La voce originale di Vaiana tornerà
ufficialmente per l’attesissimo sequel d’animazione della Disney.
L’amministratore delegato della Walt Disney Company, Bob
Iger, ha
sorpreso l’industria all’inizio del mese quando ha annunciato
che Oceania
2 non solo
era in lavorazione, ma che uscirà nelle sale il prossimo
novembre. Al momento dell’annuncio, non era chiaro se le due star
del film originale, Auli’i Cravalho
e Dwayne
Johnson,
avrebbero ripreso i loro ruoli.
Secondo Deadline, è ora ufficiale che
Auli’i Cravalho tornerà a dare voce alla protagonista Vaiana.
Secondo la pubblicazione, sia lei che Johnson, che ha doppiato
Maui, erano in trattative con la Disney per il loro ritorno, ma le
cose non erano ancora state ufficializzate quando Oceania
2 è stato annunciato. Ora si prevede che entrambi
torneranno nei rispettivi ruoli per questo sequel.
Inizialmente la Disney aveva
previsto di continuare la storia di Oceania come
serie in streaming su Disney+. Tuttavia, quando il progetto ha
iniziato a prendere forma e la popolarità dell’originale è
aumentata, la Disney ha deciso di trasformare la serie in un
lungometraggio per le sale cinematografiche. La Disney ha dunque
annunciato che Oceania
2 arriverà nelle sale il 27 novembre,
rispettando la tradizione di distribuire ogni anno un film
d’animazione nel giorno del Ringraziamento.
Cosa sappiamo su
Oceania 2?
Oceania
2, l’epico musical animato dei Walt Disney
Animation Studios, porta il pubblico in un nuovo viaggio con
Vaiana, Maui e un nuovo equipaggio di improbabili marinai. Dopo
aver ricevuto un’inaspettata chiamata dai suoi antenati, Vaiana
deve viaggiare verso i mari lontani dell’Oceania e in acque
pericolose e lontane per un’avventura diversa da qualsiasi altra
che abbia mai affrontato.
Diretto da Dave Derrick
Jr. con le musiche dei vincitori del Grammy
Abigail Barlow ed Emily Bear, del
candidato al Grammy Opetaia Foa’i e del tre volte
vincitore del Grammy Mark Mancina
(Lin-Manuel Miranda non tornerà nel ruolo),
Oceania
2 uscirà nelle sale il 27 novembre 2024.
Il cast del
biopic Michael continua ad
arricchirsi! Dopo che una ricerca a livello mondiale ha portato a
scegliere il nipote di Michael Jackson,
Jaafar Jackson, per il ruolo del Re del Pop, e
Juliano Krue Valdi, di 9 anni, per quello del
Michael più giovane, i fan hanno atteso con ansia di vedere chi
avrebbe completato il resto della famiglia Jackson. Recentemente si
è appreso che il candidato all’Oscar Colman Domingo assumerà il ruolo del patriarca
della famiglia Joe Jackson, mentre l’attrice Nia
Long quello della madre Katherine Jackson e Miles
Teller quello dell’avvocato John Branca.
Ora, come riportato da Variety, sono invece stati
rivelati gli otto attori che interpreteranno i quattro fratelli di
Jackson, che come noto formarono il popolarissimo gruppo canoro
noto come Jackson 5: Jamal R.
Henderson interpreta Jermaine Jackson
negli ultimi anni del film, mentre Jayden Harville
interpreta la sua versione più giovane. Tre Horton
e Jaylen Lyndon Hunter condividono il ruolo di
Marlon Jackson; Rhyan Hill e Judah
Edwards sono Tito; Joseph David-Jones e
Nathaniel Logan McIntyre interpretano
rispettivamente la versione anziana e quella giovane di Jackie
Jackson.
“La natura veramente epica di
questo film richiedeva un totale di dieci attori con il talento
necessario per ritrarre i Jackson 5 attraverso gli anni“, ha
dichiarato il produttore GrahamKing annunciando il casting. “Sono entusiasta
di portare questo straordinario gruppo di attori e interpreti al
pubblico mondiale con questo film“. Come noto, il film sarà
diretto da Antoine Fuqua (Training Day,
The
Equalizer, Emancipation)
e le riprese sarebbero attualmente in corso.
Tutto quello che sappiamo su Michael
In uscita nelle sale il 18
aprile 2025, Michael è il nuovo progetto di
Fuqua, il regista di Training Day e della trilogia di
The Equalizer. Secondo la sinossi ufficiale il film
“offrirà al pubblico un ritratto avvincente e onesto dell’uomo
brillante ma complicato che è diventato il Re del Pop. Il film
presenta i suoi trionfi e le sue tragedie su una scala epica e
cinematografica – dal suo lato umano e le sue lotte personali al
suo innegabile genio creativo, esemplificato dalle sue performance
più iconiche. Come mai prima d’ora, il pubblico potrà dare uno
sguardo dall’interno a uno degli artisti più influenti e
all’avanguardia che il mondo abbia mai conosciuto“.
Il team creativo dietro
Michael si propone dunque di fare luce sull’”uomo
brillante ma complicato” dietro successi come “Thriller” e
“Billie Jean”. La storia coprirà sia il suo personaggio nel mondo
dello spettacolo che la sua vita familiare, mostrando probabilmente
il suo rapporto instabile con alcune delle persone a lui più vicine
– in particolare suo padre, Joe Jakson, che sarà interpretato dal
candidato all’Oscar Colman Domingo (Rustin). Oltre a Domingo e
Jackson, Michael vedrà anche la partecipazione dell’esordiente
Juliano Krue Valdi nel ruolo di una versione più
giovane del Re del Pop, Nia Long (Boyz n the Hood)
nel ruolo della madre di Michael, Katherine Jackson, e
Miles Tellernel ruolo di uno degli avvocati di
Jackson.
James Gunn e Peter Safran
hanno confermato di voler resettare l’Universo DC, facendo
debuttare nei prossimi anni una serie di film e show televisivi
esclusivi su Max. La prima avventura cinematografica del nuovo
DCU sarà, come noto, Superman:
Legacy, scritto e diretto dallo stesso Gunn e la
cui produzione dovrebbe iniziare molto presto. In un recente post
su Threads, Gunn ha ora chiarito un
nuovo aspetto di Superman: Legacy, ovvero il suo
potenziale budget per le riprese, smentendo alcuni rumor
recentemente emersi online a tal proposito.
Secondo un rapporto di
BizJournals.com, il budget di produzione del film sarebbe di
364 milioni di dollari, il che lo renderebbe il
secondo film di supereroi più costoso di tutti i tempi dopo
Avengers: Age of Ultron. Gunn ha confermato che il
rapporto non riflette affatto il budget di Superman:
Legacy, scrivendo: “Assolutamente no. Come diavolo pensano
di sapere qual è il nostro budget?“. Non è dunque questo il
budget del film, che sarebbe altrimenti stato quantomai importante,
facendo di Superman: Legacy un film anche piuttosto
rischioso da un punto di vista economico.
Superman: Legacy, tutto quello che sappiamo sul
film
Superman:
Legacy, scritto e diretto da James Gunn, non
sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che
incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a
Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e,
potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che
esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo
metaumano del DCU).
Il film è stato anche descritto come
una “storia
delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una
buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di
Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet.
Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della
sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò
non significa che la produzione non subirà alcun impatto in
futuro.
“Superman: Legacy è il vero
fondamento della nostra visione creativa per l’Universo
DC. Non solo Superman è una parte iconica della tradizione DC,
ma è anche uno dei personaggi preferiti dai lettori di fumetti,
dagli spettatori dei film precedenti e dai fan di tutto il
mondo”, ha detto Gunn durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo
l’ora di presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico
potrà seguire e conoscere attraverso film, film d’animazione e
giochi”. Superman:
Legacy uscirà nelle sale l’11 luglio 2025.
È dedicato a Marlon Brando – protagonista della
retrospettiva di questa edizione – il manifesto del 42°
Torino Film Festival, diretto per la prima volta da
Giulio Base.
“Tra le tantissime immagini di
Marlon Brando, trovo che questa meglio rappresenti questa edizione
del Torino Film Festival – sottolinea Giulio
Base. È una delle rare foto in cui guarda direttamente
dentro l’obiettivo, non per esigenze di scena ma per cercare
complicità, ti sorride sornione, si mette a posto la cravatta, ti
seduce. È uno scatto che non ti aspetti: Brando è di una bellezza
inarrivabile, immerso in una luce parigina che sembra tanto Torino,
per ricordare a tutti che c’è un festival che li aspetta, c’è lui
che li aspetta”.
La foto è stata scattata nel 1972 a
Parigi durante le riprese di “Ultimo tango a Parigi”. Ph. Eva
Sereny / Iconic Images
Il costumista della serie evento
ShōgunCarlos Rosario ha svelato di aver creato
circa 2.300 costumi per la serie limitata FX
composta da 10 episodi.
“È stato un evento
enorme. È stato uno spettacolo enorme e una troupe
enorme. C’erano consulenti sul set che controllavano ogni
giorno per assicurarsi che la vestizione di ogni costume fosse
accurata per ogni scena”, ha detto Rosario a Variety.
Shōgun
segue Yoshii Toranaga (Hiroyuki Sanada) nella sua ricerca per
diventare lo shōgun, il leader militare della nazione, affiancato
dalla sua traduttrice Lady Mariko (Anna Sawai) e dall’alleato
inglese John Blackthorne (Cosmo Jarvis). Poiché la serie è
ambientata nel Giappone del 1600, Rosario aveva fonti primarie
limitate da studiare. Dopo aver visitato tutti i siti web e i musei
che contenevano pezzi giapponesi di quel periodo, ha detto che ciò
che lo ha aiutato di più è stato studiare i dipinti del 1600 e
chiacchierare con gli storici.
Poiché la serie è radicata nella
storia, Carlos Rosario ha potuto trarre
ispirazione dalle controparti della vita reale dei personaggi. Ad
esempio, ha disegnato il primo costume in cui Lady Ochiba (Fumi
Nikaido) appare sulla base di un dipinto della “Lady Ochiba di
quel periodo“.
“Quella è stata la prima volta che ho
usato un dipinto per creare uno dei miei costumi“, ha
detto. “All’inizio dell’episodio 2, nel flashback, vediamo
Lady Ochiba per la prima volta e indossa questo bellissimo uchikake
che abbiamo realizzato da zero. Tutti questi diversi strati –
lei ne indossa sei o sette – sono in realtà tutti basati su quel
dipinto. Abbiamo studiato i motivi di quel dipinto, gli strati
di quel dipinto, il significato di quei motivi e poi abbiamo
riprodotto quel costume”.
Tuttavia, oltre a fare affidamento
sulla ricerca storica, Carlos Rosario ha dovuto
anche catturare gli archi narrativi dei personaggi: “Avevo
bisogno di leggere le 10 sceneggiature tutte in una volta per
comprendere il loro viaggio“. Dopo aver letto le
sceneggiature, Rosario ha detto di aver colto la trama e il colore
che doveva incorporare. Ha descritto gli abiti di quel periodo
come “canaglia” e “connessi con la natura”, cosa che
lo ha ispirato a realizzare costumi “molto dettagliati, molto
materici”.
Per quanto riguarda il colore,
Carlos Rosario ha detto che quello era l’aspetto
più importante nel design dei costumi dello show. Sia nel romanzo
che nella sceneggiatura, l’esercito di Ishido (Takehiro
Hira) è descritto come l’esercito grigio, mentre quello di
Toranaga è descritto come l’esercito marrone. Sebbene
indossare un colore uniforme non fosse storicamente accurato,
Rosario ha detto che disegnare i costumi dell’esercito in quei
rispettivi colori è stata la chiave della narrazione.
“Hai così tanti personaggi
diversi che avrei preso così tante direzioni diverse per ognuno in
termini di tavolozza dei colori. Sarebbe stato davvero
difficile da capire. Sento che i colori mettono tutti i
personaggi in contenitori molto specifici. È più facile per il
pubblico moderno capire chi è chi all’interno delle immagini della
trama“, ha detto.
Dopo aver appreso che i signori
giapponesi di quel periodo volevano costantemente ostentare la loro
ricchezza, Rosario fece cambiare abito a Toranaga in ogni scena del
primo episodio per esibire il suo potere. “Poiché i suoi
vestiti erano di rame e oro, l’idea era di farlo sembrare uno dei
signori più potenti in quel momento a Osaka“, ha spiegato.
Credit FX/Disney
Per quanto riguarda
Mariko, Carlos Rosario ha detto che aveva
bisogno di essere presentata come “senza vita” in Shōgun,
indossando abiti monocromatici per rappresentare l’inverno. “La
sua famiglia è stata disonorata. Da allora, ha tentato di
commettere seppuku e non le è mai stato permesso. L’idea è che
stesse camminando senza spirito, senza voce, senza uno scopo, senza
un percorso. Avevo bisogno di rappresentarlo nei suoi
costumi“, ha detto.
Ma quando trova un nuovo scopo
nella vita servendo come traduttrice di Blackthorne, i suoi costumi
iniziano ad evolversi con il suo personaggio: “Puoi vedere,
lentamente, le camelie sbocciare sul suo costume finché non
acquisisce davvero potere“.
Credit FX/Disney
Per quanto riguarda l’evoluzione
del costume di Blackthorne, Rosario afferma che la
sua visione del personaggio era “molto chiara”. “Man mano che
viene introdotto nella cultura giapponese, lo vediamo includere nel
suo guardaroba sempre più elementi dell’abbigliamento
giapponese. Restiamo molto neutrali, silenziosi e semplici
perché in quella storia lui è impotente. I signori hanno il
potere. Mariko ha il potere. Sono nel loro
territorio. Blackthorne rimane intrappolato in tutte queste
dinamiche, quindi per me era importante creare un contrasto tra lui
e tutti gli altri”, ha detto.
Riflettendo sulla sua esperienza
sul set, Rosario ha affermato che il livello di coinvolgimento di
consulenti, storici ed esperti di Shōgun
non ha precedenti: “Non ho mai lavorato a un progetto che fosse
così accurato e ponesse così tanta enfasi sull’attenzione ai
dettagli, per assicurarci che fossimo il più accurati e autentici
possibile.
Shōgun
ha debuttato il 27 febbraio sulla piattaforma streaming in Italia.
La serie composta da 10 episodi arriverà con i primi due, seguiti
da un nuovo episodio ogni settimana.
