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Chiara Mastroianni incontra il pubblico in occasione dell’Omaggio a Marcello Mastroianni

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In occasione della vera data di nascita di Marcello Mastroianni – due giorni prima di quella registrata all’anagrafe – domani, giovedì 26 settembre, la Casa del Cinema di Roma ospiterà una serie di eventi per celebrare il mito del pluripremiato attore.

Il primo appuntamento si terrà alle ore 17 quando l’attrice Chiara Mastroianni, figlia di Marcello e Catherine Deneuve, introdurrà la proiezione di Marcello mio di Christophe Honoré. Nel film, presentato al Festival di Cannes 2024, Chiara decide di far rivivere suo padre attraverso se stessa, con un talento fuori dal comune, pieno di incredibile coraggio e irresistibile ironia: si veste come lui, parla come lui, respira come lui, con una tale forza che chi le sta intorno comincia a crederci e a chiamarla “Marcello”.

Al termine della proiezione, si terrà un incontro su Mastroianni che vedrà nuovamente protagonista Chiara affiancata, in questo caso, da una serie di registi che hanno lavorato, nel corso degli anni, insieme all’attore: fra questi, Liliana Cavani (che lo ha diretto in film come La pelle e Oltre la porta), Luciano Tovoli (Il generale dell’armata morta), Francesca Archibugi (Verso sera) e Roberto Faenza (Sostiene Pereira).

Festa del Cinema di Roma 2024
Cortesia di Festa del Cinema di Roma 2024

Chiara Mastroianni incontra il pubblico in occasione dell’Omaggio a Marcello Mastroianni

Alle ore 21 si terrà la proiezione di 8½ di Federico Fellini, il film che valse all’attore il successo internazionale: un capolavoro premiato con due Oscar®, imprescindibile pietra di paragone per qualsiasi opera sulla fatica e la magia del cinema.

La giornata dedicata a Mastroianni rientra nell’ambito della retrospettiva “Viva Marcello” che dallo scorso 9 settembre e fino al prossimo 31 ottobre, celebra il mito dell’attore, con un’ampia rassegna di circa cinquanta titoli: un lungo viaggio, dagli anni Cinquanta agli anni Novanta, attraverso una filmografia impressionante che costituisce una parte fondamentale del nostro cinema e di quello internazionale.

L’omaggio a Mastroianni proseguirà inoltre alla Festa del Cinema di Roma, in programma dal 16 al 27 ottobre 2024, che ha dedicato all’attore l’immagine ufficiale della diciannovesima edizione, e che ospiterà una serie di film, documentari, eventi, incontri e mostre che coinvolgeranno tutta la Capitale, dall’Auditorium Parco della Musica alla Casa del Cinema fino a Castel Sant’Angelo.

MAX3MIN, presentata la quarta edizione

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MAX3MIN, presentata la quarta edizione

MAX3MIN, festival nato nel 2021 come manifestazione integralmente online, torna per la sua quarta edizione in una veste rinnovata, sempre continuando a esplorare l’universo del cinema super-corto, con una selezione di film di breve durata per un massimo di 3 minuti.

La manifestazione ideata e diretta dalla scenografa italo-argentina Martina Schmied, per l’edizione 2024 consolida infatti la sua presenza cittadina con tre giorni di programmazione a Milano in alcuni centri nevralgici di zona Isola come il Teatro Fontana e Stecca3, e una serata di premiazione in uno dei luoghi simbolo del cinema a Milano ovvero Anteo Palazzo del Cinema.

Alla tre giorni di programmazione milanese, dal 4 al 6 ottobre, si affianca come di consueto la programmazione online: dal 6 all’11 ottobre, infatti, i film dei concorsi internazionali saranno disponibili in streaming gratuito worldwide sul sito www.max3min.com.

3 sezioni competitive e 3 sezioni fuori concorso, con un focus interamente dedicato alle esperienze immersive e alla realtà virtuale, ma anche talk, laboratori, musica e party: questi gli elementi della quarta edizione.

IL PROGRAMMA E I CONCORSI

Sono tre quest’anno le sezioni competitive di MAX3MIN, per uno spaccato sul cortometraggio che come sempre spazia tra generi e modalità narrative, tra la tradizione del racconto più classico alla novità: temi e forme che sembravano cogliere l’urgenza del presente, condensati in un tempo piccolo ma in grado di far esplodere i significati.

Tra gli oltre 1.000 film arrivati, sono 48 i titoli del Concorso Internazionale, provenienti da 26 paesi, per 135 minuti totali di visione, per una selezione che oscilla tra passato, presente e futuro. Documentario d’osservazione, thriller, cinema classico, animazione in stop motion: la pluralità di generi è sempre stata una caratteristica fondamentale della selezione di MAX3MIN, così come la miscellanea degli argomenti esplorati. Dalle tematiche di genere alla militarizzazione dell’infanzia, dall’interruzione di gravidanza alle tematiche ambientali, per uno spaccato lucido ed eterogeneo sul nostro presente, fino a storie più intime che affrontano tematiche personali, o ancora film più peculiari che filmano il mondo animale o quello degli oggetti. Torna anche per il 2024 il Concorso NEXT GEN, dedicato ai migliori corti provenienti dalle scuole di cinema di tutto il mondo, composto quest’anno da 20 titoli, provenienti da 15 paesi, per una durata totale di 49 minuti di visione.

A chiudere il programma dei tre concorsi è UNfasten your seat belt & Enjoy your time, una nuova sezione competitiva realizzata grazie alla Special Partnership con SEA Milan Airports, con 10 film da 8 Paesi capaci di far volare il tempo, ovvero una selezione di titoli in grado di intrattenere e far sorridere i passeggeri in aeroporto in attesa del volo.

FUORI CONCORSO ED EVENTI SPECIALI: IL FESTIVAL IN CITTÀ

Da venerdì 4 fino a domenica 6 ottobre MAX3MIN consolida la sua presenza a Milano con un programma fitto di appuntamenti tra il Teatro Fontana, Stecca 3 e Anteo Palazzo del Cinema. Oltre alle proiezioni dei cortometraggi in concorso, e un ricchissimo palinsesto Fuori Concorso, arricchiranno il programma gli incontri con gli ospiti e numerosi appuntamenti musicali.

Il programma di proiezioni ospiterà quest’anno 3 sezioni Fuori Concorso: Immagina l’inimmaginabile, un insieme di talk,  proiezioni e realtà aumentata per riflettere su scenari sostenibili e non del presente e del futuro; Carte Blanche Krakow Film Festival, una selezione di cortometraggi dalla Polonia a cura del Krakow Film Festival e realizzata con il supporto dell’Istituto Polacco di Roma e del Consolato Generale della Repubblica di Polonia in Milano; e Synesthetic Nostalgia, dedicata alle esperienze immersive e alla realtà virtuale, con 6 opere immersive oltre ad alcune anticipazioni ad accesso gratuito dislocate nel quartiere Isola nei giorni precedenti all’inizio del festival.

Da quest’anno MAX3MIN ha avviato una partnership con MUBI, con le proiezioni dei corti delle collezioni GREEN PORNOMAMMAS e SEDUCE ME, diretti e interpretati da Isabella Rossellini.

Ad inaugurare il programma di MAX3MIN, venerdì 4 ottobre, sarà un djset a cura di Volume – Dischi e libri e l’opening con lo stand up comedian Alessandro Ciacci che precederà le proiezioni dei film in concorso.

Nella tre giorni di festival milanese troveranno spazio incontri e talk, eventi e laboratori pensati per i più piccoli con attività ludiche realizzate con la collaborazione di Lidia Pezzoli della falegnameria sociale Bricheco e con il filmmaker Andrea Sestu.

Non mancheranno gli appuntamenti serali con i 2 party che animeranno il weekend di MAX3MIN negli spazi della Stecca3: sabato sera (dalle ore 22.00) il party di Discosizer con Psycho Mind Transmission ed Enrico Vivaldi, mentre domenica (a partire dalle 19.00) andrà in scena il set targato GodWillSaveUs, giovanissimo collettivo made in Milano.

GIURIE E PREMI DI MAX3MIN 2024

Saranno tre le giurie che assegneranno i premi per i film di MAX3MIN 2024. A valutare i film del Concorso Internazionale sarà una giuria composta da Séverine Petit (project manager Green Film Lab, del TorinoFilmLab), Alessandro Del Re (co-direttore artistico di Lago Film Fest e senior programmer MUBI) e Virgilio Villoresi (videomaker e animatore), che sceglieranno i 5 migliori cortometraggi e decreteranno il vincitore a cui verrà assegnato il premio di 3000 euro.

La giuria del Concorso NEXT GEN sarà composta quest’anno da tre programmer del Krakow Film FestivalBarbara Orlicz-Szczypuła, Marta Świętek e Anna Waszczuk, che premieranno il miglior film della sezione dedicata agli studenti di cinema con un premio tecnico, ovvero un set DJI Osmo Mobile 6 Vlog Combo.

La giuria del concorso UNfasten your seat belt & Enjoy your time sarà invece composta da una rappresentanza di SEA Milan Airports. Il cortometraggio vincitore sarà proiettato sul maxischermo della Porta di Milano dell’aeroporto Milano Malpensa e vincerà un premio di 1000 euro.

Oltre ai premi decretati dalle tre giurie, saranno anche assegnati il Premio del Pubblico, scelto dagli utenti tramite votazione on-line e in sala, e una menzione speciale attribuita dalla redazione di Rolling Stone Italia.

Cross, il trailer della serie crime Prime Video

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Cross, il trailer della serie crime Prime Video

Prime Video svela oggi il trailer ufficiale e le prime immagini dell’attesissima serie crime thriller Cross, con Aldis Hodge nel ruolo di Alex Cross. Il 14 novembre, tutti gli otto episodi debutteranno in esclusiva su Prime Video in oltre 240 Paesi e territori nel mondo. Prodotta da Paramount Television Studios e Skydance Television, CROSS è una serie thriller adrenalinica, intensa e ricca di colpi di scena, creata dallo showrunner ed executive producer Ben Watkins e basata sui personaggi dei romanzi best-seller di James Patterson dedicati al detective Alex Cross. Prima ancora del suo debutto, il rinnovo della serie per una seconda stagione è stato annunciato da Prime Video in occasione del primo Upfront di Amazon.

 

Alex Cross è un detective e psicologo forense, straordinariamente abile nell’entrare nella psiche degli assassini e delle loro vittime, al fine di identificare – e infine catturare – i criminali. Hodge è protagonista e produttore della serie. Il cast di CROSS è poi composto da Isaiah Mustafa, Juanita Jennings, Alona Tal, Samantha Walkes, Caleb Elijah, Melody Hurd, Jennifer Wigmore, Eloise Mumford e Ryan Eggold.

Watkins è showrunner ed executive producer della serie con la sua Blue Monday Productions. Come executive producer figurano anche Sam Ernst, Jim Dunn e Craig Siebels, insieme a James Patterson, Bill Robinson e Patrick Santa per la James Patterson Entertainment. David Ellison, Dana Goldberg e Bill Bost sono executive producer per Skydance Television. CROSS è prodotta da Amazon MGM Studios, Paramount Television Studios e Skydance Television.

Fotinì Peluso: 10 cose che forse non sai sull’attrice

Fotinì Peluso: 10 cose che forse non sai sull’attrice

Considerata una delle più talentuose e versatili attrici della sua generazione, Fotinì Peluso si è da qualche anno a questa parte distinta grazie ad una serie di noti film e ancor più popolari fiction e serie. Con una filmografia che vanta anche alcuni titoli di produzione internazionale, il suo è dunque uno dei nomi da tenere maggiormente d’occhio per il futuro della recitazione italiana.

I film, le fiction e le serie TV in cui ha recitato Fotinì Peluso

1. Ha recitato in noti film. Il primo film in cui Fotinì Peluso ha recitato è stato Il regno (2020), con Stefano Fresi. Nello stesso anno recita in Sotto il sole di Riccione (2020), con Ludovica Martino e Cristiano Caccamo, e in Cosa sarà (2020), con Kim Rossi Stuart. Nel 2022 recita in Il colibrì, con Pierfrancesco Favino, mentre nel 2023 è in La treccia. Nel 2024 recita invece in Dieci minuti, L’Enfant qui mesurait le monde e L’ora di tutti.

2. È celebre per alcune serie TV. L’attrice ha debuttato con la fiction Romanzo famigliare, per poi prendere parte a Nudes (2021) e La Compagnia del Cigno (2021-2023), grazie a cui acquista maggiore notorietà. Si conferma poi grazie alla serie Netflix Tutto chiede salvezza, dove recita accanto a Federico Cesari. Nel 2023 ha invece recitato in Greek Salad e Les Indociles, mentre nel 2024 riprende il ruolo di Nina Marinelli nella seconda stagione di Tutto chiede salvezza.

Fotinì Peluso recita in Tutto chiede salvezza

3. È entusiasta dei temi trattati nella serie. In Tutto chiede salvezza l’attrice interpreta Nina Marinelli, attrice, influencer ed ex compagna di liceo di Daniele, che si ritrova ricoverata nel reparto femminile dopo aver tentato il suicidio. Del progetto l’attrice ha dichiarato: “La serie è bella perché tratta il disagio mentale, un tema di cui si parla poco. Racconta che tutti possiamo stare male, e dobbiamo accettarci per come siamo, né bianchi, né neri, con le nostre mille sfumature“.

Tutto chiede salvezza Federico Cesari Fotinì Peluso
Tutto Chiede Salvezza. (L to R) Federico Cesari as Daniele, Fotinì Peluso as Nina in episode 101 of Tutto Chiede Salvezza. Cr. Monica Chiappara/Netflix © 2024Tutto Chiede Salvezza.

4. Era intimorita dalla seconda stagione. Mentre la prima stagione di Tutto chiede salvezza era basata sul libro omonimo di Daniele Mencanelli, la seconda stagione è invece stata realizzata in modo del tutto originale. L’attrice ha rivelato di essersi sentita un po’ preoccupata dal non avere dei riferimenti precisi su cui basarsi. Mencanelli ha tuttavia partecipato alla scrittura della sceneggiatura, cosa che ha permesso di rimanere fedeli alle intenzioni dei primi episodi.

Fotinì Peluso in Sotto il sole di Riccione

5. Ha recitato nel film estivo di Netflix. Tra i protagonisti di Sotto il sole di Riccione, il film di Netflix dedicato alle avventure di un gruppo di giovani alle prese con amori e altri guai, vi è anche Fotinì Peluso, interprete di una ragazza di nome di Guenda, di cui il timido Marco (interpretato da Saul Nanni) è innamorato. I loro due personaggi, tuttavia, non sono tornati nel sequel Sotto il sole di Amalfi.

Fotinì Peluso e La Compagnia del Cigno

6. Ha scavato nel proprio vissuto per recitare la propria parte. In La Compagnia del Cigno l’attrice interpreta Barbara, adolescente molto intelligente, riservata e talentuosa che suona il pianoforte e il fagotto. Nel corso della serie si scopre che è stata vittima di una relazione tossica che l’ha fortemente destabilizzata. A riguardo l’attrice ha dichiarato: “Tutti, crescendo, attraversiamo esperienze morbose o autolesioniste: ho dovuto cercare tra quelle che avevo vissuto personalmente per capire cosa succede a Barbara, riattivare frustrazioni e schemi malati, per ricordare che certe relazioni tossiche sono una droga“.

