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Venezia 78: The Card Counter con Oscar Isaac

Venezia 78: The Card Counter con Oscar Isaac

Paul Schrader presenta a Venezia 78 The Card Counter, il film che vede protagonisti Oscar Isaac, Tiffany Haddish, Tye Sheridan e Willem Dafoe.

Nel film William Tell è un ex inquirente militare che vive nell’ombra e fa il giocatore d’azzardo, ma senza correre troppi rischi. La sua vita meticolosa finisce nello scompiglio dopo l’incontro con Cirk, un giovane intenzionato a vendicarsi di un comune nemico. Con l’aiuto della misteriosa finanziera La Linda, Tell introduce Cirk nel circuito dei casinò per condurlo su una nuova strada. Ma i fantasmi del passato non lo abbandoneranno tanto facilmente.

COMMENTO DEL REGISTA William Tell è un uomo solo nella sua stanza di motel. Gioca a poker. Ammazza il tempo. Porta un peso. Poi, qualcosa accade.

Venezia 78, il giorno di Paolo Sorrentino e E’ stata la mano di Dio

Arriva il primo italiano in concorso a Venezia 78, l’attesissimo E’ stata la mano di Dio di Paolo Sorrentino al suo primo film con il colosso dello streaming Netflix. Protagonisti del film sono Filippo Scotti, Toni Servillo, Teresa Saponangelo, Marlon Joubert, Luisa Ranieri, Renato Carpentieri, Massimiliano Gallo, Betti Pedrazzi, Biagio Manna, Ciro Capano, Enzo Decaro, Sofya Gershevich e Lino Musella.

Dal regista e sceneggiatore Premio Oscar Paolo Sorrentino (Il Divo, La grande bellezza, The Young Pope) la storia di un ragazzo nella tumultuosa Napoli degli anni Ottanta. Il diciassettenne Fabietto Schisa è un ragazzo goffo che lotta per trovare il suo posto nel mondo, ma che trova gioia in una famiglia straordinaria e amante della vita. Fino a quando alcuni eventi cambiano tutto. Uno è l’arrivo a Napoli di una leggenda dello sport simile a un dio: l’idolo del calcio Maradona, che suscita in Fabietto, e nell’intera città, un orgoglio che un tempo sembrava impossibile. L’altro è un drammatico incidente che farà toccare a Fabietto il fondo, indicandogli la strada per il suo futuro. Apparentemente salvato da Maradona, toccato dal caso o dalla mano di Dio, Fabietto lotta con la natura del destino, la confusione della perdita e l’inebriante libertà di essere vivi. Nel suo film più commovente e personale, Sorrentino accompagna il pubblico in un viaggio ricco di contrasti tra tragedia e commedia, amore e desiderio, assurdità e bellezza, mentre Fabietto trova l’unica via d’uscita dalla catastrofe totale attraverso la propria immaginazione.

COMMENTO DEL REGISTA

È stata la mano di Dio è un racconto di formazione che mira, stilisticamente, a evitare le trappole dell’autobiografia convenzionale: iperbole, vittimismo, pietà, compassione e indulgenza al dolore, attraverso una messa in scena semplice, scarna ed essenziale e con musica e fotografia neutre e sobrie. La macchina da presa compie un passo indietro per far parlare la vita di quegli anni, come li ricordo io, come li ho vissuti, sentiti. In poche parole, questo è un film sulla sensibilità. E in bilico sopra ogni cosa, così vicino eppure così lontano, c’è Maradona, quell’idolo spettrale, alto un metro e sessantacinque, che sembrava sostenere la vita di tutti a Napoli, o almeno la mia.

È stata la mano di Dio: teaser trailer del film di Paolo Sorrentino

Venezia 78: Benedict Cumberbatch presenta Il potere del cane in concorso

Secondo giorno di Venezia 78, arriva in concorso Jane Campion con il suo nuovo film Originale Netflix Il potere del cane dal romanzo “The Power of the Dog” di Thomas Savage con protagonisti Benedict Cumberbatch, Kirsten Dunst, Jesse Plemons, Kodi Smit-McPhee. Il film è prodotto See-Saw Films (Emile Sherman, Iain Canning), Bad Girl Creek, Brightstar, BBC FIlm, Max Films, Cross City Films.

La trama di Il potere del cane

Il carismatico allevatore Phil Burbank incute paura e rispetto. Quando il fratello porta la nuova moglie e il figlio di lei a vivere al ranch di famiglia, Phil li tormenta finché non si ritrova vulnerabile alla possibilità di innamorarsi.

Venezia 78, tutte le foto sul red carpet d’apertura

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Venezia 78, tutte le foto sul red carpet d’apertura

E’ andato in scena il red carpet d’inaugurazione di Venezia 78 (la 78ma Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia) con il film d’apertura di Pedro Almodovar, Madres Paralelas. Su red il cast del film Penelope Cruz, Milena Smit e Aitana Sánchez-Gijón. Grande mattatore è stato invece Roberto Benigni che ha ritirato il Leone d’Oro alla carriera. Tra gli ospiti anche volto della moda, dello spettacolo e del cinema come Helen Mirren, Adriana Lima, Bianca Balti, Luca Guadagnino, Jane Campion e Isabelle Huppert. Presente anche i giurati Bong Joon Ho, Saverio Costanzo, Chloé Zhao e Sarah Gadon. Madrina della serata Serena Rossi. Ecco tutte le foto del red carpet inaugurale di Venezia 78:

Brivido nella notte: tutte le curiosità sul film di Clint Eastwood

Clint Eastwood è oggi unanimemente considerato uno dei più importanti registi statunitensi di sempre. Nel corso della sua lunga carriera ha infatti diretto film come Lo straniero senza nome, Gli spietati, Mistyc River e Gran Torino, oggi considerati come dei capolavori assoluti. Il suo primo film da regista risale al 1971 e si tratta di Brivido nella notte, un thriller psicologico scritto da Dean Riesner e Jo Heims e divenuto un grande successo, tanto da essere ancora oggi ricordato come uno dei titoli più identificativi del suo genere relativo agli anni Settanta.

Da tempo Eastwood cercava un progetto con cui cimentarsi per la prima volta nella regia. Dopo anni passati a fare l’attore, egli si sentiva infatti pronto per compiere il passaggio dietro la macchina da presa, avendo appreso i trucchi del mestiere e gli errori da non fare. Imbattutosi nella sceneggiatura di Brivido nella notte (il cui titolo originale è Play Misty for Me) Eastwood vi ritrovò una serie di elementi a lui congeniali, dalla morbosità dei rapporti tra i personaggi alle forti passioni che li muovono, dal pericoloso intreccio che si genera ad un protagonista che necessità di trovare una via di fuga dalla brutta situazione in cui si è cacciato.

Al momento della sua uscita in sala, il film venne accolto da ampi consensi di critica e pubblico, affermandosi in breve come un titolo imperdibile. Ancora oggi per i fan del regista Brivido nella notte è un titolo da vedere assolutamente, ritrovando in questo già molte delle caratteristiche tipiche del suo cinema successivo. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alle location. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Brivido nella notte: la trama del film

Protagonista del film è Dave Garner, speaker notturno di una stazione radio noto per il suo grande successo con le donne. E sarà proprio la sua passione per il gentil sesso a causargli non pochi guai. Mentre la sua fidanzata Tobie è fuori città, Dave commette infatti l’errore di passare una notte con Evelyn, credendo che quella sarebbe stata un’avventura come un’altra. In realtà, il loro incontro è stato tutt’altro che causale e Evelyn si rivele essere l’ascoltatrice che chiama continuamente al programma radiofonico di Dave per richiedere la canzone jazz Misty.

La ragazza, in seguito, si dimostra tutt’altro che disposta ad essere allontanata dopo quel primo appuntamento e inizia a manifestare una serie di atteggiamenti particolarmente morbosi nei confronti di Dave. Più lui la rifiuta più lei diventa ossessiva. In breve, Evelyn arriva addirittura a seguire e spiare Dave e la sua ragazza, covando una gelosia e una follia sempre crescente. Ormai folle, Evelyn, si convince che il solo modo per poter essere amata da Dave è eliminare l’unico ostacolo tra lei e Dave, ovvero Tobie. Introdottasi nell’appartamento della ragazza, Evelyn è intenzionata a torturarla a morte. Dave sarà a quel punto costretto a prendere una serie di difficili decisioni.

Brivido nella notte cast

Brivido nella notte: il cast e le location del film

Oltre a figurare come regista, Clint Eastwood è presente anche come attore protagonista nel ruolo di Dave Garner. Originariamente il ruolo era stato offerto a Steve McQueen, ma questi rifiutò poiché considerava il ruolo di Evelyn troppo più importante rispetto a quello di Dave. Per il ruolo di Evelyn i produttori volevano l’attrice candidata all’Oscar Lee Remick, ma Eastwood si impose per avere Jessica Walters, da cui era rimasto colpito dopo averla vista recitare in Il gruppo. Per la sua interpretazione della problematica donna, la Walters ottenne poi una nomination ai Golden Globe come miglior attrice. Ad interpretare Tobie, la fidanzata di Dave, vi è invece Donna Mills, mentre John Larch è il sergente McCallum. Il regista Don Siegel, che più volte ha diretto Eastwood, fa un cameo nei panni del barista.

Originariamente la trama era ambientata a Los Angeles, ma su insistenza di Eastwood il film è stato girato nella più tranquilla e confortevole Carmel-by-the-Sea, dove ha potuto girare scene alla stazione radio locale, in bar, ristoranti, e in case di amici. Il film è poi stato girato anche a Monterey, in California, in particolare durante il Jazz Festival di settembre. Il ristorante The Sardine Factory è ancora nella stessa localita di dove lo si vede nel film, a Prescott e Wave Street, a solo un isolato da Cannery Row a Monterey. La stazione radio, KRML, era invece una vera stazione jazz a Carmel.

Brivido nella notte: il trailer e dove vedere il film completo in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Brivido nella notte è infatti disponibile nei cataloghi di Apple iTunes, Now e Mediaset Play. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 1 settembre alle ore 00:40 sul canale Rete 4.

Fonte: IMDb

 

Shang-Chi: 10 cose che solo i fan dei fumetti conoscono sui Dieci Anelli

Dopo la falsa incarnazione di Iron Man 3, il personaggio del Mandarino farà finalmente il suo debutto nel MCU grazie a Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli. I “Dieci Anelli” del titolo fanno riferimento non solo alla potente organizzazione ma anche all’arma preferita del villain, che nei fumetti rappresenta una delle più potenti mai concepiti dalla Marvel.

Le loro origini coinvolgono un astronave aliena

Il Mandarino è diventato un criminale dopo che sua madre è morta a causa di un’overdose di droga e dopo che lo stesso ha ucciso il suo spacciatore. Tuttavia, quando è iniziata la rivoluzione comunista, il Mandarino è scappato ed è diventato un fuggitivo, arrivando a nascondersi tra le macerie di una base aliena spaziale.

Il Mandarino eliminò l’alieno che si nascondeva nella sale e rubò dieci piccoli cilindri dal suo motore. Proprio quei cerchi finirono sulle sue dita e diventarono i Dieci Anelli.

Il legame con Fin Fang Foom

L’alieno ucciso dal Mandarino era Axonn-Karr, un esploratore Makluan del pianeta Maklu-4. L’alieno disse al Mandarino di non toccare i cilindri, ma lui lo ignorò e lo uccise prima di entrarne in possesso.

Il Makluan è una razza cosmica che alcuni chiamano anche Space Dragons, ed era la stessa razza di cui faceva parte Fing Fang Foom. Tuttavia, è stato già confermato dal protagonista Simu Liu che Fing Fang Foom non sarà presente nel film… o almeno, non la versione dei fumetti dei i fan conoscono.

