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Chi ha incastrato Babbo Natale? arriva in prima tv su SKI e NOW

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Chi ha incastrato Babbo Natale? arriva in prima tv su SKI e NOW

Arriva in prima tv su Sky Chi ha incastrato Babbo Natale?, divertentissima favola di Natale moderna di e con Alessandro Siani, lunedì 5 dicembre alle 21.15 su Sky Cinema Uno e Sky Cinema 4K (e alle 21.45 anche su Sky Cinema Christmas), in streaming su NOW e disponibile on demand, anche in qualità 4K.  A fianco di Alessandro Siani anche un grande cast che comprende Christian De Sica, Diletta Leotta e Angela Finocchiaro. Il film è una produzione Bartlebyfilm e Indiana Production con Vision Distribution, in collaborazione con BUONALUNA. 

La trama del film

La Wonderfast, azienda di consegne online più potente del mondo, domina il mercato per tutto l’anno tranne a Natale. Per far fallire Babbo Natale, assoldano il capo dei suoi elfi, convincendolo ad infiltrare nella sua fabbrica un nuovo manager: Genny Catalano, conosciuto come il “re dei pacchi”. In realtà i pacchi in questione non sono i doni natalizi quanto piuttosto i famigerati “pacchi”. Genny, infatti, è un volgare truffatore che vive di espedienti coadiuvato da Checco, un piccolo scugnizzo di 8 anni. L’arrivo della coppia al Polo Nord darà vita ad una serie di guai ma alla fine, complice l’improbabile contaminazione reciproca che nasce tra Genny e Babbo Natale e l’inaspettato aiuto della Befana, la magia natalizia riuscirà a trionfare.

 

E da giovedì 1 a sabato 31 dicembre torna Sky Cinema Christmas, il canale dedicato ai film a tema natalizio e ai titoli più amati da vedere con tutta la famiglia. Giunto alla sua dodicesima edizione, avrà oltre 50 titoli, tra questi anche le prime visioni  Chi ha incastrato Babbo Natale?, A CHRISTMAS STORY CHRISTMAS (il 6 dicembre alle 21.15) e 7 DONNE E UN MISTER(domenica 11 dicembre alle 21.15 su Sky Cinema Uno e alle 21.45 su Sky Cinema Christmas).

Lo spirito delle feste si respira nelle storie classiche di Natale come: la pellicola tratta dal romanzo di Frances H. Burnett IL PICCOLO LORD con Rick Schroder e Alec Guinness; il cult del cinema fantastico GREMLINS, diretto da Joe Dante e prodotto da Steven Spielberg; la commedia S.O.S. FANTASMI in cui Bill Murray è un cinico produttore televisivo che viene visitato da tre fantasmi, proprio come in “Canto di Natale”; l’immancabile BIANCO NATALE con Bing Crosby; e l’intramontabile opera di Frank Capra LA VITA È MERAVIGLIOSA con James Stewart.

L’atmosfera natalizia non manca in film ormai irrinunciabili durante le festività, a cominciare dal romantico SERENDIPITY – QUANDO L’AMORE È MAGIA con Kate Beckinsale e John Cusack. E ancora: DICKENS – L’UOMO CHE INVENTÒ IL NATALE con Dan Stevens nei panni dello scrittore inglese che diede vita al classico della letteratura “Canto di Natale”; la commovente storia vera di un cane e del suo padrone, impersonato da Richard Gere, HACHIKO – IL TUO MIGLIORE AMICO; la commedia natalizia Sky Original A CHRISTMAS NUMBER ONE con Freida Pinto e Iwan Rheon; e NATALE ALL’IMPROVVISO con Diane Keaton e John Goodman.

L’allegria delle feste trova il suo culmine nelle commedie italiane come le commedia campioni d’incasso LA BANDA DEI BABBI NATALE con tutta la simpatia di Aldo, Giovanni e Giacomo e IL PRIMO NATALE con Ficarra e Picone; i film natalizi prodotti da Sky UN NATALE PER DUE con Enrico Brignano e Alessandro Gassmann e UN NATALE CON I FIOCCHI con Alessandro Gassmann e Silvio Orlando; la fanta-commedia di successo LA BEFANA VIEN DI NOTTE con Paola Cortellesi e Stefano Fresi e il prequel LA BEFANA VIEN DI NOTTE II – LE ORIGINI con Monica Bellucci, Fabio De Luigi e Zoe Massenti.

Per quanto riguarda le commedie “made in USA” sono da segnalare: la scatenata LA FESTA PRIMA DELLE FESTE con Jason Bateman, Jennifer Aniston e T.J. Miller; lo scatenato sequel natalizio BAD MOMS 2: MAMME MOLTO PIÙ CATTIVE con Mila Kunis e Susan Sarandon; la scintillante commedia con Ben Affleck e James Gandolfini NATALE IN AFFITTO; e FUGA DAL NATALE con Tim Allen, Jamie Lee Curtis e Dan Aykroyd.

Non mancano, infine, animazioni del calibro di POLAR EXPRESS di Robert Zemeckis; e la formidabile avventura targata DreamWorks LE 5 LEGGENDE.

CHI HA INCASTRATO BABBO NATALE? – lunedì 5 dicembre alle 21.15 su Sky Cinema Uno e Sky Cinema 4K (e alle 21.45 anche su Sky Cinema Christmas), in streaming su NOW e disponibile on demand, anche in qualità 4K.

Jenna Elfman: 10 cose che non sai sull’attrice

Jenna Elfman: 10 cose che non sai sull’attrice

Formatasi prevalentemente in ambito televisivo, l’attrice Jenna Elfman si è affermata grazie ai suoi ruoli in alcune celebri serie TV, e passando con naturalezza da un progetto ad un altro ha conquistato sempre più l’attenzione degli spettatori. Attualmente impegnata con una nuova popolare serie, l’attrice continua a dimostrare di sapersi rinnovare all’interno dell’industria. Ecco 10 cose che non sai di Jenna Elfman.

Jenna Elfman: le serie TV e i film

Jenna Elfman Instagram

10. Ha recitato in popolari serie TV. L’attrice debutta sul piccolo schermo recitando in alcuni episodi di serie come Pappa e ciccia (1995), Murder One (1996) e Almost Perfect (1996). Il vero successo arriva però grazie al ruolo di Dharma in Dharma & Greg, dove recita dal 1997 al 2002. In seguito, prenderà parte in qualità di guest star a titoli come Brothers & Sisters – Segreti di famiglia (2007), My Name Is Earl (2008), Shameless (2012), Damages (2012), e 1600 Penn (2012-2013). Ottiene ruoli di maggior rilievo per le serie Incinta per caso (2009-2010), Growing Up Fisher (2014), con J. K. Simmons, e Imaginary Mary (2017). Dal 2018 ricopre il ruolo di June nella serie Fear The Walking Dead, recitando accanto agli attori Lennie James, Danay Garcìa, Alycia Debnam-Carey e Maggie Grace.

9. Ha preso parte a film per il cinema. Nel corso della sua carriera, la Elfman ha in diverse occasioni recitato anche per il grande schermo, debuttando nel 1997 con il film L’ultimo contratto. Successivamente prende parte a pellicole come Cercasi tribù disperatamente (1998), EdTV (1999), con Matthew McConaughey e Woody Harrelson, Tentazioni d’amore (2000), di Edward Norton, Amori in città… e tradimenti in campagna (2001), Looney Tunes: Back in Action (2003), 6 mogli e un papà (2009) e Amici di letto (2011), con Mila Kunis.

8. È anche produttrice. La Elfman non si è limitata a ricoprire il ruolo dell’interprete, ma ha in diverse occasioni ricoperto anche le vesti della produttrice per alcune serie TV, che la prevedevano ovviamente anche come protagonista. Ha infatti prodotto circa 23 episodi della serie Dharma & Greg, e in seguito ha ricoperto nuovamente il ruolo per Courting Alex Incinta per caso.

Jenna Elfman è su Instagram

7. Ha un account personale. L’attrice possiede un profilo Instagram personale seguito da 141 mila persone e tenuto in costante aggiornamento, con un attualmente oltre 3 mila post. Qui l’attrice è solita condividere fotografie scattate in momenti di svago quotidiano o piccole curiosità che la riguardano. Non mancano però anche diverse immagini promozionali dei suoi progetti da interprete.

Jenna Elfman: chi è suo marito

6. È sposata. Dal 1995 l’attrice è sposata con Bodhi Elfman, nipote del celebre compositore Danny Elfman. I due, che conducono una vita famigliare lontana dai riflettori, hanno avuto due figli, nati rispettivamente nel 2007 e nel 2010. Sul profilo Instagram dell’attrice è possibile ritrovare alcune immagini che la ritraggono in compagnia della famiglia, in alcuni dei loro momenti di svago.

Jenna-Elfman Fear the walking dead

Jenna Elfman in Fear The Walking Dead

5. È entrata a far parte della serie dalla quarta stagione. L’attrice compie il suo debutto nella serie spin-off a partire dalla quarta stagione, interpretando il ruolo di June. Questa si presenta da subito come una donna solitaria, che respinge e mente sulla propria identità tendendo a non fidarsi di chi la circonda. Verrà rivelato che prima dell’epidemia era un’infermiera del reparto di terapia intensiva.

4. Il ruolo le ha richiesto molto allenamento. Per poter partecipare alla serie, l’attrice ha dovuto sottoporsi ad un costante allenamento fisico, necessario per poter sopportare le dinamiche sequenze presenti all’interno della serie. La Elfman ha dichiarato di essersi impegnata molto a riguardo, al fine di non dover ricorrere in modo eccessivo a delle controfigure.

3. È attratta dal lato umano del personaggio. La Elfman si è dichiarata particolarmente entusiasta del ruolo, affermando che da tempo non si imbatteva in un personaggio tanto complesso ed emotivamente fragile. Darvi vita è stata per lei una vera sfida, dovendosi misurare con le tante ferite interiori di June, ma allo stesso tempo è stata una delle sue più grandi conquiste come interprete.

Jenna Elfman: Dharma & Greg

2. Desidererebbe dar vita ad una reunion. I revival di celebri serie TV sono negli ultimi anni diventati particolarmente gettonati, basti pensare a quello di Will e Grace o quello annunciato per Friends. A riguardo la Elfman ha dichiarato che in più occasioni ha provato a riunire il gruppo di Dharma & Greg, e se fino ad ora non si erano presentati i presupposti per una reunion, spera comunque che in futuro questa si possa realizzare.

Jenna Elfman: età e altezza

1. Jenna Elfman è nata a Los Angeles, California, Stati Uniti, il 30 settembre 1971. L’attrice è alta complessivamente 178 centimetri.

Fonte: IMDb

Torrey DeVitto: 10 cose che non sai sull’attrice

Torrey DeVitto: 10 cose che non sai sull’attrice

L’attrice Torrey DeVitto ha conquistato grande popolarità negli ultimi anni grazie alla sua partecipazione ad alcune note serie televisive. Queste le hanno permesso di raggiungere un ampio pubblico, che ha da subito iniziato a seguirla nei suoi vari progetti. L’attrice vanta in realtà una ricca serie di titoli in ambito televisivo, tra cui si annoverano alcuni tra i prodotti più celebri degli ultimi anni. Ecco 10 cose che non sai di Torrey DeVitto.

Torrey DeVitto Instagram

Torrey DeVitto: le serie Tv e i suoi film

10. È celebre per i suoi ruoli televisivi. L’attrice debutta sul piccolo schermo recitando come guest star in alcuni episodi di note serie come Dawson’s Creek (2003), Scrubs (2003) e Drake e Josh (2001-2005). Acquista poi maggior visibilità grazie a ruoli di rilievo per Beautiful People (2005-2006) e One Tree Hill (2008). Il vero successo arriva però grazie a Pretty Little Liars, dove recita nel ruolo di Melissa Hastings. Negli anni successivi è poi nel cast delle serie The Vampire Diaries (2012-2013) e Army Wives – Conflitti del cuore (2013). Dal 2015 ricopre il ruolo di Natalie Manning nelle serie Chicago P.D., con Jason Beghe e Jesse Lee Soffer, Chicago Fire, con Jesse Spencer, Taylor Kinney Monica Raymund, e in Chicago Med.

9. Ha recitato anche per il cinema. Nel corso degli anni l’attrice ha preso parte anche per alcuni film per il grande schermo, come Leggenda mortale (2006), Killer Movie (2008), con Kaley Cuoco, e Il rito (2011), dove recita accanto a Anthony Hopkins e Alice Braga. Negli ultimi anni ha invece preso parte a film di minor rilievo, mentre prossimamente è attesa in Divertimento e Cold, pellicole dove reciterà nel ruolo della protagonista.

8. Ha debuttato come produttrice. La DeVitto sarà prossimamente protagonista del film horror Cold, incentrato su alcuni spaventosi crimini commessi all’interno del settore dei reality tv dedicati alla ristorazione. Per l’occasione, la DeVitto non vestirà solo i panni dell’interprete, ma sarà anche produttrice esecutiva del film. Per lei si tratta del debutto in tali vesti, che potrebbe idealmente riprendere anche in futuro.

Torrey DeVitto è su Instagram

7. Ha un account personale. L’attrice è presente sul social network Instagram con un profilo seguito da 965 mila persone. All’interno di questo l’attrice è solita condividere fotografie scattate in momenti di svago, in compagnia di amici o colleghi. Il profilo è però utilizzato in buona parte anche per condividere tematiche sociali care all’attrice, come anche immagini o video promozionali dei suoi progetti televisivi.