Grazie alla sua convincente
interpretazione in Reacher e alla sua imponente statura
fisica, l’attore Alan Ritchson è stato spesso
indicato dai fan come l’attore giusto per ricoprire un qualche
ruolo da supereroe. A quanto pare, ben prima che tali voci in suo
favore iniziassero ad emergere, Ritchson si era effettivamente
candidato per una parte di questo genere, mancando però di
ottenerla. Parlando con Men’s Healt, Richtson ha infatti
ricordato di essere stato quasi scritturato per il ruolo di
Thor nel Marvel Cinematic Universe. L’attore
ha persino affermato che gli era stato detto che la parte era
essenzialmente sua, ma che, non avendo investito molto nella sua
performance per l’audizione, il ruolo sarebbe andato a Chris Hemsworth.
“Non l’ho preso sul serio“,
ha rivelato a proposito di quel suo provino per Thor.
“Pensavo: “Mi daranno la parte se assomiglio a quel tipo; a
nessuno interessa davvero recitare”“. Dopo l’audizione, la
direttrice del casting avrebbe detto al suo team che il ruolo
doveva essere suo, ma che Ritchson non aveva dimostrato di avere
“mestiere“”. Sebbene Ritchson abbia poi interpretato
Hawk nella serie DC Titans,
ha anche rivelato di aver inizialmente tentato di interpretare
Nightwing. Il debutto di Ritchson nel mondo dei
supereroi è poi avvenuto in Smallville, dove ha
interpretato Aquaman.
Anni dopo, ha tentato di tornare nel
mondo della DC come Dick Grayson per Titans,
un’esperienza che ha affrontato con maggiore sicurezza rispetto
all’audizione per Thor. “Ero così sicuro di me.
Pensavo: “Questa è la migliore audizione che abbia mai fatto in
vita mia. Non c’è modo che facciano questo show senza di me“,
ha ammesso l’attore. Più che per la sua performance, la perdita di
questo ruolo sarebbe dovuta principalmente al fatto di essere stato
troppo vecchio per la versione del personaggio che gli autori
avevano in mente. In molti si augurano ora di vedere Richtson nel
ruolo di Batman all’interno del DC
Universe, ruolo per il quale è
indicato come uno dei più idonei.
Il canale americano
Freeform ha diffuso il promo e la trama di
Good Trouble 5×20, il ventesimo episodio della
quinta e ultima stagione di Good
Trouble.
In Good Trouble
5×20 che si intitolerà “What Now?” L’equipaggio della
Coterie dice addio mentre tutti prendono il controllo del proprio
futuro. Un’ultima prova contro Silas viene rivelata mentre Mariana
decide del suo futuro con Evan e Joaquin.
Freeform ha annunciato che
inaugurerà il nuovo anno con il ritorno di Good
Trouble. Secondo la rete, la quinta stagione della serie
farà il suo debutto di metà stagione il 2 gennaio. Un primo sguardo
al resto della stagione che dà uno sguardo a ciò che verrà è
riportato sopra. Ha inoltre diffuso le anticipazioni
dell’undicesimo episodio.
Tutto quello che sappiamo su Good
Trouble
Good
Trouble è la serie tv drammatica spin-off
dellospettacolo Freeform The Fosters. Good
Trouble è iniziato nel gennaio 2019 con una prima
stagione di tredici episodi e segue Callie Adams Foster (Maia
Mitchell) e Mariana Adams Foster (Cierra Ramirez),
concettualmente alcuni anni dopo la serie precedente, “mentre si
imbarcano nella fase successiva della loro giovane adulto vive
lavorando a Los Angeles.”
La seconda stagione è stata presentata per la
prima volta a giugno 2019, e la
terza stagione è stata presentata per la prima volta a febbraio
2021. Nel settembre 2021, la serie è stata
rinnovata per una quarta stagione, che ha debuttato il 9 marzo
2022. Nell’agosto 2022, la serie è stata rinnovata per
una quinta stagione, che ha debuttato il 16 marzo
2023. Nel dicembre 2023, la serie è stata cancellata
dopo cinque stagioni.
Manca davvero poco al debutto di
9-1-1 7, l’annunciata settima e ultima stagione di
9-1-1.
Oggi ABC ha diffuso l’inedito promo “Cruise Ship Disaster”.
Nella settima stagione Athena
(Angela
Bassett) e Bobby (Peter Krause) hanno
iniziato una crociera ritardata in luna di miele nel finale della
sesta stagione di 9-1-1 a
maggio. Come suggerisce il trailer, potrebbe essersi trattato di un
grave errore.
“Sono su una nave da crociera,
c’è stata un’esplosione“, urla un passeggero all’operatore del
9-1-1
dopo che un’esplosione ha fatto inclinare la nave. Come in
L’avventura del Poseidon, osserviamo la nave che inizia ad
imbarcare acqua e questa volta non c’è Maureen McGovern ad offrire
speranza.
Tutto quello che sappiamo su 9-1-1
7
La data di uscita di 9-1-1
7 potrebbe essere intorno alla primavera del 2024.
All’inizio di maggio 2023 è stato riferito che la Fox ha cancellato
9-1-1 dopo sei stagioni e che la stagione 7 sarebbe stata ripresa
dalla ABC. Craig Erwich, presidente del Disney Television Group, ha
dichiarato:
Dai creatori Ryan Murphy e
Brad Falchuk (il franchise di “American Horror Story”,
“Nip/Tuck”), il nuovo dramma procedurale 9-1-1 esplora le
esperienze ad alta pressione di agenti di polizia, paramedici e
vigili del fuoco che si trovano nei luoghi più situazioni
spaventose, scioccanti e strazianti. Questi soccorritori devono
cercare di trovare un equilibrio tra il salvataggio di coloro che
sono più vulnerabili e la risoluzione dei problemi della loro vita.
La serie provocatoria vede protagonisti la candidata all’Oscar e
all’Emmy Award Angela Bassett (“American Horror Story”, “What’s
Love Got to Do with It”) e l’attore nominato all’Emmy Award e al
Golden Globe Peter Krause (“The Catch”, “Six Foot Under “).
“Grazie alla spinta creativa di
Ryan Murphy, Brad Falchuk e Tim Minear, così come al talento del
cast, 9-1-1 è stato uno dei drammi più significativi e originali
della televisione di rete nelle ultime sei stagioni, e siamo
onorati di portarlo nello stimato gruppo di serie della
ABC“.
9-1-1 è la serie
tv creata da Ryan Murphy, Brad Falchuk e Tim
Minear con Angela
Bassett, Peter Krause, Oliver Stark, Aisha Hinds, Kenneth Choi,
Rockmond Dunbar, Connie Britton, Jennifer
Love Hewitt, Ryan
Guzman, Corinne Massiah, Marcanthonee Jon Reis, Gavin
McHugh e John Harlan Kim.
Le riprese di Thunderbolts
sono finalmente iniziate e oggi sono stati diffusi online
alcuni nuovi dettagli. Non è un segreto che il film sia stato
sottoposto a numerose riscritture (e che abbia persino perso alcuni
dei suoi protagonisti), ma ora tutto sembrerebbe essere rientrato
nei binari consentendo l’effettiva realizzazione del film. Ci sono
però ancora alcuni aspetti da chiarire a partire dal nome del team
protagonista, Thunderbolts, che si credeva sarebbe stato dato
in riferimento al generale “Thunderbolt” Ross interpretato da
Harrison Ford. Stando a recenti rumor, però,
Ford non sarebbe parte del film, dunque in che modo il team
acquisisce tale nome?
Secondo lo scooper @CanWeGetToast, i Thunderbolts prenderanno il nome
dalla squadra di calcio del cuore di Yelena
Belova, il personaggio interpretato da Florence
Pugh, presumibilmente come una sorta di gag. Anche
Daniel Richtman è intervenuto, rivelando che
Bucky Barnes non è il co-protagonista dei
Thunderbolts insieme a Yelena. Infatti, l’agente americano ha un
ruolo più importante rispetto all’ex spalla di Capitan America e,
in termini di priorità nella storia, sembra che la nuova Vedova
Nera e The Senry saranno in prima linea insieme a
Valentina Allegra de Fontaine e
Ghost, precedentemente vista in Ant-Man and
the Wasp.
Tutto quello che sappiamo su Thunderbolts
Durante il panel dei Marvel Studios al
D23 2022, il presidente dei Marvel
StudiosKevin
Feige ha svelato il cast del prossimo film
Thunderbolts,
che sarà una squadra composta principalmente da supercriminali e
antieroi. Comprende la Contessa Valentina Allegra de
Fontaine (Julia Louis-Dreyfus), Red
Guardian (David
Harbour), Ghost (Hannah Jon-Kamen), US Agent
(Wyatt
Russell), Taskmaster (Olga
Kurylenko), Yelena Belova/Black Widow
(Florence
Pugh) e Il Soldato d’Inverno (Sebastian
Stan). Secondo quanto appreso la contessa Valentina
Allegra de Fontaine metterà insieme la squadra e potrebbe anche
essere parzialmente responsabile della creazione di
Sentry.
Thunderbolts
è attualmente previsto nelle sale il 2 maggio
2025. Harrison Ford – ammesso che sia presente –
sostituirà
il defuntoWilliam Hurt nei panni di Thaddeus
“Thunderbolt” Ross. Il film sarà diretto da Jake
Schreier, la cui storia come regista non è estremamente ampia,
avendo lavorato solo a Robot & Frank del 2012,
Paper Towns del 2015 e alla versione filmata del
2021 di Chance the Rapper’s Magnificent Coloring World Tour.
Il network americano ABC ha diffuso
il promo e la trama di The Good Doctor 7×03, il
terzo episodio della settima e ultima stagione di
The
Good Doctor che si intitolerà “Critical
Support”.
L’ultima stagione di
The Good
Doctor ha debuttato negli USA il 20 febbraio. David
Shore e Liz Friedman sono produttori esecutivi e co-showrunner. La
serie è prodotta da Sony Pictures Television e ABC Signature.
Nell’episodio “Critical Support”
Shaun continua a essere messo alla prova da Charlie quando il loro
nuovo caso la spinge a un flusso incessante di domande, tutte alla
ricerca di una risposta. Nel frattempo, Morgan lotta su chi
nominare come tutore di Baby Eden nel caso le accadesse
qualcosa.
The Good Doctor, la serie tv
The
Good Doctor, prodotto da ABC Signature e Sony Pictures
Television Series, è interpretato da Freddie Highmore nel ruolo del dottor Shaun
Murphy, Richard Schiff nel ruolo del dottor Aaron
Glassman, Fiona Gubelmann nel ruolo della
dottoressa Morgan Reznick, Will Yun Lee nel ruolo
del dottor Alex Park, Christina Chang nel ruolo
della dottoressa Audrey Lim, Paige Spara nel ruolo di Lea Dilallo,
Bria Samoné Henderson nel ruolo della dottoressa
Jordan Allen e Noah Galvin nel ruolo del dottor
Asher Wolke. David Shore e Liz Friedman sono
produttori esecutivi e co-showrunner. Daniel Dae Kim, Erin Gunn,
Thomas L. Moran, David Hoselton, Peter Blake, Jessica Grasl,
Garrett Lerner, Mike Listo, Freddie Highmore, Shawn Williamson,
David Kim e Sebastian Lee sono anche produttori esecutivi.
“Non potremmo essere più
entusiasti che Chuku rientri nella famiglia di The Good Doctor e
che il pubblico scopra cosa ha fatto il dottor Kalu da quando ha
lasciato il St. Bon“, ha dichiarato Friedman quando Modu è
tornato nella scorsa stagione.
Dopo la sua permanenza in The
Good Doctor, Modu ha partecipato alle ultime due
stagioni di The 100 della CW, l’ultima delle quali
come series regular, ed è apparso in Captain Marvel. Recentemente è stato visto
nella serie Amazon The Peripheral di Jonathan
Nolan e Lisa Joy e ha recitato nel film The
Origin.
Le luci al Dolby Theatre si
accenderanno il prossimo 10 marzo sugli
Oscar 2024 che coronano un anno che potremmo
definire come la “rivincita” delle donne, sia per quanto
riguarda la regia (pensiamo a Celine Song e Justine Triet
presenti nelle sezioni più importanti) che per le protagoniste dei
lungometraggi selezionati, con delle storie che hanno messo al
centro figure femminili incisive, ognuna portatrice di valori umani
e grandi tematiche.
Di seguito, ecco le
candidate agli Oscar 2024 per la categoria
miglior attrice protagonista
Annette Bening – Nyad – Oltre
l’oceano
Pur essendo sempre una
grande emozione, per Annette Bening non è la prima trovarsi nella
cinquina della categoria Miglior attrice protagonista. Ancor prima
di Nyad – Oltre l’oceano, l’attrice statunitense si è
aggiudicata il posto nella rinomata sezione per altri film quali il
cult American Beauty, La diva Julia – Being Julia
e il più recente I ragazzi stanno bene. Forte di una
carriera costellata di successi, Bening approda agli Oscar
2024 per aver dato corpo e fisico a Diana Nyad, nuotatrice
statunitense che all’età di 64 anni decise di nuotare da Cuba fino
alla Florida, trasformandosi – dopo diversi fallimenti – nella
prima persona a coprire a nuoto una tratta così lunga e pericolosa
senza ricorrere alla gabbia per squali. Nel biopic diretto da
Elizabeth Chai Vasarhelyi e Jimmy Chin, Annette Bening regala
un’interpretazione fatta di coraggio e determinazione e segue con
sentimento e muscolatura il percorso di una sportiva che ha
letteralmente fatto la storia.
A emergere è prima di tutto
la tenacia di una donna, per un’impresa così complessa che
viene affrontata attraverso l’amore per una passione, il nuoto, e
che meritava una lente cinematografica sotto cui mostrarsi e una
performance degna dell’epicità del racconto. Oltre alla candidatura
all’Oscar, Annette Bening ha ricevuto una nomination anche ai
Golden Globes e agli Screen Actors Guild Awards. In un’intervista
dell’Hollywood Reporter, l’attrice ha anche ammesso che
per prepararsi meglio al ruolo, il quale richiedeva un
considerevole sforzo fisico e mentale, si è dedicata a sessioni di
nuoto di ben otto ore. E quando le riprese sono iniziate ha detto
che le controfigure… le ha usate pochissimo!
