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POP Awards: al via le votazioni! Scopri le categorie e i nominati

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Al via la prima edizione dei POP Awards (Premi Online del Pubblico) un gioco nato su iniziativa di un gruppo di siti di cinema che per questo Natale ha messo da parte la concorrenza reciproca e ha unito le forze per coinvolgere il pubblico nel giocare insieme con la passione per i film e le serie tv.

La fine dell’anno è proprio quel momento in cui arrivano le classifiche con “il meglio di” proposto da critici, redazioni, esperti. Ma cosa ne pensa il pubblico? Quali sono i film che hanno segnato l’immaginario collettivo e resteranno nelle memorie esperienziali di questo2023? Lo scopriremo grazie alle votazioni aperte a tutti su www.popawards.it.

Il network promotore dei POP Awards – formato da siti di cinema CiakClub, Cinefilos, Cinemadvisor, CinemaSerieTV, Il Cineocchio, longtake e ScreenWorld – ha ideato 20 categorie, dalle più classiche come miglior film, migliore serie, miglior interpretazione, alle più POP come miglior tormentone, miglior scena strappalacrime, miglior boomer e miglior serie da guardare per farti compagnia “mentre fai altro”, prendendo  in considerazione titoli usciti tra il 1gennaio e il 21 dicembre 2023.

In totale sono ben 151 nomination suddivise tra 72 al cinema, 56 al mondo seriale e 23 al fandome. Tra gli 83 titoli nominati, 48 sono film e 35 serie, 65% uomini e 35% donne, 22 italiani e 16 tra europei e asiatici. A guidare la classifica dei più titoli nominati non poteva che esserci il fenomeno Barbie (9 candidature), seguito a breve distanza da C’è ancora domani e Opphenheimer (6) e quindi Spider-Man Across the Spider-verse (5), Killers of the Flower Moon e la quarta stagione di Succession (4), The Whale, La fantastica signora Maisel, The Last of Us e Ted Lasso (3) per un totale di 22 nomination a Netflix, 17 a Sky/NowTV,14 a Warner Bros., 11 a 01 Distribution e 10 a Disney+.

Ora non resta che giocare con i POP Awards divertendosi nel votare i propri preferiti. Chiunque può votare sul sito www.popawards.it fino al 7 gennaio 2024 sapendo che così potrà unire i flussi delle proprie passioni e consegnare a nominati e vincitori un importante premio che ne riconosce il forte impatto sul nostro immaginario collettivo.

I vincitori dei POP Awards saranno annunciati il 15 gennaio 2024 sul sito www.popawards.it e sui canali social ufficiali.

Maestro, intervista al regista e protagonista Bradley Cooper

Maestro, intervista al regista e protagonista Bradley Cooper

Fresco di otto nomination ai Critics Choice Awards e quattro ai Golden Globes, Maestro di Bradley Cooper è sbarcato su Netflix. Il biopic dedicato al leggendario compositore/maestro d’orchestra Leonard Bernstein e a sua moglie Felicia Montealegre rappresenta la seconda regia di Cooper dopo il grande successo di A Star Is Born. Ecco che cosa ci ha raccontato di maestro il suo protagonista e regista.

Partiamo dal principio; come nasce il progetto di realizzare Maestro?

Da bambino ero ossessionato dal condurre un’orchestra, mi esercitavo per ore. Non ero a conoscenza del progetto legato a Leonard Bernstein quando ha iniziato a circolare, nel quando ne sono venuto  a conoscenza ho chiesto immediatamente a Steven Spielberg chi ne deteneva i diritti. Josh Singer è salito a bordo e abbiamo iniziato a fare ricerche, volevo capire che tipo di storia raccontare. È stato lui a suggerire di esplorare il rapporto tra Leonard e Felicia, e ho subito capito che la loro relazione era il cuore della storia che volevo raccontare, un rapporto così complesso, non convenzionale, intimo. Abbiamo iniziato a incontrare persone che li conoscevano e una cosa mi ha colpito nel profondo: nessuno ha mai parlato di Leonard Bernstein e sua moglie, erano sempre Lenny e Felicia. Era chiaro che entrambi lasciavano la loro impronta personale sulle persone.

Maestro. BTS – (L to R) Writer/Director/Producer Bradley Cooper and Musical Advisor Yannick Nézet-Séguin on the set of Maestro. Cr. Jason McDonald/Netflix © 2023. Foto

È stato un processo complicato quello di “diventare” Leonard Bernstein?

All’inizio ero terrorizzato, poi col passare del tempo è diventato più semplice, ma solo appena più semplice, e molto lentamente. La mia preoccupazione maggiore era riprodurre quella voce suadente, capace di metterti a tuo agio in qualsiasi situazione. Ho lavorato su di essa fin dall’inizio, sei anni fa, un lungo periodo di tempo da cui ho tratto enormi benefici. In pratica ci lavoro da prima che A Star Is Born arrivasse al cinema. Per fortuna ai tempi di American Sniper ho cominciato a collaborare con questo incredibile dialect coach, Tim Monich, con cui ho lavorato anche grazie a A Star Is Born e La fiera delle illusioni. Tim si è praticamente trasferito a casa mia a New York, abbiamo lavorato insieme cinque giorni a settimana per quattro anni e mezzo. Per quanto riguarda il lato estetico mi sono affidato completamente a Kazu Hero che ha fatto un lavoro straordinario sul trucco, anche con lui abbiamo lavorato per anni facendo test filmati molto prima che iniziassimo a girare il film.

C’è stato un momento durante la lavorazione in cui si è sentito sotto pressione?

Il primo giorno di riprese, quello in cui il vecchio Leonard insegna a condurre a William. Era la prima volta che mi presentavo di fronte ad altre persone come Leonard Bernstein, ero davvero nervoso. E in più ovviamente dovevo anche dirigere gli altri attori. Ho chiesto ad alcuni tra i miei amici più cari di venire sul set, tra di essi c’era anche Gabe Fazio, che conosco da una vita. Soltanto sapere che era lì mi ha tranquillizzato. Un’altra scena che mi ha messo sotto pressione è stata quella del concerto nella cattedrale dal momento che dovevo condurre l’orchestra di Londra, una delle migliori tre al mondo. Mi ero allenato con Gustavo Dudamel per molto tempo, studiando anche un video di Bernstein condurre in quel luogo negli anni ‘70. Eppure condurre mi riuscì impossibile, continuavo a rimanere indietro nei tempi. Il giorno dopo sono arrivato molto tempo, la cattedrale era ancora vuota. Pensando a come sistemare la scena ho capito che in realtà il cuore era Felicia, venuta a veder condurre Leonard senza provare alcun odio per lui. L’abbiamo girata ancora una volta e quel pianosequenza è quello che vedete nel film. È stato magnifico.

Maestro. BTS – (L to R) Producer Steven Spielberg and Writer/Director/Producer Bradley Cooper as Leonard Bernstein on the set of Maestro. Cr. Jason McDonald/Netflix © 2023.

E come regista che tipo di lavoro ha svolto per Maestro?

Non faccio mai storyboard delle scene che giro, tento sempre di vedere il film nella mia testa, ogni inquadratura che riesco a immaginare. Finché arriva il giorno in cui riesco a vedere il film dalla prima all’ultima inquadratura. Quello è il momento in cui mi sento tranquillo, allora posso andare sul set e sentirmi libero: all’improvviso hai tutte queste persone intorno, ti trovi sulla location e magari hai una luce diversa da quella che ti aspettavi. Le idee iniziano a fioccare, magari decidi di cambiare qualcosa e vedere come influenzerà le scelte successive. Quando inizio a girare lascio che il film esca dalla mia testa e si confronti con la realtà del set. Questo è in sostanza il mio processo.

Quanto di quello che imparato facendo A Star Is Born l’ha aiutata con Maestro?

Ho imparato molto facendo quel film, ma anche lavorando con Guillermo del Toro a La fiera delle illusioni e con Paul Thomas Anderson a Licorice Pizza. Per esempio ho passato tre settimane con Guillermo semplicemente a osservare delle lenti, facendo test e cercando di carpire qualsiasi cosa potessi da lui. In ogni progetto in cui sono stato coinvolto ho cercato di imparare qualcosa, e senza dubbio continuerò a farlo. Spero che questo continui a farmi evolvere come regista. La cosa migliore che ho tratto facendo A Star Is Born è stato trovare un mio centro come artista.

Maestro – BTS – (L to R) Bradley Cooper as Leonard Bernstein (Director/Writer/Producer), Cinematographer Matthew Libatique and Carey Mulligan as Felicia Montealegre on the set of Maestro. Cr. Jason McDonald/Netflix © 2023.

Yu Yu Hakusho: 7 cose in cui la serie Netflix è fedele all’anime

Yu Yu Hakusho: 7 cose in cui la serie Netflix è fedele all’anime

Yu Yu Hakusho (qui la recensione) di Netflix attua delle differenze rispetto all’anime di riferimento, ma in diverse cose vi è molto fedele. Basato sulla serie manga di Yoshihiro Togashi, l’anime ha debuttato nel 1992 e si è protratto fino al 1994. Anche se non è diventato un franchise di massa con molteplici sequel come Dragon Ball o Naruto, Yu Yu Hakusho è stato comunque uno dei manga/anime più influenti della sua epoca. Dagli amati personaggi alle scene di combattimento, c’erano molte cose che l’adattamento di Netflix doveva riproporre fedelmente se voleva evitare gli errori commessi dai precedenti anime live-action.

Non è chiaro se il finale di Yu Yu Hakusho sia destinato a dar vita ad una stagione 2, dato che l’episodio 5 ha in un certo senso coperto quello che avrebbe dovuto essere il Torneo Oscuro. L’uccisione immediata del giovane Toguro e il salto del torneo sono di gran lunga i cambiamenti più significativi che il live-action di Netflix ha apportato all’anime, il che può dare l’impressione che l’intera serie abbia perso il senso della storia originale. Tuttavia, pur avendo alcune carenze da questo punto di vista, la serie ha centrato diversi aspetti chiave della storia originale.

Le scene di combattimento

Yu Yu Hakusho

A prescindere da quanto siano avvincenti i personaggi o quanto sia coinvolgente la storia, un adattamento anime deve avere grandi scene d’azione. Questo è ancora più importante quando si adatta uno shonen d’azione come Yu Yu Hakusho, che, oltre ai suoi personaggi memorabili, si è fatto un nome grazie a combattimenti indimenticabili. C’è però un problema: il manga e l’anime hanno ciascuno il proprio linguaggio visivo. Una serie live-action non può replicare ciò che è stato fatto nell’anime o nel manga quando si tratta di scene di combattimento, ma non può nemmeno avere combattimenti che sembrino meno speciali di quelli del materiale di partenza.

Trovare questo equilibrio è molto complicato e persino alcuni dei migliori adattamenti di anime live-action di tutti i tempi, come One Piece di Netflix, hanno avuto difficoltà in questo senso. Fortunatamente, Yu Yu Hakusho è in grado di risolvere il problema delle scene di combattimento. Non sono necessariamente simili a quelle dell’anime, ma catturano l’essenza della storia originale. I combattimenti in live action comprendono sia combattimenti corpo a corpo che ricordano alcuni dei migliori film di arti marziali, sia sequenze in computer grafica che combinano i superpoteri dei personaggi con uno stile di combattimento più concreto. I momenti salienti sono Yusuke contro Gouki e Kurama contro Karasu.

I costumi dei personaggi di Yu Yu  Hakusho

Yu Yu Hakusho costumi

Yu Yu Hakusho ha uno stile visivo molto caratteristico, compresi i costumi dei personaggi principali. Un cliché comune negli anime è che il personaggio principale si distingua sempre tra la folla grazie ai suoi abiti unici, e il live-action di Yu Yu Hakusho lo fa bene. Yusuke, Kuwabara, Kurama e Hiei sono alcuni dei personaggi più eleganti degli anime degli anni ’90, ognuno dei quali ha un colore associato alla propria personalità. La serie Netflix avrebbe potuto scegliere la strada più semplice, ovvero quella di reinventare i loro abiti con un approccio più concreto, ma fortunatamente non l’ha fatto. Invece, tutti i personaggi indossano i loro abiti caratteristici, compresi Botan, Genkai e Koenma.

Le acconciature dei personaggi di Yu Yu Hakusho

Yu Yu Hakusho acconciature

Un’altra parte dell’identità visiva di Yu Yu Hakusho è rappresentata dalle acconciature dei personaggi principali. La maggior parte dei personaggi degli anime ha un’acconciatura piuttosto singolare, molte delle quali sono molto difficili da tradurre in live-action. Alcuni adattamenti di anime, come il terribile Dragonball Evolution, non hanno nemmeno cercato di far corrispondere i capelli dei protagonisti a quelli della versione originale. Yu Yu Hakusho cerca invece di essere il più fedele possibile al manga e all’anime in questo senso, riuscenvodi in pieno. Piccoli dettagli, come il modo in cui i capelli di Kuwabara sono tagliati dietro la testa, esemplificano il rispetto per il materiale di partenza.

Le personalità di ogni personaggio

Yu Yu Hakusho personaggi

Yu Yu Hakusho aveva solo cinque episodi, il che significa che avrebbe potuto non avere abbastanza tempo per sviluppare adeguatamente ciascuno dei personaggi principali. Tuttavia, la serie è riuscita a valorizzare le personalità di Yusuke, Kurama, Kuwabara, Hiei e altri, il che ha permesso di compensare il fatto che molti di loro non hanno avuto molto tempo sullo schermo. La serie Netflix si concentra principalmente su Yusuke, mentre tutti gli altri personaggi servono solo come nomi di supporto nella sua storia. Tuttavia, ogni volta che gli altri personaggi appaiono sullo schermo, assomigliano alle loro controparti dell’anime. Questo vale anche per i personaggi che non partecipano all’azione, come Botan e Koenma, e per i cattivi.

