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Scarlett Johansson annuncia l’arrivo al cinema di Black Widow

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Scarlett Johansson annuncia l’arrivo al cinema di Black Widow

Scarlett Johansson in persona è la protagonista dell’annuncio dei Marvel Studios che vedono finalmente all’orizzonte l’arrivo di Black Widow al cinema. Non si tratta solo del prossimo appuntamento con il Marvel Universe, ma anche dell’attesa storia dedicata interamente a uno dei personaggi migliori e più amati del franchise.

Appuntamento il 9 luglio, nei cinema aperti e su Disney+ con accesso VIP.

La regia di Black Widow è stata affidata a Cate Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di Captain Marvel) a dirigere un titolo dell’universo cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è stata riscritta nei mesi scorsi da Ned Benson (The Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme a Scarlett Johansson ci saranno anche David HarbourFlorence Pugh e Rachel Weisz.

In Black Widow, quando sorgerà una pericolosa cospirazione collegata al suo passato, Natasha Romanoff dovrà fare i conti con il lato più oscuro delle sue origini. Inseguita da una forza che non si fermerà davanti a nulla pur di sconfiggerla, Natasha dovrà affrontare la sua storia in qualità di spia e le relazioni interrotte lasciate in sospeso anni prima che diventasse un membro degli Avengers.

Freaks Out: nuova data d’uscita per il film di Gabriele Mainetti

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Freaks Out: nuova data d’uscita per il film di Gabriele Mainetti

A seguito della chiusura delle sale cinematografiche lo scorso ottobre, l’uscita di Freaks Out, il nuovo e atteso film di Gabriele Mainetti, è stata posticipata e adesso abbiamo una nuova data: 28 ottobre 2021.

Questa data potrebbe indicare che il film possa essere presentato alla prossima Mostra di Venezia, oppure alla Festa di Roma, come accadde per Lo chiamavano Jeeg Robot.

Guarda il trailer ufficiale di Freaks Out

Nel cast di Freaks Out protagonisti sono Aurora Giovinazzo, Claudio Santamaria, Pietro Castellitto, Giancarlo Martini, con la partecipazione di Giorgio Tirabassi, Max Mazzotta, Franz Rogowski. Freaks Out è prodotto da Lucky Red e Goon Films con Rai Cinema, in coproduzione con Gapfinders (Belgio).

Freaks Out, la trama

Matilde, Cencio, Fulvio e Mario sono come fratelli quando il dramma della seconda guerra mondiale travolge Roma. Siamo nel ‘43, nel pieno del conflitto, e la città eterna ospita il circo in cui lavorano. Israel, il proprietario e loro padre putativo, scompare nel tentativo di aprire una via di fuga per tutti loro oltre oceano. I nostri quattro protagonisti sono allo sbando. Senza qualcuno che li assista ma, soprattutto, senza il circo, hanno smarrito la loro collocazione sociale e si sentono solo dei fenomeni da baraccone, “a piede libero” in una città in guerra.

Guardiani della Galassia: 10 volte in cui hanno dimostrato di essere i migliori personaggi del MCU

Prima del 2014, i Guardiani della Galassia erano forse i personaggi meno noti della Marvel. Tuttavia, dopo l’uscita del primo film a loro dedicato (che all’epoca era considerato un vero e proprio “rischio”), Star Lord & co. sono ufficialmente entrati nel cuore di tutti i fan del MCU. Oggi, i Guardiani si collocano tra i personaggi della Marvel più popolari al mondo. Screen Rant ha raccolto 10 volte in cui hanno dimostrato di essere i migliori eroi dell’universo condiviso:

La fuga dal Klyn

La prima volta che i Guardiani si riuniscono come squadra è quando sono tutti rinchiusi nel Kyln e decidono di scappare in modo da poter portare Orb nell’Ovunque e dividersi la ricompensa.

A causa di un’incomprensione relativa al piano di fuga, Groot esegue prima la fase finale, con la squadra che deve quindi improvvisare. Ciò esemplifica quanto sia fantastico il loro modo di lavorare insieme.

Un branco di deficenti in piedi che formano un cerchio.

Ciò che inizialmente unisce i Guardiani è l’enorme ricompensa che condivideranno dopo aver venduto la Gemma del Potere. Tuttavia, diventano davvero una squadra quando Quill li galvanizza per aiutare a salvare Xandar dall’ira di Ronan l’Accusatore.

L’ultimo ad alzarsi in piedi e dimostrare la propria solidarietà alla squadra è Rocket, che smorza il dramma del momento dicendo: “Va bene, eccomi qua. Contenti? Così ci siamo tutti, adesso. Un branco di deficente in piedi che formano un cerchio.”

Il sacrifico di Groot

Durante la battaglia finale del primo film dei Guardiani della Galassia, gli eroi riescono a infiltrarsi nella nave di Ronan e ad abbatterla. Groot inizia a far crescere i suoi rami per dare ai suoi nuovi amici un bozzolo che li proteggerà dall’impatto dello schianto.

Rocket dice a Groot che non può farlo perché morirà, ma Groot riassume con poche semplice (e commoventi) parole il motivo per cui è felice di sacrificarsi per salvare gli altri Guardiani: “Noi… siamo… Groot”.

Salvare Xandar… a passo di danza

Quando la nave di Ronan si schianta su Xandar e il cattivo Kree si prepara a usare la Gemma del Potere per distruggere l’intero pianeta, Quill lo distrae con alcuni passi di danza sulle note di “O-o-h Child” dei Five Stairsteps.

Mentre il Kree è distratto, Quill afferra la Gemma del Potere e tutti gli altri Guardiani gli prendono la mano per aiutarlo a sopportare il peso del suo immenso potere. Quill dice a un Ronan sconcertato: “L’hai detto tu stesso, st****o! Siamo i Guardiani della Galassia!”

Rocket, Groot e il detonatore

Nell’ultimo disperato tentativo da parte dei Guardiani di far scomparire Ego e impedire il suo piano di espansione, gli eroi decidono che l’unico modo per ucciderlo è far esplodere una bomba all’interno del suo nucleo.

Ma l’unico abbastanza piccolo da entrare nel nucleo e piazzare la bomba è Baby Groot, che non riesce a capire quale pulsante dovrebbe premere… non importa quante volte Rocket glielo spieghi.

“Non avresti dovuto uccidere mia madre e schiacciare il mio walkman!”

Poco prima dell’atto finale di Guardiani della Galassia Vol. 2, Ego rivela il suo piano malvagio a suo figlio, nella speranza che si unisca a lui. Quill, ovviamente, rifiuta e decide invece di affrontare difficoltà insormontabili e sfidare in un combattimento il suo potentissimo padre biologico.

“The Chain” di Fleetwood Mac accompagna la scena in cui Quill attinge alle sue emozioni per trarre potere dal pianeta di Ego. A quel punto, dice semplicemente al suo papà Celestiale: “Non avresti dovuto uccidere mia madre e schiacciare il mio Walkman!”

Il sacrificio di Yondu

Quando Rocket sta per lasciare il pianeta di Ego mentre Quill si trova ancora laggiù, dà a Yondu l’unica tuta spaziale e, senza dire una parola, capisce il sacrificio che sta per compiere.

Dopo che Quill sconfigge Ego e accetta il suo destino, mentre il pianeta si sgretola intorno a lui, Yondu si precipita per aiutarlo e sacrifica la sua vita per salvare il figlio adottivo. Alla fine dice a Peter: “Potrebbe essere stato tuo padre, ma non è mai stato il tuo papà.”

Il funerale di Yondu

Subito dopo lo straziante sacrificio di Yondu, i Guardiani organizzano il suo funerale. Spargono le sue ceneri nello spazio e vengono raggiunti dagli altri gruppi di Ravager, venuti a rendergli omaggio. Tra i momenti più belli dell’intera sequenza, c’è sicuramente l’urlo appassionato di Kraglin.

Quill cerca di sparare a Gamora

In Avengers: Infinity War, quando i Guardiani si dirigono verso Ovunque per tenere la Gemma della Realtà lontana da Thanos, Gamora fa promettere a Quill di ucciderla se dovesse essere catturata dal Titano Pazzo, poiché non sarà più in grado di mantenere segreta la posizione della Gemma dell’Anima.

Quando arrivano su Ovunque e Gamora viene prontamente catturata da Thanos, un Quill dal cuore spezzato mantiene con riluttanza la sua promessa, ma alla fine Thanos trasforma il fuoco del suo blaster in bolle di sapone.

Thor lascia la Terra con i Guardiani

C’erano una serie di grandi team-up nell’ambizioso evento crossover Avengers: Infinity War, ma il più allettante è stato quello di Thor che aspettava di unirsi ai Guardiani della Galassia.

Chris Hemsworth ha dimostrato di avere una chimica fantastica con il cast dei Guardiani. Quindi, è stata una gioia quando è tornato insieme alla squadra in Avengers: Endgame. Si è unito a loro, sulla loro nave, mentre lasciavano la Terra dopo il funerale di Tony Stark. Le battute di Thor e Quill su chi comanderà creano una dinamica esilarante per l’attesissima apparizione dei Guardiani in Thor: Love and Thunder.

Diabolik il film: ecco la data d’uscita, annunciati due sequel

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Diabolik il film: ecco la data d’uscita, annunciati due sequel

Durante la presentazione dei progetti Rai Cinema, è stato confermato che Diabolik dei Manetti Bros arriverà al cinema il 16 dicembre 2021. A sorpresa, la produzione ha anche ufficializzato la messa in cantiere di due sequel per il film, che andranno quindi a costituire una trilogia.

Il film, adattamento cinematografico delle avventure del personaggio creato da Angela e Luciana Giussani, è diretto dai Manetti bros., scritto da Michelangelo La Neve e Manetti bros., che hanno firmato anche il soggetto insieme a Mario Gomboli.

Oltre a Luca MarinelliMiriam Leone Valerio Mastandrea, nel cast anche Alessandro Roia,Serena Rossi, Claudia Gerini, Roberto Citran.

DIABOLIK è una produzione Mompracem con Rai Cinema, prodotto da Carlo Macchitella e Manetti bros., in associazione con Astorina, con il sostegno di Emilia – Romagna Film Commission,Friuli Venezia Giulia Film CommissionFilm Commission Vallee D’Aoste, distribuito da 01 Distribution.

Venezia 78: Serena Rossi condurrà le serate di apertura e chiusura

L’attrice Serena Rossi condurrà le serate di apertura e di chiusura della 78. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia, diretta da Alberto Barbera.

Serena Rossi aprirà la 78. Mostra di Venezia nella serata di mercoledì 1 settembre 2021, sul palco della Sala Grande (Palazzo del Cinema al Lido) in occasione della cerimonia di inaugurazione, e guiderà la cerimonia di chiusura sabato 11 settembre, in occasione della quale saranno annunciati i Leoni e gli altri premi ufficiali della 78. Mostra.

Serena Rossi nasce a Napoli il 31 agosto del 1985. A 16 anni debutta in teatro con “C’era una volta… Scugnizzi”, il musical di successo scritto da Claudio Mattone ed Enrico Vaime. La notorietà arriva nel 2002 con “Un Posto al Sole” e negli anni a seguire con numerose serie di successo per Rai e Mediaset come “Il Commissario Montalbano”, “Il clan dei camorristi”, “Sant’Agostino”, “Adriano Olivetti”, “Che Dio ci Aiuti”, “L’ispettore Coliandro”.
Ritorna in teatro con il ruolo di Rosetta in “Rugantino” di Garinei e Giovannini, commedia musicale con la quale dal Teatro Sistina approda al New York City Center di Broadway.
Sul grande schermo è protagonista della fortunata pellicola dei Manetti Bros “Song ‘e Napule” (2012) e delle commedie “Al Posto Tuo”, “Troppo Napoletano” e “Caccia al tesoro”.
Alla 75. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia è in concorso con “Ammore e Malavita” dei Manetti Bros, per la cui interpretazione vince un David di Donatello, un Nastro d’Argento e un Ciak d’Oro.
“Brave Ragazze” di Michela Andreozzi e “7 ore per farti innamorare” di Giampaolo Morelli le valgono la candidatura ai Nastri d’Argento come migliore attrice protagonista di commedia nel 2020 e al Ciak d’Oro come miglior attrice protagonista. Nello stesso anno è protagonista in “Lasciami andare” di Stefano Mordini, che viene presentato alla 77. Mostra di Venezia.
Dopo l’uscita in streaming de “La tristezza ha il sonno leggero” di Marco Mario de Notaris, è in attesa di presentare in sala l’attesissimo “Diabolik” dei Manetti Bros.
E’ nei panni di Mia Martini nel film “Io sono Mia” di Riccardo Donna, presentato al Festival di Sanremo, che Serena raggiunge la definitiva consacrazione di attrice e cantante, con la vittoria di un Nastro d’Argento Speciale e una candidatura come migliore attrice protagonista al Ciak d’Oro.
Nel 2021 è diretta da Tiziana Aristarco in “Mina Settembre”, serie di Raiuno record d’ascolti, liberamente ispirata ai racconti di Maurizio de Giovanni.
In veste di doppiatrice presta la sua voce a vari personaggi Walt Disney: è la principessa Anna della saga di “Frozen”, è Cenerentola in “Into the Woods” ed è la voce cantata di Emily Blunt ne “Il ritorno di Mary Poppins”.
La musica è una costante nella carriera artistica di Serena Rossi e ha un ruolo determinante nell’ambito delle sue capacità.
È per questa sua passione e questo suo talento che, giovanissima, incide due album per approdare nel 2014 al programma di Rai 1 “Tale e Quale Show”, condotto da Carlo Conti, vincendo per 2 anni di seguito.
Inizia da quel momento anche una carriera di conduttrice televisiva:  da “Celebration”, “Da qui a un anno” a “Cinepop” fino al programma “Canzone Segreta”.

