Il regista Robert
Rodriguez torna al Festival
di Cannes per presentare il suo Hypnotic che vede
protagonista Ben Affleck nei panni di un detective che
indaga su un mistero che coinvolge la figlia scomparsa e un
programma segreto del governo. Sulla croissette assente Ben Affleck, presenti solo il
regista con uno dei protagonisti William Fichtner, insieme
ai produttori Artur Galstian, Gareth West e Vahan
Yepremyan.
In Hypnotic,
l’attore e regista ora al cinema con Air – La storia del
grandesalto, interpreta il detective della polizia
Daniel Rourke, mentre cerca la figlia scomparsa Minnie
(Hala Finley). Presto scopre però che è associata
a una serie di rapine in corso condotte da un uomo misterioso
(William Fichtner) che afferma di essere dotato di
poteri ipnotici.
Con l’assistenza della sensitiva
Diana Cruz (Alice Braga),
Daniel partirà dunque all’inseguimento dell’uomo misterioso legato
a sua figlia e ad una serie di rapine con l’intento di riportare
Minnie a casa sana e salva. Come anticipato nel trailer, però, le
persone con poteri ipnotici possono costringere le loro vittime a
vedere e sentire cose che non sono reali. Il film, e il poster
sembra confermare tutto ciò, sembra dunque promettere giochi
mentali pronti ad ingannare tanto il protagonista quanto gli
spettatori. D’altrone, come riportato anche dalla tagline del
poster, “il controllo è un illusione”.
Hypnotic
è stato diretto da Robert Rodriguez e da lui
scritto insieme a Max Borenstein. Nel cast, oltre
a BenAffleck, vi sono
William Fichtner, Alice Braga, Jeff Fahey, Kelly Frye, JD
Pardo e Hala Finley. Attualmente tale pellicola ha una
data d’uscita nelle sale statunitensi fissata al 12
maggio, mentre non è ancora nota una data per la sua
uscita in Italia.
Il film Disney e Pixar Elemental, dal 21
giugno nelle sale italiane, sarà presentato in anteprima mondiale
il 27 maggio come film di chiusura della 76esima edizione del
Festival di Cannes.
Elemental
è diretto da Peter Sohn e prodotto da Denise Ream
p.g.a., mentre Pete Docter è il produttore
esecutivo. La sceneggiatura è di John Hoberg & Kat
Likkel e Brenda Hsueh, con un soggetto di
Sohn, Hoberg & Likkel e Hsueh. La colonna sonora originale del film
è stata composta e diretta da Thomas Newman.
Il film introduce Ember, una
tenace, acuta e “ardente” giovane donna, la cui amicizia con un
ragazzo di nome Wade, divertente, sdolcinato e “che segue la
corrente”, mette alla prova le sue convinzioni sul mondo in cui
vivono. Nella versione italiana del film, Valentina
Romani è la voce di Ember, una brillante
ragazza di fuoco sulla ventina con un grande senso dell’umorismo
che ama la sua famiglia ma che a volte si infiamma
facilmente; Stefano De
Martino è Wade, un attento ed empatico ventenne
di acqua che non ha paura di mostrare le proprie emozioni, che sono
difficili da non notare; Serra Yilmaz è la
voce della mamma di Ember, Cinder; e Hal
Yamanouchi del padre di Ember prossimo alla pensione,
Bernie.
Elemental
arriverà il 21 giugno nelle sale italiane insieme al nuovo
cortometraggio Pixar L’Appuntamento di Carl.
Marco Tullio Giordana torna dietro la
macchina da presa per “La vita accanto”, scritto
insieme a Marco
Bellocchio e Gloria Malatesta.
Lo rivela Variety, che annuncia anche l’inizio delle
riprese il prossimo 5 giugno tra Vicenza e dintorni.
Tratta dall’omonimo
romanzo di successo di Mariapia Veladiano (Einaudi, 2010), “La vita
accanto” è ambientato tra gli anni Ottanta e il Duemila e racconta
di una influente famiglia vicentina composta da Maria
(Valentina Bellè), dal marito Osvaldo
(Paolo Pierobon) e dalla gemella di quest’ultimo,
Erminia (Sonia Bergamasco), affermata pianista. La
loro vita viene sconvolta da un evento imprevedibile. Maria mette
al mondo Rebecca. La neonata, per il resto normalissima e di grande
bellezza, presenta un vistosa macchia purpurea che le segna
metà del viso. Quella macchia che niente può cancellare e rende i
genitori impotenti e infelici, diventa per Maria un’ossessione tale
da precipitarla nel rifiuto delle sue responsabilità di madre.
L’intera adolescenza di Rebecca sarà segnata dalla vergogna e dal
desiderio di nascondersi dagli altri. Ma fin da piccola rivela
straordinarie capacità musicali. La zia Erminia riconosce il suo
talento: Rebecca diventa sua allieva e il bisogno di cancellare la
“macchia” la spingerà ad affermarsi attraverso la musica.
Per il ruolo di
Rebecca adolescente, Giordana ha scelto la giovane pianista
italiana Beatrice Barison. Nel cast
anche Michela Cescon. Il film, prodotto
da Simone Gattoni e Beppe
Caschetto, è una produzione Kavac
Film e IBC
Movie con Rai Cinema con
il sostegno di Veneto Film Commission.
Prime
Video ha svelato il titolo del prossimo capitolo nello
Spyverse di Citadel,
Citadel: Diana, e la prima immagine di Matilda De Angelis (The Undoing),
protagonista della nuova serie Original italiana.
Citadel: Diana sarà disponibile in
esclusiva su Prime Video in
oltre 240 Paesi e territori nel mondo nel 2024.
Il finale della prima stagione di
Citadel, con
Richard Madden e Priyanka Chopra Jonas, è disponibile
da oggi su Prime Video. La prima serie nello
Spyverse del franchise globale conclude la sua prima
stagione con grandi colpi di scena e rivelazioni avvincenti, con
gli agenti di Citadel che scoprono l’identità della talpa che ha
fatto cadere l’agenzia nelle mani della fazione rivale Manticore. I
tradimenti saranno svelati e le domande troveranno risposta, mentre
le conseguenze del finale si ripercuoteranno attraverso tutto
lo Spyverse. Dopo l’episodio finale, un teaser di
Citadel: Diana svela un entusiasmante assaggio di ciò che
arriverà con l’espandersi dello Spyverse di
Citadel in questo nuovo capitolo.
Citadel:
Diana è stata creata, prodotta e girata in Italia, e
le riprese sono terminate all’inizio di quest’anno. La serie è
prodotta da Cattleya (ZeroZeroZero)
– parte di ITV Studios- e ha per showrunner ed
executive producer Gina Gardini, con Riccardo Tozzi, Marco Chimenz
e Giovanni Stabilini anch’essi nel ruolo di executive producer,
mentre Emanuele Savoini è co-executive producer.Anthony Russo, Joe Russo, Mike Larocca, Angela
Russo-Ostot, Scott Nemes di AGBO e David Weil (Hunters)
sono executive producer di Citadel: Diana e di tutte le
serie nell’universo globale di Citadel. Midnight Radio è
executive producer di Citadel: Diana e tutte le serie
nell’universo globale di Citadel.
Citadel:
Diana è diretta da Arnaldo Catinari
e sviluppata da Alessandro Fabbri, che ricopre
anche il ruolo di head writer, ed ha scritto la
serie con Ilaria Bernardini, Laura Colella, Gianluca Bernardini e
Giordana Mari. Come già annunciato, nel cast al fianco di
Matilda De Angelis ci sono anche Lorenzo
Cervasio, Maurizio Lombardi, Julia Piaton, Thekla Reuten, Daniele
Paoloni, Bernhard Schütz e Filippo Nigro. Tutti gli
episodi della prima stagione della serie evento Citadel
sono ora disponibili in streaming su Prime Video.
Citadel
Otto anni fa, Citadel è caduta.
L’agenzia indipendente di spionaggio internazionale – nata con lo
scopo di difendere la sicurezza di tutte le persone – è stata
distrutta dagli agenti di Manticore, una potente associazione che
nell’ombra manipola il mondo. Con la caduta di Citadel, tutti
i ricordi degli agenti scelti Mason Kane (Richard Madden) e Nadia
Sinh (Priyanka Chopra Jonas) sono stati cancellati, ma loro sono
riusciti miracolosamente a salvarsi. Da allora sono rimasti
nascosti, costruendosi una nuova vita con nuove identità, entrambi
ignari del proprio passato. Fino alla notte in cui Mason viene
rintracciato dal suo ex collega di Citadel, Bernard Orlick (Stanley
Tucci), che ha disperatamente bisogno del suo aiuto per impedire a
Manticore di stabilire un nuovo ordine mondiale. Mason si mette
alla ricerca della sua ex collega Nadia, e le due spie
intraprendono una missione che li porta in giro per il mondo nel
tentativo di fermare Manticore, questo mentre devono fare i conti
con una relazione costruita su segreti, bugie e un amore pericoloso
ma senza tempo.
Da Amazon Studios e AGBO dei
Fratelli Russo, Citadel ha come executive producer
Anthony Russo, Joe Russo, Mike Larocca, Angela Russo-Otstot e Scott
Nemes per AGBO, con lo showrunner ed executive producer David Weil.
Josh Appelbaum, André Nemec, Jeff Pinkner e Scott Rosenberg sono
executive producer per Midnight Radio. Nel ruolo di executive
producer ci sono anche Newton Thomas Sigel e Patrick Moran.
Al via la 76esima edizione della
leggendaria manifestazione cinematografica della Costa Azzurra, che
ha aperto le danze del Festival di
Cannes 2023 con il film Jeanne
du Barry dell’attrice e regista francese
Maïwenn. Con questo primo, e tanto atteso red carpet,
si è dato inizio ad una delle kermesse dedicatate alla settima arte
e la più attesa dell’anno. Ogni anno il Festival di
Cannes porta sulla Croisette i più bei nomi del cinema
internazionale, dando il via a una 12 giorni fitta di proiezioni,
tra attori, attrici e registi da tutto il mondo, i party più
prestigiosi, feste e tanti eventi di vari genere ma, soprattutto, i
vestiti, gli abiti da sogno che le star indossano sulla montée des
Marches. L’elenco non segue un ordine di
preferenza.