Il significato del nome datole dai genitori

7. Il suo nome ha origini greche. Figlia di padre italiano e madre greca, l’attrice si è da subito fatta notare anche per il suo particolare nome, Fotinì. Molto comune in Grecia, deriva dal greco antico “Photeinos” che significa “luminoso” o “radioso”. È spesso usato come sinonimo di “luce” e “conoscenza” nella letteratura greca classica. Appartiene però anche alla tradizione cristiana ortodossa ed è associato alla “Samaritana” del Vangelo di Giovanni, una donna che scoprì la verità e trovò la salvezza attraverso il dialogo con Gesù.

Sotto il sole di Riccione cast
Fotinì Peluso in Sotto il sole di Riccione. Cortesia di Netflix

Fotinì Peluso è su Instagram

8. È presente sul social network. L’attrice è presente sul social network Instagram, con un proprio profilo verificato seguito da 72 mila persone e dove attualmente si possono ritrovare circa 200 post. Questi sono principalmente immagini relative a suoi lavori da attrice e da modella, inerenti il dietro le quinte di tali progetti o promozionali nei loro confronti. Ma non mancano anche curiosità, momenti di svago, eventi a cui ha preso parte e altre situazioni ancora. Seguendola, si può dunque rimanere aggiornati su tutte le sue novità.

Fotinì Peluso ha un fidanzato?

9. È molto riservata. L’attrice è da sempre molto riservata circa la sua vita privata e la sua sfera sentimentale. Tuttavia, in un’intervista del novembre 2023 ha dichiarato di non essere più impegnata in una relazione con quello che definisce il suo “fidanzato storico” e di non fare pronostici in materia di sentimenti, preferendo concedersi del tempo per sé e per portare avanti la propria carriera.

L’età e l’altezza di Fotinì Peluso

10. Fotinì Peluso è nata il 1 gennaio 1999 a Roma. L’attrice è alta complessivamente 1,68 metri.

Fonte: IMDb, Instagram, THRR, Iodonna, Elle

Wolfs – Lupi solitari: il trailer della commedia la coppia Pitt-Clooney

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Apple TV+ ha svelato oggi un nuovo trailer di Wolfs – Lupi solitari, l’attesissima action-comedy con Brad PittGeorge Clooney in arrivo il 27 settembre su Apple TV+ e che è stata presentata in anteprima mondiale a Venezia 81.

Nel film Apple Original diretto da Jon Watts, Clooney interpreta un fixer professionista assunto per coprire un crimine in casa di un’importante funzionaria newyorkese. Quando sulla scena si presenta un secondo risolvi-problemi (Pitt), i due “lupi solitari” si ritrovano, loro malgrado, a lavorare insieme. Nel corso di una notte esplosiva, scoprono che la faccenda sta per sfuggirgli di mano in modo completamente inaspettato… dovranno mettere da parte i loro dissapori e il loro ego per portare a termine il lavoro.  Completano il cast anche Amy Ryan, Austin Abrams, Poorna Jagannathan, Richard Kind e Zlatko Burić.

Wolfs: recensione del film di Jon Watts

Proveniente dagli Apple Studios, “Wolfs – Lupi solitari” è scritto e diretto da Watts (“Spider-Man: No Way Home”) e prodotto in collaborazione con la Smokehouse Pictures di George Clooney e la Plan B Entertainment di Brad Pitt insieme ai produttori Brad Pitt, Dede Gardner, Jeremy Kleiner, Grant Heslov, George Clooney e Dianne McGunigle.

Netflix sbarca a Lucca Comics & Games con Squid Game 2

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Netflix sbarca a Lucca Comics & Games con Squid Game 2

Netflix sbarca a Lucca Comics & Games 2024 con Squid Game 2 ed una serie di appuntamenti imperdibili. Si parte da Piazza Anfiteatro, in cui prenderanno vita il padiglione e lo store esclusivo dedicati a Squid Game (con prodotti creati esclusivamente per LC&G 2024), dove i fan potranno immergersi nel mondo dell’iconica serie.

L’appuntamento speciale con Squid Game è fissato in particolare per il 31 ottobre, quando la città accoglierà il creatore, scrittore e regista Hwang Dong-hyuk e i protagonisti Lee Jung-jae e Wi Ha-jun, che incontreranno i fan e sveleranno, a tutto il mondo, alcune novità dell’attesissima seconda stagione, che sarà disponibile dal 26 dicembre solo su Netflix.

Nel corso della manifestazione, dal 30 ottobre al 3 novembre, ci saranno anche altre sorprese da scoprire in tutta la città, a partire dall’iconica bambola che dominerà Piazza San Michele, sfidando i fan nel più classico degli “1, 2, 3, stella!”.

Squid Game, la serie che ha avuto un successo senza paragoni su Netflix, rimanendo tutt’oggi la serie più popolare su Netflix dopo più di due anni dalla sua uscita, sta per fare il suo ritorno trionfale, e tutto il mondo è in fermento.

Oltre al suo enorme successo di pubblico, la serie ha fatto la storia vincendo 6 Emmy Awards tra cui Miglior Regia per Hwang Dong-hyuk e Miglior Attore Protagonista per Lee Jung-jae, oltre ad altri premi prestigiosi come il Gotham Award per la “Serie rivelazione” e un “AFI Honor nel 2021”.

Netflix sbarca a Lucca Comics & Games con Squid Game 2

Squid Game - Stagione 2
Credit Netflix

Tre anni dopo aver vinto lo Squid Game, il Giocatore 456 ha rinunciato ad andare negli Stati Uniti e fa il suo ritorno con un nuovo piano in mente. Gi-hun si tuffa ancora una volta nel misterioso gioco di sopravvivenza, iniziando un altro gioco di vita o di morte con nuovi partecipanti riuniti per vincere il premio di 456 miliardi di won.

La battaglia tra Gi-hun (Lee Jung-jae, che per il ruolo nella prima stagione ha vinto come Attore Protagonista in una Serie Drammatica ai 74esimi Emmy®) e il Front Man (Lee Byung-hun) entra nel vivo, mentre Gi-hun cerca vendetta in un nuovo gioco letale.

La nuova stagione accoglierà anche altri amati personaggi della prima stagione, come il Reclutatore (Gong Yoo). Oltre ai nuovi membri del cast Yim Si-wan, Kang Ha-neul e Park Gyu-young.

Il visionario regista Hwang Dong-hyuk ritorna alle redini del progetto. In seguito alla sua storica vittoria ai 74esimi Emmy®, primo asiatico ad aggiudicarsi la Miglior Regia in una Serie Drammatica, Hwang riprende il suo ruolo di regista, scrittore e produttore. Insieme a un cast da sogno al suo fianco, le aspettative sono alte per il genio dietro al colosso Squid Game.

La storia di Squid Game

Squid Game ha sconvolto il mondo con la sua uscita nel 2021, diventando presto una delle serie più viste su Netflix a livello globale. Accumulando più di 1,65 miliardi di ore di visualizzazione da parte di più di 142 milioni di famiglie nei suoi primi 28 giorni, la serie ha raggiunto il posto #1 nella Top 10 di 94 Paesi.

Oltre al suo enorme successo di pubblico, la serie ha vinto premi prestigiosi ed è stata lodata per il suo fresco commento su una società moderna immersa in una spietata competitività, il tutto raccontato in contrasto con lo sfondo di nostalgici giochi da bambini, trasformando tutto ciò che è Squid Game – la sua arte, musica, estetica e i suoi giochi – in un fenomeno culturale globale.

Dettagli sulla serie

  • SINOSSI: Tre anni dopo aver vinto lo Squid Game, il Giocatore 456 rimane determinato a trovare le persone che stanno dietro a questo gioco e a porre fine al loro sport malvagio. Utilizzando questa fortuna per finanziare la sua ricerca, Gi-hun inizia dal luogo più ovvio: cerca l’uomo in abito elegante che gioca a ddakji nella metropolitana. Ma quando i suoi sforzi producono finalmente dei risultati, la strada per distruggere l’organizzazione si rivela più letale di quanto immaginasse: per porre fine al gioco, deve rientrarvi.

  • DATA DI USCITA: 26 dicembre 2024

  • SCRITTORE/REGISTA: Hwang Dong-hyuk

  • PRODUTTORI ESECUTIVI: Kim Ji-yeon, Hwang Dong-hyuk

  • PRODOTTA DA: Firstman Studio

  • CAST PRINCIPALE: Lee Jung-jae, Lee Byung-hun, Wi Ha-jun, Gong Yoo, Yim Si-wan, Kang Ha-neul, Park Gyu-young, Lee Jin-uk, Park Sung-hoon, Yang Dong-geun, Kang Ae-sim, Lee David, Choi Seung-hyun, Roh Jae-won, Jo Yu-ri e Won Ji-an

  • PAESE: Corea del Sud

Berlinguer. La grande ambizione, il trailer del film

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Berlinguer. La grande ambizione, il trailer del film

E’ stato presentato il trailer di Berlinguer. La grande ambizione, il film che aprirà la 19a edizione della Festa del Cinema di Roma ed è presentato in concorso “Progressive Cinema”.  Nel cast al fianco di Elio Germano, che veste i panni del politico che ha fatto la storia del partito comunista in Italia, tra gli altri, Elena Radonicich, Paolo Pierobon, Roberto Citran, Andrea Pennacchi, Giorgio Tirabassi, Paolo Calabresi, Francesco Acquaroli, Fabrizia Sacchi.

Il film è una produzione Vivo film e Jolefilm con Rai Cinema, in coproduzione con Tarantula (Belgio) e Agitprop (Bulgaria) con le musiche originali di Iosonouncane e arriverà nelle sale il prossimo 31 ottobre distribuito da Lucky Red.

La trama di Berlinguer. La grande ambizione

Di solito si vede la lotta delle piccole ambizioni, legate a singoli fini privati, contro la grande ambizione, che è indissolubile dal bene collettivo.

ANTONIO GRAMSCI

Fondatore del Partito Comunista Italiano

Quando una via sembra a tutti impossibile, è necessario fermarsi? Non l’ha fatto Enrico Berlinguer, segretario negli anni Settanta del più importante partito comunista del mondo occidentale, con oltre un milione settecentomila iscritti e più di dodici milioni di elettori, uniti dalla grande ambizione di realizzare il socialismo nella democrazia. Sfidando i dogmi della guerra fredda e di un mondo diviso in due, Berlinguer e il PCI tentarono per cinque anni di andare al governo, aprendo a una stagione di dialogo con la Democrazia Cristiana e arrivando a un passo dal cambiare la storia. Dal 1973, quando sfuggì a Sofia a un attentato dei servizi bulgari, attraverso le campagne elettorali e i viaggi a Mosca, le copertine dei giornali di tutto il mondo e le rischiose relazioni con il potere, fino all’assassinio nel 1978 del Presidente della Democrazia Cristiana Aldo Moro: la storia di un uomo e di un popolo per cui vita e politica, privato e collettivo, erano indissolubilmente legati.

Win or Lose: ecco quando uscirà la serie Pixar

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Win or Lose: ecco quando uscirà la serie Pixar

La nuova serie originale Win or Lose segue le storie intrecciate di diversi personaggi che si preparano alla grande partita del campionato di softball. Otto episodi, ognuno dei quali segue un nuovo personaggio, saranno disponibili su Disney+ a partire dal 19 febbraio 2025.

Win or Lose mostra come ci si sente a stare nei panni di otto diversi personaggi nella settimana che precede la grande partita – dei ragazzi insicuri, i loro genitori iperprotettivi, persino un arbitro innamorato – con prospettive incredibilmente divertenti, molto emozionanti e animate in modo unico. Con la voce, nella versione originale, di Will Forte nel ruolo dell’allenatore, Win or Lose vede Carrie Hobson e Michael Yates nel ruolo di registi, sceneggiatori e produttori esecutivi mentre David Lally è il produttore.

Guarda il trailer di Win or Lose, la nuova serie d’animazione Pixar

Nella versione originale, il cast vocale di Win or Lose è composto da Will Forte, Rosie Foss, Josh Thomson, Milan Elizabeth Ray, Rosa Salazar, Dorien Watson, Izaac Wang, Chanel Stewart, Lil Rel Howery, Melissa Villaseñor, Jo Firestone, Flula Borg, Kyleigh Curran, Jaylin Fletcher, Erin Keif, Tom Law, Beck Nolan, Orion Tran e Rhea Seehorn. La serie, che presenta prospettive incredibilmente divertenti, molto emozionanti e animate in modo unico, è prodotta da David Lally, con le musiche del compositore Ramin Djawadi e le canzoni originali di CAMPFIRE e Djawadi.

Da piccola ho giocato a softball”, ha dichiarato Carrie Hobson, sceneggiatrice, regista ed executive producer della serie insieme a Michael Yates. “Ispirati da questa esperienza, abbiamo pensato che il softball fastpitch fosse lo sfondo perfetto per la serie. Ci sono così tante sfaccettature che amo dello sport: può tirar fuori il meglio e il peggio di una persona, e anche quella più calma può perdere le staffeQuando si tratta di vincere o perdere, le conseguenze non sono nulla, eppure sono tutto. Ci sembrava davvero l’arena migliore per i temi che amavamo”.

Agatha All Along: Marvel ha già svelato chi sarà il prossimo personaggio a morire?

La Marvel potrebbe aver già rivelato la prossima morte nell’MCU in Agatha All Along (la nostra recensione) . La serie dedicata Agatha Harkness si è aperta con due episodi che si sono conclusi con Agatha e la sua congrega improvvisata che si avventurano lungo la Strada delle Streghe, dando il via al filo narrativo principale. Nel frattempo, molte domande incombono su dettagli come la relazione di Agatha con Rio Vidal, il destino di Scarlet Witch e l’identità del personaggio di Joe Locke, Teen, i cui tentativi di elaborare se stesso sono stati apparentemente bloccati da un incantesimo.

La fine dell’episodio 2 di Agatha All Along ha visto la congrega aprire la porta della Strada delle Streghe proprio mentre i Sette di Salem incombevano sulla residenza di Agatha a Westview. Ognuno dei membri della congrega ha una ragione chiara per percorrere la Strada delle Streghe, che garantirà ai viaggiatori la realizzazione del loro più grande desiderio, tranne Sharon Davis, la cui presenza è stata forzata da Agatha nel suo tentativo di evitare Rio Vidal. Per entrare nella strada, la congrega ha dovuto cantare una canzone che ora è diventata un argomento centrale per lo spettacolo per un motivo importante.

