Avengers:
Endgame avrebbe dovuto includere una scena
post-credits che anticipava WandaVision. La serie che ha debuttato su
Disney+ lo scorso 15 gennaio e che ha
ufficialmente inaugurato la Fase 4 del MCU (in cui si alterneranno
progetti destinati sia al grande che al piccolo schermo), ha visto
il ritorno di Elizabeth Olsen e Paul Bettany nei panni dei rispettivi
personaggi interpretati nell’universo condiviso, ossia Wanda
Maximoff/Scarlet Witch e Visione.
WandaVision è sicuramente il prodotto più
singolare mai partorito dai Marvel Studios fino ad oggi; in base a ciò che
è stato rivelato dai due primi episodi usciti lo scorso venerdì, la
serie sembra avere poco o nulla a che fare con il franchise che
abbiamo conosciuto e amato negli ultimi 10 anni. La serie è
ispirata alle sit-com più celebri degli anni ’50 e ’60, nonostante
i primi due episodi abbiamo già palesato alcuni riferimenti ad una
narrativa più ampia e decisamente oscura. Detto questo, se le cose
fossero andate come volevano i Marvel Studios in origine, Avengers:
Endgame avrebbe impostato WandaVision in maniera assolutamente esplicita
attraverso una scena post-credits.
Parlando con
IMDb, Paul Bettanyha rivelato
che ci sarebbe stata una scena che avrebbe incluso Visione in
Avengers:
Endgame. Ma alla fine, la mente dietro il MCU, ossia Kevin Feige, ha deciso
di scartare l’idea, cosa di cui l’attore è rimasto alquanto
sgomento. Ecco perché: “Ad un certo punto sarei dovuto
comparire. Mi avrebbero trovato in una specie di sacco per
cadaveri. Kevin mi aveva parlato di questa cosa, ma alla fine ha
cambiato idea. Ci sono rimasto un po’ male, perché volevo davvero
quella partecipazioni agli utili (ride).”
Avengers: Endgame e la chiusura di un “cerchio”
Dal momento che Visione è stato
ucciso da Thanos in Avengers:
Infinity War, alla fine non è tornato in vita e non è
apparso in Endgame.
Il personaggio è stato citato in maniera velata da Scarlet Witch,
che ovviamente nutriva rancore contro il Titano Pazzo per quello
che aveva fatto al suo amante. Col senno di poi, è stato meglio che
i Marvel Studios abbiano scartato
l’idea. Per quanto emozionante potesse essere una scena
post-credits del genere, avrebbe tolto l’idea che il film stava
effettivamente segnando la fine di un’era. Invece, Avengers:
Endgame ha scelto di rinunciare alle tradizionali
scene dopo i titoli di coda del MCU, chiudendosi in maniera
simbolica con i rumori di Tony Stark che crea il suo primo costume
di Iron Man, scelta decisamente più appropriata.
Avengers:
Endgame è arrivato nelle nostre sale il 24 aprile
2019. Nel cast del film Robert
Downey Jr., Chris
Evans, Mark
Ruffalo, Chris
Hemsworth e Scarlett
Johansson. Dopo gli eventi devastanti di Avengers:
Infinity War, l’universo è in rovina a causa
degli sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati
rimasti in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi
ancora una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare
l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle
conseguenze che potrebbero esserci.
Stanley Kubrick
aveva chiesto ad Alex North, compositore
specializzato nella composizione di colonne sonore per il cinema,
di realizzare una musica adatta a sostituire la musica classica che
aveva scelto di appoggiare momentaneamente sulle immagini di
2001: Odissea nello Spazio, il suo capolavoro
fantascientifico del 1968.
Sappiamo però che il lavoro di North
non venne usato da Kubrick, che scartò non solo la sua colonna
sonora, ma anche una canzone originale composta appositamente per
il film, un brano che è oggi disponibile su Youtube.
Il titolo della canzone è 2001:
A Garden of Personal Mirrors ed è stata scritta da
Mike Kaplan, storico ufficio stampa di Kubrick e
interpretata da Naomi Gardner. Ecco di seguito il
brano.
Il 23 febbraio Star
diventerà il sesto brand a essere incluso all’interno di
Disney+, andando ad
aggiungersi ai già presenti Marvel, Pixar, Star
Wars, National Geographic e Disney.
Star promette ancora già serie tv, film e prodotto Plus
Originals.
Star diventerà la casa
dell’intrattenimento generale, raddoppierà la quantità di contenuti
da guardare su Disney+,
tra cui Disney Television Studios (20th Television e ABC SIgnatue),
FX Prudictions, e 20th Century Studios.
Tra le novità in arrivo
sul canale le serie Big Sky e Love, Victor entrare
Star Originals disponibili al lancio. Di seguito ecco un primo
sguardo al alcuni dei titolo Star, tra le centinaia ancora da
annunciate che saranno disponibili dal 23 febbraio.
Dal visionario narratore
David E: Kelley (Big Little Lies
– Piccole grandi bugie) arriva Big Sky, una serie
thriller che segue i detective privati Cassie Dewel e Cody Hooyt
che uniscono le loro forze con l’Ex Poliziotta, Jenny Hoyt, moglie
di Cody da cui si è separato, per cercare due sorelle rapite da un
camionista su una remota autostra del Montana. Ma quando scoprono
che non si tratta delle uniche ragazze scomparse nella zona, devono
correre contro il tempo per trovare queste donne prima che sia
troppo tardi.
Ambientata nel mondo del
film rivoluzionario del 2018 Tuo, Simon, la serie seguo Victor, un
nuovo studente della Creekwood Hight school, nel suo viaggio alla
scoperta di se stesso, mentre affronta delle difficoltà in
famiglia, si adatta a una nuoova città ed esplora il proprio
orientamento sessuale. Quando tutto sembra troppo, si mette in
contatto con Simon perché lo aiuti ad affrontare gli alti e bassi
del Liceo.
24
– Kiefer
Sutherland è il protagonista di questa innovativa serie Tv:
un’intera stagione si svolge in un giorno, con ognuno dei 24
episodi che ricoprono un’ora, raccontati in tempo reale.
Lost
Lost – I misteri si infittiscono
quando i 48 sopravvissuti del volo Oceanic Air 815 si trovano
bloccati su un’isola non identificata con poche speranze di essere
salvati.
Desperate Housewives – I segreti
di Wisteria Lane
Desperate Housewives – I segreti di
Wisteria Lane – Dopo essersi tolta la vita nella sua casa perfetta,
Mary Alice continua a guardare dall’alto i suoi amici e la sua
famiglia. Ora, dall’oltretomba, ci porta nelle loro vite e in
quelle dei suoi vicini: Susan è una donna divorziata e una madre
single che farebbe di tutto per amore; Lynette è un’ex donna in
carriera che è passata dalla sala riunioni all’essere una madre
annoiata e maniacale di quattro figli ingestibili; Bree Van De Kamp
è come Martha Stewart sotto steroidi, con una famiglia sull’orlo
dell’ammutinamento; Gabrielle Solis è un’ex modella che ha un
marito ricco e una grande casa, quindi che cosa ci fa con il
giardiniere diciassettenne? E le conquiste della pluridivorziata
Edie Britt hanno fatto spettegolare tutti. Mary Alice vede più ora
di quanto non abbia mai visto da viva e ha intenzione di
condividere i segreti che si nascondono dietro ogni porta di questo
sobborgo americano apparentemente perfetto.
I griffin
Appuntamento con I
Griffin – Peter, il padre sovrappeso e goffo che dice
sempre quello che gli passa per la testa. Lois, la madre amorevole
che non riesce a capire perché il figlio continui a cercare di
ucciderla. La loro figlia Meg, la regina dei drammi adolescenziali
che è costantemente messa in imbarazzo dalla sua famiglia. Chris,
il tredicenne muscoloso che non farebbe male a una mosca, a meno
che non atterri sul suo hot dog. Stewie, il bebè pericoloso incline
al dominio del mondo. E Brian, il cane sarcastico con un’arguzia
secca come i martini che beve. Le avventure animate di questa
famiglia scandalosa vi faranno ridere a crepapelle. – I
Griffin continua a intrattenere il suo pubblico di fan
irriducibili con un umorismo pungente, parodie di grande effetto,
animazioni spettacolari, con musiche originali eseguite da
un’orchestra. Dal suo debutto nel 1999, la serie ha raggiunto lo
status di cult tra i fan, e la sua stella emergente, un bambino
parlante, è diventata uno dei più grandi personaggi televisivi di
tutti i tempi. I Griffin ha ottenuto numerosi
riconoscimenti, tra cui una nomination agli Emmy Award come Miglior
Serie Comedy, la seconda serie animata nella storia della
televisione ad aver ricevuto questo premio.
How i met your mother
How I Met Your Mother è una serie comedy
che racconta la storia di Ted (Josh Radnor) e di come si sia
innamorato. Tutto è iniziato quando il migliore amico di Ted,
Marshall (Jason Segel), ha sganciato la bomba che avrebbe fatto la
proposta di matrimonio alla sua storica fidanzata e ora moglie,
Lily (Alyson Hannigan), una maestra d’asilo. In quel momento, Ted
ha capito che avrebbe fatto meglio a darsi una mossa se anche lui
avesse voluto trovare il vero amore. Ad aiutarlo nella sua ricerca
c’è Barney (Neil Patrick Harris), un amico con infinite, a volte
scandalose opinioni, con un debole per i completi e un metodo
infallibile per conquistare le donne. Quando Ted ha incontrato
Robin (Cobie Smulders) è stato amore a prima vista, ma quando le
cose non hanno funzionato, Ted ha capito che il destino avrebbe
avuto qualcos’altro in serbo per lui. La serie è raccontata
attraverso flashback dal futuro.
Prison Break
Michael Scofield (Wentworth
Miller) è un uomo disperato in una situazione disperata. Suo
fratello, Lincoln Burrows (Dominic
Purcell), è nel braccio della morte per un assassinio che
Michael è convinto che Lincoln non abbia commesso. Senza altre
opzioni e con il tempo che scorre, Michael rapina una banca per
farsi incarcerare insieme al fratello nel penitenziario di Stato di
Fox River. Prison
Break unisce la speranza di Le
Ali della Libertà, il cameratismo di L’altra
sporca ultima meta e la tensione e la messa in scena
di La Grande Fuga. Questa intrigante serie rivela
nuovi pezzi del puzzle ad ogni episodio, mentre Michael porta
avanti il suo audace piano per ideare la grande evasione e
risolvere l’ampia cospirazione su scala nazionale che ha portato lì
suo fratello.
X-Files
L’anticonformista agente
dell’FBI, Fox
Mulder (David Duchovny), si assume la responsabilità di indagare su
un gruppo di casi irrisolti, noti come “X-Files”, che a suo avviso
riguardano fenomeni paranormali. Per tenere sotto controllo il suo
lavoro – e nella speranza di smentire le sue teorie – l’FBI decide
di affiancargli Dana Scully (Gillian
Anderson), una giovane agente scettica, laureata in medicina e
con una forte propensione per la scienza. Mentre la coppia lavora
per risolvere questi casi inspiegabili, la forte fede di Mulder
nelle forze dell’ignoto continua a sfidare la mente razionale di
Scully. Caso dopo caso, il loro rapporto si fa sempre più
complesso, crescendo lentamente in un inebriante mix tra
competitività professionale, battute argute e un’attrazione
reciproca che viene alimentata dall’intensità delle loro missioni e
dalla vicinanza a cui il lavoro li costringe.
Atlanta
Atlanta ruota intorno a Earnest
“Earn” Marks (Donald Glover), un giovane solitario che torna nella
sua città natale di Atlanta, in Georgia, dopo aver lasciato
Princeton. Al suo arrivo, scopre che suo cugino Alfred è diventato
il nuovo rapper più sexy di Atlanta. La serie segue i cugini nel
loro percorso attraverso la scena rap di Atlanta, dove i loro punti
di vista opposti sull’arte, gli affari, il successo e la razza
renderanno la loro avventura tutt’altro che facile. Seppur
smarrito, Earn è estremamente intelligente e attento. Proprio come
un millennial disilluso, lotta per trovare la sua vocazione e sente
che il gioco della vita è impostato in modo che non possa mai
vincere. Earn si rende conto che l’improvvisa popolarità di Alfred
su YouTube ha il potenziale per diventare un’opportunità che può
cambiare la vita di entrambi – se solo riuscisse ad avere la meglio
sull’atteggiamento di suo cugino, “prima agisci, poi pensa”, e ad
abituarsi a Darius, l’assistente probabilmente sensitivo (ma
decisamente strano) e dipendente dalle droghe. Come manager di
Alfred, Earn potrebbe finalmente trovare qualcosa per cui valga la
pena impegnare le proprie energie.