Il detto che recita “non c’è due
senza tre” sembra quasi essere stata una promessa per Carey Mulligan, la quale con già due
candidature alle spalle nella categoria Miglior attrice
protagonista agli Oscar per i film An
Education e il sovversivo Una
donna promettente, si guadagna una terza
nomination agli Oscar 2024 per Maestro, presentato all’80° edizione del
Festival di Venezia. In cabina di regia Bradley Cooper, anche interprete di
Leonard Bernstein, il quale viene affiancato
proprio dall’attrice che veste i panni della moglie Felicia. La
storia si incentra sul loro amore e quell’intenso rapporto che
superò l’omosessualità del compositore, sposatosi nonostante fosse
gay.
Mulligan, con la sua interpretazione
delicata e curata al millimetro, restituisce l’affresco di una
donna intensamente rispettosa della persona amata e di ciò che con
sudore ha costruito insieme ad essa, mai sopra le righe e con una
dignità commovente. E di una moglie composta, affabile e posata,
che non fa sfoggio dei suoi dolori ma li custodisce quasi
gelosamente, elevandola nello spirito. Una performance
misurata ma emotivamente coinvolgente, che ha reso
Carey Mulligan la vera protagonista del
lungometraggio. Oltre ad essere stata inserita in una delle rose
più importanti degli Academy, è stata candidata anche ai Golden
Globes, ai British Academy Film Award e agli Screen Actors Guild
Award.
Sandra Hüller – Anatomia di una
caduta
La presenza di Anatomia
di una caduta nelle categorie più importanti
degli Oscar 2024 è stata una notizia che ha
soddisfatto in tantissimi, gli stessi che si sono chiesti perché la
pellicola di Justine Triet, vincitrice della Palma
d’Oro, non è stata scelta dalla Francia per essere rappresentata
nella categoria
Miglior film internazionale. Anatomia di una caduta, nonostante questa
esclusione, si è comunque guadagnata altre rilevanti nomination e
con essa Sandra Hüller, attrice che rivediamo
anche in La
zone d’interesse di Jonathan
Glazer. In quest’ultimo interpreta Hedwig Höß, moglie del
comandante del campo di concentramento di Auschwitz, mentre nel
film di Triet veste i panni di Sandra, una donna che diventa la
prima sospettata quando il marito viene ritrovato morto vicino
casa.
Un’operazione
chirurgica quella che mette in campo la regista per
raccontare un legal drama al cui centro si esamina con
attenzione non solo la figura di Sandra, ma proprio quella della
coppia, vero “paziente” in sala operatoria pronto per essere
dissezionato. Hüller, oltre alla nomination agli Oscar, ha ottenuto
anche altre candidature come miglior attrice per un film drammatico
ai Golden Globe, come Miglior attrice agli European Film Awards, ai
César e ai BAFTA. In passato, la sua carriera vanta altri
importanti riconoscimenti: ha vinto un Orso d’argento come miglior
attrice protagonista al Festival di Berlino per
Requiem e due European Film Awards.
Lily Gladstone – Killers of the
Flower Moon
Quest’annno, però, il
nome più risonante agli Oscar 2024 – per significato e presenza – è
quello di Lily Gladstone. L’attrice è infatti una nativo
americana, discendente dalla tribù dei Nasi Forati e dei Piedi
Neri, e per l’Academy la sua nomination è stata davvero storica.
Martin Scorsese l’ha scelta per interpretare la sua
Mollie Kyle nel suo 26esimo lungometraggio, in cui il regista pone
l’attenzione su ciò che successe alla Nazione Osage nei primi del
900: assassinata dai bianchi poiché diventata ricca a causa del
petrolio che giaceva in quella terra.
Killers of the Flower Moon non si concentra però
sull’aspetto investigativo con la nascita dell’FBI, come invece fa
il libro su cui si è basato, ma guarda alla storia utilizzando un
altro occhio: quello dell’abuso del potere e degli americani dalla
dubbia morale, impersonati in principal modo da Ernest Burkhart e
William Hale. È l’avidità la prima protagonista del film, a cui
Scorsese contrappone Mollie.
Conosciamo sin da subito una
donna di cuore, piena di dignità, integra nello spirito.
Man mano che la narrazione procede e viene travolta dall’amore per
Ernest, a cui si susseguono altri omicidi, Mollie diventa ne
affronta l’orrore stoicamente, facendo trasparire una lancinante
sofferenza principalmente attraverso lo sguardo mentre vede essere
atterrate a poco a poco, come mosche, tutte le sue persone, ivi
comprese le sue sorelle. Pur rimanendo nel suo immobilismo, Mollie
è un animo buono, affranto, e alla fine tradito, che l’attrice ci
regala con una pulizia interpretativa che arriva dritta al cuore.
Lily Gladstone è letteralmente in stato di grazia,
tanto che la sua performance siamo certi verrà ricordata in eterno.
Per questo ruolo si è guadagnata anche una vittoria ai Golden
Globes come Miglior attrice protagonista in un film drammatico e
quella ai SAG Awards come Miglior attrice protagonista, ma anche
come miglior attrice ai National Board of Review Award e ai New
York Film Critics Circle Award. Ha poi ottenuto delle nomination ai
Satellite Award e ai Critcs Choice Award.
Emma Stone – Povere Creature!
Quella di Emma Stone in Povere
Creature!, dobbiamo dirlo, è l’interpretazione della vita.
Vederla nelle vesti di un personaggio come Bella Baxter in continua
crescita e reggere ogni inquadratura senza commettere errori non è
un’impresa facile. Nessuna sbavatura, nessuna sequenza in cui
sembra che stia recitando: Emma Stone è
una vera e propria trasformista, è camaleontica, e
il film di Yorgos Lanthimos ne è l’ennesima
dimostrazione. Rimanerne stregati è automatico. Povere Creature! funziona principalmente perché
funziona lei, che regge il peso di una scrittura così ben
stratificata e piena di chiavi di lettura non inciampando mai, ma
anzi restituendoci una bambina, poi una ragazza, infine una donna
con grande elasticità, anche nelle sequenze in cui Bella si muove
quasi meccanicamente poiché sta imparando a camminare. E poi gli
occhi grandi, pieni di meraviglia e curiosità, che si spalancano
sul mondo, confermano la spontaneità e l’autenticità di un’attrice
oramai rodata. L’emancipazione femminile – ma soprattutto sessuale
– del suo personaggio, Stone la mostra con naturalezza,
spogliandosi metaforiamente e fisicamente davanti la macchina da
presa senza alcuna vergogna e creando un ponte empatico solido fra
Bella e il pubblico.
L’attrice si
diverte e non ha paura di essere giudicata, ma anzi mette
il suo corpo a servizio del film costantemente, proprio come la sua
Bella e quel furioso ballo in cui ci dice che non si lascia
incatenare dalle convenzioni, dalle regole sociali che la vogliono
composta, sorridente e che dice solo “grazie”. Per il ruolo,
Emma Stone sta facendo incetta di premi in questa
stagione: Miglior attrice protagonista in un film commedia
o musicale ai Golden Globes, miglior protagonista ai Los Angeles
Critics Association, Miglior attrice protagonista ai BAFTA e ai
Critics’ Choice Awards. È stata poi candidata agli Screen Actors
Guild Award ed ed è in attesa dei risultati dei Satellite Awards,
che la condurranno sulla via degli Oscar 2024. In passato, ha già vinto un Oscar
nella stessa categoria di quest’anno per il ruolo di Mia Dolan in
La La Land.
I nostri pronostici: chi si
aggiudicherà la statuetta?
Al netto di quanto
scritto, possiamo dire che in prima linea per la corsa alla
statuetta come miglior attrice protagonista ci sono Lily Gladstone
e Emma Stone. Due ruoli e figure agli antipodi, ma le cui
interpretazioni sono state in egual modo intime e toccanti. Sia
chiaro, le attrici in lizza sono state tutte straordinarie ed hanno
superato una grande prova recitativa, ma la fotografia scattata in
questa stagione dei premi indica Gladstone e Stone come favorite.
Lily Gladstone potrebbe incassare la vittoria in
quanto rappresenterebbe la prima nativo americana a vincere un
Oscar, e a livello non solo d’immagine ma anche di credibilità e
spessore, l’Academy confermerebbe ancora una volta la sua
attenzione verso certe tematiche. D’altra parte, però, Emma
Stone porta sulla scena un ritratto femminile di estremo
valore, in cui spiccano la libertà sessuale e di pensiero, e in cui
si esalta il libero arbitrio.
Argomenti che mai come in questi
nostri tempi troppo incerti e caotici servono per ricordare
l’importanza dell’emancipazione, dell’essere se stessi e del ruolo
della donna in società, sbrogliata dalle catene socio-culturali. Se
dovessimo però ipotizzare chi fra le due si aggiudicherebbe
l’Oscar, diremmo Emma Stone. L’attrice si è già
aggiudicata diversi riconoscimenti, come abbiamo detto poc’anzi, e
di solito i premi ricevuti in altre cerimonie, che sono in fondo
l’anticamera degli Oscar, tracciano già la strada per quel che sarà
poi il grande evento finale, preannunciando la vincitrice. Certo,
le sorprese sono sempre dietro l’angolo ed è bello quando c’è
qualche plot twist a movimentare la serata. Potrebbe essere questo
il caso?
Presentato in concorso al Festival
di Cannes e vincitore di 9 premi Goya (gli Oscar spagnoli) a fronte
di 17 nomination, As
Bestas (qui
la recensione) è stato indubbiamente uno dei film più
importanti e apprezzati del 2022. Diretto da Rodrigo
Sorogoyen, già fattosi notare con i film El reino e
Madre, e indicato come uno dei più importanti registi
spagnoli della sua generazione, il film trae ispirazione da un
reale fatto di cronaca, distaccandosene però quel tanto che basta
per far emergere il vero cuore della vicenda, da ritrovarsi non
tanto nel delitto verificatosi quanto nella violenza e nell’avidità
umana che hanno portato ad esso.
“Non volevamo
raccontare la storia vera, ma quella ispirata a noi da
quell’evento”, ha infatti spiegato il regista. La pellicola
vuole indagare il sentimento di frustrazione e ingiustizia che
quella vera vicenda trasmette, affrontando poi anche altre
dinamiche come la paura dello straniero – inteso tanto come
proveniente da un contesto altro quanto chiunque intorno a noi,
anche fosse parte della medesima comunità – e l’abbandono dei
villaggi, da associare ad un allontanamento dalla spiritualità e
dal legame con i valori della terra.
Un film che scava dunque nell’animo
umano attraverso una storia dove a guidare i protagonisti sono le
emozioni e gli istinti, e alla quale difficilmente si resterà
indifferenti. Prima di intraprendere una visione di As Bestas,
però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali
curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà
infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama, al cast di attori, ma
anche alla storia vera dietro il film e al suo
significato. Infine, si elencheranno anche le
principali piattaforme streaming contenenti il
lungometraggio nel proprio catalogo.
La trama e il cast di As Bestas
Il film racconta la storia di una
coppia francese di mezza età, Antoine e
Olga, che si trasferisce in un villaggio nel cuore
della campagna galiziana. Il loro intento è entrar maggiormente in
contatto con la natura, coltivando ortaggi e riabilitando case
abbandonate. La loro presenza e la loro visione idilliaca, però,
disturba alquanto la gente del posto, in particolare i loro vicini
di casa. La loro casa, infatti, confina con quella di due fratelli:
Xan, un uomo noto per essere inflessibile, e
Lorenzo, che a causa di un incidente subito in
giovane età, ha capacità mentali ridotte.
Le ostilità tra le due parti si
acuiranno quando Antoine e Olga si opporranno alla realizzazione di
un impianto eolico su un appezzamento di terreno nei pressi della
loro tenuta, bloccando quel progetto che avrebbe contaminato la
natura del posto. Il loro rifiuto, tuttavia, scatenerà non solo
l’odio, ma anche la violenza dei loro vicini, in particolare di
Xan, che vorrebbe ricavarne abbastanza denaro così da permettere a
lui e alla sua famiglia di lasciare la campagna per una vita
migliore.
Ad interpretare i coniugi Antoine e
Olga si ritrovano gli attori Denis Ménochet e
Marina Foïs. Il primo è divenuto noto a livello
internazionale per aver recitato nel ruolo del fattore Perrier
LaPadite in Bastardi senza gloria ma lo si è poi visto anche in
Robin Hood e
Beau ha paura, mentre la seconda è stata recentemente
vista in titoli come
7 uomini a mollo, Gli
infedeli e
La verità secondo Maureen K.. Nel ruolo di Xan Anta si
ritrova invece Luis Zahera, celebre per essere stato il
protagonista del film spagnolo El reino. Suo fratello
Lorenzo è interpretato da Diego Anido mentre
Marie Colomb è Marie Denis.
La storia vera dietro As Bestas e il suo
significato
Il film, come anticipato, è ispirato
a un fatto di cronaca nera
avvenuto nel 2010 a Santoalla, una parroquia civil
nel comune di Petín, in Galizia,
comunità autonoma situata nel Nord-Ovest della Spagna. In
quell’occasione, si verificò l’omicidio dell’olandese
Martin Albert Verfondern, che per oltre un
decennio era stato l’unico abitante di Santoalla, oltre alla moglie
Margo Pool – con cui vi s’era trasferito nel 1997
in cerca di un luogo «senza il nucleare» -, i coniugi
Manuel Rodríguez e Jovita
González, e i loro due figli Juan Carlos
e Julio Rodríguez González.
Il rapporto tra le due famiglie, che
abitavano ai lati opposti del villaggio, era inizialmente
amichevole e improntato alla condivisione. Tuttavia, le cose
presero una brutta piega nel momento in cui Verfondern scoprì di
possedere dei diritti sugli oltre 500 ettari di foresta attorno a
Santoalla. A seguito di ciò, egli rifiuto la somma di 6.000€
promessa da un’azienda energetica in cambio dell’installazione di
25 pale eoliche nella zona. Fu il rifiuto di tale denaro a generare
un conflitto tra le due famiglie e per circa un anno a partire dal
febbraio 2009 Verfondern ricevette numerose minacce, sabotaggi e
uccisioni del suo bestiame.
Il 19 gennaio 2010, infine,
Verfondern scomparve dopo essersi recato la mattina in paese con la
sua Chevrolet S-10 Blazer a fare la spesa. La Guardia Civil indagò,
senza trovare però nulla che incriminasse i Rodríguez. Solo nel
giugno 2014 i resti decomposti di Verfondern sono stati rinvenuti
nel bosco, a circa 12 km di distanza da Santoalla. A quel punto,
Juan Carlos e Julio Rodríguez hanno confessato l’omicidio poco
dopo. Il primo disse di aver incrociato Verfondern per strada e di
avergli sparato con un fucile da caccia al termine di un litigio,
mentre il secondo ne aveva occultato il corpo e il veicolo.