L’amicizia tra Kuwabara e Yusuke

Yu Yu Hakusho Kuwabara

Un altro aspetto che la serie live action Yu Yu Hakusho non trascura è la dinamica tra Kuwabara e Yusuke, che ha portato a molti momenti piacevoli nella serie originale. L’adattamento di Netflix adatta bene la loro amicizia e Kuwabara è scritto esattamente come nel manga. La scena in cui Kuwabara si arrabbia con Yusuke per essere morto prima di dargli la rivincita è emozionante come quella dell’anime, e ogni loro interazione dopo il ritorno di Urameshi è più divertente della precedente. La storia di Kuwabara non è complessa o contorta come quella di Kurama e Hiei, ma il live-action ha comunque trovato il modo di renderlo interessante.

Gli effetti speciali di Yu Yu Hakusho

Yu Yu Hakusho

Anche se le coreografie dei combattimenti di Yu Yu Hakusho fossero state incredibili, degli effetti visivi non all’altezza avrebbero potuto rovinare le scene d’azione. Inoltre, per quanto i combattimenti corpo a corpo fossero fantastici, la serie doveva offrire più di un tipo di azione. La narrazione si svolge in un mondo fantastico in cui i personaggi possono usare l’energia dello spirito per evocare tecniche speciali, dalle spade energetiche alle piante carnivore giganti. Sebbene alcune riprese in VFX di Yu Yu Hakusho siano migliori di altre, la serie ha nel complesso dei validi effetti visivi, soprattutto per le tecniche speciali. La Pistola dello Spirito di Yusuke, la Spada dello Spirito di Kuwabara e la manipolazione delle piante demoniache di Kurama sono tra le più apprezzate.

Il ritmo veloce di Yu Yu Hakusho

Yu Yu Hakusho Netflix

Uno degli aspetti che distingue Yu Yu Hakusho dagli altri anime usciti negli anni ’90 è la mancanza di riempitivi: ha un ritmo molto veloce ed efficace, coprendo la totalità del manga in soli 112 episodi. Ogni episodio ha la sua importanza e viene immediatamente seguito da un’altra serie di eventi importanti. Va notato che la cronologia di questi nel live-action è molto diversa da quella dell’anime, al punto che è difficile elencare gli episodi della serie originale che copre. Ad esempio, gli insetti demoniaci compaiono nell’episodio 1, mentre la morte di Toguro avviene nell’episodio 5.

Cambiare la linea temporale dell’anime è stata una decisione rischiosa, soprattutto perché il Torneo Oscuro avrebbe potuto costituire un’intera stagione live-action. Detto questo, come serie televisiva indipendente, Yu Yu Hakusho di Netflix ha un ottimo ritmo. Per coloro che non hanno familiarità con il materiale di partenza, non ci sarà molto da lamentarsi riguardo al ritmo della serie. La sceneggiatura è molto incentrata su Yusuke, i personaggi secondari hanno ciascuno un ruolo chiaro da svolgere e tutte le trame si uniscono nel quarto episodio. Il live-action funziona bene anche per coloro che non hanno mai visto un adattamento anime, così come lo show originale è stato il primo anime per molte persone.

Crawlspace: la spiegazione del finale del film

Crawlspace: la spiegazione del finale del film

Arrivato da poco su Netflix, il film Crawlspace sta riscuotendo un buon successo tra gli abbonati alla piattaforma. Il merito è del suo essere un thriller ad alta tensione e particolarmente claustrofobico, giocato tutto su una situazione di difficoltà del protagonista e del modo in cui egli può rigirare a proprio vantaggio la cosa. Diretto nel 2022 da L. Gustavo Cooper, regista anche di titoli come June e la serie  V/H/S, il film in questione è infatti ascrivibile a quel genere di opere che pone i propri personaggi in un ambiente chiuso, che limita i movimenti, costringendoli a difendersi con quello che hanno a disposizione.

Da alcuni definito un Mamma ho perso l’aereo per adulti”, Crawlspace prevede infatti una sorta di caccia al topo con il protagonista costretto a trascorrere il proprio tempo in un ambiente quantomai stretto, dove per spostarsi è possibile solo strisciare – da qui il titolo, letteralmente traducibile come intercapedine, ma con il verbo crawl che fa riferimento al gattonare o allo strisciare. C’è dunque molta tensione in questo thriller che come protagonista vanta un ormai adulto Henry Thomas, meglio noto per essere stato il protagonista del film del 1982 E. T. – L’extraterrestre, Elliott.

Per gli amanti del genere, si tratta dunque di un film da non perdere, che oltre a quanto fin qui riportato presenta anche un finale piuttosto ambiguo, che lascia più di qualche domanda e riflessione da fare allo spettatore. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla spiegazione del finale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama e il cast di Crawlspace

Protagonista del film è Robert Mitchell, il quale non immagina minimamente che lasciare moglie e figlio per occuparsi del suo lavoro di idraulico gli potrebbe costare la vita. Quando però un giorno si reca nella casa con intercapedini del ricco Tim Witner, con il compito di aggiustare le tubature, si ritroverà ad essere testimone di un omicidio. Due malintenzionati, i quali sembrano però mossi da un qualche motivo preciso, si introducono in casa di Witner e lo giustiziano senza troppi complimenti. Robert si trova allora a doversi nascondere in una intercapedine mentre gli assassini setacciano la proprietà alla ricerca di una fortuna nascosta. Con il rischio che possano trovarlo e ucciderlo, Robert dovrà quantoprima escogitare un piano d’attacco.

Crawlspace film

Ad interpretare il protagonista, Robert Mitchell, vi è l’attore Henry Thomas, come già riportato noto per essere stato il bambino protagonista del film del 1982 E. T. – L’extraterrestre, Elliott. L’attore Bradley Stryker, visto anche in Disquiet, Il diavolo in Ohio Un uomo tranquillo, interpreta invece il criminale Sterling, mentre C. Ernst Harth è il suo complice Dooley. L’attrice Jennifer Robertson interpreta la poliziotta Jordan Pacer, mentre Joe Costa è lo sceriffo Higgon. Fanno poi parte del cast Colin Decker nel ruolo di Tim Witner, Andrei Kovski in quelli di Vladimir Popov e Charles Jarman nel ruolo di Jeff. L’attrice Olivia Taylor Dudley, infine, interpreta Carrie Mitchell, la figlia di Robert.

La spiegazione del finale di Crawlspace

Nel corso del film scopriamo che i due criminali, Sterling e Dooley, sono alla ricerca di una borsa di denaro che Tim aveva nascosto nell’intercapedine. Sterling intuisce dove Tim avrebbe potuto nascondere i soldi e quando lui e il suo partner si dirigono verso il punto di ingresso dell’intercapedine. È in quel momento però che si accorgono di Robert che cerca di scappare. Dovendo far fuori quel testimone, i due cercano di catturarlo dopo averlo ferito ma l’idraulico, grazie alla sua borsa piena di strumenti, riesce a difendersi ferendo a sua volta i due criminali. Questa sua abilità nel pianificare con tanta velocità un contrattacco fa emergere il sospetto che egli possa essere ben più che un semplice idraulico padre di famiglia.

Nel corso del film, dunque, si suggerisce in più occasioni che Robert potrebbe avere un passato da militare. Ciò sarebbe confermato dalla freddezza mentale con cui riesce a calcolare le prossime mosse dei suoi rivali e anticiparli. L’insolita abitudine di Robert nel prestare denaro, come è emerso quando ha litigato con Olivia, potrebbe inoltre essere una copertura per mantenere l’immagine di persona veramente gentile, anche a scapito del sostentamento della propria famiglia. In questo modo, nessuno sospetterebbe mai di lui. Qualunque sia la verità, Robert si dimostra il tipo di uomo pronto ad affrontare ogni tipo di pericolo.

Crawlspace spiegazione finale

Mentre cerca dunque di difendersi, emergono prove sui possibili affari illeciti di Tim Witner. Andando a fondo nella questione, si scopre allora che Sterling lavora agli ordini di Pacer, una poliziotta che si rivela dunque corrotta e parte delle operazioni illegali di Tim. Nel finale, dunque, Pacer si reca presso l’abitazione di Tim portando con sé la moglie di Robert nel tentativo di usarla come esca per far uscire allo scoperto l’uomo. Un litigio tra Sterling e Pacer porta però all’abbattimento di quest’ultimo ed è in quel momento che, riuscendo a far uscire Robert dal suo nascondiglio, Sterling viene ferito al collo proprio dall’idraulico grazie ad uno strumento da lui fabbricato nell’intercapedine.

Robert può così tornare dalla sua famiglia e rivedere il suo bambino, ricevendo inoltre un’ingente somma di denaro in un pacco lasciato nella sua posta dallo stesso sceriffo Higgon. Ciò potrebbe significare che egli voleva aiutare Robert a rimettersi in piedi, rimediando a tutti i soldi che aveva prestato. Ma la cosa potrebbe anche significare che questo denaro è una sorta di debito che viene ripagato. Robert aveva già dimostrato di non essere un tipo normale e Higgon potrebbe essere a conoscenza del suo passato. Forse un tempo non poteva aiutarlo finanziariamente, ma ora ha il denaro per farlo. Il film lascia dunque lo spettatore con un finale ambiguo, senza chiarire effettivamente la reale natura di Robert.

Il trailer di Crawlspace e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Crawlspace unicamente grazie alla sua presenza nel catalogo di Netflix. Per vederlo, basterà dunque sottoscrivere un abbonamento generale alla piattaforma scegliendo tra le opzioni possibili. Si avrà così modo di accedere al catalogo e di guardare il titolo in totale comodità e al meglio della qualità video, avendo poi anche accesso a tutti gli altri prodotti presenti nella piattaforma.

What If…? rivelate le guest star della seconda stagione

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What If…? rivelate le guest star della seconda stagione

La seconda stagione di What If…? è ufficialmente iniziata e con l’uscita del primo episodio su Disney+, i Marvel Studios hanno svelato molte delle guest star che riprenderanno i loro ruoli dalla prima stagione.

In particolare, Jeffrey Wright tornerà a vestire i panni dell’Osservatore, l’entità cosmica apparsa anche nella prima stagione della serie. In una dichiarazione sulla nuova stagione, il regista Bryan Andrews ha anche rivelato che le star Cate Blanchett, Jon Favreau e altre ancora appariranno nella seconda stagione.

Sono stati tutti fantastici“, ha detto Andrews. Cate Blanchett ha davvero affondato i denti nella versione di Hela che abbiamo. E, naturalmente, Hayley Atwell nel ruolo del nostro Capitano Carter – vedere il personaggio passare attraverso quello che passa e continuare ad andare avanti – è incredibile quello che Hayley porta in tavola. E abbiamo avuto Jon Favreau che è venuto a fare un paio di versioni di Happy Hogan ed è stato uno spasso. È fantastico e si è dato da fare. Gli avevo chiesto un po’ di cose stravaganti nel nostro episodio ispirato al 1602 e lui le ha mantenute alla grande… è stato molto divertente“.

Iscriviti a Disney+ per guardare What If…? stagione 2 e molto altro. Dove vuoi, quando vuoi.

Tra le altre star che torneranno e riprenderanno vari ruoli della prima stagione ci sono Clancy Brown, Josh Brolin, Benedict Cumberbatch, Kat Dennings, Michael Douglas, Idris Elba, Karen Gillan, Seth Green, Frank Grillo, Jeff Goldblum, Laurence Fishburne, Chris Hemsworth, Tom Hiddleston, Rachel House, Samuel L. Jackson, Jude Law, Elizabeth Olsen, Jeremy Renner, Sam Rockwell, Paul Rudd, Mark Ruffalo, Michael Rooker, Kurt Russell, Peter Serafinowicz, John Slattery, Cobie Smulders, Sebastian Stan, Tessa Thompson, Stanley Tucci, Taika Waititi e Rachel Weisz.

What If…? è stata ideata dallo sceneggiatore AC Bradley e dal regista Bryan Andrew, entrambi produttori esecutivi. Mentre la prima stagione ha coperto gli eventi della Saga dell’Infinito, la seconda dovrebbe adattare storie e personaggi della Fase 4 del Marvel Cinematic Universe. La serie è guidata da Jeffrey Wright come voce dell’Osservatore. La seconda stagione avrà anche le voci delle star del MCU che ritornano, tra cui Hayley Atwell, Cate Blanchett, Jon Favreau, Elizabeth Olsen, Josh Brolin, Benedict Cumberbatch, Kat Dennings, Michael Douglas, Idris Elba, Karen Gillan, Seth Green, Frank Grillo, Jeff Goldblum, Laurence Fishburne, Chris Hemsworth, Tom Hiddleston e altri ancora.

Captain America: Brave New World, un rumors rivela dettagli sulla presenza di una variante molto attesa!

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Captain America: Brave New World metterà il Sam Wilson di Anthony Mackie al centro dell’attenzione come nuovo Vendicatore a stelle e strisce del MCU. A differenza del suo predecessore, Steve Rogers, Sam non ha superpoteri e abbiamo visto quanto John Walker abbia faticato prima di assumere il siero del Super Soldato.

Con il Leader e la Società dei Serpenti pronti a prendere di mira Cap, Sam potrebbe trovarsi in guai seri, soprattutto se le voci sulla trasformazione del Generale (e futuro Presidente) “Thunderbolt” Ross in RED Hulk fossero corrette.

Anche se non è ancora stato confermato ufficialmente, abbiamo sentito parlare di questi piani da fonti abbastanza affidabili da credere che il colosso dalla pelle rossa farà il suo debutto nel MCU tra un paio d’anni; naturalmente, il fatto che Harrison Ford sia stato avvistato sul set con i pantaloni strappati dà un certo peso alle voci di un’apparizione di Red Hulk!

Oggi, lo scooper @CanWeGetToast sostiene di aver appreso nuovi dettagli sui piani di RED Hulk dei Marvel Studios, tra cui una versione accurata dei fumetti del cattivo che la maggior parte di noi non si aspettava di vedere sullo schermo. Si dice che la rabbia di Ross nei panni di Red Hulk lo vedrà esplodere in fiamme, proprio come il personaggio faceva sulla pagina durante le sue prime apparizioni.