The Ballad Of The Witches Road spiega la trama di Agatha

Le cose non sembrano andare bene per un membro della congrega

Patti LuPone Debra Jo Rupp Kathryn Hahn Ali Ahn Sasheer Zamata in Agatha All Along
Patti LuPone, Debra Jo Rupp, Kathryn Hahn, Ali Ahn e Sasheer Zamata in Agatha All Along. Foto di Courtesy of Disney – © Disney

I cantautori della ballata Agatha All Along, Kristen Anderson-Lopez e Robert Lopez, hanno divulgato prima dell’uscita dello show che “The Ballad of the Witches’ Road” è una mappa stradale per ciò che verrà nella serie. Ciò ha già iniziato a dispiegarsi poiché le prime quattro righe descrivono la congrega riunita di Agatha All Along:

“Cerca la strada

A tutto ciò che è brutto e giusto

Raccogli sorelle fuoco

Acqua, terra e aria”

In questo caso, l’alchimista Jennifer Kale è associata all’acqua, la strega del sangue Alice Wu-Gulliver è il fuoco e la divinatrice Lilia Calderu è associata all’aria. Mentre l’elemento terra dovrebbe probabilmente essere collegato alla strega verde Rio Vidal, il pollice verde di Sharon Davis è stato apparentemente sufficiente a garantire loro l’accesso alla Witches’ Road. Il testo rimanente è il seguente:

Ora più buia, risveglia il tuo potere

Terrestre e divino

Brucia e fermenta con la vera congrega

E la gloria sarà tua

[Coro]

Giù, giù, giù per la strada

Giù per la strada delle streghe

Giù, giù, giù per la strada

Giù per la strada delle streghe

Giù, giù, giù per la strada

Giù per la strada delle streghe

Cerchio cucito con il destino

Sblocca il tuo cancello nascosto

[Strofa 2]

Marciando sempre avanti

Sotto il santuario boscoso

Non mi allontano dal sentiero

Tengo la mano della morte nella mia

Notte primordiale, dona la vista

Familiare al tuo fianco

Se uno se n’è andato, andiamo avanti

Lo spirito come nostra guida

[Coro]

Giù, giù, giù per la strada

Giù per la strada delle streghe (Giù per la strada delle streghe)

Giù, giù, giù per la strada (Giù per la strada delle streghe)

Giù per la strada delle streghe (Giù per la strada delle streghe)

Giù, giù, giù per la strada (Giù per la strada delle streghe)

Giù per la strada delle streghe (Giù per la strada delle streghe)

Sangue, lacrime e ossa

Fanciulla, madre, vecchia

[Strofa 3]

La strada è selvaggia e malvagia

Serpeggiando attraverso il bosco

Dove tutto ciò che è sbagliato è giusto

E tutto ciò che è cattivo è buono

Attraverso molte miglia di trucchi e prove

Vagaberemo in alto e in basso

Doma le tue paure, appare una porta

È giunto il momento di andare

[Coro]

Giù, giù, giù per la strada (Giù, giù, giù, giù)

Giù per la strada delle streghe (Giù per la strada delle streghe)

Giù, giù, giù per la strada (Giù per la witches’ road)

Giù per la strada delle streghe (Giù per la strada delle streghe)

Giù, giù, giù per la strada (Giù per la strada delle streghe)

Giù per la strada delle streghe (Giù per la strada delle streghe)

Seguimi, amico mio

Verso la gloria alla fine

I versi successivi della canzone sono ora un enorme punto di interesse in quanto sembrano descrivere in dettaglio cosa accadrà dopo. Ciò culminerà apparentemente in “gloria alla fine“, anche se non senza un numero significativo di ostacoli. Mentre alcuni versi sono aperti all’interpretazione, tuttavia, un paio sono piuttosto trasparenti, ed è qui che la Marvel ha dimostrato che la morte è già in arrivo per uno dei membri della congrega di Agatha.

Una riga nella nuova canzone di Agatha è molto minacciosa

La ballata annuncia la morte di un membro

La seconda strofa sarà quella in cui la congrega riprenderà nell’episodio 3 di Agatha All Along. Mentre “santuario boscoso” presumibilmente si riferisce alla stessa Strada delle Streghe boscosa, i riferimenti a “notte primordiale“, “mano della morte” e “familiare” sono meno chiari. Eppure è nella penultima riga della strofa che la ballata ha rivelato in termini inequivocabili che un membro della congrega morirà, recitando “Se uno se n’è andato, andiamo avanti“. La riga suggerisce che uno di loro “se n’è andato“, ovvero morto, mentre la congrega rimanente persisterà.

Il fatto che la rivelazione arrivi nella seconda strofa significa che questa morte è probabilmente piuttosto imminente all’interno dello show. Resta da vedere se ciò accadrà nell’episodio 3, ma questa volta c’è almeno un grosso indizio nascosto nei titoli di coda dello show. Presi insieme ad altre prove esterne allo show, gli spettatori hanno iniziato a dedurre quale della congrega sta per affrontare il ceppo.

Come i titoli di coda di Agatha accennano alla prossima grande morte della Marvel

Debra Jo Rupp appare con un particolare tipo di fiore

Mentre scorrono i titoli di coda di Agatha All Along, i nomi di ciascuno dei personaggi principali sono accompagnati da alcune immagini che sono piuttosto rivelatrici. Mentre la maggior parte sembra relativamente intuitiva, come Kathryn Hahn che appare accanto alla Strega Cattiva dell’Ovest, Debra Jo Rupp, che interpreta Sharon Davis, appare accanto ad alcuni gigli bianchi. Mentre questi rappresentano presumibilmente il pollice verde di Davis, è difficile ignorare che i gigli bianchi in particolare simboleggiano tipicamente la morte. Di tutti i fiori che avrebbero potuto essere usati, i gigli sembrano piuttosto evidenti per questo motivo.

Un altro caso anomalo, tuttavia, è il nome di Joe Locke, che appare accanto a un titolo “Quasi morto a Westview“. Sebbene questo sembri un po’ più scontato, è improbabile che l’adolescente di Joe Locke venga condannato a morte così presto nello show, principalmente perché il personaggio sembra essere centrale nella trama. Creare il mistero della sua identità solo per ucciderlo un paio di episodi dopo sarebbe assurdo. Con questo in mente, Davis sembra un candidato molto più probabile.

Vale anche la pena notare che il personaggio di Joe Locke è stato investito da Sharon Davis a Westview, risultando quindi “Quasi morto” poiché era vicino a Davis in quel momento.

Una teoria più azzardata condivisa da @inthashadowz suggerisce che Sharon Davis sia in realtà Mephisto, un personaggio che si dice sia stato almeno menzionato in Agatha All Along. Questa teoria deriva dalla teoria secondo cui Sharon è, in effetti, una Rio Vidal mutaforma.

Una risposta di u/RAMcGonagall tramite Reddit, nel frattempo, spera semplicemente che Sharon Davis venga resuscitata se viene uccisa in qualsiasi momento come parte di uno dei desideri della congrega. Qualunque cosa accada, le cose non stanno andando bene per Sharon Davis – e forse l’episodio 3 di Agatha All Along sarà quello in cui incontrerà la sua fine.

Tutto chiede Salvezza 2: recensione della serie Netflix con Federico Cesari

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Dopo il grande successo del primo ciclo, adattamento del libro omonimo autobiografico di Daniele Mencarelli, torna dal 26 settembre su Netflix Tutto chiede salvezza, la serie di successo che vede protagonista Federico Cesari. Sempre prodotta da Picomedia e diretta da Francesco Bruni, il quale si conferma ancora una volta la sensibilità giusta per questo tipo di racconto, Tutto chiede Salvezza 2 ci riporta Villa San Francesco a distanza di due anni dall’ultima volta in cui siamo stati accanto a Daniele.

Di cosa parla Tutto chiede Salvezza 2

Come anticipato, torniamo dal protagonista: Daniele, che con Nina (Fotinì Peluso), ha dato il benvenuto alla loro piccola Maria. Ma i due si sono anche lasciati, e infatti la serie si apre sulla loro battaglia legale per la custodia dell’infante. Il “nostro eroe” avrà cinque settimane (il tempo dietetico nell’arco del quale si svolgono i 5 episodi della serie) per dimostrare di essere in grado di potersi occupare della figlia. Tuttavia, questo periodo corrisponde anche con il suo inserimento all’interno del personale di Villa San Francesco. Dopo il suo percorso riabilitativo ancora non concluso, Daniele ha scelto di rimanere nella struttura in qualità di infermiere e si appresta a cominciare il suo tirocinio. Il giovane ha deciso di darsi una possibilità e di mettere a disposizione della società la sua grande sensibilità ma anche la sua esperienza personale, che lo ha portato al punto in cui si trova ora. Sa che la malattia mentale è una condizione che non lascia mai il suo ospite e quindi deve stare doppiamente in allerta.

Tutto chiede salvezza 2 Federico Cesari Filippo Nigro
Tutto Chiede Salvezza. (L to R) Federico Cesari as Daniele, Filippo Nigro as Mancino in episode 101 of Tutto Chiede Salvezza. Cr. Monica Chiappara/Netflix © 2024Tutto Chiede Salvezza.

Il ritorno di Daniele in clinica lo posizionerà in maniera differente rispetto a tutto il personale medico che lo ha assistito nella prima stagione: il Dott.Mancino di Filippo Nigro e la Dott.ssa Cimaroli di Raffaella Lebboroni, ma anche il Pino di Ricky Memphis e la Rossana di Bianca Nappi, l’Alessia di Flaure BB Kabore saranno ora suoi “colleghi”, dinamica che viene affrontata con voci differenti, a seconda di chi è, di volta in volta, la persona con cui si confronta il volenteroso tirocinante.

Tutti i nuovi pazienti chiedono salvezza

Daniele entrerà anche in contatto con altri sé, nuovi pazienti che come lui sono in grave difficoltà, ma che allo stesso tempo sono storie diverse e complesse e meritano di essere salvate. Drusilla Foer è Matilde che combatte contro la sua ricerca dell’identità e della voglia di vivere; Samuel Di Napoli è Rachid giovane promessa del calcio la cui ascesa e caduta repentine hanno lasciato tracce sul suo giovane ego; Marco Todisco è Paolo, lettore avido che ci riporta la mente allo splendido e tragico Mario di Andrea Pennacchi che rivediamo in forma di flashback, ma anche “in carne e ossa” nella figura di sua figlia Angelica (Valentina Romani), giovane donna con dei sospesi importanti con il padre scomparso.

Parlare di “salute mentale” è un imperativo che negli ultimi anni è diventato sempre più urgente. Il mondo intorno a noi cade a pezzi e riuscire ad avere gli strumenti per leggerlo e viverlo senza essere sopraffatti dal terrore è importante. Tuttavia non sono molti i contesti e le realtà, anche nel mondo della serenità e del cinema, che riescono a farlo con dignità e chiarezza. Tutto chiede salvezza è un’eccezione e un’eccellenza in questo senso. La serie riesce a trovare la chiave giusta per approcciarsi in maniera sana e non retorica a questo tipo di problematiche che, per quanto ormai alla luce del sole, fanno sempre fatica a essere normalizzate.

Tutto chiede salvezza Federico Cesari Fotinì Peluso
Tutto Chiede Salvezza. (L to R) Federico Cesari as Daniele, Fotinì Peluso as Nina in episode 101 of Tutto Chiede Salvezza. Cr. Monica Chiappara/Netflix © 2024Tutto Chiede Salvezza.

La via dell’empatia

La serie fa leva molto sull’aspetto salvifico dell’empatia e la doppia posizione di Daniele in questa stagione consente di lavorare meglio in questo senso: il personaggio si fa punto di vista sia per chi deve occuparsi dei malati sia per i malati stessi che si vedono capiti, compresi e accolti anche di più da chi sa bene cosa passano. Questo leggero cambio di prospettiva permette alla serie di essere efficace e convincente pur senza il supporto del testo originale che aveva invece il primo ciclo. Non solo, la serie non smette di denunciare le “falle del sistema”, quelle pecche nella gestione di queste circostanze nel mondo reale che aggravano situazioni già delicate.

Gli aspetti legati alla malattia mentale si ampliano e diventano sempre più dettagliati e così Daniele e Nina si fanno davvero veicolo di una missione di evangelizzazione, quasi, aprendo spiragli, ingressi verso un mondo che non vede l’ora, ha bisogno di essere raccontato.

Francesco Bruni firma la regia di Tutto Chiede Salvezza 2

A coronare la scrittura di questo diario emotivo c’è la regia di Francesco Bruni che si conferma l’autore perfetto per questo racconto. Con tatto e accoglienza si mette al servizio dei personaggi e delle loro emozioni, contribuendo in maniera determinante alla confezione di un prodotto che va oltre il semplice racconto di una buona storia con personaggi a cui ci si affeziona, ma è consapevole del messaggio che porta e lo tiene sempre in altissima considerazione.

In un continuo sforzo di dare verità alle storie che attraversa, contro cliché e stereotipi, Tutto Chiede Salvezza 2 è una finestra aperta su un mondo affamato di luce.

Transformers One: recensione del film di Josh Cooley

Transformers One: recensione del film di Josh Cooley

“Evil isn’t born, it’s made”, recitava Once Upon a Time, una delle produzioni più importanti che ha avuto l’audacia di rivisitare le fiabe in chiave moderna. Una frase che definiva Regina Mills (la Regina Grimilde), e che può essere indicativa per Transformers One, film d’animazione diretto da Josh Cooley. Prendendo a piene mani da quell’universo fantascientifico d’avventura della saga dei Transformers, il regista costruisce un prequel d’effetto, al cui centro si sviscera l’amicizia fra Orion Pax e D-16 – i futuri Optimus Prime e Megatron – e l’inarrestabile trasformazione di D-16 nel comandante dei Decepticon che tutti conoscono.

Una storia che nelle sue maglie narrative condensa due macro-temi importanti: la speranza che nutre un’amicizia e spinge a combattere, ma anche la pericolosità della disillusione e del tradimento, che possono far diventare la lotta per la giustizia nel proprio peggior nemico. Il film, realizzato in grafica computer 3D dalla Industrial Light & Magic, si fortifica grazie a un cast stellare che presta le voci ai personaggi: Chris Hemsworth, Bryan Tryee Henry, Scarlett Johansson, Kegan-Michael Key e Steve Buscemi. Transformers One arriva in anteprima il 21 e il 22 settembre, ma il suo debutto ufficiale nelle sale è dal 26 settembre, distribuito da Eagle Pictures.

La trama di Transformers One

Molto tempo prima degli eventi della saga live-action dei Transformers, il pianeta Cybertron era minacciato dai Quintessenziani. I Cybertroiani, a causa di una guerra devastante, avevano perso la Matrice del Comando, l’unica in grado di far fluire l’energon, la vitale fonte di energia dei Transformers. Nella città di Iacon, governata da Sentinel Prime, due robot, Orion Pax e D-16, lavorano nelle miniere per estrarre ciò che resta dell’energon. Orion, puro idealista, vorrebbe partire alla ricerca della Matrice per riportare prosperità a Iacon City.

D-16, più pragmatico e realista, cerca di trattenere l’amico, pur condividendo tacitamente lo stesso desiderio. Tuttavia, una scoperta inaspettata cambierà il loro destino: insieme a Elita One e Bumblebee, i due amici intraprendono un viaggio che li porterà a una verità sconvolgente. Cercheranno di tornare dagli altri Transformers per salvare il loro mondo, ma durante questa avventura, segnata da rivelazioni tragiche, D-16 sarà sopraffatto, precipitando in un oscuro destino che lo condurrà alla rovina.