Alimentati dallo spirito di leggendari guerrieri alieni

Ciascuno dei dieci cilindri che divennero poi i Dieci Anelli erano basati sulla tecnologia Makluan e ognuno di essi conteneva l’anima di un leggendario guerriero alieno morto da tempo. Ciascuno dei leggendari guerrieri alieni ha un’intelligenza artificiale limitata.

L’intelligenza artificiale ha sempre cercato di convincere chi indossava i cilindri a trovare un modo per riportarli al potere. Il Mandarino costruì potenti robot che sarebbero potuti diventare i nuovi vascelli degli anelli, ma alla fine Iron Man lo ha fermato.

Scienza vs. magia

Il più grande conflitto con i Dieci Anelli riguardava la differenza tra Iron Man e il Madarino. Tony Stark era un uomo di scienza che ha sempre rifiutato la magia. Al contrario, il Mandarino usa i suoi anelli come una forma di magia, anche se, come tecnologia aliena, è una forma di scienza magica.

In Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli, tutto sarà incentrato sull’influenza asiatica, cosa che ha spinto ad eliminare l’aspetto “scienza vs. magia” che si è sempre sovrapposto alle battaglie di Iron Man contro il Mandarino.

I poteri degli Anelli della mano sinistra

Ci sono Dieci Anelli, uno per ogni dito; ciascuno degli Anelli ha poteri diversi. I cinque Anelli della mano sinistra hanno i seguenti poteri: l’anello del pollice sinistro consente al Mandarino di manipolare l’energia elettromagnetica; l’anello del dito indice sinistro spara fiamme.

L’anulare sinistro amplifica le energie psioniche del Mandarino, comprese le illusioni mentali e la paralisi mentali; il dito medio sinistro proietta energia elettrica; il mignolo sinistro, invece, spara freddo e ghiaccio.

I poteri degli Anelli della mano destra

I poteri dei cinque Anelli della mano destra sono i seguenti: l’anello per il pollice destro consente al Mandarino di manipolare la materia atomica e molecolare, inclusa la capacità di trasformare l’aria in gas velenoso; il dito indice destro genera esplosioni di forza e raggi sonori.

Il dito medio destro consente al Mandarino di creare un vortice ad alta velocità; l’anulare destro ha l’anello di disintegrazione. Infine, il mignolo destro ha l’anello della luce nera, che consente al Mandarino di usare il Darkforce per creare la completa oscurità.

Solo il Mandarino può evocare i Dieci Anelli

Il Mandarino ha usato gli Anelli per così tanto tempo che gli spiriti presenti in ciascuno di essi si sono collegati al suo cervello. Gli spiriti gli fecero credere che aveva bisogno di riportarli in vita dal regno dei morti, così alla fine ci provò.

A quel punto, il Mandarino aveva imparato a usare magistralmente gli Anelli, facendoli rispondere ai suoi personali comandi mentali. Alla fine, solo il Mandarino poteva controllare gli Anelli e nessun altro poteva usarli. Poteva anche evocarli da lunghe distanze, facendoli tornare da lui.

Gli Anelli dopo la morte del Mandarino

Diversi personaggi hanno cercato di prendere il controllo dei Dieci Anelli dopo la morte del Mandarino. I più famosi tra questi includono il cattivo di Thor: The Dark World Malekith e l’Uomo Talpa, nemico dei Fantastici Quattro.

Malekith voleva trovare gli altri nove Anelli e assumerne il pieno potere, ma Iron Man riuscì a fermarlo. Alla fine, Iron Man ha creato un Master Ring che gli ha permesso di recuperarli tutti, insieme ovviamente ai rispettivi poteri.

Gli Anelli possono plagiare le menti più deboli

A causa del fatto che i Dieci Anelli contengono gli spiriti di potenti guerrieri alieni del passato che li alimentano, sono in qualche modo “troppo” per le persone normali. Il Mandarino li indossava, ma ovviamente era abbastanza potente da dominarli tutti.

Tuttavia, anche qualcuno di potente come il Mandarino, alla fine, si è ritrovato a soccombere alla loro influenza. Quando una persona con una debole volontà indossa gli Anelli, questi hanno il potere di distorcere la mente di tutti, tranne delle persone più forti, poiché il loro obiettivo è quello di diventare senzienti.

Shang-Chi trasformerà gli Anelli in bracciali

Nei fumetti, il Mandarino indossa i Dieci Anelli sulle dita, piccoli dispositivi cilindrici trovati all’interno di un’astronave. Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli cambierà, invece, la forma di questi anelli. Come mostrato nei vari trailer, infatti, il Mandarino indossa i Dieci Anelli sulle braccia come bracciali, dai quali scaturiranno quasi certamente i suoi poteri.

Non è la prima volta che i Marvel Studios modificano le armi dei loro personaggi rispetto alle storie narrate nei fumetti, quindi sarà interessante vedere il ruolo che Dieci Anelli del MCU avranno nella storia di Shang-Chi.

Tre piani: trailer del film di Nanni Moretti

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Tre piani: trailer del film di Nanni Moretti

Finalmente arriva il trailer ufficiale di Tre piani, l’ultimo film del regista Nanni Moretti con protagonisti Riccardo Scamarcio, Margherita Buy, Adriano Giannini, Alba Rohrwacher, Elena Lietti, Alessandro Sperduti, Denise Tantucci, Nanni Moretti, Anna Bonaiuto, Paolo Graziosi, Stefano Dionisi, Tommaso Ragno – presentato in concorso alla 74a edizione del Festival e uscirà al cinema il  23 settembre.

Prodotto da Sacher Film e Fandango con Rai Cinema, e Le Pacte, scritto da Nanni Moretti, Federica Pontremoli e Valia Santella, Tre piani è tratto dall’omonimo romanzo di Eshkol Nevo ed è distribuito in Italia da 01 Distribution.

La trama di Tre piani

Al primo piano di una palazzina vivono Lucio, Sara e la loro bambina di sette anni, Francesca. Nell’appartamento accanto ci sono Giovanna e Renato, che spesso fanno da babysitter alla bambina. Una sera, Renato, a cui è stata affidata Francesca, scompare con la bambina per molte ore. Quando finalmente i due vengono ritrovati, Lucio teme che a sua figlia sia accaduto qualcosa di terribile. La sua paura si trasforma in una vera e propria ossessione. Al secondo piano vive Monica, alle prese con la prima esperienza di maternità. Suo marito Giorgio è un ingegnere e trascorre lunghi periodi all’estero per lavoro. Monica combatte una silenziosa battaglia contro la solitudine e la paura di diventare un giorno come sua madre, ricoverata in clinica per disturbi mentali. Giorgio capisce che non potrà più allontanarsi da sua moglie e sua figlia. Forse però è troppo tardi. Dora è una giudice, come suo marito Vittorio. Abitano all’ultimo piano insieme al figlio di vent’anni, Andrea. Una notte il ragazzo, ubriaco, investe e uccide una donna. Sconvolto, chiede ai genitori di fargli evitare il carcere. Vittorio pensa che suo figlio debba essere giudicato e condannato per quello che ha fatto. La tensione tra padre e figlio esplode, fino a creare una frattura definitiva tra i due. Vittorio costringe Dora a una scelta dolorosa: o lui o il figlio.

The Suicide Squad: il personaggio che potrebbe essere ancora vivo

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Com’era già stato anticipato dallo stesso James Gunn, in The Suicide Squad abbiamo assistito alla morte di molti personaggi, alcuni dei quali sono stati letteralmente fatti fuori durante i primi 10 minuti del film. Poco dopo essere arrivati ​​sulla spiaggia di Corto Maltese, infatti, Weasel, Blackguard, Javelin, Boomerang, Mongal, T.D.K. e Savant sono stati eliminati in vari modi, alcuni decisamente raccapriccianti.

La prima scena post-credits del film ha rivelato però che, in realtà, Weasel è sopravvissuto, ma ora Gunn ha lasciato intendere che anche un altro membro della Task Force X morto all’inizio potrebbe essere ancora vivo. In occasione del Watch Party del film organizzato su Twitter, infatti, il regista ha sottolineato il fatto che, a giudicare dai suoi parametri vitali, il personaggio di T.D.K. interpretato da Nathan Fillion potrebbe non essere morto.

Tornando a parlare di Weasel, Gunn ha poi rivelato di avere molte idee in serbo per il personaggio, mentre a proposito di Thinker ha rivelato che nell’edizione Blu-ray ci sarà una scena tagliata dal film in cui viene spiegato cosa è accaduto al suo orecchio. “Thinker ha cercato di manipolare Polka Dot Man per farsi aiutare. Polka Dot Man stava per cedere, ma alla fine gli ha sparato all’orecchio. Vedrete questa scena eliminata nell’edizione Blu-ray.”

Parlando invece della morte del personaggio di Rick Flag interpretato da Joel Kinnaman, Gunn ha spiegato si tratta della morte che lo ha fatto letteralmente piangere. “La morte di Rick mi uccide dentro”, ha scritto. “Mi commuovo sempre quando la guardo. Chris Wagner ha fatto un ottimo lavoro nel montare la scena. C’erano molti dubbi sull’inquadratura del cuore interno (ispirata a Street Fighter), ma volevo che le persone vedessero chiaramente che quella era una morte reale.”

E a proposito, invece, dell’incredibile scena d’azione che vede protagonista l’Harley Quinn di Margot Robbie che si libera dalle forze militari di Corto Maltese, ha rivelato: “Abbiamo girato l’intera scena d’azione di Harley dal primo colpo di pistola in tre giorni (quattro giorni se si considera il momento in cui la vediamo strangolare la guardia con le gambe). Non ci sono state riprese di seconda unità. Quello è il mio momento ‘Les Parapluies de Cherbourg'”.

Il cast ufficiale di The Suicide Squad comprende i veterani Margot Robbie (Harley Quinn), Viola Davis (Amanda Waller), Joel Kinnaman (Rick Flag) e Jai Courtney (Captain Boomerang), insieme alle new entry Idris ElbaMichael RookerNathan FillionTaika WaititiJohn CenaPeter Capaldi, Sean Gunn, David Dastmalchian Storm Reid. Nel film reciteranno anche Pete Davidson, Juan Diego Botto, Joaquin Cosio, Flula Borg, Tinashe Kajese, Jennifer Holland, Julio Ruiz, Alice Braga, Steve Agee e Daniela Melchior.

“Benvenuti all’inferno, ossia a Belle Reve, la prigione con il più alto tasso di mortalità negli Stati Uniti d’America. Qui sono confinati i peggiori supercriminali, disposti a tutto pur di evadere, anche unirsi all’oscura e super segreta missione della Task Force X. L’incarico del giorno? Metti insieme una serie di truffatori (tra cui Bloodsport, Peacemaker, Captain Boomerang, Ratcatcher 2, Savant, King Shark, Blackguard, Javelin e la psicopatica preferita di tutti, Harley Quinn). Armali pesantemente e abbandonali sulla remota isola di Corto Maltese infusa dal nemico. Mettili alla prova grazie ad una giungla brulicante di avversari militanti e forze di guerriglia ad ogni angolo. La squadra è impegnata in una ‘search and destroy’ guidata dal colonnello Rick Flag, mentre i tecnici del governo di Amanda Waller seguono ogni loro movimento grazie a dei sistemi impiantati nelle loro orecchie. Come sempre… una sola mossa falsa e chiunque può morire (per mano degli avversari, di un compagno di squadra o della stessa Waller).”

Ariaferma: trailer del film con Toni Servillo, fuori concorso a Venezia 78

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Vision ha diffuso il trailer di Ariaferma, il film in selezione ufficiale alla 78. Mostra Internazionale D’Arte Cinematografica di Venezia (Fuori Concorso) è il nuovo film diretto da Leonardo Di Costanzo (David Di Donatello per “L’Intervallo”)  con Toni Servillo e Silvio Orlando per la prima volta, protagonisti, insieme.

