Il nuovo film di Neill
Blomkamp, regista dell’acclamato
District 9, si intitolerà Demonic.
Il film è stato girato segretamente in Canada, durante la pandemia.
Si tratta di un horror soprannaturale che arriverà nelle sale il
prossimo 20 agosto grazie all’indipendente IFC Midnight.
Il cast di Demonic annovera
Carly Pope, Chris William Martin e Michael
Rogers. Si tratta della prima reale incursione del regista
e sceneggiatore canadese nel genere horror. La sinossi ufficiale,
riportata da
Deadline, recita: “In Demonic, il nuovo thriller/horror del
regista Neill Blomkamp, una giovane donna scatena demoni
terrificanti quando alcune forze soprannaturali alla radice di una
frattura vecchia decenni tra madre e figlia vengono spietatamente
rivelate.”
Blomkamp ha girato il film in
Canada, durante la scorsa estate, dopo che il suo prossimo
lungometraggio, The Inferno, è stato
ufficialmente posticipato al 2021. The
Inferno sarà un thriller d’azione ad alto budget
interpretato da Taylor
Kitsch, mentre Demonic è stato realizzato con
un budget inferiore, consentendo a Blomkamp a mostrare le sue
rinomate capacità nel campo degli effetti visivi.
La carriera di Neill Blomkamp prima di Demonic
Dopo il grande successo
di District
9, che ottenne anche quattro candidature agli Oscar
(incluso miglior film), la carriera di Blomkamp è stata
caratterizzata da una serie di insuccessi. Ad oggi, il regista ha
diretto soltanto altri due lungometraggi, Elysium con Matt
Damon, e Humandroid con Hugh
Jackman, entrambi stroncati dalla critica.
In particolare, il regista non ha
mai nascosto che il fallimento di Humandroid è
stato “incredibilmente doloroso”: proprio per
questo, dal 2016 Blomkamp si è dedicato esclusivamente alla
produzione di una serie di cortometraggi attraverso la sua società,
Oats Studios, nonostante abbia continuato a lavorare ad altri
progetti sci-fi (incluso un quinto capitolo della saga
di Alien
mai realizzato).
Tutti i fan dei fumetti sanno bene
che la Marvel ospita una sacco di incredibili squadre
formate dai più celebri supereroi. Ovviamente ci sono gli Avengers e gli X-Men, ma spesso è stato proprio grazie ai
fumetti che i fan hanno avuto la possibilità di vedere supereroi
unirsi per dare vita ad improbabili (almeno all’apparenza) team up.
Screen Rant ha raccolto 10 eroi Marvel che non sapevi avessero
fatto squadra nei fumetti:
1Captain America e Wolverine
Se
Captain Marvel e Wolverine hanno dato vita ad una squadra, ha senso
che la Marvel ne abbia fatto un’altra coinvolgendo anche Wolverine
e Captain America. Nei fumetti, i due finiscono per collaborare più
volte. E sebbene di solito abbiano combattuto dalla stessa parte,
ci sono stata alcune volte in cui Cap ha esitato a reclutare
Wolverine per gli Avengers.
Detto questo, Iron Man porta Wolverine in “The
New Avengers #1”. D’altra parte, vale anche la pena notare che
Wolverine ha scelto di combattere al fianco degli Avengers anche
durante gli eventi di “Avengers vs. X-Men #1”.
Laika, il celebre studio di animazione
stop-motion statunitense, produrrà il suo primo live action. Da
oltre 15 anni, Laika produce film d’animazione che hanno ricevuto
ottime recensioni da parte della critica, come Coraline e
la porta magica (candidato all’Oscar come miglior film
d’animazione), ParaNorman e Kubo e la spada magica.
Tuttavia, nonostante il grande
successo di critica, i film di Laika hanno sempre zoppicato
parecchio al box office. Il più grande incasso dello studio è stato
il sopracitato Coraline, mentre l’ultima loro fatica,
Mister Link, si è purtroppo rivelato un
autentico flop: a fronte di un budget di 100 milioni di dollari, ne
ha portati a casa appena 26 milioni, con perdite per lo studio che
ammontano a oltre 100 milioni di dollari.
Ora, sembra che lo studio abbia
deciso di intraprendere una nuova strada. Come riportato da
Deadline, infatti, Laika produrrà il suo primo live action,
adattando per il grande schermo Seventeen, romanzo
d’esordio di John Brownlow (sceneggiatore del film
Sylvia con
Gwyneth Paltrow) che uscirà prossimamente. Al momento non sono
stati condivisi dettagli sulla trama, ma sappiamo che si tratterà
di un thriller.
Travis Knight, CEO
di
Laika nonché regista di
Kubo e la spada magica, ha dichiarato a proposito
dell’opera di Brownlow: “Seventeen è un cocktail perfetto di
malvagia arguzia, azione esilarante ed autentica emozione. John ha
una voce davvero unica. Ha creato un universo brillante grazie alla
sua potente identità. Seventeen è un thriller ricco di anima, un
sinuoso action adrenalinico con un cuore sincero che batte sotto i
suoi pettorali pompati.”
Attenzione – spoiler da The
Falcon and The Winter Soldier
1L’ereditarietà della colpa negli eroi
MCU
Ma
come molti dei suoi compagni eroi del MCU, Bucky è ossessionato da
ciò che ha fatto in passato. Quel bagaglio di peccati commessi
negli anni che si affaccia nel presente è qualcosa di cui il Marvel
Universe è stato da sempre affascinato, come abbiamo visto per
Thor, ma anche per Iron Man e per Vedova Nera.
La
differenza rispetto a quanto accaduto a Iron Man, che, per esempio,
si riappropria delle Stark Industries e ne converte l’utilizzo e lo
scopo, è che Bucky non aveva il controllo delle sue azioni. Era
controllato da Hydra contro la sua volontà ed era una vittima tanto
quanto quelli che ha ucciso, ma la sua vera tragedia è che non
sente che potrà mai pienamente redimersi. Ecco perché l’MCU si
riferisce ancora a lui come a Il Soldato d’Inverno. Proprio come
Falcon non è Cap, il titolo riflette il modo in cui ciascuno degli
eroi vede se stesso e parla della dolorosa esistenza di
Bucky.
Il mondo è rimasto letteralmente
sconvolto quando, lo scorso agosto, è arrivata la notizia della
tragica scomparsa di Chadwick Boseman. L’attore stava combattendo
una lunga battaglia contro il cancro e coloro che lo conoscevano di
persona hanno dovuto fare i conti non soltanto con la perdita di un
illustre collega ma anche di un carissimo amico.
Per molto tempo c’è stata parecchia
incertezza in merito al futuro del franchise di Black Panther, fino a quando il
presidente dei Marvel StudiosKevin
Feige non ha ufficializzato il sequel, confermando che
Boseman non sarebbe né stato ricreato in CGI né sostituito da un
altro attore. All’epoca della morte dell’interprete di T’Challa, il
regista Ryan Coogler aveva già terminato la
sceneggiatura, che ha dovuto poi riscrivere dal momento che il
personaggio del Re di Wakanda non sarà più al centro della
storia.
Ora, in una recente intervista con
The Hollywood Reporter, è stato proprio Coogler ha spiegare
perché ha deciso di rimanere a bordo del progetto Marvel nonostante
la dipartita di Boseman. “È difficile, ma devi comunque andare
avanti quando perdi una persona a te cara. So che Chad non avrebbe
voluto che ci fermassimo. Era una persona che aveva molto a cuore
il concetto di collettività. E per lui, Black Panther era quello. È
entrato a far parte del progetto prima di chiunque altro… prima che
venissi assunto io, prima che venisse assunto qualsiasi altro
attore.”
“Sul set del film, anche se
stava passando quello che stava passando, era comunque a
disposizione di tutti”, ha continuato Coogler. “Aveva
tutto sotto controllo. Voleva assicurarsi che le cose andassero
bene e che tutti si sentissero a loro agio. Anche se non fosse
stato il protagonista del film, sarebbe comunque rimasto a bordo
del progetto… chissà, forse per aiutare gli altri attori con le
loro interpretazioni o con le loro battute. Quindi non avrei mai
potuto decidere di non dirigere il sequel. Me lo immagino mentre mi
urla contro: ‘Cosa stai facendo?’. Quindi si va avanti.”
Black
Panther 2 arriverà nelle sale l’8 luglio
2022. Il presidente dei Marvel Studios, Kevin Feige, ha
confermato che T’Challa, il personaggio interpretato al
compianto Chadwick
Boseman nel primo film, non verrà interpretato da
un altro attore, né tantomeno ricreato in CGI. Il sequel si
concentrerà sulle parti inesplorate di Wakanda e sugli altri
personaggi precedentemente introdotti nei fumetti Marvel.
Letitia Wright (Shuri), Angela
Bassett (Ramonda), Lupita
Nyong’o (Nakia), Danai
Gurira (Okoye), Winston
Duke (M’Baku) e Martin
Freeman (Everett Ross) torneranno nei panni dei
rispettivi personaggi interpretati già nel primo film.
L’attore Tenoch Huerta è in trattative
con i Marvel Studios per interpretare il villain principale del
sequel.
Emma Stone ha commentato i recenti paragoni
nati tra il personaggio che interpreterà nell’atteso live action
Crudelia
e il film Joker
di Todd Phillips. L’attrice premio Oscar per
La La
Land è stata scelta per il ruolo della celebre villain
nella nuova trasposizione live action de
La carica dei 101. A differenza dei film con protagonista
Glenn Close, però, Crudelia sarà una storia
completamente nuova che racconterà delle origini dell’iconico
personaggio Disney.
In seguito all’uscita del primo
trailer ufficiale di Crudelia,
molti fan hanno cominciato a fare alcuni paragoni tra la storia del
film e quella raccontata in Joker con
protagonista Joaquin Phoenix, a causa di alcune
sorprendenti somiglianze non solo a livello tematico, ma anche in
merito ai toni e alle atmosfere. Molti utenti di Twitter hanno
persino coniato il termine Disney’s Joker per riferirsi a
Crudelia.
Ora, in una recente intervista con
Total Film, è stata proprio Emma Stone a commentare i paragoni tra la sua
Crudelia e il Joker di Phoenix. Anche se l’attrice ha trovato il
paragone molto divertente, al tempo stesso ha ammesso di
comprendere perché alcuni pensano che ci siano delle somiglianze
tra i due film. È interessante notare che Stone ha una connessione
con Phoenix, dal momento che i due attori hanno recitato insieme in
Irrational Man di Woody Allen.
“È un film molto diverso da
Joker, sotto diversi aspetti”, ha dichiarato Stone. “È
molto difficile etichettare una persona come cattiva quando scopri
come ha avuto inizio la sua storia. Quindi posso capire perché
siano venuti fuori questi parallelismi. Ad ogni modo, non mi
paragonerei mai, neanche lontanamente, a Joaquin Phoenix.