MCU: lo showrunner di The Falcon and the Winter Soldier anticipa l’annuncio di nuovi film

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Malcolm Spellman, lo showrunner di The Falcon and the Winter Soldier, ha anticipato che presto verranno annunciati diversi nuovi film del MCU. Ora che la serie Disney+ è ufficialmente terminata, i fan dell’Universo Cinematografico Marvel sono totalmente concentrati su ciò che avverrà in futuro.

Anche se la Fase 4 è già in corso, i Marvel Studios non hanno ancora distribuito alcun film dall’uscita di Spider-Man Far From Home, vero e proprio epilogo della Saga dell’Infinito. Naturalmente, c’è grandissima attesa per Black Widow (in arrivo a luglio) e per Spider-Man: No Way Home (in arrivo a dicembre), senza considerare i titoli attesi per il 2022, come Thor: Love and Thunder e Black Panther 2

Nonostante Kevin Feige abbia confermato che attualmente ci sono in sviluppo anche Blade, Fantastic 4 e Guardiani della Galassia Vol. 3, pare che ci sono in lavorazione anche altri progetti che non sono ancora stati annunciati ufficialmente. Questo è ciò che ha lasciato intendere proprio Spellman durante una recente intervista con Murphys’ Multiverse.

Ad un certo punto, lo showrunner ha detto che i fan, in realtà, non sono davvero a conoscenza di ciò che la Marvel sta pianificando, poiché ci sono una serie di film che non sono stati ancora annunciati e che stravolgeranno totalmente le loro aspettative in merito a ciò che accadrà in futuro nel MCU. “Sono rimasto sorpreso dal fatto che, in realtà, siano stati annunciati pochi film Marvel rispetto a quanti ne arriveranno”, ha rivelato Spellman. “A mano a mano che questi progetti verranno annunciati, le cose per i fan diventeranno sempre più chiare.”

Le dichiarazioni dello showrunner arrivano a pochi giorni dalla conferma del suo coinvolgimento in Captain America 4, il quarto capitolo del franchise dedicato all’eroe a stelle e strisce che Spellman scriverà insieme a Dalan Musson (tra gli sceneggiatori di The Falcon and the Winter Soldier). Tuttavia, non ha confermato se la notizia sia vera o meno, così come ha fatto di recente Anthony Mackie, che ha specificato di non sapere nulla in merito al progetto. Ad ogni modo, tale segretezza potrebbe semplicemente dipendere dal fatto che né Spellman né Mackie siano autorizzati a parlare del nuovo film.

Gli Eterni: Kevin Feige conferma chi sarà il vero protagonista del film

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Gli Eterni è forse uno dei prossimi progetti dei Marvel Studios (se non IL progetto!) più attesi di sempre. Da una parte abbiamo la regista Chloé Zhao (fresca di Oscar per Nomadland) e un cast che include attori del calibro di Angelina Jolie e Salma Hayek; dall’altra, invece, c’è l’ingresso di un’enorme quantità di nuovi personaggi nel MCU e una storia che – come confermato dallo stesso Kevin Feige – coprirà un arco temporale lungo oltre 7.000 anni.

Ovviamente, proprio a causa del fatto che Gli Eterni vedrà alternarsi in scena una vasta carrellata di personaggi, molti fan si chiedono chi sarà effettivamente il vero protagonista della storia. Ebbene, in una recente intervista con Variety, è stato proprio il presidente dei Marvel Studios a parlare del grande ensemble del film, spiegando che se c’è un personaggio che deve essere considerato il protagonista assoluto, quello è Sersi di Gemma Chan.

“C’erano alcuni personaggi maschili che abbiamo reso femminili”, ha spiegato Feige. “C’erano alcuni personaggi che stavamo cambiando rispetto ai fumetti, ma ne eravamo consapevoli. È una scelta dipesa anche molto dal casting. Per Sersi, ad esempio, che è la vera protagonista della storia, abbiamo pensato a qualsiasi tipo di donna per quel ruolo. Ma alla fine Gemma era la migliore. E per fortunata ha dimostrato di essere davvero una volta che il film è stato completato.”

Secondo la descrizione dei personaggi emersa alcuni mesi fa, Sersi è l’Eterno con un’affinità per l’umanità. È tanto felice di lavorare come curatrice di un museo quanto di salvare gli esseri umani dalla minaccia dei Devianti. Ha la capacità di manipolare la materia, cambiando la composizione di qualsiasi materiale non senziente che tocca. È anche innamorata di Ikaris (Richard Madden) da secoli e lo aiuta a reclutare gli Eterni per un’ultima missione.

Gli Eterni, diretto da Chloe Zhao, vedrà nel cast Angelina Jolie (Thena), Richard Madden (Ikaris), Kit Harington (Black Knight), Kumail Nanjiani (Kingo), Lauren Ridloff (Makkari), Brian Tyree Henry (Phastos), Salma Hayek (Ajak), Lia McHugh (Sprite), Gemma Chan (Sersi) e Don Lee (Gilgamesh). La sceneggiatura è stata scritta da Matthew Ryan Firpo, mentre l’uscita nelle sale è stata fissata al 12 febbraio 2021.

Secondo gli ultimi aggiornamenti, il cinecomic includerà nel MCU gli esseri superpotenti e quasi immortali conosciuti dai lettori come Eterni e i mostruosi Devianti, creati da esseri cosmici conosciuti come Celestiali. Le fonti hanno inoltre rivelato a The Hollywood Reporter che un aspetto della storia riguarderà la storia d’amore tra Ikaris, un uomo alimentato dall’energia cosmica, e Sersi, eroina che ama muoversi tra gli umani.

James Gunn sulle morti in The Suicide Squad: “La WB mi ha dato carta bianca”

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The Suicide Squad di James Gunn è uno dei titoli più attesi del 2021, non solo perché il film riporterà sul grande schermo la Task Force X, tra vecchi e nuovi personaggi, dopo il modesto tentativo del 2016 ad opera di David Ayer, ma anche – e soprattutto – perché i fan non vedono l’ora di scoprire come lo stile irriverente e coloratissimo di Gunn si sia adattato alla proprietà DC.

Naturalmente, la trama del film promette un gran numero di colpi di scena, con lo stesso James Gunn che non ha mai fatto mistero delle varie morti che si susseguiranno sul grande schermo. È ormai da tempo che i fan stanno provando ad indovinare quali saranno i personaggi che non sopravviveranno nel film, anche se probabilmente è qualcosa che non verrà mai rivelato e che scopriremo soltanto durante la visione del film (come forse è giusto che sia!).

Ora, in un recente intervista con Total Film, Gunn ha spiegato che la Warner Bros. gli ha dato assoluta carta bianca in merito al cast e ai personaggi, permettendogli di riportare chiunque volesse dal film del 2016. Inoltre, il regista ha rivelato che lo studio è stato d’accordo con la sua visione della storia fin dall’inizio, permettendogli anche di uccidere qualsiasi personaggio volesse.

“Mi hanno detto che avrei potuto tenere tutti i personaggi o uccidere chi volevo”, ha spiegato James Gunn. “Potevo assemblare una squadra completamente nuova – cosa che ho considerato – e hanno detto: ‘Puoi uccidere chiunque’. La Warner era più o meno d’accordo con la storia sin dall’inizio. Sostanzialmente, per loro la storia andava bene sin dall’inizio del mio coinvolgimento nel progetto. Si sono fidati molto di me durante tutto il processo. La cosa mi ha in parte spaventato, perché questo film mi rappresenta al 100%. Quindi, non ci sarà nessuno da incolpare se qualcosa dovesse andare storto, soltanto me stesso!”

Il cast ufficiale di The Suicide Squad comprende i veterani Margot Robbie (Harley Quinn), Viola Davis (Amanda Waller), Joel Kinnaman (Rick Flag) e Jai Courtney (Captain Boomerang), insieme alle new entry Idris ElbaMichael RookerNathan FillionTaika WaititiJohn CenaPeter Capaldi, Sean Gunn, David Dastmalchian Storm Reid. Nel film reciteranno anche Pete Davidson, Juan Diego Botto, Joaquin Cosio, Flula Borg, Tinashe Kajese, Jennifer Holland, Julio Ruiz, Alice Braga, Steve Agee e Daniela Melchior.

“Benvenuti all’inferno, ossia a Belle Reve, la prigione con il più alto tasso di mortalità negli Stati Uniti d’America. Qui sono confinati i peggiori supercriminali, disposti a tutto pur di evadere, anche unirsi all’oscura e super segreta missione della Task Force X. L’incarico del giorno? Metti insieme una serie di truffatori (tra cui Bloodsport, Peacemaker, Captain Boomerang, Ratcatcher 2, Savant, King Shark, Blackguard, Javelin e la psicopatica preferita di tutti, Harley Quinn). Armali pesantemente e abbandonali sulla remota isola di Corto Maltese infusa dal nemico. Mettili alla prova grazie ad una giungla brulicante di avversari militanti e forze di guerriglia ad ogni angolo. La squadra è impegnata in una ‘search and destroy’ guidata dal colonnello Rick Flag, mentre i tecnici del governo di Amanda Waller seguono ogni loro movimento grazie a dei sistemi impiantati nelle loro orecchie. Come sempre… una sola mossa falsa e chiunque può morire (per mano degli avversari, di un compagno di squadra o della stessa Waller).”

Primo Maggio di Nexo+: i grandi autori del cinema documentario

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Primo Maggio di Nexo+: i grandi autori del cinema documentario

In occasione della Festa dei Lavoratori, dal Primo Maggio la piattaforma Nexo+ si arricchirà ulteriormente grazie a una nuova speciale collaborazione, quella con L’ARCHIVIO AUDIOVISIVO DEL MOVIMENTO OPERAIO E DEMOCRATICO, che ebbe come suo primo Presidente proprio Cesare Zavattini, uno dei padri del neorealismo italiano ma anche instancabile sostenitore del cinema come straordinario e irriverente strumento di conoscenza del reale.

Tra le sue specificità, infatti, la piattaforma on demand Nexo+ vede la collaborazione con alcuni dei più importanti editori, produttori, scuole di scrittura, festival. Si tratta della sezione denominata Costellazioni, canali dedicati pensati come mappe per orientarsi nel cielo, tra le stelle più luminose e i percorsi più preziosi, che spesso sono i meno battuti. Dal Primo maggio, L’ARCHIVIO AUDIOVISIVO DEL MOVIMENTO OPERAIO E DEMOCRATICO arriverà così su Nexo+ con una sua Costellazione, composta  al suo debutto da 26 titoli (elenco in allegato), con documentari e film di Bernardo Bertolucci, Giuseppe Bertolucci, Alessandra Bocchetti, Antonello Branca, Basilio Franchina, Ansano Giannarelli, Ugo Gregoretti, Carlo Lizzani, Ennio Lorenzini, cecilia Mangini, Annabella Miscuglio, Vittorio Nevano, Glauco Pellegrini, Luigi Perelli, Elio Petri, Gillo Pontecorvo, Ettore Scola, Gian Maria Volonté.

Tra le perle si aggiungerà, in anteprima esclusiva su Nexo+, anche Cent’anni dopo. Un film sul PCI, il documentario di Monica Maurer prodotto da AAMOD con il sostegno della Fondazione Enrico Berlinguer e ancora inedito per l’Archivio, dedicato ai 100 anni del PCI: una lunga intervista ad Aldo Tortorella arricchita da rare immagini di repertorio. 

La Fondazione Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico, nata alla fine degli anni Settanta del Novecento, svolge la sua attività nel campo degli audiovisivi per favorire la costruzione e la diffusione delle storie e delle memorie collettive dei movimenti sociali e dei loro protagonisti.  Da sempre impegnata nella ricerca, raccolta, produzione, conservazione di documenti audio-visivi storici, di repertorio, di attualità, di ricostruzione narrativa, e nella promozione della loro conoscenza, studio, analisi ed elaborazione per nuovi usi e riusi, la Fondazione organizza ricerche e studi, convegni, seminari, rassegne e mostre su temi riguardanti la storia e la società, il rapporto tra cinema, immaginario e memoria, e cura pubblicazioni specializzate.

Di particolare rilievo le iniziative legate al progetto “UnArchive” (termine mutuato dal linguaggio informatico, letteralmente “de-archiviare”), che indica il filo rosso di diverse attività promosse dalla Fondazione AAMOD e volte al riuso del cinema d’archivio come materia cinematografica viva, capace di produrre significati nuovi e ulteriori in relazione a concezione filmiche diverse da quelle originarie. Una “piattaforma”, che ospita iniziative diverse come, ad esempio, il “Premio Zavattini” giunto alla sua VI edizione e la Residenza Artistica “Suoni e visioni”. 

Accanto alla Costellazione di AAMOD su Nexo+ sono sempre presenti, incluse nell’abbonamento, quelle di Elisabetta Sgarbi, Far East Film Festival, Feltrinelli Real Cinema e Scuola Holden.

La piattaforma Nexo+ è un progetto Nexo Digital sostenuto dai media partner Radio DEEJAY, Radio Capital, Rockol.it, Classic Voice, Danza&Danza, ARTE.it.