Attorno a loro in Ariaferma attori professionisti, come Fabrizio Ferracane (Nastro d’argento per Il Traditore di Marco Bellocchio), Salvatore Striano (Cesare deve morire dei fratelli Taviani) e un cast di volti nuovi, scoperti dal regista e formati in mesi di prove e laboratori.

La trama di Ariaferma

Un vecchio carcere ottocentesco, situato in una zona impervia e imprecisata del territorio italiano, è in dismissione. Per problemi burocratici i trasferimenti si bloccano e una dozzina di detenuti con pochi agenti rimangono in attesa di nuove destinazioni. In un’atmosfera sospesa, le regole di separazione si allentano e tra gli uomini rimasti si intravedono nuove forme di relazioni.

Arnoldo Mondadori, la docuserie con Michele Placido

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Arnoldo Mondadori, la docuserie con Michele Placido

Michele Placido sarà Arnoldo Mondadori nella docu-fiction Arnoldo Mondadori, prodotta da Gloria Giorgianni per Anele in collaborazione con Rai Fiction, in onda prossimamente su Rai1, le cui riprese sono iniziate a Roma per proseguire sul Lago Maggiore e a Torino.

Arnoldo Mondadori, la trama

Una docu-fiction da 90’ diretta da Francesco Miccichè che ripercorre la storia esemplare del pioniere dell’industria editoriale italiana, un “self made man”, figlio di un ciabattino di Ostiglia, che con la sua straordinaria visione imprenditoriale ha creato una delle più importanti industrie culturali d’Europa, partendo da un grande sogno: portare i libri e la lettura nelle case di tutti gli italiani. Intrecciando narrazione fiction, documenti di repertorio e interviste a importanti testimoni, tra cui il nipote Luca Formenton, Presidente della Fondazione Mondadori che ha contribuito  allo sviluppo del progetto, la docu-fiction esplora la grande storia imprenditoriale ed umana di Arnoldo Mondadori concentrandosi in particolare sul rapporto con Alberto Mondadori – interpretato da Flavio Parenti – il figlio primogenito, destinato a continuare l’inarrestabile ascesa della casa editrice nell’empireo dell’editoria mondiale. Una storia che si intreccia inevitabilmente con le vicende dell’intero Paese, coprendo un arco narrativo che parte dall’infanzia di Mondadori nell’ultimo decennio dell’Ottocento passando per il ventennio fascista e la Seconda Guerra Mondiale fino agli anni della ricostruzione e del boom economico, che segnano anche la consacrazione della casa editrice alla Storia, con la creazione nel 1965 degli Oscar Mondadori, la collana di libri tascabili venduti nelle edicole, che rappresenterà una vera e propria rivoluzione nel mercato editoriale italiano rendendo la lettura accessibile a tutti.

Arnoldo Mondadori è una produzione Anele in collaborazione con Rai Fiction. Una docu-fiction da 90’ prodotta da Gloria Giorgianni; soggetto di Francesco Miccichè, Gloria Giorgianni e Salvatore De Mola; sceneggiatura di Francesco Miccichè e Salvatore De Mola; regia di Francesco Miccichè. In onda prossimamente su Rai1.

Shang-Chi: Kevin Feige sull’importanza del finale e sulle idee per un sequel

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Shang-Chi e La Leggenda dei Dieci Anelli arriva oggi nelle sale italiane (in quelle american uscirà questo venerdì). Il film è stato accolto da recensioni generalmente positive, e nonostante sia incentrato sull’eroico viaggio del protagonista, un personaggio ancora sconosciuto al grande pubblico, è chiaro che contenga anche alcuni importanti legami con il MCU.

Il presidente dei Marvel Studios Kevin Feige ha discusso proprio di questo particolare aspetto del cinecomic in un’intervista con Comic Book. Senza rivelare ovviamente nulla a proposito della trama, Feige ha spiegato che il finale del film avrà essenzialmente lo stesso impatto della scena post-credits del primo Iron Man, in cui Nick Fury parla per la prima volta a Tony Stark dell’iniziativa “Vendicatori”.

“Non voglio anticipare nulla, ma penso davvero che il finale di questo film imposti una direzione abbastanza chiara”, ha spiegato Feige. “Almeno, è chiaro quanto sia vitale e importante e quanto direttamente Shang-Chi stia entrando in questo mondo. Mi viene in mente Nick Fury nella scena post-credits del primo Iron Man, quando dice a Tony Stark: ‘Fai parte di un universo più grande, ma non lo sai ancora”. Senza rivelare troppo, una cosa molto simile accadrà a Shang alla fine di questo film.”

Sempre parlando con Comic Book, il boss della Marvel ha rivelato di aver già discusso alcune idee per un eventuale sequel. “Le prime reazioni ai personaggi e allo stesso Shang-Chi mi danno una grande speranza che la gente vorrà vederne di più”, ha ammesso Feige. “È chiaro che abbiamo già molte idee su dove portarli e dove posizionarli. Sappiamo che un film funziona quando non è solo il personaggio del titolo che il pubblico vuole vedere, ma anche i co-protagonisti o gli attori secondari. E per questo film in particolare è davvero incoraggiante, perché pensiamo che siano davvero spettacolari e pensiamo che abbiano un grande potenziale per il futuro del nostro universo.”

L’uscita nelle sale di Shang-Chi e La Leggenda dei Dieci Anelli è fissata al 3 settembre 2021. Destin Daniel Cretton, acclamato regista di Short Term 12The Glass Castle e Il Diritto di Opporsi con Michael B. JordanJamie Foxx e Brie Larson, è stato scelto per dirigere il film, che vanta la sceneggiatura di Dave Callaham (The Expendables, Godzilla, Wonder Woman 1984).

Vi ricordiamo che nei panni del protagonista ci sarà l’attore canadese Simu Liu, visto di recente nella commedia di Netflix Kim’s Convenience. Insieme a lui, nel cast, figureranno anche Tony Leung nei panni del Mandarino, e Awkwafina, che dovrebbe interpretare un “leale soldato” del Mandarino, e se è vero che il villain qui sarà il padre di Shang-Chi, in tal caso ci sono ottime possibilità che si tratti di Fah Lo Suee. Chi ha letto i fumetti saprà che è la sorella dell’eroe del titolo e che il suo superpotere è l’ipnosi.

Shazam! Fury of the Gods: il regista annuncia la fine delle riprese

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David F. Sandberg, regista di Shazam! Fury of the Gods, ha annunciato attraverso i social media che le riprese dell’atteso cinecomic si sono ufficialmente concluse. Il film è il sequel della pellicola targata DC uscita nel 2019 e vedrà il ritorno di Zachary Levi e Asher Angel nei panni rispettivamente dell’eroe eponimo e di Billy Batson.

Ad oggi sappiamo ancora molto poco sulla trama di Shazam! Fury of the Gods. Il sequel dovrebbe seguire le nuove avventure dell’eroe del titolo e della sua famiglia affidataria, ora dotata di superpoteri e impegnata nella lotta contro una nuova magica minaccia. Tra le new entry figurano il premio Oscar Helen Mirren, che interpreterà Hespera, e Lucy Liu, che sarà invece Kalypso. Anche Rachel Zegler (che vedremo prossimamente in West Side Story di Steven Spielberg) reciterà nel sequel, ma ad oggi non sappiamo ancora quale sarà il suo ruolo nello specifico.

Dopo mesi di immagini condivise dal dietro le quinte della produzione del sequel, le riprese di Shazam! Fury of the Gods sono finalmente giunte al termine. Per celebrare l’avvenimento, il regista David F. Sandberg ha condiviso su Instagram una foto dal backstage che lo vede al centro di un set completamente distrutto, sottolineando che ora, finalmente, avrà la possibilità di… dormire!

Clicca qui per vedere il post originale

Cosa sappiamo di Shazam! Fury of the Gods

Shazam! Fury of the Gods sarà diretto ancora una volta da David F. Sandberg e vedrà il ritorno di  Zachary Levi nei panni dell’eroe del titolo. Il film uscirà al cinema il 2 giugno 2023. Nel cast è confermato il ritorno di Asher Angel, mentre i villain saranno interpretati dalle new entry Helen Mirren, Rachel Zegler e Lucy LiuMark Strong non tornerà nei panni del Dottor Sivana, mentre Djimon Hounsou sarà ancora una volta il Mago. Il primo film è uscito nelle sale ad aprile 2019.

Megalopolis di Francis Ford Coppola: ecco il possibile cast, da Oscar Isaac a Zendaya

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Circa vent’anni fa, in occasione del Festival di Cannes, Francis Ford Coppola annunciò l’intenzione di realizzare Megalopolis, film ambientato a New York che racconterà del sogno di un architetto di creare un’utopia. A causa degli attentati dell’11 settembre 2001, Coppola si vide costretto ad accantonare momentaneamente il progetto, nonostante avesse già girato alcune scene di seconda unità.

Ora, come annunciato da un lungo report di Deadline, il celebre regista, classe 1939, non ha alcuna intenzione di rinunciare all’ambizioso progetto: al contrario, sarebbe pronto a finanziarlo in prima persona (il budget dovrebbe aggirarsi tra i 100 e i 120 milioni di dollari) e avrebbe già iniziato a discuterne con alcuni nomi di punta di Hollywood. La fonte spiega, infatti, che Coppola ha discusso di possibili ruoli con Oscar Isaac, Forest Whitaker, Cate Blanchett e Jon Voight, e che tra gli attori che starebbe valutando ci sarebbero anche Zendaya, Michelle Pfeiffer e Jessica Lange.

Inoltre, nel film potrebbe recitare anche James Cann, che tornerebbe così ad essere diretto da Coppola a quasi cinquant’anni dall’uscita de Il padrino, dove ha interpretato il ruolo di Santino “Sonny” Corleone, primogenito di Don Vito Corleone, grazie al quale ottenne una nomination agli Oscar come miglior attore non protagonista. Dopo l’esperienza de Il padrino, Caan venne diretto nuovamente da Coppola in Giardini di pietra del 1987.

Francis Ford Coppola ha descritto Megalopolis come  un’epopea romana simile a Ben-Hur, ma ambientata nella moderna New York City. “Mi sto impegnando per cercare di realizzare questo film. Mi piacerebbe iniziare a girare nell’autunno del 2022”, ha spiegato il regista. “Il cast che vorrei non è ancora stato approvato, soltanto alcuni di loro. Ma sono abbastanza per garantire che sarà un film con un cast davvero emozionante. Costerà tra i 100 milioni e i 120 milioni di dollari. Inutile dire che spero che sia più vicino ai 100 milioni. Sono pronto a finanziarlo di tasca mia.”

Coppola non dirige un film dal 2011, anno di uscita di Twixt con protagonista Val Kilmer. Oltre alla trilogia de Il padrino, il regista di origini italiane è noto anche per altri incredibili film quali La conversazione, Apocalypse Now e Dracula di Bram Stoker. 

No Time To Die: il trailer finale, in arrivo al cinema

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No Time To Die: il trailer finale, in arrivo al cinema

Universal Pictures ha diffuso il trailer finale internazionale di No Time To Die, l’atteso nuovo capitolo del franchise su James Bond in arrivo al cinema dal 30 settembre.

In No Time To Die, Bond si gode una vita tranquilla in Giamaica dopo essersi ritirato dal servizio attivo. Il suo quieto vivere viene però bruscamente interrotto quando Felix Leiter, un vecchio amico ed agente della CIA, ricompare chiedendogli aiuto. La missione per liberare uno scienziato dai suoi sequestratori si rivela essere più insidiosa del previsto, portando Bond sulle tracce di un misterioso villain armato di una nuova e pericolosa tecnologia.

Fantastici Quattro: John Cena aperto alla possibilità di interpretare La Cosa

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L’atteso reboot dei Fantastici Quattro ad opera dei Marvel Studios non ha ancora una data di uscita ufficiale, ma è probabile che il film rappresenterà il gran finale della Fase 4 dei Marvel Studios. Il film sarà diretto da Jon Watts (regista dei film di Spider-Man con Tom Holland), ma ad oggi questa è l’unica informazione che abbiamo in merito, dal momento che il casting è ancora un totale mistero.