Ovviamente vorrei essere più simile a lui.”
La sinossi ufficiale di Crudelia
Ambientato durante la rivoluzione
punk rock nella Londra degli anni Settanta, Crudelia
segue le vicende di una giovane truffatrice di nome Estella
(Emma
Stone), una ragazza intelligente e creativa
determinata a farsi un nome con le sue creazioni. Fa amicizia con
una coppia di giovani ladri che apprezzano la sua inclinazione alla
cattiveria e insieme riescono a costruirsi una vita per le strade
di Londra.
Un giorno, il talento di Estella per
la moda cattura l’attenzione della Baronessa von Hellman, una
leggenda della moda incredibilmente chic e terribilmente raffinata
(Emma
Thompson). Ma la loro relazione mette in moto una
serie di eventi e rivelazioni che portano Estella ad abbracciare il
suo lato malvagio e a diventare la prorompente, alla moda e
vendicativa Cruella.
Secondo quanto riferito,
l’annunciato sequel di Face/Off ad opera del
regista Adam Wingard risolverà un errore del film
originale legato al body swap, ossia allo scambio di
corpi. Uscito nel 1997, l’action thriller di John
Woo ha visto Nicolas Cage e John Travolta rispettivamente nei panni
del terrorista Castor Troy e dell’agente dell’FBI Sean Archer che,
in seguito ad un intervento di chirurgia plastica all’avanguardia,
assumono l’uno l’identità dell’altro.
Face/Off è ancora oggi
considerato il film hollywoodiano più celebre di Woo: con un budget
pari a 80 milioni di dollari, il film ne incassò oltre 245 in tutto
il mondo. Inoltre, all’epoca dell’uscita nelle sale, Cage e
Travolta erano al culmine delle loro rispettive carriere. Un sequel
è stato messo in cantiere nel 2019, ma solo di recente la Paramount
Pictures ha annunciato Wingard alla regia, scelto probabilmente
sulla scia del suo coinvolgimento in Godzilla vs.
Kong.
Ora, in una recente intervista con
Uproxx, Adam Wingard ha parlato del suo
Face/Off, ribadendo che non sarà un reboot ma un
sequel diretto dell’originale di Woo e sottolineando la sua
intenzione di correggere l’errore di body swap presente nel film
originale. Parlando del fatto che nel predecessore i personaggi
principali si scambiano i volti pur mantenendo gli stessi corpi, il
regista ha spiegato:
“Cercheremo di risolvere quel
problema in questo nuovo film, perché ovviamente sono trascorsi 20
anni dall’originale. Quindi la tecnologia, in termini di ciò che si
potrà fare all’interno dell’universo di Face/Off è decisamente
cambiata. Si è evoluta, lo sappiamo bene. Vogliamo assicurarci che
quando arriverà il momento di girare tutto corrisponderà. Deve
funzionare. È tutto quello che dirò per adesso, perché è solo uno
dei tanti aspetti. Non voglio rivelare troppo. È ancora
presto.”
Ricordiamo che la sceneggiatura del
sequel di Face/Off porterà la firma del regista e
di Simon Barret, che per Wingard aveva già scritto
la maggior parte dei suoi precedenti lavori, tra cui gli horror
You’re Next, V/H/S e
Blair Witch.David Permut,
produttore del film originale, sarà coinvolto nel sequel in qualità
di produttore esecutivo.
Il grande successo dell’originale
Face/Off
La trama
di Face/Off (uscito in Italia col sottotitolo
Due facce di un assassino) è incentrata sui personaggi di Sean
Archer (Travolta), un agente dell’FBI, e Castor Troy (Cage), un
terrorista, che a seguito di un intervento di chirurgia plastica
all’avanguardia assumono rispettivamente l’uno le sembianze
dell’altro. All’epoca della sua uscita in sala, il film riscosse un
grandissimo successo sia di critica che di pubblico, incassando
circa 245 milioni di dollari in tutto il mondo. Ottenne una
candidatura agli Oscar del 1998 per il miglior montaggio
sonoro.
Koch Media ha
annunciato che il prossimo 8 giugno 2021, i due titoli
targati Paramount Home Entertainment, Indiana Jones 4 –
movie collection e Super 8, saranno
disponibili per la prima volta in 4K Ultra HD.
Rivivi le indimenticabili gesta del
mitico Indiana Jones, per la prima volta in uno
spettacolare formato video 4K Ultra HD, con la Indiana
Jones 4 – movie collection in uscita il prossimo
8 giugno. I predatori dell’arca perduta, il primo episodio della
saga, compie quest’anno il suo 40° anniversario, avendo visto il
debutto del celebre archeologo proprio il 12 giugno 1981.
Quarant’anni dopo il leggendario eroe continua ad affascinare
innumerevoli generazioni di fan.
Ora, per la prima volta in
assoluto, tutti e quattro i film sono disponibili in 4K Ultra HD
con Dolby Vision e HDR-10, per una qualità delle immagini ultra
vivida. Ogni film è stato meticolosamente rimasterizzato dalle
scansioni 4K dei negativi originali con un ampio lavoro sugli
effetti visivi per garantire un’immagine incontaminata e di
altissima qualità. Tutti i lavori sulle pellicole sono stati
approvati dal regista Steven Spielberg.
La versione rimasterizzata de
I Predatori Dell’Arca Perduta comprende anche il
doppiaggio italiano originale. I 9 dischi della Indiana
Jones 4 – movie collection includono: i 4 film in 4K
Ultra HD, i 4 film in Blu-ray e un Blu-ray con sette ore di
contenuti extra (tra cui: dietro le quinte, making of e scene dal
set). Sarà inoltre inclusa nella confezione una mappa da
collezione.
La Indiana Jones 4 – movie
collection sarà disponibile anche in una pregiata
Steelbook in Limited Edition. Maggiori informazioni disponibili
prossimamente.
SUPER
8
Lo sceneggiatore/regista J.J. Abrams e il produttore Steven
Spielberg uniscono le forze in Super 8, uno straordinario racconto
di formazione, mistero e avventura in arrivo in edizione steelbook
4K Ultra HD + Blu-ray l’8 giugno.
Uscito nelle sale il 10 giugno
2011, Super
8celebra
quest’anno il suo 10° anniversario. Recentemente rimasterizzato per
questa versione 4K Ultra HD + Blu-ray, il film acclamato dalla
critica è interpretato da Joel Courtney (The Kissing
Booth), Kyle Chandler (Friday Night Lights) ed
Elle Fanning (The Great). Definito durante la sua
uscita cinematografica come “il film mainstream più emozionante e
sentimentale dell’anno” (Richard Corliss, Time), Super 8è stato giudicato
Certified Fresh da Rotten Tomatoes.
L’edizione in 4K Ultra HD + Blu-ray
include più di due ore di contenuti speciali, tra cui:
analisi dell’incidente ferroviario, 8 documentari, 14 scene
inedite HD, commento del regista
J.J. Abrams & dei filmmaker.
La trama
Super 8 narra la storia di sei
amici che assistono al deragliamento di un treno mentre girano un
filmino in Super 8, e scoprono che qualcosa di inimmaginabile è
sfuggito al disastro. Presto si rendono conto che il vero mistero
non è rappresentato dall’esistenza della creatura…ma da ciò che
essa desidera.
Koch Media è distributore ufficiale dei titoli Paramount Home
Entertainment in Italia.
Secondo Ray Fisher, Cyborg è sempre stato uno dei
personaggi di The Flash, nonostante la sceneggiatura del
film abbia subito numerose revisioni nel corso degli anni. Il film
da solista dedicato al Velocista Scarlatto è in lavorazione
dall’inizio del 2010, con la Warner Bros. che lo ha ufficialmente
confermato soltanto nel 2014.
All’epoca la major puntava a far
uscire il film nel 2018, ma Phil Lord e
Chris Miller – autori del primo trattamento
originale del film – rifiutarono di occuparsi della regia. A quel
punto subentrò Seth Grahame-Smith, che venne
ingaggiato non solo per dirigere il film ma anche per rimaneggiare
la sceneggiatura. Tuttavia, a causa di alcune divergenze creative
con lo studio, anche Grahame-Smith decise di abbandonare il
progetto.
Fu poi la volta del regista
Rick Famuyiwa, che proprio come il suo
predecessore, alla fine si tirò indietro sempre a causa di
divergenze creative con Warner Bros. Quando il film sembrava essere
ormai destinato all’annullamento definitivo, ecco che la major ha
ufficializzato
Andy Muschietti alla regia. Al fianco del Flash
di Ezra Miller, diversi altri supereroi della DC
sarebbe dovuto apparire nel film, incluso il Cyborg di Ray Fisher, che è stato poi definitivamente
tagliato dal film dopo aver pubblicamente denunciato WB per la
gestione della produzione di Justice
League.
Ora, in una recente ospitata durante
il podcast
LightCast, è stato proprio Fisher a specificare che, in realtà,
il personaggio di Cyborg era presente in tutte le versione della
sceneggiatura di The Flash che sono stata messe a punto durante
tutti questi anni. Secondo l’attore, Famuyiwa, ad esempio,
desiderava avere il personaggio nel film per avere la possibilità
di esplorarlo in maniera più approfondita, anche in base al suo
rapporto con Barry Allen. Inoltre, prima che Cyborg venisse
definitivamente tagliato dal film, Fisher aveva discusso del ruolo
insieme a Muschietti.
“Per quanto ne so, non c’è mai
stata una versione del film The Flash che non avesse Cyborg al suo
interno. Per quel che riguarda la versione di Rick Famuyiwa, penso
che la sua prospettiva così specifica sarebbe fantastica per
esplorare davvero Cyborg. Al tempo stesso lo sarebbe per noi
spettatori del film solista, e non solo per quanto riguarda
l’azione, perché le sue storie hanno davvero tanto cuore e molto
significato. L’anno scorso c’è stata una bella chiacchierata con
Andy Muschietti. La sceneggiatura così com’era era fantastiche, e
anche le cose di cui abbiamo parlato in quel momento lo erano.
Auguro loro il meglio.”
Confermata anche la presenza
di Michael
Keaton e Ben
Affleck, che torneranno entrambi a vestire i panni di
Batman. Nel cast ci saranno anche l’attrice
spagnola Maribel Verdú (Il labirinto
del fauno), che interpreterà Nora Allen (la madre di
Barry) e l’attrice statunitense Sasha
Calle(Febbre d’amore) che interpreterà
Supergirl.
Non ci sarà
invece Billy Crudup, che aveva interpretato
Henry Allen (il padre di Barry) in Justice
League. Il film dovrebbe essere ispirato alla serie a
fumetti “Flashpoint” del 2011, scritta da Geoff Johns e disegnata
da Andy Kubert.