Come tutti i genitori, Andre “Dre”
(Anthony Anderson) e Rainbow (Tracee Ellis Ross) Johnson vogliono
dare il meglio ai propri figli. Ma l’infanzia di questi bambini si
sta rivelando molto diversa dalla loro. E ora si rendono conto di
almeno due cose: c’è un prezzo da pagare per aver dato ai figli più
di quanto loro abbiano mai avuto e questi genitori amorevoli sono
totalmente impreparati alle conseguenze. “Pops” (Laurence
Fishburne), il padre di Dre, coglie ogni oc
Ian McShane, che
interpreta il nemico di John Wick nell’omonimo franchise, ha
lasciato intendere che John Wick
4 potrebbe entrare in produzione quest’anno. Il primo
John
Wick con Keanu Reeves è uscito nel 2014 e
ha contribuito a generare due sequel di altrettanto successo. Il
primo film ha incassato 86 milioni di dollari in tutto il mondo,
con un budget di produzione di “soli” 20 milioni di dollari: ogni
successivo appuntamento della saga ha avuto un successo ancora
maggiore del precedente.
Si diceva che l’ultimo film della
serie, John Wick
3 – Parabellum, rappresentaasse la fine della trilogia
di John
Wick. Quel film terminava con un’intensa lotta per
proteggere The Continental, in cui il manager Winston, interpretato
da McShane, sparava a John Wick. Tuttavia, gli ultimi momenti del
film rivelano che Wick in realtà non è morto: è stato portato al
Bowery King, dove gli viene offerta un’opportunità di vendetta,
spianando così la strada a John Wick
4.
Purtroppo, anche il quarto capitolo
è stato colpito dalla conseguenze disastrose della pandemia di
Covid-19: il film doveva originariamente uscire al cienma 21 maggio
2021, ma il coinvolgimento di Reeves sia in John Wick
4 che in Matrix 4,
insieme ai ritardi nella produzione, ha creato non poche difficoltà
circa una possibile data di uscita condivisa per entrambi i titoli.
John Wick
4 è ora previsto per il 27 maggio 2022.
Dopo un anno di ritardi e di poche
informazioni relative al nuovo capitolo del franchise, Ian
McShane ha rivelato a Collider
che la Lionsgate potrebbe decidere di mandare in produzione
John
Wick 4 entro il 2021. “Keanu [Reeves] e io ci
siamo scambiati gli auguri di Capodanno e ci siamo detti: ‘Spero di
vederti quest’anno’. So che la sceneggiatura è pronta e so che
sperano di farlo quest’anno. So che hanno annunciato che avrebbero
fatto [John Wick 4] e [John Wick 5] insieme, ma chi lo sa! Gli
studi annunciano ogni sorta di cose. Senza dubbio, a un certo punto
di quest’anno, faremo John Wick 4.”
John Wick 4 e 5 verranno ancora girati back-to-back?
Ad agosto dello scorso anno la
Lionsgate annunciò che John Wick 5 sarebbe stato girato
back-to-back con John Wick
4. Al momento non sappiamo se quei piani verranno
mantenuti oppure no. All’epoca John Feltheimer, CEO della
compagnia, aveva spiegato che lo studio puntava a far partire le
riprese di entrambi i film nei primi mesi del 2021: “Siamo
impegnati a preparare le sceneggiature per le prossime due puntate
del nostro franchise d’azione John Wick, con John Wick 4 in
programma nei cinema per il weekend del Memorial Day 2022. Speriamo
di girare entrambi, John Wick 4 e 5, back-to-back quando Keanu sarà
disponibile all’inizio del prossimo anno.”
Il potenziale ritorno di Chris Evans nel MCU avvenire nei panni del Captain America dell’Hydra, e non del
supereroe a stelle e strisce a cui i fan sono stati abituati. Evans
è apparso in ben nove film dell’universo condiviso nel corso di
soli otto anni, e dovrebbe toranre anche in
What If…?, serie animata che vedrà gli attori del MCU tornare a doppiare i loro
iconici personaggi. Tuttavia, sembra che il mandato di Evans
nell’universo condiviso non sia ancora finito…
Prima dell’uscita di
Avengers:
Endgame, Evans aveva dichiarato espressamente che il suo
tempo come Capitan America era finito; aveva in programma di
appendere al chiodo il suo scudo e di consegnarlo –
cinematograficamente parlando – a Falcon, affinché il suo amico di
lunga data diventasse il nuovo Captain America. Tuttavia, proprio
di recente è stato riferito che Evans è in trattative per
riprendere il ruolo in uno dei prossimi progetti del MCU, anche se non si tratterà di un
ipotetico Captain America 4. Al contrario,
potrebbe assumere un ruolo simile a quello che
Robert Downey Jr. Man ha mantenuto con il suo Tony Stark dopo
Iron Man 3, apparendo in altri film sia in ruoli da
co-protagonista che in ruoli minori, come ad esempio Captain
America: Civil War e Spider-Man:
Homecoming.
Questa è decisamente una scelta
intrigante per il Captain America di Evans, soprattutto in base
all’ultimo volta che il pubblico ha visto Steve Rogers sullo
schermo: era anziano e non era proprio in grado di affrontare
un’altra minaccia come Thanos. Tuttavia, il fatto che Steve Rogers
non sia più al suo apice non significa che Evans non possa tornare
come nei panni di Captain America così come lo ricordano i fan:
alcune modifiche potrebbero infatti essere apportate per accogliere
un Capitan America diverso, proveniente da un’altra linea
temporale, forse proprio il famigerato Captain America dell’Hydra
che ha causato così tante polemiche nel 2016.
La storia del Captain America dell’Hydra
Nella serie a fumetti
limitata “Secret Empire”, lo SHIELD ha utilizzato i frammenti del
Cubo Cosmico per alterare la realtà: alla fine, quei frammenti si
sono fusi in una bambina di nome Kobik. Non molto più tardi, Kobik
richiese un clone di Teschio Rosso, perché questi, una volta, aveva
tenuto il Cubo Cosmico tra le mani e quindi credeva che potesse
aiutarla a diventare un essere unico. Teschio Rosso ha colto
l’opportunità per indottrinarla alla maniera dell’Hydra. Grazie a
lui, le azioni di Kobik hanno continuamente spinto in avanti i
piani dell’Hydra, portando infine alla creazione di un nuovo
Captain America, conosciuto anche come Hydra Supreme.
Sotto l’influenza di Teschio Rosso,
lo SHIELD creò una città chiamata Pleasant Hill e la riempì di
supercriminali riformati. Tuttavia, ebbe vita breve, perché poco
dopo ebbe luogo un’enorme scontro, con Steve Rogers – già vecchio a
quel punto – che tentò di convincere Kobik a usare i suoi poteri
per porre fine alla battaglia. Rogers venne però attaccato da
Crossbones e quasi ucciso; Kobik colse quindi l’opportunità per
mettere in atto il piano di Teschio Rosso: ripristinò la giovinezza
di Steve Rogers, trasformandolo però in un nuovo Captain America,
fedele all’Hydra e ai suoi valori.
Questa svolta ha portato all’evento
crossover “Secret Empire”, in cui Captain America stava lavorando
per stabilire il dominio di Hydra nel mondo. Nella storia, l’Hydra
aveva conquistato efficacemente gli Stati Uniti e assunto i
supereroi che una volta avevano seguito Cap. Succedono molte cose
in quell’arco narrativo, che si conclude con la rivelazione che
Hydra Supreme è appunto un “doppio” del vero Steve Rogers.
Tuttavia, Bucky Barnes è stato in grado di togliere Kobik
dall’influenza di Teschio Rosso e far emergere il vero Captain
America, ponendo così fine al regno di Hydra e anche a Hydra
Supreme. In seguito, il vero Steve Rogers aveva bisogno di
ripristinare la sua eredità, perché era stata rovinata dal falso
Captain America.
La Fase 4 ha già spianato la strada a Hydra Supreme?
È improbabile che i
Marvel Studios adattino perfettamente la trama
di “Secret Empire”, dal momento che molte altre cose dovrebbe
accadere nel MCU affinché ciò sia possibile. Ma
proprio grazie a ciò che lo studio ha fatto con Captain
America: Civil War (che non era una trasposizione
fedelissima della storia a fumetti), il MCU potrebbe utilizzare Hydra
Supreme in qualche altro modo grazie a ciò che è stato già
impostato per la Fase 4. Sebbene Steve Rogers si sia ritirato dagli
Avengers e la maggior parte dei supereroi originali se ne siano
andati, la Fase 4 del MCU è ancora in gran parte
interessata alla sua eredità; dopo tutto, diversi personaggi e
cattivi legati a Captain America figurano al centro di film e serie
dei primi anni della Fase 4, in particolare grazie allo show
The Falcon and the Winter Soldier.E vari elementi delle storie di “Secret
Empire” e di Hydra Supreme possono essere intravisti nella Fase 4,
in base a ciò che è già stato rivelato al pubblico.
Una parte fondamentale dell’origine di Hydra
Supreme è che Steve Rogers è vecchio e non si comporta come Capitan
America; questo è quello che è successo alla fine di Avengers:
Endgame, quando Evans si è presentato come il
vecchio Steve Rogers. Inoltre, il personaggio che ha raccolto
l’eredità di Steve Rogers come Capitan America era Falcon. Il
trailer della serie Loki ha
mostrato una New York City distrutta, che molti fan credono sia un
riferimento al Dio dell’Inganno che abita una realtà in cui i
Vendicatori hanno perso la battaglia di New York. Ma cosa
succederebbe se, invece di essere un riferimento alla battaglia del
2012, fosse una realtà in cui Hydra Supreme esiste e ha vinto in
una diversa battaglia di New York? Dopotutto, anche i Chitauri
erano responsabili dell’attacco alla Terra in “Secret Empire”.
Inoltre, il MCU sta ora sperimentando realtà
tascabili e manipolabili come Pleasant Hill con
WandaVision. Prese singolarmente, tutte queste cose
potrebbero sembrare irrilevanti, ma insieme potrebbero in realtà
aver già spianato la strada ad un nuovo grande evento
crossover.
Come Hydra Supreme può funzionare nel MCU
La Saga dell’Infinito ha
concluso la trama principale di questo particolare universo con la
sconfitta di Thanos, ma ci sono infiniti universi là fuori nel
Multiverso – e questa è l’apertura di cui la Marvel ha bisogno per esplorare un
personaggio come Hydra Supreme. Usare lo Steve Rogers di questo
universo rischia di rovinare il suo finale in Avengers:
Endgame, ma strappare un altro vecchio Steve Rogers
da una timeline alternativa e usare i personaggi (e le differenze)
di quell’universo per stabilire Hydra Supreme potrebbe essere
piuttosto facile. La migliore linea d’azione sarebbe quella di
prendere la città di New York in Loki e
usarla come punto di partenza per l’universo di Hydra Supreme.
Questo potrebbe essere ulteriormente elaborato in Doctor Strange in the Multiverse of Madness – in cui
sappiamo già che verrà esplorato il Multiverso – e o in
Thor:
Love and Thunder, che può basarsi sulla nuova avventura di
Loki. Quel film potrebbe connettersi anche al Multiverso,
considerando che presenta il ritorno di Jane Foster, ma questa
volta nei panni di Mighty Thor.
L’inclusione del Barone Zemo in
The Falcon and the Winter Soldier potrebbe aiutare a
stabilirlo, poiché era un membro chiave dell’Esercito del Male in
“Secret Empire”, lavorando al fianco di Hydra Supreme. La
formazione dell’Esercito del Male potrebbe essere il prossimo
domino a cadere, seguendo il vecchio Steve Rogers, Falcon che
assume il mantello di Capitan America e Scarlet Witch che
sperimenta una realtà alternativa. La Marvel non avrebbe nemmeno bisogno
di adattare “Secret Empire” nella sua interezza, ma potrebbe essere
usato per mostrare al pubblico le conseguenze dell’apertura del
Multiverso, come una sorta di vaso di Pandora: personaggi e mondi
possono scontrarsi con i personaggi e con il mondo con cui i fan
del MCU hanno già familiarità.
Considerato tutto ciò, Hydra Supreme potrebbe essere solo la punta
dell’iceberg…
Debutta il 18
gennaio su Sky e NOW TV Baghdad Central,
un avvincente thriller prodotto da Euston Films – parte di
Fremantle – e ambientato nella capitale irachena del 2003, mentre
la città si trova al centro degli sforzi della coalizione per
mettere in sicurezza la regione, dominata dal caos, dal crimine e
dalla paranoia che seguirono l’occupazione da parte delle forze
americane. La deposizione del regime di Saddam Hussein e il
conseguente scioglimento dell’esercito e della polizia iracheni
avevano creato infatti un pericoloso vuoto di potere.
Firmata da Stephen Butchard, già
dietro il successo di House Of Saddam e The Last
Kindgom, lBaghdad Central in sei episodi, è
la già apprezzatissima trasposizione televisiva del romanzo omonimo
del 2014 di Elliott Colla: “un drama emozionante” secondo il
Guardian, mentre per il Wall Street Journal è
“impossibile interromperne la visione”.