Di recente, il presidente dei Marvel Studios Kevin Feige aveva dichiarato che il cast del film sarà composto da volti familiari e giovani debuttanti. In attesa di saperne di più, in una recente intervista con CBR.com, John Cena, che di recente abbiamo visto nei panni di Peacemaker in The Suicide Squad di James Gunn, ha palesato un certo interesse nei confronti del personaggio di Ben Grimm/La Cosa, rivelando di essere decisamente aperto alla possibilità di interpretarlo.

“In realtà, considererei quasi qualsiasi cosa”, ha spiegato Cena. “Penso che tenersi aperti alle varie opzioni e alle diverse prospettive sia un buon modo per affrontare la vita. Quel ruolo in Fantastici Quattro sarebbe semplicemente una cosa che prenderei in considerazione, perché mi piace mantenere la mia prospettiva aperta nei confronti di cose nuove.”

Le info sul reboot Marvel dei Fantastici Quattro

Il film dei Fantastici Quattro ambientato nel MCU è stato ufficialmente annunciato durante lo scorso Investor Day 2020 di Disney. Al momento i dettagli sul film sono scarsi: sappiamo soltanto che la pellicola sarà diretta da Jon Watts, regista di Spider-Man: HomecomingSpider-Man: Far From Home e di Spider-Man: No Way Home, attualmente in fase di post-produzione.

Timothée Chalamet ha analizzato il trailer di Spider-Man: No Way Home in cerca di indizi

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In occasione della promozione di Dune, Timothée Chalamet ha rivelato che, al pari dei moltissimi fan del MCU, anche lui ha cercato di analizzare nel dettaglio il trailer di Spider-Man: No Way Home alla ricerca di potenziali indizi nascosti.

Parlando con Deadline del personaggio di Chani che sarà interpretato da Zendaya nel film di Denis Villeneuve, la discussione si è inevitabilmente spostata sul threequel di Spider-Man in arrivo nelle sale a dicembre. Chalamet ha parlato di quanto tutti fossero entusiasti quando, di recente, è stato finalmente diffuso online il primo trailer No Way Home, in cui Zendaya riprende il ruolo di MJ. La star di Chiamami col tuo nome ha poi ammesso candidamente di aver analizzato il trailer fotogramma per fotogramma, nella speranza di cogliere eventuali indizi nascosti.

“Zendaya sta facendo un lavoro davvero incredibile. Si sta costruendo la sua carriera da sola, ed è una cosa veramente cool. Prossimamente la vedremo anche in Spider-Man: No Way Home, il cui trailer è il più visto di sempre. Non vedo l’ora che arrivi quel film… tra l’altro anche io, come tutti i fan, ho messo in pausa il trailer e l’ho analizzato fotogramma per fotogramma alla ricerca di indizi (ride).”

Le riprese di Spider-Man: No Way Home si sono svolte ad Atlanta. Nel film vedremo Tom HollandZendaya, Jacob Batalon, Tony Revolori Marisa Tomei tornare nei loro personaggi del francise. Inoltre, il film vedrà, trai suoi interpreti, anche Benedict Cumberbatch nei panni di Doctor Strange, che poi vedremo in Doctor Strange in the Multiverse of Madness, diretto da Sam RaimiJamie Foxx che tornerà a vestire i panni di Electro, come in The Amazing Spider-Man 2, e infine Alfred Molina, che sarà di nuovo Doctor Octopus di Spiderman 2.

Il film è diretto da Jon Watts (già regista di Homecoming e Far From Home) e prodotto da Kevin Feige per i Marvel Studios e da Amy Pascal per la Pascal Production. Il film arriverà nelle sale americane il 17 dicembre 2021.

Shang-Chi: il regista spiega il legame con il corto Marvel “All Hail the King”

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ATTENZIONE: L’ARTICOLO CONTIENE SPOILER SU SHANG-CHI E LA LEGGENDA DEI DIECI ANELLI!!!

Shang-Chi e La Leggenda dei Dieci Anelli, il nuovo film dei Marvel Studios che arriva proprio oggi nelle sale italiane, vedrà il ritorno del personaggio di Trevor Slattery interpretato da Ben Kingsley e conterrà un collegamento diretto al corto “All Hail the King” della serie Marvel One-Shot, in cui abbiamo visto un regista di documentari intervistare il famigerato falso terrorista da dietro le sbarre, a seguito della sua cattura alla fine di Iron Man 3.

Parlando con Uproxx, il regista del film, Destin Daniel Cretton, ha elogiato la serie Marvel One-Shot ribadendo che fa parte del MCU e che il suo intento è sempre stato quello di legare quella storia a Shang-Chi. “Conosco Drew Pearce e adoro quel corto della serie One Shot che ha scritto e diretto”, ha spiegato Cretton. “Fa parte del MCU e quindi volevo essere fedele a quella storia. Includerla nel nostro film non solo è stato molto divertente, ma penso che sia stato anche essenziale per lo stesso personaggio ammettere quanto fosse ridicola l’intera situazione.”

All’inizio dell’articolo vi abbiamo segnalato che lo stesso avrebbe contenuto spoiler sulla trama di Shang-Chi, ma in realtà la conferma della presenza nel film di Ben Kingsley è avvenuta ancora prima dell’uscita, dal momento che l’attore ha presenziato alla premiere mondiale. Anche se il ruolo di Slattery in Iron Man 3 è stato assai controverso, la presenza del personaggio in Shang-Chi ha perfettamente senso, dal momento che sottolinea ancora una volta quanto il MCU sia ormai un universo sempre più interconnesso e citazionista.

L’uscita nelle sale di Shang-Chi e La Leggenda dei Dieci Anelli è fissata al 3 settembre 2021. Destin Daniel Cretton, acclamato regista di Short Term 12The Glass Castle e Il Diritto di Opporsi con Michael B. JordanJamie Foxx e Brie Larson, è stato scelto per dirigere il film, che vanta la sceneggiatura di Dave Callaham (The Expendables, Godzilla, Wonder Woman 1984).

Vi ricordiamo che nei panni del protagonista ci sarà l’attore canadese Simu Liu, visto di recente nella commedia di Netflix Kim’s Convenience. Insieme a lui, nel cast, figureranno anche Tony Leung nei panni del Mandarino, e Awkwafina, che dovrebbe interpretare un “leale soldato” del Mandarino, e se è vero che il villain qui sarà il padre di Shang-Chi, in tal caso ci sono ottime possibilità che si tratti di Fah Lo Suee. Chi ha letto i fumetti saprà che è la sorella dell’eroe del titolo e che il suo superpotere è l’ipnosi.

Venezia 78: al via oggi, Pedro Almodovar presenta Madres Paralelas in concorso

Parte oggi la 78° Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia con in concorso Madres Paralelas, il nuovo film del regista Pedro Almodovar. Sul red a presentare il film questa sera attesissimo il cast al completo Penelope Cruz, Milena Smit, Israel Elejalde, Aitana Sánchez-Gijón, Julieta Serrano, Rossy De Palma. Penelope Cruz, Milena Smit e Aitana Sánchez-Gijón interpretano le tre madri della storia e Israel Elejalde il ruolo del personaggio maschile.

La trama

Due donne condividono la stanza di ospedale nella quale stanno per partorire. Sono entrambe single e al termine di una gravidanza inattesa. Janis, di mezza età, non ha rimpianti e nelle ore che precedono il parto esulta di gioia. Ana invece è un’adolescente spaventata, contrita e traumatizzata. Janis tenta di rincuorarla mentre passeggiano tra le corsie dell’ospedale come delle sonnambule. Le poche parole che scambiano in queste ore creeranno un vincolo molto forte tra le due e il fato, nel fare il suo corso, complicherà in maniera clamorosa le vite di entrambe.

Il commento del regista

Il film inizia con Janis che cerca un modo per aprire la tomba dove giace il suo bisnonno, assassinato durante la guerra civile spagnola. E termina tre anni dopo, con l’apertura della tomba stessa. Al centro del film, c’è il suo rapporto con Ana, complicato in maniera inaspettata. Madres paralelas parla degli antenati e dei discendenti, della verità sul passato storico e della verità più intima dei personaggi. Parla dell’identità e della passione materna attraverso tre madri molto diverse tra loro. Insieme a Janis e Ana, c’è Teresa, la madre di Ana, egoista e priva di istinto materno. Come narratore, in questo momento sono queste madri imperfette, molto diverse da quelle che sono apparse finora nella mia filmografia, quelle che più mi ispirano. Questo è il personaggio più difficile che Penélope Cruz abbia mai interpretato, e probabilmente il più doloroso. Il risultato è splendido. Al suo fianco, la giovane Milena Smit è la grande rivelazione del film. La purezza e l’innocenza della sua Ana accentuano le parti più oscure di Janis. Entrambe sono molto ben accompagnate da Aitana Sánchez Gijón e Israel Elejalde. Alla fine faranno tutti parte di una famiglia pittoresca e inattesa, ma comunque vera e autentica.

Orizzonti, Venezia 78: Isabelle Huppert presenta Les Promesses

Orizzonti, Venezia 78: Isabelle Huppert presenta Les Promesses

Oggi al via anche Orizzonti sezione parallela di Venezia 78 con il film Les Promesses diretto da che vede protagonisti Isabelle Huppert, Reda Kateb, Naidra Ayadi, Jean-Paul Bordes, Mustapha Abourachid, Soufiane Guerrab, Hervé Pierre, Laurent Poitrenaux, Walid Afkir.

La trama

Ne Les Promesses, Clémence, impavida sindaca di una città vicino a Parigi, sta completando l’ultimo mandato della sua carriera politica. Insieme al suo fedele braccio destro Yazid, ha combattuto a lungo per questa città afflitta da povertà, disoccupazione e padroni di topaie privi di scrupoli. Tuttavia, quando le viene offerta la prospettiva di diventare ministro, la sua ambizione prende il sopravvento, facendo vacillare la devozione e l’impegno nei confronti dei suoi cittadini. Riusciranno la sua integrità politica e le sue promesse elettorali a sopravvivere a questa nuova ambizione?

COMMENTO DEL REGISTA su Les Promesses

Ho cominciato a pensare a questa storia alcuni anni fa, dopo le elezioni francesi. Volevo fare un film che mettesse in discussione la possibilità del coraggio politico. Fortunatamente, dopo che ho iniziato a scrivere la sceneggiatura insieme a Jean-Baptiste Delafon, qualcosa di più sfumato e meno teorico ha cominciato rapidamente a emergere… Le promesse sono la moneta della politica. Che si concretizzino in un posto di lavoro, un sussidio, un’alleanza, le promesse sono ciò che i protagonisti si scambiano in tutto il film.

Alien³: trama, cast e curiosità sul film con Sigourney Weaver

Alien³: trama, cast e curiosità sul film con Sigourney Weaver

Iniziata nel 1979, la saga di Alien è oggi una delle più affascinanti narrazioni sullo scontro tra l’essere umano e gli alieni. Il primo film, diretto da Ridley Scott, è ancora oggi considerato uno dei più importanti horror di fantascienza di sempre e il suo sequel Aliens – Scontro finale, diretto da James Cameron, è uno dei migliori secondi capitoli mai arrivati al cinema. Dopo questi due film tanto acclamati, è arrivato al cinema nel 1992 un terzo capitolo intitolato Alien³. Meno fortunato dei primi due, il cui livello era difficilmente raggiungibile, questo si è però negli anni affermato come un’affascinante rivisitazione della saga con elementi a loro modo inediti.