Arriva da
Deadline la notizia che Netflix ha chiuso un accordo da 400
milioni di dollari per la distribuzione di ben due sequel del
franchise
Knives Out di Rian Johnson. Il primo
film, noto in Italia col titolo Cena
con delitto, è uscito nelle sale 2019 e ha ottenuto una
candidatura agli Oscar per la migliore sceneggiatura originale.
Stando alla fonte, Johnson tornerà
alla regia di entrambi i sequel insieme a Daniel Craig, che vestirà ancora una volta i
panni del detective Benoît Blanc. Al momento non sappiamo quali
altri membri del cast del primo film torneranno per Knives Out
2 e Knives Out 3. Le riprese del primo sequel
partiranno il prossimo 28 giugno e si svolgeranno in Grecia. La
fonte specifica anche che il cast di entrambi i sequel sarà
composto da un ensemble di attori completamente nuovo.
Al momento i sequel di
Cena con delitto – Knives Out non hanno ancora una data di
uscita, ma stando ai piani della produzione, entrambi dovrebbe
debuttare sulla piattaforma di streaming già nel 2022. Il primo
film è stato un grande successo al botteghino: a fronte di un
budget di “soli” 40 milioni di dollari, ne ha incassati 294 milioni
a livello mondiale.
In Cena
con delitto – Knives OutHarlan
Thrombey (Christopher
Plummer) è un agiato romanziere che viene trovato
morto, in circostanze misteriose, nella sua proprietà la mattina
dopo la festa per il suo 85esimo compleanno. Il celebre detective
Benoit Blanc (Daniel
Craig), uomo di straordinario intuito e carisma, è
incaricato del caso, e sospetta si tratti di un omicidio.
In perfetto stile “crime”
la famiglia del defunto è numerosa, e tutti, nessuno escluso, sono
potenziali sospettati: ognuno di loro, infatti, avrebbe un motivo
più che valido per eliminare Harlan Thrombey, uomo che l’esperienza
e l’età hanno reso tanto lungimirante quanto sagace. Quando il
fatidico giorno della lettura del testamento si avvicina, l’avida e
disfunzionale famiglia di Harlan, si rivela essere molto più
complicata e conflittuale di quanto sembrasse all’inizio.
Un contesto familiare
costituito da personaggi variopinti, appartenenti a generazioni
contrapposte tra loro per età, obiettivi e stili di
vita. Quando Marta (Ana de
Armas), la giovane e bella infermiera sudamericana di
Thrombrey si ritrova implicata nel misterioso caso, appare chiaro
che nessun segreto è più al sicuro nella casa, neppure i suoi. Il
film non segue una struttura tradizionale e incanta con i suoi
continui colpi di scena lasciando lo spettatore con il fiato
sospeso dall’inizio alla fine.
Dopo aver diretto grandi film
internazionali come L’ultimo imperatore, Il tè nel deserto
e Piccolo Buddha, il regista italiano premio Oscar
Bernardo Bertolucci
tornò a raccontare gli impulsi giovanili e le rivoluzioni degli
anni Sessanta in The Dreamers – I
sognatori, suo penultimo film distribuito in sala nel
2003. Per lui si tratta quasi di un ritorno alle origini, avendo
già trattato tematiche simili nel suo secondo film, Prima della
rivoluzione, risalente al 1964. Per raccontare nuovamente
quegli anni e quei giovani, Bertolucci sceglie di affidarsi al
racconto The Holy Innocents, dello scrittore scozzese
Gilbert Adair, qui sceneggiatore del film.
In The Dreamers Bertolucci
ha raccolto non solo una serie di sentimenti, ma anche tutto il suo
grande amore per il cinema. Numerosi sono i film che vengono citati
più o meno esplicitamente, sia attraverso i dialoghi sia attraverso
semplici riproposizioni delle scene più famose di questi. Tra i
titoli più celebri omaggiati si ritrovano Fino all’ultimo
respiro, Gioventù bruciata, Luci della città, Bande à part,
Scarface – Lo sfregiato, Persona, Mouchette e I 400
colpi. Allo stesso modo, per ricostruire l’epoca in cui è
ambientato il film Bertolucci sceglie di affidarsi ad una colonna
sonora pop di brani contemporanei agli eventi narrati, comprendente
artisti come Édith Piaf, The Doors e Janis Joplin.
Accolto con grande entusiasmo da
parte di critica e pubblico, The Dreamers si è affermato
per la bellezza del suo racconto, dei suoi protagonisti e di
un’epoca complessa che sembra non poter tornare mai più. Prima di
intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile
approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama, al
cast di attori ed alle frasi più belle del
film. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il titolo nel
proprio catalogo.
The Dreamers: la trama del
film
Protagonista del film è lo studente
americano Matthew, il quale decide di trascorrere
un periodo di tempo in Francia, a Parigi, per imparare a parlare il
francese. Arrivato nella capitale, questi si ritrova da subito
coinvolto nel fermento rivoluzionario che caratterizzerà il paese
nel maggio del 1968. Durante uno dei suoi giri solitari,
all’interno della Cineteca Nazionale egli si imbatte in
Isabelle e Theo, due fratelli
gemelli caratterialmente fuori dalle righe. In breve, Matthew si
trasferisce da loro, trovandosi però a doversi confrontare con
dinamiche alquanto particolari. Una forte tensione erotica inizia
ad instaurarsi tra i tre, portando Matthew a dover gestire una
situazione quanto mai inaspettata.
The Dreamers: il cast del film
Per il ruolo dello studente
americano Matthew, Bertolucci aveva inizialmente considerato gli
attori Jake Gyllenhaal
e Leonardo
DiCaprio. Il primo rifiutò però il ruolo a causa delle
scene di nudo particolarmente esplicite, mentre il secondo era già
impegnato in altri progetti. Il ruolo venne allora affidato a
Michael Pitt, affermatosi in quegli anni grazie
alla serie Dawson’s Creek e scelto anche per via
della sua somiglianza con DiCaprio. L’attore era consapevole delle
scene di nudo presenti nel film, ma accettò ugualmente non
considerandole un problema. Accanto a lui, nei panni di Théo vi è
invece l’attore Louis Garrel,
il quale divenne uno dei più popolari della sua generazione proprio
a partire da questo film.
Nei panni del conturbante Isabelle
vi è invece l’attrice Eva Green.
Questa debuttò sul grande schermo proprio grazie a questo film, per
il quale accettò di recitare nuda pur di poter lavorare per
Bertolucci. Nel film sono in realtà presenti molte scene di nudo di
tutti e tre i protagonisti, e per metterli a loro agio con ciò
Bertolucci chiese loro di svestirsi ben prima delle riprese della
scena, così da potersi abituare alla loro nudità. Durante le
riprese, inoltre, la Green andò incontro ad un incidente nel
momento in cui i suoi capelli presero fuoco. L’attrice però non si
scompose, e Bertolucci decise di lasciare la scena nel film.
The Dreamers: le frasi più belle,
il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. The Dreamers – I
sognatori è infatti disponibile nei cataloghi di
Rakuten TV, Infinity e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un
dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è
inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 31
marzo alle ore 21:00 sul canale
Cine 34.
Qui di seguito si riportano invece
alcune delle frasi più belle e significative pronunciate dai
personaggi del film. Attraverso queste si potrà certamente
comprendere meglio il tono del film, i suoi temi e le variegate
personalità dei protagonisti. Ecco dunque le frasi più
belle del film:
Lo sai cos’ha detto qualcuno?
Che non esiste l’amore. Esistono soltanto prove d’amore. Tu sei
pronto a darci una prova del tuo amore? (Isabelle)
Ho letto ne “Les Cahiers du
Cinéma” che un regista è come, come un guardone, un voyeur. È come
se la macchina da presa fosse… il buco della serratura della porta
dei tuoi genitori. E tu li spii, e sei disgustato… e ti senti in
colpa… ma non puoi fare a meno di guardare. Fare i film è come un
reato. Un regista è come un criminale. Dovrebbe essere
illegale. (Matthew)
Parlavamo di politica e film, e
di come i francesi non fossero mai riusciti ad avere un buon gruppo
rock. Avrei voluto che quella notte non finisse mai.
(Matthew)
Forse lo schermo era veramente
uno schermo, schermava noi, dal mondo. Ma ci fu una sera nella
primavera del ’68 in cui il mondo finalmente sfondò lo
schermo. (Matthew)
La data d’uscita di Mortal
Kombat è stata posticipata dalla Warner Bros. Il film,
previsto precedentemente per il 16 aprile, arriverà al cinema e su
HBO Max a partire dal 23 Aprile. Si tratta del secondo tentativo, a
distanza di 20 anni da Mortal Kombat:
Annihilation, di portare al cinema i
personaggi dell’amatissimo videogioco.
In “Mortal
Kombat”, il campione di MMA Cole Young, abituato a
farsi picchiare per soldi, è ignaro della sua eredità—e anche del
perché l’Imperatore dell’Outworld Shang Tsung abbia mandato il suo
guerriero migliore, Sub-Zero, e altri Cryomancer ultraterreni, per
dargli la caccia. Preoccupato per la sicurezza della sua
famiglia, Cole parte alla ricerca di Sonya Blade responsabile della
Jax, Maggiore delle Forze Speciali che porta anche lei sulla pelle
lo stesso marchio del drago con cui Cole è nato. Molto
presto, si ritrova nel tempio di Lord Raiden, Antico Dio e
Protettore di Earthrealm, che assicura riparo a tutti coloro che
portano un marchio come il suo. Qui, Cole si allena con guerrieri
esperti come Liu Kang, Kung Lao e l’implacabile mercenario Kano,
preparandosi a combattere con i più grandi campioni della Terra,
contro i nemici dell’Outworld, in una battaglia in cui è in gioco
il destino dell’universo. Riuscirà Cole ad essere abbastanza
motivato da scatenare il suo arcana—l’immenso potere
custodito nella sua anima—in tempo non solo per salvare la sua
famiglia, ma anche per sconfiggere Outworld una volta per
tutte?
Il variegato cast internazionale
riflette la natura del brand, con talenti che spaziano dal mondo
del cinema, fino alla televisione e alle arti marziali. Il gruppo
include Lewis Tan (“Deadpool 2”, “Wu Assassins” per Netflix) come
Cole Young; Jessica McNamee (“The Meg”) è Sonya Blade; Josh Lawson
(“Bombshell”) è Kano; Tadanobu Asano (“Midway”) come Lord Raiden;
Mehcad Brooks ( “Supergirl” per la TV) nel ruolo di Jackson “Jax”
Bridges; Ludi Lin (“Aquaman”) è Liu Kang; Chin Han (“Skyscraper”) è
Shang Tsung; Joe Taslim (“Star Trek Beyond”) è Bi-Han e Sub-Zero; e
Hiroyuki Sanada (“Skyscraper”) come Hanzo Hasashi e Scorpion.
Inoltre troviamo Max Huang come Kung Lao; Sisi Stringer come
Mileena; Matilda Kimber è la giovane Emily; e Laura Brent in quello
della giovane Allison.
