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Nastri d’Argento 2024: stravince Matteo Garrone con 7 premi

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Nastri d’Argento 2024: stravince Matteo Garrone con 7 premi

Stravince Matteo Garrone con ben 7 premi ai Nastri d’Argento 2024, con Io Capitano miglior film. Il voto dei Giornalisti Cinematografici gli ha assegnato anche i Nastri per la migliore regia, la produzione (Archimede con Rai Cinema e molti partner internazionali), la fotografia di Paolo Carnera (che vince anche per Adagio di Stefano Sollima), il montaggio di Marco Spoletini, il sonoro in presa diretta di Maricetta Lombardo e il miglior casting director Francesco Vedovati (che vince anche per Enea di Pietro Castellitto).

Così l’annuncio dei Giornalisti Cinematografici che hanno premiato con una pioggia di Nastri d’Argento, eccezionalmente in tutte le categorie, il ‘Film dell’anno’, C’è ancora domani di Paola Cortellesi e, con ben 5 Nastri, ai quali si aggiunge un riconoscimento per i produttori,  il miglior esordio: Palazzina Laf di Michele Riondino che ha vinto anche per la sceneggiatura (di Riondino con Maurizio Braucci), il miglior attore protagonista sempre Riondino, il non protagonista Elio Germano e per  la migliore canzone originale, La mia terra, musica, testo e interpretazione di Diodato.

Nastri d’Argento 2024Nastri d’Argento 2024 – I premi assegnati dal voto dei giornalisti

La migliore commedia va a Un mondo a parte di Riccardo Milani e anche alla produzione del film (Wildside, società del gruppo Fremantle in associazione con Medusa Film). Le migliori attrici votate in due cinquine davvero speciali sono Micaela Ramazzotti protagonista del suo stesso film d’esordio, Felicità, e Isabella Rossellini per la splendida prova da non protagonista nel film di Alice Rohrwacher La Chimera. Per la commedia ex aequo tra Virginia Raffaele protagonista di Un mondo a parte e Pilar Fogliati che vince (per il secondo anno consecutivo) con Maurizio Lombardi per Romeo è Giulietta.

A Francesco Vedovati il Premio per il casting di Io Capitano e di Enea di Pietro Castellitto, un Nastro d’Argento che festeggia il decennale con un Premio ritirato dalla Presidente dell’associazione casting Laura Muccino, premiata quest’anno con Sara Casani anche per C’è ancora domani. A Finalmente l’alba di Saverio Costanzo – con un cast tecnico soprattutto internazionale (quindi poco candidabile nelle ‘cinquine per il regolamento dei Nastri) sono andati i Nastri d’Argento per la migliore scenografia di Laura Pozzaglio e per i costumi di Antonella Cannarozzi. Infine la musica: il Nastro d’Argento per Gloria! va a Margherita Vicario anche regista del film e al coautore della colonna sonora Dade. Infine il miglior soggetto originale, con un Premio a sorpresa in ex aequo per due film molto diversi tra loro è andato agli autori di Another end – con il regista e sceneggiatore Piero Messina sono Valentina Gaddi, Sebastiano Melloni e Giacomo Bendotti – e al team di scrittura del film di Marco Risi, anche sceneggiatore, Il punto di rugiada Riccardo De Torrebruna, Francesco Frangipane e Enrico Galiano. A tutti gli sceneggiatori premiati anche quest’anno con Nastri e targhe dedicate, andranno anche le penne d’argento special edition in collaborazione con Campo Marzio.

C’è ancora domani di Paola Cortellesi
Foto di LUISA CARCAVALE ©

C’è ancora domani, “Film dell’anno” ai Nastri d’Argento 2024

Un film con il quale Paola Cortellesi – premiata anche come sceneggiatrice, per il suo esordio da regista e attrice protagonista – ha acceso un riflettore sui diritti violati e sulla violenza contro le donne con un successo sorprendente sotto ogni punto di vista, ma anche uno sguardo sul femminile in una dichiarazione d’amore per il grande cinema di ieri. Al suo film stupefacente i Premi dei Giornalisti Cinematografici vanno eccezionalmente a tutte le categorie artistiche e tecniche: agli sceneggiatori, con lei Furio Andreotti e Giulia Calenda, e al cast straordinario di protagonisti: Valerio Mastandrea, Romana Maggiora Vergano, Emanuela Fanelli, Giorgio Colangeli e Vinicio Marchioni, che riceve anche il Premio Persol ‘Personaggio dell’anno’. Per uno speciale apprezzamento ‘collettivo’ Nastri anche alla squadra artistica e tecnica di altissima qualità di un film che ha conquistato il pubblico siglando una svolta clamorosa anche nel ritorno in sala degli spettatori.

Nastri quindi alla produzione Wildside, società del gruppo Fremantle, e Vision Distribution, società del gruppo Sky, in collaborazione con SKY e con Netflix. I Nastri d’Argento vanno inoltre all’intera squadra di talento che ha lavorato per un grande risultato collettivo: Davide Leone per la fotografia, Valentina Mariani al montaggio, Lele Marchitelli autore delle musiche originali, Paola Comencini per la scenografia, Alberto Moretti per i costumi, Filippo Porcari e Federica Ripani per il suono in presa diretta e alle casting director Laura Muccino e Sara Casani. Premi al cast anche per Francesco Centorame (tra i ‘Biraghi’ dell’anno), Lele Vannoli, Paola Tiziana Cruciani, Yonv Joseph e Alessia Barela. E tre riconoscimenti speciali, pur non essendo categorie previste nel regolamento dei Nastri d’Argento anche all’arredatrice Fiorella Cicolini, al trucco di Ermanno Spera, all’hairstylist  Teresa Di Serio.     

Una stagione di Premi giovani

Come già anticipato, sono soprattutto i giovani al centro dei Premi speciali assegnati come ogni anno dal Direttivo Nazionale insieme ai partner dei Nastri d’Argento; anche ai due straordinari protagonisti di Io capitano Seydou Sarr e Moustapha Fall un riconoscimento speciale per la grande emozione che ci hanno regalato nel film di Matteo Garrone arrivato fino agli Oscar®. Premiati i registi Brando De Sica, Margherita Vicario e Catrinel Marlon, il talento di Ludovica Martino, Romana Maggiora Vergano, Francesco Centorame, Rebecca Antonaci, Alessandro Fella, Yile Yara Vianello, Domenico Cuomo, Gianmarco Franchini, fino ad Alain Parroni con Giulio Pennacchi e Beatrice Puccilli (Una sterminata domenica) per la sceneggiatura.

C'è ancora domani Romana Maggiora VerganoPiù dettagliatamente i Premi Guglielmo Biraghi dedicati tradizionalmente ai giovani sono andati a: Francesco Centorame, in coppia con Romana Maggiora Vergano (Nastro d’Argento con i protagonisti) nel film di Paola Cortellesi C’è ancora domani in cui interpreta il suo fidanzato, Rebecca Antonaci giovanissima protagonista del film di Saverio Costanzo Finalmente l’alba, Alessandro Fella, che dopo un esordio nella fiction, è stato scelto da Marco Risi per Il punto di rugiada e, tra La Chimera e La bella estate, Yile Yara Vianello.

Nastro SIAE per la sceneggiatura

Ancora il Nastro SIAE per la sceneggiatura va agli autori di Una sterminata domenica:  Alain Parroni, classe ’92, regista del film Premio speciale della Giuria Orizzonti di Venezia di cui è sceneggiatore con Giulio Pennacchi e Beatrice Puccilli. Al film sorpresa dell’anno, Gloria! di Margherita Vicario, che vince anche il Nastro per la musica, va il Premio Speciale BNL BNP Paribasnovità di questa edizione ai Nastri d’Argento, consegnato alla regista personalmente dalla Presidente della Banca Claudia Cattani. Un film in cui come dice in sintesi la motivazione “La liturgia di uno spartito classico diventa un inno capace di liberare l’energia di una vera e propria rivoluzione al femminile”.

Una sorpresa legata al cinema di genere e soprattutto ad un successo anche internazionale,  dal Festival Catalano di Sitges a Los Angeles, è Brando De Sica, con il suo film d’esordio Mimì – Il principe delle tenebre che riceve il Premio Nastri d’Argento Hamilton Behind the camera consegnato da Andreas Albeck, brand manager Hamilton Italia, nella special edition del decennale Behind the camera ai Nastri d’Argento. Nella motivazione l’apprezzamento per “Un tuffo nel miglior fantasy, presentato fuori concorso a Locarno e vincitore di una menzione speciale al Festival di Sitges per una commedia in cui una Napoli soprannaturale diventa teatro di leggende noir in un’atmosfera ricca di emozioni che svela il tocco di un esordio già maturo”.

Con De Sica anche il riconoscimento speciale a Domenico Cuomo, l’inquietante Mimì protagonista del film che arriva ai Nastri sulla scia di una napoletanissima popolarità anche televisiva, tra Mare Fuori e Un Professore.

Adagio spiegazione finaleAncora, il Premio Graziella Bonacchi, amatissima agente e straordinaria talent scout scomparsa troppo presto, va a Gianmarco Franchini esordiente tra quattro talenti straordinari come Toni Servillo, Pierfrancesco Favino, Adriano Giannini e Valerio Mastandrea sul set di Adagio: lo ha lanciato, con loro, il regista Stefano Sollima e sul palcoscenico dei Nastri d’Argento lo premia la Presidente di UNITA, l’associazione degli attori, Mia Benedetta proprio quest’anno neoregista festeggiata ai Corti d’Argento.

E punta su una coppia in cui spicca una prova d’attrice davvero speciale il Nuovo Imaie con il suo Premio, consegnato dal Presidente Andrea Miccichè, a Ludovica Martino, segnalata in coppia con un attore dalla professionalità più matura come Marco Leonardi, vince per la coraggiosa prova d’attrice nel film di Daniela Porto e Cristiano Bortone Il mio posto è qui.

Sigla infine un esordio non facile e  il suo passaggio dalla moda e dai riflettori del set alla regia, il Premio Fondazione Nobis, presieduta dall’attrice Elena Croce Nobis, per Catrinel Marlon e alla sua opera prima Girasoli, un debutto “coraggioso per un film difficile e intenso già diretto con sicurezza per raccontare la malattia mentale in un tempo di reclusione, ma anche la possibilità di una vita finalmente libera”. All’attrice, ora regista, anche il Premio Wella Professionals  per l’immagine consegnato da Salvatore Clemensi.        

Il Nastro d’Argento speciale 2024

Niente Premi alla carriera ma un Nastro speciale quest’anno per Giulio Base autore, regista e protagonista con Anne Parillaud di À la recherche che cita Proust e Visconti ma ne usa solo la suggestione in una personalissima ricerca tra memoria e passioni non solo legate al cinema.

À la recherche è una vera e propria pièce cinematografica, una provocazione d’autore in cui è evidente la voglia di andare oltre il ruolo di attore – ora anche Direttore del Festival di Torino – ormai sempre di più dietro la macchina da presa.

La selezione 2024

Quaranta i titoli nel palmarès di quest’edizione dedicata ai film #soloalcinema che ricevono stasera a Roma Nastri e Premi speciali nell’arena del MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo e nella selezione finale votata da 100 giornalisti specializzati. Le candidature, anche sulla base di segnalazioni dei colleghi che quotidianamente seguono le attività giornalistiche sul cinema e l’intera selezione sono del Direttivo Nazionale dei Giornalisti Cinematografici SNGCI che ha coordinato la selezione dei Nastri d’Argento composto da Laura Delli Colli (Presidente), Fulvia Caprara (Vice presidente), Oscar Cosulich, Maurizio di Rienzo, Susanna Rotunno, Paolo Sommaruga e Stefania Ulivi, con Romano Milani Segretario Generale e Franco Mariotti Sindaco. Come ogni anno lo scrutinio del voto è stato affidato al Notaio Alessandra Temperini.

Nastri d’Argento 2024I Nastri d’Argento con Cinema Revolution – La rivoluzione continua

In questa 78.ma edizione, realizzata con il sostegno del MiC Ministero della Cultura – Direzione Generale Cinema e audiovisivo, stili e generazioni diverse e soprattutto tanti premi giovani, che segnano sia nelle candidature e nel voto dei Giornalisti che nelle joint venture con i partner dei Nastri d’Argento, una svolta di cambiamento che ora attende la prova più difficile del ritorno in sala. “Per questo – sottolinea la Presidente Laura Delli Colli a nome del Direttivo Nazionale – i Nastri d’Argento hanno deciso di tornare, come da tradizione, a limitare la selezione dei film #soloalcinema: un atto di solidarietà e di impegno dei Nastri d’Argento per la campagna ‘Cinema Revolution – La rivoluzione continua’ appena lanciata dal MiC con la seconda edizione per un’estate all’insegna del cinema italiano”. Fino al 19 settembre oltre tre mesi di iniziative e promozioni accompagnate e sostenute da una imponente campagna di comunicazione. Dal 14 giugno al 14 settembre film italiani ed europei a soli 3 euro e 50 grazie a un contributo di 3 euro coperto su ogni biglietto dal MiC. E ai Nastri d’Argento si avvia alla seconda fase della comunicazione con il lancio degli spot in programma nei cinema e sui media dall’inizio di luglio.

Sarah Michelle Gellar sarà il capo di Dexter in Dexter: Original Sin

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Sarah Michelle Gellar, l’iconica protagonista della serie Buffy l’ammazzavampiri ha firmato per entrare a far parte del cast della prossima serie prequel di “Dexter“, “Dexter: Original Sin“, la tanto attesa storia delle origini per Paramount+ e Showtime. Come riportato da Variety, Gellar interpreterà il ruolo di Tanya Martin, capo della CSI presso il Dipartimento di Polizia di Miami e nuovo capo di Dexter. Il suo, però, sembra sarà un ruolo da guest star e non è dunque detto che sarà presente in tutti gli episodi.

L’attrice si unisce così ai membri del cast già annunciati che recitano nella serie prequel di “Dexter”: Christian Slater nel ruolo di Harry Morgan, Patrick Gibson nel ruolo di Dexter Morgan, Patrick Dempsey nel ruolo di Aaron Spencer, Molly Brown nel ruolo di Debra Morgan, James Martinez nel ruolo di Angel Batista, Christina Milian nel ruolo di Maria LaGuerta, Alex Shimizu nel ruolo di Vince Masuka e Reno Wilson nel ruolo di Bobby Watt.

La serie, come precedentemente riportato, è ambientata nella Miami del 1991, “Dexter: Original Sin” segue Dexter nel suo passaggio da studente a serial killer vendicativo. Quando i suoi impulsi sanguinari non possono più essere ignorati, Dexter deve imparare a canalizzare la sua oscurità interiore. Con la guida del padre Harry, adotta un codice che lo aiuta a trovare e uccidere le persone che meritano di essere eliminate dalla società senza finire nel mirino delle forze dell’ordine. Nel mentre, inizia anche uno stage di medicina legale presso il Dipartimento di Polizia di Miami.

Scream 2 Sarah Michelle Gellar
Sarah Michelle Gellar in Scream 2

 

La carriera di Sarah Michelle Gellar

Conosciuta soprattutto per il suo ruolo iconico di Buffy Summers in “Buffy l’ammazzavampiri“, la Gellar ha partecipato ad altre serie televisive come “Wolf Pack” della Paramount+, “The Crazy Ones” della CBS con Robin Williams e “Ringer” della CW. “Sarah Michelle Gellar è un’icona della cultura pop che completa perfettamente il nostro cast di prim’ordine che comprende, tra gli altri, Christian Slater e Patrick Dempsey“, ha dichiarato Nina Diaz, presidente dei contenuti e chief creative officer di Showtime/MTV Entertainment Studios & Paramount Media Networks. “Siamo entusiasti del suo ritorno nella famiglia Showtime/MTV Entertainment Studios e della sua partecipazione alla storia delle origini del franchise di ‘Dexter’“.

Creuza de Mà – Musica per Cinema 18° edizione: Carloforte, 23 – 28 luglio 2024

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Torna Creuza de Mà – Musica per Cinema, la manifestazione ideata e diretta dal regista Gianfranco Cabiddu e organizzata dall’associazione culturale Backstage, la cui diciottesima edizione si svolgerà dal 23 al 28 luglio a Carloforte, splendido borgo dal fascino senza pari situato nel sud della Sardegna sull’isola di San Pietro.

Mai come quest’anno l’appuntamento con Creuza de Mà, che nel 2024 spegne le sue prime diciotto candeline, riesce a consolidare la commistione tra due arti come musica e cinema in un gioco di continui rimandi che creano un connubio perfetto. Musiciste approdate al cinema, attori e attrici passati dietro la macchina da presa, ma anche attori che diventano musicisti, oltre ovviamente ad autori di colonne sonore e tanti altri professionisti che lavorano con la musica e le immagini, ma anche studenti e appassionati: sono questi gli ingredienti che costruiranno il racconto del festival.

Come sempre oltre al cartellone di proiezioni, concerti e incontri con gli ospiti, Creuza de Mà rappresenta anche un momento di riflessione più profonda rivolta a quelli che saranno i cineasti e i compositori di domani. Saranno infatti a Carloforte per vivere l’esperienza del Campus 30 allievi del Centro Sperimentale di Cinematografia insieme ad altri 12 allievi musicisti provenienti da diverse realtà formative. Nato nel 2017, “CAMPUS musica e suono per il cinema e per l’audiovisivo” è infatti una parte quotidiana del programma di Creuza de Mà dedicata, oltre alle masterclass e agli incontri con i maestri ospiti del festival, a mostrare i cortometraggi CSC prodotti negli anni all’interno di questo percorso.

Creuza de Mà, edizione 2024

Tra gli ospiti della diciottesima edizione, sarà a Carloforte Margherita Vicario, musicista, attrice e recentemente anche regista, che presenterà al pubblico il suo splendido Gloria!, prodotto da tempesta con Rai Cinema in coproduzione con tellfilm e uscito nelle sale italiane grazie a 01 Distribution. Il film, che dopo l’esordio al festival di Berlino sta riscuotendo un enorme successo di pubblico e critica ottenendo riconoscimenti in diversi festival di tutto il mondo, rende omaggio al lavoro delle compositrici e delle musiciste con una storia ambientata in un collegio femminile nella Venezia di fine Settecento. Margherita Vicario presenterà il film in sala, e incontrerà il pubblico per raccontare la sua carriera e la sua prima volta dietro la macchina da presa.

Speciale anche la presenza di Michele Riondino, che torna a Carloforte con uno degli esordi alla regia più acclamati della recente stagione cinematografica, Palazzina LAF. Trionfatore agli ultimi David di Donatello (miglior attore protagonista per Michele Riondino, miglior attore non protagonista per Elio Germano, miglior canzone originale per “La mia Terra” di Diodato), Michele Riondino oltre a presentare il suo film, regalerà al festival uno speciale concerto che infiammerà il sabato di Creuza con i suoi The Revolving Bridge, band tarantina nata nel 2013 a Unomaggio Taranto che ha macinato chilometri in giro per l’Italia portando ovunque lo spirito del rock’n’roll.

Ad arricchire il calendario delle proiezioni anche due progetti documentaristici che hanno con il sonoro un rapporto molto differente. MUR, coraggioso esordio dietro la macchina da presa per Kasia Smutniak girato al confine tra Polonia e Bielorussia, che sarà introdotto in sala dall’autore della colonna sonora Lorenzo Tomio, e Enzo Jannacci – Vengo anch’io, appassionato ritratto diretto da Giorgio Verdelli dedicato a un genio della nostra canzone, che è stato un attore e autore di colonne sonore per il cinema.

Tra gli altri ospiti che si daranno appuntamento sull’isola: i compositori e musicisti Pivio, Riccardo Giagni, Michele Braga, Max Viale, la produttrice Francesca Cima, la montatrice Annalisa Forgione e la sound editor Daniela Bassani.

Nella continua ricerca di connessioni tra i linguaggi, per la prima volta Creuza de Mà ospiterà anche un incontro dedicato ai podcast realizzato in collaborazione con Chora Media alla presenza di Luca Micheli (Head of Music & Sound Chora Media) e Marco Villa(Editorial Content Lead Chora Media), per raccontare questa nuova frontiera del racconto sonoro e parlare di come nasce un podcast dal punto di vista dei contenuti, della musica e del sound design.

Fiore all’occhiello della manifestazione sono ovviamente anche i live, come l’immancabile concerto al tramonto nella splendida cornice delle Ciassette, diventato una vera e propria tradizione del festival. A musicare il tramonto in questo scenario mozzafiato con le sue rocce a picco sul mare sarà per questa edizione il quartetto d’archi degli Gnu Quartet, formazione ligure che vanta collaborazioni in tante colonne sonore e centinaia di palchi e che quest’anno, come il festival, festeggia 18 anni di attività.

Imperdibili anche gli appuntamenti serali al Giardino di Note tra cui il concerto di Arrogalla, artista sonoro nato in Sardegna che con il suo progetto fonde sonorità popolari sarde, tropicali e mediterranee con i paesaggi sonori catturati in diretta nella natura che incontrano l’hip hop astratto e la musica contemporanea, il tutto elaborato attraverso il linguaggio del dub delle origini, e la grande chiusura del festival domenica 28 con il Concerto Musiche da Film nel cuore pulsante di Carloforte in piazza Repubblica, con inedite partiture arrangiate per banda da Pivio e Pasquale Catalano eseguite dalla Banda Musicale.

Nell’ambito del progetto Campus, nella giornata di sabato 27 luglio saranno proprio proiettati i cortometraggi degli allievi diplomati Centro Sperimentale di Cinematografia, musicati nell’ambito del progetto CAMPUS 2022/23. Nel corso della serata sarà assegnato il Premio Giovani Compositori musica per cinema ad honorem ad Alessandro Speranza, giovane compositore prematuramente scomparso, a In Spirito, cortometraggio diretto da Nicolò Folin e musicato da Lorenzo Barcella, presentato alla Cinef di Cannes lo scorso maggio.

Oltre ai corti del progetto Campus, sarà inoltre proiettato il cortometraggio made in Sardinia Galanzieri di Alberto Diana, che rievoca il percorso delle tradizionali imbarcazioni a vela latina che, un secolo fa, trasportavano la galena dai principali giacimenti fino all’isola di S. Pietro.

Gli appuntamenti di Creuza de Mà si terranno, come di consueto, nei due cine-teatri Mutua e Cavallera per le proiezioni e gli incontri, ma saranno scenario del festival anche il centro cittadino con la Piazza e il suggestivo Giardino di Note, oltre che lo straordinario scenario delle “Ciassette” che come da tradizione ospiterà il concerto al tramonto. Il programma completo di Creuza de Mà sarà annunciato nelle prossime settimane.

