello che si fa.
Personalmente, nella mia vita privata, l’improvvisazione è legata
più alla possibilità di non perdere la possibilità di godere di
qualcosa che si dà per scontata. Sul lavoro invece
l’improvvisazione è data, come diceva Bertolucci, dal lasciare
sempre aperta la porta del set.”
Il Robot Selvaggio è un film per
bimbi o per adulti?
Esther Elisha: “Credo sia un film per tutti. Tutte le
persone che ci hanno intervistati hanno confermato che lo hanno
apprezzato, che è divertente ma anche commovente. E’ molto bello
partecipare a un progetto che ami e in cui sei anche pubblico. Poi
l’ho guardato per intero solo una volta finito il mio doppiaggio,
ho cercato di non rovinarmi troppo la storia e l’ho scoperto una
volta finito.”
Alessandro Roia:
“Io non avevo mai fatto un lavoro di doppiaggio di questo tipo,
quindi ho chiesto di vedere il film prima, per cercare di capirne
il sentimento e per arrivare al doppiaggio con un’idea di quello
che avremo raccontato. Poi mi sono fatto guidare dal direttore del
doppiaggio e mi sono liberato da una serie di cliché ai quali lui
non era interessato.”
Per quanto riguarda il
lavoro fisico del doppiaggio, prestando la voce rispettivamente a
un Robot e a una volpe, avete adottato una postura particolare,
magari dei movimenti del corpo, mentre davate loro
voce?
Esther Elisha: “Il microfono ti costringe in una certa
misura a mandare la voce in quella direzione, ma ci sono dei
cambiamenti degli aggiustamenti che si utilizzano e che cambiano
completamente il modo di dire la battuta. A volte accorgimenti
minuscoli, altre puoi prenderti più spazio. Trovo che doppiare
comporti un coinvolgimento molto specifico del corpo.”
Alessandro Roia:
“Il mio personaggio si muove tanto, ha moltissimi movimenti. E
io ero fisicamente stanco. Il secondo giorno sono andato in sala di
doppiaggio con le scarpe da ginnastica, perché Fink richiedeva
molto movimento. E spesso ho imparato che una battuta dinamica se
non è detta in movimento risulta ferma e non si attacca a quella
che è la scena.”
Qual è la scena a cui siete
più legati di tutto il film?
Esther Elisha: “Per me ci sono due scene che mi toccano
molto. La prima è quella in cui si minaccia di cancellare la
memoria a Roz, perché trovo che siamo i nostri ricordi. L’altra è
quella dei distacchi, di quando si lascia andare qualcuno. Credo
che tutti possiamo relazionarci a questo tipo di
distacco.”
Alessandro Roia:
“C’è una scena che per me è stata complicata perché scardina il
proprio essere e deve, nella sua impopolarità nella comunità,
cercare di assumere su di sé una leadership perché in quel momento
è più importante riconoscere chi è Roz per il gruppo, e quel
momento ha richiesto molto tempo perché volevo essere
accurato.”
Basato sul romanzo
illustrato Il Robot Selvatico di
Peter Brown e scritto e diretto da Chris
Sanders per
DreamWorks Animation, Il Robot
Selvaggio arriva in sala dal 10 ottobre distribuito da
Universal Pictures.
(from left) Roz (Lupita Nyong’o), Brightbill (Kit Connor) and Fink
(Pedro Pascal) in DreamWorks Animation’s The Wild Robot, directed
by Chris Sanders.
Il finale di Joker:
Folie à Deux (qui
la recensione) sarà destinato a far discutere, data la scelta
controversa e scioccante fatta da Todd Phillips
per concludere la storia. Nel corso del film, Lee interpretata da
Lady Gaga spinge Arthur Fleck (Joaquin
Phoenix) a diventare il suo “vero” sé, ovvero Joker.
Tuttavia, dopo un processo straziante che vede lo psicopatico
costretto a fare i conti con le sue azioni passate, Arthur –
vestito come Joker – rivela che quella persona era solo una
fantasia e dice che è stato lui ad assassinare quelle persone.
Lee è in egual misura affranta e
inorridita da questa rivelazione ed esce dall’aula di tribunale
insieme ai molti altri sostenitori di Joker. Quando in seguito
viene raggiunto un verdetto, una bomba esplode e Arthur riesce a
ritrovare la libertà grazie ai devoti fanatici che hanno fatto
saltare in aria le mura del tribunale. Poco dopo scappa da loro e
ritrova Lee. La supplica di unirsi a lui e scappare; invece, lei lo
rifiuta perché ha rinnegato la sua personalità di Joker, perciò,
distrutto, Arthur si consegna.
Il finale di Joker: Folie à
Deux
Negli ultimi momenti di
Joker: Folie à Deux, un giovane
detenuto chiamato Ricky (interpretato da Jacob
Lofland) si avvicina ad Arthur, racconta una barzelletta e
dichiara “Ottieni quello che ti meriti” prima di
pugnalarlo ripetutamente. Ridendo maniacalmente, si scolpisce un
sorriso sul viso simile al Joker di Heath Ledger e
il film finisce con la morte di Arthur.
Le stroncature che sta ricevendo il
film si basano sul fatto che ci sono dei fan che idolatrano Joker e
contro cui il regista Todd Phillips si è schierato
quando il primo film è stato accusato di essere un appello per gli
incel. Il problema, ovviamente, è che il numero di persone che
vedono Arthur come un “eroe” è una piccola minoranza e, di
conseguenza, il messaggio di Joker: Folie à Deux
suona vuoto.
La nascita di un nuovo Joker
Per quanto riguarda Ricky, sebbene
non sia dichiarato apertamente, sembra che l’idea sia che ora sia
il nuovo Joker dopo che le azioni di Arthur hanno ispirato altri
uomini altrettanto problematici a seguire le sue orme.
Tutto quello che c’è da sapere su
Joker: Folie à Deux
Joker:
Folie à Deux presenterà il ritorno
di Joaquin
Phoenix nel ruolo del cattivo DC Joker. Il sequel
presenterà nuovi arrivati Brendan
Gleeson,Catherine
Keener, Jacob Lofland e Harry Lawtey.
Nel cast c’è anche Lady
Gaga che darà vita a Harley
Quinn. I dettagli della trama sono ancora per lo più nascosti,
ma sappiamo che la maggior parte del film si svolgerà
ad Arkham Asylum e conterrà
significativi “elementi musicali”.
Come ormai noto, la versione di
Gaga di Harley Quinn avrà un ruolo più importante di quanto
originariamente riportato, con la storia che potrebbe svolgersi
interamente dal suo punto di vista. Il film di Todd Phillips del 2019 è stato un
successo sia di critica che commerciale con un incasso mondiale di
oltre 1 miliardo di dollari al botteghino, rendendolo il film con
il maggior incasso di tutti i tempi. Ha ricevuto riconoscimenti da
numerosi importanti enti premiati, tra cui due Oscar e due Golden
Globe, sia per il miglior attore che per la miglior colonna
sonora.
Negli ultimi tre anni, l’attrice
Barbara Ronchi si è affermata come una delle
grandi interpreti del cinema italiano, ottenendo finalmente la
popolarità meritata. Sono infatti più di dieci anni che l’attrice
si destreggia tra cinema e televisione, distinguendosi sempre per
la grande sensibilità che dona ad ogni personaggio interpretato
come anche per la sua attenzione alle storie di esordienti con
tanto da dire.
2. Ha preso parte anche ad
alcune note fiction. Oltre che sul grande schermo,
l’attrice è apparsa anche in televisione partecipando a fiction e
miniserie come La ladra (2010), La Certosa di
Parma (2012), I Borgia (2013), Grand Hotel
(2015), In Arte Nino (2017), Maltese – Il romanzo del
Commissario (2017), La linea verticale (2018),
Romanzo famigliare (2018), Imma Tataranni – Sostituto
procuratore (2019-in corso), Luna nera (2020) e
Vostro onore (2022) con Stefano Accorsi.
Barbara Ronchi e il film Settembre
3. Ha apprezzato un
particolare aspetto del suo personaggio. In Settembre
l’attrice ha interpretato Francesca, una donna che in seguito al
risultato di una delicata visita medica cambia radicalmente la
prospettiva sulla sua vita. A riguardo l’attrice ha dichiarato:
“Ho amato la sceneggiatura e l’ho trovata ben scritta, attenta
ai particolari. Di Francesca ho amato che non avesse le parole per
esprimere quello che provava. Lei è cosciente che nella sua vita
qualcosa non va e improvvisamente le arriva uno scossone che le
permette di trovare il coraggio di fare delle scelte che non aveva
mai avuto la forza di fare prima“.
5. Il teatro l’ha aiutata
per il ruolo. Per girare Non riattaccare, in cui
interpreta Irene, che riceve una chiamata dal suo ex compagno
Pietro e le sue parole confuse lasciano presagire qualcosa di
brutto. Inizia così una corsa contro il tempo per raggiungerlo
prima che commetta un atto disperato senza mai riattaccare il
telefono. Per la sua interpretazione, l’attrice ha raccontata di
essersi esercitata in teatro, da sola, memorizzando l’intero film
dall’inizio alla fine.
Barbara Ronchi e il suo ultimo film, Familia
6. È rimasta molto scossa
dal ruolo. In
Familia, film tratto dal romanzo autobiografico Non
sarà sempre così di Luigi Celeste, l’attrice interpreta Licia
Licino, donna costretta a confrontarsi con le violenze perpetrate
dal marito nei confronti suoi e di quelli dei figli.
Nell’avvicinarsi al ruolo, l’attrice ha rivelato in alcune
interviste di essersi sentita molto scossa ma anche intenerita dal
fatto che questa donna si veda in realtà come l’antagonista della
storia, in quanto le è stato fatto credere che è colpa sua se la
famiglia si sta spaccando.
La vita privata di Barbara Ronchi,
tra Alessandro Tedeschi e il figlio
7. Ha conosciuto a teatro il
suo compagno. Come da lei rivelato in un’intervista a
Vanity Fair, l’attrice ha conosciuto il suo attuale
compagno, Alessandro Tedeschi, a teatro:
“Ci siamo conosciuti 12 anni fa, durante uno spettacolo
teatrale in cui interpretavamo due vecchietti. Ho già visto come
sarà un domani: bellissimo anche da anziano“.
8. È molto
riservata. Barbara Ronchi ha dunque oggi una relazione con
Alessandro Tedeschi, attore visto in
Curon, Lo
spietato e Tutto può succedere. I due non sono
sposati e vivono insieme a Roma da tempo. Nel 2018 sono diventati
genitori del piccolo Giovanni, che qualche volta
appare sui loro profili social. Tuttavia, Barbara e Alessandro non
amano concedersi ai riflettori in coppia, né tantomeno parlare
della loro vita privata.
Barbara Ronchi è su Instagram
9.È
presente sul social network. L’attrice è presente sul
social network Instagram, con un proprio profilo verificato seguito
da 33 mila persone e dove attualmente si possono ritrovare circa
100 post. Questi sono principalmente immagini relative a suoi
lavori da attrice e da modella, inerenti il dietro le quinte di
tali progetti o promozionali nei loro confronti. Ma non mancano
anche curiosità, momenti di svago, eventi a cui ha preso parte e
altre situazioni ancora. Seguendola, si può dunque rimanere
aggiornati su tutte le sue novità.