Juan Carlos, affetto da gravi
disabilità mentali, è stato condannato a 10 anni di carcere. Dopo
la morte di Manuel e Jovita durante il processo ai figli, Pool è
infine rimasta l’unica residente di Santoalla, dove ha seppellito
le ossa del marito. Il film, traendo liberamente ispirazione da
questa vicenda, aspira dunque a raccontare l’avidità e il fallimento di
una possibilità di convivenza umana in un crescendo di ostilità e
ferocia. Il titolo del film sottolinea queste
domande, provenendo da una tradizione tipica di alcuni villaggi
spagnoli, “a rapa das bestas”, che il regista sceglie di
inserire in una scena.
Si tratta di una festa popolare che
consiste nel tagliare le criniere dei cavalli selvatici per
eliminare i parassiti prima di riportare gli equini sulle montagne.
“L’uomo e l’animale lottano finché uno dei due non vince. Chi è
la bestia? Chi sono gli aloitadores?” Il titolo As
Bestas (traducibile con “Come bestie“) rimanda
dunque allo scontro, a quella dimensione primitiva e istintiva con
cui i protagonisti – e l’essere umano in generale – sono troppo
spesso soliti gestire i propri rapporti.
Il trailer di As Bestas e
dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di As
Bestas grazie alla sua presenza su alcune delle
più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è
infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV e
Rai Play. Per vederlo, una volta scelta la
piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o
sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film
è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 27
febbraio alle ore 21:20 sul canale
Rai 4.
Ormai volto noto del cinema d’azione
statunitense, l’attore Jason Statham ha negli anni preso parte a film
come Parker, Blitz e Death Race. Nel 2012 è
invece stato protagonista di Safe,
incentrato su una bambina molto speciale e un ex agente speciale
incaricato di proteggerla ad ogni costo. Il film è scritto e
diretto da Boaz Yakin, noto per essere stato lo
sceneggiatore di film come La recluta e Now You See Me – I maghi del
crimine. Qui al suo sesto film da regista, dà vita ad
un’opera originale di genere ricca di azione e adrenalina, con
colpi di scena capaci di attrarre e coinvolgere lo spettatore.
Con un budget di 30 milioni di
dollari, le riprese di questo si sono svolte tra le città di
Philadelphia e New York, catturando il meglio di entrambe. Prende
così vita una corsa contro il tempo in cerca di un luogo sicuro, al
riparo dai tanti nemici che i due protagonisti si attirano contro
nel corso delle vicende. Accolto poi da recensioni generalmente
positive, il film è però stato limitato da una ridotta
distribuzione in sala. Safe non è infatti mai arrivato nei
cinema italiani, rimanendo un titolo per molti ancora inedito.
Nonostante ciò è comunque arrivato ad un incasso di circa 40
milioni a livello globale.
Per gli amanti del genere risulta
però essere un titolo da recuperare, che permette di apprezzare
ulteriormente le capacità di Statham, vedendolo coinvolto in una
storia inedita. Prima di intraprendere una visione del film, però,
sarà certamente utile approfondire alcune delle principali
curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà
infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama e al cast di attori.
Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
La trama di Safe
Protagonista del film è Luke
Wright, un ex agente speciale della polizia di New York,
ora combattente di second’ordine che lotta nel circuito delle arti
marziali miste. Egli vive una monotona routine fatta di incontri
senza stimoli o speranze. Le cose cambiano però quando fa saltare
il risultato di un match combinato. La mafia russa, per vendicarsi,
uccide tutta la sua famiglia e lo esclude da ogni circuito di
combattimento, facendone un barbone che vaga per le strade di New
York tormentato dal senso di colpa e dalla paranoia di essere
costantemente sotto controllo, e dalla consapevolezza che chiunque
diventi per lui una persona cara è destinato a morire.
L’occasione per riscattarsi arriva
quando si trova di fronte all’assassino della moglie, ora intento a
tormentare una ragazzina cinese di 12 anni, Mei.
Luke non esita a intervenire, prendendo così parte ad una guerra
più grande di lui. Mei, infatti, non è una ragazzina qualsiasi, ma
un genio della matematica che le Triadi hanno utilizzato per
memorizzare dei codici numerici per cui sia loro che i loro rivali
russi, e persino la polizia, sono disposti a uccidere. Rendendosi
conto di essere l’unico di cui Mei si può fidare, Luke dovrà
combattere duramente per salvare la vita di una giovane innocente e
per riscattare la sua stessa esistenza.
Safe: il cast del
film
Dotato di grande carisma, Jason Statham
riesce ad apportare grande fascino ad ognuno dei personaggi da lui
interpretati. Ciò vale anche per il suo Luke Wright, per il quale
si è preparato come suo solito attraverso un rigido allenamento
fisico. Grazie a questo, l’attore ha infatti potuto confermare la
capacità di prendere parte anche alle scene più complesse e
acrobatiche del film, evitando di dover eccessivamente ricorrere a
controfigure. Per l’attore, però, la vera sfida è stata dare vita
agli aspetti più fragili del personaggio. Egli ha infatti
apprezzato questi proprio per il suo passare dall’essere un
emarginato all’essere l’unico in grado di salvare la bambina
protagonista. Attratto da questi elementi, Statham si disse da
subito interessato a ricoprire il ruolo.
Accanto a lui, nel ruolo della
bambina Mei, vi è la giovane attrice Catherine
Chan, qui al suo primo lungometraggio per il cinema.
Questa è stata scelta in seguito a numerosi provini, distinguendosi
per le sue capacità attoriali e di espressione emotiva. L’attore
Robert John Burke, noto per essere stato il
capitano Ed Tucker nella serie Law & Order – Unità vittime
speciali, interpreta qui il poliziotto corrotto
Wolf. L’asiatico James Hong, da
sempre caratterista del cinema statunitense, ricopre invece il
personaggio di Han Jiao, boss della Triade che aspira ad ottenere
grandi poteri grazie a Mei. Facente parte della mafia cinese è
anche Quan Chan, interpretato da Reggie Lee.
Infine, l’attore Anson Mount è presente nei panni
di Alex Rosen, ex collega di Luke.
Il trailer di Safe e dove
vedere il film in streaming e in TV
È possibile vedere o rivedere il
film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari
piattaforme streaming presenti oggi in rete.
Safe è infatti disponibile nel catalogo di
Rakuten TV, Google Play, Apple TV e
Amazon Prime Video. Per vederlo, in base
alla piattaforma scelta, basterà iscriversi o noleggiare il singolo
film. Si avrà così modo di poter fruire di questo per una comoda
visione casalinga. È bene notare che in caso di solo noleggio, il
titolo sarà a disposizione per un determinato limite temporale,
entro cui bisognerà effettuare la visione. Il film sarà inoltre
trasmesso in televisione il giorno martedì 27
febbraio alle ore 21:00 sul canale
20 Mediaset.
Dopo aver
diretto Duel e Sugarland Express,
i film che hanno reso ulteriormente celebre Steven Spielberg nel panorama hollywoodiano
sono Lo squalo e Incontri ravvicinati del terzo
tipo (qui
la recensione). Quest’ultimo, realizzato nel 1977 è stato in
parte ispirato da un’esperienza vissuta da Spielberg durante
l’infanzia quando, senza alcun preavviso, i suoi genitori una notte
fecero salire i bambini in macchina, li portarono in un’area dove
erano riunite molte altre persone e assistettero a una spettacolare
pioggia di meteoriti. Un ricordo rimasto indelebile nella mente del
futuro regista, che ha poi dedicato numerosi film al genere
fantascientifico, da lui significativamente rivoluzionato.
Realizzare Incontri
ravvicinati non è però stato facile ed ha richiesto al regista
non solo tutte le sue conoscenze tecniche, ma anche una grande
immaginazione per la realizzazione dell’aspetto dell’astronave
aliena ma anche dell’interà composizione delle scene e delle
sequenze, che come si vedrà sono strettamente legate all’elemento
musicale. In particolare Spielberg ha dichiarato che nulla nella
sua vita è stato più difficile del montaggio degli ultimi 35 minuti
di questo film. Un terzo atto estremamente delicato, in cui si
sprigiona tutta la magia e la forza emotiva costruite fino a quel
momento.
Il risultato è però stato
straordinario e oggi Incontri ravvicinati del terzo tipo è
indicato come uno dei migliori film di fantascienza di sempre e tra
i più bei film in assoluto. Venne molto apprezzato anche dallo
scrittore Ray Bradbury, il quale
lo indicò come il più grande film di fantascienza mai realizzato.
Un film dunque impossibile da non vedere, ma prima di intraprendere
una sua visione, sarà utile approfondire alcune curiosità relative
ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile
ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama,
al cast di attori e a molto altro ancora. Infine,
si elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
La trama e il cast di Incontri ravvicinati del terzo
tipo
Il film segue le vicende dello
scienziato francese Claude Lacombe, il quale
rinviene cinque aerei scomparsi nel 1945 presso il Trinagolo delle
Bermude ancora perfettamente funzionanti. Mentre gli esperti
cercano di trovare una spiegazione plausibile per tale fenomeno,
Jillian Guiler è alle prese con il figlio
Barry, il quale è attirato dal manifestarsi di
particolari eventi sovrannaturali. Similmente, il manutentore
Roy Neary viene coinvolto in un incontro
ravvicinato con un UFO, sviluppando atteggiamenti
compulsivo-ossessivi, che lo inducono a parlare in modo delirante
di una misteriosa montagna a forma di tronco di cono.
Indagando sui fenomeni ufologici che
stanno colpendo il globo, Lacombe scopre che tutti i testimoni
degli incontri ravvicinati affermano di aver udito distintamente
una sequenza musicale, emessa dagli UFO. Lo scienziato ipotizza che
la melodia e le visioni sulla montagna siano un messaggio per
l’intera umanità, che gli extra-terresti hanno intenzione di
incontrare sulla cima della Torre del Diavolo, nel Wyoming. Mentre
le autorità si preparano al contatto con gli alieni, il mondo
rimane dunque con il fiato sospeso in attesa di conoscere il
proprio destino.
Ad interpretare Roy
Neary, vi è l’attore Richard Dreyfuss,
mentre nel ruolo di Jillian Guiler si ritrova
l’attrice Melinda Dillon. Cary
Guffey è il piccolo Barry Guiler mentre nel ruolo del
ricercatore francese Claude Lacombe vi è il celebre
regista François Truffaut. Completano il cast
Bob Balaban nel ruolo di David Laughlin,
assistente e traduttore del professor Lacombe, e Teri
Garr in quelli di Veronica “Ronnie” Neary, moglie di Roy
Neary, che si allontana dal marito dopo l’inizio della sua
ossessione. Gli attori hanno dovuto passare molto tempo a recitare
su oggetti e cose che non c’erano e a farsi dire da Steven
Spielberg cosa stavano guardando e come reagire.
Incontri ravvicinati del terzo
tipo: il significato del titolo, la colonna sonora e altre
curiosità sul film
Per quanto riguarda il titolo del
film, un incontro ravvicinato del terzo tipo
indica, secondo la classificazione elaborata dall’astrofisico
Josef Allen Hynek nel 1972, l’osservazione di
esseri animati insieme all’avvistamento di UFO. Gli “incontri
ravvicinati” sono però ben 7, ovvero avvistamento di uno o più
oggetti volanti non identificati (I); osservazione di un UFO e
fenomeni fisici provenienti dall’UFO (II); osservazione di esseri
animati in associazione con un avvistamento di UFO (III);
rapimento di un essere umano da un UFO o dai suoi occupanti
(IV);
Vi sono poi tre tipologie di
“incontri ravvicinati” non comprese però nella scala originale
proposta da Hynek, ovvero: incontri bilaterali posti in essere
tramite iniziative umane coscienti, volontarie ed attive, o tramite
la comunicazione cooperativa con intelligenze extraterrestri (V);
contatti con gli UFO i quali sono causa di effetti fisiologici a
lungo termine, quali lesioni gravi, o addirittura di morte (VI);
ibridazione umano-aliena (VII).
Passando ora ad altre curiosità sul
film, è bene sapere che la colonna sonora è ovviamente stata curata
da John Williams, il quale si occupò anche della
realizzazione della melodia utilizzata dagli alieni, su specifiche
direttive di Spielberg. La colonna sonora, però, è stata realizzata
prima del montaggio del film. Steven Spielberg ha poi montato il
film in modo che corrispondesse alla musica, al contrario di quanto
avviene di solito nel processo di realizzazione dei film. Sia
Spielberg che Williams ritenevano che ciò conferisse al film
un’atmosfera lirica.
Steven Spielberg sapeva invece solo
vagamente come sarebbe stata l’astronave mentre girava le scene in
live action. Decise che sarebbe stata grande, massiccia e molto
scura. Durante le riprese in India, mesi dopo, passò ogni giorno
davanti a una gigantesca raffineria di petrolio e si lasciò
ispirare dalle numerose luci, dai tubi e dagli affioramenti della
piattaforma per cambiare l’aspetto dell’astronave. Decise quindi
che sarebbe stata illuminata a giorno, e così apparve nel film
finale, anche se il filmato in cui proiettava un’ombra scura sulla
folla era già stato girato.
Incontri ravvicinati del terzo
tipo è poi diventato uno dei primi film ad avere una
Special Edition, in quanto Spielberg voleva migliorare la
visione originale. La Special Edition fu distribuita
nell’agosto del 1980 (ma resa presente nelle edizioni home video
solo nel 2007) e, tra le altre, son state introdotte delle scene
girate all’interno della astronave aliena. Nel 1998 è poi stata
prodotta una nuova versione, la Collector’s Edition (ora
Director’s Cut), pensata appositamente per il mercato home
video, che include alcune scene della Special Edition ma
non quelle girate all’interno della astronave. Insieme a tale
versione fu distribuito anche il “Making of” del film.
Diversi sono infine i premi ottenuti
da questo colossal. Nel 1978 agli Oscar fu candidato in ben 9
categorie (tra cui Miglior regia), venendo poi premiato con due
statuette per la fotografia e gli effetti
sonori. In Italia, invece, ai David di
Donatello ha vinto come Miglior film
straniero. Nel 1998 entrò poi a far parte della
prestigiosa lista dei 100 migliori film statunitensi di tutti i
tempi dell’American Film Institute, mentre nel
2007 è stato selezionato per la conservazione nel National
Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati
Uniti d’America.
