È una serie di post pieni di ironia
e rimandi quelli che
Jamie Lee Curtis ha deciso di condividere per
celebrare la premiere in costume di Halloween
Kills. L’evento è stato organizzato per presentare il
film che segna il ritorno di Michael Myers al
cinema e tutti gli ospiti sono stati chiamati a presentarsi in
costume di Halloween, appunto.
Curtis ha scelto un costume
speciale, che ha presentato con questa foto:
Per poi uscire allo scoperto, e
dicendo di voler onorare sua madre in tutta la sua “gory… voglio
dire gloria” (in inglese il gioco di parole è più efficace!).
Infatti, Jamie Lee ha scelto il costume di Marion Crane di
Psycho per questo Halloween, il personaggio più
famoso interpretato da mamma Janet Leigh.
E infine, l’ultima foto della
serata, in cui
Jamie Lee Curtis dichiara di essere in compagnia della
sua ombra, mentre posa con la gigantografia di Michael Myers:
Scritto da David Gordon
Green, Danny McBride e Scott Teems, basato sui personaggi
creati da John Carpenter e Debra Hill, il film sarà diretto da
David Gordon Green e prodotto da Malek
Akkad, Jason
Blum e Bill Block. John Carpenter,
Jamie Lee Curtis, Jeanette Volturno, Couper Samuelson,
Danny McBride, David Gordon Green e Ryan Freimann sono i produttori
esecutivi. Ryan Turek sta supervisionando il progetto per
Blumhouse.
Dopo la presentazione in pompa magna
alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia 2021,
il 14 ottobre arriva al cinema The Last
Duel, il nuovo film di Ridley Scott che è stato scritto da
Matt Damon, Ben Affleck con il fondamentale contributo di
Nicole Holofcener.
Abbiamo incontrato i tre
sceneggiatori, insieme alla meravigliosa protagonista Jodie Comer, per una conferenza stampa che ha
sviscerato i segreti del film e della scrittura dietro ad una
storia così attuale nonostante sia avvenuta così tanto tempo fa,
durante la Guerra dei Cent’Anni.
La struttura del film ricorda quella
di Rashomon, in cui lo stesso racconto viene
esposto attraverso diversi punti di vista. Ecco, proprio per questa
scelta precisa, è stata necessaria una scrittura a sei mani, per
dare la giusta voce e la giusta prospettiva a ogni punto di vista,
soprattutto a quello della protagonista, Marguerite. Il film è
infatti basato su un libro che racconta la storia, davvero
accaduta, di Marguerite moglie del cavaliere
Jean de Carrouges, stuprata da
Jacques Le Gris, amico del marito, che decide
di denunciare lo stupro con il rischio di morire sul rogo. La legge
dell’epoca prevedeva infatti un duello all’ultimo sangue tra il
marito della donna stuprata e lo stupratore, dove solo la vittoria,
per il volere di Dio, accertava il suo stare dalla parte della
verità. Se il marito avesse perso, anche la moglie sarebbe stata
uccisa.
Questa storia, dai toni epici e
cavallereschi ma anche estremamente attuali, ha fatto sì che
The Last
Duel venisse etichettato come un film femminista, non
a torto. Gli sceneggiatori hanno infatti dichiarato di essere loro
stessi tutti femministi e di aver preteso la presenza di
Nicole Holofcener alla scrittura proprio per dare
al personaggio di Marguerite un linguaggio e un comportamento che
rendesse giustizia all’esperienza femminile.
Holofcener ha dichiarato in merito
al suo coinvolgimento: “Ero lusingata ed elettrizzata e, non
ero sicura di potercela fare, ma l’ho fatto. Gli mandavamo delle
pagine e ci sedevamo insieme e lavoravamo. Lavoreremmo sulle scene
l’uno dell’altro. Praticamente ho scritto il terzo atto, ma anche
loro hanno avuto una mano. Perché doveva far parte dell’intero
film. E quando gli scrittori intelligenti hanno delle idee, uno
dovrebbe prenderle. E così, tra Jodie e loro è stato davvero un
processo collaborativo, anche con tutti gli attori. Quindi, a
volte, scrivevamo a parte, altre insieme.”
Matt Damon, in merito al testo originale e al
contesto in cui è ambientata la storia, ha dichiarato: “Il
punto di partenza era che il mondo delle donne è totalmente
ignorato e trascurato ed è invisibile per i primi due atti del
film. E poi viene rivelato nel terzo atto. E quello era, in realtà,
il motivo per cui Ben e io stavamo adattando un libro, mentre
Nicole stava davvero scrivendo una sceneggiatura originale. Perché
gli uomini dell’epoca erano molto… prendevano appunti molto
meticolosi su ciò che accadeva, ma non registravano ciò che
facevano le donne.”
E Ben Affleck ha aggiunto: “Ma questo non
sarebbe accaduto se Jodie non fosse stata così intelligente,
coraggiosa e complicata nella sua performance. Dal momento che lei
è stata disposta, e non sono sicuro che ogni attore sarebbe stato,
a interpretare un altro punto di vista del personaggio che lei
stessa interpretava (…) E poiché lo fa in modo così perfetto, non
hai la sensazione che, sia una versione esagerata di una persona.
Sembrano versioni di donne che abbiamo già visto nei film. E
volevamo sfruttare il fatto che, storicamente, le persone sono in
gran parte abituate al fatto che le donne siano personaggi
secondari e terziari. E lei era disposta a farlo e questo rende la
rivelazione, credo, molto più potente ed elegante, di vedere la
differenza tra una persona essenzialmente bidimensionale e un
essere umano completamente realizzato e tridimensionale.”
Quello che rimane del film, alla
fine, è una performance di Jodie Comer davvero incredibile. L’attrice di
Killing Eve che si cimenta per la prima volta con
un film di questa scala e con un regista di questa portata, sigla
definitivamente il suo ingresso nel mondo delle grandi interpreti
di questi anni, con una performance raffinata, stratificata e molto
intensa.
Con tutto il successo che sta
avendo la serie originale Netflix coreana la domanda che sorge a tutti
spontanea è Squid
Game 2 si farà? Considerato l’enorme successo della
serie, il rinnovo per una seconda stagione da parte del colosso
dello streaming americano dovrebbe essere scontato ma al momento la
piattaforma sembra essere più interessata a godersi il momento
rispetto ad annunciare piani futuri.
Di altro avviso è invece l’ideatore
della serie di enorme successo Hwang Dong-hyuk. Infatti il regista
e creatore interpellato da
Variety ha affermato senza pensarci troppo: “Non
ho piani in merito, è abbastanza faticosa come serie” … “se la
dovessi realizzare, sicuramente non sarò da solo. Prenderei in
considerazione l’idea di avere una stanza degli sceneggiatori e più
registi con esperienza”.
Tuttavia anche se lo sceneggiatore
e regista dello show Hwang Dong-hyuk si è
dimostrato naturalmente soddisfatto del successo dello show. Ma
realizzare Squid
Game è stato un processo lungo e stressante e non
qualcosa che ha intenzione di ripetere – o, almeno, non ancora del
tutto. “Non sono bravo nel lavoro di squadra”, ha detto Hwang a
Variety, anche se ammette che sta cercando di cambiare i
suoi modi. I precedenti di Hwang però ci suggeriscono che i suoi
metodi da solitario fino ad oggi gli sono stati utili per poter
produrre successi. Inoltre la cosa è confermata dal fatto che il
colosso dello streaming non ha ancora annunciato una seconda
stagione come è spesso capitato con altri serie di successo che
hanno ricevuto un via libera poco tempo dopo la conferma del loro
successo.
La serie diventata il miglior
spettacolo di Netflix negli USA
Le serie TV coreane hanno dominato
le preferenze di visualizzazione in gran parte dell’Asia
nell’ultimo decennio. Ma ci è voluto un dramma di sopravvivenza e
ansiogeno come Squid
Game per scardinare le classifiche made in usa e
diventare il primo K-drama a classificarsi come il miglior
spettacolo di Netflix negli Stati Uniti.
Rilasciato il 17 settembre, lo
spettacolo è entrato nella Top 10 il 19 settembre al n. 8, è salito
al n. 2 il giorno successivo ed è stato al n. 1 al quarto giorno di
disponibilità il 21 settembre. Sul mercato della Corea del Sud,
Squid
Game ha debuttato al secondo posto e ha raggiunto il
primo posto il giorno dopo. Ma non sono tutte rose e fiori,
Squid
Game ha ricevuto anche diverse accuse di plagio,
accusato di aver preso troppo elementi in prestito da altri film di
genere di sopravvivenza “Hunger
Games“, “Battle Royale” e, in particolare, dal film
giapponese del 2014 “As the Gods Will” del maestro
Miike Takashi.
Ma Hwang respinge
le critiche facendo riferimento ai suoi appunti per il progetto,
originariamente concepito come un lungometraggio, nel 2008.
“Ammetto liberamente di aver avuto grande ispirazione dai fumetti e
dall’animazione giapponesi nel corso degli anni”, ha
detto. “Quando ho iniziato, ero anch’io in difficoltà
finanziarie e passavo molto tempo nei caffè a leggere fumetti tra
cui ‘Battle Royale’ e ‘Liar Game’. Mi sono chiesto come mi
sarei sentito se avessi partecipato personalmente ai
giochi. Ma ho trovato i giochi troppo complessi e per il mio
lavoro mi sono concentrato invece sull’uso di giochi per
bambini”.
“Volevo scrivere una storia che
fosse un’allegoria o una favola sulla moderna società capitalista,
qualcosa che descrivesse una competizione estrema, un po’ come la
competizione estrema della vita. Ma volevo che
utilizzasse il tipo di personaggi che tutti abbiamo incontrato
nella vita reale”, ha aggiunto Hwang. “Come gioco di
sopravvivenza è intrattenimento e dramma umano. I giochi
raffigurati sono estremamente semplici e di facile
comprensione. Ciò consente agli spettatori di concentrarsi sui
personaggi, piuttosto che essere distratti dal tentativo di
interpretare le regole”.
Squid Game 2
sicuramente ci sarà, ma la lezione de La casa di carta dovrà essere
ben chiara nel momento in cui si dovrà pensare ai nuovi episodi: il
fascino del marketing e del successo mondiale è un richiamo
pericoloso che potrebbe allontanare dal magnetismo con cui la
serie ha conquistato il pubblico. Un gioco intrigante, ma a cui
bisogna saper partecipare.
Ieri è stata
confermata la notizia che Will Poulter sarà
Adam Warlock in Guardiani
della Galassia Vol. 3. Il casting era stato anticipato
da qualche rumor, ma ieri sia James
Gunn che le principali riviste di settore hanno
ufficializzato il nome del giovane interprete.
La reazione di Poulter è stata
elegante e pacata, oltre a esprimere la gratitudine verso
l’occasione che sicuramente gioverà alla sua fama e al suo
portafogli. Ecco lo scambio su Twitter:
Thank you, James. It’s a genuine honour to
play this role and to work with you. I’m very excited to get to
work.
Non solo però eleganti
ringraziamenti. La rete ieri si è mossa e come sempre Bosslogic ha realizzato
il suo omaggio al nuovo casting: ecco quindi come Will
Poulter potrebbe apparire in Guardiani
della Galassia Vol. 3 come Adam Warlock:
Netflix
Italia ha rivelato un nuovo contributo video dei dicato ai numeri
di Squid
Game, la serie originale Netflix coreana di enorme successo globale. Ci
sono voluti più di 10 anni perché l’ideatore Hwang Dong-hyuk
riuscisse a realizzare Squid
Game, ma solo 17 giorni (e 111 milioni di utenti in tutto il
mondo) per farla diventare la nostra serie più vista di sempre a
ridosso del lancio 🦑
Squid
Game è la nuova serie survival Originale Netflix
coreana scritta e diretta da Hwang Dong-hyuk.
La serie di nove episodi, con Lee Jung-jae , Park Hae-soo e Wi
Ha-joon , racconta la storia di un gruppo di 456 persone che sono
invitate a rischiare la vita in un misterioso gioco di
sopravvivenza con un patrimonio di 45,6 miliardi di ( US $ 38,7
milioni).
Nella serie Un misterioso invito a
partecipare alla gara è inviato a persone con un disperato bisogno
di denaro. I 456 partecipanti di ogni ceto sociale sono
intrappolati in un luogo segreto dove competono per vincere 45,6
miliardi di won. Ad ogni turno si cimentano in un popolare gioco
coreano per l’infanzia come “Un, due, tre, stella”, ma chi perde…
muore. Chi vincerà e qual è il vero motivo della gara?
Il network americano
NBC dopo
le anticipazioni ha diffuso il promo e la trama di La
Brea 1×04, il quarto episodio della nuova serie tv
La
Brea.
