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Venezia 78, red carpet: Maggie Gyllenhaal, Dakota Johnson e…

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Venezia 78, red carpet: Maggie Gyllenhaal, Dakota Johnson e…

E’ stato presentato ieri in serata l’opera prima da regista di Maggie Gyllenhaal, The Lost Daughter che ha sfilato sul red carpet di Venezia 78 con il cast Olivia Colman, Dakota Johnson e al fianco di suo marito Peter Sarsgaard e fratello Jake Gyllenhaal. Di seguito tutte le nostre foto: 

SINOSSI

Sola in una località di mare, Leda osserva ossessivamente una giovane madre e la figlia in spiaggia. Turbata dalla complicità del loro rapporto (e dalla loro famiglia, chiassosa e sinistra), Leda è sopraffatta dai ricordi legati allo sgomento, allo smarrimento e all’intensità della propria maternità. Un gesto impulsivo catapulta Leda nello strano e minaccioso universo della sua stessa mente, in cui è costretta a fare i conti con le scelte anticonformiste fatte quando era una giovane madre e con le loro conseguenze.

COMMENTO DELLA REGISTA

Quando ho letto il romanzo La figlia oscura, mi sono sentita pervadere da una sensazione tanto strana e dolorosa quanto innegabilmente vera. Una parte nascosta della mia esperienza di madre, compagna e donna stava trovando voce per la prima volta. E ho pensato a come fosse entusiasmante e pericoloso dare vita a un’esperienza come quella non nella quiete e nella solitudine della lettura, ma in una stanza piena di esseri umani dotati di vita pulsante e sensazioni. Come ci si sente a essere seduti accanto alla propria madre, al proprio marito, alla propria moglie o figlia nel momento in cui sentimenti ed esperienze comuni a lungo taciuti, trovano invece voce? Ovviamente esiste una sorta di sgomento e pericolo nel relazionarsi a qualcuno alle prese con cose che ci sono state dipinte come vergognose o sgradevoli. Ma quando quelle esperienze vengono portate sullo schermo, esiste anche la possibilità di trovare conforto: se qualcun altro formula quegli stessi pensieri e prova quelle stesse sensazioni, forse non si è soli. Questa è una parte della nostra esperienza che di rado trova espressione e, quando ciò accade, è per lo più attraverso l’aberrazione, la dissociazione o il sogno.

Venezia 78: Edgar Wright presenta Last Night in Soho

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Venezia 78: Edgar Wright presenta Last Night in Soho

Il regista Edgar Wright e le star Anya Taylor-Joy e Matt Smith hanno presentato a Venezia 78 Fuori Concorso Last Night in Soho, il nuovo film del regista autore della Trilogia del Cornetto.

Il film ambientato a Londra viaggia indietro nel tempo e Wright lo descrive come un omaggio ai “thriller psicologici che adoro tanto” realizzati dai registi britannici come Michael Powell e Alfred Hitchcock con un occhio al grande cinema di genere italiano, e qui ha citato Mario Bava e Dario Argento.

Il regista ha spiegato di voler fare una versione londinese di quel tipo di film, dicendo anche che vive proprio nei luoghi in cui è stato girato L’Occhio che uccide, film del 1960 di Michael Powell. “Si tratta di una prospettiva che è lontana dalla mia visione, proprio perché ci passo ogni giorno (in quei posti).” ha detto Wright.

Edgar Wright presenta Last Night in Soho a Venezia 78

Parlando del suo ruolo (che le è valso la nominato agli Emmy) nella serie drammatica Netflix La Regina degli Scacchi, Anya Taylor-Joy ha detto: “Mi sento molto, molto fortunata ad aver lavorato a questi progetti che mi aiutano, ogni giorno, ad innamorarmi sempre più di questo lavoro. Ed è questo che è importante”. “Sono qui per il lavoro e i successi sono meravigliosi, ma alla fine, quello che facciamo ogni giorno è alzarci per andare al lavoro, ed è quello che amo fare”, ha aggiunto Taylor-Joy. “Quindi mi sento incredibilmente privilegiata di avere la possibilità di continuare a farlo e la possibilità di lavorare con persone così meravigliose e talentuose”.

Matt Smith, che è meglio conosciuto per aver interpretato il Doctor Who, ha fatto crollare la casa quando gli è stato chiesto degli aspetti del viaggio nel tempo di Last Night in Soho. “L’ho fatto già prima”, ha detto Smith impassibile, citando il suo personaggio di maggiore successo che gli ha assicurato l’affetto del pubblico.

Nel film compare anche Diana Rigg, amata attrice britannica che prima di morire, nel 2020, ha completato le sue riprese di Last Night in Soho. Wright ha sfruttato la prestigiosa situazione per rendere omaggio all’attrice: “È difficile districare il film dal lavoro con lei ora perché il pensiero del film è stato piuttosto interessante, un’esperienza molto emotiva da concepire e realizzare, e ora è tutto legato al fatto che Diana non è più con noi. Nei momenti in cui sarò disperatamente triste, non potrò fare un altro brunch pettegolo con Diana Rigg. L’unica cosa che posso conservare è quanto sono stato fortunato a lavorare con lei e a conoscerla”.

“E’ stato complicato ma molto divertente, ed eravamo davvero pronti tutti perché penso che sia Thomasin McKenzie che io amiamo essere sfidate e dover lavorare a qualcosa che richiede una sincronia totale non solo tra noi due, ma anche con la telecamera, dovevamo davvero concentrarci sull’altro individuo”, ha spiegato Taylor-Joy.

Venezia 78, fuori concorso arriva Edgar Wright con Ultima notte a Soho

Arriva fuori concorso a Venezia 78 Ultima notte a Soho (The last night in Soho), ultimo film del regista britannico Edgar Wright che vede protagonisti Anya Taylor-Joy, Terence Stamp, Diana Rigg, Matt Smith, Thomasin McKenzie e Rita Tushingham.

La trama di The last night in Soho

In questo thriller psicologico, Eloise, che sogna di diventare una fashion designer, riesce misteriosamente a catapultarsi negli anni Sessanta dove incontra Sandie, un’aspirante cantante di grande fascino. Ma il glamour non è esattamente quello che sembra: i sogni del passato iniziano a infrangersi e approderanno a qualcosa di molto più oscuro.

Commento del regista

Se aveste la possibilità di tornare indietro nel tempo, lo fareste? Il desiderio di realizzare Last Night in Soho nasce dalla mia volontà di fare un film su Central London, che è stata la mia casa adottiva per gli ultimi venticinque anni e che ho frequentato per buona parte della mia vita adulta; che fosse per lavoro, socializzazione e anche per vivere in questa parte della metropoli, mi sono immerso nei secoli di storia di cui è impregnata. In qualche modo il mio film è una lettera d’amore. Non solo indirizzata a questa parte di mondo ma a un decennio leggendario, gli anni Sessanta, quando Soho era il centro dell’universo. Tuttavia, in me vive un eterno conflitto, in cui la brama di viaggiare a ritroso e crogiolarmi nell’atmosfera glamour degli anni Sessanta ha per contraltare il timore assillante delle tenebre che si celano dietro quella visione rosea. La nostalgia può essere pericolosa; trascorrendo troppo tempo a guardarsi indietro, si potrebbe non riuscire a scorgere il pericolo che sta proprio davanti a noi. Last Night in Soho è un racconto ammonitore rivolto ai sognatori come me che vogliono riavvolgere il tempo e tornare a un’epoca nella quale, paradossalmente, in effetti non hanno mai vissuto. La domanda, quindi, dovrebbe essere: se aveste la possibilità tornare indietro nel tempo, davvero lo fareste?

Cenerentola, recensione del film con Camila Cabello

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Cenerentola, recensione del film con Camila Cabello

Arriva su Amazon Prime Video una nuova, ennesima rivisitazione della fiaba di Cenerentola, scritta e diretta da Kay Cannon, già sceneggiatrice di Pitch Perfect 2 e 3 e autrice della bellissima ma sfortunata serie tv Girlboss. Naturalmente preparatevi a farvi sorprendere, perché questa nuova Cenerentola è molto molto diversa da quella che abbiamo imparato a conoscere tramite mamma Disney… almeno in apparenza!

Cenerentola, la storia

Ella è una giovane donna ambiziosa, il suo sogno è quello di fare la stilista, realizza schizzi e bozzetti di vestiti, ne ha persino cucito uno, bellissimo, adornandolo con la spilla che le ha lasciato sua madre, una donna molto buona, ma che lei non ha mai conosciuto. Ella però ha perso da poco anche il padre, e si ritrova a vivere nella sua casa con una matrigna e due sorellastre, tutte molto prese da sé, che prestano poca attenzione alla ragazza e tendono a usarla per le faccende domestiche, anche se Ella riesce comunque a ritagliarsi lo spazio per sognare e cominciare a costruire. Il resto è più o meno come lo sappiamo: c’è un principe, un ballo, un matrimonio da organizzare, delle pretendenti, una fata madrina e un lieto fine, naturalmente. Ma niente è come ce lo aspettiamo, o almeno niente è come lo conosciamo!

Protagonisti della storia sono Camila Cabello che interpreta la caparbia Ella, forse un po’ più sfrontata rispetto alle sue precedenti incarnazioni, ma sempre buona e leale; Idina Menzel che veste i panni della matrigna, regalandoci delle sfumature inedite di questo personaggio così ingiustamente condannato a stare dal lato sbagliato della storia; Billy Porter, nel ruolo scintillante della fata madrina, un personaggio tanto fondamentale quanto pittoresco e azzeccato per la rilettura della Cannon; Nicholas Galitzine è invece il principe Robert, incastrato in un ruolo che non sente suo e stregato da questa popolana dai capelli corvini e dallo sguardo aperto e libero, verso il futuro; completa il cast una coppia davvero ben assortita, formata da Pierce Brosnan e Minnie Driver, che interpretano il re e la regina, e anche loro hanno un paio di frecce al proprio arco da lanciare verso il bersaglio in nome della modernità!

CenerentolaUna storia senza tempo, anche se aggiornata alla modernità

Cenerentola di Kay Cannon è una svolta davvero innovativa e profonda per la storia che siamo abituati a conoscere, tuttavia si basa comunque sui cardini antichi della storia stessa: il sogno da realizzare. Ella ha sempre e comunque un sogno (quella della Disney cantava “Che un sogno realtà diverrà”), semplicemente in questo caso il sogno non è una vita a palazzo e un matrimonio regale, ma una professione, un lavoro che dia indipendenza, un desiderio per una ragazza moderna.