Slow Horses, svelate le prime immagini della quarta stagione con Gary Oldman

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Apple TV+ ha presentato oggi le prime immagini della quarta stagione dell’acclamata serie di spionaggio, vincitrice del premio BAFTA, Slow Horses, con protagonista il premio Oscar Gary Oldman. Adattata da “Spook Street“, il quarto romanzo della serie di spionaggio “Slough House” di Mick Herron, vincitrice del CWA Gold Dagger Award.

Slow Horses – stagione 4: data di uscita

la quarta stagione di Slow Horses farà il suo debutto su Apple TV+ il 4 settembre con i primi due episodi seguiti da un nuovo episodio settimanale, fino al 2 ottobre.

Slow Horses – stagione 4: la trama il cast di

Slow Horses è un dramma di spionaggio dallo humor cupo e segue una squadra di agenti dell’intelligence britannica che prestano servizio in un dipartimento della discarica dell’MI5, noto in modo non affettuoso come Slough House. La quarta stagione si apre con un attentato che fa esplodere i segreti personali, scuotendo le già instabili fondamenta di Slough House.

Gary Oldman interpreta Jackson Lamb, il brillante e irascibile leader delle spie che finiscono a Slough House a causa di errori che hanno messo fine alla loro carriera, poiché spesso si ritrovano a vagare tra il fumo e gli specchi del mondo dello spionaggio. Accanto a lui, un cast pluripremiato che include la candidata all’Oscar Kristin Scott Thomas, il vincitore del BAFTA Scotland Award Jack Lowden, Saskia Reeves, Rosalind Eleazar, Christopher Chung, Aimee-Ffion Edwards, Kadiff Kirwan e il candidato all’Oscar Jonathan Pryce. Il vincitore del SAG Hugo Weaving, la vincitrice del BAFTA Joanna Scanlan, la vincitrice dell’IFTA Ruth Bradley, Tom Brooke e James Callis si uniscono a Slow Horses nella quarta stagione.

Slow Horses è prodotto per Apple TV+ da See-Saw Films e adattato per la televisione da Will Smith (“Veep – Vicepresidente incompetente”). Jamie Laurenson, Hakan Kousetta, Iain Canning, Emile Sherman, Jane Robertson, Julian Stevens, Douglas Urbanski, Gail Mutrux, Graham Yost e Will Smith sono i produttori esecutivi della serie. La quarta stagione è diretta da Adam Randall.
Le prime tre stagioni di Slow Horses, che hanno tutte il punteggio Certified Fresh su Rotten Tomatoes, sono disponibili in streaming globale su Apple TV+. Oltre all’imminente quarta stagione, Apple TV+ ha recentemente annunciato anche una quinta stagione che sarà adattata dal quinto romanzo, “London Rules”.

Dalla sua prima stagione nel 2022, Slow Horses ha vinto due BAFTA Television Awards e ha ottenuto altre nove nomination. Le vittorie del 2024 sono state per il Miglior montaggio: Fiction (Sam Williams) e Miglior sonoro: Fiction (Sound Team), mentre le nomination del 2023 e del 2024 comprendono quelle per la Miglior Serie Drammatica, la prima di Oldman come Miglior Attore Protagonista, quella di Lowden come Miglior Attore Non Protagonista, il Miglior Montaggio: Fiction (Zsófia Tálas); Miglior Montaggio: Fiction (Katie Weiland); Miglior musica originale: Fiction (Daniel Pemberton e Mick Jagger); Miglior sonoro: Fiction (Martin Jensen, Joe Beal, Duncan Price, Craig Butters, Sarah Elias e Andrew Sissons); e Miglior trucco e acconciatura (Lucy Sibbick). La serie è stata anche premiata come miglior serie drammatica in lingua inglese ai C21 International Drama Awards 2022.

A Quiet Place – Giorno 1: recensione del film con Lupita Nyong’o

A Quiet Place – Giorno 1: recensione del film con Lupita Nyong’o

Come l’invasione da parte degli alieni con il super udito di A Quiet Place – Un posto tranquillo ebbe inizio ci era stato già brevemente mostrato con un flashback in A Quiet Place II, ma con il nuovo capitolo di questo franchise di fantascienza-horror si entra finalmente ancor più nel vivo di quel drammatico giorno. Il racconto si amplia infatti grazie al prequel A Quiet Place – Giorno 1, diretto non da John Krasinski (che si è occupato della regia dei primi due film), bensì da Michael Sarnoski, già distintosi per il film Pig, con Nicolas Cage.

Un nuovo capitolo questo che, in attesa del terzo film della serie principale, offre dunque una nuova prospettiva sulla vicenda, pur se limitata a pochi personaggi e sostanzialmente ad un raggio d’azione piuttosto ristretto. Si può però prendere quella di A Quiet Place – Giorno 1 come emblema di ciò che può essere accaduto anche in altre parti degli Stati Uniti e del mondo. Di fondo, ciò che risulta interessante è il primo approccio con gli alieni, la scoperta delle loro capacità e delle loro debolezze, come anche le prime reazioni da parte dell’umanità e in questo il film non delude.

La trama di A Quiet Place – Giorno 1

Tutto ha inizio, come sempre avviene, senza alcun avvertimento. D’improvviso il cielo si illumina di stelle cadenti, che si rivelano però ben presto essere non stelle ma ciò che una misteriosa specie aliena – priva di vista ma dotata di pelle dura come una corazza e di un udito estremamente sensibile – ha usato per giungere sulla Terra. Ha così inizio la loro invasione, che getta ben presto il mondo nel più completo silenzio. In questo contesto di morte e paura, Samira (Lupita Nyong’o) ed Eric (Joseph Quinn) dovranno cercare di raggiungere le navi di salvataggio, naturalmente senza fare il minimo rumore.

A Quiet Place - Giorno 1 Lupita Nyong'O Djimon Hounsou
Lupita Nyong’o e Djimon Hounsou in A Quiet Place – Giorno 1. Foto di Gareth Gatrell/Gareth Gatrell – © 2023 Paramount Pictures. All Rights Reserved.

A Quiet Place – Giorno 1, tra tensione ed emozione

Con A Quiet Place – Giorno 1 Sarnoski sembra far sua la lezione di Krasinksi e dei suoi co-sceneggiatori Scott Beck e Bryan Woods. Puntando su una premessa semplice – il dover giungere in un dato punto della città per sfuggire alla minaccia aliena – egli ha sia l’occasione di attraversare New York per mostrarci la devastazione che l’ha lacerata, sia proporre una dietro l’altra sequenze dove si alternano tensione ed emozione. Ecco allora che sequenze come il primo attacco – che si svolge in una strada dove la polvere sollevata non permette di vedere cosa stia accadendo e che non può non far pensare all’orrore dell’11 settembre 2001 – o quella nella metropolitana, risultano di grande impatto.

Come i primi due film, però, anche A Quiet Place – Giorno 1 si svela essere a suo modo incentrato non solo sulla paura dell’invasore, ma anche sul rapporto tra padri e figli, seppur in modo diverso. Rapporti che nel loro venire esplorati all’interno di questo contesto di distruzione permettono ai personaggi di caricarsi di viva umanità e farsi così portatori di emozioni sincere. C’è infatti tutta una struggente storia che riguarda il passato di Samira che permette di affezionarsi a lei e sviluppare nei suoi confronti quel coinvolgimento emotivo che permette al film di non essere un banale invasion movie fracassone. Naturalmente, a farla da padrone in tutto ciò è ancora una volta il sonoro.

It’s Sound!

È il suono!”, suggeriva la prima pagina di un giornale che si intravede brevemente in A Quiet Place – Un posto tranquillo, rivelando come fosse dunque il rumore ad attrarre gli spaventosi alieni. Tutto il franchise è dunque stato costruito proprio su una particolare attenzione nei confronti dei suoni e dei silenzi, riuscendo a far stare lo spettatore con il fiato sospeso e portandolo a temere ogni minima variazione a riguardo. A Quiet Place – Giorno 1 si svolge parzialmente in un mondo ancora rumoroso, che deve ancora capire l’importanza del silenzio. Ma più questo subentra nel racconto più il lavoro svolto qui sul sonoro acquista valore e contribuisce al fine del film.

A Quiet Place - Giorno 1 Lupita Nyong'O
Lupita Nyong’o in A Quiet Place – Giorno 1

Un nuovo sguardo sull’invasione aliena

Va poi detto che non era scontato che si scegliesse di affidarsi a personaggi inediti per questo prequel. Krasinski avrebbe tranquillamente potuto decidere di riproporsi insieme a sua moglie Emily Blunt e agli interpreti dei loro figli per raccontare di più sulla famiglia Abbott prima e durante l’invasione. Come anticipato, si è invece scelto – saggiamente – di offrire un nuovo punto di vista sulla vicenda, affidandosi a nuovi personaggi che potessero offrire nuove sfumature della paura e dell’istinto di sopravvivenza dell’umanità. Da un lato ritroviamo dunque Lupita Nyong’o, sinceramente struggente con quel suo sguardo espressivo che le aveva fruttato l’Oscar per 12 anni schiavo.

Dall’altro vi è Joseph Quinn, che dopo l’exploit ottenuto con il ruolo di Eddie Munson nella quarta stagione di Stranger Things si mette qui alla prova con personaggio completamente diverso. Sono loro due a portare avanti il racconto, forse più esile rispetto ai precedenti due film (e con qualche sequenza poco giustificata), ma che proprio in questa semplicità trova le occasioni per stupire e generare pathos. Certo, questo nuovo sguardo sull’invasione aliena non aggiunge poi molto, ma senza dubbio permette di evitare un senso di già visto e offre una nuova esperienza da brivido. E se una volta in sala, durante la visione, si avrà timore di compiere il minimo rumore, vorrà dire che il film avrà raggiunto il suo scopo.

Gangs of Galicia: recensione del crime spagnolo di Netflix

Gangs of Galicia: recensione del crime spagnolo di Netflix

A volte accade che nella Top 10 di Netflix compaiano titoli che fanno sorgere domande su come e perché abbiano raggiunto l’ambita e gloriosa vetta. Questa settimana è il turno della serie spagnola Gangs of Galicia (titolo originale Clanes), uno scialbo crime sulla mafia galiziana, che si affianca maldestramente ai grandi titoli di Netflix del momento, come l’amata serie Bridgerton o la commovente Ni una más. Prodotta da Jorge Guerricaechevarría e diretta dal regista Roger Gual (Maradona: sogno benedetto, 7 años), la serie è composta da 7 episodi di circa 50 minuti ciascuno e vede protagonisti gli affascinanti attori Tamar Novas (Alto mare, Il caos dopo di te) e Clara Lago (L’uomo sul treno, Ocho apellidos catalanes, In Family I Trust).

Gangs of Galicia Trama

Tratta da una storia vera di narcotraffico nella penisola iberica, Gangs of Galicia segue la determinata e coraggiosa avvocata Ana (Clara Lago) che, incapace di accettare la misteriosa uccisione del padre, Silva (Monti Castiñeiras), decide di indagare sul suo passato. Dopo la lettura del testamento in cui il padre cede parte del denaro a due donne sconosciute, Ana si trasferisce nella vecchia cittadina del padre, Cambados, per indagare sul suo passato e scoprire chi e perché lo ha ucciso. Mentre è in cerca di risposte, si ritrova però presto coinvolta negli affari loschi di Daniel (Tamar Novas), il figlio di un noto e influente trafficante di droga a capo del clan Padín.

Gangs of Galicia | In foto gli attori Tito Refoxo (Cañizo) e Francesc Garrido (Naranjo) nell’episodio 07 | Cr. Jaime Olmedo Netflix© 2023.

Amore e vendetta

Sullo sfondo di omicidi, ricatti, soprusi e corruzione, il thriller spagnolo assume i tratti di un appassionato dramma romantico quando pone l’attenzione sul complicato rapporto tra Ana e Daniel: due persone dalle attitudini e professioni completamente opposte che si ritrovano a collaborare e ad avvicinarsi sempre più, come legate da un delicato filo rosso che, tempo prima, aveva sconvolto le vite dei loro padri. Infatti, non ci vorrà molto prima che Ana scopra che dietro l’assassinio del padre si nasconde la sete di vendetta di José Padín (Miguel de Lira), da tempo in carcere a causa della collaborazione di Silva come informatore della polizia. Però, mentre cerca a sua volta di vendicarsi, Ana e il figlio di Padín finiscono per provare forti sentimenti l’uno per l’altra, scatenando il sospetto e l’irrequietezza sia del clan che della polizia.

In parallelo alla storia romantica principale, si sviluppa anche quella dei due adolescenti Marco e Maria: lui, nipote di Togno e Nilo, i fratelli di Padín che cercano di portare avanti gli affari di famiglia con l’aiuto di Daniel; lei, figlia di Laura, la misteriosa primogenita di Silva e sorellastra inconsapevole di Ana. Proprio come Romeo e Giulietta, ostacolati da famiglie di “fazione” opposta, Marco e Maria cercano in tutti i modi di sfuggire all’odio e all’oppressione delle loro famiglie per vivere liberamente il loro amore. Un amore molto più appassionante, travolgente e romanzato di quello dei protagonisti Ana e Daniel, tanto da concludersi tragicamente, proprio come l’indimenticabile storia dei due amanti shakespeariani.

Gangs of Galicia | In foto gli attori Tamar Novas (Daniel) e Touriñañ (Nilo) nell’episodio 07 | Cr. Jaime Olmedo. Netflix© 2023.

Un crime che vive del motto “Do it for the plot”

Jorge Guerricaechevarría e Roger Gual raccolgono tutti i cliché del gangster movie e li mescolano compulsivamente con quelli tipici della telenovela, sperando di dare vita a un prodotto adrenalinico, appassionante e originale. In realtà, Gangs of Galicia stenta a stare in piedi. Prevedibilità, ritmo troppo lento e noioso (persino durante le scene di azione con tanto di esplosioni e omicidi a sangue freddo) e un cast poco convinto sono solo alcuni dei difetti che emergono fin dal primo episodio. La serie fatica così tanto a catturare l’attenzione dello spettatore che, nonostante la trama sia disseminata di “plot twist” (anche questi poco coinvolgenti e a tratti paradossali), perseverare nella visione diventa più un atto di coraggio che di fede. Forse proprio per la sfida che rappresenta, la serie ha raggiunto la Top 10, una sorta di sfida per lo spettatore!

Con una scrittura priva di profondità emotiva e originalità, e una regia poco attenta e dinamica, Gangs of Galicia è un tentativo grossolano di combinare generi diversi e portare sul piccolo schermo una “epica storia” di mafia, senza mai raggiungere però l’equilibrio necessario per affascinare e coinvolgere davvero il pubblico dell’iconico Tudum.

Faito Doc Festival, XVII edizione: un cinema nel bosco con opere da tutto il mondo

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Proiezioni ed eventi esclusivi immersi nella natura, per stimolare la creatività e proporre nuove iniziative e visioni nella cinematografia. Al via la diciassettesima edizione del Faito Doc Festival, in programma dal 17 al 24 luglio, sull’omonimo monte a 1.200 metri sul mare di Vico Equense. Il Festival, ideato e diretto da Nathalie Rossetti e Turi Finocchiaro, affronta in questa edizione il tema delle “Radici”.

Faito Doc Festival, 50 documentari selezionati

Saranno 50 i documentari protagonisti di quest’anno, provenienti da più di 20 Paesi nel mondo: 27 di questi gareggeranno nelle tre competizioni previste dal Festival: una dedita ai lungometraggi e due ai cortometraggi, tra cui quella dedicata alle scuole di cinema. Non solo documentari di creazione ma tanti eventi speciali in corrispondenza col tema riempiranno le giornate. Tra questi la masterclass di Maricetta Lombardo, una delle più importanti professioniste del suono in Italia, vincitrice di premi come i David di Donatello, e momenti musicali, come il concerto di tammorra pimontese che si terrà il 24 luglio.

I film verranno valutati dalla giuria internazionale “I Magnifici” composta da Sergio Guataquira Sarmiento (regista), vincitore edizione 2023 con ‘Adieu Sauvage’, Colombia – Belgio; Rudi Maerten (montatore), Belgio;  Perrine Robert (Responsabile dei programmi, Lyon Capitale TV), Francia; Diletta Ciociano (caporedattore di Taxi Drivers), Italia; Marcello Bivona (regista), Italia.

La “Giuria dei professionisti” verrà affiancata dalla “Giuria Internazionale dei Giovani”, dalla “Giuria il Camino” e dalla “Giuria del Faito Doc Camp”. I vincitori del festival riceveranno in premio le creazioni dell’inventore belga Cricou,amante del riciclaggio ma anche opere originali dei Residenti della comunità il Camino e creazioni della Bottega Baobab del Commercio Equo e Solidale della CPS.

«Per spiegare il tema di quest’anno mutuiamo le parole di Hannah Arendt: “Il peggior male non è radicale, è il male senza radici. Proprio perché non ha radici, questo male non conosce limiti e può raggiungere vertici impensabili, macchiando il mondo intero”. Cosa significa avere o non avere radici e come ritrovarle?», raccontano i direttori artistici.

Faito Doc Festival, il focus sulla Palestina

È previsto un focus sulla Palestina nella giornata di sabato 20 giugno, con la proiezione del film “Ma’loul fête sa destruction” di Michel Khleifi a cui seguirà al tramonto lo spettacolo con Omar Suleiman,La terra delle arance tristi”, con adattamento e regia di Patrizia di Martino, tratto dal racconto di Ghassan Khanafani. Lo stesso Omar offrirà poi al pubblico una degustazione di cucina tipica palestinese, seguirà “Going Home” dell’anglo-palestinese Omar Al Qattan, che giunge al Festival da Amman.

Diversi film sui migranti in questa edizione, come dimostrano le proiezioni di “Un Paese di Resistenza” di Shu Aiello e Catherine Catella che segue la lotta e il percorso di vita di Mimmo Lucano, registe già premiate al Faito Doc Fest nel 2016 con “Un Paese di Calabria”. Successivamente la proiezione di “Apnea”, di Stefano Poggioni, Claudia Cataldi ed Elena Poggioni, di “Go friend go” di Gabriele Licchelli, Francesco Lorusso e Andrea Settembrini e di “Sconosciuti puri” di Valentina Cicogna e Mattia Palombo, offriranno punti di vista approfonditi sulla questione.

Quest’anno ci sarà il Pitching Faito Doc

Numerose le attività di quest’anno come il Pitching Faito Doc “delle Ali per gli Autori”, laboratorio di scrittura documentaria creato da tre anni per incoraggiare gli autori e le autrici. Ad accogliere i giovani autori e i loro progetti saranno i Mentori Marilyn Watelet (SABAM – Belgio), Massimo Iannetta (SCAM – Belgio/Italia), Amel Bouzid (Script Doctoring – Tunisia) e Giuseppe Bisceglia (Scuola Holden – Italia).

Torna il DOC NOW! guidato dal giornalista di Taxidrivers Antonio Maiorino, con lo scopo di cogliere, attraverso una serie di interviste con esperti, i fenomeni più rilevanti del cinema documentario contemporaneo. Ospiti per l’edizione 2024 Michel Khleifi, al quale il Faito Doc quest’anno rende omaggio come Padrino del Festival premiandolo per tutta la sua opera cinematografica e proiettando il suo film: “Noce en Galilée” che vinse il Premio della critica nel 1987 a Cannes.  Valentina Cicogna e Mattia Colombocon “Sconosciuti puri” saranno anche ospiti del Doc Now!

Inoltre il festival offre proiezioni di “classici” per grandi e bambini col Docs for Kids a cura di Milena Bochet, e il laboratorio Faito Giovani con Poesie nella natura con Bénédicte Mancini. Mostre di Land Art con l’Accademia di Belle arti di Napoli e torna la “Biblioteca Vivente” con i residenti del Centro terapeutico Il Camino e una Cena sensoriale “alle radici del gusto” coordinata da Elisa Frascà. E ancora mostre di disegni, fotografie, e opere originali in 3D. Incontri e passeggiate artistiche nel bosco a cura del naturalista Nando Fontanella.

La preservazione del parco naturale è valorizzata da una scenografia creata da giovani volontari provenienti da tutto il mondo, con materiali naturali, riciclati e trasformati.

Faito Doc Festival, il poster della XVII edizione

Deadpool & Wolverine: Ryan Reynolds condivide un criptico video sugli Avengers

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Deadpool & Wolverine è ormai a solo un mese di distanza da noi e i rumor sul film si stanno ora intensificando. Ryan Reynolds ha infatti ora fatto parlare i fan con un criptico post su Instagram in cui si vede quello che sembra essere un breve frammento di filmato del threequel, con una bandiera degli Avengers con l’emblema della squadra che soffia nella brezza. Tuttavia, l’iconico logo è stato deturpato con la “A” del simbolo dell’anarchia, facendo ipotizzare che si tratti della squadra di Varianti che si riunisce per combattere Cassandra Nova e i suoi alleati malvagi nel Vuoto.

Secondo The Geeky Cast, questa squadra sarebbe composta da Deadpool (Ryan Reynolds), Wolverine (Hugh Jackman), Blade (Wesley Snipes), X-23 (Dafne Keen), Gambit (Channing Tatum), la Torcia Umana (Chris Evans) ed Elektra (Jennifer Garner). Sembra un po’ troppo bello per essere vero, se vogliamo essere onesti. Tuttavia, se questi personaggi saranno effettivamente presenti nel film, questo potrebbe essere il momento giusto per metterli in mostra e far sì che i fan siano entusiasti di vedere qualcosa di più di un semplice team-up Deadpool/Wolverine.

Se da un lato questo è un grande punto di forza, di cui siamo tutti entusiasti, dall’altro è anche la base della campagna di marketing di Deadpool & Wolverine fin dall’inizio. Un’ulteriore scossa per aumentare l’interesse non guasterebbe, visto che siamo sicuri che il film sarà pieno di cammei e sorprese. Se siamo davvero fortunati, questo significa che questa settimana potrebbe arrivare un ultimo trailer che fornisca un ulteriore contesto per questa misteriosa bandiera di “Avengers”.

Tutto quello che sappiamo su Deadpool & Wolverine

Deadpool & Wolverine riunisce il protagonista Ryan Reynolds con Shawn Levy, regista di Free Guy e The Adam Project, che ha firmato la regia dell’atteso progetto. Hugh Jackman uscirà finalmente dal suo pensionamento da supereroi per riprendere il ruolo di Wolverine. Sebbene i dettagli ufficiali della storia di Deadpool & Wolverine, con protagonista Ryan Reynolds, non siano infatti ancora stati rivelati, si presume che la trama riguarderà il Multiverso. Il modo più semplice per i Marvel Studios di unire la serie di film di Deadpool – l’unica parte del franchise degli X-Men sopravvissuta all’acquisizione della Fox da parte della Disney – è stabilire che i film di Reynolds si siano svolti in un universo diverso.