McQuoid ha diretto da una
sceneggiatura di Greg Russo e Dave Callaham (“Wonder Woman 1984”),
da un soggetto di Oren Uziel (“Mortal Kombat: Rebirth”) e Russo,
basato sul videogame creato da Ed Boon e John Tobias. Richard
Brener, Dave Neustadter, Victoria Palmeri, Michael Clear, Jeremy
Stein e Larry Kasanoff sono i produttori esecutivi.
Per trasporre la popolarissima
franchise sul grande schermo, McQuoid ha guidato un team di
cineasti australiani ed americani, tra cui il direttore della
fotografia Germain McMicking (“True Detective”, “Top of the Lake:
China Girl”), lo scenografo Naaman Marshall (“Underwater”,
“Servant”), i montatori Dan Lebental (“Spider-Man: Far From Home”)
e Scott Gray (“Top of the Lake”, “Daffodils”), il supervisore agli
effetti visivi Chris Godfrey (“Hacksaw Ridge”) e la costumista
Cappi Ireland (“Lion”, “The Rover”). Le musiche sono di Benjamin
Wallfisch (“Blade Runner 2049”, i film di “IT”).
Era solo questione di tempo prima
che qualcuno lo facesse, ebbene è arrivato l’incontro fan made tra
King Shark, che vedremo in The
Suicide Squad di James Gunn, e Baby
Shark, il protagonista degli incubi di ogni neo genitore. Ecco di
seguito il video condiviso su Twitter dallo stesso Gunn:
“Benvenuti all’inferno, ossia a
Belle Reve, la prigione con il più alto tasso di mortalità negli
Stati Uniti d’America. Qui sono confinati i peggiori
supercriminali, disposti a tutto pur di evadere, anche unirsi
all’oscura e super segreta missione della Task Force X. L’incarico
del giorno? Metti insieme una serie di truffatori (tra cui
Bloodsport, Peacemaker, Captain Boomerang, Ratcatcher 2, Savant,
King Shark, Blackguard, Javelin e la psicopatica preferita di
tutti, Harley Quinn). Armali pesantemente e abbandonali sulla
remota isola di Corto Maltese infusa dal nemico. Mettili alla prova
grazie ad una giungla brulicante di avversari militanti e forze di
guerriglia ad ogni angolo. La squadra è impegnata in una ‘search
and destroy’ guidata dal colonnello Rick Flag, mentre i tecnici del
governo di Amanda Waller seguono ogni loro movimento grazie a dei
sistemi impiantati nelle loro orecchie. Come sempre… una sola mossa
falsa e chiunque può morire (per mano degli avversari, di un
compagno di squadra o della stessa Waller).”
Il canale Youtube
di Screen Junkies ha finalmente diffuso il trailer
onesto di Justice League Snyder Cut e, come c’era
da aspettarsi, è assolutamente esilarante. Eccolo di seguito:
Zack
Snyder’s Justice Leagueè uscito in streaming il
18 marzo 2021 su HBO Max in America e, in contemporanea, su Sky e
NOW TV in Italia. Il film ha una durata 242 minuti (quattro ore
circa) ed è diviso in sei capitoli e un epilogo.
Venom: La
furia di Carnage è stato posticipato di nuovo, anche
se i fan, almeno quelli americani, non dovranno aspettare troppo
per vedere la seconda avventure del simbionte. Originariamente
programmato per il 2020, Venom 2 è stato spostato
per la pandemia di COVID-19 al 2021.
La SONY aveva posizionato la data
d’uscita del film al 25 giugno 2021, ma dopo che la Universal ha
posticipato il temuto (al box office) Fast
and Furious 9 alla stessa data, la SONY ha pensato di
farsi da parte e pianificare Venom: La
furia di Carnageal 14 settembre
prossimo.
L’uscita del film si posiziona adesso a tre settimane dalla
distribuzione di Shang Chi della Marvel. Venom: La
furia di Carnage sarà distribuito, negli USA, lo
stesso giorno del film prequel The Sopranos, The Many
Saints of Newark e l’adattamento dell’acclamato
musical Dear Evan Hansen.
In Venom: La
furia di Carnage assisteremo allo scontro tra il
simbionte e Cletus Kasady, aka Carnage, uno degli
antagonisti più celebri dei fumetti su Spider-Man. Nel cast del
sequel anche Michelle
Williams(Fosse/Verdon) nei panni di
Anne Weying, Woody
Harrelson(Zombieland: Doppio colpo) nei
panni di Cletus Kasady/Carnage, Naomie
Harris(No Time to Die) nei panni di Shriek
e l’attore inglese Stephen Graham.
Nel frattempo è stato
ufficializzato anche il nome di Robert
Richardson in qualità di direttore della fotografia.
“Ciò che era rimasto inesplorato nel primo film esploderà nel
secondo, soprattutto grazie al personaggio centrale” ha
dichiarato Richardson, “Ma ora abbiamo Woody Harrelson, che
ovviamente farà la sua grande entrata, vedremo cos’altro accadrà
con la collaborazione tra Sony e Marvel.”
Vi ricordiamo
che Tom
Hardy tornerà a interpretare Eddie Brock anche
nel sequel di Venom, progetto già in sviluppo dopo
l’inaspettato successo al box office dello scorso autunno, e a
confermarlo è stata la produttrice Amy Pascal.
Netflix Italia ha
diffuso il trailer ufficiale del nuovo film originale
Netflix d’animazione I
Mitchell contro le macchine, in arrivo sulla
piattaforma dal 30 aprile in tutti i Paesi in cui il servizio è
attivo.
I
Mitchell contro le macchine è diretto da Mike Rianda e
co-diretto da Jeff Rowe, che firmano anche la sceneggiatura, mentre
Will Allegra e Louis Koo Tin Lok sono i produttori esecutivi.
La trama
Dagli stessi esseri umani
creatori di Spider-Man: Un nuovo universo e The LEGO Movie arriva I
Mitchell contro le macchine, un film d’animazione ricco di azione e
di divertimento che ha come protagonista una famiglia ordinaria
impegnata in un’impresa stra-ordinaria: salvare il mondo da
un’apocalisse robot. Un’inezia, no? Tutto ha inizio quando
l’alternativa e creativa Katie Mitchell viene ammessa alla scuola
di cinema dei suoi sogni e non vede l’ora di lasciare casa e
incontrare “la sua gente”. Suo padre Rick, grande amante della
natura, insiste affinché tutta la famiglia la accompagni a scuola
in un assolutamente-non-imbarazzante-né-forzato ultimo viaggio on
the road. Ma proprio quando le cose sembrano non poter andare
peggio, la famiglia Mitchell si ritrova nel bel mezzo di una
rivolta di robot! Tutti gli oggetti tecnologici – dagli smartphones
agli aspirapolveri roomba, fino ai malvagi Furby – vengono
ingaggiati con l’obiettivo di catturare ogni essere umano sul
pianeta. Adesso salvare l’umanità è compito dei Mitchell, ovvero
Katie e Rick insieme all’allegra mamma Linda, lo stravagante
fratellino Aaron, il morbido carlino Monchi e due amichevoli e
ingenui robot.
Panini Comics
presenta Karmen, la nuova graphic novel
scritta e disegnata da Guillem March
(Catwoman, Batman) che prende il nome dalla sua
protagonista, una specie di angelo non
convenzionale con una missione da compiere. Karmen deve infatti
recuperare l’anima della giovane Catalina, che si
è tolta la vita per amore nella sua vasca da bagno. Nel momento in
cui le due si incontrano, ha inizio un viaggio
introspettivo efantastico, dove
l’amore è al centro di tutto.
GuillemMarch, conosciuto soprattutto per il suo lavoro
per DC Comics, ci regala un’opera che riflette sulla
vitae sulla morte in modo
sorprendente, con un pizzico di umorismo e la speranza che ci sia
un modo per sconfiggere la morte.
L’AUTORE Guillem
March
Classe 1979, Guillem
March è uno scrittore, disegnatore e illustratore spagnolo
noto soprattutto per il suo lavoro per la DC
Comics. Inizia la sua carriera nel 2000 per la casa
editrice spagnola Eros Comix e nel 2008 inizia a lavorare per il
mercato americano per DC Comics con Joker’s Asylum: Poison
Ivy. In seguito disegna varie serie, tra le quali Azrael:
Death’s Dark Knight, Oracle: The Cure, Gotham
Gazette e Gotham City Sirens – titolo che lo fa
conoscere a un pubblico più ampio – oltre ai lavori dedicati al
Cavaliere Oscuro, Batman e Detective Comics.
Se la cucina è il luogo per
eccellenza in cui diverse culture riescono a fondersi e a creare
sempre qualcosa di nuovo, questa settimana le famiglie di
ristoratori di Family Food Fight dovranno mettersi
alla prova affrontando dei veri e propri melting pot culinari.
Giovedì 1° aprile su Sky e
NOW, nella quarta puntata del cooking show prodotto da
Endemol Shine Italy per Sky, la sfida si fa sempre
più speziata e le famiglie rimaste in gara – dall’Emilia-Romagna
iDall’Argine, dalla Toscana i
Vannucchi, dalla Campania i
Lufino e dalla Calabria gli
Autelitano – dovranno valicare i confini delle
loro tipicità regionali esplorando nuovi gusti e territori. A
giudicare i loro piatti, il trio di esploratori del gusto composto
da Joe e Lidia Bastianich e
Antonino Cannavacciuolo.
I giudici hanno preparato per le
famiglie concorrenti di Family Food Fight un
viaggio culinario intorno al mondo: a fare da Cicerone ci saranno 4
eccezionali chef provenienti da altrettanti Paesi stranieri,
l’iraniana Afsaneh Ahmadi, il filippino
Dario Guevarra, la russa Evgeniya
Lasytchuk e l’eritreo Yonas Tesfamichael
Yeshak.
Le quattro squadre dovranno
proporre un menù di tre portate che contenga le specialità del
Paese capitato in sorte: gli chef ospiti potranno aiutare le
famiglie ma purtroppo per loro l’aiuto sarà limitato, visto che
potranno parlare solo la loro lingua di origine.
Dopo il viaggio attorno al mondo,
per i concorrenti sarà il turno di una nuova inedita esperienza:
nella seconda prova della puntata – attesa per
giovedì1° aprilealle
21.15 su Sky Uno, sempre disponibile on
demand, visibile su Sky Go e in streaming
su NOW – le 4 famiglie verranno scomposte per
creare 4 squadre miste. Che sia una boccata d’aria
o un momento di smarrimento, tutti saranno chiamati a far vedere le
proprie abilità individuali nella preparazione di un altro melting
pot, stavolta tutto italiano: dovranno portare in tavola un piatto
coniugando ingredienti provenienti dalle 4 regioni d’origine delle
famiglie in gara, i pomodorini del Piennolo del
Vesuvio, il lampredotto toscano, la
liquirizia calabrese e la zucca “Cappello
da Prete” dell’Emilia-Romagna.