Transformers One
Cortesia di Eagle Pictures

Che cosa lega Optimus Prime e Megatron, amicizia o vendetta?

Transformers One affonda le radici nel passato dei personaggi che hanno dato vita alla saga. Da un lato, esplora l’amicizia tra Optimus Prime e Megatron: due minatori senza ingranaggi, uniti dall’amore per Cybertron e dal desiderio di salvare il loro mondo dai Quintessenziani. Due cuori che battono all’unisono per lo stesso scopo, due amici che, nelle loro differenze, si completano. L’uno la spalla dell’altro; l’uno la forza dell’altro. Pacche sulle spalle e affettuose prese in giro definiscono un legame che sembrava indissolubile, destinato però a segnare il destino dei futuri leader delle due fazioni opposte.

Il film scava profondamente in quel rapporto, coinvolgendo così tanto lo spettatore che, pur conoscendo l’inevitabile (e infelice) epilogo, quando la rottura arriva, il punto di non ritorno, si spera fino all’ultimo che la storia prenda una piega diversa. Le fondamenta del loro rapporto affettivo vengono delineate in modo chiaro e semplice, permettendo sia agli adulti che ai bambini di connettersi con i protagonisti. Ed è proprio nell’amicizia e nella loro missione comune, che costituisce l’ossatura narrativa del film, che si innesta la storyline più drammatica. Nel tentativo di salvare il loro pianeta natale, D-16 perde la strada e la lucidità, dimostrando quanto la delusione verso ciò in cui si credeva profondamente possa far smarrire la ragione e portare a scelte distruttive.

Megatron, infatti, non è nato malvagio, ma sono stati gli eventi tragici, la disillusione e la perdita di fiducia nel prossimo a corrompere la sua mente. Dopo aver scoperto il tradimento di Sentinel Prime, Megatron desidera solo distruggerlo, come lui ha distrutto la sua città e la sua amata terra. Sprofonda in un baratro infernale dal quale non riesce più a risalire, diventando esattamente ciò che odiava: un’anima piena di luce, divorata dall’oscurità del dolore.

La meraviglia dei Transformers

Oltre a funzionare sul piano narrativo, con diversi livelli di lettura per le varie fasce d’età, Transformers One è ottimo anche dal punto di vista tecnico e visivo. Nonostante siano fatti di metallo e bulloni, i Transformers sono esteticamente affascinanti. L’uso di una ricca palette cromatica valorizza ogni dettaglio, conferendo a ciascuno un tocco personale e unico. Molto buono il lavoro sul character design, che rende ogni personaggio sfaccettato e riconoscibile, così come la CGI, che regala scene d’azione visivamente d’impatto.

Un’altra nota di merito va alla sceneggiatura, che alterna momenti intensi e commoventi a dialoghi divertenti e leggeri, capaci di stemperare la drammaticità della narrazione e strappare un sorriso. Transformers One lascia il segno. E, come tutte le più riuscite pellicole d’animazione (basti pensare al recente Inside Out 2), è in grado di dialogare con tutti, senza distinzioni. Intrattiene e fa riflettere. Fa ridere ed emozionare.

Trifole – Le radici dimenticate, dal 17 ottobre con Officine UBU

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Trifole – Le radici dimenticate, dal 17 ottobre con Officine UBU

Dopo il suo primo lungometraggio The Grand Bolero, il giovane regista Gabriele Fabbro dirige Trifole – Le radici dimenticate, un’emozionante avventura ambientata nel mondo del Tartufo Bianco, che arriverà nei cinema italiani a partire dal 17 ottobre con Officine UBU.

TRIFOLE – Le radici dimenticate è un drama-adventure dal respiro internazionale ambientato nelle Langhe, la terra del Tartufo Bianco d’Alba. È la storia di un ricongiungimento familiare e della riscoperta delle proprie radici, che vede come protagonisti il cercatore di tartufi Igor (Umberto Orsini) con la sua cagnolina Birba e la giovane nipote Dalia (Ydalie Turk, attrice e co-autrice del film), che da Londra arriva nelle Langhe su richiesta della madre Marta(Margherita Buy), per assistere il nonno che si trova in difficoltà economiche e di salute. Oltre al cast principale, hanno preso parte al film anche Enzo Iacchetti, Frances Sholto-Douglas (Samson, la trilogia di Kissing Booth e Slumber Party Massacre), Francesco Zecca (la serie TV The White Lotus, Un altro pianeta, Solo No, Basta un paio di baffi) e Ludovica Mancini (The Grand Bolero).

Le parole del regista Gabriele Fabbro

TRIFOLE – Le radici dimenticate ci immerge nella natura, nei colori e nella poesia di un territorio unico al mondo. È un inno alla riscoperta delle tradizioni, delle proprie radici e dell’amore familiare, custodi di un’eredità da tramandare all’insegna del rispetto e della cura nei confronti della natura che ci circonda.

Umberto Orsini e Ydalie Turk in Trifole
Umberto Orsini e Ydalie Turk in Trifole – Cortesia di Officine UBU

“Come regista e sceneggiatore il mio scopo è portare al cinema piccole storie originali di persone ai margini, di comunità e tradizioni italiane che stanno scomparendo e presentarle al pubblico di tutto il mondo in modo magico, per indurlo ad appassionarsi a questi mondi.” – afferma il regista Gabriele Fabbro. “Volevo raccontare un’avventura visivamente dinamica e dal tono unico per rimarcare il valore della famiglia e delle proprie radici e l’importanza assoluta per tutti noi di conservare e rispettare la natura. Questa storia è in primis una lettera d’amore a mio nonno, alla mia eredità e alla mia terra, l’Italia, che ho spesso dato per scontata.”

La trama di TRIFOLE – Le radici dimenticate

Sinossi: Dalia, una giovane ragazza cresciuta a Londra senza motivazioni né aspettative per il futuro, viene mandata dalla madre in un paesino nelle Langhe, a prendersi cura del nonno Igor, con la speranza che la vita rurale aiuti la ragazza a trovare la sua strada. All’arrivo Dalia scopre che il nonno, la cui salute peggiora di giorno in giorno a causa della demenza senile, ha ricevuto una notifica di sfratto dovuta all’espansione delle aziende vinicole locali, che sperano di impossessarsi della terra un tempo destinata ai cacciatori di tartufi. Per trovare in poco tempo una somma di denaro sufficiente per pagare la casa ed evitare lo sfratto, Igor decide di condividere i segreti dei trifolai con la nipote e di mandarla nei boschi assieme alla cagnolina Birba, alla ricerca di un grande tartufo bianco, in modo da salvare, con il suo valore inestimabile, la loro casa.

Making Of, Cedric Kahn: “Per adesso non ho programmi, mi dedico alla promozione dei miei due film”

Cédric Kahn presenta il suo Making Of a Venezia 80. Il film metacinematografico fuori concorso che racconta delle peripezie e dei problemi relativi alla produzione di un film. Il regista quest’anno è stato parecchio impegnato con la promozione di due film. Il primo – presentato a Cannes 2023 The Goldman Case che racconta, invece, una storia giudiziara: un uomo viene condannato per quattro rapine. Si dichiara innocente per una delle accuse e il suo caso diventa mediatico.

Il film nel film racconta la storia di operai che lottano per proteggere la loro fabbrica dalla delocalizzazione. Ma nulla va come previsto. Simon sarà affiancato dalla produttrice Viviane (Emmanuelle Bercot) che cerca di mettergli i bastoni tra le ruote per la realizzazione del film. Vuole, infatti, riscrivere il finale e minaccia di tagliare il budget, tutti argomenti di matrice contemporanea. Mentre la produzione va a pezzi Joseph (Stefan Crepon), una comparsa con l’amore per il cinema, accetta di dirigere il dietro le quinte. Making Of di Cedric Kahn collega il cinema all’interno del cinema, le due realtà si fondono e mentre nel film girato da Simon scoppiano le proteste – una vera e propria rivolta operaia in una fabbrica della provincia francese – il film di Kahn fa una critica sulle sorti del cinema contemporaneo.

Making Of film recensione
Making Of – foto dal film

Making Of a Venezia 80

Abbiamo chiesto al regista Cedric Kahn di quale tra i suoi film farebbe il Making Of: “Penso che lo farei proprio su Making Of perché durante le riprese ci sono stati continui colpi di scena e problemi da risolvere”, ironia della sorte una matrioska di film sarebbe interessante. Questa tecnica, usata moltissimo nel cinema francese – ricordiamo Effetto Notte di Truffaut – riesce a veicolare un messaggio abbastanza chiaro alla macchina cinematografica volendo anche fare un po’ di denuncia sui temi trattati.  “Sì, il messaggio è chiaro ed è relativo a tutti i problemi che deve affrontare la produzione”.

Per quanto riguarda il futuro di Cedric Kahn, il regista non ha dubbi. Dopo una promozione a Cannes 2023 e adesso a Venezia 80 – ben due progetti nel 2023 – il regista vorrebbe tanto avere il tempo di scrivere: “Penso che continuerò a fare promozione in Europa. Questi due film hanno richiesto tempo e adesso mi voglio concentrare su di loro. Non ho praticamente il tempo per scrivere”.

Thunderbolts*: il trailer svela piani alternativi per Sentry e per la Avengers Tower

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I Marvel Studios non hanno rivelato The Sentry nel trailer di ieri di Thunderbolts*, ma siamo riusciti a incontrare “Bob” di Lewis Pullman. Mentre l’anteprima non è riuscita a far luce sul suo ruolo nel film, abbiamo scoperto, via comicbookmovie.com, un paio di indizi molto intriganti.

Quando Yelena Belova entra nella struttura dove incontra gli altri Thunderbolts e Bob, si possono vedere dei progetti che mostrano diverse varianti del logo e dell’acconciatura di The Sentry.

Questi pezzi di carta apparentemente riportano il logo OXE, un’organizzazione che sappiamo sarebbe stata presente in questo film. Nei fumetti Ultimate, Valentina Allegra de Fountaine era la presidente del gruppo e, sebbene si riveli poco su OXE, viene descritta come la “più grande holding del mondo”.

Screen dal trailer di Thunderbolts*

Non solo questo suggerisce che sta lavorando indipendentemente dalla CIA, ma sembra che Val si sia prefissata di creare il supereroe perfetto con The Sentry. Ciò differisce dalla sua origine nei fumetti, dove era un tossicodipendente che ingerì accidentalmente un siero super potente, e ciò che viene mostrato qui indica che Val sta interrogando il pubblico per capire a cosa avrebbe risposto meglio.

Ahimè, qualcosa ci dice che Sentry non sarà l'”eroe” ideale che sta cercando, in particolare se Bob soffre degli stessi problemi di salute mentale della sua controparte nei fumetti (sulla pagina, i disturbi psichici del personaggio assumono forma fisica come il mostruoso Void).

Da notare anche il fatto che ci sono progetti anche per “The Watchtower”.

The Watchtower da New Avengers

Collocata in cima alla Avengers Tower nei fumetti, è la casa e il quartier generale di Sentry. Un’alta torre che vanta una serie di pinne incrociate nere, ha una grande sfera dorata in cima. La Watchtower era supervisionata da un’intelligenza artificiale chiamata CLOC, che manteneva una sorveglianza sulle comunicazioni del mondo e allertava Sentry in caso di gravi emergenze.

C’è sempre la possibilità che questi siano i piani scartati di Val, ma con le voci che circolano sull’asterisco nel titolo di Thunderbolts* che sta per “New Avengers”, non ci scommetteremmo.

Chi fa parte della squadra dei Thunderbolts della Marvel?

Come accennato, non tutti i membri del cast dei Thunderbolts* erano visibili nel primo filmato del film. Questo porta a chiedersi come sia l’intero roster della squadra titolare. Evidentemente, cinque dei membri dei Thunderbolts sono Red Guardian e Yelena Belova di Vedova Nera, Ghost di Ant-Man and the Wasp, Bucky Barnes di Captain America e U.S. Agent, che ha debuttato in The Falcon and the Winter Soldier.

Gli altri due membri della squadra che non vengono mostrati nel filmato della Marvel sono personaggi a dir poco interessanti. Uno di essi proviene dalla Vedova Nera, il Taskmaster del MCU. Taskmaster è stato poco approfondito in Vedova Nera, il che rende la sua apparizione nei Thunderbolts* molto più intrigante. L’ultimo membro della squadra dei Thunderbolts dovrebbe essere il loro leader, Valentina Allegra De Fontaine, un personaggio che è apparso in tutte le fasi 4 e 5 del MCU.

Making Of: recensione del film di Cédric Kahn

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Making Of: recensione del film di Cédric Kahn

Dopo Cannes 2023 Cédric Kahn arriva a Venezia 80 con il suo Making Of, film Fuori Concorso. La pellicola metacinematografica ci porta dietro le quinte della realizzazione di un film del regista Simon (Denis Podalydes). L’associazione con Effetto Notte di François Truffaut è immediata perché così come nel film del 1973 Kahn racconta crisi, personali e professionali, tra il cast e la troupe. Il film nel film racconta la storia di operai che lottano per proteggere la loro fabbrica dalla delocalizzazione. Ma nulla va come previsto. Simon sarà affiancato dalla produttrice Viviane (Emmanuelle Bercot) che cerca di mettergli i bastoni tra le ruote per la realizzazione del film. Vuole, infatti, riscrivere il finale e minaccia di tagliare il budget, tutti argomenti di matrice contemporanea. Mentre la produzione va a pezzi Joseph (Stefan Crepon), una comparsa con l’amore per il cinema, accetta di dirigere il dietro le quinte.

Making Of, la trama

Costi e processo creativo: come funziona la macchina cinematografica se sei un regista di una piccola produzione e devi fare i conti con tagli al budget e produttori? Making Of di Cedric Kahn collega il cinema all’interno del cinema, le due realtà si fondono e mentre nel film girato da Simon scoppiano le proteste – una vera e propria rivolta operaia in una fabbrica della provincia francese – il film di Kahn fa una critica sulle sorti del cinema contemporaneo. Diviso in atti come un’opera teatrale, all’inizio del film siamo subito immersi nell’azione. Una lunga inquadratura, piano sequenza, ci mostra le vicende del film ma subito dopo scopriamo l’effetto matrioska che Making Of tenta di realizzare.

La narrazione metacinematografica è davvero un marchio di fabbrica francese ma nell’ultimo anno sono tantissimi i film che si sono occupati di celebrare i vari aspetti della Settima Arte. Steven Spielberg con The Fabelmans, Damien Chazelle con Babylon. Il filo conduttore cambia a seconda del tema e del periodo storico in cui è ambientato il film e tende a evidenziare la complessità della macchina cinematografica che inevitabilmente risuona in tutte le persone che fanno parte del progetto.

Making Of film

Tre atti, due protagonisti

In Making Of si accavallano le voci dei due protagonisti. C’è il regista Simon che è incastrato da produttori e piani alti che vogliono pilotare il suo film. E poi c’è Joseph che guarda il mondo del cinema con occhi incantati sognando di farne parte. Due mondi opposti che cercano però di descrivere i disagi legati al lavoro dietro la macchina da presa. Quello che però cerca di fare Cedric Kahn è sovrapporre il mondo dietro le quinte e il cinema stesso. La trama creata dalla troupe di Simon viene riflessa anche nel film di Kahn: le proteste degli operai e le indigenti condizioni dei lavoratori. Poi subentrano anche i drammi personali del protagonista che cerca in tutti i modi di evitare di divorziare dalla moglie. Il tutto accompagnato a momenti del tipico umorismo irriverente dei francesi.