Karlie Kloss dopo l’abito premaman sfoggiato
al MET Gala ha stupito tutti ancora una volta con un look degno di
una Dea greca scesa tra noi mortali. La modella americana ha
sfilato con un abito a taglio impero color oro con un drappeggio
sulla spalla di Dior abbinato ad un sottile cerchietto con veletta
sul viso.
La tanto temuta stretta di
Netflix sulla condivisione delle password degli
account si è infine concretizzata anche in Italia. Mentre molti
utenti hanno tratto vantaggio nel corso degli anni utilizzando gli
account di amici, familiari o ex, era da tempo noto che la piattaforma
stesse portando avanti provvedimenti per arginare tale pratica.
Stando ora a quanto comunicato tramite email agli utenti possessori
di account, ma anche secondo quello che si legge sulla
pagina Condivisione dell’account
Netflix sul sito ufficiale della piattaforma, il nuovo modello
è pronto per essere applicato.
Con le nuove disposizioni emesse
dall’azienda, l’account potrà essere condiviso solo da persone
appartenenti allo stesso nucleo domestico. Per “Nucleo domestico”
si intende l’insieme dei dispositivi connessi a Internet
nel luogo principale da cui si guarda Netflix. Tutti gli
altri dispositivi che utilizzano il proprio account Netflix sulla
stessa connessione Internet apparterranno automaticamente al
proprio Nucleo domestico Netflix. In alternativa, è
possibile acquistare al costo di 4,99€ uno slot per utente
extra per quindi poter aggiungere un utente esistente al
di fuori del proprio nucleo domestico all’account.
I titolari di account con un piano
Standard potranno aggiungere solo un
utente extra, mentre i possessori di piano Premium potranno aggiungere due utenti premium.
L’utente extra deve però essere attivato nello stesso paese
in cui il titolare dell’account ha creato il proprio
account. Non è invece possibile aggiungere utenti extra al
piano Standard con pubblicità. Sarà poi utile sapere che quando si
apre un nuovo account o si aggiunge un utente extra, è
possibile trasferire un profilo da un account esistente a quello
nuovo, inclusi i suggerimenti, l’attività di visione,
La mia lista, i giochi
salvati, le impostazioni e altro, senza dunque perdere nulla di
tutto ciò. Gli utenti extra potranno naturalmente godere degli
stessi vantaggi del proprietario dell’account, ma con alcune
differenze. Gli utenti extra possono infatti guardare Netflix su
qualsiasi dispositivo, ma solo su uno alla volta e
potranno anche scaricare titoli, ma solo su uno smartphone o un
tablet alla volta.
I prezzi degli abbonamenti rimangono
gli stessi, con il piano Standard con 2 accessi in
contemporanea e contenuti in Full HD al prezzo di 12,99€ al
mese e il piano Premium con 4 accessi in contemporanea e
contenuti in 4K a 17,99€euro al
mese. Rimangono poi validi anche i piani Base di Netflix,
ovvero quello con pubblicità al costo 5,49€ al
mese e quello senza pubblicità al prezzo di 7,99€
al mese. Netflix utilizzerà diverse informazioni per
determinare se un utente possa o meno appartenere a un Nucleo
domestico, tra queste: indirizzo IP, ID dei dispositivi e attività
dell’account.
Molti grandi cineasti hanno provato,
senza riuscirci, a entrare nelle grazie dei produttori per dirigere
un film della saga di James Bond. Tra questi vi è
anche Quentin
Tarantino, che negli anni Novanta, dopo il successo di
Pulp Fiction, provò a
realizzare un proprio film basato sul personaggio. Parlando con
Deadline, Tarantino ha
confermato di aver avuto l’intenzione di adattare il romanzo
Casino Royale, i cui diritti non appartenevano alla EON
Productions, società nata per produrre film dai romanzi di
Ian Fleming. “Questo è quello che volevo fare
dopo Pulp Fiction. Volevo realizzare la mia versione di Casino
Royale, che avrebbe avuto luogo negli anni ’60 e non sarebbe stato
un capitolo della serie di film di Bond“, ha rivelato Quentin
Tarantino.
“Avremmo scelto un attore e
sarebbe stata un’avventura soltanto. Quindi ho pensato che avremmo
potuto farlo. Ma poi si è scoperto che tre anni prima quelli della
EON Productions avevano capito che qualcuno avrebbe provato a fare
quello che ho fatto e così hanno stretto un accordo generale con la
tenuta dei Fleming della serie “abbiamo i diritti cinematografici
di tutto ciò che ha scritto. Ti daremo un mucchio di soldi per ogni
singola cosa che ha scritto”. Se qualcuno vuole farne un film, deve
venire da noi.‘”. Un accordo che ha dunque impedito a
Tarantino di adattare il romanzo senza il bisogno di rivolgersi
alla EON.
Il regista ha quindi parlato del
futuro di Bond, che ogni volta
che viene cambiato protagonista la storia ricomincia da capo:
“Ci ho pensato. Quello che credo dovrebbero fare, e penso che
lo avrebbero dovuto fare da tempo, è che ci sono così tanti libri
che hanno realmente dei nomi classici e delle avventure classiche.
Nella maggior parte dei casi non hanno adattato i libri o le
storie. Hanno preso gli elementi principali della trama, e forse la
Bond Girl o il villain, e poi sono andati per la loro strada. Penso
che non dovrebbero realizzare i remake dei film, ma semplicemente
adattare i libri e farlo nel modo in cui sono stati scritti.
Sarebbe qualcosa di totalmente nuovo“.
La
Sirenetta di Rob Marshall è
arrivato finalmente nelle sale italiane. Una storia immortale,
quella raccontata nel 1989, e ancor prima scritta da Hans Christian
Andersen, che la
Disney ha voluto offrire in forma
live action regalando al pubblico la magnifica performance –
attoriale e sonora – di Halle Bailey, la quale incarna alla perfezione
la dolce e piccola Ariel.
Il remake di Rob Marshall,
sceneggiato da David Magee, ripercorre pedissequamente gli eventi
della sua controparte animata, pur contenendo qualche arricchimento
interessante sia nei personaggi e nelle dinamiche, che nei testi
cantanti. Il finale de La
Sirenetta è leggermente diverso rispetto a quello del
1989, nonostante rimanga, a livello visivo e contenutistico,
impattante e funzionale alla narrazione. Cerchiamo perciò di
spiegarlo, cogliendone le progressioni principali che conducono
alla sua risoluzione.
1L’unione di Ariel ed Eric: cosa
significa?
Nella scena finale de La
Sirenetta, Eric e Ariel si ricongiungono e sono
pronti a salpare verso nuove terre e mari. Il loro legame segna,
finalmente, l’alleanza fra mondo umano e marino, e le paure che gli
uni avevano degli altri – prima che loro si innamorassero – in
questo modo svaniscono.
Tritone, che era il primo a temerli, capisce
che non sono tutti malvagi, esattamente come la madre di Eric, la
Regina, comprende che il mare non è un mostro che vuole
distruggerli e punirli. L’amore che Ariel ed Eric provano
sancisce il legame fra umani e sirene, fra terraferma e
mare, in cui tutti riconoscono che hanno tanto da imparare e
conoscere gli uni dagli altri e che i loro universi possono
coesistere in armonia.
Star-Lord ha un
nuovo nome nel MCU dopo Guardiani della Galassia Vol. 3, The
Legendary Star-Lord, e questo fa presagire un grande futuro
per il personaggio di
Chris Pratt. Peter Quill lavora ancora una
volta con la squadra dei Guardiani della Galassia
per salvare l’universo nella Fase 5 del film. Ancora provato dalla morte di
Gamora in
Avengers: Infinity War,Star-Lord riflette
sulle sue decisioni di vita nel corso di Guardiani della Galassia 3 e sul ruolo che
deve svolgere per proteggere la galassia. Mantis gli dice
ripetutamente che deve riconnettersi con la famiglia umana che ha
ignorato per oltre 30 anni, il che porta Star-Lord a prendere una
decisione che gli cambierà la vita.
Dopo aver contribuito a fondare e
guidare i Guardiani della Galassia dal 2014, il
finale di Guardiani della Galassia 3 vede Star-Lord
allontanarsi dalla squadra. Il suo ritorno sulla Terra e il
ricongiungimento con il nonno Jason Quill
potrebbero rappresentare per certi versi la fine del ruolo di
Chris Pratt nel MCU. Tuttavia, i
Marvel Studios hanno confermato che
Star-Lord tornerà in un momento non specificato del futuro. Questo
significa che Peter Quill avrà un nuovo nome nel
MCU: ora si
chiama ufficialmente The Legendary Star-Lord. Ecco cosa
significa il nuovo titolo per il futuro di
Chris Pratt nel MCU dopo Guardiani della Galassia 3.
1Quando tornerà il leggendario Star-Lord
nel MCU
I
Marvel Studios hanno confermato alla fine di Guardiani della Galassia 3 che il leggendario
Star-Lord tornerà, ma non hanno rivelato quando
ciò avverrà. La promessa post-credits indica che ci sono dei piani
in atto per Chris Pratt per interpretare di nuovo
il suo personaggio nel MCU. Questo è in
linea con i commenti fatti prima dell’uscita di Guardiani della Galassia 3, secondo cui
sarebbe felice di continuare a interpretare Peter Quill, anche se
James Gunn non sarà più coinvolto. I Marvel
Studios non annuncerebbero il nuovo nome di Star-Lord nel MCU con
un’anticipazione del suo ritorno se non fossero già in corso le
discussioni su quando questo avverrà.
Potrebbe essere più facile per
Chris Pratt tornare nel MCU ora che
Star-Lord è di stanza sulla Terra. Questo gli
permette di fare apparizioni a sorpresa in progetti basati sulla
Terra, mentre gli altri personaggi di Guardiani della Galassia
hanno bisogno di storie cosmiche per spiegare al meglio il loro
ritorno. La Marvel potrebbe far apparire Star-Lord
a sorpresa in The
Marvels o Captain
America: New World Order. C’è anche la possibilità che
Peter vada sulla Terra per collegarsi al progetto
solista Nova in fase di sviluppo.