In La Brea 1×04
che si intitolerà “The New Arrival” La vista di un aereo che
si schianta diffonde un’ondata di speranza inaspettata attraverso
la radura mentre Eve e gli altri sopravvissuti cercano il suo
pilota caduto . Gavin e Izzy cercano aiuto da una fonte
improbabile dopo che il governo ha sospeso definitivamente la loro
missione nella dolina.
La Brea 1×04
La Brea è
la nuova serie tv drammatica americana creata da David
Appelbaum per il network americano NBC. Nella serie Quando
un’enorme voragine si apre nel mezzo di Los Angeles e attira
centinaia di persone ed edifici nelle sue profondità, coloro che vi
cadono si ritrovano in una terra primordiale misteriosa e
pericolosa, dove non hanno altra scelta che unirsi per
sopravvivere. Lo spettacolo segue una famiglia, distrutta dagli
eventi, che cerca di tornare insieme.
Protagonisti di La
Brea sono Natalie Zea come Eve
Harris, Eoin Macken come Gavin Harris,
Chiké Okonkwo come Ty Coleman, Karina
Logue come Marybeth Hill, Zyra Gorecki
come Izzy Harris e Jack Martin come Josh
Harris. Nel cast anche Natalie Zea come Eve
Harris, Eoin Macken come Gavin Harris,
Chiké Okonkwo come Ty Coleman, Karina
Logue come Marybeth Hill, Zyra Gorecki
come Izzy Harris, Jack Martin come Josh Harris,
Veronica St. Clair come Riley Velez, Rohan
Mirchandaney come Scott, Lily Santiago
come Veronica, Chloe De Los Santos come Lily,
Jon Seda come Dr. Sam Velez e Angel
Parker.
Unisciti a Lucky, Abigail e Prue in
Spirit
– Il Ribelle, un viaggio indimenticabile che racchiude
famiglia, amicizia e sana avventura da rivedere tutte le volte che
vorrai. Il nuovo film sarà disponibile dal 14 ottobre in Dvd e
Blu-ray grazie a Universal Pictures Home Entertainment e
Dreamworks. L’uscita è ricchissima di contenuti speciali per
oltre un’ora di materiale da scoprire, tra cui scene eliminate,
attività da fare a casa insieme a Spirit, interviste al cast,
karaoke e molto altro!
Spirit
– Il Ribelle è il nuovo capitolo dell’amata serie che
parla di avventura, famiglia e amicizia. Lo spirito libero Lucky
Prescott si trasferisce a Miradero per ricongiungersi con il padre.
Non è molto contenta della vita sonnolenta della cittadina, finché
non scopre un legame molto particolare con la madre scomparsa, che
era un’impavida cavallerizza acrobata. In breve tempo si affeziona
ad un mustang ribelle di nome Spirit e conosce due nuove amiche che
condividono con lei la stessa passione per i cavalli. Quando un
mandriano senza scrupoli vuole catturare Spirit e la sua mandria,
Lucky intraprende insieme alle amiche un viaggio avventuroso per
salvare il cavallo che le ha fatto scoprire l’indissolubile legame
con l’eredità della madre.
Spirit
– Il Ribelle presenta nel cast originale Isabela Merced
(Dora e la Città Perduta), Marsai Martin
(Little), Mckenna Grace (Captain Marvel), Walton Goggins (Justified), Andre
Braugher (Brooklyn Nine-Nine), Eiza González (Fast &
Furious Presents: Hobbs and Shaw), con Julianne Moore
(Kingsman: The Golden Circle) e Jake Gyllenhaal
(Spider-Man: Far From Home). Il film è diretto da Elaine
Bogan (Trolhunters: Tales of Arcadia) e co-diretto da Ennio
Torresan (Baby Boss). E’ prodotto da Karen Foster
(Dragon Trainer) e le musiche originali del
film e la canzone “Fearless” è ad opera di Amie Doherty
(Marooned).
In occasione dell’uscita home
video, Spirit
– Il Ribelle si lega a FISE (Federazione
Italiana Sport Equestri) per sottolineare l’importanza del
rapporto uomo-cavallo. “Siamo felici” – dichiara il Presidente
FISE Marco Di Paola – “di partecipare al lancio del film
Spirit – Il Ribelle in uscita in Dvd e Blu-ray. Ci fa
piacere raccontare la storia di Spirit, perché il cavallo per noi è
un fedele compagno di sport e di giochi”.
FISE, fondata nel 1926, è unica
rappresentante degli sport equestri a livello olimpico per
l’Italia, nonché la sola Federazione autorizzata a disciplinare
l’attività equestre in Italia in tutte le sue espressioni
formative, agonistiche, ludiche ed addestrative. Con una struttura
capillare con centri ippici su tutto il territorio nazionale, FISE
è sinonimo di autorevolezza, esperienza e competenza quando si
parla di cavallo e sport equestri.
Così come Lucky e Spirit, il
cavallo “insieme all’uomo instaura un rapporto speciale, sempre
unico, ed è un silenzioso alleato capace di trasportare il proprio
cavaliere o amazzone in un mondo esclusivo creato per due. Campione
a tutti gli effetti e atleta al pari dell’uomo, il cavallo è un
compagno di avventure in campi di gara, in scuderia o in splendidi
scenari di una passeggiata nel verde”.
Innumerevoli i benefici e gli
insegnamenti che possiamo trarre dall’equitazione. “Ai ragazzi il
cavallo sa insegnare il rispetto e la gentilezza nei confronti
degli altri, che il modo in cui ci si muove o si parla vicino a lui
lo influenza e che è fondamentale preservare l’ambiente in cui
viviamo”, afferma Di Paola. Importante anche l’utilizzo del cavallo
in ippoterapia, paziente aiuto nei percorsi di sostegno alla
disabilità: “Straordinario terapeuta, sa accompagnare con saggezza
il percorso di bambini e adulti con disabilità, regalando loro la
possibilità di scoprire le emozioni delle attività in sella, della
preparazione e cura dell’animale e dell’intimità di una
carezza”.
Andrew Garfield è spuntato fuori di
nuovo nel materiale promozionale di Spider-Man: No Way
Home. Dopo le recenti osservazioni di esperti di VFX
relative all’autenticità di un leak dal film di Jon
Watts che vedeva coinvolto proprio Garfield, adesso un
sito russo delle Skittles propone un vero e
proprio billborad con lo Spider-Man di Garfield
che dice “non c’è strada per casa”. Ecco di seguito il tweet:
If you go on to the Russian skittles website
and follow all the instructions you will see a billboard with
Garfield's Spider-Man that plays a trailer saying "there is no way
home"
Questo elemento si associa a tutti i
rumors che fino a questo momento si sono accavallati in merito al
terzo film dell’Uomo Ragno con Tom
Holland e sembra davvero che ci sarà da aspettare una vera e
propria collisione di mondi.
Il film è diretto
da Jon Watts (già regista
di Homecoming e Far
From Home) e prodotto da Kevin Feige per i Marvel Studios e
da Amy Pascal per la Pascal Production. Il
film arriverà nelle sale americane il 17 dicembre 2021.
Il regista Barry
Sonnenfeld, che negli ultimi anni si è avvicinato a marchi
famosi come Men in Black e The Addams
Family, ha confermato telefonicamente a
comicbookmovie che il suo progetto DC Metal
Men, è tornato attivamente in sviluppo.
Sonnenfeld si è
avvicinato per la prima volta al progetto nel 2012 ma da allora non
si era più parlato del film. Adesso il regista, rispondendo alla
domanda in merito al suo interesse per i cinecomic, ha detto:
“Sai, è divertente perché sto sviluppando Metal Men con la
Warner Bros. Stiamo lavorando attivamente su un trattamento. Per
me, non è tanto una cosa da supereroi quanto costruire un mondo. Se
guardi al lavoro che ho fatto, che si tratti di The Addams Family,
Men in Black, Pushing Daisies, Schmigadoon! o A Series of
Unfortunate Events, si tratta di creare un mondo. Un tipo di mondo
insolito, leggermente eccentrico e diverso; questo è quello che amo
fare”.
In sviluppo i Metal Men alla Warner Bros
“Non è specificamente,
necessariamente un supereroe, ma anche in Metal Men, che sto
sviluppando, ci sarà un tipo di mondo molto specifico – ha
continuato Sonnenfeld – È un mondo reale perché mi piace sempre
che le cose siano basate sulla realtà, ma con una leggera
inclinazione. Tutto è iniziato con La famiglia Addams, è reale ma
leggermente spinta verso il suo mondo”.
Per quelli di voi che non hanno
familiarità con i Metal Men, sono stati creati da
uno scienziato chiamato Dr. William Magnus.
Ciascuno dei sei robot è stato creato da un singolo elemento
chimico con qualità che si riflettono nelle loro personalità,
abilità e nomi. Sono stati reinventati in più occasioni negli
ultimi anni, quindi Sonnenfeld può trarre ispirazione dai
fumetti.
La Warner Bros. ha ampliato la sua
lista DC in grande stile negli ultimi anni, con un progetto per
HBO Max come Batgirl con Leslie Grace. Con
questo in mente, una proprietà oscura come Metal Men potrebbe
facilmente trovare una casa sul servizio di streaming piuttosto che
nei cinema.
Affermatosi come sceneggiatore di
film come Real Steel, The Bourne Legacy e Kong: Skull
Island, Dan Gilroy ha sfoggiato tutto il suo
talento con il thriller del 2014 Lo sciacallo –
Nightcrawler, da lui anche diretto e incentrato su uno
spregiudicato cronista d’assalto pronto a tutto pur di ottenere uno
scoop. Nel 2017 Gilroy è poi tornato al cinema con il suo secondo
lungometraggio da regista, intitolato in Italia End of
Justice – Nessuno è innocente (il titolo originale è
invece Roman J. Israel, Esq.). Si tratta anche in questo
caso di un thriller, stavolta però di natura legale.
La vicenda si svolge infatti nel
mondo dell’avvocatura, traendo ispirazione da celebri pellicole che
già avevano raccontato questo ambito, in particolare Il
verdetto, diretto nel 1982 da Sydney Lumet.
Presentato al Toronto International Film Festival, il film
ricevette però in quell’occasione un’accoglienza piuttosto tiepida,
che spinse il regista e i produttori a rimettere mano al montaggio.
Vennero così tagliati circa 12 minuti, mentre il ritmo venne
velocizzato. Questi cambiamenti permisero al film di ottenere
maggior successo al momento dell’uscita in sala. In particolare, ad
ottenere i principali riconoscimenti fu l’attore protagonista,
Denzel Washington.
Pur se meno riuscito rispetto al
precedente lungometraggio diretto da Gilroy, questa sua opera
seconda (qui la recensione) rimane
comunque ricca di spunti affascinanti, che non mancano di attrarre
gli appassionati del genere. Prima di intraprendere una visione del
film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle
principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama e al cast di
attori. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
End of Justice – Nessuno è
innocente: la trama del film
Il film è ambientato nella Los
Angeles dei nostri giorni, ed ha per protagonista l’avvocato
Roman J. Israel, ex attivista dei diritti civili
nei turbolenti anni ’60 e ’70 e ora prezioso collaboratore ombra di
William Jackson, celebre avvocato da sempre
schierato dalla parte dei più umili. Quando il suo socio viene
ricoverato d’urgenza per un infarto fulminante, Roman si trova di
fronte alla necessità di gestire in prima persona le varie cause
legali, incombenza che aveva sempre evitato per il suo carattere
ingestibile. Inoltre, si trova a dover affrontare la liquidazione
dello studio legale stesso.
Il gestore fallimentare
George Pierce, però, vede in quell’eccentrico e
goffo avvocato un vero genio della giurisprudenza e gli offre
pertanto un impiego nel proprio rinomatissimo studio. In un primo
momento riluttante all’idea, Roman si farà convincere dalla
necessità di lavorare, sino a farsi poi ammaliare dalle abbaglianti
tentazioni che quella nuova vita gli prospetta. Ben presto,
tuttavia, si ritroverà messo alle strette da una dura scelta:
perseguire dei cinici successi di carriera o battersi ancora una
volta per i diritti civili dell’uomo. La scelta, come scoprirà,
sarà meno semplice e scontata del previsto.
End of Justice – Nessuno è
innocente: il cast del film
Come anticipato, ad interpretare
l’avvocato Roman J. Israel vi è il due volte premio Oscar Denzel
Washington, che proprio grazie a questa nuova
interpretazione ha ottenuto un’ennesima candidatura al premio Oscar
come miglior attore protagonista. Si è trattato in quell’occasione
dell’unico attore candidato, il cui film non era presente anche
nella categoria “miglior film”. L’attore si è preparato con grande
dedizione al ruolo, cercando di trovare sempre nuovi elementi per
caratterizzare il personaggio. Ad esempio, Nel film c’è uno spazio
ben visibile tra i suoi due denti anteriori. Washington aveva fatto
riparare tale divario con i cappucci dentali qualche tempo dopo il
liceo, ma ha deciso di rimuoverli per questo ruolo.