Ancora una volta poi Making Of mette davanti uno specchio i due protagonisti, da una parte un amore che finisce dall’altra uno che nasce. L’aspirante regista in erba Joseph si innamora dell’attrice protagonista Nadia (Souheila Yacoub). Per i tre atti che compongono il film viene trasmessa l’esigenza di salvare il cinema, di salvare questa macchina imperfetta e le persone che ci sono dietro. Mentre i drammi dei protagonisti vengono portati avanti – senza dare una chiusura definitiva – il film rimane con molte domande senza risposta. Parlando però di metacinema appare chiara la metafora non solo sulle condizioni su cui verte in cinema adesso ma sulla reazione di Kahn stesso a questo periodo storico. Making Of è una lunga seduta psicologica dove il regista cerca di mettersi a nudo attraverso le parole degli interpreti.

The Boys: un nuovo ingresso di alto profilo nel cast della quinta stagione

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Entertainment Weekly ha rivelato che la stagione 5 di The Boys ha scelto Daveed Diggs per un ruolo misterioso nella serie Prime Video vietata ai minori. L’attore è noto soprattutto per aver recitato in Hamilton (che era già un successo ma è diventato un fenomeno globale grazie a Disney+) e annovera tra i suoi numerosi ruoli cinematografici e televisivi film come Snowpiercer, La sirenetta e Velvet Buzzsaw.

Non è la prima volta che si aggira nelle vicinanze di un progetto di supereroi, poiché si ritiene che fosse uno dei favoriti per interpretare Ben Grimm/La Cosa in The Fantastic Four: First Steps dei Marvel Studios. Quel ruolo alla fine è andato a Ebon Moss-Bachrach.

Daveed Diggs
Daveed Diggs in Hamilton

Diggs ha anche prestato la voce a Invincible di Prime Video nel ruolo di Theo, un membro di un gruppo di terapia che ha perso i propri cari a causa dei supereroi.

Come spesso accade, al momento non si sa ancora chi interpreterà l’attore in The Boys. La serie si è allontanata dai fumetti qualche tempo fa e, nonostante ci siano molti personaggi del fumetto che devono ancora apparire nello show, non possiamo nemmeno immaginare chi interpreterà, per ora.

Poco prima che la stagione 4 di The Boys debuttasse su Prime Video, è stato confermato che la serie si sarebbe conclusa con l’imminente quinta stagione.

Nonostante ciò che alcuni hanno sostenuto sia una fine prematura della serie principale, il franchise di The Boys non lascerà il suo pubblico da solo. Gen V, la serie spin-off, è destinata a continuare e di recente abbiamo appreso che è in lavorazione Vought Rising, che vedrà Jensen Ackles nei panni di Soldier Boy e Aya Cash nei panni di Stormfront in una storia prequel.

X-Men ’97, bisognerà aspettare più del previsto per la seconda stagione

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Nelle ultime settimane, X-Men ’97 ha fatto notizia per tutti i motivi sbagliati. La serie non è riuscita a vincere l’Emmy per la migliore serie Animata (perdendo contro Blue Eye Samurai di Netflix) e l’ex showrunner Beau DeMayo continua a condividere affermazioni dannose sui Marvel Studios dopo il suo licenziamento.

Indipendentemente da ciò, la serie è stata un successo di critica e i fan rimangono impazienti per la seconda stagione… sfortunatamente, un nuovo report di Nexus Point News rivela che X-Men ’97 non tornerà sulla piattaforma di streaming prima del 2026.

X-Men ’97 non tornerà sulla piattaforma di streaming prima del 2026

Si dice che ciò sia il risultato di “modifiche apportate alla storia e alle sceneggiature“. Matthew Chauncey ha sostituito DeMayo come capo sceneggiatore e si pensa che abbia rielaborato le bozze che DeMayo ha scritto prima di essere licenziato dallo show.

I produttori esecutivi di X-Men: The Animated Series Larry Houston e Eric e Julia Lewald manterranno i loro ruoli di produttori consulenti. Anche il cast vocale principale tornerà, anche se al momento non ci sono notizie su nuove aggiunte.

Per quanto deludente sia questo ritardo, i fan della Marvel Animation non rimarranno delusi nel 2025; Your Friendly Neighborhood Spider-Man e Marvel Zombies sono entrambi in arrivo, mentre immaginiamo che la terza stagione di What If…? debutterà l’anno prossimo.

Ad agosto, il responsabile dello streaming, della televisione e dell’animazione dei Marvel Studios, Brad Winderbaum, è apparso a un Q&A insieme al produttore supervisore Jake Casterona e al regista Emi/Emmett Yonemura. Quando a Winderbaum è stato chiesto cosa aspettarsi dalla seconda stagione della serie, ha risposto anticipando, “Ci sono molti team, nella Marvel, che hanno la lettera ‘X’ seguita da un trattino. Te lo direi così… ci sono altri due team X nella seconda stagione”.

X-Men '97 Marvel StudiosEmi/Emmett Yonemura (che ha diretto “Fire Made Flesh”, “Remember It”, “Bright Eyes” e “Tolerance Is Extinction – Part 2”) ha anche condiviso grandi elogi per il nuovo capo sceneggiatore di X-Men ’97.

“Oh, è adorabile. Adoro lavorare con lui”, ha detto entusiasta il regista. “Non è nemmeno in onda da molto tempo, ed è già uno scrittore super dolce e incredibilmente talentuoso, quindi ci stiamo già divertendo un mondo, e sono davvero emozionato che i fan vedano cosa ci aiuta a portare in tavola perché è incredibile, è un genio”.

Quello che c’è da sapere su X-Men ’97

X-Men ’97 si è rivelato un grande successo di critica e di fan: il finale del 15 maggio, “La tolleranza è l’estinzione, parte 3”, ha raccolto 3,5 milioni di visualizzazioni a livello globale nei primi cinque giorni su Disney+, diventando il finale di serie animata più visto dalla prima stagione di What If…?.

I Marvel Studios hanno chiaramente preso atto della popolarità della serie e stanno finalmente procedendo con il tanto atteso reboot degli X-Men in live-action. Recentemente abbiamo saputo che lo scrittore di Hunger Games – La ballata dell’usignolo e del serpente sarà lo sceneggiatore Michael Lesslie.

Il cast vocale originale di X-Men ’97 include Ray Chase nei panni di Ciclope, Jennifer Hale nei panni di Jean Grey, Alison Sealy-Smith nei panni di Tempesta, Cal Dodd nei panni di Wolverine, JP Karliak nei panni di Morph, Lenore Zann nei panni di Rogue, George Buza nei panni di Bestia, AJ LoCascio come Gambit, Holly Chou come Jubilee, Isaac Robinson-Smith come Bishop, Matthew Waterson come Magneto e Adrian Hough come Nightcrawler.

Grey’s Anatomy 21: trailer del nuovi episodi in arrivo con Ellen Pompeo

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Il network americano della ABC ha diffuso il trailer ufficiale di Grey’s Anatomy 21, la ventunesima stagione dell’acclamata serie tv medical drama Grey’s Anatomy, arrivata ormai al suo ventunesimo anno di programmazione.

Il Grey Sloan vedrà alcune partenze e arrivi quando la stagione 21 di Grey’s Anatomy inizierà a fine mese. La longeva serie ha subito aggiunte e uscite dal cast nel corso degli anni. La ABC ha pubblicato un nuovo poster per la prossima stagione, che vede la presenza, il ritorno e l’uscita di volti noti. Dai dottori esperti agli specializzandi, il Grey Sloan si troverà di fronte a qualcosa di diverso in questa stagione. La più grande differenza tra il poster della stagione 21 e quello della stagione 20 è la presenza di Ellen Pompeo. Dopo essersi congedata dal ruolo di series regular nella stagione precedente, la nuova stagione vede il ritorno di Meredith Grey in ospedale. La Pompeo apparirà in più episodi in questa stagione. Sono presenti anche Chandra Wilson e James Pickens Jr, che continuano il loro percorso nella serie.

Il nuovo “Grey’s Anatomy” nella stagione 21

Il trailer mostra gli stagisti in piedi sul logo del Grey Sloan. Nonostante la sua imminente uscita dalla serie, Midori Francis è presente con il cast di stagisti composto da Harry Shum Jr, Adelaide Kane, Niko Terho e Alexis Floyd. I membri del cast Kevin McKidd, Caterina Scorsone, Camilla Luddington, Kim Raver, Chris Carmack, Debbie Allen e Anthony Hill costituiscono i membri del cast che continueranno ad apparire nella stagione 21. Scott Speedman tornerà per altri episodi perché Meredith è tornata e la loro storia farà parte del suo arco narrativo in questa stagione. Nel frattempo, Jason George è tornato in Grey’s Anatomy dopo la conclusione di Station 19 ed è presente nell’artwork.

Infine, Jake Borelli è presente nonostante la sua imminente uscita dalla serie. Francis e Borelli torneranno per diversi episodi per concludere l’arco dei loro personaggi prima di uscire definitivamente dalla serie. Tuttavia, la showrunner Meg Marinis ha dichiarato a TV Line che anche se se ne vanno, “rivedrete quei personaggi”.

La stagione 21 di Grey’s Anatomy offre più tempo per personaggi come la dottoressa Monica Beltran (Natalie Morales). La dottoressa Sydney Heron (Kali Rocha), apparsa per la prima volta nella seconda stagione, torna al Grey Sloan come assistente. “L’ultima volta che abbiamo visto Sydney, indossava un camice azzurro come specializzanda insieme alla Bailey. Ora è un’assistente, ma è ancora il personaggio che ha entusiasmato i fan nei primi giorni”, ha dichiarato Marinis a Entertainment Weekly. Nel frattempo, Floriana Lima si unisce al cast accompagnata da Michael Thomas Grant nella loro prima stagione di Grey’s Anatomy. La prima stagione andrà in onda giovedì 26 settembre sulla ABC e gli episodi saranno trasmessi in streaming su Disney+.

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Joker: Folie À Deux, il regista rivela che il finale provocherà reazioni forti

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Si avvicina sempre di più l’uscita in sala di Joker: Folie à Deux, e mentre la campagna promozionale procede a tappeto con tanti nuovi contenuti e teaser, alcuni spoiler sono arrivati al grande pubblico, complici anche le proiezioni in Super Anteprima all’ultima Mostra di Venezia, dove il film è stato presentato in Concorso (leggi qui la nostra recensione).

Ora, in prossimità dell’arrivo in sala, il regista di Joker: Folie À Deux Todd Phillips conferma che il finale del film provocherà reazioni forti e interdizione nel pubblico. Secondo lui si tratta di una conclusione destinata a dividere il pubblico, e il regista è ben consapevole che le persone non saranno per niente compiaciute.

“Le persone che hanno visto questo film in generale… alla fine, si siedono e non si muovono per circa tre o cinque minuti”, racconta a /Film. “Poi mi scrivono, quelli che mi conoscono, o mi scrivono e-mail e dicono, ‘Ho bisogno di un minuto per elaborare il film'”,

“Penso che ti lascerà con una sensazione molto inquietante… Penso che sia inquietante”, ha continuato Phillips, notando che secondo lui il sequel “chiarisce molte cose su cui potresti aver avuto domande nel primo film. Spero che tutto trovi risposta”.

Tutto quello che sappiamo sul film Joker: Folie à Deux

Joker: Folie à Deux presenterà il ritorno di Joaquin Phoenix nel ruolo del cattivo DC Joker. Il sequel presenterà nuovi arrivati ​​Brendan Gleeson, Catherine Keener, Jacob Lofland e Harry Lawtey. Nel cast c’è anche Lady Gaga che darà vita a Harley Quinn. I dettagli della trama sono ancora per lo più nascosti, ma sappiamo che la maggior parte del film si svolgerà ad Arkham Asylum e conterrà significativi “elementi musicali”.

Rumors recenti hanno anche suggerito che la versione di Gaga su Harley Quinn avrà un ruolo più importante di quanto originariamente riportato, con la storia che si svolge interamente dal suo punto di vista. Il film di Todd Phillips del 2019 è stato un successo sia di critica che commerciale con un incasso mondiale di oltre 1 miliardo di dollari al botteghino, rendendolo il film con il maggior incasso di tutti i tempi. Ha ricevuto riconoscimenti da numerosi importanti enti premiati, tra cui due Oscar e due Golden Globe, sia per il miglior attore che per la miglior colonna sonora.

Dream Productions: la serie spin-off di Inside Out ha fissato la data di uscita su Disney+

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All’inizio dell’estate la Pixar ha compiuto un’impresa inimmaginabile: Inside Out 2 è diventato il film d’animazione di maggior incasso della storia. Ma lo studio non ha ancora finito e ha appena annunciato la data dei prossimi progetti. La serie televisiva intitolata Dream Productions sarà la prima del suo genere. Il titolo debutterà su Disney+ l’11 dicembre e seguirà i personaggi incaricati di produrre i sogni di Riley nel mondo di Inside Out. Gli eventi della serie si svolgeranno tra i due film, dando uno sguardo alla mente di Riley prima che la sua vita cambiasse durante il più grande blockbuster di quest’estate.

La Pixar ha rilasciato uno sneak peek della serie televisiva. Joy (Amy Poehler) dà il benvenuto agli ospiti della Dream Productions, spiegando che i ricordi che necessitano di un’ulteriore elaborazione vengono inviati al reparto per diventare sogni. La parte della mente di Riley incaricata di questa trasformazione funziona come uno studio cinematografico. Il concetto è stato brevemente esplorato durante Inside Out e Inside Out 2, ma Dream Productions consentirà alla Pixar di immergersi veramente in profondità nel modo in cui i sogni vengono realizzati in questo franchise. Si spera che gli spettatori possano riconoscere i personaggi e gli eventi che Riley ha vissuto sul grande schermo.

Un aspetto davvero conveniente della tempistica di produzione di Dream Productions è stato il fatto che lo studio stesse lavorando a Inside Out 2 nello stesso periodo. Questo permetterà ad interpreti come Kensington Tallman, Lewis Black, Tony Hale e Phyllis Smith di riprendere i loro ruoli da Inside Out 2. Resta da vedere se la storia di Riley continuerà in futuro. Ma mentre la Pixar lavora al suo prossimo progetto, il pubblico potrà tornare nella mente della giovane donna in Dream Productions.

Win or Lose è finalmente in arrivo su Disney+

La prima serie televisiva Pixar lanciata su Disney+ doveva essere Win or Lose. Nel corso del tempo, i tempi di produzione di quel progetto sono stati modificati, portando la piattaforma di streaming ad annunciare che la serie debutterà il 19 febbraio 2025. La serie in arrivo seguirà una squadra sportiva scolastica. Gli eventi che precedono una partita importante saranno visti attraverso la prospettiva di personaggi molto diversi tra loro. Will Forte sarà la voce dell’allenatore della squadra. Sarà una settimana importante per la Disney, considerando che Captain America: Brave New World arriverà sul grande schermo solo pochi giorni prima che Win or Lose arrivi in televisione. Dream Productions debutta su Disney+ l’11 dicembre, prima che Win or Lose arrivi il 19 febbraio.