L’età e l’altezza dell’attrice
10. Barbara Ronchi è nata il
22 giugno 1982, aRoma. L’attrice è alta 1,68
metri.
Disney+ ha diffuso il trailer
di Grotesquerie, la nuova serie FX horror
drama di Ryan Murphy, che debutterà con i primi due episodi il 13
novembre in esclusiva su Disney+ in Italia. La prima
stagione è composta da 10 episodi.
In Grotesquerie di FX, una
serie di crimini efferati ha sconvolto una piccola comunità. La
“Detective Lois Tryon” sente che questi crimini la riguardano in
maniera inquietante, come se qualcuno – o qualcosa – la stesse
deridendo. A casa, Lois è alle prese con un rapporto teso con la
figlia, un marito ricoverato in ospedale in lungodegenza e i suoi
stessi demoni interiori. Senza indizi e non sapendo a chi
rivolgersi, accetta l’aiuto di “Sorella Megan”, una suora e
giornalista del Catholic Guardian. Suor Megan, con un
passato difficile, ha visto il peggio dell’umanità, ma crede ancora
nella sua capacità di fare del bene. Lois, invece, teme che il
mondo stia soccombendo al male. Mentre mettono insieme gli indizi,
Lois e Sorella Megan si ritrovano intrappolate in una rete
minacciosa che sembra sollevare più domande che risposte.
La serie è interpretata dalla
vincitrice dell’Emmy Award Niecy Nash-Betts nel ruolo di “Detective
Lois Tryon”, dalla vincitrice dell’Emmy Award Courtney B. Vance in
quello di “Marshall Tryon”, dalla candidata all’Emmy Award Lesley
Manville nei panni di “Infermiera Redd”, dalla candidata al Tony
Award Micaela Diamond in quelli di “Sorella Megan”, da Nicholas
Alexander Chavez nel ruolo di “Padre Charlie”, da Raven Goodwin in
quello di “Merritt Tryon” e da Travis Kelce.
Scritta e creata da Ryan
Murphy, Jon Robin Baitz e Joe Baken, Grotesquerie
è diretta da Max Winkler, Murphy, Alexis Martin Woodall ed Elegance
Bratton. Murphy, Woodall, Baitz, Baken, Winkler, Nash-Betts, Vance,
Peter Liguori, Nissa Diederich, Eric Kovtun e Scott Robertson sono
i produttori esecutivi. Prodotta dalla 20th Television.
Capita, nella vita, di trovarsi ad
affrontare sentimenti così intensi e destabilizzanti, come
il dolore, la paura e la disperazione, da
travolgerci e disorientarci. Emozioni così potenti da farci sentire
soli, in lotta contro un male oscuro e
insondabile, che ogni notte, nel momento in cui il corpo
dovrebbe riposare e trovare pace, cerca in ogni modo di toglierci
il respiro e farci crollare… proprio come farebbe una violenta
tempesta di sabbia. È ciò che accade a Margaret
Bellum, interpretata dalla pluripremiata Sarah
Paulson, la severa tanto quanto instabile mater
familias al centro del profondo e angosciante thriller
psicologicoHold Your Breath, diretto da
Karrie Crouse e Will Joines e disponibile in streaming
su Disney+ dal 4 ottobre
2024.
La storia di Hold Your
Breath
Nell’Oklahoma degli anni
’30, durante l’epoca delle terribili tempeste di sabbia
conosciute come Dust Bowl, Margaret lotta con tutte le risorse a
sua disposizione per proteggere le sue figlie, Rose (Amiah
Miller) e Ollie (Alona Jane Robbins),
mentre il marito è lontano in cerca di lavoro. In questa terra
arida, devastata dalla siccità e soffocata da nubi di polvere, la
sabbia diventa per Margaret un nemico da combattere con maschere,
lucchetti alle porte e un fucile sempre a portata di mano. Quando
un misterioso predicatore, Wallace Grady (interpretato da Ebon Moss-Bachrach, l’iconico zio Richie
dell’amato show The
Bear per cui ha vinto due Emmy) si insinua nella loro
casa, la già fragile realtà di Margaret inizia a vacillare,
minacciando di farla crollare del tutto.
Sarah Paulson e Emily Katherine Ford in Hold Your Breath. Cortesia
di Disney+
Tra lutto, depressione e psicosi
Dopo aver già perso la figlia Ada a
causa della scarlattina, Margaret non può permettere che un
altro male le porti via le sue bambine. Diventa dunque
ossessiva, preoccupandosi di spazzare freneticamente ogni angolo
della casa, tappare qualsiasi fessura con pezzi di stoffa e
procurare le ultime maschere disponibili per proteggere Rose e
Ollie dalla minaccia della polvere. Ogni giorno si assicura che le
lenzuola delle bambine siano pulite, come se questo rituale potesse
tenere lontano l’inevitabile.
Nella mente di Margaret, però,
la polvere diventa molto più di una semplice minaccia
fisica. Si trasforma in una manifestazione del male
stesso, un male antico e oscuro che si incarna nella figura del
“Gray Man” – l’uomo grigio – un personaggio del
libro per ragazzi che le figlie leggono una notte con timore. Per
Margaret, la polvere e questo male sono strettamente collegati:
invisibili, inesorabili, si insinuano nei luoghi più
reconditi della casa, ma anche nei recessi più oscuri della
mente. Come la polvere può entrare in ogni fessura, così
il male trova il modo di insinuarsi nelle persone, corrompendole e
facendole agire contro la loro natura, anche quella di madre.
Crouse e Joines,
minuto dopo minuto, trascinano così il pubblico nella
spirale di ossessione e paura in cui Margaret
sprofonda, come se fosse intrappolata in sabbie mobili e
non potesse fare altro che dimenarsi, scendendo sempre più a fondo.
Un vortice di angoscia, frustrazione e psicosi in cui il
confine tra realtà e allucinazione diventa sempre più
labile, e il male, sia esterno che interno, appare impossibile da
fermare.
Amiah Miller in Hold Your Breath. Cortesia di Disney+
Ammalarsi assieme al mondo
L’elaborazione del lutto (o, meglio,
la sua mancata elaborazione), la depressione e la psicosi che ne
deriva sono solo alcuni dei temi centrali di questo opprimente e
angosciante thriller. L’atmosfera delle reali Dust Bowl degli anni
’30 non è, infatti, solo un contesto storico: la siccità,
l’isolamento e la moria delle vacche diventano metafore di
un mondo in declino, devastato da una crisi ecologica e
sociale. Inoltre, lo scenario scelto da Crouse e Joines
non è così lontano da un nostro probabile futuro. In questo senso,
il film si fa carico di una marcata riflessione
ecologica, richiamando l’attenzione sul pericoloso
cambiamento climatico che, nonostante i numerosi allarmi, continua
a essere poco compreso e affrontato.
Inoltre, i registi si appoggiano più
o meno consapevolmente su una sensazione di déjà vu, che
rende la storia ancora più potente: mascherine, forte
tosse, chiusura forzata nelle proprie case e difficoltà nel
reperire cibo o medicine possono richiamare, nello spettatore, in
modo inquietante i duri e traumatici anni della convivenza con il
COVID-19.
Ebon Moss-Bachrach in Hold Your Breath. Cortesia di Disney+
Un thriller che scava nel dolore di una
madre
Come al solito, Sarah
Paulson sfrutta appieno il suo talento e la sua
espressività per “bucare lo schermo” nel ruolo di una
madre che, attimo dopo attimo, si sgretola nel turbine del
proprio dolore più profondo. Il paesaggio desertico, con i
suoi caldi toni seppia, diventa il reale palcoscenico del
deterioramento della psiche di Margaret, costretta a vivere
l’incubo di ogni madre: mentre cerca di proteggere le sue figlie
dal mondo esterno, si rende conto di non riuscire a proteggerle
nemmeno da se stessa.
Crouse e Joines riescono così a dar
vita a un thriller psicologico ed emotivo così intenso e
disturbante da oltrepassare i confini della fantasia e
porre radici in un mondo fin troppo verosimile. Anche se nella
prima metà del film si intuiscono già gli sviluppi futuri, Hold
Your Breath fa di tutto per trascinare il pubblico nel
climax di follia e angoscia che travolge Margaret e,
successivamente, anche Rose. Amiah Miller, infatti, si distingue
per la sua bravura nei panni della figlia maggiore, che cerca con
tenerezza di comprendere e salvare la madre. A lei spetta anche la
scena più toccante dell’intero film, in cui si trova a dover
scegliere tra la propria vita (e quella della sorellina) e quella
della madre, tagliando quel cordone ombelicale che stava per
strangolarle.
Tuttavia, nonostante la forte
emotività e le riflessioni sociali che il film suscita, Hold
Your Breath non riesce a soddisfare del tutto le aspettative
del pubblico, rivelandosi l’ennesimo eco-horror fin troppo semplice
e familiare.
L’affascinante mondo degli anime è un viaggio
che va ben oltre la semplice animazione giapponese. Con uno stile e
un’estetica ben definiti e riconoscibili, che spaziano da storie
emozionanti e avventure epiche a riflessioni filosofiche, l’anime
ha dimostrato di essere un mezzo versatile capace di incantare
spettatori di tutte le età. Tuttavia, nelle profondità di questo
vasto mare di creatività, emergono anche le opere più audaci e
provocatorie: gli anime espliciti destinati a un pubblico
adulto.
Ci
addentreremo nel lato più oscuro e viscerale degli anime,
esplorando le produzioni che sfidano i confini tradizionali e
superano le restrizioni narrative. Dalle trame contorte e
psicologiche di serie come “Tokyo Ghoul” e “Higurashi When They
Cry”, alle epiche battaglie di “Attack on Titan” e la brutalità
medievale di “Berserk”, esistono innumerevoli temi ed elementi che
rendono questi anime unici.
Diversi anime e manga esplorano la psicologia
umana in situazioni estreme, analizzando le difficili decisioni e i
dilemmi etici che i personaggi devono affrontare. Inoltre, queste
opere spesso mettono in discussione le convenzioni sociali e
sfidano le norme stabilite attraverso il loro contenuto
provocatorio.
Rent a Girlfriend
La
realtà e la fantasia si confondono in “Rent a Girlfriend”, un
avvincente anime che esplora il caotico mondo delle relazioni
moderne. Con un mix unico di commedia, romanticismo e momenti
toccanti, questa serie, che ha recentemente lanciato la sua terza
stagione, invita a un viaggio attraverso le complessità del cuore
umano.
La
storia ruota attorno a Kazuya Kinoshita, uno studente universitario
che affronta un momento di crisi emotiva dopo una dolorosa rottura.
In un impulso, decide di noleggiare i servizi di Chizuru Mizuhara,
una giovane affascinante e carismatica che finge di essere la sua
ragazza. Ciò che inizia come una soluzione temporanea per placare
le critiche della sua nonna si trasforma rapidamente in una
complicata rete di sentimenti quando nascono emozioni
autentiche.