Il trailer di Incontri
ravvicinati del terzo tipo e dove vedere il film in streaming
e in TV
È possibile fruire di
Incontri ravvicinati del terzo tipo
grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei
cataloghi di Rakuten TV, Google Play, Apple TV, Tim
Visio e Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film
è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 27
febbraio alle ore 21:10 sul canale
Rai Movie.
Dopo oltre due anni di attesa,
Dune – Parte due (qui
la nostra recensione) è finalmente pronto ad arrivare in sala,
a partire dal 28 febbraio. Denis
Villeneuve riporta così sul grande schermo il pianeta
sabbioso dove si svolgono gli eventi che vedono contrapposti gli
Atreides, gli Harkonnen e i Fremen, insieme ad altre numerose forze
in gioco per il controllo non solo della preziosa spezia ma anche
dell’intero universo conosciuto.
Tratto dal primo romanzo del
Ciclo di Dune di Frank Herbert, il
film uscito nel
2021 (qui
la recensione) aveva dunque introdotto tutto ciò, dimostrando
anche quanto fosse complesso questo universo fantascientifico,
ricco di personaggi, nomi, luoghi, casate, religioni e molto altro
ancora. Prima di vedere il nuovo film, allora, potrebbe tornare
utile un ripasso di quanto visto in Dune e che si
ritroverà anche in Dune – Parte
due.
Arrakis
Arrakis, noto anche
come Dune, è il pianeta al centro della storia di
Dune. Ha un
vasto e aspro paesaggio desertico ed è la patria di una razza umana
nota come Fremen e di giganteschi Vermi
della sabbia. È anche l’unico pianeta che produce la
ricercatissima spezia melange. La sua capitale,
Arrakeen, diventa anche la sede del governo
dell’Impero Atreides una volta inviati sul pianeta
per estrarre la spezia. Naturalmente, essendo un deserto, l’acqua è
un bene scarso su Arrakis, ma può essere trovata in profondità nel
sottosuolo.
Gli Atreides
La famiglia
Atreides o Casa degli Atreides
sono i “buoni” di questa storia. All’inizio di Dune, gli
Atreides sono gli abitanti e i governanti del lussureggiante
pianeta oceanico Caladan, prima di ricevere
l’ordine dall’Imperatore Padishah Shaddam IV di
andare su Arrakis. Il patriarca della famiglia è l’ora defunto duca
Leto Atreides (Oscar
Isaac), padre dell'”eroe” di DunePaul Atreides (Timothée
Chalamet), che concepì con la concubina Bene
GesseritLady Jessica (Rebecca
Ferguson). Gli Atreides hanno molti servitori fedeli,
come Thufir Hawat (Stephen McKinley
Henderson) e Gurney Halleck (Josh
Brolin), che hanno insegnato a Paul una serie di
abilità e tecniche.
Le Bene Gesserit
Le Bene Gesserit,
composto da sole donne, è tra i gruppi più potenti, se non il più
potente, di tutto il mito di Dune. La
sorellanza, spesso chiamata da alcuni “streghe”, è stata addestrata
attraverso il condizionamento mentale a controllare gli altri
usando solo la voce e a leggere nel pensiero. Hanno un’ampia durata
di vita, sono in grado di vedere il futuro e la “verità”, nota come
“Dire la verità”, e hanno sviluppato una propria tecnica di arti
marziali, nota come “La via delle stranezze”.
Hanno anche la capacità di
controllare il sesso dei loro figli, un potere che causa conflitti
all’interno del gruppo. La Bene Gesserit più avanzata e altamente
addestrata è conosciuta come la Reverenda Madre.
Nel nuovo adattamento cinematografico, la Reverenda Madre
Helen Mohiam è interpretata da Charlotte
Rampling. Di questo gruppo fa appunto parte anche Lady
Jessica.
Gli Harkonnen in Dune
Se gli Atreides sono i buoni di
Dune, gli
Harkonnen sono decisamente i cattivi. Provenienti
dal loro pianeta natale, Giedi Prime, un mondo
fortemente industrializzato che è stato praticamente spogliato di
tutta la vegetazione e del verde, gli Harkonnen sono un gruppo di
persone brutali e potenti che disprezzano gli Atreides e che
all’inizio della storia si occupano dell’estrazione di spezie su
Arrakis. Il loro capo, il Barone Vladimir
Harkonnen, è una figura piuttosto vile che necessita di
una tuta antigravità per muoversi a causa della sua grave obesità.
Nel film, il Barone è interpretato da Stellan Skarsgård ed è affiancato dai nipoti
Glossu “La Bestia” Rabban (Dave
Bautista) e Feyd-Rautha (Austin
Butler).
I Fremen in Dune
I Fremen sono il
popolo nativo di Dune, ma sono stati pesantemente oppressi dal duro
dominio degli Harkkonen. Rimangono però un’entità feroce con cui
non si può scherzare. Vivono nell’ambiente intransigente dei
deserti del pianeta, ma sopravvivono grazie alle “tute immobili”
che indossano, che sfruttano l’umidità del corpo e la rendono
potabile. L’acqua è una parte vitale della vita dei Fremen, tanto
che quando uno della loro tribù muore, invece di essere cremato o
sepolto, viene ridotto in acqua. L’acqua è così preziosa che se un
Fremen sputa in sua presenza è considerato un segno di rispetto. A
causa della lunga esposizione al melange di spezie, il loro flusso
sanguigno è mutato e gli occhi sono completamente blu. I Fremen
chiamano questa trasformazione “Occhi dell’Ibad”.
I Fremen considerano anche i Vermi
delle Sabbie come figure divine e hanno una profezia secondo cui un
salvatore – o un “Mahdi” – arriverà e li libererà dagli elementi
imperiali imposti su Arrakis. La principale tribù Fremen che
incontriamo in Dune è quella dei Sietch Tabr, il
cui capo è Stilgar (Javier
Bardem). Un altro Fremen fondamentale da conoscere è
Chani (Zendaya),
che diventerà la principale alleata nonché l’interesse amoroso di
Paul.
Kwisatz Haderach
È un altro termine delle Bene
Gesserit, noto anche come “Colui che può essere in molti
luoghi allo stesso tempo” o “L’accorciatore della
Via“. Si tratta fondamentalmente di un essere maschile
onnipotente che le Bene Gesserit sperano di creare attraverso il
loro programma di riproduzione e che potrebbe accedere al “Sentiero
d’Oro”, un tipo speciale di conoscenza irraggiungibile per le
donne. Se una persona del genere fosse possibile, l’uomo sarebbe
allo stesso tempo Reverenda Madre, Mentore e Navigatore della
Gilda.
Mentat e medici Suk
In Dune si può
notare che, pur essendo migliaia di anni nel futuro, la tecnologia
è piuttosto primitiva e non ci sono computer. Ciò è dovuto a un
conflitto chiamato Jihad Butleriana (che è
opportunamente appena menzionato nel romanzo originale di
Dune) che porta alla completa distruzione di tutti i
computer, le macchine, i robot e le IA dell’universo. A causa di
ciò, i Mentat diventano sempre più diffusi
all’interno delle Grandi Case. Questi individui appositamente
addestrati sono fondamentalmente dei computer umani il cui cervello
è in grado di imitare i computer e di elaborare calcoli complessi e
di immagazzinare enormi quantità di memoria e informazioni. Sono
perlopiù impiegati come consulenti politici dei leader delle Case e
forniscono consigli sulle strategie.
Come i Mentat, ogni casata di
Dune
ha il suo Medico Suk specializzato. Si tratta di
medici addestrati che, grazie al “condizionamento imperiale”, non
possono togliere la vita a un paziente o tradire coloro che
servono, che in genere sono famiglie ricche. Sono facilmente
identificabili grazie al tatuaggio a forma di diamante sulla
fronte, che indica il loro condizionamento.
L’imperatore Padishah e i Sardaukar
Sebbene
l’Imperatore non sia presente nel primo film, ha
un ruolo più importante in Dune – Parte
due e sarà interpretato dal premio Oscar Christopher Walken, mentre sua
figlia, la Principessa Irulan, sarà interpretata
da Florence Pugh. L’Imperatore
Padishah è il titolo assunto dal capo della Casa
Corrino, che governa il pianeta Kaitain,
l’Imperium e l’Universo
conosciuto. In Dune,
l’Imperatore è Shaddam IV, che escogita un piano
per indebolire e rovinare gli Atreides, a causa della loro
popolarità nella galassia, cedendo loro il controllo
dell’estrazione della spezia su Arrakis, ma sabotando tutte le loro
attrezzature e inscenando un’insurrezione aiutato dagli
Harkkonen.
I Sardaukar,
invece, soprannominati le “Lame dell’Imperatore”, sono forse la
fazione più dura e spietata di tutto Dune e
sicuramente non sono un gruppo con cui è meglio non avere a che
fare. Sono essenzialmente l’esercito personale dell’Imperatore
Padishah, una forza combattente d’élite di supersoldati che non è
mai stata sconfitta in battaglia. Sono allevati nel duro ambiente
di Salusa Secundus, l’antica dimora dell’Impero
Corrino, ora trasformata in un pianeta prigione.
I vermi della sabbia di Dune – Parte due
I Vermi della
Sabbia sono, forse insieme alle Bene Gesserit, l’elemento
più vitale della storia di Dune. Queste
creature incredibilmente grandi producono la ricercatissima spezia
melange, quindi riuscire a controllare i vermi significa
controllare la spezia. Esistono nei mari sabbiosi di Arrakis e
attaccano tutte le vibrazioni ritmiche, il che significa che godono
di un enorme livello di rispetto e cautela, soprattutto da parte
dei Fremen, che li chiamano Shai-Hulud e li
considerano come divinità. La bile dello stomaco del sandworm
produce anche l’incredibilmente velenosa “Acqua della
Vita“, che le Bene Gesserit devono assumere durante il
rituale della Madre Reverenda e che è letale per coloro che non
hanno completato il loro addestramento. Pertanto, un uomo non ha
mai bevuto con successo l’acqua.
Prima di Dune – Parte due,
cosa accade nel finale di Dune (2021)
Dopo aver ripassato tutto ciò, è
utile ricordare che in Dune avviene dunque il tradimento
nei confronti degli Atreides. Il patriarca Leto viene ucciso e sua
moglie Lady Jessica e suo figlio Paul vengono rapiti per essere
abbandonati nel deserto, condannati dunque a morte certa. Paul e
Jessica si liberano però con i poteri Bene Gesserit della voce,
costringendo i soldati Harkonnen a lasciarli andare. I due, in ogni
caso, vengono creduti morti. Il giovane Atreides ha poi però una
visione chiara del suo futuro: tutte le casate e i Fremen si
uniscono fanaticamente sotto il suo stendardo in una guerra santa
in suo nome, idolatrandolo come il messia, l’eletto creato dalle
Bene Gesserit.
Le visioni di Paul diventano sempre
più chiare, e tramite esse riesce a trovare il luogo dove si
nascondevano i Fremen, tra cui vi è la ragazza dei sogni di Paul,
Chani, che si presenta finalmente a lui. Per
essere accettato tra i Fremen Paul vince un duello contro uno di
loro e viene preso nel clan. Le previsioni sul futuro cominciano
così ad allinearsi e la profezia sull’eletto Paul, il
Kwisatz Haderach, inizia a prendere forma, così
come anche il suo desiderio di vendetta nei confronti degli
Harkonnen e dell’Imperatore.
Universal Pictures International
Italy ha diffuso la prima clip tratta da Drive-Away
Dolls, l’originale commedia on the road prodotta da Working
Title e diretta da Ethan Coen, che l’ha scritta e prodotta
insieme alla moglie Tricia Cooke e che debutta qui da solista
per il suo primo film di finzione senza il fratello
Joel.
Drive-Away
Dolls arriverà nelle sale italiane dal 7 marzo esclusivamente
in edizione originale sottotitolata, e a una settimana dal
debutto in Italia ne diffondiamo una divertente clip che vede
protagonista la prudente e riservata Marian (interpretata dalla
brillante Geraldine Viswanathan).
Drive-Away
Dolls è un’avventura in stile Thelma & Louise, ricca di
suspense e scandalosamente divertente, con personaggi bizzarri che
ricordano lo stile dei fratelli Coen ma con nuovi tratti distintivi
grazie all’apporto di Tricia Cooke. Protagoniste sono Margaret
Qualley – attrice tra le più talentuose della nuova
generazione, figlia d’arte e vista recentemente in Povere Creature e Sanctuary
– qui nel ruolo di Jamie, uno sfrenato spirito libero che si
dispera per l’ennesima rottura con una ragazza, e la rising star
australiana Geraldine Viswanathan – recentemente aggiuntasi
al cast di Thunderbolts della Marvel – che interpreta la sua
timida amica Marian con un disperato bisogno di lasciarsi andare.
In cerca di un nuovo inizio, le due intraprendono un viaggio
improvvisato a Tallahassee in Florida, ma le cose precipiteranno
rapidamente quando incrociano un gruppo di inetti criminali durante
il tragitto.
Completano il cast Beanie
Feldstein, Colman Domingo, Bill Camp, Pedro Pascal e Matt Damon
protagonisti di due memorabili cameo. Per la prima volta
Universal Pictures International Italy distribuirà il titolo al
cinema in Italia esclusivamente in versione originale sottotitolata
per offrire una visione ancora più “autentica” del film.
La trama di Drive-Away Dolls
Jamie è uno sfrenato spirito libero
che si dispera per l’ennesima rottura con una fidanzata, mentre la
sua timida amica Marian ha un disperato bisogno di lasciarsi
andare. In cerca di un nuovo inizio, le due si avventurano in un
viaggio improvvisato verso Tallahassee in Florida, ma le cose
precipitano rapidamente quando incrociano un gruppo di inetti
criminali durante il tragitto.
Warner Bros Discovery ha diffuso il
teaser trailer di The
Watchers, l’opera prima della figlia d’arte Ishana
Night Shyamalan.
Dal produttore M. Night Shyamalan arriva The
Watchers, scritto e diretto da Ishana Night Shyamalan
e basato sul romanzo di AM Shine.