Questo terzo capitolo è diretto da David Fincher, qui alla sua opera prima ed oggi celebre per film come Zodiac, The Social Network e Mank. Per lui fu un ingresso nel mondo del cinema particolarmente complicato, essendosi trovato a lavorare su di una sceneggiatura rimaneggiata più e più volte nel corso degli anni. Lo scritto finale era infatti una miscella di quanto prodotto da più sceneggiatori, senza che si fosse trovata una soluzione coerente per il tutto. Si puntò dunque molto sugli effetti speciali, ambito in cui Fincher era già un esperto avento lavorato per la Industrial Light & Magic.

Nonostante ciò, il film fu comunque accolto malamente tanto dalla critica quanto dal pubblico e lo stesso Fincher continua a rinnegarlo ancora oggi. In mezzo ai suoi tanti difetti, però, in Alien³ si possono ritrovare alcuni elementi interessanti, che espandono la mitologia della saga. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Alien³: La trama del film

La storia del terzo film della saga si svolge nell’anno 2179. L’astronave USS Sulaco, dove in stato di ipersonno si trovano il tenente Ellen Ripley, il caporale Hicks, la piccola Newt e all’androide Bishop, effettua un atterraggio di emergenza per via di un incendio scaturito da un cortocircuito. La nave approda così sul pianeta Fiorina 161, una colonia penale abitata solo da 25 detenuti. All’impatto sopravvive solo Ripley, la quale scopre ben presto che il cortocircuito è stato causato da alcune bruciature tipiche dell’acido emesso dai terribili xenomorfi. Temendo che uno di questi si fosse intrufolato nella navicella, la donna richiede una perlustrazione approfondita della zona.

Come da lei temuto, uno xenomorfo sembra realmente essere a piede libero nella colonia e non passa molto prima che gli stessi detenuti inizino a sparire ed essere ritrovati brutalmente uccisi. Ciò che Ripley non sa, però, è che quello in circolazione non è l’unico alieno presente. Qualcosa sta infatti crescendo dentro di lei, qualcosa di spaventoso, che potrebbe dar vita a nuove forme di orrore. Più cerca di uccidere l’alieno che infesta la colonia carceraria, più Ripley dovrà fare i conti con terribili verità, che la porteranno a dover prendere decisioni tremendamente dolorose per sé stessa e per quanti le sono intorno.

Alien 3 cast

Alien³: il cast del film

Ad interpretare il personaggio di Ellen Ripley non poteva che esserci anche in questo caso l’attrice Sigourney Weaver, ormai divenuta iconica in tale ruolo. Per questo film, all’attrice fu chiesto di rasarsi completamente i capelli. La Weaver si disse disponibile a farlo, a patto di poter ricevere un compenso maggiore. In seguito, l’attrice ha più volte descritto il set del film come un completo caos, dovuto alle continue intromissioni da parte della produzione. La Weaver ha infatti sempre preso le difese di Fincher, apprezzando la sua visione del film a sua detta poi castrata dallo studios. All’inizio del film compaiono poi anche Danielle Edmond nei panni di Newt e Michael Biehn in quelli del capolare Hicks.

Lance Henriksen allo stesso modo riprende il ruolo interpretato nel secondo film, quello dell’androide Bishop. Qui, in realtà, egli compare prevalentemente come voce, in quanto il corpo del personaggio è andato distrutto. Egli dichiarò poi di aver accettato di partecipare al film solo per fare un favore al produttore Walter Hill, affermando di disprezzare il film per il suo carattere nichilista. Tra i nuovi attori si ritrova invece Charles Dance, che interpreta il dottor Jonathan Clemens, personaggio che sviluppa un certo legame con Ripley. Compaiono poi gli attori Charles S. Dutton nei panni del detenuto Leonard Dillon e Pate Postlethwaite in quelli del detenuto David Postlethwaite. Holt McCallany è invece Junior, mentre Paul McGann interpreta Walter Golic.

Alien³: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Alien³ è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili, Google Play, Apple iTunes, Disney+, Tim Vision e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 31 agosto alle ore 23:00 sul canale Rai 4.

Fonte: IMDb

Alien vs Predator: tutte le curiosità sul film crossover

Alien vs Predator: tutte le curiosità sul film crossover

Se si pensa a saghe cinematografiche che coniugano la fantascienza con l’horror, i primi due titoli che vengono in mente sono senza dubbio Alien e Predator. Il primo, il cui film iniziale è uscito nel 1979, portava l’essere umano a scontrarsi con i terribili xenomorfi nel cuore dello spazio. In Predator, arrivato al cinema per la prima volta nel 1987, invece, sono gli alieni a venire sul pianeta Terra, con l’obiettivo di uccidere e conquistare tutto ciò che gli si presenta davanti. Era inevitabile che prima o poi le due mostruose creature si sarebbero incontrate e date guerra e ciò è proprio quello che avviene in Alien vs Predator.

Diretto nel 2004 da Paul W. S. Anderson (regista anche noto per Mortal Kombat, Resident Evil e Death Race), il film è il crossover che si attendeva da anni, con l’idea di far scontrare le due temibili specie aliene risalente già agli anni Ottanta. Lo scontro è infatti stato inizialmente al centro della serie a fumetti omonima di Randy Stradley e pubblicata dalla Dark Horse Comics, come anche del videogioco del 1999 dallo stesso titolo. Contrariamente a queste opere, però, la sceneggiatura scritta dallo stesso Anderson dà vita ad un racconto strettamente legato ai precedenti film delle due saghe, configurandosi come un loro prequel.

In seguito, con l’arrivo di Prometheus e Alien: Covenant, Alien vs Predator non ha più fatto parte del canone delle due saghe, rimanendo però come un titolo particolarmente avvincente per quanti adora lo scontro tra creature di questo tipo. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e al suo sequel. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Alien vs Predator: la trama del film

La vicenda del film si svolge ai giorni nostri, quando un satellite in orbita sopra l’Antartide registra sull’isola di Bouvetøya un improvviso aumento della temperatura. Qui viene ritrovata una piramide con elementi della civiltà egizia, azteca e cambogiana situata a circa 600 metri sotto la superficie. Karl Weyland, direttore della compagnia Weyland, organizza dunque una spedizione per studiare il prezioso ritrovamento. Dell’equipe fanno parte scienziati, archeologi e chimici, tutti sotto la guida di Alex Woods e Sebastian De Rosa. Giunti sull’isola, però, il gruppo si ritrova a fare i conti con orrori impensabili.

Qui ritrovano infatti un’antica stazione di caccia abbandonata e la stessa piramide si rivela essere un rifugio per creature ancora ignote. Ben presto, gli umani lì presenti capiranno di aver risvegliato qualcosa di molto pericoloso, dando il via ad una guerra che non li riguarda ma che determinerà anche la loro esistenza. Nel momento in cui alcune uova aliene iniziano a schiudersi e alcuni mastodontici predatori alieni si risvegliano, lo scontro tra le due orripilanti specie ha inizio, senza che nessuno dei presenti abbia via di fuga. Alex e Sebastian dovranno dunque far fronte comune per cercare di impedire che lo scontro esca dall’isola e porti distruzione ovunque.

Alien vs. Predator cast

Alien vs Predator: il cast del film

Il primo attore a essere scelto per Alien vs. Predator è stato Lance Henriksen, che ha interpretato il personaggio dell’androide Bishop in Aliens e Alien 3. Sebbene i film di Alien siano ambientati centinaia di anni nel futuro, Anderson voleva mantenere la continuità con la serie includendo un attore familiare. Henriksen ricopre dunque qui il ruolo di Karl Weyland, che secoli dopo sarà preso come modello per l’androide conosciuto. Per il ruolo della combattiva Alexa Woods vennero considerate numerose attrici, ma ad ottenere il ruolo fu infine Sanaa Lathan, divenuta nota per essere stata la madre del protagonista in Blade. Per l’attrice, il set fu particolarmente stressante, poiché doveva continuamente vivere uno stato di tensione e terrore.

Desiderio del regista era poi quello di dotare il film di un cast di attori internazionali. Fu così che arrivò a scegliere l’italiano Raoul Bova per il ruolo di Sebastian De Rosa e lo scozzese Ewen Bremner per la parte del chimico Graeme Miller. Gli attori Tommy FlanaganAgathe de La Boulaye sono invece i soldati Mark Verheiden e Adele Rousseau, i quali accompagnano il gruppo. L’attore ed esperto di effetti speciali Tom Woodruff Jr. (tra i suoi lavori più noti si annoverano quelli per i film Alien 3, It, Jurassic World – Il regno distrutto e Godzilla vs. Kong) interpreta qui l’alieno xenomorfo. Ian Whyte, invece, dà vita ai minacciosi Predatori presenti nel film.

Alien vs Predator: il sequel, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Nel 2008, quattro anni dopo l’uscita di questo primo crossover, è arrivato al cinema Alien vs. Predator 2. Questo nuovo capitolo è diretto stavolta dai fratelli Greg Colin Strause, noti come artisti degli effetti speciali di numerosi film di successo e qui al loro primo lungometraggio da registi. Questo sequel ha portato avanti lo scontro tra le due specie aliene, spostando però altrove l’ambientazione e presentando un casto del tutto inedito. Tale secondo film della serie crossover, tuttavia, incassò molto meno del predecessore, portando di fatto i produttori a non mettere in cantiere un terzo capitolo.

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Alien vs. Predator è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili, Google Play, Apple iTunes, Disney+, Tim Vision e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 31 agosto alle ore 21:20 sul canale Rai 4.

Fonte: IMDb

Iron Man 4: perché il film non è mai stato realizzato?

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Iron Man 4: perché il film non è mai stato realizzato?

Iron Man del 2008 è responsabile del lancio del MCU e di un cambiamento profondo all’interno dell’industria cinematografica e dell’impatto dei blockbuster sui risultati al box office. Il ruolo di Robert Downey Jr. nei panni di Tony Stark è stato subito amato dal pubblico, rendendo il personaggio (e di riflesso l’attore) la vera pietra miliare di un franchise da quasi 23 miliardi di dollari, per più di un decennio. Tutto sommato, Downey è apparso in 10 film MCU, tra cui Iron Man e i suoi due sequel, prima di dire addio al personaggio con il ruolo in Avengers: Endgame del 2019.

Tuttavia, nonostante anni di speculazioni e di continui tira e molla da parte di Downey, il tanto discusso Iron Man 4 non si è mai concretizzato. Perché? Gli sceneggiatori di Avengers: Infinity War e Endgame, Christopher Markus e Stephen McFeely, avevano spiegato perché i Marvel Studios hanno scelto di rinunciare a un quarto Iron Man, sottolineando il riconoscimento e la lealtà del marchio che il MCU ha costruito nel corso degli anni, che ha permesso anche la libertà di espandersi verso proprietà più rischiose, come ad esempio i Guardiani della Galassia.

“Avremmo già avuto un Iron Man 4 se si fosse trattato di un qualsiasi altro studio”, aveva detto McFeely nel 2019. “Ma hanno deciso, alla fine, di correre il rischio su altre proprietà. Da un punto di vista puramente egoistico, le scelte audaci che hanno fatto sono stato fantastiche per noi, in quanto sceneggiatori”. Un altro motivo per cui Iron Man 4 non è mai stato realizzato è che il contratto di Downey è stato negoziato per dare priorità ai film degli Avengers e alle sue apparizioni in altri progetti, come Captain America: Civil War e Spider-Man: Homecoming. Nel frattempo, Robert è diventato uno degli attori più pagati di Hollywood grazie al suo impegno con il MCU.