Vanessa Incontrada: 10 cose che non sai sull’attrice

Vanessa Incontrada: 10 cose che non sai sull’attrice

Celebre attrice, conduttrice e modella di origini spagnole, Vanessa Incontrada ha trovato in Italia la sua fortuna, distinguendosi tanto al cinema quanto in televisione. Nota per la sua simpatia, la Incontrada è ad oggi una delle più apprezzate donne di spettacolo del panorama nazionale, e non manca di riaffermarsi continuamente grazie ai suoi ruoli. Ecco 10 cose che non sai di Vanessa Incontrada.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

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Vanessa Incontrada: i suoi film e le serie TV

10. Ha recitato in note commedie italiane. Per l’attrice il debutto cinematografico avviene nel 2003, quando prende parte a Il cuore altrove, dove recita accanto a Neri Marcorè. Successivamente fa parte del cast dei film A/R Andata + Ritorno (2004), Quale amore (2006), La cena per farli conoscere (2007), Tutte le donne della mia vita (2007), con Luca Zingaretti e Michela Cescon, Aspettando il sole (2009), con Raoul Bova e Claudio Santamaria, Mi rifaccio vivo (2013), di Sergio Rubini, Ti sposo ma non troppo (2014), Tutte lo vogliono (2015) e Non c’è campo (2017).

9. È nota per i suoi ruoli televisivi. Nel corso degli anni l’attrice ha accresciuto la propria popolarità grazie a prodotti televisivi come Un paradiso per due (2010), Caruso – La voce dell’amore (2012), Benvenuti a tavola 2 – Nord vs Sud (2012), Un’altra vita (2014), Angeli – Una storia d’amore (2014), Non dirlo al mio capo (2016-2018), Scomparsa (2017), Il capitano Maria (2018), I nostri figli (2018) e Come una madre (2020).

8. Ha condotto popolari programmi televisivi. La Incontrada è particolarmente nota anche come conduttrice televisiva. Dopo aver ricoperto tale ruolo per programmi come Super (1998-2000), Nonsolomoda (2001-2002) e Sanremo Giovani (2001), diventa celebre per la conduzione del programma comico Zelig (2004-2010), insieme a Claudio Bisio. Negli anni successivi ha partecipato anche programmi come Festivalbar (2005), Music Awards (2009-2012), Italia’s Got Talent (2015) e 20 anni che siamo italiani (2019). Nel 2021 sarà protagonista del film OSTAGGI di Eleonora Ivone e nel film SPOSA IN ROSSO di Gianni Costantino

Vanessa Incontrada è su Instagram

7. Ha un account personale. L’attrice è presente sul social network Instagram con un profilo seguito da 1,9 milioni di persone. All’interno di questo l’attrice è solita condividere sue foto in momenti di svago o dei luoghi visati. Non mancano poi fotografie realizzate per servizi di moda o riviste, e in ultimo sono presenti anche immagini promozionali dei suoi progetti da interprete.

Vanessa Incontrada e Rossano Laurini

6. Vive una lunga relazione sentimentale. Dal 2007 l’attrice è legata sentimentalmente all’imprenditore Rossano Laurini, con il quale nel 2008 ha avuto anche un figlio. La coppia ha negli anni dimostrato di tenere in modo particolare alla propria riservatezza, evitando per tanto di attirare su di sé i riflettori del gossip.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

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Vanessa Incontrada: il suo monologo

5. Ha riscosso grande successo con il suo monologo. Durante il programma 20 anni che siamo italiani, l’attrice ha portato in scena un monologo particolarmente personale, indirizzandolo a tutti coloro che non si sentono adeguati. L’attrice ha infatti parlato di come la perfezione non esista, e tutti abbiamo il diritto a sentirsi bene così come sono.

Vanessa Incontrada ad Amici

4. Fa parte della giuria del noto programma. A partire dal 2020 l’attrice fa parte della giuria del programma condotto da Maria De Filippi su Canale 5. Con la sua esperienza di attrice e showgirl, la Incontrada si occupa di giudicare i talentuosi giovani che partecipano al programma, con lo scopo di individuare il migliore tra loro.

Vanessa Incontrada conduce Zelig

3. Ha condotto sei edizioni del programma. La conduzione di Zelig ha permesso all’attrice di consacrare la propria popolarità, entrando nelle case degli italiani e conquistando il loro affetto. Grazie al successo riscosso, la Incontrada è stata riconfermata per ben sei edizioni alla conduzione del programma.

2. Ha abbandonato la conduzione. Quella del 2010 è l’ultima edizione che l’attrice conduce. Recentemente ha motivato la scelta di non ricoprire ulteriormente il ruolo, dichiarando che negli ultimi tempi i suoi colleghi si erano dimostrati poco comprensivi nei confronti delle sue necessità, specialmente in seguito alla nascita del figlio, portandola così a prendere la decisione di non condurre ulteriormente il programma.

Vanessa Incontrada: età e altezza

1. Vanessa Incontrada è nata a Barcellona, in Spagna, il 24 novembre 1978. L’attrice è alta complessivamente 170 centimetri.

Fonte: IMDb

Luca: il regista commenta il paragone con Chiamami col tuo nome

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Luca: il regista commenta il paragone con Chiamami col tuo nome

Il prossimo 18 giugno arriverà in esclusiva su Disney+ Luca, il nuovo film d’animazione Disney e Pixar ambientato nella città di mare italiana Portorosso. Fin dall’uscita del teaser trailer, su Twitter molti utenti hanno iniziato a parlare di una certa somiglianza tra il film e Chiamami col tuo nome, mostrando addirittura foto che confrontavano il personaggio di Luca con quello di Elio (Timothée Chalamet) e quello di Alberto con quello di Oliver (Armie Hammer).

Ora, in una recente intervista con ET Canada, è stato proprio Enrico Casarosa, regista di Luca, a rispondere alla teoria dei fan in merito alla somiglianza tra il suo e la pellicola di Luca Guadagnino tratta dall’omonimo romanzo di André Aciman. Nello specifico, Casarosa ha spiegato: “Non è mai stato nei nostri piani. La relazione tra i due personaggi, nel mio film, riguarda l’amicizia e la crescita in un mondo pre-pubertà.”

Casarosa ha continuato spiegando che il film è stato ispirato esclusivamente dalla sua infanzia e dai tempi trascorsi alle Cinque Terre, in Italia, con il suo amico Alberto, relazione che spesso aveva causato dei problemi ai due. Tuttavia, in Luca il rapporto tra i due personaggi sarà esclusivamente platonico e non avrà una connotazione romantica. “Questo film parla di un tipo molto speciale di amicizia, quella che si instaura tra persone che sono molto diverse tra loro. Parla di quelle amicizie che si obbligano alle sfide. Sarà un grande viaggio tra gli alti e bassi che accadono in ogni rapporto d’amicizia.”

La sinossi ufficiale di Luca

Ambientato in una splendida città di mare della Riviera italiana, Luca è la storia di un giovane ragazzo che vive un’esperienza di crescita personale durante un’indimenticabile estate contornata da gelati, pasta e infinite corse in scooter. Luca condivide queste avventure con il suo nuovo migliore amico, ma tutto il divertimento è minacciato da un segreto profondo: sono mostri marini di un altro mondo situato appena sotto la superficie dell’acqua.

Zack Snyder’s Justice League: i 10 momenti più emozionanti da rivedere

Zack Snyder’s Justice League è un’impresa, più che un film. Rappresenta lo sforzo creativo di un singolo ma anche la volontà di non arrendersi di fronte a delle difficoltà che sembrano insormontabili, che siano le differenze creative e la sfiducia dello Studio che fino a poco prima aveva puntato tutto su di te, oppure un lutto tremendo che riposiziona le priorità della vita. Zack Snyder, forse anche grazie al sostegno dei fan, è riuscito a realizzare la sua visione, che gli italiani possono vedere e rivedere grazie a NOW e in qualche modo ridisegna la storia dell’autorialità al cinema, confermandosi appartenente a quella categoria inventata da Francois Truffaut tanti anni or sono.

Il risultato di questo sforzo, lo sappiamo, è un film di quattro ore, un risultato epico e coinvolgente, assolutamente fedele ad una visione e motivo di grande gioia per i fan di Snyder, del suo Batman anziano, del suo Flash buffone, del suo Superman titubante, della sua Wonder Woman divina. Proprio per la lunghezza importante del film, di seguito consigliamo i 10 momenti che maggiormente sono rimasti nell’immaginazione dello spettatore, i momenti migliori di Zack Snyder’s Justice League. Il film è disponibili anche on demand su Sky.

Zack Snyder’s Justice League è disponibile su NOW. Iscriviti a soli 3 euro per il primo mese

L’eco della morte di Superman si diffonde su tutta la Terra in Zack Snyder’s Justice League

eco della morte di SupermanLa scena di apertura di Zack Snyder’s Justice League contiene una potenza drammatica importantissima. Siamo messi di fronte agli eventi che chiudono Batman v Superman: Dawn of Justice. Superman, dopo aver detto a Lois che lei è tutto il suo mondo, capisce che l’unica soluzione per salvare quel mondo che lo ha accolto e che lui ama è quella di sacrificarsi per abbattere Doomsday. Armato di lancia di Kryptonite, si scaglia verso il mostro creato da Lex Luthor e lo trafigge, venendo trafitto a sua volta.

L’urlo di Clark, l’urlo di Superman che muore per salvare la Terra si espande lungo tutto il pianeta. Da Metropolis, a Gotham City, passando per Central City, fino ad arrivare nelle profondità degli abissi, ad Atlantide, e all’isola paradiso di Themyscira. Il più grande difensore della Terra si è sacrificato per tutti.

Wonder Woman scopre Darkseid

Wonder WomanLa Wonder Woman di Gal Gadot è forse la cosa migliore che l’universo DC al cinema abbia mai prodotto, e questo indipendentemente dai film che l’hanno vista protagonista assoluta. Non è solo una questione di bellezza indiscutibile dell’attrice israeliana, ma anche di presenza scenica, di fisicità, di carisma e di un volto che riesce ad esprimere severità, forza e dolcezza nello spazio di pochi secondi. Non è quindi un mistero che tutte le sue scene siano meravigliose ed emozionanti.

Quella che però abbiamo scelto in questo caso è quella che la vede alle prese con uno scavo archeologico in Grecia, nel momento in cui scopre la minaccia di Darkseid, grazie all’aiuto delle sue sorelle Amazzoni che hanno appena affrontato Steppenwolf. Diana, in completo bianco elegantissimo, sfoggia un superhero-landing da manuale, in tacchi a spillo, e poi si addentra nello scavo con padronanza e circospezione, fino a scoprire le incisioni sulle pareti che annunciano l’arrivo della minaccia Darkseid. Mistero, eroismo e bellezza in pochissimi gesti.

Battaglia di Atlantide

SteppenwolfIl personaggio di Arthur Curry/Aquaman è quello che forse esce più penalizzato da questa avventura di gruppo. Sebbene Jason Momoa si sia rivelato un buon re di Atlantide (in fieri), il film non gli concede molto spazio, ma non per questo il suo personaggio non è rilevante. Anzi, proprio il suo regno custodisce una delle scatole madri e proprio lì si svolge una delle sequenze di combattimento migliori del film.

Steppenwolf arriva nel regno di Re Orm e subito attacca gli Atlantidei che sorvegliano la scatola. Mera fa di tutto per proteggere il prezioso oggetto, sfoderando tutto il suo potere, ma l’ufficiale di Darkseid è troppo potente per lei. Proprio quando sta per soccombere sotto la sua scure, Arthur arriva in suo soccorso con lo scintillante tridente. Ma a poco serve il suo intervento, pur salvando la vita della bella Mera, l’eroe soccombe e Steppenwolf porta via con sé la scatola madre.

https://youtu.be/t7Uv41jEHeM

Squadra decide di risuscitare Superman

Squadra decide di risuscitare SupermanSi tratta di una scena molto breve ma significativa perché in essa ognuno dei 5 membri della squadra rivela la sua indole e la sua funzione all’interno della formazione. La scena si apre con Cyborg, quello che sa le cose, che spiega qual è la natura della scatola madre, qual è il suo potere, ovvero quello del cambiamento: “Se bruci una casa, le particelle esistono ancora, particelle di casa sono diventate particelle di fumo”. Da qui l’intuizione di Diana, il cervello, il collante del gruppo: “Chiunque con un fiammifero può trasformare una casa in fumo”. “Metterlo nella scatola…” dice Arthur, il compagno leale, la spalla su cui si può sempre contare nella mischia, guardando la scatola madre e riferendosi a quel fumo. “… trasforma quel fumo di nuovo nella casa” conclude Bruce, il leader. “So che stiamo pensando la stessa cosa adesso. Chi lo dirà? Io non lo dirò.” Conclude Barry, ironico e chiacchierone. A questo punto, Cyborg proietta un ologramma di Superman che spicca il volo, mentre il tema di Hans Zimmer da L’Uomo d’Acciaio conferisce eticità e potenza all’intera scena, una panoramica a 360°, che inquadra insieme, senza stacchi, i volti dei 5 eroi, pronti a tutto per riportare indietro il migliore di loro.

https://youtu.be/rOK3uux82M0

Alfred

Zack Snyder's Justice League alfredLo abbiamo conosciuto in Batman v Superman: Dawn of Justice e lo abbiamo amato dal primo momento. Con buona pace dell’ottimo Michael Caine e ancora prima di Michael Gough, Jeremy Irons conferisce al maggiordomo di Batman non solo il suo valore paterno e famigliare, ruolo che svolge con grande dedizione perso il Padron Bruce, ma aggiunge al personaggio una forza strisciante, un carisma, una brillantezza che mai aveva avuto prima. Non a caso, nella scena in cui Batman porta per la prima volta la squadra nella Bat-Caverna, lo presenta a tutti dicendo: “Lui è Alfred, lavoro per lui”.