Forse il punto di maggiore interesse di questo film, una commedia ben diretta e interpretata da tutto il suo cast canterino, è proprio la considerazione che la storia di Cenerentola può essere aggiornata alla contemporaneità senza perdere la propria identità, e questo perché già in partenza la protagonista della storia è una donna ribelle, volitiva, sognatrice e che sogna la libertà. Ovviamente il sogno della protagonista è aggiornato all’oggi, ma questa operazione si può fare, mantenendo il proprio senso, solo sulla base completamente solida del classico che tutti conosciamo. 

Si diffidi dunque da chi dice che finalmente Cenerentola ha una veste nuova e moderna! Il film con protagonista Camila Cabello indossa un abito nuovo, ma resta fedele al suo cuore, quello in cui una giovane donna piena di speranza e sogni trova la strada, tra mille difficoltà, per realizzarsi. 

Venezia 78, foto: Zendaya, Timothee Chalamet e tutto il cast di Dune sul red carpet

Timothée ChalametRebecca FergusonDave Bautista, Oscar Isaac, ZendayaJosh BrolinJavier Bardem, Sharon Duncan-Brewster, Stellan Skarsgard hanno sfilato sul red carpet di Venezia 78 alla premiere mondiale di Dune. Con loro il regista Denis Villeneuve:

La trama di Dune

Viaggio mitico ed emozionante di un eroe, Dune narra la storia di Paul Atreides, giovane brillante e dotato di talento, nato per andare incontro a un destino più grande della sua immaginazione, che deve raggiungere il più pericoloso pianeta dell’universo per assicurare un futuro alla sua famiglia e al suo popolo. Mentre forze malvagie combattono per l’esclusivo possesso della più preziosa risorsa esistente sul pianeta – una spezia capace di liberare tutte le potenzialità della mente umana – solo chi vincerà le proprie paure riuscirà a sopravvivere.

Il commento del regista

Adattarsi o morire. Questo era il mio mantra durante la lavorazione di Dune. Il deserto ha i suoi modi per riportarti al tuo vero io, e liberarti dalle abitudini marce. Devi evolvere per sopravvivere all’esperienza. La realizzazione di questo film è la risposta a una vecchia chiamata, con radici più profonde di quanto immaginassi. Riguardava il destino, la fede e l’istinto, l’alienazione coloniale e il libero arbitrio. Ho parlato di Frank Herbert come il mio nuovo profeta, e del suo romanzo come la mia Bibbia. La natura era il mio Dio. Il silenzio, il mio Spirito Santo. I venti della realtà spostano le sabbie, scolpiscono nuovi paesaggi, cancellano i punti di riferimento: ho pregato per evitare di perdermi. Grazie a Frank, sono tornato vivo. Di ritorno dall’erg, faccio il gioco della profezia. Dune è stato sognato e approntato per l’esperienza cinematografica. Il grande schermo non è semplicemente un altro format, è il centro del linguaggio cinematografico. La forma originale. Quella che resisterà alla prova del tempo.

Pianeta rosso: trama, cast e curiosità sul film

Pianeta rosso: trama, cast e curiosità sul film

Conquistata la luna, Marte è divenuto il nuovo pianeta che l’uomo aspira a raggiungere. Nel cinema, questo è infatti stato protagonista sin dai primi anni del Novecento di numerose pellicole, tra cui le più recenti sono Mission to Mars, Sopravvissuto – The Martian e perfino la commedia italiana In vacanza su Marte. Tra questi si colloca anche Pianeta rosso, uscito in sala nel 2000 per la regia di Anthony Hoffman. Il film unisce il desiderio di raggiungere e colonizzare Marte con un discorso ambientalista, che vede il pianeta Terra ormai al collasso per via dell’attività umana.

Scritto da Chuck Pfarrer (autore anche di The Jackal) e Jonathan Lemkin (noto come sceneggiatore di L’avvocato del diavolo e Arma letale 4), il film presentava sin da subito diversi elementi di interesse. La realizzazione del film, tuttavia, si è rivelata quantomai complessa, in particolar modo per una serie di tensioni tra membri del cast. Se dunque Pianeta rosso presenta notevoli difetti dal punto di vista dei personaggi e delle dinamiche tra loro, recupera poi con gli effetti speciali, a loro modo efficaci a convincenti nel far immaginare mondi e situazioni lontane.

Affermatosi come un sono flop al box office, con un incasso di appena 33 milioni a fronte di un budget di 80, Pianeta rosso è negli anni diventato un titolo scult, ricercato dagli appassionati del genere desiderosi di vedere qualcosa di tanto bizzarro al punto da essere coinvolgente. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Pianeta rosso: la trama del film

Nell’anno 2057 la Terra è divenuta praticamente inabitabile a causa della sovrappopolazione e dell’inquinamento, che ha iniziato a causare seri problemi a partire dal 2025. Una nuova colonia su Marte potrebbe dunque essere l’unica speranza dell’umanità. Un team di astronauti americani, ciascuno specializzato in un campo diverso, sta effettuando la prima spedizione con equipaggio sul pianeta rosso. Il gruppo è composto da Robby GallagherTed SantenKate BowmanQuinn Burchenal e altri ancora. Questi, si trovano ben presto a dover lottare per superare le differenze di personalità, background e ideologie per il bene generale della missione.

Quando gli strumenti a loro disposizione subiscono però alcuni danni potenzialmente letali, l’equipaggio deve dipendere l’uno dall’altro per sopravvivere sulla superficie ostile di Marte. I loro dubbi, paure e domande su Dio, il destino dell’uomo e la natura dell’universo diventano elementi determinanti nei loro destini. In questo ambiente a loro sconosciuto devono trovarsi faccia a faccia con i loro sé più umani, scoprendo con orrore di non essere soli. Il pianeta non è infatti disabitato come pensavano, ma anzi qualcosa di sconosciuto non fa che avvicinarsi a loro, con intenzioni imprevedibili.

Pianeta rosso cast

Pianeta rosso: il cast del film

Protagonista, nei panni dell’ingegnere Robby Gallagher, è l’attore Val Kilmer. Popolarissimo negli anni Ottanta e Novanta per film come Top Gun, The Doors e Heat – La sfida, egli accettò il ruolo in Pianeta rosso poiché affascinato dall’idea di trovarsi su un set del genere. Kilmer raccontò poi di aver trovato straordinarie le scenografie e le tecnologie utilizzate per il film, ricordando il set come un’esperienza molto istruttiva. Tuttavia, durante questo vi sono stati anche non pochi problemi tra lui e l’attore Tom Sizemore, interprete del dottor Quinn Burchenal. I due si scontrarono ripetutamente, arrivando anche a non presentarsi mai insieme sul set.

L’attrice Carrie-Anne Moss, celebre per aver interpretato Trinity nella trilogia di Matrix, ricopre qui il ruolo di Kate Bowman, la comandante della spedizione su Marte. Nonostante tale ruolo, il suo è l’unico personaggio a non mettere mai piede sul pianeta rosso. Benjamin Bratt, attore noto per il ruolo di Ray Curtis in Law & Order – I due volti della giustizia, ricopre qui la parte del pilota Ted Santen. Simon Baker, invece, è il dottor Chip Pettengill. Egli è principalmente ricordato per i suoi ruoli da protagonista nelle serie The Guardian e The Mentalist. Nel film si ritrova poi anche il celebre attore Terence Stamp, recentemente visto in film come Yes Man e Big Eyes, qui nel ruolo del dottor Bud Chantilas.

Pianeta rosso: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Pianeta rosso è infatti disponibile nei cataloghi di Google Play, Apple iTunes, Tim Vision e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 3 settembre alle ore 23:15 sul canale Iris.

Fonte: IMDb

The Score: trama, cast e curiosità sul film con Marlon Brando

The Score: trama, cast e curiosità sul film con Marlon Brando

Gli attori Marlon Brando e Robert De Niro sono stati i primi nella storia del cinema ad aver vinto un Oscar per lo stesso personaggio, quello di Don Vito Corleone, interpretato rispettivamente in Il padrino e Il padrino – Parte II. Fino al 2001, però, i due grandi interpreti, tra i migliori delle loro rispettive generazioni, non hanno mai avuto modo di condividere il grande schermo con un film che li riunisse. In quell’anno l’occasione si è infine presentata grazie a The Score, thriller d’azione diretto da Frank Oz (noto ai più per essere stato l’animatore e la voce di Yoda in Star Wars).

Pur con i suoi problemi produttivi, il film è riuscito ad affermarsi come un titolo particolarmente apprezzato dalla critica, che ne ha lodato l’azione, i personaggi e l’aderenza al suo genere di riferimento. The Score è infatti un puro heist movie, con due generazioni di ladri pronti a mettersi reciprocamente alla prova per dar vita ad un colpo tanto complesso quanto ricco. Ancora oggi, il film di Oz è indicato come uno dei titoli da non lasciarsi sfuggire se si è amanti di questa tipologia di racconti ricchi di tensione.

Al di là di ciò, a renderlo un film da non perdere vi è il suo contenere diversi celebri attori, oltre a Brando e De Niro, che permettono al film di dotarsi di interpretazioni straordinarie. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

The Score: la trama del film

Protagonista del film è Nick Wells, specialista di furti con scasso che dopo anni di onorata carriera ha deciso di ritirarsi e condurre una vita più onesta. Sua unica attività è infatti ora la gestione del suo jazz club a Montréal, nel Québec. Ad averlo spinto a rinunciare alla crimilità, in realtà, vi è il forte amore che egli prova per Diane, assistente di volo sempre in viaggio, che gli ha promesso di sposarlo a patto che la smetterà di mettersi nei guai. Senza grossi problemi Nick è dunque riuscito a resistere ad ogni tentazione e offerta, sino a quando non gliene viene fatta una che non può rifiutare.

Max Baron, suo vecchio complice, gli propone infatti di rubare uno scettro francese del 1661 dal valore inestimabile, custodito nella dogana di Montréal. Ad aiutarli nel colpo vi è Jack Teller, un giovane ladro di talento con diversi colpi particolarmente astuti alle spalle. Per portare a termine il colpo, Nick e Jack hanno bisogno l’uno dell’altro, ma tra i due si instaura da subito una forte inimicizia. A spingere l’anziano ladro ad accettare vi è la possibilità, con il ricavato del colpo, di estinguere una pesante ipoteca che grava sul suo locale. Nel lasciarsi coinvolgere, Nick sa bene di tradire la sua Diane, come anche che non potrà fidarsi di nessuno.