Torrey DeVitto e Paul Wesley

6. Ha sposato un suo collega. Sul set del film Killer Movie, l’attrice conosce il collega Paul Weasley, con il quale intraprenderà una relazione. I due si ritroveranno poi a recitare insieme anche nelle serie Army Wives – Conflitti del cuore e The Vampire Diaries. Nel 2011 annunciano di essersi ufficialmente sposati, ma solo due anni dopo, nel 2013 rendono noto il loro divorzio.

Torrey DeVitto Pretty Little Liars

Torrey DeVitto e Jesse Lee Soffer

5. Ha avuto una relazione un attore. Grazie al suo ruolo nella serie Chicago P.D., nel 2018 l’attrice conosce l’attore Jesse Lee Soffer, con il quale intraprende una relazione, confermata poi tramite i rispettivi social network. Tuttavia, questa non dura molto, e dopo soli otto mesi, nel maggio del 2019, annunciano di essersi separati pur restando in buoni rapporti.

Torrey DeVitto in Pretty Little Liars

4. Ha ripreso il suo ruolo per l’ultima stagione. L’attrice ha recitato nella celebre serie fino alla sesta stagione, ricoprendo il ruolo di Melissa Hastings. Ha poi abbandonato sia per altri impegni sia per via della decisione di far uscire di scena il personaggio. La DeVitto ha tuttavia fatto un’ultima comparsa nel corso degli episodi finali della settima stagione, l’ultima, dove è stata parte del colpo di scena finale.

3. Era molto legata al personaggio. In numerose interviste l’attrice ha affermato di essere cresciuta molto a livello personale interpretando il ruolo di Melissa. Nel corso delle sette stagioni, la DeVitto ha avuto modo di seguirne in prima persona l’accidentato percorso, immedesimandosi in lei e trovandosi infine più legata al personaggio di quello che avrebbe immaginato.

Torrey DeVitto suona il violino

2. Praticava lo strumento musicale. Oltre al mondo della recitazione, l’attrice è da sempre una grande appassionata di musica. All’età di sei anni ha infatti iniziato a prendere lezioni di violino, suo strumento preferito. Anche se in seguito dovette smettere per poter perseguire il lavoro come modella e attrice, la DeVitto ha raccontato di aver comunque conservato il violino, il quale ogni tanto suona ancora oggi.

Torrey DeVitto: età e altezza

1. Torrey DeVitto è nata a Long Island, New York, Stati Uniti, l’8 giugno 1984. L’attrice è alta complessivamente 170 centimetri.

Fonte: IMDb

Knights of the Zodiac: il primo trailer del live action dei Saint Seiya

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È stato diffuso in Giappone il primo teaser trailer di Knights Of The Zodiac, l’atteso live action dedicato ai Saint Seiya, i Cavalieri dello Zodiaco. Il film è diretto da Tomasz Baginski e trai protagonisti, oltre a volti poco noti, spiccano anche star internazionali, come Famke Janssen e Sean Bean, che si vedono nel trailer.

In particolare, il video ci mostra l’attore californiano Mackenyu nei panni di Seiya/Pegasus. Lo vediamo sia con l’armatura sia con il costume che nel manga e nell’anime indossa durante il suo allenamento in Grecia per diventare Cavaliere di Bronzo.

La trama di Knights Of The Zodiac, disponibile su IMDb, recita: Quando una dea della guerra si reincarna nel corpo di una ragazzina, l’orfano di strada Seiya scopre di essere destinato a proteggerla e salvare il mondo. Ma solo se riesce ad affrontare il proprio passato e diventare un Cavaliere dello Zodiaco.

Disney vende a Apple? Bob Iger risponde alle speculazioni

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Disney vende a Apple? Bob Iger risponde alle speculazioni

Il CEO della Disney Bob Iger risponde alle recenti speculazioni di una vendita ad Apple dopo il suo ritorno alla posizione dopo l’improvvisa partenza di Bob Chapek. Iger è succeduto originariamente a Michael Eisner come CEO Disney nel 2005, mantenendo la posizione fino al 2020. Sotto il primo mandato di Iger, la Walt Disney Company ha visto le principali acquisizioni di Pixar, Marvel Entertainment, Lucasfilm e le attività di intrattenimento di 20th Century Fox, espandendo anche le iniziative dei parchi a tema dell’azienda e rimodellando le sue strategie.

Come riportato da THR, Bob Iger ha affrontato le recenti voci sulle sue intenzioni per il futuro dell’azienda durante una riunione del direttivo dopo il suo secondo primo giorno come CEO della Disney. In precedenza era stato riferito da addetti ai lavori che il CEO aveva preso in considerazione una fusione con Apple, dove in precedenza aveva fatto parte del consiglio di amministrazione, per affrontare i passi falsi compiuti durante il mandato di Chapek e per consolidare la sua eredità. Ora però, Iger ha respinto le voci come “pura speculazione”, prima di riaffermare il suo impegno a prendere provvedimenti per aiutare a rinvigorire i profitti dell’azienda prima di qualsiasi ulteriore decisione di alto profilo.

Samuel L. Jackson risponde alle critiche al MCU di Quentin Tarantino

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L’attore che interpreta Nick Fury nel MCU, Samuel L. Jackson risponde alle affermazioni di Quentin Tarantino secondo cui gli attori del Marvel Cinematic Universe non sono vere star del cinema. Dopo essere stato avviato nel 2008, l’MCU si è trovato al centro di molti dibattiti negli ultimi anni poiché registi come Martin Scorsese e Francis Ford Coppola hanno criticato il franchise per non essere essenzialmente vero cinema. Lo scrittore e regista di Pulp Fiction e Inglorious Basterds ha recentemente preso parte al dibattito, affermando che gli attori nei film MCU non sono vere star del cinema perché sono i loro personaggi che attirano il pubblico, non gli attori stessi.

Ora, in una recente intervista su The View (tramite EW), Samuel L. Jackson offre la sua risposta alle affermazioni di Quentin Tarantino. Jackson e Tarantino sono collaboratori frequenti, avendo lavorato insieme a progetti come Pulp Fiction, Django Unchained e The Hateful Eight, ma sembrerebbe che, quando si tratta di questo particolare problema, i due non siano necessariamente d’accordo.

“Ci vuole un attore per essere quei personaggi particolari, qual è sempre stato il segno della celebrità nel cinema? cosa, culi sui sedili? Di cosa stiamo parlando?. Non è una grande controversia per me sapere che chiaramente questi attori sono star del cinema. Chadwick Boseman è Black Panther. Non puoi confutarlo, ed è una star del cinema.”

Quentin Tarantino sugli attori del MCU: “Non sono loro le star, ma i loro personaggi”

Indiana Jones 5, Antonio Banderas parla del suo personaggio

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Indiana Jones 5, Antonio Banderas parla del suo personaggio

Antonio Banderas parla di cosa aspettarsi dal suo personaggio in Indiana Jones 5. Dopo oltre 40 anni nei panni dell’archeologo, il film vedrà Harrison Ford appendere al chiodo frusta e fedora per sempre, con Indiana Jones 5 che sarà l’ultimo film della saga. Nonostante sia il canto del cigno della serie, il quinto capitolo sta cercando di ampliare ancora di più il suo mondo, aggiungendo al cast della saga, oltre a Bandaras, una pletora di nuovi personaggi, interpretati da artisti del calibro di Phoebe Waller-Bridge, Boyd Holbrook e Mads Mikkelsen.

Antonio Banderas si è aperto su ciò che gli spettatori possono aspettarsi dal suo nuovo personaggio. Durante un’intervista con Collider, Banderas descrive la sua presenza nel film come un cameo, con il suo personaggio che non occupa molto tempo sullo schermo. L’attore spiega che il suo personaggio è un amico di Indiana Jones, al quale il protagonista stesso si rivolge in cerca di aiuto. Nonostante il suo ruolo apparentemente piccolo, Antonio Banderas si prende anche il tempo per esprimere la sua felicità di far parte del franchise di Indiana Jones.

“Il mio personaggio è molto piccolo; è quasi un cameo. È solo un amico del personaggio di Indiana, che lo sta cercando perché ha bisogno di qualcosa da lui. Ma occupa pochissimo tempo del film, ma mi rende molto felice far parte di una saga che è la storia del cinema, ovviamente.”

Indiana Jones 5 è in gestazione da diversi anni, con il progetto inizialmente sviluppato da Steven Spielberg, prima che egli si ritirasse dal progetto. Il regista di Le Mans ‘66 e Logan James Mangold è poi stato chiamato a dirigere il film, con Harrison Ford confermatissimo nei panni dell’iconico avventuriero. Accanto a lui, in ruoli ancora non meglio chiariti, vi saranno gli attori Phoebe Waller-BridgeBoyd Holbrook e Mads Mikkelsen. Quanto oggi mostrato sembra relativo, oltre allo stesso Jones, proprio ai personaggi interpretati da questi ultimi due attori. Indiana Jones 5 ha una data d’uscita attualmente fissata al 30 giugno 2023.

Rebel Moon: Zack Snyder anticipa un set innevato per il suo nuovo film

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Con la produzione prossima alla conclusione del film, Zack Snyder ha anticipato un’ambientazione innevata per Rebel Moon con nuove foto dal set. L’epopea di fantascienza segna l’ultima collaborazione tra Snyder e Netflix dopo il lancio del suo franchise Army of the Dead, che ha visto entrambi i film ottenere recensioni generalmente positive e aumentare il numero di spettatori per lo streamer, assicurando che i due continuassero a lavorare insieme su la serie anime prequel Army of the Dead: Lost Vegas e per il sequel diretto, Planet of the Dead. Come per molti progetti precedenti, Snyder sta cercando di offrire una storia su vasta scala e il pubblico sta intravedendo un nuovo assaggio di ciò che verrà.

Zack Snyder ha recentemente utilizzato il suo account Vero per offrire un nuovo aggiornamento per il suo attesissimo film Rebel Moon. Oltre a indicare che rimangono solo due giorni di produzione per la sua epopea di fantascienza, ha anche mostrato le foto dal set del progetto Netflix, rivelando un’ambientazione innevata che sarà presente nel film.

Rebel Moon, il film

Rebel Moon ruota attorno a una piccola colonia ai margini di una galassia sul punto di essere sopraffatta da un tiranno di nome Belisario e dai suoi eserciti. Nella speranza di salvare la loro galassia, le persone di questa colonia inviano giovani donne su altri pianeti per trovare chi le assisterà. Snyder ha co-scritto la storia di Rebel Moon, insieme a Shay Hatten e Kurt Johnstad. Sofia Boutella è stata la prima a unirsi al cast nei panni della giovane guerriera inviata dalla piccola colonia per ottenere l’aiuto degli altri.

Rebel Moon sarà il nuovo film originale Netflix diretto da Zack Snyder e avrà protagonisti Sofia Boutella, Charlie Hunnam, Djimon Hounsou, Doona Bae e Ray Fisher, Jena Malone, Staz Nair, E. Duffy, Charlotte Maggi, Ed Skrein, Stuart Martin e Sky Yang.

Furiosa: Anya Taylor-Joy non ha ancora parlato con Charlize Theron

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Anya Taylor-Joy rivela di non aver ancora parlato con Charlize Theron di Furiosa. La giovane attrice interpreta l’imperatrice Furiosa titolare nel prequel di Mad Max: Fury Road di George Miller, dove Theron ha interpretato l’eroina action. La produzione del film è appena terminata, con l’uscita prevista per maggio 2024. Anche se Theron non tornerà per Furiosa, Taylor-Joy sarà affiancato nel prequel da Chris Hemsworth e Tom Burke.

In una conversazione con People Magazine, Anya Taylor-Joy ha condiviso che deve ancora parlare del ruolo con Charlize Theron, che ha interpretato Furiosa in Mad Max: Fury Road. Taylor-Joy ha detto che potrebbe essere stato per rispetto reciproco che non hanno parlato di Furiosa, e ha intenzione di scambiare con Theron dei pareri dopo che le cose si saranno calmate.

“Charlize è stata dolce – penso che entrambe siamo finite in una situazione in cui eravamo così rispettose l’una dell’altra che non volevamo metterci in contatto prima [delle riprese]. Appena finito, una volta terminato questo tour stampa, ceneremo e ci scambieremo sicuramente storie di guerra. È una situazione del tutto unica e l’ho conclusa solo 13 giorni fa e poi sono stata gettata in questo circo, quindi penso che mi ci vorrà un secondo per capire cosa sta succedendo. Ma mi sento davvero grata di essere qui, e mi sento così grata di aver avuto modo di lavorare con gli incredibili creativi di Furiosa. Il mondo di Mad Max è assolutamente unico ed epico su una scala che non riesco nemmeno a [descrivere]”.

Tutto quello che sappiamo su Furiosa

Nonostante il grande successo di Mad Max: Fury Road, un nuovo film del franchise è stato bloccato per anni a causa di una disputa legale tra Miller e la Warner Bros. Tuttavia, lo scorso ottobre il progetto è stato confermato ufficialmente attraverso la notizia del casting di Anya Taylor-Joy, la star di The New Mutants e La regina degli scacchi, che interpreterà una versione più giovane del personaggio di Furiosa. Oltre a lei, nel cast ci saranno anche Chris Hemsworth (Thor: Ragnarok) e Tom Burke, anche se al momento i loro ruoli non sono stati ancora svelati.

George Miller dirigerà, co-scriverà e produrrà Furiosa insieme al suo partner di produzione di lunga data Doug Mitchell. Il film sarà prodotto dal marchio australiano Kennedy Miller Mitchell di Miller, insieme al partner di Fury Road, la Warner Bros. Pictures.

Freema Agyeman: 10 cose che non sai sull’attrice

Freema Agyeman: 10 cose che non sai sull’attrice

Attrice prevalentemente televisiva, Freema Agyeman si è affermata grazie ad alcuni popolari ruoli che le hanno permesso di diventare una beniamina del grande pubblico. In pochi anni ha così avuto modo di dar vita a personaggi di rilievo all’interno di celebri titoli del piccolo schermo, dimostrando la propria versatilità d’interprete. Ecco 10 cose che non sai di Freema Agyeman.