L’Alfred di Irons è sì, un padre putativo, la famiglia che Bruce non ha più, ma è anche un consigliere duro, severo, è un genio ingegneristico, è un saggio, è un esperto nell’arte di preparare il te, un signore elegante e a suo modo seducente, un galantuomo che dà l’impressione di poter usare anche la forza bruta, se necessario. Soprattutto è la bussola morale di Bruce, la spinta vitale del Batman stanco interpretato da Ben Affleck.

Superman spicca il volo

Superman spicca il volo in Zack Snyder's Justice LeagueSappiamo che la squadra decide di riportare in vita Superman con il potere della scatola madre. Sappiamo che Bruce dice: “Siamo in sei, non in cinque”. Sappiamo che la presenza di Superman farà la differenza contro Steppenwolf. Ma non eravamo pronti all’epicità che Snyder ha regalato alla rinascita di Superman. Non ci riferiamo allo scontro ai piedi del monumento a lui dedicato, quando un intontito Clark si scaglia contro la Justice League, ma a quando lo stesso Clark, con le idee più chiare, torna sulla sua nave kryptoniana nei ghiacci e indossa, finalmente, il costume nero.

Sentiamo in sottofondo la voce di Jor-El e quella di Jonathan, vediamo Superman prepararsi a spiccare il volo, lo seguiamo librarsi oltre l’atmosfera, alla ricerca del sole, la sua fonte di energia, lo osserviamo, ammirati, ricaricarsi al sole, con le braccia aperte ad accoglierne i raggi. L’eroe che si è sacrificato per noi torna in vita e ascende al cielo. Ci avevano già detto che Superman era una figura cristologia, Snyder ce lo racconta per immagini ed emozioni.

https://www.youtube.com/watch?v=4gDIs6zVKlg

Cyborg aiuta la madre single

zack snyder justice leagueCancellato quasi completamente dalla versione cinematografica di Joss Whedon, Cyborg è effettivamente il cuore della Snyder Cut. Lui conosce le scatole, sa come si comportano, conosce il suo nemico ed ha un potere a dir poco illimitato, in un mondo completamente informatizzato. La scena che però lo definisce come eroe è quella in cui mostra la sua bontà d’animo. Si tratta di un passaggio obbligato per ogni personaggio, dei fumetti e non, che acquisisce delle abilità superiori: scegliere in che modo utilizzare queste abilità. Succede a Spider-Man, succede allo stesso Superman, e Zack Snyder ci mostra in che modo succede a Cyborg.

Avendo accesso a tutte le linee e i sistemi informatici del pianeta, dai conti bancari al circuito delle telecamere in strada, Victor assiste alla parabola disgraziata di una madre single: la donna lavora in un diner, ha un figlio che accudisce con amore, ma è molto povera, nonostante questo regala le sue mance ai mendicanti. Quando il suo appartamento viene pignorato, Cyborg altera il sistema bancario per riempire di soldi il conto della donna. Cyborg sceglie di fare un gesto eroico silenzioso, guardando ai piccoli e agli ultimi, un gesto che non gli dà alcuna gloria, ma che fa la differenza di una povera donna e di suo figlio.

Flashpoint

Flashpoint in Zack Snyder's Justice LeagueSi tratta forse del momento più sorprendente dell’intero film, quello che nessuno si aspettava e che ha regalato al Barry Allen di Ezra Miller l’ufficiale investitura a Velocista Scarlatto. Justice League del 2017 aveva ridotto il personaggio di Barry a un comic relief. Zack Snyder invece, pur mantenendo l’aspetto divertente del personaggio, affidandogli diverse battute e scambi comici con l’impassibile Victor Stone, gli ha affidato anche il compito vero di salvare il mondo, riportando indietro il tempo nella scena che ormai tutti identificano con il nome di Flashpoint.

Durante la battaglia finale, quando un parademone colpisce Barry, il piano di Cyborg per impedire la fusione delle scatole madri va in fumo, Darkseid arriva sulla Terra e spazza via tutto, vediamo distintamente i corpi di Superman e di Cyborg che si disgregano. Ma Flash guarisce in fretta e appena la sua ferita di rimargina, comincia a correre, così veloce da mandare il tempo indietro: “Il futuro diventa il passato, è tutto adesso”, dice Barry, correndo, pensando al padre ingiustamente in prigione, pensando ai suoi amici, alla Terra da salvare. La slow motion di Snyder, che è suo cifra stilistica distintiva e che genera tanta ilarità sia nei fan che nei detrattori, contribuisce ad aggiungere emozione ad una scena fondamentale, non solo per il futuro del personaggio, ma anche per l’esito della battaglia. Tornando indietro nel tempo, Flash riesce ad attuare il piano di Cyborg e a impedire l’arrivo di Darkseid, così Wonder Woman, Superman e Aquaman riescono a sconfiggere Steppenwolf, con un ottimo gioco di squadra.

Padre due volte

Zack Snyder's Justice LeagueNell’epilogo di Zack Snyder’s Justice League scopriamo che un altro personaggio, marginale nella versione del 2017, diventa fondamentale nella lettura di Snyder. Si tratta di Silas Stone, il papà di Victor, che lo ha salvato grazie al potere della scatola. Il messaggio postumo che Victor ascolta è la perfetta conclusione del viaggio, è ciò che Snyder vuole dire agli spettatori, è una considerazione sui mali del mondo e su ciò che ci serve a superarli, ma è anche, azzardiamo, un messaggio che Snyder rivolge a se stesso, a quella figlia perduta per sempre, a quel lutto nero e terribile che il regista ha affrontato, ad un periodo nella sua vita che ha cambiato sicuramente l’uomo, ma ha cambiato anche l’artista, il regista.

Silas è due volte padre di Victor, gli ha dato la vita, ma lo ha anche aggiustato, regalandogli un’altra vita più straordinaria ancora. Allo stesso modo Snyder è due volte padre, padre di una ragazza che purtroppo non tornerà, padre di un immaginario che tutto il mondo ha desiderato e che lui ha voluto dedicare proprio a lei, a Autumn.

Knightmare in Zack Snyder’s Justice League

Knightmare in Zack Snyder's Justice LeagueChiude questo elenco del migliori momenti di Zack Snyder’s Justice League il Knightmare, ovvero la sequenza dell’incubo di Bruce (l’incubo del Cavaliere, a voler tradurre letteralmente). In un mondo post-apocalittico, in cui Darkseid ha compiuto il suo piano di conquista e distruzione della Terra, uno sparuto gruppo di eroi si allea per contrastare Superman, diventato cattivo a seguito della morte di Lois. Batman, Cyborg, Deathstroke, Mera e Flash incontrano Joker che sfida l’Uomo Pipistrello in un confronto dialettico ad alta tensione.

La scena mostra in piccolo quelli che erano i piani di Zack Snyder, probabilmente, forse un succoso boccone per i fan, ma comunque un progetto che non vedremo perché la Warner Bors ha dichiarato che nemmeno su HBO Max ci sarà spazio per la visione completa del regista. Se pure non vedremo mai al cinema o in tv lo Snyderverse, potremo sempre vedere, ogni volta che vorremo, la Zack Snyder’s Justice Leaguet su NOW. Il film è disponibili anche on demand su Sky.

Zack Snyder’s Justice League è disponibile su NOW. Iscriviti a soli 3 euro

Black Widow: la Contessa de Fontaine doveva apparire nel film

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Black Widow: la Contessa de Fontaine doveva apparire nel film

Nell’episodio cinque di The Falcon and the Winter Soldier, assolutamente a sorpresa l’attrice Julia Louis Dreyfs ha fatto il suo debutto nel MCU nei panni della Contessa Valentina Allegra de Fontaine. La controparte fumettistica del misterioso personaggio ha una serie di legami non solo con lo SHIELD, ma anche con l’HYDRA e con l’organizzazione terroristica Leviathan.

Anche se nell’ultimo episodio della serie con Anthony Mackie e Sebastian Stan l’abbiamo vista “trasformare” John Walker in U.S. Agent, ad oggi non sappiamo ancora quale sia il suo obiettivo (forse mettere insieme gli Oscuri Vendicatori?). Da quando la serie si è conclusa, i fan continuano a chiedersi in quale nuovo progetto del MCU rivedremo la Contessa. Ebbene, in una recente intervista con The Playlist, la regista di The Falcon and the Winter Soldier Kari Skogland sembra aver fornito un prezioso indizio in tal senso.

La regista, infatti, sembra aver confermato che, in origine, la Contessa avrebbe dovuto fare il suo debutto sul grande schermo in Black Widow, l’atteso cinecomic con Scarlett Johansson che arriverà nelle sale e su Disney+ con Accesso Vip dal 9 luglio, rivelando che lei e Cate Shortland (regista di Black Widow) hanno più volte parlato del personaggio.

Se avessimo visto Black Widow prima di The Falcon and the Winter Soldier, è probabile che il ritorno di Val avrebbe avuto un impatto maggiore. Ora, alla luce del fatto che Black Widow sarà ambientato tra gli eventi di Captain America: Civil War e Avengers: Infinity War, appare chiaro che il personaggio della Fontaine – all’interno del MCU – stia tramando nell’ombra ormai da un po’.

La Contessa de Fontaine avrà un ruolo in Black Widow?

La domanda, a questo punto, sorge spontanea: la Contessa Valentina Allegra de Fontaine sarà comunque presente in Black Widow, o a causa dello stravolgimento del calendario delle uscite Marvel sono state apportate delle modifiche alla storia del film e, di conseguenza, ad una sua eventuale presenza? Probabilmente, lo scopriremo soltanto una volta che avremo finalmente la possibilità di vedere l’attesissimo cinecomic…

La regia di Black Widow è stata affidata a Cate Shortland, seconda donna (dopo Anna Boden di Captain Marvel) a dirigere un titolo dell’universo cinematografico Marvel, mentre la sceneggiatura è stata riscritta nei mesi scorsi da Ned Benson (The Disappearance of Eleanor Rigby). Insieme a Scarlett Johansson ci saranno anche David HarbourFlorence Pugh e Rachel Weisz.

In Black Widow, quando sorgerà una pericolosa cospirazione collegata al suo passato, Natasha Romanoff dovrà fare i conti con il lato più oscuro delle sue origini. Inseguita da una forza che non si fermerà davanti a nulla pur di sconfiggerla, Natasha dovrà affrontare la sua storia in qualità di spia e le relazioni interrotte lasciate in sospeso anni prima che diventasse un membro degli Avengers.

Ewan McGregor ricorda le difficoltà legate alla trilogia prequel di Star Wars

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Ewan McGregor tornerà a vestire i panni di Obi-Wan Kenobi nell’omonima serie di Star Wars che debutterà prossimamente su Disney+. L’ultima volta che l’attore ha interpretato il Maestro Jedi è stato ne La Vendetta dei Sith del 2005, il capitolo finale della trilogia prequel.

Ora, in una lunga intervista con The Hollywood Reporter, McGregor ha parlato della sua esperienza con i prequel della celebre saga fantascientifica, ammettendo di aver avuto non pochi problemi con la “dipendenza” di George Lucas dagli effetti visivi. “George ama la tecnologia e ama esplorare quel mondo. Voleva un controllo sempre maggiore su tutto ciò che sarebbe apparso sullo sfondo, ha spiegato l’attore, rivelando che all’epoca in cui il film uscì nelle sale, aveva ormai sviluppato una vera e propria avversione nei confronti del blue screen.

“Dopo tre o quattro mesi, diventa davvero noioso, specialmente quando le scene sono… non voglio essere scortese, ma non stavamo recitando Shakespeare”, ha detto McGregor. “Non c’erano ambientazioni reali ed è stato molto difficile, soprattutto perché i dialoghi non ti permettevano di scavare chissà quanto in profondità. È stato abbastanza difficile.” 

Naturalmente, anche la serie Obi-Wan Kenobi vedrà l’impiego di effetti visivi, ma in maniera totalmente diversa, grazie all’utilizzo della tecnologia “StageCraft”, impiegata per la prima volta da Jon Favreau in The Mandalorian. “Proietteranno gli sfondi virtuali su questo enorme schermo LED”, ha spiegato McGregor. “Quindi, se la scena prevede che tu sia nel deserto, ti troverai realmente nel mezzo di un deserto. Se dovrei trovarti nella neve, sarai realmente circondato dalla neve. E se dovrai essere nella cabina di pilotaggio di uno Startfighter, ti ritroverei davvero nello spazio. Ti sembrerà tutto molto più reale.”

L’attore non ha potuto rivelare di più in merito alla serie, ma ha spiegato di aver sostenuto degli screen test con altri attori e con la regista Deborah Crow, elogiando le qualità di quest’ultima. Quando gli è stato chiesto se ad uno di questi screen test fosse presente anche un giovane Luke Skywalker, l’attore ha ironizzato: “È probabile. Non lo so.”

Ewan McGregor sui prequel di Star Wars: “È stata dura accettare che non fossero ben accolti.”

Tornando a parlare della trilogia prequel di Star Wars, Ewan McGregor ha comunque ammesso che è stato difficile, all’epoca, convivere con la risposta negativa che tutti e tre i capitoli avevano generato: “È stata dura accettare che non fossero ben accolti. È stato davvero difficile. Credo che si possa dire che non siano stati molto apprezzati a livello mondiale.”

Spiral – L’eredità di Saw con Chris Rock dal 16 Giugno al cinema

Spiral – L’eredità di Saw con Chris Rock dal 16 Giugno al cinema

Arriverà al cinema dal 16 Giugno Spiral – L’eredità di Saw, il nuovo film del franchise horror di SAW scritto da Josh Stolberg & Pete Goldfinger. Diretto da Darren Lynn Bousman nel cast protagonisti sono Chris Rock, Max Minghella, Marisol Nichols e Samuel L. Jackson. Un’esclusiva per l’Italia Leone Film Group in collaborazione con Rai Cinema.