The Score cast

The Score: il cast del film

Ad interpretare il protagonista, il ladro Nick Wells, vi è l’attore premio Oscar Robert De Niro, mentre il suo vecchio complice Max Baron è interpretato da Marlon Brando. Quest’ultimo non rese facile la vita sul set a nessuno. De Niro era spesso vittima di scherzi durante le riprese, mentre il regista si trovò a doversi confrontare con una continua indisponenza di Brando nei suoi confronti. Non riuscendo ad andare d’accordo, fu lo stesso De Niro a dover fare da intermediario tra loro in più occasioni. Brando era poi solito girare nudo sul set lamentandosi del caldo, mentre nella sua ultima scena si rifiutò di sorridere come previsto. Il sorriso venne dunque aggiunto digitalmente in fase di post-produzione.

The Score, però, non è noto solo come l’unico film che vede confrontarsi De Niro e Brando, ma anche per essere l’ultimo lungometraggio a cui Brando ha partecipato prima della scomparsa avvenuta nel 2004. Nel ruolo del giovane ladro Jack Teller si ritrova invece Edward Norton, il quale ha raccontato di aver accettato unicamente per poter vedere il suo nome accanto a quello dei due celebri premi Oscar sul poster. Per lui recitare in The Score si è trattato della terza volta, dopo Schegge di paura Fight Club, in cui dà vita ad un personaggio con personalità multiple. Norton, in seguito, tornerà a recitare insieme a De Niro in Stone. L’attrice candidata all’Oscar Angela Bassett interpreta invece Diane, la compagna di Nick.

The Score: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. The Score è infatti disponibile nei cataloghi di Infinity, Tim Vision, Amazon Prime Video e Now. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 3 settembre alle ore 21:15 sul canale Premium Cinema.

Fonte: IMDb

Venezia 78: intervista ai protagonisti de Il Collezionista di Carte

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Ecco la nostra intervista a Paul Schrader, Oscar Isaac, Tiffany Haddish e Tye Sheridan, regista e protagonisti de Il Collezionista di Carte, presentato in Concorso a Venezia 78 e in sala dal 3 settembre.

Segui il nostro speciale di Venezia 78!

Il collezionista di carte, scritto e diretto da Paul Schrader con Oscar Isaac, Tye Sheridan, Tiffany Haddish e Willem Dafoe.

La trama de Il collezionista di carte

Dei fantasmi del passato non ci si libera così facilmente. Prodotto da Martin Scorsese e in concorso al Festival di Venezia, il nuovo film di Paul Schrader vede Oscar Isaac nel ruolo di William Tell, un ex militare che vive come giocatore d’azzardo professionista e attira l’interesse di una misteriosa finanziatrice.

La vita ordinaria di Tell viene però sconvolta dall’incontro con Kirk (Tye Sheridan), un giovane in cerca di vendetta contro un nemico comune.

Venezia 78: intervista ad Alessandro Borghi e ai protagonisti di Mondocane

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Ecco la nostra intervista ad Alessandro Borghi con gli esordienti Dennis Protopapa e Giuliano Soprano, e al regista Alessandro Celli con la protagonista femminile Barbara Ronchi. MONDOCANE è stato presentato alla SIC – Settimana della Critica 36 nel corso di Venezia 78.

MONDOCANE è una produzione Groenlandia e Minerva Pictures con Rai Cinema, prodotto da Matteo Rovere, coprodotto da Santo Versace – Gianluca Curti.

Nel cast Dennis Protopapa, Giuliano Soprano, Alessandro Borghi, Barbara Ronchi, Ludovica Nasti, Federica TorchettiJosafat Vagni, Francesco Simon.

Il film è nelle sale dal 3 settembre distribuito da 01 Distribution.

Segui il nostro speciale di Venezia 78!

Jodie Comer confermata nel cast di Kitbag di Ridley Scott

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Jodie Comer confermata nel cast di Kitbag di Ridley Scott

Jodie Comer entra a far parte del cast di Kitbag, il prossimo film di Ridley Scott che batterà il ciak all’inizio del prossimo anno. L’attrice di Killing Eve interpreterà Giuseppina, la moglie dell’imperatore Napoleone, al fianco di Joaquin Phoenix che sarà il protagonista.

Kitbag si concentrerà sulle origini di Napoleone e sul suo rapporto instabile con sua moglie Giuseppina. Condusse campagne militari durante le guerre rivoluzionarie francesi e fu imperatore della Francia dal 1804 al 1814, guidando il paese in una serie di battaglie prima di essere sconfitto a Waterloo. Fu esiliato prima all’isola d’Elba e poi nell’isola di Sant’Elena, dove morì nel 1821 all’età di 51 anni.

Jodie Comer sarà anche la protagonista di The Last Duel, sempre di Scott, che sarà presentato a Venezia 78, un altro dramma storico ambientato nella Francia del 14° secolo, in cui appare al fianco di Matt Damon (“Stillwater”), Ben Affleck (“Argo”) e Adam Driver (“Storia di matrimonio”).

“Ho colto al volo l’opportunità di lavorare di nuovo con Ridley e il suo team e l’idea di lavorare con Joaquin, che è una persona che ammiro enormemente”, ha detto Comer in un’intervista con Variety su The Last Duel. “E penso solo di avere questa opportunità – sono così entusiasta di approfondire quel mondo.”

Comer ha detto che non ha ancora iniziato a prepararsi per il ruolo dell’amata Giuseppina di Napoleone, che dovrebbe cominciare all’inizio dell’anno prossimo, perché è ora concentrata sulla quarta e ultima stagione di Killing Eve al fianco di Sandra Oh.

GDA 2021: tornano gli incontri Miu Miu Women’s Tales

GDA 2021: tornano gli incontri Miu Miu Women’s Tales

Tornano alle Giornate degli Autori gli incontri di Miu Miu Women’s Tales con un programma che, accanto alla proiezione nel Casinò di Venezia di due cortometraggi firmati da registe, organizza tre conversazioni con alcune delle più interessanti attrici, performer e filmmaker di oggi, chiamate a celebrare la femminilità nel XXI secolo. Le attività del progetto, giunto al suo decimo anno di attività, raccolgono le voci di professioniste dai background diversi, unite dalla curiosità e dall’entusiasmo di portare al Lido testimonianze sul lavoro, la creatività e il talento al femminile.

Le due registe che quest’anno presenteranno i corti #22 e #23 sono Isabel Sandoval e Kaouther Ben Hania. I corti verranno proiettati in apertura del film in concorso ufficiale delle Giornate degli Autori Madeleine Collins di Antoine Barraud, in Sala Perla sabato 4 settembre alle 16.45. Per assistere all’incontro tra le due registe, l’appuntamento è domenica 5 settembre alle 10.00 presso lo Spazio della Regione del Veneto all’Hotel Excelsior. 

Isabel Sandoval, che nel 2019 aveva presentato in concorso ufficiale alle Giornate il suo intimo esordio alla regia, Lingua Franca, candidato al John Cassavetes Award, porta sullo schermo della Sala Perla #21 SHANGRI-LA,  un racconto ambientato durante la Grande Depressione che ci accompagna in un viaggio sensuale e malinconico nelle fantasie di una bracciante filippina di seconda generazione. Dopo il successo di The man who sold his skin, presentato a Orizzonti durante Venezia 77 e primo film Tunisino candidato all’Oscar, Kaouther Ben Hania torna al Lido con #22 I AND THE STUPID BOY, cortometraggio che gioca con gli equilibri di potere tra uomo e donna, la sessualità e la vergogna, una storia  graffiante e profondamente femminista.

Il pomeriggio del 5 settembre, all’Italian Pavillion (Hotel Excelsior), sarà la volta di Ciara Bravo e Patricia Allison. La statunitense Ciara Bravo, apparsa in serie televisive come Big Time Rush e Red Band Society, versione americana di Braccialetti rossi, dialogherà con Patricia Allison, attrice britannica che ricorderete per il ruolo di Ola Nyman nella hit-series Netflix Sex Education. Appuntamento alle 15.00 all’Hotel Excelsior presso l’Italian Pavilion.

La terza e ultima conversazione, sarà lunedì 6 settembre alle ore 11.00, nuovamente presso lo Spazio della Regione del Veneto, vedrà protagoniste KiKi Layne e Sarah Gadon. Classe 1991, KiKi Layne ha già all’attivo ruoli in film del calibro di The Old Guard e If Beale Street Could Talk, per il quale ha ricevuto il Black Reel Award come miglior attrice. Acclamata per i suoi ruoli nei film di David Cronenberg A Dangerous Method, Cosmopolis e Maps to the Stars, Sarah Gadon porterà al Lido la sua esperienza sui set di altre grandi produzioni come Enemy di Denis Villeneuve e Dracula Untold.

Tutti gli incontri saranno moderati dalla giornalista britannica Penny Martin, caporedattore della rivista femminile “The Gentlewoman”.

Venezia 78: premio Kinéo, tutti i vincitori

Venezia 78: premio Kinéo, tutti i vincitori

Sono stati annunciati i vincitori del premio Kinéo, nell’ambito di Venezia 78. Il premio arriva alla sua 19° edizione, e per celebrarla, è stata scelta come madrina Madalina Ghenea. I premi verranno consegnati DOMENICA 5 SETTEMBRE 2021, h. 19.00 (Spazio Regione Veneto – Italian Pavilion – Hotel Excelsior).

Ecco tutti i vincitori del premio Kinéo:

  • Miglior Film e Miglior Regia: MISS MARX di Susanna Nicchiarelli
  • Miglior Opera Prima: GOVERNANCE – IL PREZZO DEL POTERE di Michael Zampino
  • Miglior Sceneggiatura: EST di Antonio Pisu
  • Pubblico&Critica SNCCI: IL BUCO IN TESTA di Antonio Capuano
  • Serie Tv/Piattaforme Italiana: ROMULUS di Matteo Rovere e Michele Alhaique
  • Serie Tv/Piattaforme Internazionale: CHIAMI IL MIO AGENTE! di Fanny Herrero
  • Miglior Film Internazionale in sala: NOMADLAND di Chloé Zhao 
  • MigliorFilm Internazionale in streaming: MANK di David Fincher
  • ITTV/Kinéo: ANDREA SCROSATI
  • Miglior Attore Protagonista: MASSIMO POPOLIZIO per Governance – Il prezzo del potere di Michael Zampino
  • Miglior Attrice Protagonista: LORENZA INDOVINA per Cosa sarà di Francesco Bruni
  • Miglior Attrice Non Protagonista: CLOTILDE COURAU per Il cattivo poeta di Gianluca Jodice
  • Premio CSC Giovani Rivelazioni: ELEONORA CONTESSI
  • Premio CSC Giovani Rivelazioni: IRENE CASAGRANDE
  • Premio CSC Giovani Rivelazioni: ANTONIA FOTARAS
  • Miglior Attore Co-Protagonista: MICHELE RAGNO per The School of Mafia di Alessandro Pondi
  • Miglior Attore Co-Protagonista: LORENZO ZURZOLO per Morrison di Federico Zampaglione
  • Premio Kinéo Arte/ Lirica: DAMIANO MICHIELETTO
  • Premio Kinéo Movie for Humanity Award: CINZIA ANGELINI per Mila
  • Miglior Attore Protagonista Internazionale: GARY OLDMAN per Mank di David Fincher
  • Miglior Attrice Internazionale: OLIVIA WILLIAMS per The Father – Nulla è come sembra di Florian Zeller
  • Miglior Regista Internazionale (Serie): DAVID WARREN per Grace and Frankie
  • Premio Arte/Musica: LOLA ASTANOVA
  • Premio Arte/Letteratura Kinéo e La Nave di Teseo: KATRIN TUIL per Le cose umane (Les Choses Humains)