La squadra mista peggiore dovrà
affrontare l’ultima prova decisiva, uno spietato uno contro
tutti: i suoi 4 componenti si divideranno e cucineranno da
soli in rappresentanza delle rispettive famiglie, le quali saranno
invece chiamate a fare una spesa “al buio” per
procurare al cuoco di turno gli ingredienti necessari. I giudici
metteranno così a dura prova l’intesa tra i membri dei nuclei
familiari, che mai come stavolta dovranno capirsi al volo e farsi
trascinare solo dalle emozioni e dai sentimenti che li legano:
quale sarà la famiglia che dovrà abbandonare per sempre la cucina
di Family Food Fight?
Il programma è stato realizzato nel
pieno del rispetto della normativa relativa alle misure di
contenimento del contagio da Sars-COV-2 nei luoghi di lavoro e
delle direttive previste dal protocollo condiviso per la tutela dei
lavoratori del settore cine-audiovisivo del 07/07/2020.
Sky Brand Solutions, dipartimento
di Sky Media, insieme a Endemol Shine Italy ha portato a bordo dei
nuovi episodi di “Family Food Fight” i seguenti sponsor ufficiali:
AIA Agricola Italiana Alimentare – A.I.A. S.p.A. Unipersonale,
Ghidini Cipriano Srl, Hotpoint, KitchenAid, Azienda Ortovivaistica
L’Ortofruttifero – Pisa.
Family Food Fight: ogni giovedì
alle 21.15 su Sky Uno (canale 108, digitale terrestre canale 455),
sempre disponibile on demand, visibile su Sky Go, su smartphone,
tablet e pc, anche in viaggio nei paesi dell’Unione Europea, e in
streaming su NOW.
Non mi
uccidere, il teen drama e intensa storia d’amore
dalle tinte horror, scritto da Gianni
Romoli, il collettivo GRAMS e lo stesso
Andrea De Sica e liberamente ispirato all’omonimo
romanzo di Chiara Palazzolo (che riuscirà nelle
librerie il 29 aprile edito da SEM Società Editrice
Milanese) debutta in on demand dal 21
aprile per l’acquisto e il noleggio su Apple Tv app,
Amazon Prime Video, Youtube, Google Play,
TIMVISION, Chili, Rakuten TV, PlayStation Store, Microsoft Film &
TV e per il noleggio su Sky Primafila e Infinity. Protagonista
Alice Pagani.
Mirta ama Robin alla follia,
lui le promette che sarà amore eterno. In una cava abbandonata, la
voglia di trasgredire costa la vita a entrambi. La ragazza però si
risveglia e non può che sperare che Robin faccia lo stesso, proprio
come le aveva promesso. Ma niente è come prima. Mirta capisce di
essersi trasformata in una creatura che per sopravvivere si deve
nutrire di carne umana. Ha paura. Braccata da uomini misteriosi,
combatte alla disperata ricerca del suo Robin.
Completano il cast Silvia
Calderoni, Fabrizio Ferracane,
Sergio Albelli e con Giacomo
Ferrara, con la partecipazione di Anita
Caprioli. Il film è una produzione Warner Bros.
Entertainment Italia e Vivofilm, prodotto daMarta Donzelli e
Gregorio Paonessa, con il sostegno di MiC
– Direzione Generale Cinema e Audiovisivo e IDM Alto Adige
e Regione Lazio – Fondo Regionale per il Cinema e
l’Audiovisivo.
La fotografia è di
Francesco Di Giacomo, la scenografia di
Daniele Frabetti, i costumi di Chiara
Ferrantini, il montaggio di Pietro
Morana, il casting di Gabriella
Giannattasio. Le musiche originali sono composte da
Andrea Farri e Andrea De
Sica.
Il “Master in Series
Development – Sviluppo e produzione creativa della serialità”
organizzato dalla Civica Scuola di Cinema Luchino Visconti, con il
sostegno di Netflix,
è un innovativo master specialistico, il primo nel suo
genere, che nasce dall’esigenza di offrire nuove
professionalità nel settore dell’audiovisivo: dai player
tradizionali ai nuovi servizi di Video on Demand in streaming.
La figura professionale che il
Master intende formare è quella del Development Executive, un ruolo
cruciale sia all’interno delle case di produzione che dei
broadcaster. Il Development Executive oltre ad operare nella fase
di sviluppo del prodotto, ne accompagna tutto il ciclo di vita
inclusa la produzione, la post-produzione e la promozione: una
figura quindi assimilabile a quella del produttore delegato o del
produttore creativo.
Per supportare la crescita delle
professionalità legate al mondo dello sviluppo seriale in Italia,
Netflix
ha deciso di sostenere il Master per i suoi primi 3 anni di vita,
offrendo docenze da parte di suoi collaboratori, sostenendo la
comunicazione, ma soprattutto contribuendo con borse di studio,
totali o parziali, per offrire questa possibilità a tutti i
talenti che desiderino entrare nel mondo dell’audiovisivo.
Sia la Civica Scuola di
Cinema che Netflix
sono infatti impegnati nella difesa del valore dell’Inclusione: la
selezione degli studenti terrà quindi conto di questo valore
favorendo condizioni di accesso paritetiche, il più possibile
attente ai valori della diversità, della multiculturalità e alle
differenze di condizioni socio-economiche.
Il Master avrà libertà e
ricchezza di contributi, dando spazio sia in termini di docenze che
di stage, ad ogni produttore e ad ogni broadcaster/fornitore di
servizi audiovisivi, senza limitazioni e vincoli. Content is
king, dovunque si trovi qualità e innovazione.
I contenuti formativi del Master
saranno focalizzati su tematiche editoriali ma approfondiranno
anche aspetti relativi al mercato, alla distribuzione, ai diritti,
alle problematiche produttive e al marketing. Rispetto ai generi
audiovisivi, il focus sarà sullo scripted seriale live action, ma
verranno incluse anche testimonianze riguardanti il cinema e
l’animazione.
In quest’ottica, i docenti saranno
tutti professionisti di livello internazionale riconosciuti
per la qualità dei prodotti realizzati e saranno privilegiate
metodologie didattiche attive quali esercitazioni pratiche di
gruppo e individuali, case histories, role playing, simulazioni di
pitch, testimonianze aziendali.
“Con questo Master della Civica
Scuola di Cinema, Fondazione Milano inaugura una nuova tipologia di
offerta formativa altamente specialistica, strettamente connessa al
mercato del lavoro e aderente alla sue evoluzioni più attuali. La
sinergia creata con un grande player come Netflix ne è la
dimostrazione” dice Stefano Mirti, Presidente di Fondazione
Milano
“Siamo estremamente felici di
collaborare con Civica Scuola di Cinema per la partenza di questo
master, nuovo nel suo genere, che pone al centro due temi molto
cari a Netflix: l’eccellenza nella formazione e la possibilità di
offrire nuove e concrete opportunità di lavoro nel mondo
dell’audiovisivo italiano, in un ruolo peraltro fortemente
richiesto dal nostro settore” dichiara Tinny Andreatta, Vice
Presidente delle Serie Originali Italiane di Netflix.
“Ritengo che come formatori
abbiamo la precisa responsabilità di intercettare i nuovi scenari
del settore in cui operiamo e di preparare e avvicinare quanto più
possibile i nostri studenti al mercato del lavoro. E l’obiettivo
del Master in Series Development, primo e unico per offerta e
contenuti didattici, è proprio quello di offrire ai partecipanti
uno sbocco professionale immediato e concreto grazie alla
formazione di una nuova figura, il Development Executive, oggi
sempre più richiesta dai broadcaster, dai fornitori di servizi
audiovisivi e dalle case di produzione” aggiunge Minnie
Ferrara, direttrice della Civica Scuola di Cinema Luchino
Visconti.
“Una proposta formativa
specialistica fortemente professionalizzante, focalizzata sulla
serialità come genere principe dell’innovazione audiovisiva di
oggi, per rendere competitive sul mercato internazionale le figure
che aiutano le storie a svilupparsi e a prendere forma” sottolinea
Alessandra Alessandri, progettista, curatrice e coordinatrice del
Master in Series Development.
“Contribuire ad arricchire il
sistema produttivo italiano con una pluralità di voci e punti di
vista e’ una delle priorità in Netflix. Per questo siamo felici di
supportare il Master in Series Development mettendo la nostra
esperienza al servizio degli studenti e favorendo, attraverso le
borse di studio, una partecipazione improntata sui valori della
diversità e dell’inclusione per far crescere una nuova generazione
di professionisti, che possano esprimere il meglio della creatività
del nostro paese” dichiara Ilaria Castiglioni, Manager delle Serie
Originali Italiane di Netflix.
Il Master in Series Development
– Sviluppo e produzione creativa della serialità si rivolge a
neolaureati e giovani professionisti in possesso di Laurea
triennale o equipollente in materie relative alla comunicazione
mediale.
Le iscrizioni e le ammissioni
saranno aperte dal 1° aprile fino al 15 giugno 2021. Il Master si
terrà tra il 18 ottobre 2021 e il 30 settembre 2022 e prevede
cinque mesi di aula e sei mesi di stage facoltativi, che potranno
essere effettuati presso case di produzione di fiction, fornitori o
meno di Netflix, presso broadcaster televisivi o servizi VoD.
Ad oggi hanno aderito alla
possibilità di offrire stage: Rai, Sky Italia, Cattleya,
Cross Productions, Fabula Pictures, Groenlandia, Indiana
Production, Indigo Film, Lucky Red, Movimenti Production, Studio
Bozzetto, The Apartment Pictures, 3zero2tv, Lux Vide.
Lo stato del DCEU è spesso fonte di confusione non soltanto
per i fan, ma anche per gli spettatori occasionali. All’inizio,
l’universo condiviso era stato concepito per essere supervisionato
da Zack
Snyder. Tuttavia, le cose sono cambiate dopo che il
regista ha deciso di abbandonare la produzione di Justice
League. Ora che il taglio originale del film ad opera
del regista è stato finalmente distribuito, c’è la possibilità che
la visione originale del regista in merito all’universo condiviso
possa essere completata prima o poi.
1Una visione coesa
Nel
complesso, dopo l’uscita della
Snyder Cutdi
Justice
League, il DCEU può finalmente vantare una visione coesa,
costruita sotto l’ala di un unico regista.
Altri registi possono continuare a dirigere
storie dedicate ai diversi membri del team e quando arriverà il
momento di lavorare insieme, Zack Snyder può comunque trasformare
quei film in realtà. Speriamo che Warner Bros. sia pronta a tornare
sui suoi passi e a rendere tutto questo realtà.
La distribuzione della
Snyder Cut di Justice
League ha portato ad un aumentto dei download dell’app
relativa alla piattaforma di streaming parti al 64%. Il taglio del
cinecomic uscito nel 2017 ad opera di
Zack Snyder ha dato finalmente ai fan la
possibilità di vedere la versione del film che il controverso
regista aveva sempre voluto realizzare.