Freema Agyeman New Amsterdam

Freema Agyeman: le serie TV e i film

10. Ha recitato in celebri serie televisive. L’attrice debutta sul piccolo schermo grazie ad alcuni piccoli ruoli in serie come Crossroads (2003), Casualty (2004), The Bill (2004-2006) e Testimoni silenziosi (2005). Diventa poi celebre grazie al personaggio di Martha Jones, compagna del Dottore interpretato da David Tennant nella terza stagione di Doctor Who (2006-2010). Successivamente recita in Torchwood (2008), Little Dorrit (2008) e Survivors (2008). Ottiene poi dei ruoli di maggior rilievo in Law & Order: UK (2009-2012), The Carrie Diaries (2013-2014) e Old Jack’s Boat (2013-2015). Viene poi apprezzata per il ruolo di Amanita Caplan nella serie Sense8 (2015-2017). Dal 2018 recita invece nella serie New Amsterdam.

9. Ha recitato anche per il cinema. Il 2006 è per l’attrice l’anno di debutto al cinema, avvenuto con il film Rulers and Dealers. Tornerà sul grande schermo soltanto diversi anni dopo, con Abduction – Riprenditi la tua vita (2011), con l’attrice Lily Collins, Taylor LautnerSigourney Weaver. il thriller North v South (2015), per poi recitare nel horror Eat Local – A cena coi vampiri (2017).

Freema Agyeman è su Instagram

8. Ha un account personale. L’attrice è presente sul social network Instagram con un profilo seguito da 403 mila persone. All’interno di questo l’attrice è solita condividere fotografie ritraenti momenti di svago quotidiano, ma anche curiosità personali. Molto presenti sono poi le immagini o i video promozionali dedicati ai propri progetti da interprete.

Freema Agyeman ha un tatuaggio

7. Ha un tatuaggio legato alle sue origini. L’attrice, come mostrato in alcune foto, possiede un tatuaggio sulla parte alta del braccio destro raffigurante la parola iraniana “raha”, il cui significato è “libero” sotto all’immagine di una farfalle. La Agyeman, infatti, ha origini iraniane da parte di sua madre.

Freema Agyeman: vita privata

6. È molto riservata. L’attrice non è solita rendere noti dettagli sulla propria vita privata, ma ogni tanto sul suo profilo Instagram pubblica alcune foto che mostrano momenti vissuti insieme al suo compagno, l’attore Luke Roberts. Questi è noto per aver recitato nel film 300 – L’alba di un impero e in un ruolo minore nella serie Il Trono di Spade.

Freema Agyeman Doctor WhoFreema Agyeman in Doctor Who

5. Fece un’ottima impressione ai produttori della serie. Desiderosa di partecipare alla nuova stagione di Doctor Who, l’attrice sostenne ben tre provini per altrettanti ruoli diversi. Questi furono tuttavia vinti da altre attrici, ma colpiti dalla versatilità della Agyeman i produttori decisero di affidarle un ruolo maggiore, quello di Martha, che le ha permesso di comparire in 20 episodi della serie.

4. Ha interpretato nuovamente il personaggio dopo anni. A quasi dieci anni di distanza dal suo ultimo episodio nei panni del personaggio, l’attrice ha ripreso il ruolo di Martha Jones per dar vita ad un audio-dramma intitolato Torchwood: Dissected, che svelerà cosa ne è stato di lei dopo essersi separata dal Doctor Who. La Agyeman si è dichiarata entusiasta del progetto, affermando di sentirsi come se non avesse mai realmente abbandonato la parte.

Freema Agyeman in New Amsterdam

3. È tra i protagonisti della nuova serie. Dal 2018 l’attrice ricopre il ruolo della dottoressa Helen Sharpe nel medical drama New Amsterdam. Il personaggio da lei interpretato, tra i principali della serie, è la primaria del reparto di oncologia, più interessata alla carriera televisiva che a stare in ospedale a diretto contatto con i pazienti.

2. Spera che la serie possa durare a lungo. L’attrice ha dichiarato di aver da subito sviluppato un legame affettivo con il proprio personaggio, arrivando a sperare di poterlo interpretare il più a lungo possibile così da vederne i risvolti futuri. Al momento la serie, arrivata alla seconda stagione, è stata confermata già fino alla quinta, garantendo così la sua presenza futura in televisione.

Freema Agyeman: età e altezza

1. Freema Agyeman è nata a Londra, Inghilterra, il 20 marzo 1979. L’attrice è alta complessivamente 157 centimetri.

Fonte: IMDb

Orlando, la recensione del viaggio di Michele Placido

Orlando, la recensione del viaggio di Michele Placido

Fuori Concorso al Torino Film Festival e in sala dal 1° dicembre distribuito da Europictures, Orlando è il nuovo film di Daniele Vicari. Un racconto di scoperte, di sé e dell’altro, resa possibile dalla presenza dominante di Michele Placido, protagonista maschile di una storia realizzata tra l’Italia  e Bruxelles e dedicata a Ettore Scola (“una delle mie amicizie più importanti“). E’ lui l’Orlando che dal piccolo borgo natale del regista, di Castel di Tora, nella Valle del Turano, in provincia di Rieti, si trova sbalzato in un mondo lontano da sé, costretto a fare i conti con passato e futuro.

L’avventura di Orlando e Lyse, insieme per caso

Che nel film ha il volto della piccola Lyse, la giovane esordiente Angelica Kazankova scelta per interpretare la nipotina di Orlando, un anziano contadino rimasto a vivere da solo in un paese di montagna del centro Italia da dove in molti se ne sono andati. Tra questi, suo figlio, emigrato venti anni prima in Belgio, a Bruxelles, da dove arriva la telefonata che lo avverte di una emergenza che costringe l’uomo a partire,  per la prima volta nella sua vita. 

Arrivato a destinazione, Orlando scopre una realtà complicata, dolorosa e faticosa da accettare, soprattutto per lui, poco abituato a vivere in tanta modernità. Obbligato a costruire un qualche tipo di rapporto con la dodicenne, anche lei in cerca di spiegazioni e guida, e a provvedere alla sopravvivenza di entrambi, il vecchio cerca di far valere la propria esperienza, per finire con lo scoprire di non essere – né dover essere – solo. E come lui, la bambina.

Un incontro-scontro, con la realtà

Presentata come una “favola moderna”, la storia messa in scena da Vicari – dopo Il giorno e la notte e il precedente (prima di vari film e serie tv) Sole cuore amore del 2016 – conferma l’attenzione del regista reatino per il mondo che ci circonda, per il quotidiano che si trasforma intorno a noi, per come i nostri simili attraversano difficoltà che spesso non riusciamo a comprendere. E questa volta lo fa attraverso gli occhi e la sensibilità di un uomo come tanti lui stesso ne ha incontrati: “semidei eterni che vivono in un passato che non passa… persone dure ma capaci di accogliere”, come li descrive a Repubblica.

Una figura strappata alla natura, alle proprie convinzioni, eppure capace di non opporsi alla vita, come molti più giovani oggi non sembrano in grado di fare, di adattarsi, di ristabilire le proprie priorità. Una di quelle con le quali Placido sembra trovarsi più a suo agio, come attore, vista l’intensità e l’anima che riesce a infondere e trasmettere nei panni dell’anziano sabino, una sorta di Chance Giardiniere de noantri i cui silenzi – a tratti esagerati – sono contrappuntati da un commento musicale che ben compensa alcuni squilibri.

Su tutti quello determinato dalla vena diseguale della controparte più giovane, una “monella” volutamente insopportabile in alcune manifestazioni del trauma subito e del suo essere cresciuta – e ormai dover sopravvivere – in un altro mondo, che pure non deve esser stato semplice da selezionare, dovendo essere bilingue, del giusto aspetto e in grado di mostrarsi abile pattinatrice su ghiaccio. Una presenza comunque “vitale”, dalla quale la perizia dell’esperto compagno di scena e del regista riescono a trarre il giusto carattere, mettendo rimedio ad alcune carenze e realizzando un film capace di trattenere, in alcuni momenti coinvolgere e – avendone voglia – riflettere sugli spunti insiti nel racconto.

One Piece Film: Red, la recensione del film di Goro Taniguchi

One Piece Film: Red, la recensione del film di Goro Taniguchi

Dopo l’immenso successo ottenuto in Giappone, il 1 Dicembre arriva anche in Italia One Piece Film: Red, una storia che unisce i personaggi del famoso anime a musica e novità.

Presentato in anteprima al Lucca Comics and Games 2022, One Piece Film: Red è pronto per uscire in sala ed incontrare il grande pubblico. Dal 1 Dicembre sarà possibile vedere in sala Luffy e la ciurma del Cappello di Paglia insieme a personaggi come UtaShanks. Tra rimandi al mondo dei manga e degli anime di One Piece, in Red non mancano le novità, a livello di trama e di modalità narrativa. Scopriamo i dettagli del film diretto da Goro Taniguchi e prodotto da TOEI Animation.

La sinossi di One Piece Film: Red

Uta è una celeberrima cantante la cui voce viene definita addirittura “ultraterrena’’. All’apice del suo successo, Uta organizza un concerto colossale sull’isola di Elegia. In quest’occasione, la cantante decide – in stile Hannah Montana – di svelare per la prima volta il suo volto (e la sua vera identità). La ragazza dai capelli rosa non è infatti soltanto una pop star, ma cela un sostanzioso segreto: è la figlia di Shanks!

Ad assistere alla rivelazione sono presenti anche gli esponenti della Marina e i Pirati di Cappello di Paglia, capitanati ovviamente da Luffy. Non appena Luffy e Shanks scoprono il pericoloso potenziale celato nella voce di Uta, si mettono in azione. Tra musica e colpi di scena, comincia una battaglia per la libertà dalla portata colossale…

Il ritorno di Shanks

Oltre alle novità, tornano i personaggi iconici. Nel film possiamo rivedere Luffy che compie un’evoluzione: parte come un allegro ragazzo e diventa piano piano più maturo di testa e più solido nell’aspetto, una vera e propria montagna di muscoli. One Piece film: Red vede anche il ritorno di uno dei character più interessanti creati da Oda. Stiamo parlando di Shanks il Rosso. Shanks è uno dei quattro imperatori che sprona Luffy fin da piccolo e lo esorta a diventare un pirata. Nel film, il personaggio diventa il padre di Uta, il nuovo personaggio principale.

Manga e anime, ma soprattutto musica

Il tratto pop di One Piece film: Red è ciò che balza principalmente all’occhio e all’orecchio dello spettatore. La cantante Uta appartiene completamente a questo mondo, dall’estetica del personaggio fino alle interpretazioni musicali. Uta è simile a quelle star che riescono a conquistare gli adolescenti: è un’eroina pop, una star dalla doppia identità con un padre ingombrante come Hannah Montanta (aka Miley Cyrus), ma anche una performer capace di radunare migliaia di fan al pari dei cantanti della k-(vedi le Pink Panther). Uta ricorda anche un’altra protagonista di un film anime dello scorso anno: BelleCome quest’ultima, anche Uta viene ricoperta di responsabilità e sembra avere una funzione quasi salvifica. In sostanza, il personaggio è un po’ tutti e nessuno, ma ha senza dubbio lo charme necessario per farsi apprezzare da un certo tipo di pubblico.

La musica è una novità ingombrante per il mondo di One Piece. Nella serie anime, manca la componente sonora, mentre in One Piece Film: Red le canzoni si mischiano costantemente con l’azione: i pezzi musicali cantati dalla star giapponese Ado condiscono e accompagnano l’azione. Chissà se quest’aspetto verrà apprezzato dai fan italiani come da quelli nipponici: per ora in Giappone la pellicola è a la più redditizia del franchise e ha guadagnato il record come miglior incasso anime del 2022 (oltre 124 milioni di Euro).

Quando esce One Piece film: Red?

Dopo le uscite in anteprima in lingua originale avvenute nel corso di Novembre, sarà possibile vedere One Piece Film: Red in italiano dal 1° dicembre 2022. Il film diretto da Goro Taniguchi verrà distribuito da Anime Factory. I doppiatori principali sono Renato Novara (Luffy), Luca Bottale, Emanuela Pacotto e Patrizio Prata.

Guardiani della Galassia Vol. 3: rivelato un dettaglio insolito su Gamora

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Zoe Saldana ha condiviso un dettaglio sorprendente e in qualche modo inquietante su come Gamora prende vita in alcune delle grandi sequenze di Guardiani della Galassia Vol. 3. Il film di James Gunn concluderà le storie di Peter Quill (Chris Pratt), Drax (Dave Bautista), Rocket (Bradley Cooper), Mantis (Pom Klementieff), Nebula (Karen Gillan), Groot (Vin Diesel) e Gamora. Come ben sa chi segue le vicende del MCU, Gamora è morta durante gli eventi di Avengers: Infinity War, ma la versione del tempo precedente del personaggio che è stata riportata nel presente del MCU in Avengers: Endgame e dovrebbe avere un posto di rilievo nel prossimo film MCU.

In una recente apparizione in The Tonight Show Starring Jimmy Fallon, Zoe Saldana spiega che Guardiani della Galassia Vol. 3 mette in scena Gamora in modo unico in alcune grandi sequenze d’azione. Ecco cosa ha raccontato l’attrice:

“E il fatto è che queste (teste) vengono creati, mi è stato tolto un calco della testa ed è così che possono indossare le parrucche o qualsiasi tipo di protesi aggiuntiva che va su Gamora. E a volte è solo per metterla in secondo piano. In stile “Dov’è Waldo?”. A volte, ad esempio, se stanno girando una grande sequenza d’azione e il mio personaggio è sullo sfondo in alcune parti di quel set, metteranno semplicemente una testa che corre avanti e indietro in modo che il computer possa seguirlo”.