Baghdad Central: quando esce e
dove vederla in streaming
Baghdad Central
uscirà il 18 gennaio alle 21.15, ogni lunedì su Sky
Atlantic e in streaming su NOW TV
Baghdad Central: la trama e
il cast
Al centro della storia raccontata
in Baghdad Central l’ex ispettore Muhsin al Khafaji
(interpretato da Waleed Zuaite). L’uomo ha perso
praticamente tutto, e combatte quotidianamente per mantenere al
sicuro se stesso e la sua secondogenita Mrouj (July
Namir), gravemente malata. Quando scopre che sua figlia
maggiore, Sawsan (Leem Lubany), è scomparsa,
Khafaji sarà costretto a intraprendere una disperata ricerca per
trovarla.
A causa di un errore riguardante la
sua identità Khafaji viene arrestato e torturato dagli americani
perché sospettato di essere membro delle milizie. Lo aiuterà
l’incontro con un ex ufficiale di polizia britannico, Frank Temple
– interpretato da Bertie Carvel (Les
Misérables) – che lo recluta per lavorare con lui nella Green
Zone.
Nei panni del capitano della
polizia militare americana John Parodi Corey Stoll (House of Cards,
Billions). Completano il cast Clara
Koury (Homeland), nei panni della professoressa
Zubeida Rashid e Neil Maskell (Utopia)
nel ruolo di Douglas Evans.
Liam Neeson ha dichiarato che non reciterà più
in film action. La carriera dell’attore candidato all’Oscar ha
visto una vera e propria rinascita dopo Taken del 2008, che ha spianato la strada a Neeson per
recitare in numerosi film d’azione. Da allora, è diventato noto per
aver interpretato numerose varianti dell’eroe duro che persegue la
giustizia con ogni mezzo necessario.
Esempi recenti della spavalderia
tipica del genere portata da Neeson sul grande schermo includono
Non-Stop del 2014, Un uomo tranquillo del 2019 e The Marksman,
uscito nelle sale americane lo scorso 15 gennaio. Di recente, un
altro film di Neeson è diventato inaspettatamente un enorme
successo sui servizi di streaming dall’inizio della pandemia. Il
film in questione è Unknown – Senza identità del 2011, in
cui Neeson interpreta un professore di botanica la cui identità è
stata rubata, che ora è diventato il film più visto su Netflix. Tuttavia, l’attore nordirlandese ha
segnalato che i suoi giorni da star del cinema potrebbero avere le
ore contate.
In un’intervista con
ET, Liam Neeson ha detto che questo sarà l’ultimo
anno in cui si impegnerà a recitare in film action. L’attore ha
citato l’età come motivo principale del suo pensionamento. “Ho
68 anni e mezzo. 69 quest’anno. Ce ne sono un altro paio che farò
quest’anno – si spera, COVID permettendo. Ce ne sono un paio in
cantiere e poi credo proprio che smetterò”, ha dichiarato.
L’attore ha poi specificato di essere arrivato a questa durante le
riprese del suo prossimo film, Blacklight.“Adoro
picchiare ragazzi della metà dei miei anni, ma non ho più la
resistenza per star al passo con loro. Spesso ho la sensazione che
mi manchi il fiato dopo aver girato una scena.”
Questa notizia non dovrebbe essere
un grande shock per nessuno, dal momento che Neeson in precedenza
aveva già detto a ET di non aver intenzione di recitare nuovamente
in un film di supereroi.
All’epoca aveva dichiarato: “Non ho alcun desiderio di
andare in palestra per tre ore ogni giorno per pomparmi e spremermi
dentro una tuta in velcro con un mantello”. Tuttavia, di
recente Neeson ha espresso interesse a riprendere il suo ruolo di
Qui-Gon Jinn nella serie Disney+ dedicata a Obi-Wan Kenobi, attualmente in fase
di pre-produzione.
Una delle più grandi sorprese in
merito alle riprese aggiuntive della Snyder Cut di Justice
League è stata la decisione di Zack Snyder di riportare sullo schermo
Jared Leto nei panni del Joker,
personaggio interpretato dall’attore premio Oscar in Suicide
Squad. Nonostante la maggior parte dei fan si aspettasse
un flashback sul coinvolgimento del Joker nella morte di Robin,
sembra invece che l’attore interpreterà una versione “inedita” del
Clown Principe del Crimine, in azione nel futuro stabilito dal
“Knightmare” e creato, quindi, dopo che Superman viene “soggiogato”
dall’equazione anti-vita di Darkseid.
Sarà sicuramente una scena molto
interessante da vedere, ma ancor più interessante sarà vedere
Jared Leto recitare senza che la Warner Bros.
possa in qualche modo andare ad inficiare sulla sua interpretazione
(come accaduto, ad esempio, con Suicide
Squad). Indipendentemente da ciò, durante una
recente intervista con
Jake’s Takes, Leto ha condiviso i suoi pensieri su Zack Snyder, pensieri che evidenziano quanto
l’attore abbia apprezzato l’esperienza di lavorare con il
regista.
“È un guerriero. È un pazzo. Lo
amo davvero”, ha detto con entusiasmo l’attore premio Oscar
che vedremo prossimamente in
Fino all’ultimo indizio. “Con ogni personaggio che interpreto –
e questo non so se accade perché lavoro così intensamente e tendo a
scavare molto in profondità e ci metto un sacco di tempo ed energia
-, succede che quando ho finito di interpretarli, quando ho finito
di interpretare quei ruoli, mi mancano sempre un po’.”
Jared Leto si è riappacificato con il suo Joker?
Jared Leto è noto per essere parecchio
selettivo riguardo ai progetti in cui decide di recitare, quindi
sentirlo elogiare Zack Snyder in questo modo è davvero
impressionante. Dopo aver riferito di essere rimasto deluso per il
modo in cui sono state tagliate le sue scene da Suicide
Squad – e anche per la scelta della Warner Bros. di
fare un film su Joker senza di lui -, sembra che il regista di
Justice
League possa aver contribuito a riaccendere il suo
interesse nei confronti dell’Arlecchino dell’Odio. In quante scene
comparirà effettivamente il Joker nel taglio di Snyder resta
chiaramente da vedere, ma vederlo condividere lo schermo con il
Batman di Ben Affleck sarà probabilmente sufficiente per
soddisfare molti fan.
Vi ricordiamo che
la Snyder
Cut di Justice
League uscirà nel 2021 sulla piattaforma
streaming di Warner Bros HBO Max che è disponibile negli USA
dall’Aprile scorso. Attualmente non sappiamo se in Italia la
versione debutterà su qualche piattaforma streaming dato che HBO
MAX non è disponibile nel nostro paese. Ma sappiamo che HBO in
Italia ha un accordo in esclusiva con SKY, dunque potrebbe essere
una valida teoria pensare che in Italia il film possa essere
programmato su SKY CINEMA o su SKY ATLANTIC. Tuttavia, quest’ultima
è solo una supposizione dunque non ci resta che aspettare ulteriori
notizie.
Nonostante il focus principale
di Avengers:
Endgame sia stato il sacrificio di Iron Man per salvare il mondo, un aspetto
importante dell’eredità che l’eroe si lascia dietro nell’MCU è stato quasi del tutto
trascurato. La morte di Iron Man è stata un momento alquanto
inaspettato nel blockbuster che ha chiuso – almeno idealmente – la
Fase 3, poiché fino a questo momento nessuno sapeva realmente (al
di là di speculazioni e congetture) quale sarebbe stato la
decisione dei Marvel Studios in merito al futuro di alcuni
dei personaggi più amati dell’universo condiviso.
Ad oggi, è diventato sempre più
chiaro il fatto che gran parte della Fase 4 si concentrerà
sull’eredità lasciata da Tony Stark, come già fatto in Spider-Man:
Far From Home con il dono postumo degli
occhiali EDITH per Peter Parker da parte di Iron Man. Tra il
dolore di Peter Parker per la perdita del suo mentore, il
riconoscimento da parte della serie Armor
Wars del potere dei costumi di Tony e l’introduzione di
Ironheart – eroe che si ispira alla carriera di Tony – nell’omonima
serie, ci sarà sicuramente ancora molto che verrà dedicato al
personaggio che ha sempre rappresentato il cuore del MCU.
Tutti questi momenti sono
chiaramente importanti, ma il rapido passaggio dalla morte di Iron
Man in Avengers:
Endgame alle avventure narrate in
Spider-Man: Far From Home (con la conseguente
rivelazione dell’identità segreta di Peter Parker al mondo intero)
sembra aver in qualche modo distratto i più da una figura assai
importante che Tony si è lasciato alle spalle: Morgan Stark, sua
figlia. Il genio non è un tratto ereditario, quindi non è garantito
che Morgan sarà intelligente come suo padre, ma dato che Tony e
Pepper hanno chiaramente trascorso molto tempo con Morgan, senza
dubbio si sono impegnati molto per insegnarle più così possibili,
il che potrebbe facilmente tradursi in una passione per
l’apprendimento da parte della ragazzina. Pepper è anche una delle
poche persone abili nell’usare un costume Iron Man, quindi se
Morgan fosse realmente interessata, sua madre sarebbe in grado di
insegnarle le basi fino a farla diventare anche più abile di
lei.
È comprensibile il motivo per cui
questo dettaglio sia sfuggito a molti fan e – almeno apparentemente
– anche all’attuale trama del MCU. Morgan è letteralmente una
bambina in Endgame
e, ovviamente, non è ancora stata posta dai Marvel Studios la giusta enfasi sul
fatto che un giorno possa diventare un eroe o un geniale
scienziato, poiché una situazione del genere è potenzialmente
lontana decenni. Allo stesso modo, è giusto non voler concentrarsi
su di lei in questo momento, poiché vedere un bambino in lutto
imparare a vivere senza il padre che l’amava è forse un po’ più
doloroso che vedere Spider-Man fare i conti con il dolore per la
perdita di un mentore (essendo quest’ultimo un concetto anche più
familiare nel mondo del cinema).
Iron Man e la duplice eredità nel MCU
Quando si tratta dell’eredità di
Iron Man, vale la pena tenere a mente che
questa eredità è duplice: da una parte esiste l’eredità del
supereroe Marvel e dall’altra quella di un
padre, di un mentore, di un marito e anche di un caro amico.
Ignorare l’elemento umano della vita di Tony Stark significa
rifiutare l’evoluzione narrativa che il personaggio ha sperimentato
durante il suo tempo nel MCU: forse, la cosa più importante
che Tony abbia mai mostrato di aver imparato è proprio come
prendersi cura delle persone e come lasciare che le persone si
prendano cura di lui. Considerando ciò, vedere Morgan crescere
potrebbe essere il regalo più grande che il franchise potrebbe fare
a coloro che sono ancora sconvolti per la morte del personaggio,
poiché Morgan rappresenterebbe una testimonianza di questa lunga
eredità cinematografica da entrambi i lati.
Il presidente dei Marvel Studios, Kevin Feige,
anticipa che due versioni di Nova saranno presenti nel MCU. Da quando l’universo condiviso
ha iniziato a esplorare le meraviglie del cosmo grazie a
Guardiani
della Galassia, c’è stato molto interesse da parte dei fan
nel vedere Nova. L’identità originale del personaggio – almeno
quella più nota – è quella di Richard Rider: si tratta di uno dei
più grandi eroi cosmici della Marvel. Tuttavia, i fumetti hanno
recentemente introdotto una versione più giovane di Nova, un
adolescente latino di nome Sam Alexander.
In passato, Feige aveva più volte
affermato che Nova ha il “potenziale immediato” per
entrare a far parte del MCU. Allo stato attuale, i Marvel Studios hanno annunciato 25
film e serie tv che comporranno la Fase 4. Tuttavia, non ci sono
ancora piani confermati per l’introduzione di Nova. Il MCU aveva già contribuito a gettare
le basi per il debutto di Richard Rider dopo la profanazione dei
Nova Corps e di Xandar per mano di Thanos prima di Avengers:
Infinity War. Nonostante sia un personaggio
dall’eredità alquanto longeva, i fan della Marvel continuano a chiedersi quale
versione tra Rider e Alexander apparirà effettivamente nel MCU.
Ora, in occasione della promozione
della serie tv
WandaVision, a Kevin Feige è stato
chiesto proprio del futuro di Nova nell’Universo Cinematografico
Marvel.
ComicBook ha infatti chiesto a Feige se sarà Richard Rider o
Sam Alexander il Nova ufficialmente del MCU. Dalla risposta del boss della
Marvel, è apparso chiaro che
entrambe le versioni, quindi sia Richard Rider che Sam Alexander,
faranno il loro debutto nell’universo cinematografico condiviso.
Per quanto riguarda, invece, quando una delle due versioni
debutterà, Feige è stato decisamente più vago:
“Il tempismo è relativo, giusto?
Penso di aver parlato di Doctor Strange otto anni prima che uscisse
quel film. Quindi, quel ‘potenziale immediato’ è relativo.
Chiaramente, non ci stiamo allontanando dalla fine cosmica della
narrazione proprio nel punto debole dei Nova Corps e dello stesso
Nova.”