Accanto a lui, nel ruolo dello
spregiudicato George Pierce recita invece l’attore Colin Farrell.
Il suo personaggio, originariamente, era molto più presente nel
film, ma diverse sue scene sono state tagliate o trasformate in
seguito al rimontaggio operato dal regista. L’attrice
Carmen Ejogo, vista in film come Anarchia – La
notte del giudizio, Selma – La strada per la libertà e
Animali fantastici e dove
trovarli, è invece presente nel ruolo di Maya Alston. Sono
poi presenti attori come Amanda Warren nei panni
di Lynn Jackson, Tony Plana in quelli di Jessie
Salinas e Shelley Hennig come Olivia Reed.
Robert Prescott è invece il giudice Adam W.
Hilliard.
End of Justice – Nessuno è
innocente: il trailer e dove vedere il film in streaming e in
TV
È possibile fruire di
End of Justice – Nessuno è innocente
grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei
cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play e Tim
Vision. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di
riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un
abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale
comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre
presente nel palinsesto televisivo di martedì 12
ottobre alle ore 21:10 sul canale
Rai Movie.
Danai Gurira è
un’attrice famosa per i suoi ruoli nella serie The Walking
Dead e nel film MarvelBlack
Panther. Ma è anche una gran storyteller e ha fatto
davvero tanta gavetta per arrivare dove è
arrivata. Ecco dieci cose che, forse, non sapevate su
di lei.
Danai Gurira: film e carriera
1. Danai Gurira è nata in
Iowa. Danai Gurira è natao il 14 febbraio del 1978 a
Grinnell, in Iowa, da Josephine e Roger Gurira, originari dello
Zimbabwe e ha due sorelle e un fratello più grandi, Shingai, Choni
e Tare Gurira. Suo padre era un’insegnate di chimica al Grinnell
College, mentre la madre è una bibliotecaria universitaria. Quando
aveva cinque anni la famiglia si è trasferita tornando nello
Zimbabwe, andando a risiedere nella capitale Harare. Danai è poi
ritornata negli Stati Uniti, è andata a studiare psicologia sociale
al Macalester College e ha ottenuto un master universitario in
Belle Arti alla New York University.
2. Ha recitato in celebri
film. Danai Gurira ha iniziato a recitare al cinema nei
film L’ospite inatteso (2007), Ghost
Town (2008), con Ricky Gervais,
3 Barckyards (2010), My soul to take – Il cacciatore
di anime (2010), Restless City (2011), Mother of
George (2013) e All Eyes on Me (2017).
Successivamente ha conosciuto grande popolarità recitando in
Black Panther (2018),
Avengers: Infinity War
(2018) e Avengers: Endgame
(2019). Prossimamente tornerà al cinema riprendendo il ruolo di
Okoye in Black Panther: Wakanda Forever (2022).
3. È nota anche per alcune
serie televisive. L’attrice è anche nota per aver
partecipato a diverse serie tv come Life on Mars (2009),
Law & Order – I due volti della giustizia (2009),
American Experience (2010), Lie to me (2010) e
Treme (2010-2011). Dal 2021 al 2020 ha recitato in The
Walking Dead, accanto agli attori Norman Reedus e
Lauren Cohan.
Nel 2021 doppia Okoye nella serie animata What If… ?,
appartenente al Marvel Cinematic Universe.
Danai Gurira in The Walking
Dead
4. Danai Gurira ha iniziato
a lavorare per The Walking Dead nel 2012. Nel 2012 Danai
Gurira ha cominciato a diventare famosa internazionalmente grazie
al ruolo ricorrente di Michonne nella serie The Walking
Dead, spietata cacciatrice di zombie in un mondo
postapocalittico con la sua katana, ruolo che continua ad
interpretare ancora oggi, fino all’ultima stagione. Michonne è
infatti nel tempo diventato uno dei personaggi più amati, cosa che
l’ha portata ad essere una delle principali protagoniste, ormai
insostituibile.
Danai Gurira in Black Panther e Avengers
5. Danai Gurira ha avuto un
ruolo di grande rilievo nel film Black Panther. Nel 2018
Danai Gurira ha avuto modo di partecipare al nuovo film Marvel
Black Panther e anche ad Avengers: Infinity War,
nel ruolo della guerriera Okeye, generale delle Dora Milaje,
amazzoni e guardie del corpo del re di Wakanda, regno protetto e
avanti cento anni rispetto agli altri paesi, grazie alla tecnologia
sofisticata che deriva dal vibranio, metallo facente parte di un
meteorite caduto sulla terra diverse migliaia di anni prima. Per
intepretare questo ruolo a dovuto rasarsi a zero la testa.
Danai Gurira: a love letter to
Africa
6. Danai Gurira da voce alle
donne africane. Danai Gurira è in realtà nata come
commediografa prima di diventare attrice, mettendosi a scrivere
perché non vedeva o trovava dei ruoli in cui riuscisse a
riconoscersi e per realizzare dei progetti che influissero sui
cambiamenti sociali e che aiutassero le persone a riflettere. Ed è
l’Africa che diventa protagonista delle sue opere. Come
Eclipsed, che è andato in scena a Broadway, e che la
Gurira ha iniziato a scrivere nel 2008. Eclipsed narra la
storia di cinque donne della Liberia e della loro sopravvivenza
durante la fine della seconda guerra civile. A Broadway ha avuto
subito un gran successo, sia riguardo le tematiche, sia perché è
stata la prima opera con cast solo femminile e di colore che ha
debuttato nel cuore del teatro newyorkese.
Danai Gurira: il suo workout
7. È nota per i suoi intensi
allenamenti. Già per assumere il ruolo di Michonne in
The Walking Dead l’attrice si era dovuta sottoporre ad un
intenso allenamento fisico, sviluppando un’evidente muscolatura.
Ciò le ha permesso di poter eseguire personalmente molte delle
scene e delle acrobazie più complesse. Allo stesso tempo, la Gurira
si è esercitata nell’utilizzo di armi bianche, ottenendo una buona
dimistichezza con queste. Tali allenamenti le sono poi tornati
utili anche al momento di dover assumere il ruolo di Okoye
nell’MCU.
Danai Gurira è su Instagram
8. Danai Gurira ha un
account Instagram seguitissimo. Il profilo ufficiale
Instagram di Danai Gurira ha un pubblico di 2,5 milioni di persone.
I suoi 300 post sono dedicati alla promozione dei suoi lavori da
attrice e anche dei suoi progetti riguardo l’Africa e le donne
africane, soprattutto riguardo le giovani generazioni. Ma non solo:
diversi suoi post la raffigurano anche ad eventi di moda e alcune
foto sono dedicate anche alla sua lunga amicizia con Lupita Nyong’o.
Danai Gurira: la somiglianza con
Viola Davis
9. Somiglia molto
all’attrice premio Oscar. Tutti conoscono la premio Oscar
Viola Davis, celebre per film
come The Help, Barriere, Widows, The Suicide Squade molti altri.
Da quando anche la Gurira è divenuta una celebrità, in molti non
hanno mancato di notare come tra le due attrici vi sia una forte
somiglianza, che spesso le ha portate ad essere scambiate l’una per
l’altra. Effettivamente le somiglianze tra loro ci sono e come, ma
le due non sono per niente imparentate.
Danai Gurira: età e altezza dell’attrice
10. Danai Gurira è nata a
Grinnell, in Iowa, Stati Uniti, il 14 febbraio del 1978.
L’attrice è alta complessivamente 170 centimetri.
Malignant
è l’ultima creazione dell’architetto dell’Universo
The Conjuring, James Wan (“Aquaman”, “Fast &
Furious 7”). Questo nuovo horror/thriller originale segna il
ritorno del regista Wan alle sue radici. Nel film, Madison è
paralizzata da visioni scioccanti di orribili omicidi e il suo
tormento peggiora quando scopre che questi sogni ad occhi aperti
sono delle terrificanti realtà.
Malignant
è interpretato da
Annabelle Wallis (“Annabelle“, “La
Mummia”), Maddie Hasson (“Impulse” di YouTube Originals, “Mr.
Mercedes” per la TV), George Young (“Containment” per la TV),
Michole Briana White (“Black Mafia Family”, “Amiche per la morte”),
Jacqueline McKenzie (“Palm Beach”, “Reckoning” per la TV), Jake
Abel (“Supernatural” per la TV, i film di “Percy Jackson”), e
Ingrid Bisu (“The Conjuring: Per Ordine Del Diavolo”, “The Nun: la
vocazione del male”).
Il film
Wan (“Aquaman”, “Fast & Furious 7”)
ha diretto il film da una sceneggiatura di Akela Cooper (“M3GAN”,
il prossimo “The Nun 2”), tratta da una storia di James Wan &
Ingrid Bisu e Cooper. Il film è prodotto da Wan e Michael Clear,
con Eric McLeod, Judson Scott, Bisu, Peter Luo, Cheng Yang, Mandy
Yu e Lei Han come produttori esecutivi.
Per il team dietro le quinte, Wan
si è avvalso dei suoi collaboratori abituali, il direttore della
fotografia Don Burgess e il montatore Kirk Morri (“Aquaman”, “The
Conjuring 2 Il Caso Enfield”), la scenografa Desma Murphy (art
director di “Aquaman”, “Fast & Furious 7”), ed alla costumista Lisa
Norcia (“Insidious: L’ultima chiave”). La musica è di Joseph
Bishara che ha composto, tra le altre, la colonna sonora per tutti
e sette i film dell’Universo The Conjuring.
New Line Cinema presenta, in
associazione con Starlight Media Inc. e My Entertainment Inc., An
Atomic Monster Production, un film di James Wan, “Malignant”, da
oggi in home premiere digitale per Warner Bros. Home Entertainment.
Malignant è già disponibile per l’acquisto e noleggio su
Apple Tv app, Amazon Prime Video, Youtube, Google Play,
TIMVISION, Chili, Rakuten TV, Microsoft Film & TV e a noleggio su
Sky Primafila e Mediaset Infinity
Rilasciate le prime foto dal set de
Il mio nome è Leggenda, la nuova
produzione originale Sky Arte, ideata e realizzata da
Bottega Finzioni con Matilda De
Angelis, in collaborazione con il Comune di Bologna e
Bologna Welcome.
La serie, grazie alle parole e alla
narrazione dell’attrice bolognese
Matilda De Angelis, esplora le storie vere di illustri
sconosciuti dai quali sono nati alcuni dei personaggi più noti
dell’immaginario collettivo contemporaneo. A chi si è ispirato
George Lucas quando ha creato Indiana Jones? E
Mary Shelley dove ha tratto ispirazione per la
figura del dottor Frankenstein? O ancora: da quale strano angolo di
mondo è sbucato un personaggio come Zorro?
Matilda De Angelis, nuova stella del cinema
italiano, è la compagna ideale per raccontare questo viaggio e, con
un sottile gioco meta-cinematografico, l’origine di questi “miti
d’oggi”, che saranno approfonditi dagli interventi del
mass-mediologo Roberto Grandi.
Il mio nome è
Leggenda, è una serie in 6 puntate in onda in prima serata
su Sky Arte a partire dal 7 dicembre. Il format è stato scritto da
Michele Cogo e dagli ex-allievi di Bottega Finzioni Gianmarco
Guazzo, Alberta Lepri e Silvia Pelati, con la produzione esecutiva
di Giuseppe Cassaro e la regia di Antonio Monti.
I PROTAGONISTI DELLE PUNTATE
saranno:
Indiana Jones – Giovanni Battista Belzoni
Frankenstein – Giovanni Aldini
Zorro – Joaquin Murrieta
Betty Boop – Helen Kane
Pippi Calzelunghe – Astrid Lindgren
Dracula – Conte Vlad III di Valacchia
Matilda De Angelis
ha affermato: “Il mio nome è leggenda è la mia prima esperienza
come narratrice e interprete di un programma televisivo solo mio.
Era una cosa nuova, che un po’ mi spaventava. Ho deciso di provare
perché le storie vere che stanno alle radici di personaggi come
Frankenstein, Betty Boop o Indiana Jones, sono storie bellissime,
incredibili, e mi hanno fatto venir voglia fin da subito di
raccontarle a tutti. Per me che sono attrice, e sono abituata a
emozionare con la recitazione, è stato un po’ strano provare a
farlo quasi solo con le parole, con il racconto, senza avere nessun
altro in scena oltre a me. Spero di esserci riuscita, questo ditelo
voi, io intanto sono già contenta di averci provato”.