In effetti, il calore che sprigiona sarà così intenso da fondere le ali di vibranio di Cap! È chiaro che il Presidente ha dei seri problemi di rabbia. Non sappiamo ancora come questo Capitan America possa affrontare Hulk, ma è probabile che il piano preveda che Sam acquisisca dei superpoteri nel corso di Brave New World. L’anno prossimo si svolgeranno delle riprese relativamente estese che si concentreranno sull’azione, quindi è bene ricordare che i piani potrebbero cambiare.

Quello che sappiamo sul film Captain America: Brave New World

Captain America: Brave New World riprenderà da dove si è conclusa la serie Disney+ The Falcon and the Winter Soldier, seguendo l’ex Falcon Sam Wilson (Anthony Mackie) dopo aver formalmente assunto il ruolo di Capitan America. Il regista Julius Onah (Luce, The Cloverfield Paradox) ha descritto il film come un “thriller paranoico” e ha confermato che vedrà il ritorno del Leader (Tim Blake Nelson), che ha iniziato la sua trasformazione radioattiva alla fine de L’incredibile Hulk del 2008.

Secondo quanto riferito, la star di Alita: Angelo della Battaglia Rosa Salazar interpreta la cattiva Diamondback. Nonostante dunque avrà degli elementi al di fuori della natura umana, il film riporterà il Marvel Cinematic Universe su una dimensione più terrestre e realista, come già fatto anche dai precedenti film dedicati a Captain America. Ad ora, Captain America: Brave New World è indicato come uno dei titoli più importanti della Fase 5.

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Rebel Moon – Parte 2: La Sfregiatrice: teaser trailer del secondo capitolo!

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Il primo trailer di Rebel Moon – Parte 2: La Sfregiatrice è stato proiettato ieri sera dopo il debutto su Netflix di Rebel Moon – Parte 1: Figlia del fuoco, e ora è stato diffuso online insieme a un paio di foto promozionali.

Tu sei tutto ciò che si frappone tra noi e l’annientamento“. Dopo il debutto di Rebel Moon – Parte 1: Figlia del fuoco ha debuttato ieri sera su Netflix (qui potete leggere il finale in versione spoiler), lo streamer ha pubblicato il primo trailer della seconda parte dell’epopea sci-fi ispirata a Star Wars di Zack Snyder, The Scargiver.

Il teaser mostra Kora e gli altri sopravvissuti alla battaglia del primo film contro le forze dell’Ammiraglio Noble che preparano gli abitanti del Veldt all’imminente arrivo di tutta la potenza del Mondo Madre. Si intravedono anche dei flashback dei giorni in cui il Generale Titus era un soldato nemico prima che, come Kora, voltasse le spalle all’Imperium.

Da Zack Snyder, il cineasta di 300L’uomo d’acciaio e Army of the Dead arriva REBEL MOON, un evento epico tra scienza e fantasy la cui realizzazione ha richiesto decenni di lavoro. Gli eserciti del tirannico Regent Balisarius minacciano un tranquillo insediamento su una luna ai confini dell’universo. Qui la misteriosa straniera Kora (Sofia Boutella) diventa l’unica speranza di sopravvivenza e riceve l’incarico di scovare abili combattenti per affrontare con lei il compito impossibile di battersi contro un avversario così potente. Kora raduna una manciata di guerrieri in una piccola banda composta da reietti, ribelli, contadini e orfani di guerra provenienti da numerosi pianeti e accomunati da tanta voglia di redimersi e vendicarsi. Mentre l’ombra oscura di tutto un impero incombe sulla luna che meno se l’aspetta, un nuovo esercito di eroi prende forma.

Di cosa parla Rebel Moon – Parte 1: Figlia del Fuoco

La sinossi di Rebel Moon – Parte 1: Figlia del Fuoco recita: dopo essersi schiantata su una luna ai confini dell’universo, Kora (Sofia Boutella), una misteriosa straniera dal passato enigmatico, inizia una nuova vita in un insediamento pacifico di agricoltori. Presto però diventerà la loro unica speranza di salvezza quando il tirannico Reggente Balisarius (Fra Fee) e il suo crudele emissario l’Ammiraglio Noble (Ed Skrein) scoprono che i contadini senza volerlo hanno venduto il loro raccolto ai Bloodaxe (Cleopatra Coleman e Ray Fisher), leader di un agguerrito gruppo di ribelli. Assieme A Gunnar, un coltivatore dal cuore tenero e ignaro di cosa sia una guerra, Kora riceve l’incarico di scovare i combattenti pronti a rischiare la propria vita per la gente di Vedt.

Feud: Capote vs. The Swan, teaser trailer mostra un cast stellare

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FX dopo aver annunciato la data di uscita ha diffuso il teaser trailer di Feud: Capote vs. The Swans per il secondo capitolo della serie drammatica antologica creata Ryan Murphy. La miniserie di 8 episodi farà il suo debutto il 31 gennaio con i primi due episodi su FX. Tutti gli episodi, incluso Director’s Cut, saranno disponibili negli USA per lo streaming il giorno successivo su Hulu. In Italia Feud: Capote vs. The Swans dovrebbe debuttare su STAR, canale per adulti di Disney+

Iscriviti a Disney+ per guardare Feud: Capote vs. The Swans e le più belle storie Disney, Pixar, Marvel, Star Wars, National Geographic e molto altro. Dove vuoi, quando vuoi.

Cosa aspettarsi da Feud: Capote vs the Swans?

Ambientato negli anni ’70, Feud: Capote vs. The Swans è basato sul libro bestseller di Laurence Leamer Capote’s Women: A True Story of Love, Betrayal, and a Swan Song for an Era. Ruota attorno al litigio tra Capote e le sei donne mondane che originariamente lo consideravano un amico. Nel cast Tom Hollander nel ruolo di Truman Capote, Naomi Watts nel ruolo di Barbara “Babe” Paley, Diane Lane nel ruolo di Slim Keith, Chloë Sevigny nel ruolo di CZ Guest, Calista Flockhart nel ruolo di Lee Radziwill, Demi Moore nel ruolo di Ann “Bang-Bang” Woodward, Molly Ringwald nel ruolo di Joanne Carson, Treat Williams nel ruolo di Bill Paley, Joe Mantello nel ruolo di Jack Dunphy e Russell Tovey nel ruolo di John O’Shea.

L’acclamato scrittore Truman Capote si circondò di un gruppo di donne d’élite della società – donne ricche e glamour che definirono un’epoca passata dell’alta società di New York – che soprannominò ‘i cigni.'” si legge nella sinossi. “Bello e distinto, il gruppo comprendeva la grande dame Barbara “Babe” Paley, Slim Keith, CZ Guest e Lee Radziwill. Incantato e affascinato da questi decani, Capote si ingraziò nelle loro vite, facendo amicizia con loro e diventando il loro confidente, solo per tradirli alla fine scrivendo un libro di fiction basato sulle loro vite, esponendo i loro segreti più intimi al grande pubblico. Quando un estratto del libro Answered Prayers, l’opera magnum progettata da Capote, fu pubblicato su Esquire, distrusse di fatto il suo rapporto con i suoi cigni, che finirono per bandirlo dall’alta società che tanto amava e lo mandò in una spirale di autodistruzione da cui alla fine non si sarebbe mai più ripreso.

Dopo il successo di critica di Feud: Bette e Joan del 2017, il dramma antologico ritorna finalmente con il suo secondo capitolo, ancora una volta ispirato a un altro famoso dramma della vita reale. La serie è prodotta da Watts, Ryan Murphy, Alexis Martin Woodall, Baitz, Gus Van Sant, Dede Gardner, Jeremy Kleiner, Eric Kovtun e Scott Robertson, con la regia di Van Sant, Max Winkler e Jennifer Lynch.

Vin Diesel rilascia una dichiarazione, “nega categoricamente” le accuse di violenza sessuale

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Un giorno dopo la presentazione di una denuncia contro di lui, l’attore Vin Diesel ha risposto alle accuse di aver aggredito sessualmente un’ex assistente, negando le affermazioni. Bryan Freedman, avvocato di Vin Diesel, ha rilasciato una dichiarazione giovedì pomeriggio (via Variety), negando le accuse in termini diretti.

“Voglio essere molto chiaro: Vin Diesel nega categoricamente questa affermazione nella sua interezza“, ha detto Freedman. “È la prima volta che sente parlare di questa affermazione di oltre 13 anni fa, fatta da un presunto dipendente di 9 giorni. Ci sono prove evidenti che smentiscono completamente queste affermazioni stravaganti“.

Di cosa è stato accusato Vin Diesel?

Giovedì scorso, Asta Jonasson, una donna che dice di aver lavorato per Vin Diesel per un breve periodo come sua assistente più di 10 anni fa, ha affermato che l’attore l’ha aggredita sessualmente in una stanza d’albergo dopo una notte di festeggiamenti.

La causa sostiene che, una volta entrata nella stanza di Vin Diesel , la Jonasson è stata afferrata da Diesel e tirata sul suo letto. Vin Diesel avrebbe poi “intrappolato la signora Jonasson in un abbraccio da orso mentre lei cercava immediatamente di sfuggire alla sua presa e di scendere dal letto“. Dopo essersi alzato, Vin Diesel l’ha seguita e le ha detto di non lasciare la stanza, e poi ancora una volta “l’ha abbracciata con la forza“.

Vin Diesel ha continuato a palpare il corpo della signora Jonasson, compresi i suoi seni, e ha baciato con la forza la signora Jonasson, che lo ha continuamente implorato di fermarsi”, secondo la causa. “Vin Diesel ha ignorato le sue suppliche e ha iniziato a baciare il petto e la clavicola della signora Jonasson“.

Jonasson sostiene inoltre che, dopo aver resistito alle avances di Diesel, la sua società di produzione One Race Productions l’ha licenziata il giorno successivo.

La causa della Jonasson accusa Vin Diesel anche di aggressione sessuale e di inflizione intenzionale di stress emotivo. Per quanto riguarda il motivo per cui si è fatta avanti ora, la causa rileva che il movimento “#MeToo” e la legge californiana AB2777, che consente di presentare denunce per cattiva condotta sessuale indipendentemente dai termini di prescrizione, sono stati fattori determinanti.

What If…? 2×01, la spiegazione del finale del primo episodio

What If…? 2×01, la spiegazione del finale del primo episodio

What If…? 2×01 apre il racconto con la storia di Nebula che si unisce ai Nova Corps in un altro universo del MCU, concludendo l’episodio con un’adeguata quantità di colpi di scena e camei del MCU. Gli episodi della seconda stagione di What If…? seguono la premessa stabilita nella prima stagione, ovvero l’esplorazione di vari personaggi del MCU come varianti di vite rese possibili dal multiverso. Alcune di queste storie sono la continuazione degli episodi della prima stagione, il che significa che il cast di personaggi di What If…? stagione 2 ha alcuni volti familiari.

Cosa succede nel finale di What If…? 2×01

What If... ? recensione serie tv marvel

What If…? 2×01 stabilisce rapidamente le motivazioni che spingono Nebula a unirsi ai Nova Corps. Dopo essere stata messa da parte da Ronan e Gamora, che hanno cospirato per sconfiggere Thanos, Nebula viene accolta da Nova Prime, interpretata da Glenn Close in Guardiani della Galassia del MCU. Nebula e Nova Prime instaurano rapidamente un rapporto molto intimo madre-figlia, con la costante lealtà di Nebula ai Nova Corps che deriva dalla fiducia di Nova Prime nei suoi confronti. L’inizio dell’episodio stabilisce che Nova Prime ha creato una barriera di scudi intorno a Xandar per proteggerla dall’invasione di Ronan che non può essere disattivata per 50 anni, causando la devoluzione di Xandar in una società senza legge. Alla fine di What If…? 2×01 Nebula scopre che in realtà era Nova Prime a voler ottenere questi piani, poiché la sua decisione di chiudere il pianeta ha portato alla sua rovina. Nebula recupera i piani con l’aiuto di Korg, Groot, Miek e Howard il Papero che gestiscono un bar e un casinò su Xandar.

Chi ha ucciso Yondu?

Una domanda sul finale di What If…? 2×01 non trova mai una risposta esplicita: chi ha ucciso Yondu? Anche se è facile dedurre cosa sia successo all’ex membro dei Guardiani della Galassia. L’intero piano per recuperare i codici dello scudo è stato messo a punto da Nova Prime, che aveva bisogno di Nebula per ottenerli. Di conseguenza, si può ipotizzare che Nova Prime abbia condotto Yondu ai codici, lo abbia ucciso e abbia poi assegnato il caso a Nebula, in modo che quest’ultima potesse ottenere i codici dello scudo. Anche se non è stata direttamente Nova Prime a uccidere Yondu, chiunque abbia compiuto l’omicidio ha probabilmente seguito i suoi ordini.

Il tradimento di Nova Prime

Uno degli aspetti più forti del MCU negli ultimi anni è stata la rappresentazione di cattivi che compiono scelte malvagie per un presunto bene superiore. Dalla decisione di Thanos di sradicare metà di tutte le forme di vita per fermare la distruzione ambientale dei pianeti alla formazione della TVA da parte di Colui che Rimane per evitare le varianti di Kang il Conquistatore, il MCU ha approfondito le scelte difficili dei suoi cattivi. La decisione di Nova Prime di tradire Nebula e arrendersi a Ronan è incentrata sul desiderio di vedere Xandar rifiorire. La sua precedente decisione di rinchiudere il pianeta dietro uno scudo ha portato alla devoluzione della sua società, e Prime sceglie di arrendersi a Ronan come mezzo per vedere il suo pianeta tornare integro.