Due versioni di Nova nel MCU: quando debutteranno?
Resta da capire se le due iterazioni
del personaggio si uniranno al MCU già a partire dalla Fase 4.
Rider potrebbe essere un personaggio introdotto in un’altra
proprietà cosmica, come Guardiani
della Galassia Vol. 3. Molto probabilmente arriverà
prima nel MCU, proprio come ha fatto nei
fumetti, poiché i Marvel Studios devono spiegare il
potere e le responsabilità di Nova.
Con una storia di origini che può
essere collegata agli eventi del 2018 nel MCU, il fatto che siano trascorsi
almeno cinque o sei anni nella timeline dà già alla Marvel la capacità di rendere Rider
un eroe più esperto in un certo senso. In questo modo, potrebbero
presentare Alexander in un futuro non troppo lontano. Non sarebbe
neanche così sorprendente se il debutto di Rider nei panni di Nova
arrivasse sul grande schermo, mentre la storia di Sam iniziasse su
Disney+ con un progetto in stile Young
Avengers.
È stato
Zack Snyder in persona a confermare che il suo
taglio di Justice
League verrà distribuito su HBO Max sotto forma
di film e non di miniserie, a differenza di quanto si era speculato
in precedenza. Il cinecomic del 2017 è stato uno dei più
travagliati della storia recente, a causa principalmente del fatto
che Snyder ha dovuto abbandonare la produzione a causa di un lutto
familiare.
Durante le riprese aggiuntive,
Snyder è stato sostituito da Joss Whedon, che ha riscritto parti
significative della sceneggiatura e alterato notevolmente la
visione originale della storia da parte del collega. Nonostante,
alla fine, sia stato accreditato come regista del film, la versione
cinematografica di Justice
League non ha nulla a che vedere con l’idea
originale del film concepita da Snyder, tant’è che per lungo tempo
i fan del regista si sono chiesti come sarebbe stato il film se
Snyder avesse avuto la possibilità di portarlo a termine.
Ad un certo punto, i fan hanno
fatto sentire la loro voce e hanno chiesto attraverso una campagna
social che la versione originale di Justice
Leaguead opera di
Zack Snyder venisse ufficialmente distribuita.
Inaspettatamente, la Warner Bros. ha deciso di ascoltare le
“preghiere” dei fan, annunciando nel maggio 2020 che la Snyder
Cut di Justice
League sarebbe stato distribuita su HBO Max nel
2021.
Justice League Snyder Cut: un film lungo 4 ore!
In occasione del DC FanDome del
2020, venne poi annunciato che la Snyder Cut sarebbe stata
distribuita sotto forma di miniserie in quattro parti, ognuna della
durata di circa un’ora. A quanto pare, però, le cose non stanno più
in questi termini. È stato infatti Zack Snyder in persona a
confermare,
in risposta alla domanda di un fan su Vero, che la Snyder Cut
verrà distribuita come un film: sarà quindi un lungometraggio lungo
ben 4 ore, e non una miniserie suddivisa in quattro parti.
Zack
Snyder’s Justice League uscirà in streaming uscirà il
18 marzo 2021 in esclusiva
digitale, disponibile per l’acquisto su Amazon Prime Video, Apple Tv, Youtube, Google
Play, TIMVISION, Chili, Rakuten TV, PlayStation Store, Microsoft
Film & TV.
Il network americano The
CW dopo la prima clip ha diffuso una nuova clip di di
Riverdale 5×01, il primo episodio
dell’attesissima quinta stagione della serie Riverdale
creata da Roberto Aguirre-Sacasa.
https://youtu.be/rJMOufgJDW4
Riverdale
5×01
Riverdale
5 è la quinta
stagione della serie tv Riverdale
sviluppata dal direttore creativo di Archie Comics, Roberto
Aguirre-Sacasa per il network americana The CW.
In Riverdale
5 protagonisti sono i personaggi Archibald
“Archie” Andrews (stagione 1-in corso), interpretato da K. J. Apa. Giovane studente di Riverdale che
cerca di seguire la sua passione musicale senza deludere il padre
allo stesso tempo. Elizabeth “Betty” Cooper (stagione 1-in corso),
interpretata da Lili Reinhart. Veronica Lodge (stagione
1-in corso), interpretata da Camila Mendes. Sofisticata e audace ragazza
appena trasferitasi da New York con la madre dopo che uno scandalo
finanziario ha travolto la sua famiglia. Jughead Jones (stagione
1-in corso), interpretato da Cole Sprouse. Migliore amico di Archie,
intelligente e che indossa sempre un cappello grigio. Hermione
Lodge (stagione 1-in corso), interpretata da Marisol
Nichols. Madre di Veronica, con la quale si è appena
trasferita in città dopo l’arresto del marito Hiram Lodge, al
centro di uno scandalo finanziario. Cheryl Blossom (stagione 1-in
corso), interpretata da Madelaine Petsch. Sorella
gemella di Jason, è una ragazza ricca e manipolatrice, tra le più
popolari della città. Josie McCoy (stagione 1-in corso),
interpretata da Ashleigh Murray. Una delle
studenti della città, nonché cantante del gruppo Josie and the
Pussycats. Figlia del sindaco. Alice Cooper (stagione 1-in corso),
interpretata da Mädchen Amick. Madre di Betty ed
editrice del giornale locale della città. Hiram Lodge (stagione
2-in corso), interpretato da Mark Consuelos.
Secondo quanto riferito, Matt Damon è arrivato in Australia per
prendere parte alle riprese di Thor: Love
and Thunder. Le riprese del cinecomic dovrebbero
iniziare questo mese i numerosi ritardi causati dalla pandemia di
Coronavirus. Nelle ultime settimane, diversi attori sono arrivati
nel Paese in vista dell’inizio della produzione, tra cui Tessa
Thompson, Chris Pratt, Dave Bautista, Karen Gillan e Sean Gunn
(solo per citarne alcuni).
Quando il progetto è stato
annunciato al San Diego Comic-Con 2019, solo tre attori erano stati
confermati per Thor: Love and
Thunder:Chris
Hemsworth, Tessa
Thompson e
Natalie Portman, che riprenderanno
rispettivamente i ruoli di Thor, Valchiaria e Jane Foster.
Tuttavia, con i numerosi ritardi della produzione, sono emerse
altre indiscrezioni sul film, in particolare per quanto riguarda il
cast. Durante il recente Investor Day della Disney, Kevin Feige ha
confermato che Gorr il Macellatore di Dei sarà il cattivo
principale della storia e che sarà interpretato dal premio Oscar
Christian Bale. A quanto pare, c’è anche un
altro prestigioso nome che reciterà nel film e che in passato ha
già fatto parte del franchise.
Come riportato dal notiziario locale
News.com.au, Matt Damon è atterrato in Australia per iniziare a
girare Thor: Love
and Thunder. È arrivato con il resto della sua
famiglia a Sydney tramite un jet privato e si trova adesso in una
struttura privata dove dovrebbero rimanere in quarantena per alcuni
giorni, come richiesto dalle leggi del paese per cercare di
arginare la diffusione del Coronavirus. La fonte specifica che il
suo ruolo è ancora sconosciuto, ma vale la pena ricordare che
l’attore era apparso in un breve cameo in Thor: Ragnarok nei panni di un attore che
interpretava Loki in uno spettacolo dove venivano messi in scena
gli eventi di
The Dark World.
Considerata l’attuale situazione
mondiale, sembra alquanto strano che Damon sia stato coinvolto nel
film soltanto per un breve cameo, proprio come avvenuto in
Ragnarok. Anche se al momento il suo ruolo resta avvolto
nel mistero, è probabile che
Taika Waititi abbia riservato all’attore una
parte decisamente più ampia nel nuovo film, forse un nuovo
personaggio, chissà. È anche probabile che l’arrivo di Damon in
Australia non abbia nulla a che vedere con Love and
Thunder. Non ci resta che attendere maggiori dettagli.
Thor: Love and
Thunder è il titolo ufficiale del quarto capitolo
sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare il Mjolnir
stavolta sarà Jane Foster, interpretata di nuovo
daNatalie
Portman, come confermato sabato durante il
panel dei Marvel Studios al Comic-Con. L’uscita nelle
sale è fissata invece al 11 febbraio 2022.
Taika Waitititornerà alla regia di un film dei
Marvel Studios
dopo Thor:
Ragnarok, così come Chris
HemswortheTessa
Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor
e Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers:
Endgame. L’ispirazione del progetto arriva dal
fumetto “The Mighty Thor”, descritto da Waititi come “la
perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie
appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.
Con il suo romanzo L’ombra
dello scorpione, lo scrittore Stephen King ha magnificamente
raccontato la natura umana, e la violenza insita in essa,
collocando tale tematica nel pieno della diffusione di un virus
estremamente letale. Un contesto da cui nessuno sembra uscire
migliore, ma in cui Bene e Male continuano nonostante tutto ad
essere valori ben distinguibili. Dopo un prima trasposizione
televisiva, avvenuta nel 1994, il romanzo torna ora in televisione
con The Stand, miniserie in 9 episodi
ideata da Josh Boone e Benjamin
Cavell. Disponibile dal 3 gennaio con cadenza settimanale
sulla piattaforma Starz Play, questa aspira ad
essere uno dei titoli televisivi che più segneranno l’attuale
periodo storico, similmente caratterizzato dalla presenza di un
pericoloso virus.
Sono fin troppe le somiglianze che
legano la trama della miniserie alla situazione mondiale attuale. A
partire dall’errore umano, dal quale si scatena una vera e propria
fine del mondo. Un morbo, noto come Captain Trips, sfugge infatti
ad un laboratorio segreto, seminando in breve morte e terrore. Il
99% della popolazione non sopravvive all’apocalittica epidemia, e
per i pochi immuni si manifesta un’ulteriore guerra da combattere.
Due fazioni saranno infatti presto destinate a scontrarsi tra loro.
A formarle vi è chi ha deciso di seguire il Bene, rappresentato
dall’anziana Mother Abagail (WhoopiGoldberg), e chi invece si affida al Male,
incarnato dal signore delle tenebre Randall Flagg (Alexander
Skarsgård).
È pericoloso giocare con il
Tempo
Dopo aver visto i primi due episodi
di The Stand (qui la recensione), i successivi
due, rispettivamente Blank Page e The House of
the Dead, portano avanti l’introduzione dei vari protagonisti
e le minacce incombenti da Las Vegas. Nella città del peccato,
infatti, prende sempre più vita l’esercito formato da Randall
Flagg, pronto a scatenare una guerra. Sono dunque molte le cose da
narrare, e come già intuito dalla visione dei primi episodi il
tempo a disposizione non sembra essere sufficiente. Giunti al
quarto episodio vi sono ancora personaggi da introdurre, che dunque
finiscono inevitabilmente per non ottenere lo spazio che
meriterebbero. Ogni episodio, della durata di circa un’ora, si
divide dunque tra l’introduzione di questi e i preparativi che
porteranno allo scontro finale.
Queste due diverse narrazioni,
quasi sempre divise anche da una distanza temporale, vengono qui
intrecciate con un montaggio che non aiuta però nella loro
distinzione. Non risulta affatto immediato capire quando ci si
trovi nel passato e quando nel presente. I continui salti temporali
portano inoltre a perdere molto del fascino degli eventi e del
carisma dei personaggi. Un esempio concreto è quello relativo a
Nick Andros (HarryZaga).
Personaggio a dir poco fondamentale nella storia, questo viene
inizialmente introdotto senza alcuna presentazione su chi egli sia
e da dove venga. Elementi che arrivano solo molto dopo, risultando
decisamente fuori tempo. Tutto ciò porta inevitabilmente ad un calo
dell’attenzione.
L’attesa del finale
Ancora una volta il limite più
incisivo nella miniserie sembra essere la sua ambizione di voler
raccontare tanto, o forse tutto, del romanzo, utilizzando uno
spazio temporale non adeguato. In un epoca dove le serie hanno
preso il sopravvento, e ricevono lodi per lo spazio dedicato alla
costruzione dei personaggi e degli eventi, The Stand
sembra remare in senso contrario. Viene spontaneo pensare che
molteplici stagioni avrebbero potuto dar vita ad una storia con un
respiro più ampio, una scrittura più precisa e una messa in scena
più avvincente. È bene tener presente che una narrazione che non
procede in senso cronologico può essere estremamente interessante,
e Quentin
Tarantino ce lo ha dimostrato più volte, ma per questa
miniserie in particolare sembra il mezzo meno idoneo ad una buona
riuscita, che infatti non si verifica.
Data dunque la grande confusione
narrativa che The Stand presenta, c’è però una cosa che
riesce a sviluppare in modo interessante: l’attesa per il finale.