Per
il resto, il ritorno di Star-Lord nel MCU è molto
probabile che avvenga in
Avengers: The Kang Dynasty e/o
Avengers: Secret Wars. Ha già esperienza di combattimenti al
fianco dei Vendicatori grazie ad
Avengers: Infinity War e
Avengers: Endgame, quindi sarebbe logico che si ricorresse
nuovamente alle sue capacità quando il Consiglio dei Kang inizierà
il suo attacco multiversale. Questa potrebbe essere l’occasione per
Star-Lord, la nuova squadra dei Guardiani
della Galassia e altri ex membri di riunirsi dopo aver
trascorso un po’ di tempo lontani. La Marvel potrebbe quindi
realizzare Guardiani della Galassia 4 con il
ritorno di
Chris Pratt in un ruolo importante.
Un’altra opzione per il ritorno di Star-Lord
nel MCU è un
progetto da solista. L’introduzione da parte dei Marvel Studios del
nuovo nome di Star-Lord nel MCU potrebbe essere
collegata ai piani per la realizzazione di un film in solitaria, di
una serie Disney+ o di una presentazione speciale
di The Legendary Star-Lord. Si tratterebbe di uno sviluppo
un po’ sorprendente, considerando quanto tempo su schermo è già
stato riservato a
Chris Pratt nel franchise. Tuttavia, ci sono ancora molte
storie che meritano di essere raccontate sulla vita e le avventure
di Peter Quill. The Legendary Star-Lord
potrebbe essere l’occasione per dimostrare perché il nuovo nome di
Star-Lord nel MCU dopo Guardiani della Galassia Vol. 3 è così
appropriato.
Mother
Mary, il prossimo film del regista David
Lowery (Sir Gawain e il Cavaliere
Verde,Peter Pan e Wendy) ha
aggiunto un’altra grande star al proprio cast. L’attrice
di EuphoriaHunter
Schafer ha infatti concluso un accordo per recitare nel
film prodotto dalla A24. Si unisce dunque ai già
annunciati protagonisti Anne Hathaway e
Michaela Coel. Scritto e diretto da Lowery,
Mother Mary è ad ora descritto semplicemente come un
epico melodramma pop che segue una musicista (Hathaway) e la sua
relazione con un’iconica stilista (Coel). Si ritiene che Schafer
interpreterà Hilda, l’assistente del designer di Coel, Sam.
Lowery, Toby
Halbrooks e James M. Johnston produrranno
insieme a Jeanie Igoe di Homebird
Productions e Jonas Katzenstein,
Maximilian Leo e Jonathan Saubach
della Augenschein Filmproduktion di Colonia. La colonna sonora del
film avrà invece brani originali scritti da Jack
Antonoff e Charli XCX. Ad ora non sono
però noti maggiori dettagli sul film, come ad esempio la data di
inizio delle riprese o quando avverrà la sua uscita in sala. Al
momento il progetto sarebbe ancora in fase di casting, con il set
che potrebbe idealmente svolgersi nei prossimi mesi.
Il progetto sarà in ogni caso
un’ottima occasione per la Schafer per affermarsi sempre di più
anche sul grande schermo. Oltre ad essere nota per aver
interpretato il ruolo di Jules Vaughn in Euphoria della
HBO, distinguendosi poi per il doppiaggio del film d’animazione
Belle. Attualmente è attesa nell’imminente Hunger Games: La ballata
dell’usignolo e delserpente, che rappresenterà
il suo debutto sul grande schermo e dove interpreterà Tigris Snow.
La sua attività da interprete continua dunque a farsi sempre più
intensa e il suo ingresso nel cast di Mother Mary è il
segno concreto di ciò.
Prime Video acquisterà i diritti
pre-internazionali di L’uomo dei
ghiacci 2 un sequel del film d’azione di successo
L’uomo dei ghiacci – The Ice Road. E’ quanto
ha annunciato un recente rapporto diDeadline.Il sequel, intitolato L’uomo dei ghiacci 2: Road To
The Sky, vedràLiam Neeson tornare a
recitare nel film. Secondo il rapporto di Deadline, non è
stato concluso alcun accordo ufficiale, ma le loro fonti affermano
che Amazon è estremamente vicina all’acquisizione dei diritti del
film nel mercato internazionale al di fuori della
Germania.
Di cosa parlerà L’uomo dei ghiacci
2?
Il sequel vedrà Liam Neeson riprendere il ruolo del pilota di
strade ghiacciate Mike McCann, che sta viaggiando in Nepal per
onorare l’ultimo desiderio del suo defunto fratello di spargere le
sue ceneri sul Monte. “Mentre si trovano su un affollato
autobus turistico che attraversa il terreno mortale di 12.000 piedi
della famigerata Road to the Sky, McCann e la sua guida alpina
incontrano un gruppo di mercenari nepalesi e devono combattere non
solo per salvare se stessi e il loro carico, ma anche gli abitanti
dei villaggi locali”, si legge nella sinossi del film. Insieme
a Neeson, anche lo sceneggiatore e regista Jonathan Hensleigh
tornerà nel film. Il film originale era interpretato da
Neeson, Benjamin Walker, Amber Midthunder, Marcus Thomas,
Laurence Fishburne e molti altri, ma non è chiaro se
qualcuno tornerà per il sequel.
E’ la Blu
Yoshimi di Piuma e
Il sol dell’Avvenire la protagonista femminile del
film d’esordio di Mattia Temponi, Nest –
Rimani al sicuro, un’opera prima vista a Trieste al TSFF
2021 e che solo da giovedì 25 maggio arriva nelle sale italiane –
distribuito da Minerva Pictures – prima di arrivare a giugno sulle
migliori piattaforme digitali (Chili, Rakuten, Google Play,
Prime Video e Apple TV). Un thriller psicologico
molto attuale nel quale l’attrice è affiancata da Luciano Cáceres
in un lungo confronto tra loro e con noi stessi.
L’apocalisse da dietro una porta
La fuga di Sara è stata
inutile, è stata morsa. Ora è sdraiata sul letto in un ‘Nest’, un
moderno rifugio nel quale Ivan le spiega di doverla tenere in
quarantena. Lei, una ragazza di 18 anni problematica proveniente da
una buona famiglia borghese, Lui, un volontario dall’aspetto
anonimo e innocuo, ma che nasconde un passato oscuro. Lì dentro i
due sono al sicuro e protetti dal mondo esterno, mentre fuori
imperversa una epidemia che trasforma le persone in bestie feroci e
irrazionali. Apparentemente nel luogo più sicuro della terra,
presto dovranno affrontare insieme il fatto che la ragazza è stata
infettata e si sta lentamente trasformando in uno dei mostri dai
quali cercando di difendersi. Invece di eliminarla, però, Ivan
decide di provare a curarla, senza sapere se riusciranno ad avere
una possibilità di salvezza. Ma verità e finzione sono in bilico in
una spirale di manipolazione e inganni.
Nest – Rimani al sicuro – Chi controlla il
controllore?
Che fosse in partenza un
film di zombi o se sia figlio della pandemia poco importa, tanto le
premesse sarebbero simili, tra loro e a quelle di altri del genere
(tra gli ultimi il 10
Cloverfield Lane del 2016). Più ancora delle cause
del contagio o dei rischi che comporta, tutto si concentra sul
rapporto tra i due protagonisti, al contempo vittime e carnefici in
una situazione che gioca – si fa per dire – con il vissuto recente
di gran parte della popolazione mondiale. E con paure altrettanto
diffuse e universali.
Un’attenzione importante,
trattandosi di una coproduzione italo-argentina (prodotta da Alba
Produzioni e 3C Films Group) con ambizioni internazionali. Che
l’ambientazione claustrofobica e il generico riferimento a
protocolli e Apocalisse assecondano. Sono molti gli elementi
lasciati nell’indefinito, non approfonditi o spiegati, forse anche
oltre il consigliabile, vista la scelta – di concentrare
l’attenzione sui personaggi piuttosto che sul contesto – ripagata
in una prima parte nella quale la costruzione del rapporto tra i
due costretti funziona e pone le basi per il successivo alternarsi
dei due al centro della scena.
Tra esercizi di
manipolazione, seduzione, proposte esplicite, minacce e terrorismo
psicologico, Blu Yoshimi e Luciano
Cáceres continuano a mettere in discussione le reciproche
sicurezze, ma sia le singole fasi che si succedono sia le
caratterizzazioni di entrambi appaiono incompiute. E in generale
poco convincenti, nel loro continuo sfidare la sospensione
dell’incredulità dello spettatore, pronto ad accettare le
incomprensibili caratteristiche del virus e le incoerenti regole
del “supereroe” del rifugio per andare avanti.
Un peccato, perché tanto
le premesse quanto l’idea di caratterizzazione e del gioco di ruolo
tra i due non erano affatto banali, e non avrebbero avuto bisogno
di una serie di luoghi comuni che invece di rinnovare il genere ne
indeboliscono la carica di tensione. Ma soprattutto di uno sviluppo
dei due personaggi che ne estremizzasse i tratti, senza
preoccuparsi di coerenza e dialoghi a sostegno. I testi, in
generale, sembrano più adatti a un impianto teatrale, come si
intrecciassero due monologhi contrapposti più che mettere in scena
la condivisione di un dramma. Che procede per accumulo – di minacce
e sottintesi, confessioni e presunti colpi di scena, aspettative e
stereotipi (soprattutto relativi al femminile, oggetto di una forma
d’amore tossico) – e conseguenti spiegoni, quando magari avrebbe
funzionato limitarsi all’essenziale per rendere più penetrante la
comunque interessante riflessione alla base, sulle nostre
“contemporaneità” e “alienazione”.
Apple TV+
ha rilasciato il trailer di “Hijack”, una serie thriller in sette
episodi interpretata e prodotta esecutivamente dal vincitore del
SAG Award e candidato all’Emmy Award Idris Elba (“Luther”). Creata da George Kay
(“Lupin”, “Criminal”) e Jim Field Smith (“Criminal” “Truth
Seekers”), il primo sceneggiatore e il secondo regista principale
della serie, “Hijack” è interpretata anche dal vincitore dell’Emmy
Award e del NAACP Image Award Archie Panjabi (“The Good Wife”,
“Snowpiercer”, “Blindspot”). “Hijack” farà il suo debutto mondiale
su Apple
TV+ con i primi due episodi mercoledì 28 giugno, seguiti da un
nuovo episodio ogni mercoledì fino al 2 agosto.