Il significato del giuramento dei Nova Corps

È interessante notare che What If…? 2×01 fornisce maggiori informazioni sui Nova Corps rispetto a qualsiasi altro progetto del MCU. Il modo principale per raggiungere questo obiettivo è quello di descrivere nel dettaglio il giuramento dei Nova Corps: “Cerca la luce, sii la luce, non allontanarti mai dal suo cammino“. Questo giuramento significa essenzialmente che i Nova Corps non possono aggirare le regole per combattere per il bene. Soprattutto, i Nova Corps devono incarnare la luce dell’universo, senza mai allontanarsi da essa impiegando mezzi oscuri per raggiungere un fine specifico.

Nebula è davvero immortale?

Nebula

L’ultima domanda che emerge dal finale di What If…? 2×01 è se Nebula sia immortale. I vari progetti del MCU hanno dimostrato che Nebula è incredibilmente resistente, sopravvivendo alla perdita degli arti e alle torture di Thanos, oltre che a combattimenti e scontri infiniti. What If…? continua a esplorare la resistenza di Nebula in modo ancora più approfondito, dimostrando potenzialmente che i miglioramenti apportati da Thanos a Nebula le hanno permesso di vivere particolarmente a lungo.

Bridgerton 3: lo showrunner rivela perché hanno deciso di tagliare la storia di Benedict

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Dopo la conferma che la terza stagione di Bridgerton sarà incentrata sulla storia d’amore tra Colin Bridgerton e Penelope Featherington, molti fan della serie originale sono rimasti delusi dal perché il drama di Netflix ha deciso di discostarsi dalla cronologia ufficiale dei libri di Julia Quinn.

Nella serie di libri, la terza puntata, intitolata An Offer from a Gentlemen, ruotava originariamente intorno alla storia d’amore del secondo fratello maggiore dei Bridgerton, Benedict. Tuttavia, nella terza stagione di Bridgerton, il team creativo ha deciso di saltare il terzo libro a favore del quarto volume, intitolata Romancing Mister Bridgerton.

Nel corso di una recente intervista con EW, la showrunner Jess Brownell ha finalmente spiegato il motivo del cambiamento del libro, rivelando di aver spostato l’attenzione sulla storia di Colin e Penelope a causa del tempo trascorso a costruirla.

Abbiamo passato due stagioni a conoscere Pen e Colin. Abbiamo osservato la cotta di Pen e abbiamo visto quanto Colin sia ignaro della cosa“, ha detto la showrunner. “È una dinamica che si può mettere in scena solo per un certo periodo di tempo prima che qualcosa debba cambiare. Mi è sembrato il momento giusto per approfondire quello che si è creato tra loro. Per quanto riguarda Benedict, è un personaggio così divertente e così amato dai fan che non vediamo l’ora di giocare con lui ancora un po’ e di farlo divertire di più prima che si stabilizzi“.

La trama di Bridgerton 3,

Penelope Featherington (Nicola Coughlan) ha finalmente rinunciato alla sua cotta di lunga data per Colin Bridgerton (Luke Newton) dopo aver sentito i suoi commenti denigratori su di lei nella scorsa stagione. Tuttavia, ha deciso che è ora di trovare un marito, preferibilmente qualcuno che le dia abbastanza indipendenza per continuare la sua doppia vita come Lady Whistledown, lontano da sua madre e dalle sue sorelle. Ma, a causa della sua mancanza di fiducia in se stessa, i tentativi di Penelope di trovare un marito falliscono clamorosamente. Nel frattempo, Colin è tornato dai suoi viaggi estivi con un nuovo look e una sfacciata spavalderia. Ma è scoraggiato nel rendersi conto che Penelope, l’unica persona che lo ha sempre apprezzato così com’era, lo tratta con freddezza. Desideroso di riconquistare la sua amicizia, in questa stagione Colin si offre di fare da mentore a Penelope per aiutarla a trovare un marito. Ma quando le sue lezioni iniziano a funzionare un po’ troppo bene, Colin deve capire se i suoi sentimenti per Penelope sono davvero soltanto di amicizia. A complicare le cose per Penelope si aggiunge il suo allontanamento da Eloise (Claudia Jessie), che ha trovato una nuova amicizia in un posto molto improbabile, mentre la sempre più assidua presenza di Penelope nell’alta società londinese rende ancora più difficile mantenere segreto il suo alter ego di Lady Whistledown.

Informazioni su Bridgerton 3:

  • Numero episodi: 8
  • Location delle riprese: Londra, UK
  • Showrunner / Produttore esecutivo: Jess Brownell
  • Produttori esecutivi: Shonda Rhimes, Betsy Beers, Tom Verica, Chris Van Dusen
  • Cast: Nicola Coughlan (Penelope Featherington), Luke Newton (Colin Bridgerton), Claudia Jesse (Eloise Bridgerton), Luke Thompson (Benedict Bridgerton), Golda Rosheuvel (Regina Carlotta), Adjoa Andoh (Lady Danbury), Ruth Gemmell (Violet Bridgerton), Lorraine Ashbourne (Mrs. Varley), Simone Ashley (Kate Sharma), Jonathan Bailey (Anthony Bridgerton), Harriet Cains (Philipa Featherington), Bessie Carter (Prudence Featherington), Florence Hunt (Hyacinth Bridgerton), Martins Imhangbe (Will Mondrich), Calam Lynch (Theo Sharpe), Will Tilston(Gregory Bridgerton), Polly Walker (Portia Featherington), Rupert Young (Jack), Julie Andrews (Lady Whistledown), Hugh Sachs (Brimsley), Emma Naomi (Alice Mondrich), Kathryn Drysdale (Genevieve Delacroix), Sam Phillips (Lord Debling)

Oltre alle due stagioni precedenti, il franchise di Bridgerton ha visto di recente l’uscita di La regina Carlotta: una storia di Bridgerton che ha raccontato la giovinezza della regina che torna anche nella terza stagione.

Rebel Moon: Zack Snyder sul simbolismo del bastone di Atticus Noble

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Il regista di Rebel Moon Zack Snyder ha spiegato la metafora che sta dietro al bastone d’osso smussato dell’antagonista Atticus Noble nel film space opera.

Parlando con ComingSoon, Zack Snyder è stato interrogato sulla creazione del bastone d’osso e sul suo funzionamento nelle scene di combattimento. Il regista ha parlato di come il bastone d’osso rappresenti l’Imperium e di come abbia elementi mitologici.

Mi piace molto l’idea. Voglio dire, non per dire che sia una metafora troppo pesante, ma che l’Imperium è un corpo contundente“, ha spiegato Zack Snyder. “Non sono chirurgici. Sono molto pesanti. Ho pensato che questa mazza fosse un’arma divertente per Noble. Poi, naturalmente, si basa su questa reliquia mitologica: molto tempo fa, il piccolo Issa fu trasportato attraverso il deserto da questa creatura che aveva un femore lunghissimo. Ecco cos’è quell’osso. È quasi una storia in stile Giuseppe e Maria“.

Ma ci siamo spinti in una sorta di narrazione profonda, tanto che le armi erano basate su elementi mitologici che non si conoscono nemmeno nel film, ma è stato davvero divertente. Adoro quel bastone d’osso“.

Di cosa parla Rebel Moon – Parte 1: Figlia del Fuoco

La sinossi di Rebel Moon – Parte 1: Figlia del Fuoco recita: dopo essersi schiantata su una luna ai confini dell’universo, Kora (Sofia Boutella), una misteriosa straniera dal passato enigmatico, inizia una nuova vita in un insediamento pacifico di agricoltori. Presto però diventerà la loro unica speranza di salvezza quando il tirannico Reggente Balisarius (Fra Fee) e il suo crudele emissario l’Ammiraglio Noble (Ed Skrein) scoprono che i contadini senza volerlo hanno venduto il loro raccolto ai Bloodaxe (Cleopatra Coleman e Ray Fisher), leader di un agguerrito gruppo di ribelli. Assieme A Gunnar, un coltivatore dal cuore tenero e ignaro di cosa sia una guerra, Kora riceve l’incarico di scovare i combattenti pronti a rischiare la propria vita per la gente di Vedt.

Così i due raggiungono diversi mondi in cerca dei Bloodaxe e riuniscono una piccola banda di guerrieri accomunati da tanta voglia di redimersi: il pilota e killer mercenario Kai (Charlie Hunnam), il leggendario Generale Titus (Djimon Hounsou), l’esperta spadaccina Nemesis (Doona Bae), il prigioniero dalle nobili origini Tarak (Staz Nair) e Milius (E. Duffy), una combattente della resistenza. Intanto a Veldt l’androide protettore Jimmy (con la voce nell’originale di Anthony Hopkins) si risveglia di nascosto con un nuovo obiettivo. I rivoluzionari di questa nuova formazione devono però imparare a fidarsi gli uni degli altri e unire le forze prime che le truppe nemiche arrivino ad annientarli.

Superman: Legacy, data di inizio produzione rivelata da James Gunn

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James Gunn ha rivelato ufficialmente la data di inizio della produzione di Superman: Legacy, confermando che le riprese dell’attesissimo film inizieranno il prossimo anno.

In un recente messaggio sulla piattaforma di social media Instagram Threads, James Gunn ha risposto a una notizia sulla data di produzione e sul titolo del film. Sebbene James Gunn abbia affermato che il logline non era accurato, ha confermato che la produzione inizierà nel marzo 2024 e ha elogiato il team che sta dietro al film per averlo reso possibile.

Ma sì, giriamo a marzo“, ha detto Legacy. “Sono grato che ogni giorno il nostro team di produzione si sia fatto il culo per portare avanti le cose durante gli scioperi. Le forze ci hanno spinto a fermarci molte volte – e se lo avessimo fatto non saremmo mai arrivati a luglio 2025“.

Superman: Legacy, tutto quello che sappiamo sul film

Superman: Legacy, scritto e diretto da James Gunn, non sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e, potenzialmente, i suoi compagni eroi. Il casting, come già detto, ha portato alla scelta degli attori David Corenswet e Rachel Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane. María Gabriela De Faría sarà il villain “The Engineer”. Superman sarà supportato da Lanterna Verde (Nathan Fillion), Hawkgirl (Isabela Merced), Mister Terrific (Edi Gathegi) e Metamorpho (Anthony Carrigan). Nicholas Hoult sarà invece Lex Luthor.

Il film è stato anche descritto come una “storia delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet. Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori e ciò ha permesso al film di non subire particolari ritardi. Ad oggi, infatti, è confermato che Superman: Legacy rispetterà la data di uscita prevista, arrivando in sala l’11 luglio 2025.

What If…? stagione 2 introdurrà Kahhori come nuovo eroe del MCU

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What If…? stagione 2 introdurrà Kahhori come nuovo eroe del MCU

Secondo Toonado.com, Devery Jacobs, star della serie tv Reservation Dogs, è stato scelta far parte del cast vocale di What If…? stagione 2 di Disney+every Jacobs darà ufficialmente voce al ruolo di Kahhori, una giovane donna nativa americana che sarà il primo supereroe originale dei Marvel Studios creato per il Marvel Cinematic Universe. Come Jacobs, anche Kahhori fa parte del popolo Mohawk.

Prima del casting di Jacobs in What If…? stagione 2, era già stato confermato che la Jacobs era entrata a far parte della prossima serie spinoff di Hawkeye, Echo, in cui interpreterà il ruolo dell’amica d’infanzia di Maya Lopez, Bonnie. Al momento non è chiaro se Kahhori e Bonnie siano gli stessi personaggi o se la Jacobs sia destinata a interpretare due diversi personaggi del MCU.

Iscriviti a Disney+ per guardare What If…? stagione 2 e molto altro. Dove vuoi, quando vuoi.

Il ruolo di Kahhori in What If…? Stagione 2

Kahhori sarà ufficialmente introdotto in uno dei nove episodi di What If…? Stagione 2, intitolato “E se… Kahhori rimodellasse il mondo?“, scritto da Ryan Little. La storia si svolgerà in una storia alternativa, in cui il Tesseract è stato scoperto dai membri della tribù della Confederazione Haudenosaunee del XVII secolo invece che dagli europei.

Cosa accadrebbe se il Tesseract cadesse sulla Terra e atterrasse nella sovrana Confederazione Haudenosaunee prima della colonizzazione dell’America?“, si legge nella logline dell’episodio incentrato su Kahhori. “Il Tesseract assume una nuova vita e una nuova mitologia, trasformando un lago in una porta verso le stelle e portando Kahhori, una giovane donna Mohawk, a scoprire il suo potere“.

What If…? è stata ideata dallo sceneggiatore AC Bradley e dal regista Bryan Andrew, entrambi produttori esecutivi. Mentre la prima stagione ha coperto gli eventi della Saga dell’Infinito, la seconda dovrebbe adattare storie e personaggi della Fase 4 del Marvel Cinematic Universe. La serie è guidata da Jeffrey Wright come voce dell’Osservatore. La seconda stagione avrà anche le voci delle star del MCU che ritornano, tra cui Hayley Atwell, Cate Blanchett, Jon Favreau, Elizabeth Olsen, Josh Brolin, Benedict Cumberbatch, Kat Dennings, Michael Douglas, Idris Elba, Karen Gillan, Seth Green, Frank Grillo, Jeff Goldblum, Laurence Fishburne, Chris Hemsworth, Tom Hiddleston e altri ancora.

Rebel Moon – Parte 1: Figlia del fuoco: spiegazione del finale del film di Zack Snyder

Rebel Moon – Parte 1: Figlia del fuoco (qui la nostra recensione) è appena sbarcato su Netflix, introducendo al pubblico, e a tutti i sostenitori del cinema di Zack Snyder, un nuovo universo fantascientifico dal cui terreno fertile sbocciano numerose storie, seppur molto derivative. Il film si è concluso con un cliffhanger, il quale farà da ponte alla sua seconda parte che si preannuncia scoppiettante, in arrivo sulla piattaforma streaming il 19 aprile 2024 con il titolo di Rebel Moon – Parte 2: La sfregiatrice. Al centro del racconto Kora, interpretata da Sofia Boutella, un’eroina in cerca di guerrieri che possano aiutarla a difendere la sua nuova casa dalla tirannia dell’Ammiraglio Atticus Noble e dal Reggente Balisarius. In attesa di scoprire cosa il regista ha in serbo per lei e la sua squadra nel secondo film, analizziamo e spieghiamo il finale di questa prima parte, che prepara alla grande battaglia che si svolgerà nel sequel.

