Viaggio mitico ed emozionante di un
eroe, Dune
narra la storia di Paul Atreides, giovane brillante e dotato di
talento, nato per andare incontro a un destino più grande della sua
immaginazione, che deve raggiungere il più pericoloso pianeta
dell’universo per assicurare un futuro alla sua famiglia e al suo
popolo. Mentre forze malvagie combattono per l’esclusivo possesso
della più preziosa risorsa esistente sul pianeta – una spezia
capace di liberare tutte le potenzialità della mente umana – solo
chi vincerà le proprie paure riuscirà a sopravvivere.
COMMENTO DEL REGISTA:
Adattarsi o morire. Questo era il mio mantra durante la lavorazione
di Dune. Il deserto ha i suoi modi per riportarti al tuo vero io, e
liberarti dalle abitudini marce. Devi evolvere per sopravvivere
all’esperienza. La realizzazione di questo film è la risposta a una
vecchia chiamata, con radici più profonde di quanto immaginassi.
Riguardava il destino, la fede e l’istinto, l’alienazione coloniale
e il libero arbitrio. Ho parlato di Frank Herbert come il mio nuovo
profeta, e del suo romanzo come la mia Bibbia. La natura era il mio
Dio. Il silenzio, il mio Spirito Santo. I venti della realtà
spostano le sabbie, scolpiscono nuovi paesaggi, cancellano i punti
di riferimento: ho pregato per evitare di perdermi. Grazie a Frank,
sono tornato vivo. Di ritorno dall’erg, faccio il gioco della
profezia. Dune è stato sognato e approntato per l’esperienza
cinematografica. Il grande schermo non è semplicemente un altro
format, è il centro del linguaggio cinematografico. La forma
originale. Quella che resisterà alla prova del tempo.
E’ stato presentato nella sera
The
Card Counter, il nuovo film del regista Paul
Schrader presente insieme al cast sul red carpet:
Oscar Isaac, Tiffany Haddish, Tye Sheridan.
Nel film William Tell è un ex
inquirente militare che vive nell’ombra e fa il giocatore
d’azzardo, ma senza correre troppi rischi. La sua vita meticolosa
finisce nello scompiglio dopo l’incontro con Cirk, un giovane
intenzionato a vendicarsi di un comune nemico. Con l’aiuto della
misteriosa finanziera La Linda, Tell introduce Cirk nel circuito
dei casinò per condurlo su una nuova strada. Ma i fantasmi del
passato non lo abbandoneranno tanto facilmente.
Il premio Oscar Paolo
Sorrentino ha presentato in concorso a Venezia 78 il suo
ultimo film,
E’ stata la mano di Dio, una produzione Originale
Netflix. Insieme a lui, il cast del film
Filippo Scotti,
Toni Servillo, Teresa Saponangelo, Marlon Joubert e
Luisa Ranieri.
Dal regista e sceneggiatore Premio
Oscar Paolo Sorrentino (Il Divo, La grande bellezza, The Young
Pope) la storia di un ragazzo nella tumultuosa Napoli degli anni
Ottanta. Una vicenda costellata da gioie inattese, come l’arrivo
della leggenda del calcio Diego Maradona, e una tragedia
altrettanto inattesa. Ma il destino trama dietro le quinte e gioia
e tragedia s’intrecciano, indicando la strada per il futuro di
Fabietto. Sorrentino torna nella sua città natale per raccontare la
sua storia più personale, un racconto di destino e famiglia, sport
e cinema, amore e perdita.
Paolo Sorrentino, regista e
sceneggiatore, è nato a Napoli nel 1970. Nel 2001, il suo primo
lungometraggio, L’uomo in più, è selezionato alla Mostra del Cinema
di Venezia. Nel 2004 gira Le conseguenze dell’amore e nel 2006
L’amico di famiglia, entrambi in concorso al Festival
di Cannes. Nel 2008 con Il divo, torna a Cannes dove vince il
Prix du Jury. Torna in concorso a Cannes nel 2011 con This Must be
the Place e due anni più tardi con La grande bellezza con cui si
aggiudica l’Oscar®, il Golden Globe®, il Bafta come Miglior Film
Straniero e tre EFA. Selezionato ancora una volta in concorso a
Cannes nel 2016, Youth – La giovinezza ha vinto tre premi EFA,
ricevuto una candidatura agli Oscar® e due ai Golden Globes®. Nel
2016 firma la serie TV The Young Pope, candidata ai Golden Globe
per la Miglior Interpretazione Maschile e agli Emmy Awards per
scenografia e fotografia. Del 2018 è il film Loro con protagonista
Toni Servillo. Nel 2019 gira la seconda serie ambientata in
Vaticano, The New Pope con protagonisti Jude Law e John
Malkovich.
Oggi è il giorno di Il
potere del cane il film originale Netflix di Jane Campion presentato
in concorso alla 78esima Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia.
Sul red ad accompagnare il film i protagonisti
Benedict Cumberbatch e Kirsten Dunst.
Nel film Il carismatico allevatore
Phil Burbank incute paura e rispetto. Quando il fratello porta la
nuova moglie e il figlio di lei a vivere al ranch di famiglia, Phil
li tormenta finché non si ritrova vulnerabile alla possibilità di
innamorarsi.
Affermatosi come uno dei nuovi
maestri del cinema d’azione, Paul Greengrass si è
negli anni distinto per aver diretto i film The Bourne Supremacy,
The Bourne Ultimatum e
Jason Bourne, ma anche
United 93, Captain Phillips, 22 July e Notizie dal mondo. In ogni suo
film si possono ritrovare forti richiami all’attualità e a
questioni politiche particolarmente scottanti. Un altro brillante
esempio del suo cinema, dove si coniugano tutti questi elementi, è
Green Zone, uscito in sala nel 2010. La
Zona Verde del titolo è un riferimento a quel territorio militare
nel centro della città di Baghdad, in Iraq.
Dopo aver terminato il suo lavoro
sul personaggio di Jason Bourne, Greengrass espresse il desiderio
di dar vita ad un adattamento del libro Imperial Life in the
Emerald City, di Rajiv Chandrasekaran. Tradotto in
italiano con il titolo Green Zone: il lato oscuro dell’impero
americano a Baghdad, questo si presenta come un duro atto
d’accusa alla gestione statunitense del conflitto in Iraq. Per il
regista era dunque l’occasione di dar vita ad un nuovo racconto
perfettamente coerente con la sua idea e il suo stile di cinema. A
scrivere la sceneggiatura tratta dal libro è poi stato
Brian Helgeland, premio Oscar per L.A.
Confidential.
Parlando del film, Greengrass ha
affermato che questo come i film di Bourne riflettono una diffusa
sfiducia popolare nei confronti delle autorità e dei governi,
colpevoli di aver deliberatamente mentito e deluso i propri
cittadini sulla guerra in Iraq. Un racconto e riflessioni ancora
oggi estremamente attuali, contenute in un film che è sempre bene
riscoprire. Prima di intraprenderne una visione, però, sarà utile
approfondire alcune delle sue principali curiosità. Proseguendo qui
nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama, al cast di
attori e alla vera storia dietro il film.
Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming
contenenti il film nel proprio catalogo.
Green Zone: la trama del film
Le vicende del film si svolgo a
partire dal marzo del 2003, quando il regime di Saddam
Hussein viene rovesciato e le truppe statunitensi occupano
l’Iraq. L’obiettivo dei soldati è ora quello di rintracciare le
armi di distruzione di massa che si ritiene siano nascoste in quei
territori. Ad occupersi della missione è Roy
Miller, mentre sul luogo giunge anche la giornalista
Lawrie Dayne per documentare il tutto. Ben presto,
però, Miller si rende conto che le informazioni fornitegli non
fanno che rivelarsi false. Frustrato dalla situazione, egli si
impone dunque l’obiettivo di scoprire quali siano le vere
intenzioni del governo americano. Per trovare la verità, egli dovrà
però intromettersi in situazioni particolarmente scomode.
Green Zone: il cast del film
Ad interpretare il generale Roy
Miller vi è l’attore Matt Damon, che
aveva già collaborato con Greengrass per i film su Jason Bourne.
Damon, però, era inizialmente restìo all’idea di partecipare al
film a causa di altri impegni. Grazie alla garanzia che le riprese
di Green Zone sarebbero finite in tempo per permettergli
di recitare in altri film, egli accettò il ruolo. Damon si informò
poi molto sul conflitto iracheno, al fine di poter comprendere
meglio le dinamiche in gioco. Insoddisfatto del finale, egli di
comune accordo con Greengrass ottenne di poterne girare uno
alternativo, giudicato più coerente con il resto del racconto.
L’attrice Amy Ryan
interpreta invece la corrispondente estera Lawrie Dayne. Tale
personaggio è ispirato alla vera giornalista Judith
Miller del New York Times, nota per le sue
indagini sul conflitto in Iraq. Greg Kinnear è
Clark Poundstone, del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti,
mentre Brendan Gleeson è Martin Brown, capo della
CIA dell’ufficio a Baghdad. Jason Isaacs
interpreta il maggiore Brigs, mentre Yigal Naor,
attore israeliano, ricopre il ruolo del generale iracheno Al-Rawi.
Nel film compare infine anche Khalid Abdalla, nel
ruolo del veterano di guerra iracheno Freddy. L’attore è stato
chiamato da Greengrass per il ruolo dopo che il regista rimase
colpito dalla sua interpretazione in United 93. Per
preparsi al ruoo, Abdalla ha imparato la lingua irachena.
Green Zone: la vera storia dietro al film
Come anticipato, la Zona Verde
presente nella città di Baghdad è un’area di circa 10 chilometri
quadrati e centro, a suo tempo, dell’autorità provvisoria della
coalizione. Ad oggi è invece il luogo dove si raccoglie la presenza
internazionale nella città irachena. Le aree al di fuori della Zona
Verde sono invece denominate Zone Rosse, indicanti dunque quei
territori non protetti. In questa area si svolgono le vicende
scritte da Chandrasekaran, frutto di sue ricerche e inchieste. Il
suo libro, e il film a seguire, ripercorrono infatti le vere
operazioni militari il cui obiettivo era quello di individuare le
armi di distruzioni di massa, la cui esistenza a Baghdad era stata
tra i motivi indicati in favore dell’invasione militare.