Si è fatto affidamento sul personaggio di Iron Man non solo per aiutare a rafforzare le connessioni tra i vari film dell’universo cinematografico, come con i crossover di successo Civil War, Infinity War e Endgame, ma anche per crearne di nuovi, come con il suo fondamentale ruolo di mentore in Spider-Man: Homecoming, che ha portato il Peter Parker di Tom Holland nel MCU. Altri personaggi come Black Panther e Doctor Strange appaiono in film che non sono i loro per lo stesso motivo, ossia per approfondire quei legami con l’intero universo condiviso. Tuttavia, sono stati in grado di farlo in modo efficace solo perché Iron Man lo aveva fatto prima di loro. Anche il modo in cui Iron Man entra in altri film è diverso da come lo fa, ad esempio, il Nick Fury di Samuel L. Jackson. Fury è senza dubbio un personaggio cool, vitale per il successo del MCU, ma anche lui è “collegato” grazie alla figura di Tony Stark.

avengers: endgame

Perché un Iron Man 4 non avrebbe avuto senso

È interessante che Tony Stark sia stato in grado di conferire credibilità e affidabilità agli altri film del MCU, perché quando il primo Iron Man era in fase di sviluppo, in pratica era considerato un rischio su tutta la linea. Iron Man ha davvero spianato la strada all’espansione del MCU nel modo che tutti noi conosciamo oggi, ma alla fine il personaggio ha finito per essere meno efficace nel suo franchise da solista rispetto a quando è apparso in altri film. Quindi, nonostante si pensasse ad Iron Man 4, la verità era che presenza di Tony Stark nell’universo non era mai mancata.

Alla fine, tuttavia, Iron Man ha dovuto fare un passo indietro dal centro narrativo del MCU per motivi pratici, per dare una degna conclusione alla sua storia. “Ha bisogno di una fine o perderà il suo valore”, aveva detto Markus nel 2019. “La fine è ciò che cementerà il personaggio”. Se un personaggio non mostra i suoi difetti o le sue debolezze, le sue storie si arenano e quanto il pubblico ha investito nel suo viaggio, alla fine, non ripaga mai.

Una volta che è diventato chiaro che Tony sarebbe stato fondamentale per sconfiggere Thanos e salvare l’intero universo, non c’era più bisogno di Iron Man 4. Vedere Tony affrontare una posta in gioco inevitabilmente più piccola dopo Avengers: Endgame poteva essere interessante per i fan del personaggio, ma il peso e l’impatto di un’avventura da solista avrebbe di certo sminuito i suoi precedenti successi. Pertanto, ecco perché Iron Man 4 non è mai stato realizzato; al contrario, l’eredità di Tony è fortemente radicata nelle sue relazioni con gli altri personaggi rispetto a qualsiasi altro eroe MCU.

Venezia 78: doppia preapertura oggi al lido

Venezia 78: doppia preapertura oggi al lido

Si svolgerà con un eccezionale doppio programma la Preapertura della 78. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia, che avrà luogo martedì 31 agosto alla Sala Darsena del Palazzo del Cinema (Lido di Venezia).

Al doppio programma della Pre-apertura, con inizio delle due proiezioni alle ore 18. 30 e alle ore 21.00, sarà invitato il pubblico di Venezia attraverso la collaborazione con i quotidiani Il Gazzettino, La Nuova di Venezia e Mestre e il Corriere del Veneto.

Alle ore 18.30 sarà presentato La Biennale di Venezia: il cinema al tempo del Covid, un diario filmato da Andrea Segre, prodotto dalla Biennale di Venezia con Rai Cinema e Istituto Luce Cinecittà, sul “dietro le quinte” dell’edizione 2020 della Mostra del Cinema, svoltasi con le limitazioni imposte dai protocolli di sicurezza dovuti alla pandemia.

Alle ore 21.00 sarà presentato Per grazia ricevuta (1971), scritto, diretto e interpretato da Nino Manfredi, omaggio all’attore e regista per i 100 anni dalla nascita. Il film, presentato in una nuova copia restaurata, è il lungometraggio d’esordio nella regia di Manfredi. Il restauro è stato realizzato nel 2021 dal Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale e da Istituto Luce – Cinecittà a partire dal negativo scena originale 35mm messo a disposizione da RTI – Mediaset in collaborazione con Infinity+. Per la colonna sonora è stato utilizzato un positivo ottico della Cineteca Nazionale. Laboratorio: Istituto Luce-Cinecittà. La proiezione avrà luogo alla presenza di Giovanna e Luca Manfredi, figli di Nino, e delle sue nipoti Margherita e Matilde (figlie di Luca), interpreti della serie Rai Fiction Che Dio ci aiuti.

Per assistere gratuitamente a una o a entrambe le proiezioni in Sala Darsena del doppio programma, il pubblico interessato potrà collegarsi al sistema di prenotazione online dei posti in sala della Biennale sul sito  www.labiennale.org, visualizzando con il proprio smartphone i QR Code pubblicati da venerdì 27 a lunedì 30 agosto su Il Gazzettino, La Nuova di Venezia e Mestre, e da venerdì 27 a domenica 29 agosto sul Corriere del Veneto. Le prenotazioni saranno possibili fino a esaurimento dei posti riservati a ciascuna testata.

Il 31 agosto servizio straordinario ACTV linea 20 da San Marco (San Zaccaria) Il servizio di Linea 20 da San Zaccaria dall’1 settembre viene effettuato a frequenza 15’ dalle ore 6.45 alle ore 1.40, e prolungato con estensione a Lido Casinò di tutte le corse. La 78. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia si terrà al Lido dall’1 all’11 settembre 2021, diretta da Alberto Barbera.

L’ombra delle spie: storia vera, trama, cast e dove vederlo

L’ombra delle spie: storia vera, trama, cast e dove vederlo

Debutta su SKY e NOW L’ombra delle spie, l’incredibile storia vera di un uomo qualunque che si trova, quasi inconsapevolmente, nel ruolo di agente segreto durante uno dei momenti più difficili della Guerra Fredda: la crisi dei missili di Cuba. Una storia di coraggio e grande amicizia, L’ombra delle spie è diretto da Dominic Cooke e sceneggiato da Tom O’Connor e interpretato da Benedict Cumberbatch, Merab Ninidze, Rachel Brosnahan e Jessie Buckley.

L’ombra delle spie, in streaming ecco dove vederlo

L’ombra delle spie debutta in prima tv su Sky Cinema Uno il 30 agosto alle 21.15. L’ombra delle spie in streaming è disponibile su NOW.

L’ombra delle spie, trama e cast

L’OMBRA DELLE SPIE racconta la storia vera di Greville Wynne (Benedict Cumberbatch), un commesso viaggiatore inglese, che durante gli anni della Guerra Fredda divenne una spia, reclutata dall’MI6 – l’intelligence britannica – e dalla Cia per ottenere informazioni. Per lavoro Wynne era solito viaggiare nell’Est Europa, motivo che spinse i servizi segreti a ingaggiarlo come corriere, così da ottenere da una fidata fonte russa, Oleg Penkovsky (Merab Ninidze), informazioni top-secret sul programma nucleare sovietico e sulle intenzioni di Kruscev installare missili nucleari a Cuba. Un reclutamento, quello di Wynne, che lo ha portato a percorrere vie pericolose e a rischiare la sua stessa vita, pur di salvare il mondo da una catastrofe nucleare…

L'ombra delle spie storia veraLa storia vera di Greville Wynne

La storia di Wynne è straordinaria. Era un ingegnere elettrico reclutato nell’MI5 che divenne un intermediario per la spia sovietica di alto rango Penkovsky che era impegnata nella vendita di armi e segreti sulle armi all’intelligence britannica durante la Guerra Fredda. I due uomini divennero amici ma quando le loro attività furono rivelate da un doppiogiochista che lavorava per il KGB Wynne fu arrestato e imprigionato in Russia. Penkovsky, che è stato soprannominato dall’Occidente come “la spia che ha salvato il mondo” per aver fornito informazioni chiave sulla crisi missilistica cubana, non è stato così fortunato: ha dovuto affrontare un plotone di esecuzione (anche se nel suo libro The Man From Odessa Wynne ha affermato che Penkovsky si suicidò in prigione).

Wynne fu rilasciato in cambio della spia Gordon Lonsdale nel 1964. In quella che avrebbe potuto essere una scena di un romanzo di John Le Carré, si dice che i due uomini si siano incrociati nella Terra di Nessuno che divide Berlino Est e Ovest nel prime ore del mattino del 22 aprile. Wynne avrebbe continuato a scrivere una serie di romanzi sulla sua esperienza prima di morire nel 1990 all’età di 70 anni.

Il cast del film

Nel film protagonisti sono Benedict Cumberbatch come Greville Wynne, Merab Ninidze come colonnello Oleg Penkovsky, Rachel Brosnahan come Emily Donovan, ufficiale della CIA, Jessie Buckley come Sheila Wynne, la moglie di Greville, Angus Wright come Dickie Franks, ufficiale dell’MI6. Kirill Pirogov come Gribanov, ufficiale del KGB, Keir Hills come Andrew Wynne, figlio di Greville, Maria Mironova come Vera, la moglie di Penkovsky. Emma Penzina come Nina, la figlia di Penkovsky. Željko Ivanek come John A. McCone, Vladimir Chuprikov come Nikita Krusciov, Primo Segretario del Partito Comunista dell’Unione Sovietica. Nel cast anche Anton Lesser come Bertrand e Alice Orr-Ewing come Tamara.

MCU: tutte le volte che i film hanno “migliorato” il materiale originale

Il MCU è noto anche per essere stato in grado di elevare il materiale di partenza alla base dei suoi adattamenti. Proprio per questo, ComicBookMovie ha raccolto 9 esempi di come l’Universo Cinematografico Marvel sia riuscito a migliorare le storie su cui si basano i film.

La motivazione di Thanos

Non si può negare che la motivazione che spingeva Thanos a cercare di ottenere le Gemme dell’Infinito nella trama di “Infinity Gauntlet” fosse assai inquietante. L’uomo era innamorato della Morte e voleva uccidere metà dell’universo per impressionarla. Tuttavia, in quella particolare storia, non c’è mai stato molto spazio per le sfumature del personaggio nella sua caratterizzazione. In Avengers: Infinity War, i Marvel Studios hanno preso la ricerca di Thanos e le hanno dato una svolta assai più interessante. Proprio come la sua controparte dei fumetti, anche il Titano Pazzo del MCU voleva raccogliere le Gemme dell’Infinito per decimare metà dell’universo. Tuttavia, voleva farlo nel tentativo (sbagliato) di dare alla metà rimanente più risorse per vivere una vita piena e abbondante.

Questa nuova motivazione ha dato a Thanos una caratterizzazione più sfumata che, a volte, ha fatto sì che il pubblico si schierasse davvero dalla parte del ragazzo viola. È sempre un folle, ma il suo intento malvagio è in qualche modo radicato nel desiderio di aiutare gli altri. Chiaramente, la caratterizzazione di Thanos nei fumetti è tutt’altro che debole. Semplicemente, i film hanno preso ciò che era alla base del materiale di partenza e lo hanno decisamente migliorato.

Il Mandarino di Iron Man 3

Quando Iron Man 3 è stato ufficializzato, al pubblico era stata promessa una versione radicata del Mandarino, uno dei più grandi nemici dell’iconico supereroe. Non aveva i poteri mistici dei Dieci Anelli come nei fumetti, ma era minaccioso, aveva un esercito a sua disposizione ed era interpretato da Ben Kingsley. Quando il film è uscito, però, è stato rivelato che il Mandarino (almeno, la versione interpretata da Kingsley), era in realtà Trevor Slattery, un attore fallito assunto per interpretare il Mandarino da uno dei vecchi rivali di Tony. Slattery ha dimostrato di essere un individuo instabile che non sembrava nemmeno consapevole di cosa stesse facendo realmente. La rivelazione ha fatto arrabbiare molti fan dei fumetti, che hanno chiesto a gran voce di vedere un adeguato adattamento del noto cattivo sul grande schermo.