Ovviamente, con tutto l’hype che il
film è riuscito a generare (sia prima che dopo la sua uscita), è
normale che ci sia un notevole interesse riguardo alle performance
del mastodontico progetto. Sappiamo che i servizi di streaming
tengono ad essere piuttosto “misteriosi” quando si tratta di
rilasciare i dati relativi alle visualizzazioni. Nella maggior
parte dei casi, infatti, le migliori indicazioni in tal senso
provengono da società di analisi di terze parti.
Bloomberg ha analizzato i dati di Apptopia, che stimano le
metriche sulle prestazioni delle app mobili, inclusi download,
acquisti in-app e utenti attivi giornalieri. Secondo Apptopia,
nella settimana terminata il 28 marzo ci sono state 119,1 milioni
di sessioni di app su HBO Max, con un aumento dell’8,9%. Inoltre,
ci sono stati 1,48 milioni di download dell’app HBO Max, con un
aumento del 64%.
Come ha performato la Snyder Cut di Justice League?
Al momento, questa è l’indicazione
più reale in merito alle prestazioni effettive della Snyder
Cut su HBO Max. Un’altra società di analisi di terze
parti, Samba TV, aveva
segnalato 1,8 milioni di spettatori per il primo weekend d’apertura
della Snyder
Cut. Tuttavia, quel dato rappresenta solo le persone che
hanno guardato più dei primi cinque minuti del film. In seguito, la
società ha chiarito che solo 1/3 aveva terminato la visione della
Snyder
Cut in quel periodo.
Inoltre, un aggiornamento su
Twitter
ha suggerito che le visualizzazioni del film erano rallentate
durante la prima settimana di apertura. Tuttavia, il numero di
spettatori non è la metrica chiave quando si parla di un servizio
di streaming; l’aspetto più importante è rappresentato dagli
abbonamenti, dalla fidelizzazione e dal coinvolgimento. L’aumento
delle sessioni riportato da Apptopia indica che gli abbonati
esistenti sono stati particolarmente attivi nella settimana
successiva alla release della
Snyder Cut, mentre il marcato aumento dei
download è un buon indicatore in merito ai nuovi abbonati.
È ragionevole presumere che anche
questi si siano concentrati durante il primo weekend successivo
alla distribuzione del film. Naturalmente, ciò non indica che tale
crescita sarà duratura per HBO Max: la vera sfida, a questo punto,
è vedere se questi nuovi abbonati continueranno ad esserlo.
Zack
Snyder’s Justice Leagueè uscito in streaming il
18 marzo 2021 su HBO Max in America e, in contemporanea, su Sky e
NOW TV in Italia. Il film ha una durata 242 minuti (quattro ore
circa) ed è diviso in sei capitoli e un epilogo.
Il
John Walker di Wyatt Russell potrebbe
diventare il personaggio più odiato del MCU, ma bisogna ammettere che in
The Falcon and the Winter Soldier non ha fatto
nulla di sbagliato (almeno, non ancora).
Nonostante non avesse superpoteri, è
entrato in azione insieme a Sam Wilson e Bucky Barnes nel secondo
episodio della serie Marvel disponibile su Disney+, grazie al quale abbiano
appreso che John era un soldato esemplare che è riuscito a
guadagnare ben tre medaglie d’onore per le sue azioni eroiche. C’è
soltanto un problema: non è Steve Rogers!
In una recente intervista con
Screen Rant, Wyatt Russell ha parlato di come
il modo in cui John è stato respinto da Sam e Bucky abbia
influenzato il suo Captain America. “Ha apprezzato quello che
hanno fatto in qualità di Avengers. Ha prestato molta
attenzione”, ha spiegato l’attore. “Voleva fare del bene
come loro. Ecco perché, quando i tuoi eroi non ti danno la risposta
che vorresti, ti ritrovi a pensare: ‘Non si scherza con i tuoi
eroi’. Può farti davvero a pezzi. Tuttavia,potrebbe
tranquillamente andare in un posto diverso da quello in cui
sarebbero andate alcune persone, avendo subito alcune
delle ferite che ha riportato durante la guerra
precedente.”
La fonte ha poi chiesto a Russell
del suo futuro nel MCU come
John Walker, sottolineando che nei fumetti il personaggio è
stato sia un Vendicatore che un membro dei Thunderbolts. Ponderando molto bene le sue
parole, l’attore ha risposto: “È qualcosa che va oltre le mie
competenze. Onestamente non lo so. La speranza è che alla gente
piaccia e che funzioni. Poi, se la Marvel dovesse decidere di
usarlo di nuovo, allora sarebbe fantastico. Di sicuro mi
piacerebbe. Lavorare con loro è stata un’esperienza meravigliosa.
Da quello che ho sentito, la serie è stata accolta benissimo. Si
tratta di un gran bell’incoraggiamento, quindi sono fiducioso. È
chiaro che mi piacerebbe tornare.”
John Walker e i Thunderbolts nel
MCU: il film vedrà mai la luce?
Sarebbe decisamente folle pensare
che non ci siano dei piani per
John Walker dopo la conclusione di The Falcon e The Winter Soldier. Molti fan
sono convinti che i Thunderbolts si riuniranno prima o poi sul
grande schermo: in effetti, più volte in passato si è parlato di un
possibile film dedicato al gruppo di supereroi, ma ad oggi non
esistono ancora conferme ufficiali. Non ci resta che attendere e
sperare in eventuali sviluppi. Dopotutto, la storia del nuovo Cap è
appena cominciata…
Adam Wingard,
regista di Godzilla vs.
Kong, ha firmato con Warner Bros. per dirigere un film
basato su ThunderCats, la serie tv animata
statunitense prodotta da Rankin/Bass, trasmessa dal 1985 al 1989 e
ispirata ai personaggi creati da Tobin “Ted” Wolf.
ThunderCats è incentrato su
un gruppo di alieni umanoidi proveniente da Thundera e sul viaggio
che sono costretti a intraprendere quando il pianeta viene
distrutto. La serie riscosse molto successo e dopo la sua
conclusione generò un grande quantitativo di merchandising, oltre a
fumetti, videogiochi, film tv e molto altro ancora.
La notizia è stata riportata da
Deadline, il quale conferma che Wingard si occuperà anche di
riscrivere la sceneggiatura precedentemente affidata a David
Coggeshall insieme al suo storico partner Simon
Barrett, che per Wingard aveva già scritto la maggior
parte dei suoi precedenti lavori, tra cui gli
horror You’re
Next, V/H/S e Blair
Witch. Il film sarà un ibrido e mescolerà animazione e
CGI.
Ricordiamo che Adam
Wingard e Barrett sono anche al lavoro sull’annunciato
sequel di Face/Off, action fantascientifico diretto nel
1997 da John Woo e interpretato da John Travolta e Nicolas Cage. Lo scorso febbraio era stato
proprio Wingard a confermare via Instagram di aver
messo in cantiere un sequel diretto della pellicola, rivelando
successivamente che sia Travolta sia Cage sarebbero interessati a
prendervi parte.
Godzilla
vs. Kong, l’ultima fatica di Wingard (noto anche per
aver diretto l’adattamento del celebre manga
Death Note, disponibile su Netflix), ha già riscosso un
grande successo all’estero, poiché il film ha già incassato oltre
122 milioni di dollari a livello globale, di cui 70 milioni
soltanto in Cina. Godzilla vs.
Kong verrà distribuito oggi negli Stati Uniti (sia nelle
sale che su HBO Max), mentre in Italia una data di uscita ufficiale
non è stata ancora comunicata.
Per completare la prima scena con
Martian Manhunter che vediamo nella
Snyder Cut di Justice
League,
Zack Snyder ha dovuto dirigere gli attori su
Zoom, l’ormai celebre software di videotelefonia. È quanto rivelato
dal regista in una recente intervista con Kyle McMahon proprio in occasione della
promozione del suo taglio del cinecomic uscito per la prima volta
in sala nel 2017.
La maggior parte di ciò che i fan
hanno avuto modo di vedere nel film uscito lo scorso 18 marzo è
stato girato diversi anni fa, all’epoca della primissima produzione
ufficiale di Justice
League. Tuttavia, lo scorso autunno Snyder si è dedicato
ad una sessione di riprese aggiuntive per assicurarsi che tutto ciò
che voleva fosse effettivamente presente all’interno del suo
taglio. In realtà, i reshoot non sono stati particolarmente estesi
e hanno interessato in gran parte l’ormai celebre sequenza
ambientata nel Knightmare e contenuta nell’epilogo del film.
E proprio in merito alle riprese che
hanno avuto luogo lo scorso anno,
Zack Snyder ha spiegato a Kyle McMahon di aver dovuto dirigere i
suoi attori via Zoom a causa della pandemia di Covid-19 non solo
per la sopracitata scena del Knightmare, ma anche per un’altra
particolare sequenza presente nel film: a sorpresa, il regista ha
spiegato che una scena che è stata totalmente completata tramite la
piattaforma è quella in cui viene rivelato che dietro Martha Kent
(Diana
Lane) che va a trovare Lois Lane (Amy
Adams) si nasconde in realtà Martian Manhunter
(Harry
Lennix).
“Abbiamo dovuto completare
alcune riprese via Zoom, perché Ezra Miller era in Inghilterra e io
non potevo viaggiare”, ha spiegato Snyder. “Quindi abbiamo
fatto tutto via Zoom. Avevo solo bisogno di un paio di inquadrature
con lui. È stata una cosa piuttosto folle. Non l’avevo mai fatto
prima. Ho fatto la stessa cosa per la scena in cui Diana Lane va a
trovare Lois e poi si rivela essere Martin Manhunter. Quando esce
di casa e si ferma sul pianerottolo. Quella era una scena che non
avevamo girato in passato. Quindi ho dovuto girarla per la prima
volta.”
Zack
Snyder’s Justice Leagueè uscito in streaming il
18 marzo 2021 su HBO Max in America e, in contemporanea, su Sky e
NOW TV in Italia. Il film ha una durata 242 minuti (quattro ore
circa) ed è diviso in sei capitoli e un epilogo.
Secondo Connie Nielsen, che in Wonder
Woman 1984 è tornata a vestire i panni della
Regina Ippolita, l’accoglienza tiepida riservata al film di
Patty Jenkins è stata colpa dei continui
ritardi e dell’uscita su HBO Max. A causa della pandemia di
Covid-19, il sequel con Gal Gadot è stato posticipato più e più
volte nel corso del 2020, fino a quando la Warner Bros. non ha
optato per una release simultanea nelle sale e su HBO Max lo scorso
dicembre.