Chizuru non è solo una escort o una compagna; è
un personaggio complesso con una profonda carica emotiva. Man mano
che la loro relazione si sviluppa, emergono le sue battaglie
interne e le sue vulnerabilità, creando una dinamica avvincente tra
lei e Kazuya. Inoltre, il cast è arricchito da una varietà di
personaggi secondari, ognuno con la sua storia e personalità, che
aggiungono ulteriori sfumature e divertimento alla
trama.
“Rent a Girlfriend” non si distingue solo per
la sua abile combinazione di situazioni comiche e momenti sinceri,
ma anche per come affronta temi universali come la solitudine,
l’autostima e l’auto-scoperta nel contesto delle relazioni moderne.
La serie ci fa ridere, sospirare e riflettere sull’arte complessa
dell’amore e della connessione umana in un’epoca in cui tutto,
persino l’amore, sembra essere a portata di click su app e siti
comeroma.bakecaincontrii.com,
ad esempio.
In
sintesi, “Rent a Girlfriend” è un caleidoscopio di emozioni che
immerge i suoi spettatori in un turbinio di relazioni fittizie che
spesso rispecchiano le esperienze reali. Una storia che affascina
sia gli amanti del romanticismo sia coloro che cercano una trama
avvincente con colpi di scena inaspettati.
Kimetsu no Yaiba
Un
altro anime che ha recentemente lanciato con successo la sua terza
stagione è il famoso “Kimetsu no Yaiba”. La trama esplora
l’entusiasmante battaglia dei cacciatori di demoni contro le forze
oscure.
Un
anime che combina magistralmente azione, emozione e mitologia
giapponese. La storia segue Tanjiro Kamado, un giovane la cui vita
cambia drasticamente quando la sua famiglia viene massacrata da
demoni, tranne sua sorella Nezuko, che diventa uno di loro.
Determinato a vendicare la sua perdita e a riportare Nezuko alla
sua forma umana, Tanjiro si unisce ai Cacciatori di Demoni, un
gruppo che combatte queste creature malvagie.
La
serie non solo stupisce con sequenze di combattimento epiche e
tecniche di spada uniche, ma esplora anche i legami familiari, la
determinazione e i conflitti interni dei suoi personaggi. Tanjiro,
insieme a Nezuko, Zenitsu e Inosuke, forma una squadra improbabile
ma coraggiosa che intraprende un viaggio pieno di sfide e scoperte
personali.
Nella prima stagione vengono presentati la
trama principale e i personaggi principali, nella seconda si inizia
a sviluppare la profondità emotiva e le motivazioni e storie
personali di ciascun personaggio. Viene anche introdotto il
quartiere a luci rosse di Tokyo, Yoshiwara, dove si possono trovare
accompagnatrici, e persino i protagonisti in un certo punto si
travestono da queste figure per passare inosservati e portare a
termine la loro missione. Nella terza stagione, si continua a
sviluppare le storie personali dei personaggi, le relazioni, le
emozioni e i legami che li uniscono, introducendo demoni che
metteranno alla prova la loro resistenza.
“Kimetsu no Yaiba” si distingue per la sua
animazione straordinaria e uno stile visivo accattivante, che
cattura la bellezza e la ferocia degli scontri tra cacciatori e
demoni. Mentre Tanjiro e i suoi amici affrontano nemici sempre più
potenti e scoprono oscuri segreti dietro ai demoni, la serie
costruisce una trama ricca di emozioni che affascinerà sia gli
appassionati di anime sia i neofiti. Con un mix irresistibile di
azione mozzafiato e momenti toccanti, “Kimetsu no Yaiba” ha
meritatamente guadagnato il suo posto come uno degli anime più
notevoli dell’ultima decade.
Dungeons & Dragons: L’onore
dei ladri, dopo i flop delle pellicole precedenti sul
gioco di ruolo più apprezzato dagli amanti del fantasy, sta
trovando la sua gloria nelle sale cinematografiche. Il merito va,
fuor di dubbio, al suo essere narrativamente e tecnicamente
coinvolgente, divertente e frizzante. Un film (qui la recensione), quello
diretto da Jonathan Goldstein e John Francis
Daley, che fra l’altro molto ricorda i lungometraggi anni
’80 del genere, e che sta raccogliendo soddisfazioni al botteghino
e consensi del pubblico.
Seppur abbia un impianto leggero,
pregno di molti inside joke, i momenti di pathos
non sono mancati, come dimostra il suo finale carico di
significato. In particolare l’ultima scena, in cui
assistiamo alla morte di uno dei comprimari del protagonista, è
stata quella che più di tutte ha racchiuso il senso del film. In
questa occasione si apprende che il viaggio affrontato dalla
squadra non è solo quello relativo al villain, ma anche
quello emotivo e personale. Per comprendere al meglio il
finale, è bene analizzare l’ultima scena,
la quale fornisce allo spettatore una lettura chiave della
storia.
Il viaggio della squadra
Prima di addentrarci nella
spiegazione del finale, cerchiamo di riassumere il contesto in cui
Dungeons & Dragons: L’onore dei ladri si
costruisce. Edgin (Chris Pine) è
rinchiuso in una prigione ghiacciata insieme alla sua fidata amica
Holga (Michelle
Rodriguez). Riusciti a fuggire, la coppia scopre che
l’ex compagno di squadra Forge (Hugh Grant),
non solo ha in ostaggio Kira (Chloe Coleman),
figlia di Edgin, ma li ha persino venduti alla maga Sofina
(Daisy Head), la quale è intenzionata a formare un
esercito di soldati zombie.
Edgin perciò deve affrontare il
viaggio per un duplice motivo: salvare il mondo e sua figlia, la
quale crede che il padre non le voglia bene tanto da averla
abbandonata. Insieme a Holga, Simon (Justice
Smith), la mutaforma Doric (Sophia Lillis) e il guerriero Xenk
(Regé-Jean
Page), si troverà di fronte a una serie di
combattimenti, intrighi e ostacoli che lo porteranno a sconfiggere
la malvagia Sofina nella battaglia finale.
In Dungeons & Dragons:
L’onore dei ladri, nell’epica battaglia finale contro
Forge e Sofina, il gruppo capitanato da Edign non si rende conto
che Holga è rimasta ferita mortalmente. Una delle sequenze
successive inquadra i suoi amici riuniti intorno a lei, quasi a
volerle dare l’ultimo saluto. La sua morte non è però definitiva,
considerato il contesto magico in cui la squadra si ritrova, oltre
ad essere in possesso della tavoletta della resurrezione, uno degli
obiettivi della loro missione. A quel punto però Edgin è messo di
fronte a una delle scelte più importanti della sua vita: riportare
in vita Holga, sua cara amica e compagna d’avventure, oppure la
moglie defunta, l’unica ragione per la quale aveva avviato la
ricerca della tavoletta.
È in quel momento che il film
costruisce un flashback cruciale, nel quale sono
mostrati allo spettatore tutti gli attimi che Holga e Kira hanno
passato insieme, a dimostrazione del fatto che la prima sia stata
un punto fondamentale sia per la figlia di Edgin che per Edgin
stesso. Un porto sicuro, una figura sempre presente che non ha
smesso mai di aiutarli, oltre che diventare nel tempo la madre che
Kira non aveva potuto avere. Questo gli fa capire quanto
Holga sia essenziale nelle loro vite e quanto lei
sia stata indispensabile nel far ritrovare loro un equilibrio dopo
la scomparsa della moglie.
La scelta di Edgin
Nonostante il desiderio di riportare
in vita la moglie sia molto forte, Edgin capisce di non poterlo
fare a spese di Holga, soprattutto per il percorso affrontato
insieme fino ad ora. E così, con grande sorpresa della donna,
decide di usare la tavoletta della resurrezione per riportarla in
vita. Compiendo questo gesto, Edgin sceglie di lasciarsi
alle spalle il passato, e abbraccia Holga, seppur
quest’ultima ribadisca che quella magia non doveva essere sprecata
per lei.
Dopodiché tutto sembra sistemarsi
nel migliore dei modi: Forge, mentre cerca di scappare, viene
catturato da Xenk e imprigionato, chiedendo una clemenza che non
gli viene concessa. L’universo è così salvo e il gruppo può
finalmente depositare le armi e cantare vittoria (in attesa di una
nuova folle avventura). L’aspetto di maggior rilievo, in questo
particolare caso, non è il loro essere eroi che hanno salvato la
situazione, quanto piuttosto l’aver sfruttato le loro speciali
abilità per proteggersi a vicenda nel finale. Un perfetto esempio
di “l’unione fa la forza”, oltre che una prova del grande
rispetto e affetto che provano l’un l’altro.
Fra i temi affiorati in
Dungeons & Dragons: L’onore dei ladri c’è
sicuramente l’importanza dell’amicizia e il trovare il coraggio per
lasciare andare il proprio passato, seppur questo comporti scelte
dolorose. Entrambi esplodono nel finale con la battaglia e la
scelta di Edgin, il cui piano elaborato all’inizio è servito per
condurlo ad una più concreta consapevolezza: fare i conti con un
grande fardello che per tutto il percorso lo ha accompagnato. E
fare i conti, in particolare, con la morte della moglie. Seppur al
film sia stato dato un taglio
comico e leggero, i momenti di riflessione non sono mai
mancati.
Nel caso di Edgin, l’essersi dovuto
confrontare con la morte di Holga, è servito per rammentargli
quanto il presente, l’hic et nunc, conti molto di più di
quel che è stato. E che il passato, proprio perché caratterizzato
da episodi già fronteggiati, deve rimanere tale. L’unica cosa da
fare è andare avanti e dare valore alle persone ancora vive. È in
queste ultime battute che il finale colpisce nel segno, quando
l’uomo comprende di dover pensare a costruire un futuro migliore
per lui, Kira e il resto dei suoi amici. Il viaggio affrontato
dalla squadra è stato di per sé pieno di gag, di ironia, di risate,
quasi sciocco, ma è nelle ultime sequenze, quando
volge al suo termine, che finalmente assume un aspetto
dolce e commovente al tempo stesso.
Agatha Harkness e
Rio Vidal hanno chiaramente una storia molto intensa
in Agatha
All Along, e l’episodio 4, “If I Can’t Reach
You/Let My Song Teach You”, rivela di più sulla loro
misteriosa relazione nell’MCU.
La connessione tra Agatha
Harkness di Kathryn Hahn e Rio Vidal di
Aubrey Plaza è stato un argomento caldo di
discussione da quando la serie ha debuttato, in primo episodio
infatti si conclude con una loro discussione. Dopo essere stata
assente per gli episodi 2 e 3,
Rio Vidal è tornata nell’episodio 4, sostituendo in modo
controverso Sharon Davis nella congrega sulla Strada delle Streghe.
Dopo il loro breve scontro nell’episodio 1, “Seekest Thou the
Road”, hanno iniziato a circolare speculazioni su una
possibile relazione romantica tra Agatha Harkness
e Rio Vidal. Il loro intimo litigio implicava sicuramente un
qualche legame personale nel loro passato, ma la serie non ha
ancora rivelato esattamente cosa comportasse questo legame.