Il tradimento di Kai

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REBEL MOON: (Featured) Ray Fisher as Bloodaxe in Rebel Moon. Cr. Clay Enos/Netflix © 2023

Nel film il pubblico si imbatte in qualcosa di inaspettato a livello di svolta del racconto: Kai, un killer mercenario che aveva aiutato Kora all’inizio, tradisce la sua squadra, vendendo questa all’ammiraglio Noble e all’Imperium. A scontare il prezzo sono molti combattenti ribelli che in seguito muoiono, anche se grazie al coraggio di Gunnar, molti membri della squadra riescono a scappare. Ma perché avviene tutto questo? Avrebbe avuto più senso per Kai non schierarsi, se proprio, e lasciarli combattere da soli, piuttosto che fargli un torto del genere, considerato che i ribelli, così come il popolo di Kai e lo stesso pianeta, sono stati devastati dall’Imperium.

Ma ogni personaggio ha un rapporto diverso e complesso con la vendetta, che in fondo è tematica centrale del film. Facendo un passo indietro, ricordiamo le parole di Kai a Kora, quando questi dice all’eroina che è stato proprio l’Imperium a devastare il suo pianeta, quindi lui ha motivi sia per vendicarsi che per stare dalla parte della giustizia, ma che poi il suo trauma personale lo ha reso invece un nichilista. Dopo che l’Imperium ha distrutto il suo mondo, Kai ne ha tratto un insegnamento, che può essere la spiegazione al suo comportamento, ossia quello di “non mettere mai piede dalla parte sbagliata della storia”.

Cosa succede a Jimmy?

Rebel Moon Sofia Boutella come Kora
Rebel Moon Sofia Boutella come Kora – Cr. Clay Enos/Netflix © 2023

In Rebel Moon – Parte 1: figlia del fuoco facciamo la conoscenza di Jimmy, l’ultimo membro di una razza di cavalieri meccanici che ha servito sotto il re caduto, e che viene reclutato da Kora. Dopo che quest’ultima combatte contro i soldati dell’Imperium sul Veldt poco prima di andare a cercare gli altri guerrieri, vediamo Jimmy rimanere indietro e non apparire più fino alla fine del film, quando poi viene mostrato in un campo di grano con un mantello e un elaborato copricapo di corna, senza alcuna spiegazione.

Il richiamo alle corna di Jimmy è un’importante preparazione per la seconda parte di Rebel Moon, in cui egli avrà un arco narrativo più ampio, seppur alcuni approfondimenti sul personaggio potranno già vedersi nella versione estesa e vietata ai minori che dovrebbe arrivare più avanti. Intanto, per quello che si è potuto vedere con il prodotto ora disponibile su Netflix, la scena alla fine del film è solo un’anticipazione di ciò che accadrà nella seconda parte.

Noble è davvero morto?

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REBEL MOON: Ed Skrein as Atticus Noble in Rebel Moon. Cr. Justin Lubin/Netflix © 2023

Dopo che Kai tradisce la squadra e la vende all’ammiraglio Noble e all’Imperium, Kora riesce comunque a sconfiggerlo, facendolo cadere dalla piattaforma. Nonostante si deduca che sia morto, Noble viene riportato a bordo della dreadnought dell’Imperium, The King’s Gaze, dove viene collegato a una macchina che alla fine lo riporta in vita. Ciò che realmente accade non è chiaro, ma potrebbe essere che il dispositivo a cui lui è collegato, oltre ad avere una tecnologia straordinariamente avanzata, abbia anche qualche proprietà eterea o magari persino extradimensionale.

Se infatti torniamo all’inizio di Rebel Moon – Parte 1: figlia del fuoco, vediamo una dreadnought dell’Imperium essere mostrata mentre attraversa un portale di energia blu che assomiglia all’energia usata dalla macchina per rianimare Noble. Dato che la stessa macchina trasporta anche la mente di Nobel in una specie di altra dimensione dove parla con Balisarius, potrebbe essere che le due tecnologie siano in qualche modo collegate.

Con chi parla Noble sul lago ghiacciato?

Rebel Moon

Poc’anzi abbiamo ricordato la morte di Noble per mano di Kora. Arrivati a questo punto, poco prima che questi venga riportato in vita dalla super-macchina, viene trasportato su un lago ghiacciato dove parla con il Reggente Balisarius. Il luogo preciso dove questa conversazione avviene rimane sconosciuto, ma non sembra essere una vera location, in quanto vediamo il corpo di Noble privo di ferite e completamente vestito. Potrebbe dunque essere qualsiasi cosa, anche una dimensione alternativa, ma ovunque si trovi, Balisarius ha un certo livello di controllo su di esso, soprattutto perché poi riesce anche a rimandare indietro Noble.

Il piano di ghiaccio potrebbe quindi avere molte implicazioni, ma a livello funzionale potrebbe essere solo un mezzo che l’Imperium usa per comunicare su lunghe distanze. L’apertura di Rebel Moon – Parte 1: figlia del fuoco mostra la dreadnought attraversare un portale con un’energia simile, quindi è probabile che ci sia una qualche relazione.

Preparazione alla seconda parte

Rebel Moon film 2023

Rebel Moon – Parte 1: figlia del fuoco si conclude con un cliffhanger, il quale arriva poco dopo il tradimento di Kai. Il flashback sulle origini di Kora rivela che era una figura importante nell’esercito dell’Imperium e scopriamo in ultimo che per lei, Balisarius, era come un padre. A questo punto della storia, nelle battute finali, quando l’identità di Kora viene rivelata, Balisarius ordina a Noble di andare a recuperarla, ma viva. La posta in gioco, da qui in poi, diventa ancora più alta, poiché la conquista di Noble contro il villaggio agricolo di Veldt è ora personale.

I combattenti superstiti reclutati da Kora, tra cui figurano Gunnar, Nemesis, il generale Titus, Tarak e Milius, tornano tutti a Veldt, dove anche Jimmy – che come dicevamo compare poi alla conclusione del film – si unirà a loro. Considerato che la narrazione di Rebel Moon è fortemente ispirata a I sette samurai e Star Wars, è (quasi) chiaro che gli abitanti del villaggio verranno addestrati a difendersi da un contrattacco di Noble e dell’Imperium nella sua seconda parte in arrivo ad aprile 2024.

Renegades – Commando d’assalto: tutto quello che c’è da sapere sul film

Il regista Steven Quale potrà non essere noto ai più, ma vanta una carriera di tutto rispetto durante la quale ha collaborato in più occasioni con il premio Oscar James Cameron. Per lui, infatti, è stato assistente di produzione e coordinatore di film come The Abyss, Terminator e True Lies, assumendo poi il ruolo di regista di seconda unità per i kolossal Titanic e Avatar. Quale ha poi avuto modo di debuttare anche la regia di suoi lungometraggi, tra cui si ricordano Final Destination 5 e Into the Storm. Ad oggi, il suo ultimo lungometraggio diretto è Renegades – Commando d’assalto, del 2017.

Si tratta di un solido thriller d’azione scritto da Richard Wenk (sceneggiatore anche di The Equalizer e Kraven il cacciatore) e Luc Besson (regista di Nikita e Dogman). I due, a loro volta maestri di tale genere, hanno dunque concepito un racconto poi portato in scena da Qaule che si ispira al film di guerra del 1970, I guerrieri con Clint Eastwood e Donald Sutherland, ma che ricorda molto anche la trama di Three Kingsil film del 1999 con George Clooney. Ci si ritrova dunque al cospetto di un gruppo di soldati chiamati a compiere una missione fuori dall’ordinario, andando contro le regole per cercare di fare del bene a chi ne ha necessità.

Il merito di Quale sta nell’aver dato volto a questo racconto, con un film ricco di tensione e colpi di scena, che sa sfruttare al meglio il proprio cast di attori come anche le location e gli effetti speciali richiesti. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama di RenegadesCommando d’assalto

Nel 1995, durante la guerra in Bosnia, una squadra di Navy Seals guidati da Matt Barsen viene inviata in una missione di pace a Sarajevo per alcuni compiti speciali, tra i quali individuare e catturare i generali nemici responsabili di crimini di guerra. Un giorno uno di loro viene a sapere da una cameriera del posto di un tesoro di lingotti nascosto da molti anni sul fondo di un lago locale, rinchiuso nella banca di una cittadina ormai sommersa. I partigiani del dittatore Tito infatti avevano inondato il paese per impedire che i nazisti riuscissero ad impadronirsi dell’oro proveniente dalla Francia.

L’indisciplinato gruppo decide allora di contravvenire agli ordini partendo per una spedizione non autorizzata e votata al recupero del bottino. L’intenzione è quantomai nobile: consegnare l’oro agli abitanti colpiti dalla guerra. Le azioni sconsiderate ed eclatanti dei soldati porteranno però non poco scompiglio tra le altre forze dell’ordine americane presenti sul luogo e finiranno per attirare troppo l’attenzione. Con la Marina alle calcagna e l’obiettivo di raggiungere il cuore del territorio nemico, dove si trova il tesoro, il gruppo avrà dunque a disposizione una sola notte e nessun errore per portare a termine l’operazione.

Renegades - Commando d'assalto J. K. Simmons

Il cast di Renegades – Commando d’assalto

Ad interpretare il protagonista, Matt Barnes, vi è l’attore Sullivan Stapleton, noto per aver interpretato il sergent Damien Scott nella serie televisiva Strike Back, ma anche per il ruolo di Temistocle nel film 300 – L’alba di un impero, sequel di 300. Accanto a lui, si ritrovano Charlie Bewley, noto per aver interpretato il vampiro Demetri nella saga di Twilight, nei panni di Stanton Baker, e Sylvia Hoeks, vista nei film Blade Runner 2049 e Millennium – Quello che non uccide, qui nel ruolo di Lara Simic. L’attore Joshua Henry interpreta invece Ben Moran.

Fanno poi parte del cast anche Diarmaid Murtagh nel ruolo di Kurt Duffy e Dimitri Leonidas in quelli di Jackson Porter. I due sono accomunati dall’aver recitato entrambi nel film The Monuments Men, il primo nel ruolo del capitano Harpen e il secondo nel ruolo del soldato Sam Epstein. Recitano poi in Renegades – Commando d’assalto anche gli attori Clemens Schick nel ruolo di Dragoljub Petrovic, Ewen Bremner in quello di Jim Rainey e Slavko Sobin con il ruolo del leader partigiano. Infine, fa parte del film anche il premio Oscar J. K. Simmons, con il ruolo dell’ammiraglio Jacob Levin.

Il trailer di Renegades – Commando d’assalto e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Renegades – Commando d’assalto grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Google Play, Apple TV, Infinity+ e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 22 dicembre alle ore 21:20 sul canale Italia 1.

Sotto le stelle di Parigi: trama, cast e curiosità sul film

Sotto le stelle di Parigi: trama, cast e curiosità sul film

Dopo aver esordito con la commedia poliziesca Affaire de famille (2008), il regista Claus Drexel ha con le proprie opere successive raccontato il mondo visto da precisi margini. Nel 2013 ha dunque realizzato quello che è ancora oggi il suo film più apprezzato, il documentario Au Bord Du Monde, dove si confronta con tre clochard seguendoli nella loro vita di tutti i giorni. Nel 2018 ha poi realizzato un documentario dal titolo America, dove incontra gli abitanti di piccole cittadine dell’entroterra e li intervista riguardo le elezioni presidenziali del 2016. Drexel continua però a tornare con il pensiero ai protagonisti del suo primo documentario ed è così che nasce Sotto le stelle di Parigi.

Per questo suo nuovo film di fiction, il regista si è infatti ispirato alle esperienze raccontategli dai tre senza tetto incontrati per Au Bord Du Monde, costruendo così un’ennesima storia che porti gli spettatori a confrontarsi con il punto di vista di chi vive ai margini, che sia per scelta propria o della società. Attraverso lo sguardo della clochard protagonista di questo suo film, dunque, Drexel ritrae una Parigi diversa da quella che siamo abituati a vedere, a tratti più spaventosa e brutale, ma in altri anche più poetica e romantica di ciò che spesso si riesce a cogliere.

Uscito in piena pandemia da Covid-19, il film non ha trovato molte attenzioni ed ha finito con il passare in sordina. Ecco allora che il suo passaggio televisivo diventa l’occasione per riscoprirlo, specialmente in un periodo dell’anno in cui si dovrebbe essere più propensi a fare del bene verso i più bisognosi. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama di Sotto le stelle di Parigi

Protagonista del film è Christine, una donna che ormai da diversi anni conduce un’esistenza lontana da amici e familiari, tra i vicoli e i ponti parigini. Christine è infatti una clochard che ha deciso di porre una barriera tra lei e il mondo, così come tra lei e la sua famiglia. Ora vive sotto un ponte, rintanata nel suo piccolo rifugio, dove è circondata solo dai ricordi della sua vita precedente. Una notte, però, qualcuno si presenta di fronte al suo giaciglio, è un bambino di nome Suli di circa 8 anni. Non sa neanche una parola di francese, si è perso e non trova più sua madre. Di lei conserva solo una foto, accompagnata da un certificato di espulsione dalla Francia.

Christine, inizialmente, non ha idea di come poter aiutare il bambino e cerca pertanto di liberarsene, ma lui continua a seguirla, esprimendo la sua richiesta di aiuto per ritrovare sua madre. Christine si troverà dunque costretta a cedere e ad aiutare il piccolo prima che sia troppo tardi. Mentre iniziano allora a cercare la donna, i due, vagando nella notte, tra le strade e sotto le stelle di Parigi, avranno modo di conoscersi meglio e sarà proprio Suli a dimostrare alla sua burbera aiutante che c’è ancora un briciolo di umanità nel mondo e ancora qualcosa in cui sperare.