Nel film Una mente sadica mette in atto una contorta forma di giustizia in SPIRAL, il nuovo adrenalinico capitolo della saga di SAW. Lavorando all’ombra di uno stimato veterano della polizia (Samuel L. Jackson), lo sfrontato detective Ezekiel “Zeke” Banks (Chris Rock) e il suo partner alle prime armi (Max Minghella) si occupano di una sconvolgente indagine su omicidi che ricordano l’inquietante passato della città. Inconsapevolmente intrappolato in un mistero che si infittisce sempre di più, Zeke si trova al centro del morboso gioco dell’assassino.

Rifkin’s Festival: Woody Allen torna solo al cinema con il nuovo film

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Il regista premio Oscar Woody Allen torna solo al cinema con il nuovo film Rifkin’s Festival, prodotto e girato in Europa da The Mediapro Studio, Gravier Productions e l’italiana Wildside. Protagonisti sono Wallace Shawn, Gina Gershon, Louis Garrel, Elena Anaya, Sergi López Christoph Waltz.. Il direttore della fotografia è Vittorio Storaro, la scenografia è di Alain Bainée, il montaggio di Alisa Lepselter, i costumi di Sonia Grande e le musiche di Stephane Wrembel.

La pellicola uscirà dal 6 maggio 2021 distribuito da Vision Distribution.

In Rifkin’s Festival Mort Rifkin (Wallace Shawn) è un ex professore e un fanatico di cinema sposat.o con Sue (Gina Gershon), addetta stampa di cinema. Il loro viaggio al Festival del cinema di San Sebastian, in Spagna, è turbato dal sospetto che il rapporto di Sue con il giovane regista suo cliente, Philippe (Louis Garrel), oltrepassi la sfera professionale. Il viaggio è però per Mort anche un’occasione per superare il blocco che gli impedisce di scrivere il suo primo romanzo e per riflettere profondamente. Osservando la propria vita attraverso il prisma dei grandi capolavori cinematografici a cui è legato, Mort scopre una rinnovata speranza per il futuro. Con il suo consueto surreale umorismo, Woody Allen mescola situazioni al limite dell’assurdo con storie dall’intreccio romantico a tratti amare.

Gli Eterni: Chloé Zhao rivela nuovi dettagli in merito alla lavorazione del film

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Lo scorso 25 aprile, in occasione della cerimonia di premiazione degli Oscar 2021, la regista Chloé Zhao ha trionfato grazie al suo acclamato Nomadland, portandosi a casa l’Oscar come Miglior regista (insieme ad altre due statuette, ossia Miglior film e Migliore attrice protagonista, quest’ultimo andato a Frances McDormand), diventando la seconda regista donna nella storia del prestigioso riconoscimento – dopo Kathryn Bigelow per The Hurt Locker – ad aver vinto il premio.

In seguito alla notte delle stelle, il presidente dei Marvel Studios Kevin Feige ha rilasciato un’intervista a Variety in cui ha ironizzato sul fatto che il prossimo anno sarà Gli Eterni a vincere l’Oscar come Miglior film. Per chi ancora non lo sapesse, Gli Eterni è il nuovo film dei Marvel Studios in arrivo il prossimo novembre (dopo essere stato posticipato di un anno a causa della Pandemia di Covid-19) che sarà diretto proprio da Chloé Zhao. Ovviamente, se prima l’attesa nei confronti del cinecomic era alle stelle, dopo la vittoria dell’Oscar da parte di Zhao è diventata letteralmente spasmodica.

Parlando del futuro dell’Universo Cinematografico Marvel, Feige ha ironizzato sul fatto che Gli Eterni vincerà l’Oscar come Miglior film alla prossima edizione degli Academy Awards e che Avengers 5 – su cui vige ancora il più assoluto mistero – diventerà il film con il maggior incasso di tutti i tempi, battendo di nuovo Avatar. Nonostante la storia ci insegni che spesso alcuni leggendari cineasti si sono scontrati con il sistema dei grandi studi di Hollywood, in un’altra intervista – sempre con Variety – è stata proprio Chloé Zhao a definire Feige “un grande capo”, sottolineando come abbia appoggiato la sua visione del film in tutto e per tutto.

Chloé Zhao conferma che i lavori su Gli Eterni sono quasi terminati

Zhao ha poi rivelato che, prima dello scoppio della pandemia, Gli Eterni sarebbe dovuto uscire prima di Nomadland. Se non ci fosse stato il Coronavirus, la regista sarebbe stata in grado di completare i lavori sul cinecomic e di far uscire il film prima. Tuttavia, è comunque grata per come sono andate le cose e per l’accoglienza e la risonanza che Nomadland ha avuto a livello mondiale. “Ho attraversato molti alti e bassi nella mia breve carriera”, ha spiegato Zhao. Inoltre, la regista ha confermato che Gli Eterni è ormai completato: “Mancano davvero le ultime cose. Come succede con la scultura, non vuoi mai che finisca. Vuoi solo andare avanti finché non ti dicono che non puoi più andare avanti.”

Gli Eterni, diretto da Chloe Zhao, vedrà nel cast Angelina Jolie (Thena), Richard Madden (Ikaris), Kit Harington (Black Knight), Kumail Nanjiani (Kingo), Lauren Ridloff (Makkari), Brian Tyree Henry (Phastos), Salma Hayek (Ajak), Lia McHugh (Sprite), Gemma Chan (Sersi) e Don Lee (Gilgamesh). La sceneggiatura è stata scritta da Matthew Ryan Firpo, mentre l’uscita nelle sale è stata fissata al 12 febbraio 2021.

Secondo gli ultimi aggiornamenti, il cinecomic includerà nel MCU gli esseri superpotenti e quasi immortali conosciuti dai lettori come Eterni e i mostruosi Devianti, creati da esseri cosmici conosciuti come Celestiali. Le fonti hanno inoltre rivelato a The Hollywood Reporter che un aspetto della storia riguarderà la storia d’amore tra Ikaris, un uomo alimentato dall’energia cosmica, e Sersi, eroina che ama muoversi tra gli umani.

Titans 3: Vincent Kartheiser nel cast

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Titans 3: Vincent Kartheiser nel cast

Arriva da Deadline la notizia che l’attore Vincent Kartheiser è entrato a far parte del cast di Titans 3, l’annunciata terza stagione della serie Titans che arriverà su HBO MAX. Vincent Kartheiser è entrato a far parte del cast di Titans di HBO Max ed è pronto ad affrontare Jonathan Crane, alias Spaventapasseri, nella terza stagione.

Jonathan Crane di Kartheiser è un detenuto presso l’Arkham Asylum che terrorizzava Gotham City usando le tossine per sfruttare le fobie dei suoi nemici. Mentre Kartheiser farà il suo debutto come cattivo DC nella prossima terza stagione della serie, Spaventapasseri è già apparso in numerosi titoli DC tra cui Le avventure di Batman, Harley Quinn e persino The Lego Batman Movie.

Titans 3

Titans 3 sarà la terza stagione della serie Titans prodotta dalla DC Entertainmet e  creata da Akiva Goldsman, Geoff Johns, e Greg Berlanti. Titans vede come produttori esecutivi Akiva Goldsman, Geoff Johns, Greg Berlanti e Sarah Schechter. 

In Titans 3 protagonisti sonon Brenton Thwaites nei panni di Richard “Dick” Grayson / Robin, Anna Diop come Koriand’r / Starfire, Teagan Croft nei panni di Rachel Roth / Raven e Ryan Potter nei panni di Garfield “Gar” Logan / Beast Boy.  Nei ruoli ricorrenti ci sono Alan Ritchson nei panni di Hank Hall / Hawk, Minka Kelly come Dawn Granger / Dove, Lindsey Gort nei panni di Amy Rohrbach e Bruno Bichir come Niles Caulder / Chief, Joshua Orpin nei panni di Superboy e Esai Morales come Slade Wilson aka Deathstroke.

Nella serie tv Dick Grayson emerge dall’ombra per diventare il leader di una band senza paura di nuovi eroi, tra cui Starfire, Raven e molti altri. I fan possono aspettarsi che Titans sia una serie d’avventura a tinte drammatiche che esploreranno e celebreranno uno dei più famosi gruppi di fumetti di sempre. La prima stagione Titans ha debuttato nel 2018 sul nuovo servizio digitale per la DC Universe, gestito da Warner Bros. Digital Networks.

The Handmaid’s Tale 4×01: l’anteprima la “Inside “Pigs”

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The Handmaid’s Tale 4×01: l’anteprima la “Inside “Pigs”

Il canale americano HULU ha diffuso l’anteprima la “Inside “Pigs” di The Handmaid’s Tale 4, l’attesa quarta stagione dell’acclamato show The Handmaid’s Tale.

The Handmaid’s Tale 4×01

The Handmaid’s Tale 4 è la quarta stagione della serie tv creata da Bruce Miller per HULU e basata sul romanzo omonimo distopico del 1985 dell’autrice femminista Margaret Atwood.

In The Handmaid’s Tale 4 ritorneranno June Osborne / Difred (stagione 1-in corso), interpretata da Elisabeth MossSerena Joy Waterford (stagione 1-in corso), interpretata da Yvonne Strahovski, Comandante Fred Waterford (stagione 1-in corso), interpretato da Joseph Fiennes, Emily / Diglen / Disteven (stagione 1-in corso), interpretata da Alexis Bledel, Janine / Diwarren / Didaniel (stagione 1-in corso), interpretata da Madeline Brewer, Lydia Clements / Zia Lydia (stagioni 1-in corso), interpretata da Ann Dowd, Luke Bankole (stagioni 1-in corso), interpretato da O. T. Fagbenle, Custode Nick Blaine (stagioni 1-in corso), interpretato da Max Minghella, Moira Strand (stagioni 1-in corso), interpretata da Samira Wiley, Rita (stagioni 2-in corso, ricorrente stagione 1), interpretata da Amanda Brugel e Comandante Joseph Lawrence (stagioni 3-in corso, ricorrente stagione 2), interpretato da Bradley Whitford.

La serie racconta di In un futuro non lontano, il tasso di fertilità umana è in calo a causa di malattie e inquinamento. Dopo una guerra civile, il regime teocratico totalitario di Gilead prende il comando nella zona un tempo conosciuta come Stati Uniti d’America. La società è organizzata da leader assetati di potere e divisa in nuove classi sociali, in cui le donne sono brutalmente soggiogate e non possono lavorare, leggere o maneggiare denaro.

L’uomo che uccise Hitler e poi il Bigfoot : trama e cast del film con Sam Elliott

Ci sono film talmente tanto assurdi e dissacranti nelle loro premesse da diventare immediatamente opere cult imperdibili. Tra i più recenti di questo genere vi è senza dubbio L’uomo che uccise Hitler e poi il Bigfoot, scritto, diretto e prodotto nel 2018 dall’esordiente Robert D. Krzykowksi. Si tratta di un film che attraversa diversi generi, dall’avventura al drammatico, dalla fantascienza all’opera bellica. Tipologia di prodotto alquanto raro nell’odierna industria cinematografica, questo ha comunuque ottenuto grande successo e fama proprio per la sua stravaganza. Ad avvalorare l’interesse nei suoi confronti, vi sono alcuni noti attori qui alle prese con ruoli inediti e bizzarri quanto il film.

Eppure, nonostante il titolo possa far pensare ad un prodotto B-Movie, il film sfoggia anche una serie di riflessioni particolarmente profonde e coinvolgenti. Il tono diventa infatti crepuscolare, raccontando dell’inevitabile scorrere del tempo, del sopraggiungere dell’anzianità e di come i ricordi possano essere un porto salvifico. Tra eroismo, dovere morale e delusioni inevitabili, si costruisce così la figura del protagonista che si sposa appieno con il contesto che lo circonda. L’uomo che uccise Hitler e poi il Bigfoot è dunque anche un’opera più intima e delicata di quello che si potrebbe immaginare, benché non manchino anche momenti particolarmente adrenalinici.

Presentato con successo a diversi festival cinematografici di genere, il film si è così affermato come il successo che meritava di essere, guadagnando sempre più popolarità e apprezzamenti. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

L’uomo che uccise Hitler e poi il Bigfoot: la trama del film

Protagonista del film è Calvin Barr è un veterano della seconda guerra mondiale che durante il conflitto è riuscito ad uccidere il celebre dittatore Adolf Hitler, venendo però costretto a mantenere segreta questa informazione al fine di evitare problemi internazionali. Ormai anziano, egli vive in tranquillità tra i flashback della guerra, il rimorso di aver ucciso un uomo, seppure da lui giudicato un mostro, e il ricordo di un amore perduto. A richiamarlo all’azione, un giorno, vi sono l’FBI e la Royal Canadian Mounted Police, che gli chiedono di andare in missione nell’America del Nord, per cacciare e uccidere una creatura leggendaria.

Questa è il bigfoot, portatore di una misteriosa malattia che ha già decimato le forme di vita locali e che, se dovesse diffondersi su larga scala, potrebbe segnare l’estinzione dell’umanità. L’essere si muove all’interno di un’area circoscritta, detta “zona morta”, e se Calvin dovesse fallire, il governo statunitense sarebbe pronto a sganciare un ordigno nucleare per spazzare via ogni minaccia. Unica persona al mondo in grado di affrontare una simile impresa, in Calvin si scatena uno straziante conflitto interiore, in quanto aveva giurato di non uccidere mai più.