Guest stars:
FRANCESCA VALTORTA, BIANCA NAPPI, MARGHERITA TIESI (testimonial di Medicina Solidale e Fonte D’Ismaele)
l’attrice MARIA PIA CALZONE
la regista CINZIA TH TORRINI
l’attore RALPH PALKA
il regista ANDREA PALLAORO
la direttrice di fotografia KATE ARZIMENTI

Yann Tiersen: Kerber-The Film, recensione del film musicale

Yann Tiersen: Kerber-The Film, recensione del film musicale

È in uscita Kerber, nuovo album del compositore e polistrumentista francese Yann Tiersen, testimonianza audiovisiva del nuovo sound elettronico che la poetica dell’autore ha assunto. Yann Tiersen è, difatti, conosciuto proprio per le sperimentazioni musicali e sinfoniche, oltre che per il contributo a colonne sonore cinematografiche (ricordiamo Goodbye, Lenin! e Il favoloso mondo di Amelie). Proprio in occasione dell’uscita del suo ultimo disco è stato girato il lungometraggio Yann Tiersen: Kerber-The Film, diretto da Kit Monteith e prodotto da Louise Sinnerton, disponibile on demand sulla piattaforma pay-per-view LIVENow dal 26 agosto 2021.

La sperimentazione musicale di Yann Tiersen: Kerber-The Film

Yann Tiersen: Kerber-The Film vede Yann Tiersen, Jens L. Thomsen ed Emilie Tiersen nel ruolo di performers all’opera nello studio di Tiersen, nella location incantata dell’isola di Ouessant in Bretagna, terra sempreverde dove risiedono soltanto 834 persone. E’ proprio l’estetica paesaggistica di questo luogo fiabesco ad avere esercitato la maggiore influenza sul compositore che, lasciatosi guidare dalle suggestioni naturali, ha composto nuove sinfonie. Nel film Yann Tiersen esegue dunque i brani, combinando svariati strumenti musicali, quali pianoforte, vari tipi di violini e fisarmonica.

Il regista Kit Monteith si avvale di fotocamera 35 mm quale strumento analogico per poter incorniciare al meglio gli intonsi paesaggi dell’isola, col l’intento di rendere le trasformazioni del paesaggio in musica, in un sodalizio tra artista e natura che denota una ricerca performativa ottimale. Il nuovo sound di Tiersen è rigenerato e rinvigorito dai sistemi elettronici analogici, che ridefinisco le sinfonie musicali tramite il campionamento e la sintesi sperimentale. Il prodotto filmico è il risultato di un lavoro ininterrotto per gran parte del 2020, anno di ricerca stilistica volta alla composizione di melodie al pianoforte da rileggere con suoni elettronici. La miscela di estetica classica e contemporanea permea l’intera cornice filmica, che vive di sospiri e pause musicali, nell’ottica di partiture pittoresche che riescono a delineare al meglio la poetica di Yann Tiersen.

L’album di Kerber dimostra ampiamente uno spirito volto alla sperimentazione incessante, che si nutre di suggestioni visive e temporali, per ricreare il fluire del proprio tempo in musica. La rappresentazione di un universo visivo interiorizzato e contemplativo è chiave fondamentale di lettura di un prodotto artistico incasellabile, che mira a sfruttare a proprio vantaggio i mezzi audiovisivi per proporre una dinamica di promozione dell’album del cantante ottimamente ideata, pur con qualche difetto registico, che comunque non va a minare nel complesso l’estetica dell’opera.

Kerber è il risultato di un percorso di ridefinizione dell’essenza di musicista e compositore di Yann Tiersen, già in opera da alcuni anni e ravvisabile chiaramente nel disco Portrait, in cui rileggeva un venticinquennio di carriera alla luce della consapevolezza attuale e presente. Anche il disco ALL restituiva una miscellanea di materiale registrato tendente a nuovi percorsi creativi, dalla marcatura ecologista. Sicuramente però il risultato migliore è stato raggiunto tramite questo progetto, che riprende le sinfonie prive di cantato del disco precedente (indubbiamente tra le più convincenti) e approfondisce il “sodalizio musicale” tra il pianoforte, lo strumento tanto amato, e l’elettronica.

Yann Tiersen: Kerber

Yann Tiersen: Kerber-The Film, un diario musicale tutto da sfogliare

Ciò che sorprende maggiormente è l’appropriazione da parte di Tiersen dell’impianto più ambient, e meno pop, della sua musica; è innegabile che l’influenza della prorompente “identità geografica” di cui Tiersen si è nutrito abbia costituito la carta vincente per regalarci non solo uno splendido omaggio all’isola di Ushant, ma anche un diario musicale tutto da sfogliare, che mira a catturare la veridicità delle impressioni.

Per quanto riguarda il metodo compositivo, Tiersen ha affermato che, diversamente dal passato, non è più il pianoforte l’ unico centro propulsore delle sue idee; indubbiamente, ne costituisce l’impianto e la resa melodica, che scaturisce da un attento lavoro di scrittura, avvalendosi però anche di strumenti elettronici analogici che si elevano a ruolo di orchestra. Esempio ben riuscito di questo modus operandi sono Ker yegu, Poull Bojer e Ker Loch.

Scogliere alte e frastagliate, una landa pianeggiante sconfinata, sferzata dai venti, sono lo sfondo perfetto per raccogliere sonorità vibranti, e contaminate, che vanno a reinterpretare la cornice paesaggistica secondo l’occhio di chi chiama quella terra “casa”: Yann Tiersen: Kerber-The Film mira ad ampliare gli orizzonti musicali di un artista duttile, in continua evoluzione, ma che continua sempre a volgere lo sguardo alle sue radici.

Lo streaming di Yann Tiersen: Kerber- The Film è disponibile su LIVENow da giovedì 26 agosto alle 20:00.

Yann Tiersen: Kerber film

Venezia 78: Kristen Stewart presenta Spencer con il regista Pablo Larraìn

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Tra i film più attesi di Venezia 78, in Concorso, c’era sicuramente Spencer, di Pablo Larraìn, con protagonista Kristen Stewart nei panni della Principessa Diana. Il film ha suscitato grande consenso ed emozione tra la stampa presente al Lido, un apprezzamento trapelato tutto durante la conferenza stampa di presentazione del film.

Kristen Stewart ha dichiarato: “Ho provato più piacere nella mia fisicità nel realizzare questo film di quanto non ne abbia avuto in qualsiasi altra cosa. Mi sentivo più libera e viva e in grado di muovermi, e anche più alta”.

“Una volta che ho imparato a fare la riverenza e ho imparato che non dovevo andare in cucina da sola a rubare il cibo, tutti quei dettagli non li ricordo neanche. Ma c’era sempre qualcuno che si assicurava che non uscissimo fuori dagli schemi e rimanessimo autentici”. Ha dichiarato Stewart in merito al protocollo reale che ha dovuto mettere in scena per impersonare la Principessa del Galles.

L’attrice, che ha partecipato alla conferenza stampa con Larrain, ha parlato con passione della defunta principessa, morta in un incidente automobilistico a Parigi nel 1997. “La guardo, le foto e i video fugaci, e sento la terra tremare e non so cosa accadrà”, ha commentato Stewart in un moto di ammirazione verso la principessa, osservando che Diana “si distingue dagli altri come una casa scintillante in fiamme”. “Penso che sia solo qualcosa con cui è nata”, ha poi commentato.

La conferenza stampa di Spencer a Venezia 78

“Ci sono alcune persone dotate di un’energia innegabile e penetrante. La cosa veramente triste di lei è che, per quanto normale, casuale e disarmante nel suo modo di essere, immediatamente si è sentita anche così isolata e sola. Ha fatto sentire tutti gli altri accompagnati e sostenuti da questa luce e tutto ciò che voleva era riaverla”.

In risposta a una domanda sullo stile leggendario di Diana, la Stewart ha affermato che, alla fine, “non importava davvero cosa indossasse. Era una persona che usava i vestiti come armature ma era così costantemente disponibile e visibile. Non poteva nascondersi, portava il suo cuore a vista e questa, per me, è stata la cosa più bella che ha fatto”.

Per quanto riguarda Pablo Larraìn, il regista ha detto che semplicemente “voleva fare un film che sarebbe piaciuto a mia madre”. “Volevo anche fare un film che potesse in qualche modo riguardare ciò che penso che qualcuno come mia madre veda in Diana – ha continuato – Diana ovviamente era un’icona molto famosa e bella a molti livelli, ma era una madre. E, cosa più importante, è stata una persona che ha creato qualcosa di incredibilmente bello con il livello di empatia che aveva”.

Sia Larrain che Stewart hanno parlato a lungo dell’inconoscibilità della principessa e di come, nonostante l’estrema attenzione dei media che ha ricevuto, fosse impossibile conoscere la persona reale. “Tutti si sentono come se la conoscessero. Questo è ciò che è bello di lei, che è accessibile“, ha detto Kristen Stewart. “Ti senti come se fossi sua amica, come se fosse tua madre. Ma ironia della sorte è che lei era una persona inconoscibile…”.

Venezia 78, foto: Kristen Stewart sul red carpet

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Venezia 78, foto: Kristen Stewart sul red carpet

E’ stato presentato in concorso il film Spencer, il nuovo film di Pablo Larraín che è presente al festival accompagnato dalla sua protagonista Kristen Stewart.

La trama

Il matrimonio della principessa Diana e del principe Carlo è da tempo in crisi. Sebbene le voci di tradimenti e di divorzio abbondino, in occasione delle feste di Natale nella residenza reale di Sandringham viene decretato un periodo di pace. Si mangia e si beve, si spara e si caccia. Diana conosce il gioco, ma quest’anno le cose saranno molto diverse. Spencer immagina cosa potrebbe essere accaduto durante quei pochi giorni decisivi.