I personaggi interpretati da Matt
Damon e da Amy Ryan sono basati sul vero Capo maresciallo
dell’esercito Richard “Monty” Gonzales e sulla
giornalista Judith Miller. I due, impegnati in
modi differenti nella ricerca delle suddette armi, arrivarono ad
individuare altri motivi più concreti circa la presenza militare
statunitense in Iraq. La Miller, in particolare, è giunta tramite
le sue indagini a scoprire che le informazioni circa la presenza di
tali armi erano false. Nel ripercorrere questi eventi, il film di
Greengrass è stato accusato di essere anti-americano, mentre il
regista ha dichiarato come errato tale punto di vista. Ad essere
oggetto di accusa non sono gli Stati Uniti quanto l’operato degli
uomini del governo.
Green Zone: il trailer e dove
vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Fredda è la
notte è infatti disponibile nei cataloghi di
Infinity, Amazon Prime Video e Now. Per vederlo,
una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare
il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà
così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un
dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è
inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 2
settembre alle ore 21:00 sul canale
Iris.
L’attore Andy Serkis,
anche noto come il maestro della Motion Capture, è celebre per aver
dato vita sul grande schermo ad alcune tra le creature più
memorabili degli ultimi anni. Da Gollum nella trilogia de Il
Signore degli anelli al primate Cesare in L’alba del
pianeta delle scimmie e i suoi sequel. Serkis, però, ha
recentemente compiuto anche il passaggio dietro la macchina da
presa e dal 2017 ad oggi ha già diretto tre film, l’ultimo dei
quali, Venom – La furia di
Carnage, è atteso prossimamente in sala. Il suo primo film
è invece stato Ogni tuo respiro, racconto
biografico dedicato alla vita di Robin
Cavendish.
Tutto nasce dalla volontà del
produttore Jonathan Cavendish, figlio di Robin e
co-fondatore insieme a Serkis della The Imaginarium
Studios, di realizzare un film dedicato al padre e alle
sue opere. Scritto da William Nicholson,
sceneggiatore candidato all’Oscar per Il gladiatore e
anche autore di film come Elizabeth: The Golden Age e
Les Misérables, Ogni tuo respiro ripercorre con
grande delicatezza la vita di un uomo che ha dedicato tutte le sue
forze all’amore verso la moglie e verso quanti si trovano in
situazioni difficili come lui, che sin dall’età di 28 anni è
paralizzato a causa delle poliomielite.
Presentato al Toronto International
Film Festival, Ogni tuo respiro ha ottenuto buoni consensi
di critica e pubblico, passando però più in sordina del dovuto. Ad
oggi è un titolo da riscoprire, tanto per i valori trasmessi quanto
per le intense interpretazioni dei protagonisti e la regia di
Serkis. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà
certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità
relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti
possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama, al cast di attori e alla
vera storia dietro al film. Infine, si
elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il titolo nel proprio catalogo.
Ogni tuo respiro: la trama del
film
La vicenda si svolge sul finire
degli anni Cinquanta, quando durante un viaggio d’affari in Kenya
Robin Cavendish si ammala gravemente di
poliomielite. La malattia lo costringe per mesi a rimanere immobile
sul letto d’ospedale, lontano dalla famiglia e dall’amata moglie
Diana. Proprio quest’ultima, preoccupata dalla
depressione a cui il marito si sta abbandonando, decide di
riportarlo a casa loro nel Derbyshire. Qui Robin può ricevere cure
migliori e grazie ad una speciale sedia a rotelle dotata di
respiratore ritrova la voglia di vivere che sembrava aver perso.
Nonostante le difficoltà, Robin decide ora di seguire un nuovo
percorso di vita, aiutando quanti si trovano nella sua stessa
difficile situazione.
Ogni tuo respiro: il cast del
film
Ad interpretare Robin Cavendish vi è
l’attore Andrew
Garfield. Divenuto popolarissimo grazie ai due film di
The Amazing Spider-Man e poi
consacratosi con La battaglia di Hacksaw Ridge e
Silence, egli è si è trovato qui a dar vita nuovamente ad
una persona realmente esistita, misurandosi però con quella che ha
in seguito definito una delle interpretazioni più difficili della
sua carriera. Per poter comprendere al meglio il carattere e le
difficoltà del personaggio, paralizzato e con problemi respiratori,
Garfield ha deciso di rimanere nel personaggio anche durante le
pause tra le riprese. L’attore Dean-Charles
Chapman, recentemente visto in 1917,
interpreta invece il figlio Jonathan Cavendish.
Nel ruolo della moglie Diana vi è
l’attrice Claire Foy,
celebre per aver interpretato la regina Elisabetta nelle prime due
stagioni di The
Crown. Sul set l’attrice ha potuto fare affidamento sulla
presenza della vera Diana Cavendish, la quale nonostante avesse 83
anni al momento delle riprese del film decise di seguire quanto più
possibile da vicino la realizzazione del film su suo marito.
Dialogando con lei, la Foy ha potuto apprendere quanto le serviva
per dar vita ad un’interpretazione fedele e sentita. Tom
Hollander interpreta Bloggs e David Blacker, i gemelli
fratelli di Diana, mentre Hugh Bonneville è Teddy
Hall, l’inventore che ha costruito l’apposita sedia a rotelle per
Robin.
Ogni tuo respiro: la vera storia
dietro al film
Quella di Robin Cavendish è una
storia tanto ricca di sofferenza quanto anche di coraggio e amore.
Le vicende che hanno cambiato la sua vita hanno avuto inizio nel
1958, quando egli si trovava in Kenya per un viaggio d’affari. Qui
egli contrae la poliomielite, una delle malattie più longeve di
sempre e tra le più temute del XX Secolo. Sfortunatamente, Robin
contrasse tale virus in forma particolarmente grave, cosa che lo
portò in brevissimo tempo ad essere totalmente paralizzato dal
collo in giù. Per questo motivo, portato d’urgenza in un ospedale
di Nairobi, egli venne collegato ad un respiratore meccanico, unico
modo per lui di poter respirare.
I medici stimavano inizialmente dai
tre mesi ad un anno di vita, ma Robin riuscì sorprendentemente a
superare di gran lunga questa aspettativa. Tornato a casa, egli
sviluppò nel 1962, insieme all’inventore Teddy Hall, il progetto
per una sedia a rotelle dotata di respiratore portatile. Tale
strumento permise a lui e quanti come lui di potersi distaccare dal
letto e dai respiratori automatici. Per il resto della sua vita
Robin ha poi dato vita a numerose raccolte fondi al fine di aiutare
quanti venivano colpiti dalla malattia, cercando allo stesso tempo
di sensibilizzare a riguardo e di motivare i malati.
Nel 1974 egli ricevette la medaglia
dell’Ordine dell’Impero Britannico per i suoi numerosi impegni e
sforzi volti a migliorare la vita delle persone disabili. L’8
agosto del 1994 Cavendish è infine deceduto, all’età di 64 anni,
per il complicarsi delle sue condizioni di salute. Nel porgergli un
ultimo saluto, i giornalisti Alice e Tim Renton, che per anni hanno
documentato l’attività di Robin, lo hanno ricordato affermando che
“aver conosciuto Robin è aver conosciuto la personificazione
del coraggio. A molti sono concessi momenti per dimostrare il
proprio valore, a pochi è concesso di dimostrarlo per 36 anni
continuativi.”
Ogni tuo respiro: il trailer e dove
vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Ogni tuo
respiro è infatti disponibile nei cataloghi di
Rakuten TV, Chili, Google Play, Apple iTunes e
Now. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di
riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un
abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale
comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso
di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui
guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto
televisivo di giovedì 2 settembre alle ore
21:20 sul canale Rai 3.
Amazon Prime Video ha svelato oggi il teaser
trailer ufficiale della serie fantasy di prossima uscita
La Ruota del Tempo, basata sull’omonima serie di
romanzi best-seller. I primi tre episodi della Prima Stagione
saranno disponibili venerdì 19 novembre, mentre un nuovo episodio
sarà disponibile ogni venerdì, sino ad arrivare al finale di
stagione il 24 dicembre.
La Ruota del Tempo
La Ruota del Tempo è una delle serie fantasy più
popolari e durature di tutti i tempi, con oltre 90 milioni di libri
venduti. Ambientata in un mondo epico e tentacolare in cui la magia
esiste e solo alcune donne possono utilizzarla, la storia segue
Moiraine (Rosamund Pike), componente di una organizzazione tutta al
femminile incredibilmente potente chiamata Aes Sedai, al suo arrivo
a Two Rivers. Lì inizia il suo pericoloso viaggio intorno al mondo
insieme a cinque giovani uomini e donne, uno dei quali si
profetizza sia il Drago Rinato, destinato a salvare o a distruggere
l’umanità.
Basato sui best-seller fantasy di
Robert Jordan, La Ruota del Tempo è stato
adattato per la televisione dall’executive producer/showrunner Rafe
Judkins. Larry Mondragon e Rick Selvage di iwot productions, Mike
Weber e Ted Field di Radar Pictures, Darren Lemke, Marigo Kehoe e
Uta Briesewitz saranno qui anche executive producer, con Briesewitz
che dirigerà i primi due episodi. Rosamund Pike è produttrice e
Harriet McDougal con Brandon Sanderson sono i consulting producer.
La Ruota del Tempo è co-prodotta da Amazon Studios e
Sony Pictures Television.