Ciò preserva i film degli X-Men della Fox nel loro universo, consentendo al contempo a Deadpool e Wolverine, di nuovo interpretato da Hugh Jackman, viaggiare nell’universo principale dell’MCU. Nel film saranno poi presenti anche personaggi presenti nei primi due film di Deadpool, come Colossus e Testata Mutante Negasonica. Da tempo, però, si vocifera che anche altri X-Men possano fare la loro comparsa nel film, come anche alcuni altri supereroi della Marvel comparsi sul grande schermo nei primi anni Duemila, in particolare il Daredevil di Ben Affleck.

Una voce recente afferma che anche Liev Schreiber sia presente riprendendo il suo ruolo Sabretooth. Di certo, Morena Baccarin (Vanessa), Karan Soni (Dopinder), Leslie Uggams (Blind Al), Rob Delaney (Peter) e Shioli Kutsuna (Yukio) torneranno tutti nei panni dei rispettivi personaggi, e a loro si uniranno i nuovi arrivati in franchising Emma Corrin (The Crown) e Matthew Macfadyen (Succession), i cui ruoli sono ancora segreti. Un recente report afferma inoltre che la TVA di Loki, incluso l’agente Mobius (Owen Wilson) e Miss Minutes, saranno coinvolti nel film. Deadpool & Wolverine uscirà nei cinema il 26 luglio 2024.

La morte è un problema dei vivi: clip in esclusiva dal film di Teemu Nikki

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Ecco, in esclusiva per Cinefilos.it, una clip da La morte è un problema dei vivi, il nuovo film che vi lascerà… morti dal ridere!

I Wonder Pictures è lieta di portare nelle sale italiane dal 4 luglio La morte è un problema dei vivi diretta dal pluripremiato regista finlandese Teemu Nikki (Euthanizer, Il cieco che non voleva vedere Titanic).

https://www.youtube.com/watch?v=9j8jOwnRn5Y

La morte è un problema dei vivi: intervista al regista Teemu Nikki e ai protagonisti del film 

Protagonisti sono Risto (Pekka Strang) e Arto (Jari Virman), vicini di casa che non potrebbero essere più diversi: il primo è un impresario di pompe funebri dipendente dal gioco d’azzardo, in crisi matrimoniale, con una suocera alcolizzata e un figlio per cui è raramente presente; il secondo è un mite educatore in una scuola per l’infanzia, convive con la ricercatrice Saija e i due cercano da tempo di allargare la famiglia, ma l’attesa gravidanza tarda ad arrivare. La ruota gira per entrambi nel modo più inaspettato quando Risto si ritrova schiacciato dai debiti e ad Arto viene diagnostica una condizione più unica che rara: è nato con l’85% di cervello in meno rispetto alla media. Da vicini di casa, Risto e Arto, l’uomo senza cuore e l’uomo senza cervello, divengono così una strana coppia di becchini che deve svolgere il lavoro sporco per un’attività illegale molto particolare.

Leggi la recensione del film!

Presentato all’interno del Concorso Progressive Cinema della Festa del Cinema di Roma 2023, LA MORTE È UN PROBLEMA DEI VIVI è una commedia nera originale e commovente sull’amicizia e il perdono, sulle assurdità della vita e su come affrontarle giorno dopo giorno. Ad accompagnare la brillante sceneggiatura, le musiche originali del compositore Marco Biscarini (Volevo nascondermi, Lubo, Un giorno devi andare) alla prima collaborazione con il regista Teemu Nikki.

Andor – Stagione 2: nuovi rumor sul ritorno di Ben Mendelsohn nei panni di Orson Krennic

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Per molti fan di Star Wars, Andor è uno dei migliori show Disney+ ambientati nella Galassia molto, molto Lontana che la Lucasfilm abbia prodotto, e anche se sappiamo come finisce la storia dell’agente ribelle Cassian Andor, c’è molta eccitazione per l’imminente seconda stagione, che porterà direttamente agli eventi di Rogue One: A Star Wars Story. Durante un’apparizione all’ACE Superhero Comic Con di quest’anno, l’attore Diego Luna ha dunque condiviso il suo entusiasmo per l’inizio della produzione, confermando che vedremo altri personaggi di Rogue One.

Posso dirvi che Rogue One sta arrivando, quindi ci saranno personaggi che riconoscerete. Ci saranno cose interessanti. Per chi ama Rogue One, questa stagione sarà molto speciale. E sarà affascinante andare direttamente a Rogue One dopo aver visto questa seconda stagione, perché vedrete quel film da una prospettiva diversa. Ve lo prometto“. “È fantastico“, ha poi continuato Luna. “L’unica cosa che posso dirvi è quello che succede alla fine. È il mondo alla rovescia. È l’unica cosa di cui non si parla in un’intervista, ma qui sappiamo tutti qual è la fine“.

Posso dirvi una cosa: Tony Gilroy è uno scrittore fantastico e ha creato dei personaggi fantastici che abbiamo conosciuto nella prima stagione di Andor. Sarà una seconda stagione molto ricca, perché tutte quelle storie sono importanti oggi. È un vero pezzo d’insieme. La prima stagione è stata molto complicata e tutto deve essere risolto. Ogni storia è importante“. Inizialmente si pensava che Luna si riferisse all’ex droide imperiale K2 (doppiato da Alan Tudyk), ma secondo The Playlist anche Ben Mendelsohn tornerà nel ruolo del cattivo ufficiale imperiale Orson Krennic.

Cosa aspettarsi dalla seconda stagione di Andor?

Andor ha come protagonista Diego Luna nei panni di Cassian Andor, il ladruncolo che alla fine diventa una delle figure più importanti della Ribellione. Luna riprende il ruolo di Cassian da Rogue One: A Star Wars Story. Andor inizia cinque anni prima di Rogue One e di Una nuova speranza.

Oltre a Diego Luna, i protagonisti originali di Andor sono Stellan Skarsgård nel ruolo di Luthen Rael, Adria Arjona nel ruolo di Bix Caleen, Fiona Shaw nel ruolo di Maarva Andor, Denise Gough nel ruolo di Dedra Meero, Kyle Soller nel ruolo di Syril Karn e Genevieve O’Reilly nel ruolo di Mon Mothma.

Le riprese della Stagione 2 di Andor sono terminate nel febbraio 2024. Il debutto della seconda stagione era originariamente previsto per l’agosto 2024. Tuttavia, gli scioperi hanno ritardato le riprese della Stagione 2, facendo slittare la data di uscita. Skarsgård ha dichiarato che i nuovi episodi arriveranno “verso la fine dell’anno o all’inizio del prossimo”.

La Stagione 1 di Andor ha debuttato nel settembre 2022 su Disney+. La prima stagione, composta da 12 episodi, ha ottenuto recensioni estremamente positive da parte della critica e ha ricevuto una nomination agli Emmy per la categoria Outstanding Drama Series.

Lanterns: Tom King anticipa una serie “emozionante, epica e intima”

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Ieri sera è arrivata la notizia che Lanterns dei DC Studios è stata ufficialmente ordinata dalla HBO come serie di otto episodi. Non più una serie in streaming per la piattaforma Max, dunque, il che lascia pensare che questo sia il reboot di qualità di Lanterna Verde che abbiamo atteso per oltre un decennio. Chris Mundy (True Detective: Night Country) sarà showrunner e produttore esecutivo e scriverà Lanterns insieme a Damon Lindelof (Watchmen) e allo sceneggiatore di fumetti Tom King (Supergirl).

Quest’ultimo ha ora rotto il suo silenzio sulla notizia oggi con un lungo post su Instagram che lo vede fare qualche accenno a ciò che i fan possono aspettarsi da Lanterns, il primo team-up live-action di Hal Jordan e John Stewart. “Finalmente posso parlare di ciò a cui ho lavorato nell’ultimo anno e oltre. Dagli studi DC e dalla Warner Bros, stiamo portando Lanterns sulla HBO. Chris, Damon e io l’abbiamo creata; Chris la sta scrivendo e dirigendo mentre io e Damon scriviamo e produciamo esecutivamente“.

Mi piace pensare che provenga dai creatori di Ozark, Watchmen della HBO e, naturalmente, Batman incontra Elmer Fudd“, ha aggiunto King. “Stiamo lavorando con una squadra di sceneggiatori da sogno, per mettere insieme qualcosa di emozionante, epico, intimo, concreto, divertente e vero: una serie di supereroi che unisce le glorie dei fumetti con l’eccellenza di una fiction di prestigio della HBO”.

È un onore lavorare su questi personaggi, basandoci su ciò che hanno creato i titani John Broome, Gil Kane, Denny O’Neil e il mio vecchio amico (e fan di Batman/Fudd), Neal Adams. Siamo infinitamente ispirati e grati per la creatività di tanti creatori di fumetti delle Lanterne dal 1940 a questo mercoledì. A livello personale, la mia defunta madre era una dirigente della Warner: tornare nel suo lotto, costruire qualcosa di bello che le sarebbe piaciuto, è una sensazione davvero speciale“.

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Ryan Reynolds in una scena del poco apprezzato film Lanterna Verde

Cosa sappiamo di Lanterns?

La serie Lanterns segue due personaggi centrali dell’Universo DC: la nuova recluta John Stewart e il veterano Hal Jordan. La storia vede i nostri poliziotti intergalattici coinvolti in un oscuro mistero terrestre mentre indagano su un omicidio nel cuore dell’America, una premessa molto intrigante che promette una miscela di avventure cosmiche e lavoro investigativo concreto, e qualcosa di nettamente diverso dalla norma DC.

James Gunn e Peter Safran, Co-Presidenti e Co-CEO dei DC Studios, hanno dichiarato: “Siamo entusiasti di portare questo titolo fondamentale della DC alla HBO con Chris, Damon e Tom al timone. John Stewart e Hal Jordan sono due dei personaggi più avvincenti della DC e Lanterns li porta in vita in una storia poliziesca originale che è una parte fondamentale del DCU unificato che lanceremo la prossima estate con Superman“.

Iron Fist: Finn Jones vuole tornare nei panni di Danny Rand

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Iron Fist: Finn Jones vuole tornare nei panni di Danny Rand

I Marvel Studios hanno reso “canonici” i progetti della Marvel Television su Netflix poco prima del lancio di Echo su Disney+ all’inizio di quest’anno. Sebbene ci aspettiamo ancora che lo studio scelga a quali personaggi e quali storie fare riferimento nel MCU, sono già stati arruolati diversi volti noti. Ora, mentre aspettiamo di vedere attori del calibro di Charlie Cox (Daredevil), Vincent D’Onofrio (Kingpin) e Jon Bernthal (The Punisher) fare la loro apparizione in Daredevil: Born Again, l’attore che ha interpretato Iron Fist per Netflix ha espresso il suo interesse a unirsi a loro.

Durante una recente intervista con The Nerd Shepherd, l’interprete di Danny Rand/Iron Fist, Finn Jones, ha condiviso la sua convinzione che ci sia ancora “molto spazio per la crescita di quel personaggio“. Ha aggiunto: “Penso di essere in un momento della mia carriera in cui mi piacerebbe continuare a crescere con quel personaggio“. Per quanto riguarda l’aspetto che vorrebbe avere, Jones ha detto di essere ancora desideroso di recitare in una serie di Heroes for Hire con il Luke Cage di Mike Colter.

Mi piacerebbe vedere di nuovo la chimica tra me e Mike. È sempre stata fantastica. Penso che siano personaggi davvero interessanti da mettere insieme“, ha stuzzicato. “Se volessero riportare me e Mike a fare una serie TV di Heroes For Hire, penso che sarebbe la strada giusta“. Dato però che la serie Iron Fist è stata recensita male, sembra improbabile per Jones un’altra occasione per interpretare l’eroe. In rete, inoltre, si è parlato della possibilità che i Marvel Studios introducano un nuovo Iron Fist nella prossima serie animata Eyes of Wakanda.

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Finn Jones in una scena di Iron Fist

Iron Fist: la trama e il cast della serie Netflix

Iron Fist è la serie televisiva statunitense ideata da Scott Buck e basata sull’omonimo personaggio dei fumetti Marvel Comics. La serie è ambientata all’interno del Marvel Cinematic Universe (MCU), ed è il quarto di una serie di show che hanno condotto al crossover della miniserie The Defenders. Nella prima stagione, dopo essere sparito e dato per presunto morto per quindici anni, Danny Rand fa ritorno a New York City, determinato a riprendere il controllo dell’azienda di famiglia da Harold Meachum e i suoi figli Ward Meachum e Joy Meachum e pronto a combattere il crimine grazie alla sua maestria nel kung-fu e all’abilità di evocare l’incredibile potere dell’Iron Fist.

Nella seconda stagione, invece, dopo gli eventi di The Defenders, Rand si dedica a proteggere New York in assenza di Matt Murdock, fino a quando un nuovo nemico non minaccia l’identità di Rand e coloro a cui tiene. Finn Jones interpreta il protagonista Danny Rand, un esperto di arti marziali con l’abilità di evocare il potere del Pugno d’acciaio. Fanno parte del cast anche Jessica Henwick, Jessica Stroup, Tom Pelphrey, Ramón Rodríguez, Sacha Dhawan, Rosario Dawson e David Wenham. Nella seconda stagione si uniscono Simone Missick e Alice Eve.

Black Panther: Letitia Wright anticipa il ritorno di Shuri nel MCU

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La star di Black Panther: Wakanda Forever, Letitia Wright, ha anticipato un suo ritorno nel MCU durante un’intervista rilasciata a The View. La Wright ha inoltre affermato: “Ci sono un sacco di cose in arrivo”. Visto che su Internet circolano voci sulla presenza di più di 60 personaggi in Avengers 5, è possibile che la sua Shuri sia tra questi. Non c’è praticamente modo di far riunire i Vendicatori contro una minaccia che mette in pericolo il mondo senza che Black Panther appaia in qualche modo.

Tuttavia, l’attrice non ha intenzione di far uscire il gatto dal sacco. “Se si tratta di… diciamo… diciamo…“. Wright ha riflettuto prima di andare oltre. “Vorrei continuare con Shuri. È uno dei miei personaggi preferiti, una tale benedizione, onestamente, non scherzo. Le sono così grata“. Ad oggi un Black Panther 3 non è stato annunciato ufficialmente dai Marvel Studios. Infatti, sono stati molto attenti a non dire esattamente cosa sta succedendo al momento con il franchise.

Un’ipotesi interessante potrebbe essere quella di rivedere il personaggio di Wright in Eyes of Wakanda, l’annunciata serie animata della Marvel. Manca circa un mese al Comic-Con di San Diego e questo evento dovrebbe essere l’occasione giusta per portare alcune risposte sulle ultime parti della Fase 5 e 6 della Saga del Multiverso dei Marvel Studios. Quella potrebbe essere dunque una buona occasione per annunciare anche quale sarà il futuro del franchise e dove potremo rivedere Shuri nel MCU.

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L’attrice Letitia Wright nei panni di Shuri in una scena di Black Panther: Wakanda Forever.

Cosa c’è nel futuro di Black Panther?

Come già detto, Eyes of Wakanda arriverà su Disney+ quest’anno. Ma, mentre la strada verso Avengers: Secret Wars prosegue, i fan attendono anche un Black Panther 3. Collider ha chiesto a Nate Moore, il produttore della Marvel, quali fossero i piani per un’altra immersione nel mondo di Black Panther già all’epoca dell’uscita di Wakanda Forever. Il dirigente creativo ha risposto che tutto dipende dall’accoglienza dei fan nei confronti del secondo film. Come noto, questo ha ottenuto pareri positivi e ha raggiunto un ottimo incasso, lasciando la porta decisamente aperta per un terzo film.

Film western: gli 8 migliori film da vedere su Netflix

Film western: gli 8 migliori film da vedere su Netflix

Un tempo i film western erano onnipresenti a Hollywood come lo sono oggi i film di supereroi. Gli studios li sfornavano anno dopo anno, alcuni meglio di altri, ma dopo un certo punto il genere si è spento. È un peccato, perché è uno dei generi più belli e avvincenti della storia del cinema. Ma continua a vivere nell’era dello streaming! Che siate alla ricerca di qualcosa di classico, di moderno o di una via di mezzo, abbiamo raccolto un elenco dei migliori film western presenti su Netflix in questo momento.

Non trovate quello che state cercando? Consultate il nostro elenco dei migliori film western del 21° secolo, dei migliori film western di registi non americani o degli spettacoli che hanno aperto la strada a “Yellowstone“. Per altri consigli, sfogliate il nostro elenco dei migliori film su Netflix di tutti i generi. Un’unica sola eccezione, la serie Godless, perché ricorda tanto un intramontabile film western!

Highwaymen – L’ultima imboscata (2019)

Highwaymen - L'ultima imboscata

Sostenuto dalla coppia di protagonisti Woody Harrelson e Kevin Costner, The Highwaymen racconta l’affascinante storia vera dei due uomini di legge che, usciti dalla pensione, riuscirono finalmente a catturare la famigerata coppia di terrorizzatori Bonnie e Clyde. Diretto da John Lee Hancock, The Highwaymen è un racconto ricco di azione e di riflessioni che coniuga il genere western con una storia vera che mostra l’altro lato di una storia ben raccontata, alla maniera di Wicked. Candidato al premio del pubblico del SXSW, The Highwaymen è una corsa all’insegna del brivido.

Concrete Cowboy (2020)

Concrete Cowboy (2020)

Interpretato da un sempre straordinario Idris Elba, Concrete Cowboy racconta la storia dell’adolescente Cole (Caleb McLaughlin) che, dopo essere stato mandato a vivere con il padre con cui ha un rapporto disfunzionale, trova conforto e un senso di libertà in un gruppo di cowboy neri di Philadelphia. Diretto da Ricky Staub, vincitore del premio “Directors to Watch” del Palm Spring International Film Festival per questo progetto, Concrete Cowboy è una storia commovente con un cast ancora più grande, che dà il meglio di sé. Con i temi dell’identità e del raggiungimento dell’età, fondamentali per la narrazione, questo film è allo stesso tempo unico e profondamente relazionabile.

Cowboy Bebop (2021)

Cowboy Bebop (2021)

Basata sull’adorata serie anime, Cowboy Bebop vede una banda di improbabili eroi riunirsi con un obiettivo comune: eliminare per sempre il crimine dalla nostra galassia. Interpretata da attori del calibro di John Cho e Mustafa Shakir, la serie riesce a camminare magnificamente sulla linea tra l’astronomico surreale e il genuinamente tenero. Sicuramente citabile e con un sacco di stile, questo reboot è adorato sia dai fan dell’originale che dai nuovi fan. Con una trama piena di divertimento non-stop, Cowboy Bebop merita le sue lodi infinite, evidenziate dall’acclamato punteggio del 100% su Rotten Tomatoes e dalla nomination per un Primetime Emmy.

Thar (2022)

Thar (2022) (1)

Dimenticate tutto ciò che sapete sui western del profondo sud americano: Thar è qui per raccontare una storia ambientata nell’India degli anni Ottanta. Quando nella piccola città del Rajasthan si moltiplicano gli omicidi inaspettati, l’ispettore Surekha Singh (Anil Kapoor) viene assunto per indagare, anche se il percorso del caso mette in discussione il passato dell’antiquario Siddharth (Harshvardhan Kapoor) quando i due si incrociano.

Sostenuto dall’affiatamento dei due protagonisti, che sono in realtà padre e figlio, Thar è una rappresentazione brutale e senza fronzoli di un poliziesco immerso in alcuni dei migliori tropi del genere western. Certamente non volgare con le sue immagini cruente e i suoi omicidi dettagliati, Thar ha ottenuto numerosi premi in India, con riconoscimenti per la recitazione, la regia e la fotografia.

The Harder They Fall (2021)

The Harder They Fall

Un fantastico omaggio agli spaghetti western, la premessa di The Harder They Fall è semplice ma efficace: il fuorilegge Nat Love (Jonathan Majors) riunisce i suoi alleati più duri per rintracciare Rufus Buck (Idris Elba), un nemico di Love appena uscito di prigione. Ispirata a fatti realmente accaduti, la storia è un divertimento senza sosta, sostenuto da uno degli ensemble western più intelligenti degli ultimi tempi. Affascinante, vivace e divertente come pochi, The Harder They Fall è un western da non perdere, soprattutto se si considera la vittoria del BAFTA per lo scrittore/regista Jeymes Samuel.

Godless

Michelle Dockery

Questa brutale miniserie creata da Scott Frank è ambientata nel 1884 e segue il capo della banda Frank Griffin (Jeff Daniels) mentre dà la caccia al giovane fuorilegge ed ex studente di Griffin, Roy Goode (Jack O’Connell). Tuttavia, quello che all’inizio sembra un normale inseguimento tra gatti e topi si trasforma in qualcosa di unico quando i due finiscono a La Belle, nel New Mexico, una cittadina composta quasi esclusivamente da donne. Ricca di interpretazioni superbe da parte di tutto l’ensemble, Godless è una miniserie esteticamente deliziosa ma tematicamente brutale, con un occhio all’intrattenimento ricco di azione e uno al dramma emotivamente coinvolgente. Amata sia dal pubblico che dalla critica, Godless ha certamente meritato i tre Primetime Emmy vinti.

La ballata di Buster Scruggs (The Ballad of Buster Scruggs)

La Ballata di Buster Scruggs

Questo film antologico, realizzato per la prima volta dagli iconici fratelli Coen, è interpretato da attori del calibro di James Franco e Brendan Gleeson e presenta sei diverse storie del Vecchio West, ognuna delle quali affonda le proprie radici nel dramma violento del genere western classico. Un’indimenticabile cavalcata selvaggia ricca di sei storie uniche, ognuna appassionante come l’altra, La ballata di Buster Scruggs è forse meglio riassunta dalle sue impressionanti tre nomination agli Oscar 2019 per la musica, i costumi e la sceneggiatura. La tipica miscela dei fratelli Coen di commedia enigmatica e azione spesso grintosa si mostra in tutto il suo splendore, con La ballata di Buster Scruggs un perfetto esempio del genio cinematografico della coppia.