Hijack è stato
prodotto da 60Forty Films, la società di produzione fondata dai
produttori esecutivi vincitori dell’Emmy Award Jamie Laurenson e
Hakan Kousetta (“Slow
Horses“, “Il
serpente dell’Essex“) nell’ambito del suo accordo con Apple
TV+, insieme a George Kay e alla società di produzione di Jim FIeld
Smith, Idiotlamp Productions, segna anche la prima serie
dell’accordo tra Idris Elba e la sua Green Door Pictures e Apple
TV+. George Kay e Jim Field Smith sono entrambi produttori
esecutivi insieme a Elba, Jamie Laurenson, Hakan Kousetta e Kris
Thykier.
Con le riprese di
Deadpool 3 ufficialmente in corso,
iniziano a circolare sempre più teorie circa ciò che avverrà nel
film. Una nuova teoria suggerisce ora che la premio Oscar Halle Berry
potrebbe prendere parte al film tornando dunque nei panni di
Tempesta. Le speculazioni a riguardo hanno preso
piede da quando l’attrice ha recentemente condiviso
su Twitter una propria foto e ai fan non ci è voluto molto per
notare che la Berry sfoggia dei capelli color argento, tipici di
quando ha interpretato Tempesta nei precedenti film degli
X-Men.
Al momento nulla conferma che il
cambio di look dell’attrice sia dovuto ad una sua partecipazione a
Deadpool 3, ma il tempismo è certamente sospetto e questa
non sarebbe la prima volta che il taglio di capelli di un attore
rivela quache dettaglio su un film di supereroi. Considerata la
presenza di Hugh Jackman che torna ad interpretare
Wolverine, non è dunque da escludere che anche qualche altro X-Men
di quelli presenti nella prima trilogia cinematografica faccia la
propria comparsa nel film e chi meglio di Tempesta? Solo il tempo
però ci dirà se tale rumor si rivelarà fondato o meno.
Deadpool 3: quello che sappiamo sul film
Sebbene i dettagli ufficiali della
storia di Deadpool 3 non
siano infatti ancora stati rivelati, si presume che la trama
riguarderà il Multiverso. Il modo più semplice per i
Marvel
Studios di unire la serie di film di Deadpool
– l’unica parte del franchise degli X-Men sopravvissuta
all’acquisizione della Fox da parte della Disney – è stabilire che
i film di Reynolds si siano svolti in un universo diverso. Ciò
preserva i film degli X-Men della Fox nel loro universo,
consentendo al contempo a Deadpool e Wolverine di tornare e
potenzialmente viaggiare nell’universo principale dell’MCU.
In attesa di ulteriori conferme,
sappiamo che Shawn Levy dirigerà Deadpool 3, mentre
Rhett Reese e Paul Wernick, che
hanno già firmato i primi due film sul Mercenario Chiacchierone,
scriveranno la sceneggiatura basandosi sui fumetti creati da
Rob Liefeld, confermandosi nella squadra creativa
del progetto, dopo che per un breve periodo erano stati sostituiti
da Lizzie Molyneux-Loeglin e Wendy
Molyneux. Il presidente dei Marvel Studios,
Kevin Feige, aveva precedentemente assicurato ai
fan che rimarrà un film con rating R, proprio come i primi due
film, il che lo renderebbe il primo film dello studio con tale
classificazione matura. Deadpool 3 uscirà il
8 novembre 2024.
Il film, oltre a presentare
naturalmente Ryan Reynolds
di nuovo nei panni di Deadpool, vanterà anche il tanto atteso
team-up tra l’irriverente protagonista e Wolverine, con Hugh Jackman che uscirà dal suo pensionamento
da supereroe per riprendere il suo ruolo iconico degli X-Men. Anche Emma Corrin e
Matthew Macfadyen si sono uniti al cast in ruoli ancora
non del tutto resi noti, anche se la Corrin dovrebbe interpretare
uno dei villain del film. La pellicola sarà il primo film della
serie di film di Deadpool ad essere distribuito dopo l’acquisizione
da parte della Disney della 20th Century Fox.
I fan di Mission: Impossible – Dead
Reckoning Parte Uno possono prepararsi a
vedere molta azione nel nuovo film, poiché questo sarà il più lungo
della saga! Tramite Twitter, è stato riferito che
Dead Reckoning Parte Uno avrà infatti una durata di
2 ore e 45 minuti. Un minutaggio che batte
ampiamente Mission: Impossible – Fallout del 2018, che
durava 2 ore e 28 minuti. Inoltre, questo settimo film di
Mission: Impossible durerà quasi un’ora in più rispetto al
film originale del 1996, che dura 1 ora e 50 minuti.
In Mission:
Impossible – Dead Reckoning Parte Uno, Ethan Hunt
(Tom
Cruise) e la sua squadra dell’IMF si trovano di fronte
alla sfida più pericolosa che abbiano mai affrontato: trovare e
disinnescare una nuova terrificante arma che minaccia l’intera
umanità. Con il destino del mondo e il suo futuro appesi a un filo,
la squadra inizierà una frenetica missione in tutto il mondo, per
impedire che l’arma cada nelle mani sbagliate. Messo di fronte a un
nemico misterioso e onnipotente, tormentato da forze oscure del
passato, Ethan sarà costretto a decidere se sacrificare tutto per
questa missione, comprese le vite di coloro che gli stanno più a
cuore.
Non resta dunque che attendere
l’uscita di Mission: Impossible – Dead Reckoning Parte
Uno, fissata in Italia al 12 luglio di
quest’anno, per poter assistere con i propri occhi alle spericolate
e spettacolari avventure che il film offrirà. Ricordiamo inoltre
che altri membri del cast includono Ving Rhames,
Simon Pegg,
Rebecca
Ferguson, Vanessa Kirby e
Henry Czerny, insieme ai nuovi arrivati in
franchising, tra cui Esai Morales, Shea
Whigham, Cary Elwes e le già citate
Hayley Atwelle
Pom Klemetieff.
A dirigere il film vi sarà invece ancora una volta il regista
Christopher McQuarrie.
Arriva in esclusiva su Sky
A Good
Person, film targato Sky
Original scritto e diretto dal candidato al Golden Globe
Zach Braff, dal 30 maggio alle 21.15 su
Sky Cinema Uno, in streaming su NOW e disponibile on
demand.
Scritto e diretto dal regista e
attore Zach Braff, al suo quarto film dietro la
macchina da presa, A Good
Person porta sullo schermo le complessità etiche ed
emotive della vita umana, in un delicato racconto che parla di
fallimenti, ma anche di redenzione e perdono. Protagonista è la
candidata all’ Oscar
Florence Pugh, attrice britannica tra
le più entusiasmanti della sua generazione, assieme alla leggenda
della recitazione e premio Oscar
Morgan Freeman. Con loro nel cast
anche Molly Shannon, Chinaza Uche, Celeste
O’Connor. La fotografia è curata dal premio Oscar®
Mauro Fiore. Il film è prodotto da Killer
Films, Elevation Films, Zach Braff e Florence
Pugh.
La trama di A Good Person
Allison (Florence Pugh) è una
giovane donna che ha davanti un futuro radioso: ha un fidanzato
meraviglioso, una carriera fiorente, una famiglia e degli amici che
la sostengono. Ma il suo mondo va in mille pezzi quando sopravvive
a un terribile incidente ed esce dalla clinica con una dipendenza
da oppioidi e un dolore irrisolto. Negli anni successivi, sarà
l’improbabile amicizia che stringe con l’aspirante suocero (Morgan
Freeman) a darle la possibilità di rimettersi in sesto e andare
avanti con la sua vita.
Alice Rohrwacher e
Nanni Moretti, italiani in concorso al Festival
di Cannes2023 (insieme a
Marco Bellocchio), hanno colto l’occasione del
palcoscenico importante su cui sono saliti per parlare della
situazione delle sale in Italia.
Sebbene l’Italia sia sempre stata un
pit-stop per Hollywood, non è mai stato un mercato così vivace come
Regno Unito, Germania o Francia. A maggior ragione in estate,
quando storicamente le città, dove si trovano le sale, si svuotano
e le persone vanno al mare.
Uscendo dalla pandemia, c’è stata
una significativa chiusura delle finestre cinematografiche e dei
cinema proprio; infatti 500 sale cinematografiche sono andate perse
nel 2022 due anni dopo la chiusura di 3,6 mila sale. Il botteghino
lo scorso anno ha totalizzato 328 milioni di dollari con 44,5
milioni di spettatori, vicino a un calo del 50% rispetto ai livelli
del 2017-2019.
In occasione di un’intervista con
Deadline, Alice
Rohrwacher e Nanni Moretti hanno parlato
dello stato del cinema italiano. Proprio ne Il
Sol dell’Avvenire, Moretti critica Netflix e la
formula algoritmica di tutte le piattaforme. Alice
Rohrwacher presenta invece La
Chimera.
Moretti sente personalmente il
dolore: “Sono 32 anni che possiedo un cinema e so benissimo che
il pubblico è sempre meno presente in sala”, eppure,
nonostante le cattive notizie, Moretti ritiene che il cinema si
“Conserverà intatto. È potere, è energia, è forza.” “Secondo me
le piattaforme (di streaming) vanno bene per le serie, ma i film
vanno bene per il cinema”, aggiunge Moretti.
“Siamo in un momento in cui allo
spettatore va bene essere solo piuttosto che con altre persone dopo
questa pademia”, riflette Rohrwacher. “(Per) le persone, è
molto meglio vedere (un) film in un’esperienza collettiva. Faccio
film perché mi fido dell’esperienza collettiva. Forse questo è il
motivo principale per cui giro un film. Come parte del pubblico,
non come regista, per me è molto importante andare in un posto, con
persone che non conosco e guardare tutti insieme la stessa storia e
sentire questo punto di vista su questa storia tutti insieme, e
scambiare le sensazioni con le persone.” “Il cinema riunisce le
persone”. Conclude Alice Rohrwacher.