Roberto Pisoni,
Director Entertainment Channels di Sky Italia, ha dichiarato:
“Siamo davvero orgogliosi di aver prodotto e poter finalmente
lanciare su Sky Arte Il mio nome è leggenda, un
progetto che abbiamo sostenuto fin dalla prima idea e che pensiamo
verrà molto apprezzato dal nostro pubblico. Il talento narrativo di
Matilda De Angelis ha impreziosito e dato una grande forza
evocativa a queste ‘incredibili‘ storie vere, biografie di uomini e
donne poco illustri, che sono all’origine di miti e leggende del
nostro immaginario”.
L’autore e capo-progetto
Michele Cogo di Bottega Finzioni ha spiegato:
“Il mio nome è leggenda è un progetto nato per caso, come
accade spesso con le cose belle. Ero al lavoro su un documentario
per Sky Arte quando mi sono imbattuto nella bellissima storia di
Giovan Battista Belzoni, l’archeologo Padovano che ha ispirato la
nascita di Indiana Jones. Ecco, da quel momento, dialogando con
Roberto Pisoni è nata l’idea di cercare altre storie di personaggi
realmente esistiti che hanno dato origini a miti d’oggi come
Frankenstein, Dracula, Betty Boop e tanti altri. Un lavoro che ci
porta a entrare in contatto con storie meravigliose”.
Per quanto riguarda gli aspetti
produttivi, il responsabile Giuseppe Cassaro
racconta che: “Bottega Finzioni ha seguito “da zero a cento” la
nascita e lo sviluppo del format: dalla scrittura delle
sceneggiature al coordinamento dei reparti di sviluppo,
dall’affiancamento della regia nella definizione degli elementi che
compongono il racconto fino al coordinamento dei reparti artistici
e tecnici, dal coinvolgimento dei partner al monitoraggio di tutte
le fasi di post-produzione. Bottega Finzioni ha inoltre definito
tutti gli aspetti relativi ai materiali di repertorio ed il
contributo delle musiche originali”.
Il regista Antonio
Monti ha infine dichiarato: “Il mio nome è leggenda è
uno strano essere a cavallo fra i linguaggi, che procede mescolando
i generi: non è un monologo teatrale, non è uno studio tv, non è
una location e non è un film. Al contempo è tutti questi elementi
assieme che hanno il compito di evocare le leggende e gli elementi
di realtà che le hanno ispirate”
IL MIO NOME È
LEGGENDA è una produzione originale Sky Arte realizzata da
Bottega Finzioni e arriverà in prima assoluta dal 7 dicembre su Sky
Arte, On Demand e in streaming su NOW.
Bottega Finzioni Produzioni è una
casa di produzione cinematografica che opera dal 2015, gestita da
Fondazione Bottega Finzioni con sede a Bologna,
realtà attiva da oltre dieci anni che conta al suo attivo anche una
scuola di narrazione e uno studio professionale.
Hanno partecipato in forma di
partnership il Comune di Bologna e Bologna Welcome, mettendo a
disposizione una delle location più suggestive della città: il
Salone del Podestà a Palazzo Re Enzo.
Lauren Cohan è una
modella e un’attrice conosciuta ai più per i suoi in
Supernatural e soprattutto in The Walking Dead.
Ma la sua carriera l’ha sempre vista coinvolta in numerosi
progetti, sia seriali che cinematografici.
Ecco dieci cose che non sai
su Lauren Cohan.
Lauren Cohan: serie tv e
carriera
1. Lauren Cohan ha recitato
in alcuni noti film. L’attrice ha recitato per la prima
volta per il cinema nel 2005 in Casanova, nel ruolo
di sorella Beatrice. Successivamente, ha recitato in Maial
College 2 (2006), Float (2008), Death Race 2
(2010) e Reach Me – La strada per il
successo (2014). Nel 2016 ha ottenuto un ruolo per il
film The Boy e nello
stesso anno ha fatto un piccolo cameo in Batman v Superman: Dawn
of Justice nel ruolo di Martha Wayne. Nel
2017 ha interpretato Leila Steinberg nel film biografico All
Eyez on Me, mentre nel 2018 ha fatto parte del cast di Red
Zone – 22 miglia di fuoco diretto da Peter Berg.
2. Lauren Cohan ha
partecipato a moltissime serie tv. Nel 2007 la Cohan ha
ottenuto uno dei ruoli che l’hanno resa famosa in tutto il mondo,
quello di Bela Talbot nella terza stagione di
Supernatural, un ladro che si procura oggetti
supernaturali e li vende a persone ricche e di potere. La Cohan ha
poi interpretato anche il personaggio di Rose, un vampito di 560
anni, in The Vampire Diaries, mentre nel 2011 ha fatto
parte del cast di Chuck nel ruolo ricorrente di Vivian
McArthur Volkoff, figlia del villain Alexei Volkoff. Lauren Cohan
ha partecipato anche come guest star in serie tv come Modern
Family, CSI: NY, Cold Case, Life, Archer e The Bold and
the Beautiful. Nel 2019 è protagonista di Whiskey Cavalier, la
nuova serie della ABC che la vede recitare nei panni di Frankie
Trowbridge. Il ruolo per cui è più nota è però quello di Maggie in
The Walking Dead.
Lauren Cohan: la sua attività da
modella
3. Lauren Cohan è una
modella. Prima di diventare attrice Lauren
Cohan è stata una modella, un tipo di professione che,
nonostante i suoi continui lavori sul set, non ha mai abbandonato e
continua a svolgere tuttora. Forte di una fisico magnifico e di un
viso candido acqua e sapone, questi ingredienti non fanno altro che
renderla sempre più sexy. Le sue misure da modella sono infatti
91.5-61-89.
Lauren Cohan in The Walking Dead
4. Lauren Cohan ha aumentato
la sua popolarità grazie a The Walking
Dead. Nel 2011 la Cohan inizia a far parte
del cast di The Walking Dead nel ruolo di
Maggie Greene. La sua prima apparizione avviene nella seconda
stagione. Alla conclusione dell’ottava stagione, la Cohan aveva
terminato il contratto che lei stessa non ha rinnovato per nona
stagione. In quel frangente, la Cohan aveva richiesto un salario
più alto, che si avvicinasse a quello percepito da Andrew Lincoln e
Norman Reedus.
Dopo un periodo di maretta tra lei e la AMC, verso la metà del 2018
è stata confermata la sua presenza in 6 episodi nella nona stagione
di The Walking Dead.
5. Non ha mai avuto problemi
con un certo genere di scene. Per nulla imbarazzata, per
lei non è un problema realizzare delle scene di sesso. Quelle
presenti in The Walking Dead sono state
parecchie ed ha sempre preteso, insieme al suo collega Steven Yeun, di
far sì che potessero essere il più realistiche possibili.
Lauren Cohan in Supernatural
6. Desiderava poter tornare
nella serie. In Supernatural l’attrice h
interpretato Bela Talbot, un ladro che si procura oggetti
supernaturali e li vende a persone ricche e di potere. Il suo
personaggio è apparso in sei episodi della serie, l’ultimo dei
quali coincide il penultimo episodio della terza stagione. In più
occasioni l’attrice ha ammesso di aver desiderato di poter tornare
a recitare nella serie, specialmente in occasione della sua ultima
stagione. Per via degli impegni sul set di The WalkingDead, ciò non è stato possibile.
Lauren Cohan in The Vampire Diaries
7. Ha amato interpretare una
vampira. In The Vampire Diaries l’attrice è la
secolare vampira Rose, la quale compare in sei episodi tra la
seconda e la terza stagione. Per l’attrice si è trattato di un
ruolo a suo modo unico, che le ha permesso di cimentarsi con un
carattere inedito nella sua carriera. Ricordando l’esperienza, la
Cohan ha infatti affermato di aver particolarmente apprezzato la
possibilità di entrare nei panni di Rose, che ricorda ancora oggi
come uno dei suoi ruoli preferiti.
Lauren Cohan è su Instagram
8. Lauren Cohan ha un
profilo Instagram seguitissimo. Tra i diversi social in
circolazione, Lauren Cohan ha scelto Instagram. Seguita da quasi 4
milioni di persone, i suoi post si dividono tra quotidianità
casalinga e vita di set. Tantissime le foto che la ritraggono nei
momenti di preparazione ai suoi personaggi e che la vedono
protagonista delle promozioni e premiazioni dei progetti ai quali
ha preso parte.
Lauren Cohan nella vita
privata
9. Lauren Cohan ha una vita
molto privata. Se è vero che la Cohan è un’attrice molto
attiva sui social e comunica molto con i propri fan, è anche vero
che non mette mai in mostra la sua vita personale. Oltre ai vari
progetti svolti, della sua vita privata si sa poco o nulla. Ad
esempio, non è noto se sia attualmente coinvolta in un relazione
sentimentale o meno.
Lauren Cohan: età e altezza dell’attrice
10. Lauren Cohan è nata il 7
gennaio 1982 a Cherry Hill, nel New Jersey. Lauren Cohan è
figlia di padre americano e di madre inglese: inoltre, ha radici
irlandesi, norvegesi e scozzesi. L’attrice è alta complessivamente
170 centimetri.
Guarda il trailer ufficiale di
Scream,
l’atteso film reboot targato Paramount Pictures e Spyglass Media
Group. Neve Campbell (“Sidney Prescott”),
Courteney Cox (“Gale Weathers”) e David
Arquette (“Dewey Riley”) tornano a interpretare i loro
ruoli iconici in Scream insieme a Melissa Barrera, Kyle
Gallner, Mason Gooding, Mikey Madison, Dylan Minnette, Jenna
Ortega, Jack Quaid, Marley Shelton, Jasmin Savoy Brown e
Sonia Ammar.
La trama
Nel nuovo Scream
Venticinque anni dopo la serie di efferati e crudeli omicidi che
sconvolse la tranquilla cittadina di Woodsboro, un nuovo assassino
con la maschera di Ghostface prende di mira un gruppo di
adolescenti, facendo ripiombare la città nel terrore e riaffiorare
le paure di un passato che sembrava ormai sepolto.
Denis Villeneuve è stato di recente ospite del
podcast
Happy Sad Confused e, come riportato da
IndieWire, ha avuto modo di parlare di un eventuale confronto
con David Lynch in merito al suo adattamento di
Dune,
uscito in Italia lo scorso 16 settembre e in arrivo in America (in
contemporanea nelle sale e su HBO Max) dal 22 ottobre.
A quanto pare, Villeneuve non si
aspetta di confrontarsi con il maestro Lynch a proposito non solo
del suo adattamento, ma anche di quello dell’illustre collega
uscito nel lontano 1984. “Se incontrassi Lynch, preferirei
parlare di opere d’arte, di dipinti, piuttosto che di Dune”, ha ammesso candidamente Villeneuve. “Non
mi aspetto di avere la possibilità di condividere con lui quel tipo
di pensieri.”
Parlando della possibilità che il
suo film abbia più successo dell’adattamento di Lynch, il regista
ha spiegato: “Non so ancora se posso dire di avercela fatta. Ho
un rapporto molto intimo con il film che ho realizzato. Posso
sicuramente affermare di esserne fiero, ma spetta al pubblico
giudicare. Io posso solo commentare il risultato finale e la
lavorazione.”
Ricordiamo che lo scorso anno,
Denis Villeneuve si era così espresso in
merito all’adattamento di Lynch: “Sono un grande fan di David
Lynch. È un maestro. Quando ho visto il suo Dune ricordo
l’eccitazione e la gioia, ma la sua visione… devo ammettere che ci
sono parti che amo e altri elementi che non mi fanno sentire
propriamente a mio agio. Diciamo che non sono mai stato totalmente
soddisfatto da quel film. Ecco perché ho sempre pensato tra me e
me: ‘C’è bisogno di un altro film basato su quel film… c’è bisogno
di una sensibilità diversa.'”
Viaggio mitico ed emozionante di un
eroe, Dune narra la storia di Paul Atreides,
giovane brillante e dotato di talento, nato per andare incontro a
un destino più grande della sua immaginazione, che deve raggiungere
il più pericoloso pianeta dell’universo per assicurare un futuro
alla sua famiglia e al suo popolo. Mentre forze malvage combattono
per l’esclusivo possesso della più preziosa risorsa esistente sul
pianeta — una spezia capace di liberare tutte le potenzialità della
mente umana — solo coloro i quali sapranno sconfiggere le proprie
paure sopravviveranno.