L’episodio
4 di Agatha All Along ha svelato maggiori indiscrezioni,
tuttavia, confermando enormi dettagli sulla storia di Agatha
Harkness e Rio Vidal nel MCU che avranno sicuramente un
impatto sui prossimi episodi della serie.
Le relazioni di Agatha Harkness nei
fumetti Marvel spiegate
Agatha Harkness ha raramente avuto
una relazione romantica nei fumetti Marvel
Agatha Harkness
della Marvel Comics, vista per la prima volta nel
numero 94 di Fantastic Four degli anni ’70, è stata raramente
raffigurata con un interesse amoroso. Tuttavia, dal suo debutto, ha
dimostrato una personalità materna, premurosa e
generosa, prima come governante di Franklin
Richards e compagna dei Fantastici Quattro, e poi come
mentore e figura materna per Scarlet Witch di
Wanda Maximoff. L’esistenza di Nicholas Scratch, il potente
e malvagio figlio di Agatha Harkness, conferma che, a un certo
punto, la strega è stata coinvolta in una relazione
amorosa.
Infatti, nei fumetti Marvel, Nicholas Scratch era la
conseguenza del matrimonio di Agatha Harkness, sebbene l’identità
dell’altro genitore di Scratch non sia mai stata confermata. Poiché
Nicholas Scratch è un amalgama di nomi utilizzati per il diavolo
(Old Nick e Old Scratch), alcuni hanno ipotizzato che il
demone Mefisto potrebbe essere suo padre, il che potrebbe
dare peso alle teorie riguardanti il prossimo debutto del
personaggio nel MCU in Agatha
All Along. Rio Vidal al momento non ha una controparte
nella Marvel Comics, quindi il suo legame con Agatha
Harkness nell’MCU è completamente nuovo e molto
eccitante.
Cosa rivela l’episodio 4 di Agatha
All Along sulla relazione tra Rio e Agatha
L’episodio 4 di Agatha All Along ha
confermato un passato romantico per Agatha Harkness
Prima dell’episodio 4 di
Agatha All Along, non si sapeva molto della storia di
Agatha Harkness e Rio Vidal, ma non è più così. In
particolare, l’episodio 4 ha confermato che Agatha Harkness e Rio
Vidal avevano avuto una relazione sentimentale molto prima
dell’inizio della serie. Questo dopo che il cast di Agatha
All Along aveva affermato che la serie sarebbe stata
“il progetto più gay che la Marvel abbia mai fatto”.
Questo è uno sviluppo molto allettante, ma l’episodio ha anche
rivelato alcune oscure verità sulla relazione tra Agatha e Rio.
Secondo Agatha Harkness, lei e Rio
Vidal lavoravano insieme. Tuttavia, come rivelato da Rio Vidal
attorno al fuoco da campo, alla fine è stata costretta a “fare [il
suo] lavoro”, ma questo ha segnato un atto di tradimento nei
confronti di Agatha Harkness, ferendola e distruggendo
irreparabilmente la loro relazione romantica. L’episodio 4
di Agatha All Along supporta apertamente le recenti teorie
che
suggeriscono che Rio Vidal potrebbe in realtà
essere Lady Death, alludendo a un passato
incredibilmente oscuro e contorto sia per Agatha Harkness che per
Rio Vidal.
Come la rivelazione della relazione
tra Rio e Agatha cambia una scena dell’episodio 1
Il litigio dell’episodio 1 tra
Agatha Harkness e Rio Vidal ha un nuovo significato ora
L’episodio 1 di Agatha All Along si
è concluso con Rio Vidal che irrompeva nella casa di una
risvegliata Agatha Harkness. Tuttavia, Agatha afferma che a Rio
“non è permesso” ucciderla, il che forse suggerisce che la coppia
potrebbe essersi scambiata i voti, forse anche in una cerimonia di
matrimonio. Le
teorie secondo cui Rio Vidal sarebbe Lady Death spiegano
l’animosità di Agatha nei suoi confronti, poiché la sua amante
sarebbe stato costretto a prendere il figlio di Agatha,
contribuendo al brutale atto di tradimento. L’intensità e il calore
di questa lotta sono pienamente spiegati grazie alla
passata storia d’amore tra Agatha e Rio, e
l’attesa è alta per gli sviluppi che la serie
offrirà.
I film del MCU – da quando esiste – hanno abituato il suo
pubblico alle scene mid opost-credits, piccole chicche gustose in grado il
più delle volte di far da ponte al capitolo successivo. Una sorta
di antipasto prima della portata principale, il cui scopo è
ingolosire ancor di più lo spettatore. Questa usanza si è poi
estesa a macchia d’olio in altre produzioni, tanto che spesso
oramai dopo i titoli di coda si rimane inchiodati alla poltrona in
attesa della scena a sorpresa. E questa, sistematicamente, arriva.
Una scena post-credits non poteva perciò mancare nel
film Dungeons & Dragons: L’onore dei ladri
(qui la recensione).
È bene specificare che la sua
presenza non anticipa per forza un sequel, poiché questo dipende da
una serie di fattori, fra cui l’andamento della pellicola al
botteghino. Inoltre, potrebbe semplicemente essere una spiegazione
più dettagliata di una sequenza interna al lungometraggio. Eppure
la trama costruita dai registi John Francis Daley e
Jonathan Goldstein ha lasciato alcune storie in sospeso e
la scena post-credits potrebbe accendere una speranza in tutti
coloro che stanno amando Dungeons & Dragons: L’onore dei
ladri e già bramano un nuovo capitolo. Cerchiamo dunque di
capire se tale sequenza finale può essere indice di una futura
lavorazione di un sequel o se, per il momento, dobbiamo frenare la
nostra fantasia.
La scena post-credits di
Dungeons & Dragons: L’onore dei ladri è una breve
sequenza quasi autonoma, che si ricollega ironicamente ad un’altra
appartenente al film. Prima di analizzarla, è necessario spiegare
quale sia il suo macro-riferimento. Quando Edgin (Chris Pine),
mette insieme la squadra dei ladri composta da Holga (Michelle
Rodriguez), Simon (Justice Smith) e
Doric (Sophia Lillis), il suo
obiettivo è quello di derubare il loro acerrimo nemico Forge
(Hugh Grant), il
quale precedentemente aveva tradito il bardo e la barbara. Il
gruppo deve infatti impossessarsi della tavoletta della
resurrezione per far resuscitare la moglie assassinata di Edgin. Il
magico oggetto si trova nel caveau di Forge, all’interno di una
fortezza impenetrabile.
A quel punto, il team ripone la
speranza nelle capacità di Simon, il quale ammette di non avere il
potere per disabilitare i complessi incantesimi di protezione. Il
mago ha però un’altra soluzione per poter entrare nel caveau,
seppur più complicata. Si tratta dell’Elmo della
Disgiunzione, una reliquia capace di annullare perfino gli
incantesimi più potenti e difficili. Il problema è che tale
reliquia è andata persa tanti anni fa nella Battaglia di Evermoor e
tutti coloro che vi hanno partecipato sono oramai morti. Per
fortuna Simon riesce a trovare un modo per scoprire qualcosa in più
sull’Elmo: dovranno andare nel cimitero di Evermoor e parlare con i
cadaveri.
Arrivati al cimitero, Simon
dissotterra un corpo e usa un dispositivo noto come Gettone
della Morte. Compito del Gettone è rianimare il cadavere
scelto, affinché il suo possessore possa porgli delle domande, ben
cinque. Una volta poste, tale corpo non potrà più essere riportato
in vita. Il primo zombie con cui il gruppo dei ladri parla non
riesce a fornire loro risposte esaustive, vanificando il rituale
del Gettone. Riprovano con altri due corpi, tutti appartenenti alla
Tribù dell’Alce (che aveva partecipato alla battaglia), e
attraverso i loro racconti si riesce a capire qualcosa in più
sull’Elmo, oltre a conoscere la sua storia con il supporto di
alcuni flashback.
Molto tempo prima, la Tribù degli
Elk sperava di proteggere l’Elmo dal Culto del Drago, una fazione
malvagia della mitologia di Dungeons & Dragons. La Battaglia di
Evermoor aveva però portato il Culto del Drago alla vittoria,
risultando un massacro per la Tribù dell’Alce. Molti di questi
erano stati uccisi dal Drago Nero del Culto, il cui alito acido
aveva provocato loro una morte molto dolorosa.
In seguito l’Elmo della Disgiunzione
era arrivato nelle mani di Ven Salafin (Paul
Lancaster), l’ultimo corpo che alla fine la squadra
interroga. Si apprende così che Ven era quasi riuscito a sfuggire
alla battaglia, ma era poi stato ferito a morte ancora con l’Elmo
in suo possesso. Morente, era riuscito a consegnarlo a Xenk
(Regé-Jean
Page), un paladino Thayan, a cui aveva affidato il
compito di nasconderlo in un posto sicuro. Ottenute le informazioni
che cercavano, il gruppo si mette alla ricerca del guerriero,
l’unico in grado di aiutarli. Presi però dal trovare Xenk,
dimenticano di concludere le cinque domande a Ven, che rimane
quindi non morto.
Arriviamo dunque alla scena
post-credits di Dungeons & Dragons: L’onore dei
ladri, in cui si palesa proprio Ven, ancora non morto, che
non può tornare nell’aldilà dopo essere stato riportato in vita da
Edgin. In questo caso, per farlo morire (nuovamente) sarebbe stato
necessario completare le cinque domande a lui destinate.
La squadra dei ladri non è però
rinomata per la sua intelligenza, e non ha fatto tornare Ven nel
regno dei morti. Essendo tutti gli altri cadaveri (ri)morti, viene
da domandarsi se e quando qualcuno gli porrà delle domande per
poterlo far tornare a riposare. Che sia la fine di un nuovo inizio?
Un assaggio di quel che potrebbe essere un ipotetico sequel?
Riflettendoci bene, non sembra. Solo il tempo (e l’andamento del
film) sapranno risponderci.
Il film Hold Your
Breath si conclude con la protagonista di Sarah Paulson, Margaret Bellum, che si perde
in una tempesta di polvere mortale. Il film, diretto da
Karrie Crouse e William Joines e
scritto da Crouse, si svolge in Oklahoma negli anni ’30, quando
terribili tempeste di polvere si infiltrano nella zona rurale,
ispirando strani avvenimenti. La Paulson guida il cast di
Hold Your Breath, che comprende anche Amiah Miller,
Alona Jane Robbins, Annaleigh
Ashford e il vincitore di due Emmy Ebon Moss-Bachrach.
In Hold Your
Breath, la Margaret della Paulson e le sue due figlie Rose
(Miller) e Ollie (Robbins) devono difendersi da una serie di
tempeste di polvere che sembrano avere poteri misteriosi e
sinistri. Coprono inoltre ogni fessura e crepa della loro casa con
l’intenzione di tenere lontano il mitico Uomo Grigio, che è un
personaggio di una storia inquietante che apparentemente prende
vita. Il passaggio iniziale della storia recita: “L’Uomo
Grigio… filtra attraverso le fessure… Lo respirerete… farà cose
terribili”.