Il film segue Mina, un’artista di 28 anni, che rimane
bloccata in una vasta foresta incontaminata nell’Irlanda
occidentale. Quando Mina trova rifugio, rimane inconsapevolmente
intrappolata insieme a tre sconosciuti che ogni notte vengono
osservati e perseguitati da creature misteriose. Non puoi vederli,
ma loro vedono tutto. The
Watchers vede protagonisti Dakota
Fanning (“C’era una volta a Hollywood”, “Ocean’s Eight”),
Georgina Campbell (“Barbarian”, “Suspicion”),
Oliver Finnegan (“Creeped Out”, “Outlander”) e Olwen
Fouere.
(“L’uomo del Nord”, “Il turista”). Il film è prodotto da
M. Night Shyamalan, Ashwin Rajan e Nimitt Mankad.
I produttori esecutivi sono Jo Homewood e Stephen Dembitzer.
Insieme allo scrittore/regista Shyamalan dietro la macchina da
presa ci sono il direttore della fotografia Eli
Arenson (“Lamb”, “Hospitality”), la scenografa
Ferdia Murphy (“Lola”, “Finding You”), il
montatore Job ter Burg (“Benedetta”, “Elle”) e i
costumi di Frank Gallacher (“Sebastian”,
“Aftersun”).
La musica è di Abel Korzeniowski (“Till”,
“The Nun”). New Line Cinema presenta The
Watchers, che uscirà nei cinema internazionali a
partire dal 5 giugno 2024 e in Nord America il 7 giugno 2024; sarà
distribuito in tutto il mondo dalla Warner Bros.
Pictures.
Prime Video annuncia la serie Original
italiana Costiera, con Jesse Williams e diretta
dal vincitore dell’Emmy Award Adam Bernstein e
co-prodotta da Amazon MGM Studios e Lux Vide, una società
del gruppo Fremantle.
Jesse Williams (Your Place Or Mine,
Only Murders In The Building, Broadway’s Take Me Out) sarà
il protagonista di Costiera di Prime
Video, la serie action drama Original italiana girata in
inglese e diretta dal vincitore dell’Emmy Adam
Bernstein (Breaking Bad, Fargo, Scrubs, 30 Rock,
Masters of Sex, Californication, Better Call Saul, Orange Is the
New Black, Shameless). La produzione della serie è attualmente
in corso.
Jesse Williams interpreterà il ruolo di Daniel
De Luca, un ex marine per metà italiano che torna in Italia, la
terra della sua infanzia, e si occupa di risolvere problemi in uno
dei più lussuosi hotel del mondo, situato sulla spettacolare costa
di Positano. Poco dopo l’inizio del lavoro in hotel di Daniel, o DD
come lo chiamano tutti, una delle figlie del proprietario scompare.
Deve fare tutto il necessario per trovarla e riportarla a casa,
mentre aiuta gli ospiti dell’hotel con i loro stravaganti problemi.
Oltre alla presenza di un cast internazionale, la serie
Costiera sarà caratterizzata da una trama avvincente,
azione e commedia dal ritmo incalzante, un protagonista enigmatico
e location spettacolari.
Da un’idea di Luca Bernabei,
scritto da Elena Bucaccio, Matthew Parkhill e Francesco Arlanch,
l’attesissimo action drama internazionale è co-prodotto da Amazon
MGM Studios e Luca Bernabei per Lux Vide, una società drl gruppo
Fremantle.
Grazie ad un accordo fortemente
innovativo, Prime Video detiene i diritti esclusivi in Italia,
Francia, Spagna e Portogallo, mentre Fremantle si occuperà delle
vendite globali in tutti gli altri territori. Adam Bernstein, il
regista, ha dichiarato: “È un’opportunità straordinaria per me
lavorare con Jesse Williams in Costiera. Ho sempre
ammirato il suo lavoro, sia sul palcoscenico sia sullo schermo, ed
è il primo attore a cui ho pensato per il ruolo di Daniel De Luca.
Jesse garantisce una combinazione perfetta di intelligenza, carisma
e umorismo, e siamo incredibilmente fortunati ad averlo come
protagonista del nostro show”.
Costiera si unirà a
migliaia di film e serie già presenti nel catalogo di Prime Video,
tra cui le produzioni italiane Original LOL Talent Show: Chi fa
ridere è dentro, Pensati Sexy, No Activity –
Niente da segnalare, Elf Me, Gigolò per
caso, AMAZING – FABIO DE LUIGI, Everybody Loves
Diamonds, The Bad Guy,Prisma, Bang Bang
Baby, Gianluca Vacchi: Mucho Más, Laura Pausini –
Piacere di conoscerti, The Ferragnez – La serie S1 e
S2, The Ferragnez: Sanremo special, All or
Nothing: Juventus, Anni da cane, Dinner Club
S1 e S2, Vita da Carlo, FERRO,
Celebrity Hunted – Caccia all’uomo S1, S2 e
S3, e LOL: Chi ride è fuori S1, S2 e
S3; le serie pluripremiate The Marvelous Mrs.
Maisel e Lizzo’s Watch Out for the Big Girls, la
serie satirica sui supereroi The Boys e grandi successi
come Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere,
Citadel, Jack Ryan di Tom Clancy, Un
matrimonio esplosivo, Samaritan, Tredici
Vite, The Tender Bar, A proposito dei
Ricardo, La guerra di domani, Reacher e
Il principe cerca figlio, oltre a contenuti in licenza
disponibili in più di 240 paesi e territori nel mondo, e le dirette
in esclusiva in Italia delle migliori partite del mercoledì sera
della UEFA Champions League, oltre che della Supercoppa UEFA, fino
alla stagione 2026/27. Altri titoli Original italiani già
annunciati sono la serie Antonia, Sul più bello – La
serie, oltre ai rinnovi per nuove stagioni di LOL: Chi
ride è fuori, Prisma, Sono Lillo e
Celebrity Hunted – Caccia all’uomo. È stata inoltre
annunciata la serie Citadel: Diana, il capitolo italiano
dell’universo Citadel.
Costiera è l’ultimo
progetto di Lux Vide, una delle principali case di produzione
europee che ha realizzato diversi recenti successi globali, tra cui
Medici, Leonardo e Diavoli con Patrick Dempsey,
venduti in oltre 200 territori a livello internazionale.
Tyler Perry
torna dietro la macchina da presa – dopo a Jazzman’s Blue
– per Mea
Culpa, legal thriller di
produzione Netflix
che ruota attorno alla storia di un avvocato difensore di Chicago,
Mea Harper, e il suo assistito Zyair
Malloy, un famoso artista accusato di aver ucciso la
fidanzata. Perry, qui in veste sia di regista che di sceneggiatore,
riesce a disseminare una serie di false piste che ingannano il
pubblico, fino ad arrivare al plot twist finale in
cui emergono segreti sorprendenti. Ma qual è il messaggio
intimo del film? Cerchiamo di capirlo insieme con la
spiegazione del finale.
Cosa succede nel finale?
Nel finale di Mea
Culpa, Mea riesce a scoprire la cospirazione che
circonda il famoso artista Zyair e le accuse contro di lui riguardo
l’omicidio della sua ex fidanzata, dopo aver incontrato la presunta
donna morta durante una vacanza a Santo Domingo, in Repubblica
Dominicana. L’incontro con lei sotto falsa identità fornisce a Mea
le prove di cui ha bisogno per dimostrare l’innocenza dell’uomo,
dipinto nel corso del film come un affascinante ma pericoloso
killer. In seguito Mea torna a casa di Ray per convincerlo
dell’innocenza di Zyair, ma a sua insaputa Ray, Kal e la madre
Azalia rivelano di aver incastrato Zyair dopo che la moglie di Ray,
Charlise, aveva avuto una relazione con lui qualche tempo prima che
questi iniziasse la sua campagna elettorale. Ciò che viene dopo è
uno scontro fra Mea e i suoceri, in cui lei sopravvive a
stento prima che la verità venga rivelata garantendo la libertà
dell’artista.
Il depistaggio
Come ogni thriller che si rispetti, anche
Mea Culpa cerca di depistare il
pubblico, e lo fa con la crisi coniugale di Mea e Kal, e
il rapporto conflittuale tra lei e la suocera che si vede nei primi
minuti del film. Nel mostrare l’odio incontrollato di Azalia nei
confronti della nuora e le implicazioni del fatto che Kal abbia una
relazione con un’altra donna, Mea
Culpa prepara il pubblico a comprendere l’infelicità di
Mea nel suo matrimonio. Un aspetto che si ribadisce ancor di più
quando Zyair viene introdotto per la prima volta nella storia,
presentandosi come un uomo spavaldo ed estremamente sicuro di sé,
tutti elementi che invece non ha Kal e che contribuiscono in modo
significativo all’infelicità di Mea e al declino del matrimonio
della coppia.
Ecco perché quando la donna incontra l’artista
si sente subito attratta sia sul fronte estetico che caratteriale,
seppur cerchi di negarlo a tutti i costi. Quando Mea riceve un
messaggio da Jimmy che ha visto Kal entrare in una stanza d’albergo
con una donna misteriosa, Mea lo usa come sia come prova per
confermare i suoi sospetti sul marito, sia come scusante per
sentirsi più “libera” di avere una relazione con Zyair.
Attraverso il rapporto con quest’ultimo, l’avvocatessa
riesce anche a scovare dettagli sempre più intimi su di
lui, che se da una parte lo continuano a dipingere come
una persona negativa, dall’altra fanno luce su indizi che alla fine
dimostrano la sua innocenza ancor prima del finale.
Il significato del film e del finale
Seppur Mea Culpa venga
promosso come un’appassionante love story fra due
protagonisti molto affascinanti, ossia Zyair e Mea, in realtà il
film scava molto più in profondità, e usa la relazione fra i due
come pretesto narrativo per mettere in evidenza i difetti
del sistema legale quando i pregiudizi personali interferiscono con
le verità oggettive. Questo si riscontra in particolare in
Mea: invece di avere una vera conversazione con Kal riguardo la sua
mancanza di responsabilità e di iniziativa come marito, i due
litigano continuamente, il che mette ancora più a dura prova la
loro relazione, compromettendo la capacità di Mea di agire
nel suo ruolo di arbitro della giustizia con imparzialità
e senza legarsi personalmente al suo cliente.
Inoltre, il finale di Mea
Culpa sovverte anche le aspettative create da
Tyler Perry con i suoi precedenti lavori, in quanto di solito
nell’atto conclusivo delle sue opere, specie nel franchise
Madea, è sempre il sexy protagonista maschile ad essere
responsabile delle atroci accuse che gli vengono rivolte. Nel caso
di questo film, invece, Zyair si dimostra innocente nonostante i
sentimenti di tutti nei suoi confronti, mettendo di conseguenza in
luce tutti i problemi delle forze dell’ordine nel mondo reale.
Con Madame
Web che, distribuito all’inizio del mese, ha raccolto
recensioni estremamente negative, come Morbius prima di lui,
i film del Sony’s Spider-Man Universe
continuano a raccogliere risultati contrastanti se non pessimi,
come con quest’ultimo nuovo film. Al di fuori dei film animati
dedicati a Miles Morale, la Sony Picture si sta dunque dimostrando
poco incisiva nel realizzare lungometraggi adatti ai supereroi e ad
oggi solo Venom è
riuscito ad ottenere più di un film. Tuttavia, dei film fino ad
oggi distribuiti – ma tenendo in considerazione anche quelli che
arriveranno prossimamente – ci sono alcuni personaggi del SSU che
meriterebbero una seconda possibilità all’interno del MCU. Scopriamo quali.
Carnage
Ad oggi Venom: La furia di Carnage è ritenuto uno dei miglior
film Marvel della Sony. Il sequel, diretto da Andy Serkis, ha fatto qualche passo falso dal
punto di vista creativo, ma quando Carnage si è
scatenato, è stato come vedere i fumetti prendere vita. Il rating
PG-13 di questo film ha tuttavia smorzato il potenziale del celebre
villain e Woody Harrelson non si è rivelato la scelta
giusta per il ruolo. Tuttavia, i Marvel Studios potrebbero
ingaggiare un nuovo Carnage e ricominciare con un adattamento di
“Maximum Carnage” o un’altra delle storie dedicate al
personaggio.
Spider-Woman
Madame
Web, come si accennava, è stato un disastro e c’è da
aspettarsi che la Sony voglia dimenticare al più presto questa
cocente delusione. Tuttavia, sarebbe un vero peccato mettere
definitivamente da parte la Spider-Woman di
Sydney Sweeney, un personaggio ricco di
fascino e potenziale. Certo, la Sony potrebbe riportare Julia
Cornwall sul grande schermo in futuro, ma sarebbe molto più
interessante vedere Sweeney collaborare con i Marvel Studios. Il
Multiverso potrebbe aiutare nel portarla nell’universo giusto,
magari dandole l’occasione di confrontarsi con lo Spider-Man di
Tom Holland.
Prowler
Questa è una storia un po’ strana.
Donald Glover ha effettivamente debuttato nel
MCU nei panni di Aaron Davis con Spider-Man:
Homecoming. Questo sembrava essere l’unico ruolo per lui
nel MCU,
ma la Sony lo ha poi arruolato per un cameo live-action nei panni
di Prowler nel film animato Spider-Man: Across
the Spider-Verse. Dato che si parla sempre di Multiverso,
quello interpretato da Glover potrebbe benissimo essere il Prowler
del MCU, che potrebbe dunque facilmente fare la sua apparizione in
Spider-Man 4, ponendo le basi
per l’incontro di Peter con Miles Morales.
Morbius
Morbius non ha
sicuramente riscosso il successo sperato, anzi il contrario. Però
Jared Leto e la sua interpretazione
dell’iconico vampiro sono stati probabilmente la parte migliore di
un film altrimenti terribile e si potrebbe fare di più per Morbius
con l’aiuto della bravura dell’interprete. Nel MCU potrebbe ad
esempio essere contrapposto al cacciatore di vampiri
Blade nell’omonimo film,
introducendo così il personaggio all’interno del MCU e permettergli
di mostrare tutte le sue qualità.
Kraven il Cacciatore
Kraven il
Cacciatore è il protagonista dell’omonimo film, il
prossimo del SSU ad arrivare in sala. Aaron Taylor-Johnson ricopre il ruolo
dell’inarrestabile personaggio, celebre per essersi scontrato
spesso con Spider-Man. Sarebbe interessante vederlo dunque alle
prese con l’Uomo Ragno, magari in uno dei prossimi film a lui
dedicati. Se i Marvel Studios decidessero poi di affidare a Spidey
il costume nero, allora la fusione di questa trama con
“L’ultima caccia di Kraven” potrebbe portare alla migliore
uscita sul grande schermo del web-slinger fino ad oggi.