Guardiani della Galassia Vol. 3, quello che sappiamo

Scritto e diretto da James GunnGuardiani della Galassia Vol. 3 arriverà nelle sale nel 2023, anche se una data di uscita ufficiale non è stata ancora comunicata. Le riprese del film dovrebbero partire ufficialmente entro la fine del 2021. Torneranno nel cast Chris PrattZoe SaldanaDave BautistaPom Klementieff, Karen Gillan, Will Poulter insieme a Vin Diesel e Bradley Cooper che offriranno ancora le loro voci. Nel film è atteso anche Chris Hemsworth nei panni di Thor. Insieme a loro ci sono i nuovi arrivati ​​del MCU Will Poulter e Chukwudi Iwuji, con Poulter che ha confermato di interpretare il ruolo di Adam Warlock.

Nel film Marvel Studios l’amato gruppo di emarginati sembra po’ diverso ultimamente. Peter Quill, ancora provato dalla perdita di Gamora, deve riunire intorno a sé la sua squadra per difendere l’universo, oltre a proteggere uno di loro. Una missione che, se non sarà portata a termine con successo, potrebbe portare alla fine dei Guardiani così come li conosciamo.

Super Mario Bros. – il film, il trailer italiano con la voce di Claudio Santamaria

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Nintendo e Illumination firmano Super Mario Bros. – il film, il nuovo film d’animazione ambientato nel mondo di Super Mario Bros. Nella versione italiana, il protagonista è doppiato da Claudio Santamaria.

Diretto da Aaron Horvath e Michael Jelenic (produttori di Teen Titans Go! – Il Film), da una sceneggiatura di Matthew Fogel (The LEGO Movie 2: Una Nuova Avventura, Minions 2 – Come Gru Diventa Cattivissimo), nella versione originale Chris Pratt doppierà Mario, Anya Taylor-Joy sarà la Principessa Peach, Charlie Day sarà Luigi e Jack Black doppierà Bowser; Keegan-Michael Key presta la voce a Toad, Seth Rogen e Fred Armisen rispettivamente a Donkey e a Cranky Kong. A Kevin Michael Richardson spetta il ruolo di Kamek e a Sebastian Maniscalco quello di Spike.

Super Mario Bros. – il film è prodotto dal fondatore e CEO di Illumination Chris Meledandri e da Shigeru Miyamoto per Nintendo. Il film è co-finanziato da Universal Pictures e Nintendo e distribuito in tutto il mondo da Universal Pictures.

Nella versione originale Chris Pratt sarà affiancato  dall’ex di Filadelfia Charlie Day nei panni di Luigi, Anya Taylor-Joy nei panni della Principessa Peach, Jack Black nei panni di Bowser, Keegan-Michael Key nei panni di Toad, Seth Rogen nei panni di Donkey Kong, Fred Armisen nei panni di Cranky Kong, Kevin Michael Richardson come Kamek e Sebastian Maniscalco come Spike.

The Woman King, recensione del film con Viola Davis

The Woman King, recensione del film con Viola Davis

Arriva finalmente nelle sale italiane The Woman King, l’atteso film con Viola Davis protagonista, qui comandante dell’esercito africano delle Agojie, composto da sole donne e che operò nell’Africa Occidentale del 1823. Con questa pellicola, la regista Gina Prince-Bythewood conferma di voler restituire al pubblico opere che esplorino il passato ma non si dimentichino delle preoccupazioni dell’attuale secolo, proprio come ha fatto con The Old Guard (2020), una gradita reinterpretazione della formula del cinecomic.

The Woman King: la storia delle Agojie

Quella di The Woman King si presenta come un’epopea storica ispirata a eventi realmente accaduti nel Regno del Dahomey, uno degli Stati più potenti dell’Africa nel XVIII e XIX secolo. La trama del film segue Nanisca (Davis), generale dell’unità militare tutta al femminile, e Nawi (Thuso Mbedu), ambiziosa recluta. Insieme hanno combattuto contro i nemici che hanno violato il loro onore, ridotto in schiavitù il loro popolo e minacciato di distruggere tutto ciò per cui avevano vissuto.

Avventurandosi nella storia di questo peculiare esercito, il film ci mostra una serie di esperienze preziose, in cui spiccano i temi dell’eroismo, servizio, disciplina, leadership, amicizia e lealtà. Incontriamo l’ambiente di addestramento e di reggimento delle Agojie, donne che danno il massimo per i principi speciali di questa unità d’élite, fedele al re e alla sua leadership interna, in un’atmosfera di continua motivazione, di rigida disciplina, di partecipazione diretta dei comandanti che insegnano con l’esempio e la loro presenza in prima linea nell’azione. Queste donne vivono a palazzo, in quanto fungono da guardia personale del re, dove sono isolate dalla vita normale della popolazione e da qualsiasi tipo di relazione amorosa. Si addestrano per il combattimento corpo a corpo, pronte a sconfiggere i nemici sui campi di battaglia adiacenti ai villaggi, alle giungle e ai campi, senza mai concedergli tregua.

Un film dall’intenzione incerta

Sebbene The Woman King utilizzi la sua consapevolezza di genere come prova della sua originalità, finisce per poggiarsi sugli stessi cliché di titoli dallo stesso respiro, tra cui Braveheart e Il Gladiatore – indubbiamente rivoluzionari al loro tempo. Pur rendendo omaggio e facendo conoscere alla gran maggioranza del pubblico occidentale le guerriere Agojie, continua a non sapere se preferisce funzionare come film d’azione o esplorare temi profondi quali la schiavitù, il colonialismo o le violenze e sevizie a cui le donne erano sottoposte.

Il punto di forza del film sono sicuramente le sequenze di combattimento, che enfatizzano come queste guerriere lottino per esorcizzare i traumi che si portano dietro in quanto donne in un periodo e luogo a loro sfavorevole, tratto che conferisce a questi frangenti una componente indubbiamente catartica. È un peccato, quindi, che il film sia molto più intento ad accumulare sottotrame di vendetta, storie di amore proibiti e parenti perduti improbabilmente ritrovati, che spingono il film in territorio melodrammatico. La lacuna maggiore di The Woman King è che non si preoccupa di approfondire la storia delle Agojie quanto avremmo voluto, né di mettere loro in bocca qualcosa in più di aforismi e discorsi motivazionali: il film è così impegnato a sottolinearne la loro rilevanza simbolica che dimentica di renderle interessanti.

The Woman King non cerca di mettere in discussione la mascolinità del genere, ma si limita a sostituire i Leonida dell’epoca con donne iper-mascolinizzate. Adotta i principi di forma di 300, un film che ha cambiato il modo di rappresentare i corpi maschili al cinema, ma viene da domandarsi se, così facendo, riesca davvero a portare una prospettiva diversa nel genere. Viola Davis, il cui approccio poderoso alla recitazione l’ha portata ad incarnare personaggi caparbi senza mai rinnunciare alla propria femminilità, sembra prostarsi al servizio di un action-movie beffardo, che si presenta come inno femminista ma non fa che invertire la fantasia virile dei nostalgici del testosterone anni ’80, quella che film come American Psycho si sono divertiti a sovvertire.

I punti di forza di The Woman King

La fotografia e il design della produzione sono certamente due elementi di punta di The Woman King, che ne evidenziano la portata epica con cui vuole imporsi sullo schermo. Non meno di rilievo sono le interpretazioni: Thuso Mbedu, Lashana Lynch, Sheila Atim, interpreti delle Agojie, alzano i loro bastoni, scudi, fucili e coltelli per difendere se stesse e tutto ciò a cui tengono e che è stato loro sottratto per anni. Corrono, saltano e attaccano con movimenti decisi, calcolati, rapidi e feroci. Improvvisamente, siamo con loro: la loro energia risucchia certamente lo spettatore e garantisce una visione quantomeno intrattenitiva.

In definitiva, la storia delle nazioni africane, così ricca di episodi, di epopee, di contrasti tra coraggio, trionfo, umiliazione e sfruttamento, finisce per essere raccontata sotto le influenze di un passato molto complesso e di visioni in costruzione non ancora sufficientemente strutturate e culturalizzate: storie come quella delle donne Agoji, del loro mitico comandante e dei loro giovani guerrieri, aiutano in qualche modo a sanare il passato e a sognare un futuro migliore.

Chadwick Boseman: il toccante tributo di Sebastian Stan in occasione del suo compleanno

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Sulla scia del sequel di Black Panther che rende omaggio alla defunta star, Sebastian Stan, che interpreta Bucky Barnes nel MCU, ha condiviso un commovente video in onore del compleanno di Chadwick Boseman. Boseman è noto soprattutto per aver interpretato Re T’Challa, o Black Panther, nell’universo cinematografico Marvel. Stan ha lavorato a stretto contatto con Boseman in Captain America: Civil War, ed è anche apparso al suo fianco in Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame. A Boseman è stato diagnosticato un cancro al colon nel 2016, notizia che lui ha tenuto nascosta a tutto il mondo, compresi i suoi stretti collaboratori, e nel 2020 è tragicamente deceduto a causa della malattia. Il suo ultimo film, Ma Rainey’s Black Bottom, gli è valso una nomination postuma all’Oscar come miglior attore nel 2020.

In un video pubblicato su Twitter dalla Chadwick Boseman Foundation for the Arts, Stan ricorda con affetto Boseman in onore del suo compleanno e riflette sui doni che il collega e amico ha condiviso con il mondo. Stan dice che il compleanno di Boseman gli ha dato la possibilità per riflettere sull’eredità dell’attore, definendolo un “bellissimo leader” e una fonte d’ispirazione. Stan continua a sostenere la fondazione di Chadwick Boseman che supporta i narratori neri, e incoraggia gli spettatori a diffondere l’amore e ad essere gentili gli uni con gli altri.

Willow, recensione della serie Disney+ con Warwick Davis

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Willow, recensione della serie Disney+ con Warwick Davis

Se ne è parlato per decenni (dal 2005 circolano voci di un sequel) e adesso, in forma di serie tv per Disney+, arriva Willow, che riporta al pubblico affezionato e a potenziali nuovi fan le avventure dello stregone con il volto di Warwick Davis. A promuovere l’idea dello show alle alte sfere Disney è stato Jonathan Kasdan, che infatti compare in veste di ideatore e sceneggiatore dello show, dopo che, sul set di Solo: A Star Wars Story, aveva bombardato Davis con domande, suggestioni e idee per quella che poi sarebbe diventato questo nuovo ciclo di 8 episodi che riprende la storia del film, raccontandoci le sorti di Elora Danan, la bambina, ora giovane donna, destinata a diventare imperatrice di tutta Andowyne.

Willow, la trama

Come ci aveva già suggerito il finale del film del 1988, Elora cresce sotto falso nome alla corte di Madmartigan e Sorsha, sovrani di Tir Asleen. Sorsha, rimasta senza il suo Madmartigan, deve fare i conti con due figli gemelli che proprio non ne vogliono sapere nulla di abbracciar eil loro destino di futuri regnanti. La tempestosa Kit preferisce tirare di scherma con la sua amica Jade, aspirante guardia di palazzo, mentre l’affascinante Airk è molto più preso dalle fanciulle che dal suo ruolo di futuro re. Quando però le forze del male si risvegliano e rapiscono Airk, una strampalata compagnia viene incaricata di liberare il principe, purché si avvalga dell’aiuto dello stregone Willow. 

Riesumare un franchise

Sembrava complicato riportare in vita un franchise sepolto da così tanto tempo. Certo, sepolto per modo di dire, dal momento che il film di Ron Howard è un cult al pari di Labirynth e La storia fantastica, ma la macchina produttiva Disney+ è riuscita a far gemmare l’unica PI Lucasfilm che non fosse gravata dalla “maledizione” che invece sembra pesare su Star Wars (che non riesce a trovare una strada dopo la conclusione, molto criticata, della terza trilogia).

Il pretesto narrativo è semplice, lo sviluppo estremamente canonico, ma anche un grande classico come Willow si aggiorna ai tempi, concentrandosi principalmente sulle individualità e sui caratteri dei singoli personaggi. Se già il film originale vantava una inclusività inedita per l’epoca, il ventaglio della rappresentazione in Willow – la serie si moltiplica e offre la possibilità di raccontare molti più punti di vista, anche perché “la compagnia” di eroi chiamarti all’azione è più numerosa rispetto all’armata di due, formata da Davis e Val Kilmer nel film del 1988.

Meno epicità e più introspezione

Questo significa che la storia nel complesso perde di epicità, ma che si arricchisce di introspezione e probabilmente parla meglio all’oggi e a ciò che interessa adesso alle giovani generazioni, le quali dovrebbero essere il principale pubblico dello show, dal momento che la storia è comunque un’avventura di formazione. Certo, c’è grande rispetto e fedeltà verso ciò che è stato e anche la giusta quantità di riferimenti; molti luoghi sono gli stessi e la storia è chiaramente un sequel diretto.Per cui i fan hardcore che hanno superato i 40, saranno appagati.

Continuità visiva tra vecchio e nuovo

Dal punto di vista formale, si è optato per l’utilizzo di effetti speciali e visivi che apparissero in continuità con il film. Chiaramente si vede che gli anni sono passati e che l’aspetto della serie è moderno rispetto a Willow 1988, ma è innegabile una rassicurante affinità visiva trai due prodotti. 