Nonostante gli incassi al botteghino
siano stati comprensibilmente inferiori rispetto alle cifre
astronomiche raggiunte dal primo Wonder
Woman nel 2017, l’uscita del sequel su HBO ha contribuito
a far aumentare il numero di abbonati alla piattaforma di
streaming: a suo modo, quindi, un successo è stato in qualche modo
certificato, seppur in maniera non convenzionale.
Tuttavia, è innegabile quanto
l’attesa per il sequel abbia inevitabilmente influenzato la sua
ricezione: anche se all’inizio le reazioni della stampa sono
apparse decisamente positive, alla fine Wonder
Woman 1984 ha dovuto fare i conti con un’ondata di
critiche negative che in breve tempo gli hanno fatto perdere la
valutazione “Certified Fresh” su Rotten Tomatoes.
Ora, sulla scia della distribuzione
del film in home video, Connie Nielsen ha parlato proprio
dell’accoglienza riservata a Wonder
Woman 1984 e dei numerosi ostacoli che il film ha
dovuto superare. L’interprete della Regina Ippolita ha difeso il
film in una recente intervista con
Den of Geek, dichiarando che il sequel è stato messo “sotto
giudizio” a causa dei numerosi ritardi.
“Penso che quello che accade a
livello psicologico è che un sacco di film come Wonder Woman 1984
vengono confinati in questo territorio insicuro dove vengono
sottoposti ad un giudizio che normalmente non verrebbe neanche mai
formulato”, ha spiegato l’attrice. “Il fatto che sia stato
posticipato così tante volte lo ho messo sotto giudizio, un
giudizio che non meritava. Inoltre, essendo un sequel, verrà sempre
paragonato al film precedente.”
Il futuro di Wonder Woman al
cinema
Wonder
Woman 1984 è arrivato in Italia direttamente in
esclusiva digitale lo scorso 12 febbraio. Nel sequel, oltre
a Gal
Gadot, hanno recitato anche Chris
Pine, Kristen
WiigePedro
Pascal. Subito dopo l’uscita del film in USA (avvenuta
a dicembre 2020, in contemporanea al cinema e su HBO Max), è stato
confermato ufficialmente Wonder
Woman 3, che vedrà ancora una volta il ritorno
di Patty
Jenkins dietro la macchina da presa e quello di
Gadot nei panni di Diana Prince.
Anthony Mackie pensa che sarebbe un errore se
la Marvel dovesse decidere di affidare
il ruolo di Black Panther ad un altro attore. Il primo
supereroe nero della Marvel ha fatto il suo debutto nel MCU in
Captain America: Civil War del 2016, interpretato da
Chadwick Boseman. In breve tempo, T’Challa è
diventato uno dei personaggi preferiti dai fan dell’universo
cinematografico, specie dopo l’uscita dello standalone a lui
dedicato nel 2018 e diretto da Ryan Coogler.
Black Panther è stato amato dalla critica e osannato
dai fan, diventato il primo cinecomic ad ottenere una candidatura
agli Oscar come miglior film. In seguito, Boseman è apparso in
Avengers:
Infinity War e Avengers:
Endgame, che ha segnato la sua ultima apparizione nei
panni di Pantera Nera: purtroppo, l’attore è morto di cancro ad
agosto dello scorso anno.
Dalla sua tragica scomparsa, si è
parlato molto dell’eredità di Black Panther e di quanto Chadwick Boseman fosse stato centrale per
il successo ottenuto dal film e dal personaggio. Sebbene Black
Panther 2 sia già in lavorazione (l’uscita in sala è
prevista per il 2022), il presidente dei Marvel Studios
Kevin Feige ha già chiarito che Boseman non verrà
né ricreato tramite la CGI né sostituito da un altro attore. Il
sequel onorerà la sua memoria, ma si concentrerà sugli altri
personaggi apparsi nel primo film e sull’esplorazione del vibrante
mondo di Wakanda.
Anthony Mackie sul recasting di
Chadwick Boseman in Black Panther 2: “Sarebbe
orribile.”
Ospite del podcast
Jemele Hill Is Unbothered in occasione della promozione della
serie
The Falcon and the Winter Soldier,Anthony Mackie (interprete di Sam
Wilson/Falcon nel MCU) ha parlato del suo rapporto con
Chadwick Boseman. Quando gli è stato chiesto se, dal suo punto
di vista, l’attore avrebbe voluto che il ruolo di T’Challa venisse
rifuso, Mackie ha dichiarato:
“No, non puoi affidare la parte
a qualcun altro. Voglio dire, Chadwick ha interpretato quel ruolo
in un modo che non potrà mai essere replicato. E odio l’idea che un
altro attore possa raccogliere l’eredità che ha lasciato, perché
non c’è dubbio che Chawick fosse una figura dinamica e un attore
straordinario. Se pensi a come è stato accolto Black Panther,
capisci che nessuno potrà mai portare a quel ruolo la grazia che
solo Chadwick è stato in grado di portare. Quindi non vorrei mai
vedere me stesso, ad esempio, nei panni di Black Panther. Sarebbe
davvero orribile.”
Black
Panther 2 arriverà nelle sale l’8 luglio
2022. Il presidente dei Marvel Studios, Kevin Feige, ha
confermato che T’Challa, il personaggio interpretato al
compianto Chadwick
Boseman nel primo film, non verrà interpretato da
un altro attore, né tantomeno ricreato in CGI. Il sequel si
concentrerà sulle parti inesplorate di Wakanda e sugli altri
personaggi precedentemente introdotti nei fumetti Marvel.
Letitia Wright (Shuri), Angela
Bassett (Ramonda), Lupita
Nyong’o (Nakia), Danai
Gurira (Okoye), Winston
Duke (M’Baku) e Martin
Freeman (Everett Ross) torneranno nei panni dei
rispettivi personaggi interpretati già nel primo film.
L’attore Tenoch Huerta è in trattative
con i Marvel Studios per interpretare il villain principale del
sequel.
David Ayer, regista
di Suicide Squad, spera ancora che la Director’s
Cut del suo film possa vedere la luce prima o poi. Il cinecomic DC
uscito nel 2016 era molto atteso dai fan, soprattutto per via della
presenza di Jared Leto nei panni del Joker, che durante
tutta la campagna promozionale del film è stato più e più volte
identificato come uno dei personaggi principale.
Sfortunatamente, non solo il film è
stato accolto in maniera negativa, ma alla fine quello di Leto
all’interno della storia si è rivelato essere un ruolo del tutto
marginale. Negli corsi degli anni, Ayer ha parlato più e più volte
del fatto che il film arrivato nelle sale non era la versione che
lui aveva inizialmente pianificato, con la Warner Bros. che, sulla
scia del malcontento generato da Batman v Superman, è intervenuta pesantemente
durante la post-produzione per alleggerire i toni del film ed
evitare che anche l’opera di Ayer venisse percepita come
eccessivamente cupa.
Sulla scia della campagna lanciata
dai fan di Zack Snyder per la release del suo taglio di
Justice
League (campagna che è riuscita a portare
all’effettiva distribuzione del film), David Ayer
ha incoraggiato i fan a fare lo stesso nei confronti della sua
versione di
Suicide Squad, con alcuni che hanno effettivamente cercato
di promuovere la causa. Tuttavia, proprio di recente Ann Sarnoff,
CEO di WarnerMedia, ha specificato che lo studio non ha intenzione
di distribuire la Ayer Cut.
Subito Ayer ha espresso la sua
delusione in merito alla decisione di Warner attraverso il suo
profilo
Twitter, ma ora si è pronunciato sull’argomento in maniera
decisamente più approfondita durante una recente intervista con
EW. Il
regista spera ancora che il suo taglio possa vedere la luce prima o
poi e che l’intesa risposta dei fan alla
Snyder Cut possa stimolare ulteriormente un
cambiamento nel modo in cui gli studi considerano i loro
progetti.
“Penso che gli studi capiscano
che ora può esserci un canone, come può essersi un non-canone. I
fan vogliono solo poter vedere il film”, ha spiegato
David Ayer. “Amano i personaggi, vogliono solo
passare più tempo con loro. Le persone sono molto più attente
riguardo a come vengono realizzati i film. Vogliono essere parte
del processo. C’è spazio per cose diverse, versioni diverse,
risorse diverse condivise con il pubblico. Penso che tutto questo
aiuti solo a rafforzare la comunità. Merito assoluto alla Warner
Bros. per il supporto a Zack e per avere avuto coraggio di
esplorare la sua visione.”
David Ayer sulla versione originale
di Suicide Squad: “Ho spaventato a morte i
dirigenti.”
Parlando invece di come sono andate
a finire le cose con Suicide Squad e con la versione originale del
film (che lo stesso Ayer ha definito “fantastica”), il regista ha
aggiunto: “Capisco. È un business. Ma è frustrante, perché ho
realizzato un dramma davvero sincero ed è stato fatto a pezzi. Loro
hanno cercato di trasformalo in Deadpool, una cosa che
semplicemente non doveva accadere. E poi, ero comunque il capitano
della nave, c’era il mio nome (ride). Anche se non
rappresentava ciò che ho effettivamente fatto. Il mio film era
fantastico. Ho solo spaventato a morte i dirigenti.”
Che piacciano o meno, quello
sentimentale è da sempre tra i
generi più appassionanti e apprezzati del cinema. I suoi film
raccontano storie lontane che riescono però ad essere vicine allo
spettatore per via dell’universalità dei sentimenti coinvolti.
Oltre ai titoli tratti dai romanzi di Nicholas
Sparks, come Le pagine della nostra
vita o Come un uragano, vi
sono numerosi altri film forse poco noti che meritano di essere
riscoperti. Tra questi si colloca Litigi
d’amore, opera del 2005 scritta e diretta da
Mike Binder, autore anche di Il diario di
Jack e Reign Over Me, con una colonna sonora firmata
dal premio Oscar Alexander Desplat.
Nonostante appartenga ad un genere
popolare, dal facile incasso, Litigi d’amore ha dovuto
attendere non poco prima di ottenere i finanziamenti per la sua
realizzazione. Il regista ha raccontato infatti che diversi studios
di produzione rifiutarono il progetto per motivi ignoti. Pur di
realizzarlo, convinto della sua forza narrativa ed emotiva, Binder
decise di produrlo da sé insieme al fratello, con il quale possiede
la Sunlight Productions. Sostenuto anche da un cast di noti attori,
il film riuscì così a vedere il buio della sala, con riprese
svoltesi prevalentemente tra le città di Londra e Detroit.
Anche in quell’occasione i
sentimenti hanno avuto la meglio, e Litigi d’amore si
affermò come un discreto successo con un incasso globale di circa
30 milioni di dollari. In particolare, i due protagonisti hanno
ricevuto i maggiori complimenti per le loro interpretazioni
struggenti. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà
certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità
relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti
possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama, al cast di attori ed alle
frasi più belle. Infine, si elencheranno anche le
principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
Litigi d’amore: la trama del
film
Protagonista del film è
Terry Ann, donna recentemente abbandonata dal
marito e ora costretta a gestire da sola l’intera famiglia,
comprendente quattro figlie, in aggiunta a tutti i problemi di
natura economica derivati dalla fuga dell’uomo. Preda dello stress
e dell’ira, Terry ha inevitabilmente trovato nell’alcol un placebo
ai suoi mali, diventando però sempre più ingestibile
caratterialmente. Per sua fortuna, troverà un sostegno inaspettato
nel vicino di casa Danny Davies, ex campione di
baseball che si guadagna ora da vivere sfruttando quel che resta
della propria fama.