Sotto le stelle di Parigi Catherine Frot

Il cast di Sotto le stelle di Parigi

Ad interpretare Christine vi è l’attrice Catherine Frot,  celebre per la sua partecipazione a commedie che, in modo dissacrante, criticano la borghesia, tra cui La cena dei cretini (1998) e Una relazione al femminile – La Nouvelle Ève (1999). Più di recente ha invece recitato in film come La cuoca del presidente (2012), Marguerite (2015), Quello che so di lei (2017) e La signora delle rose (2021). Accanto a lei, in Sotto le stelle di Parigi, si ritrovano l’esordiente Mahamadou Yaffa nel ruolo di Suli e Dominique Frot in quelli della prostituta, mentre Jean-Henri Compere è Patrick. Ad interpretare la mamma di Suli vi è Richna Louvet, mentre Farida Rahouadj è la dottoressa.

Il trailer di Sotto le stelle di Parigi e dove vedere il trailer in streaming e in TV

È possibile fruire di Sotto le stelle di Parigi grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple TV e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 22 dicembre alle ore 21:20 sul canale Rai 3.

Zatanna: Emerald Fennell conferma la cancellazione del progetto DC

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Con il concludersi del 2023 e l’uscita in sala di Aquaman e il Regno Perduto, che porta a conclusione il DC Extended Universe, è ora stata confermata anche la cancellazione di un altro film DC, a riprova che ogni progetto inizialmente previsto per questo universo cinematografico non avverrà più, così da lasciare il posto al nuovo DC Universe di James Gunn e Peter Safran. Il progetto in questione è Zatanna e a confermare la sua cancellazione è la regista Emerald Fennell, che era stata assunta per scriverlo. Durante una recente apparizione al podcast Happy Sad Confused, la Fennell ha infatti dichiarato che “no, no, non si farà. Era qualcosa a cui stavo lavorando prima di Una donna promettente”.

Era il periodo in cui J.J. Abrams era appena arrivato alla Warner Bros. e stava per riavviare il Dark Universe, e volevano creare questa sorta di universo di cattivi oscuri o una specie di universo di eroi e cattivi. Ho pensato che Abrams fosse la persona giusta e che il suo team alla Bad Robot fosse molto interessante e, dato che amo i generi di ogni tipo, ero decisamente interessata. Pensavo: “Non conosco molto bene il genere dei supereroi; non è un genere verso il quale gravito naturalmente, quindi mi piacerebbe sapere come si fa a fare un film di supereroi, per una come me che non ne sa molto e che non comprerebbe necessariamente un biglietto per la prima volta”.

Era una situazione di questo tipo, e Zatanna era un personaggio davvero, davvero forte“, ha dichiarato la regista. Come noto, dall’accordo tra Abrams e la Warner Bros., che prevedeva innanzitutto la realizzazione di un Justice League Dark, non è poi nato nulla. Zatanna è rimasto in fase di sviluppo per anni, con Fennell che nel frattempo ha realizzato il suo film di debutto, Una donna promettente, vincendo grazie ad esso l’Oscar per la migliore sceneggiatura originale, per poi passare al suo secondo lungometraggio, Saltburn (qui la recensione), ora disponibile su Prime Video. Non sappiamo ancora quale sarà il prossimo progetto della Fennell, ma a questo punto non sarà di certo Zatanna.

Saltburn: recensione del film di Emerald Fennell – #RoFF18

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Saltburn: recensione del film di Emerald Fennell – #RoFF18

Saltburn è un sogno, una parentesi dorata nella vita grigia e triste di Oliver. O almeno è questo quello che ci immaginiamo, vedendo questo timido ma brillante studente gravitare intorno alla luminosa stella di Felix, il ragazzo fortunato e facoltoso che per misteriose ragioni prende Oliver sotto la sua protezione e lo porta con sé nella tenuta di famiglia.

Per la sua seconda regia, Emerald Fennell sceglie un racconto di potere e ambizione, che nel mettere a nudo i desideri e le debolezze delle persone, ai livelli più viscerali e oscuri concepibili dall’animo umano, ha diversi punti di contatto con quel Promising Young Woman (Una donna promettente, da noi) che tre anni fa la catapultò al centro dell’attenzione di Hollywood, non più soltanto come raffinata interprete (è stata Camilla Parker Bowles di The Crown) ma anche come sceneggiatrice e filmmaker con le idee molto chiare.

Saltburn, la trama

Con Saltburn, Fennell si addentra nel mondo universitario dei campus per ricchi e dotati giovani. Oliver Quick (Barry Keoghan) è un ragazzo di estrazione sociale umile, che frequenta l’Università di Oxford soltanto grazie alla sua borsa di studio per meriti accademici, fatica a trovare il suo posto all’interno di un campus frequentato per lo più da ereditieri e giovani privilegiati. Oliver è naturalmente affascinato dal mondo aristocratico che lo circonda a scuola e comincia a sviluppare un’amicizia molto intima con Felix Catton (Jacob Elordi), rampollo di una famiglia facoltosa e suo compagno di corso. Questo rapporto diventa così stretto che il ricco giovane decide di invitare Oliver a casa sua per l’estate, nella tenuta di Saltburn. Un invito troppo lusinghiero per essere rifiutato. Ma, una volta giunto nella tenuta, il ragazzo si ritrova circondato da saloni sontuosi, giardini con labirinti, nobili ed eccentrici familiari del suo amico, un ambiente che costringerà Oliver a farsi delle domande su chi è veramente e cosa vuole dalla vita.

Un parallelo tra Saltburn e Una donna promettente

È impossibile parlare di Saltburn senza farne una lettura comparativa rispetto a Una donna promettente. Nella sua prima regia, Emerald Fennell aveva deciso di colpire forte il suo spettatore, raccontando una storia cruda, nascosta sotto strati di musica pop e colori pastello, una storia amara che però aveva una forte spinta etica, un’aspirazione alta che rendeva in qualche modo il racconto necessario, urgente. In Saltburn, la regista e sceneggiatrice Premio Oscar sceglie ancora la strada della violenza, non solo fisica, ma anche emotiva e visiva, con grande e lucida cattiveria, senza risparmiare momenti dal tocco gore, che mancano però di quella tensione etica che aveva fatto di Una donna promettente un grande film. Saltburn chiede dunque allo spettatore di assistere al racconto di una discesa agli inferi, la genesi di un supervillain, senza però ricevere in cambio uno spunto per una riflessione costruttiva.

Saltburn Jacob Elordi

La luce (o la sua assenza) racconta

Anche l’aspetto estetico del film risente di questa scelta narrativa. Le inquadrature sono sempre costruite in maniera ricercata, a caccia di una simmetria perfetta o di una asimmetria disturbante, in cui la luce, o l’assenza di essa in molte scene di interni, racconta più di quanto non si veda a schermo. I volti spesso poco illuminati, le stanze opprimenti, la luce che filtra attraverso le finestre, la polvere che danza, ogni momento è buono per ricordare allo spettatore che la storia che sta guardando ha una componente oscura, malvagia, preponderante, e che bisogna aspettarsi solo il peggio dalla prossima sequenza, dalla scena successiva. Questa ricerca estetica raffinatissima è accompagnata da una scelta musicale estremamente pop, e da un punto di vista della macchina da presa che, pur rimanendo prevalentemente classico, non perde l’occasione, quando possibile, di posizionarsi in punti inconsueti, per sottolineare un momento, un incontro, uno sguardo, per dettare ancora meglio il ritmo del racconto.

Due protagonisti mozzafiato

Ma tutti questi accorgimenti tecnici e registici sarebbero stati vani se davanti all’obbiettivo non ci fossero stati proprio quei due attori lì. Jacob Elordi si conferma senza dubbio una star in ascesa; dopo averlo apprezzato in Euphoria e in attesa di vederlo nei panni di Elvis in Priscilla di Sofia Coppola, l’idolo delle adolescenti si prende, letteralmente, tutto lo spazio del grande schermo, con la sua presenza svettante e energica, naturalmente affascinante. Gli fa da contraltare un Barry Keoghan straordinario; balzato all’attenzione del pubblico nella scorsa stagione grazie a Gli Spiriti dell’Isola, film per il quale ha collezionato diversi riconoscimenti e una nomination agli Oscar, l’interprete irlandese fa sfoggio di un carisma rimarchevole. Molto più basso e tozzo rispetto a Felix/Elordi, il suo Oliver è uno scrigno di sorprese, di toni, di inflessioni, un pozzo senza fondo di pensieri insondabili che a poco a poco vengono portati in superficie, fino alla scena finale in cui Keoghan splende in tutta la sua bravura.

Consapevole del linguaggio e del mezzo, Emerald Fennell dimostra di avere un’idea di racconto precisa e coesa e di essere una voce importante nel panorama cinematografico contemporaneo. Dopo un esordio folgorante, con Saltburn dimostra che il cinema, anche quello di grande impatto, non è per forza sempre “necessario” o “edificante”, può essere anche gratuitamente cattivo e fine a se stesso. Resta il dubbio, in questo senso, che questa forma di racconto sia solo un’esercizio di stile, un divertissement sadico, una richiesta di disimpegno da parte di filmmaker e pubblico. Tuttavia l’arte non deve essere per forza etica o educativa, qualche volta può anche soltanto scuotere e turbare lo spettatore, come uno splendido pacco regalo pieno di orrori.

Jason Momoa “troverà sempre una casa nella DC”, afferma Peter Safran

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Peter Safran, co-CEO dei DC Studios e produttore di Aquaman e il Regno Perduto, ha confermato che proprio questo film potrebbe essere l’ultima apparizione di Jason Momoa nei panni del leggendario personaggio dei fumetti, ma ha anche aggiunto che ciò non significa necessariamente che le due parti non lavoreranno più insieme. Come riportato dal The Hollywood Reporter, ntervenendo all’evento dedicato al sequel di Aquaman presso la boutique IWC Schaffhausen di Beverly Hills, Safran ha infatti risposto a una domanda sul futuro di Momoa presso i DC Studios, affermando che “Quando penso a Jason in questo ruolo, è l’Aquaman definitivo“.

Lo ha ridefinito. … È stato davvero un viaggio di 11 o 12 anni per lui – molti spettatori non si rendono conto che è stato scritturato così tanto tempo fa. Lo ha ridefinito. Quando ha assunto questo ruolo era conosciuto come Khal Drogo, e ora è davvero Aquaman“. Safran ha poi aggiunto che spera che i fan “siano davvero presenti per sostenerlo [Momoa] in questo viaggio. Se è la fine del viaggio, bene. Se continua, va bene lo stesso, ma credo che abbia significato molto per lui. Il modo in cui il regista James Wan ha realizzato questo secondo film, sembra una storia completa quando si guardano i due film insieme“.

Safran ha poi concluso affermando che: “Vedremo cosa succederà con lui al di là di questo. So che Jason troverà sempre una casa nella DC e alla Warner Bros. Infatti, il suo prossimo film sarà Minecraft“. Quest’ultimo progetto, basato sull’omonimo e popolarissimo videogioco, avrà proprio Jason Momoa come protagonista, con un ruolo però ancora non meglio chiarito. L’uscita è fissata al 4 aprile 2025 e nel mentre si può dunque ritrovare l’attore sul grande schermo, dal 20 dicembre, come protagonista di Aquaman e il Regno Perduto, capitolo conclusivo non solo della storia dedicata al personaggio ma anche dell’intero DCEU.

Tutto quello che c’è da sapere su Aquaman e il Regno Perduto

Non essendo riuscito a sconfiggere Aquaman la prima volta, Black Manta, ancora spinto dal bisogno di vendicare la morte di suo padre, non si fermerà davanti a nulla pur di sconfiggere Aquaman una volta per tutte. Questa volta Black Manta è più formidabile che mai, poiché brandisce il potere del mitico Tridente Nero, che scatena una forza antica e malvagia. Per sconfiggerlo, Aquaman si rivolgerà al fratello Orm, l’ex re di Atlantide e imprigionato alla fine del primo film, per stringere un’improbabile alleanza. Insieme, dovranno mettere da parte le loro differenze per proteggere il loro regno e salvare la famiglia di Aquaman e il mondo dalla distruzione irreversibile.

Jason Momoa torna di nuovo nei panni dell’eroe protagonista in Aquaman e il Regno Perduto, sequel del film che ha rilanciato in positivo le sorti dell’universo cinematografico DC. In questo seguito, diretto ancora una volta da James Wan (Insidious, The Conjuring), cisono anche Patrick Wilson nei panni di Orm, Amber Heard, nei panni di Mera, Dolph Lundgren che è ancora una volta Re Nereus, il padre di Mera, e ancora Yahya Abdul-Mateen II nei panni di Black Manta, che abbiamo visto riapparire nella scena post-credit del primo film. David Leslie Johnson-McGoldrick, collaboratore ricorrente di Wan, ha scritto la sceneggiatura del film, mentre il regista e Peter Safran sono co-produttori.

Saltburn: da oggi su Prime Video l’atteso film con Barry Keoghan, Jacob Elordi e Rosamund Pike

Da oggi su Prime Video l’atteso film di Emerald Fennell Saltburn con Barry Keoghan, Jacob Elordi e Rosamund Pike. Barry Keoghan e Rosamund Pike candidati ai Golden Globes 2024. Nel cast anche Jacob Elordi, Richard E. Grant, Alison Oliver, Archie Madekwe e Carey Mulligan.

La regista e sceneggiatrice premio Oscar Emerald Fennell (Una donna promettente) ci regala Saltburn, una storia di privilegio e desiderio splendidamente perfida. Mentre tenta faticosamente di trovare il suo posto all’Università di Oxford, lo studente Oliver Quick (Barry Keoghan) viene attratto nel mondo dell’affascinante e aristocratico Felix Catton (Jacob Elordi), che lo invita a Saltburn, l’eccentrica tenuta di famiglia, per un’estate indimenticabile. Scritto e diretto da Emerald Fennell Prodotto da Emerald Fennell, Margot Robbie, Josey McNamara.