Denis
Villeneuve ha diretto Dune e
ha scritto la sceneggiatura insieme a Jon Spaihts ed Eric Roth,
basata sul romanzo omonimo scritto da Frank Herbert. Il film è
prodotto da Mary Parent, Denis Villeneuve, Cale Boyter e Joe
Caracciolo, Jr. I produttori esecutivi sono Tanya Lapointe, Joshua
Grode, Herbert W. Gains, Jon Spaihts, Thomas Tull, Brian Herbert,
Byron Merritt e Kim Herbert.
I Celestiali hanno già fatto delle
brevi apparizioni nel MCU, ma sarà con l’attesissimo
Eternals
che finalmente scopriremo di più su queste misteriose e potenti
entità cosmiche. Ecco 10 cose che probabilmente solo i fan dei
fumetti conoscono sui Celestiali e che forse bisogna sapere prima
di vedere il film di Chloé Zhao.
Origini incerte
La vera origine dei Celestiali, tra gli esseri cosmici più
potenti dell’Universo Marvel, rimane un mistero. Alcuni dettagli
sono emersi nel tempo, in particolare dalla Regina di Nevers,
un’entità che rappresenta l’incarnazione vivente di ogni
possibilità.
Durante la serie “The Ultimates” nel 2017, è stato rivelato
che i Celestiali sono la creazione del Primo Firmamento, un essere
che esisteva all’inizio dei tempi. Una guerra tra questi esseri
distrusse l’esistenza, portando infine alla fusione dell’entità
cosmica Eternità.
In guerra con gli Osservatori
Uatu l’Osservatore presiede alle numerose folli realtà della
serie a fumetti “What If…?”, divenuta ora anche una serie animata
ambientata nel MCU. Gli Osservatori sono tradizionalmente passivi,
ma una volta combatterono in una guerra contro i
Celestiali.
Questa antica guerra è stata raccontata in “Fantastic Four
#400” del 1995. Le due fazioni sembravano naturalmente predisposte
al conflitto, con i Celestiali che, da un lato, interferivano da
sempre nel progresso dei mondi, e gli Osservatori, dall’altro, che
invece non interferivano. Alla fine, è stato proprio quel
giuramento che ha impedito agli Osservatori di fermare i
Celestiali.
La creazione degli Eterni
Il più grande esempio
dell’interferenza dei Celestiali sono gli
Eterni. Come raccontato in “The Eternals #1” del 1976, gli
esseri cosmici arrivarono sulla Terra antica e iniziarono a fare
esperimenti genetici sull’umanità primitiva. La cosa è andata
avanti per molto tempo e, alla fine, ha portato alla creazione
degli Eterni, un ramo del genere umano simile agli dei.
I fan dei fumetti sanno che gli
Eterni hanno vissuto quasi nell’anonimato, nascosti dal resto
dell’umanità per milioni di anni, uscendo allo scoperto solo quando
i Celestiali sono tornati sulla Terra per giudicare i loro
progressi.
Lo scontro con i Devianti
I Celestiali tornarono sulla Terra
durante quella che chiamarono Seconda Schiera, una valutazione dei
loro sforzi sulla Terra circa 21.000 anni prima del presente. Hanno
scoperto che un altro dei loro prodotti genetici, i Devianti, aveva
ampiamente conquistato la Terra. Ciò ha portato a una guerra tra i
Devianti e gli Eterni.
I Devianti erano forme elevate di
umani, come gli Eterni, e vennero etichettati come Devianti solo a
causa del loro aspetto, che tendeva ad essere più mostruoso. La
guerra fu catastrofica e portò al naufragio di Atlantide, la casa e
il regno di Namor il Sub-Mariner.
Le Schiere
I Celestiali sarebbero tornati periodicamente sulla Terra per
valutare i progressi delle loro creazioni genetiche. Ciascuna di
questi “schiere” coinvolgeva gli esseri cosmici che approvavano il
loro progresso, lo aggiustavano o, in alcuni casi, lo distruggevano
e ricominciavano da capo. La Terza e la Quarta schiera venne
sfidata dagli Asgardiani, insieme a Zuras, un membro della razza
degli Eterni.
I
Celestiali hanno anche sottoposto a giudizio altri mondi nei
fumetti. Thor ha assistito alla distruzione totale del pianeta
Pangoria da parte di Exitar il Disinfestatore.
Arishem il Giudice
Exitar il Disinfestatore è
lo scagnozzo di uno dei Celestial più potenti, Arishem il Giudice.
Arishem è la figura che presiede al giudizio dei mondi e al loro
progresso. Ha combattuto Odino, Zuras e le forze di Asgard durante
la Quarta Schiera.
Il suo intento di distruggere la
Terra venne placato solo da un’offerta di pace dai Giovani Dei, un
gruppo di umani perfetti per lui da studiare. Inoltre, non è stato
in grado di essere fermato su Pangoria da Thor.
Gli Skrull sono stati creati dai Celestiali
Gli Skrull sono uno degli imperi
intergalattici più potenti dell’Universo Marvel e, come la Terra,
anche la loro antica evoluzione è stata manipolata dai Celestiali.
Tuttavia, la storia si è rivelata assai diversa per loro. Mentre
sulla Terra tutti e tre i rami – umano, Eterno e Deviante – più o
meno coesistono nel presente, gli Skrull moderni sono un ramo dei
Devianti.
Le altre due varianti della specie
vennero completamente eliminate, tranne Kly’bn, uno Skrull Eterno.
Potenzialmente, Kly’bn è un personaggio che potrebbe apparire nella
serie MCU Secret Invasion.
Ovunque
I fan di Guardiani della Galassia
probabilmente hanno familiarità con Ovunque, la testa fluttuante di
un Celestiale nello spazio profondo. Ovunque funziona più o meno
allo stesso modo nei fumetti, ossia come un hub intergalattico. Le
origini e lo scopo di questo Celestiale rimangono un mistero,
sebbene Knull il Dio dei Simbionti ne rivendicasse il
merito.
Knull dichiarò a Venom di aver
decapitato il Celestiale in passato con la Necrospada, la sua
potente arma cosmica. Ha poi usato la testa come base da cui
generare altri simbionti alieni.
Franklin Richards può sconfiggerli
I Celestiali hanno un
enorme potere cosmico, ma hanno trovato un potenziale nemico in
Franklin Richards, il figlio di Reed e Sue dei Fantastici Quattro.
In un arco narrativo che inizia nel numero 600 dei “Fantastici
Quattro”, un Franklin adulto arriva dal futuro per avvertire la
versione attuale dell’imminente destino dei Celestiali Folli.
Franklin, che possiede poteri di
deformazione della realtà che possono creare interi universi, è in
grado di respingere i Celestiali Folli e porta con sé persino
Galactus per aiutarlo a finire il lavoro.
Celestiali Oscuri
I Celestiali non sono un
monolite e sono suscettibili di influenza. Sono emersi all’inizio
dell’universo come opposti a degli esseri conosciuti come l’Orda.
L’Orda ha infettato alcuni Celestiali, rendendoli Celestiali
Oscuri, versioni malvagie che danno la caccia e uccidono la loro
stessa specie.
I Celestiali Oscuri hanno portato la
loro guerra sulla Terra in “Avengers n. 5 e n. 6” del 2018. Mentre
i rimanenti Celestiali combattono contro l’Orda, viene alla luce
un’importante rivelazione: i Celestiali hanno nutrito la Terra
appositamente per vedere se si sarebbe sviluppata una cura per
l’infezione dell’Orda dai loro esperimenti sui primi esseri
umani.
A gennaio del 2020,
Screen Rant ha avuto la possibilità di visitare il set di
Eternals
e di parlare con il produttore del film Nate Moore dei piani dei
Marvel Studios per la Fase 4. Moore
ha spiegato che anche in questa fase, inaugurata ufficialmente con
Black
Widow lo scorso luglio, ci sarà qualcosa di molto simile
alle Gemme dell’Infinito che legherà insieme tutti i film a venire,
esattamente come accaduto con i titoli delle prime tre Fasi della
Saga dell’Infinito.
“In un certo senso, le Gemme
dell’Infinito ci sono piovute addosso e ci hanno davvero aiutato a
connettere le cose in un modo inaspettato ma coerente, di cui
stiamo parlando ancora oggi. E penso che la Fase 4 sarà molto
simile”, ha dichiarato il produttore. “Vogliamo che il
pubblico si goda Eternals come fosse un film a sé stante, ma al tempo
stesso alcuni dei concetti e dei personaggi che vedrete in quel
film torneranno in futuro, perché ovviamente sono al servizio di
una trama più ampia.”
Sempre
Screen Rant ha riportato le dichiarazioni di Moore in merito ad
Avengers 5. Comprensibilmente, il produttore non ha
potuto divulgare alcun dettaglio specifico, limitandosi a parlare
delle sfide che lo studio dovrà affrontare nell’eventualità della
creazione di un altro film dedicato a Vendicatori che possa
risultare soddisfacente, soprattutto dopo l’enorme successo di
Endgame.
“Siamo nerd, quindi ci piace
ragionare in prospettiva e seminare indizi lungo la strada per
vedere a cosa porteranno. Penso che anche il pubblico voglia essere
sorpreso, quindi l’obiettivo principale deve essere quello di non
proporre di nuovo le stesse cose”, ha spiegato Moore.
“Bisogna interrogarsi su come sorprendere le persone e come
regalarle un nuovo film sugli Avengers che sia totalmente diverso
dai precedenti e, insieme, ancora più divertente.”
Eternals,
il terzo film della Fase Quattro dell’Universo Cinematografico
Marvel diretto dalla regista vincitrice dell’Academy
Award Chloé Zhao, arriverà il 3 novembre
nelle sale italiane. Il film targato Marvel Studios Eternals presenta
un nuovo team di supereroi dell’Universo Cinematografico
Marvel: l’epica storia, che abbraccia migliaia di anni, mostra
un gruppo di eroi immortali costretti a uscire dall’ombra per
unirsi contro il più antico nemico dell’umanità, The Deviants.
Il cast del film
comprende Richard
Madden, che interpreta l’onnipotente
Ikaris; Gemma
Chan, che interpreta Sersi, amante
dell’umanità; Kumail
Nanjiani, che interpreta Kingo, dotato dei poteri del
cosmo; Lauren Ridloff, che interpreta la
velocissima Makkari; Brian Tyree Henry, che
interpreta l’intelligente inventore Phastos;Salma
Hayek, che interpreta la leader saggia e spirituale
Ajak; Lia McHugh, che interpreta Sprite,
eternamente giovane e al tempo stesso piena di
saggezza; Don Lee, che interpreta il
potente Gilgamesh; Barry Keoghan, che interpreta il solitario
Druig; e Angelina
Jolie, che veste i panni dell’impetuosa guerriera
Thena.Kit
Harington interpreta Dane Whitman.
Il network americano
NBC ha diffuso le anticipazioni di La Brea
1×04, il quarto episodio della nuova serie tv
La
Brea.
In La Brea 1×04
che si intitolerà “The New Arrival” La vista di un aereo che
si schianta diffonde un’ondata di speranza inaspettata attraverso
la radura mentre Eve e gli altri sopravvissuti cercano il suo
pilota caduto . Gavin e Izzy cercano aiuto da una fonte
improbabile dopo che il governo ha sospeso definitivamente la loro
missione nella dolina.
La Brea 1×04
La Brea è
la nuova serie tv drammatica americana creata da David
Appelbaum per il network americano NBC. Nella serie Quando
un’enorme voragine si apre nel mezzo di Los Angeles e attira
centinaia di persone ed edifici nelle sue profondità, coloro che vi
cadono si ritrovano in una terra primordiale misteriosa e
pericolosa, dove non hanno altra scelta che unirsi per
sopravvivere. Lo spettacolo segue una famiglia, distrutta dagli
eventi, che cerca di tornare insieme.
Protagonisti di La
Brea sono Natalie Zea come Eve
Harris, Eoin Macken come Gavin Harris,
Chiké Okonkwo come Ty Coleman, Karina
Logue come Marybeth Hill, Zyra Gorecki
come Izzy Harris e Jack Martin come Josh
Harris. Nel cast anche Natalie Zea come Eve
Harris, Eoin Macken come Gavin Harris,
Chiké Okonkwo come Ty Coleman, Karina
Logue come Marybeth Hill, Zyra Gorecki
come Izzy Harris, Jack Martin come Josh Harris,
Veronica St. Clair come Riley Velez, Rohan
Mirchandaney come Scott, Lily Santiago
come Veronica, Chloe De Los Santos come Lily,
Jon Seda come Dr. Sam Velez e Angel
Parker.
La scomparsa della Marvel Television ha
lasciato lo status di serie come Agents of
SHIELD e Daredevil in una sorta di limbo. A lungo si è parlato
della possibilità di “soft reboot” che possano riportare nei
rispettivi ruoli attori come Charlie Cox e
Vincent D’Onofrio, o magari nelle vesti di
varianti degli stessi personaggi, ma ad oggi non esiste ancora
nessuna conferma in merito.