Il commento del regista

Siamo tutti cresciuti sapendo cos’è una favola, ma Diana Spencer ne ha cambiato il paradigma e ha ridefinito le icone idealizzate della cultura pop, per sempre. Questa è la storia di una principessa che ha deciso di non diventare regina, ma ha scelto di costruirsi da sola la propria identità. È una favola al contrario. Sono sempre rimasto molto sorpreso dalla sua decisione e ho sempre pensato che deve essere stata molto dura da prendere. Questo è il cuore del film. Volevo approfondire il processo alla base delle scelte di Diana, mentre oscilla tra dubbio e determinazione, scegliendo, infine, la libertà. È stata una decisione che ha definito la sua eredità: un lascito di onestà e umanità che rimane ineguagliato. Si è scritto molto su Diana, c’è un’infinità di storie: di alcune si può dimostrare il fondamento, di altre no. Abbiamo fatto molte ricerche su di lei, sulle tradizioni del Natale della famiglia reale, e sugli aneddoti dei fantasmi nella residenza di Sandringham. Tuttavia, la famiglia reale è notoriamente discreta. Potrà anche apparire in pubblico in certe occasioni, ma a un certo punto le porte si chiudono e non c’è modo di sapere cosa stia accadendo dietro di esse. Ciò lascia molto spazio alla fantasia; e questo è stato il nostro lavoro. Non avevamo intenzione di fare un docudrama: volevamo creare qualcosa prendendo degli elementi dalla realtà e ricorrendo poi all’immaginazione per raccontare la vita di una donna con gli strumenti del cinema. Questo è il motivo per cui il cinema è così fantastico: c’è sempre spazio per l’immaginazione. Nel costruire il personaggio di Diana, non volevamo solo creare una sua replica, ma usare il cinema e i suoi strumenti per dar vita a un mondo interiore che trovasse il giusto equilibrio tra il mistero e la fragilità del suo personaggio. Tutto ciò che Diana vede riflette i suoi ricordi, le sue paure, i suoi desideri e forse anche le sue illusioni. Questi elementi attingono a qualcosa che sta accadendo dentro di lei e mostrano una vulnerabilità bellissima.

Venezia 78: Denis Villeneuve e il suo cast presentano Dune

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Venezia 78: Denis Villeneuve e il suo cast presentano Dune

Era l’evento mondiale più atteso di questa Venezia 78 e i primi commenti non hanno affatto deluso le aspettative: Dune è il blockbuster che tutti aspettavano e il suo regista, Denis Villeneuve, ha partecipato alla conferenza stampa del film insieme al suo coast, per presentarlo al mondo dopo così tanta attesa.

Il regista, dopo un simpatico siparietto in cui ha confessato di aver dovuto dirigere Timothée Chalamet e anche il suo taglio di capelli, ha ribadito il suo desiderio che il pubblico veda il suo adattamento di Dune sul più grande schermo possibile, portando avanti la sua posizione contro l’uscita in streaming del film su HBO Max, mentre lo studio che produce e distribuisce il film, la Warner Bros, ha confermato che distribuirà il film contemporaneamente nelle sale e in streaming a ottobre.

“Incoraggio le persone a vederlo sul grande schermo”, ha detto Villeneuve, pur senza essere stato imbeccato da nessuna domanda “È stato sognato, progettato e girato pensando in IMAX. Quando guardi questo film sul grande schermo, è quasi un’esperienza fisica. Abbiamo progettato il film per essere il più coinvolgente possibile e per me il grande schermo fa parte del linguaggio”.

Dune, la conferenza stampa di Venezia 78

Al protagonista Chalamet è stato invece chiesto se la sua performance è stata modellata su quella di Kyle MacLachlan, che aveva interpretato il suo stesso ruolo nel Dune di David Lynch. “Ho un enorme rispetto per la performance di Kyle e adoro quella versione”, ha detto Chalamet. “L’ho visto due mesi prima di iniziare le riprese. Ma quando Denis ti chiede di fare un film e di fare la sua versione di un film, dimentichi tutto e ti rendi umile come il materiale originale ti chiede di essere.”

Sia Villeneuve che Javier Bardem hanno parlato dei temi ambientali del libro, con Bardem che ha notato che Frank Herbert era “in anticipo sui tempi” quando ha affrontato la nozione di un pianeta invivibile nel 1965. “Sta accadendo mentre parliamo, il che è piuttosto spaventoso. Spetta ai governi e alle grandi aziende trovare la soluzione per fare un grande passo avanti e cambiare idea su come ci comportiamo in questo mondo”. Bardem è un noto attivista e sembra che questo aspetto del film lo abbia legato “sentimentalmente e spiritualmente” al progetto.

Chalamet ha definito “l’onore di una vita” l’interpretare Paul Atreides ed è stato un sentimento espresso anche dalla co-protagonista Zendaya. “Ero estremamente intimidita perché nel cast ci sono così tante persone qui che ammiro”, ha detto dei suoi colleghi, trai quali anche Josh Brolin, Oscar Isaac e Rebecca Ferguson. “Denis è un regista straordinario, quindi entrando in scena mi sono detta ‘Non ho molto tempo e ci sono così tante persone a cui devo essere in grado di stare accanto’. Sono stata lì solo per pochi giorni, ma sentivo di essere diventata molto rapidamente parte di una famiglia”.

Dopo innumerevoli posticipi dovuti alla pandemia e alla conseguente chiusura delle sale, Dune arriverà nelle sale italiane a partire dal 16 settembre 2021

Sibyl – Labirinti di donna: una clip esclusiva dal film

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Sibyl – Labirinti di donna: una clip esclusiva dal film

Sibyl – Labirinti di donna è diretto da Justine Triet e vede fianco a fianco due tra le attrici più interessanti del cinema francese e internazionale: Virginie Efira e Adèle Exarchopoulos, entrambe fresche di successo all’ultimo festival di Cannes dove sono state protagoniste, rispettivamente, di Benedetta di Paul Verhoeven e dell’esordio di Julie Lecoustre ed Emmanuel Marre, Zero Fucks Given. Il film è in sala dal 2 settembre distribuito da Valmyn.

Sibyl – Labirinti di donna, la trama

In SIBYL Efira interpreta Sibyl, una scrittrice ha abbandonato la scrittura per diventare psicologa. Con il tempo, però, presa dal desiderio di scrivere decide di lasciare la maggior parte dei suoi pazienti e comincia a immaginare la trama del suo nuovo romanzo. Mentre è in cerca dell’ispirazione, però, viene contatta da Margot (Adèle Exarchopoulos), una giovane attrice in difficoltà, che la prega di vederla e Sybil accetta. Nel pieno di un dramma passionale sul set del film che sta girando, che coinvolge l’attore principale e la regista, Margot si racconta senza inibizioni, mentre Sibyl ne resta sempre più affascinata, registrando segretamente le loro conversazioni e prendendo da esse materiale per il suo romanzo…

What If… ?: le più grandi domande che ci lascia l’episodio su Doctor Strange

Il quarto episodio di What If… ? ci mostra un universo in cui Doctor Strange è ossessionato dal potere e dal controllo. Naturalmente, l’episodio pone alcune grandi domande non solo sullo Stregone Supremo, ma anche sull’intero MCU. Scopriamo grazie a Screen Rant quali sono le principali…

Come funzionano i Punti assoluti?

Dopo aver tentato – e fallito innumerevoli volte – di tornare indietro nel tempo per salvare la vita di Christine, Stephen Strange viene informato dall’Antico che ciò non è possibile, poiché la morte di Christine è qualcosa che viene definito Punto assoluto, ossia un momento cruciale nella linea temporale, così centrale per la progressione dell’universo che nessuna quantità di ingerenza può cambiarlo. L’Antico avverte che se anche avesse avuto il potere di annullare un Punto assoluto, ciò avrebbe inevitabilmente scosso l’universo in maniera tanto radicale che la stessa realtà sarebbe collassata (anche se, alla fine, è esattamente quello che accade… ).

Ma come funzionano effettivamente i Punti assoluti? Come vengono selezionati? Christine vive nella linea temporale principale del MCU, il che significa che i Punti assoluti sono unici per ogni linea temporali. Il modo in cui è spiegato in What If… ? fa sembrare che i Punti assoluti costituiscano la struttura base di una determinata linea temporale. In altre parole, ci sono alcuni momenti che sono effettivamente concreti, con l’universo che si modella e fluttua intorno ad essi. Senza di loro, l’intera struttura crollerebbe e l’universo con essa. Ma questo non spiega ancora come vengono determinati i Punti assoluti nelle diverse linee temporali, quanti ce ne sono e, soprattutto, perché è così difficile cambiarli…

Doctor Strange è davvero lo Stregone Supremo del MCU?

Nonostante occupi il Sanctum Sanctorum e agisca in qualità di linea di difesa primaria per la Terra, il MCU non ha mai chiarito del tutto se Doctor Strange sia effettivamente lo Stregone Supremo. Nell’universo dell’episodio 4 di What If… ?, tuttavia, viene identificato con quel titolo.

Poiché il viaggio di Strange nel complesso (almeno prima della sua discesa nell’ossessione) rispecchia da vicino il suo viaggio nel MCU principale, sembra ragionevole presumere che detenga anche il titolo di Stregone Supremo. Ma per ora, ciò non è stato ancora confermato ufficialmente.

In che modo l’Antico ha creato due Doctor Strange?

Nell’atto finale del quarto episodio di What If… ?, l’Antico rivela di aver diviso in due Doctor Strange, nel tentativo di impedirgli di distruggere l’universo. Dice di aver usato la magia oscura per dividerlo in due sé corrispondenti a due linee temporali, coesistenti nello stesso universo.

Date le regole del Multiverso stabilite in Loki, sembra che ciò debba essere impossibile.  Chiaramente, lo sarebbe se non fosse per l’invocazione di potenti e oscure abilità mistiche. Tuttavia, l’impressionante dimostrazione del potere dell’Antico non viene realmente spiegata, e non è chiaro quali sarebbero le ripercussioni più ampie di una tale divisione a lungo termine.

Rivedremo la Biblioteca Perduta di Cagliostro?

Durante la sua ricerca del potere, Doctor Strange si reca alla Biblioteca Perduta di Cagliostro, un luogo antico pieno di una potente conoscenza delle arti mistiche. Vi studia e si allena per secoli, e alla fine se ne va dopo aver acquisito la potenza necessaria per invertire un Punto assoluto. La libreria è ispirata all’originale Marvel Comics e potrebbe svolgere un ruolo enorme nella linea temporale principale del MCU semmai dovesse tornare.

Data l’associazione tra Cagliostro e il Darkhold, è più che probabile che Doctor Strange e Scarlet Witch possano andare in cerca della biblioteca in Doctor Strange in the Multiverse of Madness, mentre sono intenti a comprendere e viaggiare attraverso il Multiverso e la Dimensione Oscura.

Perché l’universo di Doctor Strange è crollato?