Stando ad alcune fonti, le riprese
di Deadpool 3
sono ufficialmente iniziate, ma ecco arrivare subito una notizia
che non farà piacere ai fan del personaggio interpretato da
Ryan Reynolds.
All’attore, infatti, sarebbe stato impedito di improvvisare nuove
battute durante le riprese, discostandosi dunque da quelle presenti
in sceneggiatura. Mentre a Reynolds piacerebbe sicuramente
inventare battute creative se non anche ciniche o ironiche su
Deadpool che si unisce all’MCU, legalmente non può farlo.
Come riportato da Collider, l’inizio delle riprese di Deadpool 3 si svolgerà proprio durante lo
sciopero degli sceneggiatori della Writers Guild of America, cosa
che avrà un grande impatto sul film. Con la WGA in sciopero per
chiedere migliori condizioni di lavoro per gli scrittori di
Hollywood, si può fare solo una quantità minima di lavoro sui
copioni. Secondo l’accordo WGA del 2020, produttori e registi
possono apportare “piccoli aggiustamenti casuali al dialogo o
alla narrazione prima o durante il periodo delle riprese
principali“. Tuttavia, ciò non si applica alla star del
franchising Ryan Reynolds.
Come osserva The Hollywood Reporter,
in base alle regole dello sciopero WGA del 2023, in quanto Reynolds
è uno degli sceneggiatori di Deadpool 3, egli non è
autorizzato ad apportare modifiche alla sceneggiatura del film con
lo sciopero in corso. Poiché l’attore è noto per aver inventato
molti tipi diversi di battute durante le riprese, con Deadpool
3 dovrà fare a meno di questo aspetto chiave dei due film
precedenti del franchise, per il tempo in cui la produzione del
film sarà in essere durante lo sciopero della WGA.
L’improvvisazione di Reynolds per il personaggio è una parte
importante dei film di Deadpool, quindi resta da vedere
quanto la situazione influenzerà in tal senso Deadpool
3.
Deadpool 3: quello che sappiamo sul film
Sebbene i dettagli ufficiali della
storia di Deadpool 3 non
siano infatti ancora stati rivelati, si presume che la trama
riguarderà il Multiverso. Il modo più semplice per i
Marvel
Studios di unire la serie di film di Deadpool
– l’unica parte del franchise degli X-Men sopravvissuta
all’acquisizione della Fox da parte della Disney – è stabilire che
i film di Reynolds si siano svolti in un universo diverso. Ciò
preserva i film degli X-Men della Fox nel loro universo,
consentendo al contempo a Deadpool e Wolverine di tornare e
potenzialmente viaggiare nell’universo principale dell’MCU.
In attesa di ulteriori conferme,
sappiamo che Shawn Levy dirigerà Deadpool 3, mentre
Rhett Reese e Paul Wernick, che
hanno già firmato i primi due film sul Mercenario Chiacchierone,
scriveranno la sceneggiatura basandosi sui fumetti creati da
Rob Liefeld, confermandosi nella squadra creativa
del progetto, dopo che per un breve periodo erano stati sostituiti
da Lizzie Molyneux-Loeglin e Wendy
Molyneux. Il presidente dei Marvel Studios,
Kevin Feige, aveva precedentemente assicurato ai
fan che rimarrà un film con rating R, proprio come i primi due
film, il che lo renderebbe il primo film dello studio con tale
classificazione matura. Deadpool 3 uscirà il
8 novembre 2024.
Il film, oltre a presentare
naturalmente Ryan Reynolds
di nuovo nei panni di Deadpool, vanterà anche il tanto atteso
team-up tra l’irriverente protagonista e Wolverine, con Hugh Jackman che uscirà dal suo pensionamento
da supereroe per riprendere il suo ruolo iconico degli X-Men. Anche Emma Corrin e
Matthew Macfadyen si sono uniti al cast in ruoli ancora
non del tutto resi noti, anche se la Corrin dovrebbe interpretare
uno dei villain del film. La pellicola sarà il primo film della
serie di film di Deadpool ad essere distribuito dopo l’acquisizione
da parte della Disney della 20th Century Fox.
Disney+ ha annunciato che
l’undicesima stagione di Futurama,
l’amata serie animata per adulti di Matt Groening e David
X. Cohen, debutterà in Italia lunedì 24 luglio solo sulla
piattaforma streaming, con nuovi episodi ogni settimana.
Dopo una breve pausa di dieci anni,
Futurama è uscito trionfalmente dalla
capsula criogenica, con il cast originale al completo e lo spirito
satirico intatto. I 10 episodi inediti dell’undicesima stagione
sono adatti a tutti: i nuovi spettatori infatti potranno iniziare
la serie da qui, mentre i fan di lunga data avranno le risposte che
aspettavano da un decennio, tra cui gli sviluppi dell’epica storia
d’amore tra Fry e Leela, il misterioso contenuto della lettiera di
Nibbler, la storia segreta del malvagio Babbo Natale Robot e la
sorte dei girini di Kif e Amy. Nel frattempo c’è una nuova pandemia
in città, mentre la troupe esplora il futuro dei vaccini, dei
bitcoin, della cancel culture e della TV in streaming.
Futurama
ha debuttato nel 1999 e si è rapidamente guadagnato un seguito di
fedelissimi e il plauso della critica, tra cui due Emmy come
Outstanding Animated Program. Nonostante l’ambientazione in un
futuro lontano, la serie è famosa per il suo commento satirico
sulla vita presente. La serie segue Phillip J. Fry (Billy West
nella versione originale), un ragazzo che consegna pizze a New
York, che si congela accidentalmente nel 1999 e viene scongelato
nell’anno 3000. In questa sorprendente “nuova” New York, fa
amicizia con il robot bevitore Bender (John DiMaggio nella versione
originale) e si innamora della ciclope Leela (Katey Sagal nella
versione originale). Il trio trova lavoro presso la Planet Express
Delivery Company, fondata dallo schivo discendente di Fry, il
professor Hubert Farnsworth. Insieme al contabile Hermes Conrad,
all’assistente Amy Wong e all’aragosta aliena Dottor John Zoidberg,
intraprendono emozionanti avventure che li portano in ogni angolo
dell’universo. Dopo la prima messa in onda su Fox Broadcasting
Network negli Stati Uniti, si è assistito a una serie di
cancellazioni e resurrezioni. Quattro uscite in DVD di successo nel
2007-2009 hanno portato alla rinascita dello show su Comedy Central
negli Stati Uniti dal 2010 al 2013. Poi, dopo un breve congelamento
di dieci anni nella camera criogenica, Futurama è riemerso
trionfalmente con un totale di 20 episodi commissionati che
debutteranno nel 2023.
La stagione, composta da 10
episodi, è interpretata nella versione originale da John
DiMaggio, Billy West, Katey Sagal, Tress MacNeille, Maurice
LaMarche, Lauren Tom, Phil LaMarr e David Herman.
Futurama è prodotta da 20th
Television Animation, parte dei Disney Television
Studios, con l’animazione realizzata dai Rough Draft
Studios. Futurama è creata da Matt Groening e sviluppata
da Groening e David X. Cohen. Tra i produttori esecutivi figurano
Groening, Cohen, Ken Keller e Claudia Katz.
Una sceneggiatura per un nuovo film
di Terminator è in fase di
scrittura, secondo James Cameron,
ideatore della saga. Per Total Film, lo sceneggiatore e
regista dei primi due film di Terminator nonché del
franchise Avatar ha spiegato come la crescita
dell’intelligenza artificiale lo abbia influenzato nella scrittura
di un nuovo film della serie. Cameron ha dunque rivelato che sta
scrivendo un nuovo progetto Terminator, ma sta aspettando
che l’intelligenza artificiale si sviluppi adeguatamente prima di
portare avanti il progetto. Non ha però specificato se il nuovo
film, ad ora noto come Terminator 7 sarà un
altro sequel o un riavvio completo del franchise.
Questa non è la prima volta che
Cameron anticipa una nuova storia di Terminator. Al
momento dell’uscita di Avatar: La via
dell’acqua, Cameron ha detto al podcast Smartless che era
in discussioni attive per rivisitare il franchise di Terminator con l’AI
come fonte di ispirazione. “Se dovessi fare un altro film di
Terminator e magari provare a lanciare di nuovo quel franchise, che
è in discussione, ma nulla è stato deciso, farei molto di più sul
lato dell’intelligenza artificiale rispetto ai robot cattivi
impazziti“, ha detto in quell’occasione Cameron. D’altronde,
l’intelligenza artificiale è diventata un elemento di discussione
molto caldo nell’ultimo anno con l’ascesa di strumenti come
ChatGPT.
Sembra dunque che Cameron abbia
molto potenziale da cui attingere e probabilmente ha ragione sul
fatto che diventerà sempre più interessante man mano che tutto ciò
si svilupperà ulteriormente. La notizia è dunque particolarmente
entusiasmante, anche se l’ultimo capitolo della saga, Terminator: Destino
Oscuro si è rivelato un flop tale da mettere in
discussione il futuro di essa. Se un Terminator 7 dovesse
tuttavia prendere vita, potrebbe comunque volerci un po’ di tempo
prima di vederlo in sala, stando all’intenzione di Cameron di
aspettare i giusti sviluppi riguardo le AI. Il regista, noto per la
sua pazienza nell’attendere le giuste tempistiche tecnologiche e
culturali, potrebbe infatti cullare il progetto a lungo prima di
ritenere maturi i tempi per la sua realizzazione.
Ecco la nostra intervista a
Jenny De Nucci e Riccardo Maria
Manera, i protagonisti di Prima di Andare via, il nuovo film Prime Video disponibile in piattaforma dal 26
maggio 2023.
Prima di andare via – la trama
Luca è un ragazzo che la vita, un
po’, la subisce. Ha un migliore amico da tenere sotto controllo, un
esame difficile da superare e un’ex ragazza che gioca con lui come
il gatto col topo. Ma la sua vita gli piace così com’è e quando
scopre di avere un male
incurabile il mondo gli crolla addosso. Può la malattia cambiare la
vita di una persona in meglio?