A cavalcare l’onda delle
sale finalmente aperte e presto (speriamo) a pieno regime con
massima capienza, arriva Shang-Chi e la Leggenda
dei Dieci Anelli, il nuovo capitolo del grande
affresco dei Marvel Studios che, tra serie tv
originali su Disney+ e
lungometraggi al cinema, ci sta regalando un anno ricchissimo
di eroi, vecchi, ma anche nuovi, grazie alla nuova pellicola
diretta da Destin Daniel Cretton. Siamo infatti di
fronte a una storia d’origine per un personaggio che, sulla carta,
non ha mai avuto grande successo (le sue storie risalgono agli anni
’70), ma che è sembrato perfetto a Kevin Feige per portare avanti un progetto che
potesse fare per la comunità asiatica quello che Black
Panther ha fatto per quella di colore.
All’insegna della
rappresentazione di una fetta di pubblico vastissima,
Shang-Chi arriva dunque in sala con una
responsabilità molto grande, che però non sembra avere paura di
fronteggiare.
Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci
Anelli, la storia
Dall’alba dei tempi, fino agli anni ‘90 Xu
Wenwu possiede i Dieci Anelli, manufatti
leggendari che gli conferiscono una potenza inaudita in battaglia,
esaltando ogni sua dote di guerriero. Nel corso dei secoli, Wenwu
conquista terre e potere, portando alla gloria l’organizzazione dei
Dieci Anelli, che lui stesso presiede. Quando però va alla ricerca
di un regno nascosto che gli conferirà ancora più potere, si
imbatte in Li, guardiana dell’ingresso a quel luogo incantato, e
qui l’impensabile succede. Wenwu e Li si innamorano, lui rinuncia
ai suoi anelli, lei ai poteri del suo popolo, si consacrano l’uno
all’altra, fino a che il passato dell’uomo non si ripresenta sotto
forma di vendetta. La nostra storia fa qui un balzo in avanti e
comincia, da quando il piccolo Shang-Chi, figlio di Wenwu e di Li,
è ormai un giovane uomo che per vivere… fa il
parcheggiatore!
Volendo fuggire dal suo
destino, Shang si è rifugiato in una vita ordinaria che conduce a
cuor leggero insieme alla sua amica del cuore, Katy. Quando il
passato verrà a bussare alla sua porta, Shang dovrà decidere di
prendere in mano la sua vita, e così insieme all’amica Katy e alla
sorella Xialing-Chi si prepara per
affrontare il suo destino.
Un
personaggio di serie B riceve un trattamento da serie A
Nel
redigere questa recensione di Shang-Chi e la Leggenda dei
Dieci Anelli, non si può non sottolineare quanto sia vero
ciò che è stato detto già dai giornali USA, ovvero che
“unpersonaggio di serie B riceve un
trattamento cinematografico da serie A”. E non ci può essere
una definizione migliore per questa avventura che rappresenta la
prima vera e autentica svolta fantasy all’interno del Marvel Cinematic
Universe.
Cretton ha a sua
disposizione non solo tutto l’arsenale di effetti visivi in forze
alla Disney, ma con questa storia che sfonda le porte dell’Oriente
attinge anche ad un nuovo (per il MCU) linguaggio che strizza
l’occhio proprio a quell’immaginario dell’Est del mondo, tra
coreografie di contri, discipline di combattimento, e anche un
bestiario fantastico che arricchisce il film e contribuisce a
raccontare una storia piena e avvincente, ideale per sopperire ad
una eventuale mancanza di interesse nei confronti di un personaggio
così poco noto. Ci teniamo tuttavia a ricordare agli spettatori
riluttanti che prima del 2008 persino Iron Man era un personaggio
di Serie B, per cui la sorte di Shang-Chi è tutta da scrivere, ed è
indipendente dal suo successo nel fumetti!
Un grande cast per
Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli, la prima
avventura fantasy dei Marvel Studios
Se il grande minus del
film è appunto un protagonista poco conosciuto e una mitologia
completamente da presentare, i plus sono numerosi, a partire da un
cast carismatico, che trova ovviamente le sue punte di diamante in
Tony Leung e Michelle Yeoh, ma
che si fregia anche di un ottimo attore protagonista, Simu
Liu, e della trascinante Awkwafina, che
qui mette il suo talento comico al servizio di un
blockbuster.
Shang-Chi e la
Leggenda dei Dieci Anelli è il frutto di una
contaminazione del linguaggio che sembra tener presenta persino il
mercato editoriale dei fumetti, visto che soprattutto nel finale,
nelle sequenze di scontro più spettacolari, più che quello di un
film d’azione, adotta il linguaggio dell’anime (e sappiamo che per
quello che riguarda il mercato del fumetto, i manga sono in
rapidissima ascesa) che aumenta la spettacolarità ma anche la
novità agli occhi di un pubblico che ancora “piange”
Tony Stark e
Steve Rogers.
Il futuro è “multiversale” e
condiviso
La sforzo della Marvel, in questo momento, è tutto
concentrato nello gettare basi solide e nel proporre personaggi
accattivanti, che abbiano un mercato sicuro, e che possano
sostituire degnamente gli eroi e le storie che fino a questo
momento hanno fatto la fortuna del franchise. Per farlo,
Feige e la sua squadra si stanno affidando non solo ai vecchi
personaggi (lo Spider-Man di Tom Holland è super atteso, per non parlare
del successo delle serie tv Disney+ con Loki,
Scarlet
Witch e Sam Wilson), ma anche
regalandocene di nuovi. Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci
Anelli, la cui storie è finemente intessuta dentro
all’arazzo dell’universo/multiverso condiviso, è soltanto il primo
di una lunghissima serie che aspetta soltanto di avere la sua
possibilità di fare breccia nel cuore dei fan.
Sono state diffuse le prime
immagini ufficiali in forma di trailer di Moonfall,
il nuovo disaster movie di Roland Emmerich,
regista di 2012, Independence Day
e The Day After Tomorrow. Moonfall,
che nel cast conta Halle Berry,Patrick
Wilson, John Bradley, Michael Peña,
Charlie Plummer, Kelly Yu, Donald Sutherland è un’esclusiva
per l’Italia Italian International
Film – Gruppo Lucisano in collaborazione
con Rai Cinema e uscirà in Italia il 3
febbraio 2022 distribuitoda 01
Distribution.
In occasione dell’uscita del nuovo
lungometraggio targato Marvel StudiosShang-Chi e la Leggenda
dei Dieci Anelli, ora disponibile nelle sale
italiane, il campione olimpico Jury Chechi è
protagonista di uno speciale video sul ruolo che gli anelli hanno
avuto nella sua vita.
Jury Chechi, come Shang-Chi, ha
trovato il suo destino affrontando numerose sfide, superando se
stesso e provandoci fino in fondo per diventare sempre più forte e
realizzare i propri sogni.
1 di 2
Nel corso della sua carriera, Jury
Chechi ha ottenuto numerosi riconoscimenti nella specialità degli
anelli, tra cui la medaglia d’oro alle Olimpiadi di Atlanta del
1996; cinque titoli mondiali (1993-1997), diventando il primo
ginnasta della storia a vincere cinque ori iridati consecutivi in
una specialità; quattro titoli europei (1990, 1992, 1994 e 1996);
e due vittorie in Coppa Europa (1991 e 1995).Notevoli sono
anche i suoi risultati nel concorso generale, dove vanta un terzo
posto agli Europei (1990) e una vittoria e un terzo posto in Coppa
Europa (1991 e 1995); nella sbarra, con un oro e un bronzo in Coppa
Europa (1991 e 1995); e nel corpo libero, dove è stato terzo agli
Europei del 1992.Nel 2004 conquista il bronzo ai Giochi di
Atene.
Jury Chechi ha partecipato, martedì
31 agosto a Milano, alla proiezione speciale del film Shang-Chi
e la Leggenda dei Dieci Anelli, insieme a volti dello
spettacolo, della musica, dello sport e del web che hanno sfilato
sul red carpet durante la serata. Tra gli ospiti anche Tommaso
Zorzi, Tommaso Stanzani, Danilo D’Ambrosio con Enza De Cristofaro,
Saturnino, Maryna, Federica Carta, Mondo Marcio, Antonio Rossi,
Alice De Bortoli, Sespo, Giorgio Rocca, Mydrama, Jody Cecchetto,
Soul System, Guido Bagatta, Loretta Grace e molti altri.
Trai titoli più attesi di Venezia 78
c’è sicuramente il film di Paolo Sorrentino,
È stata la mano di Dio, in cui il regista racconta una
storia autobiografica tragica che adesso si è sentito in grado di
trasformare in un film.
“È stata la mano di
Dio è una metafora emblematica, una frase significativa
per chi crede in Dio. Io personalmente credo nel potere semidivino
di Maradona. Sono in un momento della mia vita in cui mi sento
abbastanza maturo per affrontare un film personale, per fare un
bilancio del passato e rivivere la mia adolescenza, piena di amore
e dolore” così ha commentato la scelta di fare adesso un film
che raccontasse la morte dei genitori e l’intercessione di
Maradona, nella sua versione dei fatti, che gli ha permesso di
rimanere in vita e di cominciare a fare il lavoro che poi lo ha
reso famoso portandolo anche a vincere un premio Oscar.
“A un certo punto si fanno i
bilanci, mi sono reso conto che nella mia vita da ragazzo c’era
stato tanto amore e tanto dolore. Ho voluto mettere tutto questo in
un racconto cinematografico. L’ho fatto adesso perché ho l’età
giusta per farlo, 50 anni. Ero abbastanza grande e maturo per fare
un film personale.” Sembra proprio che È stata la mano di Dio
sia effettivamente un film diverso dal “solito” Sorrentino, dal
momento che per fare spazio alle emozioni, che dovevano essere le
protagoniste della storia, il regista abbia messo da parte i suoi
virtuosismi, costruendo a tutti gli effetti un film diverso.
E sull’iconico calciatore argentino,
il regista ha poi aggiunto: “È un mio grande rammarico non aver
potuto fargli vedere. Non era un uomo accessibile, non ho avuto
modo prima della sua scomparsa, e per quanto riguarda le polemiche
sorte all’inizio della lavorazione, credo davvero che fossero
obiezioni che venivano soltanto dal suo entourage, e non da
lui.”