Il potere del cane (The Power of the Dog)

Il potere del cane film 2021
KIRSTY GRIFFIN/NETFLIX © 2021

Un western moderno, immerso nei migliori pregi dei suoi predecessori, Il potere del cane vede protagonista Benedict Cumberbatch nei panni di Phil Burbank, la quintessenza del cowboy. Tuttavia, l’enigmatico stile di vita di Phil, passato a castrare vitelli e a nuotare nel fango, viene presto minacciato quando lui e suo fratello incontrano Rose (Kirsten Dunst) e suo figlio Peter (Kodi Smit-McPhee). L’amorevole ode al western della regista Jane Campion, brutale ma elegante, è stata sottolineata dalla vittoria dell’Oscar 2022 per la miglior regia, mentre il film ha ottenuto ben 11 altre nomination. Il film ha vinto anche l’ambito premio come miglior film ai BAFTA, e il suo successo dimostra senza dubbio che il genere western è qui non solo per restare, ma per prosperare.

The Fantastic Four: Kevin Feige conferma che il reboot si svolge in una realtà alternativa

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Il presidente dei Marvel Studios Kevin Feige è apparso come ospite nella prima edizione dell’Official Marvel Podcast e sebbene ci siano stati pochi punti di discussione oltre al suo entusiasmo per Deadpool & Wolverine, Feige ha fornito un aggiornamento significativo su The Fantastic Four. Dopo aver elogiato il regista Matt Shakman (WandaVision), Feige ha rivelato: “Inizieremo le riprese alla fine di luglio. Il giorno dopo il Comic-Con [International: San Diego] sarà il primo giorno di riprese di Fantastic Four“.

Questo chiude la porta alla possibilità che la First Family della Marvel si riunisca nella Hall H? Visto che Feige ha anche confermato che la produzione si svolgerà a Londra, non scommetteremmo su qualcosa di più di un video messaggio. Ancor più interessante, però, è il fatto che in un’altra parte dell’intervista, il dirigente ha confermato che The Fantastic Four si svolge in una realtà alternativa degli anni Sessanta.

Sì, è ambientato in un passato alternativo“, ha rivelato. “Ci sono state molte persone intelligenti, che hanno notato che quel paesaggio urbano non assomigliava esattamente alla New York che conosciamo, o che esisteva negli anni ’60 nel nostro mondo. Sono osservazioni intelligenti, non c’è che dire“.

Sono estremamente eccitato perché penso che i Fantastici Quattro sono dei pilastri leggendari dell’Universo Marvel con cui non abbiamo mai potuto giocare o esplorare in modo significativo al di fuori di Doctor Strange nel Multiverso della Follia e alcune divertenti prese in giro, nel modo in cui lo stiamo facendo in quel film“, ha aggiunto Feige. “Quindi sono estremamente eccitato per questo“.

I Fantastici Quattro poteri inesplorati MCU

The Fantastic Four: quello che c’è da sapere sul film

Il film è atteso al cinema il 25 luglio 2025. Come al solito con la Marvel, i dettagli della storia rimangono segreti. Ma nei fumetti, i The Fantastic Four sono astronauti che vengono trasformati in supereroi dopo essere stati esposti ai raggi cosmici nello spazio. Reed acquisisce la capacità di allungare il suo corpo fino a raggiungere lunghezze sorprendenti. Sue, la fidanzata di Reed (e futura moglie), può manipolare la luce per diventare invisibile e lanciare potenti campi di forza. Johnny, il fratello di Sue, può trasformare il suo corpo in fuoco che gli dà la capacità di volare. E Ben, il migliore amico di Reed, viene completamente trasformato in una Cosa, con dei giganteschi massi arancioni al posto del corpo, che gli conferiscono una super forza.

Matt Shakman (“WandaVision”, “Monarch: Legacy of Monsters”) dirigerà The Fantastic Four, da una sceneggiatura di Josh FriedmanJeff Kaplan e Ian Springer. Pedro Pascal (Reed Richards) è noto al mondo per le sue interpretazioni in The MandalorianThe Last of Us e prima ancora in Game of ThronesVanessa Kirby (Sue Storm) ha fatto parte del franchise di Mission: Impossible e di Fast and Furious, mentre Joseph Quinn (Johnny Storm) è diventato il beniamino dei più giovani per la sua interpretazione di Eddie in Stranger Things 4Ebon Moss-Bachrach (Ben Grimm) sta vivendo un momento d’oro grazie al suo ruolo del cugino Ritchie in The Bear.

Fanno parte del cast anche Julia Garner, Paul Walter Hauser, John Malkovich, Natasha Lyonne e Ralph Ineson nel ruolo di Galactus. Come confermato da Kevin Feige, il film avrà un’ambientazione nel passato, in degli anni Sessanta alternativi rispetto alla nostra realtà di Terra-616, per cui sarà interessante capire come i quattro protagonisti si uniranno agli altri eroi Marvel che conosciamo. Franklyn e Valeria Richards, figli di Reed e Sue, potrebbero comparire nel film, mentre Dottor Destino potrebbe avere un semplice cameo nel finale.

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The Acolyte – episodio 5: ecco tutti gli Easter Eggs

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The Acolyte – episodio 5: ecco tutti gli Easter Eggs

L’episodio 5, “Night“, l’ultima puntata di The Acolyte, è ora in streaming e porta in primo piano orrore e brividi. La serie, che ci porta nell’era dell’Alta Repubblica di Star Wars per la prima volta in live-action, è ambientata circa 100 anni prima degli eventi della trilogia prequel.

Amandla Stenberg interpreta le gemelle sensibili alla Forza Osha e Mae, che sono state spinte in direzioni diverse dopo che gli Jedi hanno visitato la loro congrega di streghe anni fa. Creata dalla creatrice Leslye Headland, The Acolyte si allontana dal franchise che abbiamo visto, ma le connessioni con la tradizione di Star Wars rimangono abbondanti. Nell’episodio della scorsa settimana, Mae ha deciso di separarsi dal misterioso maestro oscuro che stava servendo.

È venuta a Khofar per continuare la sua caccia omicida a quattro Jedi. Aveva già ucciso il Maestro Indara (Carrie-Anne Moss) e il Maestro Torbin (Dean-Charles Chapman), ma ha concluso il suo piano prima di arrivare al Maestro Jedi Wookiee Kelnacca (Joonas Suotamo). Tuttavia, il maestro di Mae lo ha raggiunto comunque. Osha, il Maestro Sol (Lee Jung-jae), Jeckie (Dafne Keen), Yord (Charlie Barnett) e un gruppo di Jedi hanno seguito Mae sul pianeta della foresta e ora devono affrontare il potentissimo maestro oscuro di Mae.

La battaglia di spade laser più colorata di Star Wars

the acolyte yord yellow lightsaber

È una prova dell’eccellente coreografia di combattimento di The Acolyte che le immagini fisse di questa battaglia sono così difficili da catturare. La trilogia dei sequel era caratterizzata da un uso pesante delle spade laser, mentre i film originali erano caratterizzati da movimenti lenti e metodici. Le coreografie dei prequel sono sempre state le preferite dai fan, famose per i loro combattimenti veloci e acrobatici.

The Acolyte ci ha regalato un ritorno rinfrescante a questo stile e l’ultimo episodio è ricco di alcuni dei più emozionanti duelli con le spade laser. Inoltre, l’Episodio 5 presenta la battaglia di spade laser più colorata che Star Wars abbia mai visto. L’Attacco dei Cloni probabilmente deteneva il titolo fino ad ora, con il verde, il blu e il viola presenti nell’arena di Petranaki. In questo episodio, invece, abbiamo un’incredibile esibizione di spade laser verdi, blu, rosse e gialle in un unico intenso scontro.

Le parole di Sol richiamano Ahsoka Tano

the acolyte sol spada laser

“Porti un’arma Jedi. Ma non sei un Jedi”. Le parole di Sol al suo avversario, che è ancora mascherato e nasconde la sua identità, ci ricordano immediatamente Ahsoka Tano. “Non sono una Jedi”, ha detto in più occasioni la togruta preferita da tutti. In Star Wars Rebels, Ahsoka (Ashley Eckstein) esclama con fermezza queste parole a Darth Vader (James Earl Jones).

In Ahsoka, la serie live-action in solitaria del personaggio, Ahsoka (Rosario Dawson) riecheggia nuovamente queste parole. Nelle ultime uscite di Star Wars, il dogma dei Jedi ha ricevuto un’attenzione maggiore, quindi le parole incentrate su ciò che rende un “vero” Jedi sono diventate più importanti.

Cortosis Metal ha fatto il suo debutto nel film “Star Wars”?

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In Una nuova alba, un romanzo di Star Wars di John Jackson Miller, fa la sua prima apparizione un metallo raro chiamato cortosis. Da allora è stato citato nella letteratura e nei videogiochi, ma The Acolyte potrebbe averlo portato per la prima volta in un film dal vivo. Il cortosis è un metallo prezioso nel canone di Star Wars. Può reindirizzare il calore e assorbire l’energia dei colpi di blaster. Forse la cosa più impressionante è che quando la cortosis viene raffinata correttamente e trasformata in armatura, può resistere ai colpi di spada laser e mettere temporaneamente in cortocircuito l’arma Jedi.

Quando i Jedi nell’Episodio 5 colpiscono il minaccioso elmo del loro nemico, vediamo le loro spade laser perdere potenza e sembrare brevemente in cortocircuito. Questo sembra essere il primo indizio dell’arrivo della cortosi nel live-action di Star Wars. Sol ammette anche di indossare l’elmo non solo per nascondere la sua identità, ma anche per impedire ai Jedi di leggere la sua mente. Questo amplierebbe le capacità di Cortosis e ci ricorderebbe anche il Magneto del franchise di X-Men.

Doppie spade laser in un modo nuovo

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Jecki ha un momento fantastico, brandendo due spade laser verdi in un’impressionante dimostrazione di abilità, ma questo non è l’unico caso di dualismo nell’episodio 5 di The Acolyte. La gamma di trucchi del misterioso nemico si amplia quando la sua maschera viene finalmente rimossa, rivelando che si tratta di Qimir (Manny Jacinto). Oltre alla composizione del suo elmo in grado di disattivare le spade laser e di bloccare la lettura mentale della Forza, anche la sua spada laser ha una qualità unica.

Con una mossa fulminea, Qimir divide la sua spada, formandone due da una. Darth Maul (Ray Park) ha avuto una rivelazione simile ne La minaccia fantasma, sorprendendo i suoi avversari quando il rosso sparava da entrambe le estremità della sua sciabola. Fortunatamente, la rivelazione di The Acolyte non è stata svelata nel trailer come quella di Darth Maul.

Le parole di Mae riportano ad Anakin Skywalker

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Dopo un lungo tira e molla di inseguimenti, duelli e rotture, Mae e Osha si ritrovano finalmente faccia a faccia per un momento di solitudine. L’episodio 3, il flashback de The Acolyte, mostra le gemelle in giovane età con la congrega di streghe. Quell’episodio si è basato molto sui parallelismi tra le gemelle e un giovane Anakin Skywalker. Il concepimento immacolato, i campioni di sangue per i midi-clorian, i test mentali della Forza e le parole condivise prima di iniziare l’addestramento Jedi hanno creato evidenti collegamenti tra Osha, Mae e il giovane Anakin Skywalker (Jake Lloyd) che abbiamo conosciuto ne La minaccia fantasma.

Ora, con i gemelli in età più avanzata, il parallelo continua con un riferimento a un Anakin più vecchio (Hayden Christensen) ne La vendetta dei Sith. “Ti hanno messo contro di me“, dice Mae a Osha, in contrasto con la direzione che pensavamo avrebbe preso dopo l’Episodio 4, quando aveva deciso di costituirsi. Qui, dopo gli scontri quasi fatali con i Jedi, Mae sembra tentare di allontanare ancora una volta Osha da loro. Le sue parole rispecchiano quelle di Anakin nella battaglia finale con Obi-Wan Kenobi (Ewan McGregor). “L’hai messa contro di me”, esclama con dolore e furia, riferendosi a Padmé (Natalie Portman) che si era rifiutata di seguirlo lungo un sentiero oscuro.

La guarigione della Forza e la musica familiare collegano The Acolyte a “L’ascesa di Skywalker”

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The Acolyte ha fatto collegamenti con i prequel di Star Wars di episodio in episodio, e ora spicca un suggestivo richiamo al film finale della trilogia sequel. Qimir si trova sopra Osha, gravemente ferita da Mae, ed esegue un uso della Forza raramente visto. Tende la mano verso la ferita e la guarisce con la Forza, permettendole di riprendere lentamente conoscenza. Ne L’ascesa di Skywalker, abbiamo visto Rey (Daisy Ridley) usare questa abilità più volte.

In primo luogo, l’abbiamo vista curare la ferita di una terrificante creatura simile a un serpente, facendola diventare calma e non combattiva. Successivamente, usa la Forza per guarire una ferita da spada laser inferta a Kylo Ren (Adam Driver). Spiega che usa la Forza per trasferire un po’ di vita da se stessa a un altro, guarendolo.

Inoltre, mentre Qimir guarisce e parla con Osha si sente la musica del tema di Kylo. Si tratta semplicemente di un accenno al collegamento con i sequel o stiamo ricevendo un indizio più profondo su ciò che verrà? Rey e Kylo hanno formato una Diade di Forza, e il “potere di due” è stato fortemente enfatizzato con Osha e Mae. Il concetto di “due come uno” è stato al centro di tuttoThe Acolyte. Osha e Mae sono una Diade di Forza?

Deadpool & Wolverine: nuove indiscrezioni affermano che [SPOILER] avrà un ruolo importante

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Manca meno di un mese all’uscita di Deadpool & Wolverine e le voci sui personaggi che potrebbero comparire nel film si fanno ora piu insistenti. L’ultimo rapporto di Daniel Richtman sostiene che un certo attore riprenderà il suo ruolo probabilmente più famoso, e per qualcosa di più di un semplice cameo. Come già riportato negli scorsi giorni, a quanto pare Wesley Snipes tornerà a vestire i panni di Blade, ma rimarrà come personaggio secondario per una buona parte della durata del film.

Questo sarebbe in linea con una precedente indiscrezione secondo cui Wade Wilson e Logan assembleranno una propria squadra di “Vendicatori” composta da varianti del Multiverso per sconfiggere Cassandra Nova. Durante la prima puntata di The Official Marvel Podcast, Kevin Feige ha confermato che lo studio ha tenuto nascosti almeno alcuni personaggi fino a quando il pubblico non si siederà in sala per vedere il threequel.

L’intera vicenda è cruenta, sboccata e vietata ai minori come ci si aspetterebbe, ma è anche estremamente accattivante ed emotiva. Vederli interagire con gli agenti della TVA e con le persone che conoscono quell’organizzazione dalla prima e dalla seconda stagione di Loki è un’emozione. La combinazione di tutti questi mondi diversi e di tutti questi sapori diversi, e forse anche di qualche altro che la gente non conoscerà finché non vedrà il film, è entusiasmante“.

Questo significa che Snipes potrebbe rimanere nei panni di Blade per Avengers: Secret Wars? È possibile, ma Mahershala Ali è ancora destinato a interpretare una nuova versione del Daywalker nell’MCU, dunque sarà interessante capire se effettivamente il Blade di Snipes sarà nel film è cosa ciò potrebbe significare per il futuro del personaggio.

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Wesley Snipes in Blade. © 1998 New Line Cinema.

Tutto quello che sappiamo su Deadpool & Wolverine

Deadpool & Wolverine riunisce il protagonista Ryan Reynolds con Shawn Levy, regista di Free Guy e The Adam Project, che ha firmato la regia dell’atteso progetto. Hugh Jackman uscirà finalmente dal suo pensionamento da supereroi per riprendere il ruolo di Wolverine. Sebbene i dettagli ufficiali della storia di Deadpool & Wolverine, con protagonista Ryan Reynolds, non siano infatti ancora stati rivelati, si presume che la trama riguarderà il Multiverso. Il modo più semplice per i Marvel Studios di unire la serie di film di Deadpool – l’unica parte del franchise degli X-Men sopravvissuta all’acquisizione della Fox da parte della Disney – è stabilire che i film di Reynolds si siano svolti in un universo diverso.

Ciò preserva i film degli X-Men della Fox nel loro universo, consentendo al contempo a Deadpool e Wolverine, di nuovo interpretato da Hugh Jackman, viaggiare nell’universo principale dell’MCU. Nel film saranno poi presenti anche personaggi presenti nei primi due film di Deadpool, come Colossus e Testata Mutante Negasonica. Da tempo, però, si vocifera che anche altri X-Men possano fare la loro comparsa nel film, come anche alcuni altri supereroi della Marvel comparsi sul grande schermo nei primi anni Duemila, in particolare il Daredevil di Ben Affleck.

Una voce recente afferma che anche Liev Schreiber sia presente riprendendo il suo ruolo Sabretooth. Di certo, Morena Baccarin (Vanessa), Karan Soni (Dopinder), Leslie Uggams (Blind Al), Rob Delaney (Peter) e Shioli Kutsuna (Yukio) torneranno tutti nei panni dei rispettivi personaggi, e a loro si uniranno i nuovi arrivati in franchising Emma Corrin (The Crown) e Matthew Macfadyen (Succession), i cui ruoli sono ancora segreti. Un recente report afferma inoltre che la TVA di Loki, incluso l’agente Mobius (Owen Wilson) e Miss Minutes, saranno coinvolti nel film. Deadpool & Wolverine uscirà nei cinema il 26 luglio 2024.

Superman: Lex Luthor non se la sta passando bene nelle nuove foto dal set!

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Mentre la produzione di Superman continua, vengono svelati nuovi look dei personaggi del prossimo blockbuster. Le foto del set del film sono emerse sui social media e offrono un nuovo sguardo a Nicholas Hoult nei panni di Lex Luthor. Il leggendario cattivo della DC Comics è pronto a scontrarsi con Superman in un altro adattamento della loro storica rivalità nei fumetti. La versione di Nicholas Hoult di Lex sembra aver passato un brutto quarto d’ora, a giudicare dal trucco applicato. Resta da vedere cosa abbia causato le ferite al cattivo, una volta che Superman sarà nelle sale l’11 luglio 2025.

James Gunn dirigerà Superman, mentre il regista della trilogia di Guardiani della Galassia è impegnato a pianificare il futuro dell’Universo DC insieme a Peter Safran. Il film seguirà una versione giovane dell’Uomo d’Acciaio, interpretata da David Corenswet. Clark Kent cercherà di bilanciare la sua vita di giornalista del Daily Planet con le sue attività di eroe tra i più potenti del pianeta. Ma, mentre altri adattamenti di Superman per il grande schermo hanno presentato il personaggio come un salvatore solitario, la versione di Clark Kent interpretata da Corenswet vivrà già in un mondo pieno di esseri potenti e di strani avvenimenti.

Il cast di Superman comprende anche Rachel Brosnahan nel ruolo di Lois Lane, l’impavida reporter che si innamora di Clark Kent nella maggior parte degli adattamenti del personaggio. Dopo aver intrattenuto il mondo nel ruolo di The Marvelous Mrs. Maisel per anni, la Brosnahan si calerà nei panni della coraggiosa protagonista interpretata da Amy Adams nel DC Extended Universe. I dettagli della trama di Superman sono ancora riservati, ma anche se Kal-El deve stare attento a Lex Luthor, il miliardario non sarà l’unico cattivo in agguato nell’ombra. L’Ingegnere (María Gabriela de Faría) è una forza da tenere in considerazione a Metropolis. Di seguito potete vedere le nuove immagini dal set di Superman.

La leggendaria rivalità tra Superman e Lex Luthor

Superman ha affrontato molti potenti cattivi nel corso degli anni, ma nessuno sembra disprezzarlo più di Lex Luthor. Il cattivo è stato interpretato da Jesse Eisenberg quando Henry Cavill era l’Uomo d’Acciaio, e quella versione dell’antagonista ha adottato misure estreme per sconfiggere il suo nemico. Prima di entrare nel cast di Superman, Hoult ha interpretato Renfield nella storia dell’assistente di Dracula (Nicolas Cage). L’attore ha anche doppiato Jon in The Garfield Movie all’inizio di quest’anno.

Superman ha combattuto contro Lex Luthor in graphic novel, videogiochi, film e serie televisive. La prossima estate, David Corenswet e Nicholas Hoult avranno l’opportunità di espandere l’eredità di questa faida di sangue.  Il primo film dell’Universo DC debutterà l’11 luglio 2025.

Superman: nuove foto dal set offrono uno sguardo ravvicinato a L’Ingegnere e altri due personaggi

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Dopo la grande rivelazione di ieri sera che l’Uomo d’Acciaio (David Corenswet) dovrà affrontare un nuovo formidabile nemico nel reboot Superman di James Gunn, abbiamo un’altra serie di foto dal set di Cleveland, Ohio, che ci permettono di dare un’occhiata più da vicino a questo misterioso cattivo. Non sappiamo ancora con esattezza di chi si tratti (Ultraman? Midnighter? Bizarro? Ulysses?), ma chiunque si riveli essere, è chiaramente abbastanza potente da rappresentare una minaccia fisica per l’Uomo del Domani e tenerlo bloccato a terra. Lo scooper MTTSH è comunque convinto che si tratti di Ultraman.

Le foto ci permettono anche di vedere meglio María Gabriela de Faría nel ruolo del membro dell’Authority L’Ingegnere e Frank Grillo nel ruolo di Rick Flag Sr., che evidentemente stanno lavorando insieme per catturare Superman. È Lex Luthor (Nicholas Hoult) a dare gli ordini? O scopriremo che è Amanda Waller a tirare le fila? Non resta che attendere di poter avere maggiori informazioni a riguardo, nel mentre ecco qui di seguito le nuove foto diffuse:

Tutto quello che sappiamo su Superman

Superman, scritto e diretto da James Gunn, non sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e, potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo metaumano del DCU). Il casting ha portato alla scelta degli attori David Corenswet e Rachel Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane.

Nel cast anche Isabela Merced, Edi Gathegi, Anthony Carrigan, Nicholas Hoult Nathan Fillion. Sean Gunn, María Gabriela de Faría, Terence Rosemore, Wendell Pierce, Sara Sampaio, Anthony Carrigan, Pruitt Taylor Vince completano il cast.

Il film è stato anche descritto come una “storia delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet. Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò non significa che la produzione non subirà alcun impatto in futuro.

“Superman è il vero fondamento della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo Superman è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo l’ora di presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico potrà seguire e conoscere attraverso film, animazione e giochi”.

Il film uscirà nelle sale l’11 luglio 2025.

Il Signore del Disordine, la spiegazione del finale: cosa accade a Rebecca?

Le leggende folcloristiche si sono spesso rivelate ottimo materiale per film horror, come dimostrato da film come The Witch, Midsommar – Il villaggio dei dannati, La maledizione del cuculo o La Llorona – Le lacrime del male. Ad essi, nel 2023, si è aggiunto anche il film Il Signore del Disordine, diretto da , esperto di opere dell’orrore già distintosi come film come L’altra faccia del diavolo, The Boy e Orphan: First Kill. Con questo suo nuovo lungometraggio egli è dunque tornato a cimentarsi con atmosfere e situazioni proprie di questo genere.