The Penguin 1×02: trailer del secondo episodio “Inside Man”

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The Penguin 1×02: trailer del secondo episodio “Inside Man”

HBO ha diffuso il trailer di The Penguin 1×02, il secondo atteso episodio dell’attesa serie tv The Penguin (la nostra recensione) che ha debuttato su HBO e SKY la scorsa settimana, segnando il nostro ritorno nelle pericolose strade di una Gotham City più terrena rispetto a The Batman di Matt Reeves. Dopo il primo episodio, il nuovo appuntamento continuerà la trasformazione di Oswald Cobblepot da nullatenente sfigurato a noto gangster di Gotham.

Cosa aspettarsi da The Penguin?

La serie The Penguin che debutterà il 20 settembre su SKY e NOW riprenderà subito dopo gli eventi di The Batman, c’è un vuoto di potere a Gotham dopo l’arresto di Falcone e Oz sta cercando di riempire questo spazio. Mentre il film ci dà una buona visione delle motivazioni del Pinguino, la serie in arrivo approfondirà aspetti che non abbiamo potuto vedere nel film, dai flashback della sua infanzia al suo attuale rapporto con la madre mentalmente disturbata (Deirdre O’Connell).

Mi è piaciuto molto fare la parte nel film di Batman e l’idea che saremmo stati viziati dall’avere otto ore per approfondire la psicologia e la storia di questo personaggio”, ha detto Farrell. “I retroscena hanno un ruolo importante nella serie televisiva”.

Un’altra parte importante della sua storia sarà Sofia di Cristin Milioti, anche se non si sa molto del suo personaggio, Farrell ha rivelato: “Sono due sopravvissuti che sono stati immersi in mondi di doppiezza, sconfitta e violenza”, e ha aggiunto: “Sono molto sospettosi. Hanno anche un passato molto personale”. Sarà molto interessante vedere come si svilupperà questa storia.

Matthias Schoenaerts sarà il villain di Supergirl: Woman of Tomorrow

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Matthias Schoenaerts è stato scelto per interpretare il villain del prossimo progetto del DCU, Supergirl: Woman of Tomorrow.

Già MTTSH aveva dichiarato che l’attore di The Old Guard Matthias Schoenaerts era in trattative per interpretare il cattivo Krem delle Colline Gialle.

Nella serie a fumetti di Tom King, Krem è uno spietato Kingsasgent responsabile di aver ucciso il padre di Ruthye Marye Knoll e di aver scatenato l’ira di Kara Zor-El piantando una freccia in Krypto.

Supergirl: Woman of Tomorrow sarà il prossimo film del DCU a uscire nelle sale dopo Superman. La Warner Bros. ha recentemente annunciato che la nostra nuova Ragazza d’Acciaio prenderà il volo il 26 giugno 2026. La regia è affidata a Craig Gillespie.

Si dice che questa versione di Kara Zor-El sia “meno seria e più tagliente dell’iconica supereroina”, in quanto Gunn cerca di allontanarsi dalle “precedenti rappresentazioni della Ragazza d’Acciaio, in particolare la lunga serie della CBS/CW interpretata da Melissa Benoist”. Le riprese del film dovrebbero iniziare a breve.

Cosa ha detto James Gunn su Milly Alcock?

Supergirl: Woman of Tomorrow

James Gunn ha recentemente rivelato di aver pensato alla Alcock per interpretare Supergirl dopo aver visto la sua interpretazione nella serie prequel di Game of Thrones della HBO.

Milly è stata la PRIMA persona che ho proposto a Peter per questo ruolo, ben più di un anno fa, quando avevo letto solo i fumetti“, ha scritto il regista su Threads. “Stavo guardando La casa del drago e ho pensato che potesse avere il taglio, la grazia e l’autenticità di cui avevamo bisogno“.

Cosa aspettarci da Supergirl: Woman of Tomorrow

Secondo una breve sinossi, la storia seguirà Kara mentre “viaggia attraverso la galassia per festeggiare il suo 21° compleanno con Krypto il Supercane. Lungo la strada, incontra una giovane donna di nome Ruthye e si ritrova in una ricerca omicida di vendetta”.

L’attrice e drammaturga Ana Nogueira sta scrivendo la sceneggiatura di Supergirl: Woman of Tomorrow.

James Gunn e Peter Safran hanno annunciato il reboot di Supergirl durante la giornata stampa dello studio nel gennaio dello scorso anno, quando è stato rivelato lo slate del DCUGods and Monsters“. Il progetto sarà basato almeno in parte sull’omonima serie di fumetti di King del 2022.

Crimes of the Future: la spiegazione del finale del film

Crimes of the Future: la spiegazione del finale del film

Scritto e diretto da David Cronenberg, Crimes of the Future (qui la recensione) è la sua prima volta dietro la macchina da presa dal 2014, anno di Maps to the Stars. Il film ha debuttato al Festival di Cannes a maggio 2022 prima di uscire nelle sale, dove questo body horror ha ricevuto reazioni diverse da parte della critica e degli spettatori, ma è chiaro che il film ha avuto comunque un effetto. Crimes of the Future inizia con un prologo molto cupo: una donna di nome Djuna, irritata dal figlio mangiatore di plastica, lo soffoca con un cuscino prima di chiamare l’ex marito per raccogliere il suo corpo.

La trama di Crimes of the Future

Questa scena getta le basi per il resto del film, che è pieno di vari orrori corporei e dello stato di frammentazione della popolazione umana mentre si avvia il prossimo stadio dell’evoluzione. La storia di Cronenberg include una varietà di personaggi, ma il suo fulcro è Saul Tenser (Viggo Mortensen), un artista della performance e un agente sotto copertura che lavora con il detective Cope. La sua storia si conclude con un’ambiguità morale, poiché inizia a rendersi conto che c’è molto di più in ballo che prima non era coinvolto, ma che non riesce più a scrollarsi di dosso.

Il finale di Crimes of the Future vede anche Saul provare sollievo dal dolore per la prima volta in tutto il film. Avendo precedentemente trovato difficile mangiare, Caprice gli dà la barretta di plastica viola da mangiare per vedere se sarà in grado di inghiottirla. Il dolore di Saul si attenua immediatamente e il film si chiude con una sola lacrima che cade dal suo occhio, mentre la sedia scricchiolante, che anticipa il suo dolore, ora tace. Ecco la spiegazione completa del finale del film di Cronenberg, compreso il motivo per cui i personaggi mutilano i loro corpi per esibirsi.

Viggo Mortensen, Kristen Stewart e Léa Seydoux in Crimes of the Future
Viggo Mortensen, Kristen Stewart e Léa Seydoux in Crimes of the Future © Serendipity Point Films 2021.

La spiegazione del finale, perché gli esseri umani non provano più dolore?

Sebbene non sia chiaro in quale anno sia ambientato Crimes of the Future, è certamente abbastanza lontano nel futuro, perché le cose nel mondo sono piuttosto cambiate. Gli esseri umani sono abbastanza avanzati da essere ufficialmente nella fase successiva del processo evolutivo, chiamata Sindrome da Evoluzione Accelerata. Non c’è una ragione particolare per cui tutto ciò stia accadendo così rapidamente, ma si ha la sensazione che l’umanità e la tecnologia siano ora più allineate che mai, mentre il corpo umano si affretta a cambiare per far fronte alle alterazioni che si verificano in tutto il mondo fisico, come l’aumento della plastica.

Nel caso del film, l’evoluzione umana si è divisa in due fazioni: gli esseri umani che non sono più in grado di provare dolore e quelli che sono ancora in grado di provare dolore e stanno inspiegabilmente facendo crescere nuovi organi. La mancanza di dolore e di infezioni permette alle persone di fare cose al proprio corpo che prima non erano in grado di fare, esplorando l’anatomia umana con curiosità ora che non ci sono più lesioni o complicazioni da affrontare. Saul sente il dolore proprio per sapere quando gli stanno crescendo nuovi organi; altrimenti, non sarebbe in grado di percepire nessuno dei cambiamenti che avvengono nel suo corpo.

L’evoluzione dell’umanità in Crimes of the Future mostrava come la popolazione avrebbe potuto comportarsi se fosse stata in grado di aprirsi per l’arte. La mancanza di dolore e di infezioni permette alle persone di vedere se stesse e il loro posto nel mondo in modo diverso. C’è più rischio, una generale mancanza di sesso e una distanza tra le emozioni delle persone che si confrontano con il proprio processo evolutivo in modi diversi.

Viggo Mortensen in Crimes of the Future
Viggo Mortensen in Crimes of the Future. Cortesia di © Serendipity Point Films 2021.

Perché i performance artist mutilano i loro corpi per divertimento?

Saul e Caprice non sono gli unici artisti performativi di Crimes of the Future. In effetti, la scena dei performance artist underground è diventata piuttosto popolare. È quasi un club esclusivo dove le persone vengono a guardare, socializzare e provare emozioni. In un mondo in cui i corpi umani stanno cambiando, Saul prova piacere e orgoglio nell’espiantare i suoi organi in modo così pubblico. Prende sul serio la sua arte performativa, come un atto da custodire e venerare. Anche l’idea di documentare tutti i suoi organi, in modo che Saul possa tenerne traccia, dimostra il rispetto che nutre per il suo mestiere.

Saul mutila il suo corpo così pubblicamente perché lo considera un contenitore creativo, una forma da esprimere. L’arte sua e degli altri è un esame della condizione umana, un’esplorazione di ciò che i loro corpi possono fare ora che non potevano fare prima. A questo punto di Crimini del futuro, il mondo è abituato alle modificazioni corporee e gli artisti vedono le loro performance come un’estensione di ciò che i loro corpi sono già in grado di fare.

Perché Saul lavora sotto copertura con il detective Cope?

La relazione di Saul con il detective Cope sembra essere iniziata molto prima dell’inizio di Crimes of the Future. Saul lavora con il detective perché non si schiera da nessuna parte nel dibattito morale o burocratico sull’evoluzione umana, preoccupandosi più della sua arte, del dolore nel suo corpo e di ciò che è capace di fare che della politica che circonda il futuro dell’umanità e di come la Sindrome da Evoluzione Accelerata stia cambiando la società. Tuttavia, è ironicamente il suo lavoro di raccolta di informazioni sui gruppi più disparati e sulle loro ideologie sull’evoluzione umana che Saul diventa più consapevole dal punto di vista morale e inizia a mettere in discussione le cose di cui fa parte.

Viggo Mortensen e Welket Bungué in Crimes of the Future
Viggo Mortensen e Welket Bungué in Crimes of the Future. Cortesia di © Serendipity Point Films 2021.

La spiegazione del piano di Lang per l’evoluzione umana

A differenza del resto dell’evoluzione mondiale, Lang e i suoi seguaci decisero di accelerare lo sviluppo umano ancora di più e più velocemente di quanto non stesse facendo. Lang vedeva il connubio tra tecnologia e umanità come qualcosa da sostenere e non da evitare. Ai suoi occhi, gli esseri umani dovevano evolversi al punto da poter vivere nel mondo nel suo stato attuale. Sottoporsi a un intervento chirurgico per garantire che lui e la sua setta potessero mangiare e digerire la plastica era fondamentale per la prossima fase dell’evoluzione umana. È per questo che lui e il suo gruppo hanno aperto una fabbrica per produrre barrette di plastica come cibo.

Dopo la morte del figlio Brecken, Lang volle che Caprice e Saul eseguissero un’autopsia pubblica sul corpo del figlio, in modo che l’opinione pubblica potesse vedere che gli esseri umani possono evolversi fino a mangiare la plastica e stare bene: il corpo di Brecken sarebbe stato un esempio del perché la gente non dovrebbe temere l’evoluzione degli esseri umani, perché sarebbe stata naturale. La tecnologia, le macchine e gli esseri umani si stavano fondendo, i loro futuri erano collegati, e Brecken era fondamentale nel piano di Lang per l’evoluzione umana, dimostrando che le persone come lui non dovevano essere temute.

Sotiris Siozos in Crimes of the Future
Sotiris Siozos in Crimes of the Future. Cortesia di © Serendipity Point Films 2021.

Il vero significato del finale di Crimes of the Future

Crimes of the Future si conclude con Saul che cede e mangia una delle barrette di plastica viola di Lang. Nel suo processo evolutivo, Saul aveva difficoltà a ingerire il tipico cibo umano. Tuttavia, il finale del film dimostra che Saul, come i suoi sentimenti mutevoli riguardo al lavoro con Cope, continua a evolversi. È un incrocio tra l’attuale processo evolutivo e la fase successiva, che gli permette di masticare e digerire la plastica. Il finale del film di Cronenberg sembra accogliere il cambiamento come qualcosa di naturale piuttosto che strano.

Contro ogni previsione, gli esseri umani si svilupperanno per adattarsi all’ambiente circostante piuttosto che il contrario. In modo cruciale, la comprensione di Saul che l’evoluzione umana è legata alla politica suggerisce che gli esseri umani e i loro corpi fisici sono sempre sotto sorveglianza, minacciando di essere controllati dal governo in qualche modo, forma o modo. Anche la performance art non è separata da questo. L’arte è un esame dell’umanità e Crimes of the Future affronta il lato creativo e il modo in cui si interseca con un mondo così volatile e in continuo cambiamento.

Il film esamina complessivamente la condizione umana e i modi in cui le persone reagiscono ai grandi cambiamenti, il modo in cui l’intrattenimento diventa fondamentale in qualsiasi movimento e le lunghezze che alcuni sono disposti a fare per garantire che quelli come Lang, con un piano chiaro e una potenziale influenza, vengano messi a tacere per mantenere lo status quo. Il film è anche un commento sul rapporto tra la popolazione mondiale e la tecnologia, e sui modi in cui i progressi tecnologici hanno plasmato e influenzato la storia umana.

La preda perfetta: dal cast alle differenze con il libro, tutte le curiosità sul film

Thriller del 2014 diretto da Scott Frank (ora noto per la miniserie Netflix La regina degli scacchi), il film La preda perfetta (qui la recensione), il cui titolo originale è A Walk Among the Tombstones, è incentrato su un caso di omicidio sul quale si trova ad investigare un ex poliziotto caduto in rovina. La storia, particolarmente cupa e non priva di violenza, è basata sul romanzo Un’altra notte a Brooklyn, pubblicato nel 1992 dallo scrittore Lawrence Block, noto per i suoi racconti crime e gialli, molti dei quali hanno per protagonista proprio l’investigatore Matthew Scudder.

Questi era già stato portato al cinema nel 1986 con l’adattamento di un precedente romanzo di Block, intitolato 8 milioni di modi per morire, dove ad interpretare Scudder è il premio Oscar Jeff Bridges. Nella nuova versione del personaggio al cinema, invece, questi ha il volto di Liam Neeson. A lungo si era tentato di dar vita ad un adattamento di un altro romanzo della serie di Block, ma l’avverarsi di questo continuava ad essere rimandato finché l’interessamento di Neeson non segnò il punto di svolta. A quel punto poté iniziare la produzione e le riprese del film, svoltesi a New York, e in particolare a Manhattan, nel Queens e a Brooklyn.