Oltre al ritrovato Warwick Davis che sembra maturato dentro al costume dello stregone, il cast di giovani interpreti rivela una ricerca davvero intelligente nello scovare visi particolari con tratti riconoscibili. Erin Kellyman, già vista in The Falcon and the Winter Soldier, è forse l’esempio migliore di questa caratterizzazione somatica degli interpreti che riporta un quadro vivace dei partecipanti alla quest eroica. Naturalmente ci sono interpreti più e meno in parte, tuttavia l’impressione generale è che il tono squisitamente favolistico della storia sia in grado di far perdonare qualche ingenuità interpretativa. 

Willow è l’iconico Warwick Davis

Chi invece sembra non perdere neanche un colpo è l’iconico Warwick Davis, che con Lucasfilm ha costruito gran parte della sua carriera e che è, a oggi, uno dei volti più riconoscibili per gli spettatori nerd di vecchia e nuova generazione. Il suo Willow è esattamente quello di 34 anni fa, forse leggermente attempato e con molta esperienza in più, soprattutto in fatto di magia, ma ha sempre lo stesso cuore grande e lo stesso sfrenato desiderio di compiere il bene. E forse è questo l’elemento di maggiore pregio di tutta l’operazione. 

Willow, la serie: l’incontro con Warwick Davis e Jonathan Kasdan

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Willow, la serie: l’incontro con Warwick Davis e Jonathan Kasdan

Figlio d’arte e già sceneggiatore di Solo: A Star Wars Story, Jonathan Kasdan si fa carico di riportare in auge, dopo diversi decenni, uno dei marchi più cari alla Lucasfilm, quello di Willow, film del 1988 con Warwick Davis che adesso diventa una serie omonima, che dà seguito ai fatti raccontati in quella rocambolesca avventura.

In occasione della conferenza stampa mondiale di presentazione della serie, disponibile su Disney+ a partire dal 30 novembre, Kasdan in persona ha parlato del progetto che ha visto di nuovo coinvolto nell’iconico ruolo Davis. “C’era da tanto tempo tra me, Ron (Howard, regista del film, ndr) e Warwick l’impulso di continuare questa storia e tornare in questo mondo. Io ci sono arrivato come fan, loro invece c’erano già dentro ​​entrambi come creatori, e hanno trovato un campione in me. Ho continuato a lottare e sperare che avremmo avuto la possibilità di tornare in quel mondo, e il mio asso nella manica era ovviamente Warwick che aveva detto che sarebbe tornato e che sarebbe stato così attraente che l’America – e il mondo – sarebbero caduti in ginocchio ai suoi piedi. Penso che tutti lo abbiano capito, e tutti lo abbiano apprezzato, che c’era qualcosa di veramente speciale nell’opportunità di riportare questo personaggio sullo schermo.”

Come ogni franchise che ha radici profonde nel cuore dei fan e che viene riproposto anche ad un pubblico moderno, la via giusta dovrebbe essere quella di riuscire a tenersi in equilibrio tra ciò che i fan di lunga data si aspettano e quello che invece vuole il pubblico nuovo e che esige la storia. “Quella è la sfida – ha spiegato Jonathan Kasdansempre, con ogni episodio che stai attraversando il confine, tra renderlo familiare e soddisfare ciò che i fan si aspettano dal marchio “Willow”, e poi provare a spingerlo avanti e raccontare una storia sorprendente e inaspettata. E sai, la grande arma che avevamo con noi era Warwick, che ha dato credibilità alla serie, e nel momento in cui lo vedi sullo schermo, improvvisamente credi che questi altri sei ragazzini possano in qualche modo inserirsi in quel mondo, e abitarlo davvero. E lo hanno fatto in modo così bello e con tanto gusto ed entusiasmo. E sono stati così bravi a farlo che la serie è davvero sia un omaggio al film che una progressione naturale della sua storia.”

Willow, il ritorno di Warwick Davis

Ma, come ha detto Kasdan, non ci sarebbe stata una serie sequel del film senza Willow in persona, quel Warwick Davis a cui tanto deve la comunità cinematografica nerd, lui che in tanti anni di carriera ha portato sullo schermo tantissimi personaggi fantastici, spaziando trai franchise e nell’immaginazione dei fan. Secondo Davis, la serie arriva al termine di un lunghissimo periodo di proposte e incertezze: “Per anni se ne è parlato, non da fonti ufficiali, ma tra i fan. Mi hanno costantemente interpellato, chiedendomi quando si sarebbe realizzato un sequel del film. Ed è una domanda a cui non avrei mai potuto rispondere. Fino a quando non ho incontrato Jon Kasdan, che ho capito essere anche lui un fan del film. Eravamo sul set di Solo, e c’era questa persona che non smetterà di parlare di Willow, e io pensavo che avremmo dovuto occuparci di raccontare questa storia di Star Wars, no? Ma lui insisteva, è stato davvero il catalizzatore del progetto. In termini di sviluppo, non ci sono voluti molti anni. Prima che me ne rendessi conto ero seduto sul set, in Galles, per il primo giorno di riprese. Ancora una volta sembra “Willow”, ma una versione leggermente più vecchia, più matura e più bella. Più sexy.”

“E’ stato interessato tornare in quel mondo, per me è stato bellissimo ogni volta che il mio personaggio faceva riferimento agli avvenimenti del film, è stato un modo davvero divertente di guardare indietro, e certamente penso che i fan si divertiranno. Ma siamo tornati anche in quei luoghi e ambienti in cui eravamo già stati per il film. In particolare, Nockmaar era uno di quei posti particolari, che mi ha sempre dato i brividi. Sai, eccomi lì in piedi o seduto da qualche parte in cui Bavmorda si sarebbe seduta, e sentivo ancora la sua presenza in quel posto. Questo ti mostra quanto fosse potente il film, e quelle ambientazioni, e anche la performance di Jean Marsh.”

Oltre al ritorno di Willow, delle location e dei posti incredibili che avevano già reso emozionante il film, la serie si arricchisce di tanti volti nuovi, come quello marcato e intenso di Amar Chadha-Patel, che interpreta Boorman, o dei giovani Dempsey Bryk e Ruby Cruz, che danno vita ai gemelli Kit e Airk, eredi al regno di Tir Asleen, o ancora dell’intensa Erin Kellyman, irresistibile volto di cinema e televisione che dà vita a Jade, coraggiosa guerriera con un sogno. Del cast fa parte anche Tony Revoloni, che abbiamo visto nel ruolo di Flash Thompson negli Spider-Man con Tom Holland e che qui offre una performance per sottrazione che davvero dà giustizia alla sua fisicità così particolare e memorabile. Tra tutti loro spicca la delicata Dove, interpretata da Ellie Bamber, che per quanto apparentemente fanciulla indifesa e impacciata, riserverà molte sorprese al gruppo di avventurieri che si imbarca per una missione importantissima (e che non riveliamo per non fare spoiler!).

L’appuntamento con Willow – la serie, è su Disney+ a partire dal 30 novembre, giusto in tempo per le vacanza di natale in famiglia, per godersi questa nuova avventura del grande mago Willow Ufgood.

Lo scandalo Kennedy: trama, cast e la vera storia dietro il film

Lo scandalo Kennedy: trama, cast e la vera storia dietro il film

Quella dei Kennedy è una famiglia particolarmente nota tanto negli Stati Uniti quanto nel resto del mondo. I suoi membri più famosi sono ovviamente il presidente John Fitzgerald Kennedy, ucciso a Dallas nel 1963, e il fratello Robert Kennedy, ucciso in seguito ad un attentanto nel 1968. I due avevano però anche un terzo fratello, il senatore Ted Kennedy. Meno noto a livello internazionale rispetto agli altri due, anche egli ebbe i suoi notevoli momenti di gloria e di infamia. Il più cocente tra gli scandali di cui si è macchiato è stato poi raccontato nel film Lo scandalo Kennedy, diretto nel 2017 da John Curran.

Questo lungometraggio, presentato al Toronto International Film Festival, ripercorre infatti l’incidente di Chappaquiddick, avvenuto nel 1969. Si tratta di un episodio oggi considerato la conseguenza di una negligenza da parte del senatore, che ne avrebbe poi macchiato per sempre la carriera politica. Lo scandalo Kennedy si pone dunque l’obiettivo di ripercorrere in modo dettagliato ciò che avvenne, e anche per questo incontrò diverse resistenze alla sua distribuzione. Il regista e i produttori hanno raccontato di aver ricevuto dure critiche dal mondo politico, secondo le quali questa storia doveva rimanere dimenticata.

L’uscita del film riaccese invece il dibattito e l’analisi di quanto avvenuto, dimostrando una volta di più di come il cinema possa ancora essere un potente strumento di rielaborazione del passato. Per gli appassionati di film incentrati su intrighi politici, è questo un titolo da non perdere. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla storia vera dietro il film. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Lo scandalo Kennedy: la trama del film

La vicenda del film si svolge nel luglio del 1969, un periodo di particolare fervore per gli Stati Uniti, che si preparano ad andare sulla luna. Sull’isola di Chappaquiddick, facente parte dello stato del Massachussets, il senatore Ted Kennedy si trova in vacanza con la propria famiglia. Dopo una serata di festa trascorsa in compagnia di amici, si mette alla guida di un auto insieme alla giovane Mary Jo, che Ted ha intenzione di assumere nella propria squadra politica. Un incidente d’auto, però, porta l’uomo a perdere il controllo del mezzo e a finire in acqua. Ted riesce ad uscirne incolume, mentre la ragazza perde la vita. Sconvolto dall’accaduto, il senatore si trova ora a dover affrontare una complicata situazione e i sospetti di omicidio che ricadono su di lui.

Lo scandalo Kennedy: il cast del film

Ad interpretare il ruolo del senatore Ted Kennedy vi è l’attore Jason Clarke, noto anche per i film Nemico pubblico, Zero Dark Thirty e Terminator Genisys. L’anno successivo a Lo scandalo Kennedy, inoltre, Clarke partecipò ad un altro film ambientato nel periodo dell’atterraggio sulla luna, ovvero Il primo uomo. Accanto a lui, nel ruolo della sfortunata Mary Jo, vittima dell’incidente, vi è l’attrice Kate Mara, nota per la serie House of Cards. Ed Helms, attore noto per la trilogia di Una notte da leoni, è Joe Gargan, cugino di Ted Kennedy, mentre Jim Gaffigan è Paul F. Markham. Il candidato all’Oscar Bruce Dern, interpreta il severo Joseph P. Kennedy, padre di Ted. Nel film, egli ha solo tre battute. Completano il cast Olivia Thirlby nel ruolo di Rachel Schiff e Clancy Brown in quello di Robert McNamara.

Lo scandalo Kennedy cast

Lo scandalo Kennedy: la vera storia dietro il film

Quello noto come Incidente di Chappaquiddick è un episodio piuttosto noto nella storia recente degli Stati Uniti, che ha dimostrato di come il potere tenti in tutti i modi di allontare da sé scandali e macchie. Tutto accadde il 18 luglio del 1969, quando dopo una festa il senatore Ted Kennedy si mise alla guida di un auto, su cui viaggiava insieme alla ventottenne Mary Jo Kopeche, segretaria che aveva già lavorato a precedenti campagne politiche dei Kennedy. Mentre fruiva del passaggio, Kennedy perse accidentalmente il controllo dell’auto mentre attraversavano un ponte ad carreggiata unica. L’auto finì dunque nel canale sottostante, precipitando verso il fondo.

Kennedy riuscì a liberarsi e a nuotare verso la salvezza, ma la Kopeche rimase invece incastrata, finendo con l’affogare. La situazione per il senatore si complicò ulteriormente in quanto egli denunciò l’accaduto solo 10 ore dopo. Egli venne poi condannato a due mesi di carcere per omissione di soccorso, ma poté contare su una sospensione della pena. Negli anni sono poi state numerose le teorie sulla vicenda, alcune delle quali non considerano il coinvolgimento di Kennedy. Ciò che è certo, è che l’accaduto minò profondamente la carriera politica del senatore, che continuò a svolgere tale ruolo fino alla sua morte, ma dovette rinunciare al sogno di candidarsi come presidente.

Lo scandalo Kennedy: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Lo scandalo Kennedy è infatti disponibile nei cataloghi di Google Play e Rai Play. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 29 novembre alle ore 21:15 sul canale Rai 5.

Fonte: IMDb

1899: recensione del primo episodio della nuova serie Netflix

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1899: recensione del primo episodio della nuova serie Netflix

Approdata sulla piattaforma streaming il 17 novembre, 1899 è una serie tv formata, al momento, da una sola stagione di 8 episodi, di circa un’ora l’uno. Gli ideatori della serie sono Jantje Friese e Baran bo Odar, sceneggiatori già molto noti per la serie tv Dark: da questo primo episodio di 1899 è facile ritrovare delle similarità nello stile delle riprese e nell’ambientazione stessa delle vicende con Dark. La serie è prodotta dalla Germania: piccola curiosità, con un budget di 60 milioni di euro, 1899 è al momento la serie tedesca più costosa mai prodotta. Nel cast ritroviamo attori affermati nel panorama Netflix e Sky, tra cui lo spagnolo Miguel Bernardeau (Gùzman in Elite) nel ruolo di Angel, e l’inglese Emily Beecham (Fanny Logan in The pursuit of love) nei panni di Maura Franklin.

1899: la ricerca della nave scomparsa

La serie si apre con una serie di fotogrammi di paesaggi: il cielo, il mare, una nave. E poi un flashback, una visione di Maura in quello che sembra un ospedale psichiatrico: viene portata via mentre urla contro il padre, nell’ombra. Al risveglio, Maura è sul Kerberos, nave transatlantica che viaggia alla volta di New York. Qui a bordo di questo aristocratico battello si trovano tante figure, storie, segreti tutti da scoprire. Clèmence e Lucien sono una giovane coppia di francesi appena sposati: la relazione dei due risulta essere da subito molto burrascosa. Lucien allontana e respinge la moglie. Sulla Kerberos viaggiano anche una misteriosa giovane donna cinese, che da subito attira l’attenzione su di sé nella sala da pranzo della nave per gli abiti ed il trucco tradizionali; viaggia insieme ad una dama di compagnia, la quale sembra essere più una tutrice, un’educatrice per la giovane, dai modi severi che le riserva. Ramiro e Angel sono due fratelli spagnoli che viaggiano insieme: il primo è un prete pauroso, il secondo un giovane spavaldo.