Dopo secoli passati ad assorbire mostri e studiare i segreti di Cagliostro, la versione malvagia di Doctor Strange diventa abbastanza forte da invertire un Punto assoluto: di conseguenza, il tessuto del suo universo inizia rapidamente a disfarsi. Non è in grado di salvare effettivamente Christine finché non riassorbe la sua altra metà, ma anche prima che ciò accada, l’universo inizia a collassare rapidamente.

Quindi, qual è esattamente l’innesco dell’apocalisse? È la disfatta di un Punto assoluto? O è la semplice esistenza di qualcuno con l’abilità e il potere di farlo? È chiaro che la missione di Strange non è qualcosa che il suo universo può sostenere, e ciò è spiegato anche abbastanza bene. Tuttavia, le specifiche di come tutto funzioni davvero rimangono ancora un mistero.

Quanto è potente l’Osservatore in What If… ?

what ifAlla fine del quarto episodio di What If… ?, Doctor Strange parla direttamente all’Osservatore, pregandolo di salvare l’universo dalla sua stessa follia e arroganza. L’Osservatore nega però la sua richiesta, dichiarando di non essere un dio, e che nemmeno Strange lo è.

Finora, l’Osservatore si è semplicemente limitato a fare ciò che implica il suo nome, lasciando poco chiari i limiti e la natura dei suoi poteri. Avrebbe potuto annullare il danno di Strange se ci avesse provato? E in che modo un atto del genere avrebbe influenzato il resto del Multiverso?

Doctor Strange è il personaggio più potente del MCU?

Chi è davvero il personaggio più potente del MCU? Thanos, Captain Marvel, Scarlet Witch, Thor? Il quarto episodio di What If… ? dimostra che anche Doctor Strange potrebbe ambire al tiolo. La capacità di crescita e miglioramento delle sue abilità mistiche sembra quasi impareggiabile, e il cataclisma che crea è l’evento più mortale visto nel MCU fino ad oggi.

È possibile che anche altri praticanti della magia come Scarlet With possano essere in grado di raggiungere livelli di potenza simili, se gli viene dato abbastanza tempo per allenarsi e studiare, ma ciò non significa che potrebbero superare Strange. Il titolo di Stregone Supremo ha un peso maggiore in riferimento a lui, e What If… ? mostra quanto ne sia veramente degno Doctor Strange.

The Marvels, la regista sull’esperienza con i Marvel Studios: “Non controllano i registi”

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Ci sono sicuramente diversi motivi per cui The Marvels è uno dei titoli più attesi della Fase 4 del MCU. Tuttavia, tra questi c’è anche il coinvolgimento dietro la macchina da presa di Nia DaCosta, una delle giovani registe più talentuose di Hollywood, che proprio di recente ha ricevuto numerosi consensi grazie al “sequel spirituale” di Candyman

DaCosta ha più volte parlato di quanto il sequel di Captain Marvel sorprenderà i fan del franchise, ma ora, in una recente intervista all’interno del podcast “Films To Be Buried With“, la regista ha parlato più nel dettaglio della sua esperienza con i Marvel Studios, che spesso vengono tacciati di imporre la loro visione ai filmmakers. Al contrario, DaCosta ha spiegato che le cose sono andate in maniera totalmente diversa per quanto riguarda la lavorazione di The Marvels.

“È stata un’esperienza gratificante”, ha detto Nia DaCosta. “È probabilmente la migliore esperienza che io abbia mai avuto con uno studio, soprattutto con un uno studio di quel calibro. Penso che la Marvel sia una specie di capro espiatorio all’interno dell’industria. Tutti pensano che controllino qualsiasi cosa, ma la verità è che sono davvero aperti e molto ricettivi. Quando ti assumono, vogliono davvero che tu sia te stesso e che abbia modo di esprimerti. È stato davvero eccitante e divertente poter lavorare in questo modo.”

Tutto ciò che sappiamo su The Marvels

The Marvels, il sequel del cinecomic Captain Marvel con protagonista il premio Oscar Brie Larson che ha incassato 1 miliardo di dollari al box office mondiale, sarà sceneggiato da Megan McDonnell, sceneggiatrice dell’acclamata serie WandaVision.

Sfortunatamente, Anna Boden e Ryan Fleck, registi del primo film, non torneranno dietro la macchina da presa: il sequel, infatti, sarà diretto da Nia DaCosta, regista di CandymanNel cast ci saranno anche Iman Vellani (Ms. Marvel, che vedremo anche nell’omonima serie tv in arrivo su Disney+) e Teyonah Parris (Monica Rambeau, già apparsa in WandaVision). L’attrice Zawe Ashton, invece, interpreterà il villain principale, del quale però non è ancora stata rivelata l’identità.

Nessun dettaglio sulla trama del sequel è stato rivelato, ma l’ambientazione del film dovrebbe spostarsi dagli anni ’90 ai giorni nostri. Naturalmente, Brie Larson tornerà nei panni di Carol Danvers. Il sequel di Captain Marvel arriverà l’11 novembre 2022.

Shang-Chi: cosa significa il ruolo di Abominio per il futuro del personaggio?

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ATTENZIONE: L’ARTICOLO CONTIENE SPOILER SULLA TRAMA DI SHANG-CHI E LA LEGGENDA DEI DIECI ANELLI!!!

Il primo trailer ufficiale di Shang-Chi e La Leggenda dei Dieci Anelli ha rivelato che nel film avremmo visto il ritorno di Abominio, ossia l’alter ego di Emil Blonsky interpretato da Tim Roth ne L’incredibile Hulk.

Ora che Shang-Chi è arrivato nelle sale, ecco che il vero ruolo del personaggio all’interno della storia è stato finalmente rivelato. Quel “torneo” che abbiamo visto nel trailer, in realtà, si svolge in occasione di un vero e proprio fight club clandestino gestito dalla sorella di Shang-Chi, Xialing. Vediamo alcune brevi inquadrature di Abominio e Wong che se le danno di santa ragione.

Alla fine, è il fedele braccio destro di Doctor Strange ad avere la meglio sul nemico, ma in realtà, grazie ad una sequenza successiva, scopriamo che i due sono amici. Sembra che Wong ed Emil si siano iscritti al torneo insieme (forse per portare a casa qualche somma di denaro?), e quando li ritroviamo dopo il combattimento, vediamo lo stregone che sta rimproverando il suo mostruoso compagno per esserci “andato piano”. Dopo di ciò, Wong apre un portale che viene attraversato da entrambi.

Sembra quindi che Abominio abbia voltato pagina, o per lo meno stia cercando di risolvere i suoi problemi legati alla rabbia. Resta da vedere cosa questo significherà per il coinvolgimento del personaggio nella serie Disney+ She-Hulk: abbiamo ipotizzato che sarebbe stato un antagonista, ma in base a ciò che si vede in Shang-Chi, ci sono buone probabilità che, alla fine, sarà un alleato di Jennifer Walters.

L’uscita nelle sale di Shang-Chi e La Leggenda dei Dieci Anelli è fissata al 3 settembre 2021. Destin Daniel Cretton, acclamato regista di Short Term 12The Glass Castle e Il Diritto di Opporsi con Michael B. JordanJamie Foxx e Brie Larson, è stato scelto per dirigere il film, che vanta la sceneggiatura di Dave Callaham (The Expendables, Godzilla, Wonder Woman 1984).

Vi ricordiamo che nei panni del protagonista ci sarà l’attore canadese Simu Liu, visto di recente nella commedia di Netflix Kim’s Convenience. Insieme a lui, nel cast, figureranno anche Tony Leung nei panni del Mandarino, e Awkwafina, che dovrebbe interpretare un “leale soldato” del Mandarino, e se è vero che il villain qui sarà il padre di Shang-Chi, in tal caso ci sono ottime possibilità che si tratti di Fah Lo Suee. Chi ha letto i fumetti saprà che è la sorella dell’eroe del titolo e che il suo superpotere è l’ipnosi.

Coyote, la nuova serie in arrivo su SKY e NOW con Michael Chicklis

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Coyote è la nuova serie tv action drama ambientato nella frontiera tra il Messico e gli Stati Uniti. Una storia attuale, drammatica e intensa, ambientata nella fragile frontiera tra la California del sud e il Messico, dove le sempre più dure  politiche sull’immigrazione hanno un riscontro con la realtà.

Prodotta da David Graziano (Jake Ryan), Michael Carnes e Josh Gilbert, Coyote segna il ritorno sul piccolo schermo dell’attore premiato agli Emmy Michael Chiklis (The Shield, American Horror Story: Freak Show e Gotham), protagonista della serie accompagnato da Juan Pablo Raba (Un uomo sopra la legge) e Adriana Paz (Tijuana Bible).

Coyote: quando esce e dove vederla in streaming

Coyote uscirà in prima visione dal 5 settembre alle 21.15 su Sky Investigation. Coyote in streaming sarà disponibile su NOW.

Coyote: trama e cast

Dopo 32 anni di servizio, Ben Clemens (Michael Chiklis), un ex agente della “Customs and Border Protection Agency” (la polizia di frontiera degli Stati Uniti d’America), è costretto a rivalutare le sue convinzioni sull’immigrazione illegale quando si ritrova ad aiutare una giovane donna incinta che sta cercando in tutti i modi di scappare da uno spietato cartello messicano. Coinvolto in un viaggio pericoloso a cavallo tra la vita e la morte, Ben, ora dall’altra parte della barricata, si rende conto in prima persona che il mondo il più delle volte non si divide in maniera netta in ciò che è bianco e ciò che è nero, ma che le sfumature sono possibili.  Cosa particolarmente vera soprattutto in quella zona di confine così particolare e delicata dove non sempre ciò che è legale e ciò che è giusto coincidono.

La prima stagione di Coyote

  • St. 1 episodio 1: Nel suo ultimo giorno di lavoro come agente di frontiera, Ben Clemens scopre un tunnel segreto utilizzato per contrabbandare merci negli Stati Uniti dal Messico.
  • St. 1 episodio 2: Inseguiti dagli inseguitori, Ben e Maria Elena intraprendono un pericoloso viaggio nel deserto per raggiungere gli Stati Uniti
  • St. 1 episodio 3: Con opzioni limitate e la vita della sua famiglia a rischio, Ben tenta una disperata strategia di uscita, con conseguenze potenzialmente disastrose.
  • St. 1 episodio 4: Ben deve usare i suoi precedenti contatti con la polizia di frontiera quando è costretto a eseguire un’audace rapina per il cartello in modo che la sua ex moglie e figlia non diventino vittime dei suoi stessi errori.
  • St. 1 episodio 5: Con opzioni limitate e la vita della sua famiglia a rischio, Ben tenta una disperata strategia di uscita, con conseguenze potenzialmente disastrose.
  • St. 1 episodio 6: Ben deve affrontare il pericolo all’interno del cartello di Zamora mentre cerca la verità sul suo ex partner mentre un’indagine del governo degli Stati Uniti si chiude.
  • St. 1 episodio 7:
  • St. 1 episodio 8:

Doctor Strange 2: nel sequel anche Mobius e Sylvie?