I due iniziano così ad avvicinarsi
sempre di più, con Danny sempre più figura paterna per le figlie di
lei. In loro l’uomo vede la possibilità di redimere i propri errori
passati, ma sempre più sarà mosso da un coinvolgimento emotivo che
non potrà negarsi a lungo. Nonostante i rispettivi problemi, vecchi
o nuovi che siano, Danny e Terry dovranno imparare a fidarsi l’uno
dell’altro per poter uscire dalle loro instabili situazioni. Solo
l’amore sembra poterli salvare, purché non venga ostacolato in modi
inaspettati.
Litigi d’amore: il cast del
film
La sceneggiatura del film è stata
scritta appositamente per l’attrice Joan Allen, la
quale interpreta qui il ruolo della protagonista Terry Ann. Tre
volte candidata all’Oscar, la Allen è una delle più popolari e
premiate interpreti della sua generazione, e per Litigi
d’amore si è trovata a dar vita ad un personaggio
particolarmente complesso. Per darvi vita, l’interprete ha cercato
di calarsi quanto più possibile nella mentalità di questa donna
affranta e succube dell’alcol. Ad interpretare le sue figlie,
invece, vi sono le attrici AliciaWitt, nei panni di Hadley, e Keri
Russell in quelli di Emily. Quest’ultima ottenne il ruolo
poiché aveva studiato danza classica da giovane, la stessa attività
che il personaggio svolge.
Erika Christensen
è Andy, la terza figlia, che sogna di lavorare in radio. Nel film è
presente anche il fratello dell’attrice, Dane
Christensen, nei panni dell’interesse amoroso di Popeye,
la più piccola delle figlie. Questa è interpretata dalla celebre
Evan Rachel
Wood, attualmente nota per la serie Westworld
– Dove tutto è concesso. Infine, nei panni di Danny Davies
vi è il premio Oscar Kevin Costner.
Il suo personaggio è basato sul vero giocatore di baseball Denny
McLain, avendo diversi tratti biografici in comune con questi. Per
poter risultare credibile nella parte, Costner dovette sottoporsi
ad un rigido allenamento e ad un altrettanto rigida dieta, al fine
di guadagnare circa 15 chili di muscoli, per risultare più
imponente.
Litigi d’amore: le frasi più
belle, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Litigi d’amore è infatti
disponibile nei cataloghi di Chili Cinema e Apple
iTunes. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di
riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un
abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale
comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso
di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui
guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto
televisivo di martedì 30 marzo
alle ore 21:30 sul canale
TV8.
Qui di seguito si riportano invece
alcune delle frasi più belle e significative pronunciate dai
personaggi del film. Attraverso queste si potrà certamente
comprendere meglio il tono del film, i suoi temi e le variegate
personalità dei protagonisti. Ecco dunque le frasi più
belle del film:
Le persone non sanno come si
ama… mordono invece di baciare, prendono a schiaffi invece di
accarezzare… forse perchè si rendono conto della facilità con cui
finisce l’amore. (Joan Allen)
La rabbia e il
rancore ti possono sbarrare la strada. Adesso l’ho capito. Bruciano
l’aria che respiri, la vita, ti divorano, ti soffocano ma la rabbia
è reale. E persino quando non lo è ti può cambiare. Ti modella, ti
trasforma in quello che non sei. L’unico aspetto positivo è la
persona che diventerai dopo.(Evan
Rachel Wood)
Se tutto va bene, un giorno ci si sveglia… e si scopre di
non avere paura di affrontare il viaggio. (Evan Rachel
Wood)
Ho quattro figlie, una che mi odia e due o tre che ne
seguono le orme. (Joan Allen)
Terry, quando sono con te e le tue ragazze sento che ho
ancora tutta la vita davanti a me. (Kevin Costner)
Le tue figlie mi hanno invitato a cena, sai come la penso
su un pasto gratis! (Kevin Costner)
Il poeta John
Keats, vissuto brevemente dal 1795 al 1821, è uno dei più
celebri poeti britannici di sempre, considerato tra i più
significativi letterati del periodo storico e culturale noto come
Romanticismo. A lui, e alla struggente storia d’amore con l’amata
FannyBrawne, è dedicato il film
Bright
Star, diretto nel 2009 dalla regista
neozelandese Jane Campion, premio Oscar per il
film Lezioni di piano, suo
film più celebre. All’interno di questo, attualmente suo ultimo,
lungometraggio, la regista ha inserito tutti i temi a lei più cari,
dallo sguardo femminile ai riferimenti alla letteratura dell’epoca,
dalle forti passioni che sconvolgono i protagonisti siano all’amore
capace di superare il tempo.
Per dare il titolo al film, la
Campion, qui anche sceneggiatrice, ha scelto il sonetto d’amore di
Keats intitolato Bright Star, would I were steadfast as thou
art, che il poeta scrisse durante la sua relazione con Fanny.
Arricchito da grandi ricostruzioni scenografiche e nel costume, il
film si presenta dunque come un brillante ritratto dell’epoca,
all’interno del quale vengono racchiusi sentimenti ed emozioni
spesso di difficile rappresentazione. Presentato in concorso al
Festival di Cannes, il film raccolse da subito ampi consensi,
portando la sua regista ad essere ulteriormente considerata come
una delle autrici più brillanti del cinema mondiale.
Delicato come una poesia, Bright
Star è ancora oggi, a più di un decennio dalla sua uscita, uno
dei titoli biografici incentrati sul Romanticismo che più sanno
raccontare quell’epoca. Per gli amanti del genere, è un titolo
imperdibile. Prima di intraprendere una visione del film, però,
sarà certamente utile approfondire alcune delle principali
curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà
infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama, al cast di attori ed alle
sue frasi più belle. Infine, si elencheranno anche
le principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
Bright Star: la trama del film
La vicenda si svolge nel 1818, nelle
verdi e pacifiche campagne nei pressi di Londra. La bella
Fanny Brawne è la primogenita di una famiglia
agiata, che affronta però non poche difficoltà in seguito alla
prematura morte del padre. Nel tentativo di non restare isolati,
Fanny, sua madre e i fratelli entrano in contatto con i vicini di
casa, il facoltoso Charles Brown e il suo amico e
protetto, il poeta John Keats. Pur se dotato di
grande intelligenza, quest’ultimo non si presenta propriamente come
un buon partito, essendo orfano, povero e gravemente malato di
tisi. Nonostante le resistenze di Brown, il quale mal considera
Fanny, la giovane inizia ad avvicinarsi sempre più al poeta.
In breve, tra i due nasce una
relazione segreta, favorita anche dal loro sentirsi anime affini
nati in contesti a loro modo problematici. Con la scusa di poter
ricevere lezioni di poesia, Fanny inizierà a passare sempre più
tempo con John, destando però non pochi timori nella famiglia di
lei. I tentativi di separarli sembrano però del tutto vani, poiché
troppo forte è ormai il sentimento che li lega. Questo, però, dovrà
inevitabilmente fare i conti con la malattia di John, che rischia
di porre fine a tutto. La loro storia d’amore, segnata dalle
difficoltà, troverà però conforto nella poesia e nella sua
immortalità.
Bright Star: il cast del film
Ad interpretare il celebre poeta
John Keats è l’attore Ben Whishaw,
divenuto noto proprio grazie a questo ruolo e affermatosi negli
anni successivi grazie al personaggio di Q in Skyfall e
nei suoi sequel. L’attore venne scelto in particolare per il suo
aspetto delicato e gentile, che si sposava perfettamente con la
natura del personaggio. Al fine di interpretarlo in modo il più
convincente possibile, Whishaw studiò a fondo l’opera di Keats, e
si documentò sulla malattia di cui questo era afflitto. Nel film,
nei panni della madre di Fanny è invece presente l’attrice
Kerry Fox, mentre la sorella Margaret ha il volto
di Edie Martin e il fratello Samuel quello
dell’attore Thomas Sangster, noto per aver
recitato nei panni di Newt nella trilogia di Maze Runner.
Ad interpretare Fanny Brawne vi è
invece l’attrice Abbie Cornish.
Oggi nota per i suoi ruoli in film Tre manifesti a Ebbing,
Missouri e W.E. – Edward e Wallis, questa fu la prima
interprete a presentarsi per il ruolo. Dopo un mese dal suo
provino, seppe di aver ottenuto la parte, grazie alla quale è poi
diventata celebre. Nei panni del vicino Charles Brown, vi è invece
l’attore Paul Schneider. Questi si fece notare in
particolare per il film L’assassinio di Jesse James per mano
del codardo Robert Ford, presentato nell’edizione del Festival
di Venezia che aveva proprio la Campion come presidentessa di
giuria. Colpita dall’attore, decise subito di offrirgli il ruolo.
Jonathan Aris, infine, è presente nei panni del
poeta Leigh Hunt, grande amico di Keats.
Bright Star: le frasi più belle, il
trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Bright Star è infatti
disponibile nei cataloghi di Chili Cinema, Google Play,
Apple iTunes, Tim Vision e Rai Play. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un
dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è
inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 30
marzo alle ore 21:15 sul canale
Rai 5.
Qui di seguito si riportano invece
alcune delle frasi più belle e significative pronunciate dai
personaggi del film. Attraverso queste si potrà certamente
comprendere meglio il tono del film, i suoi temi e le variegate
personalità dei protagonisti. Ecco dunque le frasi più
belle del film:
Vorrei quasi che fossimo
farfalle e vivessimo appena tre giorni d’estate, tre giorni così
con te li colmerei di tali delizie che cinquant’anni comuni non
potrebbero mai contenere… (John Keats)
Una cosa bella è una gioia per
sempre, cresce di grazia, mai passerà nel nulla. (Fanny
Brawne)
L’arte della poesia è una
carcassa, un’impostura. Se la poesia non nasce naturalmente come le
foglie su un albero, allora è meglio che non nasca affatto.
(John Keats)
Una poesia deve
essere compresa attraverso i sensi: lo scopo di tuffarsi in un lago
non è di nuotare immediatamente a riva, ma restare nel lago,
assaporare la sensazione dell’acqua. Non si comprende il lago, è
un’esperienza al di là del pensiero. La poesia lenisce l’animo e lo
incita ad accettare il mistero. (John Keats)
“La mia modesta speranza è che
il prezzo della lezione di poesia non sia il poeta.” (Charles
Brown)