Come è noto, quello scritto da King per il suo romanzo non ha mai
realmente soddisfatto i lettori. Per la miniserie, dunque, è stato
già annunciata una conclusione totalmente differente, sceneggiata
proprio dal celebre re del brivido. Con la tanta carne al fuoco che
ogni episodio aggiunge alla storia, anche in mezzo al disordine si
sviluppa un certo desiderio di sapere come tutto andrà a finire. Lo
scontro ultimo tra Bene e Male ha un suo inevitabile fascino, che
sembra poter vincere anche le difficoltà che la miniserie pone
nella visione. La speranza è dunque che, terminate le introduzioni,
la storia possa infine concentrarsi unicamente su tale attesa
battaglia.
Arriva da
Variety la notizia che Moon
Knight è stato assunto dai Marvel Studios per interpretare il villain in
Moon
Knight, la nuova serie Disney+ che vedrà protagonista
Oscar Isaac nei panni di Marc Spector.
La Marvel non ha ancora commentato la
notizia, ma sappiamo che non è stato semplice per lo Studio
convincere l’attore quattro volte nominato agli Oscar.
Moon
Knight racconta la storia di Marc Spector, un
soldato d’elite e mercenario che decide di combattere il crimine e
decide di diventare il rappresentante umano di Khonshy, il dio
egizio della luna.
Entertainment Weekly ha diffuso le prime immagini
ufficiali di Mortal
Kombat, il nuovo adattamento dall’omonimo videogioco
picchia duro che è stato diretto dal premiato regista australiano
Simon McQuoid, al suo debutto nel cinema, e prodotto da James Wan
(i film di “The Conjuring”, “Aquaman”), Todd Garner (“Into the Storm”, “Tag”),
McQuoid e E. Bennett Walsh (“Men in Black: International”,
“The Amazing Spider-Man 2”). Ecco
di seguito le nuove immagini:
1 di 8
Tutto quello che sappiamo sul
nuovo Mortal Kombat
Mortal
Kombat è il nuovo adattamento cinematografico
dell’omonima serie di videogiochi esplosa agli inizi degli anni
’90, che sarà distribuito dalla Warner Bros. e prodotto da James
Wan, creatore della saga horror The
Conjuring e regista di Aquaman.
Joe Taslim (The
Raid) sarà Sub-Zero, Ludi Lin vestirà i panni di
Liu Kang, Jessica McNamee (The Meg) sarà Sonya
Blade, Josh Lawson vestirà i panni di Kano, mentre
Tadanobu Asano (Thor: Ragnarok) interpreterà Raiden. Ancora,
Mehcad Brooks sarà il Maggiore Jackson Bridges
“Jax”, Max Huang sarà Kung
Lao, Sisi Stringer interpreterà Mileena,
mentre Chin Han e Hiroyuki
Sanada saranno rispettivamente Shang Tsung e
Scorpion. Infine, Lewis Tan è stato
accreditato nel film in un ruolo che non è stato ufficializzato.
Nel film ci saranno anche i personaggi di Sektor, Cyrax,
Kabal e Nightwolf.
Mortal
Kombat arriverà nei cinema e su HBO Max il 16 aprile
2021. James
Wan produrrà il
filmcon la sua etichetta Atomic
Monster, mentre il regista di pubblicità Simon
McQuoid farà il suo debutto alla regia di un
lungometraggio. Todd Garner produrrà insieme a Larry
Kasanoff, E. Bennett Walsh, Michael Clear e Sean
Robins.
Scuola di sopravvivenza:
Missione safari, il nuovo film interattivo Netflix per
tutta la famiglia con protagonista Bear Grylls e diretto da Ben
Simms, che debutterà in tutti i Paesi in cui il servizio è attivo
il 16 febbraio.
Animali selvaggi, insetti e altezze
folli: Bear Grylls è tornato con un’epica avventura, questa volta
sarà proprio il pubblico ad aiutarlo a portare a termine ogni
missione.
La trama di Scuola di
sopravvivenza: Missione safari
Dopo un improvviso blackout in una
riserva safari, Bear Grylls viene chiamato e ha bisogno di aiuto.
La situazione è grave: un leone fuggito viene avvistato in un
villaggio vicino, un babbuino è scappato e si sta dirigendo verso
le scogliere e la corrente deve essere ripristinata prima che altri
animali riescano a fuggire.
WandaVision è stato il primo prodotto,
nato dalla collaborazione di Disney+ con
Marvel Studios, ad essere annunciato nel 2019, e il primo a
vedere la luce, il 15 dicembre 2021, sulla piattaforma dedicata
della Casa di Topolino, con i primi due episodi, il terzo arriverà
il 22 gennaio, e così via, con un episodio a settimana, per nove
episodi.
Diretto da Matt
Shakman, WandaVision è stato promosso
come una sit-rom-com vecchio stile, con il pubblico in
live a registrare applausi e risate, in bianco e nero, con un
rimando immediato a Vita da
Strega, sia nel look dei protagonisti che negli
espedienti narrativi, fino alla sigla animata. Abbiamo visto in
anteprima i primi tre episodi e, come ci aspettavamo da un racconto
che ruotasse intorno alla coppia più bizzarra e romantica del
Marvel universe, possiamo dire con
certezza che niente è come sembra.
L’inizio di
WandaVision ci trasporta in una periferia
suburbana, in cui i novelli sposini Wanda e Visione comprano una
piccola villetta con giardino, uguale a tante altre nei paraggi, e
cercano di insediarsi e mimetizzarsi in un contesto ordinario e
quotidiano. Tuttavia i due sono tutt’altro che ordinari, anche nel
loro quotidiano, e così le loro sfide sembrano legate
principalmente alla gestione dei loro poteri e delle loro
prerogative in contesti lavorativi, casalinghi e in cui si trovano
ad interagire con altre persone (dai colleghi, alle vicine
ficcanaso, agli invitati a cene imprescindibili). Sebbene tutto il
primo episodio (e buona parte del secondo) sia raccontato
esattamente come se fossimo dentro ad una puntata di Vita
da Strega, il tono leggero e frivolo è costantemente
attraversato da una sensazione di inquietudine, di turbamento per
situazioni che non sembrano essere ordinarie, come tutto ciò che
circonda i novelli sposi. Questa sensazione è tanto invasiva quanto
spia di un qualcosa che sta per accadere e che, ad un certo
momento, accadrà nella serie.
Da un punto di vista
cronologico, all’interno del Marvel Cinematic
Universe, WandaVision è collocata
dopo gli eventi di Avengers:
Endgame e la sua narrazione confluirà, alla fine del
nono episodio, in Doctor Strange and the Multiverse of Madness,
in cui sappiamo che Elizabeth Olsen avrà una parte. Unendo i
puntini della continuity, sembra immediato il lavoro di scrittura
che è stato fatto da Megan McDonnell, story editor, e dalla sua
squadra. L’ispirazione, per dichiarazioni ufficiali, arriva dal
lavoro di Tom King, gigantesco autore della storia
sulla Famiglia Visione. Sembra però che il fumetto sia soltanto una
vaga ispirazione per la serie che, come sappiamo, dovrà fare i
conti con quanto già raccontato al cinema e che adesso si sposta
anche in “tv”. Ci sono, già nei primi episodi, moltissimi semi e
citazioni letterali dai fumetti, piccoli omaggi visivi e narrativi,
ma la serie sembra seguire un binario completamente originale.
Naturalmente i
protagonisti assoluti dello show sono Elizabeth Olsen e Paul
Bettany, che finalmente, dopo tanti film in secondo
piano, hanno la possibilità di splendere, non solo mostrando un
talento ben noto a chi li segue anche fuori dal MCU, ma anche mettendosi alla prova
con delle nuance che non hanno mai affrontato prima, nelle
rispettive carriere. Entrambi si dimostrano estremamente
all’altezza del compito affidatogli, dove Olsen si rivela forse più
brillante e sofisticata, mentre Bettany mette in scena un talento
comico più fisico a làDick Van Dyke, finora
insospettato.
Accanto ai due
protagonisti, che naturalmente catalizzano l’attenzione e l’affetto
del pubblico, in WandaVision c’è anche
Teyonah Parris, che interpreta Monica Rambeau. Il
personaggio, ben noto a chi legge i fumetti Marvel, altri non è che la
simpatica bambina vista in Captain Marvel, la figlia di Maria Rambeau,
migliore amica di Carol Danvers. Questo personaggio e la presenza
annunciata di Kat Dennings che torna nei panni di Darcy
Lewis indicano che la serie, a dispetto di quanto anticipato dalla
promozione e dai primi episodi, si svolge effettivamente nella
contemporaneità e che non sembra esserci stato nessun viaggio nel
tempo, indietro fino agli anni Cinquanta. Insomma, la natura della
storia in sé appare misteriosa e stimolante per i fan che
assisteranno, di settimana in settimana, allo sviluppo degli
eventi.
A completare il cast di
personaggi ricorrenti, citiamo anche Randall Park nei panni
di Jimmy Woo, un agente
dell’FBI, e Kathryn Hahn in
quelli di Agnes, la vicina di casa impicciona ma molto simpatica.
Nel cast sono presenti anche Fred Melamed
eDebra Jo
Rupp nel ruolo di Arthur Heart, vicino di casa
di Wanda e Visione, nonché capo di quest’ultimo, e sua
moglie, Emma
Caulfield (Buffy) nel ruolo di Dottie Jones,
Asif Ali interpreta Norm, un collega di lavoro di
Visione e Jolene
Purdy nel ruolo di Beverly.
L’universo si espande
Sono ormai 12 anni che
il fan Marvel Studios pensa in prospettiva di un
universo più vasto, e sono quindi 12 anni che siamo abituati a
storie che sfociano in altre storie, che non sono auto-conclusive e
che ci mettono di fronte ad un singolo pezzo di una storia che
piano piano si compone. Con l’avvento di Avengers:
Endgame è stato messo un punto ad un primo ciclo
narrativo Marvel al cinema, ma da questo
momento in poi quel fan appassionato dovrà barcamenarsi tra serie
tv e film al cinema per poter comporre il puzzle che porterà al
racconto della prossima grande storia che Kevin
Feige e la sua squadra hanno pensato per lui.
WandaVision è il primo tassello di quel puzzle,
che nasce dalle ceneri di Endgame e si protrarrà fino all’apertura
del Multiverso in Doctor Strange 2.
Nel mezzo, siamo sicuri,
ci sarà un’avventura incredibile, scritta in maniera brillante,
confezionata con cura e interpretata con grande talento da Elizabeth Olsen e Paul
Bettany, che finalmente splendono nei colori
sgargianti dei loro costumi di Scarlet Witch e Visione!
Sarà disponibile dall’11 febbraio
sulle principali piattaforme TVOD Bastardi a mano
armata, thriller adrenalinico diretto da
Gabriele Albanesi (Il Bosco Fuori) e
scritto dallo stesso Albanesi insieme a Luca Poldelmengo
(Cemento armato, Calibro 9) e Gianluca Curti
(Calibro 9). Al centro della storia, che vede un criminale
appena uscito dal carcere recarsi in uno chalet di montagna e
prendere in ostaggio i proprietari per recuperare una ricca
refurtiva, Marco Bocci, Fortunato
Cerlino e Peppino Mazzotta. Completano il
cast Maria Fernanda Cândido (Il
traditore) e la giovane stella emergente Amanda
Campana (Summertime di Netflix).
Bastardi a mano
armata è prodotto da Minerva
Pictures con Rai Cinema, in
collaborazione con Amazon Prime Video e in coproduzione con la
brasiliana Boccato Productions, e sarà disponibile a partire
dall’11 febbraio su Sky Primafila
Premiere, Apple TV, The Film
Club, Rakuten TV, Chili,
IoRestoInSala e Google Play.
Bastardi a mano armata, la
trama
Michele vive in uno chalet tra le
montagne con la moglie Damiana e la figliastra Fiore,
un’adolescente con cui ha una relazione piuttosto complicata. Una
notte, Sergio irrompe nella loro abitazione prendendoli in
ostaggio. Si trova lì per una missione particolare: deve recuperare
per conto di Caligola il prezioso bottino di un furto di tempo
prima.
Acclamato dalla critica al debutto
al Toronto Film Festival 2020, l’atteso dark comic thriller
I Care a Lot, con
Rosamund Pike (Gone Girl),
Peter Dinklage (Game of Thrones),
Eiza González (Baby Driver) e Dianne Wiest
(Parenti, amici e tanti guai, Edward mani di
forbice), in Italia sarà disponibile in esclusiva su
Amazon Prime
Video dal 19 febbraio. Il film è una produzione Black
Bear Pictures, scritto e diretto da
J Blakeson (The Disappearance of Alice Creed).
STXinternational ha acquisito i diritti internazionali sul film,
come parte di un accordo di licenza in esclusiva con la Black
Bear.