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Doctor Strange 2: nel sequel anche Mobius e Sylvie?

È ormai chiaro che Doctor Strange in the Multiverse of Madness ci porterà alla scoperta di luoghi assolutamente folli, soprattutto in vista della quantità di personaggi che potrebbero fare la loro apparizione nel film attraverso dei brevi cameo.

Con lo Stregone Supremo e Scarlet Witch pronti a viaggiare attraverso il Multiverso, potremmo definire quasi una certezza il fatto che nel sequel ci saranno diversi volti noti del passato (o magari svolte narrative inattese per quanto riguarda alcuni veterani del MCU). Tuttavia, una nuova speculazione potrebbe aver fatto luce su come il sequel si collegherà alla serie Loki.

Alla fine della prima stagione dello show targato Disney+, il Dio dell’Inganno si è ritrovato intrappolato in una linea temporale alternativa, con Mobius che osservava mentre venivano create innumerevoli nuove realtà. Nel frattempo, Sylvie è stata lasciata da sola alla fine dei tempi, dopo aver affondato la sua lama in Colui che resta, una variante di Kang il Conquistatore (evento da cui ha avuto origine la linea temporale alternativa che ha chiuso la stagione).

Parlando con The DisInsider Show (via CBM), il co-conduttore Derek Cornell ha condiviso una voce secondo cui il Mobius di Owen Wilson e la Sylvie di Sophia Di Martino appariranno entrambi in Doctor Strange in the Multiverse of Madness. Ciò potrebbe in qualche modo gettare le basi per la seconda annunciata stagione di Loki. Ovviamente, le nuove avventure di Strange potrebbero facilmente condurlo non solo alla TVA, ma anche alla Cittadella.

Anche Tom Hiddleston nel sequel di Doctor Strange?

Per ora si tratta di un puro e semplice rumor, quindi è meglio prendere la notizia con le pinze. Tuttavia, è una prospettiva intrigante, che rende questo film ancora più eccitante di quanto non lo sia già. La produzione del sequel di Doctor Strange si è svolta in contemporanea a quella della prima stagione di Loki, quindi forse non è stato così difficile mettere insieme i personaggi dei due progetti.

Inoltre, nonostante la presenza di Tom Hiddleston nel sequel sia già stata discussa molto tempo fa, è interessante notare che questa volta il Dio dell’Inganno non viene menzionato. Sarà forse impegnato a trattare con la TVA governata da Kang? Se così fosse, è probabile allora che Mobius e Sylvie andranno alla ricerca di Strange nella speranza di assicurarsi il suo aiuto per rintracciare Loki.

Doctor Strange in the Multiverse of Madness vedrà Benedict Cumberbatch tornare nel ruolo di Stephen Strange. Diretto da Sam Raimi, il sequel vedrà anche Wanda Maximoff/Scarlet Witch (Elizabeth Olsen) assumere un ruolo da co-protagonista dopo WandaVision.

La sceneggiatura del film porterà la firma di Jade Bartlett e Michael Waldron. Oltre a Cumberbatch e Olsen, nel sequel ci saranno anche Benedict Wong (Wong), Rachel McAdams (Christine Palmer), Chiwetel Ejiofor (Karl Mordo) e Xochitl Gomez (che interpreterà la new entry America Chavez).

Doctor Strange in the Multiverse of Madness arriverà al cinema il 25 marzo 2022. Le riprese sono partite a Londra a novembre 2020 e avranno luogo anche a New York, Los Angeles e Vancouver. Nel sequel dovrebbe apparire in un cameo anche Bruce Campbell, attore feticcio di Sam Raimi. Al momento, però, non esiste alcuna conferma in merito.

Patty Jenkins sulle esclusive in streaming: “Sembrano film finti”

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Di recente, la regista Patty Jenkins era tornata a riflettere sul modello distributivo di Wonder Woman 1984, il film DC che la Warner Bros., sulla scia degli effetti della pandemia di Covid-19 sull’industria cinematografica e, in particolare, sulle sale, ha deciso di far uscire in contemporanea al cinema e in streaming su HBO Max.

Il sequel del cinecomic con protagonista Gal Gadot è stato uno dei primi grandi blockbuster ad essere distribuito nelle sale e contemporaneamente in streaming. La regista aveva già definito l’esperienza “straziante”, ma ora, grazie ad un report del Los Angeles Times di un panel organizzato in occasione CinemaCon per discutere del futuro del cinema, apprendiamo che la Jenkins ha avuto modo, in quell’occasione di elaborare nuovamente le sue sensazioni nei confronti dei film che arrivano esclusivamente in streaming, saltando la sala.

“Non lo vedi? Tutti i film che i servizi di streaming stanno distribuendo… mi dispiace, ma mi  sembrano dei film finti. Non ne sento parlare, non leggo niente di loro. Non mi pare che stiano funzionando come modello per stabilire uno status di leggendaria grandezza.”

Patty Jenkins sembra riferirsi ai film prodotti specificamente per i servizi di streaming e non a quella tipologia di blockbuster su larga scala che abbraccia il modello della distribuzione congiunta (come avvenuto con WW84, ad esempio). Jenkins non è di certo l’unica regista a respingere l’attuale “boom” dello streaming, ma è importante ricordare che si è trattato di un modello impiegato per far fronte ad una necessità. Finalmente, stiamo cominciando a vedere un ritorno alla normalità, con film che tornano ad essere un’esclusiva della sala, ma è chiaro la strada da fare è ancora lunga.

Il futuro di Wonder Woman al cinema

Wonder Woman 1984 è arrivato in Italia direttamente in esclusiva digitale lo scorso 12 febbraio. Nel sequel, oltre a Gal Gadot, hanno recitato anche Chris PineKristen Wiig e Pedro Pascal. Subito dopo l’uscita del film in USA (avvenuta a dicembre 2020, in contemporanea al cinema e su HBO Max), è stato confermato ufficialmente Wonder Woman 3, che vedrà ancora una volta il ritorno di Patty Jenkins dietro la macchina da presa e quello di Gadot nei panni di Diana Prince.

Thor: Love and Thunder, Natalie Portman parla del suo workout per Mighty Thor

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Dopo essere stato messo da parte per un po’ di tempo, il personaggio di Jane Foster è finalmente pronto a fare il suo ritorno nel MCU nell’attesissimo Thor: Love and Thunder, in cui è stato già confermato che assumerà l’identità di Mighty Thor.

Nei fumetti, Jane assorbe i poteri di Thor, inclusa la capacità di brandire il Mjolnir, dopo che le viene diagnosticato un cancro. Tuttavia, non è ancora chiaro se il film tratterà anche la storyline della malattia del personaggio. In attesa di saperne di più, in una recente intervista con Vanity Fair, Natalie Portman ha parlato proprio del suo ritorno nel longevo franchise di successo, sviscerando i dettagli in merito al duro allenamento che ha dovuto seguire per la prima volta in vista dell’inizio della produzione e per tutto il tempo delle riprese, per interpretare al meglio il ruolo del supereroe.

“È stato davvero divertente”, ha spiegato il premio Oscar. “Ho lavorato con un allenatore, Naomi Pendergast, per circa quattro mesi prima dell’inizio della produzione, e poi ovviamente per tutto il periodo delle riprese. Ci siamo allenate moltissimo con i pesi e ho dovuto bere molti frullati proteici. Un allenamento con i pesi massimi che non avevo mai fatto prima. Certo, non ho mai mirato a diventare ‘ingombrante’. Era un allenamento molto fisico, quindi c’è stato molto lavoro sull’agilità e anche sulla forza.”

Thor: Love and Thunder è il titolo ufficiale del quarto capitolo sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare il Mjolnir stavolta sarà Jane Foster, interpretata di nuovo da Natalie Portman, come confermato sabato durante il panel dei Marvel Studios al Comic-Con. L’uscita nelle sale è fissata invece al 6 maggio 2022.

Taika Waititi tornerà alla regia di un film dei Marvel Studios dopo Thor: Ragnarokcosì come Chris Hemsworth e Tessa Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor e Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers: Endgame. Nel cast anche Christian Bale nei panni del villain Gorr il Macellatore di Dei, e Russell Crowe in quelli di Zeus. L’ispirazione del progetto arriva dal fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi come “la perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.

Shang-Chi: Ant-Man e Wasp dovevamo apparire nel film?

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Shang-Chi: Ant-Man e Wasp dovevamo apparire nel film?

Quando i fan del MCU hanno appreso che Shang-Chi e La Leggenda dei Dieci Anelli sarebbe stato ambientato principalmente a San Francisco, hanno iniziato a circolare alcune speculazioni sul fatto che Scott Lang e Hope van Dyne avrebbero potuto fare un’apparizione nel film.

A questo punto, non è certo uno spoiler affermare che Ant-Man e Wasp non ci saranno, ma a quanto pare il loro coinvolgimento è stato effettivamente discusso dai Marvel Studios. Durante un’intervista con The Direct, infatti, al produttore del film Jonathan Schwartz è stato chiesto se il team creativo avesse mai davvero pensato di coinvolgere Paul Rudd e/o Evangeline Lilly in un cameo.

“Abbiamo parlato di altri personaggi che potevano avere un senso, sia a San Francisco che altrove. Ci sono poche iterazioni diverse con altri personaggi che potrebbero essere saltate fuori durante quelle discussioni”, ha ammesso Schwartz. “Penso che quando si tratta di un film Marvel, è sempre una questione di dare e avere. Ma sai, la sceneggiatura si è evoluta nel tempo rispetto a quello che era inizialmente. Alla fine dovevamo raccontando la storia di Shang, quindi siamo comunque molto contenti della versione del film che è arrivata sullo schermo.”

L’uscita nelle sale di Shang-Chi e La Leggenda dei Dieci Anelli è fissata al 3 settembre 2021. Destin Daniel Cretton, acclamato regista di Short Term 12The Glass Castle e Il Diritto di Opporsi con Michael B. JordanJamie Foxx e Brie Larson, è stato scelto per dirigere il film, che vanta la sceneggiatura di Dave Callaham (The Expendables, Godzilla, Wonder Woman 1984).