L'uomo che uccise Hitler e poi il Bigfoot cast

L’uomo che uccise Hitler e poi il Bigfoot: il cast del film

Ad interpretare il personaggio del veterano cacciatore Calvin Barr vi è l’attore Sam Elliott. Questi è recentemente divenuto ulteriormente popolare per il film A Star Is Born, per il quale ha anche ottenuto una nomination all’Oscar. Elliott è però noto anche per film come Il grande Lebowski, Hulk, Ghost Rider. Nell’assumere i panni del protagonista in L’uomo che uccise Hitler e poi il Bigfoot, egli ha affermato di essere rimasto affascinato dalla natura complessa del personaggio, coinvolto tanto in azioni eroiche quanto in grandi emozioni che ne dettano il carattere. L’attore si è inoltre allenato a livello fisico per poter eseguire molte delle scene più complesse e dinamiche.

Nei panni del giovane Calvin Barr vi è invece l’attore Aidan Turner. Questi è meglio noto per aver interpretato il nano Kili nella trilogia di Lo Hobbit, mentre recentemente è apparso in televisione con la serie Leonardo, dove interpreta il celebre artista e inventore rinascimentale. Accanto a lui, nei panni dell’amata Maxine, vi è invece l’attrice Caitlin FitzGerald, nota per la serie Masters of Sex. Dopo essersi conosciuti sul set di questo film, lei e Turner sono diventati una coppia nella vita. Nel film sono poi presenti gli attori Ron Livingston nei panni di Flag Pin, Larry Miller in quelli di Ed e Ellar Coltrane, celebre per il film Boyhood, nei panni di un commesso. Mark Steger è invece il Bigfoot.

L’uomo che uccise Hitler e poi il Bigfoot: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Prima di vedere tali sequel, è possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. L’uomo che uccise Hitler e poi il Bigfoot è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Tim Vision e Amazon Prime Video e Now. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 29 luglio alle ore 21:20 sul canale Rai 4.

Fonte: IMDb

Stone: trama, cast e curiosità sul film con Edward Norton

Stone: trama, cast e curiosità sul film con Edward Norton

Ci sono film che si propongono di scavare nell’animo umano alla ricerca dei suoi lati peggiori, nel tentativo di comprenderli. In particolare, a riguardo, una delle tematiche più affascinanti è quella relativa al concetto di peccato. Che cos’è il peccato? Chi sono i peccatori? Il cinema da sempre prova a rispondere a queste domande con storie che hanno tali argomenti come loro cuore narrativo. Uno dei più interessanti degli ultimi anni incentrato su tali riflessioni è Stone, scritto da Angus MacLachlan e diretto da John Curran nel 2010. Appartenente al genere thriller, questo presenta una vicenda tanto controversa quanto affascinante, portanto avanti un discorso altrettanto interessante.

La storia narrata era nata intorno al 2000 come dramma teatrale per mano di MacLachlan. Il testo fu però esposto pubblicamente soltanto una volta. Successivamente, il drammaturgo iniziò a rielaborare il racconto adattandolo ai canoni cinematografici. Richiamando l’interesse di Hollywood, questo è infine divenuto il film che oggi possiamo ammirare, con protagonisti alcuni celebri attori, tra cui un premio Oscar, chiamati qui a dar vita a personaggi particolarmente complessi e ricchi di sfumature. La complessita e l’imprevedibilità del film hanno infatti contribuito a renderlo ancor più noto presso il grande pubblico.

Questo non portò però il film a divenire un gran successo, rivelandosi anzi un notevole flop al box office. Con il passare del tempo è però stato parzialmente riscoperto, divenendo un buon film per gli amanti del genere e per chi desidera farsi sorprendere da una serie di dinamiche inaspettate. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Stone: la trama del film

Protagonista del film è il poliziotto Jack Mabry, il cui compito è quello d’indagare, comprendere e valutare la buona fede e le reali intenzioni di tutti quei detenuti che chiedono la decurtazione della pena. Una sua parola può infatti garantire la libertà a quanti se la sono vista fino a quel momento negare. Jack, però, è ormai prossimo alla pensione, ma prima di lasciare definitivamente la sua mansione desidera risolvere un ultimo caso. Si imbatterà così in quello di Gerald “Stone” Creeson, condannato a una lunga reclusione per essere stato complice della morte dei suoi nonni e per aver successivamente dato fuoco alla loro casa.

Quest’ultima valutazione si rivelerà per Jack tutt’altro che semplice, poiché egli non riesce realmente a stabilire se il detenuto sia cambiato o meno. A rendere più complessa la situazione vi è anche il coinvolgimento dell’affascinante e seducente Lucetta Creeson, moglie di Stone. La donna, attraverso sottili giochi psicologici, s’insinuerà nella mente e nei pensieri del poliziotto, tanto da portarlo a vivere un insostenibile conflitto interiore tra i desideri della carne e la sua fedeltà al matrimonio. Questo gioco di potere, seduzione e inganno sembrerà arrivare sino a un punto di non ritorno, portando con sé conseguenze disastrose.

Stone cast

 

Stone: il cast del film

Ad interpretare il ruolo del poliziotto Jack Mabry vi è il due volte premio Oscar Robert De Niro. Questi si disse da subito disponibile a prendere parte al film, attratto dalle sue tematiche. In particolare, egli lavorò sul rendere evidenti i conflitti del personaggio, come anche il fatto che egli stesso passi più volte dalla ragione al torto e viceversa, macchiandosi a sua volta di diversi peccati. De Niro, inoltre, visse una strana situazione sul set quando una sua fan ubriaca, eludendo la sicurezza, gli si avvicinò nel tentativo di incontrarlo. La donna fu però prontamente fermata e sottoposta ad arresto. Nei panni della moglie di Jack, Madylyn, vi è l’attrice Frances Conroy, celebre per la serie American Horror Story.

L’attore Enver Leif Gjokaj è invece presente nei panni di un giovane Jack. Gjokaj è meglio noto per aver interpretato l’agente Daniel Sousa nel Marvel Cinematic Universe. Pepper Binkley interpreta allo stesso modo la giovane Madylyn. Nei panni di Gerald “Stone” Creeson vi è invece Edward Norton, con un personaggio simile a quello interpretato nel suo primo film, Schegge di paura. Per prepararsi al ruolo questi ha speso diverso tempo con alcuni carcerati, apprendendo quanto gli occorreva per la sua interpretazione ed ispirandosi ad alcuni detenuti per il modo di parlare, alcune specifiche frasi e l’acconciatura di capelli. Nei panni di sua moglie Lucetta, infine, vi è l’attrice Milla Jovovich.

Stone: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Prima di vedere tali sequel, è possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Stone è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Tim Vision e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 28 aprile alle ore 21:10 sul canale Paramount Channel.

Fonte: IMDb

 

Luca: il nuovo trailer ufficiale del film Pixar

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Luca: il nuovo trailer ufficiale del film Pixar

Ambientato in una splendida città di mare della Riviera italiana, Luca è la storia di un giovane ragazzo che vive un’esperienza di crescita personale durante un’indimenticabile estate contornata da gelati, pasta e infinite corse in scooter. Luca condivide queste avventure con il suo nuovo migliore amico, ma tutto il divertimento è minacciato da un segreto profondo: sono mostri marini di un altro mondo situato appena sotto la superficie dell’acqua.

Emma Mackey è Emily Brontë nella prima foto dal biopic Emily

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Emma Mackey è Emily Brontë nella prima foto dal biopic Emily

Dopo il successo agli Oscar con The Father, che lo studio ha prodotto e venduto, la londinese Embankment ha svelato una prima foto di Emma Mackey, star di Sex Education di Netflix, nei panni della scrittrice Emily Brontë. Il film si intitolerà Emily e sarà una storia di origini per la famosa autrice britannica.

Il film segna il debutto della sceneggiatrice e regista dell’attore Frances O’Connor, due volte candidata ai Golden Globe per le sue interpretazioni in Madame Bovary e Missing. Insieme a Mackey e Fionn Whitehead (Dunkirk, Voyagers) in quello che Embankment descrive come un “cast di giovani vibranti talenti britannici” ci sono Oliver Jackson-Cohen (The Haunting of Hill House), Alexandra Dowling (I moschettieri), Amelia Gething (La principessa spagnola), nonché la candidata ai BAFTA Gemma Jones (Ammonite, Rocketman) e Adrian Dunbar (Line of Duty).

Il primo sguardo al film, di seguito, mostra Mackey nei panni di Brontë, una giovane donna su uno sfondo che assomiglia molto a una vasta brughiera dello Yorkshire.

Emma Mackey Emily

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La guerra di domani, il primo trailer del film Prime Video

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La guerra di domani, il primo trailer del film Prime Video

Protagonisti sono Chris Pratt, Yvonne Strahovski, J.K. Simmons, Betty Gilpin, Sam Richardson, Edwin Hodge, Jasmine Mathews, Ryan Kiera Armstrong, Keith Powers.

Diretto da Chris McKay e scritto da Zach Dean La guerra di domani (The Tomorrow War) è prodotto da David Ellison, Dana Goldberg, Don Granger, Jules Daly, David Goyer, Adam Kolbrenner. Executive Producer sono Rob Cowan, Chris Pratt, Brian Oliver, Bradley J. Fischer.

In La guerra di domani (The Tomorrow War), il mondo rimane sotto shock quando un gruppo di viaggiatori nel tempo arriva dal 2051 per portare un messaggio urgente: di lì a trent’anni la razza umana sarà sul punto di perdere una guerra globale contro una letale specie aliena. L’unica speranza per sopravvivere è che soldati e civili del presente vengano trasportati nel futuro e si uniscano alla battaglia. Tra le reclute c’è l’insegnate di liceo e padre di famiglia Dan Forester (Pratt). Determinato a salvare il mondo per la sua giovane figlia, Dan si unisce a una brillante scienziata (Yvonne Strahovski) e al padre da cui si era allontanato (J.K. Simmons) nella disperata impresa di riscrivere il destino del pianeta.

MCU: i nomignoli più divertenti che Tony Stark ha assegnato agli altri personaggi

Il genio, miliardario, playboy, filantropo del MCU, Tony Stark, si è sempre distinto per le sue qualità, il suo acume e anche per il suo senso dell’umorismo, che, nel corso di 22 film, lo ha portato a inventare nomignoli irriverenti per quasi tutti i suoi compagni di squadra… e per qualche nemico. Ecco tutti i nomignoli più divertenti:

Triplogiochista per Vedova Nera

Triplogiochista per Vedova NeraTony Stark incontra per la prima volta Natasha Romanoff quando la assume come segretaria, in Iron Man 2. Viene rivelato più avanti nel film che Romanoff è un agente dello S.H.I.E.L.D e ha lavorato sotto copertura per assicurarsi che Stark rimanesse al sicuro e si comportasse bene.

Stark rimane scioccato e sconvolto dal fatto che lo S.H.I.E.L.D lo stesse tenendo d’occhio e che non sospettasse affatto che Romanoff fosse un agente. Non è il nomignolo più intelligente che abbia mai inventato, è anche vero però che in quella situazione, forse come non mai, Tony viene preso in contropiede e non sa bene come uscire “vincitore” da quella conversazione in cui è visibilmente in svantaggio.

Piccolo cervo per Loki

Piccolo cervo per LokiTony Stark chiama Loki Piccolo Cervo nel primo film Avengers quando lo incontra per la prima volta. Naturalmente si riferisce nella versione italiana al suo copricapo con le corna allungate sulla fronte, più simili a quello di uno stambecco che a quelle di un cervo. Tuttavia si tratta di un adattamento dall’inglese Reindeer Games.

Si tratta di una locuzione entrata nel linguaggio comune e tratta dalla canzone natalizia, Rubolph la renna con il naso rosso, di Johnny Marks. La frase è riferita a quelle renne che stavano bullizzando Rudolph e Loki in effetti sta facendo il bulletto con delle persone indifese.

Point Break per Thor

Point Break per ThorTony Stark dà al Dio del tuono Thor diversi soprannomi nel corso delle loro interazioni nel’MCU, ma uno dei più memorabili è quando Stark lo ha chiamato “Point Break” nel primo film degli Avengers. Stark lo chiama così per fare riferimento al personaggio dai capelli biondi di Patrick Swayze, Bodhi, nell’omonimo film culto.

Fronte della sicurezza per Happy Hogan

Fronte della sicurezza per Happy HoganIn Iron Man 3 Happy viene promosso capo della sicurezza di Tony Stark e Tony è immediatamente infastidito dal suo zelo. Dopotutto fa parte del personaggio: Happy è un uomo buono e devoto che prende molto sul serio il suo ruolo. Mentre dal canto suo, Tony è sempre annoiato da procedure, scartoffie e burocrazia.

Nella scena in cui Happy risponde ad una videochiamata di Tony da un tablet, orientando verso la sua testa la camera e inquadrando solo la sua fronte, il suo capo lo chiama “fronte della sicurezza”.

Jolly Green per Hulk

Jolly Green per HulkIn Avengers: Endgame, Bruce Banner ha raggiunto un equilibrio tra le due entità che formano la sua persona. Ha infatti il corpo forzuto e verde di Hulk, ma la mente brillante e il temperamento mite di Banner. Quando Tony torna e vede il cambiamento nell’amico, lo chiama Jolly Green.

Si tratta di un riferimento al Jolly Green Giant, il simbolo di un famoso marchio americano di verdure surgelate, e sembra estremamente adatto alla nuova versione di Hulk/Banner.

Una boy band segreta per gli Avengers

Una boy band segreta per gli AvengersNick Fury si rivolge a Tony Stark in merito alla sua idea di creare un gruppo di supereroi che possano lavorare insieme per affrontare qualsiasi possibile minaccia aliena che lo S.H.I.E.L.D non può gestire da solo.