I Care a
Lot ha raggiunto su Rotten Tomatoes un rating del
93% e si è guadagnato l’attenzione della critica a partire dal suo
debutto al Toronto Film Festival 2020, dove Variety lo ha definito
un ‘thriller elegantemente inquietante’. “I Care a Lot è
un’eccellente aggiunta al vasto catalogo di ottimi film di Amazon Prime Video, come Borat: seguito di
film cinema, disponibili direttamente e in esclusiva per i
clienti Prime” ha detto Brad Beale, Vice President, Worldwide
Content Acquisition, Prime Video. “Le performance di alto
livello di Rosamund Pike, Peter Dinklage e Dianne Wiest porteranno
il pubblico di Amazon Prime Video in un divertente viaggio fatto di
giochi di potere, vendetta e inganno”
Armata di una spietata sicurezza di sé, Marla Grayson (la
nominata al premio Oscar® Rosamund Pike) è una tutrice legale di
professione affidata dal tribunale a decine di anziani. Tramite
metodi loschi ma legali, truffa astutamente i suoi assistiti
sottraendo loro i risparmi. È un metodo ormai ben rodato che,
insieme alla sua partner d’affari e amante Fran (Eiza González),
Marla utilizza con un’efficenza brutale sulla sua ultima preda,
Jennifer Peterson (la due volte premio Oscar® Dianne Wiest), una
pensionata benestante senza eredi o famiglia. Ma quando le due
scoprono che Jennifer ha un segreto altrettanto losco e alcune
connessioni con uno sfuggente gangster (Il vincitore del Golden
Globe Peter Dinklage), Marla è costretta ad alzare la posta in
gioco, in una partita a cui possono partecipare solo i predatori, e
in cui la sfida non sarà affatto leale.
I Care a Lot si aggiunge a migliaia di
serie TV e film disponibili nel catalogo Prime Video, inclusi film
come Borat: seguito di film cinema, The Vast of the
Night, serie come The
Boys, Fleabag,The Marvelous Mrs.
Maisel, oltre che Tom Clancy’s Jack Ryan, Hunters,
Homecoming, Hanna, Good Omens,Carnival Row, e gli
Amazon Original italiani come FERRO e Celebrity
Hunted, disponibili senza costi aggiuntivi per tutti i clienti
Amazon Prime.
WandaVision
è finalmente disponibile da oggi su Disney+. La prima serie Marvel ambientata nel MCU vede il ritorno di Elizabeth Olsen e Paul
Bettany nei panni di
Wanda Maximoff/Scarlet Witch e
Visione. Nel corso dei mesi, tantissime sono state le teorie
che si sono susseguite attorno allo show, soprattutto in merito
alla trama e al suo ruolo nella Fase 4.
Screen Rant ha raccolto 5 teorie su WandaVision
che potrebbero rivelarsi vere e altre 5, invece, che potrebbero non
avere mai un riscontro.
Il maestro del magnetismo ha una
storia parecchio complicata con
Wanda Maximoff nei fumetti. In qualità di padre, ha combattuto
sia al suo fianco che contro di lei. Finora la discendenza di Wanda
non è stata mai chiarita in tutto il MCU.
Dal momento che molti fan dei
fumetti hanno sottolineano che il suo nuovo costume in WandaVision è sorprendentemente simile a quello di
Magneto, sono nate diverse speculazioni in merito alla loro
parentela. Tuttavia, la probabilità che Magneto venga introdotto
nel MCU in questa fase è altamente
improbabile.
Teoria probabile: Agatha Harkness
Per chi non ha mai letto i fumetti,
Agatha Harkness è una strega di grande talento che Wanda conosce da
molto tempo e da cui impara molte cose. In qualità di mentore della
giovane mutante, Harkness potrebbe apparire in WandaVision sotto mentite spoglie.
Secondo la teoria più accreditata,
la vicina ficcanaso interpretata nella serie da Kathryn Hahn è in
realtà proprio l’Agatha Harkness del MCU. Considerando che il
personaggio è stato visto con un cappello da strega nei vari
trailer, è certamente una possibilità che si tratti di un primo
sottilissimo accenno alla sua vera identità.
Teoria improbabile: I mutanti
Ci sono una valanga di speculazioni
sul fatto che i Mutanti verranno finalmente introdotti nel MCU. In effetti, nei fumetti sia
Scarlet Witch che Quicksilver sono tradizionalmente dei mutanti,
anche se tale origine sembra essere stata cambiata per il grande
schermo.
È plausibile che ci possa essere un
retcon con più mutanti introdotti, o anche la possibilità di un
evento inverso in stile “M Day” che possa introdurre più mutanti.
Ci sono così tante altre che potrebbero essere prese in
considerazione rispetto all’introduzione dei mutanti nell’universo
condiviso, che questa risulta essere fin troppo lungimirante…
Teoria probabile: Mefisto
Mefisto è un demone incredibilmente
pericoloso che ha causato il caos nell’universo Marvel per molti anni. È un maestro
dell’arte manipolatoria ed è entrato nella testa di Wanda in più di
un’occasione. Potrebbe esserci lui dietro tutti gli strani eventi
che accadono? La serie ha bisogno di un cattivo e non c’è motivo
per cui non possa essere Mefisto.
Considerato l’imminente crossover
con il sequel di Doctor Strange, è sempre più probabile
che il demone possa svolgere un ruolo chiave nello show. E se fosse
proprio Mefisto a controllare l’ambiente di Wanda? E se Wanda
avesse fatto un patto con il diavolo per riportare in vita quelli
che le erano più vicini?
Teoria improbabile: Doctor Strange
Doctor Strange cercherà l’aiuto di
Wanda nell’attesissimo sequel, ma è possibile che possa arrivare in
aiuto di Scarlet Witch nella sua serie? Ad oggi, è abbastanza
improbabile che un altro personaggio del MCU venga inserito nello show.
Se Doctor Strange dovesse fare
davvero la sua apparizione, sarà probabilmente all’ultimo minuto,
ma considerando quanto sia potente il personaggio, sembra che
potrebbe davvero risolvere qualsiasi problema. L’arrivo di Stephen
Strange potrebbe mettere in discussione l’intera trama.
Teoria probabile: I gemelli
Grazie alla serie a fumetti di Tom
King, sappiamo che Visione mette in piedi una famiglia e ha persino
due gemelli. Ora, anche Wanda ha avuto dei bambini nei fumetti,
quindi non è chiaro quale di queste due iterazioni verrà introdotta
nello show, ma la loro esistenza è stata confermata.
Che si tratti di Speed e Wiccan o
Viv e Vin, la serie potrebbe certamente aprire le porte ad una
sorta di crossover degli Young Avengers. Grazie alla natura
bizzarra della realtà di Wanda, i bambini potrebbero anche
invecchiare rapidamente!
Teoria improbabile: la morte della visione
Il MCU ha già visto Vision morire una
volta. In qualche modo è tornato alla versione della realtà di
Wanda, ma non è chiaro come sia successo in questa fase. Ciò che è
più probabile è che questa non sia la fine definitiva del
personaggio.
Sembra strano che
WandaVision rappresenti un ultimo addio per Visione,
soprattutto perché se la serie avrà successo potrebbe anche portare
ad una seconda stagione. Visione potrebbe morire di nuovo in
futuro, ma per ora è molto più probabile che questo sia un grande
ritorno per l’androide nel MCU.
Teoria probabile: il Multiverso
Un ruolo perfetto nella versione
degli X-Men ad opera di Fox è stato certamente quello di Evan
Peters nei panni di Quicksilver. Spensierato, brillante, una nuova
interpretazione del personaggio che ha contrastato enormemente il
Pietro che il MCU ha messo sullo schermo.
Il Multiverso potrebbe certamente
essere coinvolto in questa storia e con esso potrebbe arrivare
un’iterazione diversa di Quicksilver. Ci sono state voci secondo
cui Evan Peters è stato scritturato per
WandaVision, quindi uno scenario del genere sembra molto
probabile.
Teoria improbabile: cambiare la realtà
L’impatto diWandaVisionpotrebbe influenzare l’intero MCU. Wanda sta
giocando con la realtà e questo potrebbe avere conseguenze su come
si evolverà la timeline della Marvel in futuro. Potrebbero essere
le sue azioni a consentire al Multiverso di iniziare a diventare
parte di questa narrativa più ampia e ciò potrebbe anche spiegare
il suo coinvolgimento con Doctor Strange.
Tuttavia, un cambiamento permanente
grazie alle sue azioni sembra un po’ inverosimile per una serie
Disney +; una situazione “M Day” o un collasso del Multiverso è
probabilmente più nelle corde di altri film o serie che verranno
distribuiti in futuro.
Teoria probabile: Quicksilver
Tra gli argomenti più discussi in
merito alla serie, c’è sicuramente il possibile ritorno di
Quicksilver. Se Wanda può riportare il suo amato Visione nella sua
stessa realtà, allora perché dovrebbe fermarsi lì? Sicuramente
avrebbe riportato indietro anche il suo defunto fratello!
Un ritorno in Quicksilver sarebbe
sicuramente uno spettacolo gradito considerando che in questa fase
è apparso solo in un progetto del MCU (due se si conta
anche la scena post-credits di
Captain America: The Winter Soldier). C’è sicuramente di
più sulla relazione tra i due fratelli che può essere
esplorato.
Per la prima volta su Sky Cinema un
canale interamente dedicato a uno dei supereroi più iconici,
misteriosi e amati della storia dei fumetti e del cinema:
Batman. Da sabato 16 a domenica 24
gennaio Sky Cinema Collection (canale 303 di Sky) si tinge
di nero e si trasforma in Sky Cinema – Batman. Le
cupe atmosfere di Gotham City faranno da teatro all’inarrestabile
lotta contro il crimine di Bruce Wayne, il
multimilionario che combatte i suoi antagonisti indossando la
maschera del leggendario Uomo Pipistrello.
In attesa del prossimo The Batman,
diretto da Matt Reeves, con Robert
Pattinson nei panni del vigilante di Gotham City,
sono 7 i titoli che compongono la collezione sul
supereroe DC, ideato nel 1939 da Bob Kane e Bill Finger: i due film
diretti da Tim Burton, le due pellicole di Joel
Schumacher e i tre capitoli firmati Christopher Nolan. Tutti i film saranno
disponibili on demand su Sky e in
streaming su NOW TV.
È il 1989 quando
il regista dal gusto visionario e gotico Tim Burton porta al cinema
BATMAN, che vede Michael Keaton indossare i panni di Bruce
Wayne, nonché il mantello dell’Uomo Pipistrello. Troviamo inoltre
Kim Basinger nei panni di Vicki Vale e
Jack Nicholson in quelli coloratissimi di
Joker. Il film ha uno straordinario successo, ottenendo incassi da
capogiro e l’Oscar nel 1990 per la Miglior scenografia. Tre anni
dopo, nel 1992, l’accoppiata Burton – Keaton
ritorna al cinema con BATMAN – IL RITORNO, in cui
l’eroe della DC Comics ha a che fare con la splendida Catwoman
interpretata da Michelle Pfeiffer e il terribile Pinguino con
le sembianze di Danny DeVito.
Le avventure di Batman proseguono
nel 1995 con BATMAN FOREVER, che
vede alla regia Joel Schumacher e nel cast
Val Kilmer come Uomo Pipistrello, Nicole
Kidman come la Dottoressa Chase Meridian, Jim Carrey come l’Enigmista, Tommy Lee
Jones come Due Facce e Chris O’Donnell
come Robin. Nel 1997 Joel Schumacher firma ancora
BATMAN & ROBIN, ma questa volta il ruolo dell’eroe
è affidato a George Clooney, affiancato dal Robin
di Chris O’Donnell. Come villain invece
troviamo Uma Thurman chiamata a interpretare il
ruolo di Poison Ivy e Arnold Schwarzenegger quello
di Mr. Freeze.
Il 2005 segna
l’inizio della trilogia firmata da Christopher
Nolan, un vero trionfo di pubblico e critica e considerata
una delle migliori saghe di supereroi. In BATMAN BEGINS, quindi, troviamo per la prima
volta Christian Bale dare volto e corpo al Cavaliere
Oscuro. Al suo fianco sia in questo capitolo che nei due
successivi, ci sono: Michael Caine nei panni del
fidato Alfred, Gary Oldman in quelli
dell’incorruttibile sergente della polizia James Gordon, e
Morgan Freeman in quelli di Lucius Fox che cura
gli affari della Wayne Enterprises, oltre ad essere uno scienziato
e inventore al servizio di Bruce Wayne. Nel cast anche Liam
Neeson che interpreta Henri Ducard, Katie
Holmes che dà il volto a Rachel Dawes e Cillian Murphy che veste i panni di Jonathan
Crane.
Nel 2008 esce
nelle sale il secondo capitolo di Nolan, IL CAVALIERE OSCURO, in cui Bale-Wayne deve
salvare Gotham dall’inquietante Joker, interpretato da un
indimenticabile Heath Ledger che per questo ruolo ottenne
l’Oscar e il Golden Globe come Miglior attore non
protagonista. Nella pellicola, premiata anche con l’Oscar® per il
Miglior montaggio del suono, troviamo anche Maggie
Gyllenhaal come Rachel Dawes e Aaron
Eckhart come Harvey Dent.