Arrivato in sala il film si affermò come un buon successo di pubblico, incassando circa 62 milioni di dollari a livello globale a fronte di un budget di 28. L’accoglienza della critica non fu particolarmente entusiasta, ma l’interpretazione dell’attore protagonista viene indicata come una delle sue migliori degli ultimi anni. Prima di addentrarsi nella visione di La preda perfetta, può essere utile conoscere qualche ulteriore curiosità relativa al cast del film. Proseguendo nella lettura sarà possibile scoprire ciò, come anche le piattaforme dove il film è disponibile per una visione in streaming.

La trama di La preda perfetta

Protagonista del film è Matthew Scudder, ex agente del dipartimento di polizia di New York con gravi problemi di dipendenza dall’alcol. Ritrovatosi privato del distintivo a causa di un incidente, questi lavora ora come investigatore privato senza licenza, svolgendo il proprio ruolo al di là della legge. La sua situazione priva di sbocchi sembra prendere una piena imprevista nel momento in cui riceve la visita di un inaspettato cliente. Si tratta di Kenny Kristo, noto narcotrafficante della zona, il quale affida a Scudder una delicata missione. Questi vuole a tutti i costi sapere chi ha rapito e brutalmente ucciso sua moglie, nonostante abbia pagato quanto stabilito per il riscatto.

Liam Neeson, Sebastian Roché, Dan Stevens, Eric Nelsen e Boyd Holbrook in La preda perfetta
Liam Neeson, Sebastian Roché, Dan Stevens, Eric Nelsen e Boyd Holbrook in La preda perfettaFoto di Atsushi Nishijima – © 2014 – Universal Pictures

Il cast del film

Come anticipato, a ricoprire il ruolo del controverso investigatore Matthew Scudder vi è il noto attore Liam Neeson. Fu l’interessamento dell’attore al progetto a consentire di completarne lo sviluppo e la produzione. Neeson era infatti affascinato dal personaggio, ricco di lati chiari e scuri. Lo stesso Block, autore di Scudder, si dichiarò particolarmente entusiasta della volontà di Neeson di interpretare il ruolo. Egli dichiarò infatti che da molto tempo pensava all’attore come la persona giusta per dar vita al personaggio sul grande schermo. Quella di Neeson è stata una performance poi particolarmente lodata, che favorì il buon successo economico del film.

Motivo di ciò è anche il grande lavoro che l’attore svolse sul personaggio, documentandosi anche sull’attività di investigatore e sulla malavita newyorkese. Accanto a lui, nel ruolo di Kenny Kristo si ritrova l’attore Dan Stevens, divenuto celebre per le serie Downton Abbey e Legion, come anche per aver interpretato la Bestia nel recente live-action La Bella e la Bestia. Per il ruolo del narcotrafficante, l’attore arrivò a perdere circa 13 chili, assumendo l’aspetto consumato tipico del personaggio. Nel ruolo del fratello Peter Kristo, invece, vi è l’attore Boyd Holbrook, celebre per la serie Narcos e per aver interpretato uno dei villain di Logan – The Wolverine.

L’attore ottenne il ruolo in La preda perfetta affermandosi in seguito ad un lungo provino. Originariamente, ad interpretare entrambi i fratelli doveva essere Ben Foster, che preferì però recitare in The Program. Nel film è poi presente anche il noto David Harbour, popolare per la serie Stranger Things, e qui impegnato nel ruolo del rapitore Ray. Danielle Rose Russell, vista poi in Wonder, interpreta qui la piccola Lucia, che si ritrova a sua volta in mano ai rapitori del film. Per lei questo film ha rappresentato il debutto in un lungometraggio per il cinema.

David Harbour e Adam David Thompson in La preda perfetta
David Harbour e Adam David Thompson in La preda perfetta. Foto di Atsushi Nishijima – © 2014 – Universal Pictures

Le differenze tra il libro e il film, compreso il finale

Come spesso avviene con gli adattamenti, data la differenza di linguaggio esistente tra la scrittura e il cinema, anche in La preda perfetta si ritrovano alcune differenze rispetto al romanzo da cui è tratto. Innanzitutto, la versione cinematografica di Scudder è più solitaria, mentre nel libro ha una relazione con una prostituta di nome Elaine e amicizie con altri personaggi che sono stati tagliati. L’attrice Ruth Wilson ha girato un importante ruolo di supporto che è stato poi tagliato perché si è ritenuto che Scudder avesse bisogno di stare da solo.

Allo stesso modo, la partecipazione di Scudder alle riunioni degli Alcolisti Anonimi era una parte importante del romanzo, ridotta invece nel film. Si mostra poi il primo incontro tra l’ex-poliziotto e il suo giovane amico/assistente TJ, ma nei romanzi questo è stato introdotto in un libro precedente e dunque tale incontro avviene in una storia diversa. Come già accennato, La preda perfetta intensifica l’azione rispetto al romanzo, dando anche maggiore sviluppo ai due cattivi principali. I loro crimini – che includono il rapimento e lo smembramento di donne – sono descritti in modo più brutale anche nel libro.

Passando allo spacciatore Kenny Kristo (Dan Stevens) e suo fratello Pete (Boyd Holbrook), questi erano libanesi nel romanzo e mentre il film si conclude con la morte di entrambi – con Pete che muore durante la sparatoria nel cimitero e Kenny che viene ucciso fuori dallo schermo – il libro si svolge in modo molto diverso. Anche il finale di La preda perfetta presenta delle differenze. Nel film Scudder e Kenny rintracciano il rapitore Albert dopo la sparatoria, con quest’ultimo che ha ucciso il partner Ray, ferito. Scudder si allontana per mandare via TJ mentre Kenny pianifica un destino macabro, solo che Albert lo uccide e Scudder – che è tornato – lo affronta in una battaglia finale.

Nel libro, invece, Scudder se ne va e Kenny mette in atto la sua vendetta da solo, accecando e smembrando Ray – che in questa versione ha ucciso Albert – ma lasciandolo vivo, anche se poi muore in ospedale. Altri cambiamenti degni di nota includono un (leggero) aggiornamento dell’ambientazione al 1999. Il film si conclude poi con una nota di speranza rispetto al romanzo, con Matt che torna dall’uccisione di Albert per vedere TJ addormentato e che ha disegnato una versione di se stesso come supereroe con l’emblema della falce sul vestito, un riferimento alla sua anemia falciforme.

Il trailer del film e dove vederlo in streaming e in TV

È possibile fruire di La preda perfetta grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Apple TVTim Vision e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 24 settembre alle ore 21:00 sul canale 20 Mediaset.

The Tank: la spiegazione del finale del film horror

The Tank: la spiegazione del finale del film horror

Con The Tank, film horror del 2023 di Scott Walker, lo spettatore fa un’immersione un po’ più profonda del solito nel longevo sottogenere dei film dell’orrore con creature mostruose. Non si tratta infatti di un banale scontro tra queste e gli sventurati umani che gli capitano a tiro, ma di un film che si propone anche di fare una dichiarazione sul comportamento degli animali e sull’influenza dell’umanità su di essi. Ben e Jules, i due protagonisti, possiedono infatti un negozio di animali, quindi conoscono l’argomento a un livello di comprensione più che superficiale.

La loro conoscenza degli animali entra in gioco un paio di volte durante il climax di The Tank, e il tema del comportamento animale è preannunciato in una scena iniziale che fa un parallelo inequivocabile con il finale del film, portando avanti i temi stabiliti per tutta la durata del film. Per quanto riguarda l’origine di questa storia, Scott Walker ha raccontato di aver avuto l’idea di questo racconto dopo aver trascorso del tempo in una casa sulla spiaggia costruita in cima a un serbatoio d’acqua.

Naturalmente, di grande importanza è la presenza delle creature, che sono state realizzate attraverso  effetti pratici, come il costume del peso di circa 36 chili. Ciò ha permesso di rendere il film ancor più credibile e spaventoso. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a The Tank. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla spiegazione del finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

The Tank Matt Whelan

La trama e il cast di The Tank

Ambientato alla fine degli anni 70, il film vede protagonista una famiglia, composta dal padre Ben (Matt Whelan), dalla madre Jules (Luciane Buchanan) e dalla figlia di sette anni Reia (Zara Nausbaum). La coppia gestisce con passione un negozio di animali esotici, ma nonostante il loro impegno gli affari non sembrano andare per il meglio. La notizia della morte della madre di Ben, che gli avrebbe lasciato in eredità una vasta e misteriosa proprietà rimasta abbandonata da oltre 40 anni, potrebbe però risollevare le sorti economiche della famiglia.

Di quel posto affascinante immerso nella natura, che affaccia sulle coste dell’oceano, con la sua baia e le sua spiaggia privata, Ben non sapeva nulla finché sua madre, che non gliene aveva mai parlato, era ancora in vita. La bellezza e la tranquillità del luogo lasciano la famiglia con un interrogativo assillante: perché questa meravigliosa proprietà è stata tenuta segreta per così tanto tempo? Ben presto, tuttavia, scopriranno a loro spese la risposta a questo inquietante interrogativo.

La spiegazione del finale del film

Nel corso del film, Ben scopre il serbatoio d’acqua del titolo e decide di indagare su di esso, solo per risvegliare involontariamente un gruppo di mostri anfibi. Questi, che ricordano qualcosa di simile ai mostruosi Demogorgoni di Stranger Things, iniziano a creare scompiglio, uccidendo chiunque si trovi sulla loro strada. Dopo i primi incontri con le bestie, la famiglia protagonista rimane intrappolata in casa e non riesce a raggiungere l’auto per fuggire a causa di una delle creature ancora in circolazione.

Matt Whelan in The Tank

Da come si svolgono le cose, è chiaro che le creature sono arrabbiate per la presenza di persone nel loro territorio e intendono uccidere gli intrusi. Per questo motivo, Ben elabora un piano per far credere alla creatura che ci siano delle altre persone nel serbatoio, in modo da distrarla e permettere alla sua famiglia di fuggire verso l’auto. Tuttavia, il piano gli si ritorce contro e Ben viene gravemente ferito da uno dei tanti mostri della cisterna, riuscendo a malapena a fuggire da una macabra morte.

Una delle altre creature attacca invece Jules e Reia, che sono barricate in una stanza. La creatura riesce poi ad afferrare e a fuggire con Reia, che sembra intenzionata a divorare in seguito, e la trascina nella sua tana, spingendo Jules a seguirla per salvarla. Prima di entrare, Jules si avvolge un panno imbevuto di alcol intorno al braccio, affermando che “brucerà la creatura come l’acido” se tenterà di attaccarla. È specializzata in medicina veterinaria, quindi sa che l’alcol sarebbe tossico per le creature, dato che sono anfibi.

Entra a quel punto nella vasca e uccide due creature con un forcone prima di trovare Reia. Jules allontana poi le altre creature con un lanciafiamme di fortuna e salva la figlia. Poi fa aspettare Reia in macchina mentre lei torna a prendere il ferito Ben. Una volta tornata all’auto con Ben al seguito, Jules spara a una creatura che cerca di entrare nel veicolo prima di partire. Così facendo riescono ad uscire salvi da quella situazione, ma le creature sono ormai sveglie ed è dunque questione di tempo prima che qualcun altro capiti malauguratamente nel loro territorio.

Matt Whelan e Luciane Buchanan in The Tank

Le creature del film sono paragonabili agli Axolotl

C’è un po’ di prefigurazione all’inizio del film, quando la famiglia si trova nel negozio di animali. Jules parla a Reia del loro axolotl e la informa che “è un anfibio, come alcuni dei dinosauri più vecchi e cattivi”. Questo fa un parallelismo con le creature di The Tank, che probabilmente sono esistite molto prima dell’uomo. Sono emersi dalla faglia rotta dopo il terremoto di Cascadia del 1700 e molto probabilmente risalgono alla preistoria. Jules dice anche a Reia che gli axolotl respirano attraverso la pelle, motivo per cui sono viscidi. Ciò si rivela utile nel terzo atto, quando Jules si avvolge il braccio in un panno e lo imbeve di alcool per tenere lontane le creature quando entra nella vasca per salvare Reia.

Reia informa inoltre Jules che l’axolotl ha mangiato “suo fratello” e si chiede perché lo abbia fatto. Jules cita un paio di possibili ragioni: la fame e il territorialismo. È implicito che le creature della vasca uccidano le persone per le stesse ragioni. Si sottolinea che le letali creature simili a dinosauri sono molto territoriali, suggerendo che la loro natura territorialista è una delle ragioni per cui uccidono tutto ciò che incontrano. Un esempio alla fine suggerisce che le creature sono anche motivate da istinti predatori.

Invece di uccidere Reia, una delle creature la porta nella vasca. Se la creatura fosse stata motivata dal territorialismo, l’avrebbe uccisa e non portata nella sua tana. L’unica ragione per cui l’avrebbe portata viva nella vasca è se avesse pianificato di conservarla in seguito per il cibo. Nel complesso, queste creature sono sia predatrici che territoriali, come molti altri animali in natura. Forse vedono gli adulti come una minaccia per il loro territorio e i bambini piccoli come cibo. Questo potrebbe essere il motivo per cui le creature non hanno mangiato gli adulti che hanno ucciso, mentre hanno portato Reia, una bambina piccola, nella vasca per mangiarla in seguito.

Il trailer del film e dove vederlo in streaming e in TV

È possibile fruire di The Tank grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Apple TVTim VisionMediaset Infinity e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 24 settembre alle ore 21:20 sul canale Rai 4.

Dog Man: trailer e poster del nuovo film DreamWorks Animation

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Dog Man: trailer e poster del nuovo film DreamWorks Animation

Dalla DreamWorks Animation – creatori degli amati franchise Kung Fu Panda, Dragon Trainer e Baby Boss – arriva l’adattamento cinematografico del fenomeno letterario di Dav Pilkey, bestseller del New York Times, che combatte contro i crimini dei cani: Dog Man.

La storia di Dog Man

Quando un fedele cane poliziotto e il suo padrone umano vengono feriti insieme sul lavoro, un intervento chirurgico strampalato ma salvavita fonde i due e nasce Dog Man. Dog Man ha giurato di proteggere e servire, ma anche di andare a recuperare, sedersi e rotolare.

Mentre Dog Man abbraccia la sua nuova identità e si sforza di impressionare il suo capo (Lil Rel Howery, Get Out, Free Guy), deve fermare le cattive azioni del supercattivo felino Petey il gatto (Pete Davidson; Saturday Night Live, The King of Staten Island). L’ultimo piano di Petey è clonare se stesso, creando il gattino Lil Petey, per raddoppiare la sua capacità di intraprendere azioni criminali. Le cose si complicano, però, quando Lil Petey stringe un legame inaspettato con Dog Man.

Quando Lil Petey cade nelle grinfie di un nemico comune, Dog Man e Petey uniscono a malincuore le forze in una corsa contro il tempo ricca di azione per salvare il giovane gattino. Nel frattempo, scoprono il potere della famiglia (e dei gattini!) di unire anche i nemici più ostili.