In attesa di vedere in sala il suo
nuovo film, Dune – Parte
Due(qui
la recensione), il regista Denis Villeneuve ha
dichiarato di essere molto più interessato alle immagini di un film
che non ai suoi dialoghi. Parlando con il Times di Londra, Villeneuve ha
infatti dichiarato che: “Francamente, odio i dialoghi. I
dialoghi sono per il teatro e la televisione. Non ricordo i film
per una buona battuta, ma per un’immagine forte. Non mi interessa
affatto il dialogo. L’immagine e il suono puri, questo è il potere
del cinema, ma è qualcosa di non evidente quando si guardano i film
di oggi. I film sono stati corrotti dalla televisione“.
“Questo perché la TV ha avuto
quel periodo d’oro e i dirigenti hanno pensato che i film dovessero
copiare il suo successo?“, ha chiesto l’intervistatore del
Times a Villeneuve, che ha prontamente risposto:
“Esattamente“. Elaborando ulteriormente il suo punto di
vista, il regista ha spiegato che: “In un mondo perfetto, farei
un film avvincente che non sembra un esperimento ma non ha nemmeno
una sola parola. La gente uscirebbe dal cinema dicendo: “Aspetta,
non c’erano dialoghi?”. Ma non sentirebbero la mancanza“.
Denis Villeneuve dirige Dune – Parte Due
“Questo film successivo
esplorerà il mitico viaggio di Paul Atreides mentre si unisce a
Chani e ai Fremen mentre è su un sentiero di guerra di vendetta
contro i cospiratori che hanno distrutto la sua famiglia“, si
legge nella sinossi ufficiale. “Di fronte alla scelta tra
l’amore della sua vita e il destino dell’universo conosciuto, tenta
di prevenire un futuro terribile che solo lui può
prevedere.”
Dune – Parte
Due è diretto da Villeneuve da una sceneggiatura che
ha scritto insieme a Jon Spaihts. Il film è basato sull’innovativo
romanzo di fantascienza Dune del 1965 di Frank Herbert. Dune –
Parte Dueuscirà nei
cinema il 28 Febbraio 2024!
Il secondo capitolo continuerà la
storia di Dune,
che, nonostante la sua controversa uscita, è stato un solido
successo al botteghino nel 2021, incassando oltre 402 milioni di
dollari su un budget di produzione stimato di 165 milioni di
dollari. Tuttavia, WB ha sicuramente maggiori speranze per il
sequel, che potrà trarre vantaggio da un’uscita globale su larga
scala in formati standard e premium, incluso IMAX.
Paramount ha annunciato oggi che
l’antologia di cortometraggi dedicati alla giustizia sociale,
In Bloom, sarà presentata in anteprima venerdì 1°
marzo su Pluto TV.
In Italia, In
Bloom sarà trasmesso sul canale Pluto TV Film
venerdì 1° marzo alle 21.30; su MTV (canale Sky
131 e in streaming su NOW),
venerdì 8 marzo alle 23.55, e sabato 9 marzo alle 20.30.
IN BLOOM sarà inoltre disponibile dal 14 marzo su Paramount+.
L’antologia sarà disponibile anche
su YouTube e sui social media di MTV Shuga.
Disponibili in prossimità della
Giornata Internazionale della Donna – venerdì 8 marzo – i film,
unici nel loro genere, attraversano paesi, continenti e culture,
approfondendo la complessità delle questioni di genere con
personaggi che si trovano sull’orlo di momenti decisivi per la loro
vita, per scelta o per via delle circostanze.
In Bloom
è stato prodotto dalla MTV Staying Alive Foundation, da Paramount
Global e dalla Bill & Melinda Gates Foundation. La selezione
racconta storie inaspettate e inascoltate che affrontano una serie
di questioni cruciali come la povertà mestruale, il matrimonio
infantile, la violenza di genere, lo stigma dell’HIV, la
pianificazione familiare e l’emancipazione economica delle donne.
L’antologia è stata realizzata da cinque registe emergenti
provenienti da Nigeria, Kenya, India, Stati Uniti e Brasile, che
hanno saputo sostenere in modo creativo le nuove voci e hanno dato
vita a conversazioni approfondite per smantellare le ingiustizie
sistemiche.
I cinque film sono In
Bloom:
Period – Come molte compagne di classe poco
abbienti della sua scuola, Fay non può permettersi i prodotti
mestruali, così intraprende una crociata per ottenerli
gratuitamente. Scritto e diretto da Nicole Teeny, con Yasmina
El-Abd.
Alta – Un’adolescente ribelle che si rifiuta
di uscire dal bagno costringe il padre disperato a cercare aiuto
per far ragionare la ragazza, ma le cose prendono una piega
inaspettata quando viene rivelata la loro vera relazione. Scritto e
diretto da Priyanka Banerjee, con Mazel Vyas.
Maré – Una madre vicina all’esaurimento cerca
conforto da una situazione di vita tumultuosa. Scritto e diretto da
Giuliana Monteiro, con Vanessa Giácomo.
Kifungo – Un’ambiziosa e romantica lotta con
l’accettazione di sé dopo aver scoperto di essere sieropositiva.
Scritto e diretto da Voline Ogutu, con Brenda Wairimu.
Aféfé – Quando l’anziana e malata suocera si
trasferisce inaspettatamente, la vita di un’appassionata estetista
prende una piega spaventosa. Scritto e diretto da Dolapo “LowlaDee”
Adeleke, con Folu Storms.
Oltre alle 5 registe, IN BLOOM è prodotto da Georgia Arnold,
Richard Chang-Warburton e Sara Piot per MTV Staying Alive. Il film
è finanziato dalla Bill & Melinda Gates Foundation.
L’antologia si basa sull’impegno di
Paramount di porre l’equità di genere al centro, un percorso
condiviso che l’azienda ha iniziato da tempo e che ha portato a una
maggiore rappresentanza di donne in ruoli di primo piano nei suoi
contenuti.
Dopo il grandissimo successo nelle
sale della rom-com Tutti
tranne te (qui
la recensione), l’attore Glen Powell ha
confermato che lui e la sua co-protagonista Sydney Sweeney sono attualmente alla ricerca
del loro prossimo potenziale progetto di coppia. Parlando con
Variety, Powell ha infatti
rivelato che lui e Sweeney hanno già iniziato a leggere diversi
copioni per trovare il film giusto per loro. “Quando si dice
“trovare qualcuno con cui vai davvero d’accordo”! È davvero facile
e divertente lavorare con Sydney. Stiamo assolutamente cercando di
trovare il prossimo film“, ha detto Powell.
“Per favore, mandateci tutti i
copioni che avete. Sapete che siamo qui per questo. È stato davvero
meraviglioso leggerne molti. Sydney legge tutto, tra l’altro, e a
tempo di record. È la lettrice più veloce che abbia mai incontrato.
Io ci metto un po’ di più, ma leggiamo tutto e cerchiamo di capire
cosa ha senso, cosa possiamo trasformare in qualcosa che il
pubblico apprezzerà“. Sembra dunque che sia nata una nuova
coppia cinematografica e con un po’ di fortuna un nuovo progetto
che permetterà ai due attori di riunirsi sul grande schermo non
tarderà ad arrivare.
Non è neanche del tutto escluso che
possa essere realizzato un sequel di Tutti trannete, visto che il film ha incassato ad oggi circa 200
milioni di dollari a fronte di un budget di 25. Intervistata al tal
riguardo, Sweeney ha semplicemente affermato che: “Non posso
rivelare tutti i miei segreti. Ma Glen e io… voglio dire, ho
parlato con lui stamattina. Stiamo parlando di alcune cose. Non si
sa mai, bisogna aspettare e vedere“. Non resta allora
che aspettare di scoprire se e come i due attori si riuniranno per
una nuova commedia.
Glen Powell e Sydney Sweeney
protagonisti di Tutti tranne te
Nella commedia Tutti tranne te Bea (Sydney Sweeney) e Ben
(Glen Powell) sembrano la coppia perfetta, ma dopo un primo
appuntamento fantastico succede qualcosa che spegne la loro
infuocata attrazione. Quando si ritrovano inaspettatamente allo
stesso matrimonio in Australia, decidono – nonostante si odino – di
fingere di essere una coppia, ognuno per uno scopo diverso. Il
film, diretto da Will
Gluck (Amici di letto) ha per
protagonisti Sydney Sweeney(Euphoria, Madame Web) e Glen
Powell (Top Gun: Maverick,
Hit Man). Nel cast ci
sono anche Alexandra
Shipp (Barbie), GaTa, Hadley
Robinson, Michelle Hurd, Dermot Mulroney, Darren Barnet, Bryan
Brown e Rachel Griffiths.
Guardiani della Galassia Vol. 3 ha
come noto concluso la trilogia di James Gunn e, se i Marvel Studios dovessero decidere
di mandare in pensione la squadra, anche le storie di questi
personaggi. Tuttavia, la porta è stata lasciata aperta per il
ritorno del “leggendario” Star-Lord e Rocket è ora a capo di una
nuova iterazione dei Guardiani. Per quanto riguarda Drax, che ha
scelto di rimanere su Knowhere con Nebula per crescere i bambini
creati dall’Alto Evoluzionario, non si sa quale potrebbe essere il
suo futuro nel franchise. Anche se potrebbe facilmente tornare in
azione, Dave Bautista ha più volte chiarito di aver
chiuso con il personaggio.
Parlando con io9 del suo ruolo in Dune – Parte
Due, il wrestler professionista diventato attore ha dunque
ribadito che il suo tempo nei panni del Distruttore è finito, ma ha
chiarito di essere aperto a lavorare di nuovo con i Marvel Studios.
O con i DC Studios di James Gunn, se il regista dovesse chiamare.
“No, no. Quando ho detto che avevo finito, in realtà avevo solo
finito il mio viaggio nei panni di Drax”, spiega. “Ho
ancora un rapporto con la Marvel. Ho rivisto Kevin Feige, Lou
D’Esposito proprio due settimane fa. E loro sanno che sarei pronto
per un ruolo. Amo l’universo dei supereroi, lo amo. Sono un
fan”.
“Quindi Marvel o DC, se
chiamassero, risponderei al telefono. E se il ruolo ha un senso, lo
affronterei. Vorrei solo avere l’opportunità di fare un ruolo più
grande, un ruolo diverso. Magari un ruolo più profondo“, ha
continuato Bautista. “Mi piacerebbe avere l’opportunità di
interpretare un cattivo minaccioso nell’universo dei supereroi. Sì.
Non ho finito con quel mondo. Ma il mio viaggio con Drax, quello è
finito“. Da tempo si vocifera di un possibile ruolo
dell’attore nel DC
Universe di Gunn e dato l’interesse di Bautista per il mondo
dei supereroi, non resta che attendere per scoprire cos’ha in serbo
per lui il futuro.
Dave Bautista sarà Bane nel DCU?
Da tempo
Dave Bautista ha espresso interesse ad entrare nel DC Universe nei
panni del cattivo di Batman, Bane. L’attore è una
delle scelte preferite dai fan per interpretare questo ruolo e ciò
si affianca ad alcune anticipazioni di Gunn secondo cui alcuni
degli attori dei Guardiani della Galassia
si uniranno al suo DCU, alimentando le
speranze dei fan di vedere Bautista nei panni di Bane. Sebbene ci
siano più personaggi DCU che Bautista
potrebbe interpretare, è facile capire perché l’attore di Drax
sarebbe una scelta interessante per Bane in
The Brave and the Bold o altri progetti DCU.
Oppenheimer
ha vinto il primo premio ai PGA 2024, ovvero il
Producers Guild of America Awards. Il film
di Christopher
Nolan ha infatti vinto il Darryl F. Zanuck
Award per il miglior produttore, un giorno dopo aver vinto
il primo premio agli Screen Actors Guild Awards. Si tratta di un
premio particolarmente importante, che di solito anticipa il
vincitore del Premio Oscar al Miglior film, a cui Oppenheimer punta
ora. Altri grandi vincitori sono stati
Beef, che ha vinto anche ai SAG Awards e ai Film
Independent Spirit Awards di domenica, insieme a
Succession e The Bear, entrambi premiati ai SAG
Awards di sabato.
Emma Thomas,
produttrice di Oppenheimer,
ha ritirato il premio sottolineando che, in una sala piena di
produttori, “questo significa molto se viene da voi, questa
sala è piena di persone di cui ammiriamo il lavoro“,
aggiungendo: “Sapete quanto può essere difficile questo lavoro,
ma sapete anche quanto può essere bello; è il miglior lavoro sul
set“. Ha anche definito il regista Christopher Nolan (che è anche suo marito)
“il miglior produttore che si possa desiderare“. Di
seguito, ecco i premiati:
Darryl F. Zanuck Award for Outstanding Producer of
Theatrical Motion Pictures
Award for Outstanding Producer of Animated Theatrical
Motion Pictures
Il
ragazzo e l’airone Elemental Spider-Man: Across the Spider-Verse
(VINCITORE) The Super Mario Bros.
Movie Teenage Mutant Ninja Turtles: Mutant Mayhem
Award for Outstanding Producer of Documentary Motion
Pictures
20 Days in Mariupol American Symphony (VINCITORE) Beyond Utopia The Disappearance of Shere Hite The Mother of All Lies Smoke Sauna Sisterhood Squaring the Circle (The Story of Hipgnosis)
Norman Felton Award for Outstanding Producer of Episodic
Television – Drama
Il regista Denis
Villeneuve ha rivelato il perché sta prendendo tempo con
la sceneggiatura di Dune 3, anche noto
come Dune: Messiah, spiegando che vuole
essere sicuro di realizzare “il miglior film” possibile“.
Parlando con Collider, il regista ha infatti raccontato di quanto
fosse importante che Dune del
2021 e il suo sequel del 2024, Dune – Parte
Due (qui
la recensione), uscissero il più vicino possibile tra loro.
“Il fatto è che la Prima Parte e la Seconda Parte sono state
progettate e pensate per essere collegate tra loro. Per me era
importante che fossero come l’adattamento di quel libro“, ha
spiegato.