In particolare, il film fa leva su antiche leggende popolari di spiriti, demoni e dei culti a loro dedicati. Ci troviamo dunque in pieno territorio paranormale, e in particolare al cospetto della figura del Signore del Disordine. Era questo un ruolo affidato ad un contadino o un sottodiano durante il periodo natalizio per presiedere la festa dei folli. Costui era dunque responsabile delle disgregazioni natalizie, che spesso includevano ubriachezza e festa selvaggia. Nel tempo questa figura è andata estinguendosi, ma rimangono le leggende legate alle sue attività.

Il film fa dunque riferimento a tutto ciò per dar vita ad un racconto che fa della sua ambiguità e del costante senso di mistero il suo punto di forza, anche a costo di non risolvere tutti i suoi enigmi. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a Il Signore del Disordine. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla spiegazione del finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Il Signore del Disordine trama

La trama e il cast di Il Signore del Disordine

Il racconto si svolge in un piccolo villaggio della campagna inglese. Qui, Rebecca Holland, sacerdote della chiesa anglicana locale, è molto legata alla sua bambina. Ogni anno in inverno, la comunità si riunisce per celebrare la Festa del Raccolto, una ricorrenza di origine pagana. In molti indossano maschere e costumi della tradizione e tutti tengono in mano una torcia che li accompagna durante la processione nel bosco. Durante i festeggiamenti, però, la figlia di Rebecca scompare misteriosamente.

La polizia e tutti gli abitanti del villaggio si uniscono alle ricerche della bambina di cui non si trova nessuna traccia. Ma quando iniziano a emergere inquietanti prove riguardo a presenze demoniache che vivono nei boschi, le indagini prendono una strada completamente diversa. Con suo grande orrore, Rebecca comincia a scoprire l’oscuro passato del villaggio che nasconde terribili segreti e dovrà decidere quanto è disposta a sacrificare per salvare sua figlia dalle grinfie del male puro.

Ad interpretare Rebecca Holland vi è l’attrice Tuppence Middleton, celebre per la serie Sense8 e vista anche nei film Mank, Edison – L’uomo che illuminò il mondo e Downton Abbey. Nel ruolo di sua figlia Grace vi è l’attrice Evie Templeton, mentre l’amica Bryony è interpretata da Alexa Goodall. Matt Stokoe e Luc Ineson interpretano rispettivamente Henry Holland e Darry Nash. L’attore Ralph Ineson, che interpreterà Galactus nel film The Fantastic Four, interpreta invece Jocelyn Abney.

Il Signore del Disordine cast

La spiegazione del finale del film

La ricerca di Grace prende una piena soprannaturale quando Rebecca chiese agli abitanti del villaggio di pregare per sua figlia e un uomo di Jocelyn Abney afferma di credere che Grace sia stata rapita Gallowgog e che nemmeno il Signore in cui Rebecca crede può salvare Grace da lui. La ragazza sarebbe dunque il prezzo che gli abitanti del villaggio devono pagare allo spirito affinché egli stia lontano dal loro raccolto. Un’anziana signora di nome Miri racconta a quel punto a Rebecca della leggenda folcloristica che riguarda Gallowgog.

Secondo l’anziana donna, si tratta dello “spirito della terra“. Viene a questo punto raccontata la storia di un uomo di nome Tobias Bron, chiamato il Signore del Disordine, che nel 1621 affermò di essere stato contattato da Gallowgog, uno spirito che prometteva meraviglie per il villaggio. Come dono a Gallowgog, Tobias e gli abitanti del villaggio costruirono un granaio nero dove lasciarono offerte per lo spirito. Tuttavia, queste offerte si rivelano essere bambini. Quando la chiesa lo venne a sapere, pose fine a questa oscura usanza bruciando vivi Bron e i suoi seguaci.

Rebecca scopre poi che anche il figlio di Jocelyn è scomparso in simili circostanze, ma l’uomo non ha alcun interesse a scoprire cosa ne è stato di lui, in quanto si ritiene grato dei benefici che sono seguiti a quel sacrificio. Rebecca capisce di potersi rivolgere solo a Bryony, amica di sua figlia, che le rivela di come entrambi facessero parte del club naturalistico. Per quanto sembrasse innocente, questo si svela essere una copertura per insegnare ai bambini del villaggio qualcosa di più sul folklore.

Il Signore del Disordine Evie Templeton

C’è una stanza segreta in cui Jocelyn Abney insegnava ai bambini del Signore del Disordine e Gallowgog. Rebecca scopre così che sua figlia è stata scelta come dono dagli abitanti del villaggio per lo spirito di Gallowgog. Secondo Bryony, Grace si trovava dunque nel fienile nero con lo spirito  al momento della scompars. Il motivo della scelta di Grace era semplice: era la figlia del vicario. Non poteva esserci vendetta migliore che offrire qualcuno della famiglia cristiana agli spiriti in cui il villagio crede.

Successivamente, Rebecca viene attaccata dagli abitanti del villaggio, che la conducono nella stanza segreta di Jocelyn. Qui capisce che l’unico modo per fronteggiare quel culto è far credere loro di essersi sottomessa al loro volere. Dopo aver convinto Jocelyn e il resto del villaggio di ciò, viene condotta al granaio nero, dove Rebecca trova sua figlia legata e con il volto coperto. Le due si riuniscono ma c’era un senso di tristezza in Rebecca, che sa che non le sarebbe stato permesso di andarsene.

Grace è un’offerta fatta a Gallowgog, che non sarebbe stato felice se gli fosse stata portata via. Alla fine lo spirito di Gallowgog si manifesta e Rebecca decide di offrirgli la sua ciocca di capelli. Questa scena è fondamentale perché è essenzialmente una negoziazione tra Gallowgog e Rebecca. Lei spera che lo spirito le permetta di riportare a casa sua figlia, ma a quale costo? I capelli sono importanti nella magia popolare e offrire una ciocca della sua mano potrebbe simboleggiare che Rebecca si sottomette allo spirito.

Il Signore del Disordine Ralph Ineson

Potrebbe essere il suo modo di permettere allo spirito di prendere il controllo su di lei, oppure potrebbe aver promesso di assicurarsi sempre che lui riceva altri sacrifici per stare lontano dal raccolto. È anche possibile che Gallowgog le abbia permesso di andarsene dopo che lei ha dimostrato di essere pronta a sottomettersi a lui per riportare a casa sua figlia. In ogni caso, una volta uscita dal granaio con sua figlia, Rebecca viene eletta come sostituta di Jocelyn, che viene dunque ucciso.

Nella scena finale, Rebecca è tornata in chiesa come vicario, ma la sua personalità è cambiata. Dopo aver assistito a quelle che in precedenza aveva definito “vecchie storie” che prendevano vita, ci si chiede se l’intera esperienza abbia scosso la sua fede religiosa. Oppure, l’esperienza ha rafforzato la sua fede perché, alla fine, ha riportato a casa sua figlia ed è uscita viva da quella situazione straziante? Il Signore del Disordine lascia al pubblico l’interpretazione del finale.

Forse l’esperienza ha aiutato Rebecca a capire gli abitanti del villaggio e a convincerli ad abbandonare i riti barbarici e ad adottare il cristianesimo. Un’altra possibilità è che Rebecca abbia finto di essere un vicario devoto, ma che in realtà abbia preso sul serio il suo ruolo di Signore del Disordine e che ogni anno debba offrire un dono a Gallowgog come da contratto. Ciò che è certo, è che qualcosa è avvenuto nel granaio nero e Rebecca non è più quella che avevamo conosciuto fino a quel momento.

Il trailer di Il Signore del Disordine e dove vederlo in streaming e in TV

Sfortunatamente il film non è presente su nessuna delle piattaforme streaming attualmente attive in Italia. È però presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 26 giugno alle ore 21:20 sul canale Rai 4. Di conseguenza, per un limitato periodo di tempo sarà presente anche sulla piattaforma Rai Play, dove quindi lo si potrà vedere anche oltre il momento della sua messa in onda. Basterà accedere alla piattaforma, completamente gratuita, per trovare il film e far partire la visione.

Detective a passo di danza: dal cast alle location, tutte le curiosità sul film

La Hallmark, per chi non lo sapesse, è una produzione televisiva specializzata in particolare in pellicole di genere sentimentale, dove si raccontano dunque storie di personaggi che il più delle volte si trovano a compiere percorsi articolati e imprevedibili prima di cascare definitivamente l’uno nelle braccia dell’altro. Altri titoli della Hallmark particolarmente noti sono Sognando Parigi, Un amore in fondo al mare, Tra le onde delle HawaiiUn Natale spettacolare (molti dei film natalizi della Hallmark si possono ritrovare su Prime Video).

Con questo lungometraggio in programma sulla Rai, però, si entra nel mondo della danza, dove tra balli sensuali ed equivoci non mancherà di fare capolino anche l’amore. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a Detective a passo di danza. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alle location dove è stato girato. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Detective a passo di danza cast

La trama di Detective a passo di danza

Protagonista del film è la detective Constance Bailey, alle prese con un caso che la mette a dura prova.  Constance è una professionista pragmatica e rigida abituata a lavorare da sola e quando l’amministratore delegato di una grande azienda viene trovato senza vita a Malta, viene mandata sotto copertura a indagare. L’uomo d’affari, come si scoprirà, si trovava sull’isola per partecipare a una gara di ballo organizzata per i dirigenti della sua azienda.

Constance è costretta dunque a fingersi una dei partecipanti ma il problema è che non sa ballare. A farsi passare per suo accompagnatore e insegnarle a ballare c’è l’affascinante attore Sebastian Moore. I due, tuttavia, non vanno immediatamente d’accordo perché hanno caratteri opposti, ma quando Constance imparerà a lasciarsi andare, tutto diventa più semplice. La gara rischia però di distrarla dal suo vero obiettivo: trovare l’assassino prima che sia troppo tardi.

Il cast di attori e le location del film

Ad interpretare Constance vi è l’attrice Lacey Chambert, nota per aver recitato, negli ultimi anni, in una lunga serie di film di genere sentimentale come Tra le onde delle hawaii. All’inizio della sua carriera ha invece recitato in film come Lost in Space – Perduti nello spazio, Mean Girls e Black Christmas – Un natale rosso sangue. Nel ruolo del seducente Sebastian si ritrova invece Will Kemp, visto anche in Natale a Londra, The Midnight Man e Slumber: Il demone del sonno.

Detective a passo di danza location

I due attori si erano già trovati a danzare insieme, rispettivamente come studente e insegnante, in un altro film Hallmark, Il mio valzer di Natale (2020). Questo film è il loro terzo film Hallmark insieme. Il primo non incentrato sul ballo, è Amore, romanticismo e cioccolato (2019). I due, però, avevano già recitato insieme nel film TV di genere thriller del 2013 dal titolo Non-Stop, ambientato su un aereo (da non confondere con il film del 2014, anch’esso ambientato su un aereo, Non-Stop con Liam Neeson).

Recitano poi nel film anche Bettina Paris nel ruolo di Barbra Stone, Natasa Babic in quello di Mary Aston, Diego Wallraff in quello di Kevin Hamilton e Peter Galea nel ruolo di Tom Stevens. Per quanto riguarda i luoghi dove si sono svolte le riprese, questi si possono effettivamente ritrovare a Malta, dove è ambientata la storia. In particolare, i set sono stati allestiti al Mediterranean Conference Centre e a Forte Manoel per le scene di ballo.

Il finale del film: chi è l’assassino?

Nel finale si scopre che l’assassino di è la figlia dell’amministratore delegato, Barbra. Il motivo del suo gesto è motivato con il suo sentirsi trascurata dal padre, che era sempre sovraccaricato di lavoro e aveva perso il contatto con la famiglia. Detective a passo di danza si conclude poi con Constance che, pur non avendo avuto la possibilità di eseguire il ballo che aveva preparato con Sebastian, ha comunque modo di ballare con lui su una terrazza panoramica, dove si consolida il loro amore.

Il trailer di Detective a passo di danza e dove vedere il film in streaming e in TV

Sfortunatamente il film non è presente su nessuna delle piattaforme streaming attualmente attive in Italia. È però presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 26 giugno alle ore 21:20 sul canale Rai 2. Di conseguenza, per un limitato periodo di tempo sarà presente anche sulla piattaforma Rai Play, dove quindi lo si potrà vedere anche oltre il momento della sua messa in onda. Basterà accedere alla piattaforma, completamente gratuita, per trovare il film e far partire la visione.

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Downton Abbey 3 ha una data d’uscita!

La famiglia Crawley – e il suo assortimento di cameriere, maggiordomi, cuochi, autisti, parenti benestanti e altri vari soci danarosi – tornerà sul grande schermo il prossimo autunno. Focus Features ha previsto l’uscita globale di Downton Abbey 3 il 12 settembre 2025.

Attualmente in produzione nel Regno Unito, il film è ancora una volta scritto dal creatore di “Downton” Julian Fellowes, con Simon Curtis che torna alla regia dopo aver diretto “Downton Abbey: Una nuova era” del 2022.

I frequentatori abituali dell’Highclere Castle Hugh Bonneville, Dominic West, Elizabeth McGovern, Michelle Dockery, Laura Carmichael, Jim Carter, Phyllis Logan, Robert James-Collier, Joanne Froggatt, Allen Leech, Penelope Wilton, Lesley Nicol, Michael Fox, Raquel Cassidy, Brendan Coyle, Kevin Doyle, Harry Hadden-Paton, Sophie McShera e Douglas Reith sono tutti tornati per un’altra avventura. Nel frattempo, le nuove aggiunte includeranno Paul Giamatti, che riprenderà il suo ruolo dalla serie TV originale, Joely Richardson, Alessandro Nivola, Simon Russell Beale e Arty Froushan. Focus ha anche anticipato che altri “preferiti dai fan” si uniranno al mix.

Downton Abbey 3: nuove foto dal set rivelano che sono iniziate le riprese del terzo film

Si sa poco della trama, ma “Una nuova era” si concluse alla fine degli anni ’20 con la triste morte della grande matriarca Crawley di Maggie Smith, Lady Violet (alias la contessa vedova di Grantham), che passò il testimone a sua nipote, Mary, per far andare avanti le cose a Downton.

Downton Abbey 3 è prodotto da Gareth Neame, Fellowes e Liz Trubridge. Il film è una produzione Carnival Films, con la distribuzione Focus Features e Universal Pictures International.

Downton Abbey 3Cosa è successo negli ultimi due film di Downton Abbey?

Il primo film di Downton Abbey, uscito nel 2019, continua la storia della famiglia Crawley e della sua servitù, incentrata sulla visita di Re Giorgio V e della Regina Mary. La visita reale ha provocato un turbinio di attività e drammi, sia ai piani alti che ai piani bassi. Il film è stato un successo commerciale ed è stato lodato per la sua capacità di catturare il fascino e l’essenza della serie originale, deliziando i fan di lunga data e il nuovo pubblico.

Il sequel, Downton Abbey: Una nuova era, uscito nelle sale nel 2022, ha portato i Crawley in nuove avventure. Questa volta, la famiglia divide la sua attenzione tra un viaggio nel Sud della Francia, dove scopre una misteriosa villa lasciata in eredità alla Contessa vedova, e l’arrivo di una troupe cinematografica a Downton Abbey, che porta il glamour e il caos della prima Hollywood alla loro porta.

Marvel Studios faranno il loro ritorno al Comic-Con di San Diego!

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Dopo il sonnolento Comic-Con di San Diego della scorsa estate a causa dello sciopero degli attori, quello di quest’anno sta per esplodere con il ritorno dei Marvel Studios nella Sala H. Il Comic-Con di San Diego si svolgerà dal 25 al 28 luglio.

Tradizionalmente, il penultimo giorno dell’SDCC è dedicato alla presentazione dei Marvel Studio nel tardo pomeriggio. Da notare, lo studio era presente al fanboy confab l’anno scorso con uno stand commerciale, un panel di fumetti e autografi di illustri scrittori e artisti.

Il ritorno dei Marvel Studios a San Diego!

san diego comic con 2018La presenza di quest’anno per la Marvel cade nel fine settimana di apertura del loro primo film Disney classificato come R, Deadpool e Wolverine, che dovrebbe essere enorme, con alcune società di monitoraggio che individuano un possibile debutto di 200 milioni di dollari.

Non si sa ancora cosa ci riserverà la Marvel, tuttavia, l’ultimo anno davvero emozionante per i fan è stato il 2019 quando hanno annunciato i loro crossover Disney+ e sul grande schermo. Nel 2022 hanno anticipato i loro piani di Fase 5 e Fase 6.

I film che potrebbero essere protagonisti del panel sono senza dubbio Captain America: Brave New World e Thunderbolts* ma è probabile che ci sarà anche spazio per le serie Disney+ come Ironheart e Wakanda Forever e per il cast di The Fantastic Four che dovrebbe cominciare a breve le riprese del film.

Academy: aggiunti 487 nuovi membri. Ci sono anche Jasmine Trinca, Massimo Ceccherini e Sergio Castellitto

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Jessica Alba, Lily Gladstone, Greta Lee, Catherine O’Hara e S.S. Rajamouli, regista di RRR, sono tra i 487 artisti e dirigenti invitati a unirsi all’Academy of Motion Picture Arts and Sciences, ovvero la compagnia che vota per assegnare i premi Oscar.

Con tutte le adesioni previste, i membri di AMPAS saliranno a 10.910 dai 10.817 dello scorso anno, con 9.934 membri idonei a votare nei prossimi 97esimi Oscar nel 2025, un aumento rispetto ai 9.375 dello scorso anno. Trai nomi di casa nostra, spiccano Jasmine Trinca, Massimo Ceccherini e Sergio Castellitto.

Jasmine Trinca al Festival di Cannes – foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

Ecco tutti i nuovi membri dell’Academy

Actors
Jessica Alba – “Machete,” “Frank Miller’s Sin City”
Erika Alexander – “American Fiction,” “30 Years to Life”
Swann Arlaud – “Anatomy of a Fall,” “Bloody Milk”
Shabana Azmi – “Godmother,” “Arth”
Obba Babatunde – “City of Lies,” “The Manchurian Candidate”
Saleh Bakri – “The Blue Caftan,” “The Band’s Visit”
Stephanie Beatriz – “Encanto,” “In the Heights”
Danielle Brooks – “The Color Purple,” Clemency”
Tia Carrere – “True Lies,” “Wayne’s World”
Sergio Castellitto – “Don’t Move,” “My Mother’s Smile”
Alfredo Castro – “El Conde,” “Tony Manero”
Jason Clarke – “Oppenheimer,” “Zero Dark Thirty”
Kate Del Castillo – “Under the Same Moon,” “American Visa”
Gang Dong-won – “Broker,” “Peninsula”
Lily Gladstone – “Killers of the Flower Moon,” “The Unknown Country”
Rachel House – “Hunt for the Wilderpeople,” “Boy”
Sandra Hüller – “Anatomy of a Fall,” “The Zone of Interest”
Maeve Jinkings – “Toll,” “Neon Bull”
Greta Lee – “Past Lives,” “Gemini”
Kate Mara – “Megan Leavey,” “The Martian”
Dash Mihok – “Silver Linings Playbook,” “The Thin Red Line”
Catherine O’Hara – “For Your Consideration,” “Best in Show”
Da’Vine Joy Randolph – “The Holdovers,” “Dolemite Is My Name”
Fiona Shaw – “The Last September,” “The Butcher Boy”
Qi Shu – “The Assassin,” “Three Times”
D.B. Sweeney – “Dinosaur,” “Eight Men Out”
Jasmine Trinca – “Fortunata,” “Honey”
Koji Yakusho – “Perfect Days,” “The Blood of Wolves”
Teo Yoo – “Past Lives,” “Vertigo”

Casting Directors
Dixie Chassay – “Dune: Part Two,” “Poor Things”
Kharmel Cochrane – “Saltburn,” “The Northman”
Angela Demo – “Cha Cha Real Smooth,” “Me and Earl and the Dying Girl”
Jennifer Euston – “American Fiction,” “Scott Pilgrim vs. the World”
Rene Haynes – “Killers of the Flower Moon,” “The Revenant
Gayle Keller – “Bros,” “The King of Staten Island”
Moira Miller – “A Fantastic Woman,” “The Green Inferno”
Masunobu Motokawa – “Perfect Days,” “The Wandering Moon”
Ulrike Müller – “Ghost Trail,” “Scorched Earth”
Elsa Pharaon – “A Silence,” “Holy Motors”
Alejandro Reza – “Noche de Bodas,” “Gringo”
Luis Rosales – “Cassandro,” “Bardo: False Chronicle of a Handful of Truths”
Limor Shmila – “The Vanishing Soldier,” “The Stronghold”
Rebecca van Unen – “Sweet Dreams,” “Quo Vadis, Aida?”
Chamutal Zerem – “Karaoke,” “Foxtrot”

Cinematographers
Eric Branco – “Story Ave,” “The Forty-Year-Old Version”
Chananun Chotrungroj – “Birth/Rebirth,” “The Trapped 13: How We Survived the Thai Cave”
Matthew Chuang – “You Won’t Be Alone,” “Blue Bayou”
Andrew Commis – “Blueback,” “Babyteeth”
Ashley Connor – “Polite Society,” “The Miseducation of Cameron Post”
Josée Deshaies – “The Beast,” “Passages”
Alex Disenhof – “Alice,” “Captive State”
Jomo Fray – “All Dirt Roads Taste of Salt,” “Port Authority”
Damián García – “Jungleland,” “I’m No Longer Here”
Magdalena Górka – “Die in a Gunfight,” “An Ordinary Man”
Ryuto Kondo – “Monster,” “A Man”
Dariela Ludlow Deloya – “A Million Miles Away,” “Prayers for the Stolen”
Catherine Lutes – “Close to You,” “Mouthpiece”
Aurélien Marra – “L’Homme Debout,” “Two of Us”
Igor Meglic – “Ghostbusters: Frozen Empire,” “Fast X”
Crescenzo Giacomo Notarile – “Bullet,” “Moonwalker”
Sophia Olsson – “Charter,” “Echo”
Yerkinbek Ptyraliyev – “Yellow Cat,” “Karinca”
Jamie Ramsay – “All of Us Strangers,” “Living”
Nanu Segal – “Emily,” “Donkey Punch”
Hidetoshi Shinomiya – “Drive My Car,” “The Town of Headcounts”
Jigme Tenzing – “The Monk and the Gun,” “Lunana: A Yak in the Classroom”
Ravi Varman – “Japan,” “Ponniyin Selvan: Part Two”
Maria von Hausswolff – “Godland,” “A White, White Day”
Sophie Winqvist – “Clara Sola,” “Pleasure”