Margaret fa del suo meglio per
proteggere Rose e Ollie, soprattutto dopo aver perso una figlia a
causa della scarlattina prima degli eventi del film. Alla fine,
però, Margaret non riesce a proteggerli dalla vera minaccia: se
stessa. La natura del racconto viene infatti messa ad un certo
punto in discussione e verso il finale si giunge ad una serie di
scenari che sembrano smentire quanto fino a quel momento visto e
mettere in dubbio la lucidità della protagonista. Di seguito,
analizziamo il finale.
La spiegazione della vera identità
dell’Uomo Grigio
L’Uomo Grigio è ritenuto una figura
mitica e una minaccia surreale in Hold Your
Breath, finché il personaggio di Wallace Grady, il
vagabondo di Moss-Bachrach, non appare stranamente da sotto le assi
del pavimento del fienile di Margaret. Wallace indossa la giacca
del marito di Margaret, Henry, il che la rende immediatamente
sospettosa nei suoi confronti. Wallace, che sembra una versione
annacquata dell’Harry Powell di Robert Mitchum in
La morte corre sul fiume, spiega di aver incontrato Henry
e di essere arrivato con buone intenzioni.
Come Harry Powell, è un predicatore
e un truffatore che si professa uomo di Dio. Wallace aiuta Margaret
producendo mangime per il suo bestiame e stranamente sembra
ispirare le piogge dopo una lunga siccità. Sebbene Wallace sembri
essere una sorta di profeta improvvisato, Margaret riceve una
lettera dal marito in cui spiega che un misterioso predicatore gli
ha rubato la giacca e se ne è andato con i regali che aveva preso
per Rose e Ollie. Margaret butta fuori Wallace dopo averlo
smascherato, e qui la sua vera identità diventa più ambigua.
Egli ritorna solo attraverso le
allucinazioni dal punto di vista di Margaret, poiché la sinistra
polvere sembra aver preso il sopravvento sulla sua presa sulla
realtà. In effetti, Wallace è la manifestazione di Margaret
dell’Uomo Grigio. Attraverso la polvere, l’Uomo Grigio prende
subdolamente il controllo di Margaret e la ispira a “fare cose
terribili”, come è scritto nella storia apparentemente
fittizia.
Ebon Moss-Bachrach in Hold Your Breath. Cortesia di Disney+
Cosa accadde a Margaret e alle sue
figlie
Purtroppo per Margaret, il pieno
effetto dell’Uomo Grigio la consuma alla fine di Hold Your
Breath. Viene lasciata a boccheggiare in una feroce
tempesta di polvere e muore negli ultimi istanti del film, mentre
le figlie riescono a fuggire verso pascoli più verdi. Per Rose, la
maggiore delle due figlie ancora in vita, diventa chiaro che le
allucinazioni della madre sull’Uomo Grigio l’hanno resa
estremamente instabile e pericolosa, per cui non ha avuto altra
scelta se non quella di liberarla e lasciare che la polvere la
consumasse. Rose e Ollie salgono su un treno e vedono i campi di
grano di cui la madre aveva raccontato loro le storie, ma che loro
non avevano mai visto.
Il significato della polvere sul
treno per Rose e Ollie
L’ultima inquadratura di
Hold Your Breath è quella della polvere
persistente nell’aria accanto a Rose e Ollie sul treno. Anche se le
due sono in partenza per una vita migliore e potrebbero
potenzialmente ricongiungersi con il padre, la comparsa della
polvere nell’aria ha una connotazione inquietante per il loro
destino collettivo. L’Uomo Grigio potrebbe seguire Rose e Ollie
anche dopo la loro fuga dalla città natale, ma il finale è
volutamente lasciato ambiguo, permettendo al pubblico di decidere
se le figlie di Margaret sono davvero al sicuro o se faranno la
stessa fine. La scena trasmette certamente il messaggio che Rose e
Ollie probabilmente non si sentiranno mai più veramente al sicuro,
indipendentemente dal luogo in cui si trovano.
Perché Margaret ha ucciso Esther e
lo sceriffo Bell
Wallace sembra parlare con Margaret
nel bel mezzo di una tempesta di polvere, ma la sua voce si fonde
con quella di Esther, il che è il primo indizio che Wallace
potrebbe essere Esther in quel momento. Esther si era recata al
ballo della città con un reverendo, che Margaret inizialmente vede
come Wallace. Margaret inizia a vedere Wallace/l’Uomo Grigio in
tutti coloro che la circondano, persino nello sceriffo Bell e in
sua figlia Rose.
In definitiva, Margaret credeva di
sparare a Wallace quando invece spara e uccide Esther e
probabilmente credeva che anche lo sceriffo Bell fosse Wallace
quando lo pugnala. Tuttavia, sembra aver capito di aver ucciso lo
sceriffo e che sarebbe stata impiccata, il che suggerisce che in
realtà sapeva di uccidere lo sceriffo quando questi tentò di
portarle via Rose e Ollie.
Amiah Miller in Hold Your Breath. Cortesia di Disney+
Wallace è reale o solo
un’immaginazione di Margaret?
Wallace potrebbe essere stato reale
quando è stato introdotto per la prima volta nel film, anche se il
fatto che riemerga attraverso varie persone suggerisce che sia, in
realtà, un tipo di spirito demoniaco o una creatura mitica. Non c’è
dubbio che Wallace Grady sia la manifestazione umana dell’Uomo
Grigio e che sia la forza malvagia che Margaret vede mentre ha le
allucinazioni, completamente immersa nell’effetto psicotico della
strana polvere.
In Hold Your Breath viene anche
stabilito che Margaret è incline al sonnambulismo e ad altri tipi
di sovrapposizioni tra lo stato onirico e il mondo reale, motivo
per cui le vengono prescritti dei sonniferi. In breve, l’Uomo
Grigio è completamente immaginario, ma Wallace potrebbe essere un
personaggio reale che Margaret percepisce illusoriamente come
l’Uomo Grigio.
Rose e Ollie hanno davvero visto
Wallace?
Una volta che Margaret è stata
identificata come un narratore inaffidabile, le scene in cui
Wallace interagisce con Rose e Ollie diventano sospette. Nella
scena iniziale in cui Wallace cura Rose e le fa smettere di
sanguinare il naso, Margaret e le sue figlie sembrano percepire
Wallace. È solo dopo che Margaret caccia Wallace da casa sua che la
sua vera identità diventa misteriosa, poiché Wallace potrebbe
essere stato un vero truffatore ma non necessariamente l’Uomo
Grigio. Margaret vede però Wallace come l’Uomo Grigio verso la fine
del film, ma le sue figlie non sembrano percepire questa
presenza.
Ebon Moss-Bachrach in Hold Your Breath. Cortesia di Disney+
Anche Esther è stata colpita
dall’Uomo Grigio?
Esther sembra essere stata
sopraffatta dall’Uomo Grigio e dalla polvere, che ha costretto lo
sceriffo Bell a portarle via il figlio dopo che uno degli altri
figli era morto in una tempesta di polvere. Grida a Margaret:
“Diventerai come me!”, il che sembra presagire che
Margaret soccomberà all’influenza dell’Uomo Grigio. In Hold
Your Breath non viene mai spiegato come Esther sia
riuscita a riprendersi completamente dopo essere stata
apparentemente consumata dalla polvere e dall’Uomo Grigio.
Esther dice di aver incontrato un
predicatore di nome Everett Lee, che non viene mai mostrato sullo
schermo, e arriva al ballo con un reverendo. Presumibilmente,
Esther ha trovato la religione per liberarsi dalla morsa dell’Uomo
Grigio. Una volta stabilito che Margaret ha una percezione distorta
della realtà, diventa difficile capire cosa sia reale e cosa
immaginario, anche nelle prime scene del film.
Il vero significato del finale di
Hold Your Breath
La più grande domanda senza risposta
in Hold Your Breath è se Wallace sia veramente
l’Uomo Grigio o se sia semplicemente come Margaret percepisce
l’Uomo Grigio nel suo stato mentale alterato e compromesso. Sebbene
sia evidente che le tempeste di polvere hanno tolto la vita a
diverse persone nella loro cittadina dell’Oklahoma, la legittimità
della sinistra magia della polvere potrebbe essere interamente
immaginata da Margaret. È l’unica a seguire la traiettoria della
storia fittizia dell’Uomo Grigio dopo averlo “respirato”, il che la
porta a compiere azioni terribili.
Margaret era già nota per i suoi
comportamenti instabili dopo aver perso una delle sue figlie,
motivo per cui Rose dice che non dovrebbe dormire nella sua stessa
stanza. Le sono stati prescritti dei sonniferi che ha smesso di
prendere per rimanere sveglia e proteggere Rose e Ollie da Wallace,
che potrebbe essere una minaccia reale, ma che finisce per
diventare immaginaria a causa dell’instabilità e della mancanza di
sonno di Margaret. In definitiva, l’Uomo Grigio potrebbe essere un
veicolo per rappresentare il crollo psicotico di Margaret in
Hold Your Breath e potrebbe essere un meccanismo
di elaborazione del lutto che lei inventa in risposta al suo
immenso dolore dopo aver perso uno dei suoi figli.
Non vediamo Bucky
Barnes, alias il Soldato d’Inverno, dalla
serie Disney+The
Falcon and the Winter Soldier (e sul grande schermo da
Avengers:
Endgame), ma l’ex assassino è pronto a fare il suo
atteso ritorno nell’MCU nel prossimo film Thunderbolts*.
Sembra che l’attore
Sebastian Stan ritenga che questo gruppo sia più
adatto al suo personaggio rispetto agli Avengers.
“È sempre stato divertente per
me tornare da lui dopo tutti questi anni perché stai crescendo come
persona, e il personaggio finisce per crescere”, racconta Stan
a Total Film. “Non avrei mai pensato che saremmo
finiti dove siamo finiti con lui, ma è un gruppo di personaggi
molto interessante e ognuno tira fuori lati diversi di sé”,
continua. “Penso che [Bucky] si trovi molto più a suo agio con
loro di quanto inizialmente voglia ammettere, ma è sempre un
personaggio in evoluzione, ed è questo che amo di lui. Cerca sempre
di trovare un altro modo di esprimersi. Penso che sarà divertente.
Penso che la gente sarà entusiasta del film”.
Diretto da Jake Schreier (Paper
Towns), il cast di Thunderbolts*
comprende Sebastian Stan nel ruolo di Bucky Barnes,
Hannah John-Kamen nel ruolo di Ava Starr alias
Ghost, Wyatt Russell nel ruolo di John Walker,
David Harbour nel ruolo di Alexei Shostakov
alias Red Guardian, Olga Kurylenko nel ruolo di Antonia Dreykov
alias Taskmaster, Harrison Ford nel ruolo del Generale Thaddeus
‘Thunderbolt’ Ross e Lewis Pullman nel ruolo di
Bob alias Sentry.
Florence Pugh riprende il ruolo di Yelena
Belova, sorella di Vedova Nera (e una delle parti migliori della
serie MarvelDisney+ Occhio di Falco). Inoltre, Julia
Louis-Dreyfus interpreta Valentina Allegra de Fontaine,
con Geraldine Viswanathan nei panni di Mel, la sua assistente (che
sostituisce una Ayo Edebri estremamente impegnata e piena di
impegni).