Prime Video offre ai clienti un’ampia selezione di film, serie e contenuti sportivi, disponibili in streaming su centinaia di dispositivi compatibili. Incluso con Prime Video: film, serie, show e contenuti sportivi come le serie All or Nothing e le dirette in esclusiva delle migliori partite del mercoledì sera della UEFA Champions League, fino alla stagione 2026/27, le premiate produzioni Original e molti altri contenuti esclusivi. Disponibili serie e film tra cui le produzioni premiate agli Emmy The Marvelous Mrs. Maisel e Lizzo’s Watch Out for the Big Girls, la serie satirica sui supereroi The Boys e grandi successi come Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere, Jack Ryan di Tom Clancy, Samaritan, Tredici Vite, The Tender Bar, A proposito dei Ricardo, La guerra di domani, Reacher e Il principe cerca figlio, ma anche le produzioni italiane Celebrity Hunted – Caccia all’Uomo S1, S2 e S3, LOL: Chi ride è fuori S1,S2 e S3, Bang Bang Baby, Laura Pausini – Piacere di conoscerti, Dinner Club S1 e S2, The Ferragnez – La serie S1 e S2, Prisma e The Bad Guy. I clienti Prime hanno anche accesso a contenuti in licenza.

Avengers: Secret Wars, il film potrebbe essere diviso in due parti

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Secondo un nuovo report dell’insider Jeff Sneider, il film Avengers: Secret Wars avrebbe una durata di ben cinque ore, così lunga che si starebbe pensando di dividere la storia in due film. Ciò suggerisce dunque che alla data attualmente prevista del 7 maggio 2027 potrebbe poi aggiungersene una anche per il 2028 per la seconda parte del film. Questo se, come riportato da alcuni rumor, il film precedentemente intitolato Avengers: The Kang Dynasty non diventi la prima parte del racconto di Secret Wars. Il possibile abbandono della storyline di Kang il Conquistatore sta, come noto, rimettendo totalmente in discussione questi progetti.

Ad oggi, però, si tratta di rumor su un film ancora non girato e i dati sulla sua durata sono frutto di stime basate probabilmente sulle prime versioni della sceneggiatura. Per quanto è molto probabile, data la natura del progetto, che la sua durata possa essere considerevole, l’attuale stato dei lavori non permette di poter avere particolari certezze a riguardo. Per scoprire se davvero Secret Wars verrà diviso in due e quindi si avranno un totale di tre film Avengers tra il 2026 e il 2028, non resta che attendere che i Marvel Studios ridefiniscano i loro piani futuri e facciano annunci ufficiali a riguardo.

Quando uscirà Avengers: Secret Wars?

Originariamente previsto per il 2025, Avengers: Secret Wars è stato posticipato al 2027 a causa dei ritardi di produzione causati dagli scioperi di Hollywood. Dopo Avengers: The Kang Dynasty che debutterà nelle sale il 1° maggio 2026, mentre l’altro film arriverà nelle sale il 7 maggio 2027. Entrambi i film non hanno ancora un regista. Si tratta del sesto capitolo della serie di film di successo Avengers. Dovrebbe concludere la Fase 6 del Marvel Cinematic Universe e la Saga del Multiverso. I fan attendono da tempo la notizia di un potenziale adattamento live-action dell’iconica serie di fumetti, che vede vari eroi e cattivi Marvel essere catturati da un’entità cosmica nota come Beyonder, dove poi si scontrano su un pianeta chiamato Battleworld.

Zack Snyder è interessato ad un film su un giovane James Bond

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Zack Snyder è interessato ad un film su un giovane James Bond

Zack Snyder è attualmente impegnato nella promozione del suo nuovo film di fantascienza su Netflix, Rebel Moon – Parte 1: Figlia del Fuoco (qui la nostra recensione). È l’occasione per il regista di parlare sia delle fonti di ispirazioni per questo film, sia delle sue altre passioni cinematografiche. Proprio riguardo queste ultime, Snyder ha rivelato di essere un fan della saga di James Bond. Proprio mentre si cerca di dar forma al prossimo progetto di questo amato franchise, Snyder ha suggerito una possibile idea su cosa si potrebbe realizzare.

Per il regista, sarebbe infatti interessante esplorare un James Bond più giovane, alle prese con le prime missioni. “Sarebbe bello vedere un James Bond ventenne“, ha detto Snyder a The Atlantic. “Le umili radici da cui proviene. Qualunque sia il trauma giovanile che ti rende capace di essere James Bond. Deve esserci qualcosa da raccontare a riguardo“. Snyder sta puntando su un’idea che potrebbe non essere la peggiore per riavvicinarsi a James Bond.

Molti fan si sono infatti chiesti se la versione di Bond donnaiolo e assassino incarnata da Daniel Craig negli ultimi sia da considerare superata rispetto alla cultura moderna. Esplorare Bond in un periodo più giovane ed emotivamente vulnerabile della sua vita aggiungerebbe probabilmente una complessità al personaggio che raramente si è vista prima. Detto questo, la storia di ciò che è accaduto nella vita di Bond per renderlo freddo, calcolatore e solitario sarebbe probabilmente un racconto noir particolarmente cupo, che donerebbe al franchise un inedito tono che non tutti potrebbero apprezzare.

Il Regno del Pianeta delle Scimmie: il regista spiega l’assenza di Andy Serkins ma ipotizza un ritorno futuro

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Tra i ruoli in cui negli ultimi anni Andy Serkis si è maggiormente distinto vi è senza dubbio quello di Cesare, protagonista della trilogia reboot di Il pianeta delle scimmie. Il terzo film, The War – Il Pianeta delle Scimmie, portava però a conclusione il suo percorso, permettendo al suo personaggio di morire in pace dopo aver condotto alla salvezza il suo popolo. Ecco allora che non deve sorprendere la sua assenza nel nuovo film in arrivo, Il Regno del Pianeta delle Scimmie, diretto da Wes Ball.

È proprio il regista a chiarire ora i motivi dell’assenza dell’attore, che non dovendo comparire in carne ed ossa avrebbe eventualmente potuto comunque assumere un altro ruolo grazie alla motion capture. Parlando con Empire Magazine, Ball ha però spiegato che: “Ne abbiamo parlato, sicuramente. Tipo: “Potresti interpretare un altro personaggio scimmiesco?”. Ci ho pensato a lungo, perché pensavo che sarebbe stato fantastico“, ha detto il regista. E Matt Reeves (regista del secondo e terzo capitolo della trilogia) diceva sempre: “Andy è il miglior attore con cui abbia mai lavorato“.

È fin troppo iconico, in un certo senso. Quindi abbiamo deciso che forse è meglio pensare a film futuri in cui poterlo coinvolgere“. Ciò sembra dunque suggerire che ci siano almeno dei piani provvisori per la comparsa di Serkis, senza escludere che possa in qualche modo riprendere i panni del Cesare protagonista dei film originali, magari con dei flashback o come spirito guida. Considerando che Il Regno del Pianeta delle Scimmie è stato confermato essere il primo film di una nuova trilogia, c’è dunque la possibilità di far sì che, in prossimità della conclusione del racconto, Cesare torni in scena per vedere quanta strada hanno compiuto le sue scimmie.

Tutto quello che sappiamo su Il Regno del Pianeta delle Scimmie

La sinossi ufficiale di Il Regno del Pianeta delle Scimmie (Kingdom of the Planet of the Apes) riporta: “Alcuni gruppi di scimmie non hanno mai sentito parlare di Cesare, mentre altri hanno distorto il suo insegnamento per costruire imperi fiorenti. In questo scenario, un leader delle scimmie inizia a schiavizzare altri gruppi per trovare la tecnologia umana, mentre un’altra scimmia, che ha visto il suo clan essere preso in ostaggio, intraprende un viaggio per trovare la libertà. Una giovane donna umana, intanto, diventa la chiave per la ricerca di quest’ultimo, anche se ha dei piani tutti suoi.”

Il regista Wes Ball dà nuova vita all’epico franchise ambientato diverse generazioni dopo il regno di Cesare, in cui le scimmie sono la specie dominante che vive in armonia e gli umani sono costretti a vivere nell’ombra. Mentre un nuovo tirannico leader delle scimmie costruisce il suo impero, una giovane scimmia intraprende uno straziante viaggio che la porterà a mettere in discussione tutto ciò che conosceva sul passato e a fare scelte che definiranno un futuro sia per le scimmie che per gli umani.

Il Regno del Pianeta delle Scimmie è diretto da Wes Ball (trilogia di Maze Runner) ed è interpretato da Owen Teague (It), Freya Allan (The Witcher), Kevin Durand (Locke & Key), Peter Macon (Shameless) e William H. Macy (Fargo). La sceneggiatura è di Josh Friedman (La guerra dei mondi), Rick Jaffa & Amanda Silver (Avatar: La Via dell’Acqua) e Patrick Aison (Prey), basata sui personaggi creati da Rick Jaffa & Amanda Silver. Il film è prodotto da Wes Ball, Joe Hartwick Jr. (Maze Runner), Rick Jaffa, Amanda Silver e Jason Reed (Mulan), mentre Peter Chernin (trilogia de Il Pianeta delle Scimmie) e Jenno Topping (Le Mans ’66 – La grande sfida) sono i produttori esecutivi.

Ryan Gosling si esibisce in una versione natalizia di “I’m Just Ken”

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A pochi giorni dal Natale, Ryan Gosling e il produttore di “Barbie: The Album” Mark Ronson hanno regalato ai fan una nuova versione natalizia del numero musicale “I’m Just Ken” del film. Ma non è tutto. Gosling ha pubblicato “Ken the EP”, che include tre nuove versioni del classico di “Barbie”: una versione natalizia (“Merry Kristmas Barbie”), una versione acustica (“In My Feelings Acoustic”) e una versione dance (“Purple Disco Machine Cover”).

Rispetto all’originale, la versione natalizia aggiornata ha un arrangiamento di batteria più amplificato e nuove voci di sottofondo distinte: “So, hey, world, check me out, I’m just Ken,” canta Gosling con gioia. Ecco il video:

Barbie” ha dominato le nomination per i Golden Globe Awards 2024 con 10 nomination, rendendo il film il secondo più nominato negli 81 anni di storia dello spettacolo, dopo a “Cabaret”. Gosling ha ottenuto una nomination come miglior attore non protagonista mentre “I’m Just Ken” è stata nominata come migliore canzone originale per un film.

James Wan, Sam Raimi e altri al lavoro su diversi adattamenti per videogiochi. C’è anche The Call of Cthulhu

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Come riportato da Deadline, la Stars Collective di Peter Luo, tra i cui membri figurano anche James Wan (regista di Saw, L’evocazione – The Conjuring e Aquaman e il Regno Perduto) e Sam Raimi (regista di La casa, Spider-Man e Doctor Strange nel Multiverso della Follia) sta collaborando con la società cinese Hana Investment e la società Starlight Media per un ambizioso “fondo crossmediale che investirà in fumetti, film, giochi, oggetti da collezione, beni di consumo, intelligenza artificiale e tecnologie del metaverso“. Le tre società hanno rivelato ora i primi dettagli di questo progetto, che prevede innanzitutto la volontà di creare videogiochi basati su IP cinematografiche di Stars Collective.

Le tre realtà stanno infatti collaborando con società di videogiochi, tra cui Tencent e DreamSky Technology, oltre a HYJZ e Forevernine, per sviluppare giochi basati sui seguenti progetti, alcuni dei quali sono già stati annunciati e altri sono stati rivelati ora per la prima volta:

  • Garfield, il film d’animazione con la voce di Chris Pratt
  • Every House is Haunted, di Sam Raimi e Roy Lee
  • The Burden, di James Wan e Sam Raimi
  • Hunting Season, di James Wan e Don Murphy
  • The Call of Cthulhu, Mass Extinction e GMO di James Wan
  • The Goxfather con Jon M. Chu
  • Memory Lost in Space, tratto dai romanzi di Tong Hua

Stars Collective è infatti produttore di tutti i film citati – la maggior parte dei quali è in fase di sviluppo – ad eccezione del prossimo Garfield della Sony, per il quale Stars Collective detiene una licenza esclusiva di merchandising di 25 anni in Cina. Raimi, Lee, Wan e Chu sono tutti presenti nei progetti come produttori ma ciò non significa che saranno anche i registi di questi film, qualora essi dovessero ricevere il via libera alla produzione. Oltre al non sapere quali di questi progetti sono effettivamente in fase di sviluppo, ad oggi non sono infatti stati fatti annunci ufficiali riguardo alla loro effettiva realizzazione né ad eventuali personalità coinvolte, se non appunto i loro produttori.

Wan, ad esempio, ha descritto The Call of Cthulhu come un suo “dream project” e lo starebbe sviluppando con gran riserbo da circa cinque anni. In nessun caso, però, viene indicato come regista del film. Per quanto riguarda gli altri due progetti a cui il suo nome è associato, GMO è descritto un thriller fantascientifico ambientato nel futuro, dove un farmaco di nuova invenzione risolve una carestia globale, ma i suoi effetti collaterali accelerano drasticamente il processo di invecchiamento. In Mass Extinction, gli esseri umani hanno perso la Terra a causa di un virus alieno e una squadra di ricerca e salvataggio viene inviata dalla Luna per fornire una cura che salvi la razza umana. Prima di idealmente diventare film, dunque, questi progetti saranno realizzati come videogiochi.

Stars Collective e Hana stanno però attingendo al loro fondo per sviluppare anche tre nuovi franchise di film originali sotto il brand Stars Collective, che saranno poi tutti adattati anche in videogiochi. Si tratta del franchise “Genius Crime“, di un universo “Kung Fu” e di un nuovo franchise horror con storie di fantasmi al femminile ispirate al folklore e alle leggende asiatiche. Nel primo film di quest’ultimo franchise, stando a quanto riportato, un’orfana vittima di bullismo al liceo si imbatte in una katana che sembra essere infestata dallo spirito vendicativo di una geisha, che non tarderà a causare spargimenti di sangue.