Costume Designers
Dave Crossman – “Napoleon,” “1917”
Mario D’Avignon – “Midway,” “Hochelaga, Land of Souls”
Anne Dixon – “The Marsh King’s Daughter,” “The Song of Names”
Jürgen Doering – “Personal Shopper,” “Clouds of Sils Maria”
Leesa Evans – “Always Be My Maybe,” “Bridesmaids”
Gabriela Fernández – “I’m No Longer Here,” “Cantinflas”
Małgorzata Karpiuk – “The Zone of Interest,” “Quo Vadis, Aida?”
Kazuko Kurosawa – “Hara-Kiri: Death of a Samurai,” “Silk”
Ann Maskrey – “The Man Who Knew Infinity,” “The Hobbit: The Desolation of Smaug”
Mona May – “Enchanted,” “Clueless”
Rama Rajamouli – “RRR,” “Baahubali: The Beginning”
Sheetal Sharma – “Gangubai Kathiawadi,” “Kesari”
Preeyanan “Lin” Suwannathada – “The Creator,” “Buffalo Boys”
Jill Taylor – “Mission: Impossible – Dead Reckoning Part One,” “My Week with Marilyn”
Mónica Toschi – “A Ravaging Wind,” “Argentina, 1985”
Holly Waddington – “Poor Things,” “Lady Macbeth”
Khadija Zeggaï – “Passages,” “Love Crime”

Directors
Fede Álvarez – “The Girl in the Spider’s Web,” “Don’t Breathe”
Kyle Patrick Alvarez – “The Stanford Prison Experiment,” “C.O.G.”
Lila Avilés – “Totem,” “The Chambermaid”
Jamie Babbit – “The Stand-In,” “But I’m a Cheerleader”
Minhal Baig – “We Grown Now,” “Hala”
Bahrām Beyzaie* – “When We Are All Asleep,” “Killing Mad Dogs”
Jayro Bustamente – “La Llorona,” “Tremors”
Steven Caple Jr. – “Transformers: Rise of the Beasts,” “Creed II”
İlker Çatak* – “The Teachers’ Lounge,” “I Was, I Am, I Will Be”
Ayoka Chenzira – “Alma’s Rainbow”
Justin Chon – “Blue Bayou,” “Ms. Purple”
Rima Das – “Tora’s Husband,” “Village Rockstars”
JD Dillard – “Devotion,” “Sweetheart”
Alice Diop – “Saint Omer,” “We”
Sally El Hosaini – “Unicorns,” “The Swimmers”
Leslie Harris – “Just Another Girl on the I.R.T.”
Cord Jefferson* – “American Fiction”
S.S. Rajamouli – “RRR,” “Eega”
Boots Riley – “Sorry to Bother You”
Alex Rivera – “The Infiltrators,” “Sleep Dealer”
A.V. Rockwell – “A Thousand and One”
Juliana Rojas – “Good Manners,” “Necropolis Symphony”
Emma Seligman – “Bottoms,” “Shiva Baby”
Celine Song* – “Past Lives”
Angel Manuel Soto – “Blue Beetle,” “Charm City Kings”
Justine Triet* – “Anatomy of a Fall,” “Sibyl”
Anand Kumar Tucker – “The Critic,” “Leap Year”
David Yates – “Harry Potter and the Deathly Hallows: Part 2,” “Harry Potter and the Order of the Phoenix”
Susan Youssef – “Marjoun and the Flying Headscarf,” “Habibi Rasak Kharban”

Documentary
Trish Adlesic – “The ABCs of Book Banning,” “Gasland”
Daniela Alatorre – “A Cop Movie,” “Midnight Family”
Waad Al-Kateab – “We Dare to Dream,” “For Sama”
Anne Alvergue – “The Martha Mitchell Effect,” “Bully. Coward. Victim. The Story of Roy Cohn”
Raed Andoni – “Ghost Hunting,” “Fix Me”
Alethea Arnaquq-Baril – “Twice Colonized,” “Angry Inuk”
Mila Aung-Thwin – “Let There Be Light,” “Last Train Home”
Tina Baz – “Adolescents,” “Fix Me”
Jorge Bodanzky – “The Amazon, a New Minamata?,” “Third Millennium”
Moses Bwayo – “Bobi Wine: The People’s President”
Caryn Capotosto – “Little Richard: I Am Everything,” “Won’t You Be My Neighbor?”
Nadim Cheikhrouha* – “Four Daughters,” “Benda Bilili!”
Mstyslav Chernov – “20 Days in Mariupol”
Michael Collins – “Almost Sunrise,” “Give Up Tomorrow”
Flávia de Souza – “Aftershock,” “Open Heart”
Jeanie Finlay – “Your Fat Friend,” “Seahorse: The Dad Who Gave Birth”
Beadie Finzi – “Only When I Dance,” “Unknown White Male”
Ellen Goosenberg Kent – “Torn Apart: Separated at the Border,” “Crisis Hotline: Veterans Press 1”
Sky Hopinka – “Kicking the Clouds,” “Malni: Towards the Ocean, towards the Shore”
José Joffily – “A Symphony for a Common Man,” “Foreign Soldier”
Rachel Lears – “To the End,” “Knock Down the House”
Rebecca Lichtenfeld – “The Eternal Memory,” “The Nightcrawlers”
Sergei Loznitsa – “Babi Yar. Context,” “Mr. Landsbergis”
Aïcha Macky – “Zinder,” “The Fruitless Tree”
Kara Magsanoc-Alikpala – “Delikado,” “Call Her Ganda”
Elaine McMillion Sheldon – “King Coal,” “Heroin(e)”
Mark Mitten – “A Compassionate Spy,” “Abacus: Small Enough to Jail”
Vincent Moloi – “Skulls of My People,” “Men of Gold”
Nisha Pahuja – “To Kill a Tiger,” “The World before Her”
Pola Rapaport – “Addicted to Life,” “Broken Meat”
RaMell Ross – “Easter Snap,” “Hale County This Morning, This Evening”
Ousmane Samassekou – “The Last Shelter,” “The Heirs of the Hill”
Frédéric Tcheng – “Invisible Beauty,” “Halston”
Jennifer Tiexiera – “Subject,” “P.S. Burn This Letter Please”
Hemal Trivedi – “Among the Believers,” “Saving Face”
Christine Turner* – “The Barber of Little Rock,” “Lynching Postcards: “Token of a Great Day””
Keith Wilson – “Joonam,” “I Didn’t See You There”

Executives
Salma Abdalla
Cate Adams
Maya Amsellem
Lenora del Pilar Ferrero Blanco
Sasha Bühler
Michelle Byrd
Elaine Chin
Duncan Crabtree-Ireland
Paolo Del Brocco
Gina Duncan
Dan Friedkin
Poppy Hanks
Kate Hurwitz
Iris Knobloch
Tim League
Sasha Lloyd
Harvey Mason Jr.
Daniela Michel
Brittany Morrissey
Brianna Oh
Lejo Pet
Areli Quirarte
Matthew Reilly
Chris Rice
Ben Roberts
Peter Safran
Couper Samuelson
Ellen Stutzman
Fumiko Takagi
Graham Taylor
Emily Woodburne
Kim Yutani

Film Editors
Timothy Alverson – “Halloween,” “Orphan”
Michael Andrews* – “Spider-Man: Across the Spider-Verse,” “Shrek 2”
Qutaiba Barhamji – “Four Daughters,” “Smoke Sauna Sisterhood”
Joseph Charles Bond – “Wildflower,” “The Man Who Knew Infinity”
Victoria Boydell – “Saltburn,” “Rye Lane”
Paul Carlin – “Bobi Wine: The People’s President,” “The Mystery of D.B. Cooper”
Carlotta Cristiani – “The Inner Cage,” “Daughter of Mine”
Cătălin Cristuțiu – “Do Not Expect Too Much from the End of the World,” “Poppy Field”
Annette Davey – “Dreamin’ Wild,” “Together, Together”
Amy Foote – “All the Beauty and the Bloodshed,” “The Work”
Keith Fraase – “Past Lives,” “To the Wonder”
Jo Francis – “Memory,” “Charming the Hearts of Men”
Toni Froschhammer – “Perfect Days,” “Pina”
Nassim Gordji-Tehrani – “Rosalie,” “The Wolf’s Call”
Kaya Inan – “My Wonderful Wanda,” “In the Aisles”
Lisa Lassek – “Leave the World Behind,” “Marvel’s The Avengers”
Jaume Martí – “Society of the Snow,” “God’s Crooked Lines”
Rie Matsubara – “The Boy and the Heron,” “When Marnie Was There”
Mike Munn – “To Kill a Tiger,” “This Is Not a Movie”
Darrin Navarro – “Summering,” “Tallulah”
Mdhamiri Nkemi – “Blue Story,” “The Last Tree”
Hilda Rasula – “American Fiction,” “Vengeance”
Josh Schaeffer – “Godzilla vs. Kong,” “Molly’s Game”
Laurent Sénéchal – “Anatomy of a Fall,” “Onoda: 10,000 Nights in the Jungle”
Takeshi Seyama – “The Boy and the Heron,” “Spirited Away”
Michelle Tesoro – “Maestro,” “On the Basis of Sex”

Makeup Artists and Hairstylists
Ana Bulajić Črček – “Illyricvm,” “Number 55”
Hildegard Haide – “Run to Ground,” “Extinction”
Karen Hartley Thomas – “Golda,” “The Personal History of David Copperfield”
Frédéric Lainé – “The Animal Kingdom,” “Benedetta”

Marketing and Public Relations
Michele Abitbol-Lasry
Matt Johnson Apice
Austin Barker
Neil Bhatt
Darnell Brisco
Nasim Cambron
Holly Connors
Mauricio Azael Duran Ortega
Stephen Garrett
Christopher Gonzalez
Andrea Grau
Blair Green
Carlos Alberto Gutiérrez
Lisa Zaks Markowitz
David Ninh
Julien Noble
Gitesh Pandya
Michelle Paris
Elaine Patterson
Lonnie Snell
Ray Subers
Caren Quinn Thompson
Jessica Thurber Hemingway
Vilija Vitartas
Stephanie Wenborn

Music
Michael K. Bauer – “Cassandro,” “The Equalizer 3”
Stephen Bray – “The Color Purple,” “Psycho III”
Anthony Chue – “Man on the Edge,” “G Storm”
Gary M. Clark – “Flora and Son,” “Sing Street”
Marius de Vries – “Navalny,” “CODA”
Jerskin Fendrix – “Poor Things”
Simon Franglen – “Avatar: The Way of Water,” “The Magnificent Seven”
Jo Yeong-wook – “Decision to Leave,” “Hunt”
Shari Johanson – “Maybe I Do,” “All Together Now”
Emilie Levienaise-Farrouch – “All of Us Strangers,” “Living”
Fabrizio Mancinelli – “Il Viaggio Leggendario,” “The Boat”
Diego Navarro – “The Cuckoo’s Curse,” “The Wasteland”
Martin Phipps – “Napoleon,” “The Princess”
Plínio Profeta – “Desapega!,” “Nosso Sonho”
Philippe Rombi – “Driving Madeleine,” “Joyeux Noël”
David Sardy – “The Beekeeper,” “Zombieland”
Katrina Marie Schiller – “Wonka,” “Black Mass”
Carl Sealove – “Gabby Giffords Won’t Back Down,” “The Human Trial”
Ryan Shore – “Veselka: The Rainbow on the Corner at the Center of the World,” “Zombie Town”
Kubilay Uner – “American Traitor: The Trail of Axis Sally,” “Force of Nature”
Dan Wilson – “American Symphony,” “Love Again”

Producers
Tom Ackerley – “Barbie,” “I, Tonya”
Nadim Cheikhrouha* – “Four Daughters,” “The Man Who Sold His Skin”
Jay Choi – “The Good the Bad the Weird,” “A Tale of Two Sisters”
Jennifer Davisson – “Robin Hood,” “Live by Night”
Fernanda De la Peza – “The Hole in the Fence,” “Robe of Gems”
Simón de Santiago – “Regression,” “Agora”
Diana Elbaum – “Hounds,” “Isn’t She Lovely?”
Saïd Hamich Benlarbi – “Deserts,” “Return to Bollene”
Alex Heineman – “Gunpowder Milkshake,” “The Commuter”
Sandra Hermida – “Society of the Snow,” “Un Amor”
John M. Jacobsen – “Trollhunter,” “Max Manus”
David Koplan – “Spirited,” “Papillon”
Ben LeClair – “American Fiction,” “Fair Play”
Tatiana Leite – “Rule 34,” “Loveling”
Agustina Llambí Campbell – “Argentina, 1985,” “The Wild Ones”
Andrew Lowe – “Poor Things,” “Chevalier”
Renata de Almeida Magalhães – “The Great Mystical Circus,” “The Greatest Love of All”
Kaoru Matsuzaki – “Shoplifters,” “Like Father, Like Son”
Kelly McCormick – “Bullet Train,” “Violent Night”
Sarah Schechter – “My Policeman,” “Free Guy”
Ritesh Sidhwani – “Gully Boy,” “Dil Chahta Hai”
Leslie Urdang – “Rabbit Hole,” “Adam”
Edward Vaisman – “The American Society of Magical Negroes,” “A Thousand and One”
James Wilson – “The Zone of Interest,” “Under the Skin”
María Zamora – “The Rye Horn,” “Alcarràs”

Production and Technology
Deva Anderson
Keir Beck
Nicholas Bergh
Geoff Burdick
Larry Chernoff
Man-Nang Chong
George Cottle
Eddie Drake
Shauna Duggins
Jonathan Eusebio
Clay Donahue Fontenot
Kyle Gardiner
Barrie Hemsley
Joel C. High
Susan Jacobs
Renard T. Jenkins
Joshua Levinson
Larry McConkey
David James McKimmie
Samantha Jo “Mandy” Moore
Kenny Ortega
Prem Rakshith
Chad Stahelski
David Webb
Woo-Ping Yuen

Production Design
Alain Bainée – “Society of the Snow,” “Official Competition”
Annie Beauchamp – “Swan Song,” “Penguin Bloom”
Ruth De Jong – “Oppenheimer,” “Nope”
Douglas Dresser – “Black Panther: Wakanda Forever,” “Finch”
Emmanuelle Duplay – “Anatomy of a Fall,” “Red Island”
Warren Flanagan – “Sonic the Hedgehog 2,” “Godzilla: King of the Monsters”
Lorin Flemming – “Guardians of the Galaxy Vol. 3,” “Black Panther: Wakanda Forever”
Henry Fong – “Army of the Dead,” “A Wrinkle in Time”
Jennifer Gentile – “Blue Beetle,” “Malignant”
Shona Heath – “Poor Things”
Sam Hutchins – “The Greatest Beer Run Ever,” “Joker”
Steven Jones-Evans – “Anyone but You,” “Carmen”
Claire Kaufman – “Oppenheimer,” “White Noise”
Carol Kupisz – “Napoleon,” “Glass Onion: A Knives Out Mystery”
Zsuzsa Mihalek – “Poor Things,” “Atomic Blonde”
Edwin L. Natividad – “Blue Beetle,” “Guardians of the Galaxy Vol. 3”
Till Benjamin Nowak – “Black Panther: Wakanda Forever,” “Black Panther”
Chris Oddy – “The Zone of Interest,” “King of Thieves”
Jenny Oman – “Mr. Malcolm’s List,” “The Green Knight”
Adam O’Neill – “Chevalier,” “Empire of Light”
James Price – “Poor Things,” “The Iron Claw”
Peggy Pridemore – “Mark Felt: The Man Who Brought Down the White House,” “Jack Reacher: Never Go Back”
Scott Purcell – “Ambulance,” “A Quiet Place”
Steve Saklad – “Are You There God? It’s Me, Margaret.,” “Barb & Star Go to Vista Del Mar”
Rick Schuler – “Ant-Man and the Wasp: Quantumania,” “Once upon a Time…in Hollywood”
Don Shank – “Elemental,” “Luca”
Andrew M. Siegel – “The Fabelmans,” “Birds of Prey and the Fantabulous Emancipation of One Harley Quinn”
Tom Targownik Taylor – “Stand Up Guys,” “Little Fockers”
Adam Willis – “Killers of the Flower Moon,” “Marriage Story”
Katia Wyszkop – “Peter von Kant,” “Une Jeune Fille Qui Va Bien”
Milena Zdravkovic – “Sonic the Hedgehog 2,” “Ghostbusters: Afterlife”

Short Films and Feature Animation
Dan Abraham – “Once upon a Studio,” “Planes”
Abigail Addison – “The Debutante,” “I’m OK”
Michael Andrews* – “Spider-Man: Across the Spider-Verse,” “Megamind”
Brad Booker – “WAR IS OVER! Inspired by the Music of John & Yoko,” “The Book of Life”
Samuel Caron – “Invincible,” “As Happy as Can Be”
Nazrin Choudhury – “Red, White and Blue”
Sarah Helen Cox – “Heavy Pockets,” “Plain Pleasures”
Louie Del Carmen – “Luck,” “The Star”
Kayla Galang – “When You Left Me on That Boulevard,” “Joan on the Phone”
Amit R. Gicelter – “Letter to a Pig,” “Black Slide”
Alan Hawkins – “Spider-Man: Across the Spider-Verse,” “The Mitchells vs. the Machines”
Atsuko Ishizuka – “Goodbye, Don Glees!,” “No Game No Life: Zero”
Tal Kantor – “Letter to a Pig,” “In Other Words”
Àlex Lora – “The Fourth Kingdom,” “Us”
James Mansfield – “Zootopia,” “Hercules”
Patrick Mate – “Smurfs: The Lost Village,” “Puss in Boots”
Boris Mendza – “Bazigaga,” “Rise of a Star”
Yegane Moghaddam – “Our Uniform,” “On the Cover”
Maral Mohammadian – “Impossible Figures and Other Stories I,” “Shannon Amen”
Mari Okada – “Maboroshi,” “Maquia: When the Promised Flower Blooms”
Ryo Orikasa – “Miserable Miracle,” “Datum Point”
Frank Passingham – “Guillermo del Toro’s Pinocchio,” “Kubo and the Two Strings”
Ülo Pikkov – “’Til We Meet Again,” “Empty Space”
Rebecca Pruzan – “Lovesick,” “Ivalu”
Troy Quane – “Nimona,” “Spies in Disguise”
Vincent René-Lortie – “Invincible,” “The Man Who Traveled Nowhere in Time”
Carlos Segundo – “Big Bang,” “Sideral”
Pauline Seigland – “One and Thousand Nights,” “Little Hands”
Shuzo Shiota – “Blame!,” “Muybridge’s String”
Justin K. Thompson – “Spider-Man: Across the Spider-Verse,” “Cloudy with a Chance of Meatballs”
Christine Turner* – “The Barber of Little Rock,” “Lynching Postcards: “Token of a Great Day””
Theodore Ty – “Nimona,” “Lilo & Stitch”
Chie Uratani – “In This Corner of the World,” “Summer Wars”
Viviane Vanfleteren – “Titina,” “The Secret of Kells”
Atsushi Wada – “Bird in the Peninsula,” “The Great Rabbit”
Virgil Widrich – “Fast Film,” “Copy Shop”
Masaaki Yuasa – “Inu-Oh,” “Mind Game”
Rayka Zehtabchi – “Are You Still There?,” “Period. End of Sentence.”