La quotidianità di tutti i nobili passeggeri viene interrotta da un messaggio, ricevuto tramite telegrafo: si tratta di semplici coordinate. Il capitano inverte subito la rotta per raggiungere il punto indicato: si pensa che il messaggio possa provenire dalla Prometeus, nave scomparsa da ormai quattro mesi.

1899 recensione serie tvCiò che si è perso sarà ritrovato

Tutti gli elementi di 1899 portano lo spettatore a percepire un clima di sinistro mistero. In questo primo episodio ancora non è troppo chiaro come potrebbero proseguire le vicende: forse è proprio questo senso di imprevedibilità che crea ancora più inquietudine, ma è anche ciò che potrebbe portare ad una serie molto originale.

Il background musicale si mantiene sempre molto teso, con melodie quasi graffianti. L’ambientazione della Kerberos risulta essere un po’ lugubre: dominano spesso colori scuri, come il verde petrolio, il bordeaux dei vestiti di Maura e di Virginia Wilson, una signora inglese che viaggia da sola. Questo, però, non è nulla a confronto con ciò che il capitano e Maura stessa trovano sulla Prometeus: l’ambientazione qui è propria di un film dell’orrore. Si intravedono con il debole bagliore delle torce portate dal capitano dei cadaveri, in una distruzione totale; quelle che sembrano corde strappate pendere dal tetto.

Passando invece al vero contenuto di 1899, è chiaro come questo primo episodio pilota ci anticipi molte tematiche che si spera venir sviluppate nelle prossime puntate. Ogni passeggero sembra custodire un oscuro segreto.

Miss Maura Franklin

Tra tutti i personaggi, Maura è colei che attira maggiormente l’attenzione e la curiosità dello spettatore: ci è chiaro da subito che si tratta di una giovane donna indipendente ed intelligente. Lei è una delle prime dottoresse in Inghilterra: per l’ironia di una società ancora fortemente patriarcale e machista, le è permesso studiare medicina, ma non esercitare come medico.

“E’ questo che fanno, vi mostrano il mondo e alla fine vi dicono che non potete averlo”

Nei bisbigli che le ronzano nella testa e nelle strane visioni del passato, si può presagire una grande realtà nascosta dietro a questo personaggio. La chiave di volta per disseppellire questi segreti sembra essere il padre di Maura: già dai primi minuti di questo primo episodio, lei urla al padre di aver scoperto cosa succedeva su queste navi, sul Prometeus.

Nonostante tutto, Maura cerca di mantenersi lucida e razionale: la mattina, dopo le sue visioni nel sonno, ricorda a se stessa chi è, per restare in contatto con ciò che è reale.

Monarch: recensione del primo episodio della serie con Susan Saradon

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In un alternarsi di musica country e faide familiari, Monarch è la nuova serie musical prodotta dalla Fox, ideata da Melissa London Hilfers. Nel cast ritroviamo la stella del cinema Hollywoodiano Susan Sarandon, premio oscar come miglior attrice protagonista per Dead Walking Man- condannato a morte, nella parte di Dottie Roman. L’inglese Anna Friel (Limitless) interpreta invece Nicky Roman. La serie è formata, al momento, da una sola stagione di nove episodi, ognuno da circa 45 minuti. Monarch, originariamente, sarebbe dovuta andare in onda nel 2021, ma per via della pandemia da covid 19 la data di uscita fu rimandata.

Monarch: la famiglia star del country

Questo primo episodio di Monarch si apre con un flash-forward: Albie Roman, marito di Dottie, di notte in un bosco spara ad un “nemico dei Roman”. Si tratterà di una vendetta?

Albie e Dottie insieme hanno dato vita a una dinastia del country: si sono affermati loro stessi come stelle della musica ed ora Dottie è pronta ad abbandonare la scena, in favore dei suoi figli, Gigi, Luke e Nicky. Quest’ultima è la destinata a divenire la nuova regina del country: con la sua bellezza, il suo talento e la sua tenacia, dovrà prendere il posto della madre. Nicky deve dimostrare di essere all’altezza di Dottie come cantante: per farlo organizza con la sorella Gigi, pecora nera della famiglia rimasta sempre fuori dai riflettori, un concerto in onore dei genitori. Con l’emergere del grande talento di Gigi, si creerà una forte competizione tra le due.

Dottie, malata ormai ad uno stadio terminale, decide di abbandonare la scena, dandosi una morte serena e senza dolore. Programma con la figlia Nicky il suo suicidio per subito dopo la fine del concerto. Rimorsi e rimpianti tormentano la memoria di Dottie, con una serie di flashback che mostrano un fienile in fiamme. I Roman si sono stabiliti come la famiglia modello nel mondo del country, con la loro Monarch Entertainment, ma nascondono tutti dei segreti sotto la superficie: tradimenti, relazioni tra cognati e fantasmi dal passato saranno certamente al centro dei prossimi episodi!

Monarch recensione susan sarandon

I contrasti dentro la famiglia perfetta

Fin dal primo episodio di Monarch sono chiare le contraddizioni tra ciò che i Roman mostrano in pubblico e ciò che è in realtà. Nella famiglia modello del country sono diverse le tensioni interne. Il rapporto tra Luke ed il padre Albie si dimostra da subito molto freddo. Per quanto Luke, CEO della Monarch Entertainment, cerchi di migliorare la società e rendere suo padre fiero, Albie non considera e non apprezza il suo lavoro. Dottie, invece tiene in grande considerazione il figlio: per evitare che Luke possa decidere di abbandonare la direzione dell’impresa di famiglia, Lei gli cede tutte le sue azioni.

La relazione tra Gigi e la madre è burrascosa quanto quella tra il padre e Luke: Gigi, vista come la ribelle della famiglia, è stata tenuta fuori dai riflettori fino al concerto per l’addio alla scena di Dottie. La stessa madre le aveva impedito in passato di esibirsi in pubblico: notando la sua bravura durante il duetto con Nicky, si potrebbe dire che Dottie abbia posto una figlia nell’ombra per farne brillare un’altra.

Gigi e Nicky sembrano, ad inizio episodio, avere un bel rapporto di amicizia: Gigi supporta Nicky nei suoi problemi di coppia con Clive, un attore britannico che la tradisce ripetutamente. Dopo il concerto, però, tra le due si crea una rivalità che potrebbe portare ad incrinare il loro rapporto nei prossimi episodi.

Monarch: curiosità e personaggi attesi

In questo episodio pilota di Monarch non vengono introdotti a dovere tutti i personaggi: Kayla, moglie di Gigi e manager di successo, compare solo in poche scene. Anche Ace, figlio adottivo di Nicky e cantante di talento è ancora poco presente. Si può ipotizzare anche un ulteriore sviluppo del personaggio di Dottie, con flashback e riferimenti al suo passato oscuro.

Alcune curiosità riguardo la serie: nelle scene in cui Nicky si esibisce, è proprio l’attrice Anna Friel a cantare senza alcun doppiaggio! Inoltre, nella serie in cui la famiglia è al centro di tutto, anche gli attori stessi lavorano in famiglia: Nei flashback Dottie da giovane viene interpretata da Eva Amurri, figlia della stessa Susan Sarandon. Pur essendo le vicende ambientate a Austin in Texas, le riprese sono avvenute ad Atlanta, Georgia.

Natale a tutti i costi: trailer della nuova commedia natalizia Netflix con Christian De Sica

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Netflix annuncia l’arrivo di Natale a tutti i costi, l’esilarante commedia di Natale con protagonisti Christian De Sica e Angela Finocchiaro, insieme a Dharma Mangia Woods e Claudio Colica, scritta e diretta da Giovanni Bognetti. Il film è in arrivo solo su Netflix dal 19 dicembre e sono ora disponibili il Trailer ufficiale, il Poster e le prime immagini dal film.

Dopo venticinque anni la famiglia perfetta si separa: i figli, Alessandra e Emilio, abbandonano il nido e la provincia e vanno a vivere in città lasciando i genitori, Carlo e Anna, finalmente soli. I ragazzi nel giro di pochi mesi, presi dalla loro nuova vita, limitano i rapporti con i genitori a qualche breve chiamata, disertano i funerali dei parenti, non si presentano più ai compleanni e come ultima goccia, non trascorreranno il Natale insieme alla loro famiglia. Carlo e Anna, arrabbiati e disperati, decidono quindi di mentire fingendo di aver ereditato sei milioni di euro da una vecchia zia pur di riavere i loro figli. Il piano sembra funzionare e, spinti dalla speranza di poter avere la loro fetta di eredità per realizzare i loro sogni, i figli si ripresentano magicamente, assicurando persino di non potersi perdere il Natale in famiglia. Quanto potrà durare e quali conseguenze avrà la bugia di Carlo e Anna? Riusciranno a festeggiare il Natale con i loro figli? E a quale costo?

Il film è prodotto da Iginio Straffi e Alessandro Usai per Colorado Film in associazione con Sony Pictures International Productions in collaborazione con RTI, e vede nel cast anche Iaia Forte, Fioretta Mari, Francesco Marioni, Alessandro Betti. Natale a tutti i costi è basato sul film “Mes Très Chers Enfants” scritto e diretto da Alexandra Leclère, una produzione UGC. Natale a tutti i costi sarà disponibile solo su Netflix dal 19 dicembre.

Zoe Saldana ricorda la sua stranissima audizione per Avatar

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Zoe Saldana ricorda la sua stranissima audizione per Avatar

Zoe Saldana, che è trai protagonisti di Avatar: la via dell’acqua e aveva già recitato in Avatar, rivela il suo incredibile processo di audizione per il film originale. L’attrice ha interpretato Neytiri, protagonista femminile e interesse amoroso di Jake Sully, nel 2009. Nel sequel, Neytiri non è solo la protagonista femminile, ma anche una madre poiché ha avuto dei figli con Jake nel tempo trascorso tra la storia del film originale e gli eventi di La via dell’acqua.

Ora, Zoe Saldana ha approfondito il surreale processo di audizione per Avatar del 2009 al The Tonight Show con Jimmy Fallon. Nel modo in cui Saldana pone la storia, non si poteva certo capire di cosa trattasse veramente Avatar, quando il film le è stato inizialmente proposto. Ecco cosa ha raccontato l’attrice:

“Prima mi hanno detto che si trattava di questo robot, questa donna robot. Ho pensato che fosse come Alita: Battle Angel. Ma era ambientato come nella giungla. E io ero tipo, ‘beh, non ha davvero alcun senso. Dovevo interpretare una principessa guerriera che era un robot, ma forse era come un robot senziente, cos’era?” Ma Mali Finn, che all’epoca era il direttore del casting, e il cui ruolo fu preso poi da Margery Simkin, mi chiamò. All’epoca vivevo ancora a New York, e mi proposero di registrare un video con l’audizione. A volte chiedevano cose tipo ‘Indossa qualcosa di attillato, voglio che ti arrampichi e fai delle ruote’. E io dicevo ‘okay’… Spostiamo dei mobili.’

Sento di essere stata in grado di ottenere la parte grazie al [mio background di danza]. E poi una volta, mi hanno chiamato e mi sono messa di nuovo registrata per loro, e loro mi hanno detto ‘fai solo tutti questi suoni’ *La lingua rotola* E io sono tipo ‘beh, okay’ pensando come James Cameron, una principessa guerriera robot che è nella giungla, e io sto facendo come *roteare la lingua* rotolare la mia R, non so cosa sia, ma mi piace. Mi hanno portato da New York a Los Angeles e mi hanno portato a Lightstorm. Ero tipo “oh mio dio, vado a incontrare il mio idolo, James Cameron”. E mi hanno rinchiuso in un ufficio, il che è stato un po’ spaventoso. E mi hanno dato la sceneggiatura. E la sceneggiatura era così spessa (fa un gesto con le dita). Mi hanno dato tre ore per leggerlo, io ne ho prese sei. Perché tutta la direzione che descriveva l’intero mondo di Pandora era davvero bizzarra per me. E l’inglese non è la mia prima lingua, quindi è stato un po’ difficile. E poi entra Jim, ed è stato così gentile. E lui ha detto: “Sei pronta a incontrare te stessa?” E io ho risposto “Cosa?” E in quel momento, la mia anima ha lasciato il mio corpo. E poi mi ha accompagnata nel suo ufficio, vedo questa grande ruota di una nave, non avevo idea che fosse la ruota del Titanic. Vedo il braccio del Terminator. Ero tipo, oh mio dio, sto vivendo un’esperienza fuori dal mio corpo. E il suo ufficio era bello e grande e con tutte queste cose che aveva tenuto da tutti i suoi film. E sul tavolino c’era una scultura del mio personaggio, Neytiri. Mentre osservo la scultura, è seduto di fronte a me come se mi stesse osservando. E penso “non è strano, non è strano, non comportarti in modo strano”.

E dopo due settimana Zoe Saldana ha ricevuto la chiamata che le ha cambiato completamente la vita. Ora la vedremo tornare nel ruolo di Neytiri in Avatar: la via dell’acqua.

Mercoledì: recensione della serie Netflix con Jenna Ortega

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Mercoledì: recensione della serie Netflix con Jenna Ortega

Netflix sceglie un mercoledì di novembre per rendere disponibile in catalogo Mercoledì, la nuova serie Jenna Ortega che vede Tim Burton in veste di regista di quattro degli otto episodi della prima stagione e produttore esecutivo insieme a Alfred Gough e Miles Millar, creatori della serie televisiva Smallville.