Vi ricordiamo che nei panni del protagonista ci sarà l’attore canadese Simu Liu, visto di recente nella commedia di Netflix Kim’s Convenience. Insieme a lui, nel cast, figureranno anche Tony Leung nei panni del Mandarino, e Awkwafina, che dovrebbe interpretare un “leale soldato” del Mandarino, e se è vero che il villain qui sarà il padre di Shang-Chi, in tal caso ci sono ottime possibilità che si tratti di Fah Lo Suee. Chi ha letto i fumetti saprà che è la sorella dell’eroe del titolo e che il suo superpotere è l’ipnosi.

Venezia 78, Pablo Larraín presenta in concorso Spencer

Venezia 78, Pablo Larraín presenta in concorso Spencer

Sarà presentato questa sera in concorso a Venezia 78 Spencer, il nuovo film di Pablo Larraín sulla vita della principessa Diana interpretata da Kristen Stewart. Nel cast anche Timothy Spall, Jack Farthing, Sean Harris, Sally Hawkins.

La trama

Il matrimonio della principessa Diana e del principe Carlo è da tempo in crisi. Sebbene le voci di tradimenti e di divorzio abbondino, in occasione delle feste di Natale nella residenza reale di Sandringham viene decretato un periodo di pace. Si mangia e si beve, si spara e si caccia. Diana conosce il gioco, ma quest’anno le cose saranno molto diverse. Spencer immagina cosa potrebbe essere accaduto durante quei pochi giorni decisivi.

Il commento del regista

Siamo tutti cresciuti sapendo cos’è una favola, ma Diana Spencer ne ha cambiato il paradigma e ha ridefinito le icone idealizzate della cultura pop, per sempre. Questa è la storia di una principessa che ha deciso di non diventare regina, ma ha scelto di costruirsi da sola la propria identità. È una favola al contrario. Sono sempre rimasto molto sorpreso dalla sua decisione e ho sempre pensato che deve essere stata molto dura da prendere. Questo è il cuore del film. Volevo approfondire il processo alla base delle scelte di Diana, mentre oscilla tra dubbio e determinazione, scegliendo, infine, la libertà. È stata una decisione che ha definito la sua eredità: un lascito di onestà e umanità che rimane ineguagliato. Si è scritto molto su Diana, c’è un’infinità di storie: di alcune si può dimostrare il fondamento, di altre no. Abbiamo fatto molte ricerche su di lei, sulle tradizioni del Natale della famiglia reale, e sugli aneddoti dei fantasmi nella residenza di Sandringham. Tuttavia, la famiglia reale è notoriamente discreta. Potrà anche apparire in pubblico in certe occasioni, ma a un certo punto le porte si chiudono e non c’è modo di sapere cosa stia accadendo dietro di esse. Ciò lascia molto spazio alla fantasia; e questo è stato il nostro lavoro. Non avevamo intenzione di fare un docudrama: volevamo creare qualcosa prendendo degli elementi dalla realtà e ricorrendo poi all’immaginazione per raccontare la vita di una donna con gli strumenti del cinema. Questo è il motivo per cui il cinema è così fantastico: c’è sempre spazio per l’immaginazione. Nel costruire il personaggio di Diana, non volevamo solo creare una sua replica, ma usare il cinema e i suoi strumenti per dar vita a un mondo interiore che trovasse il giusto equilibrio tra il mistero e la fragilità del suo personaggio. Tutto ciò che Diana vede riflette i suoi ricordi, le sue paure, i suoi desideri e forse anche le sue illusioni. Questi elementi attingono a qualcosa che sta accadendo dentro di lei e mostrano una vulnerabilità bellissima.

What If… ?: un’importante svolta narrativa per l’Osservatore

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What If… ?: un’importante svolta narrativa per l’Osservatore

Chi ha letto i fumetti della serie What If… ?, sa bene che un Osservatore, di regola, non ha la possibilità di intervenire in ciò che accade nell’universo. Tuttavia, è capitato più volte che Uatu abbia infranto questa regola, intervenendo di fatto negli affari della Terra.

L’ultimo episodio della serie Disney+, “E se… Dottor Strange avesse perso il cuore invece delle mani?”, ha visto per la prima volta l’Osservatore giocare un ruolo molto diverso all’interno della storia, intervenendo in prima persona negli eventi e confrontandosi con il personaggio di Doctor Strange.

Ora, in una recente intervista con EW, Jeffrey Wright, che presta la voce al personaggio nella versione originale, ha parlato per la prima volta di questo cambio di rotta all’interno della serie e di cosa spingerà l’Osservatore, in futuro, a diventare più di un semplice narratore.

“L’Osservatore è costretto a intervenire per via della minaccia che Strange sta evocando. Ovviamente non solo per se stesso, ma per tutta la realtà”, ha spiegato l’attore. “Ci sono tante cose che l’Osservatore può solo guardare e sulle quali non può intervenire. Non è un voyeru per il solo amore del voyeurismo. È come se fosse costituito da questi personaggi. Senza di loro, cosa guarderebbe? (ride). È spinto da loro, nel profondo, e forse ci saranno ancora molte cose che, in realtà, potrà fare. Vedremo…”

A questo punto, la fonte ha voluto sapere se l’Osservatore sarà effettivamente coinvolto nella storia ad un livello completamente diverso rispetto a quanto visto fino ad oggi. Questa la risposta di Wright: “È un cambio di atteggiamento, ma anche di scopo e di intento. È un cambio di marcia che è stato divertente interpretare. Inevitabilmente, diventa anche meno disincarnato. Si sta avvicinando un po’ di più a tutti questi mondi, ma al tempo stesso si sta avvicinando di più anche al pubblico. A questo punto, credo che la domanda sia: ‘Quanto è affidabile l’Osservatore come narratore? Quanto possiamo fidarci della sua descrizione di se stesso e delle regole che dice di rispettare?’. Vedremo…”

Venezia 78: il grande giorno di Dune di Denis Villeneuve

Venezia 78: il grande giorno di Dune di Denis Villeneuve

L’attesa è finita, finalmente sarà presentato fuori concorso a Venezia 78 Dune di Denis Villeneuve, il nuovo adattamento dall’omonimo romanzo con protagonisti Timothée ChalametRebecca FergusonDave Bautista, Oscar IsaacJason MomoaZendayaJosh BrolinJavier Bardem.

La trama

Viaggio mitico ed emozionante di un eroe, Dune narra la storia di Paul Atreides, giovane brillante e dotato di talento, nato per andare incontro a un destino più grande della sua immaginazione, che deve raggiungere il più pericoloso pianeta dell’universo per assicurare un futuro alla sua famiglia e al suo popolo. Mentre forze malvagie combattono per l’esclusivo possesso della più preziosa risorsa esistente sul pianeta – una spezia capace di liberare tutte le potenzialità della mente umana – solo chi vincerà le proprie paure riuscirà a sopravvivere.

COMMENTO DEL REGISTA:  Adattarsi o morire. Questo era il mio mantra durante la lavorazione di Dune. Il deserto ha i suoi modi per riportarti al tuo vero io, e liberarti dalle abitudini marce. Devi evolvere per sopravvivere all’esperienza. La realizzazione di questo film è la risposta a una vecchia chiamata, con radici più profonde di quanto immaginassi. Riguardava il destino, la fede e l’istinto, l’alienazione coloniale e il libero arbitrio. Ho parlato di Frank Herbert come il mio nuovo profeta, e del suo romanzo come la mia Bibbia. La natura era il mio Dio. Il silenzio, il mio Spirito Santo. I venti della realtà spostano le sabbie, scolpiscono nuovi paesaggi, cancellano i punti di riferimento: ho pregato per evitare di perdermi. Grazie a Frank, sono tornato vivo. Di ritorno dall’erg, faccio il gioco della profezia. Dune è stato sognato e approntato per l’esperienza cinematografica. Il grande schermo non è semplicemente un altro format, è il centro del linguaggio cinematografico. La forma originale. Quella che resisterà alla prova del tempo.

The Card Counter: le foto del red carpet con Oscar Isaac a Venezia 78

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E’ stato presentato nella sera The Card Counter, il nuovo film del regista Paul Schrader presente insieme al cast sul red carpet: Oscar Isaac, Tiffany Haddish, Tye Sheridan.

Nel film William Tell è un ex inquirente militare che vive nell’ombra e fa il giocatore d’azzardo, ma senza correre troppi rischi. La sua vita meticolosa finisce nello scompiglio dopo l’incontro con Cirk, un giovane intenzionato a vendicarsi di un comune nemico. Con l’aiuto della misteriosa finanziera La Linda, Tell introduce Cirk nel circuito dei casinò per condurlo su una nuova strada. Ma i fantasmi del passato non lo abbandoneranno tanto facilmente.

Venezia 78, E’ stata la mano di Dio: le foto del red carpet con Paolo Sorrentino

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Il premio Oscar Paolo Sorrentino ha presentato in concorso a Venezia 78 il suo ultimo film, E’ stata la mano di Dio, una produzione Originale Netflix. Insieme a lui, il cast del film Filippo Scotti, Toni Servillo, Teresa Saponangelo, Marlon Joubert e Luisa Ranieri.

Dal regista e sceneggiatore Premio Oscar Paolo Sorrentino (Il Divo, La grande bellezza, The Young Pope) la storia di un ragazzo nella tumultuosa Napoli degli anni Ottanta. Una vicenda costellata da gioie inattese, come l’arrivo della leggenda del calcio Diego Maradona, e una tragedia altrettanto inattesa. Ma il destino trama dietro le quinte e gioia e tragedia s’intrecciano, indicando la strada per il futuro di Fabietto. Sorrentino torna nella sua città natale per raccontare la sua storia più personale, un racconto di destino e famiglia, sport e cinema, amore e perdita.

Paolo Sorrentino, regista e sceneggiatore, è nato a Napoli nel 1970. Nel 2001, il suo primo lungometraggio, L’uomo in più, è selezionato alla Mostra del Cinema di Venezia. Nel 2004 gira Le conseguenze dell’amore e nel 2006 L’amico di famiglia, entrambi in concorso al Festival di Cannes. Nel 2008 con Il divo, torna a Cannes dove vince il Prix du Jury. Torna in concorso a Cannes nel 2011 con This Must be the Place e due anni più tardi con La grande bellezza con cui si aggiudica l’Oscar®, il Golden Globe®, il Bafta come Miglior Film Straniero e tre EFA. Selezionato ancora una volta in concorso a Cannes nel 2016, Youth – La giovinezza ha vinto tre premi EFA, ricevuto una candidatura agli Oscar® e due ai Golden Globes®. Nel 2016 firma la serie TV The Young Pope, candidata ai Golden Globe per la Miglior Interpretazione Maschile e agli Emmy Awards per scenografia e fotografia. Del 2018 è il film Loro con protagonista Toni Servillo. Nel 2019 gira la seconda serie ambientata in Vaticano, The New Pope con protagonisti Jude Law e John Malkovich.

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