Ecco le nostre interviste ai
protagonisti di Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli, il
nuovo film Marvel Studios in arrivo in sala dal 2
settembre. Diretto da Destin Daniel Cretton, il
film vede protagonisti Simu Liu, Awkwafina, Tony Leung,
Fala Chen, Michelle Yeoh e Meng’er
Zhang.
Vi ricordiamo che nei panni del
protagonista ci sarà l’attore canadese Simu
Liu, visto di recente nella commedia di NetflixKim’s Convenience. Insieme a
lui, nel cast, figureranno anche Tony
LeungChiu-wai nei panni del
Mandarino, e Awkwafina,
che dovrebbe interpretare un “leale soldato” del Mandarino, e se è
vero che il villain qui sarà il padre di Shang-Chi, in tal caso ci
sono ottime possibilità che si tratti di Fah Lo Suee. Chi ha letto
i fumetti saprà che è la sorella dell’eroe del titolo e che il suo
superpotere è l’ipnosi.
Ecco l’estratto “Cruella Couture”,
dal contenuto “Photobombs” presente nella edizione in Home Video di
Crudelia, di Craig Gillespie, con
Emma Stone nei panni della protagonista e
disponibile dal 25 agosto.
La vincitrice dell’Academy Award®
Emma Stone (La La Land) è la protagonista del nuovo film
Disney live action Crudelia,
che racconta gli esordi ribelli di una delle antagoniste più
celebri, e alla moda, del mondo del cinema: la leggendaria Cruella
de Vil (Crudelia De Mon). Ambientato durante la rivoluzione punk
rock nella Londra degli anni Settanta, il film segue le vicende di
una giovane truffatrice di nome Estella, una ragazza intelligente e
creativa determinata a farsi un nome con le sue creazioni. Fa
amicizia con una coppia di giovani ladri che apprezzano la sua
inclinazione alla cattiveria e insieme riescono a costruirsi una
vita per le strade di Londra. Un giorno, il talento di Estella per
la moda cattura l’attenzione della Baronessa von Hellman, una
leggenda della moda incredibilmente chic e terribilmente raffinata,
interpretata dall’attrice due volte premio Oscar® Emma Thompson
(Casa Howard, Ragione e sentimento). Ma la
loro relazione mette in moto una serie di eventi e rivelazioni che
portano Estella ad abbracciare il suo lato malvagio e a diventare
la prorompente, alla moda e vendicativa Cruella.
Crudelia
è interpretato da Emma Stone, Emma Thompson, Joel Fry, Paul Walter
Hauser, Emily Beecham, Kirby Howell-Baptiste e Mark Strong. Il film
è diretto da Craig Gillespie, da una sceneggiatura di Dana Fox e
Tony McNamara e da un soggetto di Aline Brosh McKenna e Kelly
Marcel & Steve Zissis, basato sul romanzo “La carica dei 101” di
Dodie Smith. Crudelia è prodotto da Andrew Gunn, Marc
Platt e Kristin Burr, p.g.a., mentre Emma Stone, Michelle Wright,
Jared LeBoff e Glenn Close sono i produttori esecutivi.
Paul Schrader
afferma che il suo film Il collezionista di Carte, in cui
Oscar Isaac interpreta un ex interrogatore di Abu
Ghraib che ha scontato il carcere per i suoi crimini, “non
riguarda un ri-racconto della storia”, ma piuttosto si
concentra sulla memoria di un soldato, un tema molto attuale, che
si ripropone nella storia.
Il film della Focus Features in
concorso a Venezia 78 non offre crude visioni nel rappresentare
scene di tortura e violenza contro i detenuti, ma si concentra sui
ricordi che il personaggio di Isaac rievoca, in merito alla sua
esperienza, lì.
“Utilizzando questo tipo di
impianto, siamo stati in grado di entrare in un ricordo distorto di
ciò che rimane nella memoria”, ha detto Schrader. “Sono
sicuro che questi soldati statunitensi che sono stati all’aeroporto
di Kabul negli ultimi 10 giorni, avranno dei ricordi e sentiremo
parlare di loro per i prossimi 10-20 anni”. Prosegue il
regista, con un occhio vicinissimo all’attualità, dal momento che
fa riferimento ai fatti contemporanei dell’Afghanistan.
Riguardo al suo ruolo, Isaac ha
detto di aver conservato le foto nella sua roulotte della vera
prigione, che usava spesso come punto di riferimento per “come
ci siamo sentiti tutti quando abbiamo visto quelle foto, il
disgusto e la vergogna di vederle. Ma in quelle scene, non avrei
dovuto mettere in scena la vergogna, ma il pensiero che stavo
facendo qualcosa per il mio paese”.
Nel film anche Tiffany
Haddish e Tye Sheridan, che proprio a Venezia ha
inaugurato la sua carriera come vincitore del premio Marcello
Mastroianni. Il collezionista di Carte arriverà al cinema
il 3 settembre.
JustWatch ha stilato la
classifica dei film e delle serie tv più viste nel corso del mese
di Agosto 2021. Tra titoli storici arrivati di
recente on line sulle piattaforme e titoli nuovi con produzioni
dedicate a questa distribuzione, ecco la Top 10 delle serie e dei
film più visti ad Agosto 2021:
Tra i nomi di grande spessore che
sono maggiormente attesi al Lido, per Venezia 78, quello di
Jane Campion è sicuramente uno dei più illustri.
Regista donna che ha raggiunto la fama e il riconoscimento mondiale
molto prima che questo venisse incoraggiato, la regista ha parlato
proprio della figura della regista donna, durante la conferenza
stampa di presentazione di Il Potere del Cane, il suo ultimo film,
prodotto da Netflix, con Benedict Cumberbatch, nella sezione in
Concorso del Festival.
“Tutto quello che posso dire è
che da quando è nato il movimento #MeToo, sento un cambiamento
sostanziale nel tempo. È come se fosse caduto il muro di
Berlino”. Campion ha citato Chloe Zhao
(Nomadland) che, dopo aver vinto il Leone d’Oro lo
scorso anno, ha vinto l’Oscar per la regia ad aprile e
Julia Ducournau (Titane) che ha vinto la
Palma d’oro a Cannes a luglio come esempi di progresso nel mondo
del cinema per narratrici.
“Penso che le ragazze stiano
andando molto bene. La grande perdita per tutti è che non ci sono
abbastanza voci femminili”. Sottolineando che in tv il
cambiamento è invece molto più rapido, in questo momento, tanto che
lei stessa, già nel 2013, ha diretto la serie tv australiana
Top of the Lake.
Campion ha detto che Netflix le ha
dato il budget più grande di cui abbia mai disposto per il suo
Il potere del Cane, film che ha deciso di
girare, dopo aver letto il romanzo storico di Thomas Savage, del
quale è appunto un adattamento. “In genere, non finisco
quasi mai i romanzi in questo periodo, ma in questo mi sono
completamente immersa”, ha detto Campion. “Nelle settimane
successive, scene e temi del libro continuavano a tornarmi in
mente, quindi non potevo dimenticarlo”.
Nel film, Benedict
Cumberbatch interpreta Phil Burbank, un crudele
proprietario di un ranch che non sopporta la nuova moglie di suo
fratello, Rose (Kirsten Dunst). Cumberbatch si è
trovato così a interpretare un personaggio che è saldamente
radicato nei tropi della mascolinità tossica. “Penso che per
me, la tossicità è un prodotto della sua cultura, della sua
educazione, delle sue circostanze. Non è niente che sia concluso a
tutti gli effetti. Viene fuori dalle circostanze. Quindi posso
capirlo. Posso esaminarlo e apprezzarlo. Non perdonarlo, ma
comprenderlo”.
Kirsten Dunst ha
parlato di com’è stato creare un personaggio per Jane Campion:
“C’è sicuramente una sensualità nei film di Jane: fai una
sciarpa intorno al collo di qualcuno, dove crei qualcosa di
magico”, ha detto Dunst. “C’è una sensibilità e una crudeltà nei
suoi personaggi. Come una donna che osserva i suoi personaggi
femminili nel corso degli anni, mi sembrano tutte delle vere
donne”.
Film d’apertura della 78° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica
di Venezia, Madres Paralelas vede il ritorno sul grande
schermo di Penelope Cruz, diretta da Pedro
Almodovar, che la diresse per la prima volta quando lei
aveva soltanto 16 anni in Lègami!. Da allora, i
due hanno lavorato insieme a sette progetti e lei è stata la sua
musa ispiratrice, da Carne Tremula del 1997 a
Tutto su mia madre del 1999, fino a
Volver del 2006.
Prima della cerimonia d’apertura e
della proiezione ufficiale del film, Cruz e Almodovar sono apparsi
in conferenza stampa insieme al Palazzo Del Casino, dove hanno
parlato del loro rapporto di lavoro che dura da 24 anni. Cruz ha
detto che non chiede mai al regista di scriverle una nuova parte,
ma aspetta di vedere se lui immagina un ruolo per lei dopo aver
finito con una sceneggiatura.
“Lo rispetto troppo per
bombardarlo di richieste”, ha detto Cruz. “Mi sento la
ragazza più fortunata del mondo per aver lavorato con lui per così
tanti anni, sette progetti diversi…Quando mi chiama, è la chiamata
che mi rende più felice. È il motivo per cui ho iniziato a lavorare
come attrice”.
Il regista spagnolo di 71 anni ha
ammesso che Penelope Cruz è sempre il primo attore a cui
pensa ogni volta che ha un personaggio da assegnare che rientra
nella sua fascia d’età. “La ammiro molto come attrice, ma
quello che per me vale di più è che è molto importante per me che
ci capiamo – ha detto Almodovar – Parliamo la stessa
lingua. Sono un regista molto esigente e lei mi dà tutto quello che
le chiedo”.