Sì, se incontri Giulia, che si trova nelle tue stesse condizioni.
Grazie a lei, Luca capirà che è giunto il momento di prendere in mano quello che resta della propria
esistenza.
Paramount+
presenta il trailer ufficiale dell’attesissima seconda stagione
della serie originale, acclamata dalla critica
Star Trek: Strange New Worlds. È inoltre disponibile
la locandina ufficiale della seconda stagione.
La seconda stagione di
Star Trek: Strange New Worlds sarà trasmessa in
anteprima giovedì 15 giugno su Paramount+
in Italia, oltre che negli Stati Uniti, nel Regno Unito, in
Australia, America Latina, Brasile, Francia, Germania, Svizzera,
Austria e successivamente in Corea del Sud. Dopo la prima, i nuovi
episodi della stagione in 10 episodi verranno trasmessi ogni
giovedì.
Inoltre, il trailer svela un first
look dell’episodio speciale crossover annunciato in precedenza, che
vedrà la partecipazione di Tawny Newsome di
Star Trek: Lower Decks nel ruolo di Beckett
Mariner e di Jack Quaid nel ruolo di Brad Boimler
in forma live-action a bordo della U.S.S. Enterprise. L’episodio,
che sarà anche animato, è stato diretto dall’attore e regista di
“Star Trek: The Next Generation” e Star
Trek: Picard Jonathan Frakes.
La trama della seconda stagione di
Star Trek: Strange New Worlds
Nella seconda stagione di
Star Trek: Strange New Worlds, l’equipaggio
dell’U.S.S. Enterprise, sotto il comando del Capitano Christopher
Pike, affronta sfide sempre più pericolose, esplora territori
inesplorati e incontra nuove vite e civiltà. L’equipaggio
intraprenderà anche viaggi personali che continueranno a mettere
alla prova la loro determinazione e a ridefinire i loro destini.
Affrontando amici e nemici sia nuovi che familiari, le loro
avventure si svolgeranno in modi sorprendenti mai visti prima in
nessuna serie di “Star Trek”.
La serie è interpretata da Anson
Mount nel ruolo di Christopher Pike, Rebecca Romijn nel ruolo di
Una Chin-Riley, Ethan Peck nel ruolo di Spock, Jess Bush nel ruolo
di Christine Chapel, Christina Chong nel ruolo di La’An
Noonien-Singh, Celia Rose Gooding nel ruolo di Nyota Uhura, Melissa
Navia nel ruolo di Erica Ortegas e Babs Olusanmokun nel ruolo di
Joseph M’Benga. La seconda stagione vede anche il ritorno della
special guest star
Paul Wesley nel ruolo di James T. Kirk e la nuova
aggiunta Carol Kane nel ruolo ricorrente di Pelia.
La seconda stagione di
Star Trek: Strange New Worlds è prodotta da CBS
Studios, Secret Hideout e Roddenberry Entertainment. Akiva Goldsman
e Henry Alonso Myers sono i co-showrunner. Alex Kurtzman, Akiva
Goldsman, Jenny Lumet, Henry Alonso Myers, Aaron Baiers, Heather
Kadin, Frank Siracusa, John Weber, Rod Roddenberry e Trevor Roth
sono i produttori esecutivi.
La prima stagione di
Star Trek: Strange New Worlds è attualmente
disponibile in streaming in esclusiva su Paramount+ in Italia, oltre che negli Stati Uniti,
nel Regno Unito, in America Latina, Australia, Corea del Sud,
Francia, Germania, Svizzera e Austria. Va in onda su CTV Sci-Fi
Channel di Bell Media e in streaming su Crave in Canada e su
SkyShowtime nei Paesi nordici, nei Paesi Bassi, in Spagna, in
Portogallo e nell’Europa centrale e orientale. La serie è
distribuita da Paramount Global Content Distribution.
I Wonder Pictures annuncia le
acquisizioni di altri sei film presentati in
anteprima in questi giorni alla 76esima edizione del Festival
di Cannes, una lista di titoli tra fiction e non
fiction che include due candidati alla Palma d’Oro
e alcuni dei film più sorprendenti delle altre sezioni, che si
vanno ad aggiungere ai sei titoli già annunciati nei giorni
scorsi.
Tra i film in concorso, sarà
distribuita da I Wonder Pictures la nuova attesissima opera di
Jonathan Glazer (Under
the Skin), The
Zone of Interest, liberamente ispirata
all’omonimo romanzo dello scrittore britannico Martin Amis,
recentemente venuto a mancare. Un uomo e sua moglie tentano di
costruire una vita da sogno e una quotidianità perfetta, fatta di
cose semplici e momenti di tenerezza. Ma l’uomo in questione è
Rudolf Höss, comandante di Auschwitz, e la casetta con giardino in
cui la famiglia vuole passare la propria vita insieme è situata a
poche centinaia di metri dalle mura del campo di
concentramento…
In corsa per la Palma d’oro anche
Four Daughters di Kaouther
Ben Hania. Tunisia: un giorno, due delle quattro figlie di
Olfa scompaiono senza lasciare traccia. Per riempire
quell’improvviso e inspiegabile vuoto, la regista invita due
attrici professioniste a unirsi alla famiglia della donna
interpretando le due ragazze sparite, mescolando così realtà e
finzione e disvelando progressivamente la storia di una famiglia
colpita dalla tragedia e dall’ignoto.
Arriverà in Italia con I Wonder
Pictures anche il film di apertura della sezione Un Certain Regard
The Animal Kingdom, opera seconda di
Thomas Cailley dopo il celebrato The Fighters
– Addestramento di vita. In un mondo affetto da misteriose
mutazioni che trasformano alcuni esseri umani in animali, François
tenta di ritrovare sua moglie – scomparsa dopo aver manifestato i
sintomi della mutazione – con l’aiuto del figlio sedicenne, Emile.
L’impresa cambierà per sempre le vite di entrambi. Nel cast:
Romain Duris, Paul Kircher e Adèle
Exarchopoulos.
Sempre da Un Certain Regard,
AUGURE è il primo lungometraggio diretto
da Baloji (rapper, mc e artista hip hop belga di
origini congolesi), un film corale che segue le vicende di quattro
persone accusate di stregoneria nell’Africa contemporanea.
Nonostante le rispettive sfortune, i quattro troveranno il modo di
aiutarsi e guidarsi l’un l’altro e sottrarsi al proprio
destino.
Dalla Quinzaine des Cinéastes,
THE SWEET EAST di Sean Price
Williams mette in scena il disordine mentale, sociale e
politico degli odierni Stati Uniti trasfigurandoli in una sorta di
variazione di Alice nel Paese delle meraviglie. La
studentessa liceale Lilian scappa durante una gita scolastica e si
imbarca in un viaggio nella pancia dell’America, tra estremismi e
follia, suprematismo bianco e islam radicale, tra neo-punk e
avanguardia woke. Un film picaresco e anarchico illuminato
dalla straordinaria interpretazione della stella emergente
Talia Ryder.
Dalla Semain de la Critique, arriva
invece l’accorato e commovente AMA GLORIA
di Marie Amachoukeli. Cléo ha sei anni e vuole un bene sconfinato
alla sua tata, Gloria. Quando Gloria deve tornare nel suo paese
d’origine, Capo Verde, per prendersi cura dei suoi figli, le due
dovranno riuscire a passare nel migliore dei modi l’ultima estate
insieme.
Queste sei nuove acquisizioni si
aggiungono agli altri titoli I Wonder Pictures presentati a Cannes
e già annunciati nei giorni scorsi: in Selezione Ufficiale,
Le Retour di Catherine Corsini (in
concorso), L’Abbé Pierre – Une vie de
combats di Frédéric Tellier e, nella sezione
Special Screenings, Robot Dreams di Paolo
Berger; i nuovi film di Martin Provost, Bonnard, Pierre
et Marthe (Cannes Premières), e Michel Gondry,
The Book of Solutions (Quinzaine des
Cinéastes); alla Semaine de la Critique, Vincent Must
Die di Stephan Castang.
Come noto, Michael
Keaton tornerà ad indossare il costume di Batman dopo 31
anni da Batman – Il ritorno, prendendo parte al film
The Flash. Una nuova clip del film
(che può essere vista a questo
link) permette ora ai fan di avere maggiori dettagli sulla
Batcaverna, ma anche sull’iconica Batmobile. In questa clip, le due
versioni di Barry Allen di Ezra
Miller si fanno infatti strada attraverso una Batcaverna
che sembra essere stata inutilizzabile per anni. Qui, coperta da un
telo impolverato trovano anche la Batmobile originale vista nel
film del 1989 e del 1992. Abbastanza presto, i due vengono accolti
poi proprio dal Bruce Wayne di Keaton, che informa i due di essere
disposto ad aiutarli a trovare Superman.
Viene così introdotta la presenza di
Superman nel film, anche se non è specificato in che misura l’Uomo
d’Acciaio apparirà in TheFlash. Recentemente il
regista Andy Muschietti ha rivelato che
Nicolas Cage farà un’apparizione cameo nel film nei
panni di Superman. Potrebbe essere questo il Superman che i due
Flash e Batman andranno ricercando, come potrebbe essere invece
un’altra variante del personaggio. Per scoprirlo non resta che
attendere il 15 giugno, quando il film sarà in
sala, ma nel mentre grazie a questa clip si può ammirare la
Batcaverna in tutto il suo splendore, così come ci era stata
presentata nei primi due film dedicati al cavaliere oscuro.
The Flash: la trama e il cast del film
In The
Flashi mondi si incontreranno quando Barry
userà i suoi superpoteri per viaggiare indietro nel tempo e
cambiare gli eventi del passato. Ma quando il tentativo di salvare
la sua famiglia altera inavvertitamente il futuro, Barry rimane
intrappolato in una realtà in cui il generale Zod è tornato,
minacciando distruzione, e senza alcun Supereroe a cui rivolgersi.