Tony, all’inizio, pensa che sia un’idea ridicola e dice a Fury che la sua idea di una boy band segreta non può funzionare. Nonostante la storia abbia poi smentito Tony, il nomignolo funziona ancora benissimo.

Gli stregoni per Dr. Strange e Wong

Gli stregoni per Dr. Strange e WongDr. Strange e Wong appaiono da un portale per aiutare Tony e Bruce alle prese con Thanos. I due scienziati sono sorpresi dalla presenza di due persone che hanno dei poteri così particolari.

Tony pertanto li chiama i maghi e tutti uniscono le forze contro Thanos. Tony chiede a Bruce di trasformarsi in Hulk, ma visto che il gigante di giada è traumatizzato dallo scontro precedente con Thanos, si rifiuta di uscire, e Tony con il suo solito sarcasmo gli dice “non farmi fare brutta figura davanti agli stregoni”.

Blue Meanie per Nebula

Blue Meanie per NebulaTony e Nebula sono gli unici due a sopravvivere allo schiocco di Thanos su Titano, quindi i due prendono la nave e cercano di tornare sulla Terra. Rimangono bloccati per molto tempo nello spazio, nel lasso di tempo che intercorre tra Infinity War ed Endgame quando esauriscono il carburante e vengono lasciati alla deriva nello spazio.

I due iniziano a legare e diventano davvero amici mentre Tony insegna a Nebula a giocare a football di carta mentre lei gli concede le sue ultime razioni di cibo. Tony le dà il soprannome di Blue Meanie, dal film Yellow Submarine dei Beatles, e sebbene sia un soprannome divertente c’è un modo molto affettuoso di Tony di chiamarla così.

Shakespeare in estiva per Thor

Shakespeare in estiva per ThorAll’inizio di The Avengers, Thor vola sulla Terra per cercare di fermare suo fratello Loki prima che possa distruggere i miseri umani di Midgard. Tony e Steve hanno già catturato Loki quando inizia una tempesta di fulmini che porta Thor e i tre a incontrarsi per la prima volta.

Tony si riferisce immediatamente all’aspetto di Thor e in particolare al suo mantello mentre chiede “tua madre sa che indossi le sue tende?” e gli chiede se è arrivato per una sessione di Shakespeare in estiva, dal momento che Thor ha cominciato a dirgli a muso duro che la questione riguarda solo lui e suo fratello.

Mastro Lindo per Drax

Mastro Lindo per DraxTony incontra i Guardiani della Galassia in Avengers: Infinity War e immediatamente dà loro dei nomignoli basati sul loro look.

Tony chiama Drax Mastro Lindo (Mr. Clean in inglese), e in effetti, una volta detto, la somiglianza è talmente lampante che resta impressa. When you see it, you can’t unsee.

“P***Ant” per Ant-Man

“P***Ant” per Ant-ManTony Stark inizia a pensare a soprannomi meschini per chiamare le persone non appena le incontra. Ad esempio, quando ha incontrato un ragazzo di nome Ant-Man e si è reso conto che non è il ragazzo più brillante che abbia mai incontrato, deve aver scansionato il suo cervello alla ricerca di parolacce e insulti che includessero la parola “formica” e ha pensato al perfetto insulto per Ant-Man: “pissant.”

Ha aspettato il momento perfetto per usarlo e finalmente ha avuto l’opportunità in Avengers: Endgame. Dopo che Hulk del 2012 ha accidentalmente rovinato la parte del 2012 del piano “rapina nel tempo”, Ant-Man si arrabbia con Tony mentre Tony pensa a un piano di riserva e gli dice: “Grazie per l’incoraggiamento, pissant“. In italiano purtroppo la parola non è stata tradotta, lasciando la battuta di Tony monca.

Manchurian Candidate per Bucky

Tony usa il nickname Manchurian Candidate per Bucky, l’amico di infanzia di Cap a cui è stato lavato il cervello dall’Hydra per farlo diventare il temibile assassino The Winter Soldier. Lui ha ucciso i genitori di Tony ed è stato mandato ad uccidere Cap stesso.

Il nickname è tratto dal titolo del romanzo del 1959 scritto da Richard Condon, The Manchurian Candidate appunto, che racconta proprio del governo degli Stati Uniti che fa il lavaggio del cervello ai soldati per trasformarli in assassini. Nel 1962 c’è stato un primo adattamento del romanzo, un film osannato come uno dei thriller politici più belli della storia, mentre Denzel Washington ha partecipato al remake del 2004.

Legolas per Occhio di Falco

Legolas per Occhio di FalcoIn The Avengers, quando Iron Man fa volare Occhio di Falco per dargli una prospettiva migliore per il suo tiro con l’arco nella battaglia di New York, lo chiama “Legolas”. Legolas, ovviamente, è l’arciere elfo interpretato da Orlando Bloom nella trilogia de Il Signore degli Anelli.

Ha reso interessante il tiro con l’arco sul grande schermo molto prima che arrivassero Occhio di Falco o Katniss o la Principessa Merida. Occhio di Falco viene spesso preso in giro per essere il Vendicatore più inutile, ma è sempre lì, a combattere in battaglia insieme ad altri eroi più qualificati, facendo esplodere invasori alieni con il suo arco e speciali frecce esplosive.

Build-A-Bear per Rocket

Build-A-Bear per RocketQuando Tony incontra Rocket per la prima volta in Avengers: Endgame, è appena tornato sulla Terra da quello che pensava fosse il suo letto di morte nelle profondità dello spazio. Nel bel mezzo di un discorso emozionante sulla “armatura intorno a tutto il mondo” che Steve Rogers non gli avrebbe permesso di creare dopo la furia di Ultron di alcuni anni prima, dice a Rocket: “Onestamente, fino a questo esatto secondo, pensavo che fossi un peluche.”

Nell’originale, Tony dice Build-A-Bear e si riferisce a un marchio di giocattoli che vende orsacchiotti e animali di peluches.

Underoos per Spider-Man

Underoos per Spider-ManIron Man ha sempre avuto un rapporto molto speciale con Spider-Man. È stato lui a reclutarlo per unirsi alla battaglia a Berlino in Captain America: Civil War, è stato colui che gli ha fatto da mentore in Spider-Man: Homecoming, e negli ultimi due film di Avengers, il loro legame si è cementato.

Nella loro prima battaglia insieme – quella all’aeroporto di Berlino in Civil War – Iron Man chiama Spider-Man “Underoos”. Underoos, ovviamente, era un marchio di tutina negli anni ’70 che permetteva ai bambini di vestirsi come i loro supereroi preferiti (in maglietta e slip). In italiano la parola è andata perduta, e Iron Man lo chiama semplicemente “bimbo-ragno”.

Capsicle per Captain America

Capsicle per Captain AmericaIl primo film dedicato ai Vendicatori ha posto le basi per una serie di diverse partnership all’interno della line-up degli Avengers, ma quello che è emerso meglio degli altri è stato sicuramente il conflitto tra il pessimismo del miliardario esperto di tecnologia Tony Stark contro l’ottimismo del vecchio soldato Steve Rogers.

Ad un certo punto, Tony chiama Cap “Capsicle” in riferimento ai 70 anni che ha trascorso congelato criogenicamente. La battuta “Capsicle” funziona su diversi livelli: funziona come un gioco su “ghiacciolo”, funziona come una combinazione di “Capitano” e “ghiacciolo” (popsicle) e funziona come un gioco di parole con il diminutivo “Cap”. Naturalmente l’efficacia della parola in italiano si è un po’ annacquata, visto che Tony dice “capitan ghiacciolo”.

Rock Of Ages per Loki

Rock of Ages è un musical di Broadway di successo che prende in giro la cultura hair metal degli anni ’80, quindi i membri del cast hanno tutti pettinature lunghe, fluenti e ridicole. Ecco perché Tony Stark chiama Loki “Rock of Ages” in The Avengers del 2012.

Loki è la peggiore minaccia che i più potenti eroi della Terra hanno affrontato fino a questo punto – in effetti, è la prima minaccia in assoluto che hanno affrontato come una squadra – e quindi Tony ha sentito il bisogno di alleggerire l’atmosfera. Non solo questo è un soprannome appropriato, ma è anche caratteristico di Tony fare un riferimento a Broadway poiché vive a New York City. Sorprendentemente, questo nomignolo è stato molto pensato, solo che in italiano è stato tradotto con un semplice “rocchettaro”.

Squiddi per Ebony Maw

Squiddi per Ebony MawLa linea narrativa di Tony Stark in Infinity War è stata una delle più eccitanti, poiché lo ha accoppiato con una corrispondenza intellettuale e un opposto ideologico, Stephen Strange, e ha approfondito il suo rapporto padre-figlio con Peter Parker (il terzetto viene poi raggiunto dai Guardiani di la Galassia).

Verso l’inizio del film, i tre si ritrovano a bordo di una Q-Ship con Ebony Maw, uno dei servitori più fidati di Thanos. A causa della sua faccia strana e del naso gigante e penzolante, Tony ha dato a Maw il soprannome di Squiddi, in riferimento al burbero vicino di casa di SpongeBob SquarePants. Come accade per Drax/Mastro Lindo: when you see it, you can’t unsee.

Flash Gordon per Peter Quill

Flash Gordon per Peter QuillÈ stato interessante vedere come Peter Quill si scontra con i Vendicatori negli ultimi due film. Quando incontra Thor, cerca di impersonare la sua voce profonda e il regale accento inglese. Quando incontra Tony Stark, cerca di batterlo intellettualmente e fallisce ogni volta.

La differenza è che Thor ha la pazienza di affrontare l’immaturità di Quill, mentre Tony no. Quando si incontrano per la prima volta in Infinity War, Tony chiama Quill “Flash Gordon” e Quill cerca di contrattaccare dicendo che considera “Flash Gordon” un complimento, replicando che se il 50% di lui è umano e stupido, questo vuol dire che il 100% di Tony Stark è stupido (perché umano).

Lebowski per Thor

Lebowski per ThorTony Stark ha inventato diversi soprannomi per Thor, il più noto era “Point Break”, ma il più divertente (e l’ultimo prima della sua morte) è stato “Lebowski“. L’aumento di peso di Thor nel salto temporale di cinque anni in Avengers: Endgame si è rivelato controverso nel parere di alcuni fans, ma molti spettatori lo hanno trovato uno sviluppo divertente e sorprendente nell’arco narrativo del personaggio.

Tony lo chiama “Lebowski”, dopodiché il dio del tuono continua a giocare su questo riferimento, con gli stessi occhiali da sole, il cardigan e l’abitudine delle bevute diurne del personaggio principale di Il grande Lebowski, film cult dei Coen con Jeff Bridges.

The Falcon and the Winter Soldier: cosa ha funzionato e cosa no

The Falcon and the Winter Soldier: cosa ha funzionato e cosa no

The Falcon and the Winter Soldier doveva essere la prima serie ambientata nel MCU a debuttare su Disney+. Tuttavia, a causa della pandemia di Covid-19, i piani dei Marvel Studios sono stati stravolti, e ad inaugurare la Fase 4 dell’Universo Cinematografico Marvel, alla fine, è stato WandaVision. A differenza di quest’ultima, la serie con Anthony Mackie e Sebastian Stan non è stata esente da critiche, soprattutto per quanto riguarda la trama. Vediamo, nello specifico, cosa ha funzionato e cosa no:

Il legame tra i protagonisti

In tutti i film del MCU – e si spera anche in quelli che arriveranno in futuro – il rapporto tra gli eroi protagonisti è sempre basato sull’ironia e sullo scherzo, elemento che conferisce alla trama un tono leggero e assai giocoso.

Naturalmente, ciò è alla base anche del rapporto tra Sam e Bucky, che si sono ritrovati a litigare come una vecchia coppia sposata persino durante i più importanti e pericolosi combattimenti. In qualche modo, gli stessi cattivi del MCU si prendono gioco del loro legame e delle continue battute. La serie ha quindi mantenuto quel tono non troppo serioso che era già stato anticipato nei trailer.

I villain

Potrebbe ormai sembrare ritondante affermare che un supereroe è tanto valido quanto lo è il suo nemico principale. Tuttavia, i fan speravano in qualcuno di migliore di Karli e del Globale Repatriation Countil.

Nello specifico, il GRC è stato presentato nella serie come un sistema burocratico mondiale inefficace, mentre del personaggio di Karli Morgenthau (Erin Kellyman) sono state messe in evidenza principalmente le sue insicurezze e alcune azioni di poco conto (come il fatto che avesse minacciato il nipote di Sam). Gli sforzi degli sceneggiatori nel cercare di far immedesimare il pubblico con il personaggio sono stati vanificati dal suo stesso comportamento omicida.

I wakandiani

Il pubblico non avrebbe mai voluto lasciare Wakanda dopo gli eventi di Avengers: Infinity War, considerata la ricchezza dell’ambientazione e la simpatia degli abitanti. Tuttavia, The Falcon and the Winter Soldier ha coinvolto nella storia alcuni personaggi chiave della popolazione – e le loro abilità di combattimento – in modo che potessero unirsi al conflitto in Europa.

Sebbene la serie abbia dato per scontato chi fosse questi personaggi proveniente da Blank Panther, al tempo stesso ha ricordato che ci sono ancora tanti aspetti di Wakanda che meritano di essere esplorate.

Legami di famiglia

Le dinamiche familiari vengono trattate raramente nel MCU (in tale senso, Ant-Man e Ant-Man and The Wasp rappresentano due eccezioni degne di nota. È stato quindi interessante vedere Sam Wilson impegnato ad sostenere la sua famiglia nonostante l’enorme conflitto personale che stava vivendo. 