Cruz ha detto che Almodovar passa
mesi a rendersi disponibile agli attori prima che inizino le
riprese di un film, in modo che possano costruire i personaggi
insieme da zero. “A volte mi dice che soffro troppo quando
iniziamo le riprese”, ha dichiarato Penelope Cruz. “Ci
sono alcune cose inevitabili quando prendi sul serio il tuo lavoro,
devi davvero scoprire parti di te stesso.”
Cruz ha ricordato che quando ha
letto la sceneggiatura di Madres Paralelas, in cui
interpreta una donna alle prese con i suoi doveri di madre, “mi
sono detta, Pedro ha scritto ancora una volta un pezzo che è una
meraviglia”. “È un personaggio molto difficile. Penso che
sia uno dei personaggi più difficili che abbia mai interpretato. Ma
non mi sono mai sentita sola”.
Il MCU è composto da 24 film.
A questo punto, è chiaro che le scene iconiche tenderanno ad
accumularsi e a diventare sempre di più. Tuttavia, ci sono un sacco
di grandi sequenze che, a causa di altre di cui semplicemente si
parla di più, tendono ad essere dimenticate. Proprio per questo,
Screen
Rant ha raccolto 10 grandi scene tratte dai film del MCU di cui si parla relativamente
poco all’interno del fandom e che meriterebbero più attenzione:
L’operazione di Stephen Strange
Alcuni fan pensano che
Doctor
Strange sia uno dei film più sottovalutati del MCU. La maggior parte delle scene
migliori del film non è mai al centro di discussioni o dibattiti,
come quella dell’intervento chirurgico.
Quando Strange rimane gravemente
ferito, si teletrasporta in ospedale dove Christine Palmer deve
operarlo e provare a salvargli la vita. L’intera sequenza è
perfetta, in quanto mescola il classico umorismo del MCU facendo parlare Strange con
Christine dal regno spirituale. C’è un’energia frenetica che permea
l’intera scena, dal momento che Strange cerca di respinge i suoi
nemici e allo stesso tempo cerca di spiegare a Christine come
operare.
Steve Rogers è il volto dei “War Bond”
Captain
America: Il primo Vendicatore ha compiuto 10 anni
quest’anno, ma sembra ancora più vecchio, dato che Steve Rogers è
stato il protagonista di ben sette film del MCU da allora, senza contare i
cameo in Thor: The Dark World e
Spider-Man: Homecoming. Nonostante la sua età, però, i fan
amano ancora rivedere quel film per le sue scene d’azione, per
Teschio Rosso e anche per la relazione tra Steve e Bucky.
Tuttavia, c’è una scena che non ha mai ottenuto l’attenzione
che meritava, che rappresenta in fin dei conti la parte più allegra
e divertente del film. Steve viene usato come volto dei “War Bond”
e viene inviato in diversi campi militari al fine di promuoverli. È
anche circondato da un gruppo di performer donne e gli viene
persino ordinato di cantare e ballare. È un aspetto tipico da
commedia che raramente abbiamo visto associato ad un personaggio
come Steve Rogers.
Iron Man prende il costume di Peter
Ci sono molte scene brillanti in Spider-Man: Homecoming, in quanto è un film realizzato
in maniera assai meticolosa. Dalle scene ambientate a scuola e
ispirate a John Hughes all’intenso viaggio in macchina con Adrian,
il film è davvero accattivante. Tuttavia, tra tutte le scene
eccitanti e adrenaliniche ci sono i colloqui più seri che Tony
Stark ha con Peter.
Il
migliore di tutti avviene dopo che Iron Man ridicolizza Peter per
essere irresponsabile. Decide di toglierli il costume quasi come
fosse genitore che toglie al figlio la console per videogiochi. È
l’esempio perfetto di come il mentoring di Tony, spesso,
passi inosservato.
Il disturbo da stress post-traumatico di Tony
A prima vista, Iron Man
3 ha la posta in gioco più bassa di qualsiasi film del
MCU, dato che Tony ha un esercito
di costumi che a quanto pare sono sacrificabili e che è in grado di
controllarli senza nemmeno indossarli. Tuttavia, ci sono alcuni
ostacoli di natura psicologica che Tony deve superare.
Dopo essere andato nello spazio in
The Avengers, Tony soffre di disturbo da stress
post-traumatico e ha un esaurimento nervoso nel bel mezzo di un
ristorante di pesce. È uno dei momenti più radicati del film, che
non viene menzionato abbastanza. E la cosa migliore è che la scena
si svolge al Nettuno’s Net, un punto di riferimento californiano
che è stato l’ambientazione di film come Point Break e
Fast & Furious.
La rapina a scuola
Il franchise di
Ant-Man è unico nel MCU, in quanto è il più vicino ad
un franchise per famiglie. Le gag visive, che usano espedienti come
trenini e distributori Pez, sono il pane quotidiano dei film.
Al di là però del divertimento nel
rimpicciolire edifici ed espandere giocattoli, Ant-Man
and the Wasp presenta una grande mini-rapina in cui Scott
deve recuperare la tuta di Ant-Man da una scuola. La scena vede
Scott non come Giant-Man e nemmeno come Ant-Man, ma ha invece le
dimensioni di un bambino. Per di più, la scena presenta un cameo di
Brian Huskey, l’insegnante di Peter Parker in Homecoming e
Far From Home.
Rocket contro i Ravagers
La maggior parte
dell’aspetto comico di Guardiani della Galassia Vol. 2 deriva dal fatto che
Rocket è letteralmente il custode di Groot. Quando Rocket è da
solo, però, ritorna ai suoi modi spietati. Mentre Rocket viene
lasciato solo sulla nave e i Ravagers si avvicinano, il procione è
ormai a suo agio mentre si nasconde tra gli alberi, pronto a
scendere e a farli fuori uno per uno.
È uno delle migliori sequenze
d’azione del Vol. 2 e la migliore scena d’azione di Rocket
nell’intero MCU, anche forse più del suo grande
ingresso con Thor in Avengers: Infinity War.
Justin Hammer sale sul palco
Iron Man 2è generalmente considerato il peggior film
del franchise,soprattutto perché segue la
stessa premessa del primo film in cui un produttore di armi vuole
entrare in possesso della tecnologia di Stark. Tuttavia, quel
produttore è Justin Hammer, e il suo cognome è perfettamente
azzeccato, considerato quanto sia fasullo l’antagonista.
Verso la fine del film, Hammer è sul palco di
un grande evento a mostrare dei nuovi droni corazzati. Mentre è sul
palco, Hammer si lascia andare ad alcuni passi di danza, e nemmeno
Star-Lord che balla al ritmo di “Cherry Bomb” può
batterlo.
Peter e Nick Fury si incontrano per la prima volta
La scena in cui Peter
incontra per la prima volta Nick Fury, che stava aspettando nella
sua stanza, è un momento davvero geniale. Se guardi Spider-Man:
Far From Home per la prima volta, ti sembrerà che tutto
sia assolutamente fuori contesto per quanto riguarda il personaggio
di Nick Fury, soprattutto dopo che il personaggio spara al collo a
Ned, un adolescente.
Non solo, ma Fury è irascibile e
tratta Peter senza rispetto. Sembra quasi un pessimo lavoro di
scrittura… almeno fino a quando la scena post-credits non rivela
che uno Skrull ha assunto la forma di Fury per tutto il tempo. È
allora che capiamo di esserci trovati di fronte ad una delle
migliori sceneggiature del franchise. Ed è ancora più divertente
riguardare quella scena dopo aver scoperto la verità…
Thor crea Stormbreaker
Avengers:
Infinity Warha un ritmo
vertiginoso ed è parte del motivo per cui è spesso visto come il
miglior film del MCU. Ma c’è una scena che fa
riprendere un po’ il fiato al pubblico, ovvero quando Thor si reca
a Nidavellir per costruire Stormbreaker. La scena mostra Rocket e
Thor che lavorano insieme, tentando l’impossibile e pericoloso
compito di assemblare l’ascia, ed è spettacolare.
C’è anche uno straordinario esempio di
casting, in quanto Peter Dinklage interpreta Eitri, un gigante che
aiuta Thor a costruire l’ascia. Avengers: Infinity War ha
una delle migliori battaglie finali del MCU grazie a Stormbreaker, ma non
esisterebbe senza la scena, purtroppo sottovalutata, che l’ha
preceduta.
L’ispezione mentale
Captain
Marvel presenta una narrazione non lineare, ovvero non
cronologica. Uno dei migliori esempi di ciò è quando gli Skrull
stanno frugando nella mente di Danvers e guardando tutti i suoi
ricordi. Il tempo scorre avanti e indietro e tocca molti periodi
diversi della sua vita.
È una sequenza perfetta sotto molti
punti di vista, poiché diversi elementi fanno sembrare davvero che
Carol, in quel momento, è sottoposta ad una specie di intervento
chirurgico. Inoltre, l’intera scena è un omaggio al classico film
di Francis Ford Coppola La conversazione, ma contiene
anche riferimenti a Se mi lasci ti cancello.
Ad introdurre Benigni è stata la
regista di Jane Campion, le cui astute
osservazioni sull’attore hanno suggerito una stretta amicizia sia
con lui che con sua moglie, la produttrice e attrice
Nicoletta Braschi.
Dichiarandosi grata che il festival
“lo ha tirato fuori dalla sua caverna”, Campion – che a
Venezia presenta Il potere del cane, in Concorso – ha definito
Benigni “un genio comico con cuore e sincerità che può
incarnare la gioia come se esplodesse una bottiglia di
Prosecco”.
“Per favore, tutti voi al
festival, siate pronti ad innamorarvi e sappiate che, qualunque
cosa accada, la vita è bella, perché Bob lo ha dimostrato”, ha
detto Campion al pubblico presente in sala. “Ha compiuto quel
miracolo con il suo film vincitore dell’Oscar, trasformando una
storia dell’Olocausto in una commedia oscura e divina sul
sacrificio di sé”, ha aggiunto Campion. “E poi lo ha
superato scavalcando i sedili delle sedie sulle celebrità, saltando
sul palco per offrire un’esibizione in un discorso di accettazione
senza precedenti nella storia dell’Accademia” rievocando la
notte degli Oscar di tanti anni fa, quando Benigni stregò Hollywood
con la sua esuberanza.