Con l’anno 2012 si
chiude la trilogia di Nolan con l’uscita de IL CAVALIERE OSCURO – IL RITORNO, dove
troviamo un Bale-Wayne costretto a tornare in attività quando a
Gotham compaiono la ladra Catwoman, interpretata da Anne
Hathaway, e il terrorista Bane, interpretato da
Tom Hardy. Nel cast anche Marion
Cotillard nei panni di Miranda Tate e Joseph
Gordon-Levitt in quelli dell’agente di polizia John
Blake.
Tutti i titoli sono disponibili
anche nella collezione on demand, disponibile su Sky e NOW TV.
La scorsa notte, Ray Fisher ha confermato che il suo
personaggio, Cyborg, è stato ufficialmente tagliato da
The
Flash, e ancora una volta ha tirato in ballo Walter
Hamada, presidente della DC Films, per aver in qualche modo
ostacolato le indagini a seguito delle sue accuse nei confronti del
team di produzione (incluso il regista Joss Whedon) durante le riprese aggiuntive di
Justice
League.
Ora, WarnerMedia ha risposto alle
recenti dichiarazioni di Fisher con una nota ufficiale (via
CBM), prendendo in maniera esplicita ed inequivocabile le
difese di Hamada. “Credo in Walter Hamada e credo che non abbia
impedito o interferito nelle indagini”, ha affermato Ann
Sarnoff, presidente e amministratore delegato di WarnerMedia.
“Inoltre, ho piena fiducia nel
processo e nei risultati dell’indagine. Walter è un leader
rispettato, conosciuto dai suoi colleghi e da me come un uomo di
grande carattere e integrità. Come ho anche detto nel recente
annuncio di estensione dell’accordo di Walter, sono entusiasta
della direzione in cui sta portando la DC Films e non vedo l’ora di
lavorare con lui e con resto del team per costruire il Multiverso
della DC.”
Già in passato Fisher aveva
dichiarato che non sarebbe stato coinvolto in nessun progetto che
avrebbe visto la direzione di Hamada, quindi sembra che i suoi
giorni nei panni di Cyborg – fatta eccezione per la Snyder Cut di
Justice League – siano ufficialmente finiti. I
fan sembrano essersi divisi in merito alla situazione. Fisher è
stato elogiato per aver avuto il coraggio di parlare apertamente,
ma alcuni hanno iniziato a percepire che la sua rabbia possa essere
mal riposta.
Tutto quello che c’è da sapere su
The Flash
Ricordiamo che The
Flash arriverà al cinema il 1 luglio 2022. Il film
sarà diretto da Andy
Muschietti, regista di IT e IT
– Capitolo Due.Ezra
Miller tornerà a vestire i panni del Velocista
Scarlatto dopo un cameo in Batman
v Superman: Dawn of Justice e Justice
League. Confermata anche la presenza
di Michael
Keaton e Ben
Affleck, che torneranno entrambi a vestire i panni di
Batman. Il film dovrebbe essere ispirato alla serie a fumetti
“Flashpoint” del 2011, scritta da Geoff Johns e disegnata da Andy
Kubert.
Secondo quanto riferito, Ben Affleck tornerà nei panni di Batman per
un’altra apparizione (l’ultima?) in The Flash, il cinecomic di Andy
Muschietti con Ezra Miller. Nonostante gli anni trascorsi ad
interpretare l’iconico eroe della DC siano stati particolarmente
travagliati (come rivelato dallo stesso attore di recente), pare
che Affleck sia nuovamente disponibile a rimettersi in gioco
all’interno del mondo dei supereroi.
D’altronde, lo aveva già fatto dopo
Daredevil del 2003; quindi, se
The Flash dovesse davvero rappresentare la sua ultima
apparizione nei panni del Crociato di Gotham, nulla esclude che
l’attore possa, un giorno, decidere di unirsi al MCU. Alcuni recenti commenti
dell’attore/regista su Kevin Feige sembrano essere decisamente
indicativi…
Intervistato da
The Hollywood Reporter, Affleck ha elogiato Feige, con cui ha
avuto la possibilità i lavorare proprio al sopracitato Daredevil
(Feige figura tra i produttori esecutivi del film di Mark Steven
Johnson). “Kevin Feige è, bisogna assolutamente dirlo, il
produttore più grande e di maggior successo che sia mai
esistito”, ha dichiarato la star di Justice League. “È l’unica persona al
mondo che se mi dicesse: ‘So cosa vuole il pubblico, questo è
quello che faremo’, ci crederei in un batter d’occhio. Conosce il
suo pubblico come nessun altro produttore… è un genio. Un maestro
assoluto, se capisci cosa voglio dire. Sa esattamente come e quando
giocare con le corde emotive del pubblico, come usare gli effetti,
quali battute inserire… la sensibilità, il tono…”
A quanto pare, Ben Affleck sembra essere a tutti gli
effetti un fan della Marvel. Tuttavia, le possibilità
che accetti di interpretare un altro supereroe dopo la sua
esperienza nei panni del Cavaliere Oscuro sono alquanto scarse, ma
ciò non significa che non sarebbe disposto a dirigere un film
Marvel… senza dimenticare che
proprio Feige ha in cantiere la produzione di un nuovo film della
saga di Star Wars in che magari, chissà… potrebbe
decidere di coinvolgere proprio Afflekc.
Il futuro di Ben Affleck nei panni di Batman
Ricordiamo che Ben
Affleck tornerà a vestire i panni di Batman
nell’attesissima Snyder
Cut di Justice
League, il taglio originale del cinecomic uscito nel
2017, così come inizialmente pensato da Zack
Snyder. Il film arriverà sotto forma di miniserie
suddivisa in quattro parti su HBO Max entro la prima metà del 2021.
Inoltre, Affleck tornerà a vestire i panni del Crociato
Incappucciato nell’atteso The
Flash di Andy
Muschietti al fianco Ezra
Miller.
Chris Evans tornerà nei panni di
Captain America in uno dei prossimi progetti
del MCU, ma in che modo ciò accadrà
considerato il ritiro di Steve Rogers alla fine di Avengers:
Endgame? Nella giornata di ieri, è arrivata
la
notizia che Evans è in trattative per tornare nell’iconico
ruolo che gli ha regalato la fama mondiale, sebbene al momento non
siano stati forniti ulteriori dettagli sul presunto nuovo
coinvolgimento dell’attore nell’Universo Cinematografico Marvel. Le speculazioni si
sprecano: tuttavia, ci sono diversi modi in cui Cap potrebbe
tornare nel MCU.
Avendo iniziato il suo viaggio nel
MCU nel 2011 grazie a Captain America: Il primo vendicatore, il
tempo di Evans nel MCU si è concluso con Avengers:
Endgame del 2019. Dopo aver sconfitto Thanos, Steve è
tornato indietro nel tempo, riportando ogni Gemma dell’Infinito al
suo legittimo posto. Tuttavia, invece di tornare semplicemente al
presente, ha deciso di rimanere nel passato per vivere finalmente
la sua storia d’amore con Peggy Carter, non prima però di aver
lasciato a Sam Wilson, alias Falcon, il suo prezioso scudo e – di
conseguenza – la sua eredità. Se Steve ha sposato Peggy nella
timeline principale del MCU o all’interno di una delle
realtà alternative create in Endgame,
rimane ancora oggi un elemento di acceso dibattito (anche tra i
registi e gli sceneggiatori del film), ma in entrambi i casi ci
sono diverse opzioni che la Marvel potrebbe prendere in
considerazione.
La Marvel potrebbe basarsi sul finale
di Avengers:
Endgame e riportare in vita, ancora una volta, il vecchio
Steve Rogers. Dal momento che quel finale ha mostrato chiaramente
che Cap non è morto in quello che allora era il presente del
MCU (e da cui i prossimi film e
serie tv della Fase 4 pare non si distaccheranno), allora non
sarebbe così difficile farlo apparire di nuovo. La Fase 4 si
preannuncia come una battaglia per l’eredità di Captain America,
con il governo degli Stati Uniti che sembra aver già deciso chi
sarà il nuovo Captain America (non sarà Falcon, o almeno non
subito!). Un ritorno di Cap in The Falcon and the Winter Solider, o in un
altro film o serie tv della Marvel con quei personaggi,
potrebbe funzionare, dato che Evans potrebbe apparire come il
vecchio Steve per fornire una guida a Sam mentre lotta per assumere
il mantello.
Ovviamente, ci sono dei limiti a ciò
che la Marvel può fare con il vecchio
Steve. Se c’è qualcosa di più grande all’orizzonte, allora avrebbe
più senso che nel futuro del MCU appaia una versione più giovane
di Cap, con Evans che probabilmente non avrebbe bisogno di
ricorrere all’ausilio di protesi, trucco o altro. La Fase 4 offre
ulteriori possibilità narrative per il personaggio: Black
Widow è ambientato tra gli eventi di
Captain America: Civil War e Avengers:
Infinity War, e la Marvel ha già esperienza nei
prequel grazie a Captain
Marvel, ambientato negli anni ’90. C’è un chiaro
precedente, quindi, per quanto riguarda i film che all’interno
della timeline si posizionano punti differenti della continuity:
proprio per questo, le opzioni in relazione a dove posizione un
nuovo film o un nuovo show sono potenzialmente infiniti. Una di
queste, ad esempio, potrebbe essere un progetto dedicato agli
Howling Commandos, che potrebbe appunto prevedere un ritorno di
Evans.
Le infinite possibilità per il
ritorno di Captain America nel MCU
Poi ci sono le linee temporali
alternative, che continueranno ad essere esplorate nella Fase 4.
Diversi film e spettacoli in arrivo presenteranno il multiverso, e
Loki
sarà sicuramente ambientato in una realtà delle realtà alternative
di Endgame.
È possibile, quindi, che il Captain America di Evans possa tornare
in un modo simile, attraverso un universo o una linea temporale
alternativi, soprattutto se si vuole prestare fece alla teoria dei
Russo secondo cui la sua vita con Peggy si svolge in una realtà
separata. Con gran parte del futuro del MCU che apparentemente sarà
dedicato proprio a questa linea narrativa, ci sarebbero molte
possibilità per Evans di cameo o addirittura di un’apparizione più
grande da qualche parte nel Multiverso: in questo caso, potrebbe
essere lo stesso Captain America che è tornato indietro nel tempo,
o magari una versione completamente nuova (ad esempio, la versione
HYDRA di Cap della Marvel Comics).
C’è anche un’altra opzione secondo
cui Captain America potrebbe tornare, basandosi sempre sul finale
di Avengers:
Endgame: e se riuscisse a tornare indietro a causa di
Kang il Conquistatore? Si ipotizza che Kang sarà il cattivo di
Avengers 5 (dopo essere apparso per la prima
volta in
Ant-Man and the Wasp: Quantumania): come cattivo che
viaggia nel tempo e come grave minaccia, non sarà necessaria solo
tutta la potenza del MCU per fermarlo, ma potrebbe anche
combattere gli eroi in momenti diversi della storia (e quindi della
timeline ufficiale). Ciò significa che mentre potrebbe combattere
alcuni eroi nel presente del MCU, potrebbe tornare indietro e
affrontare Captain America in un qualsiasi altro punto, quasi come
un’inversione della piano al centro di Endgame.
Ovviamente, il ritorno di Chris Evans non è ancora ufficiale, ma se
dovesse davvero accadere, ora sappiamo che le possibilità sarebbero
realmente infinite.
Il regista di
Parasite, Bong Joon-Ho, presiederà la
giuria del concorso ufficiale della 78esima Mostra del
Cinema di Venezia a settembre, stabilendo il record di
essere il primo regista sudcoreano ad essere scelto come presidente
di giuria al Lido.
Bong, che non ha un precedente
rapporto con il Festival di Venezia, ha fatto la storia
nel 2020 quando il suo film,
Parasite, è diventato il primo film in lingua
straniera a vincere l’Oscar per il miglior film (più altri tre) nei
quasi 100 anni di storia degli Academy Awards, dopo aver vinto la
Palma d’Oro a Cannes nel 2019.
“La Mostra Internazionale d’Arte
Cinematografica di Venezia porta con sé una storia lunga e
variegata, e sono onorato di essere intrecciato alla sua bellissima
tradizione cinematografica – ha detto il regista in una
dichiarazione – In qualità di presidente della giuria – e
soprattutto come cinefilo – sono pronto ad ammirare e applaudire
tutti i grandi film selezionati dal festival. Sono pieno di
speranza ed eccitazione.”
Il direttore artistico di Venezia,
Alberto Barbera, nella dichiarazione ha osservato
che “la prima notizia positiva riguardo alla 78esima Mostra del
Cinema di Venezia è che Bong Joon-Ho ha accettato con entusiasmo di
presiedere la giuria” e ha definito Bong “una delle voci
più autentiche e originali nel cinema mondiale”.
Noto per aver intrecciato questioni
sociali con drammi personali, Bong è stato un’icona del cinema
coreano sin dall’affascinante ma inquietante Memories of
Murder nel 2003. The Host nel 2006 è
stato uno dei primi film della Corea del Sud a raggiungere $ 10
milioni di vendite di biglietti, mostrando la sua storia di mettere
il paese sulla mappa come una potenza creativa.