Lo sceneggiatore di Black
WidoweThor:
Ragnarok Eric Pearson si unisce agli sceneggiatori di
Beef Lee Sung Jin e Joanna Calo. Un trailer è stato mostrato a
porte chiuse al San Diego Comic-Con. Thunderbolts*
arriverà nelle sale il 5 maggio 2025, in ritardo
rispetto alla precedente data di uscita del 20 dicembre 2024 a
causa degli scioperi della WGA e della SAG-AFTRA. Nel frattempo,
restate aggiornati sul MCU con la nostra
guida alla storia della Fase 5 della Marvel e con uno
sguardo a ciò che deve ancora venire nella Fase 6 della Marvel.
Joker: Folie à Deux (qui
la recensione) ha raggiunto il tracking tre settimane fa e
sembrava destinato ad aprire con 70 milioni di dollari, con un calo
di 26 milioni di dollari rispetto a Joker del
2019. Si tratta ancora di una cifra rispettabile nel panorama
post-pandemico, ma le proiezioni continuano a scendere… e a
scendere. L’Hollywood Reporter rivela che il sequel potrebbe aprire
in Nord America con appena 50 milioni di dollari, una partenza
deludente per un film che, secondo il giornalista, “dovrebbe
essere uno dei protagonisti della corsa agli Oscar”.
Le prevendite dei biglietti sono
state inferiori al previsto e, all’estero, la Warner Bros.
Discovery spera che Joker: Folie à Deux possa debuttare con 80-85
milioni di dollari (in Cina e Giappone arriverà solo tra qualche
settimana). Cinque anni fa, Joker ha
debuttato con 96,2 milioni di dollari in patria e 155 milioni di
dollari all’estero, guadagnando all’epoca un record di 1 miliardo
di dollari al botteghino mondiale.
Gli addetti ai lavori confermano
inoltre che, mentre la produzione di Joker è
costata 55 milioni di dollari al lordo del marketing, il regista
Todd Phillips ha ricevuto ben 190 – 200 milioni di
dollari per realizzare questo seguito. A quanto pare, una buona
parte di questa cifra è stata destinata alla cantante Lady Gaga, nella speranza di attirare il
pubblico femminile. L’articolo sottolinea anche che “i
materiali di marketing dello studio hanno evitato di mettere in
evidenza le numerose sequenze musicali del film, proprio come hanno
fatto per vendere Wonka,
un musical ufficiale”.
Di conseguenza, è difficile
incolpare questi elementi per aver scoraggiato qualcuno che non
fosse un fan sfegatato. Per quanto riguarda il motivo per cui
l’interesse sembra essere molto più basso tra i non addetti ai
lavori, dobbiamo credere che un 2023 disastroso abbia fatto ben
poco per invogliare la gente a tornare nelle sale per un altro
potenziale disastro DC come The
Flash. Poi, c’è il fatto che, ad oggi, Joker:
Folie à Deux è crollato a un misero 48% su 88 recensioni
su Rotten Tomatoes, non lasciando dunque ben presagire per il suo
futuro in sala.
Tutto quello che c’è da sapere su
Joker: Folie à Deux
Joker:
Folie à Deux presenterà il ritorno
di Joaquin
Phoenix nel ruolo del cattivo DC Joker. Il sequel
presenterà nuovi arrivati Brendan
Gleeson,Catherine
Keener, Jacob Lofland e Harry Lawtey.
Nel cast c’è anche Lady
Gaga che darà vita a Harley
Quinn. I dettagli della trama sono ancora per lo più nascosti,
ma sappiamo che la maggior parte del film si svolgerà
ad Arkham Asylum e conterrà
significativi “elementi musicali”.
Come ormai noto, la versione di
Gaga di Harley Quinn avrà un ruolo più importante di quanto
originariamente riportato, con la storia che potrebbe svolgersi
interamente dal suo punto di vista. Il film di Todd Phillips del 2019 è stato un
successo sia di critica che commerciale con un incasso mondiale di
oltre 1 miliardo di dollari al botteghino, rendendolo il film con
il maggior incasso di tutti i tempi. Ha ricevuto riconoscimenti da
numerosi importanti enti premiati, tra cui due Oscar e due Golden
Globe, sia per il miglior attore che per la miglior colonna
sonora.
È un momento emozionante e ora
abbiamo alcune divertenti indiscrezioni da condividere con voi. La
prima viene da @MyTimeToShineH: a quanto pare,
Henry Cavill non ha ancora chiuso con il
MCU dopo il suo cameo come variante
di Wolverine – il Cavillrine – in Deadpool &
Wolverine. Resta da capire se tornerà in quel ruolo o
in un altro. Ad oggi, si tratta solo di un rumor e la
partecipazione dell’attore nel film è sembrata essere unicamente
l’occasione per una simpatica gag.
Difficile dunque credere, ad oggi,
che ci possa essere un ritorno di Henry Cavill nel MCU, anche se la buona accoglienza
che ha ricevuto potrebbe spingere i dirigenti Marvel a prevedere effettivamente
un suo ritorno. Così sembra suggerire lo scooper, anche se non
viene detto nulla sul ruolo che Cavill potrebbe ricoprire, cosa che
lascia pensare che non necessariamente tornerà nel ruolo di
Cavillrine.
Henry Cavill
“ha detto subito sì” al suo cameo a sorpresa in Deadpool &
Wolverine
All’inizio del film, mentre il Wade
Wilson di Ryan Reynolds setaccia il multiverso alla
ricerca di una versione ancora vivente del Logan di Hugh Jackman per salvare il suo universo
morente, il mercenario si imbatte in un “Cavillrine” con tanto di
sigaro: una variante di Wolverine che Deadpool riconosce
immediatamente come l’attore de L’Uomo d’Acciaio e di
Justice League. “Ogni casting a
sorpresa in questo film è stato determinato da Ryan o da me che
abbiamo contattato l’attore prima che venissero coinvolti avvocati
e agenti“, ha dichiarato il regista Shawn Levy a Variety.
“Abbiamo letteralmente chiesto e
invariabilmente le persone hanno detto ‘sì’“. Questo include
Henry Cavill, che è accreditato come
“Cavillrine, che Ryan ha coniato“, ha detto Levy.
“Sapevo che era innegabile non appena Ryan ha proposto quel
termine. Ha detto subito ‘sì’ perché sapeva che sarebbe stato
sovversivo e giocoso. Era anche molto affezionato a lui e al suo
lavoro, e giocava con la sua eredità di eroe DC ora che appare come
variante di un eroe Marvel“.
Zendaya ha parlato del salto temporale della
terza stagione di Euphoria
prima delle
riprese previste. Il teen drama vincitore di un Emmy ha subito
alcuni ritardi molto pubblici, con il suo ultimo episodio andato in
onda all’inizio del 2022. Ma dopo le segnalazioni di sceneggiature
incompiute da parte del creatore della serie Sam Levinson, oltre al
disaccordo su quale forma prenderà il futuro della serie, è
stato confermato che il successo della HBO inizierà le
riprese all’inizio di gennaio. È stato inoltre confermato
che
la terza stagione di Euphoria riporterà in scena alcuni
membri chiave del cast, portando i loro personaggi fuori dal
liceo.
In un’intervista con il podcast
The Awardist di Entertainment Weekly, per parlare del suo ruolo da
protagonista nel film di Luca Guadagnino Challengers,
Zendaya ha parlato del salto temporale. L’attrice
ha dichiarato di non sapere come sarà la prossima stagione.
Tuttavia, ha dichiarato di essere entusiasta del salto
temporale e dell’opportunità di allontanarsi dal dramma del
liceo. Leggete la citazione completa qui sotto:
In realtà non so molto di quello
che sta succedendo.Non so esattamente come sarà la
stagione, ma so che c’è un salto temporale e so che è importante
perché non si può sopportare tanto dramma liceale – “e poi tradisce
di nuovo il suo ragazzo!”.Per me, almeno, è
[eccitante], e sarà affascinante vedere e capire questi personaggi
al di fuori del contesto del liceo e come tutte le cose che abbiamo
visto quando erano bambini ed erano al liceo influenzino il tipo di
età adulta che hanno e chi diventano in un mondo molto più
grande.Sarò interessato a vedere cosa succederà.
Cosa significa per lo show il salto temporale della terza
stagione di Euphoria
Il
finale della seconda stagione di Euphoria, con
Rue Bennett di Zendaya che sembra
raccontare gli ultimi giorni di liceo, ha aperto la strada
a un necessario salto in avanti. Lo show della HBO tornerà,
affrontando la perdita del membro del cast Angus Cloud, dopo la
tragica scomparsa dell’attore nel luglio 2023. Mancherà anche
Barbie Ferreira, che non tornerà nel ruolo di
Kat Hernandez.
A differenza di molti drammi
adolescenziali, l’ambientazione liceale non è mai stata
fondamentale per la serie HBO e a malapena è stata registrata come
un’idea secondaria. Zendaya, che ha vinto due Emmy per la
sua interpretazione di Rue, ha ragione a sottolineare la
possibilità e il potenziale di far crescere i personaggi principali
di Euphoria. C’è anche un elemento meta, con il cast che
dovrebbe tornare ai propri ruoli dopo essere diventato una star del
cinema più grande e riconoscibile.
Ridley Scott ha ora creato una nuova serie su
Amazon che racconterà la storia della mortale eruzione del vulcano
a Pompei. Pompei è una città italiana perduta che fu distrutta
quando il vulcano Vesuvio eruttò violentemente nel 79
d.C.. Questo tragico evento ha ispirato molti film e
serie, tra cui il film Pompei del 2014. Scott è il regista
di numerosi film iconici, tra cui Blade Runner, Alien e Il Gladiatore. Quest’anno il regista ha diretto il
nuovo dramma storico epico, Il
Gladiatore II, che uscirà nelle sale il 22 novembre.
Secondo Variety, Scott sta lavorando a una nuova serie
basata su Pompei, A Day of
Fire. Lo show sarà basato sul romanzo storico di Ben
Kane, Kate Quinn, Stephanie Dray, Eliza Knight, Sophie Perinot e
Vicky Alvear. La serie A Day of Fire sarà sviluppata dagli
studi di Amazon MGM. Gli showrunner della serie saranno Horatio
Hirst e Michael Hirst, che fungeranno anche da sceneggiatori e
produttori esecutivi. Tra gli altri produttori esecutivi figurano
Scott, David W. Zucker, Clayton Krueger e Sharon Hughff.
Cosa significa lo sviluppo di
A Day of Fire per la carriera di Ridley
Scott
Il libro A Day of
Fireinizia ripercorrendo gli eventi
che hanno portato all’eruzione del Vesuvio. Racconta storie
sovrapposte di persone che vivevano a Pompei e di come era
la vita prima che l’eruzione vulcanica decimasse la loro città. Non
si sa chi sarà il protagonista dell’adattamento televisivo, né come
verrà raccontata esattamente la storia. Tuttavia, la narrazione di
storie multiple che si intersecano sembra adatta a un adattamento
televisivo di qualità, in quanto gli episodi potrebbero essere
dedicati a singoli personaggi.