Ci sono molti eroi e altrettanti
cattivi di quelle serie che i fan vorrebbero vedere nel Marvel
Cinematic Universe. Naturalmente, in cima alla lista c’è
Frank Castle, interpretato da Jon Bernthal nella serie The
Punisher. In una recente intervista con Forbes, è stato
proprio l’attore a parlare della possibilità di tornare nei panni
del personaggio. “Per quanto riguarda il futuro, Frank è un
personaggio che sento davvero di portare nel cuore”, ha detto
Bernthal.
“Sono davvero grato di aver
avuto quell’opportunità. Ma non si tratta di quello che vorrei io.
Si tratta di dare ai fan quello che meritano. E Frank Castle si
merita un ritorno in grande stile”, ha aggiunto. “Se lo
fanno, saranno in grado di farlo bene? Sarà abbastanza dark? Sarà
abbastanza grintoso? Daremo ai fan che amano questo personaggio ciò
che si meritano? Se la risposta a tutte queste domande dovesse
essere sì, allora mi piacerebbe tornare.”
In un’eventuale ambientazione MCU,
probabilmente il Punitore non riceverebbe mai un divieto ai minori
di diciotto anni, ma ci sono comunque tanti modo per rendere
giustizia al personaggio, anche in un ambiente PG-13. Ci sono tanti
film e serie tv in cui Frank Castle potrebbe ipoteticamente fare
ritorno, ma tutto dipenderà ovviamente dalla volontà di Kevin Feige e dal suo reale interesse nei
confronti del personaggio.
Abbiamo sentito spesso parlare di
Eternals
come di una storia d’amore, e non è un segreto infatti che i
personaggi di Ikaris (Richard
Madden), Sersi (Gemma
Chan) e Dane Whitman (Kit
Harington) saranno al centro di triangolo amoroso che
promette di essere molto importante ai fini della storia.
Sembra che i Marvel Studios abbiano fatto di
tutto per mantenere il più stretto riserbo attorno al ruolo di
Harington, e la teoria più accreditata è perché nel film vedremo il
suo personaggio trasformarsi in Black Knight.
Tuttavia, potrebbe non essere così, visto che il produttore Nate
Moore ha confermato a
ComicBook all’epoca di una visita sul set che la trasformazione
non avverrà nel film di Chloé Zhao.
“Non vedremo la Spada d’Ebano in
questo film”, ha confermato Moore. “Non vedremo
necessariamente Black Knight nel film, ma è qualcosa con cui
giocheremo lungo la strada. In questo film ci concentreremo molto
sul rapporto tra Dane Whitman e Sersi. Pensiamo che sia molto
interessante e che Dane sia un grande personaggio. Kit è stato
fantastico.”
La Spada d’Ebano rappresenta la
fonte dei poteri di Dane e, dalle parole di Moore, sembra che
Eternals
non mostrerà direttamente Black Knight ma preparerà il terreno per
l’arrivo del Cavaliere Nero nel MCU, le cui origini potrebbero
essere state completamente reinventate per il grande schermo.
Dopotutto, Eternals
dovrà raccontare numerose storie differenti, quindi il fatto che la
trasformazione di Dane in Black Knight sia stata riservata ad un
eventuale progetto futuro, è stato forse qualcosa di
inevitabile.
Eternals,
il terzo film della Fase Quattro dell’Universo Cinematografico
Marvel diretto dalla regista vincitrice dell’Academy
Award Chloé Zhao, arriverà il 3 novembre
nelle sale italiane. Il film targato Marvel Studios Eternals presenta
un nuovo team di supereroi dell’Universo Cinematografico
Marvel: l’epica storia, che abbraccia migliaia di anni, mostra
un gruppo di eroi immortali costretti a uscire dall’ombra per
unirsi contro il più antico nemico dell’umanità, The Deviants.
Il cast del film
comprende Richard
Madden, che interpreta l’onnipotente
Ikaris; Gemma
Chan, che interpreta Sersi, amante
dell’umanità; Kumail
Nanjiani, che interpreta Kingo, dotato dei poteri del
cosmo; Lauren Ridloff, che interpreta la
velocissima Makkari; Brian Tyree Henry, che
interpreta l’intelligente inventore Phastos;Salma
Hayek, che interpreta la leader saggia e spirituale
Ajak; Lia McHugh, che interpreta Sprite,
eternamente giovane e al tempo stesso piena di
saggezza; Don Lee, che interpreta il
potente Gilgamesh; Barry Keoghan, che interpreta il solitario
Druig; e Angelina
Jolie, che veste i panni dell’impetuosa guerriera
Thena.Kit
Harington interpreta Dane Whitman.
Timothée Chalamet è sicuramente uno degli
attori più lanciati del momento, nonché uno dei più apprezzati.
Dopo essersi fatto notare in Interstellar di Christopher Nolan, il giovane attore ha
raggiunto la fama internazionale grazie al ruolo di Elio in
Chiamami col tuo nome di Luca Guadagnino, che gli ha
fatto conquistare anche la sua prima candidatura agli Oscar come
miglior attore protagonista.
Dopo gli acclamati Lady Bird e Piccole donne, entrambi diretti da Greta Gerwig, Chalamet è balzato di nuovo
all’attenzione di critica e pubblico grazie a Dune di
Denis Villeneuve, attualmente nelle nostre sale. Prossimamente lo
vedremo in The
French Dispatch, il nuovo attesissimo film di Wes
Anderson, mentre in questi giorni l’attore è impegnato sul set di
Wonka,
nuovo film che lo vedrà nei panni di una versione più giovane di
Willy Wonka, l’iconico personaggio partorito dalla mente dello
scrittore Roald Dahl.
In quanto attore estremamente
richiesto e amatissimo dal pubblico a livello mondiale, in molti si
chiedono se Timothée Chalamet possa approdare presto anche
nell’universo dei supereroi con un ruolo in un film Marvel o DC. Non sappiamo se
l’attore sia effettivamente interessato alla possibilità o meno, ma
di recente, parlando con il TIME, ha
rivelato di aver ricevuto da uno dei suoi “eroi” (probabilmente un
amico collega di cui non ha voluto rivelare l’identità) un
consiglio alquanto interessante: quello di non prendere mai parte
ad un cinecomics.
“Uno dei miei eroi, non dire
dire chi o mi prenderebbe a calci in cu*o, mi ha abbracciato la
prima notte che ci siamo incontrati e mi ha dato qualche
consiglio”, ha spiegato Chalamet. “Mi ha detto: ‘Niente
droghe pesanti e niente film di supereroi.'”
Parlando invece di Wonka, di
cui ha condiviso di recente le
prime immagini ufficiali attraverso i suoi profili social,
l’attore ha specificato che non sarà una favola dark. “Non è un
film che vuole celare le emozioni più oscure che si provano nella
vita. È una celebrazione del diverso e dell’accettazione delle
parta più strana di noi stessi, quella che ti fa sentire un
emarginato.”
Di recente, il regista Kevin
Smith ha avuto spesso l’occasione di parlare del
MCU, essendo considerato
da molti una sorta di autorità in materia, non solo per la sua
sconfinata passione per i fumetti, ma anche per i suoi profondi
legami con Kevin Feige.
Ora, durante una conversazione
avvenuta all’interno dell’ultima puntata di
FatMan Beyond LIVE, Kevin Smith ha svelato un
dettaglio che ha appreso di recente in merito alla segretezza che
circonda i progetti legati al Marvel Cinematic Universe. Secondo il
regista, infatti, lo studio avrebbe un vero e proprio team (una
“polizia segreta”, come l’ha definita lui) addetto alla “custodia”
dei segreti del MCU.
“Non credo che svelando questa
cosa io possa minacciare nulla di ciò che stanno facendo o che
faranno. Ho pensato che potrebbe essere qualcosa di interessante da
sapere, proveniente dall’interno di quello stesso mondo, da fonti
attendibili che però non posso rivelare”, ha dichiarato
Smith.
“C’è una polizia segreta della
Marvel, che si occupa di scandagliare i dipartimenti cercando di
capire da dove si sia originato il leak quando le cose vengono
divulgate, ma anche di lavorare con dei sotterfugi. Sappiamo tutti
che quando ci sono le audizioni, fanno leggere delle battute che
non hanno nulla a che fare col film oggetto del casting. Sono
davvero dei campioni nell’arte del: ‘Guarda qua!’, quando in realtà
i loro segreti si nascondono da tutt’altra parte.”
“A volte lasciano in giro degli
avanzi di call sheet dove fanno delle allusioni a personaggi che
tutti sanno che non esistono”, ha aggiunto. “Sono vere e
proprie trappole che piazzano nei vari ordini del giorno dei
personaggi per vedere se vengono divulgate e capire da dove ha
origine il leak. Una roba a livello Watergate.”
Chloé Zhao, regista dell’attesissimo Eternals,
ha parlato con
Fandango del nuovo cinecomic dei Marvel Studios in arrivo a novembre
e che sarà presentato in anteprima mondiale alla Festa del Cinema
di Roma il prossimo 24 ottobre.
Sappiamo che Eternals sarà
un film destinato a ridefinire l’interno Marvel Cinematic Universe.
A tal proposito, Zhao ha spiegato: “Penso che gran parte di
ciò, di questa grande ridefinizione, sia dovuto al fatto che il
pubblico scoprirà l’origine del MCU attraverso la mitologia dei
Celestiali.”
“Penso che dopo la visione del
film avremo una nuova comprensione della relazione del pianeta
Terra con il cosmo e anche con i suoi stessi abitanti”, ha
continuato la regista premio Oscar per
Nomadland. “In questo senso, è un film che avrà un enorme
impatto sul futuro del MCU.”
Zhao ha poi sottolineato che,
nonostante le enormi implicazioni per ciò che vedremo prossimamente
nell’universo condiviso, Eternals può
essere considerato un film a sé stante. Ha poi collegato il ritorno
di metà dell’universo in Avengers:
Endgame ad un evento che potrebbe avere delle grosse
implicazioni “ecologiche”, confermando che sarà proprio il
misterioso ritorno dei Devianti a spingere gli
Eterni a tornare in azione.
In ultimo, Chloé Zhao ha parlato delle famigerate scene
post-credits, confermando che Eternalsne
avrà bene due. “Dovete restare per entrambe”, ha avvisato
la regista rivolgendosi ai fan. “Sono ugualmente importanti per
quanto riguarda il peso che avranno sul futuro di questa grande
narrativa. Ed entrambe contengono delle grandi sorprese.”
Eternals,
il terzo film della Fase Quattro dell’Universo Cinematografico
Marvel diretto dalla regista vincitrice dell’Academy
Award Chloé Zhao, arriverà il 3 novembre
nelle sale italiane. Il film targato Marvel Studios Eternals presenta
un nuovo team di supereroi dell’Universo Cinematografico
Marvel: l’epica storia, che abbraccia migliaia di anni, mostra
un gruppo di eroi immortali costretti a uscire dall’ombra per
unirsi contro il più antico nemico dell’umanità, The Deviants.
Il cast del film
comprende Richard
Madden, che interpreta l’onnipotente
Ikaris; Gemma
Chan, che interpreta Sersi, amante
dell’umanità; Kumail
Nanjiani, che interpreta Kingo, dotato dei poteri del
cosmo; Lauren Ridloff, che interpreta la
velocissima Makkari; Brian Tyree Henry, che
interpreta l’intelligente inventore Phastos;Salma
Hayek, che interpreta la leader saggia e spirituale
Ajak; Lia McHugh, che interpreta Sprite,
eternamente giovane e al tempo stesso piena di
saggezza; Don Lee, che interpreta il
potente Gilgamesh; Barry Keoghan, che interpreta il solitario
Druig; e Angelina
Jolie, che veste i panni dell’impetuosa guerriera
Thena.Kit
Harington interpreta Dane Whitman.
Già anticipato alla fine di
Guardiani della Galassia Vol.
2, Adam Warlock ha una storia editoriale che lo lega a
Thanos e al Guanto dell’Infinito. Viste come sono
andate le cose nella Fase 3, sappiamo che la sua storia
cinematografica sarà differente.
Oggi pluricandidato all’Oscar e noto
per film come Il lato
positivo,American Hustle – L’apparenza
inganna e Joy, il regista
David O. Russell ha intrapreso una più decise
scalata ai vertici di Hollywood già con il suo film del 2010
The Fighter (qui la recensione). Questo è
arrivato dopo una pausa di ben sei anni dal suo precedente
lungometraggio, I Heart Huckabees – Le strane coincidenze della
vita. Il film in questione è un biopic dedicato a due fratelli
attivi nel mondo del pugilato, una storia vera che trova qui grande
forza narrativa tanto per la bravura degli interpreti quanto per la
capacità di Russell di sottolineare il cuore emotivo del film.