La sua parabola di fantascienza
Snowpiercer, con Chris Evans, John Hurt,
Tilda Swinton, Ed Harris e Octavia
Spencer, ha segnato il grande successo internazionale di
Bong, seguito da Okja nel 2017. Bong è stato anche
nominato tra le 100 persone più influenti del 2020.
Nel 2020, il Festival di Venezia ha
realizzato la straordinaria impresa di essere l’unico festival
internazionale di alto livello a tenere un’edizione fisica, anche
se più piccola del solito, nonostante la pandemia. La 77a edizione
dell’evento tenutasi a settembre, prima che la seconda ondata di
COVID-19 colpisse, ha visto l’acclamato road movie di Chloé
ZhaoNomadland, con Frances
McDormand, vincere il Leone d’Oro.
La 78a edizione di Venezia si
svolgerà dall’1 all’11 settembre 2021.
Liam Neeson ha svelato di essere ancora in
possesso della spada laser di Qui-Gon Jinn, il personaggio da lui
interpretato nella saga di Star Wars, durante una recente ospitata nello
show di James Corden. Uscito nel 1999,
La Minaccia Fantasma, il primo capitolo della trilogia
prequel, ha letteralmente diviso i fan, ma ha comunque
ottenuto un grande successo al botteghino, incassando poco più di 1
miliardo di dollari in tutto il mondo.
Ambientato decenni prima della
trilogia originale, La Minaccia Fantasma ha riportato in vita eroi già
noti come Obi-Wan Kenobi e Yoda e ha introdotto nuovi
guerrieri Jedi, tra cui il Qui-Gon Jinn di Neeson. Personaggio
centrale nel primo film della trilogia prequel, Qui-Gon non è
durato oltre
Episodio I, poiché è morto dopo un epico duello con le
spada laser contro il malvagio Darth Maul. Ora, a 20 anni di
distanza dall’uscita del film, Neeson ha espresso interesse a
tornare nei panni di Qui-Gon Jinn per l’attesissima serie dedicata
a Obi-Wan Kenobi, che debutterà prossimamente su
Disney+ e riporterà Ewan McGregor nei panni del vecchio e saggio
eremita, in una storia ambientata dopo gli eventi della trilogia
prequel.
Dato che Qui-Gon Jinn è morto, sarà
molto difficile – ma non improbabile – vederlo tornare per Obi-Wan
Kenobi: magari il personaggio potrebbe fare ritorno sotto forma di
un Fantasma di Forza; in questo caso, non avrà certamente bisogno
della sua spada laser. Ma se per qualche motivo il ritorno di
Qui-Gon richiedesse l’impiego di una spada laser, sappiate che
Neeson ha ancora la sua vecchia arma a portata di mano, come ha
rivelato proprio a James Corden durante l’ultima puntata del suo
Late Late Show. Nel video di seguito, Neeson mostra propria la
spada laser utilizzata durante le riprese de La Minaccia
Fantasma:
Nella clip, Liam Neeson ironizza sul fatto che la sua
spada laser è stato su Tatooine molte volte, lanciando una sorta di
frecciatina a Disney+ sul fatto che sarebbe disposto
a tornare sul pianeta e quindi a ricoprire di nuovo le vesti del
Maestro Jedi. La spada mostrata da Neeson è montata su una base di
legno con tanto di targa commemorativa: è interessante notare che
sulla targa è inciso “Star
Wars: The Beginning”, ossia il titolo provvisorio di
Episodio I, scelto da George Lucas prima del definitivo
La Minaccia Fantasma. Sempre nel video, Neeson scherza
anche sul grande pulsante rosso che si trova di lato alla spada e
che permette di attivarla, assicurando i fan che i Jedi, in realtà,
non usano la Forza per accendere le loro spade laser.
Arriva da
Deadline la notizia che Sanaa Lathan, Linda Emond e Jihae sono
stati scelti per ruoli ricorrenti in Succession 3, la prossima terza
stagione della serie drammatica vincitrice di un Emmy della HBO
Succession.
La stagione 3 è attualmente in produzione.
Lathan interpreterà Lisa Arthur, un
avvocato di New York di alto profilo ben collegato. Emond
interpreta Michelle-Anne Vanderhoven, un assistente senior della
Casa Bianca. Jihae è Berry Schneider, uno dei principali
consulenti di pubbliche relazioni.
Teso un’imboscata dal figlio
ribelle Kendall (Jeremy Strong) alla fine della seconda stagione,
Logan Roy (Brian Cox) inizia la terza stagione in una posizione
pericolosa. Lottando per assicurarsi alleanze familiari,
politiche e finanziarie, le tensioni aumentano mentre un’aspra
battaglia aziendale minaccia di trasformarsi in una guerra civile
familiare. Succession è
stato creato da Jesse Armstong, che è anche showrunner. È
produttore esecutivo della terza stagione con Adam McKay, Frank
Rich, Kevin Messick, Jane Tranter, Mark Mylod, Tony Roche, Scott
Ferguson, Jon Brown e Will Ferrell. Succession
ha vinto sette Emmy su 18 nomination per la sua seconda stagione,
tra cui Miglior serie drammatica, Attore protagonista in una serie
drammatica per Strong e Regia in una serie drammatica per Andrij
Parekh. Ha anche ricevuto i Golden Globe per la migliore serie
drammatica e attore protagonista per Cox.
Succession 3
Succession
3 è la terza
stagione della serie tv Succession
creata da Jesse Armstrong, per il canale
americano HBO.
La serie è incentrata sulla famiglia immaginaria di Roy, i
proprietari disfunzionali di un impero globale dei media e
dell’ospitalità che si battono per il controllo dell’azienda in
mezzo all’incertezza sulla salute del patriarca della famiglia,
Logan Roy.
In Succession 3
ritorneranno i protagonisti Marcia
Roy (stagione 1-in corso), interpretata
da Hiam Abbass, Greg
Hirsch (stagione 1-in corso), interpretato
da Nicholas Braun. Logan Roy (stagione 1-in
corso), interpretato da Brian Cox, Roman
Roy (stagione 1-in corso), interpretato da Kieran Culkin, Frank
Vernon (stagione 1-in corso), interpretato da Peter Friedman, Rava
Roy (stagione 1-in corso), interpretata da Natalie Gold, Tom
Wambsgans (stagione 1-in corso), interpretato da Matthew
Macfadyen. Connor Roy (stagione 1-in corso),
interpretato da Alan Ruck, Siobhan “Shiv” Roy (stagione 1-in
corso), interpretata da Sarah Snook, Kendall Roy (stagione 1-in
corso), interpretato da Jeremy Strong, Lawrence Yee (stagione 1-in
corso), interpretato da Rob Yang.
Il regista Doug
Liman ha specificato che la produzione di Edge of
Tomorrow 2 dipenderà dalla disponibilità di Tom Cruise ed Emily Blunt. L’originale Edge of Tomorrow non ha raggiunto i risultati sperati
al botteghino quando è stato rilasciato nel 2014. Tuttavia, il film
ha ottenuto il plauso della critica per le sue premesse creative e
le sequenze d’azione, conquistando maggior visibilità e consensi
grazie alla distribuzione in home video. Questa ritrovata
popolarità ha stimolato l’interesse per un sequel, ormai in
sviluppo da diversi anni, ma che purtroppo deve ancora
decollare.
Il team creativo di Edge of Tomorrow ha espresso interesse a
tornare per il sequel,
con Emily Blunt che proprio di recente ha elogiato
la sceneggiatura. Ciò che ha impedito al sequel di entrare
ufficialmente in produzione sono gli impegni di Cruise, Blunt e
Liman, che negli ultimi anni sono stati “incastrati” in tutta una
serie di altri progetti. Quindi, nonostante l’entusiasmo per
Edge
of Tomorrow 2, è proprio Doug Liman a non
essere del tutto sicuro che il nuovo film venga realizzato, e
questo a causa dei molteplici impegni delle due star
protagoniste.
Parlando con Collider
in occasione della promozione del suo nuovo film Locked
Down, Liman ha offerto una serie di aggiornamenti sullo
sviluppo di Edge of
Tomorrow 2, rivelando che Cruise e Blunt hanno
essenzialmente l’ultima parola sulla questione: “È una di
quelle situazioni per cui se, Tom, Emily ed io dicessimo: ‘Siamo
pronti a premere il grilletto su questa sceneggiatura’, è Tom
Cruise ed Emily Blunt fosser disponibili, il film verrebbe girato.
È più o meno così che funzionano le cose a Hollywood. Gli attori
sono i guardiani. Se riesci a convincere Tom ed Emily a impegnarsi
per il film, allora si farà.”
Nel corso della medesima
intervista, Liman ha anche rivelato nuovi dettagli in merito alla
storia. “Sono sempre stato interessato all’idea che un sequel
fosse più incentrato sui personaggi rispetto al primo film”,
ha detto Liman. “Perché non è così che si fanno normalmente le
cose. Questo è stato il mio approccio durante lo sviluppo del
sequel e anche perché Tom Cruise ed Emily Blunt sono due attori
fenomenali”. È un obiettivo ammirevole, ma comprensibilmente
difficile da raggiungere, soprattutto quando si lavora ad un genere
che prospera grazie ad una spettacolarità ampollosa. “A volte
capisco che il sequel deve solo avere più potenza di fuoco o più
esplosioni, ma nessun effetto visivo supererà quello che otterrai
da una scena fantastica eseguita da Tom Cruise ed Emily
Blunt.”
La trama di Edge of Tomorrow
In Edge
of Tomorrow, una razza aliena, i Mimics, ha
colpito la Terra, devastando le città e uccidendo milioni di esseri
umani. L’unico modo per resistere alla brutalità dell’offensiva
aliena è quello di unire le forze e tentare l’impossibile. Il
tenente Bill Cage, ucciso in pochi minuti, si risveglia finendo
però in un loop temporale, che lo condanna a vivere lo stesso
giorno e lo stesso combattimento all’infinito… Aiutato dall’agente
delle forze speciali Rita Vrataski, cercheranno insieme di
annientare gli invasori e salvare la Terra.
Kevin Feige, il
presidente dei Marvel Studios, ha ufficialmente negato le
voci secondo cui un nuovo attore per il ruolo di Wolverine nel MCU sarebbe già stato scelto.
Wolverine è stato a lungo uno dei personaggi del mondo dei
supereroi più popolari di sempre, non solo grazie ai fumetti, ma
anche alla saga cinematografica dedicata agli
X-Men. Hugh Jackman, che ha debuttato nel
mondo del cinema proprio grazie all’iconico ruolo (era il 2000!), è
apparso in ben 11 film nei panni del mutante con gli artigli
d’adamantio.
Dopo l’uscita di Logan
– The Wolverine nel 2017, l’attore australiano ha
annunciato che non avrebbe più interpretato il personaggio. Poco
dopo, la Disney ha acquistato la 20th Century Fox, con Wolverine e
gli altri X-Men che sarebbero finalmente tornati nelle mani dei
Marvel Studios. Sebbene alcuni
degli amici e colleghi di Jackman – come Ryan Reynolds e il regista di Logan,James Mangold – abbiano gentilmente cercato di
convincere il Wolverine cinematografico a cambiare idea circa il
suo pensionamento, l’attore è rimasto fermo sulla sua decisione,
lasciando così intuire che la Marvel ingaggerà presto un nuovo
attore per la parte. Tuttavia, in un mondo in cui Andrew Garfield e Tobey
Maguire stanno per entrare ufficialmente a far parte
del MCU grazie all’attesissimo (e
misteriosissimo) Spider-Man 3, sembra che nulla possa essere
completamente escluso quando si tratta dell’universo condiviso,
neanche un possibile ritorno di Jackman nei panni di Wolverine…
Kevin Feige ha
parlato con
Collider in occasione della promozione della serie WandaVision (da oggi disponibile su Disney+). Al boss dei Marvel Studios è stato chiesto se
ci fosse un fondo di verità nelle molteplici voci circa i
potenziali attori in lizza per la parte di Wolverine. La sua risposta è stata semplice e
diretta: “No”, lasciando così intendere che nessuno è
stato ancora scelto in questo momento.
Wolverine: chi raccoglierà l’eredità di Hugh Jackman?
Nella stessa intervista, Feige ha
ammesso che
l’introduzione di mutanti nel MCU “è stata una discussione che
si è protratta a lungo” e che lui e il suo team hanno
“le idee abbastanza chiare su quale direzione vogliono
intraprendere”, ma a quanto pare quelle discussioni non si
sono ancora estese al recasting di uno dei personaggi più popolari
del mondo dei supereroi. Attori come
Taron Egerton,
Shia LaBeouf e Tom Hardy sono stati spesso indicati come
potenziali candidati per la versione MCU di Wolverine, ma se vogliamo
credere a Feige, pare che lo studio non abbia neanche iniziato a
discutere su chi potrebbe raccogliere l’eredità di Jackman.