Sfortunatamente, la sorella e i nipoti di Sam sono state sfruttati male nella storia e sono stati spesso dimenticati quando altri temi hanno preso il sopravvento. The Falcon and the Winter Soldier non è chiaramente una sitcom, ma una maggiore attenzione alla famiglia di Sam Wilson avrebbe aggiunto un senso di maggiore realtà alla caratterizzazione del personaggio. 

Zemo

Il Barone Zemo è stato un personaggio forse incompreso in Captain America: Civil War, ecco perché in molti si aspettavano che venisse maggiormente approfondito in The Falcon and the Winter Soldier. Zemo ha dimostrato di essere sardonico e astuto come in passato, ma anche divertente e intelligente, nonché un pessimo ballerino.

Gli ultimi momenti di Zemo, in cui lo abbiamo visto partecipare ad un memoriale di Sokovia, sono stati perfetti considerato il background del personaggio e il ruolo che ha svolta nella serie, anche se forse è stato troppo breve.

Steve Rogers è morto

The Falcon and the Winter Soldier sembra insistere sul fatto che Captain America, ossia Steve Rogers, sia morto e che il mondo deve andare avanti anche senza di lui. La verità è che Cap non è morto, come sappiamo bene dagli eventi di Avengers: Endgame. Dopo aver consegnato lo scudo a Sam, infatti, è tornato nel passato per vivere finalmente la sua vita insieme a Peggy Carter.

Francamente, si tratta di una presa di posizione da parte della serie parecchio irritante, poiché nonostante lo spirito di Cap – inteso come simbolo di una nazione, portatore di determinati valori, ecc. – sia davvero morto all’inizio della serie, non si capisce perché i personaggi principali appaiano come sprezzanti nei confronti dell’uomo che hanno visto l’ultima volta seduta su una panchina a New York.

John Walker

Quando John Walker (Wyatt Russell) ha assunto il ruolo di Captain America per volere del governo, i fan del MCU aveva già anticipato la sua disfatta. La cosa interessante è che era proprio quello il cuore pulsante del suo arco narrativo, mentre cercava di entrare in sintonia con la sua nuova identità assumendo atteggiamenti tanto buoni quanto cattivi.

Tuttavia, la serie ha fatto bene a presentare Walker come un personaggio comprensivo che il pubblico avrebbe potuto potenzialmente odiare, indipendentemente da dove il suo destino lo condurrà…

Sharon Carter

Al personaggio di Sharon Carter non è stato dato molto spazio in film come Captain America: The Winter Soldier o Captain America: Civil War, tant’è che alla fine i fan l’hanno considerata soltanto un interesse amoroso per Steve Rogers.

Tuttavia, quel background di Sharon viene totalmente ignorato in The Falcon and the Winter Soldier, che presenta un nuovo lato del personaggio, accompagnato da tutta una serie di rinnovate abilità. La verità è che ciò non è servito a riempire degli enormi buchi di trama in merito al suo arco narrativo, per non parlare di quello che abbiamo visto nella scena post-credits, che avrebbe meritato un maggiore approfondimento, mentre così è apparso soltanto come qualcosa che Sharon non meritava davvero.

Bucky Barnes

Uno dei temi principali di The Falcon and the Winter Soldier è stato la redenzione di Bucky Barnes, introdotta e poi sottolineata nei primi due episodi. La storia di una storia costellata di omicidi inconsapevoli è chiaramente avvincente e l’episodio finale è riuscito a dare una degna conclusione ai suoi tormenti in maniera convincente.

Al personaggio di Sebastian Stan è stata data la possibilità di esplorare qualcosa che andava oltre il mero combattimento o l’uccisione di altri esseri umani. Dal punto di vista emotivo, si tratta di qualcosa di estremamente gratificante per un attore che viene chiamato ad interpretare un supereroe.

Troppe tematiche

The Falcon and the Winter Soldier ha mescolato al suo interno numerose storyline. Tuttavia, le varie tematiche esplorate – i legami familiari, l’imperialismo, la redenzione, il razzismo, il coraggio, la moralità, ecc. – sono stati spesso o abbandonati o ignorati.

Il vero tallone d’Achille dello show è forse quello di aver voluto trattare troppi temi che alla fine non sono riusciti a sposarsi bene l’uno con l’altro e non trovare sufficiente spazio all’interno della serie.

Paddington 2 batte Quarto potere: è il film con il più alto punteggio su Rotten Tomatoes

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Tutti amano i film di Paddington, ma chi avrebbe immaginato che lo fossero a tal punto da riuscire a battere Quarto potere? Il capolavoro di Orson Welles è stato a lungo il film con il più alto punteggio su Rotten Tomatoes, con un numero enorme di giudizi positivi da parte della critica raccolti negli ultimi otto decenni. Tuttavia, dopo che è stata ripescata una recensione negativa, l’indice di gradimento di Quarto potere è sceso dal 100% al 99%.

Si tratta di una recensione che risale a circa ottant’anni fa, scritta da Mae Tinée per il Chicago Tribune (potete leggerla qui), che è stata appunto responsabile di questo inaspettato cambio di apprezzamento del film sul noto aggregatore e che ha avuto delle conseguenze davvero inaspettate. Ora, infatti, è Paddington 2 ad avere il più alto grado di apprezzamento su Rotten Tomatoes: il sequel detiene il record per il 100% di gradimento (dato che si bassa esclusivamente sulle recensioni) ed è quinti riuscito a surclassare Quarto potere nella classifica dei film col punteggio più alto.

Per decenni Quarto potere è stato lodato come il più grande film mai realizzato. Si tratta del primo film girato da Orson Welles, che tuttavia all’inizio non incontrò i favori né della critica né del pubblico (nonostante riuscì ad ottenere ben 9 candidature agli Oscar, vincendo però soltanto quello alla Migliore sceneggiatura non originale). Soltanto a partire dagli anni ’50, infatti, la critica iniziò a considerare Quarto potere un capolavoro. La travagliata produzione del film (che divenne anche oggetto di boicottaggio) è stata di recente raccontata in Mank di David Fincher, disponibile su Netflix.

Per quanto riguarda il futuro di Paddington, un terzo capitolo del franchise animato basato sulla storia dell’orso della letteratura inglese creato da Michael Bond, è stato ufficialmente annunciato lo scorso febbraio. Tuttavia, ad oggi non ci sono stati ancora aggiornamenti in merito al progetto.

The Falcon and the Winter Soldier: lo showrunner conferma i tagli alla storia

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Persino i Marvel Studios non sono stati immuni dall’influenza che la pandemia di Covid-19 ha avuto sulle produzioni in tutto il mondo. Come sappiamo, infatti, la produzione di The Falcon and the Winter Soldier è stata prima interrotta e poi posticipata proprio a causa dell’emergenza sanitaria (ricordiamo che nei piani originali della Marvel, la serie avrebbe dovuto debuttare prima di WandaVision). 

Lo scorso anno, proprio sulla scia di questo stravolgimento, sono iniziate a circolare diverse voci secondo cui le riprese aggiuntive della serie erano servite anche per rimuovere dallo show una storyline che aveva a che fare con una pandemia mondiale e che, probabilmente, i Marvel Studios non ritenevano più adatta considerato ciò che il mondo reale stava vivendo a causa del Coronavirus.

Ora, in occasione del podcast “Fade to Black” di Amon Warmann, lo showrunner di The Falcon and the Winter Soldier, Malcolm Spellman, ha confermato che effettivamente una storyline è stata tagliata dalla serie, ma ha negato che fosse collegata ad una pandemia. Tuttavia, spera che quella “trama perduta” possa essere ancora usata in futuro, magari in una serie a fumetti.

“Mi è stato detto che devo smetterla di parlare di questa storyline tagliata dalla serie”, ha detto Spellman. “Ma la verità è che l’adoravo e sì, posso confermare che non aveva nulla a che fare con una pandemia. Voglio vedere se possiamo convincere alcuni degli autori a farci un romanzo… anche perché sono convinto che persino Kevin Feige adorava quella storia. Tuttavia, mi è stato detto di smetterla di parlarne.”

Isaiah Bradley legato ai tagli alla storia di The Falcon and the Winter Soldier?

È difficile riuscire a immaginare cosa avrebbe trattato la storyline tagliata da The Falcon and the Winter Soldier. Tuttavia, non possiamo fare a meno di chiederci se poteva in qualche modo avere dei legami con Isaiah Bradley, dal momento che il passato del personaggio è stato solo menzionato nella serie, senza mai essere davvero mostrato.

Ricordiamo che Malcolm Spellman è stato incaricato, insieme a Dalan Musson, di scrivere la sceneggiatura di Captain America 4, il nuovo capitolo del franchise dedicato al Vendicatore a stelle e strisce che, quasi sicuramente, avrà come protagonista Anthony Mackie. Al momento sul film non ci sono ulteriori dettagli.

Alien 3: la sceneggiatura originale di William Gibson diventerà un romanzo

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La sceneggiatura originale che il noto scrittore William Gibson scrisse per Alien 3 sarà al centro di un nuovo romanzo di Pat Cadigan. A riportare la notizia è Bloody Disgusting. Come la maggior parte dei fan del celebre franchise sapranno, Gibson aveva realizzato uno script per il terzo capitolo della saga che non è mai stato utilizzato.

David Fincher, infatti, diresse il film basandosi su una sceneggiatura di David Giler, Walter Hill e Larry Ferguson. Secondo quanto dichiarato dallo stesso Gibson, quasi nulla delle sua sceneggiatura venne effettivamente utilizzato in Alien 3. Tuttavia, negli ultimi anni quella sceneggiatura ha ottenuto un adattamento a fumetti ufficiale da parte di Dark Horse, e ora verrà utilizzata per dare vita ad un romanzo completo.

Titan Books pubblicherà “Alien 3: The Unproduced Screenplay” il prossimo 31 agosto. La prima bozza della sceneggiatura di Gibson è stata adattata da Pat Cadigan, la regina del movimento letterario del cyberpunk, vincitrice del Premio Hugo. La sinossi ufficiale dell’opera recita: “La sceneggiatura mai adattata prima di William Gibson per il sequel diretto di Aliens – Scontro finale, rivela il destino di Ripley, di Newt, dell’androide Bishop e del caporale Hicks. Quando la nave Sulaco dei Colonial Marines attracca con la stazione spaziale e l’installazione militare Anchorpoint, appare una nuova forma di Xenomorfo. Scritto dal romanziere vincitore dell’Hugo Award, nonché “Regina del Cyberpunk”, Pat Cadigan, il libro è basato sulla prima bozza mai prodotta di Gibson.”

Alien 3, il debutto alla regia di David Fincher

Alien 3, uscito nel 1992, è stato il capitolo meno redditizio della saga, e ancora oggi è considerato da molti il meno riuscito. Il film segnò il debutto di David Fincher alla regia di lungometraggio (che all’epoca era noto soltanto come regista di videoclip musicali per artisti del calibro di Michael Jackson, Madonna e George Michael). Lo stesso regista ha rinnegato pubblicamente il film, attribuendone l’insuccesso ai produttori, che limitarono la sua libertà creativa non avendo fiducia nelle sue capacità.

Zack Snyder rivela il suo Batsuit preferito dai fumetti

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Zack Snyder rivela il suo Batsuit preferito dai fumetti

Sappiamo tutti che il lavoro di Zack Snyder nel DCEU – soprattutto per quanto riguarda Batman v Superman: Dawn of Justice – è stato fortemente influenzato da “Batman: Il ritorno del Cavaliere Oscuro”. La miniserie di Frank Miller del 1986 è una delle storie a fumetti più iconiche di tutti i tempi, che ha influenzato anche la trilogia sul Cavaliere Oscuro ad opera di Christopher Nolan, in particolare il film Il cavaliere oscuro – Il ritorno.

Zack Snyder non ha mai fatto mistero della sua ammirazione per il lavoro di Miller, rivelando anche in più di un’occasione che gli sarebbe piaciuto realizzare un adattamento cinematografico di “Batman: Il ritorno del Cavaliere Oscuro“. In occasione del Justice Con, l’evento virtuale organizzato per celebrare la Snyder Cut di Justice League ad un mese dall’uscita, al regista è stato chiesto di svelare il suo costume preferito dell’Uomo Pipistrello. Senza esitare, Snyder ha subito menzionato il costume dell’opera di Miller.

“Il mio Batsuit preferito è quello de Il ritorno del Cavaliere Oscuro”, ha detto Zack Snyder. “Se dovessi un giorno realizzare il film, riprodurrei quel costume fedelmente. L’altro giorno, sui social, mi è apparso un ragazzo, un cosplayer forse, che aveva ricreato quel costume molto bene. Però non ricordo il suo nome…”

Allo stesso modo in cui la storia di Miller è considerata uno dei fumetti di Batman più iconici di tutti i tempi, la sua Batsuit è altrettanto venerata da molti. Sempre nel corso del Justice Con, Zack Snyder ha riconosciuto le somiglianze tra il costume di Ben Affleck e quello de “Il ritorno del cavaliere oscuro”, una scelta popolare che ha chiaramente ispirato il look del Batman di Affelck.

Anche la Snyder Cut di Justice League contiene alcuni riferimenti alla serie di Frank Miller. Nell’epilogo del film, infatti, Batman può essere visto in piedi su una Batmobile simile a un carro armato che ricorda molto quella de “Il ritorno del cavaliere oscuro”. Inoltre, nella stessa scena, raccolti davanti al veicolo, si può scorgere la banda dei Mutants, un altro riferimento all’opera di Miller.

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