Il fatto è che… il colpo di scena di Slattery non era affatto male. In effetti, aveva una sua ragion d’essere. Rivelare che il Mandarino di Slattery era soltanto un fake ha funzionato non solo perché si è trattato di un espediente narrativo esilarante, ma anche perché ha praticamente sorpreso sia il pubblico generalista che i fan dei fumetti. Bisogna riconoscere che è spesso difficile per i film di supereroi prendano strade in grado di sorprendere davvero lo spettatore. Capovolgendo ciò che tutti si aspettavano dal Mandarino, quindi, i Marvel Studios hanno fatto impazzire i lettori di fumetti e hanno reso il resto di Iron Man 3 una storia tanto eccitante e inaspettata. Certo, è comprensibile che i fan siano stati irritati da quella rivelazione, ma è stata una svolta assai divertente che ha dato uno scossone vero e proprio alla premessa del “cattivo ragazzo” di turno che ormai conosciamo fin troppo bene. Alla fine, i Marvel Studios introdurranmo il vero Mandarino in Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli. Quindi, si può tranquillamente affermare che il personaggio non è mai stato davvero sprecato, ma semplicemente usato come una divertente sorpresa prima della sua ufficiale, autentica rivelazione.

Il rapporto tra Iron Man e Spider-Man

La guida di Tony Stark nei confronti di Peter Parker nel MCU è stata alquanto controversa, poiché alcuni fan hanno chiesto a gran voce di vedere il giovane eroe essere più indipendente. Si tratta di una richiesta comprensibile, soprattutto considerando per quanti anni visto Spider-Man dover fare i conti con la sua vita da solo. Tuttavia, la familiarità dei fan con la natura solitaria di Spidey è anche ciò che fa funzionare davvero bene la sua relazione con Stark nel MCU. Abbiamo avuto molti fumetti, programmi tv e film dell’Uomo Ragno alle prese con i suoi poteri, con il lavoro e con le relazioni, senza avere nessuno intorno a cui appoggiarsi veramente.

Al contrario, il MCU ha posto la domanda: “E se Peter Parker avesse avuto una spalla per una volta?”. Proprio come la svolta del Mandarino, avere Peter Parker con qualcuno che lo guidasse attraverso il “lavoro” del supereroe è stato molto speciale e ci ha permesso di vedere, in live action, come sarebbe stato l’Uomo Ragno aiutato dal supporto di qualcuno. Ovviamente, questo non vuol dire vedere Spider-Man agire da solo sia un male. Rimane un punto fermo nella narrativa del personaggio. Detto questo, è anche divertente avere la possibilità di scoprire l’altra faccia della medaglia.

Le origini di Carol Danvers

Neanche questa è, chiaramente, una critica alla versione a fumetti di Carol Danvers. Il suo viaggio nell’Universo Marvel è stato un bel viaggio ed è stato affascinante vederla evolversi come supereroina nel corso dei decenni. Tuttavia, il MCU ha preso ciò che era stato stabilito egregiamente nei fumetti e lo ha usato per creare una backstory ancora più complessa e coinvolgente per l’eroe.

Presentare Carol Danvers come una potenza che non è in grado di ricordare il suo passato e che viene usata come arma dai Kree a causa delle sue abilità è stata di certo un’ottima idea. Un tale approccio ha dato vita ad un film straordinario, ossia Captain Marvel del 2019, e ha aperto anche la strada a innumerevoli possibilità per il futuro del personaggio nell’universo condiviso. Quel retroscena ha anche dato alla natura eroica di Carol un ulteriore livello di entusiasmo, poiché il pubblico ha potuto osservarla mentre abbracciava la sua identità e faceva i conti con la sua vita in quanto ibrido tra un umano e un Kree.

I legami familiari di Killmonger

Un cattivo che è una macchina per uccidere con un intelletto di livello geniale, abbastanza forte da battere Pantera Nera in persona in un combattimento corpo a corpo. C’è un modo per rendere tutto ciò ancora più fantastico? Come hanno dimostrato i Marvel Studios con Erik Stevens (alias Killmonger) in Black Panther del 2018, c’è! Nei fumetti, Erik Killmonger (nato N’Jadaka) ha un retroscena assai complesso che è stato oggetto anche di alcuni retcon. Tuttavia, tutto si riduce al fatto che + un wakandiano rapito dal suo paese dai criminali e portato negli Stati Uniti. Lì, decise di vendicarsi di Wakanda e della Pantera Nera per avergli voltato le spalle.

Alle prese con l’adattamento del cattivo per Black Panther, Ryan Coogler e i Marvel Studios hanno stabilito che Killmonger fosse il cugino perduto da tempo di T’Challa, che è stato abbandonato negli Stati Uniti dopo che il re T’Chaka aveva ucciso suo padre. Rendere T’Challa e Killmonger parenti di sangue ha reso le loro interazioni ancora più potenti e strazianti. Era chiaro che, se le cose fossero andate diversamente tra T’Chaka e suo fratello, Killmonger sarebbe potuto andare a Wakanda e diventare il partner di T’Challa. Questo scenario alla “What If… ?” è ancora più avvincente e dimostra ancora una volta quanto i Marvel Studios abbiano sempre saputo sfruttare al meglio i retroscena dei personaggi dei fumetti.

Avvoltoio

Adrian Toomes, alias Avvoltoio, è stato un ostacolo per Spider-Man per decenni e ci sono state diverse storie avvincenti incentrate sul cattivo. Con così tanti anni di backstory alle spalle, può essere difficile reinventare correttamente un personaggio per il grande schermo mantenendo al tempo stesso la sua essenza. Questo è, tuttavia, esattamente ciò che hanno fatto i Marvel Studios quando hanno adattato Toomes per Spider-Man: Homecoming. Il film ha stabilito che Adrian Toomes è il padre del primo amore di Peter Parker, Liz Allan, mettendolo in un conflitto diretto e molto personale con l’arrampicamuri.

Non era più solo un criminale alla disperata ricerca di potere: voleva anche provvedere alla sua famiglia, e il crimine era l’unico modo che aveva trovato per farlo. La sua motivazione era forte e la sua caratterizzazione ancora di più, grazie alla performance carismatica di Michael Keaton. Sì, sapevamo che Toomes era il bad guy di turno, ma era anche chiaro che c’era un uomo (in qualche modo) buono sotto il costume e dietro tutte quelle buffonate violente. Avvoltoio è stato spesso una sorta di “zimbello” nei fumetti a causa del suo costume colorato e delle sue abilità peculiari, ma i Marvel Studios lo hanno cementato sia come un formidabile nemico che come una simpatica presenza nell’universo di Spider-Man.

Il tema della sorellanza in Black Widow

Black Widow ha recentemente introdotto Yelena Belova al pubblico generalista. Nei fumetti, Belova è un avversario di Natasha Romanoff. Il film, tuttavia, ha adottato un approccio diverso che ha elevato sia il personaggio che il suo rapporto con Natasha. Black Widow, infatti, ha reso Belova e Natasha giovani spie russe, che sono state affidate ad una falsa famiglia per rubare informazioni per il cattivo conosciuto come Dreykov. Anche se quella famiglia era soltanto una falsa, Yelena e Natasha sono diventate effettivamente sorelle nella vita reale, ma alla fine, purtroppo, sono state fatte a pezzi.

La relazione tra i personaggi ha dato a Black Widow una dinamica molto intima e personale, poiché entrambe le ex assassine si sono ricongiunte dopo anni di separazione e hanno gradualmente accettato il loro amore reciproco. Il modo in cui i Marvel Studios si sono avvicinati a Yelena e alla sua relazione con Natasha ha evitato di rendere la nuova Vedova Nera soltanto una versione malvagia/più violenta di Nat, e ha invece introdotto una versione del personaggio che il pubblico potrebbe facilmente accettare.

La relazione tra Hank Pym e Janet

Nei fumetti, Hank Pym è un personaggio piuttosto instabile. Nonostante abbia avuto la sua giusta dose di momenti eroici nelle sue diverse incarnazioni nei fumetti nel corso degli anni, ha anche fatto diverse cose spregevoli. La caratteristica più famigerata del personaggio in entrambi gli universi “616” e “Ultimate” è il fatto che sia stato violento nei confronti di Janet Van Dyne. Nell’universo “616”, infatti, ha colpito pesantemente Janet, mentre nel mondo impostato da “Ultimate” è stato un vero abusatore seriale che ha sottoposto Janet a violenze sia fisiche che verbali.

Fortunatamente, quando è arrivato il momento di adattare il personaggio per il grande schermo, i Marvel Studios hanno deciso di omettere la natura “violenza” di Pym nei fumetti. In Ant-Man e Ant-Man and the Wasp, infatti, Hank Pym è stato raffigurato come un marito amorevole. Janet e Hank erano migliori amici e non c’era alcuna indicazione che Hank fosse violento. Il modo in cui Pym è stato gestito nel MCU è stato molto intelligente, perché ha permesso a un personaggio che è stato comunque noto per così tanti anni, di non avere più a che fare con tutte quelle caratteristiche spregevoli che avevano reso la sua controparte fumettistica così problematica.

La dinamica tra Steve Rogers e Bucky Barnes

Nei fumetti di “Captain America” ​​degli anni ’40, Bucky Barnes è stato introdotto come una figura simile a Robin per Steve Rogers. Era un bambino che idolatrava il suo partner adulto e lo accompagnava nelle sue avventure. La loro relazione è stata un punto fermo della mitologia di Captain America per molti anni, ma i Marvel Studios hanno deciso di dare una svolta alla loro dinamica in Captain America: Il primo Vendicatore. Nel film, non solo Bucky aveva la stessa età di Steve, ma era anche più grande e più forte di lui prima che Rogers ricevesse il Siero del super-soldato.

Vedere Bucky difendere e in qualche modo fare da mentore a Steve prima che diventasse Captain America, ha dato alla coppia una dinamica tutta nuova, a tratti divertente, da fratello minore a fratello maggiore, e ha reso le loro interazioni una gioia da guardare. Il fatto che si conoscessero fin dall’infanzia ha anche dato importanza alle scene in cui Rogers ha dovuto combattere Bucky nei panni del Soldato d’Inverno in Captain America: The Winter Soldier.

I Hate Suzie: la dark comedy disponibile su NOW

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I Hate Suzie: la dark comedy disponibile su NOW

I Hate Suzie è la nuova serie tv dark comedy britannico creata da Lucy Prebble e Billie Piper. È stato prodotto da Bad Wolf in associazione con Sky Studios , con Prebble come showrunner. Tutti gli episodi sono stati scritti da Prebble e la maggior parte sono stati diretti da Georgi Banks-Davies.

La serie segna la terza collaborazione tra Prebble e Piper, che in precedenza hanno lavorato insieme a Secret Diary of a Call Girl (2007-11) e The Effect (2012). Il 19 febbraio 2021, la serie è stata rinnovata per una seconda serie. La serie ha ricevuto il plauso della critica dalla critica televisiva per la sua scrittura, la regia e l’interpretazione di Piper. È stato riconosciuto da diverse pubblicazioni e da Conor Molloy come uno dei migliori programmi televisivi dell’anno.

I Hate Suzie in streaming, ecco dove vederlo

I Hate Suzie è stato presentato in anteprima su su Sky Atlantic e NOW TV il 27 agosto 2020. I Hate Suzie in streaming è disponibile su NOW.

I Hate Suzie è disponibile su NOW e anche on demand su Sky. Iscriviti a soli 3 euro per il primo mese e guarda il film e molto altro.

I Hate Suzie: trama e cast

I Hate Suzie segue la vita dell’attrice Suzie Pickles (Piper) la cui vita viene sconvolta quando il suo telefono viene violato e le sue fotografie compromettenti sono trapelate. Ogni episodio è incentrato su “uno degli otto stadi del trauma” che Suzie sperimenta, un’interpretazione dei cinque stadi del dolore.

In I Hate Suzie  protagonisti sono Billie Piper come Suzie Pickles, Leila Farzad come Naomi Jones, Daniel Ings come Cob Betterton, Nathaniel Martello-White come Carter Vaughan e Matthew Jordan-Caws come Frank.