A Day of
Fire sarà un dramma su Pompei migliore del film
precedente?
La storia di Pompei è affascinante
ed è matura per creare trame potenzialmente interessanti.
L’eruzione del Vesuvio è stata trattata in Pompei,
interpretato da Kit Harington di Game of
Thrones, ma è stato recensito negativamente, ottenendo un
27% nel Tomatometer. Sebbene Un giorno di fuoco possa
cadere nella stessa trappola di essere eccessivo, credo che abbia
molto più potenziale per rimanere radicato nell’esperienza umana.
Il formato di una serie televisiva permetterà inoltre al progetto
di avere più tempo per esplorare i personaggi in modo olistico e
credibile nel prossimo lavoro di Scott.
Patrick McKay e J.D. Payne spiegano
il destino di Re Durin (Peter Mullan) nel finale di IlSignore degli Anelli: Gli Anelli del Potere 2 e la
sua scena con il Balrog. Dopo il ritorno ad agosto, la serie di
successo di Prime VideoIl Signore degli
Anelli ha concluso la sua seconda stagione questa settimana,
con l’attrito tra il principe Durin (Owain Arthur) e suo padre. Il
finale della seconda stagione de Gli Anelli del Potere vede il giovane Durin
confrontarsi con il re prima di essere interrotto dal Balrog, con
il re Durin che alla fine muore dopo essersi scagliato contro la
bestia mostruosa con un’ascia.
In una recente intervista con
Deadline, McKay e Payne hanno spiegato come questo
momento culminante per Re Durin abbia preso vita nel finale della
seconda stagione de Gli Anelli del Potere, rivelando che
l’immagine di lui che salta verso il Balrog era stata
originariamente prevista per la prima stagione. Oltre a
far funzionare questo momento dal punto di vista della narrazione e
a farlo sembrare meritato, McKay rivela che si è trattato di una
sfida puramente tecnica in termini di illuminazione e del set che
avevano costruito. Scoprite i loro commenti qui di seguito:
Patrick McKay:
Questa è stata una delle sequenze tecnicamente più impegnative che
abbiamo realizzato nello show.Il set, essendo una grotta, è
estremamente difficile da girare.Una grotta è buia,
giusto?Ma la miniera in cui si trovano ha questo mithril,
il minerale di Tolkien, che brilla.Quindi l’illuminazione è
complessa.Il nostro direttore della fotografia, Alex
Disenhoff, ha progettato l’intero impianto in modo che la luce si
illuminasse di blu lunare su di loro e poi passasse
all’arancione.
JD Payne: È un look
molto bello.Lo si vede sul volto di Peter Mullan, che
interpreta il re, quando il blu passa all’arancione e si spera che
il pubblico dica: “Oh no, sta arrivando”.L’immagine del re
che salta nel vuoto e si sacrifica per dare più tempo al regno e
rimettere il genio nella bottiglia è un’immagine che si è
presentata nella prima stanza degli sceneggiatori cinque anni fa a
Santa Monica.E quella scena del nano che fa un salto con la
sua ascia per il valore, e che è l’ultima cosa che Durin IV vede di
suo padre.Abbiamo passato cinque anni a costruire la storia
e speriamo di esserci guadagnati quel momento.Inizialmente
doveva essere il finale della prima stagione, ma abbiamo pensato
che ci fosse così tanta storia da raccontare, che amiamo così tanto
Peter Mullan e che c’è così tanto da raccontare tra lui e suo
figlio che sono ai ferri corti.Abbiamo deciso di lasciarlo
respirare per un’intera stagione.
Payne: I
personaggi che fanno cose malvagie in Tolkien, a volte sono persone
buone che fanno cose sbagliate ed è raro che se sei un nano, un
hobbit o un elfo, sei tutto buono o tutto cattivo.E anche
se Re Durin ha commesso dei veri e propri errori, è chiaro che
c’era ancora del buono in lui.
Cosa significa il sacrificio di re
Durin per la terza stagione di Il Signore degli Anelli: Gli Anelli
del Potere
Anche se Il Signore degli
Anelli: Gli Anelli del Potere 3 non è ancora
stata confermata, McKay e Payne hanno già detto di aver affrontato
la serie pensando a un arco di cinque stagioni. L’arrivo del Balrog
è stato annunciato fin dalla prima stagione e la sua rivelazione
nel finale della seconda stagione significa che tutta Khazad-dûm
potrebbe essere in pericolo nei prossimi episodi. Come visto in
Il Signore degli Anelli:La Compagnia
dell’Anello (2001), le Miniere di Moria vengono
abbandonate a causa del risveglio di questa bestia, e questo esodo
di massa dei Nani potrebbe verificarsi nella terza
stagione.
Come spiega McKay, il sacrificio di
Re Durin III ha portato a Khazad-dûm un po’ di tempo, ma la caduta
di questo grande regno è inevitabile. Laterza stagione diGli Anelli del
Poterevedrà probabilmente Durin IV alle
prese con il suo nuovo ruolo di re e forse in lotta contro la magia
oscura dell’Anello, proprio come fece suo padre. Dopo aver
incombente come minaccia sullo sfondo per la maggior parte delle
due stagioni, il Balrog è ora pronto a giocare un ruolo molto più
importante nella terza stagione e oltre, dopo che Durin III ha
scavato troppo avidamente e troppo in profondità.
Il network americano della NBC ha
diffuso il prpmo e la trama di Law and Order: SVU
26×02, il secondo episodio della
ventiseiesima stagione di Law and Order: SVU.
In che si intitolerà “Excavation”
Devastanti ricordi repressi tornano alla mente di una donna quando
ritrova un vecchio quaderno nella casa di famiglia; l’accusa di un
crimine vecchio di decenni si rivela ancora più difficile per
Carisi quando un potente giudice blocca il caso.
Tutto quello che c’è da sapere su Law and Order: SVU 26
aw and Order: SVU è stato
rapidamente rinnovato per una 26° stagione all’inizio del 2024, e
il destino della lunga serie procedurale non è mai stato in
pericolo. Ora, la NBC ha programmato il ritorno dello show per
giovedì 3 ottobre 2024, in onda ogni settimana
alle 21.00. SVU andrà in onda come parte di un blocco e
seguirà Law & Order ogni giovedì alle 20.00.
Il cast della ventiseiesima stagione
Nelle sue 25 stagioni di messa in
onda, Law and Order:SVU ha visto molti
cambiamenti nei suoi personaggi periferici, ma il nucleo principale
è rimasto in gran parte intatto. Detto questo, la stagione
26di SVU, in caso di
rinnovo, sarà probabilmente caratterizzata da molti volti
familiari, con Mariska Hargitay in testa
nel ruolo di Olivia Benson. A lei si unirà probabilmente la co-star
di lunga data Ice-T nel ruolo di Fin Tutuola, dal momento che il
rapper-attore ha chiarito in numerose occasioni che non ha
intenzione di lasciare SVU.
Kelli Giddish,
star di lunga data di SVU, ha lasciato il suo ruolo di
Amanda Rollins dopo la stagione 24 in modo controverso, ma il suo
breve cameo nella stagione 25 apre la porta a un ritorno più
permanente. Lo stesso vale per Christopher Meloni
nel ruolo di Elliot Stabler, che ha lasciato il franchise solo per
ottenere un proprio spinoff, Law & Order:Organized
Crime. Anche se probabilmente non tornerà in SVU in
modo permanente, i crossover sono quasi garantiti. La stagione 26
promuoverà il Detective Bruno di Kevin Kane allo
status di ricorrente e Juliana Aidén Martinez si unirà al cast con
un personaggio ancora senza nome.
Ryan Murphy rivela
il titolo ufficiale e la data di inizio delle riprese della terza
stagione di Monster. La serie antologica
di Netflix,
co-creata da Ian Brennan, esplora le vite di vere figure mostruose,
con la prima stagione incentrata sul serial killer Jeffrey
Dahmer (interpretato da
Evan Peters) e la
seconda su Lyle ed Erik Menendez (interpretati da
Nicholas Alexander Chavez e Cooper Koch), fratelli
che hanno ucciso i loro genitori. Attualmente è in lavorazione la
terza stagione di Monster, che si
concentrerà sul serial killer Ed Gein (interpretato da
Charlie Hunnam).
In un’intervista a Collider, Ryan Murphy ha rivelato che la terza
stagione diMonstersi
intitolerà ufficialmente “The Original
Monster” e inizierà le riprese il 31
ottobre, giorno di Halloween. Ha inoltre parlato a
lungo del motivo per cui Ed Gein è stato scelto come soggetto della
terza stagione. Leggete i suoi commenti completi qui sotto:
Chiameremo quella stagione
“Il mostro originale” perché è più o meno quello che
era.Inizieremo le riprese ad Halloween, quindi siamo in
piena fase di lavorazione, e sono molto eccitato.
Dopo aver girato Menendez,
io e Ian ne stavamo parlando e ci interessava l’idea di “Dove è
iniziato il nostro interesse culturale per i serial
killer?Dove e come è iniziato tutto
questo?”.In base alle nostre ricerche, il primo a
diventare una celebrità a quel livello è stato Ed, che è diventato
immediatamente una celebrità pazzesca dal momento in cui è stato
arrestato.Nessuno aveva mai sentito parlare di una
cosa del genere.Poi abbiamo scoperto che era
motivato, ovviamente, ma era schizofrenico.Come
sia diventato ciò che è diventato è una storia molto
interessante.
La cosa sorprendente di cui
parla la serie è quanti cattivi e quanta cultura pop si basa su Ed
Gein: Psycho, Il silenzio degli innocenti, Texas Chainsaw Massacre,
American Psycho, e così via.Ed ha influenzato molte cose
negli ultimi 100 anni, e questa stagione è molto interessante
perché pone la domanda: “Come siamo diventati così interessati a
questo fenomeno e perché?Da dove è iniziato
tutto?”.
Cosa significano per lo show il
titolo e la data di inizio delle riprese di Monster Stagione
3
Le prime due stagioni di
Monster,
The Jeffrey Dahmer Story e The Lyle and Erik Menendez Story, presentano i nomi
dei loro soggetti nei titoli. La terza stagione
diMonster, intitolata Il mostro originale, rompe
questa tendenza. Come suggerisce il titolo, Ed Gein ha
preceduto sia Jeffrey Dahmer che i fratelli Menendez,
operando negli anni Cinquanta. Dahmer è arrivato solo molto più
tardi, operando tra il 1978 e il 1991, mentre Erik e Lyle Menendez
hanno ucciso i loro genitori nello stesso periodo, nel 1989.
Monsters: la storia di Lyle e Erik Menendez è
stata rilasciata il 19 settembre, quindi l’inizio delle riprese
della terza stagione, il 31 ottobre, è incredibilmente rapido. La
prima stagione è stata rilasciata su Netflix nello stesso periodo, il 21 settembre 2022,
ma con le riprese della terza stagione così presto,
dovrebbe essere pronta per essere rilasciata nel settembre
2025. Oltre a Charlie Hunnam nel ruolo di Ed Gein, non si
sa chi altro reciterà nella terza stagione.