Roberto Benigni, Leone d’Oro alla carriera a Venezia 78
“Queste parole rimarranno sempre
nel mio cuore. Grazie mille. È così divertente, incredibile. Ero
sbalordito, sconcertato. È stato incredibile,
indimenticabile”, ha detto Benigni a Campion in inglese.
Benigni ha poi raggiunto il palco, dove ha pronunciato un lungo
discorso in cui ha detto che
quando il direttore artistico di Venezia Alberto Barbera lo ha
chiamato, “ha ballato una rumba nudo” sottolineando le
sue umili origini.
Ha anche salutato il presidente
Sergio Mattarella, il cui mandato scade il
prossimo anno, e gli ha chiesto di restare ancora qualche anno
perché ha portato fortuna al Paese. L’Italia ha vinto il Campionato
Europeo di quest’anno, quindi averlo in carica aiuterebbe il paese
a vincere anche la prossima Coppa del Mondo. Roberto Benigni ha poi
ringraziato la moglie, Nicoletta Braschi, dicendole che in realtà
non poteva dedicarle il Leone, perché quel premio appartiene ad
entrambi, proponendo così di dividerlo.
“Abbiamo fatto tutto insieme per
40 anni”, ha detto Benigni. “Quindi non posso dedicarti il
Leone, ma possiamo dividerlo. Prenderò la coda, per esprimere la
mia gioia, per mostrarti la mia allegria. E il resto è tuo,
soprattutto le ali perché se sono riuscito a librarmi è grazie a
te”.
Jake Gyllenhaal ha interpretato Mysterio in
Spider-Man: Far From Home del 2019, personaggio che ha
avuto un forte impatto sulla storia del film e, soprattutto, su ciò
che vedremo nell’atteso Spider-Man:
No Way Home, in cui però è altamente improbabile che
il villain ritorni. Tuttavia, anche se i giorni di Gyllenhaal nei
panni di Mysterio sono ormai un lontano ricordo, l’attore sembra
essere ancora molto “legato” al personaggio, come testimoniano due
foto condivise dallo stesso attraverso il suo account Instagram.
Gyllenhaal è infatti sbarcato a
Venezia, dove è stato in parte girato proprio Far
From Home, e in maniera del tutto casuale si è imbattuto
per ben due volte in quello che sembra essere a tutti gli effetti
un cosplayer di Mysterio. L’attore ha ben pensato di immortalare il
momento e, in maniera del tutto ironica, ha accompagnato le
immagini con la seguente didascalia: “Mi sono imbattuto in un
vecchio amico a Venezia”.
Considerando la popolarità del
personaggio, non sarebbe troppo sorprendente se Sony trovasse un
modo per riportarlo indietro ad un certo punto, anche solo per un
flashback. Mysterio ha avuto un ruolo enorme nello sviluppo di
Peter come supereroe. Naturalmente, le conseguenze di ciò si
faranno sentire in No Way
Home, al di là dell’effettivo coinvolgimento o meno del
villain nella storia.
Il film è diretto
da Jon Watts (già regista
di Homecoming e Far
From Home) e prodotto da Kevin
Feige per i Marvel Studios e da Amy
Pascal per la Pascal Production. Il film arriverà
nelle sale americane il 17 dicembre 2021.
Shang-Chi è
l’indiscusso maestro delle arti marziali dell’Universo Marvel. Cinese trapiantato in
Occidente, dopo essere stato un agente del servizio segreto
britannico MI-6 si è trasferito in pianta stabile negli Stati Uniti
e ha combattuto a più riprese al fianco degli Eroi che tutti
conosciamo e amiamo. Il Maestro del Kung Fu arriva per la prima
volta al cinema da mercoledì 1° settembre con un
lungometraggio a lui dedicato: Shang-Chi e la Leggenda
dei Dieci Anelli. Per conoscere tutti i suoi
segreti, Panini Comics propone tre
titoli imperdibili da leggere prima e dopo la visione del
film.
Shang-Chi
Nonostante sia stato addestrato
affinché possa un giorno subentrare alla guida di un grande impero
criminale, il destino di Shang-Chi è ben diverso:
combattere per far trionfare le forze del bene e usare
l’incredibile abilità sviluppata nelle arti marziali per
distruggere il mondo del padre e aiutare le persone in difficoltà,
spesso a fianco dei grandi eroi dell’universo Marvel. Grazie a una selezione
delle migliori storie autoconclusive con protagonista il Maestro
del Kung Fu, Shang-Chi è il volume
perfetto per iniziare a scoprire tanto l’anima filosofica quanto
quella legata all’azione di uno dei personaggi più affascinanti
dell’Universo Marvel.
Nel corso della sua lunga carriera
Shang-Chi ha affrontato nemici di ogni genere, ma il filo rosso che
collega le sue avventure più importanti è rappresentato dal suo
tentativo di lasciarsi alle spalle un passato fatto di violenza e
distruzione e di sfuggire al padre e al suo retaggio di sangue.
Eppure, se si vuole andare avanti, prima o poi bisogna fare i conti
con gli eventi e con le persone che ci hanno segnato e influenzato.
Ed è proprio quello che il Maestro del Kung Fu si appresta a fare
nella miniserie raccolta in Shang-Chi 1: Fratelli e
Sorelle. Un nuovo inizio per Shang-Chi e, insieme, un
viaggio nei recessi più misteriosi della storia della sua
famiglia.
Shang-Chi: Il più potente Maestro di arti marziali
sulla Terra
Shang-Chi: Il più
potente Maestro di arti marziali sulla Terra è,
invece, un volume deluxe perfetto per approfondire la
storia dell’indiscusso Maestro di Kung Fu. Una raccolta delle tappe
più emozionanti della sua storia editoriale, firmate dai migliori
autori del fumetto USA. Shang-Chi sfoggia le sue arti marziali in
tutto l’universo Marvel: in compagnia degli X-Men
contro Sebastian Shaw e Kingpin a Hong Kong, a Madripoor assieme
agli Eroi in vendita e Wolverine contro dei pericolosi pirati, al
fianco di Spider-Man in un duello mortale con Mister Negativo e
infine nelle file degli Avengers contro le minacce di Arnim Zola e
dell’AIM.
Vi ricordiamo che nei panni del
protagonista ci sarà l’attore canadese Simu
Liu, visto di recente nella commedia di NetflixKim’s Convenience. Insieme a
lui, nel cast, figureranno anche Tony
Leung nei panni del Mandarino, e Awkwafina,
che dovrebbe interpretare un “leale soldato” del Mandarino, e se è
vero che il villain qui sarà il padre di Shang-Chi, in tal caso ci
sono ottime possibilità che si tratti di Fah Lo Suee. Chi ha letto
i fumetti saprà che è la sorella dell’eroe del titolo e che il suo
superpotere è l’ipnosi.
Lo scorso luglio era giunta la
notizia che il regista americano di origini
pakistane Bassam Tariq fosse in trattative
con i Marvel Studios per guidare uno dei titoli più
attesi della Fase 5 del MCU, annunciato per la prima volta
al Comic-Con di San Diego del 2019, ossia Blade.
Ora, è stato Tariq in persona a
confermare che si occuperà della regia dell’atteso cinecomic che
avrà come protagonista Mahershala Ali, l’attore premio Oscar per
Moonlight e
Green Book. Parlando con
The Playlist, il regista ha ammesso di essere sorpreso dal fatto che un progetto come questo abbia
effettivamente trovato la sua strada.
“Non pensavo che Blade sarebbe
mai stato realizzato, se devo essere sincero”, ha dichiarato
Bassam Tariq. “Sono onorato ed è un
privilegio, ma sono qui al servizio di Stacy Osei-Kuffour, che è
l’incredibile sceneggiatrice che sta scrivendo il film. È una
presenza fenomenale. Un colosso a pieno titolo. E sono qui anche
per Mahershala Ali. Per me si tratta davvero di lavorare al loro
servizio.”
“Alla Marvel piace correre dei rischi, lo
sai?”, ha aggiunto. “Non posso dire nulla di più, ma sono
davvero eccitato per quello che stiamo facendo. Il personaggio è
molto importante per me. Non penso al genere, ma penso al
personaggio. Lavorare con i Marvel Studios non è un processo
così incasellato come magari il pubblico immagina che sia. Al
contrario, è parecchio eccitante. La realtà è che non credo che
esista un canone di Blade. Se hai letto i fumetti, sai che tendono
a cambiare sempre. Sfortunatamente, la serie non è durata così a
lungo.”
Cosa sappiamo sul reboot di
Blade?
Bassam
Tariq sarà il quarto regista di colore a dirigere un
film per i Marvel Studios,
dopo Ryan Googler (Black
Panther, Black Panther:
Wakanda Forever), Nia
DaCosta (The
Marvels) e Chloé Zhao (Eternals).
Negli ultimi anni, Feige sta puntando a un Universo Cinematografico
Marvel sempre più inclusivo,
aumentando la diversità non solo davanti, ma anche dietro la
macchina da presa.
Le riprese del reboot
di Blade dovrebbero
partire il prossimo anno. Al momento non è ancora stata fissata una
data di uscita ufficiale. I Marvel Studios hanno affidato
a Stacy Osei-Kuffour la sceneggiatura
del film. Osei-Kuffour ha lavorato come story editor e
sceneggiatrice per l’acclamata serie Watchmendi
HBO. Lo studio ha preso in considerazione soltanto sceneggiatori di
colore; secondo quanto riferito, Mahershala
Ali è stato direttamente coinvolto nel processo.
In vista
dell’uscita di No Time
To Die, dal 30 settembre #SoloAlCinema, il
documentario Essere James
Bond, della Metro Goldwyn Mayer (MGM), sarà
disponibile gratuitamente e in esclusiva su Apple TV a partire dal
7 settembre.
In questa speciale retrospettiva di
45 minuti, Daniel Craig si confessa e riflette sui
suoi 15 anni di avventura nei panni di James Bond.