“Volevo realizzarle non appena
avessimo deciso di fare la Seconda Parte, cosa che onestamente è
avvenuta molto presto, mentre stavo finendo la Prima Parte. Sapevo
che lo studio era innamorato del film. Poi ho sentito dire da
alcune persone, direttamente nelle mie orecchie, ‘Farai la seconda
parte. Non preoccuparti. Non importa cosa succederà, noi andremo
avanti. Ci piace troppo”. Quindi, è come se avessi lavorato alla
seconda parte molto presto, e ho dovuto realizzarle una dietro
l’altra“. “Ora che c’è una Parte Due, voglio solo essere
sicuro che se faremo Dune: Messiah, avremo dalla nostra la migliore
sceneggiatura sul tavolo.
E per questo voglio prendermi il
tempo necessario per farlo. E penso che sarebbe salutare che non
tornassi necessariamente nel deserto subito, che facessi una
piccola deviazione, forse. Ma onestamente, non so quale sia il mio
futuro in questo momento, cosa che mi piace molto perché ho
lavorato ininterrottamente negli ultimi sei anni“. “È una
benedizione, ma ne ho bisogno. Sarebbe bello assicurarsi che se
facciamo Dune: Messiah, sarà per fare il miglior film di sempre,
quindi voglio prendermi il mio tempo“, ha spiegato il
regista.
Denis Villeneuve dirige Dune – Parte Due
“Questo film successivo
esplorerà il mitico viaggio di Paul Atreides mentre si unisce a
Chani e ai Fremen mentre è su un sentiero di guerra di vendetta
contro i cospiratori che hanno distrutto la sua famiglia“, si
legge nella sinossi ufficiale. “Di fronte alla scelta tra
l’amore della sua vita e il destino dell’universo conosciuto, tenta
di prevenire un futuro terribile che solo lui può
prevedere.”
Nel film vedremo Timothée Chalamet nei panni di Paul Atreides,
Zendaya nei panni di Chani, Rebecca Ferguson nei panni di Lady Jessica,
Josh Brolin nei panni di Gurney Halleck, Javier Bardem nei panni di Stilgar, Austin Butler nei panni di Feyd-Rautha,
Florence Pugh nei panni della Principessa
Irulan, Dave Bautista nei panni della Bestia. Rabban,
Léa
Seydoux nel ruolo di Lady Margot, Stellan
Skarsgård nel ruolo del Barone e Christopher
Walken nel ruolo dell’Imperatore Shaddam IV.
Dune: Parte
Due è diretto da Villeneuve da una sceneggiatura che
ha scritto insieme a Jon Spaihts. Il film è basato sull’innovativo
romanzo di fantascienza Dune del 1965 di Frank Herbert. Dune: Parte
Dueuscirà nei
cinema il 28 Febbraio 2024!
Il secondo capitolo continuerà la
storia di Dune: Parte
Uno, che, nonostante la sua controversa uscita, è
stato un solido successo al botteghino nel 2021, incassando oltre
402 milioni di dollari su un budget di produzione stimato di 165
milioni di dollari. Tuttavia, WB ha sicuramente maggiori speranze
per il sequel, che potrà trarre vantaggio da un’uscita globale su
larga scala in formati standard e premium, incluso IMAX.
L’espansione del DCU di James Gunn potrebbe prendere una piega
piuttosto inaspettata e selvaggia se la nuova notizia appena
diffusa venisse confermata. Jeff Sneider,
insider del settore, ha infatti recentemente riportato la notizia
secondo cui un film d’animazione basato sui fumetti della
Jurassic League è in lavorazione presso i DC
Studios. Si tratta, come si può intuire dal nome, di una versione
preistorica della Justice League composta da soli dinosauri. James
Gunn, co-CEO dei DC Studios, starebbe producendo il film, mentre
Brian Lynch (Minions,
Il Gatto con gli stivali) starebbe scrivendo la
sceneggiatura.
Sebbene i dettagli siano ad ora
scarsi e non ufficiali, il progetto dovrebbe adattare la serie di
fumetti della DC che reimmagina i supereroi e i cattivi come
dinosauri antropomorfi che vagano su una Terra preistorica. secondo
quanto riferito il tutto sarebbe però ancora in una fase iniziale
di sviluppo. Nei fumetti, la Jurassic League è una controparte
della Justice League, ma esiste in una realtà separata designata
come Terra-27. La trama del film, qualora confermato, potrebbe
seguire la sinossi della serie di sei numeri che recita:
“Conoscete la storia: un neonato
fugge da un pianeta lontano prima che esploda e viene depositato
sulla Terra per essere cresciuto da genitori umani. Una dea
proveniente da una città perduta difende la verità. Un
Tyrannosaurus rex indossa le sembianze di un pipistrello per
incutere timore nei cuori dei malfattori. Questa eroica trinità,
insieme a una lega di altri dinosauri dotati di superpoteri, unisce
le forze per salvare una Terra preistorica dalle sinistre
macchinazioni di Darkseid“. Se venisse confermato questo
progetto, sarà interessante sapere se sarà una storia Elseworld o
se sarà canonico nel DCU di Gunn.
Trap,
il nuovo film di M. Night Shyamalan, è ancora
avvolto nel mistero, ma uno dei protagonisti di questo nuovo
progetto del regista di Old eBussano alla
porta ha ora offerto un nuovo entusiasmante
aggiornamento. In una recente intervista rilasciata a IndieWire in occasione dei SAG
Awards, Josh Hartnett – recentemente visto
in Oppenheimer – ha
fornito un’anticipazione di ciò che Trap offrirà ai suoi
spettatori. Sebbene l’attore non si lasci sfuggire alcun dettaglio
specifico sulla trama, il suo commento suggerisce che il pubblico
si troverà di fronte a una corsa “selvaggia“.
“È una svolta. Ma cerco di
rendere tutti i miei ruoli dei perni. Se reciti sempre la stessa
cosa, il pubblico si annoia. Lavorare con M. Night è stata una
delle esperienze migliori della mia carriera. Penso che sia un vero
artista nel senso “maiuscolo” del termine. E credo che la gente
sarà davvero sorpresa ed entusiasta del film che faremo. È molto
bizzarro, molto oscuro e selvaggio“. Sebbene i dettagli sulla
trama di Trap rimangano segreti, è stato confermato che il film si
colloca nel genere thriller, in linea con la maggior parte degli
altri film di Shyamalan.
Tutto quello che c’è da sapere su Trap
Diretto da M. Night
Shyamalan il cast di Trap
comprende Josh
Hartnett, Saleka Shyamalan,
Hayley Mills e Marnie McPhail.
Poiché Trap non è
un film prodotto da uno studio, ha potuto entrare in produzione
nell’agosto 2023 in Ohio, mentre ad Hollywood continuava lo
sciopero della SAG-AFTRA. Le riprese si sono concluse a dicembre e
ad oggi il film dovrebbe arrivare in sala nell’agosto di
quest’anno. Prima di quel momento verrà dunque certamente offerto
qualche dettaglio in più sul film, ma Shyamalan è noto per il suo
non rivelare mai gli aspetti più importanti, per cui si preserverà
la sorpresa fino al momento della visione in sala.
Prequel di Charlie e la Fabbrica
di Cioccolato di Roald Dahl, il
film Wonka ha
fornito una vera e propria origin story a Willy
Wonka, descrivendo i suoi primi giorni come aspirante cioccolataio,
interpretato da Timothée Chalamet. Uscito nelle sale il 15
dicembre, Wonka si è
poi affermato come un grande successo al botteghino, incassando
oltre 617 milioni di dollari in tutto il mondo e diventando
l’ottavo film di maggior incasso del 2023. Un risultato che
aprirebbe più di una porta alla realizzazione di un sequel.
Nel corso di un’intervista esclusiva
con Screen Rant, proprio King ha offerto una risposta positiva alle
possibilità di un Wonka 2. Il regista ha
infatti dichiarato che: “Mi piacerebbe fare un altro film su
Willy Wonka se riuscissimo a trovare la storia giusta. Come ho
detto all’inizio, questo è un personaggio che Dahl ha ripreso più
volte. Sentiva che c’era del potenziale. È un narratore un miliardo
di miglia al di sopra di qualsiasi cosa io possa mai
sognare”.
“Quindi, c’è materiale su cui
lavorare. Penso che se tornassimo sul personaggio, probabilmente
sarebbe tra qui e Charlie, perché ci sono 30 anni da esplorare,
quindi potrebbe esserci del materiale, ma è un atto difficile a cui
dar seguito. Ma deve esserci la Notte di velluto, giusto?” Già
nel settembre del 2023, il regista aveva affermato che nonostante
Wonka sia stato pensato come storia autonoma che non
prevede direttamente un sequel, c’è un sacco di materiale non
sfruttato da esplorare nelle opere inedite di Dahl.
“Dahl era decisamente
interessato ad affrontare Willy Wonka. Ci sono bozze che non sono
andate a buon fine e c’è una storia breve. Non ha mai scritto dei
sequel, ma questo è stato l’unico libro in cui ha sentito
chiaramente che c’era dell’altro nel serbatoio. Ci sono molte altre
storie di Wonka che vorremmo raccontare. Volevamo che funzionasse
squisitamente come film a sé stante. Ma mi piacerebbe sicuramente
fare di più. Mi piacerebbe passare più tempo in questo mondo e
incontrare altri Umpa Lumpa“.
La trama e il cast di Wonka
Scritto e diretto da Paul
King, sceneggiatore e regista dei film di
“Paddington”, il film offre un mix inebriante di magia e
musica, caos ed emozione, il tutto raccontato con cuore e umorismo
favolosi. Con Timothée Chalamet nel ruolo del protagonista,
questo spettacolo cinematografico irresistibilmente vivido ed
originale farà conoscere al pubblico un giovane Willy Wonka pieno
di idee e determinato a cambiare il mondo un boccone delizioso alla
volta, dimostrando che le cose migliori della vita iniziano con un
sogno, e che se si è abbastanza fortunati da incontrare Willy
Wonka, tutto è possibile.
Recitano al fianco di
Timothée Chalamet, Calah Lane, il
vincitore dell’Emmy e del Peabody Award Keegan-Michael
Key, Paterson Joseph, Matt
Lucas, Mathew Baynton, la candidata
all’Oscar Sally Hawkins, Rowan
Atkinson, Jim Carter e con l’attrice
premio Oscar Olivia Colman e Hugh Grant. Fanno parte del cast anche
Natasha Rothwell, Rich Fulcher,
Rakhee Thakrar, Tom Davis e
Kobna Holdbrook-Smith.
Da un paio di settimane è stato
finalmente annunciato il cast dei Fantastici
Quattro del Marvel Cinematic Universe. Il
prossimo film sarà interpretato da Pedro Pascal nel ruolo di Reed Richards/Mister
Fantastic, Vanessa Kirby nel ruolo di Sue Storm/Donna
invisibile, Joseph Quinn nel ruolo di Johnny Storm/La
Torcia Umana e Ebon Moss-Bachrach nel ruolo di Ben Grimm/La
Cosa. Proprio quest’ultimo è recentemente apparso al Jimmy Kimmel Live e ha parlato di questo suo
prossimo debutto alla Marvel.
Durante l’intervista, l’attore ha
rivelato che la sua versione della Cosa sarà realizzata in motion
capture e ha pronunciato la frase simbolo del personaggio,
“It’s clobberin’ time“. “In passato, credo che abbiano
fatto un costume. Michael Chiklis indossava una tuta che a quanto
pare era davvero scomoda, e ora… l’abbiamo superata“, ha
spiegato Moss-Bachrach. “È una specie di cosplay, un po’
amatoriale, con la tecnologia che abbiamo. Ora credo che
sarà realizzato interamente con motion capture“.
“No, l’ho scoperto all’inizio di
agosto“, ha aggiunto riguardo a quando gli è stato chiesto di
entrare nel cast del MCU. “Stavo facendo una passeggiata in
città… era nel bel mezzo dello sciopero degli sceneggiatori e ho
ricevuto una chiamata dal mio agente. Non stavo affatto pensando al
lavoro. Mi dissero: ‘Ti hanno chiesto di interpretare La Cosa’. Ero
così scioccato“. “C’è già una chat di gruppo“, ha poi
rivelato Moss-Bachrach quando gli è stato chiesto se ha incontrato
il cast di Fantastici
Quattro.
“Pedro ha iniziato a farlo un
paio di giorni fa… tutti hanno detto qualcosa… tutti hanno messo
una piccola immagine, una gif o un adesivo. Quindi la gente è
coinvolta. Nessuno fa il timido“. Kimmel ha anche chiesto a
Moss-Bachrach delle voci secondo cui il film sarà ambientato negli
anni ’60, ma l’attore non ha direttamente confermato né smentito
l’ambientazione. “Quell’immagine sembra essere a tema anni
’60“, ha semplicemente risposto quando Kimmel ha tirato fuori
la locandina, in un certo senso confermando la cosa.
Fantastici Quattro: quello
che c’è da sapere sul film
Come al solito con la Marvel, i dettagli
della storia rimangono segreti. Ma nei fumetti, i Fantastici
Quattro sono astronauti che vengono trasformati in
supereroi dopo essere stati esposti ai raggi cosmici nello spazio.
Reed acquisisce la capacità di allungare il suo corpo fino a
raggiungere lunghezze sorprendenti. Sue, la fidanzata di Reed (e
futura moglie), può manipolare la luce per diventare invisibile e
lanciare potenti campi di forza. Johnny, il fratello di Sue, può
trasformare il suo corpo in fuoco che gli dà la capacità di volare.
E Ben, il migliore amico di Reed, è completamente trasformato in,
beh, una Cosa, con dei giganteschi massi arancioni al posto del
corpo, che gli conferiscono una super forza – e un perpetuo cuore
pesante per il suo aspetto apparentemente mostruoso.
Matt Shakman
(“WandaVision”,
“Monarch:
Legacy of Monsters”) dirigerà Fantastici
Quattro, da una sceneggiatura di Josh
Friedman, Jeff Kaplan e Ian
Springer. La notizia del casting di Pascal era già
trapelata a novembre, mentre anche gli altri nomi erano usciti da
recenti indiscrezioni. Pedro Pascal è noto al mondo per le sue
interpretazioni in The
Mandalorian, The Last of
Us e prima ancora in Game of
Thrones. Vanessa Kirby ha fatto parte del franchise di
Mission Impossible e di
Fast and Furious, mentre Joseph Quinnè diventato
il beniamino dei più giovani per la sua interpretazione di Eddie in
Stranger Things 4.
Ebon Moss-Bachrachsta vivendo un momento d’oro
grazie al suo ruolo del cugino Ritchie in The Bear. Il film è
atteso al cinema il 25 luglio 2025.