Le riprese della serie
live-action Spider-Noir
di Prime Video sono iniziate ufficialmente questa
settimana e ieri sera
abbiamo avuto un primo assaggio della star Nicolas Cage mentre girava una scena. Ora,
Just Jared ha condiviso altre foto del set,
che ci permettono di vedere meglio Cage nei suoi abiti anni ’30 e
di confermare quello che sembra essere il cattivo principale della
serie.
Come potete vedere qui sotto, Cage
porta con sé un giornale del Daily Bugle in diverse foto, e il
titolo recita: “Silvermane sopravvive in mutande”. Voci
precedenti hanno affermato che Silvio Manfredi, alias Silvermane,
sarà l’antagonista principale. Anche se questo è ancora da vedere,
è chiaro che farà parte dello show. Speriamo di poter vedere presto
Cage vestito da Spider-Man Noir (anche se il costume completo
aggiunge solo una maschera all’abbigliamento che indossa qui).
Tutto quello che sappiamo
sulla serie Spider-Noir
Spider-Noir è
prodotto da Oren Uziel e Steve
Lightfoot, che fungeranno anche da co-showrunner e
produttori esecutivi. Hanno sviluppato la serie con il team di
Spider-Man: Un nuovo universo composto da Phil
Lord, Christopher Miller e Amy Pascal,
che saranno anche produttori esecutivi. Harry
Bradbeer sarà il produttore esecutivo e dirigerà i primi
due episodi. Pascal è produttore esecutivo tramite Pascal Pictures.
La serie è prodotta da Sony Pictures Television e Amazon MGM
Studios, con Lord e Miller attualmente sotto un accordo generale
con Sony.
Sappiamo che Nicolas Cage guida il cast, anche se si pensa
che interpreti Ben Reilly piuttosto che Peter Parker. Tra gli altri
protagonisti figurano la star di New GirlLamorne
Morris (nel ruolo di Robbie Robertson), Brendan Gleeson (Gli Spiriti dell’Isola,
Paddington 2), Abraham Popoola (Atlas,
The Rig), Li Jun Li (Babylon, Sex/Life) e Jack
Huston (Boardwalk Empire, Ben-Hur). Jun Li
dovrebbe interrpetare Wraith, mentre si presume che Gleeson vestirà
i panni di Silvermane, ma è prevista anche la presenza di altri
cattivi, tra cui Sandman.
Una prima sinossi ufficiale riporta:
“Seguiamo Ben Reilly, un investigatore privato, mentre inciampa
in una tana di coniglio di corruzione nella New York del 1933, e
allo stesso tempo scopriamo il suo passato di supereroe. Reilly
indaga sulla morte di Edward Addison, che lo porta a scoprire che
il sindaco sta tramando qualcosa di nefasto che coinvolge il boss
del crimine Silvermane e la femme fatale Yuri Watanabe”.
Spider-Noir
è stato il secondo spettacolo annunciato nell’ambito di una
partnership tra Amazon e Sony per sviluppare progetti sui
personaggi Marvel associati a
Spider-Man controllati da Sony. Il primo è stato “Silk:
Spider Society”, a cui è stato originariamente dato il via
libera nel 2022, ma è stato riferito a maggio che il progetto non
sarebbe andato avanti.
Sono state rivelate le prime
immagini di Missing You, la prossima
serie di Netflix
basata sull’omonimo romanzo di Harlan Coben del 2014. Si tratta di
un crime drama che racconta la storia della detective Kat Donovan,
la cui vita subisce una svolta quando un incontro a
sorpresa con il suo fidanzato separato la spinge a indagare sul
mistero irrisolto dell’omicidio di suo padre. Il cast di
Missing You comprende Richard Armitage di Fool Me Once,
Rudi Dharmalingam, Ashley Walters e Jackie Knowles.
Secondo Netflix, sono state rivelate le prime
immagini diMissing You, la
maggior parte delle quali si concentra sulla Kat di Eleazar. La
prima immagine mostra Kat che indossa un abito nero e sembra che ci
sia un temporale, dato che il suo viso è bagnato. Altre immagini
mostrano Kat insieme a personaggi di supporto della serie, tra cui
Jessica Plummer, mentre guardano qualcosa su un telefono. Anche
Armitage appare in una delle immagini, con in mano un telefono e
guardando fuori dalla finestra. Guardate le immagini di Missing
You qui sotto:
Le nuove immagini di Missing
You non rivelano molti dettagli della trama dell’imminente
adattamento di Coben, ma accennano ad alcuni aspetti del
mistero che ci attende. Il personaggio di Armitage, Ellis
Stagger, è sospettoso di qualcosa o è lui stesso un losco figuro
che si nasconde nell’ombra della finestra. In un altro scatto,
Walters ed Eleazar sono felici come una coppia di fidanzati a una
festa, mostrando una parte tonalmente più leggera di Missing
You. Un’immagine mostra un uomo che viene aggredito da uno
sconosciuto, anche se non è chiaro cosa lo abbia spinto ad
agire.
Missing You è previsto per
il 2025, ma non ha ancora una data di uscita precisa. La
pubblicazione di queste immagini, tuttavia, indica che sono stati
compiuti progressi significativi nella realizzazione dello show.
Ciò significa che l’adattamento di Netflix arriverà probabilmente
nella prima metà del 2025. La precedente serie Netflix di Coben,
Fool Me Once, è stata rilasciata il giorno di Capodanno di
quest’anno, quindi se Missing You dovesse seguire lo
stesso schema, potrebbe arrivare il 1° gennaio
2025.
Il cast di talento di Missing
You
Guardando le immagini di
Missing You, mi viene in mente che si tratta di un cast
fantastico. Eleazar è bravissima inSlow Horses, quindi è emozionante vederla
in un ruolo da protagonista in una serie di Coben. Missing
You vedrà anche il ricongiungimento tra Coben e Armitage, dato
che l’attore ha interpretato anche Joe Burkett in Fool Me
Once. Con un cast entusiasmante e le prime foto allettanti,
Missing You ha tutti gli ingredienti per
diventare un’altra serie Netflix di successo.
Una nuova immagine di Suits L.A. mostra John
Amos nel suo ultimo ruolo di attore, dove interpreterà una
versione romanzata di se stesso nella serie. L’imminente
Suits L.A. è uno spinoff del legal drama Suits di USA Network, che ha riguadagnato popolarità
nel 2023 dopo l’inizio dello streaming su Netflix e
Peacock. Per quanto riguarda Amos, l’attore è morto il 23 agosto
2024 e la sua morte è stata comunicata al pubblico il 1° ottobre.
Era noto soprattutto per i ruoli di Kunta Kinte in Roots e
di Celo McDowell in Coming to America.
Ora, TV
Insider ha rivelato un’immagine di Amos che ritrae
una versione fittizia di se stesso inSuits
L.A., che segnerà il suo ultimo ruolo postumo.
L’immagine lo mostra seduto in un ufficio con una camicia bianca e
nera, mentre guarda qualcuno fuori campo. Non è chiaro in quale
episodio apparirà, ma l’episodio stesso è stato girato nell’aprile
del 2024, tre mesi prima che la NBC lo scegliesse per una serie
completa. Ciò significa che Amos potrebbe apparire già
nell’episodio pilota.
Cosa significa l’apparizione di John Amos in Suits L.A.
L’ultima apparizione di Amos nella
serie spinoff di Suits L.A. segna anche un nuovo inizio
per il franchise del legal drama, che vedrà
Stephen Amell assumere il ruolo dell’ex procuratore di New York
Ted Black mentre diventa avvocato a Los Angeles. Oltre al
ruolo principale di Amell e all’apparizione di Amos, la serie è
interpretata anche da Josh McDermitt nel ruolo di
Stuart Lane, Lex Scott Davis nel ruolo di Erica
Rollins e Bryan Greenberg nel ruolo di Rick
Dodsen.
Anche se non è chiaro il ruolo che
Amos avrà nel suo episodio, potrebbe essere un cliente centrale che
aiuta lo studio legale a rimettersi in carreggiata. Il suo ruolo
metterà anche in mostra il suo talento di attore,
sottolineando il motivo per cui è un volto così memorabile
al cinema e in TV e facendo leva sulle corde del cuore ora che non
c’è più. Avendo iniziato la sua carriera in TV con serie
come il Mary Tyler Moore Show, acclamato dalla critica, la
sua apparizione in Suits L.A. segnerà un giusto commiato
per l’attore, nonostante sia stato preso troppo presto.
Sarah Paulson rivela nuovi dettagli sulla
prossima serie legal thriller di Ryan Murphy, All’s
Fair. La storia procedurale di ruota attorno a uno
studio legale di Los Angeles tutto al femminile e si unirà
alla lunga lista dei numerosi show di Murphy, con
la stagione 2 di Monsters di Netflix tra le sue serie più recenti e apprezzate.
Halle Berry era inizialmente coinvolta in All’s
Fair prima di abbandonare la serie di Hulu.
Oltre alla Paulson, il cast comprende Glenn Close, Kim Kardashian,
Naomi Watts, Niecy Nash, Teyana Taylor e Ed O’Neill.
Durante la sua partecipazione al
programma Watch What Happens Live di Bravo (via Deadline), la Paulson ha
accennato a cosa ci si può aspettare daAll’s Fairdopo aver letto i
primi due copioni del legal thriller. L’attrice ha fornito
indicazioni su quale sarà il tono della serie e ha sottolineato
quanto sia impaziente di girare. La Paulson ha anche rivelato che
c’è già molto cameratismo tra lei e i suoi colleghi del cast, che
sono altrettanto entusiasti del progetto. Scoprite i commenti della
Paulson qui di seguito:
Tutto quello che posso dire al
riguardo – ho letto i primi due copioni – è che sarà
incredibilmente sexy, che sarà molto divertente e che c’è già una
catena di sms tra tutte noi ragazze che è davvero
divertente.
Cosa significa tutto questo per All’s Fair
Da American Horror Story a
Ratched, la Paulson collabora spesso con Murphy ed è
entusiasta di lavorare a un’altra delle sue serie con All’s
Fair. Che si tratti di una storia dell’orrore o di una serie
medica procedurale come Doctor Odyssey, il sesso è quasi
sempre parte integrante degli show di Murphy, e sembra che
All’Fair non farà eccezione. Essendo “incredibilmente
sexy ” e con la Paulson che interpreta uno dei personaggi più
importanti, All’Fairpresenta due
degli elementi principali che hanno funzionato bene nelle serie più
popolari di Murphy.
Anche l’affermazione della Paulson
sul cameratismo iniziale tra il cast è promettente. La
Kardashian ha avuto un ruolo da protagonista nel
cast della dodicesima stagione di American Horror Story,
mentre la Paulson è apparsa in molte delle stagioni precedenti come
personaggi diversi, ma ora avranno l’opportunità di recitare
insieme in All’s Fair. Vederle recitare accanto alla
recitazione stellare di Close, Watts, Nash e Taylor è una
prospettiva allettante, e il cast dovrebbe rendere facile
l’investimento nei personaggi che lavorano nello studio legale
centrale della serie.
In copertina: Sarah Paulson alla première di ‘Impeachment –
Foto di imagepressagency via Depositphoto.com