Scritto da Paul Tamasy, Eric
Johnson e Scott Silver, il film è stato
ispirato dal documentario del 1995 intitolato High on Crack
Street: Lost Lives in Lowell, dedicato proprio alla famiglia
Eklund-Ward, della quale fanno parte i due fratellastri qui
protagonisti. A dirigere il film doveva inizialmente esserci
Darren Aronofsky, già distintosi nel 2008 per un
film simile quale The Wrestler. Il regista preferì però
rinunciare però a The Fighter per concentrarsi su Il
cigno nero, lasciando dunque il posto libero a Russell. Una
volta uscito in sala, il successo fu straordinario.
The Fighter guadagnò
infatti circa 130 milioni di dollari a livello mondiale e ottenne
sette nomination agli Oscar, tra cui miglior film e miglior regia.
Ancora adesso è indicato come uno dei migliori lungometraggi di
Russell, dove si evince la sua bravura nel coniugare tecnica ed
emozioni. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà
utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a
questo. Proseguendo qui nella lettura sarà possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama, al
cast di attori e alla vera storia dietro
il film. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il titolo nel proprio
catalogo.
The Fighter: la trama del film
Protagonisti del film sono
Dicky Eklund, ex pugile di successo ora caduto in
disgrazia, e il suo fratellastro Micky Ward, a sua
volta un puglie, la cui carriera è appena agli esordi ed è gestita
dalla madre Alice. Nonostante il suo
impressionante gancio sinistro, Micky continua però a perdere sul
ring. L’ultimo combattimento da lui affrontato finisce quasi per
ammazzarlo, e a quel punto viene persuaso dalla sua ragazza,
Charlene, a tentare qualcosa di estremo: dividersi
dalla sua famiglia, perseguire i suoi interessi e allenarsi senza
l’inquieto fratello. Così facendo Micky si ritrova ad avere
l’opportunità di combattere per il titolo. Sarà però a quel punto
che capirà di aver bisogno del fratello e di tutta la sua famiglia
per poter vincere.
The Fighter: la storia vera dietro
al film
Richard Eklund Jr.
passò dall’essere un pugile amatoriale all’essere un boxeur
professionista il 26 agosto del 1975. Dopo aver perso il suo
incontro di debutto contro Joe DeFayette, vinse
dieci incontri consecutivi e assunse il nome di Dick
Eklund. Il 18 luglio del 1978 si batté contro il grande
Sugar Ray Leonard uscendone però sconfitto.
Eklund continuò poi a frequentare il ring fino al
1985. Nella sua carriera totalizzò 19 vittorie e, quando smise
i guantoni cominciò ad allenare il suo fratellastro Micky
Ward. Al momento Dicky lavora come
personal trainer e allenatore di boxe nel New England e, insieme a
Micky, viaggia per gli Stati Uniti facendo
discorsi motivazionali agli studenti di college.
Allo stesso Dicky
Eklund è stato poi dedicato il documentario
High on Crack Street: Lost Lives in
Lowell, che racconta il declino dell’ex puglie a
causa della dipendenza da crack. Numerosi furono infatti i guai che
hanno caratterizzato la vita del boxeur un tempo soprannominato
L’orgoglio di Lowell. Al 2013 egli era stato arrestato circa 66
volte, nella maggior parte dei casi per possesso di droga. Quando
cominciò ad allenare Micky, aveva appena scontato
5 anni di carcere per rapimento e rapina a mano armata. Infine,
l’uomo fu coinvolto, nel maggio del 2006, in un omicidio avvenuto
fuori da un bar. Ad oggi, però, egli sembra essersi ripulito
dedicandosi unicamente all’attività di allenatore.
The Fighter: il cast del film
Ad interpretare il promettente
pugile Micky Ward vi è l’attore Mark Wahlberg,
il quale chiese di poter ottenere la parte in quanto vero amico di
Ward. Per interpretare al meglio il pugile, le sue abitudini e i
suoi modi di fare, Wahlberg si avvalse della presenza di Ward sul
set, studiandolo in ogni sua particolarità. Per aggiungere realismo
al film, Wahlberg ha inoltre rifiutato una controfigura e ha preso
pugni veri durante le scene di combattimento, il che lo ha portato
quasi a rompersi il naso un paio di volte. Wahlberg, inoltre, si è
sottoposto a un rigoroso regime di esercizi di bodybuilding,
dedicando oltre quattro anni di allenamento per ottenere un fisico
muscoloso e interpretare in modo convincente Ward.
Accanto a lui, nel ruolo del
problematico Dicky Eklun vi è invece Christian Bale,
che proprio grazie a questa interpretazione ha vinto un Oscar come
miglior attore non protagonista. Fu Walhberg a suggerire Bale,
desiderando di poter lavorare con lui. Data la tossicodipendenza di
Eklund, Bale ha dovuto perdere molto peso, cosa già fatta in
passato per L’uomo senza sonno.
Bale ha inoltre studiato la parte prendendo appunti sui manierismi
di Eklund e registrando conversazioni per acquisire il
caratteristico accento di Boston del personaggio. Nel film vi è poi
l’attrice Amy Adams nel
ruolo di Charlene Felming, fidanzata di Micky, mentre Melissa Leo è
la madre dei due, Alice.
The Fighter: il trailer e dove
vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di
The Fighter grazie alla sua presenza su
alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in
rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten
TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Now e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
lunedì 11 ottobre alle ore 21:15
sul canale Cielo.
Quella di Il padrino è una delle
trilogie cinematografiche più conosciute e amate di sempre, vero e
proprio simbolo di un genere. Con tre film, questa affronta un arco
temporale di circa 96 anni, raccontando ascesa e declino della
famiglia Corleone, tra le più potenti in assoluto nella malavita di
New York. Il primo film, intitolato semplicemente Il
padrino, uscì al cinema nel 1972 per la regia di
Francis Ford Coppola, qui alle prese con il suo
primo grande lungometraggio dopo averne diretti alcuni a basso
costo. Nonostante i numerosi problemi produttivi, legati
principalmente a divergenze con i produttori sulla scelta del cast,
il film riuscì infine a prendere vita.
Il padrino si affermò da
subito come un successo straordinario, incassando nei soli Stati
Uniti ben 86 milioni di dollari, battendo dunque il record di
Via col vento che durava da oltre trent’anni. Anche la
critica lodò il film, definendolo il più bello incentrato sulle
losche attività della mafia e l’impatto culturale lasciato dal film
nell’immaginario collettivo rimarrà nella storia, con i numerosi
detti mafiosi e alcune scene chiave (come quella della testa di
cavallo, o la morte di Sonny) rimaste indelebili ancora oggi, a tal
punto da essere citate in numerose altre pellicole di successo
negli anni a venire.
Candidato a 10 premi Oscar, Il
padrino finì con il vincerne tre: miglior film, miglior
sceneggiatura non originale e miglior attore protagonista a
Marlon Brando, il quale però come noto rifiutò il
premio. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà
certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità
relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti
possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama, al libro e al cast
di attori. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
Il padrino: la trama del film
La vicenda del film si svolge nella
New York a metà tra gli anni Quaranta e gli anni Cinquanta ed ha
per protagonista la famiglia di origine italo-americana Corleone,
la più potente nell’ambiente mafioso della città. Questa è
specializzata in attività come gioco d’azzardo, racket e
prostituzione e il tutto viene gestito dal patriarca Don
Vito. Grazie ai numerosi debitori di cui è circondato,
egli vanta un potere immenso, che gli ha permesso di ottenere
amicizie importanti tra i personaggi di spicco della società
newyorkese. Ormai anziano, però, Don Vito si sente in dovere di
scegliere un proprio successore.
Tra i pretendenti al suo posto vi
sono naturalmente i suoi figli, dall’iracondo
Sonny all’ingenuo Fredo, dal
figliastro Tom Hagen fino al riluttante
Michael. Quest’ultimo, mantenutosi sempre estraneo
alle attività criminali della famiglia, finisce a poco a poco per
esserne coinvolto in modo sempre più personale. Mentre la famiglia
cerca dunque di riassestarsi per confermare il proprio dominio, una
serie di scontri con altri clan mafiosi renderanno sempre più
delicata la situazione, sino a portare alla necessità di attuare
delle vendette non prive di ovvie conseguenze. Per i Corleone si
presentano dunque momenti molto difficili.
Il padrino: il libro da cui è
tratto il film
Come noto, il film è l’adattamento
dell’omonimo romanzo scritto da Mario Puzo e
pubblicato nel 1969. All’interno di questo si narrano le vicende di
una famiglia mafiosa di origini italiane. Il libro godé da subito
di una grandissima popolarità e introdusse una serie di
terminologie tipiche di quell’ambiente all’epoca ancora poco note.
Nel testo, per esempio, si può leggere la parola omertà
lasciata in italiano, divenuta da quel momento estremamente
popolare. Diviso in nove parti, il libro contiene una grande
quantità di eventi e personaggi, non tutti finiti nel primo film
della trilogia.
Molto di quanto non inserito in
questo, però, è stato poi ripreso per i successivi due sequel. In
particolare, i contenuti del romanzo formarono la base per i primi
due film, integrati da nuovo materiale, sceneggiato dall’autore
stesso, per parte del secondo e del terzo. Con il completamento
della trilogia, dunque, Puzo poté vedere compiersi il suo
appassionato racconto della famiglia Corleone. Nel 1984, infine,
Puzo pubblicò anche quello che è giudicato uno “spin-off”
de Il padrino, ovvero Il siciliano, dedicato al
bandito Salvatore Giuliano.
Il padrino: il cast del film
La composizione del cast di Il
padrino fu uno degli aspetti più complessi del film. Molti
attori non considerati desideravano infatti avere una parte, mentre
alcuni di quelli indicati da regista e produttori non volevano
assolutamente saperne nulla. Per il ruolo di Don Vito Corleone, ad
esempio, è noto che Orson Welles fece grande
pressione pur di ottenere la parte. Francis Ford
Coppola, grande fan di Welles, ha però dovuto rifiutare
l’offerta perché aveva già in mente Marlon Brando
per il ruolo e sentiva che Welles non sarebbe stato adatto. Brando,
però, notoriamente problematico, era visto con grande
preoccupazione dai produttori, che richiesero che l’attore firmasse
un contratto ricco di clausole da rispettare.
L’interpretazione di Brando è ancora
oggi considerata una delle migliori nella storia del cinema. Egli
si dedicò personalmente anche alla caratterizzazione del
personaggio, richiedendo di poter indossare uno speciale
apparecchio dentale che gli gonfiasse le guance, donandogli
l’aspetto di un bulldog. Per il personaggio di Michael Corleone,
invece, Coppola scelse l’allora quasi sconosciuto Al Pacino, in
quanto egli possedeva l’aspetto di un vero siciliano. Vi sono poi
James Caan nei panni di Sonny Corleone e
Robert Duvall in quelli di Tom Hagen, Diane Keaton è
Kay Adams, fidanzata di Michael, mentre John
Cazale è Fredo.
Il padrino: il trailer e dove
vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di Il
padrino grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari
piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti
disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema,
Google Play, Apple iTunes, Now, Amazon Prime Video e Tim Vision. Per
vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà
noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale.
Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della
qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo
di lunedì 11 ottobre alle ore
21:00 sul canale Iris.
Norman Reedus è un attore americano
prevalentemente conosciuto grazie alla serie
The Walking Dead. Ma non solo: è anche uno scultore e
un modello.
Ecco dieci cose che non sapevate su Norman
Reedus.
Norman Reedus: film e carriera
1. Norman Reedus ha origini
italiane. Nato il 6 gennaio del 1969 a Hollywood, in
Florida, da Marianne e Norman Reedus, Norman Mark Reedus ha origini
italiane da parte dei nonni paterni, oltre che inglesi, scozzesi e
irlandesi.
2. Norman Reedus ha iniziato
la carriera di attore con Guillermo Del Toro. Il primo
film di Norman Reedus è stato il thrller-horror
Mimic nel 1997, nel quale interpretava il
personaggio di Jeremy. Reedus ha anche interpretato diversi ruoli
in film come Six Ways to Sunday (1997), Deuces Wild –
I guerrieri di New York (2002), Blade II (2002),
8MM – Delitto a luci rosse (1999), American
gangster (2007), Hero Wanted (2008) e Moscow
Chill. Nel 2005 ha preso parte al film Antikorper nel
ruolo di un poliziotto tedesco, mentre nel 2008 è entrato nel cast
del film Red Canyon, nel 2010 in quello di The Conspirator di Robert Redford e nel 2016 in
Codice 999 – Triple Nine di John Hillcoat. Norma
Reedus è forse più conosciuto per il ruolo di Murphy MacManus nel
film del 1999 The Boondock Saints – Giustizia finale e nel
film sequel del 2009 The Boondock Saints 2 – Il giorno di
Ognissanti.