Un coming of age a cavallo trai generi

La serie si muove a cavallo di un crocevia di generi, spostandosi tra la commedia, l’horror, il mistery e ovviamente, il coming of are con elementi teen, dal momento che protagonista assoluta dello show è una sedicenne Mercoledì Addams, alle prese con le difficoltà di “trovare un suo posto nel mondo”. Il cliché dell’adolescente difficile è qui aumentato all’ennesima potenza, dal momento che la casa Mercoledì non è soltanto un’adolescente, ma è una Addams, per cui possiede tutta una serie di caratteristiche che non sono proprio “alla moda” tra gli adolescenti. Innanzitutto è allergica ai colori, per cui veste solo di bianco e nero, poi non ride mai, né mostra alcuna emozione, anche se non è escluso che ne provi qualcuna, come il desiderio di giustizia, che per lei è più voglia di vendetta, oppure fascinazione per cose macabre, nonché uno spiccato odio verso la madre Morticia (Catherine Zeta-Jones) e verso tutto ciò che lei rappresenta.

Mercoledì, la trama

Quando, per vendicare uno scherzo subìto da suo fratello Pugsley, decide di sguinzagliare dei piagna contro la squadra di nuovo della scuola, Mercoledì viene comprensibilmente espulsa e si ritrova spedita alla Nevermore Academy, la scuola per reietti guidata da Larissa Weems (Gwendoline Christie), integerrima Preside ed ex compagna di scuola proprio di Morticia. Per Mercoledì si tratta di una condanna: essere costretta a frequentare la stessa scuola della madre e implicitamente essere spinta verso il suo stesso percorso accademico, fatto di trofei sportivi, successi scolastici e ovviamente la corona di reginetta, l’ultimo anno. Ma la ragazza non si farà scoraggiare e promette un’evasione con i fiocchi. Fino a che, nella vicina cittadina di Jericho, un terribile mostro non comincia a uccidere in maniera feroce gli studenti della scuola. Il mistero sull’identità e le motivazioni del mostro convince Mercoledì a rimanere alla Nevermore e lì, suo malgrado, comincerà a trovare uno spazio per lei…

Tre punti di forza

I punti di forza indiscussi di Mercoledì di Netflix sono tre: in primo luogo la messa in scena, dai costumi di Colleen Atwood alle scenografie, alla musica firmata da Danny Elfman, la serie dimostra una cura che purtroppo non è scontata nelle produzioni della piattaforma ma che rivela grande impegno nei confronti di questo prodotto in particolare, probabilmente grazie all’impronta artistica di Burton, che da sempre ha fatto delle scenografie caratteristiche e di tutto il decor l’aspetto più indicativo dei suoi film. Il secondo aspetto interessante della serie è senza dubbio la storia; sviluppata in maniera non troppo banale ma comunque molto classica, la trama di Mercoledì è un mistery che si articola lungo un preciso percorso a tappe e che non lascia indietro nessun dettaglio. Avvincente quanto basta dal voler sapere sempre “cosa succede dopo”, fino anche all’ultimo episodio che lascia la porta aperta a un secondo ciclo, la storia non è sorprendente ma riesce a coinvolgere lo spettatore, merito soprattutto di Jenna Ortega.

E qui siamo al terzo punto di forza dello show. La giovane interprete, molto più grande del suo personaggio, è magnetica, la sua Mercoledì irresistibile, tanto che forse non è troppo credibile come outcast. Tutti le ruotano intorno, non solo gli spettatori, ma professori, studenti, pretendenti amiche e innamorati, e soprattutto potenziali rivali tra le mura scolastiche.

Il nome Mercoledì
Wednesday. (L to R) Luis Guzmán as Gomez Addams, Jenna Ortega as Wednesday Addams, Catherine Zeta-Jones as Morticia Adams in episode 101 of Wednesday. Cr. Courtesy Of Netflix © 2022

Jenna Ortega, il carisma “problematico” di Mercoledì

Proprio il carisma di Ortega è un’arma a doppio taglio. Se la Mercoledì di Christina Ricci era all’apparenza dimessa e scostante, che con parole e azioni però rivelava la sua vera natura nefasta, queste iterazione del personaggio è molto più accattivante. Occhio grandi, ciglia lunghissime, labbra carnose, questa sedicenne è un concentrato di carisma ed è impossibile non rimanere attratti da lei. L’effetto è quindi contraddittorio, perché mentre lei continua a sentirsi reietta tra i reietti, chi le sta intorno non fa altro che cercarla, adularla e, in alcuni casi, eleggerla a proprio avversaria, che nel linguaggio delle high school è comunque un riconoscimento di valore. Questa adolescente con gli hobby per la scrittura, la scherma e il violoncello è sin troppo a suo agio in questo contesto, è sicura di sé, non sbaglia mai e sembra inevitabilmente destinata al successo. Inattaccabile e impermeabile a quello che le succede, la vedremo poco a poco cedere alla normalità e ai sentimenti, i quali se da una parte per lei sono sintomo di debolezza, diventano un modo per umanizzarla e avvicinarla al pubblico.

Mercoledì serie tv netflix recensione

Diverso è bello, fino a un certo punto

Ma anche in questo caso la serie dice una cosa facendone una opposta: l’inno alla diversità, e all’importanza di esserlo, così in tema per il nostro tempo, si schianta contro questa normalizzazione di Mercoledì che si apre agli altri. Per cui il messaggio sembra essere che va benissimo ed è importante essere diversi, purché si mantenga un minimo di normalità per consentire agli altri di avere accesso alla nostra persona. Non si tratta di un demerito della serie, che comunque fa il suo dovere da un punto di vista dell’intrattenimento, ma è chiaro che siamo ancora lontani dal concetto di accettazione del reietto, quello vero, senza doti o carisma. Tutti i reietti con doti particolari che ci vengono presentati sono tutti bellissimi.

In questo senso, Mercoledì perde il suo potenziale di rappresentazione pur rimanendo un ottimo prodotto di intrattenimento, ben confezionato e interpretato. Alla fine tutti vorremmo uscire con la protagonista, o essere lei, e questo sentimento, per quanto vincente nell’ottica del successo della serie, sembra tradire lo spirito di un personaggio che è sempre stato piuttosto macabro e respingente e per questo affascinante.

1923: la nuova serie con Harrison Ford, prequel di Yellostone

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1923: la nuova serie con Harrison Ford, prequel di Yellostone

Paramount+ presenta il trailer della nuova attesissima serie drammatica 1923, interpretata dal premio Oscar Helen Mirren e dal candidato all’Oscar Harrison Ford. Realizzata dal candidato all’Oscar Taylor Sheridan, prequel di 1923.

1923 debutterà domenica 18 dicembre negli Stati Uniti e in Canada e lunedì 19 dicembre su Paramount+ nel Regno Unito e in Australia. In Italia, 1923 debutterà su Paramount+ nel corso del 2023. 

1923, la trama

1923, il nuovo capitolo della storia della famiglia Dutton, introdurrà una nuova generazione di Dutton guidata dal patriarca Jacob (Ford) e dalla matriarca Cara (Mirren). La serie esplorerà i primi anni del XX secolo, quando pandemie, siccità storiche, la fine del proibizionismo e la Grande Depressione affliggono l’Ovest montano e i Dutton che lo chiamano casa.

1923, il cast

Oltre a Harrison Ford e Helen Mirren, 1923 è interpretato anche da Darren Mann (“Animal Kingdom”), Michelle Randolph (“A Snow White Christmas”), James Badge Dale (“Hightown”), Marley Shelton (“Scream”), Brian Geraghty (“Big Sky”), Aminah Nieves (“Blueberry”) e Jerome Flynn (“Game of Thrones”).

Prodotto da MTV Entertainment Studios, 101 Studios e Bosque Ranch Productions, 1923 è prodotto esecutivamente da Taylor Sheridan, John Linson, Art Linson, David C. Glasser, Ron Burkle, David Hutkin, Bob Yari e Ben Richardson. 1923 è l’ultima novità nel crescente programma di Sheridan su Paramount+, che oltre a 1883 e MAYOR OF KINGSTOWN, comprende TULSA KING e le prossime serie LIONESS e LAND MAN.

Trailer della serie

Bones and All – Masterclass con Luca Guadagnino a Milano

Bones and All – Masterclass con Luca Guadagnino a Milano

Dopo la presentazione di Bones and All del 12 Novembre al The Space in Piazza Duomo, Luca Guadagnino è tornato a Milano per incontrare il pubblico al Cinema Anteo. Dopo la proiezione del film, il regista ha raccontato i dettagli della realizzazione del lungometraggio, rispondendo alle domande dell’audience.

Cinque anni dopo Chiamami col tuo nome, la combo Luca Guadagnino Timothée Chalamet torna al cinema per un nuovo film. Bones and All è di nuovo la storia di un amore giovanile tra due outsider, ma ha poco a che vedere con il film del 2017. Dall’Italia ci spostiamo negli Stati Uniti: i protagonisti non sono più due giovani omosessuali ma due cannibali solitari, dal mondo borghese si passa ai margini della società. Ciò che resta dal film precedente è invece il potere immaginifico della storia e la spettacolarità delle inquadrature di Guadagnino.

L’idea dietro Bones and All

A differenza di Chiamami col tuo nome, questo film non è stato scritto da Luca Guadagnino. Il regista ammette di non essersi interessato in prima persona al progetto di Bones and All, ma confessa anche di essersi presto appassionato al romanzo Fino all’osso di Camille DeAngelis (da cui è tratto il film). ”Non ho partecipato al film nelle sue fasi di sviluppo. Non avevo letto il romanzo, non avevo preso i diritti né partecipato alla scrittura della sceneggiatura, che era stata affidata a David KajganichBones and All era stato sviluppato per un regista che io stimo, Antonio Campos.”

Fortunatamente per GuadagninoCampos ha scelto di non fare il film. ”A quel punto, quando perse il suo regista, David mi propose di fare il film.‘ Guadagnino confessa poi di aver avuto qualche resistenza: ”In parte perché avevo molte cose da fare, in parte perché non avevo un particolare slancio verso una storia di cannibali, stesso slancio che non avevo per l’ennesima storia di signori in piscina dopo A bigger splash per Chiamami col tuo nome.” Tuttavia, non appena ha letto la sceneggiatura di David Kajganich , che già aveva collaborato con Guadagnino per A Bigger Splash Suspiria, il regista è stato catturato dalla storia e ha iniziato ad immaginarsi come metterla in scena.

Il primo pensiero va a Timothee Chalamet

A progetto concluso, Guadagnino mostra il suo entusiasmo verso ambientazioni – gli Stati Uniti della Route 66 – e protagonisti diversi dal suo mondo. In particolare i protagonisti, si è legato molto a Maren (Taylor Russell) e Lee (Timothée Chalamet). Dice di loro: ”Sono personaggi così dolenti, soli e abbandonati, sono i figli negletti di un’idea di realizzazione di sé molto americana.” Guadagnino ha colto in questi aspetti la potenzialità del film, ”Mi sembrava molto bella l’idea che i personaggi avessero un forte rapporto con il paesaggio, si stagliassero contro un paese contraddittorio, gigantesco, potente ma anche fragile come gli Stati Uniti”. 

Per quanto riguarda i personaggi, il regista di Bones and All dice chiaramente di aver pensato subito a Timothée non appena ha ”scoperto” il personaggio di Lee nella sceneggiatura. ”Mi aveva commosso leggere di lui. Ho subito pensato, in maniera istintiva, al mio Timothée. Ho detto: se Timothée accetta, allora questo potrebbe essere davvero il primo film che girerei in America. E così tutto è partito.”

Un film on the road tra le back valleys americane

Bones and allCon Bones and AllGuadagnino attraversa l’oceano e porta la sua troupe in America. La dimensione spaziale è assolutamente rilevante nel film. Il paesaggio e la cura degli ambienti sono elementi cardine di Bones and All. Dalle praterie americane invase dal colore, alle cittadine rurali fatte di piccole botteghe e supermercati sgarrupati, tutti gli spazi sono curati ed esaltati dalla macchina da presa. Una grande rilevanza viene data anche alle abitazioni: gli interni domestici in cui Marion, Lee e gli altri personaggi si trovano a vivere sono molto comunicativi: case mobili squallide e spoglie, piccoli nidi d’amore, case di anziani, ogni spazio racconta qualcosa di rilevante per il film.

Lo scoglio dell’epica della frontiera

Bones and AllAltro elemento essenziale del film è il viaggio. Il viaggio da un lato dà linearità alla storia – in Bones and All mancano completamente i flashback, dall’altro è emblematico del ricco percorso compiuto da Lee Marion, un percorso di crescita che è anche lo sviluppo di un amore e un’iniziazione. Il viaggio per le vallate americane non è cosa nuova. La novità, questa volta, è che un regista intimista e italiano come Guadagnino decide di affrontare questo percorso. Parlando di viaggio, il confronto con i registi americani sull’epica della frontiera appare inevitabile.

Nonostante ciò, Guadagnino non sembra cercare, e tantomeno temere, questa comparazione. ”Cerco di evitare di lavorare con una cifra che parte dal lavoro di altro regista. Preferisco lasciarmi guidare dall’inconscio di spettatore più che concentrarmi con le sinapsi sui registi che stimo.” E aggiunge: ”Ho avuto invece un’azione diretta nel guardare al lavoro dell’artista americano William Eggleston, che prende a soggetto l’America delle cosiddette back valleys, il retro delle strade principali.” Per Guadagnino, il lavoro di Eggleston sui paesaggi, sulla luce e con le inquadrature è stato fondamentale per la creazione della fotografia di Bones and All.