L’unica speranza per Barry è riuscire a far uscire dalla pensione
un Batman decisamente diverso per salvare un kryptoniano
imprigionato…. malgrado non sia più colui che sta cercando. In
definitiva, per salvare il mondo in cui si trova e tornare al
futuro che conosce, l’unica speranza per Barry è ‘correre per la
sua vita’. Ma questo estremo sacrificio sarà sufficiente per
resettare l’universo?
Fanno parte del cast di The
Flash l’attore Ezra Miller nei panni
del protagonista, riprendendo dunque il ruolo di Barry Allen da
JusticeLeague, ma anche l’astro nascente
Sasha Calle nel ruolo
di Supergirl,
Michael Shannon (“Bullet Train”, “Batman v
Superman: Dawn of Justice”), in quelli del Generale Zod,
Ron Livingston (“Loudermilk”, “L’evocazione –
The Conjuring”), Maribel Verdú (“Elite”,
“Y tu mamá también – Anche tua madre”), Kiersey
Clemons (“Zack Snyder’s Justice League”,
“Sweetheart”), Antje Traue (“King of
Ravens”, “L’uomo d’acciaio”) e Michael Keaton (“Spider-Man: Homecoming”,
“Batman”), che torna nel costume di Batman dopo oltre 30
anni.
In Last
Summer, Catherine Breillat racconta l’amore tra un
avvocato e suo genero di 17 anni. Incarnato da Léa Drucker e
Samuel Kirscher, il film è un’ode alla bellezza incandescente
dell’adolescenza. Ecco tutte le foto sulla croisette al Festival
di Cannes dove il cast e alcuni ospiti internazionali
hanno accompagnato il film per la prima:
Cosa ti ha sedotto
in Dronnigen (2019),
il lungometraggio danese di May el-Toukhy di
cui Last Summer è il
remake?
Sono rimasto sbalordito da una sequenza totalmente
vertiginosa in cui uno dei personaggi sta mentendo. È una
scena da antologia che illustra perfettamente la famosa citazione
di Jean Cocteau: “Sono una bugia che dice sempre la
verità”. Proprio per aver avuto l’opportunità di dirigerlo, ho
avuto un’incredibile opportunità di realizzare questo
lungometraggio che affronta anche tutti i temi che mi sono
cari. La menzogna, il moralismo… Last
Summer è la sintesi di tutto il mio
lavoro.
Come ti sei appropriato di questa
storia?
Interamente! Il lungometraggio danese è molto crudo e
questo mi ha un po’ destabilizzato perché ho scoperto che non
esplorava quello che, secondo me, è il cuore del soggetto:
l’adolescenza assoluta. Quello che mi interessava era la
bellezza incandescente dell’adolescenza che irriga questa
storia. Ho voluto filmare questa ribellione e questo dolore
permanente che a volte gli adolescenti portano dentro di
sé.
Esaminate incessantemente l’intimità dei vostri
personaggi…
Questo è ciò che chiamo ultra-intimità. Ogni regista
ha una firma e, da parte mia, mi piace l’espressionismo. Il
cinema è l’arte dell’inquadratura e la mia ossessione è che lo
spettatore sia affascinato da ogni immagine. Mi occupo anche
di iscrivere visivamente i miei film in una presunta
lentezza. Il ritmo è un elemento importante da domare affinché
il cinema non sia nella realtà, ma nella verità.
Toy Story
3 è stato a lungo considerato dai fan come una
conclusione perfetta per il franchise di Toy Story, il che
ha reso il pubblico confuso quando la Disney e Pixar hanno
annunciato lo sviluppo di Toy Story
4. Questo non ha infatti soddisfatto tutti,
dividendo gli spettatori in chi ritiene che abbia concluso
ulteriormente le avventure dello sceriffo Woody e chi invece
ritiene che non fosse necessario tale capitolo in più. Quando nel
febbraio di quest’anno è stato annunciato che un Toy
Story 5 è in lavorazione, i fan sono rimasti
ancor più perplessi. Per cercare di sciogliere i dubbi, è ora
intervenuto l’attore Tim Allen, voce di Buzz
Lightyear nella versione in lingua originale.
“Toy Story 5 era stato
programmato un po’ di tempo fa, ma non si riusciva ad andare avanti
con lo sviluppo. Poi la Disney l’ha annunciato ufficialmente circa
due mesi fa“, ha dichiarato Allen in un’intervista a Daily Mail. “Nel tempo ho
stretto amicizia con tutte le persone di Toy Story, in particolare
Tom Hanks [voce di Woody]. Quindi, per
questo, sono fortunato ad avere questi amici nella mia vita. Amo
quel personaggio. Amo quella storia. Quindi aspetto sempre una
nuova sceneggiatura.” Quando poi la sceneggiatura del quinto
film ha iniziato a prendere forma, Allen si è detto soddisfatto di
essa, dichiarando che “se non poteva essere fatto davvero bene,
so che nessuno avrebbe voluto farlo”.
L’attore non ha dunque fornito
dettagli circa la storia o un’ipotetica data di uscita, ancora non
rivelata. La sensazione è che potrebbe volerci ancora un po’ di
tempo prima di poter vedere questo Toy Story
5 nelle sale. Per quanto i precedenti due film abbiano
concluso le linee narrative del franchise, dati i loro incassi
sopra il miliardo di dollari non deve sorprendere che la Disney
voglia realizzare un quinto film, dato anche il momento difficile a
livello economico in cui si trova attualmente. Allen ha cercato di
rassicurare i fan circa la bontà dell’operazione e la validità
della storia, ma non resta che attendere maggiori informazioni che
possano fare ulteriore luce su questo atteso progetto.
Palma d’Oro con Paris,
Texas nel 1984, Premio per la miglior regia nel 1987
con Les Ailes du Désir, Gran Premio della
Giuria nel 1993 con So Far, So Close, e
oggi Perfect
Days, sesto film in selezione al Festival
di Cannes per il regista Wim
Wenders, con la storia di un uomo che pulisce i bagni
nella città di Tokyo, portato dall’attore Koji Yakusho (Hirayama).
Tutte le foto del regista e del cast che accompagnano sulla
croisette:
Il film è ambientato a
Tokyo, anni dopo le riprese di Tokyo-Ga (1985):
perché Tokyo e tu ti sei ispirato a Yasujiro Ozu
in Perfect Days ?
L’idea è nata a Tokyo e non avrebbe
potuto essere realizzata da nessun’altra parte. Mi piace che una
storia e il luogo in cui si svolge siano necessariamente legati.
Abbiamo girato Perfect
Dayss 60 anni dopo che Ozu
aveva realizzato il suo ultimo film, Autumn
Afternoon, a Tokyo. E non è un caso che il nostro eroe si
chiami Hirayama…
Cosa ha ispirato in te il
soggetto del film? Da un lato il senso acuto del
“servizio” e del “bene comune” in Giappone, dall’altro la bellezza
architettonica di questi servizi igienici pubblici. Sono
rimasto stupito di come i “bagni” possano entrare a far parte della
cultura quotidiana, e non solo una necessità quasi
imbarazzante.
Consideri questo film come
uno dei tuoi più poetici? La “poesia” non è qualcosa che
puoi desiderare in un film, ma piuttosto una bella scoperta, un
dono che ricevi come regista, dagli attori, dai luoghi, dalla luce,
da tutto ciò che deve essere messo insieme per formare qualcosa
come ” poesia in movimento”.
Quentin
Tarantino ha rivelato alcuni nuovi dettagli
interessanti su The
Movie Critic, il suo decimo e apparentemente ultimo
film. Nel corso della sua illustre carriera, l’autore ha scritto e
diretto nove lungometraggi, secondo i suoi calcoli, l’ultimo dei
quali è stato C’era una volta a…
Hollywood, e ha ora intenzione di ritirarsi dalla regia
dopo il suo decimo. Questo decimo e ultimo film, intitolato appunto
The Movie Critic, è stato rivelato lo scorso marzo e
poiché è ambientato nel 1977, inizialmente si ipotizzava che il suo
soggetto sarebbe stata la leggendaria critica cinematografica
Pauline Kael. Tarantino ha però smentito quella
teoria sul film, dicendo che è invece basato su un critico maschio
realmente esistito ma sconosciuto.
Ora, in una nuova intervista con
Deadline, Tarantino continua ha
dunque rivelato nuovi dettagli su ciò che vagamente verrà
raccontato in The
Movie Critic. Uno dei primi lavori di Tarantino da
adolescente è stato quello di caricare riviste in un distributore
automatico e così ha scoperto che una di queste “aveva una
pagina dedicata ai film davvero interessante“. “The Movie
Critic è basato su un ragazzo realmente esistito, ma non è mai
stato veramente famoso, e scriveva recensioni di film per un
giornale porno. Tutte le altre cose erano troppo sdolcinate per
essere lette, ma poi c’era questa rivista che aveva una pagina di
film davvero interessante”, ha spiegato Tarantino.
“Ha scritto di film mainstream
ed è stato il critico di seconda serie. Penso che sia stato un
ottimo critico. Era cinico come l’inferno. Le sue recensioni erano
un incrocio tra il primo Howard Stern e quello che potrebbe essere
Travis Bickle se fosse stato un critico cinematografico”, ha
poi aggiunto. “Ma lui era molto divertente e molto scortese. Ha
imprecato. Ha usato insulti razzisti. Ma la sua merda era davvero
divertente. Era maleducato come l’inferno. Ha scritto come se
avesse 55 anni, ma era solo nella sua prima metà degli anni ’30.
Morì verso la fine dei trent’anni. Non è stato chiaro per un po’,
ma ora ho fatto qualche ricerca in più e penso che si trattasse di
complicazioni dovute all’alcolismo“.
Tarantino non ha rivelato il nome
del critico sconosciuto o della rivista pornografica per cui ha
scritto, ma in The Movie Critic, la rivista fittizia si
chiamerà “The Popstar Pages“. Sembra che il film
potrebbe essere piuttosto audace se non anche controverso e sulla
base del fatto che il critico è morto verso la fine dei suoi
trent’anni per complicazioni dovute all’alcolismo, questo potrebbe
anche dare al decimo e ultimo film di Tarantino una sfumatura
tragica. Non si sa molto della sua vera storia, anche se Tarantino
ha rivelato che non sarà una storia di vendetta, rompendo dunque
una tradizione di lunga data per il regista, ovvero da
Jackie Brown del 1997.