Con filmati d’archivio mai visti
prima, da Casino Royale al prossimo 25° film della saga, l’attore
condivide i suoi ricordi personali in una conversazione con i
produttori di 007, Michael G. Wilson e Barbara Broccoli, dato che
quella in No Time To Die sarà la sua ultima interpretazione come
James Bond.
“Essere James Bond” è diretto da
Baillie Walsh (Flashbacks of a Fool) e prodotto da Charlie Thomas,
Carla Poole e Special Treats Productions. Colin Burrows è il
produttore esecutivo.
Siete pronti a tornare? DC
FanDome, la più grande fan experience globale, tornerà
sabato 16 ottobre con un nuovissimo ed epico evento in streaming.
L’evento virtualegratuito inviterà ancora una volta i fan
di tutto il mondo ad immergersi nel Multiverso DC su DCFanDome.com, ed a celebrare le
star e i creatori dei loro film preferiti, serie televisive dal
vivo e animate, giochi, fumetti, home entertainment, e altro
ancora. Ci sarà anche il DC Kids FanDome con una
novità tutta da vivere per i più piccoli, accessibile separatamente
su DCKidsFanDome.com. Inoltre, DC
FanDome 2021 sarà disponibile su Twitch, YouTube, Facebook e
Twitter, offrendo così varie possibilità di assistere agli eventi
che si svolgono nella Hall of Heroes del DC FanDome.
Ann Sarnoff, Presidente e CEO di
WarnerMedia Studios e Networks Group, ha dichiarato: “DC FanDome
2020 è stata la prima fan experience virtuale globale in assoluto,
e ha mostrato ogni aspetto dell’universo DC in proporzione e numero
di connessioni senza precedenti. Quest’anno, abbiamo ripreso tutto
il meglio del DC FanDome e lo abbiamo portato ad un livello
superiore, per offrire ai fan dei first look ancora più esclusivi,
notizie inedite, interviste approfondite e confessioni dalle star e
dai team creativi sui loro contenuti DC preferiti”.
I più grandi supereroi e
supercriminali del mondo
DC FanDome presenterà
un’impareggiabile raccolta di cast e creatori che hanno collaborato
ai giochi DC, fumetti, film e programmi TV preferiti dai fan.
Aspettatevi notizie, trailer e annunci esclusivi, filmati mai visti
prima, conversazioni rivelatrici e altre sorprese nel DC
FanDome:
Warner Bros. Pictures presenta sei titoli
molto attesi con un nuovo trailer esclusivo per
The
Batman, nuovi contenuti dalla DC
League of Super-Pets, un first look a
Black Adam, un’anteprima di
The
Flash e un dietro le quinte di
Aquaman and the Lost Kingdom e
Shazam! Fury
of the Gods.
Warner Bros. Television offrirà
un’anticipazione delle nuove stagioni di Batwoman, The
Flash, Superman & Lois e Sweet
Tooth; un tributo d’addio a
Supergirl in prossimità della sua epica
conclusione dopo sei stagioni; una celebrazione di 100 episodi di
Legends of Tomorrow di DC; un first look
all’imminente nuovo dramma Naomi; e
un’anteprima di un episodio imminente di
Stargirl di DC.
Warner Bros. Games presenta nuove rivelazioni
sull’attesissimo Gotham Knights,
sviluppato da Warner Bros. Games Montréal, e su
Suicide Squad: Kill the Justice League, sviluppato da
Rocksteady Studios.
L’editoria DC onorerà il retaggio di uno dei
più grandi supereroi del mondo nonché icona di verità e
uguaglianza, Wonder Woman, con tre libri in uscita.
DC presenta la sua storia nella miniserie DC Black Label
Wonder Woman Historia, espande il mito
dell’Amazzonia con Nubia and the
Amazons,e onora l’ispirazione che ha fornito alle
donne di tutto il mondo con la graphic novel
originaleWonderful Women of the World.
Inoltre, DC condividerà i dettagli sul prossimo capitolo dell’epico
crossover comico Batman/Fortnite che abbraccia
l’universo, e i fan potranno riuscire a sapere qualcosa in più
sull’imminente Batman: Fear State, la
nuova serie di sei numeri Black Manta, il
ritorno del Milestone Universe e molto
altro ancora.
HBO Max presenterà delle esclusive
sull’imminente serie action comedy Peacemaker e sulla serie limitata
DMZ. Lo streamer ha in serbo anche altre
sorprese e anticipazioni su nuove serie, oltre alle tanto amate
Titans e Doom
Patrol. Tutte e quattro le serie provengono dalla
Warner Bros. Television.
Warner Bros. Animation darà uno sguardo
all’imminente serie limitata Aquaman: King of
Atlantis; offrirà un’anteprima della terza stagione
della serie comica d’animazione per adulti Harley
Quinn, e condividerà cosa c’è in serbo per
#HarIvy; mostrerà un’anteprima del prossimo
capitolo animato del Cavaliere Oscuro nella nuovissima serie in
arrivo Batman: Caped Crusader; oltre a
offrire ai fan un’anteprima di Young Justice:
Phantoms (attenzione agli spoiler!).
Warner Bros Home Entertainment presenterà in
anteprima due Film d’Animazione originali DC:
un’anteprima di Superman e del resto di Justice League in
Injustice, un film d’animazione nuovo di
zecca ispirato ai famosi giochi e fumetti, nonché la prima del
trailer del nuovissimo film d’animazioneCatwoman:
Hunted. Entrambi i film sono prodotti in associazione
con Warner Bros. Animation.
DC FanDome in tutto il
mondo
Tutta la programmazione DC FanDome
sarà sottotitolata in più lingue, tra cui arabo, portoghese
brasiliano, cinese, inglese, francese, tedesco, italiano,
giapponese, coreano, polacco, russo e spagnolo. E DC FanDome sarà
di nuovo completamente gratuito per tutti i fan del mondo. Oltre
all’esperienza globale DC FanDome, in Cina i fan potranno godere di
una varietà di contenuti DC locali esclusivi e coinvolgenti.
DC Kids
FanDome
Ancora una volta, il DC FanDome sarà
rivolto anche alle famiglie, al servizio dei fan DC più giovani che
potranno vivere un’esperienza speciale a loro dedicata nel
DC Kids FanDome. Genitori e figli di tutto il
mondo potranno esplorare il multiverso DC in compagnia dei loro
supereroi DC preferiti, cogliere le anticipazioni delle future
avventure d’animazione DC come Batwheels, DC Super Hero
Girls e Teen Titans Go!, e immergersi in
attività digitali comodamente a casa, in un ambiente sicuro e
adatto ai bambini su DCKidsFanDome.com.
Tutti gli accessi al DC
FanDome
Oltre al collegamento principale
DCFanDome.com, i fan
potranno assistere all’evento tramite Twitch, YouTube,
Facebook e Twitter. DC FanDome sarà
totalmente accessibile su telefonini, tablet, laptop o desktop,
consentendo ai fan di portare DC FanDome con sé ovunque si trovino.
Per tutti gli ultimi scoop su DC FanDome, visitate regolarmente il
sito DCFanDome.com per
notizie e aggiornamenti. Registrandosi su DCFanDome.com (è gratis!), si
riceveranno le notizie su DC FanDome direttamente nella casella di
posta e si avrà accesso alle aree esclusive riservate ai membri.
Seguite l’hashtag #DCFanDome sui social media e sui canali social
DC su Facebook, Instagram e Twitter.
DC FanDome
Shop
Nel DC FanDome Shop i fan troveranno
il merchandising esclusivo dell’evento, disponibile solo qui, e
tanti altri prodotti dell’universo DC, per acquistare tutto ciò che
serve e prepararsi all’attesissimo appuntamento del 16 ottobre.
Retaggio
DC FanDome 2020 è
stata la prima fan experience virtuale globale, e ha riunito il più
grande numero di talenti, annunci e contenuti nella storia della
DC. DC FanDome: Hall of Heroes e DC
FanDome: Explore the Multiverse hanno ampliato il numero
di fan in tutto il mondo, generando oltre 22 milioni di
visualizzazioni in 220 paesi e territori,
con oltre 150 milioni di visualizzazionidi trailer.
Gli aggiornamenti per la stampa su
DC FanDome si possono trovare nuovamente su https://www.dcpressportal.com/.
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aggiornamenti e annunci.
È stato chiaro fin dall’inizio che i
Marvel Studios avrebbero apportato alcune
modifiche al Mandarino in occasione del suo debutto in
Shang-Chi e La Leggenda dei Dieci Anelli (da qui
il motivo per cui ora è Wenwu). Tuttavia, una delle principali
differenze è che in realtà, nel film, gli anelli sono stati
trasformati in bracciali.
Ora, in una recente intervista, il
produttore del film Jonathan Schwartz ha
finalmente spiegato il perché di questo cambiamento sostanziale.
Ammettendo che la somiglianza con il Guanto dell’Infinito di Thanos è stata una delle ragioni principali,
ha aggiunto: “Ci siamo sentiti come se gli anelli sulle dita
sarebbero apparsi un po’ sciocchi nella pratica. Volevamo però
essere fedeli agli elementi del genere. Come potevamo far
funzionare la cosa?”
“Un giorno, nella writer’s room,
io, il regista Destin Daniel Cretton e lo sceneggiatore David
Callaham stavamo guardando un film chiamato 36ª camera dello
Shaolin, che inizia con un montaggio che ritrae un allenamento di
kung fu. Vengono usate molte armi, una delle quali aveva questi
anelli di ferro, che sono un’arma tradizionale del Kung Fu”,
ha aggiunto Schwartz. “Sono presenti anche nel film Kung
Fusion, dove assumono un ruolo molto importante. Destin ha guardato
quegli anelli e ha detto: ‘Dovremmo farlo anche noi, soltanto per
gli anelli’. Aveva ragione al 100%. Mi è sembrata la cosa giusta
per mettere davvero a fuoco il film.”