Sound
Gina R. Alfano – “Baby Ruby,” “You Hurt My Feelings”
Manfred Banach – “Home Sweet Home – Where Evil Lives,” “John Wick: Chapter 4”
Stephanie Brown – “Haunted Mansion,” “The Marvels
Johnnie Burn – “The Zone of Interest,” “Poor Things”
Alexandra Fehrman – “American Fiction,” “Everything Everywhere All at Once”
Linda Forsén – “Love Lies Bleeding,” “A House Made of Splinters”
Lee Gilmore – “Dune: Part Two,” “The Batman
Glynna Grimala – “End of the Road,” “Father Stu”
Loveday Harding – “Heart of Stone,” “The Batman”
Brent Kiser – “The Lionheart,” “Everything Everywhere All at Once”
Frédéric Le Louêt – “Only 3 Days Left,” “Alibi.com 2”
Steven A. Levy – “Oppenheimer,” “Tenet
Kate Morath – “The Boys in the Boat,” “Belfast”
Mark Purcell – “Maestro,” “Dune”
Alejandro Quevedo – “Murder City,” “Radical”
David M. Roberts – “The Killer,” “Killers of the Flower Moon”
Shelley Roden     – “Elemental,” “Guardians of the Galaxy Vol. 3”
Jay Rubin – “How to Blow Up a Pipeline,” “Master Gardener”
Ian Voigt – “The Creator,” “The Hustle”
Laura Wiest – “The Boogeyman,” “Sanctuary”
Tarn Willers – “The Zone of Interest,” “Starve Acre”
Linda Yeaney – “The Beekeeper,” “Interstellar

Visual Effects
Gerardo Aguilera – “Avatar: The Way of Water,” “Avengers: Endgame
Stephen Hugh Richard Clee – “Avatar: The Way of Water,” “Ant-Man and the Wasp”
Simone Coco – “Napoleon,” “Mission: Impossible – Dead Reckoning Part One”
Ian Comley – “The Creator,” “Star Wars: The Force Awakens
Tim Dobbert – “The Creator,” “Kong: Skull Island”
Emile Ghorayeb – “Nope,” “Alita: Battle Angel”
Michael Grobe – “Dune: Part Two,” “Fast X”
Trevor Hazel – “The Creator,” “Dungeons & Dragons: Honor among Thieves”
Tamara Kent – “Rebel Moon: Part One – A Child of Fire,” “The Flash
Julius Lechner – “The Batman,” “Spider-Man: Far from Home
Allan Magled – “Bad Boys for Life,” “Geostorm”
Luc-Ewen Martin-Fenouillet – “Napoleon,” “Cruella”
Raymond McMillan – “Little Children,” “Dracula 2000”
Lori C. Miller – “Nyad,” “Avatar: The Way of Water”
Johnathan Nixon – “Nyad,” “Avatar: The Way of Water”
Tatsuji Nojima – “Godzilla Minus One,” “Ghost Book Obake Zukan”
Rick Walter O’Connor – “Bumblebee,” “A Quiet Place”
Stephane Paris – “The Commuter,” “Guardians of the Galaxy”
Laura Pedro – “Society of the Snow,” “A Monster Calls”
Pietro Ponti – “The Marvels,” “Terminator Genisys”
Kyle Robinson – “The Flash,” “Black Panther”
Kiyoko Shibuya – “Godzilla Minus One,” “Ghost Book Obake Zukan”
Kathy Siegel – “Indiana Jones and the Dial of Destiny,” “Ford v Ferrari”
Orde Stevanoski – “Smurfs: The Lost Village,” “Alice through the Looking Glass”
Masaki Takahashi – “Godzilla Minus One,” “Parasyte”
Alexis Wajsbrot – “Guardians of the Galaxy Vol. 3,” “Doctor Strange in the Multiverse of Madness
Alex Wuttke – “Mission: Impossible – Dead Reckoning Part One,” “Jurassic World: Fallen Kingdom”
Takashi Yamazaki – “Godzilla Minus One,” “Parasyte”
Dennis Yoo – “The Batman,” “War for the Planet of the Apes”

Bahrām Beyzaie* – “When We Are All Asleep,” “Killing Mad Dogs”
Elegance Bratton – “The Inspection,” “Pier Kids”
Samy Burch – “May December”
Dave Callaham – “Spider-Man: Across the Spider-Verse,” “Shang-Chi and the Legend of the Ten Rings”
Alessandro Camon – “The Listener,” “The Messenger”
Nicolás Casariego – “Society of the Snow,” “Intruders”
İlker Çatak* – “The Teachers’ Lounge,” “I Was, I Am, I Will Be”
Massimo Ceccherini – “Io Capitano,” “Pinocchio”
Linda Yvette Chávez – “Flamin’ Hot”
Akela Cooper – “M3gan,” “The Nun II”
Gareth Dunnet-Alcocer – “Blue Beetle,” “Miss Bala”
Zeina Durra – “Luxor,” “The Imperialists Are Still Alive!”
Lee Eisenberg – “Good Boys,” “Bad Teacher”
Massimo Gaudioso – “Io Capitano,” “Tale of Tales”
Arthur Harari – “Anatomy of a Fall,” “Onoda: 10,000 Nights in the Jungle”
David Hemingson – “The Holdovers”
Cord Jefferson* – “American Fiction”
Erik Jendresen – “Mission: Impossible – Dead Reckoning Part One,” “Ithaca”
Maryam Keshavarz – “The Persian Version,” “Circumstance”
Marc Klein – “Mirror Mirror,” “Serendipity”
Kogonada – “After Yang,” “Columbus”
Tony McNamara – “Poor Things,” “The Favourite”
Rhett Reese – “Ghosted,” “Deadpool”
Tony Rettenmaier – “They Cloned Tyrone,” “Young. Wild. Free.”
Bernard Rose – “Traveling Light,” “Candyman”
Sarah Adina Smith – “The Drop,” “Birds of Paradise
Celine Song* – “Past Lives”
Gene Stupnitsky – “No Hard Feelings,” “Good Boys”
Takuma Takasaki – “Perfect Days,” “Honokaa Boy”
Juel Taylor – “They Cloned Tyrone,” “Creed II”
Erica Tremblay – “Fancy Dance,” “Heartland: A Portrait of Survival”
Justine Triet* – “Anatomy of a Fall,” “Sibyl”
Eva Vives – “All about Nina,” “Raising Victor Vargas”
Paul Wernick – “Ghosted,” “Deadpool”

Artist Representatives
Laura Berwick
Eryn Brown
John Carrabino
Hillary Cook
Tim Curtis
Brian Dobbins
Frank Frattaroli
Jay Gassner
Roger Green
Laurent Gregoire
Jermaine Johnson
Theresa Kang
Becca Kovacik
Linda Lichter
Douglas Lucterhand
Devin Mann
Gregory McKnight
Evelyn O’Neill
David Park
Cynthia Lee Pett
Valarie Phillips
Maggie Pisacane
Lindsay Porter
Gretchen Rush
Jodi Shields
Chris Silbermann
Carolyn Sivitz
Gary Ungar
Douglas Urbanski
Steve Warren
Alex Yarosh

The Batman – Parte 2, nuovi aggiornamenti da Andy Serkis

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The Batman – Parte 2, nuovi aggiornamenti da Andy Serkis

È passato un po’ di tempo dall’ultima volta che abbiamo avuto notizie ufficiali sui piani di Matt Reeves per il suo The Batman – Parte 2, e la mancanza di aggiornamenti in seguito all’annuncio che James Gunn e Peter Safran sarebbero stati a capo di un nuovo DCU ha portato a ipotizzare che il film potrebbe essere stato rinviato ancora una volta o forse addirittura accantonato del tutto.

Gunn ha sempre assicurato ai fan che non era così, e uno degli attori coinvolti nel film ha ora condiviso un aggiornamento positivo sulla produzione. Secondo Andy Serkis (che interpreta Alfred Pennyworth), le riprese inizieranno all’inizio del prossimo anno.

“Beh, c’è un arco narrativo enorme che hai – nah, non sto rivelando nulla”, ha detto Serkis durante un’apparizione all’ACE Superhero Comic Con 2024. “Fondamentalmente, non so nulla del film a parte quello che abbiamo appena scoperto ovvero che probabilmente inizieremo le riprese all’inizio del prossimo anno, quindi, se fate i conti, sarà un anno e mezzo dopo.”

“So che Matt [Reeves] sta lavorando davvero duramente alla sceneggiatura”, ha continuato. “Essendo Matt Reeves, lo straordinario regista che è, posso solo supporre che sarà un’altra sceneggiatura brillante, perché pensavo quello che ha fatto con quel primo film è stato davvero sorprendente. Ho adorato lavorare con Rob Pattinson e non vedo l’ora di interpretare Alfred ancora una volta”.

The Batman - Parte 2- Jeffrey Wright Jim Gordon nel sequelAnche se è ovviamente bello sapere che The Batman – Parte 2 è sulla buona strada, i fan speravano che la produzione potesse iniziare prima della fine dell’anno (le voci indicavano dicembre), ma sembra che il 2026 sia un anno più “sicuro” per l’uscita del film.

Si prevede che tutti i personaggi del primo film (sopravvissuti) ritorneranno, insieme ad alcuni personaggi della serie The Penguin, e abbiamo sentito voci secondo cui potrebbero essere introdotti anche il Dr. Tommy Elliot/Hush e Dick Grayson/Robin.

The Batman – Parte 2 – quello che sappiamo

Come già sottolineato, The Batman – Parte 2 ha dovuto fare i conti con una serie di indiscrezioni sulla produzione. Di recente, Jame Gunn è dovuto intervenire per smentire le voci secondo cui Boyd Holbrook sarebbe stato scritturato per interpretare Harvey Dent/Due Facce. L’inizio delle riprese del sequel era previsto per il novembre 2023, con un’uscita prevista per l’ottobre 2025. Tuttavia, in seguito agli scioperi della WGA e della SAG-AFTRA del 2023, The Batman – Parte 2 è stato rinviato all’ottobre 2026. Le riprese del sequel inizieranno alla fine di quest’anno.

Reeves spera che il suo prossimo film su Batman abbia lo stesso successo del primo. The Batman del 2022 ha avuto un’ottima performance al botteghino, incassando oltre 772 milioni di dollari in tutto il mondo e ottenendo un ampio consenso da parte della critica. Queste recensioni entusiastiche sono state portate avanti nella stagione dei premi, visto che il film ha ottenuto quattro nomination agli Oscar. Nel frattempo, Reeves è intenzionato a espandere la serie DC Elseworlds, dato che la serie spin-off di Batman, Il Pinguino, con Colin Farrell nei panni del boss della mafia, è prossima all’uscita. Con Farrell che ha annunciato una serie molto violenta, The Penguin dovrebbe debuttare su Max a settembre.

L’uscita di The Batman – Parte 2 è prevista per il 2 ottobre 2026. Nel cast Robert PattinsonZoë KravitzJeffrey WrightAndy SerkisColin Farrell.

Inception: sogno o realtà? la spiegazione del finale

Inception: sogno o realtà? la spiegazione del finale

All’epoca dell’uscita di Inception, nel 2010, Christopher Nolan si era fatto conoscere per le sue capacità di lavorare sugli inganni della mente e costruire film strutturalmente complessi, grazie a pellicole come Memento, Insomnia e The Prestige, oltre ad aver già prodotto due terzi della sua famosa trilogia su Batman: Batman Begins, Il cavaliere oscuro, che si sarebbe conclusa con Il cavaliere oscuro – Il ritorno. Ma è proprio con Inception che il regista britannico viene definitivamente consegnato alla fama mondiale.

Il film fu tra i più visti al mondo del 2010 e fece incetta di premi e nomination, guadagnando quattro Oscar per la miglior fotografia, il miglior sonoro e montaggio sonoro, per i migliori effetti speciali. Oggi, a 14 anni di distanza dall’uscita, la pellicola dà vita ancora ad accesi dibattiti, soprattutto inerenti a un finale spiazzante che chiunque abbia visto il film ha tentato di decifrare. Ma anche perché il film è capace di fondere sapientemente generi.

Qui si mescolano thriller, spionaggio, azione dramma e naturalmente fantascienza. Inception riesce ad essere perturbante scavando nei meccanismi della mente, rendendo labile il confine fra realtà e sogno. La sua analisi non si ferma sullo schermo, ma coinvolge lo spettatore, rendendolo letteralmente parte del meccanismo filmico.

Inception

La trama di Inception

Dom Cobb, Leonardo DiCaprio, è un estrattore. Il suo lavoro è carpire segreti dalla mente delle persone, entrando nei loro sogni attraverso il meccanismo del sogno condiviso. Viene ingaggiato da importanti aziende per fare spionaggio industriale ai danni dei loro concorrenti. Non può tornare a casa, negli Stati Uniti, perché è accusato di essere responsabile della morte della moglie Mal, Marion Cotillard, che lavorava con lui. Tuttavia, vuole a tutti i costi tornarvi per rivedere i suoi figli, che ora vivono con il suocero Miles, Michael Caine. Per questo, quando l’imprenditore giapponese Saito, Ken Watanabe, gli propone di scambiare il suo rientro in patria da uomo libero con una missione apparentemente impossibile, Cobb accetta.

Si tratta stavolta non di estrarre, bensì di impiantare un’idea nella mente di un concorrente di Saito, Robert Fischer, Cillian Murphy, così da convincerlo a smembrare e vendere l’azienda del padre, eliminando la concorrenza sgradita a Saito. Per compiere l’operazione, Cobb si affida a una squadra di amici fidati: il suo braccio destro, Arthur, Joseph Gordon-Levitt, Eames, Tom Hardy, che nel sogno può assumere diverse identità, Yusuf, Dileep Rao, il chimico che procura a Cobb il sedativo necessario per il sogno condiviso, e Ariadne, Ellen Page, l’architetto che dovrà ricreare in ogni particolare la realtà onirica in cui si muoveranno i partecipanti al sogno. Per arrivare al profondo della mente di Fischer, dove l’idea possa attecchire, il gruppo si imbarcherà in un viaggio onirico complesso e pieno di insidie, il cui rischio più grande è quello di non riuscire più a far ritorno nel mondo reale.

Inception, un lavoro più che decennale per una costruzione perfetta

Il punto di partenza, attorno a cui ruota tutto il film, è che un’idea sia il virus più letale e persistente che possa esistere. Una volta insinuata nella mente, una volta che essa ha avuto origine –  inception – attraverso l’innesto, non la lascia più, fino a diventare una vera e propria ossessione.

Il film ha una struttura a dir poco complessa. Qui il regista mostra tutta la sua perizia nel costruire universi paralleli e portare lo spettatore a a spasso in mondi onirici da lui creati e incastrati uno nell’altro come matrioske. Vi sono infatti tre livelli del subconscio, che si fa via via più profondo. Per accedere al primo occorre un sogno, per il secondo un sogno nel sogno e così via. Fino a raggiungere un livello così profondo da poter innestare in modo sicuro ed efficace un’idea al suo interno. Inoltre, in questi tre universi paralleli il tempo non è come lo conosciamo, ma si dilata man mano che si va in profondità.

Il gioco col tempo è una caratteristica del cinema di Nolan. Per questo ed altri elementi ricorrenti nei suoi lavori il regista stesso ha affermato di essere debitore ad autori come lo scrittore argentino Jorge Luis Borges, nella cui narrativa ricorrono i concetti di doppio, labirinto e appunto una concezione non lineare del tempo. I diversi livelli spazio-temporali sono tenuti insieme, oltre che da una sicura regia, anche dall’efficace montaggio di Lee Smith.

Dell’ampio gioco di rimandi fanno parte i riferimenti al mito di Teseo e Arianna. Ariadne è il nome dell’architetto che costruisce le scenografie dei sogni, pensate come dei labirinti di cui solo gli estrattori conoscono le vie di fuga. Sarà lei ad affiancare Dom e a cercare di far sì che viaggiando nell’inconscio altrui non si perda nei meandri del proprio, come Teseo nel labirinto. Ariadne, infine, guiderà lo spettatore alla scoperta di questo universo, inizialmente nuovo anche per lei. Inoltre, La vie en rose, canzone scelta per sincronizzare i tempi dell’intero gruppo, rimanda a Marion Cotillard, protagonista dell’omonimo film sulla vita di Edith Piaf, e qui presente nel ruolo di Mal, la moglie di Cobb morta suicida, un’oscura presenza che vive nell’inconscio del protagonista.

Dal punto di vista visivo, poi, c’è l’aspetto architettonico, di costruzione vera e propria dei mondi onirici, cui contribuiscono in maniera fondamentale la fotografia di Wally Pfister, e gli effetti speciali di Chris Corbould, Paul J Franklin, Andrew Lockley e Peter Bebb, tutti vincitori del premio Oscar. Alcune delle architetture, immaginarie ma verosimili, che si vedono sullo schermo sembrano uscite direttamente dalla fantasia dell’incisore Maurits Cornelis Escher.

Nolan è il precisissimo e unico regista di questo mondo, la cui visione ha plasmato scrivendo anche soggetto e sceneggiatura. Il processo è stato lungo, il regista vi ha lavorato per più di dieci anni. La sua abilità è indubbia, poiché il meccanismo, ricco di incastri complessi, funziona perfettamente.

inception Il cerebralismo di Christopher Nolan

Il cerebralismo di Christopher Nolan

Unica pecca può essere l’eccessiva insistenza sul meccanismo del sogno nel sogno e l’articolazione dell’universo onirico eccessivamente cerebrale. Si potrebbe, cioè, obiettare che tutto questo confina pericolosamente con un esasperato ed eccessivamente razionale esercizio di stile. Riesce però a non esserlo perché avvince, tenendo lo spettatore incollato allo schermo per ben 2 ore 28 minuti, sebbene ci sia un po’ di ridondanza. Riesce anzi a rendere lo spettatore parte di quel meccanismo, insinuando in lui il dubbio che lo accompagnerà fino alla fine.

Fondamentale per la riuscita del film è la presenza di un ottimo cast, scelto benissimo dal regista, e la capacità che Nolan ha di dare a ognuno il giusto spazio, la giusta rilevanza. Ciascuno ha i suoi momenti, che interpreta al meglio, offrendo allo spettatore una buona varietà interna. In tal modo il film non grava unicamente sulle spalle del suo protagonista, Leonardo DiCaprio.

Il finale aperto di Inception

Si è dibattuto a lungo e ancora si dibatte su quella trottola che gira a fine film. Si poserà, dimostrando che la missione è riuscita e Cobb è tornato alla realtà o continuerà a girare, svelando che si trova in un ulteriore livello del sogno? È questo il dubbio che attanaglia lo spettatore, rendendolo a tutti gli effetti parte del gioco. Questa l’idea che si è insinuata nella sua mente e non lo lascia, neanche dopo la conclusione del film. Come interpretare dunque questo finale sibillino?

Stante la possibilità per lo spettatore di costruirsi il proprio finale, proprio grazie alla scelta registica di lasciarlo aperto, si può decidere di dare a Cobb il suo lieto fine reale, immaginando che la trottola si posi, oppure un lieto fine solo sognato, dunque se possibile, ancora più inquietante di quanto fin qui la pellicola ha mostrato, poiché prevede un allontanamento definitivo del protagonista dal mondo reale. Resta però una terza via, forse la più accattivante.

inception spiegazione finale

C’è infatti da notare che Cobb, pur estraendo la trottola, il totem che gli consente di verificare razionalmente se si trova in un sogno o nella realtà, smette di osservarne il moto nel momento in cui vede comparire all’orizzonte i propri figli. Dunque, non è più interessato a sapere la verità, se quello che sta vivendo è sogno o realtà. L’unica cosa che gli interessa è riabbracciare i suoi figli, poterli guardare di nuovo negli occhi. Quella è la realtà in cui vuole vivere ed è l’unica cosa che conta. Dunque, seppure si consideri la realtà come una propria percezione e non come qualcosa di oggettivo, ciò che conta è che per chi la vive, nel momento in cui la vive, sia reale. È forse questo che il regista vuole dirci. Tutto può essere reale, se lo vogliamo.

Inception poi, può anche essere visto come una grande metafora del cinema. In fondo, cos’è la settima arte se non la possibilità di rendere reali i sogni – o gli incubi – di costruire realtà parallele, tanto fittizie quanto reali, almeno per la durata della proiezione, e che possono avere delle conseguenze, lasciare delle tracce nelle vite degli spettatori una volta usciti dalla sala? Certo è che la pellicola fa riflettere sull’enorme potere della mente e sulla tentazione di lasciarsi affascinare da mondi virtuali dove tutto è possibile, coi relativi rischi. È forse per questo che a dieci anni di distanza dalla sua prima apparizione sul grande schermo, Inception ancora fa parlare di sé.

Il trailer di Inception e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Inception grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Google Play, Apple Tv+, Now e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 26 giugno alle ore 21:00 sul canale 20 Mediaset.

Inception: 10 cose da sapere sul film di Christopher Nolan

Inception: 10 cose da sapere sul film di Christopher Nolan

Il regista Christopher Nolan è oggi uno dei pochi registi impegnato nella realizzazione di veri e propri blockbuster d’autore, film tecnicamente e narrativamente ambiziosi attraverso cui porta avanti i suoi maggiori interessi tematici. Titoli come Il cavaliere oscuro, Interstellar o il recente Oppenheimer sono solo alcuni esempi di una filmografia costruita su opere tanto complesse quanto apprezzate. Uno dei film più amati di Nolan rimane però Inception (qui la recensione), uscito nel 2010, con cui Nolan esplora la malleabilità del tempo e il mondo onirico, dando vita ad un’opera ancora oggi oggetto di riflessioni e discussioni.

Ecco 10 cose da sapere su Inception!

La trama di Inception

1. Il film si muove tra sogno e realtà. Protagonista del film è Dominic Cobb, esperto nella tecnica dell’estrazione, che consiste nell’infiltrarsi nella vulnerabile mente di chi dorme per rubare informazioni preziose. Il magnate giapponese Saito assolda Cobb per fare però l’opposto, ovvero innestare nella mente del suo rivale in affari l’idea di disgregare il suo impero economico. Per Cobb è un’occasione irripetibile, poiché Saito gli offrirà in cambio l’opportunità di poter tornare dai suoi figli negli Stati Uniti, da dove è fuggito perché accusato dell’omicidio della moglie Mal. L’operazione, tuttavia, si rivelerà più rischiosa di quanto si potrebbe immaginare.

Le origini di Inception

2. L’idea per il film è nata circa dieci anni prima della sua realizzazione. Le origini di Inception sono da ritrovarsi nei primi anni Duemila, quando dopo aver lavorato a Memento Nolan si interessò sempre più ai sogni e al loro funzionamento. Ci sono voluti anni di studi e ragionamenti prima che il regista arrivasse alla versione definitiva della sceneggiatura, la quale aveva a questo punto assunto la forma di un film d’azione ambientato però in una dimensione mentale, che sfugge alle logiche della realtà. Il risultato è un film con cui Nolan stabilisce nuove vette nella sua ambizione di fornire grande intrattenimento misto a profonde riflessioni su temi che riguardano l’intera umanità.

Inception cast
Leonardo DiCaprio, Tom Berenger, Joseph Gordon-Levitt, Tom Hardy, Cillian Murphy, Elliot Page e Ken Watanabe in Inception. Foto di Stephen Vaughan – © 2010 Warner Bros. Entertainment, Inc.

Il cast del film, da Leonardo DiCaprio a Cillian Murphy

3. Leonardo DiCaprio ha contribuito alla sceneggiatura. Inception è noto per il suo cast composto da grandi stelle del cinema e capitanato da Leonardo DiCaprio nei panni di Dominic Cobb. L’attore si è preparato al ruolo studiando i sogni e le loro regole, così da poter risultare più credibile nella sua interpretazione. Ha infatti trascorso mesi insieme a Nolan a lavorare sulla sceneggiatura. Nolan ha dichiarato: “Ha dato dei contributi straordinari alla sceneggiatura e mi ha sfidato a renderla chiara pur seguendo la sua logica interna, rimanendo fedele all’essenza dei personaggi e alle regole che avevamo stabilito“.

4. È stato uno dei suoi primi ruoli “da adulta” per Elliot Page. In Inception, accanto a Leonardo DiCaprio, recita anche Elliot Page (precedentemente noto come Ellen Page) nel ruolo di Arianna, la giovane architetto a cui è affidato il ruolo di progettare gli scenari onirici. Nonostante all’epoca delle riprese l’attore avesse ormai 23 anni, quello di Arianna è stato uno dei primi personaggi adulti interpretati. Prima di esso, infatti, aveva interpretato quasi sempre ruoli di adolescenti, anche per via del suo viso che gli permetteva di dimostrare diversi anni in meno a quelli effettivamente posseduti.

5. Cillian Murphy ha continuato a recitare con il volto coperto. In Inception si ritrova anche Cillian Murphy, attore feticcio di Nolan, che interpreta qui Robert Michael Fischer, l’uomo nella cui mente deve introdursi Cobb. Dopo Batman Begins e Il cavaliere oscuro (dove indossa la maschera di Spaventapasseri) è questo il terzo film di Nolan in cinque anni in cui il personaggio di Murphy trascorre una parte significativa del tempo sullo schermo con un sacchetto di tela in testa. In seguito, Murphy ha ricevuto un trattamento simile anche in Il cavaliere oscuro – Il ritorno (2012), estendendo la cosa a sette anni.

Inception Leonardo DiCaprio Cillian Murphy
Leonardo DiCaprio e Cillian Murphy Inception. Foto di Stephen Vaughan – © 2010 Warner Bros. Entertainment, Inc.