Il poster di Dog Man

Dog Man è interpretato anche da Isla Fisher (2 single a nozze, Rango) nel ruolo della reporter televisiva Sarah Hatoff; Poppy Liu (Hacks, Afterparty) nel ruolo dell’assistente di Petey, Butler; il candidato all’Emmy Stephen Root (Barry, King of the Hill) nel ruolo del nonno; Billy Boyd (il franchise del Signore degli Anelli, Il Figlio di Chucky) nel ruolo del cameraman di Sarah, Seamus; e il vincitore dell’Emmy e del Golden Globe Ricky Gervais (The Office, Extras) nel ruolo del pesce Flippy.

Dog Man è diretto dal vincitore dell’Emmy Peter Hastings (Le epiche avventure di Capitan Mutanda, Kung Fu Panda: Mitiche Avventure), i cui crediti includono le innovative serie animate Animaniacs e Migliolo e Prof. Il film è prodotto da Karen Foster (Spirit – Il Ribelle), che è stata co-produttrice di Dragon Trainer della DreamWorks Animation.

Lanciata nel 2016 da Dav Pilkey – autore del bestseller numero 1 al mondo e pluripremiato illustratore dei libri di Capitan Mutanda – la serie Dog Man Scholastic comprende ora 12 libri. La serie ha superato i 60 milioni di copie stampate ed è stata tradotta in 47 lingue. Anche Cat Kid Comic Club, uno spin-off di Dog Man lanciato nel 2020, ha raggiunto le vette delle classifiche dei bestseller in tutto il mondo. Il libro più recente di Dog Man, Dog Man: Ventimila pulci sotto i mari, è stato il primo libro per bambini più venduto negli Stati Uniti nel 2023, in tutti i formati e per tutte le età. Il nuovo libro di Pilkey della serie Dog Man, Dog Man: Big Jim Begins, uscirà il 3 dicembre 2024.

Dog Man della DreamWorks Animation sarà distribuito dalla Universal Picture

Disclaimer: il trailer della serie Apple TV+ di Alfonso Cuaron

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Disclaimer: il trailer della serie Apple TV+ di Alfonso Cuaron

Apple TV+ ha svelato oggi il trailer di Disclaimer, l’avvincente thriller psicologico interpretato dai premi Oscar Cate Blanchett e Kevin Kline e dal candidato all’Oscar Sacha Baron Cohen. Scritta e diretta dal cinque volte premio Oscar Alfonso Cuarón, la serie farà il suo debutto l’11 ottobre con i primi due episodi dei sette totali, seguiti da nuovi episodi ogni venerdì fino al 15 novembre.

Prodotta da Apple Studios, Disclaimer è coprodotta da Esperanto Filmoj e Anonymous Content. Cuarón è produttore esecutivo per Esperanto Filmoj insieme a Gabriela Rodriguez. Oltre a recitare, Blanchett è produttrice esecutiva. David Levine e il compianto Steve Golin sono produttori esecutivi per Anonymous Content. Anche il premio Oscar Emmanuel Lubezki, Donald Sabourin e Carlos Morales sono produttori esecutivi. Disclaimer è basata sull’omonimo romanzo di Renée Knight che è co-produttore esecutivo. Lubezki e il candidato all’Oscar Bruno Delbonnel sono direttori della fotografia. La colonna sonora è composta da Finneas O’Connell, vincitore di numerosi premi Oscar e GRAMMY.

La trama di Disclaimer

L’acclamata giornalista Catherine Ravenscroft (Cate Blanchett) ha costruito la sua reputazione rivelando le malefatte e le trasgressioni degli altri. Quando riceve un romanzo da un autore sconosciuto, si rende conto con orrore di essere la protagonista di una storia che mette a nudo i suoi segreti più oscuri e minaccia di distruggere la sua famiglia

Mentre Catherine lotta contro il tempo per scoprire la vera identità dello scrittore, è costretta a confrontarsi con il suo passato prima che questo distrugga la sua vita e i suoi rapporti con il marito Robert (Sacha Baron Cohen) e il figlio Nicholas (Kodi Smit-McPhee). Il cast comprende Lesley Manville, Louis Partridge, Leila George e Hoyeon e presenta Indira Varma come voce narrante.

Friends: i migliori 30 episodi, classificati

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Friends: i migliori 30 episodi, classificati

Per 236 episodi, i personaggi di Friends sono stati una presenza fissa e rassicurante per il pubblico. Per coloro che hanno guardato la serie della NBC e si sono visti rispecchiati nei personaggi, per coloro che ricordano i propri vent’anni attraverso di loro o per coloro che hanno sperato di diventare un giorno come loro, lo show stesso è diventato il settimo amico del suo pubblico.

La disponibilità della serie in streaming ha permesso a molti spettatori di ripetere (più volte) la visione, mentre altri l’hanno scoperta durante la sua produzione e messa in onda. L’affetto che ancora oggi circonda la serie è davvero senza eguali. Per celebrare Friends e le persone che gli hanno dato vita, Variety ha selezionato (e classificato) i migliori 30 episodi della serie. Di seguito ecco l’elenco degli episodi:

Il distintivo da poliziotto

Friends Season 5, Episode 16
Friends Season 5, Episode 16 – Courtesy of Warner Bros. TV

Stagione 5, episodio 16 – Il poliziotto del titolo, Gary (interpretato da Michael Rapaport), si rivelerà un pessimo fidanzato per Phoebe (Lisa Kudrow) in un episodio successivo, quando sparerà a un uccello. Ma questo episodio racconta l’inizio della loro relazione, con il tipo di incontro che solo Phoebe può avere. Lei trova il suo distintivo da poliziotto nel cuscino del divano del Central Perk e lo usa per fingersi un agente, ma lui la scopre e la rintraccia. Il vero momento iconico di questo episodio, però, è quello in cui Ross (David Schwimmer) si rifiuta di pagare la tassa di consegna di un nuovo divano e chiede aiuto a Chandler (Matthew Perry) e Rachel (Jennifer Aniston) per portarlo su per le scale del suo condominio, facendo sì che “Pivot!” diventasse una parte cult della tv.

Vivere intensamente – Parte 1 e 2

Friends Season 1, Episodes 16 and 17
Friends Season 1, Episodes 16 and 17 – Courtesy of Warner Bros. TV

Stagione 1, episodi 16 e 17 – Facciamo finta che la sottotrama con Chandler che esce con la sua impiegata – che avrebbe dovuto licenziare – non sia accaduta, perché è problematica a diversi livelli. I punti che rendono questo blocco di episodi degno di nota in senso positivo sono tre: in primo luogo, gli sceneggiatori e i produttori hanno sfruttato in modo creativo il ruolo della Kudrow, che aveva interpretato anche una cameriera in “Mad About You”, facendo di questo personaggio la sorella gemella di Phoebe, per la quale Joey (Matt LeBlanc) prende una cotta, ma con la quale Phoebe non va d’accordo. Inoltre, Ross che impara a diventare padre grazie alla sua scimmia Marcel rende utile questa strana trama. Infine, è l’inizio della parata di grandi nomi in ruoli cameo quando George Clooney e Noah Wyle di “ER” sono ospiti nei panni di medici che vanno a un doppio appuntamento con Monica (Courteney Cox) e Rachel, che scambiano i nomi a causa di una truffa assicurativa e diventano sempre più meschine l’una con l’altra.

Torte a domicilio

Friends Season 7, Episode 11 – Courtesy of Warner Bros. TV

Stagione 7, episodio 11 – Questo episodio contiene molte lezioni importanti sul non abbandonare gli amici per un appuntamento e sul non aspettarsi di essere invitati a un matrimonio in cui si è andati a letto con lo sposo, ma ciò che lo rende davvero memorabile è vedere Rachel e Chandler litigare per una cheescake, al punto da mangiarla sul pavimento del corridoio. Joey che si imbatte in loro e non ci pensa due volte, estrae una forchetta dalla tasca e chiede cosa stanno mangiando è un vero colpo di genio.

Un rito per San Valentino

Friends Season 1, Episode 14
Friends Season 1, Episode 14 – Courtesy of Warner Bros. TV

Stagione 1, Episodio 14 – Un falò contro i fidanzati passati e un appuntamento al buio con Janice (Maggie Wheeler), cosa si può desiderare di più da una commedia? Le ragazze creano il suddetto falò nell’appartamento di Monica e Rachel, lamentandosi delle relazioni scadenti nelle loro vite (e della loro mancanza di piani in generale), mentre Joey trascina Chandler in un doppio appuntamento che nessuno dei due sapeva sarebbe stato con l’ex di Chandler, Janice. Anche Ross che sacrifica la sua notte d’amore per confortare la sua ex Carol (Jane Sibbett) quando Susan (Jessica Hecht) viene inaspettatamente chiamata al lavoro è un bel tocco di classe; è bello vedere quanto Ross possa essere dolce, dato che si infuria così spesso nelle stagioni successive.

Come poteva essere – Parte 1 e 2

Friends Season 6, Episodes 15 and 16
Friends Season 6, Episodes 15 and 16 – Courtesy of Warner Bros. TV

Stagione 6, episodi 15 e 16 – Gli episodi dell’universo alternativo possono essere delle belle evasioni, ma sono più soddisfacenti quando le relazioni tra i personaggi si susseguono, implicando un senso di fato o destino. È il caso di questo sguardo in due parti a cosa sarebbe successo se Joey non fosse stato licenziato da “Days of our Lives” (la prima volta), Rachel si fosse sposata, Monica non avesse mai perso peso e altro ancora. Phoebe che accetta un lavoro come agente di cambio è un po’ un’eccezione, nel senso che sembra così fuori dal personaggio che è difficile credere che sarebbe mai stata una vera opzione, ma il modo in cui lo show gioca con un accoppiamento Joey-Rachel all’inizio è una bella anticipazione di ciò che verrà più avanti, e il fatto che Chandler e Monica si mettano ancora insieme è ciò che rende questo più speciale.

I Peccatori: il trailer del film sui vampiri con Michael B. Jordan

Da Ryan Coogler, regista di “Black Panther” e “Creed”, e con Michael B. Jordan come protagonista, arriva una nuova visione della paura: I Peccatori (Sinners), di cui è ora stato rilasciato il primo trailer dalla Warner Bros. La sinossi che accompagna il filmato recita: “Cercando di lasciarsi alle spalle le loro vite travagliate, due fratelli gemelli (Jordan) tornano nella loro città natale per ricominciare, solo per scoprire che un male ancora più grande li aspetta per accoglierli di nuovo”.Se continui a ballare con il diavolo, un giorno ti seguirà fino a casa”, recita poi la tagline.

Il film vede dunque protagonista Michael B. Jordan in un doppio ruolo, affiancato dalla candidata all’Oscar Hailee Steinfeld (“Bumblebee”, “Il Grinta“), Jack O’Connell (”Ferrari“), Wunmi Mosaku (”Passenger“), Jayme Lawson (”The Woman King“), Omar Benson Miller (”True Lies“) e Delroy Lindo (”Da 5 Bloods“). Il film è prodotto da Coogler e dai suoi frequenti collaboratori Sev Ohanian e Zinzi Coogler. I produttori esecutivi sono Ludwig Göransson, Will Greenfield e Rebecca Cho.

I Peccatori (Sinners) è poi realizzato  dai collaboratori di Coogler dal franchise di “Black Panther”: il direttore della fotografia Autumn Durald Arkapaw, la scenografa premio Oscar Hannah Beachler, il montatore Michael P. Shawver, il compositore premio Oscar Ludwig Göransson e la costumista premio Oscar Ruth E. Carter. Il film sarà distribuito in tutto il mondo da Warner Bros. Pictures, nelle sale solo a livello nazionale il 7 marzo 2025 e a livello internazionale a partire da marzo 2025.

Dune: Prophecy, la spiegazione delle linee temporali multiple

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Dune: Prophecy, la spiegazione delle linee temporali multiple

La showrunner di Dune: Prophecy, Alison Schapker, offre chiarezza sulle molteplici linee temporali della serie. Basato sul mondo creato da Frank Herbert, Dune: Prophecy è ambientato diecimila anni prima degli eventi di Dune e della storia di Paul Atreides (Timothée Chalamet). La serie, che vede protagonisti Emily Watson, Mark Strong, Olivia Williams e Travis Fimmel, dovrebbe tracciare le origini del Bene Gesserit, con una storia incentrata sulle vite delle sorelle Harkonnen Valya (Watson) e Tula (Williams).

In una recente intervista con EW, Schapker rivela che Dune: Prophecy non si svolgerà solo in una linea temporale. Secondo la showrunner, la serie HBO racconterà la vita di Valya attraverso molteplici linee temporali, tra cui una tratta dal romanzo prequel Sisterhood of Dune di Brian Herbert e Kevin J. Anderson, oltre a un’altra tre decenni in avanti. In questi diversi periodi di tempo, i personaggi rimangono consapevoli del passato e del presente, ma anche del futuro, in particolare attraverso la capacità della Reverenda Madre di accedere ai ricordi di coloro che l’hanno preceduta.

“Credo davvero che abbiamo trovato il meglio di entrambi i mondi quando si tratta di adattamento. Sisterhood of Dune è stato il nostro testo fondamentale con cui abbiamo lavorato e da cui abbiamo tratto ispirazione. La nostra storia è legata agli eventi di quel libro, ma stiamo anche raccontando una storia che si svolge 30 anni dopo gli eventi del libro. Quindi abbiamo sia il libro da cui attingere, ma abbiamo anche spazio per sviluppare i nostri personaggi e raccontare la storia di Valya Harkonnen attraverso più linee temporali.

“Un segno distintivo di Dune è che il tempo non è solo lineare. Alcuni di loro comunicano attivamente con le loro antenate in qualsiasi momento. Ci sono storie nascoste e segreti da scoprire nel passato che hanno influenzato molto il presente, mentre i nostri personaggi progettano il futuro. Volevamo creare una serie che permettesse alla storia di essere viva, e questo significava trascorrere parte del nostro tempo nel passato”.

Rebecca Ferguson Dune: Parte DueCosa significano per la serie le molteplici linee temporali di Dune: Prophecy

Il tempo è sempre stato affrontato in un modo unico nel franchise di Dune, in particolare attraverso le Bene Gesserit. Questo misterioso gruppo guida essenzialmente l’umanità verso un’evoluzione favorevole e un futuro migliore. Ciò significa che le Bene Gesserit a volte prendono decisioni che non hanno senso per coloro che li circondano e che non fanno parte della Sorellanza. Mentre i film di Dune di Denis Villeneuve toccano questo argomento, la serie HBO è destinata ad appoggiarsi su di esso in modo significativo.

I film di Dune si svolgono lungo una linea temporale lineare, risultando in una storia abbastanza chiara con un arco narrativo facile da seguire per Paul. Dune: Prophecy, come serie TV, ha evidentemente un maggior numero di tempo da sfruttare, consentendo a Schapker di complicare una struttura narrativa tradizionale ed esplorare ciò che rende le Bene Gesserit un ordine così interessante. Attraverso questo approccio a più linee temporali, la serie ha l’opportunità di trasmettere in modo più accurato come le Bene Gesserit vedono il mondo e come appaiono i loro piani più ampi nel corso di più decenni.

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