Vi ricordiamo che nei panni del
protagonista ci sarà l’attore canadese Simu
Liu, visto di recente nella commedia di NetflixKim’s Convenience. Insieme a
lui, nel cast, figureranno anche Tony
Leung nei panni del Mandarino, e Awkwafina,
che dovrebbe interpretare un “leale soldato” del Mandarino, e se è
vero che il villain qui sarà il padre di Shang-Chi, in tal caso ci
sono ottime possibilità che si tratti di Fah Lo Suee. Chi ha letto
i fumetti saprà che è la sorella dell’eroe del titolo e che il suo
superpotere è l’ipnosi.
In una recente intervista con
Empire, il cui nuovo numero celebra Edgar
Wright, la sua carriera e l’uscita del suo nuovo
attesissimo film Ultima notte a Soho, il regista George
Miller ha rivelato un curioso aneddoto che lega l’ultima
fatica di Wright al suo prossimo progetto cinematografico, ossia
Furiosa, l’annunciato prequel di Mad Max:
Fury Road.
Miller, infatti, ha spiegato di aver
scelto Anya-Taylor Joy come interprete della giovane
Furiosa nel suo film dopo aver guardato un montaggio preliminare
proprio di Ultima notte a Soho, grazie al quale ha capito
che la protagonista de La regina degli scacchi sarebbe
stata perfetta come giovane Furiosa.
“Conoscevo Anya, ma non l’avevo
mai vista recitare fino a quando non l’ho vista in Ultima notte a
Soho”, ha dichiarato George Miller.
“Ricordo di aver pensato: ‘Caspita, è davvero interessante’. E
poi ho detto a Edgar: ‘Sto cercando qualcuno per la parte di
Furiosa’. E lui mi ha risposto: ‘Non aggiungere altro. Anya è
fantastica. Sarà grandiosa. È bellissimo lavorare con lei’. Edgar
sembrava non avere dubbi al riguardo.”
Tutto quello che sappiamo su
Furiosa
Nonostante il grande successo di
Mad Max:
Fury Road, un nuovo film del franchise è stato
bloccato per anni a causa di una disputa legale tra Miller e la
Warner Bros. Tuttavia, lo scorso ottobre il progetto è stato
confermato ufficialmente attraverso la notizia del casting
di Anya-Taylor
Joy, la star di The
New Mutants e La
regina degli scacchi, che interpreterà una versione
più giovane del personaggio di Furiosa.
Oltre a lei, nel cast ci saranno anche Chris
Hemsworth(Thor:
Ragnarok) e Yahya
Abdul-Mateen II(Aquaman), anche
se al momento i loro ruoli non sono stati ancora svelati.
George
Miller dirigerà, co-scriverà e produrrà Furiosa insieme
al suo partner di produzione di lunga data Doug
Mitchell. Il film sarà prodotto dal marchio australiano
Kennedy Miller Mitchell di Miller, insieme al partner
di Fury
Road, la Warner Bros. Pictures.
In occasione di un recente
Q&A organizzato per promuovere l’uscita di Malignant,
il suo nuovo horror in uscita oggi nelle sale italiane,
James Wan ha avuto la possibilità di parlare anche
di Aquaman and
the Lost Kingdom, l’atteso sequel del cinecomic DC da
lui diretto nel 2018.
Al momento non sappiamo nulla a
proposito della trama, ma Wan ha anticipato che il nuovo film sarà
molto più complesso rispetto al predecessore, lasciandosi andare ad
una riflessione che riguarda lo spettatore e la capacità di
riuscire ancora a stupirlo da un punto di vista narrativo. “Per
si tratta davvero di raccontare la storia che sto raccontando in
quel determinato film. Si tratta sempre della storia e dei
personaggi”, ha spiegato Wan. “Molto spesso si tratta di
riuscire a capire cosa mostrare e cosa no. Ed è difficile oggi,
perché il pubblico è molto esperto. Già solo da un poster o da un
trailer riescono a mettere insieme tutti i pezzi. Quindi, la chiave
è: ‘Come posso stare al passo con il pubblico di oggi, che è così
esperto, ma allo stesso tempo inventare qualcosa che la gente non
ha mai visto prima?'”
“Una delle cose che mi piace
fare è iniziare da una struttura della storia che sia in qualche
modo familiare, che mi dia quindi una base solida da cui
partire”, ha aggiunto il regista. “Poi, mi piace portare
il pubblico in un vero e proprio viaggio labirintico. È quello
l’aspetto più divertente per me. E non è un metodo che applico solo
ai miei film horror. L’ho provato a fare anche con Fast & Furious 7
e, in un certo senso, con il primo Aquaman. Sicuramente lo farò anche in Aquaman 2. Sarà decisamente più
complesso rispetto al primo. Si tratta di cose che ho imparato
lungo il mio percorso e che, da regista, ho sempre trovato
intriganti. Cerco sempre di prendere tutto quello che ho imparato
dalla lavorazione di un film e portarlo con me nella lavorazione
del successivo.”
Tutto quello che c’è da sapere su
Aquaman 2
Jason Momoa è atteso di nuovo nei panni
dell’eroe in Aquaman and
the Lost Kingdom, sequel del film che ha rilanciato in
positivo le sorti dell’universo cinematografico DC. Nel sequel,
diretto ancora una volta da James
Wan(Insidious, The Conjuring),
torneranno anche Patrick
Wilson nei panni di Ocean Master, Amber
Heard, che tornerà nei panni di Mera, Dolph
Lundgren che sarà ancora una volta Re Nereus, il
padre di Mera, e ancora Yahya
Abdul-Mateen II nei panni di Black Manta,
che abbiamo visto riapparire nella scena post-credit del primo
film.
David Leslie
Johnson-McGoldrick, collaboratore ricorrente di
Wan, scriverà la sceneggiatura del film, mentre il
regista e Peter Safran saranno co-produttori. Aquaman and the Lost
Kingdom uscirà nelle sale americane il 16 dicembre
2022.
Sono passati circa tredici anni
dall’ultima volta che i fan hanno visto Emil Blonsky, alias
Abominio, nel MCU, in qualità di antagonista
principale de L’incredibile Hulk del 2008. Più o
meno di recente è stato annunciato che Tim Roth avrebbe ripreso il ruolo nell’attesa
serie She-Hulk in arrivo su Disney+.
Tuttavia, quando è stato diffuso
online il secondo trailer ufficiale di
Shang-Chi e La Leggenda dei Dieci Anelli, molti fan
sono rimasti sorpresi nel vedere Abominio combattere contro Wong,
poiché fino a quel momento nessuno sapeva che i due personaggi
sarebbero apparsi nel film.
Ebbene, ora abbiamo la conferma
ufficiale che Roth ha ripreso il ruolo del villain anche in
Shang-Chi, uscito ieri nelle sale italiane e in arrivo
domani in quelle americane. A confermare la cosa a
The Direct è stato il produttore del film, Jonathan
Schwartz, il quale ha appunto confermato che Roth ha
prestato nuovamente la sua voce al personaggio, rivelando anche il
motivo per cui Abominio è presente nel film.
“Roth è tornato in sala
doppiaggio appositamente per noi… è stato parte della lavorazione
del film. Chiaramente, rivedremo ancora Abominio. Ci sarà ancora
molto da raccontare su di lui”, ha detto Schwartz. “Per
quanto riguarda Shang-Chi… ci siamo chiesti: ‘Chi potrebbe
essere il personaggio più adatto per una scena del genere? Chi
vogliamo vedere in quel ring?’. Si trattava di capire quale
personaggio avrebbe avuto senso anche in merito a ciò che il futuro
avrebbe avuto in serbo per lui.”
Vi ricordiamo che nei panni del
protagonista ci sarà l’attore canadese Simu
Liu, visto di recente nella commedia di NetflixKim’s Convenience. Insieme a
lui, nel cast, figureranno anche Tony
Leung nei panni del Mandarino, e Awkwafina,
che dovrebbe interpretare un “leale soldato” del Mandarino, e se è
vero che il villain qui sarà il padre di Shang-Chi, in tal caso ci
sono ottime possibilità che si tratti di Fah Lo Suee. Chi ha letto
i fumetti saprà che è la sorella dell’eroe del titolo e che il suo
superpotere è l’ipnosi.
Dopo mesi di attesa a dir poco
estenuante, la scorsa settimana la Sony Pictures ha finalmente
diffuso online il primo trailer ufficiale di
Spider-Man: No Way Home, che si preannuncia già il più
grande film dedicato alle avventure dell’Uomo Ragno mai
realizzato.
Nell’ultimo anno, le voci su quali
personaggi dell’universo Marvel saranno effettivamente
coinvolti nel film non hanno fatto altro che moltiplicarsi. Oltre
al discusso ritorno di Tobey Maguire e Andrew Garfield (di cui non abbiamo ancora
conferma), si è parlato a lungo anche del possibile coinvolgimento
del Matt Murdock di Charlie Cox protagonista della serie
NetflixDaredevil.
Le teorie circa la presenza
dell’uomo senza paura nel film sono state alimentate proprio in
seguito all’uscita del teaser trailer, dal momento che alcuni fan
sono convinti di aver
scovato al suo interno anche l’avvocato di Hell’s Kitchen.
Tuttavia, nelle ultime ore, è stato proprio Cox a demolire la
teoria.
Intervistato da
ComicBook, infatti, l’attore è stato ovviamente interrogato in
merito al primo trailer di Spider-Man: No Way Home, negando fin da
subito il suo coinvolgimento. “Posso garantirti che quelli nel
trailer non sono i miei avambracci”, ha dichiarato Cox. Non è
la prima volta che l’attore si ritrova a
commentare le voci circa una sua eventuale presenza, che
puntualmente è stata sempre smentita dal diretto interessato.
Il film è diretto
da Jon Watts (già regista
di Homecoming e Far
From Home) e prodotto da Kevin
Feige per i Marvel Studios e da Amy
Pascal per la Pascal Production. Il film arriverà
nelle sale americane il 17 dicembre 2021.