Norman Reedus in The Walking Dead
3. Norman Reedus ha
raggiunto la notorietà grazie a The Walking Dead.
Dal 2010, anno di inizio della serie, Norma Reedus ha preso parte
nella serie targata AMC The Walking Dead. Secondo il
creatore della serie, Reedus onora la serie con la sua presenza.
Diverse sfumature che Norman ha apportato al suo personaggio nella
prima stagione hanno ispirato gli sceneggiatori a creare tutte le
situazioni-tipo che si verificano nella seconda stagione. Ad oggi è
uno dei principali protagonisti, nonché uno dei pochi presenti sin
dalla prima stagione a recitare ancora nella serie.
4. Si era proposto per un
altro ruolo. Oggi Reedus è unanimemente noto per il ruolo
di Daryl Dixon, tra i personaggi più amati dell’intera serie.
Originariamente, però, egli si era presentato per il provino per il
personaggio di Merle Dixon, fratello di Daryl. Pur non ottenendo la
parte, l’attore colpì particolarmente gli ideatori della serie, i
quali decisero di scrivere un personaggio appositamente per lui e
dunque non presente nella serie a fumetti. Questo personaggio era
proprio quello di Daryl.
Norman Reedus: la vita privata,
Diane Kruger e Mingus Lucien Reedus
5. Norman Reedus è stato a
lungo impegnato con una modella. Norman Reedus è stato
fidanzato per cinque anni con la supermodella Helena
Christensen, nativa della Danimarca, dal 1998 al 2003. I
due hanno avuto un figlio, Mingus Lucien Reedus,
nato il 13 ottobre 1999. A suo figlio Mingus era stato offerto un
provino per il ruolo di Peter Parker/Spider-Man in Spider-Man: Homecoming (2017) ma ha rifiutato
in seguito.
6. Norman Reedus ha una
relazione con un’attrice. Qualche tempo fa si parlava di
una sua possibile frequentazione con la collega della serie The
Walking Dead,Emily Kinney. In seguito
Norman, diretto interessato, ha smentito la cosa con un Tweet
accusando di speculazione chi affermava il contrario. Al di là
della vicenda, Norman Reedus è davvero legato a una sua collega
attrice. Si tratta dell’attrice tedesca Diane
Kruger. I due si frequentano dal 2016 e nel 2018 hanno
dato vita alla figlia Sky.
Norman Reedus è su Instagram e
Twitter
7. Norman Reedus ha un
account Instagram incredibile. Norman Reedus ha un profilo
Instagram da 5,9 milioni di follower, cosa che non è da tutti. Il
suo account è pieno di foto derivanti dai set dei suoi lavori,
principalmente da quello di The Walking Dead. Ma Norman è
vero e proprio burlone e moltissime delle sue foto dimostrano la
sua ironia e autoironia, per non parlare del suo lato da fanboy,
come la foto che ritrae Joaquin Phoenix nelle vesti di Joker.
8. Norman Reedus è molto
attivo anche su Twitter. Norman Reedus ha anche un profilo
Twitter ufficiale molto usato. I suoi tweet riguardano la
promozione della serie The Walking Dead, nonché i repost
di recensioni e news varie che riguardano sempre la serie. Inoltre,
su questa piattaforma condivide quanto posta su Instagram.
Norman Reedus in Death Stranding
9. Ha prestato le sue
sembianze al protagonista del videogioco. Nel 2019 il
celebre autore di videogiochi Hideo Kojima ha
pubblicato un videogioco da lui da tempo desiderato e molto atteso
dai suoi fan. Si tratta di Death Stranding, un’avvincente
avventura che pone il giocatore nel ruolo di un fattorino alle
prese con il proprio mestiere in un mondo distopico abitato da
strane creature e dominato da squarci nello spazio-tempo.
Protagonista di questo è Sam Porter Bridges, il quale è stato
modellato proprio sulle fattezze di Reedus, che ha così avuto modo
di interpretare a tutti gli effetti il personaggio.
Norman Reedus: età e altezza dell’attore
10. Norman Reedus è nato a
Hollywood, in California, il 6 gennaio del 1969. L’attore
è alto complessivamente 179 centimetri.
Disney Italia ha
diffuso il trailer ufficiale di Encanto,
il nuovo film d’animazione Disney diretto da Jared
Bush e Byron Howard che arriverà il 24 novembre nelle
sale italiane.
Nella versione italiana di Encanto
prestano le proprie voci il cantautore e musicista Alvaro
Soler nel ruolo di Camilo, il cugino di Mirabel con il
potere di cambiare il proprio aspetto per trasformarsi in chiunque
voglia; l’attore e regista Luca Zingaretti nei
panni di Bruno, lo zio di Mirabel con il dono di prevedere il
futuro; l’attrice e cantante Diana Del Bufalo in
quello di Isabela, la sorella di Mirabel, praticamente perfetta e
con la magica abilità di far crescere le piante e far sbocciare i
fiori; e l’attrice colombiana Angie Cepeda in
quelli di Julieta, la mamma di Mirabel con il potere di guarire.
Alvaro Soler interpreta inoltre un brano nei titoli di coda della
versione italiana del film.
Encanto racconta
la storia di una famiglia straordinaria, i Madrigal, che vive
nascosta tra le montagne della Colombia, in una casa magica, in una
città vivace, in un luogo meraviglioso e incantato chiamato
Encanto. La magia di Encanto ha donato a ogni bambino della
famiglia un potere unico, dalla superforza al potere di guarire.
Tutti tranne Mirabel. Ma quando scopre che la magia che circonda
Encanto è in pericolo, Mirabel decide che lei, l’unica Madrigal
ordinaria, può essere l’ultima speranza della sua straordinaria
famiglia.
Il film è diretto da Jared Bush
(co-regista di Zootropolis) e Byron Howard
(Zootropolis, Rapunzel – L’intreccio della
torre), co-diretto da Charise Castro Smith (sceneggiatrice di
The Death of Eva Sofia Valdez) e prodotto da Yvett Merino
e Clark Spencer. La sceneggiatura è firmata da Castro Smith e Bush.
Encanto include le canzoni originali del vincitore
dell’Emmy®, del GRAMMY® e del Tony Award® Lin-Manuel Miranda
(Hamilton, Oceania), mentre Germaine Franco
(Dora e la città perduta, La piccola boss,
Prendimi!) ha composto la colonna sonora originale.
Cara Delevingne è stata una supermodella
britannica e adesso è un’ottima attrice. Ma ci sono cose che di lei
non si sanno.
Ecco alcune cose che, forse, non sapevate su Cara
Delevingne.
Cara Delevingne: film e
carriera
1. Cara Delevingne è nata
Londra. Cara Jocelyn Delevingne è nata il 12 agosto 1992 a
Londra da Pandora Anne e Charles Hamar Delevingne. I suoi genitori
provengono entrambi da rami dell’alta borghesia, con parentele che
includono visconti, baroni e sindaci della città di Londra. Cara
Delevingne ha due sorelle maggiori: Poppy e Chloe.
2. Cara Delevingne ha
iniziato la sua carriera di modella a 17 anni. Cara
Delevingne ha iniziato a 17 anni a fare la modella, firmando un
contratto con la Storm Model Management. Per svolgere questo lavoro
ha dovuto abbandonare la scuola quasi subito. Dopo alcuni shooting,
è diventata in poco tempo il volto della Burberry’s
Beauty, diventandone il volto ufficiale nel 2012, insieme
all’attore Eddie Redmayne. Ma non sono Burberry:
Cara Delevingne si è prestata anche per diverse campagne
pubblicitarie, come quelle di H&M, Zara, Chanel e
Blumarine. A ciò vanno aggiunte le sfilate per gli show di
Victoria’s Secret nel 2012 e nel 2013. È apparsa anche in
campagne di altri brand come Jason Wu, Oscar de la Renta, Dolce
& Gabbana, Mango, Fendi e Stella McCartney. La
Delevingne è apparsa anche sulle copertine di Vogue UK, Vogue
Korea, i-D, Love, Russh, Jalouse, Style.com e molte altre.
3. Cara Delevingne ha
annunciato il ritiro dalle passerelle. Poco dopo la metà
del 2015, Cara Delevingne ha annunciato di volersi ritirare dal
mondo della moda, per dedicarsi completamente alla recitazione. Ma
i motivi sono anche altri: fare la modella le stava dando tanto
stress, talmente pressante da scatenarle una forma di psoriasi, e
stava arrivando anche ad odiare il proprio corpo.
4. Cara Delevingne ha
iniziato a recitare nel 2012. Cara Delevingne ha iniziato
a praticare il ruolo di attrice nel 2012, interpretando un piccolo
ruolo in Anna Karenina di Joe Wright. Ha proseguito il
percorso della recitazione, facendo una breve partecipazione alla
serie tv Storie in scena (2013) e ai film The face of
an angel (2014), La Città di carta (2015) e Pan – Viaggio sull’isola che non c’è (2015). Il 2016 e
il 2017 sono stati due anni importanti dal punto vista recitativo,
grazie al suo coinvolgimento in film come Kids in love
(2016), Suicide Squad (2016), Valerian e la città dei mille pianeti (2017). Nel 2018
ha preso parte ai film Her Smell, London Fields e Life
in a year. Prossimamente reciterà in Together Now e
Punk. Dal 2019 ha assunto il ruolo di Vignette Stonemoss
nella serie Carnival Row.
Cara Delevingne è su Instagram
5. Cara Delevingne ha un
profilo Instagram seguito da più di 41 milioni di persone.
L’account Instagram di Cara Delevingne scotta per davvero, a
guardare la grande quantità di follower. Sul suo profilo vanno per
la maggiore le foto dei servizi fotografici o dei dietro le quinte
dei suoi diversi progetti, tra cui quello di modella che talvolta
svolge. Ma sono tanti i post che fanno emergere la sua ironia e
autoironia che l’ha sempre contraddistinta, mandando sempre in
subbuglio le sue migliaia, anzi milioni di fan.
6. Cara Delevingne ha un
profilo Twitter hot. Nel senso che il suo profilo
Instagram scotta, quello Twitter non è per niente da meno, con i
suoi 10 milioni e oltre di seguaci. Oltre a pubblicare foto e a
retwettare progetti da lei realizzati, Cara è un animalista
convinta e usa questo social anche per fini di sensibilizzazione.
In ogni caso, su entrambi i social non ci sono immagini che la
ritraggono nella quotidianità e la sua vita privata rimane tale.
Lei stessa ha ammesso di essere apertamente bisessuale e le uniche
voci che sembrano confermate riguardo un suo possibile fidanzamento
sono delle foto che ritraggono Cara e Ashley Benson (una delle
protagoniste di Pretty Little Liars) che si baciano all’aeroporto
londinese di Heatrow. Cara e Ashley si sono coosciute sul set del
film Her Smell.
Cara Delevingne in Suicide
Squad
7. Si è preparata al ruolo
in modo particolare. Il regista di Suicide Squad, David Ayer, ha scelto Cara
Delevingne per il ruolo dell’Incantatrice, prima ancora che ci
fosse una sceneggiatura. Le ha poi chiesto di prepararsi per il suo
ruolo di spogliandosi nuda nei boschi, preferibilmente sotto la
luna piena, e camminando nel fango di notte. Secondo quanto
riferito, l’attrice ha compiuto tali azioni nel complesso appartato
della villa di sua sorella.
Cara Delevingne: la sua fidanzata Ashley Benson
8. Ha reso pubblica la
propria pansessualità. L’attrice non ha mai nascosto di
riconoscersi come pansessuale, provando attrazione a prescindere
dal sesso dell’altra persona. Nel corso degli anni si è dunque
sempre più battuta affinché la diversità di genere si imponesse
come la nuova normalità. Negli anni inoltre non ha nascosto le
proprie relazioni, come quella con la musicista Annie
ErinClark.
9. Cara Delevingne ha avuto
una relazione con Ashley Benson. Dopo alcune speculazioni,
nel giugno del 2019 l’attrice ha reso nota la sua relazione con la
modella Ashley Benson, anche nota come interprete
nel ruolo di Hanna Marin in Pretty Little Liars. Le due,
molto legate, sembravano essere pronte a compiere il grande passo
del matrimonio, ma nell’aprile del 2020 hanno invece reso nota la
loro separazione.
Cara Delevingne: età e altezza dell’attrice
10. Cara Delevingne è nata a
Londra, in Inghilterra, il 12 agosto del 1992. L’attrice è
alta complessivamente 171 centimetri.