Nessuno è stato ancora scritturato
in The
Movie Critic, anche se Tarantino ha riconosciuto che
alcuni dei suoi frequenti collaboratori come Leonardo
DiCaprio e Brad Pitt sono troppo vecchi
per interpretare la parte principale, che ha circa 35 anni. Invece,
ha in programma di scritturare un nuovo protagonista con cui non ha
mai lavorato prima, e ha già in mente qualcuno che secondo lui
farebbe un ottimo lavoro, ma si è detto ancora indeciso. Tarantino
ha anche escluso con riluttanza la possibilità di scegliere un
attore britannico per la parte. Le riprese dovrebbero iniziare il
prossimo autunno e a quel punto si potranno idealmente avere
ulteriori informazioni riguardo al film.
Martin Scorsese, uno dei più grandi registi
della storia della settima arte, sarà ospite della Casa del
Cinema. Lo annunciano Gian Luca
Farinelli, Presidente della Fondazione Cinema per Roma, e
Paola Malanga, Direttrice Artistica, con Francesca
Via, Direttrice Generale.
Il maestro statunitense sarà
protagonista di un incontro con il pubblico che si terrà a partire
dalle ore 21 presso il Teatro Ettore Scola, la
grande arena all’aperto immersa nel parco di Villa Borghese.
L’evento, che sarà a ingresso gratuito fino a esaurimento posti
disponibili, avrà luogo in occasione della proiezione di
Mean Streets, uno dei capolavori firmati
dal cineasta, e si svolgerà grazie alla collaborazione con i Soci
Fondatori della Fondazione Cinema per Roma: Roma Capitale, Regione
Lazio, Cinecittà (in rappresentanza del Ministero della Cultura),
Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Roma,
Fondazione Musica per Roma e con il sostegno della Fondazione
Centro Sperimentale di Cinematografia.
Nel corso della serata,
Scorsese presenterà agli spettatori la rassegna
“Carta bianca”, che si svolgerà alla Casa del
Cinema fino al prossimo 4 giugno in collaborazione con la
Cineteca di Bologna. Il programma, curato proprio dal maestro,
ospiterà cinque coppie di film: a un titolo della sua straordinaria
filmografia, Scorsese ha abbinato un’opera che ha costituito, per
il suo lavoro, una fonte d’ispirazione. Queste le coppie di film
proposte dal cineasta: Who’s That Knocking At My Door
di Martin Scorsese e Shadows di
John Cassavetes (29 maggio); Mean Streets di Martin Scorsese e Prima della
Rivoluzione di Bernardo Bertolucci (30 maggio); The
Color of Money di Martin Scorsese e Il sorpasso di
Dino Risi (31 maggio); Goodfellas
di Martin Scorsese e Ocean’s
Eleven di Lewis Milestone (1° giugno); Cape
Fear di Martin Scorsese e The Night of the
Hunter di Charles Laughton (2 giugno). Le giornate del 3 e del
4 giugno ospiteranno sei repliche dei film in programma. La seconda
parte di “Carta Bianca” a Martin Scorsese si terrà alla Casa del
Cinema nel mese di settembre.
La giornata del 30 maggio sarà
completamente dedicata a Martin Scorsese: a partire dalle ore 11,
le due sale principali della Casa del Cinema (Cinecittà e Fellini)
ospiteranno la proiezione dell’incontro riservato, organizzato
in collaborazione con la Fondazione Centro Sperimentale di
Cinematografia, che il regista terrà il giorno precedente, lunedì
29 maggio, con gli studenti del CSC – Scuola Nazionale di Cinema.
L’accesso alle sale della Casa del Cinema sarà gratuito previo
ritiro coupon a partire da trenta minuti prima dell’inizio della
proiezione.
Venerdì 2 giugno, Martin
Scorsese sarà a Bologna, ospite della Cineteca: il regista
statunitense incontrerà il pubblico venerdì 2 giugno al Cinema
Arlecchino (via delle Lame, 59/a), in occasione della proiezione
del suo Goodfellas
– Quei bravi ragazzi, abbinata, per scelta dello
stesso Scorsese, a quella di Colpo grosso, il
primo Ocean’s Eleven, realizzato nel 1960 da Lewis
Milestone. Questo il programma della giornata di venerdì 2 giugno
al Cinema Arlecchino: alle ore 17, proiezione di Ocean’s
Eleven (Colpo grosso); alle ore 20, proiezione
di Goodfellas – Quei bravi ragazzi, presentata da
Martin Scorsese. Il biglietto unico per entrambe le proiezioni è di
15 euro (intero) e 12 euro (ridotto).
Prima di diventare celebre a livello
internazionale grazie ad acclamati film come Una poltrona per due, Beverly Hills Cop e
Il principe cerca
moglie, Eddie Murphy si è guadagnato un
proprio posto nel mondo del cinema debuttando come protagonista di
48 ore, film di genere poliziesco ricco
di comicità diretto nel 1982 da Walter
Hill (principalmente noto per aver diretto il cult
I guerrieri della notte). Da Hill scritto insieme a
RogerSpottiswoode e
Steven E. de Souza, il film è noto per aver dato
grande risalto al buddy cop movie, quei film che vedono
due personaggi caratterialmente molto diversi tra loro costretti a
collaborare per un unico fine.
Appartengono a questo filone anche
titoli come Arma Letale o Bad Boys, ma 48
ore fu uno dei primi a definire le regole di questa tipologia
di narrazione, rendendola celebre anche al di fuori degli Stati
Uniti. Prima di arrivare al risultato che oggi ammiriamo, furono
però necessarie numerose riscritture, necessarie a coniugare tanto
le scene prettamente d’azione con i momenti più comici e
spensierati. Il risultato fu infine un successo straordinario, con
circa 80 milioni di dollari guadagnati a fronte di un budget di
appena 12.
Ancora oggi 48 ore è un
film particolarmente significativo all’interno del suo genere, che
non manca di sorprendere spettatori di ogni età, specialmente
quanti sono cresciuti seguendo queste coppie cinematografiche.
Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente
utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a
questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile
ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e
al cast di attori. Infine, si elencheranno anche
le principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
48 ore: la trama del film
La vicenda del film si apre
sull’evasione di galera dei detenuti Albert Ganz e
Billy Bear. Arrivati a San Francisco, i due si
dedicano subito a ricercare la refurtiva di vecchio colpo, nascosta
in un luogo segreto di cui solo il loro ex compare
Luther è a conoscenza. Mentre attendono che
quest’ultimo recuperi il malloppo, Ganz e Bear aspettano pazienti
in un albergo, finendo però con l’imbattersi in tre agenti di
polizia, tra cui vi è anche Jack Cates.
Riconoscendo i due evasi, i poliziotti danno inizio ad una
sparatoria nel quale però a perire sono propri i due colleghi di
Jack. Desiderosi di fare loro giustizia, Jack decide di farsi
assegnare il caso, consapevole di avere bisogno di un nuovo
alleato.
La persona ideale risulta essere
Reggie Hammond, anche lui ex membro della banda di
Ganz e Bear, attualmente in carcere per scontare una pena di
quattro anni. Con la promessa di consegnargli i soldi rubati,
l’agente convince Reggie ad aiutarlo: il poliziotto ottiene dunque
un rilascio di 48 ore per il detenuto, durante le quali cercherà di
ritrovare e arrestare i due fuggitivi. Le differenze caratteriali
tra i due, però, saranno particolarmente difficili da superare.
Jack e Reggie dovranno quindi prima di tutto imparare ad andare
d’accordo se vogliono riuscire a trovare i due criminali e
consegnarli alla giustizia.
48 ore: il cast del film
Dopo aver valutato vari interpreti,
ad ottenere il ruolo di Reggie Hammond fu l’attore Eddie Murphy,
che all’epoca non aveva nessuna esperienza pregressa al cinema.
Egli era infatti divenuto celebre prevalentemente grazie al suo
lavoro nello show Saturday Night Live. Quando gli fu
comunicato che aveva ottenuto il ruolo, Murphy chiese però che il
nome del personaggio venisse cambiato da Willie Biggs a Reggie
Hammond, poiché riteneva che Willie fosse un nome troppo
stereotipato per un personaggio di colore. Murphy ebbe poi grande
libertà di improvvisazione sul set e fu solo al termine delle
riprese che scoprì che i produttori avevano quasi pensato di
licenziarlo non ritenendolo sufficientemente divertente.
Nel ruolo del poliziotto Jack Cates
vi è invece l’attore candidato all’Oscar Nick
Nolte. Anche per lui questo fu uno dei primi ruoli
importanti della sua carriera, per il quale venne pagato un milione
di dollari. Per prepararsi alla parte, inoltre, egli condusse
diverse interviste con veri poliziotti, al fine di imparare i
trucchi del mestiere. Nel ruolo del criminali Albert Ganz, Billy
Bear e Luther vi sono invece gli attori James
Remar, Sonny Ladham e David
Patrick Kelly. L’attrice Annette O’Toole
interpreta invece Elaine. Originariamente, tale personaggio
compariva in molte più scene, tra cui alcune di nudo. Queste
vennero poi tagliate in fase di montaggio.
48 ore: il sequel, il
trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
Dato il grande successo del film, a
distanza di 8 anni è stato realizzato il suo sequel ufficiale:
Ancora 48 ore. Nuovamente diretto da Hill
e con Murphy e Nolte di nuovo nei loro rispettivi ruoli, il film
vede coinvolti Reggie e Jack in un nuovo caso da risolvere. A
differenza del precedente, però, in questo caso e Murphy ad essere
indicato come protagonista primario e anche la sua paga aumentò dai
450 mila dollari del primo film ai 7 milioni di questo, complice
anche l’accresciuta popolarità al cinema guadagnata nel corso degli
anni Ottanta. Anche questo sequel si affermò come un grande
successo, con oltre 150 milioni di dollari incassi a fronte di un
budget di 50.
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. 48 ore è
infatti disponibile nei cataloghi di Chili, Google Play,
Infinity e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un
dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è
inoltre presente nel palinsesto televisivo di
giovedì 25 maggio alle
ore 21:00 sul canale Iris.