Perché Taylor Russell come protagonista?

Se con Timothee Chalamet il sodalizio era già avviato, per la protagonista di Bones and All Guadagnino ha scelto la giovane attrice Taylor Russell. ”L’avevo già vista recitare nel film Waves. Nel film, Taylor interpreta la parte della sorella del protagonista, poi ad un certo punto il fratello finisce in galera e nell’ultima parte lei prende in mano il film come protagonista. Quando ho iniziato a lavorare al Bones and All, ho ripensato a Waves. Ho fatto con Taylor una chiamata via Zoom e ho parlato con questa donna. Taylor è una donna ma sembra una bambina: ho trovato in lei i tratti giusti per farle interpretare il personaggio di Maren.” E la cosa ha funzionato: Russell e Chalamet sono un ottimo match, coinvolgente perché in primo luogo coinvolto.

Ancora una volta, in Bones and All l’armonia domina un film di Guadagnino, e questo aspetto si percepisce nonostante la stranezza dei personaggi, l’assurdità della storia d’amore e la desolazione della storia.

MCU: tutto ciò che sappiamo sulla Fase 5

MCU: tutto ciò che sappiamo sulla Fase 5

Il mega panel dei Marvel Studios al Comic-Con 2022 di San Diego ha fornito una moltitudine di notizie sulla Fase 5 dell’MCU. Ora che anche Black Panther: Wakanda Forever è uscito in sala, la Fase 4 può dirsi conclusa. Resta fuori solo lo Speciale Natalizio di Guardiani della Galassia e poi si entrerà a pieno nella Fase 5 MCU.

Le Fasi 4, 5 e 6 fanno tutte parte della nuova Saga del Multiverso dell’MCU (le prime tre fasi compongono invece la Saga dell’Infinito). Vediamo dunque i progetti che costituiranno l’essenza della Fase 5. Come è già successo in passato, i Marvel Studios potrebbero cambiare questa tabella di marcia con progetti aggiuntivi, cancellazioni, o riprogrammazioni. In ogni caso, ecco tutto quello che sappiamo per ora sulla Fase 5.

Ant-Man and the Wasp: Quantumania

ant-man and the wasp Quantumania

Il film che aprirà la Fase 5 sarà Ant-Man and The Wasp: Quantumania. . Nel nuovo capitolo, vedremo Scottalle prese con la sua nuova fama come Avenger, almeno fino a che questa non intralcerà con la sua vita familiare. Paul Rudd e Evangeline Lily riprenderanno i propri ruoli, rispettivamente di Ant-Man e di Wasp. A loro si aggiungerà anche la figlia maggiore di Scott, Cassie, interpretata dalla new entry MCU Kathryn Newton, e il cattivo Modok di Bill Murray.

Il film uscirà nei primi mesi del 2023 e avrà un nuovo cattivo: Kang il Conquistatore di Jonathan Majors. Kang sarà il cattivo principale del film ma diventerà anche una grande minaccia per tutta la Fase 5 MCU. Avengers: The Kang Dynasty e Avengers: Secret Wars previsti per il 2025/2026 saranno film decisivi per il personaggio.

Secret Invasion

MCU Fase 5

Il passo successivo prevede l’uscita di Secret Invasion su Disney+.  La miniserie mostrerà Nick Fury, Skrull e Talos alle prese con un’avventura paranoica sugli alieni mutaforma. Nella serie ci sarà il ritorno di Maria Hill e di War Machine, e uno dei due potrebbe facilmente essere Skrulls sotto mentite spoglie.

Dato che al momento non si sa nulla dell’identità dello Skrull MCU, Secret Invasion si presenta come uno show davvero entusiasmante. Infine, è ormai certo che anche Emilia Clarke e Olivia Colman faranno il loro debutto MCUattraverso la miniserie.

Guardians of the Galaxy Vol. 3

guardiani della galassia vol. 3

Al terzo posto sulla linea del tempo c’è Guardiani della Galassia Vol. 3. Stando a quanto detto durante il Comic-Con di San DIego, il film rappresenta la fine ideale della saga del regista James Gunn. Il terzo film dei Guardiani si concentrerà in gran parte su Star-Lord mentre è alle prese con la nuova Gamora di Avengers: Endgame.

Verrà dato spazio anche alle origini di Rocket Raccoon. Chukwudi Iwuji interpreterà il cattivo del film, l’Alto Evoluzionario.

Echo

MCU fase 5Dopo essere uscita dalla storyline di Hawkeye, Maya Lopez torna nell’MCU con la serie Echo. Nello show vedremo la vita di Maya a New York. Echo torna nella sua città natale per fare pace con il suo passato e accogliere le sue origini native-americane.

La serie dovrebbe arrivare nell’estate del 2023 e prevede il ritorno del Kingpin di Vincent D’Onofrio, così come del Daredevil di Charlie Cox.

Loki 2

loki 2

Un’altra uscita estiva prevista per il 2023 è la seconda stagione di Loki. Il Dio dell’inganno dovrà affrontare le conseguenze della prima stagione e la rottura della Timeline causata da Sylvie, atto che ha generato varianti di Colui che Rimane.

La produzione di Loki 2 è già in corso: nel progetto sono coinvolti anche i personaggi MCU Sylvie e Mobius.

The Marvels

The Marvels

Il film di Nia Dacosta, The Marvels, vedrà Capitan Marvel, Ms. Marvel e Monica Rambeau/Spectrum riunirsi per creare un trio dinamico.

Stando alla scena post-credit di Ms. MarvelCarol Danvers e Kamala Khansembrano scambiarsi di posto – The Marvels si presenta come un capitolo emozionante della Fase 5 MCU.

Ironheart

Ironheart

Dopo il suo debutto in Black Panther: Wakanda Forever, Ironheart di Riri Williams riceverà una sua serie nella Fase 5 MCU. Interpretata da Dominique Thorne, Riri è un’ingegnere incredibilmente dotata: nei fumetti ha sviluppato la sua tuta da Iron Man.

Nell’MCU, Riri è amica dello scienziato capo del Wakanda e della nuova Black Panther Shuri, con la quale ha progettato l’armatura, interamente in vibranio, Ironheart Mark II.

Blade

Blade Film 2023 MCU

Dopo diversi problemi di produzione, il riavvio di Blade da parte dell’MCU è finalmente una possibilità concreta e potrebbe arrivare già nel 2024. Blade, il cacciatore di vampiri, sarà interpretato da Mahershala Ali. Il protagonista del film è stato introdotto alla fine di Eternals al fianco del Cavaliere Nero di Dane Whitman.

Inizialmente, Blade doveva essere diretto da Bassam Tariq, ma il timone è poi passato nelle mani di Yann Demange, cambio di rotta che vira verso il soprannaturale e, forse, anche verso l’horror multiversale.

Agatha: Coven of Chaos

Introdotta come Agatha: House of Harkness, la serie spin-off di WandaVision con protagonista Agatha (Kathryn Hahn) ora ha cambiato nome. Agatha: Coven of Chaos arriverà nel 2023. Nella serie sono previsti attori come Aubrey Plaza, Emma Culafield, Ali Ahn, Maria Dizzia e Joe Locke.

Agatha: House of Harknessdovrebbe seguire la potente strega mentre tenta di liberarsi dall’incantesimo subito da Wanda Maximoff. Tuttavia, nulla è ancora detto: la morte di Scarlet in Doctor Strange nel Multiverso della Follia potrebbe aver rotto l’incantesimo.

Daredevil: Born Again

MCU fase 5

In arrivo nella primavera del 2024, Daredevil: Born Again vedrà il ritorno di Charlie Cox come protagonista dopo la serie Netflix da tre stagioni. Prima dell’uscita nella serie da solista, il personaggio di Cox sarà già stato adeguatamente introdotto: Daredevil è infatti già apparso in Spider-Man: No Way Home e in She-Hulk ed è atteso anche in Echo.

È stato anche confermato che Daredevil: Born Again sarà uno show da 18 episodi, la serie con il più alto numero di episodi finora realizzata dall’MCU.

Captain America: New World Order

Captain America: New World Order

Il film Captain America: New World Order riprenderà le storyline dove si erano interrotte con Falcon e The Winter Soldier. Inoltre, il film introdurra Sam Wilson come il prossimo Capitan America dell’MCU. Brandendo l’iconico scudo, Wilson si confronterà con il mondo in continua evoluzione e, probabilmente, diventerà il prossimo leader dei Vendicatori.

Una nota sul titolo del film: potrebbe essere un riferimento al ritorno di Samuel Sterns/Il Capo di Tim Blake Nelson. Inoltre, “Nuovo Ordine Mondiale” potrebbe anche essere un’allusione all’omonima organizzazione di super criminali di Teschio Rosso.

Thunderbolts

MCU

La Fase 5 si chiuderà con il film dei Thunderbolts, in arrivo nel 2024. La squadra di antieroi Marvel uscirà allo scoperto nell’MCU con Thunderbolts: nel film appariranno personaggi come Soldato d’Inverno, Yelena Belova, U.S Agent, Red Guardian, Abominio, Taskmaster. La squadra sarà guidata dalla Contessa Valentina Allegra de Fontaine.

Il perché il fondatore dei Thunderbolts Barone Zemo non sia nel roster dei personaggi rimane un mistero, o per lo meno un aspetto da chiarire.

Spider-Man 4 di Sam Raimi, ecco il costume di Avvoltoio mai arrivato al cinema

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Una nuova immagine dietro le quinte del mai realizzato Spider-Man 4 rivela uno sguardo ravvicinato a quello che sarebbe stato il costume di John Malkovich nei panni di Avvoltoio, il cattivo pianificato del film. Dopo aver interpretato per la prima volta il personaggio in Spider-Man del 2002, Tobey Maguire è tornato per due sequel con il regista Sam Raimi, tra cui l’acclamato Spider-Man 2 nel 2004 e il controverso Spider-Man 3 nel 2007.

Nonostante la tiepida accoglienza ricevuta da Spider-Man 3, un quarto film di Raimi era in lavorazione ma la Sony alla fine ha accantonato il progetto. Negli ultimi anni sono emersi dettagli riguardanti il ​​film di Spider-Man demolito, rivelando che John Malkovich avrebbe dovuto interpretare una versione molto oscura dell’Avvoltoio.

Ora, lo scrittore e disegnatore di fumetti Ken Penders ha rivelato uno sguardo più da vicino a come sarebbe stato il costume di Avvoltoio in Spider-Man 4 di Sam Raimi. Anche se l’immagine non mostra Malkovich che indossa il costume, dà un’indicazione di come il personaggio sarebbe stato portato in vita sullo schermo, incluso il tono generale più scuro che era stato immaginato per l’iconico cattivo.

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Super Mario Bros: il nuovo poster mostra una location nota

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Super Mario Bros: il nuovo poster mostra una location nota

Illumination ha pubblicato su Twitter un nuovo poster del film di Super Mario Bros. – il film. Il poster key art stuzzica la memoria dei fan del gioco, mostrando l’iconica location del videogioco, il Castello di Peach, che sarà inclusa nel film, e che apparentemente prenderà in prestito il design per i suoi interni da Super Mario 64. Ecco di seguito l’immagine:

https://twitter.com/illumination/status/1597354010365030400?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1597354010365030400%7Ctwgr%5E436fe0e52ae7b46c680ad9b5c261209407aae1ba%7Ctwcon%5Es1_&ref_url=https%3A%2F%2Fscreenrant.com%2Fsuper-mario-bros-movie-poster-peach-castle-image%2F

Nella versione originale Chris Pratt sarà affiancato  dall’ex di Filadelfia Charlie Day nei panni di Luigi, Anya Taylor-Joy nei panni della Principessa Peach, Jack Black nei panni di Bowser, Keegan-Michael Key nei panni di Toad, Seth Rogen nei panni di Donkey Kong, Fred Armisen nei panni di Cranky Kong, Kevin Michael Richardson come Kamek e Sebastian Maniscalco come Spike.

Black Panther: Wakanda Forever, un concept inedito dell’armatura di Ironheart

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Come rivelato da Adi Granov su Instagram, i primi concept art della tuta di Ironheart per Black Panther: Wakanda Forever mostrano una resa più elegante rispetto al prodotto finale del film. Granov dice che questo primo progetto per l’armatura di Ironheart era l’unica ripresa che aveva fatto, ma è comunque contento di come il concept designer Phil Saunders ha interpretato l’armatura nel film finito.

Black Panther: Wakanda Forever, la recensione del film Marvel

Il sequel del MCU onorerà il defunto Chadwick Boseman mentre continuerà l’eredità del suo personaggio, T’Challa. Black Panther: Wakanda Forever è arrivato nelle sale l’11 novembre 2022. Il presidente dei Marvel Studios, Kevin Feige, ha confermato che T’Challa, il personaggio interpretato al compianto Chadwick Boseman nel primo film, non verrà interpretato da un altro attore, né tantomeno ricreato in CGI.

Nel film Marvel Studios Black Panther: Wakanda Forever, la Regina Ramonda (Angela Bassett), Shuri (Letitia Wright), M’Baku (Winston Duke), Okoye (Danai Gurira) e le Dora Milaje (tra cui Florence Kasumba) lottano per proteggere la loro nazione dalle invadenti potenze mondiali dopo la morte di Re T’Challa. Mentre gli abitanti del Wakanda cercano di comprendere il prossimo capitolo della loro storia, gli eroi devono riunirsi con l’aiuto di War Dog Nakia (Lupita Nyong’o) e di Everett Ross (Martin Freeman) e forgiare un nuovo percorso per il regno del Wakanda. Il film presenta Tenoch Huerta nel ruolo di Namor, re di Talokan, ed è interpretato anche da Dominique Thorne, Michaela Coel, Mabel Cadena e Alex Livinalli.

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