Peter Luo, CEO di Starlight Media e fondatore di Stars Collective, ha dichiarato: “Questa iniziativa segna un passo significativo nella fusione dei mondi del cinema e del videogioco, promettendo una gamma diversificata di opzioni di intrattenimento per il pubblico di tutto il mondo. Abbiamo un partner straordinario in Hana Investment per realizzare questa visione e accogliamo con piacere nuove relazioni con Tencent e altri per offrire nuove esperienze entusiasmanti“.

I co-CEO di Stars Collective, William Li e Nancy Xu, hanno poi aggiunto: “Ci sono enormi opportunità di estendere le storie al di là dei film, e i videogiochi hanno lo stesso peso in termini di ampio impatto e capacità di valorizzare le IP. Esaminando a fondo il portafoglio di proprietà intellettuale di Stars Collective, abbiamo visto un’opportunità naturale di connetterci con il pubblico attraverso i punti di contatto con cui si confronta di più per coltivare e far crescere la proprietà intellettuale, ed è per questo che stiamo impiegando i fondi in questo spazio insieme ai nostri partner di Hana.

Super Mario Bros – il film in arrivo su SKY e in streaming su NOW

Dopo gli incassi record in sala, arriva in prima tv su Sky Super Mario Bros – il film (recensione), blockbuster d’animazione di Nintendo e Illumination, con i due idraulici più famosi nella cultura popolare degli ultimi quarant’anni, martedì 26 dicembre alle 21.15 su Sky Cinema Uno, in streaming su NOW e disponibile on demand. Su Sky il film sarà disponibile on demand anche in 4K.

Diretto da Aaron Horvath e Michael Jelenic, da una sceneggiatura di Matthew Fogel, nella versione italiana vede la partecipazione il doppiaggio di Claudio Santamaria, che presta la voce all’iconico personaggio di Mario. La versione in lingua originale vanta un cast di grandi star che interpretano gli iconici personaggi della cultura pop, tra cui Chris Pratt (saga di Jurassic World), Charlie Day (C’è sempre il sole a Philadelphia, The Lego Movie), Anya Taylor-Joy (Ultima notte a Soho, La regina degli scacchi), Keegan-Michael Key (Key & Peele), Seth Rogen (Cattivi vicini, An American Pickle), Jack Black (saga di Kung Fu Panda), Fred Armisen (Mercoledì, Portlandia).

La trama di Super Mario Bros – il film

Il film racconta la storia di due idraulici di Brooklyn che sono fratelli e migliori amici: Mario, quello coraggioso e pronto all’azione, e il perennemente ansioso Luigi, che preferirebbe non andare da nessuna parte. I due fratelli devono fare i conti con le difficoltà della loro azienda, ma presto saranno catapultati in un’avventura vorticosa nel Regno dei Funghi. Durante il loro viaggio incontreremo tanti personaggi familiari e adorabili, che alla fine uniranno le forze per sconfiggere il terribile Bowser, sempre assetato di potere. Super Mario Bros – il filmprende ciò che milioni di videogiocatori in tutto il mondo amano da trentacinque anni e lo potenzia fino a trasformarlo in una nuova esperienza cinematografica mozzafiato.

Super Mario Bros – il film in prima tv martedì 26 dicembre alle 21.15 su Sky Cinema Uno, in streaming su NOW e disponibile on demand. Su Sky il film sarà disponibile on demand anche in 4K per i clienti Sky Q o Sky Glass con pacchetto Sky Cinema e con servizio opzione Sky HD/Sky Ultra HD attivo.

Quattro amiche e un paio di jeans, la reunion dopo 20 anni alla premiere di Barbie

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Il cast di Quattro amiche e un paio di jeans si è riunito dopo 20 anni. Basato sul romanzo omonimo, Quattro amiche e un paio di jeans è una commedia di formazione del 2005 che racconta di un gruppo di quattro ragazze, migliori amiche, che rimangono in contatto tra loro attraverso un paio di jeans magici che si adattano miracolosamente a ciascuno dei loro corpi. Il film è diretto da Ken Kwapis e vede protagonisti Amber Tamblyn, America Ferrera, Blake Lively e Alexis Bledel nei panni delle quattro protagoniste. Il cast è poi tornato nel 2008 per un sequel.

Quasi 20 anni dopo l’uscita del primo film, il cast di Quattro amiche e un paio di jeans si è riunito in occasione di una proiezione speciale di Barbie. America Ferrera, co-protagonista del film di Greta Gerwig, ha pubblicato un breve video su Instagram in cui compare con Lively, Tamblyn e Bledel che si uniscono a lei per celebrare il suo successo.

La clip mostra il quartetto che scatta una serie di foto insieme. In sottofondo, Ferrera ha aggiunto l’audio del film. Sotto la didascalia del post, ha scritto: “La Sorellanza è arrivata tutta vestita di rosa per celebrare la mia interpretazione in Barbie ieri sera. Amo queste donne con tutto il cuore”.

Disney+: tutti i film e le serie tv in arrivo a Gennaio 2024

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Disney+: tutti i film e le serie tv in arrivo a Gennaio 2024

A fine mese come consuetudine vi svegliamo tutte le novità di film e serie tv in arrivo a Gennaio 2024 su Disney+. Se avete apprezzato A Murder at The End of The World di FX, non potrete perdervi Class of ‘09: una classe di agenti dell’FBI si trova ad affrontare immensi cambiamenti mentre il sistema giudiziario degli Stati Uniti viene alterato dall’IA. Tutti gli episodi della serie FX in streaming dal 3 gennaio.

Percy Jackson e gli dèi dell’Olimpo continua le sue avventure per tutto il mese di gennaio, culminando nel gran finale che sarà disponibile su Disney+ il 31 gennaio. Disney+ regalerà a tutti gli appassionati del genere true crime una collezione imperdibile a partire dal 3 gennaio 2024 con Betrayal: La doppia vita di mio marito. Si continua poi con Demoni e redentori – La storia di Christina Boyer il 10 gennaio, seguito da Il ladro di gioielli il 17 gennaio e da Never Let Him Go il 24 gennaio.

Iscriviti a Disney+ per guardare le più belle storie Disney, Pixar, Marvel, Star Wars, National Geographic e molto altro. Dove vuoi, quando vuoi.

Dal 1° novembre, Disney+ ha introdotto il suo piano di abbonamento con pubblicità, insieme a due opzioni senza inserzioni pubblicitarie, offrendo ai clienti la flessibilità di scegliere il piano più adatto alle loro esigenze. Ora i clienti possono scegliere tra Standard con pubblicità a 5,99 € al mese, Standard a 8,99 € al mese o 89,90 € all’anno e Premium a 11,99 € al mese o 119,90 €all’anno*.

I film in uscita su Disney+ a Gennaio 2024

The Creator, dal 17 gennaio su Disney+

The Creator

Ambientato in una guerra futura tra la razza umana e le forze dell’intelligenza artificiale, In The Creator Joshua (Washington), un ex agente delle forze speciali in lutto per la scomparsa della moglie (Chan), viene reclutato per dare la caccia all’inafferrabile architetto dell’avanzata IA che ha sviluppato una misteriosa arma con il potere di porre fine alla guerra… e all’umanità stessa.

Le serie tv in uscita su Disney+ a Gennaio 2024

ECHO, dal 10 Gennaio 2024

Echo Serie tv Marvel

I Marvel Studios presentano Echo, con protagonista Maya Lopez, inseguita dall’impero criminale di Wilson Fisk. Quando il viaggio la riporta a casa, deve affrontare la sua famiglia e la sua eredità.Tutti e cinque gli episodi della serie Marvel Studios in streaming dal 10 gennaio.

WELCOME TO WREXHAM, dal 10 gennaio

WELCOME TO WREXHAM seconda stagione

Rob McElhenney (C’è sempre il sole a Philadelphia) e Ryan Reynolds (Deadpool) sono alla guida della terza squadra di calcio professionistica più antica del mondo. Welcome to Wrexham è una docuserie che segue i sogni e le preoccupazioni di Wrexham, una città operaia nel Galles settentrionale, Regno Unito, mentre due star di Hollywood plasmano il futuro della storica squadra di calcio della città.

Da Hollywood al Galles, dal campo allo spogliatoio, dalla dirigenza al pub, Welcome to Wrexham segue la gestione di Rob e Ryan e i destini inestricabilmente legati di una squadra e di una città mentre cercano di fare la storia.

Cristóbal Balenciaga, dal 19 gennaio

Cristóbal Balenciaga serie tv disney

Cristóbal Balenciaga inizia quando lo stilista presenta la sua prima collezione di Haute Couture parigina nel 1937. Si è lasciato alle spalle una carriera di successo nei suoi atelier di Madrid e San Sebastian vestendo l’élite e l’aristocrazia spagnola. Tuttavia, i modelli che avevano fatto tendenza in Spagna non funzionano nell’impero della moda sofisticata di Parigi, dove Chanel, Dior e Givenchy sono il punto di riferimento dell’Haute Couture. Guidato dall’ossessione per il controllo in tutti gli aspetti della sua vita, Cristóbal Balenciaga definirà il suo stile e alla fine diventerà uno dei più importanti stilisti di tutti i tempi. Tutti gli episodi della serie originale spagnola Disney+ in streaming dal 19 gennaio.

A Bug’s Life – Megaminimondo, dal 24 gennaio

A Bug's Life - Megaminimondo

Ispirata al mondo di Disney e Pixar A Bug’s Life – Megaminimondo, la nuova serie originale Disney+ di National Geographic, A Real Bug’s Life – Megaminimondo, è un’incredibile avventura che si svolge in nove diversi mondi di microinsetti sparsi in tutto il pianeta, dove le forze della natura giocano su scala miniaturizzata e dove le minuscole creature si affidano a poteri incredibili e ad alleanze straordinarie per farcela ogni giorno. La posta in gioco è alta… anche se le creature sono straordinariamente piccole.

Grazie ai nuovi sviluppi della tecnologia di ripresa e al racconto della divertente e spiritosa guida di Awkwafina nella versione originale, il pubblico sarà in grado di seguire le incredibili storie dei piccoli eroi che vivono in mondi che vanno oltre l’immaginazione: da un ragno saltatore che cerca casa per le strade di New York al primo giorno di lavoro di un’ape dell’orchidea del Costa Rica che produce profumo! Ricca di nuovi e strabilianti personaggi, questa serie per famiglie dimostra che la vita di un insetto può essere fantastica come quella di un film d’animazione.

The Artfull Dodger, dal 17 gennaio

The Artfull Dodger

Nell’Australia del 1850, nella vivace colonia di Port Victory, Jack Dawkins è Dodger, le cui velocissime mani da borseggiatore si sono trasformate nelle abili mani di un chirurgo. Il passato di Dodger torna a perseguitarlo con l’arrivo di Fagin, che lo attira nuovamente nel mondo del crimine. Una minaccia più grande – per il cuore di Dodger – è Lady Belle, la figlia del Governatore, determinata a diventare il primo chirurgo donna della colonia. Dalle rapine agli interventi chirurgici in condizioni di vita e di morte, passando per la dura realtà del mondo criminale che si mescola con la borghesia e la nobiltà, questa è una storia di reinvenzione, tradimento, redenzione e di amore ricco di colpi di scena. Tutti gli episodi della prima stagione della serie originale in streaming dal 17 gennaio.

American Horror Stories, la terza stagione dal 24 gennaio

American Horror Stories

American Horror Stories è uno spin-off della pluripremiata serie antologica American Horror Story di Ryan Murphy e Brad Falchuk. American Horror Stories è una serie antologica che presenterà in ogni episodio una storia horror diversa.

The Gilded Age rinnovato per una terza stagione

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The Gilded Age rinnovato per una terza stagione

Dopo il successo del secondo ciclo, “The Gilded Age” tornerà per la terza stagione su HBO. “Siamo così orgogliosi di ciò che Julian Fellowes e la famiglia di “The Gilded Age” hanno raggiunto. Dai costumi alle scenografie e alle performance, lo spettacolo ha affascinato tante persone settimana dopo settimana. Insieme ai nostri partner della Universal Television, siamo entusiasti di continuare questa grande storia per la terza stagione”, ha affermato Francesca Orsi HBO Programming EVP e responsabile HBO Drama Series and Films.

Erin Underhill, presidente della Universal Television, aggiunge: “Ci sono ancora molte storie da raccontare in ‘The Gilded Age’. Siamo lieti che HBO offra ai fan un’altra stagione dell’incredibile narrazione di Julian Fellowes. Il cast e la troupe hanno messo così tanto cuore e anima nelle ultime due stagioni, e siamo così orgogliosi che tutto questo duro lavoro stia dando i suoi frutti con un’altra stagione… non vorrete perdervi quello che verrà dopo!”

Il cast della seconda stagione comprende Carrie Coon, Christine Baranski, Cynthia Nixon, Morgan Spector, Louisa Jacobson, Denée Benton, Ben Ahlers, Michael Cerveris, Kelley Curran, Taissa Farmiga, Jack Gilpin, Simon Jones, Sullivan Jones, Celia Keenan-Bolger, Debra Monk , Donna Murphy, Kristine Nielsen, Kelli O’Hara, Patrick Page, Harry Richardson, Taylor Richardson, Blake Ritson, Douglas Sills, Erin Wilhelmi, Nathan Lane, Audra McDonald, John Douglas Thompson, Ashlie Atkinson, Laura Benanti, Nicole Brydon Bloom, Christopher Denham, David Furr, Ward Horton, Matilda Lawler e Robert Sean Leonard.

Il creatore Julian Fellowes scrive e produce esecutivamente la serie insieme a Bob Greenblatt, Gareth Neame, David Crockett e Michael Engler, che ne è anche il regista. Sonja Warfield e Salli Richardson-Whitfield sono anche produttrici esecutive. “The Gilded Age” è coprodotto da HBO e Universal Television.