6. Sono presenti diversi altri noti attori nel cast. Nel film, nel ruolo del braccio destro di Cobb, Arthur, vi è Joseph Gordon-Levitt, il quale ha eseguito personalmente la maggior parte delle acrobazie previste per il suo personaggio. L’attore Tom Hardy interpreta il falsario Eames, mentre Dileep Rao è l’anestesista Yusuf. L’attore Ken Watanabe ricopre invece il ruolo di Mr. Saito. Completano il cast Marion Cotillard nel ruolo di Mal, la defunta moglie di Cobb, e Michael Caine nel ruolo di Miles, suocero e mentore di Cobb.

La trottola di Inception

7. Il significato della trottola di Cobb. Nel film Inception, la trottola ha un significato molto importante, essa rappresenta il totem di Cobb, che egli utilizza per distinguere se si trova in un sogno o nella realtà. Quando questa viene fatta girare, continua a ruotare all’infinito nel sogno, ma si ferma nella realtà. Questa peculiarità è ciò che permette a Cobb di capire in quale dimensione si trova. Durante il film, la trottola diventa dunque un simbolo ricorrente che rappresenta la lotta di Cobb per distinguere dove si trovi ma allo stesso tempo diventa rappresentazione della sua ricerca della verità e della sua instabilità mentale ed emotiva.

I premi vinti da Inception

8. Ha vinto numerosi premi. Acclamato dalla critica e dal pubblico, Inception ha guadagnato ben 836 milioni di dollari in tutto il mondo, vincendo poi numerosi premi in occasioni come Satellite Awards, Saturn Awards, MTV Movie Awards, BAFTA Awards e Golden Globe. In particolare, però, si ricordano i quattro premi Oscar vinti dal film: Miglior fotografia, Migliori effetti speciali, Miglior sonoro, Miglior montaggio sonoro. Inception era candidato anche come Miglior film, Miglior sceneggiatura originale, Miglior scenografia e Miglior colonna sonora, ma non ha poi vinto in tali categorie.

Inception trottola
Leonardo DiCaprio in Inception. Foto di Stephen Vaughan – © 2010 Warner Bros. Entertainment Inc. All Rights Reserved

Il finale di Inception

9. Il finale è uno dei più ambigui di sempre. Chi ha già visto Inception sa che il finale rimane volutamente ambiguo riguardo il destino di Cobb. Il film si conclude prima che la trottola che egli fa girare nell’ultima scena possa chiarire se la sua riunione con i figli sia reale o solo un sogno. Nolan ha sempre ribadito che non ha senso interrogarsi sul finale e che ognuno può conferirgli il valore che preferisce. Se si vuole approfondire meglio l’argomento, però, ecco la nostra spiegazione del finale di Inception.

Il trailer di Inception e dove vedere il film in streaming e in TV

10. È possibile fruire di Inception grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Google Play, Apple Tv+, Now e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 26 giugno alle ore 21:00 sul canale 20 Mediaset.

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Pretty Little Liars: Summer School, la spiegazione del finale, Chi è Bloody Rose?

Dopo otto episodi ricchi di tensione, Pretty Little Liars: Summer School ha trasmesso il suo finale di stagione e con esso ha rivelato le risposte al mistero di Bloody Rose Waters. Nella prima stagione, intitolata Peccato originale, il mistero di “A” era stato risolto in modo piuttosto piacevole: avevamo scoperto l’identità dell’inafferrabile assassino e avevamo ottenuto la vendetta delle nostre bugiarde protagoniste. Ma la seconda stagione li ha visti affrontare una nuova minaccia: la scuola estiva e un altro killer mascherato di nome Bloody Rose.

Ambientata in un’allegra estate con gelaterie e piste di pattinaggio, Summer School ha regalato una serie di episodi spaventosi e intensi, lasciando il pubblico sul filo del rasoio ogni settimana con innumerevoli cliffhanger e grandi sorprese. Dopo il penultimo episodio, che si è concluso con Kelly Beasley (Mallory Bechtel) che galleggiava svogliatamente in piscina, il finale era già destinato a partire con una nota devastante. Cosa è successo esattamente nel finale di Pretty Little Liars: Summer School e chi arriverà alla terza stagione?

Kelly non è morta in Pretty Little Liars: Summer School

Dopo lo scioccante finale dell’episodio 7, che ha visto Faran (Zaria) scoprire il corpo senza vita di Kelly che galleggiava in piscina, i telespettatori erano pronti a dire addio al personaggio divisivo. Ma Faran non ha lasciato andare Kelly senza combattere, e l’ha trascinata dalla piscina sulla terraferma dove ha prontamente eseguito la rianimazione cardiopolmonare. All’inizio sembrava che non ci fossero speranze, ma alla fine Faran è riuscita a rianimare Kelly, permettendole di vedere un altro giorno.

Quando Faran e Kelly si riuniscono al resto delle bugiarde, Kelly si scusa per il suo coinvolgimento in Hell House e offre il suo aiuto per il mistero della Rosa Insanguinata. Questo inizia con il controllare sua madre per assicurarsi che non sia Bloody Rose e, considerando che sta ancora sbattendo sulla porta dell’armadio delle preghiere quando Kelly e le Liars arrivano, pensano che sia sicuro escluderla come sospettata. Questo pone di fatto fine all’arco narrativo di Kelly per la stagione (a parte la sua apparizione nel flash forward alla fine), ma gli spettatori possono respirare più tranquillamente sapendo che è miracolosamente sopravvissuta all’attacco di Bloody Rose.

Dopo che un telegiornale annuncia una rivolta nel penitenziario di Ravenswood, dove è detenuto Archie Waters, le Liars sono in stato di massima allerta. Si presume che “A” sia morto nella sommossa, ma la notizia sembra piuttosto sospetta e lascia le ragazze in apprensione. A metterle ancora più in allarme è il fatto che la madre di Tabby (Chandler Kinney) ha ricevuto un mazzo di rose rosse – che è il biglietto da visita di Bloody Rose, il che significa che rischia di cadere vittima dell’ignoto assassino. Sulla lista c’è anche la signora Langsberry (Carey Van Driest), la mamma di Chip (Carson Rowland). Tabby e Imogen (Bailee Madison) si recano a casa sua per capire se possa essere lei la Rosa Insanguinata, solo per scoprire che anche lei ha un mazzo di rose rosse, il che significa che l’assassino ha messo gli occhi anche su di lei. Questo cancella apparentemente la signora Langsberry dalla lista dei sospettati delle Liars, ma ci sono ancora alcuni sospetti nell’aria.

Noa (Maia Reficco) dice quello che ci siamo chiesti per tutta la stagione e accusa Johnny (Antonio Cipriano) e Christian (Noah A. Gerry) di essere dietro la maschera di Bloody Rose. Dopotutto, sono entrambi nuovi nel gruppo e Christian ha un’affinità con la creazione di maschere inquietanti, quindi non è così improbabile. Questo però offende Tabby e Imogen, che si muovono immediatamente per difendere i loro fidanzati, dando vita a un breve battibecco tra le amiche. Alla fine si rendono conto che è meglio prevenire che curare e decidono di indagare sui ragazzi. Imogen affronta Johnny dopo averlo visto sul suo telefono, ma non trova nulla e sembra escluderlo dai sospetti. Ma più tardi, quando va al freezer per prendere un’altra vaschetta di gelato, scopre diversi corpi infilati dietro le file di gelato. Questo le fa sospettare immediatamente di Johnny e si avvicina a lui con una chiave inglese, agitandola selvaggiamente mentre lui cerca di calmarla. Lui si avvicina troppo e Imogen gli sferra improvvisamente un duro colpo alla testa, facendogli perdere i sensi. Lo trascina nel freezer, mentre lui si sveglia lentamente e, nonostante cerchi debolmente di divincolarsi, è troppo confuso e Imogen lo chiude dentro.

Per Tabby le cose sono ancora più sospette dei corpi nel freezer. Si reca a casa di Christian, si intrufola nel seminterrato dove lui tiene la sua collezione di maschere e inizia a rovistare tra le sue cose. Trova riviste dell’orrore, oggetti di scena di film horror e un’abbondanza di maschere, ma quella che attira la sua attenzione è una maschera realistica della madre di Imogen, Davie (Carly Pope). Nell’episodio precedente abbiamo appreso che quando Imogen è stata attaccata da Bloody Rose, una volta riuscita a strappare le bende, ha visto il volto di sua madre. Questa rivelazione, tuttavia, dimostra che non si trattava della madre di Imogen – ma se è in possesso di Christian, sicuramente significa che lui c’entra qualcosa, giusto? Tabby non ha però la possibilità di condividere questa scoperta con le ragazze, perché, mentre sale le scale per andare da loro, subisce un’imboscata da Bloody Rose e cade dalle scale, perdendo i sensi e lasciandola in balia dell’assassino.

Spaghetti Spooky ha filmato gli omicidi della Rosa Insanguinata

Mentre Mouse (Malia Pyles) controlla il sito web di Spooky Spaghetti, scopre un trailer di qualcosa chiamato “The Reckoning”. Cliccandoci sopra, si rende conto che qualcuno su Spooky Spaghetti ha filmato gli omicidi di Bloody Rose e ne sta facendo un film. Informa le altre Liars e dice loro che il suo insegnante di informatica sta indagando per scoprire da dove è stato caricato il video. Quando riesce a rintracciare la fonte, però, dice che è stato caricato dall’Orpheum, dove lavorano Tabby e Christian.

Ancora una volta, Christian è in cima alla lista dei sospettati. Le Liars vanno al teatro e lo affrontano, ma lui è confuso quanto loro. Ha chiamato Tabby, ma lei non ha risposto, e per di più l’aria condizionata non funziona, lasciando il teatro un incubo umido e sudato. Mentre girano per il teatro, scoprono un biglietto di Bloody Rose che li indirizza alla sala 3 per uno spettacolo speciale. Lo spettacolo speciale in questione? Uno streaming in diretta di Tabby che viene affrontato da “A” e Bloody Rose.

L’identità di Bloody Rose viene rivelata in Pretty Little Liars: Summer School

identità di Bloody Rose viene rivelata in Pretty Little Liars- Summer School

Dopo essere caduta dalle scale, Tabby si sveglia e scopre di essere chiusa nella cabina di confessione della chiesa. Sulle pareti è scritto “CONFESSA I TUOI PECCATI!”. Ma Tabby non sa cosa significhi, perché non ha alcun peccato da confessare. Guardando dall’altra parte della cabina di confessione, scopre che la vera Rose Waters (Susan Barnes Walker) è morta. Riesce a uscire dalla cabina e lo spettacolo che la attende è qualcosa di simile a un incubo.

Ci sono maschere dappertutto, persino appese al soffitto, oltre a dipinti che sembrano raffigurare gli ultimi esami femminili di lei e della sua amica. Ma il suo incubo è tutt’altro che finito, perché “A” e Bloody Rose la stavano aspettando. Accompagnati da un gruppo di altre persone mascherate, “A” e Bloody Rose minacciano Tabby e Bloody Rose le dice ancora una volta di confessare i suoi peccati. Tabby non sa ancora cosa intenda, finché Bloody Rose non le dice di confessare ciò che ha fatto a suo figlio. All’improvviso Tabby capisce che Bloody Rose è in realtà la signora Langsberry e che sta cercando di ottenere giustizia per suo figlio Chip.

Per rendere la situazione ancora più scioccante, quando “A” si toglie la maschera, si rivela essere Wes (Derek Klena), il vecchio capo di Tabby e Christian all’Orpheum. Lui e la signora Langsberry hanno iniziato a legare dopo che lui ha ripulito l’armadietto di Chip e le ha portato le sue cose. Rivela inoltre a Tabby che in precedenza aveva pensato a un’idea per un film horror con Chip, in cui gli omicidi erano reali. The Reckoning è quell’idea che prende vita e Tabby sarà la sua ultima ragazza. È lui che ha messo la maschera in casa di Christian per incastrarlo, dopo che Bloody Rose l’aveva indossata durante Hell House.

Tabby è la final girl di Pretty Little Liars: Summer School

Tutti i tasselli iniziano a ricomporsi e “A” e Bloody Rose incoraggiano Tabby a confessare i suoi peccati sul livestream, ma Tabby non si tira indietro e dice la verità: Chip ha violentato lei e Imogen e non merita giustizia. Ma questa verità è qualcosa che né Wes né la signora Langsberry avevano intenzione di ammettere, e la dichiarazione di Tabby li fa esplodere. Wes dice ancora una volta a Tabby che lei sarà l’ultima ragazza del suo film e le mostra, come incentivo, un video in cui un gruppo di criminali mascherati si aggira fuori dalla casa di Tabby per osservare sua madre. Ma Tabby, lottando per rimanere impassibile, salta fuori dalla finestra della chiesa e corre verso la salvezza.

Dopo essere stata inseguita nel bosco dalle persone mascherate della chiesa, Tabby si imbatte in un’inquietante capanna, ma sovverte un importante tropo di final girl non avventurandosi all’interno. Tuttavia, apre la porta per far credere di essere entrata, il che spaventa Wes proprio come sperava. Alla fine Tabby lo segue, brandendo un forcone come arma, e lui inizia a schernirla, dicendo che non ha il coraggio di fargli nulla. Lei, però, gli dimostra che si sbaglia molto presto e la scena si interrompe all’esterno della baita, mentre Tabby pugnala Wes al petto con il forcone. Le ragazze la trovano poi nel bosco, ricoperta di sangue e profondamente sotto shock, mentre le sirene risuonano in lontananza. Il gruppo torna nella baita per assicurarsi che Wes sia davvero morto, ma, come in Scream, torna per un ultimo spavento, solo per essere prontamente preso a pugni da Imogen. Sentono poi dei colpi e delle grida soffocate e, quando aprono l’armadio, trovano la dottoressa Sullivan (Annabeth Gish) legata all’interno, sopravvissuta al suo stesso attacco.

Un flash forward prepara il terreno per la terza stagione di Pretty Little Liars

Dopo aver chiuso in modo efficace la storyline di Bloody Rose, un cartellino ci informa che sono passate due settimane e che le ragazze si sono riunite con la dottoressa Sullivan per un’altra seduta di terapia. Grazie a questa seduta, si chiudono alcune questioni in sospeso dell’episodio. Innanzitutto, Christian sta bene ed è riuscito a respingere gli Spooky Spaghetti che hanno cercato di attaccarli all’Orpheum. Johnny ha rotto con Imogen dopo la situazione del freezer, ma uno sguardo prolungato ci dice che la loro rottura potrebbe non essere così definitiva. Hanno anche ripetuto l’esame di chiave di volta e l’hanno superato, consentendo loro di passare al terzo anno. Dopo il riassunto, le Liars decidono che ora possono abbandonare le sedute di terapia con la dottoressa Sullivan, ma esprimono la loro gratitudine per l’aiuto che ha dato loro nel superare il loro anno traumatico. A proposito di questo, le Liars, compresa Kelly, si fanno tatuare sui polsi la scritta “F.G.E.”, che sta per “Final Girl Energy”, perché sono riuscite a sopravvivere ai terribili attacchi di “A” e Bloody Rose, quindi niente può più abbatterle, almeno così pensano.

L’episodio si conclude con due grandi momenti. Tabby racconta a Imogen la sua idea per il prossimo film e vediamo questa scena intervallata da una serie di vignette con un gruppo di ragazze che indossano maschere di plastica, simili a bambole, che ricordano le Liars. All’inizio sembra che questo sia solo un modo per dare vita all’idea di Tabby, che ne parla a Imogen, ma nei titoli di coda compaiono anche queste ragazze mascherate, lasciando intendere che questo gruppo potrebbe essere il nostro prossimo grande cattivo. Tuttavia, non sarebbe un finale di Pretty Little Liars se non si concludesse con un grande e sanguinoso colpo di scena e, purtroppo, è la dottoressa Sullivan a fornirlo. Prima della fine dell’episodio, passiamo nell’ufficio della dottoressa Sullivan mentre fa i bagagli per la notte e parla al telefono con il suo editore. Il suo libro si preannuncia un grande successo e ha solo bisogno dell’approvazione delle ragazze prima di poterlo pubblicare, dato che ha a che fare in parte con loro. Spiega che dovrebbe essere facile e che otterrà le loro firme il prima possibile, ma poi salta la corrente.

La dottoressa Sullivan riattacca il telefono e va ad indagare, pensando che si tratti di un paziente in cerca di aiuto dopo l’orario di lavoro, ma si trova davanti Archie Waters. La donna capisce subito cosa significa per lei e, come ultima possibilità di ottenere giustizia per suo figlio, prega Archie di dirle se è stato lui a ucciderlo. Vuole solo la conferma prima di morire, non vuole opporsi a lui, ha solo bisogno di sapere, perché l’ha perseguitata per tutti questi anni. Ma Archie non risponde alla sua domanda, non pronuncia nemmeno una parola, si limita a pugnalarla ripetutamente mentre passiamo ai titoli di coda, preparando noi e le Liars a un altro anno di sangue.

Harry Potter: HBO assume i registi di The Last of Us e Succession per dirigere la serie tv

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La serie televisiva di Harry Potter della Warner Bros. ha trovato uno showrunner e, a dimostrazione dell’importanza della serie per la Warner, ha ingaggiato un peso massimo per supervisionare le sette stagioni che saranno adattate dai romanzi di J.K. Rowling. Dopo alcune speculazioni, è stato confermato che Francesca Gardiner e Mark Mylod saranno i capitani del teamc he ci porterà a Hogwarts nella serie, che andrà in onda su HBO e Max, e che la Gardiner porta con sé un curriculum impressionante, mentre Mylod non ha bisogno di presentazioni, essendo una delle forze chiave dietro Succession fin dal suo inizio. Gardiner sarà il capo sceneggiatore, mentre Mylod dirigerà la serie.

La Gardiner è stata recentemente coinvolta come produttrice esecutiva e scrittrice in serie come Killing Eve, His Dark Materials e, cosa forse più importante per la Warner, Succession, la serie HBO adorata dalla critica che ha concluso la scorsa stagione con una pioggia di premi sia per il team di sceneggiatori che per il cast. All’inizio di febbraio, Deadline aveva già suggerito che la Gardiner era considerata una delle favorite per la posizione, ma ora si è assicurata il posto a capotavola nella Sala Grande e ha la responsabilità di portare il mondo dei maghi a una nuova generazione. L’attrice ha il ruolo di showrunner, mentre Mylod sarà produttore esecutivo e regista di alcuni episodi.

La serie di Harry Potter sarà prodotta dalla Brontë Film and TV, sotto la guida dell’agente della Rowling e  Neil Blair dalla Warner Bros Television, insieme all’amministratore delegato della Brontë, Ruth Kenley-Letts, e a David Heyman, il produttore dei film originali, che sta attualmente discutendo per diventare produttore esecutivo, supervisioneranno la produzione.

Quando uscirà la serie di Harry Potter?

Il 23 febbraio, durante la conferenza stampa sugli utili del trimestre, l’amministratore delegato della Warner Bros. Discovery, David Zaslav, ha confermato l’intenzione di pubblicare la serie nel 2024 e ha lasciato intendere che la Rowling – armata di tutto il suo bagaglio transfobico – sarebbe stata una parte fondamentale degli sforzi creativi dello staff di produzione.

“Non siamo stati timidi nel descrivere la nostra eccitazione per Harry Potter. L’ultimo film è stato realizzato più di una dozzina di anni fa. Sono stato a Londra qualche settimana fa con Casey [ Bloys , amministratore delegato della HBO] e Channing [ Dungey , presidente della Warner Bros. Television] e abbiamo trascorso del tempo reale con JK e il suo team. Entrambe le parti sono entusiaste di riavviare questo franchise. Le nostre conversazioni sono state fantastiche e non potremmo essere più entusiasti di quello che ci aspetta. Non vediamo l’ora di condividere un decennio di nuove storie con i fan di tutto il mondo su Max. Puntiamo a un debutto nel 2026”.

 

Lanterns: Warner Bros dà il via libera alla serie, ecco tutti i dettagli!

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HBO, Warner Bros. Television e DC Studios hanno annunciato una nuova entusiasmante aggiunta al rinato Universo DC con il via libera alla serie drammatica Lanterns. La serie, che ha ricevuto un ordine di otto episodi, è basata sull’iconico titolo DC Lanterna Verde, e la nuova avventura promette di portare una nuova interpretazione degli amati personaggi dei fumetti.

La serie segue due personaggi centrali dell’Universo DC: la nuova recluta John Stewart e il veterano Hal Jordan. La storia vede i nostri poliziotti intergalattici coinvolti in un oscuro mistero terrestre mentre indagano su un omicidio nel cuore dell’America, una premessa molto intrigante che promette una miscela di avventure cosmiche e lavoro investigativo concreto, e qualcosa di nettamente diverso dalla norma DC.

Chi sta producendo Lanterns?

Lanterns serie tv 2024

Lanterns vanta un’impressionante schiera di talenti creativi. Il candidato all’Emmy Chris Mundy, noto per il suo lavoro in True Detective: Night Country della HBO e Ozark, sarà showrunner e produttore esecutivo. A lui si aggiungono il vincitore di un Emmy Damon Lindelof, noto per il suo contributo a Watchmen e The Leftovers della HBO, e il vincitore dell’Eisner Award Tom King, acclamato per il suo lavoro su Mister Miracle e Supergirl. Mundy, Lindelof e King saranno co-sceneggiatori della serie e Lindelof e King assumeranno anche il ruolo di produttori esecutivi.

Casey Bloys, presidente e amministratore delegato di HBO e Max Content, ha espresso il suo entusiasmo per il progetto, affermando: “Siamo entusiasti di riunirci con Chris Mundy e Damon Lindelof e di collaborare con Tom per questa nuova versione di Lanterna Verde della DC. Come parte della visione di James e Peter per l’Universo DC, questa prima serie live-action segnerà una nuova entusiasmante era“.

Facendo eco a questo entusiasmo, James Gunn e Peter Safran, Co-Presidenti e Co-CEO dei DC Studios, hanno dichiarato:

Siamo entusiasti di portare questo titolo fondamentale della DC alla HBO con Chris, Damon e Tom al timone. John Stewart e Hal Jordan sono due dei personaggi più avvincenti della DC e Lanterns li porta in vita in una storia poliziesca originale che è una parte fondamentale del DCU unificato che lanceremo la prossima estate con Superman“.

Il mese scorso, Gunn aveva condiviso online i suoi pensieri sulla serie, dicendo: “Sì, è vero. La serie DCU Lanterns sta mettendo insieme un team di scrittori di prim’ordine, sulla base di una meravigliosa sceneggiatura pilota e della bibbia di Chris Mundy, Tom King e Damon Lindelof. Un caloroso benvenuto a Chris e @damonlindelof che si uniscono alla famiglia dei DC Studios (non è necessario dare il benvenuto al vecchio @tomking_tk, che è qui quasi dalla nascita).” Restate sintonizzati su CINEFILOS per ulteriori informazioni su Lanterns.

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