Gli episodi della prima stagione di I Hate Suzie

  • St. 1 episodio 1: Le foto compromettenti di Suzie sono state hackerate dal suo telefono. La sua vita apparentemente perfetta implode in modo spettacolare.
  • St. 1 episodio 2: Quando nessuno crede alla sua affermazione che le foto di sesso sono false, Suzie fa festa mentre la sua vita familiare è in bilico.
  • St. 1 episodio 3: Lavorando per salvare il suo matrimonio, Suzie concorda sul fatto che forse lavorare con l’uomo in questione non è l’idea migliore. Naomi tenta di tenere a bada la stampa.
  • St. 1 episodio 4: Suzie rilascia un’intervista disastrosa e lotta per fare pace con i propri desideri. Nel frattempo, Naomi è in modalità di controllo dei danni hard-core.
  • St. 1 episodio 5: Cob decide che è il suo turno di scatenarsi e Suzie è costretta a combinare la sua cena con i suoi produttori con la notte selvaggia di Cob.
  • St. 1 episodio 6: Suzie è alla ricerca di un cambiamento di carriera e di audizioni per un nuovo musical. La politica familiare viene alla luce con i genitori di Suzie.
  • St. 1 episodio 7: Suzie cerca di mantenere la calma e di concentrarsi sull’equilibrio tra lavoro e famiglia. Naomi si ritrova in difficoltà.
  • St. 1 episodio 8: Suzie deve fare i conti con la sua situazione e prendere alcune decisioni importanti.

Aquaman 2: Yahya Abdul-Mateen II anticipa un ritratto più maturo di Black Manta

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Yahya Abdul-Mateen II ha fatto il suo debutto nel DC Extended Universe nel primo film di Aquaman nei panni di David Kane, spietato pirata e mercenario d’alto mare che perde suo padre mentre cerca di combattere contro l’eroe del titolo all’interno di un sottomarino.

In origine, David era stato assunto da Orm Marius per dirottare il sottomarino al fine di innescare un’unione di Atlantide per condurre una guerra in superficie. Kane si ritrova a collaborare con il re di Atlantide per dare la caccia ad Aquaman e Mera usando un’armatura di Atlantide che in seguito modificherà per trasformarsi ufficialmente in Black Manta.

Durante una recente intervista con Variety in occasione della promozione di Candyman, Abdul-Mateen II ha parlato del sequel Aquaman and the Lost Kingdom, anticipando che il suo personaggio sarà “più maturo” e che il nuovo film esplorerà maggiormente l’essere umano che si nasconde dietro il cattivo.

“Riusciremo a capire meglio questo personaggio, alcuni dei suoi valori e alcune delle sue motivazioni”, ha detto Yahya Abdul-Mateen II. “La speranza è che con Aquaman 2 si possa mostrare una versione più completa di David Kane. Nel primo film, abbiamo avuto modo di conoscerlo, ma alla fine si trattava di arrivare a Black Manta. Proprio per questo, la mia speranza è che il pubblico possa conoscere un po’ di più David Kane e scoprire cosa lo motiva, cosa vuole e contro cosa lotta.”

Tutto quello che c’è da sapere su Aquaman 2

Jason Momoa è atteso di nuovo nei panni dell’eroe in Aquaman and the Lost Kingdom, sequel del film che ha rilanciato in positivo le sorti dell’universo cinematografico DC. Nel sequel, diretto ancora una volta da James Wan (Insidious, The Conjuring), torneranno anche Patrick Wilson nei panni di Ocean Master, Amber Heard, che tornerà nei panni di Mera, Dolph Lundgren che sarà ancora una volta Re Nereus, il padre di Mera, e ancora Yahya Abdul-Mateen II nei panni di Black Manta, che abbiamo visto riapparire nella scena post-credit del primo film.

David Leslie Johnson-McGoldrick, collaboratore ricorrente di Wanscriverà la sceneggiatura del film, mentre il regista e Peter Safran saranno co-produttori. Aquaman and the Lost Kingdom uscirà nelle sale americane il 16 dicembre 2022.

Black Panther: Wakanda Forever, anche la Contessa de Fontaine nel sequel?

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Il personaggio della Contessa Valentina Allegra de Fontaine è apparso per la prima volta nella serie The Falcon and the Winter Soldier, dove l’abbiamo vista entrare in scena in qualità di agente di un’organizzazione governativa segreta interessata a procacciare supereroi. Il personaggio è poi apparso anche nella scena post-credits di Black Widow, dove inizialmente avrebbe dovuto fare il suo debutto (ma il Covid-19 ha poi stravolto tutti i piani dei Marvel Studios).

Val è un personaggio dei fumetti assai misterioso, che ha legami con praticamente qualsiasi organizzazione, dallo S.H.I.E.L.D. all’Hydra e oltre. Ha radici profonde all’interno della comunità clandestina della Marvel, cosa che la rende uno dei personaggi più loschi dei fumetti. Al momento non sappiamo in quale progetto del MCU rivedremo il personaggio, ma pare che possa trattarsi nientemeno che di Black Panther: Wakanda Forever.

Di recente, infatti, un utente di Twitter ha portato alla luce alcuni scatti condivisi via Instagram dal truccatore di Julia Louis-Dreyfus che mostrano l’attrice su un set ad Atlanta, in Georgia, circondata da schermi verdi. Alcuni utenti di IG hanno commentato il post facendo notare che, in realtà, le foto potrebbero fare riferimento anche ai reshoot della serie Hawkeye (che dovrebbe essere collegata alla scena post-credits di Black Widow in cui Val appare al fianco di Yelena Belova).

Black Panther: Wakanda Forever arriverà nelle sale l’8 luglio 2022. Il presidente dei Marvel Studios, Kevin Feige, ha confermato che T’Challa, il personaggio interpretato al compianto Chadwick Boseman nel primo film, non verrà interpretato da un altro attore, né tantomeno ricreato in CGI. Il sequel si concentrerà sulle parti inesplorate di Wakanda e sugli altri personaggi precedentemente introdotti nei fumetti Marvel.

Letitia Wright (Shuri), Angela Bassett (Ramonda), Lupita Nyong’o (Nakia), Danai Gurira (Okoye), Winston Duke (M’Baku) e Martin Freeman (Everett Ross) torneranno nei panni dei rispettivi personaggi interpretati già nel primo film. L’attore Tenoch Huerta è in trattative con i Marvel Studios per interpretare il villain principale del sequel.

I Mercenari 4 è ufficiale: nel cast anche Megan Fox

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I Mercenari 4 è ufficiale: nel cast anche Megan Fox

Arriva da The Hollywood Reporter la notizia che Lionsgate e Millennium Media hanno ufficialmente dato il via libera alla realizzazione di I Mercenari 4, il quarto capitolo della saga de I Mercenari, in cui ritorneranno Sylvester Stallone, Jason Statham, Dolph Lundgren e Randy Couture al fianco delle new entry Curtis “50” Jackson, Megan Fox e Tony Jaa.

Alla regia di I Mercenari 4 ci sarà Scott Waugh (Need for Speed), mentre la sceneggiatura porterà la firma di Spenser Cohen. La produzione partirà il prossimo ottobre. I dettagli sulla trama non sono ancora stati rivelati, ma ovviamente la storia si concentrerà ancora una volta sull’ormai celebre gruppo di mercenari veterani. Tuttavia, pare che il protagonista del nuovo film non sarà più il personaggio di Barney Ross interpretato da Stallone, ma bensì quello di Lee Christmas interpretato da Statahm. Fox sarà la protagonista femminile.

Jason Statham sarà coinvolto anche in qualità di produttore insieme a Kevin King Templeton, Les Weldon, Yariv Lerner, Jeffrey Greenstein e Jonathan Yunger di Millennium Media. “È così divertente riunire queste star per un film d’azione senza esclusione di colpi”, ha dichiarato in una nota ufficiale Jason Constantine, presidente delle acquisizioni e delle co-produzioni di Lionsgate Motion Picture Group. “Il nuovo film alzerà la posta in gioco e sarà l’avventura più grande e più tosta di sempre.”

Il successo della saga de I Mercenari

La saga de I Mercenari (The Expendables in originale) è stata scritta ed interpretata da Sylvester Stallone, basata sui personaggi creati da David Callaham. Il primo film, diretto dallo stesso Stallone, è uscito nel 2010, seguito dal secondo capitolo diretto da Simon West nel 2012 e dal terzo capitolo diretto da Patrick Hughes nel 2014. La saga è stata creata per omaggiare i blockbuster d’azione degli anni ’80 e ’90. Tutti e tre i film hanno incassato oltre 829 milioni di dollari al box office mondiale.

Eternals: per il produttore condivide la stessa “risonanza tematica” di Nomadland

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La regista Chloé Zhao è stata la seconda donna, nonché la prima donna di colore, a vincere il premio Oscar come miglior regista grazie a Nomadland. È naturale, dunque, che il suo coinvolgimento in Eternals, il film Marvel in arrivo nelle sale a novembre, sia uno dei motivi per cui il nuovo film dei Marvel Studios è così atteso.

Il terzo lungometraggio del MCU in uscita nel 2021, in arrivo dopo Black Widow e Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli, introdurrà ufficialmente la razza aliena cosmica del titolo nel longevo franchise di successo. Dopo essersi nascosti sulla Terra per migliaia di anni, gli Eterni si uniranno ancora una volta per combattere contro i Devianti, una razza di esseri malvagi con cui condividono un lignaggio. Grazie ad un controllo creativo sul film che si potrebbe definire quasi senza precedenti, sappiamo che Zhao ha girato Eternals servendosi principalmente di location reali e, quando possibile, di effetti pratici al posto della CGI.

Sappiamo anche che è stato proprio il lavoro che Zhao ha fatto con Nomadland a spingere Kevin Feige ad ingaggiarla per Eternals, e ora il produttore del film Nate Moore ha rivelato che, in realtà, i due film non sono così diversi come potrebbero sembrare. Intervistato da Empire Magazine, Moore ha elencato quelli che, dal suo punto di vista, sono i punti di contatto tra le due pellicole, spiegando che entrambi i film condividono “la stessa risonanza tematica”.

“Chloé è interessata a raccontare storie di outsider che si trovano alla deriva in nuovi mondi”, ha detto Moore. “Nomadland e Eternals condividono entrambi quel DNA. Chiaramente, Nomadland non ha gli stessi fronzoli di Eternals, ma ha la medesima risonanza tematica. Questa è sicuramente una novità per tutti noi. ‘Dalla regista premio Oscar di…’ non è una frase che sei abituato a sentire prima di un film Marvel.”

Eternals, il terzo film della Fase Quattro dell’Universo Cinematografico Marvel diretto dalla regista vincitrice dell’Academy Award Chloé Zhao, arriverà il 3 novembre nelle sale italiane. Il film targato Marvel Studios Eternals presenta un nuovo team di supereroi dell’Universo Cinematografico Marvel: l’epica storia, che abbraccia migliaia di anni, mostra un gruppo di eroi immortali costretti a uscire dall’ombra per unirsi contro il più antico nemico dell’umanità, The Deviants.

Il cast del film comprende Richard Madden, che interpreta l’onnipotente Ikaris; Gemma Chan, che interpreta Sersi, amante dell’umanità; Kumail Nanjiani, che interpreta Kingo, dotato dei poteri del cosmo; Lauren Ridloff, che interpreta la velocissima Makkari; Brian Tyree Henry, che interpreta l’intelligente inventore Phastos; Salma Hayek, che interpreta la leader saggia e spirituale Ajak; Lia McHugh, che interpreta Sprite, eternamente giovane e al tempo stesso piena di saggezza; Don Lee, che interpreta il potente Gilgamesh; Barry Keoghan, che interpreta il solitario Druig; e Angelina Jolie, che veste i panni dell’impetuosa guerriera Thena. Kit Harington interpreta Dane Whitman.

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